Parlami

di A_blue_birdy
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Parlami ***
Capitolo 2: *** Nel bosco ***



Capitolo 1
*** Parlami ***


Trent’s Pov
 
Non mi parla da quasi tre giorni.
Come se fosse stata colpa mia.
Ovvio che mi dispiace per lei, tantissimo anche, ma io che c’entro?
Heather doveva proprio leggere il suo diario davanti a tutti?
E’ stato un vero e proprio atto di cattiveria. Nemmeno si può dire che l’abbia fatto per strategia, anzi, avremmo potuto perfino vincere la gara dei talenti, non voglio essere modesto, ma soprattutto grazie alla mia canzone.
Cavolo, la mia canzone.
Gwen l’aveva capito che era per lei. C’è stato un momento in cui i nostri occhi si sono incontrati e lei mi ha pure sorriso e giuro che mi viene la pelle d’oca solo a pensarci…maledizione! Poteva essere una svolta per noi due, perché quella strega si è messa in mezzo?
E ora la mia Gwenny non parla più con nessuno, non che prima lo facesse più di tanto, ma almeno parlava con me.
 
Chris ha detto che la nostra prossima sfida si terrà nel bosco e consisterà nel trascorrere lì una notte, dovremo procurarci il cibo da soli e cercare di non attirare animali feroci, come gli orsi. Nah, secondo me mente, anche se a pensarci, non ci ha fatto per caso saltare in mezzo agli squali da una scogliera altissima il nostro primo giorno? Qui la gente è folle…
 
La nostra squadra s’incammina verso il bosco.
Gwen non sta con noi, lei si tiene qualche metro più avanti e sembra davvero giù.
Mi fa troppo male vederla così. So che mi rifiuterà di certo, ma almeno devo provare.
-Gwen, aspetta!
Le sembrerò un idiota ma ormai non mi importa.
-Posso camminarti affianco?
-No.
Almeno mi ha risposto.
Ora sto rischiando parecchio, forse non dovrei chiedere…
-Senti, ma… non è che per caso c’entra la storia del diario?
Lei se ne va via senza nemmeno rispondere.
Ok. Sono un deficiente.
Ma se lo sapevo che avrei peggiorato la situazione, perché gliel’ho chiesto comunque?
Ora è inutile provare a parlarle. Per il momento la lascerò stare.
                                           
 ****

Montiamo la tenda e ci accampiamo lì per la notte.
Abbiamo fame, nessuno credeva che Owen sarebbe riuscito a trovare del cibo, e invece eccolo lì che torna con dei pesci nelle mani. Mitico.
Dice che suo nonno gli ha insegnato a pescare, gli ha insegnato un sacco di cose. Inizia a raccontare di quando, insieme, hanno ucciso un orso che stava per attaccarli.
Non so quanto tutto quello che sta dicendo sia effettivamente vero, ma è piacevole ascoltare delle storie attorno al fuoco. Sembra di essere in campeggio, non in una delle sadiche sfide di Chris.
Gwen non sta ascoltando, non si è nemmeno avvicinata per mangiare, se ne sta per i fatti suoi a scrivere sul diario. Noto che ha attaccato un lucchetto alla copertina, e questo mi fa troppa tenerezza. Vorrei abbracciarla.
E se non volesse davvero più rivolgermi la parola? Se uno di noi due fosse il prossimo eliminato e io non la vedessi mai più? Non voglio che vada a finire così.
I miei pensieri vengono interrotti dalla voce di Heather che ci fa notare che Izzy è sparita. Proviamo a chiamarla ma non risponde.
E quando crediamo che sia proprio dietro di noi, ecco che un enorme orso bruno salta fuori dai cespugli.
 

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Capitolo 2
*** Nel bosco ***


Falso allarme.
Era Izzy che voleva fare uno scherzo.
Comunque non ha importanza, perchè poi è arrivato un orso vero che ci ha costretto ad arrampicarci sugli alberi.
E poi è piovuto. Oggi è decisamente stata una giornata da schifo.
Ero perfino riuscito ad addormentarmi, ma in queste condizioni non poteva durare a lungo.
Eppure gli altri dormono tutti. O meglio, quasi tutti.
Gwen è sveglia e se ne sta appoggiata al tronco dell'albero, guardando giù.
Non credo si sia accorta che sono sveglio e che la sto guardando. Stringe qualcosa fra le braccia. È il suo diario. Forse sta cercando di proteggerlo dalla pioggia. Deve essere davvero importante per lei.
È una ragazza che non si fida molto delle persone, è al diario che confida i suoi segreti, cosa deve essere stato per lei sentirlo leggere davanti al mondo intero? Davanti a me…
E pensare che in un primo momento sono stato felice di sentire quelle cose.
Mi piaceva l'idea di piacerle. Ora che me ne faccio se nemmeno ci parliamo e la vedo stare così?
Sembra stanca e triste, e improvvisamente non c'è più nulla in lei della “darkettona", come la chiama Heather. Anzi, sospetto che la darkettona in realtà non sia mai nemmeno esistita, Gwen è semplicemente una ragazza che ha problemi a fidarsi delle persone.
 
Però di me si può fidare.
 
-Ehi, non dormi?
Lei sembra trasalire nel sentirmi parlare, ma si ricompone subito e mi risponde
-No…
-Non è che, per caso, ti va di smettere con il gioco del silenzio?
Lei distoglie lo sguardo e non mi risponde.
-Bè, se proprio non vuoi parlare con me, almeno ascoltami.
-Ecco, io…Gwen, mi dispiace…
Nessuna risposta.
-Mi dispiace che il tuo diario segreto è stato letto. Che non ti vedo mangiare con noi da un sacco di tempo...mi dispiace che ora ti vedo così giù di morale e, scusa se è egoista, ma mi dispiace tanto che non vuoi più avere a che fare con me.
Ancora nessuna risposta. Provo a girarmi verso di lei, e me la ritrovo con le mani tra i capelli, che si nasconde la faccia.
-Stai…piangendo?
-No che non sto piangendo, idiota.
Non piangeva per davvero, credo che abbia avuto solo una breve crisi di nervi.
-Scusa, Trent.
-È tutto ok…
-Invece no! Sto davvero facendo la stupida, ti ho trattato male per tutto questo tempo e tu hai continuato ad essere sempre carino con me. Non lo merito affatto.
-Non mi hai trattato male, solo…hai un pò fatto finta che io non esistessi…
Stavo cercando di sdrammatizzare, ma non funzionava.
-Mi dispiace…
-Non dispiacerti, Gwen, tu non hai fatto niente, è stata lei a leggere il tuo diario, è a lei che deve dispiacere.
-Anche tu non hai fatto nulla, eppure io ho continuato ad ignorarti.
-Ok, avresti potuto evitare, ma non fa niente, lo capisco se non volevi stare con me. Deve essere stato già abbastanza difficile rimanere qui sull'isola senza parlare con nessuno.
-Sì lo è stato...
Lo ha detto con una vocina così esasperata e così bassa che non so se stesse parlando con me o con sè stessa.
Creso che sia abbastanza per lei, le darò una tregua.
-Se provo ad abbracciarti poi mi butti giù dall'albero?
-È possibile.
-Penso che rischierò lo stesso.
Le passo una mano dietro al collo e la avvicino a me e, no, non mi butta giù dall'albero.
-Secondo me dovresti dormire.
-Non ho sonno
-Da quanto tempo non dormi?
-Non te lo dico…
Secondo me non ha chiuso occhio dalla sera della gara dei talenti.
-Fai come vuoi.
La sto ancora abbracciando e lei posa la testa sulla mia spalla.
Non so per quanto tempo rimaniamo così.
 
 ****

La mattina dopo ci svegliamo ancora in quella posizione e Gwen è imbarazzatissima, ma anche mentre mi respinge, con quelle guancette rosse, è adorabile.
L'orso se n’è andato e noi possiamo tornare al campo.
-Ehi, Trent…
-Dimmi.
-Ti prego, non dire a nessuno che ieri sono crollata in quel modo.
-Non l'avrei fatto.
-Lo immaginavo, ma preferivo chiedertelo.
-Tranquilla Gwen, è il nostro piccolo segreto.
-Sì, ma…tu non chiamarlo così.
-Così come?
Mi piace giocare con lei e vederla nervosa.
-Sai cosa, Trent? Non importa.
E se ne va via con un'espressione di esasperazione mista ad imbarazzo che di solito non le si addice proprio, ma mi piace troppo.
Non parliamo più per tutto il tragitto verso il campo, ma stavolta è diverso da ieri, ed io mi sento bene e molto più tranquillo perchè so che non l'ho persa.

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