Sunny

di Littlegirl92
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


CAPITOLO 1 


Nella ridente cittadina di Sunny, era un giorno qualunque, con le orde di turisti venuti a godersi il mare, i ristoranti pieni e...una coppia sul piccolo molo composta da due giovani che si abbracciavano sereni, almeno all'apparenza.

Sanji era una settimana che studiva il modo e le parole di comunicare a Nami, la sua ragazza, che sarebbe dovuto partire per un tempo indefinito, forse un anno, ma non era sicuro, per seguire il suo sogno: diventare uno chef.

Lui e Nami erano cresciuti insieme, con il resto dei loro amici. Zoro uno spadaccino squattrinato, partito per un allenamento da due anni, dopo la morte improvvisa della sua ragazza, Kuina.

Nonostante i suoi modi rozzi e il suo attaccamento smisurato all'alcool, Zoro era il suo migliore amico. Erano profondamente diversi, lui era galante con le donne con abbigliamento impeccabile dove non mancava mai la camicia bianca, stirata e pulita, lui viveva di tute, jeans strappati e T-shirt.

Loro due andavano d'accordo, ma sfortunamente la sua ragazza non lo sopportava, erano peggio di un gatto e di un topo, tra loro non ci sono mai stati altro che battibecchi. Sanji non ricordava una volta in cui entrambi fossero stati d'accordo su qualcosa, anche da bambini, giocavano tutti insieme e Nami lo riconrreva per la maleducazione di lui.

Insieme a loro c'erano anche Rufy e Robin. Due tipi molto strani, una silenziosa, riflessiva, ma sempre un passo avanti a tutti, l'altro un eterno bambino e privo di ogni senso di responsabilità.

Ora formano una coppia, ed è vero che gli opposti si attraggono. Non era il caso di Sanji e Nami.

Lui si era innamorato di lei molto prima, diciamo che ha sempre avuto una certa passione per le donne, ma Nami era diversa, almeno così diceva.

Per quanto riguarda la rossa, si era innamorata dei suoi modi galanti e gentili, era quello che da sempre cercava, un uomo che la riempisse di attenzioni.

Ormai stavano insieme già da da un anno, avevano passato l'infanzia insieme come amici, una parte dell'adolescenza e avevano finito le superiori come coppia ufficiale.

Sanji tentò di ingoiare un pò di saliva "Nami..." la rossa si voltò verso di lui sentendo il suo richiamo "si?"

Lui la guardò negli occhi "ti devo parlare di una cosa importante..."

Nami puntò subito il dito contro di lui "Non ci provare! Se è di nuovo per la storia del sesso, ti ho già detto che..." Sanji si alzò di scatto imbarazzato "Non è per quello! Devo parlarti di altro, quindi ti prego di non interrompermi..."

La ragazza vide lo sguardo serio del biondo e annuì paziente.

Ritornò seduto e guardò il mare "Sai bene che il mio sogno è quello di diventare uno chef, ma per fare questo non posso stare qui, in questa citta. Ho bisogno di viaggiare e fare più esperienze possibili...per questo ho scelto di partire..." la guardò "E quanto starai via?" gli chiese con un filo di voce con sguardo basso.

"Beh, forse un anno o forse due, non lo so ancora..." lei sorrise amaramente "In pratica mi stai lasciando?"

"N-no...cioè..." disse lui balbettando "Avanti Sanji...la tua risposta titubante mi fa capire che è così, ma come al solito non mi sai dire le cose chiaramente per paura di ferirmi.."

"Nami, guarda che ti voglio bene, non è così facile..."

Lei si alzò in piedi "Dove vai??" le chiese "E me lo chiedi? Me ne torno a casa, di certo non sto qui a sorbirmi le frasi fatte di quando si vuole lasciare qualcuno."

Guardò Sanji sorridendogli "Buona fortuna per il tuo percorso, mandami delle foto e delle lettere, ho perso un fidanzato, ma non un amico"

La guardò correre via "Nami..." sussurrò.

 

 

 

La città non era cambiata affato in quei due anni si diceva Zoro mentre camminava con la sua sacca in spalle verso la sua meta.

Entrò nel locale "Buongiorno, cosa posso servirle?" chiese il camerire "Cercavo Sanji" rispose l'altro.

Immediatamente il cameriere andò in cucina a chiamare il ragazzo desiderato.

"Ma guarda, è tornato il Marimo idiota.." Zoro sorrise sghembo "A quanto vedo a te sono rimaste le sopracciglia a rotolo di carta igenica, damerino da strapazzo, tieni" gli diede una bottiglia di sakè "questa è per te come souvenir".

Sanji guardò la bottiglia stranito "ti sei anche disturbato per portarmi un regalo dopo due anni che sei fuori città, sei proprio un grande amico" disse ironico.

Stappò la bottiglia e versò il contenuto in due tazzine. Una la prese Zoro "propongo un brindisi" disse Sanji "al mio migliore amico ritornato dal suo viaggio di allenamento!"

Le tazzine tintinnavamo mentre i due amici si ritrovarono di nuovo insieme a bere ad un tavolo di un ristorante.

 

 

"Damerino, c'è una persona che stasera non ho visto al locale.." disse Zoro mentre passeggiavano verso le rispettive abitazioni "Chi?" chiese l'altro.

Il verde fece un ghigno malefico "Come chi? Una certa strega che io non sopporto, ma che devo accettare per via del fatto che sia la tua ragazza e che purtroppo ci ho passato l'infanzia, sopratutto ad essere pestato da lei e perseguitato dalle sue urla.."

Sanji prese una boccata di fumo dalla sua Malboro "Io e Nami ci siamo lasciati"

Zoro lo guardò un pò stranito, ma poi si riprese "Mi dispiace amico..."

"Se non ti conoscessi da 20 anni, ci saresti riuscito ad incantarmi, lo so che non ti dispiace per niente.." rispose l'altro.

Il verde alzò le spalle sconsolato "Senti, ti sembrerà strano, ma mi dispiace davvero, insomma sembravate star bene insieme...siete rimasti amici?"

"Lei, come al solito, ha fatto la dura, non ha lasciato trapelare nessuna emozione, mi ha addirittura detto di mandarle delle foto e delle lettere mentre starò via..."

"ma?" rispose Zoro "ma so per certo che ora sarà sotto i suoi mandarini a piangere...ed è qui che entri in gioco tu"

Il verde di bloccò allarmato "non ci pensare neanche!!" urlò all'amico "e dai! Sei il mio migliore amico, lo sai quanto tengo a lei!" ribattè il biondo.

"Stai scherzando?! Perchè non lo chiedi a Rufy e a Robin? Sono più adatti di me!"

Sanji lo guardò serio con le mani dentro alle tasche "Zoro, loro due sono una coppia, immagina a come potrebbe sentirsi a stare fra loro, mentre lei è sola..." mise una mano sulla spalla di Zoro "per favore, amico mio, stalle vicino..." disse infine con lo sguardo affranto.

 

 

Nami, proprio come aveva detto Sanji, era ranicchiata sulla panchina nei suoi agrumeti con gli occhi gonfi pieni di lacrime, sentì un tonfo vicino a lei, come qualcuno si fosse seduto, alzò lo sguardo.

"Cavolo, non mi ero mai reso conto che in campagna le stelle si vedessero così bene"

"Zoro, tu che diavolo ci fai qui?" chiese la rossa

Il verde incrociò le braccia al petto con fare offeso "Ma che modi sono? Un tuo amico va via per due anni e quando torna tu l'accogli così? Non sei cambiata mocciosa maleducata!"

Nami lo guardò arrabbiata "Senti, se sei venuto qui per litigare caschi male! Oggi non è giornata, anzi per te non è mai giornata! Quindi è meglio se te ne vai!"

"Eccola che ricomincia, pensavo che i capelli lunghi e il fatto che tu sia più formosa ti avesse fatto diventare più femminile, invece sei un maschiaccio come due anni fa" rispose lui alterato "Senti un pò tu" alzò il pugno lei come segno di minaccia.

"Ma sono venuto qui per portarti un regalo, non per litigare" Nami lo guardò stupita "un regalo?"

Lui annuì "ma certo, come potevo tornare dal mio viaggio e dimenticare un amica che mi ha picchiato e rotto i timpani per tutta la mia infanzia" sorrise sornione.

Tirò fuori dalla tasca dei jeans un braccialetto fatto con delle pietre azzurre e blu "tieni"

Nami lo prese titubante e lo guardò meglio da vicino.

Zoro cominciò un racconto sull'origine di quel braccialetto e dove lo avesse preso

"Zoro, scusa se ti interrompo"

"No dimmi pure" rispose lui "Questo braccialetto l'hai preso dal supermerket indiano aperto h24 davanti al cinema, vero?"

Zoro sbiancò e sudò freddo "B-beh ecco diciamo che..."

Nami si spiaccicò una mano sulla fronte "Non sei mai stato bravo a mentire questo è risaputo, ma sta volta ci stavo credendo, se solo non ti fossi dimenticato di staccare la targhetta con le scritte indiane e made in china sul bracciale"

Zoro si era voltato dall'altro lato per non guardarla in faccia, ma poi esordì "ok, hai ragione l'ho preso al supermerket, scusami, non è qualcosa di valore, puoi buttarlo se vuoi!"

Nami lo guardò stupita, ma poi rise di gusto. Pensò sinceramente che in quel caso Zoro fosse davvero buffo.

"Sisi, fai pure, prendimi in giro" disse offeso "Scusami ma..." rispose lei asciugandosi gli occhi dalle lacrime per le risate "eri davvero buffo...comunque lo terrò lo stesso...è pur sempre un regalo da parte tua, già per questo è molto raro" sorrise indossandolo, facendo stupire Zoro.

La vide abbassare lo sguardo e far scomparire il sorriso dal suo viso "quindi, visto che il regalo era una scusa..." sussurrò "te l'ha chiesto Sanji vero?"

"L'idea del ragalo è mia!" rispose lui

"Sai che non mi riferisco al regalo" disse Nami

Zoro sorrise "Si me l'ha chiesto lui..."sussurrò

La rossa si morse il labbro e le lacrime tornarono a scorrere sulle sue bianche guance. Zoro si interì e passò un braccio dietro le sue spalle abbracciandola, mentre lei si appoggiava sulla spalla di lui piangedo.

"E si, da qui le stelle si vedono davvero bene.." disse infine mentre guardava il cielo stringedo a se Nami.

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


Capitolo 2

 

 

"Beh, come si dice in questi casi: ci vediamo presto amico!" esclamò Zoro.

Tutti si erano riuniti per salutare Sanji, compresa Nami.

"Vi manderò delle cartoline" disse il biondo "A me potresti mandare qualche piatto da mangiare" rispose Rufy.

"Non credo che si possa fare" sorrise divertita Robin.

Sanji si avvicinò a Nami "fai buon viaggio" disse lei con un sorrisino tirato. Venne colta alla sprovvista quando Sanji l'abbraccio tenero "ti voglio bene Nami, ricordarlo"

Detto ciò, salì sul bus che lo portava verso una nuova avventura per conoscere se stesso e la sua passione culinaria, salutato dai suoi amici.

Appena il bus partì Rufy prese subito la parola "Che si fa? Io propongo un bel gelato da Mr Ice"

Zoro alzò le spalle indifferente e Robin sorrise d'accordo con l'idea del suo ragazzo.

"Scusate ragazzi, io passo, mio padre ha bisogno d'aiuto nell'agrumeto, penso che andrò a casa"

"Ma Nami, dai è un pò che non stiamo tutti insieme!" sbuffò il moro

"Avanti mocciosa, vieni con noi"

La rossa abbassò lo sguardo "Mi spiace ma proprio non posso, facciamo un altra volta ok? Ciao ciao" e corse via verso casa.

Zoro la guardò da lontano stranito, poi si voltò verso i suoi amici "Ragazzi, ora che ci penso anche io ho da fare, ci vediamo!"

Robin lo guardò andar via sorrise "Quindi è così...ti prendi cura di lei adesso" sussurrò

"eh? Cosa?" le disse Rufy

Robin gli sorrise "Niente, andiamo a prendere questo gelato."

 

Zoro aveva il fiatone, malediva quella mocciosa che correva più veloce di lui e la vide fra i mandarini impegnata ad osservarli e a scrivere su una piccola cartella.

Lei si voltò e lo vide arrivare "mi commuove la tua devozione al tuo migliore amico, ma non ti sembra di essere un pò insolente ora?"

Il verde ghignò "guarda che ti sbagli, sono venuto qui perchè avevo bisogno di passeggiare e magicamente mi sono ritrovato qui"

"allora magicamente te ne puoi anche andare, ho da fare, non posso stare qui ad ascoltare le tue cavolate" rispose seccata.

Lui con fare ironico si mise la mano sotto al mento come segno di riflessione "fammi pensare, la tua proposta di andarmene è alletante, ma no! Anzi..." si mise seduto sotto ad un albero e si sdraiò "mi sa mi schiaccerò un bel pisolino"

Nami alzò gli occhi al cielo disperata "Sentimi bene! Non capisco che cosa vuoi da me?!"

Zoro si alzò e si mise faccia a faccia con lei "Voglio che la smetti di essere depressa, esci e passi del tempo con i tuoi amici"

Nami mise le braccia incrociate sotto ai seni "E sentiamo, dovrei ascoltare questo consiglio da te che sei sparito per due anni chissà dove, lasciando tuo padre, la palestra e gli amici? Proprio tu mi dici di passare del tempo con loro? Ma fammi il piacere" gli voltò le spalle e fece per andarsene

"Che cazzo Nami!" urlò lui

Lei si sbloccò e lo guardò sconcertata "Non è partito per la guerra, tu sei triste che lui è lontano, ma se ti manca puoi sentirlo per telefono, mandargli un sms, non è la fine del mondo!" disse arrabbiato

"Non è la fine del mondo? Zoro, tu non hai nessun diritto di dirmi questo, perciò se non vuoi l'ennesima litigata con me, è meglio se te ne vai. Non sai minimamente come mi sento."

Zoro alzò le mani in segno di resa "Si, giusto, che ne posso sapere io...Hai ragione, è meglio che me ne torno a casa" mise le mani nei jeans e si voltò per andarsene "Sai, Sanji non è morto!" esclamò tornandosene indietro.

Nami si accorse della stronzata che aveva fatto.

Zoro sapeva perfettamente come si sentiva, lui due anni fa aveva perso Kuina, la sua ragazza, ma lei era morta e non c'era la minima possibilità che lui potesse rivederla "Che stupida!" sussurrò appoggiandosi stremata ad un albero.

 

 

Kuina era la sua ragazza, ricordava bene quanto suo padre fosse in disaccordo del fatto che si fosse messo insieme ad una ragazza più grande di lui. Ma lei era la sua anima gemella, avevano la stessa passione, le spade. Lei era un allieva di suo padre e si conoscevano fin da bambini.

Lui di ragazze non ne voleva sapere esisteva solo lei, un amore grande e incodizionato.

Erano felici, finchè un brutto giorno non venne investita da un pirata della strada e lì cominciò il buio. Partire per un viaggio di allenamento era la cosa migliore, doveva non pensare a lei. Il suo fantasma lo tormentava, non era mai più riuscito ad avere una relazione, se non fosse per qualche nottata di sesso di poco conto.

Zoro pensava a tutto questo steso sul letto di camera sua mentre ascoltava la musica, finchè non sentì un cuscino spiaccicato sulla faccia. Subito lo tolse e si trovò davanti Nami.

La ignorò girandosi dall'altra parte per non guardarla in faccia.

"Bella tattica Roronoa, ma non penserai che funzioni " le disse lei mentre spegneva la musica dallo stereo.

Lui alzò gli occhi al cielo seccato "Avrei dovuto dire a mio padre di non far entrare nessuno"

"Si certo, secondo te io mi sarei fatta intimorire? Eppure mi sembra che mi conosci bene" rispose lei sedendosi vicino a lui sul letto.

"Quindi? Che sei venuta a fare?" si alzò seduto incrociando le braccia al petto

"Sono venuta per portarti dei mandarini" fece segno per mostrargli i frutti sulla sua scrivania "e per scusarmi"

Zoro la guardò tirando su un sopracciglio stranito "scusarti per cosa?"

Lei si morse un labbro, stirò le lunghe gambe e alzò il viso al soffitto "di non aver un minimo di tatto nei tuoi confronti" lui sorrise "ci sono abitutato ai tuoi metodi da maschio, tranquilla"

Nami gli fece la linguaccia "non intendevo quello, mi dispiace, mi sono resa conto che hai ragione...tu hai sofferto sicuramente più di tutti, insomma..." sospirò "sono una mocciosa...hai ragione, sto qui a pignucolare solo perchè il mio ex mi ha lasciata ed è andato in giro per il mondo, quando tu hai perso la persona che ami, non avendo neanche la possibilità di parlare con lei, sono stata molto egoista...scusami" lo guardò e lo vide con gli occhi tristi che osservava il pavimento.

Zoro le fece una tenerezza incredibile. Provò a prendergli la mano stringendola nella sua, e lui contraccambiò la stretta. Stupendola ancora.

"Zoro, non devi tenerti tutto dentro, non farai altro che distruggerti" gli sussurrò, mentre lui sorrise affranto "è quello che mi merito per non averla protetta" rispose

"Non dire sciocchezze! Tu non potevi sapere cosa sarebbe successo quel giorno, Kuina non vorrebbe questo!" esclamò lei.

"Mi manca" sussurrò lui chiudendo gli occhi.

Gli occhi di Nami diventarono lucidi e le lacrime premevano per uscire, lo vide ridere ironico senza guardarla sul viso "è assurdo che io dica queste cose a te che siamo sempre stati cane e gatto, il mondo sta..." si bloccò appena sentì una vampata di profumo di mandarino avvolgerlo. Aprì gli occhi trovando il suo viso sulla spalla di Nami e fra i suoi capelli, mentre le sue esili e bianche braccia gli avvolgevano il capo "Zoro...sono preoccupata per te, ho come l'impressione che nessuno si occupi di te, quindi, per favore, se hai bisogno di parlare sappi che io sono qui..."

Lui rimanse inerme e affascinato dalla sensibilità di Nami, ancora di più quando sentì la guancia di lei umida con qualche lacrima che scivolava sul viso. L'abbracciò anche lui, sentendo per la prima volta la morbidezza dei suoi capelli, appoggiando poi la fronte sulla sua piccola spalla "Si"

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


Hello a tutti! 
Spero che questa ff stia piacendo a qualcuno, aggiorno abbastanza velocemente perchè per ora ho molto tempo libero e riesco a scrivere. 
Siete invitati a lasciare qualche recensione, fa sempre piacere sapere i vostri pareri! 
Vi lascio al capitolo, 
a presto 
Littlegirl 
p.s. perdonatemi gli "orrori" ortografici o di battitura sono fatti senza volere e non me ne rendo conto a volte per quanto io continui a rileggere XD 


Capitolo 3

 

 

Nella piccola cittadina di Sunny l'estate era arrivata, facendosi sentire pure bene.

I trentacinque gradi all'ombra non intimorivano i turisti ad arrivare e ad occupare ristoranti, bar ed hotel per godersi il mare e il sole.

I nostri protagonisti però si trovavano su un auto guidata da Zoro in una strada sterrata di campagna.

Nami soffriva il caldo sul sedile anteriore del passeggero facendosi aria con un foglio di carta di fortuna "Zoro, spero per te che questo viaggio, che mi sta facendo sudare peggio di un maratoneta, ne valga la pena, altrimenti ti prendo a calci!" esclamava sbuffando.

Zoro ghignò divertito "Avanti Cocoyashi, mi sembravi una ragazza che aveva più spirito avventuriero!"

Nami lo guardò storto "Spirito avventuriero un corno! Stavo meglio nel mio agriturismo sotto l'aria condizionata, senza contare che siamo al completo e la scappatella che mi stai facendo fare starà facendo sudare mia sorella e mio padre"

Il verde fissò la strada impegnato nel guidare il suo potente mezzo, mentre un tormentone estivo passava in radio.

Cominciò a pensare che, nonostante gli sbuffi e le lamentele di Nami, non gli dispiaceva affatto la sua compagnia, da quando la sua amica d'infanzia non era più un fastidio? Da aveva cominciato a vedere dei lati di lei dei quali prima non ne sapeva nemmeno l'esistenza?

E non parlava solo del fatto che fosse cambiata fisicamente, questo l'aveva notato già tempo prima, anche se ora con gli shorts di jeans e le canottiere, era palese che il corpo di Nami fosse florido e con le curve al punto giusto.

Parlava anche del suo modo di sorridere, del suo sguardo dolce o del fatto che fosse diventata più compresiva, anche nei suoi confronti, forse era cresciuta, o forse erano cresciuti entrambi e le insicurezze dell'adolescenza, avevano fatto spazio alla maturità di un adulto. Forse era per quello che ora riuscivano a stare insieme per più di dieci minuti senza scannarsi a vicenda?

I suoi pensieri vennero interrotti dallo sbuffare della ragazza affianco a lui "Comunque siamo arrivati...così potrai vedere ciò per cui ti ho portato qui" disse.

Entrò in un piccolo viale con una staccionata abbastanza vecchia, parcheggiò l'auto davanti ad una vecchia casa, spense il motore e scese dall'auto seguito da Nami.

Zoro si voltò verso la ragazza ed esclamò "Tadan!"

La ragazza lo guardò stranita mettendo le braccia incrociate sotto i seni "Quindi?" chiese

Zoro salì gli scalini che portavano al portico della vecchia casa "Cocoyashi, tra qualche mese, all'inizio di quel vialetto" lo indicò con il dito "Vedrai scritto il mio nome"

"Ti sei comprato una casa?" gli domandò

Zoro sorrise "Esatto, e se la signorina permette, le farò vedere gli interni"

Nami sorrise divertita e lo raggiunse per entrare.

La casa era decisamente vecchia. Ragnatele, vecchie carte da parati, finestre rotte e porte staccate. La rossa si guardò intoro un pò schifata "Zoro, non so se ti rendi conto delle condizioni in cui è questa casa, a meno che tu non voglia vivere con gli scarafaggi e i topi"

Lui uscì da una stanza con in mano della carta vetrata "Lo so perfettamente, ed è qui che entri in gioco tu" le ghignò

"Io?" rispose puntandosi il suo dito al petto.

Lui le si avvicinò, le prese la mano, mentre lei osservava i suoi movimenti.

"Comincia a carteggiare" le disse suadente mentre nella sua mano comparve il pezzo di carta vetrata tenuta prima da Zoro.

La faccia di Nami allibita "Non penserai che io mi metta qui a fare il carpentiere per te?"

Zoro intanto aveva cominciato a togliere la carta da parati "Beh, un pò di tempo fa mi hai detto che potevo contare su di te, giusto?"

"Giusto" rispose lei

"Dunque, se non ricordo male, tu sei una mia amica, in quanto amica ora ho bisogno di te" rispose lui con un sorriso a trentacinque denti

Nami tirò gli occhi al cielo sospirando esasperata "Dovevo immaginarlo.." disse mentre si raccolse i capelli e cominciò ad occuparsi della prima porta.

"Sono stanca morta" esclamò Nami mentre si appoggiava al sedile dell'auto "Sei uno schiavista!" disse accusando il ragazzo a fianco a lei mentre guidava portandola a casa.

"La solita esagerata, in tre ore un bambino di 6 anni avrebbe fatto molto di più di quello che hai fatto tu mocciosa" esclamò l'altro

Nami si voltò verso di lui estereffata "Cosa? Roronoa, mi hai praticamente sequestrato dal mio lavoro oggi pomeriggio, lasciando mia sorella e mio padre da soli contro i cinquanta ospiti del nostro agriturismo, per un altro lavoro che TU, ripeto TU, dovresti fare a tempo perso e non togliendo del tempo ai tuoi amici che hanno un lavoro serio!" concluse incrodiando le braccia sotto ai seni imbronciata.

"Beh, diciamo che non ti ho proprio sequestrata e diciamo che per portarti via ho dovuto stipulare un patto con tuo padre" rispose l'altro.

"Un patto con mio padre?" chiese lei stupita.

Lui annuì "Si, ho chiesto gentilmente al signor Cocoyashi, se potevo prendere la sua adorata figliola qualche pomeriggio per potermi aiutare nelle faccende di casa, in cambio io, da bravo ragazzo quale sono, gli ho detto che nei week end sarei venuto a lavorare nel vostro agriturismo, gratuitamente" concluse guardandola con la coda dell'occhio. La vide scuotere la testa divertita e sorridere verso il paesaggio che le scorreva dal finestrino.

Lui ghignò "Che c'è? Ti fa ridere tutto questo?" chiese tranquillo.

"No, al contrario, ma tu eri così anche prima cosi? Perchè se il viaggio di allenamento ti ha reso così, dovresti dirmi dove sei andato almeno potrò mandarci diverse persone" rispose divertita.

"Si vede che in tutti questi anni guardavi, ma in realtà non vedevi mocciosa" si guardarono a vicenda sorridendo, poi lui tornò a guardare la strada e lei il finestrino "Beh, adesso ci vedo molto bene, tranquillo"

Lui si sistemò sul sedile mettendo una mano sul volante e un braccio appoggiato al finestrino a sorreggergli il capo, mentre la sua bocca formava il suo solito ghigno, segno che le parole di Nami gli facero piacere "Era ora Cocoyashi, era ora..."

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


Salve a tutti!

Eccomi qui con un nuovo capitolo, ringrazio, come sempre, Zomi, la quale è sempre la prima a recensire e ad invogliarmi a continuare.

Ringrazio anche tutti gli altri che commentano o leggono la fanfiction, a chi commenta cercherò sempre di rispondere direttamente ^-^

Vi lascio al capitolo, buona lettura!

Littlegirl

 

 

Capitolo 4

 

La casa di Zoro era quasi finita, in tre mesi erano riusciti a metterla a nuovo, anche con l'aiuto di Rufy e Robin, i quali si erano prestati ben volentieri per aiutare l'amico.

Anche il suo lavoro come tutto fare all'agriturismo stava procedendo bene, stranamente, più il tempo passava e meno litigava con Nami, anzi si può dire che i loro erano battibecchi quasi comici, come se entrambi si divertissero insieme. Avevano passato l'intera estate a lavorare insieme, tutt'ora che si avvicinava l'autunno, i due passano metà delle giornate l'uno in compagnia dell'altro. Questo era strano per entrambi, ma stavano bene così, quindi evitavano di porsi troppe domande, o forse si ponevano le domande sbagliate per scoprire poi la verità su ciò che stava nascendo.

Zoro in un pomeriggio di metà ottobre, si allenava nel cortile dei Cocoyashi, aveva chiesto se durante il lavoro poteva prendersi delle pause per allenarsi con la spada, in primis perchè era la sua passione e poi perchè suo padre, maestro e capo di una palestra, non gli avrebbe mai permesso di lasciare indietro i suoi allenamenti.

Finito di allernarsi si diresse verso una stanza che solitamente era adibita al personale, ma lui la utilizzava per cambiarsi.

Chiuse la porta e iniziò a spogliarsi, quando improvvisamente la porta si spalancò ed entro nella stanza Perona, la camerira assunta da poco dal signor Cocoyashi.

Lui rimasto in mutande la guardò con occhi spalancati e lei altrettanto, poi scosse il capo e alzò le mani "Scusami, scusami, scusami! Non pensavo ci fossi tu dentro!" disse lei ansiosa e imbarazzata.

Zoro sorrise "No, tranquilla, non devi scusarti"

La ragazza dai capelli rosa confetto si inchinò per scusarsi ancora "Avrei dovuto bussare"

Lui le si avvicinò e le sussurrò "Hey, è tutto a posto, non è successo niente"

Lei alzò lo sguardo e si guardarono negli occhi.

"Tu ti chiami Zoro, vero?" chiese lei sorridendogli

"Esatto, tu sei Perona la nuova cameriera." rispose lui con un sorrisino stampato sulla faccia.

Il verde aveva dei pensieri e non molto casti in mente.

Aveva passato molto tempo con Nami, questo l'aveva distratto dal trovarsi qualche fiamma su cui sfogare suoi istinti e la giovane camerira sembrava molto carina e con le curve al punto giusto. Aveva notato gli sguardi di lei nel primo mese che era stata assunta.

Non era mai stato imbranato come Rufy o galantuomo come Sanji, capiva subito quando una donna era affascinata da lui. Aveva capito che Perona era imbarazzata, ma se avesse giocato bene le sue carte, probabilmente avrebbe potuto concludere la serata in dolce compagnia.

Infatti, come aveva immaginato, appena lui si avvicinò, lei poggiò una mano sul suo petto e gli sussurrò "Allora non credo che ci sia bisogno di spiegazioni"

E subito si fiondarono a baciarsi furiosamente, mentre Zoro la prendeva in braccio e sbattendola contro la porta.

Lei gli circondò il costato con le gambe fregandosene della gonna.

Questo facilitò i movimenti di Zoro che passò le mani sotto cercando le mutandine e infilando la mano nell'intimità della ragazza, la quale cominciò ad ansimare furiosamente.

D'improvviso però qualcosa gli venne in mente qualcuno che mai si sarebbe immaginato "Che diavolo sto facendo! E se Nami mi scoprisse, cosa penserebbe?" si staccò subito da Perona "C-che c'è? Qualcosa non va?" gli chiese.

Zoro la guardò "No, niente" e ricominciò a baciarla dicendo a se stesso che in fondo quello non era un pensiero logico.

"Zoro!" sentì una voce chiamarlo "Zoro? Ma dove diavolo si è cacciato quel buzzurro"

Il verde smise di baciare Perona, la fece scendere e si rivestì "Merda, Nami!" sussurrò.

"Esci prima tu, allontanala così potrò uscire io" disse Perona, mentre Zoro annuì ed uscì dalla porta.

 

"Nami! Mi stavi cercando?" esclamò

La rossa si voltò e lo vide "Ah, finalmente ti ho trovato, mio padre ha bisogno di te per raccogliere i mandarini" disse

"Ah..si ci vado subito" rispose lui un pò stralunato.

La rossa si avvicinò mettendogli una mano sulla fronte "Sei sicuro di star bene? Non è che hai la febbre? Hai gli occhi lucidi"

"Ma no! Sto benissimo mocciosa! Ora vado eh!" disse scappando via da lei.

 

"Ma che diavolo mi prende! Perchè cazzo mi sento in colpa? Nami non è la mia ragazza, mi stavo giustificando come un ragazzo che sta facendo le corna alla sua donna! Che idiota!" esclamò mentre si dirigeva verso l'agrumeto.

 

Una settimana più tardi erano tutti nella nuova casa di Zoro a festeggiare finalmente il termine dei lavori, tra bevute, canti e balli, era già notte inoltrata.

Lui nel frattempo non era più riuscito a stare da solo con Perona per finire ciò che avevano iniziato, però aveva invitato anche lei alla festa, visto che era comunque una sua collega di lavoro.

 

Però si rese conto subito che non fu una buona idea, infatti non esitava a fargli piedino o a metterle la mano sul pacco sotto al tavolo durante la cena.

 

Perchè questa se ne infischiava del buon gusto e del fatto che fosse in presenza dei suoi amici e di suo padre e di Nami, sopratutto di Nami. Ecco, questo lo faceva mandare in bestia, era quel: "soprattutto di Nami" che non riusciva a dare un senso.

Esasperato dalla situazione uscì nel cortile sedendosi sui gradini del porticato.

"Diamine Roronoa, è la tua festa e ti isoli così, sei un buzzurro" sentì la voce di Nami alle sue spalle, poi questa si sedette vicino a lui.

"Che cosa macina quella tua testolina?" gli chiese

"Beh, che cosa vuoi che macina? Sono un buzzurro, no? Quindi, qualsiasi cosa sia, non sarà niente di intelligente" rispose divertito

Lei sorrise "Ricordi quella cosa "una moneta per i tuoi pensieri"?" gli chiese

Lui annuì "Beh, non ti darò una moneta, perchè sai quanto sono attaccata al denaro" disse ironica mentre lui ghignava cercando di capire a cosa volesse arrivare "ma ho qui una buonissima bottiglia di birra, che ti offrirò in cambio dei tuoi pensieri" gliela porse sorridendo.

Lui ne bevve un sorso "Tu cosa faresti se ti si presentasse davanti un occasione di avere una storia di solo sesso?" vide che alzò un sopracciglio un pò stranita "Mi spiego meglio, una storia senza implicazione di sentimenti, uscite al cinema o con gli amici, solo sesso"

"Insomma, una storia puramente corporea senza un minimo di sentimento? E' la storia dei miei sogni" esclamò ironica

"Dai mocciosa, dico sul serio" rispose lui

"Sinceramente, piuttosto che starne a parlare probabilmente la vivrei e basta" gli rispose tranquilla "quindi hai una persona con cui fare sesso e sei indeciso se farlo o no?"

Lui quasi si strozzò con la birra "N-no, è che..." lei lo guardò aspettando una sua risposta "Ok, se te lo dico non lo devi dire a nessuno, va bene?" chiese lui, mentre lei annuiva "Croce sul cuore"

"Franky, il meccanico, mi ha chiesto un consiglio su cosa fare, visto che si trova in questa situazione e quindi volevo dargli la risposta più saggia possibile" concluse lui.

"Davvero? Cavolo, non pensavo che Franky ha così successo con le donne" disse lei "Eh già" rispose lui mentre ingoiava un altro sorso di birra, volendosi in realtà sotterrare per aver mentito a Nami per la prima volta.

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Capitolo 5
*** Capitolo 5 ***


Capitolo 5

 

Aveva ascoltato il consiglio di Nami alla lettera, forse fin troppo. Lui e Perona si vedevano regolarmente, non era una storia d'amore, era puro sesso. Sesso nello stanzino degli attrezzi e sesso a casa sua.

Zoro si ritrovò a pensare che non stava facendo del male a nessuno. In fondo lei era single e lui pure, quindi potevano fare ciò che volevano. Tuttavia c'era qualcosa che gli diceva che era sbagliato. Un senso di oppressione, dei sensi di colpa che neanche lui sapeva spiegarsi.

Questa storia ormai andava avanti da diversi mesi. Le sue giornate erano piene.

Le passava con Nami e quando non c'era lei, c'era Perona nel suo letto.

Una volta addirittura rischiò di essere scoperto da Rufy venuto a trovarlo a casa.

Da quella volta decise di chiudere la porta di casa a chiave e che avrebbero dovuto bussare per entrare.

Le feste di Natale erano passate in fretta e a gennaio c'era ancora un freddo pungente.

Nonostante questo, la giornata di Nami era migliorata a vista d'occhio, arrivò una busta dall'università quella mattina.

"Accettata!" esclamò mentre abbracciava sua sorella felice e suo padre in lacrime per la felicità.

Corse subito a mettersi cappotto, scarpe, sciarpa e cappello "Dove vai?" chiese sua sorella Nojiko.

"Vado da Zoro, gli do la notizia e gli chiederò se possiamo organizzare una festa con gli altri" disse felice.

"Nami, passa dal meccanico a ritirare la macchina di papà, così andrai con quella da lui" Nami annuì sorridente e corse prima di tutto da Franky.

"Eccola qui! Come nuova" disse Franky

"Ti ringrazio tanto, ci hai salvati, lo sai che è l'unica auto che possediamo" rispose Nami mentre prendeva le chiavi e si posizionava per guidare l'auto.

"Nami ti vedo particolarmente felice sta mattina? Qualche bella notizia?" chiese il meccanico

"In effetti si, sono stata accettata all'università!" rispose felicissima.

"Congratulazioni! Allora buona giornata Nami"

La rossa accese il motore, ma qualcosa le balenò per la testa.

Era sempre stata una curiosona, ma in fondo lei gli aveva detto che era stata accettata all'università quindi avrebbe potuto fargli quella domanda "Ehm, Franky, posso farti una domanda?"

Il meccanico tornò vicino al finestrino dell'auto "Si, dimmi"

"Scusa se sono indiscreta, tu sai che io e Zoro siamo molto amici. Lui qualche mese fa mi disse che tu eri indeciso se intraprendere o no una storia puramente carnale con una ragazza..." lo vide con la faccia un pò stralunata "ehy, ferma, ferma, Zoro ti avrebbe detto che io avevo una relazione di sesso con qualcuna?"

Nami annuì "Senti, Nami, lo sai che io sono felicemente fidanzato da ben tre anni?"

 

Non ci poteva credere! Zoro le aveva mentito, ma perchè? Continuava a pensare mentre, entrava nel vialetto di casa del ragazzo. Gli avrebbe chiesto pure questo, prima prendendolo a pugni. In ultimo gli avrebbe detto dell'università.

Scese dall'auto, andò verso la porta, bussò "Zoro? Sei in casa?"

Siccome era solito dormire come un sasso, decise di fare il giro della casa per vedere se fosse sul letto a poltrire svegliandolo con un colpo alla finestra. "Ma guarda cosa mi fai fare buzzurro." disse seccata.

Si avvicinò alla finestra e quello che vide non fu di certo un grande spettacolo.

Perona, la cameriera del suo agriturismo, che abbracciava Zoro nuda sul suo letto sfatto.

Nami rimase pietrificata da quella visione, si rese conto di spiarli solo quando vide lo sguardo di Zoro incrociare il suo "Nami!" esclamò.

La rossa corse più veloce possibile alla sua macchina "Nami! Aspetta" urlò Zoro che si era affacciato alla finestra, ma lei mise in moto l'auto e andò via.

Il verde si rivestì subito, corse fuori casa mentre si metteva la maglietta, seguito da Perona "Dove stai andando??" gli chiese

"Sto andando da lei, non deve pensare che..." fu interrotto "Pensare che cosa?" gli si avvicinò prendendolo per un braccio "Sei innamorato di lei?"

"Cosa? No! Io la devo raggiungere, scusami!" salì subito sulla sua auto e partì.

Zoro la cercò da per tutto, non era tornata neanche a casa "Aveva detto che veniva da te, non l'hai vista?" chiese Nojiko. Ovviamente lui rispose di no, non poteva certo raccontare che l'aveva beccato nudo come un verme con Perona nel letto. Che idiota!

Ormai l'unica speranza era Robin "Nami? No, qui non c'è" disse l'amica. Stava per andarsene quando lei lo bloccò "E' successo qualcosa?".

A quel punto, decise di confessare tutto "Beh, intanto è inutile che la cerchi in lungo e in largo, sai com'è fatta, vorrà restare sola per capire come affrontarti." disse mentre si sedeva sulla poltrona di fronte a lui.

"Zoro, ti parlo sinceramente, mi sto preoccupando per te" gli disse schiettamente.

"Per me?" chiese lui stupito "Beh mi chiedevo già da un pò di tempo, quando ti decidessi ad ammettere che sei innamorato di lei"

"Anche tu con questa storia? Insomma, ma che vi prende a tutti, come fate a dire certe cose?" disse lui irritato senza però guardarla in faccia.

"Si in effetti hai ragione, non ha senso parlarne ora, anche perchè se tu le confessassi i tuoi sentimenti adesso non ti crederebbe" rispose Robin mentre beveva un sorso di the.

"Perchè non mi crederebbe?" guardò in viso la mora "E' normale Zoro, ti ha appena beccato a letto con la sua cameriera e per coprire questa storia le hai mentito, perchè non pensare che tu le stia mentendo anche sui tuoi sentimenti solo per ricevere il suo perdono?" concluse Robin

"Balle!" disse lui scattando come una molla "Nami sa benissimo che non mentirei mai su questo genere di cose..."

La mora si alzò in piedi avvicinandosi al viso del ragazzo "Certo che lo sa, come so che ti sei tirato la zappa sui piedi, hai appena ammesso di essere innamorato di lei" sorrise malandrina.

"Va a quel paese Robin!" si alzò di scattò ed uscì per tornare a casa.

"Salutami Nami, appena la vedi" rise divertita.

Zoro si trascinò in casa distrutto, più psicologicamente che fisicamente.

Quella Robin le aveva tirato fuori qualcosa che lui teneva ben chiuso dentro di se per non peggiorare la situazione ed in più aveva fatto scappare Nami chissà dove.

Si buttò sul divano stanco "Sei tornato" alzò lo sguardo e vide Perona.

Era rimasta in casa ad aspettarlo "Se sono qui" rispose seccato.

"Avresti dovuto dirmi di te e di Nami" lo rimproverò

Lui si alzò di scattò arrabbiato "Non c'è niente tra me e Nami, chiaro! Niente!"

"No, Zoro, non c'è niente fra me e te!" gli rispose altrettanto arrabbiata

"Senti, se non vuoi ammettere quello che senti per lei, non è affar mio, ma permettimi di parlare del vuoto cosmico che c'è tra te e me" concluse lei.

"Il vuoto cosmico?" rise Zoro ironico "Perona, vorrei ricordarti che io non ti ho promesso niente, sapevi benissimo com'era la storia fra noi"

"Certo che lo sapevo, ma non sapevo che avrei potuto ferire Nami!" esclamò mentre Zoro strinse i pugni arrabbiato.

"Finchè di mezzo non c'era nessuno a me andava bene, in questo caso non più! Stammi bene!" disse uscendo di casa.

Diverse ore dopo Zoro dormiva sdraiato sul divano circondato da cinque bottiglie di birra vuote, finchè un bussare fastidioso alla porta lo svegliò "Ora chi diavolo eh..." sbiascicò.

Aprì la porta e davanti vide Nami.

 

 

 

 

 

 

 

 

Eccoci alla fine del capitolo, che ne pensate?

Zoro ne ha combinata una grossa, però almeno ha ammesso i sentimenti che prova per Nami.

Non so se prossima settimana pubblicherò perchè sarò in vacanza, quindi pazientate prima di sapere che cosa si diranno quei due.

Ringrazio sempre chi legge e commenta.

Littlegirl

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Capitolo 6
*** Capitolo 6 ***


Capitolo 6

 

"Non mi fai entrare?" chiese lei con un filo di voce

Zoro si spostò dalla porta e la fece entrare. Lei vide le bottiglie di birra per terra "Se ti disturbo, passo in altro momento"

"Nami, sei scappata via e ti ho cercato per tutto il pomeriggio, se l'ho fatto è perchè volevo parlarti, ergo, non mi disturbi" gli rispose lui sorridendo.

Lei si tolse il cappotto e si accomodò sul divano seguita da Zoro.

"Mi dispiace, scusami, la mia reazione è stata esagerata. Cioè in fondo io non sono nessuno per giudicare le tue storie con le altre, sei libero di fare ciò che vuoi"

Zoro ghignò "Io ti ho mentito e tu ti scusi? Sono io che devo farlo, sono un buzzurro maleducato, hai ragione quando me lo dici."

Lei gli sorrise "E' vero, ero un pò ferita quando ho saputo che mi hai mentito, però capisco che sono cose personali e se non te la senti di dirmele è giusto così"

"Questo non c'entra Nami, tu sei sempre stata sincera e schietta con me, quindi io avrei dovuto fare altrettanto."

La rossa incrociò le braccia sotto al seno alzando le spalle "quindi, tutto risolto? Siamo di nuovo amici, no?" disse sorridendogli dolce.

Zoro ingoiò un rivolo di saliva e si avvicinò a lei seduta sul divano per parlarle faccia a faccia "Non esattamente, ecco...io..." disse mentre sudava freddo e Nami lo guardava non capendo cosa volesse dire "Ecco, Nami, io volevo dirti che..."

Nami chiuse gli occhi e sospirò "Zoro...in realtà non ti ho detto tutta la verità"

"In che senso?" chiese

Lei si alzò dal divano mettendosi in piedi dandogli le spalle "Ecco, il fatto che io sia qui a scusarmi non è farina del mio sacco, insomma, sono una vera testarda quando mi ci metto, però, se qualcuno mi fa ragionare, torno sui miei passi."

Zoro l'ascoltava senza sapere dove volesse andare a parare "mi sentirei di nuovo una cattiva persona se ti mentissi, quindi devi sapere che è stato Sanji a dirmi di pensarci bene e che tu non avevi colpe"

"Ah, quindi hai chiamato Sanji?" disse con un sorriso amaro sul viso e stringendo i pugni sui suoi jeans.

Nami si voltò verso Zoro, si inginocchiò stupendolo "Ti chiedo scusa se ti ho fatto intendere che le mie scuse erano una mia purissima idea, ma hai ragione tu, sono una mocciosa, perdo la testa se mi arrabbio, scusami"

Zoro ghignò "Dai, alzati in piedi Cocoyashi, va bene così, in fondo lo so che sei un maschiaccio e che non mi sopporti"

Nami gli sorrise e fece la linguaccia "Ma vorrei sapere una cosa" chiese lui

"Spara" gli rispose "Esattemente, cosa ti ha detto Sanji?"

La vide sedersi sul divano insieme a lui, incrociare le gambe con fare solenne "Beh, mi ha detto di avere pietà di due ragazzi lussuriosi" lui sorrise "e che il mio pensiero sul sesso non poteva essere uguale per tutte le altre persone."

 

 

 

 

Vide Nami andare via con la sua auto dal vialetto e lui con un sorriso palesemente finto sul viso, chiuse la porta di casa.

Tornò serio fissando la porta d'entrata di casa sua "Che coglione, era ovvio che chiamasse Sanji, il suo grande amore. Forse è meglio far finta che questa giornata non sia mai esistita, almeno per quanto riguarda i miei sentimenti."

 

 

"Avanti mocciosa! Devi esserci per forza!" esclamò mentre erano seduti ad un bar a mangiare un gelato con i loro amici "Zoro ti ho detto che non posso, non insistere e poi ci saranno Robin e Rufy"

Intanto i due erano seduti vicino a loro ad assistere ai loro battibecchi "Senti: mi spieghi cos'hai da fare di così importante da saltare il mio ultimo incontro della stagione?"

Nami alzò gli occhi al cielo annoiata "Sei diventato noioso adesso"

"Avanti, Cocoyashi se mi dai una motivazione valida ti prometto che non ti romperò più"

La rossa guardò la sua amica Robin "Ti conviene dirglielo Nami" le disse quest'ultima.

"Esco con un ragazzo, contento ora?" le disse lei alzandosi e andando a buttare la sua coppetta gelato.

Zoro rimase basito e si appoggiò alla sedia guardando il pavimento sotto l'occhio indagatore di Robin.

"Zoro non lo mangi il gelato?" chiese Rufy "No, finiscilo tu, io me ne torno a casa ho delle cose da sbrigare" si alzò e se ne andò.

Nel frattempo arrivò Nami "ma dov'è andato?" chiese "E' andato a casa, aveva delle cose da fare" rispose Robin.

 

Arrivò il giorno dell'incontro e dell'appuntamento di Nami.

La rossa si trovò Zoro davanti alla porta di casa "Che ci fai qui?"

"Ero sul divano che riflettevo..." disse "Già il fatto che tu rifletta su qualcosa è strano" rispose ironica "Non è il momento di fare dell'ironia mocciosa, però pensavo visto che il tuo medicattolo..."

"Non chiamarlo in quel modo!" disse lei alterata "è un chirurgo e si chiama Law"

"Comunque sia, visto che LAW, è un uomo, credo che non gli dispiacciano gli incontri di kendo, quindi porta anche lui"

"Aspetta, mi stai dicendo che vuoi invitare Law al tuo incontro?" chiese stupita

"Alt! Non lo sto invitando, io ne avrei fatto volentieri a meno della sua presenza, ma siccome so che ti trovi tra due fuochi in questo momento, sei divisa dalla irrefrenabile voglia di venire a vedere il tuo grande amico al suo incontro di Kendo e dalla pena che provi per lui per non voler riufiutare il suo invito ad uscire..."

"Io non provo pena per lui!" rispose alterata

"Si certo, come no.." Nami si mise una mano sulla fronte esasperata "mi sono detto, perchè non dire a Nami di portarlo? Così tu vedrai l'incontro senza rinunciare al tuo appuntamento, che ne dici?" concluse infine

 

"Eh va bene, così tu la finirai di rompere?" chiese lei sorridendo ironica, lui annuì con un sorriso a trentacinque denti.

 

Finita di prepararsi Nami, andò in salone aspettando il suo cavaliere, ma vide Zoro ancora seduto sul divano di casa sua "Fammi capire, quale parte ti è sfuggita della frase "finirai di rompere"?" gli chiese.

"Hai perfettamente ragione, ma sai pensavo che, essendo un forestiero, lui non può sapere dove sia la palestra e siccome ci sono già io qui, perchè non andare tutti insieme?" disse lui con finta allegria

"Scordatelo!" lo prese per il braccio lo fece alzare dal divano e lo spinse fuori dalla porta "tu adesso te ne vai in palestra, ti prepari per l'incontro e ci vediamo lì!" concluse chiudendogli la porta in faccia.

 

 

 

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Capitolo 7
*** Capitolo 7 ***


CAPITOLO 7

 

Si sentiva un ladro,uno stalker, appostato dietro ai cespugli per spiare Nami e il suo accompagnatore.

Si, lei l'aveva pregato di andare via, ma aveva nascosto la macchina e poi lui si era appostato li vicino per vederli uscire.

Li vide insieme, sorridenti e lui le apriva la portiera da galantuomo con la mano dietro alla schiena per guidarla sul sedile dell'auto.

Zoro si sentiva doppiamente stupido, sia perchè si era abbassato a tanto, come spiare Nami, e sia perchè provava questo sentimento per lei, non riuscendo più a reprimerlo.

Andò alla sua auto e mise in moto cercando di seguirli da lontano. Cercando delle scuse plausibili se mai si fossero accorti di essere seguiti.

"In fondo potrei dirle che ero preoccupato per lei, magari questo tizio è uno stupratore seriale, il mio interesse è di pura amicizia" disse fra se il verde mentre seguiva l'auto con al suo interno Nami e Law.

Davanti alla palestra cercò di parcheggiare nel retrò così da non essere scoperto fino all'ultimo, correndo poi agli spogliatoi per potersi cambiare e cominciare l'incontro.

Dentro la palestra vide Nami e il suo accompagnatore sedersi vicino a Rufy e Robin.

 

Più tardi in locale della città i ragazzi cercavano di divertirsi e festeggiare la vittoria di Zoro, il quale se ne stava seduto in disparte a bere una bottiglia di birra e ad osservare da lontano Nami e Law tubare come due piccioncini.

Quando i due si scambiare un lieve bacio sulle labbra, fu come fuoco per i suoi occhi che decisero di distogliere lo sguardo da quella scena per lui così dolorosa.

"Stai bene?" la voce di Robin alle sue spalle gli fece capire che la mora aveva capito perfettamente la situazione, bevve un sorso di birra "Mai stato meglio, grazie"

A fianco a lui Rufy con lo sguardo serio osservava Nami e Law.

A quanto pare avevano calamitato lo sguardo di tutti, almeno dei suoi amici.

"Certo mi fa strano vedere Nami con un ragazzo che non sia uno di noi."

Rufy disse quella frase ingenuamente, ma Zoro si sentì una vera e propria merda. Decise di alzarsi "Vado fuori a prendere una boccata d'aria" disse andando verso la porta del locale.

"Rufy, tieni d'occhio Nami, io torno subito" disse Robin.

 

Zoro si mise a camminare lungo il marciapiede che dava sul mare proprio davanti al locale.

"Allora, ti decidi a parlarne oppure vuoi fare finta di nulla?" chiese Robin dietro di lui "Di cosa vuoi parlare?"

"Del problema che ti affligge" rispose seria

"Beh, ipotizziamo che io mi sia cacciato in una situazione impossibile, dove mi sarei innamorato dell'unica persona al modo di cui non avrei mai dovuto innamorarmi, tu cosa faresti?" concluse sedendosi sulle ringhiere che costeggiavano il mare.

"Ti direi che le situazioni impossibili, diventano possibili solo se si fa qualcosa in proposito." sorrise, ma non sentendo risposta dal ragazzo disse "Dovresti dirle la verità Zoro"

"Si, così sicuramente mi beccherò una bella risata da parte sua, mi sembra un ottima idea" disse ironico

"Ma chi ti dice che reagirà così?"

"Robin, sono certo che il mio fascino da buzzurro non ha effetto su i suoi gusti raffinati" rispose lui scendendo dalla righiera "Zoro, la domanda è: essendo tu innamorato di lei, le stai vicino come si deve, o il fatto che tu sia innamorato di lei ti impedisce di essere l'amico che vorresti essere?"

Il verde alzò le spalle "Non lo so, so solo che fa male"

Robin gli sorrise "Questo significa che non puoi più fingere"

 

Quando tornarono al locale Nami gli chiese se poteva accompagnarla a casa visto che Law pare che fosse stato chiamato per un emergenza nella sua città, ovviamente non rifiutò "Ti ringrazio per avermi accompagnata" sorrise lei

"Non c'è di che" rispose serio.

"Zoro si può sapere cos'hai? Insomma, hai vinto l'incontro, ma sembra ti sia morto il gatto"

"Sono solo stanco mocciosa"

"Oggi, Perona ha dato le dimissioni, mi sembrava che le cose fra voi due andassero bene" chiese Nami guardando fuori dal finestrino dell'auto.

"Andavano bene, finchè una certa ragazza ha fatto un dramma per la mia storia di sesso con lei" rispose seccato

"Io avrei fatto un dramma? Eri libero di continuarla la tua storia, non mi sembra di averti imposto niente!"

Nami era decisamente irritata, ora addirittura le stava dando delle colpe.

"Lasciamo perdere, quella volta avrei dovuto dire a Sanji di arrangiarsi" disse Zoro parecchio irritato e pentendosi subito dopo di quello che aveva appena pronunciato.

Infatti la ragazza lo guardò subito furiosa "E questa frase che significa?" vide Zoro muto con il viso voltato verso il suo finestrino "No, caro, adesso sputi il rospo! Che significa "avrei dovuto dire a Sanji di arrangiarsi"?"

Il ragazzo scattò come una molla "Andiamo Nami! Sai benissimo che è stato Sanji a chiedermi di prendermi cura di te"

"Quindi è così! Io sono solo una custodia, un affido per te? E io che pensavo.." ma subito interruppe le sue parole, sganciandosi la cintura e uscì dall'auto

"Aspetta Nami! Che pensavi?" chiese Zoro stupito

Lei lo guardò fuori dall'auto con la portiera in mano e alzò le spalle in segno di resa "Pensavo una cosa sbagliata!" esclamò chiudendo la portiera e correndo in casa sua.

Zoro appoggiò la fronte al volante "Che idiota!"

 

 

 

 

 

 

 

 

Lo so, sono in un ritardo mostruoso. Purtroppo ho avuto mesi che sono stati peggio delle montagne russe, il lavoro mi tiene occupata e quando non lo sono, sono troppo stanca per poter scrivere.

Spero che questa storia nel frattempo abbia appassionato anche altre persone.

Un abbraccio, e al prossimo aggiornamento, spero il più presto possibile!

 

Littlegirl

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