Faith- ritorno a Los Angeles

di PabloX
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Senza Memoria ***
Capitolo 2: *** L'Anello rubato ***
Capitolo 3: *** Incubi dal passato ***
Capitolo 4: *** Il mercante di anime ***
Capitolo 5: *** I rapitori ***
Capitolo 6: *** Due Carissime Nemiche ***
Capitolo 7: *** Cacciatrici ***
Capitolo 8: *** Contrattacco ***
Capitolo 9: *** Nell'oscurità ***
Capitolo 10: *** Lo Straniero ***
Capitolo 11: *** Trappole ***
Capitolo 12: *** La fuggitiva ***
Capitolo 13: *** Attacco all'Hyperion ***
Capitolo 14: *** La grotta degli orrori ***
Capitolo 15: *** Per Sempre (parte 1 e 2) ***



Capitolo 1
*** Senza Memoria ***


Disclaimer: i personaggi delle serie - Buffy the vampire Slayer - ed -Angel  - appartengono a Joss Whedon, David Greenwalt la WB, UPN e la Fox, l'autore scrive senza alcuno scopo di lucro e non intende violare alcun copyright. La canzone “Basket case” è dei Green Day.  Dall’album Dookie- Reprise records. All’intero dell’opera sono compresi personaggi creati dall’autore. E’ quindi vietata la riproduzione dell’opera su altri siti senza il consenso scritto dell’autore.
 
INTRODUZIONE A FAITH RITORNO A LOS ANGELES

Un paio di mesi fa mi trovavo in una fumetteria di Milano e mentre cercavo qualcosa di interessante da acquistare mi capitò sotto gli occhi un fumetto dal titolo Angel e Faith. Possibile? Un fumetto dedicato al Buffyverse e per di più ad Angel e Faith, la mia coppia preferita? Poi mi sovvenne che il prmo capitolo lo avevo anche acquistato, e allora acquistai i successivi. Il fumetto mi è piaciuto totalmente a metà, parafrasando quel famoso allenatore di calcio, però mi spinse a rivedermi le puntate di Angel dove c’era Faith, prima Five by five, poi quelle della quarta stagione, quelle puntate che mi avevano fatto innamorare di lei, che neppure conoscevo come personaggio (avevo inizialmente snobbato colpevolmente BTVS, ma la visione di ANGEL mi portò sulla retta via) e poi a rivedermi le puntate della terza e quarta stagione di B… volevo dire, di Buffy.
Poi mi venne in mente che avevo persino scritto delle fan fiction sul Buffyverse, anzi proprio su di lei ed Angel secoli or sono (diciamo una dozzina di anni fa, tra il 2005 ed il 2007 . Alcune le avevo stampate, ma le altre? Erano ancora nel computer o si erano perse? Per fortuna, nonostante, almeno tre cambi di Mac, le fan fiction erano lì, insieme ad altre fan fiction scritte da chissà chi e da me conservate e dimenticate- E allora mi sono rimesso a leggerle, con curiosità ma anche timore, credendo di dovermene pentire ed utilizzare quella funzione che si chiama “vuota il cestino”, ed invece dopo qualche paragrafo mi ero di nuovo innamorato di Faith e, scusate il narcisismo, delle mie fan fiction.
Ora detta questa patetica pappardella, arriviamo al sodo, cioè di cosa parla questo racconto, cose vi dovete aspettare? e cosa non vi dovete aspettare?
Innanzitutto diciamo che quello che scrissi era una specie di sceneggiatura per un telefilm, che ho poi modificato per renderla più leggibile: la struttura originale prevedeva il riassunto con brevi flashback, sullo stile di “negli episodi precedenti” una introduzione, la sigla con nomi degli attori, e poi il racconto. Questo era basato soprattutto su dialoghi ed azione, e qui e là lo spazio per qualche riflessione, ma senza eccedere.
Personalmente non ho mai trovato interessanti le FF basate su interminabili e dettagliati discorsi filosofici che i personaggi compiono. Nel mio racconto troverete poco di questo, ma tanta azione, dialoghi e colpi di scena come se piovesse. Insomma tutto quello che ci si può aspettare da un TvShow di azione. Ma devo fare una avvertenza: il racconto è dedicato a Faith, e voleva essere un mio rendere omaggio ad un personaggio che nella serie non è stato sviluppato a sufficienza, anche per via di alcun impegni e decisioni prese dalla amabile e adorata Eliza Dushku, che però, giustamente forse, prese altri impegni comparendo meno di quello che produttori e fans dello show avrebbero desiderato e, pare, programmato. Quindi la protagonista è lei, e le cose sono viste dal suo punto di vista. Quindi Buffy comparirà, ma come vedrete, sarà un personaggio decisamente secondario e, per dirla tutta, non è che faccia una gran bella figura. Beninteso, io adoro Buffy, però è anche giusto che Faith abbia il suo spazio, e sappiamo che due galli(ne) nel pollaio non vanno d’accordo… Per il suo personaggio mi sono ispirato alla Buffy delle ultime stagioni, abbastanza stufa di fare la cacciatrice e un po’ distaccata dal suo vecchio gruppo, che, nell’antefatto della mia storia, ha trovato in Faith la sua nuova “leader non leader”.
Per quanto riguarda la nostra (la mia, ma spero alla fine anche vostra) cacciatrice Oscura, ho utilizzato un arteficio narrativo iniziale, quella di renderla pressoché priva di memoria. Perchè questa scelta? Credo che sia stato fatto per due ragioni. La prima di poter presentare questo personaggio anche a chi non conosceva approfonditamente il Tv Show o non lo conosceva affatto. Ed il secondo per liberare Faith di questo senso di colpa che, secondo me, ne limita molto il personaggio e l’azione, soprattutto nella settima stagione di BTVS, Quindi avrete una Faith più sbarazzina, divertente, sexy e ribelle di quella, troppo “buonista” per i miei gusti, e che di nuovo si scontrerà con Buffy (non in modo cattivo) e che di nuovo vuole essere una cacciatrice senza se e senza ma.
Rileggendo (e correggendo) il testo mi sono molto divertito, perciò ho pensato di pubblicarlo dopo tanti anni. Spero che vi divertirete altrettanto e vi piacerà altrettanto.
Non ho altro da aggiungere , a parte…Five By Five !



In questa puntata : Dopo essersi svegliata in un luogo  a lei sconosciuto Faith non ricorda più chi è . Arriva a Los Angeles dove incontra Angel e Lorne, che avranno il loro daffare a farle tornare la memoria.
La canzone “Basket Case” è dei Green Day dall’album Dookie



 
FAITH RITORNO A LOS ANGELES

CAPITOLO 1

 SENZA MEMORIA


Notte, da qualche parte in qualche luogo: Una persona cammina in un cimitero: è una giovane donna. La donna entra in una cripta. Un raggio di luna le illumina il volto: è Faith. Nell’Oscurità si agitano delle ombre. Ombre inquietanti,  dalle forme demoniache.
Faith afferra un candelabro e accende un lume: Vede una figura farsi avanti: E’ un uomo di mezza età, ben vestito:
-   Ben tornata, ti aspettavo: ho un dono per te-   dice l’uomo.
 Le consegna una scatola nera elegante: Faith la apre. Dentro c’è un coltello dalla forma singolare. Faith guarda l’uomo: L’uomo la guarda con un misto di tenerezza e disprezzo.
 -   Non mi riconosci sono io, Larry Wilkins, il sindaco, il tuo sindaco….-  
-   No! Urla Faith e la scena cambia improvvisamente: lei ora è bambina ed una donna, scarmigliata e mal vestita le sta urlando contro:
 -   Piccola peste, ti insegno io a stare al mondo e a rispettare tua madre!-  
 La piccola Faith spaventata si rifugia sotto al tavolo da cucina ma una mano la afferra.
-   Nooooo!Nooo, vai via, viaaa!-   Urla a squarciagola: viene afferrata e trascinata fuori. La donna la guarda con uno sguardo folle, gli occhi fuori dalle orbite: -  adesso pagherai piccola peste!.-  le urla fuori di sè
Ma una figura improvvisamente appare; è una ragazza bionda e minuta. Incomincia a colpire la donna una due tre volte, fino a che questa non cade a terra: La ragazza si rivolge a Faith: -   chi non muore si rivede eh? -  
Faith si accorge di essere di nuovo grande, non sa cosa dire, ma prima che possa dire o fare qualcosa la ragazza estrae un coltello. E’ lo stesso coltello che le aveva consegnato il Sindaco.
La ragazza bionda le dice: -  Ti sei dimenticata qualcosa, sono venuta a ridartelo -   ma il suo sorriso si trasforma in un sogghigno gelido e crudele: cerca di colpire Faith. Faith scappa, apre la porta, infila un corridoio nero e stretto, la ragazza bionda le è alle calcagna. -  Aspetta Faith noi siamo amiche, fatti pugnalare, è per il tuo bene -   .
Faith gira un angolo, c’è la donna di prima che la fissa e le dice: -  E’ per il tuo bene-   
Faith continua a correre, vede il sindaco alla sua sinistra che le urla -   non puoi sfuggire al tuo destino, piccola mia-   La ragazza bionda le è ancora alle costole, ma Faith vede una luce alla fine del tunnel la raggiunge, guarda in basso ma c’è il vuoto, la ragazza le è addosso.
 Tieni Faith-   le urla con un ghigno, e la colpisce con il coltello: Faith si sposta, salta all’indietro, precipita nel vuoto….
****
Fath si svegliò, sudata nel suo letto, le sembrava di aver urlato. O forse era stato solo quell’incubo.
Non ricordava dove fosse. Né chi fosse. Chi erano quelle persone che aveva sognato? Un raggio di luce entrava dalla finestra, e illuminava debolmente la stanza dove si trovava. La stanza era disadorna, decisamente spartana. Vicino al letto dove Faith era distesa, c’era un piccolo comodino, poco più in là una sedia, e un armadio piuttosto piccolo. Faith si alzò, cercò di guardare fuori dalla finestra. Non riuscì a riconoscere il luogo , né a ricordarsi il motivo per cui era lì. Aprì l’armadio e trovò dei vestiti: Una magliettina rossa, un giubbetto di jeans, dei pantaloni di pelle, degli scarponcini militari: Non un granché femminile pensò, ma vide che gli calzava tutto a pennello e decise di vestirsi. Si avviò alla porta e provò a girare la maniglia: Chiusa. Quella dannata maniglia era chiusa. Non sapeva dov’era, né perché fosse lì, e non ricordava, in quel momento, nemmeno la sua identità. Ma capiva che doveva essere prigioniera. Doveva aver avuto un incidente o forse qualcuno l’aveva rapita.
Fuggire, doveva fuggire. Per andar dove? Si frugò nelle tasche e trovò un biglietto da visita malconcio ma leggibile: Angel Investigations-  aiutiamo gli indifesi.
Non sapeva chi fossero ma se aiutavano gli indifesi….in quel momento lei lo era ed era l’unico aggancio con il mondo esterno, insieme a qualche monetina che aveva trovato nella stessa tasca.
Aprì la finestra. Si trovava a qualche metro d’altezza dal suolo. Era intorpidita, ma non abbastanza da non riuscire ad issarsi e a calarsi furtivamente dalla finestra. Atterrò pesantemente e andò a finire col sedere per terra.  Nessuno pareva essersi accorto di lei, ammesso che ci fosse qualcuno.  Ormai l’oscurità della notte stava calando rapidamente.
Poi vide dei fari. Una macchina si avvicinava. Si nascose dietro un piccolo cespuglio: vide degli uomini che parlottavano ma non riuscì a capire il senso delle parole, Udìi, o le parve di udire, le parole -  prigioniera -   e -  cacciatrice-  .  Se quelle persone erano lì per lei e lei era la prigioniera, allora era meglio che si fosse sbrigata a cambiar aria. Scivolò furtiva nella notte: scavalcò un muretto di cinta e corse via nell’oscurità.
****

Faith giunse ad un incrocio stradale: c’era un cartello con l’indicazione  per Sunnydale. Quel nome le ricordava qualcosa, ma non sapeva dire cosa. Sull’altro lato della strada c’era l’indicazione per Los Angeles: Si frugò in tasca ed estrasse il biglietto da visita sgualcito. L’indirizzo era Los Angeles, quindi la direzione era quella giusta: ma come faceva ad arrivare fin laggiu? E come avrebbe trovato quel posto? Era l’unico appiglio che le rimaneva: Guardò meglio il biglietto: c’era un indirizzo di telefono: vide una cabina sull’altro lato della strada. Aveva qualche spicciolo, poteva bastare per una telefonata, forse due. Entrò nella cabina e fece il numero. Aspettò trepidante che qualcuno rispondesse.

Il telefono suonò all’improvviso nello studio ormai abbandonato dell’Angel Investigation: Una mano dal colorito verdastro alzò stancamente il ricevitore: -  Angel investigazioni, aiutiamo gli indifesi, e anche i disperati, e forse persino i rompiscatole che non hanno ancora capito che qui è chiuso…-  
-  Cosa?-   rispose Faith sorpresa
Lorne comprese che all’altra estremità del telefono qualcuno aveva veramente bisogno di aiuto.
-  Chi è ? Serve aiuto?-  
-  Sono ..sono…un’amica, ho bisogno di aiuto, qualcuno mi deve aiutare, credo di essere stata rapita, insomma sono scappata da una casa e l’unica cosa che ho trovato è stato un biglietto con il vostro indirizzo…vi prego aiutatemi-  
-  D’accordo, piccola, ti posso aiutare, ma aiuterebbe se mi dicessi dove ti trovi e magari il tuo nome-  
-  Mi trovo ad un incrocio della statale 17, l’incrocio per Sunnydale, c’è qui davanti una tavola calda si chiama Mario’s Bar…e il mio nome..è…-    Faith scavò nella memoria. Non ricordava nulla, ma le venne in mente la ragazza del sogno. L’aveva chiamata Faith: proviamo si disse, tanto un nome vale l’altro….-   Faith, il mio nome è Faith-  
-  Faith?... Ok, vengo subito, tu aspetta, hai capito dolcezza non ti muovere!-  

Lorne attaccò il telefono, e meditò brevemente sul da farsi. Avvertire Angel? E come? Era da un po’ che non si vedevano. No, era meglio non perdere tempo e precipitarsi a salvare la piccola Faith, che doveva trovarsi in un grosso guaio. Con quell’aspetto che si ritrovava non era così semplice girare per Los Angeles. Si mise un po’ di cerone bianco in faccia e indossò un cappello per coprire quelle escrescenze che portava in testa -  quando mai mi deciderò a fare questa plastica-   si disse tra sé e sé.
Prese le chiavi della macchina e si precipitò fuori imboccando l’autostrada.
****

Faith aspettava ansiosamente: Il tipo che le aveva risposto aveva cambiato tono della voce quando le aveva detto il suo nome: quindi doveva chiamarsi veramente così e probabilmente quel tipo la conosceva, oppure era solo un caso del destino.
Una macchina nera  si avvicinò, il tizio al volante abbassò il finestrino: le apparve uno strano viso obliquo dall’insolito colorito e dai lineamenti molto marcati.
-   Ehi Faith sei proprio tu! Le disse l’uomo.
Faith lo guardò perplessa
-   Ci conosciamo?-  
-  Beh direi di sì, ma forse te ne sei dimenticata, dai monta in macchina che andiamo da Angel, almeno lui te lo ricordi no?-  
Faith scosse la testa, confusa. Poi aprì la portiera e salì sul macchinone.
-  No, non mi ricordo chi sei tu, chi sia questo Angel. So solo che mi sono svegliata in un posto in cui preferivo non stare, e che ho voglia di mettere più kilometri possibili tra me e …quelli-  
-  Oh capisco piccola sei fuggita di nuovo dalla galera-  
-  No, quale galera, era una villetta anche abbastanza grande, solo che ero chiusa dentro a chiave e non sapevo che diavolo ci stavo a fare. In più non ricordo nulla o quasi-  .
-  Tu chi sei?-  
-  Il mio nome è Lorne..sono un amico di Angel-  
-  Ho capito sei un amico di Angel..e Angel chi è ?-  
-  Il titolare dell’agenzia.. ma veramente non ti ricordi nulla?-  
-  No, nulla, o quasi, a parte degli strani sogni, devo aver dormito per giorni perché mi sento strana-  
I due stettero in silenzio per un po’. Lorne guidava con attenzione, mentre Faith guardava fisso davanti a sé, cercando di recuperare brandelli di memoria e di capire chi fosse quel tipo, quando mai si fossero conosciuti e chi fosse questo misterioso Mr Angel.
-  Allora, noi ci conosciamo?-   disse alla fine Faith
-  Direi di sì-  
-  E…da quando? Voglio dire bene o male?-  
-  Beh non è che ti conosca molto bene, ti ho vista una volta, e non stavi troppo bene di salute, si vede che i nostri incontri non sono molto fortunati. Però so bene chi sei.-  
-  Ah..bene..e chi sono?-  
-   Sei Faith! Rispose Lorne, che aveva capito che sarebbe stato un po’ complicato spiegarle tutto.
-  Va bene, mi chiamo Faith, però che faccio nella vita?
-  forse è meglio che te lo spieghi Angel-  
-  Uh e che sarà mai, non dirmi che faccio l’agente segreto-  
-  Fuochino-   rispose sardonico Lorne
-   faccio l’agente segreto?-  
-  una specie-  
-  Ah, e combatto contro i cattivi?-  
-  Sì, più o meno -  
-  E questi cattivi chi sarebbero? Mafiosi? spie nemiche? O i tipi che mi hanno rapito?-  
-  Non so chi ti abbia rapito, ma le cose sono un po’  complicate, diciamo un po’ più soprannaturali, se capisci quello che voglio dire-  
-  No, non lo capisco, però mi sto facendo un’idea-  
-  Di che?-   chiese incuriosito Lorne
-  Che tu sei un po’ matto, anzi secondo me sei tutto matto-   rispose convinta Faith
-  uhm, iniziamo bene….-   Commentò quasi tra sé e sé Lorne.
La macchina era giunta ormai davanti al locale di Lorne.
-   cos’è questo locale?-   chiese Faith, sinceramente incuriosita
-   E’ il mio locale, ti piacerà-   
Sembra bello-   disse Faith mentre scendeva dalla macchina.
****

I due entrarono nel locale.
Lorne offrì da bere qualcosa a Faith, poi le disse di attenderla lì, doveva fare un paio di telefonate
-  siediti tranquilla e rilassati, ne hai bisogno-  
Faith si accomodò, si versò un succo di frutta nel bicchiere e sorseggiò. Era ore che non beveva nulla, e una volta passata la prima sete le venne voglia di qualcosa di più stuzzichevole, Ordinò quindi una birra.
Intanto iniziò ad osservare la fauna che stava, pian piano, riempiendo il locale.
Insieme a persone dall’aspetto, per così dire, normale, vedevo dei tipi dall’aspetto decisamente curioso. Anzi alcuni, più che curioso, avevano un aspetto decisamente mostruoso.
Quando Lorne tornò Faith lo investì con tutta la curiosità che quell’esperienza le stava suscitando.
-   ehi amico, ma in che razza di locale mi hai portato?-  
-   Te l’ho detto, il mio locale-  
-   Già ho capito, ma la gente qui è…..-  
-  Strana?-  
-  A dir poco-  -   disse Faith con aria sarcastica-  E adesso che ti guardo bene, pure tu non sei troppo regolare-  
-  Eh sì, è proprio così-   disse Lorne avvicinandosi alla ragazza -  Vedi nell’universo esistono tante razze diverse, uomini, ma anche demoni, vampiri, esseri che vengono da altre dimensioni, Spesso si fanno la guerra. Io preferisco la pace, la musica, la poesia. Perciò ho fondato questo locale, un posto dove tutti possono stare in pace, godersi un po’ di musica e passare una bella serata-  
-   Mi piace-   disse convinta Faith-   non so se sto ancora sognando, o sono impazzita e tutto ciò non esiste, però mi piace, e devo dire che anche tu sei un tipo simpatico-  
Lorne le sorrise
-  Ccerto che quelle cose che hai in testa-   aggiunse Faith-   non ti donano-  
Lorne fece una faccia corrucciata e Faith cercò di riparare -   però non ti stanno nemmeno male-  
-  Ti ringrazio per la bugia, cara-  
-  Ma tu cosa sei, voglio dire, non sembri propro umano-  
-  Io vengo da un posto che si chiama Pylea, ma francamente, preferisco proprio non parlarne-  
-  Già tutti noi fuggiamo da qualche posto, non è vero?-  
-  Proprio così-   confermò Lorne, con aria severa.
-  Ehi, ma si può cantare?-   chiese Faith.
-   Certo, c’è un karaoke, se vuoi provare…-  
-  Oh mi piacerebbe tantissimo, solo che non so cosa scegliere-  
-   Beh, qui c’è una lista di canzoni, puoi scegliere, se non ti ricordi il testo, basta leggere su quello schermo laggiù in basso-  
-  Va bene, vado subito-   Faith si alzò, poi si fermò indecisa-   devo avere un aspetto terribile…-  
-   Oh, non ti preoccupare, vai benissimo così-  la rassicurò Lorne
-   Grazie, Lorne-  

****

Faith prese il microfono e inizò a cantare
“Do you have the time to listen to me whine
about nothing and everything all at once…..”
Angel entrò nel locale quasi di soppiatto. La musica assordante lo disturbava, scrutò nella folla per vedere il suo vecchio amico Lorne. Sul palco si stava esibendo una ragazza scarmigliata dai  lunghi capelli scuri. Dopo un’attimo di incertezza riconobbe Faith. Vide Lorne e gli andò incontro:
-   Allora, come va?-   disse con la sua aria poco espansiva Angel.
-  Bene, direi, me la cavo-   rispose Lorne dissimulando un certo imbarazzo
-   E per lei che mi hai chiamato-   disse Angel indicando con un cenno del capo Faith.
-  Sì proprio così-  .
-  Non mi pare che stia tanto male-  dissse Angel -  almeno a giudicare dalla foga con cui canta-  
“I went to a shrink to analyze my dreams
she says it’s lack of sex that’s bringing me down”
-  Eh sì, quella ragazza è proprio piena d’energia. Energia allo stato puro-   Disse Lorne, non nascondendo una punta di compiaciuta ammirazione.
-  Dov’è il problema allora?-  
-   Tra poco lo scoprirai-   disse Lorne dissimulando a stento una risatina sarcastica.
“grasping to control so you better hold on”
Faith aveva finito il suo pezzo: Umani e creature assortite la stavano applaudendo con convinzione. -  grazie gente, grazie, ci vediamo più tardi-  
Scese dal palco e si diresse verso il demone ed il vampiro.

-  Allora come sono andata?-  
-  Splendidamente mia cara, ho mandato il cameriere a cercare il mio cuore perché me l’hai rapito-  
-   come sei galante!-   rise divertita Faith,poi scrutò attentamente Angel e disse -   E lui è il famoso Angel giusto?-  
-  risposta esatta!-   fece Lorne che non riusciva più a trattenere le risa divertito da come Angel avrebbe potuto reagire.
-  Non mi riconosci Faith?-  
-  No, ma mi pare di capire che ci conosciamo, giusto?
Angel annui solennemente
-  Wow, allora deve essere la mia giornata fortunata, e dimmi bel fusto, quanto ci conosciamo, voglio dire, quanto approfonditamente?
Angel la guardò imbarazzato.
-  Beh Faith lo sai no?-  
-   no, non lo so, il tuo amico qui ti avrà detto che ho dei ..piccoli vuoti di memoria. Comunque se vuoi darmi una rinfrescatina io sono ben disponibile-  disse Faith posando dolcemente la mano sul petto di Angel.
A quel punto Lorne la prese sottobraccio e la trascinò un attimo da parte
-   cribbio Faith non puoi comportarti così con Angel!
-   E perché no, per caso è fidanzato sposato? Non mi dirai che è dell’altra sponda? Sarebbe un vero peccato!-  
-  Niente di questo, Faith è solo che…-  
Angel li aveva raggiunti.
-  forse è meglio che continuiamo la discussione in un posto più tranquillo-   disse Angel.
-  Il mo ufficio è il posto migliore per questo-  confermò Lorne
-   OK-   disse Faith, che continuava a non capire chi fossero e cosa volessero da lei quei due bizzarri individui

Lorne entrò per primo nell’ufficio, fece cenno ai due ospiti di accomodarsi e si sedette nella sua comoda poltrona. Anche Faith si sedette di fronte a lui, mentre Angel si appoggiò alla scrivania, dando quasi le spalle al suo amico verde.
-  Allora, volete un po’ spiegarmi che succede?-  
-  dovresti spiegarcelo tu, Faith-   disse Angel-   Lorne mi ha detto che l’hai chiamato, gli hai detto che avevi bisogno di aiuto, che sei fuggita da una specie di prigione, e che non ti ricordi più nulla. E’ così?-  
-  Sì, mi sono svegliata in una strana casa, c’era un grande giardino, ma la stanza dov’ero era quasi spoglia. La porta era chiusa, c’erano dei tipi strani e l’unica cosa che ho trovato erano gli abiti che ho addosso e questo-   mostrò il biglietto da visita
-  straordinario, ce ne sono ancora in giro-   disse Lorne con un sorrisetto beffardo. Angel lo fulminò con un’occhiata.
-   E questo ti basta per dire che ti hanno rapito?. Chiese Angel
-   Non so, non so cosa sia accaduto, Quello che so è che non ricordo più un accidente di niente, chi sono, cosa ci facevo là che vita faccio. Ho sentito dei tipi che parlavano di una prigioniera e,allora , senza pensarci troppo ho tagliato la corda. Ho trovato quel biglietto da visita ed eccomi qui-   ho fatto male?
-  No, direi di no hai fatto benissimo-   disse Angel con aria pensierosa-   quello che mi chiedo è chi fossero quei tizi, dovremmo saperlo, sia per proteggerti che per noi.
-   adesso che vi ho detto tutto su di me, cioè quel poco che so, dovreste dirmi chi siete voi, e cosa sapete di me-  Angel e Lorne si guardarono reciprocamente, incerti sul da farsi.
-  prego inizia pure tu-   disse Lorne con un ampio cenno delle mani.
-  Bene – iniziò Angel-   Io mi chiamo Angel e questo è Lorne-  
-  Sì-   confermò Faith, annuendo-   Fin qui ci siamo-  
-   Lui è un demone che viene da Pylea-  
-  Mmh, sì me l’ha detto, e tu?-  
-  Io sono… un vampiro,
-  Con l’anima! -  Aggiunse Lorne-   E’ un bravissimo Vampiro te lo posso assicurare-  
-  Ah bene-   fece Faith-   e io chi sarei, una specie di strega?-  
-  No, tu sei una cacciatrice-  
-  Cosa?-  
-  Una cacciatrice-   confermò Lorne cercando di essere convincente
-  Impossibile, a me piacciono gli animali, proprio sono sicura che posso essere qualsiasi cosa, ma non una cacciatrice.-  
-  Sei una cacciatrice di vampiri-   Disse Angel
-  Vampiri e demoni-   precisò Lorne
-  Un attimo, allora voi siete un vampiro e un demone e io sarei una cacciatrice di vampiri e demoni. Quindi i fatti sono due, o mi prendete in giro oppure dite il vero. Nel primo caso siete pazzi e nel secondo, a cui naturalmente non credo, è meglio che, giri i tacchi  e , me ne vada, per cui -  
Disse Faith alzandosi rapidamente e portandosi verso la porta-   vi ringrazio della simpatica serata, del karaoke, della birra ,del caffè , ma credo proprio che me ne debba andare, piacere di avervi conosciuto e a non rivederci a mai più.-  
Angel era scattato e in una frazione di secondo si era frapposto tra Faith e la porta.
-  Faith, capisco che sia difficile accettarlo, hai subito un trauma e non ricordi più nulla, ma ti assicuro che le cose stanno così, e in quanto a noi, non hai nulla da temere-   Angel guardò verso Lorne che annuiva-   ti siamo amici, credo che te l’abbiamo dimostrato.-  
-  No, voi non mi avete dimostrato un bel niente-   Faith stava quasi urlando -   mi avete portato qui, mi avete raccontato un sacco di assurdità, e basta, e ora, se non ti dispiace levati dalla porta se no…-  
Se no cosa? Disse Angel mostrando i suoi canini-   ci credi ora?
La ragazza indietreggiò di qualche passo, il vampiro si fece avanti.
Quasi d’istinto Faith lo colpì con un calcio, Angel fu buttato all’indietro, tornò ad avanzare e di nuovo venne colpito.
Stavolta fu sbattuto contro un mobiletto.
-  I miei preziosi vasi cinesi! -  Urlò Lorne precipitandosi a salvare il salvabile-   ragazzi vi sembra il caso di litigare..proprio qui dentro!
Ancora Angel si fece avanti e riuscì a scaraventare la cacciatrice per terra, ma Faith rapidamente lo colpì da terra e poi si rimise in piedi colpendolo ancora con due rapidi pugni, Angel andò a sbattere contro un altro suppellettile che si fracassò al suolo
-  il mio ufficio, mi stanno distruggendo l’ufficio, qualcuno faccia qualcosa!-   piagnucolò Lorne
Intanto Faith si era scagliata su Angel e lo aveva messo con la schiena a terra.
La ragazza cercava qualcosa, nelle sue tasche poi  le sue mani si strinsero infine attorno al collo del vampiro.
-  Allora adesso ci credi?-   disse Angel tornando all’aspetto rassicurante di prima-   ci credi o no?
L’espressione di Faith mutò dalla rabbia del combattimento allo stupore. Allentò la presa e cercò di calmarsi.
Chi era allora lei? E chi erano quei due tipi, due pazzi, due nemici, o due amici, seppure molto fuori dall’ordinario?
Lorne si avvicinò e le mise una mano sulla spalla-  So cosa stai cercando e credimi ti aiuterei volentieri, ma ormai il danno è fatto-   guardò i vasi e le suppellettili per terra fracassate-   per cui lo polverizzerai un’altra volta.-  
-  Polverizzare?? -  Fece Faith
-  Sì se ti levi di qui sopra te lo spiego-   disse Angel
-  E perché? A me piace stare sopra-   disse Faith,ridendo
-  Beh vedo che piano piano la memoria ti sta tornando-   disse Angel mentre si rialzava e si spazzolava i vestiti.
-  Scusa mi hai aggredito… spero di non averti fatto  male -  
-   Non ti preoccupare era l’unico modo  per farti ragionare -  
-   allora, che vuol dire questo?
-   Quale ragazza avrebbe potuto reagire così ,Faith?-  
Faith stette in silenzio per alcuni istanti. E’ vero, quale ragazza avrebbe potuto reagire così  e mettere per terra un vampiro. Quei due non le avevano mentito. Chi era lei allora?
-  Allora è vero…-  Sì Faith-   Angel le mise una mano sulla spalla.
-  io sono una cacciatrice di vampiri, tu un vampiro…
-   Con l’anima, ricordati, Faith, fa una bella differenza-   proseguì Angel
-   Con l’anima e lui è….-  
-  Un demone disperato dopo che due pazzi gli hanno distrutto l’ufficio-   concluse Lorne con la sua solita ironia.
La battuta del demone strappò un sorriso a Faith.
-   beh, se non c’è altro da dire, io me ne andrei a dormire sempre che ci sia un letto da qualche parte-  
-   certo c’è una piccola stanza di sopra, non è un granchè ma credo che la troverai accogliente-   disse Lorne premurosamente.
-   Sono molto stanca, capirete la fuga, tutte queste rivelazioni… -  
Lorne aprì la porta a Faith-   prego di qui-  
Faith si fermò un attimo sulla porta e guardò Angel
-  Buonanotte. Angel-  
-  Buonanotte Faith, ho ancora molte cose da raccontarti-  
-  Sarò tutte orecchie – concluse Faith con una risatina-   a domani –
****

Faith si addormentò quasi di colpo. Questa volta un sonno lungo e profondo, senza incubi. L’unico sogno che fece era lei che fuggiva dalla prigione, cadeva in una specie di burrone e Angel che le dava la mano e la tirava su. E Lorne che rideva contento.
Dormì circa fino al primo pomeriggio. Un lieve bussare alla porta la svegliò.
-  Avanti!-  
Lorne entrò. – buon giorno Faith, anche se quasi dovrei dire buonasera-  
Faith rise, poi si stirò cercando di allontanare gli ultimi residuati del sonno
-   Devo aver dormito un bel po’-  
-   Proprio così. Ti ho portato un abitino più comodo ed elegante di quegli stracci che avevi indosso ieri. Te li appoggio sulla sedia.-  
-   grazie sei veramente genitilissimo. Ma non li avrai comprati apposta per me?-  
-   No, erano di Cordelia. Li ha lasciati qua. Dovrebbero andarti bene. Io sono di sotto. Se vuoi una bella colazione, sai dove venire-   concluse sorridendo Lorne.
-  Grazie, penso che approfitterò. Tra le varie cose che non ricordo, c’è anche l’ultima volta che ho mangiato.
Lorne guardava i resti sul tavolo dove Faith aveva appena finito di consumare la sua colazione.
-  Certo che ne avevi di fame-  
-   Puoi ben dirlo! Non t’ho detto che non mi ricordavo più l’ultima volta che ho mangiato? Chissà quando è stata, una settimana fa o un mese forse!-  
-  A giudicare da quanto hai mangiato, penso che la seconda ipotessi sia la più probabile -  
-  Guarda qua sono tutta pelle e ossa!-   
Lorne alzò il sopracciglio-   Ho visto di peggio, cara. Ma, cambiando discorso, ancora non ti ricordi niente?
-  Beh, qualche ricordo incomincia a riaffiorare, dopo quello che mi avete detto ma è abbastanza confuso: Anzi direi che è un grande guazzabuglio.
-  Vedrai, che piano piano ti ricorderai tutto-  
-  Lo spero, sai , è come galleggiare in una specie di mondo irreale. Come un sogno prolungato. Non saper più distinguere ciò che è reale e ciò che non lo è. E’ strano.-   disse Faith. Il suo sguardo si perdeva in lontananza, dietro qualche pensiero remoto ed inconfessabile.
-  Immagino di sì -   rispose Lorne, sentendo lo spaesamento dell’amica.
-  Non sapere più chi si è. Quale è il tuo ruolo nel mondo…-  proseguì Faith.
Chi era realmente, questa era la domanda a cui non sapeva dare risposta e che la tormentava.
****

Intanto, a qualche miglia di distanza, in un ambiente cupo e sordido, due strani personaggi confabulavano animatamente.
Si trattava di due demoni: il primo aveva un aspetto imponente, con dei lunghi capelli che gli scendevano lungo le spalle, una piccolo elmo calato in testa, quasi ridicolo in confronto alla enorme massa muscolare che possedeva.
L’altro era invece piuttosto basso, anch’esso dalla corporatura robusta, e dal colorito decisamente più scuro. Entrambi incutevano un sicuro timore
-  Allora, come si chiama questo mezzo demone che ti deve dei soldi?-   domandò il più grosso dei due.
-  Lorne, si chiama Lorne. E’ quel mezzo demone che gestisce quello strano locale, sai quel karaoke dove tutti vanno a cantare. Uno che crede nella pace tra le razze. Patetico –
-  E come mai se è così patetico non ci pensi da solo a farti restituire i soldi-  
-  Semplice. Quello è protetto da un vampiro. Un certo Angel. Un tipo da evitare.Ma so che adesso è via per qualche giorno. In ogni caso con la tua presenza non ci saranno problemi.
-  Puoi starne certo. Se questo ridicolo demone, come si chiama…. Lorne, non dovesse darci quanto ci deve, gli staccheremo la spina dorsale. E se questo vampiro si metterà in mezzo, allora…. la staccheremo anche a lui-   concluse con un sorriso maligno il demone più grosso.
****

Il locale di Lorne era come al solito affollato, Faith ne approfittò per cantare un paio di canzoni. Essere applaudita dalla folla di persone di tutti i tipi che frequentavano quel posto la eccitava, la faceva sentire viva e utile.
Lorne la raggiunse sul tardi.
-  Non ho ancora visto Angel..-   gli disse Faith.-   Non starà ancora dormendo?
-  Neanch’io l’ho visto. So che andava da qualche parte.-  
-   Mi sembri un po’ preoccupato, Lorne, cosa c’è che non va?-  
-  Niente, niente-   rispose Lorne cercando di mascherare il turbamento.
Faith lo squadrò accuratamente
-  Senti io non sono un demone ipersensibile come sei tu, se non ho capito male, ma mi pare proprio che ci sia qualcosa che ti turba-  
Lorne la guardò, scosse la testa, e poi disse-   Al diavolo, non riesco proprio a mentire. Sì c’è qualcosa che non va.-  
-  Riguarda me? Perché se riguarda me, non c’è problema, puoi dirlo tranquillamente-  
-  No, tu non c’entri affatto, anzi, in questa situazione, sei la mia unica speranza-  
-   E cioè? spiegati meglio.-  
-  Vedi poco fa, appena fuori dal locale, sono stato avvicinato da due brutti tipi, e quando dico brutti tipi non intendo l’aspetto fisico, seppure anche quello sia decisamente repellente-   disse Lorne non nascondendo una smorfia di disgusto.-   questi due tizi… insomma devo dei soldi ad uno dei due, sai è stato per abbellire il locale….Questi vogliono indietro i soldi, più gli interessi. Non so proprio dove andare a trovare tutti quei soldi. E mi hanno detto che se non glieli dò subito, mi staccano la testa a morsi. E ci credo che ne siano capaci. E sai preferisco che la mia testa rimanga al suo posto.-  
Faith lo guardò un po’ incredula. Demoni, vampiri…tutto le sembrava così  strano, C’erano dei demoni e dei vampiri buoni, o almeno che lo sembravano, come Lorne e come Angel. E poi c’erano dei vampiri e dei demoni che evidentemente erano come dovevano essere. Feroci, crudeli, cattivi.
E lei era una cacciatrice. Chissà cosa voleva dire. Forse poteva combattere questi esseri. Aveva combattuto contro Angel e l’aveva messo al tappeto. Ma in fondo era stato poco più che uno scherzo, Forse Angel l’aveva presa in giro. Anzi sicuramente era così.
-   Capisco sei nei guai , ma io…cosa posso farci? Sono solo una ragazza che non sa qual è il suo posto nel mondo e..-  
-   no Faith, tu non sei solo una ragazza, tu sei una cacciatrice.-  
Lorne le prese le mani-   Tu non sai quanta forza e potere tu abbia in queste belle mani. Hai visto ieri con Angel..-  
-  Ehi, non credere che mi sia bevuta tutta quella roba lì, voglio dire tu ed Angel siete simpatici e tutto, ma insomma, credo che vi sbagliate-  
-  Ti posso assicurare che non ci sbagliamo. Sappiamo chi sei.-  
-  E cosa dovrei fare, uscire e ammazzare quei demoni?-  
Lorne annuì-   Beh se non vuoi ammazzarli mi basta che li prendi a calci e gli fai capire che è meglio che abbassino le loro pretese-  
Faith scosse la testa-   No Lorne, non puoi chiedermi questo,Anche ammesso che sia come dite voi, che io sia stata una cacciatrice, può anche darsi che ora non lo sia più. Mi farei solo ammazzare e farei ammazzare anche te. Devi chiamare Angel. Solo lui ti può aiutare-  
Lorne la guardò sconsolato. Dov’era finita quella indomita ragazza che era scappata di prigione per aiutare Angel, che aveva rischiato la sua vita per lui, e che poi l’aveva ancora rischiata per aiutare qualcuno che la odiava?
Lorne si allontanò triste. Gli spiaceva per se stesso, ovviamente, Ma gli spiaceva anche per lei, E per il mondo intero, che non poteva più contare su qualcuno che lo proteggesse. Già il mondo, ma in fondo cosa aveva a che fare lui con il mondo? E cosa aveva a che fare con il mondo quella ragazza bruna, così sperduta, così sola?
****

Lorne si era deciso a prendere il toro per le corna. Aveva provato a chiamare Angel. Niente da fare. Convincere Faith? E se avesse avuto ragione lei, se non fosse stata più all’altezza dei suoi compiti? Magari non aveva più quei poteri, forse le sarebbero tornati più tardi. E se l’avesse fatta ammazzare per lui, avrebbe danneggiato tutti senza cavarne alcun beneficio. No, doveva fare da solo. Arrangiarsi in qualche modo. Morire magari, ma evitare di cacciare qualcun altro nei guai. Ci si era messo lui nei guai, e non poteva fuggire sempre.
Aveva preso una piccola ascia e l’aveva nascosto sotto l’elegante soprabito. Aveva salutato gli ultimi clienti ed era uscito fuori. Ad aspettare.
Dov’era Faith? Non l’aveva più vista. Forse era in camera sua a dormire. Ingrata. Le aveva dato la stanza a gratis e quella piccola parassita lo lasciava morire così. Solo per le sue insicurezze.
Ma in fondo era meglio così.
Non dovette aspettare molto a lungo. I due demoni sbucarono dall’ombra
-  Allora, Lorne, sei uscito dal tuo buco-  fece il più grosso.
-  Sono qua non mi vedi?-  
-  Sì purtroppo vedo la tua faccia da vigliacco. Alleato di un vampiro eh? Peccato che il tuo protettore non ci sia. E sai chiamarlo non è stata una mossa molto efficace. Abbiamo isolato il suo cellulare.
-  Già siamo demoni , ma siamo ben organizzati-   aggiunse il basso con un sogghigno-  
-  Allora hai la grana? –
-  Già niente grana niente testa-  
-  Non ho la grana.  Però ho questa-   disse Lorne estraendo  l’ascia e cercando  di colpire il più grosso, ma questi bloccò il colpo e colpì Lorne con un pugno da KO.
Lorne cadde pesantemente a terra.
-  Cosa volevi fare stupido demone, a botte con chi è più forte di te? Adesso ti farò a pezzetti.-  
Qualcosa colpì il demone che arretrò sorpreso.
-  Bello prendersela con chi non sa difendersi-   disse Faith
-   E tu chi diavolo sei? Chiese il demone
-  Dev’essere quella puttanella che si esibiva prima nel locale: certo che il nostro Lorne i soldi li sa spendere bene,quando vuole. ma non li vuole restituire ai vecchi amici. Lascia fare a me capo, liquido la pollastra e poi potrai fare a pezzi quel traditore.
-  Puttanella a chi?-   essere chiamata in quel modo aveva caricato di rabbia Faith e la rabbia era un motore potentissimo per una ragazza di periferia come lei. Faith colpì con colpi potenti e rabbiosi il demone, estrasse il coltello e lo colpì proprio al centro del torace. Il demone cadde al suolo.
Faith rimase attonita per un attimo. Aveva agito di puro istinto, non s’era quasi resa conto di quello che faceva, Aveva ammazzato un demone, Allora era vero. Lei era una cacciatrice.
Dovette tornare alla realtà in un battibaleno. L’altro demone s’era ripreso dalla sorpresa e stava avanzando verso di lei.
-  Non so chi tu sia, sgualdrina, ma so che ora morirai!-   le urlò con rabbia l’enorme demone.
-  Come vi devo dire che non mi piace essere chiamata così -   rispose Faith che lo colpì al volto con un calcio. Il demone arretrò tenendosi il viso, Faith, che sullo slancio era finita per terra si rialzò prontamente. Ma il demone aveva preso in mano l’ascia di Lorne, e si slanciò in avarti-   muori puttana!.-  
 Faith fece appena in tempo a schivare il colpo, il demone sullo slancio finì contro il muro. Quando si girò, Faith gli era già addosso e lo colpiva con una rabbia inaudita-   Allora non ci senti, non hai ancora capito di non chiamarmi a quel modo? Il grosso demone barcollò sotto i colpi della ragazza, perse l’ascia, cercò di riagguantarla, ma prima che se ne rendesse conto, Faith gli aveva ficcato il coltello nel torace. La cacciatrice colpì una, due tre volte fino a che l’enorme demone cadde esanime.-  Allora, l’hai capito che non mi devi chiamare in quel modo? E secondo: lascia stare i miei amici, capito?-   E tirò un ultimo calcio al corpo ormai privo di vita del bestione. Poi si allontanò verso Lorne che la stava guardando, terrorizzato ed ammirato allo stesso tempo.
-  Come stai Lorne?-  
-   Bene, ho preso una botte, ma…la testa è ancora al suo posto. Ti devo la vita, piccola-  
-   Niente è stato un piacere, non credevi mica che ti avrei lasciato far fuori così, senza muovere un dito?-  
-   Beh, io…un dubbio l’ho avuto, Mai stato così contento di essermi sbagliato.-   Lorne le sorrise.
-   Ma tu come stai, non ti hanno ferito quei due delinquenti?-  
-   Five by five-   rispose Faith allontanandosi verso l’entrata.
Lorne rimase solo nella strada, col vestito sporco, guardò i due cadaveri dei demoni che stavano per decomporsi rapidamente. Raccolse la sua ascia da terra. La guardò, guardò la luna rossa sangue nel cielo di Los Angeles. Poi volse il suo sguardo verso Faith, vide la sua magra silhouette entrare nel portone del Bar
-  Bentornata Cacciatrice-   sussurrò alle tenebre che lo circondavano.

Fine della  prima puntata




 

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Capitolo 2
*** L'Anello rubato ***



Riassunto della puntata precedente: Faith si è svegliata in un luogo sconosciuto: trovato un biglietto di visita della Angel Investigations si reca a Los Angeles dove Lorne e Angel si impegnano per farle riavere la memoria.
In questa puntata: Tra Faith ed Angel nascono delle incomprensioni, che rischiano di aggravarsi quando Faith ne combina una delle sue.


 
CAPITOLO 2
L’ANELLO RUBATO


***
Un vicolo buio e senza uscita nella parte messicana della città di Los Angeles.
Due tizi stavano circondando una ragazza.
I due la spintonavano, ridendo oscenamente, e se la passavano l’un l’altro quasi fosse una palla di football. La ragazza piangeva,  li implorava
- Vi prego lasciatemi stare, vi prego!-
- Ah! E perché mai dovremmo, ci stiamo divertendo così tanto!-  disse il primo, un biondiccio dall’aria pallida  e malata.
-  Già siamo solo all’inizio del divertimento, chica, vedrai tra poco!-  sbraitò l’altro, un uomo più robusto dall’aria tipicamente messicana.
-  Sempre che siate ancora vivi, tra poco, gentleman- .
La voce era quella di una giovane donna, Una voce dal tono spavaldo e sicuro, che non nascondeva una nota sensuale e una bella dose di sarcasmo.
I due si girarono-  Chi diavolo sei tu?-
- Mi chiamano Faith, l’ammazzavampiri-
- Non mi è mai capitata una ammazzavampiri tra le mani, sarà un piacere succhiarti via la vita-
disse il messicano, scaraventando la ragazza piangente per terra.
- Forse è per quello che sei ancora in vita! – sibilò Faith nello stesso momento in cui con un potente calcio mandava il vampiro sdraiato vicino alla sua vittima.
Lo slavato si fece sotto cercando di colpire Faith, lei evitò i colpi, lo prese di peso e lo scaraventò addosso all’altro che si stava rialzando. La ragazza intanto si  era alzata  e si  era allontanata dal luogo dello scontro.-
- Ci hai fatto scappare la cena-  si lamentò il biondiccio-
- Già e non è la cosa peggiore che vi possa capitare-  Faith estrasse il paletto e colpì il vampiro polverizzandolo.
L’altro si scaraventò addosso alla cacciatrice bruna, per un attimo la sorprese, la buttò per terra, ma Faith si liberò di lui facendo leva ancora sulle sue gambe. Il vampiro finì contro dei bidoni della spazzatura. Non fece in tempo stavolta a rialzarsi che la cacciatrice gli fu addosso e lo finì.
- E anche questa è andata-  Faith si pulì il giubbetto di jeans e si allontanò verso l’inizio del vicolo dove due figure la attendevano.
Un uomo dal lungo impermeabile scuro stringeva tra le sue braccia la ragazza vittima dell’aggressione dei vampiri.
- Tutto bene?-  domandò Faith-
 - Tutto bene-  rispose Angel
-  L’avevo domandato  a lei-  Faith appariva un poco contrariata. -  ti chiami?-
- Michelle…mi chiamo Michelle-  rispose la ragazza ancora sotto shock per l’accaduto.
-  Ora sei al sicuro-  disse Angel con la sua aria tranquillizzante mentre ancora era abbracciato alla giovane.
-  No, ORA è al sicuro -  replicò Faith prendendo la ragazza sotto braccio e sottraendola con decisione dall’abbraccio di Angel.
-  Ti riaccompagniamo a casa, Michelle. Là sarai al sicuro, Ok?-
-  Ok, tu sei così forte, mi fido di te-
-  E hai proprio ragione, sono veramente forte-  disse sorridendo Faith.
Si girò verso Angel lanciandogli un’occhiata un po’ sospettosa e facendogli segno di seguirle.
La notte a Los Angeles era appena iniziata.

***
Dopo averla riaccompagnata  a casa, Faith ed Angel avevano salutato la ragazza. Faceva la commessa in un grande magazzino e quella sera  si era attardata un po’ nel tornare a casa. La sua era stata un brutta avventura, ma per fortuna finita bene. Michelle ringraziò ancora e chiese a Faith di venirla a trovare, se gli andava di fare due chiacchiere. Faith ringraziò. Era un po’ spaesata, non conosceva nessuno a Los Angeles, ed essere una benefattrice e trovare in più un amica nella persona che aveva aiutato le sembrava una cosa incredibilmente bella. Anche se quella ragazza le sembrava un po’ banalotta, forse non sarebbero mai diventate amiche, ma almeno era un momento di uscita dal suo splendido isolamento.
Mentre tornavano verso casa, o meglio verso il locale di Lorne che la ospitava, Faith si rese conto che qualcosa tormentava Angel.
- Bene, malinconico amico, vuoi dirmi che c’è?-
- Che c’è, dovresti saperlo-
- Dovrei sapere cosa?-
- Perché l’hai fatto. perché ti sei comportata così-
-  Comportata come? Mi pare di essermi comportata bene-
- Sai a cosa mi riferisco, quando hai portato via Michelle da me-
- Ti piace la biondina eh?-  Disse ridendo maliziosa la bruna cacciatrice
-  Figurati, neanche la conosco. Non è che sei gelosa?
- Gelosa?,No. Io non sono gelosa. Sei tu che sei un vampiro.-
- Ecco il punto, non ti fidi di me, avevo capito bene -
- Io ho il compito di tutelare gli indifesi, e scusa, ma non so quanto mi debba fidare di te.
Ok sei un vampiro buono, hai l’anima, un amico demone che è un vero gentleman…non sei mica un tipo male, però…vampiro sei e vampiro rimani. Che ne so io di come reagisci. Magari mentre io accoppo i tuoi …cugini. tu hai una ricaduta e mi vampirizzi mezzo mondo.-
-  Credevo che tu potessi darmi una mano, Faith-
- E te la sto dando. Anzi direi che te ne sto dando pure due, visto che il lavoro lo faccio tutto io.-
-  Beh, ti devi allenare, voglio solo sapere fino a che punto riesci a cavartela dopo quello che ti è successo. La perdita di memoria, e le sue conseguenze.-
- Ok, tu non ti fidi di me come cacciatrice, e io non mi fido di te come “vampiro Angelico”, Siamo pari mi sembra, a parte che la pelle la rischio io-
- Mi sembri un po’ acida-
- Nooo, ma dai, anzi mi sono divertita. Questa serata mi ha fatto venire alla mente dei ricordi.
Si, sono sicura che qualche tempo fa andavo a fare questi pattugliamenti, ma non qui a Los Angeles. E sono quasi sicura che c’era una ragazza bionda con me. Quella Michelle me l’ha fatta ricordare.
- Buffy!-  esclamò Angel quasi tra sé e sé-
-  Che nome hai detto?-  chiese Faith terribilmente incuriosita.
- Niente, ho solo… sbuffato!-
- Come bugiardo sei pessimo, ti ho sentito fare un nome: Buffy. E’ questo il nome di quella ragazza vero?. Allora non mi sbagliavo. E tu la conosci. O sbaglio? -
I due si fermarono sotto il cielo nero della notte losangelina. Una brezza tiepida spirava. Angel si perse un attimo tra i ricordi. Buffy: la cacciatrice. La prima. L’unica. Almeno per lui. Cosa voleva saperne quella impicciona che le stava davanti. E poi se ricordare faceva male a lui a lei avrebbe potuto addirittura uccidere. O far impazzire. Non era proprio il caso. Non ora.
-  Allora. Non mi rispondi?-
- No, Faith, è una vecchia storia, quella di Buffy e me, preferisco non ricordarla e non parlarne.  Credimi, faresti meglio anche tu a non pensarci. Comunque se proprio lo vuoi sapere, tu e lei facevate le ronde insieme. Era tanto tempo fa. Adesso le fai con me. Sempre che non ti dispiaccia.-
Erano quasi arrivati. Angel si avviò in direzione contraria a quella di Faith.
Faith lo rincorse per qualche passo
- Ehi Angel, mi spiace, io non volevo… non volevo offenderti. Almeno dammi la buonanotte. O il buon mattino.-
-  Scusa Faith, certi ricordi per me sono dolorosi. Ci vediamo. Buon Mattino.-
Angel si allontanò scuro in volto, Faith lo guardò allontanarsi rapidamente, poi si avviò con lentezza verso la porta di casa.
Accidenti a lei, alla sua lingua lunga e alla sua impulsività. Ma perché non se la mordeva quella lingua lunga. Perché non si fidava di Angel e perché poi gliel’aveva fatto capire.
Peggio, gliel’aveva detto in faccia, e poi era andata a colpirlo proprio nel suo punto debole. Quella ragazza, quella Buffy.
Quella ragazza doveva averlo fatto soffrire. Doveva essere così. E Buffy doveva anche essere stata amica sua, se era vero quello che Angel aveva detto. Aveva anche detto che era meglio che  pure lei non ci pensasse più a Buffy. Forse Buffy aveva fatto qualcosa che l’aveva ferita.
Forse quei sogni che faceva, quella ragazza bionda col coltello doveva essere lei. Allora sì,era vero, Buffy l’aveva ferita. Ma solo psicologicamente o invece in senso reale?
Avrebbe potuto pensarci tutto il resto della notte. La caccia e la lunga passeggiata l’avevano stancata. E quella discussione. Doveva chiedere scusa, chiarirsi con Angel. Ma ora, voleva solo dormire. Si coricò nel letto e spense la luce.

****

Dopo essersi svegliata e fatte le incombenze mattutine, Faith scese al piano di sotto
Lorne la accolse come al solito con una abbondante colazione. Più tardi le disse che Angel voleva vederli all’agenzia.
- Vederci all’agenzia? Quale agenzia?-
-  La Angel Investigation, quella che hai chiamato quando ti sono venuto a prendere-
-  Ah già-  rise Faith-  mi sto dimenticando anche le cose recenti-  sono proprio un disastro-
-  Consolati, io mi dimentico sempre di pagare i miei debiti-
- Gia. Lo so-  rispose Faith mentre si leccava con gusto le dita sporche di marmellata. Lorne tossì leggermente imbarazzato.
- Ieri Angel mi ha parlato di una certa Buffy, ne sai qualcosa?-
- Buffy? No, mai sentito nulla del genere, proprio è un nome che non mi dice nulla, a parte che è terribile come nome, e già, una volta le ragazze si chiamavano con nomi come Eleanor, Paulette, Scarlett, adesso sono tutte Samantha o Buffy…o magari Paris-  fece Lorne con un sospiro profondo.
Faith sorrise alle considerazioni di Lorne, e cambiò discorso
-  Allora mi preparo e vengo, anzi sono già pronta.-

****

I due entrarono nella grande Hall del vecchio Hyperion Hotel. Angel li aspettava, vestito con il solito maglioncino nero e un’aria molto seria.
- Wow, che bel posto, grande, spazioso…e un po’ polveroso-  esclamò Faith vedendo alcune dita di polvere sulla scrivania occupata da Angel.
-  Salve Faith, salve Lorne, vi ho chiamato qui perché vi devo fare un annuncio importante.-
- Vuoi comprarti un maglione nuovo?-
- No, Faith, voglio ridare vita all’agenzia. Ora ci sei tu, e se Lorne vuole collaborare siamo in tre. Possiamo riprendere la nostra attività-
- Che sarebbe, tanto per essere più chiari?-  chiese Faith con aria sospettosa.
-  Quello che abbiamo fatto ieri sera-
-  Ah, ho capito, io massacro i vampiri e tu abbracci povere fanciulle indifese. Ok ci sto -  disse Faith annuendo vistosamente
- Tra l’altro-  continuò Angel senza prestare attenzione all’ironia della cacciatrice – qui ci sono parecchie stanze vuote. Quindi se vuoi trasferirti qui…-
-  Che bello un hotel tutto per me!.Dov’è la fregatura?-
- Non c’è la fregatura. Sempre che non ti disturbi dormire nello stesso posto dove abita un vampiro che, in un momento di tua distrazione, potrebbe vampirizzare mezzo mondo-  Angel non era riuscito ad evitare di restituire il sarcasmo per la battuta sfuggita a Faith la sera prima.
Faith rimase un attimo senza parole, poi alzò gli occhi al cielo e replicò – Oh insomma, ancora con quella storia, lo sai ieri ero un po’ sovraeccitata per via della caccia e mi è scappata quella battuta. Quante volte ti devo dire che non lo penso davvero-
- Una volta. Basta una-  disse Angel agitando il dito indice sotto il naso di Faith.
- Non lo penso davvero-  mormorò Faith, guardando il dito di Angel,
Poi si allontanò verso le scale,  si voltò e disse-  Comunque, cercherò di non distrarmi-
Fece qualche gradino e poi si voltò nuovamente,-  Dov’è esattamente la tua stanza?-
- La 312, terzo piano a sinistra.-
Ok, allora io vado a destra-  fece una smorfia e salì le scale.
Lorne aveva assistito a tutta la scena senza dir parola. Guardò Faith salire le scale, poi si voltò con aria interrogativa verso Angel – Allora. Cosa sta succedendo tra te e Faith?-
- Niente, assolutamente.-
- Per favore, io non sarò un grande lottatore, o un ammazzavampiri o queste cose qui, ma amico mio, tu lo sai bene che certe cose le capisco al volo. La tensione tra te e Faith si avverte anche senza che parliate. Figuriamoci se poi vi lanciate frecciate e frecciatine.-
Angel fece una sorta di profondo respiro, se così lo si poteva chiamare, guardò verso terra e poi verso l’amico demone – Non si fida di me.-
- Ah no?
- No, ieri notte stavo soltanto rassicurando una ragazza, e lei me l’ha portata via, come se… fossi un assassino. Poi mi ha anche detto che magari potrei impazzire, o avere una ricaduta e…assassinare mezzo mondo.
- Capisco non ha avuto molto tatto-
-  No per nulla, io ho fatto molto per lei, Ha cercato di ammazzarmi per tre volte eppure io l’ho perdonata. E l’ho aiutata.-
- Anche lei ti ha aiutato, ricordi? Io c’ero.-
- Certo, non ce l’ho con lei per il suo passato ma…non si ricorda più niente. Forse dovrei raccontarle tutto-
- Oh, no, no, no , amico mio, attenzione a quello che può uscire dalla tua cadaverica bocca. Non vorrei che combinassi qualche disastro, La ragazza mi pare tutt’altro che preparata a sapere chi è lei veramente.-
Angel lo guardò perplesso, Lorne non sbagliava mai. O quasi mai.
- A proposito, mi sa che qualcosa ti sei già fatto sfuggire-
- Cosa?-  domandò  Angel
- Faith stamane mi ha accennato a Buffy, o meglio mi ha detto che tu le hai parlato di Buffy.-
-  E tu? Non le avrai detto che…-
- No, no, stai tranquillo, ho fatto cadere il discorso con un’abilità da premio Oscar. Eh Scarlett, Scarlett O’Hara,-  sospirò il demone guardando quasi estasiato in lontananza.
Angel lo scrutò preoccupato.  Lorne se ne accorse-  Niente, ricordi da cinematografo-
Una cacciatrice smemorata e villana e un demone totalmente fuori di testa, pensò Angel, forse l’idea di ripristinare l’agenzia non era stata molto saggia.
-  Cosa ti ha detto di Buffy?-  Riprese Angel.
- Niente, piuttosto cosa le hai detto tu?
-  Poche cose, Lei mi ha detto che la ronda di ieri le ha fatto venire in mente altri tempi, quando le ronde le faceva con una ragazza. A me è scappato il nome di Buffy-
- E’ incredibile.-  disse Lorne
- Cosa?-
- Ancora la ami. Tu sei ancora innamorato di Buffy.-  Lorne sottolineò con enfasi l’ultima frase scandendo le parole una ad una.
Angel non sapeva più che cosa dire. Farfugliò alcune parole sconnesse. Ancora una volta Lorne ci aveva preso.
Un rumore li distrasse dalla discussione. Faith stava scendendo le scale.
- E’ veramente un posto fantastico. Dio Mio, abitare qui è come aver vinto la lotteria-
- Sono contento che ti piaccia-  fece Angel nascondendo l’imbarazzo per la discussione precedente.
-  C’è un posto per allenarsi?-
- C’è tutto lo spazio che vuoi. Diciamo il giardino di fuori, forse è il posto migliore.
-  Vado a dare un’occhiata-  Faith si allontanò verso una parte della hall che dava su un giardinetto interno
- Allora? Riprese Lorne-  Tu non vuoi parlare più di Buffy, ma continui a pensarci, e quindi al primo accenno, fai il suo nome.  E poi che altro le hai detto?-
- Che non avevo voglia di parlarne e di ricordare Buffy, e che anche lei avrebbe fatto bene a non parlarne-
- Per tutti i diavoli di Pylea, veramente le hai detto questo?-
Angel rimase in silenzio per un attimo
 -  Sì -
- Ma te l’hanno mai detto che la curiosità è femmina? Sono sicuro cha adesso la nostra piccola smemorata inizierà a tempestarti di domande, tanto più se teniamo conto che…mi sa che le piaci, e che non c’è nulla che incuriosisca di più una donna di una ex- fidanzata di uno su cui si sono messi gli occhi-
- Ah, smettila Lorne di dire assurdità. Faith non mi ha affatto messo gli occhi addosso. E’ solo un’amica –
- Per te, ma per lei?-
Angel rimase in silenzio,  poi si mise nervosamente a rimettere a posto la scrivania , buttando cartacce e scartoffie dentro un cestino che si riempì rapidamente.
- Avete smesso di confabulare voi due?-  Faith era tornata dal suo giro di ispezione-
Allora Faith, ti piace il posto?. Le chiese Lorne con aria innocente.
- Sì è fantastico, veramente.-
- Allora se hai deciso di trasferirti qui, andiamo a prendere le tue cose-
- Ok, ciao Angel, ci vediamo più tardi-

****

Più tardi, Faith aveva sistemato le sue poche cose nella nuova stanza, e scese nella Hall. Angel leggeva un grosso volume, dall’aspetto molto antico.
-  Sistemata nella nuova stanza?-
-  Sì-
-  Che numero hai-
-  Ti interessa?-
-  Era solo per parlare-
-  Il numero 204-
-  Sta al lato opposto alla mia-
-  Lo so-  disse Faith con un leggero sorriso –c’è un sacco di spazio.
Angel continuava a leggere senza dare segno di alcun tipo di interesse rispetto all’oggetto della conversazione. In realtà stava pensando che Lorne stavolta non ci aveva azzeccato, Non le sembrava proprio che Faith potesse avere un debole per lui, né pensava che le avrebbe fatto chissà quali domande sul suo passato sentimentale. Caso mai sentiva una certa palpabile diffidenza verso di lui. D’altro canto c’era abituato, Tutti diffidavano di lui. Anche Buffy all’inizio, Già, Buffy….
-  Di cosa avete parlato mentre io ispezionavo la casa, Tu e Lorne?
Angel fece finta di niente e continuò a leggere. Allora Faith si sedette sulla scrivania proprio davanti a  lui e gli chiuse il libro sotto il naso.
Angel, la guardò severamente. –Non è educazione chiudere un libro ad una persona mentre sta leggendo, e neanche sedersi come fai tu in quel modo su una scrivania. Generalmente le persone a modo usano le sedie-
- Si vede che io non sono una persona a modo -  replicò Faith-  E se è per quello non è nemmeno educato far finta di leggere mentre una persona ti parla. Del resto se io accetto che tu sia un vampiro, tu dovresti poter accettare la mia scarsa educazione.- concluse con una smorfia.
Angel la guardò allibito. Cribbio, non se la ricordava così sfacciata. D’altro canto non è che si fossero frequentati molto. Lei era stata in carcere, poi era uscita per aiutarlo, ma lui era Angelus in quel momento, poi era partita per Sunnydale, e da allora si erano visti un paio di volte di sfuggita. E c’era con lei il gruppo di Sunnydale, Giles, e Xander e Willow. Che fine avevano fatto? Forse li doveva trovare e riaffidare quella ragazza a loro. Lui in fondo aveva altro da fare che l’assistente sociale. E’ vero che voleva aiutare il prossimo, e questa era la sua unica ragione di vita. Aiutare il prossimo e tornare umano, anzi per tornare umano. E anche Faith era il suo prossimo. Ma con lei bisognava sempre iniziare da capo.
-  Cosa stai pensando?-  Gli chiese Faith.
-  Stavo pensando…a un sacco di cose…a te, al fatto che ti vorrei aiutare ma non so bene da che parte iniziare…ai tuoi amici –
- Amici?-
-  Sì, ti parrà strano, ma avevi anche degli amici, hai fatto una certa fatica a farteli, d’altro canto, sai, non sono l’unico ad avere notato la tua…scarsa educazione.-
Faith fece un sorriso forzato, poi domandò a bruciapelo-  O stavi pensando a Buffy?-
Lorne aveva ragione, Lo conosceva da anni e ancora si stupiva del suo intuito.
-  No stavo pensando a…Scarlett O’Hara-
- Chi?
-  Ricordi di cinematografo…
- Ah si via col vento…senti mi pare che mi pigli in giro…tu dici che mi devo fidare di te, che sei una brava persona, un bravo vampiro, buono intendo, sei mio amico. Questo è five by five per me ma…mi pare che sei tu che non ti fidi tanto di me, mi nascondi qualcosa, Se vuoi che siamo amici, penso che tu debba cambiare atteggiamento-  scese dalla scrivania con un elegante saltino.
- Adesso mi vado a comprare un po’ di cose, sai fare shopping mi serve a rilassare i nervi..sperando che mi facciano credito.-
Angel portò la mano nella tasca dei pantaloni, tirò fuori il portafoglio, ed estrasse qualche bigliettone – Vedi di farteli bastare.-
- Grazie, Angel. Ma allora è redditizio uccidere vampiri!-  esclamò Faith prima di uscire dalla porta.
Angel rimase a fissare l’entrata del vecchio Hotel per un po’, perdendosi dietro mille pensieri e ricordi.
Sentiva qualcosa di strano nell’aria, non riusciva a capire cosa fosse. Poi lo comprese. Ecco cosa stava sentendo. Puzza di guai.

*****

Faith girò per i negozi del quartiere, fece un salto a trovare Michelle, che lavorava in una profumeria, ne approfittò per comprarsi un paio di rossetti con quei colori forti e scuri che le piacevano tanto. Michelle le fece avere uno sconto. Girare così, senza una meta precisa la fece stare meglio. Tutto quello che le era successo l’aveva scombussolata. Aveva ripreso coscienza di chi era, del suo compito, tuttavia c’erano ancora un sacco di cose che non si ricordava, elementi importanti del suo passato che le rimanevano totalmente oscuri. Ed Angel non contribuiva di certo a chiarirglieli, anzi, con tutto quel dire e non dire da un lato la incuriosiva, ma dall’altro le metteva anche una certa ansia, se non proprio paura. Doveva esserci un motivo per cui Angel era così reticente, e se aveva capito un po’ di che pasta fosse fatto il suo tenebroso amico, i motivi non dovevano essere squisitamente egoistici. Già Angel era un vampiro, una creatura delle tenebre, ma era anche una persona molto altruistica, in fondo la stava aiutando, le aveva dato un appartamento (e che appartamento) e anche i soldi per le spese. E lei lo aveva trattato male, prima con quella battuta sull’uccidere il mondo e poi con i suoi atteggiamenti scostanti. Perché agiva così? Forse aveva sempre agito così. Angel aveva detto che si era fatta degli amici, ma che c’era voluto tanto tempo. E’ probabile che avesse ragione, se trattava tutti a quel modo.
Intanto che era immersa nei suoi pensieri non si era accorta che si era spinta in una zona della città a lei sconosciuta. Non capiva più  bene dove fosse, si guardò attorno, poi una cosa attrasse la sua attenzione. Si trattava di un negozietto di antiquariato. Si avvicinò alla vetrina. E se entrassi? Si chiese. Ho già fatto un sacco di spese, comprato vestiti e due CD-  mi sa che non ho più un soldo.
Stava per desistere quando il suo occhio si posò su un anello, su cui era montata una pietra verde che splendeva in modo quasi ipnotico. Entrò nel negozietto. L’antiquario era un tipo anziano e minuto, poco più alto di un metro e mezzo.
- Desidera?-
-  Sono entrata per dare un’occhiata.-  Disse sorridendo Faith. Poi incominciò a distrarre il vecchietto tempestandolo di domande e richieste  del genere “cos’è quello, che bello quello, posso vedere quell’altro” ma intanto continuava a guardare l’anello che l’aveva attratta nel negozio, Finalmente riuscì a far andare nel retro il proprietario e fulmineamente allungò la mano. prese l’anello,  lo buttò nel sacchetto che conteneva i vestiti e sparì velocemente dalla vista.
Corse a perdifiato, poi si fermò. Ma che cosa aveva fatto? Aveva rubato e non certo per bisogno ma per puro sfizio, l’impulso fu di tornare indietro e restituire il maltolto sperando che il vecchio non avesse chiamato la polizia. Poi frugò nel sacchetto per vedere cos’era quell’oggetto che l’aveva spinta a diventare ladra. Se lo girò tra le mani. Era veramente bello, aveva una bella fattura e poi, quella gemma… quella gemma le faceva perdere la testa. Sì, aveva fatto bene a prenderlo, chissenefregava di tutto quanto, Se una cosa la vuoi, la prendi e poi ce l’hai, è così che funzionava il mondo, almeno per lei.
Si mise in tasca l’anello e se ne tornò alla sua nuova dimora, l’Hyperion hotel. Era stata una bella giornata, una nuova bellissima casa e tanti acquisti e un bellissimo anello. Cosa mancava? Mancava una cosa, ma a questo avrebbe pensato più tardi.

****

Quando Faith entrò nel locale di Lorne, ebbe come l’impressione che tutti gli sguardi si posassero su di lei. Era veramente elegante, con un vestito lungo e dei sandali alti, e poi aveva un bellissimo anello  al dito che splendeva in modo incredibile, aggiungendo ulteriore fascino alla donna che lo indossava.
Lorne la vide e si fece incontro.
-  Faith, sei incantevole, l’ho sempre pensato che, con l’abito adeguato, avresti fatto scomparire tutte queste sciaquette-
-  Ti ringrazio, Sei sempre così  gentile e  galante. - Rispose Faith. Poi si guardò attorno, scrutando tra  i presenti –Non c’è Angel?-
- Non l’ho ancora visto, oh, eccolo, parli del diavolo e …spuntano i canini-
Angel arrivò con la sua solita aria malinconica e con aria quasi indifferente salutò i suoi due amici
- Ciao Lorne, ciao Faith-
Si fermò un attimo sorpreso alla visione di Faith, e alla sua inedita eleganza. Che gli era successo?
-  Vedo che hai speso bene i miei soldi-
- Tutto qui?-
- Volevo dire, sei …bellissima-
Faith fece un sorriso compiaciuto. Stava funzionando.
Poi lo sguardo di Angel si posò sull’anello. Le prese la mano e lo fissò attentamente.
-  Ti piace?
- Quest’anello, deve costare una fortuna….-  disse sospettoso Angel
-  No. era in liquidazione-
- In liquidazione un anello così?-  Chiese interdetto il vampiro
- Ehm, insomma me l’hanno regalato, sì sai sono andata trovare Michelle e me l’ha regalato- .
- Ah, bene, pensavo fosse solo una commessa-
- Sì ma è una commessa molto potente-  Faith cercava di essere convincente
-  Non l’avrei mai detto -  Bene è bello avere degli amici che ti fanno regali, oggi mi pare che tu ne abbia avuti parecchi-  Disse Angel cercando di apparire convinto della storia raccontatagli da Faith.
-  Sì in effetti, è stata una bella giornata, Ah, a proposito, volevo scusarmi con te, per oggi,-  aggiunse Faith facendo gli occhi più dolci che potesse fare-  sono stata veramente villana. – Poi aggiunse - Io vado un attimo al karaoke, a sentire cosa cantano, Ci vediamo più tardi -  e si avviò lanciando un ultimo sguardo invitante al vampiro.
-  Che ti avevo detto Angel?, quella ragazza ha occhi solo per te. E che occhi!-  disse Lorne con aria divertita battendo con una mano la spalla dell’amico.
- Sono preoccupato-  replicò Angel.
- Certo hai ragione, una bella ragazza ti fa gli occhi dolci…c’è da essere seriamente preoccupati-  
- Non hai avvertito qualcosa di strano? Quell’anello…dice che gliel’hanno regalato. Non mi convince.-
-  Si certo, hai ragione, la ragazza è bugiarda.  E anche ladra. Quell’anello l’ha rubato, ma sai come dice il saggio, quando il dito indica la luna, l’imbecille guarda il dito. E l’anello che porta.-
- Secondo te allora, lei l’ha rubato quell’anello-  
-  Certo, gliel’ho letto dentro, e poi lo hai capito anche tu-
- Ma…mi stai dicendo che Faith è una ladra, e che dovrei passarci sopra, solo perché …-
-  Solo perché è pazza di te….- Lorne fece spallucce,-  Boh, il moralista sei tu, caro mio, io sono il viveur-  e se ne andò lasciando Angel ancora più confuso di prima, se mai fosse stato possibile.
Angel aveva due scelte davanti. Andare da Faith, prenderla da parte, fargli un interrogatorio e dargli una strigliata, col risultato di farla scappare via, forse per sempre. Oppure andare di là e seguire il consiglio di Lorne, con il rischio…. Lui conosceva quel rischio, e senza considerare che era evidente che Faith aveva dei problemi, soffriva di cleptomania o qualcosa di simile, e far finta di nulla voleva dire rinforzare questo atteggiamento della ragazza, lasciarle intendere che tutto fosse permesso e che poteva mentire e rubare tranquillamente. Questa era la cosa che aveva già perso Faith una volta, non era proprio il caso. La soluzione migliore era quella di ritirarsi in buon ordine, e pensare a cosa fare con calma.
Angel si avviò all’uscita del locale e fece ritorno all’hotel.

****

Era ormai notte fonda ed Angel non aveva chiuso occhio, cosa per lui abbastanza normale. Il fatto non normale è che non l’avesse chiuso non a causa di qualche investigazione notturna o qualche ronda, ma per i pensieri che li si affollavano nella mente, senza che riuscisse a trovare una soluzione.
Come comportarsi con Faith?Forse il fatto che se ne fosse andato  piantandola in asso poteva farle capire che loro due dovevano essere solo amici, o colleghi, niente di più. D’altro canto questo poteva anche far saltare il fragile equilibrio su cui poggiava la serenità della ragazza. Certo era strana Faith, il giorno prima sembrava che lo volesse impalettare, e il giorno dopo si vestiva bene e rubava un anello per fare colpo su di lui.
Di colpo fu colto da una illuminazione. La chiave di tutto stava proprio lì e non c’aveva pensato!
Accese la luce, si rimise il suo fedelissimo maglioncino nero e scese nell’atrio. Si diresse verso la piccola biblioteca dove Wesley, il caro Wesley, teneva tutti i suoi libri di magia e stregoneria. Cercò  un volume che aveva visto una volta, e per un colpo di fortuna lo trovò quasi subito.  Si trattava del libro “Anelli e pietre magiche”
Lo aprì e si mise a sfogliare velocemente le pagine, poi finalmente il suo occhio captò qualcosa,
La figura era quello di un anello finemente intarsiato e con una gemma di colore verde. Era proprio quello che aveva visto al dito di Faith. Lesse avidamente il testo.
“ Anello di Endemol, completo di gemma di Mercurio. Questo anello fa perdere la testa a chi lo indossa, e spesso, a chi soltanto lo vede. Le persone sensibili, o reduci da shock emotivi, ne sono particolarmente attratte, e sovente, non riescono più a controllare i propri desideri più reconditi.
Inoltre, se indossato da una persona che combatte abitualmente le forze del male, può attrarre il demone Thanaurus,  un terribile  ed enorme demone. Per uccidere il demone….”
La porta si aprì ed entrò Faith, accompagnata da Lorne.
-  Ecco dove eri finito, a leggere libri come un topo da biblioteca-  disse Faith con una voce leggermente alterata-
- Salve Angel, la signorina qui ha bevuto qualche bicchiere di troppo mentre ti aspettava, e così l’ho riaccompagnata-
- Vi devo parlare-  disse Angel
Faith si avvicino barcollando leggermente, poi mise la mano sulla bocca di Angel
- Basta parlare, non abbiamo parlato già abbastanza io e te…-  gli circondò il collo con le braccia-  adesso è giunto il momento di agire, non ti pare? – e iniziò a baciarlo con passione
- Faith-  la chiamò Lorne, - guarda che forse Angel…
Angel approfittò dell’interruzione per staccarsi da Faith
- Faith, ti prego, non sei in te, quell’anello…
-  Cos’è che non va nel mio anello?-
- Ecco, sentite qui-  Angel rilesse il passo del libro.
Poi guardò prima Faith e poi Lorne. Quest’ultimo scosse il capo – Certo se quello è veramente l’anello di cui parla il libro…potremmo essere in un mare di guai.-
-  Ci siamo già-  replicò Angel-
- Sai, non pensavo che arrivassi a tanto-  disse Faith-  se non ti piaccio puoi dirlo chiaramente, non me la prendo mica-
Angel tirò un sospiro di sollievo
- Ti uccido soltanto!-  Faith si stava avvicinando all’armadietto delle armi.
Lorne si frappose
- Calma, cara, parliamone, vediamo di non trascendere oltre, vedi Angel non…-   con un pugno Faith lo mise KO. Facendo questo però Faith aveva girato la schiena ad Angel e questi la colpì con un grosso volume che aveva raccolto dal tavolo.
Faith piombò a terra e rapidamente Angel le tolse l’anello dal dito. Intanto Lorne si era rialzato.
- Che destro, diamine, in futuro devo ricordarmi di non litigarci più.-
-  Ecco qua il famoso anello di Endemol-  Disse Angel facendo rimbalzare l’oggetto sul palmo della sua mano. -  La causa prima dello strano comportamento di Faith-
- Scusa posso?-   Chiese Lorne prendendo in mano il manufatto. - Adesso che lo sento devo dire che emana una potenza indescrivibile, come ho fatto a non accorgermene prima?-
- Forse eri distratto da Faith e il suo nuovo vestito-  sorrise Angel
-  Beh, sono un essere umano, quasi umano, anch’io in fondo…-  poi si girò verso Faith-  Oh Faith povera cara, spero che tu ti senta bene -  
La aiutò ad alzarsi.
- Insomma, mi sento come se qualcuno mi avesse colpito con un peso da 50 chili in testa e se avessi scolato un’intera bottiglia di wishki…-
- Il volume pesava solo 10 chili-
- E il wishki…era poco meno di una bottiglia…Ah l’ho segnato sul conto di Angel naturalmente-
- E il mio anello? Ce l’hai tu il mio anello!-  Sul volto di Faith era comparsa un’espressione furiosa che aveva colto totalmente impreparati sia Lorne che Angel
- Presto Angel, il librone, daglielo in testa-  Urlò Lorne
Faith si girò e lo rimise al tappeto, questa volta con un sinistro.
Faith avanzava minacciosa verso Angel-  Il mio anello,restituiscimi il mio anello!-
-  No, Faith, è pericoloso, devi credermi cerca di rientrare in te stessa-
-  Se mi consegni l’anello, vedrai che rientrerò in me stessa…Insomma lo vuoi capire che solo io posso avere quell’anello!-
Un rumore assordante li interruppe. I due si girarono.
Un gigantesco demone era entrato nella Hall dell’Hotel, senza bussare, aveva tirato giù la porta dell’albergo ed ora avanzava verso Faith.
-  Il mio anello, voglio il mio anello-  disse con voce sepolcrale.
- Chi è quello?-  
- E’ il demone Thanaurus-
- E che vuole ?-
- Il tuo anello, a quanto pare-
- Guai a te se lo glielo dai!-  urlò Faith rivolta ad Angel
- Sarà un problema spiegarglielo-
Il demone si avvicinò. Il suo aspetto era grottesco. Aveva un corpo massiccio e bitorzoluto, era dotato di arti possenti. Il capo era massiccio e le due corna erano divise da una criniera di capelli, se così si potevano definire. Le mani erano dotate di possenti dita che  terminavano con artigli affilati Tuttavia aveva un punto debole, pareva piuttosto lento ed impacciato.
Nonostante la sua lentezza fu addosso ad Angel e Faith in un baleno ma i due lo schivarono. Angel abbracciò Faith e i due rotolarono a qualche metro di distanza
Faith sorrise compiaciuta-  Finalmente ti sei deciso, eh?-
- Faith, non è il momento!-
- Per te non è mai il momento!-
- Cazzo! C’è addosso!!-  urlò Angel. Il demone si stava avvicinando i due si rialzarono e si separarono.
Il demone fronteggiava Angel, mentre Faith si trovava quasi alle spalle del mostro.
- Faith! Cerca di procurarti un’arma mentre lo distraggo. Lorne, guarda che nel libro c’è scritto come ucciderlo-
Lorne si era ripreso, ma era ancora intontito dal duplice colpo che Faith gli aveva inferto. Si tirò su e si mise a cercare sulla scrivania - Il libro sì, il libro dev’essere questo-
Intanto il mostro cercò di colpire Angel, Faith era lontana dall’armadio delle armi, né aveva sedie o altro da trasformare in paletti, ammesso che quel mostro si sarebbe potuto fermare con metodi così artigianali.
-  E’ chiaro che costui vuole l’anello!-  esclamò Angel. Si fermò un attimo-  L’anello! Che fine ha fatto?-
In effetti nella confusione gli era caduto. Subito gli arrivò la risposta di Faith-  Dadada! C’è lo ho io!-
Il mostro si girò verso Faith-  Il mio Anelloooo!-  Gridò con voce sepolcrale.
- Mi sa che te lo devi venire a prendere!.-  
Il mostro avanzò, Angel cercò di colpirlo da dietro ma questi reagì mandando il vampiro lungo disteso.
- Presto Lorne, come si uccide??-
-  Ecco qui per uccidere il demone Thanaurus, bisogna o farlo a pezzetti….
- Ipotesi scartata.-
- Oppure fargli ingoiare l’anello di Endemol, gemma compresa-
- Ehi Faith! Fagli ingoiare l’anello!- Urlò Angel rivolto alla cacciatrice. Intanto il demone era addosso alla ragazza che si difese come poté ma l’abito da sera e i sandali le erano di impiccio.
Il demone ormai stava stringendola nel tentativo di stritolarla.
Faith, riuscì a togliersi l’anello e gridò
-  Ho capito! Bestione vuoi l’anello, eccotelo! - E introdusse coraggiosamente l’avambraccio nelle fauci del mostro, infilando la mano su su fino in gola, poi la ritrasse un attimo prima che il mostro gliela troncasse. Faith guardò terrorizzata il mostro che si era fermato-
- E ora che cosa succede?? - Chiese con voce tremante.
La risposta non si fece attendere. Il mostro si dissolse quasi all’istante, tramutandosi in una quintalata di liquido verde, appiccicoso e puzzolente
- Adesso succede che il mostro si dissolverà in una gran quantità di sostanza verde, appiccicosa e puzzolente-  spiegò tardivamente Lorne-
- Merda! Me ne sono accorta!-
 Angel si era avvicinato e tirò su da terra Faith, che era inzaccherata da cima a fondo di una specie di crema verdastra.
-  Il mio vestito nuovo!-  esclamò la ragazza guardando disperata Angel.
- Me lo sono meritata vero?-  Disse con aria triste e contrita.
Angel la abbracciò-  Non ci pensare, è tutto finito ora.-

****

Sul tardo pomeriggio i tre si ritrovarono nella Hall. Angel aveva appena finito di pulire i resti del mostro da terra e Lorne di riordinare. Faith scese le scale stavolta vestita nel suo classico jeans e maglietta.
I due la guardarono in un modo che a Faith sembrò di rimprovero
-  Ragazzi, so a  cosa state pensando-
- Davvero?-  La interruppe Lorne.
- Sì. Mi sono comportata molto male, ho trattato male Angel, poi mi sono persino messa a rubare, e poi.. insomma ho attirato quel mostro orribile, ho rischiato di farci ammazzare tutti quanti…. Per non parlare di quel bel vestito che mi ero comperata…è conciato da buttar via!-
I due la guardarono in silenzio.
- E poi…non ho avuto fiducia in Angel, per non parlare di quei patetici tentativi di sedurlo. Mi vergogno veramente tanto.-
Ci fu un attimo di silenzio, che fu presto rotto da Angel
- Faith, non devi scusarti –
- Però è meglio se lo fai..-  aggiunse Lorne – TI sei dimenticata quei due pugni che mi hai rifilato, mi duole ancora la mascella.-
-  Scusa Lorne, ero fuori di me-
- Va bene, piccola, sei perdonata-  le sorrise Lorne
-  A tutti può capitare di sbagliare e poi sappiamo tutti che è quell’anello maledetto che ti faceva agire in un certo modo-  aggiunse Angel
- D’accordo però l’anello l’ho rubato io, e in quel momento non lo indossavo, non ero sotto la sua influenza!-
-  Ti sbagli, quell’anello ha poteri sulle persone che sono in difficoltà, che sono fragili psicologicamente, basta poco per esserne preda-
- Bene, non sono responsabile perché sono un po’...psicolabile…-  un sorriso amaro si dipinse sul volto di Faith
-  Non è esatto, diciamo che stai attraversando un periodo di incertezze, e quindi,in questo momento sei più vulnerabile. Però hai dimostrato grande coraggio e prontezza di riflessi quando hai fatto ingoiare a Thanaurus il gioiello.-
-  Ok, mi sono riscattata allora?-
-  Più o meno-  disse sorridendo il vampiro-  E comunque questa storia credo che ci abbia insegnato a tutti qualcosa-
- E cioè?-
- Che bisogna fidarsi l’uno dell’altro, se vogliamo superare le difficoltà che incontreremo strada facendo…e che il possesso di cose materiali, come quell’anello, spesso può mettere a rischio le cose più importanti, come l’amicizia, il rispetto reciproco…-
-  …Il senso della misura…-  concluse Faith guardando in basso. -  Caspita! Oltre che vampiro dotato di anima sei pure un filosofo di prima grandezza-  proseguì la ragazza, poi rivolgendosi verso Lorne
 - Sai, credo  di non sopportarlo -
- Eh sì ti capisco, questi suoi tentativi di filosofeggiare…-
-  Scusa sto parlando col filosofo della luna, del dito, dell’imbecille che guarda il dito- disse sarcasticamente Angel-
-  Cosa?-
- Oh niente, niente, stupidaggini che si dicono fra amici-  disse con nonchalance Lorne,
- Però vi dirò ragazzi, quell’anello era proprio bello, vediamo se qui c’è qualche altro anello incantato da rubare-   
Faith aveva preso il libro e aveva iniziato a sfogliarlo, i due la guardarono atterriti.-  Eddai, sto scherzando!-
Faith posò il libro e  prese sottobraccio i suoi due amici-  Sapete che vi dico, dobbiamo andare a festeggiare la conclusione di questa vicenda, anche tu, Angel-
- Ma io veramente avrei qualche libro da leggere, delle cose da sbrigare.-  Rispose imbarazzato il vampiro.
-  Dai non farti  pregare, voglio sentirti cantare anche a te, anzi ti voglio veder ballare, dai forza non fare il musone come al solito-  lo incitò Faith mentre lo trascinava via tenendolo per il braccio.
-  Far divertire Angel? E un’impresa quasi disperata la tua, Faith-  commentò Lorne.
-  Sai com’è, non mi arrendo tanto facilmente – rispose Faith mentre i tre uscivano dall’Hotel e la porta si chiudeva alle loro spalle.

Fine della puntata








 

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Capitolo 3
*** Incubi dal passato ***


Nelle puntate precedenti: Faith giunge a Los Angeles con dei gravi problemi di memoria. Angel e Lorne riescono a farle capire chi è ma Faith, non ancora consapevole delle proprie responsabilità combina un pasticcio da cui saprà trarre insegnamento
In questa puntata Faith se la deve vedere con un antico nemico, ma anche con gli incubi e le paure del suo passato che riaffiorano. E lo farà con l’aiuto di Angel.

 

CAPITOLO 3
INCUBI DAL PASSATO





****

Boston 1997:
Una ragazza sta lottando contro due altri ragazzi: sono più grandi e forti ma lei non pare avere paura.
Il primo cerca di afferrarla da dietro ma lei lo colpisce col gomito e lo manda a terra. Il secondo si fa avanti minaccioso ma quello che ottiene sono solo due pugni sferrati con rabbia. Vista la mala parata i due preferiscono darsi alla fuga non prima di aver lanciato un avvertimento minaccioso
-  Ci rivedremo!-
-  Vi aspetto!.-  Risponde la ragazza sfrontatamente.
Appena i due si sono dileguati un applauso alle sue spalle fa voltare la ragazza su se stessa.
Una donna di mezza età, dall’aspetto giovanile, vestita in modo sportivo ma con una certa eleganza guarda la ragazza con aria compiaciuta, quasi ammirata
- Brava Faith. Bei colpi ben assestati . Quei mascalzoni hanno avuto quel che si meritavano-
- Già…ci conosciamo? -
Tu non conosci me, ma io ti conosco. Mi chiamo Sally, Sally Winter. Sono la tua Osservatrice.

****

Los Angeles, Notte.
Camera dell’Hyperion Hotel . la finestra è  spalancata. Un raggio di luna entra nella stanza.Faith si agita nel sonno.

****

Boston 1999:
Faith entrò nell’appartamento dove lei e la sua osservatrice vivevano. Non sentì nessun rumore, nessun cenno di vita.
-  Sally? Sally ci sei??
La scena che vide appena entrata nel piccolo salotto le ghiacciò il sangue: Sally, la sua osservatrice, era crocefissa alla parete, era stata sventrata e le interiora erano sparse dappertutto nel piccolo appartamento. Faith trattenne a stento l’urto di vomito che le saliva prepotentemente alla bocca, abbassò lo sguardo, poi lo rialzò verso un’altra parete dove una scritta fatta col sangue campeggiava minacciosa: “Cacciatrice, domani tocca a te “.
 – Kakistos !-   mormorò in preda al panico la ragazza bruna.
Senza pensarci troppo Faith aprì un cassetto, tirò su qualche banconota, buttò dentro ad una valigia le sue cose più indispensabili, ed uscì di corsa dalla porta.

****

Era mattino a Los Angeles e il sole filtrava dalle finestre dell’Hyperion Hotel. Faith scese le scale ancora intontita e scombussolata dai sogni. Questi non sono sogni,  pensò Faith, questi sono ricordi.
Angel la aspettava nell’ufficio situato presso la Hall dell’albergo.
- Buongiorno Angel-
- Buongiorno Faith, dormito bene?-
-  Insomma, sogni… non molto belli. E molto, molto realistici.-
Angel la guardò un po’ perplesso
-  Non sogni mai tu?-
Angel rifletté un attimo
- Più che altro non dormo mai-
- Ah, già-
I due si guardarono dritti negli occhi per dei lunghi istanti, come se avessero montagne di cose da dirsi, ma nessuno dei due sapesse da che parte iniziare. Poi Angel interruppe quel momento imbarazzante.
 -  Vuoi fare colazione? Ti ho preso qualcosa. -  Disse indicando un tavolino dove campeggiava un vassoio ripieno.
-  Grazie, cosa sono?-
- Croissant ripieni di cioccolata-  disse premurosamente Angel.
-  Cavoli, che buoni, sono i miei preferiti!. A parte un’altra trentina di cose-  disse Faith addentando golosamente i croissant-  finirò per ingrassare.
- Non ti lamentavi perché erano settimane che non mangiavi e via discorrendo?
- Certo, ma da quando sono qua tu e Lorne mi riempite di cibo. Mi manca un po’ d’azione per bruciare tutte queste calorie.-
Angel sorrise -  Effettivamente è un periodo di calma, generalmente non durano a lungo-
- I croissant?-  chiese Faith che aveva divorato il primo e stava per passare al secondo croissant.
- No, i periodi di calma-
Faith annuì gravemente. Poi domandò-  Ma tu…non mangi?-
Angel scosse la testa.
- E Lorne? Lui mangia, mi pare.-
-  Sì, direi di sì, ha dei gusti molto particolari-
- Che vuol dire gusti particolari?  mica mi dirai che mangia scarafaggi o roba del genere?-
- No, tutt’altro. Cucina francese.-
- Però…mica scemo il nostro Lorne. Questa colazione mi ha riconciliato con la vita. Sai ho fatto veramente dei sogni orribili. Non credo nemmeno che fossero sogni.
-  Ne vuoi parlare?-
-  Ho sognato una persona, diceva di essere una osservatrice, la mia osservatrice Sai cosa significa?-
-  Sì. Ogni cacciatrice ha un osservatore, generalmente un uomo, che la guida e la istruisce.
- Chi era la mia osservatrice?
- Per quanto ne so io hai avuto due osservatori. Rupert Giles e…Wesley -  Pronunciare il nome dell’amico morto fece riaffiorare vecchi ricordi in Angel. Ricordi ed emozioni mai sopite realmente.
-  Sally Winter ti dice qualcosa?-
- No, sinceramente no.-
- E’ stata uccisa.-  disse Faith con grande convinzione. Poi proseguì
-  Era la mia prima osservatrice, e l’hanno uccisa, in un modo orribile-  Poi squadrò Angel in un modo quasi minaccioso. I suoi occhi scuri sembravano ancora più scuri.
-  Può essere-  disse Angel-  E’ una parte della tua vita che non conosco. Forse prima che tu giungessi a Sunnydale-
- Già la mia vita…-  Faith scosse la testa-  La mia vita… ne dovremmo parlare prima o poi, non credi?-
Il trillo del telefono sottrasse Angel dall’imbarazzo del momento
-  Pronto, qui Angel Investigation… ah Lorne, sei tu. Devi dirmi qualcosa? Sì Faith è qui. -
-Vuoi parlare con lei? Ok, se è così urgente veniamo subito-
Faith lo guardò con aria interrogativa.
- Era Lorne, dice che ha delle informazioni riservate che ci riguardano.-
- Non poteva dirtele addirittura?-
- Preferiva dircele di persona. Sbrighiamoci-
- Va bene vengo, ma tu puoi uscire? C’è il sole.-
- Non ti preoccupare, conosco una scorciatoia. Ho i miei trucchi-

****


Lorne li aspettava, vestito elegante come al solito, nel suo bar. Il locale era vuoto di clienti a quell’ora di primo mattino.
- Carissimi, qual buon vento vi porta?
Angel e Faith si guardarono perplessi.
-  Non ci avevi detto tu di venire perché avevi qualcosa di molto importante da dirci?-  chiese Angel.
Lorne si guardò intorno con aria circospetta
- Il fatto che abbia qualcosa da dirvi non significa che lo voglia gridare ai quattro venti-
- Non c’è nessuno qui-  osservò Angel dopo essersi guardato intorno
-  Anche i muri hanno orecchie, alle volte-
-  Lorne- …fece Faith tambureggiando le dita sul tavolo – ti vuoi spicciare a vuotare il sacco o ti devo dare una mano?-
-  Ok, ma sono notizie molto riservate e che vanno verificate con molta attenzione. Gira voce che qualcuno di grosso e…molto cattivo sia in città, e che questo qualcuno stia cercando in particolare qualcun altro-
-  Non è molto come notizia-  fece Angel
-  C’è dell’altro. Pare che questo qualcun altro, dalla descrizione che ho sentito potrebbe essere qualcuno che conosciamo molto bene-  disse Lorne rivolto ad Angel, e nel concludere la frase si voltò verso Faith.
- Faith?-  chiese Angel.
-  Non lo so con certezza,  di certo la descrizione combacia. Mi hanno detto che  questo qualcuno sta cercando una cacciatrice. E non credo che sia per parlare del campionato di basket. Di cacciatrici conosco solo Faith e quindi…. ho pensato di avvertirvi. –
Faith rimase in silenzio, poi sbottò – E chi sarà mai costui, andiamo a cercarlo e prendiamolo a calci in culo.-
-  Da quello che mi hanno detto non è un avversario facile, pare che sia un Revenant.-  specificò Lorne
- Un reve..che? chiese Faith
-  Un Revenant. E’ un tipo particolare di vampiro. Si tratta in sostanza di un vampiro che è morto, in quanto vampiro si intende, e, per una magia o per altra forza mistica, è tornato di nuovo attivo, Questo è un revenant. Ucciderlo non è facile.-  La spiegazione di Angel lasciò senza parole Faith, che pareva  aver perso di colpo la sua sicurezza.
-  Che dobbiamo fare?-
-  Per il momento niente, cerchiamo di capire chi abbiamo di fronte, innanzitutto, e poi vedremo il da farsi. Ricordi il demone dell’anello?-
- E come potrei averlo dimenticato? Mi sento ancora la sua puzza addosso!
Lorne soffocò a stento una risatina.
-  E tu Lorne non osare ridere, ok? -  Fece Faith con aria finta minacciosa.
-  Non mi vorrai picchiare?-
-  No, lo sai che ti voglio bene, però non ridermi dietro-
- Scusa ma quella scena è stata irresistibile. D’altro canto tutto è bene quel che finisce bene.-
-  Adesso che vi siete divertiti a sufficienza, credo sia arrivato il momento di muoversi-  disse Angel avviandosi velocemente verso l’uscita.
Faith guardò sconsolata Lorne - E’ proprio un musone irrecuperabile-
Lorne fece spallucce-  Ti ci abituerai.-
Faith si avviò anche lei verso l’uscita del locale facendo un cenno di saluto al demone
-  Faith! La richiamò Lorne-  Mi raccomando, fai attenzione-
- Non ti preoccupare so badare a me stessa. E poi, ho l’Angelo custode-

****

Nella strada buia si udiva solo il rumore dei tacchi delle scarpe. I passi divennero sempre più veloci fino a diventare frenetici. Poi si fermarono di colpo.
- Dove credi di andare?-  Fece una voce cavernosa e spaventosa oltre ogni dire.
Poi si udì solo un urlo breve e soffocato, seguito a breve distanza da due colpi come di rasoio.
Poi più niente.
Il silenzio scivolò nella notte Losangelina, e col silenzio scivolò un grosso rivolo di sangue giù nei tombini della immensa città californiana.

****

Il giornale della sera era nelle mani di Angel che lo sfogliava nervosamente come se fosse in cerca di qualcosa nascosto tra le pieghe del tabloid.
- Cosa stai cercando, i risultati del baseball? -  Chiese Faith
- No. Ecco qui. “Efferato delitto nel diciassettesimo distretto. Una giovane di 27 anni uccisa brutalmente.” Che ne pensi?-
-  Vuoi dire che è stato il nostro uomo, cioè revenant ? cosa te lo fa pensare?-
- Senti qui. “Il delitto è avvenuto secondo delle modalità che ricordano un rito arcaico. Il corpo è stato trovato completamente privo di sangue”-
- Però… dai qui…- Faith guardò con attenzione l’articolo-  Non c’è una foto né niente che ci possa dare indicazioni.-
In quel momento suonarono alla porta. Faith ed Angel rimasero sorpresi. Era la prima volta che qualcuno faceva trillare quel campanello.
-  Vado ad aprire?-
- Sì, Faith, la gente generalmente non passa attraverso la porta-
- Ah, molto spiritoso, mi fa piacere che ogni tanto tu dia segni di vita-  rispose Faith mentre si avviava verso la porta-
Li si parò dinnanzi una donna bionda, con degli occhi chiarissimi,  in divisa da poliziotto.
- C’è Angel?
-  Sì, è di là, prego Agente.-  Disse Faith non nascondendo una certa sorpresa
-  Ehi Angel c’è uno sbirro…ehm una signora che ti vuole parlare-
-  Non fare la spiritosa Faith, noi ci conosciamo.-  Le disse la poliziotta.
-  Ah sì, va bene, sopravviverò- disse Faith allargano le braccia come in segno di resa.
- Kate, qual buon vento ti porta? - Esclamò Angel con una bonomia un po’ troppo evidente per essere credibile.
-  Non è un buon vento, ma un vento che ha odore di sangue, altrimenti mi terrei lontana da qui.-
-  La tua cortesia mi sconvolge, Kate, -
-  Prima di dirti quello che devo dirti, vorrei sapere che ci fa la signorina, qui? Non dovrebbe essere al fresco?-
-  Al fresco? Si sbaglia, sono venuta in California proprio per il clima caldo e asciutto.-
- Stai zitta, Faith. Faith è in libertà vigilata sotto la mia sorveglianza, se vuoi la documentazione te la darò non appena l’ufficio competente me la spedirà. Sai com’è, la burocrazia in questo paese è peggio che in Irlanda-
-  Farò finta di crederci, d’altro canto tu hai un talento speciale nella protezione dei delinquenti, di questo ti devo dare atto.-
- Ehi dico ma delinquenti a chi? Ma come si permette?
- Senti, ragazzina, ti ho arrestato personalmente, quindi vedi di rigar dritto se non vuoi tornare dove ben sai. –
-  Va bene arriviamo al punto.-  tagliò corto Angel
Kate non disse una parola, estrasse una manciata di foto e le buttò sul tavolo.
- Queste di certo non c’erano sul giornale-
Angel e Faith si misero a guardare le foto. Angel con distaccato interesse, Faith con sorpresa mista a disgusto sempre più evidente.
Le foto erano state scattate sulla scena del crimine, e mettevano in rilievo particolari raccapriccianti. In particolare una foto mostrava una scritta tracciata sul muro. La scritta sembrava fatta con ogni evidenza con sangue umano. Recitava “ cacciatrice e vampiro, sono qui”.
-  Credo che queste vi dicano qualcosa, o sbaglio?-  Disse Kate-  Perché ad occhio e croce,  direi che quella scritta-  indicò con l’indice la foto-   parli di voi due.-
-  Kakistos -  Esclamò Faith -  si tratta di Kakistos.-
Angel la guardò in silenzio domandandosi cosa ne potesse sapere.
- Pare che alla signorina sia tornata la memoria di colpo-
Faith non fece caso al sarcasmo della poliziotta. Ricordi orribili mai completamente sepolti tornarono alla mente. Kakistos, il vampiro che aveva ucciso orribilmente la sua osservatrice, era tornato. Più forte e arrabbiato di prima. Una volta l’aveva ammazzato, almeno lo credeva. Ma adesso era di nuovo lì. E di nuovo la cercava.
- Kakistos è un vampiro terribile. Uccise la mia osservatrice. Quella di cui ti ho parlato, Angel. E avevo sognato anche di lui. Era una sorta di premonizione-
-  Forse dovrei mettervi sotto protezione, ma cosa dico in centrale, proteggete un vampiro ed una ricercata da un’assassino soprannaturale?
-  Non c’è bisogno di questo Kate, sappiamo arrangiarci da soli, in ogni caso lui non sa dove siamo. Io direi di stare tranquilli e di aspettare la sua prossima mossa.-
- Il suo prossimo massacro, vorrai dire.-  lo interruppe Kate -  E mentre voi state qua, c’è un serial killer che se ne va in giro ad ammazzare allegramente. Bel modo di aiutare gli indifesi-
- Ha ragione, Angel, lo scontro è inevitabile, non possiamo aspettare con le mani in mano.-
-  Non dico di non fare niente. Dobbiamo agire, ma non fare mosse imprudenti. E’ meglio se saremo noi a sorprendere lui che non il contrario. Presto o tardi farà un’altra mossa e noi li piomberemo addosso.-
- Ci conto-  disse Kate-  questo è un grosso casino e solo voi potete risolverlo. Facciamo un accordo: voi mi aiutate, e io aiuto voi. Per esempio facendo finta di credere che la signorina dai vestiti dark sia veramente affidata a te, e tenendovi informati delle notizie che arrivano in centrale -
-  Ok, può essere un buon piano d’azione-
- Va bene, ci teniamo in contatto-  disse Kate avviandosi verso la porta.
Faith la seguì e la fermò sulla soglia-
- Sbaglio o non le sono molto simpatica-
-  Ho raccolto la tua confessione e ho rabbrividito per una settimana. Spero che tu sia cambiata. Lo spero sul serio-  detto questo Kate girò i tacchi e si allontanò rapidamente.
- Pfui, simpatica la tua amica sbirra-  fece Faith una volta tornata in uffici, -  soprattutto emana calore da tutti i pori, un ghiacciolo riscalderebbe di più.-
-  E’ un suo modo per difendersi dalla vita, e dai suoi problemi. Suo padre fu ammazzato da una gang di vampiri. Da allora si è chiusa a riccio-
- Senti, cosa è questa storia della galera?-
- Sei stata un paio d’anni in galera tutto qui-  disse Angel con noncuranza.
-  E perché? Che ho fatto?-
-  Risse, aggressioni, resistenza a pubblico ufficiale, danneggiamento del patrimonio-
- Lei ha detto che ho fatto una confessione da rabbrividire-
- Esagerava-  tagliò corto Angel - Te l’ho detto, si è chiusa a riccio, tende a vedere tutto nero e negativo-
-  Non è l’unica persona qui, mi pare-  disse Faith, che poi aggiunse-  Senti, io…non sto troppo bene. Questa afa che c’è, la storia di Kakistos…vado un attimo a stendermi di sopra. Va bene?-
Fai pure, non c’è problema.

****

Faith salì in camera sua, chiuse la porta a chiave e si buttò sul letto. Voleva stare sola, non vedere nessuno, nemmeno Angel. Soprattutto Angel. Quella poliziotta l’aveva innervosita. Peggio: quella poliziotta aveva detto cose che avevano ferito il suo amor proprio. Esagerava? Era una paranoica che vedeva tutto nero? Non lo sapeva, ma quello che aveva scoperto è che era stata in galera, e probabilmente avrebbe dovuto ancora starci. Pensieri, pensieri, pensieri…. Mille pensieri li si accumulavano nella testa. Avrebbe voluto non pensare affatto. Pensare la faceva stare male. Pensare la faceva piangere. Ed era una cosa che non sopportava. Fin da quando da piccola sua madre la maltrattava. Aveva giurato a se stessa che non avrebbe più pianto.
Allungò la mano prese il lettore di CD. Mise dentro un cd, quello con la musica più rumorosa che aveva. Il rumore le avrebbe impedito di pensare. Il rumore non l’avrebbe fatta soffrire, le avrebbe impedito di piangere.

****

Angel sollevò la cornetta del telefono e compose un numero. Dall’altra parte del filo  la mano di Lorne alzò il ricevitore.
-  Pronto Lorne, sei tu?-
- Sì sono io, novità?-
-  È venuta qui Kate-
- Chi Ghiacciolo- Kate?-
- Sì proprio lei-
- E…sei riuscito a rompere il ...ghiacciolo?-
- Non è il momento di scherzare, Lorne, Ci ha fatto vedere delle foto, direi piuttosto impressionanti, del delitto di ieri notte. Faith ha identificato l’uccisore, che pare essere il nostro revenant. Un certo Kakistos.-
- Mmm, bè almeno adesso sappiamo chi è -
- Sì-
-  Faith come sta?-
-  Mi pare preoccupata: Senti, potresti procurarmi della documentazione?-
- Cosa ti serve?-
- Dei documenti che attestino che Faith mi è stata affidata ed è sotto la mia responsabilità-
-  Non sarà tanto facile. Però conosco un tipo che conosce un tipo…bisognerà ungere un po’ di ingranaggi, ma si può fare. Certo che..-
- Che cosa?-
- Ti prendi la responsabilità di Faith…è un bell’impegno.-
- L’ho già preso questo impegno, tempo fa. Ciao Lorne -
- Ciao ciao paparino -
L’ironia di Lorne a volte gli dava ai nervi, ma era anche un toccasana indispensabile per sdrammatizzare le situazioni più intricate.

****

Un paio di ore dopo il sole era tramontato. Los Angeles si preparava ad un’altra nottata.Un’altra nottata di terrore. Un’altra nottata di angoscia,
Il telefono trillò ancora nell’ufficio di Angel.
- Pronto, sono Kate, ci siamo. Il vampiro è entrato in azione, Ha rapito dei bambini e si è barricato dentro la scuola di Barry Town.
-  Veniamo subito -
Angel mise giù l’apparecchio, si voltò e vide Faith, dietro di lui. Pallida, quasi emaciata, vestita in nero, con una tensione sul volto che si leggeva ad un miglio di distanza sembrava quasi un’apparizione spettrale,
-  E’ giunto il momento. Kakistos ha rapito dei bambini e si è barricato dentro una scuola.-
- Peggio per lui-  disse Faith mentre si avviava verso l’armadio delle armi.
Lo aprì, estrasse una balestra
-  Questa mi piace.-
-  Lo so –
-  Anche questo non è male.-  Disse prendendo una piccola ascia -  e poi ho sempre questo-  mostrò il paletto nascosto sotto il giubbetto stretto che indossava.
- Se non ti conoscessi avrei paura-  disse Angel mentre infilava la sua spada sotto il suo trench lungo.
-  E faresti bene-  lo ammonì Faith.
I due salirono sulla decappottabile nera di Angel e imboccarono a piena velocità l’autostrada verso Barry Town.

Dopo poco Faith e Angel erano sulla scena del rapimento: L’operato di Kakistos non era passato inosservato. C’erano auto della polizia dappertutto, una folla piuttosto consistente composta in parte dai parenti dei piccoli ostaggi ma anche da parecchi curiosi, e anche una discreta presenza di giornalisti e cameraman. Angel cercò subito Kate stando attento di non dare troppo nell’occhio.
Finalmente la trovarono. Kate si allontanò senza farsi notare e raggiunse il vampiro e la cacciatrice
-  E’ barricato dentro. Ha con sé dei bambini e un’insegnante. Temiamo che abbia già iniziato ad ucciderli.-
-  Ma perché, perché tutto questo?-  chiese Faith.
-  Cerca noi-  rispose Angel.-  Le pallottole non possono fermarlo -
- E’ quello che sto cercando di spiegare a quegli idioti laggiù-  disse Kate – io cerco di tenere la truppa ferma, cerchiamo di distrarlo un po’. Voi provate ad entrare dall’entrata dietro e di stanarlo. Ma fate in fretta, perché poi saremo costretti ad irrompere…-
-  E sarà una carneficina-  concluse Angel.
Kate annuì, prima di allontanarsi aggiunse -  Buona fortuna-
-  Però, sembrava  quasi umana stasera – commentò con un sorriso ironico Faith.
Angel non gli rispose e si avviò velocemente verso l’entrata indicata da Kate.
I due scivolarono dentro senza difficoltà. Il luogo pareva totalmente abbandonato. Passarono un corridoio, poi finalmente trovarono tracce del passaggio di Kakistos: due persone, probabilmente appartenenti al personale della scuola, erano riverse a terra in una posa grottesca, la gola squarciata.
- Riconosco il suo stile-  disse con aria disgustata Faith. La ragazza si fermò, estrasse una piccola freccia dal tascapane e caricò il suo archetto.
- Sei pronto?-
Angel fece cenno con la testa, ed estrasse la spada da sotto il cappotto. I due salirono le scale.
Non ci volle molto ad individuare l’aula dove il vampiro teneva in ostaggio le sue vittime, dei pianti misti a delle urla disumane risuonarono nell’edificio vuoto e scuro, illuminato solo di tanto in tanto dalle luci provenienti dalla strada.
I due arrivarono davanti all’aula e sentirono distintamente il mostruoso vampiro gridare -  Non c’ è nessuno che vi possa salvare, Né la polizia, né quel buffone del vampiro con l’anima e la sua amica cacciatrice, non verrano mai e se venissero…sarebbe la loro fine !-
Angel buttò giù la porta con una spallata poderosa

****

Kakistos fu sorpreso mentre teneva una bambina tra le sue mani deformi. Gli altri bambini stavano in fondo all’aula, tremanti, ma per terra c’erano i corpi esanimi della loro insegnante e di due di loro.
Angel e Faith non ebbero tempo di rendersi conto di quello che succedeva.
Kakistos non era solo e due vampiri si scagliarono contro gli intrusi. Angel colpì d‘istinto con la spada il primo liquidandolo mentre Faith centrò con la balestra il secondo. Un terzo si scagliò come una furia sulla cacciatrice. Faith non poté ricaricare l’arma ma la usò come una clava. Il vampiro fu gettato per terra e prima che potesse riprendersi Faith gli era addosso con il fidato paletto e lo finiva.
Angel gridò rivolto al mostro : - Le tue guardie del corpo hanno fatto una brutta fine! -
-  Erano palloni gonfiati e sono stati sgonfiati, e adesso tocca a te -  rincarò la dose Faith.
Kakistos sollevò in aria la bambina – siete arrivati un po’ tardi. Tardi per loro – fece un cenno ai corpi per terra,-  e tardi anche per lei.-  disse con un ghigno demoniaco. - Vi siete rammolliti.-
- NO!-  gridò Faith, mentre Angel si slanciava con tutto il suo peso contro Kakistos. Riuscì a sbilanciarlo quel tanto perché allentasse la presa e Faith fu rapidissima a strappare la bambina dalle grinfie del mostro.
I due vampiri erano avvinghiati l’uno all’altro e Faith ne approfittò per fare scappare gli altri bambini -  presto! - urlò verso di loro indicando l’uscita.
Alcuni erano troppo terrorizzati per muoversi e Faith dovette letteralmente trascinarli fuori .
Nel frattempo Angel e Kakistos continuavano nella loro lotta libera ma Angel si trovava  a mal partito. Kakistos aveva infatti sfruttato il proprio maggior peso e si trovava sopra ad Angel e gli stringeva il collo sempre di più.
Una freccia si conficcò in una delle sue immense cosce. Faith aveva scoccato la freccia  con la balestra  e lo guardava con aria di sfida.
-  Mi fai il solletico!-  urlò il demone.Un’altra freccia lo colpì nel collo. L’enorme vampiro mollò la presa su Angel che giaceva tramortito ai suoi piedi e urlando si alzò in piedi.
- Faith!-  Urlò con una voce spaventosa e cavernosa. - Adesso ti strapperò il cuore-
Il vampiro si strappò con rabbia la freccia ma Faith non era stata a guardare, Prese rapidamente la spada di Angel e diresse un colpo risoluto verso il cuore del vampiro, con tutta la forza che aveva.
Questi Barcollò ma non cadde. Faith estrasse la lama  e colpi con un colpo rotatorio da destra verso sinistra. La lama cadde con precisione millimetrica sul collo del mostruoso vampiro decapitandolo di netto. La testa rotolò verso Angel. Ancora a terra. Il resto  si dissolse.
Angel fermò la corsa della testa e chiese a Faith.-  Ti piace il basket?-
- Preferisco il calcio, stasera !-  rispose Faith caricando il destro e tirando un calcio al capo mozzo di Kakistos. La testa andò dritta verso il muro e qui terminò la sua corsa spaccandosi in mille pezzi.

****

Mentre stavano per uscire dall’aula sentirono un lamento, uno dei bambini era rimasto nascosto sotto un banco e non era fuggito come gli altri.
Faith si avvicinò a lui – Ehi piccolo, cosa ci fai ancora qui?
Il bambino ancora tremava e guardava i due estranei con occhi impauriti.
- Non devi avere paura. E’ tutto finito. Dai dammi la mano che ti riaccompagno dalla tua mamma.-
il bambino non faceva nessun movimento
-  Da bravo,-  disse Faith porgendogli la mano-  come ti chiami?
- Bill-  rispose il bambino allungando timidamente la mano verso la cacciatrice.
-  Ok Bill, adesso andiamo a mangiarci un gelato -
I tre si avviarono verso l’uscita.

****

Angel, Faith e Bill uscirono dalla porta laterale da dove erano entrati. Non dovevano dare nell’occhio a causa della loro situazione particolare, però dovevano anche riconsegnare Bill alla madre e al padre. Angel chiamò sul telefonino Kate.
La poliziotta non si fece attendere a lungo. e accorse verso l’uscita secondaria.
- Sono stati recuperati tutti?.
-  Abbiamo fatto il possibile-  disse Angel—purtroppo per alcuni di loro non c’è stato nulla da fare. - Gli altri bambini dovrebbero essere al sicuro.-
- Sì. li abbiamo raccolti fuori.-  confermò Kate.
- Ne manca uno -  disse Faith sempre tenendo per mano Bill.
- Bill! - Si udì’ un grido. Una donna corse veloce verso il gruppetto e abbracciò il bambino
-  Sei salvo, Dio sia lodato!.-
Faith guardò Angel alzando leggermente le  sopracciglia.
La donna guardò Faith: -  E’ stata lei. Lei ha salvato mio figlio.-
Prima che la ragazza potesse dire alcunché la donna l’abbracciò. Faith seppure imbarazzata per quella imprevista manifestazione d’affetto, restituì l’abbraccio, timidamente.
-  Non so come ringraziarla. Proseguì la donna staccandosi da Faith,
- Non deve, era mio dovere-  rispose Faith schernendosi.
Kate prese in mano la situazione allontanando gentilmente la madre di Bill – Signora Logan la nostra agente ha bisogno di riposare adesso, capirà è stata una prova difficile per tutti…-
Non appena la signora Logan si fu allontanata Kate si rivolse ai due – Ragazzi siete stati magnifici, ma ora è il caso che vi allontaniate prima che qualche rompiscatole piombi qui e…-
- Tenente! tenente! - Una voce la interruppe.
- Sono McCullen del Los Angeles Time-
-  La conosco signor McCullen-  rispose Kate dissimulando una certa insofferenza.
-  Come è avvenuta la liberazione degli ostaggi? Girano voci strane, voci che parlano di due agenti speciali.-
-  Non posso dire niente-
- Sono loro per caso?-  disse Mc Cullen facendo cenno verso Faith ed Angel che si stavano rapidamente allontanando
-  Loro chi?-
- Non faccia la gnorri. Sono loro.-
- Se lo dice lei-
- Strano non li ho mai visti, soprattutto la ragazza, non è un po’ troppo giovane per fare l’agente?-  
-  Non si è mai troppo giovani-  rispose Kate
-  E lui, quel tipo strano, non è quell’agente di quella strana agenzia investigativa che ha a che fare con l’occulto? -
-  Lei sta facendo troppe domande-
- Ma sono le domande che il pubblico vuole: è vero che questo rapimento è stato fatto da forze, occulte, invisibili? La presenza di quel tipo e di quella nuova “agente” – McCullen calcò sulla parola agente-  indicherebbe che potremmo essere di fronte ad un caso stile X- files?-
- Lei ha visto troppi telefilm, signor Mc Cullen, e se ora non le dispiace, stiamo lavorando. Quindi si tolga di qui prima che la faccia arrestare-
-  Mi minaccia? Siamo in una democrazia, nel paese della libertà e la stampa ha il  sacro diritto/dovere di informare…
-  i propri cittadini su ciò che avviene blablabla. Conosco la tiritera. Arrivederla signor Mc Cullen-  Kate si allontanò rapidamente.
Mc Cullen guardò verso Faith ed Angel ma ormai erano scomparsi alla vista.

****

Ritornati all’agenzia i due posarono le armi nell’armadio.
- Faccio una doccia-  disse Faith. - Voglio levarmi l’odore del sangue.-
- Saggia decisione-
Una mezz’ora dopo Angel era sul terrazzino a respirare l’aria fresca della notte.
Faith  s’era cambiata i vestiti e si asciugava i capelli con una asciugamani nella Hall dell’albergo.
Il telefono squillò. Faith alzò il ricevitore.
- Chi è?-
-  Lorne. Volevo sapere come è andata, i telegiornali hanno fatto delle grandi confusioni, e poi quel McCullen.. lo strozzerei!.
-  E ‘ andata bene. Insomma, quasi, purtroppo non siamo riusciti a salvarli tutti. Però quel maledetto Kakistos e i suoi amichetti sono stati distrutti, e stavolta per  sempre. Almeno spero.-
-  State tutti bene, comunque?-
-  Sì Lorne, stiamo bene, tutti e due, grazie, ci vediamo domani.-  tagliò corto Faith.
Appena messo giù il telefono questi suonò ancora.
- Ma chi diavolo è che rompe ancora?-  Faith alzò nervosamente il ricevitore
-  Qui Angel investigations-
-  Angel?-  chiese una voce maschile dall’altra parte del ricevitore.
-  No, sono Faith-
- Faith, cercavo proprio te! Finalmente ti ho trovato!-
- Chi..chi diavolo sei?-
-  Sono Xander! Non mi riconosci?-
- No, veramente non mi ricordo nemmeno chi sei..-
- Ehi sei ancora arrabbiata con me per quella storia della partita dei Lakers, Non pensavo te la prendessi così tanto!-
-  Quale partita? che stai dicendo?.Senti mi spiace, ma io ho… avuto un incidente.. e non ricordo molto…-
-  Un incidente? E non ti ricordi niente?.. però Angel te lo sei ricordato visto che sei lì.-
-  Ho trovato un biglietto. Senti veniamo al dunque, che vuoi?
-  Niente, io ho telefonato ad Angel proprio perché sei sparita all’improvviso.-
-  Bè ora mi hai trovato. Ciao-
- Hei aspetta vengo subito a trovarti. Dimmi dove stai?
- Va bene vieni a trovarmi,  ti leggo l’indirizzo-
-  Ok arrivo domani. ciao-
-  Ciao-  disse Faith buttando giù il telefono-  dev’essere la giornata dei rompiballe.-
- Chissà come è sto Xander…-  mormorò tra sé e sé mentre saliva le scale dell’hotel.

****

Angel era sul terrazzo del suo appartamento, guardava l’immensa città che si estendeva tutto intorno, piena di oscurità ma anche di luci colorate.
Faith lo raggiunse-  Ha telefonato un certo Xander-
- Xander? Che voleva?-
- Mi cercava.-
Angel fece un sorrisetto malizioso
- Bene, allora non ci sono solo vampiri sanguinari, mostri e poliziotte di ghiaccio che ti cercano. Faith, stai migliorando.…-
-  Grazie-  sorrise la cacciatrice-  com’è questo Xander, voglio dire mi è sembrato un tipo un po’ strano-
- Sì un po’ strano lo è. E’ simpatico, un bravo ragazzo. Alle volte mi fa venire voglia di spezzargli il collo.-
-  Capisco. Beh ha detto che arriva domani, così vedo che tipo è.-
- Viene qua?-  chiese Angel con aria infastidita.
-  Sì. Hai detto che è simpatico, no?-
- Sì. Intendevo dire che è simpatico a te. A me per niente.-
- Ah-  Faith annuì rimanendo in silenzio.
I due tacquero per un po’. Poi Faith ruppe il silenzio.
- Angel è venuto il momento che tu mi parli.-
Angel la guardò.
-  Voglio sapere Angel. Non puoi tenermi all’oscuro del mio passato, non puoi. Non è giusto. Qualsiasi cosa io abbia fatto. Devo sapere.-
Angel tornò a guardare verso la città.
- Vuoi sapere qualcosa  a riguardo di quello che t’ha detto Kate? Perché eri in prigione?-
Faith fece cenno con la testa.
-  Duplice omicidio. Uno doloso. Hai confessato e ti sei consegnata a Kate.-
Faith stette in silenzio.
- Quando arrivasti qui a Los Angeles-  proseguì Angel-  eri come un animale rabbioso. Mi cercavi. Volevi uccidermi. In realtà odiavi te stessa prima di tutto. Capì subito che in realtà volevi che io ti ammazzassi, per porre fine alla tua disperazione. Lo capisco, lo capivo, perché anch’io ero passato per la stessa strada. E per molto più tempo di te. So cosa vuol dire essere odiato da tutti e sapere di meritare quell’odio. –
Faith lo guardava attonita, la brezza accarezzava i suoi lunghi capelli.
-  Cosa hai fatto, allora?-
-  Ho fatto quello che ritenevo giusto. Non ti ho ammazzato. Ti ho dato quello di cui avevi disperato bisogno. Un po ‘ di fiducia, un po’ di comprensione. -
-  Ti ringrazio Angel. Io non sapevo…-
- Hai fatto tu il resto, eri tu che volevi cambiare, Hai capito che dovevi espiare per riprendere la tua strada. Devi ringraziare  solo te stessa.-
- No, devo ringraziare te.-
I due stettero in silenzio nell’oscurità che li avvolgeva sempre di più.
Dopo alcuni minuti Faith tornò a parlare
-  Sai Angel, quella donna che mi ha ringraziato, perché avevamo salvato suo figlio.
- Sì. Me la ricordo-
-  Prima, io ero motivata solo dal mio odio per Kakistos. Ero tutto concentrata su di me, sui miei malesseri, sui miei ricordi, o meglio i ricordi che non ho. Quella donna, quel bambino, mi hanno fatto capire delle cose.-
-  Non è solo per noi che combattiamo, - riprese Faith-  c’è tanta sofferenza, là fuori. Tu mi hai aiutato, anche adesso, e io devo aiutare gli altri, credo che questo dia un senso a tutto quanto.  Non è così Angel? -
- E’ così, Faith, è così-

Poi, dopo un breve silenzio Faith riprese:
- Hai detto che bisogna espiare per riprendere la propria strada, che bisogna riparare ai propri errori. Immagino che questo riguardi tutti e due, Angel-
Angel annuì -  Riguarda tutti e due e, forse, non avrà mai fine-
Il suo sguardo si perse nella notte buia.

FINE DELL’EPISODIO






 

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Capitolo 4
*** Il mercante di anime ***


Riassunto puntate precedenti; Faith si ritrova in una casa sconosciuta senza ricordare nulla, si reca a Los Angeles dove Lorne ed Angel l’aiutano a ritrovare la memoria e a riprendere il suo ruolo. Faith si trova ad affrontare un temibile ed antico nemico ma grazie ad Angel riesce ad ucciderlo. Angel le rivela il suo passato di assassina.

Sommario: Faith ritrova un vecchio amico, ma si fa anche una amicizia assai pericolosa, mentre Angel ha una rivelazione, o forse due….


 
EPISODIO 4
IL MERCANTE DI ANIME






2002
Carcere di massima sicurezza di Los Angeles

Faith era nella sua cella. Sdraiata a pancia in giù sul suo letto stava leggendo un libro.
La secondina bussò alla porta.
-  Faith Lehane?. C’è una visita per te.-
Faith si girò su se stessa con in faccia dipinta un’espressione di sorpresa:
-  Una visita per me?-
-  Sì. Spicciati. L’orario di visita finisce tra un quarto d’ora. Non vorrai aver fatto fare un viaggio inutile al tuo fidanzato?-
- Il mio fidanzato?-  mormorò Faith tra sé e sé.
Si alzò dal letto ed uscì con passo rapido dalla cella accompagnata dalla guardia.
Il tragitto che separava la sua cella dalla sala visita era relativamente breve, ma a Faith sembrò lunghissimo. Mentre camminava si chiedeva chi mai potesse essere questo “fidanzato” che si era scomodato a venirla a trovare. Il cuore le batteva in gola, impedendole di ragionare. Una persona sola l’aveva visitata una volta. Lei sapeva chi, ma non osava sperare che fosse lui. Poteva essere qualcun altro. Forse solo un avvocato o qualche rompiscatole.
Quando giunse nella stanza delle visite si guardò attorno ma non scorse nessuno, Guardò con aria disperata la secondina, che le fece un sorriso più di compatimento che di comprensione e le indicò una sedia vuota. Al di là del vetro c’era il suo visitatore e  finalmente lo vide. Un sorriso gigantesco le si stampò sul volto. L’impulso fu quello di correre verso la sedia, ma cercò di controllare i suoi sentimenti e la sua gioia.
- Angel!-  esclamò mentre prendeva posto-  Che bella sorpresa!
- Ciao Faith-  disse Angel abbozzando un timido sorriso
-  Come mai qui? –
-  Passavo nei dintorni e allora..-
- Hai pensato, perché non andare a trovare la vecchia Faith?-
- Sì, più o meno-  disse schernendosi Angel.
Ci fu un attimo di silenzio in cui i due si guardarono reciprocamente senza che nessuno riuscisse a comunicare all’altro ciò che provava in quel momento.
-  Come va qui dentro?-
-  Bè. Come vuoi che vada, non succede molto. Niente cacce nei cimiteri, niente mostri, niente demoni. Tranne quelli qui dentro.- disse Faith indicandosi la testa.
- Già-  rispose Angel imbarazzato – Intendevo, tu come te la cavi?-
- Bene, mi sono messa a leggere un po’. Sai, non ho avuto una gran istruzione. C’è una donna qui che era professoressa. Mi sta aiutando un po’. E’ una brava persona-
-  Come mai è qui?-
- Si è innamorata della persona sbagliata-
- Succede-
-  Intendo dire…era un suo allievo. Minorenne.-
- Ah…-
-  Ci sa fare coi minorenni. Anch’io lo ero fino a poco tempo fa…-
Angel la guardò perplesso.
- Che cavolate sto dicendo..dimmi Angel che succede fuori?-
-  Un po’ di tutto…vuoi sapere una cosa divertente?-
- Sì, non ho molte occasioni di farmi una risata qui-
-  Ti ricordi quell’amico un po’ scemo di Buffy?-
- Xander?-
- Sì proprio lui-
- Che ha fatto?-
- Doveva sposarsi con una ragazza..per essere precisi una ragazza che è stata un demone della vendetta per qualche centinaio di anni-
-  Però, chi l’avrebbe mai detto che il nostro Xander ha gusti gerontofili e anche un po’...demoniaci. E poi che che è successo?-
-  Che è scappato il giorno delle nozze!-
- Davvero? Nooo! troppo forte! – Faith scoppiò in una risata.-  E pensare che…-
-  Che cosa?-  le chiese Angel ridendo.
- Che sono stata a tanto così dal fidanzarmi con lui….che pericolo ho scampato!-
Poi il suo sguardo si posò sugli arredi della sala dove si trovava e l’espressione divertita si tramutò in una smorfia.
-  Insomma, forse non era il pericolo maggiore da scansare…-
La campana suonò in quel momento.
- Faith, devo andare-  disse Angel in tono solenne.-
Una smorfia di dispiacere si dipinse sul bel viso di Faith.
-  Mi ha fatto tanto piacere rivederti. Ritornerai?-
-  Sì. te lo prometto-
Faith sorrise timidamente. Gli venne in mente che la guardia lo aveva preso per il suo fidanzato.
- Sai una cosa Angel?-
- No, che cosa?-
-  Che…-  Faith si interruppe bruscamente. Era il caso di raccontare questa cosa ad Angel? Tra loro non c’era una grande confidenza. E se l’avesse spaventato? Se poi lui non fosse più tornato a trovarla?
- Niente, non ha importanza. Te lo dirò un’altra volta-
La guardia le  aveva già afferrato la mano e la stava per trascinare via.
- Ciao Angel-
- Ciao Faith-

****

Era un bel pomeriggio a Los Angeles. Il sole caldo splendeva fin dalle prime ore del mattino.
Angel stava leggendo il giornale alla ricerca di qualche notizia curiosa che potesse essere correlata a qualcosa di esoterico o di interessante per la sua attività di investigatore dell’occulto, ma più che altro ingannava il tempo. Faith arrivò vestita in bikini con un cappello di paglia e gli occhiali neri da sole. Angel la vide ma non batté ciglio. Ormai si era abituato alle stranezze della cacciatrice
- Vai al mare?-
-  No, e’ da stamani che sono  in giardino a prendere il sole. Non te ne sei accorto?.-
- Veramente no. Ma come mai non sei andata al mare, è qui vicino. Se potessi…-
-  C’è troppa gente per i miei gusti. E poi devo aspettare Xander.-
- Ah, sì. Xander….-  disse con aria annoiata Angel.
In quel momento suonarono alla porta. Faith si precipitò ad aprire.
- Ehi Faith, ma se è un cliente gli apri vestita così?-
-  Perché? Cosa ha che non va il mio vestito. È all’ultima moda!-
- E’ un po’…. Ristretto-  disse sottovoce Angel.
Faith aprì la porta e vide un ragazzo poco più alto di lei e con una benda nera sull’occhio sinistro .
Il ragazzo stette per un attimo a bocca aperta e poi esclamò mentre l’abbracciava-  Faith! Finalmente ti rivedo.-
Faith si sottrasse gentilmente dall’abbraccio – Tu devi essere Xander..-
-  Certo che sono Xander, ehi ma che hai fatto, hai perso la memoria per caso?-
Faith annui -  Pare di sì-
- Anche i vestiti direi-
Faith lo squadrò perplessa.
-  Posso entrare?-
-  Certo. Prego di qui -  Faith gli fece strada.
-  E…il nostro vampirone è in casa?-
-  Eccolo qui- disse Faith entrando nell’ufficio di Angel.
-  Salve Angel, vecchio amico, come va?-  disse entusiasticamente Xander-
-  Salve Xander -  grugnì Angel senza praticamente alzare gli occhi dal giornale.
-  Sai lui non mostra mai i suoi sentimenti, ma ti posso assicurare che è contento di vederti…Angel, c’è Xander -
Angel posò finalmente il giornale e assunse un’aria cordiale-
-  Allora come va, vecchio Xander?-
-  Bene, ho fatto tutta una tirata da Phoenix con la mia nuova macchina. Spero che non si sia fuso il motore. L’ho appena comprata…usata -
Xander guardò con aria interrogativa i due che aveva di fronte.
-  Allora che mi raccontate. Cos’è questa storia che Faith ha perso la memoria?-
-  Forse è meglio che te la racconti lei-  disse Angel, riafferrando il giornale.
Faith salì come di sua abitudine sulla scrivania di Angel. Xander si sedette sulla
sedia  di fronte alla scrivania, proprio davanti a Faith.
-  Dunque in breve, mi sono svegliata in un posto sconosciuto, ho trovato un biglietto da visita della Angel investigation, ho telefonato, mi sono venuti a prendere, ed eccomi qui.-
- Ah-  fece Xander – il dono della sintesi-
-  E qui che fai, a parte prendere il sole con quello splendido bikini.  A meno che quella non sia la divisa d’ordinanza.-
-  Aiuto Angel  a combattere i demoni..ne abbiamo massacrato uno appena ieri l’altro, vero Angel? Un certo Kakistos-
-  Mi pare di averlo già sentito nominare..i demoni si chiamano tutti allo stesso modo.-  proseguì Xander-  Allora Angel, sei contento di avere un’aiutante come Faith?-
- Sì, direi di sì, se la cava bene, a parte quando ha rubato quell’anello e ci ha attirato contro un demone puzzolente-
- Ancora con quella storia?-
- Hai rubato un anello, ma allora non ti si può lasciare mai sola un attimo-  celiò Xander.
-  Eccetto questo, non mi posso lamentare, a parte l’abitudine di sedersi su questa scrivania e assumere pose da ragazza del paginone centrale-
- Vuoi dire  pose come questa?-  disse Faith mentre allungava la mano sotto la scrivania ed estraeva una rivista per soli uomini.-  Spero che non mi dirai che è per fare delle ricerche sull’occulto, anche perché qui mi pare tutto piuttosto palese.-
-  Il postino… le ha consegnate qui per sbaglio-  si difese Angel.
- Ohoh, ma chi l’avrebbe mai detto? Mr Dracula che sfoglia riviste per soli uomini-  scherzò Xander
- Come mi hai chiamato?-
- Io..ehm..mr…Dracula-
Angel fissò per un attimo Xander gelidamente e questo fece gelare il sangue al ragazzo che iniziò a sudare copiosamente. Poi all’improvviso il vampiro proruppe in una risata sfrenata.
- Ah ah ah Mr Dracula..buona questa! -
- Incredibile Xander, hai fatto ridere Angel-
Xander rideva anche lui, seppure nervosamente.
Angel tornò improvvisamente serio.
-  Avrete molte cose da dirvi, voi due –
Faith annuì -  Mi vesto e facciamo un giro OK?-
- Ok-  rispose Xander.


Faith e Xander uscirono dall’Hyperion.
- Che facciamo, un giro sulla mia nuova macchina?-
- E’ questa?.- Chiese Faith indicando una vecchia Buick impolverata e dalla carrozzeria arrugginita.
- Ehm…sì-
- Meglio se facciamo un giro a piedi…-  
I due si incamminarono per l’ampio boulevard. Faith aveva molta curiosità verso Xander, era sicura che potesse raccontargli cose che Angel non le avrebbe mai detto, Probabilmente Xander conosceva aspetti di Faith diversi da quelli così oscuri conosciuti da Angel. O forse no. Era impaziente di parlargli, di scoprire cose nuove sul suo passato, ma nello stesso tempo timorosa.
Fu però Xander a rompere il ghiaccio.
- Allora quello della memoria cos’è? Uno scherzo o che altro?-
- Per niente, non è uno scherzo, non mi ricordo proprio niente. O meglio, un po’ di cose me le ricordo, soprattutto quelle vecchie, ricordi di quando ero bambina o poco più. Sul resto invece ho dei grossi buchi. Piano piano sto ricostruendo i pezzi del puzzle, ma non è facile. Non è che Angel mi sia molto d’aiuto. Anche se alcune cose importanti me le ha dette-
- Quali cose?-  chiese con aria insospettita
- Cose..non molto piacevoli, ma era necessario che le sapessi-
- Ti ha detto di te e Buffy?-
- Me e.. Buffy?-  ancora quel nome strano..- No, una volta si è fatto scappare questo nome, ma poi…si è chiuso a riccio-
- E’ tipico di Angel-  commentò Xander con una punta di sarcasmo nell’intonazione.
- Bene, se non ti ricordi nulla allora è il caso che ti faccia un ripassino - .
Xander iniziò a raccontare a Faith la sua storia, saltando parecchi particolari che avrebbero potuto creare imbarazzo alla sua ascoltatrice e concentrandosi sugli avvenimenti degli ultimi mesi.
Gli raccontò di come, dopo la distruzione di Sunnydale e della sua lugubre Bocca dell’Inferno, loro due, con la strega Wicca Willow, la neocacciatrice Kennedy e consigliati dal saggio osservatore Giles, avessero continuato a lottare contro le forze del male, trovando i mezzi per vivere con qualche lavoro generalmente mal retribuito.
Invece la loro amica Buffy, con la quale a detta di Xander Faith aveva avuto qualche screzio per questioni di poco conto, si era ritirata dall’attività, era andata via con la sorella Dawn verso qualche città del Nord della California , e non si era più fatta viva.
I due si erano messi all’ombra di un albero e stavano mangiandosi un abbondante gelato.
- Senti ma.. i rapporti tra noi due come sono? – chiese incuriosita Faith
- In che senso?-  chiese  imbarazzato Xander -
-  Siamo amici, fidanzati…ex…o solo colleghi di “caccia” -
-  Bè direi.. amici anche se..-
- Anche se?-
- Qualche storia c’è stata, tra noi due-
-  Ah-
- Sì la mia prima volta è stata con te-
- Però-
-  A dire il vero anche la mia ultima volta-
- E cioè?-
-  Non ti ricordi quando siamo andati a vedere I Lakers contro i Celtic Boston?-
-  No, è ovvio. Non ricordo nulla-
- Bene siamo andati a vedere questa partita . Basket… ti dice nulla?-
-  Certo, ho perso la memoria. Non sono rincoglionita -
- Giusto. Allora tu tieni ai Boston-
- Anche questo me lo ricordo. E’ una delle poche cose. Sai, una ci nasce, tifosa dei Celtic-
- Invece io ai Lakers-
- Che cosa mi stai dicendo? Mi sono mischiata con uno dei Lakers ?-
- E’ la stessa cosa che mi hai detto l’altra volta. Dovresti essere più obiettiva-
- Ehi ma questo…è molto peggio che sapere di essere stata in prigione per omicidio, o scoprire che il tuo salvatore è un vampiro. Non ci posso credere.-
-  Te ne farai una ragione.-  replicò Xander.
-  E chi ha vinto?-  chiese infine Faith. Poi guardò l’aria compiaciuta di Xander
-  No, non dirmelo, non voglio sapere niente.-


Angel era rimasto solo. L’arrivo di Xander in parte l’aveva sollevato, in parte l’aveva infastidito, ma sentiva che in qualche modo questo evento poteva avere un significato più complesso di quanto non sembrasse a prima vista.
Era sollevato perché così Faith poteva distrarsi un attimo dal tortuoso percorso di ricerca di se stessa che aveva iniziato da quando era arrivata, o meglio ancora da quando aveva conosciuto la sua vera identità. Inoltre lo scaricava in parte dalla responsabilità e dal peso di essere l’unico punto di riferimento della cacciatrice.
Era infastidito perché Xander lo aveva sempre un po’ innervosito con le sue battutine noiose e i suoi modi di fare da insicuro.
Ma c’era un tarlo che incominciava a battere nella testa, e forse ancor prima nel cuore del vampiro con l’anima. Sentiva che il suo rapporto con la cacciatrice Faith stava per arrivare ad una svolta, Dopo che le aveva detto finalmente la verità sul suo passato, aveva sentito di nuovo, dopo tanto tempo, quella sorta di legame che lo univa a quella che una volta era stata la cacciatrice oscura: un legame fatto dalla uguale attrazione e repulsione per il lato oscuro, per quella parte più profonda del proprio essere, quella parte che la società bandiva o teneva nascosta e che però albergava in ciascuno di noi.
Era questa la ragione per cui aveva fatto della redenzione di Faith una delle sue fisse : se infatti non c’era possibilità di salvezza per una cacciatrice, per una che è delegata a combattere il Male, come poteva esserci per lui, che del Male era stato uno degli alfieri più importanti e temuti?
Ma forse c’era anche dell’altro. Stando vicino a Faith in quelle due settimane aveva imparato a conoscerla come persona, ad accettare, ed infine ad amare, le sue battute sarcastiche e  i suoi sbalzi di umore, i suoi silenzi e la sua voglia di vivere. Forse uno dei motivi per cui era innervosito per l’arrivo di Xander era  molto semplice: gelosia. Banale, stupida gelosia.
Si stava innamorando di Faith forse?
Angel sorrise alla prospettiva: ma quale innamorato!. Si era ripromesso di non cascarci più, soprattutto poi con una cacciatrice. Almeno fino a che non fosse tornato umano, se mai  questo fosse avvenuto.  Ma nonostante i suoi tentativi di scacciarlo, quel tarlo continuava a roderlo.
“Mi sa che mi tocca andare da Lorne a cantare, o almeno a parlarci” si disse alla fine.
Si infilò il suo classico cappotto nero e prese la strada della cantina anche se il sole stava ormai per tramontare



Faith e Xander tornarono all’Hyperion mentre la notte incombeva sulla città californiana . Mentre entravano Faith notò un macchinone parcheggiato a pochi metri dell’entrata dell’Hotel. Si chiese cosa ci facesse una auto di lusso in una zona che non poteva certo considerarsi parte dei quartieri alti.
I due entrarono nella Hall deserta. Faith notò una figura nell’ufficio dove di solito stava Angel:
- Angel sei tu?-
La figura che aveva intravisto uscì dall’oscurità e si fece avanti. Si trattava di un uomo di età indefinita, l’aspetto era giovanile ma i capelli erano brizzolati. Era vestito in modo elegante, di una eleganza inappuntabile. Faith pensò immediatamente alla berlina che aveva visto fuori.
-  No, non sono Angel, anzi cercavo il signor Angel-  disse lo sconosciuto.
-  Non c’ è Angel? Deve essere uscito-  disse Faith voltandosi per un breve istante verso Xander –Mi scusi, non mi sono presentata, mi chiamo Faith, e questo è Xander –
- Piacere-  rispose l’uomo stringendo con forza inusitata le mani dei due giovani – Il mio nome è Zebutti, Bale Zebutti. Cercavo Mr Angel, avevo una proposta da fargli, ma vedo che non c’è-
- Forse posso esserle utile—disse sorridendo Faith – Io sono la socia di Mr Angel – a Faith venne quasi da ridere dopo aver chiamato Angel mister – socia in affari, se capisce quello che intendo-
-  Bel posto questo-  la interruppe Mr Zebutti – molto interessante, deve valere una fortuna.
-  L’abbiamo ereditato-  rispose Faith, che ignorava il perché disponessero di una tale reggia per ufficio e casa.
-  Se lei è il socio di Angel allora potrei parlare con lei-
- Senz’altro-
-  E il signore qui è…-  Zebutti accennò a Xander
- Ah, no, è solo un amico.-
- Se non le dispiace vorrei parlarle privatamente-
-  Certo, capisco-
- Anzi se non ha altri impegni la inviterei a cena da me, intanto potremmo discutere d’affari, mentre sorseggiamo vino francese-
Faith rimase a bocca aperta –E’ sua quella macchina stupenda parcheggiata fuori?-
- Sì è mia –
-  Accetto!-
- Va bene la farò passare a prendere diciamo tra tre quarti d’ora-
- Perfetto!-
Appena Mr. Zebutti se ne fu andato Xander esplose – Ehi, ma non mi dirai che veramente vai a cena con quel tipo che non hai mai visto prima! -
- Perché no? È una persona così cordiale… e di classe…-
- E pieno di soldi…-
- Io adesso devo andare a cambiarmi, Xander, se ti annoiassi vai a questo locale, il Caritas, probabilmente Angel sarà là con Lorne. Divertiti ciao ciao-  disse Faith allegramente mentre spariva verso la sua stanza.
- Accidenti, non cambia mai!-  disse scuotendo la testa Xander


Angel entrò nel Caritas. Il locale era già pieno di umani, demoni e vampiri assortiti.
Non appena lo vide Lorne gli si fece incontro.
- Allora bel fusto, cosa mi racconti? È da un po’ che non ci si vede. Come va?-
- Bene-  disse con aria poco convinta il vampiro.
- Mhm, ti conosco troppo bene, e conosco troppo bene quell’espressione, quella non è un’espressione da “tutto va bene” ma da “ ho un verme solitario che mi sta perforando lo stomaco”-
Angel rispose con una della sue espressioni corrucciate .
- Sediamoci e parliamone con calma-  disse Lorne.-  Ehi Johnny, un Daiquiri per me e un Bloody Mary corretto per il mio amico -
- Corretto?-
- Sì. Con sangue vero. Tutti i vampiri ne vanno matti. Allora butti fuori il rospo da solo, o ti devo aiutare?-
-  Si tratta di Faith-
- Chi l’avrebbe mai detto. Che ha combinato la nostra cacciatrice monella?-
- Niente, niente di particolare. Girava per l’ufficio in bikini-
-  Succede.-
- Poi è arrivato Xander, un suo vecchio amico-
- E allora? –
- E allora niente. Mi sono messo a pensare.-
-  Ho capito, hai iniziato a chiederti se per caso non eri geloso. E poi hai iniziato a pensare che se eri geloso era perché ti stai innamorando-  
- Esatto-
-  Va bene, ti stai innamorando, non è meraviglioso?-
- Per me no, non lo è-
-  Capisco, mister bel tenebroso rischia di perdere tutto il suo fascino se tira fuori il suo lato dolce-
- Più che altro rischio di perdere l’anima un’altra volta. Mi è già successo con Buffy. No grazie ho già dato. Mi ero ripromesso di non  innamorarmi mai più. Soprattutto di una  cacciatrice.-
- Ho capito, preferisci tormentarti e autocommiserarti. In questo sei un campione. Un campione imbattuto, se facessero il campionato mondiale di autocommiserazione saprei su chi scommettere-
Angel lo guardò in silenzio, poi buttò giù tutto d’un sorso il Bloody Mary.
- Non male davvero.-
- Calma. Se continui così mi finisci sotto il tavolo. È corretto ma è sempre ad alto contenuto alcolico-
- Non ho problemi di fegato, ma di cuore. Adesso immagino che dovrei cantare-
- Non è necessario, la tua aurea la conosco fin troppo bene, e anche le mie orecchie conoscono fin troppo bene le tue stonature. Ed ho una buona notizia per te-
-  Cioè? –
-  Francamente fin dal primo momento che ti ho visto con Faith ho pensato: questa è la volta giusta. Eh sì caro mio forse quella ragazza ti farà smarrire ancora l’anima, potrebbe anche infilarti un paletto nel tuo vecchio cuore, ma potrebbe anche risolvere i tuoi problemi per sempre-
- Cosa intendi dire?-
- Quella cosa che stai cercando da …diciamo un centinaio d’anni. La tua umanità. Potrebbe fartela riavere-
Angel strinse con forza il braccio del demone-  Cos’è questa storia?-
- E’ un’impressione..tutto qui-  fece spallucce Lorne.
Angel era infuriato-  Non è il caso di scherzare su questo.  È la mia vita!-
- Non sto scherzando! -  Si difese Lorne
Angel si alzò di scatto a imboccò la strada verso l’uscita, andando a sbattere contro Xander che stava entrando.
- E tu cosa ci fai qui?-


La casa di Zebutti più che una casa la si poteva definire una reggia. In effetti l’edificio, circondato da un ampio parco recintato, faceva apparire l’Hyperion come una costruzione quasi modesta, per non parlare dell’arredo, che era molto più ricercato e di qualità infinitamente superiore.
Dopo la cena Zebutti portò Faith sull’ampio balcone della sala da pranzo.
Da lì la vista della città era straordinaria, non sembrava neanche di trovarsi in una città caotica e frenetica, piena di contraddizioni, di ricchezza ma anche di emarginazione e disperazione.
Tuttavia né lo splendore della villa, né la cena, sicuramente di una raffinatezza che Faith non aveva mai provata prima, né la parlantina brillante del suo ospite, avevano convinto totalmente la bruna cacciatrice. C’era qualcosa che non tornava, qualcosa che lei non sapeva razionalizzare ma che il suo intuito percepiva in modo netto.
- Mr Zebutti-  disse d’un tratto Faith-  la vista qui è bellissima, come la sua villa, La cena è stata splendida, ma c’è una cosa che non capisco.-
- Prego, dica pure-
- Per quale ragione mi ha invitato?.-
- Volevo parlare della cessione dell’Hyperion hotel. Almeno in origine. Poi ho scoperto di essere interessato anche a quello che si trova dentro all’Hotel. E lei mi interessa molto signorina Faith.
- Non credo che Angel voglia vendere l’hotel. E io non sono un soprammobile che si possa acquistare.-
-  Non si offenda, non volevo dire questo-
- E cosa voleva dire allora?-
- Vede questo panorama, questa villa, questo lusso. Bene, tutto questo potrebbe essere suo-
- Lei mi prende in giro, forse non sa chi sono io, realmente-
-  E chi di noi sa chi è realmente? Crede forse che tra i milioni di abitanti di questa metropoli qualcuno sappia realmente chi è. Qual è il suo scopo nella vita? La maggior parte della gente muore senza nemmeno essersi posta questa fondamentale domanda –
-  Può essere. Io però faccio parte di quella esigua minoranza che queste domande se le è poste un sacco di volte e sono convinta di essere anche arrivata ad una conclusione-
-  O forse sarebbe meglio dire che vuole convincersi di essere arrivata ad una conclusione. Vediamo, mi lasci indovinare. Lei crede che esista il bene ed esista il male, e crede di aver scelto il bene, e crede che fare delle cose che lei ritiene essere il bene, la tenga lontana dal male, che è poi la cosa che l’ha sempre affascinata e attratta. -
Faith lo guardò con curiosità e una certa paura. Quell’uomo non era un semplice miliardario affascinante e un po’ stravagante. Era qualcosa di molto diverso…
-  Crede forse che io non sappia chi è lei e chi è il suo…come l’ha chiamato… Socio?
Crede forse che ignori il vostro, diciamo, discutibile passato? Una cacciatrice che ha servito le forze dell’oscurità e uno dei più crudeli vampiri mai esisti. Se queste sono le forze del bene, allora aveva ragione quel filosofo che diceva che Dio era morto-
- Non capisco dove vuole arrivare -
- Le propongo un affare, lei  passa al mio servizio, senza più porsi tutte quelle stupide ed inutili domande sul Bene e sul Male, ed avrà ciò che vuole. Compresa un’eterna giovinezza, In quanto al suo socio, diciamo che ha una cosa che mi interessa molto, ma di questo parlerò con lui più tardi-
- Voglio andare via di qui-  disse Faith puntando decisamente verso la porta d’uscita dell’ampio salone che raggiunse in pochi secondi, trovandola però bloccata
- Non credo che le sarà possibile, non così facilmente -
Un ghigno diabolico comparve sul viso di Zebutti.


Xander ed Angel si trovavano faccia a faccia. A Xander Angel aveva procurato un tempo un sacro timore, mitigato solo dall’antipatia, per non dire dall’odio, che provava per lui. Col tempo aveva superato entrambe le cose, ma in quel momento le antiche sensazioni stavano riaffiorando.
In quel momento non aveva di fronte il vampiro un po’ scostante ma dall’animo generoso e mite che aveva imparato a conoscere ed anche apprezzare, ma un individuo evidentemente sconvolto ed in preda ad una specie di turba psichica.
- Tu cosa ci fai qui?-  ripeté Angel afferrando Xander per la collottola.
Il panico si impadronì di Xander ma per sua fortuna Lorne e Johnny erano intervenuti prontamente-
- Angel, non ricordi, niente violenza qui!-  lo riprese Lorne.
Angel lasciò la presa anche perché incominciava a sentire un dolore nel braccio. Era evidentemente il risultato dell’incantesimo antiviolenza che proteggeva quel luogo.
-  Scusa, Xander non volevo-
- Johnny, puoi pure andare, i clienti aspettano i cocktail-  disse Lorne rivolto al suo cameriere.-  Quel ragazzo è straordinario, è un ottimo barman ma ha anche il fisico del buttafuori, così risparmio sul costo del lavoro-
- Lui chi è? -  Chiese Xander
-  Piacere sono Lorne-
- Tu sei il famoso Lorne, il piacere è tutto mio-  esclamò Xander che in realtà aveva vagamente sentito parlare di Lorne da parte di Faith, ma che era riconoscente allo stravagante demone per il suo pronto intervento poco prima.
- Dov’è Faith?-  chiese Angel all’improvviso tornando al suo umore nero.
- Veramente non so, è andata con un tizio a cena-
-  Un tizio, quale tizio?-
- Quando siamo tornati all’Hotel c’era un tizio che ti cercava, sembrava interessato al palazzo. Faith ha detto che era tua socia e il tipo l’ha prontamente invitata a cena. Sai com’è, aveva una macchina decisamente più bella della mia-  Xander non riuscì a nascondere il suo disappunto.
-  Questo tipo come si chiama?-
-  Mi pare ..Zebutti, Bal o Bel Zebutti-
L’espressione di Angel si fece ancora più torva-  Presto non c’è tempo da perdere-
Xander fece un cenno di saluto verso Lorne che ricambiò – Vai già via giovane amico? -
- Sai, c’è una donzella in pericolo da salvare..-
-  Allora vai nobile cavaliere -  disse sorridendo Lorne.

****

Faith cercò disperatamente di aprire il portone ma questo era ben serrato.
-  Mi faccia uscire immediatamente di qui!-  Faith era furente
-  Non si scaldi.Vuole uscire di qui? O forse vuole fuggire da qui, Lei signorina Faith ha un po’ il vizio di fuggire. Fuggire da casa, fuggire da scuola, fuggire dai suoi doveri, fuggire dal carcere, fuggire da Sunnydale, fuggire dal suo passato. E ora vuole fuggire da qui -
Faith lo guardò con uno sguardo livido di rabbia.
-  Devo aver toccato qualche nervo scoperto. Vuole andarsene, va bene apra pure quella porta-
Faith lo guardò con aria perplessa
- Su coraggio, non voleva andarsene? Giri quella maniglia ed esca.-
Faith aprì con titubanza la porta ed entrò nella sala.
-  Sempre che riesca ad uscire-  aggiunse Zebutti prorompendo in una risata acuta e quasi isterica.
Faith fece qualche passo in avanti ma non riusciva più ad orientarsi. La sala aveva infatti cambiato totalmente d’aspetto da quando era passata di lì in precedenza. Non solo, ma la sala continuava di continuo a cambiare aspetto.
Faith non credeva ai suoi occhi. Poi di colpo le luci si spensero. Faith fu presa quasi da un attacco di panico – Zebutti che scherzo è questo?-  urlò per esorcizzare le sue paure. Si guardò intorno disperatamente cercando un filo di luce o un minimo di orientamento. Piano piano un po’ di luce tornò, ma l’ambiente che circondava Faith era totalmente diverso: si trovava all’aperto, in un luogo poco illuminato, in una specie di labirinto formato da grandi siepi perfettamente curate. Prese la prima deviazione che vide ma si rese ben presto conto che continuava a girare in tondo e a tornare al posto di partenza.
La voce di Zebutti le giunse amplificata e profonda – Vedi Faith, non c’è via d’uscita. Non hai via d’uscita-

****

Xander era al volante della sua macchina polverosa con un Angel decisamente cupo seduto al suo fianco, che continuava a dare improvvisi ordini.
- Si può sapere dove stiamo andando?-
-  A togliere Faith dai guai-
-  Ma sei sicuro che sia nei guai, non che quel tizio mi fosse particolarmente simpatico, ma non aveva l’aria di essere Jack lo squartatore-
-  E’ molto peggio-
Xander incominciò ad essere seriamente preoccupato. Angel era cupo, permaloso, alle volte pericoloso, ma di certe cose se ne intendeva. Forse anche troppo, ma comunque se Angel diceva una cosa sul mondo dell’occulto, si poteva stare certi che non stava parlando a vanvera.
- Perché non le hai impedito di andare?-  chiese Angel all’improvviso.
-  Beh sai com’è Faith.. e poi cosa le potevo dire, non uscire con questo che mi è antipatico-
-  Sì dovevi dirle così. Non è la tua ragazza?-
-  No, Angel, non stiamo insieme-
-  Ah, scusa, pensavo…e tu ti sei fatto seicento chilometri per una che non è la tua ragazza –
-  Già è così…bel fesso vero?-
- Non ho detto questo-  di colpo Xander pareva ad Angel decisamente più simpatico.
- Gira di qui a destra. Ecco dovremmo esserci. Ferma qui la macchina.-
Xander parcheggiò nei pressi di una villa. Un ampio giardino circondava l’edificio.
Aspettami qui-   Angel scese velocemente dalla macchina e ancor più velocemente arrivò al grande portone della villa. Incominciò a bussare. Vedendo che nessuno veniva ad aprire, girò la maniglia ed entrò.

****

Faith continuava a girare in tondo senza riuscire a trovare una via d’uscita. Provò a girare a sinistra, poi a destra, poi ancora a sinistra. Niente, per quanto provasse e riprovasse, alla fine tornava sempre allo stesso punto di partenza. La disperazione incominciò ad impadronirsi di lei.
 Ad un certo punto sentii qualcuno che piangeva. Fu sollevata: allora c’era qualcun altro in quell’infernale labirinto!  Si fece coraggio, si levò le scarpe coi tacchi alti che si era messa per l’occasione e si avviò verso il punto da cui le era parso venisse quel lamento. Girò a destra poi a sinistra, poi ancora  a destra. E poi la vide: una bambina di non più di 8 anni era rannicchiata per terra. I suoi capelli erano scuri e gli abiti dimessi. Faith gli si avvicinò le passò una mano tra i capelli e le sussurrò-  Non piangere piccola, ci sono qua io.-
La bambina smise di singhiozzare, girò la testa e le chiese – E tu, chi sei?-
- Io sono Faith-
- Impossibile, Faith sono io-

****

Angel salì le scale che si aprivano subito all’entrata della villa.
Entrò nella sala e vide una figura che gli dava la schiena.
- Lei deve essere Angel-  gli disse la figura
- E lei deve essere Zebutti, o almeno questo è il nome col quale si fa chiamare-
-  Se vogliamo metterla così. Prego si accomodi è tutto il giorno che la cerco: anzi è da parecchio tempo che la cerco-
- Non voglio fermarmi a lungo: qui dovrebbe esserci una ragazza che si chiama Faith. Sono venuto a prenderla. Non ho altro da dirle-
- Una ragazza che si chiama Faith? Ah, lei si riferisce alla sua socia. La famosa, o meglio famigerata, cacciatrice oscura. Credo che non le sia piaciuta la cena. Quando uno è abituata alla sbobba delle carceri, ai fastfood e ai pranzi coi popcorn, difficilmente riesce ad apprezzare la cucina raffinata-
- Mi dica dov’è-
- Quanta fretta, Mr. Angel. Faith è in un posto sicuro, non si preoccupi per lei. Piuttosto, lei ha una cosa che mi interessa molto. E’ per quella che la cercavo-
-  La proprietà dell’Hotel?-
- Oh no. La sua anima, Angel. La sua anima. –
- La mia anima?-
- Certo. Lei è un vampiro. Lo dovrebbe sapere. Ed è dotato di anima, Lei è un pezzo più unico che raro. E io sono un collezionista di anime. E’ chiaro che sono interessato a lei.

****

Faith guardò la bambina, o meglio la se stessa bambina, incredula.
Cosa voleva dire tutto questo? Stava sognando ancora? Era morta forse o solo stava dormendo o era finita in chissà quale dimensione parallela?
-  Io sono Faith-  disse con un filo di voce quasi per autoconvincersi di questa verità.
-  E allora lei chi è?-   la bambina indicò qualcuno dietro a Faith.
Faith si girò e vide dietro di lei una ragazza giovanissima, vestita totalmente di nero, con le labbra dipinte di un rossetto vivissimo e un coltello dalla forma strana nella mano destra.
La ragazza rise in un modo esageratamente volgare. Per Faith non fu difficile riconoscerla. Quella era lei, o una parte di lei.
-  Chi sei?-  le disse la giovane Faith.
- Io sono Faith, cioè, sono te-
- Impossibile-  La giovane Faith avanzò e con aria minacciosa le puntò il coltello al collo. Io non mi vesto come una vecchia zitella di 25 anni in cerca di marito-  Tolse il coltello dal mento di Faith-  -  Anche perché di anni ne ho 17!  E non cerco un marito -
Faith deglutì – Fai male. Dovresti cercarlo. Potresti evitare un sacco di guai-  Che diavolo stava dicendo – Metter su famiglia, fare dei figli-
- Che palle!!-  replicò l’altra puntandole nuovamente la lama alla gola
- Sì…effettivamente…-
Le due si guardarono negli occhi da breve distanza
Faith - Allora se non cerchi marito cosa stai cercando?-
 - La morte.-

****
Angel guardava impassibile Zebutti.
- Non credo di poterle cedere l’anima. Si dà il caso che non sia in vendita-
- E’ la stessa cosa che mi ha detto la sua amica-  Zebutti fece la voce in falsetto-  “io non sono in vendita, non sono un soprammobile”. Questa ignoranza delle leggi del mercato mi irrita oltre ogni dire. Mettiamoci in testa una buona volta per tutte che tutto è in vendita. E tutto è in vendita perché tutto, assolutamente tutto, ha il suo prezzo!-  Zebutti scandì con forza le ultime parole.
- Bel discorso, sul serio. E adesso se vuole restituirmi Faith, che dovrei andare…-
- Alt. Ha detto “restituirmi Faith”. Quali sono i suoi rapporti con quella ragazza?-
- E’ un’amica-
- Solo un’amica? Sembra tenerci molto, alla sua amica, Mr. Angel-
- Sì ci tengo -
-  Le farò un’offerta che non potrà rifiutare allora: io le restituisco Faith, così come è, con le sue ingenuità, la sua rabbia, la sua generosità…il suo cattivo gusto, e lei mi cede la sua anima. D’altro canto guardi la convenienza. Essendo un vampiro, nemmeno devo morire. Può tranquillamente vivere. E se ci fossero problemi con la sua bella…un bel morsettino e vita eterna anche per lei-
-  Se vuole la mia anima, allora prenda anche la mia vita. L’ultima cosa che voglio è tornare ad essere una bestia assetata di sangue che distrugge tutto quello che incontra. Ma faccia tornare Faith. Lei non c’entra.-
-  Non ha capito Angel. Questa non è una trattativa. La mia proposta non è negoziabile. Certo sono sorpreso dal suo attaccamento a quella ragazza e alla sua buona causa. Decidere di morire per salvare una persona. Grande generosità da parte sua. Stupida, inutile generosità-
Zebutti si fece avanti e appoggiò le sue mani al torace di Angel. Un‘espressione di dolore si dipinse sul volto di Angel, mentre un sorriso infinito comparve su quello di Zebutti. Ma l’espressione del demone cambiò all’improvviso, lasciando spazio alla sorpresa e al disgusto.
Zebutti si allontanò da Angel- Questo non mi era mai successo prima-
Angel ansimava per lo stress emotivo-  Che cosa, maledetto vigliacco, che cosa non le era successo prima?
-  Questo è…amore. La sua anima Mr Angel è impregnata di amore. Che disgusto. Non so cosa farmene-
-  Allora…niente affare? -  
-  No, niente affare-
- E Faith?-
- Gliela restituisco, non voglio più la sua anima e quindi non voglio più nemmeno Faith, se la tenga.
Ma prima le dirò una cosa, Angel. Ho visto dentro di lei. Lei vuole tornare umano, vero? E’ la cosa a cui tiene di più -
-  Sì -
-  E avrebbe rinunciato a questa possibilità, per Faith, per un’umana-
-  Sì. È così-
- Allora le dico che quando un essere umano rinuncerà a qualcosa di molto importante, alla sua vita o alla sua anima per voi, allora riavrà la sua umanità-
- Perché mi dite questo?-
- Probabilmente la sua anima mi ha un po’ contagiato. Generalmente non aiuto nessuno. Arrivederci Angel-
- A mai più-  sussurrò Angel. Nello stesso istante venne investito da una luce abbagliante. Chiuse gli occhi per alcuni istanti. Quando li riaprì non si trovava più nella villa ma nel giardino. Al buio. Vide una figura rannichiata per terra, Si precipitò verso di essa.
- Faith!-
_- Angel – mormorò la ragazza-  Angel!… ho avuto tanta paura-
Angel la attrasse a sé. La abbraccio dolcemente. - E’ tutto finito adesso-
I due si avviarono verso l’uscita, o meglio quella che era l’uscita.
Xander era corso verso di loro
- Ehi state bene tutti?. Non ho mai visto  nulla del genere. Sembrava un’esplosione.
- No, non era un’esplosione. Era solo un’illusione. Era tutta una illusione.-  disse Angel.

****
Più tardi all’Hyperion Hotel i tre sorseggiavano una tazza di tè.
- Hei Angel, non sapevo che bevessi…tè-   osservò Xander.
-  Mi piace. E’ rilassante. E mi ricorda della mia terra natia-
-  Toglimi una curiosità, Angel. Come hai fatto a trovare la villa ?
- Intuito da vampiro. D’altro canto l’indirizzo non c’era di certo sulla guida stradale.-
- Ma poi che cosa ti ha detto quel tizio-  domandò Faith.
- Quel tizio non era proprio un”tizio”. Era un demone potentissimo, In effetti Bale Zebutti…non è altro che un nome di Belzebuth.-
Faith e Xander si guardarono in faccia.
- Vuoi dire che sono andata a cena con un demone?-
Angel e Xander annuirono.
- C’era qualcosa che mi diceva di non fidarmi di lui, ma poi ho ceduto alla curiosità-
- Diciamo che hai ceduto all’idea di andare a cena con uno che aveva quel popo’ di macchinone-
- Non c’entra nulla la macchina Xander. Comunque ammetto di essere stata un po’ precipitosa. Ma io volevo solo parlare di affari. Pensavo che quel tizio potesse darci un po’ di soldi. Magari poteva comprare l’hotel lasciandoci vivere dentro, o sponsorizzare la nostra attività-
- Già un bello sponsor : Inferno investigazioni!-
Faith ritornò a rivolgersi ad Angel - Allora cosa ti ha detto?-
- Mi ha detto una cosa. Che quando io troverò una persona disposta a rinunciare alla sua anima, o alla sua vita, o a qualcosa a cui tiene in modo fondamentale,  per me, allora avrò restituita la mia umanità.-
- Vuol dire che puoi tornare umano?-
- Sì. Faith è così-  disse Angel e per la prima volta un sorriso convinto si dipinse sul suo volto.
- Ehi, ma è bellissimo, non è vero Xander?-  esclamò entusiasta Faith
- Già magnifico. Allora è facile Faith. Rinunci a tenere ai Boston Celtics, passi ai Lakers, ed Angel torna umano. Cosa aspetti?-
-  Angel, posso ammazzarlo o questo influirà sulla mia buona condotta?-
Angel scosse il capo ridendo-  No Faith, ho appena pulito, sai come è difficile togliere le macchie di sangue.-
- Sappiate che il vostro humor non mi piace affatto.-
-  Siamo pari allora. Dovremmo festeggiare questa notizia, non credi Angel?-
-  E’ solo un raggio di luce nell’oscurità. Per ora non è nient’altro. E poi questo tea è veramente ottimo. Adesso scusate ma preferisco ritirarmi.-  Disse Angel prima di allontanarsi verso la propria camera.
Xander scosse la testa -  Pfui, quel ragazzo è il ritratto dell’ottimismo.-  
- Non so, mi preoccupa. E’ sempre così triste, così tormentato….-
-  Gia. Non come noi. Che facciamo Faith, ci scateniamo in una disco?-
-  No. E’ stata una giornata un po’ stressante. Giochiamo a carte-
-   Vedo che la frequentazione di Angel ti sta rendendo pantofolaia-
-  Sì? Allora questo è il mio paletto. Prego vai fuori a cacciare. Io sto quo, innaffio i fiori, metto a posto l’ufficio…prego….-  Faith indicò la porta.
- Pensandoci bene…che gioco preferisci : Poker? Rubamazzetto? Briscola con chiamata?-
 
FINE DELL’EPISODIO






 

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Capitolo 5
*** I rapitori ***


Nelle puntate precedenti: Faith dopo una misteriosa perdita di memoria, collabora con Lorne ed Angel, da cui è attratta, alla Angel Investigations di Los Angeles . Angel le svela il suo passato ed un demone cerca di comprare l’anima di Faith ed Angel, ma Angel allontana la minaccia. Intanto Xander si reca  a trovare Faith.
Sommario: Willow e Kennedy giungono a Los Angeles ma non sono buone notizie quelle che portano, qualcuno sta rapendo le cacciatrici. Faith e Xander vanno a visitare una vecchia conoscenza.

 
 

EPISODIO 5
I RAPITORI





Hyperion Hotel pomeriggio inoltrato:
Angel entrò nella Hall: stravaccati sulle  comode poltrone dell’hotel c’erano Xander che dormiva e Faith che ascoltava musica con una cuffia mentre leggeva fumetti.
-Non vorrei disturbarvi, vedo che siete molto impegnati…- Faith alzò gli occhi dalla rivista, mentre Xander si svegliò di soprassalto- ma forse ci sarebbe da riordinare un po’ in giro…-
Faith si tolse per un attimo gli auricolari- Ok, riordina pure- disse, prima di tornare a rimettersi le cuffie e a rituffarsi nella appassionata lettura del comic book.
Angel rivolse lo sguardo verso Xander.
-Stavo sognando: i Lakers vincono l’NBA, io sono il capitano, Angelina Jolie mi consegna il trofeo e mi bacia- gli occhi di Xander si richiusero, il viso si dipinse di un’espressione estasiata.
-Va bene , ho capito, tocca ancora a me…gioventù bruciata-
-Gioventù bruciata… grande film del 1955 con James Dean, un idolo della gioventù anni 50…e anche mio anche se il suo stile non mi si confà-
-Lorne. Qual buon vento!-
-Angel…Faith…Xander….Xander!!-
Il ragazzo saltò sulla sedia svegliandosi del tutto.
-Sono qui per una visita di cortesia…e volevo anche sincerarmi delle condizioni di salute della nostra principessa-
Faith si era finalmente alzata e si era avvicinata al bancone della reception dove si trovavano i suoi due amici
-Sarei io la principessa?-
-Ne vedi altre, in giro?-
-Grazie, sto bene. Five by five. Come mai qui?-
- Avevo un annuncio da farvi: ho rinnovato il locale. Niente di speciale, solo alcuni luci qui e là e un po’ di sedie e tavoli più moderni. E ho un impianto stereo che è f-a-v-o-l-o-s-o!. Caro Angel persino tu farai la tua bella figura con il nuovo impianto-
-Ne dubito- Disse Faith.
-Io canto bene. Insomma… me la cavo- si difese Angel
-Cosa? Il vampiro che canta? Ci dev’essere qualche legge che lo impedisce. E se non c’è che si sbrighino a farla!- intervenne Xander.
Il telefono squillò in quell’istante.
-Faith, rispondi per favore- chiese Angel
-Perché sempre io?-
-Hai una voce più bella. E poi qualche cosa dovrai fare anche tu-
-Pronto? (pausa) E’ per te Angel.-
-Sì? Ciao Kate…un mostro tentacolare nella fogna….in che zona?..veniamo subito-
-Dobbiamo andare-
-L’avevo capito- disse Faith seguendo Angel verso l’armadio delle armi.
-Ascia, spada, archetto?-
-Ascia, credo sia meglio-
-Xander, piglia questo- Faith lanciò l’archetto verso Xander che lo prese al volo e seguì i due che stavano imboccando la strada del sottopassaggio.
-Viene anche lui?- Chiese Angel con fare sospettoso.
-Certo è in gamba. Credo- rispose Faith –Ciao Lorne ci vediamo al locale allora-
- Ciao. Buona caccia-


****

I tre avevano scovato il mostro, un enorme serpente con una parte finale che assomigliava a quella di una piovra.
-Ehi, ma che razza di bestia è quella?- Urlò Xander
-Non lo so, prima l’ammazziamo e poi glielo chiediamo, sei d’accordo?-
-Mozione approvata, ma da che parte iniziamo?-
-Angel? -
-Voi distraetelo. Io gli salto addosso e gli immobilizzo la testa e tu gliela tagli ok?-
-Ok-
Angel rapidamente si fece sotto mentre Xander faceva ampi gesti
-Sono qui, Ehi sono qui!!-
Il mostro avanzò ma l’azione di Angel e Faith fu estremamente rapida ed efficace. Tutto si svolse secondo i piani. Angel saltò sulla bestia e porse il collo dell’essere  a Faith che con un colpo violentissimo  gli mozzò la testa. Questa rimbalzò e finì nelle braccia di Xander.
Il ragazzo guardò atterrito il trofeo –Che…che cosa devo fare?-
-Non so, prova a fare canestro- disse Faith porgendogli uno scatolone.
Xander terrorizzato e schifato lanciò la testa verso Faith colpendola. La testa colpì la schiena della ragazza, che si era voltata di istinto, e rimbalzò finendo nello scatolone.
-Bel colpo!- Disse Angel
-Solo fortuna. Si vede che è dei Lakers- rispose Faith con aria disgustata.

****

I tre rientrarono nella Hall dell’Hotel.
-Certo che la tua amica Kate, potrebbe anche ringraziarci quando le togliamo le castagne dal fuoco-
-Non è mia amica-
-Ah no?- Disse Faith – Mi era parso di capire…-
- Intendo dire….-
Faith fece spallucce.
- E ora cosa si fa?. Chiese Xander – non ho voglia di andare a dormire, questa caccia mi ha eccitato!-
-Hai dormito fino a mezz’ora fa, lo credo che non hai sonno-
- A me è venuta fame, -aggiunse Faith - però potremmo andare a ballare, anzi prima al locale di Lorne, ha detto che ci aspetta, e poi…le ore piccole in disco!-
Xander e Faith alzarono in alto le mani e si dettero un cinque esclamando all’unisono. -Evvai!-
Angel li guardò con aria distaccata e un po’ triste.
-E tu non vieni?-
-A dire il vero…-
-Sei un musone!-
-Sei un pantofolaio!-
-No, non sono un musone pantofolaio  è che a dire il vero preferivo andare al cinema, al cineforum qui danno “Il mistero del falcone maltese.”-
I due lo guardarono con aria interrogativa
- Ma sì il mistero del falcone Maltese, Humphrey Bogart, regia di John Huston-
- Non pensavo ti piacessero i film…e così vecchi- disse Faith
- Certo che mi piace il cinema, è anche l’unico modo che ho di vedere la luce del giorno -
-Pensavo ti piacessero i film tipo “intervista col Vampiro”, sai, quello con Tom Cruise e Brad Pitt-
- Ah, che cavolate!-
-Perché parla di un vampiro che è pieno di rimorsi, e sentimenti e cose del genere …-
-Allora dovrebbe piacermi? Sarebbe come pretendere che un operaio sia interessato a vedere la storia di uno che lavora in fabbrica per otto ore e non ottiene nulla. Quel film è falso. Quel vampiro non può avere rimorsi, perché non ha un’anima, e nessun vampiro senza anima avrà mai rimorsi. Altrimenti basterebbe fare qualche corso di rieducazione o di assistenza psicologica ai vampiri, e tutto sarebbe risolto-
-Bè se si tratta di recuperare Brad Pitt, io mi offro! - esclamò Faith divertita.
Il telefono suonò ancora.
-Uffa ancora! Ma chi è che rompe a quest’ora!-
-Dai, Faith rispondi-
-OK rispondo, rispondo, pronto chi è? Willow? Ciao sono Faith, cosa?, siete aggredite? Dove ti trovi? Ok è qui vicino, arriviamo subito!-
-E’ Willow dice che sono aggredite, dev’essere con qualcun altro-
-Con Kennedy- precisò Xander
-Presto, prendiamo la mia macchina - esclamò Angel.
I tre ripresero le armi che avevano appena appoggiato e si diressero verso l’uscita.

Quattro energumeni avevano circondato Willow  e Kennedy nei pressi della fermata degli autobus.
Willow stava dietro a Kennedy che si difendeva disperatamente. Ma quattro erano troppo anche per lei, che pure era una valente cacciatrice e ne aveva conciati male due. Uno dei quattro afferrò Willow e le puntò un coltello alla gola.
-Sei tu che ci interessi brunetta, arrenditi o la tua amichetta rossa avrà la gola tagliata-
-Willow!- Gridò angosciata Kennedy.
Scappa!- le rispose Willow- Non pensare a me!-
Un altro degli aggressori si fece avanti alle spalle di Kennedy ma questa lo vide appena in tempo e lo colpì al mento con un colpo da KO.
- Va bene l’hai voluto tu – disse il tizio che teneva in ostaggio Willow.
Premette il pugnale contro la gola di Willow. Qualcosa però lo fece girare su stesso.
-Permetti?- chiese una voce alle sue spalle.
-Non lo sai che le donne non si toccano neanche con un fiore, e quello non mi pare un fiore-
-Chi diavolo sei?-
- Il premio Nobel per la pace- disse Faith colpendolo con un destro fortissimo.
Il bandito sbandò per qualche frazione di secondo, il tempo  necessario per  Willow di sottrarsi alla sua stretta.
Gli altri tre non stettero a guardare e si scagliarono contro Kennedy che pareva in difficoltà.
Gli si parò di fronte però Angel, in veste di Vampiro, coi canini ben visibili.
-Ehi ma quello è il vampiro! -
-Indovinato, sono io- gridò Angel afferrando uno dei tre e scaraventandolo addosso agli altri
-Sono qui per servirvi!-
-Presto andiamo via!- i quattro si dileguarono velocemente.
-Ehi Faith, che piacere vederti- Disse Willow abbracciando la ragazza.
-Wow! che tempestività- aggiunse Kennedy- siete arrivati appena in tempo.
Non c’è tempo per i convenevoli- disse Angel ritornando al suo aspetto normale- andiamo via di qui.

****

I cinque rientrarono all’Hyperion. Faith ed Angel posarono le armi nell’armadietto.
-Wow, voi vivete qui?- esclamò Kennedy- è veramente molto fico!-
- Scusate, Kennedy ha un modo molto diretto di esprimersi- disse Willlow-
-Allora facciamo le presentazioni: Lui è Angel, e io sono Faith-
- Si lo sappiamo.- Disse Kennedy- ci siamo frequentati abbastanza negli ultimi 12 mesi-
-Faith ha qualche problema di memoria- intervenne Xander. -Figuratevi che non si ricordava nemmeno di me.-
-Non mi pare una cosa straordinaria.- lo interruppe Kennedy guardandolo con commiserazione.
-Kennedy!-
-Ok Will, era una battuta-
-Allora, se non ho capito male, voi siete, Kennedy e Will, cioè Willow - disse Faith -Ma che cosa è successo esattamente alla stazione?-
-Quei tipi sono sbucati fuori dal nulla. Un po’ ce l’aspettavamo, Giles ci aveva avvertito-
-Giles è l’osservatore, giusto?-
-Giusto.- Disse Willow
-L’ex osservatore-  precisò Kennedy.
- Ma come mai eravate da queste parti, non ditemi che passavate a Los Angeles per caso- chiese incuriosito Angel.
- No, stavamo cercando loro due- Willow accennò a Xander e Faith - Xander ci ha detto che era venuto qui…abbiamo fatto due più due-
-E infatti vi abbiamo trovati tutti e due- intervenne Kennedy – Io me lo sarei risparmiato, ma Giles ha detto che era importante..-
Xander fece una smorfia e Willow riprese la parola.
-E tu, Faìth, cosa ci racconti, ad un certo punto sei sparita-
- Credo di aver avuto una esperienza simile alla vostra. Penso però che mi abbiano effettivamente rapito. Mi sono svegliata in uno strano posto, un posto isolato, non ricordavo proprio niente ma son riuscita a fuggire. Per fortuna ho incontrato Angel e lui mi ha aiutato.-
- La fortuna è stata mia. Finalmente non sono più solo.- Intervenne Angel.
Tutti lo guardarono con aria perplessa
- Volevo dire non sono più solo nella mia missione-
-Sì collaboriamo. Anche se lui è terribilmente musone -
- Non sono musone!-
- Bisognerebbe telefonare a Giles, lui sicuramente può spiegarci molte cose- aggiunse Willow – Ci ha dato un numero di telefono al quale contattarlo. Speriamo solo che funzioni-
- E che non stia dormendo – aggiunse Kennedy.
-Possiamo chiamare da qui vero Angel?-
-Certo. E possiamo ascoltare ed intervenire tutti quanti in viva voce.-
-Wow, sei organizzatissimo-
-Certo, anche se qualcuno dice che io sia musone e passatista – disse Angel sorridendo.
-Ok, non sei passatista ma rimani musone- replicò Faith.
Willow compose il numero - Vediamo se risponde.-
Dopo qualche istante si sentì una voce dall’altro lato del telefono:- Chi è che parla?-
-Ciao Giles sono Will..cioè Willow, siamo qui da Angel, c’è Faith e c’è anche Xander.-
-E’ andato tutto bene allora?-
-Non proprio, siamo state aggredite da un gruppo di quattro persone alla stazione dei Bus. Per fortuna sono arrivati Faith ed Angel e ci  hanno salvati-
-Sono arrivato anch’io!- Aggiunse Xander
- Va bene Xander, immagino che il tuo contributo sia stato fondamentale- disse Giles con un filo di ironia.
-E perché io non posso essere fondamentale?- disse stizzito Xander mentre un po’ tutti ridacchiavano.
- Ritornando a quanto dicevamo prima- proseguì Willow- c’è da aggiungere che Faith ci ha detto che probabilmente, qualche settimana fa, è stata aggredita anche lei. Infatti pare che si sia svegliata in un posto sconosciuto e che abbia perso la memoria.-
-Ah, interessante! Potrei parlare un attimo con Faith?-
-Certo, grande capo!-
-Come mi hai chiamato?-
-Grande capo!-
-Questa è nuova…cosa è successo esattamente?
-Esattamente non lo so, so che mi sono svegliata in un posto strano che non avevo mai visto prima, e tutto era annebbiato per me. Come se fossi rinata, come se prima non ci fosse stato niente. Ho trovato un biglietto nella tasca, e grazie a questo ho potuto contattare Angel. Dopo quello che è successo a Kennedy e Willow ho pensato che forse mi è successo qualcosa del genere, forse c’è un collegamento tra i due fatti.-
-Brava Faith. Hai fatto un ragionamento corretto. Dalle informazioni che ho raccolto tra i due fatti potrebbe esserci una relazione.-
-Di che tipo di relazione si tratta?- chiese Angel
-Questa voce…chi è?-
-Sono Angel, Giles, non si ricorda di me?-
-E come potrei…dimenticare? -Il ricordo di  Jenny Calendar e della sua uccisione da lui perpetrata quando era Angelus si affacciò per un attimo in Angel riaprendo in lui un cratere fatto di sensi di colpa infiniti.
-La relazione tra i due episodi. Semplice, sono probabilmente attuati dallo stesso gruppo, o da gruppi diversi che fanno capo alla stessa organizzazione-
-E di che organizzazione si tratta?-
Del Nuovo Consiglio degli Osservatori-

****
Il gelo calò nella Hall dell’Hyperion. Tutti si guardarono in faccia chiedendosi cosa stesse avvenendo. Willow fu la prima a rompere il silenzio.
- Il nuovo consiglio degli osservatori. Che diavolo è?-
- Non lo so con esattezza, nessuno lo sa. Tutto quello che son riuscito a scoprire è che un’ala del vecchio Consiglio ha deciso di riattivarsi dopo la distruzione di Sunnydale e la nascita delle nuove cacciatrici. Questo gruppo di persone, formato per lo più da novelli osservatori o aspiranti tali, ha preso il nome di “puri” e vuole rimettere sotto il suo controllo tutte le cacciatrici. Quelle nuove e quelle, diciamo così, “vecchie”-
-Per quello mi hanno rapito, allora volevano mettermi sotto controllo-
-Evidentemente sì. E ci hanno provato anche con Kennedy.- riprese Giles
-Ma come mai ho perso la memoria? E’ stato per un incidente oppure…-
- … forse ti hanno fatto una specie di lavaggio del cervello- disse Willow.
-E’ una cosa che non possiamo escludere, Forse non riuscivano a convincere Faith con le buone e allora hanno provato in altro modo-
- Non ci sono riusciti ugualmente. Sono un osso duro- disse Faith non dissimulando un certo orgoglio.-
- E’ tutto qui quello che sappiamo di questo “Consiglio”?-chiese Angel
- Grosso modo è tutto qui , cercherò di raccogliere altre informazioni. Nel frattempo è importante che stiate tutti lì da Angel. A quanto pare è un posto sicuro, siete in tanti e sarà difficile che osino attaccarvi ancora. Però c’è una cosa che bisogna fare al più presto.  Bisogna andare a prendere Buffy e portarla lì con voi.-
-Buffy? Non s’è fatta più sentire da mesi e mesi- disse Xander non nascondendo una certa irritazione.
-Già, non sappiamo nemmeno dove abita.-
-Anche su questo ho raccolto alcune informazioni. Dovrebbe risiedere a Berkeley. Non so l’indirizzo preciso ma non dovrebbe essere difficile contattarla.E’ necessario che la portiate in un luogo sicuro. Chi è che si prende l’incarico?-
-Io- disse Faith, che era curiosa di conoscere al più presto questa famosa Buffy.
-Bene, Faith, non mi aspettavo che ti offrissi tu. Anzi in un certo senso me l’aspettavo. Forse sarebbe meglio se venisse qualcun altro. Qualcuno che sappia guidare.-
-Allora scelgo…Xander. E’ l’unico che sappia guidare con il sole alto-
Faith guardò Angel, il quale ricambiò con uno sguardo in cui traspariva un misto di rimpianto e rimprovero. Faith allargò la braccia come dire ”scelta obbligata”. Angel ricambiò con un sorriso di comprensione.
-Bene, allora, appena avrò saputo altre notizie, vi contatterò. Possibilmente verrò direttamente lì. Nel caso vi farò sapere. -
-Allora siamo d’accordo Giles?-
-D’accordo. A risentirci.-

****

Faith e Xander erano partiti nelle prime ore del mattino. Il tempo di fare velocemente i bagagli, dormire qualche ora e salutare la combriccola.
Faith non poté fare a meno di notare l’atteggiamento di Angel quando l’aveva salutata. Si sarebbe aspettata la solita freddezza, invece aveva percepito emozione e turbamento. Proprio così. E dire che lei pensava che il suo amico vampiro non provasse sentimenti. Certo li nascondeva molto bene, ma negli ultimi giorni qualcosa si stava sciogliendo nella corazza di Angel. Aveva notato qualche cambiamento, per esempio quando aveva detto che era una fortuna che lei fosse lì. Questo le aveva fatto piacere. Tuttavia un dubbio si era fatto largo nella testa della cacciatrice bruna. Che quel cambiamento non fosse dovuto principalmente al fatto che tra poco Buffy sarebbe stata lì.
Già, Buffy. Lei stava andando a prendere Buffy, e ancora non aveva capito che legame poteva avere con quella ragazza. Una cacciatrice come lei, e che aveva avuto una relazione con Angel.
Come lei.
Ma no, lei non aveva avuto niente con Angel, era solo un suo desiderio. Ed ora andava a prendere la rivale, e in compagnia di quel buffo ragazzo, Xander.  Xander le era simpatico, intuiva che lui la desiderava, ma voleva tenere le distanze, non era il suo problema più grosso, Xander.
-Pensi che ce la faremo ad arrivare prima di sera?- gli chiese
-Certo, io sono uno specialista delle tirate tutte d’un fiato, Il mio libro preferito è “On the Road”-
-Invece il mio preferito è “On the Rocks”-
-On the rocks? Chi l’ha scritto?-
-Il mio barista. Wishki e due cubetti di ghiaccio-
- Dovresti stare attenta, c’è una certa propensione all’alcolismo nella tua famiglia-
-Anche tu dovresti stare attento -
-Sì. anche mio padre aveva questo problema.-
-No, sto dicendo, stai attento a quel camion!!- Urlò Faith.
Xander sterzò all’ultimo momento evitando l’impatto con un grosso camion a rimorchio che procedeva in senso opposto.
-Pfui, d’un pelo..-
-Ehi dico ma non ci vedi?-
-Effettivamente ho un occhio solo.-
-Scusa, Xander, vuoi che guidi io?-
-Ma sai guidare?-
- Non so, potremmo scoprirlo insieme-
-Magari il prossimo viaggio. Ok?-
-Non sarebbe stato meglio prendere l’autostrada?-
-C’è più polizia sull’autostrada.E sia io che te abbiamo qualche problema con la polizia, se non ricordo male-
-Hai ragione.-

****

Qualche ora più tardi dopo una breve sosta i due si trovavano ancora lontani dalla meta, nelle vicinanze della città di Fresno.
-Dimmi un po’ Xander, ma questa Buffy che andiamo a trovare…è una cacciatrice?-
-Direi che era una cacciatrice. Che io sappia si è ritirata. Almeno questo è quello che ci ha detto. Sai voleva avere una vita normale. Una famiglia, dei figli. E’ comprensibile. D’altro canto ora ci sono altre cacciatrici. Non è più la sola.
-Ma anch’io ero una cacciatrice giusto?
-Lo sei ancora.-
-Ok, ma lo ero quando lo era anche lei, giusto? -
-Giusto-
-E allora perché dici che era la sola -
- Lei si considerava la sola. Non ti considerava una vera cacciatrice, Altrimenti non t’avrebbe tirato una coltellata nello stomaco…- Xander si rese conto troppo tardi di quel che aveva detto,
-Cosa?... ferma ferma la macchina! - Faith mise le mani sul volante e Xander fu costretto a parcheggiare finendo quasi fuori strada mentre le auto che erano dietro suonavano furiosamente i clacson.
-Brava! stavi per ammazzarci tutti e due!-
- Fammi scendere, voglio scendere!- gridò Faith mentre si slacciava la cintura di sicurezza.
Scese dalla macchina e andò via  inoltrandosi fra i campi coltivati. Xander era sceso anche lui e la guardò allontanarsi per qualche secondo, ancora arrabbiato verso se stesso per quello che aveva detto. Poi iniziò a chiamare Faith ad alta voce. La ragazza continuava ad allontanarsi senza fare cenno di aver sentito nulla. Xander le corse dietro disperatamente, sempre richiamandola. Nella foga incespicò e cadde, si rialzò e riprese a correre fino a che non la raggiunse. La afferrò per l’avambraccio.
-Ehi Faith, non andare via così, mi dispiace.-
-Allora è stata lei, è stata lei!’- disse Faith con le lacrime agli occhi- E’ stata lei che mi ha conciato così?- Alzò la t-shirt e mostrò la cicatrice sulla sua pancia, quattro centimetri di cicatrice tuttora visibili.
Xander fece per abbracciarla ma Faith lo respinse- Lasciami , tu non mi hai detto nulla, e anche Angel non m’ha detto nulla. Anzi no, lui qualcosa mi ha detto. Non voglio più andare a prendere questa Buffy. Si arrangi! E arrangiatevi tutti voi!-
-Ascolta Faith, è una vecchia storia. Tu l’hai perdonata e lei t’ha perdonato. Hai perso la memoria e adesso man mano che scopri nuove cose, provi emozioni nuove. Ma è tutta acqua passata, Ti assicuro che ti accoglierà bene. Diventerete amicone- Xander finì il suo ottimista discorsetto con un sorriso.
-Va bene,- disse Faith asciugandosi gli occhi umidi- Ti credo. Abbiamo una missione da compiere. Sbrighiamoci.- Voltò le spalle a Xander e si incamminò verso la macchina
-Diventerete amicone, già. Speriamo- mormorò Xander.

***

La sera era calata a Los Angeles: Angel aveva deciso di portare fuori le due nuove arrivate. Un po’ perché gli sembrava un  dovere verso delle ospiti così carine e simpatiche, un po’ per andare contro a questa fama di “musone pantofolaio” che Faith e Xander gli avevano appioppato.E poi voleva vedere se Lorne era in grado di dire qualcosa sull’aurea delle due nuove venute: Willow la conosceva di già ma la ragazza che era con lei, questa Kennedy, era per lui una perfetta sconosciuta. Sapeva soltanto che faceva parte di questa nuova nidiata di “cacciatrici” nate da una magia della stessa Willow. Le due sembravano poi molte legate tra di loro e la cosa incuriosiva Angel.
Entrarono nel locale di Lorne: Le due ragazze guardarono stupite l’ambiente, anche Angel osservò attentamente il luogo per vedere le migliorie che Lorne aveva preannunciato. Il Demone verde li vide e si avvicinò con un drink nella mano.
- Buona sera Angel, Pensavo che mi aveste dimenticato. Ma chi sono queste splendide signorine, delle tue amiche?-
-Lorne, ti presento Willow e Kennedy-
-Piacere- dissero quasi all’unisono Willow e Kennedy –Ma noi ci conosciamo già .-aggiunse la rossa.
- La streghetta Willow, hai ragione, ci siamo già incontrati tempo fa- poi rivolgendosi ad Angel- certo ti tratti bene ultimamente. E Faith e il giovin cavaliere che fine hanno fatto?-
- Sono partiti per una missione-
-La cosa ti turba un poco. Gatta ci cova-
-Sono andati a prendere Buffy-
-Ecco la gatta che ci covava- disse Lorne strizzando l’occhio a Willow, la quale  ricambiò con un sorriso.
-Bene ragazzi mettetevi pure comodi. E spero che vi divertiate. Ah la consumazione è gratuita. A più tardi.-
Angel e le due ragazze si sedettero e si misero a conversare con tranquillità. Tuttavia il loro pensiero correva ai due loro amici in missione alla ricerca di Buffy. L’avrebbero trovata? E l’avrebbero convinta a tornare sui suoi passi, nel vivo dell’azione?

****

Finalmente Faith e Xander erano giunti a Berkeley. Il viaggio era stato lungo, ma a parte il contrattempo del camion e la piccola crisi di Faith, si era svolto senza intoppi. Erano le sei di sera e c’era ancora qualche ora di luce.
-E ora? Chiese Faith- Siamo qui ma la città è grande, come facciamo a trovarla?
-Basta guardare sull’elenco del telefono. Ci sarà una Buffy Summers?
-Ci sarà pure ma non è detto che sia lei. Potrebbe essere un’omonima. E se fosse sposata?-
I due entrarono in un bar. Presero qualcosa da bere. Intanto Faith ne approfittò per prendere la guida telefonica e, senza farsi vedere, strappò la pagina dove erano contenuti i cognomi inizianti con Sum.
Una volta usciti estrasse la pagina trionfalmente e la sventolò sotto il naso di Xander-
-Nananà, ecco qui!-
-Ben fatto, è un vero piacere lavorare con una ladra-
-Ehi dico, sta attento a quel che dici-
-Era un complimento. Allora da dove iniziamo?-
- Da questo indirizzo: Buffy Summers. Washington Avenue 117. A colpo sicuro-
Qualche minuto dopo erano davanti all’indirizzo indicato.
Xander suonò alla porta con enorme sicurezza sfoggiando un sorriso di dimensioni galattiche.
Gli aprì un’enorme donna di colore.
-Chi è lei?-
-Sono Xander, un vecchio amico della signora Summers. Potrebbe dire alla signora che sono venuto a trovarla?
La donna lo guardò in malo modo .-Sono io la signora Summers. E non gradisco questo genere di scherzi! -
La porta si chiuse quasi sulla faccia dell’allibito Xander.
-Non era la signora Summers. O almeno non quella Summer- disse voltandosi verso Faith
- Sì, l’avevo intuito. Cerchiamo meglio-
I due si diressero verso un altro edificio. Questa volta fu Faith a prendersi la briga di suonare alla porta.
Gli aprì un uomo in vestaglia con l’aria effeminata.
-Sì?-
- Buffy Summers?-
- Sono io Buffy Summers, per servirla.-
-Un’altra volta, magari, buonasera.-
I due incominciavano a perdere la speranza
- Potrebbe essere l’ultima sulla lista, o magari potrebbe non esserci nemmeno, o avere cambiato nome- si lamentò Faith
-Accidenti a Giles, ma non poteva essere più preciso?- rincarò Xander scuotendo la testa.
Mentre camminavano con le mani in tasca l’attenzione dei due venne attratta da una macchina che si fermò con un grande stridio di gomme. Dalla macchina uscì una ragazza bionda che, dopo aver velocemente chiuso la porta della vettura, si diresse verso una delle innumerevoli villette a schiera che caratterizzavano il luogo.
-Ehi ma quella è…-
-Buffy?- chiese Faith.
- Esatto!- Xander corse verso la ragazza e la casa dove si era diretta. Quando fu sul vialetto vide però solo la porta che si richiudeva.
-Accidenti!- esclamò.
Faith l’aveva raggiunto. –controlliamo la casella della posta-
- Giusto!- vediamo cosa c’è scritto: Mr Casey…Mrs Buffy Summers -
- E’ lei!-
I due avanzarono verso la porta.
Xander suonò il campanello mentre sorrideva sicuro verso Faith, che ricambiò il sorriso.
La porta si aprì. La ragazza bionda guardò Xander, rimanendo in silenzio per un interminabile istante.
-Xander!!- esclamò all’improvviso- Incredibile! Mi sei venuto a trovare! -
-Buffy. Incredibile! Ti ho trovata!-
I due si abbracciarono.
-E’ venuta anche lei- disse Xander accennando a Faith che stava dietro di lui. La bruna accennò ad un sorriso di circostanza. Buffy la guardò e disse con aria poco entusiasta. -Ah Faith, ci sei anche tu-
-Sì, ci sono anch’io salve….Buffy?-
-Indovinato. Ci sono altre Buffy qua in giro per caso?-
Xander prevenì qualsiasi risposta polemica- Ti abbiamo cercato dappertutto e in effetti abbiamo trovato altre Buffy Summers-
-Una cosa da non crederci- aggiunse Faith cercando di essere convenevole.
- Bene, entrate- disse Buffy.
I due entrarono. La padrona di casa li fece accomodare nell’ampio salotto. I due si sedettero su un divano molto elegante di colore rosso –
-Volete qualcosa da bere?-
-Sì, Grazie- risposero quasi all’unisono i due-
- Un aperitivo? Cola, Birra, qualsiasi cosa. Ho un baretto ben fornito- disse sorridendo la bionda.
-Per me una birra – rispose Xander
-A me una soda!-
- Pensavo avresti preso “On the rocks”-
Buffy servì i due ospiti e prese una cola per lei.
- Allora Buffy, vedo che ti sei ben sistemata-
-Sì sto bene qui, veramente-
- Ho visto un altro cognome sulla casella della posta, Mr Casey mi pare.
-Sì.- Confermò Buffy- è il cognome di Henry, mio marito-
-Ah- disse Xander spalancando esageratamente la bocca- Ti sei sposata?-
-Già. Due mesi fa. Lui è un ingegnere. Adesso è via per lavoro qualche giorno-
- Fa piacere averlo saputo tempestivamente -
- Sai è stata una cosa…improvvisata. Il classico colpo di fulmine. Ci siamo sposati quasi clandestinamente – disse  Buffy sorridendo un po’ imbarazzata.
-Puoi eliminare il “quasi”- sottolineò Xander
-E Dawn?-
-E’ al college. Sta per conto suo. E’ grande ormai. E tu…voi- disse Buffy fingendo un qualche interesse verso Faith. – Come mai da queste parti? Non ditemi che siete venuti solo per trovarmi…magari vi siete sposati anche voi. -
I due fecero chiari cenni di diniego.
- Certo non vi siete sposati…fra voi due… e nemmeno con altri…Non siete sposati. No.-
Ci fu un attimo di imbarazzato silenzio. Poi una idea si fece largo nella mente di Buffy.
- Non ditemi che siete in missione per qualche dannata ragione, e magari siete venuti qui a coinvolgere anche me-
- Se vuoi possiamo non dirtelo , però…è così- risposte Xander
-No no no no! - disse Buffy scuotendo vigorosamente la testa – non se ne parla nemmeno.-
-Ascolta Buffy- intervenne Faith con decisione - Se siamo venuti qua è per una ragione importante. Sei in pericolo. Ci sono dei tipi che rapiscono le cacciatrici, gli fanno il lavaggio del cervello e non so che altro. Siamo qui per aiutarti.-
- Volete aiutarmi?. Bene allora non coinvolgetemi in queste storie. Rapiscono le cacciatrici? La cosa non mi riguarda. Non faccio più parte della categoria. E poi non ci sei tu a proteggerle? Non sei tu la numero uno adesso. Non è quello che hai sempre desiderato?.-
-Il punto non è chi è la numero uno Buffy, il punto è che potrebbero rapirti, lo vuoi capire?- disse Faith che incominciava a innervosirsi.
Buffy la guardò con aria sconcertata- Come mai mi chiami Buffy?-
-Non è il tuo nome?-
- Si ma generalmente mi chiamavi B.-
- E’ perché Faith ha perso parte della sua memoria. Proprio a causa di questi tipi.- spiegò Xander
- Però- fece Buffy- non è mica una brutta idea.Se perdessi la memoria potrei dimenticare un po’ di tutto quell’orrore in cui ho vissuto per anni-
-Ti dimenticheresti anche di tuo marito, di tua sorella, di quello che sei…di quello che sei stata…credimi non è una cosa simpatica- disse Faith alzandosi in piedi.
- Dipende, se fossi in te sarei molto contenta di dimenticare chi sono…e ciò che ho fatto- rispose Buffy con un sorriso sprezzante dipinto sul volto.-
-Andiamo- disse Faith rivolta a Xander – Lasciamola nel suo brodo-
-Ehi Faith, aspetta, non possiamo andarcene così, e cosa diciamo ad Angel e Giles?-
- Angel?- chiese Buffy- Ecco uno delle cose che mi piacerebbe veramente dimenticare.-
Xander guardò verso Faith che aveva già imboccato la via per l’uscita, poi volse il suo sguardo
Verso Buffy- Buona fortuna…B – disse con amarezza prima di avviarsi verso l’uscita.
-Xander!- lo richiamò Buffy. Xander si arrestò per un istante.-Mi spiace.-
Xander raggiunse correndo Faith.
-Ehi ma chi diavolo si crede di essere quella- disse Faith ormai furiosa - Miss “c’ho-un-palo-nel-culo-però-guardate-come-mi-sta-bene!-
-Devo dire che anch’io non mi aspettavo un’accoglienza così. Si è sposata e non l’ha nemmeno fatto sapere. Quando lo dirò a Willow andrà su tutte le furie!-
- Andiamocene al più presto da questa fottuta città, Xander-
Faith non riuscì a finire la frase che un urlo proveniente dalla casa di Buffy catturò la sua attenzione.- E’ Buffy!-
I due corsero velocemente verso la casa, entrarono e si precipitarono in soggiorno. Qui videro due tizi vestiti completamente di nero con tanto di passamontagna in volto che stavano immobilizzando Buffy, la quale urlava e cercava di divincolarsi tirando calci, i quali sembravano stranamente poco efficaci.
Faith si lanciò verso il più vicino dei due e lo stese con un pugno al mento, Il secondo mollò la presa su Buffy che si rifugiò tra le braccia di Xander. Il nerovestito estrasse un coltello e si precipitò verso Faith che lo evitò e con un calcio sulla mano gli fece perdere il possesso dell’arma. L’individuo si allontanò dalla bruna, aiutò il suo compare a tirarsi su e con un balzo entrambi uscirono fuori dalla finestra. Faith cercò di seguirli ma, appena fu fuori, un paio di colpi di pistola sparati dall’esterno da qualcuno che stava dietro gli alberi del giardino e che si andarono a conficcare nel  muro dell’abitazione la dissuasero dal continuare l’inseguimento.
Faith stette per qualche secondo stesa per terra, sull'erba del giardino, poi si rialzò e rientrò nell’abitazione.
Una volta rientrata chiese a  Buffy- Tutto bene B?
-Non proprio. Ma sto bene.-
Buffy guardò prima Xander e poi Faith.
-Forse è meglio che venga con voi. Temo di non essere più in grado di proteggermi da sola. Sempre che mi vogliate ancora-
- Certo che ti vogliamo ancora- disse sorridendo Xander -vero Faith?-
Buffy guardò con occhi che imploravano perdono la sua amica-rivale.
Faith si godette quello sguardo da pulcino impaurito.
-Five by Five, B -

FINE DELL’EPISODIO








 

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Capitolo 6
*** Due Carissime Nemiche ***



Nelle puntate precedenti: Faith collabora con Lorne ed Angel, da cui è attratta, alla Angel Investigations di Los Angeles. Angel le svela il suo passato. Intanto Xander si reca  a trovare Faith. Willow a Kennedy giunte in città vengono aggredite, Soccorse da Faith ed Angel vengono ospitate all’Hotel, Giles al telefono consiglia di recarsi da Buffy per portarla a Los Angeles dove potrà essere al sicuro.
Sommario: Mentre un nemico insidioso trama nell’ombra, tutta la vecchia Scooby gang si riunisce a Los Angeles. Ma i rapporti tra Buffy e Faith si deteriorano rapidamente.

 

CAPITOLO 6
DUE CARISSIME NEMICHE





Los Angeles, prime ore del mattino. Interno della Angel Investigations

Il telefono squillò ripetutamente. Angel si avvicinò e prese il ricevitore.-
- Pronto, Angel Investigations.-
- Sono Giles.-
- Salve.-
- Buona giornata anche a te, Angel. Volevo solo avvertirvi che sarò lì, diciamo questa sera. Dovrei arrivare alla stazione verso le venti, venti e  quindici al massimo.
- Va bene, qualcuno verrà a prenderla senz’altro. Ci vediamo.-
- E’ arrivata Buffy?-
- No. Non ancora. Aspettiamo notizie-
- Bene, allora…a più tardi-
- A più tardi.-
Angel posò il ricevitore. E così tra poco l’intera combriccola dei tempi di Sunnydale si sarebbe trovata riunita di nuovo. Un passato che lui pensava morto e sepolto, o almeno superato, stava tornando. E stava tornando tutto all’improvviso. Prima era arrivata Faith e fin qui tutto bene, anzi quasi tutto bene, poi Xander, poi le due ragazze e adesso sarebbero arrivati anche Giles e Buffy.
Soprattutto l’arrivo di quest’ultima lo turbava, Una volta sarebbe stato entusiasta di questo, ma adesso? Adesso l’arrivo di Buffy rischiava soltanto di riaprire vecchie ferite che sembravano rimarginate. Ormai era uscito dalla vita di lei e lei dalla vita di lui. Certo ogni tanto ci pensava, ma ultimamente molto di meno. Già, ultimamente si era sorpreso a pensare a Faith.
Faith….l’altra cacciatrice. Abele e Caino, come aveva detto un prete maligno qualche tempo prima. In realtà lui sapeva che non era così. Non tutto era bello e solare in “Abele” e non tutto era tetro e squallido in “Caino”. E lui, in fondo aveva sempre simpatizzato per la squadra più debole, quella più sfortunata. Chissà forse doveva tenere anche lui ai Boston Celtics. Questa la doveva dire a Xander, ma senza farsi sentire da Faith. Si sorprese a sorridere di queste facezie. Faith lo faceva pure sorridere, alle volte. Che avesse ragione Lorne? E quello che gli aveva detto Zebutti, che relazione c’era? Forse Giles gli avrebbe potuto spiegare qualcosa.



****


Xander, Faith e Buffy erano partiti quasi immediatamente da Berkeley.
Tuttavia non avevano viaggiato per molto. Dopo un’intera giornata in viaggio, la ricerca di Buffy e lo scontro con i nerovestiti, la stanchezza si impadronì rapidamente dei giovani. Alla prima stazione di servizio, Xander si fermò per fare benzina, e i tre decisero di passare qualche ora di riposo lì. Sarebbero ripartiti con l’arrivo del giorno.
Tuttavia Faith si sentiva stranamente eccitata. Non sapeva neanche lei perché. ma incominciò a raccontare a Buffy cosa aveva fatto a Los Angeles in compagnia di Angel, calcando volutamente sui particolari orripilanti da un lato, e su quante volte Angel aveva mostrato un senso di protezione nei suoi confronti, e su quanto fosse triste e gentile. Naturalmente c’era anche spazio per Lorne, descritto come una sagoma ed un vero intenditore di vino, cibo e musica.
Buffy stette a sentire per un po’, poi incominciò a distrarsi e a dare segni di nervosismo fino a che non pose fine al soliloquio di Faith dicendo.-  Senti se volevi farmi capire di quanto ti piaccia fare la cacciatrice e quanto ti è simpatico Angel e quell’altro tizio,  ci sei riuscita benissimo, Ora lasciami dormire, Ma se fossi in te cercherei di non divertirmi troppo. Non sai mai dove si vada a finire a divertirsi troppo.-
- Ehi B, qual è il problema?-
- Che ho sonno, ecco qual è il problema-
- Pensavo ti facesse piacere, sentire un po’ di racconti-  A Xander piace, vero Xander, ehi, Xander!-  Faith scosse l’amico ma questi era piombato in un sonno profondo-
-  Ottimi compagni di conversazione, non c’è che dire.-

****


Il salone era illuminato solo da delle candele montate su enormi candelabri che sembravano salire su fino al soffitto. Otto file di panche, come quelle che si trovano nelle chiese, erano disposte su due colonne.Tre gradini conducevano ad una specie di altare, composto da un posto di oratore dotato di microfono e quattro poltrone imponenti poste ai lati del pulpito. Alle spalle una poltrona ancora più imponente.
Sulla poltrona era assiso un uomo vestito come fosse un monaco di qualche misterioso ordine antico.
Quattro persone erano sedute nei rispettivi posti attorno al pulpito centrale. Davanti a costoro una ventina di persone, per lo più vestiti in abiti civili, qualcuno invece in abiti paramilitari, sedevano sulle panche. Due nerboruti tipi vestiti in nero stazionavano tra l’altare e la piccola schiera di persone,
Il tizio vestito da Monaco si alzò.  Il cappuccio gli copriva interamente il capo e la poca luce rendeva irriconoscibili i tratti del suo volto. Tuttavia nell’oscurità si intravedeva una fitta barba
Si avvicinò al posto di oratore con passi lenti e studiati, si aggiustò il microfono e iniziò a parlare.
- Fratelli, Ho delle importanti comunicazioni da farvi. Ma soprattutto voglio ricordarvi che abbiamo una importante missione da compiere. Una missione che ci siamo posti come obiettivo irrinunciabile. Purtroppo devo invece rilevare come questi obiettivi continuino a rimanere ben lontani dall’essere raggiunti. C’eravamo posti l’obiettivo di ricondurre le cacciatrici ribelli sotto il nostro controllo, sotto la nostra benigna ma severa guida, l’unica che è in grado di permettere la salvezza al mondo e alle nostre anime.-
Il monaco fece una pausa, quasi a sottolineare l’importanza di ciò che stava per dire.
- Invece, a parte qualche ragazzina presa qui e là, non si son visti risultati apprezzabili. Non siete riusciti a rapire nessuna delle cacciatrici. Delle vere cacciatrici. Non dico a convincerle a passare dalla parte sana e pura, ma soltanto a rapirle-
- Fratello Tavros, mi permetto di farle notare che una eravamo riuscita a …portarla con noi-  disse un ragazzo di colore vestito con una camicia dai colori sgargianti
-  Smith, Non interrompa Fratello Tavros-  disse uno dei quattro ai lati
-  Oh certo, Avete preso una cacciatrice, peccato che ve la siate fatta sfuggire da sotto le mani. Per giunta mi risulta che quella cacciatrice sia tra tutte la più pericolosa. Pericolosa a tal punto che, la prossima volta, sarà meglio passare alla soluzione definitiva -
I quattro dietro Tavros si guardarono in faccia e commentarono l’ultima affermazione.
- Fratelli…-  li richiamò Tavros con calma.
- La prigioniera ha subito il processo di ricondizionamento-  disse uno dei quattro, un tipo grassocccio dall’aria gioviale– non dovrebbe essere più pericolosa.
-  Non dovrebbe, non dovrebbe. Ho sentito bene, ha detto non dovrebbe?-  disse Tavros non nascondendo più la sua rabbia.
- A quanto ci risulta, invece la ex prigioniera, il cui nome è Faith, non solo è pericolosa ma agisce insieme ad un vampiro, insieme a lui ha sventato il rapimento della cacciatrice più giovane, tale Kennedy. E pare che la sua presenza sia stata decisiva anche a Berkeley, per impedire il rapimento della  cacciatrice Buffy. La famigerata cacciatrice Buffy, quella che ha portato la disobbedienza e l’anarchia nel mondo delle cacciatrici-
A dire queste parole era stato un altro dei quattro, un tipo piccolo con il viso sottile contrassegnato da dei minuscoli baffetti.
- Ben detto  Faulkner, ben detto. Abbiamo quindi una cacciatrice che agisce fuori dal nostro consiglio, in più in compagnia di un vampiro, inoltre resa ancora più forte dal nostro procedimento, e, come ciliegina finale, non siamo riusciti nemmeno a rapire una ex- cacciatrice ritiratasi dall’attività.-
- Nessuno poteva prevedere che Faith sarebbe arrivata in soccorso-  riprese la voce del grassoccio.
- Fratello Williams venga qui-  disse il Monaco
Williams avanzò verso il pulpito e si fermò alla destra.
-  Lei era il responsabile di queste operazioni. A Lei era affidato il compito di portare a termine i piani. Lei gli ha studiati e gli ha messi in atto. E ha fallito. Miseramente fallito. Ha qualcosa da dire in sua discolpa.
- Io veramente….-
Tavros fece un cenno ad uno dei forzuti. Questi si avvicinò a Williams, estrasse un lungo coltello e gli assestò una coltellata che trapassò il cuore allo sventurato. Williams emise un breve gridò e crollò per terra.
La scena sortì il suo effetto sulla piccola folla lì radunata. Solo Faulkner sembrava impassibile, e continuò a lisciarsi i baffetti con aria soddisfatta.
TAvros si rivolse agli astanti con un tono di voce alto e deciso, di quelli che non ammettono repliche - Da ora in poi, non saranno più tollerati errori. Questa mala pianta delle cacciatrici ribelli va espiantata una volta per tutte. E deve essere eliminato quel dannato vampiro e gli altri scherzi della natura che lo accompagnano, Sono stato chiaro? -
- E dell’osservatore, quel Giles, cosa bisogna fare con lui ?-  Chiese Faulkner
- Quel traditore…ho un piano anche per lui-  disse Tavros il Monaco, con una voce che sembrava venire da un’altra dimensione.

****
Hyperion Hotel. Ore 21: Willow leggeva uno dei libri della biblioteca di Angel,  un libro che parlava di antichi riti.
Un libro del genere in condizioni normali avrebbe catturato completamente la sua attenzione. Invece era sempre più nervosa e continuava a guardare l’orologio posto proprio sotto l’entrata dell’Hotel. Angel e Kennedy erano andati a prendere Giles alla stazione, e in precedenza, una telefonata di Xander gli aveva avvisati che lui e Faith e Buffy stavano per arrivare, anche se avevano avuto qualche contrattempo. Xander non era stato molto chiaro, ma da quel che aveva capito avevano subito un attacco quando erano a casa di Buffy.
Era il terzo attacco subito. Prima Faith, poi lei e Kennedy ed infine Buffy. La cosa era preoccupante. Anche perché non si trattava di vampiri o demoni o altre strane creature, ma di uomini. E non di ragazzini in vena di esperimenti ma di un gruppo organizzato.
Sentì il campanello suonare, trasalì, non riuscendo a spiccicare parola. La sua mano afferrò un coltello che Angel gli aveva dato prima di andare via.
- C’è nessuno?-  chiese una voce da fuori.
La voce sembrava amichevole e Willow si rincuorò
-  Ci sono io, avanti!-
Un demone vestito elegantemente di bianco con una sgargiante camicia rossa ed una cravatta gialla si fece avanti sorridendo. Sorpresa Willow gli puntò contro il coltello.
- Ehi dico, è il modo di accogliere gli amici?-
- Ah, sei Lorne!Ciao come stai-  Willow guardò con imbarazzo il coltello nelle sue mani, e cercò di occultarlo dalla vista di Lorne.
-  Ero un po’ nervosa…-
Lorne fece spallucce -  Succede. Sono tempi bui e tempestosi. Angel mi ha accennato a quello che sta succedendo. In effetti rimanere da soli in un ambiente così grande mette una certa paura.
Ma non temere. Ci sono io. Se arriva qualche malintenzionato lo posso mettere in fuga cantando qualche canzone di Mariah Carey.-
Willow rise rilassata -  Mi aveva detto Faith che eri un tipo forte-
-  Faith è andata a prendere Buffy? –
- Già-
-  Non sembri molto convinta-
- Cosa te lo fa pensare?-
-  Sai, ho qualche piccolo potere anch’io-
- Dimenticavo… abbiamo di già un sacco di problemi. Speriamo che quelle due non si mettano  a litigare. Sai Lorne, non sono esattamente due compagne di scuole.-
- Qualcosa avevo intuito.-
Un rumore alla porta li distrasse dalla discussione.
- Casa dolce casa-  Gridò Faith entrando nella hall seguita a breve distanza da Xander e Buffy.
- Ehi Lorne, amore mio!-  Faith si buttò addosso a Lorne abbracciandolo calorosamente-  Non sai quanto piacere mi faccia rivederti. Vivo vegeto e con quel tuo inimitabile colorito verde-
- Frena il tuo entusiasmo piccola-  rispose imbarazzato il demone-  Sei stata solo in un’altra città americana, non sei di ritorno dall’Alaska.-
- Sì. ma non sai quanto sia stato noioso e faticoso questo viaggio.-
- Non mi presenti i tuoi amici?-
- Beh, questo è Xander lo conosci già, lei è Willow e ..lei è Buffy-
Lorne fece un paio di passi verso Buffy e le prese con galanteria la mano
- Incantato-
Buffy sorrise imbarazzata e farfugliò qualche parola di circostanza-  salve .. grazie, il piacere,…mio-
- Ehi B, non ti sentire imbarazzata. Lorne è un amico. Ti ho già raccontato di lui-
- Ah sì certo.Si, Faith mi ha raccontato di te. Già. Mi ha tenuta sveglia tutta notte. Raccontandomi di te…Angel…Los Angeles…-
Faith si voltò verso Willow e le sussurrò, alzando gli occhi al cielo-  Che palle questa qui!-
- Buffy! A me non mi saluti!-
-  Oh Willow, come stai!-  Buffy abbracciò calorosamente l’amica
- Da quanto tempo B…cioè Buffy, E dimmi cosa hai fatto in tutto questo tempo. Raccontami-
- Oh, be’ io...niente di importante..-
- Si è solo sposata. Cosa vuoi che sia. Io mi sposerei tutte le settimane se potessi-  intervenne Xander.
- Sposata? Ma è fantastico!-  Willow si interruppe di colpo - Perché non ce l’hai detto?-
- Io pensavo che…è stata una cosa all’improvviso e…-
Un rumore alla porta le interruppe togliendo Buffy dall’imbarazzo.
Angel entrò seguito da Giles e Kennedy.
- Siete arrivati-  constatò il vampiro. La sua attenzione venne poi calamitata da Buffy.
Avanzò lentamente guardando fisso la ragazza
- Buffy-
- Angel-  
-  Come stai?
-  Bene, e tu?-
Tutta l’attenzione dei presenti era concentrata attorno ai due.
Un fracasso improvviso interruppe la conversazione. Faith aveva lanciato il coltello verso l’armadio delle armi e appositamente aveva sbagliato mira facendo cadere un vaso posto nelle vicinanze-
- Oh scusate, devo aver sbagliato mira-
Distratta dall’interruzione Buffy aveva notato Giles, il suo vecchio osservatore.
- Salve Giles-
- Salve Buffy, è un vero piacere…rivederti. Spero che ti troverai bene qui. So che avevi deciso di cambiare vita. Che hai rinunciato al tuo…dono. Ma le circostanze ci impongono di essere prudenti e uniti-
- Più che le circostanze direi un paio di delinquenti che sono penetrati in casa mia e mi hanno aggredita.-
- Gli hai respinti, immagino-
- Gli ho respinti-  intervenne Faith. - Stavo per inseguirli ma… hanno iniziato a sparare. Le pallottole non mi sono simpatiche-
- Giles, ha raccolto altre informazioni?-  Chiese Willow.
- Sì, sono riuscito a raccogliere qualche altra informazione-  rispose Giles levandosi gli occhiali in uno dei suoi tipici gesti. –Questo Nuovo Consiglio degli Osservatori è capitanato da un certo Tavros, un sedicente Monaco, dal passato piuttosto oscuro ed inquietante.Tempo fa aveva organizzato una sorta di setta, ma in realtà fu arrestato per degli assegni a vuoto e spaccio di sostanze stupefacenti. Pare che sia stato in carcere per qualche anno.-
Buffy, a cui non era sfuggita la precedente battuta di Faith su di lei, ne approfittò per stuzzicare la cacciatrice mora -  E’ un tuo collega !-  esclamò con velenosa ironia, ma Faith la ignorò completamente e invece si rivolse a Giles
- C’è altro da sapere oltre a questo ?-
-  Sì, dobbiamo scoprire quali sono i veri intenti di questa organizzazione. Ritengo che vogliano mettere sotto controllo le cacciatrici indipendenti. Dobbiamo scoprire quante sono sotto il loro controllo e cercare quelle che non lo sono per proteggerle ed evitare che vadano al servizio di questa organizzazione che pare avere degli intenti ambigui, visti i precedenti di chi la comanda.
- Che dobbiamo fare?-  chiese Kennedy, che fino a quel momento era stata in silenzio-
- Beh, io direi che tu, Faith e Buffy dovreste cercare le cacciatrici dei dintorni e radunarle.-
- Io cosa c’entro?-  chiese Buffy con aria indispettita.
- Beh, Buffy, c’è bisogno dell’aiuto di tutti. Comprendo perfettamente il tuo stato d’animo, ma…
-  Lei non comprende proprio niente!, Io sono qui soltanto perché qualcuno ha cercato di rapirmi. Ma non ho alcuna intenzione di rimettermi…in attività!-
- Ma Buffy…c’è bisogno del tuo aiuto-  disse Willow-
- Scordatevelo!. E poi non ci sono già la “signorina ammazzatutti” e la signorina “Woodstock- pace, amore- e- musica” qui a disposizione-  disse Buffy accennando a Faith e Kennedy
- Ehi, bella, io mi chiamo Kennedy-
- Questa è proprio stronza!-  mormorò Faith a Xander.
-  Non sarebbe meglio che rimandiamo la discussione a più tardi, a  dopo mangiato!-  interruppe Willow, che stava vedendo con preoccupazione la tensione salire.
- Propongo una bella pizza, c’è una pizzeria che le porta a domicilio e sono ottime!-  Disse Faith
- Tutti d’accordo?-
Willow. Kennedy Faith e Xander alzarono le mani. Buffy l’alzò con una certa riluttanza. Giles ed Angel si guardarono in faccia perplessi.
- Tutti d’accordo allora-  tagliò corto Faith-  E tu Lorne?
- Io, a dire il vero, devo andare. Ho un locale a cui stare dietro. Ci vediamo più tardi.-
E ciò detto, il demone verde salutò sorridendo con un cenno i presenti ed uscì dall’ingresso principale.


La cena venne consumata in modo allegro. Xander la fece da padrone raccontando le disavventure e gli equivoci passati con Faith nel loro viaggio alla ricerca di Buffy, naturalmente contraddetto costantemente da Faith che sottolineava i pericoli corsi a causa della guida insicura di Xander.
Kennedy e Willow ascoltavano con interesse e ogni tanto intervenivano stuzzicando Xander e persino Giles, di solito compito e serioso, si lasciò andare a diversi commenti scherzosi. Anche Angel fu coinvolto dall’allegra compagnia in scherzi e battute, soprattutto da Faith che continuava a stuzzicarlo sulla sua pigrizia e cupezza e fu convinto ad assaggiare un po’ di pizza e bere un po’ di birra.
Da qui si lanciò in una garbata polemica tutta britannica con Giles sulla differenza tra birre inglesi ed irlandesi. Buffy invece, pur seguendo divertita le schermaglie dei suoi amici, se ne rimase in disparte, parlando il meno possibile e cercando di non farsi coinvolgere troppo nelle discussioni.
Ad un certo punto, senza farsi troppo notare, a cena ormai conclusa, si alzò e uscì alla chetichella dalla stanza.
Camminò per la Hall ed uscì nel giardino dell’Hotel.
Dopo qualche minuto Angel la raggiunse.
- E’ bello qui-  disse la bionda-  non sembra di essere nel bel mezzo di una città enorme e caotica come Los Angeles-
-  Uscire in questo giardino mi dà una grande serenità. Anche dal balcone della mia stanza non è male. Ma non ci sono i fiori e le piante-
Buffy sorrise alla considerazione di Angel. Dopo un breve silenzio questi le chiese-  Posso chiederti la ragione del tuo comportamento?-
Buffy si voltò sorpresa verso di lui—Comportamento? Di quale comportamento stai parlando?-
- Non fare la finta tonta con me. Mi pare di conoscerti bene. Ho notato, ma credo che l’abbiano notato tutti, il tuo disagio. E oltre al disagio ho anche notato una certa insofferenza.-
- Beh, sinceramente non era il modo in cui avevo progettato di passare il fine settimana. Pensavo di avere chiuso con tutte queste storie. I vampiri, le forze del male, la lotta, il sangue…la morte…-
- Posso capire perfettamente questo, posso capire che tu non voglia metterti di nuovo a combattere, Io non sono Giles. Non pretendo né mi aspetto che tu vada con un paletto in mano, o magari una spada all’assalto di qualche invincibile nemico. Però non capisco il tuo atteggiamento, quasi di disprezzo verso noi tutti. E soprattutto la tua acredine verso Faith. Lei sta facendo molto per essere all’altezza del suo compito. Ho potuto notarlo in queste settimane. E questo tuo rivangare il passato non mi pare giusto, né opportuno.-
- Io non ho rivangato niente. Ho solo fatto una battuta!-
- Mi ha raccontato Xander di come sono andate le cose a Berkeley. Anche lui mi è parso…contrariato-
- Xander contrariato? Normale, lui ha sempre avuto un debole per Faith. Almeno finché non cerca di strozzarlo.-
- Ecco. Vedi?-
-  Voglio dire, è normale che stia dalla parte di Faith. Chissà come se l’è lavorato durante il viaggio-
- Buffy,  mi pare che tu non voglia capire. Faith è una brava ragazza.-
Buffy lo guardò un po’ incredula, poi sbottò -  Pare che tu ci tenga molto, a Faith. L’ho sempre pensato. –
- E’ vero, ci tengo. Come ci tengo a qualsiasi persona che abbia dei problemi, e abbia la voglia e la forza di risolverli. Inoltre, è un’ottima collaboratrice.-
-  E’ la tua donna ideale a quanto pare. Forse non è tanto brava a far da mangiare. Ma questo per te è irrilevante, a quanto mi risulta.-
Angel questa volta stette in silenzio, senza replicare, lo sguardo fisso davanti a sé.
- Mi spiace Angel, Non volevo.-
- Non volevi?. Tu non vuoi mai. Poi però, quando si tratta di colpire a fondo, non ti tiri indietro, vero?-
-  Adesso sei tu che rivanghi il passato-
- Non parliamo del passato, allora, parliamo del presente. Ti sei sposata, mi hanno detto-
- Sì. E’ un bravo ragazzo. Una persona normale-
Angel scosse la testa come per assentire, sempre guardando davanti a sé, evitando lo sguardo di Buffy- Già. Una persona normale. Una persona umana. Intendi dire questo?-
Buffy guardò verso il basso, verso la punta delle sue scarpe rosa.
- Sì. Intendo dire questo.-
Detto questo si incamminò verso la porta che conduceva alla Hall dell’hotel.
Angel rimase fuori al buio, rimuginando su quello che era stato detto.

****

Buffy rientrò nella Hall, dove le altre tre ragazze stavano giocando a carte.
Ehi, Buffy, ti unisci a noi?-  le chiese Willow
- Perché no?. Ma Xander che fine ha fatto?-
- L’abbiamo messo a lavare i piatti-  disse Faith-  vige il matriarcato, qui!. Ho detto bene matriarcato, Willow?-
- Hai detto perfettamente-  assentì soddisfatta Willow.
- Con chi gioco? - Chiese Buffy
- Siamo io e Kennedy e quindi tu stai con Willow. Sono coppie equilibrate. Willow è un genio e quindi  ti compensa.-  disse Faith strizzando l’occhio a Kennedy.
Buffy incassò il colpo, dopo qualche mano disse-  sembra che tu ti trovi bene qui a Los Angeles, Faith-
- Certo, è un posto divertente, sempre meglio di quella merda di posto da dove provengo, per quel che mi ricordo-
-  Vedo che la tua educazione non è molto migliorata, d’altro canto se uno nasce e cresce nella suburbia.-
-  Giochiamo , vi prego-  disse Willow
-  No, no, mi interessa, stavi dicendo?-
Buffy si fermò un attimo. Poi ripartì. –Sul divertimento. Dicevi che ti diverti qui a Los Angeles.
Perché se non ricordo male il tuo concetto di divertimento, presumo che qui a Los Angeles la mortalità sia aumentata, dal tuo arrivo-
- Quella dei vampiri di sicuro, e di converso è calata quella degli umani. La stessa cosa non credo si possa dire di quel di…come cavolo si chiama quel merdoso posto da dove vieni?-
- Berkeley!-
- Ecco quello! Hai un carico Kennedy?-  disse poi Faith tornando a concentrarsi sul gioco.
- Sembra che tu sia una grande cacciatrice…- riprese Buffy-
- Puoi dirlo!-
-  Perché vedi, io ho fatto la cacciatrice per sette anni, e di te mi ricordo a mala pena. Come cacciatrice intendo, di te come psicotica e ninfomane ho invece un ricordo più nitido. Chissà per quale ragione.-
Faith smise di giocare e concentrò tutta la sua attenzione su Buffy-
-  Già, mi ricordo che io combattevo il male, ed ero fidanzata con Angel, invece tu…eri fidanzata con un demone a forma di serpente -
- Adesso mi hai rotto!-  esclamò Faith, alzandosi di scatto e afferrando di peso Buffy. La sollevò e la colpì con un violento uppercut. La bionda volò letteralmente al di là della poltrona su cui era seduta, rovesciando un tavolino.
Il rumore attirò l’attenzione degli altri ospiti dell’hotel che si precipitarono a vedere cosa fosse avvenuto.
Il primo fu Angel che si precipitò a soccorrere Buffy
- Cosa è successo?-
Buffy puntò l’indice accusatorio verso Faith-  E’ stata lei, quella “brava ragazza”. E’ una pazza pericolosa, mi ha aggredito senza alcuna ragione!-
Angel guardò Faith con uno sguardo furioso
- E’ stato un incidente, mi sono alzata di scatto e l’ho urtata. Sai è un po’ debole ed è volata via. vero Ragazze?-  disse rivolgendosi a Kennedy e Willow, che si trovavano in forte  imbarazzo, dal momento che non volevano avvallare né l’una né l’altra tesi.
- Vieni Buffy, di là ci sono cerotti e alcool-  disse Angel mentre alzava Buffy da terra, aiutato da Giles.
-  E con te faremo i conti più tardi-  disse minaccioso alla volta di Faith. La quale prese e si diresse ancora inviperita verso il giardino.
Faith se ne stette per un po’ come raggomitolata su se stessa, continuando a insultare sottovoce Buffy, a maledirsi per la reazione eccessiva, e a recriminare sul fatto che Angel ora potesse avere su di lei un giudizio negativo.
Dopo qualche minuto fu raggiunta da Xander, che si sedette vicino a lei sulla panchina di marmo del giardino-
- Ho sentito quello che è successo da Will e Kennedy. Ne vuoi parlare?-
- No, lascia stare. Sono una stupida. Non dovevo cadere in quelle provocazioni-
Si fermò e guardò Xander-  Te l’hanno detto che mi ha provocata?-
- Sì me l’hanno detto, e ci credo. Ho visto come si è comportata con te fin dall’inizio.-
-  E’ come quando in una partita ad un giocatore gli fanno un fallo e poi un altro e poi un altro ancora. E alla fine reagisce e lo cacciano. E certo che reagisce! E chi non reagirebbe?-
Si fermò un attimo nello sfogo e poi chiese: - Mi dai ragione allora?-
- Ti dò ragione sul fatto che Buffy si comporta da perfetta stronza, ma anche che sei stata stupida a cascarci. Adesso sei passata dalla parte del torto.-
Faith stette per un po’ in silenzio. Poi disse-  Solo tu mi capisci. Xander. Agli altri non gliene frega niente-
- Io ci provo. E poi non è vero che agli altri non gliene freghi niente di te.-
 - Senti, stare qui con le mani in mano mi fa solo venire il nervoso. Ho voglia di pensare ad altro che a questa stupida questione. Vuoi venire con me?-
- Va bene, ma dove andiamo?-
- Non ti preoccupare, seguimi.-
Faith entrò di soppiatto nella hall e prese un paio di paletti di legno. Ne dette uno a Xander. Poi uscirono senza farsi vedere.
Una volta in strada, Xander chiese: -  Ma sbaglio o stiamo andando a caccia? E non stiamo contravvenendo a quello che ha detto Giles?-
- E perché mai? Ci ha detto che dobbiamo cercare le altre cacciatrici. E se ci sono delle cacciatrici queste saranno in cerca di vampiri. Quindi per trovare le cacciatrici dobbiamo cercare i vampiri-
- Giusto. Ma andiamo al cimitero?-
- No, qui a Los Angeles è diverso. I vampiri non stanno nei cimiteri, preferiscono i vicoli bui.-
I due camminarono per diversi minuti senza avvistare nulla di sospetto.
Poi Faith disse a Xander – Ci siamo!-
 Si portò lungo il muro in modo da non essere vista e fece cenno a Xander di fare altrettanto. Il ragazzo obbedì.
A una ventina di metri dei tizi avanzavano lentamente, sembravano ubriachi, ma poi uno si mise a correre inseguito da altri due.
- Qualcuno mi aiuti!-  gridò il primo tipo.
Faith intervenne prontamente, si mise in mezzo e fece cadere uno degli inseguitori. L’altro però intervenne alle spalle e la bloccò.
-  Che bel bocconcino che abbiamo!-
- Indigesto per te!-  Faith lo colpì col gomito e poi con un pugno ed un calcio.
Il primo si era rimesso in piedi e avanzò verso Faith. Lei lo respinse, ma poiché nel frattempo anche il secondo si  era rialzato, si venne a trovare tra due fuochi.
Xander però era intervenuto alle spalle del primo e lo colpì di precisione con il punteruolo all’altezza del cuore, polverizzandolo. Faith poté così concentrarsi sul secondo e nel giro di pochi istanti anche questi era ridotto in cenere.
-  Bell’intervento Collega!-  esclamò la cacciatrice bruna ridendo.
- E’ stato un piacere—rispose Xander con aria soddisfatta.
 - E un piacere ne porta un altro-  Faith si avvicinò a Xander e incominciò a baciarlo appassionatamente.
- Non vorrai farlo…qui?-  chiese Xander interrompendo il bacio.
- Perché no? La caccia mi eccita sempre.-
- Però, ripensandoci bene…abbiamo un altro posto a disposizione, dico bene?-  disse strizzando l’occhio Faith.
Prese per mano Xander e si ridiressero verso l’Hyperion.



Angel e Giles stavano ascoltando Buffy che per l’ennesima volta dava la sua versione dei fatti
-  Vi dico che quella è una pazza scatenata. Come mi sono messa a giocare ha iniziato a provocarmi.
E poi dovevate sentire che linguaggio che usava. Roba da bassifondi, Anzi peggio, da scaricatore di porto. Di quelli che passano tutto il giorno a bere, giocare a carte e bestemmiare.-
- Strano. Con me non ha mai usato un simile linguaggio. Sei proprio sicura?-
- Certo che sono sicura!-
- Qualcosa deve averla fatta innervosire, allora-
- Non mi credi? Perché la difendi ancora? non vedi cosa mi ha fatto?-
-  Non sto difendendo Faith. per come si è comportata non credo sia da difendere, Tuttavia mi stai descrivendo una Faith molto diversa da quella che ho conosciuto. Ci deve essere stato qualcosa che ha scatenato la sua rabbia.-
Buffy guardò con aria rammaricata Angel, come dire “cosa devo fare per convincerti?”
- Anch’io ho potuto osservare Faith per diversi mesi- intervenne Giles-  e sono anch’io perplesso del suo comportamento di questa sera. Non ho mai visto Faith comportarsi in questo modo. Magari qualche battuta un po’ volgare, qualche atteggiamento un po’ disinvolto, ma sempre cose molto limitate. Non l’ho mai vista litigare con nessuno. A parte con Xander sul basket, ma sempre per scherzo.-
- E allora? Non vuol dire molto, sapete anche l’altra volta è impazzita di colpo.-
- Buffy, non credo Faith sia impazzita-  rispose un po’ innervosito Angel
- No, non credo neanch’io-  proseguì Giles. - Lei è stata rapita, mi avete detto…può darsi che abbiano fatto un ricondizionamento, o qualcosa. Può darsi che il procedimento che hanno adottato, e di cui non sappiamo nulla, abbia prodotto degli effetti collaterali sulla psiche di Faith. Può benissimo darsi che questa sia la spiegazione.-
- E’ stata qui per un mese e non ha mai dato segni di squilibrio. Non mi convince affatto-
- A me sì.- riprese Buffy - Sarà stato il procedimento come dice Giles o qualcos’altro, ma è chiaro che quella ragazza è totalmente smelonata-
- Smelonata?- domandò Giles aggrottando la fronte.
- Sì smelonata, svalvolata, fuori di zucca-  ripeté Buffy con aria stizzita.
- Oh, in quel senso. – Concluse lievemente imbarazzato Giles.

****

Angel uscì dal suo ufficio e si imbatté in Kennedy, i due quasi si scontrarono
- Fai attenzione!-  Disse irato Angel
- Scusami, non ti avevo visto.-
- Scusami tu, ero un po’ soprappensiero-  si corresse il vampiro, resosi conto che Kennedy non aveva nulla a che fare con il suo malumore.
- In realtà ti cercavo. Volevo parlarti.-
- A che proposito?-  chiese sospettoso Angel.
-  Per quello che è successo prima tra Faith e Buffy-
- Immagino che mi darai un’altra versione dei fatti. Sembra quel film di Kurosawa… “Rashomon”-
Kennedy lo guardò con aria incuriosita
- Dai allora, sto aspettando-
- Ti hanno mentito entrambe-
- Chi l’avrebbe mai detto?-
-  Faith ha fatto apposta a colpire Buffy-
- Fin lì ci siamo-
- …ma ti assicuro che non è stata lei ad iniziare. Buffy l’ha provocata in tutti i modi possibili, Le ha detto che era una assassina, una psicopatica e una ninfomane. Credo che anch’io avrei reagito al suo posto. Magari non in modo così …eccessivo-
-  Avevo il sospetto che fosse andata così. Ti ringrazio di quello che mi hai detto-
- Di niente-  rispose sorridendo Kennedy
- Un attimo-  Angel si rifece sospettoso –Non è che mi hai detto queste cose perché Faith ti è simpatica e Buffy invece…-
- No, assolutamente. Non nego che Faith mi sia simpatica. Buffy mi ha sempre snobbato, a me e tutte le altre. Faith invece mi ha sempre trattato alla pari. Ma ti assicuro che le cose sono andate così. Puoi chiedere anche a Willow…anche se…-
- Anche se?-
- Lei è amica di Buffy, da tanto tempo. Quindi non so se è disposta a dire le cose con chiarezza.-
- Già. La quarta versione di Rashomon-
Kennedy tornò a guardarlo con curiosità
- E’ un film giapponese, in cui un avvenimento viene raccontato in quattro modi diversi da quattro persone diverse-  spiegò Angel.
- Ah, ecco.-
In quel momento tornarono Faith e Xander.
- Dove siete stati?-
- Il paparino era preoccupato? Siamo stati a caccia di vampiri, vero Xan?-
- Proprio così. Ne abbiamo fatti fuori due.-  disse con aria trionfale il ragazzo
- Era il caso di uscire proprio stasera?-
- Perché no? Bisogna pure che qualcuno si occupi di proteggere questa città. Non è perché qualcuno cade dalle scale e si fa male al nasino che possiamo chiudere per lutto per un mese.-
- Qualcuno non sarebbe caduto dalle scale, se tu non ce l’avessi spinto giù-  rispose Angel.
- Fa differenza? Si vede che forse quel qualcuno meritava di cadere dalle scale.-
Faith ripose le armi nell’armadietto, poi prese per la mano Xander e lo condusse su per le scale, palesando chiaramente le sue intenzioni.
- Noi andiamo a berci un caffè in camera. Bye Bye-
- Buonanotte a Tutti!-  disse Xander sospeso tra imbarazzo e felicità.
-  Ma perché? Faith  ha una macchina del caffè in camera?-  chiese Willow che era appena sopraggiunta.
Kennedy le dette uno sguardo di rimprovero.
- Ah… non ha una macchina…e allora perché…-  Willow guardò l’espressione torva di Angel e cercò di rimediare alla gaffe-  Ci facciamo un caffè?..vuoi un caffè Angel?
- No, non voglio niente-  rispose Angel e si incamminò velocemente verso il giardino con un’espressione in volto che parlava da sola.
Kennedy e Willow rimasero sole nel salone.
- Le cose si stanno complicando,  vero Ken?-
Kennedy fece un ampio cenno di assenso con la testa-
.Che facciamo?-  chiese Willow
- Andiamo anche noi a farci un caffè- rispose Kennedy prendendo con dolcezza la mano a Willow.

FINE DELL’EPISODIO






 

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Capitolo 7
*** Cacciatrici ***



Nelle puntate precedenti: Faith collabora con Lorne ed Angel, da cui è attratta, alla Angel Investigations di Los Angeles. Angel le svela il suo passato. Intanto Xander si reca  a trovare Faith. Willow a Kennedy giunte in città vengono aggredite, Soccorse da Faith ed Angel vengono ospitate all’Hotel, Giles, interpellato al telefono consiglia di recarsi da Buffy per portarla a Los Angeles dove potrà essere al sicuro. Xander e Faith arrivano in tempo per salvare Buffy dai rapitori di cacciatrici ed insieme tornano a Los Angeles. Qui però tra Buffy e Faith si crea una tensione pericolosa che finisce per coinvolgere tutti

Sommario: Dopo gli avvenimenti della notte precedente i rapporti nella piccola comunità riunita all’Hyperion Hotel sono sempre più tesi. Tuttavia i consigli di Lorne e la minaccia dall’esterno sempre più evidente inducono Faith a cercare un accordo con Buffy. Ma nonostante questo, i rapitori colpiscono ancora…

Note:    A partire da questo racconto e nei successivi designerò come Cacciatrici quelle del gruppo di Sunnydale, e come Slayer quelle al servizio di Tavros e del Nuovo Consiglio.


 

CAPITOLO 7
CACCIATRICI





Xander si stirò, emise una specie di rantolo,  poi sbadigliò in modo degno di un leone, infine si girò e diresse lo sguardo verso Faith, che era rannicchiata vicino a lui, il corpo e la testa girate dall’altra parte. L’abbracciò teneramente e le sussurrò con dolcezza – Dormi ancora, amore mio? -
 -  Ancora un attimo, ancora un attimo, lasciami dormire ancora un attimo, Angel -  rispose ancora nel mondo dei sogni Faith.
Xander rimase un attimo a bocca aperta. Quell’attimo si prolungò per un tempo che sembrava infinito poi esclamò a mezza voce  - Angel? Mi ha chiamato Angel? -
Xander iniziò a scuotere Faith -  Ehi, come mi hai chiamato? -
Faith si svegliò del tutto -  Ehi Xander, che diavolo fai, non puoi lasciarmi dormire? -
 - No, non posso lasciarti dormire, perché mi hai appena chiamato Angel -
 - E allora, che importanza ha? -
 - Bene ha importanza se non ti dispiace, perché volevo ricordarti, se forse te lo sei già scordato, che ieri, cioè stanotte, noi abbiamo avuto, come dire…un incontro ravvicinato e io pensavo che stavolta tu facessi sul serio, e invece, come ti svegli la mattina…il primo nome che mormori non è il mio, ma quello di …Angel, un altro uomo, anzi vampiro, cioè insomma, un altro! -
Xander si era alzato e si stava rivestendo velocemente.
 - Che cacchio stai facendo ora? -
 - Non lo vedi?  Mi vesto. Evidentemente è un’altra la persona che vorresti avere di fianco a te al tuo risveglio. -
 - Ehi Xander, lascia che ti spieghi -
 - Non c’è proprio nulla da spiegare, è tutto molto chiaro -  Xander aveva completato la vestizione a tempo di record ed aprì la maniglia della porta.
 - Dai Xander non fare così! -
 -  Buona giornata -  disse Xander sbattendo la porta.
 -  Ma vaff… -  mormorò Faith – ma tutti a me capitano… -


****

Il campanello suonò al Caritas, una, due, tre volte. Lorne si mise addosso la sua vestaglia preferita, di uno sgargiante rosso fuoco e si avviò verso il portoncino che dava sul retro.
 - Vengo, Vengo. Ma chi sarà mai a quest’ora? -  
Guardò poi verso l’orologio dietro al bancone del bar -  In effetti non è nemmeno troppo presto, le nove, che non è presto a meno che uno non sia andato a letto alle tre del mattino -  bofonchiò tra sé e sé.
Aprì il portone e Faith si precipitò dentro.
 - Ti devo parlare. -
 - Salutare non si usa più? -  chiese Lorne.
 - Scusa Lorne. Allora: ciao Lorne. Ti devo parlare. Così va bene? -
 - Può andare, ricordami di iscriverti a quel corso di buone maniere che danno al centro culturale qui vicino -
 - Senti ti devo parlare assolutamente: posso cantare? -
 -  Vuoi parlare o cantare: francamente mi sembri un po’ confusa. Siediti che ne parliamo. -
 - Sì. in effetti sono in un momento di totale confusione. Voglio che tu mi legga l’aurea. -
 - Non c’è bisogno di leggerti l’aurea: che tu sia confusa te lo si legge a distanza di un miglio.
Ti porto un caffè… anzi, sarebbe meglio una camomilla, e ne parliamo. Ok? -
 - Ok. -
Qualche minuto più tardi Lorne e Faith erano seduti ad un tavolino, ciascuno con una tazza di camomilla fumante.
 - Allora, sentiamo un poco, cosa hai di tanto urgente da raccontarmi? -
 - Dunque, sono andata a letto con l’uomo sbagliato -
 - Succede. -
 - No, però non era sbagliato, voglio dire in quel momento era quello giusto, però poi ero mezza addormentata e gliel’ho detto. -
 -   Che cosa gli hai detto? -
 - Che era quello sbagliato, cioè, gliel’ho fatto capire. -
 -  Quello che non sta capendo niente sono io. Sarebbe meglio se partissi dall’inizio. E bevi quella camomilla. Ti distende i nervi. -
Faith bevve un lungo sorso, poi disse: -  Allora tu te ne sei andato via ieri prima che mangiassimo la pizza, giusto?-
 - Esatto. -
 -  Allora, poi abbiamo mangiato la pizza, e lì tutto ok, poi mi sono messa a giocare a carte con Will e l’altra ragazza, poi è arrivata Buffy… -
 - Prosegui -
 -  Questa…non voglio definirla, si è messa a provocarmi, me ne ha dette di tutti i colori, e allora, purtroppo, sono stata costretta a colpirla, anche casualmente se vogliamo… -
Lorne la guardò con fare scettico.
 - Uhm. Raccontamela giusta, lo sai che con me non funziona -
 - Ok. L’ho presa così e l’ho colpita così! -  Faith emulò i movimenti sfiorando la testa di Lorne.
 - Calma, non vorrai ammazzarmi! -
 - Scusa. Comunque l’ho fatta volare al di là della poltrona. Non sai com’è stato bello! Più che bello… grandioso! -
 - Adesso sì che sei sincera! -
Faith assentì con la testa – Solo che poi è arrivato Angel… -
Faith cambiò voce facendo una voce baritonale –“Che cosa è successo qui”
(voce in falsetto) “ E’ stata Faith, quella è pazza, io non facevo niente Lei mi ha picchiata”
(voce  baritonale) “Oh povera Buffy, cattiva Faith, con te faremo i conti dopo”.
 -  E allora che hai fatto, spero che tu non abbia picchiato anche Angel. -
Faith scosse la testa -  Naa!, sono uscita in giardino. Lì ho parlato con Xander. Mi è parso che fosse dalla mia parte. Allora siamo andati a caccia di vampiri, Ne abbiamo fatti fuori due. Poi… -
 - Poi? -
 -  Poi mi è venuta voglia. Una voglia incontenibile - disse Faith agitando le braccia come se volesse abbracciare qualcuno di invisibile.
 - Perdonami. Voglia di cosa? -
Faith alzò leggermente il sopracciglio sinistro e guardò Lorne con uno sguardo stile “ma non ci arrivi da solo?”.
 - Ah, ho capito, prosegui …-
 - Siamo tornati all’Hotel -
 - E perché. Se la tua voglia era cosi…incontenibile? -
 - Perché volevo che Angel lo sapesse -
 - Però… -
 - Siamo entrati nella Hall e ci siamo fatti vedere, poi l’ho portato di sopra, l’ho spogliato, l’ho buttato sul letto e gli ho detto” Adesso fammi vedere…” -
 - Ok, ok, puoi saltare i particolari. Ho capito. Hai usato Xander per far ingelosire Angel, o come ripicca per le sue attenzioni verso la biondina slavata. E poi gliel’hai detto. –
 - Non ho fatto apposta. Lui mi ha chiamata, ero mezza addormentata, e devo aver detto il nome di Angel. E’ andato su tutte le furie, Si è rivestito quasi alla stessa velocità con la quale si era spogliato. Chi l’avrebbe mai detto?  -
Lorne scosse il capo
 -  E allora cosa mi dici? -
 - Che la tua capacità di metterti nei guai è ampiamente superiore alla tua capacità di riflettere.
Allora ricapitoliamo: hai picchiato Buffy, facendola passare per vittima, in questo modo l’hai avvicinata ad Angel come altrimenti non sarebbe mai avvenuto, poi hai usato Xander per ingelosire Angel, facendoglielo sapere, e infine hai tradito tutto il tuo piano a causa della tua lingua lunga. Dico bene? -
 - Sì. più o meno. - confermò pensierosa Faith - Cosa devo fare? -
 - Prima di tutto devi chiarirti le idee, E questa è una cosa che devi fare da te, non posso certo farla io per te. Devi scegliere tra l’istinto ed il cuore -
 - Cioè? -
 -  Beh, hai agito d’istinto, trascurando quello che ti diceva il tuo cuore. Oltre che la tua ragione. Se veramente ami Angel, e non dirmi di no, allora avresti dovuto pensare al suo bene. Avresti dovuto capire quanto sia importante per lui Buffy, anche se adesso è acqua passata. E rispettarla, anche se ti costava fatica. Quello è stato il primo errore, gli altri sono stati conseguenti. Hai pensato a vendicarti di quello che ritenevi fosse un’attacco ingiusto, Ti hanno ferito nell’orgoglio e tu hai reagito. E’ comprensibile. Ma ferire gli altri per vendicarsi di una persona, per quanto questa possa apparire odiosa, non porta da nessuna parte. -
Faith ascoltò in silenzio l’amico demone.
 - Cosa dovrei fare? -
 -  Rimediare al pasticcio che hai combinato. Per prima cosa direi di partire dal principio. Ovvero da Buffy. -
 - Cioè? -
 - Devi chiedergli scusa. Lo so, ti costerà una fatica tremenda. Costerebbe persino a me, figurati un po’… -
 -  E poi?  -
 - Direi a Xander, anche se credo che lui abbia capito l’antifona e sarà più semplice -
 -  E infine resta Angel -
Lorne annuì.
 - E come devo fare, con Angel? -
 - A questo ci devi pensare tu, non posso mica fare tutto io. Non ti pare? -
 - Grazie Lorne, sei stato veramente di grande aiuto. Seguirò i tuoi consigli -  Faith si alzò e dette un bacio sulla guancia all’amico.
 - Ehi questo non è che me l’hai dato per fare ingelosire Angel? -
Faith rise  -  Figurati -  Si incamminò verso la porta e poi si girò.
 - Lorne? -
 - Si’ -
 - Sei veramente un amico. Non lo scorderò. -


Faith suonò al portone nell’Hotel. Ad aprirle la porta giunse Willow.
 -  Non ti trovavamo più. Pensavamo te ne fossi andata, -
 - Eccomi qui. -
 - Dove sei stata? -
 -  A trovare Lorne. -
 -  E come mai, di primo mattino? -
 - Dovevo… chiedergli delle cose -
Willow annuì  -  Gli altri sono di là e sono tutti un po’ arrabbiati con te. Buffy, Giles, Angel e…Xander  -
Faith notò un certo tono di rimprovero nelle parole di Willow. Pensò che il toro dovesse essere preso per le corna senza indugi. In altri momenti se ne sarebbe stata sulle sue, o magari avrebbe tagliato la corda. Pare che lei scappasse sempre. Non era quello che le aveva detto Zebutti?
Ma adesso voleva farla finita col suo vizio di scappare, voleva andare fino in fondo, bere l’amaro calice della verità, seguire i consigli di Lorne.
Entrò decisa nell’ufficio di Angel dove si teneva la riunione, seguita da Willow.
Tutti erano presenti: seduto alla scrivania Angel, davanti a lui Giles, alla destra di Giles, Xander e poi Buffy, più vicina alla posizione di Angel. Sulla sinistra, un po’ più lontana, era seduta Kennedy.
 - Ciao Faith -  la salutò senza particolare entusiasmo Angel
 - Sei tornata, temevamo che fossi andata via – aggiunse Giles
 - No, sono qui, perché tutti pensate che volessi andare via? -
 -  Forse per la tua tendenza a scappare -  rispose Buffy
 -  Poteva anche essere una buona idea -  aggiunse sarcastico Xander
Faith si guardò intorno. Willow aveva ragione, ce l’avevano tutti con lei.
 - Kennedy? Hai qualcosa da dire anche tu? -
 - Ciao, Faith -  rispose sorridendo la cacciatrice giovane.
 - Ciao K -  Faith le sorrise. Non ce l’avevano tutti con lei. Era già qualcosa.
 -  Dovremmo parlarti, Faith -  fece Giles con la sua aria pedante -  perché vedi… -
 - Sono io che devo parlare -
 - E come, con le parole o con le mani? -  fece sarcastica Buffy.
 - Buffy, ti prego. -  la riprese Giles
 - Ha ragione Buffy -  riprese Faith -  Credo che vi debba a tutti delle scuse. Ieri sera mi sono veramente comportata male. Ho perso le staffe. Non avrei dovuto. -
I presenti la guardarono. La sua presa di posizione decisa aveva sortito effetto.
 - In particolare devo chiedere perdono ad una persona -
Faith diresse il suo sguardo su Buffy
 - Buffy, ti chiedo scusa. Sono stata imperdonabile. Mi dispiace veramente tanto. Spero che tu mi possa perdonare. -
 L’espressione contrita di Faith unita alle sue parole aprirono un varco nell’ostilità della bionda cacciatrice.
Buffy guardava Faith trasecolata, come se stesse guardando e sentendo una cosa incredibile.
Gli occhi di tutti erano puntati su di lei, e lei se li sentì addosso, come se stesse nuotando con addosso delle tonnellate di piombo  che la tiravano giù.
Si guardò la punta delle scarpe e poi disse a bassa voce – Va bene, Faith, ti perdono ma non è che poi, tra due giorni… -
 - Ti giuro non succederà più -  disse convinta la bruna, dentro di sé pensando che non sarebbe successo più, se l’altra non l’avesse di nuovo provocata. Era un particolare importante, ma da rimandare ad un altro momento.
 - Va bene, per me -  disse senza palesare troppa convinzione Buffy.
 - Pace fatta? -
 - Pace fatta. -
Nella sala la tensione, che prima era palpabile, scemò, e l’atmosfera si fece più rilassata, anche se non tutti si erano bevuti l’abile sceneggiata di Faith.
Faith andò a sedersi vicino a Kennedy, l’unica che le aveva mostrato un po’ di solidarietà
 - Ti ha provocato -  le disse sottovoce la ragazza, quasi a rimproverarle quella apparente resa totale all’avversario.
 - Lo so -  le rispose Faith facendo spallucce e sorridendole.
 - Bene, adesso che ci sono stati i giusti e necessari chiarimenti, e sperando che queste cose non si ripetano più. concentriamoci sul da farsi. -  Giles era salito in cattedra.
 - Dio, come è trombone -  bisbiglio Faith a Kennedy, la quale assentì ridacchiando.
 -  Faith, Kennedy, avete detto qualcosa? -  le riprese l’inglese al quale non era sfuggita la battuta.
 -  Sì, stavamo dicendo che non vediamo l’ora di entrare in azione, Generale Giles -
Kennedy ridacchiò alla battuta di Faith.
 - Ah, si, bene… allora: abbiamo parlato di questo Consiglio e dei suoi scopi: tuttavia non sappiamo ancora esattamente quale sono i loro programmi. Sarebbe utile che riuscissimo a saperne di più. E che riuscissimo a trovare qualcuna delle cacciatrici disperse in giro, in modo da evitare che cadano nelle mani di questi figuri.  -
 -  E se qualcuna di loro fosse già caduta nelle loro mani, se l’avessero ricondizionata? -  chiese Faith.
 -  In quel caso sarebbe interessante portarle con noi, per avere utili informazioni -
 - Dobbiamo metterci a rapire anche noi cacciatrici? -  chiese Willow
 - In quel caso, mi offro volontario -  intervenne Xander
 - Strano, avrei giurato che tu, di fronte ad una cacciatrice, saresti scappato -  lo pizzicò Faith, provocando le risate di tutte le ragazze e lo stupore degli altri uomini.
 - Ah, sei scappato poi, ieri -  disse Angel,
Punto sul vivo Xander insorse -  Senti vampiro, fatti gli affari tuoi, se non vuoi…
 -  Se non vuoi cosa?? -  Angel mostrò il suo orripilante volto da vampiro
 - Basta ragazzi -  si mise in mezzo Buffy -  e tu Faith, smettila di provocare. -
Tutti gli sguardi si posarono su Faith nuovamente
 - Va bene, scusa Xander, è stata una battuta stupida -
 - Già tu non volevi…blablabla -  Xander si alzò ed uscì dalla porta.
Buffy tornò alla carica  - Sei contenta ora? -  
Faith si alzò ignorando la rivale – Sentite, c’è un po’ troppa tensione. Mi spiace di essere io la causa, però penso che dobbiamo agire e non continuare a litigare fra noi. Mi pare che il piano di Giles vada bene, anche perché non ce ne sono altri. Allora io e Kennedy possiamo andare alla ricerca di queste cacciatrici. Se nessuno ha niente in contrario. -
I presenti si guardarono in faccia. La tensione si leggeva sui loro volti ma anche la noia per il prolungarsi di baruffe che apparivano  totalmente inutili.
 - Mi pare che non ci siano obiezioni, allora.  -  concluse Giles -  la riunione è sciolta.

***

Xander era seduto nel giardino su una panca di marmo, la schiena curva, la testa reclinata verso il basso, le mani penzoloni.
Faith lo raggiunse.
 - Xander, ti posso parlare? -
 - Sono qua. Parla. Vediamo cosa hai da dire -  disse stancamente il giovane.
Faith si chinò mettendosi sulle ginocchia davanti a lui, in modo che vedesse il suo volto anche senza alzare lo sguardo.
 -  Xander, mi spiace molto che tu te la sia presa, ma giuro, io non volevo ferirti in nessun modo -
Xander stette un po’ in silenzio, concentrato nei suoi pensieri poi disse:  -  In fondo hai ragione tu, non c’è ragione perché io me la prenda. -
Faith lo guardò con aria incredula .
 -  Massì, diciamocelo Faith, tra me e te non può funzionare, non ha mai funzionato. Altrimenti non staremmo ancora qui a fare dei tira e molla, non ti pare? -
 - Gia. E’ così -
 - E poi, diciamocelo. Se  è vero che tu ami Angel, o credi di amarlo, che è poi la stessa cosa, anche per me è lo stesso -
 - Tu ed Angel? -  chiese stupita Faith -
 - Io e…ma no, cosa hai capito? Intendo dire che anch’io amo un’altra persona. -
 - E chi, per curiosità. Non mi dire Buffy perché potrei non reggere. -
 - Noo! Sei matta. Cioè un tempo ma ora… -
 - Willow? O la moretta? -
 - No, no, un’altra persona che forse nemmeno ti ricordi. Si chiamava Anya. In realtà ho amato solo lei. Sul serio. -
 - E ora…? -
 - E’ morta. A Sunnydale. -
 -  Mi spiace -
 - Non ti devi dispiacere. E’ morta tanta altra gente quel giorno. E prima. E altra morirà. Forse anch’io presto morirò -
 - Perché dici questo?. -
 - Perché è vero. Lo sento -
 -  Senti tu non morirai. Ci sono io a proteggerti. Perché almeno spero che possiamo continuare a lottare insieme, contro i vampiri… -
 - …E i demoni e le creature della notte… - aggiunse Xander con un sorriso malinconico dipinto sul viso,
 - E anche qualche criminale da strapazzo -  concluse sorridendo Faith.
 - Allora sono perdonata, siamo ancora amici? -
 - Sì, siamo amici. -
Xander si alzò in piedi guardò Faith con una strana espressione a metà tra l’allegro e il triste.
I due si abbracciarono.
Poi Xander rientrò in albergo lasciando Faith a meditare sulle sue parole.
Faith avrebbe dovuto sentirsi sollevata, aveva fatto la pace con Xander e non era stato difficile, come peraltro aveva previsto Lorne, ma le parole di Xander l’avevano turbata.
Non si aspettava proprio che una persona solitamente così scanzonata come Xander serbasse dentro di sé dei pensieri così profondi e tristi.
Alzò lo sguardo e vide Buffy che veniva verso di lei con  aria di sfida.
 -  Allora Faith, come va, hai finito di intortarti Xander? -
 - Senti B, non ho intenzione di litigare ancora con te, quindi lasciami stare -
 - Già, ho sentito i tuoi bei discorsi. Ti devo fare i complimenti. Sai con la tua diplomazia potresti arrivare alla Casa Bianca. Ma credi forse che io me la sia bevuta? -
 -  Ti ho già detto quello che dovevo dirti. Ti  ho fatto le mie scuse. Che altro vuoi? - Faith non aspettò la risposta e se ne andò via.
Intanto Willow si era affacciata a sua volta nel giardino.
 - Senti Buffy, ti devo parlare. -
 - Sono qui, Willow -
 - Ti consiglio di lasciare stare Faith. -
 - Uh, sei la seconda persona che me lo dice, forse potreste dire a lei di lasciarmi stare, visto  che è lei che mi ha aggredito. -
 - Senti, io c’ero ieri sera, e ho visto come sono andate le cose. E ho sentito adesso. Posso capire che la Faith di una volta non meritasse fiducia. Ma adesso è cambiata. Lei è dei nostri. E’ una cacciatrice, anzi, è la più importante cacciatrice.  Lei è sempre generosa e pronta a mettersi in gioco e a pagare anche i suoi sbagli. L’hai vista prima. Io non so se mi sarei assunta tutta quella responsabilità. -
 - E’ pronta a mettersi in gioco e ad infilarsi sotto le coperte con Xander o Angel o chissà con chi altro… -
 - Quelli sono affari suoi, e tu non c’entri nulla, Buffy -
 - La difendete tutti, vedo. E’ commovente. -
 - La difendiamo tutti perché la conosciamo. Tu no. -
Willow si fermò un attimo, poi riprese – Un’altra cosa, Buffy, Ho visto come tratti tutti quanti, tu parli male di Faith ma dovresti imparare da lei, da quando sei qui non fai altro che spargere zizzania in giro, ci guardi come fossimo animali strani, da circo, ti sei forse dimenticata che eri anche tu con noi? Ti sei dimenticata di quello che abbiamo passato insieme? Non ci hai nemmeno detto, né a me né a Xander che ti eri sposata. Hai detto ad Angel che non è una persona umana, come se non lo sapesse e come se questo non tormentasse il suo cuore in eterno. Noi ti stiamo proteggendo, ci ferisci di continuo  e non ci sei di nessun aiuto. -
 -  Mi pare di avervi aiutato abbastanza, in passato -
 - Certo, sei stata magnifica, eri la migliore. Ma il presente è oggi, e oggi le cose sono cambiate -
Le due vecchie amiche si guardarono in silenzio poi Buffy disse quasi sottovoce -  Io non volevo essere qui. - dopo una breve pausa riprese. –Hai ragione, ho avuto un comportamento distruttivo, sbagliato.  -
 - Non è troppo tardi per cambiarlo. -  rispose Willow -  Pensaci. -
Detto questo la rossa uscì dal giardino lasciando Buffy sola a meditare sul suo comportamento.

****
Faith era coricata sul suo letto. Stava sgranocchiando un po’ di cioccolato fondente. Nessuno aveva fatto da mangiare né lei aveva proposto un pranzo collettivo. L’atmosfera non era delle migliori, anche se con Xander il chiarimento era andato bene. Ma quella Buffy era veramente insopportabile, Sembrava uno di quei cagnetti rognosi che, una volta azzannato l’osso, non lo mollavano nemmeno a prenderli a calci.
Ecco, prenderla a calci. Forse questa era un’idea. Era un’idea con un suo fascino, ma la scartò. Se si era messa nei guai per un innocente sberlone, figuriamoci un po’ per una serie di calci.
I suoi pensieri furono interrotti da un bussare leggero alla porta.
 - Chi è? -  
 - Sono Buffy -
Faith si alzò e si diresse verso la porta.
Forse era venuto il momento dei calci, Si guardò i piedi. Era scalza. Senza le sue Dr.Martens i calci sarebbero stati meno efficaci. Ma, come suol dirsi, l’importante è il pensiero.
Aprì. La faccina di Buffy fece capolino.
 - Posso? -
 - Non so se puoi. Se sei venuta a rompere anche qui, allora non puoi. -
 - Vorrei parlarti. -
 - Parla. -
 - Posso entrare? -
Faith era scocciata  - Va bene puoi. -  disse allargando le braccia nervosamente e facendo cenno di entrare.
 - Grazie. Senti io volevo dirti…
 - Lo so, sono una ninfomaniaca assassina, spaccio droga ai giardinetti ai bambini sotto i 4 anni, e nel tempo libero butto sotto i TIR le vecchiette che vogliono attraversare la strada. -
 - Non volevo dirti questo. -
 - Ah no? Sentiamo allora, sono curiosa -
 - Volevo dirti che mi dispiace -
 - Bene, puoi essere più precisa, ti dispiace di cosa esattamente? -
 - Di averti trattata…come ti ho trattata. –
 - Come mai questo improvviso dispiacere? -
 - Niente, ho capito che sbagliavo -
Faith meditò un attimo. Poi l’illuminazione
 - Ah! Hai parlato con Willow. Ho capito. La streghetta ti ha dato una strigliata eh? -
 - Beh, sì -  fece ridendo imbarazzata Buffy -  E’ così -
 - E in gamba la rossa eh? Mi piace. – Faith mise una mano sulla spalla di Buffy e le disse -  Ok ora che abbiamo fatto definitivamente pace. Adesso scusami, ma voglio riposare un attimo, poi esco in ronda con Kennedy. -
 - Va bene, auguri. ciao - disse Buffy avviandosi verso la porta della stanza.
 - Ciao. -
 
***

Faith e Kennedy erano uscite per la loro ronda. A bordo della moto che Faith si era procurata qualche giorno prima (secondo lei era il prestito di un amico), avevano raggiunto una zona disabitata della città, una zona ricca di capannoni abbandonati, vecchie fabbriche in disuso, abitazioni cadenti e diroccate.
 - Non sembra un gran bel posto questo -  disse Kennedy guardandosi intorno – anzi, mi pare decisamente deprimente -
 - E’ in posti come questi che si rifugiano i vampiri in questa città. Qui sanno che nessuno li disturberà -
 - Stiamo cercando vampiri o cacciatrici? -
 - Stiamo cercando cacciatrici che cercano vampiri. Quindi andiamo dove possiamo trovare l’uno e le altre. Due piccioni con una fava. -
 - Con un paletto, vorrai dire. -  
 - Sei spiritosa -  commentò Faith sorridendo  -  Mi pare che tu sia sulla mia stessa lunghezza d’onda. -
 - C’è qualcuno -  la interruppe Kennedy.
Le due si acquattarono nell’ombra. Due figuri che avevano tutta l’aria dei vampiri  avanzavano nel panorama spettrale e decadente della periferia losangelina.
 - Che facciamo? -  chiese Kennedy.
 -  Niente, quelle sono le esche, vediamo se vengono fuori i pesci -
Pochi istanti dopo videro due altre figure che seguivano le altre due. Si trattava di due ragazze.
 -  Ecco, ci siamo – mormorò Faith.

****

All’Hotel Hyperion, dopo gli avvenimenti della mattina e della sera precedente, la tensione era calata, e seppure l’atmosfera non fosse propriamente serena, i vari componenti della gang erano tranquilli, in attesa di avere notizie da Faith e Kennedy.
Willow aveva illustrato a Giles le capacità anagogiche di Lorne, e questo aveva risvegliato la curiosità dell’Osservatore Inglese, che s’era detto interessato a conoscere lo stravagante demone di Pylea.
 - Vuoi che ti accompagni? -  Chiese Willow
 - No, non è necessario -
 - Se vuole posso accompagnarla io -  intervenne Angel – Io conosco bene Lorne -
 -  Veramente credo di potermela cavare da solo. E po,i forse è meglio che qualcuno rimanga qua, se ci fosse bisogno di intervenire in soccorso di Faith e Kennedy.
 - Questo è vero. Ma non è necessario che rimanga qui, posso anche essere avvertito di quanto succede al Caritas -
 - Non è un santuario? –intervenne Buffy – Non credo che Giles abbia bisogno della tua protezione.
Può accompagnarlo benissimo anche Xander -
 - Beh se non è necessario allora… -
 - E poi ti devo parlare -  gli sussurrò Buffy.
 - Va bene, allora Xander, puoi accompagnare Giles al Caritas? -
 -  Con piacere, andiamo vecchio mio, ci divertiremo un sacco, musica, alcool e donnine allegre -  disse Xander avviandosi verso la porta in compagnia di Giles.
 - Ma non s’è divertito abbastanza quello? -  mormorò Angel un po’ risentito.
 - Evidentemente no. Possiamo parlare in privato? -  disse Buffy.
I due andarono nell’ufficio di Angel
 - Come mai questo mistero. Immagino che tu mi debba dire qualcosa di importante -
Buffy annuì – Sì, ti devo dire una cosa molto importante. -
Guardò per terra stando in silenzio per un attimo e poi tornò a guardare Angel.
 - Ti ho mentito, ho mentito a tutti quanti.
 - Cioè? -
 - Vi ho detto che mi sono sposata.
 - E non è così? -
 - E così. Mi sono sposata. Ma ho tralasciato un particolare. -
Angel la guardò in silenzio.
 - Mio marito è morto. -

****

Faith e Kennedy osservavano la scena da dietro un paio di cassonetti dei rifiuti. Le due slayer si avvicinarono furtive all’obiettivo.
 - Dobbiamo intervenire? -  chiese Kennedy
 - Naa. Vediamo come se la cavano -
Le due slayer fronteggiavano ora i due vampiri che si preparavano alla lotta. All’improvviso da una porta dell’edificio retrostante uscirono altri due vampiri. Le due ragazze si trovarono circondate -
 - Ora! -  disse Faith a Kennedy.
Le due cacciatrici scattarono verso il luogo della lotta.
Uno dei due vampiri aveva afferrato una delle slayers e l’altro stava per vampirizzarla ma prima che questo potesse avvenire Faith, sopraggiunta alle sue spalle, lo polverizzò. Intanto Kennedy lottava insieme all’altra slayer contro gli altri due vampiri
 - Chi sei? -  le chiese la slayer
 - Chi sei tu? -
 - Io mi chiamo Louise e tu? -
 - Kennedy! -
 - Come il presidente? -
 - Come il presidente! -  disse Kennedy buttando per terra il vampiro. Con un balzo le fu sopra e lo finì.
Intanto l’altro vampiro teneva sempre la piccola slayer in ostaggio
 - Se ti avvicini la mordo! -  urlò rivolto a Faith -  anzi la mordo ugualmente! -
Faith si gettò in avanti e lo colpì con tutte le sue forze, il vampiro allentò la presa, e Faith lo colpì ancora e ancora, questa volta con i suoi potenti calci
 - Vedo che le mie Martens funzionano ancora! -  Poi estrasse il paletto e lo finì.
 - Dovevi lasciarlo a me! -  le disse la piccola slayer.
 - Scusa per averti salvato.  -  
 - Me la potevo cavare da sola!  -
 - Non ho avuto quest’impressione.  -
L’altra slayer intanto lottava col quarto vampiro ma questi, vedendosi in netta minoranza, si dette alla fuga.
Le due slayer si guardarono e poi si rivolsero rabbiose verso Faith e Kennedy
 - Ehi , ma non lo inseguite? -
 -  Non è affar nostro. Siete voi che andate a caccia. Prego è tutto vostro -  concluse Faith con un sorriso ironico.
 -  Beh pensavamo che potevate darci una mano -
 - Ve l’abbiamo data, ci pare -  rispose Kennedy.
 -  Ok, scusate -  disse quella che si era presentata come Louise –dobbiamo presentarci. Io sono Louise, detta Lou, e lei è Mary. Siete cacciatrici anche voi. Immagino -
 - No, siamo automobiliste di passaggio -  rispose Faith
Kennedy le mise una mano sulla spalla e le sussurrò -  Calmati -
 -  Allora, io sono Kennedy  -  disse porgendo amichevolmente la mano – e la mia amica si chiama Faith  -
Mary  e Lou si guardarono in faccia.
 - Sei tu Faith? -
 - Sì perché, sono famosa? -
 - Allora tu, voi, siete le cacciatrici ribelli –
Kennedy e Faith si guardarono in faccia perplesse poi Faith cercò di argomentare – Beh…sì…cioè no. Voglio dire in che senso ribel… -  non riuscì a terminare la frase perché Lou l’aveva colpita con un calcio. Intanto  Mary si era scagliata contro Kennedy che si difese a fatica e poi contrattaccò, mandando la slayer per terra. Anche Faith, passata la sorpresa iniziale, s’era rialzata e, arrabbiatissima, quasi furente, si era scagliata contro Lou, che appariva disorientata e spaventata dalla forza dell’avversaria.
 - Via! -  si dissero le due slayer e si dettero alla fuga velocissime.
Kennedy trattenne Faith che stava per lanciarsi all’inseguimento delle due avversarie.
 - Le lasciamo andare così? - chiese Faith
 - E a che serve seguirle? Ci sono ostili, è evidente. Non possiamo mica rapirne una, O ammazzarla, non ti pare? -
Faith lasciò sbollire la rabbia e lasciò che l’adrenalina che era salita a mille scendesse.
 - No, non possiamo. Però sono in credito di un calcio in faccia con quella stronza. Ed è un debito che intendo ripagare in fretta -

****

Angel guardò trasecolato Buffy.
 - Morto? Come morto? -
 - Morto! -  rispose secca Buffy
 - Non vi eravate appena sposati da poco? Come è successo? -
 - Malattia. Il fatto è che lui era già malato prima che ci sposassimo. Tumore al cervello. Sapeva che gli mancavano pochi mesi di vita. Mi ha chiesto di sposarlo poco dopo che c’eravamo conosciuti. -
 - Ma sapevi della sua malattia? -
 - Sì, lo sapevo. Per questo non ho detto a nessuno del mio matrimonio, E’ stata veramente una cosa improvvisa. E sapevo che non sarebbe durato in eterno. Pochi mesi al massimo. –
Una lacrima scese sulla guancia di Buffy.
Angel la accarezzò con dolcezza infinita.
 - Buffy, mi spiace tanto. Io non sapevo…nessuno qua sapeva. Perché non l’hai detto? -
 - Non volevo farmi compatire, Non volevo che la gente pensasse “O poverina!” .
E neanche che si pensasse che la mia vita…sia un fallimento -
 - Un fallimento? Perché dici questo? - Angel continuava ad accarezzare Buffy – Quello che hai fatto è un gesto di grandissimo amore ed umiltà. Un gesto molto nobile. -
 - Un gesto molto inutile. -
 - Perché? Almeno ha potuto vivere gli ultimi mesi in modo felice. Non è per questo che hai accettato? -
 - Sì, è per questo. -
Il viso di Buffy si trovava a pochi centimetri da quello di Angel. Improvvisamente lei si ritrasse.
 - No, Angel, lascia stare. Ormai non sono più tua e tu non sei più mio. E’ una storia chiusa ed è meglio che rimanga così. -

****

Sulla strada del ritorno Faith fece una deviazione.
 - Dove stiamo andando? -
 - Al Caritas, da Lorne, devo ringraziarlo per una cosa -
 - Ci beviamo una birra? Balliamo?Wow! Con te sì che ci si diverte! -
 -  Frena il tuo entusiasmo, Non ho mica detto che facciamo le ore piccole, Ti dimentichi che siamo in missione. -
 - Uno strappettino alle regole, dai! -
 -  Ma lo sai che sei una monellaccia? -
Arrivati nelle vicinanze le due ragazze videro una piccola folla di umani, demoni e creature varie che fuggivano, mentre una colonna di fumo saliva dal locale. Faith fermò all’improvviso la moto, scese con un salto urlando a squarciagola –Mio Dio, che diavolo è mai successo!.
Le due cacciatrici arrivarono di gran carriera davanti al locale, che era in preda alle fiamme.
Nel fumo apparve un volto noto: quello di Xander -  Faith! Kennedy! Hanno incendiato, hanno ammazzato -  
 - Che cosa, che cosa? -  gli gridò Faith
 - Hanno rapito Giles! -
 - E Lorne? -
 - E’…non so, forse è svenuto, non lo so -
 - Pensa tu a Xander! -  gridò Faith rivolta a Kennedy, e senza perdere nemmeno una frazione di secondo si gettò dentro il locale. Il fumo era così intenso da togliere il respiro ma ancora il fuoco non era divampato dappertutto. Faith guardò dovunque e alla fine vide un corpo massiccio per terra e un lamento che proveniva da quelle parti. Si avvicinò e sotto l’enorme corpo di Johnny, vide il volto inconfondibile di Lorne.
 - Ehi Faith, che fortuna, aiutami a togliermi da qui sotto -  disse tossendo con un filo di voce il demone verde.
Con grande fatica Faith riuscì a spostare il cadavere di Johnny, rimise in piedi Lorne e mentre pezzi del locale incominciavano letteralmente a cadergli addosso, riuscì a trascinare l’amico verso l’uscita dove li attendeva Kennedy.
 - Cosa facciamo? -
 - Ascolta, sulla moto non c’è spazio, Tu e Xander andate a piedi all’Hyperion, io carico lui -
Poi Faith si fermò un attimo, e chiese ad alta voce - Ma Angel non c’era? Ehi, Lorne, non c’era per caso Angel nel locale? -
Il demone riprese un attimo fiato  -  No, Angel non l’ho visto, e allora?…pensavo di essere io quello mezzo bruciacchiato a cui rivolgere le attenzioni.  -
 - Angel non è venuto. E’ rimasto all’hotel, Con Buffy  -  aggiunse Xander.
 - Ah, E’ così. Dovrò dire due paroline, al nostro caro Angel -  rispose Faith con un’espressione che non prometteva niente di buono.

***

La sala era in penombra, illuminata solo dalla fioca luce di alcune candele montate su enormi candelabri.
Mary e Lou vi entrarono e si avvicinarono alla figura che stava in piedi nell’oscurità.
Questa si voltò di scatto, percorse qualche passo verso le due slayer, e la luce illuminò parzialmente il volto barbuto di Tavros.
 - Salute. Maestro Tavros -  dissero quasi all’unisono le due slayer.
Tavros allungò la mano verso le due, al dito anulare faceva bella mostra di sé un anello con una gemma incastonata. Le due ragazze fecero un lieve inchino e, una alla volta , baciarono l’anello che Tavros porgeva loro.
 - Salve Mary, salve Louise. Che notizie mi portate? -
 - Abbiamo distrutto dei vampiri -
 - Brave, quanti? -
 - Uno -   disse Louise arrossendo leggermente.
 - Tre -  la corresse Mary sfoderando un’orgoglio spropositato.
 -  Nient’altro? -
 - Sì Maestro, abbiamo incontrato delle cacciatrici ribelli – disse Lou.
 -  Sicure che fossero delle ribelli?
 - Sì, l’abbiamo capito perché gli si leggeva  in volto la dissolutezza e il peccato, Maestro Tavros -  rispose Mary. -
 -  E potrei sapere i  loro nomi? -
 -  Faith e Kennedy, Maestro-
 -  Le avete catturate, o… uccise? -
 -  No, Maestro Tavros, sono forti, molto forti. -  intervenne Louise
 - Ma anche voi siete forti, E un giorno lo sarete più di loro -
 - Non è arrabbiato con noi Maestro? -  chiese Mary.
 -  Oh, no. Dovete ancora crescere, migliorare e poi…io ho avuto il mio regalo oggi  -
Tavros afferrò un candelabro e lo mise al centro della stanza in modo che la luce illuminasse la figura che era dietro di lui.
Seduto su una sedia, con le mani legate, vi era un uomo, dall’aria distinta e con un paio di spessi occhiali da vista.
 - Siete voi il mio regalo. Mister Giles! -





Fine dell’episodio


 

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Capitolo 8
*** Contrattacco ***


Nelle puntate precedenti: Dopo aver perso la memoria Faith giunge a Los Angeles dove collabora con Lorne ed Angel, da cui è attratta, alla Angel Investigations .  La Scooby gang si riunisce a Los Angeles ed indaga su una setta che rapisce le cacciatrici. Buffy, salvata da Xander e Faith si unisce al gruppo, ma le vecchie ruggini con Faith portano ad una serie di diverbi fra le due cacciatrici. Faith e Kennedy incontrano due delle slayer al servizio del Monaco Tavros, che si è insediato nel Nuovo Consiglio degli Osservatori. Intanto però il locale di Lorne viene attaccato e  Giles rapito dalla setta.
Sommario: Il rapimento di Giles da parte del Nuovo Consiglio scuote la piccola comunità dell’Hyperion. Intanto i rapporti tra Faith ed Angel si fanno sempre più tesi. Faith e Kennedy passano al contrattacco per liberare l’Osservatore.







 

CAPITOLO 8
CONTRATTACCO




Faith irruppe nella Hall dell’Hyperion Hotel trascinando con sé Lorne, che si reggeva a mala pena in piedi.
-Presto, datemi una mano!-
Angel e Willow accorsero subito in soccorso della cacciatrice.
-Lorne, Cosa diavolo ti  è successo?- Domandò Angel aiutando Faith a distendere su una delle poltrone lo sventurato amico.
-Dei farabutti hanno incendiato il Caritas, ucciso il povero Johnny e forse qualche cliente e rapito quel simpatico inglese, ah sì, Mr Giles - rispose a fatica Lorne.
-Giles, hanno rapito Giles? –si mise a sbraitare Willow - e Xander?… e Kennedy? - chiese angosciata.
-Tranquilla Will, stanno bene. Xander non s’è fatto niente, è solo un po’ intossicato, in quanto a Ken era con me, siamo arrivate appena in tempo per salvare Xander ed il nostro amico verde. Purtroppo troppo tardi per salvare Johnny ed il locale. Arriveranno tra poco.-
-Ma perché hai quel sangue sulle labbra?-
Faith si pulì la bocca con la mano- Niente, non c’entra, questo è il calcio di una stronza-
-Ah- fece Wilow -Stronza, quale stronza?-
-Una slayer, una del gruppo degli Osservatori -
-Avete incontrato delle slayer?-
-Già, ma direi di preoccuparci di una cosa per volta- disse accennando a Lorne – Prendete garze e alcool, ha una brutta botta sulla fronte-
-Sì, certo- rispose Angel- Willow, nella saletta là in fondo a destra.-
Willow si allontanò per prendere le garze, dopo poco tornò
-Ohi, Ohi Ohi. -Si lamentò Lorne- Che botta che ho preso.-
-Dai tranquillo- fece Faith facendo accomodare la testa di Lorne sul suo grembo – ci sono qua io a curarti-
-Ci siamo qua noi a curarti- corresse Angel. Faith lo fulminò con un’occhiataccia.
Dalla porta entrarono Kennedy e Xander.
Willow si precipitò ad abbracciare Kennedy - Oh Ken, ero in ansia-
-Tranquilla Will, tutto bene, ho solo soccorso i superstiti,…ucciso un vampiro e fatto a cazzotti con delle tipe antipatiche…-
-Allora vi siete proprio scontrate con le altre, Faith, non me l’avevi detto-
-Sì che te l’ho detto, comunque ne parliamo dopo, Ok-
-Se a qualcuno interessa, vi comunico che sto bene, quei tre-quattro cazzotti che ho preso e un paio di bastonate di cui una nelle parti intime, non dovrebbero aver intaccato nè la mia salute, né la mia virilità.- disse Xander
-Eravamo tutti preoccupati per la tua virilità, Xander- rispose Faith sorridendo leggermente.
Xander si avvicinò
-Ehi Faith non avevi detto…-
-Scusa Xander, è che Lorne sta molto male- disse Faith con aria realmente preoccupata.
-Dai, amico, forza, ce la farai- disse Xander prendendo la mano del demone.
-Grazie ma ho veramente male dappertutto, Il povero Johnny mi è crollato addosso quando quei maledetti gli hanno sparato.-
-Così facendo ti ha salvato la vita-
-Già quel Johnny era veramente un bravo ragazzo, ce ne sono così pochi di questi tempi. Sto più male per lui che non per il dolore. Insomma, quasi. -
Intanto Buffy  aveva sceso le scale e aveva raggiunto il gruppo.-
- Scusate, ma… cosa succede?-
-Hanno rapito Giles, bruciato il locale di Lorne e aggredito lui e Xander.- la informò Willow.
-Ma chi…chi può aver fatto questo?-
-Non chi può, chi ha fatto questo- intervenne Faith - Quelli del Nuovo Consiglio, ci scommetto. Ancora convinta che la cosa non ti riguardi?-

****


Lorne fu portato di sopra e gli fu data un‘ampia stanza. Faith e Willow lo assistettero amorevolmente.
-Grazie amiche mie, non saprei come sarei ridotto senza di voi.-
-Oh, niente, figurati, facciamo solo quello che è giusto- si schernì Willow.
Poi la rossa strega wicca guardò Lorne e lo vide completamente immobile, con le palpebre chiuse e apparentemente in stato di totale catalessi.
-Faith non è che…?
-Non ti preoccupare, sta dormendo. Ricordati che è pur sempre un essere proveniente da un’altra dimensione. Quando dorme, dorme. Non c’è di che preoccuparsi, vedrai che domani sarà in piena forma. Ha solo delle contusioni-
Willow sorrise-Vuoi dire che domani tornerà a sputare sentenze?-
Faith sorrise leggermente e assentì- Però le sue sentenze spesso sono azzeccate.-
-Adesso io vado giù, devo fare una cosa.-
-Va bene Faith, tra poco scendo anch’io dobbiamo discutere sul da farsi.
-Infatti.-
Faith scese di sotto dove Xander, Buffy, ed Angel stavano ancora discutendo degli avvenimenti.
A Faith parve di cogliere una certa ostilità tra Angel e  Xander.
Si avvicinò ad Angel e gli disse sottovoce – Ti devo parlare, ti spiace?-
-Va bene, Faith- Poi si rivolse agli altri due-Scusate. Torno subito-
Entrarono nell’ufficio di Angel e questi chiuse la porta:
-Lorne come sta?-
-Direi bene, a parte qualche contusione, e ovviamente lo shock per quello che è successo. Sì è addormentato come un sasso.-
Angel si mostrò sollevato per la buona notizia.
-Non è di questo che ti dovevo parlare. E’ ben altro.-
-Dì pure.-
- Perché non eri con Giles al Caritas? Sapevi che ci sono questi tipi che rapiscono la gente, e ce l’hanno proprio con noi. Quindi dopo me, Kennedy e Buffy, chi restava erano Xander e Giles.
E tra i due era proprio Giles il più a rischio-
-Un attimo, Giles non è una cacciatrice e avevamo detto che erano le cacciatrici l’obiettivo.-
-Sì, ma lui è un osservatore. E chi rapisce le cacciatrici potrebbe avere interesse a rapire anche gli osservatori. Per non parlare del fatto che potrebbe essere una vendetta, un regolamento di conti o non so che.-
- Nessuno di noi aveva previsto questo, nemmeno tu.-
-Nessuno di noi pensava che Giles andasse in giro senza una scorta.-
-E’ stato lui a dire che non ne aveva bisogno!.-
Faith lo scrutò con aria incredula.
-E tu non l’hai accompagnato solo perché lui non lo riteneva necessario? Ma tu sei un Campione, da quando in qua prendi ordini dagli osservatori? Non può essere questo il motivo! -
-Lui mi ha detto che non era necessario, Xander si è offerto e Buffy mi ha detto che voleva parlarmi.-
Faith sorrise ironica- Dadà! Ecco la parolina magica, Buffy!. Lo sapevo, figuriamoci se non c’era quella vipera di mezzo!-
-Non ti permetto di parlare così di lei, Faith- disse con tono che non ammetteva repliche il vampiro.
-Bene, me lo permetto da me. E cosa aveva di così importante Buffy da dirti da distrarti dai tuoi doveri, e permettere il rapimento dell’unica persona che sappia qualcosa di quello che sta succedendo qui attorno?-
- Era una cosa personale, Faith e non credo debba rilevarlo -
-Immagino l’argomento, tipo, sono tanto triste e sola, Angel potresti consolarmi un po?- così dicendo Faith si avvicinò con un’espressione imbronciata e abbracciò teneramente il vampiro-
-Faith, smettila, non siamo a teatro!- Angel si sottrasse all’abbraccio.-Il problema è che…sei gelosa!-
-Io gelosa? Ehi bello, ti risulta per caso che stiamo insieme? Perché mai dovrei essere g-e-l-o-s-a?-
Angel capì che aveva colto nel segno –Sì, ho proprio impressione che tu sia gelosa.-
-Ah!- fece Faith con aria disgustata, - La verità è che non ti riconosco più. Da quando c’è quella, non sei più l’Angel che conoscevo.-
-Tu invece sei la solita Faith, arrivi qui, e ci provi con me, arriva Xander e vai a letto con Xander, quasi penso che se Giles non fosse stato rapito…-
-Questa te la potevi risparmiare!-
Angel si ammutolì per un istante poi riprese -D’accordo era una battuta di cattivo gusto…però, credi che non sappia che sei andata con Xander solo per farmi ingelosire?-
-No, non solo per quello…-Faith si fermò un attimo - Ah! ma allora… sei geloso!-
-Chi? Io?-
-Sììì! Tu!- disse Faith ridendo- sei geloso!, l’hai appena ammesso!-
-Ah non diciamone- disse scuotendo la testa Angel,- tu sei fuori, fuori come un balcone-
Faith lo guardò sorpresa.- E da quando parli slang?-
-E’ da anni che sento parlare voialtri e vuoi che non abbia imparato?-
La cacciatrice fece una smorfia e poi riprese .
-Comunque i fatti sono che Giles è stato rapito, il locale di Lorne semidistrutto, e per poco anche lui veniva ammazzato. E questo perché tu sei stato qui con una biondina che tanto…-
-Che tanto…
-Lo sai meglio di me.-concluse Faith aprendo la porta dell’ufficio ed uscì sbattendo violentemente la porta.

****

Willow e Faith si erano trovate d’accordo che bisognava indire una riunione al più presto per valutare cosa fare.
Decisero per l’indomani mattina alle 10 in punto in modo che Lorne e anche Xander potessero riposare dagli avvenimenti di quella sera tragica.
Nell’ufficio di Angel si ritrovarono quindi tutti: Angel, Willow, Xander, Buffy le due cacciatrici Kennedy e Faith e anche Lorne con una evidente fasciatura alla testa.
Prese la parola per prima Willow: - Ci siamo riuniti per fare il punto della situazione e decidere cosa fare: bisogna capire innanzitutto chi ha rapito Giles, e poi decidere il da farsi. Qualcuno vuole intervenire? Faith?-
-Per me è chiaro chi sono i rapitori: gli stessi che già ci hanno provato con me e le altre cacciatrici. Il gruppo di Tarros o come cavolo si chiama…-
-Tavros- corresse Willow.
-Sì, Tavros, tra l’altro io e Kennedy siamo incappate in due di queste “cacciatrici”: come hanno detto che si chiamavano, Ken?-
-Mary e Louise-
-Mary e Louise, bisogna che le segni sulla mia agenda nera. Allora, le abbiamo viste mentre erano attaccate da dei vampiri, in realtà erano a caccia ma si sono fatte circondare: allora io e la monella siamo intervenute e le abbiamo salvate: dopodichè ci siamo presentate e come ho fatto il mio nome queste ci hanno chiamato ribelli e per ringraziarci ci hanno aggredito.- Faith si portò la mano alla mascella, poi riprese:- E’chiaro che queste fanno parte del gruppo delle slayer del nostro “amico” Tavros-
- Siamo sicuri che non fossero delle reduci di Sunnydale?- chiese Willow.
-No, sono sicura di no, me ne ricorderei- rispose Kennedy.
-Questo però non dimostra che Giles sia stato rapito da loro-
-E da chi altri, allora?-
-Lorne, per caso avevi qualche nemico?-chiese allora Willow rivolta al demone di Pylea-
-No, gli unici nemici che avevo li ha già sistemati Faith, per il resto non vedo chi possa avercela con me-
- L’obiettivo non era Lorne, era Giles.-intervenne Angel- Altrimenti, perché rapirlo?-
- E allora perché non andare a fare la scorta a Giles?- rispose piccata Faith.
-Ne abbiamo già parlato-
-Non abbastanza.-
-Vi prego ragazzi, non litighiamo- li calmò Willow.-Se è stato questo gruppo bisogna individuare dove possono tenere prigioniero  il signor Giles. Idee?-
-Beh, io sono stata rapita e sono fuggita da una villa isolata. Tuttavia non saprei indicare con precisione il luogo.-
-Me lo ricordo io - disse Lorne- ti sono venuto a prendere ad un incrocio, era sulla statale 17. Mi pare il bivio per Sunnydale.-
-Quanta strada hai percorso, Faith, per arrivare là?-
-Non so, non ricordo, non è che abbia il contamiglia incorporato.-
-Perché no? sarebbe una bella idea.- interruppe Xander beccandosi gli sguardi di rimprovero da tutti gli altri.
-Comunque credo di aver fatto un po’ di strada, ma non più di 4-5 miglia al massimo.-
-Quindi questa villa dovrebbe essere in un raggio di circa 5 miglia dall’incrocio.- concluse Willow.
-Esatto-
-Bene, se sappiamo che il signor Giles è lì non dobbiamo far altro che andare e prenderlo.-disse Buffy-
-Certo, sono lì a dirti. “Prego si accomodi, riprendetevelo pure”- Le rispose Faith- Questi non scherzano. Mi hanno sparato a casa tua, e poi hanno ucciso il povero Johnny e distrutto il locale di Lorne. E dall’incontro che abbiamo avuto ieri sera con quelle due, ci sono delle slayers con loro e mi pare che ce l’abbiano su con noi e parecchio. Inoltre credo che siano in molti.-
--Xander, Lorne, quanti erano?-
-Direi 5 o 6- rispose Lorne
-No, di più. Ce ne dovevano essere un paio anche fuori, come minimo.- lo corresse Xander
-C’è una cosa che non capisco- intervenne Angel, che fino a quel momento aveva lasciato condurre la discussione a Willow- Come hanno fatto ad attaccare il Caritas. Non era protetto da un incantesimo contro ogni tipo di violenza?-
-Non abbastanza, evidentemente, Dovrò farmi restituire i soldi che ho versato-
-E da quando in qua le Furie si fanno pagare?-
-Non loro, mi sono rivolto ad altri. Il vile metallo regola ormai tutti i rapporti. A proposito, adesso che ci penso la mia assicurazione dovrà pagarmi un bel po’-
-Che tipo di assicurazione è? Assicurazione caso massacro?- fece Xander.
-Non distraiamoci- li riprese Faith.- Valutiamo un po’ la forza dei nostri nemici, Ritengo che possano contare su almeno una dozzina se non due di uomini. Più le slayers, che come sappiamo sono almeno due, ma potrebbero essere di più-
- Io dico che potrebbero essere 4 o anche 6- disse Kennedy
Quindi tre volte tanto noi- le rispose Faith-
-E perché io non conto?- intervenne indispettita Buffy.
-Dolcezza, hai continuato a ripetere che non volevi aver nulla a che fare con questa storia, che ti eri ritirata e via discorrendo- riprese Faith.
- Ma ora è diverso, ora hanno rapito Giles, Voglio collaborare anch’io-
-Magnifico!. -Disse entusiasta Willow
-E come vuoi collaborare?- le chiese invece Faith poco convinta.
-Sono una cacciatrice anch’io -rispose orgogliosa Buffy- Ve ne siete scordate?-
-Senti bambolina, sarai anche stata la migliore di noi, ma, non per riaprire vecchie polemiche, quando ti ho colpito l’altra sera sei volata come un fuscello, non hai neanche visto partire il colpo…tanto per intenderci…- Faith diresse un pugno improvviso verso Kennedy che lo schivò e in un battibaleno si mise in posizione di combattimento.
-Visto Kennedy? Lei è una cacciatrice, voglio dire in attività. Tu mi sembri un po’ fuori allenamento- Poi si rivolse a Kennedy ancora in posa d’attacco- Rilassati Monella, esperimento riuscito, non combattiamo.-
-Quando vuoi Faith- le rispose l’altra con aria bellicosa - quando vuoi…-
-Pfui, allora è proprio meglio stare lontane da voi cacciatrici- scherzò Xander-
-Tu preoccupati della “tua” cacciatrice, che tanto io non sono interessata all’articolo- rispose Kennedy.
-Già sappiamo che hai altri interessi- rispose ammicante Xander.
Willow arrossì leggermente e tossì –Scusate ma è meglio se torniamo a discorsi più importanti. Allora, io direi che Faith e Kennedy potrebbero andare in perlustrazione e individuare esattamente questa villa. Bisognerebbe poi studiare un piano d’azione per liberare Giles. Abbiamo anche bisogno di qualche rinforzo. Suggerimenti?-
- Si potrebbe contattare Rona, lei è una cacciatrice, sempre che non l’abbiano già presa gli altri.-Disse Kennedy.
-Buona idea.-
-Io qualche altro nome ce l’avrei, ma non so cosa ne pensa Angel- intervenne Lorne.
Angel lo guardò severamente intuendo cosa l’amico stesse per dire.
-Sì, lo so, Angel, stai per saltarmi alla giugulare, ma te lo sconsiglio caldamente, il sangue di noi Pyleani è acido e poco nuturiente.
-Non ti volevo saltare alla gola. Pensavo che l’ascia nell’armadietto fosse più adatta.-
-Parla Lorne.- lo incoraggiò Willow-
-C’è un ragazzo in gamba, che si chiama Gunn. So che non ha troppa simpatia per Angel, ma faceva parte del gruppo. Se abbiamo bisogno di qualcuno che sappia menare le mani lui è ideale, E poi…-
Angel lo guardò severamente
-E poi? -Chiesero tutti.
-E poi ci sarebbe il figlio di Angel-
-Il figlio di Angel?- Buffy e Faith spalancarono le bocche in una espressione di stupore.

****

Intanto in una stanza semibuia ad alcuni chilometri di distanza, un uomo era legato ad una sedia. La sedia era l’unico elemento d’arredamento della stanza, se si eccettua una cassapanca di colore nero, Seduto sulla cassapanca un uomo piccolo, magro ma muscoloso, vestito con un girocollo nero, e con due minuscoli baffetti a sottolineare l’espressione del volto.
-Allora, lei è Rupert Giles?-
-Sapete bene chi sono.-
- Certo,  Lei è stato Osservatore per il Consiglio, poi licenziato ed ora, c onsigliere, per non dire Leader, delle cacciatrici ribelli.-
-Non è precisamente così -
-No? È com’è, allora?-
- Dovreste saperlo, se realmente siete quel che dite di essere. Io ho sempre consigliato Buffy, anche se lei si mise a fare di testa sua, ad un certo punto, In ogni caso il Consiglio non seppe guidare lei, e nemmeno l’altra ragazza…-
-L’incompetenza del precedente Consiglio non è oggetto di questa conversazione-
-Parlare legato ad una sedia non lo definirei una conversazione, ma più che altro un interrogatorio.-
-Lo definisca come vuole, ma risponda alle domande senza tergiversare. Lei ha guidato Buffy anche dopo che era stato licenziato, non solo, ma ha guidato anche altre ragazze tra cui la famigerata Faith E tutto questo al di fuori dell’autorità del Consiglio.-
-Certo, e allora? Si trattava di salvare il mondo. Cosa dovevamo fare mentre voi vi baloccavate con regole e regolamenti ed eravate impegnati in una lotta interna per le poltrone? Aspettare la fine del mondo bevendo Daiquiri su una spiaggia? Mi sarebbe piaciuto ma il mio dovere era un altro!.- Il tono di Giles dimostrava indignazione ed orgoglio al tempo stesso.
-Mmh però, che bella medaglia si è attaccato al petto, Rupert Giles! Non la rimprovero per quello che ha fatto allora, ma poi…poi avrebbe dovuto riconoscere l’autorità del Nuovo Consiglio, e invece l’ha rifiutata. Non solo ma continua a guidare queste ragazze indisciplinate e dedite spesso a comportamenti che contrastano con l’etica che noi del Consiglio ci siamo dati.
-Ma di quale etica va cianciando, ammazzare delle persone e distruggere un locale come avete fatto al Caritas sarebbe etico? E cercare di rapire, anzi rapire, delle persone sarebbe morale?-Rispose Giles in preda ad una forte rabbia.
-Le domande le faccio io qui: comunque per risponderle: Sì, è altamente morale, se la situazione lo richiede. E parlando di  comportamenteo morale: le ricordo che siamo ben informati sul comportamento delle cacciatrici alle sue dipendenze: una ha avuto non una ma due relazioni con ben due vampiri. Pensavamo che le cacciatrici dovessero ucciderli i vampiri, non sposarseli, un’altra ha compiuto svariati atti di violenza tra cui omicidi, ha sempre rifiutato la guida del Consiglio anche quando gliel’abbiamo proposto con cortesia…-
-Per cortesia intende dire quando avete rapito Faith e le avete fatto il lavaggio del cervello?-
-Noi lo chiamiamo ricondizionamento. Vede Giles, una forza della natura come quella…Faith potrebbe esserci molto utile, ma il suo carattere ribelle e la sua totale idiosincrasia a sottostare agli ordini, oltre che il suo comportamento…disordinato, sono un grave ostacolo, Abbiamo adottato un procedimento che la rendesse mansueta ed obbediente ad ordini che solo menti superiori possono dare, e a cui i sottoposti sono tenuti ad obbedire -
-Le menti superiori quali sarebbero?. La sua? Ma via !-
-Stia zitto Giles- Disse Faulkner perdendo la pazienza- Lei non è in condizioni di fare lo spiritoso. E non ho finito. Nel suo gruppo c’è una strega, dedita all’adorazione di divinità pagane, una cacciatrice…sessualmente deviata, un giovane pervertito…
-E chi sarebbe?-
-Un tale Harris Alexander-
-Pervertito Xander?, beh devo dire che giocare alla playstation dopo i 14 anni può anche essere considerata una forma di perversione…- disse sorridendo sarcastico Giles.
-Stia zitto!-Urlò paonazzo in volto Faulkner. Poi si girò e si rivolse a qualcuno che stava nell’ombra.
-Smith proceda!-
Un giovane di colore avanzò tenendo una siringa in mano, la avvicinò al collo di Giles ed inniettò una sostanza di colore verde.-
-Ahh- urlò Giles- Che diavolo mi avete iniettato?-
-Una semplice sostanza che la renderà più malleabile. E soprattutto che le farà rispondere nel modo dovuto alle mie domande. Come vede niente violenza, solo un uso morale della conoscenza scientifica. E ora mi risponda. Dove è la vostra base operativa?-
Giles guardò Faulkner con aria di sfida: sapeva che doveva resistere ma sapeva anche che ben presto avrebbe ceduto, e avrebbe parlato, parlato, parlato, dicendo cose per cui si sarebbe maledetto in eterno. Qualcuno doveva tirarlo fuori di qui.
E in fretta.

***

Buffy e Faith stavano ancora guardando Angel a bocca aperta, ma anche gli sguardi di tutti gli altri erano concentrati sul Vampiro.
-Un figlio, tu hai un figlio? Non me l’hai mai detto!- Disse Buffy.
- Anche a me era sfuggito questo particolare…-aggiunse Faith – Beh è sorprendente. E’ anche una cosa bella. Me lo fai conoscere?-
-Già perché non ce lo fai conoscere?- chiese Willow con espressione serafica.
-Perché…io...insomma è una storia lunga- rispose Angel a cui era tornata di colpo l’aria tomentata e cupa di qualche settimana prima.
-Non mi va di parlarne e non mi va che lui venga ora. Non ora. Scusate.-
Angel si alzò e se ne andò dall’ufficio lasciando i presenti a contemplare la sedia vuota dietro la sua scrivania.
-Angel!- Buffy fece per alzarsi ma Faith la trattenne.
-Lascia stare B, non capisci? Ha bisogno di stare solo. Gli passerà-
Buffy guardò Faith come se per la prima volta la comprendesse realmente, come se potessero essere amiche e non rivali.
-Hai ragione Faith. Ci parli tu?-
-Vedrò quel che posso fare. Te lo prometto.-

****

La riunione si sciolse con la decisione che Faith e Kennedy sarebbero andate in perlustrazione per cercare il luogo dove Giles era tenuto prigioniero.
Le due ragazze partirono con la moto di Faith, e dopo che  Willow aveva dato precise indicazioni alle due su dove potesse essere tenuto prigioniero Giles.
Presto raggiunsero l’incrocio per Sunnydale, dove aveva incontrato Lorne.
-Ecco, Kennedy, qui è dove Lorne mi è venuto a prendere dopo che ero fuggita dalla prigionia.-
-Bel posto, invitante- rispose Kennedy osservando lo squallore del luogo- Guarda lì, Mario’s Bar, ci andiamo a fare una pizza?-
-Senti Monella, lo vuoi capire o no che siamo in missione?-
-Va bene, non ti scaldare. Mi sembri Buffy!-
- Se mi paragoni ancora a lei, è la volta che te le suono.-
- Ok messaggio ricevuto. Non ti preoccupare, per me sei mille volte meglio di B.-
- Brava, così mi piaci. Ma siamo sicuri delle indicazioni di Willow?-
-Certo, ha controllato il catasto col computer. Da queste parti ci deve essere una villa acquistata di recente da un certo Williams, che sembra sia collegato al gruppo degli Osservatori. La villa dovrebbe essere proprio qui vicino-
-Dovrebbe, potrebbe, parrebbe…ma qualcosa di certo Willow non può dirlo, eh?-
-Senti, Willow è sempre precisa in quello che dice, non ha sbagliato mai e ci si può fidare ad occhi chiusi…-
-Ma ti senti quando parli? Eh sì, ha ragione Lorne, l’amore è cieco.-
-Imbocca questo bivio qui!- disse Kennedy facendo finta di non badare al sarcasmo della bruna.
-Ecco ci siamo! Parcheggiamo la moto dietro a quegli alberi e proseguiamo a piedi- disse Faith.
Le due scesero dalla moto, la nascosero, e si avvicinarono alla villa cercando di non farsi vedere da eventuali presenti.
-Sì, mi pare che il posto sia proprio questo.-
-Visto?- disse Kennedy sorridendo – Willow aveva ragione-.
-Va bene monella, la tua ragazza aveva ragione, adesso vedi di muovere quel culetto e diamo un’ispezione dentro.-
-Vuoi entrare?-
-Certo che siamo venute a fare qui, se no, un pic-nic?-
-Ma se c’è qualcuno?-
- Io non vedo nessuno e nel caso…- Faith estrasse da sotto il giubbetto una corta mazza da baseball- il problema è suo.-
Le  due entrarono nella casa da una finestra che dava sul retro della casa.
-Sai ho il dubbio di essere fuggita proprio da qui.-
-Sei tornata al punto di partenza.-
Faith guardò male la collega, ispezionò la stanza, aprì l’armadio e poi il comodino senza trovare nulla. La sua attenzione fu attirata però da un piccolo orsetto di peluche minuscolo.
-Che carino! Dev’essere mio.- disse prendendo il pupazzetto e infilandoselo nella giacca.-
-Certo che sei un tipo strano tu, Faith- disse Kennedy scuotendo la testa sbalordita –vai in giro con una mazza da baseball ed un orsetto di peluche.-
-E perché, gli orsetti di peluche non possono giocare a baseball? Comunque se lo dici in giro…-
-Lo so, lo so , mi uccidi! -
-E adesso shh! silenzio- Faith aprì la porta lentamente si guardò in giro. Nessuno all’orizzonte. Fece cenno a Kennedy di seguirla. Le due perlustrarono le stanze ad una ad una, senza trovare indizi di nessun genere, se non qualche bottiglia sparsa in giro. Rimaneva da ispezionare la  sala più grossa. Sentirono un’auto che arrivava e si nascosero proprio nel salone, dietro delle grosse panche.
Sentirono i passi avvicinarsi e delle voci sempre più vicine. I tipi entrarono nel salone.
-Ehi Jack cosa dobbiamo prendere ancora?-
-Solo quei microfoni lì. E poi quegli amplificatori laggiù in fondo, dietro a quelle panche. Sbrighiamoci che Tavros vuole tutto a posto per il discorso di stasera.-
Jack raccolse alcune cose mentre l’altro tipo si dirigeva verso il luogo dove erano accucciate Faith e Kennedy.
Le due ragazze si accucciarono ancora di più, e il tipo le superò senza accorgersi di nulla. Afferrò con un enorme sforzo uno degli amplificatori, lo prese in braccio e lo portò fuori, troppo concentrato sullo sforzo per badare a qualsiasi altra cosa.
-Presto Ken, usciamo di qui-
-Ma non è rischioso?-
-Fai come ti dico.-
Le due sgattaiolarono fuori dalla sala, si infilarono in una stanza ed uscirono dalla finestra.
-Ed ora?-chiese Kennedy.
-Recuperiamo la moto e seguiamoli appena se ne vanno.-
Non appena i due accesero il motore del furgoncino sul quale erano arrivati e ripartirono, Faith e Kennedy accesero la loro moto, e si misero a seguire a distanza il furgone.
Una mezz’ora dopo il furgone entrò in un cortile. Le due cacciatrici come già in precedenza nascosero la moto ad una certa distanza dal luogo, non mettendola vicino all’ingresso principale, ma sul lato destro dell’edificio nel quale i due erano entrati.
-Ci siamo. Giles è lì dentro-
-Chi te lo dice?-
-Il mio sesto senso-

***

Le due cacciatrici osservarono con scrupolo quanto avveniva nella casa, muovendosi lungo il perimetro. Non c’erano molte persone di guardia. Un paio davanti alla casa e un paio sul retro.
Le due trovarono rifugio in una piccola macchia di alberi al riparo dal sole e da occhi estranei.
Dopo un po’ Kennedy chiese- Cosa facciamo, chiamiamo gli altri?-
-Naa!, non so nenche esattamente dove siamo, fino al tramonto Angel non si può muovere, non mi pare ci siano molti altri che ci  possano dare una mano, E Giles è là, in mano a questi balordi. Io direi di provare a liberarlo.-
-E se fallissimo?-
-La parola fallimento non esiste sul mio vocabolario.-
- Esiste sul mio, però. Hai almeno un piano?-
-Sì, andiamo lì e li sfondiamo.-
-Sei pazza?-
-Un po’.- fece Faith sorridendo. Poi più seria disse- Se hanno messo delle guardie sul retro è probabile che Giles sia lì.-
-Questa è la prima cosa sensata che ti sento dire da un po’ di tempo-
-Dobbiamo attendere il tramonto però.-
-Ma allora non vale la pena di chiamare Angel?-
-Naa!, quello s’è rimbambito dietro a Buffy- disse Faith sdraiandosi sull’erba a pancia in su.
Kennedy si sdraiò anche lei ma a pancia in giù in modo da controllare la casa.
-Gelosa?-
-Un po.’-
-Ma di Angel o di Buffy?-
-Di Angel, che mi frega a me di B?-
-Anch’io sono gelosa di Willow. E ‘ normale.-
-Sì. Allora appena torno ci provo con la rossa.-
Kennedy estrasse un piccolo coltello e lo mise sotto la gola di Faith –Non ci provare nemmeno per scherzo.-
-Ehi, metti via quell’arnese, stavo scherzando!-
-Come vedi anch’io so fare la dura, all’occorrenza- disse sogghignando Kennedy, mentre ripiegava il coltellino svizzero. La sua attenzione si spostò poi sulla casa.
-Sembra che stia succedendo qualcosa.Le due guardie non ci sono più-
-Vedere- disse Faith rovesciandosi sulla pancia –Sì. Credo che stia arrivando il momento di agire.-

Le due si avvicinarono gattoni alla casa, poi, una volta sicure di non essere state viste e arrivate quasi a contatto con i muri, si alzarono in piedi e incominciarono a sbirciare. Videro una specie di incavo nella costruzione, che riparava dalla vista, e si portarono al suo interno in modo da non farsi vedere.
 C’era una finestra proprio lì e Faith disse a Kennedy- Vediamo cosa c’è dentro!-
-Dovresti sollevarmi, così posso vedere.-
-Ehi Ken, perché non sollevi tu me?—
-Sei troppo pesante, con quel culone che ti ritrovi-
Faith stette un attimo in silenzio indecisa se tirare un pugno alla sfacciata collega o se passarci sopra.
-Ok, ti aiuto, ma non sono culona.-
- Va bene scusa, adesso aiutami- Kennedy salì in spalla a Faith e così facendo riuscì a vedere dentro
-Non vedo molto ma…siamo fortunate: cioè quasi.-
-Ovvero?-
-C’è Giles ma mi pare che ci sia dentro anche qualcun altro.-
E ora?-
-Sta uscendo… è uscito.-
-Presto allora vai!-
Kennedy rapidamente aprì il vetro, si issò ed entrò nella stanza.
-Signor Giles sono io - Sussurrò.
-Io… chi?- rispose Giles con una voce particolarmente impastata.
-Kennedy, non mi riconosce?-
-Kennedy, ma non era morto? Anzi erano morti tutti e due-
-Oh, cavoli, è sbronzo.-
Kennedy sciolse rapidamente i nodi che tenevano legato Giles alla finestra. Sentì poi dei passi che si avvicinavano.
-Presto Signor Giles, si sbrighi-
-Cosa fai Kennedy mi rapisci?-
-No, la libero! In fretta!-
Kennedy spinse Giles verso la finestra, poi lo prese di peso e lo sollevò
-Quasi era meglio sollevare Faith, senza il quasi.-
- Si cali dall’altra parte- i passi si avvicinavano sempre di più.
Faith vide la faccia di Giles fare capolino lo afferrò per le spalle e lo tirò giù. L’inglese le franò addosso.
- Se mi vedesse Angel in questa posizione con lei, chissà cosa direbbe.-
-E’ una bella posizione.-commentò Giles sorridendo inebetito.
Kennedy intanto si era buttata giù dalla finestra e li aveva raggiunti.
-Ma che, è ubriaco?- Chiese Faith,
-Che ne so! Non c’è tempo da perdere, ci hanno scoperto!-
Le due ragazze presero sottobraccio Giles e si lanciarono verso il posto dove avevano lasciato la moto, che era ad almeno trecento metri.
Arrivarono al veicolo che già dietro di loro si sentiva il rombare di motori accesi.
Faith salì sulla moto e infilò la chiavetta accendendo il motore.-Beh, cosa aspettate?
-No, io non salgo su quella cosa.-
-La prego mr Giles salga- lo implorò Kennedy.
-No, no, no - disse scuotendo il capo l’inglese.
-Senta Giles se sale qui con noi, le promettiamo che saremo moolto carine con lei, più tardi- Faith sorrise maliziosa.
-Ah. allora siì- finalmente Giles salì sul velivolo con Kennedy a ruota.
-Ce la faremo così pesanti?- chiese Kennedy
-Ce la dobbiamo fare- rispose Faith lanciando la moto a tutta velocità.
Appena sulla strada videro tre ragazze che correvano nella loro direzione
-Sono le slayers!-
Le tre indicarono la moto di Faith ad un auto che stava sopraggiungendo. L’auto seguì per  un breve tratto i tre in fuga, ed arrivò quasi addosso ma Faith con un’ardita manovra si gettò dentro ad una stradina all’improvviso e la macchina dietro nel tentativo di correggere la traiettoria, finì fuori strada-
-Evvai!, ce l’abbiamo fatta- esclamò Kennedy.

****

I tre irruppero nella sala dell’Hyperion.
-Giles!-
- Kennedy!-
-Faith!- gridarono a turno Buffy,Willow e Xander.
-Ragazze, sono contento di rivedervi, avevo proprio paura vi succedesse qualcosa. E sono contento di rivedere lei, Mr Giles- disse con la sua solita tranquillità e bonomia Lorne.
Angel uscì dall’ufficio in quel momento
-Ehi ma…i patti non erano che vi limitavate a controllare…dovevate chiamarmi!-
-Ci siamo arrangiate da sole, bel maschione.- disse Faith.
-Giles come sta?- chiese ansiosa Buffy.
-Mi sento come un po’…confuso…- disse strizzando gli occhi, Poi crollò a terra sostenuto all’ultimo istante da Lorne e Xander.
-Lasciatelo, ci penso io- ordinò Angel prendendo in braccio il professore inglese e trasportandolo su per le scale.
- Il maschione si dà da fare - commentò Faith.
-A proposito di maschi, speriamo che Giles si dimentichi della promessa che gli hai fatto sulla moto- le bisbigliò Kennedy all’orecchio.
- Ah non ti preoccupare, non credo che se ne ricorderà, era sicuramente sotto l’effetto di qualche droga. E anche se ricordasse…non credo che avrebbe il coraggio di parlarne.-
Kennedy annuì.
-Almeno spero!-concluse Faith con un sorrisetto.
-Ehi Ken - disse Willow abbracciandola- Di cosa state confabulando tu e Faith?-
-Niente, cose da…cacciatrici-
-Non posso sapere?-
-Beh,… veramente…-
-La tua ragazza, mi ha chiamata culona. E poi mi ha minacciato con un coltello. Dille di stare all’occhio.- disse Faith con aria arrabbiata a Willow. Poi si girò e fece l’occhiolino a Kennedy.
-Faith, ero in pensiero.- Disse Xander.
-Non ti preoccupare, sto bene- gli rispose la bruna. –E’ bello che tu ti preoccupi per me. Grazie.-Così dicendo gli sorrise e  gli accarezzò il viso.

****

Tavros chiamò a rapporto Faulkner e gli altri responsabili della sicurezza.
-Sono molto amareggiato per quello che è successo oggi. Avevamo per le mani Giles, il traditore Giles, e ve lo siete lasciato sfuggire. E’ possibile che non si riesca a portare mai a termine un piano?-
I tre si guardarono sbigottiti, tranne Faulkner che replicò – Se posso introdurre un concetto Fratello Tavros…-
-Sentiamo quale ridicola scusa ha da accampare  fratello Faulkner. Io mi fidavo di lei, mi pareva uno dei pochi.-
-Mi spiace per il…contrattempo di oggi, è stato sicuramente uno smacco ma se consideriamo le cose da un altro punto di vista, forse può essere un nostro vantaggio.-
-Si spieghi Faulkner.-
-E’ semplice Maestro, Loro hanno ripreso Giles, e penseranno di essere forti e al sicuro. Ma vede, io avevo già fatto dare il siero della verità al prigioniero. Ed aveva parlato. Eh sì ha cantato a lungo e bene.-
-Ah, non ero stato informato di questo. Resta il fatto che il prigioniero ci è sfuggito-
-Già. Ma prima ci ha detto tutto.. Dove sono, Chi sono, in quanti sono, e soprattutto che sembrano divisi al loro interno. E adesso penseranno a festeggiare e mentre loro festeggeranno e si daranno ai loro empii comportamenti…-
-Noi potremo aprofittarne per dar loro un colpo mortale- concluse Tavros.
-Esatto, maestro Tavros, esatto.-

FINE DELL’EPISODIO



 

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Capitolo 9
*** Nell'oscurità ***


Nelle puntate precedenti: Dopo aver perso la memoria Faith giunge a Los Angeles dove collabora con Lorne ed Angel, da cui è attratta, alla Angel Investigations .  La Scooby gang si riunisce a Los Angeles ed indaga su una setta che rapisce le cacciatrici. Buffy, salvata da Xander e Faith si unisce la gruppo, ma le vecchie ruggini con Faith portano ad una serie di diverbi fra le due cacciatrici. Faith e Kennedy si scontrano con due delle slayer al servizio del Monaco Tavros, che si è insediato nel Nuovo Consiglio degli Osservatori. Giles viene rapito dalla setta  ma Faith e Kennedy lo liberano

Sommario: La Gang di Sunnydale festeggia il ritorno di Giles. Ma Tavros ed i suoi adepti sono pronti a rovinare la festa. La tragedia è dietro l’angolo.


 

CAPITOLO 9
NELL’OSCURITA’





La stanza era quasi completamente al buio, debolmente rischiarata da una fioca luce che proveniva da due candele.
Faith era immersa nell’oscurità.
Oscuri erano i suoi pensieri.
Sentiva la sua anima pesargli come un macigno.
Sentiva il dolore emergere dalla profondità del suo essere.
Pensieri ingombranti le affollavano la testa confusa.
Pensieri di morte.
Era totalmente immersa in queste sensazioni, quando qualcosa attrasse la sua attenzione.
Una figura si fece avanti, nell’oscurità.
Faith credette per un  attimo di avere le traveggole, o di essere in qualche specie di incubo ad occhi aperti. Poi intravide una figura familiare: possibile che…
-Xander sei tu?-
-Sì. Faith, sono io-


*****

24 ore prima:

Willow porse una tazza  fumante a Giles.
-Tenga, Mr Giles, è un infuso  d’erbe che serve a purificare lo spirito e…anche il corpo.-
-Grazie Willow,  sei molto gentile.-
Giles bevve con estrema lentezza il preparato bollente.
Dopo alcuni sorsi chiese, con aria leggermente sospettosa – Non sembra male, ma cos’è di preciso, se posso sapere -
-Oh solo una ricetta Wicca. Niente di speciale-
-Contiene solo chiodi di garofano, hashish, coda di rospo, ali di pipistrello, penne di corvo, e, per coprire il sapore, succo di pomodoro andato a male- intervenne Kennedy.
-Davvero?-
-Oh, a Kennedy piace scherzare- sorrise Willow - non c’è nulla di quello che ha detto. Lo beva fino in fondo. –
Giles la squadrò per un attimo sospettoso. Poi, convinto dalla serenità della giovane, si decise a mandare stoicamente tutto giù in un sorso.
- Beh però il succo di pomodoro rancido c’era sul serio - disse Kennedy a bassa voce. Willow le dette una gomitata.
-Bene Mr Giles, adesso si riposi, noi siamo qui nella stanza accanto, se ha bisogno di qualcosa, ci chiami con quel campanello. -

****

Faith bussò con leggerezza alla porta della stanza 312. Attese qualche istante poi tornò a bussare con più vigore.
-Chi è?- chiese la voce all’interno.
-Sono Faith-
-Avanti-
Faith girò la maniglia della porta ed entrò con calma nella stanza che era totalmente al buio tranne per una luce che proveniva dall’ultima camera, percorse quindi qualche passo guardandosi attorno con circospezione.
-Angel, dove sei?-
-Qui - disse una voce proveniente dalla camera da letto.
Faith si avvicinò alla soglia della stanza e chiese – Posso entrare? Disturbo?-
- Non sei una vampira, quindi puoi entrare anche senza chiedere il permesso.-
Faith sorrise ed entrò nella stanza, Angel era sdraiato sul suo enorme letto, le braccia dietro alla testa, nel tipico atteggiamento di chi ha la testa pervasa da pensieri insistenti.
- Ti sei rifugiato qui, tutto solo. Sembra che tu voglia isolarti da tutto -
-Ti capita mai di voler stare da sola, di non aver voglia di vedere nessuno?-
Faith fece un largo cenno di assenso
-Sì, certo, mi capita. Dovresti saperlo.-
Angel continuava a guardare fisso davanti a sé, quasi senza badare alla presenza della cacciatrice.
-Posso sedermi?- chiese Faith indicando il letto.
-Prego.-
La ragazza si sedette timidamente sul letto.  Guardò in giro nella stanza. Tutto le sembrava incredibilmente ordinato.Così quella era la stanza del vampiro Angel. Come faceva ad essere così ordinato, si chiese. Pensò che quell’ordine, forse, avesse qualcosa a che fare con il fatto che non sgranocchiava tutti quei popcorn e cioccolate e biscotti come faceva lei, lasciando in giro i relativi sacchetti.
I due stettero in silenzio per un po’,  Angel sempre immerso nei suoi pensieri, o forse semplicemente silenzioso, Faith incerta su quello che doveva e non doveva dire.
-Ne vuoi parlare?- disse alfine.
-Di cosa?- rispose Angel chiudendosi a riccio.
-Di quello che ti tormenta. Ci sarà qualcosa che ti tormenta, qualcosa che ti rende pensieroso.-
Angel rimase per un attimo immobile nella sua espressione, poi finalmente rivolse lo sguardo verso Faith.
-Strano che tu ti preoccupi per me-
-Perché, non siamo amici? Tu ti sei preoccupato tante volte per me. Per una volta posso essere io a badare a te.-
Angel sorrise.
-Qulacuno vuole prendersi cura di me…è la prima volta che lo sento. Non finisci di stupirmi.-
Faith scrollò le spalle con aria indifferente poi attaccò – Allora fuori il rospo-
-Quale rospo, non mangio rospi.-
-Sai cosa voglio dire, no? Si tratta di tuo figlio…si chiama Connor?-
-Non ti si può nascondere niente, vedo.-
-E’ una delle mie qualità- sorrise Faith.
-E’ una storia lunga e difficile-
-Ho tempo-
- Connor nacque in modo del tutto imprevisto ed imprevedibile, Sua madre era una vampira, Darla…-
-Incredibile…-
-Già. Lei morì dandolo alla luce. Anzi è il caso di dire che morì per darlo alla luce, Proprio nel momento della sua morte riacquistò la sua umanità…-
-Prosegui.-
- Per me la nascita di Connor fu uno dei momenti più belli della mia lunga vita. Anzi forse fu il solo momento bello. Poi però iniziarono i problemi.-
- I soliti problemi tra padre e figli…-
- Non proprio i soliti…lui sviluppò una specie di odio per me, cercò persino di uccidermi. Poi decidemmo di non vederci  più. Era la soluzione migliore. Lui ha la sua vita ed io la mia…-
-Non vita. Scusa Angel se non mi faccio gli affari miei, ma non credo tu possa continuare così.-
-Così come?-
-A negare i tuoi sentimenti. A rinchiuderti in te stesso. A rifiutare gli altri. So che forse non sono la persona più adatta per dirti questo, ma non credo che questo sia l’atteggiamento giusto. Sei inquieto perché Connor potrebbe arrivare qui, Ma questo può essere una possibilità per te per risolvere i vecchi problemi, non credi?-
Angel rimase in silenzio per qualche istante.
-Hai ragione, Faith. Ci devo provare.-
Faith si alzò dal letto e si diresse verso la porta ma prima che uscisse Angel le disse: - Grazie Faith per quello che hai detto. Anch’io ti devo dire una cosa. –
-Cioè?-
-Ricordi che ti ho detto che Buffy aveva da dirmi una cosa importante, quel giorno in cui fu rapito Giles?-
-Sì, me lo ricordo.-
- Sai cosa mi disse?. Che suo marito è morto, Era malato e lei lo sposò ugualmente, per fargli vivere serenamente gli ultimi giorni.-
Faith lo guardò con aria stupita – Non sapevo, non potevo immaginare….mi spiace per Buffy. Le parlerò. Povera Buffy-
- Vedi, Faith.Tutti abbiamo le nostre ragioni-
-Continuo a pensare che tu abbia sbagliato, quel giorno- disse sorridendo la cacciatrice.- A più tardi.-

 ****

Tavros camminava nervosamente nell’ampia stanza. D’un tratto la porta si aprì e un uomo vestito di nero fece la sua comparsa facendo entrare 5 ragazze: Una ricciola, nera e bassa, un’altra più alta e bionda ma più robusta. Una terza era invece alta e slanciata. Le ultime due erano una ragazza di colore di media statura e una ragazza dai chiari tratti orientali.
Tavros fece cenno alla guardia di uscire e si avvicinò alle ragazze passandole in rassegna una ad una.
-Mary. Louise, Annabel. Pam, Joey. Vi ho chiamato qui perché ho qualcosa di importante, molto importante da dirvi-
-Si, Maestro- disse Mary.
Tavros le sorrise compiaciuto, poi la sua espressione ritornò ad essere dura ed impenetrabile.
- Avete una missione da compiere, una missione di importanza fondamentale. Dovete uccidere quel vampiro, quell’Angel. E portarmi qui quella cacciatrice ribelle, quella Faith.-
-Lo faremo- disse convinta Mary, le altre annuirono, tranne Louise, che dopo un attimo di esitazione disse: -Ma…da sole?-
-Tavros sorrise sicuro di sé.
-Hai forse paura di non farcela, piccola Louise?-
La ragazza scosse leggermente il capo in senso di diniego.
-Non sarete sole. Con voi ci saranno sei dei miei migliori uomini- Se qualcuna di voi non se la sentisse però…può sempre rimanere qui a lavorare in cucina…il posto per i vigliacchi e i codardi.-
Le altre ragazze sorrisero sprezzanti verso Louise che, presa alla sprovvista dichiarò- Ci voglio essere anch’io. Sono pronta a combattere.-
-Bene- disse Tavros- conto su di voi. Non deludetemi.-

*******

Angel entrò nel suo ufficio e vi trovò Giles che stava sfogliando un libro voluminoso preso dalla piccola biblioteca che un tempo era stata di Wesley.
-Mr Giles. Vedo che si è ripreso.-
Giles, sorpreso, richiuse affrettatamente il libro.
-Può continuare a leggere, anzi credo che un erudito come lei possa interpretare meglio di me tutti quei libri.-
-Oh sì, certo. Ma stavo solo curiosando, senza uno scopo preciso.-
-Come sta?-
-Bene, direi. Ancora un po’ scombussolato, Ma credo di essermi ripreso-
-L’hanno drogata per caso?-
-Credo di sì. Ma non ho dei precisi ricordi.-
-Forse le hanno fatto lo stesso trattamento di Faith. Per fortuna le due ragazze sono arrivate in tempo…-
- Le due ragazze?-
-Sì. Faith e Kennedy. Sono state loro due a tirarla fuori dai guai-
- Non le ho ancora ringraziate.-
-Ci sarà tempo.-
-Già. Vede Angel, ho l’impressione che quello che abbiamo vissuto fino ad adesso sia solo l’inizio di qualcosa di molto più grosso e…imprevedibile.-
-Cosa vuole dire?-
-Durante la mia …permanenza forzata in quel luogo ho avuto modo di conoscere il punto di vista di questa setta. Sono fanatici e determinati. Non si fermeranno di fronte a nulla.-
Giles stette un attimo in silenzio come se riflettesse su quello che aveva appena detto e poi riprese, quasi come in trance- Di fronte a nulla.-
Angel lo guardò intensamente ed annuì.
La porta si spalancò ed apparve Faith
-Ehi cosa fate lì voi due musoni!. Dai venite di là. Si festeggia!.
I due si guardarono perplessi poi Angel si voltò verso Faith sorridendo.
- Arriviamo!-
****

Faith aprì la porta del locale riservato un tempo alla colazione degli ospiti dell’Hyperion Hotel.
Angel la seguiva da presso.
Buffy, Kennedy, Willow applaudirono e  gridarono con genuino entusiasmo:-Bentornato!”
Angel, sorpreso, sorrise compiaciuto e ringraziò
-Siete veramente molto gentili, non mi aspettavo una accoglienza così calorosa-
Le tre ragazze e Faith lo guardarono perplesse.
-Non è per te- disse Kennedy.
-Oh Giles, finalmente!-esclamò Buffy mentre correva ad abbracciare il suo Osservatore, ben presto seguita dalle altre ragazze, e da ultima Faith che sussurrò all’orecchio dell’imbarazzato ma anche compiaciuto inglese –Bentornato, Mr Giles-
Dalla cucina uscì Xander, con in mano una enorme teglia esclamando- Bentornato anche da parte mia, Mister Giles, ma adesso diamo il benvenuto anche a questo ottimo sformato di patate!-
-Buona idea!- esclamò Faith.
I sei si sedettero alla tavola imbandita mentre Xander li serviva, iniziando naturalmente dal festeggiato.
Faith si buttò famelica sul cibo.
-Mmm, ottimo Xander, ma dove hai imparato a cucinare?-
-Ho lavorato un po’ in una tavola calda, così ho imparato qualche piatto-
- Sì per l’esattezza quattro tipi diversi di ricette- specificò Willow
-Beh, era il menu completo del locale- si difese Xander.
-Però ha imparato a lavare ogni tipo di piatto e bicchiere- disse Kennedy.
-Già. Ma mi spiace per te, stasera ti tocca!-
-Cosa?-
-Eh già monella, tocca proprio a te- disse ridendo Faith – ne posso avere ancora un po’?-
- Mi fa piacere che ti piaccia. -disse compiaciuto Xander
-Ah. Lei si mangerebbe qualsiasi cosa.- replicò Kennedy
- Bene, allora visto che non ti piace…- Faith allungò le mani sottraendo il piatto da sotto il naso della giovane cacciatrice.
-Ehi aspetta, quello è mio!-
-Allora ti piace eh?-
-Ragazze, un attimo di attenzione- le interruppeWillow- Penso che sia giusto far parlare il nostro festeggiato. Mr Giles…-
Giles si schernì ma tutti lo incitarono a parlare a gran voce
Giles si alzò in piedi, si tolse per un attimo gli occhiali e poi tornò a metterseli.
- Vi ringrazio molto per questa accoglienza. Sono veramente…commosso. Non so bene neanche cosa ho fatto per meritarmi questo…a parte… farmi rapire.- sorrise amaramente nel pronunciare queste parole.
Giles sentì gli occhi di tutti gli astanti fissi su di lui. Prese in mano il bicchiere che Angel gli aveva  nel frattempo riempito e con aria solenne dichiarò
- Al diavolo la tristezza, auguro a tutti voi, e anche a me stesso, cent’anni di fortuna. Alla faccia dei nostri nemici e di chi ci vuole male!-
Un applauso scrosciante salutò queste parole- Evviva!- gridarono le ragazze –Grande Giles!- esclamò Xander levando in alto il calice pieno accompagnato da Angel, e subito dopo da tutti quanti.
Alla fine del brindisi Giles chiese ad Angel- Ma dov’è il suo amico. Lorne?-
-Veramente non saprei, mi ha detto che aveva delle cose da fare- rispose il vampiro.
Un rumore improvviso e molto netto attirò l’attenzione di tutti quanti.
- Che sia Lorne?- chiese Buffy.
- Mi sembra strano- rispose Angel sospettoso, -vado a dare un’occhiata-.
- Sarà Lorne di certo, bene, volevo proprio fargli assaggiare questo Zibibbo, me l’ha portato mio zio dall’Italia- disse Xander
-Ma non pensi ad altro che a bere e a mangiare?- gli chiese Kennedy-
-Ti posso assicurare che pensa anche ad altro- rispose maliziosamente Faith.
- Sono una persona con svariati interessi,- le rimbeccò Xander.
-Già!- Faith e Kennedy risero.
Le loro risate furono interrotte da dei forti rumori che sentirono provenire dalla Hall.
-Andiamo!- Faith fece un cenno a Kennedy che la seguì immediatamente.
Le ragazze entrarono nella Hall e videro Angel che lottava contro due altre ragazze, due delle slayer che avevano già incontrato. Due tizi erano stesi per terra, evidentemente colpiti duro da Angel.
Faith intervenne con forza contro la prima che riconobbe come quella di nome Mary.
- Toh chi si  rivede! - Disse colpendola con un gancio destro. Poi la rialzò da terra e le disse – Non ti ho ancora ringraziato per l’altra sera- Questa volta la colpì con tutta la forza mandandola per terra fuori combattimento. Intanto Kennedy stava lottando contro Louise e  ne stava avendo ragione, ma intervenne Annabel e le cose si fecero complicate. Altri due energumeni si fecero sotto ed Angel se ne sbarazzò, ma un altro, appostato dove c’era il giardino, scoccò una freccia che colpì il vampiro allo stomaco. Angel si accasciò, cercando di strapparsi la freccia dal corpo.
-Angel!- Gridò Faith.
 In quel momento Louise si scagliò contro Angel con un paletto cercando di colpirlo al cuore. Faith lo bloccò appena in tempo.
-Difendi i vampiri eh?-
-E tu te la fai coi criminali- replico Faith e la colpì con una testata e poi con un calcio.
Louise cadde a terra. Anche Kennedy aveva avuto momentaneamente la meglio su Annabel, ma in quel momento irruppero altre due slayer e due degli energumeni si erano ripresi e si facevano avanti minacciosi.
Una freccia sfiorò Faith.
Xander e gli altri irruppero nella Hall.
-Andate vià- gli gridò Faith- Xander portali via!!
Xander prese in mano una sedia facendola roteare sopra di sé,  e intanto gridò rivolto agli altri tre
–-Presto! Su per le scale!-
Willow e Giles non si fecero pregare e salirono rapidamente alcuni gradini, Buffy invece si fermò dopo solo due o tre gradini. Uno degli energumeni nerovestiti si lanciò verso di lei ma Xander lo colpì con la sedia fracassandogliela letteralmente addosso. Il rapitore cadde pesantemente al suolo.
Ma immediatamente  una slayer dai tratti orientali si gettò su Buffy e la catturrò prendendola per le braccia e torcendogliele dietro la schiena. Buffy cercò di divincolarsi, ma la forza della slayer era superiore alla sua, ormai disabituata alla lotta.
Xander però intervenne con la gamba della sedia che gli era rimasta in mano e colpì con questa la slayer.
 La slayer  sentì il colpo e mollò la presa. Buffy cercò di colpirla ma i suoi movimenti erano troppo lenti per la ragazza cinese che la evitò facilmente e la colpì allo stomaco mandandola al tappeto. Xander furioso intervenne ancora colpendo ripetutamente la slayer, e questa dovette arretrare di qualche passo. Xander si girò un attimo verso Buffy per assicurarsi che stesse bene.
-E’ OK- sibilò la bionda mentre si rialzava. Il suo sguardo fu catturato da qualcosa.
Xander volse lo sguardo verso il punto dove guardava Buffy. Vide uno dei nerovestiti puntare l’arco di precisione verso Buffy. Senza pensarci  su due volte e gridando con tutta la voce che aveva in gola –NOOO!!- si frappose fra la freccia che stava per partire e il corpo di Buffy.
Il rapitore scoccò la freccia che andò a conficcarsi in pieno petto del giovane.
-Xander!!- urlò Buffy, sorreggendo il ragazzo.
Giles e Willow tornarono indietro e mentre Willow aiutava Buffy, Giles si buttò anch’egli nella mischia,
Il grido di Buffy aveva attirato l’attenzione di Faith e Kennedy. Mentre Angel ancora lottava contro i due energumeni, contro cui era in netta difficoltà a causa della ferita, Faith si lanciò contro la slayer di nome Pam e con un paio di colpi la mise per terra. Poi si rivolse contro l’orientale Joey, che però era molto rapida, e ingaggiò con lei un duello feroce e spettacolare.
Kennedy si era invece gettata contro il rapitore che aveva scoccato la freccia e l’aveva trascinato di peso nel cortile, dove aveva ingaggiato un corpo a corpo dall’esito incerto.
Giles stava cercando di dare man forte ad Angel, ma una delle slayer che si era ripresa l’aveva rapidamente messo per terra.
La situazione si stava facendo drammatica per la Scooby Gang, tanto più che Mary e Louise si erano riprese ed avevano afferrato per le spalle Faith, che si dibatteva nel tentativo disperato di liberarsi della presa delle sue “colleghe”.
Di colpo la porta si spalancò e tre individui fecero il loro ingresso.
Un ragazzo di colore,  vestito di jeans, alto e con una bandana in testa e con una mazza da baseball in mano, un ragazzo più giovane, coi capelli lunghi e un aspetto quasi angelico, amch’egli armato di mazza.
Dietro di loro, vestito sempre elegantemente e con colori sgargianti, ma anche lui armato di mazza, si scorgeva Lorne.
Il ragazzo di colore si precipitò in aiuto di Angel e nel giro di pochi secondi aveva messo fuori combattimento uno degli aggressori e fatto fuggire l’altro.
Il ragazzo giovane intervenì in aiuto di Faith che, approfittando della distrazione provocata dall’irruzione improvvisa, era riuscita a liberarsi per un attimo della presa delle due slayer.
Il ragazzo spintonò violentemente l’orientale verso la porta, facendola cadere a terra. Mentre questa si rilzava, Lorne ne attirò l’attenzione chiedendole, con aria innocente :-Scusi, mi saprebbe indicare i servizi?-
La ragazza guardò con aria stranita il demone, ed egli la colpì improvvisamente con la sua mazza in testa, facendola crollare esanime.
-Chiedere è lecito, rispondere è cortesia -commentò il Pyleano.
Intanto Faith aveva ingaggiato un duello durissimo  con Mary e Louise che venne risolto ancora una volta  da Lorne. Egli infatti, giunto di soppiatto alle spalle di Louise, la mandò al tappeto con un'altra preciso colpo di mazza.
Intanto Anche Kennedy era rientrata a dar man forte agli altri.
Gli aggressori incominciarono ad arretrare. Due delle slayer erano a terra, insiema a tre dei nero vestiti, quello che aveva scoccato il dardo assassino era stato messo fuori combattimento da Kennedy.
Un uomo piccolo con dei baffetti si affacciò dal giardino e gridò
-Presto, ritirata!, Ritiriamoci tutti-
Faith, Kennedy e il ragazzo di colore si mossero all’inseguimento dei fuggitivi, ma l’individuo  azionò un meccanismo dalla bombola che teneva in una mano e una specie di nebbia li avvolse per qualche istante, il tempo di sparire alla vista.
Non tutti però erano riusciti a scappare.
 Louise si alzò e cercò di fuggire ma Faith la fermò:
- Dove credi andare?- disse bloccandola per un braccio mentre Lorne la colpiva, ma con meno efficacia rispetto a prima, e i due ragazzi che erano arrivati con lui la presero di peso e la legarono ad una poltrona.
Bene siamo arrivati appena in tempo!- commentò soddisfatto Lorne. Poi si girò e vide sulle scale Xander con una freccia conficcata nel petto e Buffy e Willow disperate che lo assistevano sorregendolo.
-Per tutti i diavoli di Pylea, forse ho parlato troppo presto!- commentò amaramente il demone.

 ****

Faith corse verso Xander, con il cuore in gola.
Il ragazzo giaceva tra le braccia di Buffy con Willow che gli asciugava amorevolmente il sudore che scendeva copiosamente. Una macchia di sangue si allargava in mezzo al petto dove il dardo era conficcato.
-Xander dì qualcosa, ti prego!-
Il ragazzo sorrise debolmente. Faith si aggrappò disperatamente alla freccia come se volesse strapparla, ma Giles la fermò.-
-Non serve a niente- le disse- peggioreresti solo la situazione.
Faith guardò disperata Xander.
-Ma perché, perché??-
- Non c’è un perché. Capita di morire. Te l’avevo detto- disse con un filo di voce Xander-
- No, tu non  stai morendo- gridò Faith con le lacrime agli occhi-Non morirai… Non ora - disse scuotendo la testa.
Anche i visi di Buffy e di Willow erano inondati di lacrime.
-Non preoccupatevi per me, ragazze. Ho fatto sempre quello che ritenevo giusto fino all’ultimo.
Sapevo che sarebbe venuto il mio tempo. E poi…-
Buffy gli accarezzò il viso mentre Faith gli teneva la mano-
-Se avessi dovuto scegliere come morire, avrei scelto di morire così. Tra le braccia di tre belle ragazze. Le mie ragazze preferite. Le mie amiche.-
Xander pronunciò le ultime parole con un soffio di voce. Poi volse gli occhi verso l’alto ed emise un lungo e penoso sospiro. Il suo cuore cessò di battere.
Buffy scoppiò a piangere silenziosamente.
-No, Xander, ti prego, no!- sussurrò Faith abbracciandolo in preda ad un evidente tremore.
Willow la abbracciò a sua volta.
-Fatti forza, Faith- le mormorò all’orecchio accarezzandola- fatti forza-
-No!- Gridò Faith.-Noo!-
Poi si girò. Vide Louise spaurita e legata ad una sedia, Si alzò puntandola e incominciò ad avanzare con uno sguardo in cui si leggevano le fiamme dell’inferno.

***

-Faith no!- Le gridò Willow tendendo le braccia verso di lei.
Ma Faith non la sentiva. Come non sentiva Angel che le diceva di fermarsi, o Lorne che la implorava di pensarci, di non aggiungere dolore a dolore. Sentiva solo un dolore lancinante che la martellava in testa, nel cuore, nelle viscere. Un dolore che doveva placare in ogni modo, e sapeva qual’era il modo più semplice. Estrasse il coltello a serramanico che teneva sempre a portata di mano e lo puntò verso la sventurata slayer che la guardava con gli occhi pieni di terrore.
Angel si frappose tra lei e la vittima predestinata.
-Faith, dammi quel coltello, coraggio.-le disse guardandola serio negli occhi.
Faith guardò Angel come se lo vedesse per la prima volta. Vide il suo maglione scuro macchiato di sangue per via della freccia che l’aveva colpito prima.
A quella vista sorrise. –E proprio tu mi chiedi di fermarmi. Dovresti essere dalla mia parte.-
-Non credo, Faith, Non è questo il modo-
-A te non importa. Anzi magari ti fa piacere.-
-No Faith, mi spiace quanto a te, quanto a tutti…-
-No!-.disse Faith scuotendo la testa, tu non puoi capire…-la ragazza scosse la testa agitando il coltello nell’aria, in preda ad una evidente crisi di nervi- levati altrimenti…io…-
-Faith!- una voce imperiosa giunse alle spalle della cacciatrice. Faith si fermò per un attimo. Davanti a lei comparve Buffy, con gli occhi ancora lucidi per le lacrime, ma con un’espressione ben determinata.
-Faith, non farlo. Non servirà a riportare indietro Xander. Se servisse, ti giuro che lo farei io stessa, Ma non serve. Non servirà. Ti renderà solo simile a loro. –
Faith fu colpita dalle parole e dal tono della voce di Buffy. La sua presa sul coltello incominciò a farsi più debole.
-Da brava Faith, dammelo- le disse Buffy.
Faith guardò il coltello, poi Buffy. Lasciò cadere la lama per terra, si coprì il volto con le mani, poi le tenebre incominciarono a scendere su di lei. Angel la abbracciò appena in tempo per evitare che cadesse per terra svenuta.
-Faith- Le sussurrò.
La ragazza lo guardò con occhi spenti, prima di collassare.
Angel la prese tra le sue braccia.
-La porto su in camera sua-
-Ce la fai? Sei ferito.-gli chiese Buffy.
-Non ti preoccupare, sono stato peggio.-le disse.
Poi salì le scale tenendo in braccio Faith svenuta.

****

Faulker entrò nella sala
-Mi ha chiamato Maestro?-
-Sì l’ho chiamata. Vorrei un preciso rapporto su quanto è successo. Non ho visto nessun prigioniero. Anzi mi è stato detto che una delle nostre slayer è stata presa dai nostri nemici. Ha delle spiegazioni al riguardo?-
-La spiegazione è semplice: sono degli ossi più duri di quel che pensavamo, Quell’Angel si è difeso come un leone.E quella Faith…doveva vederla, lottava come una furia scatenata-
-Angel è un vampiro, cosa pensavate che fosse una passeggiata uccidere un vampiro di quasi trecento anni?-
-No. Ma…-
-E in quanto alla cacciatrice Faith….ne parla con molta ammirazione, Faulkner. Stia attento, la strada del peccato è molto facile da percorrere-
- La mia è una valutazione esclusivamente tecnica.-
-Bene. A proposito di valutazione tecnica. Qual è la sua valutazione tecnica su questo ennesimo fallimento. Sconfitta…Disastro…Vergogna….scelga lei i termini giusti.-
-Maestro, So che le cose non sono andate come avevamo preventivato. Tuttavia non siamo andati via del tutto a mani vuote.
-Ah no?-
-No, Maestro, un piccolo risultato lo abbiamo ottenuto, Abbiamo ucciso uno dei loro e ferito Angel. Inoltre gli abbiamo messo paura -
Uno dei loro chi? una cacciatrice, l’osservatore, il demone? chi, Faulkner chi? -
Uno dei loro amici, un ragazzo con una benda su un occhio-
Tavros si girò, percorse qualche passo meditabondo, poi si volse di nuovo verso Faulkner.
-Paura? Paura mi dice. Il nostro obiettivo non era di mettergli paura. Né di ammazzare un insignificante ragazzo. L’unico risultato che abbiamo ottenuto è di averli messi sull’avviso e, soprattutto, di averli fatti arrabbiare. Adesso ci verranno a cercare, carichi di odio e in cerca di vendetta. Se sono così temibili come dite voi, come pensate di fermarli? -
Non penso di fermarli. Che vengano. Noi li aspetteremo.-

****

Faith si svegliò, vide il viso di Angel davanti a lei.
-Stai bene?- le chiese il vampiro.
Faith non rispose, mosse il suo sguardo da Angel alla stanza, come se fosse la prima volta che vedeva quel posto. Poi accarezzò con un gesto calmo e triste il viso di Angel.
-Cosa è successo? Perché sono qui?-
-Non ricordi?  Ci hanno attaccato, Xander è stato ucciso, sei svenuta…-
Faith rimase un attimo in silenzio, poi trasse  un profondo sospiro.
-Sì. Mi ricordo. Speravo fosse tutto un sogno un brutto sogno. E invece…questo incubo sembra non avere mai fine -
Angel la guardò in silenzio. Faith proseguì, sempre a bassa voce – Sembra che sia destinata a perdere tutti quelli a cui voglio bene. I miei genitori, la mia osservatrice, Xander…tutti, tutti mi abbandonano. Forse c’è qualcosa di sbagliato in me.-
-Non devi pensare questo- disse Angel scuotendo la testa.- Capita a tutti di perdere qualcuno…è solo… la vita-
-Già, la vita. Forse mi sono stancata di vivere. Mi sono stancata di soffrire. Vorrei morire.-
-Non dirlo nemmeno per scherzo, Faith. Ti riprenderai. Non vorrai fargliela passare liscia, no?-
Faith scosse la testa – No, questo no. Ma adesso non mi importa.-
Angel le accarezzò il viso, poi la baciò dolcemente sulla fronte. Un sorriso stanco comparve sul volto di Faith.
-Adesso riposa. Se hai bisogno chiamami -
-Va bene -
Angel uscì e Faith rimase sola con i suoi pensieri.
Dopo un po’ si addormentò. Il suo sonno non durò molto.
Appena sveglia sentì l’irrefrenabile bisogno di alzarsi. Uscì dalla stanza, percorse qualche passo, poi entrò nella stanza di Xander.
Era tutto buio e lei non osò accendere la luce. Quel poco di luce che filtrava dalle finestre le permise di dirigersi verso la seconda stanza
Due candele davano un minimo di illuminazione alla camera, e permettevano di vedere il corpo di Xander composto nel rigore della morte.
Faith fu sul punto di scappare, ma si avvicinò lentamente e incominciò a parlare come se parlasse ad una persona che la potesse ascoltare.
-Xander, io non so se sono stata una buona amica con te, non lo so. Forse ti ho preso in giro e ti ho ferito un sacco di volte. Non so. Ma ti giuro che per me eri importante. Forse se potessi tornare indietro le cose sarebbero diverse, Almeno potrei impedirti di morire. T’avevo detto che ti avrei protetto, e invece non sono stata capace di farlo. Perdonami Xander. Perdonami.-
Poi stette in silenzio per alcuni minuti, cercando di scacciare l’angoscia ed il dolore
Si girò e vide qualcosa nell’oscurità.
Era impossibile. Aveva le traveggole. Stava forse per impazzire?
-Xander sei tu?
-Sì, sono io Faith-
-Non è possibile! -
La figura nell’oscurità avanzò fino a che il suo volto non venne illuminato dalla luce fioca delle candele.
Faith guardò il cadavere sul letto e il volto della figura.
Uguali.
-Ehi che succede, mai visto un fantasma?-
Faith scosse la testa.
-Già, nemmeno io -
-Non capisco.-
-Sono morto, non c’è molto altro da capire-
Faith guardò la figura che stava davanti a lei.
-Ascolta Faith, ho sentito quello che hai detto prima. Ho sentito il tuo dolore. Forse è per quello che ti sono apparso. Beh, devi sapere che ti ho perdonato. Anche perché non hai niente da farti perdonare. Credimi. Te l’avevo detto che sarei morto. Me lo sentivo. Era il destino e non c’è niente che possa fermarlo. Niente.-
Faith continuava a fissarlo incredula.
- Sto parlando con un morto, incredibile. Mi sa che stavolta sto impazzendo sul serio-
-Non stai impazzendo, fa parte dei tuoi poteri. Volevi parlare con me. Eccomi qui.-
- I miei poteri? Xander, non so più chi sono, cosa sono, Non riesco più a capire qual è lo scopo della mia vita. Ci deve essere da qualche parte, ma pare che l’unica cosa che faccio sia passare da dare la morte, o picchiare gente, a piangere per le persone a cui voglio bene. –
Faith scosse la testa:-E’ tutto qui?-
-E’ il tuo destino, sei una cacciatrice, devi lottare contro il Male-
-Il Male, il Bene? Cosa sono? Sai prima, dopo che ti ho visto morire, sono come impazzita. Volevo uccidere quella slayer, quella…Louise. Lo volevo sul serio. C’è del male dentro di me?-
-C’è del male in tutti noi, Faith. L’importante è riconoscerlo e saperlo combattere-
-Non sono così sicura di saperlo combattere.-
-Sono certo invece che lo puoi fare.-
-Xander io voglio vendicarti. Non mi importa del resto.-
-Giusto. Ma ricordati che non te la puoi pigliare con la prima persona che capita. C’è un solo responsabile della mia morte, E tu sai chi è.-
-Tavros-
Xander fece un cenno d’assenso
- Ma questo non ti farà vivere di nuovo.-
-No, ma mi farà sentire meglio- Xander sorrise- E adesso scusami ma devo proprio andare. C’è una certa persona che mi aspetta-
-Anya!-
Xander sorrise mentre la sua figura si allontanava velocemente fino a scomparire nell’oscurità.
Faith rimase sola. Guardò il corpo senza vita di Xander. Era stato un sogno?
La porta si aprì lasciando entrare un po’ di luce, una figura si stagliava nella penombra.
Faith si avviò verso la porta, e si fermò qualche passo prima.
Angel le chiese –Tutto bene?-
La ragazza fece cenno di sì col capo.
-Se vuoi rimanere ancora un po’ sola…
- A far cosa? A piangere? Non è più tempo di piangere, è tempo di combattere.-


FINE DELL’EPISODIO







 

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Capitolo 10
*** Lo Straniero ***


Nelle puntate precedenti ;   La Scooby gang è minacciata da una setta chiamata Il Nuovo Consiglio degli Osservatori, guidata da un certo Tavros. Dopo essersi Riunito con Faith ed Angel a Los Angeles il gruppo cerca di difendersi ed indagare sui suoi avversari. Giles viene rapito dal Nuovo Consiglio ma Faith e Kennedy lo liberano. Mentre stanno festaggiando il ritorno di Giles i nostri sono aggrediti da rapitori e slayer al servizio di Tavros. Durante lo scontro Xander viene ucciso. L’arrivo di Gunn e Connor, il figlio di Angel, risolve  temporaneamente la situazione a favore degli Scoobies.  Faith medita vendetta…

Sommario: All’Hotel Hyperion ci si divide in due, chi vuole la vendetta e chi vuole agire secondo la legge.
Ancora un volta Faith e Buffy sono su fronti contrapposti, Intanto un nuovo misterioso nemico si profila all’orizzonte…




 

CAPITOLO 10
LO STRANIERO



Cimitero di Los Angeles:  Una leggera brezza spirava, facendo muovere le foglie degli alberi.
Una figura, vestita con un lungo impermeabile nero ed un cappellaccio a falde larghe, camminava nel parco del cimitero, ma non seguiva il vialetto o gli altri sentieri di terra battuta bensì si aggirava tra le lapidi, stando sempre nei pressi di qualche albero, dando quasi l’impressione di volersi proteggere dal pallido sole di inizio autunno.
Dopo un po’ vide qualcosa che attirò la sua attenzione, e si fece dappresso, cercando però di stare il più possibile nascosto alla vista di occhi estranei.
Attorno ad una fossa un piccolo gruppo di persone assisteva alla sepoltura di una bara. Del gruppo facevano parte quattro donne e tre uomini.  Le quattro donne erano tutte di aspetto giovane, si sarebbe detto attorno ai 20-25 anni, mentre i tre uomini avevano età e aspetto molto diversi tra loro. Uno era un ragazzo dell’età delle tre ragazze, forse anche un po’ più giovane, un altro era sui trentanni, di colore e parecchio alto. Infine il terzo era un uomo di mezza età, distintamente vestito e con qualcosa che faceva pensare non fosse statunitense. Le quattro ragazze erano dalla parte opposta dei tre uomini, e il misterioso frequentatore di cimiteri poteva vederne i visi, seppure da lontano. Quella più lontana era una biondina minuta, dall’aria compunta, che sembrava partecipare al rito con rassegnazione. Alla sua destra vi erano una ragazza dai capelli rossi e dall’aria affranta, e una ragazza dai capelli scuri e vestita di jeans, che le teneva con dolcezza la mano. Ancora più a destra una ragazza bruna, vestita con una giacca di pelle nera, una gonna nera e degli stivali anch’essi neri. Quest’ultima aveva un’aria molto cupa, e più che rassegnazione o dolore, le si leggeva una forte dose di rabbia.
Gli addetti calarono la bara dentro alla fossa, ma prima che completassero il loro lavoro l’uomo più anziano si fece avanti, non senza una dose di teatralità e incominciò a parlare, con voce calma ma sicura.
- Xander, siamo qui per darti l’ultimo saluto. Sei sempre stato uno dei nostri, hai sempre dato il tuo apporto prezioso, per quanto questo potesse apparire piccolo e financo insignificante, hai sempre dato tutto te stesso per aiutarci nel nostro terribile e gravoso compito, fino al sacrificio della tua stessa vita.-
Poi si chinò, prese una manciata di terra e la cosparse sopra la tomba
-Che la terra ti sia lieve, AleXander Harris.-
Anche la ragazza vestita di pelle gettò una manciata di terra nella fossa, poi si allontanò guardando fissa per terra, in preda a chissà quali tormenti.
La figura si sottrasse alla vista nascondendosi nell’ombra di un grande abete.
- Quella deve essere la famosa cacciatrice Faith, sarà un bel duello con te, dolcezza-






Faith entrò quasi di corsa nella Hall dell’albergo dove Angel e Lorne attendevano il ritorno del gruppo e si avvicinò al bancone della reception.
-Allora- le chiese Angel – come è andata la cerimonia?-
-Bene, molto raccolta, c’eravamo solo noi quattro gatti, nessun parente, nessuna anima pia che si sia fermata a guardare. I beccamorti avevano fretta di finire tutto e di andare a bersi una birra. Povero Xander-
Lorne si avvicinò e prese le mani di Faith.
-Mia cara, so che il momento è difficile, ma sono sicuro che lo supererai. Io e Angel ti siamo vicini. Credimi.-
Sul volto di Faith comparve un timido sorriso, e quella dolce sensazione di non essere proprio sola si affacciò nuovamente in lei. Avvertì nelle dolci parole di Lorne e nello sguardo pieno di compassione e comprensione di Angel quel calore umano che aveva sempre cercato senza trovare.
La vita era buffa, pensò, se erano due non umani a darle l’affetto che aveva sempre cercato senza trovarlo negli uomini.
Qualcuno entrò nell’Hotel e fece tornare la ragazza nel presente. Il ragazzo più giovane, quello che l’aveva aiutata nella lotta contro le slayer, era entrato e si era avvicinato anche lui al bancone, poco dopo erano entrati anche gli altri.
-Faith- disse Angel – lascia che ti presenti…
-Lui è Connor, tuo figlio-
-Sì- disse Angel tra l’imbarazzato e l’orgoglioso. Connor sorrise.
- Beh, più o meno ci siamo già conosciuti là al funerale, comunque, piacere, Connor- disse Faith tendendo la mano.
Connor strinse vigorosamente la mano a Faith senza dire una parola e con uno strano sorriso dipinto in faccia.
La ragazza rimase un po’ stupita del silenzio del ragazzo e ritrasse la mano in fretta.
Finalmente Connor parlò.
-In realtà, ci siamo già conosciuti, un po’ di tempo fa-
-Ho un po’ di problemi con la memoria- Faith guardò in direzione di Angel.- Beh non si può dire che siate due goccie d’acqua ma qualcosa in comune l’avete.-
Angel la guardò con aria interrogativa e Connor le chiese- Cioè?-
-Siete entrambi di poche parole.-
Faith sorrise e poi cambiò argomento velocemente.
-E la slayer che abbiamo preso, quella Louise ?-
-E’ giù in cantina-
-Sarà il caso di andarci a fare due chiacchiere-
-Faith- la riprese Angel con aria di rimprovero
-Oh, non ti preoccupare, non voglio mica tagliarla a fettine. Non subito almeno-
Connor sorrise alla battuta di Faith.

****

Nell’ufficio di Angel stava per iniziare una riunione che si preannunciava come la più drammatica da parecchio tempo a questa parte.
C’erano tutti: Angel, seduto dietro la sua scrivania, Connor e Gunn alla sua destra, più in là, un poco defilato, Giles. E poi davanti a loro, sedute, Faith, Buffy e Willow con Lorne poco più dietro.
La porta si aprì ed entrò Kennedy, insieme ad una nuova ospite, una ragazza di colore, dai lunghi capelli pettinati alla moda Rasta.
-Rona!- esclamò Willow- Che piacere vederti, Anche tu qui.-
-Beh, Kennedy mi ha detto che eravate un po’ nei guai, e allora ho pensato di fare un salto.-
Dopo dei rapidi saluti e presentazioni Giles prese la parola
- Bene, adesso che ci siamo tutti, possiamo dare inizio alla riunione. Non credo che ci sia bisogno di ricordare quanto è successo, e quanto noi tutti siamo sconvolti per la morte del povero Xander. Dobbiamo decidere il da farsi. Prima di qualsiasi decisione o valutazione bisogna però fare un quadro preciso della situazione e di chi abbiamo di fronte. Per quello che sono le mie conoscenze e soprattutto per quello che ho potuto constatare di persona durante la mia breve prigionia, ci troviamo di fronte ad un gruppo organizzato e folto, ma anche scarsamente disciplinato. Un gruppo che si regge su una sorta di fanatismo religioso, estremamente dogmatico, ma con una certa ambiguità di fondo-
- A quale ambiguità si riferisce?- chiese Willow
-La figura di Tavros, non è certo una figura cristallina e al di sopra di tutti i sospetti, anzi. Prima di improvvisarsi leader del Nuovo Consiglio, questo Tavros era un delinquente di mezza tacca, e girano voci su di lui…
-Che tipo di voci?- chiese Buffy
-Che fosse in realtà un adepto di sette sataniche ed esoteriche-
-Però, hai capito il nostro sant’uomo- commentò sarcastica Faith.
-Beh, può darsi che abbia cambiato idea, che importanza ha?- intervenne Kennedy
-Beata ingenuità- commentò Lorne
-Ha importanza perché può essere un argomento per aprire gli occhi a quelle ragazze- spiegò Willow.
-Io gli occhi glieli chiuderei…a furia di pugni- disse Faith, sollevando qualche risatina e qualche occhiata di rimprovero.
-Per favore- intervenne Buffy- mi pare un particolare rilevante questo. Se questo tipo ha dei conti in sospeso con la giustizia, tutto quello che dobbiamo fare è denunciarlo.-
-Ma che bella idea, ti ricordo che non è l’unico ad avere conti in sospeso con la giustizia, qui- disse Faith.
-Questo è un tuo problema- rispose piccata Buffy.
- Non direi che è solo un suo problema, bionda- Era Gunn che aveva preso la parola – ci sono altri qui che non possono di certo presentarsi dalla polizia dicendo “hanno ammazzato uno di noi arrestateli”, vorrei ricordarvi che una perquisizione qui ci farebbe finire tutti al fresco, e da quel poco che so, non solo Faith avrebbe da perdere da questo–
-Ma Angel non conosce una poliziotta?-  chiese Buffy
-Sì. Io conosco una poliziotta. Potrebbe farci il “favore” di fare qualche indagine su questi tizi e il loro leader. Ma non è detto che si arrivi ad un arresto o ad un’inchiesta ufficiale. Ed è vero che anche noi potremmo avere i nostri problemi.-
-E quale sarebbe l’alternativa? Scontrarci con quelli? Avere altri morti?-
-L’alternativa è presto detta: sappiamo dove sono, e abbiamo una prigioniera che può dirci quanti sono e altri particolari. Andiamo là, li pigliamo  a botte e ci pigliamo questo Tavros e risolviamo la faccenda una volta per tutte.- disse Faith
-Stai scherzando?-
-No, mai stata più seria -
- Io direi che non è il caso di fare mosse precipitose. Sappiamo qual è la loro forza, e non è poca. Hanno armi letali e non esiteranno ad usarle. Se non c’è stata una strage l’altra sera è perché hanno usato armi da taglio e non da fuoco- puntualizzò Giles
-Già: perché?- chiese Kennedy
-Volevano uccidermi- rispose Angel- e le armi da fuoco non mi fanno nulla. –
Willow -Questo vuol dire che se noi andassimo all’attacco, quelli potrebbero spararci-
Faith - Ma figuriamoci, non stiamo parlando dei marines-
Buffy -Faith, è troppo rischioso, lo vuoi capire?-
Faith -Va bene allora chiamiamo la polizia e finiamo noi in galera-
Angel - Con Kate non corriamo questi rischi, ma ho qualche dubbio che possa essere una soluzione-
Lorne- Non so se ho il diritto ad intervenire, ma devo farlo. Ho visto quei tipi in azione, giù al Caritas, ed anche qui. Si tratta di assassini spietati. Io non mi farei molti scrupoli con loro. D’altro canto è altrettanto vero che è molto arrischiato attaccarli. Personalmente ho dei dubbi che chiamare Kate possa risolvere la situazione a nostro favore. Qualcosa mi dice che hanno qualche santo in paradiso.-
Faith - O all’inferno…-
-Insomma, vogliamo sbrigarci ad arrivare a qualche soluzione, scusate io sono appena arrivata, ma penso che bisogna decidere e in fretta o volete che piombino qui ancora?- questa volta era stata Rona a parlare.
-Va bene- disse Giles- allora ci sono due opzioni: quella di Buffy, di rivolgerci alla polizia, e quella di Faith, di agire per conto nostro e di attaccarli. Votiamo.-
-Chi è d’accordo con Buffy?-
Giles alzò la mano, seguito da Buffy, Willow, Kennedy e ,con riluttanza, da Angel
-Chi con Faith?-
Ad alzare la mano fu Faith, seguita da Gunn e Connor
-Astenuti?-
 Lorne e Rona alzarono le mani.
-Bene, allora è passata la mozione di Buffy. Avviseremo la polizia, meglio se sarà Angel a sfruttare queste conoscenze che ha.-
Faith scosse la testa – E’ assurdo, non potete decidere questo!-
-E perché? Senti c’è stata  una votazione e abbiamo deciso tutti insieme- replicò Buffy
-No, voi avete deciso. Vi siete dimenticati di Xander? – Poi si rivolse a Buffy
- Lui è morto per salvarti, Ed è morto da eroe.-  Buffy abbassò lo sguardo.
-Non credo che lui avrebbe votato come voi.  E nemmeno l’amico di Lorne-
Lorne mise le mani sulle spalle di Faith- Faith, calmati. C’è stata una decisione. Adesso vediamo come va. Vedrai che tutto si aggiusterà.-
Faith si girò verso di lui –No, non si può aggiustare quello che si è spezzato per sempre- disse scuotendo la testa, poi si allontanò in silenzio.
- Quella ragazza mi preoccupa- commentò Angel.
-E’ inutile, non cambierà mai - sentenziò Buffy.

****

Qualche ora dopo Kate era all’Hyperion e stava discutendo animatamente con Angel, Buffy e Giles
-Voi mi dite che qui è avvenuto un delitto, ma io non vedo il corpo del morto, non vedo macchie di sangue né segni di effrazione.-
-Quella finestra rotta che cosa è se non un segno di effrazione?- rispose Buffy nervosamente.
-Potreste averla fatta voi. Magari giocando a baseball in giardino.-
-Ma senti questa…-
-Buffy ti prego…- la riprese Giles – Tenente, spero che  Lei non dubiti della nostra parola. Il nostro amico è stato seppellito solo ieri, ci sono documenti che lo provano-
-Io non dico che non sia morto un vostro amico, ma dico che non c’è uno straccio di prova che sia stato ammazzato, né che ad averlo ammazzato sia stata  la persona che mi segnalate, che tra l’altro non risulta all’anagrafe-
-Che si chiami Tavros o in un altro modo resta il fatto che è un assassino- riprese sempre più indispettita Buffy
-Resta il fatto che non posso sbattere nessuno in galera senza una prova-
- Kate- intervenne Angel- pensavamo che tu potessi aiutarci. Il tuo compito non è proteggere e servire forse? Ti stiamo chiedendo non un favore personale, ma di intervenire per bloccare una pericolosa banda di criminali. Altrimenti…-
-Altrimenti vi fareste giustizia da soli? Stavi per dire questo Angel? Non è forse quello che hai sempre fatto?-
Angel la guardò in silenzio, mentre Buffy commentò a bassa voce-Mi sa che aveva ragione Faith -
Proprio in quel momento entrò Faith, vestita tutta in nero.
-Non ho potuto evitare di sentire quello che dicevate- disse sorridendo.
-Sentiamo un po’ la nostra signorina dark.- disse caustica Kate.
-Parlavate di mancanza di prove, tenente -
-Esatto, quelle prove che invece per qualcun altro abbondano-
-Certamente, però io la prova ce l’avrei-
-Sentiamo.-
-A lei serve una prova qualunque, giusto, basta dimostrare che qui è venuto qualcuno coinvolto in attività illegali, e questo qualcuno è responsabile di un’aggressione che ha portato alla morte di una persona, Giusto?-
-Proprio così-
-Bene, qui fuori c’è una moto. L’hanno lasciata gli aggressori, e se lei controlla, sono certa che risulterà rubata-
 -Interessante, andiamo a vedere il reperto- disse Kate mentre si avviava verso l’uscita con Faith.
Qualche minuto dopo Faith tornò con aria trionfante.
-Dadàdà, la nostra sbirra integerrima se  l’è bevuta ed è partita lancia in resta per arrestare i cattivi-
Giles la guardò perplesso.- Ma quella moto non era la tua moto?-
-Mia moto? Mai avuto una mia moto- fece Faith strizzando l’occhio- Sono in gamba eh?
-Sì. Come ladra sei in gamba, devo ammettere- disse Buffy sorridendo
-Ehi, B, non avrai da ridire anche su questo. Non è quello che volevi?-
-Sì, sei stata forte. Era questo che volevo dire-
-Okey. Sai B, abbiamo avuto delle discussioni, ma sono certa che ce la possiamo intendere -
-Se lo dici tu...-
-In fondo tutte e due volevamo bene a Xander giusto?-
Buffy fece un segno di assenso
-E anche a qualcun altro. Dico bene?- aggiunse sottovoce accennando ad Angel-
-Direi di sì- le rispose Buffy avvicinandosi e massaggiandole un braccio con fare amichevole.
-Bene, ma adesso non esageriamo con le smancerie- disse Faith ritraendosi.
-Non ti capisco, un momento sei amichevole ed un momento dopo sei intrattabile-
-Scusa B, credo di essere un po’ esaurita. Ho bisogno di stare un po’ da sola.-
-Ok, a più tardi-

****

Tutta o quasi la gang si era riunita in camera di Willow e Kennedy a vedere la televisione.
Gunn, Connor e le ragazze erano tutti seduti od accovacciati per terra sgranocchiando patatine e altri stuzzichini in uno dei primi momenti di relax da diversi giorni a quella parte.
-Certo che voi siete delle privilegiate - disse Faith- Televisione in camera e a colori. Avete corrotto Angel per questo?-
-Angel è incorrutibile, dovresti saperlo. Semplicemente abbiamo avuto buon occhio a scegliere la stanza- rispose Willow-
-Mica vero che è incorruttibile, se gli dai sangue fresco di giornata- intervenne Gunn
-Ehi non parlare male del mio paparino-
-Il tuo paparino…ma sentilo, stai zittto Connor che è meglio-
-Shh!, state zitti un attimo, c’è il notiziario- li riprese Buffy- Sentiamo se dicono qualcosa sugli arresti-
Tutti obbedirono, e il secondo servizio trasmesso mostrava delle persone che venivano tratte in arresto dalla polizia.
“L’operazione di polizia scattata stamani nelle prime ore dell’alba, e che ha portato all’arresto e al fermo di  22 persone, ha suscitato polemiche e messo sotto una luce inquietante la polizia di Los Angeles, sentiamo uno degli avvocati degli arrestati, Mr Pinkerton della Wolfram&Hart”: disse il mezzobusto presentando un uomo elegantemente vestito che era in studio con lui. Questi attaccò:
- E’ scandaloso quello che ha fatto la Polizia oggi: ha arrestato senza uno straccio di prova 20 liberi cittadini. Ne chiediamo l’immediata scarcerazione.-
-Ma avvocato Pinkerton, non crede che se la Polizia di Los Angeles ha ordinato una simile retata ci saranno stati dei precisi indizi e riscontri?-
-E’ esattamente quello che contestiamo al dipartimento. A noi non risulta nessuna prova che possa giustificare quello che è avvenuto. In effetti l’unica prova che la polizia avrebbe è una moto che sarebbe stata rubata da uno delle persone arrestate. Bene, anche ammesso che qualcuno abbia fatto questo, non pare giustificato l’arresto  e la detenzione di venti persone, di cui alcune minorenni e molte incensurate.
-Ma si parla della partecipazione di alcuni degli arrestati a dei fatti di sangue-
- A noi non risulta niente del genere. Anche in questo caso bisogna distinguere tra le parole e i fatti. Un conto è avere dei sospetti, e un conto è operare degli arresti. Per fare questo bisogna avere delle prove certe, E non si sa nemmeno a quale fatto di sangue ci si riferisca perché in realtà a noi non risulta nessun fatto di sangue…-
-Ma che stronzo!- disse Kennedy
-Già, è proprio uno stronzo- ribadì Rona
-Dai fatemi sentire- Implorò Buffy
“-Abbiamo ragione di ritenere che questa indagine serva in realtà non a fare luce, ma bensì a lasciare nell’ombra i veri responsabili delle sparizioni che si verificano da qualche tempo qui a Los Angeles-
-A cosa si riferisce?-
-Lo saprete nelle prossime ore-“ concluse Pinkerton guardando fisso nella telecamera.
- Ehi, ma con chi c’è la su?- esclamò Kennedy
-Prova un po’ a immaginare- rispose Faith.
-Beh intanto sono in gattabuia- disse Buffy spegnendo la tele.
-Non ci rimarranno a lungò -replicò Gunn. -Quelli sono difesi da quei bastardi della Wolfram&Hart, e se tanto mi dà tanto, presto saranno a piede libero, se non tutti, almeno la maggior parte di loro.-
-Allora la tua idea di fregarli con la moto non ha molto funzionato, Faith- annotò Buffy
- Ehi B, la mia idea di fregarli con la mia moto ha funzionato, era l’unico modo di far funzionare la tua idea di farli arrestare, se verranno rimessi fuori è perché la tua idea non ha funzionato..la mia idea era…-
-Di andare là e fare una bella massacrata- interruppe Gunn- Bene chiamamolo piano B, probabilmente ci tornerà utile in futuro-
-Chiamiamolo piano F, è meglio- scherzò Faith.
-Dai ragazzi non litighiamo-disse Willow- è una bella serata. Dopo tutto quello che è successo, cerchiamo di rilassarci e divertirci un po’-
-Bene- disse Faith. -Allora questo è il mazzo delle carte…chi si fa un poker con me?-
-Uno strip poker?- Chiese Gunn
-Perché no? Facciamo così se vinco io ti spogli tu e se vinci tu ti spoglio io.-
- Non mi pare che funzioni così-
-Ragazze. Votazione.Siete d’accordo?-
-Sì- urlarono in coro le quattro cacciatrici e Willow alzando la mano.
-Ehi Connor ! Dì qualcosa almeno tu,difendimi!-
- Non vedo il perché. Io odio giocare a carte, quindi la cosa non mi riguarda-
Gunn si guardò intorno in cerca di una via d’uscita ma non riusci altro che a dire –Ehi ragazze ma come mai dormite in una stanza col letto matrimoniale?-
Tutti lo guardarono male, in particolare Willow e Kennedy
-Ho detto qualcosa che non va?-
Kennedy fece un ampio cenno di assenso.
-Cavoli. Non è la mia serata-

*****

Il giorno dopo in uno degli ultimi piani del grattacielo della Wolfram&Hart.
Un uomo entrò nell’Ufficio di Mr Pinkerton
-Stavo aspettandola, Mister Tavros. O preferisce che la chiami Charles-
-Quello era il mio vecchio io, adesso sono una persona diversa.-
- E’ vero, è passato dallo spaccio di sostanze stupefacenti e dall’emissione di assegni in bianco, all’omicido e al rapimento organizzato, peraltro non con grandi risultati…
-Lei non sa chi sono –
-Tutt’altro, lo so anche troppo bene-
-Va bene, Lei mi conoscerà sul piano  processuale, ma di certo non conosce la mia caratura spirituale-
-Conosco bene anche quella, molto più di quanto lei non creda.-
-Perché mi ha fatto chiamare?-
- Pensavo che le interessasse conoscere i suoi avvocati-
-Non molto, per dire il vero, non sapevo neanche di avere degli avvocati.-
-Qualcuno glieli ha procurati.-
-Mi piacerebbe sapere chi e perché.-
-Vede, Charles…pardon, Fratello Tavros, noi abbiamo un obiettivo comune, e anche la persona che vi ha segnalato alla nostra attenzione ha questo obiettivo comune con lei.-
- Un obiettivo comune?-
-Più che un obiettivo comune…direi un nemico comune- Pinkerton si girò, andò verso la scrivania ed estrasse qualcosa da una cartella che teneva sul tavolo. Si voltò verso Tavros e gli mostrò una foto.
-Conosce quest’uomo?-
Tavros avanzò verso Pinkerton per vedere meglio.
Il volto della persona era quello di Angel.

***

Angel sbatté la cornetta del telefono violentemente.
-Maledizione, maledetti bastardi!-
Faith lo guardò sorpresa, raramente lo aveva visto così arrabbiato. Anzi, forse era la prima volta che lo vedeva così arrabbiato.
-Cosa è successo?-
-Quei maledetti…liberi, liberi tutti, li hanno rilasciati-
-Cosa?- intervenne Buffy- Cosa vuoi dire?-
-La Wolfram&Hart…quei maledetti avvocati gli hanno fatti rilasciare tutti. Non solo, ma adesso Kate è nei guai.-
-Visto che non avrebbe funzionato?- disse Faith- adesso scatta il piano F- disse avvicinandosi all’armadio delle armi-
-Angel, non gli dici niente?-
Angel rimase in silenzio, sempre col volto scuro
-Sì, penso che gli dirò qualcosa- così dicendo si avvicinò a Faith.
- No, Faith,  quest’ascia non ha il manico sicuro, prendi questa, e aspetta, questa balestra potrebbe essere utile…-
I due si armarono sotto gli occhi di una indispettita Buffy.
-Ma non sapete neanche dove andare a cercarli-
-C’è una prigioniera da interrogare, ricordi?- replicò Faith
-Giusto, me ne ero dimenticato.-
I due uscirono sotto gli occhi degli altri componenti la comunità dell’Hyperion, che incuriositi si erano avvicinati e avevano seguito la scena.
- C’è movimento, che succede?- chiese Gunn
-Hanno rilasciato Tavros e i suoi. Faith ed Angel hanno in mente qualcosa-
-Bene, sono con loro-
-Anch’io- si aggiunse Connor.
Buffy li guardò uscire e rivolse il suo sguardo a Kennedy e Willow-
-E voi?-
-Non mi pare che abbiamo molte alternative- rispose Willow.
-Può darsi, ma bisogna trovare una strada-
-Una strada? Certo bisogna trovare la strada in cui si trovano e finirla con loro.- rispose Kennedy
-Vi farete ammazzare!-
-Non abbiamo alternative, Buffy. E spero che tu stia con noi-
-Va bene- rispose Buffy poco convinta.

****

Faith era di fronte a Louise e la stava torchiando sotto gli occhi attenti e severi di Angel.
-Allora. Vuoi dirci tutto della tua organizzazione, il fotuto nuovo consiglio dei fottuti nuovi osservatori?
Sedi, nomi e tutto il resto?-
-Mai! non tradirò mai i miei fratelli per dei demoni come voi!-
- Demoni noi?-Faith rise- Bimba ci vedi male, ti sembro un demone? Piuttosto tu sembri una cozza! Ma guarda come sei vestita! Quei jeans non si usano più da secoli. E guarda questa camicetta da collegiale..ma daai!-
-Faith, non dobbiamo parlare di moda- la interruppe Angel.
-Ah sì, certo. Allora parli?-
-Lui è un demone! E’ un vampiro!- rispose Louise .
Faith si portò la mano sulla bocca simulando un’espressione stupita- Un vampiro? Oh cielo qualcuno mi protegga, aiuto, aiuto c’è un vampiro!-
Louise la guardò con un’espressione stravolta
 –Sei pazza!-
-Pazza io? E che dire di te, che credi di essere una cacciatrice e di combattere i cattivi quando in realtà sei al servizio di uno spacciatore di droga adoratore delle forze delle tenebre?-
Louise la guardò con gli occhi sbarrati
 –Tu menti, stai mentendo!.-
-Dici? Non ne sei tanto convinta, mi pare. Comunque cara la mia santarellina, voi avete ammazzato due persone ed uno era un mio caro amico.-
-Un adoratore del demonio era, era solo un adoratore del demonio e delle forze oscure!- gridò Louise spaventata dal ricordo del crimine a cui aveva partecipato.
Faith colpì con un violento pugno la ragazza facendole uscire un fiotto di sangue dalla bocca. Poi estrasse il coltello e lo puntò alla gola della sventurata
-Bada a te…- non riuscì a completare la frase perché Angel l’aveva presa di peso ed allontanata-
-Faith!-le urlò- Smettila, non è così che otterrai qualcosa. Non devi ammazzarla!-
La bruna lo guardò, abbassò lo sguardo e mise via il coltello.
-Ok, fai tu, se ci riesci-
Angel si girò assunse la sua aria da vampiro e si avvicinò alla ragazza.
-Hai ragione, sono un grande e terribile vampiro. Ti piacerebbe diventare come me?-
O preferisci parlare?-
Avvicinò i suoi denti al collo della ragazza che emise un breve grido e implorò sottovoce-Va bene va bene, parlo, non farmi del male-
Angel le mostrò un sorriso inquietante -Niente che tu non voglia, bambina-

*****

Faith ed Angel raggiunsero la Hall dell’Hotel dove tutti gli altri, ad eccezione di Lorne e Giles, li stavano aspettando
-Allora- chiese Gunn-è andata bene la tortura?-
-Gunn, ti prego- lo riprese Willow
-Lascia stare Will,-disse Buffy- certa gente non sa proprio esprimersi in modo civile-
Gunn alzò il sopracciglio e commentò – Le signorine hanno l’udito delicato. – Poi tornò a rivolgersi ad Angel - E allora?-
-Ha parlato-
-Già- aggiunse Faith- faceva la dura, ma devo dire che Angel ha argomenti piuttosto convincenti-
-Come sta?- chiese Buffy
-Bene direi- rispose Angel- l’ho solo spaventata un po’-
-Per fortuna-
-Sicuramente sta meglio di Xander- le rispose Faith squadrandola malamente.
Buffy non replicò, e Faith continuò - Ehi ma lo sapete che grazie a Louise ho scoperto una cosa? Angel è un vampiro!-
Tutti risero, Angel compreso, tranne Buffy
-Chi l’avrebbe mai detto? Eh…?-
Poi si avvicinò a Buffy-  Eh B. non lo sapevi che Angel era un vampiro?-
-Sì, ne avevo una vaga idea- rispose la bionda con sorriso forzato.
-Ok, Angel è un vampiro, ma spero che vi abbia detto qualcosa di più interessante- intervenne Gunn
- Sì, ci ha dato una serie di indicazioni su probabili nascondigli della banda- rispose Angel.
-Cioè?-
-Be’, probabilmente non staranno più tutti insieme, per evitare altre sorprese, di sicuro si trasferiranno, non credo che stiano nello stesso posto.-
-Che facciamo allora?- chiese Rona.
- Io direi di dividerci in due squadre. Per semplificare direi: i maschietti con me, e le bimbe con Faith.-
- In altre parole, qui chi rimane?- chiese Willow
-Pensavamo che potessi rimanere tu, Giles e Lorne. E Buffy se non vuol venire.-
- Ma così non ci sarebbe nessuno a proteggerli in caso di attacco- obiettò Gunn.
- Ho preso le mie precauzioni- replicò Willow. Tutti la guardarono incuriositi.-
-Spiegati-
-Semplice ho fatto un incantesimo, con la consulenza di Lorne, per bloccare la violenza umana. Questo è diventato un santuario.
- Generalmente questi santuari non durano a lungo- replicò scettico Gunn.
- Uomo di poca fede! -Una voce proveniente dal piano disopra attrasse l’attenzione dei presenti.
Lorne scese le scale, vestito di blu scuro. – Questa volta abbiamo fatto tutto a puntino, Willow è una grande strega, oltre che una bella ragazza, e pure intonata-
Willow arrossì.
- Vuoi dire che nessuno può usare violenza qui dentro?-
-Esatto-
-Peccato -aggiunse Connor -volevo farmi un brodo di demone pyleano-
Lorne afferrò un giornale e colpì in testa il ragazzo
-Ehi non avevi detto niente violenza?-
-Tra voi umani, io ed Angel ne siamo esclusi, tanto per darci un minimo di vantaggio in caso di attacco-
-Un attimo -disse Faith- io prima ho tirato un bel pugno alla tipa e…-
-Tu cosa hai fatto?- chiese Buffy- non avevate detto che l’avevate solo spaventata?-
-Eh B, tranquilla, non è successo niente alla tua amica-
Buffy fece per colpire Faith ma qualcosa le bloccò il braccio
-Volevi colpirmi?Allora prendi questo!-
Ma anche Faith fu quasi sbalzata all’indietro.
-Funziona- esclamò entusiasta Willow.
-Che vi avevo detto, uomini di poca fede?- commentò Lorne sornione.
-Bene, adesso mettiamoci al lavoro- esortò Angel- Allora io, Gunn e Connor alla grande casa, Faith, Kennedy e Rona al cosiddetto presepe, Buffy vieni anche tu?-
-No io preferisco stare qui, se dovesse arrivare un demone, la casa non è protetta dai demoni, giusto?-
-Va bene allora, noi andiamo.-
Angel e gli altri presero le armi e uscirono

****

Il gruppo si divise in due: Angel, Connor e Gunn sulla decapottabile di Angel, mentre Faith, Kennedy e Rona presero la macchina che era stata di Xander.
Il gruppo di Angel si diresse alla villa dove era stato tenuto prigioniero Giles.
Il loro compito era di ricognizione. Videro qualcuno entrare nella villa, ma questa sembrava abbandonata. Non vi erano luci accese, se non un paio, e solo un paio di furgoni sostavano fuori.
- Pare che non ci sia una gran vita- Osservò Gunn
-Sono scappati via come conigli- incalzò Connor.
-Non mi piace- disse Angel.
Gli altri due lo guardarono perplessi.
-Non mi piace - ribadì Angel.-Questo vuol dire che sono tutti o quasi al “Presepe”.-
-Che razza di posto è un luogo che si chiama così-
- Una vecchia chiesa sconsacrata -
-Ah!-
-Già, potrebbe essere collegata a quei riti occulti che si dice Tavros praticasse prima della “conversione”.
-Interessante, e allora che facciamo?-
-Avvisiamo Faith e gli diciamo che andiamo anche noi là. Anzi, forse è meglio muoverci subito.-

****

Le tre ragazze camminavano lentamente nella fitta vegetazione di quell’insolito bosco nei sobborghi di Los Angeles. Avevano lasciato la macchina in un posto riparato da sguardi estranei a parecchie centinaia di metri da dove si trovavano.
-Si può sapere dove diavolo stiamo andando?-chiese Rona
-Shh! Silenzio, non vorrai farci scoprire!- rispose Faith infastidita.
-Ma scoprire da chi, non c’è nessuno qui.-
Faith si fermò un attimo, puntò la pila negli occhi di Rona
-Vuoi tacere, non stiamo mica andando per funghi!-
-Ok, ok, toglimi quella luce -
Poi rivolta a Kennedy- Ehi Ken, questa è peggio di te. Ah, queste giovani generazioni!-
-Senti chi parla, Matusalemme! - commentò a bassa voce Rona.
Le tre camminarono ancora un po’, fino a che non giunsero alla fine del bosco.
Una radura si apriva davanti a loro, e, in fondo, compariva una costruzione, una specie di chiesa diroccata.
Faith spense la pila elettrica e le tre rimasero a scrutare nell’oscurità. Niente si muoveva all’apparenza.
-Che facciamo?- chiese Kennedy.
-Non so, potremmo andare a dare un’occhiata. Pare che non ci sia nessuno-
-Così, allo scoperto non mi pare prudente- obiettò Rona.
-No, hai ragione, potremmo girare alla nostra destra, mantenendoci a ridosso della boscaglia, in modo da non farci vedere. Così potremmo sbucare là vicino-
Le tre cacciatrici si diressero in fila indiana nella direzione indicata da Faith. Per prima Faith, poi Kennedy ed infine Rona. Erano quasi giunte alla chiesa quando qualcosa sbucò fuori dai cespugli.
Rona fu atterrata mentre altre due figure balzarono fuori ma la risposta di Faith e Kennedy fu repentina. Uno degli aggressori fu colpito subito da Faith con un calcio, mentre Kennedy fece volare il suo per terra, Prima  che questi si rialzasse Faith lo colpì con un colpo di Karate mandandolo nel mondo dei sogni.
Intanto Rona si difendeva in qualche modo dal suo assalitore, che le stava addosso, ma mentre questi era impegnato con Rona, Kennedy prese un sasso da terra e lo colpì alla testa. L’uomo stramazzò.
Altri tre si precipitarono fuori, ma ancora le tre cacciatrici reagirono con prontezza e li misero KO dopo un breve combattimento.
-Tutto bene?- chiese Faith
-Sì-
-Sarà meglio muoverci da qui prima di averli tutti addosso. Sappiamo quello che dovevamo sapere-

****

Qualcuno stava spiando di nascosto tra gli alberi. Una figura alta, con un grande cappellaccio nero a larghe falde. Tavros si avvicinò alla figura.
-Allora, sei arrivato.-
-Io arrivo sempre. Quando mi si chiama nei modi giusti.-
- Adesso uniremo le nostre forze.- Disse Tavros alla figura nell’oscurità.
-I suoi ragazzi hanno fallito. Vediamo se i miei sono più efficaci-
Fece un cenno e alcune figure sbucarono da dietro gli alberi, come se fossero venute dal nulla, e si diressero di corsa nella direzione delle cacciatrici.

****

Faith, Kennedy e Rona si stavano allontanando correndo velocemente. Rona gridò:
-Fermati Faith! non ce la faccio più!-
Faith si fermò.
-Non c’è bisogno di correre così. Gli abbiamo messi ko- spiegò Kennedy, mentre Rona ripigliava fiato.
-Non so, ho delle brutte sensazioni. Qualcuno ci sta guardando. Lo sento.-
-Non ti sembra di essere un po’ paranoica? -Chiese Rona.
Non aveva finito di pronunciare queste parole che delle ombre si materializzarono dall’oscurità.
Una delle figure si buttò su Faith che lo neutralizzò con un paio di pugni. Ma la figura si rialzò in piedi. Altri erano sbucati davanti alle cacciatrici, e anche Kennedy e Rona li avevano colpiti, ma questi si erano rialzati in piedi,
-Non mi sembrano uomini- osservò impaurita Rona
-Oppure sono molto resistenti- ribattè Kennedy
-Non sono uomini, sono vampiri. E di quelli tosti- esclamò Faith, -Fuori i paletti, ragazze.-
-Non ce l’ho! -gridò disperata, Rona- Non pensavo di averne bisogno!-
-Tu, Kennedy?-
-Ho questo!- disse estraendo una picca con una estremità appuntita.
-Mettiamoci a triangolo!- ordinò Faith.
I vampiri avevano infatti circondato le ragazze da ogni lato, e per evitare di essere assalite alle spalle le tre si erano messe schiena contro schiena, lasciando solo un piccolo spazio a forma di triangolo in mezzo.
Un vampiro si fece avanti, e Faith li conficcò il paletto nel cuore, ma questi le strinse la mano che aveva portato il colpo e avvicinò pericolosamente le fauci alla gola della bruna cacciatrice. Faith dovette colpirlo con un pugno prima di finalmente finirlo con il paletto.Ma subito un altro le era addosso.
Kennedy riuscì a colpirne uno al volo e a renderlo inoffensivo, Mentre Rona, attaccata da due si difese come potè con una serie di calci,  ma i vampiri avevano sentito la conversazione precedente e sapevano che era disarmata.
Mentre Faith e Kennedy erano impegnate la povera Rona fu afferrata da tre vampiri e trascinata via.
Accortasi di quanto stava succedendo, Faith si scagliò con tutta la sua forza contro il vampiro che le stava di fronte e lo liquidò velocemente. Poi corse verso Rona, lasciando però scoperta Kennedy.
I tre vampiri erano addosso alla povera Rona che si dibatteva. Faith giunse alle spalle di quello a lei più prossimo e lo colpì da dietro col paletto, uccidendolo e riducendolo in polvere.
Uno dei tre rivolse l’attenzione verso la cacciatrice e si alzò, ma Faith si scagliò contro di lui e lo colpì con decisione, ma già come prima dovette colpirlo due volte per neutralizzarlo.
Il terzo era invece  sopra a Rona, Faith estrasse il coltello. alzò la testa del vampiro, intento a bere dal collo di Rona, e gli tagliò  la gola.Un gettito di sangue si sparse tutto intorno, sui vestiti di Faith, sull’erba circostante. Faith rimase per un attimo immobile, sorpresa lei stessa da tutta quella violenza.
Si chinò su Rona.
-Tutto bene?-
-No- rispose con un filo di voce Rona- Mi ha morso…quel bastardo!-
Intanto Kennedy lottava contro altri due vampiri. Uno di questi  la afferrò alle spalle, ma qualcun altro lo prese da dietro facendolo piroettare su se stesso per terra.
-Mi spiace, ma la festa è finita-
Il primo vampiro guardò con aria stupita l’uomo che aveva davanti.
Angel estrasse la lunga spada da sotto il suo imperemeabile nero e la diresse verso il cuore del vampiro. Poi si girò verso l’altro che nel frattempo si era rialzato e lo decapitò con un colpo preciso.
-Mai stata così contenta di vederti, Angel- disse Kennedy
-C’è sempre una prima volta- rispose il Campione. Poi si avvicinò a Faith e Rona.
-L’hanno morsa, Angel-
-Possiamo salvarla, ma dobbiamo portarla via di qui. Tu stai bene?
-Ok. A parte che devo rifarmi il guardaroba-
Intanto Anche Connor e Gunn erano giunti
-Alla buon’ora!- commentò Faith – togliamoci il più presto da questo merdoso posto!-
Gunn e Connor presero Rona con delicatezza e la portarono via, mentre Angel controllava che non ci fossero altri vampiri  in giro.

****

La figura nell’ombra aveva osservato il finale della battaglia.
- Sei proprio in gamba Faith, sarà un gran bel duello. Ed anche tu Angel sei proprio un bell’avversario. Ma questa è solo una battaglia. Un antipasto. La portata principale deve ancora venire.-
 
FINE DELL’EPISODIO




 

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Capitolo 11
*** Trappole ***



Nelle puntate precedenti ;   La Scooby gang è minacciata da una setta chiamata Il Nuovo Consiglio degli Osservatori, guidata da un certo Tavros. Riunitosi con Faith ed Angel a Los Angeles il gruppo cerca di difendersi ed indagare sui suoi avversari. Giles viene rapito dal Nuovo Consiglio ma Faith e Kennedy lo liberano. Mentre stanno festaggiando il ritorno di Giles I nostri sono aggrediti da rapitori e slayer al servizio di Tavros. Durante lo scontro Xander viene ucciso. L’arrivo di Gunn e Connor, il figlio di Angel, risolve  temporaneamente la situazione a favore degli Scoobies. Il gruppo è diviso sul da farsi, Buffy vuole agire legalmente, mentre Faith vuole agire subito. Vince la linea di Buffy, e il gruppo di Tavros finisce nel mirino della legge, ma non per molto, perché la WOlfram & Hart interviene. Quindi il gruppo decide di seguire Faith ed Angel. Durante una perlustrazione la nuova arrivata Rona viene ferita gravemente…

Sommario: Un appuntamento misterioso per Giles e Willow, un  drammatico confronto per cacciatrici e slayers, una telefonata per un poliziotto corrotto…


 

CAPITOLO 11
TRAPPOLE






*****

Giles e Willow camminavano in fretta, guardandosi attorno con una certa preoccupazione. Si trovavano in una delle zone più malfamate di Los Angeles, e più che vampiri o mostri, quello che avevano da temere era che qualche criminale locale li identificasse come della facili prede per le proprie attività illegali.
-  Signor Giles, crede che sia stato prudente recarsi in questa zona, a quest’ora di notte, da soli, senza Faith, né Kennedy, né Angel…o almeno quel ragazzo…Gunn.-
- No, non lo credo, ma il mio amico mi ha dato appuntamento in questa zona. Mi ha detto che era una cosa urgentissima e che non c’era tempo da perdere. Non potevo di certo aspettare l’arrivo degli altri-
- Ma non poteva farlo venire all’Hotel?-
- Lui non ha voluto, evidentemente ha pensato che qualcuno potesse intercettarlo prima di poter arrivare da noi. Preoccupata?-
- Un po’. Non ci sono delle gran belle facce in giro-
-  Non mi preoccupo di questo. Ho tirato su una pistola dall’ufficio-
- Non sapevo che sapesse sparare.-
- Per dire il vero in realtà non so sparare. Ma si può sempre imparare.-
Camminarono ancora per qualche minuto, senza più parlare. Finalmente giunsero davanti ad un locale. Una grande scritta al Neon, che contrastava con l’ambiente un po’ squallido che faceva da contorno al locale, segnalava l’entrata del Bar.
-  Henry’s Bar. Ci siamo-
I due entrarono. Si guardarono un po’ attorno e così facendo attirarono l’attenzione di qualcuno degli avventori del Bar. Il locale era abbastanza pieno, ma c’era una stanza più appartata.
Giles, dopo essersi guardato attorno, si diresse verso quella stanza, seguito un attimo dopo da Willow.
Un uomo era seduto davanti ad un boccale di birra e stava fumando nervosamente guardando la vetrata che dava sull’esterno. Alzò lo sguardo e comparve un po’ di sollievo sul suo volto alla vista dei due ospiti.
- Giles!-
- Mc Fly!-
L’uomo guardò alle spalle di Giles e scorse Willow.
-  Ti avevo detto di venire da solo.-
-  Oh, lei è Willow-  rispose leggermente imbarazzato Giles-  e’ una collaboratrice. Una persona fidata.-
Willow assentì con ampi cenni del capo
- Collaboratrice? Cos’è, hai una segretaria ora?-
Giles stava per rispondere di sì ma Willow lo anticipò:
- Non sono una segretaria.-
-  E allora che diavolo sei?-
-  Sono più tipo…-  Willow non riusciva a trovare la risposta.
-  Una aspirante osservatrice-   Giles completò la frase.
- Va bene, scusate ma non posso perdere tempo coi convenevoli. Ho delle cose da dirti.-
- Sono qua per questo, Mc Fly-
- Allora, stai cercando delle informazioni su questo sedicente Consiglio degli Osservatori. Giusto?-
- Direi di sì. –
- Sono un gruppo molto pericoloso.-
- Questo lo sappiamo. Mi hanno rapito e hanno ucciso uno dei nostri ragazzi.-
-  Bene. Cioè voglio dire, mi spiace.  Sono diretti da questo Tavros. Un delinquente comune.-
- Anche questo lo sappiamo. Mi chiedo come sia stato possibile che sia riuscito a scalare i vertici dell’organizzazione-
- Semplice. Con il terrore e la magia nera -
- Spiegati.-
- Tutti quelli che si opponevano a lui hanno fatto una brutta fine. Quentin impazzito, Stroke divorato da dei cani feroci, Owen finito in carcere dopo essere stato accusato dell’omicidio di due prostitute, Gleaves ucciso, apparentemente per una rapina… Io me la sono cavata. Ma hanno cercato di uccidermi. Quindi ho fatto perdere le mie traccia.-
-  Ma scusi, perché mai questo Tavros vuole impossessarsi del Consiglio degli Osservatori?-  Chiese Willow.
- Bella domanda. E’ una copertura. In realtà lui vuole distruggere il Consiglio degli osservatori e tutte le sue diramazioni. Quelle ufficiali e quelle non ufficiali.-
- Beh, ormai sono tutte non ufficiali-  disse Giles.
- Non è il caso di riaprire vecchie polemiche-  lo riprese McFly
- Oh no. No di certo. Ma avrà qualche piano in testa, questo Tavros.-
- Sì. Vuole impadronirsi di un medaglione. E’ il medaglione del GRANDE POTERE OCCULTO-
- Ma non esiste. È una leggenda!-  esclamò Giles-
Mc Fly gli fece cenno di abbassare la voce.
- Ho raccolto informazioni che mi dicono che invece esiste. Ma per averlo bisogna far tornare in vita un antico vampiro. Il nome di questo Vampiro è Lo Straniero-
- Ma questo medaglione, che poteri ha?-  chiese Willow-
- Ha il potere di invertire il rapporto tra i vivi e i morti-
- Cioè?-
- Di riportare in vita tutti i morti, E di far morire tutti i vivi. Almeno questa è l’interpretazione che si dà dei suoi poteri. Ma per far questo bisogna prima…-
McFly non finì la frase. Roteò gli occhi, un filo di bava comparve sull’angolo destro della sua bocca e stramazzò in avanti sul tavolo facendo cadere il boccale di birra per terra.
Alle spalle di McFly Willow scorse una figura che teneva in mano qualcosa. La figura puntò l’arma verso Giles, ma Willow alzò le due mani verso l’alto con gesto imperioso e recitò una formula arcana. Il dardo avvelenato scagliato verso Giles fu deviato verso l’esterno e si  conficcò nella porta,
Intanto qualcuno stava giungendo nella stanza e la figura preferì allontanarsi fuggendo dalla porta di servizio dalla quale era evidentemente entrato.
- Tutto bene Giles?-
- Sì, io sto bene, non altrettanto posso dire del povero McFly.-  disse Giles guardando il cadavere dell’amico riverso sotto il tavolo.



*****

All’Hyperion Hotel Buffy camminava nervosamente per la Hall come una pantera rinchiusa in una gabbia. Lorne era intento ad un solitario con le carte, ma di tanto in tanto alzava gli occhi ad osservare la sua inquieta compagna di serata.
-  Non credi che sia il caso che tu ti metta seduta su una di quelle comodissime poltrone, magari a leggere un libro, un giornale, o magari semplicemente  a fissare il muro…senza disturbare con questo continuo andare su e giù per la stanza-
-  Scusa sai-  rispose piccata Buffy -  sono solo in pensiero. Non solo Angel e tutti gli altri si sono fatti trascinare da quella pazza furiosa di Faith in qualche impresa che non avrà di sicuro  un esito felice, ma anche Giles e Willow sono spariti chissà dove, senza lasciare detto nulla e…-
- A dire il vero a me l’hanno detto dove andavano-
- Cosa? Tu sapevi dove andavano e non mi hai detto niente?-
Lorne alzò le spalle – E a che sarebbe servito? Ti saresti forse sentita più tranquilla se ti avessi detto che uscivano per incontrare un amico di Giles che gli deve dire una cosa molto importante e pericolosa?-
- No certo, però…-
- Appunto.-
Lorne tornò a concentrarsi sulle carte, mentre Buffy finalmente si sedette, seppure continuando a sbuffare e ad avere un’aria malcontenta.
Finalmente la porta si aprì e comparve Angel seguito da  Gunn e Connor che trasportavano su una barella di fortuna Rona, subito dopo arrivarono anche Kennedy e Faith.
- Che è successo?-  chiese Buffy ancora più agitata di prima.
- Oh povera Rona, sembra una gran brutta ferita-  le fece eco Lorne.
- Già, un vampiro l’ha morsa, siamo arrivati appena in tempo-  spiegò Gunn.
- Ecco, ve l’avevo detto, ma non mi avete voluto ascoltare-
- Senti B, vedi di non inziare con i tuoi piagnistei assurdi. Dobbiamo darci da fare senza perdere tempo-
- Sì la ferita non è così grave, si può curare-  confermò Angel-  ma ci vogliono gli elementi giusti e bisogna fare in fretta. Dov’è Willow?-
- E’ sparita. Insieme a Giles. E mi hanno lasciata da sola. Con lui.-  fece cenno con aria disgustata a Lorne che la guardò stupefatto.
- Giuro che non l’ho sfiorata con un dito-
- Lo so, Lorne, sei una persona di buon gusto-  disse Faith facendo andare su tutte le furie Buffy.
-  Smettetela con queste idiozie-  disse Angel seccato – ho bisogno assolutamente che Willow sia qui. Non so se la ragazza ha bevuto sangue del vampiro, ma se fosse successo in 24 ore si trasformerà in un vampiro, e un vampiro cacciatrice è una cosa che non ho mai visto e spero di non vedere mai-
- Anche perché dovremmo ammazzarla, e non sarà piacevole per nessuno di voi, credo – puntualizzò Gunn
- No, sicuramente no. – rispose Faith con aria preoccupata.
- Ecco, le tue belle idee-  riprese Buffy rivolta a Faith – Andate per vedere se quegli scalzacani di Tavros si sono trasferiti e tornate con una cacciatrice vampirizzata.-
- Senti bella, adesso stai rompendo. Sì dà il caso che abbiamo sostenuto uno scontro con quelli che tu definisci scalzacani, e che ti avrebbero ammazzato se qualcuno non avesse sacrificato la sua vita per salvarti. Poi mentre andavamo via, e di corsa, sono sbucati una dozzina di vampiri. Io ne ho fatti fuori cinque e Kennedy un paio, solo che Rona non era preparata a combatterli ed è stata sopraffatta, poi è arrivato Angel e ha fatto fuori gli altri due, Rona era stata già vampirizzata, anche se il vampiro che l’ha fatto ha pagato cara la sua bravata. Non so se noti il mio abbigliamento.-
Solo allora Buffy notò che Faith aveva il suo completo di jeans scuro completamente inzuppato di sangue.
-  Mio Dio, tu ti sei rotolata nel sangue, ci godi vero? Per te è un gran divertimento…-
Faith la guardò come si guarda un essere da un altro pianeta, ma fu Kennedy a replicare.
- Senti B, cioè Buffy, le cose sono andate come ti ha raccontato Faith, e se Rona è ancora viva lo deve a Faith che l’ha difesa, da sola contro tre, mentre tu stavi qui con le mani in mano-
Poi estrasse il paletto e lo buttò ai piedi di Buffy – Se sei una cacciatrice, allora dimostralo, altrimenti te ne puoi tornare da dove sei venuta. La porta è lì.-
Poi si girò verso gli altri che avevano assistito alla scena e chiese a voce alta e decisa-  Allora c’è qualcuno che sa dirmi dov’è Willow ?-
In quel momento si spalancò la porta ed entrarono Willow e Giles-
- Willow!-  Kennedy corse ad abbracciare la sua compagna-  non sai come ero preoccupata. Tutto bene?-  
- Beh, sì, non altrettanto per l’amico di Giles. L’hanno ammazzato.-
- Cosa?-
- Sì-  rispose Giles che poi si avvicinò a Rona e agli altri che circondavano la ragazza, sempre priva di sensi.
- Di questo parleremo dopo, che è successo?-
- E’ stata morsa da un vampiro. C’è bisogno di te, Willow-  spiegò brevemente Angel
- Va bene-  

****

Angel e Willow erano al piano di sopra e stavano curando Rona, con l’ausilio di alcune erbe medicinali conosciute da Willow e qualche arcana formula che solo Angel sapeva, ma che solo una strega Wicca poteva rendere efficaci, mentre al piano di sotto gli altri discutevano di quel che era successo.
- Non riesco ancora a capire da dove siano sbucati tutti quei vampiri-  disse Kennedy
- Neanch’io riesco a spiegarmelo. So che hanno avuto quello che meritavano-  le fece eco Faith
- Posso avanzare un’ipotesi?-  si introdusse Giles.
L’attenzione di tutti si rivolse verso l’esperto Osservatore.
- Sentiamo-  lo incoraggiò Buffy, che ben conosceva le pause studiate del colto inglese.
-  Da quello che mi ha detto McFly, prima di essere ammazzato in quel modo brutale e vigliacco, Tavros progetta di impossessarsi di un medaglione, che dà un potere enorme, praticamente senza freni. Si è impossessato del Consiglio per avere la mani libere. Infatti, introducendosi nell’unica organizzazione che poteva contrastare i suoi piani, e diventandone il capo, ora non deve più temere nessuno-
- Nessuno tranne noi-  
- Hai ragione Faith, noi siamo il suo principale ostacolo. Per questo siamo così importanti per lui, rappresentiamo l’ultimo, o forse il penultimo ostacolo per i suoi piani-
- E fin qui ci siamo. Ma i vampiri?-
- Beh, pare che per impossessarsi di questo medaglione, egli abbia bisogno di far tornare in vita un antico vampiro, che viene chiamato Lo Straniero. Non so per quale esatta ragione, McFly non ha fatto in tempo a dirmela. Però se si è alleato con questo vampiro, è molto probabile che questi abbia al suo servizio qualche, se non molti…-
- Se non moltissimi-  lo interruppe Buffy-
- …Se non moltissimi vampiri. E questo spiega l’aggressione alle nostre cacciatrici.-
- Se le cose stanno così, e non ho ragione di pensare diversamente, vi devo le mie scuse-  continuò Buffy con aria mortificata.
Kennedy e Faith la guardarono incuriosite.
- Sì, vi devo proprio le mie scuse. Sono stata veramente villana e…sciocca, E anche un po’ vigliacca. Credo che sia giunto il momento di tornare in azione.-
- Ehi davvero B, vuoi tornare a combattere? E’ fantastico, ti allenerò io stessa, e poi andremo fuori insieme come ai vecchi tempi e li massacreremo  tutti quei vampiracci. Ci divertiremo un sacco!-
- Faith..-
- Scusa, volevo dire, faremo il nostro dovere in modo inappuntabile.-
- Inappuntabile? Da quando parli così, sembri Giles-
- Sì, il signor Giles mi ha insegnato molte cose.-  sorrise Faith.

****

La mattina dopo, in un’atmosfera più rilassata che non l’agitata nottata precedente, Buffy disse a Faith: -  Senti ma non credi che quella Louise potrebbe esserci utile?-
- In che senso?-
- Io credo che possa passare dalla nostra parte. Possiamo parlarci e spiegarle come stanno le cose-
-  E’ una fanatica. Le hanno fatto il lavaggio del cervello. Non credo cambi idea facilmente-
-  Non dico che sarà facile. Dico che dobbiamo tentare. Forse vedendo cosa hanno fatto a Rona…-
-  Ok.-
Le due si recarono nella cantina che era stata riservata a Louise.
- Cosa volete?-  le chiese nervosamente la prigioniera.
-  Non si dice Buongiorno o buonmattino?-  disse Faith
- Non a dei nemici-
- Noi non siamo tuoi nemici, Louise-  spiegò Buffy.
- E allora perché mi tenete qui prigioniera.-
- Semplice, perché tu ci consideri tuoi nemici, potresti scappare e rivelare cose che non dovresti rivelare a quella banda di assassini che ti hanno fatto il lavaggio del cervello-  replicò Faith
- Io credo solo nella verità e dico solo la verità-
- La verità?-  chiese Faith-  vieni con noi, che ti facciamo vedere qual è la verità.-
Le tre salirono nella stanza di Rona.
Willow  e Kennedy vegliavano su di lei.
- Come sta?-  chiese Buffy
- Non è ancora al top, ma sta recuperando. Ieri io ed Angel abbiamo fatto degli incantesimi per evitare che fosse infettata dal morso del vampiro-
- Cosa è successo?-
- Ieri è stata morsa da una banda di vampiri, che stazionavano nei pressi di uno dei vostri rifugi-
- Mi spiace. Ma sicuramente ora saranno stati distrutti dalle mie compagne.-
- Non credo-  ribatté Faith-  Ci siamo dovute salvare da sole. Pare che il tuo capo Tavros abbia qualcosa a che fare con tutto questo-
- Non è vero, mentite-
In quel momento entrò Angel, che nemmeno badò alla presenza di Louise ma si diresse verso il letto dove giaceva Rona e chiese a Willow – Come sta?-
- Ok, si riprenderà-
- Bene-
Louise lo osservò stupefatta.
Faith le disse allora-  Vedi, questo signore qui ha salvato la nostra amica, anche se è un vampiro.
Come vedi non siamo dei demoni. Non siamo perfetti, ma esiste forse la perfezione? In ogni caso noi combattiamo il male. E voi? Sei proprio sicura che ti abbiano detto tutta la verità?-
Louise la guardò, e nel suo sguardo si poteva leggere la cascata di dubbi che incominciava ad affiorare nella sua mente.
- Louise-  la incalzò Buffy – Ci sono molte cose che non sai e che crediamo tu debba sapere. Noi te le racconteremo. Poi starà a te decidere, se vuoi ancora tornare con il tuo gruppo o se invece vuoi rimanere con noi.-
- Proprio così. Ti daremo la libertà di scelta però devi starci a sentire.-
- Va bene-  disse Louise con un filo di voce.

*****

In una saletta della vecchia chiesa sconsacrata, detta Il Presepe, Tavros stava consultando un Vecchio Tomo e intanto scriveva su un quaderno le sue osservazioni al riguardo. Era talmente assorto nella lettura che non si accorse che qualcuno era entrato nella stanza.
- Maestro-  lo chiamò una voce.
Tavros saltò quasi sulla sedia, ed istintivamente chiuse il tomo e il quaderno.
- Sei tu Faulkner? Potresti bussare. Non vedi che sono impegnato nello studio!-  disse con voce irata.
- Mi scusi Maestro, ma le devo parlare-
- Spero che non sia una cosa da poco conto. Sentiamo cosa ha da dire.-
- Gli uomini sono molti agitati.-
- E allora? Li calmi, distribuisca un po’ di quella tisana speciale che lei ben conosce.-
- Non credo che basti. Ci sono delle ragioni serie alla loro agitazione.-
- Ovvero?-
- Due degli uomini non sono tornati ieri sera dal loro giro di perlustrazione.-
- Ah-  Tavros rifletté un attimo. –Ci sarà lo zampino di quelle empie cacciatrici.-
- Lo escludo, dopo il combattimento qui fuori sono scappate vie.  I nostri uomini non le hanno seguite. Non so per quale ragione, tra l’altro-
- Gliel’ho detto io, proprio per evitare contatti di qualsiasi tipo con quelle peccatrici-
Faulkner rimase un po’ perplesso di fronte all’affermazione di Tavros, poi proseguì:
-  Se nessuno ha seguito le cacciatrici, allora è evidente che loro non c’entrano. Qualcosa di strano sta avvenendo.-
-  Sì, glielo dico cosa di strano sta avvenendo, Che quei due se la sono filata. E altri meditano di fare altrettanto.-
- No, Maestro, lo escludo-
- Lo esclude? Faulkner, sono stanco di chiacchiere. Lei non ha saputo altro che offrirmi delle chiacchiere. Qui abbiamo bisogno di gente determinata e sana, non di bambocci che si spaventano alla prima difficoltà. Ordine e disciplina. Non vedo né l’uno né l’altro. Stanotte allora tutti consegnati qui.-
- Anche le slayer?-
- Anche le slayer. Soprattutto le slayer. Già ne abbiamo persa una per la sua incompetenza. Vogliamo forse che qualcun'altra venga trascinata nel gorgo del peccato e si unisca ai nostri mortali nemici?-
- Non credo che Louise ci tradirebbe, Maestro-
- Lei non crede? Lei non deve credere, deve obbedire, Lasci pensare a me!.-  Tavros stava quasi urlando-  E adesso se ne vada!-
- Come vuole Maestro-
Faulkner uscì e si fermò fuori dalla porta a meditare. Non aveva mai visto Tavros così nervoso. Forse la strana atmosfera di quel posto stava influenzando pure lui. In realtà Faulkner non aveva detto tutto a Tavros, vista la sua totale chiusura. Circolava una voce tra la truppa, che peraltro si era effettivamente assottigliata a causa di qualche defezione dopo gli arresti. La voce, non provata e forse non verosimile, era che tra quei boschi si aggirassero creature della notte, forse vampiri, e che le cacciatrici fossero state inseguite non da uomini, ma da vampiri. E che Tavros avesse volutamente fermato l’inseguimento alle cacciatrici per qualche inconfessabile ragione, forse addirittura per lasciare via libera a questi presunti vampiri. In realtà quest’ultima non era una voce, perché nessuno aveva osato spingersi così in là con Faulkner.
In effetti era lui che stava ipotizzando questo. E le risposte spazientite e piuttosto illogiche di Tavros non avevano affatto tranquillizzato Faulkner, anzi, ne avevano aumentato i sospetti.


L’uomo stava bevendo nel suo ufficio una tazza di caffè scuro molto lungo.
L’ufficio era un ufficio della Polizia di Los Angeles, pieno di scartoffie e con appesi alla parete, oltre al ritratto del Presidente, cartine di Los Angeles e foto segnaletiche.
Il telefono squillò e l’uomo alzò la cornetta con fare annoiato.
- Sì, sono io, il capitano Wilcock, con chi parlo?-
- Sono Pinkerton della Wolfram & Hart, cercavo proprio lei.-
- Come mai questo onore?-
- Lei lo sa meglio di noi, Mr Wilcock. Noi le abbiamo fatto un favore in passato e crediamo che sia giunto il momento che lei lo faccia a noi.-
- Non so a cosa vi riferite-
- Sarebbe imbarazzante se si sapesse in giro che un rispettabile membro della polizia di Los Angeles è  stato coinvolto in un giro di pedofilia-
Wilcock tossì – Che favore volete?-
- Oh, deve solo applicare le leggi. Abbiamo saputo che una ricercata vive in quella sorta di Comune esoterica che è diventato l’Hyperion Hotel. Non credo che debba sapere altro.-
- Qual è il nome di questa ricercata?-
- Faith Lehane. Ah, dimenticavo, tenga fuori da questa storia l’agente  Lockley. Ci siamo intesi-
- Ci manca che chiami quella rompiballe. Grazie per l’informazione.-


Faith, Buffy e Kennedy stavano camminando verso una zona periferica di Los Angeles. Con loro Louise. L’aria incominciava a farsi fredda in quelle prime serate autunnali e le quattro ragazze camminavano l’una a fianco all’altra, anche per evitare sorprese spiacevoli, sia da parte della “prigioniera” che di possibili assalitori.
- Siamo sicuri che questa sia la strada giusta? E siamo sicuri che possiamo fidarci di lei?- chiese Faith all’improvviso.
- Io penso di sì, che dici Louise?-
- So che per voi è un rischio fidarvi di me, ma anche per me lo è-
- Più che altro non credo che le tue amichette si faranno vedere-  Disse a sua volta Kennedy.
-  E’ un tentativo quello che facciamo-  ricordò Buffy-  certo non è detto che vada tutto per il verso giusto, ma io credo che sia giusto tentare di parlare con queste ragazze, in fondo sono come noi-
-  Noi ci vestiamo meglio-  corresse Faith.
-  Lo so, mi hai già detto che sono una cozza-
- Ehi Lou, non prendertela, non lo pensavo  realmente, è stato nel corso di una discussione.
Penso che tu sia una bella ragazza, sul serio, ma non hai gusto nel vestirti-
- Già, tu invece sei sempre elegantemente vestita, e all’ultima moda-
- Guarda B che a me piace vestirmi bene. Certo, non ho tutti quei soldi da spendere. E poi non posso mica andare a caccia con l’abito lungo. Però una volta l’ho messo e stavo benissimo. Puoi chiedere ad Angel-
- Un abito lungo? Mi piacerebbe vedertelo addosso!-
- L’ho buttato via-
-  E come mai?-
- Ci ha vomitato addosso un demone-
- Capisco-
Buffy prese un attimo da parte Faith e gli chiese sottovoce:
- A proposito, e con Angel come va?-
- Ehi B, da quando in qua siamo in confidenza io e te?-
- Da sempre, direi-
- Ah, scusa, non ricordavo. Beh, va benone con Angel, Non mi guarda nemmeno più di striscio. Quindi immagino che sia cotto di me.-
- Vabbè, dai, è piuttosto normale direi. Per Angel voglio dire. Io lo conosco bene. Secondo me qualcosa succederà-
- Com’è che sai di questa cosa?-
- Me l’ha detta Kennedy. E poi l’hanno capito tutti-
- Tutti tranne uno, Sono proprio una povera sfigata, B.-
- E a chi lo dici?-
- Stai scherzando? Io sono il campione intercontinentale della sfiga.-
- Siamo arrivate!-  annunciò Louise.
- Le quattro ragazze si trovavano in uno spiazzo aperto, con alcune case alle loro spalle, e un piccolo bosco davanti a loro.
- Io non vedo nessuno.- fece Faith.
Poi qualcuno sbucò da dietro gli alberi e si fece avanti.
Pam, Annabel, Joey e per ultima Mary si misero davanti alle tre cacciatrici e Louise-
- E allora?-  fece Mary con aria provocatoria-  cara Louise, da che parte stai? La loro o la nostra?-
- Calmati Mary-  disse Pam – siamo qui per parlare, Louise voleva parlarci-
- Sì, beh. più che io sono loro che volevano parlare con voi. Io penso che sia giusto che le ascoltiate, Non sono cattive-  poi guardò Buffy che si fece avanti.-
- Ragazze, noi siamo cacciatrici come voi, Più di voi. Abbiamo iniziato quando voi non sapevate nemmeno cos’era una cacciatrice o cos’erano i vampiri o i demoni. E abbiamo difeso il mondo e i suoi abitanti, rischiando la nostra vita. Io, Faith e anche Kennedy. Non ha senso che ci combattiamo tra di noi. Adesso c’è una minaccia unica. Una nostra amica, una cacciatrice, è stata morsa da un vampiro. Perché non uniamo le nostre forze, o almeno smettiamo di combatterci?-
Pam la guardò e si rivolse alle altre-  Non ha tutti i torti. E tu Louise, Cosa hai da dire?-
- E’ come dice lei. Io ho visto la loro amica ferita. Loro combattono il male. Sono come noi-
-  Ah si, sono come noi?-  intervenne Mary-  O forse sei tu che sei diventata come loro? Ma non lo sai che se la fanno con un vampiro.-
- Sì lo so, cioè non è vero, lui è buono, l’ho visto coi miei occhi-
- E hai visto cosa? Non lo sai che ciò che ti fanno vedere è opera del diavolo. E’ falso. È solo un inganno per corromperti-
- No, non è vero. Ascoltatemi-
- Abbiamo già ascoltato abbastanza. Riferiremo a Tavros del tuo tradimento. Sai cosa spetta ai traditori-  disse Mary voltando le spalle a Louise.
Joey aggiunse-  Sei sempre stata una traditrice. Ti sei fatta catturare apposta-
Buffy si fece avanti e disse-  E’ assurdo quello che dite: ma vi rendete conto? Voi state minacciando una vostra compagna solo perché non la pensa come voi. Lanciate delle accuse senza alcuna prova. Credete di essere nel giusto ma vi sbagliate di grosso-
- Certo che siamo nel giusto, stiamo con Tavros-
A questo punto si fece avanti Faith-  Certo siete nel giusto perché seguite un ex spacciatore che traffica con la magia nera e vi racconta un po’ di cavolate pseudomistiche. Ma vi siete chieste da dove venivano quei vampiri che ci hanno aggredito l’altro giorno? Venivano dall’allevamento di Tavros…-
- Faith per favore-  la interruppe Buffy
-  Cosa state delirando?-  Mary si era fatta avanti minacciosa.
- Faith cercava di dirvi che la realtà non è come credete voi. Ci sono cose che dovreste sapere..-
- Già è vero ci sono cose che dovreste sapere-  confermò Louise.
Le quattro slayer però sembravano non solo non dare credito a quel che gli veniva detto, ma sembravano furiose per le affermazioni su Tavros, che consideravano bestemmie.
- L’unica cosa che sappiamo è che dobbiamo distruggervi, a tutte voi, traditrice compresa.
Detto questo Mary si scaglio come una furia su Buffy e incominciò a colpirla
Buffy scansò i colpi ma non era abbastanza allenata per difendersi efficacemente. Intanto Faith e Kennedy lottavano contro Annabel e Joey mentre Pam e Louise stavano in disparte senza prendere parte alla rissa.
Faith colpì con una serie di calci Annabel e riuscì a liberarsene poi corse in soccorso di Buffy e colpì Mary che però reagì e contrattaccò. Tuttavia Faith stava per avere la meglio quando Mary estrasse un coltello.
- Adesso vediamo chi è la più forte.-
Ma anche Faith aveva estratto il suo coltello.
- Vuoi fare la dura eh? Ok fatti avanti-  
- No ragazze, per carità, mettete via quegli arnesi!-  gridò Buffy-
Kennedy e Joey  ora avevano smesso di combattere e l’attenzione di tutte era concentrata sulle due leader, che si trovavano faccia a faccia, con il coltello sguainato e puntato verso le gole scoperte.
Annabel, Pam, Joey, Louise, Kennedy e Buffy in questo ordine avevano formato una specie di circolo all’interno del quale le due duellanti si fronteggiavano.
Mary provò ad affondare il colpo ma Faith lo schivò-
- Te la fai addosso eh? adesso ti manderò dal tuo padrone, il diavolo-
- Sai invece dove ti mando io? Proprio lì, che ti farebbe bene, pure!-
Ma Buffy non poté resistere e si buttò in mezzo-
- No ragazze, è sbagliato quello che state facendo, non è così che doveva finire-
- Lo so B, ma è a lei che lo devi dire, non a me-
Buffy provò a convincere Mary
- Mary ti prego, butta il coltello
- Ah sì, certo! Così la tua amichetta mi infilza-
Detto questo si fece avanti per colpire Buffy, ma invece trovò il corpo di Louise che si era a sua volta precipitata per frapporsi tra le due litiganti.
- No Mary! – riuscì a dire Louise prima di emettere un grido di dolore.
Mary rimase impietrita, con la  lama del coltello infilata nella pancia di Louise, Sgranò gli occhi e poi sibilò- Stupida traditrice!-  e affondò nuovamente la lama nel corpo di Louise che si accasciò al suolo.
Faith si gettò in avanti e con un rapido calcio disarmò l’avversaria, poi sempre sfruttando il suo colpo forte la mandò al tappeto. Fece per avanzare con  il coltello alzato verso la rivale senza più difesa ma Buffy le bloccò il braccio
- No, Faith, è già successo abbastanza per stasera.-
Faith si fermò ma gridò con tutta la rabbia che aveva in corpo-  Vattene via, sparisci, prima che ci  ripensi!-
Mary fece ancora un passo per riprendere il coltello ma Kennedy aveva messo il piede sull’arma.
 - Non hai capito cosa ha detto la mia amica? Sparisci  e non farti più rivedere.-
Mary la guardò carica di odio, ma Pam e Annabel la presero per le braccia e la portarono via, mentre Joey gridava alle cacciatrici -  Ci rivedremo presto!-
-  Scappate dal vostro predicatore pazzo, vigliacche, assassine!-  le urlò dietro Faith.
Buffy e Kennedy intanto erano attorno a Louise, che sanguinava copiosamente.
- Ti prego, resisti-  le disse Buffy
- Non ce la faccio più. Sto per morire.-
- Non dirlo nemmeno per scherzo adesso chiamiamo gli altri e ti vengono a recuperare. Ce la farai, ce l’ha fatta Rona, ce la farai anche tu – cercò di confortarla Faith.
- No, non ce la farò, lo sento. sento la vita che sta scappando via…- Louise ansimava sempre di più, il panico la stava per sopraffare
-  Volevo dirvi che avevate ragione voi, io ero dalla parte sbagliata…e Mary, pensavo che fossimo amiche e invece… mi odiava.-
-  Adesso calmati-  la rincuorò Buffy-  cerca di stare calma e tranquilla e…-
Louise chiuse gli occhi.
Buffy la scosse-  Louise, Louise, ci sei?
Faith le sentì il polso –E’ inutile Buffy, è andata. Non c’è niente da fare-
Kennedy le chiuse gli occhi con un gesto pietoso –Povera Louise-
- No, no- si disperò Buffy – E’ stata colpa mia. Quando mai ho avuto questa stupida, stupidissima idea…-
- Non è colpa di nessuno, B. Doveva andare come è andata. E il colpevole vero sappiamo chi è.-
-  Sì lo sappiamo. E pagherà. Anche per questo-


Le tre ragazze tornarono con la macchina di Xander, portando con loro il corpo esanime di Louise.
Ma giunte davanti all’Hyperion una sorpresa le aspettava: tre volanti della polizia con i lampeggianti accesi:
- Che diavolo è successo?-  chiese Kennedy, allarmata come la altre-  spero che non riguardi Willow-
- Spero che non riguardi nessuno. - La corresse Buffy
-  Io non vorrei che riguardasse me-  le fece eco Faith.- ragazze, abbiamo un cadavere qui, un’auto senza il suo proprietario, e una ricercata, che sarei io-
Buffy la guardò e disse-  Potremmo spiegare che…-
- Non spieghiamo niente. La tua linea legalitaria ci ha portato già abbastanza guai. Qui sento puzza di Wolfram&Hart. Filiamocela.-
Intanto un poliziotto si stava avvicinando alla macchina ma Faith non perse tempo. Ripartì  all’improvviso accelerando al massimo e quasi investendo il milite.
Dopo pochi secondi un’auto della polizia accese le sirene e partì all’inseguimento.


Intanto all’interno dell’hotel il capitano Wilcock era impegnato in una discussione con Giles e Willow.
- Allora, non fatemi perdere la pazienza, io so per certo che qui c’è una ricercata e voi la state coprendo. Se non mi dite dov’è, o mi date informazioni utili, faccio perquisire tutto l’albergo e vi sbatto al fresco.-
- Lei non può, non può fare questo.- replicò Giles
- No, non può farlo. –
- Io dico di Sì-
Angel scese la scale in quel momento e si aggiunse alla discussione
- Mi sono svegliato adesso e di pessimo umore. Che problema c’è?-
- Cercano Faith-  gli  disse Rona-
- Non c’è Faith, è andata via una settimana fa, e comunque ho i documenti che comprovano che è in permesso speciale-
- Già è vero, è in permesso, non è più ricercata.-  confermò Willow con aria baldanzosa.
- Non fa niente, ho la disposizione di arrestarla. Posso far perquisire l’Hotel-
- Lei dice? Dov’è il mandato di arresto? E  l’ordine di perquisizione?-
Wilcock fu sorpreso.
- Il mandato di arresto? Arriverà, arriverà tra non molto…-
- Quindi non è in suo possesso. Ogni arresto è illegale senza un mandato-  osservò Giles
- E non ha nemmeno il mandato di perquisizione vero? Bene la porta è quella. Alle sue spalle. Prego si accomodi.-  disse Angel con piglio risoluto.
Dall’esterno fece irruzione un poliziotto-  Capitano Wilcock. La ricercata è fuggita! Era qui davanti, appena ha visto i nostri uomini è scappata!-
Wilcock si girò verso Angel  e disse in tono di sfida-  Non mi serve più il mandato d’arresto ora. La gattina finirà nelle fauci del lupo.-
Così dicendo uscì e si infilò rapidamente sulla volante
- Più che un lupo mi sembra un cane – disse Willow. Uscì dalla porta, fissò la macchina e iniziò a mormorare frasi incomprensibili.
L’auto aveva il motore acceso che girava ma non partiva
- Dannazione Wilkins. Faccia partire questo accidente di macchina-
- Ci sto provando ma non riesco, è come ingolfata!-
-  Ci dia dentro! acceleri tutta!-
Wilkins portò la macchina al massimo dei giri. In quel preciso istante Willow smise la sua strana cantilena e l’auto partì all’improvviso andando a scontrarsi con il palo della luce dalla parte opposta.
Non sembrano dei grandi guidatori-  disse con aria maliziosa.
-  Willow..- la riprese bonariamente Giles-  ti sembra il momento di metterti a scherzare con la magia?-
- Quel tipo mi è proprio antipatico, e così Faith e Kennedy avranno un po’ più di vantaggio-
- Ne dubito. Tra poco tutta la polizia di Los Angeles sarà sulle loro tracce. Non è stato prudente da parte loro agire così impulsivamente-
- Hanno visto la Polizia, che dovevano fare?-
-  Se Faith venisse arrestata non uscirebbe più stavolta. Bisogna fare qualcosa per aiutarla.-  commentò Angel con aria pensierosa.-  Devo chiamare un persona.

 
FINE DELL'EPISODIO
 


 

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Capitolo 12
*** La fuggitiva ***


Nelle puntate precedenti: Minacciata da un gruppo chiamato Il Nuovo Consiglio la Scooby Gang unisce le proprie forze alla Angel Investigation, dove già è arrivata Faith dopo essere stata rapita ed aver subito un parziale lavaggio del cervello che le ha fatto perdere la memoria. Durante un attacco all’Hotel Hyperion Xander viene ucciso. Dopo aver provato la via legale il gruppo decide di seguire Faith e Angel in un contrattacco ma Rona viene ferita gravemente da un gruppo di vampiri. Intanto Tavros stringe una alleanza con un potente vampiro chiamato Lo Straniero. Faith e Buffy accompagnate da Kennedy si recano ad un appuntamento con le slayer al servizio di Tavros per convincerle ad abbandonarlo, ma l’incontro si trasforma in scontro e Louise, una slayer pentita, viene uccisa dalle fedeli a Tavros. Quando Faith e Buffy tornano all’Hotel trovano la polizia ad aspettarle…

Sommario: Faith continua la sua fuga incalzata dall’agente Wilcock, mentre Tavros assaggia una parte del Potere Oscuro che Lo Straniero gli offre e le Slayer litigano tra di loro. Faith fa una scoperta orrenda.



 

CAPITOLO 12
LA FUGGITIVA




Una caverna a qualche miglia di distanza dal “presepe”.
Tavros e Lo Straniero stanno parlando intensamente fra di loro. Il finto monaco è agitato, agita le braccia in modo inconsueto per lui, e non riesce a stare fermo.
-I miei uomini iniziano a dubitare di me, della mia guida, ho persino paura che qualcuno abbia mangiato la foglia-
- Caro Tavros, lei mi stupisce. Non sa come fare a farsi obbedire?-
-Certo, che lo so! Ma dicono che ci siano state delle sparizioni…forse lei o i suoi ne sapete qualcosa… -
Lo Straniero proruppe in una risata.
-Certo che lo sappiamo.- Tavros lo guardò impietrito
-Non capisce la grande occasione che le si prospetta? Lei può trasformare quella accozzaglia di gente incapace, senza arte né parte, piccoli delinquenti presi dalla strada e qualche ragazzotto ingenuo e farne un esercito invincibile.-
- Vuole essere più esplicito?-
-Mi stupisco di Lei Tavros. Per quale ragione mi ha chiamato qui, se non che lei vuole diventare come me, avere i miei poteri. Non è così?-
-Sì, è così- disse Tavros, che si era calmato improvvisamente.
-E una volta avuti i mei poteri, lei potrà trasformare i suoi uomini in “immortali”. Certo, qualcuno dovrà essere sacrificato, ma il risultato sarà straordinario.-
Dopo una breve pausa Lo Straniero proseguì:
-Credo che sia giunto il momento della sua Iniziazione.-
Lo Straniero si avvicinò ad una dispensa, che era l’unico arredo della caverna, e ne estrasse una coppa. La coppa era intarsiata con dei disegni, e doveva essere di antichissima fattura.
Lo Straniero si incise con l’unghia del pollice che aveva lunghissima la mano sinistra e fece cadere alcune gocce del suo sangue nella coppa. La offerse quindi a Tavros che bevve in un solo sorso l’osceno contenuto.
-Adesso tocca a me- disse Lo Straniero. Tavros si abbassò il cappuccio ma Lo Straniero gli fece cenno di lasciare stare. Invece gli prese la mano sinistra e sempre con l’unghia del pollice lo incise, Quindi fece cadere diverse gocce del sangue di Tavros nella coppa, se la portò alle labbra e degustò il sapore del sangue caldo.
 -Tutto Qui?-
-Oh no, manca la parte più divertente-
 Lo Straniero si allontanò un attimo e tornò con una piccola culla. Nella culla un neonato di pochi giorni.
Lo straniero mise per terra la culla e consegnò un coltello ricurvo, anch’esso di foggia antichissima, a Tavros. Questi lo guardò sconcertato e chiese:
-Che devo fare?-
-Non lo immagina?- disse Lo Straniero- mentre si allontanava nell’Oscurità. – Il Potere Oscuro ha un suo prezzo, se lo ricordi Tavros.-
Tavros rimase solo nella grotta con il coltello in mano, il neonato ai suoi piedi. Incominciò a sentire il calore del sangue dello Straniero ribollirgli nello stomaco. Si chinò sul neonato brandendo il coltello. Un urlo straziante squarciò il silenzio della caverna.



*****

Era l’alba e dopo una notte passata a far perdere le proprie tracce Faith, Kennedy e Buffy si erano rifugiate in un vecchio casolare alla periferia di Los Angeles. Avevano lasciato la macchina di Xander a poca distanza, con ancora il cadavere di Louise.
- Non possiamo ragazze, -disse Buffy- dobbiamo portare il corpo di quella povera ragazza all’ospedale, o da qualcuno che lo consegni alla famiglia-
-Certo B, ma come spieghiamo la cosa. Ci arresterebbero e direbbero che siamo state noi-
-E perché in questo modo come credi che vada a finire? Siamo ricercate, tutte e tre, e se salta fuori che abbiamo un cadavere con noi, beh, le conseguenze sarebbero chiare-
-Cosa possiamo fare?-
-Io un’idea ce l’avrei- disse Kennedy.
Le due cacciatrici “anziane” si voltarono e osservarono la giovane.
- Sentiamo- la esortò Buffy con una punta di arroganza.
-Io… credo che stiano cercando Faith, questa è la cosa più probabile. Non stanno cercando me e Buffy. Quindi io credo che possiamo, io e B…Buffy, portare la ragazza in Ospedale, denunciare la sua morte e chiarire tutto, prima che la Polizia ci trovi. In quanto a te Faith, meglio se stai qui ben nascosta, ti faremo sapere come è andata-
-Sempre che non vi arrestino-
- Mi pare un piano sensato.Se non ci sono idee migliori è bene che ci muoviamo-
- Il piano migliore sarebbe svignarsela in un paese sudamericano- rispose Faith. Poi gli venne in mente che sarebbe stata troppo lontana da Angel. – Comunque come piano di ripiego anche questo può andare.-
-In gamba Faith, non ti preoccupare, vedrai che andrà tutto bene- le disse Kennedy mettendogli una mano sulla spalla.
-Tranquilla Monella, me la so cavare-.
Buffy e Kennedy si allontanarono.
-Io quella ragazza non riesco proprio a capirla. Ha una capacità di mettersi nei guai e di complicare le cose incredibili. C’era proprio bisogno di mettersi a provocare quelle pazze fanatiche?
- Se dici che sono pazze fanatiche stai ammettendo che la colpa è loro e non di Faith. Lei è una combattente, non si tira di certo indietro.-
- E tutta questa fuga di notte?-
-Volevi finire in gattabuia per caso?-
-No, ma…Vedo che ti è simpatica Faith-
Kennedy guardò Buffy – Diciamo che ci capiamo al volo-

****

Le quattro slayer discutevano animatamente in una piccola radura, a poca distanza dalla chiesa sconsacrata chiamata il presepe.
-Allora Mary, adesso devi proprio dirci perché l’hai fatto?- disse Pam.
-Fatto cosa?-
-Hai ammazzato Louise, te ne sei dimenticata?-
-Niente affatto. Vuoi sapere perché l’ho fatto?, Ci aveva tradito. E mi stava aggredendo-
-Non ti stava aggredendo- disse timidamente Annabel-
- Stava aiutando le altre ad aggredirmi. Che differenza fa?-
-Fa la differenza che non era legittima difesa. E’ stato un assassinio. Deliberato.-
- Ma non capite? Dovevo farlo. Lei ci aveva tradito. E’ passata dall’altra parte. La parte dei nostri nemici. La parte del male-
-Sei proprio sicura di quello che dici? Sei proprio sicura che quelle ragazze siano il male? Sono delle cacciatrici, delle ammazzavampiri come noi-
-Oh e finiamola con questa storia! -
-No, sei tu che devi finirla- Pam si fece più aggressiva -devi finirla con il dettare legge a tutte noi!-
-Ah, hai capito? Ecco dove volevi andare a parare. Vuoi farmi le scarpe eh? Ma vedi io sono la migliore e tu lo sai. Ed anche Tavros lo sa. Sono sicura che quando io gli riferirò come sono andate le cose, mi darà ragione. Abbiamo eliminato una traditrice e conciate male le altre che ci avevano attirato in una trappola. Vero Joey?-
-E’ così- rispose Joey dopo un attimo di esitazione.
-Allora andiamo da Tavros- concluse Mary con aria di sfida.- chissà se sarà contento del vostro comportamento…-
-Dove credi di andare? – le disse Pam prendendola per la manica.
Mary si girò con sguardo di sfida mentre Annabel trattenne Pam- Andiamo Pam, lasciala andare.-
Faulkner si avvicinò all’improvviso al gruppetto.
-Cosa succede qui?-
Mary si rivolse con aria arrogante a Faulkner-
-Queste ragazze si comportano in modo indisciplinato. Veda di punirle, si dia da fare, Faulkner-
Il vice di Tavros rimase sorpreso dalla reazione della ragazza, ma dopo un attimo di esitazione la richiamò.
-Ehi tu, ragazza, ti chiami Mary?-
-Sì-
-Vedi di essere meno arrogante. Non sei tu a comandare, qui. E adesso tornatevene tutte nelle vostre stanze e senza fiatare, sono stato chiaro?-
-Non è nemmeno lei a comandare. E’ Tavros- rispose Mary, e si incamminò seguita a poca distanza da Joey.
Tavros fermò le altre due ragazze e chiese, con voce più tranquilla, quasi confidenziale - Me lo potete dire voi cosa sta succedendo?-
-Niente- rispose Pam
-E’ morta Louise- si fece scappare Annabel.
-Come, come?- chiese Faulkner- E’ morta Louise? E voi come lo sapete?-
-L’abbiamo visto- continuò Annabel che poi, rendendosi conto che stava dando troppi particolari sugli eventi della notte, tornò silenziosa.
-E quando, di grazia?-
-Prima. Giù al fiume- spiegò Pam
-Ah. E cosa ci facevate giù al fiume. Non eravate tutte consegnate?-
Annabel guardò in basso per la vergogna di aver disobbedito agli ordini.
Allora fu Pam a rispondere.
-Avevamo un paletto. Voglio dire un appuntamento.-
-Con chi?-
-Le cacciatrici-
-Un appuntamento giù al ponte con le cacciatrici. Diamine, e a che scopo?-
-Volevano parlarci- disse Annabel.
-Zitta Annie, ogni volta che parli combini un casino- la rimproverò Pam- lascia parlare me-
-Allora, Louise ci ha fatto sapere che voleva parlarci. O meglio le cacciatrici volevano parlarci-
-E cosa hanno detto?-
-Che loro sono cacciatrici come noi e che dovevamo unirci e non combatterci. Louise ha detto che loro erano buone e non cattive.-
-E poi, cosa è successo?-
-Mary le ha aggredite. O meglio le abbiamo aggredite, ma Mary ha esagerato, ha tirato fuori un coltello, voleva ammazzare la biondina, come si chiama, Annie?-
-Buffy-
-Sì lei, e allora anche quella tipa dura, la mora…-
-Faith…-
-Ecco, sei brava coi nomi tu, anche lei ha tirato fuori il coltello, e Buffy si è messa in mezzo, a mediare, diceva di smetterla ma Mary ha cercato di colpirla e allora anche Lou si è messa in mezzo e Mary l’ha colpita-
-Si è trattato di un incidente, allora-
-Non proprio. Mary l’ha colpita anche dopo che si era accorta dell’errore-
-Santo Cielo. E’ incredibile. E poi?-
- Poi la mora l’ha disarmata, stava per ucciderla ma si è fermata-
-Buffy l’ha fermata-
-Già, lei ha gridato di andarsene. Allora io e Annabel abbiamo portato via Mary, prima che si facesse ammazzare o facesse ammazzare qualcun altro. Mi creda quella ragazza è fuori di sé-
Tavros stette in silenzio, meditando su quello che le due ragazze gli avevano raccontato. La loro testimonianza era coerente, e quella Mary non gli piaceva affatto.
-Credo di sì. Ma siete sicuri che Louise sia morta?-
-Non al cento per cento. Ma di sicuro era conciata male.-
Faulkner stette in silenzio cercando di radunare le idee. Adesso anche le slayer ci si mettevano. Prendevano iniziative per conto loro e si ammazzavano tra di loro. E poi litigavano. E quella Mary voleva riferire a Tavros tutto quanto. Naturalmente a modo suo. Era la preferita di Tavros. La più fanatica. Doveva impedirle di parlare. Gli uomini continuavano a sparire. E quelli che restavano erano sempre più nervosi. La situazione stava chiaramente sfuggendo di mano.
- Faulkner? Possiamo andare- chiese Pam risvegliandolo dai suoi pensieri.-
-Si certo, potete andare-
-Non ci metterà in punizione?-
-No, non vi metterò in punizione. Anche se non avreste dovuto andare. Comunque vedo che almeno voi due non avete perso la testa. Stasera c’è bisogno che voi facciate la ronda qui fuori. Questo posto pullula di vampiri. E nessuno fa niente.-
-Come, nemmeno Tavros?- chiesero con aria stupita le due ragazze.
- No, nemmeno lui. Credetemi, c’è bisogno di voi. A più tardi-

*****

All’Ospedale Di Los Angeles Buffy e Kennedy stavano parlando con uno dei medici
-Mi spiace ma devo chiamare la polizia e dovranno farvi delle domande, non possiamo di certo dire che abbiamo trovato il cadavere qui fuori-
-Si, ma vede, Dottore, la situazione è complessa. Ci lasci fare almeno una telefonata-
-Va bene potete telefonare, io comunque devo avvertire la polizia-
Buffy telefonò all’Hyperion. Angel rispose subito alla chiamata rassicurando la bionda cacciatrice
-Ho già avvertito Kate dell’evolversi della situazione. Non può fare molto per la situazione di Faith, a questo sta provvedendo Willow-
-E come?-
- Beh, non te lo so dire esattamente e comunque non posso spiegartelo. Ad ogni buon conto adesso dico a Kate di venire lì. Manderò anche Giles. Come sai io non posso muovermi.-
-Bene, ci conto-
-State tutte bene?-
-Sì stiamo bene. Anche Faith sta bene, Volevi chiedermi questo?-
Angel rimase un po’ sorpreso e un po’ imbarazzato dalla risposta di Buffy.
-Volevo solo sapere se stavate tutte bene-
-Ok, ti ringrazio, ciao, a più tardi-
-A più tardi-

****

Faith riuscì a dormire  per qualche ora, accoccolandosi in un letto fornito di un materasso le cui condizioni igieniche erano a dir poco deprecabili.
Poi si svegliò definitivamente, aveva una vaga idea di che ora fosse, infatti non portava l’orologio con sé. Guardò allora il telefonino, ma era scarico.
-Oh merda!- disse sottovoce parlando con se stessa- Pure questa ci mancava. Speriamo che vengano presto a prendermi-
Guardò fuori dalla finestra e osservò fuori. C’era una strada poco lontana ma scarsamente trafficata.
Dopo un po’ che guardava vide una macchina arrivare.
-Ci siamo!- si disse.
Fece per uscire ma ad una seconda occhiata l’entusiasmo si tramutò in disperazione
-Oh merda!, la polizia-
Pensò che non doveva farsi prendere dal panico, cercò una uscita dal retro, non la trovò, ma trovò invece una finestra abbastanza bassa e senza vetri da poter essere scavalcata con facilità. Una volta uscita all’aperto osservò i poliziotti che si avvicinavano. Erano ancora abbastanza distanti e Faith non ebbe problemi ad allontanarsi senza essere vista.

****


Una mezz’ora più tardi una macchina della polizia si fermò davanti al casolare.
Kate uscì dalla macchina, seguita da Buffy, Kennedy e Giles.
Il gruppetto entrò nella casa.
-Faith dove sei? Siamo arrivati- gridò Buffy- ma dove diavolo è andata?-
-Faith, Faith!- gridò Kennedy, ma non giunse risposta.
-Ma era il caso di allontanarsi così? Gli avevamo detto di non muoversi-
-Può darsi che abbia visto qualcosa che l’ha indotta a nascondersi o ad andare via-
- Forse ha visto una macchina della polizia. O forse è stata arrestata- aggiunse Kate
-No, arrestata no. Voi non conoscete Faith- disse Buffy
- Tu non conosci la polizia di Los Angeles- replicò Kate. – adesso chiamo in centrale e chiedo se hanno operato arresti nelle ultime ore-
Kate andò alla macchina e chiamò la centrale. Dopo poco tornò.
- No, non risulta che sia stata arrestata. E per dire il vero non risulta nemmeno tra i ricercati.-
-Come Agente, come sarebbe a dire che non è tra i ricercati?- chiese Giles incuriosito- Eppure è venuto un suo collega da noi, all’Hotel e diceva che era una ricercata-
-Il nome dell’agente era Wilcock, per caso?-
-Sì, mi pare di sì-
- Questo spiega molte cose. Allora è probabile che non ci sia nessun mandato d’arresto. Anzi, per ragioni che non mi sono chiare pare che a carico di Faith non vi sia più  nulla. Tuttavia, se Wilcock e la sua squadra la trovassero, la sorte per Faith sarebbe ben peggiore che finire in galera-
-Cosa intende dire?-
-Wilcock e la sua squadra sono molto “chiacchierati”, se capite cosa intendo dire. Agiscono al di fuori della legge.-
-Questo vuol dire che dobbiamo trovare Faith prima che la trovino loro- disse Buffy.
-Esatto- rispose Kate - e non abbiamo tempo da perdere!-


-So che mi cercavi- disse Tavros.
-Sì, Maestro- rispose Mary
-Qualcosa ti turba, piccola mia- così dicendo Tavros accarezzò con dolcezza i capelli della ragazza. Si trattava di un gesto desueto, che Mary non aveva mai visto fare a Tavros con nessuno. In cuor suo aveva sperato che Tavros prima o poi si accorgesse di lei, ma non ci aveva mai creduto realmente. Adesso invece sembrava tutto diverso.
-Vede Maestro, io le ho disobbedito-
-Ah.- disse Tavros sorpreso- Non me l’aspettavo.-
-E’ stato a fin di bene. Vede ho saputo che le altre avevano un appuntamento con le cacciatrici ribelli e quella traditrice, Louise. E allora sono andata per impedire che anche a qualcun'altra venisse in mente di tradire -
-Brava. Ci sei riuscita?-
-Oh sì- disse orgogliosa Mary - Ho punito quella traditrice, quella Louise. L’ho uccisa con le mie mani-
-Però. Complimenti. E le altre cacciatrici? Le hai uccise?-
-No, non mi è stato possibile. Le altre me l’hanno impedito-
-Te l’hanno impedito?-
-Sì. E’ così. Io stavo per farle a pezzi, stavo per fare fuori quella Faith. Doveva vederla. Era lì per terra con il sangue in bocca, dopo che l’ho colpita, ma mentre stavo per darle il colpo di grazia le altre slayer mi hanno bloccata-
-E’ vergognoso!- esclamò il Monaco, genuinamente indignato.
-Sì Maestro, credo che vogliano tradire anche loro. Tranne Joey, ma le altre due…sono pronte a tradirla da un momento all’altro-
-Hai fatto bene ad avvertirmi. Non possiamo assolutamente permetterci più errori, con la polizia alle calcagna e questa banda di miscredenti che non vogliono sottomettersi alla mia volontà, che poi non è altro che la volontà di Dio. Dovremo prendere dei provvedimenti-
-Certo, Maestro-
- E hai fatto bene a punire quella Louise. Così a tutti sarà chiara quale sarà la fine che si fa se si tradisce.-
Mary annuì, e Tavros le chiese:- Tu credi in me, Mary?-
-Sìcuro, Maestro-
-Va bene, voglio metterti alla prova-
Il finto monaco si avvicinò ad una credenza, ne estrasse una Coppa, versò un poco di vino e poi si incise una piccolo taglio sulla mano, quel tanto che bastava per far cadere qualche goccia di sangue nel bicchiere. Quindi porse la coppa a Mary.
-Bevi Mary-
Mary lo guardò allibita
-Hai detto che hai fiducia in me?-
La ragazza assentì vigorosamente con la testa.
-E allora bevi!- disse con tono deciso Tavros.
La ragazza bevve tutto in un sorso.
-E ora?- chiese tremante
-E ora chiudi gli occhi-
Mary obbedì. Tavros si tolse il cappuccio, avanzò di un passo verso la ragazza, le accarezzò i capelli in modo da lasciar scoperta la gola. Poi si chinò e inizio a baciarla sul collo, ma presto il bacio divenne un morso. Mary non capì nemmeno cosa stesse accadendo, sospesa tra la sorpresa e la felicità per quello che stava accadendo e il dolore che sentì di colpo nel momento in cui i canini di Tavros affondarono nella sua giovane carne.
Ad un certo punto Mary svenne e Tavros la prese e la accomodò sul piccolo divano che si trovava nella stanza.
Due occhi indiscreti avevano però osservato la scena.

****

Faith aveva vagato per tutto il giorno, senza orologio, senza telefonino, senza mangiare o bere.
Ad un certo punto non ce la fece più. Si avvicinò ad un baracchino che vendeva Hot Dog e Salsicce, si frugò nelle tasche per vedere se aveva qualche spicciolo, e per fortuna ne trovò qualcuno.
Chiese quindi al tipo del baracchino.
-Scusi avrebbe da bere qualcosa?-
-Certo pupa. Vuoi Birra, Cola, limonata?-
-Una birra farebbe al caso mio. Quant’è?-
-2,50-
-Cavoli, ma quanto costa la birra di questi tempi…-
Il tizio le dette la birra e lei dette i soldi. I rimanenti bastavano giusto per una telefonata al’Hotel: Qualcuno doveva venire a tirarla fuori dai pasticci, Adesso era sera ed Angel poteva arrivare e venirla a salvare.
Come un Angelo Azzurro.
Insomma, non proprio un Angelo e non proprio Azzurro, magari un Angelo Nero. D’altro canto a lei piaceva il nero. Lei si vestiva in nero e anche lui vestiva così, e anche questo doveva significare qualcosa. Buffy per esempio si vestiva sempre in rosa o viola o verde, od altri colori assurdi ed insignificanti. Invece lei preferiva lo scuro, il blu scuro od il nero, magari il rosso, anche. E anche ad Angel piacevano quei colori, e accipicchia, qualcosa doveva pur dire. Non poteva altro che essere la prova che il loro legame era destinato a durare.
Sì, doveva essere così.
 Erano fatti l’uno per l’altra, e non le importava niente se lui fosse un vampiro e lei una cacciatrice, perché lo sapeva che entrambi erano parte del mondo oscuro, di quella parte del mondo dove la luce non arriva mai, e se ci arriva è solo per poco e per sbaglio.
Aveva deciso: appena Angel fosse arrivato lei lo avrebbe baciato. Aveva preso questa decisione, ma ora doveva trovare un fottuto telefono e chiamarlo, se no…
Questa consapevolezza la fece rientrare in sé, ma si accorse che si era persa un’altra volta.
Non sapeva dov’era, né vedeva una cabina telefonica. La zona era squallidissima e disabitata. Non c’era in giro nessuno. O meglio, quasi nessuno.
Due giovinastri si avvicinarono.
-Scusate signori, sapete dove posso trovare una cabina telefonica, insomma un telefono-
-No, dolcezza, non lo sappiamo, ehi Jack, per caso hai un telefono per la pupa qui?-
-Certo John, ho un telefono. Se vuoi venire da me, puoi fare tutte le telefonate che vuoi, bellezza-
-Veramente a me basta un telefono qualsiasi, una cabina del telefono, un bar, qualsiasi cosa…-
-Ehi piccola, stai dicendo che non ti fidi di noi, siamo dei galantuomini, noi, vero Jack?-
-Certo John, dei veri galantuomini, nessuno si è mai lamentato di noi-
-Va bene, vengo con voi. Niente scherzi però.-
I tre si incamminarono, e Faith chiese – E’ molto lontano?-
-No, non è molto lontano- disse quello che si chiamava John- In realtà è proprio dietro quest’angolo-
Faith accelerò il passo e girò l’angolo. Dopo pochi passi si rese conto che si trovava in un vicolo cieco. La strada non era più lunga di 4 metri e terminava con un muro. C’era una porta sulla sinistra ma l’edificio sembrava più un magazzino che non una casa.
-Che razza di scherzo è questo?-
-A noi piace scherzare, vero Jack?- disse John mettendo la mano sulla bocca di Faith e spingendola verso il muro.
-Certo John- rispose l’altro mettendo un coltello sotto la gola di Faith.- E sono sicuro che anche alla nostra amichetta piace scherzare.-
Faith rimase un attimo sorpresa. Accidenti a Lei, ma perché ancora si fidava della gente?
Fece ricorso a tutta la sua concentrazione ed energia. Se si concentrava poteva essere così rapida che loro non si sarebbero neanche accorti di quello che stava succedendo.
Il pericolo maggiore era quello col coltello. Non c’erano dubbi. Il tizio le mise la mano sul braccio sinistro per bloccarla, ma a Faith bastava il destro. Fulmineamente afferrò la mano che teneva il coltello e la spinse contro il muro facendo mollare la presa sull’arma e colpì con un mano rovescio il volto dell’aggressore. Come aveva previsto l’altro tipo, di struttura molto massiccia, le fu addosso e Faith ricorse ad un colpo tipicamente femminile. Un calcio assestato nelle parti basse. Il tizio, Jack, si piegò in due e a quel punto per Faith non fu un problema colpirlo ripetutamente e metterlo KO.
-Ma tutti a me capitano gli idioti?-
Il secondo, visto la mala parata iniziò ad indietreggiare e poi si mise a correre.
Faith ci aveva preso però gusto, l’adrenalina aveva iniziato a circolare copiosa nelle sue vene di cacciatrice, risvegliando la sua voglia di combattere. Solo qualche minuto prima aveva cercato di evitare qualsiasi cosa del genere, ma ora che era in ballo voleva solo ballare. Quei mascalzoni se l’erano cercata, in fondo, e avevano diritto a tutta la loro dose di dolore. Chissà quante ragazze erano state violentate in quel modo. Era giunto il momento di  farla finita.
Corse dietro al tizio per tutta la strada. Il tipo correva come un matto, e si mise pure a gridare.
Sì, grida pure, che tanto ti riempio di botte lo stesso, pensò la bruna.
Di colpo però vide due luci di un autoveicolo che puntavano verso di lei. Il tizio si buttò verso la macchina gridando- Polizia! Polizia!-
-Oh merda!. Questa è una di quelle giornate dove non me ne va una bene. Speriamo finisca presto-
Faith si buttò vero un vicolo e iniziò a correre a perdifiato, ma lo sforzo precedente le aveva tolto una bella fetta di energie, la macchina continuava a seguirla. Vide un cancello sulla destra. Si arrampicò e scavalcò. Prima che la macchina arrivasse si era dileguata.
-Era la cacciatrice, Wilcock?-
-Pensò proprio di sì. Non vedo chi altri possa terrorizzare un criminale in quel modo. Diamoci da fare. L’abbiamo in pugno.-

*****

Annabel saltò giù dal muro da dove aveva osservato Tavros trasformare in vampiro Mary.
Non capiva neanche lei quello che aveva visto, in realtà, era talmente agitata e sconvolta che i suoi pensieri erano troppo veloci perché riuscisse a starci dietro. Corse in tondo, cercando Pam, poi si ricordò che doveva essere nella radura. Corse allora verso la radura.
Pam la vide arrivare correndo come una pazza, la sentì urlare qualcosa ma non capì cosa.
-Ehi, ma ti ha dato di volta il cervello? Se ci sono dei vampiri li allerti tutti e li fai scappare-
-Pam, ti devo dire una cosa- disse ansimando Annabel
-Hai incontrato Tom Cruise?-
-No-
-Peccato. Mai che succeda qualcosa di interessante-
Annabel afferrò per le spalle Pam e la scosse- La vuoi smettere di scherzare? Non mi prendi mai sul serio! Io ho visto, ho visto…-
-E cosa diavolo hai visto?-
Il maestro Tavros, e ..Mary…erano insieme!-
-E allora?-
-No! Non hai capito, erano insieme!-
-D’accordo, hanno una tresca. E’ una notizia ma non è così sconvolgente. Oppure tu credevi che quella fosse una santarellina e l’altro un vero Monaco?-
-Non è questo il punto…l’ha morsa!-
-Cosa?? C-c—c-che cavolo stai dicendo?- disse balbettando Pam, che di colpo aveva perso la sua sicurezza-
-Sì te lo giuro, l’ha morsa! Poi l’ha sdraiata sul letto, Prima gli ha fatto bere qualcosa, poi l’ha morsa e l’ha sdraiata sul letto-
Pam continuò a guardare incredula la compagna ma una voce la riportò alla realtà.
-Problemi, cacciatrici?-
 A parlare era stato Smith, quell’enorme idiota di colore, uno dei più ligi agli ordini di Tavros.
Ma il suo sguardo non era addormentato come al solito. Un bagliore sinistro si rifletteva nelle pupille nere. Tanto bastò a Pam per gridare ad Annabel- Via Annie, togliti di lì!-
Il bestione provò ad afferrare Annabel ma Pam fu più veloce e lo colpì.
Il bestione sogghignò sinistramente e la luce della luna mostrò il suo volto deforme coi canini bene in vista. Pam si gettò in avanti e lo colpì al cuore riducendolo in polvere.
-Avevi ragione! Qui sta succedendo qualcosa-
Videro della figure uscire dalla chiesa.
-Stanno cercando noi, scappiamo!-
Le due slayer fuggirono per il bosco, per la stessa strada che solo la sera prima avevano fatto domandandosi se valesse la pena parlare con chi stava dalla parte del Male.

****

Faith corse al di là dell’inferriata, ma si trovava in una specie di vicolo cieco. Si trattava di una fabbrica dismessa,  o forse un magazzino in disuso, chiuso con dei cancelli alti.
Sapeva che la polizia stava girando attorno all’edificio, e che tentare di uscire di lì voleva dire rischiare di farsi scoprire. D’altro canto se gli sbirri avevano capito che lei si era infilata lì, allora avrebbero chiesto rinforzi, e la fine della sua fuga sarebbe stata inevitabile.
Si appoggiò ad un muro cercando di fare chiarezza nei suoi pensieri, ma anche di rifiatare dopo le corse che aveva fatto.
Si sorprese a pensare che avrebbe voluto Angel al suo fianco, e non solo per avere un alleato utile nella sua fuga, anche se sicuramente anche quella era una cosa da considerare.
Una luce la distrasse dai suoi pensieri. L’auto stava passando lì davanti.
Attese che se ne andasse, ma pareva evidente che gli sbirri avessero capito che lei stava lì, e che stessero aspettando rinforzi.
A questo punto doveva agire, prima che fosse troppo tardi. qual era la via migliore di fuga? Generalmente la via da cui si è arrivati.
Tornò quindi indietro sui suoi passi, badando a stare nell’ombra e con sufficiente rapidità da evitare che i poliziotti rigirassero ancora attorno all’edificio.
Arrivò al cancello, salì sopra e lo scavalcò. Le forze iniziavano ad abbandonarla. Una mezza birra bevuta in un giorno di fuga non era molto.
Tuttavia sapeva che non era il momento per abbattersi, né per distrarsi o lamentarsi.
Si guardò in giro, fece due conti su quale strada poteva imboccare per non farsi beccare, e corse via.
Ad occhio e croce sapeva che la cosa migliore era andare a zig-zag girando a destra e poi a sinistra.
Corse per un po’ e ad un certo punto si ritrovò senza più fiato ai margini della città, là dove l’enorme metropoli diventava campagna. Si fermò a rifiatare sotto un albero e guardandosi attorno le parve di essere già stata lì.

****

Le due slayer fuggitive arrivarono di gran carriera allo spiazzo dove la sera prima si erano scontrate con il gruppo di Faith.
-Ci seguono ancora?- chiese Annabel
-No. Direi di no. Ma non mi sentirò al sicuro fino a che non avrò messo un bel po’ di miglia tra me  e loro, magari dopo aver cambiato città-
Una figura scese da una macchina e si avvicinò a loro
-Guarda guarda chi si rivede, le nostre indomite guerriere al servizio di quel simpaticone di Tavros-
Pam ed Annabel si girarono verso la figura che le aveva apostrofate.
-Tu sei…una delle cacciatrici?- disse Annabel
- Sì, mi chiamo Kennedy, per servirvi- Kennedy mimò parodiandolo un gesto da servitore.-
-Ci devi aiutare, Kennedy-disse Pam.
-Aiutarvi? E a far cosa? Ad uccidere qualcuna delle vostre compari? Se si tratta di quella assassina psicotica, potrei anche farlo.-
-No, Kennedy è che…siamo in un mare di guai. Abbiamo scoperto…-
-Che Tavros non è quel che sembra?-
Le due si guardarono in faccia e poi annuirono simultaneamente.
-Kennedy, tutto bene?- chiese una voce dalla macchina.
-Sì è okay, ci sono delle novità- rispose Kennedy facendo un cenno alle due di seguirla e avviandosi verso la macchina.
-Chi sono queste?- chiese Gunn
-Sono due delle slayer di cui vi parlavo-
-Ah, sono quelle brave ragazze che vanno in giro a rapire e a scannare-
-Non sembrano male- rispose una voce da dentro la macchina
-Zitto Connor!-
-Pare che abbiano dei problemi col loro capo. Forse stanno aprendo gli occhi-
-Forse, potrebbe essere una trappola-
-No! Ve lo giuriamo. Dovete portarci via di qui. Il bosco è pieno di vampiri!
-Già, lo ricordo- disse Kennedy.
-Di vampiri…tzè- replicò Gunn con aria strafottente, poi guardò oltre la radura e la sua espressione cambiò.
-Chi diavolo sono quelli?-
-Vampiri! Stanno arrivando!-
-Presto salite in macchina!-
-Non combattiamo?- chiese Connor serafico.
-Sono una trentina e sembrano incazzati…neri. La risposta è no, non combattiamo  ma ce la squagliamo. Tenetevi forte!-
Gunn partì a tutta birra proprio un istante prima che il primo dei vampiri cercasse di afferrare la maniglia della macchina.

****

Faith si riposò un poco sotto l’albero, ad un certo punto si addormentò, ma non per molto: il freddo che incominciava a farsi pungente la  svegliò.
Pensò che fosse meglio muoversi, e cercare un posto più riparato. Dopo un po’ che camminava vide che, dietro gli alberi, vi erano delle grotte.
Istintivamente entrò nella caverna, pensando che lì sarebbe stata più al riparo dal freddo e anche da eventuali sguardi indiscreti.
Il buio era fitto, ma i suoi sensi di cacciatrice, e il fatto che ormai si era abituata all’oscurità, le permisero di vederci quel tanto che bastava per non incespicare. Si addentrò molto lentamente nella grotta.
Ad un certo punto vide però che c’era della luce.
La curiosità fu tale che si diresse verso la sorgente luminosa.
Giunse rapidamente in un’ampio spiazzo, dove vi erano due alti candelabri e una mensola.
I suoi sensi però avvertirono qualcosa d’altro.
Vide una specie di culla abbandonata sopra la mensola.
Si avvicinò lentamente, con il cuore che le pulsava a mille.
Raggiunse la mensola e guardò dentro la culla.
Faith si mise una mano sulla bocca per trattenere l’urlo che le stava salendo in gola alla vista di quell’orribile spettacolo.
I resti di un neonato maciullato ed orribilmente straziato giacevano in un lago di sangue.
-Mio Dio, no, non è possibile –furono le parole che le uscirono dalla bocca
Faith aveva sempre pensato di essere una dura, aveva messo alle spalle e superato dei traumi, come la morte della sua osservatrice, e ultimamente quella di Xander, pensava oramai di aver visto tutto, nelle lunghe notti di caccia, prima a Sunnydale e poi con Angel a Los Angeles, ma quello che era sotto i suoi occhi era al di là di ogni sua esperienza ed immaginazione.
Distolse lo sguardo con aria disgustata – Chi, chi può essere stato tanto malvagio da fare questo?-
-Qualcuno che tu stai cercando- disse una voce alle sua spalle.
Faith si girò e vide una figura alta, vestita di nero con un cappello dalle larghe falde.
-Chi sei?-
- Non lo sai? Ti pensavo più preparata-
Faith rifletté un attimo.
-Ho capito chi sei. Sei Lo Straniero.-
L’essere fece un cenno di assenso.
-Allora ho un messaggio per te-
-Sentiamo-
-Stai per morire, bastardo- disse Faith tirando fuori il suo fedele paletto di frassino.

 
FINE DELL'EPISODIO

 

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Capitolo 13
*** Attacco all'Hyperion ***


Nelle puntate precedenti: Mentre Giles viene a conoscenza che l’obiettivo di Tavros potrebbe essere un medaglione dal grande potere magico, Faith, Buffy e Kennedy si recano insieme a Louise ad un appuntamento con le slayer al servizio di Tavros. Le cose vanno male e una delle slayer, Mary, uccide Louise. Le tre cacciatrici portano via la ragazza ma quando tornano all’Hotel scoprono che la polizia le sta aspettando. Quindi scappano via ma decidono di portare il cadavere di Louise all’ospedale, tranne Faith che viene lasciata in un casolare abbandonata. La polizia però la insegue e Faith si rifugia in alcune grotte sulle colline di Los Angeles. Qui fa un’orrenda scoperta: i resti del sacrificio per rendere Tavros un vampiro immortale. Ed incontra lo Straniero, il potente vampiro alleato con il falso monaco.

Sommario: La lotta contro le forze di Tavros e del vampiro chiamato Lo Straniero diventa sempre più dura.
Faith affronta lo Straniero. Il gruppo di Faith ed Angel è nel mirino. Angel viene colpito nei suoi affetti più cari.



 

CAPITOLO 13
ATTACCO ALL’HYPERION




Lo Straniero guardò fisso Faith, e lei si sentì come bloccata: forse era la stanchezza per quella giornata infinita, tutto quel correre, nascondersi e lottare.
O forse una qualche magia che l’essere che le stava davanti, che certo non era un vampiro qualunque, stava compiendo su di lei.
Faith si fece forza. Aveva davanti a sé una grande occasione: farla finita con quell’essere demoniaco. Questo avrebbe reso più facile tutta la faccenda, ridimensionato Tavros, magari aperto gli occhi a quelle ragazze, sicuramente avrebbe tolto dalla faccia della terra un nemico del genere umano. Si fece quindi coraggio e fece per colpire il vampiro che stava lì, in piedi davanti a lei, senza muovere un dito né battere ciglio. Tuttavia nel momento in cui lei sferrò il colpo, con un movimento quasi impercettibile del braccio le fece cadere il paletto dalla mano.
Faith fu sorpresa da questa reazione velocissima, e non poté far altro che girarsi e osservare il paletto cadere qualche metro dietro di lei. Si buttò all’indietro cercando di recuperarlo, ma come fece per afferrarlo si rese conto che lei e Lo Straniero non erano più soli. Un paio di robusti vampiri si erano affacciati alla caverna e Lo Straniero, sempre senza spiccicare parola, con un solo gesto, gli aveva fatto cenno di attaccare Faith.
La cacciatrice si alzò rapidissima e, facendo ricorso alle poche energie rimaste, affrontò i temibili rivali.
Con un calcio, la sua specialità, allontanò il primo, poi si scansò dall’attacco del secondo , e come quello si rigirò nel tentativo di afferrarla nuovamente, lei lo colpì implacabilmente riducendolo in polvere. Il secondo però le era addosso e trascinò per terra la cacciatrice, che dovette con la forza delle sole gambe, liberarsi di lui. Il vampiro andò a sbattere contro la dura roccia e Faith gli fu addosso finendolo.
Si voltò con aria di sfida verso Lo Straniero.
Questi si era allontanato e, con aria sardonica, le disse - Complimenti Faith, lo sapevo che eri una degna avversaria, ma, purtroppo per te, credo che questi siano troppi. Troppi persino per te–
Batté due volte le mani e subito dietro di lui comparvero altri vampiri.
Uno due, tre, cinque….Faith si interruppe nel suo conteggio. Lo Straniero aveva ragione, almeno su questo, e senza starci su a pensare troppo, Faith imboccò il sentiero che aveva malauguratamente intrapreso per giungere fino a lì e si mise a correre a perdifiato.
Era quasi giunta all’uscita della caverna che qualcosa la fece cadere. Aveva perso il paletto e con quel buio e  la torma di vampiri alle calcagna non poteva di certo cercarlo. Si rialzò più rapidamente che poté e si diresse verso l’uscita.
La notte era ormai agli sgoccioli e Faith assaporò il fresco del primo mattino, ma non per molto.
Una mano la afferrò per le spalle. Lei si divincolò disperatamente e colpì alla cieca, ma forte. La mano mollò la presa, e lei corse giù per il pendio.
Le prime luci dell’alba stavano arrivando e Faith pensò che forse ce l’aveva fatta. Girò per un attimo la testa e vide i vampiri urlare e contorcersi. La luce del giorno faceva il suo effetto. Ma ancora non era al sicuro. In quel bosco c’era ombra abbastanza perché qualcuno di loro potesse seguirla. Andò a sbattere contro qualcosa o qualcuno e finì per terra.
Alzò gli occhi e un volto conosciuto le apparve:
-Lorne! Che ci fai  qui?-
-Cercavo te, e a quanto pare ti ho trovato, dolcezza - disse il demone rassettandosi il vestito.
-Che bello rivederti- disse entusiasta Faith abbracciandolo.- Però adesso dobbiamo scappare-
-lo penso anch’io- disse Lorne scrutando con aria preoccupata il bosco.

****

Si presero per mano e Lorne la condusse in una radura dove una macchina dai vetri oscurati li aspettava.
-Che cos’è?- chiese Faith sospettosa.
-E’ la macchina di Angel, non la riconosci?-
-Scusa, ma dopo un giorno e mezzo a scappare sono un po’ paranoica-
Lorne bussò sul finestrino
-Ehi, paparino, ho trovato la tua bambina! -
La porta si aprì e Faith si buttò sul sedile posteriore mentre Lorne si accomodava vicino al guidatore.
-Ehi!  Angel sei tu sul serio, come sono contenta!-
Faith si sporse in avanti dal sedile posteriore e sommerse di baci e carezze il guidatore.
-Faith, per favore, devo guidare- disse Angel fingendo indifferenza mentre avviava la macchina
-Volevo solo farti sapere che mi sei mancato-
-Va bene, va bene, ora stai buona lì e riposati-
Faith non se lo fece ripetere due volte: si stese nel sedile e, esausta com’era, si addormentò all’istante.
-Povera stella- Disse Lorne - guarda come dorme. –
-Sto guardando la strada.- replicò Angel
- Va bene, guarda pure la strada, caro il mio brontolone, ma se fossi in te baderei un po’ anche ad altre cose. Quella bambina è pazza di te e tu fai di tutto per ignorarla.-
- Vorrei ricordarti che l’alba sta sorgendo, e siamo lontani dall’Hotel. Vorrei arrivarci il prima possibile. Questa è la mia priorità in questo momento-
- E va bene, va bene, Dicevo per scambiare due chiacchiere- Poi si girò ancora ad osservare Faith
-Cosa pagherei per sapere cosa sta sognando la nostra cacciatrice-
-Probabilmente non sta sognando nulla. E i sogni sono cose molto personali. Non ti impicciare.-
-Certo che alle volte è proprio delizioso fare conversazione con te- rispose rassegnato Lorne.

****
Louise ed Annabel stavano raccontando la loro avventura alla Banda riunita nella Hall dell’Hotel.
-Volete dirci che Tavros si è trasformato in un vampiro?- chiese Buffy stupita.
-Questo è quello che sostiene Annie- rispose Pam –Di certo Smith era diventato un vampiro-
-Era?-
-L’ho eliminato.-
-E anche quei tipi che ci correvano dietro, parevano essere vampiri- aggiunse Gunn
-Avremmo dovuto farli fuori- disse Connor con aria torva-
-Per favore Connor, dovresti ringraziarmi. A quest’ora saresti anche tu uno zombie.-
-Uno zombie?. E perché non un vampiro?-
-Perché non hai il fisico per fare il vampiro-
Le risate dei presenti non fermarono Connor dal proseguire – Qui stiamo aspettando troppo. Ci vuole un po’ d’azione. Se avessimo agito prima, adesso quelli non sarebbero dei vampiri, ma solo dei fessi come erano prima.-
-Agire senza valutare bene fa finire nei guai. Basta vedere Faith- rispose Buffy
-Ecco, io spero proprio che torni Faith- riprese Connor- sento che mio padre la ritroverà e con lei potremo finalmente passare all’azione.-
-Un altro ammiratore di Faith…- mormorò Buffy, abbastanza forte perché anche gli altri la sentissero.
In quel momento si aprì la porta e Angel entrò di corsa, scortato da Lorne che lo teneva sotto un ombrello, per impedire alla luce solare di colpirlo. Subito dopo entrò Faith.
I tre furono accolti da abbracci e festeggiamenti, soprattutto Faith, che ricevette abbracci e baci dalle ragazze, e una vigorosa pacca sulla spalla da parte di Gunn.
-Ehi mi stai uccidendo.- gli disse. Connor invece le dette un timido bacio sulla guancia.
-Grazie Connor, sei tutto tuo padre. Beh, più o meno.-
-Adesso però ragazzi, ragazze, gentleman, vado a riposare. È praticamente due giorni che non dormo. Ci vediamo.-
Detto questo Faith salì in camera sua e si mise a dormire.

*****
Si svegliò diverse ore più tardi. Una figura la osservava. Si stropicciò gli occhi per vedere meglio chi era.
-Mi spiace averti svegliata- la voce di Angel la rassicurò.
-No, figurati, era ora che mi svegliassi. Non posso stare a dormire tutto il giorno. Anche se non mi dispiacerebbe.-
- Volevo vedere come stavi-
-Five by five. Grazie Angel. Sai, volevo dirti una cosa.-
-Che cosa?-
-Prima, cioè in questi due giorni, soprattutto quando sono rimasta sola ho pensato a te. Ero in una zona deserta della città e c’erano quei poliziotti…-
-La squadra di Wilcock-
-Non so chi fossero, comunque, quelli che mi cercavano. Ero sola e ho pensato, chissà se ci fosse Angel cosa potrebbe fare, cosa potremmo fare insieme.-
Angel le sorrise.
-Poi c’erano quei due tipi…
-Quali?-
-Due che volevano violentarmi-
-Sul serio?-
-Già. Gli ho fatto passare la voglia-
-Faith. Non è che…-
-Oh no, gli ho solo dato una lezione, Uno gli ho dato tanti calci nelle palle. Così se ne starà tranquillo un po’. E l’altro…niente in realtà. L’ho fatto correre un po’. Poi si sono messi in mezzo gli sbirri.-
-Ben fatto allora. Anzi no, avresti dovuto prendere a calci nelle palle anche il secondo.  Se vuoi vado e gli stacco le braccia-
Faith rise- No, non è necessario. Penso abbia imparato la lezione-
-Bene. Te la sei cavata egregiamente anche senza di me - Angel si alzò e fece per andarsene.
-Dove vai? Resta ancora un po’-
Angel si fermò e la guardò sorpreso.
-Dai, siediti qua, vicino a me- disse Faith mettendosi con la schiena dritta contro lo schienale del letto e facendo segno di sedersi sul letto.
Angel acconsentì, seppure un po’ titubante.
-Che facciamo?-
-Non so, tu che dici?-
-Parliamo?.-
-Sì certo, parliamo. Possiamo anche fare dell’altro.- disse la bruna circondando con le braccia il collo di Angel-
-Faith, non è il momento.-
-E quando sarà mai il momento?-
-Non ora. Ci sono troppi problemi non risolti.-
-Problemi non risolti? Ti riferisci a Tavros…o a Buffy?-
Angel meditò un attimo: -  no, non a questi, ci sono altri problemi.-
-Una sfilza di problemi, a quanto pare-
-Già-
-E se provassi a dimenticarteli tutti questi problemi?-
Angel guardò gli occhi neri della cacciatrice e si perse in quello sguardo così tenero e sincero. Avvicinò le sue labbra a quelle della ragazza e incominciò a baciarla teneramente, poi il bacio diventò sempre più passionale, ed Angel fu travolto da emozioni che non provava da tempo.
Spaventato da questo si staccò per un attimo. Faith gli disse -Allora hai ancora paura di me?-
-Non ho paura di te, Faith, Ho paura di me. Dei miei sentimenti, delle mie reazioni. Ho troppi dubbi al riguardo.-
-Proprio non ti piaccio vero?- chiese Faith con aria sconsolata.
-No. Faith, non è così. Tu mi piaci. E molto. Ti ammiro pure. Per quello che hai saputo affrontare, per il tuo modo di fare, di affrontare sempre a testa alta le difficoltà. Tu ora sei una vera cacciatrice. Molto più di qualsiasi altra.- l’accenno  a Buffy fece sorridere Faith riempiendola di orgoglio.
- Ma il problema non sei tu, te lo assicuro.  Sono io che ancora non mi sento pronto-
-Sei la persona più complicata che abbia mai conosciuto.-
-Me ne rendo conto- disse sorridendo Angel. Accarezzò Faith e le diede un tenero bacio- Adesso è meglio che vada- disse allontanandosi da lei e alzandosi in piedi.
-Angel!- lo richiamò Faith. Angel si voltò.
-Ho visto quel super vampiro. Lo Straniero. Nella grotta. E’ un osso duro. E poi ho visto…-l’immagine orribile della culla insanguinata le tornarono alla mente-
-Cosa hai visto?-
-Niente. Una cosa orribile. Preferisco non parlarne.-
- Come vuoi, Se hai bisogno di qualcuno con cui condividere le tue emozioni, sai dove trovarmi.-
-Già- commentò Faith rimasta sola – condividere le mie emozioni. Bella cosa.-
****

Le cacciatrici si allenavano nel giardino sotto gli occhi attenti di Willow e quelli curiosi di Gunn e Connor.
Faith arrivò mentre Buffy e Kennedy stavano mimando un combattimento.
-Ehi, monella, mi deludi, sei lì da mezz’ora e ancora non l’hai messa KO?-
Kennedy la guardò infuriata mentre Buffy le disse in tono da sfida -Vuoi provare tu a mettermi Ko?-
- E’ un piacere per me, B-
-Ragazze- disse Willow memore di svariati confronti fra le due- Non è meglio che…-
-Non ti preoccupare Will, è un allenamento- la rassicurò Buffy.
Faith si mise in posizione e quando Buffy l’attaccò ne schivò i colpì con facilità e la fece girare su se stessa.
-Visto B, non sei ancora pronta per…- Non riuscì a finire la frase perché Buffy l’aveva colpita con una serie di colpi e l’aveva fatta cadere per terra.
-Mi deludi, F. Forse stai ancora dormendo?-
Faith la sgambettò da terra facendola cadere e si rialzò – Mi pare che sia tu a dormire, ora-
Buffy si era rialzata prontamente. Le due si gettarono nella mischia scambiandosi una serie rapidissima di colpi, condite di acrobazie varie.
-E’ un vero spettacolo. - commentò Connor estasiato.
- Sai che ti dico, amico,  mai litigare con una di quelle pupe- gli rispose Gunn.
-E’ una cosa che dovresti tenere a mente- gli ricordò Kennedy che aveva sentito il dialogo fra i due. Gunn abbozzò.
Intanto Buffy era riuscita a far cadere di nuovo a terra Faith, ma ancora una volta Faith la sgambettò, Questa volta  però le si buttò addosso e le due si rotolarono per terra in un corpo a corpo che difficilmente poteva essere preso per una semplice esercitazione.
-Basta, basta, voi due!- urlò Willow sopraggiungendo.- Adesso basta!-
Le due si separarono – E’ stata lei!- Accusò Buffy.
-No. Buffy, era un allenamento. Ti giuro- Faith porse la mano alla rivale e le sorrise-
-Va bene, tutto OK, allora-
-Certo, tutto Ok, Five by five -
-Bene, sono contenta, avevo paura che fosse uno dei vostri litigi-
-Stai scherzando, rossa? Se volevo litigare l’avrei già fatta a pezzi-
Buffy fece una smorfia, Faith la aiutò a rialzarsi- Sto scherzando, Devo dire che sei tornata in forma. Veramente non credevo-
- Allora non sono io ad essere debole- intervenì Kennedy
-Ah, stai zitta monella. Eri fiacca prima, lo si vedeva da un miglio di distanza.-
-Anche tu sei forte- disse Buffy rivolta a Faith – anche se trasgredisci sempre le regole-
-La regola è: nessuna regola. In combattimento non si rispettano le regole, così è meglio abituarsi.-
-Hai ragione.-
- Ho visto quel vampiro, Lo Straniero. E ho visto cosa ha fatto, Lui o qualcuno dei suoi. Hanno preso un neonato e …-
-E’ terribile- disse Buffy con aria disgustata.
-Quindi dobbiamo essere molto attente e preparate. Tutte quante.- Buffy fece segno che era d’accordo.
Poi Faith vide Rona e le chiese – Contenta di vederti. Come va?-
-Bene direi, mi sto riprendendo. E non vedo l’ora di fargliela pagare.-
-Bene, questo è lo spirito giusto.-

***

Faulkner aveva deciso. Doveva agire. Non poteva aspettare ancora.
Ormai erano rimasti in pochi, pochissimi. Erano tutti spariti. Gli era sembrato di vedere quella slayer antipatica e la sua amica, ma era stata la notte prima.
Di Smith aveva perso le tracce, e trovava la cosa sorprendente. Le altre due slayer, quelle due più simpatiche, Pam e Annabel, erano sparite anche loro. La cosa era meno sorprendente. Avevano litigato con le predilette di Tavros, ed era abbastanza logico che avessero deciso di tagliare la corda.
Ma gli altri, tutti gli altri, che fine avevano fatto?.
C’era qualcosa di veramente molto strano in tutto ciò. Aveva sentito dei rumori la notte prima, e avrebbe giurato di aver sentito delle imprecazioni, e rumori di lotta. Ma forse erano solo suoi sogni dovuti allo stress.
Era però convinto che qualcosa ci fosse. Qualcosa nel bosco. Ombre che si muovevano nell’oscurità. E in tutto ciò non capiva l’atteggiamento di Tavros. Un tempo aveva ammirato Tavros, il fratello Tavros. Avrebbe seguito tutto quello che diceva, ed eseguito qualsiasi suo ordine,
Era quello che aveva fatto. Poi le cose avevano incominciato a cambiare, e molto rapidamente. Prima si era fatto chiamare Maestro, e poi era diventato sempre più freddo e impersonale.
Adesso era come se fosse su un altro pianeta, sfuggente e sempre intento a scrivere su quello strano quaderno. Ecco, la cosa che lo incuriosiva di più era quel quaderno. Avrebbe rischiato il tutto per tutto, ma doveva impossessarsi di quel quaderno. Era convinto che lì ci fosse la chiave per ogni cosa, qualcosa che spiegava quello che stava succedendo. Magari non dove erano andate Pam o Smith, ma almeno quello che frullava nella testa di Tavros.
Poi sarebbe andato via. D’altro canto perché rimanere lì?.Ormai non c’era nessuno. Almeno nessuno di vivo. Era un esercito distrutto ed ammutinato.
 Era stato tutto sbagliato, fin dall’inizio.
Questi i pensieri nella testa di Faulkner mentre apriva con cautela la porta dello studio di Tavros.
Entrò con facilità e con altrettanta facilità trovò quello che cercava. Adesso doveva fare solo una cosa: scappare via, lasciare Los Angeles.
Per sempre.

****

Sui divanetti nella Hall dell’Hyperion erano sedute Willow, Kennedy e Buffy che conversavano. Gli argomenti spaziavano dai tempi andati a Sunnydale agli ultimi avvenimenti.
Ad un certo punto la bionda cacciatrice chiese a Willow:-C’è una cosa che non riesco a capire. Quando Kate ha chiamato la centrale le hanno detto che Faith non era ricercata, ma erano solo alcuni poliziotti che lei ha definito “chiacchierati” o qualcosa del genere. Ma la cosa che mi ha più colpito è stata che ha detto che su Faith non risultava più nulla. Pare non sia più nello schedario.-
Kennedy guardò Willow e la rossa disse con aria indifferente – Che strano avrei giurato che invece vi fosse qualcosa su Faith  nel suo schedario. Ma sai alle volte anche gli schedari possono perdere la memoria…-
-Specie se qualcuno li aiuta- intervenne Kennedy
-Vuoi dire che…-
Willow annuì -Proprio così-
 -Però, sei brava-
- Senti, cambiando discorso, ma Dawn?-
-L’ho sentita- rispose Buffy – Sta bene e pare che si diverta un mondo, senza di me. Non appena questa storia sarà finita tornerò da lei. Mi manca.-
-Potresti farla venire qui-
-No. Troppo rischioso. E’ più sicura là. Almeno lo spero.-

****
Esterno dell’Hyperion.
Alcune figure scivolarono via furtive nei pressi dell’Hotel. Un vento si mise a soffiare all’improvviso, un vento gelido, molto inusuale per una città calda come Los Angeles.
-Che freddo!-esclamò Buffy, -non si possono chiudere le finestre?-
-Perché? io sto bene!- replicò Angel.
-Su, non fare l’egoista-
Angel si avvicinò alla porta che dava sul giardino. Si fermò per un istante, come se avesse avvertito qualcosa – C’è qualcosa di strano nell’aria stasera-
-Sì, inquinamento!- gli rispose Buffy.
Qualcosa piombò addosso  ad Angel  e lo travolse costringendolo a lottare. Si trattava di un Ubervamp particolarmente rugoso ed orribile. Le ragazze urlarono, tranne Kennedy che si diresse verso l’armadietto delle armi e trasse fuori una spada e mazze varie.
Faith, che proprio in quel momento stava scendendo nella Hall, dopo aver schiacciato un altro pisolino, vedendo quello che stava accadendo si precipitò dabbasso e, giunta alle spalle dell’UberVamp lo liquidò con un possente colpo di pugnale.
-Grazie Faith- disse Angel, ma non riuscì a finire la frase che un altro ubervamp si precipitò dentro, seguito a ruota da una mezza dozzina di vampiri vari, i cui visi ricordavano quelli degli uomini di Tavros. Intanto la porta d’entrata era scossa da dei colpi furiosi. Willow e Buffy si precipitarono a bloccarla con qualche poltrona, ma era evidente che era inutile. Da un momento all’altro gli aggressori sarebbero entrati.
Faith, Kennedy ed Angel, ora muniti di armi, stavano lottando contro i vampiri e Rhona si aggiunse a loro. Anche Lorne arrivò,  prese un archetto e lo caricò con molta calma, mentre la lotta infuriava.
Nel frattempo Faith stava affrontando l’Ubervamp, e si trovava in difficoltà, ma Angel, avvedutosi della difficile situazione, con un colpo della sua spada ben diretto risolse la situazione.
-Grazie Angel!-
-Di niente, ero in debito!-
Buffy prese un paletto e affrontò un vampiro che cercava di aggredire Willow
-Stai indietro, che ci penso io- con un paio di risoluti colpi lo fece arretrare e poi lo colpì liquidandolo. Si voltò  verso Willow con aria soddisfatta, come una bambina al primo giorno di scuola che riceva i complimenti dalla maestra ed esclamò: -Ehi, ce l’ho fatta, sono di nuovo io!-
-Sì va bene Buffy, ma adesso spostiamoci di qui, ti prego!
Faith, Angel e le altre due cacciatrici avevano ucciso altri tre degli aggressori ma la porta cedette ed una vera orda si precipitò dentro: vampiri, ubervamp ed esseri strani, dall’aspetto simile alle Gargoile che si possono ammirare nelle chiese gotiche della vecchia europa avevano invaso lo spazio della hall.
Un essere alato entrò dalla finestra e volò verso Faith, Angel lo vide e lo intercettò con un colpo preciso della spada decapitandolo.
-Bel colpo!- esclamò Faith rubando un bacio al vampiro con l’anima.
-Faith, ti sembra il momento- la richiamò Buffy  che aveva visto tutto con la coda dell’occhio.
-Tranquilla B- le rispose Faith. Un vampiro approfittò della sua distrazione e  la prese alla spalle
-Qualcuno mi aiuti!- gridò.
Buffy colpì alle spalle il vampiro, ma a sua volta fu attaccata e questa volta fu Faith ad aiutarla.
Intanto Rhona e Kennedy erano in difficoltà contro una delle Gargoile, ma mentre questa stava per gettarsi addosso alle due una freccia la colpì in un occhio-
-Centro!- gridò Lorne, che insieme a Willow si era rifugiato sulle scale.

****

Al secondo piano Giles aveva sentito il trambusto proveniente dai piani inferiori. Si era anche lui appisolato su una poltrona della sua stanza mentre leggeva un libro.
-Accidenti, che cosa sta succedendo?- Inforcò gli occhiali ed uscì dalla stanza, prendendo con sé una piccola ascia che Angel gli aveva consegnato qualche giorno prima.
Uscendo andò quasi a sbattere addosso a Gunn
-Ehi, amico, attenzione-
-Scusi Gunn, non l’avevo visto. Ha sentito il trambusto?-
-Diamine! Anche un sordo lo sentirebbe!-
I due videro nel corridoio dove si trovavano un essere che si dirigeva a gran velocità verso di loro.
Gunn  lo affrontò, riuscendo a sbilanciarlo quel tanto per farlo finire contro alla parete vicino a dove si trovava Giles. L’inglese colpì l’essere con l’ascia due volte e lo decapitò.
-Bel colpo amico! T’avevo sottovalutato-
-Anche lui, a quanto pare. Ha un’arma?-
Gunn per tutta risposta estrasse un paletto piuttosto lungo dalla giacca di jeans.
-Puoi darmi del tu, Inglese.-
Si sentivano delle urla provenienti dal piano di sopra.
I due si diressero verso il basso. Le due ex-slayer, Pam ed Annabel, erano circondate da vampiri.
Si difendevano bene, ma non avevano armi. Giles e Gunn intervennero alle spalle del gruppo di assalitori e ne ridussero quattro in cenere. Gli altri sbandarono e le due ragazze riuscirono a mettersi dietro ai due uomini, momentaneamente al sicuro.
-In fondo al corridoio c’è un armadietto con qualche arma. Presto andate!- disse Giles.
Le due si affrettarono verso il luogo indicato dall’Osservatore.
-Pare che sia giunto il giorno della resa dei conti- osservò Giles
-Per noi o per loro?-
-Staremo a vedere- Giles colpì un altro vampiro mentre Gunn ne affrontava un secondo.
Intanto da sotto continuavano a giungere urla e grida.

*****

-Sono in troppi!- Urlò Faith ad un certo punto- Ritiriamoci sulle scale presto!-
Le quattro cacciatrici si misero tutte sulle scale con Angel appena dietro di loro che roteava l’enorme spada. Rhona con una mazza chiodata, Buffy e Kennedy con il paletto e Faith con il suo coltello.
Qualche gradino più su c’era Willow e un paio più sopra Lorne che si dava da fare con l’archetto.
Diversi vampiri e almeno tre Ubervamp erano stati eliminati, ma ancora una ventina di loro era lì, pronta a colpire.
Ci fu come un momento di pausa. La banda delle cacciatrici e i loro alleati da una parte, tutta schierata sui gradini del vecchio hotel, e l’enorme esercito di Tavros e dello Straniero dall’altro, ad aspettare il momento per sferrare l’assalto decisivo
Poi si sentì una voce salire verso l’alto, una voce di donna, la voce di Willow
-Forze dell’essere datemi la forza e la potenza, fiamma che arde eterna sprigiona da queste mani la tua potenza distruttrice. Brucia, Brucia, Brucia!-
Una fiammata uscì dalle mani di Willow colpendo L’Uber vamp che stava ritto ed enorme di fronte ad Angel incenerendolo.
I vampiri rimasero scossi da questa visione, indecisi sul da farsi.
La voce di Willow risuonò ancora, più forte di prima –Brucia, brucia , brucia!!!-
Stavolta una doppia fiammata si sprigionò dalle sue mani. Una investì i vampiri sulla destra, e l’altra quelli sul lato opposto riducendo parecchi vampiri in cenere, mentre altri si dimenavano nel vano tentativo di spegnere le fiamme.
Tutti rimasero impietriti a tale spettacolo, vampiri e cacciatrici.
Faith ruppe il silenzio irreale gridando- Adesso, è il momento! Finiamoli!-
 Senza attendere oltre si gettò in avanti seguita da Angel e poi dalle altre.  Faith colpiva con il coltello mentre Angel con la spada mozzava arti e teste. La carica fu disastrosa per i vampiri superstiti alle fiamme di Willow, anche perché Buffy, Rona e Kennedy facevano la loro parte finendo i feriti e quelli ancora sotto shock.
Ben presto rimase solo un vampiro che cercò di scappare dal portone.
Faith lo inseguì e lo catturò, ributtandolo dentro l’hotel.
 Angel lo abbrancò.
-Chi vi manda?.-Domandò al vampiro
-Tavros- rispose quello.
- Digli questo da parte mia!- disse Faith colpendolo da dietro.
Gunn  comparve alla fine della scala
-Tutto a posto?-
-Sì direi di sì. Voi?- Rispose Faith.
-Ce la siamo cavata. Connor è con voi?
-No, pensavamo che fosse di su-
-Connor!- esclamò Angel salendo precipitosamente le scale.

****
Faith guardò Angel salire le scale, lanciò uno sguardo verso Buffy e poi verso Willow, che si trovava per terra esausta dalla magia da lei compiuta poco prima.
-Buffy e Rona con me! Tu Kennedy rimani qui con Willow!-
-Ok-
Le tre cacciatrici si precipitarono di su.
Al primo piano trovarono Giles
-Tutto bene?- chiese Buffy.
-Sì, è stata dura ma ce l’abbiamo fatta, Voi?-
-Si tutto bene, sai Willow…-
-Li abbiamo eliminati- tagliò corto Faith.- Di sopra chi c’è?-
- Ho visto Angel e Gunn precipitarsi di su…-Giles rifletté per un secondo poi esclamò –Connor!-
-C’è arrivato, meglio tardi che mai. Lei rimanga qui con le ragazze- disse accennando a Pam ed Annie- noi andiamo su a bonificare e cercare Connor.-
-D’accordo- mormorò Giles.
Le tre andarono al secondo piano. Anche qui nessuna traccia di lotta, ma sentirono dei colpi provenire dal piano di sopra.
-Di su- disse Rona e le tre salirono di un altro piano.
Qui videro Angel e Gunn circondati da orribili vampiri, di cui uno era alato come quello visto nella Hall. La situazione era drammatica, in particolare Gunn si trovava nelle mani di un mostro che lo stava strangolando. Le ragazze intervennero immediatamente, e mentre Rona e Buffy ingaggiavano duelli con quelli più piccoli Faith si diresse verso il mostro che stava uccidendo Gunn.
Lo colpì alle spalle con una coltellata del suo lungo pugnale, ma il mostro, anziché liquefarsi o polverizzarsi, si girò, sempre tenendo la presa sul collo di Gunn, che ormai stava per svenire.
Faith, sorpresa per un istante, esclamò- Ma allora non lo vuoi capire!, devi lasciarlo stare! -E lo colpì cercando di indirizzare la lama verso il cuore. Questa volta il mostruoso essere avvertì il colpo, emise una sorta di collerico grugnito e mollò la presa su Gunn, che cadde in ginocchio a terra mormorando - Attenta Faith!-
Il mostro, pur duramente colpito, si scaraventò addosso a Faith, cercando di dilaniarla con le sue mani dotate di artigli. La cacciatrice si difese come poté, coi pugni e i calci, ma la distanza era ravvicinata e i suoi colpi erano inefficaci.
Estrasse la lama dal petto e la diresse verso la gola dell’orrenda creatura. Questa volta il colpo fu sentito e la bestia arretrò di qualche passo.
-Faith!- le urlò Buffy lanciandole il suo paletto che la bruna afferrò al volo
-Grazie collega!-disse un mezzo istante prima di ributtarsi addosso al mostro e di colpirlo con precisione al cuore. Questa volta il supervampiro si polverizzò.
Ma ancora non era finito. La creatura alata stava ancora combattendo contro Angel che non aveva più la spada. Afferrò Angel e lo scaraventò per terra vicino a Faith.
La bruna si buttò verso il mostro, furiosa per il trattamento che questi aveva riservato al suo Angel, e ormai sovreccitata per l’adrenalina che le scorreva in corpo dopo la durissima battaglia. E lo colpì con dei violenti calci al volto. Tuttavia il mostro rimase in piedi e Faith gli si lanciò con tutto il suo peso addosso. Andò a vuoto, e finì a terra. Il mostro le fu addosso ma da dietro Buffy lo colpì con il paletto. Il mostro si girò ed Angel, recuperata la spada, gli mozzò la testa.
La creatura si dissolse.
-Angel!-esclamarono all’unisono Faith e Buffy, ma lui non le stette a sentire e si precipitò verso la camera di Connor, con le due ragazze dietro di lui.
Aprì la porta e vide quello che non avrebbe mai voluto vedere: Un essere gigantesco, con dei lunghi capelli neri, il torso nudo e delle enormi ali da pipistrello teneva nelle sue grinfie Connor. Un ghigno satanico era dipinto sul suo volto  mentre accarezzava con fare lascivo il volto del giovane.
-Papà- gridò disperato il ragazzo.
-Uh, paparino è arrivato- disse Lo straniero che aveva mostrato il suo vero volto- e c’è anche la piccola cacciatrice. L’ultima volta ho potuto ammirare il tuo sedere, mentre scappavi, spero che tu scappi anche questa volta, sei un bello spettacolo.-
-Bastardo, preparati a morire!-
-L’ho già sentita, questa. C’è anche una tua amica…carina. Ragazze… vi va più tardi un bel sandwich?-
-Sì. con te in mezzo a due tonnellate di granito- rispose Buffy
-Che ragazze maleducate!-
-Lascia Connor-! gridò Angel furioso- Subito!-
-Perché non te lo vieni a prendere? Forse perché sai che lo riavresti morto?- e così dicendo il Supervampiro chiamato Lo Straniero premette la sua lunga unghia del pollice sul collo del ragazzo, che emise un piccolo grido.
-Vista l’accoglienza maleducata non posso altro che accomiatarmi da voi, naturalmente mi porto via il pargolo, caro il mio anima-munito- E così dicendo aprì le ali ed uscì dalla finestra, sempre tenendo Connor per le braccia. Angel si lanciò disperatamente verso di lui, ma nello slancio rischiò di precipitare nel cortile, e fu solo il pronto intervento di Faith e Buffy a salvargli la vita.
-Maledizione!- Urlò Angel tirando un pugno sul parapetto del balcone – Quel maledetto…Maledizione!-
-Angel, io so dove probabilmente lo sta portando. Sono le grotte fuori città- gli disse Faith
-Stai tranquillo, troveremo Connor e lo riporteremo qua.- Aggiunse Buffy
- E ammazzeremo quel bastardo - promise Angel guardando fisso verso l’essere alato che  stava portando via suo figlio, lontano da lui, verso l’Oscurità.

 
FINE DELL’EPISODIO




 

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Capitolo 14
*** La grotta degli orrori ***




Riassunto delle puntate precedenti
Faith fugge da una casa dove è tenuta prigioniera. Non ha niente in tasca né si ricorda nulla. L’unico suo aggancio con la realtà è un biglietto della Angel investigations. Recatasi a Los Angeles viene aiutata da Angel e Lorne a ritrovare se stessa e la memoria perduta. A Los Angeles viene raggiunta da Xander. Nonostante le attenzioni di quest’ultimo Faith sceglie di recarsi  a cena nella lussuosa dimora di uno stravagante miliardario, Zebutti, che si rivela essere un potente demone.
L’intervento di Angel la salva, ma prima di scomparire Zebutti profetizza che Angel ritroverà la sua umanità quando qualcuno si sacrificherà per  lui.
 Successivamente Faith ed Angel salvano da un gruppo di malintenzionati Willow e Kennedy. Più tardi Giles li informa che un nuovo consiglio degli osservatori, capitanati da una misteriosa ed ambigua figura di nome Tavros, è dietro alla perdita di memoria di Faith e all’aggressione a Willow e Kennedy. Insieme a Xander Faith parte per raggiungere Buffy, nel frattempo ritiratasi a vita privata, per avvisarla del pericolo. I due giungono in tempo per salvarla da un rapimento e la conducono all’Hotel Hyperion. La presenza di Buffy porta però all’esplodere di vecchi rancori e gelosie con Faith e le due litigano e vengono alle mani, coinvolgendo nei loro litigi sia Xander che Angel. Nel frattempo gli uomini di Tavros rapiscono Giles e bruciano il locale di Lorne. Faith e Kennedy riescono a liberarlo, ma Giles sotto l’effetto di una droga ha parlato, rivelando dove e chi sono i membri del gruppo dell’Hyperion. Gli uomini di Tavros, spalleggiati da un gruppo di slayer al loro servizio e capitanati dall’ambizioso Faulkner, assalgono l’Hotel Hyperion. Vengono respinti ma uccidono Xander.
Faith, sconvolta per la morte dell’amico, giura vendetta. Tuttavia il gruppo sceglie di seguire la via legale proposta da Buffy, e fa arrestare grazie alla collaborazione della investigatrice Kate, la banda di Tavros. L’intervento degli avvocati della Wolfram e Hart porta al  rilascio degli arrestati e mette sulle tracce di Faith un gruppo di poliziotti corrotti.
Intanto le arti magiche di Tavros chiamano un antico e potente vampiro, di nome Lo Straniero.
Nel frattempo Willow e Giles vengono a sapere, grazie ad un ex-  collega del precedente Consiglio degli Osservatori, che Il piano di Tavros è infatti quello di impadronirsi, grazie all’aiuto di questo antico vampiro, di un potente talismano chiamato Medaglione del Grande Potere Occulto
Buffy cerca attraverso l’aiuto di Louise, una delle slayer del gruppo di Tavros, di convincere queste ad unirsi a loro, ma Mary, fanatica seguace di Tavros , uccide Louise.
Intanto Lo Straniero vampirizza lo stesso Tavros, per renderlo più forte, come tutto il suo gruppo.  Le slayer Annabel e Pam scoprono Tavros mentre vampirizza Mary  e scappano per unirsi all’Hyperion gang.
Intanto Faith nella sua fuga finisce nell’Antro dei vampiri di fronte a Lo Straniero, ma riesce a fuggire grazie a Lorne ed Angel.
Una volta all’Hotel Faith dichiara il suo amore ad Angel, che però è ancora incerto.
Un folto gruppo di vampiri e creature infernali attacca l’Hyperion, viene distrutto dalla gang di Angel e Faith ma Lo Straniero rapisce Connor.

Sommario: Mostri, esseri delle caverne, vampiri, Lo Straniero e Tavros. Faith, Angel e Buffy sono pronti ad affrontare tutti questi nemici pur di liberare Connor. Alla fine piccolo momento Fuffy.


 

CAPITOLO 14

LA GROTTA DEGLI ORRORI




Un uomo leggeva uno spesso quaderno seduto su una vecchia sedia di uno squallido Motel.
L’uomo era piccolo e smilzo, coi capelli neri e corti e due sottili baffetti a sottolineare un sorriso sarcastico. Ma l’uomo non stava sorridendo, né sembrava felice. La sua espressione era di sconcerto mista ad incredulità.
Ad un certo punto, come preso da una improvviso raptus di rabbia, l’uomo chiuse il libro di colpo e lo scagliò per terra, poi si coprì il volto con le mani.
Rimase in quella posizione per diversi minuti, poi si alzò, si mise una giacca scura addosso, prese il quaderno ed uscì dalla stanza.

****

Faith, Buffy ed Angel scesero le scale dell’Hyperion Hotel.
 I segni della battaglia erano evidentissimi: sedie rotte, tavoli rovesciati, divani anneriti dalle fiamme, pezzi di vetro un po’ dappertutto. Kennedy era abbracciata a Willow, cercando di rassicurarla mentre Lorne cercava di mettere un po’ d’ordine con una scopa in mano.
-  Allora?-   chiese il demone verde vedendo i tre scendere con delle facce da funerale.
Angel non gli rispose nemmeno ma si diresse verso l’uscita seguita dalle due cacciatrici.
-  Grazie per la risposta-   
Faith si fermò sulla soglia. -   Hanno rapito Connor -  
-  Connor ?-  
-  Già, è stato quel vampiro, quello che chiamano Lo Straniero. Lo ha portato via in volo. Andiamo a liberarlo.-  
-  Non è meglio aspettare un po’ e riorganizzarci?-   chiese Giles, che era sopraggiunto nel frattempo.
-  No, non c’è tempo da perdere, dobbiamo agire prima che giunga l’alba -   replicò Faith prima di uscire.
Angel aveva già acceso il motore della sua decappottabile
-  Allora Faith, ti sbrighi?-  
-  Ok, arrivo, prendo qualche paletto e qualche arma -  risposte la ragazza tornando indietro velocemente.
Una volta recuperate le armi Faith salì sulla macchina accomodandosi nel sedile posteriore. Alla ragazza non sfuggì che il posto davanti, vicino al guidatore, fosse occupato da Buffy
-  Perché devo stare seduta qui dietro quando io sono l’unica a conoscere la strada.?-  
-  Perché sei arrivata in ritardo-   rispose Buffy.
Angel stette in silenzio per alcuni minuti poi chiese
-  Faith, è vicino a dove ti abbiamo trovato stamani?-  
-  Sì, penso che sia lì, ma probabilmente è molto più all’interno. Quel posto è pieno di vampiri. Dobbiamo stare molto attenti.-  
-  Sono loro che dovranno stare attenti a noi-   rispose Angel con un tono che non ammetteva repliche.


****
Connor era incatenato alle rocce di una caverna nel profondo delle colline che circondano Los Angeles.
A torso nudo, con le braccia in alto, si trovava in presenza di due vampiri particolarmente ripugnanti. Connor stentava a credere di trovarsi in quella situazione. Aveva sempre pensato di essere molto svelto e furbo. E invece si era fatto prendere come un pivello alle prime armi. Ma qualcuno doveva venirlo a prendere. Angel era suo padre e sapeva che non l’avrebbe mai abbandonato. Per quanto loro potessero essere stati lontani e persino nemici un tempo, ora le cose sembravano cambiate e lui sapeva quanto suo padre ci tenesse a lui.
E poi c’era quella ragazza, Faith. Non capiva bene che rapporto c’era tra lei e suo padre, ma quel che sapeva è che lei era una vera combattente, e di certo non avrebbe lasciato che le cose finissero così. E anche quell’altra ragazza, Buffy, ed il suo amico Gunn…
Dovevano arrivare da un momento all’altro. Connor si fece forza, Doveva resistere, qualsiasi cosa quegli essere spaventosi volessero da lui, doveva resistere.
Sentì dei passi in lontananza, poi sempre più vicini.
Poi li vide.
Quell’essere chiamato Lo Straniero, che aveva ripreso una sembianza umana, seguito da un tizio vestito come un monaco, con una barba incolta, spruzzata di bianco ed uno sguardo maligno. E poi una ragazza piccola, mora e formosa, con una ascia in mano, che gli pareva di aver già visto in qualche altra circostanza.
Ma certo! Pensò Connor: era stato quando era arrivato all’Hyperion e c’era stato l’assalto in cui era stato ammazzato quel ragazzo, Xander.
I tre si fermarono proprio davanti a lui e Lo Straniero disse, rivolgendosi agli altri due:
-  Vedete, abbiamo qui quello che ci serve. Generato da un vampiro ma umano. Nelle sue vene scorre sangue magico. Un sangue talmente potente che può dare la cosa più preziosa, più rara e più ambita: l’Immortalità.-  

****

Faith, Buffy ed Angel erano giunti all’imbocco della caverne.
-  E’ qui dove eri entrata l’altra volta?-   chiese Buffy
-   Sì. Ero stanca e cercavo riparo-  
-  Che gusti che hai. Non chiedermi di venire in vacanza con te, che chissà in che stamberga mi porteresti-  
-  B, non ho alcuna intenzione di andare in vacanza con te. Mi staresti col fiato sul collo tutto il tempo!-  
-  Ragazze smettetela di beccarvi. Abbiamo un compito. C’è in ballo la vita di Connor, e chissà che altro ancora-   le riprese con durezza Angel.
-  Giusto! Allora F ? Dove dobbiamo andare?-  
-  Seguitemi-  
Faith si incamminò con decisione nella grotta. Accese una piccola pila per farsi luce.
-  Non sarebbe meglio tenerla spenta?-   chiese Angel.
-  Se vuoi incespicare nel buio-  
Dopo qualche passo Faith urtò qualcosa e finì per terra.
-  Vedi? Sei incespicata lo stesso -   le disse Angel aiutandola a rialzarla
-  Va bene, capita. Non scriviamoci un romanzo-  
Qualcosa o qualcuno gli aveva però notati e balzò fuori dal buio costringendo Angel alla lotta.
Angel e l’essere lottarono avvinghiati uno all’altro.
-  Faith fa qualcosa!-  urlò Buffy
-  Non si vede niente!-   Poi Faith afferrò la pila che le era caduta prima e fece luce.
L’essere era sopra ad Angel ma ora la sua posizione era visibile. Buffy si avvicinò rapidamente e lo colpì alle spalle. L’essere lanciò un urlo di dolore e si voltò. Faith fu altrettanto rapida della sua collega e lo colpì di fronte, al cuore. L’essere stramazzò a terra.
Le due ragazze aiutarono Angel a rialzarsi.
-  Visto che serve la luce?-  
-  Senza però non ci avrebbero individuati-   le rispose Buffy.
Angel si rimise in ordine e tirò fuori la spada.
-  Seguitemi. Faccio strada. E senza pile, bastano i miei occhi-  


Fuori dall’Hyperion un gruppo di persone discuteva animatamente.
Il più agitato pareva essere un ragazzo di colore, alto e leggermente dinoccolato.
-  Ti dico che dobbiamo andare: hanno bisogno di noi!-  
-  Io credo proprio di no! Sanno come cavarsela benissimo da soli. E poi non sappiamo neanche dove sono andati. Lasciare sguarnita la posizione può essere pericoloso. E se quelli tornano? Potrebbero rapire qualcun altro-  
Kennedy era ben determinata a non cedere. L’idea di Gunn le pareva un eroismo inutile
-   Kennedy ha ragione, Gunn. Non sappiamo dove sono andati né se ci sono altri che possono attaccarci nuovamente – osservò Willow.
-  Forse non vi siete accorte che li abbiamo rotto il culo. Forse eravate troppo impegnate a coccolarvi-   
Kennedy si avvicinò a muso duro a Gunn.
-  Senti Maschiaccio, si dà il caso che se sei ancora vivo è grazie a me e  soprattutto a Willow che ne ha fulminati una ventina da sola, mentre tu …dov’eri? Era compito tuo proteggere Connor. Non è il tuo compagnuccio di baldorie?-  
-  Ma senti questa!-   esclamò il ragazzo cercando appoggio presso gli astanti, ovvero un preoccupato Giles ed un esterrefatto Lorne. Poi si voltò assumendo la sua aria da duro,
-  Vuoi litigare ragazzina?-  
-   Vuoi prenderle ragazzino?-  
-  Per favore basta!-   esclamò Giles-   Non mi pare proprio che sia il caso di litigare come dei bambini in una situazione del genere.-  
I due si girarono verso l’inglese con la stessa aria furiosa con la quale si scrutavano fino a un secondo prima.
Giles fu colpito da quegli sguardi furiosi come se avesse subito un pugno nel basso ventre.
-  Ragazzi, suvvia-   intervenne Lorne con la sua aria bonaria – Mr Giles ha ragione. Gunn, sarei pronto anch’io a venire a dare man forte ad Angel e alle due supereroine. Ma credo che sappiano cavarsela da soli. Lo hanno dimostrato tante volte. E non possiamo sguarnire la posizione. La cosa più saggia da fare è aspettare qui. – Poi si rivolse a Kennedy –Mia cara, non credo che sia gentile né giusto quello che hai detto a Gunn. Lui ha lottato come tutti noi in una situazione difficile ed imprevedibile. Il rapimento di Connor lo  ha turbato come a tutti noi.-  
-  Sì, okay, ma non può rivolgersi così a me e a Willow. Anche noi abbiamo lottato come e più di lui.-  
Lorne si rivolse a Gunn – Vuoi chiedere scusa alla signorina Kennedy?-  
Gunn alzò gli occhi al cielo-   E va bene, Scusa, Kennedy. E scusa anche tu, Willow.-  
-  Fa lo stesso Gunn, non ti preoccupare, siamo tutti un po’ nervosi-   rispose la strega dai capelli rossi.
-  Scusami anche tu Gunn-   disse Kennedy-   Non volevo…realmente dire…-  
-  Va bene. Ci siamo tutti scusati reciprocamente. Ora sarebbe meglio rientrare, L’aria si sta facendo fredda-   Aggiunse Giles ponendo fine alla diatriba.
I cinque stavano per rientrare in albergo quando una voce alle loro spalle ne attrasse l’attenzione.
-  Voi, voi siete gli amici di Angel vero?-  
I cinque si voltarono. Un ometto dall’aria agitata con due baffetti appena accennati era fermo sulla soglia del piccolo giardino dell’Hyperion Hotel.
Tutti lo squadrarono incuriositi, in particolare Giles che aguzzò la vista e si avvicinò all’uomo.
-   Noi ci conosciamo vero?-   chiese all’uomo.
L’uomo guardò in giro come se volesse sfuggire allo sguardo inquisitorio dell’Osservatore, senza riuscire a proferire parola.
Giles si avvicinò ancora portandosi di fronte all’uomo.
-  Vi riconosco. Voi siete…Faulkner-  
-  Sì -   sospirò l’uomo – Sì, Mr Giles, sono Faulkner, uno di quelli che l’ha rapita. E interrogata.-  
L’uomo trasse un profondo respiro. Poi alzò finalmente gli occhi verso l’interlocutore.
-  Mi spiace…-  
Giles lo guardò con durezza. Poi si rese conto che forse l’uomo che aveva davanti non era più quello che lo aveva rapito e interrogato drogandolo, per poi scatenare quell’attacco in cui era stato ammazzato Xander e molti di loro erano stati feriti.
-  Con quale coraggio si fa vedere qui. Come osa?-   A parlare era stata Willow, che aveva ben presente le responsabilità dell’uomo in quanto era successo nelle ultime settimane. La strega era furente e i suoi occhi mandavano lampi. Kennedy, capendo il pericolo che la ragazza potesse scatenare di nuovo i suoi immensi poteri e fare l’irreparabile, le circondò le spalle affettuosamente e le sussurrò-   Calma Will, ci siamo noi, non farà del male a nessuno-  
Giles guardò le due ragazze per assicurarsi che nessuno facesse mosse improvvide, poi chiese all’uomo – Come mai è qui? Ha capito di essersi cacciato in qualcosa più grosso di lei e della sua…retorica?-  
Faulkner si guardò attorno. Un piccolo rimasuglio dell’antica arroganza fece capolino in  lui e per un attimo il sorriso sprezzante riapparve sul suo volto – Lasci stare la mia retorica. Giles.-   Poi estrasse  da sotto la giacca un quaderno con la copertina nera e lo allungò verso l’Osservatore.
-  Questo quaderno, è tutto scritto su questo quaderno.-  
-  E’ scritto cosa?-   chiese Giles.
All’improvviso dall’oscurità qualcosa piombò addosso a Faulkner trascinandolo per terra. Subito Kennedy si precipitò e riuscì ad afferrare l’aggressore scaraventandolo contro il muro.
Tutti poterono vedere una vampira i cui tratti ricordavano quelli di una delle slayer.
-  Joey!-  esclamò Faulkner
-  Chi non muore si rivede e alle volte anche chi muore!-   ribatté la vampira scoprendo i denti – e adesso tocca a te.-  
-  Non credo-   disse Kennedy assumendo la posizione di difesa.
-   E’ da tanto che aspetto questo momento-  
-  Kennedy-  urlò Giles -  sta attenta è una cacciatrice tramutata in vampiro!-  
-  Lo so!-   ribatté la ragazza. La vampira le si gettò addosso e la trascinò per terra, ma Kennedy, utilizzando uno dei colpi che Faith le aveva insegnato riuscì a respingerla facendo leva sulle gambe. La vampira fu respinta in là, ma vide vicina a lei Gunn, il quale capendo l’intenzione cercò di scansarsi ma ormai era troppo tardi, La vampira le fu addosso e lo morse, anche se Gunn si era riparato con il braccio il collo.
 Di nuovo Kennedy strappò la vampira da Gunn e la colpì con due pugni allontanandola, ma ancora la vampira si rimise in posizione di combattimento rapidamente.
-  Datemi un paletto, presto!-   gridò Kennedy.
La vampira si ributtò in avanti ma venne fermata da qualcosa che le si conficcò nel costato, proprio all’altezza del cuore e che la ridusse in polvere.
Tutti si girarono e sopra i pochi gradini che conducevano all’hotel videro Lorne, con in mano una balestra e un’aria insolitamente seria.
-   Questi aggeggi sono un po’ primitivi, ma dannatamente efficaci-   commentò sornione.
-   Bel colpo fratello-   disse Gunn, ancora sanguinante dal braccio.
-  Bell’intervento sul serio, complimenti.-  
-  Come vedete non sono bravo solo a fare cocktail e preparare ciambelle-  
-   Una bella ciambella però me la mangerei volentieri.-   Disse Willow, di nuovo sorridente.
-   Rientriamo che ve le preparo-   rispose il demone.
-  E di lui che ne facciamo?-   chiese Kennedy indicando Faulkner per terra sanguinante.
-  Portalo dentro! -   ordinò Giles
-  Bene, bell’uomo-   disse Kennedy rialzandolo di peso-   prego venga di qua.

****

Lo Straniero era di fronte a Connor e ne accarezzava il viso, Il ragazzo lo guardava con uno sguardo misto di paura e disprezzo.
-  Sai, giovane, tu hai una cosa molto preziosa. Tutti hanno questa cosa preziosa, ma tu ce l’hai più di tutti gli altri. Sai a cosa mi riferisco?-  
Connor scosse il capo.
-  Al tuo sangue -  
Connor lo guardò, poi disse – Scarsa fantasia-  
Lo Straniero proruppe in una risata sfrenata
-  Ahah Ahah, spiritoso il ragazzo. Bene, neanche tua madre e tuo padre sono mai state persone molto fantasiose, prendendo il tuo metro di giudizio-  
Poi  si volse verso Tavros e Mary.
-  Tuttavia, perché il rituale funzioni perfettamente, sarebbe necessario un altro elemento-  
Tavros e Mary si guardarono in faccia.
-  Su non faccia lo gnorri, Maestro Tavros-   disse Lo Straniero con intonazione canzonatoria – Su, lo sa benissimo a cosa mi riferisco-  
-  No, veramente…ah sì. certamente, il medaglione-  
 Certo, il medaglione-   rispose il Vampiro con aria annoiata – Il medaglione di per sé non serve. Quello che serve è sangue mistico, sangue che sgorga da persone straordinarie. Esseri al di fuori del comune. Quindi il sangue di un figlio di vampiri. Oppure…-   Lo straniero lasciò la frase in sospeso.
-  Oppure?-   disse tremebondo Tavros.
 Oppure il sangue di una cacciatrice-   rispose Lo Straniero lanciando uno sguardo maligno in direzione di Mary.

****

Faith, Buffy ed  Angel proseguirono nell’oscurità della caverna, finalmente giunsero nello spiazzo dove Faith aveva incontrato per la prima volta Lo Straniero.
-  Ecco, è qui-   disse – E’ qui che l’ho incontrato. Là c’era…quel bambino, e lui…dev’essere entrato per di là, da quella entrata. –
-  Andiamo-   disse Angel
-  Dev’essere pieno di vampiri e altri mostri, come quello che ci ha aggredito-   gli fece Faith-   teniamo gli occhi ben aperti-  
I tre avanzarono silenziosamente nel buio, ma non incontrarono nessuno. Nessun vampiro, nessun mostro.
Niente.
Dopo un po’ giunsero in un altro spiazzo. Qui la luce lunare filtrava da una feritoia piuttosto larga posta in alto. I tre si guardarono negli occhi
-   E ora?-   chiese Buffy
-  Proseguiamo-   rispose Faith
-  Ma per dove?-  
-   Il mio istinto dice che dev’essere di qui -   disse Angel indicando un altro sentiero che si apriva nella roccia.
I tre fecero per avviarsi ma all’improvviso sbucarono strani esseri, magrissimi, con la pelle letteralmente appiccicata alle ossa, nasi adunchi e dentature pronunciate
-  Ci siamo! -  Esclamò Angel
-  Ma chi sono questi?-   disse con aria disgustata Buffy
-  Non so, non paiono amichevoli, in ogni caso.-   rispose Faith.
Gli esseri si muovevano molto rapidamente e circondarono in un batter d’occhio i tre. Angel ne affrontò uno e lo colpì con la spada, praticamente affettandolo.
Un altro si precipitò su Buffy che riuscì a colpirlo allontanandolo momentaneamente, ed un terzo ancora su Faith, che lo colpì con il pugno stordendolo prima di tirargli una coltellata letale. Poi Faith aiutò Buffy ad eliminare il “Suo” aggressore.
Gli esseri tuttavia non sembravano spaventati dalla fine fatta dai loro compari. Continuavano ad aumentare e in più avevano iniziato a emettere degli strani suoni, simili allo squittio dei topi.
-  Dobbiamo levarci di qui-   gridò Angel
-  E’ una parola!-   gli risposero quasi simultaneamente le due ragazze, intente a difendersi dagli attacchi degli esseri delle caverne.
Angel roteò la spada in aria e poi la fece calare sulla testa di alcuni dei cavernicoli
-  Di qua!-   gridò  indicando la strada che già prima stavano per imboccare.
Le ragazze dopo aver respinto un ulteriore assalto e aver lasciato sul terreno un altro paio dei cavernicoli si lanciarono nella direzione indicata, mentre Angel gli copriva le spalle continuando a menare fendenti sugli esseri, che incominciavano ad avere paura della determinazione e della rabbia mostrata dal vampiro, ma soprattutto della sua letale spada.
Faith  e Buffy corsero per un centinaio di metri in avanti poi si fermarono.
-  Ed Angel?-   chiese Faith
-  Tu rimani qui, torno indietro-  
-  No, torniamo indietro tutte e due.-  
-  Ok-  
Angel le raggiunse subito dopo.
-  Tutto Ok?-  
-  Sì. Hanno rinunciato, Almeno per il momento. In ogni caso, questo attacco vuol dire che siamo sulla strada giusta-  
-  Hey, non sentite anche voi delle voci?-   chiese Faith
-   Mi pare di sì-   rispose Angel-   Sono di là, andiamo-  


Mary e Tavros guardavano allibiti Lo Straniero, che li scrutava con occhi profondi e terribili.
-  Sorpreso?-   chiese alfine quest’ultimo. – Eppure pensavo che fossi preparato. Non ti avevo detto forse di catturare una cacciatrice-  
-  Si, certo-   rispose Tavros confuso.
-  Non l’hai fatto. E adesso dobbiamo accontentarci di quello che abbiamo sotto mano-   disse il Vampiro accennando a Mary.
-  Ma lei è stata trasformata. E’ una semplice vampira, ora-   ribatté Tavros.
-  Una semplice vampira? Ma come fa a dire simili sciocchezze Tavros! Una vampira con le proprietà di una ammazzavampiri è quanto di più magicamente incommensurabile possa esistere al mondo e in tutti gli altri mondi paralleli!-  
Poi si voltò verso i suoi due scagnozzi e ordinò-   Prendetela!-  
I due si precipitarono su Mary e l’afferrarono per le braccia, ma in quell’istante una voce possente e irata rimbombò per la grotta
-  Connor!-  


Tutti si girarono e videro Angel, con il suo lungo cappotto nero e la spada sguainata. La sua apparizione sembrò quella di un cavaliere dell’apocalisse.
Dietro di lui la cacciatrice bionda e la cacciatrice bruna mostravano  un’aria altrettanto determinata.
-  Il paparino e le sue due sguance-   disse Lo Straniero rivolgendo un sorriso sprezzante verso Connor -   sono venuti a salvarti, pare  -  
Il Vampiro emise un grido agghiacciante, e dall’oscurità emersero frotte di vampiri.
Intanto i due scagnozzi avevano lasciato la presa su Mary e si erano precipitati verso Angel che li colpì polverizzandoli, e si lanciò in direzione di Connor .
Ma tra lui e il ragazzo ora c’erano altri vampiri ed esseri simili a quelli da lui affrontati poco prima.
Buffy e Faith si erano precipitate al suo soccorso e lottavano da par loro, ma il numero degli avversari era notevole e nonostante i loro sforzi non riuscivano ad avvicinarsi abbastanza a Connor e agli altri tre.
Lo Straniero osservò la scena per pochi secondi, poi disse – Vediamo di accelerare i tempi-  
Si diresse verso Connor, ma in quel momento Tavros disse a Mary – Ora!-  
Lo Straniero si girò verso di loro con aria sorpresa ma un colpo di ascia gli mozzò l’arto destro, facendogli cadere il coltello che impugnava.
Il vampiro emise un grido di dolore misto a sorpresa
-  Sorpreso? Non l’hai detto tu che una vampira cacciatrice è qualcosa di straordinario? Infatti è l’unica a poter uccidere un vampiro revenant!-  
Un altro colpo di ascia calò sull’altro braccio mozzandolo.
Il supervampiro fece ricorso a tutte le sue forze e iniziò a trasformarsi. Enormi ali da pipistrello gli spuntarono e l’aspetto si fece orribile
-  Presto Mary, la testa!-   urlò Tavros
Mary non se lo fece dire due volte e con un colpo di accetta preciso mozzò il capo al mostro.
Il mostro lanciò un ultimo urlo bestiale. Il corpo, separato dal capo, continuò a vivere e ad agitarsi per alcuni istanti. La bestia batteva le ali in un tentativo disperato di sopravvivere ma ancora la scure si abbatté sui resti di quello che era stato il principe dei vampiri.
Le creature della notte  smisero di attaccare Angel e le due cacciatrici e si precipitarono verso Mary.
Questo dette la possibilità a Buffy e Faith di liquidarne alcuni e ad Angel di avvicinarsi a Connor.
Tavros intanto aveva approfittato della confusione e si era lanciato sui resti di quello che una volta era stato un temuto vampiro chiamato Lo Straniero.
-  Dov’è, dov’è? -  Gridava disperato. Qualcosa attirò l’attenzione del falso monaco, un oggetto lucente.
-  Eccoti, finalmente sei nelle mie mani!-  
Intanto Mary stava lottando contro i vampiri aiutata, per una pura alleanza tattica, da Buffy e Faith, mentre Angel si era aperto la strada a colpi di spada verso Connor
-   Ti aspettavo Papi, sapevo che saresti arrivato-   disse Connor raggiante.
-  Volevi che ti lasciassi qui?-   rispose Angel mentre cercava di liberare il ragazzo dalle catene di ferro con cui era legato-  
-  Ehi, quello cerca di fuggire-   disse Connor accennando a Tavros
-  Non ti preoccupare, ci penseranno Faith e Buffy-  
Le due cacciatrici avevano liquidato tutti i vampiri, e videro anche loro Tavros infilarsi in un cunicolo, fecero per lanciarsi all’inseguimento ma Mary le bloccò.
-  Dove credete di andare?-   disse digrignando i denti
-  Dove crede di andare lui-   le rispose Faith – lasciaci passare ragazzina-  
-  Faith, lascia stare, non vedi che è una vampira, non credo che tu possa convincerla a parole-  
-  Già, mi ricordo che anche prima era una testa dura-  
-   E’ arrivato il tempo di regolare i conti-   disse Mary furiosa
-  Forse non ti sei accorta che sono morti tutti, compreso quell’odioso vampiro, il tuo “bello” ti ha abbandonato…e adesso tocca a te-   Faith ultimò la frase tirando un pugno alla vampira e questa cadde per terra ma si rialzò prontamente
-  Voi non capite, non avete mai capito…-  
-  Strano, ero convinta del contrario, che fossi tu ad aver problemi di …comprendonio, diciamo così-   replicò la bruna.
Mary si slanciò in avanti e la sua rabbia unita alla sua potenza fece sì che riuscì a trascinare Faith a terra. Ora lei stava sopra con le sua fauci a pochi millimetri dalla gola della cacciatrice bruna che fu presa dal panico-  
-  Buffy! -  urlò
La bionda prese il paletto e colpì da tergo la vampira.
Mary non fu ridotta in polvere ma riuscì a rialzarsi. Barcollò per qualche istante e poi si ributtò su Buffy, anche se ormai senza quasi più forza.
Sorpresa, questa volta fu la bionda a gridare.
-  Faith aiutami!-  
Faith estrasse il paletto dalla schiena della vampira, esitò per un momento e poi colpì con tutta la sua forza e questa volta la ex-  slayer Mary fu ridotta in cenere.
-  Ce ne hai impiegato di tempo!-   la rimproverò Buffy
-  Scusa B, ma per un attimo…-  
-  Per un attimo?-   le chiese Buffy con espressione arrabbiata.
-  Mi ha fatto pena. Era una ragazza come noi, Una cacciatrice come noi. Io…non so, a volte è tutto così assurdo. Così assurdo.-  
Buffy ora la guardava con sguardo comprensivo
-  Già. E’ tutto così assurdo -  
Si girarono e videro Angel finire di liberare Connor. I due si abbracciarono sotto gli occhi emozionati e felici delle due cacciatrici.
Poi Connor guardò le due ragazze e disse -  Devo ringraziare anche voi.-   
Faith si avvicinò al ragazzo e l’abbracciò seguita da Buffy, poi dette un cinque ad Angel e abbracciò anche Buffy.
-  Ce l’abbiamo fatta!
-   Ma Tavros?-   chiese Buffy-   è scappato!-  
-  Già è vero. È scappato. Pensavo che voi l’aveste…sistemato-  
-  No, è che…quella ex-  slayer si è messa in mezzo, in effetti ci ha distratto il tempo necessario perché quello pigliasse il volo.-   rispose Faith.
-  Non può essere molto lontano-   disse Angel-  Voi portate indietro Connor, ci penso io-  
-  Sicuro? Tra poco sarà l’alba, rimarresti bloccato qui dentro. Non ci conviene andare via e poi perlustrare la montagna con tutti gli altri? Potrebbero ancora esserci in giro vampiri, per non parlare di quegli strani esseri-   obiettò Faith.
-   Sta bene, torneremo più tardi, Quel tipo è ancora pericoloso-  
I quattro si allontanarono dal luogo della battaglia.
L’ultima battaglia era stata vinta.
Ma era veramente l’ultima?


Nel primo pomeriggio Faith scese le scale, la banda era praticamente al gran completo tranne Angel e Connor che ancora riposavano.
-   Uh, ecco la nostra principessa, ben alzata, temevamo non ce la facessi prima del tramonto-   le disse Lorne con la sua solita elegante ironia.
Faith gli sorrise dolcemente, poi disse –Ciao ragazzi, avevo sonno. Anzi francamente continuo ad avercelo, quasi quasi torno su e dormo per un’intera settimana.-  
-   A chi lo dici-   rispose Buffy-  purtroppo è difficile dormire quando le vicine di stanza fanno rumore-  disse accennando a Kennedy e Willow.
 A questa osservazione Giles tossì leggermente imbarazzato, provocando l’ilarità dei presenti.
Faith allora gli chiese: -  Signor Giles, c’ è una cosa che non so spiegarmi, forse lei potrebbe aiutarmi-  
-  Sentiamo-   disse Giles, compiaciuto che la cacciatrice bruna, una volta così ribelle anche nei suoi confronti, gli  riconoscesse implicitamente la competenza e saggezza da lui sempre ostentata.
-   Mentre noi lottavamo nella grotta coi vampiri dello Straniero, abbiamo visto che questi si avvicinava a Connor. Non ne sono sicura al 100 per 100, ma giurerei che è stato ammazzato da Tavros-  
-  Ti sbagli Faith-   la interruppe Buffy-   è stata Mary-  
-   Ah, ma Tavros c’entra in qualche modo, perché poi se l’è svignata.-  
-  Probabilmente è stato lui ad ordinarlo a Mary-   rispose la bionda
-  Già. Ma perché?-  
-  Non sappiamo.-   rispose Giles –Probabilmente c’erano delle divergenze tra i due. Ritengo che Tavros avesse dei piani diversi da quelli del Vampiro. Forse voleva impossessarsi del Medaglione del Potere Occulto.-  
-  O forse voleva difendere Mary – aggiunse la ex-  slayer Pam.
Tutti la guardarono-   Sì, tra Mary e Tavros c’era un certo “feeling”. Anzi, direi una attrazione.-  .
-  Interessante-   commentò Giles
-  Potremmo chiedere spiegazioni a Faulkner – aggiunse Willow
-  Cosa? Faulkner?-   chiese Faith
-  Faulkner…chi?-   domandò Buffy
-  Il braccio destro di Tavros-   rispose Kennedy
-  Si è consegnato mentre voi eravate via-   completò la spiegazione Willow.
-  Già, e ho dovuto pure salvarlo dall’altra vampira cacciatrice. – continuò Kennedy
-   Ci tengo a sottolineare che sono stato io a risolvere il problema. Il tutto per la precisione-   intervenne Lorne.
-  Ah sì. Bravo Lorne!-   esclamò Faith.
-  Ma allora questo Faulkner. Come mai si è consegnato?-  
-  Ha capito che le cose non stavano come lui pensava. Certo, un po’ in ritardo-  
-   E’ ancora qui?-  
-   Al piano di sotto-  
-  Nello scantinato?-  chiese Faith-  
Giles fece un cenno d’assenso.
-  Posso interrogarlo?-   fece Faith massaggiandosi le nocche della mano
-   Anch’io vorrei tanto “interrogarlo”-   intervenne Gunn
-   Possiamo giocarcelo a poker-  
-   Calma ragazzi. Faulkner verrà consegnato nelle mani della polizia. Non appena ci avrà spiegato alcune cose.-  
-  Appunto. E per farcele spiegare, dovremo interrogarlo-  
-  Non è un compito che ti spetti-  
-  Insomma, una rischia la propria vita per salvare il mondo, passa delle intere notti all’addiaccio e insonni, per non parlare di tutte le partite dell’NBA che mi sono persa, e non si può nemmeno divertire un minutino?-  
La ragazza si lasciò andare stancamente sul divano con un’aria imbronciata. Buffy la guardò e scosse il capo.
-  E poi dicono che noi inglesi siamo propensi all’humor nero-   commentò Giles.


Angel era nel suo ufficio, intento nella lettura di un quotidiano. Sentì bussare alla porta.
-  Avanti-  
Buffy entrò col suo sorriso timido.
-  Ciao, come va, ripreso dalla nottata burrascosa?-  
-  Sì, sto bene. Tu…tutto bene?-  
-  Five by five, come direbbe qualcuno che conosci…voglio dire, tutto bene, sì certo, grazie-  
-  Bene, mi fa piacere-   le rispose sorridendo il vampiro
-  Ero venuta per salutarti-  
-  Salutarmi?-   chiese sorpreso il vampiro-  
-  Sì, me ne vado, tra poco sarà qui Dawn a prendermi. E’ da tanto che non la vedo e sento la sua mancanza.-  
-  Capisco-   disse Angel con aria un po’ rattristata. –Potreste rimanere qui tutte e due. Lo spazio c’è-  
-  No, grazie, siamo già in troppi qui. 5 cacciatrici, una strega, un demone…un teppista dei quartieri bassi…
-  Gunn non è un teppista. Non più almeno-  
-  Sì lo so, stavo scherzando. Il fatto è che mi sono ricostruita una vita. E Dawn ha bisogno di me. Ha bisogno di crescere in un posto tranquillo. Poter studiare, crescere…tranquilla, Tutte cose che io non ho potuto avere. E voglio che almeno lei le abbia.-  
-  C’è ancora bisogno di te, Buffy-  
La ragazza sorrise mestamente
-  No, non più, adesso ci sono le altre. Kennedy, Rhona…Faith -   Buffy sottolineò leggermente con il tono di voce quest’ultimo nome. La cosa non sfuggì ad Angel.
-   Ci penseranno loro. Tu aiutale. Guidale. Consigliale. Il mio tempo è passato. Il loro tempo è adesso.-  
Angel la guardò intensamente.E in quel momento capì che anche il tempo del loro amore era finito. Era stato bello e intenso, fino a che era durato. Ma ora era giunto il tempo di voltare pagina, o meglio di prendere atto che il tempo era passato e aveva scavato un solco profondo tra lui e Buffy. Lei non era più La Cacciatrice. O almeno, non voleva più esserlo.
 Ora l’aveva detto chiaramente: il suo tempo era passato.
E il rendersi conto di questo aveva portato Angel a capire che il legame con lei era proprio basato sul suo ruolo. Ora che lei non voleva più essere La Cacciatrice, anche l’attrazione che lui provava era svanita, nel nulla. A dire il vero era da un po’ che si era affievolita, per l’esattezza da quando Faith era giunta lì. Già Faith. Angel non poteva continuare a mentire a se stesso, perché quel bacio appassionato che si erano scambiati non era stato un caso, né un cedimento temporaneo. E invece….
-  Angel! A cosa stai pensando?-   la voce di Buffy interruppe la sua meditazione-  
-   Veramente…a niente-  
-   Non mi mentire. Va bene non voglio investigare i tuoi pensieri-   Buffy intuiva a cosa stesse pensando Angel-   Ti lascio alle tue meditazioni, allora…-  
-  Ciao-  
-  Ciao-   per un attimo Buffy fu tentato di dare un ultimo bacio a quello che era stato l’amore della sua vita, ma si fermò, fece un passo indietro, girò le spalle e uscì dall’ufficio.
Angel rimase da solo, con gli occhi fissi e lucidi verso la porta che si era chiusa.
 Per sempre.

****

Dawn era sulla porta dell’Hotel che aspettava Buffy con le valigie pronte.
La ragazza si era fermata un paio di giorni, ma adesso era impaziente di andarsene e aspettava la sorella.
-  Uffa, chissà dove si è cacciata quella ritardataria-   si lamentò con Willow e Kennedy.
Buffy in realtà stava cercando una persona.
Bussò alla porta della stanza di Faith.
-  Posso entrare?-  
-  Sì certo.-   Le rispose Faith, coricata sul letto mentre stava pigramente leggendo un fumetto.
-  Ti disturbo?-  
-  No, figurati. Sei in partenza?-  
-   Sì, sono venuta a salutarti.-   disse Buffy sorridendo.
Faith non aveva molta voglia di alzarsi, era in uno di quei momenti di pigrizia assoluta che la coglievano di tanto in tanto, soprattutto dopo una serie di avventure e fughe e lotte come quelle a cui era stata sottoposta negli ultimi giorni. Tuttavia le sembrò maleducato starsene sdraiata lì con Buffy sulla porta. Era venuta a salutarla, e anche se tra di loro non c’era propriamente un’amicizia, ma più che altro una competizione, in fondo in fondo Buffy le piaceva. Forse adesso era un po’ imborghesita, ma aveva dimostrato nella caverna di fronte a Tavros e allo Straniero di saperci ancora fare. Anche lei era una cacciatrice. Forse con il tempo avrebbero potuto diventare amiche sul serio. Chissà…
Faith si alzò dal letto e si avvicinò a Buffy.
-  Senti B, io non sono molto brava con questo genere di cose…-  
-  Quale genere di cose?-   
-  Tutte queste cose… i saluti, baci e abbracci, addii…-  
-   Non è tanto difficile, si dice tanti auguri, ci si abbraccia…-  
-  Così?-   chiese Faith stringendo forte Buffy e baciandola sul viso
-  Ehm..sì. ma non c’è bisogno di rompere le costole-  
-  Scusa, l’entusiasmo…sai una cosa?-  
-  No. –
-  Sei proprio carina-   disse sorridendo la bruna
Buffy arrossì – Credo tu abbia frequentato un po’ troppo Kennedy-   disse sciogliendo l’abbraccio e aprendo la porta.
-  Ehi B, ti devo dire una cosa-  
Buffy la guardò preoccupata.
-  Sai, ti devo ringraziare-  
-  Per cosa?
-  Beh, per essere rimasta qui. Ed averci aiutato. So che non volevi. Avevi le tue ragioni. Comunque ci sei stata di aiuto, e anche se abbiamo litigato alle volte, volevo dirti che…insomma.. tu sei …-  
-  Five by five?-  
-  Five by five!-  
Buffy sorrise compiaciuta.
-  Sono io che devo ringraziare te. Adesso devo andare. A presto Faith-  
-  A presto Buffy-  
 

FINE DELL’EPISODIO






 

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Capitolo 15
*** Per Sempre (parte 1 e 2) ***


Sommario: Grazie ad un incantesimo di Willow, Faith ed Angel sembrano finalmente in grado di coronare il loro amore, ma qualcosa va per il verso sbagliato. Preparate i fazzoletti…




Riassunto delle puntate precedenti

Faith fugge da una casa dove è tenuta prigioniera. Non ha niente in tasca né si ricorda nulla. L’unico suo aggancio con la realtà è un biglietto della Angel investigations. Recatasi a Los Angeles viene aiutata da Angel e Lorne a ritrovare se stessa e la memoria perduta. A Los Angeles viene raggiunta da Xander. Nonostante le attenzioni di quest’ultimo Faith sceglie di recarsi  a cena nella lussuosa dimora di uno stravagante miliardario, Zebutti, che si rivela essere un potente demone.
L’intervento di Angel la salva, ma prima di scomparire Zebutti profetizza che Angel ritroverà la sua umanità quando qualcuno si sacrificherà per  lui.
 Successivamente Faith ed Angel salvano da un gruppo di malintenzionati Willow e Kennedy. Più tardi Giles li informa che un nuovo consiglio degli osservatori, capitanati da una misteriosa ed ambigua figura di nome Tavros, è dietro alla perdita di memoria di Faith e all’aggressione a Willow e Kennedy. Insieme a Xander Faith parte per raggiungere Buffy, nel frattempo ritiratasi a vita privata, per avvisarla del pericolo. I due giungono in tempo per salvarla da un rapimento e la conducono all’Hotel Hyperion. La presenza di Buffy porta però all’esplodere di vecchi rancori e gelosie con Faith e le due litigano e vengono alle mani, coinvolgendo nei loro litigi sia Xander che Angel. Nel frattempo gli uomini di Tavros rapiscono Giles e bruciano il locale di Lorne. Faith e Kennedy riescono a liberarlo, ma Giles sotto l’effetto di una droga ha parlato, rivelando dove e chi sono i membri del gruppo dell’Hyperion. Gli uomini di Tavros, spalleggiati da un gruppo di slayer al loro servizio e capitanati dall’ambizioso Faulkner, assaltano l’Hotel Hyperion. Vengono respinti ma nella lotta  Xander rimane ucciso.
Faith, sconvolta per la morte dell’amico, giura vendetta. Tuttavia il gruppo sceglie di seguire la via legale proposta da Buffy, e fa arrestare grazie alla collaborazione della investigatrice Kate, la banda di Tavros. L’intervento degli avvocati della Wolfram e Hart porta al  rilascio degli arrestati e mette sulle tracce di Faith un gruppo di poliziotti corrotti.
Intanto le arti magiche di Tavros chiamano un antico e potente vampiro, di nome Lo Straniero.
Nel frattempo Willow e Giles vengono a sapere, grazie ad un ex-collega del precedente Consiglio degli Osservatori, che il piano di Tavros è infatti quello di impadronirsi, grazie all’aiuto di questo antico vampiro, di un potente talismano chiamato Medaglione del Grande Potere Occulto
Buffy cerca attraverso l’aiuto di Louise, una delle slayer del gruppo di Tavros, di convincere queste ad unirsi a loro, ma Mary, fanatica seguace di Tavros , uccide Louise.
Intanto Lo Straniero vampirizza lo stesso Tavros, per renderlo più forte, in modo che tutto il suo gruppo venga trasformato.  Le slayer Annabel e Pam scoprono Tavros mentre vampirizza Mary  e scappano per unirsi all’Hyperion gang.
Intanto Faith nella sua fuga finisce nell’Antro dei vampiri di fronte a Lo Straniero, ma riesce a fuggire grazie a Lorne ed Angel.
Una volta all’Hotel Faith dichiara il suo amore ad Angel, che però è ancora incerto e teme che la maledizione degli zingari ancora gravi su di lui.
Un folto gruppo di vampiri e creature infernali attacca l’Hyperion, viene distrutto dalla banda di Angel e Faith ma Lo Straniero rapisce Connor.
Angel, Faith e una determinata Buffy si recano nelle grotte dove Lo Straniero ha portato Connor.
I tre si fanno largo tra un nugolo di nemici, riescono a liberare Connor, ma intanto Tavros ordina alla fedele Mary, diventata ormai una vampira, di uccidere Lo Straniero allo scopo di impossessarsi del Medaglione. Faith e Buffy si lanciano all’inseguimento di Tavros, ma Mary si sacrifica permettendo al Monaco-Vampiro di fuggire.
Al ritorno Buffy comunica ad Angel che vuole tornare dalla sorella Dawn e vivere una vita normale.



 

CAPITOLO 15

PER SEMPRE

(parte 1 e 2)



 Cantina dell’Hotel Hyperion
Angel stava di fronte a Faith.
-Prova a fare questo movimento- le disse mentre elegantemente si metteva in una posa di lotta che poteva ricordare il movimento di un ballerino.
-Vuoi ballare?- chiese la bruna, e così dicendo si avvicinò ad una grossa radio con sound system, l’accese e subito una musica dance molto ritmata riempì la cantina. Faith si scatenò subito in un ballo molto sensuale come era solita fare quando andava in discoteca.
Angel la guardò serio per un attimo, poi si avvicino con molta calma alla radio e la spense.
Faith lo guardò accigliata- Ehi, ma perché diavolo hai spento? Era un ottima base per allenarsi-
-Per allenarsi ad andare in discoteca, Faith. Qui dobbiamo allenarci per migliorare i tuoi movimenti, per renderli più armonici. Mi pare che fossimo d’accordo su questo punto-
-Sì, ma come vuoi renderli più armonici? Con quei passettini da danza classica? Io voglio energia! E quella musica…wow! Mi dà un sacco di energia!-
Angel scosse la testa
-No, Faith. Non hai bisogno di energia, di quella ne hai da vendere. Ti ho vista combattere e sei una vera forza della natura. Ma manchi spesso di coordinazione, e questo alle volte ti rende vulnerabile. Siamo qui per questo, per migliorarci, non ti ricordi?-
Faith fece una faccia un po’ corrucciata, poi ammise – Sì va bene. Hai ragione. Solo che per me la lotta è energia. E’ come ballare, insomma- e riprese ad accennare la sua danza sexy sorridendo ad Angel.
-Su da brava vieni qui- il vampiro la prese per mano e riprese il suo tentativo di farla danzare secondo delle coreografie eleganti.
Faith stette per un po’ al gioco, impegnandosi nei movimenti coreografici che il vampiro con l’anima le proponeva – Brava, stai migliorando- la incoraggiò Angel –vedi che se ti impegni i risultati si vedono?-
-Sono stata brava?-
-Certo-
-Posso avere allora la mia  ricompensa- disse Faith avvicinandosi con la sua aria sexy. Angel la guardò un po’ perplesso, ma in fondo divertito. La bruna si allontanò improvvisamente e assunse una posa da lotta
-Forza vampiro, fammi vedere di cosa sei capace!-
-Ma dai, Faith- disse Angel ridendo – non ho voglia di fare a pugni e cazzotti -
Faith fece come se niente fosse e, rapidissima, gli si fece sotto e lo sgambettò facendolo cadere per terra. Poi gli si sdraiò sopra e disse- E se non hai voglia di fare a botte, di cosa hai voglia? Sentiamo un po’…- gli disse accarezzandogli il  petto possente.
Angel era divertito dalla situazione, e accarezzando la schiena della cacciatrice le disse sornione – - -Non so, dunque, una cioccolata calda, oppure un caffè oppure un tè…
-Oppure me…- disse Faith appoggiando le sue labbra su quelle di Angel, che rispose al bacio.
I due assaporarono quel momento di tranquillità e passione, dopo settimane di tensioni, scontri e dure lotte.
Fu  per poco però perché la porta si aprì e fece capolino Connor
-Faith,..Angel, scusate, disturbo?- poi il ragazzo vide i due per terra impegnati in una attività che non poteva essere scambiata  per un allenamento di lotta.
-Ehm, sì, a quel che vedo disturbo- disse con aria imbarazzata.
Faith si tolse dalla sua posizione, mentre Angel si alzava e si rassettava – Stavamo provando un nuovo tipo di lotta –
-Un nuovo tipo di posizione…per la lotta- confermò Faith
-Già, proprio così- annuì cercando di essere convincente Angel.
Connor li guardò con l’aria divertita di chi non se la beve.
-Sì, una nuova posizione…del Kamasutra-
-No!- negò Faith con aria poco convinta, lo sguardo divertito di Connor provocò in lei uno scoppio di risa improvviso, imitata subito dopo dal ragazzo, mentre Angel li guardava con aria apparentemente seccata ma in realtà divertita.
-Va bene Connor, visto che ci hai disturbato, almeno diccene il motivo –
-Be, noi…- Disse il ragazzo che continuava  a far fatica a contenere il riso – sì insomma, saremmo pronti per andare nelle caverne. – poi si fece più serio –C’è ancora Tavros in libertà, ricordate?-
-Sì, in effetti mi pare di ricordare qualcosa del genere- rispose Faith.
-Già, c’è ancora un conto da sistemare- sentenziò Angel
-Esatto, poi voi due sarete liberi di fare…quello che stavate facendo- riprese con aria ilare Connor
- Vai avanti, su, spicciati- disse Faith tirando un calcetto scherzoso sul deretano del giovane.

*****

Angel e Faith raggiunsero nella Hall tutta la ganga.
Kennedy e Gunn stavano distribuendo le armi.
-Ben arrivati- disse il gigantesco nero.
- Pensavamo non arrivaste più- aggiunse con uno sorriso malizioso la moretta.
- Non potevamo di certo lasciare dei ragazzi inesperti come voi andare alla ventura- replicò Faith facendo finta di non cogliere il sottinteso.
- Ok, come ci dividiamo?-
-Io direi che le ragazze stanno da una parte e i ragazzi dall’altra- disse Kennedy
-No, l’altra volta non ha funzionato molto bene, mi pare- Disse Gunn guardando Rona
-Infatti - confermò quest’ultima.
- Le gallerie sono vaste, non le conosciamo nemmeno tanto bene- intervenne Faith – io direi di rimanere tutti uniti, almeno inizialmente-
-Io ho raccolto un po’ di materiale- aggiunse Willow- certo non posso sapere tutte le diramazioni, ma ci sono tre vie principali all’interno- mentre diceva questo mostrava un foglio agli astanti.
Faith glielo strappò quasi di mano e osservò con interesse quello che vi era scritto.
Poi lo mostrò ad Angel - Credo che l’altra volta abbiamo fatto questa strada.-
-Probabilmente Tavros si è rifugiato in questa zona qui-
-Possiamo prenderlo in mezzo se una parte va di qua e l’altra di là. Allora quanti sono i volontari?
Tutti alzarono le mani
-Io direi che vengono tutti tranne Giles e Lorne-
-Perché noi no?Chi siamo i figli della serva?- chiese risentito il demone verde.
-E’ quello che  mi stavo domandando anch’io- aggiunse Giles.
-Ci serve qualcuno che coordini l’azione da fuori e come punto di riferimento. Giles può usare il computer e la trasmittente e Lorne stare in collegamento mentale con Willow-
Giles fece una smorfia all’idea di usare il computer – Non mi entusiasma l’idea di usare quella macchina strana, ma se è per dare una mano…-
-Per me va bene se possiamo essere utili anche da qui- concluse soddisfatto Lorne.
-Allora direi Gunn, Connor e le due… come vi chiamate?-
-Pam e Annabel-
-Pam e Annabel, più Rona da una parte, Kennedy Willow me ed Angel dall’altra-
Connor si avvicinò ad Angel e gli sussurrò –Però Papi, oltre che essere forte e sexy la tua ragazza ha pure cervello. Complimenti!-
Angel lo guardò male, ma in fondo a sé sentì una certa soddisfazione.
Il gruppo partì verso quello che venne chiamata “operazione pulizia caverna”

*****

Il gruppo di Faith ed Angel era ormai da due ore impegnato nella operazione di ricerca di Tavros, ma se si esclude un paio di quegli strani esseri delle caverne, non avevano trovato nulla di interessante, nessun indizio della presenza di Tavros.
-Niente, non c’è nessuno qui- disse Faith
-Chissà, forse gli altri hanno trovato qualcosa- aggiunse Kennedy
-Willow puoi metterti in contatto?-
-Posso provare a contattare Lorne telepaticamente-
La ragazza chiuse gli occhi, impegnata in uno sforzo mentale prodigioso. I tre la guardarono attoniti, poi la strega parlò.
-Dice che non hanno trovato Tavros ma sono sotto attacco, vicino al posto dove tenevano Connor prigioniero-
Faith guardò la cartina
- Dev’essere giù di qua. Andiamo!-
I quattro si precipitarono armi alla mano. In breve sentirono i classici rumori di uno scontro in atto.
Quando giunsero videro alcuni vampiri e creature che attaccavano i 5 che componevano il gruppo di Connor. Non fu difficile per loro piombare alle spalle dei mostri e liquidarli senza troppi problemi.
-Contenti di vedervi!- esclamò Rona – Vero Connor?-
-Vero! La mia ricetrasmittente funziona bene allora!-
- Ce la stavamo cavando benissimo anche da soli- corresse Gunn con la sua solita aria spavalda.
- Scusa del disturbo, la prossima volta ti lascerò mordere- gli disse Faith a muso duro.
-Va bene, stavo scherzando, non arrabbiamoci! -
-Avete trovato qualcosa?- chiese Angel
-No, solo questo gruppo qui, ma niente Tavros.-
-Strano, deve essersi rifugiato più nel profondo- commentò Faith
- Abbiamo visto dappertutto- la interruppe Kennedy
-Non è qui- disse Willow decisa.
Tutti si voltarono verso la rossa, che aveva assunto un’aria particolarmente ispirata.
-Non è qui, non sento nessuna presenza importante-
-Penso anch’io che non ci sia più.- Disse Angel- Qui poteva essere colpito da qualcuno dei vampiri dello Straniero. E poi come vampiro novello ha la necessità di nutrirsi. Lo prenderemo. Statene sicuri-
- Allora si torna- disse Faith
-Finalmente una buona notizia. Francamente in queste caverne c’è una umidità insopportabile- concluse Gunn.

*****

Angel se ne stava tranquillo nel suo ufficio, riordinando le sue carte e i libri della collezione di Wesley. Gli avvenimenti delle ultime settimane lo avevano fatto uscire dal tran-tran precedente. L’arrivo di Faith, poi quello di Buffy, tutta la vecchia banda che si era riunita, l’arrivo di suo figlio Connor, l’addio di Buffy: tutte queste cose avevano lasciato  un’impressione profonda nell’animo del vampiro gentile.
Angel conosceva i suoi sentimenti nei riguardi di Faith. Ormai era convinto di amarla, ma ancora non sapeva valutare le conseguenze di ciò. Poteva abbandonarsi ai sentimenti e alla gioia dei sensi o questo avrebbe risvegliato in lui il demone che sopravviveva dentro di lui?
Bussarono alla porta timidamente.
-Chi è?- chiese
La porta si aprì e fece capolino il volto di Willow.
-Posso?
-Certo Willow-
Dietro di lei comparve anche Lorne
- Salve Giovane- disse il demone marcando l’ultima parola.
Angel rimase stupito dallo strano accoppiamento.
-Come mai voi due mi venite a trovare…insieme?-
- Vedi Angel, noi volevamo parlarti di una cosa- disse Willow.
- Più che parlarti di una cosa volevamo farti una cosa- la interruppe Lorne
-Zitto, Lorne.-
-Di che si tratta?-
- Volevamo aiutarti a risolvere uno dei tuoi problemi-
-Io non ho problemi- rispose Angel un po’ seccato.
- Beh sì, non intendevo dire che sei una persona con dei problemi, o meglio tutti abbiamo i nostri problemi, anch’io ho i miei problemi, Lorne ha i suoi. E così via.-
-Faith ha i suoi problemi- aggiunse Lorne- che sono un po’ i tuoi-
-Faith? Che c’entra Faith- disse Angel sempre più innervosito.
-Beh, c’entra e non c’entra, sappiamo che sei molto preoccupato per lei-
-No, io non sono preoccupato per Faith. Non hai cancellato i suoi file nei computer della centrale di polizia?-
-Si!, certo- disse Willow –Era un altro tipo di problema che volevamo aiutarti a risolvere.-
-Continuo a non capire-
-Vedi Angel, noi siamo qui per aiutarti a risolvere un problema grosso che hai, o almeno avevi un tempo, Vogliamo sincerarci che tu non torni ad essere…pericoloso-
-Non ho nessuna intenzione di fare del male a nessuno- rispose piccato il vampiro.
-Oh, lo sappiamo- disse Lorne- ma a volte le intenzioni non bastano. Ti prego, seguici. E’ una cosa di estrema importanza-
Il tono serio dell’amico convinse Angel. –Va bene, vi seguo. Ma non fatemi perdere tempo inutilmente.-
I tre scesero in cantina.
Willow tracciò un cerchio e inscrisse al suo interno una stella a cinque punte, mise una sedia al centro del tutto ed invitò Angel a sedersi.
-No, Willow io non mi siedo lì se prima non mi spiegate che cosa intendete fare.-
-Va bene. Adesso ti spieghiamo-
Un uccello nero spuntò all’improvviso e andò a posarsi sull’avambraccio della strega.
-Buono Jack,non è venuto ancora il tuo momento- disse Willow sorridendo all’animale
-Siamo venuti qui per vedere un corvo ammaestrato?- chiese Angel – Era questo il grande mistero: ti sei messa ad ammaestrare corvi?-
-Sì, cioè no. Siediti-
Angel la guardò stupefatto, e poi guardò Lorne. Erano andati fuori di testa, per caso?
-Siediti.- ripeté Willow con un tono che non ammetteva repliche.
Sconsolato e contrariato al tempo stesso Angel si sedette.
-Allora, posso sapere di che si tratta?-
-Sì, adesso sì. Tu hai un problema, Tutti sappiamo il tuo problema,  tu per primo, anche se non vuoi che se ne parli-
-Io non ho problemi-
-Sì ce l’hai. Quando provi la sensazione di felicità perdi l’anima e torni ad essere un vampiro psicopatico. E generalmente questo ti succede quando fai l’amore con una ragazza di cui sei innamorato. O sbaglio?-
-Beh sì, ma non è una regola precisa, voglio dire la maledizione è confusa e poi…-
-Taci, le maledizioni non sono confuse ma molto precise. La mente umana è confusa. Adesso io e Lorne faremo un incantesimo e faremo tornare le cose come prima-
-Cosa intendete fare, riportare in vita Frank Sinatra?- chiese Angel con tono sarcastico.
-Ho detto di stare zitto!- Willow quasi urlò.
-Angel, ti conviene non fare arrabbiare Willow. La graziosa fanciulla quando si arrabbia diventa estremamente permalosa.-
-Lorne, sai quello che devi fare.- disse la rossa
Lorne si posizionò alle spalle di Angel.
Willow accese delle candele e le pose ai vertici di ciascuna delle punte della stella.
Poi iniziò a declamare delle strane formule-
-O Colei che fa rivivere il tempo, fa rivivere il tempo nella mia mente!-
Poi distese il braccio, il corvo vi si posò sopra. Chiuse gli occhi, il corvo volò da  Lorne e poi si posò sulle spalle di Angel
-Portate via questa bestiaccia!- esclamò il vampiro
Willow non gli dette retta ma distese ancora il braccio e il corvo volò verso di lei riposandosi sulla sua mano
-Tu che metti in contatto i vivi coi morti dimmi cosa hai visto nell’animo del morto!-
Il corvo avvicinò il becco all’orecchio della giovane, ed Angel ebbe quasi la sensazione che stesse dicendo qualcosa alla strega – Non è possibile- bisbigliò tra sé e sé.
Il corvo poi spiccò il volo ed iniziò a volare con dei giri concentrici attorno al cerchio tracciato per terra.
Willow iniziò ad avanzare verso Angel e così fece Lorne. I due congiunsero le proprie mani sulla testa di Angel. Una sorta di scarica elettrica pervase i corpi dei due. Lorne cadde a terra, mentre Willow posava le sue mani sul petto di Angel. Immagini della passata vita di Angel affluirono nella mente di Willow. Il momento in cui Darla lo rendeva vampiro e poi via via a velocità della luce fino a che non arrivò al momento della maledizione degli zingari e poi ancora al momento in cui Angel si trasformava in Angelus dopo aver fatto l’amore con Buffy.
Willow tolse di colpo le mani dal petto di Angel che emise un urlo.
Willow chiamò con un fischio il corvo che si diresse verso di lei. Willow lo afferrò con forza e la bestia si mise a strillare poi lo consegnò ad Angel, mentre Lorne dava un coltello ad Angel.
-Uccidilo- ordinò.
-Perché?-
-Fallo altrimenti questo rituale non sarà servito a nulla-
Angel afferrò il coltello e tagliò il collo alla bestiola.
-Non è che devo berlo o cose del genere?-
- Per carità! Sarebbe un disastro! Il rituale è finito. Solo un’ultima cosa. – poi si rivolse a Lorne facendo un cenno. Lorne mise le mani sulle spalle del vampiro e poi sulla testa e infine sul cuore.
-Mi sembra vada bene. Puoi provare a cantare qualcosa?-
-Mandy va bene?-
-Preferirei qualcos’altro. Ma va bene anche Mandy-
-I’ll remember all my life…. shadows of a man-
-Basta, basta, va bene così- sussurrò quasi stremato Lorne, poi il demone si girò verso Willow –Mi pare che sia a posto, Anche la sua aura lo conferma. Niente più maledizione-
-Cosa? Di cosa state blaterando?-
-Non sono chiacchiere, Angel. Questo rituale ti ha liberato per sempre della maledizione degli zingari. O meglio ti ha liberato della parte “discutibile”. Ora non rischi più di perdere l’anima e di tornare Angelus. Ora sei libero. Certo, sei sempre un vampiro, per quello non posso farci niente. Ma almeno adesso la tua anima è dentro di te. Non ti giocherà più dei brutti scherzi-
Angel li guardò esterefatto. Non sapeva se crederci o meno. Non sapeva se essere felice o meno. O meglio sapeva che voleva esserlo, ma ancora non poteva crederci. E se fosse stato falso?
Lorne interruppe il fluire dei suoi pensieri.
-So a cosa stai pensando. Non sei sicuro che sia così. Bene. Prova a crederci, prova ad essere felice. Se impazzisci di colpo, allora vuol dire che non ha funzionato, ma se non impazzisci,  se non torni a volere e agire il male, allora vuol dire …-
-Che sono guarito- concluse Angel.
Si guardò le mani, poi guardò il volto dei due davanti a lui. Doveva essere come dicevano.
Li abbracciò forte e corse su dalla cantina, uscì fuori nel giardino dell’hotel. Quasi sullo slancio finì per abbrustolirsi al sole.
Poi vide Connor. Lo abbracciò e lo baciò come non aveva mai più fatto da quando era un neonato che piangeva affamato. Connor lo guardò esterefatto – Ehi, lo so che mi vuoi bene.-
-Sì ti voglio bene, Connor, non sono mai riuscito a dirtelo, ma adesso, adesso posso, adesso so che ti voglio bene e te lo voglio dire. –
I due si guardarono negli occhi con le lacrime negli occhi, lacrime di felicità.
- Ho tante cose da dirti-
-Non c’è n’è bisogno. Non più ora- disse Connor.

****

Angel rientrò dopo un’ora  nell’albergo. Gli altri si preparavano a mangiare.
-Dov’è Faith?- chiese a Kennedy
-Non so, è sparita. Ah, eccola -
Faith si avvicinò ad Angel - Guarda qui cos’ho- disse sventolando due biglietti sotto il naso del vampiro-
-Cos’è. Balletto, opera, cinema?- chiese incuriosito
-Naa! Non sono così intellettuale, E’ basket. Stasera Los Angeles Lakers- Celtic Boston. Era da una vita che l’aspettavo. La rivincita-
Angel la guardò un po’ deluso
-Ehi! che c’è? non ti piace il basket?- disse con aria corrucciata la ragazza- Dai ti prego, ci divertiremo-
-Ho un programma più interessante- rispose Angel iniziando a baciarla-
-Ehi che è successo?-
-Qualcosa di bello- rispose Angel continuando a baciarla.
-Beh ripensandoci…sembra più interessante del basket-
Angel la prese in braccio e la portò su per le scale
-Ehi, ma la partita inizia tra un’ora!- protestò
-Facciamo in tempo per il secondo tempo- disse Angel chiudendo dietro a sé la porta della stanza 312.

*****

La cella del carcere di massima sicurezza era disadorna. Pochi poster strappati alle pareti, raffiguranti le forme di qualche pin-up, qualche cartolina attaccata in qualche modo con uno scotch  che oramai non faceva più presa, e che penzolava indecisa se staccarsi o no, un tavolino sorretto da delle gambe esili che sembrava anch’esso rimanere in piedi per scommessa.
Faulkner era sdraiato sul letto a meditare su quanto era successo, su tutto ciò che l’aveva portato lì. Ma non era esatto dire che stesse meditando. La sua mente era pervasa da un solo pensiero. Che fine avesse fatto Tavros. Per quello che ne sapeva era diventato una creatura della notte. Questo è quello che gli avevano raccontato Giles ed Angel all’Hotel Hyperion, prima di consegnarlo nelle mani di quella poliziotta dai capelli biondi.
Tavros: una creatura della notte.
Che ironia, per uno che diceva di avere una sola missione nella vita: combattere il male.
E lui c’era cascato. Aveva seguito Tavros nella sua follia omicida, per ritrovarsi poi a rimpiangere amaramente il passato. Certo, quando aveva capito che la cosa stava assumendo toni inquietanti, quando aveva capito che le tenebre si erano impossessate dell’anima di Tavros aveva cercato di fermare la follia, o per essere più corretti, se ne era dissociato. Ma prima, quando aveva visto Tavros far uccidere Williams non aveva mosso un dito. Anzi, ne era stato intimamente soddisfatto. Certo tra lui e Williams non scorreva buon sangue. E poi Williams era di troppo, era un ostacolo alla sua carriera all’interno del Consiglio. La carriera, ecco la parola magica. Era per la carriera che aveva fatto tutto questo? Lui, brillante e promettente avvocato di Manchester, aveva sacrificato la sua carriera per intraprenderne un’altra, e adesso si trovava in una galera con poche speranze di uscirne per i prossimi vent’anni.
Bella carriera.
Qualcosa lo distrasse dai suoi tormentati pensieri. Una folata di vento che aprì la finestra all’improvviso. Faulkner si alzò per andare a chiuderla ma come si avvicinò vide una figura che lo guardava nell’oscurità con due occhi rossi e malvagi. Lo riconobbe subito. Possibile che…
Faulkner- disse una voce proveniente dalle tenebre – Non mi riconosci?-

***
Faith ed Angel fecero l’amore per tutta la notte, scordandosi dei biglietti per la partita di Basket, dei Celtics e dei Lakers, delle maledizioni, del carcere, degli omicidi, delle lotte, dei famigliari abbandonati o uccisi secoli fa, della solitudine, della disperazione, del male che tutti e due avevano toccato con mano.
Poi verso l’alba Faith si alzò dal letto e scrutò attraverso le veneziane il sole che stava per sorgere sulla immensa città di Los Angeles. Si voltò e guardò il suo compagno e pensò che lui non avrebbe mai potuto vedere sorgere il sole, forse poteva scrutarlo come faceva lei al di là di una persiana, ma non poteva farsi accarezzare dal sole, non poteva camminare su una spiaggia con lei, mano nella mano a guardare il tramonto e nemmeno l’alba. Una improvvisa tristezza la prese. A che era servito tutto questo, a che era servito l’incantesimo di Willow se la loro poteva essere solo una felicità a metà?
Si avvicinò al letto e scosse Angel dal sonno
-Che c’è Faith, non vorrai farlo ancora?- disse ancora assonnato il vampiro
-No, voglio che tu mi morda-
-Cosa?- Angel si tirò su dalla posizione supina in cui si trovava con un movimento veloce del busto
- Cosa stai dicendo?-
-Voglio che tu mi morda-
-Sei impazzita? A che gioco credi di giocare?-
-Nessun gioco. E’ l’alba che mi ha convinto-
-Cosa stai dicendo? Stai delirando-
Faith si girò dall’altra parte, dando le spalle ad Angel, a guardare verso la finestra quel piccolissimo barlume di luce che filtrava.
-Forse. Sai quando ero piccola mia madre mi diceva che se si stava in silenzio ad osservare una cosa, un albero, un animale, o la luna, o le stelle, ad un certo punto si poteva sentirle parlare-
Angel la guardò in silenzio
- Io ho guardato l’alba, il sole che sorgeva. E sono stata ad ascoltarli-
-E…cosa ti hanno detto? -
-Mi hanno detto che non potremo mai essere felici. Perché saremo sempre separati, Perché tu vivi solo la notte, e non potrai mai venire con me a passeggiare su una spiaggia e guardare il tramonto, perché siamo diversi, perché io sono una cacciatrice e tu un vampiro. Perché io invecchierò e tu rimarrai giovane per sempre. –
- Lo sapevi anche prima-
- Forse non volevo saperlo. Ma adesso lo so, e so che c’è un solo modo per essere veramente unito a te, ed è essere come te-
 Faith si girò guardando fisso negli occhi Angel.
- Non c’è altro modo. Mordimi.-
- No. Ti trasformerei in una assassina. Dovrei ucciderti.  Oppure lo farebbe qualcun altro delle tue colleghe giù. Non lo capisci?-
-Ma forse Willow potrebbe…-
-No, Willow non potrebbe proprio fare niente. E’ una follia-
Faith si rigirò verso la finestra.
-Beh non sarebbe la prima, e nemmeno l’ultima, in ogni caso-
Sentì come un urlo strozzato alle sue spalle.
Angel era diventato paonazzo e aveva gli occhi sbarrati rivolti verso l’alto.
-Angel, cosa sta succedendo, stai male? Stai male, oh mio Dio!-
Angel era ora sdraiato sul letto, il suo corpo immobile in stato di catalessi non muoveva un muscolo né sembrava respirare.
-La maledizione! Qualcuno mi aiuti. Aiuto!- Urlò Faith prima di uscire dalla stanza correndo in cerca di soccorsi.

****

Faith corse nel corridoio e per prima cosa, quasi istintivamente, bussò alla porta di Willow e Kennedy.
Quest’ultima aprì.
-Sì può sapere che diavolo c’è?-
-Presto chiama Willow ho bisogno del suo aiuto, presto!-
Willow arrivò subito.
-Cosa c’è?-
-Angel sta male. Vieni, presto!-
Le tre ragazze si precipitarono nella stanza di Angel.
Faith era agitatissima e continuava a ripetere –La maledizione, la maledizione-
-Calmati!- le disse Kennedy scuotendola per le spalle- non serve a niente agitarsi, adesso Willow guarda che è successo.-
Willow si avvicinò al letto e guardò Angel immobile, il corpo freddo e lo sguardo fisso e immobile, sembrava quasi di marmo. Willow scosse la testa – Non so che cosa è accaduto, ma non c’entra niente la maledizione. Altrimenti se ne andrebbe in giro a mordicchiare tutti quanti-
-Magari c’era qualche controindicazione all’incantesimo che hai fatto-
Nel frattempo erano entrati attirati dal trambusto anche Giles e Lorne.
- Cosa sta accadendo qui?- chiese Giles, che poi, senza attendere la risposta che nessuno era in grado di dargli, si avvicinò al letto dove giaceva immobile Angel.
-Mio Dio, cosa è successo?- Giles guardò prima Willow e poi Faith, le cui espressioni terrorizzate e sconsolate sembrarono ai suoi occhi la prova che le due avevano combinato qualcosa di irreparabile.
-Mentre entravo qui ho sentito parlare di incantesimi- poi si rivolse a Willow – Cosa hai combinato questa volta?-
-Niente, nel pomeriggio io e Lorne abbiamo fatto un incantesimo ad Angel ma era a fin di bene, era per permettergli di essere felice, cosi…-
Giles la interruppe –Non c’è bisogno che tu dica altro- poi guardò Faith –E immagino che tu fossi la beneficiaria di questo”Incantesimo”-
-Io…non sapevo- disse con voce bassissima Faith guardando per terra.
-Ma bene, abbiamo una strega dilettante che si diletta di incantesimi di cui non conosce le conseguenze, ed una ragazzina che non sa tenere a freno i propri…pruriti. Ed ecco lì il risultato.- disse indicando Angel. Poi si rivolse a Lorne- Ed anche Lei era della partita, e dire che iniziavo a pensare che, dietro l’aspetto ed il fare da buffone, si celasse una persona seria e responsabile-
Lorne avanzò verso l’amico senza badare alle accuse di Giles, gli prese le mani, poi pose le sue mani sulla testa di Angel. Lorne stette per alcuni secondi con gli occhi chiusi, cercando di concentrarsi al massimo e di “sentire” i messaggi che provenivano dall’aura di Angel.
-Straordinario- commentò
- E ora cosa fa, una diagnosi? Sentiamo un po cosa si inventerà? Che dobbiamo andare subito a Las Vegas a cantare in un musical?-
-Giles, taccia. I suoi sentimenti di invidia per Willow e la sua ostilità per il sottoscritto non porteranno da nessuna parte.  Lei sta facendo solo confusione. Willow e Faith non hanno nulla a che vedere con questo.-
- Immaginavo che avrebbe detto una cosa del genere-
-Io dico quello che so e so quello che vedo e quello che sento. E ho sentito con chiarezza una cosa. Angel non è più un vampiro-
-Cosa?- dissero le tre ragazze all’unisono
-E cosa sarebbe allora?- Chiese con tono sarcastico ed incredulo al contempo Giles.
-In questo momento non è più un vampiro ma non è nemmeno di nuovo un uomo. O meglio è un uomo ma in stato di totale catalessi. Il problema è che non sappiamo come farlo uscire da questo stato.-

****

I ragazzi si dettero il turno per vegliare Angel mentre Willow, Giles e Lorne cercavano sui libri e manuali qualsiasi minima traccia che spiegasse che cos’era accaduto ad Angel.
Faith riposava nella sua camera quando nel dormiveglia le apparvero delle immagini strane.
Dapprima sognò la sua vecchia osservatrice. Sally stava in piedi davanti a lei e le diceva – Cosa ti ho insegnato? Devi guardare alle cose in modo semplice. Spesso la soluzione è sotto i nostri occhi e non la vediamo. Cosa cercava Tavros?, Cosa ha rubato nella grotta,?. Pensaci pensaci…-
Faith cercò allora di pensare, e si trovò nella grotta, al buio, ma alcuni alti candelabri mandavano la loro vivida luce rischiarando l’ambiente. Vide una culla, si avvicinò e vide un neonato piangente. Lo prese in braccio e cercò di consolarlo.
 – Dai su da buono, fai il bravo che arriva la mamma- e iniziò a coccolarlo. Un volto noto comparve dalle tenebre.
-Mister Zebutti, cosa ci fa qui?-
-E’ uno dei posti dove risiedo. L’inconscio delle persone. Commovente vederti coccolare quel bambino. Peccato che non potrai mai averne uno-
-E lei che ne sa?-
-Il tuo bello è in una situazione leggermente complicata…o sbaglio?-
-Stronzo!- commentò Faith con aria disgustata
-Puoi insultarmi quanto vuoi, non me ne faccio un problema, anzi.- Poi guardò Faith che continuava a coccolare il bambino –Però credo che ti posso aiutare-
-Non credo-
-Aspetta prima di dirlo, prova ad andare in quell’altra caverna di lì, forse troverai quello che cerchi-
-Perché dovrei crederle?-
Zebutti alzò le spalle – Forse perché vuoi salvare Angel. Ma se vuoi lasciarlo morire, non è un mio problema.-
-Va bene- disse Faith- posso portare il bambino?-
-Come vuoi. Ah, ricordati, il bambino rappresenta l’innocenza- e detto questo il demone schioccò un paio di volte le dita e scomparve.
Faith entrò nella caverna e vide Tavros, con il suo vestito lungo e nero, lo sguardo spiritato. In mano aveva un medaglione d’oro massiccio. Lo teneva in alto sopra la sua testa e pronunciava delle parole in lingue sconosciute.
Faith trattenne il fiato ma il bimbo si mise a strillare. Tavros interruppe il rituale e guardò Faith fissa. Poi proruppe in una risata catacombale.
Faith aprì gli occhi tutta sudata, balzò in piedi. Adesso sapeva chi e cosa aveva ridotto in quello stato Angel.

*****

Faith si precipitò nella stanza di Angel, dove si trovava Connor.
-Ho trovato! Ho trovato!- disse in preda ad uno stato emotivo talmente forte da rasentare l’isteria.
-Cosa hai trovato?- chiese Connor.
-La chiave del mistero è il medaglione. Il medaglione che aveva Tavros!-
-Sei sicura?-
-L’ho sognato. Dov’è Willow? E gli altri?-
-Giù da basso-
Faith corse nell’ufficio di Angel dove si trovavano Willow, Giles e Lorne a comunicare la sua scoperta.
- Come fai a saperlo?- chiese Giles dopo aver sentito la scoperta di Faith.
-Ho fatto un sogno chiarissimo. Non può essere sbagliato-
-Quindi Tavros avrebbe usato il Medaglione del Potere Occulto per colpire Angel.-
-Ma certo!-esclamò Willow – deve essere così. Non aveva detto anche Buffy che era scappato via portando via qualcosa?-
-Si, mi pare di ricordare. Ha ucciso Lo Straniero. Non era lui ad avere quel medaglione?- chiese a sua volta Faith.
-Sì, così pare- confermò Giles
- Non sappiamo però come fare ad annullare questo sortilegio, né qual è lo scopo ultimo di Tavros- notò Lorne.
-Forse vuole solo vendicarsi- disse Faith
-Potremmo chiederlo a Faulkner- intervenne Willow.
-Già, peccato che in questo momento sia in galera- puntualizzò Giles
-Provi a chiamare Kate. Potremmo farci dire qualcosa di interessante.-
Giles compose il numero dell’ufficio di Kate.
-Pronto agente Lockley? Sono Giles, è possibile avere un colloquio con Faulkner, quel tipo che ha arrestato una settimana fa? Ah capisco…-
Giles mise giù il telefono con aria sconcertata.
-E allora?-
-Faulkner è stato trovato morto nella sua cella stamani, impiccato. Pare un suicidio. Kate dice che aveva un’espressione di terrore sul viso che non aveva mai visto in vita sua-
- Non sapremo niente allora-
-Un attimo, non aveva un quaderno?- chiese Willow
-Sì- confermò Giles- aveva un quaderno, ma credo che sia stato dato a Kate, non è così Lorne?-
-Sinceramente non ricordo-
-Willow?
-Non saprei-
-Volete dire quel quaderno nero, pieno di strani simboli, eccetera, eccetera?- chiese Faith.
-Sì proprio quello-
-Ehm, l’ho preso io. Curiosità femminile- disse Faith arrossendo.-
-Brava! Hai fatto bene.- esclamò Willow entusiasta- E dove l’hai messo?-
-A dire il vero…non ricordo-
-Accidenti Faith, vedi di ricordare- la rimproverò Giles.
-Dunque vediamo l’ho aperto in cucina…-
-Cosa?-
-Seguitemi- disse Faith andando verso i locali della cucina.
Nella cucina si trovavano le due ex-slayer al servizio di Tavros, Annabel e Pam.
-Siete venuti a darci il cambio per caso? Perché d’accordo che dobbiamo farci perdonare, ma tocca sempre a noi lavare i piatti!-
-Zitte!- disse Faith- dunque dovrebbe essere qui-
-In mezzo alle ricette?- Esclamò sbalordito Giles-
-Ecco perché il mangiare qui ultimamente era di così scarsa qualità- commentò Lorne attirandosi le occhiatacce di Pam e Annabel.
Faith estrasse da una pila di libri e quaderni un quaderno nero, con una copertina intarsiata e piuttosto spessa.
–Ecco dovrebbe essere questo-
Giles quasi le strappò di mano il manoscritto, lo aprì e con aria contrariata disse- Ma guarda guarda un po’-
-Cosa c’è scritto?- chiese incuriosita Willow
-Macchie di pomodoro- rispose Giles
-Questa mi pare senape- lo corresse Willow
-Mi sono fatta un Hamburger, mentre ci davo un’occhiata. Mi piace con tanta senape- disse Faith sorridendo imbarazzato.
-Faith, sono veramente contrariato, Sottrai un libro importante senza dirci nulla e lo sporchi di cibo!-
-Almeno ti ricordi cosa c’era scritto?-
-No, mi sembrava noioso.Non scrive bene quel tipo, Voglio dire, a me piace William King-
-Stephen King- la corresse Lorne
- Beh insomma, quelle cose lì, ci siamo intesi-
-Va bene, Faith- disse Giles. -Il resto del quaderno sembra in buone condizioni, adesso lo analizziamo e vediamo di trovare una soluzione-
-Lo spero tanto. Io vado di sopra da Angel a dare il cambio a Connor, OK?-

*****

Faith entrò di nuovo nella camera di Angel. Connor stava seduto vicino al letto con aria assorta.
-Sono venuta a darti il cambio. Come sta?-
-Come prima- Disse Connor senza alzare la testa- Allora avete scoperto qualcosa?-
-Giles e gli altri stanno leggendo il diario di quel matto, Tavros, per trovare un indizio certo e vedere cosa fare-
-Bene-
-Mi spiace tanto, Connor-
-Lo so-
-Forse è colpa mia-
- Non devi darti colpe che non hai-
- Non so, e se fosse stata colpa mia? Poco prima che stesse male io gli ho detto…un sacco di stupidaggini. Che doveva trasformarmi in una vampira, così gli sarei stata più vicina, cose del genere-
Connor sorrise mestamente –Non una grande idea, lo ammetto, ma non credo abbia qualcosa a che vedere con la sua malattia-
I due tacquero per qualche istante poi Connor le chiese.
-Gli vuoi tanto bene, realmente?-
-Io… credo di sì-
-Voglio dire. Lo ami?-
- E’ strano, io non ho mai amato nessuno, realmente. Non credevo nemmeno di esserne capace. Con Angel è diverso. Forse perché lui mi ha aiutato veramente e disinteressatamente. –
Guardò Connor e poi riprese- Sì, credo di amarlo.Vai ora, rimango io con lui-
-Sono sicuro che è in buone mani-
-Grazie Connor-

****

Giles aveva finito di analizzare i diari di Tavros-
-Qui si dicono alcune cose interessanti in mezzo ad una marea di deliri, è difficile capire cosa sia vero e cosa falso-
-Vuoi dire che Tavros scriveva cose false nel suo diario personale, e perché avrebbe dovuto farlo?- Chiese Willow incuriosita.
-Abbiamo di fronte una personalità a dir poco disturbata. Spesso queste persone soffrono di manie di grandezza, miste a idee di persecuzione, e hanno un difficile rapporto con la realtà. Spesso quindi prendono per reale ciò che invece è solo una creazione della loro mente malata. La cosa terribile è che sono talmente convinte di questo che tendono ad essere convincenti con chi gli sta attorno. Non c’è da stupirsi che avesse un così largo seguito.-
-Eppure sappiamo che alcune cose le ha fatte sul serio. Per esempio quel vampiro, l‘ha portato lui, o sbaglio?-
- Lui lo ha evocato, di certo non lo ha creato. Pare che il suo scopo fosse effettivamente quello di arrivare al Medaglione, così come ci aveva avvertito McFly-
-Sì, ma perché?-
- Per arrivare al potere supremo, quello sui vivi e sui morti-
-Vuole dire che adesso ha questo potere-
-Non lo sappiamo. E’ possibile-
-Ma certo!- Lorne interruppe la conversazione tra i due – Non vi ho forse detto che Angel non è, in questo momento né vivo né morto ma in una sorta di limbo? Ecco di cosa si tratta. Il potere che Tavros esercita sui morti, o meglio i morti viventi, Ha iniziato da Angel, o da  quelli come lui.-
-Probabile, ma non sappiamo come fare a fermarlo-
-Aspettate un attimo- disse Willow- se le cose stanno così la soluzione c’è. Dovrebbe essere qui-
Willow prese in mano un pesante volume rilegato in pelle scura. Lo pose con fatica sul tavolo e inizio a sfogliarlo- Accidenti ero sicura che fosse qui…eccolo! Il medaglione del Grande Potere Occulto. Dà il potere sui vivi e i morti. Può far rivivere tutti i morti e far morire i vivi, che cadono in stato di catalessi. Per far funzionare questo bisogna però che vi siano alcune condizioni.-
-Ovvero ?-chiese Giles.
- L’uccisione di un vampiro antico per mano di una cacciatrice-
-Lo straniero è stato ucciso, ma non da Faith o da Buffy-
-No, ma è stata Mary, anche lei era una cacciatrice-
-Vuol dire che Tavros aveva previsto tutto?- chiese Lorne
-Tutto forse no, ma ecco cosa dice nel diario “Ora che è arrivato Lo Straniero, la sua morte mi aprirà la strada del potere assoluto”-
-E ci sono altre condizioni?- chiese Lorne
-No, ma dice che il primo a cadere sotto l’influenza del talismano sarà colui che è guardiano dei vivi dal mondo dell’oscurità-
-Angel!- esclamò il demone verde.

SECONDA PARTE



La sala da pranzo era piena degli ospiti dell’Hyperion Hotel. Non era in corso un cena, ma una riunione. Willow stava spiegando agli ospiti  cosa era successo ad Angel e quali erano state le scoperte fatte da lei, Giles e Lorne sul potere del Medaglione nelle mani di Tavros.
-Cosa bisogna fare per annullare questa maledizione?- chiese Faith.
-Credo che sia necessario trovare questo medaglione, toglierlo dalle grinfie di Tavros, e probabilmente bisognerà anche fare un contro incantesimo-
-Oppure distruggerlo- disse con gravità Giles
-Per prima cosa bisogna trovarlo. E quindi bisogna trovare Tavros- tagliò corto Faith.
-Già, ma non abbiamo idea di dove sia quel maledetto- aggiunse Kennedy
-Sono convinto che Willow potrebbe trovarlo- disse Lorne.
-Beh, sì forse, ma avrei bisogno di un oggetto personale di Tavros-
-C’è il quaderno!- disse Faith
-Sì ma non so se basta, ci vorrebbe qualcosa di più personale.-
-Io forse avrei qualcosa- si intromise Annabel, denotando una certa timidezza ed imbarazzo.
-Su, coraggio, dicci di cosa si tratta- la incoraggiò Willow.
- Beh sapete, noi ragazze avevamo una certa… ammirazione per Tavros.- Faith la guardò con uno sguardo ironico. –Soprattutto Mary, lei aveva una scatolina, e una volta per curiosità guardai dentro quella scatolina-
-E allora?- chiese Faith
- C’erano dentro dei peli… erano di Tavros-
-Peli di quale parte del corpo?-chiese Faith suscitando l’ilarità generale.
-Della barba…?- chiese Willow per trarre dall’impaccio Annabel.
Annabel la guardò sempre più imbarazzata e intimidita –Credo di sì…-
Il tono imbarazzato della ragazza produsse altre risate, Giles reagì spazientito –Insomma, la situazione non mi pare molto divertente, non mi pare proprio il caso di sghignazzare. Lasciate questa povera ragazza parlare!-
-Grazie Mr Giles. Volevo dire che presi quella scatolina, prima di andare via.-
-Ce l’hai qui?- chiese Willow
La ragazza fece un cenno d’assenso.
Intanto era entrato Connor nella sala
- Presto venite, stanno dando una notizia importante in televisione-
Tutti si spostarono velocemente nella Hall dove un televisore sintonizzato sul notiziario stava dando la seguente notizia
-Cose strane stanno  accadendo in tutta la contea di Los Angeles. Si è diffusa un specie di psicosi, di voci incontrollate, secondo cui persone morte da alcuni mesi, o addirittura anni, sono state viste in giro. In particolare sono segnalati dei casi attorno al cimitero di Orange County. Qualcuno parla addirittura di persone aggredite da questi…chiamiamoli “morti viventi”. Sembra una sceneggiatura di un brutto film Horror. Noi diamo la notizia con beneficio di inventario. Le autorità hanno allertato la protezione civile. Forse avrebbero dovuto avvertire il reparto di psichiatria dell’Ospedale di Los Angeles- concluse il commentatore con un sorriso beffardo.
-Idiota- commentò Giles – Se è come penso…-
-Potrebbero essere dei segni della maledizione di Tavros e del medaglione- dedusse Willow.
- I morti che vivono e i vivi che muoiono- disse Lorne con aria stranamente seria.
-Non c’è tempo da perdere- disse Faith, scuotendo il gruppo che pareva sotto shock.
–Qualcuno deve andare a controllare la situazione ad Orange County e cercare di saperne di più. Intanto Willow cercherà di individuare dove sta Tavros. Appena lo sapremo, andremo a cercarlo.-
-Ok- rispose Kennedy per tutti.
-Allora, io direi che Rona, Gunn e le due novizie vanno a controllare in giro la situazione, noi ci diamo da fare a capire dove sta Tavros e a controllare la base.-

****

Faith, Lorne e Connor si trovavano nella stanza di Willow e Kennedy.
La strega si stava preparando ad un rituale per individuare la posizione di Tavros
Willow  mise su un tavolino la scatola coi peli della barba di Tavros, la sua agenda poco distante e poi  una mappa degli Stati Uniti. Poi prese delle spezie magiche da un barattolo che aveva con sé.
Le sparse sulla mappa. Accese una candela nera, recitò una formula.  Poi prese in mano il quaderno nero, recitò ancora la formula, ed infine seguì lo stesso procedimento con la scatola.
Poi prese in mano la candela nera e iniziò a farla girare lentamente vicino alla carta della mappa.
-Non è che piglia fuoco tutto?- chiese Faith sottovoce
-Zitta, Willow sa quello che fa- le rispose secca Kennedy.
A conferma della parole della giovane cacciatrice una parte della cartina iniziò a brillare e mandò una luce fortissima, quasi come quella di un raggio laser
- E qui! è qui! l’ho trovato!- urlò entusiasta Willow. Con un soffio spense la candela, e la luce si spense di colpo.
- E come facciamo a trovarlo? non si vede più!- disse Faith
- Donna di poca fede, nonostante il tuo nome- la rimbeccò Lorne- guarda è proprio qui, dove c’è un buco-
- E se c’è un buco come facciamo a vedere la posizione esatta?-
-E’ sulle montagne dalle parti del Sequoia Park!- spiegò Willow- in un raggio di 40 miglia circa in questa zona qui. Il grosso è fatto, basta cercarlo-
- La fai semplice, ma trovarlo in una zona così ampia  e sconosciuta non è uno scherzo-
-Volevi l’indirizzo preciso?- chiese Kennedy irritata per le critiche che Faith riservava a Willow.
-No, però avrebbe aiutato. In ogni caso sono pronta a partire subito-
- Non è meglio aspettare di saperne di più?-
- E che altro dobbiamo sapere?-
In quel momento fece irruzione Gunn con aria trafelata. Il ragazzo portava evidenti i segni di una dura lotta.
- E’ peggio di quel che pensavamo. C’è una rivolta di zombie in atto!-
- Tavros si sta dando da fare- sentenziò Lorne
Cosa vi dicevo? Parto subito-

****
Il reportage di Gunn e Rona era drammatico. In diverse zone della periferia decine e decine di zombie circolavano. In alcuni casi erano tutto sommato pacifici, e il loro aspetto abbastanza normale, ma in alcuni casi si erano rivelati aggressivi e loro stessi erano stati attaccati e avevano dovuto difendersi, cavandosela per un soffio.
- Evidentemente la maledizione di Tavros sta facendo i suoi effetti. La situazione al momento è ancora sotto controllo ma  presto avremo un intero esercito di zombie, e fermarlo sarà impossibile- Spiegò con la sua solita calma Giles.
-Vuole dire come nei film di Bomero? – chiese Faith
-Romero, George Romero- la corresse Lorne
-Esattamente - ripetè Faith, cercando di essere convincente.
-Io direi allora che bisogna trovare Tavros assolutamente, e prendergli il medaglione-
- Non basta, ci vuole anche un rito per annullare la maledizione-
-Non sono sicura di questo- aggiunse Willow- io penso che basti trovarlo, perché senza l’influenza maligna di Tavros, il medaglione perderà i suoi effetti-
-Bisognerà uccidere Tavros - Chiarì Giles
-Nessun problema. È da mesi che aspetto il momento per regolare i conti con lui.-
- Bisogna però vedere se per quanto riguarda Angel, basterà questo, oppure se bisogna fare qualcos’altro-
Connor prese la parola rivolgendosi a Faith e Willow – Qualsiasi cosa possiate fare, fatelo!. Non lasciate nulla di intentato-
-Bisogna però decidere chi andrà alla ricerca di Tavros Mi pare di capire che Faith sia della partita, chi altri si offre?-
Gunn, Connor  Kennedy e Rona alzarono le mani.
- Un bell’esercito-
-No!- esclamò Faith scuotendo la testa- siete in troppi-
-Ma cosa dici?- protestarono i quattro.
-Siete in troppi!- ribadì Faith. -Innanzitutto non sappiamo nemmeno come andarci, visto che non abbiamo più mezzi di locomozione. Per andare velocemente lì il mezzo più adatto è una motocicletta,  e quindi c’è posto per due. Inoltre se gli zombie aumentassero di numero e attaccassero la città? E se ci fosse un’invasione di vampiri? Io credo che il grosso di voi debba stare qui a bloccare quest’apocalissi che sta avanzando-
Giles fece larghi cenni di consenso – Mi pare che Faith abbia ragione, per una volta tanto –
- Grazie Giles, farò un murales qui fuori dedicato a Lei, quando sarò di ritorno -
La battuta di Faith provocò delle risate generali e lo stesso Giles si trovò a sorridere
- Chi vuoi portare con te, allora? Non io suppongo- la stuzzicò l’inglese.
-Ma per favore, Giles, che si è messo in testa? No, mi serve qualcuno che mi indichi la strada, in modo che si possa trovare Tavros nel più breve tempo possibile. E qualcuno che sappia anche fare buon uso del medaglione. Non possiamo permetterci né errori, né perdite di tempo-
Faith squadrò uno ad uno i presenti, alla fine il suo sguardo si posò su Willow
-Tu Willow!-
Willow si guardò intorno con aria smarrita
-I-I-Io?- balbettò- ma io…-
-Sì tu! Eddai! non fare la timida. So quello che vali. L’hai dimostrato quando c’è stato l’attacco qui e sei stata tu a scoprire dove è Tavros. Inoltre hai tolto la maledizione degli zingari da Angel-
-Già…-disse con aria di rimprovero Giles. Faith non gli badò
-Ma io credo che Kennedy o Rona, o Connor siano più adatti-
-Loro sono in gamba, ma sono delle cacciatrici…pardon dei cacciatori- disse Faith guardando Connor – mentre tu sei qualcosa di diverso. Io ho la forza fisica, e tu la forza mentale, io sono rapida nei movimenti, e tu nel pensiero. –
-Io sono analfabeta e tu laureata- disse Gunn con voce in falsetto
Faith si girò inviperita- Ehi Gunn, Ti ho sentito!-
Gunn si allontanò prudentemente
-Insieme facciamo una grande squadra. Solo unendo le nostre forze possiamo pensare di farcela contro uno come Tavros-
Willow la guardò, inorgoglita per quelle parole di apprezzamento, e disse
-Va bene accetto. Quando partiamo?-
-Subito direi, beh, diciamo entro un paio di ore. Il tempo di procurarmi una moto nuova di zecca-
Poi si rivolse a Gunn- Ehi Big Man, ho bisogno del tuo aiuto. E poi vorrei discutere con te quella storia dell’analfabeta…-

****

Faith incontrò Lorne
-Allora, principessa, sul piede di partenza?-
-Sì- rispose Faith con un sorriso che cercava di mascherare un certo nervosismo e una buona dose di paura – Possiamo parlare in privato?-
Lorne la guardò coi suoi occhi rossi, resi ancora più rossi dal buio della sala
-Va bene, andiamo su da me-
I due entrarono nella stanza di Lorne
-Carino qui, vedo che non ti sei fatto mancare niente- disse Faith indicando un frigo bar e un vecchio juke-box.
-Sai com’è- rispose Lorne.- per ingannare il tempo tra un massacro e l’altro-
Faith fece un cenno di assenso col capo alla battuta di Lorne, poi si sedette.
-Ti vedo preoccupata, cosa c’è che non va?-
-E’ una cosa che posso dire solo a te. Non la direi a nessuno qui. Nemmeno ad Angel, se potesse sentirmi.-
- Non è detto che non ti ascolti. Sappiamo che non si può muovere, ma io credo che abbia coscienza-
-Già. E questo rende tutto ancora più doloroso -
Lorne prese le mani di Faith tra le sue –Sentiamo allora-
-Ho una sensazione Lorne, è una cosa che non posso e non riesco a spiegare. Penso che comunque tu non abbia bisogno di spiegazioni più o meno razionali-
-No, anzi, ne faccio volentieri a meno-
- Vedi, ho questa forte sensazione, come quando arrivai qui, non sapevo se potevo fidarmi, ma qualcosa mi diceva di sì. E ora, io so che devo andare, ma qualcosa mi dice di non andare, Insomma, penso che sarà l’ultima cosa che farò. Lo sento. E so anche che è la cosa giusta da fare. Lo devo ad Angel. E devo bloccare questa possibile apocalissi. Se non fermo Tavros, tra poco…-
-Non ci sarà più posto per i vivi sulla terra- concluse Lorne
-E’ proprio così. Puoi leggere nella mia aura?-
-Dovresti cantarmi una canzone. Ma io non posso sapere il futuro. Non posso sapere tutti i dettagli.
Ti posso dire questo, e lo so da quando ti ho visto e ti ho sentito cantare nel mio vecchio locale, prima che andasse in fumo, come la mia vita…-
-La tua vita non è andata in fumo!- protestò Faith.
-Ah, lasciamo perdere. Dicevo che so,  so che tu ridarai la sua umanità ad Angel. Ma non so come. Forse uccidendo Tavros, o forse…-
-Morendo…-
Lorne distolse lo sguardo
Faith si alzò in piedi- Va bene non voglio sapere altro, Ti ringrazio per la tua sincerità-
-Faith, io…-
Faith gli strinse le mani – Lorne, tu sei una bella persona, o demone o..insomma essere del creato. Solo con te posso confessarmi. Se ci fossimo conosciuti prima, quando ero da sola a Sunnydale, penso che la mia vita sarebbe stata diversa. Avrei commesso meno errori.-
Faith voltò le spalle al suo amico proveniente da un’altra dimensione e fece per uscire.
-Faith!-
-Sì?-
-Buona fortuna-

 ****

Faith era già in moto col motore acceso. Aspettava Willow. Questa uscì dal portone continuando a salutare allegramente gli ospiti dell’Hotel. Sulla soglia fu fermata da Kennedy che le dette un ultimo bacio.
-Buona fortuna Willow, sta attenta!-
-Non ti preoccupare, Kennedy, c’è Faith con me. Sono al sicuro-
-Speriamo- poi la giovane cacciatrice guardò verso Faith mentre Willow si avviava verso la moto nera ed agitò la mano – Ciao Faith, in gamba!-
-Ciao monella!- rispose Faith rispondendo al saluto.
Willow montò in groppa alla moto sul sedile posteriore
-Hey ma non ti ho visto salutare nessuno-
-No, non stiamo andando in gita. Tutti questi salamelecchi mi rendono solo triste e nervosa-
- Beh, ma è carino che tutti gli altri ci facciano gli auguri. Porta fortuna-
-Mettiti il casco in testa- tagliò corto la cacciatrice.
-Va bene, va bene, non t’arrabbiare- disse Willow obbedendo all’ordine perentorio. Chissà cosa aveva Faith, pensò. Va bene essere preoccupati, va bene essere concentrati, ma essere così arrabbiati già prima di partire…speriamo bene, pensò la strega.

*****

Le due viaggiarono senza interruzioni per tutta la notte. Solo poco prima delle prime luci dell’alba si fermarono.
Faith fermò il motore in uno spiazzo sotto un albero. Willow scese barcollando dalla moto e si levò il casco mostrando un’aria stravolta
-Stanca?- chiese Faith mentre si levava a sua volta il casco.
-Più che stanca morta, direi. Ho bisogno di un cafferone e di una bella colazione.-
-Il cafferone è in quel termos. E le provviste sono in quella borsa. Non  te le sbafare tutte che ci devono bastare.-
-Termos, borse… dove hai preso tutta questa roba?-
- Un amico…un amico di Gunn-
-Cos’è?  Roba riciclata?
- Senti è roba utile, la provenienza non ha importanza.-
Willow fece  finta di non sentire il tono di Faith. Aveva troppa fame. Ma dopo aver bevuto un po’ di caffè e messo nello stomaco un paio di dolcini, e dopo che Faith aveva fatto altrettanto, chiese:
-Senti, cosa c’è che non va? E’ da quando siamo partite che ti vedo nervosa. Cos’è? Non ti vado più bene come compagna di viaggio? Lo sai, io non volevo venire, sei stata tu ad insistere-
Faith meditò per un attimo sulle parole della compagna poi disse- Scusami Willow, non ce l’ho con te. Ti ho scelto io e sono sicura di aver fatto la scelta giusta.-
Willow si sentì rincuorata, ma non del tutto convinta, e chiese – C’è qualcosa che non va. Posso sapere cosa?-
-Non ti preoccupare Willow. Non è niente, Sono solo un po’ nervosa. Passerà-
-Va bene, allora dobbiamo ancora fare un tratto di strada fino a questo punto qui.- disse Willow indicando un punto sulla cartina che aveva in mano Poi bisognerà proseguire a piedi-
-Capisci perché vado di fretta. Dobbiamo cercarlo in fretta, e a piedi. Prima arriviamo e meglio è-
-Concordo-

****

Le due ragazze lasciarono la moto in un posto sicuro e si incamminarono lungo un sentiero stretto in mezzo al bosco. Il sole era ancora alto ma nel giro di un paio di ore la visibilità sarebbe calata.
Camminarono per un po’ e giunsero ad una piccola radura.
-Dove siamo?- chiese Faith
Willow trasse fuori la cartina dalla tasca. –Dovremmo essere qui-
-Siamo sicuri che sia la strada giusta? Io non vedo nessun punto di riferimento qui-
-Non credo stia in un gran Motel-
-Certo che no, ma non capisco dove possa essere e come trovarlo-
Willow tirò fuori la scatola con i peli della barba di Tavros.
- Ah, te la sei portata dietro!- Faith sorrise
-Certo, può essere utile. Sento che non è molto lontano-
-Sì. Cinquanta miglia più a sud o più a nord, che differenza deve fare?-
Willow la guardò: - Generalmente dovrei essere contrariata a queste battute. Ma vedo che ti sta tornando il buon umore-
-Buon umore? Che roba è? Si mangia?- disse Faith, poi si fermò come se avesse sentito qualcosa.
-Zitta!- disse a Willow- non senti?-
Willow scosse il capo in senso negativo. –Dietro quei cespugli- Faith si avvicinò lentamente ad una piccola macchia. Qualcosa effettivamente si mosse e una figura fece capolino dalla folta vegetazione. Un uomo massiccio e imponente, con lunghi capelli bianchi, vestito coi tipici vestiti degli Indiani D’America, si presentò alla vista delle due giovani.
-Ehi, Cavallo Pazzo, che cosa vuoi?- chiese Faith col suo solito modo strafottente.
Willow la raggiunse cercando di evitare qualche incidente diplomatico
- Buona sera signore, io sono Willow e questa è la mia amica Faith- disse sorridendo e mostrando il palmo della mano secondo l’usanza indiana.
L’uomo rispose con calma al saluto e disse – So chi siete, e so perché siete qui. Dovete fermare la tenebra che sta scendendo sul mondo. E dovete ridare la vita al guardiano dell’Oscurità. –
-Può aiutarci?- chiese Willow
-Io non posso, ma il Grande Spirito può. Seguite il messaggero del Grande Spirito, lui vi guiderà. Abbiate fiducia e compirete la vostra missione. – Poi prese una borsa della medicina indiana e la offrì a Willow. – Questa vi proteggerà.-
Senza dire altre parole, così come era venuto, l’indiano se ne andò.
-Cosa voleva dire Toro Seduto?- chiese Faith.
-Non so esattamente, ha detto che un messaggero del grande Spirito ci guiderà-
-E lui non poteva farlo?-
- Forse è solo un vecchio un po’ rintronato. O forse no. Comunque seguirò il suo consiglio- disse Willow indossando la borsa della medicina consegnatali dall’indiano.
 Dopo aver mangiato un panino, le due si rimisero in cammino. Dopo non molto si  fermarono:
-Sembra che inizi a fare buio- notò Willow.
- E anche freddo-
-Ehi, ma non hai portato niente di pesante? Guarda che qui siamo in montagna, mica a Los Angeles!- disse Willow mentre si metteva un berretto di lana in testa e infilava dei guanti.
Faith allacciò il suo giubbetto di pelle e mise attorno al collo una sciarpa nera – credo che dovrebbe bastare-
- Ma perché ti vesti sempre in nero?- chiese Willow. - Dei colori più vivaci ti donerebbero-
Faith la guardò severa, poi estrasse il coltello, prese per il braccio Willow e avvicinò la lama del suo coltello alla gola della spaventata ragazza.
-Perché sono la cacciatrice oscura- disse assumendo un’aria truce.
Willow la guardò terrorizzata e Faith proruppe in una risata liberatoria.
-Ahahah, ci sai cascata eh? Ci caschi sempre, mi fai troppo ridere-
Willow continuava a guardarla di traverso
-Beh, che c’è Will, era uno scherzo. Tranquilla, non sono impazzita.-
Willow indicò alle spalle di Faith. La ragazza si voltò e vide un enorme orso grigio che avanzava nella loro direzione.
-Oh cavoli!. E questo da dove sbuca?-
-Dalla foresta-
-Stai dietro di me, non muoviamo un muscolo e vedrai ci lascerà stare-
-E se non vuole lasciarci stare?-
- Allora improvvisiamo-
L’orso si avvicinò guardò le due ragazze dondolando la testa.
-Che fa, Faith?-
-Non so. Forse non gli piacciamo. Forse è vegetariano-
L’Orso si alzò su due piedi ed emise una sorta di ruggito. Willow si aggrappò con le sue forze alle spalle di Faith che estrasse di nuovo il coltello - Ci siamo!-
L’orso girò su se stesso e, mostrando il dorso alle due ragazze fece per andarsene. Poi si girò
-Non ci ripensare, ti prego-
-Ciao ciao, piacere di averti conosciuto Yoghi, vai!-
La bestia tornò verso di loro.
-Ma che ha ‘sta bestia, è rintronata?-
Nuovamente l’orso rifece lo stesso movimento di prima, si alzò sulle due zampe ed emise il suo ruggito. Prima di rigirarsi e allontanarsi, per poi fermarsi.
-Ehi, ci sono!- esclamò Willow –è il Messaggero, il Messaggero del Grande Spirito!-
-Sei andata di testa, Will?-
-E’ così. L’Orso è importante nella simbologia indiana-
-Può darsi. Io non mi fido-
Willow si fece avanti e seguì l’orso, il quale, dal suo canto, fece come un cenno e iniziò a camminare più velocemente, fermandosi di tanto in tanto ad aspettare le due ragazze. Faith, che aveva esitato dapprincipio, dovette correre per recuperare il terreno perduto
-State filando come dei treni. Sicura che ci porti dalla parte giusta?-
-Fidati, siamo vicini-
Le due ragazze si inerpicarono, sempre seguendo l’enorme animale, per dei sentieri sempre più impervi, mentre il paesaggio si faceva sempre più selvaggio e la luce del sole più flebile.
- Ehi. Yogi, non puoi rallentare?- disse ad un certo punto Faith.
L’animale si fermò di botto e si girò.
-Non è il caso di arrabbiarti, non volevo offenderti…-
-Forse vuole dirci qualcosa- disse Willow.
L’animale mosse la testa quasi ad indicare la direzione di marcia. Le due ragazze guardarono in quella direzione. Uno stretto sentiero si inerpicava tra le rocce, la vegetazione non c’era più ma qui il terreno era innevato.
-Dobbiamo andare su di lì- disse Faith
-Credo proprio di sì- rispose Willow, poi si voltò verso l’orso
-Grazie amico, sei stato molto gentile-
-Grazie Yogy, ci rivediamo. Forse-
 

Le due ragazze stavano salendo verso una destinazione che loro stesse non conoscevano, Willow illuminava i passi di Faith che la precedeva con una piccola torcia.
-Fermati Faith-
-Cosa c’è?-
-Lo sento, sento la sua presenza.-
Faith si fermò e guardò in giro, scrutando nell’oscurità e tendendo al massimo tutti i suoi sensi.
Per quanto guardasse nell’oscurità non riusciva a scorgere nulla.
Poi lo vide.
Due occhi maligni e rossi scrutavano le due ragazze.
-Di là!- indicò la cacciatrice alla compagna
Il raggio di luce della torcia illuminò il volto di Tavros. Quello che una volta era un volto umano ora era diventato una maschera di pura malvagità, che incuteva terrore alla sola sua vista. Un terrore che aveva indotto, insieme ai sensi di colpa, Faulkner al suicidio. Intuendo la forza negativa che questa apparizione poteva esercitare su Faith, ma anche su di sé, Willow lanciò un incantesimo di protezione
-Cosa hai fatto?-
-Non ti preoccupare Faith, vai, ti proteggo le spalle-
Faith si lanciò verso il vampiro brandendo il suo coltello.
-Hai una cosa che mi serve-
-Bene, vieni a prenderlo!- urlò Tavros con una voce che aveva poco a che vedere con quella che ancora aveva una settimana prima.
La luna fece capolino da dietro le nuvole illuminando la scena. Willow corse dietro ai due, non voleva perdere contatto, sapeva che il suo aiuto poteva essere fondamentale.
Infatti vide Tavros che aveva sorpreso Faith, l’aveva colpita con un pugno e la cacciatrice aveva perso il suo coltello. Tavros afferrò Faith per il collo ma Willow intervenne. Con un incantesimo riuscì a sprigionare una vampata di energia che fece cadere per terra il vampiro. Questi si accorse della presenza della strega si rialzò ed esclamò.
-La tua amica vuole giocare alla magia, va bene, la accontenterò subito!-
Alzò in aria il medaglione. Da questi si sprigionò una luce che andò a colpire Willow.
La ragazza urlò e cadde a terra . Willow cercò di rialzarsi ma non riusciva a vedere niente
-Non riesco a vedere, non ci vedo più!!-
Tavros rise oscenamente al sentire il dolore e la disperazione nella voce di Willow. Ma un dolore acuto al ventre lo fermò :Faith aveva ripreso il coltello e si era scagliato contro di lui
-Ride bene chi ride ultimo- gli gridò in faccia la cacciatrice. Tavros la afferrò per la gola e la scagliò lontano. Faith cadde su una roccia. Il colpo fu duro, ma stavolta non perse il coltello. Il vampiro corse via sotto la luce lunare. Faith si alzò –Tutto bene Will?-
-No, non riesco a vederci. Tu vai, non fartelo sfuggire. Ti posso aiutare con la forza del pensiero. Vai, Faith, vai!-
La cacciatrice non se lo fece dire due volte. Si lanciò con le forze che le rimanevano sulle tracce dell’odioso vampiro.
-Non ti dai per vinta, vero?-
-Non così facilmente!-
-Va bene, come vuoi, adesso morirai!- gridò il vampiro
-Dopo di te, prego!-
Il vampiro si gettò verso Faith. e lei senti qualcosa di freddo penetrarle lo stomaco. Tavros aveva con sé un coltello e l’aveva infilato nella pancia della cacciatrice
In un istante ricordi dolorosi attraversarono la mente di Faith: Buffy che l’accoltellava, lei che cadeva dal terrazzo di casa sua, poi si vide cadere insieme ad Angel da un palazzo disastrato, e poi lottare con lui, poi rivide Angel che la accarezzava e lei che lo baciava.
 Angel.
 Non poteva abbandonarlo adesso, non poteva cadere, doveva riprendersi. Ancora l’ultimo sforzo e il medaglione sarebbe stato suo. Ed Angel sarebbe guarito.
 Niente più sofferenza, niente più dolore.
 Loro potevano essere felici.
 Essere felice e salvare il mondo. Che cosa poteva desiderare di più?
-Sorpresa?- disse con un ghigno Tavros
-Sorpreso?- rispose Faith affondando il suo coltello proprio nel cuore della creatura delle tenebre
Un espressione di sorpresa e di dolore si dipinse sulla faccia deforme del vampiro, proprio un attimo prima che iniziasse a trasformarsi in polvere.
Faith cadde in ginocchio, estrasse con molto dolore il coltello che Tavros aveva affondato nella sua carne, riprese fiato.
Mancava ancora qualcosa. Doveva farcela. Frugò tra la cenere e la neve e trovò un oggetto metallico. Lo alzò in alto, verso quel poco di luce che la luna mandava.
Era lui, quel maledetto medaglione. Doveva correre da Willow ora, prima che le forze la abbandonassero del tutto. Si rialzò tenendosi la pancia, mentre il sangue  caldo bagnava la neve gelata e sentiva il gelo della morte soffiarle sul viso. Camminò giù per il pendio con la sola forza di volontà, vide una figura in piedi, un’ombra nell’oscurità che l’avvolgeva.
Era Willow.
-Stai bene Faith? Mio Dio, sei ferita!-
- Il medaglione, tienilo. Salva Angel!-gridò la bruna prima che le forze la lasciassero e cadesse a terra.


Un suono dolce, il cinguettio degli uccelli, una stanza calda e illuminata dal primo sole del mattino. Faith si stirò, mentre sbadigliava. Niente più freddo, né neve, né sangue, né vampiri.
 Eppure non era all’Hyperion Hotel, era in un posto strano. Eppure in quel posto doveva esserci già stata. Tutto le sembrava così familiare. Si alzò, lavò i denti e vestì.
Aprì l’armadio della stanza.
Stranamente non c’erano pantaloni di pelle o jeans, né giubbotti o giacchini, ma abiti leggeri colorati molto femminili. Faith ne indossò uno. Poi sentì bussare alla porta.
-Chi è ? Avanti?-
Una ragazza molto giovane apparve – Ciao Faith. dormigliona, non vieni? Gli altri ti aspettano-
-Va bene Dawn vengo subito-
Faith uscì dalla stanza e vide una scala che scendeva. La casa era bella ed ampia. Adesso capiva dove si trovava. A casa di Buffy a Sunnydale. Ma non era stata distrutta insieme a tutta Sunnydale?
Un volto familiare la tolse da questi pensieri tristi-
-Ben alzata Faith, hai ben riposato?-
-Sì, grazie, Joyce-
-Mi spiace, gli altri hanno già fatto colazione, Sai come sono le mie bambine. Quando sono appena sveglie sono voraci come cavallette.-
-Certo Joyce, non ti preoccupare- disse Faith avviandosi giù per le scale ma appena arrivata in basso fu afferrata da Buffy.
-Dai Faith, dove ti eri cacciata?-
Faith alzò le spalle
-Sono tutti là fuori che ci aspettano!-
-Chi ci aspetta?-
-Sei la solita distratta!-
Faith seguì Buffy fuori dalla porta e fu accecata dal sole. Poi vide una macchina decappottabile.
Xander era alla guida e una ragazza mora era seduta vicina a lui. Chi era? Sì, adesso ricordava il suo nome, era Cordelia. E poi c’erano Willow e Dawn e Buffy.
Salì sulla macchina, l’aria era calda e l’atmosfera allegra.
Arrivarono in un bellissimo parco, pieno di verde alberi e fiori.
-Sarà uno stupendo picnic- esclamò Dawn scendendo dalla macchina.
I ragazzi scesero tutti e misero giù tovaglie e prepararono i panini per il picnic.
Faith si allontanò un poco. Tutta quella allegria le metteva tristezza. Vide una bambina dai capelli neri, piangeva. Faith le si avvicinò, la accarezzo la testa e le disse
- Non piangere piccola-
La bambina alzò il viso e la guardò.
-Ci conosciamo già, non è vero?- le disse. Faith stette a guardarla. L’aveva già vista ma non ricordava quando.
La bambina ora non piangeva più. Le prese le mani e disse –Dai Faith, vieni con me-
-Ma io…- disse la ragazza guardando verso i suoi amici. Ma non vide più nessuno.
-Se ne sono andati via, ti hanno lasciata sola. Loro ti lasciano sempre sola- disse la bambina.
La condusse in una specie di labirinto, fatto di grandi siepi.
-Sono già sta qui. Non riusciremo ad uscire- disse preoccupata.
-Sì che usciamo, seguimi-
Dopo un po’ riuscirono ad uscire. C’era uno spiazzo enorme ed una casupola in fondo al viale.
-Non vieni?- chiese Faith volgendosi verso la sua piccola amica.
-No. E’ venuto il momento di salutarci- disse la bambina.
-Posso sapere il tuo nome?-
-Il mio nome? Il mio nome è Faith-
Faith andò avanti fino alla casa. Girò la maniglia ed entrò. L’ambiente era buio, ma all’improvviso le luci si accesero e illuminarono la scena. Sembrava un piano bar ed una strana figura vestita elegantemente  suonava il pianoforte e cantava.
-Lorne! Che ci fai qui? -Chiese Faith
Il demone smise di suonare.
-Ciao Faith chi non muore si rivede! E a volte anche chi muore!-
-Che vuoi dire?-
-Io? Niente, Niente, c’è una persona là fuori che ti aspetta. Và piccola mia e… auguri-
Faith corse con il cuore in gola verso la piccola porta che dava sul retro della casetta.
Aprì e il sole la inondò col suo calore, vide una figura vestita di nero. Si avvicinò. La riconobbe
-Angel, ma tu stai al sole, come mai?-
Angel le sorrise con quel suo sguardo pieno di comprensione ed amore.
- Sono guarito, sono umano finalmente. Adesso niente ci separerà.-
La prese tra le sue braccia e la baciò-
-Oh, Angel-



Una brezza spirava nel cimitero comunale di Los Angeles. Il sole stava per tramontare.
Due persone erano davanti ad una lapide.
Una era inginocchiata davanti alla lapide con in mano dei fiori. L’altra stava in piedi, a qualche passo di distanza dalla prima. Lentamente mosse qualche passo in avanti e la sua mano si posò sulla spalla sinistra della persona inginocchiata.
-Angel, amico mi  ,sei lì da un’ora. Non c’è niente altro che tu possa fare. Anche se inondassi tutta Los Angeles e tutta la California di lacrime sarebbe inutile. Lei non tornerà. E’ morta-
L’uomo si asciugò le lacrime che gli colavano dal viso
-Perché. Perché. Perché tutto questo? Perché è finita così?-
-Lo sai, l’ha fatto perché ti amava. L’ha fatto perché era suo compito. L’ha fatto perché era destino-
-Lei mi ha salvato, mi ha restituito la mia umanità. Ed è morta per questo. Nessuno credeva in lei. Io sì. Ho sempre creduto in lei-
-Sì, è morta eroicamente. Non ti eri sbagliato. Era una gran donna-
- Mi sento così inutile, Lorne. Adesso sono un uomo, ma sono anche solo. Ho sempre sperato in questo momento. E adesso sento solo dolore e frustrazione.-
- Su, fatti coraggio. Domani è un altro giorno- gli disse Lorne aiutandolo ad alzarsi.



Faith aprì gli occhi.
Aveva ancora sulle labbra il sapore del bacio di Angel. Ma ricordava anche il freddo del coltello di Tavros. Quale dei due era un sogno, e quale la realtà? O erano tutte e due sogni? Il tavolo su cui era sdraiata sembrava quello di un obitorio. Un brivido la percorse. Vide una porta e l’aprì.
Meglio cambiare decisamente aria. Vide un ascensore e delle scale. Meglio l’ascensore, di sicuro.
Lo chiamò e la porta si aprì. Entrò, schiacciò il bottone dell’ultimo piano. Il numero era 666. Doveva essere un grattacielo molto alto. Stranamente l’ascensore arrivò subito.
Faith uscì e si trovò in un ambiente molto moderno, come poteva essere quello di una grande azienda. Le ricordava stranamente quello di quegli avvocati, quelli della Wolfram&Hart.
Non sapeva bene neanche perché, si trovò di fronte ad una porta. Si guardò in giro. Non c’era nessuno. Provò a girare la maniglia ed entrò
-C’è qualcuno?- avanzò nella sala arredata con stile elegante e moderno ma molto, molto freddo.
Guardò dalla finestra. Stranamente non c’era il sole ma delle nubi cupe e un rimbombo  continuo come di tuoni. Qualcuno entrò, Faith si girò e vide una vecchia conoscenza.
-Mr Zebutti, cosa ci fa qui?-
-E’ il mio ufficio!-
-Il suo ufficio?-
-Sì, dove credevi che lavorassi, dentro una caverna con un mestolone di anime bollite sul fornello?-
-No, ma…-
-Piuttosto tu cosa ci fai qui?-
-Io? Veramente, non saprei…-
- Uh, che sbadato, già, se sei qua ci deve essere una ragione, Anzi c’è un’unica ragione-
-Cioè?- chiese Faith preoccupata
-Prova ad indovinare?-
Faith scosse il capo.
- Capisco perché a scuola andavi male.Te lo dico io. Sei morta.-
-Morta? E questo posto che diavolo è?-
-L’hai detto! E’ l’inferno-
-Me lo immaginavo diverso-
- A molti accade. Beh, come avrai visto non è molto differente dalla vostra terra. Anche qui c’ è burocrazia, inquinamento, politici corrotti… programmi televisivi noiosi. Solo che qui è per l’eternità. Non si può cambiare, Non c’è speranza. E non c’è mai il sole-
-Come in Inghilterra.-
-Un po’ peggio, a dire il vero. Ma prego accomodati. Dobbiamo parlare-
-Ah sì?-
-Immagino che fino a pochi istanti fa tu stessi in un posto molto più bello di questo-
-Sì, effettivamente-
-Era un sogno. Il tuo ultimo sogno. Sai quando si muore si sogna ciò che si desidera. Ci si riconcilia con le persone a cui si è voluto bene. Un contentino nel momento del trapasso.-
-Capisco- disse Faith annuendo seriosamente.
-In realtà…in realtà…. In realtà ti devo un favore, Faith-
Faith lo squadrò, Non era mai riuscita ad inquadrare quel tipo, Che voleva da lei, se non torturarla per l’eternità? Magari l’avrebbe assunta come segretaria. Segretaria per l’eternità. Sai che pizza megagalattica!
-Proprio così Faith. guarda un po’ laggiù- disse Zebutti indicando uno schermo. Sullo schermo apparvero le immagini di una miniera e gente che lavorava.
-Cos’è?-
-E’ il posto dove vengono mandati quelli che…non si sono comportati bene. Una miniera di zolfo. E’ inutile dire che io sia il principale azionista-
-Ehi, ma io quello lo conosco!-
-Eh già è proprio il nostro Tavros, o meglio Charles Namson, per l’anagrafe-
-Ma non è che mi mettiate insieme a quel…-
-Modera il linguaggio, ragazzina. Di certo no, e’ proprio di questo che volevo parlarti-
-Io non sono brava a scrivere a macchina-
-Cosa?-
-Scrivere a macchina- Faith imitò il gesto della dattilografa.
-Oh no, no, non è di questo che ti volevo parlare. Ti volevo dire che ti sono grato.-
Faith lo guardò sempre più stupita- Ah si?-
-Certo, ti sono grato per essere  riuscita a portarmi l’anima di Tavros. Complimenti-
-Non è un favore che abbia fatto a lei-
-Oh certo, per carità. Hai salvato il mondo. E anche di questo ti sono grato. Vedi, ti parrà strano, ma la fine del mondo non è ancora stata pianificata. Noi non abbiamo interesse che ciò accada. Ma ti rendi conto se tutta quella gente morisse di colpo, che affollamento ci sarebbe qui? E la disoccupazione e l’inflazione? Per non dire dei disordini sociali. Sì, cara mia, mi hai fatto proprio un gran bel favore- disse Zebutti accendendosi un sigaro cubano.
-Ho piacere. E quindi?-
- E quindi…sono in debito con te, Un grosso debito. E io odio essere in debito, Mi capita così raramente.-
Faith lo guardò. Non ci capiva più niente
-Chiedimi una cosa, qualunque cosa, e io la esaudirò-
Faith lo guardò esitante.
-Ce l’avrai un desiderio no? Su sbrigati, prima che cambi idea-
Faith non sapeva quale pesce prendere. Il suo pensiero corse ad Angel. Chissà cosa gli era successo. Il mondo era salvo, ma lui?
-Angel?- il nome gli era affiorato spontaneamente alle labbra.
Zebutti la guardò perplesso per un attimo, poi disse- Ah sì, Angel. Certo, il tuo amico vampiro. Non ti preoccupare, non mi interessa più. Adesso è umano. Gliel’avevo predetto. Già hai fatto anche questo, hai sacrificato la tua vita per la sua. Sei stata brava.- La fissò con i suoi occhi sottili e  nerissimi
-Allora? Hai deciso?-
- Io veramente… un desiderio ce l’avrei.- disse Faith sorridendo timidamente.
-Sentiamo-
La ragazza si avvicinò a Zebutti e  gli sussurrò all’orecchio – Vede io vorrei….


Angel entrò nella Hall dell’Hyperion. Quell’ambiente così caldo e gradevole che così tanto conforto gli aveva dato in passato anche nei momenti di maggiore tristezza, ora gli sembrava insopportabile.
Troppi ricordi, troppo dolore. E sentiva ancora il profumo di lei, dei suoi passi, delle sue risate, dei suoi scherzi. E gli mancava la sua dolcezza e la sua insicurezza.
 E anche le sue mattane. Sì, pure quelle.
Willow e Kennedy giocavano a carte, o forse Willow faceva le carte.
Non la sopportava più quella ragazza presuntuosa, con tutte le sue manie di magia.
Lei era là, quando Faith era morta. Era stata scelta per proteggerla e non l’aveva fatto, l’aveva lasciata morire. Certo gli aveva anche restituito l’anima e il corpo di un uomo. Ma a che serviva adesso che Faith non c’era più?
-Angel vuoi che ti faccia le carte? -Chiese
-Non sono dell’umore- rispose freddamente Angel
Willow lo guardò  seria in volto
-Tornerà. Ne sono sicura. Lo sento-
-Certo- disse con gelida ironia Angel. Ma perché quella strega non lo lasciava in pace. Perché continuava a perseguitarlo con false speranze. Tornerà, tornerà, tornerà….
Nessuno torna dalla tomba. A dire il vero, quasi nessuno.
Uscì nel giardino dell’hotel, per fare due passi.
Poi qualcosa attrasse la sua attenzione. Una figura femminile se ne stava nella penombra della sera. Aveva un lungo abito bianco, i piedi scalzi e i capelli bruni, quasi neri, mossi dalla brezza della sera.
Angel si avvicinò alla figura, che, a sua volta, uscì dall’ombra.
-Angel, non mi saluti?-
-Faith, sei tu?-
-Sì, sono io-
-Ma…non è possibile. Tu…tu sei morta-
Faith gli sorrise con dolcezza, e gli si avvicinò di qualche passo, fino a portarsi a breve distanza da lui. I loro occhi si incontrarono.
- Ti sembro morta?- gli disse accarezzandogli il viso
- Ma allora, sei tornata?-
Faith si fece ancora più vicina stringendosi a lui con forza, le loro labbra si incontrarono con dolcezza.
-Sì. sono tornata. Per stare con te. Per sempre.-
 
 

FINE





 

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