Desideri andati a male

di summer_moon
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Crilin ***
Capitolo 2: *** Bulma ***
Capitolo 3: *** Vegeta ***
Capitolo 4: *** Freezer ***
Capitolo 5: *** Chichi ***
Capitolo 6: *** Goku ***
Capitolo 7: *** Mr. Bu ***
Capitolo 8: *** Zarbon ***
Capitolo 9: *** Tenshinhan ***
Capitolo 10: *** Lunch ***
Capitolo 11: *** Trunks ***
Capitolo 12: *** C18 ***



Capitolo 1
*** Crilin ***


Desideri andati a male
Capitolo 1
Crilin







"Compari, Drago Shenron!"
Davanti al giovane Crilin comparve il Drago delle sette sfere, pronto a soddisfare qualunque richiesta gli fosse stata rivolta.




"Esprimi un desiderio, qualunque esso sia, ed io lo esaudirò!" annunciò infatti quest'ultimo con tono annoiato.
Il pelato, nel sentire tale frase, non se lo fece ripetere due volte.
"Shenron, desidero diventare più alto!" gli disse quindi.




Il Drago, nel sentire ciò, rimase esterrefatto: che razza di richiesta!
Cercò così di fare ragionare il giovane guerriero:
"Potresti chiedermi qualunque altra cosa: farti avere il naso, sembrerebbe più utile per esempio, oppure farti riavere i capelli..." cominciò.
"Dopo l'esperienza che mi sono ritrovato a vivere durante lo scontro avuto contro Bacterian, nel corso del mio primissimo torneo Tenkaichi? Non vedo proprio perché dovrei desiderare di avere il naso! Neanche morto!" replicò allora Crilin
"Per quanto riguarda i capelli, invece, posso sempre farmeli ricrescere; e nel peggiore dei casi potrei ricorrere ad un bel parrucchino. Ma, personalmente parlando, sono stufo marcio di essere il più basso di tutti tra quelli che appaiono regolarmente nella serie!" sbottò poi.




"Se proprio dobbiamo cercare il pelo nell'uovo, ci sarebbero pure Jiaozi e Babidy, solo per fare degli esempi al riguardo, che a quanto ricordo sono ancora più bassi di te..." rispose sarcasticamente Shenron
"Loro cosa dovrebbero dire allora, secondo te?"
"Ti riferisci alla cavalletta nana? Babidy è un cosiddetto villain, che viene fatto a pezzi alla prima occasione! Jiaozi invece, ultimamente si riduce a fare delle semplici comparsate, è caduto nel dimenticatoio ormai! Sono io il famoso più basso! Dubito fortemente, però, che tu sia in grado di comprendere pienamente quello che provo, vista la tua taglia!" esclamò il tappo amareggiato.
"E va bene, se è per farti contento..." sbuffò l'esasperato Drago.
Questione di secondi ed il giovane venne avvolto da una luce accecante, che lo fece ben sperare per il meglio; quando questa scomparve, però, Crilin si accorse subito di un dettaglio fondamentale... non era affatto diventato più alto!
In compenso, accanto a lui, erano comparsi un paio di trampoli...




"SHENROOOOON! Che storia è mai questa?" sbraitò a quel punto un Crilin decisamente inviperito all'indirizzo del povero Drago
"Sono alto esattamente come prima! E soprattutto, da dove arrivano quei trampoli?"
"Si può sapere adesso cosa diamine hai da lamentarti?" replicò il rettile alla protesta del ragazzo
"In questo modo ti ho risparmiato sia i costi che i rischi di un'operazione chirurgica per allungarti le gambe, non trovi? Mettiamo il caso che, un giorno, tu ti stufassi di essere diversamente alto, ti sarebbe sufficiente smettere di utilizzare i trampoli..." aggiunse poi, con un accattivante sogghigno draghesco.
"Ed ora posso anche andarmene. Addio!" terminò la bestia, sparendo in un lampo prima che il basito terrestre potesse trovare una replica degna di essere chiamata tale; il furbastro dalle verdi squame si era pure premurato di evocare uno scenografico geyser di fumo, così da imitare al meglio uno dei maghi terrestri che aveva visto in tv. 




"Se non fossi stato più che sicuro riguardo il desiderio da esprimere, non avrei di certo perso tempo a cercare e radunare le sfere con l'intenzione di evocare quel MALEDETTO LAZZARONE di un Drago!" sbottò a quel punto il giovane, deluso guerriero al vuoto. 




Tanto Shenron, che ora si sarebbe potuto tranquillamente chiamare il Drago burlone, essendosene ormai andato, non era più in grado di sentirlo, qualunque cosa avesse detto.

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Capitolo 2
*** Bulma ***


Desideri andati a male
Capitolo 2
Bulma








"Ti prego, compari Shenron!"
Il Drago, udita la formula magica, apparve così dinanzi a Bulma, e subito pronunciò, con un tono sin troppo svogliato, l'ormai tipica frase di rito:
"Qual è il tuo desiderio? Io lo esaudirò, qualunque esso sia!"




"Shenron, desidero tornare giovane e bella come un tempo!" disse lei, sicurissima di quello che voleva.
Inutile dire che il Drago, nel sentire tale richiesta, rimase basito.
"Non bastava il Grande Mago Piccolo, come personaggio fissato con l'eterna giovinezza? La cosa più strana è che sia una scienziata ad esserlo... possibile che non mi lascino mai in pace?" pensò.




"Non riesco proprio a capire il perché di una simile richiesta..." affermò invece, tentando di cominciare quello che, con logica strisciante, sarebbe stato il suo discorso dissuasivo;
"E' vero, non sarai più giovanissima, ma sei ancora una donna molto affascinante, non hai mica bisogno del mio aiuto!" tergiversò poi; magari se l'avesse convinta a desistere dal suo proposito, Shenron il Drago pigrone avrebbe potuto andarsene senza dover lavorare...




"Ti ringrazio per il complimento, anche se a me è sembrata più una sviolinata che un commento sincero, ma grazie lo stesso" rispose la donna dai capelli turchini, anche se non più molto turchesi dato che erano sbiaditi a causa dell'età
"Però cerca di capire il mio punto di vista: con la scusa che i Saiyan rimangono giovani più a lungo, così da poter combattere per più tempo, Goku non fa altro che prendermi in giro dandomi della nonnetta, e non hai idea di quanto sia fastidioso! E quel dannato scimmione di Vegeta non c'è una volta e dico una che mi difenda! Anzi! Pure lui ogni tanto se mi lamento mi lancia qualche frecciatina sull'argomento! E tra tutti e due io non ne posso più!" sbuffò amareggiata.
"Un altro personaggio stufo della situazione che sta affrontando... insomma, se hanno problemi del genere, che si rivolgano a degli specialisti umani, invece di rompermi le scatole con queste assurdità..." pensò a quel punto il Drago




"Scusa se te lo chiedo, ma tu non sei una scienziata? Non potevi trovare tu stessa un rimedio, invece di scomodare il sottoscritto?" sbuffò a sua volta Shenron.
"Sarò anche una scienziata, ma la chimica non è proprio il mio campo... io sono portata per la meccanica e la tecnologia, non per la medicina!" ammise lei; poi perdendo definitivamente le staffe sbraitò:
"Tu non puoi capire, non mi sarei rivolta a te se non fosse stato necessario, ma questa situazione MI HA DAVVERO ROTTO!"
"Ed io cosa dovrei fare, secondo te?" fece lo squamato gigante, facendo per il disappunto ondeggiare più velocemente i lunghissimi baffoni verdi.
"Ma devo spiegarti tutto io, razza di babbeo? E' sufficiente che tu realizzi il mio desiderio, no? Quindi, se ancora non lo avessi capito, razza di Drago senza cervello, la mia richiesta è: voglio tornare giovane e bella come un tempo! O forse sei troppo idiota per riuscirci?" lo provocò a quel punto la donna.




"E va bene, e va bene... adesso esaudisco il tuo desiderio, basta che la finisci!" fece allora Shenron, definitivamente esasperato nel sentire tutti quei discorsi per lui completamente assurdi.
E si preparò così ad esaudire il desiderio della scienziata, ma nel farlo combinò, accidentalmente oppure no non è dato a sapere, un pasticcio: oltre a ringiovanire la donna, infatti, Shenron rese la pelle della molesta disturbatrice di uno strano materiale, un materiale molto simile alla... plastica?




"SHENROOOOOON!" urlò la povera turchina, una volta resasi conto della situazione
"Ma cos'hai combinato? Così ridotta sembro una bambola giocattolo a grandezza naturale, anche se effettivamente mi hai ringiovanita!" 
"Scusami tanto se non mi sono limitato a farti un semplicissimo lifting, ma, vedi, non ho mica le conoscenze di un chirurgo plastico!" commentò sarcasticamente il Drago dopo la sua bravata
"Mettila in questo modo: almeno così sei certa di rimanere giovane e bella per tutta la vita!" aggiunse.
Come se per lui fosse nella normalità una cosa del genere...





Prima che la donna potesse replicare, Shenron concluse pronunciando la sua classica frase di commiato:
"Ora che ho esaudito il tuo desiderio, posso andarmene. Addio!"
Subito dopo sparì in una nuvola di fumo, alla maniera dei ninja...




"Come sarebbe a dire Addio? Torna subito qui, DISGRAZIATO di un Drago! Questa me la pagherai!" urlò Bulma, furibonda, al cielo; ma ormai, a parte lei, non c'era più nessuno.

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Capitolo 3
*** Vegeta ***


Desideri andati a male
Capitolo 3
Vegeta








"Appari Shenron!" affermò un'arrogante voce maschile.
Il Drago, evocato da Vegeta grazie all'ormai celebre, e fantasmagorica formula magica, fece così la sua comparsa.




"Qual è il tuo desiderio?" chiese Shenron con fare scocciato, non risparmiandosi lo sfizio dello sbuffare per la noia
"E vedi di fare alla svelta grazie, che oggi mi sono svegliato con la luna storta..." aggiunse.
Come se di solito il Drago fosse di buon umore...




"Shenron, desidero avere la vita eterna!" rispose il Saiyan, con fare estremamente deciso.
Il Drago alzò gli occhietti rossastri al cielo, non potendo credere alle proprie orecchie.
"Non bastavano personaggi fissati con l'eterna giovinezza? Questo qui, che rimane a lungo giovane grazie alla propria natura aliena, cosa fa? Vuole l'immortalità?" si ritrovò a pensare.
"Com'è che, di punto in bianco, ti sei messo in testa di desiderare la vita eterna?" si azzardò perciò a chiedere Shenron, guadagnandosi così l'appellativo poco lusinghiero di Shenron, il Drago ficcanaso
"Credevo che non ti interessasse più una cosa simile..."




"E così vorresti conoscere il motivo di tale richiesta, razza di curiosone? La desidero così da potermi allenare, ed ovviamente combattere, per sempre! Magari, diventando immortale, un giorno riuscirò finalmente a superare quel dannato terza classe di Kakaroth, dato che sembra essere SEMPRE un passo avanti a me; non importa a quanti allenamenti estenuanti mi sottoponga ogni giorno!" esclamò allora il principe.
"Da quando in qua ti metti a fare domande così... personali poi?" aggiunse seccato e mettendosi a braccia conserte.




"Non sapevo che provassi un complesso d'inferiorità nei confronti di una... carota!" replicò, fingendo deliberatamente di non capire, il Drago, il quale era seriamente sul punto di ridere in faccia al Saiyan, dopo la risposta datagli da quest'ultimo... voleva superare una carota?
"Stammi bene a sentire... adesso, oltre che essere diventato un po' troppo ficcanaso, ti sei forse rimbecillito con il passare degli anni? Oppure sei diventato duro d'orecchio? Ho detto Kakaroth, CHIARO? Non ho detto carota!" disse Vegeta con tono alterato: aveva infatti, e non a torto, l'impressione che Shenron lo stesse prendendo allegramente in giro...
"E adesso che ho risposto alla tua domanda, vedi di accontentarmi senza fare altre storie, IMBECILLE!" sbottò poi, ormai evidentemente irritato, all'indirizzo del Drago e sbuffando a sua volta: non solo la bestiaccia lo aveva sottoposto ad una sorta di interrogatorio per un semplice desiderio, ma lo stava anche prendendo per i fondelli!




"E va bene, e va bene, ho capito! Mica sono sordo! Adesso esaudisco il tuo desiderio, razza di rompiscatole!" fece il Drago, pericolosamente sull'orlo di una crisi di nervi
"E vedrai, in prima persona, cosa succede a chi mi insulta in questo modo..." pensò tra sé e sé.
Vegeta venne così avvolto da una luce accecante, provando una strana ed indescrivibile sensazione, ed effettivamente, una volta scomparsa quella stessa luce, si sentì estremamente diverso da prima.
Non aveva però idea del perché si sentisse anche, come dire, strano...
Shenron, nel notare come il principe non sembrasse del tutto a suo agio, gli porse così uno specchio, fatto comparire da chissà dove ed in chissà in quale modo; ed il Saiyan, nell'osservare il proprio riflesso, si ritrovò di fronte ad una brutta sorpresa...




I capelli del principe, infatti, avevano conservato la propria forma a fiamma, ed erano sempre dello stesso colore corvino che caratterizzava tutti i Saiyan; le sue sembianze però, soprattutto il viso, avevano come acquisito un aspetto più etereo ed aggraziato, senza contare che le sue orecchie sembravano essere diventate inspiegabilmente a punta...
Inutile dire che Vegeta era letteralmente furibondo con Shenron, mentre quest'ultimo, al contrario, sembrava ridersela sotto i baffi!




"SHENROOOOOOOOON!" sbraitò così il moro all'indirizzo del Drago
"Ti avevo chiesto di donarmi la vita eterna, non di cambiarmi i connotati trasformandomi in una creatura effeminata che sembra uscita da un racconto fantasy!"
Chissà poi come conosceva il genere fantasy, dato che il principe, oltre ad allenarsi tutto il giorno, non faceva molto altro...
"Questa creatura che sembra uscita da un racconto fantasy, come la chiami tu, è un elfo; ed a quanto ne so, gli elfi sono immortali!" obiettò allora Shenron con tono falsamente innocente, quando in realtà avrebbe voluto ridergli in faccia
"Ops... ora che ci penso, gli elfi sono immortali... a meno che non vengano uccisi in battaglia!" si ricordò poco dopo, casualmente, quel briccone del Drago; sovrappensiero non si rese però conto di avere pronunciato il proprio pensiero ad alta voce...
Vegeta, già adirato di suo nel pensare alle varie simpatiche reazioni dei suoi conoscenti alla vista del proprio cambiamento, udita la frase, passò tutti i colori dell'arcobaleno, perfettamente visibili sia dalla pelle sia dai capelli a causa della tremenda rabbia che lo investì...




"Ora che ho esaudito il tuo desiderio..." stava cominciando a dire nel mentre il Drago, con l'intenzione di congedarsi, quando si interruppe all'improvviso: aveva notato il principe nell'atto di stendere il proprio braccio destro in avanti, per poi puntarlo verso di lui; fece quindi due più due e capì al volo le sue intenzioni.
Si affrettò quindi a scomparire in fretta e furia, senza nemmeno pronunciare per intero la sua classica frase di commiato, prima che Vegeta potesse riuscire a polverizzarlo con uno dei suoi potentissimi Big Bang Attack!




"E così, d'ora in avanti, grazie a quel DEMONIO di un Drago, sarò conosciuto come Vegeta, il principe effeminato degli Elfi..." sbottò infine l'ormai ex principe dei Saiyan, una volta rimasto solo, dopo avere polverizzato una montagna invece dell'odiato Drago, ed inviperito per non avere avuto neppure l'occasione di vendicarsi per l'onta subita.

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Capitolo 4
*** Freezer ***


Desideri andati a male
Capitolo 4
Freezer







"Shenron, vieni al mio cospetto!" esclamò una voce melliflua.
Il Drago, come ormai era abituato a fare suo malgrado, apparve così dinanzi a Freezer.




"Qual è il tuo desiderio? Io lo esaudirò..." pronunciò Shenron con un tono di voce paragonabile a quello di una mummia, tanto era annoiato, chiedendosi nel frattempo cosa potesse avere fatto di male per venire richiamato da una sottospecie di strana lucertola bipede, e mettendosi a sbuffare come la ciminiera di una fabbrica in piena attività...
"Shenron, desidero potermi vendicare del Saiyan conosciuto con il nome di Son Goku!" rispose quindi il rettile troppo cresciuto.




Il Drago spalancò la bocca in maniera inverosimile, arrivando quasi a rischiare di slogarsi la mascella, e sgranò in contemporanea gli occhi, tanto era rimasto sbigottito dalla richiesta dell'alieno: desiderava... vendetta?
"Ho sempre pensato che tu volessi ottenere la vita eterna..." fece così Shenron, facendo riemergere il suo lato nascosto di ficcanaso
"Ed ero perciò convintissimo che avresti espresso tale desiderio, al sottoscritto... invece vorresti vendicarti di Son Goku? Per quale motivo poi?" aggiunse.




"Non avrei mai immaginato che tu fossi così ignorante, caro il mio Drago delle sette sfere!" lo prese in giro Freezer
"Persino i sassi sanno che è stato proprio Son Goku a sconfiggermi, sul pianeta Namecc..." continuò poi il discorso
"Quello di cui sono a conoscenza, in realtà, è il come tu sia stato l'unico villain in assoluto ad essere riuscito nell'epica impresa di farsi praticamente a pezzi con le proprie stesse mani!" replicò divertito il Drago, riferendosi alle fasi finali del primissimo scontro con il Saiyan.




Naturalmente il rievocare quel famigerato momento, da parte dell'imponente creatura delle sette sfere, non piacque affatto al congelatore, il quale iniziò perciò ad alterarsi...
"Se non fosse stato per quel maledetto scimmione, una cosa del genere non sarebbe mai accaduta!" sbraitò infine Freezer all'indirizzo del Drago, volendo avere ad ogni costo l'ultima parola sull'argomento; poi andò avanti dicendo:
"Non voglio certo rischiare di vedermi cambiare i connotati chiedendo l'immortalità*, perciò ti faccio la seguente richiesta: voglio vendicarmi del Saiyan chiamato Son Goku! Hai capito, FICCANASO? Datti una mossa e vedi di esaudirla ALLA SVELTA, prima che perda del tutto la pazienza!"
Se Freezer voleva far credere al Drago di essere ancora apparentemente calmo, aveva senza dubbio appena fallito su tutta la linea...




"Ho capito, ho capito! Adesso vedo di darmi da fare, ma tu smettila di assillarmi! Sei quasi peggio di un bambino dell'asilo!" sbottò il povero Shenron, noncurante del fatto che, definendo il lucertoloide un bambino dell'asilo, avrebbe rischiato veramente grosso...
Il lucertoloide in questione, effettivamente, non reagì semplicemente perché, in caso contrario, avrebbe dovuto dire addio al proprio desiderio...




Il Drago si preparò allora ad esaudire la richiesta di Freezer, e così, in seguito a questo fatto, apparve una luce accecante che impedì al mezzo rettile di vedere cosa stesse realmente succedendo.
Una volta scomparsa la luce, all'alieno sembrò di vedere, seppure in lontananza, il Saiyan da lui tanto odiato giacere esanime a terra...
"Finalmente sei alla mia mercé, maledetto scimmione..." pensò la lucertola albina, mentre si avvicinava sempre più alla figura, con il cuore che quasi gli esplodeva dalla gioia, all'idea che finalmente si sarebbe vendicato dell'umiliazione subita a causa sua.
Una volta arrivato abbastanza vicino al Saiyan però, l'espressione di Freezer, da gioiosa, si fece dapprima sbigottita, per poi mutare, passando dal perplesso all'incredulo, fino a diventare, infine, a dire poco furibonda... 
quello non era Son Goku!




"Come ti sei permesso di prendermi in giro, STUPIDISSIMO DRAGO DELLA MALORA?" urlò il congelatore all'indirizzo del Drago, mostrandogli il frutto del suo desiderio
"Questo NON è Son Goku!"
Tra le mani, Freezer stringeva infatti una sorta di pupazzo antistress, fatto di un materiale simile alla gomma, con tanto di cordoncino per poterlo appendere, che riproduceva alla perfezione ed a grandezza naturale le sembianze del Saiyan dai capelli a palma.




"Dato che mi sembravi irrimediabilmente stressato, ho deciso perciò di procurarti uno strumento che ti aiutasse a rilassarti!" rispose candidamente Shenron, come se fosse la cosa più logica del mondo
"Non ti puoi nemmeno lamentare tanto, dai; in fondo gli ho dato le sembianze di colui che odi più di ogni altra cosa..." aggiunse.
"Dammi solo una buona ragione per cui non dovrei polverizzarti così su due piedi!" replicò allora l'alieno, digrignando i denti.
"Non dicevi di volerti vendicare di Son Goku? Sappi che quel pupazzo antistress, oltre ad essere indistruttibile, possiede pure il marchio CE; perciò, nel caso succeda qualche imprevisto, hai anche la garanzia!" fece quindi il Drago, ammiccando poi in una sorta di occhiolino confidenziale.




"E COSA DOVREI FARMENE DELLA GARANZIA, SECONDO TE?" esplose infine il bianco Changeling, ora più furioso che mai.
"Ah, non saprei proprio, guarda! Arrangiati, io me ne vado..." sbottò allora il Drago disgraziato, sbuffando come un treno a vapore
"Addio!"
E dopo avere pronunciato quelle parole Shenron si volatilizzò, evocando, per dare un effetto spettacolare alla cosa, una sorta di gioco di luci stile disco bar, lasciando così Freezer completamente da solo, intento ad urlare al cielo come un povero idiota.




"Appena mi capiterà l'occasione, mi vendicherò senza dubbio di quel CITRULLO di un Drago!" si ripromise a quel punto la lucertola albina.
Un ottimo proposito, fino a quel momento, però, avrebbe dovuto sfogare la propria rabbia sul pupazzo antistress che gli era stato gentilmente procurato da Shenron...









*per capire meglio a cosa si riferisce Freezer, vedere il capitolo 3 di questa stessa raccolta

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Capitolo 5
*** Chichi ***


Desideri andati a male
Capitolo 5
Chichi







"Appari, Drago Shenron!" esclamò una voce femminile con tono autoritario.
Il Drago, come era ormai abituato a fare ogni volta che qualcuno veniva a rompergli le scatole grazie alla celeberrima formula magica, apparve dinanzi a... Chichi.




"Qual è il tuo desiderio? Io lo esaudirò..." pronunciò il Drago, con tono reso monocorde dalla noia.
Se solo avesse potuto, sarebbe infatti stato persino capace di addormentarsi in piedi durante lo svolgimento del proprio amatissimo lavoro...




"Shenron, desidero con tutto il cuore che mio marito Goku sia più presente nella mia vita, così come in quella dei nostri figli!" rispose perciò la mora, cercando di usare un tono solenne, come se si trovasse su di un palcoscenico a provare uno spettacolo teatrale, invece che di fronte al Drago delle sette sfere.
Il povero Shenron non sapeva proprio cosa pensare: quella era probabilmente la richiesta più assurda che gli avessero mai rivolto... con chi diamine credeva di avere a che fare quella donna, con un terapista di coppie in crisi?




"Fammi capire... vuoi che salvi il vostro matrimonio?" chiese perciò il Drago, rimasto abbastanza confuso dalla richiesta,
"Guarda che il sottoscritto non si occupa di terapie di coppia..." proseguì.
"Ed io che credevo che tu potessi aiutarmi..." replicò Chichi, per poi sfogarsi con l'imponente creatura magica dicendo:
"Dimmi un po', Shenron, ti sembra normale il fatto che Goku preferisca i combattimenti alla propria famiglia? Non pretendo certo che vinca il titolo di Padre dell'anno, oppure quello di Marito modello, mi basta solo che non sia assente un giorno sì e l'altro pure... mica chiedo la Luna! Persino Vegeta, considerato da tutti un poco di buono, per non dire di peggio, è sempre stato presente nella vita di sua moglie!"




"Ricordati però che sua moglie non è rompiscatole, assillante e stressante come te; inoltre, non si veste in maniera talmente antiquata da fare impallidire persino mia nonna, se mai ne ho avuta una..." sussurrò allora Shenron, sperando di non farsi sentire; purtroppo per lui, la corvina aveva un ottimo udito...
"Non ho mica deciso di evocarti per ricevere dei consigli di moda da te, razza di Drago ficcanaso e petulante!" sbraitò a quel punto una irritatissima Chichi all'indirizzo del Drago; nel mentre, una domanda sorse spontanea alla donna: ma chi si credeva di essere Shenron?
Un Drago stilista, oppure un esperto di moda, come quelli visti in vari programmi televisivi?




"Devo forse ricordarti il motivo che mi ha spinto a chiamarti? Visto che mi sembri parecchio smemorato, caro il mio Shenron, te lo ripeto: voglio che Goku sia più presente nella mia vita ed in quella dei miei figli!" affermò poi nuovamente la mora, con tono stavolta minaccioso.
Se ne avesse avuto l'abilità, si sarebbe potuto tranquillamente dire che Chichi stesse, nel frattempo, fulminando il Drago con il semplice sguardo, uno sguardo decisamente... draghicida.
"Ho capito, ho capito! Non sono mica stupido! Adesso esaudisco il tuo desiderio, basta che la smetti di rompere!" sbuffò un esasperatissimo Shenron,
"Non invidio affatto suo marito, anzi! Al suo posto scapperei pure io, questa donna è insopportabile..." si ritrovò a pensare la magica creatura, mentre esaudiva la richiesta della corvina.




Apparve così una luce accecante davanti ad una meravigliata Chichi che, all'idea di vedere esaudito il proprio desiderio, quasi piangeva dalla gioia: finalmente Goku non l'avrebbe più lasciata sola, come aveva già fatto troppe volte in passato!
Una volta scomparsa la luce, però, Chichi si ritrovò davanti agli occhi...




In marmo, a grandezza naturale, riproducente le sembianze del grande eroe, stava una statua, NON CERTO LUI IN CARNE ED OSSA!
La statua in questione poi, ritraeva Son Goku nell'atto di grattarsi nervosamente la nuca, cosa che faceva solitamente quando si trovava in una situazione di grande imbarazzo, e sul volto della stessa capeggiava un sorriso che si poteva tranquillamente definire da ebete...




"MA COS'HAI COMBINATO, SHENRON?" sbraitò allora la mora, osservando il Drago con un'espressione tra l'irato ed il perplesso.
"Mica ti ho chiesto di procurarmi una statua a grandezza naturale!" aggiunse.
"Questo lo so, ma non posso certo influenzare il libero arbitrio altrui, non è eticamente corretto, ti pare? Sfido però questo colosso di marmo a muoversi, lasciandoti così da sola!" si difese perciò Shenron.
"Si può sapere a cosa diamine pensavi, mentre esaudivi il mio desiderio?" volle allora sapere Chichi.
"Al fatto che anch'io, al posto di Goku, sarei scappato in capo al mondo alla prima occasione senza più tornare indietro? Non sono riuscito a sopportarti nemmeno per cinque minuti, figuriamoci il doverlo fare PER TUTTA LA VITA!" si lasciò sfuggire il Drago, sbuffando come un treno a vapore vecchio stile.
Troppo tardi si rese conto della sciocchezza appena commessa!
La donna infatti, nel sentire le parole di Shenron, reagì lanciandogli contro il proprio mattarello di legno, riuscendo a colpirlo dritto sulla testa!




"Ahia!" fece il Drago, una volta colpito,
"Non solo sei insopportabile, sei pure permalosa!" continuò, quasi inconsapevole di stare gettando benzina sul fuoco...
Vedendo Chichi iniziare a fumare, letteralmente, dalla rabbia, Shenron decise infine di andarsene.
"E adesso posso finalmente andarmene. Addio, e spero sinceramente di non rivederti MAI PIU'!" si sfogò poi, scomparendo in mezzo ad una miriade di fuochi d'artificio creati apposta per fare scena.




"Credo proprio che a quello STUPIDO di un Drago serva una bella vacanza, inizia a non capire più niente di quello che gli si dice..." mormorò infine la corvina, una volta rimasta sola, per poi rassegnarsi all'idea di abbracciare, da allora in avanti, quando si sarebbe sentita sola ed abbandonata, il suo nuovo Goku di marmo.













NA: mi scuso con coloro che apprezzano il personaggio di Chichi, ma l'atteggiamento mostrato dalla corvina in questo capitolo mi era assolutamente necessario ai fini della raccolta.

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Capitolo 6
*** Goku ***


Desideri andati a male
Capitolo 6
Goku






"Drago Shenron, vieni a me!" esclamò una voce, forse sin troppo familiare per i gusti del Drago.
L'imponente creatura delle sette sfere, non appena udita la solita, scontata, ed ormai alle sue orecchie noiosissima formula magica, apparve immediatamente, ritrovandosi come temeva dinanzi a Son Goku.




"Ok, spara... qual è il tuo desiderio?" esordì Shenron senza usare troppe cerimonie, conoscendo la natura sempliciotta, per non dire di peggio, del proprio interlocutore.
"Ciao Shen! Come stai? Che bello rivederti, dopo tanto tempo..." cominciò il guerriero tutto giulivo, salutandolo come se stesse per prendere il tè con un amico invece di esprimere un desiderio...
"Oh, vedi di darti una mossa, mi raccomando..." lo interruppe quindi alla prima pausa per prendere fiato dell'altro il Drago, con tono scocciato.
Il moro rimase talmente spiazzato dall'atteggiamento della creatura da rimanere in silenzio a riordinare le idee per ben due minuti.
Poi:
"Urca, quanta fretta amico! Quasi non ti riconosco più... va bene, Shenron, se proprio lo vuoi sapere, desidero che tu trovi una soluzione al mio più grosso problema!" rispose allora Goku.
Il Drago, a quelle parole, scosse tristemente la testa... desiderava una soluzione per QUALE problema, di preciso? 




"Sentiamo... quale sarebbe questo problema?" replicò quindi, pazientemente, il verde alla richiesta del Saiyan, il quale si era infatti accidentalmente dimenticato di specificare COSA effettivamente lo stesse tormentando, tanto da farlo persino arrivare al punto di evocare, scomodare, lo stesso Drago...
"Sarò anche in grado di esaudire i desideri, ma non sono mica un indovino..." specificò poi, davanti all'aria perplessa dell'uomo.
"Urca, hai ragione!" fece di rimando Goku, grattandosi la nuca nel suo tipico gesto da imbarazzato; dopodiché, con sconcerto e disperazione del povero lucertoloide decise inaspettatamente di sfogarsi con lui e quindi sbottò:
"Chichi non fa altro che assillarmi giorno e notte, dicendomi che devo trovarmi un lavoro dato che il patrimonio di suo padre, a detta sua, sta finendo; inoltre continua a parlare di cose complicate dicendo frasi del tipo Non siamo in una bella situazione finanziaria... francamente parlando, io non ce la faccio più! Anche perché, a dire il vero, non so nemmeno cosa sia una Finanziaria..."




Una gocciolina di sudore freddo calò sulla fronte del Drago, non appena ebbe sentito l'ultima affermazione del moro, ma egli decise coraggiosamente di ignorare la spinosa questione perché, chiunque avesse tentato di provare a spiegare cosa fosse la finanza a Son Goku, ne era certo, sarebbe ammattito.
"Hai mai provato a farla contenta, cercandoti uno straccio di impiego?" chiese quindi, ritenendola la domanda più banale e sensata.
"Mica provano ad immaginare come possa sentirmi io... non solo vengo chiamato in continuazione, ma mi ritrovo persino ad esaudire richieste una più assurda dell'altra! Ed ora ci mancava solo questo povero idiota... sarà anche il più forte dell'universo, ma sembra quasi che nemmeno lui sappia di preciso COSA chiedermi, è mai possibile?" pensò nel frattempo.
Se solo gli fosse stato possibile, Shenron il Drago perdigiorno avrebbe mollato il Saiyan dai capelli a palma lì, su due piedi, senza nemmeno pensarci due volte; il Drago però, purtroppo per lui, aveva dei doveri da rispettare...




"PARLI COME SE FOSSE FACILE! Credi che non ci abbia provato?" urlò d'improvviso Goku, stranamente esasperato, riportando così Shenron alla dura realtà,
"Lo sanno tutti che amo più di ogni altra cosa le arti marziali, e che quindi voglio soprattutto allenarmi per diventare sempre più forte! Ma lei fa la finta tonta e continua ad urlarmi di trovare un lavoro! Tu non hai idea di come mia moglie, certe volte, sia esasperante! E quanto sia spaventosa quando si arrabbia! Non ne hai proprio idea, credimi!" concluse.
"Oh, lo so benissimo invece..." pensò a quel punto il Drago, ricordando l'incontro avuto con la mora*,
"Ed io cosa dovrei fare, allora?" chiese invece, tornando a rivolgersi al Saiyan, volendo al più presto concludere e tornare finalmente a farsi un meritato, ai suoi occhi, sonnellino;
"Dici che desideri una soluzione, ma quale? E vedi di deciderti alla svelta, che non ho tutta la giornata!" disse infine, quasi urlando, Shenron, il Drago ormai irrimediabilmente stressato, rimpiangendo nel mentre i suoi bei sogni di banchetti e luci.
Di questo passo avrebbe dovuto creare un antistress** anche per se stesso...




"Ok, ok, ho capito! Non sono così stupido, anche se tutti pensano il contrario, sai? Adesso ti riformulo PER BENE la mia richiesta, così che possa capirla anche un sasso, Dragaccio frettoloso, oltre che pignolo; da te non mi sarei mai aspettato un trattamento simile! Desidero avere tantissimi soldi, così che mia moglie non mi assilli più con le sue lamentele, lasciandomi finalmente in pace! Spero di essere stato abbastanza chiaro questa volta! E vedi di fare alla svelta se non ti dispiace, che nemmeno io ho più tempo da perdere!" sbottò infine Goku, imitando l'atteggiamento scontroso assunto poco prima dallo stesso Drago.
"Ho capito benissimo... accidenti, non sono mica un idiota!" rispose quindi quest'ultimo con tono a dire poco esasperato, e trattenendosi a fatica dall'aggiungere "Come te";
"Adesso esaudisco il tuo desiderio!" affermò poi, deciso come non mai a giocare un brutto tiro al Saiyan.




Apparve così la solita, ed ormai scontata, luce accecante, ed una volta che questa fu scomparsa, Goku si ritrovò letteralmente coperto di soldi, come aveva desiderato.
Il Drago osservò compiaciuto il proprio operato, dandosi mentalmente una pacca sulla spalla da solo, tanto gli piaceva il risultato artistico: c'erano soldi ovunque nel raggio di un paio di metri dalla figura del Saiyan e lo ricoprivano inoltre da capo a piedi; erano tanti, tantissimi, legati in pratiche mazzette da un centinaio di pezzi circa ciascuna, e frusciavano allegramente all'aria dei monti, belli, invitanti...




"Con questo denaro potrò finalmente allenarmi quanto mi pare e piace, senza che Chichi venga a rompermi le scatole giorno e notte fino allo sfinimento!" pensò Goku estasiato e con un'espressione soddisfatta sul viso.
Prese poi una mazzetta frusciante che gli stava solleticando il naso e fece scorrere i fogli di carta; osservando meglio le banconote, però, il moro notò un particolare che finì con l'indispettirlo.
Le banconote in questione, infatti, presentavano ognuna la scritta Monopoly da un lato, e dall'altro... la simpatica faccia del Drago che gli faceva la linguaccia?
A quel punto, persino un sempliciotto, quale era il Saiyan, poteva essere ormai sicuro di una cosa... QUELLI NON ERANO SOLDI VERI!
Il Drago ne aveva appena combinata un'altra delle sue...




"SHENROOOOOON!" sbraitò così Goku, decisamente inviperito,
"Mi hai solamente preso in giro, maledizione! Spiegami cosa dovrei farmene di questi soldi, mica sono spendibili!" urlò poco dopo l'uomo all'indirizzo del Drago mascalzone.
"Guarda che la colpa è solo tua, bello... quando hai formulato la richiesta non ti sei mica degnato di specificare QUALE valuta desiderassi, perciò mi sono dovuto arrangiare..." si giustificò innocentemente la magica creatura, scaricando, come la faccia di bronzo che realmente era, tutta la colpa del disastro appena combinato al moro;
"Ti ricordo anche, già che ci sono, che non sono una banca, signorino, e nemmeno qualcosa di simile!" rincarò poi la dose, sghignazzando come una iena.




"Infatti non sei altro che un CRETINO!" lo apostrofò allora il Saiyan dai capelli a palma,
"Ed ora come faccio, con mia moglie? Riprenderà ad assillarmi..." si lamentò poi.
"Al posto tuo, se ne avessi la possibilità, non tornerei mai più a casa; diamine, tua moglie è a dire poco insopportabile! Poveri noi..." gli rispose d'istinto il Drago, in un moto piuttosto realistico di solidarietà;
"Intanto io, avendo esaudito la tua richiesta, posso finalmente togliere il disturbo; perciò me ne vado. E, sinceramente parlando, DIREI CHE ERA ORA! Addio!" fece poi, volatilizzandosi con uno spettacolare effetto nebbia degno di un film horror.




"Non avrei mai pensato che Shenron fosse così DISGRAZIATO; mi ha solo preso in giro tutto il tempo, e nemmeno si è degnato di aiutarmi..." mormorò sconsolato Goku, una volta rimasto completamente solo.
Nonostante tutto quello che gli era appena capitato, però, il moro non si fece problemi di alcun genere, nel prendere ugualmente i soldi finti lasciatigli dal Drago.
Nel migliore dei casi, riflettendoci sopra col senno di poi, avrebbe sempre potuto usarli per giocare a Monopoly con i suoi figli; senza contare che FORSE, da quella lezione, avrebbe finalmente capito qualcosa riguardo a questa Finanza di cui parlava sempre la moglie...






*incontro avvenuto nel capitolo 5 di questa stessa raccolta
**Shenron aveva già creato un antistress nel capitolo 4 di questa stessa raccolta





NA: chiedo scusa, forse ho un po' esagerato...

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Capitolo 7
*** Mr. Bu ***


Desideri andati a male
Capitolo 7
Mr. Bu*







"Vieni, Drago Shenron!" esclamò una voce stranamente sconosciuta.
Shenron, non appena udì la cosiddetta formula magica –quella sì conosciuta a memoria, data la marea di volte che era stata pronunciata- fece così la sua spettacolare apparizione, ritrovandosi davanti al suo gigantesco naso un paffuto demone rosa, conosciuto da tutti, ed ora che lo aveva visto in faccia pure dal Drago, come Mr. Bu.




"Qual è il tuo desiderio, bla bla bla..." esordì il Drago, il quale era talmente scocciato da arrivare a decidere di non scomodarsi nemmeno a recitare la classica, ed ormai noiosissima alle sue povere orecchie, frase di rito, con la quale chiedeva al proprio interlocutore quale fosse la richiesta da esaudire.
Pessimo errore, visto chi aveva di fronte...
"Sei veramente il Drago Shenron?" domandò di rimando, e senza aspettare come era educazione che lui finisse di parlare, Mr. Bu, fissandolo nel mentre con un'espressione tra l'eccitato ed il curioso, sembrando così un bambino.
"No, amico, sono la Fata Turchina..." rispose sarcasticamente il Drago a quell'assurda domanda.
Se solo gli fosse stato possibile, Shenron, per lo sgomento, avrebbe fatto sicuramente un facepalm...




"Certo che sono Il grande Shenron!" si pavoneggiò poi il verde.
"Ed ora che mi sono presentato, me lo vuoi dire qual è il tuo desiderio, oppure per farlo intendi per caso aspettare l'arrivo del nuovo anno?" proseguì.
"Posso davvero prendermi tutto questo tempo, per decidere cosa chiederti? Che bello, grazie!" fece quindi, ingenuamente, la panciuta creatura rosa, rivolgendo poi un ampissimo sorriso al Drago.
"Povero me, questo cretino non capisce nemmeno quando uno scherza! Sarà meglio mettere subito le cose in chiaro, sennò qui non finisco più..." pensò il povero Shenron, già sull'orlo dell'ennesima crisi di nervi.
Forse, dopo avere svolto quel lavoretto, avrebbe dovuto prendere in seria considerazione l'idea di prepararsi una tisana rilassante...




"Ascoltami bene..." cominciò allora il Drago,
"Al momento sono un po' di fretta, perciò ti sarei infinitamente grato se mi dicessi ALLA SVELTA qual è la tua richiesta!" concluse.
"Ma... non avevi detto che avevo tanto tempo?" fece il demone rosa, il faccione leggermente deluso; poi, mentre Shenron stava, tra le maledizioni, cercando di non scoppiare, aggiunge rasserenandosi:
"Va bene, va bene... pensi che sia possibile per te farmi avere un cervello?" volle sapere a quel punto Mr. Bu.




"Finalmente ho trovato un personaggio che FORSE ha deciso di chiedere qualcosa di sensato!" pensò sulle prime Shenron, trascurando volutamente la bipolarità del mostro rosato: se avesse potuto, infatti, il verde avrebbe fatto i salti di gioia per festeggiare; l'unico ostacolo non indifferente che glielo impediva era... che purtroppo non aveva le gambe per farlo, essendo appunto un Drago...
Poco dopo avere mentalmente esultato però, com'era ormai prevedibile, il suo lato di ficcanaso venne purtroppo e per l'ennesima volta alla luce.
"Spiegami come mai ti è venuta in mente una simile richiesta... sapendo quanto sei goloso, mi sarei aspettato che chiedessi chissà quanti dolciumi, o comunque qualcosa da mangiare..." disse.
"Se volessi mangiare dei dolci mi sarebbe sufficiente utilizzare i miei poteri: posso sempre trasformare quello che voglio in caramelle e dolcetti vari!" spiegò allora il demone rosa,
"Quello che però non sopporto davvero più è il sentirmi accusare in continuazione da Mister Satan di non avere cervello... non fa altro che ripetere Non sei altro che un povero essere senza cervello quando faccio qualcosa che a lui non piace, oppure che non sembra consentito sulla Terra! Come quando trasformai un idrante in un mucchietto di caramelle davanti ad un sacco di gente... quella volta Mister Satan dovette dire, per salvare la situazione, che stavo provando un gioco di prestigio, e da allora non fa altro che dirmi che sono senza cervello... ED IO SONO VERAMENTE STUFO! Perciò ho pensato di chiedere se ti è possibile donarmene uno, così da potergli finalmente dimostrare che non sono così idiota e che, a differenza di quello che dice lui, LO POSSIEDO UN CERVELLO!"




"Forse, invece di desiderare un cervello, per te sarebbe stato più appropriato desiderare di avere del sale in zucca..." mormorò il Drago a bassa voce,
"Scusa, hai detto qualcosa?" chiese Mr. Bu, non avendo capito cosa stesse dicendo Shenron, per fortuna di quest'ultimo: se l'avesse sentito si sarebbe scatenato il finimondo!
Già si immaginava infatti il sempliciotto esaudire da sé il desiderio, trasformando tutto in sale e zucca e mangiandoselo credendo così di avere più cervello in quella maniera...
"Niente, niente... stavo solo dicendo, appunto, che adesso esaudirò il tuo desiderio!" gli rispose quindi precipitosamente il verde squamato.




Ci fu così la solita, scontata, ormai onnipresente -in quei frangenti, almeno- luce accecante, segno dell'impegno messo da Shenron per esaudire le richieste che gli venivano rivolte, luce che, in un primo momento, non permise al pacioccoso demone rosa di capire cosa stesse effettivamente succedendo.
Non appena questa fu scomparsa, Mr. Bu si ritrovò una scatola tra le mani...




"E questo cosa sarebbe?" chiese quest'ultimo al Drago, mostrandogli la stessa scatola con un'espressione perplessa,
"Apri, apri, e vedrai..." gli rispose pacatamente la creatura delle sette sfere, invitandolo così a scoprire con i suoi stessi occhi cosa si nascondesse al suo interno.
Il demone cicciottello aprì la scatola, trovandoci al suo interno un modellino anatomico fatto in plastica, a grandezza naturale, di un cervello umano: questi era scomponibile in cinque parti; inoltre, sempre in quella scatola, era inclusa anche una tavola descrittiva dello stesso, oltre, naturalmente, ad una base staccabile su cui poteva essere posto il modellino.
Come se Mr. Bu avesse saputo anche solo lontanamente COSA FARE degli stessi, di tutto il set in effetti...




La paffuta creatura rosa assunse così un'espressione spaesata... si poteva dire che Shenron aveva sì esaudito il desiderio, MA NON NEL MODO IN CUI CREDEVA LUI!
"Beh, perché fai quella faccia, scusa? Non era quello che desideravi?" replicò il Drago nel vedere appunto la reazione dell'altro,
"Vedi, io credevo che il mio nuovo cervello l'avresti messo nella mia-" cominciò Mr. Bu, venendo però interrotto dall'imponente rettile,
"MA SIAMO MATTI?" sbraitò allora Shenron,
"Guarda che non ho la benché minima intenzione di provare anche solo ad avventurarmi all'interno della tua testa, correndo SERIAMENTE il rischio di restarne intrappolato all'interno e di non uscirne più! ADDIO!" disse poi, seriamente spaventato dalla possibilità di essere costretto dall'altro ad intraprendere un viaggio simile a quello di Viaggio allucinante**.
Subito dopo avere fatto tale affermazione, ed allo stesso tempo essersi congedato, il Drago scomparve alla velocità della luce, tanto da fare credere alla grassoccia creatura rosa che si fosse in qualche modo come teletrasportato, quando Shenron aveva semplicemente messo le ali ai piedi pur di andarsene alla svelta da lì.




"Almeno, d'ora in poi, Mister Satan non potrà più accusarmi di non avere un cervello..." pensò ingenuamente Mr. Bu, una volta rimasto solo.
In caso qualcuno avesse osato ancora affermare qualcosa del genere, avrebbe sempre potuto fare bella mostra del suo modellino a grandezza naturale per dimostrare il contrario...








*nome con cui è conosciuta la parte buona di Majin Bu, dopo la saga omonima
**film del 1966 in cui i protagonisti, all'interno di un sottomarino miniaturizzato, si avventurano all'interno del corpo umano -informazione presa da Wikipedia-

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Capitolo 8
*** Zarbon ***


Desideri andati a male
Capitolo 8
Zarbon







"Appari, Drago Shenron!" comandò una voce maschile.
Il Drago, svegliato da un bel pisolino a causa di quella dannata, seccante, noiosissima formula magica, apparve così, giusto per regalarsi un'entrata in scena spettacolare, in una nuvola di fumo, ritrovandosi Zarbon e la sua lunga treccia verde svolazzante proprio di fronte a sé.
"Eccomi, eccomi..." disse il mastodontico rettile, con un tono di voce che variava tra l'annoiato ed il rassegnato,
"Dimmi pure qual è il tuo desiderio, sperando vivamente che TU non ci metta un'eternità solamente per deciderti..." proseguì, memore della lentezza di alcuni personaggi nel formulare le proprie richieste astruse
Il caro Shenron infatti, arrivato da appena una manciata di secondi, già fremeva, impaziente di andarsene; davvero un bell'esempio di attaccamento al dovere il suo...




"Cos'è tutta questa fretta?" replicò stizzito l'alieno azzurro.
"Nemmeno ho avuto il tempo di evocarlo, si può dire, che già Shenron rompe le scatole e vuole andarsene? Ma che razza di bestiaccia hanno messo a fare da genio delle sette sfere?" pensava nel mentre questi...
Notando, poco dopo, che il Drago menefreghista non si era neppure preso la briga di rispondere alla domanda fattagli, l'uomo decise di soprassedere e proseguire come da piano formulato.




"Come avrai certamente notato, Shenron, io sono una persona che ama la bellezza in-" cominciò quindi a dire, venendo però interrotto poco dopo dal Drago, il quale diede così mostra di essere pure un perfetto maleducato, con un sarcastico:
"Ma davvero? Non me ne ero proprio accorto, guarda... bando alle ciance, cosa diavolo vuoi?"




"Se tu mi avessi fatto finire di parlare, invece di interrompere, CI SAREI ARRIVATO AL DESIDERIO, Dragaccio della malora!" tuonò allora l'azzurro inviperito: non solo Shenron gli metteva fretta con il desiderio, ma, perfettamente incoerente, si permetteva persino di interromperlo mentre parlava, certo che così davvero avrebbe concluso prima, ovvio!
"Come avrai certamente notato, Shenron, io sono una persona che ama la bellezza in ogni sua forma..." ripeté l'alieno, dopodiché proseguì dicendo:
"E, proprio per questo motivo, desidero ardentemente che tu trovi un modo per rendermi ancora più bello di quanto già non sia!" disse infine, esaltato.
Di sicuro Zarbon non aveva la benché minima idea DI COSA fosse la modestia...




"Miseriaccia, ma per chi mi ha preso questo pazzo dalla pelle azzurra? Mi crede per caso un centro estetico con tanto di solarium, dato che praticamente mi ha come chiesto di fargli un trattamento di bellezza? Mica sono un estetista!" pensò il Drago, esasperato da quella situazione: tra tutti quelli con cui poteva avere a che fare, aveva avuto la sfortuna di incontrare un narcisista?
"Senti un po'... ma non potevi rivolgerti a qualche esperto del settore, invece di venire a scomodare il sottoscritto?" domandò quindi il verde squamato.




"Ed in quel caso come lo pagavo, secondo te, con i soldi del Monopoly*?" ribatté l'azzurro a quell'assurda domanda,
"Faccio prima a rivolgermi a te, scusa! Perciò vedi di esaudire la mia richiesta, e fallo ALLA SVELTA, lumacone di un Drago!" ordinò poi.
Visto come Shenron aveva cercato di mettergli fretta sin dall'inizio, pensava questi, tanto valeva a quel punto che per ripicca lo facesse anche lui...




"Ho capito, ho capito! Non c'è bisogno di fare offese gratuite al mio indirizzo!" rispose il Drago, il quale, dopo essere stato definito un lumacone era rimasto stizzito... almeno lo avesse chiamato lucertola!
"Adesso esaudisco la tua richiesta, dannato bellimbusto frettoloso!" aggiunse poi, mentre nella sua testa si formulò rapidamente uno dei suoi soliti piani geniali...




Apparve così la solita, onnipresente, ed ormai scontatissima luce accecante, per la gioia di Zarbon, a dire poco estasiato all'idea di vedere realizzato il proprio desiderio.
"Ancora un istante, e vedrò esaudita la mia richiesta!" si mise a pensare l'azzurro, con gli occhi dorati che brillavano d'estasi nell'immaginarsi ancora più magnifico...
Svanita la luce, però, non sentì nulla di particolarmente diverso in nessuna parte del suo perfetto corpo; cominciò perciò a sospettare che qualcosa fosse andato storto, o meglio, che il Drago gli avesse giocato qualche strano tiro mancino, quando tra le sue perfette mani curate, trovò ad attenderlo uno stranissimo astuccio rettangolare...




"Tutto qua?" si chiese l'uomo; aperta la strana scatola, illividì, diventando di uno strano miscuglio violaceo, dato il colore della pelle.
All'interno di questa, infatti, l'alieno trovò i trucchi più disparati, dal fard alla cipria, dal rossetto all'applicatore, oltre ad un piccolo specchietto; cominciò, dopo pochi secondi, persino a fumare letteralmente dalle orecchie, tanto era in preda alla rabbia più cieca: il Drago l'aveva solamente preso in giro!




"Senti un po', STRAMALEDETTO RETTILE, che razza di storia è questa? Io sono UN UOMO! Cosa dovrei farmene, secondo te, di una TROUSSE DA DONNA?" sbraitò Zarbon all'indirizzo del Drago, il quale, probabilmente, sarebbe uscito da quella storia mezzo sordo come minimo, dopo la sfuriata dell'altro,
"Siamo proprio sicuri del fatto che tu sia un maschietto, visto quanto sei ossessionato dalla bellezza?" fece di rimando Shenron, sfoderando un sorrisino sarcastico,
"E, senza offesa, al sottoscritto, come se non bastasse, sembri pure un po' effeminato..." mormorò più a se stesso che all'alieno dato che era indeciso tra il farsi sentire, rischiando così di essere disintegrato, oppure tacere.
"MICA TI SEI DEGNATO DI RISPONDERE ALLA MIA DOMANDA!" replicò nel mentre l'altro furibondo,
"Spiegami cosa dovrei farmene di questa roba!" aggiunse poi e, cogliendo di sorpresa il rettile, gli mise la trousse aperta proprio davanti al naso, causando alla creatura magica uno starnuto talmente forte da riuscire a fare capitombolare l'azzurro a terra.




"Non dicevi di volere diventare più bello di quanto già non sia?" rispose allora il gigantesco rettile, parafrasando la richiesta ricevuta poco prima,
"Dato che ti lamentavi di non avere soldi per rivolgerti ad uno specialista, ho optato per la scelta di procurarti una bella trousse professionale: in fondo oggigiorno con il trucco puoi fare miracoli!" concluse il serpentesco genio delle sfere, una volta ripresosi dallo starnuto.
Al sentire l'affermazione di Shenron, Zarbon perse all'istante la poca pazienza che gli era rimasta.




"STAI FORSE OSANDO INSINUARE CHE IO SONO BRUTTO, E DI CONSEGUENZA INGUARDABILE?" esplose infine quest'ultimo assumendo, a causa della rabbia, l'aspetto mostruoso dato dalla propria trasformazione; il Drago si ritrovò così di fronte ad una sorta di mostro dall'aspetto di rettile demoniaco.
"Oddio, ma sei a dire poco ORRIBILE, altro che brutto!" affermò Shenron, spaventato a morte, trattenendo a stento un urlo degno di un film horror,
"Ti saluto, a mai più rivederci!" disse per congedarsi, dopodiché sparì, volando ad una velocità stratosferica e lasciando così l'azzurro completamente solo.




"Effettivamente, a pensarci bene, quando mi trasformo assumendo questo aspetto sono veramente mostruoso..." ammise finalmente Zarbon a se stesso, una volta scomparso il Drago, dopo essersi guardato con lo specchietto.
FORSE, si ritrovò a pensare poco dopo, se avesse preso in futuro delle lezioni di trucco e make up, sarebbe riuscito a fare qualcosa per migliorare la situazione, avendo già in mano una trousse...







*palese riferimento al capitolo 6 di questa stessa raccolta

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Capitolo 9
*** Tenshinhan ***


Desideri andati a male
Capitolo 9
Tenshinhan*







"Avanti, vieni Drago Shenron!" esclamò una voce.
Il Drago, intento a rilassarsi dopo l'ennesima giornata di duro lavoro, dovette così interrompere il proprio riposo per accorrere in aiuto dello sventurato che aveva avuto -a suo dire- la faccia tosta di evocare la sua magnifica presenza, ritrovandosi così di fronte alla figura sin troppo seria di Tenshinhan.




"Eccomi al tuo cospetto..." rispose il gigantesco rettile subito dopo il suo arrivo, trattenendosi poi a stento dal mormorare di seguito un "maledetto rompiscatole" all'indirizzo del guerriero.
L'ennesima chiamata ai suoi danni, infatti, aveva irritato il Drago al punto da farlo arrivare a sbuffare esattamente come avrebbe fatto una teiera...
"Allora, qual è il tuo dannato..." cominciò Shenron, per poi interrompersi -una volta capito che forse stava esagerando con la sua scontrosità- e darsi una regolata, pronunciando in seguito, con un tono di voce all'apparenza più calmo, un:
"Allora, dimmi, cosa desideri?"




"Dimmi un po', Shenron, per caso oggi ti sei svegliato con la luna storta?" domandò leggermente interdetto il triclope una volta notato come il verde squamato sembrasse di cattivo umore; non gli era infatti sfuggito come quest'ultimo fosse quasi arrivato a domandargli quale fosse il suo dannato desiderio.
"Non mi sono svegliato con la luna storta..." obiettò la creatura delle sette sfere per difendersi,
"Ma se hai intenzione di contribuire al miglioramento del mio umore, allora deciditi a dirmi cosa diavolo vuoi, così che possa finalmente andarmene!" esclamò poi.
Di questo passo il Drago avrebbe sicuramente rischiato di avere un esaurimento nervoso, avendo sempre i nervi a fior di pelle...




"Shenron..." cominciò così l'uomo,
"Desidero che tu faccia sparire questo terzo occhio DALLA MIA VISTA!" disse poi, assicurandosi persino di scandire per bene le parole dalla mia vista: non voleva certo che Shenron lo accusasse bonariamente di non essere stato abbastanza chiaro con il proprio desiderio!
Il Drago, dal canto suo, a quel punto non sapeva più dove sbattere l'enorme testone che si ritrovava...




"Ma dico io, è mai possibile che il sottoscritto venga sempre, e ribadisco SEMPRE, scambiato per una sorta di chirurgo plastico? Adesso mi chiedono persino di eliminare occhi indesiderati?" pensò il rettile, chiedendosi nel frattempo cosa avesse fatto di male nella sua vita per meritarsi un simile destino; dopodiché, alzando gli occhi al cielo, quasi ad invocare una sorta di liberazione oppure un po' di pazienza, si rivolse al guerriero dicendo:
"Posso almeno sapere quali problemi ti crea questo terzo occhio? Non mi sembra che lì in sede dia così fastidio..." fece, indicando con lo sguardo l'oggetto della questione, ossia il famigerato terzo occhio;
"Senza contare il fatto che, proprio grazie a questa tua particolarità, sei sempre stato in grado di vedere cose che ad altri possono sfuggire..." aggiunse poi, nel tentativo, probabilmente fallito in partenza, di farlo desistere dall'impresa.
"Se per te essere continuamente appellato e schernito con nomignoli quali treocchi, monocolo ambulante, persino alieno, o peggio, strano sin dalla più tenera età non è un problema**..." gli rispose allora con lieve sarcasmo misto ad avvilimento Tenshinhan,
"Beh, ti informo che per il sottoscritto lo è invece! Ed oserei anche dire che è un problema piuttosto serio..." proseguì.




"Devo forse ricordarti che i Saiyan sono veramente degli alieni, a differenza tua?" chiese ironicamente Shenron dopo lo sfogo del terrestre.
"Devo forse ricordarti che i Saiyan, nonostante siano sul serio degli alieni, a differenza di me NON POSSIEDONO UN ANTIESTETICO TERZO OCCHIO?" replicò lui, scimmiottando lo stesso tono ironico usato poco prima proprio dal rettile;
"E allora dillo che alla fin fine si tratta semplicemente una questione di estetica, scusa, invece di venire a raccontarmi simili fandonie!" sbuffò a quel punto il verde stizzito, dato che si sentiva preso in giro dall'umanoide.
A quel punto il Drago era senza ombra di dubbio più irritato che mai...




"IO NON RACCONTO FANDONIE, CARO IL MIO DRAGO PERDIGIORNO!" urlò a quel punto, esasperato ed ormai prossimo ad una crisi di nervi il pelato;
"Non importa COME intendi farlo, MI BASTA SOLO CHE TU FACCIA SPARIRE QUESTO STRAMALEDETTO TERZO OCCHIO DALLA MIA VISTA!" sbraitò infine all'indirizzo di uno Shenron che lo guardava a dire poco esterrefatto.
"Ho capito, ho capito, accidenti!" fece il mastodontico rettile, rimasto mezzo stordito dalle urla dell'altro, 
"Adesso lo esaudisco il tuo stramaledetto desiderio, ma tu piantala di urlare, altrimenti il sottoscritto dovrà procurarsi dei tappi per le orecchie per non diventare sordo!" esclamò.




Con grande gioia di Tenshinhan apparve finalmente la tanto attesa, splendente, scontata e come ormai di consuetudine onnipresente, luce accecante che avrebbe portato alla realizzazione del famigerato desiderio.
"Finalmente sarò anch'io una persona normale come tutte le altre, non mi prenderanno più per i fondelli a causa del mio terzo occhio; finalmente non sarò più lo zimbello di tutti!" pensava estasiato, perdendosi in fantasticherie assurde...
Una volta scomparsa la luce il guerriero non si sentì molto diverso da prima, a parte però una stranissima sensazione di avere come qualcosa di appiccicoso sulla testa; non sapendo da cosa potesse essere causata tale sensazione, l'uomo decise così di provare a chiedere delucidazioni a Shenron.




"Scommetto che adesso vuoi vedere i risultati del mio eccellente lavoro" lo precedette il Drago, pavoneggiandosi e sfoderando, allo stesso tempo, un ghigno tale da potere essere definito inquietante, degno della più grande canaglia esistente al mondo; al cenno affermativo dell'altro, il rettile fece apparire dal nulla uno specchietto, facendolo poi danzare allegramente a poca distanza dall'uomo.
Afferrato l'oggetto, Tenshinhan poté finalmente vedere cosa aveva combinato lo squamato e quasi non credette ai propri occhi, tanto da arrivare a tirarsi un pizzicotto per assicurarsi di non stare in qualche modo sognando.
Sulle prime quasi credette che, nonostante il suo caratteraccio, Shenron lo avesse in tutto e per tutto soddisfatto, facendo sparire l'occhio; poi, una volta compresa la verità, illividì di rabbia: sulla sua fronte, esattamente nel punto in cui fino ad allora si trovava il famigerato terzo occhio, era presente adesso, quasi invisibile tanto era sottile e dello stesso colore della sua pelle, eppure presentissimo, una sorta di cerotto gigante che si limitava semplicemente a... ricoprirlo!
Inutile dire come il guerriero fosse arrabbiato con il verde: QUELLA NON ERA UNA SOLUZIONE!




"SHENROOOOOON!" urlò infatti il terrestre all'indirizzo del Drago,
"Ti sembra forse che un cerotto gigantesco sia sufficiente? NON HAI ESAUDITO AFFATTO IL MIO DESIDERIO!" sbraitò poi furibondo.
"Mica hai specificato di preciso come volessi liberarti del tuo terzo occhio, scusa!" obiettò a quel punto il Drago disgraziato,
"Senza contare che, nell'esprimere la tua richiesta, hai detto Non importa come intendi farlo, mi basta solo che tu faccia sparire questo stramaledetto terzo occhio dalla mia vista..." si difese poi, citando le parole usate poco prima dallo stesso Tenshinhan;
"Non puoi certo dire che si vede ancora..." proseguì ulteriormente, non ancora contento della bravata appena compiuta; quasi volesse mettere il dito sulla piaga aggiunse inoltre:
"E poi sono stato anche bravo, no? Ho scelto la misura ed il colore giusto in maniera che si intonasse perfettamente alla tua pelle! Infatti quasi non si nota... altro che chirurgia plastica, sono un asso altroché!"; subito dopo si congedò, con un sorriso a trentadue denti quasi più grosso di lui, e dicendo:
"Ed ora posso finalmente andarmene, addio!"
Una volta pronunciate le ultime parole famose, Shenron scomparve in uno spettacolo di luci degno di un concerto rock, lasciando Tenshinhan completamente solo.




"Se avessi saputo che sarebbe stato così semplice risolvere il mio problema, mi sarei arrangiato per conto mio senza coinvolgere QUELLA CANAGLIA DI UN DRAGO che si diverte soltanto a prendersi gioco degli altri..." mormorò infine il guerriero.
Stava per librarsi in aria per tornarsene a casa quando, guardandosi intorno, si accorse che poco distante vi era uno strano pacchetto; una volta aperto, il sacchetto rivelò un ultimo scherzetto ai suoi danni da parte della creatura magica...


 
"Siccome sono magnanimo, eccoti un ultimo regalo: questa è la scorta, altrimenti quando si bagnerà o rovinerà quello che indossi ora, dove lo troverai un altro cerotto uguale? Attento a metterlo preciso, mi raccomando! Con affetto, Shen."




Questo recitava il biglietto che trovò all'interno, sopra numerosi pacchi di cerotti identici a quello che aveva addosso.
Alla prima occasione, pensò il povero Ten, probabilmente gliel'avrebbe fatta pagare a quel rettile demoniaco: magari per ripicca si sarebbe vendicato... mettendogli per scherzo le dita negli occhi!





*Tensing nel doppiaggio italiano
**mi serviva un motivo plausibile per giustificare in qualche maniera il desiderio espresso da Tenshinhan in questo capitolo, così me lo sono inventato di sana pianta

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Capitolo 10
*** Lunch ***


Desideri andati a male
Capitolo 10
Lunch*






"Per favore, appari Drago Shenron!" esclamò una voce femminile.
Il Drago, questa volta stranamente rassegnato ad essere sfruttato per l'ennesima volta da chissà quale personaggio in vena di chiedere chissà quale stramberia, apparve con un sonoro e sbrigativo schiocco.
Ebbe giusto il tempo di notare che il luogo in cui era avvenuta l'evocazione era piuttosto insolito (Un enorme campo di fiori? pensò perplesso) prima di notare chi gli stava di fronte, ovvero una graziosa donna dai fluenti riccioli blu che lo guardava intimidita.




"Allora, signorina" esordì Shenron, in vena di improbabili galanterie visto il modo in cui lo osservava la ragazza,
"Mi dici qual è il tuo desiderio?" chiese con un finto sorriso commerciale.
"Ecco... vede, signor Shenron, io..." cominciò Lunch timidamente,
"Signor Shenron?" la interruppe il Drago interdetto,
"Non che non apprezzi la formalità, sia chiaro, ma forse esageri un pochino... chiamami semplicemente Shenron, come fanno tutti..." 



La blu fece così un profondo respiro, per poi parlare nuovamente.
"Allora... vedi, Shenron, io desidero-" cominciò a dire, interrompendosi però improvvisamente a causa di uno starnuto improvviso, causato probabilmente dal polline; davanti al verde comparve così una donna dai capelli biondi, che in maniera aggressiva, naturalmente non prima di avergli puntato un'arma da fuoco tirata fuori da chissà dove proprio sul muso, sbraitò:
"Allora, maledetto Drago, cosa ti ha detto l'altra me?"




"Ma povero me, questa volta doveva proprio capitarmi una ragazza bipolare?" pensò Shenron tra l'interdetto ed il disperato; dopodiché, vedendo la sua interlocutrice visibilmente alterata, per non dire semplicemente furiosa, rispose con un stizzito:
"Non è riuscita a dirmi nulla, se proprio vuoi saperlo; tu invece cosa desideri, maledetta pazza?"
A quel punto, pur di potersene finalmente andare, avrebbe accettato di esaudire il desiderio di chiunque, fosse stato anche quello della prima persona che si sarebbe ritrovata a passare di lì per caso oppure di un maiale pervertito a caso...




"IO NON SONO PAZZA!" urlò la Lunch bionda,
"Certo, come no, in quel caso io sono Il mago di Oz..." si disse mentalmente lo squamato,
"Piuttosto, ritornando alle cose serie, io desidero un sacco di-" cominciò la donna, ma prima di poter finire a sua volta la frase le scappò un potente starnuto che permise in quel modo il ritorno della versione blu della stessa, cosa che lasciò il Drago come pietrificato sul posto dallo stupore.




"Oddio, scusami Shenron!" fece la giovane, visibilmente imbarazzata, naturalmente dopo avere abbassato l'arma che era ancora ad un palmo dall'enorme naso del rettile,
"Ho forse fatto qualcosa di-" domandò poi, mentre le scappava un nuovo starnuto.
Sotto gli occhi esterrefatti del Drago, Lunch ritornò così in versione bionda, puntando nuovamente la propria arma verso l'enorme muso di lui.
"Allora amico, stavo dicendo..." cominciò lei,
"Io desidero un sacco di sol-" proseguì.
Ma nuovamente, com'era accaduto poco prima, non riuscì a terminare la frase, a causa dell'ennesimo starnuto.




"Ragazza, direi proprio che decidere di evocarmi in un campo fiorito non è stata quella che si dice una brillante idea..." mormorò seccato Shenron, assistendo all'ennesimo ritorno della blu...
Nei successivi minuti infatti il Drago si ritrovò ad assistere sconcertato ad un continuo scambio delle due personalità di Lunch, causato dai continui starnuti di lei, e la cosa -a lungo andare- lo stava veramente infastidendo, soprattutto perché nessuna delle due era ancora riuscita ad esprimere il proprio desiderio!
Avrebbero finito, prima o poi, di scambiarsi di posto, si chiedeva oziosamente la creatura magica, oppure avrebbe dovuto rassegnarsi all'inquietante prospettiva di osservare quello stranissimo spettacolo per tutta l'eternità?




"E meno male che le personalità sono solamente due..." pensò ironicamente il chilometrico serpentone,
"Qua non finiscono più..." sbuffò poi, assistendo all'ennesimo scambio delle due versioni di lei.
Stava valutando se tirare fuori la pipa oppure una bella bottiglia di whisky, tanto per fare passare il tempo, quando alla fine...




"IO DESIDERO NON AVERE QUESTA DOPPIA PERSONALITA', NON CE LA FACCIO PIU'!" urlò improvvisamente la Lunch dai riccioli blu tutto d'un fiato, riuscendo finalmente a formulare la propria richiesta senza incappare in strani imprevisti di sorta.
"Alla buon'ora, finalmente ce l'ha fatta!" esultò Shenron, dopodiché si preparò ad esaudire il desiderio.




Apparve così la solita scontata, conosciutissima luce accecante, la quale avvolse la giovane; nel frattempo però a questa scappò l'ennesimo starnuto...
"Oh, per la miseria..." si disse il verde squamato... mai gli era capitato un fatto simile... cosa sarebbe successo ora?
Ma presto capì di non doversi preoccupare della correttezza di esecuzione delle proprie abilità; una volta scomparsa la luce infatti, il Drago stesso rimase senza parole...
Davanti ai propri occhi vide due giovani donne, all'apparenza dotate di identico aspetto, come se fossero state due gemelle: erano identiche in tutto compreso l'abbigliamento, ma una aveva fluenti riccioli biondi, mentre l'altra aveva invece i riccioli blu.
LE DUE PERSONALITA' DI LUNCH ERANO STATE SEPARATE!



"Grazie per avere esaudito la mia richiesta Shenron, GRAZIE!" disse la Lunch blu al Drago, sorridendogli grata.
"Finalmente non devo più avere paura di starnutire!" aggiunse.
Purtroppo però lo squamato non ebbe il tempo di gustarsi il suo momento di gloria, dato che la Lunch bionda era veramente furibonda:




"SHENROOOON!" urlò infatti quest'ultima al suo indirizzo,
"Che razza di storia è questa? Io volevo un sacco di soldi, non ritrovarmi una gemella tra i piedi accidenti!" esclamò, estraendo poi la propria arma e sparandogli persino addosso.
"Quella gemella, come la definisci tu, non è altri che la tua seconda personalità" spiegò pacatamente il rettile, mentre schivava ondeggiando in una specie di danza i proiettili della pazza bionda,
"E, dato che è stata lei a formulare per prima la propria richiesta, a te è andata male carina!" concluse poi, quasi a volerla prendere in giro, molto soddisfatto di essere uscito illeso dalla sparatoria.




A quelle parole, prevedibilmente, la bionda si infuriò ancora di più.
"TU!" fece alla blu,
"Come ti sei permessa di intralciare i miei piani?" le urlò contro.
Subito dopo le saltò addosso ed iniziò a picchiarla, neanche si fosse trovata su un ring di un incontro di wrestling femminile, mentre il Drago osservava sbigottito la scena.




"E' un vero peccato che non mi sia procurato i popcorn..." si ritrovò a pensare Shenron, chiamato per l'occasione il Drago sin troppo sarcastico.
Mentre si gustava la scena di lotta femminile, si domandò anche altre cose, ad esempio come mai la bionda avesse gettato via la sua preziosa arma preferendo le mani nude, oppure perché non gli fosse venuto in mente di creare un'arena di fango in maniera da rendere lo spettacolo ancora più interessante...
Solo a scontro ultimato -scontro a senso unico, tra l'altro, dato che la blu si era semplicemente limitata a farsi malmenare- il verde, ritornato finalmente serio, si congedò usando la sua classica frase di commiato:
"Ed ora che ho esaudito il desiderio, posso andarmene. Addio!" disse quindi, per poi scomparire senza lasciare alcuna traccia di sé.
Subito dopo l'uscita di scena della magica creatura, anche la Lunch bionda -la quale, dopo avere riempito di botte la propria gemella, sembrava molto più calma rispetto a prima- decise di levare le tende.




"Mah!" borbottò questa,
"Quel dannato Drago non mi ha aiutato per niente... non importa, vorrà dire che mi arrangerò da sola come ho sempre fatto finora!" esclamò; dopodiché tirò fuori una capsula moto dalla tasca dei pantaloncini e se ne andò per la propria strada, lasciando la Lunch blu completamente da sola, oltre che ridotta a mal partito.
"Se avessi saputo che di questo passo avrei finito per prenderle di santa ragione praticamente da me stessa, non avrei mai espresso un simile desiderio..." mormorò la giovane in un momento di autocommiserazione che probabilmente sarebbe presto svanito.
Ma ormai non poteva più tornare indietro...









*Laura nel doppiaggio italiano





NA: scusatemi per la lunghissima attesa, ma ho avuto diversi problemi personali...

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Capitolo 11
*** Trunks ***


Desideri andati a male
Capitolo 11
Trunks







"Appari Shenron!" comandò una voce maschile dal tono autoritario.
Il Drago, come sempre scomodato suo malgrado, apparve non appena sentita la formula magica, trovandosi così dinanzi a Trunks e alla sua testa dall'insolito colore lilla.
"Ok ragazzo, avanti..." cominciò Shenron senza minimamente preoccuparsi di nascondere la propria frustrazione,
"DIMMI COSA DIAVOLO DESIDERI E FACCIAMOLA FINITA!" sbraitò dopo un paio di secondi, quelli che gli servirono per inalare un mastodontico quantitativo d'aria che, nell'uscire dalle sue fauci, provocò un piccolo tornado.
"Vedi di non urlare accidenti, vuoi rovinare tutto?" replicò allarmato il giovane,
"Dopo tutta la fatica che ho fatto per riuscire ad evocarti senza che i miei lo venissero a sapere! E tu urli talmente forte da poter essere sentito per l'intera città? Abbassa la voce!" ordinò.




Solo in quel momento Shenron si rese conto di come il mezzo Saiyan, pur essendo il presidente della Capsule Corporation, non lo avesse evocato nella sua rinomata sede, bensì in un piccolo prato poco fuori città.
"E di' un po' signorino..." volle sapere a quel punto il Drago curiosone,
"Come puoi pensare che non si accorgano della mia presenza se, ogni volta che appaio in tutta la mia splendida abbagliante e magnifica grandezza, il cielo diventa di colpo scuro?"
"E' proprio per questo motivo che ho deciso di aspettare che si facesse notte fonda prima di recitare la formula magica! Vedi quanto posso essere geniale?" si vantò sghignazzando il glicine,
"Piuttosto, adesso posso passare al desiderio, oppure hai prima intenzione di farmi il terzo grado, razza di ficcanaso che non sei altro?" aggiunse poco dopo, tornando serio ed incrociando le braccia al petto nella tipica postura solitamente sfoggiata dal padre.




"Ho capito, ho capito..." sbuffò quindi il verde,
"Allora, dimmi, qual è la tua richiesta ragazzo?"
"Caro Shenron..." e nel pronunciare tali parole assunse un tono basso, da cospiratore,
"... Desidero non essere più il presidente della Capsule Corporation!" annunciò infine Trunks.
Il Drago, nel sentire tale frase, desiderò come non mai poter avere le braccia e non essere un povero rettile, così da poter fare un bel facepalm o almeno pensare senza sembrare matto Mi cadono le braccia: davvero il giovane voleva rinunciare ad un lavoro assicurato?




"Dammi solo una buona ragione per questo tuo desiderio!" s'inalberò il serpentone,
"Sei a capo dell'intera milionaria azienda... e, in questo periodo economico incerto, tu vuoi rinunciare a tutto questo?" chiese.
"Sì!" rispose il mezzo Saiyan,
"Il sottoscritto non è un tipo da stare sepolto in mezzo alle scartoffie, sono più una persona che ama vivere appieno la vita, ho bisogno di movimento, di avventure!* Senza contare inoltre quant'è noioso il mio lavoro, davvero non ne hai idea, sono ridotto a scappare in volo dalla finestra..." spiegò poi in un impeto di frustrazione.
"Questo è il colmo, il giovanotto è appena entrato nel mondo del lavoro e già si lamenta della vita..." mormorò a bassa voce Shenron,
"PARLA PROPRIO QUELLO CHE COMINCIA A ROMPERE LE SCATOLE NON APPENA VIENE EVOCATO, NELL'INUTILE SPERANZA DI NON RITROVARSI POI A LAVORARE PER ESAUDIRE I DESIDERI ALTRUI!" sbraitò a quel punto il glicine per sfogarsi.
Nonostante il Drago avesse tenuto basso il volume, la sua protesta era infatti stata ugualmente sentita dal ragazzo.




"E cosa dovrei fare sentiamo..." sbuffò allora il lavativo delle sette sfere,
"Mi servirebbero, come dire, delle istruzioni al riguardo..." specificò poi notando l'espressione interrogativa del mezzo Saiyan; aveva già in mente un'ideuzza per ricompensare le fatiche del giovanotto e sperava di riuscire a fregarlo approfittando della ancora giovane età di questi.
"Ti do volentieri carta bianca Shenron, basta che mi aiuti ad evitare gli impegni che ho come presidente della Capsule Corporation!" gli rispose Trunks,
"E vedi di fare alla svelta grazie, se mi scoprono sono guai..."
"E va bene ragazzo." disse, all'apparenza accondiscendente, il Drago,
"Adesso esaudisco il tuo desiderio..."



IHIHIHIIH... POVERO ILLUSO...




Apparve così la solita onnipresente luce accecante, la quale impedì al giovane di vedere cosa stesse succedendo; una volta che questa fu svanita, si udì un fragoroso boato che fece addirittura tremare il terreno circostante.
"Ma cosa diavolo?" si chiese Trunks, alzandosi in volo, sempre più in alto, per cercare di capire cosa stesse accadendo.
Tra le urla che, seppur flebili, si percepivano e le sirene provenienti dalla città, dapprima il nefasto evento si manisfestò con una colonna di fumo denso e nero, mischiato con un polverone di proporzioni assurde...
Identificato il luogo, il glicine rimase letteralmente inorridito da tale vista: la sede della Capsule Corporation!
Volò con la massima celerità sul posto non potendo credere a ciò che gli si presentava davanti: la C. C. era stata ridotta ad un cumulo di macerie, e facendo due più due capì cos'era successo.




SHENRON AVEVA APPENA FATTO ESPLODERE L'AZIENDA DI FAMIGLIA!




"SHENROOOOON!" sbraitò il lilla, ancora sconvolto dalla cosa,
"D'accordo che ti avevo dato carta bianca, ma dovevi proprio fare il Drago dinamitardo per esaudire una semplicissima richiesta?" sbottò all'indirizzo del testone squamato che lo aveva seguito a distanza ravvicinata per meglio godersi lo spettacolo: il Drago era infatti talmente grande che, per coprire la pur non brevissima distanza che separava la Capsule Corporation dal praticello dell'evocazione, gli era bastato allungarsi un pochino.
"Mettila su questo piano ragazzo..." replicò tranquillamente l'altro, agitando i baffoni lunghissimi con un certo compiacimento,
"Adesso come possono pretendere che tu diriga un'impresa che di fatto non esiste più?" aggiunse con un ghigno presente sul suo gigantesco muso,
"MA COSI' ANDIAMO IN FALLIMENTO! CI HAI PENSATO OPPURE NO?" urlò esasperato il mezzo Saiyan,
"Scusa eh, ma a me cosa importa?" chiese la creatura magica con fare innocente;
"Avresti dovuto pensarci prima a questo fattore..." lo redarguì poi tornando serio.




Prima che il lilla potesse protestare venne raggiunto dai suoi genitori, i quali avevano già vissuto in passato la sventura di evocare il Drago: Bulma aveva infatti l'aspetto di una bambola a grandezza naturale**, mentre Vegeta sembrava più un elfo che il principe dei Saiyan***.
Entrambi inoltre, a causa dell'esplosione, erano parecchio impolverati, anche se fortunatamente -grazie al capelli a fiamma che con i suoi ottimi riflessi era volato fuori in tempo dalla C. C. portando la donna con sé- erano ancora tutti interi...
"Ma cosa diavolo è successo?" fece la scienziata scostandosi la polvere di dosso,
"Stavo lavorando al computer quando è cominciato ad esplodere tutto con un gran boato! Ho fatto appena in tempo ad afferrare il pc ed è arrivato questo scimmione che sbraitando mi ha portata via in volo, tenendomi come se fossi stata solo un povero sacco di patate!" si lamentò poi, indicando il compagno.
"Tsk, ingrata, intanto ho salvato sia la tua vita che il tuo computer..." replicò senza mezzi termini l'elfo Vegeta a quell'affermazione della bambola vivente.




Poco dopo i due si accorsero del quarto incomodo, ovvero il Drago sghignazzante e... capirono.
"Trunks, perché diavolo hai evocato questa canaglia?" sbraitò il padre di lui.
"Ecco, io-" cominciò il glicine, venendo però interrotto dallo squamato, che trillò un allegro:
"Tuo figlio non voleva più essere il presidente della C. C, e così ho fatto sparire l'intera società!" detto con una tranquillità a dire poco disarmante.
Il Drago, se solo avesse potuto, avrebbe riso in faccia a quei tre, ma doveva pur mantenere un certo contegno...




Nel sentire da Shenron come questi avesse fatto sparire l'intera società alla turchina venne un orrendo sospetto.
La donna cominciò quindi ad armeggiare con il proprio computer, scoprendo come ogni cosa riguardante la Capsule Corporation fosse sparita: conti, progetti, azioni, e persino l'intera banca dati...
"Donna, ma ti sembra questo il momento di giocare con il computer?" volle sapere Vegeta,
"NON STO MICA GIOCANDO, SCIMMIONE!" urlò la scienziata all'indirizzo del moro,
"QUEL DISGRAZIATO DI UN DRAGO HA FATTO SCOMPARIRE OGNI COSA, OGNI COSA!" disse poi, mettendosi platealmente le mani tra i capelli e cominciando a tirarli disperata, scuotendo la testa.
"Mi stai dicendo che ormai non esiste più niente?" capì a quel punto il Saiyan-elfo.
"Proprio così..." rispose lei ora inviperita.




A quel punto si scatenò il finimondo, e tre teste a dire poco furiose si girarono verso il gigantesco squamato: Bulma fissò il Drago con uno sguardo al vetriolo, mentre Vegeta -oltre a guardare male la stessa creatura magica ed il figlio a momenti alterni- allungò le proprie braccia in avanti, in una posizione particolarmente pericolosa nonché familiare...
"Un momento!" fece la canaglia, cioè Shenron,
"Vorresti attaccarmi proprio qui, con il rischio di distruggere tutto?"
"Tanto hai già distrutto tutto maledetto rettile, senza contare di come hai già rovinato le nostre stesse vite, perciò..." rispose sadico il principe, caricando il proprio attacco e puntando la creatura,
"FINAAAAL-" disse poi, ma a quel punto il verde si dileguò con un
"Ok, addio!" detto con tono terrorizzato per poi sparire, volatilizzandosi con uno sbrigativo funghetto di fumo biancastro.




"Se avessi saputo che sarebbe finita così, non avrei mai chiesto aiuto a quel dannato Drago..." mormorò Trunks, tra il mogio ed il disperato.
Mentre stava cercando una scusa, un modo qualsiasi che gli evitasse almeno il linciaggio se non un rimedio per quel colossale errore commesso, venne raggiunto da una Bulma ed un Vegeta ancora furibondi, che cominciarono a sbraitargli addosso con sguardo omicida.
Non si seppe mai cosa accadde in seguito al povero lilla, vista la reazione dei genitori di lui, ma di sicuro non finì per niente bene...





*ok, facciamo che questo what-if è ambientato poco prima della serie GT...
**palese riferimento al capitolo 2
***palese riferimento al capitolo 3






NA: mi scuso con i fan di Trunks, ma visto quello che ha combinato il ragazzo non potevo certo fargliela andare di lusso...
*detto questo si prepara a ricevere chissà quante sfuriate da parte di coloro che leggeranno il capitolo odierno*

 

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Capitolo 12
*** C18 ***


Desideri andati a male
Capitolo 12
C18






"Vieni fuori, Drago Shenron!" comandò una voce di donna.
Il Drago, interrotto il suo pisolino a causa della chiamata, apparve in mezzo a vari giochi di luce degni di una discoteca, ritrovandosi dinanzi la figura minuta di C18.




"Spero che tu non voglia chiedermi di ritornare un essere umano" iniziò subito il rettile,
"Sai che non posso farlo..."
La bionda, per tutta risposta, lo fulminò con lo sguardo, quasi come a dire all'altro Ancora non sei apparso, e già cominci a scocciare, non è possibile; il verde decise così di ridimensionare il proprio ego, e di passare alla ormai collaudatissima formula di rito; 
"Lasciamo perdere... allora, qual è il tuo desiderio?"




"Shenron" rispose la donna dopo avere fatto un lungo respiro,
"Voglio che tu trovi un modo per fare sì che la sottoscritta sia sempre alla moda!" pronunciò con tono solenne.
"Sapevo che sei un'appassionata di moda" replicò lo squamato, trattenendo l'impulso di definire la cyborg come ossessionata dalla moda, altro che semplice appassionata,
"Ma, conoscendoti, pensavo che avresti chiesto tantissimi soldi così da poterti comprare chissà quanti vestiti firmati..."
"No, grazie... persino i sassi, ormai, sanno quello che potresti combinare nel caso qualcuno arrivasse a chiederti di esaudire un simile desiderio*" replicò C18,
"Ricorda inoltre che il concetto stesso di moda, come quello di essere alla moda, è estremamente volubile, e proprio per questo cambia continuamente; di questo passo, non finirei mai di comprare abiti su abiti, finendo così per non avere più spazio nella mia povera casa... a questo punto, per me, ma anche per te, penso che sia più conveniente chiederti di trovare un modo che mi permetta, qualunque cosa succeda, di essere sempre alla moda senza arrivare a spendere un patrimonio ad ogni singolo cambio di stagione!" spiegò poi la donna.




A quel punto il Drago ebbe come un'illuminazione.
"Aaaaahhhhh; allora non hai bisogno del sottoscritto, biondina!" affermò lo squamato,
"E di cosa avrei bisogno, sentiamo..." replicò sarcasticamente C18 alzando gli occhi al cielo,
"A te serve un personal stylist!" rispose allegramente il chilometrico rettile.
Vedendo l'espressione sbigottita, oltre che gli occhi azzurri a dire poco sgranati, dell'altra, il Drago precisò:
"Voglio dire, hai bisogno di qualcuno che ti consigli sulle nuove tendenze della moda, sugli stili di abbigliamento, sui colori e sul trucco da utilizzare in ogni occasione, ecco cosa sarebbe perfetto per te!"
"E tu mi hai rifilato tutta questa pappardella solo per spiegarmi cosa diavolo è un personal stylist?" volle sapere la cyborg.
"Hai detto te di volere essere sempre alla moda..." rispose tranquillamente Shenron,
"A proposito, deciditi ad esprimere il desiderio, grazie; io non ho tutto il giorno da perdere..." continuò,
"MA SE FINORA SEI STATO TU QUELLO CHE HA SOLO PERSO TEMPO!" sbraitò inviperita la bionda; vedendo poi il Drago nell'atto di sbuffare letteralmente dalle orecchie, decise di accontentarlo e disse
"Shenron, io desidero avere dalla mia parte un esperto personal stylist, così da conoscere tutti i trucchi necessari per essere sempre alla moda!" pronunciò quindi la donna.
"Come desideri, mia signora..." rispose lo squamato abbozzando un inchino, come a prenderla in giro, preparandosi poi ad esaudire la richiesta dell'altra.
Nel frattempo però, il verde sghignazzava come una iena: sapeva già chi tirare fuori dal cilindro per l'occasione...





Davanti alla sorpresa C18 apparve così l'ormai conosciuta, oltre che scontatissima e -agli occhi dei lettori- noiosa, luce accecante, la quale, però, le impedì di vedere cosa stesse accadendo realmente.
"Finalmente quel lavativo si è deciso ad esaudire il mio desiderio!" era tutto quello che pensava in quel momento.
Quando, alla fine, la luce scomparve, la donna si ritrovò davanti agli occhi una figura a lei familiare, e...




"SHENROOOOOON!" urlò la bionda,
"Ti avevo chiesto un personal stylist, IO! Da quando in qua quel sempliciotto di Son Goku è un esperto di moda, si può sapere? E, soprattutto, da quando avrebbe i capelli rosa?" proseguì furibonda.
La persona in questione, infatti, era in tutto e per tutto identica a Goku: le uniche caratteristiche che li rendevano diversi erano il suo vestiario, completamente di colore nero, e naturalmente i suoi capelli, i quali -invece di essere corvini- erano appunto rosa.
"Guarda che quello non è Son Goku, signorina" rispose pacatamente il Drago,
"Infatti il mio nome è Black, biondina - aggiunse il nuovo arrivato - e sarò il tuo magnifico, fantastico, oltre che fantasmagorico, personal stylist, il quale ti mostrerà tutti i segreti per essere sempre la più fashion in qualunque occasione, dalle feste mondane alla vita di tutti i giorni, devi esserne onorata, bellezza!" si presentò con un sorriso da stregatto stampato sulla faccia, autoelogiandosi come se non ci fosse un domani.
Alla vista degli abiti indossati da C18, però, assunse un'espressione come orripilata, per poi gridare a squarciagola un "ORROOOOREEEEE!" sgranando gli occhi all'inverosimile.
"Non posso negare che tu sia estremamente carina - affermò poco dopo il Rosé - ma hai commesso il gravissimo errore di indossare una tuta rosa che non solo non ti sta affatto bene, ma non è per niente alla moda!"




"Ma, con tutte le persone che ci sono a questo mondo, dovevi proprio fare arrivare quel povero megalomane?" protestò la bionda indicando il sosia di Goku,
"Avevo bisogno di qualcuno a buon mercato, non navigo mica nell'oro, sai..." spiegò Shenron senza minimamente scomporsi,
"Così ho deciso di fare una capatina all'altro mondo, precisamente da Re Enma, così da chiedergli di concedere 24 ore di libertà vigilata al qui presente Rosé, a patto però che questi aiutasse una persona che ne avesse veramente bisogno; dato che il tipo si è professato un esperto di moda, ho scelto lui!" concluse con un innocentissimo sorriso a mille denti.



"Cominciamo subito, allora!" affermò l'improvvisato stylist, per poi avvicinarsi a C18 con le mani a mezz'aria e le dita che si muovevano come tentacoli nel palese intento di cambiarle i vestiti, *mossa non molto da rating verde*
"Non osare toccarmi, Saiyan!" urlò la donna, mollandogli un sonoro ceffone; dopodiché disse a Shenron "Quello è solamente un maniaco, altro che esperto di moda!" indicando il Rosé nell'atto di massaggiarsi la guancia.
"Accontentati, cocca, te lo scordi che vada a cercare un altro personal stylist per la tua bella faccia..." mormorò a quel punto la canaglia, cioè, il Drago.



"Posso sapere cosa non va in me? Andiamo, voglio solo renderti fashion, biondina, esattamente lo sono io... guarda che magnifica persona sono, con questi capelli rosa, la mia linea slanciata, il mio sguardo tagliente e questo abito nero che sta bene con tutto" affermò Black, pavoneggiandosi esattamente come avrebbe fatto il puffo Vanitoso in persona dinanzi ad uno specchio,
"E me lo chiedi? Seriamente?" chiese la bionda.
"Prima mi hai detto che io non sono per niente alla moda-"
"-guarda che quella a non essere alla moda è la tua tuta, tesoro..." la interruppe il Rosé,
"E NON INTERROMPERMI!" sbraitò C18, per poi continuare con un
"Senza contare come hai cercato di mettermi le mani addosso con una stupida scusa; sorvoliamo sul quel colore di capelli semplicemente ridicolo..."
"Mica è colpa mia se tu non vuoi collaborare, piccola - si difese Black - e comunque i miei capelli non sono per niente ridicoli, anzi, sono di una rara tonalità di rosa antico che mi rendono bello come un fiore velenoso, leggiadro e letale - aggiunse piccato - siamo messi proprio bene, guarda, non conosci nemmeno la vera bellezza!" concluse,
"E secondo te quei capelli rappresentano la vera bellezza? Ma non scherzare, amico!" replicò la cyborg. 



"Ok, poniamo fine a questa inutile farsa..." intervenne il disgraziato, cioè il lucertolone; il quale, con un ghigno draghesco, si avvicinò ai due sfoderando un sorrisino a dire poco inquietante, per poi ammanettarli inaspettatamente con dei bracciali speciali fatti di aura!
"MA COSA?" urlarono i due all'unisono,
"Shenron, cosa significa questo?"
"Elementare, miei cari; così facendo prendo due piccioni con una fava!" sogghignò la creatura magica,
"Da un lato mi assicuro che tu rimanga soddisfatta del mio lavoro" disse a C18, per poi rivolgersi a Black con un
"Dall'altro mi assicuro che tu, giovanotto, non possa scappare chissà dove durante queste 24 ore!" detto con un tono da cospiratore, guadagnandosi così un'occhiataccia da entrambi.




"Ma come puoi pretendere che rimanga soddisfatta di quel maledetto molestatore, senza contare il suo essere idiota, il pessimo gusto nel vestire, quei ridicoli capelli sparati, per di più rosa, e la parlantina a dire poco esasperante?" domandò a quel punto la bionda, squadrando il rettile svolazzante con uno sguardo al vetriolo,
"Parla quella che non solo non sa vestirsi alla moda, ma nemmeno prova ad ascoltare i consigli di chi, senza ombra di dubbio, ne sa molto più di lei..." sbuffò il Saiyan Rosè,
"Non prendermi in giro!" gli urlò l'altra nelle orecchie,
"A proposito, ragazzi" li interruppe il Drago "forse, se decideste di collaborare, potrei fare un pensierino sul liberarvi all'istante da quei bei braccialetti, naturalmente una volta che avrete finito, ovvio..." ammiccò poi.
"Braccialetti un paio di palle..." rispose irritata la povera androide all'indirizzo del Drago,
"E va beh... a questo punto sarà meglio darsi da fare, allora..." convenne il Saiyan Rosé, rivolgendosi più a se stesso che agli altri.




"Sinceramente parlando, sei davvero carina, ragazza" cominciò quindi Black,
"Peccato solo che quella tuta rosa che indossi sia praticamente inguardabile e, soprattutto, fuori moda..."
"Parla proprio quello che porta i capelli di un colore assurdo..." pensò tra sé e sé la cyborg, per poi sbraitare subito dopo un "Non ho mica chiesto di avere proprio te come mio consulente di moda!" all'indirizzo del Rosé.
Il Rosé, ignorando completamente le parole della bionda, stava intanto continuando il proprio spettacolo,
"Secondo me dovresti usare un trucco leggero, indossare abiti dai colori pastello, delicati, non quella tuta da ginnastica vecchio stile, mia cara..."
"Se seguissi i tuoi consigli sembrerei un patetico confetto, non una persona alla moda!" disse a quel punto la bionda tentando la fuga, impedita però dalle manette create dal Drago.
A quel punto C18, stufa di tutto quell'inutile teatrino, bombardò l'improvvisato stilista di Ki Blast, ottenendo, come risultato, di colorare semplicemente il Rosè di nero, senza però provocargli alcun danno fisico di sorta.
"Non sei per niente carina con me, ragazza; vuoi farmi piangere, di' la verità..." reagì Black sfoggiando finte lacrime da coccodrillo.




"Non potevi scegliere un personal stylist peggiore" urlò infine la donna al Drago,
"NON SEI ALTRO CHE UN BUONO A NULLA!"
Poco dopo cominciò, senza rimpianto alcuno, a bombardare proprio lui di Ki Blast!
Visto il disastro appena combinato dallo stesso, si disse la cyborg, tanto valeva vendicarsi facendolo fuori, tanto nessuno ne avrebbe sentito la mancanza...
"Quel tipo ha ragione, non sei affatto carina con gli altri!" protestò il rettile schivando i colpi della donna con una sorta di danza acrobatica,
"Il tuo desiderio è stato esaudito, addio!" disse, dopodiché si diede alla fuga alla velocità di un missile, non prima di avere fatto cadere a terra uno strano oggetto sotto gli occhi increduli di C18.
La bionda, una volta raccolto l'oggetto, scoprì che si trattava di una carta di credito; alla stessa c'era attaccato un bigliettino...


 
"Non la meriteresti, visto il modo in cui mi hai ringraziato, ma per questa volta voglio essere buono.
Puoi usare questa carta di credito illimitata per essere sempre alla moda, considera tutto questo una sorta di regalo di consolazione, visto come non ti è piaciuto il tuo personal stylist.
Shenron"




"Almeno, alla fine, qualcosa di buono l'ha fatto, quel disgraziato di un Drago..." pensò C18, contemplando la carta,
"Vorrà dire che, dopo essermi liberata di questo pazzoide, andrò a fare del sano shopping sfrenato; e speriamo che Crilin non venga mai a sapere di questa storia, non vorrei che mi faccia il geloso..." concluse.
Nel frattempo, però, la bionda avrebbe avuto a che fare con Black e le sue manie di grandezza per 24 ore filate, essendo rimasti l'uno ammanettato all'altra proprio per colpa della stupida iniziativa di Shenron.
Con il senno di poi, si disse, non avrebbe mai espresso il desiderio, visto come alla fine di quell'interminabile giornata avrebbe rischiato -grazie al Saiyan Rosé ed alle sue inutili chiacchiere- di diventare completamente pazza...









*riferimento al capitolo 6 di questa stessa raccolta

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