1960

di bbhyung
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1 ***
Capitolo 2: *** 2 ***
Capitolo 3: *** 3 ***
Capitolo 4: *** 4 ***
Capitolo 5: *** 5 ***
Capitolo 6: *** 6 ***
Capitolo 7: *** 7 ***
Capitolo 8: *** 8 ***
Capitolo 9: *** 9 ***
Capitolo 10: *** 10 ***
Capitolo 11: *** 11 ***
Capitolo 12: *** 12 ***
Capitolo 13: *** 13 ***
Capitolo 14: *** 14 ***
Capitolo 15: *** 15 ***
Capitolo 16: *** 16 ***
Capitolo 17: *** 17 ***
Capitolo 18: *** 18 ***
Capitolo 19: *** 19 ***
Capitolo 20: *** 20 ***
Capitolo 21: *** 21 ***
Capitolo 22: *** 22 ***
Capitolo 23: *** 23 ***
Capitolo 24: *** 24 ***
Capitolo 25: *** 25 ***
Capitolo 26: *** 26 ***
Capitolo 27: *** 27 ***
Capitolo 28: *** 28 ***
Capitolo 29: *** 29 ***
Capitolo 30: *** 30 ***
Capitolo 31: *** 31 ***
Capitolo 32: *** 32 ***
Capitolo 33: *** 33 ***
Capitolo 34: *** 34 ***
Capitolo 35: *** 35 ***
Capitolo 36: *** 36 ***
Capitolo 37: *** 37 ***
Capitolo 38: *** 38 ***
Capitolo 39: *** 39 ***
Capitolo 40: *** 40 ***
Capitolo 41: *** epilogo ***



Capitolo 1
*** 1 ***


Baekhyun si stava preparando per andare a cena fuori con sua madre, avrebbero trascorso una serata tranquilla insieme, per festeggiare il compleanno della donna. Mentre legava la cravatta pensava a cosa avrebbe dovuto fare l'indomani, aveva sicuramente degli impegni dopo l'università ma non gli venivano in mente, così chiese aiuto. "Cosa devo fare domani?" disse ad alta voce, guardando il sottile schermo attaccato alla parete. Una volta riconosciuta la voce del proprietario e la richiesta, una piccola spia blu si accese, rivelando il calendario con tutti gli impegni del ragazzo.

"Domani, trenta maggio quattromiladue, devi accompagnare Kyungsoo da suo padre." disse una voce robotica, Baekhyun si schiaffeggiò la fronte - e si sentì stupido per averlo fatto subito dopo. Non aveva voglia di stare fuori casa tutto il giorno, aveva bisogno di tempo per studiare ma soprattutto per rilassarsi, tuttavia non se la sentiva di bidonare il suo migliore amico. Realizzò di essere pronto così uscì dalla stanza e poi dalla casa, insieme a sua madre. Passarono, come previsto, la serata a divertirsi e a scherzare, Baekhyun amava la donna che lo aveva cresciuto più di ogni altra cosa al mondo e avrebbe fatto di tutto per lei.

"Grazie per avermi offerto la cena." sorrise la donna, Baekhyun credeva che pagare al posto suo fosse il minimo, in fin dei conti era la sua serata. E dopo tutto quello che lei aveva fatto per suo figlio, spendere i soldi che aveva guadagnato per renderla felice non gli sembrava uno spreco, ma un modo superficiale per dimostrarle la sua riconoscenza. Decisero di passeggiare per la città, Baekhyun alzò un attimo lo sguardo - non riusciva a vedere le stelle. Oltre ai numerosi grattacieli, le macchine volanti quella sera erano più numerose del solito, gli impedivano di distinguere chiaramente cosa ci fosse sopra la sua testa. "A cosa pensi?"

"Ah? A niente." ritornò coi piedi per terra, sua madre lo aveva fatto riprendere.

"Sembri stanco, anche io lo sono e domani dobbiamo fare molte cose entrambi. Andiamo a riposare?" chiese, ovviamente Baekhyun accettò sollevato, sapere di poter recuperare delle ore di sonno non gli dispiaceva, la sera precedente aveva festeggiato con i suoi amici e aveva fatto tardi, quindi si sentiva molto assonnato. Ritornarono a casa - fortunatamente non si erano allontanati di molto, infatti ci volle poco - e Baekhyun salutò sua madre, dopodiché andò in camera sua a sistemare tutto ciò che gli sarebbe servito l'indomani, una volta finito avrebbe dormito. 

"Oh, andiamo." si lamentò, scarabocchiando su un foglio con una penna. Il suo tablet era fuori uso quindi doveva arrangiarsi così, era terribile per lui. "Fottuti oggetti storici." si lamentò, da quella cosa non usciva neanche un po' d'inchiostro, non riusciva a scrivere. Si alzò nervoso e andò a cercare una penna funzionante ma, naturalmente, in casa non ne avevano. Gli capitò di passare davanti al vecchio studio di suo padre, i ricordi presero il possesso della sua mente e si ricordò di come, quando da piccolo giocava lì, fosse pieno di penne, calamai, macchine da scrivere e roba simile. Abbassò la testa e poggiò la mano sul pomello, poi fece un respiro profondo, odiava entrare in quel posto perché gli portava alla mente troppi brutti ricordi. Quando suo padre morì era ancora un bambino, non riusciva neanche a passare davanti quella porta senza avere un attacco d'asma, fortunatamente crescendo quella malattia respiratoria era scomparsa grazie alle medicine innovative, ciò non toglieva niente al fatto che odiasse entrare lì e che si sentisse male facendolo. Infilò la chiave nella serratura, fece roteare il pomello e aprì la porta, aveva solo bisogno di una penna, nient'altro.

La scrivania che un tempo era disordinata e piena di cianfrusaglie era sgombra, non c'era niente sopra, se non una foto incorniciata della loro famiglia. Baekhyun chiuse la porta e decise che avrebbe passato un po' di tempo lì, nonostante le sensazioni negative che stava provando guardò la foto e cominciò a ricordare, non voleva mandare via tutto ciò, gli piaceva riportare alla mente il profumo di suo padre, se faceva attenzione riusciva ancora a sentirlo. Ricordò di come quando l'uomo morì e nessun collega andò a fare le condoglianze a sua madre, piuttosto si impegnarono di inviare una squadra di uomini armati a casa loro, a sequestrare tutti i documenti e i quaderni pieni di ricerche e studi approfonditi dell'uomo, perché erano stati definiti pericolosi per l'incolumità della popolazione. Baekhyun allora non sapeva cosa significasse, ma crescendo lo aveva capito... che suo padre non era morto per caso.

Dopo un paio di minuti si alzò dalla poltrona, provò ad uscire ma la porta era bloccata, stupidamente si ricordò del fatto che fosse impossibile aprirla senza chiave - che aveva lasciato fuori, la tenevano sempre appesa al pomello e aveva evitato di portarla all'interno. Velocemente si portò entrambe le mani alle tasche dei pantaloni, aveva lasciato il telefono nella sua camera. Poteva urlare ma sua madre non lo avrebbe sentito, stava dormendo in camera sua, quella che si trovava da tutt'altra parte del corridoio. Non si stava disperando, sapeva che c'era un modo per uscire, così cercò la chiave della porta segreta - come la chiamava sempre suo padre - e una volta trovata si preparò ad uscire. Non aveva mai oltrepassato la porta segreta, non gli era permesso, ma molte volte aveva visto suo padre usarla e sapeva che sarebbe sbucato nel garage, poi rientrare in casa sarebbe stato semplice. L'uomo gli aveva detto che non doveva andarci mai, ma scosse la testa e disobbedì per l'ennesima volta a suo padre, era per una buona causa.

Una volta aperta la porta posta dentro l'armadio ci entrò, era piccola ma riusciva a passare se abbassava leggermente la testa, c'era un solo problema - era buio e non aveva una torcia. E lui aveva paura del buio, se ne accorse troppo tardi, era arrivato abbastanza lontano.

Cercando di tornare indietro fece cadere la chiave a terra, oltre a non vedere niente ora doveva calarsi per cercarla, si stava odiando. Con il palmo della mano percorreva tutto il pavimento freddo, sentì come un rialzamento, una maniglia di ferro - che fosse quella la porta che conduceva al garage? Cercò di sollevare il pezzo di legno e vide la luce, era decisamente quella, si calò senza prestare troppa attenzione, teneva solo gli occhi fissi sul pavimento che sembrava vicino - non appena mise i piedi per terra realizzò di essere finito in una stanza che non era il garage. E realizzò anche di essere fregato. 

La stanza era piccola, piena di documenti, carte sparse qua e là, penne, e altre cose inutili, quali una boccia di vetro vuota e una lampada accesa. Perché quella lampada era accesa? Stava tremando a causa della paura e dell'ansia, cercò di capirci qualcosa ma i documenti sembravano parlare una lingua a lui sconosciuta, sotto un mucchio di carte trovò un orologio. Lo prese, era molto vecchio, riusciva a vedere gli ingranaggi muoversi - come faceva a non essere scarico? La data era esatta, quell'orologio non si era fermato mai da quando era stato messo in funzione, ma questo Baekhyun non lo sapeva. E non conosceva neanche i pericoli di quello strumento apparentemente innocuo. Lo mise al polso, soffiò e mandò via la polvere, poi usò la rotellina per far muovere i quadratini con i numeri, andò avanti e poi tornò indietro, non sapeva neanche perché ci stava giocherellando, forse voleva solo provare a far funzionare quell'aggeggio.

Cominciò a sentire le ginocchia pesare a causa della troppa stanchezza, senza rendersene conto si accasciò sulla sedia, la testa finì sul tavolo e lui cadde in un sonno profondo.

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Capitolo 2
*** 2 ***


Quando Baekhyun si svegliò sentì la differenza - nell'aria, nei suoi vestiti, sulla sua pelle, quello non era il suo letto. Si alzò di scatto, spostava velocemente la testa a destra e a sinistra, quella non era nemmeno la sua stanza. Saltò giù da quel materasso scomodo spaventato, poi si fermò a pensare a una cosa. E se fosse un sogno? Provò a pizzicarsi ma sentiva solo dolore, inoltre non gli sembrava affatto un sogno, le sensazioni orribili che stava provando erano reali. Aprì la porta facendo rumore e vide suo fratello in piedi davanti a lui, lo riconobbe subito e a dir la verità un po' si tranquillizzò nel vedere un viso familiare. Era suo fratello, era vestito in maniera strana ma il viso era quello, i tratti che lo avevano da sempre distinto erano i suoi. "Spiegami che succede." disse ad alta voce, usò entrambe le mani per afferrargli la camicia e spingerlo contro il muro. "Dimmi dove sono!" urlava, e l'altro non diceva niente. "Ti ho detto di dirmi dove sono, cazzo!"

"Mamma, Baekhyun sta avendo un attacco." si limitò ad urlare il ragazzo, si liberò con facilità dalla presa del fratello e fu lui a bloccare le mani del maggiore, nonostante fosse più piccolo di Baekhyun era più forte e più robusto, era facile per lui controllarlo in quei momenti.

"Lasciami stare!" gridò cominciò a dimenarsi, non appena vide sua madre andare verso di loro con una siringa piena di chissà cosa, spalancò gli occhi. "Lasciami! Lasciami, pezzo di merda! Che cosa state -." stava dicendo, ma la donna cominciò a iniettare il liquido trasparente nel braccio magro di Baekhyun, che si sentì subito girare la testa. Le gambe cedettero e per fortuna c'era suo fratello a tenerlo, lo adagiò sul suo letto, Baekhyun si sentiva più calmo, come se avesse smesso di pensare a tutto, gli occhi si stavano chiudendo e aveva sonno. L'ultima cosa che vide prima di addormentarsi furono i visi di sua madre e suo fratello, uno più deluso dell'altro.

Si svegliò a causa della luce, una luce forte che gli dava fastidio e che un medico gli stava proiettando direttamente sulle palpebre abbassate, si sentiva ancora stordito infatti si guardò intorno per cercare di comprendere, non era la sua stanza, bensì quella in cui si era risvegliato quella mattina, la situazione non era cambiata. "Come ti senti?" domandò l'uomo, la sua barba era folta e grigia e la pelle secca e piena di rughe, Baekhyun non vedeva una persona così poco curata da anni.

"Io non ti conosco." sputò, cercò di alzarsi ma l'uomo lo fermò con la sua mano.

"Per favore." disse piano, guardandolo dritto negli occhi. "Sto cercando di aiutarti e non posso farlo se non mi dici come ti senti, tua madre è preoccupata come al solito quindi sforzati per lei e dimmi dettagliatamente cosa stai provando." finì la frase e guardò il petto di Baekhyun contrarsi a ritmi più veloci, i suoi battiti stavano diventando accelerati e il panico stava tornando. "Baekhyun, se sarò costretto a iniettarti un'altra dose di calmanti lo farò, ma potrebbe anche ucciderti vista la tua condizione quindi te lo ripeto, cerca di smetterla."

A quel punto il ragazzo scoppiò a piangere, non sapeva cos'altro fare, il dottore era sollevato - almeno non si era messo a urlare e sbraitare, chiamò sua madre che non appena raggiunse Baekhyun lo abbracciò. "Va tutto bene ora." disse lei, accarezzandogli la schiena. "Non piangere." provò a farlo calmare ma naturalmente Baekhyun prese solo a frignare in maniera più rumorosa, voleva dire qualcosa ma a causa dei singhiozzi non ce la faceva, lei si staccò un attimo per prendere delle pillole, ne porse subito una a suo figlio - che reagì scostando la mano di sua madre e facendo cadere a terra la medicina.

"Stai cercando di uccidermi?" urlò arrabbiato e impaurito. "Prima mi inietti chissà cosa endovena, ora mi dai questa pastiglia senza dirmi di che si tratta, spiegami che stai facendo!"

"Signora, posso parlarle un attimo?" chiese il dottore, la donna lasciò stare suo figlio e ordinò al fratello di controllare che non facesse niente di strano, poi andò a parlare col medico. "Lo ha già portato da un prete?" domandò, vista la situazione riusciva solo a pensare al fatto che fosse opera del demonio.

"Mio figlio non è posseduto." rispose a bassa voce la donna, per non farsi sentire. "Come le viene in mente? Ora vado a preparargli un tè, mi scusi." disse, passando oltre. L'uomo salutò cordialmente e recuperò la sua roba, poi se ne andò, riferendo alla donna che sarebbe stato disponibile nel caso fosse servito ancora. Mentre sua madre preparava la bevanda calda, Baekhyun doveva ancora smettere di piangere, o meglio - si era calmato, ma ogni tanto qualche singhiozzo lo faceva sobbalzare.

Suo fratello lo guardò con gli occhi pieni di pietà, gli accarezzò la gamba pallida e parlò. "Ti senti meglio? Ho avuto paura come al solito."

Come si sentiva Baekhyun? Male, dannatamente male, perché si era risvegliato in quel posto che non era il suo, in un'epoca che non era la sua. Era tutto così vecchio, gli sembrava di essere finito nelle pagine di storia che aveva studiato. "In che anno siamo?" chiese, Baekbeom - suo fratello - non diede molto peso a quella domanda, Baekhyun ne diceva di cose senza senso, non lo sorprendevano più.

"Millenovecentosessanta, Baek." rispose sorridendo, il maggiore invece lo guardava con un'espressione sconvolta, sentiva di stare per impazzire.

"Ti prego colpiscimi, ammazzami, spiegami che cosa è successo, dammi una botta in testa -."

"Ecco il tè." la madre entrò nella stanza, ovviamente Baekhyun smise di imprecare, prese la tazza bollente e realizzò che le sue mani stavano tremando, anzi, facendo più attenzione capì di stare tremando tutto. "Io devo andare a lavoro - Baekbeom, resta a casa e fa' attenzione, ci vediamo per l'ora di pranzo, per qualunque cosa sai dove trovarmi, stasera farai compagnia a Baekhyun, non me la sento di lasciarlo a casa da solo e sicuramente non potrà venire con noi, io me la caverò." disse, detto ciò posò la mano sulla fronte del figlio maggiore. "Cerca di riposare." disse, lo salutò e andò via. Baekhyun lasciò la tazza sul comodino, lo stomaco gli si era chiuso, figuriamoci se aveva voglia di bere quell'acqua zuccherata.

Non si era calmato ma aveva capito che calmarsi sarebbe stata l'unica cosa possibile da fare in quel momento. Le immagini nella sua testa erano sbiadite, non sapeva perché ma ricordava di quando quegli uomini erano andati a casa sua a prendere suo padre, non lo aveva visto per più di un mese, lui era morto e sua madre gli aveva detto che aveva avuto un infarto - non ci aveva mai creduto, forse solo nei primi tempi - e poi avevano prelevato i suoi appunti, gli appunti riguardanti la sua invenzione, quella pericolosa, l'invenzione pericolosa che lui aveva sperimentato la sera precedente - improvvisamente si sentiva male di nuovo. "Baekbeom." disse piano, cercando di controllare il suo respiro. "Che cosa è successo a papà?"

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Capitolo 3
*** 3 ***


Baekhyun era uscito a prendere un po' d'aria insieme a suo fratello, erano davanti la loro piccola casa seduti a terra, il maggiore teneva ancora la tazza di tè in mano, dato che si era raffreddato e poteva finalmente berlo - il tè caldo era un grande no per lui, ma la temperatura della bevanda non era il problema principale del momento. "Ti manca?" chiese Baekbeom, il maggiore scosse la testa e guardò a terra, strinse forte la tazzina perché aveva paura che potesse cadergli da un momento all'altro.

"Era un brav'uomo." fu l'unica cosa che disse. Suo padre era un grande scienziato, lo aveva sempre ammirato, fin da piccolo l'unica cosa che avesse sempre desiderato era quella di diventare come lui. Crescendo realizzò di non voler seguire le orme del padre, infatti cominciò a studiare tutt'altro, si chiedeva se fosse ugualmente fiero di lui. Si chiedeva anche perché il bene che suo padre voleva fare all'umanità si fosse rivoltato contro di lui, suo figlio. Il padre di Baekhyun del millenovecentosessanta, invece, era morto in guerra. Non riusciva a crederci, più ci pensava più si sentiva un peso sul petto, perché le cose non erano affatto cambiate.

Lo avevano ucciso nel millenovecentosessanta a causa della guerra, ma lo avevano ucciso nel quattromiladue per lo stesso motivo - non era una guerra tradizionale, come la conosceva lui, quelle combattute con i cannoni e i fucili, era una guerra che non si vedeva e che non lasciava scampo a chiunque volesse battersi per contrastarla. Suo padre ci aveva provato, ma non c'era riuscito. E ancora una volta gli mancava quell'uomo, era certo che se solo lui fosse stato lì, tutti i suoi dubbi sarebbero spariti. "Perché mi hai chiesto di lui?" chiese suo fratello. Come poteva dirgli che non aveva idea di dove si trovasse? Che quella situazione era cominciata da un paio d'ore e che aveva già avuto numerosi attacchi d'ansia? Che stava per perdere il senno della ragione?

Baekhyun alzò le spalle. "Io sono pazzo?" domandò poi. "Perché - perché diavolo tu e mamma - vi eravate accordati? Una madre che fa una cosa del genere a suo figlio... non è concepibile. E poi tu che -."

"Idiota, stavamo solo cercando di aiutarti e lo sai anche tu, è difficile anche per noi, cosa credi?" domandò, alzandosi. "Devo andare al campo a sistemare delle cose, te la senti di venire con me? Così ti distrai."

Baekhyun non capiva niente, ma voleva saperne di più e suo fratello aveva ragione - aveva bisogno di smettere di pensare - così accettò. Chiusero cautamente la porta a chiave e uscirono dal retro, c'era una distesa immensa di grano coltivato, alberi da frutto, ulivi e altre piante del genere. Baekbeom camminava verso un ripostiglio e Baekhyun lo seguiva, era così strano camminare nell'erba alta, con i fili verdi che gli solleticavano le gambe. Guardava il cielo... ed era sgombro. Nessuna macchina, aereo, fili dell'alta tensione, era incontaminato, bello, limpido e azzurro. Si sentiva male, solo lui sapeva quanto, ne aveva capito poco di quella faccenda ma non poteva mettersi a fare la figura dello psicopatico: non sapeva cosa avrebbero potuto fargli, quelle persone erano la sua famiglia ma non le conosceva per niente.

"Perché devi restare a casa con me stasera?" domandò, non voleva risultare troppo esplicito e sembrava aver funzionato, Baekbeom rispose normalmente.

"Mamma è preoccupata, ma secondo me ti farebbe bene distrarti. Pensi di riuscire a venire?" chiese, sorridendo e passandogli uno strano oggetto. "Per favore, tienilo." disse, lui annuì. Baekhyun nel frattempo osservò quell'oggetto misterioso, sembrava quasi un'arma. Comprendeva una mazza di legno e un triangolo di ferro all'estremità, non aveva idea di cosa fosse. Il punto era: oltre a non sapere dove si trovava, non sapeva come vivere lì. Era tutto così strano e diverso dalla realtà che aveva sempre conosciuto. Suo fratello prese una carriola - Baekhyun questa la conosceva - e si diresse verso un piccolo appezzamento di terreno, il maggiore notò delle zucche che erano state distrutte.

"Cosa è successo?" chiese, il fratello posò la carriola e guardò il ragazzo.

"Degli animali le hanno mangiate. Passami la zappa, devo sistemare." disse, Baekhyun gli passò la zappa e lo guardò lavorare. Nella sua mente era da tutt'altra parte, sapeva di essere tornato indietro nel tempo per colpa di quell'orologio e lo sapeva, lo sapeva perché suo padre gliene aveva parlato, sapeva che suo padre aveva inventato quella macchina e sapeva che tutti volevano ucciderlo per quel motivo, perché c'era riuscito. Una macchina del tempo non è un elettrodomestico, non è una pistola giocattolo, è un'arma vera e propria e viaggiare nel tempo è pericoloso. Può alterare la realtà che si conosce... per sempre. Se solo Baekhyun avesse avuto una macchina del tempo in quel momento l'avrebbe usata, voleva tornare alla sera precedente e voleva lasciare stare quell'orologio, farsi i fatti suoi, era stato così stupido. "Baek? Andiamo."

Baekhyun scattò in piedi e seguì in maniera silenziosa suo fratello, ritornarono nella loro abitazione e il minore andò a fare un pisolino, l'altro ne approfittò per esaminare la casa. Nella sua stanza trovò vari oggetti strani, si concentrò sul visionare i vestiti che erano orribili per lui, sembravano tutti dei sacchi di iuta. Smise di rovistare nell'armadio e si gettò sul letto, un oggetto sulla scrivania attirò la sua attenzione. Un diario, il suo diario, o meglio - il diario del Baekhyun del millenovecentosessanta. Le date non c'erano, ma i fogli non erano stropicciati, non sembrava in cattive condizioni, anzi, era ben mantenuto, forse lì avrebbe trovato delle informazioni interessanti.

oggi è iniziata la fiera, il nostro banco ha riscosso un successo niente male, ho lavorato tutto il tempo ma mamma sembrava felice. io e sehun, dopo la chiusura dei banchi, siamo stati in giro e abbiamo bevuto qualcosa, poi mi ha accompagnato a casa dato che non stavo molto bene.
la sera successiva è stato noioso, sehun era ammalato e non c'era, come se non bastasse ho dovuto lavorare più del solito. spero di divertirmi di più domani.

Tornò indietro e lesse la prima pagina in assoluto.

il medico mi ha suggerito di tenere un diario, mi ha regalato questo, quindi sono costretto a scrivere. oggi è stata una brutta giornata, sono stato male e per poco non mi mandavano nelle cliniche in città, alla fine ho chiesto a mamma di non farlo e ho fatto finta di sentirmi meglio, ma non mi sento meglio.

Non capiva granché, ma era certo del fatto che la sua persona non stesse bene, dati i medicinali che la madre custodiva e quelle parole. Si alzò e andò nella camera del fratello, lo trovò disteso sul letto a leggere un libro. "Hey." attirò la sua attenzione, muovendo la mano. "Voglio esserci stasera."

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Capitolo 4
*** 4 ***


"Baekhyun, papà ha bisogno di lavorare."

"Ma mamma!" sbuffò il bambino, tirando il colletto della camicia del padre. L'uomo non sapeva se lamentarsi o meno, dato che non aveva visto il figlio per molti giorni e il fatto che fosse così attaccato a lui non gli dispiaceva, gli era mancato stare con Baekhyun . "Cos'è questo?" chiese il piccolo, indicando un quaderno.

Ding dong.

Baekhyun era inginocchiato sul tappeto del salotto e stava giocando con delle macchinine, il suono del campanello lo fece spaventare - vide sua madre andare a dare un'occhiata alla porta, la donna si voltò verso di lui, sul suo viso fece il capolinea uno sguardo spaventato. "Baekhyun, vai nella stanza di papà e nascondi il quaderno, quello importante."

"Ma -."

"Non farmelo ripetere, ho detto di andare ora." disse, il piccolo scattò in piedi e corse verso la stanza. La porta pareva immensa, con un po' di difficoltà riuscì ad aprirla, trovò il quaderno e lo prese, ma non appena si voltò... la porta era chiusa, e davanti a lui c'erano quegli uomini armati, lui era bloccato in una stanza insieme a quelli.

Alzò la schiena di colpo, si portò una mano sulla fronte e realizzò di avere avuto un incubo. Era completamente sudato, inoltre tremava a causa dello spavento. Con un po' di difficoltà scese dal letto, camminò verso il corridoio e vide suo fratello. "Baekbeom..." mormorò, avvicinandosi e aprendo le braccia. L'altro era confuso, ma ricambiò l'abbraccio - sentiva il cuore di Baekhyun battere forte contro il suo petto.

"Va tutto bene?" domandò, allontanandosi e guardandolo. "Che hai?"

Lui scosse la testa. "Non è niente, ho avuto un incubo e mi sono spaventato." disse, il minore sorrise e gli toccò la spalla.

"Baek, era un brutto sogno, non è reale." detto ciò, si allontanò del tutto. "Siamo in ritardo, sei pronto?"

I due si avviarono con le tasche vuote, dopotutto l'occorrente era già stato portato in quel posto dalla madre. Quel pomeriggio non sarebbe passato mai, aveva deciso di chiudere gli occhi e di riposare, magari si sarebbe svegliato nella sua vera stanza - ovviamente non successe. Era la prima volta che Baekhyun camminava per il paese, si sentiva tutti gli sguardi puntati addosso, come se fosse stato diverso. Dopo quella lunga dormita si era svegliato leggermente stordito, si sentiva ancora mezzo addormentato, tuttavia camminando i muscoli cominciavano a sciogliersi e lui a sentirsi più sveglio. Una volta arrivati alla fine del paese, Baekhyun notò i numerosi stand presenti, tra cui scorse anche quello di sua madre, e quindi il suo. Andarono a salutarla, la donna si sentì felice nel vedere che suo figlio stesse bene, sembrava essersi ripreso - ovviamente, lei non conosceva la realtà dei fatti. Il sole era quasi tramontato, i lampioni stavano per accendersi e la serata stava per cominciare.

Quello era un modo per unire tutto il paese e per guadagnare dei soldi, ognuno vendeva qualcosa, ognuno si specializzava in un certo settore, tutti compravano da tutti e l'economia girava, era semplice ma efficace, si viveva dignitosamente. "Cosa devo fare?" chiese Baekhyun, la donna lo guardò male.

"Baekhyun, tu devi solo divertirti stasera, ci penso io. Ieri hai lavorato tutto il tempo ed eri stanchissimo, tocca a me." insisteva la donna, il figlio in effetti non aveva molta voglia di mettersi a vendere formaggio, così decise di accettare e di riposare. Si guardò intorno... un ragazzo camminava verso di lui e lo guardava, aveva paura di fare figuracce o di essere scoperto, doveva assecondarlo ma non aveva idea di come comportarsi.

"Baekhyun!" disse, mostrandogli un sorriso enorme. "Sto meglio e stasera non lavoro, andiamo a fare un giro?" domandò. Il ragazzo collegò i punti, quello era Sehun, ne era abbastanza certo. Nel suo diario veniva nominato parecchie volte, quello era il suo migliore e unico amico. Accettò e cominciarono a camminare, c'erano davvero tanti stand, era emozionato per tutti quegli oggetti d'artigianato meravigliosi, vasi fatti a mano, cestini di vimini, stoviglie decorate, era tutto così bello. "Cosa c'è? Ti interessi ai piatti stasera?"

"Scusa." ridacchiò, voleva arricchire la conversazione ma non sapeva come. Stava fallendo miseramente. Non conosceva Sehun, non aveva idea di chi fosse, eppure era il suo migliore amico. In che razza di guaio si era cacciato? "Sehun, ho fame." disse, in effetti non aveva mangiato molto a pranzo, il suo stomaco cominciava a brontolare. "Prendiamo qualcosa? Cosa consigli?"

Il minore sorrise e accompagnò l'altro nella sezione dedicata al cibo, c'erano un sacco di odori diversi, in quel momento Baekhyun avrebbe mangiato di tutto. Presero della carne e la divorarono velocemente, pagò Sehun - anche se l'altro aveva portato con sé il suo portafoglio, sapeva di non provenire da una famiglia ricca, di conseguenza doveva risparmiare. Ovviamente non si stava approfittando del povero Sehun, ma se l'altro era gentile con lui cosa poteva farci? Non era più ricco, doveva elaborare quell'informazione ed evitare di sperperare tutto. Avrebbe cercato di fare amicizia con Sehun, anche se per il momento l'unica cosa che conosceva era il suo nome. 

"Tra non molto ti lascerò da solo." disse il ragazzo, Baekhyun lo guardò confuso, non capiva cosa intendesse. "Ma come, Baekhyun! Non ricordi? Te l'avevo detto tempo fa, devo uscire con Cindy. Lei si è finalmente liberata, non vedevo l'ora." portò la testa all'indietro e guardò il cielo con gli occhi sognanti. "Cindy... è bellissima."

"Ah." disse disinteressato. Riusciva solo a pensare al fatto che volesse tornare a casa sua, gli mancavano i suoi veri amici, sua madre, la tecnologia - si sentiva estraniato dal mondo, non poter comunicare con nessuno e non poter leggere ciò che accadeva in altri paesi era straziante per uno come lui, fin da piccolo era stato circondato dalla tecnologia, non voleva vivere senza di essa. Detestava non sapere.

"Allora?" chiese Sehun. "A te piace - ricordami il nome, quella tizia con i capelli castani?"

"No Sehun." rispose freddo. "Sono -." stava per dire, poi si bloccò. Non poteva dirlo.

"Sei?" chiese, sollevando un sopracciglio.

"Stanco."

Alla fine Baekhyun rimase davvero da solo, era seduto su una piccola collina, alla fine di tutti gli stand - non c'era nessuno ed era lì da un bel po' di tempo. Sollevò lo sguardo e fissò le stelle, un panorama simile non lo aveva mai visto, era a dir poco meraviglioso. Si portò le ginocchia accanto alla testa, si era alzato un vento freddo, quel clima lo faceva sentire peggio - provava un senso di solitudine immenso, non aveva nessun punto di riferimento, senza accorgersene sentì una lacrima rigargli la guancia, non riuscì a non darsi dello stupido, voleva solo che finisse tutto, ma non sapeva come fare. Un rumore fortissimo lo distrasse, il cuore gli batteva velocemente, si voltò e realizzò che erano solo dei fuochi d'artificio, forse la fiera era finita e la sua famiglia era preoccupata per lui.

Non aveva idea delle sue condizioni, senza pensarci troppo si alzò e cominciò a tornare indietro. La folla era come aumentata, gli veniva difficile passare tra tutta quella gente, urtava contro un sacco di persone che poi si scusavano. Non ce la faceva più, in mezzo a quelle centinaia di persone sentiva come se stesse per tornargli il panico, si infilò in un passaggio tra una bancarella e l'altra e rimase fermo, lì nessuno poteva sbattergli contro.

"Ti senti bene?"

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Capitolo 5
*** 5 ***


"Ti senti bene?"

Baekhyun sollevò la testa e vide un ragazzo impegnato a sistemare degli scatoloni nel cofano di una macchina, era stato lui a rivolgergli la parola. Non riusciva a parlare, prima tutta quella gente si accaniva contro di lui e ora uno sconosciuto gli faceva una domanda, sapeva che erano delle piccolezze, ma nello stato in cui si trovava... sembravano delle cose assurde. Non gli sembrava neanche di stare vivendo, era come se il suo corpo si muovesse da solo, era come se non lo stesse controllando. "Hey?" chiese ancora il ragazzo, sporgendosi e osservandolo. Si grattò il mento, poi fece le spallucce e riprese a fare il suo lavoro. Baekhyun non lo calcolò di striscio, si sedette a terra e cercò di calmarsi, aveva ancora molta strada da fare ed era certo del fatto che se anche solo avesse provato a tornare lì dentro, sarebbe esploso. "Ti serve -."

"No." lo interruppe Baekhyun. "Non dire nient'altro." concluse, inspirando profondamente. "Sto bene."

"Non sembra." disse, camminò verso di lui con un bicchiere di plastica in mano, poi si calò fino ad arrivare al suo stesso livello. "La mia famiglia vende bibite fresche e pane, questa è solo acqua ed è diventata calda dato che è la mia e l'ho tenuta qui tutto il tempo, ma prendila pure se ti va."

Baekhyun lo guardò negli occhi per la prima volta in assoluto, scorse una scintilla nelle sue pupille, non sapeva bene cosa fosse, ma la sua gentilezza lo fece sentire meglio. "Grazie." accettò, prese il bicchiere e bevve tutta l'acqua, non era molta ed era veramente troppo calda per la temperatura che c'era all'esterno, ma era stato un gesto tanto cortese e umano. "Ora vado." disse qualche minuto dopo, alzandosi e dirigendosi verso il ragazzo per restituirgli il bicchiere. Il più alto lo prese e sorrise, poi sollevò la mano destra.

"Piacere, Chanyeol." disse, stringendo la mano del maggiore. 

"Baekhyun." rispose, sorridendo e allontanandosi. "Uhm, ciao allora." concluse, e si allontanò. C'era ancora moltissima gente ma non gli veniva difficile respirare, si era calmato quasi del tutto, durante la sua camminata pensò soprattutto a Chanyeol e a quello che aveva fatto per lui. Raggiunse la sua famiglia e notò che erano ancora tutti indaffarati, sollevò un sopracciglio e guardò sua madre. "Che ore sono?"

La donna controllò il suo orologio e si rivolse al figlio. "Le undici, circa. Ce ne andiamo per mezzanotte, se sei stanco puoi avviarti già da ora verso casa insieme a Baekbeom - che stavi facendo?"

"Ero con Sehun." disse, non voleva farle sapere che aveva passato la serata da solo. Si sedette accanto a lei e sospirò, aveva sonno e voglia di andare a casa, ma la cosa che desiderava di più in assoluto era riavere la sua vita. Si sentiva veramente un'idiota. Un'ora passò lentamente, ma alla fine ce l'avevano fatta, si stavano dirigendo verso la loro casa in silenzio. Camminavano per le strade del paese... e a Baekhyun venne in mente una cosa. "Voglio trovare un lavoro." disse, i due si voltarono a guardarlo.

"Abbiamo già molto da fare, non ti serve un lavoro Baekhyun, so che vorresti aiutare ma facciamo già tutti il massimo." rispose sua madre, il ragazzo scosse la testa.

"Voglio fare qualcos'altro."

"Intendi che ti sei stancato di essere un ragazzo di campagna? Come darti torto, ma noi siamo nati qui e moriremo qui, papà lo diceva sempre." rispose suo fratello, la madre assunse un'espressione triste.

"A papà sarebbe piaciuto molto lasciarvi studiare e farvi diventare dei dottori o degli avvocati, ma non ne abbiamo mai avuto la possibilità, è la stessa cosa che è successa a noi, i vostri nonni non hanno avuto la possibilità di far studiare né me né vostro padre, quindi siamo finiti così." spiegò affranta. "Ma Baekhyun." disse, cambiando tono di voce. "Se riesci a trovare un lavoro che non impiega molto tempo e che ti lascia anche delle giornate da dedicare a noi e al nostro lavoro allora che così sia, provaci, non voglio fermarti."

Il ragazzo sorrise, sua madre cercava di capirlo e quella cosa lo faceva sentire bene. Una volta tornato a casa si lavò, poi andò nella sua stanza, voleva dormire ma prima di farlo prese il suo diario e una penna.

ciò che è successo, è successo a causa di un errore. non ho idea di cosa stia accadendo in questo momento nel quattromiladue, se potrò mai riabbracciare la mia vera madre, spero solo di riuscire a continuare a vivere. baekhyun, mi dispiace di averti tolto la tua vita, sei me, quindi semmai leggerai ciò sappi che mi dispiace veramente, non era mia intenzione. mi perdonerai, io lo farei.
prometto di proteggere la mamma come avresti fatto tu e prometto di cambiare il mondo.

non c'è una spiegazione a questo errore, non ci sarà nessuna giustizia, non ho mai pensato che mi sarei potuto sentire peggio di così, ma a quanto pare mi sbagliavo. si può sempre stare peggio.

Chiuse il diario e si mise a pancia in su, stava per addormentarsi ma sentì bussare alla porta. "Avanti." disse, sistemandosi e mettendosi seduto. Vide sua madre entrare, aveva dei cioccolatini in mano. 

"Ti ho portato questi." disse, poggiandone un paio sul comodino del giovane. "Come ti senti?"

"Sto bene, mamma." arricciò il naso ed evitò di incrociare il suo sguardo. La donna capì che qualcosa non andava, alle madri non si può nascondere niente.

Si calò per dare un bacio sulla fronte di Baekhyun, non era una cosa che faceva spesso e credeva di ottenere una strana reazione da parte del ragazzo, ma ovviamente lui non fece niente del genere, anzi, si sentiva felice, gli piaceva ricevere attenzioni. "Dormi ora." spense la luce e uscì dalla stanza. Baekhyun respirò profondamente e chiuse gli occhi, fece del suo meglio per cercare di addormentarsi in fretta - più pensava più si sentiva male. Mangiò un cioccolatino e vista la stanchezza, dopo una decina di minuti cadde nel mondo dei sogni, le sue preoccupazioni erano scomparse, se ne sarebbe occupato l'indomani.

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Capitolo 6
*** 6 ***


Baekhyun non ebbe nessun incubo quella notte, nonostante ciò la mattina si svegliò prima di sua madre - non era una cosa positiva, dato che aveva dormito poco e male, e che non appena aprì gli occhi si ritrovò completamente sudato e in preda al panico, quello come inizio di giornata non prometteva affatto bene. Ad ogni modo, ne approfittò per fare una passeggiata, stare chiuso in casa non lo faceva sentire meglio e aveva acquisito il coraggio necessario per andare a fare colazione fuori, lasciò un biglietto sul tavolo della cucina per avvisare la sua famiglia e prese pochi spiccioli, poi si avviò verso il centro del paese. Normalmente non avrebbe incontrato nessuno se avesse passeggiato a quell'ora nel quattromiladue, la giornata cominciava tardi - in quel momento, invece, nonostante fossero a malapena le sei tutti erano già in piedi, c'era anche un bel po' di casino in piazza.

Ovviamente era un paese piccolo dove tutti conoscevano quasi tutti, molta gente salutò Baekhyun. In quel momento si detestò, non era sicuro stare lì, se qualcuno gli avesse detto di essere suo amico ci avrebbe creduto e non era una buona cosa, dato che potevano raggirarlo facilmente, lo sapeva eccome. Eppure non riusciva ad evitarlo, aveva bisogno di prendere un'abboccata d'aria - non solo letteralmente. Si sentiva come se fosse sott'acqua, necessitava di trovare qualcosa che gli impedisse di impazzire, non era uscito solo perché aveva voglia di mangiare e di camminare ma perché voleva prendere in mano la sua vita. Non l'avrebbe rivoluzionata in un giorno, ne era a conoscenza, ma sapeva che cominciare era il primo passo, quindi doveva fare almeno quello per riuscire a cambiare del tutto, non voleva vivere in quel modo.

Entrò in un bar, non fu affatto difficile trovarlo, in piazza la folla affluiva tutta lì. Salutò cordialmente e comprò una brioche, erano appena uscite dal forno ed era bollente, ma la mangiò subito comunque dato che era deliziosa e lui affamato. Nel bar era presente una televisione, nonostante fosse vecchissima e diversa da quelle che conosceva lui era il primo spiraglio di luce che notava, il primo se non l'unico pezzo di tecnologia che gli era capitato di vedere in quei giorni. "Pensieroso?" domandò qualcuno, Baekhyun si voltò e scorse il viso di una ragazza. Quello non lo aveva previsto. La ragazza si accomodò di fianco a lui - che non aveva idea di cosa fare. Non conosceva il suo nome e non aveva idea di chi fosse, e per lo più lui non ci sapeva fare con le femmine. "Ascolta, tua madre è a casa oggi pomeriggio?"

Baekhyun la guardò confuso. "Non ne ho idea." rispose, non capiva dove volesse arrivare. "Perché?"

"Chiedevo, preferirei avere casa libera, sai che la adoro ma al contrario... io non credo di piacerle molto. Inoltre è da un po' che non restiamo da soli." disse, sospirando e prendendo un sorso dal caffè, mise un ciuffo dei suoi capelli biondi dietro l'orecchio, il suo viso sembrava come scolpito, la pelle era priva di imperfezioni e Baekhyun si chiedeva perché la natura non fosse stata così gentile anche con lui - ma i problemi di autostima non erano affatto importanti, non in quel momento. "Fammi sapere, altrimenti facciamo a casa mia, devo organizzarmi."

Baekhyun si avvicinò al suo viso, poi sussurrò qualcosa. "Scusa, ma io non voglio fare niente con te." detto ciò, si allontanò. La ragazza scoppiò a ridere, la maggior parte delle persone si voltarono per guardarla ma a lei non importava, era troppo occupata ad elaborare quello che aveva sentito.

"Ma che cosa dici? Baekhyun tu sei un bel ragazzo ma ti ho sempre detto che preferisco tuo fratello, lo sanno tutti che stiamo insieme. E poi lui mi piace molto, non lo tradirei mai, come ti viene in mente una cosa del genere?" smise di parlare dato che non riusciva a smettere di ridacchiare, in quel momento le orecchie del giovane diventarono completamente rosse, così come il suo viso. Aveva appena fatto una figura terribile con la fidanzata di suo fratello? Non sapeva come avrebbe fatto a guardarlo negli occhi, voleva sotterrarsi.

"Stavo solo scherzando." cercò di salvarsi, lei scosse la testa e gli afferrò il braccio. "Dove stiamo -."

"Da alcuni miei amici, vieni, non puoi stare da solo a guardare la televisione, non fa per noi." lo zittì, il ragazzo si sentiva ancora imbarazzato a causa di quello che era successo, si stava focalizzando così tanto sulla sua figuraccia che smise di pensare a cosa stava accadendo in quel preciso momento, ovvero, quella tizia lo stava trascinando chissà dove. Si fermarono in piazza, poi smisero di correre e si diressero a passo lento verso un gruppo di persone, Baekhyun distinse Sehun, poteva stare con lui e salvarsi, almeno. Il problema era che non fu l'unico che riconobbe, c'era un altro ragazzo molto più alto di lui che conosceva, Chanyeol. Eppure si erano presentati solo l'altra sera... possibile che non si erano mai conosciuti prima nonostante vivessero nello stesso paese? Smise di pensarci, non avrebbe comunque trovato una risposta. "Ci saranno anche Baekhyun e suo fratello stasera!" disse entusiasta lei.

"Eh? Dove?" chiese, nel frattempo Sehun si avvicinò a lui e lo salutò, Chanyeol lo guardò e basta. "Che succede stasera?" continuò ad essere l'unica persona confusa, nessuno si degnava di rispondere alla sua domanda.

"Dato che la fiera è finita ci sarà una festa conclusiva nel nostro paese." affermò un tizio bassino che era accanto a Chanyeol. Quindi loro due non provenivano dallo stesso paese... ora tutto tornava, era normale che non si conoscessero, si sentì sollevato e si concentrò sul ragazzo che stava parlando. "La maggior parte di noi ha sempre lavorato quindi stasera ci divertiremo e basta, io e Chanyeol siamo venuti ad invitarvi, avvisate più gente possibile. Comunque io sono Kyungsoo." disse, porgendo la mano al ragazzo. A quel punto Baekhyun ricambiò il saluto e si presentò a sua volta, non appena ritirò la mano guardò Chanyeol, voleva tanto dire qualcosa ma non riusciva a parlare. 

"Stai bene?" lo sorprese lui, e il più grande si sentì le guance andare a fuoco. Lo aveva chiesto perché si era accorto che Baekhyun lo stava guardando in maniera molesta e voleva dire qualcosa per interrompere quel momento o perché era preoccupato dato il modo in cui si era comportato l'altra sera?

"Voi due vi conoscete già? Che bello!" esclamò Kyungsoo, poi una ragazza lo chiamò e fu costretto ad allontanarsi, Baekhyun doveva ancora rispondere alla domanda del più alto.

"Sto meglio, grazie." si limitò a fargli sapere.

Chanyeol stava per andarsene visto che Kyungsoo e lui dovevano andare a organizzare tutto e sarebbero stati impegnati tutto il giorno per la festa della sera, prima di farlo guardò Baekhyun. "Ci vediamo più tardi, vieni a cercarmi."

In quel momento Baekhyun capì che anche se non sarebbe mai e poi mai voluto andare a quella festa, doveva farlo. Il modo in cui Chanyeol lo guardava lo incuriosiva molto.

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Capitolo 7
*** 7 ***


"Cosa?" urlò Baekbeom, Baekhyun poté giurare di aver visto degli uccelli volare a causa del tono di voce eccessivamente alto che aveva usato suo fratello, ma magari si sbagliava. Lo guardò mettere a posto la pala che stava usando per sistemare gli ortaggi e cominciare a fissarlo, si sentì quasi minacciato. "Primo, perché Sana vuole vedermi oggi? Secondo, perché hai detto che sarei andato anch'io alla festa? Sono stanco morto." disse, passandosi una mano sulla fronte. 

"Credo che voglia vederti perché state insieme? Potrebbe essere un'ipotesi." disse ironicamente, come faceva suo fratello a essere così poco intuitivo? Si sedette accanto a lui e continuò a parlare. "Vorrei che ci fossi anche tu stasera, mi sentirei più sicuro - e poi sarà un'altra occasione per stare con Sana, è positivo anche per te." aveva finalmente scoperto il nome della ragazza bionda. "Verrai?"

"Si." ridacchiò. "Non voglio che lei mi lasci e non voglio che tu stia in quel paese da solo, neanche lo conosci. Con chi starai?"

Baekhyun fece le spallucce, si alzò dato che aveva voglia di tornare a casa e darsi una sciacquata. "Sehun e altri amici." rispose. "Ora vado a lavarmi."

Suo fratello gli afferrò un braccio e gli impedì di muoversi. "Non credo proprio, aiutami, scansafatiche." detto ciò, gli passò la pala. Baekhyun aveva voglia di piangere ma allo stesso tempo sapeva che era inutile e che non poteva scamparsela sempre, e anche che dato che si era ripreso avrebbe dovuto lavorare e aiutare la sua famiglia quotidianamente, non poteva abbattersi, per cui nonostante ciò sorrideva, poteva fare battute stupide insieme a suo fratello per rendere il tutto più leggero, e la sera si sarebbe sicuramente divertito - non aveva motivo di essere triste. O meglio, forse lo aveva, dato che era stato trasportato in quell'epoca senza volerlo, si chiedeva come stesse sua madre... e soprattutto come fosse stata possibile una cosa del genere, perché quell'oggetto se ne stava lì incustodito e perché se la donna lo sapeva non lo aveva distrutto prima, era dannatamente pericoloso. Vista la situazione era certo del fatto che non avrebbe mai trovato risposta alle sue domande.

Una volta finito quel lavoretto poté finalmente tornare a casa e farsi una doccia, non sapeva come vestirsi quella sera, non voleva sembrare troppo elegante ma non aveva neanche voglia di indossare degli stracci. Alla fine optò per una camicia bianca e un pantalone nero, troppo lungo per lui, ma era uno dei pochi che aveva. La festa sarebbe cominciata presto, non ebbero neanche il tempo di salutare la madre dato che dovettero avviarsi subito e lei stava ancora lavorando, le lasciarono un biglietto sul tavolo della cucina e uscirono di casa. "Andiamo in bici?" domandò Baekbeom, aprendo la porta del garage. "È troppo lontano per andarci a piedi, ci stancheremmo e basta."

Baekhyun sbirciò nella piccola stanza e notò un'altra bicicletta, la prese e partì dopo suo fratello, poi si affiancò a lui e insieme si allontanarono verso il paese di Chanyeol. Non sapeva perché ma continuava a pensare a Chanyeol, anzi, sapeva perché era così interessato a lui - l'altro oltre ad essere stato gentilissimo era anche un bel ragazzo, e gli aveva detto di cercarlo quella sera, qualunque persona avrebbe cominciato a pensare a cose strane, soprattutto lui, Baekhyun era un tipo dalle grandi aspettative, molto spesso venivano distrutte, ma le aveva. "Ci fermiamo a prendere Sana." gli riferì suo fratello, e così andarono al bar in piazza, dato che lei e la sua famiglia lavoravano lì.

"Ciao!" li salutò lei, era sempre sorridente ma quel pomeriggio lo sembrava più del solito, indossava un vestito bianco con delle decorazioni floreali e Baekbeom la trovava bellissima. Si salutarono con un bacio e lei si sedette dietro al suo ragazzo, però non gli disse di partire. "Possiamo portare anche Cindy? Stava finendo di prendere la roba, dovrebbe -."

Una ragazza corse fuori dal bar, Baekhyun rifletté. Lei era la ragazza che piaceva a Sehun? Chissà come avrebbe reagito l'altro se avesse saputo che stava per portarla dietro di sé, non voleva scoprirlo, non che stesse facendo niente di male, sia chiaro - ma magari il suo migliore amico era un pazzo, di questo non ne era ancora a conoscenza. "Ciao, c'è posto anche per me?"

"Posso portarti io." rispose Baekhyun, lei gli rivolse un sorriso e si aggrappò a lui, poi ripartirono. In realtà il paese non era lontanissimo, arrivarono dopo un paio di minuti. Si diressero verso il centro, lì c'erano il municipio, la chiesa e un parchetto con delle altalene, era tutto addobbato per la serata, avevano montato anche delle luci decorative che non erano state accese dato che il sole doveva ancora tramontare. Non appena i due fratelli parcheggiarono le loro bici vennero accolti da tre ragazzi: Kyungsoo, un tizio che non conoscevano... e Chanyeol. Quest'ultimo teneva gli occhi fissi su Baekhyun, guardò la ragazza sollevare una gamba e scendere dalla bici, per poi salutarlo e allontanarsi verso una sua amica. Il ragazzo non aveva notato di avere gli occhi del minore addosso, dato che si stava sistemando i capelli che a causa del vento erano diventati tutti scompigliati.

"Siete arrivati presto." sorrise Kyungsoo, più passava il tempo più si riempiva di gente. Non ebbero neanche il tempo di scambiare qualche parola che la piazza era già mezza piena.

"Io vado a fare una passeggiata con Sana, ci vediamo dopo?" domandò suo fratello, Baekhyun annuì e si guardò intorno, non scorgeva visi familiari, escludendo quello di Chanyeol che se ne stava appoggiato a un muro a guardare chissà cosa. Si schiarì la gola e camminò verso di lui, un altro passo e lo avrebbe salutato, tuttavia non ci riuscì dato che qualcuno gli saltò addosso e lo interruppe. 

Baekhyun si voltò confuso, si rilassò non appena riconobbe Sehun. "Ma sei stupido?" chiese, togliendoselo di dosso. "Dov'eri?"

"Ho fatto tardi, la ruota della mia bici era sgonfia e sono dovuto andare dall'altra parte del paese per farla sistemare. Hai visto Cindy?" chiese. E Baehyun che si preoccupava di essere elegante, il suo migliore amico aveva addirittura messo un papillon, sembrava pronto per un matrimonio - decise di non commentare i suoi gusti in fatto di moda e di rispondergli. 

"È andata verso la piazza con una sua amica." gli fece sapere, a quel punto Sehun gli diede una pacca sulla spalla e si allontanò.

"Dobbiamo chiarire delle cose quindi vado a cercarla, ci vediamo dopo noi due." lo salutò. A quel punto Baekhyun poteva finalmente parlare con Chanyeol, ma non appena si voltò realizzò che l'altro era andato via.

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Capitolo 8
*** 8 ***


Baekhyun se ne stava seduto su una piccola sedia di legno, le gambe poggiate su un muretto e una birra tra le mani a fargli compagnia. Aveva passato un po' di tempo con Kyungsoo ma poi quest'ultimo se n'era andato via insieme a una ragazza, quindi era rimasto solo davanti a quel minuscolo bar. Il sole era tramontato e le luci pubbliche erano state accese, guardando davanti a se vedeva un sacco di gente ballare, una canzone anni cinquanta risuonava con l'aiuto di uno stereo neanche troppo grande, riusciva a sentirla a malapena. L'unica cosa che avvertiva, la più forte e potente era il vuoto. "Posso dartene un'altra?" domandò la barista, aveva già una nuova bottiglia di vetro piena in mano, Baekhyun la guardò e scosse la testa, poi le passò la bottiglia vuota e un paio di monete.

"Sto bene così." mentì, dato che non stava bene ed era palese, avrebbe volentieri abusato di quella roba ma c'era una cosa che non lo aveva ancora abbandonato: il buon senso. Baekhyun era abituato a sentirsi solo, quella situazione non lo sconvolgeva affatto, tuttavia provava una certa ansia, non aveva più visto nessuno dei suoi amici neanche per sbaglio, per non parlare di Chanyeol che era sparito nel nulla. Ripensò alle sue parole, senza riflettere ulteriormente si alzò e camminò verso la folla. Il ragazzo gli aveva detto di andare a cercarlo e sarebbe stato proprio quello che avrebbe fatto in quel momento, anche se non lo conosceva e si sentiva stupido vista tutta l'importanza che gli stava dando. E se da una parte sembrava spensierato e felice di stare lì, nessuno sarebbe voluto entrare nella sua testa, era piena di pensieri orribili. Fin da quando era arrivato in quel posto, la scorsa mattina, non aveva smesso di pensare neanche un attimo a ciò che era successo, non poteva fare niente per sistemare la situazione ma non riusciva ad evitarlo, gli tornava sempre in mente, in un modo o nell'altro. Non stava attento, per sbaglio andò a sbattere contro un ragazzo che lo guardò male, si scusò e si allontanò, dato che stare lì in mezzo non era affatto piacevole. Sentì qualcuno afferrargli il braccio, venne trascinato leggermente e riconobbe la sua presa. "Che cosa c'è?"

"Sembravi così spaesato." ridacchiò suo fratello. "Chanyeol ti cercava."

Spalancò gli occhi e si liberò. "Dov'è?" chiese, anche lui lo stava cercando? Baekbeom gli indicò una collinetta, c'era una casa solitaria costruita sopra di essa.

"Ritornando da quella parte lo abbiamo visto." si riferì a lui e alla sua ragazza, che erano andati a passeggiare insieme. "Mi ha chiesto di te, che cosa vuole?"

Baekhyun cominciò a camminare e lo salutò con la mano. "Non lo so, vado a vedere." disse, realizzò che non ci sarebbe mai arrivato se avesse continuato a camminare così piano, di tornare indietro e prendere la bicicletta non se ne parlava proprio. Fece un respiro profondo e cominciò a correre lungo la salita, non era ripida ma neanche molto semplice da scalare, perché diavolo Chanyeol era lì sopra? Arrivò dopo qualche secondo dato che non era altissima, si guardò intorno ma non vedeva nessuno. Osservò meglio la casa e camminò verso l'entrata, a pochi passi notò Chanyeol, era disteso a terra con le braccia conserte. Avanzò piano e arrivò dietro di lui, lo guardava dall'alto al basso, in quel momento il ragazzo aprì gli occhi e quasi si spaventò.

"Sbuchi così all'improvviso?" domandò, sollevando la schiena e sbadigliando, si coprì la bocca con la mano e poi la usò per strofinarsi gli occhi che si erano riempiti di lacrime a causa dello sbadiglio.

"Perché sei qui?" chiese confuso, l'altro sorrise e gli posò una mano sul petto.

"Lo vuoi sapere?" rispose e Baekhyun annuì, dopodiché venne spinto con la schiena a terra dall'altro, non si fece male, ovviamente - il tocco di Chanyeol era delicato. "Guarda il cielo." disse, poi rimosse la sua mano dal corpo di Baekhyun. Quest'ultimo osservò le stelle, erano così belle, ad illuminare ulteriormente quel posto c'era anche la luna che era piena e lucente. Non riusciva a dire niente, avvertiva un senso di pace ma allo stesso tempo di sconforto, come faceva a spiegarlo? Chanyeol gli domandò qualcosa. "Ti piace?"

Baekhyun rispose senza staccare gli occhi dal cielo. "È bellissimo." mormorò, inclinando la testa e guardandolo. Realizzò che anche Chanyeol lo stava guardando, nonostante l'imbarazzo non si voltò. "Perché te ne sei andato prima? Volevo salutarti."

"Ah." sembrava deluso. "Eri con la tua ragazza, non volevo intromettermi."

"Guarda che non è la mia ragazza." rispose, come gli veniva in mente una cosa del genere? Se n'era davvero andato per quel motivo così stupido? Baekhyun riprese a parlare. "È un'amica della fidanzata di mio fratello, mi ha chiesto di accompagnarla."

Vide il più alto sorridere ingenuamente e socchiudere le labbra, solo per poco però, rispose non appena pensò a cosa dire. "Vuoi una sigaretta?"

"Non posso." disse, sapeva benissimo che il fumo era dannoso, a maggior ragione per uno come lui che soffriva di problemi respiratori, non aveva voglia di stare male. Chanyeol lo guardò e ripose nel pacchetto anche quella che aveva preso per se, non voleva dare fastidio al minore. "Lo sai che tra non molto qualcuno andrà sulla luna?"

"Cosa?" domandò ridacchiando. "Leggi troppi fumetti tu."

Il ragazzo esitò nel rispondere. "Chanyeol."

"Si?"

Baekhyun sospirò rumorosamente, cercò di mettersi più comodo dato che stare sdraiato sui sassi non era piacevole per niente. "Perché non andiamo dagli altri?" non che gli dispiacesse stare lì, ma si sentiva stranamente osservato. "È tua questa casa?"

L'altro sollevò la schiena e si voltò, poi guardò l'abitazione e cominciò a ricordare. I pensieri nella sua testa erano confusi, passavano dall'odore dei biscotti a quello del borotalco, dalle parole dolci e sussurrate alle urla che udiva spesso in piena notte. "I miei nonni vivevano qui. Lui non l'ho mai conosciuto in realtà, ma da come me ne parlava mia nonna era come se avesse comunque vissuto con me. È morto in guerra, neanche mia madre ricorda molto di lui, so solo... ciò che mi raccontava la nonna, sono cresciuto con lei." spiegò. "È morta cinque anni fa, ha lasciato questa casa a me ma non riesco ad entrarci, ogni volta che ci provo io -." si bloccò. "Io riesco solo a stare qui, passo giornate intere su questo prato, è stupido?"

Poi non disse altro, a Baekhyun veniva da piangere. "Anche mio padre è morto." disse piano, chiudendo gli occhi e lasciando che il vento che si era sollevato gli solleticasse il viso. "Non è stupido per niente."

"Scusa se ti ho fatto venire qui, è che non avevo voglia di stare in mezzo a tutta quella gente stasera." rimise la schiena a terra e cercò di rilassarsi. "Sono felice che tu mi abbia trovato."

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Capitolo 9
*** 9 ***


alla festa sono stato con chanyeol tutto il tempo, siamo stati sdraiati sull'erba a parlare di un sacco di cose diverse, è stato il momento in cui mi sono sentito più felice da quando sono arrivato qui. alla fine baekbeom è venuto a cercarmi e siamo tornati a casa, prima di andare chanyeol mi ha sorriso e mi ha detto "a presto", spero davvero di vederlo presto.

Baekhyun chiuse il diario e spense la luce, era tardissimo e l'indomani aveva del lavoro da sbrigare quindi doveva assolutamente riposare, tuttavia non riusciva a farlo. Continuava a rigirarsi nel letto, un po' per il caldo, un po' per la tensione non riusciva proprio a chiudere occhio. Pensò che sarebbe stato più semplice dormire se avesse avuto qualcuno al suo fianco, poi scosse la testa e disapprovò il suo stesso pensiero, non aveva mai avuto bisogno di qualcuno, ora che si era cacciato in quella situazione poteva benissimo farcela da solo. Poteva davvero? Sperava di si. Se il peso di tutto non fosse diventato eccessivo portarlo sulle sue uniche spalle non sarebbe stato niente di nuovo, ma viste le difficoltà che incontrava ogni giorno la vedeva complicata.

La mattina seguente venne svegliato da sua madre, fecero colazione insieme e andarono al campo per sistemare. Il grano cresceva a vista d'occhio e il suo colore diventava sempre più luminoso, con questo panorama i due tagliarono un paio di rami fastidiosi che intralciavano la via verso il gazebo, successivamente portarono tutta la legna in un ripostiglio dato che gli sarebbe servita per l'inverno. Non c'era altro lavoro da fare, erano a buon punto, dovevano solo sperare che il tempo continuasse ad essere bello cosicché tutto ciò che avevano seminato crescesse. Baekhyun si annoiava così decise di andare al bar del paese, sperando che ci fosse qualche suo amico. 

Non servì camminare così a lungo, durante il tragitto incontrò Sehun che si stava dirigendo verso casa sua. "Menomale che sei qui, ho bisogno di parlarti." disse il più alto, sembrava quasi preoccupato. Sehun prese un braccio di Baekhyun - e l'altro lo maledì, odiava essere toccato in quel modo, a maggior ragione sotto il sole cocente di giugno. "Ho baciato Cindy ieri."

"E allora? Non è una brutta cosa." rifletté, Sehun lo guardò triste.

"Era quello che credevo anch'io, ma stamattina ho incontrato una sua amica e lei mi ha detto che in realtà non le piaccio molto. Cosa dovrei fare?" chiese. Il maggiore si grattò il mento, cercava di pensare a una soluzione. 

"Non risolverai niente se non vai da lei, cosa credi, che domandandolo a me io potrò magicamente leggere cosa succede all'interno della sua testa?" e Sehun gli diede ragione, ma d'altronde Baekhyun lo sapeva già, era molto modesto ed era a conoscenza del fatto che i suoi consigli fossero i migliori.

"In realtà ci avevo pensato anch'io. Credi che dovrei portarle anche dei fiori?"

"No." disse drastico. "Niente fiori, non se ne parla, vuoi farla vomitare? Più in là potrebbe essere carino, ma non puoi portarle dei fiori senza motivo ora, fidati di me, parlale e basta."

E poi Sehun cambiò discorso, fece la domanda che Baekhyun temeva di più in assoluto. "Tu hai conosciuto qualche ragazza carina ieri?"

"Veramente..." farfugliò. "Sono stato con Chanyeol."

Il suo amico fece le spallucce, si sedettero sotto un albero e rimasero lì al fresco. "Chanyeol non è mai stato con nessuno, io lo conosco dato che i miei genitori sono amici dei suoi, è sempre stato un tipo così strano." disse, Baekhyun chiese cosa intendesse per strano. "Se ne sta in casa la maggior parte del tempo, non so neanche come mai l'altra mattina è venuto nel nostro paese, non lo avevo mai visto qui. E come ho già detto, non è mai stato con nessuna, magari vuole diventare un prete o peggio ancora -."

Baekhyun non riuscì a trattenersi, gli sfuggì una risata non appena immaginò Chanyeol vestito da uomo di chiesa, il minore gli chiese perché aveva riso ma non rispose. "Secondo me nessuno è davvero strano, sono gli altri che non capiscono." spostò lo sguardo a terra e sorrise. "Guarda, c'è un quadrifoglio! Mi porterà fortuna."

Nel paese accanto Chanyeol si era appena svegliato, senza perdere troppo tempo andò in cucina per preparare la colazione

Nel paese accanto Chanyeol si era appena svegliato, senza perdere troppo tempo andò in cucina per preparare la colazione. Chanyeol aveva due fratelli e, come se loro non fossero già stati abbastanza, un altro bambino era in arrivo, suo padre lavorava tutto il tempo e non era mai a casa, di conseguenza lui che era il maggiore doveva occuparsi di tutto ciò che riguardava quel posto e di curare sua madre, ultimamente stava sempre peggio e aveva paura per lei ma sapeva che sarebbe andato tutto bene. Le portò un paio di biscotti e del latte e la svegliò, poi mangiarono, come ogni mattina, insieme anche agli altri fratelli. "Come ti senti?"

"Ieri sera ho vomitato cinque o sei volte, non molto bene." gli spiegò la donna. "Tu ti sei divertito, piuttosto? Ti ho sentito tornare a casa, che ora era?"

"Sono tornato presto." mentì. "È... stato bello." ripensò a Baekhyun, se fosse stato possibile avrebbe voluto vederlo in quel momento. "Devi andare dal medico?"

"Oggi pomeriggio, devo controllare alcune cose. Puoi accompagnarmi?"

"Certo." accettò, primo perché non le avrebbe mai detto no, secondo perché lo studio del dottore si trovava nel paese di Baekhyun, magari era fortunato e riusciva ad incontrarlo, l'attesa era sempre lunga e non sapeva mai che fare, sarebbe stato perfetto. Alla donna mancava ormai poco per partorire, circa due settimane e Chanyeol avrebbe avuto un fratello o una sorella in più, era emozionato. Diede ai fratelli più piccoli il compito di sistemare i piatti, lui uscì per comprare qualcosa di fresco per pranzo. Economicamente non erano mai stati poveri, riuscivano a comprare da mangiare soprattutto grazie al lavoro del padre che gli garantiva uno stipendio dignitoso a fine mese. Mentre Chanyeol camminava verso il negozio riusciva solo a pensare a Baekhyun, voleva assolutamente vederlo.

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Capitolo 10
*** 10 ***


"Ci sono cinque persone in attesa, prenda pure posto e attenga il suo turno." l'assistente del medico riferì alla madre di Chanyeol, la donna mimò un finto sorriso e andò a sedersi. Non credeva che meritasse un trattamento simile, era incinta di otto mesi e mezzo e la pazienza le era ormai terminata, il fatto che un vecchietto con un po' di raffreddore meritasse di essere visitato per prima non le sembrava giusto, viste le sue condizioni e il fatto che non riuscisse a stare fuori casa per molto tempo, ma le regole erano così.

Chanyeol guardò la sala piena di gente e sospirò, poi parlò col suo fratello più piccolo, aveva circa cinque anni in meno di lui ma era già del tutto autonomo e responsabile. "Fai compagnia tu alla mamma?" chiese, sperando che dicesse di si, non si era messo i suoi vestiti migliori perché gli piacevano ma perché voleva che piacessero al ragazzo che voleva tanto incontrare. E un po' si sentiva stupido, sapeva che non poteva pensare certe cose, ma se solo fosse riuscito ad evitarlo... ci avrebbe già dato un taglio, e anche da un bel po' di tempo. "Volevo fare un giro."

"Certo." rispose sorridendo. "Nel caso tu non torni ma noi abbiamo finito andiamo a casa?"

"Tornerò in tempo, sicuramente farò più in fretta di voi, guarda quanta gente." gli fece notare, come se l'aria non fosse già abbastanza irrespirabile e non ci avesse già fatto caso. Salutò anche sua madre e uscì dallo studio medico, con una mano si grattò la nuca, non sapeva dove andare così prese la via della piazza, si sarebbe fermato al bar e avrebbe sperato di incontrare qualcuno che conosceva. Entrò ma era solamente pieno di signori e anziani, al bancone c'era Sana, la conosceva molto bene così si sentì sollevato, almeno poteva parlare con lei.

"Chanyeol ciao, cosa posso servirti?" chiese lei cordialmente, rivolgendogli un sorriso.

"Ah niente, non ho portato i soldi." disse, la ragazza sorrise e si slacciò il grembiule.

"Davvero? Lo metto sul tuo conto, non è un problema per gli amici, lo sai."

"No, tranquilla, hai per caso finito il turno?" chiese, vedendo quanto impacciata fosse, uscirono insieme da quel locale e lei sospirò.

"È da stamattina che ho un mal di testa tremendo, non ce la faccio più. Penso che andrò a trovare il mio fidanzato, tu piuttosto, che ci fai qui?" domandò sorridendogli, cominciò a camminare e Chanyeol la seguì, quello era stato un colpo di fortuna.

"In realtà faremo la stessa strada, devo vedere Baekhyun. È il fratello del tuo fidanzato, no?"

"Si, menomale, almeno ho qualcuno con cui passeggiare!" disse emozionata. "Cosa dovete fare tu e Baekhyun?"

Il ragazzo rifletté, non c'era niente di particolare che voleva fare con lui, solo sperava di poter passare un po' di tempo insieme come l'altra sera. "Niente di che." rispose, non sapendo cos'altro dire le fece una domanda a caso. "Ti trovi bene con Baekbeom? Si chiama così, no?"

Lei annuì. "Lui è proprio il ragazzo che ho sempre sognato, è gentile, premuroso, dolce -."

"Basta, ti prego." ridacchiò, facendo finta di essere schifato da quegli aggettivi, lei lo guardò inarcando un sopracciglio.

"Dici così perché ti fa davvero schifo o perché sei geloso?"

Inutile dire che Chanyeol pensò a quelle parole per tutto il resto del tragitto. Una volta arrivati lei pregò che la madre non fosse in casa, sapeva che quella donna la odiava, Chanyeol decise di bussare. Aprì la porta Baekbeom, la sua ragazza gli saltò addosso e il terzo incomodo ovvero il povero Chanyeol non sapeva cosa fare. "Scusa, detesto dovervi interrompere, ma dov'è Baekhyun?" domandò, sollevando il dito indice imbarazzato. Baekbeom si staccò dalle labbra della sua amata e gli indicò una porta.

"È in camera sua, è da un po' che non esce, magari sta dormendo." fece le spallucce. "Noi due andiamo." disse, poi abbassò il tono di voce. "C'è mamma in cucina e lei ti odia, ah, dici a Baekhyun di inventarsi qualcosa. Ciao!" detto ciò, se ne andò, lasciando Chanyeol da solo. Un'esperienza alquanto strana, camminò piano e sperò che la madre del suo amico non lo vedesse, fortunatamente così fu, entrò nella stanza dell'altro... e solo una volta dopo aver varcato la soglia realizzò di non aver bussato.

"Ma che -." provò a dire, Chanyeol gli fece segno di non urlare. Si sedette sul letto e di fronte a lui, poi sorrise. "Come sei entrato?"

"Baekbeom mi ha aperto, a proposito, lui è uscito con Sana. Mi ha accompagnato lei qui, non sapevo dove vivevi, ovviamente." disse, poi guardò più attentamente il maggiore. "Stai bene? Hai gli occhi strani."

"Sto bene, si, è solo che mi sono svegliato poco fa." mentì, in realtà non riusciva a chiudere occhio. Tutto ciò che aveva fatto quel pomeriggio era stato pensare e piangere, ma Chanyeol non necessitava di saperlo. Baekhyun si sentiva felice, certo, il fatto che l'altro fosse andato a trovarlo di punto in bianco lo rendeva anche nervoso, ma non gli importava. "Perché sei qui?"

Chanyeol cominciò a dondolare a destra e a sinistra, quel letto era così comodo. "Mia madre è andata dal medico e mi annoiavo, Sana mi ha detto che stava venendo da voi quindi ne ho approfittato. Se vuoi me ne vado."

"No." rispose, arrossendo subito dopo, non sapeva come avrebbe fatto a guardare l'altro negli occhi. "Nel senso, mi fa piacere avere compagnia." rispose. "Mi sono sentito solo tutto il giorno."

"È per questo che hai pianto?" domandò, Baekhyun lo guardò e basta, non sapeva cosa rispondere. "Anche io lo faccio a volte, non c'è niente di male, solo che... persone come te non dovrebbero piangere."

"Perché?" teneva lo sguardo fisso sul pavimento. "Come sono io?"

Chanyeol non rispose, si alzò e cominciò a curiosare in giro, improvvisamente l'altro si ricordò del diario che aveva lasciato sulla scrivania. Scattò in piedi e lo recuperò, poi lo mise nel cassetto del comodino, il più alto era confuso dato che non aveva neanche guardato quel pezzo di stanza, non aveva idea di cosa ci fosse. "Tu hai dei segreti?" domandò, Baekhyun era voltato di schiena, non appena spostò lo sguardo verso l'altro vide che lo stava guardando.

"Tutti ne abbiamo, no?"

"Già." sorrise, sedendosi di nuovo sul letto del maggiore. Alzò la mano e aprì il palmo, poi rimase così, Baekhyun era confuso.

"Che stai facendo?" domandò, un po' titubante decise di buttarsi e di stendersi accanto a lui, riusciva a sentire il suo profumo. Chanyeol girò la testa ma il più grande non si muoveva di uno spillo, si sentiva troppo sotto pressione, aveva letteralmente il suo fiato sul collo.

"Cerco di indovinare quali possano essere i tuoi segreti."

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Capitolo 11
*** 11 ***


Chanyeol riusciva a capire quando c'era qualcosa che non andava, inoltre era sempre stato una persona empatica e riusciva facilmente a mettersi nei panni delle persone. Eppure quel pomeriggio non aveva idea di cosa stesse provando Baekhyun, scherzava come sempre - sempre era una parolona, dato che si conoscevano da pochissimo - rideva alle sue battute ed era partecipe nella conversazione, nonostante ciò Chanyeol aveva un brutto presentimento, una sensazione strana gli impediva di rilassarsi del tutto. Per fortuna il suo buon senso era elevato, sapeva che non doveva insistere e non lo avrebbe fatto, non voleva che l'altro lo odiasse per cui continuò a comportarsi normalmente.

A un certo punto la madre di Baekhyun era andata nella stanza di suo figlio per capire come mai lui stesse urlando in maniera spropositata, lo aveva trovato quasi spiaccicato contro il muro mentre cercava di difendersi da Chanyeol che gli faceva il solletico - un vano tentativo di farlo sorridere. La donna in un primo momento era confusa, poi suo figlio gli spiegò che quello era un suo amico e lei reagì positivamente cominciando a fare domande sulla famiglia del giovane mettendolo totalmente in imbarazzo - alla fine, dopo un sacco di discorsi, gli disse che conosceva sua madre, che erano andate perfino a scuola insieme - poi li lasciò da soli per andare a fare delle commissioni.

"Dovrei andare a vedere se mia madre ha finito." disse Chanyeol, muovendo il piede che aveva poggiato sul suo stesso ginocchio. "Che farai adesso?"

"Niente di che." rispose il ragazzo, sperava tanto che l'altro non gli chiedesse di accompagnarlo. non aveva voglia di uscire. Chanyeol gli rivolse un sorriso e si alzò, poi sollevò la mano destra.

"Ci vediamo allora." detto ciò uscì dalla stanza. Baekhyun mise la testa sul cuscino e guardò l'altro allontanarsi, lo fissò finché la sua figura non scomparve dietro il muro spesso della casa. A quel punto poté finalmente mettere la testa sotto il cuscino e riposare.

Chanyeol non pensò in negativo, anzi, sorrise per tutto il tragitto pensando al fatto che aveva passato quel tempo insieme a Baekhyun. Un brivido invase uno dei suoi arti superiori, non appena ci portò sopra una mano sentì la cicatrice che più gli faceva male sotto la maglietta. Tirò su la manica, non c'erano segni di infezione, probabilmente era solo un dolore emotivo quello che stava provando, probabilmente il suo buon senso stava cercando di fargli capire che doveva smetterla prima che fosse troppo tardi, prima che succedesse come la volta precedente.

Stava sbagliando tutto. Continuò a camminare e gli capitò di incrociare Sehun, normalmente lo avrebbe solo salutato, ma quel giorno il minore aggiunse dell'altro. "Sei libero stasera?" chiese, il ragazzo annuì. "Perché hanno organizzato una serata carina qui al bar, potresti venire, stavo giusto andando ad avvisare Baekhyun."

Chanyeol sbiancò, pochi secondi prima stava pensando al fatto che doveva scappare da quella situazione e ora Sehun gli dava un motivo in più per rimanere? Doveva assolutamente rifiutare. "Ci sarò." rispose sorridendo - Chanyeol non era mai stato bravo a combattere contro i suoi sentimenti, erano sempre più forti di lui. "Devo andare ora, ci si vede."

"Ma certo, a presto!" Sehun lo salutò e riprese a camminare. Durante il tragitto fischiettava, era felice dato che le cose tra lui e Cindy andavano finalmente bene, si sentiva innamorato come mai prima d'ora. Arrivato a casa del suo migliore amico cominciò a bussare, l'altro ci mise un po' per aprire. "Baekhyun." disse emozionato, poi cambiò tono di voce. "Non hai una bella cera, ti senti bene?"

"Si, ho dormito poco stanotte, entra." disse, poi cominciò a chiedersi come mai tutti ce l'avessero con lui, voleva solo stare in pace per qualche ora. Andarono nella sua stanza, a quel punto Sehun gli fece la medesima domanda, quella che aveva posto al ragazzo incontrato poco prima.

"Stasera esci, c'è una serata al bar, ci saranno tutti."

Baekhyun inarcò un sopracciglio. "Perché me lo dici? Tanto andrai a limonare con Cindy da qualche parte e mi lascerai da solo."

Il ragazzo fece il labbruccio, poi lo guardò mortificato. "Bastava dirlo." disse, col tono di una persona che era sul punto di piangere, lo abbracciò senza preavviso e Baekhyun si sentì ancora più preso in giro. "Avevi ragione, le ragazze non devono rovinare la nostra amicizia, mi dispiace averti abbandonato. Stasera staremo insieme tutto il tempo, ho invitato anche Chanyeol, sarà una serata tra ragazzi."

Il più grande scosse la testa, sarebbe finita come la serata scorsa, non voleva restare da solo con Chanyeol. "Non so se verrò." rispose. Sehun annuì, dopotutto si preoccupava per lui e aveva paura che stesse ulteriormente male, dopo un po' lo lasciò da solo e andò a informare altra gente. Non appena Baekhyun lo salutò e chiuse la porta il suo finto sorriso scomparse, andò in cucina a bere dell'acqua e passò davanti al quadro che conteneva una foto della sua famiglia, lui e suo fratello erano piccolissimi, la cosa che lo fece scoppiare fu suo padre. Rivedere il suo viso impresso su quel foglio di carta era tremendo, la qualità della foto era pessima, chissà quanto avevano pagato per averla, per poter conservare quel ricordo. Restò a guardarla per qualche secondo e ritornò nella sua stanza, quella dalla quale non sarebbe uscito fino al giorno seguente.

Baekhyun non andò alla festa, restò a casa con sua madre e la guardò lavorare a maglia per l'intera serata. Per quanto riguarda Chanyeol... all'inizio era scettico, non voleva dirigersi lì ma decise comunque di andarci nonostante i ripensamenti, ci rimase male quando seppe da Sehun che probabilmente Baekhyun non si sarebbe presentato, quasi sarebbe andato a trovarlo a casa, voleva sapere cosa c'era che non andava, voleva proprio saperlo, eppure non voleva risultare insistente. 

Passò il tempo a divertirsi con altri amici, non pensò a tutta quella situazione ma lo sapeva benissimo che non poteva scappare da se stesso, che alla fine della serata, quando sarebbe rimasto solo, tutto sarebbe ritornato e scappare sarebbe stato impossibile. Era tornato a casa, aveva controllato che sua madre stesse bene ed era andato a letto. Pensava e sperava che Baekhyun non avesse pianto tanto quel pomeriggio, nel frattempo si ripeteva che a lui non serviva piangere. Eppure a Baekhyun lo aveva detto che succedeva anche a lui, in momenti come quelli era l'unica cosa che riusciva a fare.

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Capitolo 12
*** 12 ***


Erano passati due giorni, Baekhyun era finalmente uscito di casa dato che era stato costretto da Sehun. Lo aveva letteralmente trascinato fuori dalla sua stanza ma gliene era grato, aveva bisogno di qualcuno che lo tirasse fuori da quel burrone. In quei due giorni non aveva fatto molto, si potrebbe dire che non aveva vissuto neanche un po', quella sera c'era una piccola festa nel loro paese, era stata organizzata da alcuni ragazzi che facevano parte della parrocchia, ormai non si sorprendeva più: era estate, i giovani - la maggior parte - lavoravano solo di mattina e di pomeriggio, non esistevano altre fonti di intrattenimento per cui ogni occasione era buona per riunirsi, bere qualcosa e ballare. "Andiamo prima a prendere Cindy." disse il suo amico, poi guardò Baekhyun cambiare espressione. "Hey, non ti lascerò da solo, ma sai come sono le ragazze, non vorrei farla arrabbiare."

"È okay Sehun." sorrise, non c'era altro che poteva fare. Mancavano pochi metri e sarebbero arrivati in piazza, distinse subito la ragazza di Sehun, era seduta accanto alla fontanella con le gambe incrociate. Appena vide i due, cominciò a camminare verso di loro. Salutò per primo il suo fidanzato con un bacio, poi si rivolse al più basso.

"Baekhyun! Da quanto tempo." esclamò, chissà se Sehun sapeva che si conoscevano già così bene.

"Voi vi conoscete?"

A quanto pare non lo sapeva. Baekhyun annuì, stava per parlare ma la ragazza lo interruppe. "Certo, Baekhyun mi ha portato sulla sua bici. Tu non l'hai mai fatto." disse, lanciandogli un'occhiataccia. "La prossima volta che avrò bisogno di un passaggio chiederò a lui." lo informò e Sehun rise, anche se non era molto contento della cosa. Si avviarono verso la chiesa, Baekhyun si sentiva - anzi, era - il terzo incomodo della situazione, mentre i due si baciavano e si tenevano le mani non poteva fare niente, e per quanto stesse bene da solo si sentiva un po' invidioso, voleva che qualcuno si prendesse cura di lui.

Entrarono nel cortile dell'edificio, lì avevano allestito dei tavoli pieni di cibo e avevano anche messo della musica, sarebbe stata una serata piacevole. Improvvisamente Baekhyun si chiese se Chanyeol ci sarebbe stato, non lo vedeva da due giorni e un po' gli mancava la sua presenza, inoltre non era stato molto carino con lui la scorsa volta, probabilmente era solo un suo pensiero dato che in realtà l'altro non smise di pensarci per tutti i giorni avvenire. Eppure si era ripromesso che non lo avrebbe più fatto. 

Chanyeol era sempre stato un tipo festaiolo, anche se non aveva nessun passaggio sarebbe andato in capo al mondo a piedi pur di non perdersi una festa, quella sera non sarebbe stata da meno, per fortuna il suo fratellino gli aveva prestato la bici. Il tempo era pessimo e si chiedeva se avrebbe cominciato a piovere, sperava tanto di no, dato che non aveva un ombrello con se. Non appena arrivò salutò alcuni amici, conosceva la maggior parte della gente, nonostante ciò non si soffermò a parlare con loro. Andò ai tavoli e prese qualcosa da mangiare, fortunatamente incontrò Sehun. Era insieme alla tizia che Baekhyun aveva accompagnato quel giorno, la riconobbe subito. "Ciao." li salutò, poi si rivolse a Sehun. "Hai visto Ba-."

"Oddio, dov'è andato Baekhyun?" cominciò ad allarmarsi, quand'è che lo aveva perso di vista?

"Sono sempre stato qui, idiota." rispose l'altro, era letteralmente a un passo da Sehun e stava mangiando una frittella. Si voltò a guardare Chanyeol che sorrise, poi si avvicinò a lui.

"Posso rubartelo?" domandò il più alto, per fortuna che era buio, nessuno poteva notare che le guance del maggiore erano diventate rosse, nessuno tranne...

"Fai pure." rispose Sehun, totalmente indifferente.

Dopo quell'affermazione, Chanyeol lo guardò. "Vieni a fare un giro?" chiese e il ragazzo acconsentì, sapeva che rimanendo con Sehun si sarebbe solo sentito male, almeno avrebbe avuto l'attenzione di qualcuno su di se. Lui e Chanyeol si lasciarono alle spalle il cancello, lì c'erano alcuni ragazzi che erano appena arrivati. "Hai mangiato?"

"Si, tu?" si era ingozzato di frittelle, non aveva più fame e sicuramente non avrebbe toccato cibo fino al giorno seguente.

"Avevo già mangiato a casa, sto bene così." rispose, poi prese il manubrio della sua bici e la attirò a se. "Facciamo un giro?"

Baekhyun avrebbe accettato, su quello non c'erano dubbi - tuttavia non riusciva a capire come mai l'altro volesse proprio allontanarsi, potevano stare lì insieme a tutta quella gente, era andato lì di proposito, per la festa, no? Perché voleva allontanarsi? Non aveva il coraggio di chiederglielo, il più alto si sedette sul sellino e lui mise i piedi su un'asta di metallo che divideva la ruota posteriore da parte a parte, poggiò le mani sulle spalle di Chanyeol per reggersi e arrossì di nuovo. "Posso partire?" chiese, senza girarsi.

"Si." si limitò a rispondere, non si sentiva molto sicuro a stare lì, l'altro stava facendo del suo meglio per evitare di prendere in pieno buche e sassi vari, la strada non era per niente rettilinea e sperava solo che si fermassero subito. "Dove andiamo?" 

"A casa tua." Chanyeol, in realtà, superò di un bel po' la casa. Lì scorreva un piccolo fiume, arrivati sulla collina fermò la bici dato che non aveva voglia di pedalare lungo la discesa, visti i freni che ogni tanto smettevano di funzionare. "Non cadere." raccomandò all'altro, non finì di parlare che vide il piede di Baekhyun scivolare, per fortuna aveva solo perso l'equilibrio, non era caduto. Istintivamente gli afferrò un braccio, lo teneva stretto, rimase così finché non arrivarono sulla sponda del fiume, una volta lì si sedette a terra. "Non vieni mai qui? È bellissimo, il suono dell'acqua è così rilassante."

Baekhyun sorrise e si sdraiò anche lui, sfortunatamente non riusciva a vedere neanche una stella. "Ci sono troppe nuvole." si lamentò.

"Non si vedono le stelle." precisò Chanyeol. "Dato che non ci sono loro puoi guardare me, sono bello quasi quanto tutte le stelle del cielo." 

"Ma che vai dicendo?" rispose goffamente, mentre teneva gli occhi puntati sul cielo una goccia d'acqua scivolò lungo la sua guancia. "L'hai sentita anche tu?"

"Sentita cosa?" fece una pausa, poi riprese a parlare. "Sta cominciando a piovere."

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Capitolo 13
*** 13 ***


"Devo tornare a casa prima che -." la voce di Chanyeol venne interrotta dal cielo che tutto a un tratto era diventato chiaro a causa di un fulmine, poco prima c'erano stati dei tuoni spaventosi e ce ne sarebbero sicuramente stati degli altri, non stava piovendo, cadevano solo piccole gocce d'acqua - tuttavia un temporale per niente innocuo era in arrivo.

"Puoi restare a casa mia finché non smette." disse il maggiore, l'altro si fermò e lo guardò.

"Non posso lasciare mamma da sola, magari continuerà per tutta la notte." rispose, prese la bici e cominciò a trascinarla sulla strada. "Vieni, ti accompagno a casa."

A quel punto Baekhyun si mosse e lo seguì, avevano risalito la collina e successivamente si erano seduti sulla bici. Il tragitto fu brevissimo, nonostante fossero passati solo pochi minuti aveva cominciato a piovere, non tuonava ma stava venendo giù tanta acqua. "Aspetta." disse Baekhyun, scendendo dalla bici - erano arrivati davanti casa sua. "Ti prendo una giacca." 

L'altro non ribatté, era vestito leggero e cominciava ad avere freddo visti gli indumenti bagnati. Baekhyun fece in fretta, gli portò un cappotto pesante e glielo mise sulla schiena. "Grazie." mormorò il più alto, non riuscendo a non sorridere. Baekhyun ricambiò il sorriso e una volta sistemata la giacca si allontanò. 

"Fa' attenzione." lo raccomandò, era preoccupato per lui, doveva fare tutta quella strada sotto la pioggia. "Come faccio a sapere che tornerai a casa sano e salvo?"

Chanyeol si avviò, ma prima di allontanarsi del tutto gli rivolse un'ultima frase. "Verrò a trovarti domani mattina." detto ciò, la sua figura diventò sempre più piccola e lontana. Baekhyun si convinse ad entrare in casa, starnutì diverse volte e si mise dei vestiti asciutti, fatto ciò andò a stendersi sul suo letto. Quella era stata una serata movimentata, decisamente. Non trovò difficile addormentarsi, aveva sempre odiato lo scroscio della pioggia ma quel cambio improvviso di tempo gli aveva fatto piacere, per giorni aveva conosciuto sempre e solo il sole, un temporale era quello che ci voleva.

Si svegliò di soprassalto, guardò la finestra e realizzò che fuori era ancora tutto buio, chissà che ore erano. Non aveva tanta voglia di alzarsi, si sentiva le gambe pesanti e generalmente tutto ancora un po' frastornato. Aveva smesso di piovere, di quello ne era certo, non sentiva più alcun rumore. Si alzò piano, attento a non fare casino ma si bloccò prima di aprire la porta dato che sentiva delle voci - sua madre stava parlando con Baekbeom. "Non ha più avuto attacchi da quel giorno, io credo che sia positivo, devi smetterla di dire certe cose."

"Sto solo dicendo che non devi lasciarlo solo e che ultimamente pensi solo a te stesso, ieri sera non sei tornato a casa e lui si, non dovresti essere più responsabile?"

"Siamo rimasti tutti bloccati a causa del temporale." ribatté suo fratello. "Non ha bisogno di qualcuno che lo accudisca, è più grande di me, non voglio trattarlo come lo trattavo quando era un bambino perché non è più così, hai capito?"

Sua madre sbuffò, poi si sentì solo il rumore di una porta che sbatteva, uno dei due era sicuramente uscito di casa. Baekhyun non era sicuro di aver capito bene ma sapeva per certo da che parte stava - Baekbeom aveva ragione, non aveva bisogno di un baby-sitter. Si morse il labbro e sentì il cuore battergli velocemente, tutto perché aveva cominciato a pensare a Chanyeol, si chiedeva se stesse bene. Senza pensarci due volte uscì dalla stanza e poi dalla casa, si sedette a terra e cominciò a tenere gli occhi fissi sulla strada, prima o poi l'altro sarebbe arrivato.

Chanyeol ci avrebbe messo un po' per andare dall'altro, aveva dovuto fare delle commissioni per sua madre. Quando era rientrato - la sera precedente - l'aveva trovata addormentata sul divano, ormai non riusciva a fare altro ma il ragazzo lo sapeva che era sempre stato così, aveva accompagnato sua madre durante tutte le gravidanze e quel periodo era il peggiore, dato che lei non riusciva a fare niente se non stare male. "Yongsun è in camera sua e io devo uscire, chiama lui se hai bisogno. Non torno per pranzo." riferì alla donna, lei gli diede l'okay e il ragazzo uscì di casa. Normalmente non si sarebbe fidato così tanto di suo fratello, ma prima o poi doveva imparare come comportarsi in determinate situazioni, doveva fargli capire che la responsabilità era la prima cosa nella vita e che se non si fosse arrangiato da solo nessuno lo avrebbe aiutato. I suoi fratelli lo ascoltavano la maggior parte delle volte, litigare era normale ma vista la permanente assenza del padre e il fatto che lui fosse il loro fratello più grande fungeva come da figura paterna, lo affiancava, non avrebbero osato disobbedirgli perché aveva sempre fatto molto per loro.

Prese la sua bicicletta e pedalò verso il paese di Baekhyun, non appena arrivò davanti la sua abitazione assistette alla scena più dolce che aveva visto in tutta la sua vita, il maggiore si era addormentato con la testa poggiata contro il muro. Sorrise e mise la bici nel suo garage, poi si sedette accanto a lui, non sapeva se svegliarlo o meno, era così tenero. Prima che potesse fare qualunque cosa qualcuno aprì la porta, si voltò e vide Baekbeom in piedi davanti a lui, teneva una tazza piena di latte in mano. "Chanyeol?" chiese. "Che ci fai qui?"

Nel frattempo, Baekhyun si era svegliato. "Buongiorno!" esclamò Chanyeol, alzandosi e salutando il fratello maggiore. "Ti sei divertito ieri? Ho saputo che siete rimasti bloccati sotto la pioggia, che seccatura, io sono riuscito a tornare a casa in tempo invece."

L'altro lo guardò e sbadigliò a causa della stanchezza, lo salutò con un cenno della testa e ritornò in casa senza dire altro. Anche Baekhyun si era alzato, guardò Chanyeol che aveva il viso completamente rosso dall'imbarazzo e sorrise. "Ce l'hai fatta ad arrivare."

"Tornare a casa è stato orribile..." mormorò, in effetti aveva passato un brutto quarto d'ora. "Hai da fare più tardi?"

"Non credo, perché?"

Chanyeol esitò nel rispondere. "Dato che mio padre torna a casa e non voglio vederlo ho detto a mamma che non sarei tornato per pranzo, solo che non so dove andare adesso." ridacchiò, poi incontrò lo sguardo del maggiore. "Posso stare con te?"

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Capitolo 14
*** 14 ***


"Questo era l'ultimo." affermò Baekhyun. "Andiamo?"

"Non dovresti avvisare tuo fratello?" domandò, il maggiore annuì e riferì a Chanyeol di aspettarlo fuori, lui nel frattempo andò a cercare Baekbeom. Lo trovò in camera sua, sembrava addormentato. Lo disturbò, gli disse che sarebbe tornato tardi e che andava a mangiare fuori con Chanyeol, quindi uscì di casa. Sua madre non sarebbe tornata, ormai lavorava fino al tramonto ogni giorno, dire che si sentiva in colpa era poco - mentre lei si spaccava la schiena lui andava a fare un picnic o quello che era con Chanyeol, però credeva di meritarselo. Avevano preparato dei panini e li avevano messi in uno zaino, quello sarebbe stato il loro pranzo.

L'idea di fare una scampagnata in montagna era stata di Chanyeol, gli piaceva respirare l'aria fresca e di solito ci andava spesso da solo, ma in quei giorni non se la sentiva di allontanarsi e di contare solo sulle sue forze. "Prendiamo le bici." suggerì il maggiore, Chanyeol recuperò la sua bicicletta rossa e una volta che furono pronti entrambi si avviarono.

Baekhyun non si sarebbe mai aspettato di entrare così in sintonia con qualcuno in poco tempo, non si aspettava neanche che sarebbe riuscito ad abituarsi a tutto quello - improvvisamente i pensieri negativi lo assalirono, cominciò a ricordarsi di quello che era successo, cominciò a sentirsi male. "Cosa c'è?" chiese il più alto. "Sei diventato strano."

Il ragazzo voleva tanto rispondere ma non se la sentiva di essere preso per pazzo, non voleva proprio perdere Chanyeol, avrebbe solo voluto urlare a qualcuno tutto quello che stava provando ma non poteva e quella sensazione di impotenza lo stava uccidendo. "Niente, è che non ho mai fatto questa strada." disse, in effetti la salita lo preoccupava e non poco, ma per arrivare sulla cima della montagna fare tutto quel lavoro era normale, avrebbe dovuto aspettarselo. "Come sta tua madre?" chiese, cercando di conversare. Il silenzio lo metteva a disagio.

"Insomma, tra poco deve partorire." sorrise pensandoci. "Sarà sicuramente bello, mi piacerà prendermi cura di un neonato, però ci saranno più spese... diciamo che sarà difficile."

Ci fu un attimo di pausa dato che la salita che stavano percorrendo era abbastanza impegnativa, dopo un po' Baekhyun disse qualcosa. "Odio stare qui."

"Come darti torto." rispose, ridacchiò e si fermò in mezzo alla strada. "Ho bisogno di bere dell'acqua." 

Baekhyun si fermò, si tolse lo zaino dalle spalle e ne tirò fuori la bottiglia d'acqua, successivamente anche lui bevve un po'. "Quanto manca?" chiese, Chanyeol si asciugò le labbra con il retro della mano e risalì sulla sua bici.

"Veramente poco, se sei stanco possiamo fermarci di più."

Baekhyun rispose negativamente, voleva arrivare in cima il più in fretta possibile. Ci vollero una decina di minuti ma finalmente poterono fermarsi, il panorama visto da quel punto così alto era bellissimo. Riusciva a distinguere le piccole case circondate da verde, i diversi colori del fiume, del grano, delle strade. Lui e Chanyeol si sedettero all'ombra di un albero e restarono in silenzio per un breve periodo di tempo, finché quest'ultimo non notò qualcosa. "Guarda, ci sono le ciliegie!" esclamò, alzandosi e raccogliendone un paio. "Prendi. Non disturbarti, le raccolgo io, non ci arriveresti comunque."

"Ma -." disse offeso, cercando di raccoglierne qualcuna autonomamente, se si alzava sulle punte ce la faceva. "Guarda, ho raccolto questa."

Chanyeol la guardò attentamente, poi fece le spallucce e gliela sottrasse. "Non è matura, la vedi?" gli fece notare, avvicinò la sua mano libera alla tempia del più basso e gli scostò i capelli, poi mise la ciliegia sopra il suo orecchio a mo' di orecchino. "Così sei ancora più bello." lo complimentò, inutile dire che il viso del maggiore diventò rosso come le ciliegie che avevano cominciato a mangiare. "Sono buone?"

"Un po' amare, però mi piacciono." per un attimo nessuno parlò. "Posso chiederti come mai non vuoi vedere tuo padre?"

Il ragazzo sospirò, aveva smesso di mangiare quindi rilassò la schiena e poggiò la testa contro l'albero. "Mio padre non è mai stato veramente presente, ha smesso di lavorare per questi ultimi giorni per fare compagnia a mamma e assisterla nel caso succeda. Noi non abbiamo un bel rapporto, non me la sentivo di restare con lui e parlargli, mi schiarirò le idee e lo vedrò stasera." spiegò. "Inoltre avevo voglia di passare una giornata del genere." concluse. Anche Baekhyun si distese, sollevò la testa e guardò le foglie muoversi a causa del vento. Era piacevole. "C'è qualcuno che ti piace?"

"A me?"

"Ci siamo solo noi due, mi sembra ovvio." ridacchiò. "Se non vuoi dirmelo non fa niente."

Baekhyun si sentiva leggermente in imbarazzo, prima che succedesse tutto quello stava conoscendo un ragazzo, gli piaceva? Ormai non aveva più importanza, non lo avrebbe rivisto. "Non so se posso dirlo." rispose. "Ti aspetti che dica che mi piace una ragazza?"

"In realtà spero di no."

"Speri di no? Perché?" domandò, ma Chanyeol non rispondeva. "Che intendi?" continuò a chiedere ma, naturalmente, lui non apriva bocca. Con una mano afferrò il braccio del più piccolo, poi cominciò ad agitarlo. "Che significa?"

"Hey, hey, parli troppo." disse con un tono di voce eccessivamente calmo. "Me lo aspetto? Quindi non è così?"

Baekhyun non sapeva come rispondere, possibile che l'altro si trovava sempre un passo avanti a lui? Moriva dalla voglia di far sapere al mondo chi era davvero ma era consapevole del fatto che sarebbe stato rischioso, che non era libero di farlo. Eppure Chanyeol lo faceva sentire stranamente sicuro, a lui poteva rivelarlo? Si sentiva parecchio combattuto. "Lascia stare. A te piace qualcuna?"

"No."

"Che risposta secca." ridacchiò. "Anche tu ti senti solo qualche volta?"

Chanyeol annuì. "Mi sento solo... molto spesso." gli fece sapere, si voltò verso di lui e poggiò la testa sulla sua spalla. "Però adesso mi sento bene."

Rimasero così per un bel po' di tempo, finché quella posizione non cominciò ad essere scomoda così come il terreno su cui erano sdraiati. Si alzarono e cominciarono a camminare lungo un piccolo sentiero, restarono lì fino al tardo pomeriggio.

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Capitolo 15
*** 15 ***


"Sono tornato." esclamò Baekhyun, chiudendo la porta dietro di se e dirigendosi verso il bagno - venne fermato da suo fratello, lo guardava in maniera strana.

"Dove sei stato?" chiese, impedendogli di passare.

"Ero con Chanyeol, mi sembra di avertelo detto." gli rinfrescò la memoria. "Siamo andati in montagna, ho portato delle ciliegie anche per voi, non essere geloso." scherzò, tuttavia Baekbeom non sembrava dell'umore adatto per ridere delle sue battute.

"Non devi più andare in giro con lui." disse. "A maggior ragione in posti del genere dove siete solo voi due, non fartelo ripetere, se non mi starai a sentire andrò a dirlo anche a lui."

Baekhyun cominciò a sentirsi preso in giro, cosa voleva? Comandare la sua vita? Non lo avrebbe mai permesso a nessuno. Con una mano gli spostò il braccio che bloccava il corridoio e continuò a camminare, prima di entrare in bagno chiese qualcosa. "Perché non devo stare con lui? Non mi sembra una brutta persona."

"Sana mi ha detto delle cose, non è il genere di persona che devi farti amico." disse, poi senza aggiungere altro si diresse verso la sua stanza. Ovviamente il discorso non sarebbe finito lì, Baekhyun voleva saperne di più. Si diede una sistemata e andò nella camera del fratello, poi si sedette sul letto insieme a lui, quando l'altro gli chiese cosa volesse, rispose di voler sapere cosa gli avevano detto riguardo Chanyeol. "Non devi andare a raccontarlo in giro, per quanto sarebbe la cosa giusta da fare non voglio metterci nei guai, hai capito?"

"Dillo e basta, quanto sei noioso." sbuffò, suo fratello sollevò la schiena e lo guardò negli occhi.

"Ora, sai che Chanyeol non è mai stato con nessuna ragazza, giusto? Lui dice che non ha trovato la persona giusta, in realtà è perché a lui non piacciono. Infatti, tempo fa ha cercato di uscire con un suo amico perché gli piaceva lui. Il tizio ha raccontato tutto ma Chanyeol ha sempre negato, alla fine nessuno ne ha più parlato e tutto è tornato come prima, ma Sana mi ha detto... che sta facendo con te le cose che faceva anche con lui! Devi smetterla di vederlo, ti metterà in cattiva luce." detto ciò, aspettò una risposta di Baekhyun, risposta che non tardò ad arrivare.

"Sei uno stronzo." disse, portandosi le mani alla testa. "Perché credi che una cosa del genere possa darmi fastidio? Chanyeol è un mio amico."

Baekbeom gli prese il colletto della maglietta e suo fratello non reagì, non sapeva cosa fare. "Lo difendi perché sei come lui, è per questo che ci stai uscendo insieme? Andate a pomiciare nei boschi perché sai che se lo fareste qui vi ammazzerebbero?"

"Vaffanculo, non mi toccare più." disse, allontanandosi e quasi uscendo dalla stanza. "Vuoi picchiarmi? Iniettarmi un'altra fiala di calmanti contro la mia volontà? Non puoi fare quello che ti pare, dici alla tua ragazza che non mi serve il vostro aiuto e che continuerò a fare come voglio." detto ciò, andò dritto verso la porta principale, aveva bisogno di prendere un po' d'aria. 

Chanyeol era quasi arrivato a casa, il cuore gli batteva forte non perché stava pedalando velocemente ma per quello a cui stava andando incontro, ovvero avrebbe incontrato suo padre. Parcheggiò la bici sotto l'abitazione e bussò, ad aprirlo fu proprio l'uomo. "Finalmente ti sei deciso a tornare, invece di fare compagnia a tua madre vai in giro con i tuoi amici?"

Camminò senza rispondere, lo fece sua madre al suo posto. "Chanyeol mi aiuta sempre tantissimo, è giusto che si diverta." ribatté dal salotto, il ragazzo sorrise, felice di sapere che lei si rendeva conto dei suoi sforzi. "Venite? La cena è pronta. Stavamo aspettando te, Chan."

"Arrivo." gli fece sapere, il tempo di lavarsi le mani che andò a tavola insieme a tutti. 

"Dato che tuo padre è tornato e starà con noi per un po', stasera lavoreremo tutti e allestiremo una bancarella in paese." gli fece sapere la donna. "Lavoreranno i tuoi fratelli, visto che tu sei stato quello che ci ha accompagnati alla fiera, mi sembra una cosa equa, no?"

Un paio di ore dopo in casa Byun regnava il silenzio, i due fratelli erano gli unici presenti e si tenevano il muso a vicenda, quindi nessuno parlava. A interrompere quel silenzio ci fu un rumore, quello di qualcuno che bussava alla porta. Si alzò Baekhyun, era certo del fatto che fosse sua madre dato che doveva ancora rientrare, rimase sorpreso una volta che vide il volto di Sehun. "Che ci fai qui?"

"Hanno organizzato una festa di bentornato per non ho capito chi, andiamo?"

"Cazzo, si." disse, mettendosi le scarpe e uscendo di casa, poi rifletté un attimo. "Aspetta, è per il padre di Chanyeol?"

"Si! Non mi ricordavo, uhm, come facevi a sapere che si trattava di lui?" domandò curioso. "Salta su, ho litigato con Cindy quindi non devo portarla alla festa, di conseguenza c'è posto per te." disse, ma Baekhyun prese comunque la sua bici con la scusa che non voleva disturbarlo. Una volta arrivati lì realizzarono che c'era davvero tanta gente, ma Baekhyun non aveva tempo da perdere.

In un primo momento aveva accettato solo perché aveva voglia di ubriacarsi, ora il suo obiettivo era radicalmente cambiato, doveva trovare Chanyeol e parlargli. Doveva accertarsi che quello che gli aveva detto suo fratello fosse vero, perché se era uno stratagemma per mettere Chanyeol in cattiva luce o uno scherzo crudele non sarebbe stato per niente divertito dalla cosa. Lui e Sehun presero qualche birra, poi si diressero verso la bancarella principale, ovvero quella dove si trovava il signor Park, che tutti elogiavano - neanche fosse sopravvissuto a chissà quale cataclisma, faceva soltanto il suo dovere di padre.

Un'ora passò velocemente e di Chanyeol non c'era traccia, aveva anche chiesto in giro ma nessuno sembrava averlo visto, Baekhyun cominciava a preoccuparsi. Tutto a un tratto si ricordò di quello che gli aveva detto il più alto, disse a Sehun che doveva fare una commissione e si diresse verso la collina, quella sulla quale era stata costruita la casa dei nonni di Chanyeol, sperava di non girare a vuoto.

Gli facevano ancora male le gambe, aveva pedalato tantissimo quel giorno - il pomeriggio per risalire quella montagna, poco prima per arrivare in quel paese - ma non ci pensò, una volta arrivato lì riprese fiato e camminò verso la casa.

"Sapevo che ti avrei trovato qui."
 



a/n ; hey hey, è l'autrice che vi parla

pareri sulla storia? mi sembra di scrivere a vuoto, ultimamente

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Capitolo 16
*** 16 ***


"Sapevo che ti avrei trovato qui." 

Chanyeol si voltò velocemente, in un primo momento si era sentito come minacciato, poi aveva riconosciuto la voce di Baekhyun. Quest'ultimo si avvicinò e si sedette accanto a lui, respirava ancora affannosamente a causa della corsa che si era fatto. "Perché sei venuto?" chiese il più piccolo, il suo tono di voce era molto strano, l'altro se ne rese subito conto.

"Ero preoccupato, non ti ho visto da nessuna parte eppure è la festa di tuo padre." gli disse. "Facevo bene ad essere in pensiero, perché piangi?"

Il minore scosse la testa e la poggiò sulle proprie ginocchia. "Non sto piangendo." mormorò, ovviamente non era credibile. "Non voglio che tu mi veda così quindi per favore -."

"Mi stai chiedendo di andarmene? Ero venuto per parlarti però se non te la senti..." fece una piccola pausa. "Starò qui e non darò fastidio, voglio solo che non ti succeda niente."

"Cosa dovrebbe succedermi?" domandò, smise di nascondersi e lo guardò per la prima volta quella sera. "Nessuno si era mai preoccupato per me, perché ti comporti così?"

Baekhyun sorrise. "Vedi, è che io e te siamo simili." rispose, il ragazzo non capiva cosa intendesse. "Non è così e avevi ragione, ma devi dirmi come hai fatto a notarlo."

"Non capisco quello che dici." 

"Non mi piacciono le ragazze." disse, poté giurare di aver sentito il respiro di Chanyeol fermarsi, lo aveva guardato in maniera stranissima, come se fosse stato scoperto. "Neanche a te?"

Lui abbassò lo sguardo, in cuor suo si vergognava anche solo di pensare certe cose, si sentiva così sbagliato per colpa dei pensieri delle altre persone. "Chi te lo ha detto?"

"Non mi ha detto solo questo ma cose più brutte." gli disse, farglielo sapere non lo avrebbe sicuramente aiutato a farlo sentire meglio, ma aveva altro da dire. "È proprio per questo motivo che sono corso da te, volevo farti sapere che ti capisco e che non devi sentirti male per questo, che se hai bisogno di qualcuno io ci sono e che quelle offese le ho sentite rivolte anche verso di me, so che fa male."

Chanyeol sorrise, anche se altre lacrime scivolarono lungo le sue guance si sentiva felice. "Fa strano sentirlo." mormorò, strofinandosi gli occhi con una mano. "Lo sa qualcuno che anche tu sei così? Se no, per favore, non dirlo a nessuno, non voglio che passi certe cose. Sono passati mesi eppure parlano ancora di quello, non ci credo."

"Mi piacerebbe sentire la storia dal tuo punto di vista, se te la senti di raccontarmela." disse Baekhyun, voleva tanto conoscerlo di più. 

Chanyeol annuì, non sarebbe entrato nei dettagli perché odiava ricordarsi di certe cose, ma era da tanto che voleva sfogarsi con qualcuno e non avrebbe rinunciato a farlo. "Ero sempre stato amico di un ragazzo, da quando siamo nati, per quello che mi ricordo, abbiamo sempre giocato insieme. Mentirei se dicessi che non mi sono sentito uno schifo quando ho cominciato a provare dei sentimenti per lui perché è stato il momento più brutto della mia vita, non sapevo come comportarmi o cosa fare. Gliel'ho detto - so che è stata una pessima scelta, ma non ce la facevo più. Lui ha cominciato a insultarmi, fin qui tutto normale, lo avevo programmato. I giorni successivi molte più persone hanno cominciato a insultarmi, un giorno dei tizi volevano anche farmi del male. Beh, non sono uscito di casa per un po', poi non so come ho trovato la forza di farlo e nessuno ne parlava, era come se se ne fossero dimenticati." cambiò tono di voce. "Spiegami chi ha riportato alla luce questa storia, devo saperlo Baekhyun, te lo chiedo per favore."

"Mio fratello mi ha detto che Sana - la sua ragazza - gli ha detto che qualcuno gli ha detto -."

"Lascia stare." ridacchiò. "Quindi non sai chi sia stato, non fa niente."

"Mi dispiace." disse sinceramente, avrebbe tanto voluto aiutarlo.

"Mi stai aiutando più di quanto chiunque altro abbia mai fatto, perché ti stai scusando?" chiese. "Comunque non ero certo che anche a te piacessero i ragazzi, più che altro, come ho detto oggi, lo speravo."

"Ora puoi dirmi perché lo speravi? Non mi hai ancora risposto."

Chanyeol annuì. "Perché non volevo perdere anche te, non volevo che mi odiassi, se tu fossi stato come me allora - sarei stato certo del fatto che non mi avresti mai odiato." disse, poi si portò le mani al viso. "Sono uno stupido e un egoista, lo so."

"No, non lo sei. Un giorno le cose saranno migliori." gli fece sapere, pensando a tutte le volte che aveva baciato dei ragazzi in pubblico senza vergogna, pensando a tutte le manifestazioni alle quali era andato, a quando lo aveva detto a sua madre senza la minima paura, quelle cose gli mancavano. "Fidati, ne sono certo."

Chanyeol sorrise ancora. "Posso abbracciarti? Non voglio che le cose siano imbarazzanti tra di noi ma voglio davvero abbracciarti." chiese, Baekhyun non rispose, semplicemente si avvicinò a lui e soddisfò la sua richiesta.

"Grazie."

"Dovrei dirlo io."

Restarono così fino a tardi, nessuno di loro aveva un orologio ma la luna era ormai alta nel cielo. Baekhyun non voleva far preoccupare sua madre, per quel motivo decise di tornare a casa, se fosse stato solo per suo fratello sarebbe volentieri sparito senza lasciare sue notizie - anche se era consapevole del fatto che sua madre la pensava quasi sicuramente come Baekbeom, le doveva molto, non voleva che stesse male per colpa sua. Chanyeol gli mostrò la sua casa, gli disse che poteva andare a trovarlo qualche volta. "Ci vediamo presto allora." lo salutò Baekhyun.  Lui ricambiò e gli disse di fare attenzione, poi rientrò in casa e andò a letto col sorriso per la prima volta dopo tanto tempo. Baekhyun aveva appena raggiunto la sua bicicletta, stava per partire ma qualcuno lo richiamò prima che potesse farlo. "Cindy?"

"Hey, non ho nessuno che mi accompagni, puoi darmi un passaggio?" chiese, lui disse di si, non ce la faceva proprio a rispondere in maniera negativa alle richieste di aiuto delle persone. Durante il tragitto lei si divertiva a infastidire Baekhyun con le sue mani, lui non lo trovò piacevole, anzi, aveva voglia di frenare bruscamente e di togliersela di dosso, ma sapeva che non avrebbe potuto farlo, in alternativa la prossima volta si sarebbe inventato una scusa per non accompagnarla. Si fermò in piazza, lei scese e gli sorrise. "Vuoi salire a casa mia?"

"No?" rispose con tono interrogativo, rimettendosi sul sellino.

"È per questo che stai sempre con Park Chanyeol? Non ti piaccio perché preferisci lui?"

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Capitolo 17
*** 17 ***


"È per questo che stai sempre con Park Chanyeol? Non ti piaccio perché preferisci lui?"

Baekhyun teneva gli occhi serrati, non fu difficile fare due più due e capire che era stata lei a rimettere in giro quelle voci - non ne era sicuro al cento per cento, ma visto il modo in cui lo aveva detto c'era una buona probabilità che Cindy fosse l'artefice. "Scusa ma anche se preferissi lui sarei comunque meglio di te, cerchi di attaccare bottone con il migliore amico del tuo fidanzato e lo attacchi se lui ti rifiuta? Sehun non ti merita. Ho già avuto una giornata di merda, quindi -."

"Sehun non mi è mai piaciuto." ridacchiò lei, aprendo il portone di casa. "Non starei mai con uno sfigato come lui."

Baekhyun sollevò il dito medio, successivamente si rimise sulla bici e pedalò verso casa senza dire altro. Ripensava a tutto quello che era successo e gli batteva forte il cuore, aveva passato una giornata decisamente movimentata, l'incontro con Cindy era stata la cosa più strana in assoluto, l'indomani doveva assolutamente parlare con Sehun. Bussò, ad aprire la porta per lui fu sua madre che cominciò a fargli un sacco di domande scomode, come se niente fosse rispose e se ne andò in camera, prima scrisse sul suo diario tutto quello che gli era successo, poi provò a dormire.

La mattina seguente dopo essersi vestito prese degli spiccioli e andò in piazza, avrebbe fatto colazione e successivamente avrebbe cercato Sehun, doveva fargli sapere che la sua ragazza ci aveva provato con lui e soprattutto che aveva detto che era uno sfigato, povero Sehun. Poco prima di entrare nel bar gli venne un dubbio, non voleva essere servito dalla fidanzata di suo fratello, non aveva affatto voglia di parlarci visto che quella situazione era anche colpa sua - d'altra parte aveva bisogno di sapere chi gli aveva detto quelle cose riguardo Chanyeol, quindi fece uno sforzo, anche se ciò che aveva programmato andò in fumo dato che non c'era lei al bancone.

Dopo aver mangiato velocemente andò in piazza, c'erano pochi ragazzi, di Sehun nessuna traccia. Stava per dirigersi davanti casa sua, non fece neanche metà strada che lo trovò spiaccicato contro una porta a limonare con Cindy. "Sehun!" disse ad alta voce, un paio di persone si voltarono per cercare di capire cosa fosse successo. "Perché stai ancora con lei?"

Il ragazzo lo squadrò da capo a piedi, non si mosse di uno spillo. "Stammi lontano."

Baekhyun era confuso, perché gli aveva chiesto di fare una cosa del genere? Vide sul viso di Cindy comparire un sorriso soddisfatto. "Come fai a stare con una persona così falsa?" disse, cercando di far aprire gli occhi al suo migliore amico. "Lo sai che cosa mi ha detto ieri sera? Glielo dici tu?"

"Non mi interessa, sei così dispiaciuto perché non voglio più avere niente a che fare con te? Perché non vai a farti consolare da Chanyeol?" chiese, il maggiore rimase a bocca aperta.

"Che cosa gli hai detto?" domandò, rivolgendosi alla ragazza.

"Semplicemente la verità, che hai una cotta segreta per Chanyeol." rispose lei, come se niente fosse. "Stavi cercando di adocchiare anche il mio fidanzato? Sei così schifoso, come pensavo, lo sanno tutti ormai."

Baekhyun si voltò, c'era un gruppetto di ragazzini che lo stava guardando male, spostò di nuovo lo sguardo su Sehun e anche se non gli avrebbe mai creduto provò a farlo ragionare. "Ieri non hai accompagnato tu Cindy a casa, è tornata qui con me e mi ha chiesto di salire a casa con lei -."

"Baekhyun, devi starmi lontano." lo interruppe. "Vattene se non vuoi che usi le maniere forti."

Non sapendo cos'altro fare, si voltò e andò via. Per la prima volta da quando era arrivato lì si sentì spaventato e in pericolo, si toccò il braccio e notò che aveva la pelle d'oca. Pregò di arrivare in fretta a casa, voleva solo riflettere e cercare di capire come fare per sistemare quella situazione in cui si era cacciato, non aveva nessuna prova, nessuno gli avrebbe creduto, nessuno tranne -. "Kyungsoo." lo richiamò, il ragazzo si voltò subito verso di lui. C'erano solo loro due lì in quel momento, Baekhyun gli afferrò un braccio e lo trascinò in un vicolo.

"Ti prego, non farmi male." si coprì la faccia con le mani, al che Baekhyun si chiese se fosse davvero così spaventoso, perché erano tutti così stupidi e facilmente manipolabili? Odiava tutto di quel posto, dalla società alle credenze, infine le persone che erano capaci di rovinare ogni cosa con la loro ignoranza.

"Perché sei qui?" domandò, sapeva che quello non era il suo paese, che motivo aveva di aver camminato così tanto? La situazione era tesa, si sarebbe scusato per essere stato così maleducato con lui - più tardi.

"Stanno girando strane voci, ne sai qualcosa?" domandò. "Chanyeol mi ha chiesto di cercarti, non può allontanarsi perché sua madre sta male."

Baekhyun si preoccupò, sperava non fosse niente di grave. "Ti spiegherò tutto." disse, riassumendo quello che era successo con Cindy. "Devo tornare a casa adesso, non voglio stare qui." 

"Ti accompagno." sorrise, poi ritornarono alla luce del sole e Baekhyun cominciò a camminare verso la sua abitazione, seguito da Kyungsoo. "Non vorrei che ti succedesse la stessa cosa che è successa a Chanyeol. Non so se te lo ha detto, ma un giorno lo hanno picchiato di brutto, ha ancora una cicatrice sul braccio." gli fece sapere, Baekhyun era sorpreso, perché l'altro non glielo aveva detto? Forse si vergognava, lo capiva. Voleva tanto vederlo e dirgli che non era colpa sua.

"Non lo sapevo." mormorò. "Voglio solo... andare a casa."

"Lo capisco, di me puoi fidarti, non sono così cattivo come dicono tutti. Prima, per tua informazione, ho fatto solo finta di essere spaventato, io sono un duro." Baekhyun sorrise, l'altro era in grado di fargli dimenticare quella brutta situazione con le sue battute stupide. Ringraziò Kyungsoo per averlo accompagnato a casa, gli disse di riferire a Chanyeol che stava bene e andò a chiudersi nella sua stanza, prese il suo diario e scrisse qualcosa, come al solito il suo messaggio era indirizzato a se stesso.

mi dispiace se quello che succederà da oggi in poi sarà solo l'inizio di una serie di episodi orrendi, voglio che tu sappia che non ho intenzione di restare a guardare e che farò del mio meglio per

"Baekhyun? Sei lì dentro?" sentì una voce familiare, chiuse subito il suo diario senza completare la frase e lo nascose tra le lenzuola.

"Si." disse, sua madre aprì la porta ed entrò. "Cosa c'è?"

"Tutto bene? Come mai sei già a casa? Ero tornata per prendere delle cose e ho notato le tue scarpe accanto alla porta." rispose lei. "Vuoi venire ad aiutarmi a lavoro?"

"Non mi sento molto bene, in realtà." disse, mettendo la testa sotto le coperte. "Lasciami dormire."

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Capitolo 18
*** 18 ***


Baekhyun non aveva chiuso occhio. Aveva passato tutta la mattinata a casa, il pomeriggio era uscito solo per aiutare sua madre, per fortuna non erano arrivate voci strane né a lei né a suo fratello, aveva anch'esso passato tutto il giorno a lavorare, probabilmente non aveva saputo niente per quel motivo. L'indomani Baekhyun si era alzato dal letto con l'intenzione di farne qualcosa della sua vita, non voleva assolutamente estraniarsi dal mondo che lo circondava, sapeva che sarebbe stato un errore irrimediabile. Prese la sua bici e si diresse verso il paese di Chanyeol - non si vedevano da troppo tempo, aveva bisogno di parlargli e di capire cosa ne pensava di quella storia, aveva anche bisogno di sentire il suo parere e sapere se gli erano arrivate altre voci, si sentiva responsabile, sapeva che era colpa sua se quella faccenda era riemersa dal fondale in cui si trovava fino al giorno prima, doveva chiedergli scusa.

Un quarto d'ora dopo era arrivato davanti alla sua abitazione, si diresse verso la finestra della stanza del giovane, non voleva bussare perché aveva paura che sua madre o qualcun altro avrebbero aperto il portone, lo imbarazzava il solo pensiero di conoscere la sua famiglia. Le tapparelle erano semi abbassate, guardò che non ci fosse nessuno intorno a sé e si abbassò per spiare - normalmente non lo avrebbe fatto, sapeva che era sbagliato, tuttavia era una questione di vita o di morte. Vide che Chanyeol stava dormendo, prese delle piccole pietre e cominciò a lanciarle sul pavimento della stanza del più piccolo, inutile dire che lui si svegliò subito. 

Si alzò per controllare cosa ci fosse fuori dalla sua finestra, non appena notò Baekhyun lo fece entrare, aveva chiuso a chiave la porta della sua stanza. "Scusa per quello, pulisco subito." indicò le pietre, stava per chinarsi ma Chanyeol lo fermò.

"Stai davvero bene come mi hai fatto riferire da Kyungsoo?" chiese, poi lo abbracciò. "Mi dispiace per quello che è successo."

"Sono io che dovrei chiedere scusa a te." mugolò, Chanyeol lo stringeva troppo forte, le sue guance erano diventate rosse. Nascose la testa perché non aveva proprio voglia di farsi vedere in quello stato, ricambiò l'abbraccio e continuò a parlare. "Non so che cosa fare."

Chanyeol si staccò e sorrise. "Mia madre sta per partorire, potrebbe succedere anche ora, per quello che ne so io." disse. "C'è un amico di mio padre - dottore - vicino a lei, c'è anche mio padre, te lo dico perché ora ti chiederò di uscire. Controllo come sta e la avviso che andrò in piazza, dobbiamo parlare liberamente, fuori di qui." continuava a mormorare, Baekhyun acconsentì, avevano bisogno di restare da soli per poter discutere della faccenda. Uscì dalla finestra e andò ad aspettare Chanyeol, pochi minuti dopo era fuori anche lui. "Ah, non andiamo verso la piazza." lo fermò. "Vieni." concluse, e cominciarono a camminare verso una pianura che pareva deserta.

"Cosa ti ha detto tua madre?"

"Stava ancora dormendo, papà mi ha detto che sta bene e che non crede succederà stamattina."

Baekhyun alzò lo sguardo. "Con lui ci hai parlato?"

"Per quanto si possa parlare con un uomo del genere." disse, grattandosi il braccio. Baekhyun lo guardò curioso, gli afferrò il braccio e sollevò la manica della camicia. "Cerchi questa?" ridacchiò Chanyeol, scuotendo il braccio e puntando l'attenzione di Baekhyun sull'altro arto, la cicatrice era ancora parecchio visibile.

"Perché non me lo avevi detto?" chiese. "Chi è stato?"

"Non è importante." Chanyeol cambiò discorso. "Devi parlare con Sehun al più presto, lo sai? Fargli capire che la sua ragazza è una stronza e tutto il resto, devi farlo."

Baekhyun non sapeva come affrontare quell'argomento col suo migliore amico - non sapeva neanche se l'altro voleva essere ancora suo amico. "Non mi crederà mai, è così accecato dall'amore che prova verso quella." sbuffò, sorridendo e guardando il panorama, una farfalla gialla si era appena posata su un piccolo fiore, la trovò una cosa adorabile. "Vorrei che fosse più semplice."

"Lo sarà. Lo hai detto tu, no? Prima o poi le cose si risolveranno."

Le parole di Chanyeol lo fecero sentire strano, improvvisamente pensò a quello che era successo. Quando cominciava a pensarci non riusciva a liberarsene facilmente, quei pensieri erano come una morsa. "Fermiamoci qui." disse, si sedette all'ombra di un albero, Chanyeol capì che qualcosa non andava ma pensava fosse per quella situazione quindi non si allarmò troppo. Lo vide prendersi la testa tra le mani, anche lui aveva capito che l'altro stava solo cercando di smettere di pensarci, cercò a un modo per aiutarlo.

"Hey." lo richiamò, voleva distrarlo così con due dita gli pizzicò la mano, Baekhyun lo guardò come per dirgli di smetterla. "Non devi pensarci, facciamo un gioco?"

Sollevò un sopracciglio. "Cioè?"

"Guardami negli occhi." disse, prendendogli la testa e mettendolo in posizione. "Puoi battere le palpebre, non voglio che tu muoia, ma se smetti di guardarmi hai perso."

"N-non voglio farlo." balbettò e si sentì subito in imbarazzo, Chanyeol gli scosse la testa e lo obbligò a guardarlo.

"Ti darò un premio che tu vinca o perda, promesso." disse e a quel punto Baekhyun decise di provarci, cominciò a guardarlo e man mano che il tempo passava il suo cuore batteva sempre più velocemente, pensava avrebbe avuto un mancamento lì, in quel momento. "Facciamo così, il primo che sente di essere troppo imbarazzato chiude gli occhi." 

"Ma questo gioco te lo sei inventato al momento? No, perché continui a fare le regole a modo tuo." Baekhyun provò a dirlo con un tono autoritario ma l'altro riuscì solo a ridere. "Mi sono stancato."

"Allora chiudi gli occhi." suggerì, Baekhyun lo fece. Non ebbe il tempo di dire qualcosa che sentì delle labbra contro le sue, inutile dire che andò in panico e aprì gli occhi, oltre a questo non riuscì a fare altro. Chanyeol si allontanò subito, teneva lo sguardo basso e sorrideva. "Hai avuto il tuo premio."

Baekhyun si sdraiò e si portò le mani al volto, poi cominciò a cacciare degli urletti. "Non ti azzardare a guardarmi." disse, coprendosi la faccia completamente rossa.

"Perché? Sei imbarazzato?" chiese, si sporse verso di lui e raggiunse il suo volto, Baekhyun riusciva a sentire la sua vicinanza. "Togli le mani."

"No."

"Voglio baciarti ancora." dopo quelle parole Baekhyun sentì che la sua faccia non poteva più sopportare uno stress del genere, per non parlare del suo cuore che non aveva mai lavorato così tanto come in quei minuti. Cercò di allontanarsi ma non ci riusciva, fu costretto a togliere le mani dal volto dato che gli servivano per alzarsi, ovviamente Chanyeol era ancora lì. Come faceva a non imbarazzarsi? Il suo viso era perfetto, non era arrossito neanche un po', sembrava surreale. "Posso farlo?" chiese piano. "Posso baciarti ancora?"

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Capitolo 19
*** 19 ***


"Ti è piaciuto il premio?" 

"Ti ho detto di smetterla." si lamentò. Nonostante fossero sdraiati con la schiena poggiata su dei sassolini e con la testa contro un albero lui si sentiva a suo agio, Chanyeol era comodo quasi quanto il suo cuscino, poteva abituarsi molto velocemente a stare tra le sue braccia - quella cosa lo spaventava.

"Mi adori, altrimenti non saresti qui con me adesso." ridacchiò, con una mano accarezzava i capelli del maggiore e con l'altra lo abbracciava, Baekhyun era silenzioso. "Qualcosa non va?"

"Mi piace stare qui." voleva togliergli ogni dubbio, non era lui il problema e doveva farglielo sapere. "Sono solo preoccupato per quello che succederà e perché non so come fare per sistemare tutto."

Chanyeol sospirò e alzò gli occhi al cielo. "Non voglio che ti succeda niente, ho il terrore che qualcuno possa farti quello che hanno fatto a me." si bloccò. "Devi promettermi che non mi lascerai, Baekhyun, per me le promesse valgono molto, la tua parola vale più di qualsiasi cosa, promettimelo."

"Promesso." mormorò, cercò il mignolo di Chanyeol e lo intrecciò col suo. "Si risolverà tutto."

"Sono a casa." parlò ad alta voce Baekhyun, sentì qualcuno correre e pochi secondi dopo si ritrovò suo fratello difronte. "Ora fai la corsa per venire a salutarmi? Pensavo mi odiassi."

"Voglio sapere che cosa succede. Stamattina ho incontrato la mia ragazza e con lei c'erano Cindy e Sehun." vista quella premessa, Baekhyun sapeva già dove l'altro stava cercando di andare a parare. "Puoi spiegarmi cosa è successo?"

Baekhyun lo guardò e annuì, poteva smetterla di portare rancore nei suoi confronti ma se solo suo fratello avesse reagito di nuovo male lo avrebbe preso a pugni e avrebbe smesso di provare a farlo ragionare una volta per tutte. "Ascolta, prima di parlare della faccenda di Cindy. Tu... mi vorrai bene comunque?"

"Quindi è vero che tu e Chanyeol -."

"Non si tratta di lui, okay?" lo interruppe e alzò il tono di voce, si stava innervosendo. "Lui non c'entra in tutta questa storia. Si tratta di me, sono tuo fratello e siamo cresciuti insieme, anche se fosse? Smetterai di parlarmi? Mi caccerai di casa? Non mi merito di essere trattato così quindi dimmelo ora se sei uno stronzo proprio come tutti gli altri."

"No." rispose. "Non ti farei niente del genere, non voglio farti del male né buttarti fuori di casa. È che non pensavo che fosse possibile."

Baekhyun aveva voglia di schiaffeggiarsi da solo ma si trattenne dal farlo. "Tu non sei uno di quelli che ha fatto male a Chanyeol, vero?" domandò e suo fratello scosse la testa. "Sai chi è stato?" chiese, al che lui mosse di nuovo il capo. Smise di fare domande e gli raccontò di Cindy, ovviamente non disse niente riguardo Chanyeol. "Mi credi?"

Baekbeom ridacchiò. "Più o meno, mi sembra tutto così strano." fece una pausa e lo guardò. "Ascolta, ho detto delle cose brutte l'altra volta e ti chiedo scusa, ora voglio aiutarti per rimediare, se mi hai detto delle cazzate finirà male però. Che ne dici se..."

Dopo aver pranzato i due fratelli erano pronti a mettere in atto il piano con la collaborazione inconsapevole di Sehun. Arrivarono in piazza e si separarono, Baekbeom andò a cercare il migliore amico di suo fratello, quest'ultimo si diresse davanti casa di Cindy. Baekbeom aveva sentito dire che quel pomeriggio lui sarebbe andato a trovarla, lei avrebbe sicuramente aperto la porta sperando di ritrovarsi davanti il suo fidanzato - o meglio, quello che lui pensava di essere - ma avrebbe trovato, al suo posto, Baekhyun.

Baekbeom gli diede il segnale - fischiò talmente forte che probabilmente anche i paesi vicini lo sentirono - e Baekhyun bussò, la ragazza si precipitò al portone. "Si può sapere che cosa vuoi?" chiese provando a chiudere la porta, Baekhyun la bloccò col piede.

"Ora che siamo solo io e te mi parlerai seriamente e mi dirai perché hai detto quelle cose?" domandò, lei sorrise e abbassò il tono di voce - ovviamente non abbastanza, Baekbeom e Sehun stavano ascoltando tutto.

"Lo hai voluto tu, cosa c'è, ora che hanno cominciato a darti fastidio hai capito che devi smetterla di essere frocio?"

Baekhyun ringraziò il cielo che davanti a lui ci fosse una ragazza altrimenti avrebbe reagito violentemente. "Scusa, ma -." disse, stringendo i pugni e cercando di controllarsi il più possibile. "Allora perché tu stai con Sehun se non lo ami? Sei anche tu una persona falsa e schifosa come me?"

"Stavo con Sehun perché credevo che mi avrebbe aiutato ad avvicinarmi a te, ma ora che ho scoperto che sei così non ci tengo più, vai pure a limonare con lui se ti piace tanto, non me ne può fregare di meno." disse, Baekhyun sorrise soddisfatto.

"Sehun, hai sentito?" chiese, il ragazzo andò subito di fronte a Cindy.

"Chiaramente." 

Cindy sembrava abbastanza sconvolta, la sua espressione diceva tutto. "S-Sehun non è come sembra."

"Com'è che sembra?" domandò. "Mi hai preso per il culo per tutto questo tempo?" disse, batté il pugno contro la porta e guardò a terra. "Credi che te la farò passare liscia in questo modo? Andrò a dire a tutti quello che ho sentito."

"Non ti crederanno mai, penseranno che stai dalla sua parte e basta." ammiccò un sorriso, qualcuno uscì dal retro della casa. 

"Non crederanno a lui, ma a me si."

"Amore!" urlò Baekbeom, precipitandosi dalla sua ragazza e abbracciandola. "Non è carino origliare, però era per una buona causa quindi..."

"Anche tu?" urlò Cindy. "Stai dalla loro parte? Pensavo fossimo amiche."

"Io pensavo che tu fossi una persona sincera."

Cindy ridacchiò. "E va bene, fate come volete. Ma non finisce qui." disse, dopodiché chiuse la porta. Tutti scoppiarono a ridere - beh, tutti tranne Sehun, c'era rimasto abbastanza male. Baekhyun andò da lui e gli sorrise.

"Mi dispiace, spero che possiamo continuare ad essere amici." le sue parole erano sincere.

Sehun non disse niente, si sporse in avanti e lo abbracciò. E finalmente tutto sembrava essersi risolto, quella brutta situazione era finalmente finita? Baekhyun sapeva che non sarebbe stato semplice, tuttavia aver fatto pace col suo migliore amico era comunque una grande vittoria.

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Capitolo 20
*** 20 ***


Il sole era calato e Baekhyun cominciava a sentirsi irrequieto, non riusciva a smettere di pensare a Chanyeol. Sapeva che si trovava in una situazione delicata, che la sua famiglia stava per accogliere un nuovo membro e tutto il resto, nonostante ciò voleva vederlo e fargli sapere ciò che era successo, che un problema era risolto. Uscì dalla sua stanza, in cucina trovò sua madre intenta a preparare la cena. "Giusto in tempo per aiutarmi." sorrise lei, Baekhyun inarcò un sopracciglio, si sentiva in colpa.

"Devo uscire." disse semplicemente, allontanandosi e prendendo la sua bicicletta. Non era totalmente insensibile, gli dispiaceva eccome per lei, sapeva che stava facendo tanti sacrifici ma in quel momento non era la cosa più importante, forse lo pensava perché non era sua madre e non la sentiva vicina a sé. Durante il tragitto pensò a quello che avrebbe detto a Chanyeol, cambiava le parole ogni volta e sperava di non risultare noioso. Inoltre pensava al bacio, non gli dispiacerebbe dargliene un altro, o altri - non aveva idea di cosa fossero loro due, sperava di trovare una risposta.  

Era arrivato davanti casa sua, decise di non essere stupido e di bussare alla porta principale, non si aspettava che fosse proprio Chanyeol ad aprirla. "Che ci fai qui? È tardi e fa freddissimo."

"Puoi uscire?" chiese, il pianto di un bambino riecheggiò per tutta la casa e fino alle sue orecchie.

Chanyeol sorrise. "È nata oggi pomeriggio, vuoi entrare a vederla?" chiese invece, Baekhyun si sentiva leggermente in imbarazzo. "Sono già venute molte persone a farci visita, mamma sta bene, le farà piacere."

"Non ho portato neanche un regalo..." mormorò, il più alto scosse la testa per fargli capire che non era importante e lo invitò a seguirlo. Attraversarono il lungo corridoio e giunsero in salotto, c'erano solo la madre di Chanyeol con la bambina in braccio. 

"Lui è Baekhyun, un mio amico." Chanyeol li presentò, lei sorrise.

"Baekhyun, siediti. Hai cenato?" domandò.

"No." disse, poi rifletté sulla sua risposta. "Ma non si preoccupi, me ne andrò in fretta, ero solo passato a salutare Chanyeol. Auguri per la bambina."

"Finalmente ho una figlia femmina, non ne potevo più di avere la casa piena di maschi." ridacchiò, Chanyeol era leggermente offeso ma felice che sua madre fosse finalmente così spensierata. Baekhyun gli fece sapere da che famiglia proveniva e lei li riconobbe subito. "Sono andata a scuola con tua madre, era una ragazza così bella. Certo, è ancora bella, portale i miei saluti."

"Lo farò senz'altro." disse, poi si guardò le ginocchia e si alzò. "Tolgo il disturbo." concluse, salutò la donna e toccò la mano della bambina, era da tanto che non vedeva un neonato e la trovò una bambina davvero dolce, aveva smesso di piangere per fortuna. Chanyeol lo stava accompagnando alla porta, gli chiese di andare in camera sua prima di uscire.

"Devo restituirti questa." gli porse la giacca che l'altro gli aveva prestato tempo prima. "Mettila perché fa freddo fuori, e grazie."

"Figurati." rispose. "Volevo farti sapere cosa era successo oggi."  continuò, raccontandogli velocemente la storia di Cindy.

"Cavolo, sai che quella non mollerà? È determinata e vuole a tutti i costi rovinare la vita delle persone." ridacchiò. "Però sono felice che Sehun abbia capito che tipo di persona è lei e che tuo fratello ti accetti, questo è positivo."

"Non gli ho detto di te." lo rassicurò Baekhyun, poi abbassò lo sguardo. "N-non che ce ne fosse stato bisogno perché non è che io e te siamo, uhm, capito."

"Cosa?" sorrise, inclinando la testa e cercando lo sguardo dell'altro. "Vieni qui." lo attirò a se e lo abbracciò, poi fece un respiro profondo. "Mi piaci."

Baekhyun sapeva che sarebbe arrossito, riusciva a sentirlo. Aveva paura che Chanyeol sentisse il suo cuore battere forte, i loro corpi si stavano toccando e riusciva a sentire il suo respiro calmo e confortante. "Ti piaccio come un fidanzato?"

"Si?" rispose con tono interrogativo. "Gli amici non si baciano mica tra di loro, credevo che fosse ovvio."

Baekhyun sorrise e si allontanò, voleva tanto guardarlo negli occhi in quel momento. "Quindi..."

"Sei bellissimo quando sei imbarazzato, lo sai? Le tue guance diventano rosse e carine." sorrise, allungando una mano e pizzicandogli la guancia in questione. "Vuoi che ti baci?"

Sì, amava farlo sentire in imbarazzo, non era colpa sua se vederlo così impacciato lo rendeva felice. Baekhyun non disse niente, si alzò sulle punte e toccò le sue labbra, rendendo quello il bacio più duraturo che si fossero mai scambiati. Quando ritornò con i piedi per terra - metaforicamente e letteralmente - stava sorridendo. "Anche tu mi piaci." disse, abbracciandolo forte. "Vorrei restare qui."

"Fallo allora."

"Non posso." disse, prendendo la giacca e dirigendosi verso la porta. "Ho risposto male a mia madre o una cosa simile, mi sento in colpa e... non lo so, voglio andare da lei. Verrai a trovarmi domani?" chiese speranzoso.

"Verrò domani pomeriggio." rispose, lo accompagnò verso la porta e lo salutò, poi lo guardò allontanarsi. Una volta chiuso il portone corse per tutto il corridoio, saltellava e ripensava a quello che era successo, era da tanto che non si sentiva così felice. Baekhyun si sentiva allo stesso modo, mentre il vento gli mandava tutti i capelli sul volto e le gambe stanche non riuscivano a prendere velocità riusciva solo a pensare a quel bacio, voleva che l'indomani arrivasse in fretta per baciare ancora Chanyeol. Prima di partire si era messo addosso la giacca che gli era stata restituita, aveva realizzato durante il tragitto come su di essa fosse presente l'odore del più alto, inutile dire che l'avrebbe abbracciata per tutta la notte, ne era certo.

Rientrato in casa trovò sua madre quasi addormentata sul divano, aveva una tazza di tè in mano. "Sono tornato." disse, lei sollevò la testa e sorrise.

"Ti sei divertito?"

Baekhyun annuì e andò a sedersi accanto a lei. "Ultimamente penso a tante cose." disse. "Mi vuoi ancora bene?"

"Certo che ti voglio bene. Baekhyun, voglio che tu sia felice, che tu diventi indipendente e abbia una famiglia tua, se dovessi vedere te e Baekbeom in questo modo morirei felice, è tutto quello che chiedo."

"Perché dovresti morire? Sei ancora giovane." ridacchiò. "Sono stato da Chanyeol, sua madre - la tua compagna di scuola, no? Beh, lei ha partorito una bambina."

"Mi fa piacere che tu e Chanyeol siate amici, mi ricordate me e lei da giovani." sorrise. "Avevamo voglia di cambiare il mondo, quando si è piccoli sembra tutto così facile."

Sapeva che non sarebbe stato facile, ma non aveva voglia di continuare a vivere in quel modo.

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Capitolo 21
*** 21 ***


Baekhyun aveva completamente dimenticato il fatto che Chanyeol sarebbe andato a trovarlo quel pomeriggio, aveva passato la notte in bianco a causa dei brutti pensieri ed era riuscito a prendere sonno solo quando il sole era ormai alto nel cielo, conclusione? Era ancora a letto nonostante fosse già pomeriggio. Suo fratello non si era neanche preoccupato più di tanto, credeva fosse stanco quindi lo aveva lasciato dormire senza disturbare, fu lui l'unico a sentire bussare alla porta.

Baekbeom andò ad aprire, ritrovarsi davanti Chanyeol lo fece sentire strano, sapeva che c'era qualcosa tra i due ma non voleva accettarlo. "Cosa vuoi da mio fratello?"

L'altro era da una parte mortificato, dall'altra innervosito. Non permetteva alle persone di mettergli i piedi in testa, di solito. "Mi ha chiesto di venire ieri." rispose. "Dov'è?"

Il maggiore pensò a tutte le volte in cui Baekhyun aveva aperto la porta a Sana e l'aveva mandata nella sua stanza. Doveva comportarsi anche lui così? Fare finta che fosse tutto normale? Per lui non lo era. "Sta dormendo adesso."

"Posso aspettare?" chiese. Sembrava così impaziente.

"Non so, è da stamattina che è chiuso in camera, magari sta male. Posso -." si bloccò non appena vide la sua fidanzata sull'uscio della porta. "Che ci fai qui?"

"Ma come?" ridacchiò lei. "Dobbiamo uscire, lo avevi detto tu. Ho incontrato Chanyeol per strada e siamo venuti insieme, non essere geloso di tuo fratello e lascialo incontrare i suoi amici!"

"Giusto." se ne era scordato, tipico. "Vado a svegliare Baekhyun." disse, non avrebbe mai lasciato un estraneo aggirarsi all'interno della casa mentre suo fratello dormiva, inoltre doveva fargli sapere che stava uscendo. Arrivato nella sua stanza, gli mise una mano sul braccio e lo agitò, il più grande si svegliò subito. "Sto uscendo con Sana, c'è Chanyeol alla porta." disse, neanche il tempo di fargli elaborare quelle informazioni che se ne andò, non prima di aver guardato male l'ospite e di avergli raccomandato di stare buono.

"Posso entrare?" riconobbe la voce di Chanyeol, in quel momento lui era irriconoscibile, non voleva che lo vedesse così.

"Si." disse piano, nascondendo la testa sotto le coperte. Gli era mancato quindi il fatto che fosse lì era positivo, poteva finalmente stare del tempo con lui. "Scusa, non sto molto bene."

Chanyeol si preoccupò, naturalmente. Si sedette sul letto e guardò la sagoma del ragazzo. "Hai mangiato, almeno?"

"No."

"Ti preparo qualcosa." detto ciò si diresse verso la cucina, fece come se fosse a casa sua, letteralmente. Baekhyun si alzò velocemente, andò a lavarsi la faccia e i denti, nonostante avesse dormito per molte ore di fila aveva dei solchi sotto gli occhi. Camminò piano verso la cucina, Chanyeol gli aveva scaldato del latte con dei biscotti. Baekhyun lo ringraziò, non aveva molto appetito. Camminò verso di lui e si lasciò cullare dalle sue braccia. "Stai bene?"

Chanyeol lo colpì nel centro con quella domanda, sapeva di non stare bene ma ne ebbe la conferma non appena avvertì una sensazione strana. "Puoi abbracciarmi e basta." mormorò, Chanyeol si allontanò subito.

"Devi mangiare, sei così magro." gli fece notare. "Poi ti abbraccerò per tutto il tempo che vorrai."

L'altro sorrise e si sforzò di mandare giù quella roba, una volta finito invitò Chanyeol ad andare in camera sua, era abbastanza incasinata e lui si scusò subito per il disordine, non che fosse il problema principale del momento. "Puoi metterti vicino a me." disse, Chanyeol ridacchiò.

"Vuoi dormire ancora?" chiese. "Davvero Baekhyun, cos'hai?" 

Esitò. "È che ho fatto un sogno."

"Quindi? Era solo un sogno."

"No." scosse la testa, aveva avuto l'ennesimo incubo riguardo quella faccenda. "È reale."

Chanyeol si tolse le scarpe e si distese accanto a lui, si avvicinò abbastanza da far toccare le proprie fronti. "Ora ci sono io quindi non devi avere paura." disse, facendolo sorridere. "Ti fidi?"

"Si." fece una pausa. "Tu?"

"Certo." rispose, poi gli lasciò un bacio sulla fronte. "Mi fido di te, puoi dirmi qualunque cosa."

Anche che veniva dal futuro? Quello probabilmente no, sarebbe stato strano. Chanyeol non gli avrebbe mai creduto. "Bacio?" domandò dopo un po' di tempo, tendendo le labbra in quello che sembrava più un broncio che una richiesta di un bacio. Chanyeol lo accontentò, portò la sua mano sul viso di Baekhyun e lo attirò a se. Era strano, trovava conforto in un gesto simile, non lo avrebbe mai portato a niente eppure lo faceva sentire bene. 

Chanyeol si fermò, poggiò la testa sul cuscino e chiuse gli occhi per un attimo. "Sei il mio fidanzato adesso?" chiese, riaprendo gli occhi. "Festeggeremo di mese in mese, ci regaleremo cose a vicenda, insomma tutta quella roba lì?"

"Mi piacerebbe, non ho mai avuto un fidanzato." rispose avvicinandosi, proprio non riusciva a stargli lontano. "Tu sei un tipo romantico, vero?"

"No..." disse imbarazzato. "Ma se ti piacciono i tipi romantici allora, beh."

"Si che lo sei." rispose. "Quanto sei carino." qualcosa prese il possesso di lui, non la sua dignità sicuramente, fatto sta che usò entrambe le mani per schiacciare le guance di Chanyeol. "E morbido, sembri un pupazzetto, sono felice che tu sia mio."

Chanyeol continuava a sorridere, l'altro lo sovrastò e riprese a baciarlo, sarebbero potuti anche rimanere così per tutto il giorno, non si sarebbe lamentato. Certo, era un momento perfetto, così perfetto che venne interrotto da qualcuno che rientrava in casa. Baekhyun rotolò lontano dal suo amante e si sistemò i capelli, erano tutti scompigliati a causa delle mani di Chanyeol che sembravano non conoscere altro posto da accarezzare.

"Posso entrare o siete nel bel mezzo di -."

"Entra, idiota." lo interruppe Baekhyun.

"Vedo che Chanyeol ti ha aiutato a svegliarti." disse Baekbeom, entrando. "Sana si è sentita poco bene ed è andata a casa." gli fece sapere. "Quindi non so cosa fare. Allora, cosa avete fatto?"

"Sei così geloso di tuo fratello, devi volergli proprio bene." ridacchiò Chanyeol. 

"È che non voglio che faccia niente con te, mi sembra normale."

"Ho più di vent'anni, non sono mica un bambino!" rispose Baekhyun. "Io e Chanyeol stiamo insieme." disse. Sapeva che l'altro lo avrebbe protetto, quindi quello era un momento perfetto per farglielo sapere, suo fratello si sarebbe messo l'anima in pace e avrebbe smesso di torturarlo con le sue domande

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Capitolo 22
*** 22 ***


"Io e Chanyeol stiamo insieme."

Ci fu una pausa abbastanza lunga, Chanyeol non aveva idea di cosa fare - riusciva solo a guardare Baekbeom che non sembrava del tutto scioccato, d'altronde sospettava già qualcosa quindi quella era stata solo una conferma alla sua teoria. "Quando lo dirai alla mamma e agli altri?" fu quello che domandò dopo un po'.

"Non lo so." rispose. "Se non hai niente da dire esci."

Il fratello minore annuì e afferrò la maniglia. "Vi lascio alle vostre cose." disse, poi chiuse la porta e se ne andò. Baekhyun scoppiò a ridere, l'altro sembrava pensieroso. 

"Credi che lo dirà in giro?" chiese. Si preoccupava molto, dato che sapeva a cosa andavano in contro. "Non mi dispiace che lui lo sappia, solo..."

"No." Baekhyun sembrava convinto, si sedette sul letto e si mise accanto a lui, fece solo sfiorare le proprie ginocchia. "Non lo farà, ci parlerò più tardi in ogni modo." lo rassicurò. "Che vuoi fare? Hai fame?"

"Puoi darmi carta e penna?" domandò, lui annuì. Si alzò e l'unica cosa che gli capitò sotto tiro fu il suo diario. Lo prese e andò all'ultima pagina, poi lo passò a Chanyeol - ovviamente lo fissava, aveva paura che potesse curiosare, spiegargli tutto sarebbe stato abbastanza difficile. Scrisse vari numeri e il proprio nome sotto di essi. "Questo è il numero del mio telefono di casa, non so se tu ne hai uno ma, insomma, nel caso dovesse servirti." chiuse il diario e glielo passò, poi assunse una strana espressione. "Scrivi i tuoi segreti qui sopra?" 

"Dammi." lo afferrò e lo rimise al suo posto. "Ti chiamerò, posso sempre usare la cabina telefonica." ne aveva vista una in piazza appena arrivato, non aveva problemi.

Chanyeol sorrise, lasciò un bacio sulla fronte di Baekhyun e si alzò. "Ora vado, magari mamma ha bisogno di qualcosa. Vuoi venire a fare un giro dato che sei stato chiuso in casa tutto il giorno?"

"No." mormorò, abbracciando il cuscino e distendendo le gambe. "Sono stanco."

Chanyeol non sembrava voler andare via, si inginocchiò accanto al letto e con la mano tolse i capelli dal viso del suo fidanzato. "Sei bello." gli disse, Baekhyun stranamente non arrossì, tuttavia il suo cuore batteva forte. Intrecciò le sue dita con quelle di Chanyeol ma l'altro si era già alzato, si allontanò e si rimise le scarpe prima di aprire la porta. "Se domani vieni a casa mia ti preparo una sorpresa. Ci sarai?"

"Che sorpresa?"

"È una sorpresa."

Baekhyun sbuffò. "Ci sarò. Come devo vestirmi?"

"Normalmente. L'importante è che ti vesti, sai com'è." detta la sua battuta imbarazzante, varcò la soglia della porta. "Ciao ciao."

Baekhyun sorrise e mise la testa sotto il cuscino, non appena Chanyeol chiuse anche la porta principale quella pace che si era creata fu disturbata da qualcuno, Baekbeom era corso in camera sua. "Baekhyun." disse, buttandosi a peso morto sul letto. "E così tu e Yeol..."

"Yeol? Gli dai dei soprannomi? Non lo faccio neanche io." ridacchiò. "Ascolta, non so se sai cosa è successo a lui ma per favore, non dirlo in giro. Non è pronto e non voglio che stia ancora male, inoltre neanche io voglio che si sappia. Puoi essere discreto?"

"Non fraintendermi, ci sono rimasto male, stavi sempre a parlare di famiglia e bambini, come lo immagini un futuro con lui? Io non voglio negartelo ma sarà difficile."

"Se pensi di scoraggiarmi ti sbagli di grosso." rispose. "Ma lo hai visto? È così carino." dopo aver detto ciò si sentì incredibilmente imbarazzato, neanche voleva dirlo ad alta voce. "Si, cioè, nel senso -."

"Ti piace tanto, ho capito." ridacchiò e spostò lo sguardo sul soffitto. "Da quando lo hai conosciuto mi sembri diverso, non hai più avuto attacchi strani, hai notato? Se ti rende così felice allora chi sono io per mettermi in mezzo?" fece una pausa. "Domani devi andare a casa sua quindi."

"Stavi origliando?"

"Sono passato per caso davanti la porta." 

"Sono uno stupido." si lamentò, colpendosi la testa con il palmo della mano. "Non ho chiesto a che ora sarei dovuto andare lì."

"Sei veramente stupido. Voleva che lo chiamassi, altrimenti perché ti avrebbe dato il suo numero?" chiese. "Eppure dovresti capirli meglio tu i ragazzi." detto ciò, uscì dalla stanza. Baekhyun ridacchiò, non sapeva se chiamarlo davvero, non sapeva neanche come funzionava un telefono pubblico. Si vestì decentemente, prese delle monetine e mangiò qualcosa, nell'attesa che Chanyeol arrivasse sicuramente a casa cercava di ammazzare il tempo. Una buona mezz'ora dopo uscì di casa col numero dell'altro alla mano, non fu difficile raggiungere la cabina e telefonare, squillava ed era un buon segno.

Mentre aspettava che l'altro rispondesse si guardò intorno, il cielo era chiaro e privo di nuvole, si era perso in tutto quell'azzurro. "Chi è?"

"Oh, pronto? Casa Park? Posso parlare con Chanyeol?" domandò imbarazzato, avvolgendosi il filo del telefono intorno alle dita.

"Chanyeol? Chi sei tu?" domandò, era una voce maschile e profonda, faceva quasi paura.

"Byun Baekhyun, un suo amico." rispose. "Non è in casa?" chiese preoccupato. Eppure era passato molto tempo, come mai non era rientrato?

"No, non c'è." rispose secco. "Non intralciare la linea, ragazzino." rispose riattaccando. Quello fu un gesto leggermente maleducato, era il padre del ragazzo? L'uomo posò la cornetta e si grattò la nuca, poi si voltò verso suo figlio.

"Chi era al telefono?" domandò Chanyeol.

"Nessuno."

"Ah, che palle." sbuffò Baekhyun uscendo dalla cabina, si stava avviando verso casa tuttavia Sehun aveva attirato la sua attenzione e stava correndo verso di lui. Si lanciò sul ragazzo come al solito, facendolo quasi rotolare giù per la discesa.

"Chi hai chiamato? La tua nuova fiamma?" domandò curioso. "Non fidarti delle ragazze, sono malvagie. Da oggi in poi ho chiuso, non ci provo più con nessuna, se mi vogliono sarò ben lieto di accontentarle ma io ho smesso, no grazie. Allora?"

"Ho solo chiamato Chanyeol." rispose, non era dell'umore giusto per scherzare. "Ora che non hai una ragazza hai molto tempo libero?"

"Troppo, non so mai che fare." disse, grattandosi il mento pensieroso. "Che ne dici di fare un giro in bici?"

Baekhyun acconsentì, si stavano quindi dirigendo verso casa sua per recuperare la bicicletta, almeno avrebbe smesso di pensare a quella situazione, Sehun lo avrebbe fatto divertire di sicuro.

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Capitolo 23
*** 23 ***


Appena sveglio Baekhyun prese la sua bicicletta e, senza farlo sapere a nessuno, andò a trovare Chanyeol. Aveva passato la notte in bianco per colpa sua e non aveva intenzione di aspettare un minuto di più, inoltre il fatto che non potessero sentirsi a telefono era molto doloroso per lui, voleva solo sapere se stava bene ma non poteva farlo perché doveva per forza domandarglielo faccia a faccia, molte volte era difficile vedersi - beh, avrebbe sempre trovato il modo di riuscirci. Parcheggiò la bici ed esitò, decise che entrare dalla finestra sarebbe stata la scelta migliore così si diresse sul retro della casa.

Era una fortuna che fosse estate, per questo motivo Chanyeol teneva sempre la sua finestra spalancata. Prese, come la scorsa volta, delle pietre e le lanciò nella sua stanza. Soddisfatto di aver fatto svegliare Chanyeol lo guardò sollevare le tapparelle. "Non puoi stare qui." disse lui, non curante Baekhyun entrò e quasi gli saltò addosso, finalmente poteva baciarlo di nuovo. Chanyeol si staccò per primo. "Parla piano." mormorò. "C'è mio padre."

"Sei sveglio?" domandò qualcuno, era la voce di un uomo e Baekhyun la riconobbe subito, probabilmente suo padre si era diretto davanti la stanza perché aveva sentito i rumori.

"Si, mi sto vestendo." rispose, poi guardò il maggiore e riprese a parlare piano. "Non ti avevo detto di venire stamattina."

"Ieri ho chiamato ma tuo padre ha detto che non c'eri, volevo sapere a che ora potevo..." abbassò la testa e Chanyeol si sentì il cuore esplodere. Sapeva che doveva parlargli e spiegargli tutto, non voleva che ci fossero segreti tra di loro, non più.

"Ci vediamo alle otto sulla collina, okay?" domandò. "Devo fare delle cose con mio padre adesso. E comunque ho davvero una sorpresa per te ma mi serve un po' di tempo per prepararla. Puoi fermarti per la notte?" domandò Baekhyun arrossì. "N-non è niente di strano, idiota."

"Si, ci sarò." rispose emozionato. "Non vedo l'ora che arrivi stasera, oddio, il mio cuore." disse portandosi una mano al petto. "Ci sarà tanto cibo? E musica?"

"Chanyeol? Hai finito?" domandò di nuovo suo padre, a quel punto Baekhyun realizzò che doveva andarsene per forza. Lo salutò con un ultimo bacio e uscì dalla finestra, poi sorrise pensando a quello che sarebbe successo tra qualche ora. Ritornò a casa e come se niente fosse andò in cucina, sua madre e suo fratello stavano facendo colazione.

"Sveglio presto? Come mai?" chiese la donna. "Ho bisogno di aiuto quindi voi due verrete con me, non accetto rifiuti da parte tua, Baekhyun."

"Okay." rispose cominciando poi a prepararsi del tè, non aveva niente di meglio da fare, aiutare sua madre avrebbe fatto passare il tempo più velocemente. "Stanotte dormo fuori."

"Cosa?" domandò Baekbeom, quasi sputando il suo latte.

"Che c'è?"

"Da chi dormi?" chiese la madre. "Baekhyun, se ti metti nei guai con qualche ragazza, capisci cosa intendo io -."

"Tranquilla, dormo da Sehun."

"Si, non credo che ci saranno problemi con nessuna ragazza, beh a parte Cindy." rispose Baekbeom ridacchiando, la donna sembrava preoccupata. "Niente mamma, scherzavo." La famiglia passò l'intero pomeriggio in campagna a lavorare e Baekhyun non ricordò di aver mai sudato così tanto in vita sua, il sole gli stava dando alla testa, nonostante ciò non riusciva a sentirsi di cattivo umore, continuava a pensare a Chanyeol.

Rientrato in casa si fece una doccia e si preparò per la serata, mancava poco. "Dovrei portare un pigiama?" pensò, dopotutto dovevano passare la notte lì. Il pensiero di stare da solo con lui lo uccideva lentamente, l'ansia era diventata una morsa che lo stava mangiando dall'interno ma gli piaceva quella sensazione, probabilmente era masochista. Si mise dei vestiti comodi con i quali avrebbe anche potuto facilmente dormire, Chanyeol avrebbe pensato al resto - cibo, coperte, eccetera - ne era certo.

"E così dormi da Sehun." disse suo fratello, era in piedi sul ciglio della porta.

"Seriamente?" domandò. "Starò con Chanyeol."

"Dimmi qualcosa che non so." rispose, ironico. "Stai attento."

Baekhyun gli sorrise, quel supporto non lo faceva sentire altro che bene, sapeva che suo fratello era un tipo di poche parole ma erano buone e quindi bastavano. Uscì di casa, era stanco e così pedalò più lentamente del solito, malgrado ciò era ancora puntuale e arrivò a destinazione giusto in tempo, non c'era nessuno. Pensò che magari Chanyeol era dentro casa quindi bussò, nessuno rispose. Forse aveva avuto un imprevisto, si sedette e aspettò - l'altro arrivò dopo mezz'ora, mortificato come non mai.

"Baekhyun." lo richiamò, lui si girò immediatamente.

"Credevo che non saresti venuto." disse e Chanyeol andò a sedersi accanto a lui, poi scosse la testa.

"Sono stato qui prima e poi sono tornato a casa per cambiarmi, mia madre mi ha chiesto di fare delle cose per lei proprio quando stavo per andarmene." si scusò ancora. "Comunque, hai fame?"

"Un po'." rispose, non aveva mangiato niente. Chanyeol gli disse di seguirlo, andarono verso la casa, tirò fuori dalla tasca un mazzo di chiavi e aprì la porta, non appena entrarono chiuse a chiave. Baekhyun guardava gli interni della casa, era tutto così antico e bello, ne rimase sorpreso, inoltre c'era un buon profumo.

"Ho preparato del riso prima, non sono molto bravo ma -."

"Va benissimo, davvero." disse sinceramente. Si sedettero a tavola e mangiarono insieme, parlarono di cose belle anche se nella testa di Chanyeol frullava tutt'altro, doveva assolutamente liberarsi di tutti quei pensieri che si stava tenendo dentro. Non appena ebbero finito di mangiare Chanyeol suggerì di salire al piano di sopra, gli mostrò la camera da letto e il bagno, tuttavia si concentrarono sul balcone. C'era una piccola amaca, un vaso di fiori appassiti e il panorama era suggestivo e ancora meglio che visto dalla collina, si vedeva molto più verde.

Chanyeol afferrò con facilità Baekhyun e lo adagiò sull'amaca, poi si distese accanto a lui. "Mi piace tantissimo stare qui." disse. "Dormivo sempre qui sopra con la mia nonna."

Il maggiore si voltò verso di lui e gli rivolse un sorriso rassicurante. "È davvero bello."

In risposta lo abbracciò e lo strinse forte, restò un attimo in silenzio e riprese il suo discorso. "Volevo parlarti di una cosa." disse. "La storia che c'è dietro la cicatrice che ho sul braccio è un po' diversa da quella che credi che sia e -." fece una pausa. "Voglio solo che tu la conosca così che non ti succeda niente di brutto."

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Capitolo 24
*** 24 ***


Chanyeol sapeva benissimo come ci si sentiva quando si parlava di qualcosa di brutto ma non riusciva ancora ad abituarsi a quella sensazione, il nodo alla gola che si formava per colpa del disgusto e dei ricordi che non voleva altro che cancellare era orribile. "Quando si è sparsa quella voce io non sono più uscito di casa per un po', mia madre continuava a chiedermi il perché ma non avevo idea di come rispondere, era troppo difficile da spiegare e soprattutto non volevo deludere anche lei, così inventai una scusa e dissi di aver litigato con qualcuno, il che era vero, ma... non sapeva assolutamente nient'altro, credevo che fosse così anche per i miei fratelli e per mio padre, all'inizio era così."

Il maggiore gli accarezzava il braccio con la mano mentre lo sentiva parlare, sperava che lo aiutasse a sentirsi meglio anche se non sembrava. "Va' avanti."

"A quei tempi papà non lavorava lontano ma in paese, di conseguenza tornava a casa ogni sera, passavamo più tempo insieme e lui era più informato riguardo tutto ciò che succedeva. La voce arrivò a lui, non so chi fu a dirglielo dato che gli adulti non ne sapevano niente, secondo Kyungsoo - lui era l'unico che non aveva mai smesso di considerarmi - erano i ragazzi gli unici a parlarne, comunque." continuò. "Quel giorno tornò a casa da lavoro prima, cosa che non accadeva mai, credevo che stesse male così andai subito da lui a chiedergli se avesse bisogno di qualcosa ma tutto ciò che mi rispose fu questo." disse, sollevando leggermente il braccio. "Non mi aveva mai picchiato in quel modo, avevo capito cosa era successo, volevo inventarmi qualcosa ma non sapevo neanche se ne sarei uscito vivo, capisci? Mi ha spaccato una bottiglia proprio qui, credevo quasi che sarei morto eppure non mi preoccupava affatto la cosa, mi sono sentito così male che ho desiderato morire per la prima volta in vita mia."

Baekhyun non aveva il coraggio di interromperlo ma nel vedere che la sua voce diventava sempre più spezzata e debole sentiva il bisogno di farlo. "Io -."

"Aspetta, sto bene." lo rassicurò, sapeva che se avesse smesso di parlare non sarebbe riuscito a ricominciare, aveva altro da dire quindi non poteva permetterselo. "Mi ha lasciato lì e se n'è andato, mamma mi ha trovato e ha chiamato il medico. Quando papà è tornato la sera era ubriaco ma c'erano tutti i miei fratelli, non sono poi tanto forti ma sicuramente non avrebbe potuto farmi niente, mi urlò contro un paio di cose e mi disse che se non fossi cambiato -." si bloccò, in quel momento non riuscì a trattenere le lacrime. "Mi avrebbe ucciso. So che non era l'alcool che parlava al posto suo, lo pensava davvero."

"Chanyeol." disse subito l'altro, abbracciandolo. "Mi dispiace... così tanto." continuò, non sapeva cos'altro dire, non c'erano parole per descrivere quella situazione e non poteva fare niente per cambiarla, la verità era che era tutto uno schifo e che Chanyeol aveva bisogno di aiuto. "Non è colpa tua, non piangere."

"Lui non mi ha parlato più di tanto finché mamma non è rimasta incinta, mi ha detto di prendermi cura di lei ed è andato a lavorarsene chissà dove, ero più sereno quando si era allontanato ma ora ha ripreso a lavorare qui e mi sta appiccicato e ogni volta che mi vede parlare con Kyungsoo o con qualunque ragazzo mi guarda male, io so che è per quel motivo ma non posso semplicemente fare finta di niente perché la verità è che ho paura e -."

"Basta, respira." lo bloccò, se avesse continuato a parlare avrebbe finito tutto l'ossigeno che aveva nei polmoni, oltre che essere vicino a una crisi il suo respiro era così irregolare e veloce. "Non ti farà più niente."

"Per favore non farti più vedere a casa mia, non voglio che succeda ancora e ti prego, non voglio che si sappia di noi, sarei più che felice di tenerti la mano in pubblico ma questo è il motivo per cui non posso. Non ho un soldo, se lui mi trattasse ancora così sarei costretto ad andarmene e morirei."

"Smettila, non ti lascerei morire." rispose. "E non lo dirò a nessuno, non si saprà in giro, promesso."

"Grazie." disse, abbracciandolo e riprendendo fiato, aveva parlato fin troppo e a causa del bruciore la gola cominciava a fargli male. "Ieri ero a casa ma mi ha detto che non era nessuno al telefono, quando tu hai chiamato io ero lì ma non voleva lasciarmi parlare con te perché pensa che io non sia cambiato quando in realtà gli ho detto di si."

"Non devi cambiare per piacere a lui, tu sei perfetto così." disse. "Lo so che è un po' cliché ma penso che non sarebbe una cattiva idea scappare da tutta questa merda insieme, cosa ne pensi?"

Chanyeol sorrise. "Sarebbe un sogno." rispose. "Non mi dimenticherò mai di questa serata."

"Non dimenticarti di me." disse, prendendogli la mano e sollevando la testa. Lo guardò senza dire niente, poi si chinò per baciarlo piano. Chanyeol si era rilassato, oltre ad aver buttato fuori tutto poteva finalmente passare una serata tranquilla con lui, proprio come aveva programmato. Tenere a bada i pensieri era difficile quando aveva il suo - bellissimo - fidanzato a praticamente zero centimetri di distanza, però i sentimenti che provava per lui erano profondi, non se la sentiva di andare velocemente o di farlo sentire male. Baekhyun pensò che da quando era arrivato lì Chanyeol era stata una delle poche persone con cui si era sentito a suo agio da subito, gliene era grato. "A che stai pensando?"

"Mi piaci." sorrise. "Sai che se ti agiti troppo puoi cadere?"

"Si, ma -." non riuscì a terminare la frase che Chanyeol scavalcò il piccolo corpo del giovane con una gamba.

"Ti piace il solletico?"

"Chanyeol, no."

Lui ridacchiò. "Non lo avrei fatto. Solo perché ho le gambe aperte e non vorrei che mi colpissi, ho ancora bisogno di, insomma -."

"Smettila." rispose imbarazzo, sollevando le ginocchia e portandole proprio lì, dove Chanyeol non avrebbe mai voluto. Inutile dire che rotolò al lato opposto dell'amaca e rimase in silenzio.

"Non farlo più se non vuoi che muoia."

"Ti piace così tanto?"

Il ragazzo scattò in piedi, poi indicò la porta. "Vado a prendere da bere."

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Capitolo 25
*** 25 ***


Chanyeol si svegliò e si sentì il ragazzo più fortunato del mondo, aveva dormito accanto a Baekhyun e lo aveva abbracciato tutto il tempo, svegliarsi col maggiore tra le sue braccia e una delle sue mani tra i capelli lo aveva fatto sentire finalmente felice. Si alzò senza fare troppo rumore e preparò la colazione, niente di troppo impegnativo, solo un paio di frittelle che portò poi in camera da letto. Anche Baekhyun aprì gli occhi svegliato da quel buon profumo e dai rumori vari. "Ho preparato la colazione." disse fiero di se. "Tutto bene?"

"Ho avuto un incubo." rispose, di solito la mattina si svegliava sempre stordito o in ansia per colpa loro. "P-puoi -."

"Tranquillo." cercò di farlo sentire meglio, si sporse verso di lui e allungò il suo braccio. "Andiamo a mangiare fuori così prendi un po' d'aria?"

Baekhyun annuì e gli prese la mano, insieme fecero colazione guardando il cielo azzurro. Mezz'ora dopo, circa, Chanyeol decise che era il momento di tornare a casa, non che volesse davvero, l'unico motivo per cui lo faceva era controllare che sua madre stesse bene. "Ci vediamo domani?" domandò Baekhyun, prendendo il manubrio della sua bici. "Ti accompagno?"

"No, faccio una passeggiata, è più bello." rispose e Baekhyun annuì, sapeva che Chanyeol non voleva farsi vedere con lui e gli andava bene, era per un motivo più che valido, un po' gli dispiaceva comunque. "Mi dai un ultimo bacio?"

"Non sarà l'ultimo." disse, si avvicinò per accontentarlo e si allontanò in fretta. "Stai attento."

"Anche tu, ti prego. A domani." lo salutò, poi si avviò felice verso la sua casa. Baekhyun non si sarebbe mai aspettato di incontrare Sehun o meglio, fu una sorpresa trovarlo in piazza quando lui credeva che avrebbe passato il giorno tutto solo, era stato un sollievo. "Salta su." disse accostandosi, finalmente poteva parlargli di nuovo, non avrebbe lasciato perdere l'occasione. "Andiamo a fare un giro."

"Con piacere." rispose lui, prendendo posto. Baekhyun non voleva tornare a casa, non ancora - andarono al fiume, quello dove era già stato con Chanyeol, lui e il suo amico si sedettero all'ombra e rimasero così, non sapevano bene cosa dire. 

"Come stai?"  chiese il maggiore.

"Bene. Nel senso, si, è tutto okay. Tu?" domandò in risposta, Baekhyun trovò il suo modo di parlare alquanto strano ma non aveva voglia di fare domande.

"Bene." ci pensò su. "Per quanto riguarda la storia di Cindy, quando lei mi ha chiesto di -."

Sehun lo interruppe. "Non c'è bisogno che ti scusi, lo hai già fatto troppe volte."

"Non voglio scusarmi, voglio farti sapere perché l'ho fatto." ribatté. "È che a me piace già qualcuno. Cioè, ovviamente non lo avrei fatto comunque dato che lei era la tua ragazza, non fraintendermi, però avevo anche questo motivo."

"So che non lo avresti fatto." sorrise, mettendogli una mano sulla spalla e guardandolo in modo strano. "Allora, me lo dirai?"

Lui annuì. "Non ne abbiamo parlato quindi ti confermo che quello che ha detto Cindy è vero."

"Sei gay?" domandò tranquillo - Baekhyun sapeva che con lui non ci sarebbero stati più problemi, così annuì senza paura. Si, all'inizio Sehun aveva detto quelle brutte cose sul suo conto, ma Cindy gli aveva fatto il lavaggio nel cervello. Inoltre scoprire che lei era una bugiarda e realizzare che Baekhyun sarebbe sempre stato il suo migliore amico lo aveva fatto riflettere, non doveva dargli fastidio quella cosa, lui andava benissimo così. "Ti piace Chanyeol?"

"Perché credi che sia lui? Potresti anche essere tu." domandò, era arrossito non appena aveva pronunciato il nome del suo fidanzato, Sehun scoppiò a ridere.

"No, so per certo di non essere io." rispose. "Sono abbastanza intuitivo, le capisco certe cose, ti piace lui, è così?"

Baekhyun sapeva che era stato lui a trascinarsi in quel discorso e che doveva finirlo, non aveva timore di dirlo a Sehun, per lui non c'erano problemi. Solo - dopo quello che gli aveva detto Chanyeol, non sapeva proprio di chi fidarsi, si sa che un segreto resta tale solo se è una persona singola ad esserne a conoscenza, ormai lo conoscevano già troppe persone - ovvero soltanto suo fratello, ma stava per dirlo a Sehun quindi sarebbero diventate due, troppe. "Prometti che non lo dirai a nessuno?" domandò, Sehun sollevò il mignolo in risposta. Il maggiore intrecciò le loro dita, poi parlò. "Io e lui stiamo insieme."

L'urlo di Sehun sarebbe stato in grado di far svegliare tutto il paese, era stato decisamente troppo acuto. "Il mio migliore amico ha un fidanz-."

"Ti ho appena detto di non dirlo a nessuno e tu gridi, che cazzo." protestò, poi abbassò il tono di voce. "Non è per me, ma per lui. Non vuole che si sappia perché la sua famiglia non lo accetterebbe e io non ho intenzione di rovinargli la vita, per favore, tienilo per te."

"Ho la bocca cucita, fidati." rispose, poi lo guardò sorridendo. "Allora, vi siete già baciati? Siete passati al livello superiore? Ho notato che venivi dal suo paese, vi siete visti?"

"Veramente abbiamo dormito insieme." disse lui, gli occhi di Sehun quasi schizzarono fuori dalle orbite. "Prima che tu possa dire qualunque cosa abbiamo dormito e basta, e smettila con le domande imbarazzanti."

"Non stavo per dire niente." Sehun ammiccò un sorriso. "Però tu si. Quindi teoricamente pensi male di lui, piccolo Baekhyun, non si fa."

Baekhyun arrossì ancora e capì che era il momento di smetterla di parlare di quelle cose. "Okay, cambiando discorso, stasera ti va di uscire? Non ho niente da fare."

"Certo che si."

Chanyeol invece era rientrato a casa, quasi. Aveva paura di mettere piede in quel posto, ogni volta che suo padre gli rivolgeva la parola immagini orribili prendevano il possesso della sua mente e stare meglio era difficile, smettere di pensarci e fare finta che tutto ciò non fosse mai successo solo per tranquillizzarsi era la cosa peggiore che fosse mai stato costretto a fare. Se pensava a Baekhyun, però, riusciva a farsi forza, peccato che non sarebbe mai stata abbastanza, lo capì in quel momento, non appena entrò in casa e incrociò lo sguardo dell'uomo.

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Capitolo 26
*** 26 ***


"Ti sei divertito?" domandò l'uomo, poggiando la schiena contro il muro e guardandolo. Aveva un'aria sempre più trascurata e minacciosa, inoltre non era andato a lavoro quel giorno, cosa che preoccupava abbastanza Chanyeol. 

"Si." rispose, poggiando le chiavi nel vecchio posacenere decorato, era pronto ad andare in camera sua ma non lo faceva per un motivo - sapeva che suo padre aveva delle cose da dirgli, altrimenti non gli avrebbe mai rivolto la parola. "Mamma dov'è?"

"In salotto, sta dormendo insieme a tua sorella quindi non fare rumore." rispose, continuando a fissarlo. "Eri con un ragazzo?"

"Da solo."

Spalancò gli occhi. "Hai dormito da solo? Di solito hai troppa paura per fare qualunque cosa."

Chanyeol scosse la testa in segno di disapprovazione. "Sono cambiato."

"Avevi promesso che lo avresti fatto." provò a poggiargli una mano sulla spalla ma Chanyeol si scostò prima e lui lo guardò male, non fece troppo caso a quel suo comportamento e cambiò discorso. "Vieni ad aiutarmi a lavoro ora."

"Dammi un minuto." disse, poi andò in bagno per darsi una sciacquata. Si lavò il viso e i denti per provare a distrarsi ma non ci riusciva, non aveva voglia di aiutare quell'uomo, pensava a tutte le volte in cui si erano divertiti insieme e si sentiva così male perché erano momenti che non sarebbero ritornati mai più, non glielo avrebbe permesso dopo quello che era accaduto, un po' faceva male buttare tutto via in quel modo. Si guardò allo specchio e si sistemò i capelli, non era la prima volta che andava ad aiutare suo padre in negozio, non sarebbe successo assolutamente niente. 

Suo padre si occupava di riporre i vari alimenti sugli scaffali del negozio e occasionalmente faceva dei lavori per sistemare le finestre, porte e quant'altro, probabilmente doveva aiutarlo per quel motivo. L'alimentari si trovava accanto alla loro casa, non era un grande negozio e i prodotti che venivano messi in vendita erano pochi e banali, nonostante ciò era l'unico negozio del genere presente in paese e faceva molti affari - ritornò da suo padre e insieme andarono verso l'edificio. "Il proprietario non c'è per cui io starò alla cassa, tu sistemerai i prodotti che ci verranno consegnati." l'uomo aveva preso posto alla cassa e stava conteggiando chissà cosa, per farlo usava un foglio di carta e una penna quasi scarica, il ragazzo invece doveva aspettare un po' per ricevere la consegna, si stava annoiando. "Chanyeol, invece di stare senza far niente vieni qui e fai questi conti al posto mio."

Avrebbe preferito annoiarsi. Sapeva di cosa si trattava quindi si mise a lavoro, trovò un po' ingiusto vedere come suo padre potesse prendere una sigaretta e andare fuori a chiacchierare con i suoi amici mentre lui era bloccato lì a fare il suo di lavoro, ma non aveva affatto voglia di ribattere. Pensò a come da quando aveva parlato con Baekhyun sulla collina per la prima volta non aveva più toccato una di quelle sigarette, gli era davvero bastato solo lui per fargli passare quel vizio? In verità c'erano periodi in cui ne aveva abusato, ora stava meglio, non gli importava neanche più - e aveva appena scarabocchiato sul foglio, senza rendersene neanche conto, sognava un po' troppo ad occhi aperti. L'uomo si era allontanato e lui era rimasto solo, la campanella posta sulla porta tintinnò e si rese conto del fatto che ci fosse qualcun altro, solo che non si aspettava di incontrare proprio lei.

"Chanyeol." Cindy lo riconobbe subito. In realtà non era la prima volta che si vedevano, non si conoscevano solo di vista come Chanyeol aveva fatto credere a Baekhyun, lei era sempre stata un problema per lui - marginale, si, ma un problema. Credeva di poter fare tutto ciò che voleva solo perché era una ragazza e nessuno si sarebbe permesso di picchiarla, la verità era che prima o poi a forza di prendere di mira chiunque le se fosse rivoltato contro qualcuno le avrebbe dato una lezione, era solo questione di tempo.  "Sono venuta per comprare delle cose, mia madre ha detto che tu sai già tutto."

"Non so un bel niente e mio padre non c'è, torna più tardi." rispose, non degnandosi di staccare gli occhi dal foglio di carta. Lei si avvicinò e poggiò entrambe le mani sul balcone. 

"Allora aspetto tuo padre qui, devo anche dirgli un paio di cose." disse sfidandolo, lui sollevò lo sguardo e sorrise.

"Non vedo l'ora." proprio in quel momento l'uomo rientrò, avendo visto un cliente entrare nel negozio.

"Cindy! Tua madre ha ordinato dei prodotti, sono qui, vieni." sorrise l'uomo, prendendo un cesto pieno di cibo e bevande. "Non c'è bisogno che mi paghi, io e lei abbiamo già sistemato tutto."

"È così gentile, grazie." sorrise, poi guardò Chanyeol e si diresse verso la porta. "Allora io torno a casa, ciao Chan, e salutami Baekhyun." detto ciò, scomparì dietro la porta. Il ragazzo aveva davvero voglia di farla stare zitta ma la verità era che per quanto potesse metterlo alla prova non avrebbe mai ricambiato con la stessa moneta e soprattutto non avrebbe mai usato le cattive maniere, sapeva cosa si provava. 

"Byun Baekhyun." disse suo padre, si ricordò subito il suo nome, il ragazzo stesso glielo aveva detto durante la chiamata. "Che tipo di rapporto avete voi due?"

"Siamo amici." rispose, un po' inquietato dal fatto che avesse pronunciato il suo nome completo.

"Se per amicizia intendi io sono innamorato di lui e lui andrà a dirlo in giro non credo siate amici." fece una pausa. "Voglio conoscerlo per esserne sicuro."

"Cosa? No."

"Perché no?"

Chanyeol si grattò il braccio, lo faceva sempre quando era nervoso e l'uomo lo sapeva. "Perché lui ha una fidanzata ed è sempre impegnato con lei e a lavoro."

"E tu perché non ce l'hai una ragazza? Avevi detto che saresti -."

"Buongiorno!" una signora fece il suo ingresso nel negozio. L'uomo guardò suo figlio come per fargli capire che non sarebbe finita lì e andò ad aiutarla, nel frattempo vennero anche consegnati i prodotti e Chanyeol cominciò a darsi da fare per finire di sistemare il più in fretta possibile. Voleva scappare via, era stanco di vivere con quella paura costante. E dopo l'incontro con Cindy e le parole dell'uomo sapeva che c'era qualcosa che non andava.

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Capitolo 27
*** 27 ***


Baekhyun aveva provato una sensazione strana, come se fosse successo qualcosa di brutto - non riusciva a spiegarselo, solo, improvvisamente era in pensiero. Cercò di mandare via quell'ansia, stava uscendo di casa per incontrare Sehun e passare una serata tranquilla con lui, niente sarebbe andato storto e doveva smetterla di pensare a cose negative. Non sapeva neanche lui come aveva fatto a mantenere il controllo e la lucidità per tutto quel tempo e dopo tutto quello che era successo, era fiero di se stesso.

"Esci?" chiese Baekbeom, sistemandosi la maglietta. "Anche io."

"Oh, io devo vedere Sehun." rispose, uscirono insieme di casa.

"Sehun? Puoi dirmelo che stai andando da Chanyeol." scherzò, dandogli un paio di gomitate amichevoli.

"Solo perché stiamo insieme non vuol dire che dobbiamo stare appiccicati ventiquattro ore su ventiquattro, devo vedermi con Sehun."

"Okay, stai calmo." alzò le mani. "Perché tutta quest'aggressività?"

"Non ce l'ho con te." gli fece sapere, per fortuna Sana li interruppe e abbracciò il suo fidanzato, Baekhyun sperava solo di incrociare il suo amico e di allontanarsi da quella coppietta, non gli davano fastidio, solo - era già in ansia, vedere come loro stessero insieme e fossero felici gli dava sui nervi. 

"Ho visto Cindy prima, nel senso che ci siamo incrociate e dopo avermi dato della stronza lei mi ha detto una cosa." disse la ragazza di Baekbeom, nei confronti del fratello di quest'ultimo. "Ha detto che il padre di Chanyeol non è stato molto felice di sentire il tuo nome, non chiedermi -."

Baekhyun scosse la testa. "Che cosa significa?"

"Ecco, non lo so, non mi ha lasciata parlare." rispose preoccupata. "Spero non sia niente di grave. Ah, ecco Sehun!" cambiò discorso, poi sollevò la mano e la agitò in aria.

Tutti si salutarono e i due cambiarono direzione lasciando la coppietta da sola, Sehun cominciò a parlare della sua giornata ma Baekhyun non lo stava minimamente ascoltando, si era pentito di essere uscito. "Aspetta, va tutto bene?" domandò, aveva realizzato di essere stato ignorato, sapeva che Baekhyun lo faceva quando era preoccupato o nervoso.

"Credo che Chanyeol abbia bisogno di me." rispose. "Però è solo una supposizione." continuò, passandosi una mano tra i capelli. "Compriamo da bere."

"Amico, questa non è la soluzione giusta, se Chanyeol ha bisogno di te devi correre da lui adesso."

"Non posso." rispose. Pensava solo a come avrebbe potuto reagire l'uomo se avesse visto una scena del genere, Baekhyun che entrava nella camera di suo figlio era qualcosa che non avrebbe sopportato. Era stato troppo poco cauto, doveva evitare di fare scenate inutili, Chanyeol se la sarebbe cavata, non doveva rendergli le cose più difficili.

Il ragazzo dall'altra parte del paese non se la stava passando male, semplicemente perché dopo aver lasciato il negozio era andato a chiudersi nella sua stanza con la scusa di stare male, quando in realtà stava benone e voleva solo evitare di vedere quell'uomo. Baekhyun si stava davvero preoccupando senza motivo, ma questo non poteva saperlo. Sehun cercò di farlo sentire meglio, non sapeva se stava riuscendo nel suo intento ma ci provava, voleva essere un buon amico. 

Alla fine il sole era sorto di nuovo e Baekhyun poteva finalmente agire. Non curante del fatto che fosse ancora mezzo addormentato saltò sulla sua bici e si diresse verso il paese di Chanyeol. Non voleva che l'altro lo considerasse esagerato, fissato o quant'altro, si era preoccupato davvero molto e non avrebbe aspettato ancora, doveva vederlo. L'aria mattutina era fresca, gli uccellini cinguettavano e sembrava tutto perfetto, vivere nella natura incontaminata aveva i suoi lati positivi, l'aria era sempre pulita e dell'inquinamento acustico non c'era traccia. Si stava abituando a quella vita.

Chanyeol gli aveva parlato degli orari in cui lavorava suo padre e sapeva per certo che quella mattina non sarebbe stato a casa, per questo motivo Baekhyun si era recato lì così presto. Bussò alla porta e incrociò le dita, sperava fosse andato tutto bene - così fu, a farlo entrare fu uno dei fratelli di Chanyeol, gli indicò la sua stanza e lo lasciò entrare.

Il ragazzo sorrise, l'altro stava dormendo beatamente e stava bene, finalmente poté tornare a respirare. Si distese di fianco a lui, per quanto fosse egoista voleva tanto svegliarlo. Fece toccare le loro fronti e guardò gli occhi chiusi dell'altro, un paio di baci sulla fronte e di parole sussurrate dopo, Chanyeol si svegliò. Non capiva bene cosa stesse succedendo. "Sto sognando?"

"No." ridacchiò. "Sono qui davvero, ero preoccupato per te ma vedo che stai bene."

Chanyeol gli fece segno di aspettare un minuto, lui sbadigliò e cercò di svegliarsi del tutto. La stanza era buia ma riusciva a scorgere il viso sorridente di Baekhyun nonostante ciò, gli mise le mani intorno al collo e lo attirò a se. "Resta qui." mormorò. "Mio padre non tornerà per tutto il giorno, è andato fuori paese. Voglio stare con te."

"Anche io." rispose. Sollevò la testa per baciarlo, non aspettava altro, dopo aver avuto la certezza che stava bene guadagnarsi anche quella di essere desiderato fa lui era la cosa migliore che potesse succedergli. "Non vorrei interrompere il momento ma sapresti spiegarmi che cosa è successo con Cindy? Sana mi ha detto che... tuo padre non ha reagito bene quando ha sentito il mio nome? Che significa?" domandò, Chanyeol ci mise poco a spiegargli dell'incontro, quello che era successo e quello che aveva detto, l'altro afferrò al volo. "Quella stronza."

"Si." ridacchiò Chanyeol. "Ho seriamente creduto che avrebbe detto altro ma per fortuna non è stato niente di grave, capisci cosa intendo? Penso a delle situazioni assurde, ad esempio non appena lei ha pronunciato il tuo nome ho immaginato di scappare e di rifarmi una vita in Cina, di cambiare identità eccetera, alla fine mio padre mi ha fatto le solite domande quindi non credo si necessario farlo."

Baekhyun sorrise. "Beh, se decidessi di farti una vita in Cina verresti almeno ad avvisarmi, no?"

"No." rispose, Baekhyun lo guardò male. "Ti porterei con me."

"Va meglio." sorrise, dandogli altri baci.

"Aspetta." Chanyeol lo interruppe. "C'è qualcuno dietro la porta." detto ciò, si alzò per aprirla e andare a controllare, sentì un rumore provenire dalla porta della camera del suo fratello minore così andò lì, l'altro era in piedi. "Posso sapere perché mi stavi spiando?"

Il ragazzino annuì ripetutamente. "Non essere arrabbiato con me, ma -." fece una pausa. "Papà mi ha chiesto di farlo."

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Capitolo 28
*** 28 ***


Chanyeol entrò nella stanza in fondo al corridoio, quella dove dormivano i fratelli più piccoli, in quel momento c'era solo Jihun che era il minore in assoluto - dopo la sorellina appena nata, ovvio. Lui non sembrava molto tranquillo. "Hai detto che papà ti ha chiesto di farlo?" 

"Lui mi ha detto che era preoccupato e che un ragazzo cattivo ti voleva fare male, quando ho sentito che era arrivato qualcuno sono venuto a controllare... scusa ma devo dirglielo, non voglio che ti faccia male." mugolò, portandosi una mano sul viso e strofinandosi gli occhi.

"Baekhyun non vuole farmi niente di brutto." disse cercando di tranquillizzarlo, non ce l'aveva con lui, era tutta colpa di suo padre ma a lui avrebbe pensato dopo, doveva sistemare quella situazione. Si sedette accanto al fratellino e gli prese le mani, poi lo guardò negli occhi. "Io gli voglio veramente tanto bene e lui ne vuole a me, sai com'è papà, a lui non piacciono queste cose, tu non devi essere come lui. Ti ricordi di quando mi ha fatto male? Eri piccolo però sono sicuro che ci pensi ancora, è così?"

"Io ho paura di lui, per questo faccio tutto quello che mi dice." detto ciò scoppiò a piangere, quello Chanyeol non lo aveva considerato, non ci sapeva fare poi così tanto con i bambini. "Scusa."

"Jihun, non fa niente, devi solo promettermi che non dirai niente a lui, ti proteggerò io." gli fece sapere, lo abbracciò ma si allontanò poco dopo. "Ora... vieni a conoscere Baekhyun?" il bambino scosse la testa. "Jihun."

"Non voglio."

Chanyeol non sapeva cosa fare. Poteva stare tranquillo? Suo fratello non avrebbe detto niente? Aveva paura. "Vado a vedere come sta, ti lascio pensare." disse, poi si alzò e uscì dalla sua stanza. Non appena oltrepassò l'uscio della porta notò Baekhyun. "Stavi origliando anche tu?"

"Mi dispiace, è colpa mia, non dovrei neanche stare qui, voglio solo salutarti." disse, Chanyeol capì che era serio dato che si era rimesso le scarpe, sembrava pronto per andarsene. Si avvicinò a lui e lo abbracciò. "Scusami." ripeté, il più alto si allontanò e lo guardò.

"Smettila." fu l'unica cosa che disse. "Da oggi in poi non venire più qui, okay? Non è sicuro. Risolverò tutto, parlerò con papà stasera."

"Non puoi dirglielo."

"No? Mi sta rovinando la vita, certo che devo farlo."

"E non pensi a me? Ho paura." Baekhyun lo disse con una voce spezzata non riuscì a pronunciare quelle parole senza guadagnarsi un nodo alla gola, si voltò perché non voleva farsi vedere da lui in quello stato. "Non voglio più pensarci, me ne vado."

Mentre tornava a casa immaginava che quella fosse stata l'ultima volta che avrebbe visto Chanyeol, in cuor suo sapeva che era esagerato, che non sarebbe andata così e che Chanyeol ce l'avrebbe fatta, ma la sua parte pessimista non riusciva a farsi da parte. Poté finalmente piangere in pace, era da troppo che non lo faceva, non si sentiva bene ma era sempre meglio che tenersi tutto dentro. Non voleva tornare a casa subito così si fermò poco prima, si sedette all'ombra di un albero e guardò il cielo. Quella mattinata era decisamente una delle peggiori che avesse passato da quando era arrivato lì, l'ansia era salita alle stelle e lui si sentiva sottoterra.

Chanyeol andò a parlare di nuovo con suo fratello, ancora e ancora, finché non capì la situazione e non gli spiegò tutto. Gli rivelò il suo segreto non perché non sarebbe riuscito a nasconderlo ma perché era giusto che lo sapesse, Jihun non reagì in maniera strana, sebbene fosse un bambino a cui erano state inculcate idee - malate - in testa, una cosa del genere non lo scosse, dopo quello che aveva visto sapeva che non c'era niente di male nell'amore, Chanyeol glielo aveva spiegato. Quest'ultimo non aveva in mente di tirarsi in dietro, Baekhyun gli aveva detto che non pensava a lui ma non era affatto vero, se aveva trovato il coraggio di alzare la voce lo doveva a lui, non avrebbe ignorato la cosa ancora una volta.

Per cui quando quel pomeriggio suo padre tornò da lavoro, andò ad accoglierlo per parlargli. Aveva passato una brutta giornata ad aspettarlo, i sensi di colpa lo stavano facendo sentire male, una volta parlato con lui sarebbe corso da Baekhyun e sarebbe stato con lui, doveva solo parlarci e tutto si sarebbe risolto. Si stava anche preparando nel caso l'uomo avesse reagito male, sua madre non sarebbe stata fiera di lui ma doveva farlo, per cui decise di non pensarci troppo e di prevenire la situazione.

"Chanyeol." lo salutò l'uomo, posò le chiavi e la giacca e si diresse nella cucina per prendere dell'acqua, si voltò e notò che suo figlio era ancora lì. "Ti serve qualcosa?"

"Perché hai chiesto a Jihun di spiarmi?" chiese, il tempo sembrò fermarsi.

"Quel piccolo stronzo te lo ha detto?" domandò ridacchiando. "Era uno scherzo." disse, allungando il braccio e cercando di avvicinarsi.

"Stammi lontano." lo avvertì. Si ripeteva che non era la soluzione giusta, nella sua testa risuonavano le parole di Baekhyun, non doveva farlo innervosire.

"Vuoi sapere la verità?" chiese, avanzando. "L'ho fatto perché so che mi stai prendendo in giro, perché non hai smesso di essere come un anno fa, lo so."

"Ti ho già detto che non è così." disse. Quelle parole gli spezzavano il cuore ancora e ancora. "Io non sono così, devi smetterla di essere ossessionato da questa cosa perché -."

"Allora che cosa ci faceva quel ragazzo a casa mia stamattina? Perché ti ricordo che questa è casa mia, Chanyeol, devi seguire le mie regole, niente comportamenti del genere." posò il bicchiere sul ripiano. "Hai capito?"

Chanyeol spalancò gli occhi, non sapeva per quanto tempo avrebbe potuto continuare a mentire. "Non c'era nessuno a casa -."

"Tuo fratello è venuto ad avvertirmi, so tutto." disse, picchiettando con le dita sul ripiano di marmo. "Non sei bravo a mentire, non lo sei mai stato, avresti dovuto essere onesto con me fin dall'inizio." detto ciò camminò verso di lui, Chanyeol si spostò, prima di farlo afferrò il coltello che era stato poggiato sul tavolo e glielo puntò contro.

"Non ti avvicinare."

"Stai minacciando tuo padre con un coltello?" chiese, i suoi occhi erano iniettati di sangue, in quel momento il giovane si sentì veramente spaventato. 

"Ciao mamma." sollevò la mano e guardò il muro che si trovava di fronte a lui, distraendo l'uomo. Pregò le sue gambe di muoversi e prima che lui potesse rendersene conto uscì dal retro, prese la bici e andò via. Inutile dire che quella fu la scelta peggiore della sua vita.

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Capitolo 29
*** 29 ***


Baekhyun aveva aspettato, aveva passato la serata a casa a rimuginare su tutto ciò che aveva detto e poi si era addormentato - il giorno seguente aveva aspettato ancora, ma Chanyeol non si era fatto vivo. Ormai era tarda notte e prendere sonno gli veniva difficile, non poteva fare niente se non aspettare. Aveva la testa sotto il cuscino, sentì qualcuno aprire la porta e la alzò di colpo. "Cha-." realizzò subito dopo che non era lui. "Voglio dire, ciao." disse, si era sentito sollevato per un secondo, ora stava anche peggio. 

"Tutto bene?" domandò Baekbeom. "Fa troppo caldo, non riesco a dormire e ho sentito che continuavi a muoverti così ho pensato di farti compagnia."

"Hai ragione, neanche io riesco a dormire." rispose. Non lo aveva visto per tutto il giorno dato che era stato impegnato col lavoro, in quel momento aveva solo voglia di dirgli tutto ciò che era successo. Lo fece perché non sarebbe riuscito a fingere di stare bene un minuto di più, e suo fratello lo ascoltò attentamente.

"Posso fare qualcosa per aiutarti?" chiese, si era disteso accanto a lui e, a dire la verità, stava cominciando a venirgli sonno. "Non so cosa dire."

Baekhyun scosse la testa. "Non lo so neanche io." non realizzò né come né quando successe ma si addormentò, la notte passò in fretta e l'indomani decise di non fare niente di stupido, non voleva mettersi nei guai, non sarebbe andato a casa di Chanyeol perché l'altro gli aveva detto di non farlo, avrebbe rispettato la sua richiesta. Di stare in casa non se ne parlava, aveva passato il giorno precedente rinchiuso lì, sarebbe andato a trovare Sehun. Salutò suo fratello e uscì, non si aspettava di incrociare sua madre per strada, a dire la verità era strana, sembrava sperduta e soprattutto era vestita diversamente, i capelli erano acconciati in maniera strana, non attinente a quella che era lei. Sembrava la sua vera madre. Lei lo notò subito, dopotutto lo stava cercando, camminò verso di lui e lo abbracciò. "Ce ne hai messo di tempo per trovarmi."

"Devo spiegarti tante cose." rispose, guardandolo negli occhi e sorridendo. "Ma non possiamo parlare qui, conosci un posto isolato? Voglio dire, qui in giro ce ne sono tanti, da quello che ho notato."

Baekhyun abbassò lo sguardo e notò che aveva un orologio al polso, era diverso da quello che aveva usato lui. "Sei tornata indietro nel tempo come ho fatto io?" chiese. "Perché io non ho più l'orologio?"

La donna lo sollecitò a nascondersi, stare in mezzo alla strada non era conveniente. Discesero la collina e arrivarono al fiume, naturalmente non c'era nessuno, si sedettero lì e lei gli mostrò il suo orologio ancora una volta. "Questo non è l'orologio che hai usato tu, Baekhyun. È quello che ho progettato io." disse, suo figlio la guardò in maniera strana e lei sorrise. "So che sei confuso. Quanto tempo è passato da quando sei arrivato qui?"

"Non lo so, due settimane?" chiese. "Come hai fatto a -."

"L'orologio che ha progettato tuo padre non è perfetto, non è riuscito a completare la sua invenzione in tempo, per cui... sono stata io a studiare i suoi appunti, so che avrei dovuto dirtelo, ma era troppo pericoloso. Baekhyun, saranno anche passate due settimane da quando  tu sei arrivato qui, ma il Baekhyun di quest'era è arrivato da me solo un giorno fa, il tempo nel passato scorre più velocemente."

Ora cominciava ad avere mal di testa. "Quindi io e lui ci siamo scambiati? Non l'ho ucciso?"

"No, lui sta bene. La stanza in cui erano custoditi tutti gli appunti di tuo padre era segreta, l'allarme si è attivato subito ma prima che io potessi arrivare tu eri già sparito. Al tuo posto, beh, c'era lui." sorrise. "Tuo padre ha sbagliato questo. Vedi, io posso viaggiare nel tempo senza alterare la mia persona, ora la me di quest'era sta bene, non è andata nel futuro o cose del genere."

"Aspetta, stai dicendo che dovrei scambiarmi di nuovo con lui e tornare nel futuro?"

"Non vuoi?" chiese. "Non appena lui è arrivato l'ho portato in ospedale, era scioccato e spaventato, ora lo stanno tenendo sotto osservazione, aveva un paio di problemi che stanno risolvendo, sono solo riuscita a farmi dire l'anno di provenienza da lui e poi corsa subito da te. Ma si, sei pronto a tornare?"

Baekhyun scosse la testa. "C'è una cosa che devo risolvere prima." disse, abbassò lo sguardo e si morse il labbro. "I-io ho un ragazzo e lui è in pericolo quindi -."

"Hai un fidanzato?" domandò sorridendo. "Sei arrivato qui da così poco e lo hai già trovato? Eppure non eri molto fortunato in fatto di ragazzi."

Baekhyun la abbracciò. "Sono felice che tu sia qui, avevo paura." disse piano. "Però per questo motivo non posso proprio tornare adesso."

"Tutti i tuoi amici mi hanno chiesto di te, sono preoccupati." gli riferì. "Ho detto loro che sei andato a visitare una zia, ma dato che non rispondi alle loro chiamate non è stato molto rassicurante. Sei consapevole del fatto che non posso continuare a mentire per sempre e dovrai tornare, si?"

Baekhyun annuì. "Io non voglio restare qui per sempre, vedi di non dimenticarti di me e di non rimpiazzarmi con quello lì." disse, tanto ironico quanto sicuro delle sue parole. "Ma non voglio lasciare Chanyeol da solo ora."

"Verrò a trovarti ancora, adesso è meglio che vada, non posso stare così tanto tempo qui." si alzò, ma prima di farlo diede un bacio sulla fronte di suo figlio. "Abbiamo ancora tante cose da dirci."

Prima che Baekhyun potesse dire altro, la donna premette qualche pulsante sul suo orologio e sparì. Era stata solo questione di tempo, Baekhyun sapeva che qualcuno sarebbe andato a cercarlo, lo sapeva perché era impossibile viaggiare nel tempo senza alterare il futuro - o meglio, era possibile, sua madre c'era riuscita, suo padre no, ma questo lui lo aveva scoperto solo in quel momento. Si sentì sollevato, sapeva che sarebbe andato tutto bene, quell'incontro gli diede la carica per affrontare i suoi sentimenti. La paura era parzialmente sparita, si alzò, era già abbastanza lontano da casa sua quindi decise di continuare a piedi - il paese di Chanyeol non era lontanissimo, ci avrebbe messo poco, tornare indietro per prendere la bici non conveniva affatto.

Sarebbe andato verso casa sua ma qualcosa attirò la sua attenzione, la sua bici era parcheggiata davanti a un edificio, non aveva idea di chi vivesse lì ma era quasi certo del fatto che avrebbe trovato Chanyeol in quella casa, così bussò. 

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Capitolo 30
*** 30 ***


Casa Do, recitava il cartellino posto davanti all'edificio. Perché Chanyeol era andato a stare da Kyungsoo e non da lui? Aveva promesso che sarebbe andato a trovarlo subito eppure non lo aveva fatto, in realtà non sapeva da quanto tempo era lì quindi non aveva motivo di essere arrabbiato, non sapeva quello che era successo né come si era conclusa la faccenda, in quel momento non provava niente se non felicità, lo avrebbe finalmente rivisto. Bussò, Kyungsoo andò ad aprire poco dopo, lo colse quasi impreparato. "Hey, ciao. C'è Chanyeol?"

"Sta dormendo." rispose, sembrava imbarazzato. "Gli dirò che hai chiesto di lui, ci si vede." provò a chiudere la porta ma Baekhyun la bloccò col piede.

"Non ci siamo capiti, devi lasciarmi parlare con lui adesso." 

Il ragazzo scosse la testa e lo fece entrare, Baekhyun non si sforzò neanche di osservare la casa, teneva gli occhi puntati su quelli di Kyungsoo e cercava di capire perché avere reagito in quel modo. "È che non so se vuole vederti." balbettò.

"Certo che vuole vedermi." disse, poi sollevò lo sguardo. "Ascolta, voglio solo vedere come sta, mi manca." visto il tono di voce affranto con cui pronunciò quelle parole riuscì a convincere l'altro che annuì, non era sua intenzione essere così antipatico, voleva solo che il suo migliore amico stesse bene. Lo guidò lungo un corridoio e raggiunsero la stanza da letto, Chanyeol era disteso lì, con la testa che neanche si intravedeva dato che era completamente sotto le coperte. "Da quanto tempo sta così?"

"È arrivato l'altra sera, non mi ha detto granché, solo che aveva litigato con suo padre e non sapeva dove andare. Prova a parlarci tu, magari sei più fortunato, chi lo capisce." detto ciò si allontanò per lasciarli da soli, Baekhyun socchiuse la porta e si avvicinò a lui, si sedette lì e pensò a cosa dire.

"Chanyeol, sono io." per prima cosa lo salutò. "Voglio sapere come stai, passando di qui ho visto la tua bicicletta parcheggiata fuori e -."

"La mia bici." disse, alzando la testa di colpo. "Devo nasconderla, se lui la vede e mi trova -."

"Aspetta." cercò di farlo calmare, notò che nascondeva metà viso così si sporse per guardarlo meglio, spalancò gli occhi e realizzò di quanto grave fosse la cosa, visto come lo sguardo di Chanyeol si era subito incupito.

"Io non volevo che mi vedessi così." mormorò, il maggiore portò la mano sul suo viso e lo accarezzò.

"Che cosa è successo?" chiese. Vederlo così, era vero, lo distruggeva ma sarebbe stato capace di trattenere le lacrime, giusto? Dopotutto non era lui quello ad essere costretto a non rientrare più in casa propria e ad avere un occhio nero. L'altro non rispondeva così decise di abbracciarlo per provare a rendere le cose più facili. "Non parlare, non fa niente."

"Io credevo di avercela fatta ma è venuto a cercarmi e sono scappato qui." fu l'unica cosa che disse prima di cominciare a singhiozzare. A quel punto Baekhyun non sapeva proprio cosa dire o fare.

"Hai messo del ghiaccio sull'occhio?" chiese, lui scosse la testa. "Aspetta qui."

Chanyeol si staccò dalle sue braccia senza opporre resistenza, non disse niente, Baekhyun era distrutto quasi quanto lui. Andò da Kyungsoo che nel frattempo si era seduto in salotto, gli chiese prima di nascondere la bicicletta di Chanyeol e poi un panno caldo, in un secondo momento era più efficace del ghiaccio. "Come sta?" domandò il minore. "Ascolta, io so di voi due, sappi che puoi contare su di me, scusa per prima ma sono preoccupato come te."

"Ti ringrazio. Gli chiederò di venire a casa mia ma nel caso non volesse farlo può restare qui, giusto?" chiese, lui annuì. Baekhyun era sollevato, la cosa positiva era che ora Chanyeol non correva pericoli, quella negativa era che il suo incubo peggiore era diventato realtà. Era ritornato in quella camera e teneva fermo il panno caldo sull'occhio gonfio del suo fidanzato che nel frattempo non diceva niente. "Hai mangiato qualcosa?"

"Smettila di comportarti così." disse, afferrò il panno con la sua mano e si voltò dandogli le spalle.

"Scusa se ero preoccupato a morte per te, ti ricordo che stiamo insieme."

"E questa cosa mi ha rovinato la vita." mormorò. "Dovevo solo fingere, col passare del tempo sarei cambiato davvero, non ci sarebbe stato il bisogno di minacciare mio padre e lui non mi avrebbe picchiato ancora, ma per colpa tua non l'ho fatto."

Baekhyun non rimase ferito da quelle parole, non lo toccarono per niente. "Okay." disse, poi si alzò. "Vuoi che sparisca dalla tua vita?"

"Io ti amo." disse con la voce spezzata, lasciò andare quell'asciugamano e si portò le mani al viso. "Non lasciarmi anche tu."

Il maggiore, arrivato a quel punto, non sapeva proprio cosa pensare. Chanyeol sentì il rumore dei passi sul pavimento in legno e pensò che se n'era andato per sempre ma non era così, aveva camminato fino a raggiungerlo e lo aveva baciato. "Ti amo anche io." mormorò a pochi centimetri dalle sue labbra, lo pensava davvero, riusciva a sentirlo. "Ma devi imparare ad ascoltarmi."

Chanyeol annuì ripetutamente, in quel momento Kyungsoo entrò nella stanza, aveva in mano un vassoio con tre tazze di tè. "Oh, ho interrotto qualcosa?"

Il maggiore scattò in piedi e afferrò il suo tè. "Tranquillo, grazie."

"Anche da parte mia." disse Chanyeol. "Non solo per il tè ma per... tutto il resto."

Restarono a parlare per un po', Baekhyun non riuscì a convincere l'altro ad andare a casa sua, aveva tanta paura di uscire allo scoperto. Decise che non voleva mettergli pressione e andava bene così, si fidava di Kyungsoo, sapeva che lo avrebbe protetto. Il sole era quasi tramontato del tutto, voleva tornare a casa prima che facesse buio così salutò i due e andò via, fece una passeggiata tranquilla e non appena arrivò davanti alla sua dimora notò qualcuno all'interno della casa, stava parlando con sua madre. Bussò, era un uomo che non aveva mai visto, non gli diceva niente. "Baekhyun, c'è qualcuno per te." 

"Buonasera." disse cordialmente, con un tono quasi interrogativo.

"Byun Baekhyun, credo che tu sappia quello che devi fare. Sono il padre di Chanyeol."

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Capitolo 31
*** 31 ***


I due restarono da soli dato che la madre di Baekhyun andò in cucina a cercare qualcosa da offrire al loro sfortunato ospite, non appena le aveva detto che suo figlio non era tornato a casa lei si era subito allarmata, inutile dire che lo aveva fatto entrare anche se non lo conosceva - o meglio, sapeva chi era, ma non che tipo di persona era. Baekhyun stava ringraziando mentalmente Chanyeol per aver deciso di non seguirlo a casa sua, aveva voglia di baciarlo solo perché si era appena salvato la vita con la sua decisione, ma non poteva proprio permettersi di pensare a certe cose in un momento come quello, doveva fare attenzione a come parlava. "Tu e Chanyeol vi conoscete, giusto? Eri per caso con lui?"

"Sta sospettando qualcosa?" 

"Come?" ridacchiò. "Dovrei sospettare di te? Volevo solo sapere se lo avevi visto, tutto qui." rispose, poi parlò piano per non farsi sentire dalla donna. "So che siete entrambi due pezzi di merda bugiardi, ti basta? Eri da lui, se non mi dici dov'è -."

"Ho preso dei biscotti, non sono molto ma non ho altro al momento." sorrise la donna, passando il vassoio all'ospite. "Allora Baek, sai dov'è andato suo figlio? Questi giovani sono tutti così spericolati."

"Mamma io non posso dirgli dov'è perché non lo so, ero da Sehun, non vedo Chanyeol da molto tempo ed è la verità, non posso mica inventarmi un luogo per renderlo felice."

"Come sei simpatico. Quindi l'altra mattina non eri tu quello che si è introdotto in casa mia e poi nella camera di mio figlio? Devo aver sbagliato persona, ma non credo che i miei figli mi mentirebbero, capisci cosa intendo?" 

"Di che cosa sta parlando?" domandò sua madre, guardando Baekhyun con un'espressione confusa dipinta sul volto. "Baek, anche se non lo hai visto oggi devi dire a quest'uomo tutto quello che sai, vuoi o no che il tuo amico stia bene?"

"Credo che ci sia un malinteso." rispose, poi prese un respiro profondo. "Io non penso che sia un reato andare a trovare un amico, è per caso sbagliato? Cosa c'entra questa cosa?"

"No, certo che non è sbagliato." disse l'uomo, corrugò le sopracciglia grigie e intrecciò le dita di una mano con quelle dell'altra. "Dato che siete così intimi credevo sapessi dov'è. Inoltre se aggiungi questa singola visita a tutte le altre volte in cui sei venuto a casa mia, al fatto che hai dormito con lui e che Chanyeol mi ha mentito dicendo di essere stato da solo, più tutto il resto, cosa dovrei pensare?" si rivolse alla donna. "A lei sta bene che i nostri figli facciano queste cose? Scommetto che hanno già scopato. Sono io quello pazzo? Mi fa schifo solo pensarci. Stanno disprezzando il nome della famiglia comportandosi in questo modo e sono anche dei bugiardi che hanno paura di ammettere la verità ma io so che stanno mentendo, non accetto una cosa del genere e non lo farò -."

"Adesso basta." lo interruppe la donna, alzandosi in piedi. "Non le permetto di insultare mio figlio e me in questo modo, fuori da casa mia."

"Cosa?"

"Fuori."

L'uomo si sentiva preso in giro. "Sta commettendo un grosso errore."

"Per l'amor di Dio, vada fuori e chieda perdono!"

Baekhyun aveva paura ma non voleva scappare, doveva proteggere sua madre. L'uomo non disse altro e per fortuna se ne andò senza opporre resistenza, non appena sentì la porta sbattere scoppiò a piangere, non riusciva a credere che fosse appena successa una cosa del genere. La sensazione peggiore fu quella che provò non appena si ritrovò sua madre davanti, doveva spiegarle tutto ma non sapeva dove avrebbe trovato la forza di farlo. Si alzò e andò in camera sua, inutile dire che lei lo seguì.

"Dobbiamo parlare." disse, entrando nella camera. "Baekhyun, quello che ha detto quell'uomo è vero?" chiese e lui non riuscì a parlare, poté solo annuire. "Come sta Chanyeol?"

"Lui sta bene." rispose, quella era la sua unica certezza - fisicamente stava bene, per il resto non poteva esserne sicuro. Chiese a sua madre di abbracciarlo e lei lo fece, la strinse forte e parlò ancora. "Ti giuro che non ho fatto niente con lui io non ci sto insieme per quello io - lo amo davvero mamma, voglio che stia bene, tutto questo non è giusto."

"Non sono arrabbiata." sospirò cercando di consolarlo. "Hai ventidue anni, non pretendo che tu non faccia esperienze, capisci cosa intendo? Era questo il problema? Per tutti questi anni stavi male per questo motivo? Baekhyun, ho avuto paura che ti avrebbero portato lontano da me e che non ti avrei più visto da quanto stavi male, a questo punto voglio che tu sia felice, non mi interessa come."

"Io devo andare ad avvertirlo, andrà a cercarlo, lo so." cominciò ad allarmarsi e a parlare a vanvera, sapeva anche lui che non era sicuro uscire di casa in quel momento. Sua madre, naturalmente, lo fermò.

"Cerca di calmarti, aspetta che Baekbeom torni a casa, ti accompagnerà lui." disse, poi sorrise e cercò di distrarlo. "È davvero un bel ragazzo, forse un po' troppo alto rispetto a te." commentò poi, quelle parole lo fecero ridacchiare.

"È piacevole." rispose, poi cominciò di nuovo a singhiozzare. "Io voglio abbracciarlo adesso."

Rabbia e tristezza vanno a braccetto, quando è presente anche solo una di loro inevitabilmente compare anche l'altra. Un uomo furioso per non essere riuscito a inculcare i suoi sani valori al figlio è anche un uomo triste, ha dimenticato cosa significhino tristezza e malinconia - ma non la sensazione in questione. Un ragazzo triste perché si sente spaventato e in pericolo è anche un ragazzo che prova tanta rabbia, forse è stata proprio quest'ultima a provocare una reazione così apparentemente esagerata in lui - sentirsi in gabbia non è apparenza, è puro dolore che si prova, scotta, è violento, è reale. Una donna che ha passato tutta la vita da sola e che all'apparenza è una persona normale possiede maggiormente entrambe - tristezza e rabbia. Quest'ultima compare spesso, si manifesta anche nei piccoli gesti, la prima emozione la sperimenta solo ogni tanto, sono poche le volte in cui si ferma a pensare alla sua vita, alle sue aspettative andate in frantumi, quando realizza che non è chi sarebbe voluta essere crolla.

Siamo tutti un grande disastro.

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Capitolo 32
*** 32 ***


Baekhyun non era più andato da Chanyeol, dopo il suo pianto liberatorio durato circa un'ora e mezza si era addormentato e risvegliato il mattino seguente a causa di qualcuno che bussava ininterrottamente alla porta, in casa non c'era nessuno a parte lui. Ancora stordito si alzò e andò in cucina per spiare dalla finestra chi fosse, non voleva correre rischi e aprire a chiunque ma magari si trattava di qualcosa di importante, così era. "Chanyeol." disse non appena lo vide, lo fece entrare e poi lo abbracciò. "Ieri tuo padre è venuto qui."

"Lo so, è venuto anche da Kyungsoo." sospirò, si allontanò e gli prese il viso tra le mani. "Ho fatto una cazzata, devo solo andarmene da qui, non so come ma non posso restare, sta minacciando tutti i miei amici e... se io me ne andassi per sempre -."

"Ascolta." lo interruppe. "Resta qui con me ora, decideremo insieme più tardi. Prendere decisioni troppo affrettate ora che siamo entrambi scossi non è raccomandabile, capisci? Devi mettere qualcosa su quest'occhio, è ancora rosso." detto ciò cercò un'asciugamano da scaldare. "Che cos'ha detto tuo padre a Kyungsoo?"

"Oh, non è entrato in casa, ha solo chiesto se ero lì. A te cos'ha detto?"

Baekhyun sorrise ironicamente, poi posizionò l'asciugamano sull'occhio e continuò a guardarlo mentre parlava. "Che siamo degli stronzi bugiardi, che stiamo disonorando la nostra famiglia e altre cazzate simili, e mia madre lo ha cacciato fuori." ridacchiò. "È stato molto soddisfacente, non ho potuto godermi il momento perché ero occupato a piangere, sai com'è."

"Mi dispiace, è tutta colpa mia." disse triste. "Ora stai bene?"

"Adesso che sei qui si."

Chanyeol scoppiò a ridere. "Okay, non dirlo più."

"Ti imbarazza? Hai la faccia tutta rossa."

"È colpa di questo coso!" si lamentò, prendendo l'asciugamano e mettendolo via, abbracciò ancora Baekhyun e lo baciò. "Adesso siamo insieme." mormorò. "Quando ha cominciato a urlarmi contro, quella sera, io sono andato in panico e gli ho puntato contro un coltello. Non giudicarmi, avevo davvero paura. Poi ho preso la bici e sono andato sulla collina, non so perché non sono andato verso casa di Kyungsoo o da te, ho pensato solo dopo al fatto che isolarmi fosse una pessima idea ma avevo bisogno di stare da solo. Lui mi ha seguito, mi ha dato un pugno e stava per farlo ancora solo che... mi ha lasciato lì, non mi ha detto niente, se n'è solo andato. Poi sono andato da Kyungsoo, sono stato così stupido."

"Sapevo che avresti fatto qualcosa di impulsivo e non avrei dovuto lasciarti da solo." Baekhyun si sentiva un po' in colpa, da quando era iniziata quella faccenda non credeva di essere innocente, anzi, aveva causato parecchi problemi.

"Era così che doveva andare." rispose. "Mi dispiace solo di non poter rivedere mia madre e i miei fratelli per ora, non ho intenzione di avvicinarmi a quella casa, ho chiesto a Kyungsoo di dirle che sto bene nel caso l'avesse vista." si bloccò, poi prese un respiro profondo. "Ora basta parlare di tutto questo."

"Vuoi qualcosa da mangiare?" domandò, lui nel frattempo prese dei biscotti per se.

"Non ho molta fame... questo era tuo padre?" chiese, fissando la foto che era appesa lì. "Sono sempre quelli che non se lo meritano a morire."

Baekhyun annuì. "Ero piccolo quando è successo, non ricordo molto, mi manca." fece una pausa, se stava aspettando il momento giusto per parlare a Chanyeol di tutta quella storia e di cosa era successo lo aveva trovato, era proprio quello, doveva parlare all'istante. "Ascoltami." disse, lui si voltò subito e lo guardò. "Io non sono quello che tu pensi che io sia, e detta così sembra una frase fatta ma è vero, ci sono delle cose che devo dirti ma devi promettermi due cose prima." 

"Dovrei preoccuparmi? Perché lo sto facendo." si sedette di fronte a lui. "Tutto quello che vuoi."

"Per prima cosa non devi dire quello che sto per rivelarti a nessuno, per nessun motivo. Sei la prima persona e l'unica a cui ho intenzione di dirlo, per cui voglio essere sicuro che tu sappia che è davvero importante."

"Sai che ci vuole. E l'altro compromesso qual è?"

Baekhyun cominciava a sentirsi nervoso. "Devi promettere che non smetterai di amarmi."

"Cos'è di così brutto?" chiese, guardava negli occhi di Baekhyun ma non percepiva niente. "Lo prometto, davvero."

"Davvero? Dammi le mani." allungò le sue lungo il tavolo e Chanyeol gliele avvolse, poi strinse forte.

"Davvero, Baekhyun."

Lui annuì, sembrava convinto. "Seguimi." detto ciò, si alzò e camminò verso la sua stanza. Cercò sotto la pila di vestiti il suo diario, Chanyeol nel frattempo si era seduto sul letto, glielo passò e si mise accanto a lui. "Aprilo."

Chanyeol cominciò a leggere le prime pagine, ogni tanto mandava qualche occhiata incoraggiante a Baekhyun, era davvero brutto leggere quanto stesse male - e pensare che l'altro non gliene aveva mai parlato. A un certo punto cambiò tutto, lo stile di scrittura, il modo di raccontare, sembrava completamente un'altra la persona quella a scrivere. "Che cosa significa?" chiese. "La tua vera madre? Non capisco."

Era normale che fosse così confuso, Baekhyun non aveva scritto tutto in maniera esplicita. "Non pensavo che sarei mai finito a dire una cosa del genere ma io vengo dal futuro." disse, naturalmente Chanyeol non rispose, cosa poteva dire? Era terrorizzato. "So che è difficile credermi ma ne sono sicuro, non sono pazzo, l'altro giorno la mia vera madre è tornata qui per me, devi sapere che nel futuro mio padre era uno scienziato e aveva progettato una macchina del tempo, io l'ho usata per sbaglio e mi sono ritrovato qui." silenzio. "Dì qualcosa."

"Cosa dovrei dire?" chiese, scuotendo la testa. 

"Dimmi solo se vuoi rimanere ancora con me. Sappi... che tu se l'unica ragione per cui io sono qui adesso, che ti amo e che sono pronto a restare qui per te, è quello che sto facendo."

Chanyeol chiuse il diario e glielo passò, poi si distese e guardò il soffitto. Era immerso nei suoi pensieri, così tanto da non riuscire ad elaborarli e dire qualcosa di sensato, era confuso e non sapeva cosa fare. "Vieni qui." lo richiamò, Baekhyun si distese accanto a lui ancora un po' titubante, non voleva perderlo e in quel momento aveva tanta paura. "Dovrai spiegarmi un sacco di cose ora, lo sai?"

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Capitolo 33
*** 33 ***


Avevano passato più di un'ora a letto a parlare di quella faccenda, più Baekhyun raccontava la sua esperienza più a Chanyeol sembrava tutto uno scherzo. Qualsiasi persona razionale l'avrebbe pensata come lui, in un primo momento si era mostrato divertito, ma pensandoci - quella che stava sperimentando - era davvero una situazione spaventosa. Era da un po' che nessuno diceva niente, questo perché il maggiore aveva finito di raccontare e l'altro non aveva la minima idea di cosa stesse succedendo, si sentiva stupido, era lui a non arrivarci? Eppure non gli sembrava una cosa normale. "Ammettilo, ora non hai più voglia di stare con me."

"Perché devi farti tutti questi complessi? Non ho detto niente." rispose. Come poteva non voler stare con lui se lo aveva abbracciato per tutto il tempo?

Baekhyun gli aveva parlato anche del se stesso che era bloccato nel futuro, non gli sembrava giusto che rimanesse lì quando era stato lui a togliergli tutto ciò che aveva, seppure senza volerlo, doveva rimediare al suo errore e restituirgli la sua realtà. "Chan, io voglio tornare a casa. Voglio davvero farlo, ma... con te."

"Tu vuoi che io venga con te nel futuro? E la mia famiglia? Non è una gita o uno scherzo, per te che non hai niente qui può sembrare facile -."

"Non vuoi, okay." lo interruppe. "Ma non far finta neanche un secondo che per me sia facile e soprattutto non attaccarmi in questo modo."

"Non voglio che tu te ne vada, per cui non farlo." rispose dopo un po', Baekhyun inarcò un sopracciglio. Credeva che sarebbero riusciti ad arrivare a un compromesso, anche lui aveva una vita al di fuori di quella che stava vivendo in quel momento, e gli mancava da morire. 

"Io credo che saremmo più felici entrambi, la mia famiglia è ricca, potremmo vivere bene e tu scopriresti molte cose nuove, inoltre -." si fermò, sembrava preoccupato. "Devo prendere una decisione alla svelta prima che sia troppo tardi, è già passato troppo tempo, se dovessero scoprire ciò che è successo mia madre verrebbe processata, arrestata, chissà cos'altro e io non potrei tornare indietro mai più perché l'unica in grado di riportarmi lì è lei, non posso perdere tempo."

Chanyeol rispose dopo un po'. "Tu credi che dovremmo finirla qui?" chiese. "O pensi davvero che io e te siamo destinati a stare insieme per sempre e che la nostra relazione sia più forte di una cosa del genere?"

"Non ti sto mica prendendo in giro." disse offeso, o Chanyeol non sapeva tenere a bada le parole o non aveva idea di quello che diceva, non poteva sopportare un'accusa simile. "Non voglio costringerti o farti pesare tutto questo ma se c'è una cosa di cui sono sicuro quella è che io ti amo. Non dovresti neanche avere dei dubbi, arrivati a questo punto." chiuse gli occhi e ripensò a ciò che aveva detto. "Eri disposto a scappare e a rifarti una vita per sfuggire da tutto questo e io ti sto servendo la soluzione su un piatto d'argento, non so a quante persone possa essere capitata una cosa del genere, probabilmente sei l'unico."

"Io ho paura, va bene? Ho i miei buoni motivi per cui voglio restare qui."

"Hai più paura di tuo padre o di me?"

"Lui non c'entra, perché lo metti in mezzo?"

"Perché se rimarrai qui dovrai affrontarlo e smetterla di nasconderti."

Chanyeol si spostò, non ne poteva più. "Credi che a me piaccia nascondermi? Scommetto che se tu avessi provato ciò che ho provato io non la penseresti così, ma dato che hai vissuto in una famiglia ricca e i tuoi genitori ti hanno sempre dato ciò che volevi e trattato bene non ne hai idea, e non sto cercando di sminuire tutte le difficoltà che potrai anche aver provato durante la tua vita ma se qualcuno ha il diritto di decidere se nascondermi dalla persona che ha cercato di uccidermi o meno quello sono io."

Il maggiore aveva finito le parole. "Io non sono viziato, se è quello che stai cercando di sbattermi in faccia. Dovresti essermi riconoscente, sono rimasto qui solo per -."

"E tu smettila di rinfacciarmi che sei qui solo per me. Se fosse davvero così non ti staresti comportando in questo modo, vuoi che io sia felice o no? Mia sorella è nata l'altro giorno e voglio vederla crescere, a questo non ci pensi?"

"Anche io voglio vedere mia madre, i miei nipoti e i miei amici, sei un fottuto egoista."

"Io sarei l'egoista? Non te ne importa proprio niente di me e lo stai dimostrando."

"Tu hai cominciato a litigare, ti avevo solo fatto una domanda, sarebbe bastato un no." 

"Tu avresti continuato ad insistere perché il tuo unico intento è quello di convincermi a darti ragione, perché sei un egoista."

Baekhyun, senza aggiungere altro, uscì dalla stanza e cominciò a camminare avanti e indietro per il corridoio. Forse c'era andato giù pesante, ma non per questo si meritava di essere definito egoista, non sentiva di essere lui quello a comportarsi in quel modo. La rabbia lasciò subito spazio alla tristezza, quella situazione lo aveva distrutto e nessuno se ne era mai reso conto, come se non bastasse Chanyeol lo stava attaccando per una cosa che non era riuscito a controllare.

Una decina di minuti dopo sentì l'altro avvicinarsi, fortuna che lui c'era riuscito, con l'orgoglio che si ritrovava Baekhyun gli avrebbe tenuto il muso per tutta la vita. Chanyeol andò a sedersi sul divano accanto a lui e lo guardò, anche Baekhyun sollevò lo sguardo ogni tanto. "Mi dispiace." disse il più alto. "È che non puoi pretendere che dopo una rivelazione del genere io resti calmo, sono andato troppo oltre, ma credo che la cosa sia stata reciproca."

"Si, scusa." disse anche lui.

"Non sembri convinto."

"Vuoi rimetterti a urlare?" chiese, probabilmente le sue scuse non sembravano sincere perché c'era ancora un filo di rabbia, ma nel suo cuore sapeva che lo pensava davvero. "Io non dico di essere l'unico che sta cercando di provarci, non voglio essere quello giusto o ragionevole, non voglio inculcarti le mie idee. Voglio solo che ti metti nei miei panni e pensi a tutto ciò che ho passato, io ho provato a rifarmi una vita qui e per quanto sia stato possibile credo di essermi integrato bene, ma non è il mio posto. Se vuoi pensarci su va bene, non sono disposto a rimanere, non voglio rompere con te ma siamo troppo diversi e non ho la certezza che funzionerebbe, se io restassi qui non sarei mai completamente felice."

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Capitolo 34
*** 34 ***


Chanyeol non voleva crederci, essere costretto a fare una scelta del genere lo metteva dannatamente sotto pressione, senza contare che se voleva rimanere con Baekhyun ciò che doveva fare era evidente - e lui non voleva proprio. "Se io ti dicessi di no e tu te ne andassi via comunque significherebbe che questo non ha significato niente per te." disse, si avvicinò a lui e portò la mano sul suo viso. "Guardami. Cosa ha significato stare con me, per te?"

Baekhyun si morse il labbro, cercò di guardare altrove ma non poteva proprio. "Te lo ripeto, è stata la cosa più bella che mi sia successa da quando sono arrivato qui."

"Quindi ora saresti pronto ad andartene come se niente fosse?" chiese. "Togli la famiglia e tutto il resto, pensa solo a me. Non ti mancherei? Non ti mancherebbe questo?" inclinò la testa e si sporse in avanti, non appena lo baciò Baekhyun lo attirò ancora di più a se, sentiva di non aver mai avuto bisogno di lui come in quel momento, ma Chanyeol interruppe subito il bacio e realizzò di sentirne già la mancanza. "Io non ce la farei senza di te perché sei stato ciò che mi ha dato la forza per tutto questo tempo, ho passato i giorni peggiori della mia vita ma grazie a te ne è valsa la pena. Non voglio lasciarti, non voglio stare lontano da te, non voglio litigare." mise la testa nell'incavo del suo collo e rimase così. "È tutto vero, credimi."

"Mi stai schiacciando." Baekhyun non voleva davvero rovinare quel momento, ma era rimasto senza aria. L'altro ridacchiò e smise di stargli addosso ma non si allontanò, anzi, lo baciò ancora, Baekhyun aveva già cambiato atteggiamento, si era reso conto di quanto duro fosse stato. "Possiamo... smettere di parlare di questa situazione per un po'? Voglio solo riflettere per bene ma in questo momento non ci riesco, solo -." fece una pausa. "Ti giuro che farò del mio meglio per trovare il modo di restare insieme e di accontentarci entrambi."

Chanyeol annuì. "Anch'io voglio passare un po' di tempo con te, come quando non ero a conoscenza di questa cosa ed eravamo sereni. Per cui va bene, ne parliamo più tardi, ora abbiamo detto anche troppo." detto ciò, si accoccolò tra le sue braccia. Erano passate circa un paio di ore, in casa erano ancora presenti solo loro due ma tra poco il turno di Baekbeom sarebbe finito e la madre sarebbe ritornata per pranzo, per cui si stavano dando una sistemata. "Wow, non immaginavo che i ragazzi del futuro fossero così bravi a letto!"

"Chanyeol..." borbottò imbarazzato, l'altro sorrise e si stiracchiò, nel frattempo Baekhyun cambiò discorso. "Devo preparare qualcosa per pranzo, mi aiuti?"

"Certo, mi sento un po' a disagio però." confessò. "Tua madre mi riempirà di domande e probabilmente tuo fratello mi manderà le sue solite occhiatacce, so di piacergli, però è troppo geloso."

"Probabilmente non è geloso e ti sbagli, è solo che non gli piaci." ridacchiò, sapeva che suo fratello gli voleva bene e apprezzava Chanyeol, anche se non lo dimostrava. "Prepariamo riso e carne, ti va bene?"

"Più che bene." era il suo piatto preferito. "Dopo ti va di uscire? Non voglio andare troppo lontano da qui, ma devo fare una cosa."

"Okay. So che avevamo detto che avremmo smesso di parlarne, però voglio dirti anch'io una cosa." cominciò. "Quando mia madre verrà a trovarmi di nuovo voglio che ci sia anche tu, decideremo insieme a lei cosa fare."

Chanyeol annuì, mescolando quello che aveva messo in padella. "Davvero Baekhyun, va bene, non ti preoccupare adesso, non voglio che tu stia male. Senti che profumino!"

Circa una decina di minuti dopo, Baekbeom e la mamma rientrarono, fu una sorpresa trovare lì Chanyeol. Sua madre lo conosceva già, ma si presentarono di nuovo ugualmente. "Chanyeol resterà da noi per qualche giorno, è un problema?"

"Nessun problema, è il benvenuto qui - che buon profumo, mangiamo!" detto ciò si sedettero tutti a tavola, non fu imbarazzante, non parlarono di cose brutte e non nominarono mai il padre di Chanyeol, cosa che gli fece piacere, aveva smesso di pensarci.

"Saranno delle giornate noiose, no?" domandò Baekhyun. Avevano finito di pranzare ed erano andati a letto, stare lì, l'uno tra le braccia dell'altro era il massimo. 

"Voglio passare ogni minuto con te, e poi tutta la vita." confessò in risposta, lasciandogli un bacio tra i capelli. "Ti amo tanto."

"Sei troppo carino." esordì lui, portandogli le mani alle guance e strizzandole. 

Restarono così per qualche secondo, poi Chanyeol sollevò la schiena. "Vuoi uscire adesso?"

Baekhyun annuì, non voleva vivere nella paura e il suo fidanzato gli aveva assicurato che non era niente di pericoloso. Camminarono fino alla cabina telefonica, lì Chanyeol si fermò e prese delle monetine. "Che vuoi fare?"

"Chiamo a casa, tu resta fuori." detto ciò entrò, inserì i soldi e compose il numero. 

"Pronto?"

"Mamma." riconobbe subito la sua voce. Se lei aveva risposto a telefono, ciò significava che suo padre non era in casa. "Come stai?"

"Ti prego, devi tornare da noi. Dove sei?" domandò, nessuno l'aveva avvisata, Kyungsoo e lei non si erano visti e l'unica cosa che sapeva era che suo figlio era scappato di casa, si era preoccupata molto.

Lui sospirò e guardò Baekhyun, stava calciando dei piccoli sassolini a terra. "Non posso, sappi che sto bene." fece una pausa. "Papà mi ha picchiato ancora e non posso più vivere lì con lui."

La sentì cominciare a singhiozzare e si pentì di averlo detto, però non poteva continuare a mentirle - non voleva neanche farla soffrire ma era inevitabile. "Sei con lui? Chanyeol, lo so che è difficile e che non avevi in mente di cambiare dall'inizio e questo a me va bene, l'importante è che mi assicuri che stai bene."

"Io volevo solo che voi foste fieri di me, entrambi." le disse, sapeva che aveva ottenuto l'esatto contrario, erano delusi, uno più dell'altro.

"Sono sempre stata fiera di te, fin da quando sei nato, so che ora sei cresciuto ma per me resterai sempre piccolo e vorrei tanto averti qui con me, non sapere dove sei e come stai mi fa sentire male." quelle parole gli scaldarono il cuore, di solito lei non esternava i suoi sentimenti ma nonostante ciò sapeva che gli voleva bene, sentirglielo dire invece era molto più bello. Stava per rispondere, ma ciò che sia lui che Baekhyun notarono gli impedì di farlo.

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Capitolo 35
*** 35 ***


Baekhyun spalancò gli occhi e tutto ciò che vide in un primo momento fu una luce accecante, gli veniva difficile respirare e per quel motivo cominciò a tossire, un medico ci mise poco a mettergli due mani sul petto e una mascherina sul viso, grazie a quella il suo respiro sarebbe tornato normale. "Ha preso conoscenza, il battito è regolare." uno dei dottori parlò, lui continuava a non riuscire a muovere un muscolo. "Come ti chiami?" domandò a quel punto il medico.

Provò a parlare ma non ci riusciva, non si era mai sentito debole come allora, chiuse gli occhi ma un altro dottore gli diede uno schiaffo, non voleva fargli male, solo salvargli la vita e assicurarsi che fosse tutto okay. "Devi restare sveglio." realizzò che non era abbastanza in forze per parlare, così pensò a un altro metodo per comunicare con lui. "Batti le palpebre una volta per dire no e due per dire si. Ricordi il tuo nome?" chiese, lui batté le palpebre due volte. "Sei nato il sei maggio tremilanovecento ottanta, esatto?" ancora due volte. "Ricordi qualcosa di quello che è successo?" Baekhyun esitò, stavolta chiuse gli occhi solo una volta. Il medico annuì e gli coprì il corpo con un lenzuolo, poi guardò i suoi colleghi. "Parametri?"

"Buoni, capo."

"Allora lasciatelo riposare, cercheremo di parlargli una volta che si sarà svegliato. Ho bisogno di vedere la madre ora, sapete dirmi dov'è?"

Baekhyun si sentì sollevato, il calore delle lenzuola lo fece sentire meglio e il silenzio era piacevole, poteva finalmente riposare. Ricordi qualcosa di quello che è successo? Perché gli aveva fatto una domanda simile? C'era qualcosa che avrebbe dovuto dimenticare? E poi, perché era lì?

"Signore, i battiti stanno aumentando." realizzò un infermiere, era lì solo per dare una sistemata ma aveva l'ordine di agire in casi come quelli, mostrò un medicinale al primario che annuì. "Posso procedere?"

Dopo quell'iniezione, Baekhyun non sentì nient'altro.

I rumori di alcuni singhiozzi in sottofondo disturbarono il sonno del ragazzo, la luce era troppo fastidiosa e non appena aprì gli occhi si sentì costretto a chiuderli all'istante, c'era qualcuno che gli stava tenendo la mano. "Ch-." provò a dire, sua madre realizzò che si era svegliato.

"Tesoro, sono qui." disse, avvicinandosi a lui. "Baekhyun, mi stai ascoltando? Hai dimenticato tutto, tu non sai niente, non devi dire niente -."

"Chanyeol." disse, sollevò la schiena di colpo facendo spaventare la donna, alcuni fili si staccarono dal suo corpo. "Dov'è lui?"

"Tesoro, ascolta -." provò a dire la donna, un medico andò subito ad assisterlo.

"Ricordi qualcosa?" domandò, posizionandosi sopra di lui. Usò le dita per controllare i suoi occhi, sembrava in salute, anche i parametri erano rimasti regolari. "Se ricordi qualcosa, devi dirmi tutto adesso." gli fece sapere, Baekhyun non parlò. "Cosa stava dicendo prima?" chiese, guardando la donna.

"Non lo so, lo ha interrotto! È mio figlio, deve lasciarlo stare adesso." cercò di farlo ragionare, vederlo in quello stato la distruggeva.

"Per ora è suo figlio, alla fine di questa storia lei diventerà solo un numero, glielo posso assicurare." disse, lasciando andare il viso del ragazzo e allontanandosi. "La distruggeranno, proprio come hanno fatto con suo marito. E ora fuori di qui."

"Mamma." 

La donna non esaudì la richiesta del dottore, suo figlio l'aveva appena chiamata, doveva essere lì per lui. "Baekhyun, sono qui."

"Dove sono?" continuava a parlare piano, con un po' di fatica girò la testa verso la finestra. "Che cosa è successo?"

"Ora devi solo riposare." disse lei, accarezzandogli la fronte. Il medico uscì dalla stanza, doveva assolutamente confrontarsi con gli altri dottori. "Baekhyun, hanno scoperto cosa era successo e ti hanno riportato qui ma qualcosa è andato storto, potrebbero incriminarmi quindi non devi dire niente."

"Voglio vederlo." mormorò, cominciava a realizzare cosa era accaduto. "Voglio vedere Chanyeol adesso." sua madre non riuscì a trattenere le lacrime, scivolarono lungo le sue guance e in quel momento Baekhyun realizzò che era tutto veramente difficile, che il suoi incubi peggiori erano diventati realtà. "Quando posso uscire di qui mamma? Voglio andarmene, voglio andare da Chanyeol."

"Dormi adesso, io resterò qui."

Baekhyun chiuse gli occhi, stavolta per molto più tempo. Non appena si svegliò era notte fonda, sua madre era rimasta davvero con lui, stava dormendo sulla poltrona di fronte. Aveva bisogno del bagno così si alzò, facendo attenzione a trascinarsi dietro la flebo - chissà cos'era quella roba che gli stavano iniettando. Una volta finito uscì dalla stanza, non perse neanche un secondo davanti allo specchio, in quel momento si stava odiando e non voleva vedersi. Non gli erano mai piaciuti gli ospedali, il clima lì dentro era una delle cose peggiori che avesse mai sperimentato. 

Con molta difficoltà cercava di camminare, voleva almeno attraversare il corridoio per sgranchirsi un po' le gambe, non riusciva a smettere di pensare a Chanyeol. Era stato tutto un sogno? No, ne era certo, in quel momento faceva dannatamente male, i sogni non ti fanno sentire così. Sperava solo che stesse bene. Ricordava che lo stava osservando mentre parlava a telefono con sua madre, poi il nulla, era come se fosse stato strappato via da quell'universo - in effetti ci aveva visto giusto, era proprio quello che era successo. 

Si stava sentendo male così cominciò a tornare indietro, verso la sua stanza - la porta di una stanza era aperta, c'era il medico di qualche ora prima, stava parlando con un suo collega. "Secondo te ora è davvero finita?"

"È appena cominciata, se la notizia dovesse spargersi sarebbe un macello, mi fido del ragazzo e so che probabilmente non ricorda niente ma sua madre - è una grandissima bugiarda, come suo marito."

Voleva dirgliene quattro ma sapeva che doveva mantenere la calma, mentre cercava di andarsene urtò la flebo contro il muro, inutile dire che i due uomini si allarmarono subito - entrò velocemente nella sua stanza e si mise a letto, nessuno andò a controllare, era salvo. Il cuore gli batteva velocemente, sua madre stava ancora dormendo e sapeva che la scelta migliore era quella di fare lo stesso, ma la sua mente era piena di pensieri confusi, e quello più forte, che spiccava tra tutti era solo uno, Chanyeol.

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Capitolo 36
*** 36 ***


Stranamente, quando Baekhyun si svegliò sua madre non era lì. Andò davvero nel panico, non si sentiva a casa e odiava stare in quel posto, era praticamente in gabbia. Sollevò il braccio e premette il bottone per chiamare un infermiere ma pochi secondi dopo arrivò il medico al suo posto, gli stavano riservando un trattamento un po' troppo speciale. "Dov'è mia mamma?" chiese subito, lui sorrise.

"Non lo so, ad ogni modo -."

"Ho bisogno di un cellulare per chiamare mia madre ora, non voglio stare qui, sto bene e non so neanche per quale assurdo motivo mi avete ricoverato quindi per favore -."

"Ora tocca a me interromperti, ragazzino." disse, sedendosi sul letto accanto a lui. "Ti abbiamo salvato la vita quindi eviterei di essere così scortese e di collaborare, puoi riuscirci per me?"

Baekhyun lo guardò male, poi scosse la testa. "È il vostro lavoro, non mi interessa di esservi riconoscente, voi non lo siete stati con mia madre."

"Perché quella donna non merita -." si bloccò. "Ascolta, ti farò portare un cellulare ma vedi di tenere a freno quella bocca perché non incontrerai persone gentili come me durante tutta la tua vita, okay?"

Baekhyun non disse altro, semplicemente si alzò e lo seguì, stava indossando un pigiama estremamente lungo e per qualche secondo gli sembrò di indossare i vestiti di Chanyeol, quella cosa gli spezzò il cuore. Digitò il numero di sua madre che conosceva a memoria, lei rispose dopo un po'. "Mamma, sono io. Stai lavorando? Quando vieni a prendermi? Ah. Ti aspetto, voglio tornare a casa, ciao." disse, poi chiuse la chiamata triste. La donna aveva detto che in quel momento non poteva andare da lui ma che avrebbe fatto il possibile per riportarlo a casa, non sapeva proprio cosa fare.

Riuscì a liberarsi dai suoi impegni solo la sera seguente, il sole era già tramontato e lei si diresse verso l'ospedale dove era ricoverato il suo bambino. Raggiunse il quinto piano e la stanza in questione e trovò lì Baekhyun, addormentato nel suo letto, decise di non svegliarlo e di andare prima a parlare con un dottore. "Suo figlio può andare." aveva detto alla fine, lei aveva annuito e pensato che erano tutti così falsi in quel posto. Baekhyun venne svegliato dai suoi tocchi, con un po' di fatica si rivestì e riuscì a camminare verso l'uscita.

"Mamma, ora puoi spiegarmi -." provò a dire, la donna lo guardò male e capì che non poteva parlare, ma per quale motivo? Ormai erano fuori da quel posto. Raggiunsero la sua auto e volarono verso casa, gli era mancata tanto, era tutto proprio come lo aveva lasciato. Lei parcheggiò, non aveva detto una parola per tutto il tragitto, una volta entrati in casa ordinò a Baekhyun di spogliarsi e di consegnarle i suoi vestiti, la trovò una cosa strana ma lo fece, si cambiò e la donna cominciò a controllarli.

"Nei fascicoli che il medico mi ha consegnato c'era una cimice, l'ho distrutta ma potrebbero essercene altre." dopo quelle parole, Baekhyun realizzò che erano tenuti sotto controllo, cominciò a sentirsi osservato e paranoico all'istante. "Qui è tutto okay, vieni." disse, cominciando a cercare tra i suoi capelli.

"Mamma, non c'è niente, l'avrei sentita." aveva detto, la donna sganciò qualcosa e gliela mostrò, era piccolissima e gli era stata incollata a un paio di capelli.

"Ora non c'è più niente." disse, era sicura di aver fatto un ottimo lavoro, diede un'ultima occhiata anche tra i suoi di capelli ma non trovò altro. "Ti spiegherò cosa è successo -."

"Mamma, io..." fece una pausa e sospirò. "Ho bisogno di tornare da Chanyeol, lui mi manca da morire, non voglio stare qui." la guardò, il suo sguardo era preoccupato.

"Ascolta." cominciò lei. "L'orologio è al sicuro, anche il mio è nascosto, non hanno nessuna prova contro di noi ma le troveranno e ci incastreranno, non possiamo scappare in questo mondo perché ci metterebbero pochissimo a trovarci. Cosa ricordi? Cosa è successo prima che tu tornassi qui?"

"A un certo punto ho sentito un boato e ho visto delle cose strane, era tutto troppo luminoso e non credo di aver capito cosa fosse, non ricordo altro." spiegò, erano entrambi seduti sul divano, accarezzò il bracciolo e chiuse gli occhi. "Sto provando a mantenere la calma ma io mi sento malissimo, mamma."

"Lo so." rispose, avvicinandosi a lui e abbracciandolo. Per un po' nessuno parlò, erano destinati a fallire? Avevano paura di ciò che li attendeva, soprattutto Baekhyun, lui era a dir poco terrorizzato all'idea di restare in quel posto, lo aveva capito in quel momento.

"Tu avevi detto che nessuno sapeva come viaggiare nel tempo, allora come hanno fatto -."

"Non lo so." lo interruppe. "Non lo so, il Baekhyun del passato era ricoverato lì e ieri mi hanno chiamata per dirmi che era successo qualcosa, sapevo che non era sicuro lasciarlo in ospedale da solo ma non avevo altra scelta. Sono corsa a vedere ma c'eri tu al suo posto, ho capito che lui era andato via e che avevano fatto qualcosa che probabilmente anche loro vogliono tenere segreta per vari motivi, per questo siamo ancora liberi, perché hanno bisogno di tenerlo segreto. Mi dispiace."

"Non è colpa tua." disse sinceramente, non era arrabbiato con lei. Era dannatamente confuso ma non gli interessava sapere cosa era successo, voleva solo tornare a stare bene ed essere al sicuro.

"C'è un modo per viaggiare nel tempo e rimanere per sempre bloccati in una determinata era." gli fece sapere, Baekhyun spalancò gli occhi. "È rischioso ma ora come ora non credo che ci sia qualcosa più rischioso del restare qui, se continuiamo a perdere tempo potremmo venire arrestati entrambi, o peggio -."  si bloccò. "Devi sapere che questi orologi non ci aiutano a viaggiare nel tempo ma in mondi paralleli, ne esistono di infiniti, possiamo viaggiare solo in quelli conosciuti, ad esempio... non potrei selezionare un anno maggiore a quello corrente, non è una cosa che né io né tuo padre siamo riusciti a risolvere, ma non fa niente, no? Non sono quelli che ci interessano."

"Tu saresti disposta a lasciare ogni cosa qui per andartene in un mondo diverso da questo? Per sempre?" chiese, lei annuì.

"Se è per salvarci la vita, dobbiamo farlo."

"E... cosa dobbiamo fare per scappare?" chiese curioso. Voleva scappare? Eccome. La situazione era seria, i federali li avrebbero perseguitati, avevano letteralmente ucciso suo padre e non voleva che succedesse lo stesso a sua madre o a lui, aveva delle promesse da mantenere.

Lei si alzò e lo intimò a seguirlo. "Dobbiamo prendere il mio orologio, per prima cosa." spiegava tutto mentre camminava verso il corridoio. "Dobbiamo teletrasportarci, successivamente qualcuno deve distruggerlo, però c'è un problema." continuò. "Il tempo nel passato scorre in maniera diversa, no? Se noi ci teletrasportassimo, dovremmo aspettare un po' per distruggere l'orologio, se sbagliassimo a calcolare il momento esatto... potremmo restare bloccati nell'oblio."

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Capitolo 37
*** 37 ***


Baekhyun si ritrovò per quella che sarebbe stata l'ultima volta davanti la porta dello studio di suo padre. Naturalmente i ricordi erano più forti di qualunque altra cosa - ci pensò sua madre a farlo smettere di pensare, girò la chiave nella serratura e si fece spazio nella stanza, lui poté solo seguirla, al momento si fidava ciecamente di lei. "L'ho nascosto nella cantina, la stessa dove tu hai trovato l'orologio di tuo padre, ora vado a prenderlo." gli fece sapere lei, gli disse di aspettare lì e Baekhyun così fece, si sedette sul sofà e riprese a pensare. In tasca aveva il suo cellulare, era spento e non aveva il coraggio di controllare le chiamate perse, sapeva che il suo migliore amico lo aveva cercato milioni di volte e sapeva anche che ormai erano destinati a separarsi, si sentiva così egoista.

Stava pensando solo a se stesso. Poggiando l'impronta sul pulsante di accensione il telefono lampeggiò, Yixing lo aveva chiamato trentasette volte. Andò sul suo contatto e registrò un messaggio vocale, non voleva chiamarlo, sapeva che non ce l'avrebbe fatta. Prese un respiro profondo e cominciò a parlare, non appena il cellulare riconobbe la sua voce cominciò a registrare il messaggio. "Yixing, ti prego di non dire a nessuno che ti ho inviato questo messaggio. Sono un pessimo amico e ti chiedo scusa, spero che potrai perdonarmi, sono successe delle cose che mi stanno costringendo a mollare tutto qui e ricominciare da qualche altra parte, passare questi anni insieme a te è stato davvero bello perché trovavi sempre il modo di farmi ridere e ti ringrazio per questo, mi mancherai tanto, ci sono tante cose che vorrei dirti ma in questo momento non ci riesco, hai tutto il diritto di odiarmi, anche io mi odio. Prenditi cura di te." detto ciò, inviò il messaggio, spense il cellulare e lo lanciò contro il muro. Non soddisfatto del suo gesto si alzò per calpestarlo ripetute volte, quando sua madre tornò con l'orologio rimase un po' sorpresa.

"Che stai facendo?"

"Cancello le mie tracce." rispose, lei annuì e si avvicinò a suo figlio.

"Baekhyun, so che è difficile -."

"Perché fai così?" chiese. "Dovresti sgridarmi, cavolo, ti ho rovinato la vita eppure tu sei così gentile con me, non capisco."

Lei lo guardò e rispose alla sua domanda. "Tutto questo non è colpa tua, sono arrabbiata con me stessa e nessun altro, è la verità."

Scosse la testa. "Ancora non capisco." mormorò, prendendosi la testa con le mani e respirando profondamente. "Dimmi solo che andrà bene."

I due si diressero in cucina, la donna selezionò l'anno in qui sarebbero arrivati e prese la mano di Baekhyun, poi mise l'orologio nel microonde. "Imposterò il timer e lascerò che si attivi tra quindici minuti, quando sono venuta a trovarti ho calcolato il tempo ed è questo che ci si impiega per arrivare lì, anche se non sembra affatto che ci voglia così tanto ho cronometrato tutto perché - si, insomma, dopo quindici minuti l'orologio si distruggerà col calore." 

"Aspetta." disse Baekhyun, lasciandole la mano. "Non possiamo lasciare tutto così, gli appunti di papà sono ancora lì, dobbiamo distruggerli."

"So che questa cosa può starti a cuore ma pensa al fatto che quando saremo andati via di qui e avremo distrutto l'orologio, quando ci saremo rifatti una vita, tutto ciò non significherà più niente." spiegò, Baekhyun era confuso e non disse niente, la donna alzò gli occhi al cielo e aprì un cassetto, poi gli passò un accendino. "Brucia tutto, in quelle stanze non c'è l'allarme antincendio, le fiamme si propagheranno solo lì quindi per noi non c'è pericolo, così tutte le prove andranno distrutte."

Fu un attimo, Baekhyun afferrò l'oggetto e corse verso quella cantina, pensò a come si era sentito in quei giorni, a tutto il dolore che aveva provato. Guardò la fiamma viva, lasciò l'accendino sulla miriade di carte sparse e una volta che ebbero preso fuoco corse in cucina, in quel momento avevano i minuti contati, una volta arrivate nel corridoio le fiamme si sarebbero spente ma l'allarme sarebbe scattato comunque, dovevano muoversi. Prese la mano di sua madre e guardò l'orologio. "L'ho fatto."

"Bravissimo, ora stringi forte la mia mano." 

Il nulla. Baekhyun non ricordava più niente, quando si risvegliò la testa gli faceva male, c'erano lui e sua madre distesi su un prato, lei stava ancora dormendo. Si mise sulle ginocchia e andò verso di lei, poi cominciò a scuoterla. "Mamma, ce l'abbiamo fatta." disse, lei non rispondeva. "Che cos'hai?" domandò, abbassò la testa e la portò al suo petto, il cuore batteva - e lei respirava, forse era solo questione di secondi. Circa un minuto dopo, aprì gli occhi. "Mi hai fatto prendere un colpo!"

"Ci siamo?" chiese, massaggiandosi le tempie.

"So dove ci troviamo, ma adesso devo andare a cercare Chanyeol." spiegò, aveva bisogno di vederlo, per l'altro ragazzo erano passati un sacco di giorni da quando lo aveva visto l'ultima volta, riusciva solo a immaginare quanto potesse essere preoccupato. "Puoi evitare di allontanarti?"

"Non posso aspettare qui, e se qualcuno mi vedesse?" chiese. Baekhyun pensò, casa sua non era distante, l'avrebbe fatta nascondere nella sua stanza, le diede una mano e l'aiutò ad alzarsi, poi camminarono verso la sua abitazione. Non c'era nessuno e non aveva la chiave quindi doveva pensare a un altro nascondiglio, le indicò il loro gazebo. "Lì ci sono strumenti e cose varie, la porta è sempre aperta ma stai attenta al filo spinato, torno presto."

Andò in garage e prese la sua bici, la prima persona da cui andò fu Sehun. Primo, era il più vicino. Secondo, non sapeva dove altro andare. Non appena l'altro lo vide per poco non scoppiò a piangere. "Posso sapere dove sei stato?" domandò abbracciandolo forte. "Eravamo tutti così preoccupati per te! Dio, credevo che fossi morto, devi dirmi che cosa hai combinato!"

"Sehun." lo interruppe e lo sollecitò ad abbassare il tono di voce, non voleva attirare troppo l'attenzione. "Devo parlarti di una cosa importante ma in questo momento ho bisogno di far sapere a Chanyeol che sto bene. Sai dov'è?"

"Chanyeol? Non lo vedo da quando sei sparito, pensavo foste scappati insieme!"

"Non far caso alla domanda, da quanto tempo sono sparito?" domandò, Sehun era confuso. 

"Due settimane Baekhyun, quattordici giorni, hai idea di quanto io mi sia preoccupato?"

Baekhyun riusciva solo a pensare al fatto che Chanyeol fosse sparito dalla circolazione da due lunghe settimane, improvvisamente temeva il peggio.

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Capitolo 38
*** 38 ***


Baekhyun sapeva per certo che ormai era costretto a restare lì, per cui rafforzare il rapporto che c'era tra lui e Sehun era qualcosa che doveva assolutamente fare, gli avrebbe parlato di tutta quella situazione dopo aver trovato Chanyeol, sapere se stava bene era la cosa più importante al momento. "Dove vai?" domandò il minore non appena cominciò ad allontanarsi. "Baekhyun, ho intenzione di aiutarti per cui aspettami." disse, prendendo le chiavi di casa e uscendo insieme a lui, in quel momento il più grande capì che poteva contare su Sehun e per questo motivo si sentì più sollevato.

"Grazie." mormorò. "Non appena questa storia sarà finita parleremo, ora sono preoccupato per lui."

"Lo capisco, non fa niente. Andiamo a casa sua?" chiese Sehun, il maggiore scosse la testa.

"È meglio di no, passiamo prima da Kyungsoo e controlliamo se è lì." rispose. "Spero non gli sia successo niente."

La sua preoccupazione era salita alle stelle, non voleva perderlo ma sentiva di averlo già fatto, non era lì con lui e non poteva essere sicuro di niente. Una volta arrivati da Kyungsoo - no, non successe niente perché Chanyeol non era lì, però lui lo aveva visto circa qualche giorno prima. "Non ho idea di dove stia alloggiando perché credevo fosse con te, non mi ha detto niente riguardo il fatto che fossi sparito."

Alla fine uscirono sconfitti dalla casa del giovane, Baekhyun voleva provare a cercare in entrambe le sue case. Diede a Sehun il compito di controllare nella casa dei suoi genitori, se fosse andato lui e avrebbe incontrato il padre del ragazzo sarebbe stata la fine. Lui risalì invece la collina sperando di trovarlo seduto lì a guardare il cielo, cosa che non successe, non era lì - e non era neanche a casa dei suoi, una volta rincontratosi Sehun gli diede la brutta notizia, sua madre non lo vedeva da molto tempo. Stava andando nel panico, si sentiva responsabile e la sensazione che stava provando era a dir poco infernale, non sarebbe stato capace di descriverla. "Vuoi cercare ancora?" domandò il suo migliore amico, Baekhyun scosse la testa.

"Andrò a casa." disse affranto, tenendo la testa bassa. "Ho bisogno di mangiare qualcosa."

"Posso offrirti qualcosa io e possiamo continuare a cercare -."

"No." lo interruppe. "Se avessi rovinato solo la mia vita non starei così, ma tutto ciò è colpa mia, se Chanyeol non è al riparo è colpa mia e non me lo perdonerò mai." detto ciò, si voltò di spalle. "Ciao."

"Baekhyun..." mormorò, voleva fare qualcosa ma non era molto bravo, non si sentiva capace di consolarlo e non poteva neanche immaginare cosa stesse provando, per cui rientrò in casa sua e sperò che quella situazione si risolvesse. Baekhyun, d'altra parte, si stava trattenendo dal piangere lì e in quel momento, si sentiva davvero triste. Tornato a casa le finestre erano aperte, ciò significava che c'era qualcuno, per fortuna. Bussò e suo fratello andò ad aprirlo, poi lo guardò felice.

"Stai bene!" esclamò, stringendolo in un grosso abbraccio. "Mamma sarà così felice, devo andare ad avvisarla, stai davvero bene?"

"Sto bene, ascolta, ti spiegherò più tardi." disse, Baekbeom riconobbe la sua espressione triste e voleva tanto fare domande al riguardo, ma far sapere alla loro madre che Baekhyun stava bene era più importante. "Hai per caso visto Chanyeol?"

"Chanyeol? Sta dormendo in camera tua." ridacchiò. "Sarà felice, ha pianto tanto in questi giorni, non sapeva dove andare e mamma lo ha fatto restare qui, inoltre dice che dormire nel tuo letto lo faceva sentire meno solo - ah, ora è tutto finito. Ma devi spiegarmi cosa è successo, non te la farò passare liscia e nemmeno mamma, ora vado da lei. e vedi di non sparire di nuovo." disse velocemente, uscendo di casa. Aveva sentito bene? Chanyeol era lì?

Corse verso camera sua e non appena vide una massa informe sotto le coperte non riuscì a trattenersi, per prima cosa saltò sul suo letto, poi lo abbracciò - l'altro era abbastanza confuso, lo aveva colto alla sprovvista mentre stava dormendo, il suo risveglio non fu affatto bello ma non appena riconobbe la presa, il volto e il profumo del suo fidanzato si sentì meglio. "Baekhyun." lo richiamò, stringendolo forte. "Credevo che non ti avrei mai più visto, quando ti ho visto sparire io -."

"Mi dispiace, mi dispiace." ripeté, prendendogli il viso tra le mani e guardandolo negli occhi. "Anche io ho pensato di non farcela ma adesso sono qui e nessuno potrà portarmi via, ne sono certo. Sono tornato con mamma, lei ha distrutto l'orologio così siamo bloccati qui per sempre, detta così sembra una cosa brutta ma ti assicuro che sono felice."

Chanyeol spalancò gli occhi. "Cosa? Perché lo hai fatto? Non potrai più -."

Il maggiore lo interruppe abbracciandolo ancora. "Molte persone hanno sacrificato la loro vita per amore, io non ho avuto intenzione di tirarmi indietro. E poi è stata una sua idea, ci ha salvato la vita, volevano processarla."

L'altro non riusciva ancora a crederci. "Ho passato le due settimane più brutte della mia vita, non ho fatto sapere a nessuno dov'ero perché - non lo so, sono stato malissimo, parlavo solo con Baekbeom e a dire la verità si è rivelato essere un bravo ascoltatore, ma fa schifo a consolare le persone, mi faceva sentire solo peggio."

"Sei stato uno stupido, sono andato in giro ovunque a chiedere dove fossi e sono tornato qui pensando che fossi sparito per sempre, hai idea di che paura ho preso?" domandò, Chanyeol non rispose. Gli accarezzò il viso e lo guardò negli occhi, rigorosamente col sorriso stampato sulle labbra.

"Voglio passare tutta la vita con te." mormorò, attirandolo a lui e baciandolo, dopo tutto quel tempo che avevano passato lontani l'uno dall'altro gli sembrava davvero un sogno. "Dov'è andato tuo fratello? Era in casa fino a qualche secondo fa, com'è che non è venuto a romperci le palle?"

Baekhyun ridacchiò. "È andato ad avvisare mamma, dice che era preoccupata per me." poi fece una pausa, sentiva di aver dimenticato qualcosa di importante ma gli era come sfuggito di mente, poi si ricordò. "Oddio, mamma è chiusa nel gazebo da più di un'ora." 

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Capitolo 39
*** 39 ***


"In che senso tua madre è nel gazebo?"

La situazione era complicata a tesa, naturalmente Baekhyun si trovava in bilico. La persona più importante della sua vita, colei che lo aveva cresciuto e che lo conosceva meglio di chiunque altro era lì e al sicuro, per colpa sua la vita della donna era totalmente cambiata ed era bloccata lì, una cosa del genere non se la sarebbe mai perdonata ma in quel momento il solo fatto di essere vicini era magnifico, perché non doveva rinunciare né a lei né a Chanyeol - né a una vita dignitosa, sebbene in un'era diversa dalla sua, sapeva che avendo le persone adatte accanto a lui sarebbe stato felice. Avrebbe pensato più tardi a risolvere i suoi problemi egoistici, dato che in quel momento doveva trovare una soluzione al casino che aveva combinato.

Quando gli scienziati lo avevano riportato nella sua era, lo avevano strappato da quel luogo e avevano usato come transito il Baekhyun che avevano a loro disposizione, che non era mai riuscito a tornare a casa. Infatti era sparito, e questo la sua madre biologica non doveva saperlo, non doveva neanche scoprire che quello accanto a lei non era il suo vero figlio, in effetti erano poche le persone che potevano venire a conoscenza di una cosa simile, Baekhyun capì di non poter divulgare certe informazioni a tutti.

"Mamma." disse, vedendo che stava bene. Lei si sentì sollevata, era restata lì per troppo tempo.

"Ciao Chanyeol." salutò il ragazzo. "Sono felice di vedere che mio figlio è riuscito a trovarti. Dove posso andare a stare? Datemi il tempo di ambientarmi e di trovare un lavoro, poi potrò -."

"No, dobbiamo lasciare questo paese." disse il maggiore, i due si voltarono a guardarlo. "Qui ti conoscono tutti, nel senso, il tuo aspetto - verresti riconosciuta e non possiamo permettercelo, per cui andremo lontano, abbiamo solo bisogno di un po' di tempo -."

Il più alto lo interruppe. "Ti aiuterò io ora, non preoccuparti troppo." fattogli sapere ciò controllarono che non ci fosse nessuno nei paraggi e camminarono molto discretamente verso casa di Chanyeol, il ragazzo tirò fuori dalla tasca un mazzo di chiavi e aprì la porta, poi lasciò passare la donna e spiegò quello che aveva in mente. "Potrà stare qui finché le cose non si risolvono, possiamo farlo anche noi." disse, rivolgendosi al suo fidanzato. "Papà... è andato via." prima che potesse chiedergli ulteriori spiegazioni, gliele diede. "Mamma ha scoperto che lo tradiva e lo ha cacciato di casa, così è tornato a lavorare lontano da qui, so per certo che non tornerà più a dare fastidio a lei perché potrà anche avermi pestato più di una volta ma a mamma... non ha mai torto un capello, la amava davvero, non so cosa sia successo. Inoltre così sarò vicino a casa e potrò aiutarla, sai che ha una bambina da crescere, non posso lasciarla da sola."

Baekhyun storse il naso e si avvicinò per abbracciarlo. "Quante altre cose sono successe mentre non c'ero?" domandò, il minore ridacchiò.

"Nient'altro, per quel che mi ricordo. Ho detto io a mamma di non dire niente a nessuno nel caso qualcuno mi avesse cercato, non ero ancora pronto." disse, facendosi spazio sulla spalla del più basso e posando lì la testa. "Non mi sembra vero di averti di nuovo qui, mi dispiace per tutto."

"Anche a me, adesso è tutto risolto." mormorò. "Ora staremo bene."

Andando per ordine, i due decisero di passare per prima dalla famiglia di Chanyeol, non appena sua madre lo vide lo abbracciò, poi salutò affettuosamente anche Baekhyun, sapeva cosa c'era tra di loro ma non disse niente a riguardo. "Mia sorella?" chiese, lei gli disse che stava dormendo così andarono a disturbarla, in realtà era nella sua culla ma con gli occhi aperti. "Ciao." la salutò, come se avesse potuto comprendere, la prese in braccio e la passò a Baekhyun. "Guarda com'è diventata pesante."

"Ma cosa dici." rise, era piccolissima. "Sembra una brava bambina, perché non stava piangendo?"

"Non ha ancora fame, per questo motivo." disse la madre che nel frattempo li aveva raggiunti. "Tra un po' pranzeremo, vi fermate qui?"

"Non penso, Baekhyun deve andare a trovare sua mamma, ti prometto che verrò più spesso." la rassicurò.

La donna sorrise, guardò il più basso con uno sguardo amorevole. "Sono contenta che tu renda felice mio figlio e mi dispiace che sia così difficile, però voi avete l'un l'altro."

Non avrebbe mai dimenticato quelle parole, mentre stringeva la mano di Chanyeol gli sembrava di essere il più forte del mondo intero. La ramanzina che si beccò Baekhyun non appena tornò a casa e sua madre lo vide - dopo ben due settimane - fu esemplare, la trovava ridotta male e sperava che ora che fosse tornato lì potesse riprendersi. "Posso sapere dov'eri? Hai fatto morire di paura tutti, Chanyeol era messo peggio di me."

"Sehun mi aveva chiesto di accompagnarlo fuori paese per una sera ma abbiamo calcolato male sia i prezzi che gli orari dei mezzi di trasporto e tornare qui è stato difficile." disse, lei inarcò un sopracciglio.

"E come mai lui è venuto a casa nostra preoccupato a chiedermi se tu fossi tornato? Neanche Chanyeol ne sapeva niente, non mi sembra plausibile." domandò. In effetti la sua scusa non faceva una piega.

"Ma si mamma, ricordi quando non sono tornato a casa per giorni?" lo interruppe Baekbeom. "L'importante è che ora sia qui, Baekhyun è stato sempre buono, una ragazzata ora che sarà mai."

"Guarda che ce l'ho anche con te." disse minacciosa, il ragazzo spalancò gli occhi.

"Con me? Che ho fatto?"

"È colpa mia, ti chiedo scusa." rispose Baekhyun, fece una piccola pausa. "Ho deciso che comincerò a lavorare seriamente con te, così potrò guadagnarmi dei soldi - e andrò a vivere con Chanyeol."

Investì sua madre con quella confessione. Alla donna non dava fastidio che suo figlio volesse diventare indipendente, lo apprezzava molto per cui gli diede la sua più totale approvazione. Era anche felice perché se avessero cominciato a lavorare insieme avrebbero passato più tempo l'uno con l'altro, e finalmente sarebbe riuscita a comprendere il suo bambino. Sembrava davvero che il peggio fosse passato, finalmente tutti avevano avuto il loro lieto fine.

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Capitolo 40
*** 40 ***


"Non mi sembra vero che abbiamo un po' di tempo per noi." sospirò stanco Chanyeol, lanciandosi letteralmente sul letto matrimoniale - seguito dal suo fidanzato che si accoccolò a lui, in quel momento si sentiva proprio al suo posto.

"Che vuoi fare?" domandò, battendo gli occhi e guardandolo innamorato.

Chanyeol ammiccò un sorriso, sollevò un sopracciglio e successivamente il braccio, che portò intorno al corpo del ragazzo. Con la mano gli toglieva i capelli dalla fronte e allo stesso tempo gli accarezzava la testa. "Considerando che tua madre è nella stanza accanto e queste mura sono sottili come un foglio di carta, penso proprio che rimarrò qui a fissarti, anche perché sei davvero bello."

Il maggiore scosse la testa. "Lei è abituata a dormire sul divano, a casa il letto le ricordava troppo papà e anche stasera è rimasta di sotto, sul sofà." disse piano, guardandolo con un'espressione affranta. "Avrei voluto non cominciare a pensarci."

"Hey, scusa." rispose subito, lasciandogli un bacio tra i capelli. "Pensiamo a noi, a quello che abbiamo da recuperare visti i giorni in cui siamo stati lontani, al nostro futuro. Va bene?" chiese, naturalmente Baekhyun era entusiasta e annuì, si sollevò e si sedette, così da avere il controllo della situazione.

"Per me sono stati pochi giorni e ti assicuro che non c'è stato un momento in cui non ti ho pensato." gli diede un bacio e fece toccare le loro fronti, poi lo guardò negli occhi. "Pensavo davvero che non avrei più potuto vederti -."

"Avevi detto che non volevi pensare a cose brutte, pensa al fatto che ora sei qui e smettila di darti colpe." disse. Chanyeol voleva sempre riflettere sulle cose positive e questo al maggiore non dispiaceva affatto, era come se ogni qualvolta lui cominciasse a sentirsi male Chanyeol fosse lì, pronto a rallegrarlo - anzi, era proprio così.

"Ascolta." lo richiamò, spostò una gamba oltre il suo corpo e si sedette su di lui. "Non penso che potrò portarti sulla Luna, su una macchina volante o in giro a mostrarti tecnologie strane, però credimi se ti dico che da quando ti ho conosciuto queste cose sono passate totalmente in secondo piano, ho cominciato a capire cosa c'è davvero di bello al mondo e averti ritrovato me ne ha fatto avere la certezza, se sto con te sto bene e non ho bisogno di nient'altro."

"Credo che averti offerto la mia acqua quel giorno sia stata una bella trovata." ridacchiò, ricordandosi del loro primo incontro. Era da tanto che Baekhyun non ci pensava. Non appena era arrivato lì stava male, il gesto gentile di Chanyeol gli aveva fatto credere che forse c'erano delle persone buone che lo avrebbero aiutato a sentirsi a suo agio anche lì, poi era successo tutto troppo in fretta e non era riuscito più a fare a meno di lui.

Il minore cercava di memorizzare ogni lineamento del viso delicato dell'altro, si sporse per lasciargli qualche bacio e portò le sue mani sotto la sua maglietta. Le temperature corporee di entrambi erano normali, ma le dita di Chanyeol sembravano quasi scottare sulla sua schiena, mentre il più grande sentiva la presa dell'altro diventare sempre più bisognosa disse a se stesso che poteva finalmente permettersi di essere felice insieme alla persona che amava.

---------- [ fine ] ----------
 


 

a/n ; ok so che questo capitolo è stato più corto degli altri ma volevo dedicarne uno tenero/soft/domestic e cuddly a loro due, non è stato il massimo in campo descrittivo però non volevo risultare troppo noiosa, inoltre mi toccherà dilungarmi nel prossimo capitolo che sarà l'epilogo e l'ultima parte in assoluto, per cui sì, lì potrò sbizzarrirmi e scrivere 3000 parole (magari)

naturalmente mi prendo qualche riga per ringraziare chiunque abbia letto fin qui, spero che questa storia vi abbia colpiti almeno un po' e che qualcosa vi sia rimasto impresso, vedrò di fare i dovuti ringraziamenti alla fine del prossimo capitolo!!

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Capitolo 41
*** epilogo ***


Spesso le grandi storie hanno un finale inaspettato, quella di Baekhyun non era stata da meno. A cinque anni sognava di diventare uno scienziato, a quindici anni aveva in programma di passare l'adolescenza a studiare e a realizzarsi in altri campi, a venticinque anni si trovava in una casa tutta sua, ma passava quasi più tempo nel piccolo ufficio in cui lavorava. Non guardava più in alto, sapeva di non poterselo permettere. In cuor suo, era consapevole di aver vissuto un'esperienza a dir poco unica, di essere sopravvissuto e di aver continuato a farlo, fino ad arrivare a quel giorno, un giorno normale in cui lui e Chanyeol restavano a casa, visto il caldo torrido che impediva a chiunque di uscire. Era un giorno come gli altri, ma lui quella normalità l'adorava, si sentiva a suo agio e sapeva di non aver bisogno di soldi e successo per stare bene.

Questo lo diceva sempre, non per essere ripetitivo o per vantarsi, non perché credeva di essere migliore degli altri, ma per far sapere a Chanyeol quanto era importante per lui. Sentirsi dire ogni giorno che la vita di una persona è meno stressante grazie alla tua è appagante, il minore si sentiva dannatamente fortunato.

Erano passati quasi due anni da quando si era stabilito lì e da quando aveva cominciato a capire che sarebbe davvero rimasto in quel posto per sempre, ormai gli sembrava di conoscere tutto ciò da una vita. Molte cose erano cambiate, erano rimasti nella vecchia casa di Chanyeol per un anno o giù di lì, finché il minore non si sentì sicuro a lasciare - non totalmente - sua madre. Vivevano a quasi un'ora di distanza ma lui si sentiva felice - ora aveva la sua vita e la sua famiglia, era finalmente fiero di quello che era, indipendente e forte, si sentiva un uomo. Era sempre un piacere andare a trovare lei e i suoi fratelli nei week-end, poi passavano anche dalla famiglia di Baekhyun e dai loro amici, quel fine settimana non si erano mossi per colpa delle temperature fin troppo alte, erano rimasti nel loro salotto con il televisore grande meno di venti pollici e qualche bicchiere d'acqua fresca tra le mani.

"Ho troppo caldo."

"Allora togliti di dosso." 

Baekhyun sbuffò, se si era lanciato su di lui era solo perché lì stava più comodo. "Posso resistere anche così." fece ridacchiare il più piccolo che non si stava affatto lamentando, quest'ultimo usò la sua mano per sorreggere la testa di Baekhyun, aveva gli occhi chiusi e sembrava stanco. "Chan." lo richiamò, continuando a tenerli serrati. "Ho sonno ora." lui lo guardava con gli occhi innamorati di due anni prima, gli passò un dito sulle labbra che l'altro portò subito in avanti. "Dammi un bacio." Chanyeol sorrise e spinse la testa del ragazzo sulla sua spalla. "Un bacio, ho detto."

"Neanche il caldo riesce a farti stare zitto?"

"Voglio il mio b-." odiava quando qualcuno lo interrompeva, ma se era Chanyeol a farlo, impedendogli di parlare viste le sue labbra contro le proprie, allora gli piaceva.

Che cosa era successo agli altri? La madre di Baekhyun - quella vera - aveva anch'essa trovato un impiego lontano dalla città, lei e suo figlio si tenevano in contatto. Baekbeom e Sana si sarebbero sposati presto, fantasticavano e continuavano a programmare il matrimonio e i futuri festeggiamenti. Sehun aveva finalmente trovato qualcuno che potesse renderlo felice, non aveva mai ottenuto risposte dal suo migliore amico e andava meglio così, nessuno doveva sapere cosa era successo, era un piccolo segreto tra Baekhyun, la sua anima gemella e la madre del maggiore. 
 



a/n ; boy, ora è davvero finita

onestamente mi aspettavo di scrivere un epilogo più lungo, ma non sapevo proprio cosa infilarci, questo caldo mi ha totalmente sciolto le idee (e il cervello)

ad ogni modo, spero che quest'ultima parte e la storia in generale vi siano piaciute, ringrazio ancora chiunque sia arrivato fin qui! sono felice di essere riuscita a portare a termine questa trama che come ho già detto andava avanti e indietro nella mia testa da un paio d'anni, meritava proprio di essere finalmente messa nero su bianco

non so cos'altro dire, potete seguirmi (su wattpad) perché poco ma sicuro pubblicherò altre chanbaek, in questo momento non ne ho in programma ma penso proprio di voler scrivere una storia tranquilla e normale -- come qualcuno di voi saprà nella mia chanbaek precedente lottavano contro gli zombie, ora baekhyun ha viaggiato tra i mondi paralleli, direi che una bella storia tradizionale e senza troppe cose complicate ci starebbe proprio bene, oppure potrei scriverne una in cui baekhyun è un mutante, onestamente non lo so

(just kidding)

niente è ancora deciso! per cui seguitemi eeee col tempo starete a vedere

grazie del supporto ♥

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