È tutta una questione di sentimenti!

di Ron23
(/viewuser.php?uid=1042253)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Sentimenti nascosti ***
Capitolo 2: *** Un piccolo momento di felicità ***
Capitolo 3: *** Ricordi ***



Capitolo 1
*** Sentimenti nascosti ***


Lei lo guardava da lontano, e sentiva il suo cuore battere più velocemente. Improvvisamente sentì una mano posarsi sulla sua spalla, mentre una voce la chiamava per nome.

«Terra!»

Sussultò nel sentire la voce di Yuna alle sue spalle, e quindi si voltò rapidamente.

«Scusami! Non volevo spaventarti» esclamò l’invocatrice.

«Non ti preoccupare! Ero solo sovrappensiero» rispose Terra mentre arrossiva leggermente.

«Stavi pensando a Cloud vero!» dichiarò Yuna.

«Ecco… » lei non sapeva come rispondere. Da un po' di tempo, si era resa conto di provare dei forti sentimenti per lui.

«Perché non gli confidi cosa provi per lui!» suggerì Yuna all’amica.

«Cosa! No… io... non posso. Scusami ma ora devo andare». Così dicendo Terra corse via.

Nel vedere Terra andarsene, Yuna sospirò sconfortata, avrebbe voluto aiutare l’amica, ma non sapeva come. In quel momento arrivarono Firion e Cecil.

«Tutto bene?» domandò Firion.

«Sì! Solo che…» Yuna spiegò tutto ai due amici.

«Io purtroppo, non so proprio cosa fare» affermò lei.

«Forse ha solo paura di non essere corrisposta!» replicò Cecil.

«Per aiutarla, potremmo cercare di capire se Cloud…» commentava Firion.

«Lascia perdere! In questo modo non otterrete nulla» lo interruppe Gidan, che aveva ascoltato la conversazione fra i tre.

«Che vuoi di dire?» chiese Yuna rivolgendosi al biondo.

«Cloud lo conosciamo bene! Quindi, è inutile sperare di farsi dire qualcosa di così personale da lui». Le rispose Gidan tenendo le mani sui fianchi.

«E cosa proponi tu?» disse Cecil, curioso di sapere cosa aveva in mente Gidan.

«Io mi lascio guidare dal mio istinto infallibile! Bisogna solo far smuovere emotivamente il nostro amico. Di questo se ne può occupare Cecil» commentò Gidan.

Mentre i quattro stavano discutendo sul da farsi, arrivò Cloud.

«Avete visto Squall?» domandò Cloud.

«Squall e Lightning sono ancora fuori in missione» rispose Yuna.

«Devi per caso andare in missione! In questo caso ti accompagnerò io» dichiarò Cecil rivolgendosi a Cloud.

«In questo caso muoviamoci!» replicò Cloud.

Così i due si misero in cammino.

«Bene, nel frattempo che Cecil si occupa di Cloud, noi dobbiamo trovare il posto giusto dove farli incontrare» affermò Gidan.

«Di questo me ne occuperò io!» disse Firion.

 

Mentre si allontanavano dai loro compagni, Cecil tentò di smuovere l’attenzione di Cloud.

«Sai Cloud, prima parlavamo giusto di te!» esclamò Cecil.

Ma Cloud rimase in silenzio, non interessato a sapere di cosa parlassero.

«A quanto pare una delle ragazze, sembra essersi innamorata proprio di te» continuò Cecil.

«Scusa, ma la cosa non mi interessa!» rispose freddamente Cloud.

Cecil non era certo tipo da lasciarsi scoraggiare così facilmente.

«E sai chi si tratta!» insistette Cecil.

Cloud da parte sua continuò a rimanere impassibile.

«Di Terra!» aggiunse Cecil.

A quel punto, quando senti il nome di Terra qualcosa si mosse nel cuore del biondo.

«E chi sarebbe stato a dirtelo?» gli domandò Cloud.

«Yuna! A quanto pare Terra si è confidata con lei. Lo sai che quelle due sono molto amiche» fu la risposta di Cecil.

Anche se ancora non se ne rendeva del tutto conto, quelle poche parole dette da Cecil avevano iniziato a far affiorare qualcosa nel suo cuore.

 

Qualche giorno dopo.

 

Cloud, giunse al campo fiorito vicino alla casa di Edea. Gidan, gli aveva riferito che Squall. lo avrebbe raggiunto li per la prossima missione. Ma di Squall non vi era traccia, cosi Cloud decise di aspettarlo. Poco dopo arrivarono anche Terra e Yuna.

«Buongiorno Cloud! Come mai qui?» lo salutò Yuna con area disinvolta.

«Sto aspettando Squall, dobbiamo partire in missione» rispose il biondo.

«Anche noi dobbiamo incontrarci con Firion!» esclamò Yuna.

Nel vedere Terra, Cloud iniziò a ripensare a quello che gli aveva detto Cecil.

«Questa è la tua occasione Terra, non fartela sfuggire» sussurrò Yuna all’amica.

«Io mi allontano un attimo!» dichiarò l’invocatrice.

«No, Yuna dove vai» disse sottovoce Terra.

E ora cosa faccio! Io…

Cloud continuava a guardare Terra, quasi incantato mentre le parole di Cecil continuavano a riecheggiare nella sua mente. Ad un tratto sentendo che stava per arrossire, si voltò per non farsi vedere. A quel punto Terra afferrò la sua mano, e raccogliendo il suo coraggio cercò di dirgli ciò che provava.

«Cloud… Vedi… Io… Io volevo dirti…. Che…» Terra cercava di confessare i suoi sentimenti a Cloud, ma propri non ci riusciva.

Lui si voltò verso Terra, mentre il loro sguardi s’incontravano, entrambi arrossirono. Cloud sentiva il suo cuore palpitare velocemente, mentre si stava rendendo conto dei sentimenti che provava per lei. Sentimenti nascosti infondo al suo cuore.

Lei continuava a tenergli dolcemente la mano, mentre cercava di esprime ciò che provava per lui. Cloud improvvisamente la tirò a se, e la strinse in un forte ma al contempo dolce abbraccio, Dopodiché i due avvicinarono le loro labbra e si baciarono. Era un bacio, in cui confluivano i sentimenti che a lungo aveva tenuto racchiusi nel suo cuore, e che ora erano finalmente emersi.

 

Yuna e Firion, avevano osservato tutto da lontano senza farsi vedere. Lei sorrideva per aver potuto aiutare l’amica, a cui in cuor suo, augurava di poter finalmente essere felice.

 

La sera al loro ritorno, Cloud, Terra, Yuna e Firion, incontrarono Squall, Lightning, Gidan e Cecil.

«Squall! Che fine avevi fatto, ti ho aspettato per ore» dichiarò Cloud.

A quel punto Squall e Lightning si guardarono perplessi.

«Di cosa stai parlando?» domando Squall.

Cloud gli riferì quello che gli aveva detto Gidan.

«Io ero in missione con Lightning e Tidus» rispose Squall.

«Gidan! Spiegami che significa?» chiese Cloud.

«Perché ti sei inventato questa storia?» aggiunse Squall.

«Be’ ora… io dovrei andare!» esclamò Gidan, correndo via come un razzo.

«Dimmi Yuna, c’è per caso qualcosa che dovremmo sapere?» domandò Lightning, intuendo che l’invocatrice sapesse cosa stava succedendo.

Così senza farsi sentire da Cloud e da Terra, Yuna raccontò tutto ai due.

«Gli è andata bene, però dovrà trovare una buona scusa per giustificarsi con Cloud » affermò Lightning.

«Sono sicura che gli verrà in mente qualcosa!» esclamò Yuna.

«Non vi preoccupate, quello ha sette vite come i gatti!» aggiunse Squall.

E su una leggera ilarità, in seguito al commento di Squall, si chiudeva quella giornata, che aveva cambiato i destini di Cloud e Terra.

 

 

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Un piccolo momento di felicità ***


Lightning e Squall, stavano affrontando Nube Oscura, Golbez e il Manikin di Kefka. I due nonostante il lieve svantaggio numerico, riuscirono ad eliminare il Manikin e a ferire Nube Oscura. A quel punto un portale si aprì alle spalle dei due, e decisero di attraversarlo quando videro che i loro avversari ricevevano i rinforzi del vero Kefka e di due Manikin.
Kefka cercò di seguire i due, ma una barriera invisibile gli impedì di attraversare il portale. Quando cercò di abbatterla il colpo gli tornò indietro colpendolo in pieno, e Golbez in quel momento sentì ridacchiare una voce sconosciuta.

 

Quando il portale si chiuse, Squall e Lightning poterono abbassare la guardia, poiché nessuno li aveva seguiti.
Improvvisamente si scatenò un violentissimo temporale, con fulmini e forti raffiche di vento.

«Sarà meglio cercare velocemente un riparo!» suggerì Lightning.

Nonostante la scarsa visibilità, i due intravidero una casa poco distante, e si ripararono al suo interno. Tutte le aree del mondo in cui si trovavano, erano generate dai ricordi di qualcuno, ma risultavano deserte, proprio come quella casa, ciò nonostante tutto era perfettamente funzionante, c’era l'energia elettrica, acqua corrente, un camino acceso e ogni cosa di cui potessero aver bisogno.

 

I due avevano i vestiti completamente zuppi, così Lightning si diresse nella stanza da letto, aprì l’armadio per vedere se vi era qualcosa che potevano indossare, per poter poi mettere i loro vestiti ad asciugare. Vi erano un infinità di vestiti sia da donna che da uomo, Lightning ne prese uno e si cambiò, poi ne prese uno per il suo compagno. Quando Squall la vide ritornare, rimase incantato per un attimo, forse era per l’abito che indossava, ma lui non poté fare a meno di notare quanto fosse bella, lei lo notò e sorrise leggermente. Dopo essersi cambiati misero i loro vestiti ad asciugare vicino al camino.

 

 

I due erano a digiuno da molto, e i morsi della fame iniziavano ormai a farsi sentire, così si recarono nella cucina, per cercare qualcosa da mangiare. Era una cucina ben attrezzata, e con una ricca dispensa.

«Bene posso preparare un pasto caldo!» disse Lightning.

«Posso darti una mano!» esclamò Squall.

«Non dirmi che sai anche cucinare» chiese lei, con un leggero tono ironico.

«È una tecnica di sopravvivenza! Quando si è in missione non c’è chi ti prepara da mangiare, quindi bisogna arrangiarsi da soli» fu la sua risposta.

Lightning sorrise divertita dalla risposta di lui.

«Ho forse detto qualcosa di strano?» domandò Squall con aria perplessa.

«No! Non preoccuparti» replicò lei.

 

 

I due si misero a mangiare seduti al tavolo della cucina. Finito il pasto Squall si incantò a guardare Lightning, il battito del suo cuore si era fatto leggermente accelerato, ma ciò nonostante si sentiva stranamente sereno.

«Ehi, tutto bene?» domandò Lightning con un tono dolce. Anche lei si sentiva stranamente serena.

«Ecco… io…» lui cercava un modo di evitare la sua domanda, visto che non sapeva cosa rispondere, e quando sentì che stava arrossendo, si voltò verso la finestra, «Credo abbia smesso di piovere!» esclamò

Quando Lightning guardo fuori dalla finestra, vide che al posto della pioggia, aveva iniziato a nevicare, e inoltre si era fatta notte ormai.

«Sarà meglio andare a dormire, e stata una giornata stancante!» dichiarò lei.

«Qui c’è un solo letto, sarà meglio fare dei turni!» affermò Squall.

«Non c’è ne bisogno, è un letto matrimoniale, quindi c’è spazio per entrambi, io dormo da un lato, tu dall’altro, di te mi fido!» rispose Lightning con un leggero sorriso sul viso.

Lui preso alla sprovvista, non seppe cosa rispondere, e ancora una volta arrossì leggermente.

 

I due si erano coricati dandosi le spalle, ma nessuno dei due riusciva a prendere sonno, erano entrambi assorti nei loro pensieri.

Squall non capiva cosa gli stesse accadendo, il battito del suo cuore continuava ad essere leggermente accelerato, e nonostante l’imbarazzo di quella situazione surreale, lui si sentiva sereno nell’averla così vicino.

Si sarà già addormentata? Che mi succede! Proprio non capisco. Perché mi sento così?

Lei ti piace! Tutto qui. Non devi fare altro che ammetterlo, e andrà tutto bene!” mormorò una lieve voce femminile. Dopo un primo attimo di incredulità, Squall cercò di convincersi che fosse solo uno scherzo della sua immaginazione.

 

 

 

Anche Lightning sentiva che il battito del suo cuore si era fatto più accelerato, e anche lei si sentiva serena, ma a differenza di Squall lei già iniziava a intuirne la ragione.

Sento che anche lui è ancora sveglio! Cosa mi prende! Io… Che dovrei fare?

Devi solo accettare ciò che provi! Lo so che lui ti piace! Dunque cosa stai aspettando?”

Lightning spalancò gli occhi nel sentire bisbigliare quella voce femminile, la quale aveva un qualcosa di famigliare.

Perché esiti! Sai perfettamente cosa fare. Anche tu gli piaci! Ma lo conosci molto bene, se aspetti lui ti perderai quest'occasione unica.”

Lightning sospirò leggermente, e dopo un primo momento d'incertezza. decise di provare a lasciarsi guidare soltanto dal suo cuore.

 

Squall continuava a pensare a quella voce, le parole che aveva sentito continuavano a risuonare nella sua mente.

A quel punto sentì la mano di Lightning che gli afferrò il braccio, e lei lo esortò a voltarsi. Quando si girò lei lo guardò intensamente con un sorriso dolce. La stanza era leggermente illuminata dalla luce della luna, lei gli accarezzava il viso e i capelli, il battito del cuore di entrambi si era fatto ancora più veloce, avvicinarono le loro labbra si baciarono. Quel bacio trasmetteva ciò che provavano l'uno per l'altra, e si strinsero in un tenero abbraccio, quella notte avrebbe cambiato tutto per loro.

 

 

La mattina Lightning fu la prima a svegliarsi, lei e Squall erano ancora abbracciati.

Lei si alzò lasciandolo dormire, si diresse nel bagno per farsi una doccia, l'acqua era calda al punto giusto. Tuttavia in quella situazione c’era qualcosa che le sfuggiva, come la voce che aveva sentito quella notte, e che sembrava conoscere esattamente cosa provava.

Uscì dal bagno avvolta in un asciugamano, si sedette su letto e lo svegliò dolcemente.

«Buongiorno dormiglione!» disse lei, con un sorriso ed un tono dolce.

Lui la guardò, e sorrise leggermente.

«Approfitta per farti una doccia calda, dubito che avremo un altra occasione come questa» aggiunse.

 

 

 

Dopo aver indossato i loro vestiti ormai asciutti, ed aver fatto colazione, i due lasciarono la casa.

È come se qualcuno avesse preparato appositamente tutto questo per noi due! Pensava Lightning mentre dava un ultimo sguardo a quella casa.

«Alla fine te ne sei accorta!» dichiarò una voce alle loro spalle.

I due si voltarono alzando la guardia, e videro una donna dai lunghi capelli biondi e occhi dorati, che indossava un abito bianco.

«Chi sei?» le domandò Squall.

«Una Dea! Viaggio tra i vari mondi, sono conosciuta con il nome di Venere» rispose lei.

«Era dunque tua la voce che ho sentito questa notte?» esclamò Lightning.

«Non so di cosa parli! Io mi sono limitata solamente a materializzare quest'area, sfruttando i vostri desideri, e impedendo che altri vi entrassero» fu la risposta di Venere.

«Cosa in tendi dire?» le chiese Lightning.

«Semplice, tutto ciò che si trova qui, è una rappresentazione dei vostri desideri, che voi tenevate nascosti infondo ai vostri cuori, dandogli forma io vi ho solo aiutato ad esprimere i vostri reali sentimenti» rispose Venere.

«Perché avresti fatto tutto questo?» disse Squall.

«Ha importanza! Diciamo solo che ho una predilezione per le questioni di cuore» così dicendo, Venere aprì un portale con lo schiocco delle dita. «Forse un giorno ci rivedremo! Per ora addio!»

 

A quel punto i due attraversarono il portale per tornare dai loro compagni, Lightning e Squall rimasero con un unico dubbio. A chi mai apparteneva la voce che avevano sentito quella notte.

 

 

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Ricordi ***


Quella mattina Tidus camminava nei pressi della torre, era un periodo particolarmente tranquillo, e i guerrieri di Materia ne approfittarono per prendersi una pausa dalle battaglie.

Poco distante intravide Yuna che parlava con Locke. Tidus era troppo distante per capire cosa si dicevano i due, e quando li raggiunse Locke era andato via.

«Ehilà!» esclamò Tidus nel salutarla.

«Buongiorno!» rispose Yuna voltandosi verso di lui.

Tidus notò che Yuna aveva frettolosamente nascosto qualcosa, stava per chiedergli di cosa si trattasse, ma lei lo interruppe.

«Scusa ma ora ho da fare, ci vediamo.» Così dicendo Yuna andò via.

Ultimamente il comportamento di Yuna era strano, e lui non riusciva a capirne il perché, sopratutto era convinto che gli nascondesse qualcosa, forse qualcosa che la preoccupava?

Tidus era perso nei suoi pensieri, tanto che non si accorse che qualcuno gli si avvicinò alle spalle.

«AAAAH!» gridò Tidus sentendo una mano toccargli la spalla.

«Mi vuoi far diventare sorda!» esclamò Rinoa.

«Scusa ma non ti ho sentito arrivare, ero sovrappensiero» rispose Tidus.

«Me ne sono accorta. Qualcosa non va? Non mi dire che tu e Yuna avete litigato?» chiese la ragazza.

«No no! Ma si comporta i modo strano e credo che qualcosa la preoccupi» rispose lui.

«Capisco, perché non provi a parlarci» gli suggerì lei

«Scusa ma ora devo andare» così dicendo Tidus se ne andò di gran fretta, non aveva nemmeno fatto caso al suggerimento di Rinoa.

Rinoa era l’ultima arrivata nel gruppo, e non conosceva bene Tidus, quindi non sapeva come aiutarlo.

«Qualcosa non va?» chiese Firion, e Rinoa gli spiegò la situazione.

«Forse ho un idea, anche se un po' drastica, ci serve solo un piccolo aiuto» disse lui.

 

Tidus continuava a rimuginare sul comportamento di Yuna. Non poteva fare a meno di ripensare al passato, al loro viaggi assieme, a quando diretti verso il tempio di Macalania, Yuna non si confidò con nessuno, nemmeno con lui, e cercò di risolvere tutto da sola. Se c’era qualcosa che la preoccupava, perché non si confidava almeno con lui, e per questo non riusciva a darsi pace.

Qualcuno si avvicinò, ma Tidus era troppo distratto per notarlo.

 

«Ehi, ti sei addormentato in piedi» Esclamò Jecht.

«Che vuoi? Ora non ho tempo da perdere!» rispose Tidus.

«Già, eri troppo impegnato a startene lì imbambolato a sognare ad occhi aperti!» replicò il padre con tono sarcastico.

«che sei venuto a fare?» Disse Tidus, irritato dall'atteggiamento di Jecht.

«Solo un piccolo allenamento, non vorrei che all'improvviso ti rammollissi.» Dichiarò il padre con tono provocatorio.

«Cosa! Ora ti farò vedere io chi è il rammollito fra noi due» fu la risposta del ragazzo.

Tidus impugnò la spada, e velocemente scagliò un fendente verso Jecht, il quale senza nemmeno sforzarsi parò il colpo, poi colpì il giovane con un pugno allo stomaco scaraventandolo a terra.

«Ahah, e allora, cos’è che mi dovevi mostrare!» lo sbeffeggiò Jecht con la sua solita arroganza.

«Taci! Non è ancora finita» replicò Tidus alzandosi da terra.

Il giovane Blitzer si scagliò ancora una volta contro il padre, il quale riuscì a parare ogni attacco e a scaraventarlo a costantemente a terra.

«Hai per caso deciso di fare un pisolino!» Jecht continuò a provocarlo.

Tidus si rialzò per l'ennesima volta, e di nuovo si scagliò all'attacco, e ancora una volta l'uomo riuscì a pararlo, ma il giovane schivò il contrattacco del padre e cercò di prenderlo alla sprovvista, ma Jecht non si fece cogliere impreparato, e con una ginocchiata fermò anche questo tentativo del figlio, e lo fece finire a terra ancora una volta.

«Per oggi basta così!» dichiarò il padre.

«Dove credi di andare, abbiamo appena iniziato!» replicò il figlio rialzandosi lentamente.

«Continuare è solo una perdita di tempo!» esclamò l’uomo

a quel punto il giovane si scagliò ancora una volta contro il padre, il quale questa volta non contrattaccò, ma si limitò a bloccare il colpo senza problemi.

«Vedi! Fino a quando hai la testa fra le nuvole non combinerai niente» disse Jecht, dopodiché lo scagliò a terra ancora una volta.

«Quand'è che imparerai che i problemi si affrontano direttamente, invece di stare a piangersi a dosso» lo rimproverò il padre.

«Ché vuoi dire?» domandò il il figlio.

«Se non risolvi il tuo problema, non riuscirai a sconfiggere ne me ne nessun altro, è inutile continuare a rimuginarci sopra, quando devi segnare vai diritto in porta, quindi vai al cuore del problema, altrimenti puoi anche evitare di rialzarti» dichiarò Jecht.

Tidus si mise a ridere, grazie al padre aveva capito, non serviva continuare a porsi domande sul comportamento di Yuna, doveva semplicemente parlarle. Così velocemente si alzò e corse via per cercarla.

 

«Era davvero necessario riempirlo di botte!» esclamò Rinoa, che assieme a Firion aveva assistito di nascosto a tutta la scena.

«Tu non lo conosci molto bene!, aveva solo bisogno di una tirata d'orecchi da parte del suo vecchio per reagire, non preoccuparti ha la pelle dura, in fondo e mio figlio» commentò Jecht prima di andarsene.

«Ti avevo detto che era una soluzione un po' drastica!» disse Firion.

«Alla faccia della soluzione drastica!» esclamò la ragazza.

«Tidus e Jecht hanno un rapporto un po' difficile» dichiarò lui.

«Mi auguro che almeno sia servito!» replicò Rinoa.

«Vedrai che andrà Tutto bene, ora torniamo dagli altri» suggerì Firion

«Spero tu abbia ragione!» fu la risposta di Rinoa mentre tornavano verso Torre.

 

Tidus cercò Yuna ovunque, la cercò anche alla spiaggia di Besaid, ma non era neanche li, dove poteva essere finita si domandò. In fine giunse in una nuova area, la fonte sacra del bosco di Macalania, Yuna era li che parlava con Terra.

Tidus aspettò che Terra se ne andasse, e poi raggiunse Yuna.

«Yuna!» Tidus la chiamò con voce squillante.

Yuna che non si era accorta della presenza del giovane fece un sobbalzo, lasciando cadere a terra l'oggetto che aveva fra le mani, quindi Tidus lo raccolse, e notò che era una sfera per le registrazioni.

«Dove l’hai trovata?» le domandò il giovane Blitzer .

«l’ho chiesta a Materia, avevo bisogno di qualcosa per fare delle riprese video» rispose lei.

«Vuoi dirmi che ti ha accontentata senza fare problemi» replicò lui.

«In effetti, non credevo che sarebbe stata così accondiscendente alla mia richiesta» commentò Yuna.

«Mi chiedo se forse in fondo in fondo non si senta un po' in colpa di averci convocato qui» disse il giovane.

«Non è che Materia inizia a starti simpatica!» esclamò lei.

«Chi quella, Stai scherzando!» fu la risposta di Tidus.

«Vuoi sapere cosa mi serviva vero!» disse Yuna.

«Non devi dirmelo se non vuoi, io avevo solo paura che tu avevi qualche problema, e che intendevi risolverlo da sola, senza chiedere il mio aiuto, Scusami!» commentò così lui.

«Io intendevo solo accumulare ricordi, ma avrei dovuto parlartene, quindi non c’è bisogno che ti scusi» dichiarò la ragazza.

«Cosa intendi per accumulare dei ricordi» chiese Tidus.

«Quando tutto sarà finito, torneremo nel nostro mondo, e non so se mai rivedremo gli amici che abbiamo conosciuto qui, quindi volevo portare con me un ricordo di ognuno di loro, non volevo tenertelo nascosto, ma farti una sorpresa al nostro ritorno a casa, sono io che ti devo chiedere scusa per averti fatto preoccupare» disse Yuna.

Tidus si avvicinò a lei, e la strinse in un tenero abbraccio, lui la guardava nei suoi bellissimi occhi, poi avvicinò le sue labbra a quelle di lei e la baciò, Yuna ricordava la prima volta che lei e Tidus si erano baciati, proprio alla fonte sacra.

«Yuna io ti starò accanto per sempre, qualunque cosa accada» disse lui dopo essersi separato dalle labbra di lei.

Yuna sorrideva, in quel momento era felice, averlo accanto in quel momento era tutto quello che desiderava.

Assieme i due lasciarono quel luogo pieno di ricordi per tornare dagli altri alla torre.

 

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3771302