Non tutti amano l'estate

di AntiFantasy
(/viewuser.php?uid=1050131)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo uno ***
Capitolo 2: *** Capitolo due ***
Capitolo 3: *** Capitolo tre ***
Capitolo 4: *** Capitolo quattro ***



Capitolo 1
*** Capitolo uno ***




    “SLENDERMAN!!!” Jeff the Killer si precipitò dentro casa, ansimante, sbattendo la porta dietro di sé ed appoggiandosi  ad essa di spalle. 
“Jeff?!” si sentì pronunciare dalla voce dell’essere. “Come cavolo hai fatto a entra…” 
Slenderman si bloccò di colpo non appena fu arrivato davanti al ragazzo. “Oh merda…”
La felpa di Jeff era zuppa d’acqua e stracciata in più punti, e la t-shirt nera sottostante era messa forse anche peggio, mentre i jeans erano stati all’apparenza risparmiati. 
“D-di nuovo…” mormorò il killer. 
“Cosa, Jeff? Cosa di nuovo?” chiese l’altro. Nel frattempo avevano fatto la loro comparsa anche Liu e Toby, paralizzati davanti a quello scempio.
“Lei…” rispose Jeff, abbracciandosi le gambe e iniziando a dondolare avanti e indietro. “Mi sono tuffato nel lago per salvarmi… voleva…” 
Affondò il viso nello spazio fra le ginocchia, non riuscendo a continuare.
“Lei?!” ripeté Slenderman. “Chiara?!”
Quel nome fece raggelare tutti i presenti, mentre la vittima annuiva disperatamente. 
“Toby… Che giorno è oggi…?” 
Toby alzò lo sguardo incerto verso la creatura senza volto. “Il…dieci di giugno…” 
“Oh no…”
 “E basta con questi oh!" Sbottò Liu. “Che diavolo succede?!” 
“Oggi chiudono le scuole.”
Jeff sollevò la testa, facendosi forza. “T-tre mesi di… caccia…” mugolò. 
Slenderman annuì. “Non abbiamo scampo.”
“Vuoi dire…che…” iniziò Toby. 
“…Che niente fermerà le fangirls per l’intera estate…?” terminò Liu.
Jeff tornò a dondolarsi, più insistentemente di prima. “È la fine, è la fine…”
Un “ah!” terrorizzato fece voltare tutti verso il fondo della stanza, dove Laughing Jack aveva fatto cadere le sue caramelle colorate per l’orrore e che erano ora sparse sul tappeto. 
“Vuoi dire che…”
Il pagliaccio venne interrotto bruscamente da Liu. “Sì, sì, vuol dire quello”
Slenderman fece schioccare in aria uno dei tentacoli che gli uscivano dalla schiena. “Silenzio, ora, state calmi” esordì, ma fu fatto tacere dal grido strozzato del killer bagnato fradicio. 
“Calmi?! Mi ha aggredito! Poteva prendermi!”
“Ha ragione!” esclamò Jack. “Ricordate, l’anno scorso, che è succes…”
“Sssh!” ringhiò seccamente Liu.
L’altro si zittò di colpo, accorgendosi in ritardo dell’errore commesso. 
Gli occhi di Jeff si spalancarono di colpo, mentre un’immagine saettava nella sua mente come una sequenza di un film. 
*Angolo della psicopatica* ^=^ Buondì a tutti i miei cari lettori! (Verso di grilli) Correggo: salve a tutti i poveri disperati incappati per errore nel mio "capolavoro". Prima che me lo chiediate nelle recensioni (perché è OVVIO che recensirete. Giusto?... Giusto?!) probabilmente tutti i capitoli saranno corti in questo modo, forse un pochino di più ma non sperate eccessivamente. Vi saluto, ora, anche perché il mio commento sta diventando più lungo del capitolo stesso. Zao Zao!

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Capitolo due ***


Jeff si chinò sulla figura che dormiva tranquillamente nel suo morbido letto. 

La scosse appena, quel che bastava per svegliarla, e accostò il proprio viso al suo, attendendo impaziente la sua reazione. 

La ragazzina aprì gli occhi, inizialmente confusa. 

“Shh…” sussurrò il killer “Go to…”

“…Sleep!!” strillò improvvisamente lei, lasciandolo sconvolto. “JEFFY!”  

Prima che il ragazzo potesse tentare una qualsiasi mossa si ritrovò a terra, con quella che doveva essere la sua vittima a inchiodarlo sul pavimento. 

“Adesso sei mio, piccolo folletto talpa birbone”  disse la ragazza con un ampio sorriso. 





“Jeff?” 

“Oh mio dio…oh mio dio…”

“Piantala, Toby!”

Jeff si riprese di botto al suono di alcune voci. Si drizzò a sedere, prendendosi la testa dolorante fra le mani.

“Sei vivo,  Jeff!” Toby fece per abbracciare il killer, che lo spinse indietro. 

“ E non mi toccare…” 

“Sii più gentile, fratellino” lo rimbeccò aspramente Liu. “Ci hai fatto prendere un colpo, sai?”

Toby annuì freneticamente. “Già! Credevo che fossi morto!”

“Lo sappiamo, Toby…” fece l’altro sollevando gli occhi al cielo. 

“Che... cosa mi è successo?” si intromise allora Jeff.

“Speravamo che ce lo dicessi tu” spiegò Slenderman, comparso dal nulla in quel momento. “Ad un certo punto hai smesso di reagire.”

“Ho…avuto un flashback” 

La creatura tentacolata annuì gravemente, intuendo su cosa. 

“Perché le fangirls ce l’hanno con te?”  chiese sconsolato Toby.

“Perché sono bellissimo, ovviamente” rispose Jeff con un gesto teatrale

“Davveeroo?!” fece ammirato il ragazzo

“Ahimè, davvero”  

“Oh, santo cielo…” sospirò Laughing Jack.

“Cerchiamo di essere seri” li riprese Slender. 

“Io sono serio” protestò il killer sfigurato, passandosi una mano fra gli scompigliati capelli corvini. “Non sono forse stupendo?”

“Mi avvalgo della facoltà di non rispondere” ribatté Jack. 

“Come, come?!” esclamò Jeff. “Vuoi insinuare…”

“Jeff…” cercò di dire Toby, venendo ignorato.

“Io sono bellissimo!” 

“Mmh-h…” lo provocò nuovamente il pagliaccio, ridendo di gusto all’espressione furiosa del killer. 

“Non fare così!” provava a contenerlo il povero Toby. “Hai ragione…sei bellissimo!”

Una frase. Gli occhi di tutti si puntarono su di lui; l’espressione di Jeff si trasformò in una sconvolta e caramella che stava succhiando Jack gli andò di traverso.

«Merda», pensò il ragazzo, pentendosi di quel che aveva detto, mentre una parte di lui lavorava disperatamente in cerca di scuse. 

“Oh…non penserete che io volessi dire…che…” biascicò incerto. “Non intendevo… Davvero non pensate male…” 

Jeff si allontanò leggermente, mentre Laughing tossiva per sputare la caramella. 

“T-Toby…?” fece Liu, semi scioccato.

“Non volevo dire questo!” 

“Quindi non credi che sia bello?!” chiese Jeff, avvicinandosi minaccioso.

“N-no…cioè, sì…no anzi io…” singhiozzò Toby.

A salvare Toby dal coltello di Jeff, Jeff dalla caramella sputata da Jack e Jack da Liu che inciampando gli stava finendo addosso ci pensò -ancora una volta- Slenderman, somministrando un ceffone al ragazzo, disarmando il killer e afferrando il fratello di questi  per la giacca; concludendo poi con l’usare la lama del coltello per deviare la traiettoria della caramella, che colpì il vetro di una finestra con un sonoro «plick».

“BASTA!” tuonò. “Zitti tutti, sciocchi!” 

“Ma io…” 

“Ascolta, uomo in smoking…”

“Veramente è colpa…”

“Io stavo zitto!”

“ZITTI!” I tentacoli frustarono contemporaneamente l’aria, producendo un sibilo che fece regnare un silenzio irreale in tutta la stanza.

Slender attese un momento, gustandosi la calma. 

“Bene. Ora seguitemi”

  

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Capitolo tre ***


Il salotto era riempito da personaggi di ogni genere. Al gruppetto di Slendy, Jeff, Jack, Toby e Liu si era aggiunto anche Eyeless Jack, creando una gran confusione di nomi.  
La creatura in smoking sedeva su una poltroncina troppo piccola per i suoi due metri e passa, mentre Laughing stava cercando di offrire un lecca-lecca all’altro Jack, il quale rifiutava scuotendo ripetutamente la testa. 
Liu stava appoggiato al muro, fissando a turno prima una minuscola macchietta di umidità sul soffitto e poi il fratello, a sua volta rannicchiato sul tappeto rosso scarlatto che copriva il pavimento scuro.
“La situazione è questa: Chiara vuole riprendersi il ragazzino.” Esordì Slender indicando con un tentacolo il killer. 
“Che intuito” commentò sarcastico lui, voltandosi verso la sedia dove giaceva la felpa ormai irriconoscibile
Se l’altro avesse avuto gli occhi lo avrebbe sicuramente guardato male. 
“Vi ho chiamati per sapere cosa pensate che sia meglio fare.” 
Ci fu un attimo di agitato silenzio, poi una mano si alzò timidamente. 
“Ma se cerca lui, non potrebbe esserci il rischio che ci trovi tutti?” chiese Toby.
“Ha senso” commentò Laughing Jack, subito seguito da Eyeless che annuiva. “Non è sicuro tenerlo con noi” 
Jeff si alzò, indignato. “Cosa?! Volete lasciarmi da solo?!”
“Jeff, non è un qualcosa di personale…” spiegò Jack (il pagliaccio).
Il secondo Jack annuì nuovamente, mormorando qualcosa. 
“Al diavolo, stupido puffo!” ringhiò aspro in risposta il killer sfigurato. 
“Propongo una votazione” disse qualcuno. 
“Va bene, allora. Chi è d’accordo sul fatto che tenerlo qui può essere un rischio alzi la mano” decise Slenderman.
La prima mano alzata fu quella di Laughing, seguita da quella di Eyeless, di Slenderman e infine di Toby. 
Per ultimo, a malincuore, votò anche Liu. 
“No… Liu, anche tu…” mormorò Jeff. 
“Mi spiace”, rispose semplicemente l’altro. 
“Beh, credo sia chiaro. Jeff…” iniziò Slender. 
Lo sguardo rabbioso lanciatogli dal ragazzo lo fece tacere. “Non finisce qui” ringhiò il killer. “Se mi succede qualcosa giuro che farete tutti una fine orribile” 
Toby rivolse un’occhiata ad Eyeless Jack, il quale rispose con una scrollata di spalle. 
“Come no…” fece l’altro Jack
“Mi stai sottovalutando, Ronald McDonald?” proseguì minaccioso il ragazzo, serrando il pugno attorno al manico del coltello.
“Perché dovrei? Oh, magari perché hai quattordici anni?” 
Sedici!" ribatté Jeff. "Almeno io non ho un piumino rosa sulle spalle" 
“Dove lo vedi il rosa, poppante?! Sono in bianco e nero!” 
“Ma prima era rosa!” 
“Dimostramelo, Goffredo Alano Boschi!”  strepitò Jack, saltellando insistentemente sul posto.
“Come mi hai chiamato?!” 
“Hai sentito benissimo, stupida cavalla!” 
“Stupida…cavalla?!”
Prima che uno dei due potesse aggiungere altro, la guancia di Jeff venne sonoramente raggiunta da un poderoso schiaffone. 
“Fatela finita!” intimò Liu.
“Ah, picchi me?!” fece il fratello, ricevendo in risposta un altro colpo. “Ehi! Che problemi hai?”
“Sta zitto, Jeff” rispose seccamente l’altro. ”Piantala"
“Perfetto” concluse Jeff. “Tu sarai il primo nella mia lista di morte, stanotte”
Dopo aver pronunciato la sua affermazione il ragazzo uscì, non prima però di aver afferrato la manica della sua felpa e di aver lanciato un’ultima occhiata carica d'odio al salotto scarlatto. Poi si allontanò senza richiudere la porta, lasciandosi seguire dai loro sguardi fino a scomparire dietro a un muretto. 

Toby rivolse un occhio verso Liu.
“Ma diceva davvero?” chiese intimorito.
“Uhm… “ fece lui. “Credo di sì”




Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Capitolo quattro ***


Jeff calciò una lattina vuota, spedendola ad un paio di metri di distanza. 
Si diresse verso i cassonetti, il punto più sicuro per uno come lui, e si accoccolò a terra nell'unico punto privo di rifiuti. Si calcò bene in testa il cappuccio della felpa, in modo da nascondersi ulteriormente, poi chiuse gli occhi maledicendo ogni sorta di essere presente sulla Terra, in particolare Liu. 
«Come avrò fatto a non ammazzarlo quella sera…?” si chiese, prima di sprofondare in un sonno profondo. 
Poteva permetterselo, tanto chi mai a quell’ora della notte poteva recarsi ai cassonetti di un quartiere tanto malfamato? 

Si svegliò piuttosto presto, con il calore di un raggio di sole a disturbarlo. 
Quanto odiasse l’estate, soltanto il cielo poteva saperlo. 
Si stava stiracchiando pigramente, incerto se alzarsi davvero o restare sdraiato su quell'asfalto tanto comodo, quando la sua mano sfiorò una scatola di cartone.
Sul momento pensò che si trattasse di un semplice scarto, considerato dove aveva appena passato la notte, ma quando aprì gli occhi si rese conto di aver sbagliato.
Nessuno avrebbe buttato un’intera scatola di cioccolatini perfettamente integra. 
Jeff controllò se fossero scaduti, diffidente. 
Non lo erano affatto, ma in compenso notò un piccolo bigliettino azzurro accuratamente piegato e appiccicato con un pezzo di scotch al lato della scatola. Lo staccò con delicatezza, ormai preso dalla curiosità, e lo aprì. 
Ne fuoriuscì un microscopico cuoricino di carta, forse un coriandolo o roba del genere, assieme a una breve dedica scritta in un rosa confetto. 
“Mangiali pensando all'amore infinito che provo per il mio piccolo folletto talpa birbone. 
P.S. Come fai a dormire senza palpebre?”
Jeff trasalì. 
“Cazzo…” 

Laughing ed Eyeless schizzarono al piano inferiore alla velocità del suono. 
“Sleeeeeendyyyyy!” strillò il pagliaccio, facendo svolazzare il piumino nero (o rosa, a detta di Jeff) che portava sulle spalle.
La creatura senza volto accorse, innervosita. 
“Cosa? Cosa vuoi?”
“Liu è sparito” 
“Piantala con queste stronzate, clown” 
“Non sono stronzate” ribatté  Jack, allungandogli un biglietto azzurro “Abbiamo trovato questo in camera sua” 
Slender gli strappò il pezzo di carta dalle mani, leggendo velocemente. 
“Consegnate Jeffy o mi dovrò accontentare di suo fratello”, queste erano le parole, scritte in un nauseante color rosa.
“Se è uno dei tuoi scherzi ti assicuro che…” iniziò la creatura. 
“Non sto scherzando” affermò il pagliaccio. Eyeless si affrettò a confermare  annuendo  ripetutamente.
“Voi pensate…” 
“È una certezza. Lei sa dove siamo”


Jeff fissò stravolto il biglietto che stringeva fra le dita, in preda a un tremendo senso di ansia. 
Per un attimo il suo pensiero volò a Liu e agli altri. 
Già, sperò vivamente che un fulmine li colpisse tutti. 
Come avevano potuto pensare di lasciarlo là fuori con quella psicopatica in giro?!
Si mise in tasca il pezzo di carta azzurra, per poi riflettere sul da farsi con il dono.
Scartò subito l’idea che potessero essere avvelenati: quella non lo avrebbe mai fatto fuori, e la plastica che ricopriva la confezione era ancora intatta. Nessuno la aveva toccata.  
Allora…magari…
Afferrò l’intera scatola, sventrandola e cacciandosi in bocca una manciata di cioccolatini, gustandosi il dolce del loro sapore. 
Al diavolo chi glieli aveva portati, sprecare dei dolci andava contro ogni morale.



Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3771379