You will be in my heart di Ivy001 (/viewuser.php?uid=1071053)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1 CAPITOLO ***
Capitolo 2: *** 2 CAPITOLO ***
Capitolo 3: *** 3 CAPITOLO ***
Capitolo 4: *** 4 CAPITOLO ***
Capitolo 5: *** 5 CAPITOLO ***
Capitolo 6: *** 6 CAPITOLO ***
Capitolo 7: *** 7 CAPITOLO ***
Capitolo 8: *** 8 CAPITOLO ***
Capitolo 9: *** 9 CAPITOLO ***
Capitolo 10: *** 10 CAPITOLO ***
Capitolo 11: *** 11 CAPITOLO ***
Capitolo 12: *** 12 CAPITOLO ***
Capitolo 13: *** 13 CAPITOLO ***
Capitolo 14: *** 14 CAPITOLO ***
Capitolo 15: *** 15 CAPITOLO ***
Capitolo 16: *** 16 CAPITOLO ( THE END) ***
Capitolo 1 *** 1 CAPITOLO ***
Ciao a tutte. Spero vi
piaccia questa nuova fanfiction. Io avevo un vecchio account dove mi
chiamavo Evy91. Ne ho creato uno nuovo. Quindi questa è la
mia prima storia con questo nuovo account. Buona lettura a tutte.
Quanto può unire
due persone che si
amano l'arrivo di un figlio? E quanto può invece
allontanarli un
evento tragico, come la perdita del sangue del loro sangue?
Quanto può
cambiare la loro vita
sapere che non lo vedranno più, che è sparito nel
nulla?
E così ci si
ritrova non più a vivere
ma a sopravvivere unicamente per evitare altro dolore agli altri.
Ciò che
accadrà ad Anna e Kristoff ha
dell'inspiegabile.
Ma per arrivare a quel
momento, vale la
pena raccontare i mesi e gli anni che seguirono la famosa estate
gelata, quella che ha visto Elsa palesare i suoi poteri e rivelare
l'identità che ha dovuto tenere celata troppo a lungo.
…........................
5 mesi dopo la famosa estate
“Mia amata gente,
ascoltate. Presto
la principessa Anna, mia sorella, sposerà Kristoff
Bjorgmann, un
giovane di sani principi e dal cuore nobile. La cerimonia si
terrà
nella nostra chiesa e apriremo le porte a tutti, per poter
festeggiare con voi la gioia di questa unione” - comunica
Elsa al
suo popolo.
Da quel momento in poi,
Arendelle
intera si rallegra di un evento così importante e seguiranno
mesi di
serenità e prosperità in tutto il regno.
Anna riceve da sua sorella
un abito
mozzafiato, oltre che la possibilità di trasferirsi a corte
con il
consorte.
Due mesi dopo l'annuncio, i
due
innamorati si promettono amore eterno, tra lacrime di commozione e
lunghi applausi.
“Ti
amo” - sussurra Kristoff alla
sua donna, durante la loro prima notte da marito e moglie.
“Anche io ti
amo”- risponde Anna,
prima di baciare il suo coniuge e concedersi a lui totalmente.
L'attesa dell'erede viene
vissuta con
ansia da tutti. Ci si aspetta che a breve arriverà il
comunicato
ufficiale. Ma nulla. Nonostante i tentativi degli sposi, la
principessa non riesce a rimanere incinta.
Passa un anno dal loro
matrimonio e
ormai tutti si sono arresi e la speranza di vedere Anna con il
pancione svanisce.
Ma Bjorgmann non demorde.
“Avremo un
bambino. Te lo prometto
amore mio” - la consola lui, vedendola afflitta.
“Mi dispiace
così tanto, Kristoff.
Non sono in grado di fare nulla. Neanche di darti un figlio. Mia
sorella Elsa è la regina, ha poteri enormi, e
capacità fuori dal
normale. Ed io invece sono una nullità”
Ormai Anna è
abbattuta. Sente di
essere solo un intralcio alla sorella e al marito.
“Non dire
stupidate. Tu sei la
persona più speciale del mondo. La tua
sensibilità, il tuo essere
dolce e determinata, ma anche goffa, mi ha fatto perdere la testa.
Hai carattere ed una forza che neppure immagini. Abbi fiducia...e il
nostro sogno diventerà realtà” - la
bacia poi lui.
La fanciulla non ha mai
visto il marito
tanto determinato in qualcosa. È come se lui avesse la
certezza che
presto avrebbero messo al mondo un bambino tutto loro.
Ma come può il
montanaro esserne tanto
convinto?
E infatti, quando non
c'è più
aspettativa sulla gravidanza, la principessa comincia a soffrire di
nausea e giramenti di testa.
Basta poco per appurare che
Anna è in
dolce attesa.
“Sono
incinta” - rivela la ragazza
alla regina che, con le lacrime agli occhi, esulta e dà
immediatamente l'annuncio al suo popolo.
Kristoff e Anna diventano
genitori di
una bambina bellissima, dai capelli biondissimi, esattamente uguali a
quelli del padre, ma con gli occhi e le lentiggini della sua mamma.
Nata di sera, illuminata
dalla luce
della luna, la piccina viene chiamata esattamente Luna.
Tutto il regno è
in festa.
La principessina amata
dalla gente
diventa l'orgoglio di zia Elsa che decide di realizzare un monumento
in suo onore. L'immagine di una luna enorme dalla quale, grazie alla
magia, fuoriesce dell'acqua.
“Una fontana a
forma di luna è
un'idea innovativa, cognata” - sostiene Kristoff, ammirando
dal
balcone della sua camera, l'opera ormai completa.
“E' il minimo per
la mia nipotina”
- sorride la regina, entusiasta.
Da quel momento in poi,
ogni compleanno
della piccina, si accende la fontana lunare e i cancelli vengono
spalancati. Per di più vengono realizzati dei quadri proprio
per
celebrarla.
Finalmente c'è
gioia e serenità ad
Arendelle. Tutto sa di allegria.
Peccato che la
felicità sta per
lasciare il passo ad una tragedia immane.
E' Olaf a dare una
comunicazione
sconvolgente ai reali, una mattina estiva.
Correndo nel palazzo,
disperato, il
pupazzo di neve raggiunge la sala del trono dove chiacchierano Elsa,
la sorella e il cognato.
“Che succede?
Cosa sono queste
grida?” - domanda la regina all'amico magico.
“Non trovo
più Luna!” - spiega
lui.
“Che significa
non la trovi più? E'
nella sua camera” - precisa Anna.
“Ho cercato
ovunque. Anche in piazza.
Volevo giocare con lei ma nessuno l'ha vista”
Quelle parole mettono in
allarme
Kristoff che senza pronunciarsi lascia,correndo,la sala.
“Amore, dove vai?
Aspettami” - Anna
tenta di raggiungerlo ma invano.
“Forse stiamo
prendendo troppo sul
serio la faccenda. Magari Olaf non l'ha trovata e la bambina
è
andata a fare una passeggiata con Sven” - Elsa tenta di
tranquillizzare la sorella minore.
Purtroppo ad Anna
è bastato vedere lo
sconcerto sul volto del coniuge per preoccuparsi oltre misura.
“Andiamo sulla
montagna, ti prego.
Acceleriamo le ricerche usando la tua magia. Per favore” - la
supplica subito dopo.
E così la
regnante acconsente,
nonostante creda che quella è una esagerazione.
Peccato non sia
così! Presto si
ricrede, cedendo al panico anche essa.
Luna è scomparsa
e la notizia
raggiunge il paese che si spaventa. Le madri impediscono,addirittura,
ai loro figli di uscire di casa. C'è chi crede ci sia un
rapitore di
bambini o peggio.
Possibile che una nobile
possa essere
svanita senza dare nell'occhio, visto l'abbigliamento reale?
È
questo il pensiero di molta gente.
“Nessuno ha visto
niente” -
comunica l'ennesima guardia ad Elsa, una volta rientrati tutti a
palazzo.
Sono trascorse molte ore e
della
piccina nessuna traccia.
Ma la regnante non si
arrende. Ordina
ai suoi soldati di cercare ovunque. Nessuno dormirà sereno
fino a
quando la nipote non sarà a casa sana e salva.
Il destino però
è, a volte, beffardo.
I nobili di Arendelle trascorreranno molte notti turbolente. I giorni
diventeranno settimane, le settimane diventeranno mesi e i mesi si
trasformeranno rapidamente in anni.
Anni duri e dolorosi per
una coppia che
desiderava solo un figlio da amare e crescere. E invece sarà
quello
il momento in cui Anna e Kristoff vedranno distruggersi tutti i loro
sogni e metterà in discussione il loro sentimento.
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Capitolo 2 *** 2 CAPITOLO ***
Dal giorno della sparizione
di Luna,
sono trascorsi dieci lunghissimi e dolorosissimi anni.
Arendelle non è
più quella di un
tempo. I cancelli di palazzo sono stati di nuovo chiusi e la tensione
vissuta al suo interno è addirittura più alta di
quella che seguì
la morte di re Agnarr e della regina Idunn.
Kristoff ormai passa le sue
giornate in
montagna, assieme al fidato e ormai anziano Sven, evitando i contatti
con Anna, la quale, a sua volta, è chiusa in se stessa e ha
dimenticato cosa significa sorridere.
Elsa ha provato ad
avvicinarsi a sua
sorella, dandole conforto e permettendole di sfogarsi. Purtroppo non
ha ottenuto alcun riscontro positivo. Così ha deciso di
limitarsi a
regnare e a trascorrere ore ed ore nella sala del trono, lontana da
tutti, sola nella sua disperazione e nel suo dolore.
Fortunatamente ora sa
controllare i
suoi poteri, altrimenti si sarebbe verificata una disgrazia
ingestibile ad Arendelle.
Nessuno, tuttavia, ha
dimenticato la
piccola Luna. La principessina dai capelli biondi e gli occhioni
verdi, sempre sorridente, che canticchiava per le strade del regno,
affiancata dall'amico Olaf, il compagno di avventure e suo
confidente.
Anche il pupazzo di neve,
distrutto per
quanto accaduto, ha chiesto alla regina di smettere di esistere,
perché non riusciva a sopportare tanta sofferenza.
Ma cosa può mai
essere accaduto a
quella bambina di cinque anni, quel dannato giorno?
I trolls sono stati
consultati anni
addietro da Anna per avere un aiuto magico. Peccato che
Granpapà non
è stato in grado di intervenire.
Ecco, però, che
tutto sta per
cambiare... di nuovo!
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“Siamo
arrivati,Ursula! Benvenuta ad
Arendelle” - esclama un giovane dai capelli di un biondo
talmente
chiaro da sembrare bianco, e dalla carnagione cerea, indicando una
piccola casetta malmessa.
“Jack, sicuro che
qui staremo bene?”
- chiede una ragazzina, perplessa dalla costruzione dove
dovrà
vivere.
“Sicurissimo,
sorellina! Non farti
ingannare dall'apparenza. La aggiusteremo” - precisa lui,
caricando
un sacco pieno di roba sulle spalle.
“Se lo dici
tu” - replica lei,
rassegnata, seguendo il fratello maggiore.
L'abitazione non
è granché, ma la
giovane fanciulla ha già deciso come abbellirla.
“Prima
però ci tocca riparare il
tetto. Ci penso io” - sostiene Jack, lasciando poi sola
Ursula in
casa, la quale, guardandosi attorno, capisce che Arendelle ha
qualcosa di speciale.
“Scommetto che
qui la mia vita
cambierà”- sogna lei, affacciandosi ad una
finestra.
Mentre il fratello lavora
all'esterno
della casetta, la minore prepara la cena, canticchiando e ballando
come è solita fare.
Ha una voce talmente bella
che
chiunque, anche se lontano, ne rimaneva estasiato.
“Lo senti anche
tu Sven?” - domanda
Kristoff all'amica renna.
“Questo canto
è così... così...
familiare” - riflette il montanaro che si incammina seguendo
quel
suono delicato.
Giunge proprio davanti casa
dei due
fratelli, neo arrivati.
Jack ha appena terminato
una
riparazione al tetto. Quando nota lo straniero sbirciare dalla
finestra della sua abitazione gli urla contro - “ Hey, tu!
Che
vuoi? Chi sei? Non ti hanno insegnato che nelle proprietà
altrui non
si spia?”
Bjorgmann sobbalza
trovandosi il tipo a
pochi centimetri di distanza.
“Scusami, sono
rimasto colpito dalla
voce di qualcuno” - spiega Kristoff.
“Mia sorella ama
cantare. Non ha il
permesso, per caso?”
“No, no
assolutamente. Scusami non
volevo sembrarti invadente. Per farmi perdonare vi invito a casa mia
per cena” - gli porge una mano in segno di amicizia.
Jack lo fissa stranito.
Come mai quello
sconosciuto ha un comportamento così strano?
Meglio evitare, potrebbe
essere un
malvivente. Pensa tra sé e sé il neo arrivato.
“Ehm, ti perdono
ma non è un
problema. Guarda io e mia sorella abbiamo già
preparato” - fa per
entrare in casa, quando giunge Ursula, proprio in quel preciso
istante.
“Tutto
bene?” - domanda. Nota
subito la presenza del montanaro.
“E lui chi
è?” - chiede confusa al
fratello.
Kristoff rimane in
silenzio, fissando
gli occhi della ragazzina davanti a sé.
“Nessuno, Ursula.
Entra dentro” -
la spinge per evitare contatto con l'estraneo.
“Scusate, forse
abbiamo cominciato
con il piede sbagliato. Io sono il principe di Arendelle. Volevo
invitarvi a palazzo”
Jack, ormai chiusosi in
casa con
Ursula, alza gli occhi al cielo.
“Hai sentito che
ha detto? È un
principe” - si elettrizza la fanciulla.
“Mah...
pagliacciate. Hai visto come
è vestito? Sarà un pazzo. Meglio non dargli
confidenza. Se dovesse
tornare, non farlo entrare. Capito?”- la raccomanda.
Bjorgmann, rimasto
folgorato dalla
ragazzina, pensa a lei durante il tragitto verso il castello.
Quella straniera ha
qualcosa di
familiare e la sua stessa voce, tanto dolce e soave, ricorda
vagamente quella di Anna.
“Come
è andata oggi?” - chiede la
principessa di Arendelle al marito, una volta da soli in camera.
Kristoff non risponde,
preso dai suoi
pensieri.
“Grazie per la
considerazione!” -
replica lei, irritata.
“Eh? Hai detto
qualcosa?” -
risponde il montanaro, tornato con i piedi per terra.
“Non
può andare avanti così. Non mi
calcoli più. Sono invisibile e sai che ti dico? Vado a
dormire nella
camera qui affianco” - arrabbiata, Anna si alza dal letto e
si
avvia verso la porta.
Il coniuge la ferma giusto
in tempo per
esternarle quello che lo turba da ore.
“Ascoltami. Stavo
pensando a
qualcuno, ecco perché non ti ho ascoltata... ecco la
verità è che
prima ho visto una ragazza. Bellissima, dai capelli lunghi e biondi.
Cantava come un usignolo e aveva due occhi magnetici...” -
mentre
racconta, riceve una sberla in pieno volto dalla moglie.
“Stai provando a
dirmi che ti piace
un'altra? ” - con le lacrime agli occhi la nobile va via,
delusa
dal marito e pronta a mettere la parola fine alla loro storia.
“Aspetta, Anna
non è come pensi” -
le urla dietro.
Le va incontro,
afferrandole un braccio
e costringendola a voltarsi verso di lui. E quando pronuncia tali
parole, la donna impallidisce - “Credo che questa ragazza sia
Luna”
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Capitolo 3 *** 3 CAPITOLO ***
Anna non si pronuncia;
rimane in
silenzio, con lo sguardo perso nel vuoto, mentre le lacrime scendono
violente sulle sue gote, bagnandole il viso.
Kristoff le racconta quanto
vissuto ore
prima e quelli che sono i suoi presentimenti.
E proprio quando le chiede
un'opinione
in merito, la principessa si limita ad alzare lo sguardo e a
aggrottare le sopracciglia.
“Smettila di dire
stupidaggini. Sono
passati dieci anni. Luna non tornerà mai più. Hai
capito?” - gli
urla addosso la sofferenza che ha dentro e quella che si è
rivelata
essere la triste realtà, che la testa ha dovuto accettare
per
sopravvivenza. Poi si volta, dandogli le spalle e si incammina verso
la camera da letto.
Bjorgman la fissa mentre si
allontana,
intuendo che ormai c'è solamente rassegnazione in sua
moglie.
Un duro colpo per un padre
speranzoso.
Con un nodo alla gola, il montanaro si dirige in una stanza in
particolare. Quella che da un decennio frequenta spesso durante la
notte. La sala dei quadri.
È lì
che Elsa ha ordinato che le
rappresentazioni pittoriche di Luna venissero posizionate, lontano
dalla vista di sua sorella, così da evitarle altro dolore.
Non immagina, invece, che
suo cognato
rimane ore ed ore in piedi davanti a quelle immagini,osservandole
quasi ossessivamente.
“Amore mio, ti
troverò. Fosse
l'ultima cosa che faccio in questa vita. Lo devo a te, lo devo alla
tua mamma, lo devo ad Elsa. Lo devo al mio cuore che sta soffrendo le
pene dell'inferno” - singhiozza, accarezzando teneramente il
quadro
del quinto compleanno di Luna. L'ultimo prima della sua scomparsa.
Ha deciso di non
arrendersi. Il giorno
seguente sarebbe tornato dai due stranieri. Li avrebbe osservati da
lontano, scrutandone ogni gesto.
La ragazzina giunta ad
Arendelle,
chissà per quale ragione, sarebbe stata la chiave della sua
serenità.
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“Buongiorno
fratellone. La colazione
è pronta. Sbrigati, c'è molto da fare”
- esclama raggiante
Ursula, scuotendo Jack dal letto.
“Ma è
sorto il sole? Non sarà
troppo presto?” - brontola, nascondendo la testa sotto il
cuscino.
“Pigrone, sbaglio
o volevi trovare un
lavoro qui?” - domanda lei, pettinandosi i capelli.
“Ok, ok.
Eccomi” - si rassegna il
giovane e seppure con fatica si alza.
Solitamente le loro
mattinate iniziano
in quel modo: Ursula che saltella e canticchia per casa e suo
fratello che sbadiglia ogni due per tre.
Non sospettano affatto che
qualcuno,
nascosto tra un albero e qualche cespuglio, spia ogni loro mossa.
“Sven, zitto e
fermo o rischiamo che
ci scoprono” - sussurra Kristoff alla renna, rimproverandola.
“Non guardarmi
così, amico. Pensi
anche tu che io sia impazzito ed esageri?”
e lo sguardo di Sven
è un chiaro SI.
“Abbiate fiducia
in me qualche volta.
Se dovessi mai sbagliare, saprò farmi perdonare”
La conversazione, ovvero il
monologo,
tra i due viene interrotto dall'uscita di Ursula dall'abitazione.
“Eccola”
- esclama il montanaro,
indicando la fanciulla all'amico.
La renna emette uno strano
verso, come
di sorpresa e di incredulità.
“Ho ragione,
vero? Anche se a
distanza di dieci anni è rimasta uguale a come
era” - sostiene,
felice di aver ottenuto l'appoggio di Sven.
“Se solo Anna la
vedesse, mi crederebbe. Invece pensa che io sia fuori di
testa”
rimane in silenzio ad
osservare la
straniera che, mentre canticchia qualcosa, riempie un secchio con
l'acqua del pozzo davanti casa.
“E'
bellissima...non c'è dubbio che
sia lei” - sostiene ancora Kristoff, con occhi lucidi.
Jack esce proprio in quel
momento e dà
ordine alla sorella di non allontanarsi ed attendere lì il
suo
rientro.
Una volta allontanato
l'ostacolo
maggiore, Bjorgmann può agire senza rischiare la pelle.
Approfitta
del fatto che Ursula, alle prese con un secchio d'acqua molto
pesante, fatica a sollevarlo da terra.
“Aspetta ti aiuto
io” - le va
incontro, correndo. Sembra proprio non vedesse l'ora di entrare in
scena.
“Ehm... ce la
faccio non si
preoccupi” - la giovane si pone subito sulla difensiva. Con
tutta
la forza che ha in corpo solleva il recipiente e con lo sguardo basso
si dirige verso l'abitazione.
“Non devi
spaventarti. Io volevo solo
darti una mano. Credimi” - cerca di rassicurarla.
“Grazie, ora
vado. Arrivederci” -
si dilegua in un battibaleno.
La ragazzina ha
riconosciuto Kristoff,
ovvero il tipo che la sera precedente spiava dalla finestra.
Adesso ha paura di un
estraneo
ossessionato che la tormenta.
Deve parlarne con Jack e
infatti,
appena il fratello rientra, le racconta l'accaduto.
“Se si permette
ad avvicinarsi ancora
una volta, non rispondo di me” - si altera il maggiore,
sbattendo
il pugno sul tavolo.
“Ora calmati
però. Se dovesse
tornare...”
“Mi
troverà ad attenderlo. Prendo
anche un bastone se dovesse servire”
“No! Sei
impazzito. Non voglio che ti
azzuffi con qualcuno” - sostiene Ursula.
“Le parole con
questi tipi non
bastano” - spiega lui.
---------------------------------
Kristoff fa rientro a
palazzo verso ora
di pranzo.
Elsa è
già a tavola e alla sua destra
siede Anna.
“Eccoti
finalmente. Che fine hai
fatto? Sei sparito da stamattina presto” - domanda la regina
turbata.
“Lascia stare,
cognata. Avevo una
cosa importante da fare.” - sostiene prendendo posto.
“L'importante
è che sei qui e che
possiamo cominciare a mangiare. Dopo ho un incontro importante e non
posso far attendere i miei alleati finanziari” - spiega.
E così nel
massimo silenzio consumano
il loro cibo.
Elsa ha capito che
c'è qualcosa che i
due coniugi tengono segreto. L'ennesima lite, pensa lei. Vuole,
tuttavia, capirne di più.
Interroga il montanaro,
subito dopo il
pranzo, quando Anna è in biblioteca per una lettura
rilassante.
“Seguimi nella
sala del trono” -
ordina lei, seguita a ruota dal cognato.
Una volta da soli, Kristoff
rivela alla
regina i suoi pensieri e le sue idee.
Impossibile non rimanere di
sasso
davanti a tali parole.
“Anche Sven l'ha
vista e ora mi
crede” - aggiunge lui.
“Ah bene dobbiamo
affidarci a quello
che vede una renna” - afferma la donna, alzando gli occhi al
cielo.
“Se vieni con me,
te la mostro. Avrai
anche tu la prova di quanto ti sto raccontando”
Elsa, titubante all'inizio,
accetta a
una sola condizione - “Non diremo nulla ad Anna. Si
arrabbierebbe
sicuramente se venisse a sapere che ti ho assecondato”
“Promesso”
- poi i due si stringono
la mano e si danno appuntamento alla fontana lunare, al termine della
riunione della regnante.
---------------------------------
“Eccoci. La casa
è quella lì” -
spiega Bjorgmann alla regina indicando l'abitazione qualche metro
più
avanti.
“Entro solo io,
sia chiaro, cognato!
Non farmi pentire di essere venuta fin qui” - precisa Elsa.
“Farò
come dici. Anche perché la
ragazza non è molto serena quando mi vede”
“Nessuno sarebbe
sereno vedendo uno
straniero che ti osserva ad ogni ora del giorno e della
notte” -
puntualizza lei.
Poi ordina a Kristoff di
nascondersi e
lei si avvicina alla porta. Dà un colpo, poi due, poi tre
fino a
quando sente la voce di qualcuno all'interno che urla -
“Arrivo”
La nobile respira
profondamente,
facendosi forza.
Sente che qualcosa sta per
cambiare
nella sua vita.
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Capitolo 4 *** 4 CAPITOLO ***
Ad aprire la porta
è il padrone di
casa, il quale sobbalza trovandosi davanti una donna dalla bellezza
incredibile.
“Ehm, salve. Ha
bisogno di qualcosa?”
- le domanda imbarazzato.
“Salve, sono la
regina di Arendelle”
- spiega Elsa.
Stavolta Jack non dubita
sia vero.
L'abbigliamento è proprio regale e lo stesso vale per il
portamento.
Appena udite tali parole si
inginocchia
al cospetto della sovrana e la invita ad entrare.
La donna, soddisfatta
dell'educazione e
del rispetto dello straniero, varca l'uscio.
“Chiedo scusa se
le sembrerò
scorretto, ma come mai è venuta fin qui? A quest'ora tarda
poi”
“Volevo conoscere
i nuovi abitanti di
Arendelle. Mio cognato ha detto di avervi visti ieri ed è
mia
abitudine recarmi nelle case della mia gente per accoglierle nel
migliore dei modi” - spiega lei.
“Wow. La
ringrazio maestà” - si
inchina di nuovo, poi fa segno alla nobile di prendere posto al
tavolo.
“So che il posto
non è degno di una
nobildonna come lei, però come segno di ringraziamento per
esservi
recata qui, vorrei offrirle qualcosa” - prende del pane, quel
poco
che ha e lo serve ad Elsa.
La regina è
lusingata e apprezza il
buon cuore dello sconosciuto.
Non sempre chi è
povero, offre quel
poco che possiede a chi invece è ricco.
A quel punto si guarda
attorno cercando
la ragazza di cui parlava Kristoff.
“Siete
solo?” - chiede allora lei.
“Con mia sorella
minore. A proposito,
maestà il mio nome è Jack Frost” - le
bacia la mano.
In quel momento Elsa
avverte una strana
vibrazione e l'incontro dei suoi occhi con quelli del neo arrivato le
tocca direttamente il cuore.
Sente le gote molto calde,
e le mani
iniziano addirittura a sudarle.
Strano per una che
controlla il freddo
e il gelo!
Quando compare una figura
dietro Jack
Frost, Elsa alza lo sguardo e rimane di sasso.
“Lei è
Ursula” - afferma il
giovane, presentando la biondissima ragazza che, confusa da quella
sconosciuta presenza, chiede spiegazioni al fratello.
“E' la regina di
Arendelle. E' qui
per accoglierci nel suo regno” - le spiega.
“La ringrazio di
cuore, altezza”-
l'inchino di Ursula è molto raffinato e che dire della sua
postura,
così tipicamente principesca.
I lineamenti del viso sono
esattamente
come quelli di Luna e più Elsa osserva la fanciulla
più trova in
lei delle somiglianze con Anna.
“Io sono Elsa di
Arendelle” - si
presenta sperando che il suo nome possa scuotere la ragazza.
Ma non accade nulla.
“Come mai mi
fissate così?” -
domanda poi la giovane, sentendosi osservata con minuzia dalla
nobile.
“Ehm, scusami
ma... mi ricordi
tantissimo una persona che non vedo da molti anni “ - precisa
la
regnante.
“Ah si? Strano.
Io non sono mai
venuta qui e non ho parenti che mi somigliano”- risponde la
minore.
Successivamente si rivolge al fratello - “Forse nostra madre
era
simile a me?” - gli chiede.
Frost, tuttavia, non le
dà retta e
cambia argomento - “Capita di confondere la gente. A
proposito,
vostra altezza, prima parlavate di vostro cognato. Non sarà
mica un
omaccione grande e grosso vestito da montanaro che si aggira assieme
ad una renna?”
La descrizione di Kristoff
è quasi
comica, tanto che Elsa stessa ride contenendosi e annuisce -
“Si, è
proprio lui. Se non vi dispiace mi ha accompagnato ed è qui
fuori...”
“Jack, fallo
entrare” - afferma la
fanciulla.
“Se posso
chiederle un favore,
maestà, potrebbe controllare il suo parente? Sono due giorni
che ci
spia” - sostiene Frost, aprendo poi la porta e facendo segno
a
Bjorgmann di raggiungerlo.
“Prenderò
provvedimenti, tranquilli”
- sorride lei.
Kristoff raggiunta la
cognata, poggia
lo sguardo su Ursula. Sono molto vicini ora e può appurare
che la
ragazza somiglia in maniera esagerata ad Anna.
Così,
avvicinandosi all'orecchio della
sovrana, le sussurra - “Sono due gocce d'acqua, vero? Ora mi
credi?”
Elsa annuisce. Trascorrono
entrambi la
serata lì tra una chiacchiera e un'altra. Bjorgmann
conquista subito
Ursula, con la sua simpatia, mentre Frost non riesce a non guardare
la regina in tutta la sua bellezza. Particolare colto a pieno dalla
sorella minore.
Una volta congedati gli
ospiti, la
fanciulla, infatti, esclama - “Ti sei preso una bella cotta
per la
nostra sovrana!”
“Ma che
dici?” - replica lui,
arrossendo.
“Dai non mentire,
fratellone. Ti si
legge in faccia. Se non ci fossimo stati io e Kristoff, l'avresti
baciata senza pensarci su due secondi” - lo prende in giro.
I fratelli trascorrono il
resto della
serata in allegria, felici di aver scoperto due nuove persone, con la
speranza che sia solo l'inizio di una nuova e stupefacente vita ad
Arendelle.
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“Non hai parlato
durante tutto il
tragitto, ti ha sconvolta vedere Ursula?” - domanda il
montanaro,
una volta giunti a palazzo.
“Si, ti giuro che
mai avrei scommesso
che potessero somigliare tanto” - Elsa è ancora
incredula.
“La cosa strana
è che lei non sembra
ricordarsi di noi” - riflette Kristoff.
“La situazione
è complicata,
cognato. O quella ragazza non è chi crediamo noi ed
è soltanto
molto somigliante a Luna, oppure le è successo qualcosa di
tanto
grave da cancellarle i ricordi”
“Solo la magia
può aver fatto quel
danno!” - sostiene Bjorgmann - “Come possiamo
avvicinarli a noi
per scoprire la verità?”
“Ho un'idea. Jack
diceva di essere
alla ricerca di un lavoro. Lo assumeremo a palazzo e si trasferiranno
qui. In questo modo anche Anna avrà modo di conoscere quella
ragazza
e chissà, magari, tornerà la mia adorata e
allegra sorellina,
quella di un tempo”
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Capitolo 5 *** 5 CAPITOLO ***
Quella notte sia Kristoff
che Elsa
prendono sonno difficilmente. Entrambi pensano e ripensano
all'incontro con la ragazza dai capelli biondissimi e gli occhi
grandi e luminosi.
Ursula è
diventata il pensiero fisso
dei nobili di Arendelle.
Ma a quanto parte, la
serata trascorsa
in compagnia è rimasta impressa anche nella mente di
un'altra
persona.
Frost è sdraiato
sul vecchio e
ammaccato letto con accanto la sorella, caduta tra le braccia di
Morfeo da ore. Jack fissa il soffitto decrepito, mentre la luce della
luna riflette su un angolo della finestra.
“Elsa”
- sospira lui, con aria
sognante. La bellezza della regina lo ha totalmente stregato.
Questo non è mai
successo... non ha
mai sentito vibrazioni così forti e travolgenti.
Forse Ursula ha ragione a
parlare di
infatuazione!
Nel momento in cui chiude
gli occhi e
cede alla stanchezza, viene svegliato da una voce, a lui familiare,
che gli parla tramite pensiero.
“Non distrarti
con simili desideri,
ragazzo. Ricorda il tuo compito. È la ragione per cui sei
giunto ad
Arendelle. Dopotutto è l'unico modo per riappropriarti della
tua
magia”
“Si, signore. Non
ho dimenticato la
missione da compiere. La porterò a termine. Nona la
deluderò” -
risponde. Poi un soffio di vento, conclude la conversazione mentale e
finalmente Jack si addormenta.
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La mattina seguente, Elsa
comunica a
palazzo che presto assumerà nuovi domestici.
Giungerà una
dama di compagnia che
presterà servizio, in maniera particolare, ad Anna.
È durante la
colazione che la regina
dà la comunicazione alla sorella minore.
“Come puoi dare
questo titolo ad una
estranea? Ha almeno un titolo nobiliare? È necessario questo
fattore, o lo hai rimosso?” - risponde, mostrandosi
stranamente
altezzosa.
“Da quando in qua
a te interessa
sapere se la persona è ricca o meno?” - ne rimane
scioccata la
regina.
La principessa non
risponde; sorseggia
il suo tè con aria molto pensierosa.
“Sorellina, so
che stai male. È
normale dopo quello che è capitato. Ma la vita va avanti e
anche tu
devi farlo. Lo devi a te stessa. Addirittura Kristoff si è
allontanato e lo fa solo per esaudire i tuoi capricci”
“Capricci?
Io ho perso una figlia e tu definisci questo un capriccio?” -
si
infuria la seconda, battendo la tazza sul tavolo.
Elsa tenta di far esplodere
Anna, anche
facendola arrabbiare. È una sorta di sfogo che potrebbe
servirle,
crede la regina.
“Molta gente
perde figli, mariti,
mogli, giorno dopo giorno. La nostra gente ha patito la fame per
decenni. Però la loro forza sta in questo: sono stati bravi
a
sapersi rialzare, dopo il duro colpo”
“Non riesco a
fingere che tutto vada
bene. Sono dieci anni che Luna è lontana. Non l'ho vista
crescere,
non l'ho vista cambiare giorno dopo giorno. Non ho potuto asciugare
le sue lacrime e tanto meno ridere con lei” - Anna tira fuori
la
disperazione che l'attanaglia e mentre parla, fatica a scandire bene
le parole a causa dei singhiozzi e delle lacrime incessanti.
“Tesoro, io ti
dico queste cose
perché voglio solo vederti serena” - le va vicino,
con l'intento
di abbracciarla.
Però la seconda
indietreggia. Dà le
spalle alla regina e si asciuga il viso.
“Adesso sei
furiosa con me?”
“Lasciami
stare” - si allontana
concludendo, prima di chiudersi in biblioteca, l'argomento aperto
poco prima - “ E per quanto riguarda la dama di compagnia,
non ho
alcuna intenzione che una sconosciuta invada la mia privacy. Visto
che la desideri tanto, è tutta tua. Io sto bene da
sola”
La situazione è
complicata e Elsa si
rende conto di averla aggravata ancora di più.
Però continua a
sperare che Anna possa
tornare se stessa vedendo Ursula a palazzo.
Non le resta che attendere
l'arrivo di
Kristoff con i fratelli Frost.
Il montanaro è
stato incaricato di
comunicare l'assunzione immediata al castello dei due.
“Lavoreremo per
la regina? Ma è
fantastico! Non so cosa dire...” - è entusiasta la
giovane.
“Siamo
più che felici di accettare”
- aggiunge Jack. In questo modo vedrà la sovrana notte e
giorno.
Quale sogno più bello. Ma soprattutto potrà
ricevere un letto più
comodo sul quale prendere sonno in due secondi...
Nessuno dei due riflette
sul
trattamento di favore ricevuto dalla nobildonna. Credono
semplicemente sia usanza della gente di Arendelle essere accogliente
e generosa.
E così, presa in
spalla quel po' di
roba di cui dispongono, i Frost assieme a Kristoff raggiungono la
dimora reale.
“Wow” -
esclama Ursula osservando
la struttura enorme nella quale andrà a vivere.
“E non hai ancora
visto l'interno”
- sostiene Bjorgmann, facendo segno ai soldati di aprire i cancelli.
Elsa attende i neo assunti
nella sala
del trono.
“Benvenuti a
palazzo” - li saluta,
quando giungono al suo cospetto.
“Vostra
maestà” - si inchina
Ursula.
Jack rimane imbambolato ad
osservarla
per qualche secondo. Poi riceve un colpetto al braccio dalla sorella
che lo invita a chinarsi.
“Kristoff, chiama
Jaqueline. La mia
domestica vi indicherà le vostre camere”
“Vostre? Sta
dicendo che avremo una a
testa?” - esclama stupita e incredula la ragazzina.
“Ovviamente. Tu,
cara, sarai la dama
di compagnia sia mia che di mia sorella. Ti avverto che Anna ha un
carattere fumantino ultimamente ma tu non farle troppe domande,
limitati ad eseguire i suoi ordini e andrà tutto bene. Con
me invece
non devi porti problemi, ok? Ogni cosa desideri, l'avrai” -
spiega
Elsa, accarezzando teneramente la giovane Frost.
È evidente che
Elsa tratta la neo
arrivata con affetto e amore.
Jacqueline, appena giunta,
nota quel
particolare. Come mai la regina è così materna
verso la straniera?
La domestica non capisce ma
logicamente
evita domande. Ne avrebbe poi sparlato in seguito, nella cucina, con
le altre colleghe.
“Jack tu invece
lavorerai con mio
cognato. Un bel compito visto che dovrai spaccare ghiaccio, su in
montagna. Quando non è stagione, ti daremo la gestione della
stalla.
Spero che ami gli animali quanto li amo io” - aggiunge la
sovrana.
Dopo aver comunicato
funzioni e
retribuzioni, i due fratelli vengono accompagnati nelle stanze.
“Che
meraviglia” - esclama Ursula
per la centesima volta.
Quelle mura che ospiteranno
il suo
soggiorno, hanno la stessa dimensione della casetta appena
abbandonata.
“Sistematevi. La
roba è
nell'armadio. Il bagno è nella porta accanto” -
comunica
Jacqueline, poi senza aggiungere altro va via.
“Non potevamo
sognare di meglio,
fratellone” - inizia a saltellare di gioia la fanciulla.
Poi elettrizzata si getta
sul lettone e
urla di felicità sentendone la morbidezza.
“Io vado a
testare anche il mio di
materasso. Sorellina, ora abbiamo ciò che desideravamo. Sei
felice
di esserti trasferita qui? Visto che hai fatto bene a darmi
retta?”
“Si, hai ragione.
Rosetown non era
per noi” - aggiunge Ursula.
I Frost, prima di arrivare
ad Arendelle
avevano alloggiato in un piccolo regno distante, noto per delle rose
meravigliose. Lì trovarono poca fortuna e dovettero patire
seriamente la fame.
Ora la vita sembra volgere
a loro
favore.
“Arendelle
è stata la scelta
migliore che potessimo fare” - conclude la sorella minore.
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Anna è appena
uscita dalla biblioteca.
Il silenzio di quella sala è utile per chi necessita
riflessioni. E
lei ha riflettuto bene su quanto accaduto con Elsa.
Vuole chiederle scusa per
aver
esagerato. E l'occasione le si pone davanti immediatamente: la
principessa scorge sua sorella camminare per i corridoi assieme a
Kristoff. I loro volti sono sereni e i due ridono e scherzano.
Quando notano Anna poco
lontano la
chiamano.
“Eccoti, volevamo
presentarti i nuovi
arrivati” - prende parola la regina.
“Ancora questa
storia? Non mi
interessa affatto. Anzi, sorellina mi interessa solo far pace con te.
Perdona la mia sfuriata” - le si getta tra le braccia e
riceve un
dolce bacio sul capo.
“Non è
successo niente, tranquilla”
- risponde commossa la regnante.
Bjorgmann, contento di
vedere la moglie
più sciolta, tenta di avvicinarsi a lei.
“A me non dai un
abbraccio dei tuoi?
Mi mancano tanto, sai?” - le propone.
Elsa ridacchia e fa segno
alla sorella
di accontentare il montanaro.
Anna, volge lo sguardo sul
coniuge e
per la prima volta dopo anni, accenna un sorriso e si accoccola al
suo petto.
In quel preciso istante,
Ursula e Jack
lasciano le loro camere e vanno incontro ai tre reali fermi nei
corridoi.
“Siamo pronti ad
iniziare a lavorare,
vostra altezza” - afferma il giovane.
“Ecco, Anna,
sorellina, vorrei
presentarti i fratelli Frost”
La principessa di Arendelle
si volta
lentamente verso i nuovi lavoratori del palazzo, trovandosi davanti
un emerito sconosciuto e una straniera dalla bellezza disarmante, ma
dagli occhi e le lentiggini identiche alle sue.
“Salve,
maestà” - si inchinano i
due.
Anna non parla ma si limita
a fissare
la fanciulla, sotto lo sguardo speranzoso di Elsa e Kristoff che
sentono di aver colpito il cuore di una donna ferita e sofferente, il
cui sogno è unicamente quello di ricongiungersi a sua figlia.
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Capitolo 6 *** 6 CAPITOLO ***
Ciao
a tutti/e. Sono arrivata già al sesto capitolo. Mi mancava
scrivere e infatti sto correndo rapidamente con questa storia. Spero vi
stia piacendo.
Ecco
il cap. 6
Buona
lettura
xoxo
Ivy
“Non dici nulla,
Anna?”- chiede
Elsa, accortasi del silenzio della sorella.
“Ehm, certo...
benvenuti a palazzo”
- si limita a dire la principessa.
Ursula incrocia per pochi
secondi gli
occhi della donna davanti a sé e avverte una sensazione
strana.
“Maestà,
per caso ci siamo già
viste?” - chiede allora, spiazzando i presenti, specialmente
Jack
che le lancia un'occhiataccia di rimprovero.
“Sorellina, come
puoi aver incontrato
una nobile se noi siamo qui solo da tre giorni?” - lui
banalizza la
situazione per superare l'imbarazzo creatosi in seguito
all'intervento di Ursula.
“Scusatemi, devo
andare” - chiude
la conversazione Anna, lasciando il gruppo e allontanandosi a passo
veloce.
“Ops” -
aggiunge Kristoff tra sé e sé.
“Chiedo perdono,
devo aver avuto
un'impressione sbagliata” - sostiene la ragazzina.
“Tranquilla,
cara. Ti avevo detto che
Anna è un po' particolare” - ironizza Elsa, per
evitare altri
commenti in merito.
Poi la sovrana invita i due
fratelli a
cominciare a lavorare.
Kristoff porta con
sé Jack per
mostrargli le attività che dovrà svolgere.
Ursula, invece, segue Elsa
nella sala
del trono.
La fanciulla è
in silenzio ed è
visibilmente pensierosa.
“Tutto
bene?” - le chiede la
regina.
“Certo,
signora!” - risponde la
minore.
“Sii te stessa e
tutto andrà alla
grande. Ti troverai benissimo a palazzo e sono convinta che Anna
saprà affezionarsi a te” - così la
regnante tranquillizza la sua
dama di compagnia.
“Siete
gentilissima, maestà, Non
deluderò nessuno ed eseguirò alla lettera tutti i
compiti che mi
darete. Prometto che arriverò anche al cuore della
principessa” -
sostiene determinata Ursula.
“Perfetto”
- le sorride la regina,
poi aggiunge - “Anna ha sofferto molto negli ultimi dieci
anni. Ha
perso una figlia e questo dolore la uccide giorno dopo giorno. Forse
vederti, bella, giovane, tanto simile alla nostra Luna, è
stato un
colpo duro” - racconta,con l'intento di scoprire se
effettivamente
la Frost è chi dice di essere o è proprio la
diretta nipote della
regina.
“Davvero? Povera
principessa Anna.
Immagino sia stata dura. È difficile crescere senza un
figlio o
senza dei genitori. I miei non li ho mai conosciuti. Mio fratello
evita l'argomento. So che sono morti in un incendio quando io avevo
solo pochi anni. Eppure, non li ricordo. Non ho nulla che mi
ricolleghi a loro. Però la mia fortuna è Jack. E
sono sicura che,
nonostante vostra sorella sia così fredda e distante, vi ama
e siete
voi la sua ancora di salvezza” - risponde commossa la
fanciulla.
“Hai un cuore
d'oro, piccola Ursula!”
- la abbraccia la sovrana, lasciando che qualche lacrima le righi il
viso. A quanto pare la storia di Luna non ha scalfito minimamente
Ursula.
Forse... alla fine... Elsa
si è illusa
davvero!?
“Aiutami ad
aiutare Anna” - la
prega poi la nobile.
“Farò
del mio meglio” - accetta la
Frost.
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Il tentativo di Elsa e
Kristoff di
colpire il cuore della principessa mostrandole Ursula è
apparentemente stato inutile.
I due sono stupiti dal
fatto che la
donna non abbia avuto reazione davanti alla somiglianza della dama di
compagnia con sua figlia. Avevano previsto un effetto opposto da
quella ottenuto.
In realtà hanno
fatto pieno centro.
Anna è andata via proprio perché ha visto
qualcosa che l'ha turbata
profondamente. Si è, infatti, recata nella sala dei quadri.
Odia
quel posto eppure le serve una prova.
In piedi davanti ad un
quadro in
particolare, osserva gli occhi di sua figlia. Quei lineamenti
così
uguali ai suoi, sono gli stessi della straniera.
“Non
può essere” - continua a
ripetere a se stessa, respirando con fatica e trattenendo le lacrime.
“Forse sto
semplicemente seguendo una
falsa speranza ...accidenti!!Riprenditi Anna” - parla da sola
auto
convincendosi che la neo assunta è solo una sconosciuta.
Eppure dei flash le
rimbombano nella
testa: momenti passati di lei con sua figlia bambina, momenti di
felicità al suo fianco. Poi la scena di poco prima, quando
Ursula
Frost le è andata incontro inchinandosi con una grazia
talmente
regale da non essere comune alla plebe. Ma specialmente quando le ha
chiesto se si fossero mai viste?
A quel punto decide di
assecondare le
sue stesse speranze e si incammina verso la sala del trono.
Eppure lì non
c'è Elsa, ma trova
soltanto Ursula alle prese con delle scartoffie che sta rimettendo in
ordine.
“Maestà”
- esclama la fanciulla,
accorgendosi della principessa. Si inchina in maniera automatica.
“Sei una ragazza
di umili origini
eppure nessuno deve mai ricordarti di chinarti quando c'è un
nobile,
vero?” - inizia ad indagare.
“Ehm, non so l'ho
sempre fatto”
“Tuo fratello non
è così” -
commenta Anna, scrutando la giovane girandole attorno.
“No, lui ha una
memoria più breve.
Devo ripetergli cento volte le cose, non le ricorda” -
aggiunge la
minore.
Anna rimane in silenzio e
si ferma,
proprio di fronte alla dama.
“Vi serve
qualcosa?” - domanda
allora la giovane.
“Volevo farmi
perdonare per prima.
Sono stata poco ospitale” - e in quel momento la
rigidità del suo
volto, lascia spazio ad uno sguardo dolce e amichevole.
Ursula, incredula, ricambia
il sorriso.
“Sono sicura che
diventeremo amiche.
Anche se, ammetto che tu, vista l'età, potresti
essere...”
“Vostra
figlia” - commenta la
fanciulla, terminando la frase di Anna.
“Già...mia
figlia” - ripete la
principessa, con occhi bassi.
“Ehm, le va di
fare una passeggiata
in giardino?” - propone poi Ursula, cambiando discorso.
“
Volentieri”
Così le due
iniziano a chiacchierare,
a raccontarsi e ad aprirsi l'una con l'altra.
Anna si trasforma in poche
settimane,
stando assieme a Ursula e lasciando che la presenza della quindicenne
la riporti indietro nel tempo, a quando era spensierata, allegra,
felice.
Ma quali sono le intenzioni
della
nobile? Se davvero crede che la dama di compagnia sia Luna, come mai
non agisce? Semplicemente per paura della realtà dei fatti.
Così ha
deciso di avvicinarsi e diventarle amica, scoprendola passo dopo
passo. Ha davvero bisogno di legarsi a qualcuno e, se questo qualcuno
è la fotocopia di sua figlia, molto meglio!
-------------------------------
E' passato un mese
dall'arrivo a
palazzo dei fratelli Frost.
Si respira aria nuova.
Kristoff nota il
cambiamento della moglie e spera di poterla riconquistare.
Così, una notte
di settembre, accende
delle candele nella loro camera e lascia che dei petali di rosa
ricoprano le coperte.
Quando Anna entra, pronta
per
coricarsi, nota subito l'atmosfera romantica.
“Kristoff? Sei
stato tu a fare tutto
questo?” - chiede, sorpresa ed emozionata.
“Mi sei mancata
da morire, amore mio.
Adesso siamo solo noi due. Permettimi di rientrare nel tuo
cuore” -
le si avvicina, sfiorandole delicatamente il viso.
La principessa, arrossendo,
gli sorride
e aggiunge - “Non devi rientrare nel mio cuore... non lo hai
mai
lasciato” - e a tali parole si getta su di lui, baciandolo
con
ardore e desiderio, così come non faceva da un decennio.
Si liberano dei loro abiti
e finalmente
rivivono il piacere dello stare assieme, nello stesso letto, a
consumare un sentimento mai spento.
“Ti amo e ti
amerò sempre” -
sussurra lui all'orecchio della moglie.
“Ripetimelo ogni
notte ed ogni notte
sarò tua” - aggiunge lei, baciandolo e riprendendo
lì dove si
erano interrotti.
Ma non sono gli unici a
vivere momenti
di pura passione.
-------------------------------
“Entra
pure” - esclama Elsa,
lasciando che un uomo varchi l'uscio della sua camera.
“Non vedevo l'ora
di stare solo con
te” - sostiene lui, gettandosi sulla regina.
“Non facciamo
troppo rumore, Jack.
Altrimenti se ci scoprono è la fine” - ridacchia
lei, prima di
concedersi, come ormai fa da settimane, al giovane che le ha rapito
il cuore.
Sembra proprio che ad
Arendelle sia
tornata ad accendersi la fiamma della passione e dell'amore.
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Capitolo 7 *** 7 CAPITOLO ***
Trascorrono in
serenità altri due
mesi, durante i quali Anna e Kristoff tornano ad essere i piccioncini
di una volta e Elsa e Jack continuano a nascondere la loro relazione.
Ma le cose stanno per
cambiare.
È notte fonda
quando Ursula si sveglia
di soprassalto.
Ha la fronte bagnata e lo
sguardo
sconvolto.
Spaventata, afferra una
candela rimasta
accesa sul suo comodino e, indossate le babbucce, si incammina verso
la camera del fratello.
I flash dell'incubo avuto
le riempiono
la mente.
“Tanti
auguri, tesoro. Buon
compleanno” - è la voce di Kristoff in primo piano.
La Frost vede
attorno a sé una
festa, tante decorazioni ed una torta enorme.
“Esaudisci
un desiderio, amore
mio” - aggiunge poi Anna.
Fin qui nulla di scioccante. Ursula crede sia dovuto all'affetto che
sta nutrendo verso i suoi signori ad averla spinta addirittura a
sognarli.
Solo
che, è
l'immagine che le si palesa successivamente a risvegliarla poi
bruscamente...
Una bambina seduta
sulle gambe della
principessa di Arendelle... una bambina che è esattamente
identica a
lei...
“Luna,
tesoro, vieni dalla zia”
- la chiama Elsa a braccia spalancate.
Zia?
Luna?
Come mai la ragazzina
avrebbe sognato
quella determinata situazione?
Letteralmente sconvolta,
cerca conforto
nel fratello.
Raggiunge la stanza, apre
lentamente la
porta.
“Jack, dormi?
Avrei bisogno di
parlarti...” - sostiene, posizionando il candelabro su un
comodino.
Nota però il
letto vuoto.
Lo cerca e lo chiama
più volte, ma
nulla.
Ripresa la candela in mano,
si aggira
per i corridoi preoccupata. Che fine avrà mai fatto? E'
ancora nella
stalla?
Ed è in quel
momento che lo vede,
esattamente a pochi metri dalla dama di compagnia c'è la
camera
della regina dalla quale esce proprio Jack Frost.
Per non farsi scoprire,
Ursula si
nasconde in un angolo e scruta i movimenti del parente.
Rimane di sasso, a bocca
aperta ed
occhi sbarrati quando scorge anche la sovrana sull'uscio che bacia
teneramente il ragazzo.
“Non ci credo.
Non può essere. Che
sta combinando?” - esclama la minore.
Attende che il fratello
rientri nella
propria camera, per poi recarsi esattamente lì e bussare
furiosamente alla porta.
Sente il ragazzo mormorare
qualcosa
all'interno.
Qualche secondo ed ecco che
compare
Frost, sull'uscio.
“Ursula?! Che ci
fai qui?” -
domanda sorpreso di trovarla ancora in piedi.
La fanciulla, senza dargli
risposta,
entra e siede sul letto.
Ha le braccia incrociate al
petto e lo
sguardo tipico di chi è in procinto di fare un rimprovero.
“Come mai eri
nella camera della
signora?” - chiede poi, arrivando diretta al dunque.
“Eh? Chi ti dice
queste sciocchezze?”
- mente, imbarazzato il giovane - “Se sono qui, come potrei
essere
dalla regina?”
“Non pensare che
io sia stupida,
fratello. Ti ho visto io con i miei occhi. Sei uscito da lì
e l'hai
anche baciata”
“Sorellina, forse
hai sognato tutto
ciò e credi di aver visto qualcosa di irreale” -
ridimensiona la
situazione pur di non uscire allo scoperto.
Ma la piccola Frost
è fin troppo
sveglia per credere a tali menzogne.
Insiste nel voler sapere la
verità e
così il ragazzo, dopo aver mentito a lungo, decide che con
qualcuno
deve pur sfogarsi e racconta tutto.
Con una sorella tanto
cocciuta, negare
ancora non sarebbe servito a nulla.
“Siamo diventati
amanti, qualche
giorno dopo il nostro arrivo a palazzo” - rivela.
“Che?
Cioè la cosa va avanti da
mesi? Ogni sera ti intrufoli nella camera della regina come un ladro
e l'indomani torni ad essere invisibile? È questo che mi
stai
dicendo?”
“Non farne un
dramma, sorellina. Ci
siamo innamorati. Non abbiamo ucciso nessuno. Sappiamo che il
protocollo reale stabilisce per la sovrana del regno un partito
nobile. È questa la ragione dei tanti segreti. Anche
Kristoff era un
poveraccio prima di incontrare Anna e diventare suo marito” -
spiega Jack.
“La situazione
era diversa ! Elsa è
la regina e deve avere accanto a sé una persona altrettanto
potente”
- commenta la fanciulla.
“Io la amo e
questo mi rende più
nobile di quelle coppie ricche che stanno assieme unicamente per
convenienza” - Frost difende il suo sentimento a spada tratta
e
questo colpisce Ursula che, rassegnata all'evidenza, non insiste
più.
Prima di andare via, fa
delle
raccomandazioni al fratello.
“Io voglio
vederti felice, ma fai
attenzione. Non sappiamo come potrebbe reagire la gente davanti a
tale notizia. Siate prudenti” - dandogli un bacio sulla
guancia si
congeda.
Non prima però
di aver risposto alla
domanda del maggiore
“Tu come mai ti
aggiri per i corridoi
nel cuore della notte? - le domanda.
“Nulla. Non
riuscivo a dormire. Tutto
qua. Ora dormi. Tra poco sorgerà il sole e
inizierà una nuova
giornata” - lo saluta e lascia la stanza.
Il sogno avuto ore prima ha
lasciato
spazio ad una preoccupazione reale: la love story tra un povero e una
ricca signora.
Ursula accetta
così che quei flash che
ancora le balenano nella mente sono pure fantasie.
Evidentemente sta
cominciando a
considerare Anna e Kristoff dei veri e propri genitori, che l'hanno
accolta come una figlia, dandole l'amore e l'affetto di cui
è stata
privata per anni ed anni.
Adesso il dilemma da
risolvere è:
evitare che il mondo sappia delle relazioni intime tra suo fratello e
la sua Signora.
------------------------------
L'indomani, la regina
riceve Jack nella
sala del trono. L'amante ha qualcosa da raccontarle.
“Mia sorella ci
ha scoperti”
“Che cosa? E.. e
..come ha fatto?”
- impallidisce Elsa.
“Mi ha visto
uscire dalla tua stanza.
Non credo che racconterà qualcosa in giro, non è
il tipo che
spettegola”
“Dobbiamo essere
più previdenti.
Immagina fosse stata Anna a beccarci!” - aggiunge la sovrana.
“Perché?
Potrebbe prenderla male?”
“No, anzi. Lei
per l'euforia non
saprebbe tenere il segreto e nel giro di pochi giorni lo saprebbe
tutto il regno” - sostiene, ridendo subito dopo.
“Ma tu non vuoi
dire la verità alla
tua gente?” - domanda poi lui.
“Per ora lasciamo
le cose come sono.
Ti prometto che ne parlerò con mia sorella e darò
la comunicazione”
- lo rassicura, prendendogli le mani intrecciandole alle sue.
Segue un dolce e delicato
bacio a
stampo.
---------------------------
In quei mesi Kristoff, dopo
aver
recuperato la sua storia con Anna, ha pensato a Luna e a come Ursula
debba essere messa alla prova per avere conferma circa la sua
effettiva identità.
Decide di parlare con la
moglie.
“Non voglio
rovinare il rapporto con
Ursula. Lei ci vuole bene”
“Lo so, anche io
non voglio perderla.
Ma è necessario sapere se i nostri sospetti sono fantasie o
è
realtà. Quanto ti piacerebbe guardarla e chiamarla con il
nome di
nostra figlia? Poterla abbracciare come facevi quando era qui con
noi”
“Possiamo non
ricordare certi
momenti? Le ferite sono aperte e sanguinano ancora, nonostante
tutto”
- puntualizza la donna.
“Scusa, tesoro.
Non era mia
intenzione. Però è bene capire cosa
fare!”
“Io non
cambierò il mio
comportamento nei suoi confronti, sappilo!”
“Amore, ho capito
che hai paura di
sapere se Ursula sia Luna. Se non dovesse essere ti crollerebbe un
mondo, vero?”
“Già.
Per me lei è già una figlia,
anche se potremmo non avere lo stesso sangue. Non mi interessa chi
è
davvero. Ti prego, Kristoff...lasciamo le cose così come
sono. Fallo
per me” - lo supplica, avvolgendosi a lui.
Bjorgmann, combattuto nel
prendere tale
decisione, finisce con l'assecondare la moglie.
Meglio non mettere a
rischio il suo
matrimonio, per la seconda volta.
Eppure nessuno sospetta che
sta per
accadere l'imprevedibile che ha per sfondo la famosa e celata sala
dei quadri.
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Capitolo 8 *** 8 CAPITOLO ***
I privilegi dati ad una
ragazzina
straniera e a suo fratello, creano gelosie tra la servitù e
così le
chiacchiere e i pettegolezzi diventano routine nelle cucine reali.
A capeggiare contro i Frost
è
Jacqueline, anziana devota alla regina e alla principessa da anni
ormai.
Vedersi scavalcare da due
emeriti
sconosciuti non è piacevole.
In quei mesi ha iniziato ad
elaborare
una teoria tutta sua sul trattamento di favore di Anna ed Elsa verso
Ursula e Jack.
“Scherzi, vero?
Credi seriamente che
quella ragazzetta abbia legami con i Signori?” - esclama
stupida
una delle tante cuoche di palazzo, intenta a sbucciare le patate.
“Io sono
l'addetta alla pulizia della
sala dei quadri. Osservo quei dipinti per tante ore al giorno e
più
fisso quelli della piccola Luna più noto una somiglianza con
quella
tipa!” - sostiene la maggiore delle due.
“Non
sarà una tua fissazione? Dai,
ma chi può credere che una poveraccia, venuta da lontano con
suo
fratello, sia la nostra adorata principessina” - ripete la
cuoca.
“Voglio avere
delle prove, Matilde!
Non vorrei che Anna abbia preso un abbaglio e si stia facendo usare
da due sconosciuti. Sono sicura che hanno capito il punto debole
della principessa e ci stiano marciando sopra” - prosegue la
domestica, ostinata a vedere la situazione a svantaggio dei reali e
anche a suo svantaggio.
Quel mattino, il caso vuole
che Elsa,
alle prese con una riunione delle sue, ed Anna, uscita con il marito,
abbiamo liberato Ursula dagli impegni quotidiani. E la giovane Frost,
che odia starsene con le mani in mano, decide di recarsi in cucina
per aiutare con la preparazione del pranzo.
Non immagina minimamente
cosa
l'attende.
Raggiunge, saltellante, la
meta ma si
blocca subito sentendo fuoriuscire dalla bocca di Jacqueline il suo
nome.
Decide di origliare ed
intervenire per
difendersi al momento opportuno.
Peccato che quella sia una
pessima
idea!
Scioccata, sente discorsi
privi di
senso che la vedono protagonista di un piano meschino da parte di lei
e del fratello a danno dei reali.
Lo shock maggiore lo vive
sentendo dire
- “I quadri sono la prova che Ursula potrebbe essere
Luna”
A quel punto tanti flash
tornano alla
mente della ragazzina che ricorda anche il sogno strano di notti
prima. Ogni cosa sembra combaciare perfettamente: l'eccessivo affetto
dei nobili di palazzo, l'assunzione immediata e addirittura un lavoro
ripagante e non faticoso, l'amore smisurato di Anna verso di lei, e
gli elogi continui di Elsa.
Interviene, sconvolta,
nella
conversazione delle due donne e con le lacrime agli occhi gli urla
contro - “Ho sentito tutto. Non sono un'imbrogliona e per
provarvelo, voglio vedere questi quadri di cui parlate”
Jacqueline e Matilde
sobbalzando
vedendola davanti i loro occhi.
La cuoca e la domestica
seppure cercano
all'inizio di cavarsela sostenendo che Ursula ha frainteso il
discorso, sono però costrette a cedere alla
caparbietà della
fanciulla.
“Se la regina
scopre cosa stiamo
facendo, ci licenzia” - sussurra la cuoca alla collega.
“Non abbiamo
scelta. Saremo noi
quelle gratificate se scopriremo la verità su questa
ragazza” -
risponde la domestica.
La Frost, silenziosa,
cammina qualche
metro dietro le due donne.
Vuole difendersi da accuse
ingiuste,
però, in qualche modo, non riesce a smentire totalmente i
pettegolezzi. All'apparenza potrebbero sembrare verità
assolute.
Una volta giunte davanti ad
un enorme
portone, Jacqueline estrae la chiave dalla tasca del suo lungo abito
nero.
Dà un'occhiata
prima a destra poi a
sinistra. Poi inserisce l'oggetto nella serratura.
“Ecco, sei
soddisfatta? Benvenuta
nella sala dei quadri” - afferma l'anziana rivolgendosi ad
Ursula.
La quindicenne rimane
imbambolata
davanti a tanti dipinti alla parete.
Molti di questi
rappresentano le varie
casate nobiliare susseguitesi nel corso dei secoli. Eppure in fondo
alla sala sono appesi alcuni, celati da un velo nero.
“Sono
laggiù” - le indicano.
E la giovane, a passo
spedito raggiunge
il primo di molti quadri. Alza con mano tremante la copertura e
sgrana gli occhi guardando se stessa rappresentata su tela.
“Ma..ma...ma
questa...?!” -
balbetta poi.
“Ammetto che sai
recitare bene. Fingi
uno stupore che neppure il nostro migliore attore di teatro saprebbe
inscenare” - Jacque è ancora diffidente.
È
però la cuoca Matilde a notare
quanto turbamento c'è negli occhi della fanciulla.
“Forse abbiamo
superato il limite”
- sottolinea Matilde, rivolgendosi all'amica.
Ursula, rimasta
pietrificata, non
sembra più respirare.
“Figliola, stai
bene?” - la scuote
allora la cuoca, preoccupata.
Nessuna reazione.
Quando l'anziana,
sbruffando, le va
vicino afferrandole un braccio per portarla fuori da lì,
nota
qualcosa di strano nello sguardo della ragazzina.
Gli occhi spenti, sono
fissi nel vuoto.
Cavolo! L'hanno combinata
grossa, pensa
la maggiore delle due.
“Andiamo via,
sento delle voci” -
approfitta del momento e tira l'amica con sé, lasciando la
Frost
immobile davanti ad una realtà dolorosa.
Le voci sono quelle di Anna
e Kristoff,
di ritorno dalla passeggiata.
“Come mai la
porta della sala dei
quadri è aperta?” - si domanda la principessa.
“Forse Jacqueline
sta pulendo!” spiega il montanaro.
Si affacciano per
controllare e per
loro sfortuna trovano all'interno Ursula.
“Oh mio
Dio” - esclama la donna,
riconoscendo la sua dama. Ecco che la serenità ritrovata le
si
frantuma sotto i piedi.
Kristoff va incontro alla
ragazzina,
smuovendola, parlandole. Niente di tutto ciò ravviva Ursula.
“Che diavolo
è successo? Come mai è
arrivata fin qui?” - non si dà pace Anna.
“Portiamola in
camera sua” -
propone il principe, prendendo in braccio la Frost.
---------------------------
“Svegliati,
tesoro. Per favore, apri
gli occhi” - singhiozza Anna, sdraiata sul letto accanto alla
giovane.
Il medico arriva in
quell'istante,
chiamato dal montanaro. E con lui c'è la regina.
“Che succede?
Cosa ha Ursula?” -
domanda Elsa, in pensiero.
“Poi ti spiego.
Lasciamo che il
dottore la visiti” - invita la cognata ad uscire, mentre Anna
rimane accanto alla fanciulla che ama e che è diventata a
tutti gli
effetti sua figlia.
--------------------------
Nel frattempo, il montanaro
racconta il
fatto alla sovrana.
“Sai che
significa questo,
cognato?Questa reazione è ciò che aspettavamo da
tempo” -
sostiene la nobile.
“Già.
Sono sempre più convinto che
lei sia la mia Luna e lo shock che ha appena avuto guardando il
dipinto della bambina, è stato la prova decisiva”
- aggiunge
l'uomo, scoppiando a piangere subito dopo.
“Si è
riconosciuta nei dipinti.
Basta questo a confermare chi sia Ursula. Era troppo strano che
potesse assomigliare nei minimi dettagli alla mia adorata
nipotina”
- si commuove anche Elsa.
“Adesso
però dobbiamo interrogare
qualcuno che può darci spiegazioni in merito” -
aggiunge Kristoff
notando Jack che ,di rientro dalle stalle, percorre il corridoio.
“Salve,
signori” - li saluta
sorridente il giovane lavoratore.
Ma i visi dei due nobili
non sono
affatto tranquillizzanti.
“Qualcosa non
va?” - domanda poi
Frost.
“Ursula
è Luna, vero?”- chiede
Elsa, spiazzando il suo amante che spalanca gli occhi ed esclama
“Aspetta...che?!”
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Capitolo 9 *** 9 CAPITOLO ***
Ciaoooo
in questo capitolo iniziano a capirsi tante cose. Buona lettura.
Grazie
alle mie due seguaci fedeli che leggono e commentano ogni capitolo. Un
bacio ragazze.
xoxo
Ivy
10 anni prima...
“Jack, il tuo
incarico è molto
importante. Sappi che io monitorerò ogni tua mossa. Non puoi
sfuggire al mio controllo. Perciò fino a quando non
sarà il
momento, nessuno deve sapere la verità. Anche se
significherebbe
svantaggiare te stesso, hai un dovere e accettando la missione che ti
ho affidato, hai sottoscritto un vero e proprio patto magico”
-
viene detto a Frost.
Il passato da mago
immortale, alla
ricerca della felicità umana, è ingarbugliato e
complesso.
La storia però
vede come protagonista
non Jack Frost, bensì qualcosa di molto più
grande di lui.
Una magica grotta,
controllata dal un
potere superiore; questa entità controlla il destino e a
volte si
diverte a giocare con esso.
È ciò
che è avvenuto con Luna. A
sapere di questa grotta sono pochi.
Kristoff ne venne a
conoscenza tramite
i trolls. Furono loro a indirizzarlo.
“Puoi chiedere un
desiderio alla
grotta, ma solo uno. Devi recarti lì quando c'è
la luna piena ed
attendere il mattino. Se ciò che desideri
accadrà, donerai dei beni
come ricompensa”
Il montanaro, desideroso di
avere un
figlio, così come sua moglie, decise di rischiare e
seguì alla
lettera quanto spiegato dagli amici rocciosi.
Come è accaduto
il resto? Beh... in
quel preciso giorno, nel momento in cui Bjorgmann si recò e
pregò
di avere un bambino con la sua compagna, un uomo proveniente da
Rosetown, anche esso speranzoso di ricevere l'erede atteso,
supplicò
la grotta.
Ed ecco accadere il
miracolo per
entrambi.
Nasce Luna, la figlia di
Anna e
Kristoff.
Lo stesso giorno, nello
stesso momento,
un'altra donna dà alla luce una bambina.
La chiamerà
Stella.
Un caso? Certo che no.
Le due sono legate non solo
per via
della promessa che i rispettivi padri hanno fatto ad
un'entità
magica. Ma soprattutto sono legate da una somiglianza fisica
notevole.
Due gocce d'acqua. Una di
sangue
nobile, l'altra la figlia di un falegname.
Eppure le loro vite si
intrecciano per
via di una maga, bramosa di più potere, la quale
studiò bene il
caso delle gemelle. Ne dedusse che se le bambine si fossero mai
incontrate, la magia sarebbe esplosa e ad arricchirsi di tutto
ciò
sarebbe stata proprio la donna.
Fu lei a rapire Luna quella
famosa e
dannata giornata.
Rapì mediante un
incantesimo anche
Stella.
“Ecco. Non
piangere Luna. Sta per
arrivare tua sorella” - tenta di tranquillizzare la piccola
principessina. Ridacchia da ore ormai, camminando avanti e indietro,
elettrizzata all'idea di avere poteri superiori a quelli della grotta
stessa.
E una volta giunta Stella,
le due
piccine ritrovatesi una davanti all'altra, si fissano confuse.
Sembra di essere di fronte
ad uno
specchio.
Quando la mano di una
afferra quella
dell'altra, un lampo di luce le avvolge.
La magia che sprigionano
quelle
creature lascia di pietra la maga. Letteralmente di pietra.
Il potere attivatosi nelle
gemelle come
difesa, ha trasformato la cattiva della storia in una statua.
La grotta richiama a
sé ciò che
rimane dopo quello sprigionamento di luce.
La statua viene dissolta
nel nulla,
eliminando il problema alla radice.
C'è
però un particolare da non
sottovalutare.
Quando compare Jack Frost,
assunto
dall'entità magica in cambio della mortalità
tanto desiderata,
delle due bambine non rimane che un solo corpo, steso a terra privo
di sensi.
“Dove
è l'altra gemella?” - chiede
il giovane confuso.
“Non esiste
più. Ora sono diventate
un'unica persona. Le daremo il nome di Ursula. La crescerai e
sarà
tua sorella”
“Non possiamo
riportarla direttamente
dai genitori?”
“Come fai a
dedurre se questa
creatura sia effettivamente Stella oppure Luna? Quale delle due
domina sull'altra? Solo il tempo lo dirà. Lei per ora non
ricorderà
niente. Le dirai che è rimasta coinvolta in un incidente
dove i
genitori sono morti e lei è l'unica sopravvissuta. La
conseguenza di
quello shock è la perdita della memoria”
Lì né
seguì la missione che Jack
accetterà e che in dieci anni lo condurrà al suo
presente.
Un presente che pesa sulla
sua
coscienza. Innamorato della regina, vorrebbe raccontarle ogni cosa.
Ma il piano lo vieta.
In quei secondi, durante i
quali Elsa
chiede a Jack risposte circa Ursula, Frost rivive i ricordi e la
frase dell'entità magica gli rimbomba nella testa
“Fino a quando
non sarà il momento,
nessuno deve sapere la verità”
Quando sarà il
momento, sarà Ursula
stessa a deciderlo, inconsciamente. O forse è già
scritto nel
destino quando ciò dovrà accadere.
E così la
risposta del giovane alle
domande dei suoi signori si limita ad un deciso NO.
“Scherzate, vero?
Quella è mia
sorella. Punto. Sono solo illusioni le vostre”
“E come spieghi
la sua reazione di
panico davanti ai dipinti di mia figlia?” - interviene
Kristoff.
“Deve aver notato
una somiglianza
scioccante, tutto qua. Non la conoscete, lei fa così in
qualunque
situazione ambigua” - mente ancora.
Segue un lungo silenzio
interrotto
unicamente dall'uscita del medico dalla camera.
“Tutto bene. Ha
avuto una sorta di
crollo emotivo. Ora dorme; la principessa le somministrerà
delle
erbe tranquillanti” - spiega l'esperto.
“No,
sarò io a dargli ciò di cui
necessita. La sua famiglia sono solo io” - sostiene Frost,
afferrando la tazza dalle mani di Anna e posandola sul comodino.
“Potete anche
andare, signori. A mia
sorella penso io” - conclude, invitandoli a lasciarlo con la
minore. Si stende accanto a lei e le stringe la mano.
“Quando ti
sveglierai mi troverai al
tuo fianco, come faccio da dieci anni ormai” - sussurra al
suo
orecchio.
I reali chiudono la porta
e, una volta
soli nei corridoi, esprimono la loro perplessità in merito
alla
faccenda appena vissuta.
“Quella
è mia figlia. Lo sento, oggi
più che mai. Jack potrà negarlo quanto vuole, ma
quella ragazza mi
appartiene. L'ho partorita e pretendo di riaverla con me” -
si
sfoga Anna, abbracciata subito dopo dal marito.
“Vedrai, amore.
Anche se non ne
abbiamo conferma, il nostro cuore non si sbaglia. Ursula è
Luna. Sai
cosa significa questo, vero?”- le chiede commosso.
La consorte annuisce
emozionata - “Luna
non è morta ed è qui, di nuovo nella sua
casa”
Elsa osserva la dolce scena
tra marito
e moglie. Però è silenziosa.
Pensa alla reazione
esagerata di Frost.
Sa quanto il suo amante
voglia bene
alla sorella. Farebbe di tutto pur di tutelarla.
E questo, dopotutto,
potrebbe essere un
modo per difenderla dal mondo esterno.
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Capitolo 10 *** 10 CAPITOLO ***
Anna, felice di aver
ritrovato la sua
adorata Luna, nonostante Frost continui a negare le teorie dei reali,
decide di organizzare una festa in grande per il Natale ormai alle
porte.
Come consuetudine, le due
sorelle sono
solite suonare la campana che dà inizio alle celebrazioni.
Elsa, in più,
dopo la funzione nella
chiesa, si reca in piazza e con un coro alle spalle, intona una
canzone da brividi dedicata alla tradizione natalizia.
Sia la regina che la
principessa
sperano di richiamare nella mente di Ursula i ricordi legati a tale
musica. La piccola, infatti, amava sentire la zia cantare e assieme a
lei si divertiva nei preparativi dell'esibizione.
“La tua voce,
sorellina, sarà la
mossa decisiva. Non può non suscitare nella ragazza emozioni
forti!”- sostiene speranzosa Anna.
Il tutto avviene in un
clima di
tensione tra Elsa stessa e Jack, il quale dal famoso giorno dello
svenimento di Ursula, ha chiuso la relazione con la regina. Il suo
compito non prevede coinvolgimento amoroso e da adesso in poi si
accollerà alla parente per evitarle ulteriori shock.
La giovane Frost si
risveglia dopo il
crollo emotivo nel cuore della notte.
Il fratello le racconta di
aver visto
anche lui i dipinti; la somiglianza c'è ma è
impossibile che siano
la stessa persona. Le ribadisce chi sono i suoi genitori e la
convince che ha soltanto ingigantito una situazione banale.
Ursula, ovviamente rimane
con il dubbio
nella mente, però per il bene e l'amore che nutre nei
confronti di
Jack, lascia perdere e pone una distanza tra sé e le sue
signore.
Anna si accorge del
distacco e così,
la sera prima di Natale, domanda alla dama di compagnia cosa l'ha
fatta allontanare tanto da chi le vuole bene.
“Ho capito di
aver creato solo casini
nella vostra famiglia. Ho allertato tutti, invano. Sto bene e so
quale è il mio posto. Mio fratello è l'unica
certezza assoluta che
ho. Sono contenta dell'affetto che mi avete dimostrato. Però
non
voglio illudervi. Ho compreso che voi siete legata a me per il
ricordo di vostra figlia. Ma è meglio per entrambe,
separarsi. Per
questo motivo chiederò alla regina le dimissioni”
“COSA?”
- esclama scioccata la
nobile.
“Non
prendetevela. Lo faccio per il
mio e il vostro bene” - spiega. Dopo un inchino, si congeda
dirigendosi verso la sala del trono.
La principessa, senza
parole, con le
lacrime agli occhi, tenta di far ragionare la fanciulla.
Ma sa quanto sia cocciuta.
Non avrebbe
ceduto.
Così la segue ed
assieme raggiungono
Elsa.
“Signora, vorrei
parlare con voi, se
possibile” - sostiene la Frost.
Anna, alle sue spalle, si
mostra
afflitta e il suo volto pone in allerta la sovrana.
“Cosa
succede?” - domanda,
preoccupata la maggiore.
“Voglio
licenziarmi” - afferma
decisa Ursula, spiazzando la regnante di Arendelle.
“Co..come? E
perché mai? Qualcuno ti
tratta male? Parla liberamente”
“Nessuno,
maestà. Sono io che ho
preso questa decisione. Volevo comunicarlo a voi, per correttezza. Ho
preparato anche la mia roba. Lascio il castello”
“Non ci credo.
Ripensaci. Magari ti
diamo una mansione differente, se questa non la gradisci
più” -
insiste Elsa.
“Ho fatto la mia
scelta. Ieri ho
trovato nella piazza una donna che potrebbe offrirmi lavoro nella sua
sartoria” - racconta la ragazzina.
“Preferisci
lavorare per poche monete
anziché alloggiare qui? Dovrai tornare in quella
catapecchia. Te la
ricordi, vero?” - aggiunge la regina, sconvolta.
“Ho vissuto in
topaie da quando sono
nata. Purtroppo, non tutti hanno la fortuna di abitare in un palazzo,
con servitù e privilegi” - spiega Ursula.
“Non è
vero che sei nata povera” -
interviene Anna, non riuscendosi più a trattenere.
Elsa le lancia
un'occhiataccia per
frenarla. Purtroppo il danno è fatto. E nessuno la
può più
fermare.
“Cosa intendete
dire?” - chiede
confusa la Frost.
“Sei nata nobile.
Lo sei tuttora.
Guardati. I tuoi modi, il tuo garbo, l'eleganza innata che ti
contraddistingue da tuo fratello.... sono fattori che non dovresti
sottovalutare”
“Anna, ti prego
di tacere” - prende
parola Elsa.
“No, Elsa. Basta,
sono stanca di
tenermi tutto dentro” - aggiunge la principessa.
Si avvicina ad Ursula e la
prende per
mano.
“Possibile che
non ti ricordi di me?
Abbiamo gli stessi occhi e le stesse lentiggini, addirittura. Hai
visto dei quadri con una bambina raffigurata che era identica a te.
Cosa ti fa dedurre tutto ciò? Non possono essere solo
coincidenze.
Tu sei mia figlia, sei Luna”
Ursula rimane di sasso
davanti a tali
affermazioni.
Suo fratello ha negato,
mentre le due
reali continuano a sostenere l'esatto opposto.
Però la
fanciulla sa a chi credere.
“Vi sbagliate. Ed
è questa la
ragione del mio addio. Non voglio illudervi. Non voglio essere
qualcun altro e ricevere affetto da voi solo perché vi
ricordo
un'altra persona. Meritate di ritrovarla, vi aiuterò nelle
ricerche
se necessario. Ma vi chiedo di smetterla. Ora, se non vi dispiace, vi
saluto” - con voce tremante ribadisce il suo punto di vista.
Trattiene le lacrime e
fugge via,
lasciando spiazzate le sorelle di Arendelle.
“E
adesso?” - domanda Elsa,
amareggiata.
“Facciamo come
vuole lei. Non voglio
forzare nessuno” - Anna, rassegnata, china il capo e lascia
la sala
del trono.
I suoi occhi sono tornati
spenti e
privi di vita.
Dopo aver percorso qualche
metro del
lungo corridoio che la separa dalla camera da letto, si accascia per
terra e scoppia a piangere.
Il suo sfogo e le sue grida
di
sofferenza rimbombano in tutto il castello.
Le sente anche Ursula,
ormai fuori da
palazzo. Si volta verso quel rumore e dei brividi le scivolano lungo
la schiena. Il senso di colpa pesa sulla sua coscienza. Però
sa di
aver agito con saggezza.
“Addio”
- esclama poi,
singhiozzando e correndo via.
Kristoff viene a sapere del
licenziamento della ragazzina poco dopo e non vuole arrendersi.
Anche lui è
molto testardo. Un tratto
che condivide con la presunta figlia.
“Domani Elsa
canterà e Ursula capirà
e ricorderà chi è davvero!” - sostiene
l'uomo, determinato a non
perdere chi ha appena ritrovato.
Chissà se
sarà davvero così? Ursula
Frost avrà ripensamenti? Sentendo la sovrana intonare
“Adeste
Fideles” rammenterà il suo passato?
O forse le fissazioni di
Kristoff, Anna
ed Elsa sono mere illusioni?
--------------------------------
E' Natale. La campana suona
ad
Arendelle e il regno è in festa.
Ursula, chiusa nella sua
casetta, tenta
di sistemare il piede del letto, faticando nel trovare una soluzione.
Non è mai stata abile con lavori di riparazione.
Presto sarebbe giunto Jack,
libero dal
lavoro per la festività.
Ed eccolo arrivare.
“Sorellina,
ferma. Ci penso io” -
sostiene. La abbraccia, salutandola e chiedendole come si è
trovata
a dormire dopo mesi di pacchia, in un posto così umido e
scomodo.
“Era necessario
farlo, fratellone.
Perciò mi adatterò” - spiega lei.
Trascorrono la mattina
assieme. La loro
tradizione era semplicemente vivere assieme un momento così
speciale
come lo è il Natale, il giorno di gioia e di famiglia.
E in fondo loro due sono
una famiglia.
Due persone e un unico cuore.
“Adesso usciamo
in piazza? C'è il
mercato del Natale. Ne parlano da giorni a palazzo. Avrai sentito
anche tu le domestiche sostenere quanto sia bello e ricco” -
sostiene Frost.
Senza esitare, Ursula si
sistema e
lasciano assieme, la casa.
Ad attenderli un gruppo in
piazza, in
attesa della regina e del suo canto.
Anna e Kristoff sono in
prima fila e si
guardano attorno, sperando di vedere la ragazzina a cui la canzone
era diretta.
“Niente. Non
verrà” - afferma,
rabbuiandosi la principessa.
“Non parlare
troppo presto” -
sostiene Bjorgman, intrecciando la sua mano a quella della moglie.
Le bacia dolcemente il
capo, poi la
musica parte.
Un coro dà
inizio all'esibizione.
https://www.youtube.com/watch?v=MNOtGgaeeWw
“La senti anche
tu questa musica?”
- chiede Ursula a Jack.
“Si, la regina
allieterà il popolo
con la sua meravigliosa voce” - le racconta Frost.
“Come va con
Elsa? Vi siete
rappacificati?”
“No e mi pento di
averla allontanata.
Mi manca da impazzire. Però sono cosciente che sarebbe stata
dura
vivere un amore come il nostro con tanti vincoli e regole. Forse
è
meglio così”
Ed ecco il cuore di Jack
battere
all'impazzata... Elsa sta cantando...
“Andiamo, voglio
sentire” - lo
afferra la ragazzina,trascinandolo nella folla.
La musica così
soave rilassa Ursula
che, senza rendersene conto, inizia addirittura a cantarla.
“Conosce questa
canzone?” - chiede
una donna del popolo, rivolgendosi alla Frost.
“Ehm... in teoria
no!” - risponde
la giovane, stupita da se stessa.
Lascia indietro il
fratello,
addentrandosi sempre più tra la gente, raggiungendo la prima
fila.
Anna e Kristoff sobbalzano
vedendola
lì.
E quando Elsa nota la sua
ex dama di
compagnia le fa segno di unirsi a lei.
Ursula si lascia andare.
Prende la mano
della sovrana e assieme cantano e dedicano al popolo di Arendelle
minuti di piacere e gioia.
La principessa e suo marito
si
commuovono osservando la scena.
Non ci sono più
dubbi.
Inutile continuare a
negarlo: Ursula
Frost è la principessina scomparsa.
|
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Capitolo 11 *** 11 CAPITOLO ***
Ursula intona alla
perfezione la
canzone che Elsa ogni anno era solita dedicare al suo popolo.
Purtroppo ciò non accadeva da ben dieci anni.
La ragazzina,
però, stupisce la gente.
Arendelle non ricordava così bene le parole di quel
componimento.
Invece la straniera, venuta da Rosetown, sembra averla provata
più e
più volte.
Al termine dell'esibizione,
quando le
persone iniziano ad applaudire e ad elogiare le doti canore sia della
regina che della sua ex dama di compagnia, quest'ultima avverte una
strana sensazione.
Si guarda attorno, quasi
spaventata da
quello che è appena accaduto.
Anna e Kristoff le vanno
incontro
immediatamente e la principessa cerca di abbracciarla. Ormai
è
inutile continuare a dubitare: Ursula è Luna.
“Finalmente hai
mostrato chi sei
davvero, tesoro” - afferma, briosa, Elsa.
I reali adesso immaginano
che la
ragazza festeggi la memoria ritrovata.
Invece la reazione mostrata
è
totalmente opposta a quella che attendevano. La giovane Frost
indietreggia, evitando anche l'abbraccio di Anna.
Tale comportamento non
è un segnale
positivo. La principessa, preoccupata, guarda il marito che,a sua
volta, cerca di avvicinare Ursula.
Eppure la ragazzina non
sembra
intenzionata a stargli vicino.
Anche Jack, raggiunti gli
altri, nota
lo shock della sorella minore.
Dopo averla sentita cantare
alla
perfezione una canzone che in teoria le doveva essere sconosciuta,
l'ha messo di fronte alla realtà.
Ursula adesso ha davanti
agli occhi la
sua famiglia presente e quella passata.
Le gambe le tremano, il
cuore le batte
all'impazzata. Non riesce a controllare questo tormento interiore. E
così, volta le spalle agli altri e corre via.
La sua mente è
schiava di un corpo che
ha deciso per lei...le sue gambe si muovono senza controllo.
Nonostante i mille
“Dove sto
andando?!”, l'adolescente pensa che sia un bene essersi
allontanata
da chi potrebbe causarle dolore.
Elsa, Anna e Kristoff si
accordano sul
seguire Ursula e riportarla a palazzo.
Ma è Jack stesso
a dare loro un
indizio.
“Kristoff, tu
ricordi quando quindici
anni fa hai sperato di avere un figlio? Hai pregato una notte intera,
affinché ciò accadesse” - quelle parole
spiazzano i tre,
specialmente Bjorgmann che custodiva il fatto in gran segreto.
“Cosa sta
dicendo?” - chiede Anna
al marito.
Il montanaro fa spallucce e
guarda
sospettoso il giovane.
“Non perdiamo
altro tempo. Andiamo
via. Magari ci sta trattenendo a suo vantaggio. Dobbiamo ritrovare
Luna. Usiamo la mia magia” - propone Elsa, facendo segno agli
altri
due di seguirla. Ormai ha poca fiducia nel suo ex amante. Decide di
dargli poca retta.
Prima di allontanarsi,
Frost sussurra
qualcosa all'orecchio di Kristoff.
“Sai bene dove
andare. Rifletti.
Troverai lì chi stai cercando” - e così
dicendo lo lascia andare.
Bjorgmann è
stupito e inizialmente
titubante.
Credergli o non credergli?
------------------------------
Frost ha in qualche modo
dato la spinta
ai reali affinché giungessero a destinazione il prima
possibile. Ora
lui è consapevole della parte dominante in Ursula e vuole
facilitarne il destino.
Ma prima di chiudere questa
storia una
volta per tutte, deve fare qualcosa di importante, rimasto
incompiuto.
Si dirige nella direzione
opposta a
quella presa da Elsa, Anna e Kristoff.
E una volta da solo si
rivolge, tramite
pensiero, alla grotta magica supplicandola di restituirgli i suoi
poteri.
“Ma come? Non eri
tu quello che
bramava la mortalità? Cosa ti ha fatto cambiare
idea?” - domanda
l'entità magica.
“Lo faccio per il
bene di Ursula” -
spiega, rivelando le sue idee e come vuole comportarsi d'ora in poi.
“Sai a cosa vai
incontro, agendo
così...vero?”
“Si,
perderò Elsa. Ma forse l'ho già
persa. Ciò che conta, ora, è rendere la mia dolce
sorellina felice.
E solo agendo come vi ho appena detto, potrò renderlo
possibile” -
continua, determinato.
“Sia come dici
tu” - conclude la
grotta. Un lampo di luce, giunto da lontano, colpisce violentemente
il petto di Jack, restituendogli così la sua
immortalità.
“Adesso,
sbrigati. Sento che il
momento è vicino. Manca poco ed Ursula sarà
qui...” - con queste
parole, l'entità superiore invita il giovane ad agire.
Come previsto, infatti, la
ragazzina,
inconsciamente giunge a destinazione: un luogo che la colpisce.
“Questo posto mi
è familiare” -
parla ad alta voce, guardandosi attorno.
“Ciao,
Ursula” - la saluta l'entità
magica, facendola sobbalzare.
“Chi
parla?” - domanda, ponendosi
in allerta.
“Un tuo amico.
Non essere spaventata.
Io saprò aiutarti a recuperare te stessa. Conosco Jack e
devi stare
tranquilla. Fidati. Presto avrai la serenità che ti
è stata
ingiustamente sottratta”
“E
come?” - la giovane è sempre
più confusa.
“Ascoltati.
Guardati dentro”
Ursula accovacciatasi a
terra, chiude
gli occhi, cadendo in uno stato di dormiveglia.
Mille flash si accavallano
e le rendono
impossibile capire cosa sta vivendo.
Immagini di due persone.
“Mamma...
papà” - afferma la
giovane, parlando nel sonno.
Non riesce a metterle a
fuoco.
Inizia un altro flash, una
vecchia casa
con un tetto traballante.
Poi l'immagine di un
lunghissimo
corridoio, coperto da un elegante tappeto rosso.
Sente la voce di una donna
cantare
qualcosa. Non capisce cosa sia effettivamente.
“Concentrati
Ursula!” - interviene
la grotta, sentendo non solo l'agitazione della fanciulla ma anche le
sue paure.
Ripartono le scene nella
mente di lei.
In quei momenti,
raggiungono la grotta
magica anche Elsa, Anna e Kristoff.
“Come mai ci hai
portate qui?” -
domanda la moglie perplessa.
Bjorgmann ha seguito il
consiglio di
Frost, nonostante i dubbi, tenendo incrociate le dita.
Per loro fortuna, la
ragazza è proprio
lì.
“Luna”
- grida Anna, andandole
incontro.
Il montanaro sente una
strana
vibrazione mettendo piede di nuovo in quel posto, lì dove la
sua
vita da padre ha avuto inizio.
Elsa scuote la nipote la
quale non apre
gli occhi.
Ursula parla da sola e
ripete cose
senza senso. Tale comportamento preoccupa i nobili.
“Portiamola dai
trolls. Magari loro
sanno come aiutarla” - propone la regina.
Un forte NO, fa sobbalzare
i tre.
“Chi ha
parlato?” - esclama la
sovrana, ponendosi come scudo della sorella e della nipote.
“Io” -
risponde. Ed ecco comparire
magicamente Jack Frost.
“Co...come...come
hai fatto? Hai dei
poteri anche tu?” - è scioccata la nobildonna.
“Si, mi sono
riappropriato della mia
immortalità per raggiungere in meno tempo possibile Rosetown
e
trovare due persone importanti per Ursula”
Alle spalle del biondissimo
mago,
compaiono un uomo e una donna.
Dall'abbigliamento si
direbbe che siano
poveri.
Lo sguardo dei neo
arrivati, suscita in
Anna compassione. Il dolore è leggibile ed è lo
stesso che l'ha
tormentata per dieci anni.
Quando la straniera posa
gli occhi su
Ursula, la osserva attentamente per poi esclamare -
“Stella!Sei
tu!”
“Come avete
detto?”- chiede allora
la principessa di Arendelle scioccata.
“Quella
è nostra figlia” - spiega
la signora, inginocchiandosi accanto ad Ursula. Le prende un mano e
la bacia dolcemente.
“Vostra
figlia?” - esclama
sconvolto Kristoff.
“Si, l'abbiamo
ritrovata. Dopo dieci
lunghissimi anni, Stella è qui” - si commuove la
sconosciuta.
Le sorelle di Arendelle,
una più
confusa dell'altra, non sanno spiegarsi cosa sta accadendo.
Così
è la maggiore a rivolgersi
all'ex.
“Cosa stai
cercando di fare?”
“Nulla. Adesso
che i genitori di
Ursula sono tutti e quattro qui, tocca solo a lei riaprire gli occhi
e ritrovare se stessa”
|
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Capitolo 12 *** 12 CAPITOLO ***
Jack racconta ad Elsa
quanto accaduto
negli ultimi dieci anni, non tralasciando alcun dettaglio:
dal rapimento delle piccole
da parte di
una maga avida di potere, di nome Cornelia, alla magia che ha unito
le bambine in un solo corpo,dall'affidamento di Ursula al giovane
Frost, fino a giungere al loro presente.
E la regina di Arendelle
non può che
ascoltare, impressionata, il racconto dell'ex amante.
“Non sapevo
avessi anche tu dei
poteri magici, come me”- prende parola lei, al termine della
confessione da parte del ragazzo. Pare che sia stato solo quel
dettaglio ad impressionarla oltremodo.
“Li ho di nuovo,
ora” - risponde
lui, mostrandogli come, mediante un bastone, sappia dominare il
vento, il freddo e anche il ghiaccio.
Un tratto quello che
accomuna i due e
che colpisce il cuore di Elsa, che continua, nonostante tutto, a
battere forte per Jack Frost.
“Abbiamo la
stessa caratteristica”
- spiega la sovrana, arrossendo.
Il suo viso così
cereo mostra
leggermente un certo rossore sulle gote. Ed essendo una carnagione
talmente chiara, tale arrossamento è maggiormente evidente.
Il mago se ne accorge e le
accarezza
dolcemente il viso.
“So di aver
sbagliato a fingere e a
continuare a mentire circa l'identità di Ursula. Era il mio
compito.
Se non avessi avuto vincoli, mai ti avrei raccontato
menzogne” -
spiega lui.
Elsa, alza lo sguardo ed
incrocia gli
occhi di Jack. Quegli occhi così profondi che l'hanno fatta
innamorare.
Non riesce a controllarsi e
avvicina il
suo corpo a quello del giovane.
Le loro labbra si sfiorano.
Il contatto
basta a far scaturire una ventata di fiocchi di neve che gli girano
attorno.
Sono i loro poteri ad
avvolgerli e a
rendere possibile la loro riconciliazione.
“Mi
mancherai” - le sussurra poi
lui all'orecchio.
“Non andartene,
ti supplico” - si
intristisce la regnante di Arendelle.
“Ti ho spiegato
come stanno le cose,
amore mio. Riappropriandomi dell'immortalità,
dovrò tornare ad
essere il guardiano della grotta” - e così
dicendo, si separa da
Elsa, ponendosi a metri di distanza.
“Addio, Elsa! Sii
felice, io veglierò
su di te...per sempre”
La regina, rimasta sola,
sente un vuoto
interiore paragonabile a quello vissuto da bambina dopo la
separazione forzata da sua sorella.
E a proposito di Anna, la
principessa è
alquanto sconvolta dalla presenza dei due stranieri che continuano a
toccare e baciare sua figlia, sostenendo di esserne i genitori.
“Elsa, eccoti sei
tornata. Puoi
ordinare a questi due sconosciuti di lasciare in pace Luna e di
evitare di inventarsi storie assurde” - le va vicino Anna,
alquanto
disturbata.
Eppure la regina
è sotto shock per
quanto accaduto con Frost e non le dà retta.
“Tutto bene
cognata?” - chiede
allora Kristoff.
“Jack mi ha
raccontato la verità e
loro hanno ragione a dire di essere la madre e il padre di
Ursula”
- sostiene, riprendendosi per un attimo dal quel turbamento.
“Aspetta...che?
Stai scherzando?” - esclama scioccata la principessa.
“No.
Però siete anche tu e tuo
marito i genitori di Ursula”
“Ok, non ci sto
capendo nulla. Questa
storia mi sta mandando in confusione... che significa? Come
può una
persona avere quattro genitori?” - Anna non sa se ridere
davanti a
tali affermazioni o piangere per il casino che sta capitando.
Così
senza dar modo a Elsa di spiegare, la minore delle due si avvicina
alla sconosciuta interrogandola.
Vuole sapere i particolari
per giungere
a conclusioni.
Quando ha partorito? Come
sono gli
occhi della figlia? I capelli?
Ogni risposta, lascia di
sasso i
presenti.
“Sono nate lo
stesso giorno, hanno lo
stesso colore di occhi e capelli... ma nome diverso” -
sottolinea
Bjorgmann incredulo.
“Frost ci deve
delle spiegazioni,
adesso” - perde la pazienza la consorte del montanaro.
“Jack ha
raccontato tutto a me
affinché io potessi rivelarlo a voi altri. Lui è
andato via... per
sempre” - aggiunge Elsa, chinando il capo.
Anna, consapevole
dell'amore ancora
forte della sorella maggiore per il loro ex dipendente, le va vicino.
Le chiede scusa se ha usato modi bruschi per via dell'agitazione che
sta provando e l'abbraccia.
Il silenzio seguente viene
bruscamente
interrotto da Ursula.
La ragazzina inizia a
muoversi nel
sonno, a parlare e a dire di nuovo cose prive di senso.
“Amore, siamo
qui. Apri gli occhi, ti
prego” - singhiozza la madre di Rosetown.
La principessa di
Arendelle, si siede
dall'altro lato e prende la mano della giovane.
“Luna, se ci sei,
se sei tu, dammi un
segnale. Aiutaci ad aiutarti”
Trascorrono minuti che
sembrano
un'eternità. Ma ecco che dalla bocca della fanciulla
fuoriesce una
parola importante... anzi un nome importante.
Quello di qualcuno che da
ormai dieci
anni è sparito dalle loro vite.
“Olaf”
“Olaf?!”
- ripete Elsa.
All'improvviso le si è accesa una lampadina che potrebbe
sistemare
le cose.
“Si è
ricordata del nostro amico”
- esulta Anna, speranzosa ora più che mai.
“Ma Olaf non
c'è più!” - commenta
Kristoff.
“Non per
molto” - interviene la
regina e con un lento ed elegante movimento di mani, realizza e
riporta in vita un pezzo del suo cuore.
Il pupazzo di neve, davanti
agli occhi
dei presenti, scoppia a piangere vedendoli tutto lì.
Anche lui riconosce
immediatamente Luna
ed emozionato avanza verso di lei.
Anna le cede il suo posto e
raggiunge
la sorella e il marito poco distanti.
“Contiamo su di
te, Olaf. Sei la
nostra ultima speranza. Lei ti voleva un gran bene e solo tu puoi
riportarla a noi” - afferma la principessa di Arendelle.
Raccontano
per filo e per segno la situazione al loro buffo e dolce amico, il
quale determinato a salvare la sua compagna di avventure, inizia a
parlarle all'orecchio.
“Ciao Luna. Sono
Olaf. Il tuo
migliore amico. Sono passati dieci anni eppure tu ed io siamo ancora
tanto legati. Non hai cancellato il mio ricordo dal tuo cuore e
adesso sono qui. Abbiamo qualcosa da fare insieme, ricordi? Mi avevi
promessi di costruire un pupazzo come me”
Quella scena commuove i
presenti che
percepiscono nella voce di un tenero esserino magico un immenso
amore.
Eppure la situazione sembra
non
cambiare.
“Ci abbiamo
provato. Non ci resta che
aspettare” - si rassegna, amareggiato Bjorgmann.
“Ora tocca a noi.
Voi avete provato a
svegliare la vostra Luna senza successo. Lasciateci riportare qui
Stella” - prende parola la signora sconosciuta.
“Margaret, cosa
pensi di fare? Cara,
non abbiamo ricordi di Stella qui con noi” - la trattiene il
marito.
“Philip, non
dobbiamo arrenderci” -
lo sprona sua moglie.
Olaf, dispiaciuto, si
allontana, dando
l'opportunità agli altri genitori di intervenire. Ma prima
di farlo,
conclude - “Ti voglio bene, principessina. Te ne
vorrò sempre”
Ed è proprio in
quel preciso istante
che avviene l'inspiegabile.
Gli occhi di Ursula di
spalancano.
“Stella!”
- esclamano i due da
Rosetown.
“Luna”
- dicono invece quelli di
Arendelle.
L'adolescente posa gli
occhi sul
pupazzo di neve, senza proferire parola.
Ecco che, improvvisamente,
un fascio di
luce, costringe tutti a voltarsi.
Quella stessa luce,
accecante, che
dieci anni prima unì due corpi, è tornata come un
fulmine a ciel
sereno, con la stessa intensità e forza.
“Cosa
è stato?” - si chiede
preoccupata Anna, quando la situazione si stabilizza.
“Oh mio
Dio” - esclama subito dopo
Elsa, indicando ai parenti l'immagine davanti a loro.
“Non ci
credo!” - affermano in coro
sia Anna che Margaret.
A pochi metri avanti ai
cinque non c'è
più Ursula, bensì due ragazze, identiche, l'una
di fianco
all'altra, che si tengono per mano.
|
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Capitolo 13 *** 13 CAPITOLO ***
“Ma..ma.. adesso
sono due? Che
significa? È stato Olaf a farlo?” - chiede,
sconvolto lo straniero
di Rosetown.
“Io non so fare
magie!” - spiega il
pupazzo, scioccato.
Il gruppo osserva le
gemelle, le quali
si liberano dalla stretta di mano e si guardano.
“Finalmente ci
siamo separate” -
sostiene una, sorridendo.
“Ci sono voluti
dieci lunghissimi
anni. Ma ce l'abbiamo fatta” - ne gioisce l'altra.
Non hanno notato le
espressioni
sconvolte dei loro familiari.
Basta un gesto a fare in
modo che la
scissione sia completata.
“Mamma,
papà” - esclama briosa una
delle due, gettandosi tra le braccia dei due sconosciuti.
“Stella, tesoro.
Sei davvero tu?” -
si commuove, Margaret la madre.
“Si, sono
io!”
Olaf nel frattempo, seguito
da Anna,
Kristoff ed Elsa, si avvicinano alla gemella rimasta qualche metro
indietro.
“Luna, finalmente
posso stringerti
senza sentirmi respingere?” - le domanda la principessa, con
le
lacrime agli occhi.
“Madre, mi siete
mancata” - scoppia
a piangere la fanciulla, accoccolandosi al petto di Anna che si
lascia andare anche essa a un pianto liberatorio.
Bjorgmann si unisce subito
all'emozione
generale.
Finalmente le famiglie si
sono
ricomposte.
“Vi invitiamo a
palazzo. Non possiamo
permettere che le nostre figlie si separino dopo tutti questi anni
assieme, non trovate?” - propone Kristoff.
“E' bene che
ognuno torni al suo
posto. È così che devono andare le cose. Non
forzate il destino”
- la voce della grotta si rivolge ai mortali.
“Chi
è?” - domanda spaventata
Anna.
“Tranquilli,
è l'entità custode di
questo stupendo posto. Padre, è lui che esaudendo il tuo
desiderio
mi ha permesso di nascere” - racconta Luna.
“Però
ho anche involutamente causato
una separazione tra tutti voi. Per questo motivo ho assunto Frost
come fratello maggiore, custode di Ursula. Lui ha accompagnato i
vostri passi, ragazze, sostenendovi e dandovi l'affetto di una vera
famiglia”
“Ora dove
è? Voglio vederlo e
ringraziarlo di tutto” - afferma Stella.
“Si, anche
io” - aggiunge l'altra
gemella.
“Non
può tornare. Scegliendo di
riappropriarsi dei suoi poteri, è tornato al suo compito
principale.
Difendere la grotta e adesso, se vi dovesse salutare, sarebbe troppo
complicato tornare al ruolo di custode” - spiega la voce
magica.
“Prima di
separarci per sempre,
voglio fare una cosa” - aggiunge la ragazzina di Rosetown.
Si avvicina ad Elsa, Anna e
Kristoff e
prende parola - “Siete stati una parte importante della mia
vita in
questi mesi. Vi ho considerati degli amici speciali. Non vi
dimenticherò. Ricorderò le belle parole della
regina, l'affetto
smisurato della principessa e le risate del principe. Mi mancherete.
Non dimenticatemi, io non lo farò”
La reazione di Anna
è di abbracciare
la gemella di sua figlia, ringraziandola per i bei momenti vissuti
assieme.
Luna, piangendo, non riesce
a dire
addio ad una parte di sé.
“Non posso
più sentire i tuoi
pensieri ora che siamo tornate noi stesse” - si commuove la
nobile
fanciulla.
“Quante litigate
per chi dovesse
controllare Ursula” - sorride Stella, lasciandosi poi
trasportare
dalle lacrime.
L'abbraccio tra le due
segna la fine di
un capitolo complicato ma anche fondamentale delle loro vite.
Avrebbero sempre conservato nella mente e nel cuore Ursula Frost.
Da lì a pochi
minuti, le famiglie si
separano.
Elsa aiuta i tre di
Rosetown a
rientrare nel loro regno in tempi rapidi, mediante un tragitto
realizzato in ghiaccio, utile come scorciatoia.
A quelli di Arendelle
invece tocca
compiere una bella e lunga passeggiata, durante la quale la sovrana
inizia a risentire il calore familiare di anni prima, dovuto proprio
alla presenza della nipotina.
E la gioia emanata da Luna,
le basta a
mettere da parte i mille pensieri su Jack... o almeno per un po'!
----------------------------------
La sera stessa, viene dato
il
comunicato alla gente sul ritrovamento della principessina scomparsa
ed Arendelle è in piena festa. Quello sarebbe stato un
Natale
indimenticabile per il popolo e specialmente per i reali. Anche il
ritorno di Olaf viene accolto con gioia.
Sven, rivedendo il caro
amico, non si
controlla ed inizia a saltellare per la contentezza.
Anna, Kristoff e Luna, dopo
i saluti al
popolo e dopo aver festeggiato fino a notte tarda, si addormentano,
stremati ma felici, nello stesso letto.
La sovrana, invece,
è chiusa nella
sala del trono.
L' immagine di Frost torna
a
rimbombarle nella testa.
Si affaccia ad una finestra
aperta ed
uno strano vento le accarezza il viso.
Non sa spiegarsi come, ma
è convinta
sia stato qualcuno di speciale ad averla salutata.
“Amore mio, mi
manchi già. Come
potrò vivere senza saperti al mio fianco?” -
singhiozza la donna.
Elsa ha ragione... quel
soave vento è
stata una carezza di Jack alla sua donna.
Il mago, sente il dolore
della
regnante. Lo percepisce ed è per lui un macigno sul cuore.
Anche il
suo sentimento così controllato, lo sta uccidendo dentro.
Per questo
motivo non può più continuare ad essere chi non
vuole essere.
Decide di parlare chiaramente con la grotta.
È l'ultima
possibilità che gli resta.
Chissà se
l'entità magica darà al
suo custode ciò che desidera?
-------------------------
“Ho
già chiara la ragione della tua
chiamata, ragazzo” - parla la grotta, convocata dal guardiano.
“Non vorrei
deludervi, ma sento che
questo ruolo non mi si rispecchia.”
“Lo so. Tu hai
sempre sperato di
essere mortale. Ti avevo accontentato, infatti. Poi hai preteso di
nuovo i poteri” - commenta ancora il superiore.
“Io vi sto
chiedendo, una seconda
volta, di esaudire il mio sogno, signore” - lo prega il mago.
“Credi sia
divertente cambiare
continuamente la tua natura?” - alza la voce lo spirito
magico.
“No, affatto. Ma
stavolta è
definitivo. Lo giuro”
“L'ho
già sentite queste parole”
“Vi prego, ho
bisogno di Elsa. Senza
di lei, non riuscirei ad essere chi vogliate che sia”
“Chi
custodirà la grotta se tu vai
via?” - viene chiesto a Jack.
“Esistono molti
custodi, signore.
Loro amano il loro compito. Saprebbero vegliare su di voi meglio del
sottoscritto”
Nonostante i tentativi di
Frost, la
posizione del suo superiore sembra non accettare affatto quanto
richiesto.
Ma nel momento in cui,
sconfitto e
afflitto, si dirige alla sua postazione, accade qualcosa di
inspiegabile.
“Elsa? Cosa ci
fai qui?” - sgrana
gli occhi vedendo l'amata lì.
“Non posso e non
voglio rinunciare a
te” - risponde lei gettandosi al collo di lui, baciandolo.
“Se non ti
darà la mortalità, sarò
io a rinunciare alla mia” - aggiunge la nobildonna,
spiazzando
Frost, che scioccato esclama - “CHE?!Ma sei pazza?”
|
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Capitolo 14 *** 14 CAPITOLO ***
“Hai capito bene,
Jack. Mi è bastato
trascorrere poche ore, sapendoti lontano, sapendo di non poterti
vedere mai più, per convincermi che non desidero una vita
senza di
te. Rinunciare alla mia natura umana pur di starti accanto è
quanto
necessito. - afferma, con decisione, la regina di Arendelle.
“Non
permetterò mai che ciò accada.
Tu sei la sovrana di questo regno. Che ne sarebbe del tuo popolo se
tu andassi via?” - replica Frost.
“C'è
Anna. Mia sorella ha anche una
figlia pronta a salire sul trono dopo di lei”
“Non ci credo. Tu
sei disposta a dire
addio alla tua famiglia pur di stare con me?” - il mago non
sa se
essere lusingato da così tanto amore o spaventato dalle idee
di
Elsa.
Mentre la donna cerca di
convincerlo ad
accettarla come compagna immortale, lui pensa a quanto ha sofferto
nel momento in cui la grotta lo ha reso un custode. Jack non vuole
assolutamente far patire lo stesso dolore alla persona che ama.
“Elsa, ascoltami.
Sono davvero
emozionato dalla tua proposta. Stare insieme tutta la vita, poterci
amare senza mai dirci addio, sarebbe il sogno di qualsiasi
innamorato. Però devo mettere da parte il mio egoismo. Tu
meriti di
vivere da mortale quale sei. Meriti di stare con Anna, di sposarti e
di avere dei bambini. Diventando come me rinunceresti a
tutto” -
cerca di farla ragionare.
“Ormai non
avrò bambini, me ne sono
fatta una ragione. Sono trascorse trentotto primavere dalla mia
nascita. Non ho intenzione, poi, di unirmi in matrimonio con qualcuno
che non sia tu...”
“Troverai la
persona giusta e
arriveranno anche dei figli. Credimi. Farò di tutto,
supplicherò la
grotta affinché ciò accada. Ma ti prego, torna ad
Arendelle, alla
tua quotidianità”
“Non voglio. Ti amo troppo per dirti addio,
lo capisci?” - esplode la regina, con il viso bagnato di
lacrime.
“Se non fai come
ti dico, agirò di
conseguenza. Cancellerò dalla tua mente i ricordi assieme.
Vuoi
davvero che arrivi a tanto?” - a tal punto Frost, pur di
scacciarla, minaccia di prendere misure drastiche.
“Non puoi farlo.
Non lo faresti mai”
- replica Elsa, stupita da tali parole.
“Per evitarti
un'eternità di
inferno, farei questo ed anche altro”
Conclude il mago, dandole
le spalle e
dirigendosi verso l'interno della grotta.
La regina, però,
lo sorprende.
Accelera il passo,
superandolo e
posizionandosi a modi scudo, a braccia aperte, davanti la grotta
stessa.
“Elsa, non vorrai
mica impedirmi di
passare? So volare” - aggiunge Jack.
“Non mi impedirai
di fare ciò che il
mio cuore desidera” - commenta lei, con tono alterato.
A quel punto si inginocchia
e,
voltatasi verso il luogo magico, convoca l'entità superiore.
“Che stai
combinando ora?”- domanda preoccupato Frost.
“Chiederò
direttamente a lui di
darmi l'immortalità. Cederò la mia anima pur di
ottenerla”
“No.
Smettila Elsa.” - ripete più volte il mago.
Ormai, la sovrana di
Arendelle è
decisa.
Nessuno l'avrebbe frenata.
Neppure l'amore della sua
vita.
-----------------------------------
“Avete visto la
regina?” - domanda
Anna, a palazzo, notando l'assenza della sorella.
“No, signora.
Stamane, quando abbiamo
servito la colazione, stranamente era assente” - spiegano le
domestiche.
Strano, pensa la
principessa. Non è da
Elsa sparire nel nulla senza avvisare.
Inizia ad impensierirsi.
Chiama Luna ed
entrambe escono in paese alla sua ricerca.
Ma quando la nobildonna si
trova nella
piazza centrale, avverte un forte capogiro e sviene tra le braccia
della figlia.
La gente la soccorre e
viene riportata
a palazzo nella sua camera.
Il dottore convocato
urgentemente,
visita la reale.
Kristoff e Luna sono in
pensiero per la
salute di Anna.
“Forse l'ansia
per la sparizione di
tua zia l'ha spaventata oltremodo” - pensa Bjorgmann,
tentando di
tranquillizzare la ragazzina.
“Ho avuto tanta
paura” - racconta
la fanciulla, abbracciata al padre.
Ed ecco uscire il dottore
pronto a dare
il risultato del controllo.
“Allora? Tutto
bene? Cosa ha avuto
mia moglie?” - domanda il montanaro.
-----------------------------------
Elsa e Jack ancora
discutono e la donna
chiama più e più volte l'entità magica
che,tuttavia, non vuole
darle retta.
“Possibile che
non vuole rispondermi?
Signore della grotta, mi sente sicuramente... esaudisca il mio
desiderio” - ribadisce lei.
Frost non vorrebbe farlo ma
non ha più
scelta. Sta per scagliare contro la regina di Arendelle un
incantesimo di rimozione dei ricordi.
“Non posso
permettere che tu patisca
il mio stesso inferno” - mentre la nobile, girata di spalle,
con
occhi puntati sulla grotta, continua imperterrita a chiedere
l'immortalità, il mago utilizza il bastone recitando nella
mente
alcune parole. Punta l'oggetto verso la sua amata - “Ti amo,
Elsa.
Perdonami, ma è necessario.”
------------------------------
“Incinta? Sono
incinta? Davvero? Non
può essere!” - esclama Anna, confusa e incredula
dopo la
comunicazione del medico.
“Amore, ci pensi?
Avremo un altro
figlio” - si commuove Kristoff.
“Mamma, non
potevi donarci regalo
migliore”- esulta Luna, saltellando di gioia.
“Ehm...
Kristoff...rispondimi
sinceramente. Non sarai mica andato dalla grotta magica a fare
richiesta?” - domanda, scaturendo la risata generale.
“No, giuro.
Stavolta è arrivato da
solo” - risponde il montanaro, creando ilarità.
Un sorriso si accende sul
viso di Anna
che, euforica, grida - “Finalmente sarò mamma di
nuovo. Dobbiamo
festeggiare!”
“Vado a dirlo a
tutta la servitù”
- afferma elettrizzata la ragazzina.
“Io devo dirlo a
Sven e Olaf” -
aggiunge Bjorgmann.
“Eh io ad
Elsa!... Aspettate, a
proposito... stavamo cercando mia sorella. Si può sapere che
fine ha
fatto?”
-------------------------------
Solo pochi secondi e una
sfera di luce
sarebbe fuoriuscita dall'arma magica di Jack...
“Meglio vivere
sapendoti
irraggiungibile che infelice” - conclude Frost.
È rassegnato al
suo destino. Sa che
l'entità superiore non gli concederà la
mortalità richiesta. Non
gli rimane che agire di conseguenza.
Però il potere
del biondissimo custode
viene proprio frenato dalla grotta.
“Non farlo,
ragazzo!” - parla il
signore magico, tramite pensiero.
“Devo. Lei vuole
diventare come me”
- racconta il mago.
“Non
accadrà. Elsa è la regina di
Arendelle. È questa la sua vita”
“Già.
Una vita senza di me al suo
fianco” - il tono amareggiato di Jack ha colpito nel profondo
il
suo superiore.
“Chiudi gli
occhi, Jack. Sto per
chiudere definitivamente questa storia.”
“Cosa volete
fare? Non fate male ad
Elsa, vi prego” - lo supplica.
“Faccio
ciò che è bene per tutti”
- conclude.
Frost, abbassa il bastone
ed esegue
l'ordine.
In pochi secondi una fitta
dolorosa gli
colpisce il cuore, facendolo cadere a terra.
Elsa lo vede accasciato e
gli corre
incontro preoccupata.
“Amore,
svegliati. Apri gli occhi.
Che cosa ti prende?”
A quel punto è
la grotta stessa a
parlare.
“Maestà,
è un piacere averla al mio
cospetto. Io sono il protettore di questo luogo, un'entità
che
governa magie e destini”
“Allora siete
stato voi a
colpirlo!Non sarà mica....?” - chiede spaventata
la regnante.
“Morto. Si... il
mio custode oggi ha
chiuso definitivamente con tutto ciò che riguarda il mondo
magico”
- così dicendo, spiazza la sovrana che rimane pietrificata.
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Capitolo 15 *** 15 CAPITOLO ***
“Lo avete ucciso?
Ma come avete
potuto fare una cosa del genere?” - scoppia Elsa, furiosa. La
neve
inizia a cadere dal cielo prepotentemente e gli occhi di lei
sprigionano una rabbia indomabile.
Una reazione che, se non
gestita,
avrebbe potuto causare danni irreversibili a cose e persone.
Fortunatamente l'artefice
di quanto
appena accaduto, sembra placare la donna, ribadendole e sottolineando
questo - “Prima che tu possa distruggere il regno con la tua
ira,
non vorrei avessi capito male. Io ho eliminato Jack Frost, custode
della grotta magica...”
“Mi è
chiaro. Lo avete detto più
volte. Volete ricordarmi che ho perduto il mio amore?Siete crudele
fino a questo punto?” - la furia sta diventando sempre
più forte.
Ma quando Elsa sente Jack
tossire, si
immobilizza e il vento e la neve si bloccano improvvisamente.
Il caos si calma e tutto
sembra tornare
alla tranquillità di minuti prima.
“Ma è
vivo” - esclama lei,
inginocchiandosi accanto al compagno e posandogli il capo sulle sue
gambe.
“Hai mal
interpretato le mie parole,
maestà. Intendevo dire che a morire è stata la
parte immortale di
Jack. Adesso è un uomo a tutti gli effetti” -
spiega l'entità
magica.
Gli occhi di Elsa si
riempiono di
lacrime a sentire tali parole.
Allora la grotta ha
risparmiato Frost e
gli ha donato la possibilità di ricominciare una nuova vita!
La donna comincia a
piangere, mentre
l'entità superiore aggiunge dei particolari - “Lui
non avrà più
alcun contatto con la magia. Non parlerà più con
me o con chiunque
altro. Il bastone resterà al sottoscritto, per passare poi
nelle
mani del prossimo custode”
“Allora avete
realizzato il suo
desiderio? Cosa vi ha fatto cambiare idea?”
“Io non credevo
che il sentimento che
unisse voi due fosse così sincero. Immaginavo una forte
passione, ma
niente di profondo. Sapere che tu così come lui eravate
pronti a
sacrificare la vostra felicità pur di stare assieme, ha
colpito
anche un cuore roccioso come il mio. Amatevi e costruite una bella
famiglia. Meritate la serenità che per anni vi è
stata sottratta”
- quella voce ora si mostra dolce e a tratti commossa.
“Adesso ascoltate
maestà, portate il
ragazzo al castello. Subito.”
“Cosa
dovrò raccontargli?” -
chiede la donna.
“Nulla. Jack sa
già inconsciamente
cosa è accaduto. È privo di magia ed è
al tuo fianco. Questo basta
a fargli dedurre la situazione”
Elsa si alza in piedi,
annuendo ed
eseguendo quanto chiesto dalla grotta magica.
Realizza con un gesto di
mani uno dei
suoi mostri nevosi, il quale carica in spalla Jack.
“Addio e grazie
ancora” - conclude
lei, prima di costruire una scorciatoia ghiacciata che possa condurli
il prima possibile a casa.
“Buona vita,
vostra altezza” -
risponde la voce.
La grotta, ha affrettato
volutamente la
partenza di Elsa e Jack verso Arendelle per autodistruggersi
all'insaputa di tutti. Avendo causato danni come quello di Luna e
Stella, decide di sparire per sempre, lasciando ai vari custodi la
libertà di scegliere il loro destino.
Nessuno dovrà
più sottostare a
qualcosa di già stabilito.
Ma durante il tragitto, il
bell'addormentato riprende conoscenza e, confuso, chiede alla regina
- “Dove siamo?”
“Amore mio,
è il momento di viverci
a pieno” - gli sorride lei, dando ordine all'aiutante di far
scendere Frost dalle sue spalle.
E in uno schioccare di
dita,
Marshmallow si dissolve.
“Era un tuo amico
quello?” -
chiede, sorpreso lui dalla potenza magica della regina.
Elsa annuisce, poi si
stringe al
compagno e confessa - “Perderti è stata la paura
più grande che
potessi vivere. Non credevo di potermi innamorare fino a questo
punto” - arrossisce, mentre parla. Poi aggiunge -
“Perciò voglio
farti una richiesta”
“Dimmi
tutto” - risponde con
dolcezza Jack, dandole un candido bacio sulla fronte.
Elsa, emozionata, si
avvicina
all'orecchio del compagno e gli sussurra - “Vuoi
sposarmi?”
La regina di ghiaccio, nota
per il suo
gelo interiore, ha trovato la persona giusta ed è
intenzionata a
dare ad Arendelle il tanto desiderato re.
Jack Frost rimane di sasso,
di fronte a
tale domanda.
“Non è
l'uomo che deve fare la
proposta alla donna, di solito?” - la prende sul ridere.
Elsa, seria, replica -
“Da quando ti
ho conosciuto, ho imparato a dire no al protocollo”
Il giovane, imbarazzato e
anche
lusingato dalle avance della bella Elsa, non è di molte
parole. Ma
ne basta una sola.
“Allora? Non mi
rispondi? Vuoi o non
vuoi diventare mio marito?” - chiede lei.
-------------------------
“ Tesoro, inutile
cercare Elsa. L'ho
appena vista varcare i cancelli assieme a qualcuno di nostra
conoscenza” - comunica Kristoff alla moglie e alla figlia,
intente
ancora a trovare la regina dispersa.
“Aspetta...che?
Chi sarebbe questo
qualcuno?” - esclama Anna, seguendo il marito all'ingresso.
Corrono verso la coppia in
arrivo.
Anna sobbalza quando
riconosce Jack.
“Ma...ma...
lui...” - la
principessa, stupita, balbetta qualcosa di incomprensibile.
Luna va incontro all'ex
mago e lo
abbraccia.
“Grazie di tutto,
fratellone” - gli
sorride.
“Immaginavo che
aiutare te e Stella a
liberarvi di Ursula, sarebbe stato ripagante. Ma non credevo
così
tanto” - sottolinea Frost, emozionato nel rivedere la
ragazzina che
ha cresciuto come fosse sua sorella minore.
“Non mi
libererò mai di Ursula. Se
non fosse stato per lei, chissà come sarei oggi. Mi sento
diversa,
dopo aver condiviso con Stella dieci anni di vita in un solo
corpo”
- racconta la fanciulla, commuovendo i presenti.
“Adesso basta
piangere, nipotina mia!
Da oggi in poi si festeggia” - interviene Elsa, raggiante
come mai
prima.
Segno che la sua domanda a
Jack ha
ricevuto risposta positiva.
E infatti...
“Tenetevi forte,
famiglia...” -
Elsa, preso per mano il compagno, dà la notizia -
“Ci sposiamo”
Inutile descrivere
l'euforia di Anna e
sua figlia, note per essere estremamente gioiose. Kristoff si
complimenta con i due fidanzati, mentre le sue donne saltellano di
felicità.
La principessa inizia a
pensare già ai
fiori, agli addobbi e agli abiti da indossare.
“Perchè
non ci vestiamo di rosa,
madre? Faremo l'ingresso nella chiesa gettando a terra dei petali e
poi zia Elsa percorrerà la navata con una musica suonata
dalla
migliore orchestra del regno”
Le idee di Anna e Luna
saranno il tema
centrale della giornata.
A tavola non fanno che
parlare delle
imminenti nozze.
Questo turba Jack, il quale
avverte il
peso di tale avvenimento.
È Kristoff, con
una pacca sulla
spalla, a tranquillizzarlo - “Fanno così
perché sono euforiche di
natura. Ma vedrai, tra qualche giorno la situazione si
stabilizzerà.
Anche con il mio matrimonio, le sorelle qui presenti, erano
elettriche. Poi tutto è filato liscio. Avevo paura di
deludere le
aspettative di una principessa e della sua casata nobiliare, invece
eccomi qui, sereno e felice e pronto anche a diventare papà
per la
seconda volta ”
Ops... si è
lasciato sfuggire un
particolare sul quale Anna ancora non si soffermava.
“Diventerai
papà? Aspetta ma
quindi...?” - il promesso sposo sgrana gli occhi, incredulo.
“Kristoff! Cosa
stai dicendo?” -
interviene Elsa, avendo sentito quanto appena fuoriuscito dalla bocca
del cognato.
“Eh
già. Avete capito bene” - Anna
a quel punto, dopo aver lanciato un'occhiataccia di rimprovero al
marito, comunica la lieta novella - “Sono incinta”
Ovviamente preferiva dirlo
in un altro
momento, visto che adesso l'attenzione doveva essere tutta sulla
regina e il futuro re.
Ma Bjorgmann è
noto per le sue gaffe
e quindi viene subito perdonato dalla consorte.
Così, tra
congratulazioni e
commozione, la famiglia reale torna alla serenità di un
tempo.
Una serenità per
anni negata e che ora
gli spetta di diritto.
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Capitolo 16 *** 16 CAPITOLO ( THE END) ***
Sono
arrivata al termine di questa fanfiction. Voglio ringraziare chi ha
letto la mia storia e l'ha seguita assiduamente. Un grazie speciale
alle due mie amiche che sono sempre state presenti e hanno recensito
ogni capitolo. Senza di noi non avrei avuto lo stimolo per continuare.
Vi voglio bene.
Vi auguro buona
lettura e vi saluto. Alla prossima fanfiction.
xoxo
Ivy
Vengono annunciate da
lì a poco la
gravidanza della principessa e l'imminente matrimonio della regina
con Jack Frost.
Per quanto riguarda le
nozze, nessuno
sembra inizialmente convinto dalla figura di uno straniero, entrato a
palazzo per lavorare ma che, al contrario, sembrava più
interessato
ad entrare nel letto della sovrana.
Però presto
molti iniziano ad
apprezzare la generosità del futuro re, il quale si reca
personalmente in ciascuna casa per mostrarsi disposto ad aiutarli in
qualsiasi modo possibile.
E in pochi mesi conquista
il cuore di
grandi e piccini.
Ebbene, Elsa ha proprio
scelto un
compagno degno di lei e di Arendelle.
Così i mesi
passano rapidi ed arriva
il tanto atteso giorno del SI.
“Sei bellissima,
zia” - si
complimenta Luna, sistemando il velo della regina.
Anna, seduta con il suo bel
pancione in
vista, osserva la sorella e sente il cuore esploderle di gioia.
Ha sognato per anni di
vedere Elsa
felice, con accanto un uomo che la amasse intensamente, proprio come
lei ama Kristoff.
La sovrana ringrazia la
nipote. La sua
commozione viene notata da Anna che la abbraccia, augurandole il
meglio dalla vita.
Una volta da sola, la sposa
si guarda
allo specchio, ripensando a quanto patito sin da bambina. E il suo
pensiero va immediatamente ai genitori assenti. La loro assenza
è un
macigno pesante sul suo cuore e addirittura le sembra di sentire le
loro voci.
“Figliola, non
siamo qui per
celebrarti quest'oggi ma siamo fieri di te e di come tu sia stata
abile a gestire un regno e a tutelare tua sorella minore. Oggi
è il
tuo giorno. Goditelo e goditi l'amore del tuo popolo” - Elsa
non sa
spiegarsi come, ma è la voce di suo padre a parlarle.
Ed ecco l'immagine del
defunto sovrano
palesarsi alla sposa.
“Padre”
- esclama lei - “Sarete
con me, sempre”
Il ritorno di Luna nella
stanza,
riporta la regina alla realtà.
“Zia, ci siamo.
È il momento”
La nobildonna annuisce,
prende il
bouquet e lascia la camera, pronta a dimenticare quanto il passato
l'abbia fatta soffrire e decisa a guardare ad un futuro luminoso.
La sorpresa voluta dalla
principessa di
Arendelle e da sua figlia, consiste nella marcia nuziale cantata
dalla stessa Luna che intona una dolce ed incantevole Halleluja.
https://www.youtube.com/watch?v=SA2cl4OGjo8
Quella commovente musica,
accompagna la
regina verso l'altare dove l'attende il suo futuro marito.
Ed una volta l'uno di
fronte all'altra,
Jack le sussurra - “Sei bellissima”
Elsa accenna un timido
sorriso, poi il
sacerdote dà inizio alla cerimonia.
Sono momenti unici che
vedono la gente
condividere l'emozione e la felicità dei loro sovrani.
“Vi dichiaro
marito e moglie...e re e
regina di Arendelle” - conclude il parroco.
Segue il bacio,
accompagnato dagli
applausi di una folla di gente in festa.
Jack ed Elsa ringraziano,
durante il
party a palazzo, la loro nipotina.
“Hai delle doti
canore fenomenali.
Degna figlia di tua madre” - la lusinga la sovrana.
“Io ne ero a
conoscenza. Non smetteva
mai di cantare quando eravamo insieme” - ricorda nostalgico
Frost.
“Vi ringrazio. Il
mio era un dono per
omaggiarvi” - sorride, ricevendo subito l'abbraccio degli zii.
Kristoff, in piedi vicino
al buffet,
osserva la moglie, seduta in disparte.
La vede piangere e mette da
parte la
passione per il cibo, dedicandosi a lei.
“Amore, cosa ti
prende?”- le chiede
preoccupato.
“Sono felice,
tutto qui” - si
asciuga gli occhi la donna, invitando subito dopo il marito a
ballare.
Quella serata speciale
riscalda i cuori
di tutti.
E anche quello di Luna
Bjorgmann sta
per essere riscaldato da un incontro unico.
“Lei non balla,
principessina?” -
le viene chiesto da un ragazzo dai capelli castani e lo sguardo
misterioso.
L'adolescente nota subito
il fascino
dello straniero ed arrossisce.
Esattamente come Anna, Luna
è una
romanticona che cede subito alle avance dei vari giovani di turno.
Ma in quel caso, qualcosa
in quello
sconosciuto la attira seriamente.
“Mi concedete un
ballo? Io sono Ryan
Cortens, principe del Regno del sole, alleato commerciale di
Arendelle” - le spiega, inchinandosi con eleganza.
Luna accetta e i due
trascorrono così
l'intera serata assieme, sotto lo sguardo vigile e geloso di
papà
Kristoff.
-----------------------------------
Due mesi dopo le nozze, un
altro lieto
evento sta per recare gioia al regno.
“Sono ore che
è chiusa lì dentro!
Possibile che ancora non nasce?”
Il montanaro è
stato scacciato dalla
camera da letto dove Anna, con l'aiuto del medico e di una levatrice,
sta dando alla luce il suo secondogenito.
“Cognato, lei
soffre e tu hai da
lamentarti?” - replica Elsa.
“Non sto
più nella pelle. Voglio
conoscere il mio fratellino” - Luna, invece è
elettrizzata.
Finalmente un pianto di
neonato
annuncia la nascita.
Quella notte viene al mondo
il
principino William, secondogenito della principessa e del principe
Bjorgmann.
Un pargolo dal quale la
sorella
maggiore non si separa un solo istante.
Diventa con il tempo una
seconda mamma.
Impara anche a cambiarlo, evitando tale compito alle balie di corte.
“Ti vedo bene nel
ruolo di madre,
sai?” - sostiene Anna, osservando la figlia maggiore mentre
culla
baby Will.
“Mi piacerebbe un
giorno. Adoro i
bambini” - spiega lei.
L'immagine di Ryan Cortens
le torna in
mente e le gote si colorano di un acceso rosso. Come mai ha collegato
il suo futuro proprio al bel giovanotto?
“Ehm, tesoro...
come mai sei
arrossita? Non avrai mica trovato uno spasimante?” - indaga
l'adulta curiosa. Quanto conosce Anna la sua Luna, non la conosce
nessuno.
Ovviamente la tormenta di
domande per
ore fino a farla parlare e raccontare dell'incontro con il principe
del Regno del sole e di come loro due si fossero sentiti per lettera
in quei due mesi.
Anna decide così
di invitare
l'innamorato della figlia al battesimo del figlio. Ciò,
naturalmente, senza avvisare la primogenita.
Ed ecco, infatti, quel
famoso giorno
comparire in chiesa proprio Ryan.
“Che ci fai
qui?” - chiede stupita,
Luna.
“Non ti fa
piacere vedermi?” -
risponde lui con un'altra domanda.
“Certo. Solo
che.. non me
l'aspettavo” - non sa cosa dire. Le basta ricollegare la
confessione fatta ad Anna giorni prima alla presenza di Cortens ad
Arendelle, per trovare la soluzione.
“Mia madre...ora
si spiega tutto” -
afferma subito dopo l'adolscente.
“E' stata gentile
a volermi qui. Tu
non sembri contenta”
“Lo sono.
Molto” - sorride
timidamente la fanciulla - “Adesso le cose stanno diventando
serie,
lo avrai intuito anche tu!”
“Certo. E mi
piace che sia così” -
dicendo così, le prende la mano, intrecciandola alla sua.
“Posso sedermi
accanto a te durante
la funzione?”
Prendono posto uno di
fianco all'altra.
Non sanno che i loro cuori battono all'unisono, vista la vicinanza
dei loro corpi. Ora non ci sono più dubbi: il sentimento tra
loro è
amore.
-----------------------------
Durante il pranzo, Elsa
propone un
brindisi.
Ringrazia gli invitati per
essere
giunti ad Arendelle a festeggiare suo nipote. Ringrazia anche la
sorella, il cognato e il marito. Conclude in bellezza, annunciando
che, a palazzo, William non sarà l'unico piccino e che
avrà un
erede.
“Aspetto un
bambino” - esclama
raggiante.
Frost, ignaro del segreto
di sua
moglie, sviene per lo shock, soccorso da Kristoff.
“Dai, cognato.
Sono belle notizie
queste” - lo prende in giro il montanaro, aiutandolo a
rialzarsi.
Ma a quel punto anche Luna
ha qualcosa
da dire.
“Io vorrei
comunicare, invece, il mio
fidanzamento con Ryan Cortens, qui presente”
tali parole lasciano i
parenti di
sasso.
Bjorgmann sbianca
sentendola
pronunciare tali affermazioni. Adesso è Jack, per vendicarsi
della
batuttina, a ripetere le stesse parole tranquillizzanti pronunciate
dal montanaro due minuti prima - “Dai, cognato...sono belle
notizie” - ridacchia.
Tra le congratulazioni e la
commozione,
il futuro padre e il principe Bjorgmann accettano quanto sta per
cambiare nelle loro vite con i due nuovi arrivi a palazzo.
Un'armonia quella ritrovata
ad
Arendelle, arricchita da nascite, matrimoni e fidanzamenti.
Nessun dramma avrebbe
più colpito chi,
per anni, ha dovuto vivere di solo dolore.
Da oggi in poi solo
felicità.
THE END
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