Tutto Quello che Non ti ho Detto

di _BlueLady_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** L'incontro ***
Capitolo 2: *** La Prima Impressione è quella che Conta ***
Capitolo 3: *** Quello che gli Altri non Vedono ***
Capitolo 4: *** La Prima Volta che ti ho Toccata ***
Capitolo 5: *** Per Dimostrarti Quanto Valgo ***
Capitolo 6: *** Ti Capita Spesso di Scivolare e Cadere? ***
Capitolo 7: *** Avrò Cura di Te ***
Capitolo 8: *** La Tua Mano nella Mia ***
Capitolo 9: *** Solo se ci Sei Tu a Prendermi in Braccio ***
Capitolo 10: *** Mi Ritorni in Mente ***
Capitolo 11: *** Proprio Perché Sei Tu ***
Capitolo 12: *** La Certezza che Ti Importa di Me ***
Capitolo 13: *** Voglio che sia Tu ***
Capitolo 14: *** Di Te Mi Fido ***
Capitolo 15: *** Il Coraggio di Lasciarti Andare ***
Capitolo 16: *** L'ultimo Primo Bacio ***



Capitolo 1
*** L'incontro ***


Tutto Quello che Non ti Ho Detto
 
~ CAPITOLO 1: L’INCONTRO ~
Manga, episodio I

- Fine! Quel tipo losco ci sta fissando! Mi mette i brividi! –
Così l’aveva conosciuto la prima volta che l’aveva visto, un’ombra scura e silenziosa che aveva scorto con la coda dell’occhio tra la folla di invitati. Era stata la sensazione di un attimo, una lieve carezza sulla pelle provocata dalla leggerezza di uno sguardo posatosi su di lei soltanto per un istante, e poi si erano ritrovati occhi negli occhi.
Si erano incrociati soltanto nell’attimo fugace di un secondo, eppure era bastato a Rein per farle sobbalzare il cuore nel petto in preda ad una nuova emozione sconosciuta, così simile, eppure così diversa da ciò che aveva sentito per Bright.
Non sapeva dare un nome a ciò che le si stava scatenando dentro, un debole fuoco di paglia che le andò ad accendere le gote di un timido rossore, ma la sensazione di affondare nelle iridi scure di quel ragazzo misterioso per poi non riemergervi più era bastata a farla retrocedere impaurita sui suoi passi, riconoscendo in lui il sentore di un pericolo.
Quel tipo, di primo acchito, non le piaceva. Odorava di ignoto, di mistero, c’era qualcosa di intangibile in lui, di inafferrabile, qualcosa che inevitabilmente mise il suo istinto sulla difensiva. Per quanto la riguardava, ciò era abbastanza per tenersi alla larga da lui il più possibile.
Distolse lo sguardo impaurita, prima che quel paio di iridi blu notte riuscissero a scavarle dentro più di quanto lei volesse consentirglielo.
Quel ragazzo era pericoloso, ne aveva piena certezza. Avrebbe dovuto prestare più attenzione del previsto con lui.
Era certa che, se non lo avesse fatto fin da subito, in futuro le sarebbe riuscito impossibile liberarsi dalla rete dei suoi occhi magnetici.


Angolo Autrice:

Hola! Vi avevo promesso che, al termine di "Seduzione", sarei presto tornata con una nuova raccolta, no?
Ebbene, eccomi qui!
Sarò chiara e concisa, per non annoiarvi e perchè forse dalla trama non si capisce granché di ciò che è il mio obiettivo qui.
Mi sono sempre chiesta come mai, sia nell'anime che nel manga, Shade e Rein alla fine non siano mai capitati insieme, benchè sia palese l'attrrazione che c'è fra di loro - non contradditemi, è evidente e basta.
Dunque, mossa da una malsana voglia di farmi del male da sola, mi sono riguardata tutti i momenti BlueMoon dell'anime e del manga, forse perchè ero un pò in carenza di SheRei, ed ecco che mi arriva l'illuminazione.
Vi siete mai chiesti come hanno vissuto i momenti dei loro svariati incontri i nostri due amati protagonisti? Le sensazioni provate, i pensieri nascosti?
Io sì, ed ecco che cosa ne è uscito fuori.
In poche parole, in questa raccolta spero di farvi rivivere tutte le emozioni dell'anime e del manga, vissute in prima persona da Rein e Shade. Mi sono permessa una mia reinterpretazione di tutti i BlueMoon moments più belli e amati, quelli che ci fanno gridare a squarciagola "Il BlueMoon esiste".
Un piccolo regalo per voi care fan, una raccolta di Missing Moments che spero apprezzerete ed amerete, come ho amato io ripercorrere l'emozione di quei momenti mentre li riscrivevo sotto un nuovo punto di vista.
Capitolo per capitolo, spero di farvi rivivere ogni istante della love story in blu, come la prima volta che li avete visti ed amati.
Non mi resta che augurarvi buona lettura <3

_BlueLady_

 

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Capitolo 2
*** La Prima Impressione è quella che Conta ***


~ CAPITOLO 2: LA PRIMA IMPRESSIONE E’ QUELLA CHE CONTA ~
Manga, episodio II

Fin dalla prima volta che l’aveva visto, quel tipo non le era piaciuto. Detestava il suo modo arrogante di fare, come se si sentisse padrone del mondo e superiore a chiunque altro.
Da subito le aveva urtato il sistema nervoso, mettendo a prova la sua pazienza con una fastidiosissima frecciatina che sembrava fatta apposta per provocarla, e Rein in quanto a provocazione non si lasciava mai mettere i piedi in testa.
Assieme alla sorella stava escogitando un modo per calmare la furia del Drago del Cielo, creatura un tempo docile e mansueta, ma Fine, nonostante tutta la sua buona volontà, non sembrava voler collaborare a causa del terrore che le immobilizzava le gambe a terra. Se non avessero trovato alcuna alternativa, Bright aveva promesso di uccidere quella creatura che stava mettendo in serio pericolo il suo regno, e loro non potevano permetterglielo.
Era stato proprio in quel momento che un’altra mongolfiera era apparsa in cielo, ed un paio di occhi bui l’avevano fulminata da lontano.
- È quel ragazzo! –
- Il tipo losco ed inquietante della festa! – avevano esclamato in coro le gemelle, riconoscendolo.
- Che cosa vuoi? – aveva domandato Bright mettendosi sulla difensiva.
Lui, per tutta risposta, aveva dilatato le labbra in un ghigno prepotente.
- Che cosa voglio? – mormorò, attraccando sulla mongolfiera del Regno dei Gioielli ed avanzando a grandi passi verso di loro – Sono solo venuto per vedere di persona la forza della magia delle Principesse Gemelle – e qui fece una pausa e osservò Rein negli occhi con fare scostante e provocatorio – Tuttavia sembra che io stia sprecando il mio tempo. I miei occhi vedono che siete solo capaci di tremare spaventate di fronte alla furia del Drago del Cielo. Anche il potere più grande si rivela inutile se lasciato nelle mani di una persona fragile – sospirò deluso, rivolgendosi a lei come a cercare un pretesto per provocarla – Mi chiedo come mai un simile potere sia stato affidato nelle mani di due ragazzine così –
Quella era stata la goccia che aveva fatto traboccare il vaso. Rein accettava a malapena che un tipo strafottente come lui la criticasse, ma proprio non sopportava che quell’egoista presuntuoso desse così sfrontatamente della debole codarda a sua sorella. Non sapeva quanta forza si celasse in lei.
- Non osare parlare a questo modo di noi – ringhiò inviperita, con aria minacciosa – Perché non fai a tutti un favore e chiudi quella dannata bocca una volta per tutte?! – esclamò adirata, puntandogli un dito contro.
- R-rein?-
Quella reazione così impulsiva, in un primo momento lo spiazzò. Mai nessuno aveva osato rivolgersi a lui in quel modo, e il fatto che a farlo fosse stata una ragazzina che riteneva immatura ed irresponsabile, lo soprese ancora di più.
Per la prima volta qualcuno era riuscito a togliergli le parole di bocca.
- Apri bene gli occhi, perché sto per mostrarti cosa siamo in grado di fare! – continuò a strillargli contro lei, mentre si preparava a mostrargli tutta la sua forza.
Chi gli dava il diritto di pavoneggiarsi in quel modo? Rein pensò sinceramente che gli servisse un bel bagno di umiltà.
Sul volto del moro comparve l’ombra impercettibile di un sorriso, ma subito si spense quando realizzò quali fossero le intenzioni della turchina.
Rein senza pensarci due volte aveva afferrato lo scettro di Prominence, e si era fiondata giù dalla mongolfiera intenzionata ad avvicinarsi al Drago quanto più possibile per scoprire la causa della sua sofferenza.
Pronunciò la formula magica, ed atterrò sul dorso del Drago finalmente certa di ciò che lo atterriva.
Alzò lo sguardo verso l’altro, sorridendo soddisfatta alla sorella sicura della sua vittoria, quando un rombo improvvisò la destabilizzò.
- Rein! La tua magia sta per esaurirsi! – udì Fine strillarle dalla mongolfiera, ma non fece nemmeno in tempo ad udirlo che subito si ritrovò disarcionata dalla groppa del Drago, precipitando nel vuoto a migliaia di chilometri dal suolo.
Fine tentò di fiondarsi in suo aiuto, ma Bright la trattenne per impedire anche a lei di rischiare la vita.
Rein precipitò, ormai perduta, finché due braccia ferme e salde non l’afferrarono prima che si schiantasse al suolo.
Aprì gli occhi, e sussultò nel ritrovarsi di fronte un paio di iridi penetranti e magnetiche che l’osservavano inespressive e scostanti. Per un attimo a Rein parve scorgere una punta di ammirazione nascondersi dietro a quel muro d’orgoglio.
Nelle favole che la madre le raccontava da piccola aveva da sempre accantonato l’antagonista, vendendolo come un ostacolo di qualsiasi lieto fine, e il fatto che fosse stato un tipo come lui a soccorrerla andava contro ogni logica di storia d’amore romantica e fiabesca che avesse mai letto. Non avrebbe mai immaginato che un giorno sarebbe stato proprio il cattivo a trarla in salvo.
- Una persona debole come te non avrebbe dovuto tentare qualcosa di così pericoloso – si sentì sussurrare all’orecchio, e subito quelle parole la fecero ricredere. Le sue prime impressioni erano giuste: quel ragazzo non era altro che un tipo arrogante e pieno di sé.
Una volta tornata sulla mongolfiera, rivelò a tutti la scoperta che aveva fatto: il Drago era malato.
Si voltò ad osservare il suo salvatore, scorgendo una punta di interesse nelle sue parole.
- L’acqua proveniente dal Regno della Goccia potrebbe guarirlo – si lasciò sfuggire lui dalle labbra, perso nei suoi pensieri, evitando lo sguardo indagatore di Rein che si era posato sospettoso su di lui.
Non sapeva se fidarsi o meno del suo suggerimento, ma valeva la pena di tentare.
Assieme alla sorella utilizzò nuovamente il potere di Prominence per liberare il Drago del Cielo dalla sua malattia. Incredibilmente, il suggerimento che era stato dato loro pareva essere quello giusto.
Una volta osservate le gemelle guarire la creatura maestosa che finalmente poté librarsi alta nel cielo, ritenne fosse il momento di andarsene. Ciò per cui era venuto si era ormai concluso. Non c’era più niente che lo forzasse a restare.
- Aspetta! – si sentì chiamare da Fine, alla disperata ricerca di un contatto con lui – Grazie per il suggerimento che ci hai fornito. E-e non ti ringrazierò mai abbastanza per aver salvato mia sorella. Puoi almeno dirmi il tuo nome? –
Alzò le spalle indifferente: non sapeva neanche lui il perché alla fine si fosse precipitato a salvare quella ragazzina chiassosa ed irritante, ma doveva ammettere che l’aveva colpito. Rein aveva fegato da vendere.
- Mi chiamo Eclipse – sussurrò prima di sparire trasportato dal vento, verso mete sconosciute.
Era vero che nulla lo costringeva a trattenersi ancora, ma c’era sicuramente qualcosa che lo invogliava a rivedere le gemelle in azione. Si ripromise di accertarsi ancora una volta della potenza del potere di Prominence, non appena ne avesse avuto l’occasione.
- Se n’è andato –
- Meno male… quello spocchioso – asserì Rein osservandolo da lontano, con il cuore in subbuglio e la testa piena di interrogativi.
- Dai, Rein, ti ha salvato da una brutta caduta, no? Penso che sia una prova sufficiente a dimostrare che in realtà è un bravo ragazzo – le disse Fine, colma di speranza e ammirazione.
Rein abbassò lo sguardo, pensierosa.
L’aveva salvata, sì, ma la sua prima impressione non cambiava. Difficilmente avrebbe cambiato idea su di lui.
- Sarà, ma resta comunque un antipatico presuntuoso –

Angolo Autrice:

Aggiorno prima del previsto, forse perchè sono un pò su di giri per questo nuovo progetto.
Come potete vedere, le impressioni di Rein di primo impatto con Shade non cambiano nè nel manga nè nell'anime. La turchina all'inizio non è molto convinta del bel tenebroso che le posa gli occhi addosso.
Per chi non avesse avuto l'occasione di leggere il manga, spero che la scena descritta sia comprensibile. Pur restando fedele alla storia, devo un minimo travisarla per concentrarmi sulle emozioni dei due protagonisti, pertanto perdermi a descrivere tutti i dettagli della scena mi sembra allontani l'attenzione del lettore dall'introspezione della storia.
Spero di essere riuscita a renderla al meglio. 
Un piccolo appunto: i dialoghi sono quanto più fedeli agli originali, e questa sarà una caratteristica che ritroverete anche nei capitoli a seguire, quando passerò a descrivere scene più note.
Hope you like it!
La prossima scena descriverà un momento che sicuramente ogni fan BlueMoon non può non ricordare.
Baci

_BlueLady_

 

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Capitolo 3
*** Quello che gli Altri non Vedono ***


~ CAPITOLO 3: QUELLO CHE GLI ALTRI NON VEDONO ~
Anime, Episodio 13

All’ombra del focolare, Fine aveva starnutito. Era stato un soffio impercettibile, inafferrabile, discreto. Eppure era bastato a far scattare Bright sull’attenti per metterle il suo mantello sulle spalle perché non prendesse altro freddo. Rein osservò quel gesto carico di premura con invidia, desiderando fortemente ritrovarsi al posto della sorella in quell’istante, per godere delle attenzioni del suo principe.
Starnutì anche lei, testando la reazione di Bright speranzosa.
Il biondo nemmeno la notò.
Nel petto, percepì una debole fessura incrinarsi all’altezza del cuore. Avvertì l’occhio di Eclipse posarsi su di lei, quasi il suo orecchio fosse stato solleticato dallo scricchiolio provocato dalla crepa che le si era aperta nel petto.
Il moro fece finta di nulla, accennando ad alzarsi da terra per allontanarsi dal gruppo e trovare una via d’uscita dal posto in cui si erano ritrovati intrappolati, e per risparmiare a Rein l’imbarazzo di veder fallire miseramente il suo sciocco esperimento d’amore.
L’ambiente tetro ed oscuro della Foresta della Paura lasciava gli animi tesi come corde di violino. Si percepiva nell’aria un’atmosfera cupa e pesante, che quasi non lasciava respirare.
Bright ed Eclipse per poco non si erano fronteggiati in uno scontro spada contro frusta, se non fossero intervenute le gemelle a tentare di fermarli. Tutta quella situazione aveva dell’incredibile.
Una volta fuori da quel luogo inquietante, gli animi erano sembrati distendersi, non più soggiogati dal presentimento di qualcosa di imprevedibile nell’aria.
Ciò però non era bastato a fare abbassare la guardia a Bright, che non appena udì un fruscio sospetto alle spalle delle principesse avvicinarsi sempre di più, si era gettato con fare protettivo sulle gemelle.
- Fine, attenta! – esclamò, gettandosi sulla rossa, mentre un’ombra scura sfrecciava sulle loro teste minacciosa.
La fessura nel cuore di Rein divenne più profonda non appena vide il corpo del biondo stringere forte a sé quello della sorella. Di nuovo invidiò Fine per la sua cieca fortuna.
Ancora una volta, le sembrò che l’occhio di Eclipse si posasse su di lei per un istante soltanto, ma quando lo scrutò con la coda dell’occhio, lo vide impegnato a recuperare il motivo di tanto scompiglio.
Shade, tuttavia, notò il barlume di delusione che le si accese negli occhi nel realizzare di come Bright il suo nome non l’avesse neanche pronunciato. Ancora una volta, tentò di ignorare la situazione, deciso a non intromettersi in affari che non lo riguardavano.
La sagoma che li aveva attaccati, altri non era che la sua cavalla, Regina.
- Sei piuttosto suscettibile – osservò in direzione del biondo con fare sarcastico, mentre premeva il muso dell’animale sulla sua guancia.
A Bright proprio non piacque il suo modo di scherzare.
- Ascoltami bene – lo avvisò minaccioso, osservandolo negli occhi – Stai lontano da Fine. Prova ad avvicinarti, e la pagherai cara. E se le dovesse succedere qualcosa, te la dovrai vedere con me –
Shade quasi non scoppiò a ridere per le parole che aveva appena udito uscirgli di bocca. Ridicole, come la sua cecità nel non accorgersi quanto Rein stravedesse per lui.
Quelle stesse parole, però, non ebbero lo stesso effetto su Rein. La turchina, dopo quell’ultima pugnalata al petto, percepì chiaramente il cuore dividersi a metà, una crepa divenuta ormai irreparabile.
Doversi arrendere all’evidenza le risultò doloroso. Più di quanto avesse potuto immaginare.
Shade si voltò nella sua direzione mentre saliva in groppa a Regina, quasi avesse udito chiaramente lo scricchiolio di cocci in frantumi che aveva prodotto il suo cuore nello spezzarsi. Le parole che aveva pronunciato Bright poco prima risuonavano ancora nell’aria come un rumore di passi su vetri rotti.
L’osservò senza essere notato stringersi nelle spalle, silenziosa e troppo orgogliosa per poter dare a vedere la sua sofferenza proprio a chi le aveva fatto involontariamente del male. Nel profondo, però, la vide sprofondare nel terreno, senza alcun appiglio a cui aggrapparsi per risalire.
Avrebbe voluto dire a Bright che se soltanto avesse potuto, la sua scelta sicuramente non sarebbe ricaduta su Fine.
L’unica cosa che l’aveva trattenuto dal togliersi la giacca e porgerla a Rein, prima di fronte al focolare, era il fatto che non poteva permettersi distrazioni nell’obiettivo che si era prefissato. E a giudicare dalla facilità con cui quella ragazzina riusciva a cacciarsi nei guai, rappresentava una notevole distrazione.
- A me interessa solo il potere di Prominence – asserì freddamente, ripetendolo più a se stesso che al resto dei presenti – Non mi importa niente della tua amichetta, te lo assicuro – disse rivolto a Bright, come a volerlo canzonare ancora una volta della sua mancanza di intuito.
Poi volse lo sguardo verso Fine, con l’unica intenzione di ferire Bright quanto lui aveva ferito Rein poco prima.
- E tu lasciami in pace, chiaro? Non ti sopporto –
Certo, non era stata una delle sue uscite più mature, ma c’era tanta rabbia nascosta in quelle parole.
Rabbia nei confronti di Bright, che non ragionava prima di parlare, e nemmeno si rendeva conto di ferire una persona per cui lui contava più di quanto immaginasse con il suo atteggiamento da finto cavaliere.
Rabbia nei confronti di Fine, che troppo concentrata a piacergli a tutti i costi, non percepiva quanto la sorella stesse soffrendo per causa sua.
Rabbia nei confronti di Rein, che si ostinava a farsi del male da sola amando una persona che era chiaro non la volesse.
Lui nemmeno ti vede.
Ma alla fine, a lui, cosa importava? Perché se la prendeva tanto?
Li lasciò lì, a rimuginare sui loro errori, tutti responsabili della propria infelicità, ma troppo ciechi per volerlo vedere.
Ignorò spudoratamente la voce della propria coscienza sussurrargli da un angolo dimenticato della mente che, almeno per una piccola parte sebbene cercasse di rimanere imparziale, la responsabilità era anche sua.


Angolo Autrice:

Buondì.
Non mi facevo viva da un pò, lo so, e vorrei dare la colpa alle vacanze estive, ma ahimè no, ho lavorato duramente tutta estate, e non ho trovato un briciolo di spazio per me.
Comunque rieccomi qui, ad aggiornare un nuovo capitolo di questa raccolta. Penso sia facilmente intuibile l'episodio dell'anime da cui è tratto, ma per togliere spazio ad ogni dubbio il riferimento è all'episodio ambientato nella Foresta della Paura, uno dei primi veri momenti ShadexRein di tutto l'anime. 
e' proprio da questo episodio che ho cominciato ad amarli visceralmente, e a credere profondamente in loro <3
Quanto sono belli?
Spero di essere riuscita al meglio ad esprimere i loro sentimenti e le loro emozioni. Penso sia un episodio che ha dato tanto a qualsiasi fan BlueMoon... e tanti ne devono ancora venire!
Grazie a tutti coloro che mi seguono assiduamente. Ci vediamo al prossimo aggiornamento.
Un bacio

_BlueLady_

 

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Capitolo 4
*** La Prima Volta che ti ho Toccata ***


~ CAPITOLO 4: LA PRIMA VOLTA CHE TI HO TOCCATA ~
Anime, episodio 12

 
Era accaduto tutto in un attimo.
Rein si era fiondata in cerca della sorella, persa di vista da ormai troppo tempo, completamente da sola, senza nessuno al seguito che potesse difenderla.
Senza Fine era consapevole dell’inutilità della sua magia, e di essere una facile preda in balia del destino. Se qualcuno avesse voluto aggredirla in quel momento, avrebbe avuto in tasca una vittoria assicurata. Tuttavia non le importava di essere sola contro il mondo: il suo coraggio, la sua determinazione, il suo attaccamento alla sorella erano più forti di qualsiasi paura. Il solo pensiero che potesse essere capitato qualcosa di brutto a Fine le strozzava il respiro in gola. Perciò era partita alla sua ricerca, incurante dei pericoli che avrebbe potuto incontrare lungo la strada.
La sua incoscienza era stata subito ripagata a dovere: non aveva nemmeno fatto in tempo a muovere un passo, che subito un insolito scricchiolio alle sue spalle attirò la sua attenzione, e l’immagine che accolse i suoi occhi non appena si voltò per mettersi sulla difensiva le aprì una voragine in petto, piantandole i piedi a terra ed impedendole qualsiasi reazione.
Un enorme masso di pietra, circa dieci volte più grande di lei, le stava velocemente precipitando addosso, e benché l’istinto le suggerisse di mettersi in salvo, quella visione inaspettata e al contempo maestosa e minacciosa la resero completamente incapace di muoversi.
Avrebbe desiderato con tutta se stessa possedere la forza necessaria per fronteggiare da sola il pericolo, ma per quanto fosse dotata di coraggio, da solo non era sufficiente a metterla in salvo.
Soltanto quando il masso era ormai prossimo a schiacciarla le gambe risposero all’impulso di muoversi, permettendole di fuggire e mettersi al riparo, ma era ormai troppo tardi.
Chiuse gli occhi con il cuore in gola, aspettando la fine ormai prossima, mentre il cuore e la mente correvano ai suoi cari, alla madre al padre, al principe Bright, che non avrebbe mai conosciuto il suo amore, a Poomo e alla principessa Grace ai quali aveva fatto una promessa che non avrebbe mantenuto, e all’amata sorella Fine, dispersa chissà dove, che non avrebbe riabbracciato mai più.
Chiuse gli occhi ed attese in silenzio, fiera e solenne di fronte ad una morte certa, mentre il fischio del masso che crollava inesorabilmente sopra di lei accompagnavano i suoi ultimi istanti di vita. Attese, ad occhi chiusi, finché non si sentì afferrare precipitosamente per le spalle, mentre il rombo della roccia che batteva sul terreno esplodendo in una miriade di schegge affilate le perforava i timpani, e con sua enorme sorpresa si riscoprì ancora tutta integra, senza neanche l’ombra di un graffio sulla pelle, il respiro mozzato dalla paura ed il corpo tremante in preda ad un overdose di adrenalina.
Alzò lo sguardo verso l’alto, i pugni stretti e le spalle ricurve in un istinto di protezione, e trasalì nell’incontrare un paio di occhi bui nascosti dall’ombra di un cappello che l’accolsero severi e decisi, quasi a volerla rimproverare della sua incoscienza.
- Eclipse! – esclamò ancora confusa, mentre il ragazzo annuiva impercettibilmente con la testa, rispondendo al suo richiamo.
Quasi non poteva credere di essere stata salvata da un tipo losco come lui.
Davvero una persona simile aveva un cuore? Davvero era lì per lei, o si era trattata di una pura e semplice coincidenza?
Nel petto, il cuore non poté fare a meno di perdere un battito di fronte a quella spiazzante verità. Qualunque fosse il motivo della sua presenza lì, premeditata o meno, Eclipse aveva rischiato la vita per trarla in salvo.
Possibile che non fosse come se l’era realmente immaginato?
Gli occhi del ragazzo non lasciarono trapelare nulla sotto il suo sguardo indagatore, ma il fiato corto e la forza con cui la stringeva a sé denotavano in qualche modo un lieve sentore di paura.
Paura di poterla perdere.
- Non capisco, come mai mi hai salvata? – si sentì domandare Shade mentre il respiro ed il battito del cuore si stabilizzavano e ancora se la stringeva al petto, ai piedi i resti dell’enorme masso che per poco non aveva rischiato di schiacciarla, riducendola ad un cumulo di ossa rotte.
Lui distolse lo sguardo, abbassando il cappello perché lei non potesse leggergli negli occhi.
Se davvero avesse dovuto risponderle sinceramente, si sarebbe ritrovato nel bel mezzo di un conflitto di interesse.
La coscienza gli ricordava incessantemente il dovere che aveva preso verso il suo popolo e l’intera Wonder, e ciò che si era ripromesso di scoprire riguardo la potenza del potere di Prominence.
Il cuore pareva suggerirgli che, oltre al suo orgoglio di Principe della Luna da difendere, c’era qualcosa per cui battersi che valeva molto di più. In ogni caso, la sua presenza lì era associabile soltanto all’interesse che aveva nei confronti dello scrigno magico che portava la turchina addosso.
Non c’era nient’altro, o, almeno, era ciò che continuava a ripetersi per convincersi.
Voltò le spalle inorgoglito, indossando la sua maschera di lupo solitario, ripromettendosi che, la volta successiva, se le fosse ancora capitato di cacciarsi nei guai, quella ragazzina sbadata ed insolente se la sarebbe dovuta cavare da sola.
La risposta che gli scaturì dalle labbra fu istintiva, spontanea, mal pensata, difettosa.
- Non posso perderti – si era giustificato con indifferenza malcelata, e sarebbe già stato sufficiente risponderle così, ma volle aggiungere per puntualizzare – fino a quando non riuscirò a scoprire il segreto della Benedizione del Sole -

Angolo Autrice:

Finalmente ce l'ho fatta a riaggiornare la raccolta.
Chiedo venia, ma tra lavoro, e computer fuori uso, ho fatto davvero fatica a connettermi per postare qualcosa.
Ma adesso eccomi qui, e riesco finalmente a farvi leggere un altro capitolo. Avete capito di che episodio si tratta?
Anche qui ho amato alla follia la scena. Quando Rein apre gli occhi e realizza che è in braccio ad Eclipse, il mio cuoricino è esploso di gioia. 
E poi, le parole che usa lui - fedelmente riportate nella one-shot- "non posso perderTI" - lo dice per davvero, ve lo giuro!- rendono chiaro l'interesse che Shade pian piano sta sviluppando verso Rein.
Che dire, li amo insieme, ma questo lo sapevate già da tempo.
Spero che il capitolo sia valsa l'attesa.
Attendo di sapere che ne pensate, e vi do appuntamento al prossimo capitolo.
Grazie di cuore a tutti

_BlueLady_

 

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Capitolo 5
*** Per Dimostrarti Quanto Valgo ***


~ CAPITOLO 5: PER DIMOSTRARTI QUANTO VALGO ~
Manga, Princess Party (Gara Sportiva)

 
Fine e Rein erano nel pieno della concentrazione per vincere il successivo Princess Party dedicato alla competizione sportiva. Rein sapeva di non essere agile quanto Fine negli sport, sebbene più volte avesse dato prova delle sue abilità, ma si era ripromessa di impegnarsi nel pieno delle sue possibilità per vincere, almeno contro se stessa.
Come volevasi dimostrare, Fine l’aveva ben presto superata, fiondandosi in testa alle altre concorrenti. Rein voleva dimostrare di non essere da meno, sebbene si impigliò facilmente in una rete molto più indietro della sorella.
Mentre entrambe erano impegnate nella prova, il curioso fruscio di un mantello poco distante da loro e la vista di due occhi cupi che le osservavano severi attirò la loro attenzione.
- Eclipse!- esclamarono in coro le gemelle, entrambe con un tuffo al cuore.
- E tu che vuoi? – cercò di intimorirlo Fine con tono grave, ma non abbastanza da spaventarlo. Rein, poco distante, tentava disperatamente di liberarsi dal groviglio della rete per correre in aiuto di sua sorella, impigliandosi ancora di più.
Il ragazzo sospirò con fare superiore e saccente.
- Non è il caso di perdere tempo con simili sciocchezze – biascicò altezzoso, osservando le due come a volerle rimproverare della loro mancanza di determinazione.
Quelle poche parole avevano lasciato spiazzata Fine, che era rimasta ad osservarlo cercando di interpretare le sue parole, mentre erano state sufficienti, per Rein, a scatenarle qualcosa in petto che l’accese di una nuova determinazione.
Quel ragazzo era e restava uno dei più insopportabili che avesse mai conosciuto.
- Eclipse!- strillò inviperita, liberandosi di colpo al groviglio della maglie della rete e dirigendosi a grandi passi verso di lui – Come ti permetti di definirle sciocchezze? – esclamò, raggiungendolo con un balzo felino e superando in neanche un minuto la serie di ostacoli che la separava da lui e Fine – La tua è una cattiveria bella e buona! Ci stiamo impegnando tutte al massimo! –
Era quasi riuscita a pararsi di fronte a Fine fronteggiandolo faccia a faccia, quando Eclipse provò ad interromperla come per volerla avvertire di qualcosa.
- Stanno arrivando! – disse solo, prima che un rombo sottostante facesse tremare loro la terra sotto i piedi, disarcionandoli tutti al suolo e gettando l’intera folla nel caos.
Rein non fece nemmeno in tempo ad accorgersi di cosa stava succedendo, che subito perse l’equilibrio. Un odore familiare, di deserto e biancospino, e la sensazione di un tessuto caldo premuto contro la guancia la accolsero prima che potesse toccare il terreno. Quando riaprì gli occhi si ritrovò nuovamente le pupille intrecciate in quelle di Eclipse, così scure e profonde, ma allo stesso tempo inspiegabilmente rassicuranti.
Fu la sensazione di un attimo, nella quale si perse a fantasticare su quel momento fiabesco, poi nella testa le si accese un campanello di allarme, che le fece riprendere coscienza rendendola partecipe del fatto di quanto il suo viso si trovasse troppo vicino a quello di Eclipse.
- Noo!- strillò imbarazzata, spingendolo via prima che la distanza tra le loro bocche si accorciasse, ma subito un nuovo richiamo attirò la sua attenzione, riportandola nuovamente coi piedi per terra.
- La principessa Fine è in pericolo!-
- Fine! – strillò Rein fiondandosi su di lei, mentre la gemella pendeva pericolosamente dal ciglio di un dirupo, aggrappandosi soltanto con le mani alla roccia per non cadere.
Con la coda dell’occhio percepì Eclipse alzarsi per correre dalla gemella, e in un impeto di coraggio lo strattonò per il mantello con una forza sovrumana: - Non azzardarti a toccarla! – esclamò minacciosa, parandosi di fronte a lui con aria di sfida – Non permetterò che un tipo losco come te possa metterle le mani addosso! –
Non fece in tempo a terminare la frase, che subito Fine precipitò nel vuoto, ormai priva di forze per poter resistere ancora.
Rein subito dimenticò la sua faida con Eclipse, e si gettò nuovamente in aiuto alla sorella prima che fosse troppo tardi.
- Fine, nooo! – strillò con tutto il fiato che aveva in gola, fiondandosi sul ciglio del dirupo per afferrarla.
Se i suoi riflessi non erano stati abbastanza pronti per salvarla, fortunatamente c’era chi era più preparato di lei.
- Principe Bright! Che tempismo! – esclamò Rein in un sospiro di sollievo osservando ammirata il suo principe trarre in salvo la gemella, ma ancora una volta non terminò la frase che un blocco di terra sotto di lei cedette, facendola precipitare nel vuoto.
- Rein! – sentì chiamare la sorella, ormai in salvo tra le braccia del biondo.
Ed ecco nuovamente una presa ferrea afferrarla prima che fosse troppo tardi, e trascinarla al sicuro contro ad un petto caldo e familiare. Di nuovo un odore di deserto e biancospino le inondò le narici, mentre braccia decise la stringevano forte, quasi temessero di perderla per sempre se solo l’avessero lasciata andare ancora.
- Sei davvero una ragazza coraggiosa – si sentì sussurrare all’orecchio, una voce dai toni caldi e malleabili, che celava in sé l’ombra di un sorriso fugace ed inafferrabile.
Rabbrividì, e ancora una volta la sua mente realizzò il pericolo soltanto quando si rese conto di trovarsi di nuovo troppo vicino al suo volto.
- Aah! Lasciami! – si divincolò, riconoscendo quanto quella sensazione di conforto che le si era accesa nel petto fosse sbagliata.
Lui, per tutta risposta, la strinse ancora di più a sé.
- Non mi va – le rispose soltanto, ed il cuore di Rein perse un battito di fronte a quella confessione che nascondeva in sé molto più di una provocazione nei suoi confronti.
Più tardi, si rese conto che il motivo per cui Eclipse si ostinava a trattenerla, era per proteggerla da un nemico più grande – decisamente più grande.
Da un certo punto di vista, fu lieta che le si fosse presentata l’occasione giusta per dimostrargli finalmente quanto la sua opinione su di lei e la sorella fosse sbagliata.
Una volta sfruttato il Prominence assieme a Fine per risolvere la situazione, si era voltata vittoriosa nella direzione in cui l’aveva lasciato in cerca della sua approvazione, ma Eclipse se n’era già andato. Aveva visto abbastanza.
Sospirò contrariata, conscia che quello che aveva fatto non era servito a fargli cambiare idea sul loro conto.
Per lui restava sempre una ragazzina immatura.
Il cuore le si strinse in petto in una morsa di delusione, ma tentò di consolarsi come meglio poteva concentrandosi nuovamente sulla gara da portare a termine.
La cicatrice in petto, tuttavia, bruciava ancora.
Forse l’opinione di Eclipse nei suoi confronti contava di più di quello che voleva far credere.

Angolo Autrice:

Rieccomi di nuovo qui, con un altro scoppiettante aggiornamento.
Anche questo episodio, per chi ha avuto la fortuna di leggere il manga, ha sicuramente segnato l'esistenza delle vere fan BlueMoon. Qui infatti parliamo di un primo vero momento intimo tra Shade e Rein, nel quale il moro per la prima volta rende davvero evidente il suo interesse per la turchina, pur restando sempre sul vago. Si concede, però, qualche piccola sbottonatura.
Per chi non avesse letto il manga, spero di essere risucita almeno un poco a rendere visibile la scena, e a farvela immaginare. Stiamo andando in crescendo, ma i momenti migliori ancora devono arrivare.
Come d'abitudine, non dimentico di ringraziare tutti coloro che perdono due minuti del loro tempo per leggermi. Sempre con la speranza che al lettura sia stata piacevole.
Per chi mi seguirà, do appuntamento al prossimo capitolo.
Baci

_BlueLady_

 

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Capitolo 6
*** Ti Capita Spesso di Scivolare e Cadere? ***


~ CAPITOLO 6: TI CAPITA SPESSO DI SCIVOLARE E CADERE? ~
Anime, Episodio 24

Shade era corso a cercarle, temendo che qualche malintenzionato potesse avvicinarsi alle gemelle, piccole ed indifese senza i loro scrigni magici, e far loro del male. Si era fiondato nel buio della foresta in groppa a Regina, sfidando il pericolo e l’oscurità della notte.
Procedendo avanti nel suo cammino, una chiazza rossa alquanto familiare ed un paio di buffi codini agitati al vento catturarono la sua attenzione.
- Eclipse! Sei venuto a cercarci? – gli aveva domandato Fine, con gli occhi gonfi di speranza.
A lui bastò uno sguardo per notare la sua assenza.
- Rein non è con te? – rispose alla sua domanda, e proprio mentre terminava di pronunciare quelle parole, un grido lontano, disperato e carico di terrore, gli aveva fatto ribollire il petto di adrenalina.
Rein si era da poco separata dalla sorella in cerca di Bright e degli scrigni solari, e perdendosi nel bosco non era stata fortunata quanto Fine negli incontri.
Gli uomini del ministro l’avevano accerchiata, impedendole qualsiasi via di fuga. L’avevano spinta sul ciglio di una rupe, e fuggire era impossibile. Si sentiva ormai un topo in trappola.
Quei neri individui, loschi e minacciosi, incombevano sempre più su di lei. A Rein si spezzò la voce in gola, e le gambe le cedettero.
Non potendo scappare in alcun modo, tentò istintivamente di indietreggiare per sottrarsi alla presa dei due uomini ormai prossimi a catturarla.
Mosse un passo, e la terra le mancò sotto i piedi.
Precipitò lungo la rupe, l’aria nei polmoni che le veniva a mancare. Pensò di morire invocando per l’ultima volta il nome del suo amato, nella speranza che accorresse miracolosamente in suo aiuto.
- Salvami, principe Bright!-
Quasi avesse appena pronunciato una formula magica, due braccia salde e possenti la afferrarono di colpo, salvandola dalla morte poco prima di schiantarsi a terra.
Aprì gli occhi speranzosa, certa di ritrovarsi di fronte l’immagine del suo principe valoroso accorso unicamente in suo aiuto.
- Principe Bright… - pronunciò innamorata, volgendo lo sguardo verso il suo salvatore, ma subito il suo sorriso si spense quando realizzò chi davvero l’aveva tratta in salvo – Ah, sei tu Eclipse –
Aveva sempre sperato – e immaginato – che ad accoglierla nei suoi strafalcioni sarebbero stati un paio di occhi cremisi sorridenti e rassicuranti, accompagnati da una folta chioma bionda. Invece, con sua grande delusione, un paio di braccia a sorreggerla c’erano state, ma erano state due iridi buie e cupe come la notte, fredde ed impenetrabili, ad accoglierla nella sua caduta.
L’avevano afferrata, salde e imponenti, senza esitazione, premendo il suo corpo contro quel petto caldo e clandestino, che aveva trovato più rassicurante di quello che si sarebbe mai immaginata.
Il moro finse di non notare il tono deluso con il quale aveva pronunciato il suo nome. Sapeva di non essere chi Rein desiderasse che fosse, ma finse che la cosa non gli importasse, anche se dentro l’orgoglio bruciava più di quanto si aspettasse.
Aveva già avuto modo di constatare quanto il carattere della turchina fosse esplosivo ed imprevedibile, soprattutto quando la si provocava, così decise di sciogliere l’imbarazzo creatosi con un’osservazione piuttosto azzardata.
- Hai messo su qualche chilo, eh? –
Neanche a farlo apposta, vide il volto di Rein accigliarsi stizzito, mentre le labbra si contorcevano in un’adorabile broncio permaloso.
- Sei il solito maleducato! Come ti permetti! Sono un figurino! – si agitò Rein, offesa ed adirata con quel ragazzo dai modi rozzi e indisciplinati.
Shade strinse ancora di più la presa su di lei, percependola agitarsi tra le braccia peggio di un serpente.
- Ma sì, sì, stavo scherzando, non ti agitare! – proferì disinteressato, ma in cuor suo rideva, lieto di avere suscitato una reazione più che positiva in quella ragazza dal carattere fin troppo esuberante.
Certo, non era la reazione che si sarebbe aspettato, ma andava lo stesso bene così. Ci sarebbe stato ancora tempo per migliorare.
Una conferma importante, tuttavia, l’aveva ottenuta: a giudicare dal modo fin troppo personale in cui Rein aveva reagito alle sue parole, forse, nel profondo, non le era poi così indifferente.
Una volta sistemato il problema, era fuggito via scomparendo nella notte, ripromettendosi ancora una volta di non avvicinarsi più di quanto si era prefissato di fare a quella ragazzina dal fascino imprevedibile. Con lei era necessario mantenere le distanze.
Rein, una volta recuperati gli scrigni solari e risolte le tensioni nel Regno dei Mulini a Vento, si fece largo tra la folla di invitati accorsi a festeggiare il Bon Bon Festival, con aria smarrita ed il cuore perso.
Per quanto si fosse sbagliata sul conto di Eclipse, giudicandolo soltanto dall’apparenza, e per quanto la sua uscita in seguito al salvataggio non fosse stata tra le migliori e più romantiche, era disposta a rimediare porgendogli la sua gratitudine, riconoscendogli il valore di quel gesto disinteressato.
Lo cercò in lungo e in largo, ma senza successo.
Eclipse, ancora una volta, era scomparso prima che potesse ringraziarlo per essersi preso di nuovo cura di lei.
Sospirò rassegnata e dispiaciuta per essersi dimostrata a lui più arrogante e insofferente di quello che voleva apparire.
Si consolò, augurandosi di rincontrarlo presto sul suo cammino.
In fondo, inciampare e cadere era la cosa che le riusciva meglio.


Angolo Autrice:

Eccola, eccola la "scena madre", un altro degli episodi chiave di tutta la storia! Quanto mi piace rivedere questa scena, la guarderei all'infinito.
Da qui, secondo me, anche chi non aveva capito niente, capisce tutto per forza: è innegabile, evidente, trasparente, cristallino.
Shade, qui, ci prova con Rein. Lo si capisce dalla sua battutina azzardata, nemmeno nell'episodio della Foresta della Paura, quando Fine gli cade casualmente tra le braccia, si spinge a tanto. 
Shade, è evidente, è pazzo di Rein. Solo che non vuole ammetterlo, e fa il distaccato.
E Rein da sfogo a tutto il suo caratterino in risposta alla provocazione del moro... insomma, qui li vediamo in tutto e per tutto nella loro splendida bellezza <3 Non ci sono discussioni che tengano. Il BlueMoon qui grida a squarciagola.
Ringrazio tutti coloro che leggono la storia, spero sempre di regalarvi qualche piacevole minuto di relax.
Nel prossimo capitolo vi regalerò un'altra splendida scena madre tra i due... non vedo l'ora!
Baci sparsi

_BlueLady_

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Capitolo 7
*** Avrò Cura di Te ***


~ CAPITOLO 7: AVRO’ CURA DI TE ~
Anime, Episodio 27

 
Si era ripromesso che non l’avrebbe fatto più. Si era ripromesso che, qualunque cosa sarebbe successa, avrebbe lasciato che quella ragazzina se la cavasse da sola.
Eppure, ogni volta che se ne convinceva, il destino pareva remargli spietatamente contro. Ed inevitabilmente la sua forza di volontà veniva meno.
Non sapeva se dare la colpa al fatto di essere un principe, e pertanto a non avere un cuore di pietra, o se la colpa fosse soltanto della straordinaria capacità di Rein di attirare i guai su di sé.
Istintivamente, sentiva di doverla proteggere.
La cercava nei suoi sguardi, la osservava da lontano, la sua mente era piena di lei, giorno e notte, e del resto non poteva che essere così, dato che quella sciocca ragazzina era terribilmente distratta. Se non ci avesse pensato lui, a lei, chi altri lo avrebbe fatto?
Shade odiava ammetterlo a se stesso, ma ogni volta che si riprometteva di non cedere, l’istinto di proteggerla, il cieco desiderio di saperla al sicuro lontano dal pericolo, prevaleva su tutto il resto. E si ritrovavano di nuovo corpo contro corpo, respiro contro respiro, occhi negli occhi.
Anche in quel momento, mentre Bright mostrava loro una nuova sorprendente macchina cerca gioielli, Shade odorava nell’aria il sentore di un pericolo. Restava in allerta, i nervi tesi, osservando l’immenso robot ergersi minaccioso di fronte alle gemelle, ed avanzare a poco a poco verso di loro non appena venne azionato.
Fine e Rein lo osservarono ammirate muovere i suoi primi passi, non accorgendosi del movimento impercettibile che uno dei bracci meccanici aveva eseguito nella loro direzione.
Shade lo notò, con occhio acuto e vigile, e non appena percepì cosa sarebbe successo di lì a poco si fiondò di corsa sulle gemelle, ancora distratte ad ammirare la gigantesca macchina di fronte a loro.
- Fate attenzione! – gridò a gran voce correndo verso di loro, ed ecco che il braccio si azionò nel tentativo di arpionare una delle due e catturarla tra le proprie grinfie. Quella macchina aveva qualcosa che non andava.
Rein e Fine si voltarono disorientate verso di lui, osservando poi il robot prima che potesse colpirle. Fu allora che accadde.
Erano due da difendere, ne afferrò soltanto una. Istintivamente, senza neanche pensare.
Rein non fece neanche in tempo a realizzare, che subito si sentì arpionare con forza per la vita, e di nuovo come tante altre volte percepì la sensazione di un corpo caldo addosso a lei.
Mentre Shade la prendeva tra le braccia, un odore di lillà e fiordaliso gli penetrò le narici, inebriandogli la mente ed il cuore.
Le fece scudo con il corpo mentre rovinavano a terra insieme. Nonostante il peso del corpo di Rein sopra al suo ed il forte contraccolpo provocato dalla caduta con la pietra sottostante gli avessero tolto per un attimo il respiro, quando Shade realizzò di avere Rein tra le braccia, istintivamente la strinse ancora di più a sé. L’odore di lillà si fece più prepotente, riempiendo ogni singola cellula di lei.
Avrebbe voluto non doverla lasciare andare più, ma fu costretto a farlo per consentirle di fuggire ed allontanarsi dal pericolo. L’aiutò ad alzarsi da terra, sfiorandole le spalle con tocco delicato, quasi a volerle dire “Io ci sono, e per quanto mi sarà possibile, avrò cura di te”.
Negli occhi di Bright, quando furono al sicuro, percepì una scintilla di malignità balenargli nelle iridi cremisi, quasi a maledirlo di essere riuscito a mettere in salvo le due gemelle, rovinandogli un piano segreto ben architettato.
Lo osservò attentamente, e ripensò a quanto per Rein contasse il coraggio ed il valore di quel principe dalle intenzioni sospette, così losco e sinistro a guardarlo in quel momento. Percepiva odore di corruzione in quell’animo un tempo nobile e generoso.
Si ripromise di tenerlo d’occhio, ed inevitabilmente l’attenzione nei confronti della turchina si fece più marcata e meticolosa.
Sapeva che, se Rein avesse dovuto scegliere da chi farsi trarre in salvo, lui avrebbe sicuramente occupato il secondo posto. A Bright spettava il primato, e ciò era sufficiente ad alimentare l’ostinatezza e l’orgoglio di volerle dimostrare che non sempre, come accade nelle fiabe, è il principe azzurro a recitare la parte dell’eroe, e che non tutti i “cattivi” sono da biasimare. Nella vita reale, alcuni principi all’apparenza buoni e valorosi si lasciano facilmente corrompere.
Nel cuore, un’impercettibile scintilla di gelosia si accese al pensiero che, per quanto Bright le avesse già dato prova in passato di non essere come lo sognava, finché non l’avesse delusa del tutto, agli occhi della turchina sarebbe sempre venuto prima di chiunque altro. Prima di lui.
Eppure ciò non bastava a farlo desistere dai suon buoni propositi. Per quanto cercasse di negare l’evidenza, nel profondo sapeva che prendersi cura di lei era il suo destino inesorabile. Anche se ciò non sarebbe bastato a farla accorgere di lui.
Quante altre volte dovrò salvarti, Rein, prima che tu capisca che il principe che tanto sogni sono io?


Angolo Autrice:

Dopo essere passata ad aggiornare il Collezionista, torno anche qui. 
Che dire, anche questo è un episodio che ogni BlueMoon ricorderà bene (quale episodio non si ricorda, dite voi?) ed anche qui ammetto che il mio cuoricino da fangirl ha sussultato di gioia.
Inutile descrivere i particolari della scena, parla già da sè <3
Pian piano ci avviciniamo sempre di più ad episodi sempre più famosi ed intimi tra i due. Aaaah, quanto li amo!
Spero che la lettura sia stata gradita, e di essere riuscita a rendere al meglio la scena. Sicuramente ci sono scene tra i due più clou, ma questa certamente non poteva mancare.
Ringrazio tutti coloro che mi seguono. Vi do appuntamento al prossimo capitolo
Baci

_BlueLady_

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Capitolo 8
*** La Tua Mano nella Mia ***


~ CAPITOLO 8: LA TUA MANO NELLA MIA ~
Anime, Episodio 32

 
Il ritmo della musica era incontenibile, scalpitante, travolgente come un fiume in piena.
Tio, dopo aver affrontato Bright a testa alta opponendosi al suo volere ed aver ottenuto l’approvazione del padre per le sue gesta coraggiose, aveva dato inizio alla Festa del Fuoco e delle Fiamme, ed aveva invitato tutti gli amici a ballare, compresi Fine, Altezza, Shade e Rein.
La rossa e la bionda si erano lasciate travolgere facilmente dalla musica, un ritmo incandescente che infuocava le vene e gli animi, mentre Shade aveva preferito starsene in disparte, sparendo nell’ombra come era solito fare. Ancora una volta, la sua presenza non era più necessaria.
Rein si era attardata a bordo pista, dandogli le spalle, con gli occhi che brillavano puntati sulla folla festante.
- Adesso potranno godersi la festa – asserì soddisfatto, più parlando a se stesso che ad altri – Tio è stato veramente molto coraggioso –
Quelle ultime parole rappresentavano il congedo dall’ennesima avventura, un impacciato “arrivederci” che accompagnava la sua uscita di scena.
Mosse i primi passi nella direzione opposta al palcoscenico, verso le ombre della notte, ma qualcosa gli impedì di avanzare ulteriormente, strattonandolo con delicatezza per riportarlo al punto di partenza.
Si era sentito afferrare la mano, un tocco leggero e discreto come ali di farfalla, ma abbastanza forte e deciso da trattenerlo sui suoi passi. Si era voltato istintivamente lasciandosi trasportare dal contraccolpo di quel gesto, mentre una confortante sensazione di calore si spandeva dal palmo fino al braccio, e trasalì quando incontrò un paio di occhi cristallini che l’osservavano speranzosi.
Rein gli aveva preso la mano, delicatamente come a chiedere il permesso, e lo stava guardando con quegli occhi tersi, limpidi, puri ed innocenti, che non chiedevano nient’altro che la sua compagnia, ancora per un po’.
- Shade, aspetta! Perché non vieni a ballare insieme a noi? Dai, ci divertiremo un mondo! –
Shade osservò dapprima la sua mano ancora intrecciata a quella di Rein, mentre la sensazione di calore che quella stretta improvvisa aveva provocato gli correva su per il braccio, fino a rintanarsi nel petto, poi spostò lo sguardo sul viso della turchina, che l’osservava supplicante ma radiosa, così bella nella speranza di cogliere in quella richiesta spontanea, che le era scaturita dal cuore, una risposta affermativa.
L’aveva lasciato talmente spiazzato il fatto che proprio lei gli avesse chiesto di restare, che subito le parole faticarono ad uscirgli di bocca, impacciate ed ingarbugliate, mentre cercava di pensare ad una scusa plausibile per declinare educatamente quella generosa offerta.
Accettare avrebbe significato ammettere, almeno in parte, che Rein suscitasse un certo effetto persuasivo su di lui, e ciò non poteva permetterselo.
- Io… non so ballare – biascicò sul momento, nella speranza che ciò bastasse a convincerla e la decidesse a desistere, ma Rein non gli aveva creduto, come non ci aveva creduto lui fin dall’inizio.
Strinse ancora di più la stretta sulla sua mano, tirandolo per un braccio con insistenza. Non avrebbe accettato un altro no.
- Su, non farti pregare! Coraggio, sbrigati! – aveva esclamato lei euforica, mentre già lo trascinava in pista.
I suoi occhi parlavano chiaro. Gli stavano dicendo: non andare, voglio che tu rimanga. Resta, dovesse trattarsi anche solo di un minuto ancora.
Cosa era opportuno fare? Accettare? Rifiutare ancora? Era giusto? Era sbagliato?
La osservò un istante ancora perdendosi in quegli occhi sorridenti, emozionati, che brillavano di luce propria, e non seppe dirle di nuovo di no. Già gli era riuscito difficile rifiutare la prima volta.
- E va bene – sospirò rassegnato, ma in cuor suo sorrideva, incredulo ed inspiegabilmente felice.
Mise da parte l’orgoglio, e la seguì sulla pista, lasciando che fosse lei a guidarlo tra la folla fino a raggiungere il resto del gruppo per scatenarsi al ritmo della musica assieme. Sul volto emerse l’impronta leggera di quel sorriso nato dal cuore, che andò ad incurvargli le labbra all’insù, non sapeva nemmeno lui perché, mentre la sensazione di calore ancora generata dal contatto della mano di Rein nella sua continuava ad espandersi, e bruciava gli occhi, le tempie, il petto, correva veloce su per l’esofago ed andava a morirgli in gola, dove si sforzava con tutto se stesso per stringerla forte e trattenerla nella paura di lasciarla andare via troppo presto, ancora fragile, ancora immatura.
Quella proposta inaspettata era stata sorprendente come uno schiaffo in pieno viso, ma piacevole e confortante come un soffio di brezza primaverile in una calda giornata soleggiata. Mai si sarebbe aspettato un gesto simile da una come Rein, visto e considerato il fragile rapporto che li univa, ma doveva ammettere che in cuor suo quella richiesta l’aveva lasciato piacevolmente spiazzato, appagato, soddisfatto, con il cuore gonfio e la mente piena di lei.
Rimuginò ancora un istante sul perché e sul come, alla fine, a ballare su quel palco, e anche distintamente bene viste le sue doti da ballerino provetto, ci era finito per davvero, e sorrise ancora incredulo al pensiero che fosse stata proprio Rein a spingerlo lì sopra. Ci pensò una volta, poi due, e alla fine si risolse col rispondersi che andava bene così. Era capitato, e non poteva fare altro che accogliere a braccia aperte quel piccolo dono che gli era stato offerto. Avrebbe apprezzato la bellezza di quel gesto spontaneo, senza porsi ulteriori domande. Dopotutto, sono proprio le cose più inaspettate a lasciare in bocca il sapore più dolce.


Angolo Autrice:

Eccoci qui con un nuovo aggiornamento.
Anche questa scena è ben conosciuta da ogni fan del BlueMoon che si rispetti. Io personalmente l'ho trovata dolcissima, e curata nei minimi particolari, tanto da diventare una delle mie preferite.
Il modo in cui Shade si allontana, l'inquadratura sulle loro mani, per poi allargarsi pian piano sul volto di Rein... un piccolo capolavoro. 
Non dimentichiamo che qui il nostro eroe cede addirittura alla richiesta, ma lo fa con un sorriso, come se sotto sotto ci sperasse.
Spero che nella scrittura non si sia rovinata quella piccola magia.
Spero che anche il prossimo capitolo vi piacerà.
Grazie a tutti quelli che seguono la storia
Baci

_BlueLady_

 

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Capitolo 9
*** Solo se ci Sei Tu a Prendermi in Braccio ***


CAPITOLO 9: SOLO SE CI SEI TU A PRENDERMI IN BRACCIO ~
Anime, Episodio 43

 
Rein correva col cuore in gola, gridando a gran voce assieme ai compagni il nome di Bright per indurlo a fermarlo prima che riuscisse a fuggire con la pietra di Grace tra le mani.
Sentiva i polmoni esploderle e la testa girare, ma era intenzionata a non cedere, troppo concentrata sul suo obiettivo per arrendersi al fallimento.
Bright, seccato di avere il gruppo alle calcagna, si voltò di scatto, alzando alto in cielo il suo strumento di potere, e pronunciando parole magiche che subito obbedirono alla richiesta del proprio padrone.
Una luce tetra e minacciosa piombò su Shade, Rein ed il resto del gruppo, avvolgendoli nel suo marchio oscuro per confonderli e poi colpire senza preavviso.
Mentre ancora inseguivano Bright, Shade percepì la terra tremare ai suoi piedi, e non fece in tempo a voltarsi che subito un’enorme crepa nel terreno si aprì, pronta ad inghiottire tutto quanto, proprio nel punto in cui si trovava Rein.
La turchina non fece neanche in tempo a rendersene conto, che già stava precipitando nel vuoto – ancora una volta. Ultimamente le capitava spesso.
Questa volta, però, mentre gridava con tutto il fiato che aveva in gola, avvertendo una voragine aprirsi nello stomaco, non le venne istintivo pronunciare il nome di Bright nella speranza che si ricredesse ed accorresse a salvarla. Per la verità, non le venne nemmeno istintivo sperarlo.
Fu un attimo, ed ancora una volta due braccia ferree e decise, una stretta ormai confortante e familiare, le avvolsero la vita, fermando all’istante la sua caduta nel vuoto.
Non si voltò per scoprire il volto del suo salvatore: sapeva già dargli un nome.
E difatti, una voce soave e allo stesso tempo vellutata e rassicurante che le soffiò all’orecchio le diede la conferma che stava cercando.
- Stai bene, Rein? –
Soltanto allora, quando era certa di non essersi sbagliata, si voltò verso di lui, con gli occhi gonfi di ammirazione ed il cuore pieno.
Si strinse a lui, riconoscendo in quell’abbraccio quel conforto che fin dalla prima volta aveva saputo trovare tra le sue braccia. Inspiegabilmente.
- Shade! – esclamò soltanto, sollevata e grata di averlo al suo fianco, e dentro di sé si ritrovò a pensare come le riuscisse facile, ultimamente, immaginarsi più tra le braccia del moro che del suo cavaliere biondo, un tempo tanto ammirato.
Ammetterlo la spaventava, ma non le era mai sembrato così giusto come in quel momento ritrovarsi Shade al posto di chiunque altro a tirarla fuori dai guai. Ormai la loro era diventata un’abitudine.
Shade le sorrise complice, mentre dall’alto Fine, Tio ed Altezza tiravano con forza la frusta per recuperarli dal precipizio.
Quasi sembrava che lo facesse apposta, a cadere per poter essere salvata.
Considerate le innumerevoli volte nelle quali era dovuto correre in soccorso di Rein, Shade si ritrovò a pensare scioccamente che il motivo che la spingeva a richiamare così frequentemente la sua attenzione fosse perché, in fondo in fondo, anche lei, come lui, non aspettava altro che un pretesto per farsi stringere tra le sue braccia una volta in più del necessario.
O forse, più correttamente, era lui a voler utilizzare quando gli era possibile il pretesto di un salvataggio per poterla sfiorare ancora una volta con la punta delle dita, e stringerla forte a sé per sentirne il calore penetrargli sotto i vestiti.


Angolo Autrice:

Dai, su, si è fatta ora di aggiornare anche qui.
Mamma mia, non credevo che una simile raccolta potesse risultare tanto faticosa! Mi sono incagliata un attimo, ma prometto di tornare presto ad aggiornare con costanza.
Dunque, qui abbiamo un altro dolcissimo episodio. Non so se ve lo ricordate. Io sì, eccome!
Anche qui, mentre Bright apre uno squarcio nel terreno, vedo Rein che precipita senza possibilità di salvarsi, e poi improvvisamente la caduta si blocca, lei spalanca gli occhi, ed eccola.... la voce sexy e suadente di Shade che le sussurra all'orecchio mentre la stringe tra le braccia.
Io sono morta quando l'ho vista, e sono morta ancora di più quando ho visto il finale della serie *amari ricordi*
Per fortuna che almeno ci hanno regalato quest'altro prezioso BlueMoon moment, che spero di essere riuscita a rendere al meglio.
State sintonizzati per altri aggiornamenti.
Baci

_BlueLady_

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Capitolo 10
*** Mi Ritorni in Mente ***


~ CAPITOLO 10: MI RITORNI IN MENTE ~
Anime, Episodio 30


 
Ormai Shade era assuefatto ai salvataggi.
Ogni strillo di fanciulla in pericolo, ogni scarica di adrenalina in un momento di lotta, lo riportavano istintivamente a comportarsi da eroe, non per cercare ammirazione, ma perché ogni cellula del suo corpo sapeva indicargli la via giusta da seguire in momenti come quelli.
Nei momenti di difficoltà, quando c’era da affrontare un nemico, il pensiero delle due gemelle in pericolo lo metteva subito sull’attenti.
Perciò osservare quelle due ragazzine, così simili a Fine e Rein, in fuga da Bright, con i seguaci del ministro alle calcagna, gli aveva riportato istintivamente alla mente l’immagine di Rein sul ciglio della rupe nel Regno dei Mulini a Vento.
Le aveva osservate da lontano, così piccole e indifese, e subito l’immagine di Fine e Rein si era sostituita ai volti di Ida e Ada.
Ancora una volta, quei tipi loschi le avevano braccate sul ciglio di una rupe, e loro non avevano potuto fare altro che buttarsi di sotto, con la speranza di sfuggire alle grinfie di quei manigoldi, e avere salva la vita.
Le aveva viste precipitare al suolo, come quando Rein cadeva invocando disperatamente il nome di Bright in cerca di aiuto.
Era stato in quel momento che si era sentito in dovere di intervenire. Un istinto inspiegabile l’aveva smosso dall’interno, ancora prima che il cervello desse l’impulso al resto del corpo per agire. E senza neanche accorgersene, quasi avesse agito in uno stato di trance, si era ritrovato il corpo di Ida tra le braccia, e quel profumo di lillà così simile a quello di Rein ad inebriargli le narici.
Per un istante soltanto immaginò di avere Rein tra le braccia ancora una volta, stringendola a sé soltanto nell’attimo fugace di un secondo, prima di realizzare che, nonostante la blu gli ricordasse la turchina, nulla c’era di paragonabile a lei, eccetto il fatto che anche quella ragazzina avesse una gemella.
Sorrise: Ida era decisamente più leggera di Rein.
Maledisse e ringraziò la turchina allo stesso tempo per averlo allenato già tempo addietro ai più svariati salvataggi. Sapeva bene che le lezioni su “come soccorrere una fanciulla in pericolo”, per lui, erano ben lungi dal terminare.
Mentre gli uomini del ministro esclamavano scioccati il suo nome riconoscendolo, Shade osservò il corpo di Ada a terra accanto a lui, atterrata fortuitamente su Tio che non l’aveva afferrata con la stessa prontezza di riflessi con cui lui aveva afferrato l’altra gemella. Non aveva neanche pensato a chi afferrare per prima nella caduta, il suo corpo aveva agito per conto proprio.
Cominciò a pensare di avere inconsciamente una leggera ossessione per il blu.

Angolo Autrice:

Ed eccomi anche qui, per fortuna che questa raccolta avrei dovuto aggiornarla ogni settimana... promesse da marinaio.
In questo capitoletto, come potete vedere, c'è un Implicit!SheRei. Infatti, sebbene Rein non sia fisicamente presente, la BlueMoon si fa sentire ancora una volta a squarciagola.
Inutile dire che anche quando ho visto questo episodio, il mio cuore è esploso di gioia. Tutti gli indizi parevano portare ad una conclusione sola ed evidente: Shade è cotto di Rein. E questa consapevolezza mi amareggia ancora di più per il finale dell'anime, ma rafforza il mio amore per il BlueMoon.
Spero abbiate gradito, vi do appuntamento al prossimo aggiornamento.

Baci, e grazie di cuore.

_BlueLady_


 

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Capitolo 11
*** Proprio Perché Sei Tu ***


~ CAPITOLO 11: PROPRIO PERCHE’ SEI TU ~
Manga, Il Creagioielli


- Principessa Rein, è appena arrivato un principe che chiede udienza –
- Un principe? –
Così era stata attirata alla sala delle udienze quel giorno, ed il suo cuore non aveva potuto fare a meno di sperare che si trattasse del suo bel principe Bright, magari venuto fin lì per confessarle il suo grande amore.
Si era diretta – o meglio, fiondata – al piano sottostante del palazzo animata di eccitazione ed aspettative. La sua mente vagava verso sogni lontani, nei quali Bright si inginocchiava a terra per chiederla in sposa davanti a tutto il Regno Solare.
Istintivamente arrossì, e ciò non fece che aumentare la sua curiosità e la sua impazienza.
- Principe Brig… - esclamò quando giunse, con un sorriso celestiale stampato in volto pronta ad accoglierlo, ma l’immagine che le si mostrò davanti agli occhi la spiazzò totalmente.
Ad attenderla, di fronte al padre seduto regalmente sul trono, altri non v’era che Shade, che l’accolse con i suoi occhi magnetici ed impenetrabili.
- S- Shade?! – biascicò non appena lo riconobbe con un tuffo al cuore. La sua presenza lì l’aveva colta di sorpresa.
Lui non poté fare a meno di notare la sua agitazione, e di come il nome del Principe dei Gioielli le era rimasto bloccato in gola non appena l’aveva visto.
- Benvenuta, Rein. Il principe del Regno della Luna è venuto perché vorrebbe consegnarti qualcosa – le annunciò il padre, ignaro di tutto quello che c’era stato fra loro fino a quel momento.
- Consegnarmi qualcosa?- ripeté lei, senza capire. Conoscendo Shade a sufficienza, sospettava che ci fosse dell’altro sotto. Qualcosa di losco. Qualcosa che la metteva inevitabilmente sulla difensiva.
- Sua maestà, vorrei scambiare due parole da solo con la principessa. Potrebbe essere così cortese da lasciarci soli?-
- Cosa?!- come volevasi dimostrare, il suo intuito non sbagliava.
Lo seguì in giardino con il cuore in gola ed un’agitazione folle che le percorreva le membra. Pensare a loro due lì da soli, con Fine ignara di tutto ad attenderla dentro al palazzo…
Cercò di mantenere la calma.
- Cos’è che dovresti consegnarmi? – gli domandò, cercando di mostrarsi fredda e distaccata, insensibile a tutta quella situazione.
Inizialmente, Shade non proferì una parola. Semplicemente accennò un movimento verso di lei, che le fece saltare il cuore in gola.
Sgranò gli occhi incredula non appena lo vide inginocchiarsi di fronte a lei, con fare umile e sottomesso. Che fine aveva fatto il ragazzo presuntuoso e arrogante che aveva conosciuto?
Istintivamente, le attraversò la mente l’immagine che aveva focalizzato proprio prima di incontrarlo, quando ad attenderla nella sala udienze credeva ci fosse Bright.
Arrossì di imbarazzo, temendo di sentire ciò che aveva da dirle. Erano a un passo dal rovinare tutto, se lo sentiva.
- Innanzi tutto, volevo ringraziarti di cuore per aver aiutato il piccolo del Moon Bird – cominciò lui, frenando l’accozzaglia di pensieri che le stavano affollando la mente – La regina vorrebbe che accettaste queste due spille come segno della sua riconoscenza. Si tratta di un patrimonio del nostro regno –
Estrasse dal mantello due spille dorate e luccicanti, belle come non aveva mai visto. Per un istante le ammirò meravigliata, stupefatta di quel dono inaspettato.
Poi si rese conto che Shade era ancora inginocchiato ai suoi piedi.
- Smettila, dai! Guarda che non serve inginocchiarsi! – gli disse colma di imbarazzo, temendo che ci fosse dell’altro e trovando completamente assurdo il fatto che lui adottasse modi così formali, quando sapeva benissimo in cosa era consistito il loro rapporto fino ad allora – Inoltre non posso accettare degli oggetti così importanti – continuò, respingendo educatamente indietro il dono che le stava offrendo.
Lui le afferrò le mani determinato senza neanche lasciarla finire di parlare, costringendola delicatamente ad inginocchiarsi di fronte a lui.
Aveva bisogno di guardarla negli occhi.
- Invece devi – le disse risoluto, senza accettare un rifiuto – perché rappresentano tutta la riconoscenza per voi. Quella di mia madre, di Milky e del nostro popolo. Quindi vorrei davvero che tu le accettassi –
Se ci fosse stato Bright al mio posto, davvero avresti avuto il coraggio di rifiutare?
Rein l’osservò negli occhi, leggendogli in faccia quella domanda implicita, che la colpì dritta al cuore.
- Ho capito. Allora va bene, ne avrò la massima cura – disse solo, poi lo vide alzarsi e darle le spalle, pronto a lasciarla dopo avere svolto il compito che gli era stato chiesto. Era opportuno non aggiungere nient’altro che potesse destabilizzare il fragile rapporto che la univa a lei.
Rein tentennò un secondo, incerta se lasciarlo andare così fosse la cosa più giusta da fare o meno. Con lui era necessario mantenere le distanze, ma prima di separarsi c’era una cosa che voleva assolutamente sapere.
- Perché non ci hai detto subito che eri il Principe della Luna?-
Shade si irrigidì, retrocedendo sui suoi passi di fronte a quella domanda che non poteva ignorare. Anche Rein desiderava che il muro tra di loro venisse abbattuto.
- Perché in incognito mi sarebbe stato più facile indagare sulle cause dell’indebolimento della Benedizione del Sole – le disse, sempre voltandole le spalle, temendo di incontrare i suoi occhi.
Doveva resistere alla tentazione, per quanto avrebbe potuto.
- Quindi tu sapevi della Benedizione del Sole? – gli domandò lei stupefatta, quasi non credendo a ciò che aveva appena sentito.
- Non è difficile capirlo se sai leggere le stelle – le rispose lui, cercando sempre di mantenersi scostante - È lo stesso fenomeno accaduto tanto tempo fa… Però mi sono anche reso conto che solo le varie generazioni di principesse del Regno del Sole possono ottenere il Potere di Prominence –
Alzò lo sguardo su di lei, duro, severo, imperscrutabile.
- Ma qual è il risultato? Che le principesse del Regno del Sole sono due ragazzine che si preoccupano più di loro stesse che della sorte del pianeta – quelle parole pronunciate così duramente, furono una vera pugnalata al cuore per Rein. La fecero vergognare profondamente di se stessa.
- Questo mi fa andare fuori di testa – continuò lui, maledicendo la stupida ossessione della turchina per Bright, che la rendeva cieca di fronte a tutto il resto – Come mi fa impazzire l’idea di non poter utilizzare il Prominence-
Sospirò, ingoiando un bolo di saliva pesante come un macigno.
Rein lo ascoltava senza proferire parola, con gli occhi gonfi ed il cuore pesante.
- Eppure ci sono delle persone che io devo proteggere a qualsiasi costo…- mormorò ancora Shade, dopo una breve pausa.
E tra queste ci sei tu, Rein.
Nel sentire le sue parole, la turchina finalmente comprese il significato di ogni sua singola azione, ogni minimo gesto, ogni singola frase di stizza pronunciata nei suoi confronti. Non era cattiveria. Era istinto di protezione verso coloro che amava, e consapevolezza di ritrovarsi impotente di fronte al male che avanzava. L’orgoglio gli rendeva difficile gestire le emozioni al meglio.
Di nuovo, si sentì piccola ed insignificante di fronte all’altruismo di Shade verso gli altri. Forse davvero il potere che aveva ereditato non lo meritava, e in mano ad altri, a Shade, sarebbe stato sicuramente più propizio. Forse davvero era stata scelta per un semplice fattore di sangue, e non perché ne fosse davvero in grado.
Le venne quasi da piangere.
- Perdonami se ti ho considerato un tipo pericoloso, ma non immaginavo chi potessi essere – per la prima volta di fronte a lui, aveva detto ciò che realmente pensava. Niente più finzioni, niente più segreti. Tutto alla luce del sole.
Shade sorrise, ma non volle darglielo a vedere. Era già abbastanza il fatto che finalmente la tempesta tra loro sembrava essersi acquietata, almeno in apparenza.
- No, scusami tu se mi sono lasciato trasportare troppo dalle emozioni – le disse solo, sapendo che con quelle parole già si era spinto oltre il limite consentito.
Tentò nuovamente di allontanarsi, ma Rein glielo impedì.
- Aspetta! –
Sospirò, non riuscendo ad ignorarla.
- Noi ce la metteremo tutta. Non siamo ancora ad un livello accettabile, ma ci impegneremo al massimo per il bene di tutta la gente di Wonder, compresi te, Milky e la Regina del Regno della Luna –
Perché aveva voluto a tutti i costi farglielo sapere? Desiderava davvero così tanto accertarsi che la sua idea su di lei non fosse sbagliata come aveva creduto fin dall’inizio?
Entrambi sapevano che dopo tutto quello che si erano detti, era ancora più difficile lasciarsi andare.
- Prova a metterti la spilla – le disse Shade, ormai conscio che ogni tentativo di resistere era vano.
- N-non ci riesco…- balbettò lei cercando di infilare l’ago nel colletto del vestito con mano tremante. Cos’era tutta quell’agitazione che improvvisamente le infuocava le membra?
- Ci penso io – le disse lui, sfiorandole la mano con la punta delle dita. Erano fredde.
- Mi sono sempre chiesto com’è che voi due avevate quel potere – continuò, decidendo che ormai non poteva e non voleva più tenerle nascosto nulla – Poi ho visto il modo tutto vostro di impegnarvi, e ho cambiato opinione-
Tu mi hai fatto cambiare idea, Rein. È solo grazie a te.
Deglutì a fatica: davvero stava per farlo?
- Quindi ho deciso… che dovevo proteggerti – le confessò in un soffio, ormai conscio che era del tutto inutile nascondere ancora ciò che ormai era evidente.
Rein sussultò: aveva usato il singolare, non il plurale. Ancora non voleva arrendersi di fronte a quella verità che si ostinava ad ignorare. Non poteva cedere, per il suo bene, e per quello di Fine. Come avrebbe gestito la situazione poi?
Sapeva che era il momento giusto per interromperlo senza sapere a cosa avrebbe portato quella conversazione difettosa cominciata così per caso. Tuttavia non lo fece. Restò in silenzio ad ascoltare, incapace di reagire, combattuta tra ragione e sentimento.
In cuor suo, desiderava ardentemente scoprire dove tutto quello li avrebbe condotti, sebbene l’idea la impaurisse, e non poco.
Shade le accarezzò una guancia, avvicinandosi pian piano al suo viso. Per tanto tempo aveva immaginato quel momento, nel silenzio dei suoi pensieri, rifiutandolo perché lo giudicava futile e controproducente all’obiettivo che si era prefissato. Ma in fondo, cosa c’era di sbagliato in tutto quello? Era anche grazie a quell’inspiegabile interesse per quella chiassosa ragazzina se aveva fatto tutto quello che aveva fatto fino ad allora. Era grazie a Rein se era maturato ulteriormente, ed ora si poteva dire pronto ad affrontare la paura di non essere all’altezza.
Quella ragazzina era stata in grado di scacciare via i suoi demoni interiori. Ora il futuro non gli faceva più paura.
Rein gli aveva dato la forza di andare avanti.
Le passò l’impronta del pollice sul contorno del viso, perdendosi nella bellezza di quegli occhi di cristallo e di quella bocca sottile ed invitante. Desiderò baciarla con tutto se stesso. Era sbagliato?
Rein lo lasciò fare, ancora combattuta tra dovere e desiderio. Non sapeva cosa sarebbe potuto accadere, anche se, arrivati a quel punto, le intenzioni di Shade erano facili da intendere.
Davvero non voleva perché non era ciò che desiderava, o semplicemente non voleva perché non poteva?
Com’era difficile darsi una risposta. Sapeva solo che la rete di quegli occhi magnetici rendeva difficile rimanere fedele ai principi morali che si era prefissata di rispettare.
Shade le si avvicinò un poco, quasi leggendole in viso lo stesso desiderio inespresso.
Rein sussultò, ormai completamente persa nei suoi occhi.
Le difese di entrambi erano ormai venute meno. Non si erano mai sentiti così compatibili come allora. Perché ostinarsi a resistere ancora?
- Proprio perché se tu, Rein…- mormorò Shade, ormai arresosi alla volontà del suo cuore.
Sentirlo pronunciare il suo nome le fece ribollire il sangue nelle tempie. Com’era tutto incredibilmente perfetto. Neanche nei suoi sogni una simile scena sarebbe stata più perfetta di così.
Quanto avrebbe fatto male a Fine tutto quello.
Shade deglutì, e così fece anche lei.
Le parole faticavano ad uscire per colpa della troppa emozione. Sentivano i loro cuori intrecciati l’uno all’altra.
Rein non disse nulla, lasciando che fosse lui a parlare al posto suo.
- Io… ecco…-
Io ti amo.
- Volevo dirti che ti…-
Che ti amo, Rein. Non fare finta di non capire.
Un improvviso rumore di passi alle loro spalle ruppe l’incantesimo di quell’atmosfera ovattata, mandando in frantumi l’intreccio che li teneva uniti.
Non appena si voltarono nella direzione da cui provenivano, il cuore di Rein sussultò, mentre nel petto le si apriva una voragine che temette potesse quasi inghiottirla.
Fine.
Cosa aveva visto? Cosa aveva sentito? Era arrivata in quell’istante, o stava già ascoltando da prima ciò che si erano detti? Perché era venuta a cercarla? Perché proprio in quel momento?
- Fine aspetta! – tentò di fermarla, ma la rossa corse come una furia in camera da letto, completamente sorda al suo richiamo, e sbattendole la porta in faccia.
- Fine, aprimi! Guarda che prima non è successo proprio nulla!- tentò disperatamente Rein di giustificarsi, ma nel profondo, se solo ci ripensava, sentiva nuovamente le gote avvampare, ed un curioso pizzicore al petto inebriarle la mente di desiderio.
Non è successo nulla, perché non ci hai dato il tempo di far accadere nulla, Fine – sussurrava subdola la sua coscienza, ma lei la ignorò.
- Che slealtà! – sbottò Fine da dietro la porta con la voce tremante e il cuore a pezzi - È una crudeltà! Eppure siamo sempre state assieme! Perché proprio a te?!-
Rein temette che la voragine nel petto si allargasse e andasse ad inghiottire tutto quanto – No, aspetta! Guarda che non è così! Io non provo nulla per quel tipo! – le disse per rassicurarla, ma dentro di sé non era più sicura di ciò che voleva veramente – A me interessa solo Bright, e…-
- Lo sapevo! Sei crudele! – quelle parole la colpirono al cuore, facendoglielo sanguinare – Perché proprio tu che ti mostri così indifferente?! –
Di nuovo una pugnalata al cuore la ferì profondamente nell’anima e nell’orgoglio.
Era davvero una persona così crudele da calpestare i sentimenti che Shade provava per lei? Era davvero una persona così insensibile da non accorgersi di quanto Fine soffrisse per causa sua?
- Tanto è inutile… - singhiozzò Fine atterrita - È dal primo momento che l’ho visto che io… invece lui viene sempre da te, non è giusto! –
A Rein si strinse il cuore, a ripensare a tutto quello che c’era stato fino ad allora tra lei e Shade, e di come aveva gestito male la situazione.
Avrebbe dovuto mantenere le distanze fin dall’inizio. Avrebbe dovuto essere più chiara. Avrebbe dovuto accorgersi di ciò che stava succedendo a Fine, ed agire di conseguenza. Invece aveva preferito ignorare tutto, sperando che le cose si rimettessero a posto da sole. Ma lei cosa poteva fare più di quello, se non rendere evidente che le interessasse solo e unicamente Bright?
Un lampo le attraversò la mente, guizzando veloce tra i suoi pensieri.
Bright…
Come se lei non si fosse accorta di come il Principe dei Gioielli non avesse occhi che per Fine. Era discreta, ma non stupida, e nemmeno cieca. Per Bright lei non esisteva minimamente. Quanto poteva far male?
Capiva benissimo l’umore di Fine, in quell’istante. Era la stessa devastazione che divorava lei ogni volta che vedeva Bright osservare la sorella con gli occhi che brillavano.
Forse davvero aveva sbagliato tutto fin dall’inizio. Forse davvero la sua storia d’amore fiabesca non si sarebbe mai realizzata.
Terminarono il loro litigio con il cuore a pezzi e le lacrime agli occhi.
Rein si rifugiò lontano da Fine, per poter stare sola con i suoi pensieri. Alla luce della luna, esaminò la spilla che le aveva regalato Shade, che subito scintillò sotto i suoi occhi.
Le ritornò alla mente quel pomeriggio, e il modo in cui Shade l’aveva accarezzata facendole rabbrividire ogni centimetro di pelle. Le ritornarono alla mente i suoi occhi, un placido mare notturno in cui affogare, ed il suo respiro a pochi centimetri dalle sue labbra.
- Proprio perché se tu, Rein…-
Il cuore fece un sobbalzo in petto.
- Io… volevo dirti che ti…-
E ancora il cuore sobbalzò, le guance divennero roventi, il respiro si fece più affannoso, la bocca dello stomaco le si chiuse improvvisamente, ed intensi brividi cominciarono a percorrerle il corpo. Era quello ciò che si provava quando si era innamorati? Se davvero fosse stato così, allora cos’era ciò che provava per Bright?
Si accartocciò su se stessa, premendo forte la testa contro le ginocchia.
- È tutta colpa di quel tipo e dei suoi discorsi assurdi! Quello stupido!- singhiozzò, maledicendo Shade per la sua cocciutaggine e la sua inspiegabile fissazione per lei.
Perché Shade non aveva scelto Fine fin dall’inizio? Sarebbe stato tutto più semplice, allora…
- È dalla prima volta che l’ho visto che io…-
Sussultò: Fine provava davvero qualcosa di forte per lui. Con che coraggio avrebbe potuto portarglielo via?
Sospirò ancora una volta, asciugandosi le ultime lacrime che le cadevano dagli occhi.
Ripensò a Shade, e a come sarebbe potuto essere un suo bacio. Poi si rese conto di quanto fosse sbagliato quel pensiero, e scosse la testa violentemente scacciandolo via prima che potesse ritornare a tentarla.
La sensazione di calore nel petto, tuttavia, era lungi dall’affievolirsi.
- Proprio perché sei tu, Rein…-
Arrossì.
Quasi non si riconosceva più. Ogni sua certezza era crollata nell’istante in cui Shade aveva voluto farle quella confessione inopportuna.
Come si sarebbe dovuta comportare da quel momento?
Ripensò a Fine, e alle lacrime che aveva visto caderle dagli occhi nel momento in cui li aveva visti abbastanza vicini da potersi sfiorare con le labbra. Perché non lo aveva fermato prima?
Scosse la testa: era inutile porsi domande alle quali non sapeva darsi una risposta. L’unica cosa certa era che la felicità di Fine contava più di qualsiasi altra cosa al mondo. Tutto il resto era superfluo.
Osservò un’ultima volta la spilla, mentre ancora nella mente le facevano eco le parole di Shade.
- Proprio perché se tu, Rein…-
- Perché proprio tu che ti mostri così indifferente?!-
Una fitta al cuore, lancinante come la punta di un pugnale conficcato nella carne, le tolsero di nuovo il respiro.
Scosse la testa, risoluta.
- E adesso che faccio? – si disse – Fine…-
Se in un momento di debolezza aveva sperato fosse possibile, la realtà dei fatti l’aveva riportata coi piedi per terra, dimostrandole il contrario. Non poteva essere così egoista.
Proprio perché c’era Fine…
Proprio perché era lui…
- Proprio perché se tu, Rein, ho deciso che dovevo proteggerti -
Proprio perché sei tu, Shade, io non posso innamorarmi di te.

Angolo Autrice:

Aggiorno prima del previsto. Sarà per questo che piove.
Che dire di questo capitolo, è uno di quelli che mi piace definire "Il capitolo". Qualsiasi fan BlueMoon, che abbia letto o non letto il manga, non può non ricordare istante per istante di questa scena. Fa parte delle mie preferite come quella finale del quasi-bacio. Qui Shade è quasi in procinto di lasciarsi andare per davvero, è lo è anche Rein. Se non fosse per l'arrivo di Fine, che gioca sempre il ruolo della guastafeste.
Ecco, spero di avervi trasmesso almeno un briciolo di quell'emozione, un briciolo dell'incanto ovattato che incornicia questa scena perfetta.
Vi do appuntamento al prossimo aggiornamento, per chi avrà ancora piacere di seguirmi.
Baci sparsi

_BlueLady_

 

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Capitolo 12
*** La Certezza che Ti Importa di Me ***


~ CAPITOLO 12: LA CERTEZZA CHE TI IMPORTA DI ME ~
Anime, Episodio 34


Rein ed il suo gruppo di amici erano giunti da poco nel Regno della Goccia con l’intenzione di spiare Bright e precedere le sue mosse per impedirgli di seminare ulteriore scompiglio tra i regni.
Il cuore della principessa trepidava forte nel petto, rimbombando fin nelle tempie, la bocca dello stomaco annodata dall’agitazione.
Shade avrebbe dovuto seguire Bright nel tentativo di fermare qualsiasi suo piano diabolico. Il rischio di fronteggiarlo faccia a faccia era enorme, e il solo pensiero che un simile scontro potesse accadere faceva mancare a Rein la terra sotto i piedi.
Non sapeva dare una ragione a tutta quell’agitazione, probabilmente l’associava al fatto che rivedere Bright ancora soggiogato al potere del Cristallo Nero le faceva sanguinare il cuore. Ancora le riusciva difficile dover accettare di combattere quella battaglia contro chi più amava, anziché averlo accanto a sostenerla ed incoraggiarla.
Ogni giorno si faceva forza per entrambi. Sarebbe riuscita prima o poi a spezzare l’incantesimo che teneva sottochiave l’animo buono e generoso del suo amato principe azzurro.
- Eccolo! – sentì Altezza sussurrare al suo fianco, mentre con la coda dell’occhio notò Bright uscire dal palazzo del Regno della Goccia, e dirigersi a grandi passi verso una meta sconosciuta.
Il cuore, ancora una volta, le mancò di un battito, e Shade poco distante si preparò ad entrare in azione.
- Cosa facciamo?- domandò Fine incalzante.
- Lo seguirò – proferì Shade in un sussurro, i muscoli già tesi pronti all’inseguimento.
- Dobbiamo scoprire perché Bright è venuto fin qui – le disse Fine decisa, e Rein annuì con un lieve cenno della testa, determinata, mentre dentro di lei si scatenava un uragano di emozioni.
Le attraversò di nuovo la mente l’immagine di uno Shade e un Bright l’uno contro l’altro, pronti a fronteggiarsi in un duello senza esclusione di colpi. L’immagine prese forma nella sua mente: la plasmò a suo piacimento, la immaginò secondo le sue paure… e sussultò nel realizzare che, tra tutte le opzioni possibili, quella che la spaventava di più non era la paura di perdere Bright come aveva pensato.
Il pensiero di uno Shade ferito, martoriato, sconfitto dal potere del Cristallo Nero la terrorizzava più di tutte. Era quasi insopportabile.
Volse un’occhiata fugace in direzione del moro, prima che questi l’abbandonasse andando incontro al proprio destino.
Avrebbe voluto dirgli tante cose, ma il tempo a loro disposizione era inesistente. Decise di lasciarlo andare, confessandogli la cosa più importante.
- Mi raccomando, stai attento –
Lui l’osservò negli occhi, sorridendo impercettibilmente di fronte a quella premura malcelata, sentendosi complice di una consapevolezza che apparteneva solo a loro.
- Te lo prometto, ma stai attenta anche tu – le rispose di rimando, sentendosi più vicino a lei di quanto erano mai stati prima di allora.
Si separarono, uniti soltanto dalla certezza di una promessa che a tutti i costi doveva essere mantenuta.
Bastava quello a dar loro la forza necessaria per andare avanti.


Angolo Autrice:

Ulalà, torno fin troppo presto ad aggiornare, quasi non ci credo.
Non so se vi ricordate questo episodio, a prima vista può apparire insignificante, ma anche qui si cela una piccola perla.
Sebbene vi siano altri momenti clou molto più importanti di questo, e forse più emozionanti, in questa frazione di secondo di episodio io ho comuncue ritrovato la bellezza del BlueMoon. 
Il modo in cui Rein si rivolge a lui per raccomandargli di stare attento è spontaneo, premuroso, dolce. Allo stesso modo lui risponde con fermezza, ma si percepiscono nelle sue parole tutta l'apprensione per la turchina.
Io questi due li amo da morire <3
Tornerò presto con un altro aggiornamento, sperando che questo sia stati gradito.
Un grazie a chi mi legge!
Baci sparsi 

_BlueLady_

 

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Capitolo 13
*** Voglio che sia Tu ***


~ CAPITOLO 13: VOGLIO CHE SIA TU ~
Anime, episodio 42

 
Moon Maria, a causa della benedizione del sole, stava sempre peggio.
Giaceva inerme sul suo letto regale, debole e sfiancata, priva di coscienza, respirando a fatica. Shade l’osservava impotente, e dentro di sé stava morendo assieme a lei.
L’unico modo per sperare di salvarla era trovare l’Erba della Luna Piena, miracoloso antidoto in grado di guarire il male che la stava divorando, subdolo e minaccioso, dall’interno.
Shade, Rein, Fine ed Altezza erano pronti per partire alla sua ricerca, determinati a non fallire. Moon Maria sarebbe sopravvissuta a tutti i costi.
Shade, tuttavia, temeva che la madre, lasciata sola senza nessuno al suo capezzale, potesse rappresentare una facile preda per Bright e la magia oscura del Cristallo Nero.
Moon Maria era troppo vulnerabile, e necessitava di protezione.
Necessitava di qualcuno di cui fidarsi ciecamente, in grado di proteggerla da tutto il male del mondo.
Non esitò un istante a fare la sua scelta. Sapeva già a chi affidare le veci di quel compito delicato.
- Rein – chiamò la turchina poco distante da lui in compagnia della sorella – Ti prenderesti cura di mia madre assieme a Milky finché non facciamo ritorno?-
Rein quasi ebbe un tuffo al cuore quando l’udì pronunciare quell’importante richiesta.
- Io?- domandò titubante, quasi credendo di aver capito male.
Shade la guardò negli occhi senza esitare un istante.
- Sì, per favore –
Quelle tre parole stavano a significare: mi fido di te, sei la scelta giusta.
- È una grossa responsabilità, principessa Rein! – osservò Poomo – Pensi di farcela? –
Rein osservò ancora negli occhi Shade un istante, recependo il messaggio nascosto nella sua richiesta.
- Certo, non preoccupatevi! Lasciate Moon Maria alle mie cure! – asserì decisa, fiera ed orgogliosa dell’incarico che le era stato affidato.
Sebbene in cuor suo albergasse la paura di sbagliare e deludere profondamente Shade, la consapevolezza di essere stata scelta le dava la forza necessaria per impegnarsi al massimo. Per quanto fosse sbadata, imbranata, pasticciona e distratta, il moro si fidava di lei. Mai avrebbe immaginato di contare fino a quel punto per lui.
Percepì il cuore ingigantirsi nel petto, mentre ogni cellula del suo corpo fremeva di passione ed entusiasmo.
L’avrebbe fatto per lui.
Si sentì profondamente onorata di poter asservire ad un tale compito, e non solo perché ciò che le era stata affidata era una grossa responsabilità, e perché si sarebbe dovuta occupare di un’importante Regina.
Shade, con quella richiesta, le aveva rivelato molto di più di quello che immaginasse. Provava nei suoi confronti una fiducia incrollabile.
Chiedendole di occuparsi personalmente di sua madre, le aveva lanciato un chiaro messaggio, un messaggio che le riuscì impossibile ignorare. Aprì finalmente gli occhi.
Con la sua scelta, Shade le stava sussurrando sottovoce: voglio che sia tu.

Angolo Autrice:

Eccomi qui, dopo un pò di tempo, a riaggiornare questa raccolta.
Questo capitolo tratta di un altro episodio chiave che evidenza un indizio non indifferente.
Io ho trovato dolcissimo il fatto che Shade, senza esitare, abbia chiesto a Rein di restare ed occuparsi di sua madre. Non è una richiesta che avrebbe fatto a chiunque, a mio parere, dunque penso proprio che questo denoti un forte legame tra i due.
Devo ammettere che sono anche abbastanza soddisfatta di come mi è uscito il capitolo.
è chiaro che quel "voglio che sia tu" non si limita alla fiducia nel prendersi cura della madre, ma a qualcosa di più.
Vi lascio, dandovi appuntamento al prossimo aggiornamento, non finendo mai di ringraziare chi mi segue.
Baci Sparsi

_BlueLady_

 

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Capitolo 14
*** Di Te Mi Fido ***


~ CAPITOLO 14: DI TE, MI FIDO ~
Anime, Episodio 44

La prima volta, a chiedergli di ballare, anche se in maniera molto informale e spontanea, era stata Rein, e nonostante un primo momento di esitazione, alla fine aveva ceduto a quella richiesta inaspettata, accogliendola quasi come un desiderio inespresso.
Ci aveva ripensato più volte alla bellezza di quel momento fugace, e si era ripromesso che alla prima occasione avrebbe ricambiato il favore alla turchina, cogliendola di sorpresa come aveva fatto lei senza darle occasione di opporsi.
Mai avrebbe immaginato che una simile opportunità si sarebbe manifestata così fortuitamente. E ancora una volta, a spiazzarlo, ci aveva pensato Rein, con la stessa identica richiesta, questa volta più esplicita e diretta.
- Shade! Saresti così gentile da farci da cavaliere alla festa delle Principesse di domani?-
Nonostante il suo cuore già avesse retto un simile colpo in precedenza, anche quella volta quella richiesta pronunciata così di getto lo aveva lasciato completamente spiazzato, portandolo in un inaspettato istinto di difesa a declinare di nuovo l’offerta.
- No, mi spiace, non sono venuto qui per partecipare alla festa –
A Rein, tuttavia, quella risposta ancora una volta non era piaciuta, e aveva insistito assieme alla sorella per un suo sì.
Shade intimamente sorrise, ripensando a quanto la cocciutaggine della turchina fosse una delle caratteristiche che più lo affascinava ed intrigava di lei.
Decise di ripagarla con la stessa moneta, spiazzandola a sua volta con una decisione altrettanto impulsiva quanto quella richiesta bizzarra.
Animato di una nuova determinazione, la scintilla di un pensiero malizioso gli era brillata negli occhi, ed afferrò con impeto il polso di Rein, trascinandola al centro della pista prima che lei potesse opporre qualsiasi resistenza.
Sapeva di averla colta di sorpresa, lo capiva da come gli arpionava con forza la spalla con la punta delle dita e da come muoveva impacciata i primi passi. Averla così vicina metteva in agitazione anche lui.
Rein esitava titubante nella danza, guardandolo a malapena negli occhi per l’imbarazzo di quella situazione paradossale, le braccia rigide, il respiro mozzato, e la presa sulla mano di Shade sfuggente ed impacciata.
Era talmente concentrata a calmare il cuore che le scalpitava in petto, evitandosi di fare figuracce in sua presenza, da non accorgersi di dove stesse mettendo i piedi.
Come le era successo la prima volta con Bright quando le aveva chiesto di ballare, anche in quell’occasione fu spietata con il suo cavaliere, rifilandogli un pestone deciso sul dorso del piede, che la fece arrossire di imbarazzo e desiderare di sprofondare migliaia di chilometri sottoterra, per poi non riemergere più.
Perché doveva sempre risultare così maldestra ai suoi occhi?
Shade nemmeno fece in tempo ad avvertire il dolore attanagliargli la caviglia, che subito Rein gli strillò in faccia le sue scuse, mortificata e terribilmente imbarazzata per lo sfortunato incidente.
- Scusa tanto, Shade!- esclamò con voce tremante, e subito mollò la presa su di lui, tentando istintivamente di sfuggirgli per nascondersi  e dimenticare il patto che avevano appena stretto.
Shade, tuttavia, ora che l’aveva così vicina da poterne sentire il respiro sul collo, era lungi dal lasciarsela scappare.
Nonostante il dolore al piede pulsasse violento contro lo stivale rendendogli difficile perfino stare in piedi – merito del dolce peso di Rein, si ritrovò a pensare divertito tra sé e sé – la sola cosa che desiderava in quel momento era poter stare solo con lei nell’intimità di quell’atmosfera ovattata, anche soltanto per un minuto. Avrebbe danzato assieme a lei anche con due piedi rotti, se fosse stato necessario.
Si affrettò a rassicurarla con tono malleabile, così adorabile nella sua insicurezza, e la afferrò nuovamente per il polso per non darle opportunità di fuga.
- Non ti preoccupare, Rein. Conta i passi e cerca di farli giusti –
Seguimi, non avere paura. Saprò io dove condurti.
I suoi occhi le parlavano, pregandola incessantemente di dargli una possibilità, una sola, per fidarsi di lui.
La turchina sospirò, ormai intrappolata nella sua stessa rete, e di nuovo si lasciò condurre sulle note della musica, ancora incerta, ma animata di nuovo coraggio. Dopotutto, lei ne aveva da vendere.
Lo guardò negli occhi, tralasciando tutto il resto per un istante, ed improvvisamente ballare non le era mai sembrato più facile di così.
Si lasciò condurre sulla musica, sempre più fiduciosa, ed improvvisamente la sensazione di disagio che aveva provato all’inizio svanì.
Si sentiva bellissima, sebbene non in abito da sera, leggera come una farfalla che volteggia lasciandosi trasportare dal vento, la testa alta e regale, le braccia morbide ed eleganti, una vera Principessa, come mai si era sentita prima d’allora – neanche fra le braccia di Bright, la prima volta che ci aveva ballato assieme si era sentita così bella e sicura di sé.
Da brutto anatroccolo in cerca di attenzioni, improvvisamente era diventata cigno.
Shade continuava a guardarla negli occhi, trascinandola con sé nella magia di quel momento che apparteneva soltanto a loro, e pian piano avvertì le dita di lei distendersi sulle sue spalle, la mano dapprima esitante stringere forte la sua, i piedi dapprima simili a macigni volteggiare discreti sulle punte come la più leggiadra delle ballerine.
Danzavano, occhi negli occhi, cuore nel cuore, le mani che si cercavano, i respiri che si fondevano, e non esistevano altri che loro.
Un, due, tre. Un, due, tre.
Sul volto di Rein, Shade vide a poco a poco accendersi l’ombra di un sorriso che si dilatava man mano che seguiva i suoi passi sempre più sicura, andando ad abbracciare l’intero salone, e scaldandogli il cuore.
Nel vederla sorridere, sorrise anche lui, anche se l’ombra del cappello ed il colletto della giacca che portava addosso nascondevano abilmente ogni emozione, ancora troppo orgoglioso per ammettere a se stesso la piccola gioia che gli esplodeva nel petto nel sentirsi così in sintonia con lei, così compatibile, così vivo.
Ti fidi di me? Sembrava domandarle con gli occhi, e sebbene dalle labbra della turchina non emerse alcuna risposta, se non l’impronta di quel sorriso ancora acceso sulle labbra, i suoi occhi gli parlavano, e parevano dirgli sottovoce, quasi neanche lei volesse udire le sue stesse parole, troppo spaventata per farsene una ragione, Mi fido. Ho imparato a conoscerti. Lascia che io ti segua dove più ti piace condurmi. Proprio perché sei tu, mi fido.

Angolo Autrice:

Trono finalmente ad aggiornare questa raccolta con IL CAPITOLO! O almeno, uno dei tanti capitoli Shein cruciali.
Che dire, questa scena è sempre stata adorata da tutte le vere fan BlueMoon, e non posso che sperare di essere riuscita a renderla al meglio. Ogni particolare di questo episodio è perfetto, e Shade non tentenna nemmeno un istante nella scelta della sua compagna di ballo.
Se non è amore questo...
Ormai stiamo giungendo al termine di questa avventura. Mancano ancora due capitoli, e poi avrò terminato. Posso solo dire che ho amato ripercorrere i momenti tra questi due, ma non dico altro, perchè voglio lasciare i ringraziamenti a tempo debito.
Per ora vi do ancora appuntamento al prossimo aggiornamento.
Baci

_BlueLady_

 

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Capitolo 15
*** Il Coraggio di Lasciarti Andare ***


CAPITOLO 15: IL CORAGGIO DI LASCIARTI ANDARE ~
Manga, penultimo capitolo

 
Era pieno giorno, eppure in tutto il Pianeta Wonder regnavano le tenebre.
Rein e Fine girovagavano disorientate per il castello del Regno Solare, guidate soltanto dalla luce della spilla donata loro da Shade, con il sapore di un cattivo presentimento a pizzicar loro la punta della lingua.
La Benedizione del Sole si stava affievolendo. Restava poco tempo per agire.
- Principessa Fine, principessa Rein! – chiamò una voce da lontano, attirando la loro attenzione.
- Principe Bright! Che ci fai qui?- chiesero disorientate mentre quello si avvicinava reggendo in mano un lume.
- Ero venuto a portarvi un messaggio da parte del Regno dei Gioielli, ma all’improvviso sono calate le tenebre – spiegò lui.
Le due gemelle sussultarono: quella notizia non presagiva nulla di buono. Dovevano agire, e in fretta.
- Cos’è quella luce lontana? – domandò Fine, indicando un bagliore nel cielo farsi sempre più vicino.
- È il nostro amico Drago del Cielo! – asserì Rein, riconoscendo la creatura che volava loro incontro, ma subito il suo cuore sussultò non appena distinse la figura del cavaliere che sostava impavido sul dorso dell’animale.
- Shade!- esclamò col cuore in gola, nel petto un misto tra sollievo e agitazione nel ritrovarselo nuovamente di fronte.
- Vorrei aiutarvi – disse lui, scendendo dalla groppa del Drago, guardando negli occhi Rein con una determinazione che non ammetteva rifiuti. Non poteva lasciarla andare senza far nulla per proteggerla.
Fine e Rein erano decise a mettersi in gioco per ristabilire l’ordine ad ogni costo. Erano pronte ad affrontare il loro destino: avrebbero restituito alla Benedizione del Sole il suo antico splendore.
Stavano giusto per partire in missione, quando una voce a loro familiare le costrinse a rimandare la partenza di qualche minuto.
- Fine, Rein…-
- Principessa Grace! – esclamarono in coro, riconoscendo la bellezza eterea di colei che un tempo aveva ricoperto il ruolo di Principessa Solare – La Benedizione del Sole non scomparirà subito, ci vorrà ancora del tempo. Ma per qualche motivo pare che a momenti si affievolisca fin quasi a spegnersi – spiegò loro la donna, con aria debole e sofferente.
- La causa non la conosco, ma l’unico sistema è fare in modo che la luce torni a riavvolgerla –
- Lasci fare a noi, Principessa – asserì Rein gonfia di determinazione, ma in cambio ricevette una risposta che lasciò lei e tutti i presenti completamente senza parole.
- Rein, Fine… questa volta potrebbe davvero essere pericoloso. Anche se riusciste ad usare il Prominence, la vostra magia combinata potrebbe non bastare. Quindi, per compensare la mancanza di forza, potreste entrambe venire risucchiate dalla Benedizione del Sole –
Tra tutti i presenti calò il silenzio, l’atmosfera si caricò di angoscia e di rassegnazione.
- Mi capite, principesse? Se utilizzate il Prominence, il rischio è che veniate entrambe assorbite dalla Benedizione del Sole!-
- Significa che correremmo il rischio di sparire… per sempre? – mormorò Rein incredula, registrando quell’informazione meccanicamente.
Nel petto delle gemelle, il cuore perse di un battito. Sarebbero potute sparire, proprio come era successo a Grace parecchi anni addietro. Per sempre. Non avrebbero mai più assaporato la bellezza di ciò che avrebbe potuto regalar loro la vita. Non avrebbero mai conosciuto l’amore.
Nel petto di Shade si aprì una voragine.
- Toglietevelo dalla testa!- esclamò adirato, mentre il panico si impossessava di lui – Non permetterò mai che voi due vi sacrifichiate! –
Non avrebbe mai permesso che Rein sparisse senza far nulla per fermarlo. La sua vita aveva acquistato un nuovo sapore da quando l’aveva incontrata. Vedersela scivolare via dalle mani così facilmente, senza la possibilità di fermare quella follia, gli riusciva impossibile da accettare. Gli risultava più odioso del non poter utilizzare il Prominence al posto loro. Doveva esserci un’alternativa.
- Possibile che non esista un’altra soluzione?- domandò con la voce incrinata di rabbia e desolazione. Non poteva finire tutto così.
La Principessa Grace sospirò desolata, rassegnata, affranta.
- No, credo che l’unica soluzione sia quella di utilizzare il Prominence – asserì risoluta, la tristezza negli occhi a confermare quella spaventosa verità.
A Shade parve che il mondo gli stesse per crollare addosso. Dopo tutti gli sforzi fatti, dopo tutto ciò che aveva passato assieme alle gemelle nel tentativo di salvare il Pianeta, dopo tutta la fatica, le lacrime, il sangue, il sudore versati, la moneta con cui quelle due ragazzine maldestre e coraggiose sarebbero state ripagate era un prezzo decisamente troppo alto da accettare. La morte non era una giusta ricompensa alla loro dedizione.
Come avrebbe fatto a sopportare il peso dell’assenza di Rein?
Dopo un istante di silenzio che a tutti parve durare un secolo, le gemelle proferirono in coro la loro decisione, con la serenità dipinta in volto e il velo di un sorriso sulle labbra.
- Per noi non c’è problema –
Ancora una volta, Shade avvertì il cuore sprofondare nel petto.
- Ma riuscite a capire a cosa state andando incontro?! – strillò inviperito, in collera con quelle due sciocche che prendevano sempre tutto alla leggera.
- Ha ragione lui! – gli diede manforte Bright alle sue spalle – Se per caso la Principessa Fine sparisse, sento che morirei di crepacuore! Ehm… anche se sparisse la Principessa Rein, ovvio…-
Shade non l’avrebbe mai ammesso ad alta voce, ma la morsa che avvertì attanagliargli il cuore nel momento in cui pensò al pericolo a cui stava andando incontro Rein così inconsciamente, gli fece capire ancora una volta quanto quella ragazzina dagli occhi di cristallo fosse divenuta importante per lui. Le parole di Bright erano le sue. Gli riusciva davvero difficile sopportare tutto quello.
Le gemelle interruppero i due giovani all’istante, determinate come non le avevano mai viste.
- Certo che l’abbiamo capito – risposero in coro, con una serietà dipinta in volto che riusciva difficile credere appartenesse loro – Ma quando abbiamo ricevuto il potere di Prominence, abbiamo deciso che avremmo fatto qualsiasi cosa per aiutare il Pianeta! – e sorrisero, animate di una nuova luce.
Quelle parole colpirono Shade nel petto come mai avrebbe pensato fosse possibile.
Da quando erano cresciute così tanto?
Rein gli si avvicinò, sorridendogli fiduciosa, serena, complice.
- È la stessa promessa che hai fatto tu nei confronti del tuo popolo, no?-
Lasciami andare, ed abbi fiducia in me – sembrava parlargli con gli occhi.
Ancora una volta, il cuore gli si strinse in una morsa che sapeva di paura e rassegnazione. Era davvero in grado di farlo?
“Qual è il risultato? Che le principesse del Regno del Sole sono due ragazzine che si preoccupano più di loro stesse che della sorte del pianeta”
Un tempo era davvero quello ciò che pensava di loro. Le aveva viste così immature ed infantili, così concentrate su se stesse, ed insensibili nei confronti di tutto il resto.
Guardando Rein negli occhi in quell’istante, percepirla spaventata, ma comunque in pace con se stessa mentre stava andando incontro ad una probabile morte, gli fece aprire nuovamente gli occhi, e finalmente si rese conto di quanto anche lui, fino a quel momento, fosse stato troppo cieco ed orgoglioso per rendersi conto della grande forza che nascondeva in sé quella ragazzina dai modi esuberanti e dall’energica vitalità. In quel momento, chi si stava preoccupando solo ed unicamente di se stesso era lui. Seppe che convincerla a restare, era come costringerla a vivere chiusa in una gabbia fatta di ripensamenti e sensi di colpa per il resto della vita.
Si ritrovò ad ammirarla, bella e coraggiosa mentre andava incontro al suo destino, ed inevitabilmente desiderò di poter fare molto di più per lei. Si era ripromesso di proteggerla, dopotutto.
- Rein, Fine, vi donerò tutto il potere che mi è rimasto – annunciò Grace, rimpicciolendosi fino ad assumere le dimensioni di una formica dopo aver donato loro tutta la sua forza.
- Vorrei regalarvi anche il mio potere – asserì Bright con le lacrime agli occhi, temendo che quella sarebbe stata l’ultima volta che avrebbe avuto occasione di poter guardare Fine negli occhi, e sfiorarla con la punta delle dita.
Shade le osservò per un istante salire in groppa al Drago del Cielo, senza muovere un muscolo. Dentro di sé si sentiva morire.
Rein era già protratta verso ciò che l’attendeva, ormai irremovibile nella sua decisione, seppur divorata dall’angoscia di quello che sarebbe potuto accadere, quando avvertì un tocco delicato ma deciso sfiorarle il palmo della mano.
Quando si voltò, non vide altro che i suoi occhi.
- Usate anche il mio potere – le disse lui senza distogliere lo sguardo, trattenendo a forza in gola il desiderio di afferrarla di forza per la vita, e trattenerla a terra con lui nel terrore di vedersela per sempre sfuggire dalle mani – E non sognatevi di sparire – concluse sforzandosi in un sorriso, nella vana speranza che quelle parole fossero sufficienti a riportarla da lui sana e salva, alla fine di tutto.
Rein aveva fatto la sua scelta, e a lui non restava altro che rispettare la sua decisione. Per quanto il terrore di perderla fosse grande. Per quanto il pensiero di una vita senza di lei fosse insopportabile.
Ora toccava a lui essere coraggioso quanto lei. Non gli restava che esserle vicino con la mente e con il cuore, per quanto sarebbe potuto servire.
Si sorrisero complici, prima di separarsi definitivamente e perseguire il proprio destino. Improvvisamente, Shade realizzò di amarla più di prima.
Rein partì animata in petto da una nuova forza, sentendosi forte, sicura, invincibile. Sapeva che lui l’avrebbe aspettata al suo ritorno, e ciò le bastava ad infonderle il coraggio necessario ad affrontare quell’ultima battaglia. Perché, per quanto potessero nasconderlo a loro stessi, le loro vite, che lo volessero o meno, erano inevitabilmente, indissolubilmente intrecciate l’una all’altra. Avrebbe mantenuto fino alla fine la promessa che gli aveva fatto quel pomeriggio, nei giardini del Palazzo del Sole.
“Noi ce la metteremo tutta. Non siamo ancora ad un livello accettabile, ma ci impegneremo al massimo per il bene di tutta la gente di Wonder, compresi te, Milky e la Regina del Regno della Luna”
Era giusto così, in fondo.
Shade le osservò librarsi alte nel cielo in groppa al Drago, mentre un nodo alla gola sempre più prepotente gli premeva sulla trachea, costringendolo a forza a trattenere lacrime pungenti che andavano a bruciargli gli occhi.
Mille cose avrebbe voluto dire a Rein, e altre mille avrebbe voluto dimostrarle, ma l’unica cosa che poteva fare in quel momento era credere in lei, e lasciarla correre incontro al suo destino, con il rischio di perderla per sempre.
 
***

Angolo Autrice:

Ebbene, siamo giunti alla fine al penultimo capitolo!
è stata dura arrivare fino a qui, ed ammetto di essere in mostruoso ritardo con la tabella di marcia. Ma ciancio alle bande (?), ormai è finita.
Per chi non mi sopportava più, sarà un sollievo. Per chi apprezzava un minimo, non disperate. Ho intenzione di concludere tutto con il botto finale ;)
Questa scena è presa dalle ultime pagine del secondo volume. Anche qui la complicità che si sente tra i due è fortissima, e per un momento ammetto di aver creduto davvero che Rein cedesse (Shade è già cotto da un pò). Ma in realtà penso che Rein in cuor suo abbia già ceduto, ma per paura di ferire la sorella si ostina a tenere le distanze.
Detto questo, vi lascio nell'attesa di una degna (si spera) conclusione.
Grazie a tutto coloro che ci sono stati fin qui.
Baci

_BlueLady_

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Capitolo 16
*** L'ultimo Primo Bacio ***


~ CAPITOLO 16: L’ULTIMO PRIMO BACIO ~
Manga, Capitolo finale

In mezzo allo sfarzo, ai vestiti variopinti, alle luci abbaglianti e la musica festante di quella magica sera, Rein non era mai stata più solare e raggiante.
Assieme alla sorella aveva fronteggiato a testa alta un male sconosciuto con coraggio e maturità, grazie anche al sostegno di chi le era affezionato, e che l’aveva sempre sostenuta.
Shade l’osservava da lontano con il velo di un sorriso stampato sulle labbra, il cuore alleggerito dal dolore di perderla, e gonfio di soddisfazione e speranza. Vedersela di fronte, assieme alla sorella, commossa e spensierata, con quel sorriso capace di riassestare i cuori ad illuminarle il volto, gli accese in petto il desiderio di stringerla tra le braccia e non lasciarla andare più.
Si avvicinò, cauto e discreto tra la folla, catturando l’attenzione delle due gemelle, ed intercettando gli occhi della turchina nei suoi.
Le due gemelle l’accolsero trepidanti di gioia, a Shade non sfuggì l’agitazione di Fine nel ritrovarselo di fronte.
- Shade!- balbettarono le due in coro emozionate – Ero sicuro che ce l’avreste fatta – proferì sincero, accarezzando l’esile figura della turchina con lo sguardo mentre reggeva in mano un bicchiere di vino ancora colmo.
- Ma no!- esplose Rein euforica, parandosi dietro Fine in un impacciato tentativo di sfuggire ad una situazione scomoda – Piuttosto dobbiamo ringraziarti per averci donato il tuo potere! – e già stava per spingere la gemella tra le sue braccia, se non fosse che lui aveva già intuito quali fossero le sue intenzioni, e precedendola sul tempo aveva scansato abilmente la rossa, afferrandole il polso prima che potesse opporre resistenza.
Per quanto Fine fosse una brava ragazza, dolce e discreta e dalle mille qualità, a lui non interessava.
- Ehi! Ma dove mi stai portando?!- sentì Rein domandare inacidita mentre cercava di divincolarsi dalla sua presa nel tentativo di sfuggirgli.
Conoscendo l’animo da inguaribile romantica che caratterizzava la turchina, pensava non ci fosse posto migliore del balcone del palazzo, lontano dal chiocciare della folla e da occhi indiscreti, placido e fiabesco, illuminato soltanto dai sottili raggi lunari, per confessarle finalmente ciò che lei ancora si ostinava a non voler capire.
- Insomma! Perché mi hai portato qui?!- brontolò lei, fingendo di non conoscere la ragione di quel gesto impulsivo.
Shade sorrise, leggendole negli occhi una consapevolezza che era chiara ad entrambi.
Davvero non lo immagini, Rein?
- Sono felice che tu non sia scomparsa – cominciò, dandosi mentalmente dello stupido per aver cominciato un discorso così importante in maniera così banale e scontata. Sapeva di dover giocare d’anticipo con lei, parlare senza prendersi pause finché non avesse concluso ciò che doveva dirle, altrimenti Rein ne avrebbe sicuramente approfittato per stroncare il discorso appena ne avesse avuto l’occasione.
E difatti, alla prima esitazione, la turchina gli aveva bloccato le parole in gola dando sfogo alla sua irrefrenabile parlantina, non lasciandogli nemmeno il tempo di respirare. Ancora una volta non era stato abbastanza scaltro.
- Ascoltami bene, tu! – aveva esordito con aria adorabilmente minacciosa – Ti ringrazio per quello che hai fatto, ma ti faccio presente che a me piace il principe Bright!- mise subito le mani avanti lei, tentando di indurlo a retrocedere sui suoi passi.
Rein sperava con tutta se stessa che quelle poche parole lo aiutassero a focalizzare bene la questione: il suo cuore non gli apparteneva, né ora né mai, e la sua fedeltà verso la sorella era incrollabile. Mai avrebbe permesso che un attimo di debolezza la spingesse a tradire la fiducia che la sua amata sorella riponeva in lei.
Shade aveva qualcosa di terribilmente magnetico e seducente, tale da far vacillare le sue convinzioni, per questo doveva serbare le massime precauzioni nei suoi riguardi. Un attimo di distrazione le sarebbe stato fatale, riconosceva anche lei di non essere completamente immune al suo fascino.
Quel tipo era pericoloso, e lei aveva cercato il modo più pratico e diretto per fargli capire come stavano realmente le cose: anche se entrambi l’avessero voluto, c’erano ostacoli ben più grandi a sbarrare loro il cammino, e Fine era il primo di questi. Ed in ogni caso, una storia tra loro non sarebbe mai stata possibile.
Shade l’osservò accigliarsi divertito, ascoltandola pronunciare quelle frasi impacciate senza prenderle sul serio. La prima a non credere a ciò che stava dicendo era lei stessa, glielo leggeva negli occhi.
Sapeva che ulteriori parole non sarebbero servite a vincere la sua cocciutaggine, quindi dimenticò il discorso accorato che aveva programmato di farle, decidendo di passare subito al dunque.
Ciò che serviva a Rein per sciogliersi era una vera e propria terapia d’urto. Doveva agire d’impulso, senza darle il tempo di pensare. Era certo che semplicemente non volesse ammettere a se stessa l’evidenza dei fatti: ciò che le impediva di lasciarsi andare non era la sua cotta per Bright, come voleva fargli credere.
E del resto, anche se davvero le interessava quel damerino da strapazzo, a lui poco importava. Adorava le sfide, e ancora di più vincerle.
- A me non interessa – le soffiò a pochi centimetri dal viso, sentendola rabbrividire sotto il suo sguardo – Dopotutto, il mio carattere mi porta a desiderare ciò che è più difficile da ottenere –
Le arpionò le mani con forza, avvicinandola quel tanto che bastava per prenderla tra le braccia.
Il cuore di Rein sobbalzò in petto, confuso e spiazzato da quella risposta che anziché placare i desideri del giovane, aveva gettato ossigeno sulle braci ancora accese.
Si ritrovò le dita avvinghiate a quelle di Shade, chiaro segnale che non era disposto a lasciarsela sfuggire – non più – e non fece nemmeno in tempo a realizzare le intenzioni del giovane, che si era ritrovata nuovamente intrappolata in quelle iridi scure e magnetiche, completamente annichilita ed incapace di reagire.
La coscienza gridava forte il nome di Bright e Fine nella sua testa, facendo nascere in lei il sentore di un senso di colpa, ma l’istinto la portava inevitabilmente a non sottrarsi. Bright e Fine improvvisamente non erano che un ricordo lontano, dimenticato dal tempo.
Ci sarebbe stato il tempo dei rimorsi, ma non era quello il momento.
Combattuta tra orgoglio e desiderio, tra giustizia e trasgressione, nemmeno si era accorta di essere arrossita, il cuore che rimbombava forte nelle tempie e che mise definitivamente a tacere ogni briciolo di razionalità, portandosi il nome del principe e dell’amata sorella in un baratro ignoto e dimenticato della sua mente.
Tutto ciò che poteva sentire in quell’istante era il calore sulle gote che andava ad infiammarle la gola ed i polmoni, ed il respiro di Shade farsi sempre più vicino.
Istintivamente chiuse gli occhi, aspettando che il corso degli eventi si compisse al di fuori del suo controllo.
Non vedeva altro che l’immagine delle labbra di Shade sulle sue, e il solo pensiero bastò ad isolarla dalla realtà, gettandola in un mare di sensazioni confortanti e sconosciute.
Tutto durò un semplice istante, anche se a lei parve fossero passati secoli.
Improvvisamente aprì gli occhi, ritrovandosi davanti l’immagine confusa di Milky interporsi tra lei e il viso di Shade.
Impiegò qualche minuto a realizzare cosa fosse successo, e quando prese coscienza di ciò che era accaduto si affrettò a nascondersi dietro la sorella, intervenuta in suo soccorso più per gelosia che per altro, con le gote ancora in fiamme e l’animo in subbuglio, in petto un sollievo misto a delusione che la lasciarono completamente confusa.
- Tempismo perfetto, Milky e Fine! Non voglio nemmeno pensare a ciò che aveva in mente Shade! – esclamò d’impulso, senza ragionare, ma la realtà la conosceva bene, e le intenzioni del ragazzo erano facili da intendere.
La verità, si ritrovò a pensare con un groppo in gola, era che se Fine e Milky non fossero intervenute interrompendo lei e Shade proprio sul punto cruciale, probabilmente il ragazzo avrebbe approfittato del suo attimo di distrazione per catturare le sue labbra ed il suo respiro in un bacio.
Era cosciente di ciò che sarebbe successo, e del fatto che Shade aveva saputo perfettamente coglierla alla sprovvista per impedirle di opporsi in qualsiasi modo. Rendersi imprevedibile era l’unico modo per toglierle qualsiasi capacità di reagire, e questo lui lo sapeva bene. A quel punto, un bacio sarebbe stato inevitabile.
Invece, fortunatamente, sua sorella era intervenuta in tempo per salvarla, rimediando al posto suo all’irreparabile.
Fortunatamente, sì, perché se così non fosse stato neanche lei riusciva ad immaginare cosa sarebbe potuto succedere. Shade l’aveva colta di sorpresa, e sul momento si era ritrovata completamente indifesa.
Sospirò sollevata, pensando che per un soffio era riuscita ad evitare l’inevitabile.
Voleva troppo bene a Fine per sopportare il peso di farle un torto simile, perché la verità, anche se riuscire ad ammetterlo le costava più di quanto pensasse, era che se non ci fosse stato nessuno ad interromperli, forse per l’emozione del momento, forse influenzata dalle belle parole di Shade, si sarebbe lasciata andare senza opporre resistenza al fascino di quel ragazzo misterioso.
La verità era che Rein, se soltanto ci fosse stata l’occasione giusta, non sapeva neanche lei perché, gli avrebbe lasciato posare le sue labbra alle proprie.
Shade era affascinante, oscuro, magnetico, fortemente persuasivo. E se soltanto non ci fosse stata Fine, lei lo avrebbe fatto davvero. Lo avrebbe baciato.
Avrebbe baciato Shade.

 
***
 
Angolo Autrice:

Ed eccoci, per chi ancora seguiva questa raccolta, arrivati finalmente all'ultimo capitolo!
Sono soddisfatta di averla finalmente portata a termine, sebbene leggermente in ritardo rispetto alla tabella di marcia. Nonostante tutto, spero di aver reso giustiza alla meraviglia che è questa coppia, senza rovinarla <3
Riguardo questo ultimo capitolo, beh, dirò solo che è così che sarebbe dovuta andare anche nell'anime. Anzi, sarebbe potuta andare meglio, ma mi sarei accontentata. Penso che anche chi non ha seguito il manga abbia in mente la scena finale che ha fatto sussultare di gioia qualsiasi cuore BlueMoon. Bene, io penso che quello che ha provato Rein sia proprio ciò che ho descritto. E, cosa ancora più importante, penso proprio che l'unica cosa che l'abbia trattenuta del tutto, fosse proprio la presenza di Fine.
Rein è cotta di Shade. Si vede lontano un chilometro. E lui, beh... c'è bisogno di dirlo?
Ringrazio tutti coloro che mi hanno seguita, e che continueranno a farlo. Nonostante il numero di recensioni sia diminuito mi fa piacere vedere che ci sono tanti lettori silenziosi che visualizzano la storia, e tanti che inseriscono i miei deliri tra le ricordate o le preferite. Dedico questo capitolo finale a tutte le fan BlueMoon che sono riuscite ad emozionarsi con me. GRAZIE DI CUORE.
Non esultate troppo presto: questo non è un addio. Ho ancora una long da terminare, e per chi mi conosce almeno un pò, sa bene che io porto a termine quello che ho iniziato, dovessi metterci anche dieci anni. è una minaccia, occhio! xD
Dunque, per chi vorrà, a presto!
Baci sparsi

_BlueLady_

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