Dritto davanti a sè, non si può andare molto lontano

di Spensieratezza
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Pianoforte ***
Capitolo 2: *** Influenza ***
Capitolo 3: *** Quando Elijah scopre che anche Klaus è un vampiro ***
Capitolo 4: *** Baciami ***
Capitolo 5: *** Klaus abbandona Elijah ***
Capitolo 6: *** Elijah recupera la memoria! ***
Capitolo 7: *** Dritto davanti al nostro amore ***



Capitolo 1
*** Pianoforte ***


“Allietami ancora con la tua musica, Elijah, per favore.”

Le mani delicate e affusolate di Elijah, si fermarono di nuovo a mezz’aria, prima che potesse continuare a suonare il piano.
“Interessante.”

“Cosa, è interessante, Elijah?” gli chiese Klaus.

“La volta scorsa hai detto esattamente: mi piacerebbe che continuassi ad allietarmi con la tua musica, Elijah.”
“Vedo che ricordi molto bene le mie frasi.” Disse Klaus, stupito e compiaciuto.

“Ricordo sempre le parole che escono da una bocca sensuale.
 
Klaus lo fissò stupito.
“Credi che io sia sensuale?

Elijah non rispose, ma guardò i tasti del pianoforte avanti a sé, arrossendo un po’.
 
Erano ad un bar e Klaus lo stava ancora guardando suonare.






















Note dell'autrice: 

volevo solo dirvi che il titolo della storia è preso da una frase del piccolo principe, libro che ho amato tantissimo! Ciaoo

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Capitolo 2
*** Influenza ***


Elijah aveva la febbre ed era sotto le coperte nel letto del suo appartamento, mentre Klaus con scrupolo fraterno, badava a lui.

“Le pezze sulla fronte, neanche a cinque anni, man.” Borbottava lui.

Klaus sorrise, pensando alla loro infanzia.

“E non sono ancora diventato onnivoro.” Disse, guardando male la ciotola che Klaus gli porgeva.

“Potrei soggiogarti per fartela bere, sai..” disse.
Elijah lo fissò preoccupato.

“Ma non voglio..” aggiunse, poi con dolcezza e tristezza.
 
Elijah lo fissò ancora.

“Cosa c’è dentro?”

“Delle erbe curative. Mia madre..la..faceva sempre..” disse con voce un po’ tremante.

Elijah gli gettò un’occhiata, poi diede un grosso sorso, rischiando quasi di vomitare.

Ma..sei impazzito?? Perché…”

Elijah tossì un po’, mentre Klaus gli dava dei colpetti sulla schiena.

“Se bere questa brodaglia ti distrae dai pensieri sulla tua cupa famiglia, accetto di farlo volentieri. “

E tossì.

“O quasi. Mi dirai mai da dove vieni? Non sarà mica una stirpe sanguinaria?” gli sorrise.

Klaus gli sorrise di rimando, senza dire niente.

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Capitolo 3
*** Quando Elijah scopre che anche Klaus è un vampiro ***


Era sera inoltrata ed Elijah veniva fuori da una serata a base di musica e spuntini a base di pesce, una festa durante la quale aveva intrattenuto tutti con la sua musica.

Anche Lui.

Ancora annaspava al ricordo di come quegli occhi magnetici non avevano smesso di fissarlo da quando aveva cominciato a suonare.

Era così instancabile. Sempre ipnotizzato su di lui.

Era ipnotizzante.

Perché quell’uomo lo fissava sempre? E perché arrossiva sempre, quando si sentiva fissato in quel modo da uno sconosciuto? E poi a lui non piacciono gli uomini…andiamo!
 
Quello che successe fu così veloce che Elijah ebbe a malapena il tempo di metabolizzare.

Qualcuno lo colpì da dietro con una pentola, tanto da stordirlo e lo attaccò al muro.



“La grana, amico..e non ti succederà niente.” Disse un uomo, puntandogli la pistola alla tempia.
 
Elijah sgranò gli occhi. Lo stavano derubando.

E lui era un vampiro!

Poteva benissimo metterlo k.o subito ma..come avrebbe fatto se quello gli sparava alla testa?
 
Non ebbe il tempo di perdersi in queste delucidazioni, che l’uomo venne assalito e totalmente sbranato alla gola da un altro tizio.

“Cosa..cosa…” farfugliì Elijah, nel vedere, anzi, nel riconoscere qualcuno di famigliare nello sconosciuto.

Il tizio che lo guardava sempre!
Coperto di sangue!
 
“Tu…sei..come me..” disse Elijah sconvolto.

“Non dovresti dare mai le spalle al nemico.  Guardare solo dritto davanti a te, ti porterà alla morte, prima o poi.”

Elijah rimase sconvolto dalla supponenza del tizio, inoltre aveva guardato dritto davanti a sè, solo perchè impegnato a fantasticare su quei dannati occhi che lo fissavano sempre, quindi era COLPA SUA se era stato aggredito e preso alle spalle e aveva anche il coraggio di rimproverarlo!

“Che..che sfacciato..chi ti credi di essere?”

“Cosa? Beh, uno che ti ha appena salvato la vita!” disse con ovvietà Klaus.

“Quindi..tutte quelle occhiate..che mi riservavi..era solo perché…sei come me? perché anche tu sei un vampiro?”

Klaus aveva un aspetto confuso ora.

“Sai, tra simili, ci si riconosce. Tu poi, sei un tipo interessante..”

“Interessante?” chiese Elijah ammiccando un po’.
“Certo!”

“Perché non mi hai detto di essere come me?”

“Io…beh..uhhh…”
“Me ne vado.”

“Aspetta, aspetta, Elijah!!”  disse, cercando invano di fermarlo.






















Note dell'autrice: 

premetto, io le note non volevo neanche farle, ma a sto giro mi sa che sono obbligata xd cerco di non essere molto prolissa. Questo capitolo si riferisce a prima che i due entrassero in confidenza, quiindi questi avvenimenti si riferiscono a prima che Elijah ha la febbre nel capitolo 2 (lo so, per logica avrei dovuto inserire prima questo capitolo, ma si sa che io e la logica non andiamo d'accordo e mi è venuto in mente dopo questo capitolo ) infatti nel capitolo 2, parlano appunto del soggiogamento e si capisce che elujah sa che è un vampiro. Questo è quello che mi premeva tanto spiegare. Ora arriviamo agli altri punti che vanno in contraddizione.

Come mai Klaus può avvicinarsi ad Elijah senza che la stanza si riempia di serpenti? 

Klaus ha trovato il modo di aggirare questa trappola, con un controincantesimo che vale solo per lui, ma non voglio perdere troppo tempo a spiegarlo, potrebbe farne un accenno nei capitoli successivi, ma FORSE.

Come mai Elijah non sa che Klaus è il famoso Mikaelson? 

Non esisterà solo Klaus che può fare uso di questo nome presumo, il vero interrogativo è: quando saprà che ha un fratello di nome Elijah, farà due più due o penserà a una coincidenza? penso che questo lo spiegherò meglio, quando succederà! Magari nel prossimo capitolo!

Importante: non aspettatevi qualcosa di troppo impegnativo in questa storiella, che ho pubblicato solo per soddisfare un mio capriccio, in quanto non riesco a trovare fanfiction italiane su questa ship. A differenza di Supernatural, in cui scrivo storie anche che passano i 100 capitoli, non riesco a scrivere storie lunghe negli altri fandom, credo che chi mi segue, lo sa, l'ha visto, quindi anche questa storia durerà poco e anzi se metterò un minimo accenno di trama, è già tanto, prendetela per una cosa semplice :D 
 

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Capitolo 4
*** Baciami ***


Il sorriso sexy che gli spunta all’angolo della bocca

La sua eleganza nel porsi, nel camminare…nel muoversi..

“Com’è il pranzo, Klaus?”

Evidentemente l’amnesia non gli ha tolto queste qualità

“Ti piace la mia carne?”

Così come l’arte del suonare gli strumenti…

“Klaus!”
“Io…cosa..?”

Elijah aveva smesso di mangiare la sua carne e aveva posato coltello e forchetta, sempre senza perdere quella sua classe.



“Preferiresti essere con qualcun altro?”

“Io..no! Certo che no. Perdonami, ero sovrappensiero.” Disse Klaus, passandosi una mano sul viso.

“Ti capita spesso ultimamente. “

“La carne è deliziosa, naturalmente. Sei un cuoco eccezionale.” Disse Klaus, riprendendo a mangiare,

Elijah lo guardò per qualche secondo, poi riprese anche lui a mangiare la carne.

“Ti ho invitato a mangiare perché…mi sembra il minimo, per ripagarti della tua devozione per la mia musica..”

“L’hai fatto solo per questo?”
 
Silenzio.
A Elijah sembrò di cogliere un tono ferito in quell’affermazione.

“E anche perché mi sembri malnutrito. Raramente ti ho visto mangiare qualcosa.” aggiunse, sorridendo.

Ora Klaus sembrava davvero arrabbiato. Digrignò i denti.

“Noi vampiri non abbiamo bisogno di mangiare per sopravvivere. Il sangue, è l’unica cosa di cui abbiamo bisogno!!” disse rabbioso.

Elijah ebbe l’accortezza di non rispondere e finirono di mangiare la carne in silenzio.
 
 

 
 
 
Cinque minuti dopo, Elijah stava rincorrendo Klaus nel salotto.

“Klaus, aspetta. Devo fare ancora il caffè!” gli disse.

“Credo che per stavolta salterò il caffè!” disse Klaus con un sorrisino ironico, rimettendosi la giacca.

“Ho detto qualcosa di sbagliato, per caso?”

“Non hai detto niente, di sbagliato.” Disse Klaus, parlando a scatti, con un sorrisino che voleva dire chiaramente che non era così.

“Senti, io..”

“No, guarda, io l’ho capito. Per te sono uno sconosciuto, un po’ tocco, fan della tua musica, a cui dover dare da mangiare come se fosse un barbone. Ora che l’abbiamo chiarito, posso…”

Non sei solo questo!” disse Elijah, alle sue spalle e a questa frase, Klaus si fermò.
 
“Io…è difficile trattare con te. Klaus..” disse.

“Se avessi un penny per tutte le volte che me l’hanno detto..”

“Da quando ti ho visto la prima volta, ci sono volute settimane prima che..che mi rivolgessi la parola, che mi parlassi..e anche quando hai cominciato a farlo, tu non parli, Klaus, non di te, perlomeno o comunque dici ben poco di te, della tua famiglia..io non so niente di te, eppure tu ti preoccupi per me, lo sento, così come sento anche un’altra cosa..”

“E che cosa senti d’altro?” chiese Klaus con voce tremante.

“Che soffri a costringerti a starmi lontano..”

Klaus a queste parole, si voltò e lo guardò a bocca aperta.
 


“Non mentire a me. O a te stesso. Io sento che è così, lo vedo dal modo in cui mi parli, dal modo in cui mi guardi..”

“Non credi di essere un po’..presuntuoso? E arrogante, magari?” disse Klaus con uno scatto sia spaventato sia infuriato.

Elijah si avvicinò di più a lui,costringendolo ad arretrare fino al muro.
 
“Voglio che tu sappia che per me è lo stesso, Klaus.”

“L-lo stesso cosa?”

“Anch’io non voglio starti lontano.”

“Bugiardo!” disse Klaus con uno scatto irato, spingendolo appena indietro, mettendo le mani sul suo petto.

Come poteva dire una cosa del genere, quando lui, LUI, era stato quello che aveva voluto andarsene via da lui!
 
Elijah lo guardò con una nota di rimprovero.

“Sono tante cose, Klaus..ma bugiardo..quello no.”



Klaus alzò di nuovo lo sguardo su di lui. L’espressione più sofferente e dolorosa possibile inimaginnabile, rispecchiava alla perfezione, la sua nostalgia di riavere suo fratello tutto per sé e la sofferenza per averlo perso.
 
Senza pensarci più di tanto, Klaus mise una mano ad aggrapparsi al braccio di suo fratello. Voleva sentirlo, toccarlo, abbracciarlo, stringerlo, non sapeva neanche lui. Elijah guardò il punto in cui Klaus lo stringeva e disse:

“Hai mai provato qualcosa di simile per un uomo?”
 
Fu come una pugnalata al cuore. In quell’istante, Klaus ebbe l’accortezza di capire cosa poteva sembrare. A dire la verità, temeva che suo fratello potesse fraintendere le sue continue, spasmodiche e tenere attenzioni, ma ad un certo punto aveva voluto illudersi che la malizia non entrasse nel campo di un rapporto e in uno stato d’animo – il suo – già così fragile. Lasciò andare la sua spalla, sussultando. Neanche Rebekah, che pure avrebbe avuto molti più diritti di Elijah, di pensare in maniera maliziosa verso di lui, quando era così possessivo e violento con tutti i suoi pretendenti, l’aveva eppure mai pensato.
 
Con uno sdegno di rabbia trattenuta, si avvicinò all’orecchio di Elijah.

“Io non sono, quello che tu credi.” E dicendo così, cercò di andarsene con furia, ma Elijah, lo trattenne ancora contro il muro.

“Klaus, so che soffri della sindrome dell’abbandono..”

“Cosa..come ti permetti..

“Me l’hai raccontato tu, Hai sofferto perché un tuo fratello se n’è andato, ti ha abbandonato..sei lontano dagli altri tuoi famigliari..”

“E tu vorresti forse sostituirti a LORO?” gli disse arrabbiato.

“No.” disse Elijah tranquillo. “Io voglio essere di più, molto di più.”
 
Questo spiazzò Klaus enormemente. Non sapeva cosa dire.



“Io non ti abbandonerei come hanno fatto gli altri. Non ti abbandonerei come ha fatto lui.” Disse Elijah.

Klaus era furibondo e aveva voglia di piangere insieme. Lottò per non far uscire le lacrime dagli occhi, ma le sentiva proprio lì.
 
“Ma..se tu senti, di non aver bisogno di me, se tutto quello che ho detto, è un film in testa che mi sono fatto solo io..se tu  senti che non hai bisogno di me, esci da quella porta. Adesso.”

Non era una minaccia, era una constatazione.
Klaus era in panico più che mai.

Lo guardò ancora in faccia ed era ancora Elijah. Suo fratello maggiore, quello di cui non aveva mai potuto fare a meno.

“Ora conterò fino a tre. Hai tempo fino al tre per dirmelo, per fermarmi se vuoi, anche se, io spero tanto, che tu non lo faccia.” Disse Elijah, avvicinandosi ancora un po’.

Klaus deglutì. Si sentiva messo all’angolo. Cosa voleva esattamente Elijah? Che gli dicesse che non aveva bisogno di lui?
 


“Uno…due…” Il tempo scorreva e la gola gli si faceva più secca ad ogni secondo. Come poteva trovare il coraggio di..

Tre.”
 
E dopo pochi secondi al tre, Elijah congiunse le labbra a quelle del fratello.

Fu un bacio a fior di labbra per qualche secondo, subito ricambiato, dall’altro, ma non fu a fior di labbra per molto, entro pochi secondi il bacio divenne più appassionato. La bocca di Klaus scomparve in quella di Elijah, le loro lingue si intrecciarono, comunicando insieme, come se entrambe non stessero aspettando altro.

Klaus era assolutamente sconvolto dalle sensazioni che stava provando. In mille anni, l’amore che aveva dato, ricevuto e provato per i suoi fratelli, aveva raggiunto vette di fanatismo, devozione e morbosità altissimi, ma quello era un altro livello, assolutamente.

E poi con Elijah.

Elijah che non era né Rebekah, né Kol, né Freya, lui era diverso da tutti loro. Lui era il suo preferito.
 
Continuò a baciarlo, accarezzando il collo di Elijah, assaporando e godendo tutto di quella inaspettata nuova intimità che era un qualcosa di assolutamente nuovo, delizioso e piacevole.

Elijah lo stava accarezzando. Gli accarezzava i fianchi e la schiena. Klaus ricambiò, accarezzandogli anche lui i fianchi, ma sotto la maglietta, sentendo l’altro gemere di piacere.
 
“Elijah.” Sospirò Klaus, baciandogli il collo e sentendolo fremere sotto di lui, poi entrambi finirono sul letto della stanza di Elijah.

Elijah sotto di lui e Klaus sdraiato sopra. I loro corpi intrecciati, le loro erezioni cozzavano dolorosamente.
Klaus represse a stento un’imprecazione.
Elijah aveva un’erezione per lui. E lui lo stesso.
 


Dal basso, Elijah continuava a guardarlo con devozione, senza smettere di sorridere.

Non potè resistere e gli accarezzò sopra la maglia, quel bel petto tonico fasciato dalla seta.

“Sai come dare piacere con un semplice tocco.” Sospirò Elijah.

“Anche tu..” disse Klaus.
Poi si chinò a baciarlo ancora.
Senza porsi più domande.

Il bacio era se possibile, ancora più famelico e divorante. Un bacio disperato.
 
Ad un certo punto si fermò.
Fu il viso di Elijah a farlo fermare.

La dolcezza del suo viso, la felicità dei suoi occhi.

Capì di amare Elijah, sì, amava davvero suo fratello.

Ed era per questo che non poteva fare una cosa del genere.

Si alzò.
 
“Klaus..che cosa succede?”

“Stiamo andando troppo di fretta.”

“Ok, ok, hai ragione,scusami.” Disse Elijah.
Klaus si voltò, stremato, ma fece finta di sorridere.
“Tu non devi chiedere scusa.” Disse.

Elijah intrecciò la mano con quella di Klaus e quest’ultimo si sentì mancare.

“Non andare via, per favore.”
 
Era finita. Klaus gettò tutte le redini, tutte i freni, tutto.

Suo fratello lo voleva. Aveva bisogno di lui.
E lui aveva bisogno di Elijah.

Lo baciò con passione ancora una volta e ricaddero di nuovo sul letto.

Cominciarono a spogliarsi a vicenda dei vestiti.

“Fallo tu. Voglio che sia tu a farlo.” Gli sussurrò Klaus.






















mamma mia, ho fatto una fatica immensa a scrivere questo capitolo. Abbiate pazienza. Questo che ho scritto è gia tanto xd au revoir

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Capitolo 5
*** Klaus abbandona Elijah ***


“Fallo tu. Voglio che sia tu a farlo.” Gli sussurrò Klaus. 

Dopo quelle parole, Elijah continuò a guardarlo sorridente, ma con un’ombra di incertezza.

“No..voglio che sia tu..”
“Ma..”

“Voglio essere tuo..

Quelle parole avevano scatenato un brivido di eccitazione in Klaus. Riprese a baciargli il collo, sensualmente, scoprendo di desiderarlo sempre di più.

“Elijah…” sospirò, accarezzandolo dappertutto.

“Klaus..” sospirò l’altro, inarcandosi sotto il suo tocco.

Klaus rabbrividì un po’, riconoscendo in quel richiamo, lo stesso tono che usava Elijah quando era ancora suo fratello.



“Sei tutto quello che ho sempre voluto..quello che desideravo da sempre..”
 
Queste parole furono come una scarica elettrica per Klaus. Chiaramente lui non poteva immaginare quale senso poteva dare Klaus a quelle parole, ma ora lui non aveva più il coraggio di..

“Klaus..perchè ti sei fermato?”
“Io..non posso..dobbiamo fermarci, Elijah.”

“è per colpa mia? Io non sapevo che tu..davvero non sei mai stato con..”

“Tu saresti il primo, sì!” disse Klaus, lieto di poter deviare il discorso su un altro terreno.
Ma non era vero.
Era un vampiro di mille anni e in tutti questi secoli, aveva avuto la voglia di provare TUTTO.

Beh, eccetto l’incesto, ovvio.
 
Elijah sospirò, abbracciandolo.

“Anch’io. Scusami se ho insistito. Abbiamo tutto il tempo del mondo. Se vuoi.” Gli disse dolcemente, accarezzandogli il mento.

Era così dolce che Klaus non poteva sopportare di stargli vicino un secondo di più.

“Devo andare adesso..ma tieni a mente che..tu per me, sei la persona più importante, la cosa più preziosa.”

Elijah lo baciò in un modo così passionale che Klaus quasi stava per ripensarci e farlo suo proprio in quel momento.

Fu con sforzo enorme, che si costrinse ad uscire dal suo appartamento.
 


Una volta uscito, si mise a piangere sotto la pioggia torrenziale.

Voleva davvero fare l’amore con Elijah, ma proprio quando stavano per farlo, si rese conto che lo amava!

Sì, lo amava davvero e non poteva fargli una cosa del genere!

Aveva cercato di seppellire il senso di colpa, pensando che sarebbe stato meno grave, se fosse stato lui a farlo, ma quando Elijah aveva offerto invece il suo corpo a lui come risposta, Klaus si era sentito annegare.

Lo desiderava, è vero, ma non l’avrebbe mai preso senza il suo consenso.
 
Klaus era stato spesso spregevole con i suoi fratelli, ma non avrebbe mai fatto una cosa simile, a maggior ragione con Elijah che non era pienamente consapevole di quello che faceva, chi era davvero l’uomo a cui si stava donando.

Doveva sparire dalla vita di Elijah e alla svelta.

A costo di farsi odiare da lui.
 

Klaus continuò a camminare, mentre pensava a queste cose. Dritto davanti a sè. 

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Capitolo 6
*** Elijah recupera la memoria! ***


Elijah aveva recuperato la memoria ed era tornato a New Orleans in tempo per salvare Klaus dall’attacco di un nemico.

Aveva recuperato i ricordi e Klaus l’aveva capito fin dal momento in cui gli guardò gli occhi. Sembrava felice, ma purtroppo per Klaus, Elijah assieme ai ricordi, era anche parecchio incazzato.

Erano circondati dai loro fratelli, ma in quel momento ad Elijah non gli importava. Continuava a guardare Klaus, con sguardo feroce. I fratelli se ne accorsero.

“Elijah, che cos’hai? Perché lo guardi così?” chiese Rebekah.

Sei un bastardo.” Continuava a dire Elijah all’indirizzo del fratello, ignorando Rebekah.

“Klaus!! Che cosa gli hai fatto?” chiese Rebekah, arrabbiata.

“Non lo sanno? Non gliel’hai detto?” aveva detto Elijah.

Klaus si morse il labbro, ricambiando lo sguardo duro. Elijah riconobbe in lui lo sguardo della paura!


“Se pensi che io sia un bastardo, avresti dovuto fare a meno di salvarmi, caro fratello!”

Era troppo. Grazie alla velocità da vampiro, Elijah fu davanti a Klaus in un secondo e gli tenne una mano premuta sul collo, non per soffocarlo, ma per indurre la sua attenzione, mentre gli parlava sussurrando, per non farsi sentire dagli altri.
 
“Osi ANCORA  chiamarmi fratello, dopo quello che mi hai fatto? Sei un verme.”

Klaus tentò di aprire bocca per parlare, ma Elijah lo interruppe.

“Che cosa credi che diranno i nostri cari fratelli, quando dirò loro quello che hai fatto? Pensi che ne saranno felici? Credi che ti giustificheranno? Credi che ti assolveranno stavolta?”

“Penso che..cercherebbero di domandarti, perché tu me l’abbia permesso.” Disse Klaus, lentamente.

Elija, rimase zitto, d’un tratto pallido come la morte, ancora più pallido del solito.

Permesso?”

“Di certo non sei una donzella indifesa vittima della violenza del cattivone e additarti come essa, rovina solo la reputazione del grande Elijah, a cui nessuno può imporre che cosa dire o fare, ma se credi che questo non ti tocchi, su avanti, diglielo. Racconta ai nostri fratelli come fremevi sotto di me, come mi baciavi, come mi pregavi di farti tuo..” disse Klaus con voce sempre più strascicata e suadente.

Elijah aveva preso a tremare vistosamente, il suo viso era una maschera di terrore.


Agguantò Klaus per la collottola e lo portò via.
 



“Sei…sei solo un..”
Klaus non seppe mai cos’era, perché Elijah non finì la parola.

Inghiottì le sue stesse parole, baciando il fratello minore contro il muro di quel vicolo deserto, pressandosi contro il suo corpo, mentre Klaus ricambiava con la stessa passione.

Subito le posizioni si invertirono e ora era Elijah a essere addossato contro il muro, mentre Klaus lo baciava famelico e con la stessa fame gli infilava le mani sotto la maglietta, accarezzandogli i fianchi.
 
 
 






















Note dell'autrice: 

questa storia non tiene conto dei fatti che accadono nella quinta stagione, quindi, anche se avrei dovuto specificarlo forse dall'inizio, Elijah qui, NON HA NESSUNA FIDANZATA, tutta la saga di Greta non è mai esistita e questo capitolo in particolar modo, non tiene conto dei fatt accaduti nella 5 x 7 e quello che accadrà nella 5 x 8 (chi ha visto il promo, sa di cosa parlo ) qui lascio intendere che Elijah ha recuperato da solo la memoria, il come lo spiegherò nel prossimo e ultimo capitolo. Vi avevo detto che questa storia sarebbe stata breve, oltre a essere difficilissima, ammetto che vedendo lo scarso interesse per questa storia, non mi va di sforzarmi più di tanto ahhah xd e con tutto ciò, ammetterete anche voi che per la difficoltà della storia, sono stata anche MOLTO IC xd a presto! 

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Capitolo 7
*** Dritto davanti al nostro amore ***


“AHHH.AHHH.AHHH.”

Elijah godeva della passione con cui Klaus lo stava prendendo. Amava essere sottomesso da lui, nonostante fosse lui il più grande.

Dopo quel bacio, lasciarono tutto in stand by tra loro, promettendosi di tornare sull’argomento, una volta che avessero risolto il problema di Hope. Klaus confessò a Elijah di aver chiesto un incantesimo protettivo per riuscire ad avvicinarsi a Elijah, perché non riusciva più a stargli lontano e che forse era possibile riuscire ad estenderlo a tutta la famiglia.

Così fecero e fu un successo, riuscirono anche a far uscire l’Oscurità che era dentro di loro a pezzi e a sconfiggerla, ma prima di farlo, la cosa andò per le lunghe e tra un lavoro e l’altro, un incantesimo e una pozione, una formula e altro, Elijah e Klaus non riuscivano a staccarsi e continuavano a baciarsi!

Sfortunatamente, vennero sorpresi dagli altri fratelli al completo!
 


Ci fu una brutta litigata, subito stroncata sul nascere, perché c’erano cose più importanti cui badare.

Elijah e Klaus ricoprirono un ruolo molto importante nella salvezza di Hope, fu grazie a loro se la ragazza si salvò e questo mise un po’ pace fra tutti.

Quello che era successo, però, segnò tutta la famiglia. Hailey non voleva più vedere Elijah e decise di lasciare la villa, sposandosi con il suo fidanzato, Freya si sposò con la sua ragazza, Kol era già sposato con Davina, Hope – che prima di andarsene fece un discorso a padre e zio per dire che li appoggiava -  decise di andare a studiare un po’ all’estero per fare avventure da sole e quindi la villa rimase a Elijah e Klaus.

Anche Rebekah finì per sposare Marcel e prese una casetta vicino alla villa, per restare vicino ai fratelli, perché dopotutto, malgrado lo shock, erano sempre i suoi fratelli ed era affezionata a loro.
 
Fu abbastanza facile per tutti accettare l’amore tra i due originali, in fondo erano vampiri e avevano sempre saputo che quello che legava Klaus ed Elija era qualcosa di VERAMENTE speciale!
 


“Ti amo..” sospirava Elijah nel letto, accarezzandolo.

“Ti amo anch’io, Elijah…” disse Klaus di ricambio.

Alla fine Elijah aveva capito che Klaus non era voluto andare fino in fondo con lui, quando non aveva memoria, proprio perché lo amava e alla fine era finito per perdonarlo.

Elijah di rimando, gli aveva confessato che quando se n’era andato e l’aveva lasciato, talmente forte era stato il dolore, che i ricordi gli erano riaffiorati.

“Sono sicuro che mi avrai odiato immensamente..” disse Klaus.

“Di sicuro! Ma sono contento che l’hai fatto, almeno così mi hai fatto tornare i ricordi.”

“Anche tu hai fatto soffrire me, quando hai deciso di farti cancellare i ricordi e lasciarmi.”

“L’ho fatto per te, per Hope..per tutti noi..”

“Lo so..ma ho sofferto..ora però sono contento che l’hai fatto..perchè con questa scelta, hai permesso che stessimo insieme così oggi..” disse Klaus intrecciando la mano con la sua.

“Me ne sono andato via..guardando dritto davanti a me.. “ disse Elijah.

“Ma dritto davanti a sé, non si può andar molto lontano.” Disse Klaus con un sorrisetto.

Elijah sorrise.
“Hai colto al volo la citazione.”

“Amavo quel libro. “ disse Klaus riferendosi al libro del piccolo principe.
 






















Note dell'autrice: 

mamma miaaaa non ne potevo più xd vi avevo avvisato che sono satura e credetemi, già solo per averla conclusa (spendendo così tante parole per giunta ) dovrei ricevere una medaglia! mi è piaciuta questa storia ma non si può dire che mi sia divertita a scriverla (se non i primi tre capitoli) mi dispiace ma in sto periodo sono stremata (colpa delle storie di hp che mi stanno esaurendo ) quindi scusatemi se la fine è un pò semplicistica, ma credetemi, per come sto, già è tanto questo! grazie a chi l'ha seguita! Grazie a Lovely per averla commentata!

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