I Teen Titans avranno mai una vita normale?

di La_scrittrice_8
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1- Il messaggio e il vicolo ***
Capitolo 2: *** 2- Cyborg e la ragazza misteriosa ***



Capitolo 1
*** 1- Il messaggio e il vicolo ***


Non prometteva nulla di buono quel messaggio. Di solito i messaggi anonimi nom promettono mai nulla di buono. Soprattutto se c'è scritto "Vieni nel vicolo vicino al negozio di CD al centro a mezza notte. Ti devo parlare". Assolutamente nulla di buono E allora perchè era lì? Perchè si trovava in quello stupido vicolo vicino a quello stupido negozio dopo aver letto quello stupido e anonimo messaggio sul suo "telefono" firmato Titans? Perchè lui era uno stupido ecco. Non aveva neanche avvisato Robin, o Cyborg, o una delle due ragazze della Torre. E ora si ritrovava lì, illuminato solo da un lampione mezzo rotto e scricchiolante, sottoforma di gatto verdognolo ad aspettare chissà chi. Era un supereroe certo, non avrebbe dovuto preoccuparsi, eppure mai nessun cattivo gli aveva mandato un messaggio in anonimato, di solito arrivavano a Robin o a Raven, ma mai a lui. Tutti lo ritenevano stupido e incosciente, quasi un bambino in un corpo da sedicenne ed era questo che voleva far credere, richiedeva troppe preoccupazioni dimostrarsi e far vedere di essere intelligente, tutti che ti chiedono cosa fare, tutti che fanno strani esperimenti su di te per capire come un ragazzo dalla pelle verde possa trasformarsi in un animale e possa addirittura essere intelligente più di quel gallo smeraldino in cui si è trasformato cinque secondi fa. Si era arrampicato su un secchione dell'immondizia chiuso e ci si era sdraiato aspettando in taciturna allerta chiunque fosse quel maniaco anonimo che voleva vederlo a mezzanotte. Gli arrivarono alle orecchie delle parole smozzicate di una canzone, probabilmente un gruppetto di persone si era ubriacato e adesso andava in giro con le bottiglie in mano e i nasi rossi urlando parole inventata. In giorni normali sarebbe dovuto intervenire, portare tutti quegli ubriaconi a casa, nolenti o volenti, prima che combinino qualche disastro, ma non quella sera. Era così curioso di scoprire chi diamine gli aveva tolto due ore di sonno dopo una lotta contro una banda di rapinatori armati di pistole e lance aliene che sarebbe rimasto là tutta la notte, e appena l'anonimo si sarebbe avvicinato gli avrebbe divorato la testa sottoforma di leone. Scosse la testa. Il sonno lo stava facendo impazzire, non avrebbe neanche mai sfiorato una testa grondante di sangue, immaginiamo mangiarla. Forse doveva avvertire Cyborg, lui riceveva i messaggi direttamente dentro il cervello... Ok forse no. Ma li riceveva in fretta. E stava lì lì per farlo, per avvisarlo, quando scorse una figura con la coda dell'occhio. Sembrava un ombra per i vestiti scuri e il suo modo di muoversi lentamente e rasente al muro. Ad illuminare il viso, oscurato ulteriormente dal cappuccio della felpa, solo la luce proveniente dallo schermo del telefono. Si ritrasformò immediatamente, rimanendo sulla difensiva e scendendo dal cassonetto, il quale gli aveva praticamente distrutto l'olfatto quindi non potè sentire l'odore della nuova arrivata. Si, era una ragazza, poco più bassa di lui, sembrava quasi zoppicare, non appoggiava mai completamente il piede destro e aveva la spalla attaccata al muro coperto da graffiti, non staccava il viso dallo schermo. Beast Boy si avvicinò velocemente vedendo la ragazza perdere l'equilibrio e cadere di faccia, ma la afferrò in tempo e nello stesso momento in cui la girò verso di lui, il cappuccio le scese dalla testa e, trovandosi esattamente sotto il lampione dondolante per via del vento, riconobbe quel viso tumefatto -Ciao Garfield- sussurrò lei sorridendo leggermente. Il mondo sembrò crollare intorno a Bibi, sgretolandosi in tanti piccoli pezzi. Rivide un piccolo se stesso, con la pelle di un colore normale e i capelli biondi spettinati e una più piccola Lapis, la bambina tanto strana incontrata al parco quella prima volta dagli occhi bicolore, uno marrone e l'altro azzurro, lei era stesa a terra e respirava piano, lui piangeva forte chiamando i genitori, che accorsero subito e si presero cura della bambina, riportandola il giorno dopo all'orfanotrofio a cui apparteneva. In realtà lei non si chiamava Lapis, lui non aveva mai conosciuto il suo vero nome, ma i suoi genitori scienziati la soprannominarono così per quell'occhio blu splendente, come la pietra. Rivide lui e i genitori, persi in chissà quale discorso con una donna sulla cinquantina vestita di tutto punto, all'orfanotrofio, un piccolo Garfield che giocava con quella bambina dall'aspetto tanto fragile, lei stava facendo sollevare una goccia d'acqua e una piccola fiammella le ardeva sul naso, senza bruciarla o scottarla e lui applaudiva rapito da quel nuovo "gioco". Poi le immagini dei suoi genitori che lo pregavano di tenere l'esistenza della bambina nascosta, loro che si facevano più taciturni sull'argomento Lapis, lui che piangeva disperato alla ricerca della sua sorellina. -Che cosa ti è successo...?- le chiese Beast Boy del presente tenendola tra le braccia e sforzandosi di non far scendere neanche una lacrima mentre lei lo guardava. Lapis rise leggermente -Se sapessi...Ma ora sono stanca...- tossì leggermente poi il suo sorriso si smorzò -Aiutami Gar...per favore- -Ora sono Beast Boy, un supereroe- non poté fare a meno di sorridere per quel soprannome -È il mio compito- continuò. Poi lei chiuse lentamente gli occhi e la bocca da cui usciva un piccolo rivolo di sangue rubino. Il ragazzo verde sapeva che era ancora viva ma si preoccupò lo stesso e senza pensare a quello che le persone nei loro appartamenti avrebbero potuto pensare, prese velocemente la forma di uno pterodattilo e tenendola stretta tra le zampe, si alzò in volo diretto verso la T-Tower.

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Capitolo 2
*** 2- Cyborg e la ragazza misteriosa ***


Cyborg non avrebbe mai immaginato che un cavallo verde sarebbe potuto entrare mai nell'ascensore alle quattro del mattino, ma il suo amico Beast Boy lo fece ricredere. Si era alzato per vedere un po' di tv visto che il caldo non faceva dormire neanche un mezzo robot. Si ritrovò così a guardare sorpreso il ragazzo verde che poggiava il corpo di una ragazza sul divano del salotto, la tazza di caffè fumante che stringeva in mano per poco non cadde a terra e la tv dove prima trasmettevano la replica di una partita di basket era ormai spenta. Guardò la ragazza a lungo e notò una ferita profonda sulla sua pancia pallida, che Bibi aveva scoperto in precedenza alzando leggermente la felpa scura. La ragazza aveva del sangue secco sulle labbra, sul mento e sul collo. "E' bellissima.." si ritrovò a pensare Cyborg, ma dopo aver visto il viso del suo amico solcato da alcune lacrime si decise a poggiare la tazza di caffè e a correre verso la camera di Raven, non riflettendo più di tanto sulle conseguenze che quel gesto avrebbe potuto provocare, quali la tortura o la sofferenza per lui, la ragazza misteriosa e Bibi dopo aver svegliato la maga. -Raven, sbrigati! Una ragazza in salotto… Bibi… Rav- non fece in tempo a finire la frase che si ritrovò la corvina davanti in abiti da notte, una camicetta nera e un paio di pantaloncini del medesimo colore. Raven senza proferir parola fluttuò lungo il corridoio diretta al salotto pochi minuti fa aveva infatti sentito un emozione non sua, una tristezza mista a gioia, gioia di aver ritrovato qualcuno e la consapevolezza amara di starla per riperdere. "Stupida empatia, non mi fai neanche dormire" pensò la ragazza ritrovandosi in ginocchio davanti al divano, con le mani puntate sulla pelle candida di una persona sconosciuta. Cyborg aveva svegliato Robin e Star tanto velocemente quanto aveva fatto con la corvina ed ora si ritrovavano tutti e cinque intorno ad un lettino della loro "infermeria" personale nella torre. Robin stava parlando in un angolino con Bibi e il mezzo robot non sapeva le precise domande dell'intenso interrogatorio che Robin stava propinando al povero Beast Boy, ormai con le mani costantemente sugli occhi e sugli zigomi per asciugare le lacrime che uscivano quasi con prepotenza. Raven stava controllando delle statistiche di salute su un computer poco lontano e Starfire era accanto alla ragazza svenuta ad accarezzarle i capelli bruni. E lui invece faceva avanti ed indietro nella stanza con le braccia incrociate non staccando mai gli occhi dalla nuova arrivata. Aveva la testa e la pancia fasciati, insieme ad un avambraccio e la gamba sinistra. -E' ridotta veramente male…- sussurrò il mezzo robot lanciando un occhiata a Bibi che si avvicinò dopo aver spiegato il tutto al loro capo. -Chi è Bibi? Perché è ridotta così? Dove l'hai trovata??- Cyborg bersagliava il povero ragazzo di domande, una più dolorosa dell'altra. -Non so perché sia ridotta così…l'ho trovata in un vicolo.. Cioè mi ha scritto, non so come facesse ad avere il mio numero..- Beast Boy invece lo sapeva bene, non aveva mai cambiato il suo numero, la sua email o qualsiasi altra forma di comunicazione, voleva avere ancora un contatto con la sua vecchia squadra e chiunque appartenesse alla sua vecchia vita. -Ti ha mandato un messaggio? E tu se andato lì da solo? Di notte??- si intromise Stella avvicinandosi fluttuando al mutaforma con le mani strette al petto. -Stella lascia stare..- disse Robin facendo qualche passo verso la Tamariana -Bibi ha i suoi motivi, quando vorrà ce ne parlerà- -Se ti avesse attaccato qualcuno- disse Raven dopo pochi attimi di silenzio passati con lo sguardo di tutti i compagni di squadra su Beast Boy -saresti in un mare di guai. Ma l'unica cosa che ora ci chiediamo tutti è… questa ragazza.. È qualcuno di molto importante per te?- lei già lo sapeva, lo sentiva, riusciva a percepire l'enorme peso sul cuore di Bibi, molto più del solito. -Ecco lei..- tossì un poco più calmo ma sicuramente non meno preoccupato il ragazzo verde -Lei è mia sorella adottiva...- non disse più altro e aspettò la reazione dei suoi compagni, dei suoi amici guardando costantemente il pavimento grigio della stanza. ************ Spazio autrice. Ho cambiato un po' di cose dal cartone dei Teen Titans (si la storia è basata su quello e non sui fumetti o altro). E..nulla..non capisco perché non mi va a capo nei dialoghi...vabb. Spero si capisca. Al prossimo capitolo :)

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