Killaze

di IlCerbiattoVolante
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Due parti ***
Capitolo 3: *** Il tempo passa ma qualcosa rimane ***
Capitolo 4: *** Attimi Sul Momento Verso Una Fine. ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Killa era sopra una comoda amaca all'aria aperta, vicino ai monti, ed era quasi sera. 

C'era un vento abbastanza frescolino ma era più che un bene dato che la giornata era stata particolarmente afosa.

"Buh!" esclamò Blaze apparendo da sotto Killa che riposava beato, ma che adesso si era svegliato e preso un colpo quasi da infarto. 

"Cazzo, se lo rifai la prossima volta rischierai un'accettata!" promise Killa arrabbiato.

"Tanto sono morto, puoi farlo quante volte tu vorrai perché mi diverto troppo nel vederti incazzato" rispose Blaze facendogli la linguaccia. 

"Sei un coglione stronzo" aggiunse Killa mostrando la lingua come stava facendo Blaze.

"Anche te" rispose ancora Blaze scherzoso "Perché mi fai impazzire ogni volta quando tenti di parlare come i comuni mortali"

"Ma pensa a te che hai sempre la faccia da ebete piuttosto" "Non hai capito cosa intendevo..." disse misterioso Blaze girandosi.

"Ah no? Cosa volevi dire allora? Dai, tanto lo so che mi riprendete tutti perché non so parlare bene!" tuonò Killa tirandosi un poco fuori dall'amaca.

Blaze lo prese in quell'istante per le spalle tirandolo verso sé."Hey scemo..." sussurrò Blaze a Killa nell'orecchio "Sei uno scemo.

"Killa ebbe un'espressione frustrata e si allontanò dalla stretta dell'amico tornando a sdraiarsi su un fianco dentro l'amaca. 

"Bene, dite pure che ho un cervello piccolo e che sono brutto, tanto ormai lo dite così tanto che non mi fa più nessun effetto."

"Sei triplicamente scemo, sì." aggiunse Blaze ridendo.

Killa si rialzò davvero irritato e cercò di riprendere Blaze.

 "A tutto c'è un limite amico, adesso stai esagerando!"Ma Blaze si posò davanti e Killa posò le sue labbra accidentalmente su quelle di Blaze, sempre sorridente. 

"Queste non mi sembravano qualcosa di così sgradevole..." scherzò Blaze ancora.

"Forse ho capito che intendevi... Sei malato, sì. Sei malatissimo".

"Felice di esserlo allora, mio piccolo guerriero incazzato con tutti".Killa arrossì violentemente e tornò ancora a nascondersi nell'amaca, ma Blaze lo raggiunse baciandolo su una guancia ripetutamente a stampo, come un timbro.

"Dai Blaze, smettila! Vai a dormire per piacere, così smetti di dire e fare altre cazzate!" gridò ABK cercando di evitare i baci di Blaze sul viso.

Ma Blaze continuava a baciarlo sulle guance, sul collo e nelle orecchie, tenendo la sua mano sopra la sua spalla.

"Te l'ho detto che mi fai impazzire, quindi ora ti meriti la mia vendetta"

"Ah perché sarebbe pure un merito, ciccione" rise Killa.

"Oh sì hai l'onore di un ciccione morto che impazzisce per questo scalmanato timidone" disse sorridendo Blaze, girando infine con le proprie mani il viso di Killa e dando un bacio caldo all'amico, cercando di sentire la sua lingua con la sua.

"Blaze... Dai smettila... Lasciami dormire... Non ho molta voglia..." supplicò ABK con i sospiri.

"Timidone scemotto... Non sai quanto cazzo amo ogni cosa di te" sussurrò Blaze guardando negli occhi grandi e scuri del compagno "Non sai quanto mi fa andare su di giri la tua voce così imperfetta biascicante. 

La trovo dolce e pure i tuoi sussurri ansimanti.

E il modo in cui ridi. 

Oh quanto mi fai uscire fuori di testa per questo, Jamie."

 Blaze finì con lo stringere fra le sue braccia dopo essere entrato nell'amaca.

 A Killa uscì una lacrima perché amava molto Blaze anche se si vergognava. 

"Chris... Non azzardarti a dire anche che provo affetto per te... Se solo vengo a sapere che hai fatto spargere la voce ti ammazzo. Sul serio, così sarai davvero 'morto'" finì Killa arrossito.

Blaze rise e mentre scendeva dall'amaca per lasciar dormire Killa, quest'ultimo lo tirò per una manica e lo baciò sulla guancia di scatto, per poi tornare sotto la coperta, con gli occhi un po' lucidi.

"Certo mio piccolo timido guerriero" sorrise Blaze nel buio.

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Capitolo 2
*** Due parti ***


Killa e Blaze stavano ad un pub una sera da una giornata pesante di prove di testo dalle sale di registrazione (quando ancora stavano alla PSY Records).

C'erano tutti quasi quelli dello staff, e Blaze e Killa erano gli unici degli artisti ufficiali dell'etichetta presenti perché solo loro appunto avevano lavorato sulle nuove canzoni del loro album dove erano conosciuti come un duo, ma presto sarebbero rimasti soli alla chiusura del locale.

"Che giornata lunga anche oggi" disse Blaze.

"Per me è volata in un attimo" rispose James.

"Piccoletto, sei sempre pieno di energie" aggiunse Chris."E tu un grasso e pesante scansafatiche" disse Killa.

Blaze lo guardò sorridendo sotto i baffi di profilo e Killa sorrise a sua volta dopo aver visto il compare.

"Stanno andando via tutti, e per noi ora è il caso di andare a dormire, mio giovane amico" consigliò Blaze osservandosi attorno.

"Vacci tu a casa se sei stanco, io voglio rimanere ancora un po'. Mi piace quando non c'è nessuno intorno a me, quindi puoi anche smammare, se è ciò che vuoi".

"Se è ciò che voglio hai detto..." ripete' Blaze guardando davanti a sé.

Il ragazzo che offriva i drink osservava i due uomini dalla faccia truccata in modo "temibile" con curiosità.

"Sì, non si preoccupi tanto tra poco ce ne andiamo a nanna" rispose Blaze notando il giovane curioso.

"Ho detto che io voglio rimanere, Chris, mi hai sentito?".

"No, perché non si capisce niente di quel che dici, Killa." rispose sorridendo ancora Blaze.

"Quindi ora togliamo il disturbo." finì.

Killa sbuffò storcendo le labbra e alzando la testa esclamò un "Aaaaah" con una risatina sarcastica quasi frustrata.

Blaze si girò appena senti' quella voce.

 Nel suo petto il cuore fece un balzo fluttuante, e continuò a fissare l'amico mentre lo accompagnava alla porta.

Appena usciti fuori, ABK guardò in basso e sbuffò ancora.

"Che io sia tuo amico non significa che debba fare come sempre voglia tu".

Blaze saluto' da fuori la porta che si chiudeva.

"Quindi, mio caro collega, da stasera farò le cose più per conto mio, perché so badare a me ed non ho bisogno di un partner che mi faccia da capo. Io sono il capo di stesso, hai capito?"

"Certo guerriero mio" rispose Blaze apparendogli da dietro le spalle e con la faccia vicino alla sua.

"Ma io ti seguirò lo stesso" rise.

"Se ci riuscirai ancora, grassone." sussurrò Killa guardandolo."Ehi, sono ancora giovane, e poi a te la mia ciccia piace" esclamò e sussurrò Blaze stringendolo ancora di più tra le sue braccia."Infatti mi piace così tanto che se potessi te la strapperei subito" rispose cinicamente Killa."Oooh, mi piace questa fantasia sul "morto" (intendendo sé stesso)"

"C'è una volta in cui sei serio?" domandò Killa ridendo.

"Perché insomma... Io voglio presente non solo Blaze..."

"Vuoi Chris, James?" Sussurrò Blaze mentre erano vicini ad un muro, sempre tenendo Killa vicino al suo viso.

"Sì, voglio per un giorno vedere Chris e non Blaze... Mi manca tanto quel pazzoide senza maschera, quel pazzoide normale, che sta tranquillo e..." continuò Killa, poggiandosi con la schiena al muro, allontanandosi quindi dalla stretta di Blaze.

"Insomma, a me piace quando interpretiamo i nostri personaggi... Ma mi sembra che siamo più loro che noi, ci pensi mai a questo?".

Blaze storse la bocca e riflesse qualche secondo.

Killa guardava in basso e incrociò le braccia.

Blaze tornò indietro e bussò al portone semichiuso. 

Killa non si spostò da dove era ma osservò la scena curioso."Chris sei un fottuto ubriaco. Almeno io queste scemenze insensate non le faccio!" gridò.

Vide Blaze mormorare per poi entrare ed uscire in pochi minuti.

Blaze tornò davanti a Killa con un bicchiere in mano.

"Acqua? Oh allora hai deciso finalmente di mantenerti in salute?" domandò Killa scherzoso.

Ma Blaze fece una cosa inaspettata.

 Mise una mano dentro il bicchiere e si struscio' il viso con l'acqua."Non potevi aspettare di essere nella tua stanza?" Scherzò ancora ABK.

"Bene, James. Adesso sono Chris." gridò Blaze col trucco mezzo sciolto sul suo viso.

Killa si nascose la faccia sotto il palmo della sua mano alzata. 

"Blaze, per favore, ho capito, ora torniamo a casa che sono stanco effettivamente".

"Ma come, ora che sono Chris vuoi Blaze? Non hai le idee chiare, vero stronzetto?" gridò un poco Blaze avvicinandosi molto a Killa quasi da bloccarlo vicino al muro.

"Tu sei folle più di tutti quelli che conosco" esclamò Killa quasi spaventato.

Blaze lo osservò un po' nervoso e fece versare l'acqua rimasta sopra Killa, che non sapeva come fare per calmare l'improvvisa azione dell'amico.

"Adesso non puoi voler più Blaze. Sei James, non A-B-Kahppa. Sei James e James può stare solo con Chris, giusto?"Ad entrambi stava battendo fortissimo il cuore.

"Perché il piccolo James ha paura di amare Blaze, vuol nascondere il suo amore grande a tutti tranne alla persona nascosta dietro Blaze. 

Ma io, Chris, sono sempre io anche quando sono Blaze, James. O mi ami al 100% o non ami niente della mia persona" ansimo' Blaze.

Killa stava tremando e aveva gli occhi lucidi."Chris, ti prego, andiamo a dormire. 

Sei stanco"."Voglio solo che dici adesso di amarmi. Ora sono sia Chris e Blaze assieme. E tu pure sei sia Killa che James. Ed io amo entrambi perché so che sei sempre tu dietro".

Killa tremava ancora di più e fece scappare un gridolino di ansia.

"Chriiiis, per favore, domani tutte queste stronzate!".

"Stronzate? Per te sono stronzate tutto questo? Che devo fare per farti capire che sono serio?".

Killa guardò di nuovo in basso e stava cominciando a singhiozzare per la tensione addosso.

Blaze si allontanò di nuovo lasciandolo singhiozzare e vide Killa mentre si lasciava cadere sul marciapiede.

"Tu sei pazzo. Pazzo!" gridò Killa scalciando i piedi per terra.

Blaze si accovacciò lentamente verso ABK e cercò di scusarsi.

"Scusami James... Andiamo a casa, va bene? Non lo farò mai più... È stato solo un attimo di nervoso, lo sai che ti voglio bene".

Killa lo picchio' sopra il petto con lo sguardo basso e le lacrime agli occhi.

"Se lo rifai di nuovo chiamerò la polizia".

"Ti prego scusami, scusami. Mi sono fatto prendere dalle emozioni e sono stanco. Ti prego scusami, non voglio che la nostra amicizia finisca per questa sciocchezza!" supplicò Blaze abbracciando ancora Killa a sé.

"Ti odio. Ti odio. Sei un coglione e io ti odio." gridò singhiozzante Killa lacrimando sulla maglia del partner.

"Dai, dimentichiamo tutto, torniamo nel nostro nido, va bene? Ma ti prego, non odiarmi... Io ti amo troppo, James...".

Stava piangendo Blaze stavolta, e strinse ancora più forte Killa."Lasciami respirare allora, pazzoide" sussurrò ABK con la sua vocina biascicante.

Killa tirò su lo sguardo e vide Blaze con le lacrime copiose dagli occhi."Blaze... Chris... Dai andiamo a riposarci adesso?".

Si alzarono e si stesero i vestiti per ripulirsi delle polveri delle strade.

"Dai Blaze, è quasi mattino. E meno male non c'era gente in giro... Non mi avrebbe fatto piacere fare il buffone di mattinata".

Blaze prese la mano nella sua di Killa, mentre Killa abbassò di nuovo lo sguardo arrossendo, perché sapeva che Blaze era sicuro di sé e quattro gatti nel percorso verso casa non avrebbero dato fastidio se avessero guardato male loro due come molto più che intimi amici.

"Ciccione pervertito" sussurrò ABK.

"E tu stupido." aggiunse Blaze.

Arrivati alla porta, Killa salutò Blaze con gli occhi semichiusi dalla stanchezza."Okay, ci vediamo domani allora, Chris".

"Aspetta stronzo." disse Blaze tirando verso sé la mano di Killa.Blaze abbassò il capo su Killa, mentre le sue labbra mezze coperte di rossetto nero macchiarono quelle di quest'ultimo.

Con l'altra mano circondò la testa del compagno come se lo stesse cullando, in modo dolce ma veloce.Il cuore di Killa ebbe un altro sobbalzo.

E posò le sue mani alla schiena di Blaze, stringendolo.

"Scusami se mi sono comportato male, Killa. Ti prego perdonami. Non voglio perderti. Morirei davvero" singhiozzò Blaze guardando negli occhi scuri di Killa."No sono stato uno stronzo anche io... È che ho paura della gente lo sai... Ma anche io ti amo troppo... Cerca di capirmi e sopportarmi..." singhiozzò ancora Killa, ribaciando di sua volontà Blaze.

"Non meriteresti uno come me..." finì Killa lacrimando ancora.

"Ed invece sì perché sono un coglione innamorato." aggiunse Blaze baciandolo una seconda volta."Dai, basta baciarmi... Tanto ci vediamo domani, ciccione" rise singhiozzante Killa.

Il cuore di Blaze fluttuo' al suono della voce appena udita dell'amico che stava abbracciando fortissimo, e lo ribacio' una terza volta, ma assaporando la sua lingua nascosta.

"Blaze... Dai, non ricominciare... Lo sai che poi finisce che non si dorme più..." rise Killa baciandolo e sospirando.

"Ma io voglio averti con me..." sussurrò Blaze baciandolo sul collo. 

"Dai vieni con me stanotte... Così mi faccio perdonare".

"Blaaaaaze.... Dai.... Domattina voglio svegliarmi fresco, non sfatto... Oh mamma come mi piace però tanto quando mi baci...".

"Allora altri cinque minuti? Non riesco a smettere, mi sento tantissimo in colpa, mio piccolo guerriero. Mi perdoni se ti bacio ancora... Ed ancora... Ed ancora ed ancora..." continuo' a ripetere mentre baciava più volte tutto il viso di Killa.

Killa rise arrossendo e a sua volta baciò più volte le labbra di Blaze succhiandole.

"Mmmmmmh.... Cazzo Chris mi fai invogliare così... Ti prego fermiamoci..." supplicò a bassa voce Killa mentre ancora lo baciava sulle labbra.

"È quello che vuoi, piccolo mio Killa?" rise Blaze.

"Fanculo, io voglio che mi baci ancora. Vengo su con te".

Blaze sorrise a 32 denti e velocemente aprì la porta mente Killa lo teneva per mano, arrossendo ancora e baciandolo sulle labbra.

Blaze entrò subito così dentro e Killa lo seguì velocemente ansimando. Entrambi avevano ancora le loro lingue l'una contro l'altra e i loro cuori battevano fortissimo, mentre nelle loro parti basse qualcosa stava cominciando a scaldarsi.

La porta si chiuse lentamente, senza far rumore, ma le risatine di Killa e Blaze continuarono a farsi sentire.

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Erano le sette del mattino incombente e le finestre lasciavano traspirare un filo di luce su visi di Blaze e Killa.

Killa era davanti con la schiena a Blaze, che si svegliò per primo"Mmh... Che senso di pesantezza... Ma che è successo ieri?"

"Eri ubriaco fradicio e pure fatto. Mi hai pure fatto prendere un colpo. E poi beh, siamo finiti per dormire assieme. Non voglio dire altro che mi vergogno di questa situazione" rispose Killa

"E perché sono con le mutande mezze calate?" chiese Blaze

"Perché sei un ubriaco del cazzo e ieri volevi fottermi. Ma per fortuna sei cascato dal sonno..." rispose ancora Killa senza girarsi

"Oh." esclamò Blaze

"Ciccione stronzo. Stavi per uccidermi ieri." Aggiunse

"Ti son venuto addosso?" chiese stupito Blaze

"Sì, ed hai provato pure a baciarmi" finì Killa

Blaze si alzò e andò in bagno.

Killa ricordò della serata ieri e aveva gli occhi lucidi perché sapeva che stava nascondendo qualcosa a Blaze"Ubriaco... E quindi ora non ricorderà più niente... Se dicessi ora che cosa mi son lasciato scappare... " Pensò Killa coi suoi occhi scuri traboccanti di lacrime

"Per caso mica ti ho... ehm... Anche penetrato?" Chiese Blaze entrando di nuovo in stanza.

Killa si coprì con la coperta stretta"Sì stronzo, ma per fortuna ti ho fermato finché non ti sei addormentato..."

"E perché stai piangendo adesso allora?" Chiese Blaze fissandolo negli occhi

"Io non sto piangendo... Mi dà solo noia la polvere" negò Killa

"Allora alzati se ti dà fastidio.."

Ma Killa disse che stava bene così e non voleva alzarsi dal letto.

"Fa' come vuoi..." Aggiunse Blaze

"Blaze... O Chris.. Tu non ricordi proprio niente di ieri sera?" Domandò Killa

"No... Però se mi dici altro forse sì..."

"Meglio di no, è stato imbarazzante. Una vera lotta tenerti fermo. Graffiavi come un pazzo."

"Uuuuh allora ieri chissà che tipa mi ero immaginato per farti tutto questo..."

"Ma smettila, ti senti mentre dici certe stronzate?" Disse Killa

"Beh, non ero ubriaco scusa? Per arrivare a questo ero proprio invogliato di qualcuna che credevo di vedere"

Killa stava cominciando a tremare di singhiozzi ma ancora non voleva rivelare niente

"Ed adesso stai piangendo. Okay adesso mi dici cosa è successo ieri. Perché per far piangere un piccolo guerriero significa che io ho fatto qualcosa di brutto e non voglio avere sulla coscienza il tuo rancore. Dimmi cosa è successo ieri, James."

Blaze si accovacciò vicino a Killa che tremava e ansimava

"Non me la sento..."

"Voglio sapere tutto, James. E tu me lo dirai, altrimenti ti butto giù dal letto, hai capito?"

"Ti odio, ti odio. Sei uno stronzo."

Blaze si avvicinò di più a Killa

"Se non me lo dici ti farò vedere io cosa è davvero uno stronzo. Ci tengo a te quindi dimmi cosa ti ho fatto ieri notte."

"Va bene" singhiozzò Killa asciugandosi con il lenzuolo

"Ci siamo baciati dopo che tu ti arrabbiasti... Mi facesti degli strani deliranti discorsi sul tuo personaggio... Sì mi hai baciato più volte, anche in bocca... E dicevi di amarmi..."

"Oh cazzo, davvero ho fatto tutto questo?" Domandò sorpeso Blaze

"Certo. Non ti sto mentendo."

"E tu? Perché nn hai chiamato la polizia?"

"Non me la sentivo... Anche se avevo paura, ho preferito riportarti a casa... Ma poi..." Finì per piangere più forte Killa

"Smetti di fare il piagnone e finisci di raccontare!"

".... Ecco ieri eri così aggressivo... Avevo paura che mi picchiasti... Così ho pianto e tu hai finito per scusarti... Dopo mi baciasti è così ho detto il gioco..."

"La strada da lì a qui è lunga... Dì la verità per caso ti piaceva?"

"Non dire idiozie, Chris..."

"Allora perché tremi?" Domandò Blaze. 

"Devo avere fatto qualcosa di brutto dopo allora."

"Oh sì, appena entrati mi volevi spogliare... Io così continuato a reggere il gioco..."

"Sul serio??? Killa non me la racconti giusta, eh?"

"Vuoi farmi finire?" Rispose nervoso Killa

"Okay finocchietto." Aggiunse Blaze ridendo

"Io non sono gay! Volevo solo evitare che tu mi facesti del male, stronzo!" Gridò Killa con lo sguardo molto arrabbiato e trucco mezzo sciolto via

"Va bene scusami... Ma davvero volevo farti del male? Io... Stento a crederci... Ti considero il mio più grande amico... "

"Forse non sei onesto con te stesso, Chris Roleau."

Passarono alcuni minuti e Blaze si alzò dal letto.

"Senti chi parla. Io ora ricordo e so quel che sono, dentro. Sei tu che non lo vuoi ammettere. Ieri ti avevo dichiarato che provavo qualcosa per te, ora ricordo. Mi arrabbiai perché tu non volevi mostrare l'amore per me come facevo io, nascondendolo."

Killa alzò lo sguardo e spalancò la bocca dalla sorpresa

Blaze si avvicinò furtivo e alzò il lenzuolo

"Che vuoi fare Chris? Non ti è passata la sbornia di ieri?"

"Voglio solo vedere... Ma non hai nessun graffio addosso..." disse Blaze

Killa chiuse gli occhi e si nascose il viso sotto il cuscino

"Killa... Mi vuoi direi davvero cosa è successo?"

Si riavvicino' e tirò via il cuscino da Abk

"Mi vuoi lasciare in pace stronzo?"

"No finché non mi dici cosa è successo."

"E va bene! Hai vinto. Non c'è stata nessuna lotta. Volevo solo allontanarti perché... Insomma dopo la tua dichiarazione mi son dichiarato anche io..."

"Ero stanco e ho detto di amarti e ti ho baciato di mia volontà. Ma tu ovviamente non ricordi quindi ho preferito non rivelare niente per non starci male, tutto qui." 

Singhiozzò di nuovo Abk

"Quindi mi ami?" Chiese Blaze

"N-non lo so... Voglio solo stare da solo. Io non so se avevi le traveggole o se eri davvero innamorato, ma io di te lo sono e ora che lo sai puoi anche lasciarmi stare, tanto lo so che non è una cosa normale..." Pianse Killa

"Guarda, pure io ho paura del giudizio della gente, perché credi che io mi ubriachi sennò? Stavo male proprio per te, perché non riuscivi a dirmi che mi amavi, pensavo la cosa che fosse a senso unico... Se mi ami davvero ti prego, non vergognarti. Io non ho assolutamente intenzione di abbandonarti."

"Io ho paura..."

"Lo so, Killa, lo so... Pure io, ma ci amiamo entrambi e ci può fare solo del male inutile continuare a negarlo.

"Killa si avvicinò a Blaze e lo prese con le mani dietro il suo capo, facendo raggiungere le sue labbra contro le sue

Blaze chiuse gli occhi e lasciò che Killa baciasse le sue labbra. 

Killa aveva ancora le lacrime agli occhi e tremava ed ansimava. 

Mentre baciava ripetutamente Blaze supplicava il suo perdono.

"Sono un vigliacco, Blaze, son un vigliacco del cazzo. Ma perché non credo di meritarmi il tuo amore, ho paura della sofferenza. Mi odio per questo" supplicò ad ogni bacio ad occhi chiusi, a Blaze che sorrideva e finì per abbracciarlo forte.

"Non prendertela con te stesso, già me la prendo io... Sei il mio piccolo James, non hai motivo per essere arrabbiato. Hai me che ti ama, un amore corrisposto. Solo che siamo entrambi molto timidi. Ci vorrà del tempo ma vedrai che andrà tutto bene. Ti amo tanto, James" aggiunse Blaze stringendolo forte sul letto.

"Mi ami davvero Blaze? Mi ami davvero tanto? Ami davvero il mio brutto muso?" Chiese Killa piangendo

"E tu come puoi amare questo grasso pazzoide sempre fatto?" Aggiunse Blaze

"Sì, ti amo tantissimo. Amo i tuoi occhietti scuri ed i tuoi capelli.. E cazzo, la tua risata, i tuoi versi, il tuo difetto nel parlare, la tua voce... Tu non hai idea, James."

"Pure io ti amo, Chris, amo il tuo vocione e la tua simpatia, e le tue guance... E mi piaci tanto fisicamente."

Continuarono a baciarsi lentamente guardandosi negli occhi

"Che ti ho fatto quindi ieri... Killa, dimmi che abbiamo fatto ieri..."

A Killa schizzò quasi il cuore dal petto.

"La porta si chiuse e tu mi buttasti sul letto abbracciandomi e baciandomi. Mi toccasti dappertutto ed io ansimavo" fece ricordare a Blaze, Killa

"Più sorridevo ed ansimavo, più te cercavi di levarmi i vestiti di dosso."

"Accidenti. E poi?"

"Mi andasti davanti facendomi sdraiare a pancia in su, osservandomi per qualche secondo nel viso. Mi toccasti il mento e io risi."

"E poi?"

"E poi mi baciasti, dicendomi che ti facevo impazzire, e con le mani mi tirasti giù i pantaloni e mi alzasti la maglietta, sfiorandomi la pancia e facendomi rabbrividire"

"Cazzo"

"Ansimavi forte e io beh... Ti desideravo tantissimo. Tu notasti la mia 'asticella' e me la pressasti, facendomi tremare e tirare fuori la lingua"

Killa arrossì mentre raccontava cosa ricordava della loro prima notte di passione passata.

"Mi ribaciasti ancora con la tua lingua calda, e io ti sbottonai la camicia e la zip dei pantaloni... Dissi tante volte 'Ti amo, ti amo, ti amo'"

Blaze osservò Killa girarsi e lo supplicò di continuare. 

"Davvero me lo dicesti?"

"SÌ, Chris... E me ne vergogno da morire."

"Oh no no... Mi fa piacere che tu lo abbia detto, finalmente."

"Eravamo in mutande, ma alla fine rimasi solo io senza, perché tu eri così invogliato che non mi lasciasti il tempo di spogliarti del tutto... Sembravi quasi affamato... Mi baciasti il collo e il petto più volte senza lasciarmi respirare"

Blaze arrossì violentemente. 

"Killa, non è che ti stai inventando qualcosa? Magari stai velatamente descrivendo le tue fantasie..."

"No, pervertito. Hai fatto tutto da te." Rise Killa mostrando i suoi canini.

"Comunque dopo mi toccasti dentro le mutande in modo violento quasi..."

"Mica te l'ho rotto, vero? O sei pure masochista?" Scherzò Blaze.

"Coglione. Mi avevi fatto pure gridare dal dolore."

"Oh, mi spiace davvero James. Vuoi che te lo curi?"

Killa lanciò il cuscino alla faccia di Blaze.

"Comunque sia, dopo che urlai forte tu mi presi per i fianchi e cominciasti a fottere... Solo che stavi fottendo la coperta davanti a me"

Blaze divenne bianco. Ma non era il cerone che di solito si metteva in faccia.

"Sì, è più io ridevo ed ansimavo, più tu gridavi col tuo vocione 'Oh sì James continua che cazzo mi fai impazzire così oh sì cazzo'"

"James, non dirmelo..."

"Alla fine venisti urlando il mio nome e ti addormentasti. Fortunatamente il tuo viso era vicino al mio perché continuavi a baciarmi, quindi non mi pesavi molto"

"Che carino, non ti pesavo"

"C-comunque... Io infatti non sentivo niente e lo scoprii dopo perché. Così ti lasciai cadere all'altro lato del letto e stop, fine della storia."

"Quindi..."

"Sì, me la presi perché non avevamo iniziato né concluso niente, coglione."

"Posso rimediare, mio piccolo James?"

"Va bene, ti lascerò un'ultima occasione, ma solo perché sono ABK"

"Bravo il mio ragazzo." Sorrise Blaze baciandolo ancora una volta.

Passarono alcuni minuti e Blaze aprì la porta di casa sua.

"Ti lascio riposare, allora. Puoi rimanere qui quanto vuoi, buon riposo. E... 

Spero di ritrovarti, dopo."

"Chris..." Sussurrò Killa.

"Sì, James?"

"Ti amo." 

Finì ABK, sorridendo da sotto la coperta.

Blaze pure sorrise.

La porta si chiuse e Blaze sentì la risatina di Killa da fuori la porta.

Il cuore dentro Blaze cominciò a battere fortissimo.

E non avrebbe mai smesso, per tutta la giornata.

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Capitolo 3
*** Il tempo passa ma qualcosa rimane ***


Solo loro due, due grossi uomini che passeggiano, sono presenti in quella via.
Poi vedono la neve.
E Killa dice " Ricordi di quando si giocava sulla neve da ragazzini?"
Blaze annuisce e prova a toccare la neve coi suoi guanti neri, mentre Killa rimane lì a lasciare che esca il suo respiro ghiacciato dal freddo, Blaze forma una palla e avvicinandosi all'amico gliela mette nel collo.
Killa rabbrividisce e prova a vendicarsi.
" Sei un vecchio!" scherza Blaze.
" Te lo faccio vedere io il vecchio adesso" ribadisce Killa.
Mentre sta per prendere una palla anche lui, scivola sulle ginocchia e tira Blaze per le gambe portandolo disteso all'indietro sulla neve: insomma, cadono entrambi.
La palla di Killa così colpisce la faccia di Blaze:" Primo round a me, ahah!" grida Killa.
" Sei comunque un vecchio!" risponde Blaze, e tira la neve come polvere davanti a James.
" E tu uno che non ammette sconfitte peggio di un bambino che vuole le caramelle!"
Altra palla in faccia a Blaze.
" Ti diverti eh?"
" Brutto vecchiaccio, prima o poi ti colpirò io in faccia, te lo assicuro!" aggiunge Blaze, ma viene afferrato da Killa che lo tiene giù.
" Ti arrendi? Ti arrendi? Ti arrendi adesso, ciccione inutile?" provoca Killa.
" A chi hai dato del ciccion-"
Altra neve.
" Qui c'è solo uno che ingombra il panorama" risponde James.
" Tu vuoi la guerra"
" E la vincerò. Arrenditi quindi, ciccione."
" La smetti di chiamarmi ciccione? Guarda che mi arrabbio, vecchiaccio maledetto"
" Tu allora smetti di chiamarmi vecchio!"
" E va bene, vecc... Okay okay, sei più forte te, lo ammetto! Ora però molla quella palla e lasciami respirare"
Blaze ansima e Killa ridacchia.
" Non riesci nemmeno a battermi ad una gara di palle di neve" sussurra James.
" Vedremo adesso!" grida Blaze, prendendo la palla di Killa e buttandogliela direttamente nel viso.
" Ehi! Questo non è corretto!"
" Chissenefrega vecchio, ho avuto almeno la mia rivincita!"
Blaze cominciò a saltellare ed ad esultare come un coniglio.
" Sei un immaturo, ecco cosa sei, Chris"
" Ma sono più furbo di te!"
" Sì, forse... Ma guarda in che stato siamo ridotti... Meno male non c'è nessuno in giro, manco i bambini.... Ah già ci siamo noi due"
" Ehi James, sei già stanco? Io sono ancora pimpante!"
" Non mi sono fatto neanche un po', scemo" sussurra Blaze guardando James seduto sulla neve
" Fammi sentire il tuo alito allora"
Blaze così fa e Killa capisce che ha mentito.
" Sei un fottuto bugiardo Blaze..."
" Ma anche fatto hai fatto schifo nel battermi, la furbizia non è roba da onore!"
" Tutte stronzate! È solo una partita a palle di neve, quanto sei lagnoso James... Poi oggi ho la giornata libera, fammi divertire come voglio e non rompere gli zebedei."
" Quanto mi batterai senza avere carica estranea in corpo ti rispetterò, per ora sei solo un ciccione sfigato e drogato"
" Come se anche tu non ti facessi..."
" Io almeno non sono una palla di grasso come lo sei t-"
Blaze lo stende a terra e si scalda di piccola rabbia.
" Adesso basta, mi sto seriamente incazzando."
" Ehi calmati per dio! Lo sai che scherzo."
" Non mi interessa, smettila."
" Te la prendi come un bambino, vedi?"
" Non è facile per me, okay? Non siamo tutti uguali."
" Beh dovresti fartene una ragione. Io ormai sul mio difetto ci ho fatto il mio marchio di fabbrica"
" Ma a te ti adorano tutti, sei bravo a scrivere ed hai una bella voce comunque sia, io non sono così bravo"
" Non fanno altro che deridermi, io non sempre ci riesco a passare sopra"
" Credi quindi di essere solo tu a soffrirne? Beh ammetto che nemmeno io alla fine lo sopporto. Ma so che è inutile arrovellarsi sempre. Prima o poi lo capirai anche tu, Chris."
" Se lo dici tu... Io comunque faccio come voglio, se voglio sfogarmi così è affar mio. Poi dovresti guardarti tu anche. Certo, sei più stimato di me, ma non conta un cazzo alla fine, siamo entrambi dei fattoni."
" Chris... Va bene, sono stato ipocrita nei tuoi confronti."
" Non ti chiamerò più ciccione fattone, ti va bene?" sorride
Killa.
" Ancora mi pigli in giro vecchiaccio maledetto?"
" Certo, e lo farò fino alla fine dei nostri giorni!"
" Finché non ti ucciderò prima io"
" Uccidimi allora, grassone" provocò Killa
" Ma sei proprio stronzo tu!"
" Avanti, prova ora a colpirmi! Ti sarai ripreso adesso no?"
" Tu sei proprio uno stronzo, un vecchio stronzo"
" Avanti, tirami una palla enorme in faccia e ti lascerò vincere questa disputa"
" Non voglio la tua pietà vecchiaccio"
" Non riusciresti mai a colpirmi, sei un fesso. Blaze, il fesso grassone, Blaze il ciccione fuori di testa che non sa nemmeno tenere in mano una pallina!"
" MI STAI PROVOCANDO ANCORA???"
Blaze si scalda davvero e stese Killa sotto di lui, tirandoli addosso quanta più neve possibile.
" Ehi calmati Chris, stavo solo scherzando dai!"
" Beh io non scherzo più, stronzo"
" Chris dai, non fare lo scemo, mi soffochi così, smettila, stavo solo scherzando per farti divertire, non te la prendere seriamente!"
" Farmi divertire??? Io non mi diverto affatto! È tutta la vita che mi sfottono, pure tu lo fai, Blaze prima o poi reagisce!"
" Volevo farti reagire infatti! Solo questo! Dai adesso smettila, questa neve è pesante, rischi di soffocarmi, dammi tregua!"
" Col cazzo che te la dò, vecchio!"
" Chris ti prego! Riprenditi, mi stai facendo male adesso! Io non farei mai così a cattiveria come stai facendo tu adesso!
" Adesso ti rendi conto di chi hai a che fare, eh?"
" Chris non respiro più, basta! Smettila, mi stai facendo male alla faccia"
" Così almeno non la vedo più, stronzo"
" Chris ti prego... Non respiro... Per favore... Non farmi del male..."
Blaze sta pesando addosso a Killa, mentre quest'ultimo è pieno di neve addosso e ansima a fatica.
" Chris... Lo sai che ti voglio bene, per favore, non farmi soffocare... Stavo scherzando, non penso davvero quelle cose su di te... Chris ti voglio un sacco bene, ti prego..."
Blaze si ferma stupito e si sposta ddi dosso all'amico.
" James, non so cosa mi sia preso, hai ragione tu, sono un completo imbecille, ti prego respira ancora, sono un idiota, sono un idiota sono un idiota!"'
Chris stringe a sé Killa abbracciandolo, e comincia a sentirsi in ansia.
" Fottuto ciccione bastardo..." sussurra James con la sua voce flebile sibilante.
" James ti prego, ero fuori di me, perdonami, perdonami, perdonami... Mi saresti mancato da morire!"
" Chris... Ti odio."
" James ti prego scusami, non volevo farlo davvero, ti prego non odiarmi, sei mio amico... Mi uccideresti così!"
Blaze comincia a lacrimare per lo shock ed il senso di colpa.
" Cosa stavo facendo.."
" Stavo per perdere un prezioso amico... Ti prego Chris non odiarmi, hai ragione tu son un drogato sfigato, non ero in me, ti prego non accadrà mai più, mai più, mai più, te lo prometto!"
" Ciccione sfigato." sussurrò James ancora.
" Sì insultami, me lo merito!"
" Proprio un deficiente..."
" James, ti prego, non mi portare rancore..."
Blaze stava ancora stringendo a sé Killa che stanco, mentre fissa il vuoto ed il bianco accecante della neve intorno.
" Chris... Sto bene, lasciami da solo."
" James..." dice Blaze sempre in ansia, ma lasciando che Killa si stacchi da lui per posarsi su un muretto vicino.
" Non ero in me! Ti prego James, non mi abbandonare..."
Killa lo fissa con sguardo stanco ed accigliato.
" Stavi per uccidermi."
" James..." singhiozzò Blaze.
Passarono alcuni minuti di completo silenzio, Chris singhiozza e fissa con estremo senso di colpa l'amico che sfugge il suo sguardo.
" James..."
" Sei un pazzo."
" James..." scoppia infine a piangere.
" Ti prego non ti allontanare da me..."
Blaze si alza e cerca di avvicinarsi a Killa, che adirato fa cenno di non avvicinarsi.
" Stai lontano da me."
" James..." sussurra ancora Blaze con le lacrime agli occhi.
" Non voglio più vederti."
" Mi odi, adesso, vero? Hai paura di me?"
" Sei pazzo, e io ci tengo alla mia vita. Stavi per uccidermi, chi me lo dice che non potresti rifarlo?"
" James, non ero in me... Non sono così, lo sai..."
Killa tiene le distanze e cerca di allontanarsi.
" Ti prego... Lo so che stavo per fare un'idiozia..."
" Non ti avvicinare a me. La nostra amicizia chiude qui."
" James..." singhiozza ancora Chris, posandosi poi
a terra e piangendo un poco.
James è scioccato ma è anche confuso perché non sa più che fare, voleva bene a Chris ma si era davvero terrorizzato prima.
" Stavamo solo giocando sulla neve, come da ragazzini... Io cerco solo di non sentire il peso degli anni... Non sono come te, ho le mie debolezze..."
" Sei il mio amico speciale, so di aver fatto una cazzata ma... Tu sei una delle poche cose a cui tengo davvero... Vorrei che mi perdonassi... Sono un idiota lo ammetto, James..."
James lo osserva chiudersi a piangere accovacciato sulla neve e sente il suo cuore scaldarsi.
"James...." Blaze ripete più volte il suo nome piangendo.
Killa si avvicina con cautela a Blaze e gli da una pacca sulla spalla.
" Chris... Smetti di frignare, sei un uomo."
Blaze alza lo sguardo, ha gli occhi pieni di lacrime ma vede che anche Killa sta per tradirsi, poiché i suoi occhi sono umidi e sorride in modo amareggiato.
" Chris, ti ho perdonato. Lo so che non eri te in quel momento..."
" Vecchio bastardo..."
Blaze si posa alle spalle di Killa continuando a piangere, ma
quest'ultimo lo scalda con le sue braccia.
" Chris Chris Chris... Matto come pochi..."
" Siamo matti entrambi..." Si corregge James.
" James... Stavo morendo anche io prima quando cercavi di allontanarti da me..."
James lo fissa in faccia e vede che si sta calmando anche se continua a tremare, forse anche per il freddo.
" Ho freddo..."
" Con tutta la ciccia che hai, come fai ad avere freddo?" scherza Killa.
" Non sono grasso..."
" Certo, non lo sei..."
" Guarda che torno a soffocarti"
James lo abbraccia ancora.
" Non è meglio soffocarci così?"
Blaze arrossisce e si vede arrivare sulle proprie labbra quelle dell'amico.
" James?"
Ma Killa non risponde e passa il braccio per tirare a sé il capo di Blaze coperto dal cappellino, quello suo di lana nero con la stampa che portava da giovane.
L'altra mano di Killa accarezza la guancia piena di neve di Chris.
" James..." sussurra Blaze, sentendosi scaldare e non tremare più.
" Chris... Non parlare. Ti ho già perdonato. Non ti odierei mai, ero solo spaventato."
"Nemmeno io ti avrei mai fatto del male, James" singhiozza ancora Chris.
" Lo so, Chris, lo so."
Si alzano e si abbracciano più forte, ma Killa ancora bacia Chris ad occhi semichiusi.
" Ti amo, Chris." sussurra Killa.
" Vecchiaccio maledetto."
Blaze bacia a sua volta James e lo stringe a sé: sono così molto vicini e da quanto sono nascosti dai cappotti, nessuno vede che sono in piena effusione amorosa tra di loro.
" Ti ho perdonato, grassone."
Allontanano così le loro labbra l'uno dall'altro e timidamente, con il viso arrossato ed i cuori ballerini, si dirigono
verso la strada. Killa sorride guardando Chris e prende la mano dell'amico.
Come due timidi giovani, ridono e camminano ancora mano nella mano.
"Non cresceremo mai..." sussurra James.
"Ti amo, James." sussurra infine Chris guardando Killa sorridere perché il suo cuore lo voleva più vicino che mai.

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Capitolo 4
*** Attimi Sul Momento Verso Una Fine. ***


"Non vedremo mai il centenario"

"Centenario?"

"Sì, il primo secolo avanzante"

"Beh, il nostro tempo ha percorso comunque due secoli..."

"Per modo di dire..."

Erano ancora lì, a quel mini bar all'aperto all'angolo di un parco ricoperto da così tante foglie morte d'autunno, da sembrare un tappeto rosso vivo.

Le seconde e quarte parole del discorso furono di Chris, conosciuto ai più come Blaze Ya Dead Homie, e le prime, terze ed ultime parole del collega e vecchio amico di lunga data James, conosciuto come Anybody Killa, nomignoli artistici creatosi durante la loro prima età adulta.

Chris stava addentandosi dei grossi hot-dog, osservato dal divertito Killa, intento a godersi invece una grossa bottiglia di Jägermeister. 

"Che stai guardando adesso?" chiese Chris, con mezzo wurstel e ketchup traboccare dalla bocca semiaperta.

"Sarai anche più giovane di me, ma sembri il più rimbambito." rispose James, bevendo un altro sorso dal suo bottiglione.

"E tu sei un alcolizzato" aggiunse Chris. 

"Dobbiamo ancora continuare a battibeccarci come bambini?" domandò infastidito James. "Ma se sei stato tu a cominciare!"controribattè Chris. "Sbagliato, io ho solo detto la verità." disse Killa ridendo.

"Bah..." finì Chris voltandosi verso chissà quale panorama davanti ai suoi occhi. James rise ancora. 

"Va bene, siamo rimbambiti entrambi, contento? Guarda come siamo ridotti..." 

Chris si rivolse di nuovo verso il collega:"Sei troppo ambiguo, non fai che dire di essere meglio di me, per poi ammettere solo alla fine di essere uguale a me, se non peggio" fece notare.

"Io ho una reputazione da difendere... Cioè... Avevo." rispose Killa.

"Vedi? Pensi ancora di essere come ai tuoi vent'anni, e poi ti accorgi che ormai quel tempo è finito" aggiunse Chris.

"Lo so benissimo, mica son scemo. Non fai che peggiorare i miei timori in questo modo. Anche se quasi sul finire della mia esistenza, anche se ubriaco e rintontito, voglio far rimanere quel poco di rispetto che mi son guadagnato in tutta la mia misera vita".

"Sei tu che hai deciso di stare molto all'oscuro, non io." 

"Ah beh certo, tu e gli altri volevate fare i bambini troppo cresciuti" continuò Killa "Però guarda adesso. Io sarò pure stato poco infantile e giocherellone, ma almeno mi sono preparato".

"Certo, preparato a non godersi la vita, ed attaccandosi ad una bottiglia..." sbofonchiò Chris.

"Sempre meglio che fare il buffone come fai tu, e non dire altro che non voglio certo arrabbiarmi" intimò Killa.

"Di te sanno tutto ormai: cosa ti piace, cosa mangi, che fai durante il giorno, grazie a quei social di internet... O dei cellulari..." cercò di correggersi.

"I miei fan mi hanno amato per questo infatti. Anche se ero un mezzo fattone" aggiunse l'altro.

"Perché a me han solo sputato merda? Pure io son stato apprezzato, e forse più di te".

"Va bene, questo è vero, tu sei molto più artista di me, molto più bravo ecc... Solita storia che sento da anni, sai? Ne ho piene le tasche" aggiunse Chris gesticolandosi addosso.

"Cazzo, hai già finito tutta l'erba che possedevi?" rise Killa.

Blaze lo guardò in modo buffo e Killa rise di nuovo.

"Siamo due completi idioti, lo confermo e lo confermerei un sacco di volte" aggiunse l'ultimo.

"Vaaaa beeeene. Allora cambiamo discorso. Che cosa pensi che accadrà nel nuovo secolo?" continuò James guardando la stradina di ciottoli vicino a se' che si estendeva per chissà quanti metri decorati da grossi olmi dalle foglie tinte di fuoco. Vicino a loro due c'era anche un salice piangente.

"Perché ancora questa domanda..." sussurrò Chris guardando per terra. 

"Hai paura, Chris?" domandò Killa, volgendo lo sguardo verso l'amico.

"Non dovrei averne per caso? Tu dici pure che son come un bambino che non vuole crescere, sarebbe strano che non ne avessi, di paura" disse continuando a guardare in basso.

"Ti diverti a tormentarmi, vero? L'hai sempre fatto. Vuoi vedermi smontare, vuoi vedermi aprire gli occhi alla realtà, so benissimo che lo fai per questo motivo. Non vuoi essere il solo ad aver terrore della vecchiaia e non essere solo nella morte".

Killa fece una smorfia e si distese sulla sedia di plastica per alleviare la tensione.

"Va bene, diciamo che in effetti detesto vederti sempre così ritardato. Va bene che detesto essere così allontanato da te, e allora? Che ci posso fare se mi viene naturale fare tutto questo? Non mi fosse importato di te non avrei sviluppato certi modi di fare, penso. E poi sei tu che non batti ciglio quando ti offendo" fece notare James, volgendo lo sguardo al cielo, fumandosi una pipa.

"Hai la memoria corta, vedi? In realtà una volta mi feci rispettare da te. Non era nemmeno passato così tanto tempo da quella volta. Faceva freddo, c'era la neve eppure noi dentro eravamo ardenti. Io specialmente, poi dopo te, perché avevamo litigato per la prima volta" ricordò Chris.

"Oh ricordo sì, volevi ammazzarmi quasi. Mi ero terrorizzato quel giorno, e volevo anche troncare i nostri rapporti, anche se duraturi" confermò il ricordo condiviso, prendendosi un'altra boccata dalla pipa sua personale.

"Sì, ma poi facemmo pace. Non so se dire se sia stato un bene o no. E poi ci son state altrettante volte" continuò Chris.

"Ti sbagli stavolta te, Chris. Non litigammo più, almeno non come quel giorno" corresse James.

"E spero tu te ne ricordi il perché" aggiunse James un po' arrossito in faccia all'improvviso.

"Oh. Sì, come potrei dimenticare una cosa del genere?" disse Chris un po' imbarazzato.

"Ci son state delle volte in cui è successo." ricordò a Chris l'amico, ancor più rosso nelle guance.

"Quando eri su di giri ammettevi certi interessi in me, per poi non ricordare niente qualche tempo dopo. E' per questo, tra le tante motivazioni che mi spingono a farlo, che ti ho sempre insultato. Ti odiavo e ti amavo nello stesso tempo" aggiunse.

"Allora anche io ho fatto quasi lo stesso modus operandi".

Killa rise.

"Volevo che tu ti rivelassi prima o poi, perché provavo le stesse cose per te, non sapendo se erano reciproche o no, e nella sofferenza allora ho sempre preferito pensare alle cose positive, così come fare lo scemo del villaggio." raccontò Chris tradendo una lacrima scivolargli da un occhio. 

"Ti rendi conto, tutta una vita a penare solo per timore di essere derisi, quando potevamo benissimo fregarcene..." Chris tradì anche dei singhiozzi e leggeri tremori.

Anche a Killa adesso, ai suoi occhi scuri, venne una sorta di tremante luminosità, come un fiume scuro che stava appena trasformandosi in leggera tempesta.

"Meno male che non c'è nessuno qui intorno, sembra tutto così morto..." fece notare Killa, abbracciando la schiena dell'amico con le sue braccia.

"Non è morto, non ancora almeno" aggiunse Chris, avvicinando al suo petto il collega sempre più rosso in volto.

"Detto da uno che si è sempre rappresentato come un morto vivente è ironico" disse James.

"Sai, ricordo anche io qualcosa, ricordo proprio di quando convinsi te ad essere noi stessi sempre ed ovunque. Ma nonostante tu ti fossi aperto una buona volta, ho notato, che come adesso, hai questa fissa della dignità, perché reputi tristemente la nostra relazione come mal accettata" continuò Chris.

"Allora vedi che tanto scemo alla fine non sei? Se solo te ne rendessi conto più spesso... Ma io ti odio anche, è destino che sarebbe stato così il nostro rapporto" rise Killa.

Chris accarezzò i lunghi capelli corvini un po' sale e pepe del collega, ma quest'ultimo si alzò leggermente, solo per agguantarsi al cappello di lana dell'amico, e baciarlo a stampo sulla bocca.

Adesso anche Chris arrossì violentemente, ed i suoi occhi verdi si illuminarono ma di grande emozione, come dei prati nel buio percorsi da venti fortissimi.

"Questa però non è anche una cosa da ragazzini?" sorrise Chris, guardandolo negli occhi.

"Oh, non rompere ciccione fattone" scherzò Killa ridendogli pure addosso, un po' ubriaco ma seriamente innamorato come sempre è stato.

Chris allungò il sorriso e ricambiò il bacio di James, col cuore che batteva, nonostante l'età, in contemporanea all'altro.

"Sai, penso già che cosa potrebbe capitare nel nuovo secolo..." sussurrò James.

"Che cosa?" domandò curioso Blaze abbracciando fortemente l'amico verso di sé. 

"Penso che le nostre anime non si abbandoneranno mai."

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