Forse poteva davvero essere felice.

di Ellen_
(/viewuser.php?uid=605773)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** I capitolo ***
Capitolo 2: *** II capitolo ***



Capitolo 1
*** I capitolo ***


Salve! Allora Once upon a time è ormai finito da un po' ma io ho questa storia nel computer da qualche anno e dato che non mi sono ancora ripresa dal trauma ho deciso di pubblicarla ora nella speranza che possa piacervi. 



Trilli condusse Regina in una strada buia, non c’era praticamente nessuno in giro e l’unica luce presente proveniva da una porta a vetri chiusa. 
-L’inizio della tua felicità è li dietro quella porta-
esclamò entusiasta la fatina portando Regina li davanti e indicando una scia di magia verde che  andava dritta verso un uomo.
-Eccolo li l’uomo con il leone tatuato, la polvere magica non mente. […]
Coraggio vai a prenderlo.-
Cosi dicendo Trilli se ne andò lasciando li Regina.

Regina rimase lì impalata ad osservare la scia verde per qualche secondo, non sapeva minimamente come comportarsi.
Presa da uno slancio di coraggio aprì  la porta e osservò la taverna, non era di certo il posto che una come lei era abituata a frequentare.
Entrò piano e si rese conto di essere l’unica donna all’interno.
Pensó che non poteva  semplicemente andare da lui e presentarsi come aveva detto Trilli, sarebbe sembrata pazza; decise così di provare a  passargli davanti  per poi dirigersi verso il bancone.
Mentre gli passava davanti si assicurò che lui la vedesse, si scambiarono uno sguardo. Lui era davvero un bell’uomo e aveva degli occhi blu che risplendevano nell’oscurità del pub.
Regina si avviò verso il bancone e si sedette, la cosa più ovvia da fare, per non destare particolare attenzione, era ordinare qualcosa: così chiese un sidro di mele che le fu subito portato.
Stette lì qualche minuto quando sentì qualcuno avvicinarsi a lei, si girò ed era lui.
-Cosa ci fa una ragazza come voi in un posto come questo?-
-Perché una ragazza non può andare a bere qualcosa? E’ una battuta maschilista non trovate?- disse Regina ridendo, anche l’uomo sorrise rivelando due bellissime fossette.
-Chiedo perdono milady, riformulo la domanda: come mai siete qui? In una locanda così brutta?-
Regina non sapeva bene che dire non poteva dire la verità, non ancora almeno, cosi decise di dire una mezza verità.
-Avevo bisogno di staccare un po’ dalla mia realtà e questo era il posto più vicino..-
-Capisco, anche io spesso sento il bisogno di staccare, ma non sempre mi riesce. Comunque non mi sono ancora presentato ‘Robin di Lockesley’ al voatro servizio.- Disse porgendole la mano
-Regina- disse lei ricambiando la stretta.
-Quindi voi siete il ladro giusto? Quello che ruba ai ricchi per dare ai poveri, un uomo molto generoso direi..-
-Si esatto sono io, ma non mi sopravvalutate ho fatto moltissimi errori ed è da poco tempo che ho capito che fare così non mi avrebbe portato da nessuna parte e ho deciso di cambiare.-
Regina lo guardò, avrebbe voluto dirgli la sua vera identità, ma non era ancora il momento e poi temeva che sarebbe scappato, del resto lei era la regina e i ladri, buoni o cattivi che fossero, avrebbe dovuto punirli.
-Anche io ho fatto degli errori, ma non sono ancora riuscita a cambiare del tutto, ogni tanto vorrei solo prendere tutto e scappare lontano..-
-Oh tutti possono cambiare Regina. Io sono scappato per moltissimo tempo e anche se ora non sento più questo costante bisogno ogni tanto lo continuo a pensare, ma sapete ho imparato una cosa: puoi fuggire ovunque tu voglia ma finirai sempre imbatterti in te stesso. Ora però basta parlare di me, di voi so solo il nome.-
-Non sono cosi interessante sapete? Non saprei proprio cosa raccontarvi. disse Regina abbassando lo sguardo e bevendo un sorso del suo sidro.
-Bella e anche misteriosa. Sono sicura che nascondete una grande storia milady ma sono abbastanza paziente da poter attendere.- disse il ladro sorridendole.
Regina ricambiò il sorriso e stette qualche secondo a guardarlo, avrebbe voluto conoscerlo meglio e fargli altre domande ma doveva andare. Era tardi e temeva che il re se ne sarebbe accorto, non poteva permetterlo o non l’avrebbe fatta uscire mai più.
-Io ora devo andare, è stato un piacere Robin.-
Cosi dicendo la donna fece per alzarsi quando il ladro la prese per un polso.
-Aspettate-disse l’uomo alzandosi a sua volta.
-Mi piacerebbe davvero molto rivedervi. Domani sera è la notte delle stelle cadenti e in paese ci sarà una festa.. vorrei trovarvi li se possibile.- Parlando la guardò fissa negli occhi e Regina non potè fare a meno di pensare che fossero gli occhi più belli che avesse mai visto, voleva assolutamente esserci la sera seguente.-
-Vedremo, forse potrei esserci o forse no..- disse lei con un sorriso malizioso per poi uscire dalla locanda.
 
                                                                                        
Mentre tornava di corsa al castello pensò a quanto fosse stata strana e al tempo stesso bella quella serata, forse Trilli aveva davvero ragione. Forse poteva essere davvero felice.
Tornata al palazzo andò di corsa in camera sua sperando che il re dormisse gia. Non voleva passare un’altra notte come la precedente.


 

Okay, eccomi di nuovo. Spero in breve tempo di pubblicare gli altri capitoli, non dovrebbero essere molti circa tre o quattro. Fatemi sapere cosa ne pensate!

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** II capitolo ***


ECCOMI! Sono finalmente riuscita a pubblicare, scusate l'attesa ma ho un esame da dare e sono messa piuttosto male.


Regina passò tutta la giornata in attesa che arrivasse la sera, non vedeva l’ora di fuggire da quel castello e andare alla festa.
Sarebbe stata la seconda sera che fuggiva di nascosto, il re lo avrebbe notato questa volta ne era sicura ma non poteva non uscire, voleva troppo rivedere quell’uomo con il leone tatuato.
 
Finalmente arrivarono le dieci e Regina iniziò a prepararsi.
Indossò un lungo abito azzurro ampio con le maniche in tulle leggermente arricciate e raccolse i lunghi capelli in una coda laterale.
Dopo aver controllato che il re non fosse in giro per il palazzo, uscì.
Le guardie le ubbidivano, non  era un problema farsi aprire il grande portone e sgattaiolare via.
 
Ci mise un po’ a raggiungere il posto indicatole da Robin, la  sera prima era arrivata con la magia ma questa volta poteva solo camminare: la sua magia era ancora troppo debole e poi temeva che qualcuno potesse vederla.
 
Alla fine giunse alla festa, c’era molta gente e tutti sembravano divertirsi, erano così spensierati!
Si avvicinò nella speranza di vedere subito il ladro, si sentiva a disagio in mezzo a quella folla di persone che non conosceva.
 
Poi dietro di lei senti chiamare il suo nome da una voce calda:
 
-Regina! Siete venuta, ne sono molto felice, quasi non ci speravo più.-  disse Robin.
 
Regina si girò e sorrise, eccolo lo aveva trovato.
 
-Avevate dei dubbi?-
 
-Per la verità no, ma poi non vi vedevo mai arrivare e ho pensato che non vi andasse.-
 
-Ci ho messo un po’ a raggiungere il posto.-
 
-Si avete ragione, sarei dovuto venirvi a prendere, la prossima volta lo farò sicuramente.- disse facendole l’occhiolino.
- Dove abitate?-  proseguì lui sorridendo
 
Regina per un attimo sbiancò e ringraziò che  la sera prima non le avesse proposto di venirla a prendere o non avrebbe davvero saputo cosa inventarsi.
 
-Ma non vi preoccupate è andata benissimo cosi- rispose ignorando completamente la domanda sul dove si trovasse la sua casa.
Lui non sembrò farci particolare caso e si avvicinò  a lei.
 
-Vi va di andare a vedere le stelle?-  le chiese prendendola sotto braccio.
Regina non oppose resistenza e lo seguì.
 
-Ma che ne direste di darci del tu, Regina? Ormai siamo abbastanza in confidenza no?-
-In confidenza?.- disse lei ridendo.
-Beh non so voi, anzi tu ma io mi trovo molto bene e si mi sento in confidenza.-
Regina arrossì e annuì
 –Va bene, vada per la confidenza.- rispose rivolgendogli un bellissimo sorriso.
 
Si andarono a sedere su un tronco un po’ isolato dal resto della festa e rimasero per qualche tempo in silenzio con il naso all’insù sperando di vedere una stella cadere.
 
-Eccola!- esclamò lei e indicando con il dito il cielo.
 
-Hai espresso un desiderio?-
 
Regina ci pensò un istante, avrebbe voluto esprimere così tante cose che non le sarebbero bastate tutte le stelle ma pensandoci c’era una sola cosa che voleva più di tutto: ‘la libertà’.
 
-Si, tu?-
 
-Si l’ho fatto, e sono davvero curioso di sapere cosa hai espresso.’-
 
-Ma se lo dico non si avvererà mai! Non te lo hanno insegnato da piccolo?-
 
-Mh si forse, ma non ho mai creduto molto a queste cose.- disse Robin avvicinandosi a lei e sfiorandole con la mano la guancia.
 
-Voglio sapere qualcosa di te, sei troppo misteriosa. Non pretendo la tua infanzia ma.. cosa hai fatto oggi?-
Regina rise e gli raccontò sommariamente la sua giornata omettendo tutti i dettagli che potessero far  pensare a lei come la regina.
Stettero parecchio a parlare, lui le parlò della sua giornata, dei suoi sogni e di come aveva deciso di diventare ladro, lei ascoltava interessata e quando poteva raccontava qualcosa di se. Avrebbe così tanto voluto aprirsi con lui ma aveva paura della sua reazione.
 
-Io però non resisto più devo dirti cosa ho espresso quando è caduta quella stella.- esclamò il ladro.
 
-Va bene, come vuoi ma sappi che non si avvererà.-
 
-Sai, io non ne sono così sicuro. Anzi credo proprio che si realizzerà- disse mentre con il pollice iniziò ad accarezzarle  la cicatrice sul labbro.
Poi si avvicinò piano e la baciò.
 
Lei non si allontanò anzi ricambiò il bacio con passione.
 
Dopo qualche istante lui si staccò:
 -Visto? Il mio desiderio si è realizzato!- disse lui sorridendo e mettendo di nuovo in risalto quelle fossette che a Regina piacevano tanto.
 
-Era davvero solo questo solo questo il desiderio? Potevi fare di meglio… questo era sicuro si realizzasse.- disse lei avvicinandosi per dargli un rapido bacio.
 
-Era l’unica cosa  che veramente volessi, e poi sai non ne ero proprio cosi certo.. magari mi rifiutavi.-
 
-Beh, ladro, alla fine ti è andata bene no? Spero tu abbia un desiderio di riserva perché questo non valeva granchè.- esclamò Regina ridendo.
 
-Va bene ora penso a qualcos’altro. Facciamo una gara a chi vede per primo la prossima stella cadente?-
 
E cosi si misero di nuovo con il naso all’insù a scorgere il cielo nella speranza di vedere una stella cadere prima dell’altro.
 
-Ed ecco la terza! Sei veramente pessimo tu eh, non ne hai vista nemmeno una.- disse lei prendendolo in giro.
 
-Mh si hai ragione ma sai stavo osservando altro..- disse lui guardandola negli occhi e baciandola ancora una volta.
 
Regina sarebbe rimasta li ore con lui ma doveva andare, era veramente tardissimo, stavolta aveva superato ogni limite. Doveva trovare il coraggio di dirgli la sua vera identità  non poteva continuare a prenderlo in giro, non aveva senso, ma non sapeva veramente da che parte cominciare.
 
-Io ora devo andare via.- disse lei facendo per alzarsi.
 
-Aspetta, resta ancora un altro po’, perché devi già andare?-
 
-E’ tardissimo Robin..-
 
-Ti riporto io, e se vuoi parlo con i tuoi cosi capiscono che non eri in cattive mani.-
 
-Il problema non sono i miei genitori.. è che proprio non posso.-
 
-Va bene, ma non capisco. Mi sembrava stessimo bene, sei sempre così misteriosa e piena di segreti…Perché non mi dici veramente qual è il problema? Non ti piaccio abbastanza?-
 
-Nono assolutamente anzi..  è che proprio non posso.- Si sentiva cosi in colpa, ma come poteva? Come poteva dire all’uomo che aveva appena baciato di essere la regina? Di essere sposata e che di conseguenza non sarebbero mai potuti stare insieme? Non poteva, non avrebbe dovuto vederlo mai più. Era stata una serata bellissima, Trilli aveva ragione quell’uomo era meraviglioso ma non poteva: il suo destino era quello di soffrire.
 
-Oh andiamo! Non sei mica la regina! Ci deve essere un motivo.-
 
A quelle parole Regina sbiancò, lui lo aveva detto per scherzo come se fosse più assurda del mondo eppure ci aveva preso. Non sapeva che dire, si limitò a guardarlo con sguardo colpevole.
 
Robin continuò a fissarla convinto di aver detto un’assurdità, ma lei non rispondeva anzi il suo sguardo si faceva sempre più basso e spaventato.
 
-Aspetta. Cosa? Stai scherzando e mi stai prendendo in giro vero?-.
 
-No Robin, non sto scherzando.-
Prese un bel respiro e disse: - Sono la regina, ci hai preso. Non sapevo come dirtelo. Volevo solo scordarmi chi fossi per un po’ e stare con te ma a quanto pare prima o poi la verità viene a galla.- disse lei abbassando lo sguardo.
 
-Quindi tu sei sposata! Ho baciato una donna sposata! Perché lo hai fatto? Perché sei venuta da me se hai un marito?- Fece tutte queste domande senza respirare, era sconvolto. Regina gli piaceva e molto ma era una donna sposata e non riusciva proprio a capire perché avesse fatto una cosa del genere.
 
-Credi davvero sia un matrimonio felice? E’ orribile. Sono in una gabbia dalla quale non posso uscire. Voglio solo la libertà, non voglio il potere, non mi interessa. E mi dispiace di averti preso in giro ma non sapevo come dirtelo. Tu mi piaci per davvero Robin.-
 
Lui la guardò per qualche istante, non sapeva come reagire, gli piaceva troppo quella donna per lasciarla andare così facilmente ma al tempo stesso era un problema davvero enorme.
Si avvicinò a lei e le prese la mano.
 
-Anche tu mi piaci per davvero Regina, certo non è una cosa facile da metabolizzare… Ma perché lo hai sposato?-
 
A questo punto Regina non poteva più andarsene, doveva spiegarli tutto, aveva il diritto di sapere. Sperava solo che il re non lo avrebbe notato.
 
-L’ho sposato per via di mia madre, voleva il potere ma non è stata in grado di ottenerlo e quindi ha costretto me ad essere quello che avrebbe sempre voluto per se stessa. Ho provato a scappare più volte ma è sempre riuscita a trovarmi.
Al re non importa di me, gli interessa solo la figlia, a me ci pensa solo la notte ed è proprio quando non vorrei che ci pensasse. Mi sento la regina del niente.-
Le lacrime iniziarono a rigarle il viso, ormai parlava a ruota a libera, voleva che lui sapesse tutto, ogni singola cosa che doveva subire in quel palazzo.
 
 A Robin si strinse il cuore, si avvicinò ancora di più a lei e la cinse con un braccio. Come era possibile che dovesse sopportare tutto ciò?
Non la voleva interrompere voleva che lei si confidasse completamente con lui.
-Prima accadeva tutte le notti, poi  ha iniziato a rendersi conto di quanto ribrezzo mi facesse e mi ha fatto fare una stanza solo per me, ma due o tre volte a settimana accade ancora, dice che sono i miei doveri di moglie del re… peccato che continui a chiamarmi Eva.
Oh Robin non voglio più stare lì, mi dispiace di averti mentito così, ma avevo paura che saresti scappato a gambe levate appena te lo avessi detto.-
 
-Non mi sottovalutate milady.
Sicuramente non è una cosa facile ma sono molto contento che tu me lo abbia detto, ora riesco a capire molte più cose di te. Certo se io non avesse detto la cosa più assurda che potevo pensare non so se me lo avresti detto eh.-
disse con tono accusatorio per poi scoppiare a ridere dopo un secondo. Non riusciva proprio ad essere arrabbiato con lei.
 
Lei sorrise e lo baciò: -Grazie, per avermi capita. Ora devo veramente andare, ho paura che il re lo scopra e mi chiuda dentro.-
-Certo, non potrei sopportare di non vederti più. Vuoi che ti accompagni?-
 
-No, non preoccuparti, non vorrei che qualcuno ci vedesse.-
 
-Agli ordini, vostra maestà.- disse lui facendole un inchino. –Quando possiamo rivederci?-
 
-Smettila! Per te sono solo Regina. Ogni martedì vado a correre a cavallo,  è una delle poche volte che esco di pomeriggio, che sono sola e che mi allontano di parecchio dal castello, se ti va potremo incontrarci al limitare del bosco.-
 
-Ci sarò, sicuramente milady.-
 
-Ora devo andare.- disse lei intristendosi di colpo e iniziando ad avviarsi.
 -Aspetta!- disse lui prendendola per un braccio.
-Andrà tutto bene- poi le schioccò un bacio sulle labbra e lasciò andare sorridente.
 
 
Robin si avviò verso la sua tenda e ripensò alla serata, si sarebbe potuto aspettare tante cose dalla vita ma mai di baciare la regina. Era una cosa totalmente assurda e anche pericolosa probabilmente ma non sarebbe riuscito a starle lontano, di questo ne era certo.

Ed eccomi di nuovo qui a rompervi le scatole. Finalmente si sono baciati *^* ora chissà se nel prossimo, e ultimo, capitolo Regina dirà a Robin il vero motivo per il quale è entrata nella locanda. Per quanto riguarda la confessione di Regina sono sempre stata convinta che  abbia dovuto subire cose terribili dal re anche perchè quando lo ha sposato era una ragazza giovane e lui un vecchio, quindi sono sicura che debba essere stato veramente terrificante. Attendo recensioni e alla prossima! Ps. si l'ultima scena è palesemente copiata dalla 3x19, ho amato troppo quel momento!

E poi,il vestito descritto è quello che regina indossa nell’episodio “Mother” della quarta stagione:)  

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3773875