Dal battito d' ali alla tempesta

di Lancia Delta
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Un nuovo alunno al Kadic ***
Capitolo 2: *** incontri importantissimi ***
Capitolo 3: *** La giornata della sicurezza stradale ***
Capitolo 4: *** Grandi novità ***
Capitolo 5: *** Un concerto e un viaggio ***
Capitolo 6: *** Tour ***
Capitolo 7: *** Missione a Cartagine ***
Capitolo 8: *** Lotta impssibile ***
Capitolo 9: *** Franz Hopper ***
Capitolo 10: *** La confessione di Hopper ***
Capitolo 11: *** Gli incubi di Walter ***
Capitolo 12: *** la trappola ***



Capitolo 1
*** Un nuovo alunno al Kadic ***


Un nuovo alunno al Kadic

Città della Torre di Ferro 

14 Settembre



Orlando stava  da poco sorvolando la città della Torre di Ferro. Era davvero vicino al gigantesco aeroporto della città.  

Suo babbo lo stava aspettando da una buona mezz'ora. 

Dalla pancia del  gigante di ferro, come artigli, uscirono i carrelli di atterraggio. 

L'aereo toccò terra.

Il contratto con il terreno venne avvertito come uno scossone da parte di tutti gli occupanti del mezzo. 

Poi il gigante si fermò.

I passeggeri vennero fatti scendere e i bagagli scaricati.

Appena vide le sue valigie sul nastro trasportatore, Orlano le prese e corse da suo babbo.

Appena vide lo abbracciò teneramente.

Poi i due si salutarono.

Orlando guardò il suo smartwatch, della Xiaomi. 

- Sbrighiamoci o faremo tardi!

Esortò il padre.

- D'accordo, partiamo.

Orlando si mise lo zaino in spalla e tirò le sue due valigie fino al parcheggio.

 Si fermò appena vide la Lancia Thema 8.32, del 1988 rosso Ferrari di suo babbo.

Quella era una versione molto particolare della berlina, infatti montava un 3000 V8 Ferrari da 215 cavalli.

Di esemplari simili a quella di suo babbo ne esistevano solo altri 32.

Orlando aprì il cofano e mise le valige e lo zaino, poi si sedette accanto a suo babbo, sul sedile anteriore.

Il babbo accese il motore e i due partirono.

– Potevi scegliere un' auto meno appariscente!

Rimproverò, il padre, con una punta di ironia.

 – Non voglio apparire come un figlio di papà, saresti potuto venire con la 75 o con la Delta, se volevi accompagnarli con un' auto d' epoca.

Aggiunse.

Nonostante parlasse così, in realtà amava quell' auto. Essa faceva parte della collezione di suo babbo.

 Il motivo per cui l’amava  derivava dal fatto che l’auto fosse un' eredità di suo nonno, defunto quasi cinque anni prima.

Lui voleva molto bene a  suo nonno colui che, insieme a suo babbo gli avevano trasmesso la passione per le auto.  Probabilmente l’avrebbe ereditata, quando suo padre sarebbe scomparso.

Ma era un’ipotesi a cui non voleva pensare. Tra se e se, infatti, si disse: “non ci devo pensare, in fondo babbo ha solo quarantatre anni”.

Anche se non lo dava a vedere, il ragazzo era un po' in pensiero, avrebbe studiato in una nuova scuola, avrebbe avuto nuovi prof, nuovi compagni di classe, un nuovo compagno di stanza.

Anche se questa realtà gli si sarebbe palesata molto rapidamente, ancora non ci voleva pensare, anche se era davvero difficile.

Provò a calmarsi facendo un bel respiro profondo. Il suono del V8 pareva scacciasse i suoi brutti pensieri.

Pensò che,  in fondo suo babbo aveva fatto bene a scegliere la grossa berlina  italica.

Ormai  non pensava più al discorso sui figli di papà.

Dopo un viaggio non troppo lungo raggiunsero il Kadic.

Gennaro, così si chiamava suo padre, invece di suonare il campanello preferì  attirare l' attenzione di Jim, il professore di educazione fisica, e guardiano della scuola, in un modo meno convenzionale, sgasando.

Il suono del v8 era a dir poco fantastico e attirò in breve tempo il prof.

Gennaro disse a Jim: - Scusi mi può accompagnare all' ufficio del preside? Dovrei confermare l'iscrizione di mio figlio.

– Va bene, signor Gennaro, giusto?

Gli chiese il professore.

– Mi chiami pure Gennaro.

Jim lo scortò fino all'ufficio del preside, il signor Jean-Pierre Delmas, Gennaro bussò e pochi istanti dopo il preside gli rispose: - Avanti!

L' uomo entrò e salutò cordialmente.

 Poi spiegò il motivo della sua visita: – Sono qui per confermare l'iscrizione di mio figlio.

Delmas consegnò il modulo di conferma e Gennaro lo firmò.

Poi si rivolse a Jim, paonazzo dallo sforzo di trattenere la pancia. – Jim, smettila di trattenere la pancia accompagna Orlando nella sua stanza, condividerà la stanza con Jeremy Belpois.

Orlano, intanto era sceso dalla macchia e aveva iniziato a  scaricare i bagagli.

Poi aveva preso delle cuffiette e si era messo a ascoltare musica.

Aveva da poco scoperto un nuovo artista e lo aveva preso subito.

Quando venne raggiunto da Jim, stava iniziando la sua canzone preferita, Formula Slav.

Si tolse una cuffietta appena sentì dei passi pesanti.

Fece bene perché venne raggiunto da Jim Morales.

 Appena  lo raggiunse, lo aiutò a potare i bagagli.

In seguito si presentò al ragazzo.

– Io sono Jim, sarò il tuo insegnante di educazione fisica.

Facendo un atteggiamento da duro, aggiunse:  – Dovrai stare attento a me, se ti becco fuori dalla tua stanza quando è proibito  saranno problemi tuoi!

– Stia tranquillo, io rispetto le regole!

Gli rispose Orlando.

– A proposito di regole, ora ti dirò le più importanti, tienile a mente!

Primo, i pasti:  la colazione è servita alle 7:30, il pranzo alle 13:30 e la cena alle 20:30, ogni stanza è fornita di un frigo-bar , ma la scuola declina la responsabilità per eventuali intossicazioni alimentari dei cibi del frigo-bar.

Secondo, gli ingressi nelle stanze: è vietato entrare in camera dalle 8:00 alle 16:30, sono permessi esterni fino alle 22:00, dopo scattano le punizioni.

Terzo, gli animali: è assolutamente vietato ogni tipo di animale, dai pesci rossi ai cani, non sino ammesse eccezioni!

 Quarto, la personalizzazione della stanza: sono ammessi poster e oggetti personali, purché i poster non siamo volgari o offensivi.

Tutto chiaro?

– Sissignore!

Gli rispose.

 – Questa è la tua stanza, lì c' è Jeremy, il tuo compagno di stanza e di classe.

Disse il professore, indicando un ragazzo biondo, girato di spalle, mentre era al computer.

 – Jeremyyyyyy!!!

Lo richamò.

– Mi dica signor Jim!

Rispose, un po’ frastornato.

 – Lui è Orlando, il tuo nuovo compagno di stanza! Ora vado, lascio a voi i convenevoli.

Orlando allungò la mano e strinse la mano a Jeremy.

– Piacere, Orlando.

 – Piacere, Jeremy.

Jeremy era un ragazzino  biondo, non molto alto, piuttosto magro e con degli enormi occhiali tondi e a giudicare da come si comportava pareva piuttosto timido.

Orlando aveva fatto portare anche due enormi scatoloni, da un metro cubo e mezzo l' uno carichi di qualunque cosa, per portarle su è stato usato un argano.

 – Cosa hai messo dentro quegli scatoloni? Sembra pesino una tonnellata…

Gli chiese Jeremy, appena gli vide.

– Lo scoprirai presto.

Gli  disse orlando.

 – Dimmi, lo usi il frigo-bar?

 – No.

– Ok allora posso mettere qualcosina di queste scatole.

Orlando aprì la prima, era piena di bibite di ogni tipo, sia bottiglie che brik, iniziò a mettere “uno di tutto” nel frigobar, mise almeno dodici bevande, tra bottiglie e brik, aprì la seconda scatola, essa era piena per metà da bibite dello stesso tipo della prima e per metà da barrette di cioccolato da 1 kg.

Mise una “barretta”  nel frigo, il quale chiedeva già pietà per quanto era pieno.

Poi disse: - Una nota catena della grande distribuzione mi ha dato queste scatolone di prodotti in cambio di pubblicità, io ho accettato!

– Capisco.

Stette in silenzio una decina di secondi poi disse: – Ora andiamo giù, ci aspettano è ora di pranzo, sta tranquillo, non starai da solo, ti faro conoscere alcune persone.

 – Va bene.

I due scesero in sala mensa, per fortuna non c'era molta fila.

Riuscirono a prendere tutto, sia il primo, sia il contorno e il secondo…

Si sedettero a un tavolo e, in pochi minuti arrivarono altre quattro persone, due ragazzi e due ragazze. Un ragazzo era mediamente alto e con un ciuffo di capelli biondi sparato verso l' alto che stava dritto sfidando le leggi della fisica, una ragazza alta dai capelli neri e dai tratti somatici chiaramente orientali, un ragazzo alto e moro e una ragazza non molto alta dai capelli di un insolito colore rosa.

Il gruppetto si presentò, il primo a presentarsi fu il biondo, si chiamava Odd, un nome stranissimo, almeno secondo Orlando.  Dopo si presentò il moro, si chiamava Ulrich. Il cui nome tradiva l'origine tedesca. Poi si presentarono le ragazze, prima quella dai capelli neri, si chiamava Yumi, infine si presentò la rosa, diceva di chiamarsi Aelita.

Orlando pensò “ porca miseria, è la sagra del nome strano!”. Dopodiché si presentò anche lui, disse di chiamarsi Orlando, disse anche di essere il nuovo compagno di stanza di Jeremy.

Pranzarono e andarono nella sala ricreativa. Quel giorno non avevano lezioni di sera, per cui potevano stare in quella sala.

La sala ricreativa era una stanza piuttosto ampia con all’interno vari svaghi, dal calcio balilla al tennistavolo passando per  una Playstation ,un PC e una TV.

C'era anche un grande divano dove sedersi per guardare la TV. 

I sei si sedarono sul divano e iniziarono a parlare. Il primo a romper gli indugi fu Jeremy –In mensa non avete potuto conoscervi molto per cui approfittane ora, che siamo soli, se volete chiedergli qualcosa.

Riferendosi, naturalmente a Orlando.

– Dimmi, Orlando sei di origini italiane?

Gli chiese Odd.

 – Si

 – Hai conosciuto a Sissi?

Gli fece Aelita.

 – Devi sapere che è una stronza assurda rompe il cazzo a tutti. E soprattutto,  essendo la figlia del preside è intoccabile.

– Se rompe già ci penso io a mandarla a cagare.

Le rispose Orlando.

 – Il preside sa che abbiamo un' Alfa 75, per cui contro di me ha le mani legate…

– Perché, cosa c' entra la 75 con le mani legate?

Gli domandò il tedesco.

Orlando non rispose subito, prima giocherellò con il suo pendente, che rappresentava lo stemma dell' Alfa Romeo, una croce accanto a un serpente con una corona dalla cui bocca  usciva un uomo.

Poi Orlando rispose: – La 75 è famosa per i rapimenti, i sequestri di persona, gli occultamenti di cadavere e via dicendo.

Yumi rispose scherzosamente: – Bene, allora non ti daremo fastidio!

I ragazzi restarono a parlare per qualche tempo, almeno sino a quando non si fecero le cinque. A quell’ora bisognava tornare in camera. Era necessario prepararsi ai test d'ingresso, anche se non si trattava di nulla di serio, bisognava prepararsi.

Yumi era tornata a casa sua, dato che era l'unica esterna del gruppo. Infatti viveva a due passi dalla scuola.

Gli altri membri del gruppetto, salirono in camera di Jeremy e Orlando.

Appena giunsero nella stanza Orlano chiese loro: – Cosa vi cumbido? 

– Cosa vuol dire cumbido?

Gli risposero, in coro.

– Cumbidare vuol dire offrire!

Spiegò il ragazzo, in tutta tranquillità.

Orlando estrasse dal frigobar una quantità spropositata di bevande e dei bicchieri. Tirò fuori coca-cola, aranciata, chinotto, the alla pesca, al limone, al mango, succhi d' arancia, arancia rossa, alla pesca ai frutti rossi, multifrutti di vario genere. E poi il tavolone di cioccolato.

Per i ragazzi era strano ricevere cotanta generosità, di solito avevano a che fare con gente con il braccino corto, e, probabilmente, data l’unicità dell’occasione, accettarono di buon grado.

I ragazzi trascorsero tre ore alternando studio e divertimento, riuscendo comunque aprepararsi per il giorno dopo.

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Capitolo 2
*** incontri importantissimi ***


Incontri importantissimi
Città della Torre di Ferro
15 settembre
Quella notte Orlando non riuscì nemmeno a dormire, era ansioso per via del fatto che il giorno dopo ci sarebbero stati i test d ingresso e anche perché non era ancora stato presentato alla classe. Nonostante fosse stato incontrato da diverse persone, nessuno gli aveva rivolto la parola.
Nessuno tranne Jeremy e i suoi amici.
Si alzò per andare a lavarsi. Il bagno era piuttosto lontano dalla stanza e, per evitare la fila, si alzò circa dieci minuti prima. Si diresse ai bagni. Erano grandi e un po' vecchio stampo, ma comunque avevano un aspetto piacevole, per quanto possa un bagno essere bello. Avevano venti docce e dieci lavabi.
Entrò in una delle docce, senza farci troppo caso, e subito rischiò di ustionarsi malamente. Dovete “giocare” alcuni minuti con il regolatore, prima di trovare il compromesso tra le ustioni di terzo grado e il congelamento istantaneo.
una volta lavatosi e asciugatosi, si vestì. La roba se l’era preparata già il giorno prima. Avrebbe indossato una tamarrissima  maglietta con un mostro disegnato sopra e in alto, sopra il mostro, in caratteri cubitali, la scritta “SNOWMAN” e un paio di Jeans.
Scese poi in sala mensa a fare colazione, sedendosi con Jeremy e i ragazzi, dato che erano le uniche persone con cui aveva fatto conoscenza, per cui voleva tenersele strette. 
Fecero colazione e andarono in classe, dove  gli attendeva il preside che era in procinto di  fare il solito (e noiosissimo) discorso di inizio anno. Prima di iniziare con quella solfa, però, presentò Orlando alla classe. Lo fece accomodare in un banco vicino alla cattedra, davanti a quello dove c' erano Jeremy e Aelita.

Poi iniziò il discorso.

 – Cari ragazzi, come ben sapete oggi è il primo giorno di scuola, un nuoco inizio, una nuova fase, ricco di novità e non solo a livello didattico.

Durante l’estate ho fatto si che venissero portate delle novità, che vedete nei prossimi mesi.

Esse naturalmente saranno utili nel miglioramento della vostra istruzione e della vostra carriera scolastica.

Alcune di esse le vedrete nei prossimi giorni, altre, invece, le vedrete più avanti.

Oltre a ciò, ho deciso di farvi ripassare nuovamente le regole dell’istituto, dato che far rispettare le regole  rientra tra i miei compiti, dato che sono uno dei migliori modi per tenere la disciplina fin dalla più giovane età. Per cui vi ricordo le regole Primo, i pasti:  la colazione è servita alle 7:30, il pranzo alle 13:30 e la cena alle 20:30, ogni stanza è fornita di un frigo-bar , ma la scuola declina la responsabilità per eventuali intossicazioni alimentari dei cibi del frigo-bar.

Secondo, gli ingressi nelle stanze: è vietato entrare in camera dalle 8:00 alle 16:30, sono permessi esterni fino alle 22:00, dopo scattano le punizioni.

Terzo, gli animali: è assolutamente vietato ogni tipo di animale, dai pesci rossi ai cani, non sino ammesse eccezioni!

Quarto, la personalizzazione della stanza: sono ammessi poster e oggetti personali, purché i poster non siamo volgari o offensivi.

Chi non rispetta queste regole verrà punito come ritenuto più opportuno, fino al limite dell’allontanamento definitivo.

Detto questo vi saluto.

In seguito l’uomo se ne andò.

La prof, la signora Suzanne Hertz, una donna sulla sessantina con dei capelli grigi e ricci, fece l' appello e poi consegnò i test d' ingresso.

– Ricordo, a voi ragazzi.

Disse, con tono autoritario.

– I test d'ingresso non sono valutabili, ma servono solo a darci un'idea della vostra preparazione, ciò, però, non vuol dire che non dobbiate farli bene, anzi.

 E ciò, ovviamente, non vi dispensa dal divieto di copiare.


Fortunatamente, quantomeno per Orlando, i test non erano difficili, mentre, per qualcun'altro, lo, erano eccome.
La lezione terminò incredibilmente in fretta e, come da routine, era giunto il momento di fare una pausa tra una lezione e l'altra. I ragazzi andarono ai distributori automatici e presero qualcosina da mettere sotto i denti. Era metà mattina e sarebbero passare tre ore prima dell'ora di pranzo, e dopo ci sarebbero stati i test di matematica, motivo per cui bisognava essere carichi.
Ai distributori c' era pure Yumi, lei, quel giorno aveva, i test di inglese e della seconda lingua comunitaria, l'italiano. Non era molto stanca dal primo test ma voleva prendersi una pausa.
Trascura la breve pausa i ragazzi tornarono nelle rispettive classi. 
Fecero il test di matematica, stesso discorso di prima, i test non venivano valutati, ma comunque era vietato barare.
Anche i test di matematica vennero superati senza problemi.
Era, ormai ora di pranzo e così i ragazzi si diressero in sala mensa.
Pranzarono e poi ritornarono in classe per le lezioni serali, due ore di lezione, usate, nella maggior parte dei casi, per ripassare e fare i compiti.
Appena finirono le lezioni Orlando tornò in camera. Erano le cinque meno venti non c' erano problemi di sorta a andare in camera propria.
Prima di entrare in camera venne fermato da due ragazzine, pareva avessero dieci o undici anni.

Una aveva i capelli rossi e diceva di chiamarsi Milly teneva nella mano destra un piccolo microfono. l' altra, invece aveva i capelli neri, reggeva una telecamera e diceva di chiamarsi Tamya.
Dicendo di essere le redattrici del giornalino della scuola e che lo volevano intervistare, lui accettò.

– Oggi, in anteprima esclusiva intervisteremo per voi il nuovo alunno del Kadic, Orlando!
– Non esagerare!
 – Dimmi come ti sembra questa scuola?

– Beh, sembra un bel posto.
Come Orlano rispose mosse leggermente la testa, facendo notare il pendente con il simbolo Alfa Romeo, Milly,  appena vide il pendente gli chiese – Sei superstizioso? Sai com' è quel tuo pendente sembra un amuleto…
– No, non sono superstizioso, quel pendente rappresenta un simbolo a cui sono molto affezionato, potrei definirlo un portafortuna ma io a queste cose non ci credo… 
Diciamo che è un avvertimento per chi cerca rogne… 

– Come mai? 
– Richiama una delle più famose del marchio, la 75, auto famosa per rapimenti, rapine, sequestri di persona e omicidi, si dice che chi entra nel bagagliaio non vedrà più la luc...

Una voce degna delle peggiori arpie.
 – HEI tu… Orlando… hai detto?
Cosa minchia ci fai con quelle bimbette con ancora la macchina dell' ultima poppata…
 – Non la sopporto… quella stronza…

Fece milly.
Orlando, visibilmente irritate, se ne uscì con – Sissi, Ma VAFFANCULO!!!
– Lo sai che hai appena mandato beh.. insomma.. in quel posto..  la figlia del preside?

– Certo che lo so, ma il preside con me non può far nulla… altrimenti beh, abbiamo una 75 e non abbiamo paura di usarla

– Ok.. non ti cercheremo nulla..
 – Tranquilla.. mi piacciono le interviste..

Intervenne Tamya.

– Hai fatto bene a mandarla quel posto, rompe sempre e cerca sempre rogne.
– Scusate, ma devo andare in camera. Ci vediamo. Ciao!

Le due lo salutarono.
Orlando entrò in camera sua e appena entrò vide Jeremy lavorare al PC.

il ragazzo sembrava essere piuttosto impegnato, per cui decise di non disturbarlo, limitandosi a salutarlo.
Si sedette nel suo letto.

Quasi immediatamente si accorse di come la parete adiacente al suo letto fosse troppo spoglia.

Mancava un suo tocco personale.

Jeremy aveva un poster di Einstein, per esempio.

Così apprese alla parete un poster con una foto di una Lancia Delta HF Integrale EVO  rossa.
Era ritirata in modo da evidenziare la parte frontale e laterale.
Il frontale della Delta era semplice, ma al contempo elegante e sportivo. Quattro fari rotondi e una griglia metallica. Accanto alla linea che separava in due la calandra c'erano le due lettere HF. Stampato sopra le due lettere c'era un piccolo elefante rosso.

Nello stesso momento in cui Orlando stava sistemando il poster, Jeremy prese il telefono e per tutto il tempo della conversazione tenne un tono di voce molto basso.

Di tutto quello che disse Jeremy capì solo “Vecchia fabbrica” e “antivirus”.

A quanto pare questo Jeremy nasconde qualcosa…” pensò Orlando.
Pochi giorni dopo ci sarebbe stata la giornata della sicurezza stradale e Orlando, per esercitarsi nelle piste di coni, si era fatto portare una Panda 4X4.

Aveva allestito il percorso proprio in una vecchia fabbrica.
Aveva un' autorizzazione scritta che gli permetteva di uscire da scuola a alcune ore pomeridiane.
Il giorno dopo ci sarebbe andato a esercitarsi.
Qualche minuto dopo la fine della telefonata di Jeremy, arrivarono Ulrich, Yumi, Odd e Aelita.

I cinque restarono pochi minuti, poi se ne andarono senza dare spiegazioni.
Essi si diressero al parco dietro alla scuola. Una grande area verde dietro l’imponente edificio.

Tra i diversi alberi, messo, in modo totalmente casuale, si trovava un tombino.

I cinque si radunarono attorno a esso.

Appena Ulrich aprì il tombino si alzò un odore nauseante, che ne sconsigliava caldamente l’accesso. Nonostante ciò loro entrarono comunque. Lo facevano per Aelita. ( Va detto che Jeremy, per lei farebbe qualsiasi cosa)
Attraversarono le fogne e arrivarono alla vecchia fabbrica. A una prima occhiata non notavano nulla di strano, o qualcosa fuoriposto, per cui presero l' ascensore. O meglio il montacarichi.

Come ormai da tradizione, Jeremy scese al primo piano sotterraneo e gli altri quattro al secondo.

Jeremy si sedette nella plancia di comando. E avviò le procedure di virtualizzazione.

Direzione settore Foreste.
Il piano era semplice, sarebbe stato sufficiente far entrare Aelita in una Torre e installare l'antivirus.

Semplice ma non facile, dato che sicuramente Xana avrebbe attaccato.
In pochi istanti sul rigoglioso settore delle foreste apparvero i ragazzi virtualizzati.

Stando a quello che diceva Jeremy, ognuno su Lyoko appariva così come si vedeva dentro.
Ulrich appariva come un samurai, e la sua arma principale era una Katana. La usava sia per attaccare che per difendersi. Dei guerrieri era il solo ad avere due poteri speciali. Il supersprint, che gli permetteva di correre alla velocità della luce, e la triplicazione, che gli permetteva di creare due cloni di se stesso.
Yumi, invece, appariva come una Gheiscia. La sua arma erano due ventagli affilati come rasoi che usava sia per attaccare sia per difendersi. Il suo potere speciale era la telecinesi, un potete molto versatile, che le permetteva di spostare persone, oggetti e mostri in tutto Lyoko.
Odd appariva come un ragazzo-gatto e le sue armi erano delle frecce laser che sparava dalle mani., Era l'unico che per difendersi non usava la stessa arma d’attacco. Come arma di difesa creava scudo di energia.
Infine Aelita. Lei apparve come un'elfa. Lei, al contrario degli altri non poteva contare su poteri che facevano danno. Il suo potere, la sintesi, le permetteva di modificare il terreno di combattimento.
La missione appariva facile, scortare Aelita alla torre e proteggerla.
Ma, come al solito, Xana aveva deciso di complicare le cose, materializzò una ventina di Megatank, non appena Aelita entrò nella Torre.
I Megatank erano dei mostri che lanciavano raggi laser perpendicolari al terreno.

I mostri più adatti allo scopo di danneggiare la torre.
I ragazzi fecero il possibile per contrastarli.

Ma non fu sufficiente.

Ulrich era solo, con pochi punti vita e la Torre era troppo danneggiata per procedere.

La missione era fallita e, rassegnato, Jeremy, dovette ammettere la sconfitta.
 – Avvio le procedure di rientro!
La missione è fallita, ci riproveremo tra dodici ore.
Torniamo a scuola, non dobbiamo attirare sospetti!

Detto ciò avviò le procedure di rientro per Ulrich e Aelita e attese che i due salissero al piano sovrastante.

Una volta che i due giunsero, gli altri tre salirono sull’ascensore.
Appena uscirono dalla  fabbrica salutarono Yumi, che andò a casa sua.

 Gli altri tornarono a scuola, nonostante l’ora tarda.
Era ora di cena e i ragazzi non erano arrivati.
Orlando scese in mensa e riguardo i ragazzi tenne la bocca cucita.
Non sapeva e non voleva sapere cosa nascondessero.

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Capitolo 3
*** La giornata della sicurezza stradale ***


La giornata della sicurezza stradale 
Città della Torre di Ferro
18 settembre
Mancava una settimana alla giornata della sicurezza stradale, quel giorno ci sarebbe stato un incontro con alcuni uomini della polizia stradale, e un' importante prova di guida su di un percorso a ostacoli lungo due chilometri, per molti, quando il preside annunciò che ci sarebbe stata questa giornata, pensavano che sarebbe stata una giornata in cui non fare nulla, ma, come al solito, il preside aveva detto che sarebbe stata un' occasione educativa per imparare le regole della strada e avere una delle prime esperienze di guida… 
In classe, dopo che il preside se né andò, quindi dopo una buna mezz’ora, iniziò a levarsi un brusio, i vari alunni si chiedevano su di quale auto sarebbe stata la prova…
Tutti, tranne Orlando, lui sapeva  di che  auto si trattasse, si trattava di una Panda 4X4 modificata, aveva anzitutto delle sospensioni modificate, per migliorare il comportamento di guida e un motore diverso, infatti, invece di avere il mille fire aspirato da cinquanta cavalli, aveva un millequattrocento turbo da centoquaranta cavalli, nulla a che fare con quella che aveva portato alla fabbrica, quella aveva un quattro cilindri da milleottocento centimetri cubici, duecentocinquanta cavalli e un rollbar per rinforzare la struttura, l' unica cosa che le accomunava era la presenza del cambio automatico.
Orlando sapeva di che auto si trattava poiché il fornitore era suo babbo.
Orlando disse, sottovoce a Jeremy, che era dietro di lui: Io so di che auto si tratta, non dirlo a nessuno, a parte il tuo gruppetto…. è una Panda 4X4… Se vuoi io posso fartene provare una in anteprima… si trova in un una vecchia fabbrica, è leggermente diversa ma… non fa nulla.
J – Va bene… avviso gli altri…
Per fortuna la prof non si accorse della chiacchierata tra i due e quindi stava proseguendo con la sua spiegazione, non era una lezione, ma un continuo della predica del preside…
Alla fine il noiosissimo discorso finì e i ragazzi se ne poterono andare, erano le quattro e mezza e i ragazzi, compreso Orlando, andarono alla fabbrica.
I ragazzi cercarono di non far capire a Orlando che conoscevano bene quel posto, per questo finsero di non conoscerlo, o al massimo di esserci stati una sola volta.
J – Io ci sono stato  una volta, tantissimo tempo fa, mi ricordo che c' è un modo per raggiungerla molto in fretta!
Yumi, fingendo di non saperne nulla fece – Tu dici?
J – Si, in un tombino, è collegata alle fogne.
U – Fogne?!? Che schifo!
J – Lo so, ma ci vuole meno tempo.
Or – Se lo dici tu!
I ragazzi entrarono in un tombino al centro bel boschetto, un posto leggermente insolito per un tombino... 
Orlando non fece domande.
Entrarono nelle fogne e percorsero un tratto lungo si e no cinquecento metri per poi risalire all' aria aperta da una scaletta che portava direttamente alla fabbrica.
La fabbrica era una ex fabbrica Renault, la scritta RENAULT, nera, in caratteri cubitali era ancora ben visibile, nonostante quest' ultima fosse abbandonata da almeno vent' anni.
Anche l' edificio non appariva in pessime condizioni, strutturalmente era ancora recuperabile, c' era un po' di umidità, ma, d' altronde, la fabbrica si trovava su un' isoletta sulla Senna, per cui era normale che, dopo tanti anni senza manutenzione la natura iniziasse a riprendersi ciò che era suo.
Alcuni vetri erano stati rotti dai vandali e c' erano moltissimi graffiti alle pareti, alcuni molto volgari altri abbastanza belli.
Per terra erano disseminate carcasse di auto, gomme, fusti d' olio esausto, lattine e via dicendo…
I sei entrarono, la scala era tranciata e le tre corde, perlomeno per quel che diceva Jeremy, erano pericolose, diceva portassero il tetano.
Orlando rispose, ironicamente – Si, ma io l' ho fatta l' antitetanica!
J – Sono arrugginite, possono spezzarsi, vediamo se c' è un' altro posto dove scendere.
I sei fecero il giro e scesero dall' altra parte del ballatoio, lì la scala era ancora in piedi.
Scesero al pianterreno e Orlando gli guidò dove aveva parcheggiato la Panda.
Or – Chi vuole provare per primo?
O, U – Io! Io!
Or – Ok, la prima sarà Yumi!
Prima farai da passeggera, poi guiderai te,  bene?
Y – Ok, perfetto!
Or – Sai come si allacciano le cinture a quattro punti di ancoraggio?
Y – No.
Or – Guarda e fai come me.
Orlando si allacciò la cintura e Yumi fece lo stesso.
Accese il motore.
Or – Non correrò molto, è una prova dimostrativa, neppure a scuola si dovrà correre, ricorda, nessuno deve sapere che tu hai avuto la possibilità di provare…
Y – Ok!
Or – Assicurati  di mettere bene il casco!
Yumi si assicurò di avere il casco ben fissato e poi confermò di averlo ben messo.
Orlando partì.
Dentro l' abitacolo il rumore era a dir poco infernale, ma nulla a confronto del rumore che si sentiva fuori.
La piccola auto, infatti, aveva lo scarico diretto, Orlando diceva che aumentava la potenza del motore, ma probabilmente aumentava anche l' inquinamento acustico.
Orlando percorse il tracciato attorno ai coni, che come ostacoli aveva i pilastri e le carcasse disseminati per la fabbrica con una velocità media, registrata dal sistema di bordo di circa quaranta all' ora.
Or – Non ho corso molto, avrei potuto farlo al doppio, ma volevo farti vedere bene il percorso.
Yumi salì al posto di guida e partì, nemmeno lei corse molto, ma, perlomeno per quello che diceva Orlando, se la cavava bene.
Dopo di lei provò Aelita.
Orlando, dopo la fase preparatoria ripercorse il tracciato.
Poi si scambiò di posto con la passeggera.
Mai l' avesse fatto.
Evitò, per il rotto della cuffia, di sbattere contro un pilastro.
Orlando cercò di mantenere la calma.
Dopo una decina di tentativi la ragazza riuscì a completare il percorso.
Or – Lo so che il volante  è pesante, ma quella della prova lo  ha più leggero.
Gli altri riuscirono senza troppi problemi.
Il giorno seguente alti allenamenti, così come gli altri, fino al grande giorno.
25 settembre
Le varie classi, come ogni giorno, entrarono nelle rispettive aule, come tutti i giorni, quel giorno, però, non ci sarebbero restati molto, solo il tempo necessario per fare l' appello.
Quel giorno erano tutti presenti.
Scesero poi ai campi sportivi.
Il preside fece un' altro discorso, molto lungo, dove esaltava l' importanza di questa giornata, di quanto quello che si vede fare dai piloti può salvare la vita in situazioni di emergenza…
Ji – Signor Delmas, lei forse non lo sa, ma io ho fatto il pilota da corsa…
P – Jim? Hai fatto il pilota??
Ji – Si, ma preferirei non parlarne!
Delmas presentò il poliziotto, chiamato Giovanni, e il pilota, chiamato Tiziano.
Il poliziotto fece una breve introduzione sulla sicurezza stradale, mentre il pilota fece una spiegazione su come cavarsela nelle situazioni di emergenza, poi salì sulla sua auto, una 155 Q4 DTM e mostrò le principali manovre di emergenza.
Dopodiché toccò ai ragazzi.
Jeremy disse sottovoce a Aelita – Per il momento è tutto tranquillo, niente attacchi.
Delmas chiamò il primo ragazzo, Abas Abdul, gli fece indossare casco e tuta ignifuga con airbag integrati e  lo fece salire, con il poliziotto, anche lui in tuta ignifuga.
P – Non preoccupatevi, la tuta è solo per sicurezza, non vi succederà nulla.
Dopo Abdul, gli altri alunni salirono sulla Panda e, dopo aver completato il giro vennero intervistati da Milly e Tamya, loro erano state autorizzate a intervistare, ma, dato che errano in prima non potevano guidare, sarebbero passati altri due anni prima di poter provare.
Era il turno di Orlando, lui conosceva la Panda, per cui guidarla non era un problema.
Se non fosse che…
Da un palo della luce spuntarono alcune scintille azzurrine e una mostruosa creatura nera si fondò sulla piccola utilitaria.
Or – Ma cosa cazzo st succedendo! È incontrollabile!
Zzzzzap un lampo viola colpì il poliziotto facendolo svenire.
J – Oh no! Xana! Alla fabbrica!
Jeremy, Odd, Yumi e Aelita corsero alla fabbrica.
Ulrich aveva deciso di restare lì, secondo lui sarebbe meglio restare sulla Terra.
La panda, lanciata a tutta velocità corse fino alla fabbrica.
Orlando sganciò la sua cintura e fece lo stesso con quella del poliziotto.
Aprì la porta del passeggero e fece uscire il poliziotto,  ancora privo di coscienza.
Poi uscì lui.
Spinse il poliziotto dentro la sua Panda.
Or – Come pesa!
Poi partì.
Girò per la fabbrica pedinato dall' altra Panda.
Intanto arrivarono i ragazzi.
Salirono sul montacarichi e iniziarono una nuova missione.
Jeremy virtualizzò Yumi, Odd e Aelita, settore ghiacci, solita routine.
Arrivarono quattro tarantule, dei mostri di Xana simili a tarantole, ma, a differenza delle vere tarantole si trattava di mostri quadrupedi, a disturbare la missione ma, in breve tempo, vennero annientate.
Xana lanciò, allora lo schyphozoa,  una schifosa medusa in grado di rubare la memoria.
Attaccò Aelita.
Yumi, la gheiscia virtuale tagliò con i suoi ventagli affilati i tentacoli del mostro, intanto Odd si occupava dei Bolks, dei mostri cubici che si muovono su sei piccole zampe, venuti per fungere da barriera.
Aelita venne salvata in corner.
Poté, quindi entrare nella Torre infetta e disattivarla.
Jeremy lanciò il ritorno al passato e il tempo si riavvolse fino alla mattina. 

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Capitolo 4
*** Grandi novità ***


Grandi novità
Città della Torre di Ferro
26 settembre
Erano le 17 circa, non si sa con precisione, Orlando stava giocando con il suo telefonino a una ROM Pokemon, in particolare Rosso Fuoco, e Jeremy, manco a dirlo, era al computer.
J – Non ho idee su che mezzi di trasporto usare… ufff! Mi piacerebbe qualcosa di particolare ma… non ho idee!
Or – Se vuoi posso darti io qualche idea.
J – Va bene, ti spiego quello che mi serve e poi fai te! Va bene? 
Or – Perfetto.
J – Sto creando una mod di un videogioco, in particolare una mod “vita reale” e non ho idea di che veicoli mettere…  per ora ne sono sufficienti quattro.
Or – Va bene!
J – Ti preparo le tabelle dove compilare le caratteristiche dei veicoli, se non ti da fastidio esco un attimo.
Or – Fai pure, non mi dà fastidio.
Jeremy uscì dalla sua stanza e raggiunse quella di Ulrich e Odd.
Fece quindi uno squillo a Aelita.
La ragazza scese e i quattro si trovarono nella cameretta dei due ragazzi.
J – Ho convocato una piccola “riunione”, purtroppo non sono riuscito a rintracciare a Yumi… 
Lo scopo di questa riunione, di cui, poi ne discuteremo con Yumi, naturalmente, è decidere se ammettere o meno Orlando nel gruppo…
A – In effetti… ha salvato il poliziotto da un incidente fatale e ci ha permesso di raggiungere Lyoko per riattivare la Torre facendosi inseguire dalla Panda posseduta da Xana.
J – E inoltre ora sta programmando i veicoli…
U – Sembra un tipo apposto, per me è sì!
O – Per me è sì!
A – Per me è sì, un guerriero in più può tornare utile.
J – Per me è sì, ma manca il voto di Yumi, per il momento non diciamogli nulla.
I guerrieri Lyoko avevano una semplice regola per accettare un membro, è necessario che tutti accettino l' ammissione al gruppo, se solo uno dei guerrieri dovesse porre il veto la richiesta non viene accettata.
Intanto Orlando aveva iniziato a scrivere le caratteristiche dei primi due veicoli: il primo, una Lancia Delta S4, due posti, seicentocinquanta cavalli, una Lancia Delta Integrale, cinque posti, duecentoquindici cavalli.
Gliene mancavano due.
Non aveva idee.
Prese il telefono e giocò alla ROM.
Raggiunse Lavandonia.
Alzò il volume, la musica di quella città lo faceva  concentrare.
Programmò le altre due auto.
La prima, un' Alfa 75, rispetto alla vera, però aveva caratteristiche tecniche differenti, aveva, infatti cinquecento cavalli.
La seconda, una Panda 4X4, le cui caratteristiche tecniche ricalcavano quelle della sua.
Poiché era una mod “vita reale” pensò di rendere possibile mettere, con un semplice comando, il tasto c, di mettere le gomme chiodate.
Jeremy non glielo aveva detto, per cui lo scrisse in un post-it.
Precisamente scrisse: Poiché si tratta di una mod “vita reale ho pensato di adattare l' equipaggiamento delle vetture alle diverse condizioni del terreno, per cui ho deciso di adattare le vetture al clima invernale”. 
Jeremy tornò in camera.
Si fiondò al computer e aprì il programma Veicoli.
 – Per fortuna non richiedono molta energia, disse.
Gli proveremmo la prossima volta.
Il resto della giornata trascorse tranquillo, nessun attacco.
Il giorno dopo no.
Il giorno dopo Xana lanciò un attacco.
Un attacco silenzioso.
Cominciò a nevicare, era strano, il giorno prima era caldo e a settembre è insolito che nevichi.
Jeremy era anche più sospettoso ma non disse nulla, riguardo la natura della nevicata.
Sapeva che c' era lo zampino di Xana, ma non poteva dirlo a Orlando, poiché non era ancora stato ammesso nel gruppo.
L' entità digitale aveva preso il controllo del clima tramite un' antenna radio, grazie ad essa poteva creare delle tempeste.
Orlando andò alla fabbrica, voleva portare la sua Panda fuori, sarebbe servita.
La portò di fronte all' ingresso della scuola.
Il freddo era polare e ben presto creò non pochi inconvenienti.
La prima vittima fu Emily, una compagna di classe  e una delle poche amiche di Yumi, era andata in ipotermia, Orlando e Jim, che era uscito per assicurarsi che  fossero tutti dentro, la soccorsero in tempo.
Prima di raggiungere la scuola, Orlando aveva messo le gomme chiodate.
Jim partì e portò Emily all' ospedale, se la sarebbe cavata con poco, per fortuna.
Intanto, approfittando dell’ assenza di Jim i ragazzi corsero alla fabbrica.
Orlando e Jim tornarono al Kadic, speravano di poter rientrare nel locale caldaie, al caldo.
Non era così.
Yumi era restata schiacciata da un albero.
Era ancora viva, per fortuna.
Presero l' argano della Panda, bloccarono le ruote e sollevarono l' albero.
Yumi era stata salvata.
Anche lei venne portata in ospedale e immediatamente soccorsa.
S' è l' era vista brutta.
Intanto, Ulrich, Odd e Aelita erano stati virtualizzati.
U – E che cazzo, pure qui la Siberia!
O – Non lamentarti!
Xana aveva già preparato il comitato d' accoglienza,  due Bolks e cinque Kancrelat.
L' avanzata nemica venne respinta e Aelita disattivò la Torre.
Jeremy lanciò il ritorno al passato.
Una fortissima luce bianca investì tutto e tutti e il tempo si riavvolse.
Alle macchinette i Guerrieri Lyoko chiacchieravano e a un certo punto venne nominato Orlando, i ragazzi dissero a Yumi che avevano discusso se ammettere o memo Orlando nel gruppo, le avevano detto che, quantomeno secondo loro era un' ottima idea e le dissero anche cosa aveva fatto per aiutarli.
Y – Anche per me è sì, lui non sapeva del ritorno al passato, per cui, insieme a Jim, mi ha soccorso e ha soccorso anche Emily.
Allora saliamo in camera mia alle cinque, avvisate Orlando.
Alle cinque.
Fu Jeremy a introdurre l' argomento, mentre sorseggiava un bicchiere di succo d' arancia.
J – I e i miei amici abbiamo un segreto da confidarti, giuri di mantenerlo?
Orlando, poggiando una mano sul cuore, disse – Lo giuro!
Y – Porca miseria che solennità!
Risero tutti.
J – È una lunga storia, al limite del assurdo, ti avviso.
Puoi ancora decidere di rinunciare.
Or – Non rinuncio, ora ci sono dentro.
J – Va bene.
J – Tutto è cominciato circa un' anno e mezzo fa, ero solo.
Ogni semestre, a scuola la prof Hertz bandisce un concorso di robot, mentre cercavo alcuni pezzi del robot, sono finito, quasi per caso, in una vecchia fabbrica abbandonata, la fabbrica dove ci siamo esercitati con te in macchina. 
Scesi e vidi che, grossomodo al centro dello stanzone, c' era un ascensore, pensai che fosse troppo vecchio per funzionare, ma non fu così. Funzionava eccome.
Mi portò al primo piano sotterraneo.
Li dentro c' era un' avveniristico computer, o quantomeno il monitor e la tastiera, vicino al monitor c' era una poltrona, simile al sedile di un' auto sportiva. 
Mi sedetti. Non accadde nulla.
Ripresi l' ascensore. “ Ho solo perso tempo”. Pensai. “È meglio tornare a scuola”.
Feci per riprendere l' ascensore, quando notai un secondo e pulsante, pensai dovese esserci ancora qualcosa sotto, lo schiacciai, raggiunsi una seconda stanza, essa era dipinta di una  tinta gialla brillante. Dentro c' erano tre specie di sarcofagi dorati… erano sigillati.
Cercai in lungo e largo l' interruttore, ma non lo trovai.
Ci doveva essere un' altra stanza.
Ripresi l' ascensore. La porta si aprì e ciò che mi trovai davanti fu incredibile. Un supercomputer quantistico. Era spento. Poggiai la mano sulla leva e lo accesi. Tutti i geroglifici di cui era ricoperto si illuminarono di color oro e una forte scarica di energia mi investì.
Mi ci vollero diversi minuti per riprendermi.
Ripresi l' ascensore e risalì al primo piano sotterraneo. Mi risedetti sulla poltrona, questa volta la sedia si mosse, si fermò proprio davanti allo schermo del computer. Lo schermo si accese e apparve un' elfa….
A – Che poi sarei io, ma quello te lo racconto dopo…
Non ricordavo il mio nome, per cui Jeremy me ne assegnò uno provvisorio, in attesa che mi ricordassi il mio vero nome.
Esso era Maya.
U – Io fui il primo a conoscere il suo segreto, lo scoprii in una maniera alquanto strana, ero alle macchinette, Jeremy si voleva prendere qualcosa… un the, se non sbaglio, quando prese la scossa.
Lo portai in infermeria.
Non mi diede alcuna spiegazione.
Il giorno seguente, in camera sua, venne aggredito dai suoi robot.
Lo salvai, staccandoli dalla corrente.
Allora mi raccontò tutto.
Tutto era relegato a Xana, una spietata intelligenza artificiale.
Per combatterlo è necessario entrare in Lyoko, ma non sapevamo come si potesse fare. Provammo con quella specie di sarcofagi, ci serviva una cavia.
La nostra scelta ricadde su di Kiwi, il botolo-clandestino di Odd, allora era nuovo qui.
Insieme a Jeremy rapimmo il suo cagnolino e lo portammo alla fabbrica…
O – Solo che io me ne accorsi e gli seguii. 
Tentando di recuperare Kiwi, che si trovava nello scanner, venni virtualizzato al suo posto…
Apparsi come un ridicolo gatto viola… 
Poi venne virtualizzato Ulrich, nel tentativo di soccorrermi, ero geloso di lui… Appariva, infatti come un samurai, il suo abito era molto più figo del mio.
Dopo poco venimmo attaccati da dei mostri, dei Kancrelat, mi pareva di essere disarmato, ma poi, mentre per caso mossi il braccio, mi accorsi che ero armato eccome, avevo delle frecce laser.
Abbiamo fatto conoscenza con Maya (Aelita).
Non conoscevamo nulla di Lyoko e torri, cosi io e Ulrich ci devirtualizzammo a vicenda.
Y – Io fui l' ultima a far parte de gruppo.
Ne feci parte poco dopo Odd.
Io e Ulrich ci stavamo allenando in palestra, quando un' enorme palla di elettricità  ci inseguì.
Fuggono e Ulrich mi accompagnò alla fabbrica.
Venni virtualizzata e apparvi come una Gheiscia, il che supportava l' ipotesi di Jeremy secondo cui chi viene virtualizzato appare come si vede dentro.
Infatti io sono nata in Giappone, ci siamo trasferiti quando avevo tre anni.
Qui capimmo il funzionamento delle Torri, appena Maya (Aelita) entrò nella torre…
A – Scoprii il mio vero nome, Aelita.
Poteri inserire il Codice Lyoko e fermare l' attacco di Xana.
J – Non capivo come mai, ma era impossibile devirtualizzare Aelita.
Per poterci riuscire creati in programma, ci impiegai tre mesi, stavo per attuarlo, quando Yumi cadde ne Mare Digitale, dovetti usarlo per lei.
Dopo altri nove mesi riuscii a creare il programma di devirtualizzazione e a materializzare Aelita, ma…
A – Un virus mi lega a Xana, per cui non possiamo spegnere il supercomputer.
Orlando fece una facci strana, ma dato che oramai sapeva tutto, non poteva tirarsi indietro.
I ragazzi lo accompagnarono alla fabbrica.
J – Ora ti scannerizzo, sarai così immune ai ritorni al passato. 
Orlando entrò nello scanner.
Un forte getto d' aria lo sollevò e una luce lo colpì.
Y – Per il momento stari in disparte, certo, se vedi una grossa medusa che attacca Aelita, falla a fettine…
Ma stai attento che non ti attacchi.
Or – Va bene.
Manco a dirlo, il giorno dopo ci fu un attacco.
Un fantasma, o meglio uno spettro di Xana attaccò.
J – Questa sarà l' occasione  di dimostrare il tuo valore, non sarai solo, ci sarà Yumi con te.
Or – Già, con quella specie di cosa in giro non si sa mai…
Y – Vengo solo per la fantasia con cui hai chiamato lo schyphozoa!
Or – Non esageriamo. 
Ulrich e Odd restarono sulla Terra per evitare danni, Orlando, Yumi e Aelita vennero virtualizzati.
Settore deserto.
Orlando apparve come un ibrido tra un Mammutones, infatti indossava una pelliccia di pecora e aveva dei campanacci  attorno alle spalle, Maco e Jowan Rompiossa del cartone della figlia del Corsaro Nero [N.d.A If you know what I mean.], infatti aveva, come il primo una grossa ascia e, come il secondo due grosse spade che, dietro la sua schiena formavano una croce.
Il suo potere speciale era quello di creare catene di campanacci per legare i suoi nemici.
Jeremy programmò la Delta s4.
J – Orlando, scorta Aelita, ai mostri ci pensa Yumi.
Non tutto andò bene, uno dei tre Bolks inseguì la Delta.
Or – Aelita! Passo te alla guida!
Orlando salì sul tettuccio della berlina e poi saltò addosso al mostro.
Colpì con l' ascia uno dei quattro occhi del mostro e quest' ultimo esplose in mille pezzi.
Intanto Yumi aveva fatto secco un Bolk, ne restava uno.
Or – Ci penso io, lo Schyphozoa si sta avvicinando pericolosamente a Aelita.
Yumi fece volare uno dei sui ventagli e tagliò i tentacoli del mostro.
Intanto Orlando aveva seccato il Bolk attaccandolo con una delle sue spade.
Aelita entrò nella Torre e la disattivò.
Il salto temporale non fu necessario.

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Capitolo 5
*** Un concerto e un viaggio ***


Un concerto e un viaggio
Città della Torre di Ferro
15 Ottobre
Un giorno come tanti alla scuola Kadic, sveglia presto, doccia veloce, colazione, lezione… e una bella notizia.
Chris, il nipote di Jim e batterista dei Subdigitals, con la scusa di andare a trovare a suo zio, si era fermato al Kadic, il suo scopo non era, però, solo quello, li giorno dopo avrebbe diretto le selezioni per un nuovo  mixatore, era già stato in alte scuole, ma non aveva trovato nulla di interessante, erano tutti mediocri, sperava di trovare qualcosa di buono…
Appena gli studenti seppero la notizia  quasi tutti si iscriverttero alle selezioni, gli unici a non farlo furono Jeremy, che giudicava una perdita di tempo, Orlando, a cui la musica non piaceva, Nicholas e Herveè per favorire Sissi.
Chris, appena ricevette la lista disse – No, dai tutti questi… 
Il giorno seguente si disputarono le audizioni.
Nessuno era stato soddisfacente, Chris stava per desistere, quando arrivò Aelita.
A – Scusate il ritardo… ho avuto un piccolo contrattempo!
C – Non fa nulla, prova pure!
Aelita andò al mixer e fece partire la traccia.
C - L' attesa ha ripagato!
Finalmente qualcuno che merita! Aelita, sei presa!
A – Fantastico!
C – Chiedo al preside, il tour inizia tra una settimana, se vuoi puoi portare qualche amico.
A – Perfetto.
Chris andò dal preside, mentre Aelita andò in camera di Jeremy.
Orlando Era in camera di Odd e Ulrich.
Aelita disse – Mi hanno presa, è fantastico!
Poi diede un bacio a Jeremy.
Intanto Orlando e Odd si stavano sfidando in una battaglia a Pokemon e il biondo ( Orlando era moro) non se la stava passando bene. Ulrich, invece era in disparte.
Era un tipo solitario.
O – Ma come puoi essere così bravo? 
Or – Non è questione di bravura, è questione di strategia.
O – Del tipo?
Or – Basta andare giù pesante!
Intanto Jeremy e Aelita fecero irruzione nella stanza.
A – Sono stata scelta per mixare al tour dei Subdigitals!!
E mi hanno detto che posso portare qualche mio amico!
 O, U, Or – Ma è fantastico!!
A – Ho anche telefonato a Yumi, è contentissima!
Intanto nell’ ufficio del preside…
Il sig. Delmas era stato posseduto da Xana e aveva aggredito Chris. 
Appena sentirono che Chris era stato aggredito i ragazzi si precipitarono alla fabbrica.
Questa volta non era stato necessario che qualcuno restasse sulla Terra, del preside Xanificato, se ne sarebbero occupati Chris e Jim.
Vennero virtualizzati tutti.
Ulrich, riferito a Orlando – Figo il tuo costume! Ma dimmi cos' è?
Or Grazie per i complimenti! La mia proiezione interna è quella di un mammutones, una figura tradizione della Sardegna la cui origine si perde nella notte dei tempi.
U – Capito, ma forse è meglio parlarne dopo…
Si trovavano nel settore montagna, stradine stette e terreni impervi…
Il terreno ideale per la Panda 4X4…
Or – Jeremy, cosa aspetti… manda la Panda 4X4!
J – In arrivo!!
I cinque sparirono sull' utilitaria, solo Orlando e Aelita, che doveva essere protetta a tutti i costi, anche facendosi devirtualizzare.
Yumi, invece era nel cofano, al momento giusto sarebbe saltata e avrebbe attaccato.
Odd e Ulrich erano, invece, sul tetto, avrebbero fatto man bassa dei mostri.
Il comitato d' accoglienza non si fece attendere, arrivarono quattro Krabs e due megatank.
La Gheiscia virtuale saltò addosso al Krab e lo fece implodere.
 Venne colpita da un laser e perse metà dei suoi punti vita. 
J – Un altro colpo e sei KO!
Y – Lo so, vai tra….
Yumi venne devirtualizzata da un krab.
Or – Ulrich, passa al mio posto!
Il samurai saltò dentro.
Orlando attaccò.
Or – GERONIMOHHHHHH!!!! 
Orlando infilò la sua ascia al centro del carapace del mostro.
Seconda vittima.
U – Sono stanco di stare qui!
Ulrich salì nuovamente sul tetto, passò il comando a Aelita.
Appena Odd fece fuori il terzo krab, uno sciame di hornet attaccò.
Vennero annientati da Odd, che  però perse settanta punti vita.
J – Un altro colpo  e la Panda è fuori!
Or – Dobbiamo fare attenzione!
U – Superspriiint!!!!!!!!!
Ulrich saltò  a tutta velocità addosso al quarto Krab.
Infilò la sua Katana nel carapace del mostro.
Intanto sulla Terra….
Delmas, posseduto da Xana, stava ora picchiando malamente a Jim, Chris era a terra, piuttosto scosso dal colpo che aveva subito, volando dall' altra parte della stanza.
Chris saltò addosso a Delmas prendendolo di sorpresa da dietro.
Su di Lyoko Orlando e Odd stavano occupando dei megatank.
Ulrich era alla guida della Panda e si stava dirigendo alla Torre. Orlando tirò una delle sue spade al centro del  megatank, riuscì a colpirlo per un soffio.
Stessa cosa Odd con le sue frecce laser.
Intanto Ulrich era arrivato nei pressi della torre.
Aelita vi entrò e inserì il Codice Lyoko.
Delmas si accasciò a terra, cadendo su di Jim.
Jeremy lanciò il ritorno al passato.
Il tempo si riavvolse alla mattina.
Si ridisputarono le audizioni e Aelita venne ripresa.
Chris andò dal preside a chiedere i permessi e, questa volta, il sig. Delmas, era ben felice di autorizzare una sua alunna e i suoi amici a fare un tour con i Subdigitals.
Sarebbero partiti tre giorni dopo.
18 ottobre
 15:30
Aelita, Jeremy, Odd, Ulrich, Orlando e Yumi avevano computo gli ultimi preparativi, sarebbero stati fuori qualche tempo, quindi avevano preparato molta roba.
Erano davanti all' ingresso del Kadic, il pullman privato dei Subdigitals sarebbe arrivato a breve.
Dopo neanche dieci minuti la band arrivò.
Parcheggiarono il pullman e invitarono i ragazzi a salire. Ulrich era un po' intimorito dalla stazza del veicolo e dalla grande scritta IVECO nera opaca che svettava sulla calandra cromata.
 Per fortuna il resto del pullman aveva un aspetto più rassicurante, quasi elegante.
Era bianco con la scritta “ Subdigitals” in grande, sulle fiancate.
Sotto il logo c' erano le firme dei membri del gruppo.
Chris invitò Aelita a porre la sua firma accanto alle altre, le diede un pennarello indelebile nero.
La ragazza firmò.
Fece altrettanto nell' altra fiancata.
I ragazzi caricarono i loro bagagli e poi salirono nel pullman.
Una porta scorrevole automatica si aprì e accolse i ragazzi all' interno del pullman.
Era lussuosissimo.
Chilometri di pelle, schermi televisivi, poltrone enormi.
C – accomodatevi pure, fate come se siate a casa vostra!
I ragazzi si sedettero sulle poltrone, Jeremy accanto a Aelita, Ulrich accanto a Yumi e Odd accanto a Orlando.
Le poltrone erano morbide al punto giusto e comodissime, ci si sarebbe potuti sedere per ore senza accusare dolori al fondoschiena.
E menomale, li viaggio sarebbe stato lungo.
Il pullman era silenziosissimo, era impossibile capire se fosse acceso o spento, se non guardando il quadro strumenti.
O – Orlando!, noi due abbiamo un conto in sospeso, ricordi?
Or – Io non dimentico mai!
Orlando e Odd, per ingannare il tempo, si sfidarono nuovamente a Pokemon, Odd era migliorato molto, perlomeno secondo Orlando, ma non riuscì a spuntarla.
C – Se volete potete usare i telefoni e i computer, questo pullman ha il Wi-Fi, la password è Subdigitals009! Tutto attaccato, con la esse maiuscola, tutto il resto è minuscolo!
O, Or, J, A, Y, U – Grazie Chris!
C – Di cosa?
Orlando prese dallo zainetto il suo IPad, lo accese e lo connesse con il Wi-Fi del pullman.
Gli altri fecero lo stesso.
Orlando aprì internet e cercò l' ultima puntata di Super quark, purtroppo non era riuscito a vederla quando l' avevano trasmessa.
Attaccò le cuffie.
Le sue cuffie permettevano di connetterne fino a due paia, per cui…
Or – Vuoi vederlo pure te Odd?
O – No, grazie, già devo sopportare Jeremy! Chiedilo a lui, magari lo vuol vedere.
Orlando non se lo fece ripetere due volte, lo chiese a Jeremy e, il biondo accettò.
Jeremy si spostò a destra e Aelita fece lo stesso, Odd, per non sentirsi solo si sedette a sinistra di Ulrich.
Dopo quattro ore di viaggio ( erano già passate quattro ore?), il pullman fece una sosta, il tempo di sgranchirsi le gambe e di fare il pieno di gasolio al pullman.
Un' altra ora di viaggio e sarebbero arrivati al porto.
Una volta arrivati al porto i ragazzi presero il necessario per la notte.
La cena sarebbe stata offerta dai Subdigitals, nel locale ristorante.
Dopo cena i ragazzi si coricarono presto, le cabine erano doppie.
Le coppie erano le solite, Jeremy e Aelita, Ulrich e Yumi e Orlando e Odd, i due ragazzi erano ormai diventati molto amici.
La mattina i ragazzi fecero colazione e poi sbarcarono.
 

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Capitolo 6
*** Tour ***


Tour 
Sbarcarono nel porto di Golfo Aranci, scesero dalla passerella pedonale e aspettarono che Robert, uno dei due autisti del pullman, facesse uscire il veicolo dall' autorimessa della nave.
Chris, Nico e Benito gli stavano aspettando.
Dopo circa dieci minuti, il tempo che si liberasse lo spazio davanti al pullman, Robert partì, uscì dal parcheggio e fece accomodare i passeggeri.
Il viaggio iniziò.
Odd era contento di rientrare sulla terraferma, la nave gli aveva fatto venire il mal di stomaco.
Jeremy, invece era contento perché era claustrofobico, la cabina della nave gli dava la sensazione di soffocare.
Forse, però, il più felice di tutti era Orlando, stava, infatti, rientrando, sia pur per breve tempo, nella sua terra natia. 
Ne aveva già parlato con i Subdigitals, e loro avevano acconsentito, per tutti ci sarebbe stata una piccola sorpresa.
Avrebbero, infatti fatto visita a importanti luoghi di interesse storico e paesaggistico. 
La prima tappa del tour sarebbe stata a Nurri, un paese del centro Sardegna.
Passarono prima a Orroli, un paese vicino, qui si fermarono.
A – Beh, siamo già arrivati?
Or – No, scendete, i Subdigitals hanno organizzato una cosetta…
Camminarono per un po' fino a raggiungere un posto molto particolare.
O – E questo ammasso di pietre, che diavolo è?
Orlando, guardano il nuraghe, un' imponente costruzione di pietra, tenuta a secco, fece una faccia straniata. 
J – Questo è un Nuraghe, Ignorante!
In pochi istanti arrivò la guida, una donna sulla trentina, un pochino robustina e non molto alta. Aveva i capelli scuri e ricci.
Si presentò, diceva di chiamarsi Elisabetta e diceva di essere la guida…
Iniziò a parlare –  In generale un nuraghe è un ammasso di masse di massi ammassati secondo mosse massoniche a mo' di ammasso megalitico. Questo nuraghe, il nuraghe Arrubiu, ha origini antichissime, il suo nome deriva da una particolare specie di licheni che ne copre la superficie, che dà, appunto il caratteristico colore al nuraghe.
Gli ultimi scavi risalgono a una ventina di anni fa, ma si stima che ci sia ancora da scavare, come vedere, c' è un filo con una data, lì è dove si sono fermati gli scavi…
La particolarità dei questo nuraghe è…
Parlò per due ore buone, gli unici a non ascoltare furono Odd e Ulrich, gli altri erano rapiti dalla spiegazione. 
Essi si erano persi alla prima frase.
Finita la spiegazione i ragazzi fecero una scampagnata e poi pranzarono al sacco.
Poi ripresero il pullman.
Raggiunsero Nurri.
Visitarono il paese, i luoghi di interesse storico e paesaggistico, le chiese, la campagna…
Era ormai tardi, per cui andarono in un hotel locale.
Portarono le loro cose nelle camere che erano state loro assegnate.
Poi andarono nel ristorante.
Cenarono.
Odd, mentre mangiava un enorme pezzo di maialetto arrosto, disse – Non ho mai mangiato nulla di più buono!
Or – Odd, non ho ancora capito come sia possibile che tu, nonostante mangi come il maialetto che ti stai mangiando… eppure rimani così ehm... Asciutto? 
O – Finalmente qualcuno che dice che sono asciutto e non che sono un chiodo…
Comunque… non lo so!
Forse è genetica?
Erano le undici e mezza.
Ormai era ora di dormire… il giorno dopo ci sarebbe stata la prima delle tre tappe del concerto, avrebbero girato solo la mattina.
 Andarono al lago del Flumendosa, salirono sul battello, era un  bellissimo battello  da acque dolci, appena partì, due grosse ruote si misero in moto e il battello si mosse, era molto, molto lento, ma era piacevole.
Avrebbero voluto restare lì in eterno, era rilassatissimo.
Purtroppo, però il giro finì.
Era ormai ora di pranzo, i ragazzi andarono nel ristorante dell' hotel.
Poi andarono nella piazza della chiesa di Santa Rosa, nella parte bassa del paese.
Quella zona era chiamata “ Parti e Ossu”, almeno da quello che diceva Orlando, egli diceva che la zona alta del paese era detta “Parti e Susu” Susu, mentre la zona del bivio che da' alla strada principale è detta Taccu. 
I Subdigitals avevano fatto allestire il palco con tutto il necessario per cantare, suonare e, appunto, mixare.
La notizia del concerto era stata diffusa da un' emittente locale, Videolina, qualche settimana prima.
Vennero persone da paesi vicini, Orroli, Escalaplano, Perdasdefogu, Isili…, ci sarebbe stata un' altra tappa sarda, a Cagliari, ma era più vicino lì.
Ai ragazzi era stato permesso di stare sul palco.
In realtà, lo aveva chiesto Aelita, era la sua prima esibizione in pubblico e voleva avere i suoi amici vicino.
Il concerto fu fantastico, l' ingresso era gratis, ma chi voleva, poteva dare una cifra , sia pur simbolica. La piazza era stracolma, addirittura c' era gente che aveva allestito i maxischermi in piazza della chiesa di San Michele, la gente che voleva seguire il concerto fisicamente e le numerose persone che, invece, avevano preferito seguirlo dai maxischermi, erano a pochi metri di distanza.
Il concerto si concluse alle tre e mezza di notte.
Erano tutti stanchissimi, ma erano contenti.
Tornarono in hotel, dove passarono la notte, alcune ore dopo sarebbero dovuti andare a Cagliari.
Dopo pochissime ore di sonno, appena cinque venero buttati giù dal letto  dalla potentissima e spaccatimpani sveglia FI un Nokia 3310.
O – Minchia, peggio delle cannonate!  
Or – Deve essere ora di alzarsi, vogliono arrivare presto a Cagliari!
Intento, in un'altra stanza…
J – Ma che cazz? 
A – A quanto pare ti sei svegliato bene…
È ora di fare colazione!
Vogliono essere a Cagliari prima di pranzo!
J – Ok!
I ragazzi scesero e fecero colazione.
Dopo colazione caricarono i loro bagagli e partirono.
Il concerto sarebbe stato la sera stessa.
Il viaggio stava andando bene, quando a un certo punto…
Au – Siamo in riserva, ma dovremmo riusc… 
Il pullman si fermò, senza gasolio.
C – Non è successo nulla di ché, siamo senza nafta…
Purtroppo dovremmo annullare la terza tappa, quella in continente, rientreremo un giorno prima.
Dovremo fare rifornimento, purtroppo dovremo fare un breve tratto a piedi, intanto che l' autista non lo sposta. 
Con il motore spento non funzionano i freni, è meglio che stia solo, una volta che lo porta in questa piazzola potrete risalire! 
Il pullman si era fermato nel posto peggiore, una zona chiamata “su ferru e su quaddu”, una curva in discesa che, nella forma ricorda un ferro di cavallo.
Una volta fatto scendere il pullman, i ragazzi salirono e tornarono al sicuro dentro il pullman.
B – Io scendo a chiedere un passaggio, per fortuna ho una tanica.
Venti litri dovrebbero essere sufficienti per arrivare il prossimo distributore.
Benito scese dal pullman e attese.
Dopo pochi minuti un signore sulla sessantina, a bordo di una Panda verde, si fermò.
SNP – Qualche problema? 
B – Sono senza brodaglia, mi può accompagnare al distributore?
SNP – Non c' è problema!
Il signore accompagnò Benito e, dopo circa una mezz’ora furono di ritorno.
Benito travasò il gasolio e il pullman ripartì.
Si fermarono alla stazione di servizio più vicina e fecero il pieno.
 Fortunatamente Chris avvisò in tempo e il concerto venne posticipato di un giorno.
Il giorno seguente, a partire dalle 22:00, Spaccate, i Subdigitals erano molto puntuali.
Anche qui Aelita aveva chiesero di aver vicini i suoi amici, in fondo era la sua seconda uscita pubblica ed era  in una città sconosciuta.
Il concerto andò benissimo, non vi furono complicazioni.
Alle quattro di notte, i ragazzi andarono in hotel, sarebbero dovuti andare in un'altra città, ma, a causa di quel “piccolo” inconveniente, avrebbero fatto rientro in Francia un giorno prima. 
Salirono sul pullman, per scaramanzia riempirono completamente il serbatoio, non dappertutto c' erano persone che erano così gentili da aiutare senza pensarci.
Presero la nave e tornarono in Francia.

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Capitolo 7
*** Missione a Cartagine ***


Missione a Cartagine
Città della Torre di Ferro 
Giorno dei morti
Ultimamente era tutto tranquillo, per qualche oscuro motivo, Xana aveva lasciato in pace o ragazzi, non aveva attaccato da quando erano partiti per il tour.
J – Xana non ha ancora attaccato, questa sua quiete mi pare stranissima.
 Or – È strano che non abbia attaccato, ma finché non attacca puoi dedicarti quel programma di cui parlavi…
J – All' antivirus?
Or – Se non lo sai te!
J – Ammetto di non avertelo spiegato, ma è abbastanza semplice. Praticamente abbiamo scoperto che una volta materializzata Aelita, non potevamo spegnere il supercomputer, se spegnevamo il supercomputer Aelita moriva, cosa che succede anche oggi, per questo, abbiamo ipotizzato che un virus la legasse e Xana.
Dopo nemmeno trenta secondi dalla conversazione il superscanner rilevò una torre attiva.
J – Io avviso Aelita… tu occupati di Odd e Ulrich.
Jeremy salì al piano superiore, erano le sei, a quest' ora era permesso salire, per cui non correva alcun rischio.
Jeremy bussò alla porta.
A – Entra pure.
Jeremy entrò.
J – Il superscanner mi ha avvisato di una torre attiva.
A – Allora corriamo alla fabbrica!
Jeremy e Aelita scesero le scale e raggiunsero Orlando e Ulrich, Odd era sparito.
A – Ulrich sai dirmi dove cazzo è finito Odd?
U – Boh, doveva andare a una gara di Skate.
Or – E non sa nulla dell' attacco?!?
U – Aspetta, chiamo a Yumi e poi vado a cercarlo.
Prese il telefono, aprì la rubrica e chiamò a Yumi.
La ragazza rispose.
U - C' è un attacco di Xana, non so di cosa si tratti… corri alla fabbrica, ti raggiungeranno gli altri, io cerco Odd, è sparito!
Y – Va bene, corro!
Ulrich si precipitò in palestra.
Al centro di quest’ ultima c' era una grande rampa a forma di U, con una grande apertura.
Era però deserta.
Jim era stato posseduto da Xana, stava attaccando Odd, con dei fulmini color porpora che gli uscivano dalle dita, presto sarebbe toccato a lui.
Riuscì a avvisare, telegraficamente – Jim è posseduto, Odd è a terra!
Poi venne attaccato.
William, un ragazzo di un anno più grande di lui, saltò addosso a Jim. Venne scaraventato violentemente a terra nel giro di pochi istanti.
Alla fabbrica, Jeremy aveva appena virtualizzato Aelita, Yumi e Orlando.
J – Fate in fretta, Ulrich e Odd non resisteranno a lungo!
Or – Allora virtualizza un' auto!
J – Delta in arrivoooo!!
Or – Aelita guida te! La dentro sei al sicuro, non ti potranno attaccare, dato che non hai mezzi per attaccare!
Orlando e Yumi salirono sul tetto.
Erano inseguiti da tre Bolks e da tre tarantule. 
Y – Occupati dai blocchi, io penso alle tarantule!
Or -  bene!
BANZAAAAAIIII!! 
Orlando saltò su di un Bolk, infilò al contro di uno dei quattro occhi di Xana, la sua ascia.
Lo fece saltare in aria prima che potesse lanciare un raggio congelante.
Poi passò all' altro, dovette schivare i colpi laser, ma uno lo colpì.
J – Orlando! Hai perso venticinque punti vita!
Or – Me ne sono accorto, sono stato colpito!
Yumi aveva annientato già due tarantule, la terza la fece saltare in aria nel giro di pochi istanti.
Orlando fece fuori gli altri due Bolks, perse altri venti punti vita.
Gliene rimanevano cinquantacinque.
Aelita era a pochi passi dalla torre, quando venne attaccata dallo Schyphozoa.
La costrinse in una morsa e pose sulla sua testa i suoi tentacoli.
Orlando tirò le sue due spade in un “ Doppio tiro incrociato” venne così battezzata la mossa di attacco.
Le spade recisero i tentacolo della medusa fluttuante, un viscido liquido rosso colò dai tentacoli.
Aelita corse alla torre.
La disattivò.
Y – La prossima volta tirerò in contemporanea anche i miei venatagli, così diventa un quadruplo tiro!
A parte le battute… hai fatto un lavoro fantastico!
Or – Avete fatto bene ad accettarmi, anche se, alla fine… Orlando sollevò la pesante ascia, continuò… Quello che accetta sono io… 
J, Y – Smettila con le battute.
J – Avvio le procedure di rientro.
Ritorno al passato, Ora!
Il tempo tornò indietro.
Erano tutti in camera di Jeremy e Orlando.
Or – È già un paio di volte che ti vedo entrare in una torre… per curiosità, Aelita… mi potresti dire cosa succede in una torre?
No, non mi interessa un spiegazione alla Piero Angela, basta anche qualcosa di breve…
A – È semplice, le torri permettono a Xana di interagire con il mondo reale, quelle da lui infette sino rosse.
Sono divise in due piani.
Al piano terra possono accedere tutti, buttandosi si accede a un' alta zona del settore, o, se è una torre dotata di ripetitore a uno degli altri settori.
Al primo piano, invece, posso accedervi solo io.
Una forza, simile a quella degli scanner ti solleva verso l' alto, fino a una piattaforma sopraelevata.
Qui si attiva uno schermo touch. 
Appena poggio la mano vengo riconosciuta e attivo il codice Lyoko.
Or – Capito.
Si sentì una vibrazione.
Era il telefono di Aelita.
Lesse il messaggio.
Ho trovato ciò che ti manca… si trova al centro di Cartagine.
J – Sei contenta?
Aelita non rispose. Scappò.
I ragazzi la cercarono alla Hermitage, una villa abbandonata, protagonista delle sue visioni. Non la trovarono. 
Corsero, allora  alla fabbrica, per risparmiare tempo e evitare di morire soffocati avevano portato dei mezzi di trasporto.
Grazie al passaggio segreto dell' Hermitage, Orlando poté portar giù una bici.
Orlando salì in sella, Jeremy prese il monopattino, Odd, Ulrich e Yumi, invece presero gli skate.
Orlando arrivò, scese dalla bici alla “ Don Matteo”,  gli altri arrivarono e salirono su ponte della fabbrica.
Jeremy andò alla postazione, ma i comandi non funzionavano.
Scesero al ultimo piano sotterraneo. 
La porta si aprì e i ragazzi videro Aelita distesa a terra.
Jeremy riattivò il supercomputer.
Aelita si rialzò.
La missione venne anticipata.
Di norma è necessario attendere dodici ore tra una virtualizzazione e l' altra ma, se il supercomputer dovesse essere , per  qualunque motivo spento… il conteggio si resetta.
I sei salirono al secondo piano, Jeremy restò in ascensore, avrebbe preso posto nella sala comando.
Virtualizzò i ragazzi nel settore deserto.
Mandò un' auto, per la prima volta, la 75.
J – Raggiungere il confine del settore!
Orlando partì.
Lasciò dietro di sé dei segni neri, fortunatamente sarebbero scomparsi in breve tempo.
Raggiunse il confine del settore.
Jeremy digitò la password, SCIPIO, e una palla bianca, partita da chissà dove, prese i ragazzi e gli condusse a Cartagine.
J – Ora siete nell' arena, entrate e disattivare il contro alla rovescia!
Appena giunti una parte si aprì, i ragazzi entrarono.
Il pavimento si apri ei compose in modo casuale.
La chiave era in alto,  e dei Creepers attaccavano.
Una volta fatta una strage si mostri, Yumi poté disattivare i conto alla rovescia.
Una porta si aprì.
Un' enorme stanza vuota si palesò di fronte ai ragazzi.
Era blù, come tutto il Quinto Settore.
Al centro c' era una palla azzurra.
Aelita corse di fronte a essa.
La guardò bene. Dentro di essa c' era una piccola lei, come appare in Lyoko, un' elfa.
La toccò.
Si ruppe in mille pezzi.
La stanza crollò, tutti tranne Aelita vennero devirtualizzati dai pezzi della stanza.
Restò sola.
Sentì un verso, un verso terribile, quello dello Schyphozoa.
La Medusa la prese.
Nessuno poté difenderla.
Venne presa.
Prendendole la Chiave la uccise.
Dalla fabbrica uscì un denso fumo nero.
Xana attivò quatto Torri…
Tutto era perduto.
Una palla bianca avvolse Aelita.
Davanti agli occhi della ragazza si palesarono i ricordi della sua vita mancanti.
Da piccola con sua mamma, una bellissima donna dai capelli rosa, come lei, degli uomini che la rapirono… di quelli a cui partì un colpo che per poco non la uccise…
Ma anche momenti felici, con Richard, un suo carissimo amico, con cui faceva i compiti o sempre con lui,  viaggiando per andar al mare con  la Delta di suo babbo… 
A scuola, con una giovanissima prof Hertz…
Venne rimatrializzata.
Si mise a piangere, suo babbo si era sacrificato per lei…
A – Mio babbo si è sacrificato per me…
J – Sali, ho una bellissima sorpresa.
I ragazzi salirono.
Aelita lesse quanto c' era scritto:
Sono Franz Hopper, se a leggere sei te, Aelita, leggi pure babbo, sono vivo, grazie all' energia del supercomputer, insieme a Jeremy stiamo lavorando a qualcosa di speciale…

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Capitolo 8
*** Lotta impssibile ***


Lotta impossibile
Città della Torre di Ferro
 18 novembre
A distanza di sedici giorni da quando Xana ha ottenuto l' accesso alla rete non si sono verificati attacchi, la situazione era tranquilla, stranamente tranquilla.
Jeremy aveva impiegato questo tempo per cercare a Xana nella Rete, ottenendo ottimi risultati, la malvagia entità digitale si era suddivisa in migliaia di frammenti, tutti uguali, disperdendosi nella Rete e infettando supercomputer a destra e a manca.
Jeremy era seduto sulla poltrona, sedute vicino a lui c' erano Aelita e Yumi.
Orlando, Ulrich e Odd erano appena arrivati.
Uscirono dall' ascensore, o meglio dal montacarichi, un montacarichi vecchio e mezzo scassato, che però funzionava ancora, con tutta probabilità il motore era molto più nuovo del montacarichi.
Di sicuro lo era la porta, decisamente moderna.
Or, U, O – Ciao a tutti! 
U – Com' è la situazione?
J – Tutto tranquillo, è strano, da quando ha ottenuto accesso alla Rete non ha ancora attaccato!
Purtroppo spegnere il supercomputer sarebbe assolutamente inutile! Anzi, sarebbe un autogol, perderemo l' unico mezzo per combattere Xana!
Il superscanner avvisò di un' attacco, non se ne conosceva la natura, per cui era meglio intervenire.
Vennero virtualizzati tutti, settore ghiaccio.
J – La torre non è lontana, vi mando la Delta.
Arrivarono a metà strada senza incontrare mostri, quando, a un certo punto… 
Uno strillo fece trasalire  tutti.
Dovettero guardare verso l' alto per capire di cosa si trattasse.
Erano Mante.
Le Mante Volanti erano dei mosti di Xana, per quanto fossero cattivi erano molto, molto eleganti.
Delle mante blu, sottili, con la pancia bianca, volavano leggere…
Ma basta con le descrizioni poetiche! Passiamo all' azione!
Sparavano raggi laser un po' alla ceca, non colpivano quasi  mai.
Or – È il momento di provare il mio potere speciale!
Dalla sua mano si generò una grossa catena fatta di campanacci, essa avvolse il mostro e lo tenne fermo. Odd poté così colpirlo.
O – Bel gioco di squadra!
Or – Grazie, ma dobbiamo continuare!
Orlando incatenò il secondo mostro, e poi il terzo.
Aelita poté entrare nella Torre e disattivarla.
J – Avvio le pro… Oh no!
Ho localizzato dei mostri in una sala che non sapevo esistesse, prima di adesso.
Si trova sotto l' Arena.
Dirigetevi al confine del settore!
I ragazzi ai precipitarono al confine, appena arrivati lì, Jeremy digitò la password, SCIPIO, si ricordò la prima volta che la digito, era ormai molto tempo fa, ma se lo ricordava ancora
Erano nel settore foresta, una palla bianca prese Aelita e la condusse dall' arena. Lei c' entrò, secondo Jeremy era sparita, ma, un segnale, piuttosto debole, gli fece capire che non era così.
Non sapeva come raggiungere quella zona misteriosa, poi si ricordò di un libro che aveva preso da una casa abbandonata in circostanze misteriose, l’ Hermitage.
Il libro trattava delle Guerre Puniche.
In quel libro c' erano appunti su di un certo progetto chiamato Cartagine, e la password per entrarvi era SCIPIO.
Ora sapeva di più della casa e del suo proprietario, Franz Hopper, il babbo di Aelita.
Una palla bianca raccolse i ragazzi e gli portò all' arena, passarono di nuovo per la stanza centrale e bloccarono il conto alla rovescia.
Andarono alla Cupola Celeste, il punto estremo di Cartagine, in questo posto è possibile raccogliere dati e installare programmi, ma, quando il pannello è in uso, non si può far nulla dal supercomputer.
J – Le auto sono programmate per poter annullare la gravità di Cartagine, dovete raggiungere la zona sotto.
Orlando salì al posto di guida, gli altri si accomodarono nei posti dei passeggeri.
Orlando avviò la Delta e la portò fino alla parte inferiore del settore.
Un sistema di apertura e chiusura automatica permetteva di accedere alla stanza.
Ci entrarono.
Odd premette la chiave e delle scale comparvero. Dei Creepers e delle mante attaccavano un oggetto composto da due cubi sovrapposti e una palla al centro.
Or – Vorrei sapere che diavolo fanno.
A – Di sicuro nulla di buono!
U – All’ attacco!!!
I ragazzi si misero a correre, saltarono sulle scale.
Delle mante planarono e iniziarono ad attaccare i ragazzi.
Vennero rapidamente sconfitte.
Restavano altre quattro mante e alcuni creeper. 
Vennero tutti sconfitti, tranne uno.
Erano stati tutti devirtualizzati, tranne Aelita.
Or – E mo' che si fa?
A – Tranquillo, non c' è problema!
Campo energetico! 
Una palla rosa trasparente comparve dalla mano destra della ragazza.
J – Non v' e l' ho detto, ma, dato che Aelita non è più legata a Xana, Ha potuto sviluppare poteri e…
Aelita venne devirtualizzata da il colpo tirato dal creeper, prima di essere fatto fuori.
I ragazzi presero l' ascensore e andarono nella sala scanner.
A – Non è necessario usare il Codice Terra per devirtualizzarmi.
 J - Da quello che mi ha comunicato Franz Hopper, il creatore di Lyoko e Xana, quella stanza va protetta a tutti i costi, è il Cuore di Lyoko!
A – Capisco, se dovesse distruggerlo… saremo nei guai! Niente Lyoko, niente lotta contro Xana!
J – Esatto!
Ma ora andiamo, è ora di cena!
I ragazzi uscirono dalla fabbrica, salutarono a Yumi e andarono a scuola, neppure questa volta  destarono sospetti.
Cenarono. Neppure questa volta la cena era tanto buona, la pasta era scotta e le fettine un po' troppo cotte, almeno secondo Orlando.
O – Va bene che sei italiano… anche io ho origini italiane, mio nonno paterno è italiano, e che per te la pasta è sacra…ma non esagerare!
Or – Un giorno cucinerò io, ti assicuro che tutti si leccheranno i baffi, credimi!
O – Sfida accettata!
La sera i ragazzi andarono a coricarsi, si tennero in contatto via SMS, tutti avevano promozioni che ne comprendevano parecchi.
 Jeremy prese in prestito il telefono di Orlando e scrisse un SMS a Aelita. (SMS) – Aelita,  sono Jeremy, ricorda di mettere  a Rai 1 su rai play ITA, c' è lo streaming di super quark, quel programma che avevamo visto con   Orlando durante il tour con i Subdigitals, ricordi?
A (SMS) – Ok, certo che mi ricordo… vorrei avere Piero Angela, o suo figlio Alberto come prof di storia…
La risposta non si fece attendere, questa volta dal telefono di Jeremy  (SMS) – Non sei la sola!
Il giorno dopo…
19 novembre
I ragazzi si prepararono, fecero la doccia e fecero colazione, poi andarono a lezione.
Avevano un' ora di educazione fisica, una di matematica, e due di storia, una giornata impegnativa, per fortuna le lezioni di Jim finivano sempre  in maniera tragicomica, alleggerendo la giornata.
Questa volta Jim voleva provare con il climbing, dicendo che da giovane era stato un campione di  climbing… ma… che, indovinate? Preferirebbe non parlarne.
Salì sulla rampa, arrivato a metà scivolò male cadendo come un sacco di patate.
Risero tutti, tranne Orlando.
Ji – Orlando, perché non hai riso, tutti lo hanno fatto, tranne te!
Or – Non ho riso perché non vorrei che se una cosa del genere dovesse succedere a me… non vorrei che ridesse e… soprattutto perché sarebbe una mancanza di rispetto…
O – Boh non ti capisco certe volte, faceva crepare dal ridere!
Finirono anche le altre ore e, subito dopo il pranzo, ci fu un altro attacco.
Rosa, la cuoca, era stata posseduta da Xana e stava tirando di tutto e di più a Odd e a Ulrich.
Gli altri erano in missione.
Settore foresta.
Un esercito di Kancrelat, ben dieci, arrivò a disturbare la missione.
Vennero annientati.
Y – Troppo facile!
Or – Yumi, non gufare!
Poi imitò il bulbare del gufo.
Aveva ragione, un gruppo di cinque Krabs arrivò.
Yumi venne devirtualizzata e Orlando restò con pochi punti vita.
Lo schyphozoa attaccò Aelita.
Negli occhi della ragazza comparve il simbolo di Xana.
Orlando non poté far nulla.
La ragazza, posseduta da Xana, corse presso la torre con ripetitore,  l' unica torre del settore che permette di raggiungere un altro settore, entrò e digitò il famigerato CODE XANA, la digitazione di tale codice causa la completa distruzione del settore in cui viene usato, questa volta toccò alla foresta.
La prima cosa a sparire fu la torre.
Aelita cadde a terra.
Orlando le guardò gli occhi, erano tornati normali, verdi, come la foresta che si stava distruggendo.
Or – Non abbiamo altea scelta, devirtualizziamoci a vicenda.
A – Ok!
Or, A – Tre, due uno…
Orlando lanciò una delle sue spade su Aelita e Aelita lanciò addosso a  Orlando un campo energetico.
Uscirono dagli scanner sani e salvi.
J – Purtroppo la foresta è andata, ma sono contento, siete tutti e due salvi, l' attacco è cessato, ora lancio il ritorno al passato.
Ritorno al passato Ora!
Il tempo si riavvolse al momento della colazione.
J – Grazie a questo salto temporale io e Aelita abbiamo potuto lavorare un' altra notte alla materializzazione di Franz Hopper, non manca molto.
Ma con Xana che ha adottato questa strategia…
A – Abbiamo scoperto che se qualcuno posseduto da Xana  in Lyoko viene devirtualizzato la possessione scompare…
Per cui, se dovessi essere posseduta… devirtualizzatrmi senza pietà.
O, Or, Y, U – Capito, lo faremo, così, forse un giorno…
Aelita, sul punto di piangere, finì la frase… – …potrò riabbracciare a mio babbo.
 

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Capitolo 9
*** Franz Hopper ***


Franz Hopper
Città della Torre di Ferro
1 dicembre
J – Finalmente! Missione compiuta!
Or – Cosa urli?
Sono le tre e mezza!
J – Il programma di Materializzazione di Franz Hopper è completo, mando un messaggio a Aelita!
J  (SMS) – Aelita, finalmente il programma è completo, lo attiveremo quando vuoi!
A (SMS) – Ti sembra questa l' ora di mandare un messaggio?
Io vorrei attivarlo anche domani…
Ma come possiamo fare a creargli una falsa identità?
J (SMS) – Ho un' idea
A più tardi!
A (SMS) – A più tardi!
Qualche ora dopo.
A – Ciao a tutti!
Or, O, U, Y, J -  Ciao, Aelita!
O – Come mai sei così contenta?
Ti ricordo che abbiamo sue ore di scienze!
A – Lo scoprirai presto!
In classe.
La prof. Hertz aveva portato i compiti corretti, è stata piuttosto veloce… gli avevano fatti appena due giorni prima. 
P.h – Non sono contenta dei risultati… con poche e meritevoli eccezioni…
Nicholas… zero
Diede tutte le valutazioni, tranne a Orlando, Jeremy e Aelita.
Orlando, otto e mezza, sei stato piuttosto bravo, Aelita, nove, brillante, come sempre.
E infine Jeremy, nove e mezzo, hai fatto tutto quasi perfetto.
Scusate… mi devo assentare un secondo.
A – Orlando… sei stato bravo… la Hertz è molto pignola…
Quando avresti studiato…? Tra quando guardi Super Quark, Ulisse e programmi sulla storia di Hitler con me e Jeremy, quando guardi quel programma dove un tizio alto e magro e uno basso e grasso comprano e sistemano auto guadagnando poco o niente… O di un tizio pelato e un capellone obeso si urlano a vicenda…  o quando con Odd guardi i film di due uomini, uno magro e biondo e uno robusto e moro che prendono a cazzotti numerose persone… o i film di uno sfigatissimo ragioniere a cui gliene capitano di tutti i colori…
Or – Già trovo il tempo per studiare… approfitto delle ore serali.
 La lezione terminò e i ragazzi si precipitarono alla fabbrica.
A – Cosa vuoi fare?
J – Da ciò che ho scoperto, la Hertz aveva un ottimo rapporto con Franz Hopper, erano colleghi e ottimi amici.
A – Confermo, veniva spesso a trovarci all' Hermitage.
J – Ecco, appunto, sfrutteremo questo a nostro vantaggio.
Entrarono alla fabbrica.
O – Niente attacchi qui.
Or – Non si sa mai, resto qui potrebbe succedere qualcosa.
J – Ok, vi virtualizzo.
I ragazzi vennero virtualizzati nelle montagne.
J – Abbiamo parlato presto, torre attiva nelle montagne!
Or – Salgo a vedere!
Orlando corse.
Riuscì a raggiungere la sua Panda 4X4, iniziò a correre, era inseguito da tre motociclisti posseduti da Xana, ma finché restava nell' utilitaria era al sicuro.
Corse per tutti la fabbrica…
Intanto su Lyoko…
Ulrich, Yumi e Odd stavano facendo il possibile, con la Panda virtuale, l' auto più adatta per un territorio così impervio, stavano tenendo testa alle sei tarantule, mandate lì a disturbare la missione.
Il samurai virtuale aveva appena fatto fuori una tarantula, ma aveva perso trenta punti vita.
U – Le altre le lascio a voi… 
Raggiunse Aelita che, pilotando, con una certa difficoltà, la Delta S4 era vicina alla torre.
Sulla terra. 
Or – È inutile che continui a farmi inseguire…
Fece un testacoda e andò addosso ai motociclisti.
Or – Tanto non sentono nulla.
A – Eccomi sono nella Torre!
J – Disattivarla, io avviso a Orlando.
Jeremy telefonò tramite il supercomputer.
Orlando rispose subito.
J – Tutto bene?
Or – Mi sa che dovrai lanciare il ritorno al passato quando Aelita disattiva la torre!
J – Sei ferito?
Or – Io no, ma questi tre… 
Aelita disattivò la Torre.
J – Ritorno al passato, Ora!
Il tempo si riavvolse a qualche ora prima.
I ragazzi erano di nuovo diretti alla fabbrica.
O – Questa volta ci virtualizziamo tutti!
J – Ok, non ci dovrebbero essere attacchi.
Presero l' ascensore.
Jeremy si fermò al primo piano.
Gli altri scesero in sala scanner.
Vennero virtualizzati tutti, uno dopo l' altro.
Settore deserto.
J – Raggiungere il confine, io digito la password, SCIPIO.
Prima di materializzarlo è necessario installare il programma.
A – Va bene!
Raggiunsero il confine.
Una palla bianca gli prese e gli portò all' Arena.
J – Ora dovrete conoscere la procedura.
I ragazzi entrarono nella sala centrale, in tre minuti avrebbero dovuto disattivare il sistema di protezione e nel frattempo difendersi dai Creepers.
Ulrich, grazie al suo superspeint, riuscì a riattivare il meccanismo.
I cinque giunsero alla cupola celeste.
J - C' è un attacco nel nucleo di Lyoko, dividetevi.
U – Va bene, io resto qui con Aelita, voi andate!
Y, O, Or – Va bene!
I tre giunsero nella Sala del Cuore di Lyoko, Orlando attivò il sistema c permette di salire.
Due mante planarono per attaccare i ragazzi, ma questi si seppero difendere.
Salirono fino all' altezza del  nucleo, qui altre tre mante e cinque  Creepers bersagliavano continuamente il nucleo.
J – Un altro colpo e il primo strato protettivo è kaputt.
O – Capito!
In breve tempo, tra ventagli e spade affilati e colpi laser, non restò alcuna tracchia dei mostri.
J – Ottimo  lavoro, il Cuore è salvo, ma il paziente non è fuori pericolo.
Aelita, il programma è pronto?
A – Prontissimo!
J – Vi teletrasporto nel deserto, lì Hopper si paleserà, non avrà forma umana e non si potrà difendere, proteggetelo ad ogni costo!
A, O, Or, Y, U – Sarà fatto!
I ragazzi giunsero nel deserto.
Dal Mare digitale uscì una palla azzurra, semitrasparente con dei riflessi rosa al suo interno.
J – Lui è Franz Hopper.
Proteggetelo.
I ragazzi lo scortarono fino alla torre, erano restati solo Aelita e Orlando, Ulrich, Odd e Yumi erano stati devirtualizzati. 
Aelita e Hopper entrarono nella torre, Orlando restò di guardia.
Dopo aver regolato gli ultimi parametri la ragazza uscì.
J – CODICE TERRA 2.0!
Dentro la torre, Franz Hopper venne avvolto fa una luce azzurra e poi scomparve dalla  torre.
J – Avvio le procedure di rientro !
Or, A – Ok!
Vennero devirtualizzati.
Appena uscirono dai rispettivi scanner sentirono un suono do ventole, tipo vrrttttt…
La porta dello scanner si aprì e bi uscì un uomo barbuto, con degli spessi occhiali tondi, vestito con un camice da laboratorio, sulla tasca sinistra c' erano quattro penne biro. Non si conosceva la sua età, sembrava fosse  sulla cinquantina.
Svenne.
Non appena tentò di uscire dallo scanner.
Gli ci vollero alcuni minuti per svegliarsi.
Gli venne offerto qualcosa da mangiare e da  bere.
F – Grazie, ragazzi, per tutto, per aver liberato mia  figlia, per avermi liberato e per avermi fatto tonare umano.
J – Non è arrabbiato con noi che abbiamo riattivato il supercomputer e permesso a Xana di raggiungere la rete?
F – No, non potevate saperlo, anzi, avete fatto bene, mi avete fatto tornare umano!
Purtroppo non risulta che io esista, devo  chiedere a una persona di fiducia di farmi un piccolo favore… 
Dopodiché penseremo a lei… 
Or, J, Y, O, U, A – Lei chi?
F – Come chi? Aelita! A tua mamma!
Salirono al supercomputer.
Hopper compose il numero della Hertz.
Alla donna vene quasi un infarto.
I due si incontrarono nel parco, la donna aveva progetto, insieme a Hopper l' intero Lyoko e, per evitare che degli estranei potessero saperne avevano progettato la macchina modifica ricordi, abbreviato in MMR. 
P.h – Per non destare sospetti useremo la MMR, per tutti, tranne quei sei che ti hanno scortato tu avrai sempre insegato qui, poi a lei penseremo dopo. 
Oltre a ciò, grazie a un piccolo trucchetto ti sono stati intestati due milioni di euro da parte dello stato per restaurare l' Hermitage, per quel che riguarda la  prof c ti ha sostituto, la Infers, beh lavora già in un altro istituto, così tutti non sapranno più nulla di tua figlia e del tuo passato, tranne loro.
F – Va bene.
Hopper tornò dai ragazzi.
F – Vi devo confessare alcune cosette, promettente di non dire nulla a nessuno?
A, J, U, Y, O, Or – Promesso!!



[N.d.A vi sfido a indovinare tutti i riferimenti presenti in questo capitolo, scriveteli nelle recensioni e ditemi anche che ne pensate della storia]

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Capitolo 10
*** La confessione di Hopper ***


La confessione di Hopper
Città della Torre di Ferro
02 dicembre
H – No! Non qui, ci vedrebbero tutti!
J – Dove vuole andare?
H – Vuole?!?
Fuori scuola, per favore datemi del tu, dentro no, qualcuno potrebbe insospettirsi.
Andiamo alla fabbrica, prendiamo il passaggio dell' Hermitage, i lavori non sono ancora cominciati, ma già risulta che è casa mia.
Il gruppo si diresse verso l' Hermitage, Jim non disse nulla, infondo i ragazzi erano accompagnati dal professor Hopper.
Alla fine giunsero alla Hermitage.
H – Ci sono anche altri passaggi, ma volevo mostrare una cosa a Orlando, tranquilli, poi andiamo alla fabbrica.
Franz aprì il garage.
Dentro di esso c' era una Lancia Delta HF integrale EVO del 1992, l' ultimo anno in cui Lancia partecipò ufficialmente al mondiale rally.
Aelita venne colpita da in ondata di ricordi, dei tanti viaggi fatti con il babbo a bordo di quell' auto.
H – Purtroppo è abbandonata da undici anni, mi piacerebbe riportarla in strada…
Conosci qualcuno che può restaurarla? 
Or – Certamente, chiamo a mio babbo, la può restaurare e penso possa fare un prezzo buono.
Orlando telefonò a suo babbo.
Or ( Tel) – Ciao babbo, come va?
Bdo – Tutto apposto, a te?
Or – Si… si… posso chiederti un favore?
Bdo – Dimmi!
Or – Il prof di informatica mi ha chiesto se potevi restaurare una Lancia Delta HF integrale EVO del ’92!
Bdo – Non c' è problema, che interventi pensi servano?
Or – A parte la pulizia degli interni, che son ben messi, direi candele, cavi, accensione, cinghie, olio e filtri, pulizia del motore, liquidi… non ha ruggine!
Bdo – Ottimo!
Porto il carroattrezzi, dove si trova?
Or – Villa Hermitage, poco distante dal Kadic.
Bdo – Arrivo!
Il babbo di Orlando arrivo con il carroattrezzi, un IVECO Daily, con pianale.
Caricò la berlina sul camioncino e andò in officina. 
Intanto il gruppo era giunto alla fabbrica.
Scesero al primo piano sotterraneo, dove c' è l' unità di controllo.
Hopper si sedette sulla poltrona di comando e cominciò il suo racconto.
H – Tutto iniziò nel 1974, in piena Guerra Fredda, quando le tensioni tra USA e URSS erano alle stelle, io e un nutrito gruppo di scienziati di tutto il Blocco Occidentale, Francia, Italia, Germania Ovest, Belgio, Spagna, Portogallo, USA, Canada… lavoravamo a un progetto di massima segretezza, il progetto Cartagine.
Inizialmente c' era stato comunicato che lavoravamo per un progetto che permetteva di ottenere energia elettrica a poco prezzo, per i Paesi poveri o per le persone in difficoltà economica, inoltre questo progetto permetteva di ridurre a quasi zero i costi per trasportare cose e persone  in tutto il mondo.
Per fare questo era necessario creare un luogo virtuale che permette di trasportare, immagazzinare e controllare i dati.
Questo luogo prende il nome di Prima Città.
Nel 1979 Mi sposai con Anthea Hopper, una scienziata svizzera che lavorava al progetto Cartagine.
Nel 1982 dal nostro amore nacque una bambina, te, Aelita.
Nel 1985 Io e Anthea scoprimmo il vero scopo del progetto.
Era quello di bloccare le comunicazioni nemiche, mandare l' URSS nel caos e far cadere il governo comunista.
Essendo io un uomo che ripudia la guerra, in qualunque forma essa sia, decisi di disertare il progetto.
La voglia di farlo aumentò e si trasformò, in seguito nel mio abbandono al progetto, quando venne rapita mia moglie, a opera di un certo Marck Hollemback, che, con un' Alfa Romeo 75, allora era appena uscita, rapì Anthea, da allora quel ragazzo, allora aveva vent' anni, scomparve dalla base. 
Qualche giorno dopo io, Aelita nascosta nel mio giaccone, e il Maggiore Steinbeck, che voi conoscete come professoressa Hertz, fuggimmo dalla base a bordo di una Panda 4X4, l' esercito  le usava e, suppongo  le usi tutt' ora, per le spedizioni nei terreni più difficili, dove un qualunque altro fuoristrada non riuscirebbe a passare. 
La Hertz riuscì a farci uscire minacciando la guardia.
Dopodiché ci trasferimmo in Germania Ovest, li vissi un breve periodo, tre o quattro mesi, con la falsa identità di Henry Zopfi, un normalissimo impiegato.
Poi mi trasferì in Francia, nella città della Torre di Ferro, sotto l' identità di Franz Hopper, io infatti mi chiamo Waldo Franz Scheaffer, per creare questa identità usai i mio secondo nome e il cognome da nubile di mia moglie.
Qui, grazie a un finanziatore, un certo Walter, e all' aiuto della Hertz, lavoravamo tutti e due come professori al Kadic, lei insegnava Scienze, io, Come da oggi, grazie al suo aiuto, informatica, lavoravamo per costruire la Nuova Cartagine, non prima di aver creato un programma per distruggere la Vecchia Cartagine. 
Poiché non potevamo eliminare il Castello avevamo dovuto creare un guardiano che proteggesse il Castello, il suo nome è Xana.
Per insegnarli a conoscere il mistero dell' umanità spedii diverse volte Aelita da lui, a lei, Xana, da quel che raccontava appariva come un ragazzino di tredici anni, biondo e dagli occhi chiari, giocavano e si divertivano assieme.
Negli anni di lavoro, Xana era diventato l' equivalente digitale di un essere umano, provava emozioni, tutte, sia quelle nelle che quelle brutte…
Ma un giorno qualcosa andò storto, la Nuova Cartagine era pronta, mi mancava solo un codice che permettesse, tramite la scansione di una cellula umana, la materializzazione di Xana come umano… quando dovetti mollare tutto.
Il primo giugno millenovecentonovantaquattto, quando tramite le Hertz scoprii di essere pedinato, feci murare una piccola sezione dell' Hermitage, lì nascosi alcune cosette, tra cui un video-diario virtuale a cui è possibile accedere tramite uno scanner… 
Il due giugno misi una pezza sulla virtualizzazione degli adulti, essi non sarebbero spariti per sempre, ma avrebbero assunto una forma casuale indeterminata. 
Il tre giugno eressi un firewall che separava la prima città dal resto di Lyoko, ma, involontariamente, rinchiusi anche a Xana.
Il quattro e il cinque creati una copia di backup di Lyoko, impiantai  essa in un centinaio di hard disc, da pochi gigabyte l' uno.
Guardando un attuale portatile fa ridere, ora ne  basterebbero due.
Tornando alla mia storia, il sei giugno venni costretto a virtualizzarmi insieme a Aelita, quel giorno accadde qualcosa di orribile, gli uomini in nero ci trovarono. Erano armati, ma anche io lo ero, non avrei mai sparato per uccidere, avrei sparto solo un colpo di avvertimento.
I MIB erano alle calcagna, sparai un colpo di avvertimento.
Essi riposero al fuoco, un proiettile trapassò una finestra, finì in testa a Aelita, ferendola gravemente.
La presi in braccio e la portai di corsa alla fabbrica, la virtualizzai  in Lyoko, nel settore delle foreste, lì la sua ferita si sarebbe rimarginata in breve tempo, poi, tramite una virtualizzazione ritardata, mi virtualizzai anche io.
Apparvi come una sfera di energia fluttuante.
Rimasi prigioniero in Lyoko, per molti anni, fino a quando non mi avete liberato, proprio oggi.
J – La storia era incredibile, ma purtroppo è tardi, è ora di cena!
H – Ok, vi accompagno a scuola!
Aelita era in lacrime, la storia di suo padre, ma anche la sua, era veramente assurda, era incredibile quante persone fossero nemiche di suo babbo. 
Ulrich, invece era dubbioso, aveva paura che quel Walter, l' uomo che aveva finanziato le ricerche di Hopper e che avesse portato all' arrivo dei MIB, che per poco non avevano ucciso a Aelita, fosse suo babbo. 
Gli altri erano semplicemente stupiti, la storia di Hopper era più misteriosa di quanto loro potessero mai immaginare.
La notte.
Aelita si sveglio nel bel mezzo della notte, era in preda a un incubo, un incubo diverso dal solito: Era in nel cortile dell' Hermitage, stava giocando con Richard, un suo amico, quando assistette a un inseguimento e a una sparatoria, due Alfa Romeo 75, un nera, con i vetri oscurati e senza stemmi, e una rossa, con una curiosa scritta su cofano, G.P, ai stavano inseguendo per tutto il quartiere, sarebbero sicuramente ripassate, per cui i due entrarono dentro, o almeno ci tentarono, la porta era chiusa a chiave.
Le due 75 ripassarono, questa volta erano accompagnate da una Uno Turbo I.E ed era in corso una sparatoria, Richard venne colpito da un proiettile.
Appena si sveglio cacciò un urlo così potente da svegliare mezza scuola.
Il giorno dopo.
O – ‘ giorno!
Or, U, Y, A, Y – ‘giorno Odd!
Or – Aelita ma che ti è successo stanotte? Hai urlato così forte da svegliarsi tutti!
A – Ho avuto un incubo, riguardava la 75, un ragazzo di nome Richard è stato colpito da un proiettile durante  una sparatoria tra 75….
Or – ‘ Capito, mi sa che dovremo sostituire la 75 virtuale con qualcos' altro… tipo una 131, è sempre T.P, basterà sostituire la skin della 75!
A – Va bene, almeno  non ho ricordi traumatici legati ad essa.
Or – Possiamo farlo oggi se non ci sono attacchi.
Spero di non gufarmenla…
A – Speriamo… questa sera c' è un concerto dei Subdigitals, e io mixerò, come nel tour di qualche tempo fa…
O, U, Y, U, Or – Confermiamo la nostra presenza!
A – Jeremy, devi venire?
J – Non so, mi devo occupare di creare una protezione per il nucleo di Lyoko…
A – Quindi non vieni… mi deludi…!
Oggi ci sarebbe stata, tra le altre, la prima lezione del prof Hopper.
Franz era calmo, infondo aveva già tenuto molte lezioni, anni prima.
Da allora la scuola non era cambiata granché, c' erano computer più moderni, e la fibra ottica, per internet.
Ma la stanza e i tavoli erano gli stessi.
Hopper, per curiosità lesse le caratteristiche del PC, aveva un processore quadro core da 3000 MHz, otto giga di RAM e un terabyte di Hard disc ecc. ecc.… 
Nulla a confronto dei miliardi di core e gigabyte di RAM e di Hard disk, comprimendo di forza tutto Lyoko e Xana sarebbero bastati tre terabyte di spazio. 
La lezione andò bene.
Come le altre ore.
Era quasi ora, tutti, tranne Jeremy erano andati al concerto, lui era “ troppo occupato”…
Dieci minuti prima del concerto, i ragazzi andarono nel camerino di Aelita.
Bussarono.
A – Entrate pure!
O, Y, U, Or – Ciao Aelita, come va?
A – Tutto bene, sono un pochino nervosa…
Aelita indossava un top nero con disegnato un teschio con dietro due ossa incrociate, tipo bandiera dei pirati. Indossava anche una bandana nera non lo stesso motivo e lo stesso motivo era stampato, non in bianco, ma in un colore chiaro, sulla minigonna nera.
Y – Certo che il nero ti dona… non come il rosa a me…
Tds – Aelita… alti cinque minuti e vai in scena! 
A – Va bene!
I ragazzi uscirono, lasciando Aelita da sola.
Katrin, la contabile dei Subdigitals, era stata posseduta da Xana.
 Aveva rapito Aelita e l' aveva virtualizzata in Lyoko, per poi andarsene.
Appena si accorsero dell' assenza di Aelita, i ragazzi si misero alla sua ricerca.
Era stata rapita e virtualizzata, appena i ragazzi se ne accorsero si virtualizzarono a loro volta.
Aelita era bersagliata dai Krabs, cercavano di attaccarla per farla cadere nel Mare Digitale.
Facendola cadere, Xana, avrebbe perso l' unica persona in grado di opporsi a lui.
I ragazzi annientano i Krab e Aelita poté disattivare la torre.
Jeremy lanciò il ritorno al passato.
Il tempo tornò indietro fino al momento in cui i ragazzi andarono a salutare ad Aelita.
Questa volta c' era anche Jeremy.
A – Jeremy, anche tu qui?!? Come mai?
J – Preferirei non parlarne!
Or – Diciamo che l' ho minacciato con qualcosa di irresistibile…

 





 

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Capitolo 11
*** Gli incubi di Walter ***


Gli incubi di Walter
Francia, città sconosciuta
06 Dicembre
Era notte, Walter si stava coricando, dopo una giornata di lavoro era quello che ci voleva. 
Quel giorno era trascorso come tutti gli altri, si era alzato presto, aveva fatto colazione, si era recato a lavoro, aveva pranzato, poi aveva guardato la TV, una giornata normalissima.
Dormì subito.
Ebbe un incubo, un uomo, dall' aspetto molto, molto strano, aveva il volto quasi completamente nascosto da un cappello verde, con due canini d' oro, e le mani completamente ricoperte di anelli,  aveva in mano un enorme mazzo di banconote, gli parlava, gli disse – Senti, Walter, io ti propongo questo affare, sta a te decidere se accettare, ti offro sette milioni di franchi francesi, denaro pulito,  per dirmi dove si trova il supercomputer di Hopper, poi ti lascerò in pace e ti farò vivere una vita normale a te e alla tua famiglia.
Walter rispose – Io, io… non posso, non posso accettare
L' uomo misterioso aggiunse alla pila di banconote un' altra pila identica, e aggiunse – forse questi ti convinceranno!
In fondo sei stato te a finanziarlo con i miei soldi! Quel supercomputer è Mio!
Walter, alla fine desistete – Va bene, voglio solo essere lasciato in pace, questo affare mi sta mettendo in una brutta situazione, se serve a concludere tutto, accetto.
Dopodiché vi fu un cambio di scena, si trovava in un ufficio, riconosceva quell' ufficio, era quello del preside della scuola Kadic, seduta di fronte a lui, nella poltrona dal preside, c' era la professoressa Hertz, o meglio, il maggiore Steinbeck, lei lo guardava con uno  sguardo che diceva più di mille parole, in un modo a lui sconosciuto, aveva scoperto il suo segreto, aveva scoperto che era stato corrotto, gli sparò un sedativo.
Walter si svegliò di soprassalto, aveva rimosso tutti quei ricordi, aveva fatto di tutto per dimenticarli, non era bastata la MMR a farglielo dimenticare, alla fine li passato riaffiorava sempre.
Quell' uomo che lo aveva corrotto, o che aveva cercato di farlo se lo ricordava, si chiamava Hannibal Mago, il suo vero nome era Marck Hollemback, ma il boss, detestava essere chiamato così.
Era lui il suo finanziatore e lui era il finanziatore di Hopper.
Negli anni dello sviluppo del supercomputer era diventato  amico di Franz Hopper e non lo avrebbe tradito per nulla al mondo.
Ma le cose erano ben diverse, lui lo aveva comunque tradito, poiché era per colpa sua e del fatto che avesse fatto scoprire la rinascita del progetto Cartagine, infatti lo i movimenti bancari a lui intestati lo conducevano all' acquisito di componenti del supercomputer e quindi al progetto Cartagine.
Doveva andare nella Città della Torre di Ferro e vendicarsi con chi lo aveva immischiato in quell' affare, Hannibal Mago e i suoi uomini.
Qualche ora dopo al Kadic.
Erano le 17, circa, e tutti erano in camera di Ulrich e Odd.
A un certo punto il telefono di Ulrich squillò, era suo babbo, una cosa strana, i due non andavano molto d' accordo, si sarebbe aspettato la solita storia dei voti w via dicendo, ma… questa volta era diverso.
 
W – Ciao Ulrich
U – Ciao Babbo, come mai mi hai chiamato?
W – Anzitutto per chiederti come stai, poi per avvisarti che sto per partire i città, devo parlare cin il professor Hopper.
U – Io sto bene, te come stai, per quel che riguarda il professor Hopper, se cui ti posso dare il suo numero, così non lo fai preoccupare.
W – Ok. Dimmelo.
U – Eccolo il numero è 398 657 7433
W – Grazie!
Non voglio che si preoccupi inutilmente.
Vengo anche perché voglio parlarti.
Ciao
U – Ciao!
 
Per Ulrich era strano parlare così tranquillamente con suo babbo, di solito  le conversazioni con suo babbo finivano a urla e imprecazioni.
Per questo odiava quando lo telefonava.
Or – Cosa c' è Ulrich? So che la tua non è una bella situazione, ma cosa è successo?
U – Non lo so di preciso, ma mio babbo deve venire qui in città per parlare con Hopper.
Lui aveva detto che un certo Walter lo aveva tradito.
E ciò mi preoccupa. 
O – Tranquillo non penso che tuo babbo sia l' unico Walter in tutta la Francia!
U – Hai ragione, non mi devo preoccupare!
Or – Odd! Può dire al tuo cane di fare meno il barroso con me?!?
O – Dovresti saperlo che ci vuole un po’ prima che si abitui alla tua presenza! Dimmi, ne hai avuti cani?
Or – Ho avuto tre bastardini, due pastori fonnesi e attualmente ho un cucciolo di beagle.
 
Intanto, Franz Hopper.
Squillò il telefono.
Era Piero, uno dei muratori che lavoravano al restauro del Hermitage, lo aveva chiamato per una causa importante.
 
P – Buonasera professore, la chiamo per un cosa che mi ha insospettito, mi dica, conosce per caso un homo con due grossi cani, vestito di nero, dal volto affilato?
H – No, assolutamente.
P – Come temevo, si è aggirato per l' Hermitage, poi è partito su di un grosso pick-up, dopo aver fatto salire i sui cani nel cassone.
H - Domani monterò un impianto di sorveglianza, così se si dovesse ripresentare posso capire chi è, non c' è bisogno di preoccuparsi.
 
Hopper non voleva che Piero sapesse che in realtà lui conosceva quell' uomo, il suo nome è Gregory e lavora per Hannibal Mago.
Poco dopo ne ricevette un' altra, da un numero sconosciuto.
L’ uomo rispose.
 
W – Salve, sono Walter Stern 
H – Salve, Walter? Sei ancora vivo? Non tu avevano fatto secco?
W – No, non ero più utile a tu sai chi.
Devo parlarti, sto arrivando.
H – Va bene!
Walter si presentò da Hopper e i due cominciarono a parlare. W – Salve Franz!
H – Walter! Quanto tempo!
Perché mi hai tradito disco anni fa? Potevo rischiare di morire a Aelita è viva per miracolo!
Disse Hopper puntando verso Walter l' (arresoria), il tipico coltello a serramanico sardo, un regalo di Orlando.
Walter, sentendosi minacciato dalla lama lucida del coltello puntata verso di lui – Va bene! Confesso, ma tu non uccidermi!
H – Non ti ucciderò, ma dovrai scontare una importante pena, per farti perdonare! 
W – D’ accordo!
Tutto iniziò nel 1984, quando Anthea venne rapita da  Marck Hollemback, un infiltrato dalla green Phoenix, era un soldato aveva iniziato la sua carriera militare a sedici anni, poi è stato contattato da Scpion, della Green Phoenix, e ha lavorato sotto copertura come soldato, fino al momento del rapimento di Anthea. 
Sono stato contattato in quanto lavoravo nella Città della Torre di Ferro, venni pagato profumatamente per diventare tuo amico e per lavorare al progetto Cartagine che, una volta concluso sarebbe finito nelle mani di Hannibal. 
Sarebbe diventato potentissimo e nessuno avrebbe potuto contrastarlo. 
Mi pagò quattordici milioni di franchi francesi, una vagonata di denaro, per tradirti, ma prima che potessi farlo, il maggiore Steinbeck, mi sottopose alla MMR.
Non potei dire dove si trovasse la fabbrica, ma venni lasciato in pace.
Dimmi, cosa devo fare per farmi perdonare?
H – Ho scoperto che Gregory Nicolapolus, uno degli uomini di Mago, si aggirava per l' Hermitage, domani monterò delle telecamere di sorveglianza, così scoprirò cosa vuole.
Il piano è quello di dirottare Mago su di un supercomputer che non è quello vero e proprio, ma uno falso, che gestisce un solo settore, ma che permetta di arrestarlo e liberare Anthea.
Il giorno dopo, al Hermitage, Hopper aveva montato le telecamere e, come l' altro giorno l' uomo si era ripresentato.
Hopper, grazie alle telecamere aveva delle foto dell' uomo e le aveva fatte vedere ai ragazzi.
H – Ditemi se notare qualcosa che io non ho notato, a me pare di vedere un uomo con due grossi cani, conosco quell' uomo, ma non ho trovato dettagli che mi possano aiutare a rintracciarlo!
I ragazzi guardarono le foto.
 
Or – Ho notato che quell' uomo ha due pastori fonnesi, una razza di cane tipica della Sardegna, molto rara al difuori dell' isola.
Esiste un censimento degli animali posseduti, qui in Francia?
J – Mi pare di si, controllo…
Si, esiste, man nel sito non ne risultano.
O – Dobbiamo provare in un altro modo
Perché se si aggira nella città della Torre di Ferro…
U, Y, Or, J, A – Si trova nella città della Torre di Ferro!
H – Ottimo! 
 
Hopper si mise in contatto con Walter e avvio il progetto.
Quella sera, lui, Hopper, Jeremy, i ragazzi e la Hertz andarono in un palazzo abbandonato, qui, grazie a molti componenti avanzati dalla costruzione supercomputer principale e a altri pezzi procurati, chissà come dalla Hertz, riuscirono a assemblarlo in tempo record.
Vi collegarono uno scanner, preso direttamente dalla cantina del Hermitage, una tastiera e un monitor LCD.
Collegarono il tutto alla rete, e installando, tramite il supercomputer principale,  code Down avrebbero distrutto il supercomputer e indebolito parecchio a Xana.
Appena sarebbe arrivato Mago, con i suoi uomini sarebbe scattata la trappola, i poliziotti sapevano che aveva un ostaggio che avrebbero dovuto salvare.
 
 
 
  

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Capitolo 12
*** la trappola ***


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La trappola

Città della Torre di Ferro

12 dicembre.

Tutto era pronto, il falso supercomputer era pronto, grazie alla copia di backup di Lyoko, l' installazione del software era stata rapida e il collegamento dello scanner, grazie allo stesso intelligente sistema era avvenuto in maniera  rapida, mancava solo una scusa per attirare Hannibal e i suoi uomini nella trappola.

H – è tutto pronto, ora non resta che attirare Mago nella trappola e farlo cascare nel tranello...

W – Ma come? È soprannominato “il mago” per la sua furbizia, dovremmo cercare di essere più furbi di lui. E non è facile.

H – Ragiona... cosa vuole Mago?

W – il supercomputer, e lo vuole per dominare il mondo, e fino a qui ci siamo...

il problema è come farlo arrivare e come farlo cadere nella trappola...

H – è  molto semplice, ne avevo parlato qualche ora fa con Jeremy.

Ora lui e i ragazzi non ci sono perché si trovano nel vero laboratorio, nella ex fabbrica Renalut...

Quando sappiamo che Mago sta per arrivare, cioè qualche ora, massimo, proprio esagerando un giorno, dopo aver ricevuto un segnale da questo computer..., anche noi saremo lì, i noi veri.

W – In altre parole “ i noi veri”?

H – Appena io manderò il segnale a Mago anche noi andremo alla fabbrica e in quel momento, non prima né dopo, grazie a un programma con calcolo del tempo preciso al millisecondo... verranno creati due nostri cloni polimorfici...

W – Ma tantoval...

H – No, è troppo rischioso, almeno i cloni sono immortali e nel caso di necessità possono affrontare un intero esercito. E oltre a ciò potremo controllarli a distanza e farli comportare in modo servile fingendo di arrenderci a Mago e così facendolo arrestare.

Per i poliziotti non abbiamo problemi, grazie alla MMR, appena finiranno gli cancelleremo la memoria di essere stai nel falso laboratorio, lasciando solo il ricordo di aver arrestato un boss della mafia marocchina, nel tentativo di chiedere asilo politico in Francia.

 W – Chiarissimo.

Ma ho una domanda. Quando attiviamo il piano?

Hopper premette alcuni tasti del supercalcolatore in un modo che, per tutti, tranne per lui, Jeremy e Aelita,  sembrava casuale e confusionari.

Poi disse: – Ora.

I due uomini uscirono rapidamente dall' edificio, salirono sulla Delta di Hopper, da poco revisionata dal babbo di Orlando e partirono per raggiungere la vera fabbrica, a qualche chilometro di distanza.

Intanto, in Marocco.

Hannibal Mago, il cui vero nome è Marck James Jhoseph Pierre Maria Antonio Luigi Vittorio Giovanni Benito Paolo Abdul Aziz Agah Marco Luca Francesco Fernando Giacomino Valeriano Valentino Cesare Giulio Caio Augusto Ottaviano Sergio Matteo Ludovico Leonardo Michelangelo Nicola Alessandro Daniele Mauro Edoardo Lorenzo Mattia Diego Daniele Mirko Michele Davide Andrea Manuel Domenico Pierfrancesco Hollemback, da piccolo era preso in giro per la moltitudine di nomi che aveva, ma lui, oltre a essere piuttosto fiero dei nomi che portava, ogni volta che veniva preso in giro diceva: – Un giorno o l' altro mi vendicherò, e per voi saranno grossi guai. E così fu, grazie al figlio del cugino dello zio della prozia della cugina dello zio del cugino del pronipote della nonna della mamma, venne a far parte della cupola mafiosa Green Phoneix, cominciando da piccoli furti, passando per riscossione di pizzi e traffico di droga fino agli omicidi su commissione, in pochi anni divenne il capo, fino a quel momento aveva fallito una sola volta, con il progetto Cartagine, quel progetto gli era costato miliardi e non aveva fruttato, a causa di Hopper e di Walter.

A causa di Franz Hopper, perché aveva, almeno così diceva, non voleva continuare a lavorare per lui, dato che non si sentiva sicuro e di Walter perché non aveva avuto il coraggio di uccidere a Hopper.

Non sapeva che quel giorno tutto stava per cambiare, forse.

Mentre era su Facebook, controllando che la spedizione di droga di Grigory stesse andando bene, lui diceva che il modo migliore per non farsi notare era quello di fare le cose sotto la luce del sole, bastava solo non nominare mai ne droga, ne termini simili o riconducibili, come per esempio farina, e per indicare gli spacciatori fare lo stesso, chiamandoli supermercati.

Per sapere se aveva riscosso i soldi, invece diceva, solitamente “ hai fatto la spesa?” e per sapere quanto aveva guadagnato, invece gli chiedeva “quanto hai speso?”.

Anche Grigory, però aveva i suoi trucchetti, siccome, per l' appunto doveva consegnare droga, e per farlo usava sacchetti di farina, doveva ideare un modo per farsi raggiungere dagli spacciatori, per cui aveva creato un sistema tanto semplice, quanto efficace: per prima cosa si metteva in contatto con lo spacciatore, assegnandogli un nome, come, per esempio, Pierluigi Martello, e dicendogli che si sarebbero incontrati a un negozio, per esempio, se la spedizione dovesse avvenire in Germania, un Lidl, e che si sarebbero visti lì per organizzare per una festa.

Una volta lì, grazie a un programma di radiodisturbo e a una sintesi vocale avrebbe ricreato la voce di una cassiera che faceva un annuncio e fatto arrivare, in questo caso Pierluigi, all' area di scarico, ciò, naturalmente dopo aver scaricato tutto, tranne una parte del carico “destinata a un altro negozio”, a questo punto sarebbe andato con lo spacciatore nella zona di spaccio e sarebbe stato pagato.

Grazie a questi trucchi, la Green Phoneix aveva ampiamente riguadagnato quanto perso per colpa di Hopper.

Quando gli arrivò un messaggio in Leet, un linguaggio in codice che sostituisce la “A” con il 4, la “E” con il 3, la “I” con l' 1, la “O” con lo 0, la “S” con il 5 e la “T” con il 7.

 54LV3 51GN0R H4NN1B4L M4G0, QU4N70 L31 574 C3RC4ND0 L0 PU0 7R0V4R3 QU1, N3LL4 C1774 D3LL4 70RR3 D1 F3RR0, 4 QU353 C00RD1N473.

Mago le lesse, poi lesse il continuo del messaggio.

QU1 7R0V3R4 UN 5UP3R C0MPU73R 3 UN0 5C4NN3R P3R 4CC3D3R3 4 LY0K0 7R4M173 UN PR0GR4MM4 D1 V1R7U4L1ZZ4Z10N3 P3R P073R 4CC3D3R3 N3L M0ND0 V1R7U4L3 D0VR4 50L0 4TT1V4RL0.

N0N 3 UN 7R0LL.

Mago a questo punto non ebbe esitazioni e ordinò la partenza immediata.

Per sicurezza si portò un nutrito gruppo di soldati, ma, essi sarebbero interventi solo in caso di necessità e solo se chiamati da Mago in persona, sennò sarebbero rimasi nell' aereo ad aspettare.

Mago e Anthea, la moglie di Hopper, rapita da lui, ormai ventitré anni prima, salirono sul Jet privato di mago, i soldati sarebbero saliti su di un altro aereo, almeno esternamente identico a uno passeggeri, pure esso seguiva il suo motto “per agire nell' ombra bisogna essere alla luce del sole”.

In poco tempo raggiunse la città e, dopo essere salito su di una utilitaria di piccola cilindrata, noleggiata in aeroporto, raggiunse il luogo designato.

Ad attenderlo c' erano  il professor Hopper e Walter, o almeno lui credeva fossero loro.

Intanto, Xana aveva già raggiunto e infettato il supercomputer “Fake” ed era diventato più potente di prima, ma questo era il piccolo prezzo da pagare per incastrare Mago e Xana stesso e poter salvare Anthea.

A questo punto Mago si sedette nella poltrona di comando.

La prima cosa che vide non fu il programma di virtualizzazione, ma una scritta, un altro messaggio in leet, seppur un po' arrabbiato, perché credeva di essere stato imbrogliato, lo lesse.

Diceva ciò:

54LV3 51GN0R H4NN1B4L M4G0, 10 50N0 X4N4, UN P073N73 51573M4 MUL714G3N73, 543V0 D3L 5U0 4RR1V0 E D3LL4 SU4 1MP0RT4NZ4 C0M3 P3R50N4, 3553ND0 L31 UN 1MP0R74N73 M3MBR0 D4LL4 GR33N PH0N31X.

N0N V0GL10 4NN01A4RL4 7R0PP0 C0N QU3ST3 C0S3 3 V3N14M0 4L DUNQU3, L3 F4R0 UN 0FF3RT4 CH3 N0N P0TR4 R1F1U74R3, L31 VU0LE C0NQU1S74R3 1L M0ND0, V3R0?

Mago, tra sì e sé, pensò “sì”.

P0550 0FFR1RL3 1L M10 A1U70 AD UN4 S0L4 C0ND1Z10N3: CH3 L31 M1 F4CC14 D1V3NT4R3 UN 3553R3 UM4N0 A 7U771 GL1 3FF3771.

Mago rifletté, poi, sempre in leet rispose:

X4N4, CH1UNQU3 7U S14 10 4CC3770 L4 TU4 PR0P0S74, QU4LDUNQU3 C4S4 V0GL14 D1R3 “F4R71 D1V3N74R3 UN 3553R3 UM4N0 A 7U771 GL1 3FF3771”.

M1 H41 D3TT0 C4E S41 C0NTR0LL4R3 L’3L377R1C1T4, V3R0?

XANA rispose.

3S4770.

Mago gli fece allora una domanda

PU01 CR34R3 UN 353RC170 D1 R0B0T P3R UCC1D3R3 4LC1N1 M131 N3M1C1?

XANA rispose

N0 PR0BBL3M

in breve tempo tutti quelli che , quando era ragazzino avevano preso in giro Hannibal vennero uccisi da dei robot color bronzo armati di falci, come la Morte nell' immaginario collettivo.

Dopo ciò XANA inviò le immagini della strage e scrisse:

B3N3, 0R4 S1M0 4LL34T1?

S1, fu la risposta di Mago.

In tutto ciò i due uomini lo avevano solo assecondato, i loro piani non erano andati come dovevano, per cui, dal supercomputer principale, Jeremy, fece allontanare e poi sparire i due cloni.

Poi disse:

– Ora abbiamo un problema, Xana e Mago si sono alleati e non promette nulla di buono.

Gli altri risposero in coro “ fintanto che vivemmo gli sconfiggeremo!”

 

 

 

 

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