A Goddess Twilight

di TheManiae
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Nuove Ali ***
Capitolo 2: *** Nuovi Doveri ***
Capitolo 3: *** Spire Tossiche ***
Capitolo 4: *** I Limiti di una Dea ***
Capitolo 5: *** Magie e Tradimenti ***
Capitolo 6: *** Epilogo ***



Capitolo 1
*** Nuove Ali ***


Capitolo 1: Nuove ali




Chiuse gli occhi, accecata da quella magia che Princess Celestia aveva evocato. Un piacevole calore la avvolse, penetrando nella carne e nelle ossa.

Il calore si spostò sulla sua schiena, e un leggero prurito si concentrò nelle ossa della spina dorsale. Sentì la carne muoversi e le ossa allungarsi. Non faceva male, anzi, era un'estasi. 

La luce infine svanì, il calore si allontanò. Twilight sentì nuovamente il terreno sotto gli zoccoli. Aprì le palpebre un paio di volte, cercando di riabituarsi alla vista.

Era davanti alla sua casa-albero di Ponyville, circondata dalle sue amiche. La guardavano sorridendo, gli occhi pieni di lacrime di gioia. Princess Celestia era poco distante, con un sorriso orgoglioso. L'unicorna tentò di chiedere cosa fosse successo, ma una macchia verde e viola le saltò addosso, gettandola a terra.

  «TWILIGHT!»  gridò Spike, stringendola tra le zampe. Stava piangendo. «Tu eri... noi pensavamo... credevamo...»  balbettò tra le lacrime. 

La pony gli sorrise e lo abbracciò. «Sto bene, tranquillo.»

Il piccolo draghetto però si allontanò e la guardò sorpreso, la bocca aperta. « T-twilight? La tua schiena...»

Twilight, confusa, guardò le altre presenti. Anche loro la stavano fissando stupite. Princess Celestia sorrideva. Presa dalla curiosità si tastò la schiena con lo zoccolo, sentendo qualcosa di soffice e delicato. 

Quando capì cosa fossero divenne bianca come un fantasma. Scattò in piedi, e l'improvviso movimento le aprì le ali piumate in uno spasmo. 

  «ALI!?»  gridò guardando i nuovi arti, che si agitavano senza controllo. «Ma come... cosa...»  fece un rapido ragionamento e si rivolse a Princess Celestia. «Perché mi avete messo queste ali?»

  «Non è ovvio Twilight?»  ridacchiò la principessa con uno zoccolo a coprire la bocca. «A una principessa occorrono delle ali.»

  «Ah certo.»  Dopo qualche secondo i presenti, Celestia esclusa, persero la mascella a terra. «COSA!?»

L'alicorna bianca si avvicinò. «Io, Princess Celestia, Principessa del Sole e legittima co-regnante di Equestria, incorono te, Twilight Sparkle, Principessa dell'Amicizia e della Magia.»  

Normalmente Twilight sarebbe svenuta e Spike avrebbe dovuto usare i sali più forti del paese per risvegliarla. Stranamente invece, si limitò ad annuire.

  «Perché io?» le chiese. La sua voce era estremamente calma, quasi fredda. 

  «Perché lo meriti. Non ho mai conosciuto una pony tanto capace e dotata nella magia e nel comando. Se mai un giorno io e Luna dovessimo sparire, il mio cuore sarebbe sereno sapendo che a regnare saresti tu.»  

Twilight sentì un turbine di emozioni assalirla. Gioia, felicità, rabbia, vergogna, merito, demerito. La principessa le sollevò il muso con lo zoccolo, dandole un caldo sorriso materno.

  «Ti ho vista crescere, migliorare e diventare la splendida pony che sei oggi. Sarai una magnifica regnante, credimi. »  

Twilight, con le lacrime agli occhi, le sorrise. Princess Celestia aveva il potere di tranquillizzarla sempre.

Appena la principessa del sole si fu allontanata, le amiche della nuova alicorno le saltarono addosso. Fluttershy e Pinkie la strinsero, preoccupate come Spike. Dash e Rarity si complimentarono per le nuove ali, con la stilista che pensò subito a nuovi abiti e la velocista che non vedeva l'ora di insegnarle a volare e fare una gara. Applejack si limitò a un colpo di zoccolo sulla spalla e qualche complimento. 

Twilight era felice.




 

Bentrovati dopo tanto tempo.
Lo so, è un prologo corto, ma tranquilli.
Vi ho mai deluso?
ih ih ih.

-La Follia mi scorre nelle vene

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Capitolo 2
*** Nuovi Doveri ***


Capitolo 2: Nuovi Doveri



«Cosa vedono mai i miei occhi? La giovane Twilight Sparkle tornata a Canterlot, e con lei il suo fedele draghetto. Non vi vedo da mesi.» esclamò Donut Joe. «Sempre il solito ragazzi?» 

«Grazie Joe ma no. Siamo passati solo per salutare»  gli sorrise Twilight. Era bello una volta tanto sentire qualcuno rivolgersi a lei solo come Twilight, non "Principessa" o "Vostra Maestà".

«In effetti io vorrei una ciambella con...»  

«Granelle di smeraldi, vero?» disse il proprietario estraendo una ciambella da sotto il bancone. Sopra brillavano minuscoli frammenti verdi. Spike come al solito rimase a bocca a perta.

«Non capirò mai come fai...»  mormorò il draghetto afferrando il dolce e dandogli un morso. 

«Magia e talento da barista caro Spike» rispose con un sorriso. «Allora Twily, non penso abbiate fatto tutta questa strada per salutare un povero earth pony e  per una ciambella.»  

«Siamo venuti per proporre a Princess Celestia nuove idee per migliorare la vita degli abitanti di Equestria»  

  «Uh, roba grossa. Vedrai che Celestia ti ascolterà, hai sempre avuto idee geniali.»  

Twilight annuì e gli sorrise nuovamente. «Grazie Joe.» Poi si rivolse al piccolo rettile «Andiamo Spike, o arriveremo in ritardo.»  

«An-mmh-mhh-o»  masticò le parole, letteralmente, e seguì la principessa. 

«Buona fortuna e ben tornati a Canterlot!»  gli urlò dietro Joe.

La strada verso il castello era come Twight la ricordasse. La Strada dell'Alicorno era sempre piena di pony altolocati in abiti elegantive coperti di gioielli. Alcuni la salutarono molto gentilmente, inchinandosi fino a terra, ma sapeva bene che quei pony erano solo un nido di vipere. Essere la protetta di Princess Celestia ti faceva imparare molte cose.

Il castello come al solito era pieno di gente. Guardie solari pattigliavano le mura o restavano immobili alle porte, mentre i servitori correvano ovunque per eseguire gli ordini. Infine c'erano i nobili che si spintonavano a vicenda per avere un colloquio con le principesse, che dovessero parlate di problemi seri o di una festa.

Fu con una strana soddisfazione che Twilight superò quegli altezzosi pony nella sala d'attesa, entrando nella sala del trono. Nessuno fiatò, ma i loro sguardi tradivano la loro rabbia, facendola sorridere. Essere alicorno aveva molti vantaggi, ma questo era uno dei migliori.

La sala dei troni era immensa. Due file di enormi colonne bianche e blu con decorazioni rispettivamente dorate e argentate. Le vetrate ai lati lanciavano un'aura rosea sull'intero ambiente. L'immenso salone era chiamato anche Sala dei Ricordi o Sala della Memoria, e mentre camminava le osservò, ricordando storie antiche ed eventi recenti.

La sconfitta di Discord, la guerra contro King Sombra, il tradimento di Nightmare Moon, la guerra dei 200 anni coi grifoni, l'invasione delle zebre e dei minotauri. Aveva studiato a lungo quegli eventi, soprattutto ora che qualche malato autore di fanfiction sembrava scagliare antichi e mostruosi nemici contro di loro come sassi ogni mese.

Le vetrate più recenti tuttavia erano quelle a lei più care. La scongitta di Nightmare Moon, quando aveva trovato le sue amiche e Celestia aveva ritrovato la sorella. Discord e Queen Chrysalis, che avevano cercato di dividerla da loro, fallendo. King Sombra, quando imparò il significato del sacrificio.

L'ultima vetrata mostrava lei trionfare sul mostruoso Lord Tirek. La stavano ancora montando.  Era passata solo una settimana da quello scontro,  e da allora erano cambiate molte cose.

Aveva perso la sua amata biblioteca, ma ora aveva un castello tutto suo, pieno di migliaia di libri. Discord le aveva tradite e si era pentito, di nuovo. Non si fidava ancora completamente di lui, ma volle lasciargli un'ultima possibilità.

Tuttavia, il potere fu il cambiamento più grande. Anche se solo per un paio d'ore aveva avuto in se il potere di quattro alicorni. Questo le aveva fatto venire in mente alcune idee grandiose.

Sul fondo della sala, seduta su uno dei troni gemelli sulla piattaforma rialzata rispetto al pavimento, c'era Princess Celestia. La criniera arcobaleno ondeggiava in vento etereo, con la corona dorata dietro il lungo corno bianco. Sopra di lei era inciso nel trono il suo cutiemark, un sole stilizzato, opposto alla luna argentata della sorella. 

Nonostante la conoscesse da sempre, Twilight restava sempre scioccata dalla sua aura divina. Si inchinò. «Principessa».

La diarca solare ridacchiò. «Lo sei anche tu Twilight. Non servono stupide cerimonie tra noi, lo sai.» 

Twilight arrossì. «È l'abitudine» si scusò.

«Bando ai convenevoli, seguimi. Ho fatto preparare del tè nero e dell'ottima torta al cioccolato.» esclamò la principessa del sole. Le due si diressero nella sala del tè, dove le attendeva un tavolo rotondo apparecchiato a dovere.
Mancava qualcosa però.

«Principessa, manca metà della torta.»

«Mia sorella stamattina aveva molta fame, sai com'è fatta» disse Celestia con un sorriso nervoso.

«Certo. So benissimo com'è "Luna"» commentò Twilight con una risatina.

Si sedettero e presero entrambe un sorso di tè. Princess Celestia parlò per prima. «Nella tua lettera dicevi di volermi parlare di alcune idee».

«Si...» balbettò Twilight Sparkle. Anche se era diventata alicorno si sentiva ancora piccola rispetto alla mentore. Prese un profondo respiro come le aveva insegnato Cadence.

«Vede, dopo gli eventi dell'ultimo anno e soprattutto quelli di una settimana fa, ho ragionato sulla nostra situazione. Equestria è troppo vulnerabile. Ho confrontato i rapporti, e l'esercito effettivo del nostro regno è meno della metà dell'Impero Alato dei grifoni. Inoltre, Equestria non vede una vera guerra da quasi 300 anni. Ci sono pochi veri soldati tra noi.» 

Celestia annuì. «Vero, ma non dimenticare che noi abbiamo gli unicorni e la magia. Inoltre nell'Impero di Cristallo vivono soldati esperti delle guerre di mille anni fa.» 

«Proprio per questo non sono una valida difesa» rispose Twilight. «La guerra si è evoluta mentre loro erano intrappolati. Non nego che restino le truppe più forti del mondo, ma le tecnologie di oggi possono superarli. Uno di quei fucili dei cani può trapassare carne e cristallo, e non immagino cosa possano fare i loro cannoni.» 
«Inoltre, contro nemici come Discord, e Tirek, la nostra magia è servita a poco.» 

«Tirek era un mostro fuori dal comune» rispose la principessa. «E Discord ora è nuovamemte nostro alleato. In più, contro questi potenti nemici gli elementi dell'armonia hanno sempre vinto.» 

«Si ma non ci saranno per sempre...» guardò in basso. Non le piaceva pensare a quell'inarrestabile evento. Le provocava tristezza e rabbia.

La diarca annuì. «E il tuo piano quale sarebbe?» 

«Voglio organizzare una leva militare obbligatoria e un allenamento più severo per le truppe. I Supremi del concilio inoltre insegneranno incantesimi più complessi ed efficenti per gli unicorni in battaglia, e lo stesso faremo coi pegaus e le loro abilità di fanteria aerea.»

«Per quale età questa leva obbligatoria?» 

«Sedici anni. I corpi degli adolescenti si sviluppano meglio.» 

La principessa del sole la osservò per qualche momento, in silenzio. Poi sospirò. «Non sono mai stata abile in fattore di guerra. Secondo Luna ho il cuore troppo tenero. Non mi piace questa idea ma so che hai ragione. Invierò questa idea a mia sorella.» 

«Grazie Principessa» disse. «Tuttavia avrei un'altra idea da proporre.» 

«Parla dunque.» 

«In effetti più che un'idea è un piano, nel caso il peggior scenario diventi realtà. L'ho chiamato Ultimo Volo.» 

«E in cosa consiste questo "Ultimo Volo"?» l'alicorno del sole si stava incuriosendo.

«Nel caso che un nemico, sia esso mostro o esercito, ci sconfiggesse, le quattro principesse si raduneranno nell'Impero di Cristallo e riverseranno la loro magia in una sola. Ho provato di persona quel potere, e so di cosa è capace. Nessuno potrebbe resistere al nostro contrattacco.» 

«No.» rispose la principessa con un secco rifiuto. Twilight rimase leggermente basita.

«Ma... principessa, perché no?» 

«Un tale potere non dovrebbe appartenere a un solo pony. Sarebbe incontrollabile. Nemmeno io saprei mantenerlo troppo a lungo.» 

«Basterebbe un duro allenamento.»

«E in quel caso la portatrice potrebbe diventare una tiranna non dissimile da Sombra o Tirek.» la sua voce divenne dura.

«Ma io...» 

«Tu non sai ancora cosa significa regnare, Twilight Sparkle!» La principessa si sporse in avanti e alzò la voce. La sua ombra sembrò crescere, avvolgendo l'intera stanza in un'aura oscura. La criniera si scurì di colpo, mentre gli occhi violacei brillarono di rabbia. «Non intendo rischiare la sicurezza della mia gente, nemmeno da parte della mia stessa casta!» 

Dopo lo sfogo l'oscurità si ritirò e tutto sembrò tornare alla normalità. Twilight rimase china per una decina di secondi, gli zoccoli in alto a proteggere la testa, prima di trovare il coraggio di rialzare la testa. Alcune lacrime si stavano formando agli angoli degli occhi.

 «Non intendo ripetermi Twilight Sparkle. Abbandona questa folle idea» disse la principessa, la voce dura ma normale. L'alicorno della magia annuì tremando. 

 «Va bene...»  

 «Ora, sono molto occupata. Hai altro da dirmi?» le chiese con una freddezza tale da farle male. Ci vollero alcuni secondi prima che Twilight trovasse il coraggio di aprire bocca.

 «Beh... Sono passati ormai tre mesi dalla mia trasformazione in alicorno, ma non ho ancora ricevuto nessun incarico importante. Ho solo presenziato a feste, cerimonie e inaugurazioni come una statua di cera che la gente si diverte e salutare.»  

 «E cosa vorresti?»  

 «Datemi un pezzo di Equestria come avete fatto con Cadance. Vedrete che saprò regnare al meglio, come voi principessa.»  

Celestia fissò l'ex studentessa per alcuni infiniti secondi, restando in silenzio. 

 «Molto bene. Ti assegnerò Ponyville e i suoi territori fino alla Everfree Forest. Avrai un potere superiore al sindaco, ma non avrai alcuna influenza fuori dai confini o superiori alle altre principesse.»  

 «Veramente principessa...» mormorò girando nervosamente lo zoccolo a terra. «Speravo più in città come Manehattan o Las Pegasus...»

 «Sei troppo giovane Twilight Sparkle. Col tempo migliorerai ma al momento non intendo consegnare migliaia di vite in zoccoli inesperti.»  

 «Ma Cadence...»  

 «Princess Mio Amore Cadenza si è addestrata anni per governare. Inoltre anche tuo fratello è stato un grande leader, mentre tu sei ancora giovane e senza esperienze. Sii grata che che ti ho dato questa possibilità e smettila di insistere.»  

Ancora una volta Twilight chinò il capo e annuì. 

 «Ora devo occuparmi di molte cose importanti» disse alzandosi e dirigendosi verso la sala dei troni. «Invierò la mia assistente Roose Page ad aiutarti nel tuo compito. Buona giornata Twilight.»

«Buona giornata... Celestia» mormorò Twilight Sparkle. L'ultima parola uscì sofferente, arrabbiata.






 

L'angolo del Dio Folle
Ben ritrovati.
Spero la storia vi stia interessando.
Non aspettatevi guerre, miliardi di morti o sesso gratuito.
Quelli arriveranno dopo, ih ih ih.

-La Follia mi scorre nelle vene

 

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Capitolo 3
*** Spire Tossiche ***


Capitolo 3: Spire Tossiche




«Siamo arrivati?»

«No.»  

«Siamo arrivati?»  

«No.»  

«Siamo arrivati?»  

«No Pinkie! Non siamo ancora arrivati!» Rainbow Dash divenne rossa, con una vena che le pulsava sulla fronte. 

«Capito Dashy» rispose la pony terra con uno dei suoi sorrisi che non si capiva se fossero sinceramente sciocchi o astutamente falsi. Detto questo sospirò sollevata. Pinkie Pie sapeva essere davvero fastidiosa durante i viaggi.

«Adesso siamo arrivati?»  chiese sorridendo.

«IO TI UCCIDO!» Dash esplose, letteralmente. Ci vollero la forza di Applejack e la magia di Rarity per impedirle di fare a pezzi la povera e stramba pasticcera. 

«Ragazze per favore, fate silenzio» disse Twilight, guardandosi attorno. «Non sappiamo che genere di creature vivano nei paraggi.»

«Come se fosse la prima volta che andiamo nella Everfree Forest. Tranquillizzati Twily.»  

«Hai ragione Applejack, ma ci sono state segnalazioni davvero inquietanti. Sono stati trovati animali con la carne disciolta e alberi marcescenti e scuri. Alcuni parlano di una mostruosa creatura informe e orribile.» 

Il racconto fece accapponare la pelle all'alicorno, nauseò Rarity e spaventò Fluttershy, che si nascose sotto Pinkie Pie.

«Sei troppo drammatica Twilight!» esclamò Rainbow Dash. «Abbiamo sconfitto mostri, chimere, draghi, re, regine, nobili e perfino un dio. Due volte. Non sarà una qualunque bestia a batterci. In più ora abbiamo te e la tua potenza da alicorno. Sarà una passeggiata.» 

«Spero tu abbia ragione Dash.» 

«Io ho sempre ragione. Sono o non sono la fantastica Rainbow Dash?» 

«È una carota! No, un sedano! Una cipolla!» urlò Pinkie, e il resto delle pony si battè lo zoccolo sulla fronte.
Sarebbe potuta sembrare una normale gita tra amiche, eccetto per le quattro guardie armate che le accompagnavano, due solari e due lunari.

Man mano che avanzarono gli alberi si fecero sempre più radi, finché non raggiunsero la zona infestata dal mostro. Rimasero a bocca aperta d'innanzi a quell'orrore.

Un'ampia area della foresta era semplicemente morta. Gli alberi erano tronchi secchi e grigi, tanto fragili che un tocco leggero li trasformava in polvere. Il terreno era nero, arido. Carcasse mezze marce erano sparse ovunque, da innocui roditori a una gigantesca chimera dalla carne disciolta e il teschio esplosto. 

Non c'era un suono. 

Non c'era vita.

Solo morte.

Le presenti si portarono lo zoccolo al naso. L'odore era intollerabile, un fetore di decomposizione che faceva rivoltare lo stomaco. Perfino le guardie dovettero trattenere dei conati di vomito. Rarity non ci riuscì, rigettando a terra la colazione, con la gentile Fluttershy ad accarezzarle la schiena e a tenerle la criniera.

«Che... è questo che fa quel mostro?» chiese Applejack, la rabbia crescente nella sua voce. Quando Twilight le annuì sputò a terra.«Dobbiamo fermare questo demonio!» 

 «Rainbow, vola e osserva l'area. Se vedi il...» Che doveva dirle? Nessuno sapeva com'era fatta la creatura. «Se vedi qualcosa muoversi corri a dircelo.»

 «Subito!» esclamò sorridente. Quella distruzione la turbava, ma anche per questo non vedeva l'ora di prendere a calci il responsabile. Due delle guardie, entrambi pegasus, la affiancarono. 

 «La scorteremo. Non sappiamo se quel mostro sappia volare.»  

Rainbow Dash sollevò le spalle. «Come volete, basta non mi rallentiate.» Detto questo batté le ali, e in pochi attimi si ritrovò diversi metri sopra la mortifera foresta. Le due guardie la guardarono basite e confuse qualche attimo prima di volarle dietro più veloci che potevano.

Il resto del gruppo continuò a piedi, avanzando lungo i pallidi tronchi simili a ossa emergenti dal terreno. Passarono accanto a molti cadaveri putrescenti, la carne verdognola più simile a formaggio ammuffito e marcio, con gli scheletri esposti e le orbite vuote. Fluttershy chiuse gli occhi ogni volta che passavano accanto a una carcassa, con Rarity che si sentiva sempre più male. Tuttavia fu proprio la timida pegasus a intuire qualcosa di strano.

«C'è... c'è qualcosa che non va» mormorò, tanto che solo le amiche, abituate al suo bassissimo tono di voce, la udiirono.

«Complimenti per la vista» disse Applejack, senza un minimo di gentilezza. Non voleva essere così dura con l'amica, ma tutta quella distruzione la riempiva di rabbia.

Quella risposta turbò la pony, ma non la fermò dal continuare. «Non ci sono mosche...»

«E allor...»  la cowpony si interruppe, intuendo di cosa stesse parlando l'altra.

«Quando un animale... se ne va, sono le mosche e gli altri insetti a divorarne... il corpo.»  Si avvicinò al cadavere di uno scoiattolo mezzo marcio. Letteralmente mezzo marcio. «Non ci sono larve o insetti di nessun genere. E' stata quella creatura a renderli così.»

«Che razza di demone è capace di una cosa simile?»  

«Non un demone» disse Twilight con un tono così cupo da rabbrividire il resto della compagnia.  «Un Basilisco.» 

Il silenzio calò sulla compagnia, mentre lo spettro della paura si diffuse negli occhi e nei corpi di tutte le giumente. Fluttershy si appallottolò a terra, nascondendo il volto nella criniera rosa, mentre a Applejack tremarono gli zoccoli. Perfino Pinkie perse ogni traccia di allegria, la criniera afflosciata verso terra. 

«Come... che ci fa un basilisco nella Everfree Forest?» balbettò AJ, la voce tremante per la paura che tentava di nascondere. Tutti a Ponyville conoscevano le storie riguardo ai basilischi e ai loro terrificanti poteri. Col semplice sguardo uccidevano qualunque cosa incrociasse i loro occhi dorati, mentre il loro respiro tossico avvelenava aria, terra e acqua per moltissimi anni. Infine, il loro veleno poteva uccidere qualsiasi cosa, perfino un dio.

«Non ne ho idea ma...» stava per dire che non potevano farcela da sole, che dovevano tornare da Celestia e Luna e avvertirle, che dovevano essere loro a occuparsi di questa grave minaccia. Ma sarebbe stata una prova del fatto che lei non era adatta a comandare. 

«Andiamo avanti»  esclamò, cercando di apparire sicura. «Dobbiamo fermare questa bestia prima che si avvicini a Ponyville.»

«Sei sicura Twilight?» chiese Applejack. «Non so se possiamo battere un basilisco. Il suo veleno può uccidere un alicorno!»

«Sono solo leggende. Niente può uccidere un alicorno immortale, niente.» esclamò dura, rivolgendo all'amica cowgirl un'occhiata che la fece arretrare. «Possiamo battere qualsiasi cosa. L'abbiamo già fatto.» Potevano farcela. Poteva farcela. Era un alicorno, una semi-divinità, principessa della magia e una delle più grandi maghe del mondo. 

Twilight avanzò, e il resto del gruppo la seguì, chi più riluttante di altri. Applejack toccò il cappello portafortuna del padre, mentre Fluttershy affiancava Rarity. Le due guardie rimasero ai fianchi, il portamento impassibile tradito dal sudore che colava dalla fronte. 

Pinkie avanzò con uno sguardo spento, vuoto. La criniera strisciava nella terra e nella polvere. Sussurrò alcune parole, talmente piano che nemmeno la pegasus la sentì. «Sei tombe ingioiellate nella desolazione delle lacrime...»  

 

 

Il tempo passò alla svelta mentre cercavano tracce della creatura, ma dopo un'ora non trovarono assolutamente nulla. Avevano segnalato a Dash di tornare a riferire con un incantesimo, ma nemmeno la scattista pegasus aveva visto qualcosa. 

«Stai attenta. Se incroci il suo sguardo morirai» le aveva detto AJ, seguito dall'alzata di occhi al cielo di Twilight. Rainbow si era limitata a fare l'occhiolino e a sparare una battuta prima di ripartire. 

«Riposiamoci»  disse una delle guardie. «Le signorine Rarity e Fluttershy sono stremate.»

La principessa annuì. Dovevano essere in forze per affrontare quella creatura. Guardò in alto, verso il sole che si trovava poco oltre lo zenit. Gli restavano ancora molte ore di luce, ma se entro sera non fossero riuscite a trovare il basilisco avrebbero dovuto ritirarsi. 

Si sedettero all'ombra di un tronco particolarmente ampio i cui rami, simili a pallidi e scheletrici arti, offrivano una lieve copertura dal sole estivo. 

Non passò molto tempo, una decina di minuti.

Pinkie, la testa abbandonata su una roccia, alzò il capo pigramente, guardando un punto imprecisato con occhi spenti. «Arriva» sussurrò con un'inquietante voce. La terra si mise a tremare, mentre un verso simile al vetro che sfrega contro altro vetro si avvicinò da... sotto.

Un'esplosione di terra e roccia gettò diversi pony a terra, mentre una lunga e sinuosa figura emergeva dal buco appena creatosi. Nel ciclone di scaglie e terriccio qualcuno gridò, e il resto del gruppo si allontanò, guardando l'accaduto con orrore. 

Il re dei serpenti era enorme, almeno quindici metri, il torace talmente ampio che avrebbe potuto inghiottire un coccodrillo per intero. I riflessi del sole sulle scaglie verde scuro le facevano apparire simili a smeraldi luccicanti, come il vero rubino incastonato nella fronte del mostro. Quella gemma era grande quanto una testa di pony.

Il basilisco fissò gli intrusi con i suoi grandi occhi dorati. Tra le fauci teneva stretto il corpo di una delle guardie, quella che aveva gridato. Ora penzolava in silenzio, il sangue che colava dalle ferite create dalle zanne affilate del serpente. Le pony abbassarono lo sguardo per non vedere gli occhi assassini del mostro o quelli morti della guardia. 

«Muovetevi stupidi!» gridò Twilight. Troppo tardi. 

Il serpente aveva gettato da parte il cadavere e si era lanciato contro il pony più vicino, Fluttershy. Aveva spalancato le fauci, emettendo un acuto stridio e aprendo le creste dorate ai lati e sopra la testa. La corona del re. La piccola pegasus guardò con orrore quella bocca costellata di zanne andarle incontro.

Qualcosa la spinse di lato un secondo prima che il corpo del mostro colpisse il terreno dove lei si trovava poco prima. La guardia rimanente la prese di peso con la magia e cominciò a correre, mentre il serpentone si voltava per inseguirli. Qualcosa però lo colpì alla testa.

«Non la toccare!» esclamò Twilight, sparando un secondo colpo magico sul muso del mostro. Questi scosse il capo e inarcò il collo. Una nebbiolina verdastra si addensò tra le zanne della bocca chiusa, e lo sguardo di Twilight si riempì d'orrore. «Attenti!»

Il re dei serpenti spalancò le fauci con un ruggito sinistro, vomitando un getto di nebbia verde addosso all'alicorno. Twilight scattò in aria con le ali, evitandolo per poco. L'attacco aveva colpito l'albero dietro di lei, che si deturpò più di quanto non fosse prima, trasformandosi in polvere in pochi attimi. L'alito necrotico dei basilischi.

Lanciò altri due colpi magici contro il mostro, la cui pelle resisteva  quasi con indifferenza. Si guardò attorno, e vide le amiche radunate dietro la guardia, alle spalle  del basilisco. 

"Devo prendere tempo"  

Lanciò una sfera di magia esplosiva verso l'alto prima di caricare la magia nel proprio corno. Il basilisco inarcò il collo, pronto a colpire nuovamente. Twilight lo vide, aumentando la potenza. Il sudore le colò sul viso e sul collo. Il mostrò scattò in avanti, le fauci spalancate e grondanti liquido tossico verde. Non era pronta.

Una macchia color cielo si schiantò sul muso del basilisco, veloce come un fulmine. La testa del mostro colpì alcuni alberi, frantumando il legno marcio col suo peso.

«Oh yeah! Get dunked on stronzo!» esultò Rainbow, eseguendo una strana danza aerea.

«TOGLITI DA LI!»  

Intuendo all'istante le intenzioni dell'amica, Dash scattò verso il resto del gruppo a terra. Un gigantesco raggio d'energia magenta esplose da corno di Twilight, diretto verso il basilisco ancora frastornato. Quando il raggio colpì esplose, frantumando gli alberi marci e spingendo a terra le pony. Perfino Twilight perse il controllo per qualche attimo, complice la stanchezza, e precipitò a terra.

«Twily! Stai bene?» chiesero le pony radunandosi attorno a lei, eccetto Pinkie che restava fredda, indifferente.

«Si... sono solo...» Un ruggito la interruppe. Voltandosi, i pony videro la sinuosa figura del basilisco emergere dalla polvere. Le scaglie verde smeraldo erano nere in parecchi punti, alcune si erano perfino staccate, rivelando la glabra pelle sanguinante. Tuttavia era ancora vivo, gli occhi dorati illuminati da una luce omicida.

«Presto ragazze!» esclamò Twilight, e dalla borsa estrasse cinque collane e una corona, ognuna con una gemma scintillante di colore diverso: Gli Elementi dell'Armonia. Con la magia mise i gioielli al collo delle amiche e si mise la corona in testa.

Si misero in posizione, e la magia arcobaleno cominciò a confluire dai loro corpi alle gemme, che si illuminarono. Il basilisco si lanciò su di loro, la bocca grondante veleno.

Il potere era quasi pronto. Ce l'avevano quasi fatta.

Poi Rainbow cadde a terra, e la magia si spense.

«Rainbow!» gridò qualcuno. Twilight non riuscì a capire chi, riuscendo appena a lanciarsi di lato per evitare il re dei serpenti, il cui corpo si schiantò su di loro. Vide le sue amiche intrappolate in un vortice di spire e veleno. Fluttershy e Rarity furono investite dal liquido tossico, mentre Pinkie venne colpita dalla coda del serpente simile a una frusta, scagliandola a terra. Di Applejack e della guardia nessuna traccia. 

No, non poteva succede. 

Non poteva finire così.

Non l'avrebbe permesso!

L'oscurità strisciò attorno a Twilight, un vortice di ombre  che sciamavano attorno a lei. La sclera divenne nera, mentre le pupille brillarono di una luce viola scuro. Scie nere, viola e rosse si addensarono attorno al corno. 

Il basilisco avvertì qualcosa di strano e si fermò ad osservare l'alicorno. Twilight riconobbe un emozione, no, un istinto primordiale appartenente a ogni creatura, e che perfino il re dei serpenti provava: Paura.

Sogghignò e sparò il colpo. Un ruggito di dolore fece tremare la terra, e il basilisco agitò il capo. Il colpo aveva scavato tra le scaglie e nella carne. Il sangue cadde a litri dalla ferita, ma Twilight non era soddisfatta.

«MUORI MALEDETTO!»  

Altri colpi esplosero sul basilisco, altre ferite, altro sangue. Cinque grossi squarci apparvero nella carne dell'animale, che tentò di ritirarsi e fuggire via. Ombre nere vorticarono attorno al corno di Twilight. Non l'avrebbe permesso.

«Brucia.»  

Una fiamma nera avvolse interamente il corpo del basilisco. Il mostro gridò e si dibatté come impazzito, un vano tentativo di spegnere fiamme maledette. Non vi volle molto che la sinuosa figura del re dei serpenti si accasciasse a terra, completamente carbonizzata e irriconoscibile. Eppure le fiamme continuarono a bruciare, finché non rimasero ossa nere e polvere.

Le tenebre abbandonarono Twilight, e l'alicorna cadde a terra. La testa le scoppiava, gli zoccoli non riuscivano a reggerla in piedi. La vista divenne come annebbiata, scurendosi sempre di più. Prima di essere inghiottita dal buio dell'incoscienza, Twilight Sparkle vide le guardie pegasus avvicinarsi.


 

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Capitolo 4
*** I Limiti di una Dea ***


Capitolo 4: I Limiti di una Dea

 

Celestia gliel'aveva detto molte volte. Un alicorno deve affrontare molte avversità nella propria vita. Mostri, guerre, rivolte, pestilenze e tutti i problemi di chi governa un regno. Eppure esisteva un nemico che non poteva essere sconfitto, questo perché era legato indissolubilmente all'essere alicorni: l'Immortalità.

La vita degli alicorni non aveva limite, o almeno, nessuno ne aveva mai trovato uno. Celestia e Luna erano vecchie di più di mille anni, e non si sapeva nemmeno che età avessero realmente. Alcuni credevano fossero le prime creature viventi ad essere state create all'inizio del tempo.

Tuttavia era questa immortalità la causa dei più grandi dolori. Guardare tutte le persone che amavi svanire davanti a te e diventare polvere, mentre tu rimanevi indifferente al trascorrere del tempo per l'eternità.

Celestia aveva detto questo a Twilight molte volte dopo la sua trasformazione, e anche se lentamente, aveva accettato il destino impostole. Un giorno sarebbe stata costretta a vedere le sue amiche svanire dalla sua vita. Credeva che l'avrebbe sopportato.

Quel momento era giunto prima di quanto chiunque credesse. E non riusciva a sopportarlo.

Le cinque pony erano radunate nella stessa stanza d'ospedale, i lettini disposti uno accanto all'altro. Erano tutte prive di sensi, collegate a macchinari che controllavano il battito cardiaco, sacche di liquidi nelle flebo e a respiratori artificiali. Le lenzuola bianche si alzavano e abbassavano regolarmente, eppure così piano da sembrare sbagliato.

Stavano morendo, e Twilight lo sapeva. Tutti lo sapevano. Le famiglie delle pony erano tutte presenti, circondando i letti delle loro figlie e sorelle e piangendo insieme. Twilight le osservava da dietro il vetro del corridoio. Non aveva il diritto di invadere l'intimità del capezzale di quelle famiglie, non lei, le cui parole avevano convinto le sue amiche a lanciarsi in una missione tanto pericolosa e i cui risultati erano stati i peggiori immaginabili.

Il veleno del basilisco aveva investito le amiche, e non esisteva una cura. Il semplice tocco disattivava le zone coscienti del cervello, mandando le vittime in un coma nel quale le tossine bloccavano il corpo sempre di più fino alla morte. Una lenta e orribile dipartita, quella che le sue stesse amiche stavano vivendo.

Una lacrima le sfuggì e scivolò lungo la guancia. Era colpa sua, e lo sapeva. Lei aveva insistito per continuare, contando sulle sue capacità. E per la sua arroganza le sue amiche stavano morendo, e lei invece, grazie alla sua natura da alicorno, era riuscita a battere il veleno e a sopravvivere. Che razza di giustizia era quella?

Spike singhiozzò accanto a lei, un disastro di lacrime e muco che piangeva da ore, proprio come lei. Twilight non avrebbe voluto portarlo, era solo un bambino, ma sapeva che per quanto orribile, era la cosa giusta da fare. Non poteva togliergli il diritto di vedere le sue amiche un'ultima volta. Di vedere Rarity un'ultima volta.

La sentì arrivare prima ancora che le porte si aprissero. I cori dei saluti sussurrati rimbombavano dentro quei corridoi vuoti.

«Twilight.» Celestia la chiamò, la criniera arcobaleno ondeggiava nell'aria, come sempre. Quella stessa criniera che portava meraviglia a chiunque la vedesse. In quel momento Twilight vide solo una criniera ridicolmente colorata e del tutto inadatta per quel luogo, quasi offensiva. «Mi dispiace tanto per le tue amiche.»

La co-regnante di Equestria si avvicinò per abbracciare l'ex studentessa, ma Twilight si ritrasse. Lo sguardo confuso di Celestia fu ricambiato da occhi furenti.

«Salvatele.»

Celestia sospirò. Sperava che quella questione arrivasse più tardi, o meglio ancora mai. Una vana speranza.

«Twilight, non posso.»

«Si che potete! Siete la creatura più potente al mondo! Potete sollevare il sole a vostro piacimento!»

«Questo è diverso Twilight. Il veleno di basilisco è qualcosa di mortale per ogni cosa vivente. Niente può sopravvivere, eccetto un alicorno.»

«Allora rendetele degli alicorni.»

Silenzio.

Una richiesta stupida, una richiesta folle, una richiesta che Celestia sperava non avvenisse mai. Ma il dolore ci porta a fare follie.

«Twiligh, sai che non posso farlo.»

«Potete invece! L'avete fatto con me!» Spalancò le ali, quelle ali che lei in persona le ha dato.

«Non posso giocare a creare esseri così potenti ogni volta che voglio. Le conseguenze sarebbero terrificanti.»

«Però con me l'avete fatto.»

«Tu sei stata addestrata per anni, amtche se non lo sapevi. Sottoporle a un simile potere potrebbe distruggerle mentalmente e fisicamente.»

Twilight si voltò a guardare le amiche. «Come potete permettere che coloro che hanno difeso Equestria da ogni pericolo muoiano così? Non hai un minimo di gratitudine per loro?»

«Non immagini nemmeno quanto sia grata a tutte voi, per tutto quello che avete fatto.» Ripensò a Luna. «Ma non posso sconvolgere l'ordine naturale solo per questo.»

«Noi siamo alicorni!» Twilight batté lo zoccolo a terra con forza, creando diverse crepe nel terreno. La voce usciva diversa, profonda e rabbiosa. «Siamo le divinità di questo mondo! Siamo noi a decidere l'ordine naturale delle cose! »

L'aria attorno alle due si fece visivamente tesa. Venti comparsi dal nulla cominciano a roteare intorno a loro, mentre guardie e dottori nelle vicinanze arretrano intimiditi. Lo sguardo di Celestia non era più gentile e comprensivo.

«Twilight Sparkle, non osare mai più sopraelevarti sopra la legge di questo mondo per scopi personali! Io ho perduto mia sorella, tutti i miei amici, solo per l'equilibrio del mondo e di Equestria! Non provare a parlarmi di dolore come se non lo conoscessi, Sparkle!»

L'aria era calda attorno a loro. Letteralmente. Con un respiro, la diarca solare riprense il controllo di se, le fiammelle dorate accesesi sulla criniera si spensero, tornando normali.

«Non intendo aggiungere altro.» E senza nemmeno un cenno, un saluto, Celestia entrò nella stanza a salutare le famiglie delle vittime.

Twilight la osservò con rabbia, digrigna i denti. Come poteva avere la possibilità di aiutare eppure dire a quei pony in lacrime che non c'è nulla da fare. Al suo fianco anche Spike era furente, due scie di fumo uscivano nalle narici.

La porta si spalancò. Tre figure si tuffarono addosso a Twilight, in lacrime.

«Twilight... ti prego...»

«Princess Celestia... lei dice che non si può fare nulla per loro...»

«Sta mentendo vero? Dev'esserci qualcosa che possiamo fare!»

Twilight osservò le tre puledrine. Applebloom e Sweetie Belle piangevano senza controllo. Scootaloo tentava di controllarsi, di essere forte come avrebbe voluto Rainbow, ma non basterebbe la forza di un titano a fermare le lacrime.

Celestia era una bugiarda. Lei no.

Le strinse in un abbraccio assieme a Spike. Lacrime le bagnarono il manto, sue e delle puledre. «Non temete. Salverò le vostre sorelle e le mie amiche.»

Tre piccole pony e un cucciolo di drago si strinsero a lei, ringraziando tra le lacrime.

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Capitolo 5
*** Magie e Tradimenti ***


Capitolo 5: Magie e Tradimenti




Era trascorsa una settimana da quel giorno in ospedale. Una dura settimana di studio e preparazione. Era dimagrita a vista d'occhio, aveva mangiato pochissimo. Dormiva solo un paio d'ore al giorno, due occhiaie scure sotto gli occhi stanchi. Quella fatica però era stata ricompensata.

Tutto era pronto.

Fece una lista mentale un paio di volte prima di sentirsi sicura e cominciare. Guardò i volti dormienti delle amiche, e questo la riempì di paura e determinazione.

«Vi salverò.» Era un promessa.

Camminò fino al centro del cerchio magico tracciato per terra col gesso. Le sue amiche erano disposte a terra, dentro cerchi satellite più piccoli ed equidistanti tra loro. Cinque linee formate da glifi le collegavano, un pentacolo perfetto, simbolo antico e arcano. A volte il destino aveva davvero uno strano senso dell'umorismo.

Con la magia aprì un grosso libro dalla copertina scura, le pagine gialle e consumate dal tempo. Per sua fortuna, la formula che le serviva era ancora integra, scritta in simboli affilati che aveva faticato non poco a tradurre.

«Erel shinar mir welya, lus ferr alkar...»

Mentre parlava il cerchio magico a terra si illuminò di una luce color porpora. I glifi si animarono, staccandosi dal pavimento e danzando seguendo le linee del pentacolo.

Procedendo, gli occhi di Twilight divennero bianchi e luminosi. I cerchi contenenti le pony si accesero di luci diverse: Arancione, bianco, giallo, rosa e azzurri. Gli elementi al collo delle portatrici si illuminarono.

Non mancava molto. 

Twilight caricò il corno di magia, e due scie viola si mossero dell'osso fino alla cristallo della corona. L'elemento della magia brillò con forza, attirando a se cinque raggi del colore dei rispettivi proprietari dagli altri elementi.

Sorrise. Stava funzionando, lo sentiva!

Vide le amiche muoversi, i loro corpi si illuminavano di luce bianca. Vide ali e corni fatti di pura luce emergere dalla carne dove prima non c'era nulla. Le vide aprire gli occhi, vive e salve. E ora immortali, come lei. Sarebbero state insieme per sempre.

La porta del sotterraneo venne sfondata. Le guardie solari entrarono con forza, armi in pugno e corni carichi.

«Princess Twilight Sparkle, in nome di Princess Celestia arrendetevi subito o saremo costretti a...»

«Andatevene!» gridò, scagliando in aria i pony con una facilità impressionante. Altre guardie entrarono, e non erano sole.

«Twilight! Ferma questa follia!» esclamò Celestia, bloccando un secondo incantesimo respingente.

«Vattene! Vattene maledetta ingrata! Le salverò!» Tentò di scaccirli tutti altre tre volte, ma la diarca solare la  bloccava con uno scudo d'energia. Non poteva usare attacchi più forti, o avrebbe perso il controllo. Non mancava molto, ancora qualche secondo.

«Fermatela!» ordinò Celestia. Quasi trenta pony, tra cui l'alicorno del sole, scagliarono un'ondata di magia contro di lei. Alzò uno scudo a sua volta, ma i colpi erano senza fine, la barriera che si riempiva di crepe.

Quello che accadde dopo rimase un mistero per tutti i presenti.

L'elemento della magia, la gemma viola a sei punte, l'artefatto più potente di Equestria, si spaccò in due.

Per un singolo istante ogni suono cessò. Si udiva solo quel colpo secco che solo il vetro che si rompe sa creare. Poi avvenne l'esplosione.

Grida, corpi che volavano e colpivano le pareti. Nemmeno lo scudo che Celestia aveva evocato la protesse da quel l'energia fuori controllo. La diarca solare venne lanciata con forza contro il muro di cristallo e cadde a terra.



 

La testa le girava, le orecchie ronzavano. Qualcosa di caldo e denso le colava dalla fronte, la vista aveva assunto un inquietante colorazione cremisi.

Appena sentì l'urlo voltò il capo.

Twilight gridava, gridava e piangeva. Davanti a lei c'era Applejack, sveglia ma buona parte del suo corpo si era trasformato in polvere. La cowgirl allungò lo zoccolo per toccare l'amica alicorno, ma l'arto svanì prima di poterla anche solo sfiorare.

Applejack svanì in un soffio d'aria, e lo stesso toccò a tutte le altre pony. I loro corpi divennero polvere. Fluttershy pianse tra gli zoccoli di Rainbow, mentre Rarity rimase calma come una perfetta nobildonna, nonostante le lacrime. Di Pinkie Pie nessuna traccia.

Fu troppo.

Twilight cadde a terra, accucciandosi e piangendo come una bambina, circondata dalle ceneri delle sue migliori amiche. Due guardie si avvicinarono per catturarla, ma Celestia le fermò alzando lo zoccolo.

Si avvicinò a lei con lentezza, ancora frastornata e confusa per il colpo. Si sedette accanto a lei, troppo stanca per stare in piedi. Sembrava come quando insegnava a una più giovane Twilight Sparkle le prime magie avanzate nelle sue stanze.

«Twilight...» La voce incrinata da dolore. Le posò uno zoccolo sul capo. «Mi dispiace tanto...»

L'alicorno della magia ebbe un sussulto e alzò lo sguardo. Per poco Celestia non arretrò dal terrore.

Gli occhi di Twilight erano diventati completamente neri, le iridi viola brillavano in due pozze più nere del peccato. Tenebre pure eruttavano da essi, e un'ombra scura sembrò avvolgere l'intero sotterraneo.

«È COLPA TUA!»

Celestia ebbe appena il tempo di teletrasportarsi qualche metro indietro, evitando un raggio di luce nera che colpì solo il terreno.

«SONO MORTE PER COLPA TUA!» gridò Twilight. Ce l'avrebbe fatta, avrebbe potuti salvarle se lei non avesse distrutto tutto.

Una decina di colpi magici vennero deviati all'ultimo dallo scudo energetico di Twilight. Scatenò contro le guardie un torrente di fiamme nere, che vennero fermate dalla barriera di Celestia.

«Twilight! Ti prego, fermati!» implorò Celestia. Stava accadendo di nuovo. Un'altra persona che amava ed era costretta a combattere. L'ex studetessa rispose alle sue suppliche con altre fiamme e altre grida d'odio.

«Maledetta! Ingrata e bugiarda! A te non interessa dei pony, ti importa solo che ti ubbidiscano e che si  sacrifichino quando vuoi!»

Una delle guardie esterne alla barriera colpì Twilight a un fianco, distraendola dall'attacco. Il povero pony venne investito dalle fiamme, le sue urla fecero rabbrividire Celestia,  che però sfruttò l'occasione. 

Prima che potesse riattaccare, l'alicorno del sole si teletrasportò alla sinistra di Twilight, una sfera d'energia dorata bruciava sopra il suo corno. Twilight non riuscì a evitarla o fermarla, e venne scagliata contro il muro.

Celestia si avvicinò. L'essere oscuro che ora era Twilight Sparkle, ferito e con alcune ossa rotte, le lanciò uno sguardo gelido.

«Uccidimi forza. Non ho mai voluto questa maledizione che tu mi hai dato. Ora non ho più niente, e non voglio vivere così. Forza, fai il tuo dovere da regnante per una volta.»

Doveva farlo. Doveva. Il regno era in pericolo, doveva farlo. Ma davvero avrebbe potuto eliminare Twilight Sparkle? Rivide davanti a se la giovane pony studiosa, la grande incantatrice che salvò Ponyville ed Equestria più volte, l'alicorno che voleva essere considerata degna e responsabile. Poteva farlo davvero?

«Twilight Sparkle. Per tradimento, omicidio, rapimento ed eresia contro l'ordine naturale, ti condannò a essere imprigionata per mille anni nel Tartaro.» No, non poteva.

Twilight scoppiò a ridere.

«Non sai nemmeno amministrare la giustizia di cui tanto parli. Patetico.» Celestia abbassò il capo. Aveva ragione.

Le guardie si avvicinarono con le manette e l'anello anti-magia. Twilight non diede segno di resistenza, quasi apatica. Ormai non aveva nulla per cui vivere.

Una piccola figura verde e viola si lancio contro Celestia. L'alicorno urlò quando le zanne da drago penetrarono nello zoccolo. Il piccolo Spike si aggrappò con gli artigli, piantandoli nella carne e aprendo nuove ferite.

Una guardia colpì il draghetto col pomello della propria spada, facendolo cadere a terra. «Stai giù piccoli mostro!» Gliela puntò alla gola.

Un ruggito fece tremare l'intero castello. Un viticcio nero esplose dal terreno, avvolse la guardia che teneva la spada e lo sollevò, dilaniandolo in un caos di carne e ossa frantumate. Una pioggia rossa cadde sui presenti. Erano scioccati. Orripilati. Distratti.

Celestia urlò. Una violenta esplosione la scagliò lontano, contro il muro. Un dolore lancinante alla schiena, il suono del legno che si spezza. Prima che la vista si annebbiasse, vide Twilight sbaragliare le guardie, afferrare Spike e svanire in una luce porpora. Poi l'oscurità dell'incoscienza la avvolse.

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Capitolo 6
*** Epilogo ***


Capitolo finale: Epilogo



Un funerale non è mai bello. Uno solo può essere straziante, un incubo a occhi aperti. Ben otto funerali ora riempivano il parco degli eroi quel giorno. Sette famiglie unite per piangere le persone amate.

Twilight e Spike Sparkle erano morti. Questo era stato detto alla popolazione e alla famiglia. Erano morti per colpa di un demone che intendeva uccidere la principessa dell'amicizia mentre era sola. Si era difesa con valore, uccidendo il demone e salvando Equestria da sola, morendo nel farlo. Pochi conoscevano la verità. Solo lei, sua sorella e le guardie che l'avevano accompagnata nel sotterraneo. Anche Princess Cadence e Shining Armour furono informati della cosa, tutto per proteggere il regno.

Eccoli lì, accanto ai genitori di Twilight. Cadence piangeva accanto a Velvet, ma erano lacrime versate per un motivo diverso. Shining Armour invece la stava fissando con uno sguardo carico d'astio. Quando le cerimonie terminarono e i pony cominciarono ad andarsene le passò accanto. Si fermò e la fissò negli occhi.

«Ti avevo affidato mia sorella.»

«Lo so. Mi dispiace.»

«Non sono le tue scuse che voglio.»

Lo scontro di sguardi passò inosservato a tutti meno che Cadence e Luna, le quali si schierarono prontamente accanto al marito e alla sorella.

«Vuoi scatenare una guerra civile Shining? Vuoi la mia testa?» Politica. Nemmeno a un funerale può dimenticare di essere la regnante.

«No, non intendo sfidarti. Sappi solo che, un giorno, raccoglierai i frutti che hai seminato.»

Detto questo se ne andò assieme alla moglie. Celestia sospirò.

«Luna...» avrebbe voluto dirle tante cose. Chiederle se era davvero una brava regnante, confessarle il dolore che provava, il desiderio nascosto di mandare tutto al diavolo e vivere una vita più felice. «Torniamo al castello. Sono stanca.»

«Si, sorella.» Luna illuminò il suo corno, spingendo la sedia a rotelle su cui era seduta Celestia.

Non c'era stato nulla da fare. Il trauma alle vertebre era stato troppo, perfino per il fattore di guarigione da alicorno. Ora era costretta a muoversi con quell'affare di legno e metallo, coperta da un velo bianco col simbolo del sole dorato.

Le scappò un sorriso. Tanto potere nei propri zoccoli e comunque era  poco più di un vegetale, un'inferma. L'Universo aveva un senso dell'umorismo davvero sadico. 





 

Due figure camminano in mezzo alle montagne, coperti da grossi mantelli scuri.Devono nascondersi. Sono ufficialmente nemici della corona e di Equestria, e non possono farsi riconoscere.

«Twilight, cosa faremo ora?» chiese Spike.

Twilight Sparkle si volta. Da dove si trova riesce a vedere chiaramente Canterlot, la sacra capitale di Equestria. La sua casa. La casa dalla quale ora sta fuggendo.

«Sopravviveremo. Diventeremo più forti, più potenti. E un giorno... un giorno torneremo a casa, e osserveremo Celestia soffocare nel suo stesso sangue.»

Poteva vederlo. Un futuro radioso, una vendetta compiuta. Ci sarebbero voluti anni, forse secoli, ma l'avrebbe avverato. Stavolta ha scelto il suo destino da sola, un destino di sangue.

Avanzarono senza più voltarsi dietro.

 

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