Life, Love and Other

di niny95
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


Life, love and other

Capitolo 1.


 
Laura Hollis aveva 22 anni e aveva appena iniziato a lavorare per uno studio legale dei più prestigiosi.
Era una calda giornata di giugno quando incontrò per la prima volta Carmilla Karnstein, la ragazza sembrava un pesce fuor d’acqua tra tutte quelle persone ben vestite; con i pantaloncini di jeans, la canotta attillata nera, il trucco pesante e i bracciali da rockstar.
«Ehi,Cupcake.» disse attirando l’attenzione di Laura  da dietro il bancone.
«Ciao, le serve aiuto?» rispose Laura con un sorriso.
«Ho un appuntamento con l’avvocato Karnstein.»
«La chiamo subito. Qual è il suo nome?»
«Carmilla Karnstein.»
Laura la guardò mentre componeva il numero «Siete sua figlia?»
«Buffo,no?» ridacchiò Carmilla.
Laura sorrise mentre rispondeva al telefono «Signora Karnstein? Sì, c’è qui sua figlia, la faccio entrare? Sì, okay.» poi guardando Carmilla disse «Può entrare».
Quando Carmilla uscì dalla stanza dell’avvocato Karnstein sembrava come se quell’incontro avesse prosciugato tutte le sue energie.
«Tutto bene?» chiese Laura sorridendo.
«Potrebbe andare meglio. Ciao, dolcezza!» rispose Carmilla.
 

 
Qualche giorno dopo quel primo incontro Carmilla tornò allo studio legale.
«Buon giorno, signorina Karnstein! Ha un appuntamento con sua madre?» la salutò Laura.
«Buon giorno, Cupcake! No, non sono venuta per vedere mia madre.» rispose Carmilla «Comunque è Carmilla.»
«Cosa?» chiese Laura sorpresa alzando lo sguardo.
«Il mio nome è Carmilla.» la voce di Carmilla era miele liquido mentre sorrideva.
«Laura.» la mano di Laura si scontrò con quella di Carmilla, la sua presa salda e il suo palmo caldo fecero venire i brividi a Laura.
Carmilla appoggiò il suo gomito al bancone, la mano a sostenere la testa. «A che ora smonti oggi?» chiese poi guardandola con quei suoi occhi magnetici.
«Tra un’ora, perché?»
«Ti va di prenderci un caffè insieme dopo?»
«Certo, perché no?!» aveva risposto Laura sorridendo.

Carmilla aveva fatto scegliere a Laura dove andare, così adesso si trovavano al Danny’s , un piccolo caffè che frequentava spesso Laura.
«Laura Hollis! Da quanto tempo non ti fai vedere!» disse Danny, la proprietaria avvicinandosi.
Laura si passò una mano tra i capelli «Ho avuto un po’ da fare.» bofonchiò poi.
«Cosa ti porto?» Danny guardava Laura con bramosia mentre parlava
«Una cioccolata calda …»
«Lasciami indovinare: cioccolata calda macchiata di latte.»
Laura arrossì «Conosci i miei gusti.»
«Signorina Karnstein cosa le porto?» chiese poi Danny concentrando la sua attenzione a Carmilla.
«Signorina Lawrence alla fine si è accorta di me.» la fulminò Carmilla «Può portarmi una tazza di caffè con un cucchiaino di zucchero.»
Quando Danny si allontanò con gli ordini Carmilla sospirò «Quella vuole entrarti nelle mutandine.» disse la sua voce grondante di gelosia.
Laura arrossì vistosamente. «Che stai dicendo?»
«Dico quello che vedo, Laura.» disse marcando con enfasi il suo nome «E Danny Lawrence ti guardava come se non vedesse l’ora di spogliarti.»
«Comunque potevi dirmelo che conoscevi già questo posto.» bofonchiò Laura cambiando discorso.
«E scoprire così le mie carte? E dov’è il divertimento?»  Carmilla fece un occhiolino facendo avvampare Laura.
Nel frattempo una cameriera arrivò con le loro ordinazioni.
«Allora cosa fai quando non sei la segretaria di mia madre?» chiese Carmilla prendendo un sorso di caffè.
Laura arrossì «È stupido.»
«Adesso mi hai incuriosito.»
«Prometti di non ridere?» l’ammonì Laura.
«Promesso!»
«Ho una rubrica in un giornale locale sul paranormale.» bofonchiò infine Laura.
«Ma davvero? Quindi adesso mi dirai che gli alieni ci attaccheranno presto?»
Laura scosse la testa «Io sono certa dell’esistenza degli alieni, ad esempio su Marte è stata trovata acqua e dove c’è acqua c’è vita, ma non penso che loro vogliono attaccarci se avessero voluto l’avrebbero già fatto, non pensi?»
Carmilla sorrise lievemente «Si vede che ti piace, ti si illuminano gli occhi quando ne parli.»
«Trovo ingiusto che tu sappia il mio lavoro ma io non conosco il tuo.» bofonchiò dopo un po’ Laura.
«Sono una trafficante di droga.» rispose Carmilla con una risatina.
Laura strabuzzo gli occhi poi bofonchiò qualcosa d’incoerente.
Carmilla rise di una risata dolce e cristallina. «Caspita Cupcake, sei uno spasso! Stavo scherzando.»
Laura arrossì «Oh, allora qual è il tuo lavoro?»
«Il mio lavoro ti costa un'altra uscita con me!»
«Allora sarà un lavoro interessante.» Laura ridacchiò.
 Carmilla sorrise «Puoi scommetterci.» rispose poi. «Allora andiamo?»  la mano di Carmilla si allungò per aiutare Laura.
Laura accettò la mano, quando le loro mani si incontrarono i brividi le corsero lungo la schiena
.

Note: Salve! Qualche giorno fa mi è venuta in mente questa cosina quindi l'ho abbozzata.
Come scritto nell'introduzione sarà una mini long quindi non credo che saranno più di 5 capitoli.
Spero vi piaccia.
P.S. E' la prima volta che mi avventuro in questo fandom con una storia inconclusa, siate clementi please ^^
Un bacio,
Niny :)

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


Capitolo 2.
 
Carmilla non aveva mai creduto all’amore a prima vista e tutte quelle robe lì, eppure non appena aveva incrociato lo sguardo di  Laura Hollis aveva capito che c’era qualcosa di diverso in lei.
«Allora, qual è il tuo lavoro?» chiese Laura reclamando l’attenzione dell’altra ragazza.
Si trovavano da Silas uno dei migliori ristoranti della zona.
«Dì la verità, sei uscita con me solo per questo.» scherzò Carmilla con un occhiolino.
Laura sorrise «Forse.»
Laura aveva davvero un bel sorriso pensò Carmilla mentre rispondeva «Sono una scrittrice.»
«Wow! Cosa scrivi?»
«Libri per bambini, e quando capita qualche graphic novel.» Carmilla sorrise prima di aggiungere «Ne è valsa la pena?»
«Sì direi di sì.» rispose Laura.
«Beh, signorina Hollis, visto che io ho scoperto un paio di mie carte, direi che è il caso di rimediare.» disse Carmilla.
Laura rise «Cosa vuoi sapere?»
«Tutto, Cupcake.» ammiccò Carmilla con un luccichio negli occhi.
«È una promessa o una minaccia?»
«Entrambe.» disse Carmilla mostrando i denti bianchi in un sorriso.
«Chiedi pure, sono un libro aperto.»
«Parlami di te.» Carmilla sorrise mentre parlava, era la prima volta in molto tempo che una ragazza la incuriosiva così tanto.
«Te l’ho detto, sono un libro aperto. Vivo con mio padre e non frequento nessuno momentaneamente, il resto te l’ho già detto. La mia vita non è molto movimentata.»
«Non chiedevo di meglio!» rise Carmilla stringendole una mano.

 
Carmilla ultimamente si ritrovava più spesso del solito allo studio legale.
«Sei qui per tua madre o per me?» chiese Laura sorridendo.
Carmilla si passò una mano tra i capelli «Credimi Cupcake, meno vedo mia madre e meglio sto.» disse.
«Capisco Carm.» sorrise Laura.
«Carm?» Carmilla inarcò un sopracciglio al sopranome.
Laura ridacchiò «Beh, dal momento che tu mi chiami Cupcake io posso chiamarti Carm, no?»
«Hai carattere, mi piace!» disse Carmilla ridendo poi passandole un bigliettino da visita aggiunse «Chiamami se ti va.»
«Carino il bigliettino!» disse Laura sorridendo.
«Spero non sia il solo.» ammiccò Carmilla.

Qualche ora dopo il cellulare di Carmilla squillò «Dai il tuo numero a tutte le segretarie di tua madre?» la salutò la voce di Laura.
Carmilla sorrise «Solo a quelle carine.»
«Devo sentirmi onorata allora?»
«Puoi scommetterci!»
Laura rise, una risata dolce e cristallina che fece perdere un battito a Carmilla.
Se continui così finirai per innamorartene le disse la sua coscienza ma lei la ignorò.
«Vuoi andare da qualche parte?» le disse poi.
«Non so se dovrei fidarmi. Sai, dicono che non sono affidabili le tipe che vestono in pelle nera.»
Carmilla rise «Ma certo! Soprattutto se sono scrittrici di libri per bambini, potrebbero rapirti e usarti come cavia.»
Laura rise «Dove andiamo?» le chiese poi.
«Ti va qualcosa di alternativo?»
«Tipo cosa?»
«Un giro in moto.»
«Hai una moto?» chiese Laura sorpresa.
«C’è l’ho. Potremo fare un giro e poi andare a mangiare qualcosa.»
«Mi piace!» rispose Laura entusiasta.
Carmilla rise all’entusiasmo dell’altra ragazza. «Domani?»
«Con piacere!»

Il giorno dopo alle 10.30 Carmilla chiamò Laura.
«Pronto?» le rispose la voce assonnata di Laura.
«Cupcake, dormivi?» le chiese dolcemente Carmilla.
«Sì, scusa. Ieri sono rimasta alzata fino a tardi a finire l’articolo.»
«Mi spiace.» disse Carmilla con un lieve sorriso «Ho chiamato per chiedere il tuo indirizzo.»
«Vuoi venire a prendermi?»
«Certo, avevi dubbi?» Carmilla sorrise «Cupcake,mettiti qualcosa di comodo.»
«Okay!» rispose Laura con entusiasmo mentre le dettava l’indirizzo.

Carmilla arrivò a casa di Laura dieci minuti dopo. Lei uscì di casa con un paio di jeans e una t-shirt, i capelli legati in una coda di cavallo «Vado bene?» chiese.
Carmilla fischiò in approvazione.
«Allora principessa, sei pronta a fare qualcosa di decisamente spericolato?» chiese Carmilla con un sorriso.
Laura le lanciò un’occhiataccia «Non sono una principessa.» disse salendo in moto dietro Carmilla.

Erano appena scese dalla moto, Carmilla si era fermata in un parco e adesso stava stendendo una coperta per terra.
«È stato fighissimooo!» urlò Laura entusiasta «Il cuore mi batte fortissimo. Senti un po’.»  Laura prese la mano di Carmilla e se la poggiò nel cuore.
Carmilla arrossì «Mi fa piacere che ti sia divertita.» disse «Mangiamo?» aggiunse poi indicando i sandwich.
«Certo!» rispose Laura sorridendo. «Perché non parli mai di tua madre?» chiese poi cambiando discorso.
Carmilla distolse lo sguardo «Io … noi non andiamo molto d’accordo.» Carmilla sospirò «Mia madre non poteva avere figli. Così … ci ha addotato. »
«Ci ha?»
«Sì, ho un fratello e una sorella. E, lei ha riposto tutta la sua fiducia in noi, nella speranza che seguissimo le sue tracce e quando mi sono rifiutata, beh non le è andata molto a genio.»
«Oh, mi spiace.» disse Laura con comprensione.
Carmilla ridacchiò «Oh, non importa. Ma parlami di quell’articolo.»
Laura rise «Porte interdimensionali.»
«Parlamene!»
«Beh, ci sono molte ipotesi. C’è chi dice che la nostra realtà sia solo una delle infinite frequenze coesistenti all'intero di un multi-verso. C'è chi sostiene che sia continuamente visitata da esseri provenienti da altre dimensioni e chi è convinto che qualsiasi decisione assunta da qualsiasi essere umano creerebbe dal nulla nuovi universi nei quali prenderebbe corpo ognuna delle possibili scelte opzionabili, in un'intricata ramificazione ad albero costruita da tutte le possibili scelte e relative conseguenze.
Chi sa che tu non vieni da un multi-verso?» rispose Laura, i suoi occhi brillavano.
«Chissà?» disse Carmilla con un sorriso.

 «Grazie per oggi.» disse Laura quando arrivarono a casa «Mi sono divertita.»
Carmilla fece un occhiolino «Quando vuoi, Cupcake!»
Laura sorrise «Ti farei entrare, ma mio padre ti farebbe l’interrogatorio.»
Carmilla rise «Posso?» disse poi guardandola con dolcezza.
«Cosa?» chiese Laura sorridendo.
«Questo.» disse Carmilla avvicinandosi e baciandola dolcemente, Laura arrossì mentre rispondeva al bacio.
Quando si staccarono Carmilla sorrise «Ci sentiamo, Cupcake!»
Laura sorrise mentre con una mano si toccava le labbra incredula entrando in casa.
Carmilla sorrise ancora.
Adesso era il suo cuore che batteva fortissimo.

Note: Salve!
Ebbene, ecco il secondo capitolo.
Possibilmente il finale può sembrare affrettato ma come detto è una mini long quindi preferisco non dilungarmi troppo xD
E poi in generale io non faccio soffrire troppo nelle mie fanfic xD
Spero vi piaccia,
alla prossima
Niny :)

 

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


Capitolo 3
 
Erano già passate due settimane da quando Laura aveva visto Carmilla l’ultima volta, da quando Carmilla l’aveva baciata.
Laura aveva provato a chiamarla più volte ma ogni volta le rispondeva la segreteria telefonica.
«Aveva ragione papà.» bofonchiò Laura dopo che le rispose la segreteria per l’ennesima volta «Non bisogna fidarsi di nessuno, soprattutto di una scrittrice per bambini con una passione per gli abiti in pelle e i bracciali da rock star.» sbuffò sonoramente dietro la scrivania, quel giorno sembrava che nessuno avesse bisogno di un avvocato quindi non poteva nemmeno sommergersi di lavoro.
«Che succede Hollis?» disse La Fontaine avvicinandosi.
La Fontaine era la segretaria dell’avvocato Smith e tra le due ragazze si era instaurata fin da subito un ottima amicizia.
«Si nota così tanto che qualcosa non va?» chiese Laura.
La Fontaine rise mentre trafficava con lo zaino che aveva dietro «Sei un libro aperto, Hollis. E oltretutto hai appena sbuffato in modo per niente delicato.»
Laura sospirò «Diciamo che mi sono fidata di qualcuno che probabilmente non lo meritava.» disse poi con disappunto.
«Se vuoi parlarne io e Perry siamo disponibili. Possiamo andare da qualche parte e parlarne o possiamo solo bere.» disse La Fontaine con un sorriso.
Laura sorrise alla sua amica «Ti faccio sapere.»

Laura aveva accettato alla fine di uscire con La Fontaine e Perry, uscire non poteva che farle bene.
«Danny’s o … ?» chiese La Fontaine mentre guidava tra i vicoli della città.
«Ho bisogno di bere.» rispose Laura.
«La verità con l’alcool vien fuori facilmente.» cantilenò Perry.
«The little mermaid?» chiese ancora La Fontaine.
«Sembra perfetto!» rispose Laura sorridendo.
Dopo circa quindici minuti arrivarono al locale.
Presero posto in un tavolo, dopo una decina di minuti una cameriera si avvicinò al loro tavolo.
«Cosa vi porto?» chiese la ragazza, lunghi capelli biondi, camicia bianca e pantaloni neri. Sulla camicia una targhetta con su scritto Allison.
«Il più forte che avete.» disse Laura con un sorriso.
Allison arrossì allontanandosi.
«Mi sa che hai fatto colpo, Hollis.» la punzecchiò La Fontaine.
«Però Laura non sembra interessata.» disse Perry sorridendo.
Nel frattempo Allison tornò con i loro cocktail «Ho fatto preparare la specialità della casa.» disse sorridendo.
«Grazie, Allison.» rispose Laura.
«A proposito, Hollis» disse La Fontaine appena Allison si allontanò «Che ne è della figlia dell’avvocato Karneisten? Sembrava molto presa da te.»
«Sembrava, infatti.» sussurrò Laura tenendosi impegnata bevendo un generoso sorso dal drink che aveva davanti.
«Allora è lei che ha tradito la tua fiducia.» disse La Fontaine riservando uno sguardo confortante a Laura.
Laura sospirò «Già.»

Laura aveva bevuto davvero tanto, non c’era altra spiegazione che giustificasse la ragione per cui si trovava al telefono in quel momento, come al solito le rispose la segreteria telefonica.
Il troppo alcool che aveva in corpo reagì all’istante alla rabbia che si era accumulata negli ultimi giorni.
«Sai, cos’è? Pensavo fossi diversa, non credevo che fossi una di quelle persone che si guadagnano la tua fiducia e poi ti abbandonano. A quanto pare mi sbagliavo, se volevi solo questo potevi dirmelo, ci saremo evitate questa farsa.» sussurrò Laura mentre una singola lacrima solitaria le solcava la guancia.

Il mattino dopo Laura fu svegliata dallo squillo del telefono, il nome di Carmilla illuminava il display.
Sul viso di Laura si formò una smorfia di disappunto. «Pronto?» rispose.
«Cupcake.» la voce di Carmilla era come un raggio di sole dopo che piove da giorni.
Laura cercò di non farsi trarre in inganno. «Sai, penso che non hai più nessun diritto di chiamarmi così.» la voce di Laura era gelida come una ventata di aria invernale.
«Posso spiegarmi?» chiese Carmilla gentilmente.
«Sii convincente.» fu la risposta di Laura.
«So che il mio comportamento è facilmente equivocabile, ma ho avuto davvero molto lavoro da fare, ho una consegna a breve il mio editore è un tiranno, so che non è una giustificazione ma sono stata imbarcata di lavoro e quando lavoro tengo il telefono spento per non farmi distrarre da niente, avrei dovuto dirtelo. Mi dispiace.»
Laura stese in silenzio per un po’. Carmilla sembrava stesse dicendo la verità. «Non hai giocato con me allora?» la voce di Laura era un sussurro flebile.
«Cos-? No. Ascolta Laura, tu sei la prima persona che mi interessi da molto, moltissimo tempo. Era da tempo che non  provavo sentimenti così forti ed è merito tuo, tu hai risvegliato in me qualcosa che pensavo non esistesse più. Quindi no, per rispondere alla tua domanda, non ho giocato con i tuoi sentimenti, e neanche me lo sognerei mai.»
A questo punto le lacrime cadevano copiose negli occhi di Laura «Nessuno mi aveva mai detto queste cose.» singhiozzò Laura.
«Cupcake, stai piangendo? Odio l’idea di farti piangere. Mi dispiace così tanto, rimedierò te l’ho prometto.» disse Carmilla.
Laura si asciugò le lacrime «Quando possiamo vederci?» chiese poi.
«Presto. Non vedo l’ora di vederti.» disse Carmilla, la sua voce era dolce come il cioccolato fuso, Laura la immaginò mentre sorrideva
«Anch’io non vedo l’ora di vederti.» disse infine con un sorriso.
 

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


Capitolo 4.
 
Carmilla non vedeva davvero l’ora di vedere Laura, al di là del fatto che non aveva contatto umano con nessuno da ben due settimane, oltretutto poteva dire senza nessun remore che si era presa una grande, colossale cotta per Laura Hollis.
Senza pensarci due volte prese il telefono e compose il numero di Laura, rispose dopo due squilli «Ehi.» la voce allegra la rincuorò, il pensiero di averla fatta piangere le gravava sul cuore, un peso insopportabile che non vedeva l’ora di far alleggerire.
«Cupcake, sei libera stasera?» chiese con un sorriso.
«Sì, perché?»
Carmilla rise «Ho finito il libro, dammi il tempo di consegnarlo al mio editore e sono tutta per te» disse «se mi vuoi ancora.» aggiunse poi titubante.
«Sarei matta se non ti volessi. Dove andiamo?» rispose Laura ridendo.
«Cosa ho fatto per meritarti?!» la voce di Carmilla era leggera come una piuma.
«Sei entrata nello studio di tua madre mentre ero di turno, suppongo. Allora dove andiamo?»
«Dove vuoi andare?» rispose Carmilla sorridendo.

 
«Ehi, Cupcake!» disse Carmilla entrando nello studio legale di sua madre, Laura sobbalzò sentendo la sua voce poi un largo sorriso si formò nel suo viso «Carm!» disse andandogli incontro «Ho appena finito il turno, come lo sapevi?» chiese poi.
«Non lo sapevo, volevo solo rapirti per qualche minuto ma a quanto pare non ce n’è stato bisogno.» rispose Carmilla con un occhiolino.
«Menomale! Sennò avrei dovuto reclinare l’invito per non incappare nelle ire di tua madre.» disse Laura ridendo.
«Allora dove vuoi andare?» chiese ancora Carmilla.
«Da Danny’s ?» disse con un lieve sorriso Laura.
«Non se ne parla.» rispose Carmilla risoluta «Non ho intenzione di farti spogliare con lo sguardo da Miss Carota.» aggiunse poi.
Laura la guardò confusa «Mi hai chiesto di scegliere.»
«Sì, ma …»
«Carmilla, sei gelosa?» chiese poi all’improvviso Laura.
Carmilla arrossì prima di bofonchiare qualcosa d’incomprensibile.

Alla fine erano andate a casa di Carmilla per prendere due teli mare, avevano fatto qualche panino al volo e si erano incamminate verso la spiaggia più vicina.
«Questo sembra proprio un appuntamento romantico.» disse poi Laura, il solo suono delle onde del mare a fare da sottofondo.
«Ti dispiace?» chiese Carmilla, il suo sguardo fermo in quello di Laura.
Laura abbassò lo sguardo arrossendo fin sopra la radice dei capelli «No, no. Per niente.» disse poi.
«Bene allora.» rispose Carmilla inclinando con un dito il mento di Laura per incontrarla in un dolce bacio.
«Di cosa parlava quel libro?» chiese Laura, e Carmilla capì che per il momento era meglio evitare di reclamare ancora le sue labbra anche se già ne era diventata dipendente .
«La Principessa e il Pirata.» rispose Carmilla addentando un panino e passandone uno a Laura.
Laura diede un lieve morso al panino prima di dire: «E di cosa parlava?»
«Una principessa viene rapita da un pirata e col passare dei giorni finisce col abbattere tutti i muri di lui e innamorarsene.»
«Davvero? Questa principessa deve soffrire della Sindrome di Stoccolma allora.» disse Laura.
«Forse. O forse lui non è così cattivo come tutti pensano ma solo molto solo.» rispose Carmilla sorridendo.
Laura sorrise di rimando prima di baciare lievemente le labbra di Carmilla «Hai empatia con i tuoi personaggi? Mi piace, è una cosa carina.»
«Quale scrittore non ha empatia con i propri personaggi?» fu la risposta di Carmilla.

Erano passati due giorni dall’appuntamento con Laura e già Carmilla non vedeva l’ora di rivederla fu così che si trovava davanti alla porta dello studio legale per rivederla.
«Ehi, Cupcake!» disse aprendo la porta con un sorriso.
«Carm!» gli occhi di Laura si illuminarono da dietro il bancone.
«Ti ho portato una cosa.» disse tirando fuori dalla borsa una copia di La Principessa e il Pirata e adagiandola sul bancone.
«La Principessa e il Pirata.» disse Laura sfogliando il libro per bambini.
«Così magari consideri anche altre ipotesi a parte la Sindrome di Stoccolma.» rispose Carmilla con un sorriso.
«Lo amo. Le hai fatte tu le illustrazioni?»
«Ovviamente. Pensi che delegherei qualcun altro per le mie illustrazioni?!» disse Carmilla con un sorriso sarcastico.
«Sono bellissime, grazie.» rispose Laura allontanandosi dal bancone e incontrando Carmilla in un tenero bacio.
Il rumore dei tacchi ruppe quel momento «Esattamente da quando tempo va a letto con mia figlia Miss Hollis?» chiese con voce aspra l’avvocato Karnstein.
«Io …» rispose Laura ma fu fermata nuovamente dalla madre di Carmilla.
«Non provare a usare le solite scuse come “non è quello che sembra” perché ho appena visto con questi vecchi occhi le labbra di una delle mie migliori segretarie attaccate a quelle di mia figlia, ma spiegati pure.» disse con voce ferma l’avvocato Karnstein.

Note: Ebbene questo è il penultimo capitolo, spero vi piaccia!
Un bacio,
Niny :)

 

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Capitolo 5
*** Capitolo 5 ***


 Capitolo 5. 
 
Carmilla lanciò uno sguardo di fuoco a sua madre «Madre.» bofonchiò infine esasperata.
Sua madre le riservò una minima occhiata prima  di continuare a concentrare la sua attenzione a Laura «Miss Hollis ha per caso perso la lingua?»
Laura si schiarì la voce poi disse: «Io … ehm … mi dispiace che questo vi abbia sconvolto ma per favore, non posso perdere il lavoro.»
Lei sbuffò «Sempre le solite scuse.» disse con noncuranza prima di rivolgere la sua attenzione a Carmilla «Piuttosto Carmilla, mi sembra di averti di già detto che non voglio che i tuoi interessi incontrano il mio lavoro.»
Carmilla divenne rossa in volto «I miei interessi? Mi sono innamorata madre!»
Sua madre rise, una risata ironica e senza gioia «Giusto innamorata, del resto la nostra cara Miss Hollis assomiglia molto a Ell, non è vero cara?»
Carmilla sospirò «Non c’entra niente Ell. Adesso  però ti dirò come andranno le cose: tu non licenzierai Laura perché come hai detto tu stessa è una delle tue migliori segretarie e non puoi permetterti di perderla, allo stesso tempo io continuerò a vederla perché la sua vita sentimentale non è affar tuo così come la mia. Tutto chiaro? »
Sua madre rise «E così pensi di poter avere qualche pretesa su queste decisioni? Sei molto più ingenua di quanto pensassi.»
«Sono stufa dei tuoi giochetti.» biascicò infine «In ogni caso ce n’è andiamo, Laura hai già finito il turno, vero?»
Laura annui in silenzio.

Laura non sapeva cosa fare, la sua testa era piena di pensieri.
Laura era rimasta senza parole, lei che in 22 anni mai era rimasta senza parole adesso non sapeva cosa dire. Vedere Carmilla che si batteva così con sua madre per lei e poi … Laura arrossì visibilmente.
«Eri seria prima?» disse poi dopo che Carmilla la fece salire in macchina.
«Riguardo a cosa?» la voce di Carmilla era calma e tranquilla come il mare finita la tempesta.
«Sei … innamorata di me?» balbettò Laura con un lieve sorriso.
«Sì,» Carmilla aveva lo sguardo fisso sulla strada «so che non ci conosciamo da molto, ma sì sono innamorata di te. Se vuoi smettere di veder-»
«No!» Laura parlò così in fretta che la sua voce si accavallò a quella di Carmilla «Io non voglio smettere di vederti perché anch’io sono innamorata di te.»
Carmilla sorrise.

Alla fine Carmilla aveva portato Laura a casa sua, erano nel divano a parlare.
«Chi è Ell?» chiese di punto in bianco Laura.
«Ell? Ell è stata la mia prima ragazza e il mio primo amore.» rispose Carmilla con un lieve sorriso.
«Che le è successo?» chiese Laura curiosa.
«Mia madre.» fu la secca rispose di Carmilla.
« Oh.» rispose Laura rimanendo in silenzio.
«Ehi.» disse Carmilla prendendo con un dito il mento di Laura per farsi guardare negli occhi «Possa cadere il mondo non lascerò che perdi il lavoro, e non lascerò che mia madre ti separi da me, capito?»
Laura annui «Quindi cosa siamo adesso?» chiese poi.
«Beh io direi che siamo innamorate, no? Non piacciono le etichette.» rispose Carmilla.
«Non piacciono neanche a me. Innamorate è perfetto. »
 
Note: Ebbene è carino vedere che quando mi do una scadenza in termini di capitoli riesco a rispettarlaxD
E niente spero vi sia piaciuta questa minilong.
Alla prossima!
Niny :)

 

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