Chō no habataki

di JulianSempere
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Introduzione - Akuma no Bengoshi ***
Capitolo 2: *** Primo: Ryu e il Team 7 ***



Capitolo 1
*** Introduzione - Akuma no Bengoshi ***


Introduzione: Akuma no Bengoshi

Può il battito di ali di una farfalla cambiare per sempre il corso degli eventi?
Esistono infiniti mondi, tanti quanti sono gli universi e le stelle. 
Ed in ognuno di questi, una singola scelta compiuta al momento opportuno, potrebbe riscrivere la storia dell'umanità. 
Se Madara avesse vinto la leggendaria sfida contro Hashirama Senju.
Se Tobirama Senju non avesse ghettizzato l'intera famiglia Uchiha,
Se Orochimaru non avesse mai tradito Konohakagure no Sato.

Ogni storia ha il proprio percorso, un momento alfa in cui il corso degli eventi ha preso, inesorabilmente, una strada diversa rispetto a tutti gli altri filoni narrativi a noi noti. Nel nostro caso, questo avvenne dodici anni fa, nella notte del 10 ottobre. 


La Kyubi no Kitsune avanzava ad enormi falcate verso il villaggio nascosto di Konohakagure No Sato. I ruggiti della belva demoniaca venivano uditi a chilometri di distanza, e questo non faceva altro che scuotere le interiora degli shinobi che si apprestavano a fronteggiare il Biju.
Il clan Uchiha fu il primo muro che la volpe infranse. Nonostante, a livello teorico, il nobile clan della foglia avesse tutti gli strumenti necessari per arrestare la corsa del demone codato, i loro Sharingan furono utili per circa dieci secondi, prima di essere spazzati via. 
Si fecero avanti anche Aburame ed Inuzuka, ma il chakra avversario era troppo potete per poter imbastire una qualsiasi offensiva. 
Gli Hyuga furono più efficaci rispetto agli altri clan della Foglia, ma anche il Juken ebbe vita breve.
I Nara si rivelarono i più temibili avversari della Volpe. La tecnica del controllo dell'ombra era riuscita ad imbrigliare il demone, mentre gli Akimichi, portati a notevoli dimensioni dalla loro Baika no Jutsu, erano persino riusciti a stordire il nemico. 
Nulla di tutto questo, in ogni caso, ebbe effetti collaterali considerevoli sulla bestia codata, alla quale era rimasto come unico ostacolo il leggendario Yondaime Hokage in groppa al suo fido destriero, il re dei rospi Gamabunta.
*SBAM*
Ritratto: gli unici avversari rimasti erano lo Yondaime, Gamabunta e un losco figuro, accompagnato da una figura demoniaca imponente quanto lo stesso anfibio.
-Ryu-san, la stavo aspettando-
-Mi dispiace, ma il mio vecchio capo non ha preso bene la mia lettera di licenziamento e mi ha trattenuto più del previsto.- 
Il Biju, vedendo la figura demoniforme, avvertì per la prima volta in secoli il brivido del pericolo. Caricò così una Biju-Dama che avrebbe posto alla fine di almeno metà della popolazione di Konoha, se Minato non fosse intervenuto con il secondo livello del suo Hirashin no Jutsu. Una volta neutralizzato l'attacco dell'enneacoda, la figura demoniaca si fece avanti per affrontare a viso aperto la Kyubi no Kitsune, mentre Ryu andò a posizionarsi affianco a Minato sulla testa del gigantesco rospo. 
-Con il poco tempo che ci resta a disposizione, non resta altro da fare che attuare il piano sette.- 
-E piano sette sia, dii a Kushina che la amo.-
L'uomo mascherato non ebbe la forza di comunicare all'uomo che, dopo l'estrazione del demone, la sua giovane consorte era entrata in uno stato vegetativo a cavallo tra la vita e la morte. 
-Minato, chi è costui?- Gambunta intervenne ascoltato lo scambio di battute tra i due. Possibile che lo Yondaime si fidasse di un ninja tanto potente quanto maligno?
-Un amico, Boss. Ti presento Ryu Hoshino…-
-Scusate se vi interrompo, ma Botsumara ha appena finito di prenderle dalla volpe.-
L'enorme evocazione, infatti, era riuscita ad arrestare il Biju per pochi secondi, ma più che sufficienti per mettere in atto la sua tecnica definitiva dello Yondaime. Il biondo compose rapidamente una sequenza di sigilli, richiamando a sé, in quell'inquietante scenario, la figura di un infante nato da appena poche ore.
-Povero piccolo, lo attende un destino infausto.-
-Hiruzen-sama e Jiraya-sensei veglieranno su di lui. Diventerà il più grande eroe della storia del villaggio.- Commentò l'Hokage, mentre continuava ad eseguire un'apparentemente infinita serie di sigilli. 
-Forse, in futuro, potrei contribuire anch'io alla sua crescita. Chissà…-
-Potresti considerarlo come un'ultima richiesta di lavoro da parte mia?-
-E sia, Minato-san, ti concedo quest'ultimo desiderio.-
-Ne sono lieto… Urgh!- L'hokage, per poco, non vomitò anche l'anima quando lo shinigami che aveva appena evocato gli trapassò il petto. -Shinigami-sama, tocca a voi!- 
Solamente Minato e Ryu poterono ammirare il terrificante spettacolo: l'arto demoniaco avvinghiò la volpe con i propri, lunghi, artigli. L'anima della bestia codata abbandonò il suo corpo, che esplose in uno sbuffo di fumo. Metà di questa, lo Yin, venne sigillato dallo shinigami all'interno del corpo del morente Minato, mentre lo Yang venne rinchiuso all'interno del piccolo neonato grazie alla Hakke no Fuin Shiki. 
-Naruto, affido a te il resto…- furono le ultime parole dello Yondaime, prima di esalare l'ultimo respiro. 
All'interno della foresta in cui era avvenuto quell'infernale scontro regnava il silenzio più totale. Sia Gamabunta, sia il ninja mascherato commemorarono la memoria del più grande Hokage che la storia ricordi, mentre il Sandaime appariva in lontananza accompagnato dalla propria scorta. 
-Il mio compito qui è finito per ora. Nonostante le circostanze, è stato un piacere, Gamabunta-sama.-
-Non riesco a capire come abbia fatto Minato a fidarsi di uno come te!- Esclamò la bestia, mentre scompariva in una gigantesca nube di fumo. 
Ryu attese l'arrivo dell'Hokage, prima di sparire inghiottito dalle ombre.

Da quella notte, passarono dodici, lunghissimi, anni.
Il Jinjuriki crebbe circondato dall'odio dei propri concittadini, i quali lo accusavano di essere la reincarnazione del demone che aveva quasi raso al suolo Konohakagure no Sato.
Il giovane aspirante ninja riuscì a fregiarsi del titolo di "maestro degli scherzi" e "dobe dell'anno". Riuscì a passare l'esame dell'accademia ninja per il rotto della cuffia (come canon vuole!) e finì nella squadra capitanata da Kakashi Hatake assieme a Sasuke Uchiha, ultimo superstite del clan maledetto, e Sakura Haruno. 
Come in molte altre linee temporali, i tre genin riuscirono nella miracolosa impresa di abbattere il demone della nebbia, Zabusa Momochi, ex membro dei sette spadaccini della nebbia. Oltre a quella leggendaria missione, il team sette riportò diversi successi anche in altri compiti, e questo convinse il jonin responsabile del team ad iscrivere i tre ragazzi all'esame di selezione dei Chunin.
Ed è qui che le cose iniziano a cambiare. 


-Kakashi, sei certo di voler raccomandare la tua squadra per questo esame?-
-Assolutamente si, Sandaime-sama. I miei allievi si sono rivelati all'altezza di situazioni completamente al di fuori della loro portata, ed hanno dunque tutte le carte in regola per poter tentare questo esame.-
Il celebre ninja-copia fissò intensamente il leggendario terzo Hokage. Hiruzen Sarutobi, detto "il Professore" per la sua profonda conoscenza dei ninjutsu, sperando che l'anziano capo villaggio approvasse la richiesta da lui avanzata.
-Le voci che sono giunte alle mie orecchie sono tutt'altro che rassicuranti, Kakashi.- Commentò il leggendario ninja con voce neutra.
-E quali sarebbero queste voci, se posso permettermi?-
-Prima di tutto, c'è una gravissima negligenza di fondo: il tuo scarso impegno in ogni singolo giorno dell'ultimo anno da sensei. Ad eccezione degli esercizi di gruppo e all'esercizio per il controllo del chakra, non hai insegnato assolutamente nulla a quei ragazzi. Mi domando come abbiano fatto ad uscire vivi da Kiri, sei mesi fa. Probabilmente, un miracolo.- Commentò una terza voce, mentre una figura incappucciata avanzava tra la folla dei jonin assiepati al cospetto del terzo.
-Tu!- Gridò il ninja albino, spalancando l'occhio.
-Si, io. Non sono qua per ciò che pensi tu, ma per altre faccende. Diciamo, affari contrattuali.-
-Dovrei crederti?-
-Il mio ultimo datore di lavoro fu il tuo sensei, per cui si, dovresti.- Commentò la figura. Tutti sapevano chi fosse stato il maestro di Kakashi, e questo non fece altro che conferire a quell'uomo un'aura mistica agli occhi di due terzi dei jonin di Konoha.
-Kakashi, conosci quest'uomo?- Intervenne Gai, anche lui presente per raccomandare i propri studenti.
-Solo di fama. Gai Maito, ti presento Ryu Hoshino, detto anche Akuma no Bengoshi. Ex shinobi ed ultimo superstite di Yamikagure.-
-Yamikagure, non mi dirai che è lui…-
-Si, Bestia Verde, sono io, ma non siamo qua per parlare di questo.- Disse, rivolgendosi direttamente al terzo Hokage. -Sandaime-sama, gli impegni contrattuali presi con Minato-san non mi impongono di prendere sotto la mia ala l'intero Team 7, ma forse potrei porre rimedio al disastro combinato dal celebre Copia-ninja. Le chiedo due settimane di tempo, nelle quali allenerò personalmente i ragazzi di Kakashi. In questo modo, dovrebbero essere in grado di sostenere questo esame senza farsi uccidere.-
L'Hokage si fece pensieroso di fronte a quella richiesta, mentre l'Hatake osservava impotente la scena.
-E sia, Hoshino-san, hai il mio permesso di allenare quei ragazzi.- Disse l'Hokage dopo un momento di silenzio. -Minato si fidava di te, e non c'è ragione per cui non debba farlo anch'io.-
-Sandaime-sama, è inaudito!- Prese a protestare il ninja copia, ma un potente richiamo del capo villaggio riportò la situazione in uno stato di stasi. 

-Ho la netta sensazione di essermi cacciato in un guaio più grande di Kirikagure, ma va bene così. Kakashi, riposati in queste due settimane e preparati ad affrontare i tuoi allievi in un ultimo test pre esame. Farò in modo che ti diano del filo da torcere.- Disse l'Avvocato dei Diavoli, mentre scompariva in uno sbuffo di fumo. 


Angolo dell'autore.
Buonanotte a tutti, miei affezionatissimi lettori.
Su questa fanfiction è necessario fare un paio di premesse. La prima, e fondamentale, è che nessuno dei personaggi presente in questa storia, al momento, è di mia esclusiva proprietà intellettuale. 
Se infatti, come avrete facilmente intuito, la maggior parte dei protagonisti appartengono alla matita di Kishimoto-Dono, per quanto riguarda Ryu Hoshino, il discorso è leggermente differente. 
Vagando tra i meandri di questo sito, mi ritroai ad incappare in una fanfiction. La storia, i personaggi, la trama: tutto, di quel racconto, trasudava epicità letteraria. 
Ho atteso ben dieci anni il terzo capitolo di quella serie, il quale non venne mai alla luce. 
Ho deciso, così, per la mia prima storia, di rievocare l'Akuma no Bengoshi, un personaggio tanto carismatico quanto fondamentale all'interno della trama di questo mio esperimento.
Chiusa questa parentesi, che mi sembrava doverosa, mi farebbe piacere ricevere un parere in merito a quanto proposto. 
Erano anni che non mi cimentavo in una fanfiction, e visti i miei futuri progetti, mi pareva quantomeno necessario trovare una palestra in cui allenarmi, ed EFP è il luogo ideale. 
Nel frattempo, non mi resta che augurarvi buoni sogni. 
Un saluto,
Julian. 


 

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Capitolo 2
*** Primo: Ryu e il Team 7 ***


Capitolo primo: Ryu e il Team 7

 

-Bene, ragazzi, ho l'immenso piacere di presentarvi Ryu Hoshino.- 
Di fronte ai propri allievi, il ninja copia cercò di nascondere al meglio l'astio provato nei confronti del traditore. Del resto, la squadra sette non era abituata a ricevere la visita di adulti differenti dal proprio maestro o dall'hokage. A Konohakagure no Sato, infatti, era usanza che sin dai primissimi allenamenti i gruppi di genin cominciassero ad interagire tra di loro, in modo tale da rafforzare il legame che lega gli shinobi sotto la comune egida della foglia. La presenza del Jinjuriki di Kyubi e dell'ultimo erede degli Uchiha nello stesso team aveva convinto la maggioranza dei jonin che lavorare con la formazione sette sarebbe equivalso ad un suicidio assistito per i propri allievi, e per questo badavano bene dal tenersi a chilometri di distanza dal campo d'addestramento dove Kakashi era solito addestrare i propri ragazzi.
I tre, dunque, osservarono con diffidenza fin da subito l'oscura figura dell'Avvocato. Fu un particolare, in ogni caso, ad attirare maggiormente l'attenzione dei giovani: il coprifronte sfregiato era simbolo di tradimento, e non portava mai nulla di buono.
Sakura rabbrividì, memore dell'ultimo shinobi che aveva visto con indosso lo stesso marchio.
-Lei è proprio come Zabusa, un ninja traditore!- Se gli altri due membri della squadra avevano avuto la decenza di trattenersi, la spontaneità e l'ingenuità di Naruto aveva permesso alla questione di emergere immediatamente.
-Non osare mai più paragonarmi a quella mezza cartuccia di demone, moccioso.- Gli occhi dell'avvocato cambiarono colore, sfumando da un nero profondo come la pece al rosso sangue -Il rispetto che provo per i tuoi avi potrebbe non bastare nel trattenermi.- Naruto deglutì a vuoto, seriamente preoccupato per la propria incolumità.
-Lo sharingan?- Commentò stupito l'Uchiha, visibilmente shockato.
-Nemmeno tra un milione di anni, emo-san, la mia arte oculare sarà anche solo vagamente simile a quella del tuo clan. Ha caratteristiche differenti, ma ne parleremo in seguito.- Commentò l'uomo, facendo tornare le proprie iridi allo stato originario.
-Non giriamoci attorno, Kakashi-baka ha fatto un pessimo lavoro con voi, e l'Hokage mi ha dato il permesso di rimediare a queste sue… definiamole mancanze-. 
-E lei che cosa ne sa di ciò che abbiamo fatto con il maestro Kakashi?- Lo aggredì Sakura. Quell'uomo lo inquietava e non voleva assolutamente averci a che fare. Diametralmente opposto era lo stato d'animo di Naruto, a cui gli occhi presero a brillare dall'entusiasmo. 

-Prima di tutto, mi sembra necessaria una rapida presentazione, in modo tale da conoscerci meglio.- Quella frase riportò i genin al loro primo giorno da team 7, quando il maestro Kakashi li aveva costretti a quella ridicola presentazione. - Come tradizione vuole, comincio io: il mio nome è Ryu Hoshino, e sono un ex Jonin Speciale di Yamikagure no Sato. Adoro pisciare sulle rovine del mio villaggio natale ed i tramonti, mentre odio con tutto me stesso gli incompetenti e chi non ha la decenza intellettuale di distinguere il carcerato dal carceriere. Il mio hobby… definiamolo come collezionismo. Il mio sogno è  trovare luogo dove poter riposare in pace, un giorno.
- In che senso "pisciare sulle rovine del tuo villaggio natale"?- Domandò ingenuamente il biondo.
- Significa che vent'anni fa ho raso al suolo Yamikagure no Sato con il supporto di un paio di ninja di Iwa, una squadra di Konoha e una bestiola enneacodata presa in prestito da un'amica.- 
-[CENSORED]-
-Complimenti per l'ugola, ragazzina.-
-Calmati, Sakura. Nessuno fa una colpa a Yoshino-san per ciò che fece. Yamikagure era l'incarnazione del male in terra. Per loro un massacro come quello di Itachi o l'exploit di Zabusa al suo esame per diventare genin erano, come dire, ordinaria amministrazione.- 
-Il grande Ninja-Copia che mi difende, potrei piangere dalla commozione. Dunque, immaginate tutto il male di questo mondo, distillatelo, comprimetelo e portatelo all'ennesima potenza. Ci siete? A questo aggiungeteci esperimenti genetici, su umani e non, fabbriche legalizzate di Jinjuriki, in cui ad ogni bambino veniva legato un demone minore di bassa lega, omicidi, violenze e tradimenti. Questo era il mio villaggio natale.-
I tre deglutirono a vuoto. 
-Bene, siccome Yamikagure è morta e sepolta, e noi siamo gentil uomini, direi che tocca al confetto presentarsi.- Fece l'avvocato, facendo capire come quella parentesi fosse stata chiusa senza alcun appello. 

-Bene, il mio nome è Sakura Haruno. A me piace…- Arrossì violentemente, ammirando il moro alla sua sinistra.
"Fantastico, una fan-girl"
- Odio Ino-Pig e Naruto.- Il biondo venne colto da una momentanea depressione, mentre il moro traditore si stampava una cinquina sul volto dalla disperazione.
-Il mio sogno…- Non potè finire la frase, perché una piccola epistassi, degna del peggior Muten Roshi, si fece largo sul volto della kunoichi. 
-Per quanto riguarda le competenze ninja, a parte le tre tecniche di base ed un ottimo controllo del chakra e la camminata sugli alberi…- 

-Hatake, io ti ucciderò.- Lo disse ad alta voce, incurante del fatto che l'argenteo fosse lì, ad ascoltarlo. -Uzumaki-san, a te la parola.-
-YES! Il mio nome è Naruto Uzumaki, e il mio sogno è diventare il più grande hokage che la storia del villaggio ricordi!- I decibel della voce acuta del biondo avrebbero potuto farconcorrenza ad un concerto metal, tanto era la convinzione di raggiungere gli obiettivi preposti.
-Adoro il ramen, Sakura-chan e fare scherzi!-
"Aspetto del padre e carattere della madre? Combinazione esplosiva!"
-Odio i tre minuti che il ramen ci impiega per cuocere, sono decisamente troppi, e gli idioti con un bastone conficcato su per il sedere!-

-NARUTO!- Lo riprese Kakashi, sfiancato da quella giornata che doveva ancora cominciare. 

-Per quanto riguarda le tecniche, le tre di base dell'accademia, la Taju Kage Bushin no Jutsu, la Oiroke no Jutsu e l'Harem no jutsu.- 
"No, non ti ucciderò, ma brucerò nel fuoco di madama Amaterasu tutte le tue copie di Icha Icha Tactis, idiota".
-Ok, Emo… aspetta un secondo, che cosa sono l'Oiroke no Jutsu e l'Harem no Jutsu?-

*EVILSMILE*


-OIROKE NO JUTSU!-
Uno sbuffo di fumo ricoprì il campo d'addestramento, mentre il giovane shinobi biondo veniva sostituito da una sua versione femminile, ventenne, e nuda come mamma l'aveva fatta.
"Trattieniti, sei stato un uomo sposato, contegno maledizione". Mentre l'Avvocato cercava di trattenersi con tutto sé stesso, Kakashi era già finito nel paradiso dei pervertiti.
-Ed ora, HAREM NO JUTSU!-

La modella di prima riprodotta in venti copie causò all'avvocato la madre di tutte le epistassi.
-Andiamo avanti…- 
"Un momento, non ho avvertito il chakra tipico della trasformazione. Si è REALMENTE trasformato in una ragazza. Dove diamine avrà appreso la Honshitsu no Jutsu (Tecnica della vera natura)? L'ultimo utilizzatore di questa tecnica l'ho ridotto personalmente a sushi!"

-Il mio nome è Sasuke Uchiha. Non ho niente che mi interessi veramente e disprezzo parecchie cose. Non ho tempo per cose futili come dei sogni, anche se ho un’ambizione: riportare il mio clan agli antichi fasti ed uccidere una certa persona.-

"Un vendicatore… che diamine hanno in mente questi idioti?"
-Quanto alle tecniche, conosco la Gokakyu no Jutsu, l’uso di filo da ninja, la camminata sugli alberi ed i jutsu dell’accademia.-
-Andiamo un poco meglio… bene. Per prima cosa, prendete un foglietto a testa, ed impregnatelo col vostro chakra.-
-Stai scherzando, spero.- L'Hatake si fece avanti, oltraggiato. Era troppo presto per quello.
-Il tuo pupillo usa già il fuoco, non vedo perché non portare gli altri due in pari.- Commentò atono l'avvocato, liquidando le proteste del Jonin di Konoha.
-Bene, questi praticissimi foglietti servono per determinare la natura del vostro chakra, ovvero, per i baka, quali tipi di tecniche elementali sarete in grado di utilizzare-.
Una spiegazione a prova di Naruto.
- Ora, prendete un foglietto a testa, dopo di che…- compose il sigillo Inu, facendo apparire due copie di sé stesso - Confetto ed Emoboy andranno con i miei cloni. Tu, Volpino, resterai qua. Ho l'impressione che con te dovrò faticare parecchio.-





Buonanotte, popolo di nottambuli.
Per il secondo capitolo di questa storia, il primo vero e proprio, ho una considerazione interiore da fare.
Maledettissimo me, è dannatamente troppo breve.
La prossima volta cercherò di valutare meglio le dimensioni della mia, misera, produzione, in modo tale da non rendere la lettura di questa fanfiction l'equivalente di un antibiotico in pillole.
Ci tengo a ringraziare tutti coloro che hanno letto e recensito il prologo di questa mia fatica. Attendo con spasmodica curiosità nuovi, e vecchi, pareri.
See ya, miei cari.
Vostro affezionatissimo,
Julian

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