Tacito Scontro

Sali in fretta e furia sulla metro, maledicendo la sveglia che non è suonata.

A ogni fermata controlli freneticamente l’orologio; sai bene che il professore odia i ritardatari.

Il tuo viaggio trascorre in queste agitazioni.

Ma quando scendi, svanisce tutto in un istante.

Ti basta vedere lei.

Vi incrociate in direzioni opposte; lei entra, tu esci.

Non vi parlate, non sei nemmeno certa che ti abbia effettivamente vista.

Prosegui in automatico sul tuo percorso quotidiano, ma la testa l’hai altrove ormai.

Da dove viene l’opprimente malinconia che provi?

Forse perché l’hai capito, più chiaro che mai.

Adesso è così, come quest’incontro, la vostra relazione: rivolta in sensi opposti.

Visione

«Scusatemi un minuto, vi raggiungo».

Le tue amiche ti guardano stupite, ma non ti trattengono.

Meglio così, non avresti saputo come spiegarti.

Semplicemente, l’hai vista e hai dovuto staccarti dal gruppo, anche solo per dirle ‘ciao’.

Dieci anni sono tanti… ti ignorerà?

Farebbe male, ma sei disposta a correre il rischio.

Ti volti verso il punto in cui l’hai scorta pochi secondi prima; non vedendola, ti blocchi.

Abbassi lo sguardo rassegnata; forse è meglio così.

Forse, semplicemente, non era destino.

Ma proprio allora, senti una voce alle tue spalle; un semplice saluto, che non sentivi da tanto tempo.

Ti giri e le sorridi.

«È bello vederti» dite all’unisono.

Promessa

«È stato da pazzi!»

«Decisamente».

L’ha detto nel suo solito tono, ma non t’inganna; ti basta guardarla in volto per vedere che anche lei è eccitata, almeno quanto te.

«Dobbiamo rifarlo, un giorno».

«La prossima estate?»

«Potremmo».

Ti sembra si sia improvvisamente incupita; forse è solo una tua impressione? Non ha senso.

«Tutto bene?»

Sfodera un sorriso e annuisce per rassicurarti.

«Sono ancora un po’ scossa per il giro della morte, non preoccuparti! Qual è la prossima giostra?»

Scegli d’ignorare l’ombra che hai intravisto, per ora.

~

«Senti» ti dice lei più tardi. «Rimarremo amiche per sempre, vero?»

La fissi stupita.

«C’è bisogno di chiederlo?»