Fianco a fianco

di Tima_Las
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8 ***
Capitolo 9: *** Capitolo 9 ***
Capitolo 10: *** CAPITOLO 10 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


CAPITOLO 1

Thor guardò Loki completamente stupito.
Il moro era seduto su un alto tavolo di fronte ad egli e teneva il volto basso. I classici abiti di pelle nera e verde gli fasciavano il corpo e i capelli scuri davano alla sua pelle un pallore ancora più accentuato del solito sotto quelle luci bianche della sala curativa in cui si trovavano.

“Ne sei certo?” domandò sottovoce il dio del tuono.

“Si.”

“Dimmi che non è l'ennesima tua illusione...”

“Hai avuto una schiera di curatrici a dirtelo, Thor. E la mia magia è nulla dal momento del concepimento.”

“Miei Dei.” sussurrò passandosi le mani sul viso “Lo sapevi? Ne eri a conoscenza?” domandò il biondo.

“No.”

“Come sarebbe a dire no?” esclamò alzando la voce.

Loki abbassò il viso ancora di più non proferendo alcuna parola.

“Scusa...”

“Non so...cosa dirti...” ammise Loki alzando subito dopo lo sguardo “Io...io non...non ci avevo mai pensato, non mi è mai passato per la mente o...”

“Dimmi solo che è vero e avresti scoperto il mio più gran desiderio.” mormorò Thor guardandolo negli occhi.

“Ti posso dire che è vero, so quanto ne sai tu al momento.” ammise Loki “E se non ti fidi delle mie parole puoi...aspettare altri otto mesi e se così non fosse uccidimi.” disse serio guardandolo a sua volta negli occhi.

Thor lo scrutò; per la prima volta in vita sua vedeva Loki nella sua vera veste, scoperto dalla magia e dai suoi trucchi, seduto su un misero letto di una sala curativa messa assieme alla bel e meglio in attesa dell'arrivo della navicella su Midgard.

“Ti credo.” ammise poco dopo.

“Mi credi?” domandò stupito Loki.

“Ti credo...ho...ancora bisogno di tempo per...rendermene conto.” disse avvicinandosi posandogli le mani sulle spalle “Come ti senti?”

“Se sei vicino sto meglio, forse essendo per metà te ha bisogno della tua vicinanza...” disse adducendo a una plausibile conclusione al suo malessere di quel mese.

“Essendo ssgardiano?” domandò Thor.

“Si...no...io non lo sono...forse ha bisogno della tua vicinanza.” disse alzando lo sguardo “Non lo so Thor...”
“Tu come ti senti ora?” domandò serio.

“Stanco, solo stanco...”

“Allora è meglio che ci ritiriamo, avremo tempo per parlare.” disse passandogli un braccio sulle spalle aiutandolo ad alzarsi “Ce la fai?”

“Si...” ammise il moro accettando però di buon grado la spalla di Thor su cui appoggiarsi.

 

**

 

“Heimdal, quanto a Midgard?” domandò Thor giungendo alla sala di controllo.

“Due mesi, mio re.” rispose il guardiano.

“Bene...” ammise sospirando.

“C'è qualche problema?”

“Vieni con me Heindall...”

Thor si fece seguire dal guardiano fuori dalla sala fin quando non fu fuori dalla portata d'orecchie dei presenti.

“Cosa ti turba?” domandò questo.

“C'è...una novità. Non coinvolgerà le vite di nessuno, ma temo che per qualche tempo al nostro arrivo su Midgard dovrete fare a meno di me.” disse sincero torturandosi però le mani durante quella confessione.

“Che succede?”

“Io e Loki...”

Il guardiano lo guardo perplesso.

“Bhe noi...l'ho saputo un paio d'ore fa...insomma avremo un figlio.” disse poi alzando lo sguardo non trovando però minima traccia di novità nel suo volto “Heimdal?”

“Sapevo che i giganti di ghiaccio ne erano in grado, non sapevo che Loki potesse e non sapevo di voi, ma...”

“Ma lo so che è un atto deplorevole e...”
“Non mi permetto di giudicare.” ammise il guardiano “Un figlio quindi...”
“Si...”

“Dove...andrete?”

“Ho conoscenze su Migdar e...un amico che lo può aiutare...” disse poi guardando oltre il vetro, sotto di loro, la figura di Banner.

“Lui?”

“E'...uno scienziato...e comunque l'unico di cui mi posso fidare.” ammise guardandolo “Considerando la situazione di Loki, non fraintendermi.” disse sorridendo appena abbassando il viso.

“Comprendo.”
“Saremo a New York, sarai informato su ogni cosa. Sempre che...questi mesi passino tranquilli. Loki non sta bene. A tal proposito devo rientrare.” disse schiarendosi la voce.
"Aspetta...e senza re..."
"Mi fido di te Heimdall."
"Io non sono un re."
"No, ma sei l'unico a cui lascerei in mano un popolo." sorrise Thor notando il guardiano accennargli un sorriso.

 

**

 

“Tu vuoi un maschio...” mormorò Loki “Non sono sicuro di poterti dare un maschio, c'è una possibilità su due che non lo sia.”

“Loki...”

“E' la verità, non voglio che t'illuda se poi...insomma non sonoio a decidere che cosa sarà. Non voglio che poi sia colpa mia oh...”
“Voglio una bambina.” ammise Thor stupendolo.

“Come scusa?”

“Sarei felice in entrambi i casi, molto più che felice. Ma se mi dovessi mai dare la possibilità di scegliere...vorrei una bambina.” ammise sorridendo “E non intendo dare spiegazioni.”

“Come...sarebbe a dire? Ma la discendenza?”

“Che si arrangi la discendenza...è così assurdo che voglia avere una femmina?” domandò Thor guardandolo.

“Si, mi aspettavo un maschio per proteggere il trono...” disse Loki.

“Non mi importa nulla del trono.” sorrise Thor avvicinandosi al letto sul quale il moro era steso “Fra due mesi saremo a Migdar e andremo a New York.”

“Perchè?” domandò Loki preoccupato “Tutto il popolo?”
“Solo io e te...”

“Per quale motivo?”
“Stark.”
“Non se ne parla.” disse velocemente “Non ho la minima intenzione di rimettere piede la dentro.”

“Loki! Loki guardami...non sappiamo nulla, non sappiamo come saranno i prossimi mesi e non sappiamo come sarà la nascita. Il nostro popolo non ha più nulla, lo capisci? Se ti dovesse servire qualcosa l'unico che può procurartela è Stark, compreso una sala per le cure con tutte le attrezzature...e ogni cosa possa servire al bambino.”

“Io da stark non ci vengo...” ringhiò.

“Te ne prego ascoltami...”

“No!”

“Ascoltami! Hai fatto così anche nei giorni scorsi con Banner! Per poi cosa?” disse posandogli le mani sulle spalle “Ti ha visitato e ora sappiamo molto più di prima...” disse prendendo un lungo respiro “Stark sono certo che ci aiuterà, si ti confesso che potrebbe ironizzare sulla questione, ma aiuterà.”

“Perchè voi siete gli avengers? Vi aiutate a vicenda come...come quel libro degli umani...come si chiamavano?”
“Cosa Loki?” domandò Thor prendendo un lungo respiro.

“I...moschettieri...”

“Si bhe, non li conosco questi muschettieri...”

“Moschettieri...”

“E' lo stesso.” ribattè Thor “Io voglio solo che tu stia bene e che entrambi siate al sicuro e...non ho un posto per assicurarti nè una cosa, né l'altra al momento. Mi capisci vero?” domandò il dio.

“Si...” sussurrò Loki abbassando il viso.

“So che...non lo puoi soffrire. Lo so...anche se...diciamo che se vogliamo puntualizzare tu sei entrato a casa sua, non lui...ma...” disse bloccandosi quando il moro alzò lo sguardo evidentemente contrariato “Ma...sorpassiamo su questo...Stark ha una fortezza, devo nasconderti Loki...”

“Ho capito, l'hai già detto.”
"Non siamo al sicuro..."
"Questo credo di saperlo." disse sospirando "Purtroppo."

“Come stai?”

“Sono stato meglio.” ammise scostando la coperta.

“Dove vai? Non puoi alzarti.”

“Non sto morendo e non intendo passare a letto i prossimi mesi.” chiarì mettendosi in piedi.

 

**

“Cosa devo fare?” domandò Thor guardando lo scienziato.
“Senti tu...tu sei ancora spaventato e shockato dall'idea. Non devi fare nulla Thor, le cose andranno come andranno, Loki ha deciso di tenere il bambino essendo ben consapevole dei rischi a cui può andare incontro...”

“Si...si e di questo io...io lo stimo, davvero. Però...mi sento...inutile...a parte il fatto che...insomma non so se mi sta mentendo o no..”

“Allora, ascoltami. Non sta mentendo..." disse Bruce indicandolo "Potrebbe credo fingere qualsiasi cosa, ma fingere di essere grafico è un tantino complicato credo visto che sono un medico e...bhe ti evito i dettagli. Aspetta un figlio e secondo...Non sei inutile se sei al suo fianco, è tutto quello che puoi fare.” ammise Banner.

“Corre...grandi rischi?”

“Non lo so.” rispose “Non posso dirlo ora, mi servono macchinari che non ho...mi ha spiegato che è normale nella sua razza, che credeva di non esserne in grado essendo un gigante di ghiaccio particolare, ma è accaduto e non so quanto il tuo sangue possa influire su di lui essendo il bambino di due razze completamente differenti. Quello che posso dirti è che con questi elementari esami nulla sembra diverso da una gestazione umana a parte il fatto che è maschio. Il bambino cresce, Loki sembra avere tutto nel posto giusto...sulla nascita lo scopriremo nei prossimi mesi presumo, ma con un cesareo risolveremo comunque la situazione.”

“Un che?” domandò Thor.

“Un taglio sul ventre, si fanno nascere così i bambini che non riescono a nascere.” spiegò Bunner “Ad ogni modo, essendo la sua razza in grado di procreare credo che abbia anche altre possibilità...che al momento non so dirti, lui non lo sa e io non so nulla fino a che non ho macchinari adeguati Thor.”

“Capisco...”
“Sei spaventato.” sorrise “Io stesso sono sorpreso, ma sono uno scienziato e...per quanto insolita...è...qualcosa su cui lavorare...”

“Non dirlo a Loki, potrebbe ucciderti.” sorrise Thor.

“Oh no, ora che sta iniziando a fidarsi di me.” ammise sorridendo “"Io divento verde...lui può avere figli. Per me è tutt'altra che sconcertante la situazione." rise Bruce "Strana, ma nulla di...così impressionante. Stai con lui è l'unica cosa che posso dirti di fare, non farlo sforzare e...basta...non ho altro...” ammise fregandosi le mani.

“Tutto qui?”

“Già tutto qui...chiedo venia...”

“Sai se...è...maschio o...”

“No è troppo presto, mi ha assicurato essere non più grande di sei settimane, servono almeno dodici o sedici settimane per averne la certezza. E senza ecografo o un esame specifico non riuscirei a dirtelo Thor...”
“Va bene...” sospirò.

“Lo saprai...” sorrise lo scienziato.

 

**

 

“Vieni...” sorrise Thor scendendo dalla nave appena atterrata voltandosi diverse volte a guardare il moro “Dai.”

“Thor...”

“Vieni! Non c'è nessuno qui.”
“Dove siamo?” domandò guardandosi attorno compiendo qualche passo sulla rampa.

“Norvegia.” rispose Banner appena giunto al suo fianco “Credo...” disse arricciando appena le labbra al freddo di quel luogo “Non credi che dovremmo trovare un riparo?” domandò lo scienziato alzando un po' la voce mentre il dio norreno camminava sul freddo manto, sorridendo da solo alzando il viso al sole spento coperto da soffici nuvole.

“Solo un momento!” esclamò Thor.

“E' la sua terra...” mormorò Loki abbassando il viso sconsolato.

“Ehi...”

“Non è nulla.” ammise prendendo un lungo respiro avanzando a sua volta sulla fredda terra.

“Bhe...almeno con te posso non preoccuparmi su eventuali raffreddamenti o febbri...” ammise seguendolo.

Loki sorrise appena voltandosi a guardarlo.

“No, credo proprio che quello possa essere il tuo ultimo problema in fatto di cure da impartirmi.” ammise Loki.

“Vieni!”

“Thor!” esclamò quando il biondo lo strinse a una mano trascinandolo verso di se.

“Come...lo trovi?”

“Mio figlio non crescerà qui.” ammise sorridendo socchiudendo appena gli occhi.

“Ah no? Perchè?”

“Perchè no...” rispose velocemente “Ti rendi conto che so dell'esistenza di città ben più evolute di una landa sconfinata?”

“Hum...si...” sussurrò Thor “Ma, il popolo da qualche parte deve pur stare.” disse sorridendo “E siamo a casa.”
“Sei a casa, Thor. Io no...”

“Tu sei con me no?” domandò il dio.

“Così sembra...”

“Allora siamo a casa.” disse baciandogli la fronte per poi voltarsi verso Banner “Tu...resti?”

“In che senso?” domandò lo scienziato tremando appena portandosi le braccia al petto e incrociandole.

“Parti subito o resti?”

“Pensavo andassimo da Tony.” risposo subito questo.

“Si...ho...ho solo bisogno di qualche giorno per organizzare tutto e poi...andremo.”

“Come?” domandò Loki “Non vorrei contraddirti, ma siamo nel bel mezzo del nulla. Il bifrost non esiste più e abbiamo solo le nostre gambe.” ammise Loki “Abbiamo bisogno di mezzi per muoverci e siamo solo dall'altra parte del mondo rispetto a New York.”

“Un problema alla volta.” disse il dio “Ora...parlo con Heimdall, sistemo loro, poi prepariamo una buona cena e ci pensiamo.”

Loki ghignò appena volgendo poi lo sguardo verso una foresta lontana.

“Va bene, rientriamo?” domandò Banner saltellando sul posto “Voi non proverete un briciolo di freddo, ma io sono a un passo dall'ipotermia.”

 

**

 

“Non dovevamo lasciarlo andare da solo.” mormorò Loki chiudendo il libro che aveva in mano.

Banner, semi addormentato, alzò il viso sbattendo alcune volte le palpebre.

“Il piano non è malvagio, ha vissuto fra gli uomini infondo...deve solo arrivare a un villaggio o ad una casa con una linea telefonica.”

“Per fortuna che tu avevi il numero di Stark.”

“Appena lo chiamerà nel giro di qualche ora tornerà con i rinforzi.” sorrise Bruce notando poi la preoccupazione del dio degli inganni “Un aereo di Stark, intendevo quello. Come va per ora?”

“Insomma...” ammise il moro prendendo un lungo respiro “Credo che senta che si è allontanato...” disse sfiorandosi appena il ventre con la mano.

“Questa è una cosa del tutto inaspettata, in una gravidanza, che il feto avverta in tal modo la vicinanza o la lontananza dell'altro genitore.” ammise lo scienziato “Che cosa provi?”

“Non lo so...” rispose Loki “Come se mi mancassero le forze...”

“E quando ti è vicino non è così.”
“No...”

“Appena saremo da Stark farò allestire una stanza con tutti i macchinari necessari e ne sapremo di più.”

“Devi promettermi una cosa.” disse Loki voltandosi e abbassando il tono di voce.

“Cosa?” domandò Bunner.

“Se dovessi vedere qualcosa di...strano. Qualcosa di malvagio...te ne prego non farne parola e fai quello che devi fare.”

“Intendi dire che devo ucciderlo?”

“Si...se così fosse, si.” disse Loki con voce appena tremante.

“Loki...”

“So che non sai cosa rispondermi.” ammise il dio “Non voglio una risposta, voglio che tu lo sappia.”

“Perchè credi che ci sia qualcosa che non vada?”

“Perchè io sono un mostro.”

“Non è vero.”

“Ah no?” rispose ironico.

“Non è vero, che tu sia il dio degli inganni certo. E' tua natura, ma non sei un mostro.” ammise lo scienziato alzandosi.

“Sono anche un gigante di ghiaccio...”

“Mezzo gigante di ghiaccio, ma esistono come razza quindi da scienziato...direi che non sei un mostro. Ti va qualcosa mentre attendiamo?”

“Del vino.” sorrise Loki.

“Ah...divertente.” rise Banner “Sul serio vuoi qualcosa?”

“No, ho lo stomaco chiuso, grazie.”

“Va bene...”

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


CAPITOLO 2
 

“Quindi Divah, hai bisogno del mio aiuto?”

“Perchè è qui?” domandò Loki lanciando una frecciata a Thor.

“Perchè...l'aereo è suo?” rispose Thor corrucciando la fronte alzando le braccia rivolto al moro e sospirando.

“Ti prego di non arrabbiarti.” s'intromise Banner “E tu non istigarlo.” disse indicando poi Tony.

“Io? Lui ha distrutto metà del mio appartamento.” chiarì Stark.

“Si, ed è successo cinque anni fa.” specificò Bruce "E non era propriamente lui se non ricordo male."

“Va bene, Point Break che si fa?” domandò Tony incrociando le braccia sul petto rivolgendosi al dio del tuono “Ho una presentazione domani a Los Angeles.”

Loki lo guardò alzando appena le sopracciglia.

“Parlo io.” disse di nuovo Banner “Mi serve una sala attrezzata, devo fargli delle visite.” disse indicando Loki “E tu sei l'unico che può permettersela al momento e oltre a questo è l'unico posto sicuro per lui.”

“Aspettate...tutto a spese mie? Devo spendere dei soldi per lui?” domandò Tony perplesso.

“Li hai buttati in quattromila litri di champagne per la piscina Tony!”

“Lui ha cercato d'uccidermi!” esclamò il genio guardando lo scienziato negli occhi.

“Basta! Te ne prego Tony, non...” Thor si fermò afferrando poi per un braccio l'ingegnere portandolo fuori dalla stanza allontanandolo per il lungo corridoio fin ad una sala che avevano allestito per l'improvvisato consiglio, sulla navicella.

“Che fai???”

“Te ne prego, ti ridarò ogni cosa, posso...fare quello che vuoi. Davvero. Ma te ne prego, dammi una mano. Loki ne ha bisogno, non ha ancora affrontato una visita in tre mesi, non gli faccio pesare la situazione, ma lo sa che non abbiamo più nulla se non questa navicella. Ho bisogno di una mano...” disse Thor abbassado il capo e prendendo un lungo respiro avendo finalmente trovato il coraggio d'affermare la verità: erano rimasti solo loro e quella nave. Null'altro.

“Solo perchè me lo chiedi tu.” ammise Tony prendendo in mano il suo cellulare “Jarvis? Allestisci una sala parto e tutti i macchinari di cui può aver bisogno una gestante e un bambino...non per me Jarvis!!!” esclamò subito dopo “Evita l'ironia. Compra ogni cosa possa servire durante la gravidanza e dopo e fai consegnare tutto entro due giorni. No, non serve nessuno che lo monti, ci penserà Banner appena arriveremo a New York...Si Jarvis...” disse chiudendo la chiamata “Perdonami, Jarvis pensa un po' troppo ultimamente. Si può sapere che hai combinato?” domandò Tony poi.

“Cosa?”

“Tuo fratello aspetta un figlio da te! Perdonami se la cosa mi...lascia perplesso.”

Thor lo guardò scuotendo poi il capo.

“Non è mio fratello.”

“Ma ti hanno cresciuto come suo...”

“Tony!” esclamò il dio “Ormai...”

“Come?”

“Ero ubriaco!”

“Ah! E anche Loki?” domandò ghignando.

“E' il momento?” domandò Thor abbassando il tono di voce.

“Va bene, la questione m'incuriosisce ma abbiamo un altro problema ora...può volare?”

“Si.” ammise Thor.

“Allora partiamo. Già odio questo posto." Thor sorrise seguendo il genio uscire dalla stanza.

 

**

 

“Siamo quasi arrivati.” mormorò Thor passando un braccio attorno alle spalle dell'altro.

“Grazie.” annuì Loki.

“Cinture!” urlò Tony, uscendo dalla cabina di pilotaggio, andando a sedersi al loro fianco.

Thor si allacciò le cinture e Banner di fronte lo seguì, Loki li guardò tornando poi a fissare il cielo fuori dal finestrino.

“La cintura mammina.” ghignò Tony.

“Non posso.” rispose Loki.

“Allacciala.”

“No!” ringhiò venendo subito bloccato da Thor.

“Puoi Loki, non succede nulla.” ammise Banner.

“Se scendiamo male e la cintura preme sulla pancia...” iniziò Loki sibilando.
"Come se ti potesse accadere qualcosa Divah..." sbuffò Tony "Che ti succede se ci sfracelliamo? Se esci con un graffio sulla fronte?"
Loki si voltò lanciandogli una lunga occhiataccia.

“Ti tengo io.” disse subito Thor stringendogli con la mano la spalla cercando di calmarlo.

Il moro si sistemò contro la spalla dell'altro chiudendo gli occhi.

“E' stanco...” sussurrò Banner quando Thor incrociò il suo sguardo.

“Vi sento...” sorrise Loki.

“Bhe è la verità.” ammise lo scienziato.

Tony scattò quando avvertì il cellulare suonare leggendo il messaggio.

“Jarvis ha sistemato tutto...” ammise “Banner tutto tuo.” disse porgendogli il dispositivo mostrandogli il video che l'intelligenza artificiale gli aveva appena inviato.

“Oh...” esclamò Banner “Come ha fatto ad avere tutto in meno di dodici ore? Non riescono i maggiori ospedali.”

“Che domande...” sorrise Tony alzandosi andando in cabina di pilotaggio.

“Non doveva allacciare la cintura?” domandò Loki.

“Ssssh...” rise Thor “Ti prego, non rispondergli. Tony è così, lascia perdere.”

“E' bravo infondo.” sorrise Banner “Un bastardo, ma bravo...”

“Sarà...” sospirò scostandosi stiracchiando la schiena “Ho bisogno di camminare...”

“Stiamo scendendo, fra poco sarai libero.” ammise Banner.

“Si, e rinchiuso fino a quando nascerà.” sbuffò.

“Non è vero.” rispose Thor “Nessuno ci vieta d'uscire.”

“Certo...ho cercato di distruggere New York, credi che sia il caso che mi faccia vedere?”

“Non è necessario che ci vedano.”

“Ci pensiamo...” li fermò Banner “Signori...New York.” disse indicando la città dal finestrino.

 

**

“Io vi lascio piccioncini!” esclamò Tony “Tutto a vostra disposizione, Thor parla da ventunesimo secolo a Jarvis e avrai ogni cosa di cui avete bisogno...anzi Loki su questo mi fido più di te che di lui.”

“Ah...grazie.” ghignò il moro ironicamente.

“Bruce tu conosci la torre...”

“Ci penso io.” annuì lo scienziato.

“Ci vediamo dopo domani.” disse lasciandoli.

I tre rimasero imbambolati nel bel mezzo della sala guardandosi poi negli occhi.

“Bhe...che si fa?” domandò Banner “Tu vai a riposare?”

“Perchè?” domandò Loki.

“Perchè dovresti?” disse Thor.

“Non sono stanco.” ammise accarezzandosi il ventre.

“Devo allestire la sala, ma se mi seguite accendo l'ecografo. Immagino che state smaniando per quello.” ammise sorridendo.

“Davvero?” Loki si voltò subito guardandolo stupito.

“Si.” ammise lo scienziato “E' pronto, devo solo accenderlo. Vieni.”

 

**

 

“Vediamo un po'...non ti dico che è freddo.” sorrise premendo il tubetto del gel e lasciandone una generosa quantità sul ventre del moro, attivò la testina dell'ecografo e guardò nello schermo la figura che poco alla volta si stava formando “Pronti? E' mesi che me lo chiedete....Ma ciao piccolino...” sorrise “Confermo è di tre mesi pieni, si vede già la testa...” disse indicandola sullo schermo lasciando Loki senza fiato e Thor con gli occhi appena lucidi.

“E sembra tutto perfettamente a posto, queste sono le braccia e qui le gambe...” continuò Bruce.

“Vedi se è femmina o maschio?” domandò Thor.

“No, non si vede. Si sta muovendo...” sorrise Banner “Dovremo ritentare...vediamo le misure...” Banner premette qualche pulsante sulla macchina calcolando le dimensioni del feto annuendo subito dopo “Non conosco gli standard alieni, ma le dimensioni sono ottime per i tre mesi.” ammise.

“Tutto qui?” domandò Loki schiarendosi la voce, la sua espressione era indecifrabile: un misto di paura, speranza, terrore e amore si mescolava in quella voce rotta mascherata dalla tosse.

“No, c'è ancora una cosa...” disse attivando il suono lasciando che il battito del cuore del piccolo, rapido e ben chiaro, vibrasse nell'aria.

“Il cuore...” sorrise guardandoli.

“E'...è veloce...” sussurrò Thor stringendo appena l'avambraccio del moro che subito si mosse stringendogli la mano.

“E' normale...” rispose Bruce notando lo sguardo completamente assente di Loki “Jarvis.”

“Si signore?”

“Ordina un mp4 e registra il battito.”

“Subito signore. Potrei suggerire un tablet?”
"No, cioè si, ma sarebbe ingombrate..." sorrise Bruca parlando all'intelligenza artificiale "Meglio il primo, è più comodo."
"Va bene signore."

“Perchè?” domandò Loki.

“Così potete sentirlo. E vederlo...” ammise Banner spegnendo l'apparecchio e con un pezzo di carta pulire il gel in eccesso.

“Bene...direi che puoi star tranquillo fino a quando non ho finito d'allestire tutto.” ammise abbassandogli la maglia e aiutandolo a sedersi sul lettino nuovo appena acquistato da Jarvis.

“Nascerà qui?” domandò Loki guardandosi attorno.

“Molto probabilmente.” rispose Banner.

“Non c'è...un letto? Se mai dovessi...o potessi farlo nascere...” disse guardando la stanza così asettica e fredda, solo pareti bianche, un'immensa vetrata sulla città, pavimento chiaro. Gli ricordava la sua prigione i primi giorni dopo l'attacco a New York.

“Basta chiedere. Jarvis!”

“Signore?”

“Ci servirebbe un letto, comodo, per Loki...fai con calma abbiamo ancora sei mesi.” ammise sorridendo.

“Certo signore. E' presente una sedia per il parto in quell'angolo se vi dovesse servire.”

“Scarterò tutto più tardi Jarvis, ora potresti ordinarci del cibo?” domandò sorridendo “Che volete mangiare?”

Loki alzò le spalle.

“Lui è l'esperto.” disse indicando Thor che sorrise.

“Bene Jarvis ascoltami, pizza per tre, nachos, cinese, gelato...gusti?” domandò guardando Loki.

“Non lo so...” sorrise.

“Prendi un po' di gusti Jarvis, birra per Thor io faccio compagni a Loki con acqua e cola.”

“Subito signore.”

“Saliamo...”

 

**

 

Loki ammirò per un'ora buona l'immagine del figlio all'interno del piccolo apparecchietto e, cuffie alle orecchie, mangiò ascoltando il suo battito ripetersi all'infinito.

“Non si parla...” sorrise Banner.

“No, non credo.” ammise Thor.

Il moro notò gli sguardi d'entrambi e subito si tolse le cuffie.

“Si?”

“Nulla, ti stavamo solo guardando.” sorrise Thor riprendendo a mangiare.

“Bhe...ora siamo solo noi possiamo parlare apertamente e soprattutto chiedere a Jarvis.”

“Cosa?”

“Per te Loki...”

“Bhe...non so quanto posso trovare, ma se vuoi tentare.” ammise Loki.

“Si...Jarvis.”

“Si Signore?”

“Puoi fare ricerche su...gravidanze Jotun? Giusto?” disse corrucciando la fronte guardando Loki che annuì.

“Si...” ammise il moro “Ah Jarvis...non elencare i miei presunti figli non sono reali, non ho mai avuto figli men che meno animali.” ammise il moro.

“Bene.” rispose la macchina “Datemi qualche momento.”

Thor lo fissò distogliendo poi lo sguardo.

“Cosa c'è?” domandò Loki.

“Nulla.”

“Non avrai creduto che io...”

“No! No no...oh si va bene il sospetto l'avevo!” ammise Thor.

“Ma sei scemo?”

“Ehi, ehi...no...non è vero, basta.” li fermò Bruce “Dopo millenni dovresti conoscere Thor, no?” rise il medico strappandogli un sorriso.
"Ne ho tutti i motivi per insomma...sospettare..." rise Thor.
"La smetti?" sorrise Loki.

“Signori...” li chiamò Jarvis.

“Si?” risposero Banner e Loki.

“Ho trovato dei risultati nelle ricerche, ma non credo che possano esservi utili. Sono per lo più leggende.” ammise Jarvis.

“Puoi farmele avere stampate?” domandò Banner.

“Certamente.” rispose Jarvis.

“Grazie Jarvis...bene...”

“Sono...stanco...potete informarvi voi su...” disse Loki alzandosi lentamente lasciando il tovagliolo sul piatto.

“Ti senti bene?” domandò Thor subito preoccupato alzandosi in piedi.

“Si, si...” ammise Loki.

“Sicuro?”

“Si Thor!” esclamò sospirando “Sto bene, voglio solo stendermi.” ammise il moro.

“Ti accompagno...”

“Credo che Jarvis possa guidarmi fin alla nostra camera nel caso non mi ricordassi la strada.” ammise in un ghigno allontanandosi.

“Vuole rimanere solo Thor.” ammise Banner quando si fu allontanato verso il corridoio dell'attico.

“Già...” sospirò il dio del tuono.

 

**

 

“Pensavo dormissi...” ammise Thor entrando in camera da letto una mezz'ora dopo “Cosa stai facendo?”

“Stavo leggendo.” rispose distogliendo gli occhi fissi sullo schermo, un grosso televisore appeso alla parete.

“Quello che stavamo cercando noi? Potevi...”

“No.” lo precedette Loki “Avevo bisogno di farlo da solo e comunque non ho trovato nulla di nuovo.” disse chiedendo poi a Jarvis di spegnere lo schermo di fronte al letto e appoggiarsi alla testiera di questo.

“Come ti senti? La verità però...per una volta dimmi la verità.”

“Strano...Thor, strano...non so che altro dirti. Non so cosa mi sta succedendo, non so cosa affronterò...” ammise passandosi le mani sul viso “E non c'è modo per scoprirlo, quel poco che avevamo è andato distrutto con Asgard!” esclamò stringendo gli occhi "E io...io so solo di avere un bambino dentro di me e basta! Cosa devo fare? C'è qualcosa che...non lo so..." ammise lasciando cadere le mani sulle gambe "Non lo so...è la prima volta che non so minimamente nulla di quello che...dovrò fare..." rispose scancamente alzando le spalle.

“Scopriremo qualcosa e se così non fosse c'è uno scienziato pronto ad aiutare in ogni modo...” disse notando poi il piccolo aggeggio che poco prima Jarvis, su richiesta di Banner, aveva fato recapitare a Loki “Come si accende?” disse prendendolo in mano.

Loki l'accese togliendo le cuffie inserite nell'attacco così che l'audio fosse udibile ad entrambi. Thor sorrise appena quando vide la piccola figura muoversi e il suono del cuore arrivargli alle orecchie.

“Questo è...è un miracolo...lo sai vero?” domandò Thor "Non importa quello che è accaduto fino ad ora...importa questo..."

“Si, ma non...siamo...sicuri che...vada tutto per il meglio.” mormorò Loki posando appena un dito sullo schermo “E dopo...io...non so come...”

“Tu sarai perfetto.” ammise Thor alzando lo sguardo lasciando che il suono del piccolo cuore uscisse ancora dalle casse dell'apparecchietto “E ti assicuro che troveremo un modo per far si che tutto vada per il meglio.” disse spegnando l'apparecchietto e salendo sul letto al fianco del moro, sistemandosi dietro la sua schiena e passandogli le braccia sul petto “Jarvis...puoi mettere...il suono qui dentro? Come...come fa Tony con la musica...”

“Certo signore.” e subito il battito del cuore si diffuse in filodiffusione per la stanza.

Loki sospirò cullato nell'abbraccio dell'altro.

“E' la prima volta che mi abbracci da tre mesi a questa parte...” fece subito notare il moro che sorrise.

“Qui c'è solo Banner...ed è informato su tutto.” rispose Thor sorridendo baciandogli la guancia.

“Speri ancora sia una femmina?”

“Sempre.” ammise il biondo chiudendo gli occhi, Loki lo seguì pochi istanti dopo ed entrambi si addormentarono cullati dal dolce suono del battito del cuore del figlio che attendevano.

 

**

 

“Dovrò farti alcuni esami, te li spiegherò prima ma devo iniziare ad avvisarti che sono necessari.” disse Bruce indicandolo con gli indici d'entrambe le mani appoggiando i gomiti sul tavolo quando spostò la tazza di caffè ormai vuota, Thor ancora trangugiava la sua colazione e Loki aveva appena toccato la sua fetta di crostata di more.

“So di che genere d'esami parli.” ammise Loki annuendo.

“Si?” domandò Bruce fra il perplesso e il sollevato.

“Si...mi sono informato sugli esami che solitamente fanno le gestanti. Almeno qui su Midg...sulla Terra.” affermò Loki mentre Thor Thor, seduto al suo fianco sorseggiò la tazza di caffè senza alzare lo sguardo evidentemente in imbarazzo.

“Ad ogni modo inizierei con prendere i vostri due campioni di sangue e poi mi serve un campione del liquido amniotico.”

“M...mio?” domandò Loki sgranando appena lo sguardo.

“Si...credo che...sia tu ad attendere...” rispose sorridendo “A meno che Thor non ci nasconda un segreto.”

“Cosa?” domandò Thor perplesso.

“Lascia perdere.” sbuffò Loki sorridendo “Non è pericoloso? Ho letto che...questa pratica porta all'aborto...e che...non è necessaria insomma...nel mio caso lo è?”

“Non più è molto sicura adesso e noi abbiamo i macchinari più avanzati. In quanto a necessaria...” Bruce si fermò guardandosi attorno cercando di risistemare i pensieri "Bhe...si." disse poi annuendo e tornando a guardarlo "Potrei evitare e sperare che vada tutto bene, ma da quell'esame saprei molto. E non ho un minimo dato tuo fino ad ora...in verità siamo poco più che esiste..." sorrise "Non accadrà nulla te lo prometto."

“Allora...va...va bene, basta che non ritardi tanto o potrei cambiare idea.” ammise Loki.

“Domani mattina, prima di colazione.” disse Banner.

“E per oggi nulla?” domandò Loki.

“No, per oggi ti lascio tranquillo mentre finisco di allestire la sala.”

 

**

 

“Prendi un lungo respiro...” disse Banner avvicinando l'ago alla pelle del ventre “Fermo...non muoverti...”

Thor accarezzava la nuca del compagno e gli stringeva la mano mentre lo scienziato eseguì l'operazione aspirando lentamente una piccola quantità di liquido.

“Ho quasi finito, rimani fermo...” disse iniziando ad estrarre l'ago mentre il moro ostinatamente stringeva gli occhi evidentemente preoccupato dalla pratica “Finito.” esclamò poco dopo passando sulla pelle un batuffolo di cotone “Bene.” sorrise “Ho il vostro sangue e questo. Ora potete andare a far colazione e Loki?”

“Si...”

“Riposo. Non so come reagisce il tuo corpo a questo, sei evidentemente più forte delle donne, ma per oggi resta steso.”

“Si...”

“Vi raggiungo appena ho finito.”

“Può camminare?” domandò Thor.

“La carrozz....ina...” sorrise quando Thor sollevò il moro fra le braccia “Non credo che vi serva...” sorrise Banner.

 

**

 

“Non c'è che dire, due valori completamente diversi e me l'aspettavo, ma non ho i parametri di riferimento per cui al momento inizieremo con questi e vi terrò d'occhio entrambi per poter tarare i valori.”
“Anche io?” domandò Thor.

“Si anche tu, a meno che il dio del tuono non abbia paura di un piccolo prelievo di sangue una volta al mese.” rise Banner “E poi non ti fa male e sapere conoscere i tuoi parametri.” disse guardando i fogli.

“E...hai già controllato...?” domandò il moro impaziente di sapere quanto lo scienziato aveva scoperto.

“Si Loki...” sorrise alzando il viso “Ci stavo giusto arrivando...non conosco i parametri, vero, ma posso dire che questa creatura è la metà esatta d'entrambi.” disse guardandoli “E non presenta particolari indicatori di nulla...è perfetta.” disse sorridendo “Ma...ho scoperto una cosa.” disse guardandoli entrambi preoccupati “Non volevo spaventarvi." sorrise Bruce "Volete conoscerne il sesso?” disse sorridendo di nuovo.

“Lo...sai?” domandò Thor.

“Si lo so, dall'esame è possibile scoprirlo. Stranamente questa cosa è molto simile agli umani, ma se non volete saperlo sono tenuto al segreto.”

“Dillo.” sussurrò Loki guardando poi Thor che annuì.

“Congratulazioni allora, è una bambina.”

Thor abbassò il viso sorridendo mentre Loki gli passò una mano sulla schiena.

“I tuoi desideri pare che si avverino.” sussurrò poco prima che il dio lo stringesse a se evidentemente commosso.

“Ora vi lascio un po' soli...” disse Banner alzandosi “Vi serve un po' di tempo...torno dopo...”

 

**

 

“Non...non mi hai mentito...” sorrise Thor sedendosi di fronte al compagno e trascinandolo verso di se fin quando le fronti non si toccarono.

“No...” ammise Loki chiudendo gli occhi e lasciandosi cullare in quell'abbraccio che in quei giorni stava diventando sempre più confortante, sempre più necessario.

“Dimmi che è davvero la realtà...” sussurrò Thor chiudendo gli occhi.

“Non ho magia è solo verità...” ammise Loki mentre una lacrima gli solcò la guancia.

Il dio del tuono si sporse appena baciando il moro sulle labbra e questo rispose al bacio beandosi del caldo abbraccio, non aveva mai sofferto il freddo ma in quei mesi aveva iniziato a provare una nuova sensazione a lui sconosciuta. E quel bacio...il primo vero bacio dopo lunghi mesi. Non era più successo fra loro due dopo quella notte, la notte in cui l'avevano concepita, solo carezze di conforto, un braccio sulle spalle, una mano posata al fianco, ma nulla più di quello e Loki non intendeva forzare Thor; sapeva bene di essere considerato ambiguo e particolare, non conosceva il vero pensiero di Thor su di egli e non voleva perdere anche quel barlume di famiglia che ancora gli restava solo per un'avventatezza.
Ma quella volta era stato Thor a cominiciare e lui non aveva fatto altro che rispondere al bacio.

“Oh...no!” esclamò Tony quando l'ascensore si aprì.

Loki saltò portandosi improvvisamente contro lo schienale del divano.

“Tony!” rispose Thor.

“Ciao Point Break e consorte. Sinceramente avrei preferito non vedervi. Banner?”

“Sta allestendo la sala.” ammise Thor.

“Sopravvissuti tutti e tre? Jarvis tutto a posto?”

“Si, signore.” rispose velocemente la voce “E' una bambina.”

“Oh...bella notizia.” esclamò notando lo sguardo contrariato di Loki “Aiuterò Banner e vi ricordo che voi due che avete una stanza...”

“In verità vorrei parlarti.” disse Loki alzandosi.

“Cosa?” domandò Thor.

“Da solo...” disse poi guardando Thor e tornando a guardare l'ingegnere.

“Bhe...di qua.” disse indicando il corridoio “Il mio studio...”
“Thor vai da Banner.” disse Loki seguendolo.

 

**

 

“Thor non so cosa ti ha promesso, ma ogni cosa si paga e io non ho la tua valuta...in verità non ho altro che me stesso.”

“Ti vuoi prostituire?” domandò Tony fissandolo esterrefatto.

“Cosa?” esclamò Loki dischiudendo le labbra a sua volta perplesso da quella risposta.

“Scusa avevo inteso...”

“Intendevo chiederti se c'è qualche modo in cui possa sdebitarmi.” rispose Loki arricciando le labbra e scuotendo il capo.

“Hum...no. Se parli della sala con qui soldi ci pagherei dei passatempi d'infimo d'ordine.”
“Non importa quanto puoi permetterti! Voglio sapere se c'è qualcosa che posso fare!”

“Si! C'è!”
“E cosa?”

“Riposare e far nascere questa bambina senza attirare problemi e non dare l'ennesimo dispiacere a Thor perchè questa volta, famiglia o non famiglia, l'ho già visto distrutto per il tuo tradimento diverse volte...ma questa volta...se succede qualcosa a questa bambina Thor non la sopporterà. Quindi la mia ricompensa è...falla nascere, sana e in salute.” disse guardandolo negli occhi.

“Solo questo?” domandò Loki perplesso.

“Solo? Rideremo fra qualche mese quando la schiena ti tormenterà e stramaledirai quella notte con Thor.” sorrise “Solo questo.” annuì poi velocemente e serio.

“Nient'altro...ti ricordo che posso stramaledire quella notte, ma di sicuro ormai non posso tornare indietro.” ammise il moro ghignando appena “Per cui è inutile che lo faccia e...nonostante tu me lo ordini temo che sia inevitabile che nasca prima o poi.”

“Ecco appunto, hai già fatto più del tuo dovere.” disse guardandolo negli occhi “Va bene, senti...” disse prendendo un lungo respiro “Non c'è nulla che tu possa fare, per quanto vorresti, perchè non c'è nulla di cui abbia bisogno o che mi manchi. Sinceramente non mi fido di te, ma voglio provarci almeno e visto che passerai qui i prossimi mesi non ho voglia di discutere con te ogni volta che t'incontro in casa.” disse Tony.

“Chiaro.” annuì Loki.

“Patti chiari, amicizia lunga...se così si può dire.” soppesò Tony “Anzi una cosa c'è...”

“E sarebbe?”

“Ferisci ancora una volta Thor, specialmente in questo modo e giuro che un modo di ucciderti lo trovo.” disse puntandogli un dito contro.

“Non credo che questa volta succederà essendo tutto totalmente vero, ma comprendo il tuo pensiero.” ammise Loki rimanendo impassibile di fronte alla minaccia.

“Bene...” sorrise Tony voltandosi poi sulla soglia “Banner!”

“Ciao...ti avevo detto di non alzarti.” disse parlando a Loki.

“Sto bene.”

“Non mi interessa!” esclamò Banner avvicinandosi afferrandolo per un braccio “Andiamo...”

“Perchè non si può alzare?” domandò Tony.

“Te lo spiego quando torno.” disse trascinando il dio fuori dallo studio.

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


CAPITOLO 3

“Avete pensato al dopo?” domandò Tony.

“Già?” domandò a sua volta Banner.

“Si, già. Sei mesi sono lunghi, ma sono anche molto vicini. Senza contare che quella navicella prima o poi verrà notata e la presenza di Thor non passerà inosservata. Non fraintendetemi per me potreste anche vivere qui, ma non credo sia la vostra idea, in special modo la sua.” disse indicando Loki.

“Concordo.” affermò questo “E no, non ci abbiamo pensato.”

“Come mai mister vi prendo per il culo è così sincero? Mi fai paura!” esclamò Tony.

Loki lo guardò rivoltando poi gli occhi al soffitto.

“Tony non ne abbiamo la minima idea a dir la verità.” rispose Thor “Sinceramente l'unica cosa che credo è che ritorneremo in Norvegia, per il resto...non lo so...” disse guardando Loki.

“E' fuori discussione che tu dica di aver avuto una figlia da me.” rispose Loki guardandolo in volto.

“Si, ma non posso neanche negare che sia mia di fronte al popolo.” soppesò Thor.

“E' necessario che torniate la?” domandò Tony.

“Che domanda è?” esclamò Banner “E' logico che Thor debba tornare, è il loro re!”

“Grazie uomo verde!” sbuffò Tony “Ma esistono tanti modi di comunicare sulla terra.”

“E tu vorresti che lui impartisse ordini via mail?” rise Banner.

“Potrebbe fargli una telefonata!” rispose a tono Tony.

“Vi prego...” Loki s'intromise alzando appena la mano “Non mi va di parlarne, ci devo...dobbiamo pensare.” ammise prendendo un lungo respiro “E' inutile discuterne così quando a stento stiamo iniziando a credere a questa gravidanza.” disse avvertendo poi la mano di Thor intrecciarsi con la sua sul tavolo “Ne parleremo e...troveremo una soluzione. Ora se volete scusarmi mi ritiro.” disse alzandosi lasciando la stanza.

“Che comportamento...regale...” soppesò Tony.

“E' cresciuto in una famiglia reale, che pretendi?” domandò Banner.

“Si, anche lui...” disse indicando Thor che sorrise.

 

**

 

“Non sentirai dolore...almeno così non dovrebbe essere...fai un lungo respiro.”

Loki si rilassò lasciando che lo scienziato lo visitasse.

“Oh...”

“C'è qualcosa che non va?” domandò subito scattando.

“No...cioè...non proprio...” disse spostandosi appena.

“Devo premere un po', fermami se ti fa male.”

“Mi hai sbattuto contro il pavimento di questa torre facendo un buco...” ghignò il moro quando lasciò un piccolo urlo sorpreso.

“Male?”

“No!” rispose chiudendo gli occhi.

“Bene...” disse continuando a visitarlo per poi alzarsi coprendogli le gambe con una coperta.

“Allora?”

“Allora...qualcosa si sta formando, non capisco in che modo, dovrò farti visite più approfondite, ma pochi giorni fa non avevi nulla...”

“Intendi che...?”

“Apparato riproduttivo femminile, si. Presumo che nell'arco di sei mesi di formerà del tutto e considerando questa cosa hai la prospettiva di un parto naturale.”

“Oh...grazie...” sospirò Loki.

“Ti terrorizzava l'idea di un cesario?” domandò Banner.

“L'essere squarciato non è nei miei piani.” ammise Loki.

“Non è ancora da escludere...”

“Ma è già un buon motivo per sperare.”
“Credo che quando ti troverai in quei momenti...lo richiederai.” sorrise Banner “Bhe...una visita ogni due settimane direi che potrebbe essere un buon compromesso. Dovrebbe essere una al mese, ma vorrei seguire l'evoluzione della questione.”

“Va bene.” sospirò Loki.

“Se sei già stanco riprenditi, hai cinque mesi e mezzo di fronte a te.” sorrise Banner “Come mai Thor non è qui?”

“Perchè non voglio che s'immischi in questo.” rispose Loki.

“...non sono io a deciderlo...” disse alzando le mani e sistemando poi alcuni strumenti.
“Non voglio che mi veda così.” ammise Loki.

“Non c'è nulla di male, nel tuo caso è naturale come fossi una donna per cui...”

“Non voglio comunque che mi veda.” ammise sospirando.

“Al parto lo vorrai?”

“Vedremo.” disse schiarendosi la voce “Hai finito?”
“Oh...si...aspetta, vuoi vederla?” disse indicando l'ecografo.

“Oh...si.” sorrise Loki tornando a sistemarsi sul lettino alzando la maglia.

Lo scienziato si preparò, accese la macchina, cosparse il ventre del moro di gel e infine l'immagine comparve sul monitor.

“Certo che senza esame non avremmo saputo il sesso.” ammise ridendo “Non sta ferma...”

“L'altro padre è esagitato.” ammise Loki con gli occhi fissi sullo schermo.

“E' piccola, ma si da da fare.” ammise sorridendo “Le misure sono perfette.” ammise “E il cuore...”

“E' più veloce.” mormorò Loki.

“E' perfetto per i mesi che ha.” sorrise Banner “Immagino che tu voglia tutto, Jarvis?”

“Si?”

“Riesci a trasferire tutto sull'mp4 di Loki?”

“Subito signore.”
“Come?” domandò Loki.

“Wi-fi...invenzione geniale.” sorrise Banner “Appena andrai in stanza avrai quest'ecografia e il nuovo suono del cuore.”

“Signore?”

“Si Jarvis?”

“Il letto è in consegna.” disse la voce digitale “Dove lo faccio sistemare?”

“Fallo portare al piano, mi aiuterà Thor a sistemarlo qui.”

“Va bene signore.”

“Meno vedono e meglio è.” ammise lo scienziato guardando Loki “Bene...” sorrise subito dopo “E' tutto perfetto, non ho particolari notizie da darti...cresce.”

“Bene.” sorrise Loki alzandosi sui gomiti “Quindi, sono libero da visite?” domandò.

“Per ora si...” ammise lo scienziato.

“Null'altro? Così...poco?”

“Poco?” domandò Banner ridendo “Bhe ti ho solo visitato internamente...se per te è poco...”

“Come hai detto tu è naturale e per di più credo che non possa esimermi, che mi imbarazzi o meno.”

“In effetti è così.” sorrise Banner.

“Per cui è inutile che mi lamenti se così va fatto.” disse portandosi a sedere sul lettino “Banner...credi che anche in questa forma possa farla nascere?” domandò Loki.

“In questa forma?”

“Posso diventare donna con la magia...ma non ho magia e mi chiedevo se così...”

“Non lo so Loki...fra qualche tempo proverò a esaminarti le anche, avrò bisogno di studi sulla tua ossatura, se la schiena sopporterà il peso e credo proprio di si, la mia domanda sono le anche, ma come per quello che stai sviluppando magari anche queste si adegueranno. Non lo so...”

“Bhe immagino che lo scopriremo...” ammise in un sospiro.
"Che c'è?"
"Sai vero che...questa calma è solo apparente?"
"Che prima o poi succederà qualcosa? Indipendentemente da te?" domandò Bruce "Si lo so, non puoi farci nulla e un consiglio, goditi finchè puoi questa calma." disse lasciandogli una pacca sulla spalla e alzandosi "Infondo gli avengers sono qui, sicuramente la nave al passaggio con l'atmosfera è stata notata, da chi? Non lo so...nasa, probabile, stazioni russe...anche...shield? Molto più probabile di tutto il resto...insomma..."
"Cerco di stare calmo..."
"Esatto...e dove puoi fregatene. Ti credono ancora morto?" domandò Bruce sistemando l'ecografo in un angolo.
"Domanda di riserva?" rise Loki.
"Bhe...quante volte hai finto? Due? Tre?"
"Dici che posso fingerne una nuova?" sorrise Loki.
"All'occorrenza, basta che avvisi Thor. Intesi? Fingiti morto per chi vuoi, Thor no..."
"Non lo farò di nuovo con lui..."
"Bene..." sorrise Bruce "Saliamo..."

 

**

 

“Ma tu...non è possibile che non provi paura per il futuro, per le nostre vite che cambieranno.” ammise Loki seduto sul bordo del letto mentre Thor, a petto nudo e indosso solo i calzoni, si asciugava i capelli con un asciugamano, l'occhio ferito coperto dalla placca di metallo.

“No...perchè lo voglio.” ammise Thor.
“Ma...cambierà del tutto le nostre vite e...insomma ti ho odiato, mi hai odiato, ti ho raggirato..”

“E non mi importa. Perchè so che dovrò dividere la vita con l'unica creatura al mondo che conosco meglio di me stesso e per di più condividerò una nuova vita che è...metà me e metà te...”

“Una sola?” sorrise Loki.

“Bhe...non sono io a doverlo decidere.” ammise sottovoce “Il corpo è il tuo e se deciderai che lei sarà l'unica...sarà l'unica...”

“Ma tu vorresti una famiglia numerosa...” ammise Loki.

“Hai detto...famiglia?” domandò Thor sussurrando.

“Già...perchè cosa siamo Thor?”

“Bhe...pensavo che...lascia perdere.” sorrise “Non mi aspettavo che l'ammettessi così a chiare lettere che tu ed io...”

“Ora non ti scaldare eroe.” sorrise Loki “Ho solo ammesso che lo siamo, ma non voglio pianti, abbracci o...no...” rise quando il biondo si sedette al suo fianco stringendolo fra le braccia “No!” sorrise.

“E comunque non ho paura del futuro, non ho paura di dover cambiare tutta la mia vita...non mi importa.” disse posandogli una mano sul ventre “Contate solo tu e lei.”

Loki abbassò il viso puntando lo sguardo sulla calda mano del Dio del tuono.

“Ehi...” sorrise subito dopo.

“Cosa?”

“Non senti nulla?” domandò Loki.

“No...cosa...dovrei sentire?” domandò Thor perplesso.

“La signorina ha preso da te...si ora basta.” disse scostando la mano “Non ho intenzione di essere fritto.” ammise alzando lo sguardo “Non hai sentito la scossa?”

“No...”

“Sul serio?”

“Non ho sentito nulla.” ammise Thor “Sono abituato...a bhe altro immagino...”

“Io l'ho sentito invece...” ammise Loki accarezzandogli il ventre “Se mi ascolti tu... non friggermi nel sonno.” disse tamburellando con le dita sul ventre.

“Non lo farà.” sorrise Thor.

“Io...devo dirti una cosa....” sussurrò Loki pochi istanti dopo prendendo un lungo respiro “Non è meglio che tu cresca questa bambina e io...io mi allontani...ti creerei meno problemi, lei vivrebbe bene senza alcun problema di avere un genitore come me e poi sarebbe tua figlia senza altre spiegazioni e...”

“Ma cosa stai dicendo?” esclamò Thor.

“Sarebbe per il suo bene...e per il tuo.”

“Non se ne parla.”

“Ma...

“Ma? Hai ancora il coraggio di ribattere?” domandò di nuovo.
“Bhe allora devi dirmi un nome.” disse subito dopo velocemente così da spiazzarlo.

“Un...eh?”

“Un nome dio del tuono! Oh devo chiamarla per sempre “lei”?

“Ma io...non lo so...” ammise Thor.

“Bhe pensaci...” sorrise Loki.

“Se tu ne sai uno dillo.”

“No. Voglio che lo scelga tu.”

“Non dovremmo sceglierlo tutti e due?” domandò Thor.

“Ma lei è mia, ti lascio scegliere il nome.”
“Come sarebbe a dire è tua? E' anche mia...” sorrise passandogli un braccio sulle spalle.

“Mi dispiace disturbarvi.” li richiamò Jarvis “Mi hanno chiesto di comunicarvi che la cena è pronta.”

“Arriviamo Jarvis.” rispose Loki.

 

**

 

“Quindi mammina, tutto bene?”

“Chiamami ancora una volta così e tu sarei quello che non...”

“Ehm Loki...” sorrise Thor.

“Perchè?” domandò Loki.

“In effetti Tony, basta...” affermò Banner “Lo scherzo mi piace, ma poi è pesante.”

“Oh va bene.” ammise il genio “In soggiorno c'è una culla comunque.” disse alzandosi nascondendosi in cucina.

“Che cosa ha detto?” domandò Loki.

“Che in realtà è un idiota.” sorrise Banner “Imparerai a conoscerlo, ti prende in giro, ma non in mala fede...poi ti regala una culla perchè è bravo e sa che ne avete bisogno...”

Thor si alzò andando verso il salotto e tornando con la culla.

“E perchè si vergogna ad ammetterlo.” affermò il Dio “Tony!” lo chiamò aspettando che si palesasse “Grazie...”

“Oh...nulla...” ammise sottovoce tornando a sedersi.

Loki si limitò a guardarlo abbassando poi lo sguardo sul piatto di fronte a se. La cena si concluse poco dopo e il genio si ritirò in studio.

Dopo un'ora Loki lo raggiunse bussando sulla porta.

“Si?”
“Volevo ringraziarti.” ammise Loki.

“Prego.” disse spostando un foglio telematico con le mani.

“Senti...vorrei...poter parlare con te senza sentirmi dare soprannomi o...non so in modo normale.”

“E...perdonami, come mai dovremmo parlare?” domandò Tony perplesso.

“Perchè a quanto pare, nonostante tutto, hai un cervello e io sto impazzendo.” ammise sedendosi sbuffando.

“Ti ho detto di sederti?....si, ok fallo. Nella tua condizione credo che sia lecito...” ammise avvertendo il moro sorridere “Perchè stai impazzendo?”

“Perchè...ho bisogno qualcosa da fare. Non posso passare cinque mesi a far nulla.” disse guardandolo “Dammi un incarico.”

“Mi sembrava di avertelo già dato.”

“E mi sembra che lo stia facendo.” ammise Loki “Mi serve qualche compito, qualcosa!”

“Oh!” lo bloccò alzando le mani “Sono d'accordo?”

“Loro? Non glie l'ho detto. E poi sono fatti miei...”

“Stai chiedendo di aiutarmi?”

“Si!” esclamò sospirando “Si!”

“E io come faccio a fidarmi?” domandò Tony.

“Tu prova, se non ti fidi mi cacci.”

“Certo...non trovi che nella tua posizione sia un pochino...avventato indossare l'armatura e minacciare di spararti?” domandò Tony.

“Non arriverai a quello...”

Tony lo fissò arricciando le labbra.

“Inizi domani mattina, scendi in laboratorio dopo colazione.”

“Sul serio?”

“Sul serio. Jarvis!”

“Si?”

“Domani mattina accompagna Loki nel mio laboratorio.”

“Si, signore.”

“A cosa stai lavorando?”

“Un nuovo processore, ti spiegherò domani.”

“Non so nulla dei vostri computer...”

“Oh...bhe credo che tu possa imparare alla svelta, non come tuo fratello che ancora non sa fare una telefonata.”

Loki rise passandosi la mano sulle labbra.

“Mi togli una curiosità?”

“Cosa?” domandò Loki.

“Thor mi ha detto che era ubriaco quando voi...insomma l'esserino li dentro ne è la prova...”

“Ubriaco?” domandò Loki perplesso “A me sembrava tutto fuorchè ubriaco.” ammise

“Ah!” esclamò Tony divertito “Lo sapevo.”

“E...con questo?”

“Quindi...voi...”

“E' una serie di eventi e circostanze, ma di sicuro non era ubriaco. Oltre non posso dirti.” ammise Loki alzandosi.

 

**

 

“Inizia vedersi.” sorrise Thor accarezzando la stoffa della maglia mentre il moro era steso a letto.

“Thor...” sussurrò questo alzandola mostrando la pelle nuda “Così va meglio.”

“La senti?”

“Ancora no.” ammise Loki “Temo che dovrò attendere ancora un mese o poco più...per te due...”

“Perchè?” domandò Thor.

“Io la sentirò muoversi all'inizio, ma non credo che fuori si senta.” ammise lasciandosi andare contro al cuscino.

“Hai paura?”

“Per cosa?”

“Per la nascita...”

“Sinceramente? E' la cosa che mi preoccupa di meno.” ammise Loki in un sospiro alzando poi lo sguardo sul viso dell'altro.

“Ancora quella storia?”

“Si...” sussurrò Loki “Thor ragiona, non potremmo mai vivere assieme.”

“Sono il re, lo decido io come voglio vivere e il popolo si adeguerà. Devono ringraziare di essere vivi e salvi!” disse serrando gli occhi.

“Thor...”
“No...o tutti e tre o non sono più il loro re.”
“Non puoi farlo dai...”

“Voglio parlare con questa piccolina ora.” disse spostandosi verso il basso posando appena l'orecchio al ventre del moro “Ehi...” sorrise accarezzando la pelle “Senti che stupidaggini dice tuo padre? Non ti preoccupare, lo sistemo io.”

Loki sorrise alzando una mano e accarezzando i capelli del fratello.

“Devi tagliarli...”

“Perchè?” domandò Thor alzando il viso.

“Stai meglio coi capelli corti.” ammise sorridendo.

“Pensavo che ti piacessero lunghi.”

“Su di me...corti non sto bene.”

“Loki...” sorrise.

“Si?”

“Hai avuto una geniale idea.”

“Cosa??? No! Ma sei impazzito?”

“Potremmo uscire e...”

“Si perchè credi che non mi riconoscano? O che non riconoscano te?” domandò Loki.

“Tony ha degli aerei, non è necessario che usciamo a New York!”

“Certo! A parte il fatto che io non posso più volare.”
“Perchè?” domandò corrucciando la fronte.

“Così dicono tutti i testi sulle gravidanze!”

“Ah...”

“E poi non mi taglio i capelli!”

 

**

 

“Togli le mani dal viso.” rise Tony.

“No!”

“Toglile!!!”

“No!”

“E dai, ormai abbiamo finito.” sorrise.

“Loki...” lo chiamò Thor accarezzandogli le spalle “Sono perfetti.”

“Non mi voglio vedere.”
“Hey corvo nero fra qualche mese saranno lunghi come prima se proprio non ti piacciono.” sbuffò Tony.

“Smettila Tony...” sospirò Banner “Loki almeno uno sguardo...”

“Dai...” sorrise Thor alzandogli uno specchio di fronte al viso “Forza.”

Lentamente Loki abbassò le mani alzando il viso verso lo specchio.

“Non è così male...” sorrise Thor appoggiandogli una mano sulla fronte e sistemandogli un piccolo ciuffo sulla fronte.

“Ti ricresceranno.” ammise Tony richiamando Jarvis così che togliesse la macchina al quale era stato dato l'ordine di tagliare i capelli di Loki.

“Fra un mese è Natale, stavo pensando...forse...possiamo chiamare Steve e...bhe Natasha e Clint...” disse Banner “E insomma in tre siamo qui...”

“Clint ha una famiglia...” ammise Tony.

“Bhe Steve e Natasha no.” rispose Banner “E se gli spieghiamo la situazione insomma a Loki un po' di visi nuovi non fanno altro che bene...”

“A me...?” domandò sorridendo Loki.

“Si, è più di un mese che sei chiuso qui.”

“Bhe diglielo...tanto io non sento il clima natalizio.” sospirò Tony “Ma comunque una cena che sia Natale o no credo che possiamo anche farla.” ammise il genio uscendo dal laboratorio.

“Che cos'ha?” domandò Loki.

“Il Natale...lo lascia un po'...triste.” ammise Banner.

“Perchè?” domandò il moro.

“Vieni, saliamo di sopra. Te lo spiego mentre facciamo colazione. Ti piacciono?”

“Oh...bhe pensavo li aveste tagliati più corti, così li portavo anni fa.”

“Scemo, secondo te li lasciavo fare come volavano?” sorrise Thor.

 

**

 

“O lo ami o lo odi.” sospirò Banner “Se hai passato un infanzia come la sua...bhe...è difficile che da adulto ti piaccia.”

“E' solo un giorno...”
“Ma è un giorno particolare, Loki.” ammise Banner “Forse se ci fosse Pepper sarebbe un po' differente, ma anche lei...bhe Tony è Tony.” disse bevendo un sorso di caffè.

“E'...triste così...” disse il moro abbassando il viso.

“Si lo è...”

“Credi che loro...insomma la storia di Loki...” iniziò Thor.

“Bhe...io sono qui, Tony è qui...credo che si accetterebbero. Perfino Steve...nonostante quello accaduto fra di loro...”

“Parli tu però.” sorrise Thor stringendo al suo fianco Loki.

“Ovvio.” ammise Banner “Bhe è...il vostro primo Natale.”

“Se iniziamo ad adorare altri collaboratori.” ghignò Loki.

“Eh?”

“Dio...”

“Ah...” sorrise Banner “Me ne vado!”

“Stavo scherzando!” rise Loki.

“Si, io non mi pronuncio.” sorrise Banner.

“E dai...”

“Dio collaboratore???”

“Noi due lo siamo...”

“Loki...”

“Eh?” rise portandosi le mani al viso “Dipende da che parte stai! Un po' d'ironia!”
"In effetti ha una sua logica..." sussurrò il dio del tuono.
"Thor..."
"Hum?" sorrise alzando il viso ridendo poi allo sguardo di Banner.

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


CAPITOLO 4

“Thor...”

“Hum...?” mugugnò il ragazzo voltandosi, steso sul letto da alcuni minuti mentre il compagno leggeva avidamente online notizie sulla festività.

“A Natale si scambiano doni.”

“Loki tutto quello che abbiamo ce lo sta fornendo Tony. Almeno fino a quando lo shield non mi comunicherà le informazioni per giungere a un conto che...non lo so mi danno dei loro soldi...non mi è mai servito e non so come usarlo.”

“Tu vieni pagato?” domandò Loki.

“Si anche Tony, Banner...tutti gli avengers sono pagati.” ammise Thor.
“Mi hai detto che non avevi nulla.”
“E...sinceramente non ci avevo pensato che venivo pagato, me l'ha ricordato Banner. Devo chiedere a Tony come funziona. Anzi se ascolti tu forse...”

“Ah...” sorrise “Certo”

“Che volevi dirmi?” domandò Thor.

“Che...guarda...”

Thor lesse: un'associazione delle vittime dell'attacco a New York di cinque anni prima.

“Danno i soldi hai...figli e hai coniugi di...chi...chi...”

“Si...” sussurrò Thor.

“Possiamo...dargli...soldi? Non tutti, me ne servono un po' per la bambina, ma...”

“Lo farò fare da qualcuno che se ne intente...si...” ammise Thor accarezzandogli la schiena “Però adesso spegni.”

“Thor...”

“Loki lo farò! Domani parlo subito con Tony e sistemiamo la questione.” disse massaggiandogli le spalle "Forza..."

"Thor..."

"Sssh...Loki riposa."

"Chi ci cerca?" domandò il moro ormai steso al suo fianco.

"Nessuno."

"Non raccontare storie al dio dell'inganno, non ne sei mai stato capace Thor." rispose serio guardandolo negli occhi "Ti prego..."

"E va bene, non lo so...qualcuno...forse...ci sono stati degli sbalzi...insomma...non sappiamo ancora chi sia."

"Ma c'è...qualcosa..."

"Per ora è molto lontano e molto debole e Tony lo tiene sotto controllo." disse baciandogli la fronte "E tu non te ne devi preoccupare."

"Già...se solo ci riuscissi." sospirò Loki.

"Dormi ora..."

 

**

 

“Devo bloccargli internet?” domandò Tony.

“Cosa?”

“Si Thor lascia perdere...” sorrise guardando Banner.

“No.” ammise lo scienziato “Che lo si metta di fronte alla realtà va bene in un certo senso...”

“Quindi niente “sicurezza famiglia”?” ghignò il genio.

“No, niente protezione per bambini.” sorrise lo scienziato “Tony, anch'io voglio dar qualcosa...”

“Quindi facciamo una colletta?” domandò Stark.

“Pensala come vuoi...l'aiuti tu Thor con il suo conto?” sorrise Bruce.

“Si...”

“Spiegalo decentemente.” sospirò “Con calma...”

“Potete spiegarlo a Loki? Io non ci capisco nulla.” ammise Thor.

“Va bene chiamatemi Loki...” sospirò Stark “Jarvis gli dici di venire qui?”

“Si, signore.”

 

**

 

“Quindi posso aprire qui e vedere il saldo?” domandò Loki cliccando con il mouse.

“Esatto.” rispose Tony.

“E...a quanto corrisponde questo?” domandò Loki.

“A che valuta lo devo comparare?”

“Eh...” sorrise Loki “Un dollaro non so a cosa equivalga.”

“Mettiamola così, con il patrimonio odierno di Thor ci acquisteresti questa torre, tutto quello contenuto e diciamo venti isolati di raggio.” rispose Tony.

“Ah...vendimela!” Esclamò Loki.
“Scordatelo!” rise Tony “Io posso comprarne altre cinquanta.”

“Ora inizio a capire...” sorrise Loki “Bene... metà vanno a quell'associazione.”
“Metà?” esclamò Tony.

“Thor prende soldi tutti i mesi no?”

“Bhe si...”

“E allora va bene così. Cosa ti dobbiamo per la sala?”

“Nulla.”

“Smettila.”

“Nulla! Regalo per voi!”

“Ci hai regalato la culla.”

“E anche la sala per gli esami e la sala parto. Fine. Regalo.”

“E va bene...” sbuffò Loki.

“Non cercare di sdebitarti.”

“Non cerco.” disse alzando le mani.

“Ora se te la senti...” disse alzandosi e indicandogli il ventre “Puoi seguirmi in laboratorio.”

“Aspetto una figlia, non sono malato.”
“Perfetto.” ammise antecedendolo.

 

**

 

“Non si sono ancora urlati contro?” domandò Banner.

“No...non credo...”

“Jarvis ce li mostri?” domandò quando il computer calò uno schermo dal soffitto mostrando la telecamera a circuito chiuso del laboratorio con i due intenti a lavorare su una macchina.

“Forse fra pazzi possono andare d'accordo...” ammise Thor facendo ridere Banner.

“Thor senti ma...tu e Loki...”

“Io e Loki cosa?” domandò Thor.

“C'è...qualcosa di ufficiale o...è stato...non voglio chiamarlo errore ma insomma...”

“Ufficiale no, ma...credo che saremo noi due...” ammise Thor “E...puoi chiamarlo errore...anche se non è la parola che vorrei, ma...Loki non sapeva di poter concepire.”

“Non lo sapeva? Ma è uno Jotun...”

“Non del tutto...prima di tutto è un dio con fattezze æsir...o umane, anch'io ho fattezze umane...cosa che gli jotun non hanno. Sono altri il doppio e blu...”

“Ah...”

“E pensava di essere sterile. In realtà non si è mai posto il problema.”

“Quindi tu sei stato il primo?” domandò a Thor.

“Non credo.” ammise in un sospiro notando lo stupore di Banner “Insomma anch'io ho avuto altre storie...”

“Si ma Loki con altri di sesso maschile presumo...” ammise Banner “A meno che non abbia avuto femmine e si quindi non sapeva di poter concepire.”

“O magari è stato accorto. Non mi importa...” ammise Thor “Ora...parla...è calmo...è convinto sulla gravidanza, ha accettato la bambina...perchè devo crearmi problemi?” domandò Thor.

“Non è per i problemi Thor, voglio solo sapere se questo è il vero Loki e non quello che ho sempre visto. Se può accettare un parto e non impazzire subito dopo...come fuggire o...”

“No.”

“Tu hai detto di no anche cinque anni fa Thor...” sussurrò Banner.

“Ma era sotto l'effetto del tesserack, era come un drogato!”

“Appunto...e un drogato non smette di punto in bianco, capisci cosa intendo?”

“Si lo capisco, ma ti dico che non sarà così.”

“Se ne sei certo allora non insisto...” disse Banner alzandosi e prendendo in mano il suo piatto ormai vuoto.

“Ne sono certo perchè c'è di mezzo una vita. So che...tu, Tony e gli altri quando lo sapranno...bhe non comprendete questa cosa, è sbagliata forse, non lo so semplicemente non ci voglio pensare. Ma questa vita esiste e Loki so per certo che...insomma per lei darà la vita perchè è la prima cosa che può accomunare al suo sangue...io...non so spiegarmi Banner.”
“Perchè è sua e sa di essere stato adottato, intendi questo?”

“Si.” ammise Thor “E' solo sua...e...”

“Va bene Thor, non sei bravo con i sentimenti.” rise Banner “Ho capito.”

“Per fortuna.” sorrise il dio del tuono voltandosi a guardare lo schermo nel quale il dio degli inganni e l'ingegnere stavano lavorando.

 

**

 

“Ehi...”
“Ehi...” sussurrò Loki voltandosi quando Thor lo chiamò.

“Che fai qui fuori?” domandò il Dio del tuono sedendosi al fianco del compagno, a terra, con la schiena appoggiata a una finestra dell'immensa vetrata che portava alla pista d'atterraggio. Era buio, sera tarda, poco prima di mezzanotte e il cielo era buio, di un blu inteso rischiarato dalle luci della città e delle stelle che luminose si stagliavano nel cielo.

“Thor vai dentro, hai freddo.”

“No, non ho freddo.” ammise sorridendo “Stranamente non ho freddo...”

“E'...diverso il cielo dalla terra.” ammise Loki.

“Sovrappensiero?” domandò Thor.

“Non sai quanto...” ammise Loki.

“Se è sempre lo stesso discorso di...”

“Come faccio a essere un buon padre Thor?” domandò voltandosi a guardarlo.

“Co...come?”

“Si, come? Quando crescerà che scoprirà chi sono...io...”

“No!” Thor lo bloccò prendendo un lungo respiro “Quando crescerà ti amerà comunque perchè solo lei ti conoscerà davvero e non le storie che si raccontano su di te...”

“Ah si perchè quelle non sono vere.” sorrise il moro.

“Anche se lo sono...Loki tu...tu...”

“Non sai cosa dire.”

“So cosa dire è che te la prendi se ammetto quello che sto pensando, come sempre.” sbuffò Thor.

“E sarebbe?”

“Sei un viscido, lurido, bastardo, ma sei pieno di sentimenti e lei è parte di te. E la cresceremo assieme, perchè dovrebbe credere alle voci conoscendoti per come sei veramente? E poi...sono svantaggiato smettila di farmi parlare...” sorrise Thor abbassando il viso “Se ha preso anche solo la metà di te sono uno contro voi due.” ammise prendendo un lungo respiro quando avverti le braccia di Loki stringergli le spalle, per la prima volta non era stato lui ad abbracciarlo, ma Loki a fare quel gesto.

“E sono un viscido, lurido, bastardo?” domandò Loki sorridendo.

“Bhe lo sei stato almeno.”

“Uh...si è vero lo sono stato.” ammise sorridendo baciandogli le labbra “Ora però...andiamo dentro, stai ghiacciando.”

“Non mi posso ammalare.” sorrise Thor.

“Vero, ma io ho il ruolo di ghiacciolo...” disse alzando la voce quando avvertì avvicinarsi Tony.

“Vero!” esclamò Tony “Ghiacciolo la cioccolata è pronta.”

“Arrivo...”

“E anche per te Thor.” sorrise Tony.

“Cucini?”

“In realtà Jarvis.”

“Ah...bhe allora posso riuscirci anch'io”. Ammise Thor alzandosi porgendo una mano al compagno aiutandolo ad alzarsi.

“Si forse...dipende cosa gli dici di fare.” ghignò Tony.

“Bhe...Jardis studiati la comunicazione medioevale.” rise Loki.

“Ehi...voi due.” sorrise Thor “Fila dentro...”

“La panna c'è?” domandò Loki.

“Voglie?”

“Si...” ammise abbassando il viso sorridendo “Ne avrei proprio voglia.”

“La recuperiamo subito.” disse Tony sbattendo le mani “Jarvis!!! C'è della panna?”

“Già comprata signore.”

“Oh perfetto.” rise “Arriva.”

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Capitolo 5
*** Capitolo 5 ***


CAPITOLO 5

“Hum...” mugugnò Loki.

“Qualcosa mi dice che ti piace.” sorrise Thor accarezzandogli la schiena.

“Si!” affermò il moro leccandosi le labbra.

“Loki ma sei dimagrito?” domandò Bruce scrutandolo.

“Io?” rispose perplesso.

“Si sembri...più magro...”

“...non lo so...” ammise il dio alzando lo sguardo.

“Domani controlliamo il peso.” ammise Bruce.

“Senti non rabbuiare ora Loki, sta bene no?” domandò Tony alzando una mano.

“Si ma...”

“Bruce! Sei un rompicoglioni!"

“Quello che vedo dico!” rispose lo scienziato “Lo sto curando io, magari è vero che è dimagrito, magari è solo impressione!”

“Magari è sempre stato magro.” ammise Tony versando ancora della cioccolata nella tazza di Loki “Prendi, il signor verde qui dice che sei magro.” disse ridendo.

“Grazie.” sorrise Loki.

“Stai bene vero?” domandò Thor accarezzandogli la schiena.

“Si, sto bene.” ammise Loki mescolando la cioccolata calda.

“Sicuro...”
“Thor...” sorrise il moro.

“Va bene, non ti chiedo più nulla..” rispose Thor baciandogli la guancia.

“Ehi point break...” sorrise Tony versandone ancora “Addolcisciti!”

“Sai Tony...sopportarti per altri sei mesi sarà molto dura.” rise Thor.

“Solo sei? Il giorno dopo il parto lo vuoi portare in Norvegia?” rise Tony “Loki ribellati!”

“Oh no, basta...faccia quello che vuole, tanto non ci vado...” ammise Loki.

“Mi piacciono questi capelli...”

“Ehi!” rise il moro “Smettila.”

“Va bene...”

“Ma...non avresti bisogno di altri vestiti?” domandò Tony poi dopo diverso tempo di silenzio “Insomma...per me va bene tu usi i miei e che ti sia selezionato tutti i vestiti neri che sei riuscito a trovare, ma...ti vanno ancora?” domandò poi titubante.

“Per ora...” sospirò “Più o meno...” sorrise poco dopo “Ma immagino che mi basti interpellare Jarvis.” disse indicando con l'indice il soffitto “E scommetto che in un quarto d'ora mi verranno recapitati...”

“Ma se uscissimo?” domandò Tony “Ora va bene tutto, fai quello che vuoi, ma sul serio vuoi passare sei mesi qui dentro?” domandò Tony bloccando Thor quando accennò a parlare “Ho chiesto a lui non a te!”

“Ma...”

“Loki...” sussurrò Thor.

“Ma...io...” sussurrò Loki “E' ovvio che vorrei uscire, ma non posso mi conoscono.”

“Come se tu avessi paura degli umani.”
“Degli umani no, ma dello shield si e io aspetto una figlia non posso essere massacrato contro a un muro. Posso sopravvivere se sono io e con la magia, ma un colpo allo stomaco l'ucciderebbe...” ammise prendendo un sorso di cioccolata.

“Va bene domani usciamo.” esclamò Tony.

“Cosa?” domandarono i tre all'unisono.

“Domani usciamo...andiamo a Parigi.” disse richiamando Jarvis “Allora cara, Loki ha bisogno di un completo e comodo...stile francese...chi c'è in francia?” disse schioccando le dita e indicando Bruce.

“Come?” domandò Banner.

“Dammi qualche nome di stilista!!!”

“Dior, signore?” disse Jarvis.

“Perfetto!” esclamò “E...fa freddo per cui...un cappotto...tu già l'hai portato se non sbaglio...”
“...si...” ammise Loki guardandolo titubante.

“Che misura signore?”

“Calcolala dai video di Stoccolma...

“Ah Jarvis!” lo bloccò Loki “Una taglia in più grazie...” sorrise subito dopo.

“Sarà fatto...”

“E cuffie...eleganti Jarvis...sciarpe...guanti...e chiama il mio pilota per domani mattina alle sei, prenota quel ristorante molto carino su Boulevard de Clichy per l'una...e comunica di spolverare il mio attico.”

“Hai una casa a Parigi?” domandò perplesso Bruce.

“Credi che mi fermi in alberghi?” domandò Tony.

“Ma posso volare?” domandò Loki guardando Bruce.

“Si...insomma...puoi ancora...” ammise sorridendo “L'ultimo mese direi di no, anche se con gli aerei moderni è possibile volare.” rispose sorridendogli di nuovo.

“Se mi confermi che non è lesivo...” ammise abbassando il viso.

“No, non lo è...”

“E poi uscire dopo un mese qui dentro credo che ti faccia bene.” ammise Tony.

“E a Parigi sicuramente non ci sarà la pressione di New York.” ammise Banner.

“E poi è una città che potrebbe piacervi visto...le...ultime novità.” disse Tony indicando i due.

“Perchè?” sorrise Thor.

“Oh...chiedi a ghiacciolo che sta già cercando sul telefono.” ghignò Tony.

“Ehi...” Thor lo chiamò toccandolo su una spalla.

“Eh?”

“Cosa dice?”

“Ssssh, zitto...”

“Loki sei lento...” rise Tony.

“Zitto anche tu! Jarvis!”

“Non glie lo dire!”

“No! Jarvis che cosa significa?”
“Non posso dirglielo signore...”

“Jarvis...se non vuoi che soffochi il tuo padrone nel sonno dimmelo subito!” esclamò il moro alzando il viso al soffitto.

“Jarvis diglielo, sia mai che gli ormoni impazziscano.” rise Tony.

“Parigi è la città dell'amore, signore.”

“Ah...” sussurrò Loki.

“Quale città meglio di quella?” domandò Tony.

“Che stupido...” rise Bruce.

“Vuoi rimanere a casa?” domandò Tony.

“Oh no, vengo con te e ci scambieranno per una coppia di fatto.” ghignò Banner.

“Non ho parole....ad ogni modo domani alle sei qui fuori.”

“Alle sei?” esclamò Thor.

“Dormite sull'aereo ragazzi!” sbuffò Tony alzandosi “Due dei e si lamentano di alzarsi al mattino.”

“Io non mi sono lamentato...” specificò Loki.

“E allora Thor può anche salire in pigiama, glie lo concediamo.”

“A magnanimo...” sorrise Thor.

 

**

 

“Ghiacciolo? Ehi...”

“Mmmm...”

“Stiamo atterrando.” lo chiamò Tony indicandogli di seguirlo.

Loki si voltò notando Thor completamente addormentato così come Bruce. Si alzò seguendo il genio nella cabina di pilotaggio.

“Pensavo che volessi vederla dall'alto.” disse indicando in lontananza la Tour Eiffel.

“Grazie.” sorrise sedendosi.

“Sai cos'è?”

“Ho studiato.” ammise Loki ghignando appena “E so anche che è aperta al pubblico e ci voglio salire.”
“Oh hai fatto bene i compiti. Bhe hai tutto il tutto a disposizione, basta che torniamo per Natale visto che avete fissato una cena.” disse sorridendo.

 

**

 

Loki era completamente avvolto in un lungo cappotto, la sciarpa spessa a coprirgli il collo e il viso e una cuffia in testa. Non avvertiva il freddo, era più un fatto di protezione.

“Come ti senti? Vuoi sederti?” domandò Thor toccandogli appena la schiena, erano in pubblico e anche se il desiderio di stringergli la mano e camminare al suo fianco era impellente stava cercando di contenerlo.

“Non sono stanco...” ammise Loki sorridendo “Però mi piacerebbe sedermi un po' qui.” disse indicando una panchina pochi distante “Mi piace questo posto. Mi...fa sentire a casa anche se non capisco una sola parola di quello che stanno dicendo.” ammise ridendo.

“Tu sai dove siamo?” domandò Thor.

Loki estrasse il suo smartphone localizzando il luogo sulla mappa.

“Jardin de Luxemburg.” disse leggendo la scritta comparsa sullo schermo.

“Tony e Bruce sanno dove siamo?”

“No, ma glie lo comunichiamo subito.” disse inoltrando la posizione al genio e ricevendo quasi immediatamente la risposta “Perchè? Vi sentite soli?” che li fece ridere entrambi.

Si sedettero sulla panchina di fronte a una lunghissima fontana che i due ignoravano fosse stata voluta da Caterina de Medici, della famosa casata Medici e regina di Francia.

“Se ti piace potremmo...non so trovare un posto, costruire una nostra casa e fare una cosa simile.”

“Simile?” sorrise Loki “Grande così?”

“No, io...se è possibile si...non lo so Loki era un'idea.”

“Non è un'idea malvagia...” sussurrò il moro posando la sua mano su quella dell'altro e nascondendo la vista quando più possibile con il cappotto “E immagino che fra pochi mesi è meglio che ci troviamo una casa...giusto per lei...”

“Si...” ammise Thor sorridendo.

“Ormai vivremo su Migdar non è così?”

“Se non vuoi tornare su Sakaar...”

“Oh no!” rispose arricciando le labbra e passandosi una mano sul viso.

“Mi spieghi una cosa?”

“Su dilla, sarà assurda..” sorrise Loki.

“Come hai fatto ad aggraziarti il gran maestro?...ci ho pensato e sono giunto a una sola conclusione.”

“E sarebbe?....No!” rispose subito dopo intercettando le parole del fratello “Ma sei impazzito?”

“E allora come???”

“Non sono andato a letto con quello! Ma che schifo!” disse togliendo la mano dalla sua.

“E spiegami come hai fatto!”

“Sono il dio degli inganni ottuso!” sbuffò “E qualche volta diciamo che serve a qualcosa...”

“Per fortuna...” sospirò Thor.

“Oh Thor...sono venuto al letto con te una volta e questo...” disse indicandosi la pancia “E' il risultato, credi che non l'avrei saputo anni orsono se avessi risolto ogni cosa così? Non che non mi siano mai mancate le opportunità però...”

“Quindi io...sono stato il primo?”

“Non ti vantare, sei stato il primo maschio. Non il primo in tutto.” sorrise Loki.

“Ah...”
“E già...”

“Quella ragazzina...come si chiamava? Sygin? Era sulla navicella?”

“Non era ad Asgard è partita tempo fa e non so dove sia andata.” ammise guardandolo “Che c'è? Senti mi piaceva, non ero innamorato ma mi piaceva.”

“Ok ok...non ti scaldare...” disse avvicinandosi.

“Che fai?”

“Non c'è più nessuno Loki, il sole sta tramontando, credo che qui stiano per chiudere...” disse poi baciandolo lasciandolo piacevolmente stupido “Ma non mi importa che ci chiudano pure dentro.” sorrise.

“A me importa perchè non ho la mia magia e sono praticamente umano.” sorrise prendendo coraggio e baciandolo a sua volta.

“Ehi...”
“Ehi...” il moro sorrise appoggiando la fronte alla spalla di Thor che l'avvolse subito cullandolo a se.

“Il sole tramonta, ma è presto...andiamo a bere qualcosa di caldo?” domandò Thor “E poi magari...un film.”

“No, non capisco la loro lingua. Mi accompagni al Louvre?”
“E che cos'è?” domandò Thor.

“E' un museo! Mentre tu in aereo dormivi io ho letto ogni cosa su questa città e questo lo definiscono il più grande museo del mondo e che non va assolutamente perso. E poi oggi è aperto fino a tardi.” ammise sorridendo.

“E va bene, andiamo a vedere questo Luve.”

“Louvre.”

“Chiamalo come vuoi.” sorrise Thor.

 

**

 

“Vi siete dati alla cultura piccioncini?” rise Tony quando riuscì a rintracciarli per cena “Ho dovuto attivare i vostri gps e dove vi trovo? La dentro! Abbiamo passato una buona decina di minuti a ridere di te Thor, volevamo entrare nelle videocamere di sorveglianza solo per vedere le tue espressioni.”

"Molto divertente Tony." sorrise il dio.

“Era aperto...” rispose Loki.

“Si...ho capito che ti sei studiato tutte le guide della città.” sospirò Tony “Bene, cena? Ghiacciolo non sfami la creatura?”

“Mangia fin troppo la creatura da quando Banner ha detto che sono dimagrito.” ammise sorridendo.

“Oh Thor???” lo richiamò Tony “Point Break! La cultura ti ha ucciso? Uccidere Thor è così facile?”

“Smettila uomo di latta...” sorrise “Si ho fame.”

 

**

 

“Bella la sera qui? Scusa non volevo spaventarti.”

“Tony...” sorrise Loki.

“Se non mi senti arrivare vuol dire che stai proprio pensando a qualcosa di pesante.” ammise.

“Giusto...”

“Oltre a guardare le luci della Tour Eiffel...ogni sera è così.”

“Lo so.”

“Ah giusto...hai già letto tutto.” sorrise “A che pensavi?” domandò Tony.

“Che non sarò mai un buon padre.”

“Vero.”

Loki si voltò guardandolo con occhi sgranati.

“Sarai una madre più che un padre.”

“Non ti strangolo solo perchè non ne ho più le forze, Stark.” sorrise Loki tornando a guardare dalla terrazza dell'attico l'eccentrica torre.

“E cosa ti fa dire che non sarai un buon padre?” domandò Tony.

“Che ho...rovinato in ogni modo la mia vita perchè non infierisca sulla sua...” disse sbuffando.

“Sai che ti dico?”

“Cosa?”

“Che sei un idiota.”

“Grazie.” sorrise Loki “Me lo dico anche da solo.”

“Non sto scherzando! Hai la possibilità di ricominciare e invece sei qui ad avvilirti...cosa che mai avrei pensato da chi solo cinque anni fa è entrato su questo pianeta con un branco di mostri e ha pure tentato d'uccidermi.” disse alzando un poco la mano “Hai una nuova vita che cresce solo se tu gli dai la possibilità di crescere e che già dipende da te, quindi tu tecnicamente sei un padre dal momento in cui l'hai concepita.”

“Bello sentirselo dire da chi figli non ne ha...”

“Per favore. Io sarei un disastro di dimensioni epiche. Tu...ne dubito.” ammise guardandolo negli occhi “Se c'è qualcosa che ho compreso su di te ancora prima di vedere chi fossi è che sei legato alla tua famiglia, nonostante tutto quello che è successo. Nonostante aver scoperto che ti avevano mentito quando tu sei il dio delle menzogne...scusa se te lo dico, ma provare con un altro genere divino? Non ti raccontano un po' troppe frottole?”

“Tony! Stavi parlando della bambina.”

“Ah giusto...e quindi...penso che tu sarai un buon padre...”

“Tutto qui?”

“Che ti devo dire? Di non fidarti a lasciare la bambina in mano a Thor per più di un'ora?”

Loki rise portandosi una mano alle labbra.

“Questo l'avevi già pensato pure tu.”

“Non lo confermo.”

“Oh ma tanto lo so, Thor è bravo ma...bhe lo può usare come cuscino quando dorme.”

“Tony...”

“Si?”

“Grazie.”

“Prego...ora se permetti io rientro. Fa freddo...”

“Rientro anch'io...”

“E...Loki?”

“Si...”

“Non continuare a dirlo a Thor, Thor...è...”

“Ingenuo.”

“Volevo dire che Thor crede molto in voi.”

“Ah...”
“E...mi meraviglierà vederlo con un cosino di due chili fra quelle braccia, ma al momento è l'unica cosa a cui brama per cui...insomma...”

“Che vuoi dirmi Tony?”

“Se dopo il parto vuoi fuggire...non farlo...insomma vattene se vuoi, ma avvisa prima. Dillo...”

“Perchè dovrei fuggire?”

“Perchè potrebbe venirti in mente anche questo...” ammise Tony “E sarebbe da te.”

“Oh...”

“Se vuoi andartene non sparire nel bel mezzo della notte lasciandolo solo con una bambina così piccola, dillo...di che vuoi andartene e nessuno ti fermerà.”

“Thor si.”

“No se ne parli...Thor non ha mai ostacolato nessun tuo desiderio e se il tuo desiderio dovesse essere di andartene...fallo ma dillo. Dillo e lo aiuteremo tutti, certo io...non le cambierò il pannolino, ma...bhe...non le mancherà nulla...”

“Grazie.” sussurrò Loki “Anche se non ho intenzione di fuggire.” ammise sorridendo.

“Sicuro?”

“Sicuro. Con tutto quello che dovrò patire per darla al mondo dovrei andarmene così? Oh no! Voi mi sopporterete fino a quando non avrà raggiunto l'età adulta!”

“No senti...Loki...vattene.” rise Tony.

“Vai dentro umano, non voglio un appestato vicino a me!” rise Loki "Ci manca solo che ti ammali."

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Capitolo 6
*** Capitolo 6 ***


CAPITOLO 6
 

“Ho sentito che ieri sera parlavate...tu e Loki...” specificò Bruce.

“Sono in casa?” domandò Tony.

“Sono usciti per colazione.”

“Ah...si abbiamo parlato.”

“Sei stato molto...duro...però...insomma ti ha risposto.” ammise Bruce.

“Si...strano ma vero sorrideva” rispose Tony “Secondo te è vero, insomma Loki è cambiato a tal punto?”

“Non lo so...io spero di si, ma...”

“Ma?”

“Non lo so, è Loki.” sospirò lo scienziato.

“Ma sta anche diventando un genitore.”

“Tony...Non so che dirti. E'...”

“Thor si fida.”

“Thor l'ha creduto morto per tre volte però.” sorrise Bruce.

“Senti Bruce...non sono affari nostri. Quello che ci rimarrà male è Thor, se Loki ha capito...bene...se non ha capito non possiamo dannarci.”

“E se lo stesse usando?” domandò Bruce.

“Bhe è il Dio degli inganni, dove sarebbe la novità?” domandò Tony “Da noi avrà tutta la comprensione e l'aiuto possibile, tu in ambito medico e io posso comprargli ogni cosa di cui abbia bisogno. Ma oltre a questo è compito di Thor.”

“Va bene...” sospirò Bruce “Dove mi consigli di andare?” domandò lo scienziato.

“In che senso?”

“Oh...volevo fare una passeggiata.” ammise alzandosi.

“Se vai di qui arrivi a Montparnasse, ma se vuoi vedere un bel paesaggio prendi i mezzi e vai sulla collina di Montmartre.”

“Tu non vieni?”
“No ho...volevo rimanere un po' da solo se non ti dispiace, magari ti raggiungo più tardi tu, vai pure. Se prendi la metro fermata Anvers.”

“Grazie Tony.”

“Prego...”

 

**

 

“Ciao mamma...” sussurrò Tony deglutendo appena stringendo nella mano il cellulare.

“Ciao Tony.”

Il figlio rimase muto per diversi momenti prima che la madre parlasse ancora.

“Tony sei in Francia?”

“Si...” ammise il figlio con occhi lucidi.

“Posso vederti o mi è vietato?”
“Ci troviamo al solito posto fra un'ora?”

“Si Tony.”

 

**

 

“Thor se ci fermassimo qui?” domandò Loki stringendosi al suo braccio per l'ennesimo parco che attraversarono.

“Qui qui o...”

“Qui come casa, non qui perchè sono stanco.” ammise Loki “E' che...non lo so...è...mi piace tutto qui.” ammise incamminandosi per un viale che vista l'ora giovane e il clima abbastanza freddo non presentava anima viva, Blois de Boulogne.

“Oh...bhe...piace anche a me.” ammise Thor.

“Però una...casa più piccola di quella di Tony.”

“Si...” sorrise Thor "Decisamente...non vorrei trascorrere il mio tempo a cercare dove siete..."
"Siete..."
"Bhe...manca poco e non saremo solo in due..." sorrise il biondo.

“Il cielo sta cambiando colore.” sussurrò Loki “E' bianco...”

“Dici che nevicherà?”

“Non dico, ne sono certo.” sorrise guardando in alto "Ehi! Non ci provare! Nevicherà a tempo debito...guai a te..."
"Non sto facendo nulla." rise Thor "Giuro che non farò nevicare...sempre che tu non me lo chieda."
"Ecco bravo..."

“Come sta?” domandò Thor sporgendosi appena così che potesse sfiorare con la mano il ventre coperto dal cappotto.

“Bene.” sorrise Loki “Sento...un piccolo sfarfallio nello stomaco credo che sia lei a muoversi.” ammise in un sospiro.

“La senti già?”

“Si...bhe...sono cinque mesi Thor.” rise Loki “Giorno più o giorno meno...”

“Ma...”

“No tu non la senti ancora...” ammise sorridendo “Tempo guerriero, dagli tempo...come la neve...ti ho visto.”
"Le sto solo dando un piccolo aiutino..."
"Bhe non gli serve un piccolo aiutino." rise Loki.

“Bruce ti ha visitato oggi?”

“L'ha fatto ieri sera.” sbuffò Loki “Sto bene non è necessario che ogni giorno mi tormenti.”

“E' per precauzione.”
“Thor saresti felice se ogni giorno ti mettessero le mani letteralmente dentro?”

“Bhe...”
“Ecco allora stai zitto.” ammise il moro “Stiamo bene...” affermò camminando sorreggendosi al fianco dell'altro che portava uno spesso paio d'occhiali sugli occhi per nascondere quello ferito senza destare sospetti.

“Di qua dove si va?” domandò Thor.

“Hum...nulla di rilevante se non il parco.” ammise Loki “Però se prendiamo dei mezzi possiamo...” il telefono emise due leggeri simili richiamando la loro attenzione.

“Vi do fastidio se mi unisco a voi?...chi è?” domandò Thor leggendo il messaggio.
“Banner.” rispose Loki.

“Perchè dovrebbe darci fastidio?”

“Perchè siamo una coppia? E comunque no, non ci da fastidio, chiediamo dov'è.”

 

**

 

“Tony mi ha detto di salire qui.” ammise Bruce.

“E'...meraviglioso.” sussurrò Loki ammirando la città stagliarsi sotto i suoi piedi dalla cima dell'alta collina di Montmartre.

“Quella che cos'è?” domandò Thor indicando la chiesa dietro di loro.

“Basilica del sacro cuore.” rispose Banner “Qualcosa so anch'io...” sorrise “Se volete entriamo a vederla...potete entrare in chiesa vero?”

“Perchè non potremmo?” domandò Loki.

“A non lo so, ci sono talmente tante credenze al mondo che con le religioni faccio un po' acqua.”
“Banner...lascia perdere.” sorrise Loki incamminandosi, fra la folla, verso i gradini che l'avrebbero condotto sotto la basilica.

 

**

 

“Ciao...” sussurrò Tony arrivando alle spalle di una signora.

“Tony.” sorrise questa senza voltarsi.

Il figlio si sedette prendendo poi un lungo respiro.

“Bhe una volta ogni due anni è un'ottima media.” ammise la donna.

“Scusa.”

“Oh non sono arrabbiata, fortunatamente sei abbastanza famoso da poterti vedere su internet ad ogni nuova presentazione.” sorrise la donna mentre il cameriere versò a entrambi un bicchiere d'acqua “Preferisci qualcosa di più forte?”

“Oh no...no no...” rispose il figlio.

 

**

 

“Credi che ce la faccia?” domandò Loki a braccia incrociate mentre i due attendevano Thor che, di fronte a un cammioncino di cibo per strada, cercava di farsi preparare tre crepes.

“Non lo so, ma è tremendamente divertente vedere un dio con dei problemi così...semplici.” rispose Bruce.

“In effetti.” ammise Loki.

“Andiamo ad aiutarlo?”

“No! Aspettiamo ancora un po'...infondo, se vuole crescere una figlia prima deve riuscire a procacciarsi il cibo in qualche modo presumo...” ammise sorridendo.

“Tutto bene?”

“Io?”

“Sempre tu Loki...” sospirò Bruce.

“Oh...si...si tutto bene.” ammise annuendo.

“Niente...disturbi nuovi? O qualcosa di strano?”

“No...nulla. A no...prima credo di averla sentita, ma non ne sono certo.” ammise Loki.

“Potrebbe...” ammise Bruce sorridendo “Il cappotto nasconde ancora bene però.”

“Oh per fortuna...” sorrise Loki “Senza già si nota qualcosa però.”
“E ritieniti fortunato, sei quasi al quinto mese e hai ancora una forma invidiabile.” ammise ridendo “Ti prego, inizia a farmi pena!” disse indicando il dio del tuono.

“Si va bene andiamo a recuperarlo.” disse guardando Thor sempre più perplesso dal venditore.

“Thor?”

“Bruce...non mi capisce...”

“Che gli hai chiesto?”

“Quella...”

“E....”

“E non lo so...” sospirò.

Trois crepes jambon et fromage, merci.” disse lo scienziato notando il sospiro del venditore fin a scorgere lo sguardo di Loki.

“Parli la loro lingua?”

“Si...è francese, l'ho studiato a scuola. Scuola cattolica.” disse arricciando le labbra “Non sperate che sappia molte più parole di quelle che ho usato, so contare fino a dieci e come si chiama il cibo nulla di più.” ammise sorridendo.

“Perchè non sei venuto subito tu?” domandò Thor contrariato.

“Perchè eri troppo divertente.” ammise Bruce.

“Non ti picchio solo perchè poi t'arrabbi e ci sarebbe un piccolo problema.”

“O un grosso problema.”

“In ogni caso non lo voglio vedere.” rispose Loki afferrando la prima crepes che il venditore gli porse.

“Fame?” sorrise Thor.

“Si.” ammise Loki ingoiando un grosso boccone “Oh...”

“Fagli una foto e mandala a Jarvis, sono sicuro che al nostro ritorno avrà trovato il modo per riaverle identiche anche a New York.” ghignò Bruce porgendo una delle due crepes a Thor “Merci.” salutò e si mosse al loro fianco.

“Che vuol dire?” domandò Loki.

“Grazie. Mi meraviglio che non ti sia interessato alla lingua.” ammise Bruce sorridendo.

“Poco alla volta...” sorrise Loki mangiando.

“Ma Tony?” domandò Thor.

“Voleva rimanere solo, non so il motivo e sinceramente non me lo chiedo.” ammise Bruce.

“Loki tu per caso hai qualche idea per...dov'è?” domandò Thor voltandosi perplesso quando non lo trovò al suo fianco.

“Guarda la.” sorrise Bruce.

Loki era tornato al chioschetto ordinando altre crepes.

 

**

 

Era sera ormai quando rientrarono trovando l'appartamento deserto.

“Io vado a letto.” sorrise Bruce alzando una mano per salutarli.

I due rimasero soli dirigendosi verso la stanza a loro assegnata.

Loki si cambiò indossando il pigiama mentre Thor era alle prese con il telecomando della Tv cercando di rintracciare un canale che parlasse inglese.

“Se non schiacci il bottone blu non lo troverai mai Thor, sei sulla banda francese.” sorrise.

“Hai imparato anche questo?” domandò il biondo ridendo premendo subito il blu.

“Si...” sorrise “Senti puoi...venire qui un momento...”

“Non ti senti bene?”

“Perchè dovrei non sentirmi bene?” sospiro “Ogni volta che ti chiamo non è solo perchè non sto bene.”

“Scusa...”

“No è che...insomma...”

“Si?”

“Siediti...” si spostò sul bordo del letto così da fargli spazio.

“Cosa c'è?”

“E' che...ci sto pensando da alcuni giorni.” ammise il dio dai capelli neri “E...non so come dirtelo so solo che non posso continuare a rimandare.”

“Qualcosa non va? Ho fatto qualcosa? Ho...”

“Thor zitto! Non hai fatto nulla.”

“Allora è successo qualcosa?”

“Thor non abbiamo più fatto l'amore da quando l'abbiamo concepita!” rispose seccamente “Ecco stavo cercando delle altre parole per dirtelo, ma tu parli.” sospirò.

“Oh...bhe...”

“E...non so se tu...insomma...si presume che io e te viviamo insieme per sempre, no?”

“Così dovrebbe...” ammise Thor.

“E...bhe...”
“Ho capito.” sussurrò baciandolo sulle labbra.

“Sul serio?” domandò Loki perplesso.

“Si, ma...non è il momento ora, ce ne saranno in futuro e so che tu non sei contrariato dalla cosa e...succederà.”

“Si...” sorrise Loki.

“Credevi che non...capissi...”

“Sinceramente? Si...” sospirò Loki.

“A dir la verità subito pensavo che mi stessi per dire qualcosa di tremendo...”

“E che cosa?” domandò Loki.

“Ad esempio che te ne volevi andare o che dicessi di no alla mia domanda...”

“Quale domanda?” domandò Loki poco dopo perplesso.

“Mi vuoi sposare?” sorrise Thor.

“...c...cosa?” sussurrò Loki.

“Bhe...non saremo due genitori normali, avremo tutti i difetti possibili, ma...”

“I..io...io....io...” Loki borbottò deglutendo appena “In realtà non ci...ho mai pensato...” ammise il moro.

“Bhe non ti sto forzando...”

“Si.”

“Erano anche le intenzioni di Padre...E poi hai tem....hai detto si?” domandò bloccandosi.

“Si.” ammise Loki.

 

**

 

“Cos'hanno quei due?” domandò Tony.

“Dove sei stato?” Bruce si voltò guardandolo sott'occhi. Era ora di colazione e Tony era appena rientrato nell'appartamento, presumeva che avesse trascorso la giornata e la notte con una delle signore a pagamento dei rioni più a luci rosse di Parigi.

“Oh impegnato...come mai...loro?”
“Cosa?”

“Quelle rose.”

“Ah! Thor ha chiesto a Jarvis di farsi recapitare un mazzo di duecento rose rosse.” rispose mangiando.

“E?”

“E? Non lo so. Sono affari loro, Tony.”
"Perchè duecento?"
"Tony..."
"Va bene, vado a farmi una doccia."
"Forse è meglio..."
"Ma come hanno scoperto delle rose? Si usano anche ad Asgard?" domandò Tony lasciando stupito lo scienziato.
"Tony..."
"Hum?"
"Hai dato internet in mano a Loki..."
"Giusto...e su internet c'è tutto."
"Esatto..." sorrise Bruce scuotendo il capo divertito.

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Capitolo 7
*** Capitolo 7 ***


CAPITOLO 7
 

“Però non voglio confusione, non voglio nulla.” disse Loki indicando il compagno.

“Ma che rito seguiamo?”

“Come che rito Thor? Il nostro!”

“Ma loro non capirebbero nulla...”

“Chi? Tony e Bruce?” domandò Loki “E che me ne importa?” disse steso a letto mentre il biondo si rivestì.

“Era per renderli partecipi.” rispose Thor.

“E ora non dirglielo!” disse sedendosi sul materasso “Hai capito? No!”

“Perchè?”

“Oh Valhalla...” sospirò “No! Thor!”

“Perchè??? Dammi un motivo?”

“Perchè non voglio che parlino solo di noi e del nostro matrimonio, non voglio che Tony inizi a prenderci roba perchè si sente di non aiutare e non voglio che Bruce mi accompagni a prendere dei vestiti.” ammise.

“Perchè Bruce ti ha accompagnato...?”

“No! Thor per l'amor del cielo...” sbuffò “No...”

“E va bene, no.” ammise sedendosi sul letto una volta vestito “Non dico nulla, ma da qui a due mesi accadrà...”

“E gli lo diremo...a tempo debito.” ammise Loki.

“E va bene.” ammise di nuovo Thor “La sera prima? Come facciamo a organizzare tutto di nascosto scusa?” domandò Thor.

“Mi lasci fare?” domandò Loki “Te ne prego...tu non pensare a nulla...”

“Loki senti...per me andrebbe bene anche ora qui con nessun altro se è questo che intendi.” disse guardandolo negli occhi “Ti lascio fare quello che vuoi ma...”

“E se fosse qui?” domandò sottovoce.

“Sul serio?”

“Non proprio qui qui, ma...magari in qualche posto che ci piace, fuori di qui...e oggi.”

“Io ti direi che va bene se è quello che vuoi.” disse Thor.

“Allora mi serve dell'idormele!”

“Ah passiamo subito al rito?” domandò sorridendo Thor.

“Hai qualcuno che mi debba chiedere la mano? Thor...siamo noi due e basta, il rito sarebbe ridicolo.” ammise Loki.

“Va bene...quindi...abito bianco?”

“Non ci provare, mai mi vestirò di bianco, neanche da morto.” ammise ridendo

“Dove trovo dell'idromele?” domandò Thor.

“Penso in un supermercato Thor...” sorrise.

 

**

 

“Ci siamo...” sospirò Loki guardandosi attorno.

“Come ha fatto a venirti in mente di venire qui?” domandò Thor.

“Ho cercato il parco più grande di Parigi e mi hanno informato che esisteva questo palazzo...” disse indicando la reggia in lontananza dietro di lui "A una ventina di chilometri dal centro, non sembra nell'interesse nè di Tony, nè di bruce..."

“Ah...in pratica non ci cercano.”
"No esatto, dammi il tuo telefono." disse alzando una mano.
"Eh? Non so neppure accenderlo."
"Meglio...così non ti possono trovare." sorrise prendendolo quando il biondo glie lo porse "E il mio..." sussurrò estraendolo dalla tasca e togliendogli la scheda interna."
"Si può sapere che stai facendo e come fai a saperlo?"
"Non ci faccio trovare per la prossima ora e come faccio...sai leggere anche tu, basta che usi questo..." disse scuotendogli il telefono di fronte agli occhi.
"Preferisco restare nell'ignoranza..." rise Thor.
"Certo...con le tue dita schiacci otto numeri in una volta..."
"Ehi!"
"E lo zero lo escludo solo perchè è nell'ultima riga..."
"Smettila!" rise Thor "Allora, quella cosa si è aperta?" disse indicando la residenza.
“Dopo la cerimonia possiamo anche visitarla...”

“Bene...quindi...siamo nel bel mezzo di un giardino...quindi...”

“Disegna a terra un cerchio di rune.” disse porgendogli del gesso in polvere comprato anche quello poco prima di salire sul treno che li avrebbe condotti a venti chilometri dal centro, alla reggia di Versailles.

Thor disegnò il cerchio guardandolo subito dopo.

“Dobbiamo...inginocchiarci...” disse Loki posando a terra due stracci.

“Paura di sporcarti?”

“Si.” sorrise “Dai smettila di ridere.”

“Va bene, sono serio. Quindi?”

“Ripeti come me...giuro.”

“Giuro...”

“Fedeltà alla dea Vàr...”

I due recitarono insieme la fedeltà alla dea mentre Loki tirò fuori un coltello dalla tasca e l'aprì con uno scatto.

“Dovrebbe farlo il celebrante, ma siamo solo noi due...”

“Sicuro che per te...non succederà nulla vero?”

“Per il tuo sangue? Thor porto in grembo tua figlia credo proprio di no...” ammise in un sorriso.

“E per...insomma non starai male, vero?”

“E' solo un taglietto.” disse prendendogli la mano e tagliando il biondo sul palmo prima di porgere la lama a Thor e, fidandosi, lasciando che gli incidesse il palmo. Fecerò combaciare le due ferite invocando un'ennesima dea a benedire la loro unione.

“E...ora manca una cosa...è ironico che l'originale non esista più ma...” sorrise mostrando una riproduzione del martello di Thor che rise “Nel reparto giocattoli si trova di tutto, devi piacere molto ai ragazzini.” ammise Loki.

“Credo che sostituirò il mio con questo.” disse Thor posando la mano su quella di Loki consacrando l'unione eterna.

“Io dovrei darti delle chiavi vero?”

“Si, ma non abbiamo una casa...” sorrise Loki “Quindi...”

“Tony non ha chiavi posso darti questa.” disse porgendogli la tessera della porta d'ingresso dell'attico.

“Moderno.” rise Loki.

“Tu riprendi il coltello...” disse Loki “Un'arma bianca non saprei dove andarti a comprare una spada vera al momento Thor.” ammise in un sorriso “E...due bicchieri...” sorrise Loki “Due corni non li avevo, ma l'idromele si...” sorrise versandone due bicchieri e intrecciando le braccia bevendo assieme.

“Tutto qui?”

“Si...” sorrise Loki.

“Siamo...”

“Sposati... si...” sussurrò abbassando il viso “La prima notte di nozze la saltiamo tanto abbiamo già il risultato.” disse toccandosi il ventre “E questo...finisci di berlo tu. L'ho appena assaggiato, non posso bere.” disse indicando la bambina nel suo ventre.

“Promettimi che...insomma...”

“Cosa Thor?” domandò Loki.

“Ora è successo tutto con elementi di fortuna, siamo sposati...ma...”

“Ma?” domandò Loki preoccupato.

“Quando avremo una sistemazione nostra, quando nostra figlia sarà nata...permettimi di rifare il rito come si deve.” disse sorridendo.

“Va bene...” ammise Loki.

“Davvero?”

“Si...però...fra un po'...” sorrise “Quando avrà qualche anno magari...”

“Oh...qualche anno...” sorrise Thor abbracciandolo aiutandolo poi a rialzarsi.

“Si bhe...mi farebbe piacere che...insomma vedesse...” disse Loki.

“Ah...” sussurrò baciandogli la fronte “Va bene...”

“Bene...marito.”

“Oh...è...strano...”

“Strano? Pensa per me sposato e con una bambina in arrivo.” rise Loki “Andiamo verso il palazzo?”

“Si...illuminami, cosa stiamo andando a vedere?”

 

**

 

“Loki è...Asgard...”

“Per favore.” sorrise il moro appoggiato al suo fianco “Però devo dire che l'uso dell'oro è notevole.”

“Notevole?”

“Si...”

“Posso dire a Tony...”

“No!” esclamò Loki.

“A Bruce?”

“No...”

“Oh...e va bene...”

“Ma tu smani proprio?” domandò Loki sorridendo.

“Si...”

“E va bene diglielo...”

“Lo stai dicendo per scherzo o...”

“Tanto te lo lascerai sfuggire comunque per cui, si posso sopportare Tony prendermi in giro.” sospirò.

“Davvero?”

“Si...”

 

**

 

“Oh son tornati.” esclamò Tony “Buonasera. Vi davamo per dispersi, i vostri telefoni scono staccati. Che avete alle mani?” domandò guardandoli, le bende che coprivano la mano destra d'entrambi.

“Noi...”

“No!” lo bloccò Loki “Vediamo se indovini.” ghignò il moro.

“Sei crudele.” sospirò Thor.

“Oh si ma voglio divertirmi un po'.” sorrise il moro togliendo il cappotto e massaggiandosi il ventre.

“Siete caduti, improbabile visto che avete la stessa fasciatura.” soppesò Tony.

“Astuto...che altro?” domandò Loki.

“Loki...” sorrise Thor.

“Vi siete sposati.” sorrise Tony con un piccolo ghigno “Ho letto sai?” disse guardando il moro.

“Maledetto bastardo.”

“Oh io? Voi se mai! Potevate anche dirlo!” rispose Tony.

“Va bene basta! E' stata una cosa solo fra noi due, ma quando la situazione si sarà calmata Loki ha acconsentito ad un'altra cerimonia...vero?”

“Ho detto quando la bambina avrà qualche anno.” sussurrò Loki.

“Bhe fretta non ne abbiamo...”

“Va bene sposini, non mi importa.” disse indicandogli la porta “Se volete cambiarvi ho ordinato pizza.”
"Bella cena di matrimonio...pizza..."
"Hai da ridire Loki? Te la ordino con gamberi e aragosta se preferisci." rise Tony.

 

**

Il volo rientrò a New York la sera della Vigilia e i quattro si ritirarono a letto immediatamente.
Thor si alzò all'alba scrutando il cielo ancora nero dalla finestra della loro stanza.

“Buon Natale.” sussurrò Thor quando Loki si si svegliò trovandolo in piedi con un pacchetto in mano.

“Cosa?”

“Buon Natale.”

“Che significa?” domandò Loki.

“Significa che sulla terra a Natale ci si scambiano dei regali e...” disse porgendogli il pacchettino “Per te...”

“Ma io non ho nulla.”

“Il tuo regalo mi arriverà fra quattro mesi.” ammise abbassando il viso “Dai apri...”

“Te l'ha dato Tony?”

“No...l'ho scelto io e solo io.” disse il biondo “E bhe Jarvis mi ha aiutato.”

Loki si sollevò a sedere prendendo lentamente il pacchetto fra le mani.

“Si mangia?”

“Hai fame?” rise Thor.

“Si...” rispose Loki sorridendo “Bhe...” lentamente slegò il fiocco aprendo delicatamente la carta. Si stupì quando all'interno, dentro una scatolina di plastica, notò un piccolo completino composto da cuffietta, guantini e calzini rosa.

“Oh...”

“Spero che...insomma non ho idea di quanto possa essere grande, Jarvis ha detto che queste sono le misure per...”

“Sssh...Thor è...perfetto.” sussurrò Loki prendo lentamente la scatola passando fra le dita un guantino.

“Sicuro?”

“Si...” ammise alzando il viso e sorridendo “Si...”

“Non...avevo idea di...cosa potesse servire e...insomma questo...”

“Si...” sorrise Loki tornando a guardare il dono “Credo che le servirà....grazie.”

Thor sorrise posando la sua mano su quella di Loki accarezzandogli le dita.

“Mentre ti cambi chiedo la colazione.” ammise Thor.

“Thor...” sorrise Loki sporgendosi per baciarlo “Puoi farlo...ogni tanto...”

“Scusa.”

“Hum...” sorrise Loki “Ora credo che tu possa chiedere la colazione.”

 

**

 

“Ehi! Ghiacciolo!”

“Cosa vuoi Tony?” sbuffò Loki alzando lo sguardo.

“Sorridi!”

“No!” urlò ma venne colpito dalla luce del flash.

“Oh siete perfetti!!!” esclamò ruotando il suo smartphone, Loki con la bocca spalancata e Thor al suo fianco con occhi sgranati.

“Cancella!”

“No...Avete fotografie di voi due?” domandò Tony.

“Certo! E non sono affari tuoi!” ringhiò Loki cercando d'afferrare lo smartphone che venne però allontanato da Tony.

“Sul serio?”

“Le ho fatte a Parigi...”

“Fammi vedere.” disse.

“No!”

“Jarvis! Collegati alle fotografie di Loki!”
“Subito!”
“No!” urlò Loki.

Le fotografie comparvero sullo schermo ruotando una dopo l'altra.

“Sono sempre io...” sussurrò Thor guardando le immagini stringendo subito dopo la mano del compagno.

“Si...” ammise Loki.

“E...io...dei tuoi...primi mesi non ne ho.” sussurrò Thor accarezzandogli il ventre con la mano.
“Non piangere Point Break.” sorrise Tony “Ecco qui...sono in casa, ma...ci sono.” disse facendo cambiare a Jarvis le immagini sullo schermo e mostrando scatti di Loki che nessuno dei presenti aveva ancora visto, scattate da Jarvis nei mesi che i due avevano trascorso nella Stark Tower. “Però...Loki. Sei bravo...” ammise Tony visionando sul suo smarthphone gli scatti del moro.

“In cosa?”
“A fotografare...”

“Oh...grazie.”

“Jarvis compra una macchina fotografica.”

“Cosa fai?” domandò Loky.

“Con wifi integrato.”

“Ma....Tony...” sorrise Loki scuotendo il capo “Non so neanche cosa voglia dire, ho solo scoperto per caso che quell'aggeggio che mi hai dato poteva fermare immagini...”

“E a quanto pare ne sei portato.” ammise “Per cui visto che ti gonfierai a giorni, trovati un hobby.” disse notando il moro sorridere.

“Bhe...grazie.”

“Prego.” disse Tony alzandosi “Pronti per il gran giorno?” domandò.

“Perchè?”

“Per pranzo saranno qui...”

“Oh...no.” sospirò Loki.

“Che c'è?” chiese Thor?

“Me ne sono scordato...va bene...immagino che non debba andare da nessuna parte e che il mio stato sia già ben evidente.” ammise.

“Se non te la senti...”

“Thor...me la sento.” disse il moro bloccandolo.

“Se ti conforta loro sanno di te.” ammise Tony “Non mi...sembrava il caso di tenere tutto all'oscuro e scatenare una guerra in salotto. Non sanno tutto, ma sanno che sei qui e che io vi sto dando un luogo in cui stare."

Loki lo guardò annuendo lentamente alcune volte prima di parlare.

“Va bene...” ammise stringendo le labbra.

“Non ti devi nascondere...”

“Si..” ammise di nuovo prendendo un lungo respiro “Va bene...” sorrise poco dopo voltandosi quando avvertì la porta aprirsi.

Bruce entrò salutando i presenti.

“Tutto bene?” domandò sedendosi al fianco del genio.

“Pare di si...”

“Chiedevo a Loki.” sorrise.

“Oh...si...” ammise il moro.

“Perchè chiedi solo a lui? Magari potrei non star bene...” rispose Tony.

Bruce rise scuotendo il capo.

“Tu hai schiere di medici se non stai bene, non ti servo io.” ammise servendosi del caffè.

“Giusto...” ammise Tony.

“Ah...è arrivato l'ecografo 3d!” esclamò Bruce guardando Loki.

“Non l'avevamo?” domandò Tony.

“Si, ma non l'avevo installato.” ammise Bruce.

“Devo scendere?” domandò Loki.

“Io ti consiglio di si.” ammise Tony.

“Possiamo anche andare domani...”

“Oggi!”

“Tony!” esclamò Bruce.

“Che c'è?” domandò il genio “E' un bel regalo per Natale!”

“Riguarda te?” domandò lo scienziato.

“Bhe no, ma...” sorrise Tony.

“Zitto...se Loki vuole...”

“Va bene Bruce.” rise il moro.

 

**

 

“Sono cinque mesi giusti...” soppesò Bruce.

“Si, cinque esatti.” ammise Loki ben conoscendo la data del concepimento “C'è qualcosa che non va?”

“Oh...no no. In poco tempo è cresciuta molto noto.” disse misurandogli la circonferenza “E così dicono i numeri...”

“E'...un male?” domandò Thor.

“No, non lo è.” ammise Bruce.

Loki sospirò guardando la macchina.

“E' questa?”

“Si...funziona come l'altra.” disse accendendola “Volete vedere il volto di vostra figlia?” ammise sorridendo indicando a Loki di stendersi sul letto.

“Bene..vediamo...”

Loki e Thor sorrisero guardandosi negli occhi.

“Si muove credimi...” sussurrò Loki ridendo alla volta del compagno.

“Ehm...” li richiamò Bruce.

“Bruce?” scatto Loki voltandosi immediatamente verso lo scienziato “Qualcosa non va?”
“Oh no...no va più che bene...quanto spazio avete in casa?” domandò.

 

**

 

“Non è possibile!” esclamò Loki.

“Loki, sono due, li vedi anche tu!”

“Non è possibile!” esclamò di nuovo il moro.

“Nell'immagine sono due Loki.” sussurrò Thor.

“Non è possibile!” urlò il moro.

“Sono comunque due...”

“In cinque mesi nessuno ha visto nulla? Bruce mi hai visitato ogni due settimane!” esclamò Loki.

“Loki guarda bene...” sussurrò Bruce.

“Cosa?”

“Guardale bene...”

“E' femmina anche....”

“Si...guardala bene.” disse indicando lo schermo.

“E'...una bambina...”

“Guardala...”

“Cosa?” sussurrò Loki.

“Sei tu...”

“Che stai dicendo?”

“E' sempre stata li, ma nascosta...” ammise Bruce guardando Thor che capì immediatamente.

“Magia...” sussurrò il dio del tuono.

“Esatto.” ammise Bruce.

“Vo...vo....voi state dicendo che...”

“Che una bambina è la copia di Thor e una è la tua copia, Loki.” ammise Bruce “Non potevamo vederla, si nasconde...e sapete che vi dico?” disse prendendo l'ecografo classico accendendolo e ruotandolo sul ventre del moro “E come sospettavo...la signorina non si vede.” sorrise alzando lo sguardo sui due stupiti.

“Ma come...?”

“Altre onde...a queste non è ancora in grado di nascondersi.” disse sorridendo.

“Non la sento neppure muoversi...” sussurrò Loki.

“Loki...” sorrise “Sei tu a dovermi dire fino a che punto può nascondersi.”

“Oh....bhe...” ammise Loki guardando Thor “Un po'...”

“Può fare tutto se è la sua copia.” sorrise Thor baciandogli la fronte “Due...”

“Volevi una figlia? Ne hai due dovresti essere tremendamente su di giri.” ammise il moro inclinando le labbra in un sorriso.

“Lo sarò appena mi passerà la paura...” sussurrò Thor.

“Posso intromettermi un momento?” domandò Bruce “Le date cambiano...sono due ora, è possibile che tu giunga al parto con un mese d'anticipo...dal settimo mese potresti dar il via al travaglio, serve un po' più di riguardo.”

“Ovviamente.” sospirò Loki prendendo un lungo respiro “Va bene...” sorrise subito dopo “Insomma già che sto ballando, continuiamo...” disse ridendo “Avrei...preferito una per volta...mi sento...sotto pressione...” ammise prima d'avvertire le mani di Thor posarsi sulle sue spalle “Siamo in due anche noi no?”

“Certo...” rise Loki scuotendo il capo “Ehm...non ditelo a Tony!”

“No!” esclamarono in coro entrambi.

“Scherzi?” sbuffò Bruce “No! Mi tormenterebbe tutto il giorno.”
“Posso avere questo filmato?” domandò Loki.

“Come sempre.” sorrise.

 

*

 

“Due Thor!” esclamò Loki camminando per la stanza.

“Non è meglio che tu ti sieda ora?” domandò il biondo.

“Due!”

“E mi scuso! Non sapevo che insomma...”

“Non sei tu Thor!” disse Loki fermandosi “Sono io ad avere il gene dei gemelli probabilmente...” ammise sedendosi al suo fianco.

“...non ne so nulla a dire il vero...”

“Vedi...è...solo chi porta in grembo il bambino che può essere portato ad avere gemelli o no.”
“Io...no...”

“Potresti si, ma sarebbe latente, non porterai in grembo un figlio per cui non lo sapremo mai. Sono io che produco gli...ovuli...Non ridere idiota!” rise Loki “E' vero!!!”

“Quindi...come...accade?” domandò Thor asciugandosi le lacrime dagli occhi.

“Accade che se io ho un ovulo, un bambino, due ovuli, due bambini...se ne avessi avuti tre sarebbero stati tre.”

“Aaaah...”

“Thor lascia perdere.” sorrise “Sono due...che facciamo ora?”

“Come prima...” rispose Thor.

“Bene...” sorrise “tutto al vento...andiamo avanti così.” rise Loki “Oh mio Vallalah...”

“Come te...”

“Una stronza!” esclamò Loki “Non è ancora nata ed è una stronza!”

Thor scoppiò a ridere indicandolo subito dopo.

“Ora sai cosa ho provato per tutti questi anni!”

“Ah grazie!” rise Loki.

“Eh ora mio caro, capirai tutto quello che mi hai fatto passare.” ghignò Thor.

“L'ammazzo prima, giuro!”

“Oh anch'io ho giurato di ammazzarti, non l'ho mai fatto!” rise Thor.

“Perfetto...bene!” esclamò alzandosi “Mi sono fregato da solo! Perfetto!” si toccò il ventre massaggiandolo di lato “Lo so che sei qui e sappi solo che se non righerai dritta te la vedrai con me, hai capito?” domandò accarezzando la pancia “E non fingere di non sentirmi, tua sorella la sento fin troppo bene.”

Thor sorrise guardandolo.

“La magia Thor...ha la magia e io non ne ho un briciolo..”
“Che ci vuoi fare?” sorrise “E' una cosa momentanea su...”

“Non sono uguali...” soppesò Loki.

“Le avresti volute identiche?” domandò Thor.

“No no...no...forse...insomma non sapevo che fossero due, ma immagino che quando si parla di gemelli sia così no?”

“Bhe...la diversità è il nostro stile.” sorrise Thor alzandosi baciandogli la fronte “Torniamo in sala?”

“Si...”
“Sei più calmo?”

“Si...” ammise annuendo.

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Capitolo 8
*** Capitolo 8 ***


CAPITOLO 8
 

Steve guardò per lunghi istanti il moro fin quando questo non abbassò il viso.

“Steve, smettila. E' Natale.” lo richiamò Natasha.

“Tu gli credi?” domandò il capitano.

“Io credo a quello che ha detto Bruce, credo a Thor, credo a Tony e posso dedurre che creda anche a lui.” disse sorridendo appena quando il moro alzò il viso incrociando il suo sguardo.

“Grazie...” sussurrò Loki.

“Basta che non tenti di uccidermi proprio oggi.”

Loki sorrise negando con la testa.

“Non uccido nessuno promesso.”

“Bene...Clitt...”

“Mi siedo.” ammise l'arciere.

“Bhe...siamo solo noi?” domandò Tony.

“I fedelissimi come in origine...più uno.” ammise Bruce indicando Loki.

“Che ne dite se ci avviciniamo al tavolo?” propose Tony “Noi siamo svegli dall'alba signori, qui qualcuno deve sfamare la prole.”

Loki rise alzandosi lentamente in piedi.

“Non sembravi così...”

“Grosso capitano?” ammise Loki “Lo so di essere...così.” disse indicandosi il ventre.

“Si...cioè no...non...”
“Lascia perdere. Ne sento di ben peggiori abitando con loro.” ammise il moro.

“Sei...diverso...” sussurrò Clitt.

“Sarà che l'ultima volta mi avete visto sotto l'effetto del tesseract...” ammise Loki a bassissima voce.

“Potrebbe.” ammise Clitt.

“Lasciali perdere, non si arrenderebbero neanche di fronte alle loro madri.” disse Natasha sfiorandogli un braccio.

“Hanno ragione...”
“No, questa volta no.” disse la rossa afferrandolo per il braccio e accompagnandolo al tavolo.

“Io gli credo.” ammise Clitt.

“Davvero?” domandò Tony perplesso.

“Per qualche giorno sono stato come lui, immagino che i suoi effetti fossero triplicati e ampliati dal tempo di esposizione al...”

“Va bene Robin Hood, la scienza non è il tuo forte e abbiamo capito.” lo fermò Tony "Sono due mesi che l'ho in casa e sono ancora vivo, diciamo che per questo Natale, a cui mi avete più o meno costretto, direi d'evitare di sparlarci alle spalle e mangiare. Non trovate? Poi ne riparliamo. Su forza, è pronto."
L'arciere accolse di buon grado la proposta seguendo la rossa, Steve si alzò bloccando Tony poco dopo che questo si fu voltato.
"Per quanto riguarda noi..."
"E' Natale Cap." rispose Tony voltandosi a guardarlo "Domani se vuoi uccidimi pure, ma sai...oggi direi di...ignorarci, ti va?"
"Bruce mi ha detto cosa stai facendo per Loki, non pensare che non lo sappia."
"E non sei d'accordo, va bene. Tanto mi odi...io odio te...siamo a pari...ora mi odi solo un pò di più."
"Mi lasci parlare?" domandò Steve esasperato "Volevo solo dirti che...non mi importa di quello che è accaduto."
"Si certo..."
"Sono mesi che parlo con Bruce."
"Ah bene, un traditore." ghignò Tony.
"Oh va bene, sei impossibile. La finiamo qui?"
"Tutto? Cioè pace? Con così poco?" domandò perplessò Tony.
"Si...con così poco. Presumo che con la ricomparsa di Loky avremo ben altri problemi, se non ricordo male la sua battaglia non è finita bene..."
"E già..."
"Spero che non si tratti sempre di New York."
"Oh! Capitano. Non oggi...Buon Natale, mangiamo...poi..."
"Si poi..." sorrise Steve lasciandogli una pacca sulla spalla "Quanto meno siamo ancora vivi..."
"Almeno questo..."

 

**

 

“Ghiacciolo!” urlò Tony posandogli una fetta di torta nel piatto.

“Ma è la terza! Basta!” rise il moro.

“Mangia!” disse Tony passando ai successivi commensali. Loki era seduto fra Thor e Bruce all'inizio della tavolata che aveva come capotavola Tony.

Loki sopirò riprendendo a mangiare.

“Che hai portato Steve?” domandò Tony notando lo scudo.

“Ah...non pensare male.” sorrise “Devo farti vedere una novità, ma non in casa. In laboratorio se mai...forse...”

“Oh...è pericolosa?”

“Non posso lanciare lo scudo qui.” sorrise Steve, ma Tony aveva ben inteso che quelle parole celavano altro.

“Ok sono curioso.” ammise il genio “Andiamo!”

“Ma c'è il brindisi!” s'intromise Bruce.

“Torniamo subito, devo vedere.” disse richiamando l'ascensore per il piano inferiore.

I due scesero senza dire una parola.

“Jarvis, crea una discussione fra noi due che parliamo dello scudo di cap.” disse Tony.

“Si signore.

“Perchè?” domandò Steve.

“Perchè ci guardano dalla tv, qualcosa hanno inteso. Jarvis ogni tanto lancia la scudo, aggiungi piccole esplosioni.”

“Si signore...”

“Cosa c'è?”

“E' diverso.” ammise Steve "Insomma è strano..."

“Si è diverso.” rispose Tony serio, in quei mesi era diventato estremamente protettivo nei confronti del moro.

“Non hai paura che sia un'illusione? Insomma...che ti usi..."

“No...perchè non lo è. E credimi, non mi sta usando.”
“Non era così...”

“Non lo era.” ammise Tony “Noi abbiamo visto un drogato Steve. Questo è Loki.”

“Sarà...”

“Rimani qualche giorno, lo vedrai.”

“No...”

“Rimani, sul serio. Non saprei che dirti se non di vederlo.” rispose Tony “Sai che non è da me dire certe cose e affermarle soprattutto.”

“Lo so...” rispose il capitano.

“Avete finito di far esplodere cose? Il brindisi....oh...” si fermò Bruce quando vide la vera situazione.

“Jarvis aggiungi Bruce!”

“Subito signore.”

“Cosa...”

“Bruce digli che si può fidare di Loki.”

“Ah...si...” balbettò Bruce “Insomma è...diverso e posso assicurarlo.”

Steve lo guardò annuendo poco convinto.

“Va bene, solo perchè lo dite voi, ma ancora non...”

“Capitano ne riparliamo.” disse Tony salendo sull'ascensore.
"Bruce...non mi avevi detto che fosse qui fino a una settimana fa...." disse Steve guardandolo negli occhi.
"Si bhe...non conoscevo la tua reazione e per di più i rapporti fra te e Tony...Ti prego non mi sbattere contro al muro o non picchiarmi io non saprei che..."
"Lo so che si presenterebbe l'altro." sospirò Steve.
"Ah bene..." annuì lo scienziato "Scusami..."
"Non c'è nulla da scusare, mi sembra tutto troppo strano e insolito. Ma siete in tre, non che Thor valga molto visto i precedenti, ma voi due...insomma non avete quasi mai sbagliato." disse guardandosi attorno.
"Già...senti io..."
"Il brindisi, si..." sorrise Steve "Va bene, vediamo di passare bene questo Natale."

 

**

 

“Buon Natale.” disse Tony alzando il bicchiere.

Thor si sporse appena cingendo le spalle del compagno.

“Mi sa che devo dire a Jarvis di prenderne un altro pacchetto.” ammise sottovoce notando il moro sorridere appena.

“Si credo proprio di si...a meno che tu non voglia fare un torto a una delle due.” ammise Loki.

“Ehi che state confabulando?” domandò il genio.

“Oh Tony!” esclamò Loki “Ti odio!”

“Si ghiacciolo!”

“Come lo chiami?” domandò ridendo Cliff.

“Ghiacciolo, a lui piace!”

“A me non piace uomo di latta!” esclamò il moro ridendo lanciandogli un tovagliolo.

“Ma perchè?” domandò l'arciere.

“Perchè è un gigante di ghiaccio.”

“Un che?”

“Loki spiegalo tu.”

“...come? Non ho magia, non posso trasformarmi o lo avrei già fatto per mia comodità.” sbuffò Loki indicandosi il ventre.

“Allora dillo a parole.”

“Jarvis, hai il filmato di quando l'ho spiegato a Tony?” domandò il moro.

“Si signore, lo mando subito.”

“Jarvis come mai rispondi a lui e non a me?” domandò Tony

“Perchè mi ha detto di farlo signore...”

L'intero gruppo sogghignò ascoltando poi le parole del dio appena il video si accese in un televisore sceso dal soffitto proprio sopra il loro tavolo.

“Grazie per aver risposto a ogni nostra domanda su come mai ora sei così.” rispose Clitt.

“Quindi...puoi...” mormorò Steve muovendo le dita come per voler spiegare qualcosa a gesti senza però trovare parole neanche per queste.

“Capitano hai bisogno di un disegno?” domandò Tony.

“Sono maschio per gli asgardiani, ma la mia razza non ha distinzioni.” rispose Loki sicuro e sincero.

“Ma tu lo sapevi?” domandò Natasha “Insomma voi...”

“No. Oh per la verità sapevo dei giganti di ghiaccio, ma essendo un aborto credevo di essere sterile.” ammise Loki.

“Smettila di dirlo...” sussurrò Thor.

“E' vero! L'unica cosa che ho in comune con loro è la pelle blu! Ma non centro...nulla.” rispose sinceramente.

“Come sono questi giganti?” domandò Steve.

“Alti tre volte me, sicuramente non possono cambiare forma...” ammise Loki.

“Hai detto che non puoi trasformarti.” disse Natasha.

“No, dal momento del concepimento la magia si è annullata. Presumo che ritornerà una volta che saranno...sarà nata.
“Saranno?” domandò Tony.

“Cazzo!” sbuffò Loki abbassando il viso.

“Oh oh ghiacciolo! Che cosa mi nascondi?” domandò Tony.

“Sono due Stark.” rispose Thor “L'abbiamo scoperto questa mattina e...volevamo...aspettare a dirlo...”

“Grazie.” sospirò Loki “Ora non voglio battute!”
“Bruce te ne sei perso uno?” ghignò Stark.

“Una a dir la verità e no non l'ho persa, semplicemente alla bambina piace nascondersi e possiede una discreta quantità di magia.” rispose lo scienziato “Che le permette di non essere vista da una buona dose di raggi...tranne l'ecografia 3d...”

“aaah...bhe congratulazioni...mammina...”

“Ci risiamo.” sbuffò il moro.

“Tony smettila.” sorrise Natasha “Ma se fossi nella tua vera forma...”

“La mia vera forma è questa, se fossi però un gigante di ghiaccio sarei più...a mio agio...o almeno credo. Non ho la possibilità di saperlo.” ammise Loki.

“Ti crea problemi essere...così?” domandò Steve.

“Un po'...nulla d'irreparabile.” disse notando poi lo sguardo corrucciato di Bruce “Non centri su, il mio fisico è maschile. Ogni tanto la schiena e le anche fanno male...dovrò conviverci fin alla nascita.”

“Perchè non me l'hai detto? Ti do qualcosa contro il male.” rispose Bruce.

“No...no, non voglio nulla.” disse Loki “E poi le dosi umane non funzionano su di me.”

“Le aumentiamo...”
“Va bene così.” sorrise Loki “Qualcosa dovrò pur avere no?” ammise ridendo.

 

**

 

“Ehi...” sussurrò Natasha aprendo la vetrata della torre e uscendo.

“Ehi...”

“Se fossi un altro ti direi che questo freddo non ti fa bene, ma presumo che a te piaccia.” sorrise la ragazza.

“Indovinato.” ammise Loki.

“Quindi...due gemelle...””

“Già...” sorrise abbassando il viso.

“Thor continua a parlarne, mi stava tirando scema.”

“E immagina me che lo sento tutti i giorni.”

Natasha rise coprendosi le labbra con una mano.

“Quindi...come va il resto...a parte il fatto che hai in pancia due bambine.”

“Il resto...più o meno.” ammise in un sospiro “E'...difficile essere qui dopo quello che è successo cinque anni fa, ma...non c'è nessun altro posto dove io possa stare al momento.”

“Sei ancora bandito?”

“Thor non ti ha detto nulla?” domandò Loki.

“Cosa?”
“Asgard non esiste più...” disse voltandosi guardandola “L'intera...popolazione al momento è su una navicella in Norvegia. Io...io ho scoperto di aspettare sulla nave e...appena sbarcati Thor ha rintracciato Stark. Non avevamo camere curative sulla navicella, mi servivano delle macchine, mi serviva un medico che non facesse domande e...insomma sono qui...il popolo non sa la mia vera identità ancora e le curatrici non hanno mai sicuramente neanche posato gli occhi su un gigante di ghiaccio...Banner era il più sicuro...in un certo senso.” ammise sorridendo.

“Finchè non diventa verde...”

“Finchè non diventa verde.” sorrise Loki “Mi dispiace per...”

“Lascia...” sussurrò Natasha.

“Mi dispiace comunque.”

“Mi...piacerebbe di più sapere come sei arrivato a comandare quell'esercito piuttosto che sentire scuse.” ammise toccandogli un braccio “Andiamo dentro a parlarne?” domandò guardandolo annuire.

 

**

 

“Quindi tutto questo perchè tuo padre ti aveva rinnegato?”

“Non mi ha mai rinnegato...” ammise Loki “Però...ha...”

“Insomma Thor era Thor, tu sei stato adottato.” rispose lei.

“Si...non che fosse fortunato con i figli naturali comunque.”

“Thor?”

“No...Hela.”

“Ah l'altra...bhe si con te gli è andata di lusso devo dire.” ammise sorridendo trovando anche Loki divertente quella battuta “E...ti sei lasciato cadere...”

“Si...nell'universo. Sul serio volevo morire, non sto dicendo per dire...ma sono sopravvissuto alla caduta. Thor crede che fosse un mio piano fingere la morte, non dirgli che è vero ti prego.” disse guardandola negli occhi “Meglio che lo creda un piano piuttosto che sappia che ho davvero tentato di togliermi la vita.” disse in un sussurro.

“Non sono solita svelare segreti Loki.” ammise accarezzandogli la spalla “E poi...?”

“Poi...su questo pianeta...Thanos è riuscito ad imbrigliare la mia mente. Mi ha trovato debole, ferito internamente ed esternamente...non si è neppure sforzato più di tanto. Io...io ero un drogato. Mi ha promesso un regno, un riconoscimento...quello che credevo di non aver mai avuto e che solo ora comprendo...” ammise accarezzando il ventre sporgente “Solo ora...so che non era così...sono stato un idiota, merito di essere torturato e rinchiuso a vita. Non merito neanche la morte, sarebbe troppo rapida.”

“Non dire così, hai due bambine che stanno per arrivare.” disse stringendogli la spalla.

“Ad ogni modo il resto lo sai, sono arrivato qui, voi mi avete preso e fine dei giochi.” ammise in un sospiro.

“Non sai Thor quante lacrime ha ricacciato indietro...” disse Natasha “Non l'ho mai visto piangere, mai...ma...quando parlava di te aveva gli occhi lucidi sempre.”

“Thor è sempre stato così...” sospirò Loki “Mi ha sempre difeso...anche...anche in quel momento ma io ero accecato da ogni cosa che....non l'ho visto.” disse passandosi una mano sugli occhi “Thor è buono...sono io che non lo sono. Thor questa mattina mi ha regalato un completino per la bambina...non ne sapeva nulla l'ha aiutato Jarvis, poco fa ha detto che ne prenderà un altro...”

“Oh Loki...”

“Io...non merito nulla di questo.” ammise fra le lacrime.

“Ehi...tutti abbiamo avuto momento no e tu lo sai...guardami. Lo sai...sai chi sono, sai tutto di me. Cosa dovrei dire?” domandò Natasha “E sai quanti qui hanno fratelli o sorelle o mariti e mogli che...”
“Ma io...”
“Tu sei solo un po' megalomane, ma immagino che sia il fatto alieno....” rise Natasha.

“Alieno?” domandò Loki sorridendo con le guance completamente bagnate di lacrime.

“Su ridi un po'...sei un terrestre?”

“No...” ammise Loki prendendo un lungo respiro.

“Calmati un momento, sorridi...” disse Natasha accarezzandogli la schiena “Prendi un lungo respiro...così...via queste lacrime.”

“Non piango...” ammise.

“Io ti credo Loki...”

“Grazie.” annui il moro.

“Ho...visto Clitt. Sono stata io a...liberarlo da...insomma...”

“Dal Tesseract...signorina Natasha avresti dovuto dare una botta in testa anche a me...” ammise ridendo.

“Smettila...” disse posandogli una mano sul ventre “Non ci posso ancora credere, ma...non vedo l'ora di vederle.”

Loki sorrise coprendo la sua mano.

“E tu...non sarebbe ora?”

“Oh no...ho dei nipoti e mi bastano.” sorrise la rossa alzandosi.

“Natasha...”

“No...”
“Dai...”

“No io...non sono portata.” disse guardandogli il ventre.

“Perchè io si?” domandò Loki “Sono...un tremendo disastro, me la cavo ora solo perchè sono dentro di me, ma poi...poi...” si fermò ruotando gli occhi intorno a se “Poi non lo so...” disse schiarendosi la voce.

“Poi andrà tutto bene invece.”

“Oh...vedremo...sarò...un tremendo disastro.” disse abbassando il viso “Per fortuna Thor ha tutti voi che gli darete una mano.”

“Ehi...non scherzare...dove vuoi andare?” domandò sedendosi ancora al suo fianco.

“Non so se sopravviverò al parto...” ammise Loki.

“Cosa stai dicendo?” domandò Natasha corrucciando la fronte.

“Non dirlo a Thor, non dirlo a nessuno...io...io devo parlare con qualcuno...”

“Cosa...Loki?”

“Io...io sono molto più piccolo di un gigante di ghiaccio, non so...come andrà...sono due, non posso cambiare forma, il mio corpo sta cambiando per permettere la nascita...ma...non...”

“Ehi...ti stai fasciando la testa prima che succeda qualcosa. C'è il cesario, Banner le farà nascere e tutto sarà a posto.”

“Natasha, dimentichi che non so come reagirà la mia magia, non so nulla...”
“Andrà tutto bene.” sussurrò Natasha stringendogli le spalle in un braccio “Andrà tutto bene...”

“Non dirlo a Thor, non voglio che si preoccupi. Non voglio che passi questi mesi a pensare solo a quello.”

“Non gli dico nulla, ma tu non pensarci. Hei...sono gemelle, sorridi. Ti danneranno l'anima!”

Loki sorrise passandosi di nuovo le mani sugli occhi.
"Grazie..."
"Quando vuoi parlare basta che prendi il telefono e mi chiami." sorrise la rossa guardandolo negli occhi.
"Va bene..."

“Permesso?” domandò Thor aprendo lentamente la porta.

“Ehi...te l'ho rubato. Chiedo perdono.” sorrise Natasha.

“Ma figurati...è due mesi che vede solo noi...vero?” domandò avvicinandosi a Loki.

“Vero...” ammise il moro.

“Vado, vi lascio soli.”

“Grazie Nath...” sorrise Thor aspettando che la porta della stanza si chiudesse.

“Ehi...che c'è?”

“Nulla...” rispose il moro.

“E' da questa mattina che sei pensieroso...”

“Non lo sono sempre.” ghignò.

“Si bhe, più del solito.”

“Ero solo in apprensione per il loro arrivo.”

“Ah...solo quello?” domandò il biondo.

“Solo quello...”

“Oh va bene, non dirmelo se non vuoi.” sorrise Thor “Tony chiede se ti va di vedere un film e puoi sceglierlo tu.”

“Oh ottimo. Uno dove c'è una guerra.”

Thor lo guardò torvo poco prima che il moro scoppiasse a ridere.

“Sto scherzando.”

“Lo spero bene.” mormorò il dio.

“Andiamo a vedere...”

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Capitolo 9
*** Capitolo 9 ***


CAPITOLO 9

“Oh ma dai! Cambia questo coso!” urlò Tony.

“Che vuoi?” domandò Loki “A me piace!”

“Ti prego è uno strazio! Tanto lei muore!”

“Grazie per avermi rovinato il film!”

“Film?????? E' un film questo?”

“Ssssh zitto Tony! Non l'ho mai visto!” rispose Nath.

“Sul serio lo state guardando?” domandò il genio.

“Si!” risposero in coro tutti e sei.

“Sei contro uno, hai perso uomo di latta.” ghignò Loki.

“Sei serio Thor? La signora delle camelie?” domandò Tony.

“Non è brutto...” ammise il biondo.

“Cap...”

“Ssssh....”

“Tanto muore!” rimarcò Stark.

“L'hai già detto Tony, ma che gran rivelazione. E' mezz'ora che sputa sangue.” ammise Steve “Non ci voleva un genio per capirlo.”

Loki rise non scollando lo sguardo dallo schermo.

“Non siamo stati anche noi li?” domandò Thor.

“Si...” rispose Loki appoggiandosi con la testa alla sua spalla.

“Dove siete stati voi?” domandò Clitt.

“A Parigi...” rispose Thor.

“Quando?” domandò l'arciere.

“Fino a due giorni fa...”

“Ssssh si siamo stati a Parigi...dopo però...” rispose Bruce zittendoli alzando una mano.

“Che noia!” esclamò Tony rifugiandosi in cucina con la compagnia di un bicchiere di whisky.

Solo quando il film fu finito Loki lo raggiunse.

“Mi hai chiesto di scegliere tu il film...”

“Si ghiacciolo, sinceramente mi aspettavo qualcosa di più movimentato da te.” ammise.

Loki rise sedendosi di fronte al milionario rubandogli il bicchiere annusando l'odore del whisky prima di ridarglielo.

“Ti manca?” domandò Tony.

“Non sai quanto ora ne vorrei un sorso, ma non posso...” ammise incrociando le braccia sul tavolo.

“Sicuro?...”

“Perchè posso?”

“Questo no. Jarvis, mi trovi un whisky analcolico?”

“Si signore.”

“Visto?”

“Esiste?” domandò Loki perplesso.

“Certo signore, appena ordinato e in arrivo nei prossimi minuti.” rispose Jarvis.

“Oh...wow...” sorrise.

“Non avrà effetti, ma il gusto dovrebbe essere quello.”

“E già mi potrei accontentare.” rispose Loki.

“Che c'è?...”
“Cosa?”

“Sei più calmo del solito.”

“Sarà che sto iniziando a ciondolare per via della pancia.”

“No no...c'è qualcosa...”

“Che ho scoperto aspettarne due invece di una?”

“Anche...forse...ma c'è altro...” disse socchiudendo gli occhi e scrutandolo “Tu hai paura...”

“Io?”

“Si tu...”

“Non mi va di parlarne.”

“Va bene, non insisto. Sai dove trovarmi quando ti sentirai pronto.” ammise il genio.

“Signore, il suo whisky analcolico.”

“Che velocità!” esclamò Tony.
"Chi ti ha detto che ne vorrò parlare e soprattutto con te?"
"Perchè Bruce ti rivolterebbe come un calzino con esami e Thor sarebbe asfissiante fino all'inverosibile."
"Giusto..." rispose Loki mentre il genio gli passò al fianco tornando in sala lasciandolo solo coi suoi pensieri.

 

**

 

Tony passeggiò per l'appartamento, ormai deserto, alle prima luci del mattino. Erano appena le sei e mezza sulla città di New York e il cielo iniziava a rischiararsi.

Si voltò avvertendo sei passi dietro di se.

“Insonnia?” domandò quando vide il dio dai capelli neri.

“No, ero scomodo.” ammise il moro sbadigliando.

“Thor dorme?”

“Come sempre.” sorrise Loki avvicinandosi alla vetrata “Sono rimasti qui?”

“Gli altri? Si...” rispose Tony.

“Tu che fai sveglio?” domandò Loki.

Il genio alzò le spalle unendo le labbra in una smorfia.

“Non avevo più sonno.”

Loki annuì guardando di nuovo fuori dalla vetrata.

“Io scendo, vieni con me?” domandò Tony.

“Di già?”

“Se non vuoi resta qui...”

“Tanto non ho di meglio da fare.” sorrise seguendolo.

 

**

 

“Quindi...Loki...che hai?” domandò Tony.

“Mi hai chiamato per nome?”

“Scusa...ghiacciolo...”

Il dio rise scuotendo il capo lasciando cadere il cacciavite, che aveva in mano, sulla scrivania al suo fianco.

“Allora? E dai ti sto ospitando posso sapere che hai?” domandò Tony senza alcuna malizia “Lo vedo che c'è qualcosa...”

“Hai ragione ho paura.” ammise Loki prendendo un lungo respiro lasciando cadere le mani sulle gambe “Non so come finirà.”

“Come vuoi che finisca? Nasceranno e sarete genitori. Presumo.” ammise Tony.

“Non è così semplice, le sto portando in grembo in un corpo maschile e non un corpo jotun. Un corpo che però sta mutando e sta mostrando parti...femminili...che dovrebbero esserci nella mia versione Jotun non nella mia versione aesir...il che forse è un problema...”

“Oh...”

“Non commentare...”

“Bhe è un bene no?” domandò Tony "Insomma diciamo nel...tutto...che alcune cose compaiano anche...insomma hai capito."

“Un bene se avessi la mia magia, se potessi trasformarmi in una donna, se sapessi come reagirà la mia magia alla nascita...non lo so...c'è anche il rischio che...”

“No!”

“Cosa?”

“Non te lo permetto! Perchè Thor con due bambine sarebbe un disastro senza di te per cui tu non ci pensare neppure!”

“Si certo...” sorrise Loki “Non sono io a deciderlo...” rispose Loki “E ora te ne prego non farne una questione di stato, a Thor non deve neppure balenare per la mente una cosa simile. Deve...passare questo tempo...pensando solo alle bambine, te ne prego...”

“Io non dico nulla se tu parli con Bruce di quello che mi hai appena detto.” rispose Tony.

“Va bene.”

“E voglio sapere se posso far qualcosa...”

“Tony, ti occupi di macchine...”

“Appunto! Ogni cosa possa servire...”

“Va bene.”

Tony si zittì riprendendo il lavoro per diversi minuti prima di fermarsi e guardarlo.

“Eh...Loki?”

“Si?” domandò il dio non distogliendo lo sguardo dal piccolo pezzo di lamiera che stava cercando d'avvitare.

“Puoi togliermi qualche domanda?”

“Di che genere?” domandò sporgendosi poi guardandolo in viso.

“Ma tu...quello che si dice di te...”

“Non è vero quasi nulla.” ammise Loki.

“E perchè...ah giusto dio degli inganni. Ma non è deleterio che ti credano insomma...”

“Una mezza prostituta fattrice e con preferenze animali?” rise il moro “E' divertente il fatto che ci abbiano creduto sinceramente.”

“Ah...quindi tu...non...”

“Mai...” ammise abbassando il viso sorridendo.

“Niente figli cavalli...lupi...”

“No...” ammise ridendo “Neanche serpenti o bambine mezze morte dee degli inferi.” rispose Loki “Loro sono le prime...” disse sfiorandosi la pancia con la mano.

“Ma...a parte i tuoi pensieri. Non hai paura del parto in se?” domandò Tony.

“Sorpassando ogni mia paura e problema?” domandò Loki.

“Si...”

“No.”

“Sei davvero il dio degli inganni.” rise Tony.

“No, sul serio.” Loki si fermò guardandolo “Non ho paura del parto...insomma deve accadere no? Si presume che nascano e...bhe dopo che hulk mi ha sepolto nel tuo pavimento al piano superiore e sono sopravvissuto un po' di dolore non mi spaventa.”

“Un po'?” esclamò Tony “Dicono che sia come rompersi cinquanta ossa contemporaneamente!”

“Bhe mi è capitato di peggio uomo di latta.” rise il moro riprendendo il lavoro.

“Sul serio...”

“Oh si...” ammise saldando un piccolo pezzo di ferro all'altro “Il tesseracht mi ha fottutto il cervello...”

“Si ma non ti creava dolore.”
“Insomma...non sai le cazzate che ho fatto mentre ero sotto il suo effetto.” ammise alzando un poco lo sguardo “Mi passeresti quel cacciavite?”

“Oh si certo...” disse passandogli l'attrezzo “Che genere di cazzate?”

“Bhe...lanciarmi contro palazzi ad esempio, cadere da oltre cinquecento metri...lottare con Thor. Anche tu non sei stato molto delicato con quei raggi che hai nelle mani.” ammise sorridendo guardando il suo lavoro.

“Solitamente inceneriscono, come hai fatto a...”

“Giusto per tornare in tema il parto non mi fa paura in se.” ammise guardandolo “Tony sono un dio, so che il dolore non mi uccide. Fa male, ma non mi uccide.”

“E come mai non diventi blu?” disse indicando il condizionatore acceso e ghignando subito dopo.

“Che stupido!” rise Loki.

“Scusa...ci ho provato. Ora ho freddo posso...”

“Accendere il riscaldamento? Se non vuoi prenderti una polmonite direi che forse è il caso.” rise Loki tornando al lavoro.

“Ma come funziona?” domandò.

“Tony sei una piattola questa mattina!” esclamò il moro abbassando le braccia “Cosa vuoi sapere? No se esco al freddo, se apro il frigorifero o cerco nel freezer non divento blu.” ammise velocemente prendendo un lungo respiro “E neanche se mi presento nel bel mezzo del polo nord!” disse bloccandolo prima che parlasse “E non funziona se accendi il condizionatore, anche se devo dire che preferisco il freddo al caldo.”

“Scusa.” sorrise Tony.

“Ci hanno provato tutti da quando hanno saputo chi ero davvero...” sospiro “Non funziona così.” rispose Loki “Devo trasformarmi io, di mia volontà ma ora non posso senza magia...oppure toccare il tesseract...o essere toccato da un gigante di ghiaccio.”

“Quindi niente stanza igloo.” sorrise Tony.

“No...però mi piacerebbe, è possibile averla?” domandò sorridendo “Sto scherzando.”

“La vuoi?”

“Perchè si può?” domandò perplesso.

“Certo che si può!” esclamò Tony “Davvero ti gioverebbe?”

“Tony non ti disturbare, per fortuna hai un terrazzo.” ammise sorridendo “Mi basta, è inverno fa freddo.”

“Ma non freddo abbastanza immagino...”

“Sono cresciuto ad Asgard. Non fa mai freddo...un'eterna primavera.”

“Io te la faccio comunque la stanza.”

“Fai quello che vuoi Tony.” rise Loki porgendogli il pezzo di latta “Finito, ne hai altri?”

“Perfetto grazie...hem...no...dovrei calibrare il nuovo sistema operativo.” disse indicando il computer.

“Posso vedere?”

“Si, ma dopo ghiacciolo. Pausa, andiamo a far colazione.”

 

**

 

“Fino a che temperatura...?”

“Cosa, il freddo? Qualsiasi...è il caldo che mi fa star male.” ammise Loki mangiando una ciotola di fiocchi d'avena.

“Male come?” domandò guardandosi attorno.

“Oh no, questo no...” disse indicando la stanza “Sento solo più caldo di voi immagino, ma non mi da fastidio. Il caldo dell'estate mi uccide.”

“Quello credo tutti...” ammise Tony sorridendo.

“Vomito, non mi reggo in piedi e rischio di...non so come lo spiegate voi, ma l'opposto di essere congelati.”

“Ah no, fino a quel punto non arriviamo.”

“Quello non posso...” ammise masticando lentamente.

“La tua temperatura media?”

“Jarvis?” domandò Loki.

“27° signore.”

“Più o meno si.” sorrise Loki.

“Thor come fa a toccarti nel letto? Sei un incubo! Piedi ghiacciati sempre.”

“Thor non sente nulla.” sorrise Loki “Poi mi scalda...”

“Siete una coppia perfetta devo dire...”

“Ah!” esclamò portandosi la mano al ventre.

“Che hai?” domandò Tony saltando in piedi.

“Nulla! Mia figlia è una stronza!” esclamò sbattendo il pugno sul piano della cucina prendendo un lungo respiro ad occhi chiusi “Smettila!” ringhiò prendendo fiato.

“Che cosa c'è?”

“Calmati.” sussurrò Loki massaggiandosi il ventre.

“Cosa c'è?”

“Mia figlia mi da la scossa perchè ha preso da quel pentapalmo di Thor!” rispose respirando lentamente sorridendo poco dopo “Scusa non intendendo spaventarti...”

“Devi...sopportare questo?” domandò Tony tornando a sedersi.

“A quanto pare si! Quando nasceranno stacca la corrente Tony...un consiglio.” ammise riprendendo a mangiare.

“E l'altra ha preso da te...che cosa fa?”

“Per ora, se è come me, se ne sta buona e calma nascosta nel suo posticino e la ringrazio.” ammise sorridendo “Poi non ne ho idea...”

“Bhe...prevedo momenti movimentati. Oh Bruce!” esclamò Tony quando lo vide entrare assonnato.

“Jarvis ha detto che era meglio mi svegliassi...” disse camminando stancamente.

“Non è nulla, mi da solo la scossa.” ammise Loki.

“Ah il solito...” sorrise Bruce “Mangi solo quelli?”

“Mi vanno solo questi.” ammise Loki quando lo scienziato gli si sedette al fianco “Lo so che è poco, mangio a pranzo...”

“Sapete cosa voglio?” domandò Tony “Un Big Mac...”

“Per colazione?” rise Bruce.

“No bhe...”

“Prendine due...” sorrise Loki alzando la mano.

“Facciamo così, oggi mc per tutti.” disse “Jarvis prendi nota, mc per tutti...”

“Bene signore, cosa?”

“Per me e Loki sai già, agli altri chiedi.”

“Dottor Banner?”

Lo scienziato rise scuotendo il capo.

“Che velocità Jarvis! Come loro.”

“Perfetto signore.” rispose l'intelligenza artificiale zittendosi subito dopo.

“Hai tempo questa mattina Loki? Volevo farti un esame un po' più completo di quello di ieri...” disse aspettando che rispondesse "Considerando che la seconda è restia a farsi vedere.."

“Hum...si, stavo aiutando Tony...”

“Non scappo ghiacciolo. Credo che quello sia più importante.” disse Tony alzandosi “Bhe io vado...”

 

**

 

“Ancora un lungo respiro.” sussurrò Bruce mentre Loki insisteva a guardare il soffitto sopra di se “Scusa, ti da fastidio...”

“Sssh...se è così che devi fare Bru....aaaah...”
“Cosa?” si fermò.

“Piano...” ammise respirando fra i denti serrando gli occhi.

“Scusa, credo di essere arrivato a un punto non ancora formato.” ammise Bruce.

“Lo credo...” disse prendendo un lungo sospiro “Com'è?”

“Per non saperne nulla Loki...devo ammettere che si sta formando tutto...normalmente.” ammise lo scienziato.

“Per quanto sia normale.” ammise Loki in un piccolo sorriso.

“Per oggi basta...” disse coprendogli le gambe con il lenzuolo “Va bene, insomma...stiamo andando un po' per tentativi, ma questo l'avevamo previsto. Provi dolore?”

“No, ora no.” disse il moro sedendosi sul bordo del letto.

“La colazione resta giù?” domandò togliendo i guanti buttandoli nel cestino.

“Si...” sorrise Loki.

“Aspetta ad alzarti, datti qualche momento.” disse spegnendo le macchine aiutandolo poi a rivestirsi.

“Oh...” sbuffò passandosi una mano sul ventre mentre si avvicinarono all'ascensore.

“Ehi!” Bruce lo sorresse passandogli le mani sui fianchi.

“Cazzo! Quattro mesi così no!” urlò Loki posando un pugno sul muro e la fronte sopra di esso.

“Ancora?”

“Si! Mi fulmina, mi da la scossa!” disse stanco “Vorrei stendermi...”

“Saliamo subito.”

“Non in stanza! Andiamo in laboratorio da Tony, non voglio che Thor si preoccupi per ora.”

 

**

 

“Senti ghiacciolo, così non va.” disse Tony.

“Non dirmelo Antony.” mormorò il moro steso sulla chashlonge del genio massaggiandosi la fronte.

“La cosa va risolta ora, non puoi passare quattro mesi così.” disse il genio.

“No, non posso anche perchè mi friggerebbe.” sorrise Loki.

“Thor che ne dice?” domandò Tony guardando Bruce.

“Non lo sa.” rispose Loki.

“E non credi che sia il caso di comunicarlo all'unico che ne capisce qualcosa?” domandò Tony.

Loki lo guardò annuendo subito dopo.

“Inizia ad essere il caso.” ammise il moro.
"Si eh? Forse..." sbuffò Tony "Jarvis butta giù dal letto Thor e per l'ennesima volta spiegagli come arrivare qui."
"Subito signore."

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Capitolo 10
*** CAPITOLO 10 ***


CAPITOLO 10

Il dio del tuono li guardò perplesso scuotendo il capo e passandosi la lingua fra le labbra.

“Thor ricordi se lo facevi anche tu da piccolo? Ti hanno mai detto nulla?” domandò Bruce.

“Per la verità mia madre si lamentava perchè prima di nascere ero molto calmo.”

“Dormiva...” sbuffò Loki “Come fa ora, dorme quando le cose non gli interessano.”

“Zitto...” sorrise Thor “Però no, non mi sembra che madre abbia mai fatto cenno a questo.” disse poi guardando Loki

“Cosa ferma le scosse Thor?” sospirò il moro posando la mano sulla sua.

“Le mie?”

“No...te ne prego ragiona un momento Thor...” sospirò Loki calmo chiudendo pochi momenti gli occhi.

“Legno?” domandò Tony.

“Stai scherzando?” sussurrò Bruce.

“Sono serio invece.” disse Tony arricciando le labbra.

“E io mi dovrei vestire di legno?” Loki lo guardò corrucciando la fronte.

“In realtà basterebbero delle scarpe di sughero.” disse Banner “Ma basterebbe?” domandò guardando Thor.

“Io...non ne ho idea sinceramente.” ammise il dio.

“Rame?” domandò Tony.

“Rame?”

“Scarica l'energia.” spiegò Tony.

“Senti, Tony...” sussurrò Loki “Fammi riposare un momento...ci pensiamo fra poco.”

“Sicuro?”

“Ho solo bisogno qualche minuto.” disse sincero “Tu non potevi avere un altro potere?” disse stringendo la mano di Thor.

“Come stai ora?” domandò il dio.

“Mi sento...un tantino scosso.” rispose ridendo.

“Che scemo...”

“Sul serio!” esclamò alzando la mano libera leggermente tremante.

“E' normale?” domandò Thor guardando Bruce.

“Bhe l'elettricità arriva ai nervi.” ammise Bruce.

“Prima era peggio.” ammise Loki piegando la mano e stringendola alcune volte a pugno.

“Va bene, troviamo una soluzione.” esclamò Tony sbattendo le mani "Tu ghiacciolo...dormi."
"No mi divertirò a sentire le vostre scemenze..." sorrise.

 

**

 

“Ho un'idea!” esclamò Tony.

“Non gli fai un'armatura di legno...” mormorò Bruce.

“Come facevi a saperlo?”

“Perchè ho visto che hai aperto il bozzetto dell'armatura...” sorrise lo scienziato.

Loki rise passandosi le mani sul viso.

“Ci sono tutti gli accessori!” disse voltando lo schermo mostrandolo a Loki.

“No, ma grazie...”

“Via quei vestiti.” disse Tony.

“Scusa?” domandò Thor.

“Ha addosso una tuta, via nylon e poliestere. Tessuti naturali, fortunatamente il parquet è su tutta la torre. Cammina scalzo, non è un problema per te vero?” domandò guardandolo.

“No...” ammise Loki.

“Accendiamo i deumidificatori Jarvis.” chiamò Tony.

“Subito signore.”

“E adesso...Jarvis...comprami un braccialetto antistatico.”

“si signore...”

“Antistatico?” domandò Loki “In verità la scossa arriva da dentro me.”

“Limitiamo i danni.” disse “E vediamo come va...”

Thor si alzò passandogli dietro alla sedia abbracciando il compagno.

“Ehi...

“Questa me la paghi.” sorrise Loki.

“Loki...” Bruce lo chiamò “Senti qualcosa quando ti abbraccia?”

“Che domande sono Banner???” rise Tony.

“Zitto!” rise “Dico sul serio...”

“Più...calma...credo...” disse corrucciando la fronte.

“Carica contro carica.” soppesò Tony “Nel caso ti leghiamo Thor alla schiena.”

“Che scemo.” rise Bruce guardando il genio che alzò le spalle e continuò a lavorare.
"Per il momento puoi portarlo dietro per la cena, finchè non lo molli nessuna scossa." ammise Tony sorridendo.
"Non è comunque una soluzione." sorrise Bruce.
"Immagino che un bagno sia fuori discussione." disse Loki.
"No!" risposero Tony e Bruce in coro, il primo dei due enfatizzò la questione indicandolo con un dito.
"No, direi che in acqua...non sei Thor...non ci vai." ammise Tony sorridendo "Jarvis...hem..."
"Si signore?"
"Come si lava a secco una persona?"
"Che razza di domanda è?" domandò Bruce sospirando.
"Ma che ne so! Jarvis, Loki non può toccare l'acqua come può lavarsi?"
"Cerco subito signore."
"Oh...grazie..."
Bruce lo guardò alcuni momenti scoppiando poi a ridere.
"Che hai?"
"Nulla...possiamo...cenare ora?"

 

**

 

“Antony così?” domandò Loki spostando la sedia indietro mostrando il pezzo che teneva in mano.

“Cosa ti ho preso a fare il braccialetto per le scosse se non lo metti?” disse afferrandogli il polso infilandogli lo spesso tessuto azzurro con una scatolina di silicone.

“Funziona?” domandò Loki guardandosi l'arto.

“Male non fa, tienilo almeno quando lavori.” disse poi guardando il pezzo “Bene!”

“Quanti te ne servono?”

“Altri...tre...si tre.” rispose Tony pensoso.

“Perfetto.”

Loki riprese a lavorare presentandosi alcuni minuti dopo.

“Finito.”

“Di già?” esclamò Tony.

“Di già...” sorrise “Come fai a tingerla?”

“L'armatura?” domandò Tony “Vieni...” lo accompagnò in una sala a fianco ordinando a Jarvis di montare gli ultimi pezzi e portarla nella nuova stanza “Jarvis, la mak 53 dammi i progetti.”

Comparvero i progetti sullo schermo che ingrandì mostrandoli a Loki.

“Così...tieni prova.”

“Come?” domandò Loki avvicinandosi allo schermo.

“Schiaccia sull'armatura, qui c'è il colore.” si allontanò alcuni minuti rispondendo ad una chiamata quando tornò l'armatura mostrava vividi colori verdi e oro.

“Ci avrei scommesso.” sorrise.

“Sta bene in verde.” sorrise Loki.

“Ti piace così?” domandò Tony.

“Hum...si...”

“Bene, Jarvis. Cromature.” disse e l'armatura subito si spostò sulla pedana, dietro a una teca di vetro.

“Ah...” ammise Loki “Così?”

“Ci vorrà un po'...” disse porgendogli una sedia “Ma allora non sei stronzo...”

“Cosa?” domandò Loki ridendo.

“Insomma credevo che cercassi di rovinare chiunque ti sta attorno, pensavo che questi pezzi che ti ho fatto fare li avresti sabotati...”

“Ah...no...” ammise Loki sorridendo “Non...non funziona così. Oggi hai deciso che devi sapere tutto di me?”

“Blu non ci diventi, si raccontano storie su di te che non hanno fondamento, ora non fai neanche il lavoro per cui sei dichiarato dio...” spiegò Tony.

“No io...non me la prendo mai con chi mi sta vicino.” ammise Loki abbassando il volto.

“E Thor?”

“Con Thor è stato tutto un incidente dall'inizio alla fine, non me la sono mai presa con lui. Dai Tony lo vedi? Non ci sarebbe neanche stata soddisfazione prima di tutto.” ammise ridendo “E poi no...no io...posso rovinare chiunque mi minacci, posso...prendermela con chi non conosco...con chi odio...ma con te, con Bruce, con Natasha e gli altri...no.” ammise sincero.

“Ti credo.”

“Grazie.” ammise sorridendo “Quanto ci mette?” domandò Loki.

“Cinque ore. Fame?”

 

**

 

“Signori! Riunione! Lo shield.” disse Tony lasciando scivolare sul tavolo alcuni tablet che i presenti presero in mano “Mi dispiace che vi abbiano beccati tutti da me e il giorno dopo Natale, ma mettiamo in chiaro che non li ho avvisati io. Ora...” disse schioccando le dita facendo accendere lo schermo sopra il tavolo “Los Angeles, qualcuno sta ancora cercando il tesseract e visto che il sospettato numero uno è qui.” disse passando dietro a Loki e posandogli le mani sulle spalle “Ed è anche interessato al suo gelato...chi è?”

Tutti si guardarono perplessi voltandosi poi quando Loki parlò.

“Thanos.” ammise prendendo una cucchiaiata di gelato alla fragola.

“Come scusa?”

“Io ero governato da Thanos...Thanos non è morto ci sta riprovando. Semplice.” disse Loki porgendogli la ciotola vuota “E se vuoi sapere altro valla a riempire.” disse sorridendo.

Tony sbuffò tornando subito dopo con l'intera confezione di gelato.

“Chi è Thanos? E perchè è tornato qui?”

“Alla seconda ti rispondo subito...” disse Loki portandosi di fronte la confezione “Perchè non esiste più Asgard e perchè noi siamo finiti sulla terra, su perchè sia a Los Angeles...non ne ho idea e sinceramente non so dove sia Los Angeles.” ammise Loki “Chi è Thanos avrai sicuramente un fascicolo di cinque anni fa dopo quello che ho combinato e ora mi serve ancora più protezione.” disse affondando il cucchiaio nel gelato lasciandolo infilzato.

 

**

 

“Stai qui...”

“Non esco Thor!” esclamò Loki guardandolo negli occhi.

“Se c'è qualche problema Jarvis...”

“Lo so...” disse sospirando appena.

“Mi dispiace.” sussurrò Thor baciandolo e accarezzando subito dopo il ventre del compagno “Starai bene?” domandò il biondo.

“Tu...cerca di essere rapido e tornare vivo.” disse posando la fronte sulla spalla della altro “E vai ora!” lo spinse scostandolo appena “Sto bene stupido pentapalmo.” disse serio per poi sorridere appena “Vai Thor è solo più difficile così.” ammise Loki.

“Torno immediatamente appena...”

“Non hai il martello, il più veloce di voi è Tony...” disse Loki.

“Allora chiederò un passaggio.” sorrise baciandogli la fronte inginocchiandosi poi di fronte al moro “Ehi...voi due...”

“No...te ne prego Thor...” sospirò il moro.

“Non date problemi a papà ora che sarò via...”

“Thor...”

“E non spaventato, tu signorina non dargli la scossa.” sorrise baciando il ventre coperto dalla maglia.

“Hanno capito.” sorrise Loki “Questa cosa ancora m'imbarazza, vai! Ti stanno aspettando tutti.”

“Non....insomma...”

“Thor!!! Posso comunicare con Tony in ogni momento.” disse baciandolo “Vai!”

“Vado...sicuro che..."
"Thor! Se mi servissi dico a Jarvis di chiamare Tony e Tony risponde dall'armatura. Va...io non ho nulla. Cercate di non morire."
"Si..." sussurrò baciandolo di nuovo per poi lasciare la stanza senza voltarsi e raggiungere gli altri.

 

**

 

Loki si aggirò per l'appartamento completamente deserto, si fermò ad una libreria, mangiucchiò qualche patatina in cucina, aprì la vetrata rilassandosi all'aria fredda della sera, qualche fiocco di neve cadeva dal cielo rischiarato dalle luci della città nonostante fosse notte.

Prese un lungo respiro tornando dentro sistemandosi sul divano.

“Signore?”

“Dimmi Jarvis.” rispose Loki.

“Accendo la tv?”

“Ci sono loro su tutti i canali, vero?” domandò Loki.

“Si, signore.”

“Non accenderla, non voglio vedere mentre si fanno male. Mi agita...” ammise accarezzandosi il ventre “Jarvis?”

“Si, signore?” domandò l'intelligenza artificiale.

“Parliamo un po'?” domandò Loki trovando quel silenzio opprimente, era sempre stato amante del silenzio, ma non quella volta.

“Di cosa vuole parlare signore?” domandò Jarvis.

“Dimmi qualcosa te ne prego...”

“Non ho ancora completato la sua scheda signore, mi vuole aiutare?”
“La mia scheda?” domandò Loki.

“I suoi cibi preferiti che sulla terra non ha ancora trovato?” domandò.

“Oh...bhe...”

 

**

 

“Ma hai visto quando l'hai colpito, geniale davvero.” disse Tony aprendo la porta della camera fermando quando vide Loki discutere animatamente con Jarvis.

“No! Jarvis ti ho detto che è commestibile.”
“Signore, credo di dover dissentire è un erba velenosa quella.”
“Jarvis si mangia!”

“No!”
“Sei riuscito a far saltare i nervi ad un computer?” domandò Tony avanzando con gli altri al seguito.

“Thor!” esclamò Loki alzandosi andando ad abbracciarlo.

“Sono qui!” sussurrò affondando il viso sulla spalla dell'altro e avvertendo il suo profumo “Stai bene? Ti hanno...”
“Stiamo bene.” sorrise Loki.

“Jarvis che stavi facendo?” domandò Tony.

“Stavamo discutendo di cibi signore e il signor Loki mi stava comunicando i suoi preferiti e...”

“Ho capito Jarvis. Grazie.” disse Tony bloccando la voce voltandosi “Loki lo soffochi.” sorrise notando Thor stretto completamente nel suo abbraccio.

“Non muore...” ammise ovattato contro la spalla del compagno.

“Hai visto qualcosa?” domand ò accendendo la tv.

“No...non volevo...” ammise "Thanos?"
"Non era lui...Bene, siamo vivi!!! Ehy!!!” esclamò Tony “Vestiti usciamo.” disse Tony.

“Usciamo?” domandò Clitt stravolto.

“Tu rimani pure a dormire, stavo parlando con Loki.” disse avvicinandosi ai due asgardiani.

“Usciamo?” domandò Loki voltandosi appena.

“Si sai...ho avuto un lampo di genio mentre combattevamo e so dove portarti.” disse sorridendo.

“Io?”

“Se Thor ci vuole seguire.”

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