Oscar...una Guerriera d'Amare

di terrioscar
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** un amore segreto ***
Capitolo 2: *** mai senza di te... ***
Capitolo 3: *** il primo indimenticabile bacio... ***
Capitolo 4: *** un ritorno inaspettato... ***
Capitolo 5: *** ti amo Andrè... ***



Capitolo 1
*** un amore segreto ***


Un uomo alto, moro, con meravigliosi occhi color smeraldo, di circa trentacinque anni passeggiava insieme ad un amico nella sua tenuta di famiglia, che cercava di consigliarlo sapendo le sue pene d’amore “Non ti capisco Andrè perché non le dichiari il tuo amore. L’ami da sempre, sei uno dei Conti più desiderati e ambiti di Versailles, lei vedendoti come amico ti concede degli spazi del suo tempo che non concede a nessun altro. E’ vero Madamigella Oscar François de Jarjayes è l’ inarrivabile e bellissima Comandante delle Guardi Reali di sua Maestà la Regina Maria Antonietta, ma tu sei il suo vice Comandante e se non hai voluto fare carriera e proprio per starle accanto. Ti meriti questo amore, amico mio e poi non guardi nessun altra donna che non sia lei, quindi non hai scelta” concluse con il suo solito sorriso beffardo, anche lui era un nobile, piacente, alto, moro e di bell’aspetto, ma a dispetto dell’amico tremendamente donnaiolo. “Si è vestita da donna Alain, era incantevole nel suo abito bianco che le fasciava il corpo perfetto, aveva i lunghi capelli biondi raccolti sulla nuca che le scendevano morbidi sulle spalle e i suoi meravigliosi occhi azzurri brillavano dall’emozione. Era meravigliosa è l’ho accompagnata io, nelle vesti del suo migliore amico, dall’uomo di cui si è innamorata. Se avesse colpito il mio cuore con la lama della sua spada avrei sentito meno dolore” disse lasciando trasparire tutta la sua disperazione. L’amico sospirò “appunto, questo Conte di Fersen, che poi si dice essere l’ amante di Maria Antonietta, non può competere con un amore come il tuo che le stai vicino da quando eravate bambini proteggendola e amandola da tutto e tutti, anche da se stessa.” disse convinto. Andrè si voltò guardandolo negli occhi “E’ cosa dovrei dirgli Alain, Oscar ti amo, non mi sono mai dichiarato, in tutti questi anni, perché tu hai deciso di vivere come un uomo e per accettare la tua scelta mi sono finto un tuo amico solo per restarti accanto? Mi odierebbe Alain, si sentirebbe tradita, perché le avrei mentito da tutta una vita” disse, prima che il suo cuore iniziasse a battere più forte, poiché l’aveva vista arrivare in lontananza sul suo cavallo bianco, bella più che mai nella sua divisa di ufficiale bianca. “non posso darti torto amico mio, anche io farei follie per una donna del genere, ma ho abbastanza sale in zucca, per rimanerne alla giusta distanza” disse salutando la donna mettendosi sugli attenti. Lei sorrise “non siamo in caserma Alain” disse con la sua voce calda. Andrè la guardava visibilmente provato “credo che dobbiamo parlare noi due Andrè” disse scendendo da cavallo. Lei con il suo metro e ottanta era leggermente più bassa dell’uomo, che la guardò perdendosi nei suoi occhi azzurri non riuscendo a dire una parola, mentre Alain aggiunse “vi lascio soli” disse allontanandosi, ma la coppia quasi non ci fece caso. Oscar iniziò a camminare e lui la seguì “E’ una settimana che non vieni in caserma, dopo avermi accompagnato al ballo, mi dispiace di averti delusa, immagino che vedermi vestita da donna per il Conte di Fersen, sia stato come un tradimento per te, non avendotene mai parlato prima” disse la donna, non intuendo i veri sentimenti dell’uomo per lei “sai bene che pur rispettando il tuo ruolo da Comandante dove ha deciso di interpretare un uomo, per me sei sempre la meravigliosa donna che conosco. Prima o poi ti saresti dovuta innamorare …” disse non riuscendo ad aggiungere altro, poiché quel fortunato avrebbe voluto essere lui. Lei annuì “già, ma non credo di essere ricambiata Andrè” aggiunse la donna mostrandosi fragile come mai con nessuno, poiché lui la conosceva bene, la rispettava, le consentiva di far emergere quella parte femminile di se che solo lui conosceva. Lui sospirò poiché sapeva bene che lei si aspettava di essere consolata dalle sue pene d’amore, ma in quel momento era la persona meno idonea a farlo, proprio perché l’amava, ma ancora una volta per non deluderla violentò se stesso “ne sei sicura? Forse ha bisogno solo un po’ di tempo per capire che il comandante che credeva il suo migliore amico è una splendida donna che lo ama” disse con la voce rauca tradendo un profondo dolore. Lei lo guardò con i suoi splendidi occhi azzurri “ma tu ameresti mai una donna così complicata come me, Andrè?” disse, sorprendendo l’uomo che per un secondo si illuse che lei avesse capito i suoi veri sentimenti, ma lei continuò “ Lui ama Maria Antonietta che è una donna meravigliosa, bella, colta e femminile. Non so come mi sia venuta in mente di dichiararmi, forse perché immaginavo che il loro fosse un amore impossibile, essendo lei la Regina di Francia, sposa di Luigi XvI. Avresti dovuto impedirmelo Andrè? “ concluse. Andrè le prese le mani “l’amore non si può comandare Oscar, non sarebbe servito a nulla impedirti di andare da lui, perché prima o poi ti saresti tradita e lui l’avrebbe scoperto. Non si può scappare dall’amore, perché è dentro di noi … sempre” disse dolcemente. Lei aveva gli occhi lucidi dall’emozione “sei un uomo meraviglioso Andrè e non so come tu non ti sia ancora innamorato di qualcuna, avendo praticamente mezza Versailles che ti corteggia. Il fatto che tu stai aspettando il grande amore della tua vita ti rende veramente una rarità in questo mondo di corrotti. Promettimi però che sarò la prima a saperlo, quando accadrà” disse, non sapendo che era proprio lei la fortunata “credimi Oscar, sarai la prima a saperlo” rispose Andrè guardandola con immenso amore, ma lei avendolo sempre visto come il suo migliore amico ancora una volta gli sorrise augurandogli il meglio “sarà una donna molto fortunata” aggiunse prima di salire a cavallo per allontanarsi “domani ti aspetto a Versailles” disse, mentre lui la guardava allontanarsi con il cuore travolto da mille emozioni.

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Capitolo 2
*** mai senza di te... ***


Era mattina presto quando Madamigella Oscar François de Jarjayes chiese udienza alla sua Regina Maria Antonietta, che si stupì della sua richiesta di partire per un incarico in Italia alla Corte di Ferdinando I di Borbone re di Napoli e loro alleato “Sono anni che il Re Ferdinando I, sapendo che il mio Comandante delle Guardie è una valorosa donna soldato chiede di incontrarvi, ma voi avete sempre rifiutato, nonostante il mio invito ad andarci, perché avete cambiato idea proprio ora, Madamigella Oscar” chiese la donna guardandola non nascondendo la sua sorpresa. Oscar non era abituata a mentire alla sua Regina quindi le disse “Vi prego mia Regina di non chiedermi il motivo di questa mia scelta, ma vi sarei davvero grata se accoglieste la mia richiesta”. La Regina conoscendo la riservatezza del suo Comandante e essendo allo scuro dell’amore di lei per il suo amante Fersen, annui “ Va bene Madamigella Oscar, potete partire anche domani stesso se lo desiderate. Questo incontro gioverà ancora di più alla nostra alleanza, sarete la nostra ambasciatrice militare, come il Re di Napoli aveva già chiesto da tempo” disse “Vi ringrazio dal profondo del cuore Maestà” rispose la donna inchinandosi prima di uscire dalla stanza e raggiungere i suoi uomini pronti per la parata dove c’erano in prima fila, anche il suo vice Comandante Andrè e l’ufficiale Alain . Quando li raggiunse il saluto militare fu d’obbligo e lei li informò delle novità “per qualche mese non ci vedremo, ho informato la Regina Maria Antonietta di accettare l’incarico di Ambasciatrice Militare dal Re Ferdinando I, chiederò che voi Andrè prendiate il mio posto di comando e che voi Alain siate nominato suo Vice Comandante” disse utilizzando le dovute distanze richieste dal ruolo. Andrè impallidì “chiedo di venire con voi Comandante” disse subito l’uomo, ma lei lo guardò stupita “per quale ragione, meritate più di chiunque altro il posto di Comandante delle Guardie Reali e poi non credo che tornerò in Francia tanto presto, potrei anche decidere di non tornarci mai più” lo informò allontanandosi facendolo andare nel panico. Alain vide l’amico stare veramente male, poiché non riusciva a stare lontano dalla sua amata più di qualche giorno figuriamoci anni o per sempre “ci penso io” disse ad Andrè che deciso più che mai era già propenso ad andare dalla Regina per chiedere di partecipare in modo attivo all’incarico della sua amata. Intanto Alain si avvicinò alla donna “Sono felice per voi Comandante e anche per Andrè che così potrà dedicarsi alla sua Joséphine” disse prendendo posto alla parata. Oscar sentì una strana sensazione di disagio pervaderla “chi era Joséphine? Andrè frequentava una donna e non gli aveva detto nulla” pensò al discorso che avevano fatto il giorno prima. Quando l’uomo le fu accanto Oscar lo guardava contrariata, ma lui era troppo preso a pensare a come seguirla per farci caso. Nel frattempo poco distanti due soldati stavano allenandosi in un combattimento mostrando seri problemi nella difesa. Oscar gli si avvicinò seguita da Andrè, poiché mancava ancora un po’ di tempo alla parata, era agitata per le parole di Alain e scendendo da cavallo si avvicinò ai due uomini “così vi farete uccidere. Andrè raggiungetemi per mostrare ai nostri soldati come si combatte per salvarsi la vita” disse con uno strano scintillio negli occhi. Andrè la raggiunse e la imitò quando lei sguainò dal suo fodero la spada. Quella che doveva essere una dimostrazione si trasformò in un vero e proprio combattimento. Oscar aveva una strana rabbia dentro che non sapeva spiegarsi per aver saputo che Andrè frequentava una certa Joséphine. L’uomo stupito dovette impegnarsi con tutto se stesso per difendersi da tutta quella veemenza. Intanto Alain intuì che la sua bugia bianca aveva procurato l’effetto che sperava, il suo amico Andrè non era indifferente alla donna amata, solo che neanche lei lo sapeva. Le lame si incrociarono con una energia e rapidità che attirò in breve tutti i presenti e molti dalla Reggia sentendo dell’incontro li raggiunsero per ammirare una simile lezione di scherma tra cui anche Fersen, che ammirava il bellissimo Comandante in disparte. “Quanto siete bella e unica Madamigella Oscar, se avessi saputo prima di innamorarmi della mia Regina dei vostri sentimenti, il mio cuore sarebbe stato devotamente vostro per la vita … perdonatemi se potete” disse immaginando di parlargli, ma lei era completamente presa dal combattimento, finche una luce le illuminò lo sguardo e Andrè capì che l’avrebbe attaccato e disarmato senza possibilità di scampo. Con un salto felino lo colpì facendolo indietreggiare per poi individuare una piccola esitazione dell’uomo e incrociando le spade lo disarmò. Un applauso generale coinvolse la piccola platea che li aveva circondati e solo in quel momento la coppia si rese conto di essere stati protagonisti di uno spettacolo. Entrambi avevano il soprafiato per l’energia con cui avevano affrontato il combattimento e ancora concentrati e frastornati si allontanarono. Rimasti soli Andrè l’affrontò “posso capire cosa ti è successo Oscar, perché c’è l’avevi con me?” chiese l’uomo conoscendola bene “perché mi hai mentito, frequenti una donna e non mi hai detto niente, quando proprio ieri mi avevi rassicurato che sarei stata la prima a saperlo” rispose visibilmente contrariata “ma quale donna? Io non frequento nessuna Oscar…nessuna e poi con quale coraggio mi fai la predica, dopo che ho saputo del tuo amore per Fersen quando l’amavi già da anni…” disse, ma lei lo guardò con i suoi fiammeggianti occhi azzurri “non cercare di cambiare discorso. Alain mi ha detto tutto. Chi è Joséphine?” chiese con un tono che non ammetteva repliche. Lui rimase interdetto e lei risalì a cavallo per iniziare la sua parata. Andrè le si avvicinò e dopo aver guardato con rimprovero il suo amico Alain chiarì “Joséphine è la puledrina che il mio cavallo ha partorito proprio ieri” disse facendola arrossire vistosamente. Lei imbarazzata non proferì parola e nascondendo le sue emozioni con il suo ruolo di Comandante iniziò la parata. La reazione di quest’ultima, però rese stranamente felice Andrè, che deciso più che mai avrebbe trovato un modo per partire con lei. Quando tornò a casa fu difficile convincere i suoi genitori che la sua scelta era dovuta solo al desiderio di provare nuove esperienze. Il Generale de Jarjayes era il più interdetto di tutti” sei Comandante delle Guardie Reali Oscar e prima o poi diventerai Generale, che motivo hai di andartene a Napoli a svolgere il ruolo di Ambasciatrice?” disse contrariato “Padre non cambierò idea, sono solo venuta ad informarvi” rispose decisa facendolo infuriare a tal punto il Generale da fargli lasciare la stanza, per evitare che perdesse il controllo. Sua madre invece dolce come sempre,tanto diversa da lei l’abbracciò “promettimi che starai attenta Oscar” disse, lei le sorrise “tranquilla madre” le rispose, ma quando la donna aggiunse “verrà anche Andrè?”, Oscar si irrigidì “no madre, è una vita che il Conte Andrè condivide con me ogni esperienza, questa volta partirò da sola” chiarì decisa “ma lui lo sa? chiese la madre ben sapendo l’amore profondo che l’uomo provava da sempre per la sua figlia ribelle “Certo, in realtà mi ha chiesto di venire con me, ma io mi sono rifiutata” rispose quest’ultima facendo sorridere la madre “allora, verrà con te, come sempre” aggiunse la donna dimostrandosi sollevata, ma facendo arrabbiare sua figlia “vi ho detto di no, madre” concluse sospirando prima di abbracciarla per uscire dalla stanza per andare a preparare i bagagli. La mattina puntuale si imbarcò, era splendida nella sua impeccabile divisa bianca, lo stesso Comandante un uomo alto, moro con piccoli occhi grigi ne rimase affascinato, come tutti i presenti. Quando la nave prese il largo Oscar sentì una profonda delusione nel cuore, poiché Andrè non era venuto neanche a salutarla e tantomeno era partito con lei, come era sicura sua madre. Mentre all’orizzonte vedeva la costa diventare sempre più piccola, senti una presenza accanto a se e anche senza voltarsi intuì che era Andrè “veramente pensavi che ti avrei lasciata partire da sola, Oscar” disse dolcemente, lei si voltò e stranamente non si arrabbiò, la gioia di vederlo era troppo forte. Si guardarono negli occhi e sorrisero con una complicità che avevano solo loro due, parlando anche con i loro silenzi, poiché gli bastava guardarsi per comunicare le proprie emozioni. L’incanto del momento fu però spezzato da Alain che si avvicinò con il suo solito garbo “so che a Napoli si mangia bene e ci sono tante belle donne… ci voleva una bella vacanza” disse facendo sorridere di gusto la coppia. Intanto Andrè si voltò per guardarla, lei bella come una dea aveva i lunghi capelli biondi accarezzati dal vento e ritornò a scrutare l’orizzonte. In quel preciso momento l’uomo più che mai promise a se stesso: “ti conquisterò Oscar, troverò un modo per arrivare al tuo cuore” …

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Capitolo 3
*** il primo indimenticabile bacio... ***


Il primo giorno di viaggio fu davvero istruttivo e divertente. Il Comandante della nave era entusiasto per la presenza della bellissima ospite a cui mostrò la meravigliosa imbarcazione in ogni piccolo particolare, catturando l’attenzione sia di lei che di Andrè, un po’ meno di quella di Alain che non era molto interessato, ma la pazienza di quest’ultimo giunse al termine quando portarono per pranzo una piccola ed elegante porzione di pesce, con appena un insalatina, “ma questo è un supplizio, una tortura, ci faranno morire di fame” disse appena il Comandante li lasciò da soli per continuare a svolgere il suo dovere. Oscar guardò Andrè “ci penserai tu vero a tenerlo sotto controllo quando arriveremo nella Reggia di Napoli?” disse fingendosi preoccupata, “credo che sia un caso irrecuperabile” rispose l’uomo sorridendo, mentre Alain li guardava interdetto “fatemi capire…ci annoiano con discorsi lunghissimi su pezzi di legno della nave…ci fanno mangiare come gli uccellini…non ci sono donne su questa nave a parte una che se provassi solo a guardare mi lincerebbe … e sono io quello irrecuperabile?...questa è bella davvero” disse uscendo dalla cabina facendo ridere di gusto la coppia, che finalmente rimase da sola. Andrè si soffermò a guardarla “Cosa c’è Andrè?” chiese “ sei bellissima quando sorridi, la carriera militare non ti consente spesso di farlo, ma ti assicuro che è una vera gioia vederti” disse imbarazzandola “grazie Andrè e sono felice che tu non mi abbia ascoltato, confesso che mi saresti mancato” aggiunse. Lui le si avvicinò e prese le mani lunghe e morbide di lei tra le sue “Oscar hai mai pensato che ci possa essere anche l’amore nella tua vita?” chiese facendola irrigidire, ma questa volta Andrè continuo a parlarle “ sei una bellissima donna, intelligente, colta, meriteresti un uomo che ti ama, che ti ama davvero”. Lei si alzò di scatto “parli della proposta di matrimonio che il Conte Girodelle ha fatto a mio padre. Scordatelo Andrè, non lo sposerò mai” disse. Lui la guardò con i suoi profondi occhi verdi “secondo te potevo mai chiederti una cosa del genere. Possibile che tu non capisca” chiese ancora “cosa devo capire Andrè? Vuoi consolarmi del rifiuto di Fersen? Non puoi purtroppo …l’Amore fa troppo male e io non soffrirò mai più per nessuno così” disse, ma l’uomo continuò “l’ Amore può anche rendere felici Oscar, può anche cambiarti la vita come mai penseresti. Ci sono amori che quando ti entrano nel cuore sono capaci di riempirti ogni spazio non permettendo di entrare a nessun altra” rispose. Lei lo guardò con i suoi bellissimi occhi chiari “Cosa stai cercando di dirmi Andrè? Cosa sai tu dell’amore quando non ti ho mai visto corteggiare una donna. A Versailles mi hanno pregato centinaia di donzelle di intercedere per conoscerti meglio, perché tu non le avevi mai considerate di uno sguardo. Tu per primo sei scappato dall’amore, cosa vorresti insegnarmi?”. Lui si perse in quel mare di azzurro e rispose: “ strano perché non mi hai mai proposto nessuna donzella e la sola volta che hai creduto che frequentassi qualcuna ti sei arrabbiata come non mai, vogliamo parlare di Joséphine la puledrina? Oscar se non mi hai mai visto donare il mio cuore ad una donna è perché …”stava per dichiararsi quando un boato fece muovere pericolosamente la nave, era un colpo di cannone. Entrambi caddero rovinosamente e Alain entrò agitato “siamo stati attaccati da Briganti, dobbiamo difenderci” disse. Tutti e tre raggiunsero il Comandante della nave, che gli mostrò in lontananza un imbarcazione “Quel maledetto Brigante dei mari ci sta attaccando, ma non l’avrà vinta, non avrà la nostra nave” disse quest’ultimo ordinando ai suoi uomini di sparare con i cannoni, ma dopo pochi minuti, mentre la nave madre li teneva impegnati, dal lato opposto salirono dalle scialuppe molti uomini del Brigante. Oscar, Andrè e Alain sfoderando le spade iniziando a combattere insieme all’equipaggio del Comandante. Questi ultimi due circondarono Oscar per difenderla, anche se lei riuscì a sbarazzarsi dei primi due rivali facilmente ferendoli a morte. Un uomo alto, biondo con piccoli occhi verdi e una lunga barba notò subito il trio molto forte che stava decimando i suoi uomini così si avvicinò per affrontare quello che lui pensava fosse un ufficiale dai lunghi capelli biondi, ma quando fu al suo cospetto rimase sorpreso della sua bellezza, ma non pensando che fosse una donna, attaccò con estrema crudeltà. Oscar capì immediatamente che il suo rivale era un fuoriclasse, ma lo era anche lei e la lotta che si aprì fu veramente senza esclusione di colpi. Intanto Andrè aveva intuito che l’uomo che stava combattendo con Oscar con ogni probabilità era proprio il Brigante, così gli si parò davanti prendendo il posto della donna, che contrariata urlò “Andrè ci penso io”, ma lui continuò ad attaccare con la spada, mentre Oscar dovette occuparsi di altri uomini che arrivarono a dare man forte al loro capo. Quando tutto sembrava andare per il meglio per loro, uno degli uomini del Brigante fece esplodere un piccolo barile di polvere da sparo e la stessa Oscar ne rimase travolta, ma Alain con uno slancio disperato riuscì ad avvinghiarsi su di lei coprendola con il suo corpo. Quando Oscar cadde perse conoscenza andando a sbattere contro un pezzo di legno e attorno a se iniziò a vedere solo nebbia sentendo in lontananza qualcuno che la chiamava “Oscar…ti prego rispondimi…Oscar” era la voce di Alain. Intanto Andrè fuori di se nel vedere la donna che amava a terra iniziò a colpire il suo avversario senza pietà, finchè lo ferì al fianco in modo grave infatti quest’ultimo si piego su se stesso e ordinò la ritirata lanciandosi nel mare. Quando Andrè corse dalla sua Oscar Alain continuava a tenerla stretta e aveva le mani sporche di sangue gridando “ti prego mio Dio, prendi me, ma non lei…ti prego”. Andrè ebbe non poca difficoltà a staccarlo da Oscar ”lasciala Alain, devo capire…devo capire” diceva, ma lei riaprì lentamente gli occhi “sto bene” mormorò appena toccandosi la testa che continuava a sanguinare per poi appoggiarsi su Andrè che la prese tra le braccia “mio Dio ti ringrazio” disse stringendola a se, mentre Alain inginocchiato aveva la testa tra le mani, come a ripararsi da tutta la sua disperazione. Andrè la portò in cabina e controllo la ferita, che per fortuna non sembrava grave. Con occhi colmi d’amore e di emozione la strinse a se “ho temuto di perderti…” disse non riuscendo a staccarsi da lei, che in quelle forti e muscolose braccia si sentiva protetta. Lei lo guardo con la vista alquanto sfocata: “il mio Andrè” disse stringendolo a se felice che entrambi fossero vivi, prima di svenire nuovamente. Intanto li raggiunse il medico della nave, che si occupò della ferita di Oscar, che per fortuna si dimostrò solo un brutto colpo alla testa, ma senza conseguenze. Andrè e Alain non lasciarono neanche un secondo da sola Oscar fin quando lei dopo qualche ora non riprese conoscenza e davanti ai suoi occhi vide il bellissimo volto di Andrè, che le sorrideva “come stai?” chiese dolcemente. Lei accennò un sorriso “bene” disse, consentendo all’uomo di stringerla a se. Quelle braccia calde e amorevoli trasmisero ad Oscar una sensazione piacevolissima, come mai prima, mentre Andrè sentiva il suo cuore battere talmente forte da sembrare che volesse uscire dal petto . Alain nel sentirsi di troppo usci dalla cabina, anche perché pur essendo felice per loro aveva una forte agitazione interna, amava anche lui Oscar dalla prima volta che l’aveva vista, ma ben presto si era reso conto che il suo amore non aveva speranza e che il suo migliore amico Andrè la meritava più di chiunque altro. Intanto Oscar si rese conto di essersi lasciata troppo andare e arrossì vistosamente, poiché indossava solo una sottile camicia bianca che le risaltava il suo bellissimo seno, che non aveva più la fascia di contenimento, Andrè lo intuì e le accarezzò il volto spostandosi giusto di qualche centimetro “come al solito mi hai difesa” disse cercando di resistere alle strane emozioni che provava, poiché Andrè era veramente desiderabile così da vicino e non si era mai resa conto di quanto fosse bello e aiutante. Lui invece era innamorato perso e sentire la calda e vellutata pelle di Oscar così da vicino lo mandava in delirio e lentamente senza aggiungere nessuna parola sfiorò le sue morbide labbra con un bacio dolce e gentile. Lei non riuscì a sottrarsi e lui la baciò di nuovo entrando per la prima volta nella sua bocca. Quel sapore delizioso, quella lingua che cercava la sua gemella con sempre più voracità, li accese come se un fuoco interiore divampasse da dentro. Quel bacio tanto a lungo sognato e desiderato da Andrè era arrivato, ma Oscar non era ancora pronta e soprattutto non gli era ancora chiaro il suo sentimento per Andrè e quando si guardarono negli occhi lei mormorò “la paura di perdere una persona cara fa brutti scherzi” disse quasi a giustificarsi, ma Andrè era troppo felice per averla finalmente baciata e sdraiandosi accanto a lei la strinse forte “non temere Oscar avrai tutto il tempo che vuoi per capire” la rassicurò. Stretti l’uno all’altra assaporarono quella meravigliosa sensazione che solo l’amore può dare, Andrè sapeva che la strada per farsi vedere come un uomo da amare e non come amico, con Oscar era dura e difficile, ma niente l’avrebbe fatto desistere, perché sapeva di poterla rendere felice e che lei in qualche parte nascosta nel suo cuore aveva un posto speciale solo per lui. Andrè aspetto che si addormentasse per poi raggiungere Alain che l’aspettava trepidante “sta bene, tranquillo” gli disse guardandolo negli occhi, l’uomo abbassò lo sguardo, ma Andrè continuò “da quando la ami, Alain?” chiese e lui sospirando rispose “da sempre”. Lo sguardo degli amici fu colmo di emozioni “non mi separare da lei ti prego Andrè. Non sono mai stato e non sarò mai un ostacolo per voi, ma non potrei vivere senza vederla, ascoltare la sua voce, sentire il suo sguardo su di me” aggiunse Alain mostrando l’intensità di tutto il suo amore. Andrè rimase in silenzio per alcuni minuti che ad Alain sembrarono ore “va bene Alain. Se non ti capisco io, chi può farlo. Forse in cuor mio l’avevo sempre saputo che l’amavi. Non sai nulla di tutte le donne che hai frequentato, ma della mia Oscar sai anche il più piccolo vezzo, ciò che le piace, come prenderla…ora capisco i tuoi sguardi malinconici e la tua irrequietezza” disse vedendo il suo amico grande e grosso con il volto rigato dalle lacrime “darei la vita per lei, ma anche per te Andrè e sono sicuro che la renderai felice. So bene che pur cambiando mille donne mai nessuna potrà colmare la voragine che ho nel mio cuore, ma almeno mi impediscono di impazzire. Io non sono come te, che hai fatto di questo amore il tuo unico credo, ma ti ammiro tanto per questo” concluse allontanandosi poiché era difficile per lui parlare con il suo migliore amico dei sentimenti che provava per la donna che lui amava. Intanto Oscar quando si sveglio toccò istintivamente le sue labbra, poiché sentiva ancora il bacio del suo Andrè, era ancora confusa su ciò che provava, ma non poteva negare, di aver provato un emozione profonda. Pensò alle sue parole “avrai tutto il tempo che vuoi per capire” e questo la tranquillizzò, poi doveva pensare al suo lavoro di ambasciatrice e così si impose di non lasciarsi andare, ma stava mentendo a se stessa, poiché nulla era come prima. Andrè intanto guardava l’orizzonte, che aveva lo stesso colore degli occhi della sua Oscar e il suo cuore era colmo di amore “non so amore mio quando riuscirò ad abbattere tutte le barriere che ti sei imposta, ma so con certezza che quando questo accadrà saremo felici, diventerai la mia bellissima moglie, avremo dei figli che con ogni probabilità avranno il tuo caratterino, continuerò ad essere il moderatore del fuoco che ti brucia dentro e ti amerò con tanta di quella passione da cancellarti Fersen dal cuore” disse constatando che sentiva il sapore di lei ancora nella sua bocca e che la desiderava follemente.

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Capitolo 4
*** un ritorno inaspettato... ***


I giorni sulla nave trascorsero velocemente, Oscar fu accudita e coccolata da Andrè e supportata dalle battute continue di Alain, che si era ridimensionato nel suo ruolo di innamorato segreto. Quando raggiunsero il porto di Mergellina Alain scese velocemente dalla nave, baciando la terra ferma “finalmente si mangia” disse , mentre Oscar e Andrè uno accanto all’altra rimasero colpiti dall’imponente Castel dell’Ovo e dalla parata militare che il re Ferdinando I, aveva inviato all’ Ambasciatrice francese. Dopo aver salutato e ringraziato il Comandante della nave, salutarono il nuovo Comandante delle guardie Reali di sua maestà “Sono il Generale Francesco Romanico, benvenuta Madamigella Oscar François de Jarjayes è un vero onore avere voi e i vostri ufficiali nel nostro regno di Napoli. Il re Ferdinando I ha organizzato un ricevimento in vostro onore questa sera, siete pregata quindi di seguirmi per recarci al palazzo reale dove vi mostrerò i vostri alloggi” disse in un francese perfetto un uomo alto, magro, con piccoli occhi marroni vestito con una divisa impeccabile, su un purosangue nero, mostrando alla donna una carrozza, ma lei sorrise “L’onore è tutto mio Generale Romanico, ma capirete che con una città così stupenda gradirei andare a cavallo piuttosto che stare in una carrozza”. L’uomo la guardò sconcertato, poi fece cenno a tre dei suoi uomini di cedere i loro cavalli e così tutti insieme si recarono nello splendido palazzo reale. Quando giunsero a destinazione gli furono assegnate tre splendide camere, una servitù impeccabile e un pranzo che come profumi e sapori soddisfò a tal punto Alain, che si recò nella cucina reale per ringraziare i cuochi. Intanto Oscar decise di fare una passeggiata seguita da Andrè al Castello dell’Ovo. Il luogo suggestivo e panoramicissimo colpì a tal punto la coppia, che quando arrivarono nella parte alta, chiesero di rimanerci per almeno un ora per godersi il panorama mozzafiato. Finalmente soli, Oscar e Andrè decisero di salire su un muretto molto alto, per godersi il panorama. Andrè fu il primo a scavalcarlo e poi diede la mano ad Oscar per aiutarla, pensando subito dopo che era inutile, poiché lei atletica come era l’avrebbe superato meglio di lui, ma stranamente Oscar gli porse la mano facendosi aiutare e lui le sorrise felice, continuando a tenere stretta la mano di lei nella sua. Andrè la cinse con l’altro braccio attirandola a se, mentre continuavano a guardare il mare “sai un'altra cosa che avrei sempre desiderato fare?” chiese l’uomo nascondendo il volto tra suoi capelli profumati “no, dimmelo” rispose lei tradendo una certa ansia “ballare con te…non ho mai potuto farlo poiché sei sempre stata vestita da ufficiale” aggiunse non citando di quando gli aveva spezzato il cuore vestendosi da donna per Fersen. Oscar lo guardò negli occhi accennando un sorriso dolcissimo e lui facendola scendere dal muretto iniziò a canticchiare un valzer per poi posizionare la sua mano sinistra sul suo vitino, mentre con quella destra portò il braccio della donna all’altezza della spalla, iniziando a danzare. Oscar all’inizio imbarazzata si rese conto che Andrè era un ballerino veramente eccezionale, anche se pensandoci non l’aveva mai visto ballare a corte. “quante cose ancora non so di te?” chiese Oscar lasciandosi andare tra le sue forti braccia “io non chiedo altro che di fartele scoprire” rispose lui con un tono di voce che tradiva una certa emozione “perdonami Andrè, sono stata davvero un ottusa, insensibile egoista” aggiunse, ma lui non la pensava nello stesso modo “hai i tuoi tempi Oscar, il problema è che io ti sto aspettando da trent’anni e temo che se ti lasciassi fare ne passeranno altri trenta, il che non sarebbe stato un problema se non fosse che ti potresti innamorare di un altro” disse riferendosi al brutto colpo che aveva vissuto quando lei gli aveva confidato di essere innamorata di Fersen. Lei si fermò di colpo e guardandolo con i suoi magnetici occhi azzurri sussurrò “io non sono brava con le parole Andrè, ma credimi io ci tengo veramente a te” disse arrossendo vistosamente “invece io ti amo Oscar e non ho mai guardato un'altra donna, perché ho avuto sempre e solo te nel cuore. Non posso obbligarti ad amarmi, ma ti chiedo di conoscermi non solo come tuo migliore amico, ma come l’uomo che potresti amare” rispose con enfasi. Lei annuì e istintivamente le loro labbra si cercarono ancora, ma questa volta non fu un bacio casto, ma un bacio che esigeva l’abbandono totale dell’altro. I loro corpi si fusero in un abbraccio e ciò li accese di un desiderio ardente. Senza essere più padroni di loro stessi Andrè iniziò a baciarle il collo per poi scendere lungo la scollatura della camicia e soffermarsi sull’insenatura del seno, così invitante, Oscar sentì un brivido travolgerla e per la prima volta in vita sua desiderava essere cercata, toccata, amata, lui lo sentì e scoprendole i seni li baciò e accarezzo con un intensità gentile ma penetrante, lei emise un piccolo gemito e infilandogli le mani nel torace lo strinse eccitandosi nel sentire quei muscoli scolpiti. Erano catapultati in un altro mondo, finchè in lontananza iniziarono ad udire dei passi e riuscirono giusto in tempo a staccarsi e ricomporsi prima che arrivasse un ufficiale a pregarli di seguirlo, poiché l’ ora della festa era vicina. Oscar annui con la voce rauca dal desiderio “certo veniamo subito” disse cercando di tornare in se, mente Andrè completamente perso non riusciva a ritornare lucido. Questa volta fu lei a prenderlo per mano “credo che sia il caso di andare” disse visibilmente emozionata, mentre lui sospirando annui. Più che mai si erano resi conto che oltre all’amore di Andrè c’era un attrazione fatale tra loro due, un attrazione che neanche Andrè aveva previsto, poiché aveva immaginato di amarla tante volte, ma viverla era qualcosa di sconvolgente. Quando rientrarono si staccarono visibilmente dispiaciuti, ma dovettero prepararsi, Oscar indossò l’ alta uniforme bianca e Andrè quella verde scuro che risaltava i suoi occhi, ma nessuno dei due riusciva a pensare ad altro che a quelle sensazioni uniche e meravigliose provate. Quando si incontrarono nel corridoio anche con Alain che indossava un uniforme blu entrambi si guardarono non riuscendo a nascondere una forte emozione e ciò fece sorridere l’amico che intuì che qualcosa nel cuore di Oscar stava cambiando. Se proprio doveva perderla doveva essere solo per Andrè, esclusivamente per lui. Quando Oscar fu annunciata, tutti rimasero incantati da quella venere bionda, bellissima e affascinante, anche il re rimase senza parole, mentre alla regina Maria Carolina sembrò subito familiare per le numerose lettere in cui la sorella Maria Antonietta aveva descritto la bellissima e coraggiosa donna. Quando lei si inchinò insieme ad Andrè e Alain il Re Ferdinando I, come da protocollo reale parlò per primo dando il suo benvenuto: “finalmente siete arrivata Madamigella Oscar François de Jarjayes , confesso che non immaginavo che foste così bella” disse in italiano il Sovrano, ipnotizzato dagli occhi azzurri della donna, dalla lunga chioma bionda e il viso e corpo perfetti dimenticandosi completamente del discorso che aveva preparato in francese. “E’ un onore per me Maestà essere al vostro cospetto e rappresentare la mia Francia e i miei Sovrani vostri fedeli alleati. Inoltre sono custode di preziose lettere e doni cha la mia Regina Maria Antonietta ha chiesto di consegnare alla sua amata sorella e vostra consorte la regina Maria Carolina D’Asburgo-Lorena” rispose con naturale gentilezza e eleganza guardando la donna che aveva vagamente qualcosa che le ricordava la sua Regina. L’uomo soddisfatto guardò sua moglie che aggiunse “La Regina Maria Antonietta mi ha parlato tanto bene di voi, siamo felici che siate qui e abbiamo anche pensato di farvi cosa gradita nell’organizzare escursioni che vi consentano di conoscere il nostro regno, prima di parlare delle nostre alleanze e burocrazie varie. Domani il Comandante Ferrante De Leucio vi accompagnerà e scorterà tutelando la vostra sicurezza e quella dei vostri ufficiali, ma c’è anche un'altra persona che si è aggiunta a voi in questa esperienza” disse indicando un uomo che fino a quel momento era stato nascosto tra la folla e che si mostrò bello e elegante più che mai “il Conte di Fersen” chiamò. Oscar nel vederlo rimase senza parole, mentre Andrè impallidì e Alain sospirò contrariato. L’uomo si avvicinò salutandoli mettendosi sugli attenti “Perdonate la mia intrusione Madamigella Oscar, ma avevo l’esigenza di chiarire un discorso che avevamo appena iniziato” disse facendola aprire ancora di più i suoi meravigliosi occhi azzurri dalla sorpresa “credevo che il discorso già fosse stato chiarito Conte di Fersen” rispose la donna “non come avrei voluto” rispose l’uomo mostrandosi visibilmente emozionato. Andrè strinse i pugni, il cuore che fino a pochi minuti prima era colmo di gioia aveva una morsa che lo stringeva pesantemente facendogli mancare il fiato, aveva sempre pensato che quel confronto tra la sua amata e Fersen un giorno ci sarebbe stato, ma avrebbe voluto solo un altro po’ di tempo per conquistarla. Alain mormorò “posso rinunciare a lei per te, ma non per quel damerino. Combatti per la tua donna, Andrè” disse. Intanto il Conte di Fersen fece cenno ad Oscar di seguirlo e lei non potendosi rifiutare lo segui , ma prima si voltò verso Andrè che era visibilmente provato, accennandogli un sorriso, come per dirgli”fidati di me”. Lui annuì, ma non si sentiva così sicuro, sapeva bene che un amore segreto covato per anni non poteva certo cancellarsi in pochi giorni. Le danze iniziarono e logicamente Oscar non partecipò, ma Fersen aveva l’esigenza di parlarle e le chiese di seguirlo fuori alla terrazza. Andrè si ripromise di non seguirli, poiché si fidava di Oscar, ma Alain ancora una volta intervenne “se non ci andrai tu a spiarli, ci andrò io” disse avviandosi, ma lui lo fermò “mi fido di Oscar” disse, ma Alain fu irremovibile “è del Conte ti fidi? Potrebbe circuirla, Oscar non è esperta negli affari di cuore, lui invece si, molto di più di te e me messi insieme” aggiunse avviandosi, così Andrè lo blocco per un braccio e raggiunse la coppia. Oscar lo teneva alla dovuta distanza “parlate Fersen perché anche io ho qualcosa da dirvi” disse decisa Oscar “io e la mia Regina, abbiamo da tempo trasformato la nostra relazione in un amore platonico, perché la Francia è in un momento storico delicato e i sovrani hanno pensieri molto più importanti di quelli amorosi. Quando siete partita, ho avuto il terrore di perdervi e ora sono qui per chiedervi di darci un'altra possibilità” disse commosso. Lei sospirò “credo di amare il Conte Andrè Grandier. E’ veramente da poco tempo che ho scoperto i miei veri sentimenti per lui, ma sono sinceri e profondi” confessò la donna senza giri di parole, facendo impallidire Fersen, che però non aveva nessuna intenzione di arrendersi “potrebbe essere una reazione al mio rifiuto, non posso rinunciare a voi senza avere la certezza che il vostro amore per me sia stata solo un infatuazione” aggiunse. Oscar non rispose e si allontanò, sotto lo sguardo ammirato dell’uomo “non me ne andrò senza le mie risposte Oscar” si ripromise Fersen, mentre Andrè da poco distante, aveva assistito alla scena “credi?…perché credi solo di amarmi Oscar, eppure ti ho sentita così vicina al mio cuore…” si ripeteva soffrendo terribilmente, poiché dopo averla baciata e sentita così intensamente gli era praticamente impossibile aspettare i famosi tempi di lei… avrebbe combattuto con tutto se stessa per averla, più di sempre, perché Oscar era la sua ragione di vita ora più che mai…

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Capitolo 5
*** ti amo Andrè... ***


Quella notte Oscar era agitatissima nel suo letto e non riusciva a dormire, quindi si alzò dal letto affacciandosi alla balconata mentre la luna piena, voltandosi vide a circa due metri di distanza un uomo che la guardava dalla balconata accanto, soffrendo anche lui di una immensa inquietudine. “Andrè mi dispiace tanto”mormorò senza quasi rendersene conto mentre calde lacrime gli stavano bagnando il suo bel volto, poiché sapeva che ancora una volta quell’uomo meraviglioso che l’amava da sempre stava soffrendo per colpa sua. Lui che non sopportava vederla piangere, prese la rincorsa e con un salto alquanto rischioso, riuscì ad entrare nella sua balconata. Oscar sbarrò gli occhi spaventata dall’impresa azzardata dell’uomo “ Andrè …” riusci solo a dire prima che si trovasse stretta tra le sue braccia. Entrambi indossavano solo una camicia di seta bianca sottile con un pantalone e ciò permise ai loro corpi di percepire il loro calore, quasi come se fossero nudi. Andrè la guardò innamorato e con occhi colmi di desiderio “non devi sentirti obbligata a scegliere” disse, ma lei sorprendendolo lo guardò con i suoi meravigliosi occhi azzurri “io non so stare senza di te, Andrè” confessò facendolo commuovere “anche io Oscar senza di te, ma io ti amo e tu non ne sei ancora certa che sia amore” disse l’uomo mostrando tutte le sue paure . Oscar accarezzo i capelli neri che ricadevano sulle spalle dell’uomo e il bel volto di quest’ultimo si illuminò, spinta da un energia incontrollabile avvicinò le sue labbra a quelle di lui, che subito l’accolse baciandola con passione. Bacio dopo Bacio Andrè modellò con le sue calde e grosse mani la schiena perfetta della sua donna, che era talmente sensuale e invitante da fargli perdere subito il controllo, Oscar notò l’eccitazione evidente e prorompente dell’uomo, ma pur se imbarazzata sentiva di desiderarlo, così quando lui le accarezzò il seno lei lo lasciò fare e con una naturalezza che mai avrebbe pensato di avere gli tocco le sue enormi e muscolose spalle godendosele in tutta la loro imponenza. I baci si fecero arditi e Andrè scese assaporando anche i suoi capezzoli, che si irrigidirono al suo contatto, mentre la stringeva a se, Oscar sentiva la sua pelle diventare di fuoco, mentre Andrè anche se non aveva mai fatto l’amore con nessuna donna prima di Oscar sapeva esattamente come recarle piacere, poiché la sentiva in ogni centimetro della sua pelle. Lei gli accarezzò i capelli quasi guidandolo e lui scese più giù sul suo piatto e perfetto ventre, mentre le mani osarono toccarle i glutei. Andrè tornò alla sua bocca e più che mai si rese conto che se avessero continuato avrebbe perso il controllo “Oscar tra poco non sarò più in grado di fermarmi” confessò con voce rauca, lei non capì subito cosa intendeva e lui dovette essere più esplicito “Amore mio, se continueremo così faremo l’amore e io non so se tu sei pronta a farlo” disse ancora stringendola a se e baciandola di nuovo con ardore. Oscar era come in un ampolla e con il suo corpo continuava a dare messaggi di desiderio e così Andrè prendendola tra le braccia la portò sul letto e si allungò su di lei facendogli sentire il peso del suo corpo in modo non opprimente, ma intenso. Entrambi avevano le camicie aperte e la loro pelle si fuse e ciò li eccitò a tal punto, che Andrè osò accarezzarla lungo i fianchi fino a scendere nella parte più inviolata della donna, che a quel contatto tremò, lentamente ne studiò le forme da sopra il pantalone e poi la cercò delicatamente oltre facendola gemere di piacere al solo semplice e delicatissimo contatto “Oscar non ti resisto più devo sapere se lo desideri anche tu, se sei sicura di amarmi”disse ancora con un filo di voce temendo più di ogni altra cosa di approfittare di un suo momento di fragilità. Lei lo guardò con gli occhi velati dal desiderio, ma non riuscì ancora a dirgli che l’amava e lui dopo qualche minuto di attesa continuò a baciarla, ma si allontanò dalla sua più grande tentazione, facendo uno sforzo inumano, considerando che fare l’amore con la sua Oscar era un desiderio che aveva e immaginava da tanto di quel tempo da pensare che fosse da sempre. Trascorsero la notte così tra baci e carezze, senza andare oltre, poiché Andrè voleva essere sicuro che lei fosse convinta, che l’amasse. In mattinata senza essere visto lasciò a malincuore la stanza avendo Oscar tatuata sulla pelle e il cuore perso d’amore completamente, mentre lei era incredula ma felice di aver assaporato l’amore con il suo Andrè, certa che mai con nessun uomo avrebbe provato simili emozioni, perché Andrè era l’essenza dell’amore puro ma passionale, quell’amore che dura tutta una vita. La mattina successiva Oscar indossò un bellissimo completo azzurro con la camicia di seta bianca ed era raggiante a tal punto che quando Andrè, Alain e Fersen la videro salire a cavallo pensarono che Dio con Oscar era stato di una perfezione e generosità assoluta, ma più di tutti Andrè sentiva che in qualche modo era stato l’artefice di questo cambiamento poiché le aveva risvegliato il suo essere meravigliosamente donna. Lei lo guardò illuminandosi, mentre lui aveva occhi innamorati ed emozionati. A Fersen non sfuggì l’intesa profonda tra i due e ciò lo convinse sempre di più ad attuare il suo piano. Quando il Comandante Ferrante De Leucio arrivò chiese alla donna di seguirlo da sola sorprendendo un po’ tutti, ma nessuno aveva motivo di opporsi e dopo essersi salutati Oscar seguì l’uomo che arrivati al porto la informò che le era stata assegnata una commissione delicata e importante dalla Regina Maria Carolina, quindi con sua grande sorpresa il Comandante le chiese di imbarcarsi su una nave porgendole una lettera con il sigillo reale “Comandante Oscar François de Jarjayes, vi chiedo di partire in gran segreto per Genova, per incontrare nel loro palazzo la Contessa Monica Spinola che vi consegnerà dei documenti importanti e delicati di cui dovrete avere la massima cura. In questa particolare missione avrete il Comandante Ferrante De Leucio ad accompagnarvi e il Conte Hans Axel von Fersen… Regina Maria Carolina”. Oscar sospirò, non avrebbe mai voluto partire senza Andrè e soprattutto senza avergli parlato, ma l’ordine era chiaro e suo malgrado dovette salire sulla nave dove poco prima della partenza la raggiunse il Conte Fersen. Quando l’uomo la raggiunse lei era pensierosa “Conte Fersen sapete qualcosa in più di questa strana e improvvisa missione?”chiese non sospettando minimamente che fosse un idea dell’uomo per averla tutta per se “no, ne so quanto voi Oscar, ma visto che dobbiamo affrontarla, cerchiamo di rendere questa esperienza più gradevole possibile” rispose chiedendole di seguirlo e lei sorpresa si trovò davanti ad un piccolo e prezioso banchetto dove c’erano prelibatezze rare e una splendida fanciulla che suonava l’arpa. “In Italia sanno trattarsi bene” aggiunse l’uomo, che invece aveva organizzato personalmente ogni piccolo dettaglio. Intanto Andrè e Alain non vedendo tornare Oscar dopo circa due ore iniziarono a cercarla e seppero che era partita con il Conte Fersen per una escursione a Genova. Andrè ascoltò le parole del cancelliere mostrando una certa agitazione “non può essere. Madamigella Oscar non sarebbe mai partita senza avvisarci. Esigo sapere dove sono andati” urlò Andrè perdendo completamente la pazienza cosa che stupì perfino il suo amico Alain che non l’aveva mai visto arrabbiarsi “Sono andati con la nave del Comandante De Leucio non so dirvi di più” disse spaventato l’uomo lasciandoli soli. “Alain andiamo al porto, si parte per Genova” disse Andrè facendo sorridere l’uomo “Madamigella Oscar ti fa proprio impazzire Andrè… e da quando siamo partiti non ti capisco più, sei diventato un temerario. Ho capito che desideri conquistarla, ma sono sicuro che è accaduto qualcosa che non mi hai detto. E poi questa mattina vi guardavate con occhi colmi d’amore e desiderio. Ad un amico si dice tutto” disse l’uomo aspettando la risposta “Quasi tutto Alain, ma hai ragione su una cosa, sono certo che lei mi ama, non lo sa ancora, ma ha iniziato a capirlo. “ disse uscendo come una furia dalla stanza per recarsi al porto per trovare una nave diretta a Genova a qualsiasi costo. Oscar intanto pensava continuamente ad Andrè e alla delusione che avrebbe provato nel saperla da sola con Fersen “non capisco perché non hanno fatto imbarcare anche Andrè e Alain” disse spazientita, ma Fersen aveva sempre la risposta pronta “perché i nobili Spinola sono miei grandi amici e sono persone estremamente riservate e la missione che abbiamo è veramente delicata, meno persone sanno è meglio sarà”. Oscar lo guardò con i suoi splendidi occhi azzurri che emozionarono l’uomo “mi fido di Andrè e di Alain più che di me stessa” rispose, ma l’uomo con molta calma aggiunse “ma loro non li conoscono” concluse chiedendole di seguire sulla parte alta della nave dove il mare e il cielo sembravano unirsi creando uno spettacolo infinito stupendo, mentre un vento forte li accarezzava. Lei sorrise adorava quella sensazione di libertà e lui la conosceva bene, così lentamente le si avvicinò quasi sfiorandola con il suo corpo provando una bellissima emozione, mentre il comandante era come se fosse sparito dalla nave. Raggiunsero il porto dell’accogliente città di Genova, ma subito furono individuati da un uomo alto, biondo con piccoli occhi verdi e una lunga barba, era il Brigante, che non aveva dimenticato l’offesa e la ferita che l’aveva quasi ucciso dell’amico di quel bellissimo soldato dai lunghi capelli biondi, che non era altri che Oscar. Deciso iniziò a seguirli e poiché era un pazzo sanguinario incurante che fosse in compagnia di Fersen estrasse la pistola e puntandola contro di lei urlò “Non si sfida il Brigante” e prendendo la mira per colpirla al cuore l’avrebbe certamente uccisa se Fersen non l’avesse protetta con il suo corpo prendendo il colpo al suo posto nella spalla destra. Tutto si svolse in pochi secondi, vedendo che non l’aveva colpita l’uomo ripuntò l’arma, ma questa volta Oscar estrasse la sua pistola colpendola giusto in fronte uccidendolo sul colpo. Poi chinandosi accanto a Fersen vide che l’uomo aveva perso i sensi “Aiuto…aiutatemi” urlò mentre la folla accorreva tra cui c’era anche Il Comandante Ferrante che subito si organizzò per trasportare il Conte nel palazzo Spinola dove la nobildonna Monica Spinola chiamò il miglior medico della città e insieme ad Oscar accudirono l’uomo che aveva perso veramente molto sangue. Quando il medico dopo l’operazione lo dichiarò fuori pericolo la Contessa, una donna elegante di circa cinquant’anni bruna con grandi occhi neri, volle sapere tutto ciò che era accaduto “Chi era quel folle che ha colpito il Conte…da dove è apparso e poi perché proprio a lui?” disse agitata mentre Oscar sospirando spiegò” ero io la vittima predestinata, lui è stato ferito per proteggermi. Quell’uomo era il Brigante, un assassino che ha attaccato la nostra nave, mentre dalla Francia dovevamo raggiungere Napoli”. La donna la guardò sorpresa “Quindi il Conte Fersen era pronto a donare la sua vita per voi madamigella Oscar. Deve amarvi proprio tanto, se mi ha chiesto anche di ospitarvi nel nostro Palazzo Spinola e predisporre una serie di eventi dal costo proibitivo solo per condividerli con voi“. Oscar rimase in silenzio, avrebbe fatto qualsiasi cosa per sentirsi dire quelle parole quando era convinta di amare il Conte svedese, prima che l’uragano Andrè le avesse rapito il cuore. La donna la guardò negli occhi “Io conosco la vostra storia Madamigella Oscar, siete una donna unica ed eccezionale oltre che tremendamente bella, ma conosco anche i sentimenti del mio adorato amico il Conte Fersen. Ha già sofferto molto per l’amore impossibile per la Regina Maria Antonietta, non ferite ancora il suo cuore, ve ne prego” aggiunse la donna. Oscar abbassò lo sguardo e ciò fece intuire alla donna che non l’amava “E’ tutto inutile quindi…” disse tremendamente dispiaciuta, ma Oscar riservata come sempre cambio discorso “Andiamo a vedere come sta, ve ne prego Contessina”. La donna annui e insieme entrarono nella stanza, dove Fersen dormiva bello più che mai, il suo volto perfetto tradiva una smorfia di dolore infatti dopo qualche minuto aprì i suoi occhi verdi e nel vedere Oscar sana e salva accanto a lui le sorrise nonostante il dolore lacerante “Siete salva” disse dolcemente, mentre lei aveva il volto rigato dalle lacrime “perdonatemi Fersen” riuscì solo a dire, mentre la Contessina li lasciò da soli. Fersen le accarezzò il volto con la mano che poteva muovere “perché piangete Oscar, non siete stata voi a spararmi oppure vi sentite in colpa perché non mi amate più” aggiunse non riuscendo più a farle proferire parola, così lui continuò “E’ colpa mia Oscar, avrei dovuto ricambiarvi quando voi mi avete confessato di amarmi. Io continuo ad amare Maria Antonietta, ma l’amore che ho scoperto di provare per voi è basato sulla nostra intesa sublime su ogni cosa, abbiamo gli stessi interessi, cultura, ideali e poi sono incantato dalla vostra bellezza naturale e pur inarrivabile. Amo ogni cosa di voi, ma sono arrivato troppo tardi, siate felice Oscar, con il vostro Andrè. Qui non c’è nessuna missione, ho organizzato tutto io, per restare solo con voi…perdonatemi se potete sia voi che Andrè” disse ormai anche lui in lacrime. I due si abbracciarono istintivamente senza aggiungere altre inutili parole e Oscar ripartì immediatamente con il Comandante Ferrante per Napoli, ignara che Andrè dopo appena un ora avesse raggiunto il palazzo Spinola, avendo anche saputo dell’accaduto con il Brigante, poiché ne parlava tutta la città. Arrivato a destinazione Andrè e Alain chiesero al maggiordomo di incontrare madamigella Oscar François de Jarjayes , ma la bella padrona di casa la Contessa Spinola informò ai due uomini che la donna era appena partita e dopo essersi rassicurati sulle condizioni di salute di Fersen ripartirono per Napoli. Quando Oscar arrivò al palazzo reale di Napoli, cercò immediatamente il suo Andrè, ma seppe che era partito, senza lasciar detto per dove. “ avrà pensato che io amavo ancora Fersen e che sia partita con lui tradendolo… forse sarà tornato in Francia”pensò disperata, chiedendo un cavallo per raggiungere il porto e chiedere informazioni, pronta a ripartire subito. Mentre era intenta a chiedere informazioni vide scendere frettolosamente da una nave il suo Andrè insieme ad Alain “Andrèèèè…”lo chiamò, lui nel vederla le corse incontro, lasciando Alain indietro e quando lei scese da cavallo la strinse forte a se. Oscar che aveva temuto di perderlo lo strinse talmente forte da lasciarlo senza fiato e istintivamente si baciarono con passione facendo impallidire il povero Alain che non credeva ai suoi occhi. Oscar e Andrè erano incuranti di tutti gli sguardi dei curiosi poiché esistevano solo loro “Io ti amo…ti amo Andrè” disse lei felice ribaciandolo e facendo battere il cuore dell’uomo talmente forte da pensare che uscisse dal petto, poiché aveva aspettato per tutta la vita questa dichiarazione d’amore dell’unica donna che aveva mai amato. La guardò e i suoi meravigliosi occhi verdi erano pieni di lacrime di gioia, poi come la cosa più naturale del mondo si inginocchio e togliendosi la catena che aveva al collo sfilò un bellissimo anello della sua famiglia, che aveva riservato per lei da sempre “Vuoi sposarmi Oscar, rendendomi l’uomo più felice e fortunato della terra. Vuoi diventare la Contessa Grandier?” chiese tra l’euforia dei presenti che rimasero rapiti dall’amore di questa coppia, anche se il più commosso di tutti era Alain, che nonostante amasse Oscar, sapeva che solo Andrè poteva meritarla. Lei emozionata annuì “Si, per tutta la vita” rispose felice permettendo all’uomo di infilarle l’anello “anche oltre…per l’eternità” aggiunse lui ribaciandola con passione. Alain silenziosamente sparì dalla scena e loro due stretti l’uno all’altro ritornarono al palazzo reale sul cavallo di Oscar. Si baciarono per tutto il tempo e quando si trovarono davanti alla stanza di Oscar la donna arrossì vistosamente e lui intuì il perché, ma questa volta non le chiese se fosse sicura, perché fare l’amore era il consolidamento di un amore che aspettava di essere vissuto da sempre. Entrarono insieme nella stanza e Andrè la cercò prima dolcemente, ma poi con sempre più ardore, diventando padrone di quel magnifico corpo che gli donò la sua preziosa virtù trasformandolo da amante dolce e rispettoso in un incontenibile innamorato focoso che li fece perdere in un oblio sconvolgente. Oscar anche lei, piano piano, si lasciò andare e la sua passionalità caratteriale diventò predominante anche mentre facevano l’amore e ciò li fece vivere amplessi indimenticabili che furono una realtà quotidiana per tutto il resto della loro vita. Si sposarono nel meraviglioso scenario di Castel Dell’Ovo, Oscar era bellissima nel suo abito bianco semplice ma avvolgente che la rendeva dea tra le dee, mentre Andrè affascinate e imponente nella sua divisa militare di colore bianco, come sempre viveva dell’aria che lei respirava, della sua voce, dei suoi sorrisi, delle sue carezze, delle sue inquietudini, del suo essere indomabilmente donna… Quando ritornarono a Parigi la rivoluzione francese li fece vivere anni difficili, ma loro furono ottimi intermediari tra i sovrani e il popolo e con il loro amore superarono ogni difficoltà, riuscendo anche ad avere due gemelli, un maschio e una femmina e felici si amarono per tutta la loro lunga vita, ma questa è un'altra storia…

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