Strange Love

di daphtrvnks_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Storm ***
Capitolo 2: *** Des ronds dans l'eau ***
Capitolo 3: *** Orgoglio ***
Capitolo 4: *** Oh Whis! ***
Capitolo 5: *** The Wild Boys ***
Capitolo 6: *** Cigaretts ***
Capitolo 7: *** Vodka al caramello ***



Capitolo 1
*** Storm ***


La pioggia cadeva impetuosa sul monte Paozu e non accennava a calmarsi, continui lampi spaccavano il cielo oscurato dalle nuvole cariche.
Chichi aveva rinunciato al prendere i panni stesi lasciandoli lì alle sorti del tempo, non sarebbe uscita di casa quella sera e forse neanche l’indomani mattina.
 Erano ormai le ventitré passate e Gohan dormiva beato nel suo lettino al piano di sopra, ignaro di ciò che fuori dalle mura domestiche stava accadendo.
Goku non era a casa e non ci sarebbe tornato ancora per molto tempo, semplicemente perché dopo la sconfitta del Cell Game da parte di quel mostro verde aveva deciso di rimanere nell'aldilà.
La donna seduta sul divano nel salotto continuava ad osservare la finestra al lato della tv spenta, al buio, quasi incantata dallo scivolare delle gocce che come se stessero correndo andando veloci sulla superficie liscia del vetro la portavano in un'altra dimensione, un altro tempo vissuto da una se stessa più giovane, audace e innamorata.
Una ciocca di capelli ribelli le cadeva sulla guancia di porcellana, le iridi ancora fisse sulla finestra, le labbra di ciliegia socchiuse e le dita della sua mano destra che stringevano con forza il tessuto del suo kimono dai ricami dorati.
Una fitta al cuore, di quelle che le fecero mordere con forza il labbro fino a farlo sanguinare, un lieve taglio che in confronto a ciò che aveva nell'anima era il nulla.
 La schiena dritta e la mano sinistra appoggiata sulla coscia, sentiva la crocca fatta qualche ora prima scenderle lungo le spalle, e lei ancora lì immobile con il sapore ferreo del sangue nella sua bocca. .                                                            
 
Le sue labbra carnose sulla sua pelle, la bramavano con passione solcando con languidi baci il suo collo immacolato e così deciso, pungente, un morso, i denti nella carne che prese a sanguinare copiosamente.          

Le se mozzò il fiato come presa in una morsa, percepiva il dolore sul suo collo, così reale...
Sgranò gli occhi, ancora lì percepiva il suo respiro, caldo, regolare, ma soprattutto vivo.
Poteva sentire le sue mani, quelle grandi e forti mani che lentamente le accarezzavano il corpo, passavano con delicatezza sulla sua vita.                                                                                                                                          
Le ciocche dei suoi capelli le accarezzavano le guance ormai rosse mentre i suoi grandi occhi neri la fissavano nel buio della notte desiderosi di farla sua, il suo corpo imponente la teneva bloccata tra le lenzuola, nessun abito addosso, rimanevano lì a bruciarsi di passione solo con lo sguardo, unici come erano.                                      
 
Percepì un fuoco dentro, improvvisamente si sentì avvampare, riprese a respirare affannosamente e con uno scatto portò entrambe le mani ai capelli nel tentativo di rimetterli in ordine, trattenne il fiato;                      

 Ferma, lascia quei capelli. Mi piaci di più così.                                                                                                              
 
La sua voce roca arrivò alle sue orecchie, pesante e piena di malizia.
Tolse subito le mani e poté giurare di aver percepito un impercettibile Brava che come il lampo fuori dalla finestra era fuggito via.
 La luce si accese, sbattè le palpebre e riprendendo a respirare normalmente si alzò da quel divano con uno scatto, notò il cielo schiarirsi dando vita ad un cielo stellato e come il ricordo di Goku anche il temporale, dopo aver stravolto ciò che aveva intorno era andato via senza dir niente, come se nulla fosse successo, in silenzio e indisturbato.             


    //Yayy
Ciao ciao gente, ammetto che questa sarà la mia prima ff su Goku e Chichi e percorrerà tutti i momenti di questa coppia meravigliosa, con i suoi alti e bassi, momenti tristi e non. Qui siamo a qualche anno dalla morte di Goku dopo il suo sacrificio per sconfiggere Cell e immedesimandomi in chichi l'ho portata in uno stato di trans che solo il dolore per perdita del proprio amato può portare, poi magari chissà, era davvero Goku? 

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Capitolo 2
*** Des ronds dans l'eau ***




Piccoli, man mano più grandi espandendosi sulla superficie limpida dell'acqua, il sasso scendeva giù posandosi poi sul fondo trovando un altro posto in cui stare indisturbato.       
La tranquillità di quel luogo situato non molto lontano dalla loro piccola casetta a cupola, tra gli alti tronchi di ciliegio e pesco che rendevano quel pezzo di paradiso ancora più bello di quanto già non fosse.    

Lui che era abituato al cantare degli uccelli, cresciuto tra i ruscelli e i canneti.

'Quando la finirai di fare cerchi nell'acqua?' il tono di rimprovero della sua neo sposa arrivò forte e chiaro nella testa del ragazzo che, facendo svogliatamente spallucce, si girò a guardarla.
Si perse ad ammirarla mentre lei lentamente coglieva steli di fiori colorati tenendoli tra le sue piccole e candide mani, il vestito azzurrino che aveva indosso le scendeva sinuoso finendo tra l'erba, i capelli raccolti in una crocchia disordinata decorata da fiorellini gialli che prima lui le aveva incastrato senza farsi notare, quasi per dispetto.

'Solo quando smetterai di raccogliere fiori' disse lui con un piccolo sorriso sulle labbra buttando un altro sasso ed osservando, ancora una volta, come quel gesto increspasse la tranquillità della linfa.
La ragazza si avvicinò a lui mettendosi seduta accanto, il mazzolino di fiori in mezzo ai due ed il tepore della primavera nei loro cuori innamorati.

'Colui che ha salvato il mondo a buttare sassi nel fiume come l'idiota del villaggio' sghignazzò la giovane per poi appoggiarsi col capo sulla spalla del saiyan.
Goku rimase in silenzio ascoltando il respiro dolce della sua amata, rifletté su ciò che aveva appena sentito, si rilassò appena cullandosi in sua compagnia.
Le palpebre chiuse, in una mano un sasso di piccole dimensioni e l'altra appoggiata sull'erba fresca.

Non sapeva il perché farlo lo rendesse felice, tranquillo e sereno, osservava quelle forme concentriche così perfette divenire sempre più grandi per poi svanire come se non fossero mai esistite.
Il modo in cui i pesci, che silenziosi nuotavano spinti dalla corrente, scappassero via, i loro colori sgargianti illuminati dai raggi del sole come diamanti, rossi come i rubini e verdi come smeraldi, luci che poi diventavano soffuse mentre con le loro pinne scendevano nelle profondità buie del fiume.
Il profumo dei fiori sospinto dal vento lì accarezzava e così, d'un tratto, un altro sasso finì in quello specchio brulicante di vita.      

Per chi l'avesse visto, l'eroe amato da tutti sarebbe apparso come un idiota.

 'Per te rimango l'idiota del villaggio a far cerchi nell'acqua' 

Un fiore dalle tonalità viola si incastrò tra i capelli scuri del ragazzo, che ignaro di tutto, continuava a far cerchi nell'acqua. 

//Yay!
Okay è stata un'impresa scrivere questo capitolo, mi sono ispirata ad una vecchia canzone francese che poi è proprio il titolo che ho deciso di dare a questa One-shot. L'idea che ci si fa di Goku è quella di un eroe che non fa altro che allenarsi per proteggere le persone che ama, qui invece si vede soltanto un uomo che perde il suo tempo a lanciare dei sassi nell'acqua, rendendosi così agli occhi di Chichi come un idiota, e a lui va bene così.
Insomma, ho stravolto un po' il suo solito carattere! 
Non è proprio il massimo e vedrò di rifarmi nel capitolo successivo, alla prossima! 

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Capitolo 3
*** Orgoglio ***


Bulma aveva organizzato una delle sue tante feste alla Capsule Corporation per il ritorno dei loro eroi dopo la sconfitta di Majin Bu e tutti felicemente avevano accettato il suo invito facendo capolino nel suo giardino addobbato di tutto punto, una grande tavolata accoglieva gli ospiti che avevano portato qualcosa da mangiare.
I guerrieri Z brindavano iniziando subito ad abbuffarsi non dando peso ai rimproveri della turchina per il fatto che non aspettassero gli altri, tra questi anche Goku che, continuando a mangiare, non badava alla sua voce acuta.
Vegeta appoggiato alla porta di casa li guardava quasi schifato tenendo le braccia incrociate al petto ed il suo solito cipiglio sul viso che tanto lo caratterizzava, non capiva come quei terrestri potessero festeggiare in quel modo e di come Goku si potesse abbassare al loro livello, scherzando e ridendo alle loro battute, per lui non era affatto degno di essere un Saiyan e non si sarebbe mai stancato di dirglielo.
Ciò che invece prese la sua attenzione maggiormente fu la moglie di Kakaroth; restava seduta in silenzio accanto al marito non facendo caso a ciò che intorno stava accadendo, aveva saputo che in passato era stata una combattente, certo, sempre di infimo livello, ma che era tenace e forte.
Da ciò che Bulma gli aveva raccontato i due avevano deciso di sposarsi al 23° torneo di arti marziali e la cosa lo aveva quasi scioccato, era mai possibile prendere una decisione del genere su due piedi?
A guardarla, con quei capelli scuri ed occhi all'apparenza freddi e meschini poteva sembrare una vera Saiyan, era l'unica a saper tener testa al marito, e ne aveva viste di scene in cui lo riprendeva facendolo tremare dalla paura, cosa che davanti ai nemici più temibili non gli aveva mai visto provare. 
Eccola, quella piccola furia aveva alzato lo sguardo, preso per l'orecchio sinistro l'idiota facendolo lamentare dal dolore e con voce decisa gli aveva detto di ascoltare Bulma e di smetterla di mangiare, con sguardo basso lui annuì ed a Vegeta apparve un sorrisetto, non era mica male quella donna. 
Scosse il capo e decise di sedersi a tavola, avrebbe solo mangiato qualcosa e poi sarebbe filato ad allenarsi nella gravity room, caso volle che finì davanti a quei due.
Iniziò a mettere il cibo nel piatto quando mentre afferrava una ciotola di riso gli arrivò una bacchettata sulle mani, alzò un sopracciglio confuso notando lo sguardo furioso di Chichi, ecco chi era stato.
'Che diamine vuoi?' la risposta non tardò ad arrivare, ma non da parte della diretta interessata bensì da Kakaroth.
'Hey vegeta, se non posso mangiare io allora neanche tu!' disse per poi ridacchiare grattandosi la nuca appena in imbarazzo. Dal canto suo la moglie rimase in silenzio guardandosi intorno, eh no. Non era storia questa.
'Credi che mi importi qualcosa? Non sto sotto le regole di tua moglie.'
Così detto il ragazzo dai capelli a fiamma riprese a mangiare, ma non aveva capito che quella stessa combattente di infimo livello non accettava comportamenti del genere, ne da suo marito che soffriva nel vedere quel delizioso cibo sul tavolo a cui doveva aspettare, ne dal suo amico il principe dei Saiyan a cui poco importava che grado avesse in quella insulsa razza di scimmie.
'Vegeta, per te che sei un principe le regole dovrebbero stare al primo posto, non puoi mica abbassarti di livello imitando i terrestri, o sbaglio?' 
Un sorriso divertito si formò sulle labbra della giovane. Come osava rivolgersi a me in questo modo? Aspetta, cosa?
Sgranò gli occhi.
L'orgoglio di principe che portava nel sangue si fece sentire, eppure aveva ragione.
Digrignò i denti, diavolo, quella insulsa donna lo aveva colpito ed affondato usando i suoi stessi punti deboli.
Sbuffò innervosito e si alzò dando un'occhiataccia a Kakaroth, quando si sarebbe deciso a lasciare quell'arpia? 

Ciò che Vegeta non capiva però era che per Goku quell'arpia era l'unica persona capace di tenerlo con i piedi piantati a terra, a dargli uno scopo per andare avanti ed a renderlo ogni giorno un uomo migliore, non fosse stato per Chichi lui non sarebbe mai potuto diventare il guerriero che era, anche se a volte significava aspettare del tempo in più prima di incominciare a mangiare.

//Yay! 
Immagino che Vegeta questa se la sia legata al dito, mai contraddire Chichi! Va beh, povero principino.
Ci vediamo alla prossima magari con qualche divinità! (No mica è uno spoiler, tze!) 

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Capitolo 4
*** Oh Whis! ***




Una raffica di calci colpì ripetutamente l'aria piena di polvere, il terreno continuava a smuoversi sotto il peso dei due combattenti, erano ormai minuti interminabili che andava avanti così.
Nessuno dei due riusciva a colpire l’altro e l'unico a rimetterci era il loro orgoglio ferito pieno di frustrazione.
Non stavano migliorando di molto in quel periodo e Whis dovette riconoscere che ormai erano al limite delle forze, eppure quei saiyan non si arrendevano, andavano avanti per la loro strada senza avere un punto prefissato a cui arrivare, a cosa aspiravano? 
Si chiedeva, l'angelo dalla bella pelle azzurrina, se quando sarebbero arrivati al livello, magari di Lord Beerus, avrebbero perso la loro 'umanità' accecati dalla grandezza del loro potere, di ciò che avrebbero potuto conquistare ed avere senza batter ciglio, senza fatica.  Se il loro cuore si sarebbe mai macchiato del male, abbandonando tutto ciò che di buono avevano fatto fino a quel momento.
Magari copiando le azioni nefaste di chi avevano sconfitto nel corso degli anni, assaporando il sapore ferreo del sangue, il sentirsi onnipotenti come degli Dei.
Sospirò la creatura divina spostando lo sguardo sul dio della distruzione, che senza emettere neanche un suono, si abbuffava della torta al cioccolato che la moglie del saiyan dai capelli a fiamma aveva preparato per lui.
Sembrava deliziosa e i suoi occhi violacei luccicarono al ricordo del sapore delizioso di quel dolce.
Passò la lingua sulle labbra.
Oh, avrebbe fatto di tutto per poterne assaggiare un pezzo, ma il suo compagno di eternità quando si trattava di cibo non condivideva nulla, neanche una briciola, per cui accantonò l'idea in un lato della sua mente e riportò lo sguardo sul combattimento.

Goku sbuffò annoiato, quell'allenamento non stava portando a nulla ed il suo compagno sembrò accorgersene fermando un pugno a pochi millimetri dal viso dell'avversario, la fronte corrucciata ed una smorfia sul viso.

'Che diamine ti prende Kakaroth?!'

Aveva urlato Vegeta, quasi furibondo.
Il felino aveva appena alzato lo sguardo dal suo dolce per poi riportarlo un attimo dopo non molto curioso di sapere cosa prendesse al mortale, aveva altro da fare.
Whis, al contrario, sembrò curioso di sapere il perché il ragazzo dai capelli a palma si fosse fermato, scorse nella sua aura un pizzico di preoccupazione ed alzò le sopracciglia leggermente confuso, che cosa gli prendeva adesso?
Per caso con i suoi insulsi pensieri aveva fatto avverare ciò che più temeva?
Eppure no, non era nei suoi poteri.

Goku sorrise appena imbarazzato mettendosi nella sua posa più comune, una mano sulla nuca e gli occhi chiusi in una leggera risata. 

'Niente Vegeta, solo che… ho avuto una strana sensazione, tutto qua!'

Quella risposta breve e concisa fece fremere il corpo dell'angelo dai brividi, strana sensazione? Che cosa significava?

‘Spiegati meglio Kakaroth, e non fare il vago o ti spedisco all'altro mondo'

Lo sguardo minaccioso fece imbarazzare il suo amico, incrociò le braccia al petto prima di mormorare un - 
'Come se non ci fossi già stato abbastanza, tze!' - in riferimento alla frase detta precedentemente.
Dal canto suo il guerriero svuotò il sacco, sfogando, per così dire, i suoi pensieri e turbamenti.

'Ecco, è che… ho l'impressione che il mio Goten abbia qualcosa, io non lo so, come se stesse male' 

Whis sbarrò gli occhi, era tutto lì?
Quasi non credeva alle sue orecchie.

'Se ti va Goku potremmo andare a controllare e magari potresti offrirmi anche quei deliziosi biscotti al burro di tua moglie!' 

Si offrì subito per accompagnarlo, da un lato perché aveva una gran fame e dall'altro perché voleva accertarsene personalmente, non che nei suoi nuovi amici non avesse fiducia bensì perché era suo dovere farlo.

'Ah, quindi scappi dal tuo allenamento con una scusa così banale?
Riprovaci, non funziona con me, combatti!'

Vegeta sembrava furioso, finalmente poteva sfogarsi senza restrizioni ed usare al massimo la sua energia, ma lui no, scappava, e per cosa poi?
Un moccioso da quattro soldi di cui non gli era mai importato nulla.

'Tranquillo Vegeta, il tempo di sistemare questa faccenda e torno!'

Gli assicurò prima di svanire con l'angelo di ritorno sul pianeta terra, più precisamente sui monti Paoz dentro la cucina antiquata di quella piccola casetta a cupola.

'Pf, idiota di un Kakaroth!'

Aveva urlato Vegeta ricevendo soltanto una brutta occhiataccia dal dio, immediatamente si zittì, non era il caso farlo arrabbiare.

Nel frattempo Goku aveva lasciato Whis sul divano a gustare quei deliziosi biscotti correndo in fretta al piano di sopra, percepiva l'aura del mortale diventare sempre più oscura, preoccupata e piena di dubbi.
Lo stesso poté sentire in un aura più debole: paura, ecco cos'era, quel sentimento così terrestre che non aveva mai provato ma di cui conosceva bene il nome.
Curioso Whis guardò il suo bastone, fissò la sfera nera che subito diede un immagine precisa di ciò che al piano di sopra stava accadendo.
L'uomo era corso in camera del figlio minore notando come egli si stesse agitando nel sonno, la fronte piena di sudore e gli occhi rossi come se avesse pianto.
Rimase meravigliato nel notare quanto fossero simili i due nell'aspetto.
L'uomo sembrava a disagio, constatò quanto i sentimenti che provasse il piccolo Goten si specchiassero in quelli del padre, erano collegati da qualcosa di più grande che non aveva solo a che fare con i legami di parentela o di sangue, e neanche la razza, andava oltre le galassie, oltre gli universi e perfino il filo del destino che, pieno di nodi, spesso li aveva separati.
Lo vide sedersi sul letto, accarezzare la sua fronte e sussurrargli dolci parole nel tentativo di calmarlo, poi una terza figura si appoggiò alla porta, ma certo!
Era Chichi, colei che aveva preparato quei buonissimi biscotti e di cui con le briciole stava sporcando il comodo divano in pelle.

'Goku, sei tornato…'

La sentì mormorare, il figlio aprì gli occhi e in uno scatto si buttò tra le braccia del padre scoppiando a piangere, lo strinse forte contro il suo petto e lievemente annuì alla moglie che lentamente ed a piedi nudi si stava avvicinando a lui, ne arrivò infine un lungo abbraccio che fece commuovere persino l'angelo seduto al piano di sotto a mangiare. Durò qualche minuto, con qualche breve bacio sulla fronte del ragazzino ed altri sulla labbra della donna che pareva felice nel rivederlo lì in quella casa.

Alla fine Goku, quel Saiyan di terza classe, aveva qualcosa di speciale, e questo non era di certo riferito alla sua forza nelle arti marziali ma nel modo in cui la sua unione con una semplice terrestre avesse portato alla vita un nuovo combattente con cui aveva un rapporto unico, fondato sull'amore, sul bene e su tutto ciò che Whis aveva sempre visto da lontano, irraggiungibile per colui che di quei sentimenti mortali non poteva approfittare.

'Goku, non rimarrai qui questa notte, ho ragione?'

Quasi si strozzò con quei biscotti nel sentire quella frase detta con sincerità, un pizzico di malinconia nella sua voce.
Il capo basso e lo sguardo sul figlio che in pochi attimi si era raddormentato. 

'Devo tornare, lo sai. Ritornerò qui presto, sta tranquilla.
Torna a dormire ora, è tardi.'

Le disse rivolgendole un bel sorriso, il cuore della corvina si affievolì a quella visione ed accettò la sua proposta, se non dopo aver lasciato un ultimo bacio sulle labbra del marito che poi le aveva augurato la buonanotte con un tenero 'Chichina' posto a fine frase.
Appena sentì la porta della camera da letto chiudersi Goku riportò lo sguardo sul figlio, lo coprì con il lenzuolo e dopo qualche carezza gli sussurrò dolcemente:

'Prenditi cura della tua mamma mentre non ci sono, e non farla arrabbiare o le escono le rughe, poi mi tocca sopportare le sue lamentele perché Bulma non le ha e le si '

Scosse il capo ridacchiando e sistemando il comodo cuscino del piccolo continuò:

'Anche se rimarrebbe comunque bellissima, no?'

Il giovane sospirò appena al ricordo del viso della sua Chichi impressa a fuoco nella sua mente e nel cuore.

'Ti prometto che non appena tornerò ti insegnerò un sacco di nuove mosse.'

Whis tolse lo sguardo dalla sfera che in un attimo tornò di un nero pece, aveva finito i biscotti e quella breve visita era giunta al termine.
In pochi secondi Goku tornò di sotto e diede l’autorizzazione per poter ritornare sul pianeta di Lord Beerus ad allenarsi, all'insaputa che quell'impiccione di un angelo aveva spiato tutto con la sua strana magia.

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Capitolo 5
*** The Wild Boys ***


Tra bolle e detersivo per i piatti la corvina sfregava a ritmo di musica i bicchieri e le ultime ciotole rimaste, muoveva i fianchi canticchiando la nuova canzone di uno dei nuovi emergenti gruppi americani. 

Proprio una di quelle canzoni che ribadiva al suo Gohan di non ascoltare per non diventare un teppista, dalla piccola radiolina posta sul tavolo in mogano masticava a malapena l'inglese disturbando la quiete dei tranquilli monti Paoz.

'Wild boys, never lose it!' 

Dalla frenesia del momento ruppe uno dei piatti e sbuffando lo buttò nel cestino accanto riprendendo a lavare. 

Il lungo kimono viola le scivolava come un guanto sul corpo finendo sul pavimento lindo che aveva lavato qualche ora prima. 

Sola in casa il figlio maggiore ed il padre erano andati ad allenarsi alle prime luci dell'alba dopo aver fatto un'abbondante colazione, Goten dal suo migliore amico non sarebbe tornato prima di sera. 

'Wild Boys, never close your eyes, wild boys always shine!' 

Un altro piatto le si sgretolò tra le mani e prontamente lo gettò.

Prese una delle pezze accanto al lavandino togliendo la schiuma dalle braccia continuando a canticchiare, la crocchia fatta in mattinata iniziava a non mantenerle lasciando cadere le ciocche scure sul suo viso e sulle spalle. 

'Chichina!' 

Due braccia la strinsero da dietro facendole fare un gridolino dallo spavento, sempre nei momenti meno opportuni arrivava lui, il suo caro Goku.

'Diamine! Non ti ho sentito entrare!'

Lo allontenò con un gesto secco ed avvicinandosi alla radiolina girò la manopola spegnendo quella assordante musica.

'In effetti mi sono teletrasportato!'

Sbottò lui ridacchiando e portando come suo solito la mano dietro la nuca, l'occhiataccia della moglie lo fece smettere all'istante.

'Ti ho detto mille volte di non farlo! Ma ovviamente non mi stai mai a sentire…' 

Il guerrirro cambiò discorso cercando in tutti i modi di non farla arrabbiare, diventava una furia e nonostante a volte quasi le piacesse vederla furibonda era meglio evitare.

'Come mai ascoltavi quella roba?'

Mormorò curioso sporgendosi verso il viso della donna ed osservandola bene negli occhi, Chichi in risposta volse il viso di lato chiudendo le palpebre ed incrociando le braccia al petto.

'Non sono affaracci tuoi, io ascolto quello che mi pare.' 

Lui annuì e dopo essersi spostato iniziò a girovagare per la cucina lasciando impronte di terra e fango che non sfuggirono all'attenzione della moglie. 

Avrebbe voluto strangolarlo, non sarebbe servito a nulla in ogni caso, troppo forte la sua pelle, si sarebbe fatta male da sola. 

'È inutile che cerchi, non c'è nulla da mangiare, gli ultimi biscotti li ha presi Gohan… Gohan, dove diavolo è Gohan?'

Urlò un attimo dopo cambiando il suo stato d'animo in meno di un secondo.

'Oh, da Junior, è andato a trovarlo…'

Disse vago chiudendo l'anta di un mobiletto per poi fare una smorfia, la fame dei Saiyan era incontenibile, eppure… eppure forse non era solo quel tipo di fame, sua moglie era meraviglioso con quel kimono e quei capelli cadenti e lisci come la seta, quelle graziose mani poggiate sui fianchi ed il viso di porcellana.

'Non guardarmi in quel modo, dovrai aspettare il pranzo.' 

Lui negò avvicinandosi a carponi al corpo della sua amata, morse il labbro inferiore lasciando i suoi grandi occhi brillare dall'istinto. 

Le prese la mano intrecciando le dita con le sue e facendo un ghigno le fece intuire le sue intenzioni, un leggero colorito rossastro tinse le sue guance seguito da un sorriso che solo lui poteva sapere quanto bello fosse. 

'Non ho intenzione di aspettare la cena quando posso sfamarmi adesso.' 

Si sporse lasciandole un tenero bacio sulle labbra ed a mano a mano la portò fuori all'aria aperta facendola distendere tra i fiori di campo, le lenzuola stese e la tiepida aria di primavera. 

Si appoggiò anch'egli tenendosi col gomito e sovrastandola infine col corpo, con sguardo pieno di malizia e fedele amore iniziò a sbottonare i bottoni del suo abito scoprendo la clavicola ed infine le spalle candide come la gelida neve dell'inverno, gli sembrava assurdo come nelle notti di passione lei fosse così bella e allo stesso modo in quelle giornate d'amore.

Ed ancora mano a mano le accarezzò il viso passando tra i suoi capelli e togliendole completamente la crocchia, i raggi del sole illuminavano la sua pelle e facevano risplenderi quei diamanti scuri delle sue iridi, ella rise notando il modo in cui Goku la guardava, fermo come una statua e con le dita tremanti dall'emozione come la prima volta.

Passò la mano libera tra le ciocche ribelli del suo uomo facendole poi cadere lungo la sua mascella, lo stesso sorriso ingenuo, sulla tuta d'allenamento che senza indugiare tolse lasciandola cadere sul prato al loro fianco. 

Si lasciò baciare seguendo le labbra della donna, si sciolse al ricordo della sua bellezza e pian piano la spogliò lasciandola nuda sull'erba, i fili verdi e sottili si insinuavano ovunque, osservò estasiato quella figura celestiale ora inerme. 

Tolse ciò che rimaneva delle vesti e tenendola da un fianco entrò senza troppa forza tra le sue grazie, un respiro sommesso usci dalla bocca dell'amata, le palpebre chiuse, non riuscì a resistere a quella visione. 

La presa si fece più ferrea accompagnata dalle spinte più decise e profonde, i loro gemiti portati via dalle fresca brezza e dal canto degli usignoli. 

Le labbra del Saiyan tra i prorompenti seni, languidi e bramosi sulle sue curve, caldi e dolci quelli sul collo e più teneri e casti sul viso. 

Continuarono fino allo sfinimento, i loro nomi urlati alle nuvole e al crudele sole che li osservava e riscaldava in lontananza. 

Si stese al fianco della corvina tenendo sempre quelle due mani unite, i segni delle unghie sui dorsi e i palmi rossi, tra di essi un fiore dai colori sgargianti. 

'Io ho ancora fame…'

Piagnucolò lui dopo qualche minuto di quiete facendo ridere Chichi che ancora cercava di riprendere fiato, si mise seduta osservando come ancora la tenesse per mano.

'Non scappo via, puoi anche lasciarmi.' 

Scosse il capo ritirandola a sé con uno scatto, finì sul suo petto e senza ribattere si fece abbracciare rimanendo tra le sue grinfie fino alla sera. 


//Yay!

Si mentre scrivevo stavo ascoltando i Duran Duran, eh sia!

Dopo tanto sono riuscita ad aggiornare, scusate il ritardo ugh. 

-Daph 


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Capitolo 6
*** Cigaretts ***


Le dita sui tasti del grande computer bianco si muovevano veloci, scritte e numeri che per la corvina erano indecifrabili.

Un sospiro accompagnò quel rumore ormai familiare seguito dal picchiettare del suo piede sul pavimento del laboratorio della sua amica.

Goten e Trunks giocavano nella stanza accanto mentre i mariti nella gravity room si allenavano da oramai tre ore.

Un pacchetto di Marlboro era posato sulla scrivania, aperto ed incustodito, attirando inesorabilmente la sua attenzione.

Non aveva mai provato a fumare e lo riteneva uno spreco di soldi, per la turchina quelli non erano un problema e quel vizio per lei era facile da soddisfare.

Rimase con lo sguardo fisso su quelle stecche bianche e dal filtro arancione, Bulma con la coda dell'occhio parve accorgersene e con uno scatto le lanciò il pacchetto addosso con un piccolo ghigno, troppo simile a Vegeta per essere una coincidenza.

'Prendine una.'

Disse poi ritornando a fissare lo schermo.

L'altra sgranò gli occhi dopo aver afferrato il pacchetto tra le mani, osservò bene la piccola scatolina.

'Non fumo.'

Rispose cacciandone comunque una, la tenne tra l'indice ed il medio, l'odore del tabacco era forte e subito le si impresse sulla pelle.

'C'è sempre una prima volta, ti faccio compagnia.'

Spense quell'affare ed avvicinandosi portò una delle sedie accanto a Chichi, assieme al posacenere sulla scrivania.

Ne prese anch'ella una ed una volta che si fu seduta cacciò dalla tasca del suo camice un accendino nero.

Tutti i suoi movimenti erano seguiti dallo sguardo della donna tentata dal fare lo stesso.

'Mi rilassa un sacco, prova.'

Mormorò portando la sigaretta tra le labbra tinte da un rossetto rosso fuoco, la accese facendo un tiro e lasciando che il fumo riempisse l'aria di quella stanza. Esso arrivò al piccolo naso della non fumatrice che, non abituata, lo arricciò contrariata.

Andava contro tutto ciò che aveva sempre sostenuto, eppure, ora ne era attirata irrimediabilmente.

Se solo Goku l'avesse vista, fece un sorrisetto al solo pensiero della sua faccia sorpresa.

Spinta da quell'immagine fece lo stesso lasciando che Bulma accendesse al posto suo.

Copiò, cercando di essere il più naturale possibile facendone venire fuori soltanto una furiosa tosse.

La gola le bruciò e quel sapore amarognolo si sparse in tutta la sua bocca disgustandola.

‘È normale, tranquilla, basta farci l'abitudine. Fa come me.'

Mormorò ridacchiando appena e facendo un altro lungo tiro. 

Non avrebbe certo mollato lì quella sigaretta, si sarebbe sentita in colpa.

Coraggiosamente e dopo un interminabile minuto ripetette il gesto, iniziò a piacerle ed in meno di mezz'ora furono già alla seconda.

I vestititi erano impregnati dall'odore della nicotina, perfino i capelli e tutto ciò che le circondava.

'Sai, ho iniziato a diciassette anni e da lì non ho più smesso.'

Le confidò la più grande, ancora sedute vicine dopo tanto riprendevano a fare un discorso serio.

'Mi sento una teppista…'

Sbottò l'altra facendo una smorfia, iniziarono a ridere cacciando la terza, un circolo assurdo in cui quella diavola dagli occhi azzurri l'aveva cacciata.

'Ora lo sei, farà anche male ma… un po' di pace la meritiamo anche noi.'

Sorrisero accendendole insieme, ignare che i due Saiyan attirati dallo strano odore stessero venendo in quella direzione, insospettiti.

'Non starà mica bruciando qualcosa!'

'Ma sta zitto, Kakaroth.'

Rimproverò il principe superandolo nel corridoio, non gli andava giù neanche che gli stesse davanti.

'Io sto solo dicendo che magari… magari oh.'

Si bloccò una volta trovatosi sull'uscio, quella situazione non poteva essere reale; sua moglie a fumare con la sua migliore amica?

'Voi due! Avete dato di matto tutto in una volta!?'

Sudato dalla testa ai piedi e visibilmente irritato dalla puzza che gli pizzicava le narici tolse in malo modo la stecca dalle mani della moglie.

'Che diamine!'

Gridò lei alzandosi e fronteggiandolo, ne sarebbe scattata una furiosa lite.

Nel frattempo Chichi spense il mozzicone sparpagliando cenere un po' ovunque, erano guai seri quelli.

L'espressione del caro gentile ed ingenuo Goku non era come si aspettava, certo, sorpreso ma anche deluso e se meglio lo si guardava si poteva notare anche della rabbia. 

Provò a rimediare farfugliando qualche frase del tipo 'Volete mangiare?' 'Vi preparo qualcosa!.' , la sicurezza che da anni la contraddistingueva svanì come il fumo di quelle maledette Marlboro. Evitò di incrociare gli occhi del guerriero ed alzandosi cercò di sfuggire, altro che teppista si sentiva una delinquente messa alle strette dalla polizia

Provò a sorpassare la figura del marito ma ciò non servì a nulla, la sua grande stazza copriva tutto il perimetro della porta e le urla degli altri due le riempivano i timpani.

Non aveva mai chiesto scusa a Goku, solitamente era lui a combinare guai ed a doversi scusare, la situazione era stata completamente stravolta ed il suo silenzio le incuteva timore. 

'Uhm… come dire, scusa?'

Sussurrò accennando un lieve sorriso, le mani tremavano dalla paura che non la perdonasse e quando lo vide avvicinarsi pericolosamente al suo collo rimase rigida come una statua.

Iniziò ad annusarla, posando le mani sui fianchi per tenerla ferma, anche se apparentemente non sarebbe potuta andare da nessuna parte.

'Non mi piace.'

Lo sentì pronunciare con un tono di voce troppo basso per i suoi gusti, non riuscì a tirare un sospiro di sollievo che le labbra del Saiyan si posarono sulle proprie, sconvolta da quel gesto trovò la risposta razionale nella sua testa che la stesse perdonando ed approfondì quello che all'inizio le sembrò un bacio.

'No, per niente.' 

Sbottò nuovamente lui staccandosi e fissandola intensamente, le prese le mani annusando anche lì e constatando quanto forte fosse quell'odore.

'Quante?'

Chiese freddo lasciando le mani che finirono come senza vita sulle cosce della donna.

Chichi prese un respiro e volgendo lo sguardo sul pavimento rispose.

'Due e mezzo, insomma… due, tre, non sono riuscita a finirla tutta.'

Piagnucolò, i sensi di colpa le attanagliavano lo stomaco.

Bulma la spinse di lato cercando di scappare dalle furia di Vegeta, che imperterrito, la seguiva. 

'Non sono cavoli tuoi di quello che faccio!'

'Certo che lo sono stupida terrestre! Che cosa credi!?'

'Smettila di seguirmi! Cosa sei, un cane!? Guarda che non sono mica Freezer!'

Accanto alle voci di quei matti si aggiunse quella più acuta di Goku.

'Tre!?'

Gli occhi della nera si alzarono al soffitto, non poteva semplicemente perdonarla?

Sì, Tre. Ora sta zitto e torniamo a casa, mi dispiace e tutto quello che vuoi, bla bla bla.'

Stufa, anzi, arcistufa. La vita era sua e poteva decidere lei stessa di come rovinarsela o meno, era stato solo un semplice peccatuccio.

'Bla bla bla?! Non sarai mica seria!?'

Il passo dell'uomo la fece indietreggiare, portando le mani tra i capelli la figlia dello stregone Del Toro gli sbraitò contro.

'Serissima! Io non faccio tutte queste storie ogni volta che muori!'

Aveva esagerato, era nel torto e continuava ad urlargli contro, ritornò sulla sua strada e scuotendo il capo si buttò tra le sue braccia.

L'eroe era ferito, ferito nel profondo da quelle parole, nonostante sapesse che sua moglie non le pensasse per davvero.

'Scusami, perdonami. Non volevo reagire così, giuro che non fumerò mai più! Neanche… neanche una volta.'

Schiacciata contro il suo petto incarò la dose stringendosi con più forza a lui.

'Mh… se lo prometti allora ti credo! Ma fatti una doccia, almeno.'

E mentre Son e moglie risolvevano Vegeta e Bulma al contrario erano finiti in giardino, sta di fatto che dopo un paio di ore tra urla e bronci si erano fermati all'ombra di albero, stremati, fumando insieme l’ultima Marlboro rimasta.


//Yay!

Quando finisci le sigarette e non sai come fare perché sei senza soldi, ah se solo fossi straricca come bulma!

Scusate per questo obrobrio ma, toccava! 

-Daph



 





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Capitolo 7
*** Vodka al caramello ***


Chichi non aveva mai bevuto, eppure in quella afosa serata di fine agosto si era lasciata andare al piacere dell'alcol e nel fumo.
Non sapeva bene come tutto fosse iniziato, forse per scappare dalla noia e dal silenzio dei monti Paoz aveva deciso di trovare compagnia sulla terrazza della scienziata alla Capsule Corporation.
Attenta ad ogni tipo di vizio che aveva sempre cercato di allontanare dalla sua famiglia ora, assieme a quel diavolo dai capelli turchini, si era ritrovata a ridere a squarciagola con in mano un cicchetto di vodka al caramello.
Così invitante e al tempo stesso pericoloso.

"È dolcissimo Chichi, è come mangiare una caramella, prova!"

E così la figlia dello Stregone del Toro, in un attimo di tremore aveva sporcato le dita con gocce di quella sostanza marroncina, quel sapore dolcissimo, in un primo momento quasi buono e poi, a sorpresa, un tremendo bruciore alla gola che le aveva fatto mancare il respiro e rendere gli occhi lucidi.

" Fuma Chichi, passa tutto! "

E così, per scherzo, un gioco, le due donne si erano ritrovate ubriache, una bottiglia vuota, due pacchetti quasi finiti di Marlboro gettati senza rispetto sul tavolino di marmo grigio, e le risa che erano diventati pianti al pensiero dei loro mariti sul pianeta di Lord Beerus.

" A volte non lo sopporto, è così permaloso!"

Le lacrime sfuggirono da quelle iridi cristalline, un singhiozzo e poi una risata per quest'ultimo che fece ridere anche l'amica che rischiò di strozzarsi col fumo e cadere dalla sedia.
L'acre odore della nicotina e quello mieloso dell'alcolico mischiato all'acqua salata che scivolava sul viso di entrambe le donne.

" Almeno tuo marito ti ascolta se gli parli, il mio sembra sordo! Eppure io gli dico: Goku vai a lavorare!
E lui mi risponde: No Chichina, io devo allenarmi!"

Con le guance arrossate la corvina imitò la voce del marito appena più rauca e pesante, facendo poi una smorfia di disgusto, tirò su col naso premendo con forza le labbra in una linea retta sentendole appiccicose.

" È tonto. "

Aggiunse annuendo col capo e Bulma, dal canto suo, annuì a sua volta.

" Abbiamo messo su famiglia con due tonti, cin cin sorella! "

Un ultimo cicchetto che venne poi sbattuto sulla superficie del tavolino assieme ad uno sguardo di solidarietà femminile, ignare che i due uomini di casa le stessero osservando.

Goku e Vegeta si guardarono per poi sospirare, non credevano che lasciarle sole avrebbe potuto creare tanti danni.

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