Conquest

di Forneus
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** I ***
Capitolo 2: *** II ***
Capitolo 3: *** III ***
Capitolo 4: *** IV ***



Capitolo 1
*** I ***


Acqua. Macerie. Era solo quello. “No, non voglio morire. Non adesso” pensò la leonessa. Cercava di tenersi a galla ma la corrente era troppo forte e lei aveva una zampa rotta, “stupidi tronchi”. Continuava a farsi trascinare dalla corrente. Minuti? Ore? Non lo sapeva. Poi batté la testa su qualcosa di solido. “Terra”. Cercò di alzarsi. Pessima idea. Provò ad aprire gli occhi e vide solo terra e puntini neri, “no, non svenire o rischi di morire” pensava. Cercò di chiamare aiuto ma aveva la voce ridotta a un sussurro. Fece appena in tempo a sentire una voce -RAGAZZI! AIUTO!- che svenne. *** Ruggiti. Probabilmente un combattimento tra due branchi. Ma che importava a loro, quelli delle terre del branco gli odiava, quelli delle terre di nessuno gli erano completamente indifferenti. -Cosa succede?- chiese una leonessa, Ester. -Un combattimento tra i due branchi, Ester, ce ne sono stati molti ultimamente- rispose il leone vicino a lei, Earth, -o sbaglio?- era titubante dopo aver visto quello che era successo poco prima, la loro amica Flare che intrappolava un gruppo di zebre in un cerchio di fuoco. Tutti loro avevano usato i loro poteri. Ma mai su uno spazio così ampio. -No, hai ragione, su tutto, però…- rispose la leonessa fuori dalla grotta -però questo è stato il peggiore, probabilmente “l’ultimo”- pronunciò quell’ultima parola con sarcasmo come se lei sapesse che non era affatto l’ultimo. -RAGAZZI! AIUTO!- Dafne. I due leoni all’esterno della grotta si scambiarono un messaggio muto ma chiaro “quella ragazza si mette sempre nei guai” e scattarono verso la pozza d’acqua dove si trovavano i due leoni. *** Quando rinvenne sentì qualcuno parlare poco distanti da lei -non può stare qui- -era in pericolo, cosa ci costa aiutarla?- -Va bene ma poi dovrà andarsene-. “Ha ragione non posso stare qui” pensò la leonessa. Ma sapeva che non poteva semplicemente alzarsi e andarsene. Non sapeva se quei leoni erano ostili. Non aprì gli occhi, prima provò a muovere la zampa rotta, no, non era rotta “com’è possibile?” allora aprì gli occhi. -Non possiamo rischiare, dovrà tornare da dove è venuta, senza discussioni e…- si interruppe e si girò verso la nuova arrivata, che si stava svegliando in quel momento -Oh, buongiorno- esordì. La leonessa balzò in piedi e sguainò gli artigli -Chi siete? E cosa volete?- chiese. Contò 8 leoni in tutto, metà maschi e metà femmine. Avevano tutti un mantello abbastanza chiaro come quello dei ghepardi ma senza macchie. I maschi avevano delle criniere con colorazioni particolari (rosso acceso, biondo, marrone e bianco) e le femmine avevano dei ciuffi di pelo lungo sull’occhio destro, eccetto una che lo portava sul sinistro (quella rossa, che le aveva dato il buon giorno) -Allora- cominciò il leone con la criniera bionda -in quanto al “cosa volete”, noi non vogliamo proprio niente da te, piuttosto sei tu che sei finita davanti alla nostra tana, almeno ringrazia mia sorella Dafne che ti ha guarito- indicò la leonessa con il ciuffo biondo -Grazie- disse la rinnegata con un tono molto duro, per niente grato -comunque…- -Aspetta- era stata la prima leonessa a parlare, la rossa -non possiamo rischiare, dicci tu chi sei e poi magari noi risponderemo alla tua prima domanda- “È giusto” pensò lei. Era finita nel loro territorio e li stava fronteggiando in posizione d’attacco anche se sapeva che non era in grado di batterli (non le faceva male nulla ma era ancora debole), si arrese, rinfoderò gli artigli e rispose -Io sono il capo-branco delle rinnegate. La prima cacciatrice di Scar. Io sono Zira-.

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Capitolo 2
*** II ***


-Zira eh… l’amante di Scar- disse la leonessa con il ciuffo rosso. -Voi conoscete Scar?- chiese Zira, poi ci ripensò e cambiò la domanda -Chi siete?-. -Non conoscevamo Scar di persona, ma abbiamo sempre nutrito grande ammirazione in lui.- rispose il leone con la criniera rossa. “Ok, almeno gli piace Scar” pensò Zira -E a una domanda avete risposto, ora posso sapere chi siete?-. Nessuno rispose. Guardarono tutti la leonessa con il ciuffo rosso. -Forse per ora è meglio che tu conosca solo i nostri nomi, chi siamo veramente può essere difficile da assimilare. Io mi chiamo Flare, e questo è mio fratello Flame.- “Dio che fantasia” pensò Zira, ma almeno conosceva i nomi di quelli che sembravano essere i capi-branco. -Loro sono Ester e Earth- disse passando dietro all'altra coppia di leoni con la criniera e il ciuffo marrone -Poi ci sono Dafne e Kaje- loro erano biondi -E per ultimi ma non per importanza Glace e Frost- bianco. “Almeno conosco i loro nomi” -Adesso però basta con le presentazioni, è tardi, ti conviene mangiare qualcosa- disse Glace, e spinse verso di lei la carcassa di un cucciolo di zebra “è ancora fresco” notò Zira. Si stese per mangiare mentre gli altri leoni prendevano altri cuccioli (gazzelle, gnu e qualche airone) e cominciavano a mangiare. Zira notò dei particolari che prima le erano sfuggiti, i leoni avevano dei simboli alla base del collo, non più grandi dei loro occhi; i capi-branco avevano un disegno rosso che ricordava il fuoco; la leonessa che l’aveva aiutata (le sembrava si chiamasse Dafne) e suo fratello avevano tre linee frastagliate blu; Ester e Earth avevano un simbolo verde che ricordava le montagne; e alla fine i due leoni che ancora non avevano detto niente avevano un simbolo bianco che sembrava un soffio di vento. Zira si accorse anche che quel gruppo era formato da leoni giovani, potevano tranquillamente avere l’età di Vitani e Kovu… Kovu, quel traditore. Aveva passato tutta la vita ad addestrarlo per uccidere Simba e vendicare Scar, e lui come la ringraziava? Si fidanza a con la stupida figlia del re, Kiara. Staccò un altro pezzo di carne dal corpo della zebra. Maledetto Kovu. Maledetta Kiara. E maledette le sue cacciatrici che l'avevano abbandonata per le terre del branco. E… Vitani? Che fine aveva fatto? Era anche lei con le cacciatrici o se ne era andata, non lo sapeva. -Sembri arrabbiata- Zira si riscosse e guardò il leone che aveva parlato, Frost, si era lui. Forse lo sguardo di Zira fu un po’troppo truce, perché il leone si agitò sul posto, poi intervenne sua sorella (o quella che Zira almeno pensava fosse la sorella) -secondo me sei proprio incazzata- “Ha ragione” -Si- una parola, fu tutta la sua risposta. Per un po’ nessuno disse niente poi ricominciò a parlare la stessa leonessa -Con chi?- -Con tutti, con mio figlio, con la principessa del branco, con il “re”, è solo un codardo e un assassino.- -SIMBA?- Flare. “Palesemente” pensò Zira “non le piace Simba. E a quanto pare neanche agli altri” infatti non stava più mangiando nessuno, guardavano nel vuoto con uno sguardo assassino, tranne Flare che si era messa a girare per la grotta mormorando cosa molto poco carine verso Simba, Mufasa e tutto il loro branco. Zira voleva saperne di più, -Cosa vi ha fatto Simba?- chiese a Flame, visto che sua sorella non era in condizioni di rispondere senza scaricare una raffica di insulti dietro l'altra -È diventato re- “Il mio stessa problema” era una cosa ironica, quei leoni non sembravano i tipi da avere un qualche motivo per volere uno di loro sul trono, -mi spiego meglio, Mufasa ci ha banditi dalle terre del branco, ma è il motivo che ci ha fatto incazzare. Avevano paura di noi, tutti quanti, e hanno pensato bene di allontanarci per “evitare problemi al branco” tsk.- “Beh se questi leoni facevano paura a Mufasa perché non utilizzarlo contro Simba?” pensò Zira, però le venne in mente qualcosa -Aspettate, avete detto che siete stati banditi dalle terre del branco, ma queste non sono (ovviamente) le terre di nessuno- lo si capiva da quello che vedeva fuori dalla grotta, alberi rigogliosi, erba verde e si sentiva un fiume -Dove siamo?- -Fuori dal confine- rispose Flame e stava anche per continuare ma cambiò discorso quando Ester gli mollò una zampata sul fianco, un avvertimento “non dirle troppo” era chiaro non potevano ancora fidarsi -tu piuttosto, cosa ti ha fatto Simba?- Le chiese -Ha ucciso Scar, poi ha esiliato noi sue cacciatrici nelle terre di nessuno, completamente aride, avevo addestrato mio figlio Kovu affinché uccidesse Simba e diventasse re, ristabilendo il regno di Scar, lui invece si è fidanzato con Kiara, la figlia del re. L'altro mio figlio Nuka è morto cercando di uccidere Simba e mia figlia Vitani era con le cacciatrici quando hanno scelto Simba. Io ho preferito buttarmi nel fiume in piena piuttosto che farmi aiutare da Kiara. Come se accettassi l'aiuto di uno di loro.- lo sputò fuori così senza preoccuparsi di niente, neanche del fatto che aveva estratto gli artigli quando aveva nominato Kovu, -quindi Simba vi ha esiliate solo perché seguivate Scar?- chiese Flare, di colpo più interessata al racconto di Zira che a trovare nuovi insulti verso Mufasa -Si- rispose Zira, poi ci ripensò su e si corresse -o almeno ci ha esiliate per questo. Poi il suo odio verso di noi è aumentato quando sua madre Sarabi è stranamente morta… e quando il suo primo figlio Kopa è stato ritrovato nel mio territorio leggermente ferito a morte- disse tutto con tono sarcastico, guardando la leonessa dritto negli occhi. Un'idea che poi si rivelò quasi spaventosa, i suoi occhi ardevano d'odio letteralmente, si vedevano delle immagini di fiamme. Però le due leonesse avevano entrambe un sorriso malefico dipinto sul muso -forse è meglio che vai a dormire, per un po’potrai stare qui, sempre che lo vorrai- disse Flare colpendo leggermente con una zampa tra le scapole di Ester, che rispose subito, alzandosi -Si ti accompagno, abbiamo una stanza in più- disse dirigendosi verso un'apertura all'interno della grotta. Zira non le aveva ancora notate, erano tre in tutto e portavano in stanze chiuse aperte solo da un lato. C'erano solo un giaciglio di erba secca e una pozza d'acqua che si formava grazie ad acqua che sembrava uscire direttamente dalla roccia. -Grazie- disse alla leonessa col ciuffo marrone, che ribadì -O no, grazie a te- e uscì dalla stanza. Zira si sdraiò sull'erba e crollò subito, neanche si era accorta di essere così stanca.

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Capitolo 3
*** III ***


Quella notte Zira riuscì ad addormentarsi. Aveva passato settimane ad adesso arriva i suoi figli e a cacciare insieme alle cacciatrici. Non aveva quasi dormito. Invece su quel giaciglio di paglia riuscì ci riuscì. E questo era un bene. Poi però nella sua mente cominciò a formarsi un sogno. E questo era un male. Perché, io sarei un male?. Zira conosceva quella voce, non era sorpresa di sentirla in un sogno. Aveva quel tono sarcastico che lei adorava. Scar. Ovvio e chi se no? Avrebbe voluto rispondere, ma non sapeva se doveva parlare, se bastava solo pensare, o se doveva ruggire per rivelare la propria posizione. Non servi. Ti basta pensare, ma se preferisci parlare non ti sentirà nessuno. -ok- rispose la leonessa, contenta di sentire ancora Scar. Poi le venne in mente qualcosa, che la fece arrabbiare e anche tanto -Perché mi parli solo adesso? Non potevi farlo prima. Non potevi avvertirmi che Kovu frequentava la figlia di Simba? O qualunque altra cosa? NON POTEVI?- Non era il momento, stavo aspettando che realizzassi chi ti era veramente fedele -In pratica nessuno- Quasi. Questi ragazzi non ti considerano, e non lo faranno mai, un possibile superiore. Però ti considerano una loro pari. Che è già tanto. Se glielo chiedi ti aiuteranno. -A fa’ che?- chiese lei sorpresa Non volevi ristabilire il mio regno? Adesso Kovu diventerà re. Quindi in un modo o nell’altro il mio regno è ristabilito. Ma non è quello che speravi o sbaglio? -No. Simba è ancora vivo, e anche uccidere lui era uno dei miei obbiettivi- Certo. Vitani? -come?- ok, adesso la leonessa era confusa. Incontrare dei leoni fuori dai confini che avevano dei strani simboli colorati? Passi. Incontrare Scar in sogno? Certo. Ma perché adesso le chiedeva di sua figlia? -Vitani è passata dalla parte di Simba. A quanto pare anche lei mi odiava.- Non è corretto ma che cavolo adesso doveva anche parlare come un mediatore? A lei piaceva Scar, il leone pazzo che odiava tutti. Non quella voce inconsistente troppo calma -in che senso?- Vitani è ancora giovane, lei odiava questa guerra e sperava di trascinarti con lei nella pace. Ma ti vuole ancora bene. -beh ok sono contenta bla bla bla ma cosa centra?- potresti tirartela dalla tua parte. E qua le cose cominciarono a farsi interessanti. -Hai un idea per uccidere Simba?- Non pensavo all'omicidio diretto, nessuno potrebbe sospettare di te o comunque accusarti se non sei tu a uccidere qualcuno. Non stava parlando direttamente a lei, parlava in generale. Un esempio qualunque. Ma lei capì comunque -Come gli gnu che hanno ucciso Mufasa?- tono sarcastico. Ormai si sapeva che era stato lui a macchinate tutto. Ma non ha fatto niente a parte lasciar cadere Mufasa. Le iene hanno liberato gli gnu. Gli gnu hanno ucciso Mufasa. Non era colpa sua (a parte il fatto che l'ordine alle iene lo aveva dato lui, certo) -Spiega- si Zira era interessata. Un leone si formò di fronte a lei. Scar. Le spiegò quello che aveva in mente. Non le disse niente riguardo a chi erano quelli leoni, ma gli disse che avrebbero avuto un ruolo chiave. Passò il tempo, poi Zira si dovette svegliare. Praticamente scagliata via da Scar dal sogno. Si svegliò con la testa sulle zampe incrociate, un leone la stava chiamando -Zira? Ci sei?- Flame. -Mh-mh- -Beh senti io Flare usciamo, vuoi venire con noi?- -No grazie, non voglio disturbarvi.- -Andiamo a cacciare- a quelle parole Zira si alzò seduta, in allerta, con gli artigli già sguainati. -Quando cominciamo?- _________________________________________________________ ANGOLO AUTRICE Buongiorgio gente. Lo so non ho scritto niente nei primi due capitoli. Il primo forse perché era un po’un introduzione. E il secondo perché boh non avevo voglia. Rip. Comunque scrivo qua. Si lo so che i nomi dei nuovi leoni sono scontatissimi ma non me ne sono venuti in mente di migliori😂. Comunque secondo voi perché Scar era così fiducioso in questi leoni? E cosa avrà in mente di fare adesso Zira? Beh lo vedremo.

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Capitolo 4
*** IV ***


Erano fuori dalla grotta. Fino ad allora Zira non si era accorta di quanto fosse grande. La stanza principale aveva tre sbocchi su altre stanze, un corridoio di pietra cominciava dalla stanza principale, scendeva per mezzo centinaio di metri e sbucavano davanti a un fiume. Zira seguì i due leoni attraverso la foresta, sembrava che sapessero esattamente dove andare. Lei era abituata a cacciare in gruppi da almeno 5-6 leoni. Adesso erano solo 3, in più non era abituata a un leone maschio che cacciava con loro. -Come mai ci siete solo voi?- chiese ai due leoni, le rispose Flame, visto che la sorella era troppo occupata a scandagliare la foresta in cerca di qualche preda -Nel nostro gruppo siamo divisi per abilità, noi facciamo, Dafne e suo fratello sono ottimi curatori. Glace e Frost sono come degli strateghi, è difficile che entriamo in conflitto con altri branchi, ma se succede vinciamo noi, grazie a loro. Earth e la sorella conoscono sempre il territorio e ci assicurano i nascondigli migliori-. Zira non ci era abituata, nel suo branco tutte cacciavano, e non avevano strateghi. Però si chiese come mai avesse detto gruppo e non branco. Non riuscì neanche a chiederglielo che Flare li zittì entrambi -Tacete. Lo vedete quel gruppo di zebre?- erano davanti a loro, tre zebre adulte, si stavano rinfrescando al fiume, il vento veniva dalla loro direzione, quindi i leoni erano nascosti. Flare si rivolse a Zira -tu bloccale da qui, io vado alle loro spalle.- poi guardò il fratello -Sali sul masso alle loro spalle, quando andranno in panico attacca il maschio, alle altre ci pensiamo noi.- In effetti c’era un masso alla sinistra della zebre, abbastanza in alto da evitare di essere visti, in oltre l’aria non lo superava in altezza, quindi non avrebbero potuto sentirlo. Zira aspettò che il leone lo raggiungesse, poi si avvicinò di soppiatto, acquattata tra l’erba alta, verso le zebre. Non sentiva l'odore dell’altra leonessa, ma sapeva che l’aveva quasi di fianco. Aspettarono pochi secondi, le zebre cominciarono ad agitarsi, poi entrambe le leonesse si buttarono sulle due più piccole, le femmine. Non che nessuna delle due non avrebbe potuto fermare il maschio, ma Zira aveva già capito che un motivo c'era. In effetti erano più forti del normale. L'animale cominciò a scalciare sotto gli artigli della leonessa che le affondavano nei fianchi. Riuscì a bloccarla a terra, piena di graffi e con degli squarci sui fianchi. Le affondò le zanne sul collo, fermando l'aria che passava per la trachea. Poi si girò verso Flare. Anche la sua zebra era ricoperta di tagli, aveva un taglio profondo sul collo. “Un lavoro degno di un professionista” pensò. Intanto Flame era atterrato di fronte al maschio, che cercava un modo di scappare, ma aveva un masso davanti, il fiume dietro (che a quanto pare era anche profondo) e il leone di fronte. Flame sguainò gli artigli, e intorno a lui si formò un anello di fuoco. “Ma che?” pensò Zira mentre la zebra in preda al panico si ritrovò svenuta dall’asfissia e con un taglio sulla gola. Zira fissò prima Flame, che aveva spento il fuoco, poi la sorella, solo allora si accorse che aveva gli artigli di un rosso acceso -Come hai fatto?- chiese al leone con un tono più sorpreso che spaventato come avrebbe fatto chiunque altro “forse qualcun altro sarebbe scappato senza pensarci” si disse. I due fratelli si scambiarono un'occhiata come a dire “ormai possiamo fidarci”. Fu la ragazza a parlare -Hai presente quelle storie di leoni che controllano i quattro elementi naturali?- nelle mente di Zira si fece strada un vago sospetto -Si, le raccontano durante le festività, per ispirare i branchi- evitò di dire che quei leoni erano ritratti praticamente come degli dei; l'altra leonessa continuò imperterrita, mentre si caricava il cadavere della zebra sulle spalle -piacere, siamo noi.- __________________________________________________ ANGOLO AUTRICE Salve gente, finalmente ho scritto il quarto capitolo. Ok so che anche l'ultima parte era scontata, ormai era ovvio che non fossero leoni normali no? Comunque se Zira si fa come amici degli dei dubito che chiunque altro possa fermarla no? Nel prossimo capitolo scopriremo il piano di Zira per rigirarsi il regno di Simba.

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