Padre e figlia

di quinto Livello
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo I ***
Capitolo 2: *** Capitolo II ***
Capitolo 3: *** Capitolo III ***
Capitolo 4: *** Capitolo IV ***
Capitolo 5: *** Capiolo V ***
Capitolo 6: *** Capitolo VI ***
Capitolo 7: *** Capitolo VII ***
Capitolo 8: *** Capitolo VIII ***
Capitolo 9: *** Capitolo IX ***
Capitolo 10: *** Capitolo X ***
Capitolo 11: *** Capitolo XI ***
Capitolo 12: *** Capitolo XII ***
Capitolo 13: *** Capitolo XIII ***
Capitolo 14: *** Capitolo XIV ***
Capitolo 15: *** Capitolo XV ***
Capitolo 16: *** Capitolo XVI ***
Capitolo 17: *** Capitolo XVII ***
Capitolo 18: *** Capitolo XVIII ***
Capitolo 19: *** Capitolo XIX ***
Capitolo 20: *** Capitolo XX ***
Capitolo 21: *** Capitolo XXI ***
Capitolo 22: *** Capitolo XXII ***
Capitolo 23: *** Capitolo XXIII ***
Capitolo 24: *** Capitolo XXIV ***
Capitolo 25: *** Capitolo XXV ***
Capitolo 26: *** Capitolo XVI ***
Capitolo 27: *** Capitolo XXVII ***



Capitolo 1
*** Capitolo I ***


Erano passati 6 mesi da quando Cloud aveva ucciso Kadaj ed era andato ad abitare insieme a Tifa e ai due Bambini, Merlene e Denzel. Era mattina e i primi raggi di sole illuminarono il viso del ragazzo. In tutta risposta il ragazzo si coprì il volto con le coperte. All’improvviso la porta si aprì mostrando il volta di una donna dai lunghi capelli scuri e gli occhi castani e affianco a lei due bambini entrambi con i capelli castani, il bambino con gli occhi blu mentre la bambina con gli occhi castani. La donna attraversò la stanza e aprì completamente le tende mentre i due bambini saltavano sul letto

Tifa: “Svegliati dormiglione!”

Il ragazzo tentava di tenere le coperte sulla testa e borbottava qualcosa sul voler dormire

Denzel e Merlene: “Alzati Cloud! Abbiamo bisogno di te giù al locale”.

I due bambini tentavano di togliergli le coperta da dosso. A loro si unì anche la ragazza e fu così che riuscirono a togliergli le coperte mostrando il ragazzo a petto nudo e con solo i boxer a dosso. Tifa nel guardarlo arrossì violentemente mentre i bambini sghignazzavano tra di loro.

Cloud: “Volete uscire dalla mia stanza!” Urlò il biondo imbarazzato.

Senza farselo ripetere nuovamente uscirono lasciandolo solo. Così iniziò la giornata che proseguì, fortuna, senza alcun problema. Tifa aveva appena chiuso il locale e messo tutto in ordine quando sentì il suo cellulare suonare. Sul piccolo schermo appariva il nome Yuffie.

Tifa: “Pronto? Yuffie?”

Yuffie: “Tifa! Presto vieni alla piazza centrale di Midgar”

Tifa: “Ma cosa succede?”

Yuffie:  “Tu vieni, poi ti spiego. Fai presto!”

Chiuse la chiamata lasciando la ragazza stupita. Nello stesso istante scese Cloud in fretta.

Cloud: “Ha appena chiamato Vincent. Devo andare …”

Tifa: “Alla piazza centrale di Midgar. Mi ha chiamato Yuffie chiedendomi di raggiungerla.

Cloud: “Allora andiamo”.

Tifa e Cloud uscirono dal locale e salendo sulla moto di questo ultimo si diressero verso il centro di Midgar.

Al centro di Midgar si trovavano due persone in attesa di qualcuno.

Yuffie: “Credi che arriveranno?”

Vincent: “Sono sicuro di sì”

La ninja lo guardò torva. Non riusciva mai a fare conversazione con lui, non che il momento fosse perfetto ma almeno poteva dirle qualcosa di più. I suoi pensieri furono distratti dal rumore di una moto che si dirigeva verso di loro. Cloud e Tifa frenarono e, tenendo il motore della moto acceso, si rivolsero ai due.

Tifa: “Coda succede?”

Yuffie: “Uno casino! Tra poco ve ne accorgerete”

La ninja non aveva ancora finito di parlare che tutti avvertirono il rumore di passi e di ansimi che veniva verso di loro. Apparve una ragazza di circa 16 anni con capelli corvini e occhi scurissimi, indossava un jeans con scarpe da ginnastica e una camicia piuttosto leggera per quella notte gelida e teneva in mano un flauto, con lei vi era un enorme lupo dal manto nero. La ragazza, vedendo Yuffie e Vincent, si bloccò di colpo e fece subito dietro front insieme al lupo.

Vincent corse subito verso la ragazza ed, essendo più veloce di lei, la raggiunse bloccandole le braccia e mettendola in ginocchio, mentre Yuffie era riuscita, anche se con difficoltà, a bloccare il lupo.

Vincent: Aiutaci a portare questa ragazza e il lupo a casa vostra”.

I due non riuscendo a capire ancora cosa stesse succedendo rimasero fermi per qualche attimo dopo di che fecero come aveva chiesto Vincent.

 

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Capitolo 2
*** Capitolo II ***


Arrivati a casa di Tifa portarono di peso la ragazza e il lupo e li condussero in una stanza isolata della casa dove era privo di mobilio e con solo una finestra. Entrarono nella stanza, Vincente e Cloud, che aveva preso il posto di Yuffie lasciarono andare la ragazza e il lupo chiudendo a chiave la porta. La ragazza si rannicchiò in un angolo spaventata mentre il lupo si era messo davanti a lei e ringhiava contro di loro.

Ragazza: “Cosa volete?” Disse terrorizzata.

Yuffie: “Non vogliamo farti del male”. Così dicendo la ninja tentò di avvicinarsi alla ragazza, ma il lupo non gradì l’iniziativa della ragazza così tentò di colpirla con una zampata, ma intervenne subito Vincent che bloccò colpo lanciando il lupo lontano dalla ragazza.

Tifa osservò tutto stupita e irritata del fatto di non riuscire a capire cosa stesse succedendo si rivolse a Vincente e a Yuffie.

Tifa: “Volete spiegarci cosa succede?Come mai avete catturato questa ragazza e il lupo e perché ci avete chiamato per venirvi in aiuto quando non abbiamo alzato nemmeno un dito!”

Yuffie: “Be’ avevamo bisogno di una mano e di un posto dove poterli interrogare”. Disse in tono di scuse.

Vincent:” Questa ragazza ha ancora il Geostigma e stando a ciò che ho scoperto potrebbe aver sviluppato qualche potere”

Cloud: “ è impossibile Vincent! Il Geostigma non può fare questo. Lo hai detto anche tu durante la lotta contro Kadaj. Il Geostigma con sostanze nocive che sono in conflitto con il corpo, non sviluppano poteri …”

Vincent: “E’ vero. Ho detto questo. Però le cellule del Jenova che ha questa ragazza sono diverse”.

Tifa: “Come può averlo ancora a dosso? L’acqua doveva cancellarlo”.

Vincent: “E’ molto semplice. Lei era in un posto chiuso e così la sua pelle non è entrata in contatto con l’acqua”

Rimasero in silenzio ad osservare la ragazza tremante e il lupo, durante la conversazione il lupo si era nuovamente messo tra la ragazza e i quattro ragazzi. Tifa notò che la ragazza aveva un flauto in mano e cercando qualcosa per tranquillizzarla e per poter sapere qualcosa su di lei chiese con tono dolce.

Tifa: “Suoni il flauto?”. Avanzò verso di lei dimenticandosi ciò che aveva poco prima tentato di fare il lupo.

Così il lupo tentò di saltare a dosso a Tifa, la ragazza non sarebbe riuscita ad evitare l’accatto, ma due forti braccia la presero per la vita e la tirarono a se. Cloud aveva fatto giusto in tempo, ma per la fretta inciampò e cadde con il sedere per terra e con il viso di Tifa a pochi millimetri dal suo. La ragazza arrossì e si staccò in fretta da lui, mentre il lupo ritornava in difesa davanti alla ragazza.

La ragazza non c’è la faceva più a stare lì dentro e ascoltando i discorsi del gruppo aveva intuito che loro avevano forse capito qualcosa e che forse l’avrebbe riportata dal luogo in cui era scappata. Si morse il labbro inferiore, non voleva usare il suo potere su di loro, perché sapeva che questo significava dare sia una falsa illusione che riaprire vecchie ferite, ma se voleva scappare insieme al lupo non aveva altra scelta.

Iniziò a suonare lo strumento con abilità e la melodia che vi uscì era dolce, ma allo stesso tempo triste. Rimasero perplessi da ciò che stava facendo la ragazza e non capiva il motivo di quell’improvvisa voglia di suonare. All’improvviso la stanza mutò, divenne una giardino pieno di fiori e in lontananza c’erano tre persone. Il gruppo li osservò per qualche secondo riconoscendo in loro tre persone che avevano cambiato profondamente la loro vita.

Cloud: “Zack!”

Tifa, Cloud e Yuffie: “Aeris”

Vincent: “Lucrezia”

Appena sentirono nominare i loro nomi si girarono verso di loro come stupiti del fato di trovarli lì. Appena il gruppetto tentò di raggiungerli l’illusione sparì mostrando nuovamente la stanza, ma della ragazza e del lupo non vi era più traccia.

Yuffie: “Dove sono andati?!”

Tifa:”Non lo so, la chiave …”

Non riuscì a completare la frase quando si toccò la cintura. Chiudendo la porta aveva attaccato le chiavi alla cintura, ma adesso erano sparite, anzi erano a terra vicino alla porta che in quel momento era aperta.

Cloud: “Probabilmente ne ha approfittato mentre noi eravamo distratti”

Vincent: “Tzk”

Vincent si lanciò verso alla porta all’inseguimento dei due fuggitivi. Gli altri lo seguirono, ma persero subito le sue tracce. Tornarono alla locale aspettando il suo arrivo, Vincent tornò dopo una mezz’ora, era stanco e furioso. Quella ragazzina aveva approfittato dei sentimenti nei loro cuori per far apparire le anime o le immagini sulle persone a loro care. La cosa che però non lo rendeva perplesso, se quelle erano delle immagini come mai quando li avevano chiamati sembravano come sorpresi della loro presenza? Possibile che erano entrati a contatto con loro? Rimasero tutti in silenzio pensando a ciò che era appena successo. Stanca Tifa ruppe quel silenzio angosciante.

Tifa: “Meglio andare a riposarsi”

Cloud: “Buona idea. Poi domani ricominceremo le ricerche”.

Tifa mostrò le camere per gli ospiti a Yuffie e  Vincent dicendo che le potevano usare per quella notte. Dopo aver lasciati si diresse verso al sua stanza. Per il corridoio vide Cloud venire dalla sua parte per dirigersi nella sua stanza. Avevano le stanze vicine ed era normale per loro incontrarsi nei corridoi, ma quella sera era diversa. Dopo la caduta imbarazzante e aver rivisto il volto dei loro amici si era creato una certa tensione. Tifa, dopo aver visto Aeris, aveva represso ciò che provava per Cloud, si era decisa a dichiarargli, ma dopo aver rivisto l’antico amore di Cloud si aveva deciso di reprimere i suoi sentimenti. Cloud, invece, rivedendo Zack e Aeris aveva finalmente capito che la vita era troppo corta e che quindi si doveva dare una mossa e confessare i suoi sentimenti a Tifa, fino a quel momento si era trattenuto dal confessargli i suoi sentimenti dal timore di non esser ricambiato, ma ora era deciso a dirle cosa provava per lei.(E ti ci è voluto tutto questo tempo per capirlo O___O N.d. A.)(-___- N.d. Cloud) Tifa stava per entrare nella sua stanza quando Cloud si voltò verso di lei e la trattene circondando la vita con entrambe le braccia. Cloud appoggiò la testa sulla spalla di Tifa e, chiudendo gli occhi, avvertì il profumo della ragazza, dolce e delicato. Tifa, da quell’iniziativa, divenne rossa, sentiva le forti braccai del ragazzo che la tiravano verso di se e il petto di lui sulla sua schiena.

Tifa: “C-Cloud …”

Cloud: “Ti amo Tifa. Sei la cosa più importante della mia vita”

Lo disse con voce suadente stringendola di più a se. I battiti del cuore di Tifa, a quelle parole, accelerarono di colpo e la ragazza si sentì avvampare. Tentò di resistere, ma alla fine non e così si voltò verso Cloud e lo baciò sulle labbra.

Tifa: “Anche io ti amo. E non sai da quando”

Cloud nel sentirle dire quelle parole fu invaso da una felicità inaspettata e prendendola in braccio la portò nella sua stanza chiudendo la porta.

 

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Capitolo 3
*** Capitolo III ***


crazykikka: ti ringrazio per il tuo commento^^ con questo capitolo almeno in parte si ovrebbe capire il capitolo, almeno spero O.o,

 ninjiapiccina: ecco il terzo capitolo spero che continuerai a seguirmi^^

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Intanto nella notte, mentre la gente dorme, due figure scappavano da Midgar la ragazza correndo ripensava a ciò che era appena successo. Era stata costretta a richiamare dagli spiriti a lei sconosciuta ed era sicura che non sarebbero stati per niente felici.

Lupo: “Tutto bene Tzukito?”

Il lupo aveva parla verso la ragazza vedendola pensierosa.

Tzukito: “Sì, sto ben … “.

Non finì di parlare che cadde a terra in preda ad un forte dolore alla gamba sinistra. Il Geostigma le stava dando un dolore atroce. Il lupo vedendola in quelle condizioni si fermò all’istante e si mise affianco alla ragazza.

Lupo: “Forza! Salta su!”

La ragazza all’inizio fu un po’ titubante, ma poi salì sopra al lupo. Continuarono la loro fuga, ma fino a quando non arrivarono vicino ad un bosco. Il lupo pensò che per quella notte sarebbe stato ideale riposarsi lì e far riprendere le forze alla ragazza.

Lupo: “Per questa notte ci sistemiamo qui”

Tzukito: “Ok …”

Scese dal lupo e si distese con la schiena sul tronco di un albero. Il lupo la guardò per un po’ poi si avvicinò a lei e si sistemò in modo da darle calore.

Lupo: “Cerca di dormire”.

Tzukito: “Ci provo papà, ma fa troppo male”

Il lupo rimase in silenzio per qualche minuto. Da quando erano fuggito non l’aveva mai chiamato papà. La guardò con la coda dell’occhio. Si sentiva in colpa per ciò che era successo. Era stata colpa sua se erano finiti in quel modo e lei adesso soffriva. Dopo un po’ la ragazza lasciò la gamba e fece un sospiro di sollievo.

Tzukito: “Finalmente è finito”.

Lupo: “Perdonami piccola. E’ colpa mia se è successo tutto questo”.

Tzukito: “Non dire così papà. Non è colpa tua se sono ridotta così. Infondo tu sei ridotto peggio”.

La ragazza tentava di consolarlo nel migliore modo possibile, ma a quanto pare non sembrava funzionare. Il lupo le disse di dormire per recuperare le forze per il giorno dopo. La ragazza preferì obbedire anche se non era sicura che fosse la cosa migliore. Appena la ragazza si fu addormentata il lupo chiuse gli occhi per addormentarsi. Si ritrovò un anno prima. C’era una ragazza a letto che soffriva a causa di un forte dolore alla gamba sinistra. L’uomo si avvicinò al capezzale della ragazza. Osservò la ragazza che lo guardava con volto sofferente. Le mise una mano sulla fronte e guardandola dolcemente, ma con una vena di tristezza negli occhi le diede un bacio sulla fronte. Si allontanò dalla ragazza per dirigersi lontano. Cambiò scena e adesso si trovava in un officio. C’era un uomo davanti a lui, teneva il volto coperto da un lenzuolo e si rivolgeva a lui con serietà.

Rufus: “Se questo darà dei profitti prova a fare gli esperimenti che vuoi, ma voglio dei risultati su questa cosa. Per fortuna che questa strano virus non si sia ancora propagato anzi se ho capito bene l’ha solo tua figlia. Mi piacerebbe conoscere questa ragazza e vedere che razza di virus l’ha colpita”.

Aveva detto tutto questo con tranquillità come se stessero parlando di qualcosa di normale. La scena cambiò nuovamente. Vedeva la ragazza stesa su di un lettino con una moltitudine di fili che le erano attaccati su tutto il corpo e aveva un tubo alla gola. Sembrava dormire serenamente. L’uomo non riusciva più a vedere la propria figlia ridotta in quel modo. Ormai era passato molto tempo e il Geostigma si era diffuso, ma stranamente la pioggia del giorno prima l’aveva cancellato. Perché lei doveva essere l’unica a soffrire ancora? Tento di avvicinarsi per liberarla da quei tubi, ma un colpo di pistola lo colpi alla schiena. Perse conoscenza, quando si svegliò si sentiva strano. Diverso da prima. Si guardò in giro, tentò di alzarsi e solo in quel momento scoprì che era chiuso in un corpo di un lupo ed era chiuso all’interno di una gabbia. Tentò di liberarsi, ma le sbarre non ci riuscì. Venne verso di lui un uomo. Era lo stesso con cui aveva parlato del Geostigma.

Rufus: “Hai tentato di fermare il tuo stesso esperimento. Ricordati che è solo per una tua idea che è finita in questo modo”.

Lupo: “Dov’è mia figlia? Cosa lei vuoi fare?”

Rufus: “Non ti preoccupare per lei. Adesso è meglio se pensi a te stesso”

Così dicendo si allontanò dalla gabbia lasciandolo da solo. Qualche sei mesi dopo ci fu una strana irruzione. Tutti gli avversari morti della Shira erano tornati e stavano attaccando i soldati. Vide la figlia e la chiamò per nome. La ragazza lo sentì chiamare e così lo liberò dalla gabbia. Così iniziò la loro fuga dalla Shinra attraversando città e fiumi. Furono inseguiti da un uomo con il mantello rosso. Arrivarono a Wutai, ma lì la ragazza, per sbaglio, utilizzò il suo potere con il flauto è richiamò a se degli spiriti. Furono costretti quindi a scappare anche da una ragazza ninja che a quanto sembrava conosceva il tizio con il mantello rosso. Scapparono fin quando non arrivarono a Midgar dove scoprirono che li stavano aspettando e così, per poter fuggire dopo esser stati catturati, sono stati costretti a richiamare gli spiriti e a fuggire fino a finire in quella foresta.

 

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Capitolo 4
*** Capitolo IV ***


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La mattina dopo il lupo avvicinò il muso a quello di Tzukito. Lo leccò per far svegliare la ragazza. Tzukito riaprì lentamente gli occhi, avvertì la bava del lupo sulla guancia.

Tzukito: "Potresti trovare un modo migliore per svegliarmi"

Lupo: " Se vuoi ti mordo la prossima volta"

Tzukito: "Divertente, ma forse è meglio se troviamo qualcosa da mettere sotto i denti".

Il lupo si alzò distendendo le zampe in avanti dopo di che, prendendo per la manica la ragazza la trascinò per la foresta. Trovarono alcune bacche e frutti e al centro del bosco trovarono un piccolo lago. Mangiarono ciò che avevano trovarono dopo di che continuarono il loro cammino.

Intanto al negozio iniziarono i primi movimenti. Cloud si svegliò con affianco Tifa che, nonostante l’ora tarda era ancora addormentata. La osservò per qualche minuto dopo di che accarezzò delicatamente il suo volto. Tifa riaprì gli occhi. All’inizio vide sfocato la stanza, così si girò di lato volendo tornare a dormire, ma si ritrovò il viso del giovane davanti agli occhi. La guardava dolcemente, Si avvicinò al ragazzo e appoggiò la testa su suo petto. Cloud la strinse a se dolcemente.

Cloud: "Su alzati. Vincent e Yuffie ci staranno di sicuro aspettando, per non parlare di Denzel e Merlene che si chiederanno che fine abbiamo fatto"

Tifa alzò il suo volto e annuì. Così scesero dal letto. Pronti uscirono dalla stanza, Tifa si diresse nella stanza dei bambini mentre Cloud avrebbe raggiunto Vincent e Yuffie. Come aveva previsto Vincent e Yuffie li stavano aspettando.

Yuffie: "Ma quando ci mettete a scendere? E come mai Tifa non è con te?"

Cloud: "Tifa è andata a dire ai bambini che noi staremo lontani per un po’, arriverà presto"

Come nuovamente previsto da Cloud Tifa scese in quel momento dai piani superiori.

Yuffie: "Era ora! Guarda che facciamo tardi, Cid ci sta aspettando fuori città"

Tifa: "Quando l’avete chiamato?"

Yuffie: "Mentre voi stavate dormendo e adesso muoviamoci".

Il gruppetto così si diresse fuori Midgar. Intatto Tzukito e il lupo si trovavano nei pressi di una grotta. Vi entrarono e così Tzukito si sedette a terra appoggiando la schiena sulla fredda roccia, era da più di due ore che camminavano senza sosta e alla ragazza iniziava a stancarsi e a sentire i morsi della fame.

Tzukito: "Dove stiamo andando?"

Lo disse con naturalezza come se fosse una semplice domanda, ma in realtà ci stava pensando da molto tempo, fin da quando erano scappati dalla Shinra.

Lupo: "Da nessuna parte".

Non sapeva cosa dirle, quella non era di certo una risposta degna di un genitore, ma ormai lui non si considerava più degno di essere chiamato padre anche se Tzukito continuava a chiamarlo in quel modo. Non riusciva a perdonare se stesso per ciò che era successo. Tzukito rimase in silenzio. Osservava il fondo della grotta con sguardo assente. All’improvviso si alzò e iniziò a camminare tenendo la mano appoggiata al muro. Il lupo la seguì rimanendo in silenzio. Tzukito avvertiva sempre di più dolore alla gamba, ma questa volta non era dovuta al dolere che porta di solito i Geostigma e questo, non riusciva a capire il motivo, lo sapeva. Arrivarono al cospetto di una donna imprigionata nel ghiaccio. La ragazza crollo in ginocchio a causa del dolore. Era quel posto a procurarle quel dolore atroce. Il lupo le si avvicinò in fretta preoccupato.

Lupo: "Tzukito!"

Tzukito: "Stai tranquillo papà … anche questa donna è stata vittima della Shinra"

Lupo: "Cosa?!"

Tzukito: "Non so come spiegarmelo … ma … lo so … forse il Geostigma … che portò con me … ha iniziato a funzionare … come una specie … di radar ".(Lo so assomiglia un po’ alla cicatrice di Harry Potter, ma era inevitabile che non lo inserissi ^^’’’N.D. A.)

Lupo: "Questo significa che la situazione sta peggiorando".

Tzukito: "Anche con quell’uomo … quello che ci inseguiva … avvertivo lo … stesso dolore … ma … riuscivo a trattenermi … ma adesso … non ci riesco".

La ragazza crollò a terra svenuta. Il lupo la prese subito dal colletto della camicia e la trascinò fuori dalla grotta. Intatto nella Sierra (Così mi sembra che si chiamasse l’aereo di Cid N.D. A.)

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Capitolo 5
*** Capiolo V ***


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Cid: "Peste!"

Yuffie: "Discriminatore!"

Cid: "Mostriciattolo!".

Yuffie: "Ciminiera!"

Tifa: "Ma quando la finiranno, è dall’inizio del viaggio che non fanno altro che lanciarsi insulti".

Cloud: "La volete smettere che mi state facendo venire mal di testa".

Yuffie: "Ma è lui!"

Cid: "Io?!"

Yuffie: "Sì tu!"

Tifa: "Basta!"

I due si zittirono all’istante.

Cloud: "Finalmente un po’ di pace. E’ ora passiamo a cose più serie. Abbiamo capito che li stavate seguendo per via del Geostigma. Ma 1) Come hai fatto a capire che aveva il Geostigma? 2) Come mai eravate voi due ad inseguire quella ragazza e il lupo? 3) Come avete fatto a scoprire il posto dove si sarebbe diretta".

Si era rivolto a Vincent che fino a quel momento era rimasto in silenzio ad osservare vicino alla lastra di vetro dell’aero ciò che vi era fuori.

Vincent: "Sapevo che aveva il Geostigma perché sono riuscito a vederlo. Era lì vicino quando quella ragazza e crollata dal dolore che provocano le cellule del Jenova. Mi sono avvicinato a lei, ma il lupo si era messo in mezzo. Mi sono allontanato di qualche passo così il lupo si era voltato verso di lei e come se stesse obbedendo ad un ordine che le era stato impartito si era scoperta la gamba. All’inizio non volevo credere a ciò che vedevo così mi sono avvicinato, e la ragazza, come se avesse recuperato un po’ di forze ha iniziato a correre. Ho capito che non potevo lasciarla andare. Aveva con se un virus troppo pericoloso e così l’ho inseguita"

Yuffie: "E’ nell’inseguire quella ragazza è finita a Wutai"

Intervenne la ninja incrociando le braccia.

Yuffie: "Vincent la stava seguendo, ma quella ragazza insieme al suo lupo si sono nascosti tra i bassi fondi di Wutai. Vincent è venuto da me avvertendomi che c’era ancora una persona con il Geostigma e così avvertì le guardi di rintracciare la ragazza è il suo lupo. Lì trovarono, ma all’improvviso sono comparsi gli antichi nemici morti per mano della mia gente".

Vincent: "Ipotizzai che fosse stata lei a richiamarli, ma non avevo prove".

Yuffie: "Così la seguimmo. Appena fu fuori Wutai tutti i nostri nemici scomparvero".

Vincent: "Oltre Wutai c’era il deserto e lì c’era Midgar. Eravamo sicuri che si sarebbero diretti là e come avete visto non ci eravamo sbagliati"

Tifa: "E adesso dove pensi che si siano diretti?"

Vincent: "Non lo so, ma c’è un bosco poco lontano da Midgar e sono sicuro che non sono andati molto lontano e in più in quel bosco vi è anche una cosa molto preziosa"

Tifa: " Cosa?"

Vincent rimase in silenzio. Vi era il corpo di Lucrezia in quel bosco. Voleva esser sicuro che non si fossero avvicinati a Lucrezia e in qualche modo voleva rivedere il viso della donna amata tempo prima.

Il lupo leccava il viso della ragazza nel tentativo di risvegliarla, ma la ragazza nona accennava a riprendere conoscenza. Avvertì un rumore prevenire dai cespugli che li circondavano e sentiva un odore diverso da quello degli animali. Si mise in guardia pronto ad intervenire in caso di pericolo. Dai cespugli apparvero due uomini protetti da delle maschere nere e indossavano delle divise. Erano dei Soldier della Shira. (Non so come chiamarli così per ora userò Soldier 1 e Soldier 2 N.D. A.)

Soldier 1: "Finalmente vi abbiamo trovato."

Il secondo uomo prese la pistola e la puntò verso il lupo.

Soldier 2: "Cosa dobbiamo fare di questo lupo?"

Soldier 1: "Il capo ci ha detto di prendere solo la ragazza. Il lupo quindi possiamo anche ucciderlo".

Il secondo uomo tolse la sicura alla pistola e tenendo puntato la pistola verso il lupo.

Soldier 2: "Ciao ciao bel lupetto"

Il lupo si lanciò contro di lui, ma il Soldier fu più veloce e sparando lo colpì al fianco destro. Il lupo cadde a terra agonizzante mentre lanciava sguardi di fuoco verso i due Soldier. Il Soldier che aveva sparato si avvicinò con al lupo e gli puntò la pistola alla tempia, ma l’altro lo fermò.

Soldier 1: "Smettila! Dobbiamo andare tanto morirà comunque quindi lascialo stare"

Soldier 2: "Ok"

Si allontanò dal lupo e prendendo in braccio Tzukito ancora incosciente si allontanò lasciando il lupo in agonia. Non era riuscita a proteggerla e adesso la riportavano alla Shinra senza che potesse fare qualcosa, si sentiva impotente voleva urlare, ma non ci riusciva e così si lasciò disteso attendendo che sopraggiungesse la morte.

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Capitolo 6
*** Capitolo VI ***


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Erano appena scesi dalla Sierra quando sentirono il colpo di uno sparo Vincent corse in direzione dello sparo seguito dagli altri. Il colpo proveniva nelle vicinanze della grotta dove riposava Lucrezia e lui. Arrivati trovarono il lupo steso atterra agonizzante. Vincent si avvicinò al lupo e lo osservò. Era lo stesso della sera prima quindi la sua padroncina era lì vicino. Si guardò in giro per veder se vi era la ragazza, ma di lei nessuna traccia.

Vincent: "Non c’è. Abbandonare il proprio lupo in questo stato e poi andarsene, tzk … che ragazzina egoista".

Cloud: "Comunque non c’è. Come sparita"

Yuffie: "Forse non era solo lei. C’erano di sicuro altre persone"

Yuffie inginocchiata a terra e osservava delle orme lasciate da degli stivali. Come ninja sapeva benissimo trovare tracce e altri indizi che le potevano esser utili nel scovare la gente.

Tifa: "Cosa ne facciamo del lupo?"

Vincent: "Meglio ucciderlo così non soffrirà".

Lupo: " Ok …"

Rimasero tutti di stucco nel sentire uscire dal lupo l’approvazione della sua uccisione.

Cid: "Sbaglio o ha appena sentito dire qualcosa da quel lupo".

Cloud: "Non ti sbagli, l’abbiamo sentito tutti"

Vincent: "Tu parli?"

Lupo: "Sì"

Vincent: "Ok. Cloud! Aiutami a portarlo sulla Sierra"

Cid: "Ehi! Quell’animale non salirà sul mio aereo!"

Cloud: "Potrebbe dirci qualcosa su ciò che sta accadendo"

Tifa: " Potremmo scoprire chi c’era con loro"

Yuffie: "Non fare il difficile e farlo salire sull’aero"

Cid: "E va bene"

Vincent e Cloud lo presero e si diressero verso l’aereo. Lo fecero distendere in una stanza e osservavano la ferita. Perdeva molto sangue e il proiettile era rimasto conficcato nel muscolo.

Vincent: "Penserò io a togliere il proiettile e tutto voi uscite da qui" (Non sapevo che fossi anche un medico oltre che un pistolero strafigo*___* N.D. A.) (-____- N.D. Vincent)

Uscirono dalla stanza lasciandolo solo con il lupo. Dalla stanza provenivano gemiti di dolore e ululati terrificanti. Passarono molte ore prima che Vincent uscisse dalla stanza. Si era tolto i guanti e aveva le mani imbrattate di sangue.

Vincent: "Non ci dovrebbero esser pericoli, ma ha perso molto sangue quindi bisognerà attendere prima che si riprenda".

Cloud: "Ha detto qualcosa?"

Vincent. "No niente e anche se avesse detto qualcosa sarebbe stato impossibile capire cosa diceva"

Nell’altra stanza il lupo era sdraiato su di un lettino con le bende che gli coprivano il fianco. Era privo di sensi, ma una lacrima che gli rigò il muso.

Nello stesso momento la ragazza si era già risveglia da molto tempo in una cella e teneva la testa china coperta dai suoi capelli. Indossava una camicia di forza e dei pantaloni blu ed era seduta per terra. Il Geostigma le faceva molto male, ma niente era paragonabile al dolore che provava nel suo cuore. Si era risvegliata sola in quella cella e ascoltando i discorsi di due soldati che parlavano di lei aveva scoperto che suo padre l’aveva difesa ed era morto. La cella si aprì lasciando entrare un uomo in sedia a rotelle che teneva coperto il suo volto con un lenzuolo con lui vi erano altri due uomini. Uno con i capelli rossi mentre l’altro era pelato, erano entrambi in giaccia e cravatta.

Rufus: "Finalmente sei ritornata a casa"

Tzukito non rispose e teneva perennemente le testa china. Rufus la osservava come incuriosito, mentre l’uomo dai capelli rossi si avvicinava alla ragazza.

Reno: "Il nostro capo ti ha rivolto la parola rispondigli"

Non rispose. Reno la prese per i capelli e le alzò il viso verso il suo. L’altro uomo trattenne il braccio che Reno stava usando per prenderle i capelli.

Rude: "Fermati! Parlerà dopo"

Rufus fece cenno con la mano di andare quando Tzukito disse qualcosa di incompressibile. Si voltarono verso la ragazza che teneva il volto verso di loro.

Tzukito: "Avete ucciso mio padre"

Gli occhi divennero rossi e i capelli bianchi e un ghigno malefico le si dipinse in volto. Con un solo movimento degli occhi buttò fuori dalla cella i tre scaraventandoli con un muro. Reno si alzò per primo e chiuse subito la porta.

Reno: "Ma cos’era?"

Rufus: "L’angelo"

Rude: "L’angelo?"

Rufus: "Sì abbiamo impianto in quella ragazzina la coscienza un essere che cadde molto tempo fa e che lo tenevamo in una stanza isolata della Shinra. Hojo aveva l’incarico di fare ricerche su quell’essere alato che apparve quando fu creata la Shinra, infatti fu creata la Shinra. Non si sa bene come mai si trovi qui, ma in ogni caso era qui e non c’è lo saremmo fatto scappare per nulla al mondo. Così per generazioni vari medici e scienziati anno lavorato al progetto Angel, Lo scopo del progetto era di far introdurre dei piccoli tessuti dell’angelo nel corpo di un essere umano. Ogni tentativo era inutile, tutte le cavie morivano, stavamo per abbandonare il progetto dopo molto tempo quando è arrivato il padre della ragazzina, invece di trapiantarle i tessuti dell’angelo, che si rigeneravano ogni volta che ne facevamo utilizzo, abbiamo trapiantato la sua coscienza più che altro la sua anima visto che era in uno stato semi cosciente."

Reno: "Quindi quella ragazzina ha in se un Angelo?!

Rufus: "Esattamente"

Nell’altra stanza gli occhi e i capelli della ragazza ritornarono del suo colore naturale, ma crollò priva di sensi a terra mentre pronunciava la parola padre.

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Capitolo 7
*** Capitolo VII ***


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Passarono due giorni, quando il lupo finalmente riaprì gli occhi. Era da solo in una stanza completamente vuota, la porta era socchiusa e rimettendosi con qualche difficoltà in piedi sulle quattro zampe si diresse fuori dalla stanza.

Vincent: "Finalmente ti sei svegliato"

La voce di Vincent era piombata su di lui all’improvviso. Era appoggiato con la schiena al muro teneva le braccia conserte. Lo guardava con sguardo indescrivibile con le sue iridi scarlatte. Il lupo rimase in silenzio ad osservarlo.

Lupo: "Così pare"

Era deluso di non esser morto almeno così avrebbe rivisto sua moglie e, se l’avevano uccisa, anche sua figlia.

Vincent: "Sembri dispiaciuto di ciò"

Il lupo rimase in silenzio e così, stranamente, Vincent si avvicinò a lui.

Vincent: "Ci devi spiegare un paio di cose prima".

Lupo: "E se io non volessi"

Vincent: "Vorrà dire che non ti potremmo aiutare a trovare la tua padroncina"

Il lupo rimase sorpreso da quelle parole. Vincent era rimasto vicino a quella stanza per molto tempo e aveva sentito il lupo ripetere nel sonno il nome della ragazza molte volte.

Lupo: "E va bene"

Vincent: "Allora seguimi"

Il lupo lo seguì silenziosamente. Arrivarono nella sala di pilotaggio dove si trovavano. Yuffie e Cid litigavano come sempre, Tifa si tappava le orecchie per non sentirli e Cloud rassegnato all’eterna lotta tra Yuffie e Cid.

Yuffie: "Cretino!"

Cid: "Mocciosa viziata!"

Yuffie: "Maniaco degli aerei!"

Cid: "Ruffiana!"

Tifa: "Ma quando la smetteranno"

Cloud: "Credo mai"

Lupo: "E questi sarebbero i tuoi compagni"

Vincent: "Non fermarti alle apparenze. Potresti commettere un grosso errore. Basta voi due! La volete smettere per una buona volta!"

Cid e Yuffie si zittirono, Tifa e Cloud si voltarono verso Vincent osservando il lupo al suo fianco.

Vincent: "Adesso hai l’attenzione di tutti. Inizia a spiegare come mai eri ferito e perché la tua padroncina non era con te"

Lupo: "Lei non è la mia padroncina. E’ mia figlia"

Tifa: "Figlia?"

Lupo: "Può sembrare strano, ma è così. Non mi considero all’altezza di esser definito padre è a causa mia se è successo tutto questo lei era l’unica cosa che mi rimaneva dopo la morte di mia moglie"

Iniziò a raccontare tutto fin dal principio: la Shinra, il Geostigma, l’accordo con Rufus e il suo cambio di corpo, il fatto che la ragazza percepiva chi era stato usato come cavia. Continuava a darsi la colpa di ciò che era successo non riusciva a non pensare come si doveva sentire adesso la ragazza. Probabilmente spaventata e confusa, in parte era vero e in parte no . Intanto alla Shinra, Reno camminava per i corridoi con passo veloce. La ragazza non mangiava e non parlava, rimaneva con la testa china tutto il giorno e così facendo sarebbe sicuramente morta. Infatti la ragazza non aveva reagito bene alla notizia del suo unico familiare e il dolore che portava con se non la lasciava mai e in più il Geostigma non le dava tregua. Non sopportava più quella vita sarebbe morta e così avrebbe rivisto suo padre e la madre che non ha mai conosciuto. Ricordava da piccola quando chiese a suo padre cosa era successo a sua madre, lui le disse chiaramente e con sguardo cupo che era morta dandole alla luce. All’inizio non riusciva a capire a cosa si riferiva con quelle parole, ma poi crescendo ne afferrò il concetto e pianse lacrime amare.

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Capitolo 8
*** Capitolo VIII ***


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Tifa: "Ora mi spiego molte cose su questa storia"

Yuffie: "Non mi aspettavo una cosa del genere, se lo avessi saputo prima non avremmo di certo cercato di catturarvi, ma di aiutarvi"

Cloud: "Tzk … ancora la Shinra. Ma non si stancano mai quelli di fare esperimenti"

Vincent: "Ad ogni modo è meglio riprendere subito la ragazza prima che succeda qualcosa di irreparabile"

Cid: "E infatti mentre ascoltavo questa strana storia vi ho portato direttamente vicino alla Shinra"

Cloud: "Grazie Cid"

Yuffie: "Per una buona volta hai fatto qualcosa di buono vecchietto"

Atterrarono ad un Kilometro di distanza dalla Shinra. Per primi scesero Cloud e Vincent. Il primo sfoderò la spada mentre l’altro la sua pistola.

Cloud: "Voi rimanete dentro"

Yuffie: "Che cosa?!"

Tifa: "Ma Cloud … "

Cloud avvicinò il suo viso a quello di Tifa e le diede un profondo bacio dopo di che allontanandosi le disse in un sussurro:

Cloud: "Stai tranquilla tornerò"

Tifa rimase in silenzio e poté solo annuire. Yuffie rimase a guardare la scena silenziosamente.

Yuffie: "Con me non mi fermi con un bacio. Quindi io vengo"

Vincent: "Rimani con Tifa nell’aereo"

Yuffie: "Ma Vinnie io voglio aiutarvi"

Vincent: "Lascia perdere. Ci saresti solo d’impiccio"

Disse tutto con durezza. Non voleva che Yuffie si facesse male quindi l’unico modo che le veniva per tenerla sulla mano era convincerla con prole dure. Yuffie rimase in silenzio. Voleva aiutarli, voleva aiutare Tzukito anche lei, ma più di tutto non voleva dover stare in ansia per Vincent e temere che non sarebbe più tornato. Così le ragazze rimasero sull’aereo mentre Cloud e Vincent si diressero verso la Shinra. Nella Shinra nello stesso momento Rufus aveva fatto spostare Tzukito in un’altra sala e le aveva legato con dei cavi elettrici che le davano una scossa ogni qual volta si rifiutava di far uscire l’angelo nel suo corpo, in più era coperta di lividi e di ferite sul tutto il corpo, segno che avevano provato anche altri mezzi per convincerla.

Reno: "Allora ti decidi a mostrarci nuovamente l’angelo?!"

Tzukito scosse il capo, visto che sarebbe morta molto presto perché far uscire quell’entità che aveva appena scoperto di avere in corpo? Infondo a cosa poteva servirle se non ad aiutare in qualche modo gli assassini di suo padre. Una nuova scossa elettrica e la ragazza urlò dal dolore. Ormai era al limite, ma non avrebbe mai ceduto così facilmente.

Reno: "Tzk …vuoi muoverti a far uscire l’angelo. Se continuiamo potresti anche morire".

Tzukito: "Impossibile. Voi volete quell’essere e per farlo dovete per forza tenermi in vita".

Reno: "Mmm allora mostraci l’angelo e questa tortura finirà"

Tzukito: "Mai! Non aiuterò gli assassini di mio padre".

Reno: "Se questo è ciò che hai da dire significa che useremo un altro modo".

Sentì la sirena dall’allarme suonare. Qualcuno era entrato per qualche motivo. Reno si voltò verso la ragazza che lo guardava con aria sfinita.

Reno: "Torno subito mocciosa preparati a non svegliarti mai più".

Uscì dalla stanza lasciando la ragazza da sola. Non avrebbe mai pensato di dover rinchiudere la ragazza in una di quelle bare d’acqua e doverla lasciarla in uno stato di morte apparente, ma questo era l’unico modo che gli veniva in mente per poter far uscire quell’essere. Quando quegli intrusi sarebbero stati sistemati si sarebbe tornato dalla ragazza. Corse più veloce che poteva, fin quando non vide davanti i suoi occhi Vincent e Cloud che facevano strage dei soldati. Rimase in silenzio, perché erano lì e perché in quel momento così importante. Si lanciò contro di loro, ma fu colpi alla testa con l’impugnatura della pistola di Cerberius e così andarono avanti aprendo ogni stanza alla ricerca della ragazza. Trovarono Tzukito nella stanza ancora legata ai cavi elettrici e ricoperta di lividi e ferite. Cloud si lanciò verso la ragazza per soccorrerla, ma fu fermato da Vincent. Se Cloud toccata Tzukito sarebbe rimasto fulminato a causa dell’elettricità nel corpo della ragazza. Così mentre Cloud si occupava dei soldati Vincent cerava di scaricare tutta l’elettricità dal corpo della ragazza. (Pistolero strafigo, medico e elettricista *__* N.D. A.) (-_____- N.D. Vincent) Tzukito urlava dal dolore sia per via dell’elettricità e per i lividi sul corpo sia perché il Geostigma iniziava a farsi sentire. Scaricata tutta l’elettricità dal suo corpo la liberò dai cavi, la prese tra le braccia e chiamando Cloud uscirono dalla Shinra. Intanto la ragazza era svenuta e riusciva a stento a respirare. Arrivati alla Sierra ordinarono subito a Cid di partire mentre portavano Tzukito nella stessa stanza in cui avevano portato il lupo in precedenza.

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Capitolo 9
*** Capitolo IX ***


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Dopo esser entrati dentro l’aereo Cloud, in tutta fretta, disse a Cid di subito mentre Vincent conduceva la ragazza nella sesta stanza in cui avevano curato il lupo. Intanto il lupo, vedendo la figlia ridotta in quello stato, seguiva Vincent chiamando per nome la ragazza per farla rinvenire.

Vincent: "E’ inutile. E’ priva di conoscenza e se non facciamo in fretta non credo che riaprirà gli occhi".

Lupo: "E’ allora cosa pensi di fare! Su questo aereo non ci sono medici e quelli della Sierra ci rintracceranno in fretta se la portiamo in un ospedale".

Vincent: "Possiamo sempre chiedere a qualcuno di venire qui e di aiutarci".

Vincent la distese sul lettino dopo di che si voltò verso il lupo.

Vincent: "E’ meglio se usciamo. Oltre che di un medico ha bisogno anche di riposo"

Uscirono dalla stanza lasciandola sola. Il lupo era del tutto stravolto. Non voleva lasciarla sola in quello stato, ma le insistenza di Vincent lo costrinsero a farlo. Si diressero verso la sala di pilotaggio. Lì trovarono Cloud che spiegava a Tifa e a Yuffie cos’era successo alla Shinra e in che stato avevano trovato Tzukito.

Tifa: "Orrendo. Credevo che avessero smesso di fare esperimenti e torture del genere".

Yuffie: "Lo credevamo tutti, ma come dice un vecchio detto il lupo perdere il pelo, ma non il vizio e … Oh scusa non mi ero accorta che eravate qui"

Infatti la ninja si era accorta solo in quel momento che erano entrati Vincent e il lupo.

Tifa: "Come sta Tzukito?"

Vincent: "Nessun miglioramento. Cid dobbiamo assolutamente andare nel villaggio più vicino e chiedere aiuto. La ragazza non riuscirà a sopravvivere ancora per molto"

Cid: "Ricevuto"

Cid accelerò i motori arrivando in un piccolo villaggio circondato da una fitta foresta. Fu costretto ad atterrare in uno spiazzo lontano dal villaggio.

Cloud: "Vado a cercare un medico voi rimanete qui"

Tifa: "Fai in fretta!"

Vincent: "Voi ragazze andate da Tzukito. Cercate in qualche modo di farla rinvenire o almeno di tenerla in vita fino all’arrivo del medico"

Yuffie: "Ricevuto"

Yuffie e Tifa corsero verso la stanza della ragazza. Entrando rimasero inorridite da come era stata conciata la ragazza. Non sia spettavano di certo che le condizioni della ragazza fossero così gravi. Rimasero con lei cercando di farla rinvenire, ma niente. Il suo respiro si faceva sempre più fievole.

Tifa: "Maledizione! Così non riuscirà a resistere fino all’arrivo del medico. Vai da Cid e chiedi se ha delle bombole d’ossigeno"

Yuffie: "Subito!"

La ninja corse fuori dalla stanza mentre Tifa le teneva la mano. Yuffie arrivò quasi senza fiato da Cid e gli chiese subito dove si trovavano le bombole d’ossigeno. Cid le indicò uno sgabuzzino dietro di lui. Così la ninja aprì di scatto la porta e prese la bombola che le serviva dopo di che corse verso la stanza. Aprì con un calcio la porta e diede la bombola d’ossigeno a Tifa. In quello stesso momento arrivò Cloud con il medico e lo trascinò nella stanza senza farlo neanche riposare un secondo.

Cloud: "Ho portato il medico adesso potete uscire dalla stanza".

Tifa e Yuffie uscirono dalla stanza lasciando Tzukito nelle mani del medico. Passarono molte ore: Yuffie era vicino alla lastra di vetro dell’aereo, Tifa era seduta sulle gambe di Cloud e teneva il viso appoggiato sul suo petto, Cloud stringeva Tifa a se, Cid era fuori dall’aereo e controllava i motori, il lupo era fuori alla stanza in attesa che il medico uscisse per dire qualcosa, Vincent era appoggiato con la schiena contro il muro e guardava Yuffie. Da quando era arrivato il medico non aveva detto una sola parola, nessuno aveva detto niente, ma quel silenzio da parte della ragazza era strano. Il medico uscì dalla stanza, il lupo ne approfittò per entrare prima che la porta si chiudesse. Si diresse verso il gruppetto per informarli delle condizioni della ragazza. La ragazza era fuori pericolo, ma a causa dell’elettro shock il Geostigma si era in qualche modo esteso anche al braccio sinistro. Dopo aver detto a loro che Tzukito aveva bisogno di molto riposo scese dall’aereo e ritornò al suo villaggio. Intanto alla Shinra, Rufus, anche se sembrava tranquillo, era furioso di come erano andate le cose, era proprio quella calma che spaventava Reno, era sicuro che non se la sarebbe cavata con delle semplici scuse.

Rufus: "Ti sei fatto sfuggire la ragazza con il mio angelo".

Reno: "Non volevo io … "

Rufus: "Basta! Con le scuse non tornerà di certo indietro. Adesso dobbiamo rintracciare la ragazza al più presto"

Reno: "Certo"

Rufus: "Chiama subito Broken e Ginotra"

Reno deglutì, ma non replicò. Uscì dalla stanza e si diresse dai due Soldier. Non gli piacevano affatto quei due uomini, non gli sembravano neanche umani. Ricordava ancora, qualche giorno prima, quando arrivarono con la ragazza. Erano entrambi entrati nell’ufficio del capo e lo guardavo come se fossero in attesa di qualcosa.

Rufus: "Bene! Molto bene. Mi avete riportato la ragazza e come promesso avrete la vostra ricompensa".

Soldier 2: "Non vedo l’ora"

Soldier 1: "Calmati Broken. Prima voglio esser sicuro che non ci stia ingannando"

Broken: "E’ come farai Ginotra?"

Ginotra: "Semplice".

Sfoderò la pistola e la puntò contro Rufus. Reno e Rude si frapposero tra Ginotra e il loro capo.

Ginotra: "Porta qui i nostri soldi"

Reno: "Ma come ti permetti di sfoderare la pistola contro un tuo superiore!"

Ginotra: "E’solo una precauzione. Voglio esser sicuro che non farà passi falsi"

Rude fece un passo in avanti guardandolo seriamente.

Rude: "I vostri soldi sono in quella stanza prendeteli e tornate nelle vostre camere ad aspettare qualche altro incarico"

Così dicendo gli indicò la stanza accanto. Ginotra con un cenno del capo ordinò a Broken di andare a controllare se era vero. Broken aprì la porta e per terra vi erano due borse. Le aprì e controllò che ci fossero tutti i soldi.

Broken: "Ci sono tutti Ginotra"

Ginotra: "Bene. Noi andiamo, sapete dove trovarci se volete che facciamo qualche altro lavoretto. La paga è sempre la stessa".

Così dicendo uscì dalla stanza seguito da Broken. Adesso si stava dirigendo da loro per lo stesso incarico. Sentiva già le loro parole di scherno contro di lui e per il fatto di essersi fatto sfuggire la ragazza. Bussò alla porta dopo di che entrò senza troppi convenevoli.

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Capitolo 10
*** Capitolo X ***


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Vincent: "Qual’è il tuo nome?"

Lupo: "Cosa!"

Si trovavano nella stanza di Tzukito e la stavano osservavano, come aveva detto il medico il Geostigma si era diffuso anche al braccio sinistro della ragazza, Vincent era stanco di rivolgersi a lui senza neanche conoscere il suo nome.

Vincent: "Allora, qual’è il tuo nome?"

Lupo: "Ican"

Vincent: "Finalmente conosco il tuo nome"

All’improvviso entrò Yuffie sbattendo la porta contro il muro e dalla stanza di pilotaggio si sentì la voce di Cid.

Cid: "Non rompermi le porte!!!"

Yuffie fece finta di non aver sentito ciò che le aveva detto Cid.

Yuffie: "Siamo arrivati Vincent!"

Vincent: "Finalmente"

Avevano deciso di dirigersi nella chiesetta dove sei mesi prima Denzel si era liberato del Geostigma. Volevano fare lo stesso con lei, volevano bagnarla nella stessa acqua sperando che funzionasse. Sentendo quelle voce Tzukito riaprì gli occhi. Avvertì un atroce dolore alla gamba e al braccio sinistro. Si guardò intorno e vide Vincent, Yuffie e suo padre che la guardavano sorpresi.

Ican: "Finalmente ti sei svegliata!"

Tzukito: "Papà?! Sapevo che eri morto!"

Ican: "Non è facile liberarsi del sottoscritto eh eh. Siamo arrivati nel posto in cui ti libererai di quel maledetto virus".

Tzukito: "Prima ti devo dire una cosa …"

Ican: "Me lo dirai più tardi piccola".

Tzukito rimase in silenzio. Lo avrebbe avvertito più tardi di cosa aveva nel suo corpo. Guardò Vincent e Yuffie perplessa, non ricordava come ci era finita in quella stanza e temeva che quella fosse il modo per convincerla a far uscire l’angelo. Ican vedendo nella figlia qualche perplessità le disse chiaramente che era grazie a loro se ora era vivo e lei fuori dalla Shinra. Tzukito si voltò verso Vincent e si rivolse a lui guardando nelle iridi scarlatte.

Tzukito: "Sei stato anche tu dalla Shinra come quella donna"

Vincent: "Quale donna?"

Tzukito: "Quella che io e mio padre abbiamo visto nel ghiaccio il giorno dopo esser sfuggiti da voi"

Vincent: "Allora l’avete vista!"

Tzukito: "Sì, anche se era morta aveva in se ancora le tracce del suo dolore causato da quell’organizzazione e avvertivo chiaramente una sensazione di tristezza e di angoscia in lei".

Vincent: "Lucrezia …"

Sussurrò il suo nome chinando il volto verso il basso. Yuffie notando la reazione di Vincent gli diede un colpo sulla nuca per farlo risvegliare.

Yuffie: "Su forza! Abbiamo un Geostigma da eliminare e adesso uscite entrambi fuori. La devo aiutare a prepararsi "

Ican e Vincent uscirono dalla stanza e si diressero verso la stanza di pilotaggio. Cid stava atterrando davanti alla chiesetta mentre Cloud era intento ad osservare l’edificio circondando la vita di Tifa e tenendola a se. Erano sei mesi che non facevano ritorno in quell’edificio e si aspettava di trovare tutto come aveva lasciato. Tifa ricordava bene quel posto sei mesi prima aveva combattuto contro Loz e poi avevano guarito Denzel dal Geostigma. Aspettarono che Tzukito fosse pronta per scendere dall’aereo. Non era ancora in grado di camminare da sola e così, tenendola per un braccio, fu aiutata da Yuffie. Entrarono così nella chiesetta. Era rimasta identica a come l’avevano lasciata. Broken e Ginotra erano già sulle tracce della ramazzasi trovavano sulle loro moto quando Broken, stanco di non sapere dove bisognava andare si rivolse a Ginotra.

Broken: "Secondo te dove può esser andata quella mocciosa"

Ginotra: "Mmm … non saprei. Ma useremo lo stesso metodo dell’altra volta"

Ginotra prese dalle tasche una piccola macchinetta. L’accese e sul piccolo scerno apparve un puntino rosso che si muoveva lentamente.

Ginotra: "5 miglia a nord est"

Broken: "Bene".

Accelerarono e si diressero verso la chiesetta.

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Capitolo 11
*** Capitolo XI ***


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La chiesetta era rimasta esattamente come l’avevano lasciata. Una parte di essa era stata demolita e vi erano pezzi di pietra dappertutto e in fondo vi era un piccolo laghetto d’acqua.

Yuffie: "Pronta ad abbandonare il Geostigma?"

Tzukito: "Sì"

Tzukito si voltò verso il padre perplessa. Voleva parlargli dell’angelo e ciò che era successo alla Shinra. Ican notò la perplessità della figlia e credendo che fosse solo paura di ciò che poteva accadere alzò il muso verso la mano della ragazza e la incitò a camminare. Tzukito deglutì e aiutata da Yuffie sia avvicinò al piccolo laghetto. Vicina al laghetto Yuffie le lasciò il braccio allontanandosi dalla ragazza. Tzukito si voltò nuovamente verso il gruppetto e guardò il padre.

Ican: "Su forza entra"

Tzukito: "Ti devo dire una cosa …"

Ican: "Me lo dirai dopo adesso immergiti"

Come al solito non l’ascoltava, era l’unica cosa che non era cambiata da quando era diventato un lupo sospiro e vi si emerse. Appena l’acqua entrò in contatto con il Geostigma la ragazza avvertì un forte dolore. Iniziò ad urlare come se fosse nuovamente in preda alle scariche elettriche. Avvertiva l’angelo che aveva in se che si risvegliava, tentava in tutti in modi di tenerlo a freno, ma era più forte di lei. (Immaginate la scena con sotto fondo la canzone dei Seji Tankian: Elect The Dead, bisogna ascoltarla tutta per capire quale parte vada bene ^^’’’ N.D. A.) Il gruppetto guardava la scena allibiti. Come mai succedeva una cosa del genere? Non era capitato con gli altri, invece con Tzukito era tutto completamente diverso. Tzukito si voltò verso il padre che la guardava preoccupato e allo stesso tempo sorpreso. Le scese una lacrima dal viso.

Tzukito: "P-Papà"

Ican: "Tzukito!"

La ragazza fu invasa da una colonna di luce che si propagò per tutto la chiesetta accecando per qualche secondo i presenti. Quando la luce si diradò videro che al posto di Tzukito vi era una ragazza totalmente diversa. Era molto più grande di Tzukito e aveva i capelli bianchi e le iridi rosse, aveva sei candide ali che la faceva levitare sul pelo dell’acqua. L’angelo guardava i presenti con occhi vuoti, si volò lentamente verso di loro e atterrò con delicatezza sul pavimento della chiesetta. Sul braccio sinistro non aveva alcun segno del Geostigma e probabilmente neanche sulla gamba. L’angelo si rivolse verso il gruppetto. La sua voce era candida, più che una voce sembrava uno strumento musicale.

Angelo: "Grazie per avermi liberato …"

Ican: "Dov’è mia figlia?"

L’angelo guardò il lupo con sguardo indescrivibile.

Angelo. "Tu sei il padre della ragazza che mi ha ospitato fino a oggi. Non so dov’è adesso probabilmente è rimasta prigioniera nella sua coscienza come lo ero io"

Vincent: "Chi sei?"

Angelo: "Io sono un angelo di grado Serafino il mio nome è Frisiel l’angelo della vendetta"

Frisiel osservò il lupo per qualche secondo dopo di che alzò una mano verso di lui. Il corpo di Ican iniziò a brillare e prese a modificare fino a prendere forma umana. Cadde a terra privo di sensi e Vincent coprì il corpo nudo dell’uomo con il suo mantello rosso. Si voltò verso l’angelo e le puntò Cerberius, mentre Cloud sfoderò la sua spada e la punto anche lui contro l’angelo.

Frisiel: "Non vi preoccupate è ancora vivo. Gli ho solo ridato il suo aspetto da essere umano".

Vincent: "Cosa hai intenzione di fare adesso?"

Frisiel: "Devo prima cancellare le emozioni e i desideri della ragazza che aveva prima questo corpo, il primo desidero era quello di perdere il virus che voi chiamate Geostigma, il secondo era quello di far riavere il corpo al suo padre, il terzo era quello di porre fine all’esistenza della Shinra"

Cloud: "E dopo aver compiuto anche l’ultimo desiderio di Tzukito cosa hai intenzione di fare?"

Il volto di Frisiel cambiò radicalmente. Apparve un sorriso malefico sul suo volto e rispose alla domanda di Cloud con voce altrettanto malvagia.

Frisiel: "Governare su questo mondo"

Yuffie, Vincent, Cid, Cloud, Tifa: "Cosa?!"

Frisiel: " Non posso tornare nel mondo celeste perché sono stata cacciata da quel posto,(Qui immaginatevi la canzone Wish I had An Angel dei Nightwish *__* N.D. A.)non posso andare all’inferno per unirmi a Lucifero in quanto ho ucciso molti demoni ed è stata anche causa mia la sua dipartita dal mondo celeste quindi mi rimane solo questo posto"

Così dicendo si alzò in volo e si allontanò dal gruppetto schivando le pallottole di Vincent che miravano a colpirla. Frisiel si fermò a distanza di sicurezza dalle pallottole di Vincent e si rivolse per l’ultima volta verso il gruppetto.

Frisiel: "Dite a quell’uomo che sua figlia voleva dirgli di me prima di immergesi nell’acqua, ma che i suoi inviti a rivelarglielo dopo l’hanno trattenuta".

Detto questo prese il volo è si allontanò diretta verso la Shinra. Davanti alla chiesetta si sentirono i rumori di alcune moto in arrivo. Entrarono nell’edificio frenando all’ultimo secondo. I due Soldier guardarono il gruppetto sorpresi. Si aspettavano di trovare Tzukito, ma invece non la trovarono.

Broken: "Ginotra sei sicuro che non sia questo il posto?"

Ginotra: "Strano. Qui si vede benissimo che si sta allontanando ad una velocità incredibile e si sta dirigendo verso la Shinra"

Yuffie: "E’ voi invece chi diavolo siete! Ormai qui appaiono strani individui appena ti distrai un secondo"

Broken infastidito dalla ninja le punto la pistola contro.

Broken: "Taci donna! O giuro che … "

Vincent: "Che cosa le fai se non sta zitta?"

Vincent teneva Cerberius puntata verso la tempia di Broken ed era pronto a sparare in qualunque momento.

Ginotra: "Posa subito la pistola vampirello"

Ginotra aveva preso velocemente la pistola dalla fondina e la teneva puntata alla nuca di Vincent, ma si ritrovò la spada di Cloud alla gola.

Cloud: "Posate subito le armi e rispondete alle nostre domande"

Ginotra: "Ci hanno fregato Broken! Meglio fare come dicono"

Broken: "Tzk …"

I due Soldier abbassarono le pistole, osservando le armi che venivano puntate contro.

Cloud: "Chi siete?"
Broken: "Soldier della Shinra"

Vincent: "Cosa siete venuti a fare qui?"
Ginotra: "Siamo venuti a prendere per la seconda volta la ragazza che è scappa"

Yuffie: "Seconda volta?"

Ginotra: "Già. La prima l’avevamo presa in una foresta"

Broken: "Con lei vi era un lupo che ho sistemato personalmente. Non è stato molto divertente uccider un animale"

Tifa: "Quindi siete stati voi!"
Cloud: "Calmati Tifa! Adesso dobbiamo pensare a cosa fare di voi due"

Ginotra: "Be’ noi abbiamo una missione da portare a termine"

Vincent: "Non riuscirete a portarla a termine visto che la vostra preda si sta dirigendo verso la Shinra".

Broken: "Cosa! Tzk, abbiamo perso un bel po’ di soldi Ginotra"

Ginotra: "Fa niente. Ci rifaremo con la prossima missione, adesso dobbiamo pensare a loro."

Ginotra puntò la pistola contro Cloud e un secondo prima di sparare fu preceduto da Vincent che sparò al Soldier dando le spalle a Broken lo colpì alla nuca. Broken arrabbiato per la morte del suo amico puntò la pistola verso Vincent. La pistola non colpì Vincent, Yuffie che si era messa in mezzo tra i due prendendola la pallottola a posto di Vincent. Vincent voltandosi vide Yuffie cadere per terra e in preda alla rabbia sparò contro Broken colpendolo alla gola e al petto.

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Capitolo 12
*** Capitolo XII ***


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Vincent prese Yuffie tra le braccia e la guardò preoccupato. Era stata colpita al fianco destro e perdeva sangue copiosamente.

Vincent: "Yuffie! Yuffie!"

La ninja aprì gli occhi lentamente. Nonostante la grave ferita i suoi occhi rimaneva limpidi.

Yuffie: "V-Vincent"

Vincent: "Calma. Cerca di rimanere cosciente fin che puoi"

La ninja annuì, ma si vedeva benissimo che non c’è l’avrebbe fatta ancora per molto. Vincent la strinse a se e la portò di corsa verso l’aereo. Tifa seguì vincent di corsa preoccupata per l’amica mentre Cid e Cloud portavano Ican ancora svenuto nell’aereo. Vincent distese Yuffie sul letto mentre Cid e Cloud portavano Ican in un’altra stanza. (Ma quante stanze ha questo aereo?? O.O N.D. A.) (Cinque ^^ N.D. Cid) Dopo aver lasciato Ican nell’altra stanza Cloud si diresse da Vincent di corsa, mentre Cid accese i motori. Lo trovarono accanto a Yuffie che teneva premuto la mano sulla ferita.

Cloud: "Come sta?"

Vincent: "Non tanto bene. La pallottola è uscita, ma non finisce di sanguinare".

Vincent si voltò verso Tifa che era rimasta tutto il tempo accanto a lui.

Vincent: "Vai da Cid. Dirgli di dirigersi nello stesso villaggio dell’altra volta. Fai presto!"

Tifa corse subito da Cid lasciando Yuffie a Vincent e Cloud. Vincent notò che Yuffie stava perdendo conoscenza.

Vincent: "Yuffie! Rimani sveglia! Cloud vieni qui è tampona la ferita io tento di tenerla sveglia".

Cloud si avvicinò a Yuffie e premette il fazzoletto, ormai completamente sporco di sangue, sulla ferita. Nel farlo sia corse che il corpo della ragazza diventava sempre più freddo.

Vincent. "Yuffie! Non chiudere gli occhi! Cerca di rimanere sveglia!"

Yuffie: "Non … c’è la … faccio"

La sua voce arrivò alle orecchie di Vincent così flebile che temette di perderla da un momento all’altro.

Vincent: "Yuffie non chiudere gli occhi, non farlo per nessuna ragione"

La ninja sentiva sempre più lontana la voce di Vincent, non avvertiva quasi più dolore e avvertiva il suo corpo farsi freddo. Sentì la flebile voce di Vincent che continuava a chiamarla e la sua mano che veniva strettala quella di Vincent, avvertì qualcuno aprire la porta dopo di che divenne completamente buio. Non riusciva ad aprire gli occhi, ma avvertì una voce familiare è una calda mano accarezzarla la guancia.

Voce: "Yuffie"

Yuffie: "Chi sei?"

Voce: "Non mi riconosci?"

Yuffie: "Mamma!"

Riuscì ad aprire gli occhi. Si accorse di essere in un grande prato fiorito e affianco a lei vi era una donna. La donna la guardò amorevolmente.

Donna: "Non mollare. Resisti. E cerca di vivere come vuoi con la persona che ti è affianco"

Yuffie tentò di allungare la mano verso di lei, ma non ci riuscì. L’immagine della madre si allontanava sempre di più da lei.

Yuffie: "Mamma!".

Riaprì gli occhi di colpo. Non era nella stanza in cui l’aveva sdraiata Vincent. Ma allora dov’era? Avvertì una fitta dove l’avevano colpita e girandosi verso destra vide il viso di Vincent appoggiato sul materasso tenendo stretta la sua mano. Yuffie tentò di mettersi più comodo con la schiena, ma nel farlo lo svegliò. Vincent si guardò intorno e vedendo la ninja sveglia le lasciò la mano.

Vincent: "Come ti senti adesso?"

Yuffie: "Sono stata meglio. Dove siamo?"

Vincent: "Nello stesso villaggio dove abbiamo chiamato il medico per Tzukito"

Yuffie rimase in silenzio. Il nominare il nome della ragazza che ormai non sapevano dove si poteva trovare in quel momento la rendeva triste e questo Vincent se ne rese subito conto.

Yuffie: "Come sta Ican?"

Vincent: "Non si è ancora risvegliato"

All’improvviso la porta si aprì. Erano Cloud, Tifa e Cid che, sentendo qualcuno parlare nella camera, si erano fiondati per esser sicuri che non fosse successo niente alla loro amica. Tifa vedendola sveglia si tuffo sul letto abbracciandola, alcune lacrime di felicità le scesero sulle guance.

Yuffie: "Ahi Tifa! Guarda che non sono ancora guarita!"

Tifa: "Ma sei viva almeno"

Cid: "Ci hai fatto prendere un colpo razza stupida ragazzina"

Yuffie: "Che bel modo di dire a una persona di esser felice di vederla viva"

Cloud: "Eh eh … ha ragione Cid. Ci hai fatto prendere uno bello spavento. Soprattutto a Vincent. Non si è allontanato da te neanche un secondo"

Vincent: "Cloud!"

Yuffie rimase sorpresa da ciò che le aveva detto l’amica, ma non poté dire niente in quanto entrò una infermiera dentro la stanza a riferire che la paziente aveva bisogno di riposo e che doveva uscire.

Ican si trovava nell’aereo. Era rimasto solo ed in quel momento era in preda di un sogno molto turbolento. Si trovava in una stanza buia, vide un letto dove vi era una donna dai lunghi capelli rossi distesa con accanto una bambina di sei anni. La bambina si girò verso Ican che tentò subito di raggiungerle. Il volto della bambina cambiò mostrando il volto della figlia, la scena cambiò e adesso vedeva la figlia circondato dall’acqua e il suo viso bagnato da lacrime, mentre tentava di disperatamente di chiamarlo. La figura della figlia scomparve come inghiottita dalle tenebre, ma rimase l’eco della voce di Tzukito che continuava a chiamarlo. Ritornò nella stanza in cui aveva visto la figlia tenere la mano della madre, ma questa volta vi era solo la donna. Ican si avvicinò al letto e le strinse la mano. La donna lo guardò. Aveva gli occhi stessi occhi scuri della madre e nel fissarli si sentì come trascinato nelle tenebre. Avvertì la mano della donna farsi sempre più fredda e lui la stringeva come a volerle dare calore.

Ican: "Chitsuki! Cerca di rimanere sveglia"

Chitsuki: "Ican …"
Ican: "Sono qui Chitsuki"

Chitsuki: "Ican. Promettimi di rimanere sempre con nostra figlia. Fai in modo che non soffra".

Ican: " Te lo prometto, ma non dire queste cose. Tu rimarrai con noi"

Chitsuki: "No Ican. Il mio tempo è finito. Non ho rimpianti. Anzi no, ne ho due. Non potrò veder crescere mia figlia e … "

La voce della donna si spense e la sua mano ricadde sul letto. La stanza scomparve lasciando nuovamente l’uomo solo e sentì la voce della moglie. Aveva un tono d’accusa e di tristezza allo stesso tempo.

Chitsuki: "Mi avevi promesso di stare con nostra figlia!"

Ican: "Chitsuki!"

Ican si svegliò di colpo urlando il nome della moglie. Si guardò intorno e notò di esser in una stanza molto simile a quella in cui si era svegliato l’ultima volta, ma in quella stanza vi erano alcune disegni di progetti di aerei e un grande mobile di quercia. Si accorse, con sua grande sorpresa, di esser tornato uomo e vedendo il suo corpo umano si ricordò degli eventi appena accaduti del sogno così prese una decisione. Si diresse verso il mobile, prese i primi indumenti che trovò è uscì dall’aereo di corsa in cerca della figlia.

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Capitolo 13
*** Capitolo XIII ***


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Frisiel sorvolava la zona vicino alla Shinra, era passato solo un giorno da quando aveva preso possesso del corpo di Tzukito. Non avvertiva in se la ragazza come Tzukito avvertiva lei, questo stava a significare che era quasi scomparsa ,ma se entro un mese non avesse risolto le tre richieste della ragazza sarebbe tornata ad essere un entità nel suo corpo che poteva ritornare solo in determinate circostanze. Frisiel però non si sarebbe sbarazzata subito della Shinra, voleva andare prima a vedere la donna all’interno del ghiaccio. Quella donna, nonostante morta, aveva avuto una strana influenza su Tzukito, l’aveva come cambiata interiormente anche se esternamente lasciava intendere che era sempre la stessa. Si allontanò dalla Shinra e si diresse verso il bosco. Mentre volava sorvolò una foresta con alberi bianchi che emanavano una lieve luce. Avvertì una strana energia in quel posto così atterrò per controllare cosa fosse quell’energia. Iniziò a camminare guardandosi intorno stando allerta ad ogni minimo movimento. Arrivò al centro del bosco, vi era un grande lago con al centro qualcosa che l’angelo interpretò come una casa. L’acqua emanava qualcosa di strano.
Frisiel: “Qui c’è qualcosa di strano”.
Non sapeva come interpretare quello che avvertiva, ma era simile a ciò che aveva provato Tzukito davanti al corpo di Lucrezia. Vi immerse la mano destra e avvertì che l’energia proveniva dal fondo del lago. Materializzò sulla sua mano un lauto mentre compariva un sorriso sul suo volto, se ciò che vi era in quel lago non si voleva mostrare sarebbe stata lei a far si che si mostrasse. Iniziò a suonare il flauto, era una melodia triste e malinconica, mentre suonava comparve lo spirito di una donna dai lunghi capelli castani raccolti in una traccia, aveva occhi verdi e indossava un vestito rosa con sopra un piccolo cappotto rosso.
Frisiel: “Allora sei tu colei che riposa in questo lago”.
Aeris: “Perché mi hai chiamata?”
Frisiel: “Ho avvertito una strana energia venire da questo bosco ed ero curiosa di sapere cos’era. In ogni caso sono l’Angelo Frisiel”
Aeris: “Un Angelo?!”
Frisiel: “Esatto e voi chi siete?”
Aeris: “ Il mio nome è Aeris”
Frisiel: “Bene Aeris. Vieni con me”
Così dicendo L’angelo allungò una mano verso Aeris.
Aeris: “Perché dovrei venire con te?”
Frisiel: “Perché io ti farò nuovamente riavere un corpo fisico e così potrai tornare su questa terra”
Aeris: “Ma io sto bene dove sono. C’è pace e tranquillità”
Frisiel: “Non vorresti che anche questo mondo abbia tranquillità e pace?”
Aeris: “Ma c’è già. Cloud e gli altri si sono impegnati a mantenerla”
Frisiel: “Non c’è più pace. Coloro che hai nominato si sono schierati dalla parte sbagliata. Per questo sono stata inviata su questa terra. La terra sta soffrendo e io ho il compito di fare qualcosa”.
Aeris: “La terra soffre? A me non sembra”
Frisiel: “Se vuoi ti posso mostrare cosa sta succedendo in questo momento su tutta la terra”
Frisiel ritirò la mano e movendola davanti ad Aeris le mostrò varie guerre, bambini che piangevano vicino ai corpi dei loro genitori. Aeris era sorpresa di vedere in che stato era il mondo che aveva lasciato.
Frisiel: “E’ tutta colpa della Shinra. I suoi esperimenti hanno portato alla distruzione di questo pianeta. Adesso verrai con me a ripristinare il mondo com’era?”
L’angelo porse nuovamente la mano verso Aeris. La ragazza non sapeva cosa fare ed era confusa. Non riusciva a credere che la terra fosse così devastata.
Aeris: “Cloud e gli altri non hanno fatto niente?”
Frisiel mostro le immagini del gruppo. Cloud era di guardia ai cancelli della Shinra, Tifa stava aiutando alcuni dottori in alcuni esperimenti a dei fiori, Vincent era completamente impazzito e ormai aveva preso sopravento Caos, Yuffie si trovava a Wutai e si faceva viziare dai suoi servitori, Barret, invece, continuava a scavare sotto terra in cerca di Petrolio, ma così facendo distruggeva molte foreste, Cid invece si trovava alla Shinra e creava nuovi aerei da combattimento mentre per quanto riguarda a Denzel e Marlene mostrava solo delle tombe con i loro nomi.
Aeris: “Non ci credo. Non può essere vero”.
Frisiel: “Invece è vero, i tuoi amici ti hanno tradito da morta. Erano sicuri che ormai non potevano fare nient’altro visto che tu non c’eri e il mondo era in rovina così sono entrati nella cerchia sbagliata. Ti sei convinta? Verrai con me?”
Aeris rimase per qualche minuto in silenzio. Non credeva realmente che ciò che aveva visto fosse vero, ma l’unico modo per accertarsene era andare con l’angelo. Prese la sua mano e così divenne un piccolo lumino che si affiancò a Frisiel.
Frisiel: “Fin quando non fermeremo tutto questo non possiamo fare altro per te. Avrai il tuo corpo quando su questo pianeta tornerà la pace”.
Frisiel si stava per allontanare quando vide dei bagliori vicino allo strano edificio al centro del lago. Si alzò leggermente in volo e, seguita dallo spirito di Aeris si avvicinò al bagliore. Quando si avvicinò vide che erano due palline di colore diverso, uno verde e l’altro giallo. Le prese in mano e le osservò attentamente. Dopo qualche secondo le fece sparire insieme al flauto.
Frisiel: -Non so cosa sono, ma posso essere utili-
Pensò mentre si alzava nuovamente in volo e si allontanava da Ajit.

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Capitolo 14
*** Capitolo XIV ***


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Cloud: "Non ha voluto aspettare"

Tifa: "Naturale Cloud. Non poteva sopportare l’idea di sapere sua figlia in quelle condizioni"

Cid: "Si è preso i miei vestiti!"

Erano tornati sull’aereo lasciando Yuffie con Vincent. Erano un po’ sorpresi, ma se lo immaginavano che alla fine si sarebbe svegliato e non avrebbe di certo aspettato loro per cercare la figlia.

Tifa: "E adesso come gli e lo diciamo a Vincent che Ican è fuggito chissà dove"

Cloud: "Be’ non è di certo un bambino. Gli e lo diremo e basta"

Cid: "Aggiungi anche che mi ha rubato i vestiti!"

Tifa: "Questo cosa centra?"

Cid: "Centra e come visto che si è preso i miei vestiti migliori"

Cloud: "Be’ basta cercare uno con i tuoi vestiti e la cosa è fatta"

Cid: "Non ironizzare!"

Tifa: "Non credevo che ci tenessi così tanto" (Basta così! State rovinando la storia! Meglio se ritornate al problema principale -.- N.D. A.) (Sissignora O.O N.D. Cloud, Tifa, Cid)

Dopo aver appurato la scomparsa di Ican decisero di ritornare al villaggio. Intanto all’ospedale Vincent era riuscito ad entrare nella stanza. Era seduto su una sedia affianco al letto di Yuffie che, intanto, dormiva tranquilla, le ricordava Lucrezia imprigionata nel ghiaccio. Se in quel momento si ritrovava distesa su quel letto, era solo per colpa sua. Non doveva portarla con lui alla ricerca di Tzukito e suo padre. Mentre Vincent rimuginava su ciò che era successo, Yuffie riaprì gli occhi, ma non si mosse. Osservava Vincent pensieroso, ai suoi occhi appariva come il solito Vincent, immerso nei suoi pensieri. Yuffie si mosse sul letto alzando il busto in avanti. Vincent, accortosi del tentativo della ragazza di mettersi con il busto davanti, le pose una mano sulla spalla e la spinse in dietro in modo da farla di nuovo distendere.

Vincent: "Non dovresti sforzarti in movimenti inutili".

Yuffie: "Be’, non mi piace parlare con qualcuno distesa su un letto come se fossi ferita gravemente".

Vincent: "Ma tu sei ferita gravemente".

Yuffie: "Era un esempio"

Vincent: "Dovevi fare questo tipo d’esempio prima dell’incidente".

Yuffie: "Be’ prima non avevo te che mi tenevi con la mano distesa sul letto e che mi stavi quasi addosso".

Detto questo Vincent arrossì leggermente e si allontanò dalla ninja che si rimise con il busto davanti. Vincent scosse leggermente la testa come rassegnato, quando la porta si aprì e apparvero Cloud, Tifa e Cid al quanto preoccupati.

Tifa: "C’è un problema".

Cid: "Già, un problema al quanto grande"

Vincent: "Quanto grande?"
Cloud: "Ican non si trova più sull’aereo, probabilmente è andato a cercare Tzukito".

Rimasero tutti in silenzio per qualche secondo quando non fu interrotto da Yuffie.

Yuffie: "Allora muoviamoci!"

Tifa: "Ma ti sei da poco ripresa"

Cid: "Già, sei da poco ritornata dal mondo dei morti a quello dei vivi".

Cloud: "E poi sei troppo debole"

Yuffie: "NON LO DIRE MAI PIU’ CLOUD!"

L’urlo di Yuffie la fece piegare in due dal dolore. Si sentiva solo un peso per loro e dover sentirsi dire che era debole la faceva stare anche peggio. Cogliendo i sentimenti della ragazza in quel momento, Vincent si alzò in piedi e, sotto lo sguardo sorpreso di tutti prese Yuffie tra le braccia e, nonostante le continue lamentele dei medici e infermieri che tentavano di fermarlo dicendogli che la paziente aveva ancora bisogno di riposo, uscirono dall’ospedale e si diressero verso l’aereo. Ican era leggermente affaticato. Dopo tanto tempo era ritornato umano, ma preferiva rimanere animale, considerava il suo ‘cambiamento da uomo a lupo una sorta di punizione per ciò che era successo, invece adesso che era tornato umano si sentiva come se non fosse mai stato punito per quello che aveva fatto alla figlia. Si fermò per riprendere fiato appoggiando il braccio destro sul tronco di un albero, si era allontanato molto dall’aereo, un po’ gli dispiaceva di non aver detto niente agli altri, ma era meglio così, avevano tentato di aiutarli, avevano salvato sua figlia dalla Shinra, doveva moto a loro, li avrebbe ringraziati quando sarebbe riuscito a salvare sua figlia, sempre che fosse ancora viva, questo era il suo tormento. Non riusciva a resistere alla perdita della figlia. Aveva promesso a sua moglie, in punto di morte, che non avrebbe sofferto, ma l’immagine di Tzukito in lacrime lo tormentava dal più profondo della sua anima. Non poteva fermarsi. Così ricominciò il suo cammino. Alla Shinra non tirava di certo una buon’aria. Rufus aveva saputo della morte di Ginotra e Broken e questo lo preoccupava. Se usciva la coscienza dell’angelo, c’era un’alta percentuale di probabilità che sarebbe venuta alla Shinra per distruggerla e recuperare anche il suo corpo. Rufus sapeva che l’angelo non era a conoscenza del fatto che il suo corpo era ancora intatto, ma questo non lo rendeva in ogni caso meno pericoloso. Uscì dal suo ufficio e diede ordine di alzare le misure di sicurezza intorno alla base e di portare la capsula con all’interno il corpo dell’angelo in un luogo sicuro, prima di entrare nel suo ufficio ordino di non essere disturbato da nessuno. Entrato nel suo ufficio sospirò come rassegnato dopo di che alzò la cornetta del telefono e compose un numero telefonico.

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Capitolo 15
*** Capitolo XV ***


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Frisiel: "Che ne dici Aeris?"

Aeris: "Non so cosa dire. Di sicuro si trova in questo stato da moltissimi anni".

Frisiel e Aeris si trovavano davanti al corpo di Lucrezia. L’angelo la osservava interessato, mentre Aeris era al quanto allibita. Frisiel poggiò la mano sul ghiaccio e avvertì come una forte energia passarle sotto il palmo della mano.

Frisiel: "Questo ghiaccio è molto simile a quelle strane sfere che abbiamo trovato".

Aeris: "Quelle sfere si chiamano Materia. Si tratta di piccole sfere appartenenti al flusso vita"

Frisiel: "Flusso vitale?"

Aeris: "Il flusso vitale è una specie d’energia che attraversa i vari mondi e alimenta questo pianeta" (Non ricordo se è questa la definizione giusta O.o N.D. A.)

Frisiel rimase in silenzio. Nei vari mondi era chiamato flusso vitale, ma la sua razza l’ha sempre chiamato Minflis. Si trattava del loro potere, ciò che permetteva loro di rimanere in alto alle razze inferiori.

Frisiel: "E’ così il Minflis in questo mondo è chiamato flusso vitale. Comunque sia che ne dici di parlare con lei".

Aeris: "Non saprei Frisiel"

Frisiel: "Non ti preoccupare non accadrà niente di male".

Frisiel evocò il suo flauto e incominciò a suonarlo. La melodia questa volta era serena e dolce e mentre suonava apparve l’anima della donna. Lucrezia si guardò intorno confusa. Non riusciva a capire il motivo della sua convocazione.

Lucrezia: "Che cosa ci faccio qui?"

Frisiel: "Ti ho convocata per sapere alcune cose"

Lucrezia la guardava sorpresa. Quella ragazza aveva delle ali ed era identica all’angelo che Hojo stava studiando alla Shinra.

Lucrezia: "Io ti ho già visto"

Frisiel: "Ma davvero. E dove?"

Lucrezia: "Alla Shinra".

Frisiel: "Allora tu lavoravi per loro".

Lucrezia: "Esatto"

Frisiel: "Quindi consoci ogni stanza di quell’edificio".

Lucrezia: "Be’ se non è cambiato niente … sì"

Frisiel: "Allora vieni con me"

Lucrezia: "Perché mai dovrei seguirti?"

Frisiel: "Perché? L’uomo che amavi e che hai riportato in vita con gli esperimenti è impazzito, tutto a causa della Shinra che l’ha ucciso. Tuo figlio è morto, tutto a causa della Shinra che ha fatto degli esperimenti su di lui quando non era ancora nato. Tuo marito lavorava alla Shinra è ti ha trattata come un oggetto. Non ti vuoi vendicare? Non pensi che ciò che è accaduto a te l’hanno fatto anche ad altre persone?"

Lucrezia: "Certo che mi voglio vendicare, ma che cosa ne potrei ricavare dopo. Sono morta e non posso fare niente in queste condizioni".

Frisiel: "Non preoccuparti di questo. Io posso aiutarti. Posso riportarti in vita":

Lucrezia: "Davvero?"

Frisiel: "Certo … ehm … qual è il tuo nome?"
Lucrezia: "Mi chiamo Lucrezia".

Frisiel: "Bene Lucrezia. Io sono Frisiel".

L’angelo porse una mano verso Lucrezia che la prese senza esitare. Divenne un piccolo lume come Aeris. Affianco al ghiaccio con il cadavere trovò altre due piccole sfere di Materia, una nera e l’altra bianca le fece sparire insieme al flauto dopo di che si voltò verso l’uscita e incamminandosi si rivolse a Lucrezia e Aeris.

Frisiel: "Aeris. Lucrezia. E’ meglio andare. Dobbiamo vendicarci"

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Capitolo 16
*** Capitolo XVI ***


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Cloud: "Sta tranquilla Tifa. Vedrai che i ragazzi stanno bene".

Tifa: "Non è così facile. Siamo stati lontano da loro troppi giorni".

Cloud: "Non preoccuparti. Con loro c’è Barrett l’ho chiamato appositamente per questo. Anche se credo si arrabbierà molto appena gli diremo quello che è successo".

Si trovavano sulla Sierra diretti verso Midgar in attesa di avere qualche notizia riguardo a Tzukito. Cloud e Tifa erano seduti davanti alla finestra della nave, lei tra le braccia di lui, Cid era intento a guidare l’aereo e ogni tanto dava un occhiata alla cartina. Vincent era appoggiato al muro fuori dalla porta della camera di Yuffie. Nonostante le insistenze della ninja, sul non voler rimanere a letto, l’avevano fatta distendere e per evitare che la ragazza si sforzasse avevano lasciato Vincent a controllarla. Yuffie all’interno della camera era distesa sul letto e guardava il soffitto. Non le piaceva rimanere ferma ad aspettare, si mise seduta sul letto, ma il movimento le causò un lieve dolore alla ferita piegandola in due. Non si fermò. Sì alzò dal letto, dovette poggiare una mano al muro per non cadere a terra. Avanzò verso la porta e l’aprì.

Vincent: "Dove vorresti andare?"

Yuffie: "Da nessuna parte".

Vincent: "Allora ritorna al letto".

Yuffie: "Non ne ho voglia".

Vincent: "Allora rimani in camera e non muoverti".

Yuffie: "Non riesco a rimanere in camera senza far niente".

Vincent: "Devi rimanere in camera. Se no la ferita non guarirà mai."

Yuffie: "Ti ho detto che non riesco a stare in camera senza far niente."

Yuffie fece per andare avanti, ma un acuto dolore al fianco la fece svenire, ma fu prontamente presa da Vincent.

Vincent: "Yuffie!"

La portò subito nella camera e la distese sul letto. Sulla soglia della porta apparvero Tifa, Cloud e Cid preoccuparti, avevano sentito Vincent chiamare Yuffie preoccuparti ed erano piombati nella stanza all’istante.

Cloud: "Cos’è successo?!"

Vincent: "Ha tentato di uscire dalla camera …"

Tifa: "Non l’avrai mica colpita!"

Vincent: "Ma no! E’ svenuta a causa della ferita"

Cid: "Tzk … doveva rimanere a letto"

Vincent: "Gli e lo detto, ma a quanto pare non vuole star ferma"

Tifa: "E’ fatta così. E’ abituata al movimento".

Cid: "Allora lega la piccola scimmia e siamo a posto":

Yuffie: "Non sono una scimmia razza di sigaretta in forma umana!"

Tifa: "Yuffie! Come ti senti?!"

Yuffie: "Meglio grazie".

Cid: "Sia questa sigaretta in forma umana si questi qui, ti avevamo detto di stare a letto".

Yuffie: "E io ho detto che non ci voglio stare. Vi voglio aiutare".

Vincent: "Allora rimani a letto. Nelle tue condizioni adesso ci saresti solo d’impiccio".

Lo disse duramente guardandola negli occhi. Calò il silenzio nella stanza. Tifa diede due gomitate di nascosto a Cloud e a Cid e quando i due la guardarono fece loro segno con la testa di uscire dalla stanza. Così lasciarono soli Vincent e Yuffie.

Vincent: "Scusa … "

Yuffie: "Non scusarti. Hai ragione. In questo stato sono solo d’impiccio".

Vincent: "Non ti deprimere".

Yuffie: "Non mi sto deprimendo. Hai detto una cosa giusta".

Era strano per Vincent sentire Yuffie dire che qualcuno aveva ragione.

Yuffie: "Rimarrò qui tranquilla fin quando non mi rimetto".

Vincent: "Finalmente l’hai capito. Be’ allora ti lascio riposare".

Yuffie: "Ok a dopo".

Chiusa la porta Yuffie rimase distesa sul letto pensierosa dopo di che girò verso il lato sinistro dando le spalle alla porta e versò lacrime amare. Ican era esausto e quasi privo di forze. Non mangiava da quando se n’era andato dalla Sierra, ma non aveva tempo per questo. Doveva trovare sua figlia, ma non poteva continuare a camminare a vuoto. L’unico posto in cui poteva dirigersi era la Shinra, ma non sapeva neanche dove si trovava, come poteva arrivare alla Shinra e fermare sua figlia? Si fermò sotto ad una quercia e vi distese. I raggi del sole lo accecavano e così portò una mano sugli occhi chiudendoli. Quando li riaprì vi erano due persone davanti a lui. Si mise seduto e guardandole rimase pietrificato. Una era una bambina di appena quattro anni con lunghi capelli neri e occhi dello stesso colore, l’altra era una donna dai lunghi capelli rossi e dagli occhi scuri, erano sua moglie e sua figlia. Ican si guardò intorno, non si trovavano non era più nel bosco, intorno a lui vi erano dei fiori gialli e un unico albero sotto il quale era disteso. Vi era una leggera brezza di vento e un cielo limpido come non l’aveva mai visto.

Tzukito: "Papà … tutto bene?"

Chitsuki: "Caro, ti eri addormentato e parlavi nel sonno"

Ican: "Allora era tutto un sogno".

Tzukito: "Cosa ... sogno … papà?"

Ican guardò la figlia e posandole una mano sulla testa le scompigliò i capelli.

Ican: "Niente, non preoccuparti"

Chitsuki: "Sei sicuro tesoro, più che un sogno sembrava un incubo da quello che sentivo".

Ican: "Sta tranquilla, non era nulla".

Tzukito: "Guarda papà … fatto io per te!".

La bambino stava mostrando al padre una coroncina di fiori gialli. Ican la guardò la figlia e prese la coroncina,ma appena la prese in mano la brezza leggera di vento che aveva avvertito fino a un attimo prima divenne più forte facendo volar via i petali dalla piccola coroncina. Si fece improvvisamente buio e le tenebre inghiottirono tutto ciò che circondava Ican, compreso Chitsuki e Tzukito. Ican tentò di trattenerle, di afferrarle, ma non ci riuscì. Si trovava nelle tenebre più profonde fin quando non intravide una piccola luce. La luce pian piano che si avvicinava a Ican si fece sempre più grande fin quando non si fermò davanti a lui. La luce prese forma diventando identica alla figlia.

Ican: "Tzukito!"

Tzukito: "Sì papà sono io".

Ican: "Ma … ma …"

Tzukito: "Be’ questo è un corpo astrale. Ma non posso stare così ancora per molto, mi sono separata temporaneamente da quell’angelo"

Ican: "Come ti senti? Dove ti trovi? Cosa stai facendo?"

Tzukito: "Una domanda alla volta. Allora: 1) Sono intrappolata nel mio corpo mentre quella combina casini, ma a parte questo credo bene. 2) Dove mi trovo esattamente non lo so, ma l’ultimo ricordo prima di separarmi da lei riguarda quella donna intrappolata nei ghiacci. 3) Cosa sto facendo? Be’ sto parlando con te adesso mentre quella recluta anime torturate o legate in qualche modo con la Shinra. Ma come ti ho detto non ho molto tempo. Ascoltami adesso ti trovi in un bosco, non ricordo i nomi dei luoghi … non sono mai stata la prima della classe in questo, comunque appena ti sveglierai a qualche metro da te dovresti trovare un cespuglio di bacche. Prendine quante ne puoi, ti serviranno per quello che ti sto per dire. Infatti appena uscito dal bosco ti troverai ai piedi di una montagna. Non aggirarla per nessun motivo al mondo, scalala dopo di che continua sempre verso Nord arriverai a Midgar lì si trovano quelli che ci hanno aiutato".

Ican: "Perché devo andare da loro?"

Tzukito: "Loro ancora non lo sanno, ma hanno ricevuto una chiamata dal capo della Shinra …".

Ican: "Che cosa?! Allora sono in combutta con loro"

Tzukito: "Fammi finire di parlare papà!! Allora tu vai da loro vedrai che ci aiuteranno, sono preoccupati sia per te sia per me e in parte si sentono in colpa per quello che è successo".

Ican: "Ok. Ma tu adesso cosa farai?"

Tzukito: "Be’ visto che il tempo è quasi scaduto tornerò nel mio corpo e non potrò fare nient’altro, ma tu devi fare quello che ti ho detto se no sarà la fine".

Ican: "Piccola mia. Perdonami. E’ solo colpa mia se ti trovi in questa situazione".

Tzukito: "Non preoccuparti. Non hai niente da farti perdonare. Tu hai fatto solo ciò che credevi giusto. Ah! Mi stavo dimenticando di una cosa"

Tzukito prese la mano del padre e poggiando la sua mano su quella di Ican gli diede un petalo giallo. La mano della ragazza non era ne calda ne fredda, non era ne dura ne morbida.

Tzukito: "Era il petalo della coroncina che ti feci molto tempo fa. Se non sbaglio stavi sognando quel giorno"

Ican: "Tzukito …"

Tzukito: "Ora devo andare. Fai quello che ti ho detto. Addio".

La ragazza sia allontanò scomparendo nelle tenebre, mentre Ican continuava a urlare il suo nome. Così si svegliò da quel sogno.

Ican: - Sarà stato tutto un sogno?-

Pensò mentre si portava una mano sul viso, ma appena aprì il pugno vi trovò un petalo giallo. Rimase a fissare quel petalo per qualche secondo dopo di che chiuse il pugno e con sguardo deciso iniziò il suo cammino seguendo le indicazioni della figlia.

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Capitolo 17
*** Capitolo XVII ***


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Aeris: "Frisiel! Frisiel! Tutto bene?"

L’angelo era disteso a terra e solo la voce di Aeris la fece svegliare. Durante il viaggio aveva iniziato ad avvertire qualche movimento all’interno del suo corpo. Tzukito in qualche modo era riuscita ad uscire dal suo corpo per un breve lasso di tempo.

Lucrezia: " Ehi! Tutto bene?"

Frisiel: "Sì … tutto a posto"

Frisiel: - Forse. Quella mocciosa ha combinato qualcosa, se solo sapessi cosa-

Pensò portandosi una mano sulla fronte.

Lucrezia: "Non ti sei fermata neanche per mangiare da quando ci siamo allontanati dalla grotta in cui ero rinchiusa".

Frisiel: "Noi angeli possiamo anche evitare di mangiare, ma forse sono solo un po’ stanca".

Frisiel: - Stanca di dover condividere questo corpo con quella mocciosa-

Si rimise in piedi, ma cadde nuovamente in ginocchio.

Aeris: "Frisiel! Non puoi andare avanti così. Devi riposare".

Frisiel: "No! Dobbiamo far pagare alla Shinra il nostro dolore e devo darvi anche un corpo".

Lucrezia: "Ma abbiamo tempo. Tu riposati e cerca di riprendere le forze".

Frisiel: -Che scocciatrici, io non ho così tanto tempo. Tzk … meglio assecondarle. Avrò bisogno anche della loro collaborazione-.

Frisiel: "E va bene, ma poi partiamo subito"

Aeris: "Ok"

Lucrezia: "Va bene".

Frisiel: "Intanto ditemi cos’è quello. Abbiamo da poco passato quella città e poco lontano ecco che spunta quella spada".

L’angelo rimase in silenzio ad osservare quella spada. Dopo di che si rimise in piedi tentennando leggermente.

Lucrezia: "Ehi! Devi riposare"

Frisiel: "Lo so, ma lì c’è una spada e avverto che anche un’anima circondarlo a quanto pare anche questa volta qualcuno collegato alla Shinra".

Aeris: "Ma chi te lo dice che anche quell’anima ha qualche rapporto con la Shinra?"

Frisiel: "Io posso avvertire solo le anime che hanno avuto a che fare con quell’organizzazione".

Lucrezia: "E cosa hai intenzione di fare adesso che l’hai scoperto".

Frisiel: "Voglio parlare con questa anima"

Frisiel fece qualche passo, ma cadde nuovamente a terra. Non era sua abitudine arrendersi così facilmente così si rialzò e si diresse verso la spada. Crollò davanti all’arma e rimase distesa per lunghi minuti mentre Aeris e Lucrezia le rimanevano vicino preoccupate. Riuscì a recuperare poche forze, ma le bastarono per evocare il suo flauto e suonarlo. Apparve l’anima di un uomo dai neri capelli ribelli con indosso una divisa da Soldier. Frisiel vedendolo si rimise in piedi guardandolo.

Frisiel: "Qual è il tuo nome?"

L’anima si voltò verso Frisiel, era apparsa di spalle, e guardandola le rispose.

Zack: "Mi chiamo Zack e tu?".

Frisiel: "Io sono l’angelo Frisiel: Sono Lucrezia e …"

Zack: "Aeris, ci siamo già incontrati, ma cosa succede? Perché sono stato chiamato?"

Frisiel: "Prima di rispondere alle tue domande voglio sapere alcune cose. Conosci l’organizzazione di nome Shinra? Se sì dimmi che cosa facevi con quell’organizzazione, se no dimmi perché si riesce ad avvertire in te un qualche collegamento con la Shinra".

Zack: "Ah! Allora è per questo. Comunque ero un Soldier della Shinra fin quando non sono stato eliminato da loro".

Frisiel: "E non ti va di fargli e la pagar. Non vuoi eliminarli".

Zack: "Mi piacerebbe, ma sono morto, quindi non so come potrei fare".

Frisiel: "Di questo non ti devi preoccupare. Ti aiuteremo noi".

L’angelo porse la sua mano verso Zack. All’inizio era esitante, ma poi la prese e divenne un piccolo lumino. Appena Zack divenne un lumino Frisiel crollò a terra svenuta. I tre la circondarono tentando di chiamarla, ma l’angelo non si svegliava. Si riprese solo dopo molte ore e riacquistata in parte un po’ di forza si mise in volo e si allontanò da lì.

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Capitolo 18
*** Capitolo XVIII ***


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Poco dopo nelle stesso punto in cui si trovava poco prima l’angelo atterrò la Sierra. Lo sportello si aprì lentamente.

Cid: "Lo sapevo! Lo sportello come al solito si è rotto. Devo di nuovo oliarlo tzk …"

Tifa: "Non è il momento di lamentarsi. E’ meglio uscire subito da qui"

Cid: "Guarda che non ci rincorre nessuno"

Tifa: "Lo so benissimo, ma …"

Non finì la frase che due forti braccia la presero e la spinsero dietro portandola con la schiena contro il petto di Cloud.

Cloud: "Calmati Tifa. Non essere impaziente."

Le parole del ragazzo la fecero tranquillizzare lasciandola in silenzio. Questa era la scena che si presentò quando lo sportello fu completamente aperto. Cid di fronte a Tifa e Tifa tra le braccia di Cloud.

Cloud: "Vincent dov’è?"

Cid: "E’ andato a prendere la mocciosa ferita. A quanto pare non riesce ancora a tenersi in piedi".

Tifa: "Guarda che la sua ferita è più grave di quel che pensi".

Cid: "Va bene, va bene sta calma".

Yuffie: "Avete finito di parlare? E’ il momento di scendere dall’aereo"

Vincent era appena arrivato davanti a loro tenendo in braccio una Yuffie imbronciata.

Yuffie: "Guarda che riesco a camminare Vinnie"

Vincent: "Invece no . Prima hai avuto la dimostrazione che riesci a malapena a reggerti in piedi".

Yuffie: "Uffy …"

Cid: "Bha … andiamo se no diventiamo dei fossili"

Così dicendo si diressero verso Midgar. Il breve cammino fu tranquillo e privo di pericoli. Arrivarono davanti al locale. Tifa fu la prima ad entrare e subito venne atterrata da quattro piccole braccia. Marlene e Denzel si erano tuffati su di lei abbracciandola.

Marlene: "Dove eri andata?"

Denzel: "Vi stavamo aspettando"

Tifa: "Come ci stavate aspettando? Sapevate già che eravamo arrivati?"

Marlene e Denzel: "Certo!"

Barrett: "Be’ ho sentito il vecchio Cid brontolare prima che aprivi la porta e così li ho preparati"

Cloud: "Barrett!"

Barrett: "Già! Perché non mi avete chiamato! E non dite che era per via del petrolio. Io non avrei avuto problemi a venire"

Cloud: "Scusa, ma andavamo un po’ in fretta"

Barrett: "Bha … lascia perdere l’importante e che siete tornati sani e salvi"

Yuffie: "Salvi si, ma sani non direi"

Solo in quel momento Barrett si accorse che tra le braccia di Vincent vi era Yuffie.

Barrett: "Ehi! Cosa ti è successo?"

Cid: "Te lo diciamo dopo adesso è meglio se entriamo e mettiamo a letto la signorinella"

Barrett si spostò di alto lasciando spazio per far entrare Cloud e gli altri e dopo essersi seduti davanti al bancone Tifa salì insieme a Vincent ai piani superiori. Tifa: voleva portare nelle loro stanze Marlene e Denzel mentre Vincent voleva far distendere Yuffie.

Yuffie: "Ma … ma … ma io"

Vincent: "Niente ma Yuffie"

Yuffie: "Uffa"

Poco dopo tornarono al bancone e lì li trovarono a conversare su ciò che era successo in quella breve avventura. Quando la storia finì Barrett non sembrava molto sorpreso anche era come se avesse finalmente capito qualcosa.

Barrett: "Be’ anche qui è successo una cosa alquanto interessante. Rufus ha chiamato. Ti cercava e voleva che tu lo raggiungessi alla Shinra"

Tifa: "Cosa! Come osa chiederci di andare da lui. Sa bene che siamo stati noi, anzi Vincent e Cloud, ad invadere la Shinra"

Cloud: "Calmati Tifa!"

Tifa: "No non mi calmo Cloud! E’ colpa loro se Tzukito è diventata un angelo assassino! E’ colpa loro se Yuffie per poco non moriva! E’ se questo fosse un loro piano per vendicarsi dell’irruzione! Io non voglio che ciò accada!"

Tifa crollo in ginocchio nascondendo la faccia con le mani. Si era finalmente sfogata per tutto ciò che era successo in quel viaggio. Cloud si lanciò subito su di lei tenendola stretta a se e facendole appoggiare la testa sul suo petto.

Cloud: "Su Tifa. Calmati adesso. Non ci succederà nulla"

Si voltò verso Barrett, Vincent e Cid che fino a quel momento era rimasti in silenzio non sapendo cosa potevano dire

Cloud: "Forse è meglio andare a riposarsi"

Vincent: "Già"

Vincent fece cenno col capo agli altri di lasciare da soli Cloud e Tifa e così salirono nei piani superiori ognuno nelle stanze che gli erano state preparate. Cloud rimase in ginocchio vicino a lei tenendola strette a se sussurrandole di calmarsi.

Tifa: "Cloud non voglio perderti"

Cloud: "Tranquilla non mi perderai. E poi non vado mica da solo e disarmato da Rufus"

Tifa continuava a stringersi a Cloud come se avesse paura di perderlo da un momento all’altro non riusciva a smettere di piangere. Aveva paura di perderlo, che non sarebbe più tornato da lei.

Cloud: "Su Tifa andiamo anche noi a riposarci"

Cloud la prese tra le sue braccia stringendola forte a se. Non sopportava vederla piangere, gli si straziava il cuore. Si diressero verso la camera di Cloud e dopo esser entrati il ragazzo chiuse la porta per poi distendere Tifa sul letto dopo di che lui l’affianco continuando a tenerla stretta a se la ragazza facendole appoggiare la testa della ragazza sul suo petto. Sapeva che se l’avesse lasciata per un solo momento lei si sarebbe potuta crollare in frantumi e questo non voleva che accadesse, la strinse più forte a se accarezzandole la testa cercando di tranquillizzarla fin quando entrambi, ormai stanchi non si addormentarono.

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Capitolo 19
*** Capitolo XIX ***


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FlyGirl 92: Grazie per il commento^^ ... be' per l'angioletta più che fissazione è solo un modo per tenersi stretta le tre anime ^^. Per quanto riguarda Yuffie e Vincent ... ci sto già pensando e non si sa mai cosa può accadere (O.O N.d. Vincent e Yuffe) (^__^ N.d. A)

 

                                                           /////////////////////////////////

 

E così giunse il mattino. Tifa si svegliò tra le braccia di Cloud. Rimase ad osservarlo mentre dormiva. I capelli dorati che scendevano sul suo viso. Per Tifa quell’immagine era bellissima le sembrava un angelo, anzi il suo angelo. All’improvviso la porta si aprì e vi entrò in fretta Cid che senza fare complimenti buttò giù dal letto Cloud e iniziò a scuoterlo energicamente.

Cid: "La peste! La peste! E’ fuggita! E’ andata a cercare Tzukito"

Cloud e Tifa: "Cosa?!"

Cid: "Avevamo scoperto qualche movimento di Tzukito. Pensavamo che Yuffie non ci avesse sentito, ma invece".

Cloud: "Ok. Adesso calmati Cid. Non può esser andata tanto lontana".

Cid: "Be’ adesso Vincent e Barrett la stanno cercando".

Cloud: "Bene. Per quanto riguarda Tzukito, prepara l’aereo"

Si voltò verso Tifa.

Cloud: "Porta i bambini dalla vicina. Barrett verrà con noi quindi qualcuno dovrà pur controllarli".

Tifa uscì velocemente dalla stanza andando verso la camera dei bambino per svegliarli e avvertirli del cambiamento, mentre Cloud continuava a parlare con Cid.

Cloud: "Quando avete ricevuto le informazioni?"

Cid: "Dopo quello che è successo giù nel locale siamo saliti sopra e abbiamo sentito i due pargoli mentre ascoltavano al radio. Dicevano qualcosa riguardo ad un essere con sei ali bianche".

Cloud: "Allora è meglio mettersi in viaggio, ma forse è meglio cercare Yuffie e poi andare da Rufus".

Cid: "Sicuro? Dopo ciò che è successo ieri sera …"

Cloud: "Non preoccuparti".

Cid: "Come vuoi".

Vincent e Barrett tornarono alla locanda e sentendo la porta chiudersi pensarono che fossero tornati insieme alla ninja, ma invece non era così.

Barrett: "Niente. Di sicuro è fuori Midgar".

Rimasero tutti in silenzio pensando a cosa potesse esser successo alla loro amica (Siete dei porta sfiga!! N.D. Yuffie)(Shhh N.D. A.)

Intanto non molto lontano Ican aveva appena attraversato le montagne.

Ican: -Finalmente … chi sa come ha fatto mia figlia a sapere dove mi trovavo e la strada da percorrere-

Non aveva tempo per pensarci. Doveva trovare sua foglia a ogni costo. Mentre camminava trovò una ragazza a terra. La raggiunse e la voltò per vederne il volto. Era la stessa ragazza che aveva incontrato insieme a quel gruppetto. Cosa ci faceva da sola in quel posto? La sua attenzione di concentrò sulla ferita. Le bende erano sporche di sangue, probabilmente la ferita si era riaperta. Prese in braccio la ragazza e la condusse verso un piccolo laghetto poco lontano da lì, lo aveva visto mentre attraversava le montagne, e li pece un impacco di erbe, quelle che aveva trovato, tolse le bende e lo pose sopra. La ragazza emise un lieve lamento spostando tutto il peso del corpo sulla ferita ma Ican la tenne a terra ben distesa.

Ican: "No. Non muoverti rimani a terra".

Ican sia avvicinò alla fonte e lavò le bende. Non ne aveva con se e quindi era costretto ad usare sempre le stesse. Non era molto sicuro, ma avrebbe lasciato quell’impacco d’erbe sulla ragazza in modo che la ferita non si infettasse. Ritornò dalla ragazza e bendò nuovamente la ferita. Dopo di che prese le ultime bacche che aveva e le fece mangiare alla ragazza. Sua figlia aveva detto che avevano ricevuto una telefonata da Rufus questo poteva significare forse che voleva nuovamente impossessarsi di sua figlia, lui non l’avrebbe permesso per nessuna ragione al mondo, così prese in braccio la ninja ferita e continuò a camminare. Non voleva abbandonarla, infondo le ricordava in qualche modo al sua Tzukito. Si rimise in marcia alla ricerca di un rifugio in quanto doveva almeno prendere un po’ di forze dopo quello che aveva appena passato attraversando i monti.

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Capitolo 20
*** Capitolo XX ***


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FlyGirl 92: La descrizione di Tzukito dovrebbe essere nei primi capitoli. E dopo tanto tempo (causato dal blocco dello scrittore) ecco il nuovo capitolo ^^ 

                                                                        //////////////////////////////////////////////////

Yuffie si svegliò con un forte dolore alla ferita. Si trovava dentro una grotta ed si era appena fatta mattina. Vedeva tutto sfocato e voltando il viso di lato vide una figura scura che guardava verso l’uscita.

Yuffie: "Chi … sei?"

Ican: "Tranquilla sono il padre di Tzukito. Tu sei la ragazza che stava con il gruppo che ha tentato di aiutare mia figlia".

Yuffie: "Mi dispiace per ciò che è successo io …"

Ican: "Non scusarti … non è colpa tua. E adesso riposati, hai la febbre alta."

Si sentì una voce lontano. C’era qualcuno che chiamava.

Ican: "Sono i tuoi amici".

L’uomo si voltò verso la ragazza. La vide con gli occhi chiusi. Si avvicinò e posò una mano sulla fronte, era bollente, la febbre non era per niente scesa. Si diresse all’uscita della caverna e iniziò a urlare in modo che lo sentissero. Il gruppo si diresse di corsa verso la caverna e vi trovarono Ican e Yuffie distesa dentro la caverna. Li raggiunsero Cid e Barrett.

Cid: "Lo sapevo che la mocciosa si sarebbe ridotta così"

Ican: "Stai attento … ha la febbre molto alta"

Barrett: "tzk … la solita"

Cid prende in braccio la ragazza dopo di che si rivolse verso Ican.

Cid: "Su vieni. Eravamo tutti preoccuparti per te soprattutto io per i miei vestiti"

Lo disse scherzando mentre usciva dalla grotta e si dirigevano verso l’aereo seguito dai due uomini. Intanto Tifa, dentro l’aereo, attendeva, da una finestra dei una cabina, l’arrivo dei due uomini insieme a Yuffie. In quel momento entrò Cloud con un piatto con dei panini.

Cloud: "Ti ho portato qualcosa da mangiare. Non hai toccato cibo oggi e se non mangi rischio di preoccuparmi"

Tifa: "Mangerò soltanto quando saprò che Yuffie e sana e salva".

Cloud posò il piattino sul tavolino e si diresse verso la ragazza per poi cingerle le spalle. La ragazza rimase in silenzio osservando dall’oblò il panorama fuori fin quando non vide rientrare Cid e Barrett con Yuffie e qualcun altro (Sarei un Qualcun Altro O.o N.D. Ican) (Be’ in quel momento agli occhi di Tifa sì U.U N.D. A) si diresse velocemente fuori dalla stanza trascinandosi Cloud dietro. (Aiuto o_o N.D. Cloud) (E non lamentarti che non ti sta facendo niente -.- N.d.A.) Tifa e Cloud comparvero diffronte ai quattro allarmati.

Tifa: "Yuffie!"

Cid: "La peste ha la febbre alta".

Cid la porse tra a Cloud.

Cid: "Portatela in una delle stanze"

Cloud, seguito da Tifa, corse subito nella stanza più vicina. Cid si volse verso Ican e Barrett.

Cid: "Adesso dobbiamo avvertire Vincent tu, rimani qui"

Ican: "Non ti preoccupare non scappo mica?!"

Cid: "Meglio".

Cid e Barrett uscirono dall’aereo nuovamente alla ricerca di Vincent e informarlo del ritrovamento di Yuffie. Ican rimase in silenzio ad osservarli allontanarsi.

Ican: - Tesoro credo proprio che tu ti sia sbagliata questa volta su questa gente, ma se stare con loro mi permetterà di trovarti allora forse è meglio darti retta-

Lontano da quel luogo.

Frisiel: "Ectiù".

Lucrezia: "Raffreddore?"

Frisiel: "Impossibile. Gli angeli non si ammalano".
Frisiel: - Ma essendo in questo corpo può darsi che mi sia veramente innamorata".

Frisiel: "Zack. Visto che sai meglio di me dov’è la Shinra, manca molto?"

Zack: "No. Siamo quasi arrivati":

Frisiel: "Bene".

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Capitolo 21
*** Capitolo XXI ***


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*La povera autrice si trova in un angolo circondata da tutti i personaggi della fan fic armati fino ai denti*

Autrice: Ehm … sì?

Vincent: Dillo ai lettori il perché non hai scritto niente.

Autrice: ehm … cosa dovrei dire.

Cloud: *Avvicina la sua spada alla gola della poveretta* Hai sentito cosa ha detto … dillo!!

Autrice: Ok … ok … sono stata occupata con i compiti e con il mio ragazzo T-T

Zack: Il ragazzo te lo sei trovato solo qualche giorno fa e la scusa dei compiti, se lo dici tu, è come dire che io sono ancora vivo e vegeto.

Tifa: Di la verità *-*

Autrice: Ok … ok … blocco dello scrittore T-T

Zack: ripeto la stessa cosa di prima riguardo ai compiti -.-

Aeris: di che te n’eri dimenticata ^^

Autrice: ^///^ ehm sì:

*una lapide sopra una collina con su scritto "Qui giace l’autrice quinto Livello, morta per aver dimenticato di scrivere una sua fic non umoristica" Una mano sbuca dal terreno* Ehi non sono morta e visto che questa non è una fic demenziale andate subito ai vostri posti che si comincia >.<

Chiedo scusa umilmente per avervi fatto aspettare questo capito ^^’’’

////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////

 

Zack: "Siamo arrivati Frisiel"

Frisiel: "Bene".

A qualche Km di distanza.

Ican: "E questo è tutto"

Cloud: "Mmm … è meglio muoversi se no potremmo arriveremo troppo tardi".

Ican aveva spiegato a tutti quello che era successo prima del loro arrivo e dell’apparizione della figlia in sogno, avevano ascoltato tutti, tranne Vincent che era nella camera di Yuffie.

Cid: "Non preoccuparti Cloud, tra un’ora saremo ad Rufus"

Cloud: "Bene, e adesso dobbiamo preparare un piano per affrontare l’angelo".

Ican si alzò di scatto dalla sedia e si rivolse al gruppo.

Ican: "Ricordatevi che in quell’angelo c’è mia figlia. Se tenterete di ucciderla io vi fermerò, anche se si tratta di un essere malvagio".

Calò il silenzio che fu interrotto dall’arrivo di Vincent.

Tifa: "Come sta Yuffie?"

Vincent: "La febbre si è abbassata e adesso sta dormendo tranquillamente".

Cid: "Tzk … che gli sarà venuto in mente di muoversi e andare alla ricerca di quell’essere".

Cloud: "Un secondo! Se tu sei qui"

Indica Cid.

Cloud: "Chi è che sta pilotando l’aereo".

Cid: "Barret"

Un minuto di silenzio.

Cid: "BARRET!!!!!! LEVATI DAL TIMONE".

Il pilota esce in fretta dalla stanza per dirigersi velocemente da Barret per impedire qualche incidente. (Cosa posso combinare? O.o N.D. Barret) (Be’ rompere il timone N.d.A.) (Porta iella >.< N.D. Cid) Poco dopo arrivo Barret.

Barrett: "Ma che gli è preso"

Cloud: "Lascia perdere. Lo sai che è geloso di questo aereo"

Barret: "Io direi ossessivo e …"

Dall’altoparlante installato nella stanza si sentì la voce di Cid, era al quanto allarmato.

Cid: "Venite subito qui. Tra poco abbiamo visite!

Il gruppo si diresse verso la sala di comando mentre l’aereo si stava preparando ad atterrare. Davanti a loro vi era una elicottero scuro con un quadrato rosso dove ci era impresso un ideogramma, la Shinra. L’aereo e l’elicottero atterrarono in un campo completamente deserto. Il gruppo uscì furori dall’aereo uscirono Reno, Rufus, Rude, Elena e Shion. Reno saltò subito addosso a Cloud con la sua arma, ma l’ex aspirante Soldier si spostò di lato evitando facilmente il colpo e lasciò a terra il rosso che si alzò bruscamente e iniziò a urlagli contro.

Reno: "Dannato!! Perché diamine non sei venuto subito quando ti abbiamo chiamato!!"

Rufus. "Calmati Reno!"

L’attenzione del capo della Shinra si era concentrata tutta su un uomo accanto a Vincent, Ican.

Rufus: "Dott. Ican Van Hellsing. E’ bello rivederla nuovamente nella sua forma originaria".

Ican: "Taci dannato! Dove si trova mia figlia".

Rufus, da sotto il telo chiuse gli occhi per poi riaprirli.

Rufus: "Quello che tu definisci "figlia" ha appena distrutto il nostro centro di ricerca e, nona vendo trovato ciò che voleva, si sta dirigendo altrove alla ricerca di qualcosa".

Cloud: "Cosa! Come ha fatto!"

Shion: "Non era sola"

Elena: "Non erano ne esseri umani ne angeli, erano spiriti"

Tifa: "Spiriti?!"

Rude: "Sì. Tre persone che conoscete bene".

Reno ritorno dai suoi compagni e guardava furente Cloud e il suo gruppo.

Reno: "Se ci lasciavate fare con quel mostro l’altra volta, invece di venire a romperci le scatole, forse adesso non ci trovavamo in questo casino"

Una pallottola passò a pochi millimetri dal voltò di Reno.

Ican: "Mia figlia non è un mostro, e quello che le è accaduto è solo colpa vostra".

Rufus: "Colpa nostra? Siete stato voi, dottore, a portarla da noi per cercare una cura per vostra figlia, quindi la colpa è anche vostra".

Cloud: "Ora basta! Rufus Spiegaci com’è andato distrutto il vostro centro di ricerca? E’ chi sono queste tre anime che noi consociamo?"

Rufus squadrò per qualche secondo il gruppetto dopo di che iniziò a parlare.

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Capitolo 22
*** Capitolo XXII ***


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Chiedo scusa per il breve capitolo, ma in questo periodo ho il blocco dellos crittore >.< *la sfiora una pallottola* ma adesso passiamo alla Chappy^^ Buona lettura ^^ *scappa*

                                                 //////////////////////////////////////////////////

Rufus iniziò a raccontare ciò che era accaduto.

Pochi minuti prima.

Zack: "Siamo arrivati Frisiel"

Frisiel: "Bene".

Lucrezia: "Cosa si fa adesso?"
Frisiel: "E’ sempre Lucrezia. Distruggendo questo edificio daremo una bel colpo alla Shinra e parte della nostra vendetta sarà compiuta".

Aeris. "Io non so se è un bene fare ciò"

Frisiel: "Aeris ricordati cosa hanno fatto a noi, cosa TI hanno fatto".

L’angelo, insieme ai tre spiriti scese in picchiata verso l’edificio, eliminò coloro che tentavano di fermarla, mentre Lucrezia, Aeris e Zack scoprirono che loro poteva uccidere quegli uomini, ma loro non potevano fare niente contro di loro

Frisiel: "Ricordatevi che potete uccidere solo il personale della Shinra mentre persone innocenti non potete toccarli".

Frisiel: -Meglio che lo dico se no mi levano tutto il divertimento del viso di questi stupidi esseri-

Frisiel: "Io vado avanti voi vendicatevi come volete".

L’angelo avanzava tranquilla per i corridoi dell’edificio mentre si lasciava dietro una scia di fuoco, esplosioni e voci di lamenti e disperazioni. Arrivò davanti ad una porta. L’aprì e vi trovò all’interno Rufus, Reno, Rude, Shion e Elena pronti per andarsene dall’edificio.

Frisiel: "Che cosa succede? Te ne vai già via? Non lo sai che un vero capo non abbandona i suoi uomini?

Rufus: "Smettila di parlare angelo e dimmi cosa vuoi".

Frisiel: "La distruzione della Shinra e il mio corpo".

Rufus. "Non ne so nulla".

Frisiel: "Non puoi mentire a un angelo. Dimmi dove si trova il mio corpo".

Rufus: "Mai!"

Frisiel: "Ah sì …"

Rufus fu scaraventato lontano dai suoi uomini, Elena sia avvicinò subito al capo per constatare le sue condizione, mentre gli altri tre si avventarono contro l’angelo. Ma fu tutto inutile, innalzò una barriera che li bloccò di colpo e allo stesso tempo li paralizzò.

Frisiel: "Se non vuoi che questi tre stupidi muoiano dimmi dove si trova il mio corpo".

Shion: "Lo dica!"

Frisiel: "Taci!"

Frisiel scaricò contro il Turk una potente scarica elettrica.

Elena: "Shion!"

Rufus. "Non sta quì il tuo corpo".

Frisiel: "Ah sì, e dove si trova?"
Rufus si morse il labbro inferiore per poi rispondere.

Rufus: "Si trovo a sessanta miglia da qui nell’edificio centrale della Shinra".

Frisiel: "Grazie mille. Come premio ti lascerò in vita ancora per qualche ora. Lucrezia!Aeris!Zack! Andiamo! Qui abbiamo finito!"

Le tre anime e L’angelo si allontanarono in fretta dall’edifico e appena lontani saltò in aria uccidendo quasi completamente il personale, tranne Rufus,Reno,Rude,Elena e Shion che si erano allontanati in fretta dall’edificio ormai distrutto e disabiatato.

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Capitolo 23
*** Capitolo XXIII ***


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Rufus: "Questo è quello che è successo"

Cloud: "Quanto dista questo edificio?"

Rufus: "L’ho già detto sessanta miglia da qui"
Cloud: "Intendo in quanto tempo possiamo arrivare alla base"

Rufus: "Due ore se andiamo molto veloci"

Cloud: "Bene allora si andrà alla base per poterli fermare"

Cid: "Non ci avete ancora detto chi sono esattamente i tre tizzi che conosciamo"

Reno: "Se riusciremo ad arrivare forse l’incontrerai e potrai riconoscerli"

Il gruppo di Cloud salì sull’aereo mentre quello di Rufus sull’elicottero, Cid si era rifiutato di farli salire sull’aereo ed appoggiarlo vi era Ican. Sfortunatamente vi fu un guasto nell’aereo di Cid, così furono costretti ad atterrare in una radura poco lontano dal punto in cui si erano incontrati. (IO TI UCCIDO AUTRICE N.D.Cid) (Ricordati che sono io l’autrice e la vostra vita è nelle mie mani bhuahahahahah N.d.A.) (Perfida T-T N.d.Cid).

Cid: "Dannazione!"

Ican: "Maledizione!"

Cloud: "No comment"

Vincent: "…"

Barret: "Iella"

Tifa: "Sfiga"

Reno: "Problemi?"

L’elicottero atterrò nella radura e guardandoli Reno scoppiò a ridere.

Ican: "Io non riderei se sapessi che la base in cui lavoro sta per essere distrutta"

Reno tacque subito rimanendo in silenzio

Rufus: "Sfortunatamente dovremmo rimanere qui allora visto che sull’elicottero non vi sono posti per tutti".

Cloud: "Ma non c’è tempo!"

Rufus: "Io non mi preoccuperei. Di sicuro l’angelo si sarà affaticato per quel che è successo e per due giorni dovrebbe rimanere in pausa per recuperare le forze"

Vincent: "Chi te lo dice?"

Shion: "Be’ è una cosa logica. Un essere di livello celestiale intrappolato in un corpo umano fatica di più ad usare i suoi poteri"

Cid sbucando da un punto impreciso dietro l’aereo.

Cid: "Qui ci vorrà come minimo un giorno"

Cloud: "Bene. Allora mettiti al lavoro. Vincent puoi andare a controllare Yuffie e vedere come sta? Tifa verrà con te. Ican ho bisogno del tuo aiuto per progettare un piano"

Ican: "Ok"

Vincent e Tifa rientrarono dentro l’aereo diretti verso la stanza di Yuffie mentre Cloud e Ican pianificavano un piano d’azione

Reno: "E noi?"

Rufus: "Noi rimarremo qui ad attenderli"

Reno: "Ma cosa possiamo fare? Mica possiamo metterci a giocare a briscola con un angelo impazzito in giro"

Rufus: "Ormai la nostra parte in questa storia l’abbiamo fatta".

Rude: "E allora? Io non sono il tipo che incrocia le mani e lascia fare tutto agli altri"

Shion: "Puoi preparare una delle tue bombe. Quella volta con Kadaj ha funzionato, in parte"

Rude: "E dove li trovo i mezzi per fare una bomba qui?"

Ican: "Silenzio! Qui qualcuno sta cercando di capire come fermare mia figlia quindi state zitti"

Reno: "Non sopporto prendere ordini da un cane come quello"

Reno era pronto alla rissa, ma fu fermato da Elena.

Elena: "Fermati e rifletti. Se lo colpisci o lo ammazzi in questo momento provocherai solo la tua morte.

Reno guardandola rimase fermo e si sedette nuovamente al posto di pilota infastidito nel non poter fare niente.

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Capitolo 24
*** Capitolo XXIV ***


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Lontano dal gruppo vi erano lo l’angelo, Aeris, Zack e Lucrezia. Si erano fermati per far riposare Frisiel. L’angelo era in quel periodo era molto stanca, infatti in quel Tzukito cercava in ogni modo di riuscire a tornare padrona del suo corpo. Frisiel non poteva permettere che ciò potesse accadere. Fin quando non trovava il suo corpo non poteva permettere che la ragazza tornasse in possesso del suo corpo. Lucrezia era affianco a lei e si prendeva cura di Frisiel. Lei conosceva bene ciò che le era successo, aveva visto il suo corpo all’interno di quel contenitore d’acqua. Era un contenitore simile a quello che aveva usato per Vincent. Hojo aveva preso qualche tessuto dal suo corpo e l’aveva inserito nel loro figlio quando era ancora dentro di lei. Questo era ormai il ciò che pensava Lucrezia ogni volta che guardava le ali e il corpo di Frisiel. Qualche metro di distanza c’erano Zack e Aeris intenti a parlare.

Zack: "Mi dispiace di non esser riuscito a tornare da te".

Aeris: "Non fa niente. So cosa ti è successo. So perché non sei riuscito a tornare da me".

Zack la strinse tra le braccia tenendo il capo di lei sul suo petto.

Zack: "Sei sempre stata tra i miei pensieri. Anche nei miei ultimi momenti di vita. Ho pensato a te. Ai tuoi occhi, il tuo sorriso, il tuo profumo. C’eri solo tu nei miei pensieri. Forse è stato un bene che tu non fossi lì. Non me lo sarei perdonato vedere delle lacrime solcare il tuo viso".

Aeris: "Oh Zack".

Zack: "Ma come sei morta?"

Aeris si strinse a lui nascondendo il suo viso sul petto di lui.

Aeris: "Stava tentando di salvare il mondo, Cloud era davanti a me, ma dall’alto venne Sephirot trafiggendomi con la sua katana".

Zack strinse ancora più forte, ma dolcemente, a se Aeris come se temesse che ciò che aveva raccontato potesse accadere nuovamente. Frisiel vedendo la scena si alzò per poi rivolgersi ai due.

Frisiel: "Ehi … muovetevi. Non ho voglia di stare qui ad aspettarvi".

Zack: si voltò verso l’angelo per poi guardare Aeris.

Zack: "Ascolta Frisiel. E’ meglio rimanere qui. Si vede che sei affaticata da qualcosa. Fin quando non ti riprendi è meglio aspettare".

Lucrezia: "Ha ragione Zack. Meglio aspettare, tanto se il tuo corpo si trova in quella base nessuno lo toccherà o lo sposterà. È praticamente impossibile".

Frisiel li osservò attentamente. In quel momento avvertiva le sue forze indebolirsi ad ogni sforzo che compiva e quello era il segnale che ogni volta che si muoveva la ragazza al suo interno prendeva forza. Il momento del suo risveglio era ancora lontano, così preferì aspettare come avevano detto. Forse le avrebbe fatto bene. Così si sedette all’ombra di un albero osservando le fosse che si muoveva per via del vento. Rimase in silenzio per poi chiudere gli occhi e addormentarsi. Gli Spiriti non aveva bisogno di dormire. Lucrezia si sedette alla sinistra di Frisiel mentre Zack era alla sua destra e teneva tra le braccia Aeris. Si stava così bene lì e a loro sarebbe piaciuto moltissimo rimanere così. Nel Lifestrim non si stava così male, ma c’erano così tanti rimpianti nella loro vita quando era giunta la morte che non riuscivano a riposare in pace. Adesso erano lì tranquilli e rilassati, ma sapevano che non sarebbe durato, Frisiel si sarebbe svegliata e a quel punto loro dovevano assolutamente partire, così presero una silenziosa decisione, godere quei momenti. Quando ciò che avevano da fare sarebbe finito loro potevano ritornare in vita. Questo era quello che aveva promesso l’angelo e loro ci credeva veramente. Chiusero gli occhi e si rilassarono. Poco più in la nave del gruppo e l’elicottero della Shinra aveva ricominciato il suo viaggio e ormai non mancava molto allo scontro finale.

Scusate se è così piccolo questo capitolo. Ma ho voluto dare un piccolo spazio all’angelo e agli Spiriti per lasciar riposare gli altri personaggi e preparali per lo scontro finale^^’’’

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Capitolo 25
*** Capitolo XXV ***


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Cid: "Finito finalmente!! Ehi!! Ciurma salite che si parte!"

Ican: "Finalmente".

Barrett: "Era ora"

Vincent: "…"

Cloud: "Ma quanto ci hai messo"

Cid: "Nessuno mi ha dato una mano e ho dovuto fare tutto da solo razza di sfaticati"

Rimase tutti in silenzio mentre salivano sulla nave. Tifa si diresse verso la camera di Yuffie mentre gli altri rimasero nella sala di pilotaggio. L’elicottero della Shinra partì insieme a loro. Ican si appoggiò al muro chiudendo gli occhi. Tra poco avrebbe raggiunto sia figlia e finalmente avrebbe potuto fare qualcosa, comportandosi da vero padre almeno una volta nella sua vita. All’improvviso gli apparve la figlia davanti. Tzukito teneva le braccia incrociata osservandolo seriamente.

Tzukito: "Frisiel si sta indebolendo. In questo momento si sta riposando prima di distruggere la sede della Shinra, tra poco la raggiungerete".

Ican: "E tu come stai? Cerca di resistere fin quando non sarò arrivato".

Tzukito: "Non ti preoccupare papà! Sto bene, fin quando l’angelo vive io vivrò, mi sto anche rinforzando tra poco dovrei tornare, ma lei può prendere il mio posto quando vuole quindi fate in fretta a trovarci e fermala o trovarmi e fermarci … aaaahhh inizio a confondermi!!"

Ican: "Ahahah anche in questa situazione riesci a essere comica".

Tzukito: "Be’ tu sei sempre serio e poi l’ho promesso alla mamma".

Ican: "La mamma?"

Tzukito: "Già, prima di morire le avevo promesso di prendermi cura di te e di non smettere di sorridere in modo da non farti spegnere il sorriso".

Ican rimase sorpreso. Fino a quel momento credeva di esser stato lui a prendersi cura di lei, ma in realtà era sempre stata lei a occuparsi di lui. Sorrise a quel pensiero.

Ican: "Sei identica a tua madre".

Tzukito: "Perché mi dici questo?"

Ican: "Perché hai lo stesso carattere di tua madre, anche lei era comica nei momenti difficile e riusciva sempre a farmi sorridere".

Tzukito sorrise a quelle parole. Da quando sua madre era morta suo padre non gli aveva mai parlato di lei. Lo ascoltò silenziosa fin quando non le venne una strana percezione.

Tzukito: "Siete sopra di noi. Fermali subito!! Io adesso vado. Ci vediamo nella realtà!! Ciao papà!!"

Ican: "Aspetta Tzukito!!"

Ican aprì subito gli occhi per poi riferire subito ciò che era successo.

Ican: "Fermatevi subito!!"

Cid: "Cosa?"

Ican: "Fermatevi!! Mia figlia è qui vicino!!"

Cloud: "Ma cosa stai d… aaaahhh"

Qualcosa colpì l’aereo facendolo cadere a terra, ma grazie a Cid la caduta fu attutita e i gravi non furono così ingenti.

Frisiel: "Bingo! Li ho presi!"

Aeris: "Ma quell’aereo … io la conosco".

Zack: "Davvero?!"
Aeris: "Sì, quella è l’aereo di Cid"

Aeris volò verso l’aero seguita da Frisiel e gli altri. Cosa stava succedendo? Perché si trovavano lì in più li seguiva un elicottero della Shinra? Arrivò insieme agli altri davanti all’aero. Aveva ragione quell’aero era di Cid. Affianco a loro vi era l’elicottero della Shinra, vicino all’elicottero vi erano Reno, Rufus,Rude Shion e Elena. La porta dell’aereo fu aperto da un calcio di Cloud.

Cid: "Dannata porta che non si vuole aprire mai!!!"

Cid era sostenuta da Barrett mentre Vincent teneva tra le braccia Yuffie che era andato a prendere per precauzioni Cloud entrò rientrò dentro l’aereo andando a prendere una Tifa svenuta. Appena uscito la fece distendere vicino ad un albero e, tenendola stretta a lui, la scosse leggermente chiamandola per nome.

Cloud: "Tifa! Tifa!"

Aeris: "Cloud …"

Sentendosi chiamare si voltò vedendo Aeris. Non poteva essere. Quella non poteva essere … no era assurdo. Era Aeris e con lei vi erano anche Zack, Lucrezia e l'angelo Frisiel, quest'ultima li guardava con disprezzo per il solo fatto che erano sopravvissuti.

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Capitolo 26
*** Capitolo XVI ***


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Non poteva credere, non era possibile, doveva essere un altro di quei suoi sogni. Non potevano essere Zack e Aeris quelli davanti a lui. Vincent invece era immobile e continuava a guardare Lucrezia, il suo sguardo, di solito inespressivo, era sorpreso e sconvolto allo stesso tempo. Zack, Aeris e Lucrezia erano sorpresi. Tutto quello che Frisiel gli aveva detto non era vero. Aeris si voltò subito verso Frisiel sconvolta.

Aeris: "Ci hai mentito. Loro … Loro …"

Frisiel sorrise innocentemente mentre divaricava le ali e le materie, che aveva raccolto nei punti dove aveva trovato i tre Spiriti, la circondavano.

Frisiel: "Peccato che la farsa è durata così poco, sai è stato divertente prendervi in giro. Ciao".

L’angelo li salutava agitando lentamente la mano continuando a sorridere mentre gli Spiriti iniziavano a illuminarsi e a svanire lentamente.

Vincent: "LUCREZIA!!!"

Lucrezia: "Vinc---"

Lucrezia non finì di pronunciare il suo nome che scomparve in forma di luce per poi venir assorbita, insieme a Zack e Aeris, nella materia.

Frisiel: "Che stupidi. Credermi un essere dolce solo perché sono un angelo. Stupidi fino in fondo, però posso usare la loro forza adesso, grazie al Minflis e alle loro anime potrò raggiungere tranquillamente il mio vero corpo e lasciare questo insulso essere alla morte".

L’angelo assorbì la materia, il suo aspetto cambiò: le iridi da rosse divennero azzurri ghiaccio mentre i capelli erano viola e emettevano vari riflessi multi colori, le sue labbra erano verdi e le ali divennero di colore nero. Vincent era in silenzio. La donna che aveva amato era appena stato assorbita da quell’essere. La rabbia gli diede alla testa e Chaos prese il sopravvento cambiandolo nell’aspetto e nella personalità, Chaos attaccò Frisiel lanciandola in aria sotto gli occhi attoniti di tutti.

Reno: "Giuro di non farlo mai più arrabbiare".

Rude, Shion, Elena: "…"

Rufus: "Be’ noi andiamocene da qui. Non possiamo fare molto. Andiamo al laboratorio".

Così i membri della Shinra si allontanarono dal luogo. Tifa si era appena svegliata e notò subito davanti a lei un Cloud traumatizzato.

Tifa: "C-C-Cloud tutto bene?"

Cloud si girò verso la ragazza abbracciandola forte a se.

Tifa: "Ma cosa ti prede?"

Tifa era sorpresa da quel gesto, ma per Cloud era ciò di cui aveva bisogno dopo aver visto le due persone che aveva voluto bene in passato esser risucchiati da l’angelo, mentre Cid, ripresosi, e Barrett tenevano ferma Yuffie che voleva raggiungere subito Vincent o quello che era diventato. Intanto lo scontro sembrava a favore di Chaos quando Frisiel decise di usar la sua ultima carta. Prese la voce di Lucrezia.

Frisiel: "Ma cosa fai Vincent? Mi aggredisci?".

Chaos, sentendo quella voce familiare, si fermò di colpo poco prima di colpirle il volto con un pugno. Frisiel ne approfittò per dargli un calcio in faccia, ma poco prima di poterlo colpire nuovamente fu colpita da dietro da qualcuno. Ican si trovava dietro Frisiel e l’aveva colpito con un bastone di legno.

Ican: "Lascia mia figlia dannato angelo".

Frisiel si voltò verso Ican dandogli un calcio che lo scaraventò contro un albero per poi ricominciare ad attaccare Chaos. Dopo un po’ il risultato era che Frisiel aveva sopraffatto Chaos e adesso lo stava tenendo per la gola tentando di soffocarlo, ma si ritrovò presto circondata da tutti i presenti con le armi puntato contro di lei.

Cloud: "Lascialo …"

Cid: "… Andare …"
Barret: "Se no …"

Tifa: "… non riuscirai …"

Yuffie: " … a far più niente".

Frisiel: "Non intromettetevi esseri stupidi".

Un colpo d’ali scaraventò tutti quanti contro degli alberi, ma dovette lasciare la prese sul collo di Chaos che intanto era tornato Vincent, anche se con gli abiti mezzi distrutti, l’unico che si era ripreso da quella botta era Ican che ora era in piedi verso Frisiel e la guardava serio.

Ican: "Lo so che tra poco dovrai ritornar a dormire, quindi lasciala andare, sei solo un’anima dentro a un corpo umano".

Frisiel: "Taci lupacchiotto! Non voglio sentire le tue prediche, l’agiti troppo".

Ican: "In che senso ‘’l’agiti troppo’’?"

Frisiel: "Tua figlia si agita quando sente la tua voce, e questa mi da fastidio quindi smettila".

Ican: "Se non obbedisco cosa mi succede?"

Frisiel: "Ti uccido".

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Capitolo 27
*** Capitolo XXVII ***


Frisiel: “Ti uccido”.

Ican: “Mi uccidi? Come puoi dire di voler uccidere tuo padre … TZUKITO!!!”

Frisiel: “Io non sono la mocciosa, io sono Frisiel!”

Ican: “Non sto parlando con te, ma con mia figlia”.

Frisiel: “Sei uno sciocco, lei non può sentirti … e adesso levati dai piedi”.

Frisiel mosse un’ala provocando un forte vento da permettergli di scaraventarlo contro un albero.

Cloud: “Dannato!!”

L’ex- Soldier brandì la sua spada per poi dirigersi verso l’angelo, ma fu fermato dal braccio di Ican che si era messo in mezzo tra loro.

Cloud: “Ma … cosa … levati Ican, dobbiamo distruggerla”.

Ican: “No!!! In lei vive ancora mia figlia, allontanatevi da qui, me la devo vedere io con lei. E’ colpa mia se è in quelle condizioni”.

Cloud: “Ma …”

Ican: “Andatevene!!!!”

Cloud rimase in silenzio, non voleva allontanarsi con quell’angelo in giro, ma se voleva combattere da solo non gli e lo avrebbe impedito.

Cloud: “Va bene. Cid, Barrett dobbiamo allontarci da qui”.

Cid: “Cosa?!”

Barrett. “Ma Cloud …”

Cloud: “Niente ma!! Andiamo o rischiamo di venire uccisi”.

Cid e Barrett non opposero più resistenza così aiutarono Cloud a far salire tutti per poi ripartire, per fortuna la nave non era stata danneggiata gravemente, lasciandole soli.

Frisiel: “Che cosa pensi di fare da solo?”

Ican: “Mi riprenderò mia figlia”.

Frisiel guardò in modo inespressivo l’uomo per poi sospirare e rivolgergli un sinistro sorriso.

Frisiel: “Sei solo uno stupido essere umano, non conosci tua figlia ma poiché questi saranno i tuoi ultimi minuti di vita, ti dirò una cosa … lei ti odia”.

Ican: “Cosa?”

Frisiel: “Già ti odia. Dopo la morte di sua madre ti sei chiuso in te e hai pensato solo al lavoro, per compensare la perdita della tua amata mentre tua figlia doveva far fronte a un dolore troppo grande per una bambina di solo sei anni. Durante tutto questo tempo ha tentato in tutti i modi di renderti felice, ma tu l’hai ignorato e solo al segnale di pericolo, il Geostigma, ti sei ricordato di lei …”

Ican: “So bene di non essermi comportato bene con lei dopo la morte, ma lei le somigliava così tanto … le somigliava tanto”

Frisiel: “E’ solo per questo motivo l’hai evitato? Tzk … che padre snaturato, comunque non ho finito … dicevo, quando è apparso il Geostigma, tu sei corso subito da lei, non puoi neanche immaginare quanto fosse felice di sapere, di esser importante per lei, ma appena l’hai portata alla Shinra ha creduto che solo per via del Geostigma e non per lei eri interessato …”

Ican: “Ti sbagli …”

Frisiel: “Si è ritrovata all’improvviso ricoperta di tubicini e farmaci …”

Ican: “Smettila …”

Frisiel: “Non l’hai neanche ascoltata mentre tentava di parlarti in quella chiesa. Lei ti odia e anche se riportassi qui, lei continuerebbe a odiarti “.

Ican crollò in ginocchio. Ora capiva il sogno di quel giorno e la parola bugiardo lanciatagli contro. Frisiel era soddisfatta di vederlo ridotto in quello stato, aveva mentito. Tzukito non lo odiava, ma per battere il proprio nemico bisogna prima farlo psicologicamente.

Frisiel: “Se hai capito, questo rinuncia e sparisci”

Ican: “Non posso”

Frisiel: “Cosa?

Ican: “Devo prima riprendermi mia figlia”

Frisiel: “Sei uno stupido … SPARISCI!!”

L’angelo evocò nella mano destra il bastone di Aeris mentre nella sinistra la spada di Zack per poi partire all’attacco. Un tuono squarciò l’aria e iniziarono a cadere le prime gocce di pioggia. Frisiel era davanti a Ican e la spada era conficcata nel petto di quest’ultimo, mentre il bastone era carico di elettricità del fulmine pronto per esser lanciato contro di lui (Mi dispiace per l’uso del bastone, ma essendo nelle mani dell’angelo l’ho usato in questo modo N.d. me) (Di che non ricordavi l’utilizzo N.d. Aeris) (T-T N.d. me).

Frisiel: “Perché non hai schivato la spada? Era un attacco semplice”.

Ican: “Chi lo sa il perché …”

Ican sorrise dolcemente mentre un rivolo di sangue scendeva sulle sue labbra. Frisiel rimase paralizzata per poi lasciar andare il bastone e la spada portandosi entrambe le mani verso la testa.

Frisiel: “No!!! Non uscire non voglio tornare dentro di te!”

I capelli e le iridi divennero neri, il bastone e la spada svanirono e dal corpo della ragazza fuoriuscirono le tre anime e la materia ottenuta fin’ora. Tzukito si guardò intorno per poi dirigersi verso suo padre. Ican era disteso al suolo mentre una pozza di sangue andava man mano ad allargarsi. I tre spiriti osservarono la scena per poi svanire nel nulla. Tzukito raggiunse subito suo padre per poi mettersi al suo fianco. Nel vederlo in quello stato iniziò a piangere e le lacrime si mischiarono alla pioggia. Qualche lacrima cadde sul volto di Ican. Riaprì lentamente gli occhi osservando la figlia in lacrime.

Ican: “Ti ho fatto di nuovo piangere … scusami”.

Tzukito: “Ti prego non morire papà!!! Non è vero che ti odio papà, io t voglio bene quindi non lasciarmi anche tu”.

In quel momento arrivò Cloud. Non poteva lasciarlo lì con quell’essere, ma appena arrivò trovò Tzukito affianco al padre morente così decise che era meglio lasciarli solo per gli ultimi momenti prima dell’addio.

Ican: “Che figlia sciocca che ho. Io non ti lascerò … sarò sempre con te”

Tzukito: “P-papà …”

Ican: “Non piangere. Ti voglio vedere sorridere”.

Tzukito sorrise dolcemente mentre le lacrime continuavano a scenderle.

Ican: “Brava la mia bambina e adesso lasciami andare da tua madre”.

Tzukito: “Perché lo dovrei lasciarti andare?! Perché mi volete abbandonare?!”

Ican: “Ti ho già detto che sarò sempre insieme a te. Adesso devo andare”.

Ican orami guardava fisso davanti a se. Non vedeva nulla, ma una luce lo raggiunse e lì vi era n enorme prato di grano e in mezzo vi era una donna dai lunghi capelli rossi.

Ican: “Arrivo … Chi …raki”.

Chiuse lentamente gli occhi per poi reclinare il capo. Tzukito rimase ferma per qualche minuto per poi iniziare a scuotere suo padre.

Tzukito: “Papà!! SVEGLIATI TI PREGO!”

Cloud la raggiunse tenendola ferma.

 Cloud: “Se n’è andato”.

Tzukito: “No!! Lui è ancora vivo”

Tzukito urlò come non mai al mondo il suo dolore, si guardò le mani, erano sporche di sangue. Nel vedere ciò senne all’istante e nessun suono o rumore riuscì a raggiungerla.

 

Un anno dopo

 

Era tutto tornato com’era prima, il gruppo si disperse, Cloud rimase con Tifa mentre Marlene e Denzel erano un po’ cresciuti e continuavano a fare domande su ciò che era successo in quel periodo, ma nessuno volle raccontargli niente. Con loro venne a vivere anche Tzukito. Non fu una sua scelta, infatti Cloud aveva chiesto a Tifa per farla rimanere e lei  non poteva che essere d’accordo. Tzukito, a causa dello shock aveva perso la voce e per il trauma subito era costretta a rimanere a letto. La ragazza era completamente distrutta, in lei viveva colei che aveva ucciso suo padre. La Shinra aveva distrutto il corpo di Frisiel per evitare che l’angelo potesse impossessarsene. Frisiel non si fece più vedere, ma un giorno Tifa portò la colazione a Tzukito e aprendo la porta non la vide più nel suo letto Tzukito, ma la finestra della stanza era aperta. Tzukito scomparve senza lasciare traccia. Nessuno sapeva dove fosse andata, provarono a cercarla, ma niente. Probabilmente si era allontanata per paura di far uscire l’angelo o per lo meno questo credevano, ma questa è un’altra.

 

Fine

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