Remember me

di thewhiteprincess
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1 ***
Capitolo 2: *** 2 ***
Capitolo 3: *** 3 ***
Capitolo 4: *** 4 ***
Capitolo 5: *** 4 ***
Capitolo 6: *** La lunga notte 1.0 ***
Capitolo 7: *** The first battle ***
Capitolo 8: *** L inganno ***
Capitolo 9: *** Sterminatore di re ***
Capitolo 10: *** Grande Inverno ***
Capitolo 11: *** L'erede ***
Capitolo 12: *** Orme ***
Capitolo 13: *** Crannogman ***



Capitolo 1
*** 1 ***


Lady stark era nel parco degli dei, accanto a suo fratello Bran quando li raggiunse Arya. Aveva tra le mani un messaggio, lo porse a sua sorella ma a Sansa non servì leggerlo sapeva già che era di jon, bran l aveva avvisata : stava arrivando e con lui daenerys targaryen . Si alzò e insieme ai sui fratelli ritornò al castello per prepararsi al loro imminente arrivo: 40 mila dothraki, 8 mila immacolati e 2 draghi erano troppi anche per un castello grande quanto grande inverno, avrebbero dovuto allestire l accampamento fuori dalle mura, doveva far macellare più carne possibile, preparare le stanze, ogni cosa doveva mostrare la potenza del Nord e così anche la sua. Sansa era pervasa da mille pensieri, non riusciva a respirare regolarmente, sua sorella se ne accorse ma preferì non chiederle niente. Lasciarono Bran nelle sue stanze e insieme si diressero tra le varie parti del castello per dare disposizioni. La parte difficile sarebbe arrivata adesso, mantenersi nonostante tutto, fingere e giocare. Maledisse se stessa per non essersi fermata, per non essere fuggita via quella sera, lei doveva proteggere il Nord ad ogni costo ,ad ogni costo. Non fu semplice mobilitare tutte le forze di grande inverno per accogliere i nuovi alleati, cinque giorni erano davvero pochi. Sansa spiegò agli Alfieri di suo fratello che la madre dei draghi era necessaria per sconfiggere il nemico in arrivo ma molti di loro, soprattutto i più anziani non volevano darle ascolto. Suo fratello avrebbe avuto non pochi problemi una volta arrivato..

 

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Capitolo 2
*** 2 ***


Cinque giorni trascorsero velocemente, erano tutti pronti schierati in attesa del Re del Nord , per primi arrivarono i draghi sentirono il loro grido a miglia di distanza poi arrivarono i guerrieri erano così tanti che la terra tremava per il loro passaggio , Sansa penso che se solo avessero voluto, avrebbero potuto schiacciarli come mosche. Poi finalmente arrivò il Re non poteva fare a meno di guardarlo non riusciva a trattenersi sperava che nessuno potesse accorgersi del suo turbamento che aumento quando vide la madre dei draghi era bellissima lunghi capelli argentati, limpidi occhi viola perfettamente incastonati nel suo viso . Era davvero la donna più bella dei sette regni più bella di lei più forte più pura. Voleva solo scappare via, nascondersi ma dovette rimanere e fare il suo dovere, quello di una vera lady. Accolse suo fratello e daenerys nel migliore dei modi , jon abbracciò i suoi fratelli e li presentò alla donna, poi entrarono nella sala grande per festeggiare con un grande banchetto la nuova alleanza. I lord del Nord avrebbero affrontato il loro re l indomani e avrebbero discusso con lui quell Unione, adesso però non era tempo di discutere . Sansa si sentiva frastornata dalle chiacchiere, dalla confusione , il vestito austero che indossava pareva soffocarla a nulla servirono gli insegnamenti della septa nel gestire i compiti di una vera lady o quello che aveva appreso da Cersei nel giocare al gioco del trono, così colse al volo l occasione per dileguarsi dopo che il banchetto era stato servito e gli uomini erano già abbastanza ubriachi. Non aveva conversato con Daenerys, né con jon aveva rivolto qualche parola soltanto a ser Davos. Si alzò al momento opportuno e senza dare nell’occhio si allontanò si diresse velocemente nella sua stanza ma jon la seguì aprì la porta e la richiuse velocemente alle sue spalle poi disse” ho fatto quello che mi avevi chiesto, ho fatto tutto quello che mi avevi chiesto, l ho fatto per te!” Sbatte forte un pugno sulle pietre del camino” mi sono sentito vile, ho scopato con lei senza provare niente, ho seguito i tuoi consigli e ora mi sento un mostro “ la afferrò e la attirò a se, i loro visi erano uno di fronte l altro, arrabbiati, traditi ,delusi. La baciò con violenza, “ho pensato a te sempre! Provo ribrezzo per me, per questo , per quello che mi sono abbassato a fare” affannava jon il viso contratto dal turbine di sentimenti che lo stavano assalendo. Sansa che finora non aveva risposto nulla lo schiaffeggiò,lo colpì al petto con i pugni stretti “ ed io secondo te? Non ho il cuore a pezzi? Quando l ho vista lei è così bella ed io...” “ tu sei la donna che amo, la sola” rispose jon e la strinse forte a se. Sansa si sentì sicura in quell abbraccio proprio come quando un anno fa si erano rivisti, le sembrava di essere tornata la ragazza di un tempo quando lui era accanto a lei. Accadde tutto velocemente, le loro mani slacciarono i vestiti e si amarono come la prima volta persi l uno nel corpo dell altro.

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Capitolo 3
*** 3 ***


Fuori arya aveva ascoltato tutto, rimase immobile poggiata al muro di pietra. Il dubbio le era sorto cogliendo gli sguardi dei fratelli al banchetto, così aveva deciso di seguirli ma non avrebbe mai immaginato una cosa simile.mai. Era disgustata, si allontanò senza battere ciglio dalla stanza della sorella ma dentro scoppiava d orrore cosa erano diventati? Bestie come i lannister, ingannavano, intessevano trame per i loro luridi scopi si amavano ..non riusciva più a riconoscere la sua famiglia.. non riusciva minimamente ad immaginare come jon e sansa avessero potuto fare una cosa del genere lasciò il castello e si avviò fuori respirando a pieni polmoni, il freddo pungente fu come un cazzotto un pieno viso, bene pensò mi aiuterà a distrarmi . Fu in quel momento che si accorse del mastino, era giunto anche lui a grande inverno ma era stata travolta dagli eventi tanto da non notarlo nemmeno “ infondo un po’ ci somigliamo io e te” gracchiò sandor “ troppa confusione lì dentro, troppi lord dei miei stivali “ “ alleniamoci “ suggerì arya e sfoderò ago, il mastino colse al balzo l occasione per distrarsi e i due iniziarono a duellare, alla fine si ritrovarono sudati e ansimanti , arya andò via senza salutarlo aveva preso una decisione, avrebbe affrontato i fratelli il giorno dopo.

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Capitolo 4
*** 4 ***


La sala grande era colma di uomini del Nord, della valle, uomini del popolo libero, dothraki e immacolati. L aria era pregna di sudore e paura, al tavolo grande erano schierati jon e al suo fianco daenerys , sansa,bran mentre arya era in piedi alle loro spalle, di guardia. Discutevano sul come dispiegare le loro forze quando entrarono tormund e gendry, erano stremati , feriti correvano nella neve da giorni a jon bastò incontrare lo sguardo del bruto per capire, stavano arrivando. I due uomini raccontarono loro di come l esercito era in marcia, il drago blu aveva distrutto la barriera e si dirigevano verso grande inverno. Nessuno parlò per primo, la sala era attraversata da un silenzio lugubre. Fu jon a prendere parola” miei lord, è arrivato il momento di combattere, di combattere per difendere la nostra terra, i nostri castelli, le nostre famiglie-guardò i suoi fratelli e i suoi occhi si soffermano in quelli della sorella- dobbiamo diventare tutti una cosa sola, una sola grande mano che schiaccerà il nemico, per il Nord!” Tutti i lord si alzarono e gridarono all unisono” per il Nord “ . Daenerys fermò jon mentre si dirigeva per organizzare l assalto “ sei distante, aspetta fermati! Cosa è cambiato? Da quando siamo arrivati non una volta ti sei fermato a parlarmi, non mi degni di uno sguardo dimmi cosa sta succedendo “. “ Hai ragione, perdonami -la guardò li ferma davanti a lui e provò una grande pena per entrambi , stavano vivendo una bugia che li avrebbe condotti all infelicità sempre se riuscivano a sconfiggere il Re della notte- strinse la sua mano e le sorrise” vieni con me così conoscerai meglio i tuoi alleati “. Sansa dall’altra parte della sala osservava la scena era arrabbiata , con suo fratello, con se stessa , cosa si erano ridotti ad essere? Fu Arya ad interrompere i suoi pensieri “ sono perfetti insieme, vero?” Sansa trasalì cercò di essere più calma che mai e rispose” certo, saranno dei regnanti giusti “. Sua sorella aveva capito qualcosa. Intanto jon e daenerys si muovevano per grande inverno organizzando e incitando i propri uomini quando Sam lo chiamò “ tuo fratello vuole parlarti , le tue sorelle sono già con lui” . Jon segui l’amico rapidamente , la stanza di Bran era scarsamente illuminata , Sansa ed Arya sedute accanto a lui. “ devi conoscere la verità “ “Di cosa parli, Bran?” Il corvo a tre occhi mostrò la visione a suo cugino, jon vide e scoprì la verità sulle sue origini, su chi era lui, davvero. Restò fermo per un attimo, poi si alzò e uscì fuori dalla stanza, Sansa lo seguì giù, nelle cripte “ mi ha mentito per anni, ha lasciato che venissi disprezzato da tutti “ , Sansa fu attraversata da un brivido-anche io- lo abbracciò forte a se, lo lasciò piangere , si lasciò stringere, restarono molto tempo così l uno tra le braccia dell altro ad osservare le statue mute dei loro defunti. Quante domande senza risposta avevano, quanti perché, quante congetture. Jon era l erede legittimo del trono di spade, questo la spaventava ma nel contempo la riempiva di un piacere sconosciuto.

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Capitolo 5
*** 4 ***


Quando risalirono dalle cripte mano nella mano trovarono tormund e ser Davos ad attenderli all’uscita. Il loro forse non era più così tanto un segreto così come non lo era più per Brienne. I loro più fedeli amici li proteggevano da occhi indiscreti e da dicerie . Sansa lasciò jon che si diresse nel suo quartier generale seguito da Tormund e ser Davos. Discussero per un po’ e alla fine decisero che per il momento non lo avrebbero rivelato a nessuno.Daenerys non doveva essere avvisata della sua parentela, non ora che il suo aiuto era più che necessario. “ i Targaryen si sposano tra congiunti lei potrebbe proporre un matrimonio tra voi” Jon aveva pensato a questa possibilità ma sapeva anche che lui non era più fratello di Sansa agli occhi del mondo e quindi avrebbe potuto sposare lei, la donna che amava. In ogni caso tutto ora passava in secondo piano, l esercito era pronto dovevano sbrigarsi e non portare la battaglia dentro il castello. Jon cercava di non pensare ai suoi genitori, a quella madre che non aveva mai conosciuto e che gli era mancata come l aria. A quel padre, che era morto sul tridente. Alla sua identità, che aveva cercato per anni. Alle bugie di Ned forse è proprio con lui che era arrabbiato,perché gli aveva mentito per proteggerlo sicuramente ma gli aveva mentito. Erano questi i pensieri che affollavano la mente del re del Nord mentre si dirigeva nel parco degli dei. Era l unico posto dove si rifugiava quando aveva bisogno di stare sola, l aveva fatto per lui questa volta, c’erano pochi credenti negli antichi dei lì e i preparativi per l assalto stavano impegnando tutti, era l unico posto dove stare soli e potersi salutare.Le poggiò una mano sulle spalle, lei si voltò e disse” ti stavo aspettando, oh Jon non voglio che tu vada via, ti prego!resta qui, proteggi grande inverno da dentro, ti prego non abbandonarmi “ la strinse forte a se, iniziò a baciarla partendo dalla fronte, poi si soffermò sulle labbra, la gola, voleva imprimere il ricordo dei suoi lineamenti, del suo profumo e portarli con sé nella lunga notte. Le alzò le vesti , distesi a terra la prese con la certezza che sarebbe stata l ultima volta, affondò il viso nei suoi capelli amandola con urgenza, lasciando una parte di sé in lei. Non ci fu tempo per altro. Il corno di grande inverno risuonò lugubre mentre si rivestivano veloci. Erano arrivati.

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Capitolo 6
*** La lunga notte 1.0 ***


Jon guardò un ultima volta Sansa, i suoi occhi dissero quello che la la sua bocca non era capace di emettere a voce alta, la baciò fugacemente e corse via. La nebbia aveva già avvolto grande inverno, tutto iniziò a coprirsi di un manto gelato che cristallizzò ogni cosa...gli uomini erano pronti, con le armi forgiate di ossidiana fuori dalle mura a proteggere il castello. Avevano in quei giorni scavato delle trappole che sarebbero state incendiate dagli arcieri posti sulle torri , jon sperava così di contenere i giganti al seguito del re della notte. Furono proprio loro i primi ad arrivare, maestosi e mostruosi , camminavano lentamente, affamati. Poi arrivò il grosso dell’ esercito erano migliaia, impossibile contarli, una moltitudine di morti si dirigeva verso grande inverno, gridavano,correvano con le membra disarticolate e le bocche spalancate pronte a uccidere, la prima carica fu quella dei dothraki, soffrivano molto il freddo quei guerrieri abituati a ben altre temperature, si lanciarono senza paura su un nemico che non era fatto di carne, poi si lanciarono gli immacolati, gli uomini del Nord e della valle , la battaglia imperversava violenta , la più grande che Jon avesse mai combattuto. Fendeva lungo artiglio, smembrava, decapitava, proteggeva le spalle ai suoi, proteggeva gli uomini per i quali era responsabile. Il momento in cui il re della notte arrivò fu per certi versi folgorante, viseryon era dello stesso colore del ghiaccio e le sue fiamme fatali nonostante fossero di colore blu,immediatamente giunse anche daenerys , sul dorso di drogon e i due draghi iniziarono una danza sulle loro teste, purtroppo il fuoco delle due bestie uccise molti dei loro insieme agli estranei. Jon cercava di tenere sotto controllo anche il castello ma l arrivo dei draghi aveva reso il tutto più difficile, così quando riuscì a guardare verso grande inverno si accorse che numerosi estranei ne scavalcavano le mura. Sansa Dalle cripte avevano sentito il momento in cui i due draghi avevano iniziato la lotta, Sansa cercava di consolare le donne e i bambini e per un attimo si ricordò del consiglio di Cersei alla battaglia delle acque nere, uccidersi piuttosto che consegnarsi al nemico. Arya e Brienne erano le sole guardie che avevano per proteggersi , Bran improvvisamente disse “ devo uscire fuori “ Sansa gli rispose “Bran no non ti lascerò uscire per nessun motivo al mondo” “ devo Sansa , Jon e tutti gli altri hanno bisogno di me, da qui non posso agire” fu Tyrion a prendere parola, era anche lui nelle cripte insieme a Missandei incapaci anche loro di combattere “ Sansa io credo che dobbiamo assecondarlo, dobbiamo provare ogni cosa”. Sansa acconsentì voleva uscire anche lei fuori con il fratello ma Arya la bloccò, sarebbe stata inutile non essendo capace di combattere, lei lo avrebbe accompagnato e protetto, Sansa li vide uscire era inquieta sapeva che il fratello voleva tentare qualcosa di rischioso e se voleva farlo era perché la battaglia probabilmente non stava volgendo a loro favore, il pensiero che Jon potesse essere morto la ferì come una lama, sentiva ancora il suo odore di lei non poteva immaginarlo morto. Così senza badare alle parole di tyrion corse fuori, Brienne la seguì immediatamente e in un secondo si trovarono fuori. Il fragore della battaglia le colpì come una frusta, erano versi e grida e rumori diversi dalle sole due battaglie alle quali aveva assistito, erano disumane, spaventose. Corse a perdi fiato verso il giardino degli dei, voleva capire cosa stava succedendo quando quelle grida spaventose le iniziarono a sembrare vicine, sempre più vicine.

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Capitolo 7
*** The first battle ***


Sansa guardò le mura di grande inverno e vide per la prima volta gli estranei, quegli esseri scalavano le pietre rapidamente , erano fatti di ossa ,brandelli di abiti e fame, soprattutto fame. Brienne le si parò davanti ormai certa che entrambe sarebbero morte ,quando il drago più piccolo della regina Daenerys si levò su di loro maestoso. Con il suo fuoco distrusse la schiera di non morti e si pose sulle mura del castello per proteggerlo da eventuali altri attacchi. Sansa era pervasa da uno strano senso di inquietudine sapeva che suo fratello Bran era in qualche modo legato al drago, infatti quando lo raggiunse all albero del cuore lo trovò immobile con gli occhi vitrei fu Arya a spiegarle che Bran aveva preso possesso del drago per proteggere il castello, Sansa si sedette accanto a lui come a vegliare sul suo corpo insieme a sua sorella e Brienne. Intanto fuori dalle mura la battaglia sembrava volgersi a favore dell “ alleanza “ jon /Daenerys infatti il re della notte aveva compreso la superiorità di Drogon e si era ritirato, seguito a ruota dal suo esercito . Le perdite però erano immani , erano caduti lord , dothraki, immacolati. Jon aveva visto rhegal proteggere grande inverno e aveva tirato un sospiro di sollievo , la sua famiglia almeno era al sicuro. Daenerys lo raggiunse insieme a Drogon e per la prima volta Jon salì sul drago, insieme sorvolarono il campo di battaglia la morte era ovunque, i due atterrarono all interno del castello e trovarono Sansa, Arya e Bran le due sorelle spiegarono cosa aveva fatto Bran per proteggerli, Daenerys rimase stupefatta del potere di Bran ma Jon notò come il suo viso si era contratto nel sapere che qualcuno era capace di impossessarsi dei suoi draghi. Jon avrebbe voluto abbracciare Sansa stringerla a sé per sentirsi vivo. Purtroppo però a lui e Daenerys spettava il compito più difficile dovevano andare dai loro uomini, organizzare le pire , alzare il morale degli eserciti. Fu difficile bruciare compagni, amici , riunirsi per pregare sui loro corpi. Quando rientrarono era ormai notte fonda, sapevano che non era finita lì, che presto il re della notte sarebbe tornato. Daenerys gli chiese di restare con lei, si sedettero al tavolo del consiglio da soli. Daenerys gli accarezzò una mano “ vieni in camera mia “ si alzò lentamente e lo baciò, in quel momento Sansa entrò nella sala grande e li vide. Jon aveva allontanato la donna quando notò Sansa allontanarsi. Respinse dolcemente Daenerys e cercò di raggiungere Sansa velocemente, entrò nelle sue stanze , era accanto al fuoco, di spalle e gli disse “ potevi restare con lei, la tua regina è incinta “ si voltò verso di lui continuando “ diventerai padre”.

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Capitolo 8
*** L inganno ***


Jon rimase immobile a guardarla, incapace di proferire parola. Daenerys era incinta, di lui. Tra i mille pensieri che gli stavano passando per la mente in quel momento ce ne fu uno che si impose su tutti gli altri, non avrebbe permesso a suo figlio di crescere bastardo, di suo padre Eddard aveva ereditato la lealtà e l integrità morale, non poteva permetterlo. Sansa lo aveva già capito “ lo sai Jon, non puoi, lo sapevamo che la nostra era una storia d’amore impossibile anche se abbiamo scoperto di essere solo cugini, il mondo ci avrebbe giudicato comunque “. Jon provò ad avvicinarsi a Sansa ma lei sempre di spalle gli disse “ lasciami sola per favore Jon “. Il re del Nord uscì dalla stanza di sua cugina, si diresse fuori, all aperto. Arya lo aspettava da tempo, aveva bisogno di parlargli, si accostò a lui e a spettro e insieme si diressero verso l esterno del castello. “ Jon” iniziò Arya “ so tutto. Di te, di Sansa” . Egli si girò a guardarla “ cosa vuoi dirmi? Che siamo sbagliati insieme? Che siamo bestie come i Lannister? Io amo Sansa, la amo dal profondo del mio cuore. Mai avevo amato così.” “ lo immaginavo “ rispose sua cugina. Arya fu come attraversata da quelle parole, sentì l intensità di quel sentimento e si accorse di non avercela più tanto con loro. Jon e Arya trascorsero molto tempo insieme, così Jon le raccontò di come lui e Sansa si erano riscoperti giorno dopo giorno ma non come fratelli . Erano innamorati e avevano iniziato a vedersi di nascosto da tutti, di notte. Poi era giunta la lettera di Daenerys e Sansa gli aveva suggerito di iniziare una relazione con lei per poter assicurare il Nord da un eventuale attacco. Probabilmente Sansa aveva visto la possibilità di sedere Jon e Daenerys sul trono di spade, sacrificando così il suo amore per lui per un bene maggiore, adesso Daenerys era incinta e questo lo legava a lei indissolubilmente. Gilly La compagna di Samuel tarly non si era ambientata del tutto a Grande inverno. L unica persona con la quale aveva un po’ di confidenza era Sansa, la aiutava nelle mansioni quotidiane, le lavava i capelli e spesso si dedicavano a lunghe chiacchierate. Gilly però non aveva ancora capito da che lato erano i suoi alloggi , spesso si confondeva e aspettava Samuel che le spiegava ancora una volta che i castelli sono pieni di corridoi e passaggi, prima o poi c avrebbe fatto l abitudine. La sera prima della battaglia si confuse di nuovo, iniziò ad agitarsi a cercare in maniera affannosa l uscita di quel labirinto quando li sentì. Il nano , la regina bionda e la ragazza con i capelli ricci . Parlavano di Sansa e Jon , anche loro sapevano quello che lei aveva capito da tempo. Però sentì il lord basso dire che il matrimonio era necessario e che avrebbero fatto leva sull integrità del re. Daenerys doveva portare in grembo suo figlio, sia che esisteva che non esisteva,la prima che doveva scoprirlo era la sua signora. Gilly si spaventò molto nell apprendere questo segreto e scappo via senza fermarsi.

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Capitolo 9
*** Sterminatore di re ***


Il giorno seguente, i rappresentanti delle forze armate erano riuniti nella sala grande del castello, il re era solo al tavolo grande. Un silenzio spettrale avvolgeva ogni cosa. Jon iniziò a parlare “ sappiamo tutti che la grande battaglia ancora deve arrivare, sappiamo tutti che il re della notte sta per tornare, che è pronto per sferrare un nuovo attacco. Abbiamo difeso a caro prezzo il Nord e abbiamo impedito il dilagare della morte nel regno, dobbiamo essere pronti, più di prima questa volta e sconfiggerlo per sempre. Voglio anche annunciarvi il mio matrimonio con Daenerys di casa targaryen “ Sansa rimase pietrificata da quelle parole. Strinse le sue mani facendole diventare viola. Poi rimise anche l anima. Si allontanò velocemente dagli sguardi di tutti i presenti ,giunse fuori dalle mura e pianse. Per se stessa, per Jon e per la prima volta pianse per suo padre, sua madre, robb e Rickon. Si sedette nella neve quasi a voler diventare una statua di dolore. Furono le mani di Arya a scuoterla e ad accompagnarla dentro. La aiutò a ricomporsi e poi la strinse a sé. Le disse, senza proferire parola “ sii forte, io sono con te.” Gilly entrò dopo poco, anche lei l aveva vista vomitare, rimase immobile sulla porta, sapeva lei , aveva ascoltato quella conversazione e quella mattina aveva capito che il piano del consigliere era stato messo in atto. Non riusciva però a trovare le parole per poterne parlare con qualcuno, neanche con Sam. Intanto Jon aveva terminato di rassicurare i lord che il Nord avrebbe avuto un ruolo importante in quel matrimonio, quando Daenerys lo raggiunse, avevano parlato molto la notte precedente e lui le aveva detto che l avrebbe sposata. Aveva dormito con lei ma ogni fibra del suo essere era rivolta a Sansa. Si diresse da lei , aveva voglia di stringerla e maledirla, farla sua fino a sentire l anima ricomporsi ma Arya lo mandò via “ lasciala in pace Jon”. Si sentiva mille volte colpevole, era terrorizzato all idea di dover lasciare la donna che amava non poterla più rivedere fu Ser Davos che lo distolse da quei pensieri gli disse che un contingente di uomini stava arrivando. Jon e i suoi più fidati gli andarono incontro, per scoprire che a capo di quella colonna c’era Jaime Lannister. Era lì per aiutarli insieme a una piccola parte di esercito Lannister, aveva abbandonato sua sorella e chiedeva perdono. Jon lo lasciò entrare , da quando aveva iniziato ad amare Sansa aveva spesso pensato a lui, a loro. Sopratutto c’era una guerra in quel momento e non poteva rifiutare nessun tipo di aiuto. Il Nord, le terre dei fiumi e pochi Lannister erano tutto ciò che impediva al re della notte di trasformare Westereos in un immenso cimitero . Sansa fece appello a tutte le sue forze per riuscire ad uscire da quella stanza i più avrebbero pensato a un opposizione della lady del Nord e questo poteva ledere suo cugino. Cercava gli occhi di Jon quando Daenerys le andò incontro, Sansa si scusò per essere stata inopportuna e si congratulò con loro. Le chiese quando Sam l avesse visitata ma la giovane rispose che nessuno l aveva visitata era Missandei ad occuparsene, Sansa serbò per sé quella parole e fu la brusca apertura delle porte a salvarla da quella conversazione, il re era rientrato e con lui c’era jamie Lannister. La sua presenza però non sconvolse nessun animo, anzi i più erano quasi contenti di quell’aiuto. Sansa invece penso che mai come ora Cersei era sola , la sua vendetta poteva considerarsi conclusa. Si avvicinò a Jon e insieme tennero una riunione con le forze del Nord, sentiva il suo odore seduta così vicino a lui , sentiva il suo respiro e i suoi occhi che spesso si posavano su di lei. Erano lì l uno ad un passo dall’altro quando Bran accompagnato da Arya li interruppe, il re della notte stava per attaccare le terre dei fiumi.

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Capitolo 10
*** Grande Inverno ***


Jon  rifletté  per un po', poi risoluto si alzò e disse « cavalcherò Drogon e cercherò di raggiungere il re della notte, il grosso dell'esercito partirà domattina, a marcia serrata per prendere alle spalle gli estranei, li accerchieremo costringendoli in una morsa, è giunta l'ora di porre fine a questa guerra »
Daenerys si oppose «non puoi cavalcare Drogon senza di me, ti ucciderà, lo sai, verrò con te» Jon le rispose «no, tu resterai qui, il tuo drago mi conosce, non mi farà del male.» Il re del Nord lasciò la sala  diretto all' esterno seguito da Sansa« Jon , la tua è una follia!ti ho sempre detto di essere più astuto di Robb e di nostro, si corresse, mio padre. Io non voglio che tu vada, ti prego, non abbandonarmi» silenziose lacrime uscirono dai suoi occhi, Jon non poté fare a meno di pensare quanto fosse bella la sua Sansa e quanto la amasse, talmente tanto che stava per sposare un'altra donna, le carezzo il viso e la baciò senza curarsi troppo di chi potesse vederli. Sansa rimase immobile a guardarlo mentre andava verso i draghi, con stupore osservò le bestie scendere verso di lui e farsi avvicinare senza problemi. Jon si avviò verso Drogon, non aveva paura di lui, anzi un fremito di piacere lo invase quando i suoi occhi incontarono quelli del drago, pensò è questa la mia natura, metà lupo, metà drago. Con suo immenso stupore fu però Rhaegal ad avvicinarsi a lui e a porgli il dorso. Il drago con il nome di suo padre. Cosi Jon cavalcò il drago, alzandosi verso il cielo guardò un ultima volta Sansa, tutto diventava più piccolo, il rosso dei capelli della donna che amava, le mura di Grande Inverno, la neve che avvolgeva ogni cosa.
 
 
 
 
L'indomani mattina l'esercito partì e con esso anche Daenerys e Drogon, la donna senza la presenza di Jon era libera di fare ciò che voleva, seguì la regina anche tutto il suo entourage, compreso Samwell Tarly , lasciando Gilly e il bambino al castello. Grande Inverno rimase protetto solo da una piccola guarnigione di uomini, perlopiù ragazzi , il castello si era completamente svuotato ,la desolazione sembrava avvolgere ogni cosa. Sansa si sentiva inquieta , dopo aver cenato con i suoi fratelli,i tre si avvicinarono al camino, erano in silenzio quando sentirono arrivare il gelo. Bran girò gli occhi, che diventarono bianchi, quando ritornò disse « devo aver sbagliato, io...sono qui, gli estranei sono qui..» le grida riempirono il loro silenzio. Erano arrivati. Sansa e Arya si guardarono, entrambe certe di morire. L'ultimo pensiero di Sansa fu per Jon poi chiuse gli occhi e aspettò.
 
 
 
 
 
 
 
 
N.A. ciao a tutti :) spero che la mia storia vi stia piacendo, che l'intreccio che via via sto creando attiri la vostra attenzione, mi farebbe piacere sapere cosa ne pensate ,un saluto a tutti :)

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Capitolo 11
*** L'erede ***








Bran guardò le sue sorelle e con un filo di voce disse« il re della notte deve essere entrato nella mia mente manipolando le mie visioni.
Dunque é possibile che anche io riesca ad  entrare nella sua mente. Se ci riuscissi bloccherei l'esercito, voi però dovrete correre allontanarvi il più possibile da qui».
«Non pensarci proprio, ti porteremo con noi» rispose Arya, sembrava calma ma uno strato di sudore le imperlava la fronte. Erano sempre più vicini.
Chiuse gli occhi Bran ma prima di provare l'impossibile guardò sua sorella Sansa e impedendole di parlare disse « porti in te il futuro del nostro continente, l'unico vero erede, non ne esiste un altro. Proteggilo». I suoi occhi divennero bianchi e il suo corpo iniziò a fremere, come scosso da mille brividi poi si fermò e calò il silenzio, i pochi rimasti si guardarono attorno e subito si resero conto che le grida si erano fermate. Bran era riuscito a manipolare il Re della notte, adesso toccava a loro. Dovevano scappare. Presero il corpo del giovane e iniziarono a correre, non erano rimasti cavalli a Grande Inverno, questo avrebbe reso la loro fuga più lenta. La mente di Sansa però era ferma alle parole del fratello porti in te il futuro del nostro continente, era incinta? significava questo? L'ultima volta che aveva dormito con Jon era stato prima della battaglia contro gli estranei, ovvero una ventina di lune addietro, ancora non aveva avuto il suo ciclo di luna ed era terrorizzata. Avrebbe dato alla luce un bastardo? Jon era prossimo al matrimonio con Daenerys , l'unico vero erede,cosa voleva dire suo fratello con queste parole? Che forse...Sansa si fermò nel bel mezzo della neve e capì, Daenerys non aspettava alcun bambino, la sua era una manovra politica per legare Jon a sé e dunque il Nord. Politicamente la sua era stata una manovra corretta insieme avrebbero dominato i setti regni, moralmente invece...sempre se restava più qualcosa di "giusto" nel loro mondo, aveva ingannato Jon costringendolo a sposarla, facendo leva sul suo senso di onore. Sansa era schiacciata dai suoi pensieri, voleva il bene di suo cugino, voleva che finalmente Jon venisse riconosciuto erede di Rhaegar, era stata lei stessa no a suggerirgli di giacere con lei...perché mai lo aveva fatto? Forse era quella parte marcia di lei che emergeva, quella contaminata da Cersei, da ditocorto..quella che ancora voleva giocare al gioco del Trono ed ora? A cosa l'aveva portata? Si accasciò a terra , stremata, non riusciva più a muoversi. Stavano correndo tra la neve inutilmente , erano lenti e la neve troppo alta.
Inciampò .
Poi di nuovo. Arya la tirò sù « forza sorellina, ci sono io con te». Si sorrisero le due Stark e mano nella mano continuarono a correre.




Jon si sentiva libero sul dorso di Rhaegal, sentiva il calore dell'animale sotto di sé ma non gli provocava dolore,si sentiva collimare perfettamente al drago, come fossero un solo corpo, un estensione del suo essere metà lupo, metà drago, non ci volle molto per giungere nei pressi delle terre dei fiumi.
Cercava con gli occhi il Re della notte, l'esercito dei morti...ma non vedeva nulla, solo neve. Perlustrò il perimetro più volte, poi la sua paura divenne realtà. Non c'era nessuno. Doveva tornare indietro, non c'era tempo da perdere, era quasi l'alba questo significava che l'esercito aveva lasciato il Nord esponendolo... doveva aver sbagliato qualcosa, doveva tornare indietro immediatamente. Non riuscì ad alzarsi in volo, una freccia lo colpì al braccio, poi un'altra.

 
 
 

***
 
Il capitano della compagnia dorata quasi non credeva alla fortuna che gli era capitata, lui che alla fortuna non credeva. Harry Strickland era da poco sbarcato nel continente con i suoi 20000 uomini con lo scopo di piegare la madre dei draghi e gli era caduto dal cielo il loro paparino. Harry apparteneva alla compagnia dorata fin da bambino, apparteneva ai mercenari, non concepiva il combattere senza compenso, non conosceva né onore,né lealtà se non verso il suo unico padrone, il denaro. Era considerato un uomo forte e privo di scrupoli, il chè gli aveva permesso di diventare il capitano della più grande compagnia di mercenari giovanissimo.
 Aveva accettato questo incarico però, non per i soldi, non per la gloria di partecipare anch'egli agli affari dell'occidente, il suo era un desiderio più intimo, che non aveva rivelato a nessuno. Voleva un fottuto drago
La bestia era lì, davanti a lui. Harry pensò che davvero quella era la sua giornata fortunata...finché il drago non spalancò le fauci. Il fuoco avvolse ogni cosa, l'animale proteggeva il suo padrone come una madre protegge il suo bambino ,quasi gli fece pena puntargli contro l' arma che quel folle polpo gli aveva consegnato, una rete con sopra una cazzo di sostanza che addormentò la bestia in un breve lasso di tempo, annientando la sua pericolosità.
Si diresse verso l'uomo riverso a terra, un re gli avevano detto, di un Nord che lui doveva schiacciare, lo fece legare e insieme al suo drago si diresse verso la capitale. Venne accolto dalla neve. Non c'era nessuna folla in festa, segno che la gente poco amava la regina, il re era rinvenuto durante il viaggio bruciava a causa della febbre e ripeteva soltanto un nome Sansa probabilmente qualche troia che si scopava, doveva esserne parecchio innamorato pensò per invocarla durante la morte.
 La regina Lannister lo accolse insieme al maestro e ad un bestione che immediatamente Harry paragonò al loro Minus, un gigante di oltre 2metri, un demente che scatenavano solo in alcune occasioni. Gli sarebbe piaciuta una lotta tra loro.
Sorridendo Harry posò ai piedi della donna quel che restava in vita dell'ostaggio. « Cosa hai fatto ? hai ucciso l'esca che ti ho detto di rimanere in vita? » disse la regina furente contro di lui, « non è morto maestà, mi occuperò subito di lui» intervenne il maestro.
 La donna gli voltò le spalle e si allontanò con disprezzo, rimase soltanto Euron che gli disse di non fare caso a lei, ammiccando un sorriso che solo loro intesero. Il piano doveva essere questo, il Greyjoi avrebbe sposato Cersei Lannister per ucciderla durante la loro notte di nozze, la compagnia lo avrebbe aiutato a sconfiggere la regina dei draghi, in cambio oltre al denaro Euron gli aveva assicurato il controllo militare sui sette regni.
 Scacco matto.
Harry lo avrebbe fottuto al primo colpo. Impossessandosi lui di tutto.
 
 
 
 
N.A. Spero che l'introduzione di questo nuovo personaggio vi sia piaciuta e scusate la piccola modifica fatta.
 

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Capitolo 12
*** Orme ***


JON
 
Jon si risvegliò lentamente, aveva difficoltà ad aprire gli occhi, non riusciva a capire dove fosse,
sentiva dolore ovunque e si accorse di essere legato.
Pian piano i ricordi iniziarono ad affiorare nella sua mente, ricordava della freccia, di Rhaegal colpito, di Sansa in pericolo.
Immediatamente si alzò ma il dolore fulmineo lo fece ricadere, come sapevano che Bran aveva sbagliato a vedere, sopratutto chi erano? Chi lo aveva catturato?
«non deve forzare il suo corpo, mio lord» disse una voce nell'oscurità, Jon non riusciva a vederne il viso, l'uomo si avvicinò aveva la veste di un maestro ma con qualcosa di diverso, notò immediatamente la spilla a forma di mano e capì.
L'uomo diede voce ai suoi pensieri « siete prigioniero di sua maestà Cersei di casa Lannister»
era dunque ad approdo del re, un ringhio uscì dalle sue labbra « io devo tornare a casa, avete visto anche voi il non morto qui alla fossa del drago, il loro esercito ha già attaccato Grande Inverno e continuerà a farlo, presto raggiungeranno anche voi!»
Il maestro però gli voltò le spalle e lo lasciò solo ai suoi tormenti, Jon era consapevole che ora la sua famiglia era in grave pericolo, pensava a tutti i suoi cari e in particolare a Sansa, temeva che non l'avrebbe più rivista, la sua unica speranza ora era Daenerys, sperava lei li proteggesse da tutti,sperava che Cersei si fermasse a lui e che il re della notte si spingesse davvero più a Sud.
Un movimento lo destò dai suoi pensieri, Cersei era lì davanti a lui, temeva di non essere lucido sempre infatti non si era reso conto del suo arrivo.
La regina disse« che stolto che sei stato Jon Snow, schierarti contro di me, a favore di una lurida usurpatrice, a favore di colei che tuo padre Eddard Stark ha combattuto per cancellare il loro nome dai sette regni non pensi di aver infangato la sua memoria scopandotela? No, vero? La tua però é stata una scelta saggia, sei la mia esca dorata, Jon Snow» prima di andarsene si voltò e disse « grazie per esserci venuto incontro, non vedo l'ora di mettere le mani sulla tua sorellina Sansa oh, sapessi che progetti ho per lei»
L'oscurità avvolse il Re del Nord , era in gabbia, braccato come un animale, tormentato dagli incubi
Incapace di proteggere chi amava, incapace di proteggere Sansa e ancora una volta la febbre lo prese lasciandogli sulle labbra il nome della donna che amava.
 
 
 
 
SANSA
 
 
 
 
 
Le sembrava di essere tornata a diverse lune indietro, quando con Theon fuggiva via da Ramsey, Sansa e i pochi rimasti a Grande Inverno arrancavano da giorni nella neve. Sapevano che la fine era vicina, impossibile resistere ancora senza cibo e senza riparo con la minaccia costante dei non morti alle loro spalle. Bran aveva perso il contatto con il Re della notte un giorno indietro, era senza forze il suo fratellino non riusciva a rimanere sveglio per molto.
 Sansa sperava in cuor suo che anche il loro nemico stesse così, esamine.
Aveva dei dolori forti al ventre ed era terrorizzata da quello che poteva accadere, Arya le si avvicinò« forza sorellina, troveremo un posto dove proteggerci un qualche castello abbandonato»
Sorridendo tristemente Sansa le rispose« lo sai che non ce ne sono, almeno non cosi vicini»
«lo avevo capito sai-disse arya- di te e Jon, ero inorridita dal vostro legame malato,poi lui mi ha parlato, mi ha aperto gli occhi, ed ora questo bambino, Sansa Jon dovrà saperlo»
Sansa si apprestava a risponderle quando videro qualcuno avvicinarsi, era un manipolo di uomini con a capo la giovane Meera Reed «venite-disse-mio padre vi ha visti tra la neve dobbiamo muoverci per raggiungere Torre delle Acque Grigie, lui ci aspetta li.»
Meera aveva con se un carro e dei cavalli finalmente Sansa potè sedersi e istintivamente posò le mani sul suo ventre, sentiva qualcosa, sentiva la vita adesso, dentro di lei, sapeva che il figlio di Jon era lì . Meera le si avvicinò «mio padre desidera parlarvi lady Sansa appena lo raggiungeremo, deve dirvi qualcosa di importante »
«ti dobbiamo tutto Meera, a te e a tuo padre, hai salvato mio fratello una volta e adesso stai salvando tutti noi, sono al suo completo servizio di tuo padre» le rispose Sansa.
Gilly e il suo bambino si erano adagiati accanto a Sansa, dalla quale non si staccavano mai, la giovane prese tutto il coraggio che aveva e disse «lady Sansa, anche io devo parlarti»
 
 
 
 
 
 
DAENERYS
 
 
 
 
 
 
Daenerys e Drogon raggiunsero la zona dei fiumi in poco tempo, la donna cercava con lo sguardo Jon e il suo drago ,sopratutto cercava l'esercito degli estranei, ma di loro non c'era traccia.
Comandò Drogon di scendere verso terra, si guardava intorno in cerca di risposte, non era la prima volta che si sentiva così...esposta.
Non sapeva se allontanarsi a piedi, se restare lì ed attendere il resto dell esercito. Qualcosa non le tornava sapeva che c'era qualcosa di strano.
Che il giovane Stark avesse sbagliato previsione? Forse Jon aveva ucciso il Re della notte?
Poi guardo verso i suoi piedi.
Una freccia,
un altra ancora,
orme.
Li avevano presi.
 

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Capitolo 13
*** Crannogman ***


Sansa - Gilly raccontò a Sansa, senza alcun timore, quello che aveva ascoltato quella sera, persa nei corridoi di Grande Inverno. Quando finì il suo racconto, Sansa si rese conto che non aveva previsto un inganno tale, ancora una volta ripeté a se stessa che era troppo lenta ad imparare ad analizzare tutte le sfaccettature. Daenerys aveva mentito, spinta da Tyrion per legare Jon e dunque il Nord a sé. Nonostante ciò un sorriso e un enorme senso di sollievo la invasero, dopo giorni di frustrazione, paura e pena per se stessa. Lei soltanto portava in grembo un figlio di Jon, non doveva competere con nessun altra donna. Non doveva nascondersi, non doveva bere alcun thé della luna per salvare suo cugino. Arya, accanto a lei era meno sollevata, aveva compreso la gravità di quella menzogna e il periodo che poteva arrecare a sua sorella, in particolar modo. Sansa ringraziò Gilly per il suo coraggio e stremata si addormentò. Giunsero nelle terre dei crannogman dopo alcuni giorni di cammino veloce , stranamente tutti si sentirono più sicuri una volta giunti nelle paludi Sansa rimase stupita dalla grandezza degli alberi sommersi per metà dall’acqua , nonostante fosse inverno resisteva spavaldo qualche fiore ed era proprio come le aveva raccontato la vecchia Nan, grande in maniera smisurata, i suoi petali erano viola e rosa e blu, ricoperti a tratti dalla neve, il castello dei Reed era umile e ricoperto di muschio verde, che ora aveva preso il bianco della neve, era una struttura tozza e massiccia. L’ enorme portone si spalancò e lo sparuto gruppo di superstiti dopo giorni di gelo venne invaso dal calore del fuoco. Sansa venne accompagnata , seguita da Gilly ed Arya nelle sue stanze, si lavarono e poi Meera chiese a Sansa, soltanto a lei, di seguirla. Howland Reed era un uomo basso, con un portamento fiero, le lacrime improvvise le invasero gli occhi, aveva davanti a sé il più caro amico di suo padre e il suo ricordo le fermò il cuore. “ Somigli a tua madre, lady Sansa “, “ io non ho parole per esprimere la mia gratitudine ci avete salvato da morte certa “ rispose Sansa, “ ho da confidarvi un evento doloroso mia lady, ho visto Il vostro re nelle prigioni della fortezza rossa”disse Howland Reed - Il mondo per Sansa iniziò a girare e si sentiva leggera, lontana , non c’era nulla più se non il buio. - Si risvegliò non sa neanche lei dopo quanto era sempre nello studio di Howland Reed con lui accanto e sua figlia Meera “ mi dispiace mia lady, non volevo arrecarti danno, soprattutto perché conosco la tua situazione, era però necessario che tu sapessi, l ho visto bisbigliare il tuo nome ma non temere presto i leoni piangeranno tutte le loro colpe”. - Sansa lo ringraziò e restò a parlare con lui del da farsi benché Sansa sapeva che aveva ben poca scelta, ogni fibra di se tremava. Il dolore era niente rispetto a quello dato dalla perversione di Ramsey. Si sentiva in gabbia, impotente, decise di parlarne subito con Arya “ devo andare Sansa , il mio destino dovrà compiersi li, ho ancora un nome “ a nulla valsero le preghiere di Sansa , Arya partì sola, l’indomani con la promessa che avrebbe conosciuto il suo nipotino. Era di nuovo sola, Sansa, Grande Inverno conquistato dai non morti, Jon prigioniero, lei di nuovo in terra straniera, accarezzò il ventre ripetendo a se stessa che Jon ce l avrebbe fatta, sarebbe tornato da lei.

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