storie e leggende

di Elfa sognatrice
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** moto ***
Capitolo 2: *** Supermercato ***
Capitolo 3: *** malinteso ***
Capitolo 4: *** Torta ***
Capitolo 5: *** Colazione ***
Capitolo 6: *** colori ***
Capitolo 7: *** scogli ***
Capitolo 8: *** invito ***
Capitolo 9: *** cibo ***
Capitolo 10: *** leggende ***
Capitolo 11: *** crisi ***
Capitolo 12: *** Vita ***
Capitolo 13: *** passato ***
Capitolo 14: *** sogno ***
Capitolo 15: *** sorpresa ***



Capitolo 1
*** moto ***


Le storie < Ciao, ci vediamo presto! > mi disse zia Rosalie, voltandosi una volta ancora.
Tutta la mia famiglia era in sala. il clima sembrava quasi di separazione. certo sarebbero andati a caccia per due giorni, mica se ne andavano per secoli! < Ciao! > risposi, sorridente. mi piaceva tanto la mia zia Rose, come tutta la mia famiglia.
< Allora andiamo. Fai la brava > disse Emmett, lui era sempre così. Sorridente e spensierato. L'ultima parte del discorso però era un po' troppo apprensiva. piacevo anche a lui!
lentamente, sfiorandomi la testa con un bacio, tutti uscirno. Tranne naturalmente mamma, che mi teneva in braccio.
< Ho il telefono acceso. Per qualsiasi cosa chiama. > io le posai una mano sulla guancia, mi capiva molto meglio quando facevo così, e poi mi piaceva tantissimo.
Le mostrai io e Jake che giocavamo nel prato, qualche settimana prima. < Va bene, ho capito. Non mi devo preoccupare. > disse sorridento e scoccandomi un bacio sulla guancia.
< Adesso è il mio turno. Bella, vai a cacciare, su! > disse Jacob entrando in quel momento. Poco prima papà lo aveva portato fuori. Avevo chiesto il perchè a zio Jasper, mi aveva preso in braccio per salutarmi, ma lui aveva detto che doveva spiegargli delle cosa.
Mamma sbuffò, passandomi a papà. Anche lui doveva salutarmi. Un bacio sulla fronte. Poi sentii le braccia calde di Jake prendermi. Lui seguì mamma e papà fino alla porta. Salutai con la mano la mia famiglia che si perdeva nel bosco. Rimasi lì a fissare il giardino e gli enormi alberi.
Emmett non vedeva l'ora di cacciare qualche animale grande, non i soliti erbivori di Forks, quindi avevo acconsentito alla partenza di tutta la famiglia. Mamma avrebbe volto portarmi con se ma Jasper gli aveva fatto presente che sarebbe stato un casino fermarsi tutte le notti per farmi dormire. A malincuore, a papà e mamma non piaceva che stessi con Jake, mi avevano lascita con lui.
< Ora Nessie, ci si diverte! > comunicò quest'ultimo. sentivo che stava sorridendo.
< E cosa facciamo? > chiesi curiosa. Aveva sempre delle idee fantastiche, il mio Jake.

< Andiamo a La Push! > disse entusiata. < Ho bisogno di cambiare aria. Sono asfissiato da questa terribile puzza di succhiasangue >.  non mi interessava il linguaggio che usava Jacob, tanto tentare di cambiare le sue abitudini era tutto inutile. ci avevo provato con l'appoggio di tutta la mia famiglia, ma niente, continuava per la sua strada!
La Push, riserva dei Quileutes. Protetta da un branco di licantropi, quello di Sam. Quello di Jake invece bazzicava anche casa Cullen. Porteggeva la sua popolazione, anche se secondo me non era necessario, grazie ad un patto. quest'ultimo permetteva che i licantropi e la mia famiglia non scendessero in guerra. anche se adesso non lo avrebbero più fatto. Jacob era stato stregato da me. Mi piaceva molto mettere in quel modo il suo imprintig per me. Mi faceva sentire più importante!
< Jake, io non posso. > come aveva fatto a dimenticarsi una cosa del genere? voleva lascirmi a casa da sola?
< No, tu puoi. Non sei un succhiasangue. >
< Per metà> controbattei. Però adesso che lo diceva, mi sembrava fattibile. avrei visto il mare, la casa del mio Jake,... ero felicissima.
<  Il tuo cuore batte. E questo è quello che basta, che ti differenzia. poi anche il tuo odore è molto meno dolciastro. non è fastidioso > disse lui, annusandomi.
< neanche quello dei vampiri. E' buono, sa di sole, lillà è indescrivibile > dissi, difendendo quello che ero per metà.
< E' nauseante... sono discorsi inutili. Andiamo? > era piuttosto speranzoso. sorrisi e annuii.
quando però si avvicinò alla sua moto nera, mi proccupai. < Papà non vuole che ci vada > dissi, inoltre avevo anche paura, ma non lo avrei mai detto.
< Mica glielo diciamo > rispose lui, salendo e iniziando ad accenderla. la teneva con una sola mano, mentre con l'altra mi abbracciava.
< Non possiamo andare di corsa? > ero molto più sicura delle mie gambe che della moto.
< Devo riportarla a casa. > mi sembrava di capire che non avrebbe desisitito tanto facilmente.
< Almeno tienila con due mani > dissi infine. non volevo che si facesse male, e soprattutto che se ciò fosse accaduto mamma e papà mi avrebbero proibito di stare con il mio Jake.
< E tu dove stai? > mi chiese
< Ehm... come si stà normalmente? > non avevo neanche mai visto andare in moto in due. Solo due volte Jacob che se ne andava, quando non pioveva.
< Qua dietro. ma devi tenerti forte > disse indicandomi la sella dietro il suo corpo enorme.
mi spostò, sempre con una mano sola, fino a farmi sedere dove aveva indicato. < Tieniti forte! > abbracciai il mio Jacob, chiusi gli occhi e affondai il viso nella sua maglietta. non avevo proprio voglia di vedermi attorno.
con un rombo forte la moto prese vita, mi sembrava di tremare poi si avviò. non potei trattenermi dal guardere. rimasi tirste, andavamo alla velocità, più o meno, uguale alla mai corsa, quella media, dove non davo il massimo. Non avevo idea di che cosa avesse paura papà.


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Capitolo 2
*** Supermercato ***


Ciao! nel primo capitolo non ho dato alcun informazione, scusate. questa è la mia prima ff, quindi scusate per tutti gli errori che potrei fare, anche non solo grammaticali o ortografici... ma di organizzazione.
Nel primo capitolo mi è stata chiesta l'età di Nessie, devo dirvi che  quando ho scritto il primo capitolo non sapevo bene... andesso cerco di pensarci. Be, dato che voglio attenermi il più possibile al libro seguite un attimo il mio calcolo, oppure saltate direttamente alla parte successiva alla parentesi (se in 7 anni Nessie raggiunge  i 18 anni, allora ogni anno cresce come se fossero 2,5 anni ) quindi ho deciso che Nessie ha 4 anni e mezzo, cioè verso la fine del secondo anno di vita. Comunque la sua intelligenza è molto più 'adulta' .
Scusate se per il capitolo precedente ho usato un carattere microscopico, ma scrivendolo mi sembrava grande, forsa avevo uno zoom troppo alto :)

 II capitolo: Supermercato

< Arrivati!! > disse il mio Jake dopo quindici minuti di viaggio. avevo l'impressione che fosse andato piano, o almeno lo speravo. altrimenti mi domandavo perchè usasse quel mezzo di trasporto, ci avrebbe messo dieci minuti di corsa, in forma di lupo certo.
alzai lo sguardo e vidi una casa scolorita, prima doveva essere rossa. Billy era all'entrata.
< Ciao Jake! pensavo fossi rimasto dai Cullen. Hanno cambiato i programmi? >  da dove si trovava a quanto pare non mi vedeva.
< No, scendi Nessie, così mi strozzi > rise e mi depose a terra. < Aspetta dentro, vado a mettere la moto in garage >
prima che potessi dire qualunque cosa Jacob spinse il mezzo di trasporto verso dietro casa. Quando faceva così mi arrabbiavo. Adesso mi aveva lasciato lì, con Billy che mi fissava. Non ero mai stata in imbarazzo con lui, come con il nonno o Sue, ma questa volta ero io l'ospite e non avevo la minima idea di cosa fare. quindi rimasi  in silenzio, cercando di non fissare niente, e dondolandomi sui piedi, un abitudine presa da Jake.
< Taciturni? Devo mangiare qualcosa > disse Jacob tornando.
< Non so se è rimasto qualcosa. Paul è rimasto tutta la settimana... ti conviene andare al supermercato > era palesemente adirato.
< C'è qualcos'altro che devo comperare? > anche lui non era proprio felice. Doveva essere a causa di Paul. Seth aveva detto qualcosa a proposito, Paul aveva avuto l'imprintig con Rachel, la sorella di Jake. A quanto pareva mangiava tanto.
< Grazie Jake,  vado a prendere la lista > voltando la sedia a rotelle e tornando dentro. Mi stupivo sempre di quanto fosse bravo a muoversi con quel aggenggio. A prima vista sembrava lo impedisse, invece sapeva comandara perfettamente.
< A quanto pare dobbiamo fare la spesa > constatò Jacob. Che cosa strana. Andavo per negozi solo con zia Alice, e mi stancavo tantissimo.
Poco dopo Billy tornò con qualche foglio in mano, che consegnò al figlio.
< Più tardi vado da Sue > annunciò il primo.
< Torna Paul ? > chiese sorridendo Jake.
Billy annuì.
Jacob mi prese in braccio, sapevo camminare certo ma era molto più bello essere trasportati, e poi tutti mi volevano prendere, ci avevo fatto l'abitudine.
Ci dirigemmo fino a una costruzione squadrata, prefabbricata. Dando un occhiata alla lista Jacob prese un carrello. Incominciavo a diventarmi strana questa storia... con zia Alice non avevamo mai un carrello.
< Allora tu leggi io prendo > mi disse Jake consegnandomi i fogli.
< Allora lasciami camminare > dissi, sicuramente sarebbe stato più libero senza me in braccio. Non volevo dargli  fastidio. Papà diceva che quella qualità, l'altruismo, le avevo prese da mamma.
Diedi un occhiata al foglio e capii tutto. Erano cosa da mangiare, almeno mi sembrava. Non ero mai andata a fare la spesa per il cibo, anche se sapevo che la nonna ci andava, doveva salvare le apparenze e ultimamente anche per sfamare Jacob.
Lessi. < Latte > quello ero sicura di sapere cosa fosse. Nonno Carlisle aveva tentato più volte di somministrarmelo, ma mi faceva venire il voltastomaco. Sapeva di vomito, o almeno quella era la mia sensazione.
andavamo da una parte all'altra del negozio per inserire tutto quello che ci serviva. < Abbiamo finito > gli comunicai, era in attesa di un altro prodotto. Mi ero divertita, molto meglio che provare tutti quei vestiti con Alice.
< Adesso compro qualcosa che mi piaccia > e prese dei sacchetti in un espositore, patatine, così diceva la scritta sulla confezione. Poi un blister di birre, le beveva sempre anche a casa.
Alla cassa c'era odore di lupo. Quil stava pagando del cibo appena comperato. < Ciao Jake, è da un po' che non ti si vede da queste parti > salutò l'amico, appena ci vide.
< Ciao! Claire dov'è? Sono stupito di non trovartela attaccata > rise Jacob guardandosi intorno come a cercarla.
< Deve pur stare con i suoi genitori! > si giustivicò lui. Intanto avevamo pagato e uscimmo dal supermercato.
< E tu, senza quella tua mezzosangue > mi venne voglia di saltagli addosso, non ero proprio felice che mi insultasse. Decisi di presentarmi.  < Ciao, Quil! > dissi, sorridendo. Con mia felicità sussultò. < Ciao >
< Il tuo naso è andato! > rise Jacob. Con i loro sensi, come per me, era facile individuare qualcuno grazie all'olfatto.  Risi anche io, forse per contagio a Jake.
< Pensavo che fossi tu a puzzare. Vivi così vicino alle sanguisughe che pensavo che l'odore ti si fosse attaccato addosso > era piuttosto imbarazzato.

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Capitolo corto ma per esigenze di trama il secondo capitolo finisce qui. Mi dedico subito a quello successivo.
Ciao!!

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Capitolo 3
*** malinteso ***


Ciao!! Ecco il terzo capitolo, ho scelto di scriverlo da parte di Jacob perchè altrimenti si sarebbe perso un pezzo. Leggete e capirete...

III capitolo: malinteso
Jacob

Nessie si era addormentata, ne non sbagliavo Alice l'aveva alzata all'alba per vestirla e spiegare come aveva preparato i vestiti per i giorni dopo. Avevo la sensazione che fossero una decina al giorno, neanche fossero stati via mesi. La tenevo in braccio mentre chicchieravo con Quil, era da un bel po' che non mi interessavo del
'mondo di La Push' e mi ero perso un sacco di cose. < Ti ho detto che Brady ha avuto l'impinting > mi disse. Spalancai gli occhi, Brady un quattordicenne, età anagrafica, si era trasformato prima dello scontro con i neonati. < No, quando è successo? > guardai Nessie dormire e mi domandai come potevo odiare l'imprintig, mi aveva permesso di restare con il mio futuro. Sorrisi come un ebete. Quil non ci fece caso, dopotutto mi capiva bene. < Notizia di due giorni fa. La sorella di un amica di Kim, era andato a chiamare Jared per una riunione o qualcosa del genere, e la vide... Ha forse un anno più di lui.>
< Fortuna che non dobbiamo ascoltargli i pensieri  > dissi ricordandomi di Jared e Kim, l'esempio più lampante.
Ci stavamo dirigendo verso casa mia, anche se eravamo ancora abbastanza lontani. Un ululato squarciò il cielo, troppo basso per l'udito umano. Ci scambiammo un occhiata, non facevamo più parte del branco di Sam ma era mio dovere andare a vedere. < Porta Nessie da Billy > mi comunicò Quil. < Poi vieni, io ti anticipo > partì a razzo nella foresta, poco dopo sentii il rumore della trasformazione, una specie di tremore nell'aria che circondava Quil. Mi parve il contrario di quel giorno, quando scoprii che Bella era tornata a Forks e che era malata gravemente. Tantissimo era cambiato da allora, anche io.
Accellerai verso casa, perando che Billy fosse già tornato, non avevo affatto voglia di discutere con Paul, lui non mi aveva perdonato per essermi diviso dal branco.
In salotto non c'era nessuno, ma sentivo Rachel nella mia ex camera. Mi ci precipitai. Aprii senza bussare, avevo fretta. Paul se ne era appena andato, l'odore nella camera era recente, doveve essere uscito dalla finestra, sentendo il richiamo, non avevo sentito le sue traccie in salotto.
< Jake, che sorpresa > disse mia sorella, era visibilmente felice.
< Devo andare. Tieni Nessie > le dissi
< Devo andare da Emily, io e Paul ci siamo dati appuntamento lì> mi bloccò prima che le affidassi la piccola.
< Portala con te. Devo andare a vedere cosa è successo > le dissi, avevo fretta, lo voleva capire? Abbastanza fretta da lasciare il mio futuro a mia sorella. Mi venne da ridere a quel pensiero, non per il contenuto, ma per il dolore che mi provocava lasciare Nessie. Pensando che mia sorella non sarebbe stata capace di proteggerla. Scossi la testa, ero piuttosto macabro ultimamente, colpa dei succhiasangue naturalmente.
< Chi è ? > mi chiese. La guardai stupita, come poteva non riconoscere Nessie, poi mi ricordai che lei non l'aveva mai vista e le dissi < Il mio imprinting > così le cose si sistemavano, e magari avrebbe anche avuto l'accortezza di non trattarla male. Poteva capirla, dopotutto anche Rachel era l'imprintig di Paul.
La posai tra le sue braccia poi corsi nella foresta. Mi trasformai e Quil mi mostrò il luogo di ritrovo. C'erano tutti i lupi del branco di Sam, ma Quil non poteva comunicare con loro, e quindi non sapeva le novità, servivo io. Accellerai. I pensieri di Seth si aggiunsero poco dopo.
Che succede?
 chiese.
Gli spiegai quello che sapevo io, cioè nulla. Poco dopo arrivammo anche noi nella radura.
Tua sorella? chiesi a Seth notando che Leah mancava, se era partita con Seth sarebbe già dovuta arrivare, era la più veloce. A Seattle, voleva prendersi una vacanza. E' via da qualche giorno. annuii mentalmente, voleva trovare la tranquillità, i suoi piani non erano cambiati. Sicuramente per lei sarebbe stato più facile smettere di trasformarsi se fosse stata lontana dai succhiasangue.
Mi accorsi subito di una mancanza, non sentivo quell'istinto suscitato dalla presenza di un altro alpha. Sam non c'era. Che facciamo? mi chiese Quil, partecipe dei miei pensieri. Parliamo. mi sedetti e tornai in forma umana. < Che cosa succede? > chiesi rindossando i pantaloni. La maglia l'avevo disseminata nel bosco.
I lupi si mossero, sembravano tesi. Poi Jared si trasformò. < Tu non dovresti essere con i Cullen? > chiese accustorio. Pensavo che la mia scelta fosse ormai stata accettata, a quanto pareva mi sbagliavo. Seth e Quil mi si avvicinarono, intimandogli di tornare ai ranghi.
< Sono via per oggi e domani. > risposi < E comunque posso sempre entrare nella riserva, qui ci abita mio padre > dissi tanto per chiarire la faccenda. < Allora perchè la riunione speciale? > chiesi.
< Succhiasangue nei paraggi > disse < Ne ho sentito l'odore al supermercato. Non doveva essere passato da molto > Che strano non avevo sentito niente, ci ero andato solo da due ore, con Nessie. Capii all'improvviso.
< Non c'è nessun succhiasangue. > dissi convinto. Come avevano potuto scambiare l'odore, quasi profumo, di Nessie con la puzza dei vampiri?
< Cosa te lo fa credere? Puoi anche essere il migliore amico dei Cullen ma questo non vuole dire non proteggere le nostre famiglie > gli tremavano le mani. Era furioso. Dentro di me, l'istinto di lupo alpha nemico  si faceva strada in me. Se mi avesse attaccato avrebbe potuto predominare e forse fare del male a Jared.
< Era Nessie, l'odore che hai sentito è di Nessie > gli dissi per impedirgli di fare stupidaggini.
< Nessie, la tua mezzosangue che ci fa a La Push? Non avevi detto che i Cullen erano via? > era piuttosto confuso e non del tutto calmo.
< Nessie può entrare nella riserva, è in parte umana. Il suo cuore batte. Comunque i Cullen me l'hanno lasciata per la durata della caccia > dissi.
< Si nutre di sangue, hai esposto a un pericolo enorme la nostra tribù. > disse Jared tremava intensamente. Gli altri lupi erano anche loro pronti ad attaccare, sembrava non avessero capito una cosa elementare.
< Nessie non ha mai fatto del male a qualcuno. Ha resistinto quando aveva quattro giorni al sangue di Charlie, non ti sembra abbastanza? > ripensai alla mia mossa a dir poco avventata. Avevo messo Charlie in una posizione molto pericolosa. Fortuna che sia Nessie sia Bella erano controllate.
< E adesso dov'è? > iniziava a calmarsi.
< Con Rachel.... > non finii di parlare che Paul mi ringhiò contro. < Ehi, calma. Nessie dorme, altrimenti me la sarei portata dietro > risposi alla rabbia di Paul.
< A casa di Billy? > chiese Jared, come a volersi assicurare di qualcosa.
< No, ormai saranno da Emily. > Jared fece una smorfia che non mi piacque per niente. < Ma Sam dov'è? > chiesi.
< E' a lui che gli ho detto per primo la notizia, sbagliata a quanto pare. Ora sara da Emily per preparare la difesa. Avevamo organiz.... > Sam stava andando da Emily, dove si trovava Nessie. Sam pensava che ci fosse un succhiasangue nel territorio. Mi lancia verso ovest, la direzione della casa, trasformandomi in aria.
Jake, che ti prende? mi chiese preoccupato Quil.
Non capisci, Sam rischia di attaccare Nessie. Non appena lo pensai chiaramente la mia velocità aumentò, stavo andando al massimo. Non potevo rischiare che il mio futuro sparisse. Mi accorsi appena che Quil e Seth mi seguivano.
Arrivai alla casa. Sentivo la presenza di un altro alpha ma non era lupo.
Appena fui in vista, la porta si aprì e uscì Nessie. Mi si lanciò contro, aggrappandosi a una mia zampa. Non sentivo odore di sangue, ma che odore poteva avere il sangue di Nessie?
Ha il sangue? chiese Quil curioso.
Carlisle dice di sì rispose prima di me, Seth.
decisi di trasformarmi, dovevo sapere cosa era successo. Mi concentrai, e tornai umano, i pantaloni erano praticamente a brandelli, ero riuscito a toglierli per un pelo. Li indossai. Nessie era sempre aggrappata a un mio braccio. < Che cosa è successo? > chiesi. Allorchè lei scoppiò a piangere. Stupito l'abbracciai, cercando di confortarla. Lei mi posò una mano sul viso e vidi quello che era successo.
Nessie che si lanciava contro Sam appena entrato nella stanza e non ancora trasformato. Lo atterrava, il che mi stupì, e gli mostrava me e lei abbracciati, aspettando che Sam smettesse di tremare. Poi era uscita e mi aveva trovato. Non ero arrivato tanto dopo, cercai di consolarmi. Meno male che Nessie aveva i riflessi pronti e grande velocità.
< Allora perchè piangi? Ti sei fatta male? > avevo terrore per la possibilità che lei si fosse fatta male.
scosse la testa < Ho paura > mormorò. L'abbracciai, cercando di tranquillizzarla.

Continua...


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Capitolo 4
*** Torta ***


Ciao!! Si torna a Renesme. Spero che il precedente 'spostamento' di persone vi sia piaciuto, avevo provato a scrivere quella parte come la visse Renesme ma poi non sapevo come spiegare quello che era successo a Jacob.  Magari inserirò anche quel capitolo, devo pensarci... adesso potete leggere questo qua...

IV capitolo: Torta

Ero abbracciata al mio Jacob, caldo quanto Sam ma impossibile da paragonare. Appena ero uscita, scappando, lo avevo trovato in forma di lupo lì davanti. Adesso mi teneva stratta a lui. Piangevo, avevo paura, molta tantissima paura. Il mio istinto di difesa si era attivato e sentii chiaramente il rumore di zampe in avvicinamento, e poi di persone che si trasformavano. < Che cosa ti è successo? > mi chiese Seth, lui era mio amico. < Ha impedito che Sam le facesse del male > disse Jacob al mio posto.
< Mi ha atterrato, quella stupida sanguisuga bambina! > urlò Sam uscendo. Aveva le mani che tremavano. < Era in casa mia! > spostai il viso dalla spalla di Jake per vederlo in faccia. Sotto di me Jacob tremava.
< Ehi calma > disse, mettendosi in mezzo, Seth.
< Non è un succhiasangue! > esclamò Jacob, a voce tanto alta da far uscire Emily, Rachel e un altra ragazza. Paul si portò vicino alla sorella di Jake. Adesso la paura era scemata, o meglio l'avevo accantonata. Dovevo essere concentrata, prestare attenzione all'andare della situazione.
< E' un abominio! > urlò di risposta.
<  Se lo fosse stato, se fosse stato pericoloso non avrei avuto l'imprintig con lei > ne parlò come se fossi un oggetto. Come se stesse con me solo perchè era obbligato dall'imprinting, come se gli fossi di impiccio. Mi fece un po' effetto. Allungai una mano e gliela posai sulla guancia mostrandogli un replay.
Fece un respiro davvero profondo, chiuse gli occhi. Il tremore diminuì fino a svanire. < Scusa Nessie. Colpa dell'istinto di alpha > mi disse. Trassi anche io un respiro profondo, appoggiando la testa sul suo petto. Avevo avuto paura e benche non me ne ricordavo sepesso, o almeno cercavo di non darlo a vedere, ero ancora piccola!! Calò il silenzio. Non avevo voglia di alzare la testa per vedere quello che stava succedendo.
< Scusa, ho agito impulsivamente > dichiarò infine Sam. < Colpa dell'istinto > comunicò qualcuno.
< Però essere atterrato da quel micorbo, è proprio una cosa pazzesca > disse quello che doveva essere Paul.
< Mi ha preso di sopresa. Ero appena entrato e quel coso mi salta addosso con una forza che non credevo possibile per una bambina così piccola >
< Coincidenze, ma! > ribattè Paul.
< No, è andata così. Gli sono staltata addosso appana ha messo piede nella camera. Avevo timore che si trasformasse e quindi sarebbe stato impossibile convincerti di ciò che sono. > mormorai a bassa voce. Solo le tre umane non mi sentirono.
Proprio da quella parte si sentì un tonfo. Alzai lo sguardo, la ragazza che non sapevo come si chiamava era svenuta. Un licantropo si precipitò su di lei. < Portala dentro > disse Sam.
Jacob seguì i branchi nella casa, che divenne molto affollata. < Kim, cosa ti è successo. Kim? > chiedeva molto agitato il ragazzo.
< Calmati Jared. > disse Sam.
Jacob si sedette a terra, con me tra le braccia. Ero preoccupata per Kim, la ragazza.
< Ti è passato tutto? > aveva la voce apprensiva quasi come quella del ragazzo.
Annuii. Gli mostrai quello che era successo alla ragazza e lui alzò le spalle. < Non ho la minima idea di cosa le  sia capitato. Tranquilla è solo svenuta >
< Quanto tempo è passato? > chiese Emily avvicinandosi.
< Non so, qualche minuto > mormorò Jared.
< Perchè non risponde? > chiese, senza cercare davvero una risposta, Jared.
< Forse non ti sente > buttò lì qualcuno.
< E come faccio a farmi sentire > era praticamente sull'orlo di una crisi isterica.
Il mio intelletto, a volte sorprendeva anche me. Mostrai a Jacob la mia soluzione e lui si illumino. < Nessie, sei un genio! > Esclamò. Tutti si voltarono sorpresi della sua uscita in un momento critico.
Si avvicinò a Kim, ma Jared non glielo permise. < Che cosa vuoi fare? > ringhiò. In quel momento il suo ringhio non mi sembrava spaventoso. Forse perchè ero concentrata su altro. < Ehi! > dissi. Kim stava sbattendo le palpebre. A quanto pareva la mia soluzione non era servita. Bene, almeno mi sarei ripostata un po'.
poco dopo Emily tornò nella sala, un odore buono, che mi faceva venire l'acquolina in bocca si espanse per la stanza. Non era sangue. Che cosa era?
Mostrai le mie sensazioni a Jake che scoppiò a ridere. < Hai fame, Nessie? > tutti si bloccarono con delle fette di torta alla bocca, qualcuno che la stava masticando.
< No, non ho tanta sete > risposi. Un po' sì, ma non tanta da andare a caccia, e comunque non era il luogo adatto per parlarne con scioltezza.
< Non ho detto sete, ho detto fame. Quello è il profumo della torta. > disse ancora sghignazzando.
Ero stupita. L'odore del cibo umano era sempre stato stomachevole per me, come per tutti i Cullen.
Jacob mi porse una fetta. Non ero tanto sicura di volerla assaggiare. < Non fare quella faccia, hai detto che il profumo ti piaceva > disse per convincerla. Sospirai, non potevo mentire, il profumo era buono. Chiusi gli occhi e addentai la torta. La masticai, non ne ero molto abituata, con il sangue non è necessario. Senza contare il disagio di un cibo così... ingombrante era buona. Aprii gli occhi. Jacob mi guardava aspettando una mia reazione. Morsi un altro pezzo di torta. E in poco tempo la finii. < Buona! > dissi. Tutti mi fissavano, ero piuttosto a disagio. < Oh, perfetto. Edward sarà felicissimo. > quell'uscita da parte di Jacob mi sorprese.
< Eh? >chiesi per chiarire la faccenda.
< Edward mi aveva chiesto di convincerti a mangiare cibo umano. E guarda non ho nenache dovuto supplicarti > disse sorridente. Ecco cosa aveva detto mio padre a Jake quando era uscito di casa.
< Questa torta non aveva niente a che fare con il cibo che mi da il nonno > dissi per sicolparmi. Tutta la mia famiglia, tranne zio Emmett, mi aveva cercato di convincermi a mangiare cibo solido.
< Niente batte le torte di Emily > rise Jake. Tutti ripresero a mangiare.
Mi resi conto che il periodo di paura era passata, ero stata accettata anche da loro.
< I Cullen vogliono orgnazzizare una specie di riunione per creature dell orrore. Mi hanno chiesto se volevate pertecipare > disse a un certo punto Jacob facendomi tornare in me. Praticemente mi ero appisolata.
< E'? > chiese stupito Sam.
< Bella mi ha detto che in quanto io ho avuto l'imprinting con Nessie sarebbe giusto raccontarle le nostre storie. Poi lei si ricorda che le erano piaciute tanto e vorrebbe farle consocere anche agli altri. Poi ha accennato che forse, con il consenso di Carlisle, i Cullen avrebbero raccontato la loro storia > spiegò Jacob.
< Non può raccontarle lei, le nostre storie dato che le erano piaciute? > chiese Paul quasi ringhiando.
Jacob rimase pensoso. Io ero elettrizzata, mi sarebbe piaciuto tantissimo ascoltare delle storie, sopprattutto quelle che comprendevano la mia famiglia. Jacob ne faceva parte.

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Capitolo 5
*** Colazione ***


Mi sono dedicata a scirvere questo capitolo prima del solito, forse non sarà gran chè, non riesco a trovare un buon modo a legare i capitolo precedenti con delle sorprese che ho in mente... le parte future spero siano migliori. Spero che questo capitolo non sia così noioso e che vi piaccia lo stesso.
Ciao :)

V capitolo: Colazione

< Sarà interessante! > Seth, praticamente l'unico che non era rimasto spiazzato dalla proposta di Jake. Invitare tutti i licantropi per una serata di storie/leggende. A me l'idea mi piaceva tantissimo, ma io non avevo i 'problemi' che invede il branco di Sam aveva cioè odiare la mia famiglia.
< Vuoi dire sarà pericoloso > disse uno del branco anti-vampiri.
< Eddai, non può essere poi tanto pericoloso. Jake è ben vivo no? > ribattè Seth. Ci era molto affezionato. Gli sorrisi. Sedeva dall'altra parte della stanza. Era il mio secondo licantropo preferito, dopo Jacob. C'era però da precisare che non avevo poi tanti contatti con altri licantropi. Leah mi odiava, come odiava la mia famiglia al completo. A volte, quando incontravo il suo sguardo truce, mentre mamma, papà e io andavamo nella casetta,mi domandavo perchè fosse entrata nel branco di Jake se ci odiava tanto. Papà mi aveva detto che me lo avrebbe spiegato, ma non lo aveva mai fatto. Forse quella di domani sera sarebbe stata un occasione! Sorrisi. Pregustavo già la mia sete di sapere appagata, avrei potuto porre tutte le mie domande, fantastico!
< Si ma lui è un altra cosa. Lui era amico di Bella, prima > disse Embry sogghignando.
< Anche qualcosa di più, per lui > ribattè Paul. Praticamente tutti i licantropi si misero a ridere, Jake era arrossito. Io ero confusa. Che cosa voleva dire? Lo chiesi a Jacob, posandogli una mano sulla guancia.
Scosse la testa < Mi prendono in giro > disse. La faccenda non mi sembrava comunque chiara. Incrociai le braccia. Jake rise. < Sei proprio simpatica quando di arrabbi! > disse sfiorandomi con un dito il naso.
< Chi sei? > mi chiese Kim, la ragazza svenuta. Si messa a sedere sul divano, e mi guardava curiosa. Jared era ancora agitato. Cercava di allontanarla da me. Nonostante le parole di Jacob lui, evidentemente, non era tranquillo. < Nessie > dissi. Jake dimenticò i discorsi degli amici e si concentrò su di me e la ragazza che mi aveva fatto la domanda.
< Come hai fatto? > chiese. Le tremavano le labbra. Che cosa intendeva?
< E'? > unica risposta possibile.
< A saltare in quel modo. Sei praticamente sparita > disse. Capii, finalmente capii la sua domanda e anche il perchè dello svenimento.
< Sangue vamipiro > dissi. Sentii praticamente tutti ridere.
< E' impossibile > disse Quil. Mi voltai a guardarlo, anche lui non credeva alla verità. Prima che potessi dire qualcosa a supporto della mia veritiera tesi continuò < Le sanguisuge non hanno sangue > facendo ricominciare le risate. Non potei trattenermi, anche io scoppiai a ridere. Forse contagiata da Jacob che praticemente era piegato in due dalle risate. Lui non si era proccupato. Non aveva avuto dubbi che gli altri non mi credessero. Non avevo avuto molta fiducia nei licantropi. Mi tornò in mente la scena di arrivo di Sam. Mi scusai con me stessa, non è che avessero fatto tanto per meritarsela, la mia fiducia. Fino a qualche ora prima il loro capo aveva tentato di ammazzarmi!
< Andiamo, hai bisogno di dormire > disse Jake dopo un po'. Mi accorsi che si era fatto buio. La fuorì però per me era tipo in penombra. La vista vampira non era mischiata la mio sangue umano, quindi la vista nottura era ridotta.
Salutai, la gentilezza prima di tutto, e Jacob, con me in braccio, uscì.
Iniziò a camminare, un passo veloce, che anche un essere umano avrebbe saputo mantenere. Io mi appisolai tra le sue braccia.
..........................................................................................................................................
Mi svegliai su quello che doveva essere un letto. Mi rigirai, strizzando gli occhi. Ero sempre intontita tutte le mattine. Ero in una stanza piccola, su un letto malandato. Non era certo casa mia. Prima che potessi scendere a vedere se c'era qualcuno Jake entrò con un vassoio tra le mani. Il profumo di ieri mi avvolse. Cibo umano. < Ti ho portato la colazione > mi sorrise Jacob.
Si sedette al mio fianco. Una fetta della torta di Emily era appoggiata a un tovagliolo e c'era un bicchiere con un liquido arancione dentro. Presi la torta e la divorai, avevo fame, non me ne ero quasi accora. < Emily è venuta qua a darmela. Ha detto che stasera lei vuole venire, e ha convinto Sam. > disse Jake. < Quello è succo d'arancia. E' buono > disse. Sospirai, mi quasi maledissi per essermi mostrata capace di assaggiare cibo umano, non mi avrebbe più dato tregua.
presi il bicchiere e lo avvicinai alle labbra. L'odore non era ne profumato, come il sangue umano o la torta, ne da vomito come il latte caldo. Ne presi un sorso, era sprigno ma non così schifoso. E non c'era la sensazione scomoda di avere la bocca troppo piena come per la torta. Era liquido, anche un po' troppo. Il sangue era più viscoso, si appicicava anche ai denti. Quello no, scivolava leggero. Finii per finire il bicchiere. < Piaciuto? > mi chiese Jake. Era sorridente. Gli piaceva vedermi fare passi avanti. Annuii.

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Capitolo 6
*** colori ***


Ciao!!
Scusate per il ritardo, ma avevo tantissimo da studiare...
Ho da fare tanti ringraziamenti.
Per chi ha letto e leggerà i miei capitoli, per chi ha recensita, per lidiacullenPadfoot_07 che hanno aggiunto questa ff ai preferiti, a coppolina93 e sab per aver aggiunto questi capitoli ai seguite.
Scusate se non ho mai ringraziato, ma mi dimenticavo sempre, spero mi perdoniate... e per velocizzare la cosa ecco un capitolo...

VI capitolo: Colori

Seth venne a chiamare Jake poco dopo, e insieme uscimmo.
La spiaggia dove si erano dato appuntamento era magnifica. Già l'adoravo. I sassi tutti colorati e rotondi, a casa non ne avevo mai trovati così tanti tutti insieme, dalle forme così definite.
Mi lanciai, saltando a terra dalle braccia di Jacob. Incominciai a raccogliere le pietre che piu' mi piacevano. Che bello!
< Che ne dici di questa? > Jake me ne mostrò una davvero magnifica. Viola scuro con delle venature bianco-trasparente. < Fantastica > la presi e l'aggiunsi a quelle che avevo raccolto io, in mano. Erano solo tre. Con tutta quella scelta era difficile trovare quelle veramente interessanti. zia Alice mi aveva insegnato a scegliere solo le cosa che più preferivo. Forse ero un po' difficile con i gusti, ma tutti hanno dei difetti, no?

Mi sedetti, dopo tipo un ora su un tronco. Anche il tronco era bello. Bianco osso, liscio. Rimasi seduta, con le gambe penzoloni per un po' di tempo, guardando la mia scelta di ciottoli sulla mano.
Erano quattordici. Una era di un rosa confetto con una grande striscia bianca che la percorreva da un lato, mi sembrava perfetta per Alice.
Iniziai a cercare la pietra giusta da dare a ogni membro della mia famiglia.
Una nera con delle sfumature blu mi sembrava giusta a Jasper, forse perchè era tanto serio, sempre. Be' non proprio, quando scherzava con Emmett o giocava con me anche lui si lasciava andare.
Una rossa lucida, come la BMW di zia Rosalie, era adatta proprio a lei.
Una blu, quasi elettrico a zio Emmett. Era quasi piu' agitato di zia Alice, il che era tutto dire.
Per nonno Carlisle, ero sicurissima che quella quasi trasparente era perfetta. Lui era sempre calmo e tranquillo. Posato e ragionava con tutti, su tutto.
Per nonna Esme la pietra rosa blu, che si mischiava continuamente era il colore dell'indole della nonna. Buona.
Adesso veniva il difficile, mamma e papà. Mi sembrava che le pietre rimaste non fossero belle abbastanza. Quella viola per mamma... Si forse era adatta, però non sarei mai riuscita a trovare il colore giusto per papà.
Me ne rimanevano una orata, una rosso-marrone bella davvero. Guardandola la collegai al pelo rossiccio del mio Jacob, sì quella era giusta per il mio licantropo.
Poi ce ne era una verde acqua, nonno Charlie, mamma diceva che a lui piaceva pescare.
Quella verde intenso era giusta per papà, sicuro. Lui diceva che da umano aveva gli occhi verdi, e con i suoi capelli ramati il verde era il colore giusto.
Ero tanto concentrata nel trovare il colore giusto delle mie pietre che mi accorsi che qualcuno si era seduto al mio fianco solo quando sentii un singhiozzo.

Seduta al mio fianco una ragazza aveva il volto rigato di lacrime, gli occhi arrossati. Non sembrava neanche essersi resa conto che c'era anche io, su quel tronco.
Cercai un modo per consolarla, ma non sapevo perchè stesse piangendo. < Nessie, dove ti sei cacciata? Seth voleva andare... > si bloccò arrivando e vedendo la mia vicina.
Gli saltai in braccio e gli mostrai che non sapevo perchè la ragazza fosse triste.
Jake alzò le spalle e fece per andarsene, con me tra le braccia. Ero piuttosto confusa. Perchè ce ne andavamo, non dovevamo aiutare la poverina? Avendo mostrato a Jacob le mie perplessità lui rispose, a voce bassa < Vuole stare da sola. La metteremmo solo in imbarazzo >
Prima che potesse fare un passo Seth ci raggiunse. < Eccovi! Allora vieni! > aveva urlato. Al suono la ragazza alzò lo sguardo. Che scivolò sul mio viso e quello di Jake senza quasi vederci, sebrava proprio triste!
Quando passò su Seth invece rimase incatenato, non so che altro termine usare per quello che successe. Seth era lì, guardandola negli occhi, con un sorriso enorme, più grande del solito, rischiava la paralisi facciale. Guardava la tiste ragazza. Il suo sguardo lo conoscevo. Jake me lo rivolgeva ogni volta.

Ok, so che non è affatto bello. Vi prego aspettate il prossimo capitolo. Questo è ancora di collegamento.

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Capitolo 7
*** scogli ***


Ciao!! Sono in vacanza... anche se martedì ho gli esami di terza media, sghint.
Allora, a causa degli esami non vi posso promettere quando posterò i prossimi capitoli. Anche perchè dopo le due settimane di esame vado in vacanza.

VII capitolo: scogli

Seth era rimasto appiccicato alla ragazza, cercando di consolarla. Io e Jake avevamo raggiunto gli altri sulla scogliera.
< Seth? > chiese Sam a Jacob.  Jake ridacchiò < In spiaggia. Ha avuto l'imprinting >
Tutti si voltarno.  Quil sorrideva, anche Embry. < Chi è? > chiese quest'ultimo.
< Bo! > alzando le spalle < Era in spiaggia e piangeva > comunicò
< Quindi non verrà a tuffarsi. > dichiarò Paul, che era abbracciato a Rachel. La fissava con lo sguardo comune dei licantropi. Un cieco che vede il sole per la prima volta. Automaticamente alzai lo sguardo, Jake si comportava allo stesso modo, con me. Mi piaceva quello sguardo, mi faceva sentire importante.  Felice gli abbracciai la gamba, più in alto non ci arrivavo. Avevo sempre l'altezza di una bambina di quattro anni.
< Be' andiamo o restiamo qua a guardarci fissi? > chiese Collin, doveva essere uno dei pochi sensa imprinting e il comportamento dei suoi amici lo doveva far infuriare.
< Va bene! > disse Sam alzando lo sguardo dalla sua Emily. < Aspettateci di sotto > disse alle ragazze.
Jake mi prese in braccio e mi baciò la fronte. Sorrisi, mi piacevano tantissimo quei gesti d'affetto.
< Cosa fate? > chiesi.
< Saltiamo dallo scoglio > dichiarò Quil, l'unico senza il suo imprinting, doveva essere ancora con i genitori.
Spostai lo sguardo da Quil, guardando il mare. Era bello alto, doveva essere interessante saltare giù. Stessa adrenalina di correre? O di cacciare? O saltare dalla cima di un abete? Quando lo avevo fatto ero con mamma e papà. Anche loro si erano divertiti, dopo essersi assicurati che io non mi ero fatta del male. Sorrisi al pensiero. Erano tutti iperprottettivi nei miei confronti, Jake in primis, al pari di mamma e papà.
Jacob mi mise a terra e si allontanò con gli altri licantropi. Aveva intenzione di lasciami lì? Ero piuttosto scioccata. < Andiamo, piccola > mi disse Emily, sensa darmi la mano, anzi standomi ben distante. Però la voce era dolce.
Scossi la testa. < Seguo Jake > mormorai e schizzai di corsa verso i licantropi. Avevo corso forse un po' troppo veloce perchè trovai tutti in qualche minuto.
stava già saltando Embry. Seguito poco dopo da Quil. Non si erano resi conto della mia presenza.
Quando era il turno di Jake, saltai con lui. A qualche metro di distanza. Avevo usato tutta la mia forza, e mi alzai dal bordo per una decina di metri sia in altezza che in lunghezza.
Fendevo l'aria, con un sibilo bassisimo quasi inudibile. Automaticamente mi raccolsi in una palla, con le ginocchia stretta al  petto, velocizzando la caduta. Ecco, così la velocità mi ispirava di più.
La vista periferica mi avvisò che l'acqua era vicina. Ispirai profondamente e mi trovai in acqua. La velocità mi mandò in fondo. Ricodando le lezioni che la mia famiglia mi avevano dato di nuoto, non appena toccai il fondo mi spinsi su, con tutta la forza. Riuscii, tornando a respirare.
L'unica pecca di quell'esilerante azione era la sua poca durata. Era successo tutto nel giro di due o tre minuti.
Mi sbrigai a togliermi dall'acqua come avevano fatto gli altri. Salii su uno scoglio piatto e grande. Quil, Embry, Paul e Sam erano tutti lì. Jake non era ancora riemerso. Quando mi videro, sedermi con le gambe a bagno spalancarno gli occhi.
< Fantastico! Devo ammettere che gli abeti sono molto meno interessanti. > dissi quasi a congratularmi del loro passatempo. Avevo ancora l'adrenalina che mi scorreva nelle vene.
< Eri tu il bolide che è saltato insieme a Jake? > chiese Embry, sembrava stupito.
< Si! Devo ammettere che non pensavo esistesse un passatempo tanto esilerante >
appena finii di parlare Jake riemerse e salì sullo scoglio.
< Mi sapete dire perchè non ho incontrato neanche un pesce? > chiese cercando di rallentare il respiro. Prima che qualcuno gli rispondesse alzò lo sguardo e mi vide. < Che ci fai qua? > chiese, era a dir poco confuso.
< Ho saltato, è stato fantastico > annuncia, ero tanto contenta che mi veniva voglia di battere le mani.
Nel viso di Jacob invece passò dall'incredulità alla rabbia più nera e subito dopo al dolore. Le mani tremavano. Era la prima volta che vedevo Jake arrabbiato con me. < Renesme > ero in guai grossi, l'unica volta che mi aveva chiamato così, senza che mia madre ci fosse o fosse nel raggio d'azione del suo udito, era quando gli avevo sputato addosso tutto il cibo umano, quasi un anno prima. < E' pericoloso. Perchè hai rischiato tanto? Volevi ucciderti? Non sei felice? La tua vita è tanto depirmente? Non sono capace di niente > dalla rabbia era passato alla dipressione. Sembrava sul punto di piangere.
< Be', noi andiamo > disse Sam, forse voleva lasciarci soli a parlare. Tutti sparirono ben presto nell'acqua.
Mi avvicinai e cercai di abbracciarlo, mi scansò. < Che ho fatto? > gli chiese.
< Ti sei tuffata dallo scoglio. E' pericoloso. Hai solo due anni > disse, la voce preoccupata. < Ci sono le correnti, ti avrebbero potuto trasciare via >
< Ma sono mezzo vampiro. La mia forza è più simile a quella di papà che a quella umana > dissi. Non le avevo neanche sentite le correnti. Avevo nuotato opporta alle onde ma per la mia forza non era stato un problema. Certo adesso ero un po' stanca e affamata ma credo che sia normale dopo un evento del genere.
Annuì, permettendomi di abbracciarlo. Mi strinse a se, baciandomi la fronte. Rimanemmo così per un po'.
< Perchè eri tanto preoccupato?  > chiesi infine.
< Mi è sembrata un ripetere sbagliato del mio passato... e quello di tua madre > disse guardando lo scoglio, l'espressione preoccupata e un po' tesa. ero confusa ma prima che potessi chiedergli spiegazioni disse < Andiamo dobbiamo cambiarci. > senza lasciami saltò in acqua. Da come nuotava sembrava impedito dalla mia presenza, dovendomi tenere con un braccio.  < Sono capace di nuotare > mormorai, mostrandolgi contemporaneamente le lezioni con la mia famiglia.
Allentò la presa sul mio corpo fino a permettermi di nuotare.
Arrivati alla spiaggia Embry costantò < Nuoti come un succhiasangue > Jake rise, come i suoi amici. < Gli è stato insegnato proprio da loro > disse Jake difendendomi.


Questo capitolo l'ho scritto anche se forse stacca un po' con la suspense di scoprire la ragazza dell'imprinting di Seth. Però mi dispiaceva non far provare a Nessie l'emozione del tuffo dallo scoglio.
Non preoccupatevi, credo che nel prossimo capitolo renderò nota chi è la ragazza. Se volete tentare a indovinare scrivete. Posso dirvi che c'è anche nei libri della Meyer. Nel prossimo capitolo vi cominicherò che qualcuno ha indovinato.

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Capitolo 8
*** invito ***


Ciaoooo!
1 sola recensione per il capitolo precedente. :(
lory_lost_in_her_dreams: grazie!! ecco per te e per chi spero legga il prossimo capitolo.

Nota d'autrice: Nella prima parte non capirete niente, l'ho fatto apposta. Ma se leggete, poi comprenderete. Ma scritto così mi sembrava più interessante. :)

VIII capitolo: Invito

Non capisco ancora perchè ho accettato. L'ho conosciuto il giorno stesso.  Non ero mai stata una impulsiva, ma quello che avevo deciso mi sembrava proprio impulsivo. Non ci avevo ragionato neanche un po'.
Scesi le scale, lui mi aveva detto che era un ritrovo tra amici, quindi avevo optato per un abbigliamento semplice. Anche perchè indossare vestiti da sera o cose del genere proprio non ce l'avrei fatta. E inoltre nell'armadio avevo solo jeans e meglie. I vestiti li avevo buttati tutti, appena ero tornata. 
Grazie Ben! Davvero ti sono proprio grata per avermi fatto odiare tutte le feste, non bastava odiare te.
Presi un respiro profondo, dovevo calmarmi. Lo averei odiato per tutta la mia vita ma non poteva condizionare la mia esistenza. Avevo sofferto per la sua decisione abbastanza, quattro mesi mi sembravano sufficienti. Ora potevo dimenticarlo.
Scossi la testa, che cosa stavo pensando? Andavo solo a un ritrovo con un ragazzo che conoscevo da quello stesso giorno. Cosa c'entrava dimenticare Ben?
< Vado io > urlai quando suonò il campanello.
Davanti alla porta c'era il ragazzo che mi aveva invitato. Sorrideva. Il suo sorriso era davvero bello! Faceva un constrasto con la sua pelle ramata! < Ciao! > mi disse, sorridente. Il sorriso, la sua felicità veniva espressa da tutto il viso.
< Ciao! > mormorai, ero molto meno felice di lui, dopo tutto ero ancora in fase riabilitazione, anzi iniziava adesso la fase.
Si voltò, sul vialetto c'era una golf rossa. Alla guida un ragazzo, mi sembrava di averlo già visto ma non ne sapevo il nome.
< Jake non mi ha lasciato guidare > disse aprendomi la porta posteriore.
Mi preoccupai. Il ragazzo non poteva guidare perchè si ubiacava? O perchè era pericoloso alla guida? Iniziai a pentirmi di aver accettato l'invito sensa conoscere nessuno.
< Non voglio che la mia auto finisca in mille pezzi. E comunque non puoi ancora > disse il ragazzo alla guida. Mentre Seth, il ragazzo che mi aveva invitato, si sedeva al mio fianco.
Sorrideva sempre, doveva essere una persona solare. L'esatto contrario di me.
Jake mise in moto e partì. < Solo due mesi. Mi dovresi permettere di allenarmi > disse. Non aveva ancora sedici anni? Mi voltai per guardarlo, forse non era stato lui a parlare.  Mi sorrise. < Eh già, sono ancora quindicenne! > mi comunicò.  Un ragazzo alto più di uno e novanta, con una muscolatura pazzesca, non aveva ancora sedici anni. Era più giovane di me?
E io che lo avevo preso per un ventenne.
< Noi Quileutes cresciamo molto > disse Jake ridendo. Anche lui era del genere Seth, cioè enorme. < Eccoci arrivati > disse fermando l'auto.
Appena alzai lo sguardo mi bloccai. Casa Cullen?
Seth mi aprì la porta e mi permise di scendere.
In quel esatto momento, un coso bianco sfreccio ad abbracciarmi. < Angela! Sono tanto felice di rivederti > disse Alice.  prima che potessi anche solo rispondere, ero rimasta interedetta da un saluto tanto caloroso, < Va bene. Volevo solo salutarla > disse sempre la mia ex compagna. Allonanandosi.
Seth tremava, tutto il suo corpo era scosso da brividi. Jake era al suo fianco, una mano sulla spalla.
< Alice te l'avevo detto, di andarci piano > si avvicinò Jasper. Doveva essere la prima volta che lo sentivo parlare.
Quando era a scuola non lo conoscevo ancora.
Seth simise di tremare. < Grazie! > disse Jake rivolto a Jasper.  Non capivo bene perchè.
< Venite di là. Gli altri sono già arrivati > una voce enorme, seguita da un ragazzo enorme a sua volta uscì dalla porta principale di casa Cullen. < Oh! Era questa la sopresa, Alice > disse rivolto alla piccoletta, che ancora mi sorrideva. Sembrava davvero felice. < Siii! Era a scuola con noi! Te la ricordi Em? >
Allora quello era Emmett, mi faceva un po' paura così enorme. Però il suo sorriso sembrava veramente buono. Sorrisi anche io. Non avevo ancora aperto bocca.
< emm... > il ragazzone si portò un dito al mento, come per pensare. < Sì. Era amica di Bella, vero > disse come se fosse arrivato a una conclusione fantastica.
Io collegai solo adesso che doveva esserci anche Bella, dopotutto era sposata con Edward, loro fratello. Mi sentii un po' meno sola. Se c'era Alice, Bella e Edward avevo almeno qualcuno con cui parlare.
Tutti partirono, entrando in casa. Seth era al mio fianco e sorrideva. Poteva rischiare una paralisi facciale tanto sorrideva!
Uscimmo dal retro... E rimasi senza fiato.
Vicino all'ansa del fiume erano stati appoggiati  dei enormi tronchi scavati a formare della panche e un enorme, a dir poco, ceppo faceva da tavolo. Su cui c'erano un numero infinito di cibi.
Seduti sui tronchi c'era la famiglia Cullen rimanente, anche il dottore e la moglie. E poi un gruppo di Quileutes enormi, come Seth e Jake. Anche loro avevano delle accompagnatici, che abbracciavano. Uno mi stupì aveva tra le braccia una bambina sui tre, quattro anni. Che strano!


Al prossimo capitolo, vi attenderanno altre sorprese.
Avete capito chi è l'imprinting di Seth?

Recenstite, naturalmente accetto anche commenti negativi, se però mi spiegate perchè non vi piace, cercherò di migliorare.


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Capitolo 9
*** cibo ***


Ciao!!
Grazie per le recensioni.

Grazie sopratutto Padfoot o7 e Uchiha chan
per avermi confortata e per avermi fatto capire che c'è qualcuno a cui piace questa ff (la prima).
Allora questo capitolo e i successivi sono quelli che mi hanno fatto portare a scrivere questa storia.
Quando ho deciso di postare il primo capitolo sono partita da là per arrivare a questo punto, più o meno. Avevo pensato a questo, anche se Angela non c'era, e mi era sembrata un idea niente male, poi ho scoperto questo sito e appena possibile ho scritto.
Credo che questi capitoli siano un po' difficili da scrivere, se non capite qualcosa o se vi sembra incompleto o non chiaro ditelo, nel prossimo capitolo provvederò a spegare.
la prima parte, cioè davvero poco, ho deciso di scriverlo da parte di Bella, poi torno da Angela.
Appena riesco a capire come si fà cambio i personaggi, mettendo 'un po'tutti', dato che Renesme non è affatto sola. Prima pensavo di  farla tutta da parte della piccina ma così mi sembra più esauriente.

IX capitolo: Cibo
Bella
Appena vidi la ragazza a fianco di Seth mi si bloccò il respiro. Avevo sentito gli urli di Alice, e la mia mente era tornata alla scuola, con quei ricordi imprecisi. Sbattei gli occhi un attimo, alzando il viso verso Edward, tutto concentrato. Probabilmente leggeva le menti dei nuovi arrivati. Angela non era proprio come la ricordava. Nonostante i miei ricordi offustati non pensavo che lei fosse così anche prima. Mi ricordavo una ragazza ordinata, timida ma solare. Quella persona non lo era affatto. Aveva occhiaie marcate, i capelli corti,alle spalle, crespi, quasi mi stupii che Alice non l'avesse costretta a una piastrata veloce.
< Seth a avuto l'imprinting > mormorò Edward a voce troppo bassa per permettere agli umani di sentire. Adesso l'unica parte oscura del tutto mi era chiara. Seth aveva avuto l'imprinting con Angela.
In quel preciso istante, quando i tre appena arrivati si sedettero sul tronco a fianco al nostro, Renesme saltò giù dalle mie gambe, dove era stata fin da quando ero tornata, tre ore prima, naturalmente dopo aver passato un ora a essere coccolata da tutta la famiglia. Sorrisi al ricordo. Tutti eravamo stregati dalla piccola. Sentii Edward irrigidirsi, per poi sospirare. La nostra piccina era andata in braccio a Jake. Edward, come me, aveva gettato la spugna, accettando l'imprinting. Alzai una mano ad accarezzare la mia esistenza, lui sorrise.
< Cosa aspettata, magiate! > disse Emmett sorridente

Angela
Ero piuttosto in imbarazzo, quanta gente. Seth mi prese per mano. Sussultai, aveva la pelle bollente. Ci sedemmo sul tronco vicino ai Cullen. La bambina che era alla spiaggia, scese dalle gambe di una ragazza che non conoscevo e saltò in braccio a Jake. Mi bloccai quando vidi la ragazza accarezzare il viso di Edward. Fu allora che mi accorsi che non c'era Bella, che fine aveva fatto? Poi collegai, quella nuova ragazza, l'assenza di Bella. Non poteva essere, si erano già separati. Eppure mi sembravano tanto affiatati. Tanto innamorati. Ma anche io lo avevo pensato con Ben, ma a quanto apreva avevo sbagliato. Povera Bella! Edward si era già rifatto una vita, e da come guardava quella ragazza a dir poco bellissima, lui era innamorato perso. Aveva lo stesso sguardo di prima, quando era innamorato di Bella. Che superficiale, non mi era proprio parso uno che abbandonava Bella per un'altra, certo molto più simile a lui.
< Cosa aspettate, mangiate > disse Emmett. Infatti tutti erano rimasti seduti sensa fare nulla.
Seth al mio fianco fu il primo a muoversi. Sorridendo prese un piatto e lo riempì  fino a farlo straripare. < O, caro, faccio io > disse la signora Cullen avvicinandosi e sorridendo.
< Già fatto, grazie lo stesso Esme > disse Seth prendendo la forchetta.
< Un po' di tutto, Esme > disse Jake al mio fianco sorridente.
Dopo di loro anche gli altri presero da mangiare, sensa però chiedere nulla alla signora. < Cara, cosa gradisci > mi chiese. Ero tanto intenta a studiare i movimenti altrui che non mi ero accorta di essere l'unica che non aveva preso niente. < emm... un po' di quella pasta > dissi indicando un insalatiera con del' insalata di pasta, davvero colorata.
Lei mi diede una prozione assieme alla forchetta. Era davvero buona. Ultimamente non avevo mangiato molto, ero sempre troppo depressa per avere voglia di cibarmi.
< Davvero buono, Esme > si complimentò Seth, che con mia grandissima sorpresa aveva già finito e stava facendo il bis. Prima aveva preso un piatto enorme.
< Davvero. Che ricetta hai seguito > chiese a bassa voce una ragazza, seduta dalla parte opposta a quella dei Cullen. Era appoggiata al ragazzo più grande, che era serio. Doveva essere bella, ma il suo viso era stato deturpato da delle cicatrici enormi. Distolsi lo sguardo, non era giusto nei suoi confronti fissarla.
< oh, questo non l'ho preparato io, Rose si è data alla cucina > disse Esme, indicando la bellissima ragazza.
Rosalie che cucinava, non l'avevo mai vista mangiare, e non avrei mai pensato che una come lei potesse dedicarsi al cibo. Doveva essere una che stava attenta alla linea. L'avevo sempre presa per una vanitosa.
Pensando al cibo mi accorsi che nessun Cullen stava mangiando.
< Si ma tu e Bella mi avete aiutato > disse Rose sorridendo e lasciandomi confusa. C'era Bella, e perchè era rimasta se Edward l'aveva mollata.
< Sei brava di tuo. Quella pasta l'hai inventata tu > disse, la ragazza nuova.
< No, tu sei la più brava > disse Esme, alla nuova.
< Ma certo, è ancora abituata > rise Emmett. Mentre l'altra parte della tavolata si irrigidiva. Non ci capivo niente. < Fra un po' capirai > disse Edward guardandomi, sembrava che sapesse cosa avevo pensato. Tutti si voltarono verso di me, compresi i ragazzi di La Push. < E' solo confusa > spiegò Edward e in quel preciso istante mi sentii tranquilla. Confusa ma con i piedi per terra, che strana sensazione.
< Ho portato questo dolce, a Nessie è piaciuto > disse sempre la stessa ragazza di prima, l'unica che aveva aperto bocca, porgendo un enorme torta al cioccolato.
La bambina al mio fianco si mise a saltellare sulle gambe di Jake. < Finalmente mangio qualcosa di buono > disse. Tutti i Cullen scoppiarono a ridere, non capivo bene perchè.
Mi allungai sul tavolo per posare il piatto, e prendere una fetta di torta. Dovetti rimanere ferma perchè tutti si stavo tuffando su dolce, in primis la bambina.
< Oh! Che cara ragazza! > disse Emmett. Aveva un tono strano. Mi accorsi che tutti i Cullen, compresa Esme, mi fissavano. Ero a dir poco imbarazzata.
< Secondo voi è masochista o altuista > chiese Rosalie ridendo
< altruista > disse Edward anche lui ridendo. Ero molto confusa, come i ragazzi della riserva.
< ma certo. Che ne dite, accettiamo l'invito > rise Emmett
< Ma certo e mandiamo a rotoli la nostra filosofia. No grazie > disse il dottore, anche lui con il sorriso sulle labbra
< Ma, è vero, Carl non puoi rovinarti i record > disse Esme ridendo
< Ma vi rendete conto quanto dovremmo bere per far andare via quello stupido colore? > disse la nuova
< Se la dividiamo non resterà a lungo > disse Rose. Tutta la famiglia stava ridendo a crepapelle. Il resto era molto, molto, molto confuso. Io ero lì, immobile con il braccio teso, non sapevo cosa fare.
< Ehi, a quanto pare non desiste > disse Jasper < Ha persino spostato il braccio > e con quelle parole arrivò l'intuizione. Era il mio braccio il soggetto dei loro commenti, anche se non capivo perchè. Lo ritirai, accorgendomi solo allora che una pellicina del dito si era tolta e ne usciva una microscopita goccia di sangue.
Infilai automaticamente il dito in bocca, come facevo da sempre. Mamma me lo aveva insegnato quando era piccola. Diceva che così passava tutto.
< Ma secondo voi è umana? > chiese Emmett fissandomi. Adesso cosa avevo fatto?
< Il cuore batte > disse il dottore. Logico, no? Sarei morta altrimenti.
< I penseri sono i classici umani > disse Edward. E lui che ne sapeva?
< Il profumo è giusto > disse Jasper. Al che sentii un rumore, tipo ringhio al mio fianco. Seth tremava da capo a piedi. E anche altri di La Push avevano le mani tremanti.
Tutti i Cullen scoppiarono a ridere. < Dovrebbero essere fatti per proteggere gli umani e ci sono arrivati solo adesso > rise Emmett. Poi tornò a fissarmi era come scioccato.
Ora tutti mi stavano fissando. Che cosa avevo fatto di male?





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Capitolo 10
*** leggende ***


Ciao!!!
Grazie per le recensioni!!
Padfoot_07 : credo che in questo capitolo le spiegazioni ci saranno, comunque Angela aveva una goccia di sangue sul dito... :)
lory_lost_in_her_dreams : Grazie!!! Aspetta e vedrai, spero di stupirti :)
Uchiha_chan : Angela mi è sempre stata simpatica, forse perchè un po' mi ci immedesimo. L'idea di succhiarsi il dito è mia, l'ho fatto una volta quando si è tolta una pellicina e mi ha fatto venire in mente quest'idea
Frafra9 : Grazie!! Non sia mai detto che i vampiri non sono simpatici :)
mine : Anche a me Seth è sempre piaciuto, un ragazzo simpatico che guarda al di là della specie. Angela mi sembrava fatta per lui :)

Ed ora il capitolo, credo che sia uno dei più importanti, quelli che mi hanno spinto a scrivere questa storia.
Ed eccovi metà titolo :D

X capitolo: leggende 

Era per caso un loro gioco? Ora potevo definirmi pazza, non capivo di cosa stavano parlando. Sapevo solo che io ero in mezzo al tutto. Solo perchè tenevo quel dito in bocca.
Presi un tovagliolo e lo avvolsi, così non avrebbero dato più fastidio.
< Vado a prendere un cerotto, cara > disse Esme, ripresasi dalle battute della famiglia.
< Non è necessario. Non esce più sangue > dissi.
< Come mai hai messo il dito in bocca? > chiese il dottore, aveva lo sguardo luminoso, era interessato. Ma dove ero? (n.d.a = in una casa di vampiri, muahhh!... )
< emm... Mamma mi ha insegnato così, quando ero piccola. E' un abitudine > mormorai, molto, moltissimo confusa.
< Se non volete che inizi a belare spieghiamo un po' di cosa alla ragazza > disse Jasper, mi sembrava un affermazione capata in aria. Non c'entrava nulla con il discorso.
Tutti si misero a ridere. Io ero l'unica che non si teneva la pancia. Erano strani forte, non solo i Cullen. Be', certo, cosa volevo pretendere da dei quindicenni che dimostrano vent'anni?
Il signore sulla sedia a rotelle, dall'altra parte della tavolata, si schiarì la voce. Prima che potesse dire una parola, Alice si alzò in piedi < Alt! Bisogna spostarsi > e saltellò verso l'ansa del fiume.
Non me ne ero accorta ma proprio sul piccolo promontorio sabbioso che scendeva nell'acqua c'erano delle stuoie, e in un cerchio di pietre lisce della legna era accatasta pronta per essere accesa.
Seth mi guidò, prendendomi per mano, in una stuoia vicino all'acqua. Tutti i Cullen erano al nostro fianco. Jake era dalla parte opposta, vicino al signore che prima inziava il discorso.
Quando tutti si furono seduti, un ragazzo della riserva accese il fuoco, mormorando qualcosa che non sentii.
I visi dei Quileutes erano ancora più scuri alla luce intermittente del falò. Mentre i volti dei Cullen mi facevano venire la pelle d'oca. L'illuminazione bassa mostrava più marcate le occhiaia, e solo il viso sembrava riflettere la luce.
Tutti si voltarono verso l'anziano sulla carozzella, a quanto pare sarebbe stato lui a spiegare... che cosa non sapevo... forse le loro stranezze. Mi sembrò di vedere Edward annuire, ma forse si scostava solo i capelli. Mica stava rispondendo al mio pensiero.
(n.d.a: prendo spunto da Eclipse, la storia è quella ma cambio le parole e credo di farla più corta. Salto la storia dei
spiriti guerrieri :))
< Nel sangue della nostra tribù c'è sempre stato un potere magico. Prima, per difendere il nostro territorio i guerrieri diventavano spirti e invocavano le forze della natura sui nemici > aveva un tono profondo ma sicuro. Semprava sapesse a memoria la storia e che ci fosse un ritmo nelle sue parole. < Ben presto però anche tra i guerrieri ci fu lotta per il predominio. Arrivando all'impossibilità di lasciare il corpo mortale per lo spirito. Gli spiriti cui corpo era stato ucciso non avevano dove andare, e per comunicare la persona che rubava il potere entrarono nei copri di lupi enormi. Divenne proibito diventare spiriti guerrieri, ma le generazioni mantennero la capacità di trasformarsi in lupi al momento del bisogno > raccontava facendo guizzarre lo sguardo su tutti, senza mai fermarlo su qualcuno. < Non si invecchiava se non lo si decideva.
Quando il primo uomo-lupo Taha Aki era ormai vecchio avendo rinuciato al suo lupo scoprirono i loro veri nemici. Non sapevano che cosa fossero > mi sembrava che lo sguardo del vecchio si soffermasse maggiormente sui Cullen <  e uno solo di loro uccise l'intero branco > sussultai involontariamente, mi ero  affezionata agli uomini-lupo < Questo pericolo per la tribù venne distrutto dal più piccolo del branco che riuscì a farlo a pezzi > mi stavo sbagliando o Emmett cercava di trattenere le risate? mi sembrava che adesso tutti i Quileutes guardassero i Cullen < Vennero attaccati una seconda volta, da un'altro essere, come il primo, che uccideva le persone per cibarsi del loro sangue, ma ormai il branco era stato sterminato e solo grazie al sacrificio della moglie di Taha Aki, che si pugnalò per distrare il Bevitore di Sangue, si riuscì a fare a pezzi l'essere mostruoso e bruciarlo. Il fumo era diverso, denso e nauseabondo. Da allora il compito degli uomini-lupo è quello di difendere la tribù dai Vampiri > ero tanto concentrata ad ascoltare che sussultai quando Emmett scoppiò a ridere, tenendosi la pancia. La ragazza di Edward, come tutta la famiglia, guardò male il ragazzone, che si calmò. Tenendo sulle labbra un sorriso enorme. Che chissa perchè mi fece rabbrividire. Forse per come i denti riflettevano la luce del fuoco.
Billy riprese < Da allora i Freddi giunsero sempre da soli o in due, e vennero distrutti dai lupi che tramandavano il sapere da generezione in generazione. I lupi si trasformavano solo quando c'era pericolo per la tribù.
Solo una volta giunse una congrega più grande > ora lo sguardo era fisso sui Cullen, non capivo molto bene, cosa poteva c'entrare? < I nostri avi si prepararono a cambattere, ma loro si comportarono da uomini. Lupi e Bevitori di Sangue strinsero un patto. La loro presenza ha idotto il branco a ingrandirsi, fino a scindersi > ora lo sguardo era su Jake, al suo fianco. < e ciò che si pensava impossibile si realizzò. In questa realtà il branco è grande come quello hai tempi di Taha Aki > voleva dire che tutte quelle leggende erano vere? Non ci credo. Va bene ascoltare dei racconti, ma crederci era tutt'altra cosa.
< Mi scuso da parte di tutta la famiglia. Non pensavamo che con la nostra presenza di aver costretto a una vita diversa delle persone > ora ci si metteva persino il dottor Cullen... doveva essere una candid camera, o qualcosa del genere. E poi perchè scusarsi, cosa c'entrava lui, con vampiri e licantropi? Edward si voltò verso di me, come se avesse sentito i miei penseri. Era strano anche lui.
< Le leggende sono vere. Ciò che sai non è tutto. Il mondo è diverso da come la maggioranza lo raffigura > disse Edward.
< Qua però la maggioranza è in minoranza, le leggende sono prima della normalità > completò Jasper, come se stessero cantando.
NON CI CAPIVO PIù NIENTE!!!!

Al prossimo capitolo, non voglio farne di troppo lunghi...




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Capitolo 11
*** crisi ***


Ciaoooooooo!
Grazie per le recensioni:
Uchiha_chan : ci stavo pensando... ma forse una fuga è meglio.... Bo' adesso leggerai, spero :)
lory_lost_in_her_dreams : Grazie!
Padfoot_07 : non avevo capito la domanda, perdonami. Sì, hai ragione, quello non è comportamento da Cullen, ma volevo dare ad Angela tutti i dati per capire senza che venisse spiegato chiaramente... ma dopotutto anche i Cullen devono rilassarsi, ogni tanto, e cosa vuoi che ci sia di meglio di una serata tra leggende.
Continuate a leggere, ecco un altro capitolo...


XI capitolo: Crisi

Angela
Non ci capivo niente, niente. Avevo in testa una confusione tale che pensavo mi scoppiasse. Poi Seth passo, probabilmente per sedersi meglio, una mano bollente sul dito infortunato, e tutto mi fu chiaro, per un millesimo di secondo. La nuova verità mi vede accapponare la pelle, senza un ragionamento mi alzai e iniziai a correre, senza sapere neanche dove stavo andando.

Bella
Sentii Edward irrigidirsi e un secondo dopo Angela stava correndo verso il bosco a fianco del fiume. Seth si era già alzato per seguirla. Io mi alzai, con il solito scatto fulmineo. < Vengo anche io > dissi al ragazzo, che fissava Angela addentrarsi tra i primi alberi. Sentii un ringhio, assai poco preoccupante arrivare da Paul. Per tutto il racconto ci aveva fissati, strafottente. < Perchè? > disse.
< Sono la più esperta in queste cose > dissi sorridente. Nessuno, neanche l'odio per noi, poteva rovinare il mio buon umore. I lupi erano piuttosto confusi < Ho accettato sia voi che noi, quando ero umana > una parte della mia mente stava rivivendo quei momenti. Il giorno a La Push, dove un Jake infantile mi raccontava il patto. La mattina buia dove Paul era esploso. Il sogno del bosco. Orami ero a fianco di Seth. < Su andiamo > dissi incamminandomi a velocità umana. Seth era molto meno tranquillo di me, anzi non era affatto tranquillo. Ma non gli tremavano neanche le mani. Era preoccupato. La stessa espressione di Jacob nel periodo angoscoso di preparazione prima dell'arrivo dei Volturi. Accellerai leggermente, Angela rischiava di perdersi nel bosco.
La trovammo in una piccola insenatura, dove l'acqua formava un ansa e la vegetazione era fitta, molto probabilemente impenetrabile per la ragazza.
Era seduta sul bordo dell'acqua. Seth corse ad abbracciarla. Io rimasi appoggiata a un albero. Sapevo che l'unica ancora di salvezza dalla pazzia è chi ami. Problema: lei conosceva solo da un giorno Seth, me lo aveva detto Renesme, senza sapere che la ragazza era Angela, non l'aveva mai incontrata.
Chissà come sarebbe andata a finire, lei stà, credo, con Ben. Però non era giusto far soffrire Seth, lui era buono.
< Lasciami in pace > sussurrò Angela. Il ragazzo si sedette al suo fianco, sensa toccarla. Lui avrebbe sempre fatto ciò che lei le diceva.
< Non devi avere paura di Seth > dissi avvicinandomi e cercando di far rumore per non farla spaventare. Lei si volto velocemente, il viso rigato di lacrime. Il cuore batteva forte, nel sangue scorreva adrenalina, aveva paura...
< I licantropi proteggono gli esseri umani, non gli fanno del male > continuai. <  Inoltre Seth non vuole farti del male. Lui è legato a te in modo... magico > cercai di tranquillizzarla. Il giovane lupo sorrise a me e annuì alla ragazza.
< Non ti farò mai del male, lo giuro. Oggi alla spiaggia, appena ti ho vista tutto  è cambiato. L'universo ha avuto un centro, almeno per me > la ragazza alzò la testa, fissandolo. < Sei tu > disse. In quel modo l'imprinting sembrava davvero romantico. Sentii preoccupazione per la mia Renesme anche lei in balia di uno sguardo del genere. Uno sguardo amorevole, da cieco che vede il sole per la prima volta. Da Edward nei miei confronti. Uno sguardo pieno d'amore.
Angela si scolse, come tutti avremmo fatto, credo, se quelle parole e quello sguardo sincero fosse rivolto a loro. Come quello stesso sgardo mi aveva fatto superare la paura naturale verso i vampiri per viverci insime, per diventare una di loro, per vivere con Edward, per sempre. Secondo me, però, lo sguardo che mio marito mi rivolgeva era ancora meglio, più da Edward... sarà che era un vampiro, che era il mio unico amore, che ero il suo unico amore. Fui assalita da ricordi, sia umani che vampiri, di me ed Edward, del nostro amore, dei suoi sguardi orati.
< E tu chi sei? > chiese Angela, che adesso era tra le braccia di Seth e la paura era evaporata. < Bella > dissi, confusa, lei mi conosceva. Poi il vento mi portò l'odore di Seth e il profumo di Angela e mi ricordai che non ero come lei mi ricordava. < Bella come Edward > specificai.
< Sei... va-m-mmm-piro? > balbettava, la paura era tornata.
< Sì, ma se vuoi sapere la storia della mia famiglia torniamo di la. > le voci che discutevano se venire qua o no, le sentivo bene, come se me le urlassero a fianco. < Si stanno preoccupando > aggiunsi.
Seth mi fece segno di incamminarmi e io tornai indietro. Angela arrancava, doveva essere poco più coordinata di me da umana, dietro di me, con Seth al fianco.
< Ci sono riusciti! > Disse Jake, con Renesme che mi saltò in braccio. Lei rise spensierata, era quasi più felice di me, e tornò da Jacob.
Ci sedemmo al nostro posto. Angela si stringeva a Seth, come difensore, aveva ancora timore per tutti gli altri...

Kiss :* Al prossimo capitolo

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Capitolo 12
*** Vita ***


Ciaooo,
avevo pensato di lasciare perdere, ma visto che credo di finire entro pochi capitolo continuo... certo come prima ff non è stato un gran successo, ma l'idea che ho in mente ora forse è migliore, intendo per un altra storia, ma quella la metto dopo aver finito questa :)
Comunque grazie per la recensioni:
Uchiha_chan : devo dirti che non ci avevo pensato, questa ff mi è venuta in mente così, leggendo per l'ennesima volta BD... poi devo ammettere che non saprei da che parte iniziare... comunque un po' di spigazioni ci saranno, ma credo che dovrai pazientare ancora un po', prossimo cap... e comunque la gelosia non riesco a pensarla per Seth, lui ha l'imprinting non può essere geloso, lui vuole il  bene di Angela... quindi per come la vedo non riesco a scrivere nulla su questo. Ti prego comunque di continuare a leggere, forse quello che ho in mente ti più piacere.

Questo capitolo lo faccio più lungo...

XII capitolo : Vita

Renesme
Ero euforica. La mia famiglia era tornata e avavo ascoltato il passato della tribù del mio Jacob, poi era venuto tutto il branco di Sam e di quello di Jake mancava solo Leah che era ancora a Seattle.
Non capivo il comportamento della ragazza della spiaggia, Angela. A quanto aperva zia Alice la conosceva. Quando gliela avevo mostrata, lei odiava non conoscere qualcosa quindi l'avevo aggiornata insieme alla mia famiglia, era saltata in piedi e inizato a saltellare, felice. Aveva detto che l'avrebbe rivista e che doveva sicuramente trovare il tempo per sistemarla esterirmente.
Mamma non si era preoccupata per il tuffo, anzia aveva sorriso. Papà invece era diventato più agitato di Jake nel mare. Per spiegargli tutto avevamo dovuto usare la forza congiunta mia, perchè mi voleva bene, mamma perchè Edward l'amava, di Jasper per calmarlo.
Emmett era fiero di me perchè aveov steso un licantropo, qui mamma e papà invece erano davvero preoccupati.
Poi quando Alice aveva sequestrato tutti per preparare la serata io mi ero addormentata in salotto con zia Rose che mi coccolava. A parer suo doveva recuperare gli arretrati, aveva detto che gli ero mancata tanto e che ero cresciuta tantissimissimo.
Ero in braccio a Jake. Vidi papà molto teso. Erano passati solo cinque minuti e già era preoccupato. Gli saltai in braccio, lui spostò l'attenzione su di me, sorridente. < Renesme, ti è piaciuta la storia ? > chiese
< Siii! >
< Nessie, sapevi che solo Bella sapeva la leggenda-storia mentre gli altri no? > disse Jake. Sembrava fiero di questo, non ne capivo bene il motivo.
< Devo darle ragione, non si sarebbe mai potuto raccontare queste storie senza la vostra presenza > disse papà.
< Si devo dire che come storia non è niente male, sembra davvero una leggenda, forse per i pochi pariticolari. Ma dico io, non potevate descrivere minuziosamente il combattimento vampiri VS neo-licantropi ? > disse Emmett, sembrava seriamente triste.
< Io ho un idea miglire, perchè non ravviviamo il fuoco > disse Paul, credo. < Sì  un po' di incenso non farebbe male > continuò.
Questa battuta proprio non la capivo, e quindi domandai a papà, senza fare nulla, lui avrebbe risposto semplicemente. Io e papà ci intendavamo davvero, come lui ed Alice.
< L'odore di Irina > bisbiglia. Mi ricodo di quel giorno catastrofico, pieno di agitazione e sento, come se fossi ancora là, l'odore intenso e troppo dolce del falò di Irina, la sorella del clan di Denali.
Emmett scoppiò a ridere. Mentre Sam si stava già preparando a una ramanzia per Paul. < Chissà, forse il vostro sangue è simile a quello dei lupi? > ribattè lui. Potevano fare ridere quelle battute, ma a me non piacevano affatto.
< Oggi mi volete far diventare pazzo > mormora zio Jasper. Gli salto in braccio, per farlo distrarre.
< Stanno arrivando > mormora papà. Jake si alza quindi vando in braccio a lui, per poi lanciarmi tra le braccia di mia madre quando la vedo.
Mamma, Seth e Angela, aggrappata al suo imprinting, che le sorrideva perso, si sedettero. Io rimasi tra le braccia del mio Jacob.

Angela
< Comuque, a proposto di storie io ne avrei di più precise... > disse Emmett rivolto alla bambina. Ero ancora confusa e la ragazza che diceva di essere Bella non mi aveva certo aiutato. Inconsciamente mi strinsi al ragazzo, Seth. Le parole che aveva detto nel bosco mi erano sembrate vere e poi lui mi faceva sembrare di poter tornare a quella di un tempo, pre- Ben, inoltre era sicuramente meno spaventosa dei Cullen, e stando a quello che avevo intuito e forse quasi accertato erano vampiri, arg.
Seth mi sorrise, sembrava felicissimo del mio comportamento.
< Carlisle che ne dici di incominciare dal tuo passato ? > continuò il ragazzone.
< Siiiii! > disse la bambina sorridente. < Mamma mi aveva detto che oggi avresti potuto raccontarla. Ti prego, nonnino > disse e saltò in braccio al dottore. Nonnino? ma se avrà trent'anni, come faceva a essere nonno?
< Emm, è vero, se non ti dispiace, Carlisle > aggiunse la detta-Bella.
< Oh, mi fa piacere, se avete voglia di ascoltare > dissa il signor Cullen rivolto ai Quileutes.
< In che senso il tuo passato? > chiese Sam, sembrava stupito.
< La mia vita e quindi anche parte di quella famigliare. > disse sorridente e cordiale. Carlisle mi era sempre sembrato una persona retta e buona, come poteva essere un vampiro? un mostro crudele e assassino?
< E poi puo servire per chiarire le idee > disse Edward, quel ragazzo sembrava sempre parlare per rispondere alla mia confusione.
Sam mi guardo poi annuì, stiracchiandosi e preparandosi a una nuova storia.
< Credo di essere nato nel 1640 circa > tutti, me compresta, tranni i Cullen avevano gli occhi fuori dalle orbite, molto, ma molto stupiti. Fissavo l'uomo che dimostrava a mala pena trent'anni e invece diceva di averne circa trecensosesantanove, impossibile... Seth mi strinse dolce, come per dirmi che lui c'era e che non dovevo per forza impazzire da quelle nuove scoperte strane. trassi un profondo respiro e mi decisi a non pensare all'impossibile della storia che mi sarebbe stata raccontata, avevo l'impressione che di impossibile ce ne fosse parecchio. < a Londra. Mia madre morì di parto. Mio padre era un pastore anglicano che riteneva nelle incarnazioni del male e cercava di estirpalrlo dal mondo > dal tono mi sembrava che non fosse stato d'accordo con il padre. Ero quasi fiera di me, stavo tornando quella di un tempo, attenta ai dettagli. < Condannava al rogo molte persone innocenti dichiarandole, streghe, licantropi > un sussulto dalla zona Quileutes < e vampiri > un sussulto della bambina. < Quando divenne troppo vecchio per continuare il suo 'lavoro' incaricò me di contunuare. Io non riscivo a condannare nessuno, mi sembrava tremendamente sbagliato. Cercai allora, per mostrare a mio padre che non ero un fallito, e trovai un vero covo di vampiri nelle fogne. > aveva lo sguardo fisso sul fuoco e perso in quelli che dovevano essere ricordi < Con me in testa, un nutrito gruppo di fedeli, avanzò verso l'uscita, una notte. Eravamo armati di forconi e fiaccole. Eravamo, stiamo stati, molto stolti nel pensare che le nostre leggende per la distruzione di esseri del genere fossero vere. La creatura antica che fuoriuscì dalla fogna era assetata, solo dopo me ne resi conto, attaccò me. In quel momento il nostro numero giocò a mio favore > sorrise trise < o forse a mia sfortuna > Emse gli accarezzò una spalla, come per confortarlo. < Il vampiro scappò con due umani, mi lasciò lì, sanguinante morso da quello che divenne il mio creatore > silenzio tombale. Gli indiani erano stupiti, forse per il tono che il dottore usava per raccontare. Sembrava tutto vero e piuttosto triste. < Agii per salvarmi, sapevo che mio padre mi avrebbe ucciso, ero stato contaminato. Mi nascosi in una cantina. I tre giorni, o forse di più, il veleno non era molto > degutii e capii finalmente che cosa significava il morso. < Riuscii a trattenere gli urli. Quando il dolore finì mi resi conto di ciò che ero diventato e mi disgustai di me stesso. Ero il demone, il mostro, un assassino di natura. Scappai dalla città rifiutando con tutto me stesso di seguire l'istinto e placare il bruciore, la sete. Cercai in varii modi di porre fine al tormento. > I Quileutes erano a dir poco stupiti, io ascoltavo e avevo deciso di non farmi idee. < Come sapete non ci riuscii. Provai a buttarmi dalle vette più alte, ad annegare nell'oceano. Decisi allora, anche se era una scelta presa da subito, di morire di sete. Mi allontanai sempre di più dai villaggi, con il progredire del assenza di nutrimento, il mio corpo non ne risentiva, ma il mio controllo sì. Divenne sempre più difficile domare gli istiti. Una notte, forse il giorno di svolta della mia non-vita ero tanto assetato. Un bruciore più intenso di altri mi spinse ad attaccare la prima cosa che poteva darmi soglievo > ora dai Quileutes si levò un brusio di ribrezzo < quando mi resi conto di aver attaccato un cervo, e di essere riuscito a placare, almeno un poco, la mia sete capii che forse potevo non essere l'assassino, il mostro che la mia natura mi portava a diventare. Potevo volgermi contro il destino. > sembravano frasi sacre. Dovevano essere frutto della sua salvezza interiore. Contemporaneamente capii che lui, non so gli altri, non si cibava di sangue umano ma di animale. Quindi come aveva detto lui non era un mostro. Cosa poteva lui se era diventato ciò che era? Mi sentii una nullità al confronto. Io che ero 'morta' perchè Ben mi aveva lasciato, mi ero quasi arresa di vivere.
Attorno a me, molto probabilemente anche loro stavano facendo pensieri simili ai miei. Le ragazze che accompagnavano i licantropi erano stupite. Seth guardava con ammirazione Carlisle Cullen. < Messo a punto il mio nuovo stile di vita mi trasferii in Europa. Scopii lo studio e con esso il mio futuro, la medicina. > giusto non ci avevo affatto pensato, lui era un vampiro ma anche un chirurgo. Da come aveva raccontato sembrava essere stato difficilissimo resistere al sangue umano, come faceva a operare senza distrarsi o uccidere? < Passai anni ad affinare il mio autocontrollo. Adesso l'odore del sangue non mi fa alcun effetto > capito. < E quante persone hai ucciso prima di controllarti ? > chiese uno della riserva. Tutti lo guardammo male per il suo poco tatto. < Oh, non ho ucciso nessun essere umano > chiarì. < In Italia scoprii i Volturi > tutti rabbrividirono, Seth sussultò. < Ero affascinato dalla loro vita e divenni ben presto un amico di Aro, al tempo Marcus era più solare di adesso e con lui avevo un rapporto migliore. Caius non mi ha mai visto di buon occhio, sopprattutto per la vita che conducevo. Non restai molto lì, erano certo educati ma avevano sia sete di potere e sopprattutto non riscivo ad accettare tutte quelle vittime senza che io potessi fare niente. In America scoprii di poter avere contatti con il mondo umano. Il tempo delle leggende era finito e non vedevano in me il mostro, il vampiro che sono. Cercavo qualcuno che accettasse il mio modo di vivere, mi sentivo solo. La solitudine credo sia uno dei peggiori pericoli che un immortale possa avere. Porta a una visione del mondo molto pessimisitca e forse a una tendenza alla tragedia > sbaglio o aveva guardato  Edward? < Ero a Chicago, l'epidemia di spagnola avanzava e portava tantissimi morti. Odiavo dovermi nascondere di giorno per fingere di dormire. > questo non mi era affatto chiaro... < Mi ero affezzionato alla famiglia Masen, il padre era morto con la prima ondata di febbre > sembrava che stesse cercando di misurare le parole, per farle diventare più dolci e meno reali. Perchè? < La madre compromise la sua salute per restare vicino al figlio. Erano molto simili, anche se il ragazzo aveva preso gli occhi verdi dal padre. In punto di morte, la madre Elisabeth mi prego di salvare il figlio. Le parole che disse mi fecero pensare che avesse scoperto la mia diversità. Le condizioni del ragazzo erano pessime quindi decisi di ascoltare il volere di Elisabeth. Non ero sicuro di come trasformarlo, allora riprodussi le ferite che vennero fatte ha me. Ti feci soffrire troppo, Edward > spalancai gli occhi, come tutti, non eravamo pronti a scoprire che il primo trasformato era stato Edward. < Ho ricordi vaghi del periodo prima della mia rinascita > iniziò il ragazzo. < Sono nato nel 1901 e Carlisle mi ha trasformato nel 1918. Durante la mia vita umana volevo partecipare alla Grande Guerra. Nel periodo appena successivo alla mia creazione sfidai Carlisle sulle sue convinzioni, riuscivo a comprendere meglio di molti le sue idee per la mia dote > quale è la sua dote? E' estremamaente criptico. Voltandosi verso di me spiegò < la lettura del pensiero > o...k, leggeva davvero la mente, tranquilla tutto qua è anormale perchè stupirsi? Sorrise piano poi continuò < Decisi di cambiare vita, non mi convinceva la vita di astinenza che Carlisle mi obbligava a seguire. Scesi a patti con la mia natura. Bevevo sangue umano > rabbrividii e mi strinsi a Seth. Tutti i Quileutes erano schifati. Nessie guardava stranita Edward < ma di persone che di umano avevano ben poco. Uccidevo assassini, strupratori, coloro che non erano degni della vita. Comunque mi resi conto della crudeltà delle mie azioni, mi disgustavo. Tronai da Carlisle e Esme che mi accettarono, anche se non meritavo tanto. > le parole erano vere, vissute. Non riuscii a odiare Edward anche se era un assassino, però si era pentito, aveva capito l'errore.
< Io tornai in una città dove ero già stato e dove avevo lasciato il mio amore > disse Carlisle. Benchè quelle parole mi sembravano obbigatoriamente imbarazzanti lui le disse con tono normale. < Avevo combattutto contro il mio voler vivere con qualcuno che mi comprendesse. Lì trovai il mio amore in obitorio, il suo corpo era morto ma il suo cuore batteva. La trasformai >
< Io ricordavo Carlisle, l'avevo visto poco prima che mi avevano promessa in sposa. Io non volevo la vita che mi avrebbe costretto il mio matrimonio. Io volevo una famiglia. Avevo avuto il mio piccolo, il mio bambino. Ma non gli era stato consentito di vivere. Morì pochi giorni dopo che lo avevo messo alla luce > la voce di Esme era piena di tristezza e dolore al ricordo. < Io non potevo vivere se il mio piccolo non c'era più. Mi lanciai da uno scoglio. Quando riaprii gli occhi ero quasi certa di essere in paradiso. Il mio sogno, il mio amore impossibile era davanti a me e si scusava >sorrise a Carlisle. Un sorriso amorevole, simile a quello di Seth per me. A quello che Edward rivolgeva a Bella in mensa. < Benchè io non posso più avere figli ho una famiglia speciale. Ho coloro che hanno accettato di essere miei figli > sorrise a quelli che dicevano essere i figli adottati. A quanto pareva erano più vecchi di come mostravano, non ci avevo pensato.
< Vivemmo per qualche tempo come una famiglia, non ero più solo, avevo Esme ed Edward, tornato dalla sua esperienza giovanile > sorrise Carlisle. < Un altro membro si aggiunse, la trovai in fin di vita nella strada gelata,... > iniziò il dottore.
Rosalie si strinse a Emmett poi schiarì la voce e iniziò la sua storia, a quanto pareva era lei la ragazza di cui aveva accennato il signor Cullen < Vivevo nel 1933. La mia bellezza, ero bella anche da umana, fu il mio più grande difetto.  La mia famiglia vedeva in me la possibilità di salire di classe. Io ero molto superficiale. Mi fecero conoscere Royce King, figlio della famiglia più importante del posto. Stavamo organizzando il matrimonio. Ero andata a trovare Vera, la mia amica. Si era sposata con un operai, si amavano e avevano avuto un figlio. Ero gelosa di lei, del suo bambino. Tornavo a casa, faceva freddo e mi ricordo di aver sperato che per il mio matrimonio non ci fosse un clima del genere. Volevo una festa magnifica che tutti avrebbero ricordato. Sotto un lampione c'era un gruppetto di figure ubriache, accellerai il passo > nussuno parlava, il tono di voce di Rosalie era triste e rabbiso. < Una voce che conoscevo si levò dal gruppo. Era Royce. > lei deglutì al ricordo e guardò la bambina. < Mi lasciarono lì sulla strada. Speravo di morire. > ero terrorizzata. Non avrei mai potuto pensare che Rosalie Hale, la ragazza più bella del mondo avessi vissuto ciò che raccontava. Ora mi sembrava molto giusto il suo comportamento altezzoso. Carlisle mi trovò e mi trasformò. Nel dolore sentii la spiagazione di Carlisle su ciò che sarei diventata. Non ho ucciso nessuno per saziare la mia sete. Ma ho ucciso Royce e il suo gruppo che avevano impedito la mia vita. > l'ultima frase era dura, rabbiosa. < Non sono mai andata molto d'accordo con Edward, per il suo comportamento, per il suo modo di fare > sorrise al soggetto della frase. A quanto pareva ora non ere più così. < Ma lui e Bella hanno fatto un dono a me, a tutta la famiglia, che ha completato la mia vita, Renesme > la bambina saltò in braccio a Rosalie. Lei rise, spezzando il clima concentrato sulla storia. Mi sembrava di vedere i Quileutes guardare straniti il comportamento della bambina e di Rosalie. Non capivo cosa c'entrasse Nessie che a quanto pareva si chiamava anche Renesme, con Bella e Edward. Emmett si schiarì la voce, come per richiamare l'attenzione. < Trovai il mio Emmett mezzo sbanato da un orso. Lo portai da Carlisle per farlo trasformare non ero sicura di riuscire a fermarmi. > qualcuno nella zona Quileutes si irrigidì. < Ero andato a caccia, volevo uccidere un bel po' di prede. > iniziò Emmett con tono scherzoso. < Non avevo avuto molta fortuna. Mi ero accampato per la notte quando un ruggito per nulla rassicurante mi svegliò. Vidi il grizzly attaccare e non potei fare niente se non sperare nella morte più veloce. Quando ormai pensavo alla mia fine sentii un altro ringhio completamente diverso. Poi il grizzly era a terra, a quanto pare morto. Al mio fianco c'era un angelo. Ero più che convinto di essere morto. Mi prese in braccio e incominciammo a volare, davvero bello > anche lui era preso dal ricordo. < Poi il dolore bruciante, capii di essere nell'inferno ma non mi importava sentivo la voce del mio angelo. Quando mi spiegarono ciò che ero diventato... > pausa d'effetto < non mi cambiò di nulla, anzi devo ammettere che ero felice. Potevo vivere per sempre con il mio angelo. > baciò Rosalie. < Ho avuto qualche problema con la dieta > sorrise, scollando le spalle. I Quileutes si fecero tesi a quanto pareva non gli piaceva molto sapere, o avere a che fare, con un assassino. Devo ammettere che neanche a me piaceva molto. < Poi Jasper e Alice si presentarono alla nostra porta chiedendo di accoglierli nella nostra famiglia > disse Carlisle.
< La mia storia non è bella, non è felice > disse Jasper. < Ero carismatico, nella mia vita umana. A diciassette anni, dandomi per ventenne, mi aruolai nell'esercio, era il 1861. Divenni maggiore, il più giovane di tutti. Venni trasfomato da Maria, un vampiro che voleva potere. Nel sud è molto diverso da qui. Tra clan c'erano lotte per il predominio, per i luoghi di caccia > rabbrividii. I luoghi di caccia, il cibo eravamo noi! < Nella mia nuova vita ho un potere, sono empatico. Sento e controllo le emozioni. Grazie ad esso e alla mia abilità nel combattimento superai il periodo da neonato. Maria, come tutti i creatori di escerciti, mantenevano i vampiri solo per il primo anno, perchè più forti dovuto al sangue umano, il loro, ancora in corpo. Io riuscii ad ammortizzare le scorrerie tra neonati e divenni il braccio destro di Maria. La mia vita era fatta di guerra e gradificazioni istantanee. Diventai depresso la mia vita non mi piaceva ma Maria mi aveva insegnato che quella era la vita di noi mostri e non riuscivo ad immaginare altro. Un mio amico Peter scappò con una vampira neonata di cui si era innamorata. Tornò qualche tempo dopo descrivendomi il mondo al nord, niente guerre. Lo seguii, ma non riuscivo ad uscire dalla mia depressione.  > sembrava davvero distrutto da come raccontava. < Capii che dopo nutrito stavo sempre peggio. Io oltre a controllare le emozioni le sento e quinid sentivo il terrore e il dolore delle mie prede > provare ad immaginare Jasper in quei momenti non ci riscivo. Sembrava una cosa impossibile avere un dolore e una disperazione tale come traspariva dalla voce di quel ragazzo alto e biondo. < Iniziai a cercare di non bere, ma il mio autocontrollo era assai debole, non riuscivo a resistere a lungo e dopo tornavo nella mia depressione. >


Al prossimo capitolo, altrimenti questo diventa troppo lungo... ho avuto difficoltà a raccontare la storia di Edward, non riuscivo a spiegare bene quello che aveva scelto, spero che vi sia piaciuto. Recensite anche per fare delle critiche le accetto, se so i miei difetti forse posso migliorare :)

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Capitolo 13
*** passato ***


Ciao,
grazie per le recensioni:
Uchiha_chan = grazie... cercavo proprio quell'effetto. Credo che sia proprio per quella parte e questa che mi hanno spinto a scrivere la storia.
Frafra9 = grazie... sì nel film la storia della famiglia è molto ridotta, fino a diventare un margine. Come avrai capito a me piace la vita della famiglia è come una storia dentro una storia.
mine = grazie... avevo sempre cercato di immaginarmi come sarebbe stato ascoltare la storia della vita dai diretti interessati, magari tutti insieme quindi l'ho scritto aggiungendo lo stupore di qualcuno che non conosce nulla e che non ama Edward :)

XIII capitolo: passato

< Trovai Alice in un bar a Philadelphia. Ero assetato, non bevevo da una settimana. > continuò Jasper. Non riuscivo ad accettare la disinvoltura di cui parlava della morte di altri esseri umani. Ne parlava come se fosse un argomento normale, come se si discutesse su dove si è pranzato. < Lei mi spiegò un modo diverso di vivere e raggiungemmo Carlisle e il resto della famiglia. > concluse. < Ho ancora problemi di controllo > piegò il capo, si sentiva in colpa. < Ho provocato danni > aggiunse guardando di sfuggita la ragazza che si diceva Bella, non riuscivo a immaginare che la ragazza dalla bellezza impossibile, come tutta la famiglia Cullen, fosse la Bella che conoscevo. La ragazza timida e imbranata. La ragazza innamorata alla pazzia di Edward.
< Non è vero, è stata colpa mia > disse Edward, non capivo di cosa stavano parlando. A quanto pare neache i Quileutes avevano compreso il discorso.
< No, è colpa mia. Dovevo stare più attenta con quella stupida carta > intrvenne la pseudo-Bella.
< Volete spiegarmi di cosa stata parlando? > chiese la bambina che voltava il capo su ogni oratore.
< Del passato. > disse la pseudo-Bella.
< Del mio più grande errore. > correse Edward.
< Del mio più grande problema > aggiunde Jasper
< Del più grande errore di Edward> ripetè Alice.
< Del più grande errore di Edward. E al mio disastro> chiarì Rosalie, con astio. A quanto pareva il problema o l'errore non gli andava bene.
< Della nostra incapacità di parlare con Edward > aggiunse Esme.
< Ma basta, abbiamo capito, tutti vi sentite colpevoli per qualcosa ma spiegate di cosa accidenti state parlando > sbottò Jake.
< Oh! Io non sono colpevole di nulla > intervenne Emmett. Tutti scoppiammo a ridere.
< Ricordate il periodo in cui siamo andati via? > iniziò Edward. Tutti annuimmo. < Lasciando Bella in balia di ben due succhiasangue, gran bella scelta > disse Paul con astio. Io sussultai. Come era possibile che due vampiri si erano aggirati a Forks, quando Bella era nel suo momento peggiore. Quando era a pezzi.
Edward chinò il capo, colpevole. < Pensavo che fosse al sicuro. Pensavo che ero io il solo problema nella sua vita. > mormorò. Problema nella sua vita? ma che cosa diceva. Lui era la vita di Bella, senza lei era vuota.
< Non lo avevo capito. > Edward rispose ai miei pensieri.
< Cosa c'entra quello con il problema di Jasper > chiese Seth.
< Bella, avevi già raccontato quest'avvenimento a Jake ma Jasper non c'entra nulla > disse Sam.
Edward e Jasper fissarono la pseudo- Bella. < Jacob sarebbe uscito di testa se gli avessi raccontato tutto > si giustificò lei. Jake volse il capo e chiarì < No >
< Ma certo > rispose sarcatica lei < se non sbaglio in quel periodo odiavi leggermente Edward e i Cullen >
< Oh! Ma volete raccontare il fatto > disse la piccola fremente.
< La festa di compleanno più disastrosa di sempre > disse Emmett. < La nostra bravissima e attentissima Bella ha deciso bene di tagliarsi il dito con la carta da pacco. E il nostro Jasper > gli batte una manata sulla spalla < è uscito un po' di senno. Edward a lanciato il suo amore contro i piatti e lei si è tagliata tutto il braccio > lo raccontava come comica ma tutti erano rigidi. < Il luminare, masochista Edward ha quindi optato per far morire Bella di solitudine e scappare a uccidere Victoria. Il grande intelletto però non è affatto capace a seguire le tracce ed è andato in Sud America mentre quella era qua a infastidire dei cani giganti > concluse. Mi rimanevano dei buchi. A: chi era Victoria. B: cosa c'entravano i cani giganti e Victoria.
< Però è stato divertente il combattimento contro Victoria > disse Seth, sussultai. Non pensavo che lui avesse combattuto contro codesta persona del tutto ignota a me.
< Va be' questa è un altra storia. Devo ancora raccontare il mio passato > disse Alice battendo il piede a terra. Tutti le prestarono attenzione < Il mio passato umano non lo ricordo, grazie a Bella e al suo delizoso odore però ne so qualcosa. Racconta tu questa esilerante parte della tua vita > disse lei cedendo la parola alla pseudo-Bella. Edward non era d'accordo con le parole di Alice, ma non vedevo cosa potesse provocare il disaccordo di Edward.
Lei chiuse gli occhi per un attimo poi si schiarì la voce e iniziò. < La sera dopo il ballo di primavera, quello a cui non ho partecipato > disse rivolta particolarmente a me. < Sono andata a vedere una partita di basaball giocata dai Cullen. Dei vampiri non vegetariani hanno sentito il rumore e ci hanno raggiunto. James, un segugio, capo del gruppo dei tre e compagno di Victoria ha trovato il mio odore... stimolante. Scappai a
Phoenix con Alice e Jasper. James mi fece credere di aver preso in ostaggio Renèe. Andai diritta nella sua trappola. Per farmi soffrire mi spiegò per bene il suo passato. Mi raccontò di una ragazza dal profumo sublime, anche lei difesa da un vampiro innamorato > sorrise a Edward. Mi stava diventando sempre più difficile non credere che quella era Bella. Dal modo di parlare, non dalla voce, sembrava davvero lei. < Lui però aveva avuto il coraggio di trasformare il suo amore. James si era vendicato uccidendo il vampiro creatore. James era stupito di aver ritrovato la sua cantante nel nostro clan > che cosa c'entrava la cantante in quel contensto? I Quileutes erano straniti quanto me.
< Cantante, cosa vorrebbe dire? > chiese con un filo di voce Emily.
< Quello che Bella era per me. Un essere umano il cui sangue ha un profumo tanto intenso e buono per un vampiro preciso > spiegò Edward.
< Quella vampira ero io. > annunciò Alice. < Ho fatto delle ricerche e ho scoperto che i miei genitori mi aveva mandato in un manicomio a causa delle mie visioni > aveva lo sguardo triste, forse non voleva essere stata dichiarata pazza. < Quando aprii gli occhi come vampiro vidi quasi subito il mio Jasper depresso. Grazie alle mie visioni > ero confusa. Che cosa erano le visioni. < Alice prevede il futuro o più precisamente le conseguenze di una scelta nel futuro > mi spiegò Edward, incominciava a essere quasi normale il suo comportamento. O perlomeno mi aiutava un po', senza contare l'impossibile di tutto, certo.
< trovai Jasper e vidi la mia famiglia. > finì Alice.
< Mamma, mamma. Cosa è successo dopo che papà > e guardò male Edward < ti ha lasciata? > chiese la bambina saltando in braccio a Bella. Mamma? Papà? Mi mancava un altra parte di tutto questo. Cioè la bambina aveva cinque anni. Secondo la descrizione Edward era un vampiro e quella ragazza che ormai credevo Bella versione vampiro era la madre di una bambina di cinque anni. Ne erano passati solo due dal matrimonio e prima Bella non era incinta e tantomeno aveva avuto una figlia.
< Ero piuttosto a pezzi. Portai a Jake due moto da riparare e lui, che non era ancora licantropo, mi aiutò a tornare in vita > iniziò Bella. Ricordai il giorno in cui aveva detto che era vera la presenza degli orsi. Edward sogghignò, non capii il perchè. < Poi anche lui mi ha lasciata > Jacob intervenne in sua difesa < Ma non ti ho lasciata volontariamente > e guardò male Sam.
< Era per la sicurezza di Bella > si giustificò a sua volta Sam.
< Io avevo cercato la radura di Edward > lui sgranò gli occhi, a quanto pare non era al corrente di questa parte. < e la trovai. Laurent però mi trovò lì > bisbigliò a voce più bassa.
< Laurent ? > chiese la bambina.
< Amico di Victoria > disse solare Emmett. < e compagno di Irina >. Ed ecco un altro personaggio ignoto, Irina, chi era codesta persona?
< Irina faceva parte del clan di Denali. > mi spiegò Edward.
< e ha messo in pericolo Renesme > disse Rosalie, mostrando i denti. Istintivamente mi strinsi a Seth. Faceva davvero paura.
< Be' nel punto critico sono arrivati i licantropi, cioè gli orsi enormi che terrorizzavano la popolazione. > oh, ecco perchè Edward sogghignava, prima. Quindi io avevo già visto un licantropo senza rendermene conto. Chissà chi era.
< Poi sono andata a parlare con Jake, e lui mi ha permesso di capire cosa era. Sono esperta anche in indovinelli > rise lei. < Poi i licantropo hanno organizzato la mia difesa da Victoria. I giorni si susseguivano tutti uguali. Jacob mi aveva messo in testa di tuffarmi dagli scogli di La Push > ricordai quanto erano alti e mi voltai stupiva verso Jake. < Oh! Non è affatto pericoloso per noi. Se lei mi avesse aspettato non si sarebbe fatta niente. Ma era impazziente > rispose Jacob difendendosi dalle insinuazioni.
Ricordai che la mattina avevo sentito le ragazza che dicevano qualcosa a proposito dei tuffi e di Nessie.
< Ecco, anche Jacob ha detto che non è pericoloso > mormorò Renesme mettendo il muso.
< Per i cani. Tu ti potevi fare male > disse Rosalie preoccupata. Allora avevo capito bene, Renesme-Nessie si era tuffata da uno scoglio.
< Se sono ancora viva io, Renesme può stare tranquilla > disse Bella-vampiro.
< Viva? Tu sei morta > disse Paul sprezzante.
< Si ma non per quello > ammise lei. Morta? Ma se stava parlando. Ero a dir poco confusa.
< Come ben dice, va be' pensa Angela, Bella non è veramente morta. E' qua a parlare > disse Edward.
< Però il cuore non batte > ribadì Paul.
< Stavo dicendo > interruppe il litigio Bella. < Che mi sono tuffata e Alice ha pensato che mi volessi suicidiare. Dato che non può vedere i licantropi ha pensato che io ero morta, mentre invece Jake mi aveva salvata. A casa trovai Alice. Rosalie aveva telefonato a Edward dicendo del mio suicidio e lui, pazzamente, è andato dai Volturi > ok, altro personaggio incognito: Volturi.
< Già vivere lontano da Bella era una sofferenza. Ma la sapevo viva e quindi mi obbligavo a non tornare qua. Ma se lei non era più qua non potevo rimanere in questo mondo. > spiegò Edward. Allora i Volturi erano collegati con il tentativo di suicidio di Edward.
< Vidi Edward mostrarsi alla luce del sole a Volterra per obbligare i Volturi a ucciderlo seduta stante > raccontò Alice. < In quanto Aro aveva rifiutato di ucciderlo quando il pazzoide lo aveva chiesto > altra incognita: Aro.
< Riuscii a bloccare Edward a due passi dalla luce solare di mezzogiorno > ricominciò Bella. < Ci portammo dai Volturi: Aro, Caius e Marcus. Caius fece promettere a Edward che mi avrebbe trasformata entro poco tempo > competò. Quindi i Volturi erano delle persone, molto probabilemente vampiri.
< Mamma, sono io che ti ho uccisa ? > chiese triste la bambina.
Paul si illuminò, sembrava contento delle parole di Renesme. < No cara > intervenne Rosalie.
< Si invece. Nahuel mi ha detto che lui era un mostro perchè aveva ucciso sua mamma nascendo. > inizò la bambina abbracciata a Rosalie. < Dato che io sono uguale a Nahuel allora anche io ti ho uccisa > finì. Ero stranita, che discorsi erano?
< Si, hai capito tutto > ringhiò Paul, sembrava stra contento. Tutti lo fissammo male.
< emm... Edward mi ha salvata trasformandomi quindi non è successo niente > rispose Bella lanciando un occhiata assassina a Paul, che in risposta ringhiò mostrando i denti.
< Ma sei diventata anche tu un mostro > ribattè testarda la bambina.
< Tanto avevo un patto con Edward. Dopo la luna di miele lui mi avrebbe trasformata. Abbiamo avuto il più grande regalo e i programmi non erano stati cambiati di molto > disse Bella. Dalle parole della ragazza la luna di miele e quindi il matrimonio venivano prima della nascita della bambina? Impossibile.
< Renesme, che ne dici di spiegare ad Angela la tua storia. Mi sta facendo impazzire con la sua confusione. Appena la calmo dite qualcosa che la fa tornare al punto di prima > chiese Jasper alla bambina. Oh, ecco perchè riuscivo a non andare in isteria o cose del genere. Non sapevo se arrabbiarmi per il controllo su di me, o essere contenta per poter rimanere con loro.
< Io sono Renesme Carlie Cullen. La mia mamma è Bella e mio papà  è Edward. Sono una mezza-vampira. Ho un potere. Se vuoi ti spiego tutto con quello > disse la bambina venendomi davanti sorridente.
Annuii in balia del suo fascino bambino-angelico.
< Un'altra stregata da Renesme > rise Emmett. Tutti si unirono alla sua ilarità.
La bambina mi posò una mano sulla guancia. Poi vidi delle immagini, come un film che mostravano prima Bella umana insanguinata al massimo. Poi Bella ed Edward, tutti i Cullen. Jake, Seth. Una casetta magnifica. Dei momenti di gioco con ogni componente della famiglia. Una alce che correva e una sensazione di contentezza quando la bambina le era balzata addosso e ne aveva bevuto il sangue. Non potei fare a meno di rabbrividire. Poi un'enorme gruppo di mantelle scure, l'immagine tinta di paura. Infine noi seduti in cerchio ad ascoltare.
Ero a dir poco sbalordita. Però non potevo non ammettere che tutto quello che avevo visto era vero.
< Che cosa hai fatto ? > chiese Emily.
< Ho usato il mio potere. Ho mostrato la mia vita ad Angela > rispose.
< Posso vedere anche io > chiese titubante alzando il viso su Sam, come per chiedergli il permesso. Lui annuii.

Un po' lungo, nè. Credo che con il prossimo cap ho finito... quindi al prossimo...






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Capitolo 14
*** sogno ***


Ciaoooooo! Ho avuto qualche problema per questo capitolo ma vi spiego tutto in fondo, altrimenti racconto qualcosa del capitolo.
Uchiha_chan: credo che devi attendere ancora un cap per la fine... questo non mi sembra abbastanza conclusivo
Frafra9 : Devo ammettere che la parte della storia di Nessie mi è venuta in mente mentre scrivevo e non ho pensato molto alla forma  che usavo per raccontare, quindi qualche battuta me la sono persa... quando ho in mente una cosa tendo a perdere dei passaggi.
fracullen : sono molto contenta che ti sia piaciuta....


VX capitolo: sogno
Edward
Seth era preoccupato, Jasper non riusciva a tranquillizzare ne uno ne Angela che dormiva e si agitava mooolto. < Seth se vuoi posso sapere che cosa sta sognando > ricorsi all'ultima spiaggia, il mio potere. Carlisle stava pensando a quali potessero essere le cause di un agitazione del genere ma non gli veniva in mente nulla, quindi annuì, era seriamete preoccupato. Seth alzò lo sguardo verso di me e annuì svelto.
Ero abituato a non ascoltare i sogni degli umani, dopotutto era la loro fantasia che aveva libero arbitrio e, già non lasciavo privacy normalmente, mi sembrava estremamente sbagliato ascoltare la loro fantasia. E all'unica persona che di cui avevo voluto sapere le sue fantasie il fato me lo aveva preocluso.... all'epoca. Sorrisi come uno scemo ricordando le ultime, per dire quelle dell'ultimo anno abbondante, notti con Bella che mi permetteva si essere tutto con lei, essere anche nella sua mente.
Scossi la testa tornando alla realtà, non era il momento per divagare. Anche io ero preoccupato.
Bella non si era mai agitata tanto, e neanche pianto nel sonno.
Entrai nella mente di Angela, i pensieri erano chiari come se fosse sveglia, sembrava rivivesse qualcosa. < Che cosa vedi? > chiese Bella, preoccupata per la sua amica appena ritrovata.
< Una festa....
sogno/fashback
angela
Ero elettrizzata, doveva essere la prima volta che ero tanto contenta di partecipare a uno di quei balli del college. Avevo passato tutto il pomeriggio a prepararmi.
Ben mi aveva accompagnato alla sala del ricevimento. Tutto e tutti eleganti. Ben mi prese per mano e mi accompagnò fuori. Era il tramonto e il sole bagnava di oro tutte le alte piane che circondavano il parco in cui eravamo. Mi accompagnò a una panchina. Si sedette al mio fianco e mi fece voltare verso di lui. La sua espressione mi allarmò. Era troppo seria, non credevo di averlo mai visto così. < Angy sono quasi due anni e mezzo che stiamo insieme > iniziò, anche il discorso aumentava il mio allarme. < Be'... non so come dirtelo... ecco... ho ricevuto una borsa di studio per un altro college. E' una possibilità importante > ora non capivo cosa stava dicendo. Lo avevo supposto che lui aveva in progetto qualcosa di importante, era davvero bravo a scuola e ultimamente seguiva lezioni piu' avanzate. ero ancora confusa. < ecco > deglutì < siamo tanto diversi, troppo> io iniziavo a sentirmi mooolto giu', lo sapevo che eravamo diversi, ma io ero contenta di stare con lui. Lui era bravo, gentile e anche se aveva la passione per i film senza trama, il suo unico difetto, lo amavo. < Ma io sono felice di stare con te > mormorai. < emm... io... cioè... stiamo... insieme da tanto... e a Forks mi... piacevi... però... ci... sono persone piu' adatte a me. > finì. Non riuscivo a collegare quello che aveva detto. < Io andrò al nuovo college e penso sia meglio che noi... cioè che non ci vediamo piu' > ora avevo capito ma preferivo non averlo fatto. Il cuore mi si spezzò nel petto. Senza un altra parola Ben si voltò e scomparve tra la gente della festa. Rimasi lì immobile. Le lacirme mi rigavano le guance, le parole di Ben vorticavano nella mia mente. Il mio cuore non sembrava piu' battere e i miei respiri erano singhiozzi. Tutto attorno a me era dolore.
 In camera trovai un biglietto, la grafia era di Ben. < Avresti fatto meglio a scegliere Edward, siete molto simili > non capivo quello che c'era scritto. Un rumore stranissimo pervase la mia camera. Un righio da far accapponare la pelle.
fine flashback
Edward.
Finii di parlare perchè A: Angela si stava svegliando, B: mia moglie era in stato catatonico alle mie ultime parole. C: Rosalie sembrava pronta a sgozzarmi, ringhiava accovacciata. < Che cosa sta succedendo? > chiese moltoo confusa e a dir poco preoccupata Angela. < Quello stupido di Edward non ha mai raccontato una parte della sua vita, a quanto pare > mormorò Rosalie.
< Ma no, non è successo nulla... cioè neanche Angela sapeva nulla... solo Ben sapeva qualcosa > stavo cercando di spiegare in fretta ma la mia mente non voleva trovare le parole. Non riuscivo a pensare ad altro che non fosse Bella. La mia Bella mi guardava stupita e addolorata. Come poteva pensare che mi ero interessato ad Angela?
Angela sussultò al nome di Ben. < Che... ah, dato che si siamo potresti spiegarmi questo? > disse tra il confuso e il fiero. Mi diede il biglietto che avevo visto nei suo sogno. In quel momento Emmett scoppiò a ridere, tenendosi la pancia. < Grazie per l'appoggio Em > mormorai.
 Mi schiarii la voce, dovevo chiarire la cosa. < Spiego, ma devo partire da un po' prima. > mormorai ad Angela. < Tu eri l'amica piu' sincera e buona di Bella. Avevi convinto Jessica a lasciarmi 'invitare' Bella a cena. La sera in cui mi hai raccontato ciò che sapevi > mormorai a mia moglie per farle capire meglio. Lei annuì. < Quindi volevo ricompensarti. Nei tuoi pensieri non c'era nulla di materiale che volevi. Scopii solo che cercavi l'amore di Ben. Ben altrettanto ti trovava affascinante però ne tu, ne lui avevate il coraggio per parlarvi. Ricordando il mio comportamento con l'edvance di Mike ho pensato che potesse funzionare anche su Ben. Con l'aiuto di Emmett > lui continuava a ridacchiare. < ho fatto credere a Ben di aver tentato di invitarti al ballo di primavera. Ben, molto percettivo, pensava che la mia vicinanza fosse pericololosa per te quindi ha pensato bene di parlarti > conclusi. Tutti tranne Alice ed Emmett mi guardavano molto stupiti. Bella mi sorrise. < Sei proprio buono > mormorò a voce troppo bassa perchè Angela sentisse. Poi Bella come se si fosse ricordata qualcosa < Mi dispiace molto per te, Angela > disse, la voce piena di tristezza. < Ti capisco > continua Bella. Una fitta di colpa, come ogni volta che parla di quel periodo, mi fa ricordare del mio enorme errore. < Anche Edward > disse Jasper. < E anche io, per colpa di Edward > finì.
Seth stringe l'abbraccio delicato a Angela, i suoi pensieri volto solo a come confortarla. A volte faceva quasi effetto vedere la completa devozione dei licantropi ai loro imprinting.
< Su ragazzi, la colazione è pronta > disse Esme arrivando nella sala. Era sempre felice di poter cucinare. Angela si guarda in torno preoccupata. < Colazione? > chiese davvero confusa. I suoi pensieri gravitavano sul comportamento dei suoi genitori... < Abbiamo telefonato a casa tua dicendo che restavi da noi > dissi per tranquillizzarla.
La tavola era strarpante di cibo. < Esme esageri sempre > disse Jake strofinandosi il viso ancora assonnato. Ormai la sua presenza e quella di Seth a casa Cullen era ordinaria.

Ora vi spiego per bene perchè non sono sicura che questo capitolo sia granchè. Motivo 1: se aveva notato volevo ripetere il momento in cui Bella lascia Edward ma versione Ben-Angela. Praticamente questa è una versione di come la vita di Bella sarebbe potuta essere se avesse scelto Jake. Poi la coppia Seth-Angela mi sembrava troppo giusta. Non so se le motivazioni di Ben siano stata molto abbastanza ma come ho detto prima volevo ripetere il distacco Bella-Edward, attenti Ben non torna!
Ancora un cap poi ho concluso, Ciaoooo
 

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Capitolo 15
*** sorpresa ***


Ciaoo!
Scusate per il ritardo ma ero in vacanza :)
Grazie per chi legge, chi ha aggiunto tra i preferiti questa storia o alle seguite.
Ecco le risposte alle recensioni:
Uchiha_chan = grazie, Edward è fatto così :), secondo me.... allora io avevo già programmato di finirla con questo capitolo, anzi avevo pensato di finire con quello prima ma poi mi è venuta in mente quest'idea e dovevo scriverla. Ho paura, che se continuo ad aggiungere capitoli che non mi inspirano, rovino la ff e quindi preferisco finirla qui. 
Frafra9 = E' si, ho letto Midnight Sun, non ho potuto resistere... Ben non torna, lui non è Edward e Angela non è Bella. Non lo avevi capito, vero?


XV capitolo: sorpresa

Renesme
< Uffa, uffa! E' un mortorio > disse zio Emmett.
Stavamo camminando a velocità umana per il bosco fino a un posto 'magnifico' definito così dagli zii. Avevano schiesto a mamma di bloccare i pensieri per fare una sorpresa anche a papà.
< Ma certo, sbaglio o qua ci sono otto morti? > esclama Paul fissandoci. I suoi modi di fare non cambiavano. Solo Rachel riusciva a tranquillizzarlo.
< Idea, idea, ideona! > quando zia Alice era tanto euforica bisognava temerla. Stava sicuramente tramando qualcosa, come una giornata di shopping sfrenato. Io mi vestivo con più gusto di mamma ma trovavo superfluo tutti quegli abiti che Alice ci obbligava a comperare.
Fissai papà per sapere cosa la zia stesse architettando. Lui ridacchiò < Mi blocca i pensieri, mi dispiace Renesme > mi risponde baciandomi il capo.
Tutti i Cullen, Jake e Seth si fanno attenti.
< Cara non inventare qualcosa di strano. Mi avevi promesso che questa volta ci appoggiavi > si lamentò zio Jasper avvicinandosi ad Alice.
< Ho solo pensato a un modo per velocizzare il tutto > zio Emmett si fece attento.
< Teletrasporto! > eslama Collin ridacchiando seguito da tutti. Quel lupo era davvero infantile, dopotutto aveva solo tredici anni.
< Siete forti, no? > chiese Alice a Sam. Lui che mi stava sempre alla larga anche se Emily chiacchierava con tutti i Cullen < Si perchè? >
< Trasformatevi. Renesme è ben riuscita a cavalcare Jacob > le ragazze, soprattutto Angela, erano confuse. Saltai al suo fianco e le mostrai quel momento del giorno dei Voluti.
< Oh, ma tu eri più piccola > mormorò

Angela
Poco dopo Renesme volse il capo indietro come tutti e per poco non caddi. Un enorme lupo scuro, alto come un cavallo era vicino a Kim, al posto di dove c'era Jared. La ragazza sorrise, accarezzando la zampa, dove ci arrivava. Il lupo si abbassò e Kim si mise seduta sulle sue spalle.
Fissavo il lupo enorme e la ragazza sulle sue spalle, era davvero impossibile pensare che quell'essere era... Jared.
< Ed ecco la prima cavalcatrice di lupi > rise Emmett e per guardarlo in viso mi voltai.
Automaticamente mi strinsi a Seth. L'enorme muso rossiccio di un lupo era a non più di mezzo metro da me. Appoggiava delicatamente il naso sui capelli di Renesme e colo quello mi fece capire che quel licantropo era Jacob.
< Jake io non ho bisogno del passaggio > mormorò la bambina voltandosi ad accarezzare il muso, affettuosa.
A me tremavano le gambe e mi sembrava impossibile che qualcuno potesse stare così calmo vicino ad un lupo alto come un cavallo.
< Va bene, vengo > disse poi la bambina. Fece un balzo impossibile e si ritrovò sulle spalle di Jacob.
Era davvero strano pensare che quella bambina solare e simpaticissima fosse una mezza vampira. Io e lei eravamo diventate amiche e avevo scoperto che lei era davvero intelligente, molto più che una bambina di cinque anni anche se in realtà ne aveva due.
< Ed ora ecco a voi la prima mezza-vampira cavalcatirce di licantropo > disse Emmett imitando un presentatore di show televisivi.
Ero ancora terrorizzata e aggrappata a Seth.
Nelle ultime settimane passavo il mio tempo sempre con Seth, era la mia ancora di salvezza per la sanità mentale. Quando era a La Push passavamo ore a parlare, avevo scoperto che lui era una persona buona. Lui era sempre al mio fianco, solare, simpatico e più che gentile. Iniziavo persino a provare dei sentimenti che credevo morti con la fuga di Ben. Non mi ero fidata a dire niente. Lui era legato a me dall'imprintg non certo dall'amore. Molto probabilmente mi considerava come una sorella, o un amica.
< Sono più alto di te! > rise la bambina e fece la linguaccia a Emmett. Lui incorociò le braccia finto offeso.
< Angela tranquilla > mi disse Jasper piuttosto agitato. Quando ero dai Cullen c'erano sempre tutti i ragazzi. Jasper era il più risevato ma molto gentile. Come ora che mi invase la tranquillita. Gli sorrise per ringrazziarlo ma rimasi attaccata a Seth mi sentivo molto più sicura lì.
< Sai, anche io avevo il terrore dei licantropi soprattutto di Paul > disse Bella. Era ancora più altrusita di prima. Era davvero buona. E sempre felice. Pesare che lei sapeva la verità mentre io ancora non immaginavo niente era sconcertante. Tutti erano molto bravi a nascondere la verità, non c'era dubbio.
Edward fissava praticamente a bocca aperta Bella. Lei strinse le spalle. < Non ti  ho raccontato niente perchè all'epoca non c'eri > entrambi fecero una smorfia. Era più che chiaro che quel periodo era doloroso per entrambi <  E poi eri troppo agitato per la mia sicurezza. >
< Allora racconta adesso > rispose Edward.
Bella sorrise e annuì. < Dopo quell'indovinello di Jake ero andata a parlargli. Avendo scoperto che Victoria > rabbrividì involontariamente < Cercava me Jacob convocò una riunione senza pensare che c'ero anche io, avendo paura che non mi lasciassero venire > Seth mi aveva spiegato che tra licantropi in forma di lupo di poteva comunciare con il pensiero. Però con la divisione in due branchi sono Jacob e Sam riuscivano a parlare tra branchi. < Quando sono arrivata Paul era sopreso e be'... è scoppiato > rabbrividdi anche senza riuscire ad immaginare bene la situazione. Però trovarsi prima davanti una persona normale e poi un lupo enorme non doveva essere una cosa proprio tranquillizzante.
< Jake si è trasformato a sua volta per bloccare Paul > finì Embry < Devo ammettere che non avavi una bella cera > disse poi a Bella.
< Scommetto che ti sei presa più paure con i succhiasangue > mormormà Paul
< Non sitamo parlando di questo > scosse la testa Bella. Non mi era ancora ben chiaro che cosa c'entrasse questa storia con la mia paura.
< Be', quando sono venuti come alleati, il giorno del diploma > un altra parte della storia impossibile. Io ero tranquilla a festeggiare il mio diploma con tutti quegli invitati che mia madre mi aveva obbligato di far partecipare e Bella era in una radura ad organizzare, insieme a vampiri e licantropi, la difesa contro un esercito di vampiri neonati. Non capivo come Bella fosse riuscita a resistere a tutto quell'impossibile. Io rischiavo la pazzia. < ho riconosciuto Jake e non ho più avuto paura. Tranquilla Angela, non devi preoccuparti > concluse Bella.
Seth, mandandomi nel panico, si allontanò, ad un segno del lupo-Jacob.
Neanche ebbi il tempo di cadere davvero in preda al terrore puro che un enorme lupo color sabbia uscì dagli alberi.
Gli enormi occhi scuri rispecchiavano l'umanità del licantropo. Quello ero sicura, era Seth. Si avvicinò cauto, abbassando il muso e io automaticamete allungai una mano appoggiandola sul muso. Delicatamente lo accarezzai e lui fece delle fusa ruvide (nda = vengono così identificate in Eclpse ).
Si abbassò e mi venne quasi naturale sedermi tra le sue scapole. Quando si alzò ero più alta di Emmett e dei pochi Quileutes ancora umani. I lupi invece erano la maggior parte più alti, sono Collin era più basso. Anche se non ero così sicura che quel lupo fosse Collin poteva essere anche Brady...
< Seguiteci > disse Emmett. Jasper e il vampiro enorme iniziarono a correre. Cioè scomparvero.
Strinsi il collo di Seth che partì dietro a Jacob. Renesme ridacchiava accarezzando il pelo lungo di Jake.
Appoggiai la testa sul manto di Seth, faceva freddo e la volocità mi faceva venire la nausea. Il corpo del lupo era caldo e a contatto con quello il freddo del vento non si sentiva.
Mi sembrò che passassero solo pochi minuti quando non sentii più il rumore attutito delle zampe sulle foglie secche. Alzai la testa e vidi una radura.
Era abbastanza grande. C'era un laghetto da un lato, circondato per  due lati da una parete scosesa. Il resto della radura si affacciava proprio sullo specchio d'acqua. Era bella, davvero.
Seth si abbassò e scesi. Le gambe mi tremavano, come dopo essere scesa dalla bicicletta dopo aver pedalato per tanto tempo. Seth seguì tutti i lupi nel bosco.
Poco dopo tornarono. Indossava solo i jeans tagliati al ginocchio, la maglietta era sottobraccio. Praticamente era la divisa dei licantropi.

Bella
I Quileutes avevano finito di mangiare. Io ero tra le braccia del mio Edward. Renesme con Jake.
Ad un certo punto, prendendo tutti di sorpresa, Emmett si lanciò dalle pareti scosese nell'lago.
Gli spruzzi del tuffo arrivarono fino a me, che ero la più vicina all'acqua, e praticamente mi lavarono.
< Nooo! Succhiasangue bagnato, nooo! > si lamentò, come se fosse  successa
una calamità naturale, Embry.
Jake si alzò e corse, con Renesme dietro, verso la roccia. < No! > praticamente urlò Edward. Era più protetivo di me nei confronti di sua figlia. Il che era dire tanto. Il mio amore corse dietro alla figlia, io dietro di lui. E poi tutti in acqua.
Io ridevo a crepapelle, come Jacob e Renesme. Edward invece era quasi arrabbiato. < Jasper!! Alice !! > urlò. Sulla riva tutti sghignazzavano.
Fu così che inizò una battaglia d'acqua. Edward schizzava ad Alice e Jasper, sulla costa. Io fui colpita da Emmett, quindi restituii. Rosalie si tuffò amche lei per dare una mano al marito. Contro di lei c'era quindi anche Jake.
Edward alla fine aveva tirato dentro i due nemici e la guerra si era trasformata in un tutti contro tutti. Il pubbico licantropo rideva a non finire.
< Ragazzi! > chi richiarmò dopo un po' Carlisle.
Uscimmo e avvolsi immediatamente mia figlia negli ascugamani che molto intelligentemente Alice aveva portato, lei era parte dell'organizzazione, insieme a Jasper e Emmett, dato che non si poteva nasconderle nulla.
Era il tramonto e stranamente il sole venne a salutarci. Colorando la scogliera di arancione.
Edward mi baciò dolcemente. < Ti amo > mi disse ridacchiando.
< Anche io! > gli risposi.
Voltandoci vedemmo Angela e Seth baciarsi. Finalmente erano riusciti a dichiararsi!
Edward appunto mi aveva detto che tutti e due si amavano ma pensavano che l'altro non ricambiasse.
Reneseme mi venne in braccio. Dietro di noi c'era Jake che sorrideva.
< Visto che non era poi una catastrofe i tuffi dagli scogli, Edward > rise Jacob.
Il mio amore dovette annuire. Anche lui si era divertito.

Allora, questo capitolo voleva far superare ad Edward il terrore per i tuffi di Renesme, e amare Angela e Seth...


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FF su Twilight : Essere Sbagliata


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