Ciao!!
Sono in vacanza... anche se martedì ho gli esami di terza
media, sghint.
Allora,
a causa degli esami non vi posso promettere quando posterò i
prossimi capitoli. Anche perchè dopo le due settimane di
esame
vado in vacanza.
VII
capitolo: scogli
Seth era
rimasto appiccicato alla ragazza, cercando di consolarla. Io e Jake
avevamo raggiunto gli altri sulla scogliera.
< Seth? > chiese Sam a Jacob. Jake
ridacchiò < In spiaggia. Ha avuto l'imprinting
>
Tutti si voltarno. Quil sorrideva, anche Embry. < Chi
è? > chiese quest'ultimo.
< Bo! > alzando le spalle < Era in spiaggia e
piangeva > comunicò
< Quindi non verrà a tuffarsi. >
dichiarò Paul, che
era abbracciato a Rachel. La fissava con lo sguardo comune dei
licantropi. Un cieco che vede il sole per la prima volta.
Automaticamente alzai lo sguardo, Jake si comportava allo stesso modo,
con me. Mi piaceva quello sguardo, mi faceva sentire importante.
Felice gli abbracciai la gamba, più in alto non ci
arrivavo. Avevo sempre l'altezza di una bambina di quattro anni.
< Be' andiamo o restiamo qua a guardarci fissi? > chiese
Collin,
doveva essere uno dei pochi sensa imprinting e il comportamento dei
suoi amici lo doveva far infuriare.
< Va bene! > disse Sam alzando lo sguardo dalla sua
Emily. < Aspettateci di sotto > disse alle ragazze.
Jake mi prese in braccio e mi baciò la fronte. Sorrisi, mi
piacevano tantissimo quei gesti d'affetto.
< Cosa fate? > chiesi.
< Saltiamo dallo scoglio > dichiarò Quil,
l'unico senza il suo imprinting, doveva essere ancora con i genitori.
Spostai lo sguardo da Quil, guardando il mare. Era bello alto, doveva
essere interessante saltare giù. Stessa adrenalina di
correre? O
di cacciare? O saltare dalla cima di un abete? Quando lo avevo fatto
ero con mamma e papà. Anche loro si erano divertiti, dopo
essersi assicurati che io non mi ero fatta del male. Sorrisi al
pensiero. Erano tutti iperprottettivi nei miei confronti, Jake in
primis, al pari di mamma e papà.
Jacob mi mise a terra e si allontanò con gli altri
licantropi.
Aveva intenzione di lasciami lì? Ero piuttosto scioccata.
<
Andiamo, piccola > mi disse Emily, sensa darmi la mano, anzi
standomi ben distante. Però la voce era dolce.
Scossi la testa. < Seguo Jake > mormorai e schizzai di
corsa
verso i licantropi. Avevo corso forse un po' troppo veloce
perchè trovai tutti in qualche minuto.
stava già saltando Embry. Seguito poco dopo da Quil. Non si
erano resi conto della mia presenza.
Quando era il turno di Jake, saltai con lui. A qualche metro di
distanza. Avevo usato tutta la mia forza, e mi alzai dal bordo per una
decina di metri sia in altezza che in lunghezza.
Fendevo l'aria, con un sibilo bassisimo quasi inudibile.
Automaticamente mi raccolsi in una palla, con le ginocchia stretta al
petto, velocizzando la caduta. Ecco, così la
velocità mi ispirava di più.
La vista periferica mi avvisò che l'acqua era vicina.
Ispirai
profondamente e mi trovai in acqua. La velocità mi
mandò
in fondo. Ricodando le lezioni che la mia famiglia mi avevano dato di
nuoto, non appena toccai il fondo mi spinsi su, con tutta la forza.
Riuscii, tornando a respirare.
L'unica pecca di quell'esilerante azione era la sua poca durata. Era
successo tutto nel giro di due o tre minuti.
Mi sbrigai a togliermi dall'acqua come avevano fatto gli altri. Salii
su uno scoglio piatto e grande. Quil, Embry, Paul e Sam erano tutti
lì. Jake non era ancora riemerso. Quando mi videro, sedermi
con
le gambe a bagno spalancarno gli occhi.
< Fantastico! Devo ammettere che gli abeti sono molto meno
interessanti. > dissi quasi a congratularmi del loro passatempo.
Avevo ancora l'adrenalina che mi scorreva nelle vene.
< Eri tu il bolide che è saltato insieme a Jake?
> chiese Embry, sembrava stupito.
< Si! Devo ammettere che non pensavo esistesse un passatempo
tanto esilerante >
appena finii di parlare Jake riemerse e salì sullo scoglio.
< Mi sapete dire perchè non ho incontrato neanche un
pesce? > chiese cercando di rallentare il respiro. Prima che
qualcuno gli rispondesse alzò lo sguardo e mi vide. <
Che ci fai qua? > chiese, era a dir poco confuso.
< Ho saltato, è stato fantastico > annuncia,
ero tanto contenta che mi veniva voglia di battere le mani.
Nel viso di Jacob invece passò dall'incredulità
alla rabbia più nera e subito dopo al dolore. Le mani
tremavano. Era la prima volta che vedevo Jake arrabbiato con me.
< Renesme > ero in guai grossi, l'unica volta che mi
aveva chiamato così, senza che mia madre ci fosse o fosse
nel raggio d'azione del suo udito, era quando gli avevo sputato addosso
tutto il cibo umano, quasi un anno prima. < E' pericoloso.
Perchè hai rischiato tanto? Volevi ucciderti? Non sei
felice? La tua vita è tanto depirmente? Non sono capace di
niente > dalla rabbia era passato alla dipressione. Sembrava sul
punto di piangere.
< Be', noi andiamo > disse Sam, forse voleva lasciarci
soli a parlare. Tutti sparirono ben presto nell'acqua.
Mi avvicinai e cercai di abbracciarlo, mi scansò. <
Che ho fatto? > gli chiese.
< Ti sei tuffata dallo scoglio. E' pericoloso. Hai solo due anni
> disse, la voce preoccupata. < Ci sono le correnti, ti
avrebbero potuto trasciare via >
< Ma sono mezzo vampiro. La mia forza è
più simile a quella di papà che a quella umana
> dissi. Non le avevo neanche sentite le correnti. Avevo nuotato
opporta alle onde ma per la mia forza non era stato un problema. Certo
adesso ero un po' stanca e affamata ma credo che sia normale dopo un
evento del genere.
Annuì, permettendomi di abbracciarlo. Mi strinse a se,
baciandomi la fronte. Rimanemmo così per un po'.
< Perchè eri tanto preoccupato? >
chiesi infine.
< Mi è sembrata un ripetere sbagliato del mio
passato... e quello di tua madre > disse guardando lo scoglio,
l'espressione preoccupata e un po' tesa. ero confusa ma prima che
potessi chiedergli spiegazioni disse < Andiamo dobbiamo
cambiarci. > senza lasciami saltò in acqua. Da come
nuotava sembrava impedito dalla mia presenza, dovendomi tenere con un
braccio. < Sono capace di nuotare > mormorai,
mostrandolgi contemporaneamente le lezioni con la mia famiglia.
Allentò la presa sul mio corpo fino a permettermi di nuotare.
Arrivati alla spiaggia Embry costantò < Nuoti come un
succhiasangue > Jake rise, come i suoi amici. < Gli
è stato insegnato proprio da loro > disse Jake
difendendomi.
Questo
capitolo l'ho scritto anche se forse stacca un po' con la suspense di
scoprire la ragazza dell'imprinting di Seth. Però mi
dispiaceva non far provare a Nessie l'emozione del tuffo dallo scoglio.
Non
preoccupatevi, credo che nel prossimo capitolo renderò nota
chi è la ragazza. Se volete tentare a indovinare scrivete.
Posso dirvi che c'è anche nei libri della Meyer. Nel
prossimo capitolo vi cominicherò che qualcuno ha indovinato.
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Capitolo 8 *** invito ***
Ciaoooo!
1
sola recensione per il capitolo precedente. :(
lory_lost_in_her_dreams:
grazie!! ecco per te e per chi spero legga il prossimo capitolo.
Nota
d'autrice: Nella prima parte non capirete niente, l'ho fatto apposta.
Ma se leggete, poi comprenderete. Ma scritto così mi
sembrava più interessante. :)
VIII
capitolo: Invito
Non
capisco ancora perchè ho accettato. L'ho conosciuto il
giorno stesso. Non ero mai stata una impulsiva, ma quello che
avevo deciso mi sembrava proprio impulsivo. Non ci avevo ragionato
neanche un po'.
Scesi le scale, lui mi aveva detto che era un ritrovo tra amici, quindi
avevo optato per un abbigliamento semplice. Anche perchè
indossare vestiti da sera o cose del genere proprio non ce l'avrei
fatta. E inoltre nell'armadio avevo solo jeans e meglie. I vestiti li
avevo buttati tutti, appena ero tornata. Grazie
Ben! Davvero ti sono proprio grata per avermi fatto odiare tutte le
feste, non bastava odiare te.
Presi
un respiro profondo, dovevo calmarmi. Lo averei odiato per tutta la mia
vita ma non poteva condizionare la mia esistenza. Avevo sofferto per la
sua decisione abbastanza, quattro mesi mi sembravano sufficienti. Ora
potevo dimenticarlo.
Scossi la testa, che cosa stavo pensando? Andavo solo a un ritrovo con
un ragazzo che conoscevo da quello stesso giorno. Cosa c'entrava
dimenticare Ben?
< Vado io > urlai quando suonò il campanello.
Davanti alla porta c'era il ragazzo che mi aveva invitato. Sorrideva.
Il suo sorriso era davvero bello! Faceva un constrasto con la sua pelle
ramata! < Ciao! > mi disse, sorridente. Il sorriso, la
sua felicità veniva espressa da tutto il viso.
< Ciao! > mormorai, ero molto meno felice di lui, dopo
tutto ero ancora in fase riabilitazione, anzi iniziava adesso la fase.
Si voltò, sul vialetto c'era una golf rossa. Alla guida un
ragazzo, mi sembrava di averlo già visto ma non ne sapevo il
nome.
< Jake non mi ha lasciato guidare > disse aprendomi la
porta posteriore.
Mi preoccupai. Il ragazzo non poteva guidare perchè si
ubiacava? O perchè era pericoloso alla guida? Iniziai a
pentirmi di aver accettato l'invito sensa conoscere nessuno.
< Non voglio che la mia auto finisca in mille pezzi. E comunque
non puoi ancora > disse il ragazzo alla guida. Mentre Seth, il
ragazzo che mi aveva invitato, si sedeva al mio fianco.
Sorrideva sempre, doveva essere una persona solare. L'esatto contrario
di me.
Jake mise in moto e partì. < Solo due mesi. Mi
dovresi permettere di allenarmi > disse. Non aveva ancora sedici
anni? Mi voltai per guardarlo, forse non era stato lui a parlare.
Mi sorrise. < Eh già, sono ancora
quindicenne! > mi comunicò. Un ragazzo alto
più di uno e novanta, con una muscolatura pazzesca, non
aveva ancora sedici anni. Era più giovane di me?
E io che lo avevo preso per un ventenne.
< Noi Quileutes cresciamo molto > disse Jake ridendo.
Anche lui era del genere Seth, cioè enorme. < Eccoci
arrivati > disse fermando l'auto.
Appena alzai lo sguardo mi bloccai. Casa Cullen?
Seth mi aprì la porta e mi permise di scendere.
In quel esatto momento, un coso bianco sfreccio ad abbracciarmi.
< Angela! Sono tanto felice di rivederti > disse Alice.
prima che potessi anche solo rispondere, ero rimasta
interedetta da un saluto tanto caloroso, < Va bene. Volevo solo
salutarla > disse sempre la mia ex compagna. Allonanandosi.
Seth tremava, tutto il suo corpo era scosso da brividi. Jake era al suo
fianco, una mano sulla spalla.
< Alice te l'avevo detto, di andarci piano > si
avvicinò Jasper. Doveva essere la prima volta che lo sentivo
parlare.
Quando era a scuola non lo conoscevo ancora.
Seth simise di tremare. < Grazie! > disse Jake rivolto a
Jasper. Non capivo bene perchè.
< Venite di là. Gli altri sono già
arrivati > una voce enorme, seguita da un ragazzo enorme a sua
volta uscì dalla porta principale di casa Cullen. <
Oh! Era questa la sopresa, Alice > disse rivolto alla
piccoletta, che ancora mi sorrideva. Sembrava davvero felice. <
Siii! Era a scuola con noi! Te la ricordi Em? >
Allora quello era Emmett, mi faceva un po' paura così
enorme. Però il suo sorriso sembrava veramente buono.
Sorrisi anche io. Non avevo ancora aperto bocca.
< emm... > il ragazzone si portò un dito al
mento, come per pensare. < Sì. Era amica di Bella,
vero > disse come se fosse arrivato a una conclusione fantastica.
Io collegai solo adesso che doveva esserci anche Bella, dopotutto era
sposata con Edward, loro fratello. Mi sentii un po' meno sola. Se c'era
Alice, Bella e Edward avevo almeno qualcuno con cui parlare.
Tutti partirono, entrando in casa. Seth era al mio fianco e sorrideva.
Poteva rischiare una paralisi facciale tanto sorrideva!
Uscimmo dal retro... E rimasi senza fiato.
Vicino all'ansa del fiume erano stati appoggiati dei enormi
tronchi scavati a formare della panche e un enorme, a dir poco, ceppo
faceva da tavolo. Su cui c'erano un numero infinito di cibi.
Seduti sui tronchi c'era la famiglia Cullen rimanente, anche il dottore
e la moglie. E poi un gruppo di Quileutes enormi, come Seth e Jake.
Anche loro avevano delle accompagnatici, che abbracciavano. Uno mi
stupì aveva tra le braccia una bambina sui tre, quattro
anni. Che strano!
Al prossimo capitolo,
vi attenderanno altre sorprese.
Avete capito
chi è l'imprinting di Seth?
Recenstite,
naturalmente accetto anche commenti negativi, se però mi
spiegate perchè non vi piace, cercherò di
migliorare.
|
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Capitolo 9 *** cibo ***
Ciao!!
Grazie per le
recensioni.
Grazie
sopratutto Padfoot o7 e Uchiha chan per
avermi confortata e per avermi fatto capire che c'è qualcuno
a cui piace questa ff (la prima).
Allora questo capitolo e i successivi sono quelli che mi hanno fatto
portare a scrivere questa storia.
Quando ho deciso di postare il primo capitolo sono partita da
là per arrivare a questo punto, più o meno. Avevo
pensato a questo, anche se Angela non c'era, e mi era sembrata un idea
niente male, poi ho scoperto questo sito e appena possibile ho scritto.
Credo che questi capitoli siano un po' difficili da scrivere, se non
capite qualcosa o se vi sembra incompleto o non chiaro ditelo, nel
prossimo capitolo provvederò a spegare.
la prima parte, cioè davvero poco, ho deciso di scriverlo da
parte di Bella, poi torno da Angela.
Appena riesco a capire come si fà cambio i personaggi,
mettendo 'un po'tutti', dato che Renesme non è affatto sola.
Prima pensavo di farla tutta da parte della piccina ma
così mi sembra più esauriente.
IX capitolo: Cibo
Bella
Appena vidi la ragazza a fianco di Seth mi si bloccò il
respiro. Avevo sentito gli urli di Alice, e la mia mente era tornata
alla scuola, con quei ricordi imprecisi. Sbattei gli occhi un attimo,
alzando il viso verso Edward, tutto concentrato. Probabilmente leggeva
le menti dei nuovi arrivati. Angela non era proprio come la ricordava.
Nonostante i miei ricordi offustati non pensavo che lei fosse
così anche prima. Mi ricordavo una ragazza ordinata, timida
ma solare. Quella persona non lo era affatto. Aveva occhiaie marcate, i
capelli corti,alle spalle, crespi, quasi mi stupii che Alice non
l'avesse costretta a una piastrata veloce.
< Seth a avuto l'imprinting > mormorò Edward a
voce troppo bassa per permettere agli umani di sentire. Adesso l'unica
parte oscura del tutto mi era chiara. Seth aveva avuto l'imprinting con
Angela.
In quel preciso istante, quando i tre appena arrivati si sedettero sul
tronco a fianco al nostro, Renesme saltò giù
dalle mie gambe, dove era stata fin da quando ero tornata, tre ore
prima, naturalmente dopo aver passato un ora a essere coccolata da
tutta la famiglia. Sorrisi al ricordo. Tutti eravamo stregati dalla
piccola. Sentii Edward irrigidirsi, per poi sospirare. La nostra
piccina era andata in braccio a Jake. Edward, come me, aveva gettato la
spugna, accettando l'imprinting. Alzai una mano ad accarezzare la mia
esistenza, lui sorrise.
< Cosa aspettata, magiate! > disse Emmett sorridente
Angela
Ero piuttosto in imbarazzo, quanta gente. Seth mi prese per mano.
Sussultai, aveva la pelle bollente. Ci sedemmo sul tronco vicino ai
Cullen. La bambina che era alla spiaggia, scese dalle gambe di una
ragazza che non conoscevo e saltò in braccio a Jake. Mi
bloccai quando vidi la ragazza accarezzare il viso di Edward. Fu allora
che mi accorsi che non c'era Bella, che fine aveva fatto? Poi collegai,
quella nuova ragazza, l'assenza di Bella. Non poteva essere, si erano
già separati. Eppure mi sembravano tanto affiatati. Tanto
innamorati. Ma anche io lo avevo pensato con Ben, ma a quanto apreva
avevo sbagliato. Povera Bella! Edward si era già rifatto una
vita, e da come guardava quella ragazza a dir poco bellissima, lui era
innamorato perso. Aveva lo stesso sguardo di prima, quando era
innamorato di Bella. Che superficiale, non mi era proprio parso uno che
abbandonava Bella per un'altra, certo molto più simile a lui.
< Cosa aspettate, mangiate > disse Emmett. Infatti tutti
erano rimasti seduti sensa fare nulla.
Seth al mio fianco fu il primo a muoversi. Sorridendo prese un piatto e
lo riempì fino a farlo straripare. < O,
caro, faccio io > disse la signora Cullen avvicinandosi e
sorridendo.
< Già fatto, grazie lo stesso Esme > disse
Seth prendendo la forchetta.
< Un po' di tutto, Esme > disse Jake al mio fianco
sorridente.
Dopo di loro anche gli altri presero da mangiare, sensa però
chiedere nulla alla signora. < Cara, cosa gradisci > mi
chiese. Ero tanto intenta a studiare i movimenti altrui che non mi ero
accorta di essere l'unica che non aveva preso niente. < emm...
un po' di quella pasta > dissi indicando un insalatiera con del'
insalata di pasta, davvero colorata.
Lei mi diede una prozione assieme alla forchetta. Era davvero buona.
Ultimamente non avevo mangiato molto, ero sempre troppo depressa per
avere voglia di cibarmi.
< Davvero buono, Esme > si complimentò Seth,
che con mia grandissima sorpresa aveva già finito e stava
facendo il bis. Prima aveva preso un piatto enorme.
< Davvero. Che ricetta hai seguito > chiese a bassa voce
una ragazza, seduta dalla parte opposta a quella dei Cullen. Era
appoggiata al ragazzo più grande, che era serio. Doveva
essere bella, ma il suo viso era stato deturpato da delle cicatrici
enormi. Distolsi lo sguardo, non era giusto nei suoi confronti fissarla.
< oh, questo non l'ho preparato io, Rose si è data
alla cucina > disse Esme, indicando la bellissima ragazza.
Rosalie che cucinava, non l'avevo mai vista mangiare, e non avrei mai
pensato che una come lei potesse dedicarsi al cibo. Doveva essere una
che stava attenta alla linea. L'avevo sempre presa per una vanitosa.
Pensando al cibo mi accorsi che nessun Cullen stava mangiando.
< Si ma tu e Bella mi avete aiutato > disse Rose
sorridendo e lasciandomi confusa. C'era Bella, e perchè era
rimasta se Edward l'aveva mollata.
< Sei brava di tuo. Quella pasta l'hai inventata tu >
disse, la ragazza nuova.
< No, tu sei la più brava > disse Esme, alla
nuova.
< Ma certo, è ancora abituata > rise Emmett.
Mentre l'altra parte della tavolata si irrigidiva. Non ci capivo
niente. < Fra un po' capirai > disse Edward guardandomi,
sembrava che sapesse cosa avevo pensato. Tutti si voltarono verso di
me, compresi i ragazzi di La Push. < E' solo confusa >
spiegò Edward e in quel preciso istante mi sentii
tranquilla. Confusa ma con i piedi per terra, che strana sensazione.
< Ho portato questo dolce, a Nessie è piaciuto
> disse sempre la stessa ragazza di prima, l'unica che aveva
aperto bocca, porgendo un enorme torta al cioccolato.
La bambina al mio fianco si mise a saltellare sulle gambe di Jake.
< Finalmente mangio qualcosa di buono > disse. Tutti i
Cullen scoppiarono a ridere, non capivo bene perchè.
Mi allungai sul tavolo per posare il piatto, e prendere una fetta di
torta. Dovetti rimanere ferma perchè tutti si stavo tuffando
su dolce, in primis la bambina.
< Oh! Che cara ragazza! > disse Emmett. Aveva un tono
strano. Mi accorsi che tutti i Cullen, compresa Esme, mi fissavano. Ero
a dir poco imbarazzata.
< Secondo voi è masochista o altuista > chiese
Rosalie ridendo
< altruista > disse Edward anche lui ridendo. Ero molto
confusa, come i ragazzi della riserva.
< ma certo. Che ne dite, accettiamo l'invito > rise Emmett
< Ma certo e mandiamo a rotoli la nostra filosofia. No grazie
> disse il dottore, anche lui con il sorriso sulle labbra
< Ma, è vero, Carl non puoi rovinarti i record
> disse Esme ridendo
< Ma vi rendete conto quanto dovremmo bere per far andare via
quello stupido colore? > disse la nuova
< Se la dividiamo non resterà a lungo > disse
Rose. Tutta la famiglia stava ridendo a crepapelle. Il resto era molto,
molto, molto confuso. Io ero lì, immobile con il braccio
teso, non sapevo cosa fare.
< Ehi, a quanto pare non desiste > disse Jasper <
Ha persino spostato il braccio > e con quelle parole
arrivò l'intuizione. Era il mio braccio il soggetto dei loro
commenti, anche se non capivo perchè. Lo ritirai,
accorgendomi solo allora che una pellicina del dito si era tolta e ne
usciva una microscopita goccia di sangue.
Infilai automaticamente il dito in bocca, come facevo da sempre. Mamma
me lo aveva insegnato quando era piccola. Diceva che così
passava tutto.
< Ma secondo voi è umana? > chiese Emmett
fissandomi. Adesso cosa avevo fatto?
< Il cuore batte > disse il dottore. Logico, no? Sarei
morta altrimenti.
< I penseri sono i classici umani > disse Edward. E lui
che ne sapeva?
< Il profumo è giusto > disse Jasper. Al che
sentii un rumore, tipo ringhio al mio fianco. Seth tremava da capo a
piedi. E anche altri di La Push avevano le mani tremanti.
Tutti i Cullen scoppiarono a ridere. < Dovrebbero essere fatti
per proteggere gli umani e ci sono arrivati solo adesso > rise
Emmett. Poi tornò a fissarmi era come
scioccato.
Ora tutti mi stavano fissando. Che cosa avevo fatto di male?
|
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Capitolo 10 *** leggende ***
Ciao!!!
Grazie
per le recensioni!!
Padfoot_07 : credo che in
questo capitolo le spiegazioni ci saranno, comunque Angela aveva una
goccia di sangue sul dito... :)
lory_lost_in_her_dreams :
Grazie!!! Aspetta e vedrai, spero di stupirti :)
Uchiha_chan : Angela mi
è sempre stata simpatica, forse perchè un po' mi
ci immedesimo. L'idea di succhiarsi il dito è mia, l'ho
fatto una volta quando si è tolta una pellicina e mi ha
fatto venire in mente quest'idea
Frafra9 : Grazie!! Non sia
mai detto che i vampiri non sono simpatici :)
mine
: Anche a me Seth è sempre piaciuto, un ragazzo simpatico
che guarda al di là della specie. Angela mi sembrava fatta
per lui :)
Ed
ora il capitolo, credo che sia uno dei più importanti,
quelli che mi hanno spinto a scrivere questa storia.
Ed eccovi metà titolo :D
X
capitolo: leggende
Era per caso
un loro gioco? Ora potevo definirmi pazza, non capivo di cosa stavano
parlando. Sapevo solo che io ero in mezzo al tutto. Solo
perchè tenevo quel dito in bocca.
Presi
un tovagliolo e lo avvolsi, così non avrebbero dato
più fastidio.
< Vado a prendere un cerotto, cara > disse Esme,
ripresasi dalle battute della famiglia.
< Non è necessario. Non esce più sangue
> dissi.
< Come mai hai messo il dito in bocca? > chiese il
dottore, aveva lo sguardo luminoso, era interessato. Ma dove ero?
(n.d.a = in
una casa di vampiri, muahhh!... )
< emm... Mamma mi ha insegnato così, quando ero
piccola. E' un abitudine > mormorai, molto, moltissimo confusa.
< Se non volete che inizi a belare spieghiamo un po' di cosa
alla ragazza > disse Jasper, mi sembrava un affermazione capata
in aria. Non c'entrava nulla con il discorso.
Tutti si misero a ridere. Io ero l'unica che non si teneva la pancia.
Erano strani forte, non solo i Cullen. Be', certo, cosa volevo
pretendere da dei quindicenni che dimostrano vent'anni?
Il signore sulla sedia a rotelle, dall'altra parte della tavolata, si
schiarì la voce. Prima che potesse dire una parola, Alice si
alzò in piedi < Alt! Bisogna spostarsi > e
saltellò verso l'ansa del fiume.
Non me ne ero accorta ma proprio sul piccolo promontorio sabbioso che
scendeva nell'acqua c'erano delle stuoie, e in un cerchio di pietre
lisce della legna era accatasta pronta per essere accesa.
Seth mi guidò, prendendomi per mano, in una stuoia vicino
all'acqua. Tutti i Cullen erano al nostro fianco. Jake era dalla parte
opposta, vicino al signore che prima inziava il discorso.
Quando tutti si furono seduti, un ragazzo della riserva accese il
fuoco, mormorando qualcosa che non sentii.
I visi dei Quileutes erano ancora più scuri alla luce
intermittente del falò. Mentre i volti dei Cullen mi
facevano venire la pelle d'oca. L'illuminazione bassa mostrava
più marcate le occhiaia, e solo il viso sembrava riflettere
la luce.
Tutti si voltarono verso l'anziano sulla carozzella, a quanto pare
sarebbe stato lui a spiegare... che cosa non sapevo... forse le loro
stranezze. Mi sembrò di vedere Edward annuire, ma forse si
scostava solo i capelli. Mica stava rispondendo al mio pensiero.
(n.d.a: prendo
spunto da Eclipse, la storia è quella ma cambio le parole e
credo di farla più corta. Salto la storia dei spiriti
guerrieri
:))
< Nel sangue della nostra tribù c'è sempre
stato un potere magico. Prima, per difendere il nostro territorio i
guerrieri diventavano spirti e invocavano le forze della natura sui
nemici > aveva un tono profondo ma sicuro. Semprava sapesse a
memoria la storia e che ci fosse un ritmo nelle sue parole. <
Ben presto però anche tra i guerrieri ci fu lotta per il
predominio. Arrivando all'impossibilità di lasciare il corpo
mortale per lo spirito. Gli spiriti cui corpo era stato ucciso non
avevano dove andare, e per comunicare la persona che rubava il potere
entrarono nei copri di lupi enormi. Divenne proibito diventare spiriti
guerrieri, ma le generazioni mantennero la capacità di
trasformarsi in lupi al momento del bisogno > raccontava facendo
guizzarre lo sguardo su tutti, senza mai fermarlo su qualcuno. <
Non si invecchiava se non lo si decideva.
Quando il primo uomo-lupo Taha Aki era ormai vecchio avendo rinuciato
al suo lupo scoprirono i loro veri nemici. Non sapevano che cosa
fossero > mi sembrava che lo sguardo del vecchio si soffermasse
maggiormente sui Cullen < e uno solo di loro uccise
l'intero branco > sussultai involontariamente, mi ero
affezionata agli uomini-lupo < Questo pericolo per la
tribù venne distrutto dal più piccolo del branco
che riuscì a farlo a pezzi > mi stavo sbagliando o
Emmett cercava di trattenere le risate? mi sembrava che adesso tutti i
Quileutes guardassero i Cullen < Vennero attaccati una seconda
volta, da un'altro essere, come il primo, che uccideva le persone per
cibarsi del loro sangue, ma ormai il branco era stato sterminato e solo
grazie al sacrificio della moglie di Taha Aki, che si
pugnalò per distrare il Bevitore di Sangue, si
riuscì a fare a pezzi l'essere mostruoso e bruciarlo. Il
fumo era diverso, denso e nauseabondo. Da allora il compito degli
uomini-lupo è quello di difendere la tribù dai
Vampiri > ero tanto concentrata ad ascoltare che sussultai
quando Emmett scoppiò a ridere, tenendosi la pancia. La
ragazza di Edward, come tutta la famiglia, guardò male il
ragazzone, che si calmò. Tenendo sulle labbra un sorriso
enorme. Che chissa perchè mi fece rabbrividire. Forse per
come i denti riflettevano la luce del fuoco.
Billy riprese < Da allora i Freddi giunsero sempre da soli o in
due, e vennero distrutti dai lupi che tramandavano il sapere da
generezione in generazione. I lupi si trasformavano solo quando c'era
pericolo per la tribù.
Solo una volta giunse una congrega più grande > ora
lo sguardo era fisso sui Cullen, non capivo molto bene, cosa poteva
c'entrare? < I nostri avi si prepararono a cambattere, ma loro
si comportarono da uomini. Lupi e Bevitori di Sangue strinsero un
patto. La loro presenza ha idotto il branco a ingrandirsi, fino a
scindersi > ora lo sguardo era su Jake, al suo fianco. <
e ciò che si pensava impossibile si realizzò. In
questa realtà il branco è grande come quello hai
tempi di Taha Aki > voleva dire che tutte quelle leggende erano
vere? Non ci credo. Va bene ascoltare dei racconti, ma crederci era
tutt'altra cosa.
< Mi scuso da parte di tutta la famiglia. Non pensavamo che con
la nostra presenza di aver costretto a una vita diversa delle persone
> ora ci si metteva persino il dottor Cullen... doveva essere
una candid camera, o qualcosa del genere. E poi perchè
scusarsi, cosa c'entrava lui, con vampiri e licantropi? Edward si
voltò verso di me, come se avesse sentito i miei penseri.
Era strano anche lui.
< Le leggende sono vere. Ciò che sai non è
tutto. Il mondo è diverso da come la maggioranza lo
raffigura > disse Edward.
< Qua però la maggioranza è in minoranza,
le leggende sono prima della normalità >
completò Jasper, come se stessero cantando.
NON CI CAPIVO PIù NIENTE!!!!
Al
prossimo capitolo, non voglio farne di troppo lunghi...
|
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Capitolo 11 *** crisi ***
Ciaoooooooo!
Grazie per le recensioni:
Uchiha_chan : ci stavo
pensando... ma forse una fuga è meglio.... Bo' adesso
leggerai, spero :)
lory_lost_in_her_dreams
: Grazie!
Padfoot_07 : non
avevo capito la domanda, perdonami. Sì, hai ragione, quello
non è comportamento da Cullen, ma volevo dare ad Angela
tutti i dati per capire senza che venisse spiegato chiaramente... ma
dopotutto anche i Cullen devono rilassarsi, ogni tanto, e cosa vuoi che
ci sia di meglio di una serata tra leggende.
Continuate a leggere, ecco un altro capitolo...
XI capitolo: Crisi
Angela
Non ci capivo niente,
niente. Avevo in testa una confusione tale che pensavo mi scoppiasse.
Poi Seth passo, probabilmente per sedersi meglio, una mano bollente sul
dito infortunato, e tutto mi fu chiaro, per un millesimo di secondo. La
nuova verità mi vede accapponare la pelle, senza un
ragionamento mi alzai e iniziai a correre, senza sapere neanche dove
stavo andando.
Bella
Sentii Edward irrigidirsi e un secondo dopo Angela stava correndo verso
il bosco a fianco del fiume. Seth si era già alzato per
seguirla. Io mi alzai, con il solito scatto fulmineo. < Vengo
anche io > dissi al ragazzo, che fissava Angela addentrarsi tra
i primi alberi. Sentii un ringhio, assai poco preoccupante arrivare da
Paul. Per tutto il racconto ci aveva fissati, strafottente. <
Perchè? > disse.
< Sono la più esperta in queste cose > dissi
sorridente. Nessuno, neanche l'odio per noi, poteva rovinare il mio
buon umore. I lupi erano piuttosto confusi < Ho accettato sia
voi che noi, quando ero umana > una parte della mia mente stava
rivivendo quei momenti. Il giorno a La Push, dove un Jake infantile mi
raccontava il patto. La mattina buia dove Paul era esploso. Il sogno
del bosco. Orami ero a fianco di Seth. < Su andiamo >
dissi incamminandomi a velocità umana. Seth era molto meno
tranquillo di me, anzi non era affatto tranquillo. Ma non gli tremavano
neanche le mani. Era preoccupato. La stessa espressione di Jacob nel
periodo angoscoso di preparazione prima dell'arrivo dei Volturi.
Accellerai leggermente, Angela rischiava di perdersi nel bosco.
La trovammo in una piccola insenatura, dove l'acqua formava un ansa e
la vegetazione era fitta, molto probabilemente impenetrabile per la
ragazza.
Era seduta sul bordo dell'acqua. Seth corse ad abbracciarla. Io rimasi
appoggiata a un albero. Sapevo che l'unica ancora di salvezza dalla
pazzia è chi ami. Problema: lei conosceva solo da un giorno
Seth, me lo aveva detto Renesme, senza sapere che la ragazza era
Angela, non l'aveva mai incontrata.
Chissà come sarebbe andata a finire, lei stà,
credo, con Ben. Però non era giusto far soffrire Seth, lui
era buono.
< Lasciami in pace > sussurrò Angela. Il
ragazzo si sedette al suo fianco, sensa toccarla. Lui avrebbe sempre
fatto ciò che lei le diceva.
< Non devi avere paura di Seth > dissi avvicinandomi e
cercando di far rumore per non farla spaventare. Lei si volto
velocemente, il viso rigato di lacrime. Il cuore batteva forte, nel
sangue scorreva adrenalina, aveva paura...
< I licantropi proteggono gli esseri umani, non gli fanno del
male > continuai. < Inoltre Seth non vuole
farti del male. Lui è legato a te in modo... magico >
cercai di tranquillizzarla. Il giovane lupo sorrise a me e
annuì alla ragazza.
< Non ti farò mai del male, lo giuro. Oggi alla
spiaggia, appena ti ho vista tutto è cambiato.
L'universo ha avuto un centro, almeno per me > la ragazza
alzò la testa, fissandolo. < Sei tu > disse.
In quel modo l'imprinting sembrava davvero romantico. Sentii
preoccupazione per la mia Renesme anche lei in balia di uno sguardo del
genere. Uno sguardo amorevole, da cieco che vede il sole per la prima
volta. Da Edward nei miei confronti. Uno sguardo pieno d'amore.
Angela si scolse, come tutti avremmo fatto, credo, se quelle parole e
quello sguardo sincero fosse rivolto a loro. Come quello stesso sgardo
mi aveva fatto superare la paura naturale verso i vampiri per viverci
insime, per diventare una di loro, per vivere con Edward, per sempre.
Secondo me, però, lo sguardo che mio marito mi rivolgeva era
ancora meglio, più da Edward... sarà che era un
vampiro, che era il mio unico amore, che ero il suo unico amore. Fui
assalita da ricordi, sia umani che vampiri, di me ed Edward, del nostro
amore, dei suoi sguardi orati.
< E tu chi sei? > chiese Angela, che adesso era tra le
braccia di Seth e la paura era evaporata. < Bella >
dissi, confusa, lei mi conosceva. Poi il vento mi portò
l'odore di Seth e il profumo di Angela e mi ricordai che non ero come
lei mi ricordava. < Bella come Edward > specificai.
< Sei... va-m-mmm-piro? > balbettava, la paura era
tornata.
< Sì, ma se vuoi sapere la storia della mia famiglia
torniamo di la. > le voci che discutevano se venire qua o no, le
sentivo bene, come se me le urlassero a fianco. < Si stanno
preoccupando > aggiunsi.
Seth mi fece segno di incamminarmi e io tornai indietro. Angela
arrancava, doveva essere poco più coordinata di me da umana,
dietro di me, con Seth al fianco.
< Ci sono riusciti! > Disse Jake, con Renesme che mi
saltò in braccio. Lei rise spensierata, era quasi
più felice di me, e tornò da Jacob.
Ci sedemmo al nostro posto. Angela si stringeva a Seth, come difensore,
aveva ancora timore per tutti gli altri...
Kiss
:* Al prossimo capitolo
|
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Capitolo 12 *** Vita ***
Ciaooo,
avevo
pensato di lasciare perdere, ma visto che credo di finire entro pochi
capitolo continuo... certo come prima ff non è stato un gran
successo, ma l'idea che ho in mente ora forse è migliore,
intendo per un altra storia, ma quella la metto dopo aver finito questa
:)
Comunque
grazie per la recensioni:
Uchiha_chan :
devo dirti che non ci avevo pensato, questa ff mi è venuta
in
mente così, leggendo per l'ennesima volta BD... poi devo
ammettere che non saprei da che parte iniziare... comunque un po' di
spigazioni ci saranno, ma credo che dovrai pazientare ancora un po',
prossimo cap... e comunque la gelosia non riesco a pensarla per Seth,
lui ha l'imprinting non può essere geloso, lui vuole
il
bene di Angela... quindi per come la vedo non riesco a scrivere nulla
su questo. Ti prego comunque di continuare a leggere, forse quello che
ho in mente ti più piacere.
Questo
capitolo lo faccio più lungo...
XII
capitolo : Vita
Renesme
Ero euforica. La mia famiglia era tornata e avavo ascoltato il passato
della tribù del mio Jacob, poi era venuto tutto il branco di
Sam
e di quello di Jake mancava solo Leah che era ancora a Seattle.
Non capivo il comportamento della ragazza della spiaggia, Angela. A
quanto aperva zia Alice la conosceva. Quando gliela avevo mostrata, lei
odiava non conoscere qualcosa quindi l'avevo aggiornata insieme alla
mia famiglia, era saltata in piedi e inizato a saltellare, felice.
Aveva detto che l'avrebbe rivista e che doveva sicuramente trovare il
tempo per sistemarla esterirmente.
Mamma non si era preoccupata per il tuffo, anzia aveva sorriso.
Papà invece era diventato più agitato di Jake nel
mare.
Per spiegargli tutto avevamo dovuto usare la forza congiunta mia,
perchè mi voleva bene, mamma perchè Edward
l'amava, di
Jasper per calmarlo.
Emmett era fiero di me perchè aveov steso un licantropo, qui
mamma e papà invece erano davvero preoccupati.
Poi quando Alice aveva sequestrato tutti per preparare la serata io mi
ero addormentata in salotto con zia Rose che mi coccolava. A parer suo
doveva recuperare gli arretrati, aveva detto che gli ero mancata tanto
e che ero cresciuta tantissimissimo.
Ero in braccio a Jake. Vidi papà molto teso. Erano passati
solo
cinque minuti e già era preoccupato. Gli saltai in braccio,
lui
spostò l'attenzione su di me, sorridente. < Renesme,
ti
è piaciuta la storia ? > chiese
< Siii! >
< Nessie, sapevi che solo Bella sapeva la leggenda-storia mentre
gli
altri no? > disse Jake. Sembrava fiero di questo, non ne capivo
bene
il motivo.
< Devo darle ragione, non si sarebbe mai potuto raccontare
queste storie senza la vostra presenza > disse papà.
< Si devo dire che come storia non è niente male,
sembra
davvero una leggenda, forse per i pochi pariticolari. Ma dico io, non
potevate descrivere minuziosamente il combattimento vampiri VS
neo-licantropi ? > disse Emmett, sembrava seriamente triste.
< Io ho un idea miglire, perchè non ravviviamo il
fuoco >
disse Paul, credo. < Sì un po' di incenso
non farebbe
male > continuò.
Questa battuta proprio non la capivo, e quindi domandai a
papà,
senza fare nulla, lui avrebbe risposto semplicemente. Io e
papà
ci intendavamo davvero, come lui ed Alice.
< L'odore di Irina > bisbiglia. Mi ricodo di quel giorno
catastrofico, pieno di agitazione e sento, come se fossi ancora
là, l'odore intenso e troppo dolce del falò di
Irina, la
sorella del clan di Denali.
Emmett scoppiò a ridere. Mentre Sam si stava già
preparando a una ramanzia per Paul. < Chissà, forse
il vostro
sangue è simile a quello dei lupi? >
ribattè lui.
Potevano fare ridere quelle battute, ma a me non piacevano affatto.
< Oggi mi volete far diventare pazzo > mormora zio
Jasper. Gli salto in braccio, per farlo distrarre.
< Stanno arrivando > mormora papà. Jake si
alza quindi
vando in braccio a lui, per poi lanciarmi tra le braccia di mia madre
quando la vedo.
Mamma, Seth e Angela, aggrappata al suo imprinting, che le sorrideva
perso, si sedettero. Io rimasi tra le braccia del mio Jacob.
Angela
< Comuque, a proposto di storie io ne avrei di più
precise...
> disse Emmett rivolto alla bambina. Ero ancora confusa e la
ragazza
che diceva di essere Bella non mi aveva certo aiutato. Inconsciamente
mi strinsi al ragazzo, Seth. Le parole che aveva detto nel bosco mi
erano sembrate vere e poi lui mi faceva sembrare di poter tornare a
quella di un tempo, pre- Ben, inoltre era sicuramente meno spaventosa
dei Cullen, e stando a quello che avevo intuito e forse quasi accertato
erano vampiri, arg.
Seth mi sorrise, sembrava felicissimo del mio comportamento.
< Carlisle che ne dici di incominciare dal tuo passato ?
> continuò il ragazzone.
< Siiiii! > disse la bambina sorridente. < Mamma
mi aveva
detto che oggi avresti potuto raccontarla. Ti prego, nonnino >
disse
e saltò in braccio al dottore. Nonnino? ma se
avrà
trent'anni, come faceva a essere nonno?
< Emm, è vero, se non ti dispiace, Carlisle >
aggiunse la detta-Bella.
< Oh, mi fa piacere, se avete voglia di ascoltare > dissa
il signor Cullen rivolto ai Quileutes.
< In che senso il tuo passato? > chiese Sam, sembrava
stupito.
< La mia vita e quindi anche parte di quella famigliare.
> disse
sorridente e cordiale. Carlisle mi era sempre sembrato una persona
retta e buona, come poteva essere un vampiro? un mostro crudele e
assassino?
< E poi puo servire per chiarire le idee > disse Edward,
quel
ragazzo sembrava sempre parlare per rispondere alla mia confusione.
Sam mi guardo poi annuì, stiracchiandosi e preparandosi a
una nuova storia.
< Credo di essere nato nel 1640 circa > tutti, me
compresta,
tranni i Cullen avevano gli occhi fuori dalle orbite, molto, ma molto
stupiti. Fissavo l'uomo che dimostrava a mala pena trent'anni e invece
diceva di averne circa trecensosesantanove, impossibile... Seth mi
strinse dolce, come per dirmi che lui c'era e che non dovevo per forza
impazzire da quelle nuove scoperte strane. trassi un profondo respiro e
mi decisi a non pensare all'impossibile della storia che mi sarebbe
stata raccontata, avevo l'impressione che di impossibile ce ne fosse
parecchio. < a Londra. Mia madre morì di parto. Mio
padre era
un pastore anglicano che riteneva nelle incarnazioni del male e cercava
di estirpalrlo dal mondo > dal tono mi sembrava che non fosse
stato
d'accordo con il padre. Ero quasi fiera di me, stavo tornando quella di
un tempo, attenta ai dettagli. < Condannava al rogo molte
persone
innocenti dichiarandole, streghe, licantropi > un sussulto dalla
zona Quileutes < e vampiri > un sussulto della bambina.
<
Quando divenne troppo vecchio per continuare il suo 'lavoro'
incaricò me di contunuare. Io non riscivo a condannare
nessuno,
mi sembrava tremendamente sbagliato. Cercai allora, per mostrare a mio
padre che non ero un fallito, e trovai un vero covo di vampiri nelle
fogne. > aveva lo sguardo fisso sul fuoco e perso in quelli che
dovevano essere ricordi < Con me in testa, un nutrito gruppo di
fedeli, avanzò verso l'uscita, una notte. Eravamo armati di
forconi e fiaccole. Eravamo, stiamo stati, molto stolti nel pensare che
le nostre leggende per la distruzione di esseri del genere fossero
vere. La creatura antica che fuoriuscì dalla fogna era
assetata,
solo dopo me ne resi conto, attaccò me. In quel momento il
nostro numero giocò a mio favore > sorrise trise
< o forse
a mia sfortuna > Emse gli accarezzò una spalla, come
per
confortarlo. < Il vampiro scappò con due umani, mi
lasciò lì, sanguinante morso da quello che
divenne il mio
creatore > silenzio tombale. Gli indiani erano stupiti, forse
per il
tono che il dottore usava per raccontare. Sembrava tutto vero e
piuttosto triste. < Agii per salvarmi, sapevo che mio padre mi
avrebbe ucciso, ero stato contaminato. Mi nascosi in una cantina. I tre
giorni, o forse di più, il veleno non era molto >
degutii e
capii finalmente che cosa significava il morso. < Riuscii a
trattenere gli urli. Quando il dolore finì mi resi conto di
ciò che ero diventato e mi disgustai di me stesso. Ero il
demone, il mostro, un assassino di natura. Scappai dalla
città
rifiutando con tutto me stesso di seguire l'istinto e placare il
bruciore, la sete.
Cercai in
varii modi di porre fine al tormento. > I Quileutes erano a dir
poco
stupiti, io ascoltavo e avevo deciso di non farmi idee. < Come
sapete non ci riuscii. Provai a buttarmi dalle vette più
alte,
ad annegare nell'oceano. Decisi allora, anche se era una scelta presa
da subito, di morire di sete. Mi allontanai sempre di più
dai
villaggi, con il progredire del assenza di nutrimento, il mio corpo non
ne risentiva, ma il mio controllo sì. Divenne sempre
più
difficile domare gli istiti. Una notte, forse il giorno di svolta della
mia non-vita ero tanto assetato. Un bruciore più intenso di
altri mi spinse ad attaccare la prima cosa che poteva darmi soglievo
> ora dai Quileutes si levò un brusio di ribrezzo
< quando
mi resi conto di aver attaccato un cervo, e di essere riuscito a
placare, almeno un poco, la mia sete capii che forse potevo non essere
l'assassino, il mostro che la mia natura mi portava a diventare. Potevo
volgermi contro il destino. > sembravano frasi sacre. Dovevano
essere frutto della sua salvezza interiore. Contemporaneamente capii
che lui, non so gli altri, non si cibava di sangue umano ma di animale.
Quindi come aveva detto lui non era un mostro. Cosa poteva lui se era
diventato ciò che era? Mi sentii una nullità al
confronto. Io che ero 'morta' perchè Ben mi aveva lasciato,
mi
ero quasi arresa di vivere.
Attorno a me, molto probabilemente anche loro stavano facendo pensieri
simili ai miei. Le ragazze che accompagnavano i licantropi erano
stupite. Seth guardava con ammirazione Carlisle Cullen. < Messo
a
punto il mio nuovo stile di vita mi trasferii in Europa. Scopii lo
studio e con esso il mio futuro, la medicina. > giusto non ci
avevo
affatto pensato, lui era un vampiro ma anche un chirurgo. Da come aveva
raccontato sembrava essere stato difficilissimo resistere al sangue
umano, come faceva a operare senza distrarsi o uccidere? <
Passai
anni ad affinare il mio autocontrollo. Adesso l'odore del sangue non mi
fa alcun effetto > capito. < E quante persone hai ucciso
prima di
controllarti ? > chiese uno della riserva. Tutti lo guardammo
male
per il suo poco tatto. < Oh, non ho ucciso nessun essere umano
>
chiarì. < In Italia scoprii i Volturi > tutti
rabbrividirono, Seth sussultò. < Ero affascinato
dalla loro
vita e divenni ben presto un amico di Aro, al tempo Marcus era
più solare di adesso e con lui avevo un rapporto migliore.
Caius
non mi ha mai visto di buon occhio, sopprattutto per la vita che
conducevo. Non restai molto lì, erano certo educati ma
avevano
sia sete di potere e sopprattutto non riscivo ad accettare tutte quelle
vittime senza che io potessi fare niente. In America scoprii di poter
avere contatti con il mondo umano. Il tempo delle leggende era finito e
non vedevano in me il mostro, il vampiro che sono. Cercavo qualcuno che
accettasse il mio modo di vivere, mi sentivo solo. La solitudine credo
sia uno dei peggiori pericoli che un immortale possa avere. Porta a una
visione del mondo molto pessimisitca e forse a una tendenza alla
tragedia > sbaglio o aveva guardato Edward? <
Ero a
Chicago, l'epidemia di spagnola avanzava e portava tantissimi morti.
Odiavo dovermi nascondere di giorno per fingere di dormire. >
questo
non mi era affatto chiaro... < Mi ero affezzionato alla famiglia
Masen, il padre era morto con la prima ondata di febbre >
sembrava
che stesse cercando di misurare le parole, per farle diventare
più dolci e meno reali. Perchè? < La madre
compromise
la sua salute per restare vicino al figlio. Erano molto simili, anche
se il ragazzo aveva preso gli occhi verdi dal padre. In punto di morte,
la madre Elisabeth mi prego di salvare il figlio. Le parole che disse
mi fecero pensare che avesse scoperto la mia diversità. Le
condizioni del ragazzo erano pessime quindi decisi di ascoltare il
volere di Elisabeth. Non ero sicuro di come trasformarlo, allora
riprodussi le ferite che vennero fatte ha me. Ti feci soffrire troppo,
Edward > spalancai gli occhi, come tutti, non eravamo pronti a
scoprire che il primo trasformato era stato Edward. < Ho ricordi
vaghi del periodo prima della mia rinascita > iniziò
il
ragazzo. < Sono nato nel 1901 e Carlisle mi ha trasformato nel
1918. Durante la mia vita umana volevo partecipare alla Grande Guerra.
Nel periodo appena successivo alla mia creazione sfidai Carlisle sulle
sue convinzioni, riuscivo a comprendere meglio di molti le sue idee per
la mia dote > quale è la sua dote? E' estremamaente
criptico. Voltandosi verso di me spiegò < la lettura
del pensiero > o...k, leggeva davvero la mente, tranquilla tutto
qua è anormale perchè stupirsi? Sorrise piano poi
continuò < Decisi di cambiare vita, non mi convinceva
la vita di astinenza che Carlisle mi obbligava a seguire. Scesi a patti
con la mia natura. Bevevo sangue umano > rabbrividii e mi
strinsi a Seth. Tutti i Quileutes erano schifati. Nessie guardava
stranita Edward < ma di persone che di umano avevano ben poco.
Uccidevo assassini, strupratori, coloro che non erano degni della vita.
Comunque mi resi conto della crudeltà delle mie azioni, mi
disgustavo. Tronai da Carlisle e Esme che mi accettarono, anche se non
meritavo tanto. > le parole erano vere, vissute. Non riuscii a
odiare Edward anche se era un assassino, però si era
pentito, aveva capito l'errore.
< Io tornai in una città dove ero già
stato e dove avevo lasciato il mio amore > disse Carlisle.
Benchè quelle parole mi sembravano obbigatoriamente
imbarazzanti lui le disse con tono normale. < Avevo combattutto
contro il mio voler vivere con qualcuno che mi comprendesse.
Lì trovai il mio amore in obitorio, il suo corpo era morto
ma il suo cuore batteva. La trasformai >
< Io ricordavo Carlisle, l'avevo visto poco prima che mi avevano
promessa in sposa. Io non volevo la vita che mi avrebbe costretto il
mio matrimonio. Io volevo una famiglia. Avevo avuto il mio piccolo, il
mio bambino. Ma non gli era stato consentito di vivere. Morì
pochi giorni dopo che lo avevo messo alla luce > la voce di Esme
era piena di tristezza e dolore al ricordo. < Io non potevo
vivere se il mio piccolo non c'era più. Mi lanciai da uno
scoglio. Quando riaprii gli occhi ero quasi certa di essere in
paradiso. Il mio sogno, il mio amore impossibile era davanti a me e si
scusava >sorrise a Carlisle. Un sorriso amorevole, simile a
quello di Seth per me. A quello che Edward rivolgeva a Bella in mensa.
< Benchè io non posso più avere figli ho
una famiglia speciale. Ho coloro che hanno accettato di essere miei
figli > sorrise a quelli che dicevano essere i figli adottati. A
quanto pareva erano più vecchi di come mostravano, non ci
avevo pensato.
< Vivemmo per qualche tempo come una famiglia, non ero
più solo, avevo Esme ed Edward, tornato dalla sua esperienza
giovanile > sorrise Carlisle. < Un altro membro si
aggiunse, la trovai in fin di vita nella strada gelata,... >
iniziò il dottore.
Rosalie si strinse a Emmett poi schiarì la voce e
iniziò la sua storia, a quanto pareva era lei la ragazza di
cui aveva accennato il signor Cullen < Vivevo nel 1933. La mia
bellezza, ero bella anche da umana, fu il mio più grande
difetto. La mia famiglia vedeva in me la
possibilità di salire di classe. Io ero molto superficiale.
Mi fecero conoscere Royce King, figlio della famiglia più
importante del posto. Stavamo organizzando il matrimonio. Ero andata a
trovare Vera, la mia amica. Si era sposata con un operai, si amavano e
avevano avuto un figlio. Ero gelosa di lei, del suo bambino. Tornavo a
casa, faceva freddo e mi ricordo di aver sperato che per il mio
matrimonio non ci fosse un clima del genere. Volevo una festa magnifica
che tutti avrebbero ricordato. Sotto un lampione c'era un gruppetto di
figure ubriache, accellerai il passo > nussuno parlava, il tono
di voce di Rosalie era triste e rabbiso. < Una voce che
conoscevo si levò dal gruppo. Era Royce. > lei
deglutì al ricordo e guardò la bambina. <
Mi lasciarono lì sulla strada. Speravo di morire. >
ero terrorizzata. Non avrei mai potuto pensare che Rosalie Hale, la
ragazza più bella del mondo avessi vissuto ciò
che raccontava. Ora mi sembrava molto giusto il suo comportamento
altezzoso. Carlisle mi trovò e mi trasformò. Nel
dolore sentii la spiagazione di Carlisle su ciò che sarei
diventata. Non ho ucciso nessuno per saziare la mia sete. Ma ho ucciso
Royce e il suo gruppo che avevano impedito la mia vita. >
l'ultima frase era dura, rabbiosa. < Non sono mai andata molto
d'accordo con Edward, per il suo comportamento, per il suo modo di fare
> sorrise al soggetto della frase. A quanto pareva ora non ere
più così. < Ma lui e Bella hanno fatto un
dono a me, a tutta la famiglia, che ha completato la mia vita, Renesme
> la bambina saltò in braccio a Rosalie. Lei rise,
spezzando il clima concentrato sulla storia. Mi sembrava di vedere i
Quileutes guardare straniti il comportamento della bambina e di
Rosalie. Non capivo cosa c'entrasse Nessie che a quanto pareva si
chiamava anche Renesme, con Bella e Edward. Emmett si
schiarì la voce, come per richiamare l'attenzione. <
Trovai il mio Emmett mezzo sbanato da un orso. Lo portai da Carlisle
per farlo trasformare non ero sicura di riuscire a fermarmi. >
qualcuno nella zona Quileutes si irrigidì. < Ero
andato a caccia, volevo uccidere un bel po' di prede. >
iniziò Emmett con tono scherzoso. < Non avevo avuto
molta fortuna. Mi ero accampato per la notte quando un ruggito per
nulla rassicurante mi svegliò. Vidi il grizzly attaccare e
non potei fare niente se non sperare nella morte più veloce.
Quando ormai pensavo alla mia fine sentii un altro ringhio
completamente diverso. Poi il grizzly era a terra, a quanto pare morto.
Al mio fianco c'era un angelo. Ero più che convinto di
essere morto. Mi prese in braccio e incominciammo a volare, davvero
bello > anche lui era preso dal ricordo. < Poi il dolore
bruciante, capii di essere nell'inferno ma non mi importava sentivo la
voce del mio angelo. Quando mi spiegarono ciò che ero
diventato... > pausa d'effetto < non mi cambiò
di nulla, anzi devo ammettere che ero felice. Potevo vivere per sempre
con il mio angelo. > baciò Rosalie. < Ho avuto
qualche problema con la dieta > sorrise, scollando le spalle. I
Quileutes si fecero tesi a quanto pareva non gli piaceva molto sapere,
o avere a che fare, con un assassino. Devo ammettere che neanche a me
piaceva molto. < Poi Jasper e Alice si presentarono alla nostra
porta chiedendo di accoglierli nella nostra famiglia > disse
Carlisle.
< La mia storia non è bella, non è felice
> disse Jasper. < Ero carismatico, nella mia vita umana.
A diciassette anni, dandomi per ventenne, mi aruolai nell'esercio, era
il 1861. Divenni maggiore, il più giovane di tutti. Venni
trasfomato da Maria, un vampiro che voleva potere. Nel sud è
molto diverso da qui. Tra clan c'erano lotte per il predominio, per i
luoghi di caccia > rabbrividii. I luoghi di caccia, il cibo
eravamo noi! < Nella mia nuova vita ho un potere, sono empatico.
Sento e controllo le emozioni. Grazie ad esso e alla mia
abilità nel combattimento superai il periodo da neonato.
Maria, come tutti i creatori di escerciti, mantenevano i vampiri solo
per il primo anno, perchè più forti dovuto al
sangue umano, il loro, ancora in corpo. Io riuscii ad ammortizzare le
scorrerie tra neonati e divenni il braccio destro di Maria. La mia vita
era fatta di guerra e gradificazioni istantanee. Diventai depresso la
mia vita non mi piaceva ma Maria mi aveva insegnato che quella era la
vita di noi mostri e non riuscivo ad immaginare altro. Un mio amico
Peter scappò con una vampira neonata di cui si era
innamorata. Tornò qualche tempo dopo descrivendomi il mondo
al nord, niente guerre. Lo seguii, ma non riuscivo ad uscire dalla mia
depressione. > sembrava davvero distrutto da come
raccontava. < Capii che dopo nutrito stavo sempre peggio. Io
oltre a controllare le emozioni le sento e quinid sentivo il terrore e
il dolore delle mie prede > provare ad immaginare Jasper in quei
momenti non ci riscivo. Sembrava una cosa impossibile avere un dolore e
una disperazione tale come traspariva dalla voce di quel ragazzo alto e
biondo. < Iniziai a cercare di non bere, ma il mio autocontrollo
era assai debole, non riuscivo a resistere a lungo e dopo tornavo nella
mia depressione. >
Al prossimo capitolo,
altrimenti questo diventa troppo lungo... ho avuto
difficoltà a raccontare la storia di Edward, non riuscivo a
spiegare bene quello che aveva scelto, spero che vi sia piaciuto.
Recensite anche per fare delle critiche le accetto, se so i miei
difetti forse posso migliorare :)
|
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Capitolo 13 *** passato ***
Ciao,
grazie
per le recensioni:
Uchiha_chan
= grazie... cercavo proprio quell'effetto. Credo che sia proprio per
quella parte e questa che mi hanno spinto a scrivere la storia.
Frafra9
= grazie... sì nel film la storia della famiglia
è molto
ridotta, fino a diventare un margine. Come avrai capito a me piace la
vita della famiglia è come una storia dentro una storia.
mine
=
grazie... avevo sempre cercato di immaginarmi come sarebbe stato
ascoltare la storia della vita dai diretti interessati, magari tutti
insieme quindi l'ho scritto aggiungendo lo stupore di qualcuno che non
conosce nulla e che non ama Edward :)
XIII
capitolo: passato
<
Trovai Alice
in un bar a Philadelphia. Ero assetato, non bevevo da una settimana.
> continuò Jasper. Non riuscivo ad accettare la
disinvoltura
di cui parlava della morte di altri esseri umani. Ne parlava come se
fosse un argomento normale, come se si discutesse su dove si
è
pranzato. < Lei mi spiegò un modo diverso di vivere e
raggiungemmo Carlisle e il resto della famiglia. > concluse.
< Ho
ancora problemi di controllo > piegò il capo, si
sentiva in
colpa. < Ho provocato danni > aggiunse guardando di
sfuggita la
ragazza che si diceva Bella, non riuscivo a immaginare che la ragazza
dalla bellezza impossibile, come tutta la famiglia Cullen, fosse la
Bella che conoscevo. La ragazza timida e imbranata. La ragazza
innamorata alla pazzia di Edward.
< Non è vero, è stata colpa mia >
disse Edward, non
capivo di cosa stavano parlando. A quanto pare neache i Quileutes
avevano compreso il discorso.
< No, è colpa mia. Dovevo stare più
attenta con quella stupida carta > intrvenne la pseudo-Bella.
< Volete spiegarmi di cosa stata parlando? > chiese la
bambina che voltava il capo su ogni oratore.
< Del passato. > disse la pseudo-Bella.
< Del mio più grande errore. > correse Edward.
< Del mio più grande problema > aggiunde Jasper
< Del più grande errore di Edward>
ripetè Alice.
< Del più grande errore di Edward. E al mio
disastro>
chiarì Rosalie, con astio. A quanto pareva il problema o
l'errore non gli andava bene.
< Della nostra incapacità di parlare con Edward
> aggiunse Esme.
< Ma basta, abbiamo capito, tutti vi sentite colpevoli per
qualcosa
ma spiegate di cosa accidenti state parlando > sbottò
Jake.
< Oh! Io non sono colpevole di nulla > intervenne Emmett.
Tutti scoppiammo a ridere.
< Ricordate il periodo in cui siamo andati via? >
iniziò
Edward. Tutti annuimmo. < Lasciando Bella in balia di ben due
succhiasangue, gran bella scelta > disse Paul con astio. Io
sussultai. Come era possibile che due vampiri si erano aggirati a
Forks,
quando Bella era nel suo momento peggiore. Quando era a
pezzi.
Edward chinò il capo, colpevole. < Pensavo che fosse
al
sicuro. Pensavo che ero io il solo problema nella sua vita. >
mormorò. Problema nella sua vita? ma che cosa diceva. Lui
era la
vita di Bella, senza lei era vuota.
< Non lo avevo capito. > Edward rispose ai miei pensieri.
< Cosa c'entra quello con il problema di Jasper > chiese
Seth.
< Bella, avevi già raccontato quest'avvenimento a
Jake ma Jasper non c'entra nulla > disse Sam.
Edward e Jasper fissarono la pseudo- Bella. < Jacob sarebbe
uscito
di testa se gli avessi raccontato tutto > si
giustificò lei.
Jake volse il capo e chiarì < No >
< Ma certo > rispose sarcatica lei < se non
sbaglio in quel periodo odiavi leggermente Edward e i Cullen >
< Oh! Ma volete raccontare il fatto > disse la piccola
fremente.
< La festa di compleanno più disastrosa di sempre
> disse
Emmett. < La nostra bravissima e attentissima Bella ha deciso
bene
di tagliarsi il dito con la carta da pacco. E il nostro Jasper >
gli
batte una manata sulla spalla < è uscito un po' di
senno.
Edward a lanciato il suo amore contro i piatti e lei si è
tagliata tutto il braccio > lo raccontava come comica ma tutti
erano
rigidi. < Il luminare, masochista Edward ha quindi optato per
far
morire Bella di solitudine e scappare a uccidere Victoria. Il grande
intelletto però non è affatto capace a seguire le
tracce
ed è andato in Sud America mentre quella era qua a
infastidire
dei cani giganti > concluse. Mi rimanevano dei buchi. A: chi era
Victoria. B: cosa c'entravano i cani giganti e Victoria.
< Però è stato divertente il combattimento
contro
Victoria > disse Seth, sussultai. Non pensavo che lui avesse
combattuto contro codesta persona del tutto ignota a me.
< Va be' questa è un altra storia. Devo ancora
raccontare il
mio passato > disse Alice battendo il piede a terra. Tutti le
prestarono attenzione < Il mio passato umano non lo ricordo,
grazie
a Bella e al suo delizoso odore però ne so qualcosa.
Racconta tu
questa esilerante parte della tua vita > disse lei cedendo la
parola
alla pseudo-Bella. Edward non era d'accordo con le parole di Alice, ma
non vedevo cosa potesse provocare il disaccordo di Edward.
Lei chiuse gli occhi per un attimo poi si schiarì la voce e
iniziò. < La sera dopo il ballo di primavera, quello
a cui
non ho partecipato > disse rivolta particolarmente a me.
< Sono
andata a vedere una partita di basaball giocata dai Cullen. Dei vampiri
non vegetariani hanno sentito il rumore e ci hanno raggiunto. James, un
segugio, capo del gruppo dei tre e compagno di Victoria ha trovato il
mio odore... stimolante. Scappai a
Phoenix con Alice e Jasper. James mi fece credere di aver preso in
ostaggio Renèe. Andai diritta nella sua trappola. Per farmi
soffrire mi spiegò per bene il suo passato. Mi
raccontò
di una ragazza dal profumo sublime, anche lei difesa da un vampiro
innamorato > sorrise a Edward. Mi stava diventando sempre
più
difficile non credere che quella era Bella. Dal modo di parlare, non
dalla voce, sembrava davvero lei. < Lui però aveva
avuto il
coraggio di trasformare il suo amore. James si era vendicato uccidendo
il vampiro creatore. James era stupito di aver ritrovato la sua cantante nel nostro
clan > che cosa c'entrava la cantante in quel contensto? I
Quileutes erano straniti quanto me.
< Cantante,
cosa vorrebbe dire? > chiese con un filo di voce Emily.
< Quello che Bella era per me. Un essere umano il cui sangue ha
un profumo tanto intenso e buono
per un vampiro preciso > spiegò Edward.
< Quella vampira ero io. > annunciò Alice.
< Ho fatto
delle ricerche e ho scoperto che i miei genitori mi aveva mandato in un
manicomio a causa delle mie visioni > aveva lo sguardo triste,
forse
non voleva essere stata dichiarata pazza. < Quando aprii gli
occhi
come vampiro vidi quasi subito il mio Jasper depresso. Grazie alle mie
visioni > ero confusa. Che cosa erano le visioni. < Alice
prevede
il futuro o più precisamente le conseguenze di una scelta
nel
futuro > mi spiegò Edward, incominciava a essere
quasi
normale il suo comportamento. O perlomeno mi aiutava un po', senza
contare l'impossibile di tutto, certo.
< trovai Jasper e vidi la mia famiglia. > finì
Alice.
< Mamma, mamma. Cosa è successo dopo che
papà > e
guardò male Edward < ti ha lasciata? > chiese
la bambina
saltando in braccio a Bella. Mamma? Papà? Mi mancava un
altra parte di tutto questo. Cioè la bambina aveva cinque
anni. Secondo la descrizione Edward era un vampiro e quella ragazza che
ormai credevo Bella versione vampiro era la madre di una bambina di
cinque anni. Ne erano passati solo due dal matrimonio e prima Bella non
era incinta e tantomeno aveva avuto una figlia.
< Ero piuttosto a pezzi. Portai a Jake due moto da riparare e
lui,
che non era ancora licantropo, mi aiutò a tornare in vita
>
iniziò Bella. Ricordai il giorno in cui aveva detto che era
vera
la presenza degli orsi. Edward sogghignò, non capii il
perchè. < Poi anche lui mi ha lasciata >
Jacob intervenne in sua difesa < Ma non ti ho lasciata
volontariamente > e guardò male Sam.
< Era per la sicurezza di Bella > si
giustificò a sua volta Sam.
< Io avevo cercato la radura di Edward > lui
sgranò gli occhi, a quanto pare non era al corrente di
questa parte. < e la trovai. Laurent però mi
trovò lì > bisbigliò a voce
più bassa.
< Laurent ? > chiese la bambina.
< Amico di Victoria > disse solare Emmett. < e
compagno di Irina >. Ed ecco un altro personaggio ignoto, Irina,
chi era codesta persona?
< Irina faceva parte del clan di Denali. > mi
spiegò Edward.
< e ha messo in pericolo Renesme > disse Rosalie,
mostrando i denti. Istintivamente mi strinsi a Seth. Faceva davvero
paura.
< Be' nel punto critico sono arrivati i licantropi,
cioè gli orsi enormi che terrorizzavano la popolazione.
> oh, ecco perchè Edward sogghignava, prima. Quindi
io avevo già visto un licantropo senza rendermene conto.
Chissà chi era.
< Poi sono andata a parlare con Jake, e lui mi ha permesso di
capire cosa era. Sono esperta anche in indovinelli > rise lei.
< Poi i licantropo hanno organizzato la mia difesa da Victoria.
I giorni si susseguivano tutti uguali. Jacob mi aveva messo in testa di
tuffarmi dagli scogli di La Push > ricordai quanto erano alti e
mi voltai stupiva verso Jake. < Oh! Non è affatto
pericoloso per noi. Se lei mi avesse aspettato non si sarebbe fatta
niente. Ma era impazziente > rispose Jacob difendendosi dalle
insinuazioni.
Ricordai che la mattina avevo sentito le ragazza che dicevano qualcosa
a proposito dei tuffi e di Nessie.
< Ecco, anche Jacob ha detto che non è pericoloso
> mormorò Renesme mettendo il muso.
< Per i cani. Tu ti potevi fare male > disse Rosalie
preoccupata. Allora avevo capito bene, Renesme-Nessie si era tuffata da
uno scoglio.
< Se sono ancora viva io, Renesme può stare
tranquilla > disse Bella-vampiro.
< Viva? Tu sei morta > disse Paul sprezzante.
< Si ma non per quello > ammise lei. Morta? Ma se stava
parlando. Ero a dir poco confusa.
< Come ben dice, va be' pensa Angela, Bella non è
veramente morta. E' qua a parlare > disse Edward.
< Però il cuore non batte > ribadì
Paul.
< Stavo dicendo > interruppe il litigio Bella. <
Che mi sono tuffata e Alice ha pensato che mi volessi suicidiare. Dato
che non può vedere i licantropi ha pensato che io ero morta,
mentre invece Jake mi aveva salvata. A casa trovai Alice. Rosalie aveva
telefonato a Edward dicendo del mio suicidio e lui, pazzamente,
è andato dai Volturi > ok, altro personaggio
incognito: Volturi.
< Già vivere lontano da Bella era una sofferenza. Ma
la sapevo viva e quindi mi obbligavo a non tornare qua. Ma se lei non
era più qua non potevo rimanere in questo mondo. >
spiegò Edward. Allora i Volturi erano collegati con il
tentativo di suicidio di Edward.
< Vidi Edward mostrarsi alla luce del sole a Volterra per
obbligare i Volturi a ucciderlo seduta stante >
raccontò Alice. < In quanto Aro aveva rifiutato di
ucciderlo quando il pazzoide lo aveva chiesto > altra incognita:
Aro.
< Riuscii a bloccare Edward a due passi dalla luce solare di
mezzogiorno > ricominciò Bella. < Ci portammo
dai Volturi: Aro, Caius e Marcus. Caius fece promettere a Edward che mi
avrebbe trasformata entro poco tempo > competò.
Quindi i Volturi erano delle persone, molto probabilemente vampiri.
< Mamma, sono io che ti ho uccisa ? > chiese triste la
bambina.
Paul si illuminò, sembrava contento delle parole di Renesme.
< No cara > intervenne Rosalie.
< Si invece. Nahuel mi ha detto che lui era un mostro
perchè aveva ucciso sua mamma nascendo. >
inizò la bambina abbracciata a Rosalie. < Dato che io
sono uguale a Nahuel allora anche io ti ho uccisa >
finì. Ero stranita, che discorsi erano?
< Si, hai capito tutto > ringhiò Paul,
sembrava stra contento. Tutti lo fissammo male.
< emm... Edward mi ha salvata trasformandomi quindi non
è successo niente > rispose Bella lanciando un
occhiata assassina a Paul, che in risposta ringhiò mostrando
i denti.
< Ma sei diventata anche tu un mostro >
ribattè testarda la bambina.
< Tanto avevo un patto con Edward. Dopo la luna di miele lui mi
avrebbe trasformata. Abbiamo avuto il più grande regalo e i
programmi non erano stati cambiati di molto > disse Bella. Dalle
parole della ragazza la luna di miele e quindi il matrimonio venivano
prima della nascita della bambina? Impossibile.
< Renesme, che ne dici di spiegare ad Angela la tua storia. Mi
sta facendo impazzire con la sua confusione. Appena la calmo dite
qualcosa che la fa tornare al punto di prima > chiese Jasper
alla bambina. Oh, ecco perchè riuscivo a non andare in
isteria o cose del genere. Non sapevo se arrabbiarmi per il controllo
su di me, o essere contenta per poter rimanere con loro.
< Io sono Renesme Carlie Cullen. La mia mamma è Bella
e mio papà è Edward. Sono una
mezza-vampira. Ho un potere. Se vuoi ti spiego tutto con quello
> disse la bambina venendomi davanti sorridente.
Annuii in balia del suo fascino bambino-angelico.
< Un'altra stregata da Renesme > rise Emmett. Tutti si
unirono alla sua ilarità.
La bambina mi posò una mano sulla guancia. Poi vidi delle
immagini, come un film che mostravano prima Bella umana insanguinata al
massimo. Poi Bella ed Edward, tutti i Cullen. Jake, Seth. Una casetta
magnifica. Dei momenti di gioco con ogni componente della famiglia. Una
alce che correva e una sensazione di contentezza quando la bambina le
era balzata addosso e ne aveva bevuto il sangue. Non potei fare a meno
di rabbrividire. Poi un'enorme gruppo di mantelle scure, l'immagine
tinta di paura. Infine noi seduti in cerchio ad ascoltare.
Ero a dir poco sbalordita. Però non potevo non ammettere che
tutto quello che avevo visto era vero.
< Che cosa hai fatto ? > chiese Emily.
< Ho usato il mio potere. Ho mostrato la mia vita ad Angela
> rispose.
< Posso vedere anche io > chiese titubante alzando il
viso su Sam, come per chiedergli il permesso. Lui annuii.
Un po' lungo,
nè. Credo che con il prossimo cap ho finito... quindi al
prossimo...
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Capitolo 14 *** sogno ***
Ciaoooooo!
Ho avuto qualche problema per questo capitolo ma vi spiego tutto in
fondo, altrimenti
racconto qualcosa del capitolo.
Uchiha_chan: credo
che devi attendere ancora un cap per la fine... questo non mi sembra
abbastanza conclusivo
Frafra9
: Devo ammettere che la parte della storia di Nessie mi è
venuta
in mente mentre scrivevo e non ho pensato molto alla forma
che
usavo per raccontare, quindi qualche battuta me la sono persa... quando
ho in mente una cosa tendo a perdere dei passaggi.
fracullen : sono
molto contenta che ti sia piaciuta....
VX capitolo: sogno
Edward
Seth era
preoccupato, Jasper non riusciva a tranquillizzare ne uno ne Angela che
dormiva e si
agitava mooolto. < Seth se vuoi posso sapere che cosa sta
sognando > ricorsi all'ultima spiaggia,
il mio potere. Carlisle stava pensando a quali potessero essere le
cause di un agitazione del genere ma non gli veniva in mente nulla,
quindi annuì, era seriamete preoccupato.
Seth alzò lo sguardo verso di me e annuì svelto.
Ero abituato a non ascoltare i sogni degli umani, dopotutto era la loro
fantasia che aveva libero
arbitrio e, già non lasciavo privacy normalmente, mi
sembrava
estremamente sbagliato ascoltare
la loro fantasia. E all'unica persona che di cui avevo voluto sapere le
sue fantasie il fato me lo aveva preocluso.... all'epoca. Sorrisi come
uno scemo ricordando le ultime, per dire quelle dell'ultimo anno
abbondante, notti con Bella che mi permetteva si essere tutto con lei,
essere anche nella sua mente.
Scossi la testa tornando alla realtà, non era il momento per
divagare. Anche io ero preoccupato.
Bella non si era mai agitata tanto, e neanche
pianto nel sonno.
Entrai nella mente di Angela, i pensieri erano chiari come se fosse
sveglia, sembrava rivivesse qualcosa.
< Che cosa vedi? > chiese Bella, preoccupata per la sua
amica appena ritrovata.
< Una festa....
sogno/fashback
angela
Ero elettrizzata, doveva essere la prima volta che ero tanto contenta
di partecipare a uno di quei
balli del college. Avevo passato tutto il pomeriggio a prepararmi.
Ben mi aveva accompagnato alla sala del ricevimento. Tutto e tutti
eleganti.
Ben mi prese per mano e mi accompagnò fuori. Era il tramonto
e
il sole bagnava di oro tutte le alte
piane che circondavano il parco in cui eravamo. Mi
accompagnò a
una panchina. Si sedette al mio fianco
e mi fece voltare verso di lui. La sua espressione mi
allarmò.
Era troppo seria, non credevo di averlo
mai visto così.
< Angy sono quasi due anni e mezzo che stiamo insieme >
iniziò, anche il discorso aumentava il mio
allarme. < Be'... non so come dirtelo... ecco... ho ricevuto una
borsa di studio per un altro college.
E' una possibilità importante > ora non capivo cosa
stava
dicendo. Lo avevo supposto che lui aveva in progetto qualcosa di
importante, era davvero bravo a scuola e ultimamente seguiva lezioni
piu' avanzate.
ero ancora confusa.
< ecco
> deglutì < siamo tanto diversi,
troppo>
io iniziavo a sentirmi mooolto giu', lo sapevo che eravamo diversi, ma
io ero contenta di stare
con lui. Lui era bravo, gentile e anche se aveva la passione per i film
senza trama, il suo unico
difetto, lo amavo. < Ma io sono felice di stare con te >
mormorai. < emm... io... cioè... stiamo...
insieme da tanto... e a Forks mi... piacevi... però... ci...
sono persone piu' adatte a me. > finì.
Non riuscivo a collegare quello che aveva detto. < Io
andrò
al nuovo college e penso sia meglio
che noi... cioè che non ci vediamo piu' > ora avevo
capito ma
preferivo non averlo fatto. Il cuore
mi si spezzò nel petto. Senza un altra parola Ben si
voltò e scomparve tra la gente della festa.
Rimasi lì immobile. Le lacirme mi rigavano le guance, le
parole
di Ben vorticavano nella mia mente.
Il mio cuore non sembrava piu' battere e i miei respiri erano
singhiozzi. Tutto attorno a me era dolore.
In camera trovai un biglietto, la grafia era di Ben. <
Avresti fatto meglio a scegliere Edward, siete
molto simili > non capivo quello che c'era scritto.
Un rumore stranissimo pervase la mia camera. Un righio da far
accapponare la pelle.
fine flashback
Edward.
Finii di parlare perchè A: Angela si stava svegliando, B:
mia moglie era in stato catatonico alle mie
ultime parole. C: Rosalie sembrava pronta a sgozzarmi, ringhiava
accovacciata.
< Che cosa sta succedendo? > chiese moltoo confusa e a
dir poco preoccupata Angela.
< Quello stupido di Edward non ha mai raccontato una parte della
sua vita, a quanto pare > mormorò
Rosalie.
< Ma no, non è successo nulla... cioè
neanche Angela
sapeva nulla... solo Ben sapeva qualcosa > stavo
cercando di spiegare in fretta ma la mia mente non voleva trovare le
parole. Non riuscivo a pensare
ad altro che non fosse Bella. La mia Bella mi guardava stupita e
addolorata. Come poteva pensare che mi ero interessato ad Angela?
Angela sussultò al nome di Ben. < Che... ah, dato che
si siamo potresti spiegarmi questo? > disse
tra il confuso e il fiero. Mi diede il biglietto che avevo visto nei
suo sogno.
In quel momento Emmett scoppiò a ridere, tenendosi la
pancia. < Grazie per l'appoggio Em > mormorai.
Mi schiarii la voce, dovevo chiarire la cosa. <
Spiego, ma devo partire da un po' prima. > mormorai
ad Angela. < Tu eri l'amica piu' sincera e buona di Bella. Avevi
convinto Jessica a lasciarmi
'invitare' Bella a cena. La sera in cui mi hai raccontato
ciò che sapevi > mormorai a mia moglie
per farle capire meglio. Lei annuì. < Quindi volevo
ricompensarti. Nei tuoi pensieri non c'era nulla di materiale che
volevi. Scopii solo che cercavi l'amore di Ben. Ben altrettanto ti
trovava
affascinante però ne tu, ne lui avevate il coraggio per
parlarvi. Ricordando il mio comportamento
con l'edvance di Mike ho pensato che potesse funzionare anche su Ben.
Con l'aiuto di Emmett > lui
continuava a ridacchiare. < ho fatto credere a Ben di aver
tentato di invitarti al ballo di primavera.
Ben, molto percettivo, pensava che la mia vicinanza fosse pericololosa
per te quindi ha pensato bene
di parlarti > conclusi.
Tutti tranne Alice ed Emmett mi guardavano molto stupiti. Bella mi
sorrise. < Sei proprio buono > mormorò a voce
troppo bassa perchè Angela sentisse. Poi Bella come se si
fosse ricordata qualcosa < Mi dispiace molto per te, Angela
> disse, la voce piena di tristezza. < Ti capisco
> continua Bella. Una fitta di colpa, come ogni volta che parla
di quel periodo, mi fa ricordare del mio enorme errore. < Anche
Edward > disse Jasper. < E anche io, per colpa di Edward
> finì.
Seth stringe l'abbraccio delicato a Angela, i suoi pensieri volto solo
a come confortarla. A volte faceva quasi effetto vedere la completa
devozione dei licantropi ai loro imprinting.
< Su ragazzi, la colazione è pronta > disse
Esme arrivando nella sala. Era sempre felice di poter cucinare. Angela
si guarda in torno preoccupata. < Colazione? > chiese
davvero confusa. I suoi pensieri gravitavano sul comportamento dei suoi
genitori... < Abbiamo telefonato a casa tua dicendo che restavi
da noi > dissi per tranquillizzarla.
La tavola era strarpante di cibo. < Esme esageri sempre >
disse Jake strofinandosi il viso ancora assonnato. Ormai la sua
presenza e quella di Seth a casa Cullen era ordinaria.
Ora
vi spiego per bene perchè non sono sicura che questo
capitolo sia granchè. Motivo 1: se aveva notato volevo
ripetere il momento in cui Bella lascia Edward ma versione Ben-Angela.
Praticamente questa è una versione di come la vita di Bella
sarebbe potuta essere se avesse scelto Jake. Poi la coppia Seth-Angela
mi sembrava troppo giusta. Non so se le motivazioni di Ben siano stata
molto abbastanza ma come ho detto prima volevo ripetere il distacco
Bella-Edward, attenti Ben non torna!
Ancora
un cap poi ho concluso, Ciaoooo
|
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Capitolo 15 *** sorpresa ***
Ciaoo!
Scusate per
il ritardo ma ero in vacanza :)
Grazie per
chi legge, chi ha aggiunto tra i preferiti questa storia o alle seguite.
Ecco le
risposte alle recensioni:
Uchiha_chan
= grazie, Edward è fatto così :), secondo me....
allora
io avevo già programmato di finirla con questo capitolo,
anzi
avevo pensato di finire con quello prima ma poi mi è venuta
in
mente quest'idea e dovevo scriverla. Ho paura, che se continuo ad
aggiungere capitoli che non mi inspirano, rovino la ff e quindi
preferisco finirla qui.
Frafra9 =
E' si, ho letto Midnight Sun, non ho potuto resistere... Ben non torna,
lui non è Edward e Angela non è Bella. Non lo
avevi
capito, vero?
XV capitolo: sorpresa
Renesme
< Uffa, uffa! E' un mortorio > disse zio Emmett.
Stavamo camminando a velocità umana per il bosco fino a un
posto
'magnifico' definito così dagli zii. Avevano schiesto a
mamma di
bloccare i pensieri per fare una sorpresa anche a papà.
< Ma certo, sbaglio o qua ci sono otto morti? > esclama
Paul
fissandoci. I suoi modi di fare non cambiavano. Solo Rachel riusciva a
tranquillizzarlo.
< Idea, idea, ideona! > quando zia Alice era tanto
euforica
bisognava temerla. Stava sicuramente tramando qualcosa, come una
giornata di shopping sfrenato. Io mi vestivo con più gusto
di
mamma ma trovavo superfluo tutti quegli abiti che Alice ci obbligava a
comperare.
Fissai papà per sapere cosa la zia stesse architettando. Lui
ridacchiò < Mi blocca i pensieri, mi dispiace Renesme
> mi
risponde baciandomi il capo.
Tutti i Cullen, Jake e Seth si fanno attenti.
< Cara non inventare qualcosa di strano. Mi avevi promesso che
questa volta ci appoggiavi > si lamentò zio Jasper
avvicinandosi ad Alice.
< Ho solo pensato a un modo per velocizzare il tutto >
zio Emmett si fece attento.
< Teletrasporto! > eslama Collin ridacchiando seguito da
tutti.
Quel lupo era davvero infantile, dopotutto aveva solo tredici anni.
< Siete forti, no? > chiese Alice a Sam. Lui che mi stava
sempre
alla larga anche se Emily chiacchierava con tutti i Cullen < Si
perchè? >
< Trasformatevi. Renesme è ben riuscita a cavalcare
Jacob
> le ragazze, soprattutto Angela, erano confuse. Saltai al suo
fianco e le mostrai quel momento del giorno dei Voluti.
< Oh, ma tu eri più piccola >
mormorò
Angela
Poco dopo Renesme volse il capo indietro come tutti e per poco non
caddi. Un enorme lupo scuro, alto come un cavallo era vicino a Kim, al
posto di dove c'era Jared. La ragazza sorrise, accarezzando la zampa,
dove ci arrivava. Il lupo si abbassò e Kim si mise seduta
sulle
sue spalle.
Fissavo il lupo enorme e la ragazza sulle sue spalle, era davvero
impossibile pensare che quell'essere era... Jared.
< Ed ecco la prima cavalcatrice di lupi > rise Emmett e
per guardarlo in viso mi voltai.
Automaticamente mi strinsi a Seth. L'enorme muso rossiccio di un lupo
era a non più di mezzo metro da me. Appoggiava delicatamente
il naso sui capelli di Renesme e colo quello mi fece capire che quel
licantropo era Jacob.
< Jake io non ho bisogno del passaggio >
mormorò la bambina voltandosi ad accarezzare il muso,
affettuosa.
A me tremavano le gambe e mi sembrava impossibile che qualcuno potesse
stare così calmo vicino ad un lupo alto come un cavallo.
< Va bene, vengo > disse poi la bambina. Fece un balzo
impossibile e si ritrovò sulle spalle di Jacob.
Era davvero strano pensare che quella bambina solare e simpaticissima
fosse una mezza vampira. Io e lei eravamo diventate amiche e avevo
scoperto che lei era davvero intelligente, molto più che una
bambina di cinque anni anche se in realtà ne aveva due.
< Ed ora ecco a voi la prima mezza-vampira cavalcatirce di
licantropo > disse Emmett imitando un presentatore di show
televisivi.
Ero ancora terrorizzata e aggrappata a Seth.
Nelle ultime settimane passavo il mio tempo sempre con Seth, era la mia
ancora di salvezza per la sanità mentale. Quando era a La
Push passavamo ore a parlare, avevo scoperto che lui era una persona
buona. Lui era sempre al mio fianco, solare, simpatico e più
che gentile. Iniziavo persino a provare dei sentimenti che credevo
morti con la fuga di Ben. Non mi ero fidata a dire niente. Lui era
legato a me dall'imprintg non certo dall'amore. Molto probabilmente mi
considerava come una sorella, o un amica.
< Sono più alto di te! > rise la bambina e
fece la linguaccia a Emmett. Lui incorociò le braccia finto
offeso.
< Angela tranquilla > mi disse Jasper piuttosto agitato.
Quando ero dai Cullen c'erano sempre tutti i ragazzi. Jasper era il
più risevato ma molto gentile. Come ora che mi invase la
tranquillita. Gli sorrise per ringrazziarlo ma rimasi attaccata a Seth
mi sentivo molto più sicura lì.
< Sai, anche io avevo il terrore dei licantropi soprattutto di
Paul > disse Bella. Era ancora più altrusita di
prima. Era davvero buona. E sempre felice. Pesare che lei sapeva la
verità mentre io ancora non immaginavo niente era
sconcertante. Tutti erano molto bravi a nascondere la
verità, non c'era dubbio.
Edward fissava praticamente a bocca aperta Bella. Lei strinse le
spalle. < Non ti ho raccontato niente
perchè all'epoca non c'eri > entrambi fecero una
smorfia. Era più che chiaro che quel periodo era doloroso
per entrambi < E poi eri troppo agitato per la mia
sicurezza. >
< Allora racconta adesso > rispose Edward.
Bella sorrise e annuì. < Dopo quell'indovinello di
Jake ero andata a parlargli. Avendo scoperto che Victoria >
rabbrividì involontariamente < Cercava me Jacob
convocò una riunione senza pensare che c'ero anche io,
avendo paura che non mi lasciassero venire > Seth mi aveva
spiegato che tra licantropi in forma di lupo di poteva comunciare con
il pensiero. Però con la divisione in due branchi sono Jacob
e Sam riuscivano a parlare tra branchi. < Quando sono arrivata
Paul era sopreso e be'... è scoppiato > rabbrividdi
anche senza riuscire ad immaginare bene la situazione. Però
trovarsi prima davanti una persona normale e poi un lupo enorme non
doveva essere una cosa proprio tranquillizzante.
< Jake si è trasformato a sua volta per bloccare Paul
> finì Embry < Devo ammettere che non avavi
una bella cera > disse poi a Bella.
< Scommetto che ti sei presa più paure con i
succhiasangue > mormormà Paul
< Non sitamo parlando di questo > scosse la testa Bella.
Non mi era ancora ben chiaro che cosa c'entrasse questa storia con la
mia paura.
< Be', quando sono venuti come alleati, il giorno del diploma
> un altra parte della storia impossibile. Io ero tranquilla a
festeggiare il mio diploma con tutti quegli invitati che mia madre mi
aveva obbligato di far partecipare e Bella era in una radura ad
organizzare, insieme a vampiri e licantropi, la difesa contro un
esercito di vampiri neonati. Non capivo come Bella fosse riuscita a
resistere a tutto quell'impossibile. Io rischiavo la pazzia. <
ho riconosciuto Jake e non ho più avuto paura. Tranquilla
Angela, non devi preoccuparti > concluse Bella.
Seth, mandandomi nel panico, si allontanò, ad un segno del
lupo-Jacob.
Neanche ebbi il tempo di cadere davvero in preda al terrore puro che un
enorme lupo color sabbia uscì dagli alberi.
Gli enormi occhi scuri rispecchiavano l'umanità del
licantropo. Quello ero sicura, era Seth. Si avvicinò cauto,
abbassando il muso e io automaticamete allungai una mano appoggiandola
sul muso. Delicatamente lo accarezzai e lui fece delle fusa ruvide (nda
= vengono
così identificate in Eclpse ).
Si abbassò e mi venne quasi naturale sedermi tra le sue
scapole. Quando si alzò ero più alta di Emmett e
dei pochi Quileutes ancora umani. I lupi invece erano la maggior parte
più alti, sono Collin era più basso. Anche se non
ero così sicura che quel lupo fosse Collin poteva essere
anche Brady...
< Seguiteci > disse Emmett. Jasper e il vampiro enorme
iniziarono a correre. Cioè scomparvero.
Strinsi il collo di Seth che partì dietro a Jacob. Renesme
ridacchiava accarezzando il pelo lungo di Jake.
Appoggiai la testa sul manto di Seth, faceva freddo e la
volocità mi faceva venire la nausea. Il corpo del lupo era
caldo e a contatto con quello il freddo del vento non si sentiva.
Mi sembrò che passassero solo pochi minuti quando non sentii
più il rumore attutito delle zampe sulle foglie secche.
Alzai la testa e vidi una radura.
Era abbastanza grande. C'era un laghetto da un lato, circondato per
due lati da una parete scosesa. Il resto della radura si
affacciava proprio sullo specchio d'acqua. Era bella, davvero.
Seth si abbassò e scesi. Le gambe mi tremavano, come dopo
essere scesa dalla bicicletta dopo aver pedalato per tanto tempo. Seth
seguì tutti i lupi nel bosco.
Poco dopo tornarono. Indossava solo i jeans tagliati al ginocchio, la
maglietta era sottobraccio. Praticamente era la divisa dei licantropi.
Bella
I Quileutes avevano finito di mangiare. Io ero tra le braccia del mio
Edward. Renesme con Jake.
Ad un certo punto, prendendo tutti di sorpresa, Emmett si
lanciò dalle pareti scosese nell'lago.
Gli spruzzi del tuffo arrivarono fino a me, che ero la più
vicina all'acqua, e praticamente mi lavarono.
< Nooo! Succhiasangue bagnato, nooo! > si
lamentò, come se fosse successa una calamità
naturale, Embry.
Jake si alzò e corse, con Renesme dietro, verso la roccia.
< No! > praticamente urlò Edward. Era
più protetivo di me nei confronti di sua figlia. Il che era
dire tanto. Il mio amore corse dietro alla figlia, io dietro di lui. E
poi tutti in acqua.
Io ridevo a crepapelle, come Jacob e Renesme. Edward invece era quasi
arrabbiato. < Jasper!! Alice !! > urlò. Sulla
riva tutti sghignazzavano.
Fu così che inizò una battaglia d'acqua. Edward
schizzava ad Alice e Jasper, sulla costa. Io fui colpita da Emmett,
quindi restituii. Rosalie si tuffò amche lei per dare una
mano al marito. Contro di lei c'era quindi anche Jake.
Edward alla fine aveva tirato dentro i due nemici e la guerra si era
trasformata in un tutti contro tutti. Il pubbico licantropo rideva a
non finire.
< Ragazzi! > chi richiarmò dopo un po'
Carlisle.
Uscimmo e avvolsi immediatamente mia figlia negli ascugamani che molto
intelligentemente Alice aveva portato, lei era parte
dell'organizzazione, insieme a Jasper e Emmett, dato che non si poteva
nasconderle nulla.
Era il tramonto e stranamente il sole venne a salutarci. Colorando la
scogliera di arancione.
Edward mi baciò dolcemente. < Ti amo > mi
disse ridacchiando.
< Anche io! > gli risposi.
Voltandoci vedemmo Angela e Seth baciarsi. Finalmente erano riusciti a
dichiararsi!
Edward appunto mi aveva detto che tutti e due si amavano ma pensavano
che l'altro non ricambiasse.
Reneseme mi venne in braccio. Dietro di noi c'era Jake che sorrideva.
< Visto che non era poi una catastrofe i tuffi dagli scogli,
Edward > rise Jacob.
Il mio amore dovette annuire. Anche lui si era divertito.
Allora, questo
capitolo voleva far superare ad Edward il terrore per i tuffi di
Renesme, e amare Angela e Seth...
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FF su Twilight : Essere
Sbagliata
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