The Shade of a Guardian

di Hyperian
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** When the wind owls... ***
Capitolo 2: *** I was unexperienced... ***



Capitolo 1
*** When the wind owls... ***


Erano ormai passati quasi 400 anni da quella guerra che sconvolse il nostro mondo coinvolgendo ogni singola razza in un conflitto per la supremazia sugli altri popoli.
Io ero un umano, più precisamente un ragazzo di ventun'anni, nato in una stirpe di monaci guerrieri che si erano convertiti al pacifismo appena 100 anni prima, finendo così ad essere semplici predicatori. Avevo raggiunto ormai un'età in cui si veniva scelti dal nostro capo monaco, o Alto Predicatore, come servitori personali della dea Reiki, dea guerriera che durante la guerra si schierò con noi umani per permetterci la sopravvivenza. Il nostro compito come monaci era quello di predicare ed imparare incantesimi che permettessero di interagire con la nostra adorata Dea, privilegio permesso però solo ad uno ogni 10 anni, o almeno in teoria sarebbe ogni 10 anni visto che dipende da quanto a lungo il monaco sopravviveva. Cosa che non mi faceva ben presagire per la mia vita.

-Per la beatitudine della Sacra Madre... Deimos, cosa stai facendo?-
L'alto Predicatore mi aveva beccato. -Padre, sto semplicemente... ehm...-
-Ti vedo benissimo a fare dispetti ai tuoi fratelli... Sai benissimo che la Madre è misericordiosa ma il Padre ha il bastone. Sei stato scelto per il Sacro Compito e tu cosa fai? Ti comporti come un ragazzino-
Ebbene si, ero proprio io quel povero sfigato che doveva andare a sorbirsi questo destino orribile.
Il mio compito consisteva nell'andare nella Landa degli Animi Guerreggianti, zona situata a quasi due giorni di cammino di Vestria, la città dove mi trovavo. Non vedevo l'ora proprio.

Dopo una sgridata di altissimo livello mi ritrovai nuovamente nella mia stanza, 100 Rei Deus per punizione e una valigia da preparare.
All'alba del giorno dopo mi avviai verso questa magica Landa desolata piena di pericoli e di gente che avrebbe potuto ammazzarmi per darmi in pasto al cane ma va beh, quelli erano solo dettagli.
Alla fin fine il viaggio fu tranquillo, senza nessun intoppo salvo la ruota del carro che si spezzò su un sasso che mi chiedevo come avesse fatto il cocchiere a non vedere ma dettagli anche quelli, meglio non chiedere.

Venni abbandonato in mezzo al nulla con l'unica indicazione "vai dritto e la casa la dovresti vedere", Come se una dea avesse una casa. Un tempio magari, un'enorme chiesa. E invece....

Un'ora di cammino e mi ritrovai di fronte ad una piccola casa di legno. Nulla più e nulla meno che una casupola probabilmente monocamera anche abbastanza cadente. Mi avvicinai dubbioso al cumulo di legno bussando alla porta, ricevendo dopo poco una risposta a bassa voce.
-Entra.-
Aprii lentamente la porta lasciando così che la luce illuminasse il buio della stanza, in fondo alla quale vi era un piccolo trono di legno muschiato sulla quale era seduta una ragazza dai lunghi capelli argentei, coperta da un'armatura d'argento e accompagnata da una spada che sembrava irradiare luce, meravigliosa nella sua lama dorata con una gemma rossa incastonata nell'elsa.
-A quanto pare il vento sta ululando di nuovo il mio nome...-
La ragazza alzò gli occhi verso di me, piantando quelle due lame gialle dritte sul suo obiettivo scostando appena i lunghi capelli.
-Sei il mio nuovo schiavo? Immagino tu ti aspettassi chissà che. Sono Reiki, la dea della guerra che durante il conflitto di 400 anni or sono distrusse città con l'agitare della spada, falciando nemici con la facilità con cui voi bestie spalmereste del burro sul pane...-
-Io sono...-
-Deimos. Lo so benissimo. Chiudi la porta... zittisci il vento e accendi la candela. Dobbiamo parlare.-

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Capitolo 2
*** I was unexperienced... ***


La ragazza si espresse in un sorriso spento e privo di qualsivoglia sentimento. Aveva un viso che sembrava morto, atono come la sua voce che assomigliava ad una strana quanto inquietante cantilena.

-Così come feci per i precedenti "predicatori" ora ti racconterò tutto quello che mi riguarda affinché tu poi non stia a lamentarti e io non debba fare a pezzi quella tua lurida carne in putrescenza. 
Io, in quanto Dea della guerra, vivo ormai da centinaia di anni grazie all'immaginazione di voi bestie da soma. Quando per voi le cose si fecero dure io ero già rinata più volte di quanto tu possa contare. Scesi sulla terra impugnando la lama divina, Ishtar, per permettere a voi ignoranti di sopravvivere. 
Ero però ancora inesperta di tali interazioni... Infatti quest'azione mi ha legato definitivamente a questa terra, rendendomi schiava del mondo dei mortali. Come dea obbedisco alle preghiere, aiuto le persone e fino ad ora molti hanno richiesto il mio servizio per questioni spinose, anche stupide.
Allora ora stai pensando "Io come umano cosa potrò mai fare?". Sarebbe una bella domanda se non fosse che lo è per la vostra limitata intelligenza.
Voi Predicatori avete la capacità di comprendere il linguaggio antico di noi divinità, cosa impossibile per quelli al di fuori della vostra setta di bestie da macello. Tu mi farai da interprete per i cani che chiederanno il mio aiuto, sebbene la cosa mi disgusti.-

Ascoltai con attenzione, seppure la mia rabbia stesse cominciando a lievitare come il pane. Se provava un tale disprezzo per l'umanità mi chiedevo come potesse davvero aiutare le persone. Non c'era modo per gli dei per dare le dimissioni? Almeno non avrebbe continuato questa sua crociata di insulti.

-Dunque, Deimos, ora passiamo invece ai tuoi compiti- E qui la mia preoccupazione salì vertiginosamente. Odiavo avere responsabilità -Dovrai rimettere in sesto questa piccola casa, allargarla, pulirla e renderla degna della tua dea. Se non sarò soddisfatta la distruggerò e tu dovrai ricominciare da capo. Dovrai trovare cibo e acqua per te e preparare pasti per me come offerta. Dovrai inoltre seguirmi in ogni mio viaggio per le varie richieste che arriveranno. Per fortuna questo è un periodo di pace, quindi finiremo per intervenire solo per bisticci tra false casate.-

La ragazza puntò nuovamente i suoi aghi gialli nei miei occhi neri, fissandomi a lungo con uno sguardo pari a quello di chi ormai aveva rinunciato a vivere. Continuava a fissarmi, probabilmente in attesa di una risposta.

-Mia Dea, mi chiedevo perchè tutto questo odio per il nostro popolo... d'altronde noi...-
-Pensi che sia ingiusta? Molti di voi non fanno che bestemmiare il nostro nome per le più stupide causali. Siete patetici, impuri ed indegni, validi solo come pezze da piedi. Volete rispetto? Allora dimostrate di meritarlo. Invece voi cosa fate? Vi scannate per una donna, per un tozzo di pane o per una zolla di terra. Potessi vi eliminerei tutti. Ma non lo faccio perché come dea sono misericordiosa.-

Mi faceva innervosire. Mi alzai di scatto dalla posizione seduta che avevo assunto per ascoltare quello che aveva da dirmi. -Tu non saresti nulla senza di noi. Saresti solo un fantasma privo di identità! Non hai il diritto di trattarci e di trattarmi a questo modo!-
La ragazza mi fissò nuovamente. Mi sentii mancare il respiro. -Pensi forse che una dea misericordiosa non sappia usare il bastone oltre alla carota?- Il tono sempre privo di espressione risuonò appena nelle mie orecchie mentre fischiavano. Non riuscivo neanche a cadere in terra, tanto ero paralizzato da... terrore? Paura profonda del suo sguardo. Vidi la sua mano scorrere sulla mia fino al dito medio. Lentamente lo prese tra indice e medio, torcendolo con forza fino a che non si sentì il rumore dell'osso che si rompe. Spalancai la bocca ma i sensi vennero a mancare quando mi strappò di netto il dito.
-Rispetta colei a cui devi la tua stessa esistenza, lurido cane-

Svenni, senza riuscire a reggere oltre il dolore.

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