Io&Te= Forever Friend

di CrazyNessina
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Stazione Termini ***
Capitolo 2: *** Confessioni ***
Capitolo 3: *** L'universo contro ***
Capitolo 4: *** Molte domande e poche risposte ***
Capitolo 5: *** Bamboccio ***
Capitolo 6: *** Il portatore di aiuto ***
Capitolo 7: *** Un giorno perfetto...forse ***
Capitolo 8: *** Non credo nelle favole ***
Capitolo 9: *** Margherite e orchidee ***
Capitolo 10: *** Ricordi ***
Capitolo 11: *** La bellezza non conta ***
Capitolo 12: *** La mela ***
Capitolo 13: *** Giorno dopo giorno ***
Capitolo 14: *** Dolci e parole ***
Capitolo 15: *** Amici ***
Capitolo 16: *** Soltanto parole ***
Capitolo 17: *** Confusioni interiori ***
Capitolo 18: *** L'inizio della fine ***
Capitolo 19: *** Un pesce fuor d'acqua ***
Capitolo 20: *** Vane speranze ***
Capitolo 21: *** Rabbia e follia ***
Capitolo 22: *** Nuovi progetti ***
Capitolo 23: *** Making of- un grande libro nuovo ***
Capitolo 24: *** Un' occasione in più ***
Capitolo 25: *** Smile ***
Capitolo 26: *** Ricordi ***
Capitolo 27: *** Destino contro ***
Capitolo 28: *** La paura non esiste ***
Capitolo 29: *** Destino ***
Capitolo 30: *** Sogni infranti ***
Capitolo 31: *** Piccole vendette ***
Capitolo 32: *** L'inizio della (nuova) vita ***
Capitolo 33: *** Nuove speranze ***
Capitolo 34: *** Delusioni ***
Capitolo 35: *** C'è posta ***



Capitolo 1
*** Stazione Termini ***


Bella e Caterina avevano appena preso un appartamento a Roma,dopo essersi lasciate alle spalle la vita con i propri genitori. Via Flavia 7A interno 1.Secondo piano.Prezzo ottimo,solo 450€ al mese,che diviso per due fa...225€ al mese. Si forse non è l'appartamento più lussuoso della città,ma per una studentessa universitaria al primo anno e per una all'ultimo anni di liceo va più che bene.Entrambe lavorano in un ristorante dove molte volte capita di servire i Vips della città...Entrambe si conosco dalla culla,entrambe amano la vita,ma una ama un vampiro,anche lui abita a Roma,l'altra ama un cantante. Bella non è molto alta,ha la pelle molto chiara,lunghi capelli castani e occhi anch'essi marroni. Caterina aveva capelli corti e a boccoli colore dell'ebano,occhi grandi e verdi,che però copriva con stupidi occhiali da quando aveva 5 anni,lei era un pò più alta di Bella,ed entrambe avevano un fisico invidiabile,nonostante Bella odiasse fare sport,mentre Cat amasse fare atletica.

- Bella,senti io devo andare in Via Gorizia per iscrivermi ad un esame...però prendo la metro sennò ci arrivo domani...intanto vado a fare la spesa,no perchè sai ho parlato con il frigo,e ad un certo punto mi ha chiesto un fazzoletto... -

-E perchè mai?-

-Piangeva dalla disperazione...è praticamente VUOTO!-

-Ah ok allora se lo trovi prendi anche un barattolo,piccolo,di marmellata di fragole...grazie Ti voglio tantissimissimo bene...ciao-

La spinse verso la porta dell'ingresso,con scarsi risultati però,in quei momenti odiava il fatto di non essere abbastanza forte.

-Non è che per caso o per culo,forse più per caso sta venendo Edward?No sai così mi tolgo dalle scatole per un pò...così voi piccioncini fate i vostri bei discorsi sulla sua natura misteriosa...e poi fammi un resoconto dettagliato,ma corto,non come l'altra volta che non ho dormito per colpa tua!-

-Si,bè sai non ci vediamo bè...da dopo la scuola e sai...siamo una coppia,innamorata...-

-Alt!Io levo le tende da casa mia!-

-Quando avrai anche tu il ragazzo farò lo stesso per te...ti voglio un casino di bene! Ora vai,ciao!-

Praticamente Caterina era stata sbattuta fuori da casa sua.Felice per Bella inizia a scendere le scale. Spera tanto di nonn incontrare la pettegola di turno,la signora Carletti.

Nessuno in vista quindi scende gli ultimi gradini con un peso in meno sul cuore e si dirige verso la stazione Termini dove prende la metro,per arrivare vicino a piazza di Spagna. Mentre era in coda aspettando il treno sotteraneo qualcuno la scontrò,facendola cadere…

-Tutto bene? Scusami tanto,pensavo di riuscire a schivarti,ma non ho fatto bene i miei calcoli!-

Una mano sconosciuta l’aiutò ad alzarsi,ed una voce non proprio sconosciuta le chiese scusa…

-Bè sono viva,sono intera, i miei pantaloni binchi non si sono sporcati,per caso o per culo,più per culo,quindi non c’è bisogno di scusarsi…-

-Bè almeno posso offrirti un caffè,un tè…un gelato…-

-No guarda sono in ritardo,e comunque vuoi già far parlare di te?-

-Co…cosa?-

Lei si avvicinò al suo orecchio e gli sussurrò piano quanto basta per farsi sentire solo da lui:

-Mio caro vincitore di Amici,è meglio per te se non fai parlare subito di una presunta love-story,sai com’è un semplice caffè tra due persone,magari di sesso opposto, per i giornalisti di gossip diventerebbe lo scoop del mese…quindi un'altra volta magari!-

-Co…come hai fatto? Non dirmi che sei una Cartina?-

-No,per niente,ma ho votato per te quindi…bè allora ciao eh! Che sta arrivando la metro-

-Come ti chiami almeno!-

-Caterina Ibico,mi trovi sull’elenco del telefono! Ciao-

E salì di fretta e furia sulla metro,ma ancora non sapeva che il suo viaggio non era quello che stava facendo adesso,ma bensì quello che sarebbe cominciato al suo rientro a casa…

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Capitolo 2
*** Confessioni ***


-Bene,ora siediti e dimmi tutto…inclusi i minimi particolari-

-Ok allora stamattina sono uscita di casa,ho messo un piede davanti all’altro e sono scesa per le scale,che in totale sono venti,ho aperto il portone…-

-Si,ma taglia corto con i particolari-

-Okok,stamattina mentre apettavo la metro un ragazzo mi ha fatto cadere…mi ha chiesto scusa e mi ha invitata a bere un caffè,ma io ho disdegnato l’inivito perché ero in ritardo,ma soprattutto perhè il ragazzo in questione è Marco Carta,sai quello di Amici? Ecco lui,gli ho detto come mi chiamo ed è finita lì. Poi mi sono iscirtta all’esame e sono andata a fare la spesa. Torno a casa e vedo un ragazzo sotto casa nostra,non lo considero e apro il portone. Arrivata al primo piano mi accorgo che mi sta seguendo,così mi volto e mi ritrovo davanti di nuovo Marco. Mi aiuta a portare su la spesa,lo slauto lo ringrazio ed entro in casa,ah e gli ho detto che dato che mi ha aiutato a portare la spesa qui che possiamo anche non vederci più-

-Fuuu…posso dirti una cosa: MA SEI SCEMA?-

-Forse,sai il caldo e tutto,i ghiacciai che si sciolgono,i buchi neri,l’intero universo,la tua costante esistenza…-

-Grazie,e comunque che centrano i ghiacciai e i buchi neri?-

-Non lo so,sto dlirando. Avevo il cuore a mille,ma tanto non lo che non lo rivedrò mai più,e poi se si facesse vedere anche solo un istante insignificante con me gli rovinerei la carriera,che deve ancora farsi! No dai…sprecherebbe il suo tempo con me-

-Ora stammi a sentire una santissima buona volta: Tu la prossima volta che lo incontri,perché è sicuro,se vuoi lo chiedo ad Alice,che lo incontri se ti chiede qualcosa,anche solo bere un bicchiere d’acqua te lo accontenti,e non ti tirare indietro,perché se ci provi non ti faccio dormire tre giorni di seguito,magari i tre giorni prima dell’esame,chiro? Ah e poi…aspetta che prendo fiato…Non dire più delle cavolate del genere! Lo sai benissimo quanto vali,e un essere umano non può che essere fortunato,se passa anche solo un nano secondo con te…ora puoi dirmi quello che pensi,e se non lo fai sai che me lo dirà Edward…-

-1.Edward ti odio; 2.Quindi tu pensi che dovrei dargli una canche…3.Sono io fortunata ad averti come amica,abbrassio!-

Si abbracciarono,poi Cat richiamò Edward che non era andato a caccia,ma stava sotto la finestra a non farsi i fatti suoi,poi si diresse in cucina e iniziò a preparare la cena. Bistecca ai ferri con carote alla griglia e insalata. Bella l’aiutò a preparare la tavola,mentre “l’uomo” di casa le guardava sorridendo sotto i baffi,lo divertiva vedere quelle due darsi da fare in cucina. Forse una delle poche che lo affascinava degli umani,era il fatto che odiassero mangiare le cose crude,e che quindi le cuocevano in padelle e padellini,sempre con un sacco di roba per contorno. Per lui e la sua famiglia era tutto diverso. Andavano a caccia, sceglievano una preda,la azzannavano e ne succhiavano il sangue,lasciando sul corpo dell’animale i loro “attrezzi” da caccia.
Le due si misero a tavola,e accesero la televisione posta su un mobiletto di legno,in fondo alla cucina. Stavano dando le ultime notizie: i continui conflitti in Israele,in Iraq e Iran,il Papa all’Angelus,la borsa di Milano in lieve rialzo dello 0,09% e sullo spettacolo,i nuovi film in uscita. Insomma le solite cose.

-Bè,allora come si chiama? Quanti anni ha? Dove vive?- chiese Edward in preda ad un raptus di interesse verso il nuovo ragazzo di Caterina.

-Credo che tu lo sappia meglio di me,comunque sarebbe Marco Carta quello che ha vinto Amici,ha 22 anni o 23 non ricordo,e credo che ormai viva qui a Roma o a Milano…e poi non so altro-

-Dai,vuoi che scopra qualcosa io?-

-Se vuoi,te che sai leggere nelle menti,che ha pensato quando ci siamo incontrati,o quando mi ha visto oggi pomeriggio?-

-Mmm…allora fammici pensare…vediamo,ah si ho localizzato la voce,bè adesso sta pensando a te,dato che è da queste parti,più precisamente sta per venire qui,poi invece quando vi siete scontrati,lo ha fatto apposta per conoscerti,e oggi pomeriggio ha pensato che eri bella come ti aveva ricordato,contenta?-

-COSACOSACOSACOSA? Lui sta venendo qui??????????????-

-Si-

Fu l'unica cosa che riuscì a farle capire,dato che Cat era corsa in camera sua,e non a rifarsi il trucco,ma a pregare che quello che aveva visto Edward fosse solo uno scherzo di cattivo gusto.

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Capitolo 3
*** L'universo contro ***


Non si era scomposta più tanto, si aveva incontrato il ragazzo che ammirava e amava,ma non per questo era su di giri…a lei interessava finire in fretta gli esami che le rimanevano per finire il primo anno in bellezza…

INTANTO A CASA DI BELLA E CATERINA

-Edward leggi un po’ nel pensiero di Caterina, voglio cedere che sta facendo-

-Bella dai! Lasciala vivere a quella ragazza! Poveretta e comunque ha incontrato o scontrato un ragazzo davanti alla fermata della metro,ci ha scambiato due parole e poi lei si è dileguata sul treno. Mentre lui è rimasto abbagliato dalla sua incredibile bellezza. Contenta?-

-Si moltissimo…speriamo che lo rincontri…ma invece te non riesci ancora a leggere nel mio vero? -

-No,secondo me è perché il tuo cervellino va in senso antiorario-

-Ok ho capito una bella visita dal medico e si risolve tutto! -

-Ma vai sciocchina! Cosa vogliamo fare oggi?- -

-Domani io verrò interrogata di trigonometria…non è che mi puoi aiutare?- -Pensavo a qualcosa di più divertente,ma ti aiuto lo stesso…-

-Se mi aiuti,dopo facciamo quello che vuoi tu--

-Davvero?- disse con fare malizioso-

-Edward! Non so leggere nel pensiero,ma ho capito dove vuoi arrivare!- -

-Okok passami il libro--

TORNANDO A CATERINA

Si diresse verso via Gorizia,allo sportello dell’università per iscirversi al prossimo ed ennesimo esame sull’arte indiana…una vera noia.

-Buongiorno,salve sono Caterina Ibico e sono qui per fare l’ammissione al prossimo esame di Arte indiana dell’università di arte&grafica di Roma-

-Si certo,ecco prenda una penna e inizi a completare questo foglio,e poi metta una firma qui,una qui…e una qui…prego-

-Bene grazie,ah mi aveva detto di portare anche un documento,o sbaglio?-

-è il suo primo esame?-

-Bè no…ne ho già dati cinque-

-Allora niente documento,il computer farà il resto…-

Detto ciò uscì dalla fila e si sedette su una panchina del parco di fronte,e iniziò a leggere e a scrivere le solite cose.

Nome: Caterina Cognome: Ibico Età:20 anni Nata il:10 luglio 1988 Nata a:Roma Argomento dell’esame: Arte indiana Professore: Giovanni Petrelli Data dell’esame: 31 giugno 2008 Ora dell’esame: 9.00 Firma: Caterina Ibico Firma: Caterina Ibico Firma:Caterina Ibico.

Rilesse in fretta tutto il modulo e ritornò allo sportello. Stranamente era vuoto,cioè non c’era nessuno. Riconsegnò il foglio alla signoria che stava dall’latra parte del vetro e se ne andò vero il supermercato più vicino. Entrò e prese subito un carrello. Tirò fuori dal borsone bianco una lista delle cose da comperare e iniziò a girare per i vari reparti.

* Vediamo…allora marmellata, latte, cereali, the verde in polvere, acqua, biscotti, pasta, lattufa, carote, pomodori, pesche, albicocche,e vediamo cos’era quell’altro che piace tanto a quella là? Ah si le mele,ma rigorosamente rosse…potrei fare come la strega di Biancaneve e ucciderla,ma poi Edward mi farebbe a pezzetti…uffa…se adesso sta ascoltando tanto meglio,così la protegge ancora di più…*

Sorrise alle sue affermazioni mentali,e non vide che stava andando contro una persona. < A filo la schivò e si diresse verso il reparto del pesce dove prese un paio di scampi e gamberi,poi prese un sacchetto di vongole e di cozze. Subito dopo andò dalla carne e prese alcuni petti di pollo e due bistecche. Soddisfatta si mise in fila per pagare. Mezz’ora dopo era fuori con un enorme sacchetto con tutte le cibarie,riprese la metro e tornò a casa. In lontananza vide un ragazzo davanti al suo portone,ma non ci fece molto caso. Aprì il portone e prese la posta,e si diresse su per le scale. In cima al primo piano si accorse di essere seguita da quel ragazzo,si voltò e se non l’avesse riconosciuto gli avrebbe tirato una pizza in faccia. (Pizza in romano significa anche schiaffo per chi non lo spaesse XD).

-Ma sei te! Mamma mia che spavento!-

-Scusa non volevo spaventarti! Mi dispiace tantissimo!-

-Non fa niente,ma come hai fatto a trovarmi?-

-Caterina Ibico via Flavia 7a/1 è stato facile,basta vedere sulle pagni bianche…non sei così fuori dal mondo sai?-

-Dovevo ridere?-

-Ti allungheresti la vita tutto qui…vuoi una mano?-

-Si ti ringrazio,per un istante mi sono dimenticata che non avevo la macchina e così ho preso troppa roba,ma sai il firgo era in lacrime…poveretto-

-Già non dev’essere il massimo…-

Marco prese il sacchetto e aiutò Cat a portarlo fino al suo appartamento. -Bene,grazie ora posso farcela anche da sola…-

-Oh,ehm ok…percò ricordati che ho un conto in sospeso con te-

-No mi hai aiutato ocn la spesa,possiamo anche non vederci più, te l’ho detto potresti rovinarti la carriera se inizi subito ad abusare del gossip…bene ciao!-

-Ma io…- non fece in tempo a finire,o meglio ad iniziare la frase che la ragazza era già sparita con la spesa nel suo appartamento.
-Ciao Bella,ciao Edward…- nessuna risposta,ma non gli diede molta importanza,ora aveva ben altro da fare,prima tra tutte rallentare il cuore,respirare e poi sistemare tutta la spesa. Non credeva ancora di aver dato un “due di picche” al ragazzo che sognava ogni notte. Dopo aver sistemato tutta la cucina,entrò nella stanza di Bella e vide i due piccioncini che stavano studiando trigonometria.

-Bella scusa,ma ho bisogno di parlarti. ORA! Quindi Ed non voglio fare la guasta feste,ma…potresti volatilizzarti tipo due minuti,e ricomparire più tardi?-

-Non c’è problema,anzi già che ci sono andrò a caccia…bene ciao Bella,Cat-

E usciì dalla finestra. -Mi sa che non sa che in questa casa ci sono anche le porte-

-E lasciami divertire!- era la sua voce che proveniva dalla strada.

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Capitolo 4
*** Molte domande e poche risposte ***


Prima di tutto vorrei ringraziare CH_CULLEN...spero che il mio prossimo capitolo ti piaccia,come spero che piaccia anche agli altri che però non lasciano commenti!=(

Bella&Edward
-Dai Edward,lo so che non è lui,dai se è uno scherzo considerati morto…di nuovo-

-Dai per uno scherzetto! Comunque dovrebbe essere Alice,perché mentre io vado a caccia lei rimarrà qua-

-Ci sappiamo difendere noi-

-Da altri vampiri? Ora che sono in due esseri umani a sapere di noi,siete mooootlo più in pericolo,non se lo riesci a capire-

-Ma fra un po’ ce ne sarà uno in meno,me lo hai promesso!-

-Si va bene,come vuoi-

-Ti detesto quando fai così,sembra che mi prendi in giro,o che non mi ascolti per niente!-

-Si anche io ti amo tantissimo,bene io vado ciao e salutami la pazza-

-Ciao scemo…esci…dalla porta!- niente,come ogni volta uscì dalla finestra,si vedeva che odiava le porte,troppo da “gente comune”.
Suonarono alla porta nello stesso istante che Edward saltò dalla finestra. Bella vide Cat correre al citofono,alzarlo e chiedere chi fosse,e dalla risposta si vedeva in faccia che era supermegaipermaster incazzata con il bel vampiro/fotomodello.

-IO EDWARD LO AMMAZZO-

-Non puoi,è già morto-

-Lo faccio resuscitare e poi lo riammazzo-

-E come faresti?-

-Con le sfere del drago…non appena Goku e ciurmaglia le riportano gialle o arancioni glielo fottto e le uso me-

-Lo sai che stai degenerando!?-

-Amore mio, per quanto ti voglia bene,e tu sai che te ne voglio tantissimo, il tuo bel vampiro per me è già nell’oltretomba,e se mi sta ascoltando meglio,così…- ma venne interotta da Alice,che come un tornado entrò nell’appartamento,e indovinate da dove? Esatto dalla finestra!

-Ma questo è un vizio di famiglia…ciao Alice quando vedi Emmet gli dici se potrebbe spaccare non so…due gambe e un braccio a Eddino?-

-Si,ti ha fatto l’ennesimo scherzo?-

-Si,te che vedi nel futuro,dimmi…hai mica visto qualcosa per me?-

-Mmmmm…vediamo…no-

-Se è uno scherzo ritieniti morta anche te per la seconda volta-

-Si va bene,senti Bella per il matrimonio,ecco avevo pensato che avrei fatto tutto io,quindi te e Eddino non dovete preoccuparvi,farò tutto io e voi non saprete niente fino al giorno delle nozze-

-Si,ma almeno digli il giorno-

-Si,ma potrei anche non invitarli!- sembrava serissima

-Non invitarli al LORO matrimonio?-

-Certo-

-Ah bè,se ne sei convinta te. Basta crederci dalla nascita,comunque non credi che sarebbe una festa a vuoto? Sai un matrimonio,senza gli sposi,non sarebbe un matrimonio-

-Si forse hai ragione tu,vabbè la data ve la farò sapere…allora che si fa stasera?-

-Io devo ripassare trigonometria-

-Io devo farmi la doccia e iniziare a buttare giù qualcosa per un depliant per un agenzia,lo devo fare in italiano,inglese,francese e spagnolo…diciamo che ho la serata molto impegnata-

-Che palle, ma allora che ci sto a fare io qui?-

-Me lo stavo chiedendo anche io…chiama Jazz e digli di venire a farti compagnia-

-No è a caccia con Emmet e Eddino e forse c’è anche Ros o Esme,Charlisle è in ospedale per un trapianto di cuore…uffa…-

-Fai un cruciverba,un sudoku,unisci i puntini,parla da sola-

-aaaaaaaaaaaaaaaaah!-

-Oddio cosa è successo Alice?-

-Be…Bella hai u…un ragno sulla spalla!-

-Alice ma va a cagare! Mangiatelo!-

-Oh che carino,aspetta non ucciderlo! Porta fortuna- così detto Bella prese un foglietto di carta dalla dispensa prese il ragno e lo porto sul terrazzo dove c’erano tanti vasi di fiori,posò il ragnetto su un foglia di geranio e tornò dentro.

-Si però è bello stare con voi due,mi annoio soltanto se vi guardo-

-Guarda da un'altra parte!...io vado in camera,ah se per caso hai delle visioni sul mio futuro ti pregherei di non urlare,ma di venire in camera mia,e con la delicatezza di una piuma dirmi tuto intesi?-

-Agli ordini capa!-

-Ok vi saluto…-

-Alice dai dammi una mano,sono ad un quarto del lavoro e se riuscirò a passare l’interrogazione…farò ciò che vuoi!-

-Anche venire con me al centro commerciale per shopping sfrenato?-

-Ho alternative?-

-No,ho già visto tutto…-

-Allora come sarà l’interrogazione?-

-Facile,ma studia comunque,io mi metto qui e guardo la scatola parlante,a dopo ciao ciao ciao- E con la grazia di una farfalla si adagiò sul divanetto a tre posti nero e accese la televisione. Bella si diresse in camera sua strisciando i piedi,avrebbe voluto sapere le domande,ma preferiva non sfruttare Alice,era una ragazza forte,ma non voleva offenderla o cose dle genere… si sedette alla scrivania,e iniziò a ripassare la lezione.
Intanto Alice faceva zapping con il telecomando,quando ad un certo punto si fermò su Canale5. Stavano dando il meglio di Zelig,programma che la divertiva molto.
Caterina invece era seduta sul teppeto in mezzo a camera sua. Ripensava alle parole dell’amica quando le aveva suggerito di non farsi scappare Marco. Si lui le piaceva molto,ma non lo amava come una persona,ma come artista,e l’ultima cosa che avrebbe voluto è raccontare bugie,e magari farlo soffrire… qual’era la cosa più giusta da fare? Approfittarsi di lui o andare avanti normalmente e magari andare ad un suo concerto?

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Capitolo 5
*** Bamboccio ***


Sarebbe stato meglio non pensarci,ma continuava a farsi seghe mentali per colpa di quel ragazzo,poi raggiunse una conclusione: non lo avrebbe più rivisto,e se anche fosse lei lo avrebbe considerato pochissimo,perché non voleva soffrire lei,non dopo che aveva sofferto troppo per il suo ex…Nicolas. L’aveva lasciata senza un motivo, e da fonti sicure come Alice,Em e Edward aveva saputo che non c’era neanche un’altra…quindi era stata male tre mesi,pensando di essere lei la sbagliata,di aver rovinato tutto,forse dando troppa importanza all’università. E avea deciso che non avrebbe più sofferto,sarebbe rimasta sola per sempre. Ritornò poi alla vita reale,prese il suo pc,e iniziò a fare il depliant prima in italiano,poi in inglese e via dicendo.

-Bella…c’è un problema…Cat sta troppo male…l’ho capito non sono scema…è per quel ragazzo?-

-Colpito e affondato…si ha paura di rovinargli la carriera,ma anche se non lo ammette ha paura non tanto di quello quanto di soffrire…dopo quello stronzo…-

-Lo avevo capito,bè allora che si fa? Ha paura di…amare?-

-Si,ma devo farle cambiare idea,anzi dobbiamo farle cambiare idea…ma non so come…dammi una mano!-

-E io che centro!?!-

-Potremmo cercarlo e parlargli di lei,ma non è una buona idea…farlo venire qui è fuori discussione,odio questa situazione!-

Intanto la ragazza mora che stava ascoltando tutto (dopo aver sentito un vociare molto piano) attaccata allo stipite della porta intervenne.

-Ragazze vi ringrazio,ma io sto benone! Ho tempo per l’amore,va bene! Non vi dovete preoccupare! Senti Alice,mi dovresti aiutare per un problemino di…look-

-COSACOSACOSACOSA?? Tu che chiedi il mio aiuto per il look! Prendetemi che svengo!-

-Dai scema! Domani devo andare a fare una cosa importante…per favore!!!-

-Ok,che cosa?-

-Bè…mio fratello si sposa e doamni c’è un pranzo tipo quello che Natale,e non posso andarci in jeans-

-Peccato,bè allora vieni con me!-

-Ma Cat,non vieni a lavoro domani? -

-Ho detto che è un pranzo! Noi lavoriamo di sera! Arriverò in tempo prometto!-

-Ah ok,però voglio vederti anche io,mentre Alice ti veste come fossi una Barbie…-

-Dovevo ridere?-

-No-

Entrate nella camera arancione di Caterina,Alice si tuffò nell’armadio,e ne venne fuori in pochi istanti con tre tipi di vestiti: gonna nera,camicia bianca e giacca nera; gonna corta a balze beige,camicetta a body nera e giacchetta sempre beige a mezze maniche; pantaloni di lino azzurri,maglia a mezze maniche blu scuro e pull-over di cotone azzurrino.

-Ma dove cavolo li hai presi quelli?-

-Oh te li ho portati qualche giorno fa…-

-Avevi già visto tutto eh?-

-Si,precisamente!-

-E allora alla fine per quale dovrei scegliere?-

-Avresti scelto la gonna beige la camicia a body e la giacca beige-

-Vada per quelli…per il trucco e parrucco non hai visto niente vero?-

-Oh si,mi dispiace per te! Ti dovrò massacrare un po’ i tuoi bei capelli lisci e castani,ma nulla di preoccupante-

-TU.I.MIEI.CAPELLI.NON.LI.TOCCHI!-

-Scherzavo,mamma mia calmati!-

-Bene,allora io ritorno a fare il depliant, te Bella hai finito trigo? -

-Si,e ora mi sbatto sul divano,con il vostro permesso -

Non arrivò nemmeno alla porta che inciampò nello zaino nero dell’amica. -Attenta!- gridarono la bella vampira e l'amica…inutil dire che fosse troppo tardi,Bella era spiaccicata sul pavimento come una mosca,quando viene schiacciata.

-Mmmm…però non si sta male qui,è bello freddo il pavimento!-

-Secondo me le troppe cadute ti fanno male…-

-Concordo con te Alice-

-Vai ad aprire Cat-

-Ma se non ha suonato niente!-

Meno di tre secondi e bussarono alla porta. Cat si diresse verso la porta,la aprì e si ritrovò davanti la signora Carletti, o meglio dire la pettegola del condominio!

-Buona sera signorina Ibico,posso farle una domanda?-

-Buona sera,si certo chieda pure-

-Ecco,nel portone c’è un ragazzo che continua a ripetere il suo nome,io e la signora Bartolini ci siamo a dir poco spaventate,ecco se lo conosce,potrebbe dirgli di andarsene?-

-Oh…bè si lo conosco ma di vista…comunque lo farò,anzi ci vado adesso…mi scusi a nome del ragazzo,sà è che…no lasciamo perdere…-

-Ok grazie mille signorina,e mi scusi se l’ho distrurbata-

-No ha fatto benissimo,arrivederci e buona notte-

-A lei… - e la vide scomparire su per le scale.

-Alice a rapporto!-

-Si dimmi capo-

-Vai giù da quel bamboccio e digli di smettere di ripetere il mio nome,perché la gente lo prende per pazzo e soprattutto la spaventa,chiaro? Ah e digli di andarsene,bene ora vai!-

La spinse quasi fuori dal portone. Alice non sapeva che fare,così aspettò un paio di minuti,poi iniziò a scendere le scale,molto lentamente,meditando il discorso che avrebbe fatto al “bamboccio”.

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Capitolo 6
*** Il portatore di aiuto ***


Non era mai stata così nervosa in vita sua,e lei ne aveva viste di tutti i colori,ma questa volta le pareva totalmente tutto nuovo. Per la prima volta dopo tantissimi anni si sentiva di nuovo “umana” nel senso che aveva avuto il compito di proteggere una persona,ma non da vampiri o uomini-lupo,no ma dalla sofferenza che l’amore può portare,una cosa che mai aveva fatto,e che di certo non si aspettava di fare. Pensandoci bene gli era venuta la stessa sensazione quando aveva saputo la storia di Rose. Stuprata e picchiata da chi la “amava”. Alice dopo le parole della bionda aveva sentito dentro di se una specie di fitta,ne aveva parlato con Carlisle che le aveva detto che era solo voglia di difendere una persona più debole di lei in alcune circostanze,e aveva aggiunto che era una sensazione più umana che da vampiro. Questo la spaventò un po’,ma subito dopo che la fitta se ne fu andata non ci pensò più.
Non più fino a quel momento, ora invece era davanti a quel ragazzo. Lo fissava,bè in fondo sì non era il suo tipo,ma non era brutto,anzi era proprio carino. Anche il suo abbigliamento non era male, jeans, scarpe da ginnastica,maglia bianca con due strisce al centro in verde poi uno spazio bianco e poi del rosso. Il suo intuito infallibile le fece capire che era la bandiera italiana.(Un vero genio XD)

-Ciao senti lasciamo da parte i convenevoli,devi andartene da qui,spaventi la gente se stai qui a ripetere un nome. Dei miei vicini si sono lamentati e mi hanno pregato di venire qui a mandarti via,e dato che stavo facendo un lavoro importante…ti dispiacerebbe alzare i tacchi?-

-No-

-Forse non hai capito,devi andartene,alzare i tacchi,togliere le tende,sparire,volatilizzarti,evaporare, dissolverti,toglierti dalle scatole,capito? Understood? Compris? Entendido? Verstanden?-

-Guarda che ho capito,ma la mia risposta è no,posso anche non parlare,ma io devo vederla. Senti parliamoci chiaro: tu pensi che lei mi piaccia vero? Bè non è così! Si lei sarà anche bella,ma chi la vuole la ragazza adesso? Non voglio nulla da lei,solo capire perché è scappata da me stamattina,e prima quando eravamo davanti al portone di casa. Non mi sembra di averle detto o fatto niente,quindi se con gentilezza glielo fai sapere io sarei molto contento. Ah e non mi schiodo da qui!-

-Ah bè se è per questo,allora vieni! Ti porto da lei…bastava dirlo e non “pedinarla anche sotto casa,mi spaventi la pettegola di turno e stai tranquillo,se la vediamo ti proteggo io da lei!-

Marco sorrise, divertito dalla “battuta” se così si può chiamare,e dal risultato ottenuto dopo un paio di ore che stava sotto quel dannato portone.

- Cat senti,prima di arrabbiarti,fammi parlare ok? Allora lui vuole solo sapere perché lo hai trattato male, non vuole nient’altro. Giuro! Dagli almeno una chance!-

-Okok tanto orami è qui, dai vieni,ma una cosa veloce…vieni per di qua-

Si notava che quella situazione a Cat non piaceva per niente,ma era stata educata in un certo modo,e non era il modo in cui si era comportata.

-Ok,allora senti io l’ho fatto solo perché sapevo che non ti avrei mai più rivisto,so che è una cavolata,ma sono gli incontri così,che solitamente portano a sofferenze…e io ho già sofferto abbastanza!-

-Bè non mi sembra che io abbia avuto una vita più facile della tua,per quanto riguarda il tuo comportamento sono rimasto scioccato,sbalordito… insomma non ti capita tutti i giorni ecco,comunque se queste sono le motivazioni,allora ti toccherà pensarne alcune più fantasiose,perché non ci credo nemmeno un po’-

Ma come si permetteva quello lì,un estraneo,di giudicare le sue parole? Si aveva ragione,lui aveva sofferto molto di più di lei,ma solo perché aveva perso la madre (che riposi in pace) da piccolo doveva avere un trattamento da piccolo principe? Non ce la fece più. Anche se lei odiava farlo,iniziò a piangere come una deficiente,era troppo orgogliosa per farlo,ma il nervoso,lo stress,i ricordi tristi la portarono alle lacrime.
Marco capì che forse aveva esagerato un po’,e tentò di consolarla,chiedendole scusa,che non avrebbe dovuto reagire così. Ma niente,non riuscì a farla smettere.

Intanto nell’altra stanza Bella e Alice facevano finta di vedere la televisione, le interessava di più i discorsi dei due,ma dopo che sentirono dei singhiozzi si avvicinarono alla porta della camera di Cat. Alice stava per entrare,quando Bella la fermò e le disse di ascoltare…

-Scusa, ho esagerato,ma non piangere, dai che sarà successo mai per rovinarti il trucco? Dai se vuoi possiamo parlarne, non molti lo sanno,ma io sono un bravo ascoltatore. Dai basta questi lacrimoni da coccodrilli-

-No,non è colpa tua,cioè lo è,ma non importa…è solo che sono stressata al massimo, per la scuola, per il fatto che ho un lavoro che fa schifo,cioè non è quello che piace a me, per il fatto che ancora mi faccio seghe mentali per uno stronzo, so che non merita le mie lacrime,anzi non si merita niente da me,ma cosa ci posso fare se sono così stupidamente, egoisticamente,masochista? Forse il problema non è tanto la scuola o il lavoro quanto Nicolas, odio il fatto che mi abbia lasciata così,senza dirmi il perché,senza credere di meritarmi una spiegazione dopo due anni che stavamo insieme…ma tu sai perché non riesco a dimenticarlo?-

-Io? No,e poi chi è questo Nicolas? Il tuo ex? Che ti ha lasciato, e allora? Devi ridurti così per un cretino che non capisce chi ha perso? Non devi abbatterti, non c’è mica solo lui a questo mondo! Come dice il proverbio “morto un Papa se ne fa un altro”, al posto di stare qui a fare stupidi compiti,che sicuramente puoi farti il pomeriggio, dovresti uscire e capire che il mondo non ti ha voltato le spalle,ma sei te che gliele stai voltando! Sono sicuro che tu per molti sei importante,e se lui non l’ha capito,allora scusa se lo dico ma è un demente! E poi dai si sa che l’amore porta a questo. A logorarsi l’anima inutilmente. Se vuoi dimentico quello che è successo oggi, però tu mi devi promettere che ti lascerai guarire dal sottoscritto! Chiaro?-

-Cosa? Cosa vuoi farmi? Mica sono malata!?! E comunque nessuno c’è mai riuscito,anzi ho portato nella tristezza le mie amiche,per questo non devi stare nella stessa stanza dove ci sono io…-

-Vedo che non hai capito…la mia non era una domanda. Io mi prenderò cura di te finchè ne avrai bisogno. Come amico,e si inizia da adesso. Prendi un fazzoletto e pulisciti. Poi prendi l’agenda e dimmi quando sei libera,anzi no domani pomeriggio ti passo a prendere verso le 14.00 e ti porto in un bel posto. Non fare domande è un ordine! No vabbè se non puoi dimmelo…-

-Perché lo fai? Cioè perché stai cercando di aiutarmi? Non te l’ho chiesto di certo-

-Lo so,ma mi sono ripromesso che non avrei sopportato che qualcuno soffrisse per qualunque motivo. Tu sei il mio primo caso…e ora me ne vado,ci vediamo domani-

Le si avvicinò e l’abbracciò forte. Poi lei lo accompagnò alla porta di ingresso e si salutarono. Lui scese le scale, lei tornò dalle amiche sedute sul divano. Si sedette anche lei in mezzo a loro e le abbracciò sorridendo. Non parlò e iniziò a guardare anche lei il film che stavano passando su Italia 1.



* * * *

Ringrazio ch_cullen e cipullina_cullen per le recensioni,spero che questo capitolo vi piaccia…ci ho messo un casino di tempo pe rinventarmi qualcosa…bene ora dopo la lettura vi prego di commentare…ciauuuuuuuuuuu!!! Ah una cosa impo: QUESTA STORIA NON è A SCOPO DI LUCRO…

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Capitolo 7
*** Un giorno perfetto...forse ***


-Ci piacerebbe sapere che vi siete detti…perché hai pianto? Che ti ha fatto?-

-Bè,niente siamo amici,niente di più,ha detto che mi vuole aiutare,non so per quale insano motivo. Ho pianto perché sono stanca,e perché ho ricordato quello là…Marco ha cercato di tirarmi su il morale e domani mi porta non so dove…No! Merdaccia! Domani non posso! Cavolo! Sono a pranzo con i miei…uffa…Alice te che corri veloce potresti…no si spaventerebbe,non ho nemmeno il suo numero! Ma che caspita!-

-Hai fatto tutto te,noi non siamo responsabili di niente, vabbè tanto io domani dopo scuola torno a casa,se passa gli dico 1) di darmi il suo numero di cellulare,e 2) che sei a pranzo con i tuoi…va bene? Tanto difficile la cosa?-

-Lo sai che sei un genio Bella?-

-Bè non sei la prima che se ne accorge…vabbè sentite è tardi e io vado a fare la nanna, ciao ciao-

Bella diede un bacio sulla guancia ad Alice e uno a Caterina,poi si volatilizzò dietro la porta della sua camera. In salotto cadde un silenzio strano. Solitamente Alice era logorroica con Cat,e invece in quel momento non spiccicava neanche una virgola…questo a Cat non piacque molto. Poi notò la posizione in cui era l’amica. Seduta con le gambe aperte,i piedi ben piantati per terra,testa china e le mani alle tempie. Assumeva questa posizione solo per una cosa: premonizione in arrivo. Infatti ci furono parecchi minuti di silenzio,poi Alice tornò a sedersi meglio sul divano con le gambe incrociate e un sorriso a 32 denti dipinto sul viso pallido.

-Forza spara…che hai visto? Novità? Un mostro a cento teste ci vuole mangiare? Oh non so…vediamo Edward ha finalmente deciso di usare la porta? No sarebbe troppo…vediamo…tu diventi meno patita per i vestiti? Oppure…Jessica si toglie troppe sopracciglia e rimane per un mese con lo sguardo da stupida stupita? Sarebbe bello vederla così…ahah-

-Sei perfida, mi piaci,ma non si tratta di noi,ma di te…finalmente tornerai a sorridere! Diciamo che il ragazzo appena entrato nella tua vita te la sconvolgerà…ho visto che passerete molto tempo insieme,ma solo da amici…e no Edward continuerà ad usare la finestra…e Jessica mi rifiuto di prevedere qualcosa che abbia a che fare con lei…la sai l’ultima? Fa la civetta con Jacob per sapere di più su di noi…me lo ha detto Bella che glielo ha detto Jacob…io a quella un giorno o l’altro le rapo la cabeza-

-Ah poi sarei io la perfida? Comunque speriamo che quello che hai visto sia giusto,e a proposito di Eddino,te diglielo a Em di rompergli anche solo un dito,e per Jessica non dovete preoccuparvi,conosco Jacob da una vita,e so che non direbbe niente contro di voi,sennò perderebbe per sempre Bella…da piccoli eravamo come fratelli e sorelle-

-Boh,comunque mi fido il giusto…invece devo dirti la verità ho paura un po’ per te…sai non volevo dirtelo,ma non ce la faccio…ho visto Nicolas. Ero insieme a Rose e parlava con delle brutte persone-

-Alice non voglio più saperne di lui e di quello che fa, non ha capito chi ha perso,quindi è un cretino…e non voglio più stare male per lui…intesi? E ora anche io vado a letto. Ho deciso che domani faccio il tiramisù per Bella…almeno mette su un po’ di chili. È troppo magra quella là…poi mi devo fare la doccia che avrei dovuto farmi stasera,e andare dai miei…dai ci vediamo domani mattina…ciao e grazie mille!-

La ragazza abbracciò la bella vampira per poco,anche lei come il resto della famiglia era fredda. Poi andò in camera sua,indossò il pigiama e si mise sotto le coperte. Si svegliò la mattina dopo in una posizione assurda,come del resto tutte le mattine. Il lenzuolo era rovesciato tutto da un lato,lei che abbracciava il cuscino di piume,una gamba dritta e l’altra quasi fuori dal letto. La divertiva svegliarsi così. Non si è mai capito il perché,ma si sapeva che era strana. Andò subito in bagno per farsi la doccia. Dopo esserci rimasta una mezz’ora buona,si avvolse nel suo accappatoio rosso,e si asciugò per bene. Sentì un tonfo provenire dalla stanza di Bella,ma non se ne preoccupò più di tanto. Ogni mattina l’amica inciampava nelle sue pantofole, e il tonfo era proprio il segnale che si era svegliata. Cat tornò in camera sua e iniziò a vestirsi. Poi ritornò in bagno,si pettinò i capelli e andò in cucina per fare colazione. Passando per il soggiorno notò che Alice aveva già preso la posta. Erano tutte per Bella. Quindi arrivata in cucina vide l’amica intenta a trangugiare in tutta fretta una barretta di cereali e un bicchiere di latte,perché come al solito era in ritardo.

-Buon giorno Bella…allora senti adesso ti faccio il mio speciale tiramisù, poi vado dai miei…ok?-

-O…uh…ok…as…anf…petta! Cosa vi siete dette te e Alice?-

-Niente mi ha predetto il futuro,e basta…dai vai che sei in ritardo! Ciao! In bocca al lupo! E stai attenta!-

-Non ti ci mettere pure te,che quelli lì mi stanno stressando! Per favore, ciao baciu!-

La vide prendere lo zaino e fiondarsi fuori dalla porta. Si avvicinò alla finestra che dava sulla strada e vide Edward,bello come sempre appoggiato alla sua Volvo grigia mentre parlava con Jasper. Poi vide Bella correre (e stranamente non inciampare nei suoi stessi passi) dal suo ragazzo e salire in macchina.


* * * *


Ringrazio ancora tutti quelli che leggono la mia ff..spero che questo capitolo vi piaccia…dal prossimo ci saranno molte sorprese…bene e ora…3…2…1…Commentate!

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Capitolo 8
*** Non credo nelle favole ***


Passò ventiminuti buoni a preparare il suo tiramisù,intanto ascoltava il canale musicale che adorava: Mtv. Stavano passando il video dei Tokio Hotel,quella band nuova arrivata fresca fresca dalla Germania. Le piacevano,ma la persona che cantava,non riusciva a capire se fosse una donna o un uomo. Però la canzone era abbastanza carina,ma il video lasciava un po’ a desiderare. Che centrava un monsone con il cantate che scrive a macchina,in una limo guidata da nessuno? Oppure loro che stavano su un eliccottero e poi si buttavano a terra? Boh. Finito il dolce andò in camera a prepararsi con cura.

Gonna (anche se lei le odiava), camicia a body e la giacca a mezze maniche. Le tanto odiate ballerine nere e l’inseparabile borsa marrone,extra-large. Tutte cose che le aveva dato Alice. Un giorno era riuscita a farle capire che buttare i vestiti era spreco di soldi,e che al massimo glieli poteva dare a lei,avendo la stessa taglia. Risultato? Ora tutti i vestiti della bella vampira erano nell’armadio di Cat. Controllò che la casa fosse ben sigillata e uscì. Appena aprì il portone che dava sulla strada lo vide.
Lui le andò in contro,sempre bello e fiero,nella sua camminata decisa. Capelli scompigliati,occhi ghiaccio,abbronzatura accentuata,maglietta arancione aderente al suo corpo da surfista,e jeans e scarpe da ginnastica.
Ah l’elemento più importante: la collanina che lei gli aveva reglato per il loro 6° mese. Un ciondolo abbastanza grande di un ancora,e dietro la scritta:

Hai ancorato il mio cuore

-Cosa vuoi? Io e te non abbiamo niente da dirci, e non venire a dirmi che vuoi tornare con me,perché bello non attacca! È finito il periodo in cui stavo male per te,e per favore vorrei che non tornasse! Quindi ciao!-

-Invece sono qui per dirti proprio il motivo per cui ti ho lasciata…ho avuto problemi con il lavoro e con la scuola…allora ho iniziato a fare uso di sostanze che apparentemente mi facevano sentire bene,non coca o eroina, odiavo farlo,ma non riuscivo a smettere e avevo paura di poterti fare del male, dopo che ti ho lasciata sono andato in un centro per farmi curare,e ora sono riuscito a guarire…ti prego! Dammi una seconda possibilità! Adesso sia la scuola che il lavoro vanno a gonfie vele!-

-No! Non me ne frega niente della tua vita,potevamo affrontare il tuo problema insieme,invece mi hai fatta soffrire e in più mi hai tenuto nascosto il motivo per cui lo hia fatto! Avresti potuto inventarti qualcunque cosa,che ti eri innamorato di un'altra, o non lo so…oltre il danno ora anche la beffa? Eh no caro,no…vattene!-

-Ok…sparirò dalla tua vita,se ora mi guardi negli occhi e mi dici che o c’è un altro,o che non mi ami più…forza ti conosco meglio di chiunque altro in questo mondo!-

-Non ti amo più…va bene? Ho smesso di amarti,e adesso sì forse c’è un altro…ora lasciami in pace. Fra qualche giorno mio fratello si sposa e io sono la sua testimone, voglio essere felice per lui,e voglio essere felice per me…e tu non fai e non farai mai più parte della mia felicità! Addio-

-Si…addio…bè in bocca al lupo per il tuo futuro, in ogni campo…dì al ragazzo che è fortunato e che io non l’ ho ancora capito…-

Lo vide andarsene,con la coda tra le gambe, forse Alice non le aveva detto tutta la verità,o forse gliel’aveva detta,e anche lei aveva avuto dei timori…
Arrivò alla stazione di taxi più vicina a casa sua,ne prese uno che la portò in piazza Venezia, e si fece lasciare proprio davanti al palazzo in cui il fratello abitava con la sua dolce metà.
Pagò e entrò nel portone aperto,non era una novità che lo lasciassero aperto. Salì in ascensore fino al 5° piano,e suonò il campanello dove c’era il suo cognome:Ibico.
Il fratello le andò ad aprire,e la salutò con un forte abbraccio e un sorriso enorme. Lei adorava il suo appartamento. Pieno di oggetti presi nelle mielle crociere che aveva fatto.
Non perché fosse ricco,ma perché lui sulle navi da crociera ci lavorava,ed è proprio su una di quelle che la dolce coppia si era conosciuta e innamorata. La solita storia da fiaba,ma lei sapeva che le fiabe e le favole non esistevano,almeno non esistevano per lei.

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Capitolo 9
*** Margherite e orchidee ***


Rebecca la prese per un braccio e le fece uno dei suoi sorrisi più dolci. Cat rispose al sorrise,ma non era convinta che l’amarezza,la delusione e la malinconia se ne fossero andate dal suo viso. Sperò solo che lei non lo capisse. - Cat! Che bello vederti! Sono così emozionata!!!!! Non mi sembra ancora possibile!-

-Si! Anche io! Soprattutto perché credo che tu sia una specie di angelo,venuto qui per far mettere a posto la testa a quel babbo di Alberto...!-

-Grazie sorellina,ti voglio bene anche io…-

-Ma chi ti ha detto qualcosa! Vabbè dai dimmi un po’ Reby,io il vestito non l’ho ancora visto! E poi il bouquet? L’ultima volta mi hai detto che eri indecisa tra grano e rose bianche e margherite bianche e orchidee…-

Voleva sembrare sul serio interessata al suo giorno speciale. Aveva capito dallo sguardo della futura cognata che lei aveva capito che qualcosa non cimbrava…

-No alla fine ho optato per margherite e orchidee, il vestito è bianco ed è già in chiesa…senti mi dai una mano? Tua mamma non è ancora arrivata e vorrei farle vedere che me la so cavare in cucina…-

-Ok, il menù di oggi?-

-Tutto a base di carne. Antipasti di terra,primo con ragù di carne,tagliata di vitello con patate arrosto, e torta al cioccolato…-

Si avviarono verso la cucina, oltrepassata la soglia della stanza Rebecca chiuse la porta e la guardò fissa negli occhi. Cat aveva paura della domanda da un milione di euro che era pronta ad uscire dalle sue labbra.

- Cos’hai? Puoi mentire al gatto per quanto mi riguarda,ma non a me…ci conosciamo da tre anni…forza sputa il rospo!-

-Ho rivisto Nicolas. Mi ha spiegato perché mi ha lasciata. Ma io gli ho risposto che non me ne importava più niente,e che ho superato con difficoltà il periodo in cui stavo male per lui…ha detto che per colpa del lavoro e della scuola che andava male ha iniziato a drogarsi,e che aveva paura di farmi del male…ma non mi importa-

-Oh mio Dio! Si hai fatto bene tesoro, potrebbe essere pericoloso uno così. Brava, ora però aiutami a portare gli antipasti in sala da pranzo-

Cat prese due vassoi con carne cruda e affettati e seguì la cognata. La loro casa era sempre splendida. Il lungo corridoio stretto, le sei grandi stanze,la cucina,il bagno,la sala da pranzo,il salotto,la camera da letto e la veranda. Alle pareti tante fotografie di loro due su una spiaggia bianca, altre in montagna, una con tutta la famiglia di lei e di lui uniti insieme. I mobili ben posizionati. La casa dei sogni. Poi suonarono alla porta,i genitori di Cat erano arrivati.

Intanto Bella rientrata a casa

*Che bello! Mi ha fatto il tiramisù…chissà che le avrà detto quello sgorbio…* Bella aveva visto l’ex ragazzo dell’amica seduto nella sua bella Matiz verdina. Colore orribile,tanto come il padrone del resto. Poi guardò l’orologio. Mancavano 45 minuti all’ora X, l’ora in cui avrebbe parlato con la new entry nella loro vita…





Mi scuso se il capitolo è un po’ corto e se ci è voluto un po’ per farlo,ma non aveva l’ispirazione… chi scrive credo che mi capisca…bene e ora commentate!!!!!!! =P

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Capitolo 10
*** Ricordi ***


-Bella dai! Manca poco e non sei ancora pronta,ma soprattutto ti devi fare bella per uno che tra parentesi è il nuovo amichetto di Cat?-

-Geloso Edward? E poi dai non mi sto facendo bella, mi sto solo togliendo la stanchezza dal viso. Ah te stai qui così poi mi dici se dice la verità ok?-

- Agli ordini! Comunque non hai bispgno di farti bella,perché per me lo sei già così…-

-Si anche io ti amo tanto. Comunque te stai seduto qui sul divano. Quando arriva ti alzi gli stringi la mano e lasci parlare me. Caput? Understood? Compris?-

- Si dai e tranquillizzati! Mamma mia!-

Si notava quanto Bella fosse agitata, quando poi suonarono al citofono fu come se fosse scoppiata una bomba. La ragazza si avvicinò all’apparecchio e schiacciò il pulsante che fece aprire il portone. Poi aprì il portone di casa e aspettò il ragazzo sullo zerbino con due gatti disegnati. Poco dopo vide l’ascensore aprirsi e si ritrovò davanti un ragazzo alto,più alto di lei,ma meno di Ed.

-Ciao! Devi essere Marco! Se ti vuoi accomodare…avrei bisogno di parlarti!-

Lo fece accomodare nel salotto. Quando Edward lo vide entrare, si alzò e gli strinse la mano,dopodichè tornò a sedersi sulla poltrona. Marco si sedette sul divano e Bella rimase in piedi davnti a loro.

-Caterina non c’è,ieri sera si è dimenticata di dirti che oggi era a pranzo con suo fratello,la futura cognata e i genitori, e non avendo il tuo numero non ha potuto dirtelo. Quindi il primo passo sarebbe che tu mi dessi il tuo numero, secondo passo io come sua amica dovrei diciamo inquadrarti un po’ la situazione, magari se hai tempo posso racocntarti un po’ di cose,se ti interessa essere suo amico-

-Dimmi tutto quello che devo sapere per non dire cazzate,e magari non farla piangere…sono tutto orecchi-

-Allora partiamo dal principio. È nata il 15 giugno del 1989 alle 11.45. ha sempre adorato l’altletica,infatti prima che avesse una brutta frattura alla caviglia la praticava anche a livello agonistico vincendo anche alcune gare importanti.
Poi adesso si dedica all’arte sua altra grande passione, ehm…vediamo…non ha mai avuto difficoltà a fare amicizia,e neanche con i ragazzi.
Ma poi è arrivato lo stronzo di turno che l’ha fatta soffrire.
Avresti dovuto vedere come stava, sguardo spento, dimagrita tantissimo, non si curava, a scuola non ci andava quasi mai…quindi ha saltato anche una marea di esami, poi siamo riusciti tutti noi a risollevarle il morale,e oggi,stamattina lo ha rivisto per l’ultima volta spero.
Ma non so più di tanto,credo che luile abbia spiegato perché l’aveva lasciata. Ehm poi…ah si pensando alle cose belle,adora cucinare ogni sorta di pietanza,e ha uno zio pasticcere che è una forza.
È allergica al miele, e al tabacco quindi se fumi,non farlo quando c’è lei. Poi adora la musica rock e pop, gli piace tantissimo viaggiare,ma adora ancora di più ritornare a casa sua dopo una vacanza da qualche parte nel mondo perché dice che ogni volta Roma l’accoglie come se fosse la prima volta. Sembra una scemenza ed infatti per me lo è.
Poi adora gli animali,soprattutto i cani,a parte quelli grandi e bavosi. Ha un pesce rosso che ha chiamato Macchietta perché ha una macchia bianca sul muso, e sta per dare l’ultimo esame prima di ritirarsi in vacazan sull’arte egizia o cose simili. Mi pare di averti detto tutto.-

-Caspita…ora tocca a me?-

-Si esatto…che intenzioni hai con lei? No perché se hai intenzione di farla soffrire ancora non la passi liscia-

-Non sono io il cattivo della situazione. Comunque vengo da Cagliari,ho perso i miei genitori da piccolo, ho un fratello più grande e ho sempre vissuto con i miei nonni.
Canto da quando avevao 6 anni, mi piace Michael Bolton, Alex Baroni, Laura Pausini, poi mi piace cucinare,sono un ex parrucchiere, ho vinto Amici e adesso mi sto per buttare nella mia nuova vita.
Non ho intenzione di fare soffrire nessuno, e lei non è certo una che devo conquistare, ammetto che è bella,ma per ora voglio che ci sia solo amicizia.
E non importa se voi mi odiate o meno, le ho dato la mia parola che l’avrei aiutata ed è quello che farò-

I due fidanzati lo guardarono sbalorditi, era ovvio che non stava raccontando balle,ma fino a che punto avrebbero potuto fidarsi di lui?





Ok…mi pare di essere state abbastanza chiara! Dovete commentare!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! Sennò piango =’(

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Capitolo 11
*** La bellezza non conta ***


Continuarono a guardarsi negli occhi. A Bella il ragazzo nuovo piaceva,aspettava solo che Edward le desse la notizia, che quello che lei aveva appena sentito uscire dalle labbra del nuovo cantante fosse la verità.
Ricordava fin troppo bene il periodo in cui l’amica non mangiava, si vestiva anche peggio di lei, ascoltava canzoni deprimenti,ma soprattutto aveva smesso di mangiare e di studiare. Durante una delle sue crisi era salita sul tavolino in salotto e aveva buttato a terra con forza tutti i suoi libri e i suoi appunti. Alla fine lei e la famiglia di Cat avevano deciso di mandarla anche solo una settimana da una zia di lei in Spagna. E la cosa funzionò alla grande! All’aeroporto di Roma videro una ragazza con i boccoli neri corti, gli occhi riaccesi di luce e di vita, vestita di tutto punto, che correva verso di loro,ma soprattutto aveva sul volto dipinto un bellissimo sorriso a 32 denti.

-Bè allora mi aspetto di vederla sempre sorridere, no perché da quello che mi hai detto, io non dovrei più vederla piangere, o mi sbaglio?-

-Brava,esatto,proprio così non le permetterò di versare nemmeno una lacrima. Bè si è fatto tardi,ditele che stasera la chiamo io,preferisco che il numero non giri per il mondo. Mi fido di voi è ovvio,ma come si dice “Fidarsi è bene,non fidarsi è meglio”…-

-Mi piace la tua filosofia,Marco…bè allora ti conviene andare,non vorrai fare tardi all’appuntamento,no?-

* Maledizione Edward! Devi smettere di leggere nelle menti degli altri,ma soprattutto di far confondere la gente,ora già mi immagino la domanda: ma come fai a sapere che ho un appuntamento? Insulsi umani senza poteri…com’è diventato difficile vivere al giorno d’oggi…parlo,no penso proprio come uno che ha più di un secolo alle spalle!*

-Ma chi ti ha detto che ho un appuntamento?-

-Bè hai detto che si è fatto tardi,ho immaginato che avessi di meglio da fare,quindi un appuntamento, ho fatto una supposizione,sbagliata o meno è un mio pensiero-

-Boh vabbè allora ciao,la chiamo dopo …a presto! La strada la so-

I due innamorati lo videro alzarsi e dirigersi verso la porta d’ingresso, e poi perdere la sua immagine dietro alla porta di legno. Quando Bella si voltò verso il bel vampiro, aveva messo su una faccia tipo “Ma che cavolo ti è saltato in mente?”.

-Bè tu mi hai detto che dovevo vedergli la mente! È colpa tua,poi mi sono distratto un attimo,che sarà mai…comunque il ragazzo mi piace,ha detto tutta la verità,solo la verità, nient' altro che la verità…-

-Fai poco lo spiritoso,ma dimmi un po’ che è successo oggi a Cat?-

Nicolas le ha semplicemente il motivo per cui l’ha lasciata,era entrato nella droga e aveva paura di farle del male. Lei gli ha detto che non gliene fregava più niente…-

-E che non voleva più averlo tra le scatole…che voleva essere felice e che lui non avrebbe più fatto parte della sua vita e della sua felicità…contenta Bella?-

- Cat…ah ehm..ciao! scusa è che non volevo chiedertelo,stamattina lo avevo visto nella sua macchina verdina di merda,e avevo già un peso allo stomaco…avrei voluto dirtelo,ma…non ce l’ho fatta, scusami-

-Non ti preoccupare,ma vorrei che ALTRA gente, si facesse i fatti propri una buona volta,so che avete paura per me,ma è finito il momento in cui stavo male,chiaro? Comunque stasera ho voglia di uscire,chi è con me?-

-Io! E tanto te Edward non hai niente da fare,chiamo anche Alice e Jaz?-

-Si brava! Voglio andare nel nuovo locale che hanno aperto…l’Apple in via Santovetti,quella vicino a via Condotti. Alcuni alla mia università hanno detto che è bellissimo…vi preghissimo!!!!-

-Ok,ok…ah comunque mi ha detto Marco che ti chiama stasera…voi andate a farvi belle,che agli altri ci penso io! Vi si vede per le 20?-

-Si,ora vai e per favore USA LA PORTA!-

-Ma uffa Cat! Mi togli tutto il divertimento!-

-Si e a me dieci anni di vita,perché se ti vede la Carletti chi ci va di mezzo sono io! Quindi la porta è quella!-

-Ciao Edward…a dopo-

Nessuno contatto tra di loro. Bella e il suo bel vampiro non si scambiarono neanche un abbraccio. niente di niente.
Edward sotto consiglio di Cat aveva usato per la prima volta la porta d’ingresso. Le due amiche si guardarono sorridendo, poi andarono in cucina e mangiarono metà tiramisù che non era stato toccato. Loro al contrario dei loro amici avevano bisogno di mangiare, sennò l’alcool avrebbe fatto un brutto effetto su di loro,se bevevano a stomaco vuoto. Dopo aver divorato il dolce Bella filò in bagno a farsi la doccia,mentre l’altra andò davanti allo specchio. Odiava scegliere cosa mettere. Anzi odiava cambiarsi mille volte,ma certe volte era necessario farlo. Mentre stava fissando due maglie,una marroncina con scollo a barca,e l’altra viola con scollo a V, le squillò il cellulare. Numero sconosciuto.

-Ciao…disturbo?-

-Nono,mi fa bene una pausa…ieri sera mi sono dimenticata di dirti che oggi non potevo,è successo tutto troppo in fretta-

-Non importa,ho fatto una bella chiacchierata con i tuoi amici,si vede che ti vogliono molto bene…bè che mi dici? Che fai stasera? Compiti e ricordi?-

La sua voce era allegra,e la cosa fu un bene per Caterina,perché la fece sentire alquanto felice.

-No,stasera ti stupirò…esco con i miei amici, andiamo all’Apple un nuovo locale…te invece?-

-Vado a mangiare fuori con i miei compagni di ventura. Avevamo deciso che chi vinceva il programma la prima sera libera per tutti pagava la cena a tutti,quindi dovrò dire addio a un po’ di soldini…bè almeno ti togli da casa,perfetto come primo passo…-

-Uh bravo! Senti domani hai impegni? Vorrei parlare un po’ con te, hai detto che mi vuoi aiutare,ma se non conosci il paziente,ti sarà difficile…no? Andiamo a fare colazione in posto che conosco io…-

-Va bene…alle 9.00 ti passo a prendere. Se hai altri impegni però avvertimi!-

-Nono tranquillo,bè allora io torno a preparami,anche se odio scegliere i vestiti da mettere…ma chi bella vuole apparire un po’ deve soffrire…ci vediamo domani mattina qui sotto…-

-Bene, buona serata. Ciao!-

Fine della chiamata. Il numero viene subito memorizzato sotto il nome di Marco. A. che cosa significhi quella “A” non lo sa neanche lei. Potrebbe essere Aiuto. Amico….Amore…ma forse era troppo presto per preoccuparsi,e troppo tardi per immergersi nei pensieri, doveva assolutamente sbrigarsi a scegliere il look per quella serata…





Allora! Ringrazio Only per la recensione. Spero che la mia ff ti piaccia,e devo dire che anche a me piace molto Marco…non mi pare si noti molto… =P. bè allora al prossimo capitolo che arriverà molto presto! Ciao a tutti e RECENSITE!

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Capitolo 12
*** La mela ***


Jeans stretti e chiari, strappati qua e là, maglietta con scollo a braca blu con un fiocchetto al centro azzurro, le amate All star blu e una giacca di panno leggera nera. Nello stesso momento in cui Bella usciva dal bagno tutta linda e asciutta, Cat ci si infilò per finire il tutto. Si sentiva stranamente euforica quella sera. Intanto l’amica aveva Indossato dei jeans neri , una camicia che a Edward piaceva moltissimo e le Puma nere. Entrambe truccate ma pochissimo.
Alle 20.00 erano belle e pronte, sotto il portone che aspettavano la Volvo grigia metallizata . Non aspettarono a lungo. Salirono sulla macchina e si diressero verso l’Apple. Alice le aveva squadrate dalla testa ai piedi, facendo di no con la testa,alzando il pollice all’insù per entrambi i look. Era strana forte quella…si insomma ragazza o comunque quella che all’esterno appariva. Arrivarono poco dopo, grazie alla guida pazzoide di Edward.
Il locale era spettacolare,non si era mai visto una cosa del genere. Non appena entrati c’erano due scale, una portava al piano superiore occupato da tavolini con le sedie e divanetti vari, il soffitto lì era sfumato come le sfumature del tramonto,mentre scendendo le pareti aveva sfumature sempre più scure dal blu chiaro al nero, con alcune lucine che sembravano piccole stelle. Lì ovviamente c’era una console con un dj, e niente mobili quindi significava: discoteca. Invece dall’entrata c’era il piano bar con dei bar man che giocavano con le bottiglie, e gli appendi abiti. Era assolutamente il locale più meraviglioso di tutta la città. Le ragazze si buttarono subito a ballare,mentre i due ometti andarono ad ordinare da bere,e andarono a sedersi sui divanetti al primo piano.
Cat,Bella e Alice ballavano sulle note di una musica fortissima e house, alzando le braccia,muovendosi a tempo,guardandosi e ridendo. Poi ad un certo punto arrivarono anche i due vampiri,era il momento del lento, così Cat prese l’occasione per andarsi a sedere. Salì le due rampe di scale e andò a sedersi su un divanetto arancione. Era un po’ sudata,ma continuava ad essere felice. Prese il telefonino dalla tasca dei jeans e mandò un sms a Marco.

-Ciao! Sei a mangiare?-

-Si, la pizza 4 stagioni…te? Dimmi che ti stai divertendo sennò vengo lì-

-No ho ballati fino a poco fa. Ora c’è il lento e io mi sono tolta veloce veloce dalla pista,prima che qualcuno mi rompa le scatole…-

Non ricevette risposta. Forse non aveva sentito il cellulare, o forse non aveva più soldi. Sono cose che capitano. Un cameriere le portò un analcolico alla frutta. Lei gli sorrise e si riconcentrò sul cellulare. Mentre stava assaporando il gusto dolce della fragola e del limone,sentì il suo telefonino squillare,così rispose alla chiamata.

-Ciao! E tu chi sei? La nuova fidanzatina del nostro Marcolino?-

-Scusa? Ma te chi sei? E comunque io non sono la ragazza di nessuno!-

-Sono Giuseppe, un amico di Marco. Ho visto che messaggia con il cellulare e siamo riusciti a prenderglielo…bè come ti chiami?-

-Non vedo come sapere il mio nome sia affare tuo…quindi per cortesia…mi passeresti Marco? Grazie e buona serata-

-Agli ordini sua maestà…Marco la dama del castello qui ti vuole!-

-Marco? Ci sei?-

-Si,scusa è che sono dei cretini,cosa dicevamo? Ah si che te ne sei andata appena è iniziato il lento. Se vuoi vengo io a tenerti compagnia…-

-No ti seguirebbero i tuoi amici,e sinceramente l’amico tuo lì Giovanni, Giorgio come cavolo si chiama, mi ha fatta innervosire…comunque passa una bella serata, mi ributto nella folla-

-Ok,divertiti anche te…e comunque si chiama Giuseppe…ciao!

Cat chiuse la chiamata,e rimase per un paio di minuti a fissare il display del telefonino. Trovò quel ragazzo,Giuseppe al quanto antipatico,doveva aver bevuto un bel po’, biascicava. Sperò che Marco non avesse bevuto così tanto. Poi venne interrotta da Jasper che si era materializzato davanti a lei,porgendole una mano.

-Mi concede questo ballo,madame?-

-Se Alice non è gelosa,con piacere-

Purtroppo i lenti non erano finiti,e così dovette ballare stratta a Jasper,freddo come il ghiaccio,ma con gli occhi caldi come il fuoco. Poi toccò a loro tre,le tre ragazze della situazione. Si abbracciarono e iniziarono a ballare sulle note lente di Lost, di Michael Bubblè. Si divertirono come matte. Ma alla fine stanche e sudate, le due umane andarono a sedersi,mentre i tre bei vampiri ordinavano da bere.

-Allora, come sta Marco?-

-Bè bene, ci siamo messaggiati un po’,poi un suo amico gli ha preso il cellulare e mi ha chiamata. Un idiota,ma soprattutto ubriaco. Spero che Marco non beva così tanto-

-No sta tranquilla,il tuo Marco non è tipo del genere…chiedi a Edward. Comunque siete solo amici no?-

-Si,e voglio che sia così per sempre. Non credo di essere il suo tipo,e so che non mi aiuta per corteggiarmi-

-Si, certo…bè stai attenta comunque. Oh no!-

-Cosa? Che è successo?-

Vide Bella indicare una persona,che stava entrando nel locale,e si vedeva lontano un miglio che non era del tutto sobrio. Nicolas. La paura si impadronì di Caterina, sbiancò di colpo, le mancavano le forze. Stava per cadere dalla poltrona,ma Edward,forse leggendole il pensiero, era corso da loro,e prese appena in tempo Cat. Bella andò subito a prenderle dell’acqua e zucchero. Ma niente,era svenuta. Eppure lui non le aveva mai fatto paura. Quando Nicolas la vide tra le braccia di Edward si avvicinò a loro urlando,in modo che tutti potessero sentire:

-Oh ma poverina! La stronzetta sta male! Forza portiamola a casina. Mi aveva detto che c’era qualcuno,ma che fossi tu proprio non me lo aspettavo. Sei proprio brutto,fattelo dire amico! Sei pallido, con le occhiaie,hai l’aria di uno che ogni sera se la fa con una diversa…ahah e hai il coraggio di sposare questa qua? L’imbranata della scuola? Sei proprio fuso…-

-Non ci provare,le tue tecniche del cavolo con me non attaccano. Sei ubriaco, non sai quello che dici, in questo momento vorresti fare a botte, e hai preso di mira me e Cat…bè ti dico solo una cosa: se provi a farle del male,o a lei o a chiunque in questo posto, non vivrai abbastanza per prendere la laurea. Capito?-

E dalla gola di Edward partì un ringhio, pieno di rabbia e di disprezzo, verso quell’essere. Se Edward fosse ancora come molti anni prima, non gli avrebbe neanche fatto dire due parole che lo avrebbe sicuramente ammazzato. Con Cat ancora tra le braccia uscì seguito da Bella,Jasper e per ultima Alice, che si voltò verso Nicolas e gli ringhiò contro.

Dopo nella staza di Caterina...

-Cat…apri gli occhi…forza, non siamo più all’Apple. Non c’è più Nicolas-

-Grazie…io sono svenuta, mi ha fatto paura. Non mi è mai successo…perché?-

-Hai semplicemente avuto timore che lui ti potesse fare qualcosa di male,date le condizioni in cui era messo…ma non ti devi preoccupare, Edward ti ha difesa e portata via-

-Sul serio Edward? Mi hai difesa? Ma allora hai un cuore piccolino anche tu! Che carino! Ti posso abbracciare o mi sbrani?-

-Vieni scema! E comunque il mio cuore ha smesso di battere un centinaio di anni fa-

La scena era da film, i due si abbracciarono, poi però le due ragazze dovettero cambiarsi e andare a letto,sotto l’occhio vigile dei tre bei vampiri.
Prima di addormentarsi Cat,pensò al motivo per cui era svenuta. Non ne veniva a capo. Poi però il pensiero di cosa l’aspettasse l’ indomani mattina la rallegrò e si addormentò.
Bella invece rivedeva come un filmato la scena in cui indicava Nicolas, Cat si girava verso di lui e quando video poi Cat svenire senza una motivazione. Non riusciva a prendere sonno, e non voleva far preoccupare Edward,anche se sapeva che lui l’aveva capito benissimo…





* * *


Ringrazio tutti per aver almeno letto il precendente capitolo…bè ora commentate…! ciauuuUuUuUuUu

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Capitolo 13
*** Giorno dopo giorno ***


La notte passò serena per entrambe. Jasper e Alice controllavano Cat,e Edward,Bella. Alice all’improvviso si sedette sul pavimento. Incrociò le gambe e si mise le dita all’altezza delle tempie. Jasper la guardava quasi divertito, sapeva che stava per avere una premonizione, bella o brutta non ancora lo spaeva.

*…Un parco…due persone…due ragazzi…stanno litigando…uno spinge l’altro…il secondo cade a terra, il primo lo prende a pugni…nessuno li soccorre…*

-Allora? Qualcosa di bello o di brutto?-

-Brutto…Nicolas andrà a cercare Marco, quindi scoprirà che lui e lei sono amici e lo picchierà a sangue…ora bisogna cercare di stare vicino ad un altro essere umano…che palle! E poi dobbiamo tenere d’occhio Nicolas…-

-Dai Alice! Sono comunque esseri umani! Non possono essere seguiti come dei carcerati agli arresti domiciliari! Lo so che vuoi bene a tutte e due,ma essendo umane devono commettere degli errori. Insomma non possiamo metterle sotto una campana di vetro! Ho ragione o no Edward?-

-Bè,per quanto ami Bella, io cerco di proteggerla dai vampiri cattivi,non dalla sua vita…e poi lo dovrò fare ancora per poco…Cat invece…io nonostante tutto tengo a lei,ma ha ragione Jasper…non dobbiamo renderle la strada facile, solo perché abbiamo delle potenzialità estranee a quelle degli umani…Alice deve fare la sua vita, fare le sue scelte,i suoi errori, i suoi successi…-

-Si,ma…non ce la faccio! Sono come delle bimbe piccole, è come se sentissi il bisogno di aiutarle! Non voglio che si facciano male! È la seconda o terza volta che mi capita di provare qualcosa…qualcosa di umano!-

-Allora ne dovresti parlare molto seriamente con Charlisle…potrebbe avere tutto a che fare con la tua vita passata…dai meglio che ci vai adesso,restiamo noi con loro-

-Avete ragione…vado! Però uso la finestra ora che non vede!-

La videro aprire la finestra e buttarsi di sotto. Poco dopo sentirono un auto che andava via.

-Che ne dici? Sappiamo entrambi che Alice tiene a ste due ragazze, ma devono vivere la loro vita…-

-Jasper, non chiedermi di abbandonarle,perché ti arriva una medaglia sul collo ( una sberla)…l’ho già fatto in passato e non voglio ripeterlo…-

-No lo so…mi è venuta un idea! E se io e Alice ce ne andassimo in Alaska per qualche giorno? Anche se non siamo più umani, lo vedo che è stressata, sta 24h su 24 con loro, non può fare la mamma chioccia. Sennò non sarebbero venute ad abitare da sole,ma sarebbero rimaste in famiglia…-

-Vero…bè mi pare una buona idea, anzi sai che facciamo? Partite domani mattina. Chiederò ad Esme di inventarsi una scusa, per farvi andare in Alaska per qualche giorno…siamo due geni!-

-Già! Give me five!-

Sembravano due ragazzini quando facevano così…

Intanto a casa Cullen, nello studio del Dott.Cullen

-Salve Charlisle! Senti devo farti qualche domanda…ecco credo che i miei istinti umani,stiano venendo a galla…sono diventata troppo protettiva nei confronti di Bella e Caterina…Ed e Jaz dicono che non è un bene,perché loro devono essere libere, che devono fare errori e cose simili…ma io non voglio vederel soffrire…soprattutto Cat-

-Alice i tuoi fratelli hanno ragione. Io che vivo con gli umani da molto più tempo,forse capisco di più la loro mentalità…certo te sei molto utile a Cat e Bella, predigi loro il futuro,ma hanno vissuto 20 anni senza questa possibilità,e non mi pare siano venute su male, anzi sono forti, sono più forti rispetto a qualche anno fa…sarebbe meglio se ti prendessi una vacanza. Non puoi controllare la gente, so che vuoi molto bene ad entrambe,ma penso che devono essere libere di fare scelte,errori e successi…-

-Sono le stesse cose che mi hanno detto Edward e Jasper…vuol dire che hanno ragione…potrei chiedere un ultima cosa?-

-Dimmi cara…-

-Credo che stando con loro sto riacquistando la maggior parte dei miei istinti umani…è un bene,no?-

-Certo che è un bene…ma è come la caccia…per non correre rischi noi non cacciamo nella stessa zona per molte volte…quindi tu devi cercare i tuoi istinti umani anche da altre parti…mi capisci?-

-Si! Grazie Charlisle!-

…Il mattino dopo…

-Buon giorno Jasper…eh? Che. Cavolo. Ci. Fai. Nella. Mia. Stanza!?!?!?!?!-

-Ti controllo…ti conviene fare alla svelta…non hai un appuntamento?-

-Arrgh! Ma voi vampiri di notte non avete nient’altro da fare? E che cavolo!-

Il mattino era iniziato nel peggiore dei modi per Cat. Andò in bagno e si fece una doccia velocissima,che la svegliò del tutto. Andò in camera sua ancora con l’accapotoio addosso e si vestì con le prime cose che trovò nell’armadio. Jeans, t-shirt nera con disegni in fucsia e azzurro e Converse nere. Ritornò in bagno e si fece una coda di cavallo, si truccò e andò a svegliare Bella. Per fortuna che era sabato!

-Bella! Tesoro alzati…oggi il turno inizia alle 11.30…dai su…-

Niente, non si svegliava…così si girò verso Edward, che era seduto alla scrivania e navigava in internet.

-Ciccio senti un po’, te che hai mille poteri falla svegliare in tempo,sennò il capo rompe le palle…ah sappi che oggi è una bella giornata. In più Bella oggi pomeriggio deve andare in tintoria e prendere i nostri vestiti per il matrimonio di mio fratello…glielo rammenti tu? Bene io vado ciao…-

-Un “Buon giorno Edward”, non ci sarebbe stato male,ma comunque gli dirò tutto…buona colazione!-

Scese velocemnete le scale, era in ritardo. Slatò gli tulimi gradini e aprì il portone. Davanti a lei c’era un ragazzo sorridente, con gradi occhiali da sole e un cappellino nero. Indossava una t-shirt bianca, con colletto e maniche sul violetto, un paio di jeans e scarpe da ginnastica.





Bene fine del capitolo, ormai non lo scirvo più che dovete commentare…!!! CiauUuUuUu

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Capitolo 14
*** Dolci e parole ***


-Scusa! Sono in ritardo lo so, ma non ho sentito la sveglia!-

-Ah io anche,sono appena arrivato! Comunque come stai?-

-Te lo dico dopo, ora andiamo a fare colazione…te invece?-

-Alla grande! Ieri sera il mio amico poi era mezzo andato…non regge molto bene due birre… te invece ieri sera?-

-…Ehm, mi sono divertita tanto-

-Non è vero…ora andiamo a fare colazione, poi mi dici che è successo…non accetto dei “no”…-

-Ok,ma è un po’ lontano il posto,quinid non è che possiamo usare la tua bella macchinetta?-

-Sisi, dai sali…in che via è?-

-Cola di Rienzo-

-Mi…ma qui vicino no eh?-

-No è un posto speciale…dai! Che ti costa? Ti pago io la benzina se è quella che ti preoccupa! Ah comunque ieri sera horivistoilmioexesonosvenuta, te invece com’è andata?-

Aveva detto tutto in un secondo,sapendo che lui glielo avrebbe fatto ripetere…

-Cosa? Che hai detto?-

-Ho rivisto il mio ex…e sono svenuta. Edward mi ha portata in braccio a casa e poi mi sono risvegliata…tutto qui-

-Ah,ma lo avevi più rivisto?-

-Si,l’altra mattina, mi ha spiegato perché mi aveva lasciata. Si era messo nella droga e aveva paura di farmi del male…ma io nono lo voglio più vedere…gli ho detto che c’è un altro…la più grande cazzata del secolo!-

-Eh? E perché?-

-Perché io con l’amore ho chiuso, ho sbarrato porte e finestre, incatenato il mio cuoricino,e buttato via la chiave…-

-Che brutta cosa che hai detto…comunque, siamo arrivati??-

-Si,posteggia qui…-

Marco parcheggiò la sua auto davanti ad un locale con la serranda a metà. Non riusciva a capire perché Caterina gli avesse detto di mettere la macchina lì,per di più al sole! Poi vide la ragazza bussare a quella serranda, e dopo poco un uomo sui trent’anni tirala su.

-Marco,lui è mio zio…Zio, lui è Marco un mio amico…hai fatto quella cosa là che ti avevo chiesto?-

-Si dolcetto…venite!-

Oltre la porta di quel locale,Marco vide un stanza enorme, con dei tavolini bianchi di legno e sedie colorate di rosa,azzurro,verde,giallo e arancio. Poi a destra dell’entrata un lungo bancone, con dei porta torte.

-Mi scusi,ma lei è un pasticcere?-

-Esatto…bene sedetevi dove volete,io vi porto la colazione speciale!-

Sorrise ai due giovani ragazzi e si diresse in cucina. Marco era ancora stupefatto da quel posto. Non c’era mai stato,ma era davvero impressionato. Alle pareti vide molte foto,con lo zio di Cat e vicino a lui diversi tipi di torte. Una fatta a strati,come quelle dei matrimoni,gli strati non erano tutti uguali, erano tuuti rotondi,ma non dtritti. Una piccola torre di Pisa fatta di glassa rosa e verde. Un'altra sempre con lo zio e una torta a forma di pesce, un’altra a forma di casa…insomma un vero genio dei dolci!

-Tuo zio fa tutte quelle torte?-

-Si,ama sperimentare varie forme, quelle classiche dice che sono brutte….diciamo che è un tipo bizzarro…ma sentissi come le fa bene!-

Poco dopo suo zio ricomparse dalla cucina,con due piattini e sopra una fetta di torta al cioccolato.

-Spero che ti possa piacere,e non venirmi a dire che sei a dieta perché te ne faccio mangiare 4! Bene poi ditemi com’è. Io torno al mio ultimo esperimento-

E scomparse di nuovo in cucina.

-Bè, buon’appetito, ma non credere di addolcirmi con questa torta…-

-Intanto assaggia…poi vediamo-

Con la forchetta ne prese un pezzetto e lo mise in bocca. Dalla sua espressione, Cat capì che gli piaceva quel dolce…

-È buonissima! È davvero buona! Non ne ho mai mangiate di così buone…è…è…straordinario! Tuo zio ha le mani d’oro!-

-Eheh lo so…sono sua nipote…se ho ben capito dovrebbero esserci, cioccolato bianco, al latte e fondente…-

-Sono sbalordito! Comunque, senti io settimana prossima devo andare a Cagliari, per una specie di festa di Amici. Poi fra un mesetto tipo, dovrò fare Amici Tour. E poi mi dedicherò al mio primo album,ma non credere che ti lascerò da sola. Chiaro? Amici Tour non dura molto, e per l’album non lo so,ma credo che faremo tutto qui a Roma. Comunque…ehm che volevo dire?-

-So molte cose,ma questa no…mi dispiace-

E fece uno dei suoi sorrisi più dolci e belli.

-Ah si! I miei amici vorrebbero conoscerti…ieri sera dopo la telefonata mi hanno fatto il 3° grado…quindi mi hanno costretto a chiederti se oggi o domani vuoi venire a spiaggia con noi…siamo a giugno e fa caldo…che ne dici?-

-Bè, facciamo domani? Sai devo studiare io, fra un paio di settimane do un esame importante,e l’ultimo fino all’anno prossimo…quindi oggi studio,stasera vado a lavorare e domani spiaggia…-

-Ok…invece ora parliamo di te, dimmi qualcosa, che non so di te…-

-Vediamo…credo che i miei amici ti abbiano detto un paio di cosette…vorrei partecipare ai regionali di atletica, oppure andare al sud italia e fare la guida turistica là. Qui a Roma ce ne sono troppe. Ti va di farci una passeggiata?-

Si si…ma non prendiamo la macchina, se mai giriamo qui per Cola di Rienzo…-

-Mi pare un’ottima idea, aspetta che saluto mio zio, e intanto sbircio la sua nuova opera d’arte…-

Come una bimba piccola,apre di poco la porta della cucina,butta dentro solo la testa e ammira suo zio mentre mescola della crema.

-Ciao zio! Noi andiamo…grazie mille per la torta, ehm poi basta…ciao!-

-Ciao zuccherino mio! Aspetta che vengo un attimo fuori…te vieni qui e mescola,che se mi fermo mi diventa tutto un grumo…tieni…-

Caterina sapeva benissimo che non era quella la verità. Lo zio avrebbe fatto un discorsetto a Marco.

-Senti Marco, mi sembri un ragazzo intelligente,e voglio solo dirti,che la bella ragazza che sta in cucina ora, ha sofferto troppo, per favore cerca di renderla felice…è possibile che tu le piaccia, quindi vacci piano, intesi?-

-Si lo so, Bella mi ha detto tutto, infatti io sono qui per aiutarla, credo he sia una ragazza speciale…e poi tutte le ragazze sono belle, solo se non piangono…-

-Oh bene ragazzo…mi sei simpatico…ora bisogna vedere se è una cosa buona o una cosa cattiva…eheh! Caterina! Puoi venire!-

-Che gli hai detto zio?!?!-

-Dai su che fate tardi! Ci evdiamo al matrimonio…ciao tesoro..ciao Marco-

-Arrivederci signore…-

-Ciao zio!-

I due uscirono dal locale e iniziarono a passeggiare per il lungo viale. Chiaccherarono per un po’, poi attratti tutti e due dalla stessa vetrina si ammutolirono e iniziarono a guardare. Era un negozio per uomini, che vendeva di tutto, camicie, giacche, pantaloni e cravatte.

-Io adoro le cravatte, sono eleganti,ma ce ne sono alcune che sono anche più..ehm scherzose…-

-Si,poi questo negozio ne ha di bellissime…se vuoi entrare, io rimango fuori-

-Eh no! Oggi no, stamattina non ti perdo di vista neanche un secondo…quidni tu corri?-

-A livello normale sì, a livello agonistico…no…qualche anno fa mi è venuta una brutta tendinite, io all’inizio non me ne ero accorta, poi un giorno dal medico ho saputo che era diventata troppo preoccupante e così ho smesso…corro per tenermi in forma,magari quando ho tempo-

-Stai scherzando? Tu che devi tenerti in forma? Ma non dire cazzate!

-Embè? Che c’hai da ridire? È giusto perché così posso mangiare tutti i dolci che me pare! A bello!-

-È uscita la romana che c’è in te? Ahah!-

-Ma che te ridi? Ma ce l’hai con me? Anvedi questo!-

-Ahah! Ma dai non fare la scema! No aspetta non puoi trattenerti!-

E iniziò a correre, quando poi Cat capì la battuta del cavolo, iniziò a rincorrerlo.

-Se ti prendo! Te gonfio e così te devi andà a far rifare la carta di identità perché sennò nun ti riconoscono se te fermano! Vieni qui maledetto!-

Arrivarono fino in fondo a via Cola di Rienzo correndo, con le persone che li guardavano divertiti e alcuni un po’ irritati urlando “ sti giovani d’oggi!”. Per Cat non fu difficile raggiungerlo. Poi esausti si sedettero su una panchina, respirando forte e a fatica.

-Corri veloce Carta…bene…-

-Volevo mettermi e metterti alla prova…bè ci siamo fatti tutta la via di corsa…oh ma hai visto come ci guardavano?-

-Si,perché te non hai sentito quello là che ci ha fatto “ Ma ‘ndove correte! E pigliatevela con più carma…mamma mia sti giovani d’oggi, tutto de corsa,tutti de fretta…”-

-Si, mamma mia…ahahahah-

-Cazzo! Sono in un fottutissimo ritardo! Marcolino? Non è che mi accompagneresti in un posticcino? Ti preghissimo!!!!!!-

-Si ti ciporto,se non mi chiami Marcolino, per favore…mi chiama così mio fratello quando mi vuole far fare mille cose…-

-Ok, dovrei andare in via Bolgna-

-Ok, ma voglio essere pagato…-







Bene ragazzi…gg due capitoli! Mi fa strano…bè 3…2…1…commentate!

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Capitolo 15
*** Amici ***


Prima di iniziare il capitolo,ringrazio le persone che vengono a leggere la mia ff,e che l’hanno aggiunta nei loro « preferiti » e poi tutti quelli che la commentano…grazieeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee…bene e ora godetevi la lettura…



Tornarono alla macchina di Marco in breve tempo. Caterina gli disse la strada più comoda per arrivare in via Bologna. Mezz’ora dopo parcheggiarono vicino ad un negozio di abiti da cerimonia. Cat prese per un braccio Marco ed entrò nel negozio. C’erano moltissimi manichini con sontuosi abiti da sposa e da cerimonia. Il prezzo di ognuno era molto elevato, in più c’era un angolo con alcuni accessori, come fiori e nastri per capelli.

-Buon giorno, senta…mia cognata dovrebbe aver chiesto un abito da damigella per me. Sono Caterina Ibico-

-Oh sì. Glielo vado a prendere. Arrivo subito-

La commessa scomparve,forse inghiottita da quei strati di toulle e da quei meravigliosi abiti.

-E così fai da damigella eh!? Bè chi si sposa?

-Damigella d’onore prego…e comunque si sposa mio fratello fra quattro giorni-

-Bene eccolo. Non è meraviglioso? Bene se vuole accomodarsi nel camerino,così vediamo se ci sono da fare eventuali modifiche. Intanto il suo ragazzo può accomodarsi qui-

-Non sono il suo ragazzo, ha frainteso…-

Caterina sorrise al suo imbarazzo, lo trovava un tipo buffo. Entrò nel camerino e ne uscì poco dopo con indosso un bellissimo abito lilla, senza spalline, con un corpetto ricamato e una lunga gonna di seta con al centro uno spacco e sotto una specie di sottana rosa pallido. Arrivò al centro della stanza e fece una specie di piroetta su se stessa,per farmi ammirare meglio dalla commessa e da Marco. Era davvero stupenda.

-Mi piace moltissimo sa? Le sta d’incanto, poi con un fisico come il suo…forse il corpetto peò è un po’ troppo stretto. Non vogliamo certo farla soffocare!-

-Non lo so. Io sto bene e respiro benissimo. Io toglierei la gonna. È troppo ingombrante, anzi se fosse per me al matrimonio ci andrei in jeans…ma sa non mi sembra il massimo! Ahah-

-Ma vabbè! Per un giorno! Ah e poi le serve un’altra cosa…aspetti che gliela vado a prendere…-

-Cat sei…sei…davvero bella…non ho parole…-

-Bè si,non sto male…ma poco importa, non devo rubare la scena alla sposa…ehi! Te quand’è che devi partire per Cagliari? -

-Settimana prossima perché? Guarda che non ti posso scarrozzare da un negozio all’altro…-

-Scemo! Vieni al matrimonio! Mio fratello mi ha detto che c’è posto per molta gente…hanno preso una chiesa molto grande pensando che ci sarebbero venuti molti parenti e amici,ma alla fien facendo i conti di posti ne avanzano un bel po’…dai! Se non hai nient’altro da fare dico…-

-Non lo so…io non è che vado molto in chiesa, cioè credo in Dio e tutto il resto,ma…non so se posso…sai potrei richiamare paparazzi e la cosa potrebbe degenerare…-

-Ah si è vero…che testa che ho! Vabbè però fammelo sapere eh!-

-Eccomi! Questa la deve mettere attorno al polco, come un braccialetto…tenga-

La commessa le porse un braccialetto di seta con applicato un fiore di tessuto lilla e perline intorno. Cat se lo mise attorno al polso,ma le dava al quanto fastidio quindi se lo tolse subito. Poi guardò l’orologio,accorgendosi che era in ritardo per il lavoro…tornò in camerino, si rivestì con i suoi abiti quotidiani e porse l’abito alla commessa. Ringraziò e iniseme a Mraco uscì dal negozio.

-Dobbiamo fare altre commissioni?-

-Devo andare a lavorare,ma ci vado anche a piedi…è qui vicino…-

-No dai sono curioso di sapere dove lavori! Dai tanto oggi mi sono auto-proclamato tuo tassista personale!-

-Ok, come vuoi…bè allora dovresti portarmi in Piazza Navona…-

-Agli ordini! Allora per domani ci sei vero?-

-Sisi…dimmi solo dove e a che ora…-

-No, ti vengo a prendere io và…che prima che te lo spiego si fa notte, no perché non lo so neanche io!-

-Eh ma allora dillo! No cioè dillo!-

-Che cosa?-

-Un carciulo! -Oh! Ma che vuol dire?-

-Non ha significato…cioè è in romano e in italiano non si traduce…-

-Ah okok, bè siamo arrivati…la posso lasciare qui e la devo portare in braccio fino al suo luogo di lavoro?-

-No va bene così…bè ciao eh! Ci sentiamo…-

Cat aprì la porteira della macchina e fece per scendere,quando Marco le bloccò un braccio. -Dove scappi! Mi devi pagare! A bella!-

-A giusto, scusa scusa scusa! Rimedio subito!-

ritornò seduta sul sedile, si sporse verso di lui e gli schioccò un bacio sulla guancia…

-Va bene? E ora ciao che faccio tardi e il capo rompe le palle…ciao!-

Scese definitivamente e si diresse verso un ristorante con un grande dehors, con vasi di piante e fiori a terra,per delimitare lo spazio, tavoli apparecchiati con candide tovaglie colorate e bicchieri da vino scintillanti. Marco rimase un po’ a guardare Cat che continuava a fare avanti e indietro su quel dehors. Accompagnare dei clienti verso un tavolo,rivolgergli un sorriso cordiale e portargli poco dopo due menù. Prendere nota su un blocchetto di comande e sparire all’interno del locale. Poi accorgendosi dell’ora alquanto tarda,mise in moto e si diresse verso la sua prossima destinazione.





Spero tantissimo che il mio capitolo vi piaccia…bene al prossimo pezzetto di vita…

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Capitolo 16
*** Soltanto parole ***


Prima di iniziare il capitolo,ringrazio le persone che vengono a leggere la mia ff,e che l’hanno aggiunta nei loro « preferiti » e poi tutti quelli che la commentano…grazieeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee…bene e ora godetevi la lettura…


Non appena ci fu un attimo di tranquillità nel ristorante Bella e Cat si sedettero a mangiare un piatto di pasta alla matriciana. Mentre Cat mangiava con gusto e appetito quel piatto fumante,l’amica la guardava divertita.

-Allora? Non hai niente da dirmi? Che è successo? Dai che sono curiosa!-

-Edward non mi ha visto?-

-No…dai! Che avete fatto? Che vi siete detti?-

-Oh niente,siamo andati da mio zio a fare colaizone,poi ho rincorso Marco per tutta Cola di Rienzo e poi mi ha scarrozzato al negozio di abiti da sposa perché Rebecca aveva fatto sistemare il mio vestito e dovevo provarlo…e poi mi ha portata qui-

-Ah,bè che ti ha detto?-

-Ma niente, domani ad esempio mi ha invitata ad andare a spiaggia con lui e i suoi amici di Amici…sembra un battuta,ma non fa ridere…poi mi ha detto che dovranno fare Amici tour e poi si dedicherà al suo nuovo album…-

-Ah così domani vai a spiaggia con loro? Bene sono contenta…-

Proprio in quel momento nel ristorante entrò Jessica,la tanto odiata ragazza da Caterina…

-Uh! Ciao ragazze! State facendo la pappa! Che brave bambine! Uh Cate oggi mentre ero a fare shopping ti ho visto nel negozio da spose di via Bologna con un ragazzo troppo bello,anche per te…come si chiama?-

-Uh non credo sia alla tua portata mia cara Jessy, sai a lui non piacciono le montate-bamboline-tutte tette e niente cervello…proprio come te!-

E nel dirlo le fece il verso, poiché Jessica aveva una vocetta stridula, che si addiceva benissimo a lei.

-Simpatica…mentre tu Bella! Da quando stai con Cullen non ci consideri nemmeno più, cattivona lei! Che ne dici se una sere di queste non facciamo un pigiama party,io te Angela,Lauren e se ci tieni proprio viene anche Caterina? Dai così riallacciamo i rapporti!-

-No grazie. Non mi pare il caso,e poi io di sera solitamente lavoro…sai com’è io per pagarmi affitto e studi devo lavorare e non leccare i piedi a papino!-

-Grande sorella! Dammi il cinque!-

Le due amiche iniziarono a ridere sotto gli occhi scioccati della bambola gonfiabile,che offesa girò su se stessa ed uscì dal locale alla velocità della luce.

-Siamo due geni! Comunque cosa pensi del fatto che siete diventati amici? Cioè…non ti pare strano? Vi siete conosciuti così per caso, e d’un tratto è diventato il protagonista maschile della tua vita…pensi che diventerete più che amici?

-Vero,ma non lo so…non credo di essere il suo tipo,e poi non credo ce la potrei fare,sai sempre in giro,tra centinaia e centinaia di fans. Non sarebbe vita, e poi è già rischioso farci vedere così anche se siamo solo amici. I paparazzi non aspettano altro…-

-Già…vabbè dai se ha deciso di aiutarti, qualcosa significherà no?-

-Già…vabbè dai sparecchiamo così se non c’è niente da fare andiamo a casa…se voglio andare a spiaggia domani,meglio che studio un casotto per l’esame. Passare lo passo,ma dato che è l’ultima dell’anno voglio uscire bene no?-

-Una cosa sola mi viene da dire…Secchia!-

-A casa facciamo i conti…-

Finirono in fretta di sparecchiare,e dato che ormai non c’era da fare che le pulizie si cambiarono e andarono a casa. Una si butto sul divano, l’altra si mise sui libri…

A cinecittà

-Eccomi! Scusate! Ho corso…-

-Maria è arrivato anche il sardo-

-Grazie Giuseppe, ma mi pare che il mio nome tu te lo ricorda no?-

-Ragazzi dai! Che dobbiamo decidere la scaletta e i pezzi per il tour!-

-Marta una volta tanto ha ragione!-

-Sentite, abbiamo già buttato giù un po’ di roba…dovrebbero esserci almeno una decina se non di più di balletti,mentre i cantanti a turno faranno un pezzetto delle canzoni che hanno cantato quest’anno…il tour dovrebbe iniziare verso metà giugno…pe ora è tutto. Bene ragazzi ora andate e cercate di non combinare guai!-

-Ok! Ciao Maria! -

I ragazzi,tutti in gruppo si avviarono verso i cancelli di Cinecittà, erano tutti molto emozionati, non facevano altro che parlare del tour e dei loro programmi futuri.

-Allora Marcolino! Dicci un po’ com’è la bambola che ti porti appresso domani…eh? Non vorrai mica tenertela tutta per te spero!-

-Giuseppe! Guarda mi fai schifo! Solo perché non ti ha voluto dire il suo nome,non vuol dire che sia antipatica…anzi…sei proprio un coglione-

-Non ti facevo così premuroso Carta…vuol dire che Valentina ha una rivale per accaparrarsi il tuo cuoricino da piccolo agnellino sardo?-



-Eh Marcolino si è innamorato! Non è tenero! Bello il nostro pecorino sardo di Cagliari…-

-Giuseppe…ti conviene correre, e molto veloce aggiungerei!-

I due si misero a correre fino ai cancelli di Cinecittà. Poi dopo risate e alcune chiacchere si diedero appuntamento per il giorno dopo ad una spiaggia libera vicino a Trastevere.

La sera

-Allora: Isabella tu vai a vedere se il tavolo 9 ha finito, e se hanno finito portagli il menù dei dolci, mentre tu Caterina vai dall’1 e cambia le posate, per il signore con la camicia verde e la signora con la maglia rossa metti i coltelli da bistecca,perché hanno due costate di vitello, mentre agli altri due metti i coltelli normali,che dovrebbero avere delle orate al forno con patate…ah sì porta anche i condimenti-

Il locale quella sera era particolarmente pieno,ma per Bella e Cat non ci furono problemi, che al contrario del loro capo, loro erano molto tranquille…A fine serata dopo aver sbaraccato tutti i tavoli dentro e nel dehors a Caterina e Bella spettò dividersi le mance. Dopodichè salirono sulla macchina “del prima” di Bella e si diressero a casa.

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Capitolo 17
*** Confusioni interiori ***


Ringrazio come sempre i miei “fans”, quelli che leggono e quelli che commentano…N.B i personaggi di questa storia non sono di mia proprietà e questa ff non è a scopo di lucro…tutta la storia è puramente inventata da me medesima…spero che il capitolo vi piaccia!...bene ciauuuuuuuuuuuuuuuuu


A casa Bella,Cat e Alice

-Cat capisci!?! 25 euro di mancia! Di solito ci danno 5 o 6 euro…ma 25! -

-Si, infatti…bè vuol dire che il pubblico apprezza…eheh ho sempre sognato di dirlo!-

-Cioè voi due siete esaltate perché avete preso 23 euro di mancia? Sembrate due morte di fame!-

-Alice! Noi non abbiamo genitori che lavorano da secoli in tutti i sensi! E poi scusa, ma mi smebra che stasera tu non ci stia molto con la testa…comunque io domani mattina vado a spiaggia con Marco e i suoi amici,perché mi vuole presentare…sai se ucciderò qualcuno?-

-Bastaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa! Dovete smetterla! Non ce la faccio più! Io sto male! E voi insulsi esseri umani non lo capite! Ma come cavolo ve lo devo dire? Eh!??? Io non sto bene! Ed è colpa vostra! Mi usate per sapere il vostro cavolo di futuro! Basta! Prima di conoscermi siete andati avanti lo stesso no? Fate finta per favore che io sia normale! Per favore! Non ce la faccio più! È diventato tutto troppo insopportabile!-

Per la prima volta sia Cat che Bella videro Alice arrabbiata,furiosa, forse delusa, e soprattutto la videro piangere.

-Alice…mi…mi dispia…-

-Ferma! Non ti avvicinare a lei! In questo momento è pericolosa! Statele lontane!-

La voce di Edward risuonò nella stanza…poco dopo lo videro apparire dalla finestra con Emmet e Jasper dietro di lui. E mentre Em e Jaz prendevano Alice,Edward si avvicinò alle due ragazze, un po’ frastornate e impaurite. Le guardò con dispiacere, mille sensi di colpa, delusione e soprattutto molto affetto per entrambe. Sapeva che Alice sarebbe,prima o poi, esplosa. Troppa confusione mista odio mista all’amore per quelle ragazze,aveva in corpo. Cercò di tranquillizzare,con poco successo. Tutte e due facevano mille domande, “perché aveva reagito così?” “Era colpa loro?” “Alice pensava realmete le cose che aveva detto?”. Tutte risposte a cui Edward e i suoi fratelli non seppero rispondere…quella notte non dormirono. I tre vampiri avevano lasciato posto a Rose ed Esme,e passarono tutte le ore notturne e le prime ore diurne e parlare. Le due belle vampire cercarono in tutti i modi di sviare il discorso “Alice”,ma fu quasi impossibile. Sia Bella che Cat non credevano alla sfuriata di odio puro dell’amica,e tantomeno di essersi comportate male,ma grazie alla pazienza di Esme,capirono che in fondo il 50% della sua confusione era dovuta a loro due. Le chiedevano spesso quale sarebbe stato il loro futuro, queli cose avrebbero scelto invece che altre, se avrebberop commesso errori e se sì,come avrebbero potuto evitarli…un po’ troppo…si erano spinte un po’ troppo oltre. Capirono che forse erano diventate viziate,e capirono anche che ormai la notte aveva lasciato spazio al giorno. Per riprendersi dalla notte insonne Bella e Cat uscirono sul balcone, sole.

- È colpa nostra. Ci siamo davvero comportate male con lei, avremmo dovuto capire che qualcosa non andava,invece abbiamo pensato solo a noi…siamo due egoiste…-

-Già, siamo due bambine viziate…quando si sarà rimessa anche lei dallo shock le chiederemo scusa e dobbiamo provvedere a non chiederle più niente. Hanno ragione Esme e Rose,abbiamo vissuto 18 anni senza sapere del nostro futuro, possiamo benissimo rincominciare a farlo anche da oggi…bè io vado a mettere su un po’ di caffè, lo vuoi?-

-Sisi! A parte che io oggi non ho da fare…ah no! Ho da studiare che scema! Fra due settimane ho gli esami della maturità…che palle! Chiederò a Edward o Rose di aiutarmi con lo studio…speriamo di farcela…-

-Sai che ci sono anche io, mi trovi sempre e comunque…giusto?-

-Giusto! Forza che sennò tu fai tardi all’appuntamento e io allo studio! Facciamoci un caffè e poi ognuno per la propria strada!-

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Capitolo 18
*** L'inizio della fine ***


Continuo a ringraziare le persone che leggono la mia storiella. L’avventura continua…bè spero che il mio capitolo vi piaccia…commentate per favore!


Ancora sconvolte dalla reazione di Alice, Bella e Cat fecero colazione, e subito dopo Bella con l’aiuto di Rosalie iniziò a studiare storia,dagli albori fino ai giorni nostri. Una noia mortale, però la maturità era quasi alle porte.
Intanto Cat era in camera sua con Esme, si stava mettendo il costume e preparando la borsa per la spiaggia.

-Cat,come ti sembra questo ragazzo…Marco giusto?-

-Come fa…Edward!!!!!! Grr…comunque è simpatico, cerca di farmi distrarre,anche se non ne ho bisogno…credo sia un buon amico…si diciamo così và-

-Bè, io l’ho anche visto sai? E mi sembra un bel tipo…bè è un bene che ti fai nuove amicizie…perché dopo che Bella e Edward si saranno sposati lei non vivrà più qui,e poi credo che lei voglia diventare come noi…lo sai no?-

-Si lo so, infatti è anche per questo che cerci, diciamo, di staccarmi da lei ora…perché so che soffrirò molto…avevamo sempre detto che ci saremmo sposate lo stesso giorno…ma non credo che accadrà…uff-

-Tesoro,scusa vi abbiamo scombianto i piani! Dai su fatti bella per il tuo “amico”-

-Esme! Non starà mica insinuando che a me piace Marco? No perché se è cos’ si sbaglia!-

-La smetti di darmi del lei? Mi fai sentire vecchia…e invece io ho solo 30 anni!-

-Si, da più di 30 anni però…ahah! E comunque non riesco a dare del tu a lei e al Dott.r Cullen, siete comunque i genitori dei miei amici, mi dispiace…!-

-Sono contenta che Bella abbia avuto te come amica del cuore,e non una come Jessica. Sei un tipo educato,e forse è anche per questo che Ed si è innamorato di lei…boh chi lo sa!-

-Esme…le posso chiedere un ultima cosa?-

-Dimmi cara, sai che ho tutto il tempo del mondo…-

-Su questo non c’è dubbio…ma Alice ha avuto dei ricordi della sua vita da umana per caso?-

-Tesoro non lo so…Charlisle non mi ha detto niente a riguardo… non dovete preoccuparvi di lei, credo che comunque abbia avuto qualcosa, perché nemmeno io mi aspettavo una cosa simile da lei…dai forza vai che sei in ritardo!-

Uscirono dalla camera di Caterina, Esme uscì dalla porta (almeno lei!) per andare a ristrutturare una casetta vicina a quella dei Cullen, mentre Cat entrò nella camera dell’amica e la salutò. Dopodichè uscì anche lei di casa e aspettò Marco davanti al suo portone.
La macchina arrivò dieci minuti dopo. Marco scese e le andò in contro. Si scambiarono un bacio veloce sulla guancia e risalirono nel veicolo. Non parlarono fino all’arrivo dell’autostrada, la radio stava passando un brano di Raf: Dimentica.

dimentica quello che è stato comunque non ritornerà dimentica le mie parole se puoi perdonaci non sempre c’è un lieto fine dimentica l’amore forse anche il dolore passerà dimentica le cose belle e tutto il male sai di colpo sparirà

Sembrava fatta apposta per lei. Sì doveva dimenticare il suo passato, le cose brutte che ne facevano parte, ma anche le cose belle? Bè certo le cose belle erano soprattutto ricordi di lei e Nicolas o di lei e Bella. Il primo l’aveva abbandonata, e ora la trattava malissimo. La seconda, forse la persona più importante per lei in quei mesi di tristezza, stava per sposarsi e stava per andarsene. Si sarebbero ancora viste? Sentite? Avrebbero potuto ancora ridere e uscire insieme? Solo il destino e il futuro lo sapevano…e anche Alice lo sapeva…

-Mi piace Raf. È una specie di poeta drammatico, è come se scirvesse le canzoni in base ai diversi stati d’animo…Caterina? Ci sei? A che pensi?-

-Eh? Cosa? Scusa ero sovrapensiero, dicevi?-

-Sicura di stare bene? Non hai una bella cera…-

-Certo che sto bene! È che ho qualche problema a casa,che non posso dirti mi dispiace…comunque parlami un po’ dei tuoi amici…da chi mi devo difendere?-

-Credo che tu lo abbia già conosciuto: Giuseppe. È un tipo poco affidabile per me, cioè è simpatico,ma a volte è un po’ pensante…poi ci sono le ragazze: Marina,Maria Luigia detta Gigia, Cassandra,Marta,Roberta,Giulia,Susy e Simonetta e Valentina, che prrò non ha partecipato al serale…poi i maschi sono: Giuseppe,Antonino,Pasqualino,Gennaro e Francesco, senza contare il più bello,intelligente e soprattutto il vincitore cioè: ME!-

-Hai dimenticato modesto…hai già detto loro qualcosa?-

-Di non romperti le palle, e se qualcuno ti da noia picchialo pure…-

-Bene,quando scendiamo dalla macchina ti meno…-

-Ti do noia?-

-No,però mi devo sgranchire le braccia!...eheh!-

Arrivarono dopo un’ora. L’autostrada venne divisa a metà e quasi subito arrivaronoalla spiaggia che da Trastevere si era spostata ad Ostia.
parcheggiarono vicino ad altre macchine,e si avvicinarono ad un gruppo molto numeroso di ragazzi, in abbigliamento da spiaggia. Le ragazze quasi tutte in gonna o pantaloncini e canottiera. I ragazzi in bermuda e t-shirt. Quando li videro arrivare si azzittirono tutti. Marco e Cat vennero bombardati da sguardi curiosi. Uno strato di lieve imbarazzo pervase il corpo della bella ragazza che era vicino al vincitore di Amici, ma senza perdersi d’animo scherzò subito.

-Si lo so, ho due occhi, un naso,una bocca e due orecchie, due braccia e due gambe, sono un mostro…ma non mi guardate così che mi vergogno sennò!-

L’aria pesante che si era creata di alleggerì subito,e tutti, uno ad uno si presentarono. Dopodichè scesero tutti sulla spiaggia. La sabbia non era ancora calda, e non c’era molta gente. Qualche bambino giocava con la sabbia,cercando di creare un catello di sabbia, con alcune difficoltà. Il gruppo sistemò gli asciugamani sulla sabbia e rapidamente tutti si ritrovarono in costume. Chi in bikini, chi in boxer, alcuni con il costume intero. Cat si sedette sul suo asciugamano azzurro con bordi rosa, prese un elastico dalla borsa e si legò i lunghi capelli castani, in modo che facendo il bagno non si bagnassero più di tanto. La giornata a spiaggia aveva già preso inizio.

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Capitolo 19
*** Un pesce fuor d'acqua ***


Continuo a ringraziare le persone che leggono la mia storiella. L’avventura continua…bè spero che il mio capitolo vi piaccia…commentate per favore!


Si rialzò e si avvicinò a Marco, che le prese la mano nella sua e senza dirle niente,la prese in braccio e la buttò in acqua…tutti erano ancora asciutti. Tranne lei.

-Carta. Questa. Me. La. Paghi!-

In pochi secondi Caterina non fu sola nel mare, infatti tutti i ragazzi avevano preso le ragazze e le avevano buttate in acqua. Tra un sacco di v********o e risate anche i restanti asciutti si immersero nell’acqua non tanto fredda di Ostia. Susy e Caterina per vendicarsi, dato che entrambe erano state buttate nel mare da Marco, andarono da lui nuotando sott’acqua, risalirono in superficie e spinsero il cantante sott’acqua facendo forza con le mani,poggiate sulle sue spalle. Lo tennero immerso nel mare per qualche secondo, poi lo lasciarono risalire. La faccia del bel cantante sardo era tra il rosso e il blu.

-Brutte…! Ampf…-

-Oh Carta! Siamo pari adesso…dammi il cinque Cat!-

Le due ragazze risero complici. Il gelo di prima era completamente scomparso. Tutti stavano attorno alla nuova arrivata. Fecero anche una gara di nuoto. Cassandra (Cassy) nuotò verso il largo, e poi si fermò a molti metri dalla riva. Chi arrivava primo/a da lei sott’acqua era “intoccabile” cioè nessuno poteva fargli/le degli scherzi. Ad aggiudicarsi l’ambito premio fu Antonino, mentre l’ultimo,anzi ultima fu Marina, a cui toccò offrire da bere a tutti. Passarono un’oretta buona immersi nel mare d’Ostia. Poi tornarono a riva e si distesero sugli asciugamani…Cat si mise i suoi occhiali da sole giganti,si spazzolò i capelli, e se li legò con l’elastico ormai bagnato fradicio. Si distese con il volto verso il sole e si abbandonò nell’ascoltare il suono delle onde che si infrangevano sulla riva,e sugli scogli lì vicini. Poi una domanda inaspettata.

-Cat, sei fidanzata?-

Ma Cat non rispondeva. Continuarono a farle quella domanda,s otto gli occhi scocciati di Marco. Poi Marta le alzò gli occhiali e la vide con gli occhi chiusi. Capirono che si era addormentata. Sorrisero tutti. Eccetto Giuseppe.

-Non so cosa ci trovi tu in quella lì-

-Ma dai! È tenera, e poi è pure bella!-

-Per la prima volta sono d’accordo con Gennaro…è proprio bella, cioè siamo sei maschi in paradiso. Vi rendete conto che ci sarebbero ragazzi che farebbero a pugni per stare qui con queste belle ragazze?-

-Pasqualino è inutile che ci provi, hai una colla scadente…non attacca niente!-

-Bella Roby!-

-Certo che però è un’ingrata. Cioè te la porti qui e lei che fa? Ronfa! Mi è venuta un’idea!-

Alla fine i sei ragazzi la presero di peso,facendo attenzione a non svegliarla. Le ragazze le tolsero gli occhiali, e videro divertite che i ragazzi la adagiarono in acqua. Poco dopo lei sprofondò. Tornarono tutti sui loro asciugamani,aspettando che la Bella addormentata si svegliasse. Purtroppo per loro Cat non si era mai addormentata. E in quei minuti restò sott’acqua, nuotando e arrivò sino alla boa dei bagni che stavano attaccati alla spiaggia libera. Intanto i ragazzi si stavano preoccupando, era da un paio di minuti che lei era sott’acqua. Poi videro una figura in piedi sulla boa. Marco ne riconobbe i lunghi capelli castani, e il bikini marrone a pois bianchi. Tirarono tutti un sospiro di sollievo e la raggiunsero alla boa.

-Mi dovrebbero dare l’Oscar per la recitazione, ci siete cascati tutti! Io che mi addormento in spiaggia è una bella battuta!-

-Ma come cazzo hai fatto ad arrivare fin qui sott’acqua?-

-conoscete la tecnica dell’apnea? Ecco ho usato quella…mica ci vuole tanto…ah e anche perché fino ai dodici anni ho fatto nuoto…-

-Cazzo! Vabbè, mo che si fa?-

-Aspettate che mi tuffo e arrivo eh!? State tutti attaccati alal boa che sennò vi faccio male-

Si tennero tutti con una mano alla boa,e Cassy,Roby e Francesco,che stavano dalla parte della scaletta si videro passare sopra la bella ragazza, che si stava tuffando ti testa, come una professionista. Ma invece di risalire dalla loro parte tornò a prendere aria dalla parte opposta della scaletta. Unica soluzione: era passata sotto la boa. Si avvicinò a Marco,che era da quel lato e si aggrappò con un braccio alla sua spalla.

-Grazie- disse- per la bella mattinata che mi hai fatto passare,ma è tempo che Cenerentola torni a casa per farsi la doccia e andare a guadgnare due soldini…-

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Capitolo 20
*** Vane speranze ***


Continuo a ringraziare le persone che leggono la mia storiella. L’avventura continua…bè spero che il mio capitolo vi piaccia…commentate per favore! Aggiungo una cosa: ILARIA ( 1° mia amica) non devi dargliela vinta a quello lì! Bene leggete e C-O-M-M-E-N-T-A-T-E


Lei e Marco salutarono tutti e tornarono agli asiugamani. Cercarono di asciugarsi come meglio potevano e in meno di venti minuti si ritrovarono in auto di lui, mentre alla radio facevano passare “Ed ero contentissimo” di Tiziano Ferro.

-Ti sei divertita sul serio o è una solita cazzata tua?-

-Da quando in qua io sparo cazzate? E comunque mi sono divertita molto eccetto una cosa…-

-Si lo so, non sei simpatica a Giuseppe,ma meglio così…ho meno nemici da battere!-

-Perché???-

-Per diventare il tuo migliore amico…che hai pensato!-

Già che le passava per la testa? Non ricordava che aveva “bandito” l’amore dal regno del suo cuore? La Regina era stata un po’ dura,ma la condanna era stata ormai scelta. Quel sentimento che la faceva soffrire non sarebbe più entrato nel suo regno…non avrebbe più oltrepassato le mura che corcondavano e proteggevano il suo fargile cuore.

-Quand’è la tua sera libera?-

-La mia giornata libera sarebbe dopodomani che è il matrimonio di mio fratello…e la prossima sarà martedì,prossimo prossimo…perché?-

-Eh? No niente, mi ha scombinato i piani…io tra una settimana parto e lo sai…ci possiamo solo sentire per telefono e sms…e poi ci rivedremo tra qualche mese credo…-

-Non parti per la guerra mi pare…sopravviverò. Comunque grazie per questi giorni…ci sentiamo per telefono allora?-

-Certo! Ciao Caterina…-

Si scambiarono un bacio sulla guancia e lei scese di corsa dall’auto per infilarsi sotto la doccia.
Mentre l’acqua le scendeva lungo il corpo ancora un po’ salato, Caterina pensava se veramente quel ragazzo spuntato fuori dal nulla, avrebbe potuto farle passare la paura dell’amore…non che ci si volesse mettere insieme, non avrebbe sopportato l’idea di doverlo” condividere” con altre ragazzine e ragazze. Però chissà cosa le sarebbe capitato in futuro. A quella parola le venne in mente Alice.

La stessa mattina a casa di Bella&Cat

-Rose, ma secondo te…Edward acceterà di trasformarmi?-

-Bella! Ma se ti ha detto già di si!-

-Non so se fidarmi…ogni volta che ci siamoi quasi…mi dice di no! E io non voglio invecchiare mentre voi rimanete tutti belli e strafighi…-

-Hai pensato anche al fatto che non vivrai più con Caterina?-

-Si e no…non ci voglio pensare,ma d’altro canto sarà inevitabile…comunque sarà meglio che ora studio…anche se non ne ho voglia…-



Qualche mese dopo

Il matrimonio del fratello di Caterina era stato bellissimo. La sposa che arrivava in chiesa, il momento del “si”. Il lancio del bouquet che finì in mano ad una cugina di Rebecca. Il pranzo che finì alle 18 di sera…le risate, gli sguardi felici dei genitori di entrambi…insomma una giornata fantastica. A Caterina l’unica cosa che non piacque era il fatto di essersi dimenticata a casa il cellulare. A parte lei c’erano tutte persone o più piccole di lei, o più grandi e questo la fece annoiare moltissimo in quel giorno di festa.
Intanto Marco era in tour per l’Italia con il cast di Amici. Ogni tanto pensava a lei. E molto spesso si sentivano per sms o chiamate, ancora più spesso lui pensava se anche lei provava quello che provava lui quando la pensava, quando si immaginava a cosa stesse facendo in quel momento...insomma lui si stava innamorando di lei, senza neanche rendersene conto.

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Capitolo 21
*** Rabbia e follia ***


Ringrazio tutti anche solo per aver letto la mia storiella…aggiungo che i personaggi della storia non sono miei )ank se vorrei avere Marco Carta…XD), che la storia non è a scopo di lucro e che vi auguro buona lettura!



Caterina poco dopo il matrimonio del fratello,dovette partecipare anche a quello di Bella. Le fece da testimone insieme a Jasper, mentre Alice le fece da damigella d’onore. Bella era bellissima nel suo vestito bianco, a fianco a lei c’era Edward in uno smoking nero, perfetto su di lui. La cosa che le fece scendere una lacrima fu la frase che al posto di “ finchè morte non ci separi” fu “ finchè entrambi vivremo”. Lì capì che la loro amicizia sarebbe diventata sempre più difficile. Bella sarebbe rimasta come la vedeva allora, mentre lei sarebbe invecchiata, fino a cadere nel sonno da cui nessuno sopravvive. L’amica si sarebbe trasformata e sarebbe dovuta rimanere lontana da lei, per i primi mesi o forse anni. Ce l’avrebbe fatta? Sarebbe riuscita ad andare avanti anche senza la goffaggine di Bella? Senza un’altra persona in quella casa? E Marco? Era destino che proprio in quel momento, in quei mesi fosse arrivato dal nulla? Nessuno,nemmeno lei lo ha mai capito.
Passarono i mesi. C’era una novità. Renesmee. La figlia di Edwar e Bella. Il nome era l’incrocio di Renèe,madre di Bella ed Esme,madre di Edward. La bambina era bellissima e cresceva proprio a vista d’occhio. In meno di un mese sapeva camminare, per parlare appoggiava le sue ditine alle guance della gente per far vedere loro che cosa stava pensando o che cosa voleva. Era una bimba tranquilla. Ma forse “ per cola sua” Bella era diventata una vampira. Bella quando rimase incinta della piccola era ancora un’umana,e dato che Renesmèe era mezza vampira e mezza umana, cresceva dentro di lei molto velocemente. Al momento del parto per non far morire Bella, Edward dovette iniettarle il veleno che l’avrebbe trasformata, direttamente nel cuore.

Caterina non se ne accorse subito,ma poi vide che la sua goffaggine era svanita, era molto più bella di quanto non fosse già da umana, la pelle era diventata pallida come il resto della famiglia Cullen e capì che ora anche la sua amica del cuore si nutriva di sangue animale. Si fece spiegare tutta la storia da Bella e alla fine, scoppiò in lacrime dicendo che l’aveva persa per sempre. Le disse che d’ora in avanti la loro amicizia si sarebbe sgretolata, che lei al contrario di Bella sarebbe invecchiata, forse non sarebbe vissuta fino ai cent’anni, lei sarebbe vissuta in eterno, mentre Cat no. Bella dal suo canto le rispose che si rendeva conto delle conseguenze che sarabbero arrivate dopo la sua trasformazione, che la loro amicizia non si sarebbe spenta, che avrebbe fatto di tutto per farla vivere il più a lungo possibile.

-…E poi Cat potresti diventare anche tu come noi…una vampira!-

-Come puoi chiedermi questo? Era il tuo sogno, ma non il mio…non ti ho mai obbligato a fare qualcosa che piacesse a me,ma che non piacesse a te! Ora sei diventata anche senza cuore?-

-Che cavolo dici! È che non voglio perderti, sai che per me sei importantissima! Ma lo è anche Edward! Non farmi scegliere tra te e lui! Lo sai che non posso!-

-Non te l’ho chiesto infatti…ma tu sì. Mi hai chiesto di scegliere tra rimanere VIVA o diventare MORTA per il resto della vita! E per cosa? Per non perdermi? Tu mi hai perso dal giorno del tuo matrimonio! O forse non lo capisci? Ma ho capito io! Tu lo spaevi! È per quetso che mi hai mandato tra le braccia di altre persone! Questi esseri ti hanno cambiata! E non lo vuoi ammettere!-

E rivolgendosi verso la famiglia Cullen che ascoltava lo sfogo dell’unica umana in quella stanza disse.

-È colpa vostra! Voi me l’avete trasformata così! Ma che vi ho fatto di male!? Eh! Che cazzo vi ho fatto?-

E senza aspettare risposta prese la borsa poggiata su una sedia e uscì sbattendo la porta.

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Capitolo 22
*** Nuovi progetti ***


Ringrazio tutti anche solo per aver letto la mia storiella…aggiungo che i personaggi della storia non sono miei…che la storia non è a scopo di lucro e che il nuovo capitolo vi piaccia tanto e che COMMENTIATE!!!!!!!!!! xD

La famiglia Cullen rimase molto colpita da quello sfogo.

- Bella la devi capire…con il fatto che te ne sei andata da casa è rimasta sola, ha solo paura che tu non le voglia più bene, o che l’abbandonerai. Mettiti nei suoi panni-

-Si, me lo aspettvao prima o poi…quando le passerà e capirà che sbaglia verrà lei da me…-

-…Sarai te ad andare da lei. Starete molti mesi senza parlarvi. Ma lo sai…il futuro si può cambiare solo se lo vuoi…-

-Io non mi devo scusare con lei,perché ho scelto la mia vita. Perché ho trovato la vera felicità. Io. Non. Mi. Scuso. Con. Lei.-

-Non sai quanto te ne pentirai…vabbè io devo andare a caccia, chi viene con me?-

-Vengo io mostriciattolo…Rose te vieni?-

-Nah…rimango qui con Bella e la piccola, nel caso dovesse venire per pura sfiga anche il lica coso…mi basta pensare a lui che mi innervosisco!-

-Vabbè dai! Allora le donne a parte Alice rimangono a casa,mentre noi uomini andiamo a caccia…a dopo!-

-Se loro sono uomini,allora noi siamo le donne della famiglia reale d’Inghilterra…io però la vecchia non la faccio!-

Intanto nella stanza di Cat…

Piangeva. Piangeva come non aveva fatto mai. Si sentiva tradita, persa, presa in giro. Ma come poteva un’amicizia come la loro finire per un matrimonio? Per un bambino arrivato troppo in fretta? Per una trasformazione che l’ha portata ad avere una nuova vita? Già una nuova vita in cui a quanto pare Bella non la volesse più. Possibile? Ad un certo punto il cellulare che squilla. Sperò che il nome sul display fosse “Bella”. Invece fu “Marco”.

-Ciao! Come stai?-

-Benino…te? Hai finito di andare a spasso o no?-

-Più o meno…fra un po’ ovrei fare un nuovo video,ed è per questo che ti chiamo…nel video ci dovrebbe essere una ragazza…ti va di essere tu? Cioè mi spiego meglio, vuoi partecipare al mio video?-

-Titolo della canzone?-

-Un grande libro nuovo…so che ti piace e mi sei venuta in mente…che ne dici?-

-Oh che carino…bè se mi dici che ti sono venuta in mente io…allora accetto! Che devo fare, dove andare e soprattutto…non ti devo baciare vero?-

-Ah che ne so! Ti faccio sapere tutto per mail, tra un paio di giorni. Che intanto torno a Roma. Ti saluto che sono arrivato a casa di mia nonna…ciao Cat e dopo quando ho tempo, ti chiamo e parliamo del fatto che stai “benino”-

-Merda a me che parlo! A dopo e salutami tua nonna che è una grande,se ti sopporta! Ciao bello! Bello vabbè ti ci avvicini…ciao và…-

Chiuse la telefonata senza aspettare risposta. Strano ma dopo la chiamata di quel ragazzo sardo,aveva un sorriso dipinto sul volto…strano quel ragazzo. La faceva sentire bene, sempre e comunque…trovava sempre il tempo per chiamarla o mandarle mail e messaggi…Che non sia una coincidenza del destino? Un grande libro nuovo…forse quello che Cat avrebbe dovuto scrivere d’ora in poi…cominciare una nuova vita, nuove amicizie, nuovo lavoro dato che si era licenziata dal ristorante in cui lavorava. E chissà forse anche un nuovo amore…si…ma con chi?



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Capitolo 23
*** Making of- un grande libro nuovo ***


Ringrazio tutti anche solo per aver letto la mia storiella…aggiungo che i personaggi della storia non sono miei…che la storia non è a scopo di lucro e che il nuovo capitolo vi piaccia tanto e che COMMENTIATE!!!!!!!!!! xD

Making of- Un grande lirbo nuovo

-Bene Marco. Allora te stai seduto qui, e apri sto libro. Non c’è scirtto niente, è bianco. Ma poi con il computer ci scriviamo qualcosa…dovrebbe esserci scritto ‘vide una ragazza sotto un portico’. Tu quindi alzi la tua bella crestina e vedi lei…Come ti chiami più?-

-Caterina, o semplicemente Cat-

-Ok…allora dicevamo, alzi la tua cresta da galletto e la vedi…te Caterina stai appoggiata alla ringhiera del portico, e dai le spalle a Marco…tutto chiaro? Poi lui ti raggiunge, gli sorridi e iniziate a parlare…dite quello che volete perché tatnto c’è la musica sopra e non vi si sentirebbe…Understood?-

-Sisi…e comunque: la mia cresta è stata copiata da tutti…-

-Carta…vai a rotolarti nel letame fresco delle mucche và…-

Si misero tutti ai loro posti. Fu forse la scena più facile di tutto il video. Marco seduto per terra,aveva il ibro in mano e fece finta di leggere una frase. Alzò gli occhi e vide che Cat si stava dirigendo verso il portico. Allora lui si alzò e si diresse verso di lei. Si sorrisero e iniziaro a farsi i cavoli loro. Fine prima scena.

-Perfetti! Bene benissimo! Ora voi prendete e vi incaminate verso il centro. Ah Cat te cerca di sorridere sempre che sei proprio bella…-

-Visto? Che ti avevo detto? Mica mi porto dietro la prima che passa…c’è stata una selezione che non ti immagini…-

-Si infatti…mi immagino…bè allora camminate, vi fate i cavoli vostri e passate per quella strada fino a raggiungere il ponte. Poi andate verso quella via lì. Vi sedete sui gradini,tu mio caro apri il libro dove c’è il cespuglio che si apre e stop. Tutto chiaro?

Si misero a camminare,e intanto Marco cercava di farla sorridere dato che era bella. Le racconto qualche suo aneddoto di quando era piccolo, come ad esempio di quando aveva incendiato il divano dei nonni e ne aveva prese tante; oppure di quando un cubetto di ghiaccio si attaccò alla sua lingua e alla fine dopo vari tentativi lui se lo era tolto strappandolo dalla lingua. Girarono tutta la scena e ritornarono dal regista.

-Bene ora, lascia aperto il libro a quella pagina là e mettici dentro sta rosa, che regalerai a lei…tu la prendi e sorridi…vi alzate e andate verso il centro della città…e continuate a parlare e a farvi i fatti vostri…ai proprio posti!-

Si risedettero, lui riaspì il libro e ne tirò fuori la rosa. Lei da copione sorrise. Poi si alzarono e si incamminarono verso il centro della città ridendo e scherzando. Poi il regista diede lo STOP e si avvicinò a loro.

-Bene siete perfetti! Ora vi avvicinate alla vetrine, le guardate. Poi te mio caro indietreggi, leggi il libro, e le corri incontro per salvarla, dato che lei poi inizia a camminare e sta per attraversare la strada mentre passa un motorino…se mai te lo abbracci faci quello che vuoi…pronti!? Si gira!-

Dovettero rifare la scena un paio di volte, poiché o Marco era in anticpo, o il motorino era in ritardo, o Cat guardava in macchina ola musica non partiva. Quando poi Marco la tirò a sé per salvarla lei all’orecchio gli disse

-Bastardo! Mi voleva far andare sotto un motorino…cattivo lui…grazie ‘mio eroe! Ti sarò riconoscente forever!’-

-Falsa come non so cosa!...ahah-

-Bene, uh 5 minuti di pausa! Intanto voi due andate dalle truccatrici che vi risistemano…eh!-

-Marco è uffiale! Mi odia! Prima le vetrine! Ora le truccatrici! Mi dici che gli ho fatto di male?-

-Ops…forse non te lo avevo detto, ma pensavo che lo sapessi da te…vuol dire che non sei così intelligente come credevo…cavolo mi cade un mito!-

-Ma va morì ammazzato và!-

Furono i cinque minuti di pausa più corti della vita di Cat. Subito dopo rincominciarono a girare le scene. Una in cui Marco “rubava” una mela verde e la donava a Cat, a cui lei doveva dare un morso. Poi rifecero la strada per ritornare al portico di partenza. Marco si allontanò da lei, e prese il libro. Lo aprì e vide che c’era una pagina strappata. Sorrise, richiuse il libro. Intanto Cat si era avvicinata a lui, si sorrisero, Marco lasciò cadere il libro aperto sulla pagina che mancava, si presero per mano e si incamminarono.
Fine del video

-Bravi! Bravi bravi! Ma soprattutto: BRAVA! Sei stata veramente brava…hai mai pensato di intraprendere la carriera di attrice o cose simili?-

-Non voglio far parte del mondo dello spettacolo…per favore, troppe luci, troppe cose..troppo tutto…mi piace il mio anonimato…comunque grazie-

-Bene, forza ragazzi! Sbaracchiamo tutto và! Si ritorna a casa!-

Poco dopo, sotto il portico del video,ma senza telecamere a firlmarli…

-Ti sei divertita spero…-

-Sisi…grazie per avermi chiesto di far parte del video…è stata una giornata interessante…-

-Mi fa piacere…si va a mangiare qualcosa?-

-Affare fatto…ma si paga alla romana!-

Intanto che i due mangiavano in un ristorante della città, lontani da occhi indiscreti, Cat continuava a pensare che quelle quattro parole significassero qualcosa per la sua nuova vita…si ma cosa?

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Capitolo 24
*** Un' occasione in più ***


Ringrazio tutti anche solo per aver letto la mia storiella…aggiungo che i personaggi della storia non sono miei…che la storia non è a scopo di lucro e che il nuovo capitolo vi piaccia tanto e che COMMENTIATE!!!!!!!!!! xD Quella sera Bella richiamò Cat. Le raccontò le ultime novità di casa Cullen, come ad esempio il fatto che Jacob avesse avuto l’imprinting con Renesmee e la chiamasse Nessie. Le raccontò che aveva battuto anche Emmet a braccio di ferro. Intanto Cat stava ancora a cena con Marco, e ascoltava poco l’amica. Non le chiese scusa. Stettero un po’ al telefono poi Bella dovette attaccare perché Jacob era entrato in casa.

-Era Bella vero? Ma mi vuoi dire perché ora ce l’hai con lei? Che ti ha fatto?-

-Si è sposata, se ne è andata di casa,e ora aspetta anche un bambino…e lo so per certo che il rapporto che avevamo prima si è frantumato. Mi aveva promesso un sacco di cose, ma non ne ha mantenuta una…è troppo complicato da spiegare e comunque è un problema che devo risolvere da sola…non ti devi preoccupare ok?-

-Come vuoi. Dai andiamo và…io devo tornare in albergo e tu hai un aereo da prendere…-

-Dai! Non possiamo stare insieme ancora qualche ora? È strano ma mi sei mancato, e sappi che non succede spesso…ho perso tutto in un giorno…non dico che dobbiamo parlare sempre di me, ma non ce la faccio a tornare a casa, in quella casa…-

-Tesoro mio…dai! E che sarà mai…non puoi andare dai tuoi?-

-Ho lasciato la scuola, ora mi guardano male…forse non te lo avevo detto…non ho più nessuno-

-Okok…però basta con le cose tristi ok? Dai andiamo và…comunque mi ha fatto piacere il fatto che ti sia mancato, vuol dire che qualcosa di buono con te l’ho combinato-

Pagarono alla romana e uscirono dal ristorante. La sera ormai era calata sulla città che, infatti, era illuminata solo dalla luce di alcuni lampioni sparsi per le vie.

-Quando ci vediamo di nuovo?-

-Non lo so, potresti seguirmi in tour,ma credo che sarebbe un problema,ma troveremo una soluzione -

-No e poi ho paura delle “cartine”…sai com’è sono veloce, ma se sono in tante mi fanno male comunque… -

-Già, meglio se non vieni…senti io ti devo dire una cosa…-

-Si dimmi pure…-

-Aspettami, e al mio ritorno dal tour avrò trovato il coraggio di dirti una cosa molto importante…ma ora non è il momento…-

-Forse ho capito…e se è quello che penso, puoi anche dirmelo adesso…la mia risposta sarà uguale anche alla fine del tuo tour…-

Dato che sono stronza xD qui finisce il capitolo e il prossimo lo leggerete solo quando tornerò dalle vacanze…cioè tra 8 giorni! Bè però commentate !

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Capitolo 25
*** Smile ***


Si lo so,avevo già scritto l’ultimo capitolo, ma rileggendolo ho notato, oltre agli errori di grammatica, che era troppo triste, strappalacrime ecc ecc…quindi continuo la storia, andando avanti di un anno dall’ultimo incontro di Marco e Caterina. Spero che il nuovo capitolo vi piaccia…baci da me!

Al contrario di come si possa pensare Marco non disse mai a Cat quello che voleva dirle. Intanto era passato un anno. Loro due non si vedevano di frequente, anzi non si evdevano mai.Quante cose erano cambiate. Cat ora lavorava con lo zio nella sua pasticceria, e intanto aveva ripreso a studiare.
Bella e Edward continuavano la loro vita da vampiri con la piccola Renesmee, Edward lavorava come supplente in un’università a Roma. Inutile dire che tutte le sue allieve sbavavano quando entrava in classe. Bella invece si era messa in società con Esme, e mentre la “madre” di Edward ristrutturava le case, Bella le andava a cercare, avevano messo su una bella impresa, e oltre a case, ristrutturavano anche edifici e chiese. Alice e Jasper si erano sposati e vivevano in Francia dove Alice faceva da consulente di moda, Jasper aveva intrapreso la carriera di poliziotto. Rose faceva la modella, e Emmet si era dato all’elettronica e alla meccanica. Insomma una vita del tutto tranquilla, interrotta qualche volta dalle visite dei Volturi.
Quel giorno Cat ricevette una telefonata.

-Buongiorno, il signor Carta la invita a partecipare al suo tour italiano “La Forza Mia Tour” dovrebbe ora confermarmi la sua adesione a tale impegno…-

-Oh ciao Laura! Guarda che non mi fregi a me! E comunque bello lo scherzo, ci stavo per cascare…che birbona che sei!-

-Tesoro mio, guarda che non è uno scherzo, Marco vuole veramente che tu venga con noi in tour. Anzi sai che faccio? Te lo passo così se lo devi insultare non mi usi come l’altra volta…eh…ciao Cat-

-Marco? Ma che cavolo di idea ti è saltata in mente!? Lo sai che ho ripreso a studiare, ho le gare regionali di atletica e oltrettutto lavoro, certe volte penso che tu non pensi a quello che dici!-

-Un “Oh ciao marco come stai tutto bene?” non ci farebbe schifo! E comunque me lo avevi promesso…o non te lo ricordi? Quella sera là che io ti ho detto che dovevo dirti una cosa…-

-Sisi ricordo, taglia perché ho da fare io…sono entra…-

Mesi e mesi senza vedersi,sentirsi solo per telefono, la lontanaza a volte è dura da sopportare. Cat ci aveva pensato tante volte, che Marco la considerasse solo perché erano amici e a lei andava bene così. E in quel momento se lo ritrovava davanti, con quel suo sorriso che contagia, con quegli occhi coperti da quegli occhiali firmati, abbronzato, i muscoli delle braccia più evidenti dell’anno passato, una semplice maglietta a maniche corte nera e dei jeans e delle scarpe da ginnastica. Dietro di lui tutta la band, Simone, Mary,Laura, Fabio, Vanni, Marilena e Loris, tutti che le sorridono.

-Marco Carta, sei un cretino!-

-No, cioè grazie eh! Ma che ho fatto stavolta! Con te non ne faccio mai una giusta!-

-E che non prendi appunti…Ciao ragazzi…-

-Oh Marco! Bentornato! Come stai? Salve ragazzi…-

-Salve, siamo venuti a fare visita a Caterina, me la lascia per qualche minuto?-

-Adesso no perché deve servire,ma se vi fermate fino alle 14.30 te la lascio anche per più di un minuto-

-Bè grazie, allora noi andiamo a farci un giro, e poi torniamo…grazie mille…Ciao Cat-

Marco fu l’ultimo ad uscire.

-Marco…-

Caterina non lo fece neanche rispondere che lo abbracciò, e si appoggiò sulla sua spalla.

-Sono contenta che tu mi sia venuto a trovare…-

Non lo fece continuare perché si staccò da lui, sorrise e si diresse verso una coppia di anziani che volve ordinare. Marco sorrise,quel gesto lo aveva preso alla sprovvista.

Qualche ora dopo

-Bene, ora vorrei chiederti se vuoi venire in tour con noi, non sei obbligata a venire già dalla prima tappa. Puoi sbrigare le tue faccende, fare tutto quello che c’è da fare e poi raggiungermi…ci…ho saputo che ti sei data tanto da fare con lo studio, per rimetterti alla pari, per finire gli studi a 25 anni e non a 26…so che gli esami quest’anno sono andati benissimo, sempre con voti straordinari…prendi questa proposta come regalo di questi successi…-

-Ma…Marco…non posso, adesso ho un lavoro, per quanto vorrei venire con voi, viaggiare per un po’, non posso. Mi sono presa delle responsabilità e poi non posso abbandonare mio zio solo…-

-A parte che tuo zio p un grande ed è d’accordo con me, che dopo un anno così ti meriti un po’ di vacanza, e poi te l’ho detto, fai tutto quello che devi fare, non ho fretta,ma entro il 18 giugno voglio una risposta, così ti dico tutte le date…pensaci, per favore…-

-Ha ragione Marco, Cat…quest’anno ti sei impegnata tanto e un po’ di vacanza non ha mai fatto male a nessuno. Con tuo zio ci penso io. Intanto nei mesi scorsi mi sono portata avanti con il mio lavoro, appunto perché sapevo che Marco aveva un’idea simile. Vai non puoi rinnegare un regalo…-

Bella era arrivata alle loro spalle, e ovviamente era complice del “piano” di Marco, bisognava solo convincere Cat.

-Bella! E te da dove sbuchi?-

-Sempre a tagliare il capello in quattro…Oh! Ma mi ascolti? Non mi pare perché sennò avresti detto a Marco di sì, e non mi pare di averlo sentito…quindi forza dillo!-

-Ti odio, ma ti voglio bene…allora mi arrendo, verrò con te in tour,ma sappi da subito che gli alloggi ecc ecc me li pago io! Sennò non vengo. Non voglio essere d’impiccio-

-Ma… e va bene! Ragazzi ha accettato! Pagate la scommessa, grazie!-

-Cat sei un danno…mannaggia!-

-Scusa Fabio…non lo sapevo mica io…e in quanto a te, ti conviene correre,perché se hai scommesso vuol dire che sono un tipo che si fa abbindolare facilmente…quindi CORRI!-

Marco non ebbe il tempo di riflettere che dovette correre per tutta via Cola di Rienzo, come la prima volta.


Spero che questo capitolo vi piaccia più di quello che avevo scritto in precedenza…grazie a tutti quelli che lo leggono e che lo hanno messo come PREFERITI…grazieeeeeeeeeeee baci baciosi…

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Capitolo 26
*** Ricordi ***


Ringrazio tutti coloro che leggono la mia ff anche se non la commentano…ehm…solite cose i personaggi di questa storia non mi appartengono, al massimo solo in sogno e la storia non è a scopo di lucro…questo capitolo sarà incentrato sul rapporto che avevano prima del matrimonio Bella e Caterina…spero sia di vostro gradimento. Baci dalla sottoscritta


Qualche anno prima…anzi parecchi anni prima…

-Caaaaat! Sei tornata! Che bello! Mi sei mancata tantissimissimo!!!!-

-Bellaaaaaaa…si anche tu mi sei mancata tanto! Ti ho pensato sempre, e infatti ti ho preso un regalino…vieni in camera mia!-

-Si, papà io vado con Cat, ci vediamo dopo…ciao ciao-

Cat e Bella nell’adolescenza. Cat con i suoi capelli castani corti e la pelle abbronzata, e Bella con i suoi capelli rossicci e la pelle bianca. Diverse anche nelle minime cose, ma simili sotto molti punti di vista. La stessa altezza, stesso peso, stessa taglia dei vestiti. Le loro case erano nello stesso condominio, allo stesso piano, una di fronte all’altra.
Le due bambine si avviarono verso la camera di Cat,appena ritornata da una vacanza dalla nonna in Veneto. Salirono sul piccolo lettino ad una piazza, coperto da un semplice lenzuolo rosa con orsacchiotti con fiocchetti verdi e gialli. Si sistemarono per bene ,dopodichè Cat prese da una valigia un pacchetto bianco con un fiocco rosso scarlatto. Lo passò all’amica emozionata, quel regalo lo aveva scelto lei con cura e affetto, sperava che a Bella piacesse. Intanto l’amica l’aveva già scartato, e tra le mani aveva una collanina con un ciondolo a forma di spicchio di luna, colorato di giallo e azzurro. Strinse quel regalino e poco dopo vide che Cat al collo portava un ciondolo a forma di sole con gli stessi colori. Cat passò un bigliettino a Bella che lo lesse ad alta voce:

Perché io e te saremo come la luna e il sole, due luci nel firmamento che brilleranno per l’eternità

-Cat è strabellissima!!!! Grazie mille! Mi fai quasi piangere! È bellissima anche la frase…ti voglio un sacco di bene…-

-Anche io ti voglio un infinità di bene…andiamo al parco?-

Il parco, ovvero un piccolo giardinetto per i bambini con uno scivolo di ferro, ormai arrugginito, delle panchine scolorite, qualche altalena che non faceva più colare in alto i bambini da un paio di anni. Un parco abbandonato insomma. Eppura era il “loro” parco. Da quando lo avevano scoperto non lo avevano mai abbandonato. Tenendosi per mano lo attraversarono tutto per arrivare davanti ad un abete, che al loro confronto era molto alto. Stava lì da quasi un secolo, strano che un abete resista così tanto. Ma era bello, sempreverde. Sui rami più alti ospitava famiglie di uccellini e di scoiattoli, la corteccia era forte, era difficle scalfirla,ma da loro si era fatto scolpire. Infatti vicino alle radici di questo abete c’era una scritta particolare, una promessa, gridata a tutti coloro che l’avrebbero vista:Io&Te=Forever Friend. Quella promessa nononstante fossero passati un paio di anni era ancora leggibile e nitida. Risero di essere le uniche ad andare ancora in quel parco. Si sedettero su una panchina e Cat iniziò a raccontare cosa aveva fatto durante le vacanze in Veneto dalla nonna. Aveva rivisto i suoi cuginetti e insieme al fratello era andata con il nonno nel suo campo, aveva dato da mangiare agli animali, giocato con Dikom il volpino dei nonni, e fatto arrabbiare le oche,facendosi inseguire per tutto l’orto. Piccole avventure, in confronto a quelle che dovette affrontare negli anni a venire. Bella era come rapita da quel racocnto. Era andata un paio di volte con Cat dai suoi nonni e ricordava ogni angolo di quella casa, dell’orto del nonno, in cui potevi entrare solo con la sua autorizzazione. Del cane e delle oche. Restarono quasi tutto il pomeriggio a parlare delle loro vacanze, ma poi la sera calò sulle loro teste e dovettero correre a casa. Si rividero la mattina dopo quando rientrarono a scuola. Solo che Cat era in 3^media mentre Bella era in 2^. Non litigarono mai, nemmeno un battibecco. A Bella piaceva il carattere di Caterina, nonostante fosse un po’ troppo impulsiva e tesarda, e a Cat piaceva il carattere di Bella anche quando faceva l’orogliosa e la pignola. Ma tutte e due erano cocciute, timide, tenere e avevano paura entrambe della notte, perché non si potevano vedere…due angeli insomma…ma le cose si sa nel futuro cambiano…eccome se cambiano…


E anche questa è fatta…bè dato che mi sono spremuta il cervello spero vi piaccia…al prossimo capitolo! Baci baciosi

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Capitolo 27
*** Destino contro ***


Ringrazio tutti coloro che leggono la mia ff anche se non la commentano…ehm…solite cose i personaggi di questa storia non mi appartengono, al massimo solo in sogno e la storia non è a scopo di lucro…questo capitolo sarà incentrato sul rapporto che avevano prima del matrimonio Bella e Caterina…spero sia di vostro gradimento. Baci dalla sottoscritta


Quante ne avevano passate, sempre insieme, inseparabili, vivendo sempre nella stessa città, non lasciandosi mai, ricordandosi sempre l’una dell’altra. Forte, pazza, dolorosa, ma pur sempre vera amicizia. Di certo era quello che lei voleva, girare l’Italia, ma non era solo il suo sogno, era quello di due bambine un po’ speciali, e adesso solo una di loro poteva realizzarlo.

-No Bella…lo so ho accettato,ma non posso farlo! È il NOSTRO sogno, non posso andare…-

Dall’altra parte del telefonino…

-Cat! Dannazione! Vuoi darmi ascolto per una volta? Allora si era il nostro sogno come dici te, ma io ho tutta l’eternità per farlo avverare, soprattutto con la persona che amo, tu no…mi dispiace dirtelo così, però ho capito che tu per Marco non provi solo amicizia…quindi prendi un benedetto trolley, infilaci quelle dannate magliette che ti ritrovi, due pantaloni, un sacco di giacche e scarpe, trucchi e quello che vuoi e vai da lui!! O vuoi che venga lì?-

-No, okok vado…allora ti spedisco un sacco di cartoline…ok?-

-Una cosa furba in tutta sta telefonata sei riuscita a dirla…brava! Ora vado che è entrato un cliente…ciao tesoro!-

Staccò la telefonata prima che potesse rispondere. Si trascinò fino allo sgabuzzino e prese il suo trolley per dargli una pulita e iniziare a fare l’inventario delle cose che Alice le aveva gia detto di mettere. Dopo quella sfuriata non le aveva più chiesto niente sul suo futuro, e forse è stata la cosa migliore, anche se Cat credeva che Alice avesse visto qualcosa che la riguardava. Le telefonava ogni giorno, le chiedeva sugli studi, sull’atletica, e faceva troppe domande su lei e Marco. Poi non facendoci quasi caso ripensò a quando Alice le aveva detto che Bella si era butta agiù da una scogliera. Come tutte le volte iniziò a piangere. Aveva perso 10 anni di vita quando l’aveva saputo. Si ricordava di essere stata seduta vicina a Bella sdraiata su quel letto, impotente di fare qualcosa, e aveva odiato Edward perché l’aveva abbandonata. Anche per questo Cat mal sopportava il suo matrimonio con lui. Non riusciva più a fidarsi di lui pienamente.
Suonarono alla porta,e ancora con il volto bagnato dalle lacrime andò ad aprire, ma richiuse subito la porta. Sperava che dietro di essa ci fosse Marco, invece c’era lui. Nicolas. Possibile che si facesse vivo solo quando lei era finalmente riusicta a scordarsi di lui e iniziare a vivere di nuovo? Fece un lungo respiro, poi mise la catena alla porta e aprì la porta giusto per vedere che cosa voleva senza farlo entrare.

-Che cosa vuoi? Mi ricordo che io e te non abbiamo più niente di cui parlare, quindi se la smetti di venire a rompere quando io sono di nuovo felice…-

-Egoista…basta che tu sia felice, non ti importa che gli altri non lo siano…-

-Se “gli altri” sei tu, bè si ammetto di essere estramamente egoista…sei un stronzo che non merita nemmeno le mie parole…-

-Eh certo! Ora lei fa la bella vita! Va a passeggio con quel frocio di Amici…-

-Sempre meglio essere froci che essere come te…detesti i sorrisi della gente, tutti quelli che ti possono aiutare , che sono genitili con te…-

-La ragazza ha sparato la cazzata del secolo!-

-Allora perché non ti sei fatto aiutare da me?-

-Ti amavo troppo per farti soffrire…e sono venuto qui per dirti di ritornare insieme…ho capito che sei il mio ossigeno…-

-Spero che tu muoia per mancanza d’aria perché IO CON TE HO CHIUSO-

-Fammi entrare! Fammi almeno spiegare!-

*Aiuto! Cazzo ho paura! E mò che faccio? Se lo faccio entrare chissà che mi fa..e se non lo faccio entrare è uguale…sfonda la porta…possibile che non ci sia uno straccio di persona che mi possa aiutare?*

Capitolo finito x gg! Bè spero vi sia piaciuto baci baci…ho poca fantasia oggi scusate!

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Capitolo 28
*** La paura non esiste ***


Ringrazio tutti coloro che leggono la mia ff anche se non la commentano…ehm…solite cose i personaggi di questa storia non mi appartengono, al massimo solo in sogno e la storia non è a scopo di lucro…questo capitolo vedrà una Cat più sicura di se stessa e meno impaurita del solito…


Era nei guai. Sicuramente era fatto. Lo percepiva. Stava pensando alla sua fine. Per quclhe problema si era buttato nella droga…proprio lui che diceva che l’unica droga che aveva provato era stato l’amore…e ora era dietro quella porta chiusa che tirava pugni e urlava per entrare e parlarle. Si come se fosse scema. Chiuse la porta a chiave e chiamò il 112.

-Aiuto! Il mio ex ragazzo è venuto a casa mia e ora sta tirando calci e pugni contro l porta…vi prego veite subito! Abito in via Flavia 7° interno 1…vi prego correte! Ho paura!-

-Arvviamo subito, ma lei si calmi…non dica che ci ha chiamato!-

Arrivarono dopo 10 minuti,ma Nicolas se ne era andato. Aveva sentito la telefonata e si era dileguato. Cat non fece nemmeno denuncia. Cosa avrebbe denunciato? Non c’erano nemmeno testimoni…i due agenti le dissero che forse sarebbe stato meglio per lei andare a stare con qualcuno. Solo che Bella aveva la sua famiglia. I suoi erano in crociera per il loro 25 anniversario. Suo fratello aspettava un bambino. Lo zio viveva con la sua nuova fidanzata…nessuno la poteva aiutare purtroppo.
Passarono i giorni. Cat chiudeva porte e finestre anche quando era in casa. Non aveva detto niente ai suoi, né a suo fratello. A Bella non poteva di certo mentire per “colpa” di Ed. Marco non doveva nemmeno immaginarlo. Già Marco. Quel ragazzo che l’aveva fatta “ritornare in vita”. Che aveva passato tutto il suo tempo libero stando dietro a lei, ad aiutarla con lo studio, con i problemi, con le gioe…con tutto. E quando lo immaginava, o solo pensava le batteva forte il cuore, il respiro si faceva più veloce, le guance diventavano rosse e lei, anche se sola in casa si imbarazzava a morte. Le pareva di ritornare bambina, cioè ragazzina quando prendeva cotte per il ragazzino del vicino, o di quel ragazzo che sapeva giocare a tennis meglio di chiunque altro…e poi…poi basta. Non voleva pensare a lui. Quello che gli aveva rovinato l’amore. Ritornò a pensare a Marco. Sì però era bello. Sì però era anche simpatico. Sì però…era famoso, era diviso in mille pezzettini per le sue fans. Sì però lei lo amava. Sì al diavolo la regina cattiva che dal suo cuore le mandava incantesimi per farglielo togliere dalla mente. Al diavolo tutti i suoi [NO] contro l’amore, il sentimento più bello che l’essere umano poteva provare. Ma si! Al diavolo tutti e tutto. Aveva deciso. Glielo avrebbe detto, anche a costo di perderlo, perché come aveva letto da qualche parte: esistono persone capaci di farti battere il cuore fino a farlo scoppiare. Perciò quando trovi la persona giusta non fartela scappare, goditi quel momento, soprattutto digli quello che provi perché altrimenti sarà come vivere in una prigione personale. E lei era pronta, si sentiva pronta. Aveva lasciato a casa le paura, le insicurezze, la timidezza…aveva ripreso in mano la sua vita, la sua voglia di amare di nuovo.
Si fece una doccia veloce e indossò la prima cosa che le capitò a tiro. Perché per queste cose non importa come sei fuori, ma cosa provi dentro.

Nel pomeriggio di quel giorno, un po’ piovoso…

-Marco sono io! Dovrei parlarti. Posso salire?-

-Si, terzo piano-

Si sentiva sicurissima di quello che voleva fare. Fece i gradini due a due. Marco l’aspettava davanti alla porta, in pantaloni della tuta, grigi, una canottiera blu e anche se era in casa, le scarpe da ginnastica. L’accolse con un ampio sorriso al quale Cat si sciolse. Si scambiarono un bacio sulla guancia, subito dopo Marco la fece entrare e sedere sul divanetto nel soggiorno. Atena, il piccolo carlino del cantante, le saltò praticamente addosso. Le piaceva quell’umana, le portava sempre da mangiare un biscotto crema e cioccolato, e anche quel giorno Cat l’accontentò. Marco intanto aveva preparato il caffè. Si era appena svegliato, dopo essere rientrato a casa quel mattino alle 5.45. tornò in salotto e poggiò le due tazzine sul tavolinetto in centro.

-Bè? Che mi devi dire?-

-Punto 1. fammi parlare, non fiatare, non respirare nemmeno; punto 2. giurami che non ti arrabbi, e che solo alla fine mi dirai che ne pensi tu…ok?-

-Si…però ora parla che mi hai incuriosito…-





Fine di questo capitolo! Spero che vi piaccia…sennò orami lo avete letto! Me troppo furba…al prossimo baci baci!

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Capitolo 29
*** Destino ***


Ringrazio tutti coloro che leggono la mia ff anche se non la commentano…ehm…solite cose i personaggi di questa storia non mi appartengono, al massimo solo in sogno e la storia non è a scopo di lucro…leggete! br>

-…Mi sono accorta, che quando mi parli, quando sorridi, quando mi sei davanti o semplicemente quando mi mandi solo un sms, ecco io divento scema, mi rincitrullisco del tutto. Divento rossa, ritorno bambina, il cuore mi esplode nel petto, vorrei fermarlo, ma non ci riesco. Credo che questo significhi che mi piaci, anzi ne sono fortemente convinta, ma so anche che sei famoso, e non credo di poter sopportare il fatto di doverti dividere, anche solo come amico, con altre ragazze. Non sai quanto mi sia difficile venire qui e dirti tutto questo, ma per la prima volta dopo un po’ di tempo, mi sono risentita sicura in me stessa, ho riaperto le porte all’amore e tutto grazie a te, che mi hai sopportato in questo anno, e che hai sempre trovato una parola chiave per tirarmi su di morale. Ti devo molto, e forse anche per questo che tu mi piaci…ma non voglio che questo complichi la nostra amicizia. So rimanere al mio posto, non interferirò con la tua vita, con i tuoi sogni, con il tuoi destino.-

-Frena frena frena…mi pare che questa sia una specie di dichiarazione. O mi sbaglio?-

-Si, non una specie. Questa. È. Una. Dichiarazione.-

-OK…bè avresti potuto aspettare un paio di settimane, un mese massimo e avrei fatto io il primo passo…ma hai fatto bene. Almeno non sprechiamo un mese no?-

-Quindi tu mi stai dicendo che…-

-…Che non è che mi piaci…io ormai vivo dei tuoi occhi. Del tuo sorriso. Del profumo dei tuoi capelli. Del tuo modo strano di parlare. Del tuo modo di arrabbiarti e del tuo modo di tirare su di morale la gente. Ti vorrei vicina sempre e ovunque. E non posso, è impossibile…-

-Come la pubblicità…Impossible is nothing…quindi che facciamo?-

-Come che facciamo? Sei venuta qui, mi hai aperto il tuo cuore, io ti ho aperto il mio…e mi chiedi che facciamo? Vuoi un invito scritto?-

-No ho capito da me…grazie…!-

Si avvicinarono l’uno all’altro, prendendosi le mani. Intrecciandole tra loro. Avvicinando i loro volti. Sfiorandosi con la punta del naso. Sorridendosi. Pensando di esseri tolti un grosso peso sul cuore. Le labbra si avvicinano. Un primo bacio a fior di labbra. Quelli dopo sempre più passionali. Da tempo aspettavano quel momento. Atteso con ansia. Con goia. Con paura. Con felicità. E dentro di loro brividi, emozioni forti, in crescendo. E quella stanza sembrava troppo piccola per la loro felicità. Si spostarono poco a poco verso la camera di Marco. Si staccarono da quel bacio infinito. Lui la fece stendere sul letto, un po’ disordinato. La guardò, come non aveva mai fatto. Poteva essere sua, e forse ci sarebbe riuscito, se solo lei avesse voluto. E lei voleva. Glielo faceva capire con gli occhi.
Quindi andò avanti. Chiuse la porta e ritornò da lei. Che sembrava piccola e fragile come un prezioso gioello di diamante. Le si avvicinò con calma, come se avesse a disposizione tutto il tempo del mondo. Si tolse la maglietta e la fece cadere a terra, seguita poi dalla maglietta di Cat. E lei aveva paura. Non perché fosse la prima volta. Ma era davvero innamorata di lui, e aveva paura di soffrire di nuovo…solita storia. Ma dopo aver sentito le sue carezze, i suoi baci su tutto il corpo, si lasciò andare del tutto.

Qualche ora dopo

Era bella. Era simpatica. Era dolce. Era sua. E dormiva beata, accanto a lui,che la osservava rapito. L’aveva aspettata. Spaeva che prima o poi anche lei si sarebbe innamorata. Era felice, sì, ma quanto poteva durare una relazione così? Per qualche mese, al massimo un anno. Purtroppo non si era scelto un lavoro facile, proprio per niente. Ma lei lo sapeva, e lo aveva accettato, lo avrebbe seguito, come poteva. E ci sarebbero riusciti, sarebbero stati insieme. Ma all’oscuro degli altri, sarebbero stati amanti clandestini. Sapevano che quella era l’unica soluzione per poter stare insieme.
Aveva una strana smorfia dipinta sul volto, tra l’impaurito e la gioia. Chissà cosa stava sognando.

-Dai Edward! Dimmi che è successo! non mi puoi tenere sulle spine!-

-Bella! Lo sai che non è bello farsi gli affari degli altri…-

-Ahah! Il bue che da del cornuto all’asino…si ha ragione Bella, che è successo?-

-Hanno fatto roba…-

-Ma come sei boro! Dillo almeno in un modo più signorile!-

-Ok, madame Caterina Ibico e messere Marco Carta, dopo ripetuti baci si sono avvicinati alla camera da letto…e hanno fatto l’amore…va bene così ho volete che ve lo scriva in oro su carta pregiata?-

-No perderesti tempo a cercarla, quindi ora stanno insieme! Bene bene…lo avevo visto! Sono troppo brava! Brava Alice! Grazie, ma non è nulla di che. No, non è vero…sei veramente brava!-

-Guarda che a te il sangue di cervo fa male…stai attenta eh!-

-Ma dai! Mi faccio salire l’autostima…-

-Si vabbè…Ness…ehm cioè Renesmee? Dov’è la mia bella bimba?-

-Azzardati a chiamarla ancora così e vedi che chiedo il divorzio!-




Fine del capitolo…purtroppo lo posto ora perchp ho avuto degli incovenienti…eh…vabbè spero vi sia piaciuto…baic baci!

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Capitolo 30
*** Sogni infranti ***


Continuo a ringrazie anche se qui non mi commenta nessuno…grazie grazie grazie…la storia non è a scopo di luvro e i personaggi non sono di mia proprietà. Buona lettura!



Suonò la sveglia, impostata su un orario un po’ assurdo. Le 5.30 del mattino.
Caterina si svegliò un po’ assonnata, guardò l’ora sul display del cellulare lasciato sul comodino di Marco.
“Cavolo! Le cinque! Ma che giorno è oggi?”
Nei suoi pensieri, entrò la voce di Marco. Roca, ancora assonnata, e debole. E come se le avesse letto nel pensiero (pure lui) le disse che era il 29 aprile,e che doveva preparare le valigie per partire.
Pertire, quella parola si ripetè un paio di volte nei suoi pensieri. Poi dopo essersi svegliata del tutto si guardò attorno.
Era nella sua stanza. Anzi nel suo letto. Semi vestita. Con le coperte che le arrivavano si e no alla pancia piatta. Per un attimo le sue guancie diventarono rosse, dalla vergogna. Quello che era successo era la verità era riusicta a riaprire le porte del suo cuore all’amore.
Marco la guardava con la coda dell’occhio.
“Tenera, non si è resa conto ancora di quello che è successo…sarà meglio sbrigarsi…dovremmo arrivare dalla casa discografica per le 8.00 al massimo alle 8.30.”

-Ehm…non vorrei rovinare la tua tranquillità, ma devi ancora fare le valigie,e dobbiamo essere davanti alla Warner per le otto/ otto e mezza. Quindi il tempo che mi faccio la doccia, ti riporto a casa e ti vengo a prendere…ci conviene darci una mossa…-

-Uh? Ah sisi…ok…hai ragione, allora sbrighiamoci. Ehm….sono un po’ imbarazzata…-

Intanto Marco si era alzato, indossava i pantaloni della sua tuta e cercava tra i cassetti del comò in legno vicino all’armadio che era a sinistra della porta della stanza. Si girò verso di lei, che intanto stava accarezzando Atena, arrivata dopo aver sentito le loro voci.

-Cioè? Perché sei imbarazzata? Per quello che è successo? perché ora sei in casa mia, nel mio letto con il mio cane? Ahah!-

Lo sguardo perso di Cat, si ravvivò con quella semplice frase…infondo aveva fatto quelle che le aveva dettato il cuore dopo tanto tempo, non aveva dato retta alla mente, da cui orami dipendeva da troppo. Il popolo si era ribellato, alla violenza e alla “dittatura” del sovrano.

-Hai ragione, sono stata bene comunque…ehm…credo che abbia fame…dove trovo la sua colazione?-

-Vai in cucina, sotto il lavandino c’è un robo, come si chiama…uno sportello con il sacco dei croccantini, dagliene una manciata, io vado a fare la doccia…fai come se fossi a casa tua...-

Prese tutta la roba che aveva preso dall’armadio e andò verso il bagno.
Intanto lei si era rimessa la sua maglietta e i suoi pantaloni, e a piedi nudi, come sempre raggiunse la cucina, seguita da Atena scondinzolante. Trovò facilemente il cibo per il piccolo carlino e, dopo aver preso un piattino da caffè, gliene mise un pugnetto, che Atena iniziò a mangiare avidamente. Ritornò in camera e finì di vestirsi. Sistemò alla meno peggio il letto, ci si sedette sopra, e controllò il cellulare, che come sempre aveva impostato su “silenzioso”.
“Porca trota, 5 messaggi da Bella…una sola cosa mi viene da pensare: EDWARD!!”
Chiamò subito Bella, che le fece mille domande, a cui però lei aveva paura a rispondere, ovviamente tutte basate sulla sua notte fuori casa. Quando stava per rispondere, Marco rientrò in camera già vestito, con Atena in braccio. Quindi affrettò la pratica.

-Si Bella, mi mancherai anche te, ma infondi cosa saranno mai un paio di mesi…e poi ti manderò un sacco di cartoline…dai! Non fare così…-

-C’è Marco in camera, capito. Bè ci vediamo presto spero…-

-Si, ti chiamo poi stasera o domani…salutami tutti e dai un bacio alla mia bimbetta…ciau!-

-Bè? Andiamo? Che scommetto che adesso ti è preso il panico da “cosa metto in valigia?”-

-Senti, “coso” non ho mai avuto problemi a fare la valigia...dammi massimo un ora e mi vieni a prendere…anzi megli di no…chiedo a Bella di venirmi a prendere, così stiamo ancora un po’ assieme,e mi faccio portare dalla casa discografica…e comunque se non lo avessi capito, la sottoscritta è diversa dalle altre…-

Marco le si avvicinò, con un sorriso strafottente, da chi la sa lunga. La baciò di sorpresa.

-Sì che lo so che sei diversa, sennò a quest’ora non saresti qui no?-

-Si, hai ragione tu per una volta…ma non sarebbe meglio lasciare queste cose a “dopo”?-

-Non so perché, ma quel “dopo”, sono sicuro mi piacerà un sacco…ahah. Si dai tu scendi giù. Io chiudo casa.-

Caterina scese in strada, si fermò davanti alla macchina di Marco. Poco vide una ragazza, vestita in modo bizzarro. Una felpa con il capuccio di pelo, gli stivali di camoscio e dei pantaloni neri.

“Non si è accorta che è estate quasi…povera ragazza”

Ma quella povera ragazza, le tirò un calcio alle costole. Cat si accasciò a terra senza avere la possibilità di “combattere”.

-Stai attenta stronza…Nicolas è mio, non mi rompere il cazzo, chiaro? È inutile che continui ad andare da lui…tanto lui ama me! Mettitelo bene in testa puttanella…-

La ragazza se ne andò, da dove era venuta. Nessuno dei presenti si mosse verso Caterina. Facendo gli indifferenti. Le ultime cose che Cat sentì prima di chiudere gli occhi, furono delle braccia forti e fredde come il ghiaccio, prenderla e la voce di Rose che la tranquillizzava.

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Capitolo 31
*** Piccole vendette ***


Continuo a ringrazie anche se qui non mi commenta nessuno…grazie grazie grazie…la storia non è a scopo di luvro e i personaggi non sono di mia proprietà. Buona lettura!



Qualche ora dopo, nella camera di Edward, a casa Cullen

-Caterina! Ehi! Ci sei?-

-Eh? Cosa? Do…dove…so…son…o?-

-A casa Cullen…era un po’ che non ci venivi vero?-

-Ma io devo partire! Io devo andare…io…io…cosa mi è successo?-

-Ecco vedi…il calcio di quella ragazzetta, ha dato vita ad una emoraggia interna…e quando sei caduta sul marcipiede ti si sono incrinate tre vertebre della colonna vertebrale. Di conseguenza un paio di costole si sono anche esse incrinate, e rischiavi di morire…quindi…ecco…insomma…ti abbiamo dovuto trasformare…-

-Aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaah…-

-Oddio! Caterina! Che è successo?-

-Rose, dimmi che sono ancora umana, che non mi nutro di sangue, ma soprattutto: come cazzo ci sono finita qui!-

Grondava sudore, il respiro affannato, gli occhi spalancati verso la bella vampira bionda, che la guardava stranita.

-Ma si che sei umana! E comunque non ricordi che una, non so chi, ti ha tirato un calcio sotto le costole e che ti siamo venuti a prendere do corsa? Dovresti ringraziare Edward…-

-Preferirei mozzarmi un dito…comunque no, non ricordo niente…-

-Infatti. Sei caduta e hai sbattuto la testa. Intanto come dottore vedendo i risultati dei raggi ti dico che ti si è incrinata una vertebra, quando sei caduta. Hai avuto un piccolo trauma cranico, ma che in due settimane si risistema tutto. Quindi non puoi partire. Ma potrai raggiungere il tuo rag…cioè il tuo amico fra 15 giorni-

-Forza, lo dica che mi odia…uffa!!!!! Ma poi chi è colei o colui che mi ha aggredita?-

-Non credo ti farà piacere sentirlo. Ma colei è la fidanzata di Nicolas…da più di 3 anni…-

-Co…cosa? Vuol dire che teneva il piede in due scarpe? Brutto bastardo! Quindi la cosa della droga è una delle sue solite cazzate?-

-Crediamo di si…ti conviene chiamare Marco e dirgli tutto-

Si, ora lo faccio…se potete lasciarmi sola…-

-Certo! Per ogni cosa noi siamo di là in salotto-

Caterina prese il cellulare dalla tasca destra dei pantaloni, andò sulla rubrica e quando trovò il nome di Marco, pigiò sul tasto verde.
Tu…tu…tu…

-Caterina! Ma dove cavolo sei finita? Capisci che siamo in ritardo per colpa tua????-

Era arrabbiato. Furioso. E quel “è colpa tua” risuonò nella mente di Cat, come un insulto, l’ennesimo dito puntato contro di lei.

-Ah bè scusa tanto se sono svenuta, dopo che una stronza mi ha tirato un calcio sotto le costole, facendomi cadere a terra, procurandomi un trauma cranico e una vertebra incrinata! Te lo giuro non lo faccio più!-

Anche lei d’un tratto si era scaldata. Detestava coloro che le davano la colpa, senza sapere il perché di una sua azione…

-Oh mio Dio! Ma quando è successo? Dove? Ma ora stai bene?-

-Si, solo che per le prossime due settimane non potrò venire con voi. Mi dispiace ma il dott. Cullen dice che è meglio se riposo…e poi devo fare delle indagini personali…-

-Oh, si certo. Bè non ti preoccupare, ti terrò costantemente informata di ogni mio passo…-

-Ok, grazie…allora ci sentiamo ciao-

-…Si…e Cat? scusami per prima…-

-Poco importa. Hai imparato qualcosa in più. Ciao-

Bè per lo meno, le aveva chiesto scusa. Questo era un ottimo risultato. Ora doveva solo pensare a rimettersi, e magari scoprire qualcosa in più su Nicolas…da dove avrebbe potuto iniziare?

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Capitolo 32
*** L'inizio della (nuova) vita ***


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Tutti nella stanza era girati verso di lui, che continuava a fissare il telefonino ormai muto.

-Una ragazza le ha tirato un calcio facendola cadere e che le ha procurato un trauma cranico e una vertebra incrinata…ha detto che ci raggiungerà fra un paio di settimane…-

-Oh santo cielo! Ma chi è stato?-

-Non me lo ha detto, ma sono sicuro che lei lo sappia…vabbè dai che dobbiamo partire, siamo già in ritardo…-

-Marco senti un attimo, ne ho parlato con tutto lo staff, e abbiamo pensato che non sarebbe una buona idea far venire con noi Caterina…è troppo pericoloso, e poi tu non è che puoi distrarti mentre la vori…-

-Ma io quando sto con lei non mi distraggo…-

-Se, a Marcolì nun ce dì ste minchiate…-

-Tu si che sei un vero gentiluomo…si comunque forse avete ragione…però glielo devo dire al più presto…-

Ma quel “più presto” venne dimenticato subito dopo l’inizio del viaggio. Ogni volta che i due si sentivano,Marco si dimenticava di dirglielo.
Intanto Cat, con l’aiuto di Esme e Bella fece delle indagini su Nicolas, e scoprì che lui aveva una relazione con quella ragazza da molto più tempo di quanto credesse. 6 anni. Di cui 2 di convivenza. Solo che la ragazza aveva scoperto che lui stava anche con Caterina,e quindi gli aveva dato un ultimatum: o lei o Caterina. Nicolas per scaricare la bella ragazza le disse che aveva problemi e che non l’amava più. Che il loro rapporto si stava dissolvendo come il fumo, e che avrebbe voluto che rimanessero amici.
Stavano vendeno al pettine tutti i nodi. E lei man mano che scopriva si dapprima di innervosiva, ma poi le bastava un pezzo di torta di suo zio per calmare i bollenti spiriti.

Passate alcune settimane,Caterina si fece dire la destinazione del prossimo concerto di Marco, il quale le disse di non muoversi e di farsi trovare davanti alla casa discografica della Warner. Detto fatto Caterina incontrò Marco e tutto il suo staff nel punto stabilito. Indossava dei pantaloncini marroni a vita bassa, una polo arancione con le righe bianche, delle ballerine marroni e un cappellino nero. Era già abbastanza abbronzata nonostante fosse solo inizio giugno. Merito delle giornate passate ad allenarsi al campo di atletica.

-Ciao Marco! Ciao a tutti!-

-Piccola…vieni dal tuo Simone…-

-Ehm…no! Rifiuto l’offerta e vado avanti…-

-Noooooo…ma ti guardi i pacchi? Mi cade un mito…-

-È la mia mamma che lo guarda, e ieri sera ero a cena da loro, prima di partire-

-Uh! Ecco cosa dovevo dirti…il mio staff mi ha consigliato di non farti venire con noi. Sai viaggiare molto, io non potrò stare sempre con te, e le interviste, e le apparizioni, e i premi, i mille spostamenti…i paparazzi dobbiamo contate anche quelli…-

-Ma secondo te io non ci ho pensato? Guarda che io non mi faccio problemi per il viaggio, la tua assenza perché intanto non sarò sola, e poi si potrebbe inventare la balla che sono una stagista…-

-Ma tu sei un piccolo genio! Tu fai parte dell FBI, ma scusa un secondo…perché ti sei messa quel cappellino che non centra niente con il tuo abbigliamento?-

-1. Ma a te che te ne frega; 2 perché ho fatto un cambiamento…-

E nel dirlo con un gesto veloce tolse il cappellino dalla testa, scoprendola e facendo notare a tutti che la sua lunga chioma era diventata molto corta. Era un caschetto scalato in avanti e un ciuffo le tagliava la faccia arrivando fino al mento. Continuava a sorridere, e non perché i loro sguardi erano stupiti, ma ricambiava a quello di Marco che non la perdeva di vista nemmeno un secondo.

-Bè, allora facciamo una cosa, per oggi l’incontro finisce qui, e poi ci vediamo stasera al concerto a Villa Borghese. E poi domani pomeriggio all’aereoporto. Ah evita di fare tanti bagagli…-

Le prometto che sarà come se non ci fossi…non ho bisogno di tante attenzioni io, basta che non mi abbandonate in autostrada…bè io vado, fra 45 minuti ho l’ultimo esame di Arte. Quindi a stasera…ciao! Salve!-

Caterina si diresse verso la stazione della metropolitana per arrivare in anticipo davanti all’università. Nel viaggio che durò una paio di minuti chiamò Bella.

-Oii ciccia, senti un po’ stasera ti va di venire con me al concerto? Ti prego ti prego!-

-No, la mia serata libera era ieri sera, stasera poi devo andare a caccia…mi dispiace tesoro…quando parti?-

-Se, come se te non lo sapessi…ma vai va! Ci sentiamo dopo che ora vado all’esame e se mi becco i posti migliori è meglio…-

Chiuse senza aspettare risposta. Entrò in università e andò nella classe dell’esame.

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Capitolo 33
*** Nuove speranze ***


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Ore 16.00 camera di Alice

Alice era intenta a tirare fuori dal suo armadio ogni sorta di stoffa che si avvicinasse ad un capo di abbigliamento. Caterina invece stava giocando con Renesmee, la quale le metteva le manine fredde sulle sue guance e le faceva vedere le cose con cui voleva giocare. Caterina rideva, e le sembrava strano che una bimba tanto bella fosse il frutto di Bella, ma soprattutto di Edward…

-Questo?-

Alice le mostrò un top rosa quasi fosforescente, senza spalline con dei bottoncini bianchi che erano stati applicati solo come abbellimento.

-Sai Alice, bello è bello non c’è che dire ma…devo respirare e soprattutto passare in osservato. Le sue fans meno mi vedono. Meglio è!-

-Mmm…hai ragione…allora questa?-

Una maglietta a maniche corte che assomigliava ad una camicetta, blu scura, la quale aveva un colletto che si univa tramite un fiocchetto che lasciava un pezzo di pelle scoperta.

-Troppo elegante…vero piccola?-

Renesmee stava beatamente giocando con le mani di Cat, ed era catturata dall’anellino con dei charmes a forma di cuore. Faceva muovere il dito per snetire il rumore che facevano scontrandosi, dopodichè rideva felice.

-Si lo credo anche io…uffa però anche te come sei complicata!-

-Ma sinceramente io non mi faccio tutti questi problemi…-

-Ho trovato!!!!!!!! Sono troppo brava…Alice sei un ge…-

-Eh cosa ti loderai dopo, dai che devo ancora andare a casa, mettere le ultime cose in valigia e andare da Rebecca…uh ti ho detto che è incinta? Sarò zia! Sono troppo happy!-

Renesmee si avvicinò alla guancia calda di Cat, e gliela sfiorò con la manina. “Perché? Tu non sei la mia zia?”

-Ma certo pulcino mio! Però è bello che mi nasca un'altra bimba no? E poi tu sei la mia nipote preferita. Sei la prima…anzi sai cosa fa la zia per te? ti porta tantissimi regali dall’Italia!-

“Ma io non voglio che tu te ne vai…”

-Ma non starò via tanto. Poi ti chiamerò tutti i giorni. Non ti abbandonerò tesoro mio…soprattutto con una zia come lei…ah a proposito dimmi il tuo lampo di genio-

-Come fai ridere…ah ah ah…comunque a cas atua dovrebbe esserci un appendino con il tuo vestito per stasera…me ne ero dimenticata…-

-Eh ma allora dillo! Sono scema lo so! Mi hai fatto passare un pomeriggio qui! Mi hai fatto perdere del tempo prezioso…sai cosa ti dico? Eh!? Che a te il regalo non te lo porto…e ne faccio uno in più alla mia bimba…ts-

Renesmee in quella conversazione capiì solo “ regalo in più” in fondo nonostante fosse una vampira…era pur sempre una bimba piccola.

Ore 18.00

-Reby! Che bella che sei!-

-Grazie tesoro…come stai? Mi ha detto tuo fratello che hai delle novità..dai racconta!-

-Bè…non sai se parto con Marco, mi ha invitata nella sua tournèe e…io ho accettato!-

-Ma è meraviglioso! Sono contenta per te! quando parti e quando torni?-

-Parto oggi e ritornerò a settembre credo…se tutto va bene…-

-Ma…con lui? È successo qualcosa?-

-Ma nulla di che…siamo andati a letto insieme…una sciocchezza…ahah!-

-Cavolo Cat…chiamala sciocchezza…e adesso?-

-Credo che stiamo insieme…ma per i paparazzi noi siamo solo amici…e a me va bene così…l’importante è stare con lui in un modo o nell’altro…che sia allo scoperto o una relazione clandestina non me ne frega niente…-

-Il tuo cuoricino di ghiccio si è sciolto allora…bene bene…è brutto lo so ma io dovrei andare dal ginecologo…devo vedere le ultime analisi fatte…e non mi posso trattenere…-

-E io devo tornare a casa per le ultime cose…ehm…vi chiamo appena arrivo da qualche parte…e cerca di non stressarti e riposa…-

-C’è già tuo fratello che rompe…per favore ora vattene scema che non sei altro e divertiti…la vita è una sola…-

-Lo farò mammina…salutami coso eh!? Ciao bella…-

Tornò a casa sua, si fece la doccia, chiamò lo zio per attuare un piano diabolico…



Spero che vi sia piaciuto..lo so ci ho messo un kasino di tempo…ma tutta colpa di forze maggiori…al prox capitolo! baci

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Capitolo 34
*** Delusioni ***


Continuo a ringrazie anche se qui non mi commenta nessuno…grazie grazie grazie…la storia non è a scopo di luvro e i personaggi non sono di mia proprietà. Buona lettura! E spero che a Only questo capitolo piaccia…ho fatto del mio meglio! Scusate il ritardo!



Ore 20.30 backstage

*Ma perchè sono così nervoso? Si c’è un sacco di gente…si siamo solo all’inizio…ma non è quello…ho…ho paura di sbagliare…e non sul palco…ma con lei…che per me ormai è diventata aria…e se ci scoprono? Scapperà da me? E se si annoia durante il tour? E se…*

-Marco! Che cavolo ci fai ancora così! Vai da Luigi e fatti aiutare a mettere l’ apparecchio…e ripassati la scaletta…dai che a cantare non ci devo andare io! Muoviti!-

*Ecco…tutti pensano a me come cantante…ci fosse una volta che mi apprezzano come persona…uffa! Ma lei dov’è!? Ora la chiamo…Oh no! Il cellulare è sottocarica e se mi vede Alberto la mia vita finisce qui! Che palle! Vabbè andiamo da Luigino và…*

Ore 21.00 prima fila

*Wow! Non sono mai stata ad un concerto e c’è un sacco di gente! Che ficata!...come sono bora…Oh santo cielo! Ma quella ha un reggiseno tra le mani! Ahahah…che matte che sono le sue “cartine”…ma lo sono anche io? No io sono la sua ragazza…credo…*

-Scusa…ciao! Come ti chiami?-

-Dici a me? Caterina Ibico piacere te?-

-Francesca Di Maggio…sei una cartina?-

*E ora che le dico?????* -Ehm…sì…lo conosco da poco però mi piacciono le sue canzoni…-

-A me piace più lui che le sue canzoni…ho fatto anche in modo di stare qui davanti così se passa qui sotto gli lascio il mio reggiseno con il mio numero…furba vero?-

*Stronza è mio! Brutta cretina scema idiota…* -Sì, oh se ti chiama fammelo sapere eh! Uh! Aspetta che mi squilla il cellulare!-

-Sisi…fai pure-

-Pronto? Ah sei tu! Si mi sto divertendo un sacco…non credevo sai!? Come stai? Agitato?-

-Si, perché se faccio figure di merda ci sei te che mi guardi…mi manchi…-

-Mi pare di avertelo già sentito dire…forse un centinaio di migliaio di volte…ihih-

-Ti da fastidio?-

-No, anzi…anche tu mi manchi…quando riusciamo a stare soli?-

-Come sei frettolosa…mi avrai a disposizione per tutta l’estate!-

-…ma ti dovrò dividere con il lavoro…-

-Gelosa? Oh dimmelo subito che così non salgo sul palco…-

-No, per questo ti dico di stare attento…se non sono gelosa devi fare attenzione…scusa ma ti sento male…ti chiamo dopo il concerto ok? Ciao amore!-

-Ok..ho capito…”cartine” in ascolto…ciao a dopino!-

Nel backstage pochi minuti prima dell’inizio

-Oh Marcolino bello…maaaaaaaaaaa…chi era quella al cellulare?-

-Caterina…è tra il pubblico…per questo sono più agitato del solito…-

-Bello il nostro agnellino sardo! E ci siamo innamorati! A Marcolì vattene sul palco và che te stanno ad aspettà…e dacci dentro ok?-

-Sisi vado vado…-

Durante il concerto

-…Tu sarai la forza mia! La mia strada il mio domani, il mio sole e la piggio il fuoco e l’acqua dove io mi tufferò...Aspettate un attimo…voglio fare un gioco…ora quello che dico io lo ripetete anche voi ok? Dai allora: Tu sarai la forza mia…-

-Tu sarai la forza mia..-

-La mia strada il mio domani…-

-La mia strada il mio domani…-

-Il mio sole e la pioggia dove io mi tufferò…-

-Il mio sole e la pioggia dove io mi tufferò…-

-Marco…vieni un secondo qui…ci sono dei problemi-


-Arrivo…mi hanno detto che si sono dei problemi…-

-Che succede?-

-C’è troppa gente…dobbiamo annullare il concerto…vedi è venuta pure la polizia-

-Si buonasera, ci dispiace doverle dire che l’affluenza di gente è troppa rispetto al luogo, e potrebbero esserci delle complicazioni. Sa per la sicurezza è meglio annullare il concerto e magari rifarlo in un logo più ampio…-

-Si capisco, da un parte è bello….ma la sicurezza delle mie cartine prima di tutto…bè vado a dare l’avviso. Grazie agente.-

-Non c’è di che…mi vergogno a morte a chiederglielo, ma…potrebbe poi quando ha tempo fare un autografo alle mie bambine? -

-Certo, ehm…mi aspetti qui dietro le quinte e gliene faccio quanti ne vuole…mi scusi..-

-Allora ci sono delle brutte notizie: ci sono troppe cartine,e potrebbero esserci dei problemi per la vostra sicurezza, quindi il concerto è rimandato, e spero di poterlo fare in uno spazio più ampio…mi dispiace tantissimo, ma non voglio che nessuna di voi o nessuno di voi si faccia male…tenete pure il biglietto di questa sera così per il prossimo concerto a Roma non dovrete comprarne un altro…sono davvero dispiaciuto! Spero che per quel poco che siete stati qui vi siate divertiti! Un bacio enorme a tutti e al prossimo concerto! Ciao! Ciao! Ciao-

Tutte le fans di Marco erano deluse, amareggiate e alcune non ci credevano, una tra tante Francesca.

-Ma…ma come? Ma come è possibile? Siamo in troppe? E adesso io come faccio a lanciargli il mio reggiseno con il mio numero???-

-Bè ha detto che ci sarà un altro concerto no?-

-Già, bè io glielo butto lo stesso, se li raccolgono lo leggerà no?-

*No, perché quando capisco che è il tuo, prima lo brucio e se ne rimane un pezzetto faccio in modo che evapori!* -Si, brava secondo me è la cosa migliore…bè ti saluto. Devo scovare il mio ragazzo, prima che scappi con un'altra!-

-In bocca al lupo allora! Ciao mi ha fatto piacere conoscerti! Magari ci si becca in giro..-

Cat senza farsi tanto notare uscì dalla folla che si accalcava verso le uscite. Uscita dalla massa fece tutto un giro strano e riuscì ad arrivare vicino al backstage. Lì vide Loris e si fece aprire. Erano tutti radunati in una specie di camerino fatto a gazebo, come gli stand che qualche vlta si vedono in giro per Roma. Cat salutò tutti con un sorriso, ma l’aria era un po’ tesa. Il concerto alla fin fine non era andato bene. Sì c’era stata tanta affluenza, però si erano esibiti per pochissimo tempo. Si sentiva di troppo quindi nemmeno dopo mezz’ora con una scusa si dileguò. Marco non l’aveva considerata per niente, anzi era stato muto per tutta la sua permanenza. Non uno sguardo. Una parola.
Corse a casa e si buttò a letto. La giornata era stata faticosa e alquanto bizzarra.

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Capitolo 35
*** C'è posta ***


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Qualche mese dopo la partenza durante il tuour

-Marco capisci che non ce la faccio più? Sapevo che non sarei potuta stare con te alla luce del sole, ma cazzo! Sembra che qualche volta ti dia persino fastidio la mia presenza!-

-Ma cosa dici? Ma perché pari così ora? Mi pareva fossi contenta!-

-No Marco. Non sono contenta! Non sono contena della mia vita, di quello che sono! E speravo che con te le cose sarebbero cambiate! Capisci cosa vuol dire vivere nell’ombra? Dover rimanere in hotel mentre voi potete uscire e divertirvi? Oppure stare in mezzo alle tue fans che ti lanciano i vestiti e ti urlano “Ti Amo” ? Capisci che cazzo vuol dire far finta di essere quel che non sono?-

-Perché cosa sei? Cosa devi nascondere?-

-Di essere la tua ragazza…non voglio certo che tutto il mondo lo sappia…ma almeno poter uscire con voi! Eh no! Perché ci sono i paparazzi, e poi chissà che pensa la gente…ma che cazzo me ne frega del pensiero della gente! La gente deve imparare a farsi i benedetti cavoli propri!-

-Ma ora che centra la gente?-

-Vedi? Non capisci! Tu hai paura della gente! Di quello che pensa su di te! ricordati che sei un essere umano! Che puoi avere tutte le ragazze di questo mondo! Avrai il diritto di avere una vita privata?!-

-Senti, io devo salire sul palco, ne riparliamo dopo. Se proprio vuoi stai qui, dietro le quinte. Guarda te se devo cantare incazzato…-

-Ah scusami se ho un pensiero! Mi perdoni sua maestà! Vai vai a cantare, o a leggere quello che leggi sui schermi! Perché sei talemte bravo da non ricordarti i testi delle canzoni! -

-Cat ti o detto che ne parliamo dopo…ragazzi andiamo…-

E sparì così, salendu sul palco, facedo finta che non fosse successo niente, cantando e scherzando con le sue fans genovesi. Ma lei no, lei aveva un piano, e lo avrebbe portato a termine. Chiamò un taxi per farsi riportare all’hotel dove alloggiavano. Preparò le valigie, e chiamò l’aereoporto per vedere se c’erano voli per Roma. Ne trovò uno che sarebbe partito alle 22.00. sempre con il taxi si fece portare all’aeroporto. Un ora dopo era sul volo di andata per Roma. Era seduta vicino ad una bambina ricciolina, che teneva stretta a sé uno scoiattolo di peluches e lo tranquillizzava, come se l’animaletto di pezza avesse paura di volare. Era troppo arrabbiata per sorridere.
durante il volo mandò un sms a Marco.

Ne scrisse un altro a Bella.

“Bella sto tornando a Roma. Credo che voi la storia la sappiate,e anche se forse non è la soluzione migliore ai miei problemi ti devo chiedere un favore…ne parliamo quando torno a Roma…ti voglio bene.Cat <3”



Intanto Marco aveva finito il concerto ed era ritornato in camerino per sedersi e bere un po’ d’acqua.
Prese subito il cellulare per chiamare Cat e per sentire dov’era, dato che nel backstage non si trovava. Ma preso il cellulare vide una bustina gialla, l’aprì e ne lesse il contenuto.


“Ciao Marco. Sono Cat. Se stai leggendo questo mess vuol dire che il concerto è finito. Mi dispiace dirtelo così,ma non ce la faccio a continuare la nostra storia così, all’oscuro di tutto e di tutti. Capisco che non è colpa tua, ma mia e del mio carattere…voglio avere una vita normale,e con te mi sa non potrei averla…ripeto non è colpa tua,ma mia…mi dispiace di averti detto quelle cose stasera, non le pensavo sul serio. Devi darmi del tempo per riflettere. Devo staccare la spina dal mondo (anche se sembra una frase fatta). Non mi cercare, non mi rispondere e cerca di non dimenticarmi,perché prima o poi, te lo giuro, tornerò sperando che tu mi voglia ancora…sappi che ti ho amato sul serio, ma adesso per me è un momento così…ciao o addio, devi deciderlo tu…tua Caterina”

-Che cazzo significa??? Cosa minchia vuoi dire??-

-Marco? Che è successo?-

-Mi ha lasciato. non ho capito il motivo ma mi ha lasciato.-

-Cazzo amico…mi dispiace! Vuol dire che stasera si è incazzata sul serio…e che ti ha detto?-

-Che non vuole vivere nell’oscurità, che non è colpa mia ma sua…che deve staccare la spina…e che non la devo cercare, né dimenticare perché ritornerà se io lo vorrò…e basta…-

-Marco lei ti ama…ma è stata catapultata in un mondo tropop diverso dal suo…sono sicura che lei ti ami tantissimo…ma ragiona: forse rimanendo con te avrebbe sofferto troppo…bè dai dobbiamo andare…ci stanno aspettando al furgone…-

-Si, forse devo essere fiducioso sul suo ritorno…dai andiamo…-

Qualche ora dopo a Roma

-Caterina! Tesoro mio! Cos’è successo?-

-Proprio tu me lo chiedi? Ahah…-

-Già,scusami…dai andiamo a casa così mi dici cosa vuoi che faccia…-

-Si…ma dobbiamo andare non a casa tua,ma nel parco…io e te…-

Andarono nel parco, dove avevano trascorso la maggior parte del tempo da bambine…si sedettero sulla solita panchina e Cat le spiegò la situazione. Perché aveva lasciato Marco così su due piedi, perché si era sentita come un pesce fuor d’acqua, e perché era tornata.

-Fammi diventare come te…so che forse non è la soluzione al mio problema…ma è una cosa che voglio fare a tutti i costi…voglio diventare un vampiro, vivere in eterno,e forse non dover più soffrire…-

-Ma…ma…Cat! Io lo faccio volentieri, perché lo desidero anche io. Ma sappi che diventando vampira non potrai più stare con Marco. Lo metteresti in costante pericolo…-

-Lo so…appunto per questo voglio diventare come te…meno gli sto vicino…meglio è per tutti e due…-

-Ma se gli hai detto che saresti ritornata da lui?-

-Lo so…non so nemmeno io cosa voglio…devo cercare di stare lontana da lui, e diventando vampira ho più possibilità di riuscirci…mi capisci?-

-Si che ti capisco…vuoi farlo ora? Adesso? Qui?-

-Non qui, a casa Cullen è meglio…e vorrei che fosse il dott. Cullen a farlo…non che non mi fidi di te….ma sai tu sei “giovane” lui è “vecchio”…ahah-

-Vabbene…però diamoci una mossa che io ho da lavorare, non come te che me ne vado in giro…che poi sei una brutta stronza! Non mi hai mandato nessuna cartolina!-

-Si…no…cioè…ecco…vedi…è che…vabbè te lo spiego dopo…dai che sono impaziente…-


Ad novembre ormai Marco aveva finito il tour e per tutto il tempo aveva pensato a Cat, a quanto le volesse bene e a quanto volesse il suo ritorno…era un ragazzo cocciuto e non si sarebbe fatto scappare una persona a cui teneva particolarmente…ma le aveva promesso con il cuore che l’avrebbe aspettata…non gli importava quanto, ma più che altro gli importava il SUO ritorno…perché infondo ci sperava sempre…

Era diventata una vampira…le piaceva il suo nuovo corpo, si sentiva leggera come una piuma, poteva correre senza mai stancarsi, era diventata ancora più bella di quanto non fosse già. I capelli castani erano diventati più scuri, gli occhi cambiavano a seconda della fame, si nutriva di animali, in particolare di gazzelle e cervi. Era cambiata molto,ma solo esteriormente…mentre dentro di lei c’erano ancora tutti i pensieri di prima. Quello che le premeva di più era ovviamente Marco. Molte volte gli era venuta la “malsana” idea di cercarlo,ma ci aveva sempre rinunciato…però lo seguiva, leggeva ogni giorno le novità su di lui, era sempre informata su tutto…grazie anche a Edward. Dopo la sua trasformazione lui e Cat si erano avvicinati molto, forse perché entrambi sapevano leggere nel pensiero. Infatti uno dei suoi poteri speciali era proprio quello di leggere le menti…lo aveva sempre sognato, sapere che cosa pensa la gente, e ci era riuscita. Certo aveva dovuto rifarsi una vita per quello,ma uno dei suoi sogni aveva preso vita insieme a lei.

Un giorno Cat stava servendo due ragazzine nel bar di suo zio. Faceva freddo e quindi la porta era chiusa. Sentì il suono della piccola campanella posta vicino alla porta che annunciava l’entrata di un nuovo cliente…solo che quello non era un semplice cliente.

-Buongiorno…desidera?-

-Salve! Sono un postino di Maria de Filippi…è lei Caterina Ibico?-

-Ehm…si-

-Conosce il nostro programma?-

-Sisi…lo conosco bene…-

-Bene! Studia Arte nell’università di Roma?-

-Si…studio lì…-

-Perfetto! Lei è la Caterina Ibico che cercavo! Bene! Allora una persona la vorrebbe incontrare…e ha voluto il nostro aiuto…-

-Credo di sapere chi…-

-Bene…e si ricordi…-

-C’è posta per te-




La ff finisce qui…perché poi ci sarà un seguito ma molto più in là…è già in programmazione comunque…vorrei ringraziare tutte le persone che mi hanno seguito in questa avventura:

- Cullenuzza
- giuggiolotta143
- Jiuliett_Cullen
- LELA62
- MaryAc_Cullen
- Only
- Ramona37
- tate89

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