Non mi lasciano in pace neanche in carcere... di Anown (/viewuser.php?uid=625123)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Sei qui per lei, vero? ***
Capitolo 2: *** Tutta colpa del demone della perversità ***
Capitolo 3: *** Le intenzioni confuse di un baro... ***
Capitolo 4: *** Non ti correrò dietro, non sono il tipo. ***
Capitolo 5: *** Se qualcosa può andare storto... ci andrà. ***
Capitolo 1 *** Sei qui per lei, vero? ***
Sei venuto per lei, vero?
Quel giorno il giovane carcerato si ritrovò, seduto dietro
il vetro divisorio, un ragazzo dai capelli corvini e gli occhi verdi,
che tanto le ragazze sembravano apprezzare.
Non era stupito, quella era la seconda visita inaspettata del mese
appena iniziato e credeva già di immaginare il motivo per
cui il ragazzo era lì con quel suo muso lungo e lamentoso.
- Ciao, Duncan.- all’improvviso sembrò diventare
di buon umore e la sua triste smorfia si trasformò in un
sorriso compiaciuto.
“Deve piacergli molto vedermi qua, dietro a un vetro con una
tuta arancione addosso...” pensò Duncan alzando lo
sguardo annoiato.
-Ehilà… Travor? - disse facendo il finto tonto.
-C-cosa?! Travor? N-non puoi esserti scordato di me dopo quello che mi
hai fatto passare!- balbettò incredulo il ragazzo. Duncan
fece del suo meglio per trattenersi dal ridere…
“Ah… che povero sfigato, non è per
niente cambiato! In fondo sì, potrebbe essere
divertente!”
-Ah vero, sei Tyler! Quello di cui non si ricorda mai nessuno, giusto?
- nel frattempo il ragazzo sembrava pronto per dare in
escandescenza… -Ma proprio non capisco cosa possa averti
fatto di tanto grave e perché tu sia venuto fin qui a
rinfacciarmelo… - continuò nascondendo, male, il
suo divertimento.
-Trent! Sono Trent! - disse colpendosi la fronte con una
mano… e sembrava pure non aver dosato bene la forza a
giudicare da quanto questa fosse diventata rossa… -Quello a
cui hai fregato la ragazza… - disse tenendo le braccia
conserte.
-Umh… a me risulta che ti abbia lasciato perché
ti sei messo a fare lo strambo. - sorrise Duncan.
-E secondo te di chi è la colpa? -
-Tua direi… -
-No, sei stato tu a farmi diventare geloso… -
-Se reagisci così ogni volta che credi che la tua relazione
sia a rischio, credimi, verrai sempre e comunque lasciato! - Trent non
rispose né incontrò il suo sguardo. Duncan non
sentiva la minima avvisaglia di senso di colpa e del resto non ne aveva
motivo -Perchè sei venuto qui? Per
godere della mia situazione e rinfacciarmi avvenimenti di cui mi dai la
colpa? Mi sembra che non ti stia divertendo quindi… sloggia!
- disse divertito.
-No, sono qui per offrirti un avvocato. - rispose riluttante.
-E cosa vuoi in cambio? - Duncan non sembrava affatto stupito.
-Smettila di fare il saccente! - sbottò confuso il ragazzo.
-Perchè ti comporti come se sapessi già tutto
dall’inizio?! - mentre lo stordito Trent si scervellava,
Duncan scoppiò a ridere, ma rischiò di affogarsi
con la sua stessa saliva… “Karma! Finalmente un
po’ di Karma!” pensò fiducioso Trent, ma
niente… finì lì… Duncan non
morì soffocato né nulla del genere…
“Peccato, finché è durato è
stato bello...” pensò Trent, ma comunque il suo
umore era un po’ migliorato.
-Diciamo che voi sfigati non siete per niente
originali… fammi indovinare, vuoi sapere se ho
notizie di Gwen, se so il suo nuovo numero, più o meno dove
abita ora e cose del genere, giusto? - Trent annuì.
-Pochissimi giorni fa è venuto Cody a chiedermi la stessa
identica cosa, sembra che la mia ex sia sparita… o per
essere più precisi, sembra che non voglia più
farsi trovare dalle sue vecchie conoscenze del reality… -
Trent annuì nuovamente. -Anche lui sembrava piuttosto
incazzato quando ho finto di non conoscerlo, sembrate tenere davvero
molto alla mia considerazione. - disse compiaciuto.
-Oppure sei solamente molto odioso e frustrante! - ribattè
velenoso -Diamine… Cody… - si lasciò
sfuggire il ragazzo infastidito.
-Giusto, il tuo amico non ti aveva detto che era dalla tua parte? -
chiese con un ghigno il galeotto.
-No, me l’aveva detto che dato che Gwen si era lasciata con
te e sembrava essersi stancata degli spacconi per essere meglio
disposta verso quelli come Cameron, ci avrebbe provato se ne avesse
avuto la possibilità quindi… è stato
sincero… - disse risultando ugualmente irritato.
-Ma non si era rassegnato? Credevo stesse con Sierra. -
-Infatti è così… ma solo nella mente
di Sierra… - deglutì ripensando alla ragazza e a
certe fan molto simili, in certi casi anche più terrificanti
di lei. -Sarebbe un guaio se nel frattempo Gwen si fosse messa con
Cameron… - il ragazzo pensò a voce alta e si
colpì nuovamente la fronte che era appena riuscita a
riprendere una colorazione normale.
-Già, sarebbe proprio il colmo se dopo averlo rifiutato
perché troppo sfigato si mettesse con uno più
sfigato di lui. - Trent non si accorse che c’era
effettivamente dell’irritazione nella sua risata.
Pensò che non gliene fregasse niente di Gwen e che stesse
solamente sfottendo Cody.
-Gwen non è così superficiale da pensare in
questi termini! - disse offeso il ragazzo.
-Ma certo, ma certo...- sussurrò con un sorriso amaro. -Non
vi sembra giusto un po’ assurdo continuare a stare dietro a
una che non vi calcola? Sul serio siete così disperati e
senza niente di meglio da fare? - Trent, da un lato riconosceva che era
vero… ma dall’altro non era più
riuscito ad avere una relazione normale dopo quella rottura, inoltre
non riusciva a togliersi dalla testa una cosa…
-A differenza di come si è comportata con te, con me Gwen
è stata molto amichevole dopo la rottura e abbiamo
continuato ad essere in buoni rapporti… -
-Fino a quando non è scomparsa. - lo interruppe ghignando.
-Senti, io non piaccio a te e tu non piaci a me. -
-In realtà non me ne frega assolutamente niente di te, non
è questione di piacere o non piacere. - lo corresse Duncan
con un odioso sorriso.
-Ma se mi dici dov’è Gwen ti pago un buon
avvocato. - concluse Trent deciso a finirla lì, si era
intrattenuto fin troppo a lungo per i suoi gusti…
-Peccato che esca tra meno di un mese! Ed, in ogni caso, di dove si sia
cacciata Gwen non ne ho la minima idea neanche io!- rivelò
Duncan lasciando di sasso il chitarrista. -E sì
Elvis… hai fatto tutto questo per niente! - lo
informò fastidiosamente allegro. “Forse avrei
dovuto fargli credere di sapere dove si trova Gwen per farlo supplicare
e rosicare un altro po’… ma sinceramente non ho
proprio voglia di averlo ancora tra i piedi!” Trent
incassò il colpo e l’ennesima manata che si diede
in fronte e se ne andò senza proferire parola…
Note:
-Non avendo, fortunatamente, parenti e/o conoscenti in carcere la
storia probabilmente conterrà inesattezze, non
so… forse sono io a farmi problemi… in ogni caso
dato che tutto il cartone è molto surreale suppongo che non
sia così importante. Del resto se in A tutto reality si
fosse corretti dal punto di vista legale lo show non potrebbe nemmeno
svolgersi e Chris sarebbe in galera o comunque nessuno lo
finanzierebbe…
-Il vetro divisorio in teoria non dovrebbe più essere
utilizzato in Italia a quanto ho capito, ma non so negli altri stati.
Salve!
Non considerando una oneshot divisa in due questa è la mia
prima vera long su questo fandom, spero vivamente che possa uscirne
qualcosa di decente… incrocio le dita.
Vi ringrazio se siete arrivati fino a qui, spero che la storia possa
interessarvi. Se avete qualcosa da dirmi, sia in positivo che in
negativo, suggerimenti, consigli o altro mi fa davvero molto piacere.
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Capitolo 2 *** Tutta colpa del demone della perversità ***
Tutta colpa del Demone della
perversità.
-No, non ho la minima idea di dove sia Gwen. - disse preventivamente il
ragazzo ancora prima che la rossa potesse dirgli ciao.
-Cosa? - forse Zoey avrebbe dovuto prevedere
quell’accoglienza poco calorosa, ma la ragazza
preferì non prendersela e continuare a sorridere
amichevolmente a quel volto ostile.
-Eravate diventate amiche, no? Sei sicuramente venuta qui per avere sue
notizie. - concluse freddo.
-Beh… ovviamente mi dispiace molto per Gwen… ma
anche tu sei diventato mio amico ed ero venuta proprio per questo. -
Conoscendo Zoey una risposta del genere sarebbe dovuta apparire come
qualcosa di ovvio, ma Duncan rimase comunque interdetto. -Sono venuta
anche perché qualcuno voleva farti le sue scuse da parte di
una persona a lui molto vicina… - Duncan aggrottò
la fronte e guardò oltre la ragazza.
-Tieni quello svitato il più lontano possibile da me! -
esclamò tirandosi indietro, poi tentò di
contenere la propria reazione per non fare la figura del codardo.
-Hey! Mike è a posto! O… ora lo
è… - Duncan sembrava parecchio scettico a
riguardo. -Va bene… verrò un’altra
volta senza Mike… - disse preoccupata per Duncan, le
sembrava spaventato.
-Non sono affatto… -
-Tranquillo… - sospirò la ragazza. -Forse
rivedere Mike all’interno di un carcere rievoca brutti
ricordi e ti spinge volente o nolente a sentirti a disagio e in
situazione di pericolo imminente. - disse con lo stesso tono di chi
risponde ad una domanda posta da un insegnate durante
l’interrogazione.
-Da quando sei una specie di strizza cervelli? Non eri più
un tipo da tarocchi? - domandò sospettoso. Lei rise.
-No, no... non c’entro io, è che Cameron quando
gli ho detto che volevo venire a trovarti con Mike mi ha avvertito che
sarebbe potuto succedere qualcosa del genere. - gli spiegò.
-Ok, ci vediamo la prossima volta! - lo salutò con tono
solare.
-Ah... Puoi anche non farti più rivedere… -
commentò acido.
-Okay… visto che sembri piuttosto nervoso forse è
meglio vederci quando sarai uscito di qua. - riflettè
risoluta. -A meno che tu non abbia voglia di parlare. - la ragazza lo
guardò apprensiva. Duncan sbuffò infastidito.
-Beh, ci vediamo allora… - disse a malincuore. Duncan
pensava di essersi liberato di una scocciatura almeno per quel giorno,
ma neanche un minuto dopo la guardia lo richiamò.
“Ok, Trent mi ha per forza gettato il malocchio! E forse dopo
quello che ho visto in quel programma da mentecatti cominciare a
credere alla sfortuna non suonerebbe poi tanto assurdo.”
riflettè. “Ma in teoria non serve dare delle
motivazioni decenti per visitare un detenuto quando non si è
parenti o fidanzati? Che motivazioni daranno mai ste teste
di… Oh no, perché proprio tu?!”
Se, pur essendo fastidiose, le visite avute da Cody e Trent potevano
essere state in un certo senso un modo divertente di spezzare la
monotonia di quella che da qualche mese era diventata la sua routine,
ma quella si prospettava una visita per niente piacevole…
Lei sembrava tutto meno che felice di vederlo. Una volta seduta si era
irrigidita, era praticamente una statua. Le sue gambe stavano
accavallate e le sue braccia conserte, le sopracciglia erano aggrottate
e gli occhi nero pece sembravano squadrarlo minacciosi da testa a piedi.
-Duncan… - sospirò gelida. Ad un primo impatto
rimase piuttosto sorpreso, pensava che volesse davvero continuare a
ignorarlo e invece eccola là, la solita Courtney con la
solita espressione stizzita… dato che ormai, volente o
nolente, se la ritrovava davanti, Duncan decise di comportarsi come si
sarebbe comportato con un qualunque altro visitatore molesto.
-Heylà principessa! - esclamò fingendosi
amichevole. -Qual buon vento... - la ragazza sbuffò, la sua
faccia sembrava quella di qualcuno che aveva appena provato a mordere
un bel limone succoso…
-Nessuno è felice di vedermi, ma chissà
perché, venite tutti qui da me… - disse con un
ghigno sarcastico. -Allora, sei qui per sapere di Gwen anche tu? Sarai
mica passata all’altra sfonda? Oppure semplicemente ti
mancavo? -
-Non riesci proprio ad accettare che qualcuno non sia interessato a te,
eh Duncan? - disse a denti stretti. “Non sai proprio
resistere senza essere al centro dell’attenzione!”
ma non fece in tempo a dirglielo...
-Credevo che non te ne fregasse più niente di me infatti, ma
eccoti qui! -
-L’arancione ti dona proprio… - lo interruppe la
ragazza sorridendo.
-Si, sono sicuro che Trent sia della stessa opinione… deve
essere proprio il mio colore. Sei venuta a parlare di moda, quindi? -
sorrise cercando di non darle alcuna soddisfazione, secondo lui
funzionò.
-E’ proprio un peccato che tu abbia così poco
tempo da passare qui. - disse tornando di cattivo umore. -Una bella
punizione non può farti altro che bene… -
riflettè ad alta voce.
-E per cosa? Per aver fatto esplodere la casucola di Chris? - disse
inarcando un sopracciglio. -Se merito così tanto per una
cosetta del genere lui merita come minimo di essere internato e non
vedere più la luce del sole… né il suo
figlio mezzo pianta… avuto non voglio sapere neanche
come… - sì, lui aveva uno stomaco
forte… ma il ricordare quella strana visione gli mise per un
attimo lo stomaco sotto sopra… o magari era solo colpa della
sbobba della prigione che era comunque meglio di quella fatta da Chef.
Anche il ripensare alla sbobba di Chef gli mise in subbuglio lo
stomaco…
-No, ma dopo tutte le stronzate che hai fatto senza che il karma te ne
facesse pagare le conseguenze… -
“Karma? Hai decisamente passato troppo tempo con la mia
fidanzata...”
-...Qualunque sventura ti capiti mi mette di buon umore. - ammise senza
troppi problemi.
-E andiamo, ancora arrabbiata per la storia del tradimento? - disse
nascondendo un leggero fastidio.
-E chi se ne frega più?! - esclamò fulminea. -Non
eravamo proprio destinati a durare, si è
trattato… di semplice ribellione adolescenziale! - si
giustificò la ragazza. -Sì, deve essere stato
questo, mi sono lasciata trasportare dal tuo carattere ribelle
ed… -
-Ti ho fatto scoprire un lato di te più selvaggio e
spontaneo, non serve ringraziarmi! - la ragazza lo incenerì
con lo sguardo… -Ma dai… non ti devi vergognare
del tuo lato divertente! Anzi, ti dirò…
è quello migliore! - ammiccò il ragazzo, Courtney
distolse lo sguardo. -E’ un peccato che alla fine sia stato
il tuo lato isterico ad aver preso il sopravvento… -
commentò con un tono meno scanzonato.
-Sei tu a rendermi isterica!- Si giustificò lei. -Inoltre
gli errori e le figuracce fatte per colpa tua durante il reality
rimangono! -
-Stesso discorso di Trent, se reagisci come un idiota la colpa non
è di chi ti ha fatto arrabbiare, ma tua che sei idiota.
Inoltre non hai alcun bisogno del mio aiuto per fare
l’isterica... - rispose annoiato.
-Non so che c’entri Trent, ma non paragonarmi a quel
perdente! -
-Siete piuttosto simili invece, mi sembra. - disse cercando
volontariamente di infastidire la ragazza e riuscendoci. “Con
Courtney è fin troppo facile.” -Se non siete
capaci di tenervi la ragazza o il ragazzo io c’entro
veramente poco, ti sfido a trovare un ragazzo che avrebbe reagito
diversamente da me! - a giudicare dall’espressione
più afflitta che furiosa sfuggita alla ragazza,
probabilmente aveva esagerato. “Ma perché vengono
da me se non vogliono sentirsi dire certe cose? Sono loro a volerlo
alla fine!” Duncan sentì una morsa allo stomaco.
“Non esiste! Lo stato del mio stomaco non può
dipendere dalla situazione! Non sono mica una di quelle femminucce che
si lascia prendere dall’ansia… causata da chi poi?
Courtney? Perché? Dovrei averne paura? O dovrei provare pena
per lei? No, non esiste!”
-Magari mi hai trovata insopportabile… - la frase
pronunciata lentamente suonò quasi come un ringhio. -Ma sei
stato solo un codardo! Invece di dirmelo in faccia e avere il coraggio
di lasciarmi mi hai tradita! Ero troppo incontrollabile per te e la
cosa aveva smesso di eccitarti così mi hai scelto qualcuno
di più tranquillo, ma apparentemente simile a te, la mia
migliore amica! Tu mi hai tradito con la mia migliore amica! -
urlò la ragazza rossa in viso facendo voltare un
po’ tutti.
-Ed io che ne sapevo che eravate amiche? - Courtney lo
ignorò.
-Anzi, è una codarda anche lei! Siete entrambi patetici e
incapaci di ammettere i vostri errori!- disse ferita. -Dopo un
po’ l’ho perdonata, ma lei non ha mai voluto
ammettere di aver effettivamente sbagliato… -
-Cosa volevi? - chiese perplesso Duncan. -Che mettesse gli errori che
aveva fatto e le scuse che ti doveva nero su bianco? -
-Sì! - rispose Courtney. -E per quanto riguarda
te… - lo indicò minacciosa. -Ti augurerei di
riuscire ad utilizzare bene il tuo tempo qui per crescere un
po’, ero venuta qui semplicemente ad augurarti questo! Ma so
quanto tu sia un caso perso, Duncan! - la ragazza cercò di
calmarsi e riprendere fiato.
-Crescere un po’? Ma...Da che pulpito?! Hai la
maturità di una bambina delle elementari che gode quando i
suoi compagni vengono beccati “Perchè
così imparano!” - disse facendo una fastidiosa
vocetta e sottovalutando il modo in cui la ragazza sembrava sempre di
più fremere dalla rabbia. Poi si sentì
un po’ turbato… Courtney sembrava essere tornata
calma… troppo calma…
-Non posso davvero sprecare energie ad arrabbiarmi con uno
sfigato come te… - sorrise forzatamente la
ragazza.
“Ma davvero?”
-Ah, sfigato io? -
-Sotto quell’aria da duro che non si lava e depila come si
deve c’è solo un essere mortalmente noioso!
Credevo che in un modo o nell’altro Gwen l’avrebbe
pagata perchè prima o poi avresti tradito anche lei...-
-E’ stata colpa del tuo carattere, non sono un traditore
seriale… - ribattè senza troppe speranze di
essere ascoltato.
-Invece hai annoiato Gwen a tal punto che è venuta a farsi
perdonare da me con la coda fra le gambe! - rise
istericamente.
“Questo si che è dare prova di grande
maturità!” pensò quasi divertito il
ragazzo.
-Forse hai azzeccato una mezza verità, sai? Non che mi
interessino le donne ovviamente, anche se dopo aver frequentato un
essere deludente come te si potrebbe comprensibilmente perdere la
fiducia nel sesso maschile, oltre che nel genere umano, e diventare
lesbica... ma ho talmente tanto fascino da far perdere la testa anche
alle ragazze etero a quanto pare!- disse soddisfatta.
-Già… talmente tanto fascino da essere superata
da Cam… - il ragazzo fu interrotto da un forte rumore di
vetro che si spaccava e prima che potesse rendersi conto di cosa stesse
accadendo, si ritrovò la mano di Courtney che lo afferrava
per la tuta e cercava con forza di tirarlo verso di se, rischiando di
farlo scontrare con ciò che rimaneva del vetro rotto che
ironicamente avrebbe dovuto proteggerlo da Courtney... Fortunatamente
intervennero due guardie che la strascinarono via…
-La tua fortuna è finita Houdini del karma! Guardati le
spalle! - strillò a pieni polmoni mentre veniva portata via.
Duncan sentì una fitta dolorosissima allo stomaco e prese un
grosso respiro. “No… non può
essere...” si ripetè. “Non
posso… decisamente non posso… sentirmi male a
causa di Courtney o di Mal...” continuò a negare.
Si alzò e si allontanò con molta cautela.
“Sì, il cibo deve davvero avermi fatto
malissimo!”
Non poteva crederci… aveva nuovamente perso la
testa… “Quell’insegnante di yoga non
serve proprio a niente!” si disse nascondendosi con le mani
il volto paonazzo. “E poi... Sfogare la rabbia fa bene? Ma
quale! Ti senti solo più arrabbiata e incline alla violenza!
E poi quando è tutto finito… non ti resta che
vergognarti di te stessa per il tuo imbarazzante
comportamento!” Fortunatamente aveva strappato un cellulare,
che l’aveva filmata, dalle mani del suo possessore e
l’aveva ridotto in mille pezzi… “Se una
scena simile fosse finita su internet sarei stata davvero
spacciata!” pensò sistemandosi i capelli.
“Ma chi me l’ha fatto fare di andare a visitare
Duncan?! Perché non ho continuato a ignorarlo?” si
chiese tristemente… la verità era nonostante il
comportamento tenuto durante la sua permanenza su All Stars non fosse
in alcun modo ammirevole aveva cercato di disperatamente di trovare un
aspetto positivo su cui concentrarsi… l’unica cosa
che aveva trovato era l’essere riuscita a ignorare con
successo Duncan, cosa di cui lei stessa si era stupita… in
quel modo era riuscita a mettere fine anche al dolore della
separazione. Peccato che una parte di lei fosse di un altro avviso.
“é fin troppo facile dire di aver chiuso con una
persona quando la si ignora… Se vuoi essere sicura di aver
chiuso la questione per sempre non dovresti piuttosto cercare di
affrontarla? Ecco… affrontare le cose che ci fanno stare
male… un altro pericolosissimo mito della
psicologia!” Che fosse caduta vittima di quella che Edgar
Allan Poe aveva chiamato “Demone della
perversità”? Quell’irresistibile e
perverso bisogno di fare qualcosa solo ed esclusivamente
perché sappiamo che non dovremmo farlo e che non ci
porterà a nulla buono?
“No… non avrei proprio dovuto ascoltare tutti
quegli audiolibri di Edgar Allan Poe fra una lezione e
l’altra… Dannato!” ripensò
cercando di scaricare allo scrittore almeno un po’ di colpa.
“...Mi sono preoccupata tanto del tizio che mi stava
riprendendo col cellulare poco fa… Però non
è peggio di molte cose che ho fatto durante il
reality!” realizzò sempre più
stressata. “Se solo potessi distruggere tutti i filmati che
mi riguardano...” cominciò a sognare ad occhi
aperti, peccato che fra un sogno e l’altro fantasticasse
anche sull’ammazzare Chris… no, non valeva la pena
finire in galera per omicidio. “O forse… no,
meglio di no.” sospirò rassegnata. “Non
biasimo quella codarda di Gwen per aver fatto perdere le sue traccie,
neanche lei era messa tanto bene.” sospirò.
“Non mi manca per niente...” commentò
mentalmente un po’ acida. “Sono stata ingenua a
credere di potermi confrontare civilmente con Duncan.” ammise
cercando di non fare caso al fatto che era partita decisamente col
piede sbagliato.
Ripensò un’ultima amara volta a come la
discussione era andata a finire… era piuttosto triste che
l’affetto un tempo da lei provato per quel deficiente fosse
andato completamente perso, distrutto, annientato, esploso e
disintegrato manco fosse stato il bersaglio di una bomba
nucleare… “Il mio affetto per
quell’imbecille era reale, nonostante tutto...”
ammise infastidita. “Ma una volta che si smette di amare
qualcuno è praticamente impossibile ricordare lucidamente i
sentimenti che si provavano all’inizio. È triste
sì, ma in fondo… è meglio
così! È inutile rimuginare su qualcosa che ormai
non è più recuperabile, finisci solo per
distrarti da ciò che hai nel tempo presente.” Quel
pensiero la rasserenò, era un sollievo. Ora che si era
confrontata con Duncan aveva potuto constatare che nonostante fossero
stati bene insieme non c’era davvero nulla di recuperabile,
l’unica cosa che il ragazzo le suscitava ormai era una sorta
di istinto omicida. Poteva, finalmente, concentrarsi
sull’unica cosa realmente positiva che le aveva procurato la
quinta stagione, senza dubbi e timori del ritorno di fiamma con
l’orco chiodato, come le era già capitato due
volte. La cosa la fece sorridere serenamente, era il primo sorriso
sincero di quella giornata. Improvvisamente non vedeva l’ora
di tornare a casa dal fidanzato…
La ragazza si sentì osservata, guardando indietro scorse un
caschetto biondo in avvicinamento che sembrava intenzionato a parlare
proprio con lei… ma le bastò uno sguardo truce
per allontanarla e farle cambiare marciapiede.
Non aveva la minima idea di chi fosse quella, ma per quella giornata,
le rogne erano state abbastanza!
Angolo dell’autrice.
Mi sembrava giusto inserire Zoey dato che in All Stars lei era
piuttosto amichevole con Duncan, ma non c’era molto da
dire… forse perché effettivamente non
c’era… forse perché mi è
piuttosto indifferente come personaggio ...sorry!
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Capitolo 3 *** Le intenzioni confuse di un baro... ***
Le intenzioni confuse di un baro…
L’ennesima visita nell’arco di due settimane, ma
magari questa volta si trattava semplicemente di sua madre…
Magari no… quella che si ritrovò davanti era una
testa rossa e un paio di occhiali. I capelli del ragazzo erano stati un
po’ accorciati, ma continua a portare
quell’improponibile frangia...
-...Ciao bambolina. - il visitatore lo guardò contrariato.
“Beh, è fra gli ultimi nomignoli idioti che mi
sono sentito affibbiare da lui… dovrei sentire
nostalgia?” più che altro sentiva come se tornasse
a galla il bel mucchietto di sensazioni sgradevoli che aveva accumulato
nel tempo…
-Ciao… - si accorse che probabilmente i soprannomi non erano
il suo forte… -...Idiota. -
-Originale Harold, molto originale… - lo canzonò
con tanto di applauso. -Chissà chi sarà la
prossima a farmi visita? Heather? - scherzò Duncan.
-No. Ha semplicemente detto “Dite a Duncan da parte mia che
è diventato talmente tanto ridicolo da non meritare neanche
i miei insulti, ah aha ah” - riportò con scarso
entusiasmo tentando di imitare Heather.
“Dite? Ma che succede? Si sono messi d’accordo per
venire a trovarmi a turno?” si chiese incredulo. “E
comunque… perché lui è qua?
Perché dovrebbe essere interessato a sapere dove si trova
Gwen? Forse lo potrebbe essere la sua non-fidanzata a… no,
non credo. Non l’ha più calcolata dopo averla
eliminata… e molto probabilmente non calcola più
neanche lui…” osservandolo ebbe
l’impressione che leggendogli nella mente avrebbe sentito
qualche frase del tipo “Perchè diamine sono
qui?” ripetuta svariate volte…
-Perchè diamine sei qui? - gli domandò
sgarbatamente.
-Eh? - “Ma ha imparato a leggere nel pensiero o
cosa?!” pensò il ragazzo, poi si tappò
la bocca, come se temesse di aver parlato a voce alta.
“Ma che gli prende?” si chiese Duncan infastidito.
-Tu e le sue solite cretinate… - disse spazientito, poi gli
venne un dubbio. -Sei una spia di Trent o Cody? Se non sbaglio avete
una band con Justin quindi... -
-Per carità! - esclamò turbato. “Ne ho
abbastanza dell’argomento Gwen! Quei due ultimamente non
parlano d’altro! Quando la persona con cui ti trovi
più in sintonia è Justin capisci che
c’è qualcosa che non va... E meno male che
dicevano che ero io ossessivo con Leshawna... Eppure lo sanno benissimo
che quello di Gwen è un allontanamento
volontario...”
-Perfetto, è andato… - commentò,
Harold sembrava perso nel suo mondo. - Mi vuoi dire che ci fai qua?! -
ripetè spazientito.
-Potresti essere più gentile magari. - ribattè il
ragazzo con tono acidulo.
-Gentile? Come se essere stato messo in galera non bastasse, da quando
le visite dei non parenti sono state inaugurate da Cody, non ho fatto
altro che subirmi idioti convinti di dovermi rinfacciare tutte le loro
disgrazie. Provaci tu ad essere gentile in una situazione come questa!
Ti aspettavi di trovarmi calmo e pronto a porgere l’altra
guancia per ogni lamentela che volessi farmi?! Ah, certo che sei
proprio messo male tu… Avanti sentiamo, di cosa vuoi
lamentarti? Non sono stato io a trasformarti in uno sfigato, quella,
caro mio, è tutta farina del tuo sacco… Fammi
indovinare, il tuo amore non corrisposto continua ad essere non
corrisposto e vuoi sfogarti su di me? - i pugni di Harold si fecero
sempre più pallidi e stretti, se avesse avuto le unghie
lunghe probabilmente i suoi palmi sarebbero stati trapassati da parte a
parte.
-Ho indovinato, vero? - disse il punk con tono odiosamente scanzonato.
-S-sicuro di volere che ti faccia una lista dei torti che mi hai fatto?
- balbettò per la rabbia. -Guarda che staremo qui tutta la
notte, sai? - sorrise teso, molto teso.
-Sicuro, poi con la tua capacità di allungare il brodo...
Del fatto che ti dessi fastidio non puoi lamentarti, peggio per te che
hai barato eliminando Courtney... -
-Ah ah… ma ci credi sul serio? - ridacchiò
Harold. -Perchè tu mi hai tormentato solo per Courtney... Ma
ceeerto, non mi hai mai fatto nulla prima di allora… -
scherzò, ma finì presto di ridere.
-Perchè io dovevo rimanere docile, docile e subire tutto
senza arrabbiarmi e reagire in alcun modo, vero? Ho barato?
Sì… certo che l’ho fatto! Avevo qualche
altro modo per reagire? Umh… no, direi proprio di no! Non
sono particolarmente forte ed ero in netta minoranza. Ma ovviamente
sarei dovuto rimanere completamente passivo! Disposto ad
accettare tutto senza fare niente! Non è così? -
ripetè stringendo i denti con forza. -Se sei tu a
comportarti male sei figo, tranne che non tocchi le ship predilette dai
fan, ovviamente... Se sono io a comportarmi male sono solo un
traditore! Ho ricevuto un sacco di lettere di insulti e minacce dopo
quel fatto. Ero praticamente odiato quanto Heather se non di
più, ma sai quanto me ne può fregare? Ci sono
abituato e finché si tratta di teste di cazzo dietro uno
schermo, chi se ne frega… - sbuffò, poi riprese
fiato. Sembrava essere sovrappensiero. “A-aspetta…
ma perché ero venuto qui? Per litigare?”
-Allora spiegami perché te la sei presa con Courtney che non
c’entrava nulla… - sospirò Duncan
annoiato, non riuscendo ad immedesimarsi nel sè stesso
dispiaciuto di non avere la ragazza al suo fianco.
-Chiedilo ai produttori... - rispose Harold un po’
più rilassato. -Sei proprio un raccomandato del cavolo, non
lo sapevi? - scherzò, sembrava trovarlo divertente qualsiasi
cosa volesse dire… oppure ad essere divertente era Duncan
nella confusione più totale. -Ho cambiato i voti davanti
alle telecamere nel confessionale proprio perché non me ne
fregava nulla di barare ed essere espulso. Tutto ciò che
desideravo era sfogarmi prima di andare via… ma a quanto
pare è proprio chi gestisce il gioco il primo a barare! Mi
hanno detto che gli andava benissimo ciò che stavo facendo,
avrebbe smosso le cose, fatto alzare gli ascolti, era una svolta
interessante ma… mi hanno costretto a cambiare i miei
programmi ed eliminare Courtney al tuo posto perché attiravi
gli spettatori e non ti volevano fuori dai giochi troppo
presto… - spiegò il ragazzo.
-Rimango comunque il tuo capro espiatorio, anche Geoff e Dj ti
infastidivano fino a prova contraria… hai qualche deficit
dell’attenzione e non ci hai fatto caso? Eri troppo
concentrato sui miei piercing, la cresta e l’aspetto da
criminale?-
-Non ho alcun disturbo ADHD! - ribattè infastidito.
-Oddio...Terra chiama Harold, rientra e torna ad usare un linguaggio
umano! - si lamentò Duncan.
-L-la persona che potevo eliminare era una così mi sono
concentrato sulla testa del gruppo... - si giustificò il
ragazzo… “E poi ero geloso… qualunque
cosa tu facessi sembrava andare per il meglio… che si
trattasse di amici o ragazze riuscivi ad ottenere tutto senza
problemi… Ma la tua buona stella sembra essersi
spenta...”-Magari se evitassi di mettere le mani avanti ed
essere aggressivo, la gente non si ricorderebbe immediatamente di tutte
le cose negative che gli hai fatto e potrebbe approcciarsi a te in modo
più tranquillo, razza di imbecille! - sbottò
Harold. -Non me ne frega niente di rinfacciarti le cose! -
-Sul serio? ...E fino ad adesso cosa avresti fatto? -
-Ma se sei stato tu a chiedermelo!- disse infuriato poi si
schiarì la voce - Ascolta, non è che tu sia
esattamente il mio pensiero fisso o la mia priorità, ho di
meglio da fare... E dopo quello che ti ho fatto negli ultimi episodi
della seconda stagione, siamo pari direi... quindi non ho niente da
rinfancciarti.- Duncan si limitò ad alzare un sopracciglio
come se non sapesse di stesse parlando…
-Intendi... quando sei stato eliminato e mi hai abbassato i pantaloni
perché ti ho chiamato bambolina? Ah ah, ti accontenti di
poco… - “Ed ora ti metti pure ad imitare Trent con
i facepalm?”
-Idiota… ma secondo te chi era che ti infilava i sassi nel
materasso? - sospirò.
-...Sassi? - l’altro sembrava sinceramente confuso.
-A-altro che principessa sul pisello! Come si fa a non accorgersi di
dormire sopra dei sassi?! Ed io che ti consideravo delinquente, ma
sveglio! Che delusione… -
-Aspetta un attimo… - sospirò Duncan.
-Quindi… mi hanno visto mentre venivo maltrattato da uno
sfigato come te? - realizzò finalmente.
-Già! Ah… puoi scommetterci se ti hanno visto! -
disse mettendo le mani sui fianchi… ma
l’espressione di Duncan non si smuoveva di una
virgola… -...Ma che gusto c’è a
prenderti in giro se neanche te ne rendi conto… - il suo
tono sembrava deluso e irritato.
-E’ questo il problema tuo, di Trent e di Courtney. - rise
Duncan. -Vi scaldate troppo sia nella vittoria, che nella
sconfitta… ma va beh, anche per questo siete divertenti da
infastidire. - rise il delinquente.
-Perché perdere il senno cercando di recuperare la
reputazione perduta da criminale, prendendosela con il Chris sbagliato
e finendo in carcere, è decisamente un modo molto, ma molto
elegante di perdere… - lo punzecchiò Harold.
-Inoltre, perché non hai permesso a Zoey di parlarti e
l’hai mandata via praticamente subito? Volevi che non ti
ricordasse della tua gentilezza nei tuoi confronti? Andiamo…
Questo è troppo pure per te! - disse perplesso.
-N… - non poteva certo dirgli di essersi spaventato di
Mike… -Com’è che sai della visita di
Zoey? - si limitò a dire.
-Me ne ha parlato Cameron. Anche se non ci siamo mai visti in
televisione abbiamo cominciato a chattare e sai, è proprio
un ragazzo simpatico. - sorrise il quattrocchi.
-Ero certo che tu e quell’altro imbecille vi sareste
piaciuti, chissà perché! Congratulazioni, il tuo
contatore degli amici è passato da zero a uno! -
-Tu sei messo meglio in questo momento? - domandò scettico.
-Credimi, i carcerati sono molto più simpatici di tutte le
persone che ho avuto la sfortuna di incontrare nell’ultimo
periodo. - sghignazzò il ragazzo.
-Buona fortuna, se sono dei voltagabbana come Geoff e Dj te ne
servirà… -
“Almeno io non ho una fidanzata voltag…
no… aspetta…” ripensò
infastidito. “Ah… meno male che non l’ho
detto ad alta voce…”
-Uno, trovata la fidanzata ti ha completamente ignorato,
l’altro ti andava dietro solo per seguire
l’amicone… Già, te li sai proprio fare
gli amici tu... -
-Hai finito? - tuonò cupo il ragazzo dalla tuta arancione.
-Parlare, parlare, parlare! Sei fastidioso e non sai fare altro! E poi
ti chiedi pure perché gli altri se la prendono con te? -
-Ma sei scemo?! - lo interruppe Harold. -Non sono io a costringerti a
restare, puoi andartene quando vuoi! - gli fece notare. -Pensi che io
mi offenda facilmente e la cosa ti da fastidio? Perfetto, allora
perché mi provochi?! O pensi di essere tu l’unico
ad avere il diritto di mandare in bestia gli altri? - si
sfogò il ragazzo poi prese un profondo respiro. -Cavolo...
Il tuo è proprio un caso estremo di faccia da schiaffi! Ma
non trovo giusto quello che tu sia finito qui, nonostante tutto...
Inoltre, è stato... strano vederti così
disorientato mentre collezionavi figure da rammollito. - se Duncan
faceva la figura dell’imbecille senza che fosse lui la causa
perchè mai avrebbe dovuto esserne soddisfatto? Vederlo darsi
la zappa sui piedi da solo era solo patetico, troppo patetico... -Non
sapevo se trovarti inquietante o no quando ti comportavi in modo
così materno con quell’uccellino
triocchiuto…- riflettè nonostante fosse contento
che non avesse cercato di nuocere ad un animale indifeso. Che stesse
diventando una persona migliore? E perché l’idea
gli era così disgustosa? “Non riuscirò
mai a capirlo questo delinquente...” I pensieri del
ragazzo vennero improvvisamente interrotti da una risata sguaiata.
-Oddio… mi sono sul serio ridotto a farti pena? - rise
incredulo Duncan -Devo davvero essere messo male! Che cosa ti aspetti?
Che diventiamo compagni di bevute e discutiamo allegramente delle
nostre sventure amorose? Devi proprio sentirti triste e
solo… E vorrei proprio vedere… Sveglia! Quella
Leshawna ha occhi per tutti meno che per te. E nemmeno se lo potrebbe
permettere in teoria… - un vetro si ruppe e… dove
aveva già visto quella scena? Ma in realtà era
una scena un po’ diversa… una mano pallida si
fermò a un millimetro dalla sua faccia, poi
indietreggiò lenta… il proprietario della mano la
guardò stupito e sembrò esaminarla con
attenzione, come se non la riconoscesse come sua…
-Non è la prima volta cominci a farmi scherzetti simili... -
disse spazientito Duncan. -Ma com’è possibile che
se dico una cosa negativa su di lei, anche se ho tutta la ragione di
questo mondo, dai di matto? Capirei se reagissi così quando
colpisco te, magari potrei pure rispettarti, leggermente, si
intende… Ma così non ha il minimo senso! - prima
che Duncan potesse agire per vendicarsi in qualche modo, il ragazzo
ritirò fulmineo il braccio sentendo dei passi. Si trattava
di due guardie. Guardarono il foro, poi guardarono Harold. Uno dei due
parlò:
-Deve essere colpa del pugno che ha dato al vetro una ragazzina,
qualche giorno fa. - spiegò al collega, l’uomo che
aveva trascinato via Courtney.
-...Cosa? - sussurrò incredulo Duncan mentre Harold,
sorridendo innocentemente, se la svignò…
-Una ragazzina ha fatto cosa?! -
-Già amico, roba da non credere… -
“No, sul serio? Lo lasciano andare
così?” poi si ricordò che
quell’idiota non aveva esattamente l’aspetto di uno
che avrebbe potuto fare qualcosa del genere. “Si, ma nemmeno
Courtney se è per questo…”
Andando via una guardia scivolò nel sangue che Harold aveva
probabilmente perso dal braccio.
“Beh, la prossima volta farete meglio il vostro
lavoro...” rise Duncan. Com’era che tra le persone
che conosceva, i secchioni in particolar modo avevano così
poco rispetto delle leggi della fisica?
Harold se ne andò tenendo stretto il braccio sperando di
rallentare la fuoriuscita di sangue. “Accidenti...”
facendo avanti e indietro fra casa e scuola vedeva spesso in lontananza
quel carcere... sapendo chi si trovava lì, si era ritrovato
spesso a fissarlo e a cominciare ad avere quella malsana idea di andare
a trovare Duncan, soprattutto dopo ciò che gli aveva detto
Cameron sulla visita di Zoey. Non sapeva se percepirla come
curiosità per le condizioni del teppistello o altro.
Ritrovarsi indignato per qualcosa di negativo successo a Duncan lo
aveva un po' confuso, ma si trattava sempre di un minorenne,
particolarmente instabile in quel periodo, finito in carcere. "Ma alla
fine ho contribuito a fargli da stressor... decisamente non mi fa
onore..." sospirò. "Non ricordo più cosa mi
aspettassi dalla visita, credevo di volere un confronto tranquillo. Ma
forse… forse volevo solo litigare…” In
lontananza vide una donna bionda. Gli era particolarmente familiare,
appena si reso conto di chi era cercò di cambiare
strada… ma era troppo tardi...
Note... a proposito di Harold ed eliminazioni bizzarre:
Premetto, il mio è un parere molto personale e... un po' da
bastian contrario? In ogni caso... mi scuso in particolare con Queen
perchè ricordo cosa pensa in proposito, sorry...
Anche se non me ne fregava granchè di Harold nella prima
stagione, nonostante lo trovassi comunque meno noioso e/o fastidioso
della maggior parte degli altri personaggi (mi sono affezionata ai
personaggi solo dalla seconda stagione in poi, le uniche a piacermi
erano Bridgette e Lidsay) non sono riuscita nè a biasimare
Harold, nè a dispiacermi per l'eliminazione di Courtney, sia
perchè lei e Duncan come coppia non mi piacevano per niente,
sia per altri fattori che rendevano le eliminazioni delle Carpe
prevedibilmente irritanti, per me ovviamente... ma non aveva comunque
senso eliminare Courtney anzichè Duncan e l'unica
spiegazione logica a cui ho pensato è quella che si trova in
questo capitolo... In alternativa... quando c'è la
possibilità che Harold elimini Duncan, gli scrittori gli
fanno crescere le pigne nel cervello e lo mandano in tilt in modo che
non lo elimini…
Harold si concentra effettivamente su Duncan nonostante anche Dj e
soprattutto Geof si prendessero gioco di lui... che Duncan abbia
ragione? Nonostante tutto, Harold, non si pone in modo preventivamente
ostile nei confronti di Duncan durante la seconda stagione, a volte
sembra anche tentare un approccio amichevole e anche in due situazioni
in cui la mossa più logica per lui sarebbe eliminare Duncan
finisce per allearsi con lui... ed in una in particolare delle due
situazioni la cosa non ha alcun senso! Ma va beh... i personaggi di A
tutto reality non brillano esattamente per coerenza... e uno dei motivi
per cui sono affezionata a questa serie è proprio che mi
diverte mettermi a cercare le cose che non quadrano...
Spero che il capitolo possa piacervi, sono curiosa di sentire i vostri
pareri in proposito.
Se tutto va come previsto, il prossimo dovrebbe essere il penultimo
capitolo... Non avrebbe senso per me far incontrare Duncan con tutti i
personaggi, avevo deciso di farlo interagire solo con quelli con cui
aveva avuto un rapporto particolare, qualche situazione in sospeso o
semplicemente che avevano qualche motivo di incontrarlo e di questi
personaggi finirò per tralasciarne alcuni perchè
non mi viene in mente molto in proposito…
A presto!
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Capitolo 4 *** Non ti correrò dietro, non sono il tipo. ***
Non ti correrò dietro, non sono
il tipo.
Mancavano quattro giorni al suo rilascio, teoricamente Duncan sarebbe
dovuto essere di buon umore ed effettivamente lo era… non
gli importava come sarebbe stata la sua vita, se i vecchi amici si
sarebbero rifatti vivi dopo averlo allegramente ignorato, voleva solo
poter essere libero, anche semplicemente di muoversi, di entrare e
uscire quando voleva da casa propria. Erano cose scontate e poco
eccitanti, ma talmente basilari da essergli mancante.
Neanche sua madre poteva buttarlo più, anche se
l’ultima volta che gli aveva telefonato avevano parlato della
scuola… Diceva che gli stava cercando qualcuno disposto ad
aiutarlo a recuperare durante le vacanze, un insegnante privato. Poco
importavano le lamentele del ragazzo, lei voleva che finisse almeno le
superiori, aveva le sue ragioni e Duncan non era né
particolarmente stupito né arrabbiato per il suo essere
insistente. Era più che normale da parte sua.
Vennero a chiamarlo dicendogli che aveva visite, ormai Duncan non si
stupiva e in particolare quel giorno aveva avuto il pessimo
presentimento che qualcuno sarebbe venuto a disturbarlo.
Ma vedere quella ragazza dai capelli lunghi del colore del grano lo
lasciò molto perplesso. Anche lei sembrava completamente
spaesata, come se si trovasse lì per caso e non sapesse cosa
dire. Ed effettivamente non aveva motivo di essere là...
-Scusa… - le disse abbastanza freddo. -Quante volte ci siamo
rivolti la parola io e te? - domandò.
-Beh, poche… veramente poche, Duncan. - rispose Bridgette.
-E non mi sembra di esserti mai piaciuto, giusto? -
-Per niente...- rispose sospirando. -Sei cattivo, con le persone e con
gli animali. - disse fulminandolo con lo sguardo. -E non mi piace il
fatto che tu incida la corteccia degli alberi… E nemmeno la
cattiva influenza che sembri avere sugli altri… - Duncan
alzò un sopracciglio. -Geoff mi ha detto che non sei
così male e pure Courtney… anche se non credo
più sia di questo parere… ed in realtà
avendola conosciuta meglio non so più se fidarmi o no del
suo giudizio. In particolare con i ragazzi poi sembra avere una
predilezione per i pessimi soggetti! Però quando mi aveva
raccontato il fatto del coniglietto...-
-Che razza di pettegola! - commentò. -E meno male che le
avevo detto di non dirlo a nessuno… Quindi oltre che a
Leshawna l’ha raccontato anche a te… -
-Sarà… ma non capisco, qual è il senso
di mantenere segreta una cosa vista in mondovisione? - Duncan si
trattenne dal rispondere e cambiò discorso.
-Beh, visto che non sei qui per discutere con me… -
“O almeno spero” -Andiamo subito al
sodo… Anche se... non dovresti essere in Australia, tu? -
-Sì, ci sono stata e ci tornerò tra qualche
giorno. - spiegò la ragazza “E lui come lo
sa?” -Non sono tornata solo per vederti, ovviamente. -
sospirò. -Ma visto che ero qui, ho deciso di fare un salto a
trovarti per conto di Geoff… sai era così
dispiaciuto e ci teneva così tanto a vederti, ma... -
-Non poteva perché doveva partecipare a Ridonculous Race. -
rise Duncan. -Guarda che io e Geoff non ci siamo più parlati
dalla prima stagione, da un anno e sei mesi circa… Che
c’è? Ti sei sentita in colpa per me e hai
inventato questa scusa? -
-N-non proprio… E’ che Dj voleva consegnarti una
torta e ha chiesto a me di portartela visto che l’idea di
entrare in una prigione lo spaventava a morte… Diceva che
nonostante ti comportassi male e avessi un brutto carattere, anche
abbastanza spaventoso a volte, gli dispiaceva per il fatto che fossi
finito in carcere… -
-Vorrei ricordare al caro Puppidou che partecipava ai miei scherzi
quando c’era anche Geoff… - ribbattè
Duncan leggermente contrariato. -Gli è bastato che lo
spaventassi un po’ nella seconda stagione per fargli cambiare
idea e scordare tutto? E per farlo votare a favore di Beth
perché lei è tanto gentile? - non era
particolarmente arrabbiato e non si aspettava alcuna risposta da
qualcuno che era assente, ma la coerenza di Dj gli sembrava divertente.
-Ma per una torta perdono tutto. - disse allegro.
-Ma me l’hanno requisita… - il sorriso di Duncan
svanì lasciando il posto alla delusione…
-E’ per questo che ho pensato alla scusa di Geoff visto che
ormai ti avevano mandato a chiamare… ma ovviamente non puoi
farmi finire un discorso. - disse infastidita. -Comunque sono sicura
che se glielo ricordassi, Geoff sarebbe più che felice di
venirti a trovare. Lui non è un pessimo amico, è
solo un po’… distratto sai… - disse
cercando delle scuse per il fidanzato.
-Tranquilla, lo so. - rispose l’altro con tono rilassato.
-Geoff ha un carattere leggero, è amichevole con tutti, ma
se non ci insisti si scorda di te facilmente, già mi
stupisce che stia riuscendo a mantenere una fidanzata. - Bridgette lo
guardò molto male, quell’incontro certo non
accresceva la sua simpatia per Duncan. -Ma del resto non è
che per me la sua amicizia fosse chissà cosa, è
stato più un alleato utile e compagno di divertimenti
temporaneo che altro, non è che abbia perso un fratello di
sangue o l’amico di una vita! Forse voi donne vi fate troppi
problemi, siete troppo concentrate sulle persone e i sentimenti. Del
resto partecipavamo ad un reality, no? Mica era un posto per fare
amicizia. Facci caso, tu e la cara Courtney quante volte vi sentite? -
per qualche motivo Bridgette cominciava a rivalutare Ezikiel.
Sì, era ignorante come una capra, ma in quel momento gli
sembrava già più simpatico di Duncan.
-O forse sei tu ad avere l’intelligenza emotiva e la
sensibilità di una patata. - ribattè Brigette
sorridendo, ma anche Duncan sembrava piuttosto divertito. -Bene visto
che ho finito andrei… -
-Perfetto, a mai più riveder… -
-Ah, giusto! - lo interruppe la ragazza.
-Oh no… adesso che vuoi? -
-Visto che mi sei sembrato un po’ più gentile nei
confronti degli animali. -
“Non mi piace come comincia questo discorso...”
-E che in passato hai mostrato interesse nei confronti degli
attivisti di Greenpeace… -
“Era solo perché si facevano arrestare!”
-Mi chiedevo se ti interessasse unirti ad un centro di volontari
animalisti? - disse la ragazza mostrandogli un biglietto da visita, il
ragazzo sembrava esasperato. -Non c’è bisogno che
rispondi subito, te ne parlerò meglio quando uscirai di qui
magari… -
-Ma anche no… - la ragazza alzandosi cadde rovinosamente a
terra, le si levò un sandalo dal piede e volò
nella direzione di Duncan. Il ragazzo si abbassò
preventivamente, ma il sandalo si limitò a rimbalzare contro
il vetro. “Se dietro un vetro ci sono io non si sa mai, anche
un sandalo potrebbe frantumarlo...” poi osservò la
ragazza spiaccicata a terra con le gambe all’aria e
scoppiò a ridere. Bridgette si alzò imbarazzata e
arrabbiata, la vide avvicinarsi a un’altra ragazza. Le due
cominciarono a parlare, sembravano abbastanza contente di essersi
incontrate. Duncan non riusciva a vedere bene l’altra
ragazza, era bassina e molto sottile. Poi le due si separarono e la
sconosciuta cominciò ad andare verso di lui...
La sola vista della persona dietro il vetro fu sufficiente a farlo
rimanere paralizzato…
A sedersi davanti a lui fu una ragazza dai capelli scuri lunghi
abbastanza da essere raccolti in una coda. La tintura azzurro-verde
sembrava non essere rinnovata da un po’, era quasi
completamente sbiadita. Duncan non aveva la minima idea di cosa
aspettarsi, se essere felice oppure no… la ragazza gli
sorrise nervosamente.
-...Ehm, ciao. -
-Ma… non eri sparita o qualcosa del genere? - chiese
titubante, nemmeno lui si riconosceva più in quel momento.
“Ma che ti prende? E ripigliati!” si disse.
-Ah… non me ne parlare! Non ne potevo più
né dei paparazzi, né dei fan, né degli
haters… Sul serio, non so chi fra queste categorie fosse la
peggiore… -
-Quella dei nostri compagni di sventura, magari? - Duncan
provò a ridere, ma non riusciva a sentirsi a suo
agio in quella situazione. -Abbiamo incontrato certi pazzi… -
-Beh, abbiamo incontrato anche persone simpatiche, dai… ma
nessuna con cui valesse la pena tenere i contatti, forse giusto due o
tre. - disse smuovendo le spalle. -La verità è
che non ne potevo più di vedermi su internet…
Ogni volta che per i motivi più disparati mi capitava di
incrociare il mio nome o vedere una mia foto su un sito cercavo di
saltare tutta la parte che mi riguardare, a volte chiudevo anche la
pagina! - si sfogò la ragazza. -Una volta ho provato a
cercare il mio nome e non lo avessi mai fatto! Hai idea delle cose che
saltano fuori? Dei blog gestiti da persone che fanno sembrare Sierra
una ragazza tranquilla e di tutti i commenti idioti, dei soliti
fenomeni che si credono chissà chi, che si trovano in giro?!
- spiegò agitandosi. Duncan non riusciva realmente a
capirla. Di cose di questo genere se ne era sempre fregato inoltre non comprendeva
perché avesse deciso di partecipare a un reality se non le
sopportava, ma preferì non parlarne. -Ho
approfittato del trasferimento di mia madre a Londra per tagliare i
conti col passato… e anche per cambiare un po’
look, quello di prima è diventato talmente iconico da darmi
la nausea… -
-E non sai i casini che mi hai procurato facendolo… -
sbuffò il ragazzo infastidito. “Londra?
Ed è così che me lo dici?!” -A causa
del tuo voler tagliare i conti, mi sono ritrovato qui quei due
mentecatti di Trent e Cody a tartassarmi per chiedermi se sapevo come
trovarti. - Gwen era sinceramente stupita, abbassò le
sopracciglia e sospirò.
-E dire che, proprio per evitare problemi, avevo detto a Zoey di
avvertire gli altri che volevo solo allontanarmi e non si trattava di
rapimento o niente del genere… Mi spiace un po’
per quei due… -
“E per me?”
-Ma credo che i nostri rapporti non abbiano alcun futuro
neanche come amicizia, sono due bravi ragazzi, ma… -
-Bravi ragazzi? A me sono sembrati più dei
fissati… - Gwen rise e Duncan si ammorbidì un
po’. -Dovresti evitare di continuare a dare corda e false
speranze ad individui simili, Trent in particolare sembra crederci
molto in un ritorno di fiamma. -
-Già… - sussurrò la ragazza. -Mi trovo
veramente bene con lui… - Duncan si sentì
stranamente infastidito. -Ma non ha funzionato e sinceramente voglio
che vada avanti… starà meglio senza di
me… Oh! La stessa cosa vale per Cody ovviamente. -
precisò quasi imbarazzata.
“Se ti ci trovi tanto bene perché non te lo sposi
quel Elvis da due spicci...” si ritrovò a pensare
irritato.
-Quindi? Ho capito male o ti trasferirai? Londra? -
-No, hai capito bene. - confermò la ragazza. -Ero solo
passata a farti un saluto prima… sai… ho
l’impressione che non ci fossimo lasciati proprio benissimo.
Beh… non abbiamo litigato in modo pesante ma… ma
non siamo proprio rimasti in buoni rapporti. -
“A differenza che con Trent, eh?”
-Bellezza mia… se pensi di propormi di fare una pazzia e
seguirti a Londra ti sbagli di grosso… - scherzò
il ragazzo, ma Gwen ebbe un sussulto e si fece indietro istintivamente.
-N-no! Sei completamente fuori strada!- disse sulla difensiva.
“Ma l’idea ti fa davvero tanto schifo?! No che ci
abbia sperato ma...”
-Ti sei scavato la fossa praticamente da solo… - disse
facendosi seria. -Se sei finito qui è solo colpa tua. Sono
venuta solo per chiuderla definitivamente. -
-Potevi anche non disturbarti, eri stata abbastanza chiara la prima
volta. - disse cercando di non essere troppo aggressivo.
-Non ne ero così sicura… -
-Non sono mica Trent o Cody. - ribattè quasi offeso.
-No ma… mi sono sentita come se ti avessi fatto un torto.
Non saprei spiegarne il motivo, non ti ho fatto niente di male, ma ho
preferito non avere problemi col Karma… -
-Beh, ti sei passata il tempo a fare l’arpia con
l’altra mia ex… - le ricordò il ragazzo
-E, perlomeno per me, il vero motivo per cui mi hai lasciato rimane
ambiguo… -
-Ci sarà un motivo per cui le tue ex si trasformano in
arpie, Duncan… - ribattè irritata.
-Me le scelgo pazze o troppo influenzabili dalle pazze? - la
punzecchiò.
-Senti, se vuoi litigare io vado… -
-No, ferma! E… - Gwen sospirò.
-Non mi interessavi più, tutto qua… Succede
normalmente, no? E poi anche per te era la stessa cosa… -
“E chi te lo avrebbe detto?”
-Non mi sei sembrato così sconvolto dalla rottura e
già da prima eri molto più preoccupato di non
essere più il centro dell’universo ed essere
ignorato da Courtney. -
-E’ stato solo un momento di confusione, non mi aspettavo che
una rancorosa come Courtney mi ignorasse, ero solo stupito, ok? Eri
realmente così infastidita dal fatto che mi lamentassi di
Courtney che mi ignorava? Perchè sai, ho avuto
l’impressione che ti stessi allontanando già
dall’inizio! Guarda che di te mi importava… -
insistè il ragazzo mentre la ragazza inarcava le
sopracciglia scettica. -Anche se mi è servito essere
rinchiuso per un po’ per rendermene conto. Durante il reality
c’erano molte cose che mi preoccupavano e mi
distraevano… - Gwen sbuffò.
-Se mettevi queste cose prima di me significa che la nostra relazione
non era così importante. -
-Infatti, inoltre me lo sentivo che non c’era più
niente da fare e che ormai non avevi tutto questo interesse per me.
Cosa avrei dovuto fare? Insistere per qualcosa che ormai era andato? -
“Forse l’avrei apprezzato...” ma
preferì tenere per sé quel pensiero.
“Dirlo ora non avrebbe alcun senso.”
-Fra noi due quella che meno riusciva a ignorare Courtney a dirla tutta
eri proprio tu. - gli fece notare con tono lievemente accusatorio.
-Non mi piaceva che la nostra amicizia fosse finita per una
sciocchezza… - disse guardandolo dritto in quegli occhi
limpidi e chiari.
-E con sciocchezza ti riferiresti a me? - domandò sarcastico.
-No, non l’ho mai detto. -
-Anche se lo consideravi un errore non puoi semplicemente dare tutta la
colpa a me… -
-Ma io non ti sto incolpando. -
“Dal tono non sembrerebbe.”
-Ed in fondo la tua storia con Courtney era già
finita… -
-Ma non ufficialmente. - sorrise provocatorio. -Fai davvero
così tanta fatica ad accettare di aver commesso una
bastardata nei confronti della tua migliore amica? -
-Io non ho… anche tu però... - “Ma per
te non ha importanza essere un bastardo, no?” la ragazza non
continuò e decisa di prendere una strada diversa. -Senti,
non possiamo chiuderla pacificamente e basta? - chiese con un leggero
sorriso. -Ci ricaviamo qualcosa dal discutere? In fondo questa
è anche l’ultima volta che ci vediamo
quindi… - non provava nostalgia nei confronti di quel
ragazzo, ma si sarebbe sentita più leggera se avesse potuto
salutarlo come un vecchio amico. Pensando che quella sarebbe stata la
loro ultima conversazione sentiva come se la rabbia perdesse il suo
significato.
-Direi di sì… in fondo chi se ne importa. - rise
il ragazzo forzatamente. -Non è nulla di che, la gente si
lascia ogni giorno, no? - “ Lo hai detto tu,
ricordi?”
-Proprio così… - sospirò la ragazza,
poi gli sorrise. -Sono contenta che tu sia più
pratico di Trent. Buona fortuna per quando uscirai dal carcere. - gli
augurò e per certi versi gli sembrò anche sincera.
“Non sono mai stato bravo a rincorrere le ragazze…
“ riflettè Duncan. “Beh, poco male! Non
farò certo fatica a trovarmene
un’altra!” cercò di pensare positivo.
“...Non penserò cose del tipo “credevo
che fosse quella giusta”... no... non sono il
tipo...”
Angolo dell’autrice:
Ero indecisa se aggiungere Geoff e Dj… mi sembrava sensato
farlo, ma anche se Dj mi fa un po’ simpatia non mi veniva in
mente niente, mentre a Geoff non sono riuscita proprio ad
affezionarmi… non è che lo odi… ma
è proprio questo il problema, tendo a preferire i personaggi
per cui ho antipatia piuttosto che quelli che non mi fanno
né caldo, né freddo… Così
avevo pensato di usare Bridgette come intermediario e visto che un
recensore aveva avuto questa stessa intuizione(rocchi68, poi lo ha
detto anche Farkas, ma a quel punto avevo già deciso) sono
stata invogliata a coltivare questa idea.
Mi piacevano Gwen e Duncan come coppia, ma a parte
l’interesse perso già per il fatto che trovavo
fastidioso il triangolo della terza stagione, dopo All stars non riesco
proprio a vedere un lieto fine per loro…
Di solito cerco di mantenere nei personaggi una sorta di coerenza
rispetto al canon, che poi ci riesca o no sono un altro paio di
maniche… provarci con dei personaggi che sono molto ooc
già nel canon(Gwen poi sembrava direttamente un altro
personaggio) è un po’ complicato…
Aspetto le vostre opinioni e spero che questo capitolo possa esservi
piaciuto. Il prossimo sarà l’ultimo e Duncan
sarà fuori dal carcere. Queen, ci avevi un po’
preso per questo, Gwen è stata effettivamente il boss finale
delle visite.
A presto!
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Capitolo 5 *** Se qualcosa può andare storto... ci andrà. ***
Se qualcosa può andare
storto… ci
andrà.
-Ehy Duncan! - una ragazza dai capelli rossi lo salutò con
tono allegro, era appostata davanti l'uscita.
-Oh, no... - sospirò Duncan... proprio quando credeva di
potersene andare a casa senza più scocciature. -Ciao,
Zoey... - sentendo il tono affatto entusiasta e abbastanza stanco di
Duncan, il volto di Zoey si scurì un po'.
-Emh, si ho... - sembrava stesse cercando le parole giuste. -Ho saputo
di come è andata con Gwen... - disse cercando di essere
delicata. Duncan sembrò infastidito, ma dopo poco
provò a sorriderle.
-Ehy, guarda che è tutto apposto, c'eravamo già
lasciata e figurati se mi faccio buttare giù da una cosa del
genere. - disse con un tono da sbruffone.
-Beh, se sentissi il bisogno di parlarne o di avere una spalla su cui
piangere sappi che... - Duncan la interruppe.
-No, grazie, per ora preferisco stare da solo. Certo... se non fosse
niente di serio magari potrei farci un pensierino. - disse con tono
scherzoso. -Non sei proprio il mio tipo ma... - Zoey gli
pestò il piede, poi si rese conto che non si trattava di una
vera avance e rise.
-Ah... scusa. - Duncan le lanciò un’occhiataccia,
poi sollevò le soprafciglia e si quietò. -No
grazie, sono felicemente fidanzata. - rispose la rossa con scherzosa
ostentazione. -Allora, vogliamo andare a prenderci un gelato? -
propose. Duncan non era molto d’accordo... -Così,
tanto per farci due passi all'aria aperta! Ti farà bene,
dai! - gli prese la mano e cercò di fargli varcare la porta,
ma lui oppose resistenza.
-Senti, sono stanco e vorrei solo tornare a casa ora. - disse il
ragazzo, sembrò pensarci, poi aggiunse un po' controvoglia.
-Magari lo faremo un'altra volta. - il volto di Zoey tornò
luminoso.
-Ok. Allora riposati, mi raccomando! Ciao. - uscì, poi
tornò indietro. -Prima dovremmo scambiarci il numero di
telefono perlomeno... - si ricordò la ragazza, con grande
gioia di Duncan...
Duncan e Zoey uscirono insieme dalla struttura, poi lei lo
salutò e si incamminò per la fermata degli
autobus.
Duncan si paralizò un attimo prima di attraversare la
strada, vedendo una persona dall'aria molto familiare avvicinarsi.
Anzi, le persone erano due, solo che la sagoma di uno di loro era
talmente ingombrante da aver coperto, inizialmente, quella dell'altro.
Si trattava di Owen e Noah.
Duncan temette che fossero lì proprio per venire a trovarlo,
da un tipo come Owen si sarebbe aspettato qualcosa del
genere... Incontrò per un attimo lo sguardo di
Noah, ma quest'ultimo lo distolse praticamente subito e
continuò a parlare con l'amico anche più
partecipe di prima alla discussione, come se avesse voluto distrarre
Owen per evitare che vedesse il punk. Duncan ringraziò la
poca voglia di incontrarlo del giovane indiano. Era appena uscito e
già si trovava a dover fare slalom fra gli ex concorrenti.
Purtroppo gli era bastato distrarsi un attimo per prendere in pieno uno
degli “ostacoli”. Si ritrovò di fronte
un'altra vecchia conoscenza...
Doveva trattarsi sicuramente di uno scherzo… uno scherzo di
pessimo gusto…
Appoggiata a un palo della luce come se, anche lui, lo stesse
aspettando, c’era l’ultima persona che avrebbe
voluto vedere… no, quella era Gwen… oppure una
piccola parte di lui la voleva vedere? Perché era tutto
così complicato?
Comunque, la penultima persona che voleva ved… no, quella
era Courtney… o forse era lei l’ultima?
-Ciao… - lo salutò Harold, con un cenno della
mano.
-...Ed ora che diavolo vuoi?- chiese con tono lamentoso Duncan. Non ne
poteva più, era davvero sfinito…
-Io? Niente… - rispose il ragazzo indeciso. -Diciamo
che… tua madre mi ha praticamente costretto a darti una mano
a riprendere gli studi… - sospirò il ragazzo.
Uscendo dal carcere il giorno che aveva fatto visita al caro...
carissimo Duncan, si era ritrovato seguito dalla donna che gli aveva
chiesto di aiutarlo. Alla fine Harold si era arreso e aveva accettato,
ma solo ad una condizione... Duncan doveva essere
d’accordo…
Il volto del punk era terribilmente teso, sembrava che stesse per avere
un esaurimento.
-Guarda che non devi accettare, questa può essere benissimo
l'ultima volta che sarai costretto a vedermi! - specificò
Harold tenendo le braccia conserte. -Quindi se sei preoccupato per
questo non c'è assolutamente alcun problema. - il ragazzo
sospirò e si grattò nervosamente sotto l'orecchio
sinistro. -Senti... magari ho avuto poco tatto facendoti
notare che nessuno dei tuoi amici è venuto a trovarti... Mi
dicono che dovrei fare più attenzione a quello che dico... -
farfugliò il ragazzetto dalla testa rossa. Duncan contrasse
un sopracciglio e lo osservò curioso. -Anche se,
almeno io non lo faccio a posta... di far notare le cose negative agli
altri, intendo... - aggiunse lanciandogli una frecciatina. -Ma... Se
sei preoccupato per questo... beh, non devi! Di amici riuscirai a
fartene sicuramente degli altri e se davvero ti hanno lasciato in
disparte solo perchè pensano che sei diventato un
rammollito, è meglio averli persi! Se proprio ci tieni,
rintracciali e digliene quattro!- il ragazzo fece una pausa, ma
sembrava avere qualcos'altro da dirgli. -Anche se sei stato in carcere
per qualche mese non è la fine del mondo. Magari sarai
scosso e vorrai riposarti, ma... è tutto ok. - Duncan si
trattenne con forza dal ridere, ma il ragazzo era troppo concentrato
per farci caso. -Inoltre, non c'è nulla di così
strano se senti che per atteggiarti a duro e ribelle devi sforzati, se
non ti viene più naturale. Forse stai solamente crescendo ed
è normale. Strano... e difficile da accettare... ma normale.
Insomma... non vorrai mica diventare uno di quegli adulti che non
crescono mai o fare per sempre entra ed esci dal carcere? - il ragazzo
sospirò e si massaggiò la tempia.- Ad essere
stato ridicolo è stato più che altro il tuo modo
di andare nel panico nell'accorgertene e quel modo goffo di cercare di
rimediare...- disse riflettendo ad alta voce. -Perciò, non
hai bisogno di fare cose stupide tipo... che ne so... cercare una nuova
o vecchia vittima da tartassare per dimostrare a tutti che sei sempre
il solito bulletto ecc... puoi semplicemente vivere tranquillamente la
tua vita. - il ragazzo finalmente terminò, poi si accorse
che Duncan lo guardava in modo strano. -Che c'è? -
domandò con leggero fastidio. Sul viso di Duncan per un
attimo era apparsa una smorfia compiaciuta che l'aveva insospettito.
-Ah nulla. - aveva risposto il ragazzo poi si era messo a ridere.
-Guarda che ero solo un po' stressato! Non ero depresso nè
niente del genere! Sono contento di tornare a casa, non c'era bisogno
di farmi tutto quel discorso. - disse fra una risata e l'altra. Harold
sembrava abbastanza irritato.
"Ah... quindi ho fatto tutto quel discorso inutilmente? " -Senti,
riguardo le ripetizioni...- Harold credeva di avere la vittoria in
pugno, non era particolarmente preoccupato dal sorriso beffardo che la
donna bionda gli aveva rivolto dopo aver accettato le sue
condizioni…
“Lui dirà sicuramente di no, ed io
potrò tranquillamente tornarmene a casa.” si disse
fiducioso. -Sì, lo so… non vuoi studiare, sei
sicuro che non ti servirà a niente ed… non voglio
costringerti! Quindi puoi tranquillamente non accettare. - gli disse
con un’espressione serena.
-Ok, mi aiuterai a studiare… -
-Perfetto. - annuì il ragazzo. -N-no, aspetta?! Cosa?! -
esclamò preso alla sprovvista. -P-puoi ripetere? -
“Devo aver per forza sentito male...”
pensò allarmato.
-Forza, andiamo. - lo esortò Duncan. Harold rimase a
contemplare il vuoto per qualche secondo cercando di realizzare cosa
stesse succedendo, decisamente c’era qualcosa che non andava!
“Forse lo fa per… Per fare contenta sua madre
immagino...” ipotizzò “Sì,
deve essere così… in fondo è proprio
un bravo ragazzo!” pensò ingenuamente. "O almeno
credo..."
-Mi lasci fare una telefonata? - chiese Harold.
-...Ok. -
-Grazie! - il ragazzo si allontanò un po’ per
parlare, ma Duncan continuò a poter sentire qualcosa di
ciò che diceva. -Ah ciao, emh dovremmo disdire per oggi, a
quanto pare ho altri impegni… -
“Umh… il nerd ha impegni? Probabilmente si
tratterà di qualche insulso gioco di ruolo, non penso abbia
tutta 'sta vita sociale.”
-Per me va bene, però... Ok, non glielo dirò. Ma
sua madre la devo avvertire. Aspetta, la chiamo io...-
“Gran bel discorso quello che mi hai fatto, Harold... peccato
che la parte più interessante sia stata quella finale...
Tanto mia madre non potrà restare a casa tutto il giorno,
quindi avrò comunque il tempo di agire… povero
ingenuo!” Duncan si lasciò scappare un sorriso.
“Ha ragione, approfittare della situazione per tornare a
tormentarlo, non sarà una cosa matura, ma dopo tutto quello
che ho passato un po’ di svago lo merito, no? Ho imparato la
lezione, finché non metto in mezzo Leshawna posso
rigirarmelo come mi pare è piace. Che sensazione
nostalgica!"”
-Andiamo… emh, perché stai sogghignando come una
iena? - domandò Harold.
-No, niente… - "Spero solo che la mia vena malevola non si
sia prosciugata e che mi venga al più presto qualcosa da
fare per tornare a rendergli la vita impossibile come ai vecchi
tempi..." riflettè con una leggera ansia.
Scesi dall’autobus ci vollero circa una decina di minuti per
arrivare a casa di Duncan. Non pensava che si sarebbe mai ritrovato ad
apprezzare così tanto quella monotona e familiare
abitazione, ma dopo essere stato lontano cominciava a sembrargli molto
piacevole e accogliente. Era tutto piuttosto silenzioso, si udiva solo
la televisione nell’altra stanza, ma appena sentì
il rumore della porta che si apriva, sua madre andò ad
abbracciarlo tutta contenta come se non si vedessero da una vita.
-Scusa se non sono potuta venire a prenderti, bambino mio! - si
scusò quando il ragazzo riuscì finalmente a
scrollarsela di dosso, sotto lo sguardo sorpreso e incuriosito di
Harold.
-Non fa niente mamma, sul serio… -
-Che quadretto adorabile! - commentò ridendo una voce
disgustosamente familiare… -Ciao Duncan! Da quanto tempo! -
lo salutò una ragazza che lo fissava appoggiata alla porta
del soggiorno.
-L-Leshawna?! Ma che diamine?! Perché sei qui?! -
-Scusa Duncan, è che io e Leshawna dovevamo vederci e...- la
ragazza avvicinò Harold a sè facendogli
momentaneamente perdere l’equilibrio.
-Faccio da guardia del corpo ad Harold, perciò oggi sono dei
vostri. - gli spiegò come se fosse la cosa più
ovvia del mondo. -E’ solo per sicurezza, ovviamente. Mica non
mi fido di te ma… niente di personale, tesoro. - disse la
ragazza sorridendogli amichevolmente… un sorriso
apparentemente amichevole che in un secondo mandava in rovina ogni suo
piano.
“...Al diavolo!” pensò Duncan.
“E tesoro lo dici a tua sorella!”
-Si può dire che tu mi sia debitore, caro. - disse Leshawna
avanzando verso di lui e allontanandolo da Harold e la madre.
Duncan era piuttosto stupito. La ragazza cercò di riprendere
un tono cordiale e scherzoso. -Perchè sarebbe stato
parecchio infantile e stupido se tu avessi cercato di approfittare di
questa situazione per dimostrare a te stesso di essere rimasto il
coglio... ops, delinquente di sempre, non pensi? - disse apparentemente
rilassata.
-Guarda che si vede che hai sbagliato apposta...- le fece notare il
ragazzo. Leshawna ignorò il suo intervento.
-Inoltre non è detto che le cose sarebbero andate come
volevi...- "Considerando che sia Harold che Cody si sono dimostrati
capaci di metterti al tappeto direi che sei più fumo che
arrosto, tranne che quei due abbiano un potenziale nascosto di cui
dubito fortemente. Ma anche lasciando perdere questa cosa..." -Magari
non saresti riuscito a fare il bulletto e avresti finito per chiedergli
scusa in modo molto imbarazzante, considerando come è andata
in All stars in generale e in particolare quando hai dovuto rubare
l’uovo a quel cosetto con tre occhi…- "E
magari me lo avresti anche traumatizzato di più in questo
modo! Il mio povero pulcino!"
Duncan rabbrividì al pensiero, era un ipotesi terrificante
che non aveva tenuto in considerazione. -Forse però mi
sbaglio e ti sto considerando molto più infantile di quanto
tu non sia.- sorrise. -Tranquillo, il mio comportamento
dipenderà solo ed esclusivamente dal tuo, ed ora se vuoi
scusarmi... - tornò da Harold che li aveva osservati con
interesse per tutto il tempo.
Anche per questo Duncan, odiava Leshawna. Alcuni avrebbero potuto dire
che fosse un tipo alla mano, ma aveva l'impressione che si trattasse
più di apparenza che altro... La sua ascia di guerra era
sotterrata il più delle volte, ma stava sempre a portata di
mano per essere ripresa quando le serviva... inoltre passava dal
sembrare completamente scema, soprattutto se di mezzo c'erano tipi come
Justin o Alejandro, all'essere anche troppo intuitiva per i suoi gusti.
Leshawna sembrava voler prendere da parte anche Harold per parlargli.
"Non riesco a capire cosa ci trovasse Gwen in lui..." pensò
dando un'ultima occhiata a Duncan, poi guardò il ragazzo che
si trovava davanti. "Ma del resto non penso che lei capirebbe me ed a
dire il vero... a volte non mi capisco bene neanche io."
-Come ti è venuto in mente di accettare la proposta della
madre di Duncan?! - domandò ancora incredula. "Tra l'altro
hai messo l'impegno preso con la madre di Duncan prima di quello preso
con me... Non sono esattamente la persona che più avrebbe il
diritto di prendersela per qualcosa del genere però... mi da
fastidio..."
-Guarda che so badare a me stesso e anche difendermi da solo. -
ribattè un po’ infastidito.
-Potrebbe anche essere, ma sicuramente non ti applichi per farlo,
accidenti a te.-
-Ma sono felice che ti preoccupi per me, dimostra che sono il primo dei
tuoi pensieri.- dopo un attimo di confusione l’espressione di
lei si fece quasi severa. -Il secondo? - ritentò il ragazzo.
-Il terzo? - Una figura passò velocemente vicino ad Harold
spingendolo a terra.
-Hey! - esclamò, poi sbiancò rendendosi conto di
chi fosse la ragazza. Mentre Leshawna sembrava quasi divertita, come se
fosse curiosa di vedere gli esiti della situazione che stava per
crearsi.
-C-Courtney?! - balbettò Duncan cominciando a indietreggiare
verso la porta e cercare la maniglia. “Dimmi la
verità mamma! In realtà non vuoi farmi
recuperare, stai soltanto cercando di darmi una bella
lezione!” a persone esterne poteva sembrare una donna dolce e
tranquilla… sciocchi!
-Ehylà! - salutò una testa fulva che seguiva la
ragazza.
-Già… - sbuffò la ragazza. -Alla fine
tua madre ha convinto pure me a darti una mano e visto che anche Scott
aveva bisogno di qualche aiutino ho deciso di portarlo. Vedi di non
farmi perdere temp… - vedendo il ragazzo che cercava di
uscire di casa, Courtney gli saltò addosso per bloccarlo.
-No, non ci pensare neanche! - esclamò dura, mentre lo
bloccava.
-Ehm, emh… - una mano della madre di Duncan si
posò sulla spalla di Courtney che un po’ a disagio
lasciò andare il ragazzo. Si era praticamente dimenticata
della presenza della donna.
-M-mi scusi… - disse quasi imbarazzata.
-Quindi, signor McLean… ha in serbo qualche nuovo reality
show per noi? - l’atmosfera nella stanza si gelò e
l’attenzione di tutti andò a spostarsi alla TV che
fino al momento prima era stata solamente un rumore di sottofondo.
-Sì, ma si tratterà di qualcosa di molto, molto
speciale… - ghignò l’uomo.
-Sa’ Josh… i programmi che trattano di situazioni
reali. - l’uomo fece fatica a non mettersi a ridere. -Stanno
spopolando ultimamente. Si parla di persone che cercano di perdere
peso, ossessioni, trattamenti chirurgici andati più o meno a
buon fine, presunti cacciatori di fantasmi, tradimenti ecc…
- fece una sorta di pausa drammatica.
-Ne ho abbastanza di TV spazzatura, tanto non ci riguarda
più, no? - Scott venne zittito dagli altri ragazzi.
-Un fascino particolare sembrano averlo i programmi riguardanti la
cronaca nera e… i carcerati. - a quella parola i peli sul
braccio di Duncan si irrigidirono immediatamente. -Quindi,
perché non gettare un occhio sulla routine di un caro ex
concorrente di A tutto reality, che guarda caso è finito in
gattabuia, concentrandosi in particolare sulle visite ricevute dai suoi
cari amici ex compagni di avventura? Del resto il cuore del programma,
più che le sfide assurde al limite della sopravvivenza, non
erano proprio le tensioni e interazioni disastrose che si generavano
all’interno di quel gruppetto di adolescenti disadattati? Il
pubblico preferiva il dramma quindi… Beh, non voglio
anticiparvi altro! Diciamo solo che prossimamente sui vostri schermi
trasmetteremo uno speciale molto interessante! - Chris finì
il discorso con aria molto entusiasta.
-Perfetto! Sembra che al contrario di quanto si dice in giro le idee
non ti manchino. - scherzò il conduttore.
-E che cosa insinuerebbero queste voci? - chiese infastidito Chris.
-Beh, che abbiate deciso di passare dal filmare concorrenti adolescenti
a bambini dell’asilo! Insomma, si immagini la noia e la
fatica di dover lavorare con… non so… mettiamo
bambini di quattro anni… -
-Ah ah… che idea stupida… - rise nervoso
l’uomo.
-Se non sbaglio un tredici anni fa qualcuno ebbe un’idea del
genere, ma lo show non andò mai in onda…
chissà che fine hanno fatto i bambini che
parteci… - Chris rubò il microfono al conduttore.
-E per oggi è tutto gente! Il vostro Chris McLean vi aspetta
prossimamente sui vostri schermi con A tutto reality Dayc…
emh… con lo speciale! Volevo dire con lo speciale! -
-Mi ridia subito quel microfono! - finalmente qualcuno spense la TV.
-Tranquilli ragazzi, sono certa che riusciremo a risolvere la faccenda
in qualche modo… - disse la madre di Duncan cercando di
tranquillizzare i ragazzi che sembravano quasi in stato catatonico.
-Beh… questo spiega molte cose…. - disse Duncan
ripensando che fosse un po’ sospetto che avessero fatto
entrare senza problemi le sue vecchie conoscenze, senza che dessero
motivazioni valide e senza preoccuparsi del numero massimo di visite
ricevibili al mese. I primi due a riprendersi furono Scott e Leshawna.
-Ma… è legale una cosa del genere? Riprendere
minorenni senza il loro consenso… un diciasettenne messo in
un carcere per motivazioni che a questo punto risultano giusto un po'
sospette e cascate a fagiolo... Insomma, visto che il contratto con
Chris è pure scaduto non dovrebbero poterlo fare, no? -
suggerì Leshawna più curiosa e sorpresa dalla
situazione che altro. La faccenda non la riguardava, non le risultava
che Harold avesse qualcosa da nascondere riguardo la sua visita a
Duncan e, in ogni caso, il ragazzo non sembrava avere particolari
problemi a mostrare le cose imbarazzanti che faceva.
-No… - Harold scosse la testa, sembrava sovrappensiero. -Non
credo proprio… - la risata di Scott interuppe il ragazzo.
-Perchè? C'è mai stato qualcosa di regolare o a
norma in A tutto reality? Portare dei ragazzi in un posto pieno di
scorie radioattive e fargli affrontare mostri mutanti sarebbe legale? -
continuò a sghignazzare. -In particolare degli
squa… degli squa… d-degli s-s-squal… -
Scott sembrava essersi trasformato in un disco rotto e Leshawna e
Harold si scambiarono uno sguardo stranito.
-Scott, riprenditi che questo non è proprio il momento!-
esclamò Courtney riportandolo alla realtà, poi
riprese ad andare nervosamente avanti e indietro per la stanza, col suo
cellulare in mano.
-Altri miei momenti privati spiattellati in prima serata? Che se lo
scordino! Questa volta li lascio veramente in mutande! -
disse piuttosto sicura di sé mentre contattava i propri
avvocati.
-Penso che farò la stessa cosa... Se si continua a dare
tutta questa libertà a Chris, prima o poi andrà a
finire alla Danganronpa.- commentò Harold.
-Vabbè, proprio a questi livelli probabilmente non si
arriverà... scherzavo.- disse accorgendosi della
perplessità di Leshawna, il cui problema, in
realtà, era che non aveva capito proprio su cosa stesse
scherzando. -Ma... meglio stare attenti...-
Duncan dopo il primo momento di smarrimento era rimasto piuttosto
indifferente, non gli sembrava una cosa così importante o,
perlomeno in quel momento, era l'unica cosa di cui gli importava. Tutto
ciò che voleva era potersi rilassare e godere della
libertà riconquistata... l'unica cosa che desiderava da
quando era uscito... peccato che grazie a sua madre almeno per quel
giorno non sarebbe stato fattibile. O forse sì? Dopo la
notizia data da Chris chi mai sarebbe riuscito a mettersi tranquillo a
studiare?
"In fondo non tutti i mali vengono per nuocere..." pensò "E
così tutti sapranno dove si è trasferita
Gwen...” quella in effetti era l’unica conseguenza
della notizia su cui riusciva a fermarsi la sua attenzione in quel
momento. Quasi sorrise pensando alla sua faccia quando avrebbe saputo
di essere stata filmata... “Va beh, e facciamole un ultimo
favore... Suppongo che non mi costi nulla provare a rivolgermi a un
avvocato e sono quello con maggiori possibilità essendo pure
la maggiore vittima.” sospirò quasi contrariato
dalla naturalezza con cui gli era venuto il pensiero di fare una buona
azione.
Angolo dell'autrice.
Grazie a tutti quelli che hanno letto e recensito! Quando non si riceve
una sorta di feedback è come se si fosse completamente al
buio, non sai bene come orientarti e se stai facendo qualcosa di
decente o un completo disastro... se c'è o non
c'è, qualcuno a cui la tua storia piace. Quindi
grazie davvero per avermi riservato un po' del vostro tempo! Siete
stati molto gentili e mi ha fatto piacere. Spero che il finale non vi
deluda.
-Per quanto riguarda la donna bionda, inizialmente pensavo fosse
un'idea banale, ma vedendo che nessuno sembrava sospettare della sua
vera identità mi sentivo una specie di genio del male! Poi
è arrivato Anonimo... e inseguito anche Farkas... Mentre
rocchi si aspettava la venuta di Chris, quindi bravo.
-Zoey inizialmente non doveva riapparire, poi ho deciso diversamente
per evitare che un certo Farkas mi ammazzasse... Ovviamente scherzo, mi
sembrava giusto farli incontrare in modo più tranquillo. Ma
non li considero come possibile ship, sorry.
-Avevo già deciso che sarebbe spuntata Leshawna a rovinare i
piani di Duncan, ma mi sono chiesta cosa sarebbe successo se Duncan
avesse avuto la possibilità di fare il bulletto con Harold,
ma si fosse ritrovato a fallire come in All stars…. E da
questo è venuta fuori la scena tra Leshawna e Duncan.
-I riferimenti a Daycare non sono realmente collegati a quello show
dato che, fortunatamente, a differenza di quel che temevo, Daycare
è un AU e forse non c'è neanche Chris.
-Danganronpa è una serie di videogiochi(visual novel) da cui
sono state tratte tre serie anime, in cui i personaggi si ritrovano a
dover partecipare ad un gioco omicida... qualcuno di voi lo conosce?
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