Non mi lasciano in pace neanche in carcere...

di Anown
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Sei qui per lei, vero? ***
Capitolo 2: *** Tutta colpa del demone della perversità ***
Capitolo 3: *** Le intenzioni confuse di un baro... ***
Capitolo 4: *** Non ti correrò dietro, non sono il tipo. ***
Capitolo 5: *** Se qualcosa può andare storto... ci andrà. ***



Capitolo 1
*** Sei qui per lei, vero? ***


Sei venuto per lei, vero?



Quel giorno il giovane carcerato si ritrovò, seduto dietro il vetro divisorio, un ragazzo dai capelli corvini e gli occhi verdi, che tanto le ragazze sembravano apprezzare.
Non era stupito, quella era la seconda visita inaspettata del mese appena iniziato e credeva già di immaginare il motivo per cui il ragazzo era lì con quel suo muso lungo e lamentoso.
- Ciao, Duncan.- all’improvviso sembrò diventare di buon umore e la sua triste smorfia si trasformò in un sorriso compiaciuto.
“Deve piacergli molto vedermi qua, dietro a un vetro con una tuta arancione addosso...” pensò Duncan alzando lo sguardo annoiato.
-Ehilà… Travor? - disse facendo il finto tonto.
-C-cosa?! Travor? N-non puoi esserti scordato di me dopo quello che mi hai fatto passare!- balbettò incredulo il ragazzo. Duncan fece del suo meglio per trattenersi dal ridere…
“Ah… che povero sfigato, non è per niente cambiato! In fondo sì, potrebbe essere divertente!”
-Ah vero, sei Tyler! Quello di cui non si ricorda mai nessuno, giusto? - nel frattempo il ragazzo sembrava pronto per dare in escandescenza… -Ma proprio non capisco cosa possa averti fatto di tanto grave e perché tu sia venuto fin qui a rinfacciarmelo… - continuò nascondendo, male, il suo divertimento.
-Trent! Sono Trent! - disse colpendosi la fronte con una mano… e sembrava pure non aver dosato bene la forza a giudicare da quanto questa fosse diventata rossa… -Quello a cui hai fregato la ragazza… - disse tenendo le braccia conserte.
-Umh… a me risulta che ti abbia lasciato perché ti sei messo a fare lo strambo. - sorrise Duncan.
-E secondo te di chi è la colpa? -
-Tua direi… -
-No, sei stato tu a farmi diventare geloso… -
-Se reagisci così ogni volta che credi che la tua relazione sia a rischio, credimi, verrai sempre e comunque lasciato! - Trent non rispose né incontrò il suo sguardo. Duncan non sentiva la minima avvisaglia di senso di colpa e del resto non ne aveva motivo -Perchè sei venuto qui?   Per godere della mia situazione e rinfacciarmi avvenimenti di cui mi dai la colpa? Mi sembra che non ti stia divertendo quindi… sloggia! - disse divertito.
-No, sono qui per offrirti un avvocato. - rispose riluttante.
-E cosa vuoi in cambio? - Duncan non sembrava affatto stupito.
-Smettila di fare il saccente! - sbottò confuso il ragazzo. -Perchè ti comporti come se sapessi già tutto dall’inizio?! - mentre lo stordito Trent si scervellava, Duncan scoppiò a ridere, ma rischiò di affogarsi con la sua stessa saliva… “Karma! Finalmente un po’ di Karma!” pensò fiducioso Trent, ma niente… finì lì… Duncan non morì soffocato né nulla del genere… “Peccato, finché è durato è stato bello...” pensò Trent, ma comunque il suo umore era un po’ migliorato.
-Diciamo che voi sfigati non siete per niente originali…  fammi indovinare, vuoi sapere se ho notizie di Gwen, se so il suo nuovo numero, più o meno dove abita ora e cose del genere, giusto? - Trent annuì. -Pochissimi giorni fa è venuto Cody a chiedermi la stessa identica cosa, sembra che la mia ex sia sparita… o per essere più precisi, sembra che non voglia più farsi trovare dalle sue vecchie conoscenze del reality… - Trent annuì nuovamente. -Anche lui sembrava piuttosto incazzato quando ho finto di non conoscerlo, sembrate tenere davvero molto alla mia considerazione. - disse compiaciuto.
-Oppure sei solamente molto odioso e frustrante! - ribattè velenoso -Diamine… Cody… - si lasciò sfuggire il ragazzo infastidito.
-Giusto, il tuo amico non ti aveva detto che era dalla tua parte? - chiese con un ghigno il galeotto.
-No, me l’aveva detto che dato che Gwen si era lasciata con te e sembrava essersi stancata degli spacconi per essere meglio disposta verso quelli come Cameron, ci avrebbe provato se ne avesse avuto la possibilità quindi… è stato sincero… - disse risultando ugualmente irritato.
-Ma non si era rassegnato? Credevo stesse con Sierra. -
-Infatti è così… ma solo nella mente di Sierra… - deglutì ripensando alla ragazza e a certe fan molto simili, in certi casi anche più terrificanti di lei. -Sarebbe un guaio se nel frattempo Gwen si fosse messa con Cameron… - il ragazzo pensò a voce alta e si colpì nuovamente la fronte che era appena riuscita a riprendere una colorazione normale.
-Già, sarebbe proprio il colmo se dopo averlo rifiutato perché troppo sfigato si mettesse con uno più sfigato di lui. - Trent non si accorse che c’era effettivamente dell’irritazione nella sua risata. Pensò che non gliene fregasse niente di Gwen e che stesse solamente sfottendo Cody.
-Gwen non è così superficiale da pensare in questi termini! - disse offeso il ragazzo.
-Ma certo, ma certo...- sussurrò con un sorriso amaro. -Non vi sembra giusto un po’ assurdo continuare a stare dietro a una che non vi calcola? Sul serio siete così disperati e senza niente di meglio da fare? - Trent, da un lato riconosceva che era vero… ma dall’altro non era più riuscito ad avere una relazione normale dopo quella rottura, inoltre non riusciva a togliersi dalla testa una cosa…
-A differenza di come si è comportata con te, con me Gwen è stata molto amichevole dopo la rottura e abbiamo continuato ad essere in buoni rapporti… -
-Fino a quando non è scomparsa. - lo interruppe ghignando.
-Senti, io non piaccio a te e tu non piaci a me. -
-In realtà non me ne frega assolutamente niente di te, non è questione di piacere o non piacere. - lo corresse Duncan con un odioso sorriso.
-Ma se mi dici dov’è Gwen ti pago un buon avvocato. - concluse Trent deciso a finirla lì, si era intrattenuto fin troppo a lungo per i suoi gusti…
-Peccato che esca tra meno di un mese! Ed, in ogni caso, di dove si sia cacciata Gwen non ne ho la minima idea neanche io!- rivelò Duncan lasciando di sasso il chitarrista. -E sì Elvis… hai fatto tutto questo per niente!  - lo informò fastidiosamente allegro. “Forse avrei dovuto fargli credere di sapere dove si trova Gwen per farlo supplicare e rosicare un altro po’… ma sinceramente non ho proprio voglia di averlo ancora tra i piedi!” Trent incassò il colpo e l’ennesima manata che si diede in fronte e se ne andò senza proferire parola…


Note:
-Non avendo, fortunatamente, parenti e/o conoscenti in carcere la storia probabilmente conterrà inesattezze, non so… forse sono io a farmi problemi… in ogni caso dato che tutto il cartone è molto surreale suppongo che non sia così importante. Del resto se in A tutto reality si fosse corretti dal punto di vista legale lo show non potrebbe nemmeno svolgersi e Chris sarebbe in galera o comunque nessuno lo finanzierebbe…
-Il vetro divisorio in teoria non dovrebbe più essere utilizzato in Italia a quanto ho capito, ma non so negli altri stati.
Salve!
Non considerando una oneshot divisa in due questa è la mia prima vera long su questo fandom, spero vivamente che possa uscirne qualcosa di decente… incrocio le dita.
Vi ringrazio se siete arrivati fino a qui, spero che la storia possa interessarvi. Se avete qualcosa da dirmi, sia in positivo che in negativo, suggerimenti, consigli o altro mi fa davvero molto piacere.  

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Capitolo 2
*** Tutta colpa del demone della perversità ***


Tutta colpa del Demone della perversità.


-No, non ho la minima idea di dove sia Gwen. - disse preventivamente il ragazzo ancora prima che la rossa potesse dirgli ciao.
-Cosa? - forse Zoey avrebbe dovuto prevedere quell’accoglienza poco calorosa, ma la ragazza preferì non prendersela e continuare a sorridere amichevolmente a quel volto ostile.
-Eravate diventate amiche, no? Sei sicuramente venuta qui per avere sue notizie. - concluse freddo.
-Beh… ovviamente mi dispiace molto per Gwen… ma anche tu sei diventato mio amico ed ero venuta proprio per questo. - Conoscendo Zoey una risposta del genere sarebbe dovuta apparire come qualcosa di ovvio, ma Duncan rimase comunque interdetto. -Sono venuta anche perché qualcuno voleva farti le sue scuse da parte di una persona a lui molto vicina… - Duncan aggrottò la fronte e guardò oltre la ragazza.
-Tieni quello svitato il più lontano possibile da me! - esclamò tirandosi indietro, poi tentò di contenere la propria reazione per non fare la figura del codardo.
-Hey! Mike è a posto! O… ora lo è… - Duncan sembrava parecchio scettico a riguardo. -Va bene… verrò un’altra volta senza Mike… - disse preoccupata per Duncan, le sembrava spaventato.
-Non sono affatto… -
-Tranquillo… - sospirò la ragazza. -Forse rivedere Mike all’interno di un carcere rievoca brutti ricordi e ti spinge volente o nolente a sentirti a disagio e in situazione di pericolo imminente. - disse con lo stesso tono di chi risponde ad una domanda posta da un insegnate durante l’interrogazione.
-Da quando sei una specie di strizza cervelli? Non eri più un tipo da tarocchi? - domandò sospettoso. Lei rise.
-No, no... non c’entro io, è che Cameron quando gli ho detto che volevo venire a trovarti con Mike mi ha avvertito che sarebbe potuto succedere qualcosa del genere. - gli spiegò. -Ok, ci vediamo la prossima volta! - lo salutò con tono solare.
-Ah... Puoi anche non farti più rivedere… - commentò acido.
-Okay… visto che sembri piuttosto nervoso forse è meglio vederci quando sarai uscito di qua. - riflettè risoluta. -A meno che tu non abbia voglia di parlare. - la ragazza lo guardò apprensiva. Duncan sbuffò infastidito. -Beh, ci vediamo allora… - disse a malincuore. Duncan pensava di essersi liberato di una scocciatura almeno per quel giorno, ma neanche un minuto dopo la guardia lo richiamò.
“Ok, Trent mi ha per forza gettato il malocchio! E forse dopo quello che ho visto in quel programma da mentecatti cominciare a credere alla sfortuna non suonerebbe poi tanto assurdo.” riflettè. “Ma in teoria non serve dare delle motivazioni decenti per visitare un detenuto quando non si è parenti o fidanzati? Che motivazioni daranno mai ste teste di… Oh no, perché proprio tu?!”
Se, pur essendo fastidiose, le visite avute da Cody e Trent potevano essere state in un certo senso un modo divertente di spezzare la monotonia di quella che da qualche mese era diventata la sua routine, ma quella si prospettava una visita per niente piacevole…
Lei sembrava tutto meno che felice di vederlo. Una volta seduta si era irrigidita, era praticamente una statua. Le sue gambe stavano accavallate e le sue braccia conserte, le sopracciglia erano aggrottate e gli occhi nero pece sembravano squadrarlo minacciosi da testa a piedi.
-Duncan… - sospirò gelida. Ad un primo impatto rimase piuttosto sorpreso, pensava che volesse davvero continuare a ignorarlo e invece eccola là, la solita Courtney con la solita espressione stizzita… dato che ormai, volente o nolente, se la ritrovava davanti, Duncan decise di comportarsi come si sarebbe comportato con un qualunque altro visitatore molesto.
-Heylà principessa! - esclamò fingendosi amichevole. -Qual buon vento... - la ragazza sbuffò, la sua faccia sembrava quella di qualcuno che aveva appena provato a mordere un bel limone succoso…
-Nessuno è felice di vedermi, ma chissà perché, venite tutti qui da me… - disse con un ghigno sarcastico. -Allora, sei qui per sapere di Gwen anche tu? Sarai mica passata all’altra sfonda? Oppure semplicemente ti mancavo? -
-Non riesci proprio ad accettare che qualcuno non sia interessato a te, eh Duncan? - disse a denti stretti. “Non sai proprio resistere senza essere al centro dell’attenzione!” ma non fece in tempo a dirglielo...
-Credevo che non te ne fregasse più niente di me infatti, ma eccoti qui! -
-L’arancione ti dona proprio… - lo interruppe la ragazza sorridendo.
-Si, sono sicuro che Trent sia della stessa opinione… deve essere proprio il mio colore. Sei venuta a parlare di moda, quindi? - sorrise cercando di non darle alcuna soddisfazione, secondo lui funzionò.
-E’ proprio un peccato che tu abbia così poco tempo da passare qui. - disse tornando di cattivo umore. -Una bella punizione non può farti altro che bene… - riflettè ad alta voce.
-E per cosa? Per aver fatto esplodere la casucola di Chris? - disse inarcando un sopracciglio. -Se merito così tanto per una cosetta del genere lui merita come minimo di essere internato e non vedere più la luce del sole… né il suo figlio mezzo pianta… avuto non voglio sapere neanche come… - sì, lui aveva uno stomaco forte… ma il ricordare quella strana visione gli mise per un attimo lo stomaco sotto sopra… o magari era solo colpa della sbobba della prigione che era comunque meglio di quella fatta da Chef. Anche il ripensare alla sbobba di Chef gli mise in subbuglio lo stomaco…
-No, ma dopo tutte le stronzate che hai fatto senza che il karma te ne facesse pagare le conseguenze… -
“Karma? Hai decisamente passato troppo tempo con la mia fidanzata...”
-...Qualunque sventura ti capiti mi mette di buon umore. - ammise senza troppi problemi.
-E andiamo, ancora arrabbiata per la storia del tradimento? - disse nascondendo un leggero fastidio.
-E chi se ne frega più?! - esclamò fulminea. -Non eravamo proprio destinati a durare, si è trattato… di semplice ribellione adolescenziale! - si giustificò la ragazza. -Sì, deve essere stato questo, mi sono lasciata trasportare dal tuo carattere ribelle ed… -
-Ti ho fatto scoprire un lato di te più selvaggio e spontaneo, non serve ringraziarmi! - la ragazza lo incenerì con lo sguardo… -Ma dai… non ti devi vergognare del tuo lato divertente! Anzi, ti dirò… è quello migliore! - ammiccò il ragazzo, Courtney distolse lo sguardo. -E’ un peccato che alla fine sia stato il tuo lato isterico ad aver preso il sopravvento… - commentò con un tono meno scanzonato.
-Sei tu a rendermi isterica!- Si giustificò lei. -Inoltre gli errori e le figuracce fatte per colpa tua durante il reality rimangono! -
-Stesso discorso di Trent, se reagisci come un idiota la colpa non è di chi ti ha fatto arrabbiare, ma tua che sei idiota. Inoltre non hai alcun bisogno del mio aiuto per fare l’isterica... - rispose annoiato.
-Non so che c’entri Trent, ma non paragonarmi a quel perdente! -
-Siete piuttosto simili invece, mi sembra. - disse cercando volontariamente di infastidire la ragazza e riuscendoci. “Con Courtney è fin troppo facile.” -Se non siete capaci di tenervi la ragazza o il ragazzo io c’entro veramente poco, ti sfido a trovare un ragazzo che avrebbe reagito diversamente da me! - a giudicare dall’espressione più afflitta che furiosa sfuggita alla ragazza, probabilmente aveva esagerato. “Ma perché vengono da me se non vogliono sentirsi dire certe cose? Sono loro a volerlo alla fine!” Duncan sentì una morsa allo stomaco. “Non esiste! Lo stato del mio stomaco non può dipendere dalla situazione! Non sono mica una di quelle femminucce che si lascia prendere dall’ansia… causata da chi poi? Courtney? Perché? Dovrei averne paura? O dovrei provare pena per lei? No, non esiste!”
-Magari mi hai trovata insopportabile… - la frase pronunciata lentamente suonò quasi come un ringhio. -Ma sei stato solo un codardo! Invece di dirmelo in faccia e avere il coraggio di lasciarmi mi hai tradita! Ero troppo incontrollabile per te e la cosa aveva smesso di eccitarti così mi hai scelto qualcuno di più tranquillo, ma apparentemente simile a te, la mia migliore amica! Tu mi hai tradito con la mia migliore amica! - urlò la ragazza rossa in viso facendo voltare un po’ tutti.
-Ed io che ne sapevo che eravate amiche? - Courtney lo ignorò.
-Anzi, è una codarda anche lei! Siete entrambi patetici e incapaci di ammettere i vostri errori!- disse ferita. -Dopo un po’ l’ho perdonata, ma lei non ha mai voluto ammettere di aver effettivamente sbagliato… -
-Cosa volevi? - chiese perplesso Duncan. -Che mettesse gli errori che aveva fatto e le scuse che ti doveva nero su bianco? -
-Sì! - rispose Courtney. -E per quanto riguarda te… - lo indicò minacciosa. -Ti augurerei di riuscire ad utilizzare bene il tuo tempo qui per crescere un po’, ero venuta qui semplicemente ad augurarti questo! Ma so quanto tu sia un caso perso, Duncan! - la ragazza cercò di calmarsi e riprendere fiato.
-Crescere un po’? Ma...Da che pulpito?! Hai la maturità di una bambina delle elementari che gode quando i suoi compagni vengono beccati “Perchè così imparano!” - disse facendo una fastidiosa vocetta e sottovalutando il modo in cui la ragazza sembrava sempre di più fremere dalla rabbia.  Poi si sentì un po’ turbato… Courtney sembrava essere tornata calma… troppo calma…
-Non posso davvero sprecare energie ad arrabbiarmi  con uno sfigato come te… -  sorrise forzatamente la ragazza.
“Ma davvero?”
-Ah, sfigato io? -
-Sotto quell’aria da duro che non si lava e depila come si deve c’è solo un essere mortalmente noioso! Credevo che in un modo o nell’altro Gwen l’avrebbe pagata perchè prima o poi avresti tradito anche lei...-
-E’ stata colpa del tuo carattere, non sono un traditore seriale… - ribattè senza troppe speranze di essere ascoltato.
-Invece hai annoiato Gwen a tal punto che è venuta a farsi perdonare da me con la coda fra le  gambe! - rise istericamente.
“Questo si che è dare prova di grande maturità!” pensò quasi divertito il ragazzo.
-Forse hai azzeccato una mezza verità, sai? Non che mi interessino le donne ovviamente, anche se dopo aver frequentato un essere deludente come te si potrebbe comprensibilmente perdere la fiducia nel sesso maschile, oltre che nel genere umano, e diventare lesbica... ma ho talmente tanto fascino da far perdere la testa anche alle ragazze etero a quanto pare!- disse soddisfatta.
-Già… talmente tanto fascino da essere superata da Cam… - il ragazzo fu interrotto da un forte rumore di vetro che si spaccava e prima che potesse rendersi conto di cosa stesse accadendo, si ritrovò la mano di Courtney che lo afferrava per la tuta e cercava con forza di tirarlo verso di se, rischiando di farlo scontrare con ciò che rimaneva del vetro rotto che ironicamente avrebbe dovuto proteggerlo da Courtney... Fortunatamente intervennero due guardie che la strascinarono via…
-La tua fortuna è finita Houdini del karma! Guardati le spalle! - strillò a pieni polmoni mentre veniva portata via. Duncan sentì una fitta dolorosissima allo stomaco e prese un grosso respiro. “No… non può essere...” si ripetè. “Non posso… decisamente non posso… sentirmi male a causa di Courtney o di Mal...” continuò a negare. Si alzò e si allontanò con molta cautela. “Sì, il cibo deve davvero avermi fatto malissimo!”

Non poteva crederci… aveva nuovamente perso la testa… “Quell’insegnante di yoga non serve proprio a niente!” si disse nascondendosi con le mani il volto paonazzo. “E poi... Sfogare la rabbia fa bene? Ma quale! Ti senti solo più arrabbiata e incline alla violenza! E poi quando è tutto finito… non ti resta che vergognarti di te stessa per il tuo imbarazzante comportamento!” Fortunatamente aveva strappato un cellulare, che l’aveva filmata, dalle mani del suo possessore e l’aveva ridotto in mille pezzi… “Se una scena simile fosse finita su internet sarei stata davvero spacciata!” pensò sistemandosi i capelli.
“Ma chi me l’ha fatto fare di andare a visitare Duncan?! Perché non ho continuato a ignorarlo?” si chiese tristemente… la verità era nonostante il comportamento tenuto durante la sua permanenza su All Stars non fosse in alcun modo ammirevole aveva cercato di disperatamente di trovare un aspetto positivo su cui concentrarsi… l’unica cosa che aveva trovato era l’essere riuscita a ignorare con successo Duncan, cosa di cui lei stessa si era stupita… in quel modo era riuscita a mettere fine anche al dolore della separazione. Peccato che una parte di lei fosse di un altro avviso. “é fin troppo facile dire di aver chiuso con una persona quando la si ignora… Se vuoi essere sicura di aver chiuso la questione per sempre non dovresti piuttosto cercare di affrontarla? Ecco… affrontare le cose che ci fanno stare male… un altro pericolosissimo mito della psicologia!” Che fosse caduta vittima di quella che Edgar Allan Poe aveva chiamato “Demone della perversità”? Quell’irresistibile e perverso bisogno di fare qualcosa solo ed esclusivamente perché sappiamo che non dovremmo farlo e che non ci porterà a nulla buono?
“No… non avrei proprio dovuto ascoltare tutti quegli audiolibri di Edgar Allan Poe fra una lezione e l’altra… Dannato!” ripensò cercando di scaricare allo scrittore almeno un po’ di colpa.
“...Mi sono preoccupata tanto del tizio che mi stava riprendendo col cellulare poco fa… Però non è peggio di molte cose che ho fatto durante il reality!” realizzò sempre più stressata. “Se solo potessi distruggere tutti i filmati che mi riguardano...” cominciò a sognare ad occhi aperti, peccato che fra un sogno e l’altro fantasticasse anche sull’ammazzare Chris… no, non valeva la pena finire in galera per omicidio. “O forse… no, meglio di no.” sospirò rassegnata. “Non biasimo quella codarda di Gwen per aver fatto perdere le sue traccie, neanche lei era messa tanto bene.” sospirò. “Non mi manca per niente...” commentò mentalmente un po’ acida. “Sono stata ingenua a credere di potermi confrontare civilmente con Duncan.” ammise cercando di non fare caso al fatto che era partita decisamente col piede sbagliato.
Ripensò un’ultima amara volta a come la discussione era andata a finire… era piuttosto triste che l’affetto un tempo da lei provato per quel deficiente fosse andato completamente perso, distrutto, annientato, esploso e disintegrato manco fosse stato il bersaglio di una bomba nucleare… “Il mio affetto per quell’imbecille era reale, nonostante tutto...” ammise infastidita. “Ma una volta che si smette di amare qualcuno è praticamente impossibile ricordare lucidamente i sentimenti che si provavano all’inizio. È triste sì, ma in fondo… è meglio così! È inutile rimuginare su qualcosa che ormai non è più recuperabile, finisci solo per distrarti da ciò che hai nel tempo presente.” Quel pensiero la rasserenò, era un sollievo. Ora che si era confrontata con Duncan aveva potuto constatare che nonostante fossero stati bene insieme non c’era davvero nulla di recuperabile, l’unica cosa che il ragazzo le suscitava ormai era una sorta di istinto omicida. Poteva, finalmente, concentrarsi sull’unica cosa realmente positiva che le aveva procurato la quinta stagione, senza dubbi e timori del ritorno di fiamma con l’orco chiodato, come le era già capitato due volte. La cosa la fece sorridere serenamente, era il primo sorriso sincero di quella giornata. Improvvisamente non vedeva l’ora di tornare a casa dal fidanzato…
La ragazza si sentì osservata, guardando indietro scorse un caschetto biondo in avvicinamento che sembrava intenzionato a parlare proprio con lei… ma le bastò uno sguardo truce per allontanarla e farle cambiare marciapiede.
Non aveva la minima idea di chi fosse quella, ma per quella giornata, le rogne erano state abbastanza!


Angolo dell’autrice.

Mi sembrava giusto inserire Zoey dato che in All Stars lei era piuttosto amichevole con Duncan, ma non c’era molto da dire… forse perché effettivamente non c’era… forse perché mi è piuttosto indifferente come personaggio ...sorry!

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Capitolo 3
*** Le intenzioni confuse di un baro... ***


Le intenzioni confuse di un baro…


L’ennesima visita nell’arco di due settimane, ma magari questa volta si trattava semplicemente di sua madre…
Magari no… quella che si ritrovò davanti era una testa rossa e un paio di occhiali. I capelli del ragazzo erano stati un po’ accorciati, ma continua a portare quell’improponibile frangia...
-...Ciao bambolina. - il visitatore lo guardò contrariato.
“Beh, è fra gli ultimi nomignoli idioti che mi sono sentito affibbiare da lui… dovrei sentire nostalgia?” più che altro sentiva come se tornasse a galla il bel mucchietto di sensazioni sgradevoli che aveva accumulato nel tempo…
-Ciao… - si accorse che probabilmente i soprannomi non erano il suo forte… -...Idiota.  -
-Originale Harold, molto originale… - lo canzonò con tanto di applauso. -Chissà chi sarà la prossima a farmi visita? Heather? - scherzò Duncan.
-No. Ha semplicemente detto “Dite a Duncan da parte mia che è diventato talmente tanto ridicolo da non meritare neanche i miei insulti, ah aha ah” - riportò con scarso entusiasmo tentando di imitare Heather.
“Dite? Ma che succede? Si sono messi d’accordo per venire a trovarmi a turno?” si chiese incredulo. “E comunque… perché lui è qua? Perché dovrebbe essere interessato a sapere dove si trova Gwen? Forse lo potrebbe essere la sua non-fidanzata a… no, non credo. Non l’ha più calcolata dopo averla eliminata… e molto probabilmente non calcola più neanche lui…” osservandolo ebbe l’impressione che leggendogli nella mente avrebbe sentito qualche frase del tipo “Perchè diamine sono qui?” ripetuta svariate volte…
-Perchè diamine sei qui? - gli domandò sgarbatamente.
-Eh? - “Ma ha imparato a leggere nel pensiero o cosa?!” pensò il ragazzo, poi si tappò la bocca, come se temesse di aver parlato a voce alta.
“Ma che gli prende?” si chiese Duncan infastidito.
-Tu e le sue solite cretinate… - disse spazientito, poi gli venne un dubbio. -Sei una spia di Trent o Cody? Se non sbaglio avete una band con Justin quindi... -
-Per carità! - esclamò turbato. “Ne ho abbastanza dell’argomento Gwen! Quei due ultimamente non parlano d’altro! Quando la persona con cui ti trovi più in sintonia è Justin capisci che c’è qualcosa che non va... E meno male che dicevano che ero io ossessivo con Leshawna... Eppure lo sanno benissimo che quello di Gwen è un allontanamento volontario...”
-Perfetto, è andato… - commentò, Harold sembrava perso nel suo mondo. - Mi vuoi dire che ci fai qua?! - ripetè spazientito.
-Potresti essere più gentile magari. - ribattè il ragazzo con tono acidulo.
-Gentile? Come se essere stato messo in galera non bastasse, da quando le visite dei non parenti sono state inaugurate da Cody, non ho fatto altro che subirmi idioti convinti di dovermi rinfacciare tutte le loro disgrazie. Provaci tu ad essere gentile in una situazione come questa! Ti aspettavi di trovarmi calmo e pronto a porgere l’altra guancia per ogni lamentela che volessi farmi?! Ah, certo che sei proprio messo male tu… Avanti sentiamo, di cosa vuoi lamentarti? Non sono stato io a trasformarti in uno sfigato, quella, caro mio, è tutta farina del tuo sacco… Fammi indovinare, il tuo amore non corrisposto continua ad essere non corrisposto e vuoi sfogarti su di me? - i pugni di Harold si fecero sempre più pallidi e stretti, se avesse avuto le unghie lunghe probabilmente i suoi palmi sarebbero stati trapassati da parte a parte.
-Ho indovinato, vero? - disse il punk con tono odiosamente scanzonato.
-S-sicuro di volere che ti faccia una lista dei torti che mi hai fatto? - balbettò per la rabbia. -Guarda che staremo qui tutta la notte, sai? - sorrise teso, molto teso.
-Sicuro, poi con la tua capacità di allungare il brodo... Del fatto che ti dessi fastidio non puoi lamentarti, peggio per te che hai barato eliminando Courtney... -
-Ah ah… ma ci credi sul serio? - ridacchiò Harold. -Perchè tu mi hai tormentato solo per Courtney... Ma ceeerto, non mi hai mai fatto nulla prima di allora… - scherzò, ma finì presto di ridere. -Perchè io dovevo rimanere docile, docile e subire tutto senza arrabbiarmi e reagire in alcun modo, vero? Ho barato? Sì… certo che l’ho fatto! Avevo qualche altro modo per reagire? Umh… no, direi proprio di no! Non sono particolarmente forte ed ero in netta minoranza. Ma ovviamente sarei dovuto rimanere completamente passivo!  Disposto ad accettare tutto senza fare niente! Non è così? - ripetè stringendo i denti con forza. -Se sei tu a comportarti male sei figo, tranne che non tocchi le ship predilette dai fan, ovviamente... Se sono io a comportarmi male sono solo un traditore! Ho ricevuto un sacco di lettere di insulti e minacce dopo quel fatto. Ero praticamente odiato quanto Heather se non di più, ma sai quanto me ne può fregare? Ci sono abituato e finché si tratta di teste di cazzo dietro uno schermo, chi se ne frega… - sbuffò, poi riprese fiato. Sembrava essere sovrappensiero. “A-aspetta… ma perché ero venuto qui? Per litigare?”
-Allora spiegami perché te la sei presa con Courtney che non c’entrava nulla… - sospirò Duncan annoiato, non riuscendo ad immedesimarsi nel sè stesso dispiaciuto di non avere la ragazza al suo fianco.
-Chiedilo ai produttori... - rispose Harold un po’ più rilassato. -Sei proprio un raccomandato del cavolo, non lo sapevi? - scherzò, sembrava trovarlo divertente qualsiasi cosa volesse dire… oppure ad essere divertente era Duncan nella confusione più totale. -Ho cambiato i voti davanti alle telecamere nel confessionale proprio perché non me ne fregava nulla di barare ed essere espulso. Tutto ciò che desideravo era sfogarmi prima di andare via… ma a quanto pare è proprio chi gestisce il gioco il primo a barare! Mi hanno detto che gli andava benissimo ciò che stavo facendo, avrebbe smosso le cose, fatto alzare gli ascolti, era una svolta interessante ma… mi hanno costretto a cambiare i miei programmi ed eliminare Courtney al tuo posto perché attiravi gli spettatori e non ti volevano fuori dai giochi troppo presto… - spiegò il ragazzo.
-Rimango comunque il tuo capro espiatorio, anche Geoff e Dj ti infastidivano fino a prova contraria… hai qualche deficit dell’attenzione e non ci hai fatto caso? Eri troppo concentrato sui miei piercing, la cresta e l’aspetto da criminale?-
-Non ho alcun disturbo ADHD! - ribattè infastidito.
-Oddio...Terra chiama Harold, rientra e torna ad usare un linguaggio umano! - si lamentò Duncan.
-L-la persona che potevo eliminare era una così mi sono concentrato sulla testa del gruppo... - si giustificò il ragazzo… “E poi ero geloso… qualunque cosa tu facessi sembrava andare per il meglio… che si trattasse di amici o ragazze riuscivi ad ottenere tutto senza problemi… Ma la tua buona stella sembra essersi spenta...”-Magari se evitassi di mettere le mani avanti ed essere aggressivo, la gente non si ricorderebbe immediatamente di tutte le cose negative che gli hai fatto e potrebbe approcciarsi a te in modo più tranquillo, razza di imbecille! - sbottò Harold. -Non me ne frega niente di rinfacciarti le cose!  -
-Sul serio? ...E fino ad adesso cosa avresti fatto? -
-Ma se sei stato tu a chiedermelo!- disse infuriato poi si schiarì la voce - Ascolta, non è che tu sia esattamente il mio pensiero fisso o la mia priorità, ho di meglio da fare... E dopo quello che ti ho fatto negli ultimi episodi della seconda stagione, siamo pari direi... quindi non ho niente da rinfancciarti.- Duncan si limitò ad alzare un sopracciglio come se non sapesse di stesse parlando…
-Intendi... quando sei stato eliminato e mi hai abbassato i pantaloni perché ti ho chiamato bambolina? Ah ah, ti accontenti di poco… - “Ed ora ti metti pure ad imitare Trent con i facepalm?”
-Idiota… ma secondo te chi era che ti infilava i sassi nel materasso? - sospirò.
-...Sassi? - l’altro sembrava sinceramente confuso.
-A-altro che principessa sul pisello! Come si fa a non accorgersi di dormire sopra dei sassi?! Ed io che ti consideravo delinquente, ma sveglio! Che delusione… -
-Aspetta un attimo… - sospirò Duncan. -Quindi… mi hanno visto mentre venivo maltrattato da uno sfigato come te? - realizzò finalmente.
-Già! Ah… puoi scommetterci se ti hanno visto! - disse mettendo le mani sui fianchi… ma l’espressione di Duncan non si smuoveva di una virgola… -...Ma che gusto c’è a prenderti in giro se neanche te ne rendi conto… - il suo tono sembrava deluso e irritato.
-E’ questo il problema tuo, di Trent e di Courtney. - rise Duncan. -Vi scaldate troppo sia nella vittoria, che nella sconfitta… ma va beh, anche per questo siete divertenti da infastidire. - rise il delinquente.
-Perché perdere il senno cercando di recuperare la reputazione perduta da criminale, prendendosela con il Chris sbagliato e finendo in carcere, è decisamente un modo molto, ma molto elegante di perdere… - lo punzecchiò Harold. -Inoltre, perché non hai permesso a Zoey di parlarti e l’hai mandata via praticamente subito? Volevi che non ti ricordasse della tua gentilezza nei tuoi confronti? Andiamo… Questo è troppo pure per te! - disse perplesso.
-N… - non poteva certo dirgli di essersi spaventato di Mike… -Com’è che sai della visita di Zoey? - si limitò a dire.
-Me ne ha parlato Cameron. Anche se non ci siamo mai visti in televisione abbiamo cominciato a chattare e sai, è proprio un ragazzo simpatico. - sorrise il quattrocchi.
-Ero certo che tu e quell’altro imbecille vi sareste piaciuti, chissà perché! Congratulazioni, il tuo contatore degli amici è passato da zero a uno! -
-Tu sei messo meglio in questo momento? - domandò scettico.
-Credimi, i carcerati sono molto più simpatici di tutte le persone che ho avuto la sfortuna di incontrare nell’ultimo periodo. - sghignazzò il ragazzo.
-Buona fortuna, se sono dei voltagabbana come Geoff e Dj te ne servirà… -
“Almeno io non ho una fidanzata voltag… no… aspetta…” ripensò infastidito. “Ah… meno male che non l’ho detto ad alta voce…”
-Uno, trovata la fidanzata ti ha completamente ignorato, l’altro ti andava dietro solo per seguire l’amicone… Già, te li sai proprio fare gli amici tu... -
-Hai finito? - tuonò cupo il ragazzo dalla tuta arancione. -Parlare, parlare, parlare! Sei fastidioso e non sai fare altro! E poi ti chiedi pure perché gli altri se la prendono con te? -
-Ma sei scemo?! - lo interruppe Harold. -Non sono io a costringerti a restare, puoi andartene quando vuoi! - gli fece notare. -Pensi che io mi offenda facilmente e la cosa ti da fastidio? Perfetto, allora perché mi provochi?! O pensi di essere tu l’unico ad avere il diritto di mandare in bestia gli altri? - si sfogò il ragazzo poi prese un profondo respiro. -Cavolo... Il tuo è proprio un caso estremo di faccia da schiaffi! Ma non trovo giusto quello che tu sia finito qui, nonostante tutto... Inoltre, è stato... strano vederti così disorientato mentre collezionavi figure da rammollito. - se Duncan faceva la figura dell’imbecille senza che fosse lui la causa perchè mai avrebbe dovuto esserne soddisfatto? Vederlo darsi la zappa sui piedi da solo era solo patetico, troppo patetico... -Non sapevo se trovarti inquietante o no quando ti comportavi in modo così materno con quell’uccellino triocchiuto…- riflettè nonostante fosse contento che non avesse cercato di nuocere ad un animale indifeso. Che stesse diventando una persona migliore? E perché l’idea gli era così disgustosa? “Non riuscirò mai a capirlo questo delinquente...”  I pensieri del ragazzo vennero improvvisamente interrotti da una risata sguaiata.
-Oddio… mi sono sul serio ridotto a farti pena? - rise incredulo Duncan -Devo davvero essere messo male! Che cosa ti aspetti? Che diventiamo compagni di bevute e discutiamo allegramente delle nostre sventure amorose? Devi proprio sentirti triste e solo… E vorrei proprio vedere… Sveglia! Quella Leshawna ha occhi per tutti meno che per te. E nemmeno se lo potrebbe permettere in teoria… - un vetro si ruppe e… dove aveva già visto quella scena? Ma in realtà era una scena un po’ diversa… una mano pallida si fermò a un millimetro dalla sua faccia, poi indietreggiò lenta… il proprietario della mano la guardò stupito e sembrò esaminarla con attenzione, come se non la riconoscesse come sua…
-Non è la prima volta cominci a farmi scherzetti simili... - disse spazientito Duncan. -Ma com’è possibile che se dico una cosa negativa su di lei, anche se ho tutta la ragione di questo mondo, dai di matto? Capirei se reagissi così quando colpisco te, magari potrei pure rispettarti, leggermente, si intende… Ma così non ha il minimo senso! - prima che Duncan potesse agire per vendicarsi in qualche modo, il ragazzo ritirò fulmineo il braccio sentendo dei passi. Si trattava di due guardie. Guardarono il foro, poi guardarono Harold. Uno dei due parlò:
-Deve essere colpa del pugno che ha dato al vetro una ragazzina, qualche giorno fa. - spiegò al collega, l’uomo che aveva trascinato via Courtney.
-...Cosa? - sussurrò incredulo Duncan mentre Harold, sorridendo innocentemente, se la svignò…
-Una ragazzina ha fatto cosa?! -
-Già amico, roba da non credere… -
“No, sul serio? Lo lasciano andare così?” poi si ricordò che quell’idiota non aveva esattamente l’aspetto di uno che avrebbe potuto fare qualcosa del genere. “Si, ma nemmeno Courtney se è per questo…”
Andando via una guardia scivolò nel sangue che Harold aveva probabilmente perso dal braccio.
“Beh, la prossima volta farete meglio il vostro lavoro...” rise Duncan. Com’era che tra le persone che conosceva, i secchioni in particolar modo avevano così poco rispetto delle leggi della fisica?

Harold se ne andò tenendo stretto il braccio sperando di rallentare la fuoriuscita di sangue. “Accidenti...” facendo avanti e indietro fra casa e scuola vedeva spesso in lontananza quel carcere... sapendo chi si trovava lì, si era ritrovato spesso a fissarlo e a cominciare ad avere quella malsana idea di andare a trovare Duncan, soprattutto dopo ciò che gli aveva detto Cameron sulla visita di Zoey. Non sapeva se percepirla come curiosità per le condizioni del teppistello o altro. Ritrovarsi indignato per qualcosa di negativo successo a Duncan lo aveva un po' confuso, ma si trattava sempre di un minorenne, particolarmente instabile in quel periodo, finito in carcere. "Ma alla fine ho contribuito a fargli da stressor... decisamente non mi fa onore..." sospirò. "Non ricordo più cosa mi aspettassi dalla visita, credevo di volere un confronto tranquillo. Ma forse… forse volevo solo litigare…” In lontananza vide una donna bionda. Gli era particolarmente familiare, appena si reso conto di chi era cercò di cambiare strada… ma era troppo tardi...


Note... a proposito di Harold ed eliminazioni bizzarre:

Premetto, il mio è un parere molto personale e... un po' da bastian contrario? In ogni caso... mi scuso in particolare con Queen perchè ricordo cosa pensa in proposito, sorry...
Anche se non me ne fregava granchè di Harold nella prima stagione, nonostante lo trovassi comunque meno noioso e/o fastidioso della maggior parte degli altri personaggi (mi sono affezionata ai personaggi solo dalla seconda stagione in poi, le uniche a piacermi erano Bridgette e Lidsay) non sono riuscita nè a biasimare Harold, nè a dispiacermi per l'eliminazione di Courtney, sia perchè lei e Duncan come coppia non mi piacevano per niente, sia per altri fattori che rendevano le eliminazioni delle Carpe prevedibilmente irritanti, per me ovviamente... ma non aveva comunque senso eliminare Courtney anzichè Duncan e l'unica spiegazione logica a cui ho pensato è quella che si trova in questo capitolo... In alternativa... quando c'è la possibilità che Harold elimini Duncan, gli scrittori gli fanno crescere le pigne nel cervello e lo mandano in tilt in modo che non lo elimini…
Harold si concentra effettivamente su Duncan nonostante anche Dj e soprattutto Geof si prendessero gioco di lui... che Duncan abbia ragione? Nonostante tutto, Harold, non si pone in modo preventivamente ostile nei confronti di Duncan durante la seconda stagione, a volte sembra anche tentare un approccio amichevole e anche in due situazioni in cui la mossa più logica per lui sarebbe eliminare Duncan finisce per allearsi con lui... ed in una in particolare delle due situazioni la cosa non ha alcun senso! Ma va beh... i personaggi di A tutto reality non brillano esattamente per coerenza... e uno dei motivi per cui sono affezionata a questa serie è proprio che mi diverte mettermi a cercare le cose che non quadrano...
Spero che il capitolo possa piacervi, sono curiosa di sentire i vostri pareri in proposito.
Se tutto va come previsto, il prossimo dovrebbe essere il penultimo capitolo... Non avrebbe senso per me far incontrare Duncan con tutti i personaggi, avevo deciso di farlo interagire solo con quelli con cui aveva avuto un rapporto particolare, qualche situazione in sospeso o semplicemente che avevano qualche motivo di incontrarlo e di questi personaggi finirò per tralasciarne alcuni perchè non mi viene in mente molto in proposito…
A presto!

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Capitolo 4
*** Non ti correrò dietro, non sono il tipo. ***


Non ti correrò dietro, non sono il tipo.


Mancavano quattro giorni al suo rilascio, teoricamente Duncan sarebbe dovuto essere di buon umore ed effettivamente lo era… non gli importava come sarebbe stata la sua vita, se i vecchi amici si sarebbero rifatti vivi dopo averlo allegramente ignorato, voleva solo poter essere libero, anche semplicemente di muoversi, di entrare e uscire quando voleva da casa propria. Erano cose scontate e poco eccitanti, ma talmente basilari da essergli mancante.
Neanche sua madre poteva buttarlo più, anche se l’ultima volta che gli aveva telefonato avevano parlato della scuola… Diceva che gli stava cercando qualcuno disposto ad aiutarlo a recuperare durante le vacanze, un insegnante privato. Poco importavano le lamentele del ragazzo, lei voleva che finisse almeno le superiori, aveva le sue ragioni e Duncan non era né particolarmente stupito né arrabbiato per il suo essere insistente. Era più che normale da parte sua.
Vennero a chiamarlo dicendogli che aveva visite, ormai Duncan non si stupiva e in particolare quel giorno aveva avuto il pessimo presentimento che qualcuno sarebbe venuto a disturbarlo.
Ma vedere quella ragazza dai capelli lunghi del colore del grano lo lasciò molto perplesso. Anche lei sembrava completamente spaesata, come se si trovasse lì per caso e non sapesse cosa dire. Ed effettivamente non aveva motivo di essere là...
-Scusa… - le disse abbastanza freddo. -Quante volte ci siamo rivolti la parola io e te? - domandò.
-Beh, poche… veramente poche, Duncan. - rispose Bridgette.
-E non mi sembra di esserti mai piaciuto, giusto? -
-Per niente...- rispose sospirando. -Sei cattivo, con le persone e con gli animali. - disse fulminandolo con lo sguardo. -E non mi piace il fatto che tu incida la corteccia degli alberi… E nemmeno la cattiva influenza che sembri avere sugli altri… - Duncan alzò un sopracciglio. -Geoff mi ha detto che non sei così male e pure Courtney… anche se non credo più sia di questo parere… ed in realtà avendola conosciuta meglio non so più se fidarmi o no del suo giudizio. In particolare con i ragazzi poi sembra avere una predilezione per i pessimi soggetti! Però quando mi aveva raccontato il fatto del coniglietto...-
-Che razza di pettegola! - commentò. -E meno male che le avevo detto di non dirlo a nessuno… Quindi oltre che a Leshawna l’ha raccontato anche a te… -
-Sarà… ma non capisco, qual è il senso di mantenere segreta una cosa vista in mondovisione? - Duncan si trattenne dal rispondere e cambiò discorso.
-Beh, visto che non sei qui per discutere con me… - “O almeno spero” -Andiamo subito al sodo… Anche se... non dovresti essere in Australia, tu? -
-Sì, ci sono stata e ci tornerò tra qualche giorno. - spiegò la ragazza “E lui come lo sa?” -Non sono tornata solo per vederti, ovviamente. - sospirò. -Ma visto che ero qui, ho deciso di fare un salto a trovarti per conto di Geoff… sai era così dispiaciuto e ci teneva così tanto a vederti, ma... -
-Non poteva perché doveva partecipare a Ridonculous Race. - rise Duncan. -Guarda che io e Geoff non ci siamo più parlati dalla prima stagione, da un anno e sei mesi circa… Che c’è? Ti sei sentita in colpa per me e hai inventato questa scusa? -
-N-non proprio… E’ che Dj voleva consegnarti una torta e ha chiesto a me di portartela visto che l’idea di entrare in una prigione lo spaventava a morte… Diceva che nonostante ti comportassi male e avessi un brutto carattere, anche abbastanza spaventoso a volte, gli dispiaceva per il fatto che fossi finito in carcere… -
-Vorrei ricordare al caro Puppidou che partecipava ai miei scherzi quando c’era anche Geoff… - ribbattè Duncan leggermente contrariato. -Gli è bastato che lo spaventassi un po’ nella seconda stagione per fargli cambiare idea e scordare tutto? E per farlo votare a favore di Beth perché lei è tanto gentile? - non era particolarmente arrabbiato e non si aspettava alcuna risposta da qualcuno che era assente, ma la coerenza di Dj gli sembrava divertente. -Ma per una torta perdono tutto. - disse allegro.
-Ma me l’hanno requisita… - il sorriso di Duncan svanì lasciando il posto alla delusione… -E’ per questo che ho pensato alla scusa di Geoff visto che ormai ti avevano mandato a chiamare… ma ovviamente non puoi farmi finire un discorso. - disse infastidita. -Comunque sono sicura che se glielo ricordassi, Geoff sarebbe più che felice di venirti a trovare. Lui non è un pessimo amico, è solo un po’… distratto sai… - disse cercando delle scuse per il fidanzato.
-Tranquilla, lo so. - rispose l’altro con tono rilassato. -Geoff ha un carattere leggero, è amichevole con tutti, ma se non ci insisti si scorda di te facilmente, già mi stupisce che stia riuscendo a mantenere una fidanzata. - Bridgette lo guardò molto male, quell’incontro certo non accresceva la sua simpatia per Duncan. -Ma del resto non è che per me la sua amicizia fosse chissà cosa, è stato più un alleato utile e compagno di divertimenti temporaneo che altro, non è che abbia perso un fratello di sangue o l’amico di una vita! Forse voi donne vi fate troppi problemi, siete troppo concentrate sulle persone e i sentimenti. Del resto partecipavamo ad un reality, no? Mica era un posto per fare amicizia. Facci caso, tu e la cara Courtney quante volte vi sentite? - per qualche motivo Bridgette cominciava a rivalutare Ezikiel. Sì, era ignorante come una capra, ma in quel momento gli sembrava già più simpatico di Duncan.
-O forse sei tu ad avere l’intelligenza emotiva e la sensibilità di una patata. - ribattè Brigette sorridendo, ma anche Duncan sembrava piuttosto divertito. -Bene visto che ho finito andrei… -
-Perfetto, a mai più riveder… -
-Ah, giusto! - lo interruppe la ragazza.
-Oh no… adesso che vuoi? -
-Visto che mi sei sembrato un po’ più gentile nei confronti degli animali. -
“Non mi piace come comincia questo discorso...”
 -E che in passato hai mostrato interesse nei confronti degli attivisti di Greenpeace… -
“Era solo perché si facevano arrestare!”
-Mi chiedevo se ti interessasse unirti ad un centro di volontari animalisti? - disse la ragazza mostrandogli un biglietto da visita, il ragazzo sembrava esasperato. -Non c’è bisogno che rispondi subito, te ne parlerò meglio quando uscirai di qui magari… -
-Ma anche no… - la ragazza alzandosi cadde rovinosamente a terra, le si levò un sandalo dal piede e volò nella direzione di Duncan. Il ragazzo si abbassò preventivamente, ma il sandalo si limitò a rimbalzare contro il vetro. “Se dietro un vetro ci sono io non si sa mai, anche un sandalo potrebbe frantumarlo...” poi osservò la ragazza spiaccicata a terra con le gambe all’aria e scoppiò a ridere. Bridgette si alzò imbarazzata e arrabbiata, la vide avvicinarsi a un’altra ragazza. Le due cominciarono a parlare, sembravano abbastanza contente di essersi incontrate. Duncan non riusciva a vedere bene l’altra ragazza, era bassina e molto sottile. Poi le due si separarono e la sconosciuta cominciò ad andare verso di lui...
La sola vista della persona dietro il vetro fu sufficiente a farlo rimanere paralizzato…
A sedersi davanti a lui fu una ragazza dai capelli scuri lunghi abbastanza da essere raccolti in una coda. La tintura azzurro-verde sembrava non essere rinnovata da un po’, era quasi completamente sbiadita. Duncan non aveva la minima idea di cosa aspettarsi, se essere felice oppure no… la ragazza gli sorrise nervosamente.
-...Ehm, ciao. -
-Ma… non eri sparita o qualcosa del genere? - chiese titubante, nemmeno lui si riconosceva più in quel momento. “Ma che ti prende? E ripigliati!” si disse.
-Ah… non me ne parlare! Non ne potevo più né dei paparazzi, né dei fan, né degli haters… Sul serio, non so chi fra queste categorie fosse la peggiore… -
-Quella dei nostri compagni di sventura, magari? - Duncan provò a ridere, ma  non riusciva a sentirsi a suo agio in quella situazione. -Abbiamo incontrato certi pazzi… -
-Beh, abbiamo incontrato anche persone simpatiche, dai… ma nessuna con cui valesse la pena tenere i contatti, forse giusto due o tre. - disse smuovendo le spalle. -La verità è che non ne potevo più di vedermi su internet… Ogni volta che per i motivi più disparati mi capitava di incrociare il mio nome o vedere una mia foto su un sito cercavo di saltare tutta la parte che mi riguardare, a volte chiudevo anche la pagina! - si sfogò la ragazza. -Una volta ho provato a cercare il mio nome e non lo avessi mai fatto! Hai idea delle cose che saltano fuori? Dei blog gestiti da persone che fanno sembrare Sierra una ragazza tranquilla e di tutti i commenti idioti, dei soliti fenomeni che si credono chissà chi, che si trovano in giro?! - spiegò agitandosi. Duncan non riusciva realmente a capirla. Di cose di questo genere se ne era sempre fregato inoltre non comprendeva perché avesse deciso di partecipare a un reality se non le sopportava, ma preferì non parlarne. -Ho approfittato del trasferimento di mia madre a Londra per tagliare i conti col passato… e anche per cambiare un po’ look, quello di prima è diventato talmente iconico da darmi la nausea… -
-E non sai i casini che mi hai procurato facendolo… - sbuffò il ragazzo infastidito. “Londra?  Ed è così che me lo dici?!” -A causa del tuo voler tagliare i conti, mi sono ritrovato qui quei due mentecatti di Trent e Cody a tartassarmi per chiedermi se sapevo come trovarti. - Gwen era sinceramente stupita, abbassò le sopracciglia e sospirò.
-E dire che, proprio per evitare problemi, avevo detto a Zoey di avvertire gli altri che volevo solo allontanarmi e non si trattava di rapimento o niente del genere… Mi spiace un po’ per quei due… -
 “E per me?”
 -Ma credo che i nostri rapporti non abbiano alcun futuro neanche come amicizia, sono due bravi ragazzi, ma… -
-Bravi ragazzi? A me sono sembrati più dei fissati… - Gwen rise e Duncan si ammorbidì un po’. -Dovresti evitare di continuare a dare corda e false speranze ad individui simili, Trent in particolare sembra crederci molto in un ritorno di fiamma. -
-Già… - sussurrò la ragazza. -Mi trovo veramente bene con lui… - Duncan si sentì stranamente infastidito. -Ma non ha funzionato e sinceramente voglio che vada avanti… starà meglio senza di me… Oh! La stessa cosa vale per Cody ovviamente. - precisò quasi imbarazzata.
“Se ti ci trovi tanto bene perché non te lo sposi quel Elvis da due spicci...” si ritrovò a pensare irritato.
-Quindi? Ho capito male o ti trasferirai? Londra? -
-No, hai capito bene. - confermò la ragazza. -Ero solo passata a farti un saluto prima… sai… ho l’impressione che non ci fossimo lasciati proprio benissimo. Beh… non abbiamo litigato in modo pesante ma… ma non siamo proprio rimasti in buoni rapporti. -
“A differenza che con Trent, eh?”
-Bellezza mia… se pensi di propormi di fare una pazzia e seguirti a Londra ti sbagli di grosso… - scherzò il ragazzo, ma Gwen ebbe un sussulto e si fece indietro istintivamente.
-N-no! Sei completamente fuori strada!- disse sulla difensiva.
“Ma l’idea ti fa davvero tanto schifo?! No che ci abbia sperato ma...”
-Ti sei scavato la fossa praticamente da solo… - disse facendosi seria. -Se sei finito qui è solo colpa tua. Sono venuta solo per chiuderla definitivamente. -
-Potevi anche non disturbarti, eri stata abbastanza chiara la prima volta. - disse cercando di non essere troppo aggressivo.
-Non ne ero così sicura… -
-Non sono mica Trent o Cody. - ribattè quasi offeso.
-No ma… mi sono sentita come se ti avessi fatto un torto. Non saprei spiegarne il motivo, non ti ho fatto niente di male, ma ho preferito non avere problemi col Karma… -
-Beh, ti sei passata il tempo a fare l’arpia con l’altra mia ex… - le ricordò il ragazzo -E, perlomeno per me, il vero motivo per cui mi hai lasciato rimane ambiguo… -
-Ci sarà un motivo per cui le tue ex si trasformano in arpie, Duncan… - ribattè irritata.
-Me le scelgo pazze o troppo influenzabili dalle pazze? - la punzecchiò.
-Senti, se vuoi litigare io vado… -
-No, ferma! E… - Gwen sospirò.
-Non mi interessavi più, tutto qua… Succede normalmente, no? E poi anche per te era la stessa cosa… -
“E chi te lo avrebbe detto?”
-Non mi sei sembrato così sconvolto dalla rottura e già da prima eri molto più preoccupato di non essere più il centro dell’universo ed essere ignorato da Courtney. -
-E’ stato solo un momento di confusione, non mi aspettavo che una rancorosa come Courtney mi ignorasse, ero solo stupito, ok? Eri realmente così infastidita dal fatto che mi lamentassi di Courtney che mi ignorava? Perchè sai, ho avuto l’impressione che ti stessi allontanando già dall’inizio! Guarda che di te mi importava… - insistè il ragazzo mentre la ragazza inarcava le sopracciglia scettica. -Anche se mi è servito essere rinchiuso per un po’ per rendermene conto. Durante il reality c’erano molte cose che mi preoccupavano e mi distraevano… - Gwen sbuffò.
-Se mettevi queste cose prima di me significa che la nostra relazione non era così importante. -
-Infatti, inoltre me lo sentivo che non c’era più niente da fare e che ormai non avevi tutto questo interesse per me. Cosa avrei dovuto fare? Insistere per qualcosa che ormai era andato? -
“Forse l’avrei apprezzato...” ma preferì tenere per sé quel pensiero. “Dirlo ora non avrebbe alcun senso.”
-Fra noi due quella che meno riusciva a ignorare Courtney a dirla tutta eri proprio tu. - gli fece notare con tono lievemente accusatorio.
-Non mi piaceva che la nostra amicizia fosse finita per una sciocchezza… - disse guardandolo dritto in quegli occhi limpidi e chiari.
-E con sciocchezza ti riferiresti a me? - domandò sarcastico.
-No, non l’ho mai detto. -
-Anche se lo consideravi un errore non puoi semplicemente dare tutta la colpa a me… -
-Ma io non ti sto incolpando. -
“Dal tono non sembrerebbe.”
-Ed in fondo la tua storia con Courtney era già finita… -
-Ma non ufficialmente. - sorrise provocatorio. -Fai davvero così tanta fatica ad accettare di aver commesso una bastardata nei confronti della tua migliore amica? -
-Io non ho… anche tu però... - “Ma per te non ha importanza essere un bastardo, no?” la ragazza non continuò e decisa di prendere una strada diversa. -Senti, non possiamo chiuderla pacificamente e basta? - chiese con un leggero sorriso. -Ci ricaviamo qualcosa dal discutere? In fondo questa è anche l’ultima volta che ci vediamo quindi… - non provava nostalgia nei confronti di quel ragazzo, ma si sarebbe sentita più leggera se avesse potuto salutarlo come un vecchio amico. Pensando che quella sarebbe stata la loro ultima conversazione sentiva come se la rabbia perdesse il suo significato.
-Direi di sì… in fondo chi se ne importa. - rise il ragazzo forzatamente. -Non è nulla di che, la gente si lascia ogni giorno, no? - “ Lo hai detto tu, ricordi?”
-Proprio così… - sospirò la ragazza, poi gli sorrise.  -Sono contenta che tu sia più pratico di Trent. Buona fortuna per quando uscirai dal carcere. - gli augurò e per certi versi gli sembrò anche sincera.
“Non sono mai stato bravo a rincorrere le ragazze… “ riflettè Duncan. “Beh, poco male! Non farò certo fatica a trovarmene un’altra!” cercò di pensare positivo. “...Non penserò cose del tipo “credevo che fosse quella giusta”... no... non sono il tipo...”


Angolo dell’autrice:

Ero indecisa se aggiungere Geoff e Dj… mi sembrava sensato farlo, ma anche se Dj mi fa un po’ simpatia non mi veniva in mente niente, mentre a Geoff non sono riuscita proprio ad affezionarmi… non è che lo odi… ma è proprio questo il problema, tendo a preferire i personaggi per cui ho antipatia piuttosto che quelli che non mi fanno né caldo, né freddo… Così avevo pensato di usare Bridgette come intermediario e visto che un recensore aveva avuto questa stessa intuizione(rocchi68, poi lo ha detto anche Farkas, ma a quel punto avevo già deciso) sono stata invogliata a coltivare questa idea.
Mi piacevano Gwen e Duncan come coppia, ma a parte l’interesse perso già per il fatto che trovavo fastidioso il triangolo della terza stagione, dopo All stars non riesco proprio a vedere un lieto fine per loro…
Di solito cerco di mantenere nei personaggi una sorta di coerenza rispetto al canon, che poi ci riesca o no sono un altro paio di maniche… provarci con dei personaggi che sono molto ooc già nel canon(Gwen poi sembrava direttamente un altro personaggio) è un po’ complicato…
Aspetto le vostre opinioni e spero che questo capitolo possa esservi piaciuto. Il prossimo sarà l’ultimo e Duncan sarà fuori dal carcere. Queen, ci avevi un po’ preso per questo, Gwen è stata effettivamente il boss finale delle visite.
A presto!

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Capitolo 5
*** Se qualcosa può andare storto... ci andrà. ***


Se qualcosa può andare storto… ci andrà.


-Ehy Duncan! - una ragazza dai capelli rossi lo salutò con tono allegro, era appostata davanti l'uscita.
-Oh, no... - sospirò Duncan... proprio quando credeva di potersene andare a casa senza più scocciature. -Ciao, Zoey... - sentendo il tono affatto entusiasta e abbastanza stanco di Duncan, il volto di Zoey si scurì un po'.
-Emh, si ho... - sembrava stesse cercando le parole giuste. -Ho saputo di come è andata con Gwen... - disse cercando di essere delicata. Duncan sembrò infastidito, ma dopo poco provò a sorriderle.
-Ehy, guarda che è tutto apposto, c'eravamo già lasciata e figurati se mi faccio buttare giù da una cosa del genere. - disse con un tono da sbruffone.
-Beh, se sentissi il bisogno di parlarne o di avere una spalla su cui piangere sappi che... - Duncan la interruppe.
-No, grazie, per ora preferisco stare da solo. Certo... se non fosse niente di serio magari potrei farci un pensierino. - disse con tono scherzoso. -Non sei proprio il mio tipo ma... - Zoey gli pestò il piede, poi si rese conto che non si trattava di una vera avance e rise.
-Ah... scusa. - Duncan le lanciò un’occhiataccia, poi sollevò le soprafciglia e si quietò. -No grazie, sono felicemente fidanzata. - rispose la rossa con scherzosa ostentazione. -Allora, vogliamo andare a prenderci un gelato? - propose. Duncan non era molto d’accordo... -Così, tanto per farci due passi all'aria aperta! Ti farà bene, dai! - gli prese la mano e cercò di fargli varcare la porta, ma lui oppose resistenza.
-Senti, sono stanco e vorrei solo tornare a casa ora. - disse il ragazzo, sembrò pensarci, poi aggiunse un po' controvoglia. -Magari lo faremo un'altra volta. - il volto di Zoey tornò luminoso.
-Ok. Allora riposati, mi raccomando! Ciao. - uscì, poi tornò indietro. -Prima dovremmo scambiarci il numero di telefono perlomeno... - si ricordò la ragazza, con grande gioia di Duncan...
Duncan e Zoey uscirono insieme dalla struttura, poi lei lo salutò e si incamminò per la fermata degli autobus.
Duncan si paralizò un attimo prima di attraversare la strada, vedendo una persona dall'aria molto familiare avvicinarsi. Anzi, le persone erano due, solo che la sagoma di uno di loro era talmente ingombrante da aver coperto, inizialmente, quella dell'altro. Si trattava di Owen e Noah.
Duncan temette che fossero lì proprio per venire a trovarlo, da un tipo come Owen si sarebbe aspettato qualcosa del genere...  Incontrò per un attimo lo sguardo di Noah, ma quest'ultimo lo distolse praticamente subito e continuò a parlare con l'amico anche più partecipe di prima alla discussione, come se avesse voluto distrarre Owen per evitare che vedesse il punk. Duncan ringraziò la poca voglia di incontrarlo del giovane indiano. Era appena uscito e già si trovava a dover fare slalom fra gli ex concorrenti. Purtroppo gli era bastato distrarsi un attimo per prendere in pieno uno degli “ostacoli”. Si ritrovò di fronte un'altra vecchia conoscenza...  
Doveva trattarsi sicuramente di uno scherzo… uno scherzo di pessimo gusto…
 Appoggiata a un palo della luce come se, anche lui, lo stesse aspettando, c’era l’ultima persona che avrebbe voluto vedere… no, quella era Gwen… oppure una piccola parte di lui la voleva vedere? Perché era tutto così complicato?
Comunque, la penultima persona che voleva ved… no, quella era Courtney… o forse era lei l’ultima?
-Ciao… - lo salutò Harold, con un cenno della mano.
-...Ed ora che diavolo vuoi?- chiese con tono lamentoso Duncan. Non ne poteva più, era davvero sfinito…
-Io? Niente… - rispose il ragazzo indeciso. -Diciamo che… tua madre mi ha praticamente costretto a darti una mano a riprendere gli studi… - sospirò il ragazzo.
Uscendo dal carcere il giorno che aveva fatto visita al caro... carissimo Duncan, si era ritrovato seguito dalla donna che gli aveva chiesto di aiutarlo. Alla fine Harold si era arreso e aveva accettato, ma solo ad una condizione... Duncan doveva essere d’accordo…
Il volto del punk era terribilmente teso, sembrava che stesse per avere un esaurimento.
-Guarda che non devi accettare, questa può essere benissimo l'ultima volta che sarai costretto a vedermi! - specificò Harold tenendo le braccia conserte. -Quindi se sei preoccupato per questo non c'è assolutamente alcun problema. - il ragazzo sospirò e si grattò nervosamente sotto l'orecchio sinistro.  -Senti... magari ho avuto poco tatto facendoti notare che nessuno dei tuoi amici è venuto a trovarti... Mi dicono che dovrei fare più attenzione a quello che dico... - farfugliò il ragazzetto dalla testa rossa. Duncan contrasse un sopracciglio e lo osservò curioso.  -Anche se, almeno io non lo faccio a posta... di far notare le cose negative agli altri, intendo... - aggiunse lanciandogli una frecciatina. -Ma... Se sei preoccupato per questo... beh, non devi! Di amici riuscirai a fartene sicuramente degli altri e se davvero ti hanno lasciato in disparte solo perchè pensano che sei diventato un rammollito, è meglio averli persi! Se proprio ci tieni, rintracciali e digliene quattro!- il ragazzo fece una pausa, ma sembrava avere qualcos'altro da dirgli. -Anche se sei stato in carcere per qualche mese non è la fine del mondo. Magari sarai scosso e vorrai riposarti, ma... è tutto ok. - Duncan si trattenne con forza dal ridere, ma il ragazzo era troppo concentrato per farci caso. -Inoltre, non c'è nulla di così strano se senti che per atteggiarti a duro e ribelle devi sforzati, se non ti viene più naturale. Forse stai solamente crescendo ed è normale. Strano... e difficile da accettare... ma normale. Insomma... non vorrai mica diventare uno di quegli adulti che non crescono mai o fare per sempre entra ed esci dal carcere? - il ragazzo sospirò e si massaggiò la tempia.- Ad essere stato ridicolo è stato più che altro il tuo modo di andare nel panico nell'accorgertene e quel modo goffo di cercare di rimediare...- disse riflettendo ad alta voce. -Perciò, non hai bisogno di fare cose stupide tipo... che ne so... cercare una nuova o vecchia vittima da tartassare per dimostrare a tutti che sei sempre il solito bulletto ecc... puoi semplicemente vivere tranquillamente la tua vita. - il ragazzo finalmente terminò, poi si accorse che Duncan lo guardava in modo strano. -Che c'è? - domandò con leggero fastidio. Sul viso di Duncan per un attimo era apparsa una smorfia compiaciuta che l'aveva insospettito.
-Ah nulla. - aveva risposto il ragazzo poi si era messo a ridere. -Guarda che ero solo un po' stressato! Non ero depresso nè niente del genere! Sono contento di tornare a casa, non c'era bisogno di farmi tutto quel discorso. - disse fra una risata e l'altra. Harold sembrava abbastanza irritato.
"Ah... quindi ho fatto tutto quel discorso inutilmente? " -Senti, riguardo le ripetizioni...- Harold credeva di avere la vittoria in pugno, non era particolarmente preoccupato dal sorriso beffardo che la donna bionda gli aveva rivolto dopo aver accettato le sue condizioni…
“Lui dirà sicuramente di no, ed io potrò tranquillamente tornarmene a casa.” si disse fiducioso. -Sì, lo so… non vuoi studiare, sei sicuro che non ti servirà a niente ed… non voglio costringerti! Quindi puoi tranquillamente non accettare. - gli disse con un’espressione serena.
-Ok, mi aiuterai a studiare… -
-Perfetto. - annuì il ragazzo. -N-no, aspetta?! Cosa?! - esclamò preso alla sprovvista. -P-puoi ripetere? - “Devo aver per forza sentito male...” pensò allarmato.
-Forza, andiamo. - lo esortò Duncan. Harold rimase a contemplare il vuoto per qualche secondo cercando di realizzare cosa stesse succedendo, decisamente c’era qualcosa che non andava!
“Forse lo fa per… Per fare contenta sua madre immagino...” ipotizzò “Sì, deve essere così… in fondo è proprio un bravo ragazzo!” pensò ingenuamente. "O almeno credo..."
-Mi lasci fare una telefonata? - chiese Harold.
-...Ok. -
-Grazie! - il ragazzo si allontanò un po’ per parlare, ma Duncan continuò a poter sentire qualcosa di ciò che diceva. -Ah ciao, emh dovremmo disdire per oggi, a quanto pare ho altri impegni… -
“Umh… il nerd ha impegni? Probabilmente si tratterà di qualche insulso gioco di ruolo, non penso abbia tutta 'sta vita sociale.”
-Per me va bene, però... Ok, non glielo dirò. Ma sua madre la devo avvertire. Aspetta, la chiamo io...-
“Gran bel discorso quello che mi hai fatto, Harold... peccato che la parte più interessante sia stata quella finale... Tanto mia madre non potrà restare a casa tutto il giorno, quindi avrò comunque il tempo di agire… povero ingenuo!” Duncan si lasciò scappare un sorriso. “Ha ragione, approfittare della situazione per tornare a tormentarlo, non sarà una cosa matura, ma dopo tutto quello che ho passato un po’ di svago lo merito, no? Ho imparato la lezione, finché non metto in mezzo Leshawna posso rigirarmelo come mi pare è piace. Che sensazione nostalgica!"”
-Andiamo… emh, perché stai sogghignando come una iena? - domandò Harold.
-No, niente… - "Spero solo che la mia vena malevola non si sia prosciugata e che mi venga al più presto qualcosa da fare per tornare a rendergli la vita impossibile come ai vecchi tempi..." riflettè con una leggera ansia.

Scesi dall’autobus ci vollero circa una decina di minuti per arrivare a casa di Duncan. Non pensava che si sarebbe mai ritrovato ad apprezzare così tanto quella monotona e familiare abitazione, ma dopo essere stato lontano cominciava a sembrargli molto piacevole e accogliente. Era tutto piuttosto silenzioso, si udiva solo la televisione nell’altra stanza, ma appena sentì il rumore della porta che si apriva, sua madre andò ad abbracciarlo tutta contenta come se non si vedessero da una vita.
-Scusa se non sono potuta venire a prenderti, bambino mio! - si scusò quando il ragazzo riuscì finalmente a scrollarsela di dosso, sotto lo sguardo sorpreso e incuriosito di Harold.
-Non fa niente mamma, sul serio… -
-Che quadretto adorabile! - commentò ridendo una voce disgustosamente familiare… -Ciao Duncan! Da quanto tempo! - lo salutò una ragazza che lo fissava appoggiata alla porta del soggiorno.
-L-Leshawna?! Ma che diamine?! Perché sei qui?! -
-Scusa Duncan, è che io e Leshawna dovevamo vederci e...- la ragazza avvicinò Harold a sè facendogli momentaneamente perdere l’equilibrio.
-Faccio da guardia del corpo ad Harold, perciò oggi sono dei vostri. - gli spiegò come se fosse la cosa più ovvia del mondo. -E’ solo per sicurezza, ovviamente. Mica non mi fido di te ma… niente di personale, tesoro. - disse la ragazza sorridendogli amichevolmente… un sorriso apparentemente amichevole che in un secondo mandava in rovina ogni suo piano.
“...Al diavolo!” pensò Duncan. “E tesoro lo dici a tua sorella!”
-Si può dire che tu mi sia debitore, caro. - disse Leshawna avanzando verso di lui e allontanandolo da Harold e la madre.
Duncan era piuttosto stupito. La ragazza cercò di riprendere un tono cordiale e scherzoso. -Perchè sarebbe stato parecchio infantile e stupido se tu avessi cercato di approfittare di questa situazione per dimostrare a te stesso di essere rimasto il coglio... ops, delinquente di sempre, non pensi? - disse apparentemente rilassata.
-Guarda che si vede che hai sbagliato apposta...- le fece notare il ragazzo. Leshawna ignorò il suo intervento.
-Inoltre non è detto che le cose sarebbero andate come volevi...- "Considerando che sia Harold che Cody si sono dimostrati capaci di metterti al tappeto direi che sei più fumo che arrosto, tranne che quei due abbiano un potenziale nascosto di cui dubito fortemente. Ma anche lasciando perdere questa cosa..." -Magari non saresti riuscito a fare il bulletto e avresti finito per chiedergli scusa in modo molto imbarazzante, considerando come è andata in All stars in generale e in particolare quando hai dovuto rubare l’uovo a quel cosetto con tre occhi…-  "E magari me lo avresti anche traumatizzato di più in questo modo! Il mio povero pulcino!"
Duncan rabbrividì al pensiero, era un ipotesi terrificante che non aveva tenuto in considerazione. -Forse però mi sbaglio e ti sto considerando molto più infantile di quanto tu non sia.- sorrise. -Tranquillo, il mio comportamento dipenderà solo ed esclusivamente dal tuo, ed ora se vuoi scusarmi... - tornò da Harold che li aveva osservati con interesse per tutto il tempo.
Anche per questo Duncan, odiava Leshawna. Alcuni avrebbero potuto dire che fosse un tipo alla mano, ma aveva l'impressione che si trattasse più di apparenza che altro... La sua ascia di guerra era sotterrata il più delle volte, ma stava sempre a portata di mano per essere ripresa quando le serviva... inoltre passava dal sembrare completamente scema, soprattutto se di mezzo c'erano tipi come Justin o Alejandro, all'essere anche troppo intuitiva per i suoi gusti.
Leshawna sembrava voler prendere da parte anche Harold per parlargli.
"Non riesco a capire cosa ci trovasse Gwen in lui..." pensò dando un'ultima occhiata a Duncan, poi guardò il ragazzo che si trovava davanti. "Ma del resto non penso che lei capirebbe me ed a dire il vero... a volte non mi capisco bene neanche io."
-Come ti è venuto in mente di accettare la proposta della madre di Duncan?! - domandò ancora incredula. "Tra l'altro hai messo l'impegno preso con la madre di Duncan prima di quello preso con me... Non sono esattamente la persona che più avrebbe il diritto di prendersela per qualcosa del genere però... mi da fastidio..."
-Guarda che so badare a me stesso e anche difendermi da solo. - ribattè un po’ infastidito.
-Potrebbe anche essere, ma sicuramente non ti applichi per farlo, accidenti a te.-
-Ma sono felice che ti preoccupi per me, dimostra che sono il primo dei tuoi pensieri.- dopo un attimo di confusione l’espressione di lei si fece quasi severa. -Il secondo? - ritentò il ragazzo. -Il terzo? - Una figura passò velocemente vicino ad Harold spingendolo a terra.
-Hey! - esclamò, poi sbiancò rendendosi conto di chi fosse la ragazza. Mentre Leshawna sembrava quasi divertita, come se fosse curiosa di vedere gli esiti della situazione che stava per crearsi.
-C-Courtney?! - balbettò Duncan cominciando a indietreggiare verso la porta e cercare la maniglia. “Dimmi la verità mamma! In realtà non vuoi farmi recuperare, stai soltanto cercando di darmi una bella lezione!” a persone esterne poteva sembrare una donna dolce e tranquilla… sciocchi!
-Ehylà! - salutò una testa fulva che seguiva la ragazza.
-Già… - sbuffò la ragazza. -Alla fine tua madre ha convinto pure me a darti una mano e visto che anche Scott aveva bisogno di qualche aiutino ho deciso di portarlo. Vedi di non farmi perdere temp… - vedendo il ragazzo che cercava di uscire di casa, Courtney gli saltò addosso per bloccarlo. -No, non ci pensare neanche! - esclamò dura, mentre lo bloccava.
-Ehm, emh… - una mano della madre di Duncan si posò sulla spalla di Courtney che un po’ a disagio lasciò andare il ragazzo. Si era praticamente dimenticata della presenza della donna.
-M-mi scusi… - disse quasi imbarazzata.
-Quindi, signor McLean… ha in serbo qualche nuovo reality show per noi? - l’atmosfera nella stanza si gelò e l’attenzione di tutti andò a spostarsi alla TV che fino al momento prima era stata solamente un rumore di sottofondo.
-Sì, ma si tratterà di qualcosa di molto, molto speciale… - ghignò l’uomo. -Sa’ Josh… i programmi che trattano di situazioni reali. - l’uomo fece fatica a non mettersi a ridere. -Stanno spopolando ultimamente. Si parla di persone che cercano di perdere peso, ossessioni, trattamenti chirurgici andati più o meno a buon fine, presunti cacciatori di fantasmi, tradimenti ecc… - fece una sorta di pausa drammatica.
-Ne ho abbastanza di TV spazzatura, tanto non ci riguarda più, no? - Scott venne zittito dagli altri ragazzi.
-Un fascino particolare sembrano averlo i programmi riguardanti la cronaca nera e… i carcerati. - a quella parola i peli sul braccio di Duncan si irrigidirono immediatamente. -Quindi, perché non gettare un occhio sulla routine di un caro ex concorrente di A tutto reality, che guarda caso è finito in gattabuia, concentrandosi in particolare sulle visite ricevute dai suoi cari amici ex compagni di avventura? Del resto il cuore del programma, più che le sfide assurde al limite della sopravvivenza, non erano proprio le tensioni e interazioni disastrose che si generavano all’interno di quel gruppetto di adolescenti disadattati? Il pubblico preferiva il dramma quindi… Beh, non voglio anticiparvi altro! Diciamo solo che prossimamente sui vostri schermi trasmetteremo uno speciale molto interessante! - Chris finì il discorso con aria molto entusiasta.
-Perfetto! Sembra che al contrario di quanto si dice in giro le idee non ti manchino. - scherzò il conduttore.
-E che cosa insinuerebbero queste voci? - chiese infastidito Chris.
-Beh, che abbiate deciso di passare dal filmare concorrenti adolescenti a bambini dell’asilo! Insomma, si immagini la noia e la fatica di dover lavorare con… non so… mettiamo bambini di quattro anni… -
-Ah ah… che idea stupida… - rise nervoso l’uomo.
-Se non sbaglio un tredici anni fa qualcuno ebbe un’idea del genere, ma lo show non andò mai in onda… chissà che fine hanno fatto i bambini che parteci… - Chris rubò il microfono al conduttore.
-E per oggi è tutto gente! Il vostro Chris McLean vi aspetta prossimamente sui vostri schermi con A tutto reality Dayc… emh… con lo speciale! Volevo dire con lo speciale! -
-Mi ridia subito quel microfono! - finalmente qualcuno spense la TV.
-Tranquilli ragazzi, sono certa che riusciremo a risolvere la faccenda in qualche modo… - disse la madre di Duncan cercando di tranquillizzare i ragazzi che sembravano quasi in stato catatonico.
-Beh… questo spiega molte cose…. - disse Duncan ripensando che fosse un po’ sospetto che avessero fatto entrare senza problemi le sue vecchie conoscenze, senza che dessero motivazioni valide e senza preoccuparsi del numero massimo di visite ricevibili al mese. I primi due a riprendersi furono Scott e Leshawna.
-Ma… è legale una cosa del genere? Riprendere minorenni senza il loro consenso… un diciasettenne messo in un carcere per motivazioni che a questo punto risultano giusto un po' sospette e cascate a fagiolo... Insomma, visto che il contratto con Chris è pure scaduto non dovrebbero poterlo fare, no? - suggerì Leshawna più curiosa e sorpresa dalla situazione che altro. La faccenda non la riguardava, non le risultava che Harold avesse qualcosa da nascondere riguardo la sua visita a Duncan e, in ogni caso, il ragazzo non sembrava avere particolari problemi a mostrare le cose imbarazzanti che faceva.
-No… - Harold scosse la testa, sembrava sovrappensiero. -Non credo proprio… - la risata di Scott interuppe il ragazzo.
-Perchè? C'è mai stato qualcosa di regolare o a norma in A tutto reality? Portare dei ragazzi in un posto pieno di scorie radioattive e fargli affrontare mostri mutanti sarebbe legale? - continuò a sghignazzare. -In particolare degli squa… degli squa… d-degli s-s-squal… - Scott sembrava essersi trasformato in un disco rotto e Leshawna e Harold si scambiarono uno sguardo stranito.
-Scott, riprenditi che questo non è proprio il momento!- esclamò Courtney riportandolo alla realtà, poi riprese ad andare nervosamente avanti e indietro per la stanza, col suo cellulare in mano.
-Altri miei momenti privati spiattellati in prima serata? Che se lo scordino! Questa volta li lascio veramente in mutande! -  disse piuttosto sicura di sé mentre contattava i propri avvocati.
-Penso che farò la stessa cosa... Se si continua a dare tutta questa libertà a Chris, prima o poi andrà a finire alla Danganronpa.- commentò Harold. -Vabbè, proprio a questi livelli probabilmente non si arriverà... scherzavo.- disse accorgendosi della perplessità di Leshawna, il cui problema, in realtà, era che non aveva capito proprio su cosa stesse scherzando.  -Ma... meglio stare attenti...-
Duncan dopo il primo momento di smarrimento era rimasto piuttosto indifferente, non gli sembrava una cosa così importante o, perlomeno in quel momento, era l'unica cosa di cui gli importava. Tutto ciò che voleva era potersi rilassare e godere della libertà riconquistata... l'unica cosa che desiderava da quando era uscito... peccato che grazie a sua madre almeno per quel giorno non sarebbe stato fattibile. O forse sì? Dopo la notizia data da Chris chi mai sarebbe riuscito a mettersi tranquillo a studiare?
"In fondo non tutti i mali vengono per nuocere..." pensò "E così tutti sapranno dove si è trasferita Gwen...” quella in effetti era l’unica conseguenza della notizia su cui riusciva a fermarsi la sua attenzione in quel momento. Quasi sorrise pensando alla sua faccia quando avrebbe saputo di essere stata filmata... “Va beh, e facciamole un ultimo favore... Suppongo che non mi costi nulla provare a rivolgermi a un avvocato e sono quello con maggiori possibilità essendo pure la maggiore vittima.” sospirò quasi contrariato dalla naturalezza con cui gli era venuto il pensiero di fare una buona azione.



Angolo dell'autrice.

Grazie a tutti quelli che hanno letto e recensito! Quando non si riceve una sorta di feedback è come se si fosse completamente al buio, non sai bene come orientarti e se stai facendo qualcosa di decente o un completo disastro... se c'è o non c'è, qualcuno a cui la tua storia piace.  Quindi grazie davvero per avermi riservato un po' del vostro tempo! Siete stati molto gentili e mi ha fatto piacere. Spero che il finale non vi deluda.
-Per quanto riguarda la donna bionda, inizialmente pensavo fosse un'idea banale, ma vedendo che nessuno sembrava sospettare della sua vera identità mi sentivo una specie di genio del male! Poi è arrivato Anonimo... e inseguito anche Farkas... Mentre rocchi si aspettava la venuta di Chris, quindi bravo.
-Zoey inizialmente non doveva riapparire, poi ho deciso diversamente per evitare che un certo Farkas mi ammazzasse... Ovviamente scherzo, mi sembrava giusto farli incontrare in modo più tranquillo. Ma non li considero come possibile ship, sorry.
-Avevo già deciso che sarebbe spuntata Leshawna a rovinare i piani di Duncan, ma mi sono chiesta cosa sarebbe successo se Duncan avesse avuto la possibilità di fare il bulletto con Harold, ma si fosse ritrovato a fallire come in All stars…. E da questo è venuta fuori la scena tra Leshawna e Duncan.
-I riferimenti a Daycare non sono realmente collegati a quello show dato che, fortunatamente, a differenza di quel che temevo, Daycare è un AU e forse non c'è neanche Chris.
-Danganronpa è una serie di videogiochi(visual novel) da cui sono state tratte tre serie anime, in cui i personaggi si ritrovano a dover partecipare ad un gioco omicida... qualcuno di voi lo conosce?

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