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Spero che questa storia vi piaccia: è Twilight vissuto tra Alice e Jasper, invece che Edward e Bella. La storia cambierà abbastanza da quella originale, perché i personaggi sono diversi, ma alcune cose rimarranno così.
Spero tanto che leggiate questa fanfic.
Per favore recensite perché vorrei sapere se vi piace, altrimenti non la continuo.
E ora vi lascio al prologo!
Baci.
Ele
New life, new love
Prologo
Fissai a lungo il cacciatore dallaltra parte della stanza. I suoi occhi cremisi, ormai diventati neri pretendevano il mio sangue. Il suo corpo era pronto allattacco: i suoi denti erano pronti a entrare sul mio collo, la sua bocca era pronta ad accogliere il mio sangue. Ed io ero pronta a morire?? Ero pronta a sacrificarmi per la persona che più amavo al mondo? Ero pronta ad abbandonarlo e a non veder più quel suo dolce sorriso e quei suoi occhi oro puro che sincatenavano ai miei verde smeraldo? Ero pronta a dirgli addio?
Si, per lui ero pronta. Per lui avrei sacrificato la mia vita.
Il cacciatore alla fine si decise, e con passi lenti si avvicinava sempre di più a me. Pronto a uccidermi.
Eccomi qua
con il primo capitolo. Questo non è un vero e proprio capitolo, diciamo che mi serve solo per introdurre la storia. Comunque grazie a tutte le persone che la seguono e la
leggono, ma grazie soprattutto a:
ilaila95: Ciao! Grazie il tuo commento mi fa molto
piacere. Ecco il nuovo capitolo. Spero che ti piaccia.
Baci. Ele.
pazzerella_92: Ciao, si le visioni le ha lo stesso, solo
che non sono molto chiare come ce le ha quando è vampira. Sono
contentissima che la mia fanfic ti sia piaciuta già dal prologo. Spero che continuerai a seguirla. Baci. Ele.
fedev82: Ciao!! Sono
molto contenta che la mia fanfic ti piaccia. Spero che continuerai a seguirla e
a commentarla.. Baci. Ele.
luisina: sono
molto contenta che la mia fanfic ti piaccia e che adori Alice. E poi sono molto
contenta perché hai detto che mi seguirai
spesso. Spero che anche questo capitolo ti piaccia.
Baci. Ele.
Grazie anche a chi ha messo la storia tra i preferiti ( fedev82,
_Nessie_ e luisina ) e nelle seguite ( Fiby_Elle)
Ed ora vi lascio al capitolo.
Baci.
Elena.
Capitolo 1
Arrivo a Forks
Io e mia madre viaggiavamo in
un taxi verso l’aeroporto di New York. Si era
stancata della grande mela, di tutto quello smog e di
tutta quella gente, e aveva pensato che forse lasciare mio padre, Joe, era
stato un errore. Aveva preso una decisione troppo impulsiva. Lei voleva
divertirsi, mentre Joe certe volte era un gran pigrone. Il suo unico
divertimento era andare a pesca con i suoi amici di La Push, Billy Black e Harry
Clearwater. Ma alla fine Meg si era stancata di tutto quel casino e
movimento che c’era a New York. Era stanca di allevare una figlia da
sola, e poi le mancava tanto Joe, anche se non lo dava mai a vedere. In cuor
suo sapeva di amarlo ancora e non si era mai perdonata per come l’aveva
abbandonato.
Quando mio padre aveva
appreso la notizia che io e mia madre saremmo tornate
da lui, fece i salti di gioia. Infatti lui non si era
mai dimenticato di mia madre.
Il sole di New
York batteva forte sul finestrino della macchina. Questa era l’ultima
volta che l’avrei visto, dato che il luogo in cui ci stavamo
dirigendo era popolato da nubi scure ed eterna pioggia. Forks.
Odiavo quel posto. Lì che ogni estate ero stata obbligata a passarci almeno un
mese. Lì che di estate non aveva niente.
Lì che non avevo amici, e l’unica persona che conoscevo era mio
padre.
E ora ci stavo andando assieme a mia madre. Per sempre.
Ma per il bene dei miei genitori avrei fatto questo
è altro.
Arrivammo all’aeroporto
dopo un’ora di taxi. Meg consegnò i soldi al taxista e insieme ci
dirigemmo verso il nostro volo.
Entrata nell’aereo mi sedetti nel mio posto vicino al finestrino. Mi piaceva
guardare il cielo azzurro e sereno. E poi non
l’avrei rivisto mai più.
<< Dai
Alice non fare quella faccia. All’umido ci si abitua! >>.
<< Non è per questo >> mentii.
<< E
per cosa allora? >>, chiese preoccupata.
<<
Per come sarà la vita a Forks.
Sai, la scuola, gli amici e tanto altro >> mentii
di nuovo. Non potevo e non volevo separare di nuovo i miei genitori una volta
che si stavano per ricongiungere. Non volevo vederli soffrire per colpa mia.
<< Stai tranquilla
bambina mia. Ti troverai benissimo >>.
<< Se lo dici tu
>> e con questo interrompemmo la nostra piccola discussione fino a quando non arrivammo all’aeroporto di Port
Angeles.
Quando atterrammo a Port Angeles pioveva. Ormai avevo fatto
la mia scelta e mi ci sarei dovuta abituare. E poi avevo già detto addio al mio carissimo sole.
Joe c’aspettava
sull’auto della polizia. Per la gente di Forks, lui era il capo ispettore
Brandon e andava molto fiero del suo lavoro. Proprio per questo non ha mai
voluto comprarsi una macchina “normale”. Gli piace stare in
quell’auto con le sirene e la ricetrasmittente incorporata al posto della
radio. Gli piace essere sempre informato su qualunque cosa accada
anche se non è in servizio. Su quella macchina dice di sentirsi
più al sicuro. E poi non cambierebbe nulla,
anche se usasse una macchina “normale” le persone di Forks lo
riconoscerebbero come il capo ispettore, e non come Joe Brandon.
Joe ci accolse
affettuosamente. Abbracciò subito mia madre e vidi che i due si
scambiarono un delicato bacio a stampo.
<< Fate come se io non
ci sia! >>.
Si voltarono verso di me e
scoppiarono a ridere. Joe si stacco leggermente da Meg e venne
a salutarmi.
<< Ciao mia piccola
Alice! Fatto un buon viaggio? >> mi chiese ancora ridendo.
<< Credevo che non ti
fossi accorto di me! Ti sei buttato subito tra le braccia di mamma senza
neanche degnarmi di uno sguardo >> mormorai facendogli la linguaccia,
<< comunque si è stato un buon viaggio
>>.
<< Per fortuna,
perché a casa ho una bella sorpresa per te! >> mi annunciò
tutto sorridente, mentre tutti e tre salivamo in
macchina e ci dirigevamo verso Forks.
<< Davvero davvero?? >> le chiesi facendogli gli occhi dolci come una bambina.
<< Si
tesoro. Ti ricordi quella vincita a quel concorso a cui avevo
partecipato l’anno scorso? >>.
<< Si! >>.
<< Con i soldi che ho
vinto ho pensato di farti un regalino, che proprio di piccolo non ha niente
>>.
Per poco non svenni nel
sedile posteriore della macchina. La curiosità mi stava uccidendo e Joe
lo sapeva. Mi conosceva abbastanza bene per non saperlo. Non mi diceva apposta
l’oggetto della sua sorpresa per farmi stare un po’ sulle spine.
<< Dai
bambina mia, non essere impaziente! Appena arriveremo a casa scoprirai
cos’è questa grande sorpresa. E sono sicura al cento per cento, e anche di più, che
ti piacerà da morire >> annunciò Meg.
<< Questo vuol dire che anche tu sai cos’è la sorpresa e me lo
stai tenendo nascosto come sta facendo papà? >> chiesi alzando la
voce di un tono.
<< Si
tesoro! >>.
<< Tu, brutta
traditrice! Come hai potuto farmi questo?! Io che mi fidavo tanto di te ora mi pugnali pure alle spalle! >>
mormorai facendo la finta offesa.
<< Su Alice non fare la
bambina. Nessuno ti sta pugnalando alle spalle! Ti stiamo solo tenendo nascosto
l’oggetto della sorpresa. Altrimenti che sorpresa sarebbe?? >>.
Mia madre, riusciva sempre a lasciami senza parole. Dopo questo
non sapevo proprio come ribattere e quindi decisi di stare in silenzio per
tutto il viaggio fino a quando non arrivammo a casa di Joe.
Viveva ancora nella piccola
casetta blu a due piani che aveva comprato assieme a mia madre
quando avevano iniziato ad abitare insieme. Lì, nella strada di
fronte alla casa, c’era un grande telone bianco
che nascondeva qualcosa d’immenso.
<< Sarebbe nascosta
sotto il telone la mia sorpresa? >> chiesi
sempre più impaziente.
<< Si
piccola >> mormorò appena mio padre.
<< E
perché è fuori? Non hai avuto paura che qualcuno, passando da
queste parti, avrebbe potuto rubare il tuo regalo? >> chiesi stavolta
sbalordita.
Joe e Meg si guardarono in
faccia e scoppiarono a ridere, sicuramente per la domanda che avevo posto a mio
padre.
Appena Joe parcheggiò
vicino al mio regalo, mi scaraventai fuori dalla
macchina e mi avvicinai al telone.
<< Posso vederlo?
>> chiesi, facendo la faccia da cucciolo.
Annuirono ancora ridendo.
Quasi mi prese un colpo quando alzai il telone bianco. Una Porsche 911 Turbo giallo canarinosplendeva davanti a me. Rimasi paralizzata. Era la macchina
dei miei sogni. Era impossibile che ce l’avessi
davanti, e per giunta era impossibile che fosse mia.
<< Alice! >> mi
chiamò Joe.
Appena mi girai
verso di lui, mi lanciò un sacchetto fucsia che afferrai al volo.
Rovesciai il contenuto nella
mia mano destra che mi mostrò una chiave nera e un portachiavi a forma di orsacchiotto.
Misi le chiavi in tasca e mi
buttai tra le braccia dei miei, ringraziandoli e piangendo per la
felicità.
Forse non era stato poi
così male lasciare New York per venire a Forks.
Forse mia madre aveva fatto la scelta giusta. Forse la vita qua sarebbe stata
più bella e piena di soddisfazioni, ma fatto
sta che il mio arrivo a Forks era stato sicuramente uno dei migliori.
Spero tanto che il capitolo vi sia piaciuto. Per
favore lasciatemi qualche recensione, perché veramente vorrei sapere
cosa ne pensate. Baci.
Capitolo 3 *** Primo giorno alla Forks High School ***
Ciao a tutti
Ciao a tutti!
Scusate, dovevo aggiungerlo ieri il
nuovo capitolo, ma non ho fatto in tempo. Spero tanto che vi
piaccia questo nuovo capitolo.
Non voglio anticiparvi nulla. Prima
di lasciarvi leggere il capitolo vorrei ringraziare:
_Nessie_: sono contenta che il
capitolo ti sia piaciuto. Ho messo la Porsche, a differenza del pick up, perché
Alice non accetterebbe mai di avere un auto
così vecchia, e visto che le piace tanto la Porsche giallo canarino ho
deciso che il padre gli regalasse quella. Ti lascio al capitolo. Baci.
Summers84: sono contenta che la
mia fanfic ti piace e che adori Alice. Spero tanto che questo
nuovo capitolo ti piaccia. Baci.
luisina:Ciao cara,
sono molto contenta che la tua fanfic ti piaccia. Stai
tranquilla, a Jasper lo incontrerà molto presto! Comunque Alice non sa ancora del suo potere ma lo
scoprirà presto.. verso il quinto, sesto capitolo! Spero
tanto che anche questo capitolo ti piaccia. Fammi sapere cosa ne pensi!
Baci.
ilalia95: neanche
i miei mi regalerebbero mai una Porsche, purtroppo =( Comunque.. sono
felicissima sapendo che la fanfic ti piace.. spero che ti piacerà anche
questo capitolo. Baci.
Ringrazio
inoltre le persone che l’hanno messa tra ipreferiti
( fedev82, luisina,veliva e_Nessie_ ) e anche coloro che
l’hanno messa tra le seguite (enifpegasus, Fiby_Elle enerry).
Con questo
vi lascio finalmente al capitolo. Fatemi sapere cosa ne pensate.
Accetto anche critiche sulla fanfic. Baci. Ele.
Capitolo 2
Primo giorno
alla Forks High School
Quella notte dormì magnificamente. Per fortuna il diluvio che si
era scatenato fuori, non mi aveva disturbato il sonno.
Il mattino dopo, smise di piovere, ma il cielo di Forks era ricoperto
da nubi fittissime. Quando mi diressi in cucina, Joe
era già uscito a lavoro, mentre Meg era davanti ai fornelli, che mi
preparava la colazione.
<< Dormito bene Alice? >>.
<< Magnificamente >>.
Mangiai tutto quello che mi aveva preparato di fretta, per poi correre
in bagno a farmi una bella doccia. L’acqua tiepida fece in modo che mi
risvegliassi del tutto. Appena usci dalla doccia mi avvolsi
nell’accappatoio fucsia che usavo sempre, anche a New York, e mi diressi
in camera per decidere come vestirmi. Di solito ci mettevo sempre un’ora,
ma non sapendo come si vestisse la gente del posto, scelsi un banalissimo jeans
e un maglioncino bianco.
Scesi le scale di corsa, diedi un bacio sulla guancia a mia madre e
uscii di casa.
La Porsche filava dritta tra le strade di Forks. Non fu molto
difficile trovare la scuola, malgrado non ci fossi mai stata prima. Sotto gli
sguardi della maggior parte dei ragazzi e delle ragazze mi parcheggiai
vicino ad una Volvo argentata.
Appena scesi dalla macchina mi diressi velocemente in segreteria. Non
volevo attirare ancora di più la loro attenzione su di me.
Appena
aprii la porta dell’ufficio, una donna dai capelli rossi mi fissò
attentamente. << Posso aiutarti? Non credo di averti mai visto da queste
parti >>.
<< Lo credo visto che sono arrivata solo ieri qui a Forks. Sono Alice Mary Brandon >>, la informai.
Mi aspettavano tutti da queste parti. Sicuramente mio padre aveva fatto sapere a tutta la
cittadina che sua figlia e la sua ex moglie sarebbero
tornate presto da lui.
Prese un foglio dalla scrivania e me lo porse. << Qui
c’è il tuo orario assieme alla piantina della scuola >>,
mormorò sorridendo e consegnandomi un altro foglio, << e questo
è un modulo da fare controfirmare a ognuno dei
tuoi professori e da riportare qui a fine giornata. Spero che
ti troverai bene qua. Buona fortuna! >>.
<< Grazie mille! >> mormorai uscendo.
Quando
uscii dalla segreteria vidi un paio di ragazzi e ragazze attorno alla mia
porsche. Capii la loro curiosità. La maggior parte delle auto nel
parcheggio, erano vecchissime. Non c’era nulla di così
appariscente come la mia macchina.
La Volvo vicino alla mia e la jeep parcheggiata affianco erano le uniche macchine che si salvavano in questo
posto, ma di certo non potevano competere con la mia.
Giunsi all’entrata dell’edificio numero 3
grazie all’aiuto della cartina che mi aveva dato la segretaria. Appena entrai nell’aula consegnai il mio modulo al
professor Mason, che mi fece sedere subito in ultima fila senza nemmeno
presentarmi agli altri. Lo ringraziai mentalmente visto che non ero in vena di
presentarmi a gente sconosciuta.
Prima dell’ora di pranzo avevo già seguito le lezioni di
letteratura, matematica e spagnolo e avevo fatto conoscenza con due ragazzi:
Eric e Jessica. Eric era un ragazzo dai capelli neri come una chiazza
d’olio e aveva la tipica aria del cervellone, mentre Jessica era una
ragazza bassottina, come me, dai capelli ricci e arruffati. La sua grande caratteristica era il suo esser una grande pettegola.
In sole due ore, seppi tutti i gossip di tutte le persone che lei conosceva,
quindi più o meno tutta la scuola. Jessica mi
accompagnò in mensa e insieme ci sedemmo in fondo a
un tavolo dove si trovavano già tutti i suoi amici. In mezzo a loro
riconobbi Eric che mi salutò con la mano. Subito mi presentaronogli altri: Mike
un ragazzo biondo e abbastanza carino che non mi staccava gli occhi di dosso,
Angela una simpatica ragazza che pareva riservata e molto tranquilla, Tyler un
ragazzo che pareva molto simpatico e Lauren una ragazza che subito mi
guardò con odio.
Per fortuna quella mattinata finì presto. Dopo aver riconsegnato
il modulo in segreteria mi diressi verso la mia macchina, che come quella
mattina era circondata da numerose persone.
Fu in quel momento, vicino alla mia macchina, impegnata a scansare il
gruppetto che si era creato intorno alla mia Porsche, che li vidi per la prima
volta. Erano tutti e due appoggiati alla Volvo
argentata e non stavano ammirando la mia auto, a differenza della maggior parte
degli altri studenti, ma fissavano me; soprattutto il biondino: mi fissava come
se non avesse mai visto una ragazza sulla terra. L’altro, il ragazzo di
fianco a lui, era smilzo e con i capelli bronzei e spettinati, e mi guardava
con aria divertita, come se in faccia avessi scritto “Sono un pagliaccio”.
Distolsi subito l’attenzione da loro per cercare di entrare nella
mia Porsche. Dopo un po’ di fatica ci riuscii e mi diressi direttamente a
casa.
Ho
appena letto le vostre recensioni.. sono commossa e molto felice.. stavo per
mettermi a piangere. E per ringraziarvi ho aggiornato oggi la mia fanfic..
anche perchè domani non potrei.
Ringrazio
le persone che l’hanno letta, ma soprattutto:
ilalia95:
sinceramente stavo pensando di fare tutta la fanfic con il pov di Alice come
Twilight.. per ora ci penso se farla anche con il pov di Jasper.. ora ti lascio
al nuovo capitolo. Baci.
Summers84:
si Bella è una Cullen.. poi vedrai in questo capitolo. Comunque come ho
già risposto a ilalia95 ci penserò. Baci.
SognatriceCullen_182:
in questo capitolo la tua curiosità su cosa pensa Alice di Rosalie,
verrà svelata! Sperò che questo capitolo ti piaccia e se trovi
altri errori fammelo sapere! Sono contentissima che la mia fanfic ti piaccia.
Ti lascio al nuovo capitolo. Baci.
luisina:
si i due ragazzi appoggiati alla Volvo erano Edward e Jasper. Sono molto
contenta che ti piace come scrivo e la storia. Spero tanto che ti piaccia anche
questo capitolo. Baci.
nanina:
Edward è già sposato con Bella.. sono contenta che ti piaccia la
fanfic, spero che anche questo capitolo ti piaccia. Baci.
_Nessie_:
si, è l’unico. Spero tanto che ti piaccia anche questo capitolo.
Baci.
Hikary_a18:
si, in pratica Bella è al fianco di Edward, ed è già
vampira, mentre Alice è ancora umana e Jasper è già
vampiro. Spero che ti piaccia anche questo capitolo. Baci.
Ringrazio
anche alle persone che l’hanno messa tra i preferiti:
Ora
vi lascio al capitolo. Spero tanto che vi piaccia. Fatemi sapere. Baci. Ele.
Capitolo 3
I Cullen
<< Ciao mamma, sono tornata!
>>, annunciai appena aprii la porta di casa.
<< Ciao tesoro! >> disse Meg
affacciandosi dalla cucina con uno splendido sorriso, << come è
andata? >>.
<< Benissimo. Ho conosciuto molte
persone, tra cui: Jessica, Angela, Mike, Eric e Tyler. E poi c’è
anche Lauren, ma non credo che le stia tanto simpatica >>.
<< Non tutti sanno apprezzare le cose
belle come te >> mormorò mia madre.
<< Va bene, io vado in camera a
riordinare gli appunti presi a scuola. Avvisami quando la cena è pronta!
>> farneticai, mostrandole un sorriso enorme. Mia madre era sempre stata
dolce con me.
<< Ok >>, rispose mentre stavo
già salendo le scale per andare in camera.
Arrivata in camera, buttai lo zainetto per
terra e mi buttai nel letto. Ero stanchissima. Avrei riordinato gli appunti e
preparato i quaderni e i libri, per le lezioni di domani, più tardi. Ora
non ne avevo proprio voglia. Accesi lo stereo e misi il primo cd che mi
capitò. La musica si diffuse in tutta la stanza, mentre io venivo
accolta dalle braccia di Morfeo.
Quando mi svegliai era già ora di
cena. Scesi di corsa le scale e mi sedetti al mio posto. Mangiai tutto
velocemente e tornai di nuovo in camera. Prima di indossare il mio pigiamone
azzurro, preparai lo zaino per l’indomani mattina e andai in bagno a
lavarmi. Riempii la vasca d’acqua calda e ci rovesciai anche, un
po’ del mio bagnoschiuma alla vaniglia. Quando chiusi il rubinetto, la
vasca era piena di bolle. Mi spogliai e ci entrai subito. Cercai di mettermi il
più comoda possibile per cercare di rilassarmi. Il trasferimento a Forks
e il primo giorno di scuola, anche se piacevoli, erano stati molto pesanti. Ma
in compenso l’avrei rifatto mille volte, se ciò comportava una
Porsche in regalo.
Dopo aver passato almeno mezz’ora
dentro la vasca, ne uscii fuori completamente rilassata. Era da tanto tempo che
non mi concedevo un po’ di tempo per me, sempre a causa del
trasferimento. Dopo essermi infilata l’accappatoio, mi lavai i denti e me
ne andai in camera. Indossai il mio pigiamone e mi misi subito sotto le
coperte. Avevo bisogno di dormire moltissimo se non volevo ritrovarmi delle
borse sotto gli occhi l’indomani mattina. E mai e poi mai, avrei fatto
sì che il mio splendido viso si rovinasse per delle stupide occhiaie.
Già da tredici anni m’ero imposta una regola, che avrei sempre
dovuto rispettare. Essere sempre perfetta
e la migliore! E con questi pensieri, mi addormentai.
Quella notte feci un sogno strano, ma al
risveglio non ricordai nulla. Soltanto due occhi dorati che mi fissavano.
Come la mattina precedente mi preparai e mi
diressi a scuola in tutta fretta. Parcheggiai nuovamente la mia Porsche vicino
alla Volvo e alla Jeep, per non farla emergere ancora di più tra gli
altri vecchi rottami.
La prima lezione del giorno era storia.
Odiavo la storia. Odiavo ricordarmi nomi e date a memoria.
Dopo storia, ci fu la volta di ginnastica,
trigonometria e fisica.
Finalmente anche l’ultima lezione
finì presto, e sempre accompagnata da Jessica, ci dirigemmo in mensa e
ci sedemmo al solito posto.
Conversavo e scherzavo tranquillamente con
Mike, quando notai quattro paia di occhi che mi osservavano. Mi girai verso
quelli sguardi e notai che erano le stesse persone di ieri mattina, vicino alla
Volvo, più altre che non avevo mai notato, ma che gli assomigliavano tantissimo.
Erano in sei, ma solo quattro di loro mi
osservavano con interesse.
Mi rivolsi verso Jessica e gli chiesi chi
fossero quei ragazzi.
<< Ah! Vedo che ti sei accorta anche
tu dei Cullen! >> esclamò a voce altissima.
<< Abbassa la voce, ti sentiranno!
>> la sgridai.
<< Scusa! >> mormorò,
<< comunque, quei quattro che prima erano girati da questa parte erano
Jasper, Edward, Isabella e Reneesme Cullen, mentre gli altri due sono Rosalie
ed Emmett Cullen >>.
Li guardai più attentamente.
Jasper aveva le fattezze di un angelo. I
capelli biondi e un po’ boccolosi le ricadevano sul viso dai lineamenti
duri e la pelle vellutata come il resto della sua famiglia.
Edward, invece sembrava più piccolo
e più smilzo di Jasper. I suoi capelli erano bronzei e spettinati, e anche
se odiavo le cose che non stavano apposto, quei capelli disordinati mi
piacevano tantissimo.
Emmett invece sembrava un orso, talmente
era gigante. Il suo viso sembrava quello di un bambino, ma la sua statura
dimostrava altro.
La ragazza di fianco a lui, doveva essere
Rosalie. Era di una bellezza straordinaria. I capelli biondi e lisci le
ricadevano sul viso. Non avevo mai visto una ragazza più perfetta di
lei. Neanche sulle copertine dei giornali. Era stupenda! Sembrava un angelo. In
quel momento Edward si mise a ridere, come se stesse ascoltando i miei
pensieri.
Affianco ad Edward c’erano altre due
ragazze, belle anch’esse. La più grande doveva essere Isabella,
mentre l’altra doveva essere Reneesme.
Isabella aveva un viso perfetto, circondato
da una chioma di capelli castano scuro, quasi neri.
Reneesme invece aveva dei bellissimi ricci
castano biondi che le circondavano il suo bel visino d’angelo. Sembrava
meno pallida degl’altri, anche se assomigliava mostruosamente a Edward.
<< È una famiglia molto grande >>, ammisi.
<< Non sono dei veri fratelli e
sorelle. Sono stati tutti adottati dal dottor Cullen e sua moglie. Gli unici ad
avere dei veri legami di sangue sono i gemelli Hale, Rosalie e Jasper e Edward
e Reneesme, anche loro gemelli. E poi Rosalie sta insieme a Emmett, mentre
Bella sta insieme a Edward >> finì di spigare Jessica.
<< Sono tutti molto carini >>
ammisi.
<< Si, soprattutto
quell’Edward, anche se è già impegnato, ma anche Jasper, il
biondino, non è male. È l’unico in quella famiglia a non essere
impegnato >>.
<< E Reneesme ? >>.
<< Nessie sta con uno della riserva
della Push. Jacob Black >>.
“Sicuramente
doveva esser figlio di Billy Black, l’amico di mio padre”. Pensai.
<< Come mai lui, a differenza della
sua famiglia, è senza compagna? >>, le chiesi mentre lo sbirciai
con la coda dell’occhio. Con mio grande piacere notai che continuava a
fissarmi.
<< A dirti la verità non lo
so. Non è mai uscito con nessuna. Si vede che qui a Forks non ci sono
ragazze abbastanza carine per lui >> affermò.
Guardai per un’ altra volta il
ragazzo biondo. Aveva lo sguardo rivolto verso un’altra parte, ma
sembrava stesse ridendo per qualcosa. Un sorriso involontario si fece largo nel
mio viso.
Scusate il ritardo ma la scuola mi sta tenendo sempre impegnata
Scusate il ritardo ma la scuola mi sta tenendo sempre
impegnata!! Finalmente oggi un giorno di riposo. Non sono andata a scuola e non
ho molto da studiare U_U!
Visto che è una bella giornata di sole, ne ho
approfittato! Subito dopo pranzo mi sono messa il costume e sono andata fuori
in giardino a prendere il sole….. risultato: sono tutta bruciata =( =(!!
Comunque ora faccio i soliti ringraziamenti a:
nanina: sono contenta che il capitolo ti piaccia.. comunque si,
Alice ha sognato a Jasper. Grazie per tutti i complimenti. Ti lascio al nuovo
capitolo, spero che ti piaccia. Baci.
elis_cullen: sono molto contenta che la mia storia ti piaccia.
Comunque in questo capitolo scoprirai come si conosceranno Alice e Jasper.
Spero proprio che ti piaccia e più in là usciranno insieme. Non
si comporterà proprio come Edward perché i personaggi son
diversi, ma anche lui vorrà proteggerla. Ma non nei modi eccessivi come
Edward! Ti lascio al nuovo capitolo! Baci.
_Nessie_: non proprio, anche se qualcosina forse
c’entrerà, visto che in questo capitolo i due si conosceranno. Ti
lascio subito al capitolo. Baci.
fedev82: stai tranquilla! Non fa nulla! Leggi e commenta quando
puoi. Sono contenta che i capitoli ti siano piaciuti. Baci.
ilalia95: si, s’incontreranno a lezione, in questo
capitolo. Sono molto contenta che ti piaccia il modo in cui scrivo. La tua
recensione mi fa piangere dalla felicità!! =) Ora ti lascio subito al
capitolo. Baci.
luisina: sono contentissima che il capitolo ti piaccia. A me
piace molto Reneesme, era impossibile che mancasse! Spero tanto che anche
questo capitolo ti piaccia. Baci.
Ringrazio inoltre alle persone che l’hanno messa tra i
preferiti:
1-aika89
2-Alya93
3-BluRose89
4-elis_cullen
5-fedev82
6-franci87
7-giagiotta
8-Gio_Cullen
9-Gius
10-ilalia95
11-k_Lu
12-lidiacullen
13-luisina
14-mamy
15-maretta
89
16-Sara25
17-sydney
bristol
18-tomoki
19-veliva
20-_Nessie_
E alle persone che
l’hanno messa tra le seguite:
1- Bluking
2- elis_cullen
3- ely4890
4- elypar
5- enifpegasus
6– fedev82
7- Fibry_Elle
8- fracullen
9- nerry
10-pazzerella_92
11-SognatriceCullen_182
Ringrazio inoltre a tutte le
persone che l’hanno solo letta.
Ora vi lascio al nuovo
capitolo. Per favore fatemi sapere che ve ne pare.
Baci. Ele.
Capitolo 4
Biologia
La campana
suonò per avvisare l’inizio della prossima ora di lezione.
Biologia. Raggiunsi l’aula di corsa.
Quando
entrai in classe notai che tutti i posti erano occupati tranne uno: quello
accanto a Jasper Hale. Mentre mi accomodavo al posto, vicino al suo, lui
continuava a fissarmi. Ma stavolta aveva un modo di fissarmi diverso dalle
altre volte. Era come se da un momento all’altro avesse voluto uccidermi.
I suoi occhi nero carbone, mi guardavano con odio profondo. Erano pieni di
disprezzo. Un disprezzo che provava verso di me. Non capivo cosa gli avessi
fatto. Non mi conosceva neanche, visto che sono arrivata qui soltanto da due
giorni e non ho mai avuto l’occasione di parlargli e di conoscerlo.
Mi voltai
nuovamente verso di lui e notai che la situazione non era cambiata di una
virgola.
Presi
coraggio e decisi di parlargli. << Scusa ho fatto qualcosa che
giustifichi il tuo sguardo d’odio verso di me? >>.
Continuava
a fissarmi senza rispondermi.
Aspettai. 1 minuto. 1 minuto e 30
secondi. 2 minuti.
“Ma almeno capisce la lingua
che parlo??”
3 minuti. 3
minuti e 25 secondi. 4 minuti.
“Oppure è sordo?? Non
credo! Come farebbe altrimenti a seguire le lezioni?!?”
<< Se
è perché volevi stare da solo, scusami ma non ci posso fare
assolutamente nulla. Purtroppo questo è l’unico posto disponibile
>>.
Niente.
Continuava a fissarmi senza proferire una sola parola.
“Ma questo ci è o ci
fa????”
Cercai di
prestare attenzione alla lezione per cercare di dimenticarmi del mio compagno
di banco. Ma non ci riuscivo. Il suo sguardo era come una calamita. I miei
occhi non riuscivano a stare tanto tempo senza rincontrare quello sguardo, che
anche se di odio e di disprezzo, era veramente magnetico.
Mi rigirai
nuovamente verso di lui. Sembrava una statua, i capelli ricci e biondi le
ricadevano dolcemente sul viso. La sua pelle sembrava fatta di pietra, talmente
era liscia e pallida. Sembrava anche che emettesse bagliori. Le sue labbra
erano soliti. Alla fine arrivai ad osservare di nuovo i suoi occhi scuri. Erano
circondati da ombre violacee. Sembrava che non dormisse da diverse settimane.
Non capii
il perché ma quel ragazzo era di una bellezza straordinaria, quasi
disumana.
<<
Scusami se ti ho disturbato >>. Mi voltai dalla parte del professore.
In quel
momento parve risvegliarsi dallo stato in cui si trovava. Appena i miei occhi
incontrarono nuovamente i suoi, nel suo viso apparve un sorriso bellissimo.
Sembrava un fotomodello. Ora non mi stava più guardando con oddio, ma i
suoi occhi cercavano di dimostrarmi qualcosa. Qualcosa di bello e sorprendente.
Affetto?
<<
Scusami, ero sovrapensiero >> mormorò scusandosi.
Strabuzzai
gli occhi. “Ma questo è
scemo?? E ogni volta che è sovrapensiero guarda con odio tutte le
persone di questa terra?!”.
Ma credeva
veramente che sarei cascata alla sua banalissima scusa?? O pensava di parlare
con una bambina che credeva a tutto quello che le appioppavano??
Però…….
e se fosse veramente così?!? In fondo quel tipo non sembrava molto
normale, forse stava pensando a qualcosa che non le faceva tanto piacere.
<<
Tranquillo! Credevo che mi odiassi! >>.
<<
Non potrei mai odiarti, e poi non hai fatto o detto nulla. Quindi non
c’è nessun motivo che mi porti a odiarti >>. Sorrise.
Adoravo già il suo sorriso. Era stupendo e molto solare. Era uno di quei
sorrisi che ti contagiava e che ti metteva subito l’allegria.
Allungai la
mano verso di lui. << Comunque mi chiamo Alice Brandon. Piacere!
>>.
<< Il
piacere è tutto mio Alice! Io sono Jasper Hale Cullen >>
annunciò allungando la sua mano verso la mia. Appena me la strinse una
scarica elettrica mi percorse tutto il corpo. Notai che anche lui avesse
sentito quella scarica e staccò subito la sua mano dalla mia. Senza quel
contatto sentivo la mia mano bruciare, come se le mancasse ancora quel contatto
freddo della sua pelle.
<< Da
dove vieni Alice? >>, mi chiese facendo finta di non aver quella scarica.
<< Da
New York >>, risposi facendo finta di niente come lui.
<< E
cosa ti ha spinto a venire qui? New York è New York, mentre Forks
è soltanto…>>.
<<
Una cittadina dimenticata da tutto e da tutti, soprattutto dal sole >>
mormorai senza farle finire la frase.
Vidi le su
labbra piano a piano incurvarsi verso su mostrandomi un altro dei suoi
meravigliosi sorrisi. Si stava trattenendo dal ridere. << Che sia
dimenticata dal sole è sicuro! Non ti piace la pioggia? >> chiese.
<<
Non è che non mi piace, perché anche la pioggia ha i suoi
vantaggi. Mi rilassa e mi aiuta a pensare. Solo che qua piove quasi ogni
giorno! >>.
<< So
cosa vuoi dire! >>.
<< E
tu? Sei sempre vissuto qua? >>.
<<
No. Prima che Carlisle e Esme mi adottassero, vivevo nel Texas. Quando sono
entrato a far parte della famiglia Cullen abitavamo in Alaska. E da poco ci
siamo trasferiti qua a Forks >>.
<<
Capisco. Comunque il motivo che mi ha spinto a venire qua è stata mia
madre >>, annunciai, guardandolo negli occhi, << circa 13 anni fa,
quando più o meno avevo 4 anni, mia madre decise di lasciare mio padre e
di andare a vivere a New York, portandomi con se, mentre Joe è sempre
rimasto qui. Diciamo che soltanto quest’anno ha ammesso a se stessa che
non l’ha mai dimenticato, e così eccoci di nuovo qui >>.
<<
Quindi l’hai fatto solo per i tuoi genitori? >>.
<<
Sì. Ma alla fine mi sono accorta che Forks non è tanto male
>>.
Un altro
sorriso nacque sul suo viso. “Ma
questo ragazzo non sapeva far altro che sorridere?”. Speravo
ardentemente di sì, visto che i suoi sorrisi erano qualcosa
d’inspiegabile. Ripresi come prima a fissare i suoi occhi. Sembrava fosse
cambiato qualcosa. Erano neri, ma non scuri come prima. Sicuramente stavo
impazzendo. Era impossibile che i suoi occhi cambiassero colore. Talmente ero
assorta dai miei pensieri, che quasi non sentii la campana suonare.
<<
Ciao Alice! Ci vediamo! >> mi salutò andandosene.
Scusatemi!! Ma in questo periodo la
scuola mi sta uccidendo e in più ci si mette anche il computer che si
blocca! Ma fra un po’ mi arriva quello nuovo,
quindi credo di riuscire ad aggiungere i capitoli in tempi minori di questi!
Dovete pazientare solo per un’altra settimana, o al
massimo 2! Mi disp.. Comunque si capisce
già dal titolo cosa succederà in questo capitolo. Grazie mille
per i vostri commenti.. mi rendono felicissima e mi
invogliano a continuare la fanfic, e poi certi mi hanno fatto morir dal ridere..
Ora, prima di lasciarvi al capitolo, passiamo ai ringraziamenti:
ilamor: sono molto contenta che la mia
fanfic ti piaccia. comunque anche io mi sono chiesta
perché la Meyer,
invece di fare solo una storia su Edward e Bella non abbia fatto anche una storia
sugli altri protagonisti. Sarebbe davvero molto bello! Non saresti di certo la
sola, se Jasper sorridesse a me, mi dovrebbero raccogliere col cucchiaino e
risvegliarmi con le cannonate! Spero tanto che questo
capitolo ti piaccia. Baci.
nanina: spero che non sarai
andata in crisi anche questa volta visto il mio ritardo, altrimenti povera te!
Mi dispiace se ti sto facendo venire le crisi, ma a me le sta facendo venire questa cavolo di scuola che non mi lascia un po’ di
tempo libero.. ancora non capisco perché l’hanno inventata! Sono
molto contenta che il capitolo ti sia piaciuto. Jasper lo sto facendo un
po’ diverso. Cerco di farlo sorridere un po’ di più e anche
di far sì che riesca a controllarsi meglio con gli umani che gli ronzano
in giro. Spero che anche questo capitolo ti piaccia.
Baci.
luisina: già..
però non ho più potuto!! Che sfiga!!
Oggi sta anche piovendo.. e io che volevo andare al
mare.. uffi =(
Vabbè passiamo alla fanfic.. Si
infatti.. come biasimarla?? Se fossi stata in lei mi
sarei catapultata sulle braccia di Jasper, invece lei si contiene. Lo voglio
anche io tutto il suo autocontrollo!! Spero tanto che
anche questo capitolo ti piaccia! Baci.
Silvia_Cullen: sono molto contenta che mi seguirai e che questa
fanfic ti piaccia. Ti lascio subito al nuovo capitolo, spero tanto che ti
piaccia anche questo. Baci.
princ96: sono contenta che adori
la mia fanfic.. spero che continuerai a seguirmi e che questo capitolo ti
piaccia. Baci.
fedev82: oddio.. spero tanto che
non mi ammazzerai per il ritardo. Se vuoi che posto
più presto devi venire a piazzare una bomba sulla mia scuola! Io non ne
ho nessuna colpa, perché fosse per me posterei
tutti i giorni, ma sembra che i professori ci vogliano ammazzare.. soprattutto
in questo periodo. Comunque non fa nulla per lo
sclero. Puoi sclerarti e sfogarti quanto vuoi!! Sono
contentissima che il capitolo ti sia piaciuto. Spero tanto
che ti piaccia anche questo. Baci.
SognatriceCullen_182: si diciamo che
l’ho voluto fare molto diverso da quello tra Edward e Bella. Quello di
Jasper e Alice è più movimentato e spiritoso a differenza del
loro! Spero che anche questo capitolo ti piaccia! Fammi sempre sapere cosa ne
pensi, perché mi fa molto piacere. Baci.
E inoltre, come sempre, ringrazio
alle persone che hanno aggiunto questa fanfic tra le preferite:
Ora vi lascio al capitolo. Per favore
lasciatemi qualche recensione per sapere che ve ne pare. Baci. Ele.
P.s. Scusate se ci sono molti
errori di ortografia, ma non ho potuto rileggerlo!
*Capitolo 5*
*Visioni*
Dopo che le
lezioni finirono, tornai di fretta a casa. Quando
finalmente ci arrivai salii subito in camera e accesi il mio computer portatile
rosa confetto. Avevo fatto di tutto per averlo. A partire
dalla cameriera in un bar, a organizzatrice di feste. L’ultimo
lavoro mi era piaciuto tantissimo farlo. Ero l’unico momento dove potevo
tirar fuori tutta la fantasia che avevo. E devo dire
che ne avevo davvero molta. La mia collega, ogni volta, si spaventava per tutte
le cose che riuscivo a tirar fuori. Mi mancava
moltissimo, sia lei che quel lavoro. Era ormai da
molto che avevo quel pensiero fisso in testa. Non mi
lasciava un attimo. “Avrei voluto
rifare di nuovo quel lavoro, una volta finita la scuola!”.Ma non sapevo che il mio
futuro stava già cambiando.
Di lì a poco la mia vita avrebbe perso una nuova piega, che mai e poi mai avrei immaginato.
Finalmente
la schermata principale del desktop comparve. Entrai
subito sulla mia posta e-mail, e proprio come pensavo c’era un e-mail
della mia migliore amica Ashley.
“Ciao Alice!
Come stai? Qua senza te e la tua allegria è un mortorio! Figurati che
Michelle non sa più a chi confidare il suo ultimo acquisto.. un vestito Gucci. Anche se non
lo ammette le mancano le vostre competizioni. Ora, poverina, è senza una
rivale.
Comunque, com’è la tua odiosa cittadina di Forks? Piove?
Ti spedisco un raggio di sole da qui
assieme a un’immensità di baci.
Ciao mia piccola combinaguai. Ti
conviene rispondere subito, altrimenti sarò
il tuo incubo peggiore Alice Mary Brandon!!
Ashley.”
Ashley era
la solita. Mi mancavano tantissimo le nostre passeggiate, le nostre
giornate di puro shopping, le nostre chiacchierate al telefono e soprattutto le
nostre risate. Ashley era proprio uno spasso!
Per non far
sì che la mia migliore amica si trasformasse in
una iena le risposi.
“Ciao pazza
scatenata!
Sto bene, anche se mi manchi tantissimo! E te? Come stai?
Mi dispiace per Michelle, ma anche a
me mancano le competizioni con lei. Anche se mi
arrabbiavo, mi divertivo lo stesso ad avere sempre l’ultima esclusiva.
Comunque Forks è… Forks! È rimasta sempre la solita!
È sempre nuvoloso e piove almeno una o due volte al
giorno. Ora per fortuna ha smesso! Mi manca il sole e il caldo!
Voglio il resoconto di ogni cosa che succede! Mi raccomando!
Tantissimi baci mia piccola stella.
La tua Alice”
Spensi il
computer e mi sdraiai nel letto.
Fu in quel
momento, fissando la finestra, che mi sembrò di cadere in un stato di trance. Si fece tutto nero.
Una strada..
una bambina, di circa 6 anni, èdavanti a un pick-up rosso che la sta
per investire.. La bambina ora è lontana, mentre il pick-up si dirige
verso di me.. sto per essere investita.. mi ritrovo sdraiata sulla strada e
sopra di me c’è un ragazzo biondo
Il nero
scompare e la stanza si ridisegna davanti a me con tutti i suoi colori. Non capisco cos’è successo.
“Ma
sto diventando pazza?Che cos’era quella strana cosa che ho visto? Poi non
si capiva niente.. erano tutte immagini senza
senso!”.
Il panico
s’impossessò di me. Iniziai a fare respiri lunghi per calmarmi, ma
non ci riuscivo. Volevo capire che cos’erano quelle immagini. E poi perché era diventato tutto nero? Oddio stavo
impazzendo!
“Ma
dai! Tranquilla! Forse ti sei addormentata per un attimo ed hai sognato!”
Ma allora
perché era tutto così reale? Perchè ero preoccupata per
qualcosa che neanche io sapevo? Perché avevo i
brividi?
Per nulla.. era sicuramente un sogno. Devo essermi addormentata
mentre guardavo la finestra, perché altrimenti
sarebbe impossibile da spiegare.
<<
Alice! >>, urlò miamadre.
<<
Si? >>.
<<
Scenderesti un attimo giù? >>.
<<
Arrivo! >> urlai.
Scesi le
scale correndo e in pochi secondi mi ritrovai di fronte a mia madre.
<< Mi
faresti un favore? Andresti a comprarmi le sigarette? >>, chiese.
<< Certo mamma! >>.
Appena mi
diede i soldi, uscii da casa e salii in macchina. Accesi la radio e mi misi a cantare. Ero felice e spensierata,
non pensavo più a quel mio strano
sogno di prima. Se soltanto avessi saputo quello
che sarebbe successo di lì a poco, me ne sarei rimasta a casa a piangere
per quel che mi stava succedendo.
Arrivai al
tabacchino e ci parcheggiai di fronte. Scesi dalla macchina e attraversai la
strada. Aprii la porta del tabacchino ed entrai. Presi il pacchetto di
sigarette per mia madre e me ne uscii. Misi il pacchetto in tasca e mi preparai
ad attraversare la strada. Fu in quel momento, che come in un deja-vu, rividi
la bambina di circa 6 anni, che m’era apparsa in quello strano sogno, in
mezzo alla strada. Il pick-up rosso si stava dirigendo verso di lei ad una
velocità allucinante. L’avrebbe presa di sicuro. Corsi verso la
bambina, che mi guardava con aria felice non essendosi accorta di nulla, e la
scaraventai dall’altra parte della strada. Mi girai verso il pick-up e mi
resi conto che non sarei mai riuscita a spostarmi.
Chiusi gli occhi e aspettai l’impatto, ma quello non avvenne. Al
contrario mi sentii cadere sull’asfalto con qualcosa o qualcuno sopra di
me. Aprii lentamente gli occhi e vidi un ragazzo con
dei bellissimi vaporosi capelli biondi. Jasper Hale Cullen mi stava fissando
con aria preoccupata.
Chiedo umilmente perdono, ma purtroppo non mi è ancora
arrivato il computer nuovo! Che pizza =(
Poi in questo periodo non basta il caldo, ci
si mette pure la scuola ad uccidermi. Ogni giorno
compiti ed interrogazioni.. che strazio!
Comunque grazie
mille per le vostre recensioni. Mi hanno fatto molto piacere. Ogni volta mi
commuovo! Grazie!
Scusate ma oggi
non ho il tempo di ringraziarvi una per una.. lo farò al prossimo
capitolo. Promesso!
Voglio ringraziare a tutte le persone che hanno messo questa
fanfic tra le preferite e le seguite e inoltre ringrazio anche le persone che
mi hanno aggiunta ai loro autori preferiti. Mi rendete felicissima! =)
Ora vi lascio al capitolo. Non mi sembra che sia uscito molto
bene, ma giudicate voi!
Baci. Ele.
NEWLIFE NEW LOVE
Capitolo6
Confusione
Mi rialzai
da terra aiutata da Jasper.
<<
Grazie >> sussurrai.
<< Di
nulla! A proposito, come ti senti? >> mi chiese preoccupato.
<<
Bene.. solo grazie a te >>.
<<
Non avrei mai potuto far sì che quel pick-up ti facesse
del male! >> affermò con decisione.
<<
Grazie mille. A quest’ora senza di te sarei morta >>.
Sorrise.
Uno di quei suoi bellissimi sorrisi.
Ma ogni
momento bello è destinato a durare per poco tempo. Non hai mai
l’occasione di assaporartelo per bene, che quello è già
finito. Quando pensi che tutto sta andando per il
meglio ti sbagli di grosso, perché il destino è crudele. Sembra
che per ogni momento felice, tu ne debba subire uno triste; come se la
felicità avesse un prezzo. Un prezzo molto alto. Perché
questa è la vita. Questo è il mondo in cui viviamo. E noi non ci possiamo fare nulla, se non accettare il nostro
futuro così com’è. Anche se molto presto
avrei scoperto, che bastava prendere una decisione diversa da quello che
già si pensava, per far sì che tutta la vita futura cambiasse.
All’improvviso,
come un flash back, mi ricordai di quello strano sogno avuto poco tempo prima in camera. Era accaduto!
Non poteva
essere vero. Quello non era un sogno.. ma una visione!
Com’era
possibile? Come avevo potuto avere una visione?Cos’ero io per poter avere una
visione? Ero un mostro! Stavo diventando un mostro.
Ero
così assorta tra i miei pensieri che non mi accorsi
di Jasper che con aria confusa mi osservava. Mi dispiaceva per lui, ma in quel
momento non era l’unico ad essere confuso. E poi io dovevo tener conto a una confusione molto più grande, che avrebbe
segnato il resto della mia vita.
<<
Grazie mille Jasper! Ma ora devo rientrare
urgentemente a casa. Ci vediamo a scuola! >>, e
senza pensarci mi alzi in punta di piedi e gli diedi un bacio sulla guancia per
ringraziarlo per avermi salvato.
<<
Tranquilla. Allora ciao! >> mormorò dispiaciuto.
Dispiaceva
anche a me. Ma dovevo capirci qualcosa. Dovevo capire cosa mi stava succedendo.
Entrai in
macchina e partii velocemente, cercando di raggiungere il più presto
possibile casa. Appena arrivai corsi fuori dalla
macchina, aprii la porta di casa, lanciai le sigarette di mia madre sul tavolo
e mi diressi, sempre di corsa, in camera.
Mi buttai
sul letto e ripensai a tutto quello che era successo. Non capivo come avessi
fatto a vedere quello che sarebbe successo di lì a poco tempo. Perché? Perché
proprio io? Non avevo avuto già abbastanza problemi? Ho dovuto
abbandonare gli amici e le mia abitudini per
accontentare i miei genitori. Son dovuta venire in questo
posto completamente dimenticato dal sole e popolato solo dalla pioggia. E per cosa? Per diventare pazza?!?
Dovevo
capirci di più su cosa mi stava accadendo.
Presi il
computer e lo accesi per una seconda volta in quel giorno. Aspettai con
impazienza la schermata principale e quando finalmente mi apparve non ci pensai
due volte e mi connessi in internet. Entrai in un motore di ricerca e digitai
una sola parola.
Premonizioni.
A
differenza delle altre volte, che non mi preoccupavo
del tempo d’attesa, questa volta fu snervante. La lista dei risultati non
era tanto esauriente, ma decisi di entrare in un sito che mi soddisfava
più degl’altri:
Molti
hanno avuto premonizioni, il che significa che hanno visto gli
avvenimenti prima che accadessero. I ricercatori chiamano questa
facoltà precognizione, e si dice che chi la
sperimenta goda della prescienza o "seconda vista": vede cioè
le cose non con gli occhi, ma con la mente.
Le premonizioni si presentano in molte forme; possono essere sogni, visioni, o
semplicemente vaghe sensazioni che qualcosa sta per accadere. Possono predire
una vasta gamma di avvenimenti, dal disastro aereo a
fatti ordinari, come l'arrivo di una persona cara.
In alcuni paesi, la prescienza è considerata parte naturale della vita.(*)
Continuai a
scorrere la pagina. Ero sempre più sbalordita.
Molte
premonizioni si manifestano in forma di sogni che si ripetono una notte dopo
l'altra finché l'avvenimento non accade.(*)
Altre
invece avvengono incosciamente attraverso delle visioni.
Smisi di leggere e spensi il computer. Non ero l’unica. Grazie a
quella rivelazione mi tranquillizzai, anche se non del tutto. Anche se molto rare, le premonizioni, potevano avvenire anche ad
altre persone. Mi rassicurai. Anche se non era
del tutto normale, ora ero più tranquilla. Almeno la prossima volta mi
avrebbe trovata preparata, e se era qualcosa di brutto, avrei fatto tutto
ciò che potevo per far sì che non
accadesse.
Guardai l’orologio e vidi che era ora di cenare. Scesi giù e
mi sedetti a tavola. Aspettai che mia madre servisse la cena, e una volta servita, mangiai silenziosamente e velocemente.
Finito di mangiare me ne tornai in camera, e dopo essermi lavata e messa il pigiama, mi coricai nel letto e mi addormentai
quasi subito.
Le frasi che finiscono con questo segno(*) sono state prese da questo sito:
Vedere
nel futuro
Scusate ancora per il ritardo ma in questo
periodo mi sto dedicando molto allo studio, visto che sono gli ultimi giorni di
scuola e mi sto dedicando a una nuova fanfic. Ma non so se questa
idea andrà avanti. Vabbè comunque
scusate se questo capitolo è corto ma ho pochissimo tempo.
Il computer nuovo non mi è ancora arrivato. Uffi =(
Comunque come sempre ringrazio
alle persone che hanno recensito:
Goten: sono molto contenta che il capitolo ti piaccia, poi detto da te,
sono ancora più contenta visto che mi piace un casino come scrivi e le
tue fanfic. Le ho lette tutte quelle su Twilight e devo dire
che sono veramente magnifiche. Te lo dico qua perché non ho mai tempo di
commentarle. Spero che anche questo capitolo ti piaccia, anche se non succede
un granchè, spero che continuerai a seguirmi e a recensire. Baci.
luisina: grazie tesoro per
la tua recensione. Mi fai commuovere ogni volta. Sono molto contenta che il
capitolo ti sia piaciuto. Già, povero Jazz! Stai
tranquilla, si rincontreranno presto, anche se non in questo capitolo. Però Alice farà conoscenza con un Cullen qua.
Anzi una Cullen. Si vede già dal titolo chi è! Spero che anche
questo capitolo ti piaccia anche se è molto
corto e non succede niente di emozionante. Fammi sapere cosa ne pensi. Baci.
hale 1843: ciao anche io mi
metterei ad urlare per tutta la stanza e in più mi strapperei tutti i
capelli. Comunque no non sogna jasper! Spero che anche
questo capitolo ti piaccia anche se non succede
granchè. Fammi sapere! Baci.
nanina: si anche a me dispiace
tanto per Jazz. Lui la salva e lei che fa?!? Se ne va!
Però anche io in quella situazione avrei fatto
la stessa identica cosa! Anche io avrei la tua stessa
reazione se scoprissi di avere le visioni! Sono molto contenta che il capitolo
ti piaccia. Spero che ti piaccia anche questo anche se non
succede niente. Baci.
Inoltre vorrei ringraziare le
persone che hanno messo questa fanfic tra le preferite:
Inoltre vorrei ringraziare le
persone che la leggono soltanto e le persone che mi hanno messo tra i loro
autori preferiti. Grazie mille a tutti!
Vi ricordo inoltre di lasciarmi una recensione almeno so quello che ne
pensate di questa fanfic!
Vi ringrazio… Baci. Ele.
NEW LIFE,NEW LOVE
Capitolo 7
Reneesme Cullen
L’indomani mattina arrivai a scuola
che non c’era ancora nessuno. Decisi di rimanere in
macchina e ad aspettare che il parcheggio della scuola si riempisse. Non
sapendo cosa fare, presi il mio mp3 fucsia dallo zaino e mi misi
ad ascoltarlo. Subito le note di Claire de Lune mi invasero le orecchie. La musica classica era quella che
preferivo di più in assoluto, perché mi calmava e mi sentivo in
pace con me stessa; e poi Debussy era il compositore
che più mi piaceva.
Dopo un po’ il parcheggio si riempii e la
Volvo, come sempre si parcheggio affianco a me. Scesi dalla
macchina e mi diressi a trigonometria.
Scoprii di dividere il banco con una
Cullen. Ma non una semplice Cullen. Quella era
Reneesme, da tutti chiamata Nessie. Con un sorriso
riusciva a metterti subito l’allegria. Era una ragazza veramente
esplosiva e il pomeriggio stesso lo scoprii a mie spese.
<< Ciao! Tu devi essere Alice
Brandon? >>, mi chiese sorridendo appena mi sedetti.
<< Sì! Sono già
così famosa da queste parti? >>. Che
domande! Qua ogni piccola novità diventava uno scoop!
<< Tutto Forks ti stava aspettando!
>>.
<< Eh già! >> sorrisi
per la prima volta a quella ragazza, che pareva comprendermi.
<< Hai già
fatto nuove amicizie?>> mi chiese con aria maliziosa.
<< Sì, con Jessica e il suo
gruppo, e poi con.. tuo fratello.. Jasper >>.
<< Ah sì? E
come ti sembra? >> chiese sempre con aria maliziosa e con molta
curiosità.
<< Molto socievole e anche simpatico!
>>.
<< Di solito non è
molto socievole, sta sempre sulle sue. Le devi stare parecchio
simpatica! >>, esclamò sorridendo.
Arrossì. Chissà
perché, ma sentivo che la ragazza aveva un carattere molto simile al
mio.
Tutto divenne nero come il giorno
precedente.
Io e Reneesme che ci tenevamo per mano.. lei che mi trascinava correndo in un centro commerciale.
Vestiti.. milioni di vestiti.
Un’altra visione. Ma questa volta fu
molto più piacevole, perché voleva dire solo una cosa.. Shopping!
<< Non ti vorrei sembrare molto
invadente, ma ti andrebbe se stasera andassimo a Port
Angeles per una serata di puro shopping? >>.
<< Certo! >> le risposi felice.
Per poco non iniziai a saltellare per tutta la classe.
Un sorriso bellissimo si fece largo sul suo
viso. Mi sembrava una bambina, che dopo aver ricevuto il suo
gelato, restava buona e soprattutto felice.
<< Un’altra cosa.. ti andrebbe di pranzare con me oggi? Almeno parliamo
della nostra serata di shopping! >>.
<< Certo Reneesme >>.
<< Chiamami pure Nessie! >>.
L’ora di trigonometria finì e
dovetti abbandonare la mia nuova amica.
Subito Jessica mi si
affiancò e iniziò a farmi il terzo grado.
<< Hai fatto amicizia con Reneesme?
>>.
<< Si
perché? >> chiesi non capendo che cosa ci fosse
di strano.
<<
Perché di solito, i Cullen, non parlano mai con nessuno. Solo tra loro
stessi >> esclamò.
<< Strano, perché ho fatto
amicizia anche con Jasper! >> mormorai felice.
<< Jasper?!?!
>> urlò incredula.
<< Sì..
Jasper.. Quello biondino e tanto bello. Ce l’hai
presente? >>.
<< Certo che ce
l’ho presente! Mica son scema! Come posso
non vedere un ragazzo con una bellezza come la sua?!? >>.
<< E allora
perché urli come una pazza il suo nome? >>.
<< Così >> rispose con
aria delusa dirigendosi verso la sua classe.
A volte proprio non la capivo. Quella
ragazza era veramente strana e a volte sembrava che fosse gelosa di me.
L’ora di pranzo arrivò
velocemente. Entrai in mensa, presi solo due tranci di
pizza e una bottiglietta d’acqua e mi diressi verso il tavolo che aveva
già occupato Nessie.
<< Ciao folletto! >> mi
salutò allegramente.
<< Folletto?? >> chiesi
sbalordita.
<< Sì,
perché mi ricordi i folletti delle fiabe. Spero che non ti
offendi! >>.
<< No, tranquilla! >> risposi
ridendo. Folletto! Questa era nuova.
Nessuno mi aveva mai soprannominato così!
<< Sai non è
tutta farina del mio sacco! Me l’ha fatto notare mio pad…
cioè mio fratello… Edward! >>.
<< Ah! >>. Mi girai verso la
parte degli altri Cullen e notai che Edward stava
ridendo, come se ci stesse ascoltando.
<< Allora..
passo subito a casa tua dopo la scuola? >>.
<< Ok va benissimo >>.
<< Vedrai, ci
divertiremo un mondo! >> esclamò entusiasta.
<< Lo so! Amo lo shopping!
>>.
Continuammo a parlare del più e del
meno fino a quando non suonò la campana per annunciare che la pausa per
il pranzo era finita.
Ciao a tutte!! Scusatemi per il mio
enorme ritardo, ma sto dando le ultime interrogazioni e sto
sempre studiando. Quando finisco, cioè l’8,
credo di aver più tempo libero, e quindi credo di poter aggiornare
più velocemente.
Non vedo l’ora che la scuola finisca,
perché non ne voglio più sapere di dovermi alzare presto la
mattina e di studiare la sera.
Comunque, per farmi perdonare per il mio enorme
ritardo ho fatto questo capitolo molto lungo! Spero
tantissimo che vi piaccia. E ora, come sempre,
passiamo ai ringraziamenti:
Goten: sono molto contenta che il capitolo ti sia piaciuto e
soprattutto che la fanfic ti piaccia. (Quando la metti
la tua nuova fanfic? Spero al più presto, perché non vedo l’ora
di leggerla). Ti lascio al nuovo capitolo. Spero che ti
piaccia e che mi farai sapere cosa ne pensi. Baci.
luisina: ciao tesoro!! Finalmente sono riuscita ad
aggiornare. In questo periodo sto cercando di portarmi tutte le materie su, che
non ne ho voglia di dare gli esami a settembre. Comunque
sono contenta che il capitolo precedente ti sia piaciuto. Ho voluto inserire la
gaffe perché altrimenti sarebbe stato troppo, come dire.. noioso; non accadeva niente di bello. Sì, Alice è
molto entusiasta, anche se in questo capitolo la più pazza ed entusiasta
è Nessie, ma poi la pazzia di Alice
uscirà piano piano in seguito. (Comunque..
quand’è che aggiornerai “SCAMBIO”? Sono troppo curiosa
di quel che succederà!! La curiosità mi
sta uccidendo. Se mi vuoi viva e vegeta ti prego continuala al più
presto!!) Spero che questo nuovo capitolo ti piaccia.
Fammi sapere cosa ne pensi. Baci baci tesoro.
nanina: sono molto contenta che il capitolo
precedente ti sia piaciuto. Alice, in questo capitolo, non sarà al
massimo del suo entusiasmo, ma tranquilla.. come ho
già detto a luisina, farò uscire tutta la sua pazzia in seguito. Spero
che, anche questo capitolo ti piaccia. Fammi sapere cosa ne pensi. Baci.
hale1843: grazie mille per i complimenti. Ogni volta
che li leggo divento felicissima! Sì, a Jessica le sta solo bene! Ormai
la odio da New Moon, da quando si è messa ad
ignorare Bella, visto che ormai non era più il nuovo giocatolino. Detto questo
sono molto felice che la fanfic ti piaccia. fammi sapere che cosa ne pensi di questo nuovo capitolo. Baci
tvb.
elis_cullen:sono contentissima che il capitolo ti sia
piaciuto, anche se non c’era niente di tanto particolare. Spero che continuerai a commentare e a seguire una ficcy e spero
anche che il nuovo capitolo ti piaccia. Baci.
Inoltre vorrei ringraziare le 26 persone che hanno
messo questa ficcy tra i preferiti, le 18 persone che l’hanno messa tra
le seguite e le persone che la leggono soltanto.
Ora vi lascio al capitolo, sperando che vi piaccia.
Per favore lasciate un commento, così so cosa ne pensate!!!
Baci. Ele.
*Capitolo 8*
*Solo sano e puro…
shopping!*
Finalmente
anche l’ultima ora di scuola finì lasciandomi alla più
completa libertà. Arrivai a casa in fretta e furia e mi preparai per la serata che avrei passato con Reneesme. Presi
dall’armadio la gonna in jeans, pantacollant nere
e una maglietta bianca, a maniche lunghe, non troppo elegante. Appoggiai tutto
sul letto e corsi in bagno a lavarmi. Non sapendo quando Nessie sarebbe
arrivata, mi lavai velocissimamente. Mi vesti con i
vestiti che avevo accuratamente scelto e decisi di
mettermi un paio di stivali bianchi per abbinarli con la maglietta e la
borsetta, mentre scelsi una giacca in tela, non troppo pesante, nera per
abbinarla alle pantacollant. Fare abbinamenti sui colori nella roba da vestire
e seguire la moda era la mia passione. Mai sarei uscita con qualcosa di antico addosso o con qualcosa che non si abbinava per
niente a ciò che portavo.
Ritornai in
bagno e aprii il beauty-case che conteneva i trucchi. Misi un filo di matita e
di lucidalabbra e un po’ di phard. Dopo aver finito di truccato passai ai
capelli. Presi la piastra e lisciai le punte e con il gel cercai di darle un
effetto un po’ disordinato.
Appena
finii di prepararmi sentii il campanello suonare. Corsi subito di sotto e
quando aprii la porta vidi due occhi color cioccolato fissarmi e una schiera di
denti bianchissimi.
<< Pronta?
>>, mi chiese Nessie.
<<
Certo >>, risposi sorridendo.
<<
Allora andiamo! >>.
<<
Ok! >>.
Salutai mia
madre, chiusi la porta e insieme a Nessie ci dirigemmo alla sua macchina. Ma?!? C’erano due macchine!!
Un’Aston Martin e una Volvo. Un’Aston
Martin?!?
<<
Scusa di chi è quell’Aston Martin? >> chiesi incredula.
<< Sarebbe di Edward, ma è come se fosse mia. Lui usa la Volvo, perché?
>> disse come se fosse banale.
<< Perché?!?
Scusa Nessie, ma quella macchina è una BOMBA! È
l’ottava meraviglia del mondo! È.. è.. è..
>> non riuscii a continuare.
<<
Parli tu che hai una magnifica Porsche 911 Turbo! >> esclamò.
<<
Vabbè ma l’Aston Martin è l’Aston Martin, anche se la
mia Porsche non la cambierei con nessun’altra
macchina al mondo! >> risposi euforica << ma
a quanto vedo non siamo sole >> continuai, mentre avevamo raggiunto la
sua macchina.
<<
Già! Con noi ci sono Edward e Bella che sono
nella Volvo e Jacob e Jasper che sono in macchina con noi >> disse
aprendomi lo sportello posteriore.
Al nome di
Jasper sussultai. Nella mia visione avevo visto solo io e Nessie. Com’era
possibile? Ero sicura al cento per cento di non aver visto nessun altro, ma
solo noi due che correvamo mano per la mano per i
negozi.
Appena mi
sedetti nel sedile posteriore Jasper mi salutò.
Solo allora mi accorsi che era seduto nel sedile posteriore affianco a me.
Divenni rossa al solo pensiero di come l’avevo salutato il giorno prima. L’avevo lasciato lì in mezzo
alla strada dopo che lui mi aveva appena salvato. E
poi, per finire ancora di più in bellezza le avevo dato un bacio sulla
guancia come se fossimo dei vecchi amici, quando invece l’avevo
conosciuto il giorno stesso.
<<
Ciao Jasper! >> ricontracambiai il salutato diventando ancora più
rossa, << scusa per ieri >>.
<<
Stai tranquilla! Non fa nulla. >> mormorò sorridendo.
<< No,
sono imperdonabile! Ti ho lasciato lì, in mezzo alla strada, dopo che tu
mi hai salvato la vita. Non so se te ne rendi conto, ma se non ci fossi stato te sarei diventata una sottiletta! E io, invece di ringraziarti a dovere, ti ho lasciato
lì, come una stupida. Anche se c’era un
motivo non avrei dovuto lasciarti lì. Sono davvero ingiustificabile! E poi, >> continuai a parlare come una macchinetta
<< non avrei dovuto prendermi così confidenza e darti quel bacio
sulla guancia. In fondo ci siamo conosciuti ieri stesso! >>.
<< Stai tranquilla, non fa niente veramente. Può
capitare >>, rispose sorridendo. << E per quanto riguarda
quel bacio non mi è dispiaciuto per niente,
anzi!>> sussurrò così piano che a stento lo sentii.
Ormai il
mio viso stava diventando viola dall’imbarazzo, mentre lui mi regalava un
altro dei suoi meravigliosi sorrisi.
Non
riuscendo più a parlare per la vergogna dovuta al colore del mio viso
che Jasper aveva notato, mi voltai verso il finestrino e fissai il paesaggio
che scorreva.
<<
Hai fatto l’errore più grande della tua
vita ad accettare una serata di shopping con il piccolo mostricciatolo >>
esclamò Jacob appena parcheggiamo di fronte ad un centro commerciale
gigantesco.
<< Perché? >> chiesi mentre
Nessie lanciava un’occhiata assassina al suo ragazzo. Se
il suo sguardo potesse uccidere, a quest’ora lui non sarebbe più
qui a parlare e a scherzare con noi.
<< Perché lei è una furia! Quando le parli di
shopping non capisce più niente e se non si prova tutti i vestiti che un
negozio possiede, non ne esce da lì. A volte
sembra che lei e Rosalie siano davvero sorelle per questo >> disse
uscendo dalla macchina seguito da lei.
<< E cosa ci sarebbe di così strano? >> chiesi non
capendo veramente cosa c’era di così anormale.
<< Cosa ci sarebbe di strano?!?!? Nessie pare proprio che tu abbia trovato
un’altra sorella dispersa in chissà quale parte nel mondo >>
urlò Jacob.
Nel mentre
che Nessie faceva la linguaccia al ragazzo, Edward e Isabella si avvicinarono a
noi.
<<
Pare proprio che oggi non dovremmo più tener a bada una sola persona, ma
addirittura due. Comunque piacere io sono Edward e lei
è Bella, la mia ragazza >> disse indicandomi la ragazza che le
stava accanto.
<< Il
piacere è tutto mio, anche se Jessica ha già provveduto
a descrivermi tutta la vostra famiglia. Credo proprio che tutti a scuola
cadano ai vostri piedi! >>.
<<
Già! E non sai quanto sia insopportabile!
>> mormorò Bella facendo una smorfia. Sapevo cosa voleva dire
stare al centro dell’attenzione. Ora che ero arrivata a Forks sembrava che fossi il nuovo
giocatolino.
<<
Allora, iniziamo? >>chiese ansiosa Nessie.
<< Ci
puoi contare! >> le risposi.
E senza
darmi del tempo, mi prese per un braccio e
iniziò a correre verso il centro commerciale. Soltanto dopo mi accorsi
che la sua vittima non ero soltanto io. Con l’altra mano stava tenendo il
braccio di Bella che aveva un’espressione disgustata in viso. I tre
poveri ragazzi, dietro di noi, cercavano di starci dietro, ma alla fine rinunciarono
e andarono da qualche altra parte.
Entrammo in
un negozio di abbigliamento e Nessie ed io, iniziammo
a rovistare tutti i vestiti contenuti in quel negozio, per cercare qualcosa di
carino. Bella, ferma in un angolo, ci osservava sbalordita. Di
certo, non bisognava saper leggere nel pensiero, per capire che ci
riteneva delle pazze e che odiava tutto quanto riguardasse lo shopping.
Nessie
prese un vestito rosa pallido. Era molto bello. Era aperto sulle spalle e avevo
un piccolo incrocio dietro. Avevo uno spacco che partiva dalla coscia.
<< Vi
piace? >> ci chiese.
<<
È davvero molto bello! >> le rispose Bella.
<< E te che ne pensi? >> chiese rivolta
a me.
<<
È splendido! Provatelo >>.
Non se lo
fece ripetere due volte che corse nel camerino.
Lo
provò e quando uscì io rimasi sbalordita. Era
bellissima, le stava davvero bene. << Sei bellissima! >>
mormorai.
<<
Davvero? >> chiese.
<<
Sì >> confermò Bella.
<< Ok.. allora ho già trovato il mio vestito per il ballo.
Jacob impazzirà! >> esclamò felice.
<<
Quale ballo?!? >> chiesi sbalordita.
<<
Quello che si terrà tra due settimane a scuola! >>.
<<
Coooooooosa? C’è un ballo tra due settimane e nessuno mi ha detto
niente?!?>> quasi urlai.
<< Si
credevo che lo sapessi >> mormorò dispiaciuta Nessie.
Senza
ascoltarla mi scaraventai a cercare un vestito per il ballo. Dovevo
assolutamente trovarlo. Nessie si rimise i suoi vestiti a
una velocità impressionante e mi aiutò a cercare, così
come Bella. Anche se odiava lo shopping si stava
sforzando a cercare un vestito per me.
<<
Grazie >> le bisbigliai voltandomi verso di lei sorridendole.
<< Di
nulla, in fondo non sto facendo niente di che >>.
<<
Non è vero! Apprezzo molto il tuo gesto. Anche se odi
i vestiti e lo shopping in generale, mi stai aiutando a trovare un vestito.
E questo non è niente! >>.
Mi sorrise
e continuò a cercare. Dopo un’ora di cercare stavo per arrendermi quando sentii Bella chiamarmi timidamente.
<<
Hai forse trovato qualcosa? >> le chiesi avvicinandomi a lei.
<<
Sì, ma sono sicura che non ti piacerà. D’altronde io non
sono un’esperta come voi in fatto di vestiti >> disse
mostrandomi un vestito bianco.
Era semplice, ma bellissimo. Era corto e si legava al collo.
<<
Stai scherzando?!? Bella questo vestito è
stupendo! È esattamente come lo stavo cercando! Grazie, mi hai salvato
la vita. Ti adoro! >> le urlai saltandole addosso per abbracciarla. Quando la sua pelle vanne a contatto con la mia
avvertì che era ghiacciata, proprio come quella di Jasper, ma non me ne
preoccupai più di tanto. Le diedi una bacio su
una guancia e ancora ringraziandola mi diressi nel camerino. Provai il vestito
e mi specchiai. Mi stava davvero molto bene. Uscii dal camerino. Bella e Nessie
mi guardarono attentamente. Subito sul viso di Bella comparve un sorriso:
<< ti sta d’incanto! >>.
<<
Grazie >> le risposi arrossendo.
<< Ha
ragione Bella! Ti sta veramente bene! Farai impazzire tutti i
ragazzi, soprattutto Jasper >> esclamò Nessie.
<< Cosa c’entra Jasper? >> chiesi confusa.
<<
Niente niente >>, rispose ridendo << ora
cambiati che dobbiamo cercare un vestito per Bella
>>. In quel momento parve che la ragazza divenne
più pallida di quel che già era. Doveva proprio odiare lo shopping. Mi cambiai il più veloce possibile e andai
dalle altre per aiutare a trovare un vestito a Bella.
<<
Ragazze, lo vorrei il più semplice possibile >>
bisbigliò timidamente.
<<
Stai tranquilla! Fai fare a noi! >>
esclamò Nessie.
Bella non
sembrava del tutto convinta, ma alla fine
accettò. Credendo che lei non ne capiva di moda e di vestiti, si mise in
un angolo a guardarci.
<< Alice non sei obbligata a cercare un vestito per me anche tu. Nessie se la caverà anche
da sola >>.
Che
dolce! Non voleva che gli altri facessero il lavoro per lei. Ma
non sapeva che questa era la mia passione.
<<
Stai tranquilla Bella! Mi fa piacere, e poi.. devo
restituirti il favore! >>.
<< Ma stai tranquilla per quello >>.
<< Mi
dispiace per te, ma non cedo alla tua richiesta. Devo per forza trovarti un
vestito! >>. Detto questo non replicò più, ma mi sorrise.
Ormai aveva capito che era una battaglia persa.
Frugai
ancora per altri 10 minuti quando trovai un vestito
blu semplice e non molto appariscente. Aveva uno scollo ad U e una specie di
cordoncino in vita. Era corto, arriva fino a metà coscia, e alla destra
aveva un piccolo spacco.
<<
Bella che ne dici di questo? >>.
Sentendomi,
sia lei e sia Nessie si avvicinarono.
<<
Non sarebbe meglio qualcosa di più appariscente? >>.
<<
No, secondo me va meglio questo >>.
<<
Alice, è bellissimo! Grazie >>.
<< Di
nulla! E ora corri a provartelo! >>, dissi
porgendoglielo.
<<
Grazie ancora, se non ci fossi stata te, chissà con che cosa se ne
sarebbe uscita fuori Nessie! >>.
<< E ci credo che le piace! È semplice, proprio come
piace a lei! >> mormorò Nessie, una volta che Bella entrò
nel camerino.
<<
Secondo me va benissimo per un ballo scolastico!
>>.
<< Se lo dici tu! >>.
In quel
momento Bella uscì dal camerino. Il vestito le stava benissimo. Si
sposava perfettamente con la sua carnagione.
<< Ti
sta splendidamente! Vedrai Edward, ti salterà
subito addosso >>.
<<
Grazie >> rispose lei, imbarazzandosi.
<<
Alice ha ragione! >>.
Dopo che
Bella si cambiò, ci dirigemmo alla cassa per pagare i nostri vestiti.
<<
Spero che ora ce ne torneremmo a casa! >> esclamò Bella.
<<
Sei impazzita? Dobbiamo ancora prendere le scarpe, andare nel negozio
d’intimo e altri >> urlò Nessie
sbalordita.
<<
Alice non puoi convincerla? >> disse chiedendo aiuto.
<<
No, Bella mi dispiace, ma Nessie ha ragione! >> esclamai.
Nessie, per non perdere tempo, come prima la prese per un braccio e la trascinò nei
negozi.
Alla fine
della giornata eravamo cariche di buste. Tutte diverse. Oltre al vestito per il
ballo, avevo comprato delle scarpe bianche, con cui abbinarle, 3 paia di
reggiseno tutti in pizzo e 3 paia di tanga (consigliati da Nessie), creme
profumate per il colpo, due paia di jeans chiari e una camicia rosa chiaro a maniche corte.
Quando
arrivammo alla macchina i ragazzi ci stavano
già aspettando.
Ciao a tutte! Stavolta non sono in ritardo!! Finalmente direte voi.
Comunque ho avuto l’ispirazione e invece di scrivere sul
cellulare il continuo di questa ficcy ho deciso di scriverlo direttamente sul
computer e ti farvelo leggere subito. All’inizio questo capitolo doveva
prendere una piega diversa, ma alla fine mi si è accesa la lampadina
come nei cartoni e ho deciso di mettere un finale diverso, spero molto che vi
piaccia, anche se credo proprio di sì. (Illusa! Direte voi ).
Ho dovuto alzare il rating da verde a giallo, per due parole non
proprio carine in questo capitolo. Ma tanto se non l’avrei alzato in
questo capitolo, l’avrei alzato nei prossimi.
E ora passiamo ai ringraziamenti:
luisina: ciao tesorooooooooo!! Anche a me il vestito di Bella mi ha colpito
tantissimo. Anche se sono un po’ di parte, perché a me la roba blu
mi piace troppo!! Sono molto contenta che il capitolo ti è piaciuto e
che trovi i caratteri dei personaggi azzeccati. Ho voluto fare il carattere di
Nessie, simile a quello di Alice proprio perché diventassero amiche per
la pelle e soprattutto.. per lo shopping, ovviamente! Jasper è
bellissimo.. anche se non sono riuscita a dargli molto spazio in quel capitolo,
ma tranquilla, tra un paio di capitoli ne avrà. Eccome se ne
avrà! E poi Bella, con il suo carattere timido e impacciato, proprio
com’era da umana. Ma il suo carattere ha diversi aspetti: forte e
combattivo per tutto ciò che riguarda la famiglia e soprattutto quando
la fanno arrabbiare, dolce e tenero con Edward e timido e impacciato con gente
che ha appena conosciuto, come Alice! Non vedo l’ora che la scuola
finisca così potrò aggiornare molto più velocemente per la
tua felicità. Non vedo l’ora che sia lunedì per leggere il
tuo aggiornamento!! E poi sono contentissima per aver indovinato
l’anagramma e il meccanismo. Mi raccomando domani quando torni, se hai
voglia di leggere questo capitolo, fammi sapere cosa ne pensi. Adoro i tuoi
consigli! Ciao tesoro… baci.
nanina: sono molto contenta che il capitolo ti sia piaciuto. Comunque sì,
Jazz è dolcissimo. Comunque mi dispiace che non riesci a vedere il
vestito di Nessie =(Grazie per i
complimenti, spero che anche questo capitolo ti piaccia e mi raccomando, fammi
sapere cosa ne pensi. Baci.
nanerottola: sono molto contenta che la storia ti piaccia. Comunque
sono andata a leggere la tua fanfic.. è molto bella! Non ho avuto tempo
per lasciare una recensione, perché anche adesso sto facendo tutto di
fretta.. ma se domani o lunedì o tempo stai tranquilla che la lascio di
sicuro! Comunque spero che ritroverai presto l’ispirazione, perché
sono troppo curiosa di quello che succederà. Spero che il nuovo capitolo
ti piaccia e che mi farai sapere cosa ne pensi. Baci.
hale1843: si soprattutto per Nessie e Alice, perché Bella non
è entusiasta come loro! Diciamo che Nessie usa quella macchina anche se
è di Edward. Tranquilla, Eddy userà anche l’Aston Martin!
Per lo shopping l’ha voluta dare a sua figlia e per andare a scuola usa la Volvo per non ricevere
ancora più attenzioni di quelle che già ricevono, ma in fondo la
macchina è sua e la userà com’è giusto che sia!
Sì, Nessie ha trovato la sua anima gemella per quanto riguarda lo
shopping! Sono molto contenta che il capitolo ti sia piaciuto. Spero
intensamente che anche questo ti piaccia e che mi farai sapere! Baci.
Inoltre, come sempre, vorrei ringraziare alle persone che hanno messa
questa fic tra le preferite:
Grazie anche alle persone che la leggono soltanto, anche se vorrei
sapere cosa ne pensate anche voi. Quindi, per favore, vorrei che mi lasciaste
una recensione.
Detto questo, ora vi lascio al capitolo, sperando che vi piaccia. Mi
raccomando fatemi sapere cosa ne pensate!
Baci. Ele.
*^*NewLife,NewLove*^*
Capitolo9
*Stress,confusioneefelicità*
L’indomani,
a scuola, il tempo trascorse lentamente; anzi, dire lentamente era un
eufemismo. I minuti sembravano ore e le ore sembravano giorni. In più mi
stavo annoiando a sentire i discorsi stupidi di Jessica. Per mia sfortuna,
Nessie e gli altri Cullen mancavano da scuola, e Jessica cercava in tutti i
modi di allecchinarsi a me con i suoi discorsi su quella famiglia. Anche se
grazie a lei avevo scoperto il motivo per cui mancassero da scuola, non
riuscivo più a sopportare l’invidia che provava verso di loro.
<<
Capisci la fortuna che hanno?? Ogni volta che il sole compare qui a Forks, la
signora e il signor Cullen, portano i loro figli a fare delle lunghe escursioni
>>.
<<
Jessica ho capito! Non c’è bisogno che me lo ripeti in
continuazione! >> esclamai esausta dei suoi piagnistei.
Lei parve
offendersi e si zittì. Ah, che liberazione!
Quando
finalmente l’ultima campanella suonò per segnare la fine delle
lezioni, cercai di raggiungere il più velocemente possibile, la mia
auto, sperando con tutto il cuore che Jessica non riprendesse a parlare.
Mi chiusi
dentro la Porsche,
accesi lo stereo e raggiunsi casa nel minor tempo possibile.
Volevo
sdraiarmi nel mio lettone e dimenticarmi al più presto quella mattinata
così stressante. Appena parcheggiai la macchina nel vialetto di casa le
solite visioni mi colpirono, però stavolta la visione era
incomprensibile.
Casa mia.. io, Joe e Meg che
mangiamo felici a tavola… con noi altra gente.. tutto inizia a diventare
più scuro.. buio pesto..
Era come se
il mio futuro fosse scomparso. Non riuscivo a vedere le persone che avrebbero
mangiato con noi.
Avevo
scoperto da poco di poter avere le visioni e queste già facevano
cilecca?!?
“OH TU!! SI PROPRIO TU,
CHIUNQUE TU SIA AD AVERMI DATO QUESTO DONO! SPERO CHE QUESTI POTERI ABBIANO UNA
GARANZIA!! PERCHÉ SE NON CE LA DOVESSERO AVERE
TU MI RIMBORSI LO STESSO CARO MIO, LO SAI VERO?!? PERCHÉ NESSUNO
PUÒ PERMETTERSI DI PRENDERSI GIOCO DI ALICE MARY BRANDON, TANTOMENO TE,
CHE MI FAI AVERE DELLE VISIONI E DOPO RISULTANO ESSERE DIFFETTOSE! SE NON VUOI
ASSOPORARE LA MIA IRA TI
CONVIENE RIMBORSARMI, BRUTTO TRUFFATORE DEL CAVOLO!!”
Ecco! Ora
mi mettevo anche a pensare che qualcuno mi stesse prendendo per culo. Stavo
impazzendo del tutto!!
Rientrai in
casa più confusa che mai e salii di corsa in camera mia.
Buttai lo
zaino per terra e mi coricai sul mio bel letto morbido. Mi presi la testa tra
le mani e cercai di non pensare a tutte le stranezze che mi stavano capitando.
<<
Alice!!! >> urlò mia madre.
Ma quella
donna non sapeva far altro che urlare il mio nome?!?
Mi alzai
dal letto e aprii la porta della mia stanza.
<<
Cosa c’è ora? >> chiesi urlando a mia volta.
<<
Avremmo gente stasera a cena >> urlò Meg dalla cucina.
<< Lo
so! >>.
<<
Vorrei proprio sapere come fai a saperlo, visto che me l’ha appena detto
tuo padre >>.
Oh cazzo!
Per fortuna che mia madre non era accanto a me, altrimenti si sarebbe accorta
del rossore sulla mia faccia, per essermi lasciata sfuggire cose che lei non
doveva assolutamente sapere.
<< Ma
come non ti ricordi come mi chiamavi da piccola? >> chiesi cercando di
salvarmi da quel pasticcio che avevo combinato.
<<
Certo che me lo ricordo! Streghetta!
Ma cosa c’entra con questo? >> chiese confusa.
<<
Ecco mi chiamavi tu stessa così, quindi non capisco il perché di
questa domanda. Le streghe non riescono a prevedere il futuro con le loro sfere
di cristallo?? Ho fatto esattamente come fanno le mie simili! >>.
<<
Alice, ma quando la smetterai di dire scemenze?? >>.
<<
Mai mamma >>, esclamai contenta che se l’era bevuta. <<
Dovresti saperlo ormai >>.
<<
Purtroppo lo so >> rispose arrendendosi di fronte alla sua figlia pazza.
Verso le
6.00 p.m. mi alzai dal letto e mi diressi verso il bagno. Aprii la manopola*
della vasca (*la chiamo così perché in realtà non so come
si chiami realmente) e la direzionai in modo tale che uscisse acqua tiepida.
Quando l’acqua incominciò a scorrere, versai un po’ del mio
bagnoschiuma alla vaniglia, il mio preferito, e nel frattempo che l’acqua
scorreva ritornai in camera e dall’armadio presi una maglietta a maniche
lunghe nera, con uno scollo a U e un paio di pantaloni bianchi. Appoggiai gli
abiti sul letto e andai nuovamente in bagno. L’acqua ormai aveva
raggiunto il livello che desideravo e così chiusi la manopola. Mi
svestii velocemente e m’immersi in quell’acqua piena di bolle. Mi
sdraiai completamente nella vasca e cercai di rilassarmi il più
possibile. Ma fu tutto inutile. Le immagini di quella strana visione non
volevano darmi pace e si ripetevano incessantemente nella mia mente. Cercai di
pensare ad altro ma fu tutto inutile. Quelle immagini.. tutto quel buio. Nero,
era tutto nero. Tutto questo mi preoccupava molto, forse, anche più del
dovuto.
Provai a
pensare a qualche modo per far sparire quella visione dalla mia mente, ma i
risultati furono molto scarsi. Rinunciai. Ipotizzai che il solo ed unico modo
per non farmi più pensare a quel buco della mia visione era il capirne
il motivo. Ma questo l’avrei scoperto solo ad ora di cena.
Ma mi sbagliavo, non avrei dovuto aspettare a ora di cena, perché in
quel momento una visione mi arrivò chiara e nitida, molto più di
tutte quelle che avevo avuto fino ad allora, facendomi dimenticare tutto quello
che sino a pochi secondi fa mi tormentava.
Una classe vuota. Jasper che sta in
piedi di fronte a me e mi guarda.. speranzoso?? I suoi occhi d’oro
incatenati ai miei verdi. E poi una proposta, una proposta che non se ne
sarebbe più andata via dalla mia mente e soprattutto dal mio cuore:
Finalmente sono
tornata con il nuovo capitolo!! Scusatemi per il ritardo, ma in questo periodo,
anche se la scuola è finita, sono molto impegnata in altre cose. Non so
quando aggiornerò prossimamente. Spero il più presto possibile.
Comunque grazie
per tutte le recensioni che mi avete lasciato, ma oggi non ho tempo di
rispondere a una per una. Spero mi perdonerete, ma devo spiegare una cosa molto
importante!
In questa ficcy
Alice riesce ad avere visioni su Nessie, anche se molte sono piuttosto confuse,
ma non riesce a vedere i licantropi! Quindi da questo capirete già chi
sono gli ospiti a casa Brandon!Questo vale anche per il capitolo dello shopping! Alice ha visto solo
Nessie, perché all’inizio dovevano andare solo loro due, ma poi si
sono uniti gli altri ed essendoci Jacob non l’ha visto.
Comunque..
ringrazio anche a chi ha aggiunto la mia ficcy tra le seguite e le preferite e
ringrazio anche a chi la legge soltanto.
Ora vi lascio al
capitolo sperando che vi piaccia. Continuate a farmi sapere quello che pensate
sulla mia ficcy.
Baci. Ele.
Capitolo 10
Gli ospiti
Quella
visione aveva fatto in modo che tutte le mie preoccupazioni volassero via come
foglie al vento. Ora, mi sentivo leggera e felice come non lo ero mai stata.
Ogni
volta che si parlava di Jasper sentivo qualcosa crescermi dentro al petto.
Sentivo il cuore che si gonfiava e aumentava i suoi battiti. Mi sentivo agitata
e in iperventilazione. Che fosse amore? Impossibile.
Conoscevo Jasper, da pochissimi giorni e non sapevo niente di lui. Era
impossibile capirlo. Aveva sempre un’area strana e misteriosa. Avvolte
quando si trovava in mezzo alle persone si irrigidiva tanto da sembrare una
statua. La più bella statua che avessi mai visto. Stava quasi sempre per
i fatti suoi, come tutta la sua famiglia d’altronde, e a detta di Jessica
rivolgevano la parola solo ed esclusivamente a me. Perché? Cosa avevo di
speciale? Ero una persona come tutte le altre, soltanto con un potenziale in
più: le visioni. Ma loro non ne erano a conoscenza.
Era
veramente una famiglia strana. Avevano tutti gli stessi occhi dorati, tranne
Nessie che ce li aveva di un bellissimo color cioccolato. La loro pelle era
diafana, liscia e tremendamente fredda, i loro occhi erano cerchiati da ombre
pesanti, violacee, simili a dei lividi, i loro lineamenti erano dritti e
perfetti, la loro bellezza era ultra-terrena. Un umano non poteva avere tanta
bellezza.
Chi
erano in realtà i Cullen?
L’avrei
dovuto scoprire. Avrei fatto tutto ciò in mio potere per scoprire ciò
che nascondevano.
Però,
grazie a quella visione dimenticai la precedente, o almeno non le prestavo
molte attenzioni come prima. Ora tutti i miei pensieri erano concentrati sulla
proposta di Jasper. Non ne capivo realmente il motivo, ma quel ragazzo
m’incuriosiva molto e mi ci stavo affezionando. Ormai, non potevo negare
l’evidenza e soprattutto non potevo mentire a me stessa.
E
non mi stavo affezionando solo a lui, ma anche a Nessie, Bella, e non capendone
il motivo, a Edward.
Nessie
era pazza per lo shopping come me. Mi somigliava davvero tanto. Forse Jacob
aveva ragione a chiamarci sorelle. Avevamo lo stesso carattere entusiasta, la
stessa passione per i vestiti e per la moda, quasi lo stesso modo di pensare.
Forse era questo che più mi legava a lei.
Edward
sembrava simpatico, anche se l’avrei voluto strozzare per avermi dato il
soprannome di folletto. Sentivo come se in futuro tra noi potesse nascere una
bellissima amicizia.
Bella
era tutto il contrario. Di lei conoscevo solo il suo lato dolce e timido, e poi
durante lo shopping avevo avuto una visione su noi due, nella quale avevo visto
che in futuro saremmo diventate grandi amiche. In quella visione, però,
c’era qualcosa di strano. Mi vedevo diversa: la mia pelle era molto
più pallida del normale ed ero molto più bella.
All’inizio
non ci feci molto caso, ma ora che cercavo di capire cosa stessero nascondendo
i Cullen mi tornarono in mente quei particolari che
mi confondevano sempre di più.
Ormai
si erano fatte le 7.00 p.m. e decisi di scendere in cucina da mia madre per
aiutarla a preparare la cena. Gli ospiti furono puntuali e quando suonarono il
campanello andai ad aprirli.
Appena
aprii la porta mi ritrovai davanti un signore dalla pelle di un colore misto al
cioccolato e alla ruggine, dai capelli lunghi e neri che stava seduto su una
sedia a rotelle. Questo era spinto da un ragazzino di appena 16 anni che
assomigliava tantissimo al signore seduto sulla sedia a rotelle, che presumevo
fosse il padre. Anche questo aveva i capelli lunghi, neri e lucidi, stretti con
un elastico. La pelle era bellissima, vellutata e color ruggine. Gli occhi
scuri e incastonati sopra gli zigomi sporgenti. Il mento era un po’
rotondo, ed era questo a dargli un’aria infantile. La cosa più
strana di questo ragazzino è che mi ricordava Jacob, il ragazzo di
Nessie, e che mi guardava impalato e mi sorrideva. Dietro di loro, con mia
grande sorpresa, vidi proprio Jacob che a sua volta, anche lui, mi sorrideva.
<<
Alice, loro sono la famiglia Black >> disse Joe
facendoli entrare e chiudendo la porta. << Lui è Billy >>
disse poi indicandomi il signore sulla sedia a rotelle.
<<
Piacere di fare la sua conoscenza signor Black. Io
sono Alice >> dissi io porgendogli la mano.
<<
È un grande onore conoscere finalmente l’unica figlia di Joe, e
poi dammi del tu. Chiamami semplicemente Billy >> rispose lui
stringendomi la mano.
<<
Il piacere è tutto mio Billy >>.
<<
Lui è Jimmy >> disse mio padre indicandomi il ragazzino dietro
Billy che ancora mi sorrideva, << mentre l’altro ragazzo è ……. >> ma non lo lasciai finire.
<<
Jacob! >> esclamai felice.
Tutti
loro mi guardarono confusi. Tutti tranne Jacob ovviamente.
<<
Ehm.. Ci siamo conosciuti ieri ad una giornata di shopping organizzata da
Nessie >> spiegò lui.
Lo
ringraziai mentalmente, mentre lui mi faceva l’occhiolino.
<<
Povera ragazza >> mormorò Billy, << avrai sicuramente notato
la pazzia maniacale che ha quella scatenata di Nessie per lo shopping. Non
avrei mai voluto essere al tuo posto. Venire trascinata da un negozio
all’altro non è di certo entusiasmante. È sicuramente
terribile e poi, provarsi tutti quei vestiti, seguire la moda. È davvero
orrendo! >>.
Arrossi immediatamente mentre Jacob scoppiò in una risata molto lunga e
rumorosa. Poverino si stava strozzando e non riusciva lo stesso a smettere di
ridere. Mentre le lacrime incominciarono a uscire dai suoi occhi, la sua risata
contagiò anche me. Con noi incominciò a ridere anche Joe che
aveva ben capito il motivo delle nostre risate, conoscendomi da molti anni, e
soprattutto conoscendo il mio armadio. Non riuscivamo a smettere di ridere
neanche davanti agli sguardi confusi e sconcertanti di Billy e Jimmy.
<<
Ho detto qualcosa che non va? >> chiese sempre più confuso Billy.
<<
Papà, p-per lei n-non è st-stato così tremendo c-comecr-credi. Lei è u-una pazza m-maniacale
qu-quanto Nessie! >> esclamò Jacob ancora ridendo.
Billy
divenne paonazzo e non riuscì più a spiccicare una parola dopo la
sua brutta figura. << Scusami davvero, io non pensavo che………
>> mormorò imbarazzato quando finalmente ritrovò
l’uso della parola.
<
Tranquillo non fa nulla >> lo tranquillizzai senza farlo finire di
parlare.
<<
Ma quando si mangia che sto morendo di fame? >> chiese Jacob cercando di
soffocare inutilmente i richiami che il suo stomaco le mandava.
<<
Adesso. Non vorrei farti morire di fame >> annunciò mio padre
mentre io me la ridevo.
Capitolo 12 *** Solo e soltanto un giocattolino ***
Ciao gente….
Finalmente sono tornata per farvi leggere l’undicesimo capitolo. Non
sapevo come farlo, ma mentre stavo scrivendo mi è venuta un’idea e
questo è il risultato. Immaginatevi che ho già scritto anche il
dodicesimo capitolo e sto iniziando a scrivere il tredicesimo!
Oggi c’è molto caldo e mi sto squagliando.. Uffi voglio andare al
mare!
Comunque non credo che vi faccio aspettare molto per il dodicesimo capitolo
visto che ce l’ho già pronto.. Spero tanto che non decidiate di
ammazzarmi dopo aver letto questo capitolo.
E ora passiamo alle recensioni: nanerottola: sono contenta che il capitolo ti sia piaciuto.
L’invito non lo riceverà in questo capitolo, ma nei prossimi
sì. Spero che continuerai a farmi sapere cosa ne pensi che questo
capitolo ti piaccia. Baci.
nanina: Jimmy è il fratello minore di Jacob,
però non è ancora diventato un lupo. Sono contenta che il
capitolo ti sia piaciuto, spero tanto che questo capitolo ti piaccia e che mi
farai sapere cosa ne pensi. Baci.
luisina: ciao tesoroooooooooo!! Povero Billy per la
gaffe.. ma come poteva immaginare che davanti c’aveva una pazza come
Nessie?!? Comunque sì, Alice pian piano si rende conto che prova
qualcosa per Jasper, come vedrai in questo capitolo e nel prossimo. Spero tanto
che anche questo capitolo ti piaccia, anche se sicuramente dopo averlo letto mi
vorrai fare a pezzettini. Fammi sapere cosa ne pensi. Baci.
hale1843: io ho paura di te!!! Dopo questo capitolo mi
farai soffrire sicuramente. Morirò per mano tua, e sarà una morte
lenta e dolorosa. Inizio a scappare!!!
Scusami ma ti farò attendere ancora un
po’, ma sarà per poco.. lo giuro!! Anche se tanto so che mi
conviene iniziare a scappare io continuo a scrivere la fanfic.
Mi raccomando, fammi sapere cosa ne pensi di questo capitolo. Baci baci. Tvb
anche se mi ucciderai!!
Ora che ho finito con le recensioni ringrazio tutte le
persone che hanno aggiunto la ficcy ai preferiti:
E inoltre ringrazio alle persone che la leggono
soltanto e a quelle che m’hanno aggiunto tra i loro autori preferiti.
Per favore fatemi sapere cosa ve ne pare di questo
capitolo, perché le recensioni mi aiutano moltissimo.
Ora vi lascio al capitolo. Tantissimi baci. Ele.
P.S.
Per chiunque volesse il mio contatto msn può richiederlo contattandomi.
*Capitolo 11*
*Solo e soltanto un giocattolino*
Insieme
alla famiglia Black passammo un’ottima e divertente serata. Conobbi
meglio Jimmy, e anche se con Jacob erano fratelli, non s’assomigliavano
per niente. L’ultimo era un ragazzo sfacciato e molto divertente, mentre
il primo era timido e rimaneva per le sue.
Dopo
aver salutato la famiglia Black andai in camera mia, dove mi cambiai e mi
buttai tra le coperte. Ero stanchissima; dovevo riposare veramente bene se
volevo il viso perfetto e senza occhiaie l’indomani mattina.
Cercavo
di non pensare che giornata stressante sarebbe stata se i Cullen non ci fossero
stati a scuola. Jessica avrebbe continuato i suoi discorsi sulle fortune di
quella famiglia.
E poi
ero in ansia.. per Jasper e per la visione.
Quando
me l’avrebbe chiesto?
Odiavo
sapere solo quel che sarebbe accaduto e non quando. L’odiavo
immensamente.
Con
questi pensieri e queste preoccupazioni mi addormentai.
Quando
la mattina successiva mi svegliai, mi preparai di tutta fretta, essendo in un ritardo
bestiale. Uscii da casa di corsa, accesi velocemente la Porsche e partii
sgommando. Arrivai nel parcheggio della scuola in cinque minuti, e con mia
grande felicità notai la solita Volvo argentata tirata a lucido e
l’Aston Martin di Nessie.
Non
vedendoli però nelle vicinanze mi avviai a salutare Angela, che stava
insieme a Jessica e Mike.
<<
Ciao ragazzi! >> salutai.
<<
Ciao Alice! >> esclamò felice Mike.
<<
Come mai oggi la principessa precisissima negli orari è in ritardo?
>> chiese ridendo Angela.
Le
sorrisi. Quella ragazza era l’unica che mi andava a genio in quel gruppo.
Jessica si vantava troppo e poi era una pettegola di prima categoria.
Mike,
sì era simpatico, ma mi rivolgeva troppe attenzioni per i miei gusti. Mi
guardava sempre e troppo attentamente.
Eric,
come Mike e Tyler, mi stava simpatico, ma niente di che.
Lauren
era Lauren. Una stronza!
<<
Mi sono svegliata tardi! Ho cercato di fare il più in fretta possibile!
>> le risposi.
Tutta
colpa dell’ansia e delle mie paranoie. Quella visione su Jasper mi aveva
mandato in confusione. Non facevo altro che pensarci.
Cosa mi
stava prendendo?
E poi
c’era un altro fatto strano a cui avevo pensato tutta la notte.
Perché
non potevo vedere la famiglia Black? Cosa aveva di diverso dalle altre persone?
<<
Ed ecco che quando il sole scompare da Forks, la famiglia Cullen ci onora della
loro presenza! >> esclamò Jessica interrompendo tutti i viaggi che
in quel momento stava facendo la mia mente, guardando dietro di me.
Non
feci in tempo a girarmi che sentii qualcosa, o meglio qualcuno, assalirmi. E
chi poteva essere se non Nessie?!?
<<
Ciao folletto! >> esclamò felice.
<<
Ciao pazza scatenata! >> le risposi, sorridendole e ricambiando quella
specie di abbraccio.
<<
Ma cosa ci fai ancora qui? Non vedi che è tardissimo? >> chiese
staccandosi da me e guardandomi con aria di rimprovero.
Mi
faceva morir dal ridere quella ragazza. A volte sembrava davvero una bambina,
ed era proprio per quello che mi faceva tenerezza.
<<
Potrei chiederti la stessa identica cosa! >> esclamai.
<<
Stavo aspettando te per andare insieme alla lezione di trigonometria! Dai, su. Forza
andiamo! >> esclamò prendendomi per un braccio.
<<
Ciao ragazzi! >> salutai gli altri mentre Nessie mi trascinava a lezione.
<<
Ciao! >> esclamarono in coro.
Arrivammo
in classe che il professore non era ancora arrivato. Ci sedemmo al nostro
banco.
<<
Com’è andata ieri? >> chiese fissandomi negli occhi.
<<
Se solo ci ripenso mi viene la pelle d’oca. Non puoi nemmeno immaginare
cosa vuol dire stare ad ascoltare gli stupidi discorsi di Jessica. È
invidiosa e non riesce a sopportare che tutte le fortune siano capiate a voi
>> esclamai esasperata ripensando allo strazio del giorno prima.
<<
Che intendi dire? >> chiese confusa.
<<
Intendo che anche lei vorrebbe
essere come voi! Vorrebbe essere ricca, bella e avere dei genitori che la
porterebbero in campeggio quando spunta il sole a Forks. E da una parte invidia
pure a me, ma non credo sia soltanto perché vi frequento. Ci
dev’essere per forza dell’altro >>.
<<
Non l’è ancora passata! >>borbottò.
<<
Cosa? >>.
<<
Niente niente >>.
<<
No. Ora lo voglio sapere! >> esclamai a voce alta.
<<
Cos’è che vuole sapere signorina Brandon? >> chiese il
professore.
Arrossii
immediatamente. Non m’ero accorta che fosse entrato in classe e che
avesse già iniziato la lezione.
<<
No, niente. Scusi professore >> mormorai imbarazzata.
Il
professore riprese a spiegare e nel mentre mi voltai nuovamente verso Nessie
che se la rideva.
La
fissai arrabbiata.
<<
Ok.. ok.. Te lo dico solo ad una condizione! >>.
<<
E quale? >> chiesi.
<<
Vorrei che tu non mi fissassi più così. Hai veramente uno sguardo
che mette paura >>.
<<
Ok >> bisbigliai addolcendo un po’ lo sguardo.
<<
Devi sapere che appena siamo arrivati Jessica ha puntato Edward, ma vedendolo
impegnato, ha puntato i suoi occhi su qualcun altro, precisamente su Jasper
>>.
In quel
momento mi sentii morire. Jessica e Jasper hanno avuto una storia? Se
sì, perché voleva chiedere a me di andare al ballo con lui? Forse
ero soltanto un mezzo? Un’inutile mezzo per far ingelosire Jessica.
Impallidii.
La testa mi girava, i brividi m’invadevano il corpo. Distolsi lo sguardo
da Nessie e la classe incominciò a girarmi. Non capendo niente appoggiai
la testa sul banco cercando di calmarmi.
Perché
una frase aveva il potere di distruggermi? Perché mi sentivo in quel
modo?
Jasper,
cosa m’hai fatto?
<<
Ehi, tutto bene? >> chiese Nessie preoccupata, accorgendosi del mio stato
d’animo.
<<
No, mi gira la testa >>.
Io non
volevo essere un mezzo e mai lo sarei stata.
<<
Vuoi andare in infermeria? >> chiese preoccupandosi sempre di più.
<<
No, tranquilla. Mi sta passando. È solo un calo di pressione >>
borbottai.
Ero
arrabbiata con me stessa, con Jasper, con le mie visioni. Non sapevo più
cosa volevo e cosa non volevo. Non capivo più niente. Soprattutto non
capivo questo attaccamento per Jasper.
Attrazione?
Può essere. Ma di certo non amore. Quello è impossibile. Neanche
lo conosco e di certo, d’ora in poi, avrei fatto meglio a stargli alla
larga, visto che già credeva di potersi prendere gioco della nuova
arrivata.
Ma i
suoi piani non sarebbero andati a buon fine. Io non sarei stata il giocattolino
di nessuno, tantomeno il suo.
Feci
finta di seguire la lezione per non continuare a parlare con Nessie. Ora non me
la sentivo di continuare a parlare di Jessica e Jasper.
La
campanella suonò segnando la fine della lezione.
Nessie mi
salutò invitandomi a pranzare con loro dopo. Ci sarei andata anche se
non ne ero dell’umore adatto.
Mi
diressi alla lezione successiva: ginnastica.
<<
Ciao Alice! >> mi salutò contento Mike.
<<
Ciao Mike >>.
<<
Oggi pallavolo! >> esclamò contento mentre entravamo in palestra.
<<
Già, sai che novità >>.
Grazie
alla lezione di ginnastica riuscii a non pensare. Cercavo di lasciare la mente
vuota il più possibile.
Finite
le due ore di ginnastica, mi avviai alle due ore di matematica sempre insieme a
Mike.
Quel
ragazzo mi faceva morir dal ridere con le sue smorfie e con i suoi racconti
divertenti. Per tutta la lezione continuavo ad ascoltarlo e a ridere. Almeno
avrei tenuto la mente lontana da altri pensieri.
Quando
finirono pure le ore di matematica avevo ripreso un po’ di colore e mi
sentivo già un po’ meglio. Mike era un’ottima medicina, ma
purtroppo per me ora dovevo salutare il mio aiuto alla guarigione e riandare
dal dolore.
Uscii
dall’aula con passo lento e indeciso. Sembrava stessi andando al
patibolo. Ma alla fine era quella la mia destinazione.
Arrivai
alla mensa dove incontrai Nessie che mi stava aspettando.
Prima
di andare a sedermi con lei, nel loro tavolo, presi untramezzino e una bottiglietta
d’acqua.
Cercai
in tutti i modi di nascondere il mio stato d’animo, mostrando al mondo
intero uno dei miei migliori sorrisi, anche se dentro provavo una rabbia
incredibile. Odiavo le persone che si prendevano gioco degli altri, soprattutto
se questo includeva prendersi gioco della sottoscritta. Questa Jasper Hale me
l’avrebbe pagata veramente cara!
Scusatemi immensamente per il
ritardo, ma in questo periodo non riesco più a stare in piedi.. C’ho
sempre sonno per colpa di questo caldo, e anche se dormo sembra che non ho
riposato nulla, perché appena mi sveglio sono esattamente come prima. Quindi
ogni volta che ho un po’ di tempo libero cerco di dormire. Ma d’ora
in poi cerco di gestirmelo per poter aggiornare questa ficcy.
Scusatemi ancora, spero tanto che mi possiate perdonare. Scusatemi anche per
questo capitolo, perché anche se ce l’avevo già pronto, ho
fatto molte correzioni e nello stato che sono adesso – più addormentata
che sveglia – non riesco a cercare di migliorarlo. Cercherò di
fare al meglio il prossimo capitolo, anche se quello è molto
impegnativo.
E ora, come sempre, ringrazio a tutte
le persone che hanno recensito:
skypirate: sono contenta che il capitolo ti sia piaciuto.. la
proposta di Jasper avverrà nel prossimo capitolo.. spero che continuerai
a seguire e a recensire questa ficcy. Ora ti lascio
al capitolo. Baci.
nanerottola: mi dispiace ma non ti
posso svelare nulla, però su Alice che doveva far finire di parlare
Nessie, hai assolutamente ragione. Spero che anche questo capitolo ti piaccia,
anche se non è un granché. Baci.
hale 1843: ciao cara… diciamo che
Alice doveva far finire di parlare a Nessie, ma non
ti posso dire ancora nulla. Neanche io riuscirei mai ad arrabbiarmi con
Jasper.. perché Jasper è semplicemente.. divino! Però
Alice è Alice. Lei ha un carattere forte. Ci riuscirà o no?!?
Grazie mille per i tuoi complimenti. Ogni volta che li leggo mi vien da
piangere. Tantissimi baci. Tvb.
luisina: tesoroooooooooooooo… grazie mille per la tua recensione
e i tuoi complimenti!!!!! Comunque anche io m’irriterei moltissimo.. e
che cavolo!! So quel che mi succederà, ma non so quando?!? E allora a
che mi servono?!? Mi fa molto piacere che Nessie ti
piaccia molto. Quelle due sono identiche, anche se credo che Alice è
molto peggio di Nessie, in tutto e per tutto. Solo
che il suo carattere non è ancora uscito del tutto fuori. E poi..
diciamo che Mike è un po’ attratto da Alice, ma mai come lo era
con Bella in Twilight. Povera Alice! Io starei molto peggio se sentissi una
confessione del genere. Spero che questo capitolo ti piaccia anche se non
è granché. Baci tesoro.
nanina: hai ragione sul fatto che Alice doveva far finire di
parlare Nessie, perché almeno sarebbe stata
sicura al 100% se quei due fossero mai stati assieme. Però non posso
anticiparti nulla, mi dispiace. Il 13 capitolo non l’ho ancora finito perché
è molto impegnativo, ma diciamo che sono a un buon punto. Spero che gli
orali ti siano andati bene. Grazie mille per i tuoi complimenti. Kiss.
Silvia_Cullen: stai tranquilla non fa nulla. Sono molto contenta che i
capitoli ti siano piaciuti. Spero che continuerai a recensire anche i prossimi
capitoli. Baci.
Inoltre, come sempre, (madonna quanto
sono monotona!) vorrei ringraziare tutte le persone che hanno messo questa fanfic tra i preferiti:
Ora vi lascio al capitolo, fatemi
sapere cosa ve ne pare.
Baci. Ele.
Capitolo 12
A pranzo con i Cullen
Dopo aver preso il mio pranzo, Nessie mi prese per un braccio, come suo solito, e mi
trascinò dalla sua famiglia. Arrivate al loro tavolo salutai Edward e
Bella, e nel mentre Nessie mi prese il vassoio dove
avevo il pranzo dalle mani e lo appoggiò sul tavolino.
Accanto
al tavolo, in procinto di sedersi, ci stavano un ragazzo alto e moro e una
ragazza bionda e bellissima.
<<
Lei è Rosalie Hale >> esclamò Nessie indicandomi la ragazza.
<<
Io sono Alice >> mormorai avvicinandomi a lei e al ragazzo.
<<
Piacere di conoscerti Alice >> rispose dolce. Non credevo possibile, che
una ragazza tanto bella quanto lei, potesse essere dolcissima.
<<
Lui è EmmettCullen,
il mio ragazzo >> mormorò sempre dolcemente, indicandomiil ragazzo accanto a lei che sembrava un
orso.
<<
Alice! >> esclamai rivolgendomi a lui.
Senza
che me ne accorgessi, il ragazzo mi abbracciò, stritolandomi. Non
riuscivo più a respirare. I miei polmoni stavano per esplodere e
chiedevano pietà.
<<
Così l'ammazzi! >> esclamò una voce dolcissima e melodiosa.
Mi girai per vedere dove si trovava il proprietario di quella splendida voce, e
con mia grande sorpresa notai che si trovava vicino a me. Dal suo tono di voce,
Jasper sembrava seriamente preoccupato per la mia salute.
Quando
Emmett mi lasciò libera di respirare incontrai
gli occhi più dolci e più belli di questo mondo. I suoi! Avevano
un’aria triste e preoccupata. Il mio angelo era preoccupato per come il
suo fratello orso mi stava stringendo.
“Che tenero!” pensai.
Subito
dopo mi resi conto a cosa stavo pensando e mi presi per pazza!
“MA STAVO PER CASO
DANDO I NUMERI?!?”
<<
Siamo un po’ permalosetti oggi?? O avevi veramente paura che la stessi
stringendo un po’ troppo?? Non è che Edward ti ha attaccato i suoi
attacchi di gelosia, vero?!? Perché uno lo posso sopportare, ma due……. >> esclamò Emmett ridendo.
In
quel momento l’espressione di Jasper cambiò. Da preoccupato e
triste ad incazzato nero. Metteva quasi paura, ma mai quanto me. Dopo la mia
sfuriata sarebbe stato lui a tremare.
Quando
si calmò i suoi occhi incontrarono nuovamente i miei e il sorriso
più bello che avessi visto in tutta la mia vita, faceva mostra nel suo
viso.
I
miei occhi continuavano a cercare i suoi senza mai stancarsi. Quel bellissimo
sorriso non abbandonava ancora le sue labbra.
Staccai
immediatamente il mio sguardo dal suo. “Ma
che cazzo stavo facendo?”. Lui metteva in atto la sua trappola: occhi
dolci e sorriso mozzafiato, e io intanto cosa facevo? Ci cadevo?!? Mai e poi
mai.
Cercavo
di non incrociare più il suo sguardo, ma ora che i miei occhi non
incontravano più i suoi mi sentivo vuota. Vuota dentro. Come se nella
vita non avessi realmente nessun obiettivo da raggiungere, ma solo incrociare i
miei occhi a suoi.
Ma
cosa mi stava succedendo?? Come faceva questo ragazzo a provocarmi emozioni mai
provate?
<<
Cosa facciamo? Continuiamo a stare in piedi ad attirare l’attenzione di
tutta la scuola? >> chiese Edward interrompendo, fortunatamente, i miei
pensieri.
<<
Sediamoci >> disse Bella che non voleva attirare l’attenzione di
nessuno.
Tutti
seguimmo il consiglio di Bella e ci sedemmo. Io, ero seduta tra Nessie e lei.
Ad
un certo punto notai, che in quel tavolo le uniche a mangiare eravamo io e la
pazza scatenata.
<<
Posso farvi una domanda se non vi dispiace? >> chiesi gentilmente.
<<
Sì, domanda pure >> rispose dolcemente Jasper.
<<
Ma perché non mangiate? >> chiesi dando un morso al tramezzino e
cercando di non voltare il mio sguardo verso Jasper.
<<
Potrei fartela io, una domanda, invece? >> chiese Emmett.
<<
Certo >> risposi confusa.
<<
Noi tutti ci chiediamo come fate tu e Nessie a
mangiare quelle schifezze che la scuola ci propina >> disse a mo’
di domanda e di risposta alla mia allo stesso tempo.
<<
È lo stomaco che comanda purtroppo >> rispose Nessie.
<<
Ha perfettamente ragione >> l’assecondo.
<<
Preferirei stare una settimana senza toccare cibo piuttosto che mangiare quella
roba >> disse Rosalie schifata.
<<
Mi dispiace Rose, ma non tutti sono come voi >> esclamò Nessie con un secondo fine, che io non capii.
<<
Ti trovi bene qua a Forks? >> mi chiese Edward.
Sembrava volesse cambiare discorso, ma lasciai perdere.
<<
Sì >> risposi.
<<
Lo credo che si trova bene: ha conosciuto una sua simile! >>
esclamò Emmett.
<<
Scusa potresti parlare come mangi? >> esclamai non capendo nulla.
Tutti
scoppiarono a ridere mentre io li osservavo ancor più confusa.
<<
Meglio di no. Comunque solo a Forks puoi trovare
persone pazze per lo shopping come Nessie e Rosalie
>>esclamò Emmett quando finì di
ridere.
<<
Non è vero. Voi non conoscete Michelle, una di New York! >>.
<<
Tranquilla, nessuno batte Rosalie, te lo posso assicurare >> disse Emmett con aria cadaverica e spaventata. Sicuramente,
Rosalie, doveva avergli fatto odiare talmente tanto lo shopping da poterne
parlare con quel tono. M’immaginavo Emmett in
un centro commerciale immerso di sacchi e sacchetti, mentre Rosalie camminava
tranquilla al suo fianco, a mani vuote, fissando le vetrine.
<<
Ha ragione Emmett! Rosalie è peggio di Nessie >> mormorò dolcemente Bella.
<<
Allora è tale quale me. Anche io sono peggio di Nessie
alcune volte, ma non ci posso fare nulla. Io impazzisco per la moda! >>
esclamai.
Rosalie
mi osservava felice e contenta, aveva finalmente trovata una vera sorella.
<<
Lo constateremmo! >> affermò decisa Nessie
a mo’ di sfida.
Ciao a tutti!! Scusatemi immensamente
per il ritardo, ma questo capitolo era troppo impegnativo e difficile.. infatti
mi è uscita pure una schifezza!! Scusatemi anche per questo, ma con
questo caldo, non riesco a fare di meglio. Per fortuna dopo vado al mare.. che
bello!! So già che dopo questo capitolo mi lincerete, o peggio mi
metterete al rogo, ma state tranquille. Le cose si rimetteranno apposto.. almeno
credo =P
Sono molto contenta che lo scorso
capitolo vi sia piaciuto.. e ora passiamo a ringraziare a tutte le persone che
hanno recensito:
nanina: ciao.. sono contenta che lo
scorso capitolo ti è piaciuto. Emmett è sempre il solito Emmett.
Jazz è sempre preoccupato per Ali.. per lui è già
importante.. e si vede! Comunque Rosalie l’ho voluta fare più
dolce. Anche perché ormai si dovrebbe già essersi abituata con
Bella quand’era umana. E poi è impossibile odiare il mitico
folletto, soprattutto se condivide la passione dello shopping come lei. Sono
molto contenta che gli orali ti siano andati bene. Comunque anche io per colpa
del caldo sono svenuta un paio di volte.. uff non ne
posso più. Spero che anche questo capitolo ti piaccia (cosa molto
difficile). Fammi sapere come sempre. Baci
giu94: sono molto contenta che la mia fanfic
ti piaccia e che l’abbia aggiunta anche nei preferiti. Spero che questo
capitolo sarà di tuo gradimento. Baci
nanerottola: sicuramente un altro
giro di shopping ci sarà. Con Alice è impossibile che non ci sia.
Però a dirti la verità non so quando. Diciamo che non farà
in tempo a vendicarsi. Vedrai in seguito. Spero che questo capitolo ti piaccia
(cosa altamente improbabile). Baci
Norine: Ciao! Sono molto contenta che
la mia ficcy ti piaccia. Emmett è sempre il solito, mentre Jasper
è dolcissimo e si vede da lontano un miglio che è preso da lei.
Solo che Ali non se ne accorge. Spero tanto che continuerai a farmi sapere cosa
ne pensi. Ora ti lascio al capitolo. Baci
luisina: ciao tesoro! Sicuramente
è questo cavolo di tempo che mi fa venire sonno. Me lo fa tutti gli
anni.. uff. Comunque sì, Alice è molto confusa e si vedrà
anche in questo capitolo. Emmett è sempre Emmett. Il solito orso gigante
e forzuto. Comunque non attraverso una premonizione ma attraverso altri mezzi
che poi vedrai. Spero che questo capitolo ti piaccia, anche se è molto
brutto. Baci tesorina
skypirate: sono molto contenta che continuerai a seguire la mia ficcy.
Comunque se ti piacciono gli sguardi ce ne sono molti anche in questo capitolo.
Fammi sapere cosa ne pensi. Baci
hale1843: si anche io se fossi al
posto di Alice mi scioglierei al solo sguardo di Jasper. Dev’essere
incazzata nera il povero folletto. Ora ti lascio al capitolo, grazie mille per
i complimenti che mi fai sempre. Un casino di baci. Tvb
cippulina_cullen: sono molto contenta che questa fanfic ti piaccia. Comunque,
Mike, Angela, Jessica e il resto ci sono ancora a scuola perché ho
voluto cambiare la storia e usare quei personaggi, invece che crearne altri.
Quindi in passato Bella ha avuto altri compagni. Spero di avertelo spiegato
bene. Spero che mi continuerai a far sapere cosa te ne pare. Baci
Inoltre vorrei ringraziare a tutte le
persone che hanno aggiunto questa ficcy ai preferiti e alle seguite e alle
persone che la leggono soltanto. Ora vi lascio al capitolo. Baci.
Ele.
*Capitolo 13*
*Laproposta*
Il
suono della campanella interruppe il mio pranzo con i Cullen. Anche se quella
famiglia era strana, erano tutti simpatici. Tutti a parte Jasper. Già mi
pregustavo la risposta che gli avrei dato se mi avrebbe chiesto di andare al
ballo con lui. Ma a chi credeva di prendere per i fondelli?
Jasper
si avvicinò e mi guardò con aria stralunata, non capendo il
motivo per cui non lo degnavo di uno sguardo e non le rivolgevo la parola.
Arrivammo
all’aula di biologia e ci sedemmo ai nostri posti.
Continuavo
a fare finta che non esistesse, mentre mi sentivo il suo sguardo addosso. Oltre
il suo sguardo, stranamente, sentivo qualcosa di strano e di inaspettato. Non
ne capivo il motivo ma sentivo che un’emozione strana e diversa da quelle
che stavo provando in quel momento, si stava facendo strada pian piano dentro
me. Una calma e una tranquillità mai provate. Mi rilassavano. Mi sentivo
in pace con me stessa dopo tanto tempo, finalmente: la mente era sgombra da
ogni tipo di pensiero, i muscoli rilassati, il respiro regolare. Chiusi gli
occhi per assaporarmi al meglio tutta quella pace.
La
rabbia e la frustrazione erano ormai scomparse sostituite dalla pace più
bella che possa mai esistere al mondo. Anche se non capivo il motivo di questo
cambiamento d’umore così improvviso, non ci pensai più di
tanto ma cercavo di assaporarmi tutto questo il più possibile.
L’unica
cosa che riuscivo ancora a sentire, nonostante la calma m’invadesse, era
lo sguardo di Jasper, che non mi staccava ancora gli occhi da dosso. Mi stavo
innervosendo. Sapere di essere osservata ininterrottamente da lui m’innervosiva.
Il nervoso stava iniziando a sottomettere tutta quella calma che m’aveva
pervaso.
Mi girai verso di lui, ormai stufa, ma feci l’errore più grande.
Quando i miei occhi incrociarono i suoi non si vollero più staccare.
M’incantai a lui. Anche se la parte ancora razionale in me, mi diceva di
staccare il mio sguardo da lui, io non ci riuscii. Ero attratta come una
calamita dai suoi occhi.
Tutta
la classe era scomparsa. Vedevo solo i suoi occhi, il suo sorriso. Ormai ero in
un mondo tutto mio, anzi nostro. Più cercavo di distogliere lo sguardo
dal suo e più non ci riuscivo. Era come se una forza esterna
m’imponesse di non staccare i miei occhi dal suo splendido viso. Non che
mi dispiacesse, ma non potevo. Non dopo aver scoperto che mi voleva usare.
Con
tutta la poca forza che mi fu rimasta, riuscii a distogliere lo sguardo, e come
prima in mensa, sentii una sensazione di vuoto pervadermi tutto il corpo. Non
capivo che cosa mi stava accadendo. Cos’era questo vuoto? Cos’era
questa attrazione che avevo verso di lui? Cos’ero questa forza che
bloccava il mio volere? Stavo impazzendo; era l’unica situazione
plausibile. Non poteva essere altrimenti.
Sempre
sotto lo sguardo attento di Jasper, mi presi la testa tra le mani, cercando di
capire cosa mi stava succedendo. Come poteva quel ragazzo avere un effetto
così devastante su di me? Perché proprio lui? Perché
proprio la persona che mi voleva soltanto usare?
Iniziai
a preoccuparmi. Temevo che quel sentimento che sentivo fosse amore, anche se
credevo fosse impossibile. Come potevo amare una persona che neanche
conoscevo?
Il
suono dalla campana mi svegliò dallo stato di trance in cui ero caduta.
In quest’ultimo periodo mi stava succedendo un po’ troppo spesso,
soprattutto in presenza di Jasper o quando si parlava di lui. Dovevo cercare di
fare più attenzione.
<<
Ehi Alice! Ti posso parlare un momento? >> chiese dolcemente Jasper.
“E adesso che
vuole?”
pensai.
<<
Certo >> lo risposi senza guardarlo negli occhi.
Dopo
aver risposto, mi prese per un braccio – come di solito faceva Nessie
– e mi trascinò via dall’aula di biologia. Appena le sue
dita avevano stretto il mio braccio, una scarica elettrica mi pervase tutto il
corpo. Sicuramente ne fu pervaso pure lui perché si voltò a
guardarmi confuso. Fu in quel momento, quando mi trascinò in
un’aula vuota, che capii cosa stava succedendo. La mia visione si stava
avverando. Presto mi avrebbe fatto la sua stupida proposta. Mi avrebbe
confermato che si stava prendendo gioco di me.
Entrammo
nella nell’aula vuota, e come nella visione, lui si mise di fronte a me.
Mi guardava speranzoso e felice. I miei occhi inconsciamente
s’incatenarono e si persero nei suoi. Nel suo oro fuso. Sapevo di aver
commesso un errore. Non avrei mai dovuto rivolgere lo sguardo verso i suoi
occhi.
Non
dissi nulla per farlo continuare. Non che non avrei voluto, ma la gola si fece
secca immediatamente, gli occhi incominciarono a divenire lucidi, e soltanto al
ricordo di come m’ero sentita felice al vedere quello che sarebbe
accaduto adesso, mi veniva voglia di scappare. Ma non potevo. Non senza
degnarlo della risposta che si meritava. Non senza sputarle tutta la mia
rabbia. Non senza vedere la sua faccia dopo aver compreso che il suo piano non
sarebbe andato avanti. Almeno non con me.
Ma
lui ignorando che sapevo le sue luride intenzioni mi sputò in faccia
quella domanda che per tanto avevo atteso, accompagnata dal suo splendido, ma
falso sorriso. << Vorresti venire al ballo con me? >>.
Non
so dove trovai la forza di risponderlo, ma ce la feci senza scappare via in
lacrime da quell’aula: << Ma come ti permetti a chiedermelo?!? Come
Jasper?? Ti reputavo una persona serena, ma soprattutto SINCERA, e invece mi
ritrovo a che fare con un bambino. Un bambino falso, che pur di ottenere il suo
obiettivo illude le altre persone che non hanno mai avuto niente a che fare con
te. Mi dispiace per te, ma ho scoperto la verità. Io non voglio essere
il giocattolino di nessuno, tantomeno
di una persona disonesta e falsa come te. Sei soltanto un mostro, un mostro senza
cuore. Addio Jasper! >> gli urlai in faccia buttando fuori tutta la mia
rabbia e il mio disprezzo.
Lui
non ribatté, anzi teneva la testa bassa come se l’avessi colpito
nel profondo. Capendo che non m’avrebbe risposto scappai da quella classe
senza voltarmi indietro. Ormai avevo deciso. Non ne volevo più sapere
nulla di Jasper Hale Cullen.
Scusatemi immensamente per il
ritardo, ma non avevo idea di come far continuare la storia. Per fortuna mi
è venuta un’idea. Speriamo sia buona. Ed ecco a voi il 14°
capitolo. Questo e il 15° avrebbero dovuto essere un capitolo unico, ma
essendo troppo lungo, l’ho diviso. Spero tanto che vi piaccia (anche se
non lo credo possibile). Grazie mille a tutte le persone che hanno recensito lo
scorso capitolo, non sapete quanto mi rendete felice. Scusatemi, ma oggi non
riesco a rispondervi a una per una, ma nel prossimo capitolo prometto di farlo.
Inoltre ringrazio le persone che hanno
aggiunto la ficcy tra i preferiti e le seguite. Spero che mi farete sapere cosa
ne pensate di questo capitolo. Ora mi dispiace, ma vi devo lasciare. Baci baci.
Ele.
Capitolo 14
Incontro inaspettato
Arrivai
alla mia Porsche e mi accorsi di avere il viso rigato dalle lacrime, che non
smettevano di scendere. Salii in macchina e anche se non ci vedevo quasi niente,
l’accesi e partii sgommando verso casa. Non m’interessava se stavo
saltando le lezioni oppure se qualcuno mi sarebbe venuto a sbattere contro. Ero
pronta a tutto ormai. Quando finalmente arrivai a casa decisi di non entrare e
di dirigermi da qualche altra parte. Non volevo che mia madre mi vedesse in
quello stato. Mi allontanai da casa e da Forks dirigendomi a Seattle e schiacciando
il più possibile l’acceleratore. Dopo poche ore arrivai dentro la
cittadina e parcheggiai la macchina vicino a un parco. Scesi e mi sedetti in
una panchina lì vicino. Dopo essermi calmata un po’, presi il
cellulare e composi il numero di casa.
Dopo
un paio di squilli mia madre alzò la cornetta del telefono: <<
Pronto? >>.
<<
Mamma sono io, Alice! >> mormorai cercando di mascherare i singhiozzi che
ancora mi pervadevano.
<<
Alice! >> urlò mia madre disperata, << ma hai visto che ore
sono? Dovesti essere già a casa! >>.
<<
Sì mamma lo so, scusa se non ti ho avvisato prima, ma Nessie e Bella
m’hanno rubato e portato con loro al centro commerciale di Port Angeles, ma non preoccuparti. Tonerò presto a
casa >> cercai di rassicurarla.
<<
Ok, ma la prossima volta cerca di avvisarmi prima >>.
<<
Ok mamma. A dopo >>.
Chiusi
la telefonata. Non sapevo cosa ci facevo realmente a Seattle, non essendoci mai
venuta, ma non sapevo dove andare. Forse avevo bisogno di un luogo che non mi
ricordasse Jasper o forse non volevo incontrare nessuno di mia conoscenza.
Cercai
di tenere lontano questo tipo di pensieri il più possibile e rivolsi il
mio sguardo al parco. Era pieno di bambini, famiglie e ragazzi. I bambini
scorrazzavano nell’erba felici. Giocavano con la palla oppure con gli
aquiloni.
Le
famiglie erano sparse e sedute nell’erba per un picnic. Mentre i ragazzi
se ne stavano in gruppetti sparpagliati ad ascoltare musica, a giocare a
pallavolo o a calcio o semplicemente a parlare e a divertirsi. E poi
c’erano anche i solitari: chi per leggersi un libro, chi per fumarsi una
sigaretta, chi per usare il suo skate-board e chi invece stava solamente
lì per pensare, come me.
Per
un solo attimo, invidiai tutte le persone felici. Quelle che dopo una caduta
riescono a rialzarsi facilmente e soprattutto a testa alta, quelle che
passavano i loro giorni a divertirsi e a non pensare ad altro. E io cosa ci
facevo lì ad osservare loro? Perché mi sono chiusa in me stessa?
Perché non prendo esempio da loro? Perché prima ero come loro?
Cosa mi è successo? Cos’è questa tristezza? Perché
da quando ho messo piede a Forks e da quando ho conosciuto Jasper sono
diventata così…così…
confusa e triste? Perché non riesco più ad essere sempre allegra
e solare come una volta?
Mille
domande e nessuna risposta.
Ero
nella confusione più totale, quando sobbalzai. Qualcuno aveva appoggiato
la sua mano nella mia spalla. Lentamente mi girai per vedere chi s’era
permesso di toccarmi e soprattutto di spaventarmi in quel modo. Quando finalmente
riuscii a distinguere il volto di quella persona non mi parve vero. Cosa ci
faceva Jimmy Black a Seattle?
<<
Ciao Alice, t’ho spaventata? >> mi chiese preoccupato, Jimmy.
<<
Sì Jimmy, ma stai tranquillo. Non fa nulla >>.
<<
Scusami ma, potrei chiederti cosa ci fai tutta sola a Seattle? >>.
<<
È una storia lunga e poi potrei farti la stessa identica domanda!
>> esclamai.
<<
Tranquilla c’ho molto tempo a disposizione >> esclamò lui in
risposta << e poi >> disse, continuando << io invece, sono
qui perché sono stanco di stare sempre alla Push
e mi andava di farmi un giretto in un luogo un po’ più grande di
Forks e Port Angeles, e perché non venire a
Seattle?! >>.
<<
Capisco >>.
<<
Posso? >> chiede indicandomi la panchina in cui sto seduta.
<<
Certo >>.
Si
siede affianco a me e guardando il parco, mi chiede nuovamente il motivo per
cui sono qui a Seattle.
<<
Sinceramente non lo so neanche io. So solo che stavo cercando un posto per
pensare e stare da sola >>.
<<
Oh scusami! Se vuoi me ne vado! >> esclamò Jimmy alzandosi in
piedi.
<<
No tranquillo. Forse sarebbe meglio parlarne con qualcuno >> dissi.
Lui
non disse nulla e si risedette affianco a me. Aspettava che io iniziassi a
parlare e alla fine mi decisi. << Jasper Hale mi ha invitata al ballo che
si terrà tra meno di due settimane a scuola >> dissi.
<<
Ma chi Cullen? >> chiese Jimmy.
<<
Sì >> risposi.
<<
E allora? Perché sei venuta qui? A decidere cosa rispondergli? Se vuoi
un consiglio dille di no >>.
<<
Tranquillo le ho già risposto di no >>.
<<
Brava, hai fatto bene >>.
<<
Perché? Lo conosci? >> chiesi confusa. Jimmy non poteva sapere di
Jasper e Jessica, perché era sempre alla Push.
A meno che, non l’abbia sentito dire da Jacob.
<<
No, non lo conosco ma, non mi sembra un tipo adatto a te >>.
<<
Ah no?! E perché?!>>
chiesi curiosa.
<<
Non lo so, ma sinceramente i Cullen sono dei tipi strani. Stanno sempre per le
loro e poi, corrono strane dicerie sul loro conto >>.
<<
Tu ne conosci qualcuna? >>.
<<
Sì, ma non posso dirtele! >> esclamò. << E poi non ho
ancora capito cosa c’entra l’invito di quel Cullen sul
perché stai qua! >>.
<<
Jasper mi ha invitata soltanto per un motivo. Ero un mezzo per far ingelosire
la sua attuale o ex ragazza >> dissi ripensando al modo in cui
l’avevo scoperto.
<<
Cullen ha una ragazza? Dov’è la telecamera? Perché questo
è uno scherzo, vero?! >> chiese piuttosto sorpreso.
<<
Nessuno scherzo. La sua ragazza o ex, nonché mia amica, esiste realmente
e si chiama Jessica Stanley >> esclamai.
<<
Ma questo è impossibile! >> esclamò sempre sorpreso.
<<
E perché lo dovrebbe essere? >>.
<<
Per quelle strane dicerie. Infatti neanche io capisco il motivo di come mio
fratello possa stare insieme a Nessie >>.
<<
Perché? >>.
<<
Perché sì >>.
<<
Non ti andrebbe di dirmi qualcosa sul loro conto? Qualche diceria? Tranquillo
non la dirò a nessuno >>.
<<
Ma non posso. E poi sono delle antiche leggende, sulle origini dei Quileutes,
quindi, molto probabilmente, neanche vere. Sono delle storielle che si
raccontano per spaventare i bambini >>.
<<
Oh, non lo dico a nessuno, sono soltanto curiosa. Per favore >>, dissi
facendogli gli occhi dolci.
<<
E va bene. Ci sono un sacco di leggende che parlano dell’origine dei
Quileutes. Alcune sembrano risalire al Diluvio Universale, e a quanto pare, gli
antichi Quileutes legarono le loro canoe alla cima degli alberi più
alti, per sopravvivere. Secondo un'altra leggenda, la nostra gente discende dai
lupi. E poi ci sono le leggende che parlano dei freddi >> ammise.
<<
I freddi? >> chiesi curiosa.
<<
Sì, ma forse è meglio che ti parli di queste ultime due leggende
>>.
Mi
guardò prima di continuare, aspettando una mia conferma che non tardai a
darle.
<<
Per farti capire, forse è meglio che inizi a parlare delle origini. La
prima leggenda narra degli spiriti guerrieri >>.
Si
fermò ad osservarmi nuovamente e poi pose il suo sguardo al parco.
<<
Fin dagli inizi i Quileute erano un piccolo popolo. Ed è ancora un
piccolo popolo, ma non è mai scomparso. Questo perché nel loro
sangue c’è un potere magico >>.
<<
Un potere magico? >> chiesi sbalordita. Non poteva essere vero. La magia
non esisteva. Poi mi ricordai di un piccolo
particolare. Io potevo vedere il futuro. Se esisteva la premonizione,
perché non poteva esistere la magia?!
<<
Certo. Tra un po’ capirai >> disse. << All’inizio la
tribù si stabilì nel golfo de la Push,
e divennero abili pescatori e costruttori di barche. Ma la tribù era
piccola e il golfo ricco di pesce. Altri desideravano quella terra e i Quileute
erano troppo pochi per difenderla, e infatti una tribù più numerosa
li attaccò e loro ricorsero alle loro barche per fuggire. Kaheleha non fu il primo spirito guerriero, ma nelle
leggende da noi conosciute, fu il primo grande Spirito Supremo e in quel
terribile frangente usò la magia per difendere il golfo, cioè la nostra
terra. Lui e i suoi guerrieri lasciarono la barca non con il corpo, ma con lo
spirito. Le loro donne vegliarono sui corpi e sulle onde, mentre gli spiriti
degli uomini tornavano al golfo. Non potevano toccare la tribù nemica,
ma avevano altre risorse. Le leggende raccontano che potevano soffiare poderosi
venti negli accampamenti nemici; nel vento potevano sollevare urla terribili
per spaventare gli altri. Le leggende dicono anche che gli animali potevano
vedere gli spiriti guerrieri, e che li capivano; gli animali erano dalla loro
parte. Kaheleha guidò il suo esercito di
spiriti e seminò distruzione tra gli aggressori. La tribù di
invasori aveva branchi di cani enormi, dal pelo foltissimo, che trainavano le
slitte tra i ghiacci del nord. Gli spiriti guerrieri fecero rivoltare i cani
contro i loro padroni, poi scatenarono una tremenda invasione di pipistrelli,
evocandoli dalle cavità della scogliera. Usarono l’urlo dei venti
per aiutare i cani a confondere gli uomini. I cani e i pipistrelli vinsero. I superstiti
fuggirono, gridando che il nostro golfo era maledetto. Quando gli spiriti
guerrieri li liberarono, i cani tornarono alla vita selvaggia. I Quileute
raggiunsero i propri corpi e le proprie mogli, vittoriosi. Le altre
tribù vicine, gli Hoh e i Makah,
strinsero un patto con i Quileute. Non volevano avere niente a che fare con la
loro magia. Vivemmo in pace con loro. Quando un nemico provava ad attaccare la
tribù, gli spiriti guerrieri lo scacciavano. Trascorsero diverse
generazioni. Poi arrivò l’ultimo Spirito Supremo, Taha Aki
>>.
<<
Taha Aki?! Bel nome! >> esclamai.
<< Sei pronta a sapere la leggenda di
Taha Aki e l’incontro con i freddi? >> chiese Jimmy.
<< Sì, sono pronta >>
confermai decisa.
P.S.
Ci sono dei pezzi tratti da “Twilight”
e da “Eclipse”