ARK: le Note degli Esploratori

di Roberto Turati
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** John Dahkeya ***
Capitolo 2: *** Raia ***
Capitolo 3: *** Helena Walker ***
Capitolo 4: *** Sir Edmund Rockwell ***
Capitolo 5: *** Li Mei-Yin ***
Capitolo 6: *** Gaius Marcellus Nerva ***
Capitolo 7: *** Gli studenti dal Kentucky ***
Capitolo 8: *** Diana Altaras ***
Capitolo 9: *** Santiago da Costa ***



Capitolo 1
*** John Dahkeya ***


RIFLESSIONE #01

Le vecchie abitudini sono dure a morire. Immagino di esserne la prova vivente.

Dopo mesi nell’oceano, sono naufragato su quest’isola sperduta senza nemmeno sapere se è ancora il 1880, ma nel giro di settimane ho già ricominciato a rapinare la gente a mano armata. Questo posto non è né il Texas, né l’Arizona, ma io sono lo stesso John Dahkeya.

Non so perché il pensiero mi tormenta. Non mi dispiaceva questa vita prima, ma ai tempi non l’avevo esattamente scelta. Mi ci ero solo ritrovato, o almeno è quello che mi dicevo. Alla faccia di tutto. Forse è soltanto la mia natura.

RIFLESSIONE #02

A volte le monete che un uomo non vuole spartire di sua volontà valgono meno delle parole che condividerà con qualunque estraneo. Alcuni dei miei nuovi soci non lo capiscono.

Il Biondino in particolare non se ne rende conto. Cerca sempre una scusa per premere il grilletto ed è testardo come un mulo. Si arrabbia pure perché lo chiamiamo Biondino, come se uno di noi potesse pronunciare il suo nome scioglilingua.

Ma se non fosse il Biondino a comandare, quel cacciatore indigeno non ci avrebbe mai parlato di quel rifugio per naufraghi soccorsi nel deserto, e lì potremo rubare molto più che pelli animali.

RIFLESSIONE #03

Non posso credere che sia stato così facile. Questo raduno è diverso dai villaggi dei nativi dell’isola: tanto per cominciare, non c’erano molte guardie ed era più facile che le poche presenti ci tirassero un sorriso, invece di una freccia. Siamo entrati e basta.

L’insediamento di questi naufraghi è più grande del previsto. È impressionante, a parte le difese. Tutti che lavorano insieme per costruire il loro piccolo paradiso, non che possa durare. Se chiedo, danno credito alla loro guida, una donna chiamata Raia.

Gli altri si sono sparpagliati per scoprire dove tengono le provviste, ma io sono curioso. Magari andrò a cercare questa donna misteriosa. Potrebbe essere interessante.

RIFLESSIONE #04

Non so come abbia fatto a trovare quest’isola. Il mio vecchio direbbe che gli spiriti dei nostri antenati mi hanno guidato. Altre persone direbbero che è stato Dio. Di chiunque sia il merito, dopo aver parlato con quella donna, mi rendo conto che finora ho sprecato ciò che ricevo.

Qui non ho una storia. Non ci sono manifesti che mostrano la mia faccia ghignante, né cacciatori di taglie che mi braccano. Posso essere chi voglio. Dunque, oggi farò una scelta: le persone qui non meritano di farsi rapinare. Quello che meritano è protezione e sarò io a difenderli.

Diamine, magari mi faranno persino sceriffo.

RIFLESSIONE #05

Il Biondino non ha approvato la mia decisione. Non sono mai stato bravo a persuadere, così ho dato voce alla pistola. Gli altri sono stati con me, dopo.

Convincere Raia è stato molto meno difficile. Sapeva che le guardie dell’insediamento non erano esattamente la crema del raccolto e che, se avessi voluto guai, ne avrei già combinati. Quando Raia parla, la gente ascolta. Lo capisco osservandola, ma in un posto selvaggio come quest’isola, le parole non bastano. Non ci abbiamo messo tanto a venire a patti.

Be’, immagino che farei meglio a dare un’occhiata alle guardie. Se recapito abbastanza armi da fuoco, posso insegnare loro a sparare.

RIFLESSIONE #06

Ora so come si sentiva il mio vecchio quando mi insegnava a cacciare. Smettemmo di vedere le cose allo stesso modo ancora prima che lasciassi la tribù, ma lo ringrazierò sempre per il tempo che passò ripetendomi le stesse cose ancora e ancora. Deve averlo esaurito, ma non lo diede mai a vedere.

Non è stato facile imitare quella pazienza. Metà di questi naufraghi è verde come l’erba, e la metà che non lo è preferisce impugnare una lancia che un fucile. Almeno stanno migliorando, anche se alla velocità della melassa.

Sua altezza si fa vedere ogni tanto, ma grazie al cielo è solo per dare un’occhiata. Sarebbe ancora più difficile con delle distrazioni.

RIFLESSIONE #07

La mia banda raffazzonata ha avuto la sua prima vera sfida, oggi. Alcuni dei nostri raccoglitori hanno incontrato dei lucertoloni spinosi a qualche miglio ad Ovest del rifugio, uno di loro è riuscito a venire per chiamare aiuto. Per fortuna, gli altri si sono radunati su uno sperone e abbiamo messo tutti al sicuro.

Be’, eccetto il Francese. Si è scordato che quando spari a quei grossi bastardi, loro rispondono al fuoco. Ci sono volute ore per togliere quelle spine dal suo braccio.

Quando siamo rientrati, credo di aver sentito la parola “grazie” più volte che in ogni altro giorno della mia vita. Non sapevo davvero cosa rispondere.

RIFLESSIONE #08

Gli abitanti saranno anche grati per la mia protezione, ma non significa che mi apprezzano. Non mi dispiace. Se cercano delle grazie sociali, dovrebbero trovare sua altezza.

Raia odia quel soprannome. Pensa che le stia dando della presuntuosa, e forse è così. Solo un po’. Direi che la mani di quella donna non hanno mai visto un callo prima che arrivasse su quest’isola.

Non è tutto, però. Prendete i suoi affari con quell’obelisco dalla punta rossa, al confine tra il deserto e il bosco cremisi sul vulcano. Spinge tutti a pregare quel dannato monumento e non gliel’ha mai davvero chiesto. Loro vogliono solo seguire le sue orme. È come se indossasse una corona invisibile. Non riesco a decidere se è confortante o preoccupante.

RIFLESSIONE #09

La mia banda di disadattati sta finalmente prendendo forma. È passata un’intera settimana da quando qualcuno si è sparato alla gamba o si è cagato nelle mutande per un velociraptor. Forse potrò finalmente farmi una dormita decente.

Probabilmente è chiedere troppo. Ogni giorno, Nosti si espande un poco e io ho qualche problema in più da risolvere. Quegli insettoni dell’altro giorno, per esempio. Ne ho trovati due che armeggiavano con delle cianfrusaglie, dalle parti dell’oasi. Non ho mai sentito di animali che usano gli oggetti, non al di fuori delle leggende che gli anziani raccontavano sul Grande Gufo e il Coyote. Non sembra naturale.

RIFLESSIONE #10

Ieri qualcosa ha danneggiato un tubo dell’acqua fuori dal rifugio e, quando una squadra è andata a ripararlo, sono stati attaccati da un intero sciame di mantidi. Io e i miei ragazzi le abbiamo respinte, ma siamo arrivati tardi per salvare gli ingegneri.

So che sembra folle, ma credo che quelle mantidi abbiano tagliato il tubo apposta per attirarci. Se ho ragione, allora sono più preoccupato di loro che di qualunque altra cosa.

Nelle storie sul Grande Gufo e il Coyote, il Grande Gufo era immenso e spaventoso, ma il Coyote era più pericoloso perché era furbo. Ingannava sia gli uomini, sia i mostri e tutti lo temevano. Non ho mai creduto in quelle storie, ma di certo mi ricordo la lezione.

RIFLESSIONE #11

Temevo che Raia si opponesse ad alcune delle nuove precauzioni che i miei ragazzi stanno prendendo, ma immagino di essermi guadagnato una nomea da perdente. Suppongo che dovrei lasciare la parola a “sua altezza”, allora. Mi pare giusto così.

L’altro giorno abbiamo pure fatto due chiacchiere. È stata la prima volta in cui abbiamo parlato di qualcosa di diverso dalle necessità. Sembra che siamo entrambi un po’ stanchi.

Al contrario di me, è abituata ad essere rispettabile e responsabile, ma avere il comando significa che tutti vogliono il tuo tempo e la tua attenzione.

Quest’isola non è stata clemente con nessuno di noi due o con chiunque venga dall’oceano, ma finora me la sono cavata. Accada quel che accada, non ho in mente di fermarmi.

RIFLESSIONE #12

Era destino che oggi accadesse qualcosa di simile. Più il rifugio si ingrandisce, più Raia gli dà valore, e cosa succede alle cose preziose? La gente cerca di rubarle.

Non è stata una cattiva idea tenerla in ostaggio in quel modo. Peccato per quei farabutti senza volto e senza nome che ci sia un nuovo sceriffo in città: io.

Ho abbattuto la maggior parte di loro con un fucile mentre cercavano di costringerla a montare su un animale da soma e i miei uomini hanno finito gli altri mentre fuggivano. Uno ha tentato la resa, ma dovevo mandare un messaggio. Se fai una bravata del genere nel mio dannato territorio, non avrai neanche un pizzico di pietà.

RIFLESSIONE #13

Quella donna ha fegato. Io le salvo la pelle e, il giorno dopo, Raia mi sgrida per aver abbattuto un rapitore “indifeso”. All’inizio, mi ha a malapena ringraziato.

Che si aspettava che facessi? Dargli vitto e alloggio gratuiti per il resto dei suoi giorni? Lasciarlo andare, così avrebbe potuto dire ai suoi amici furfanti quanto siamo rammolliti?

Le ho detto che, se non le piaceva il modo in cui l’ho protetta, allora può proteggersi da sola. Avrei dovuto tenere la dannata bocca chiusa. Ora sono incastrato ad insegnarle a sparare tre volte a settimana. Ci vorrà pure una vita. Non colpirebbe il culo di un bisonte a cinque passi da lui.

RIFLESSIONE #14

Credo che la mia pupilla sia la prima sacerdotessa egizia pistolera che il mondo abbia mai visto. Ci sono voluti mesi, ma Raia è troppo testarda per mollare.

Non avrei dovuto essere così duro con lei. Provare a mantenere la propria fede e tradizione su un’isola cane mangia cane non è facile. Diamine, non ci riuscirei nemmeno io, e quello era prima che dei lucertoloni giganti facessero a gara per avere un boccone del mio fondoschiena.

Durante una lezione, mi ha raccontato questa storia su come la sua dea avesse un lato gentile e un lato maligno. Credo che intendesse qualcos’altro, ma per come la vedo io siamo noi la dea. Lei è gentile, io sono maligno e ci teniamo a bada a vicenda.    

RIFLESSIONE #15

Anche dopo tutto questo tempo a Nosti, faccio fatica a dormire nello stesso letto ogni notte. A volte non faccio che stirarmi e girarmi finché non mi arrendo e vado a dormire sotto le stelle.

Diamine, non sono sicuro di aver mai dormito nello stesso punto due volte, ai tempi in cui ero nella banda di Russo. Pensavo che avrei vissuto così per sempre, selvaggio e libero come Doc Russo. Probabilmente sarei anche morto con la pistola fumante, come lui. Mi sembrava meglio che estinguermi assieme al resto della mia tribù, mentre il mondo si dimenticava di noi.

Non credo che Doc mi riconoscerebbe, adesso. Non sono il “nipote Apache” a cui insegnò a leggere e a sparare. Nella realtà dei fatti, se fosse qui, è probabile che dovrei sparargli.  

RIFLESSIONE #16

Mi aspettavo che quelle mantidi sarebbero tornate, ma non così. Hanno assaltato il rifugio da due lati allo stesso tempo, e il modo in cui si muovevano... erano più coordinate di qualsiasi muta di lupi. Agivano insieme come farebbero degli uomini.

Ci è voluta quasi mezza giornata per respingerle, e non ci hanno lasciati senza cicatrici. Se attacchi come questo diventano la norma, saremo in un mare di guai, così ho deciso di radunare i miei uomini migliori per rintracciare quei mostri. Dobbiamo quantomeno scoprire da dove vengono.

RIFLESSIONE #17

Abbiamo seguito quei dannati esseri per tutta la zona desertica dell’isola, stento a credere che abbiano viaggiato così tanto solo per attaccare noi. Una cosa del genere dev’essere stata intenzionale. Sapevo già che quegli insetti erano svegli, ma se sono così decisi ad ucciderci, allora dobbiamo spazzarli via qui ed ora.

È più facile a dirsi che a farsi. Qui ce n’è a bizzeffe. Non posso dire di aver mai sentito parlare di mantidi che vivono in gruppo come queste, ma non sono un esperto di animali. Di certo non su questa folle isola dimenticata da Dio.

In ogni caso, devo inventarmi qualche strategia. Sparare loro una ad una non funzionerà.

RIFLESSIONE #18

Sono così contento di aver portato Sasha con me. La Russa si è presentata a Nosti meno di un mese fa, ma sapeva già cavarsela con le armi da fuoco. Dice che ha imparato a sparare in un posto chiamato GRU. Mai sentito nominare, ma a quanto pare ti insegnano ogni sorta di trucchi, come fare bombe più potenti della dinamite.

Le tane che le mantidi hanno scavato vicino all’immensa gola sono piene di zolfo; quindi, se posizioniamo le bombe di Sasha nel punto giusto, potremo spazzarle via tutte in una volta... ammesso che riusciamo a farci strada dentro e fuori sparando senza diventare mangime per mantidi.

Be’, "capitano", è ora di guadagnarti il tuo titolo.

RIFLESSIONE #19

Non mi ricordo il tragitto di ritorno a Nosti, ma mi ricordo delle tane. Le mantidi non hanno preso molto bene la nostra intrusione. Hanno ucciso metà dei miei uomini, prima che le mandassimo all’Inferno.

Be’, la maggior parte di loro. Una ci è balzata addosso mentre festeggiavamo e io ho spinto Sasha fuori dalla sua portata come un dannato stolto. Mi sono quasi fatto infilzare.  

Adesso Raia mi terrà rinchiuso finché non avrò finito di riprendermi. Ha minacciato di legarmi al letto se cerco di muovermi da qui. Probabilmente impazzirei se non mi tenesse compagnia così spesso. Era qui pure quando mi sono svegliato. Lo ammetto, la vista non era niente male.

RIFLESSIONE #20

Per quanto tempo l’ho desiderato? Non lo so con esattezza, ma mi sento come se l’avessi sempre voluto. Immagino che sia in questo modo che so che è giusto.

Non è solo che Raia è bellissima. Ho conosciuto donne bellissime prima di lei, ma non ho mai provato la stessa sensazione quando le guardavo. Non mi sono mai sentito così a casa in loro presenza, o in presenza di chiunque altro, quand’è così. Ciò che è successo tra noi mentre ero bloccato in quella stanza non era il calore di una decisione impulsiva. Non credo, almeno.

Tutto quello che so è che adesso non mi dispiace dormire nello stesso letto tutte le notti. Non più.

RIFLESSIONE #21

Forse dovrei cambiare di nuovo il mio nome. Mi sembra calzante. Cominciai a chiamarmi John circa una settimana dopo che mi unii a Doc Russo. Tanto gli altri non mi chiamavano mai Dahkeya, così pensai che avrei potuto benissimo chiamarmi con un nome che avrei scelto per me.

Quello fu parte del motivo, ma credo che in fondo sapessi anche che il ragazzino che si era guadagnato il nome di Dahkeya era morto e sepolto. Ora credo che il fuorilegge chiamato John Dahkeya sia morto a sua volta, quindi avrebbe senso chiamarmi in un altro modo.

D’altro canto, questo potrebbe solo confondere gli altri. Probabilmente non ne vale la pena. Inoltre, in un certo senso mi piace il modo in cui suona, detto con accento egizio. Complimenti a chiunque abbia insegnato l’inglese a Raia.

RIFLESSIONE #22

La situazione si è fatta tranquilla per un pezzo, addirittura piacevole. Almeno, questo era il caso finché uno dei nostri gruppi di caccia non è venuto a mancare più o meno cinque giorni fa. Be’, adesso non mancano più, almeno ciò che ne rimane.

Abbiamo setacciato ogni angolo del loro accampamento e non riesco ancora a capire cosa li abbia attaccati. So solo che sembra che si sia abbattuto un cataclisma su di loro: è tutto distrutto, ci sono impronte così larghe che mi ci posso distendere e ho trovato dei denti che sembrano pugnali. Che sia uno dei mostri di cui parlano i nativi dell’isola, che infestano le zone al di fuori di questo deserto?

Qualunque cosa sia stata, farò in modo che non viva abbastanza a lungo per pentirsene.

RIFLESSIONE #23

Abbiamo finalmente rintracciato il nostro colpevole stamattina e cazzo, se non era un grosso e cattivo figlio di troia. Aveva le fattezze dei velociraptor e di tutte le lucertole simili, ma alto come una montagna e sembrava la malvagità fatta rettile. Non ho mai visto una creatura con così tante cicatrici. Per fortuna, ogni cosa batte in ritirata se la riempi di piombo quanto basta.

Uno dei miei uomini l’ha chiamato “giganotosauro”, un altro dice che quello lì in particolare è famoso tra i nativi dell’isola come Zanna Rossa. Non mi sorprende che un mostro come quello abbia una certa fama.

Perché si trova qui? Gli è semplicemente venuta voglia di passare da queste parti? Tutta questa faccenda non mi quadra per niente. Ho un brutto presentimento.

RIFLESSIONE #24

Gli altri hanno avvistato di nuovo Zanna Rossa diverse volte e sembra che non abbia intenzione di cambiare aria. Non si è allontanato dalla nostra zona neanche una volta, da quando è apparso.

Come se non bastasse, i tre obelischi dell’isola hanno qualcosa di strano: le loro punte di cristallo sono diventate luminose. Ho controllato per tutta l’isola con Sasha, visto che lei non si beve tutte quelle fesserie su Hathor, e lo vede anche lei. Abbiamo fatto domande agli indigeni e ci hanno confermato che non è normale. Tra Zanna Rossa e le mantidi, comincio ad avere la sensazione che quest’isola ci voglia morti.

So che non ha senso. Non c’erano spiriti della terra a fermare i pionieri, da dove vengo io, e non ci sono neanche qui. Ciononostante, dovrei parlarne con Raia. Se quegli obelischi sono pericolosi, non dovrebbe venerarli.

RIFLESSIONE #25

Avrei dovuto aspettarmi che non mi avrebbe ascoltato. Raia ha sempre mantenuto la sua fede, quindi era impossibile che un giganotosauro e una predica le facessero cambiare idea, anche se quella predica veniva da me.

Tuttavia, non ho intenzione di correre rischi. Che sia Zanna Rossa, uno sciame di mantidi o tre obelischi, niente farà del male a questo rifugio e, soprattutto, niente farà del male a lei. I suoi gruppi di preghiera saranno difesi da più guardie e non mi importa se non le piace.

Mi aspetto che non gradisca. Infatti, è probabile che dovrò dormire sotto le stelle per le prossime notti. Oh, be’. Immagino che lo si possa vedere come un investimento a lungo termine.

RIFLESSIONE #26

Nonostante tutta la mia prudenza, non avrei mai saputo prepararmi a questo.

Ieri, le punte degli obelischi hanno preso a lampeggiare come una dannata tempesta di fulmini e ho avvistato un mostruoso scimmione correre a passo di carica verso il rifugio. Quando l’ho scoperto, ho sellato uno dei nostri gattoni e sono corso da Raia più in fretta che potevo. Nel giro di minuti, quel colosso ha raso al suolo l’intera Nosti come un tizio che pesta un formicaio.

Una volta che ho fatto montare Raia in sella dietro di me, ho dovuto cavalcare come un posseduto, il nostro gattone saltava tra gli edifici distrutti mentre quel gorilla li frantumava a pugni. Anche se ce l’abbiamo fatta per un soffio, siamo gli unici sopravvissuti. Ho intravisto Sasha venire lanciata via come un sasso mentre scappavamo, non c’era niente che potessi fare.

Siamo tutto ciò che resta.

RIFLESSIONE #27

Vorrei tanto essere più bravo con le parole. Non so proprio cosa dire a Raia dopo tutto ciò che è accaduto. Una tale perdita fa sempre male, ma niente di quello che dico o faccio sembra attenuare il lutto in alcun modo. Si capisce che siamo messi male quando l’ottimista fra noi due sono io.

Adesso dobbiamo pensare a trovare una nuova sistemazione. In un altro punto della zona desertica, la tribù dei Piedi Sabbiosi ha il suo villaggio: so che sono un popolo ospitale, quindi andremo là e chiederemo acqua, cibo e un alloggio. Questo gattone coi denti storti e io siamo tutto ciò che le rimane. In qualche modo, la aiuterò a superare questo momento.

RIFLESSIONE #28

Finora va tutto bene. Il gattone mi sta aiutando a tenere lontani i predatori, così ho risparmiato le munizioni, e siamo pieni di provviste. Per il tragitto, direi che siamo sicuri e coperti.

Al di là dell’immediato futuro, però? Non saprei. Non so come potremo rendere utili i nostri talenti in mezzo agli indigeni, dipende tutto da come sarà farci ospitare dai Piedi Sabbiosi. Alla fine, dovremo trovare il nostro posto, a casa loro o per conto nostro. Stando alle voci, Nosti era diventata l’insediamento più grande e avanzato dell’isola, ma di certo anche i villaggi dei nativi non sono male. Ora il problema è arrivarci: non ci sono solo gattoni dai denti lunghi, qui in giro.

Ho sentito dire che il grande crepaccio chiamato Grotto Umido è una buona scorciatoia per attraversare il deserto senza stare troppo esposti. Sembra un percorso valido.

RIFLESSIONE #29

Al diavolo tutto! Avevo ogni cosa sotto controllo. Ce la stavamo facendo, ma io dovevo proprio decidere che dovevamo accamparci in un recesso del Grotto Umido per passare la notte, invece di proseguire e correre il rischio. Che decisione stupida e testarda!

Non è che la diceria era sbagliata. Il Grotto Umido è davvero un percorso più o meno riparato. Quello che non mi aspettavo, però, era che in quel momento ci stesse dormendo niente meno che Zanna Rossa, che ci ha fiutati non appena ci siamo avvicinati. Siamo riusciti a nasconderci in un anfratto dove non può entrare, ma non fa che gironzolare per i dintorni da allora.

Abbiamo abbastanza provviste per quasi una settimana. La mia speranza è che perda interesse prima che cominciamo a rimanere a secco.

RIFLESSIONE #30

Zanna Rossa non è andato via. Si è fissato su di noi. Be’, se mi vuole così tanto, mi avrà. Non sono così avventato da combatterlo da solo, ma posso almeno insistere affinché Raia prenda la nostra cavalcatura. Se il bastardo ci casca, allora lei avrà una possibilità di fuggire.

Raia, se ciò accadrà e leggerai questo, non piangere per me. Il tempo che abbiamo passato insieme è stato più di quello che avrei sperato. Tuttavia, sarebbe assolutamente egoista da parte mia tenerti per me, quando hai così tanto da offrire al mondo.

Per quanto mi riguarda, io ho un solo e unico talento, e quel brutto lucertolone troppo cresciuto scoprirà cos’è quando lo trascinerò all’Inferno.

 

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Capitolo 2
*** Raia ***


TAVOLETTA #01

Anche a questa distanza, l'obelisco dalla punta rossa è bellissimo. È come un pilastro della luce di Amon Ra dotato di forma solida. Vorrei tanto che potessimo accamparci accanto ad esso, ma gli altri pensavano che fossimo troppo esposti alle creature. Almeno siamo abbastanza vicini da vederlo sempre, dove ci siamo stabiliti.

Volgo sempre lo sguardo all’obelisco quando prego Hathor e, anche se percepisco lo scetticismo negli sguardi dei miei compagni di naufragio, la mia fede è salda, perché è stata la mia fede a guidarci fino a questo pacifico punto del deserto dell’isola. Tutti concordano sul fatto che è il posto ideale per un insediamento. Dovunque siamo, gli dèi vegliano su di noi, lo so.

TAVOLETTA #02

Le costruzioni procedono bene. Nessuno di noi è un architetto, ma ci stiamo adattando ai nostri ruoli.

Le spalle larghe di Girisha e la sua risata tonante nascondono una mente acuta e abbiamo iniziato a fare progressi più grandi una volta che l’ho convinto a smettere di trainare rocce e a cominciare a disegnare progetti che permettano ad Amir di concentrarsi sull’allestire un orto, cosa in cui ha più talento.

Io mi sono focalizzata sul cercare di mantenerci organizzati e di sostenere i nostri animi. Vorrei poter fare di più ma purtroppo, anche se una sacerdotessa ha molti doni, il lavoro manuale non è uno di essi. Spesso mi ritrovo esausta prima di mezzogiorno. Prego affinché gli altri non mi considerino un peso.

TAVOLETTA #03

A Luxor, cercavo sempre di stare lontana dalla politica. Non ho mai aspirato alla carica di Adoratrice Divina come altre sacerdotesse. Trovo che tali ambizioni egoistiche conducano alla sofferenza sia di se stessi, sia degli altri.

Per questo oggi, quando Girisha mi ha chiamata “capo”, ero sorpresa. Non ho mai chiesto quella posizione e gli altri non me l’hanno mai affidata in alcun modo ufficiale. È stata una cosa spontanea.

Non sono certa di cosa farne, ma se questo è il volere di Hathor, allora proverò a guidare queste persone come meglio posso.

TAVOLETTA #04

Il nostro insediamento si è ingrandito così in fretta, in questi intensi mesi. Così tanti naufraghi ospiti dei nativi dell’isola si sono uniti a noi, in cerca di una nuova casa. Ho fatto del mio meglio per accogliere tutti quelli che posso. Se trattati con comprensione, la maggior parte di loro diventano membri leali e produttivi della comunità.

Ma non sono una stolta. So che i cuori hanno due nature. Hathor offre la compassione, mentre Sekhmet porta la devastazione. Più aumentiamo di numero, più diventiamo una preda ambita per coloro che covano malizia nel cuore.

Girisha ha provato ad organizzare una milizia, ma temo che sia inadeguato. Per ora, devo stare attenta e pregare gli dèi affinché ci mandino un vero guerriero.

TAVOLETTA #05

Ci è voluto più di quanto sperassi, ma penso che gli dèi abbiano sentito le mie preghiere. Almeno credo. Quando rimuginavo su come possa essere un vero guerriero, non posso dire di aver immaginato il capitano Dahkeya.

È conciso nelle parole, non ha senso del decoro e, in generale, è piuttosto permaloso. È stato quasi inavvicinabile per un’intera giornata quando abbiamo stabilito che il suo ruolo sarà quello di capitano e non il titolo insensato che ha proposto lui.  

Eppure sta ottenendo risultati, o almeno così mi dicono. Quando avrò tempo, dovrei osservarlo in azione di persona.

TAVOLETTA #06

Non sono ancora abituata alle rumorose armi sputafuoco che il nostro nuovo capitano sta insegnando ai suoi uomini ad usare. La loro potenza è così distruttiva che sembra quasi troppa per qualsiasi mortale. Eppure il capitano Dahkeya passeggia avanti e indietro per la sua fila di allievi come se stessero impugnando spade di legno e fa volteggiare la sua arma quasi distrattamente.

È alquanto inquietante vedere qualcuno così calmo intorno a degli strumenti di morte così potenti. Ma suppongo che sia per questo motivo che ha avuto così tanto successo nel mettere in sicurezza il nostro perimetro. Posso solo sperare che ci serva un solo capitano Dahkeya e di non dover mai usare quelle armi di persona.

TAVOLETTA #07

È stata una fortuna così grande poter diffondere la gioia e l’amore di Hathor fra così tante persone. All’inizio, le mie preghiere quotidiane non attiravano che pochi, curiosi spettatori. Eppure, ben presto, le osservazioni sono diventate domande, le quali sono diventate partecipazione. Ora siamo così numerosi che abbiamo persino iniziato a costruire un altare.

Desidero veramente poter educare questi nuovi ed entusiasti allievi tutto il giorno, ma i miei doveri al villaggio hanno la priorità. Forse, quando il nostro futuro sarà finalmente garantito, sarò in grado di condurre di nuovo la vita della sacerdotessa, ma per ora ci sono troppe persone che contano su di me. Non posso abbandonarle.

TAVOLETTA #08

I nomi sono una cosa strana. Diamo loro un grande spessore, eppure non cambiano la sostanza della persona, del posto o dell’oggetto a cui appartengono. Immagino che questa riflessione sia il motivo per cui non ho mai rimuginato sul nome del nostro umile villaggio. Ma ora so che si è espanso fino a diventare qualcosa di meno umile: la nostra casa non può più restare anonima. La gente deve chiamarla in qualche modo.

A tale scopo, Nosti è un nome valido come gli altri. Mi dicono che significa “sapere” in una lingua vecchia e importante e, qualunque cosa i nostri cittadini intendessero simboleggiare quando l’hanno scelto, so questo: finché saremo qui, avremo la protezione degli dèi.

TAVOLETTA #09

Anime sperdute in giro per l’intera isola continuano a prostrarsi davanti ai cancelli di Nosti. Mi rifiuto ostinatamente di mandare via chiunque non voglia farci del male, ma mi rendo conto che questo ci ha dato molte bocche da sfamare.

Il risultato è che gli orti di Nosti sono il suo bene più prezioso. Per fortuna, i progetti di Girisha e la mia organizzazione del lavoro e delle risorse si sono rivelati di nuovo efficaci. Non abbiamo solo implementato un efficiente sistema di irrigazione, ma abbiamo anche racchiuso i nostri rialzi coltivabili in una grande struttura protettiva fatta di una sostanza trasparente e splendente chiamata “vetro”.

Ogni mattina, brilla con una luce degna di Amon Ra, come una grande gemma, un bellissimo ricordo di quello che possiamo ottenere quando siamo uniti nel nostro scopo.

TAVOLETTA #10

Nonostante i nostri sforzi migliori e la benedizione degli dèi, la tragedia è inevitabile su questa strana isola. Ieri si è abbattuta su Nosti ancora una volta sotto forma di un attacco di mantidi e, anche se non possiamo cancellare ciò che è accaduto, spero di essere stata in grado di dare un minimo di conforto a coloro che conoscevano meglio le vittime.

Sebbene ci manchino le risorse per sotterrare a dovere i morti in delle tombe, abbiamo comunque tenuto una cerimonia in loro memoria e mi sono ritagliata del tempo per parlare in privato con chiunque lo volesse. Tra questo e i miei soliti doveri, sono esausta nel corpo e nell’anima, ma quando la mia gente soffre non posso permettermi di riposare.

TAVOLETTA #11

Ai primi tempi, gestivo tutte le contrattazioni commerciali di Nosti coi nativi e ho faticato a liberarmi dell’abitudine. Immagino che sia per questo che ogni carovana o cacciatore indigeno che passa per i nostri cancelli sa il mio nome. Alcuni insistono ancora per parlare con me in persona. Ma non mi dispiace. Trovo questi affari alquanto accattivanti: è come un gioco fatto di parole.

Ieri è giunta una carovana di naufraghi, non di nativi, con un carico di lingotti di ferro. Il nostro venerabile capitano mi ha suggerito di portare un contingente di guardie per negoziare, ma preferisco di no. Se intimidiamo i nostri ospiti, potrebbero tirarsi indietro e mi dispiacerebbe perdere una tale opportunità.

TAVOLETTA #12

Ammetterò volentieri di essermi sbagliata. Ammetterò pure che devo la vita al capitano Dahkeya e gli offrirò tutta la riconoscenza che gli spetta. Ma questo non giustifica un comportamento così spietato.

Quei cosiddetti “mercanti” saranno pure caduti nell’immoralità e nella crudeltà cercando di rapirmi, ma quell’uomo si era arreso. Non c’era alcun bisogno di giustiziarlo su due piedi, vero? È così difficile capire dove finisce la luce e dove inizia l’oscurità, su quest’isola violenta.

Forse, se sapessi difendermi adeguatamente, avremmo potuto evitare spargimenti di sangue inutili. Sì, penso che sia ora di padroneggiare quelle armi esplosive e il capitano Dahkeya mi aiuterà.

TAVOLETTA #13

Un passo alla volta, sto imparando a sparare. Durante le mie prime lezioni, le armi quasi mi schizzavano via dalle mani quando facevo fuoco, ma le mie braccia sono diventate più forti e la mia mira si è fatta più stabile.

La presenza del capitano Dahkeya è stata utile. Quella stessa calma che trovavo inquietante da lontano è stata un incoraggiamento da vicino. Lui non spreca fiato in lodi o critiche esagerate, semplicemente mi tiene concentrata su ciò che devo fare e tutto il resto non fa che svanire.

Considerando i miei inizi, è stato molto paziente con me. Forse anch’io dovrei essere più paziente con lui.

TAVOLETTA #14

Nell’antichità, la gentile Hathor si trasformò nella feroce dea guerriera Sekhmet e scatenò la sua ira sul mondo dei mortali. Eppure, persino durante quell’implacabile massacro, Hathor era in Sekhmet, così come Sekhmet era sempre dentro Hathor e, quando finalmente si calmò, la pacifica dea della gioia e dell’amore tornò.

La dea e il genere umano funzionano allo stesso modo. I violenti possono diventare gentili e i gentili possono diventare violenti, a causa di tutti i loro peccati. Il capitano Dahkeya non è diverso.

Ieri non ha capito la storia di Hathor e Sekhmet quando gliel’ho raccontata, ma se continua a provare a migliorarsi, forse un giorno ci riuscirà.     

TAVOLETTA #15

In teoria, sono diventata una tiratrice competente. Ma in pratica, come farei? Quando sarà il momento, sarei capace di spezzare una vita umana?

Non lo so. Mi si secca la bocca per la paura al solo pensiero. Lo spirito guerriero di Sekhmet risiede senz’altro nei recessi del mio cuore, ma per quanto lo cerchi, non riesco a trovarlo.

Come allenamento, mi sono offerta di abbattere alcune delle nostre bestie che si erano mortalmente malate. È stato un gesto di pietà, ma ho comunque pianto e mi si è annodato lo stomaco. Devo imparare ad agire a dispetto di questi sentimenti. La mia vita potrebbe dipenderne, un giorno.

TAVOLETTA #16

Nonostante tutti i miei sforzi, so di aver deviato dai precetti e dai costumi che ho imparato così meticolosamente in Egitto. Per necessità, li ho adattati sia ai bisogni dei nuovi seguaci di Hathor, sia alle circostanze che dobbiamo tutti affrontare su quest’isola.

Per esempio, onorare gli dèi con banchetti e feste in loro nome sarebbe uno spreco. Questo sacrificio in particolare è spiacevole, perché i miei allievi meritano una sorta di ricompensa per la loro diligenza.

Forse posso comunque organizzare una modesta celebrazione. In realtà, forse l’intero villaggio dovrebbe avere una festività, giusto per sollevare il morale di tutti. Anche il nostro venerabile capitano potrebbe gradirla. Ah, ma sto chiedendo miracoli.

TAVOLETTA #17

Mi fido del giudizio del nostro capitano in fatto di difesa, ma mi sento comunque a disagio all’idea di una spedizione punitiva contro le mantidi. Non che abbia lasciato il villaggio indifeso. Anzi, al contrario. Temo che il suo contingente sia troppo piccolo.

So che non dovrei preoccuparmi. Lui ha scelto personalmente la sua squadra, mentre io ho priorità più immediate. Le nostre mura e i cancelli vanno riparati, l’infermeria ha bisogno di scorte e al morale di tutti occorre sostegno. Ho fatto avanti e indietro dappertutto così a lungo che mi sono venute le occhiaie.

Eppure, quando ottengo finalmente un attimo di respiro, la preoccupazione mi impedisce di riposare.    

TAVOLETTA #18

I rifugiati qui a Nosti vengono da così tanti luoghi diversi, e hanno tutti mentalità diverse. Talvolta, ciò favorisce i conflitti.

Molte settimane fa, due nuovi arrivati sono venuti alle mani a causa di una lunga rivalità fra le loro patrie e, proprio ieri, ho dovuto punire aspramente uno dei miei stessi allievi per aver offeso i nostri cittadini che venerano quella croce di legno. Una volta, un uomo mi ha persino sfidata a duello per il comando di Nosti.

Eppure, quelle stesse due persone che si sono azzuffate adesso lavorano insieme per riparare il cancello occidentale, il quale è diventato più forte grazie ai loro sforzi combinati. Forse è per questo che gli dèi ci hanno guidati tutti fino a quest’isola. Per aiutarci a capirci.

TAVOLETTA #19

Per giorni, ho pregato sia per la compassione di Hathor, sia per i poteri curativi di Sekhmet, e per giorni ho aspettato. So che mi hanno sentita, ho fede. Quando ho posato lo sguardo su di lui, ho creduto che fosse morto o in agonia, ma gli dèi non mi hanno ancora portato via John.

La mia mente sa che ho altre responsabilità a cui attenermi, che non posso permettermi di passare più tempo in questa stanza. Eppure so che se cercassi di adempiere ai miei doveri, il mio cuore interferirebbe e non posso ignorarlo. Non più.  

TAVOLETTA #20

Senza dubbio, è stato il volere divino di Hathor a mandarmi qui, non solo affinché potessi diffondere la sua gioia e la sua compassione, ma anche per farmi capire il suo amore.

Pensavo di conoscerlo prima. Volevo bene alla mia famiglia, alle mie compagne sacerdotesse e ne voglio a tutti quelli sotto la mia protezione qui a Nosti. Ma solo quando infine mi sono arresa all’amore, quando l’ho lasciato libero di scorrere nel mio corpo e di trascinarmi come la corrente del Nilo, l’ho capito per davvero. Solo ora posso davvero affermare di incarnare gli insegnamenti di Hathor, grazie a John Dahkeya, questo guerriero da un luogo e un tempo lontani.  

E adesso, insieme, possiamo trasformare quest’isola in un paradiso.

TAVOLETTA #21

Ultimamente, l’umore a Nosti è stato così giubilante che penso che potremmo davvero organizzare una festa, in fondo, e perché no? Abbiamo parecchi motivi per festeggiare.

Con la minaccia delle mantidi scongiurata, i nostri esploratori hanno avuto modo di allestire un avamposto in un punto della regione desertica in cui hanno trovato una fonte di olio nero e denso che filtra dalle crepe nel terreno. Grazie a questa risorsa, abbiamo potuto creare dei nuovi attrezzi  straordinari e riempire del tutto i nostri depositi. Dubito che una festa possa fare danni.

Sono certa che il mio amato capitano sarà in disaccordo. Sempre ligio al dovere e ansioso. Per fortuna, so essere abbastanza persuasiva dove John Dahkeya si preoccupa e, per un giorno, meritiamo di soppiantare le preoccupazioni e il dovere col canto e la danza.

TAVOLETTA #22

Mentre osservavo la squadra di Girisha costruire la bizzarra torre dotata di lame progettata per imbrigliare l’energia dei venti di Shu, non potevo fare a meno di meravigliarmi di quanto siamo andati lontano. In così poco tempo, Nosti è passata dal nulla ad una vera città, più grande di tutti i villaggi dei nativi, con meraviglie che farebbero invidia pure al grande faraone.

Nonostante i mostri che la popolano, quest’isola dai mille paesaggi diventa meno minacciosa per noi ogni giorno e sempre meno naufraghi sono costretti a soffrire e morire perché non si adattano in tempo. Forse, un giorno, questo non accadrà a nessuno. Se arriviamo a quel punto, ne sarà valsa la pena di tutte le difficoltà che abbiamo avuto.

TAVOLETTA #23

Negli ultimi giorni, la punta dell’obelisco rosso ha pulsato con una luce ritmata e intensa che non ho mai visto prima. È una vista bellissima e rassicurante, in particolare di notte. Sembra quasi che stia cantando una canzone alle stelle nel cielo. Di certo è un segno del favore degli dèi. Hathor ci sta offrendo la sua benedizione.

Preparare un’altra festa sarebbe esorbitante, così ho organizzato un giro speciale di cerimonie e preghiere dopo il tramonto, invece. Finora sono andate splendidamente e tutti se ne sono andati dalla foce delle mangrovie scarlatte con rinnovata fede e vigore.

Mi domando quanto durerà quel lampeggiamento.

TAVOLETTA #24

A volte, mi chiedo come faccia John ad andare avanti, senza fede in uno scopo o in un potere superiore e con occhi che vedono minacce dovunque. Anche quando siamo al sicuro e protetti, insiste a dormire con un’arma accanto. Non mi sorprende che si sia convinto che gli obelischi potrebbero essere pericolosi.

Per fortuna, ho abbastanza fede per entrambi. Ho fede che ci proteggerà dalla mostruosa lucertola sfregiata che è apparsa di recente, ho fede che gli obelischi non ci farebbero mai del male e ho persino fede che perdonerò i suoi continui solleciti su di essi. Quell’argomento potrebbe richiedere dello sforzo in più da parte sua, comunque. È stato proprio incessante al riguardo.

TAVOLETTA #25

Dove ho sbagliato? Nonostante ogni prova e tribolazione, ho mantenuto la mia fede in Hathor, Amon Ra e tutti gli dèi. No, ho fatto di più. Ho dato loro nuovi seguaci, ho costruito altari per loro, tenuto cerimonie per loro.

Allora perché? Perché le punte degli obelischi si sono fatte abbaglianti e hanno mandato quel gorilla gigantesco a radere al suolo la mia nuova casa? Perché gli dèi avrebbero dovuto inviare quel terribile mostro a distruggere tutto ciò che ho costruito? Quando li ho traditi?

Se non fosse stato per John, non sarei nemmeno qui a farmi queste domande. Sarei solo una stolta morta, il cui ultimo gesto sarebbe stato chiedere salvezza agli stessi dèi che mi hanno rinnegata.

TAVOLETTA #26

I morti infestano la mia mente. Vedo le facce sorridenti dei miei allievi, entusiasti di imparare. Sento la risata di Girisha, profonda e festosa. Vedo il terrore negli occhi della fidata tenente di John, mentre quel gorilla la lanciava lontano.

John mi dice di non accusare me stessa, che ciò che è accaduto era imprevedibile. Ma come faccio a non sentirmi in colpa, quando ho spinto così tanta gente a venerare i colpevoli della nostra distruzione, il tutto mentre promettevo che avrei tenuto tutti al sicuro?

In qualche modo, devo seppellire queste emozioni e concentrarmi sul presente, come fa John. Se non posso sottrarre la mia mente a ciò che ho perduto, perderò quel che mi resta. Non posso lasciare che succeda. Non posso lasciare che gli dèi mi portino via anche lui.

TAVOLETTA #27

Saresti stato fiero di me. Ho controllato il respiro, proprio come mi hai insegnato, anche con le lacrime che mi colavano dal viso. Anche con l’odio e la rabbia nel mio cuore, ho tenuto salda la mira, e quando è tornato a cercarmi l’ho mandato via. L’ho sconfitto, John.

Allora perché mi hai abbandonato anche tu? Eri tu il sopravvissuto, non io. Zanna Rossa non avrebbe dovuto essere abbastanza per ucciderti. Eri così forte. Ho così tanto bisogno di te.

Ti supplico. Torna da me. Ho bisogno di sentire la tua voce, di vederti sorridere. Ti supplico. Ti supplico.

TAVOLETTA #28

Quando ho trovato quel nido, ho avuto la tentazione di frantumare l’uovo. Riconosco queste orme: appartengono alla specie del mostro che ha ucciso il mio amato. L’uovo non meritava la mia compassione. Ma mi rendo anche conto che potrebbe tornarmi utile. Se potessi allevare quella creatura come il mio servitore, nemmeno i miei dèi traditori potrebbero fermarmi.

Ho costruito un grande falò per imitare il calore fornito da sua madre e ho raccolto carne assieme alla mia cavalcatura per nutrirlo quando si schiuderà. Spero che basti.

Sì, certo che basterà. Crescerò questa creatura, la comanderò e sopravvivrò. Te lo prometto, John. Vivrò per tutti e due.   

TAVOLETTA #29

Quando la creatura è uscita dall’uovo, non ho osato avvicinarmi disarmata, ma ormai ci siamo abituati l’uno all’altra. Una volta ho sentito che un animale neonato identifica il primo essere vivente che vede come il suo genitore. Credo che sia ciò che è successo. Sono diventata la madre di un mostro.

Così sia. Gli dèi mi hanno rinnegata e l’uomo che amavo mi è stato portato via, quindi la Raia di un tempo è morta. Le vestigia della gioia e della tranquillità di Hathor sono svanite. Il mio cuore sta per riempirsi della possenza e della furia di Sekhmet e, con un mostro alle mie spalle e l’acciaio tra le mani, l’isola sta per assistere alla mia ira.

Nessuno mi porterà via qualcosa, mai più. Che sia un dio, una bestia o un mortale.

TAVOLETTA #30

Sono passati quattro anni da quando Nosti è andata perduta. Scoprii presto che John si era salvato e ci ritrovammo settimane dopo quel giorno, al villaggio dei Piedi Sabbiosi. Ai tempi in cui l’avevo appena conosciuto, avrei creduto che gli dèi l’avessero protetto. Ma ora so che non è così: John è riuscito a tornare da me perché è troppo forte per lasciarsi sconfiggere dall’isola.

Fu difficile ricominciare da soli, ma ora abbiamo un futuro assicurato. Ora John è un cacciatore in affari coi nativi, mentre io ho unito i loro insegnamenti e la mia conoscenza nella medicina per diventare una guaritrice. La nostra vita nel deserto è serena, assieme al mio leale mostro e alle nostre creature velenose. Ma l’ira risiede ancora in me.

Un nuovo pericolo incombe sulla gente di quest’isola spietata: la guerra contro la Nuova Legione. Accade sempre più spesso che io e John incontriamo alcuni dei loro uomini in giro per il deserto. Feci voto che nessuno mi avrebbe più sottratto nulla, ho intenzione di mantenere la parola. Se cercheranno di portarci via la pace, non li risparmieremo.

 

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Capitolo 3
*** Helena Walker ***



NOTA #01

Ormai ho perso il conto di quante albe ho visto da quando sono arrivata su quest’isola. Centinaia, immagino, eppure ognuna sembra più spettacolare della precedente. Certe volte mi piace portare fuori Atena prima che il Sole sorga e farla volare sotto il cielo mattutino. È in questi semplici momenti che mi accorgo di quanto sono fortunata.

Non che non fossi felice di esplorare le giungle e le barriere coralline, in Australia, ma nel 2008 non avrei mai potuto osservare un brontosauro che gironzolava per l’Outback, giusto? Da quando sono qui, posso studiare creature di cui nessun altro biologo è mai stato testimone. Sarò sempre grata per questo.

NOTA #02

Volevo aspettare un cambiamento climatico di tipo primaverile, prima di cominciare a studiare la fauna della regione glaciale a Nord, ma ormai posso dire con certezza che non succederà. Chiaramente la zona circoscritta nella barriera non risente dell’inclinamento assiale del pianeta e per questo non ci sono stagioni alternate. Il ghiaccio e la neve sono letteralmente perenni.

Non posso dire di esserne contenta. Io e le basse temperature non andiamo affatto d’accordo, ma mi sforzerò di sopportarle. L’altro estremo è il deserto, ma a quello sono più abituata. Comunque, il clima giurassico e cretaceo da cui gran parte delle specie di ARK provengono era piuttosto uniforme, quindi un ghiacciaio è piuttosto strano. Sarebbe testardo da parte mia non avere un capitano Cook.

NOTA #03

La tribù dei Lupi Bianchi è stata molto accogliente con me. Mi hanno reso questa escursione molto più facile... be', loro e Atena. Lei si sente a casa, qui. Non ringrazierò mai abbastanza Rockwell per avermi regalato quell'argentavis. Lui mi ha detto che le nostre conversazioni sono un pagamento più che sufficiente, ma io mi sento comunque in debito. Dovrò ricordami di raccogliere qualche fiore di montagna da portargli, finché sono qui, così gli darò una mano nelle sue ricerche farmaceutiche. 

Comunque, esplorare le terre innevate coi Lupi Bianchi è stata veramente un’ottima introduzione a questo territorio, ma ormai mi sento pronta a proseguire da sola: per trarre conclusioni realmente scientifiche, devo osservare gli animali per lunghi periodi di tempo lasciandoli indisturbati.

NOTA #04

Che giornata! Mentre finivo di scrivere gli ultimi appunti sui mammut, è apparso dal nulla un tirannosauro che ha attaccato il branco. Cazzo! Un tirannosauro in mezzo alla dannata neve!

L’ho raccontato una volta tornata al villaggio dei Lupi Bianchi e loro mi hanno garantito che è normale. Ci sono molti dinosauri da queste parti. È assurdo. Come fanno a non congelarsi? Ma, soprattutto, come fanno a coesistere con le specie da epoche diverse senza stravolgere l’intero ecosistema?

NOTA #05

Be’, ho esaminato più sterco di predatore di quanto ne voglia contare e devo dire che ha chiarito molte cose. Tutti gli animali, erbivori e carnivori, hanno delle abitudini alimentari molto flessibili: gli erbivori mangiano perfettamente ciascun tipo di vegetale, così come i carnivori gradiscono qualsiasi tipo di carne. Con tutte queste bestie che divorano ogni cosa, quest’arcipelago dovrebbe aver esaurito le risorse da un bel pezzo. Eppure non noto nessun segno di squilibri nell’ecosistema. Anche gli Arkiani affermano che è sempre stato tutto a posto.

È semplicemente bizzarro! Più sto qua, più mi rendo conto che ARK non dovrebbe esistere. Il suo clima è tutto un miscuglio dei biomi sparsi per la Terra, c’è un campo di forza che manipola il tempo e l’ecosistema è quasi statico!

Qui c’è qualcosa che non va. Devo rivedere le mie note.

NOTA #06

Helena, sei una stupida.

Rileggendo le mie vecchie note, ho notato che su ARK la quantità dei carnivori è precisa identica a quella degli erbivori. Un ecosistema non dovrebbe funzionare così: di norma, gli erbivori dovrebbero essere il triplo dei carnivori, in modo che non ci sia un calo delle due popolazioni. Qui no. Non riesco ancora a credere che sia stato un tirannosauro che rinunciava ad attaccare un brontosauro a farmelo capire. È chiarissimo!

Considerando anche gli Arkiani, cioè il fattore umano, è difficile accettare che l’arcipelago riesca ad esistere in maniera stabile ed equilibrata. È tutto un caso? Oppure c’è qualcosa dietro, qualcosa che monitora e regola l’ecosistema? Può darsi, ma voglio aspettare prima di farne una teoria.

Ne parlerò con Rockwell. Magari lui è giunto ad una conclusione simile.

NOTA #07

Non ho mai pensato che ARK fosse esattamente naturale. Voglio dire, c’è un mucchio di isole avvolte da radici enormi e che fluttuano nell’aria, per l’amor di Pete! Ci sono cristalli enormi e variopinti dappertutto! C’è una montagna sempre avvolta da nebbia e scariche elettriche! Per non parlare degli strani obelischi posti in tre punti dell’isola. Non ho mai visto strutture simili in tutta la mia vita. La cosa che mi colpisce di più non sono tanto le loro punte colorate, quanto i buchi dalle forme strane intagliati nel loro podio. Ogni obelisco ne ha tre e hanno tutti bordi diversi.

Penso che non mi importasse di tutto questo, semplicemente. Finché avevo il mio bellissimo, unico ed incontaminato ecosistema da studiare. Ero contenta. Ma adesso…

No, non dovrei ancora scriverci su. Non prima di parlarne con Rockwell. C’è ancora una possibilità che mi sbagli o che mi sia persa qualcosa di ovvio. Non lascerò perdere il mio paradiso, per ora. 

NOTA #08

Dovrei visitare Rockwell più spesso. È davvero stimolante potersi rivolgere a qualcuno con la sua esperienza e con un tale entusiasmo per il suo lavoro. Parlare con lui mi aiuta sempre a trovare una prospettiva.

Ho discusso con lui sulle anomalie ecologiche dell’isola. Lui mi ha rassicurata che stavo saltando a conclusioni. Ha detto proprio bene: solo perché ARK non segue le leggi scientifiche a cui siamo abituati, non significa che non ne abbia. In fondo, la scienza si basa sulla scoperta e le nuove scoperte possono invalidare i vecchi principi.

Quindi, prima di attaccarmi alla mia teoria, ho bisogno di raccogliere più indizi empirici, altrimenti non sono una scienziata.

NOTA #09

Su consiglio di Rockwell, mi sono diretta agli atolli dalla sabbia candida nel Sud-Ovest. Mi farò aiutare dalla tribù degli Squali Dipinti per osservare la vita marina di ARK. Siccome l’ecosistema oceanico è separato da quello terrestre, confrontarne le similitudini e le differenze potrebbe aiutarmi a risolvere alcuni misteri.

D’altronde, dopo essermi congelata il culo così a lungo, avrei proprio bisogno di una bella vacanza al mare. La biologia marina non è mai stata il mio forte; però adoro l’oceano. Se non altro, dovrebbe essere bellissimo lì.

NOTA #10

Gli Squali Dipinti mi trattano come se fossi una dannata regina da quando ho mostrato loro la lettera di raccomandazione di Rockwell: non penso di aver mai mangiato meglio. Non che abbia un’asticella alta, sono una cuoca terribile. Oh, e mi hanno aiutato molto con la mia ricerca, ovviamente.

A conti fatti, il bilancio tra predatori e prede nel mare è in linea con quello della terraferma. I megalodonti, comunque, sono estremamente aggressivi. Che sia una conseguenza dell’avere un numero limitato di prede? Gli squali non sono noti per essere territoriali. Dovrò approfondire.

NOTA #11

Ancora nessuna risposta sul motivo per cui i megalodonti sono così territoriali. In compenso, ho assistito a qualcosa di ancora più straordinario: il loro processo di accoppiamento! Nessuno ha mai visto due squali bianchi strusciarsi dalle mie parti, quindi solo questo è monumentale, ma a me è toccato qualcosa di ancora migliore.

Lo so, cosa potrebbe mai superare due squali giganti che hanno una sveltina? Rintracciare la femmina! Sono stata in grado di osservarla per tutto il periodo della gestazione. Indovinate? Dura solo una settimana. Una settimana! Non mi stupisco che la popolazione sia così numerosa. Questi sfornano squaletti quarantaquattro volte più in fretta dei Grandi Bianchi d’Australia.

Dovrei confrontare come si comportano in cattività.

NOTA #12

Dunque, in aggiunta a tutte le stranezze che ho trovato nei megalodonti selvatici, ecco la vera ciliegina sulla torta: domarli è una cazzata. Un po’ di allenamento e sono più docili di un cane di famiglia. 

Allora, ho sentito di squali che hanno ricevuto un addestramento molto rudimentale nel corso di un anno, ma non fino a questo punto. Di certo non così facilmente. Gli squali non sono mammiferi, né tantomeno volatili, sono pesci. Si affidano di più all’istinto o, in altre parole, non sono molto svegli. Non si dovrebbe essere in grado di cavalcarne uno come uno sci d’acqua.

Sto cercando di mantenere una mente aperta come mi ha suggerito Rockwell, ma questo mi sembra semplicemente sbagliato.

NOTA #13

Be’, è ufficiale. Proprio quando pensavo di aver dato del senso alle note che ho preso mentre visitavo gli Squali Dipinti, ho avvistato l’ultimo chiodo sulla proverbiale bara: canguri. Un intero branco di canguri giganti che saltavano in giro per le praterie come se fossero sempre stati qui.

Per quanto adori i canguri, non dovrebbero essere qui, punto. Si sono evoluti in Australia e solo in Australia sessanta milioni di anni dopo l’estinzione dei dinosauri, assieme ad uno stuolo di altri marsupiali. Se ne conosco una specie estinta, è questa, ed il procoptodonte non dovrebbe esistere qui.

Quest’isola non è un ecosistema, è l’arca di Noè.

NOTA #14

Non molto tempo fa, pensavo che questo posto fosse un’utopia lontana in cui potevo studiare tutte le meraviglie perdute del mondo. Ma ora che sono certa che è del tutto innaturale, devo dire che ha perso un sacco di fascino.

L’interferenza del genere umano non è stata d’aiuto. Le comunità arkiane hanno imparato a vivere in armonia con l’isola, ma pare che a qualcuno non basti. C’è un gruppo di persone che sta cercando di conquistare tutte le tribù e, che sia naturale o no, questo ecosistema non migliorerà di certo se viene bruciato in qualche grande guerra.

Le albe sono ancora bellissime, però. Almeno quelle non si possono cambiare.

NOTA #15

Fra tutte le anomalie che ho osservato, i megalodonti domati saltano all’occhio per me. È quasi come se fossero cani randagi che sono stati reintegrati, come se avessero una storia genetica di obbedienza agli umani.

La maggior parte delle mie osservazioni è avvenuta in natura, ma credo che potrei imparare una cosa o due se guardo le creature domate più da vicino. Devo studiare le loro diete, i loro schemi di accoppiamento, come socializzano con le altre specie… tutto ciò.

Tra gli Arkiani si dice che c’è una certa donna che ha domato un intero contingente tutta da sola, così tante creature che i nativi la chiamano “la Regina delle Bestie nella giungla”. Magari saprà darmi degli spunti più utili.

NOTA #16

Suppongo che sia stato un po’ ingenuo da parte mia credere che qualcuno col soprannome di “Regina delle Bestie” mi stendesse il tappeto rosso. Immagino di essermi abituata al trattamento amichevole che gli Arkiani mi concedono, in quanto amica di Rockwell.

La padrona di casa mi ha lasciata rimanere, perlomeno, e non ha ancora ordinato ai suoi dinosauri di uccidermi, quindi c’è un lato positivo. Non che i dinosauri le servano davvero. Se quel suo sguardo si facesse più intenso, potrei prendere fuoco sul posto.

Cazzo, spero che si distenda. Frugare nello sterco di velociraptor con quella donna che mi tiene d’occhio è più difficile di quanto possiate credere. 

NOTA #17

Non c’è niente di speciale nella dieta di queste creature domate, se la paragono a quella delle loro controparti selvatiche. Parte di ciò è merito della Regina delle Bestie, visto che le porta spesso a fare escursioni di caccia a scopo di allenamento.

Curiosamente, non deve mai allontanarsi di molto. C’è un’abbondanza di prede da queste parti, nonostante le dimensioni del suo contingente. Il fatto che ciò regga, a dispetto del notevole tasso di alimentazione delle sue creature domate, lo rende ancora più insolito.

Oh, e ho finalmente scoperto il suo nome: Li Mei-Yin. È anche diventata un po’ meno guardona. Col senno di poi, magari iniziare studiando le feci dei suoi animali le ha solo dato l’impressione sbagliata…

NOTA #18

La cosa più interessante che ho osservato negli animali di Mei-Yin è stata quello che non fanno: non lottano mai.

Tra le creature che sono state addomesticate per generazioni, come cani e gatti, è normale, ma c’è un motivo se negli zoo si tengono gli animali in recinti separati. Certi istinti sono difficili da frenare e dovrebbero esserci decisamente più dispute in un gruppo così variegato.

Mei-Yin ha persino integrato una mandria di erbivori nel suo contingente, visto che la loro pelle spessa è molto resistente ai dardi e al fuoco. Eppure, nonostante siano circondati da predatori, non vengono divorati. Non ha senso.

Non per togliere nulla a Mei-Yin. Lavora sodo per trattare ed allenare bene i suoi animali. E poi, non è di cattiva compagnia, almeno quando non sta muta e io non mi calo del tutto nella parte della biologa. A volte mi sono quasi sentita come se parlassi col muro, ma almeno è stato piacevole applicare le basi di cinese che ho studiato all’università.    

NOTA #19

Dopo aver riletto le note prese a casa di Mei-Yin, ho concluso che gli animali di quest’isola non sono abituati solo agli umani, ma anche alla cattività. Ogni cosa sembra indicare che gli Arkiani li abbiano domati come minimo per centinaia di anni. Altrimenti, non obbedirebbero mai agli ordini delle persone con tanta facilità.

A questo punto, direi che la mia teoria per cui l’isola è regolata da qualcosa è tornata in scena. In realtà, è possibile che non soltanto la loro popolazione, ma persino la loro stessa indole sia tenuta sotto controllo. Tuttavia, prima che ne discuta con Rockwell, c’è un’altra diceria che voglio confermare.

NOTA #20

Questa è la prova schiacciante. Deve esserlo. Non posso proprio credere che ARK sia naturale, quando mi trovo davanti certi fenomeni.

Eppure eccola lì, nel Nord-Est dell’arcipelago: la montagna sempre nebbiosa. Quando ho avuto il coraggio di esplorarla con Atena, stando lontana dai cristalli elettrificati, ho visto delle bolle d’acqua volanti in cui nuotavano dei pesci di specie diverse. E quegli spazi limitati bastano loro. È impossibile che non si siano ancora divorati a vicenda, dovrebbero essere morti di fame. C’è qualcosa che controlla il comportamento della fauna, me lo sento.

Adesso Rockwell non potrà contraddirmi in alcun modo.

NOTA #21

Come previsto, Rockwell non ha potuto negare la mia teoria, ma non posso nemmeno dire che ho il suo appoggio. Non l’ho visto poi così assorbito dall’argomento, francamente. Sembra che qualcos’altro abbia attirato la sua attenzione, ultimamente: i tre obelischi dell’isola.

A quanto pare, Edmund si è imbattuto in un modo per interagire con quei monumenti torreggianti, mentre esplorava delle caverne, per giunta. Immagino che sentisse il bisogno di grattare il suo vecchio prurito da esploratore intrepido. Vista la sua età, è piuttosto impressionante.

Adesso che ci penso, gli obelischi potrebbero essere connessi alle mie scoperte. La loro natura è sempre stata un mistero e Rockwell ha fatto delle osservazioni intriganti. Dovrei seguire le sue orme. 

NOTA #22

Mi trovo presso i Teschi Ridenti. Anche se mi hanno accolta, non sembravano molto contenti di vedermi, specialmente quando ho menzionato Rockwell. Questa è nuova. In più, il fatto che vivano sul vulcano di ARK mi mette un po’ di ansia, anche se devo dire che questi boschi rossi sono meravigliosi. Il loro capovillaggio non tornerà dalla sua spedizione di caccia per un bel pezzo.

Tutto ciò che ho confermato finora è che sì, Rockwell li ha convinti a prendere uno dei manufatti che cercava e sì, essi sono in grado di attivare gli obelischi. Verrebbe da pensare che siano entusiasti per aver fatto una tale scoperta sulla loro stessa patria, invece hanno tutti uno sguardo guastafeste. Valli a capire.

NOTA #23

Continuo a rimirare il manufatto. Capisco perché il capovillaggio dei Teschi Ridenti non lo voleva. Visto che non ha nessun uso apparente, tutto ciò che fa è ricordargli dei cacciatori che sono morti nel prelevarlo dalla tana di Kong, quel gorilla gigantesco, sulle isole volanti.

Ma è davvero inutile? Hanno raccontato che i manufatti che attivano gli obelischi vi somigliano parecchio, così mi sono recata all’obelisco rosso, il più vicino al vulcano, per vedere se avrei ottenuto risposte. Nessun risultato. Ho anche dato un’occhiata ai buchi nel suo podio, ma il manufatto non ci entra. Magari attiva qualcos’altro?

Ma certo! Gli altri obelischi! È un po’ un azzardo, ma considerando che ciascuno ha tre buchi dalle forme diverse, uno dev’essere per forza il foro giusto. Ne vale decisamente la pena di fare un tentativo.

NOTA #24

Incredibile! Il manufatto coincide perfettamente con uno degli incavi nel piedistallo dell’obelisco blu. Come ho fatto a non arrivarci subito? Sono davvero una stupida.

Se i manufatti sono delle chiavi e gli incavi sono delle serrature, ne consegue che se vengono messi tutti a posto, dovrebbe succedere qualcosa, aprirsi una porta… come la barriera che circonda l’arcipelago, ad esempio? Potrebbe davvero esserci un modo per andarmene da qui?

Se gli obelischi funzionano davvero come immagino, ciò significa che devo trovare un gran mucchio di manufatti. E dubito che possa farcela da sola…

NOTA #25

Be’, i Lupi Bianchi stanno rintracciando gli altri manufatti molto in fretta. Però, sapendo cos’è successo ai Teschi Ridenti con Kong, non si spingeranno oltre. È comprensibile, ma mi mette alle strette. Se io e uno scimmione facessimo a botte, vincerebbe di sicuro lo scimmione.

Anche con Atena al mio fianco, preferisco evitare il pericolo, non affrontarlo. La mia mira fa schifo e tiro pugni che sembrano fatti di gomma. Se voglio davvero mettermi in gioco e correre il rischio di esplorare le zone dove i manufatti sono nascosti, mi serviranno dei rinforzi.

Appunti per negoziare: non menzionare le feci. Non fissare direttamente quello sguardo. Regalare carne al peperoncino (NON BRUCIATA). 

NOTA #26

Allora, so che una non otterrebbe un titolo come “la Regina delle Bestie” senza essere bella tosta, ma quando ho visto Kong attaccarci ho davvero pensato che fossimo fottute. Credo che il giganotosauro l’abbia fatto imbestialire. Per fortuna, Mei-Yin ha molto più stomaco di chiunque altro e, in qualche modo, è riuscita a respingerlo. Meno male che sto dalla sua parte!

Con questo, siamo a due terzi dei manufatti. Prima che proseguiamo il viaggio, vorrei dare un’occhiata in zona: poco fa ho notato da lontano una pittura rupestre in cui quel gorilla si scontrava con un gigantesco teropode che non ho riconosciuto. Esaminare una fonte storica lasciata dagli Arkiani potrebbe rivelarsi utile per capire qualcosa in più.

NOTA #27

E così, sono questi i conquistatori di cui ho sentito parlare tempo fa. Non un granché, come prima impressione. Io e Mei-Yin non eravamo esattamente amiche, ma guardare le sue creature farsi massacrare in quel modo non è stato per niente piacevole. Non sono neppure un’amante dello stile di vita della prigioniera.

Il loro capo si è presentato come Gaius Marcellus Nerva e non è del tutto un buzzurro, glielo concedo. Mi ha lasciato tenere i miei effetti personali e finora le nostre conversazioni sono state civili. Ma ho la sensazione che le cose cambieranno, se non collaboro.

Non che abbia scelta. Hanno già preso i manufatti, più uno strano cristallo iridescente di cui i Lupi Bianchi mi hanno parlato. L’unico modo in cui potrò finire il viaggio è come “ospite” della Nuova Legione.

NOTA #28

Questo Nerva è l’incarnazione del fanatismo. Sembra convinto di essere un dono di Giove per l’isola o qualche stronzata del genere. Credo che il suo ego fosse tangibile quando la Nuova Legione è sopravvissuta ad un attacco di Kong, dopo che hanno raccolto gli ultimi tre manufatti.

Purtroppo, per quanto mi piacerebbe vederlo cadere di faccia, mi servono lui e la Nuova Legione. Così, quando mi ha “chiesto” di guidare le sue truppe fino alle isole volanti per mettere il cristallo variopinto al suo posto, ho obbedito senza protestare.

Non so cosa mi farà dopo.

NOTA #29

Quando Nerva e la sua banda torneranno dalla grotta sulle isole volanti, decideranno il mio destino, perciò questa potrebbe essere la mia ultima occasione per riflettere. Potrei anche approfittarne.

Mi rendo conto che se solo avessi ignorato i segnali e accettato questo paradiso come oro colato, sarei ancora felice e libera. Sarebbe stato meglio? Ne dubito. Dopo attenta riflessione, ho deciso che preferisco morire cercando il sapere, piuttosto che vivere nella beata ignoranza. Questa, come direbbe Rockwell, è la via di un vero scienziato.

Non è che sono Galileo che sfida la Chiesa o altro, ma ehi, è qualcosa a cui aggrapparsi. 

NOTA #30

Be’, non sono morta e non lo era neanche Mei-Yin. Infatti, è stata lei a liberarmi e ha insistito perché inseguissimo Nerva sulle isole volanti.

Ci attendeva una scena orribile in quella caverna. Tutti gli uomini di Nerva giacevano morti fra le orme insanguinate di Kong, ma lui non c’era. Scordando chi fosse la persona accanto a me, ho proposto un approccio amichevole se l’avessimo incontrato, il che mi è costato un dannato pugno in mezzo agli occhi.

Quando mi sono svegliata, non c’era più traccia di Mei-Yin, però ero in compagnia di Rockwell. Pure lui era stato costretto a seguire la Nuova Legione.

Mi ha spiegato che la Nuova Legione è stata massacrata da Kong, in quanto questa caverna è la sua tana. Questo mi ha fatto ricordare cos’è successo ai Teschi Ridenti e, col senno di poi, c’era da aspettarselo. Edmund sembrava arrabbiato con me per qualcosa che avrei fatto, come mancare di rispetto alla sua superiorità intellettuale. Mi ha accusata di averlo tradito, sfidato… cosa? Fatto sta che ha preteso delle scuse e io, nel dubbio, l’ho assecondato. Mi farò spiegare.

Dando un’occhiata in giro, abbiamo trovato delle rovine sotterranee. A giudicare dalla puzza, è qui che lo scimmione abita. Che ci crediate o no, c’è la statua di un dannato drago. Esattamente come quelli delle fiabe su cavalieri e principesse. Cosa ci faccia su ARK la statua di un frutto dell’immaginazione degli occidentali, non ne ho idea, fatto sta che nel suo petto c’era una cavità per quel cristallo iridescente, il quale giaceva qui vicino immerso nel sangue. È quello di Nerva? Di Mei-Yin? Non lo so. Ma Rockwell insiste perché lo mettiamo al suo posto, e su questo non ho da obiettare. È il momento della verità…

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Capitolo 4
*** Sir Edmund Rockwell ***


REGISTRO #01

Saluti e omaggi, caro lettore! Se queste parole stanno graziando i tuoi occhi, hai avuto la buona fortuna di trovare il diario di Sir Edmund Rockwell, eccelso studente, galante gentiluomo e farmacista straordinario.

Significa pure che è interamente possibile che tu sia disdicevolmente naufragato su quest’isola oltremodo pericolosa che per me è ormai come una casa. Suppongo che tu possa anche aver rubato questo diario o che il sottoscritto l’abbia smarrito; in tal caso, ti pregherei di procedere ad impiccarti dalla vergogna o a restituirmelo subito. Ciascuna delle due azioni è appropriata.

Ossequi,
Sir Edmund Rockwell
 
REGISTRO #02

Le meravigliose proprietà della flora arkiana non cesseranno mai di sbalordirmi. Se avessi detto ai miei colleghi di Londra che posso produrre una miscela in grado di cancellare la memoria di una persona, sarei stato cacciato dallo studio a suon di risate e mai più invitato a bere il tè. Eppure eccolo qui: il mio Tonico Scervellatore.

Come al solito, ho avuto stuoli di Arkiani che si prostravano davanti alla mia clinica per dei campioni minuscoli; e per la ricetta? Oh, i compensi che mi hanno offerto! Tuttavia, non sono interessato ai loro beni. Ho la loro ammirazione, rifornimenti per i miei studi, un’assistente nativa e tutto il tempo del mondo. Cosa potrei chiedere di più?  

REGISTRO #03

Queste dispute tribali mi procurano l’emicrania ogni volta. Un manipolo di Rocce Nere è arrabbiato con una ciurma di pescatori degli Squali Dipinti, poiché hanno “accidentalmente” fatto affondare le loro barche, ma gli accusati ribattono che non è colpa loro se le Rocce Nere non conoscono le Secche Bianche a sufficienza per sapere dove la navigazione è sicura. Com’è tipico, nessuna delle parti è disposta a cedere.

Che fastidio. Farei prima a cancellare la memoria a tutti loro e tornare ai miei studi. Ahimè, tale è la sorte di un’entità rispettata e neutrale come un medico. Perlomeno, gli Squali Dipinti mi hanno portato del pesce fresco. Magari mi schiererò con loro nella discussione.     

REGISTRO #04

Qualunque chimico che sia competente conosce l’insostituibile valore della sperimentazione. Finché un tonico non è stato rigorosamente provato, è meno utile dell’acqua. Se solo potessi persuadere gli Arkiani meno intellettuali a capire che i controlli sui mesopitechi vanno bene per i tentativi iniziali, ma che non sono un rimpiazzo per autentici soggetti umani a livelli più avanzati e sicuri...

Con “soggetti” intendo, ovviamente, volontari ben disposti che siano pronti a rischiare lievi emicranie o nausee molto meno lievi per il bene della scienza. Ad un certo punto, dei Teschi Ridenti hanno invitato qui dei candidati molto meno volenterosi, ma ho rifiutato. Vedendo quanto è difficile trovare dei volontari di questi giorni, talvolta me ne pento.  

REGISTRO #05

Le visite estemporanee della signorina Walker sono sempre un piacere inaspettato. Dopo quel mal di testa con gli Squali Dipinti e le Rocce Nere, una vivace discussione da ora del tè sulle anomalie dell’ecosistema di ARK era esattamente ciò di cui necessitavo. Grazie al cielo, sono riuscito a trovare una collega intellettuale che condivide la mia passione per le scienze!

Mi rattrista pensare che l’ammaliante accento coloniale della signorina Walker la terrebbe lontana dalle istituzioni e dai circoli più prestigiosi, da dove vengo io. Ecco un’altra delle meraviglie di ARK: è una vera meritocrazia, al contrario di qualunque altra nel 1875. Se io e la signorina Walker potessimo trovare e coltivare altre menti come le nostre, potremmo fondare una vera utopia scientifica.  

REGISTRO #06

Questa spedizione nella Landa Glaciale è stata a dir poco splendida, dall’inizio alla fine. Il meteo è stato clemente, ho trovato eccellenti campioni floreali e i cacciatori dei Lupi Bianchi avevano più corni di rinoceronte lanoso di quanto potessi scommettere.

Sono persino riuscito a trovare volontari per il mio ultimo esperimento! È venuto fuori che era semplicemente una questione di linguistica: coloro che diffidano delle pozioni sperimentali sono molto più ricettivi col cibo sperimentale. Non appena la mia Pasta Endotermica è stata ribattezzata Curry Fritto, la gente scalpitava per assaggiare. Ha valori nutrizionali nella media, dunque tecnicamente non è un inganno. È solo un linguaggio preferibile in nome del progresso, tutto qui. Perfettamente morale. 

REGISTRO #07

Purtroppo le prove del mio Curry Fritto non possono iniziare immediatamente, poiché i volontari fanno molta più fatica di me a raggiungere la mia clinica. Dopotutto, non posso certo trasportarli tutti uno ad uno fino alla palude con Archimede. Sì, gli argentavis possono sollevare una persona con gli artigli, ma ho sempre considerato questa pratica una barbarie. Il resto di ARK può essere pervaso dal primitivismo quanto vuole, ma un gentiluomo deve sempre mantenere la sua classe e la sua dignità.

In ogni caso, devo chiedere ad Ellebasi di rinnovare la stanza degli ospiti. Naturalmente non lascerei mai che degli estranei entrino nella mia proprietà privata, ma non c’è motivo per cui la loro permanenza non dovrebbe riflettere le mie maniere civilizzate.

REGISTRO #08

Avere soggetti prontamente disponibili ha aiutato tremendamente i miei esperimenti, anche se il loro numero è andato calando nel corso del tempo. Non solo sono stato in grado di smorzare gli effetti collaterali delle proprietà endotermiche del mio Curry Fritto, ma sono anche riuscito a far emergere un beneficio aggiuntivo della miscela. Adesso rallenta pure il metabolismo del soggetto, permettendogli di durare più a lungo senza il bisogno di cibo. Meraviglioso! Non lo ritenevo nemmeno possibile.

Perché no, con tutto quello che ho imparato da questi esperimenti, immagino che potrei invertire gli effetti del Curry Fritto e creare una miscela che aiuti a sopravvivere anche al caldo estremo. Devo trovare altri volontari al più presto.

REGISTRO #09

Ho deciso di cercare volontari tra le Frecce Dorate. Pensavo che, di sicuro, sarebbero state disposte ad aiutarmi dopo che ho medicato così tanti dei loro membri. Quanto sono stato idealista. Invece, hanno ancora un altro favore da chiedermi.

A quanto pare, c’è una nuova comunità che si sta comportando piuttosto aggressivamente e nessuno è in grado di negoziare con successo col loro capo, in quanto è uno straniero. Per questo, ovviamente, si sono rivolti a me. È abbastanza seccante, ma non posso negare la loro logica. Se Sir Edmund Rockwell non può far ragionare questo Nerva, chi altri?

REGISTRO #10

Ebbene, trovo che i racconti sul signor Nerva siano piuttosto esagerati e, essendo io un Inglese, si potrebbe credere che guardi ad un generale romano con disprezzo. Eppure, dalla mia esperienza, posso dire che il signor Nerva è un uomo sia onesto, sia intellettualmente impegnato.

Infatti, dopo una lunga conversazione in cui ho potuto rendere utile il mio studio del latino, oserei dire che il signor Nerva è mirabilmente ferrato nelle scienze politiche. Così come i Romani hanno creato la pax romana, magari questa Nuova Legione creerà la pax arcae. Anche se ciò non accade, dubito che le mie ricerche ne risentirebbero, quindi non vedo nessun motivo per interferire in questo battibecco insensato.

REGISTRO #11

Come fanno i capivillaggio ad avere così poca lungimiranza? Sì, i membri delle rispettive tribù che si sono offerti per i miei esperimenti sulla Tartara Battagliera e la Bistecca Ombrosa hanno avuto degli episodi prolungati di sindrome da astinenza, ma non vedono che il beneficio compensa il prezzo da pagare? Produco miscele che forniscono una forza, una velocità e una coordinazione sovrumane nei comuni mortali e loro si concentrano solo sugli aspetti negativi. Sprovveduti, tutti loro!

Adesso hanno pure proibito agli Arkiani di partecipare ai miei esperimenti. Ridicolo! Non permetterò loro di sbarrare la strada al progresso umano. Potranno non capire l’importanza del mio lavoro, ma di certo Ellebasi sì. Lei ha fiducia in me, è abbastanza illuminata per farlo.

REGISTRO #12

Ho deciso di prendermi una breve vacanza dalla clinica. Ecco, dico che l’ho deciso io, ma in realtà è stata tutta un’idea di Ellebasi. Si è accorta che ultimamente sono abbastanza scompigliato e mi ha suggerito di prendermi del tempo per me stesso, prima di tuffarmi di testa nel prossimo esperimento. Che buona osservatrice, quella giovane indigena… è un’apprendista di chimica alquanto carente, ma capisce i miei stati d’animo quasi meglio del sottoscritto.

Oserei dire che un’avventura alla vecchia maniera mi farà bene. Non c’è niente come una rigorosa ricreazione per schiarirmi le idee. Magari andrò ad esplorare le caverne. Sì, quale splendida idea! Conosco proprio il posto giusto.

REGISTRO #13

Notevole. Assolutamente notevole! Quando ho scelto il Grotto Umido nel deserto per la mia spettacolare esplorazione speleologica, non potevo certo immaginare che avrei trovato certe meraviglie al suo interno. Ammetto di non sapere cosa fa questa specifica meraviglia, ma è affascinante da esaminare. Non ho mai visto nulla del genere! Posso riconosere i materiali da cui è composta: un rivestimento in ossidiana diligentemente levigata a mano che ricopre un minerale sgargiante, lo stesso delle enormi formazioni cristalline sparse per ARK. Di che si tratta? È l’unico o ci sono manufatti simili, in attesa di essere scoperti nelle viscere dell’isola?

Perbacco, è così rinvigorente! Ellebasi aveva ragione, questo è esattamente ciò che mi serviva. Mi sento di nuovo giovane!

REGISTRO #14

Eureka! La mia teoria era corretta. Uno degli incavi nel podio dell’obelisco verde combacia con la sagoma del manufatto e viceversa. Onestamente, mi sento uno stolto per non averci provato prima. La somiglianza stilistica tra i manufatti e i tre obelischi dell’isola mi sembra così ovvia, adesso. È chiaro che furono costruiti nella stessa cultura ed epoca storica.

Bizzarramente, mentre gli obelischi e i manufatti sembrano essere in ottime condizioni, il resto degli edifici antichi di ARK è in rovina. Come può essere? Che razza di società folle potrebbe bighellonare in giro per un’isola remota, innalzando imponenti obelischi e scolpendo gingilli nelle caverne, per poi svanire nel nulla? Non lo capisco, ma di certo ha suscitato la mia curiosità.

REGISTRO #15

Ebbene, credo che i miei studi sugli obelischi siano giunti al limite posto dalla mia competenza archeologica. È davvero un peccato. È stata una piccola distrazione così gioiosa che detesto vederla volgere al termine.

Ah, Edmund, vecchio idiota. Hai dimenticato le origini di questa piccola escursione: la speleologia! Non avevi ipotizzato tu stesso che ci potessero essere altri manufatti nascosti da qualche parte sull’isola? Non puoi certo arrenderti prima di averlo confermato.

No, certo che no, né posso aspettarmi di setacciare ogni angolo di ARK da solo. Magari qualcuno può esplorare in mia vece? Ancora meglio, forse qualcuno l’ha già fatto!

REGISTRO #16

Dopo molti giorni di perlustrazione in sella ad Archimede e ancora più conversazioni infruttuose con degli stupidi, selvaggi bastardi che sembrano comporre la maggior parte del popolo arkiano, ho finalmente trovato la gente che mi serve! A quanto pare, un gruppo di cacciatori dei Teschi Ridenti conosce la posizione di tre manufatti, i quali condividono chiaramente le stesse origini del mio.

In cambio del mio manufatto, i Teschi Ridenti hanno accettato di segnalarmi qualsiasi ritrovamento all’istante, mentre svolgono la ricerca. Quale stupenda fortuna! Ora posso tornare ai miei studi chimici con rinnovato vigore, mentre loro strisciano nelle caverne al mio posto. Magnifico.

REGISTRO #17

Il primo giro di prove per la mia nuova Zuppa di Lazzaro è andato a meraviglia, ma ho faticato a mantenere l’entusiasmo. In fondo, non otterrò mai risultati davvero definitivi con soltanto dei mesopitechi come soggetti. È abbastanza frustrante.

Ciononostante, capisco adesso che Ellebasi aveva ragione. Farla partecipare alle prove sarebbe pretendere troppo da lei ed è troppo preziosa per farle correre un rischio così frivolo. Se non posso trovare soggetti umani presso le tribù arkiane, allora dovrò accontentarmi delle prove sui primati. Magari è finalmente giunta l’ora di domare qualche gigantopiteco…

REGISTRO #18

Ammetto che ci sono delle volte in cui è utile vivere in mezzo ai primitivi. Per esempio, sono stato in grado di barattare diversi litri di Zuppa di Lazzaro ad un gruppo di raccoglitori delle Mangrovie Dolenti per il loro contingente di gigantopitechi domati e non si sono neppure chiesti se sia già stata provata sugli umani.

Be’, suppongo che se saranno di ritorno con un altro manipolo di scimmie, allora saprò che la Zuppa di Lazzaro non provoca asfissia, giusto? Non è esattamente una prova scientifica e concludente, ma immagino che possa andare.

Purtroppo, tutti questi scimmioni hanno sparso un odore abbastanza pungente nella clinica e nei dintorni. Ellebasi ha detto di aver chiamato degli amici stallieri, spero che arrivino in fretta.

REGISTRO #19

Sono perplesso. Anche con una quantità espansa di soggetti, non riesco proprio a trovare la passione che un tempo nutrivo per le mie ricerche. Pensavo davvero che la mia recente avventura mi avesse acceso un fuoco nelle viscere, ma mi ritrovo continuamente a perdere la concentrazione. Al diavolo tutto!

Magari il problema è proprio la suddetta avventura. Ora che ci penso, sono sempre ansioso di parlare degli obelischi e dei manufatti con Ellebasi, anche se non sono dell’umore adatto per la ricerca. Hanno un certo fascino che non so descrivere, qualcosa che spinge i miei pensieri a deviare verso di loro, come la corrente di una forte marea.

Ma potrebbe essere solo un capriccio passeggero. Devo concedermi più tempo.

REGISTRO #20

Non sono mai stato così contento di rivedere la signorina Walker. Ellebasi è intelligente a modo suo, ma la cara Helena è ancora l’unica persona con cui mi sento a mio agio tuffandomi nelle mie teorie più profonde.

Tuttavia, temo che a momenti rischiassi di impedirle di prendere la parola. Una volta che mi sono messo a parlare degli obelischi, ecco, non ho proprio saputo contenere il mio entusiasmo!

Perbacco, mi sono decisamente innamorato dell’argomento, vero? Ebbene, è deciso! Dopo il prossimo giro di prove, andrò a controllare a che punto sono i Teschi Ridenti. Magari potrei convincere la signorina Walker ad unirsi a me. Potremmo farne una vera spedizione scientifica!

REGISTRO #21

Le ultime prove per il Brodo Illuminante si sono concluse e, come previsto, i risultati mi deludono. Sebbene i primati che l’hanno assunto mostrano un grado di apprendimento incrementato, dubito che anche solo uno di loro sia davvero asceso ad un livello di intelligenza più alto.

Be’, al diavolo le piccole canaglie, dico io! Ellebasi ha quasi finito di preparare le provviste per la prossima spedizione e io ho abbozzato una lettera per i Teschi Ridenti, in vista della mia partenza. Molto presto, mi sarò scordato del tutto di…

Perdonate l’interruzione, sembra che abbia un ospite. Ma cosa accidenti ci fa il signor Nerva qui? Immagino che stia per scoprirlo. 

REGISTRO #22

Ho sempre tentato di mantenere un approccio strettamente neutrale quando si trattava delle faccende fra le tribù, ma d’altronde non ho mai ricevuto un’offerta così allettante da un uomo rispettabile come il signor Nerva. Non solo ha promesso di garantirmi dei soggetti per le prove, ma ha anche espresso un interesse reciproco nell’indagine sugli obelischi. Tutto quello che mi chiede è che gli fornisca un “consiglio affidabile” e che gli insegni la lingua inglese.

Conosco poche persone che sarebbero in grado di mantenere la parola data, ma la Nuova Legione del signor Nerva è probabilmente la comunità più potente di ARK. A dire il vero, se continuano di questo passo, potrebbero diventare l’unica tribù dell’isola.

La sua offerta è a dir poco degna di considerazione.

REGISTRO #23

Dopo attenta riflessione, ho deciso di accettare l’offerta del signor Nerva. È vero, la Nuova Legione non è molto amata fra gli Arkiani ed Ellebasi cerca ancora di dissuadermi, ma Carlo Magno era forse apprezzato dai suoi nemici? Se voglio proseguire con le ricerche, devo schierarmi dalla parte giusta della Storia.

Come parte del nostro accordo, dovrò seguire il signor Nerva per qualche tempo, in attesa di studiare gli obelischi finché la Nuova Legione non si sarà occupata di alcune piccole faccende di politica estera. Pertanto, ho affidato la clinica ad Ellebasi. Se ne prenderà eccellente cura, ne sono certo.

Bene allora, verso nuove frontiere! Excelsior!

REGISTRO #24

Ammetto di essere stato piuttosto riservato col signor Nerva, quando si è trattato della vera natura degli obelischi. Essendo lui un militare, gli obelischi gli tornerebbero utili più che altro se fossero qualche sorta di arma, così mi sono accertato di dare corda a tale possibilità, di tanto in tanto.

Non che stia rifilando una menzogna al mio cordiale ospite. In fondo, non ho né prove che gli obelischi possono essere usati come armi, né del contrario. La loro funzione è puramente teorica, per il momento. E se distorcere quelle teorie può convincere il signor Nerva a marciare verso gli obelischi in un futuro prossimo, allora così sia.

REGISTRO #25

La Nuova Legione è finalmente in marcia, ma non ci è affatto voluto poco! Il signor Nerva dirige il suo esercito molto bene, ma il loro complesso è decisamente spartano. Non credo di aver visto una singola decorazione da alcuna parte! Di certo, mi ha fatto venire nostalgia della comodità della clinica, devo dirlo.

In ogni caso, pare che stiamo inseguendo una barbarica “Regina delle Bestie”. Secondo i legionari, quella donna banchetta con le carni dei suoi nemici e fornica con le sue creature. Terribile! Il signor Nerva è convinto che si stia recando all’obelisco blu, ma non vedo motivi per allarmarsi. Nessuna semplice pagana potrebbe sperare di scoprirne i segreti e, di certo, non da sola.

REGISTRO #26

Sono semplicemente attonito! Sconvolto! Esterrefatto!

Per quale assurdo motivo la signorina Walker avrebbe dovuto investigare sugli obelischi al fianco di una donna così selvaggia, senza informarmi prima? Aveva intenzione di scoprire i loro segreti e tenerli tutti per sé? Quale faccia tosta! Quale sfrontatezza! Dopo che l’ho sempre trattata con tanto rispetto e civiltà!

Ebbene, purtroppo per lei, Sir Edmund Rockwell è sempre un passo davanti ai suoi rivali. Grazie al mio partenariato col signor Nerva, posso combinare i frammenti di conoscenza sugli obelischi in suo possesso con le mie scoperte, così cesserà di saperne più del sottoscritto. Inoltre, visto che è confinata in una gabbia, posso anche nasconderle la mia presenza!

REGISTRO #27

Secondo la signorina Walker, la funzione degli obelischi potrebbe essere abbattere la barriera invisibile che circonda ARK. Questo cambia tutto. Prima di arrivare su quest’isola, avrei declassato l’idea del viaggio nel tempo a completa e assoluta scempiaggine. Eppure, come Helena e il signor Nerva dimostrano, incontrare persone da altre epoche è possibile. Se trovassi un modo per imbrigliare le proprietà di quella barriera e metterle a disposizione del mondo… il potenziale è sbalorditivo!

Sì, sì, siamo stati attaccati da Kong, l’immenso gorilla, il “re di ARK” di cui Ellebasi mi ha parlato. Il signor Nerva e i suoi hanno combattuto una battaglia piuttosto eroica per metterlo in fuga, devo ammetterlo, ma quell’enorme primate è insignificante al confronto. Immaginate! Si potrebbe avere l’occasione di cambiare il corso della Storia, impedire l’avverarsi degli eventi più scomodi per una nazione piuttosto che per altre e suppongo che questo sia solo un assaggio di ciò che l’uomo potrebbe fare viaggiando nel tempo!

REGISTRO #28

Sto cominciando ad averne abbastanza dell’impazienza del signor Nerva. Ho avuto a malapena il tempo per studiare l’obelisco rosso prima che partissimo per le isole volanti, dove si trova l’incavo per l’ultimo manufatto: il cosiddetto “cristallo primordiale”, come lo chiamano gli Arkiani. È stata la signorina Walker a fornire le indicazioni.

Mi domando, lui crede davvero che Helena conosca gli obelischi più di me? Assurdo! Qualunque stolto capirebbe che lo scienziato migliore è il sottoscritto. Inoltre, io sono il suo consigliere ufficiale, non il suo prigioniero. Lei non è nemmeno al corrente della mia presenza.

Ciononostante, mi vedo costretto a dimostrare la mia tempra scientifica. Qualunque cosa succeda quando i manufatti saranno tutti in posizione, sarò io a scoprire la funzione degli obelischi. Spetta a me svelare i misteri di ARK, non alla signorina Walker e nemmeno al signor Nerva. A me.

REGISTRO #29

Dire che le isole volanti sono stupende sia in superficie, sia nelle caverne sarebbe un tragico eufemismo. Gli uomini sembravano titubanti all’idea di entrare nella grotta e ho appreso presto il motivo: è la tana di Kong. Quando è apparso, sono fuggito subito prima che iniziasse il massacro.

Esplorando la grotta, mi sono imbattuto in una rude e minacciosa donna cinese, la quale mi ha sorpassato a spada sguainata quasi senza guardarmi. Se è lei la Regina delle Bestie, tale nomea è meritata. Più tardi, ho visto la signorina Walker priva di sensi. Dev’essere stata liberata e tramortita. Per quanto non meritasse la mia considerazione, ho deciso di affrontarla per avermi raggirato. L’ho aiutata a riprendere conoscenza, dopodiché l’ho aspramente redarguita per la faccenda. Mi auguro che le sue scuse siano sincere.

Ci siamo addentrati nella caverna fino a raggiungere delle strutture in rovina. Alla fine, l’abbiamo trovato: nell’antro di quel mostruoso gorilla, c’è la statua di un drago. Sul terreno abbiamo rinvenuto il cristallo primordiale. È ora che venga finalmente illuminato sul segreto degli obelischi. Sono certo che uno scienziato del mio calibro sarà in grado di comprenderlo.

 

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Capitolo 5
*** Li Mei-Yin ***



VOCE #01

Dove sono? Quanto sono lontana dalla Cina?

Mi sono fatta queste domande molte volte da quando sono approdata su questi lidi remoti, ma devo smettere. Non hanno importanza. Le risposte non mi salveranno, quindi devo concentrarmi su un’altra domanda: come faccio a sopravvivere? Questa domanda ha sempre una risposta, anche se cambia sempre, e mi ha aiutata a trovare la determinazione nei momenti di incertezza e paura.

Solo qualche giorno fa, non pensavo che avrei mai più avuto paura. Credevo che la mia paura fosse morta coi Turbanti Gialli. Eppure, quando vedo una grossa lucertola puntarmi gli occhi addosso, so che la paura è esattamente ciò che provo.

VOCE #02

Sono armata e vestita adesso, anche se rozzamente. Questa lancia di pietra mi fa mancare il fabbro del mio villaggio, ma torna utile. La uso per cacciare gli uccelli lenti e grassi che vagano lungo la costa. Non so come possano queste creature sopravvivere qui, ma sono grata per la carne che mi procurano.

Risparmio le frecce per le creature più pericolose, come le lucertole con le orecchie come ventagli, il cui sputo brucia le cose che tocca. No, le creature non sono l’unico pericolo. Ieri, ho trovato delle impronte nella sabbia che non erano le mie. Non sono sola.

VOCE #03

Difendere il mio villaggio durante la rivolta mi ha insegnato più cose in pochi mesi di quanto avessi appreso nel corso degli anni prima che iniziasse. Due di queste lezioni sono che gli uomini sottovaluteranno sempre le donne in battaglia e che gli umani sanno essere più crudeli di qualsiasi animale. Oggi ho avuto la prova di entrambe.

Le impronte che avevo trovato non appartenevano ad un uomo, ma a tre. I loro sguardi sono cambiati quando mi hanno vista, come lupi che adocchiano un agnello. Si sbagliavano. Loro erano solo cani. Il lupo ero io. Due sono morti per le mie frecce dopo aver ignorato i miei avvertimenti. L’ultimo per la mia lancia. Ho lasciato i loro corpi dov’erano.

Non posso restare qui. Le spiagge sono troppo esposte. Per sopravvivere, devo raggiungere la giungla oltre il tropico. Il colore dei cristalli mi indicherà la via: quando supererò quelli arancioni e raggiungerò quelli rossi, sarò arrivata.

VOCE #04

Oggi ho segnato una grande vittoria.

Mentre il Sole tramontava, sono capitata in un villaggio in cima alla conca che racchiude questa giungla. Purtroppo, stava venendo assediato da un uomo che cavalcava una lucertola come un cavallo e aveva un bastone che sputava fuoco, un colpo alla volta. Sarebbe stato più sicuro ritirarmi, ma non potevo ignorare gli abitanti, né i cadaveri. Era un massacro.

La sorpresa può essere l’arma più potente di un guerriero e l’ho brandita con efficacia. La mia prima freccia ha trovato la gola della lucertola e molte altre hanno perforato la schiena dell’uomo una volta che è caduto dalla sella. Non ha mai visto chi l’ha sconfitto.

Col senno di poi, avrei dovuto risparmiare la bestia. Una cavalcatura farebbe comodo.

VOCE #05

Le Rocce Nere, gli abitanti del villaggio, mi hanno concesso di reclamare la sella e le armi del fantino della lucertola e di passare la notte nella locanda senza pagare. Con mia sorpresa, mi capiscono. I nostri popoli non si sono mai incontrati, eppure parlano la mia lingua senza fatica, né accenti. Dicono che è un loro talento naturale. Non comprendo, ma non hanno motivo di mentire.

Stanotte ho sognato la rivolta, ma questa volta ero il tenente Guan e guidavo l’assedio al mio villaggio in una singola, valorosa carica. Eppure, quando mi sono svegliata, ero solo Mei-Yin ed ero ancora in una terra straniera. Mi sento ancora scossa per tutto ciò che mi è accaduto dalla notte dell’imboscata.

Devo continuare il mio viaggio.

VOCE #06

Le Rocce Nere avevano fatto sembrare facile la doma delle bestie, ma il mio primo tentativo è stato quasi l’ultimo. La preda era lo stesso tipo di lucertola bipede del destriero dell’assalitore, quella che gli indigeni chiamano “velociraptor”, ma questo qui era forte. Anche se le mie offerte di cibo stavano per convincerlo, mi è balzato addosso puntando al mio braccio. Me l’ha quasi staccato.

Facendo attenzione, ho continuato a donargli pezzi di carne mentre si aggirava per la giungla e, dopo dei giorni, mi si è avvicinato senza aggredirmi. Io gli ho tenuto l’arma puntata contro. Solo quando ho visto che era diventato docile, ho osservato le sue fattezze: tutto nero, eccetto le sue piume bianche. Proprio allora, l’ho chiamato Wuzhui e, anche se non credo nel destino, ho sentito che questa bestia mi avrebbe portata a casa.

VOCE #07

I velociraptor stanno migliorando. Sanno che devono seguire Wuzhui e Wuzhui sa che deve ascoltare me. Le bestie senza un fantino non riescono a mantenere una formazione, ma almeno corrono insieme e vicine. Col tempo, hanno imparato come attaccare e ritirarsi al mio segnale durante le nostre cacce nella prateria.

Insieme, Wuzhui e i suoi cinque fratelli sono come un’unità di cavalleria leggera di cui sono la comandante. Purtroppo, sono tutto ciò che ho. Non sono abile come artigiana e possiedo poco.

Non tutti qui sono come me, tuttavia. Potrebbe esserci qualcuno che sa produrre, ma non combattere. Magari potremmo barattare.

VOCE #08

L’abbattimento di oggi è stato spettacolare. Questi cacciatori delle Aquile Rosse si affidavano interamente alla forza bruta. Pensavano solo a caricare con le loro bestie e le armi, senza considerare i loro dintorni. Non si sarebbero mai aspettati un agguato, ancora meno se veniva dal loro fianco scoperto.

La nostra vittoria è stata così assoluta che i miei benefattori non mi hanno ricompensata solo con le armi e le provviste che avevano promesso, ma anche degli animali da soma per trasportarle. Ad ogni battaglia, le mie abilità migliorano e la mia notorietà si accresce, anche se ricevo solo bestie. Non mi dispiace. Le persone di cui mi importa sono in Cina. Finché non ritorno, Wuzhui è una compagnia sufficiente.

VOCE #09

Gli Alberi Eterni mi avevano detto che scortare questa carovana sarebbe stato pericoloso, ma non mi aspettavo di dover affrontare un esercito vero e proprio.

Per fortuna, stavo cavalcando in testa al gruppo e li ho avvistati per prima. Dopo aver segnalato alla carovana di cambiare strada, ho infastidito i nemici dai loro fianchi per attirare la loro attenzione, poi mi sono ritirata in un’altra direzione. Mi è costato caro. Molti dei fratelli di Wuzhui sono stati feriti e alcuni sono morti. I nemici a cui sono abituata da sempre si sparpagliano quando li attacco, ma questi uomini erano organizzati.

Il capo della carovana è molto grato. A quanto pare, pochi si salvano da un incontro con questa “Nuova Legione”. Dovrei stare attenta a loro, in futuro.

VOCE #10

Sono diventata una mercenaria? Non ci avevo fatto molto caso, finché non mi hanno chiamata così per davvero. Non mi piace questo titolo. I mercenari combattono per la ricchezza, ma io sto soltanto lottando per ciò che mi occorre per sopravvivere. È diverso, giusto?

Quando combattevo nella mia terra, sapevo per chi e per cosa stavo lottando. Sapevo chi erano i miei nemici. Qui non saprei. Sto cercando di essere onorevole difendendo gli indigeni anziché attaccarli, ma come posso esserne certa?

Non posso rimuginarci sopra. Per sopravvivere, devo continuare a lottare. Per tornare a casa, devo continuare a lottare.

VOCE #11

Ho iniziato a domare creature più grosse. La rapidità della mia cavalleria leggera era vantaggiosa, ma mi sono resa conto che non bastava. Cento colpi veloci non significano niente se non c’è forza dietro di essi. Per sopravvivere a nemici come la Nuova Legione, devo essere in grado di colpire con potenza.

Ho cominciato da quelli che sembrano velociraptor più grandi, ma con un paio di corna sulla fronte. Bilanciano bene forza e velocità, saranno validi come fulcro delle mie forze d’attacco. Quando avrò abbastanza velociraptor cornuti, aggiungerò alcuni dei giganti.

Allora, forse, avrò finalmente la forza per trovare la strada di casa.

VOCE #12

Sto vivendo su un’isola. Peggio, un’isola maledetta.

Quando sono riuscita a domare una lucertola con una vela sulla schiena e un velociraptor gigante, ho lasciato la giungla per trovare una via d’uscita da queste infide terre, ma mi sono ritrovata presto a girare in cerchio. Ancora peggio, tutti mi dicono che una barriera magica impedisce alle navi di allontanarsi troppo dalla costa e agli uccelli di volare troppo in alto per abbandonare l’isola. Non è mai stata una questione di forza. Non c’è nessuna strada di casa.

Wuzhui sembra percepire il mio malessere. Questi giorni, mi sveglio spesso trovandolo rannicchiato accanto a me. Almeno non sono intrappolata qui da sola.

VOCE #13

Oggi ho riso per la prima volta dopo settimane. Un pescatore degli Squali Dipinti ha cercato di assoldarmi, ma non mi ha chiamata per nome, mi ha chiamata “la Regina delle Bestie nella giungla”. Non ho potuto rimanere seria.

Immagino di capire il titolo. Da quando la mia spedizione è fallita, mi sono ritagliata una porzione della giungla nella conca per stanziarmi in modo permanente e le Rocce Nere la riconoscono come i terreni di caccia del mio contingente.

Però, non sono un granché come regina. Il mio “castello” è poco più che una capanna. Però preferisco farmi dare della regina che della mercenaria, quindi potrei anche accettarlo.

VOCE #14

Mi chiedo cosa mio padre penserebbe di me adesso. Sarebbe fiero di me, quando marcio in battaglia? So che voleva un maschio. Ecco perché mi ha allenata in segreto. Accetterebbe una Regina delle Bestie, invece? Mia madre non sarebbe d’accordo. Gli altri abitanti del villaggio erano troppo disperati per dare importanza al mio sesso, quando mi sono unita alla lotta contro i Turbanti Gialli, ma mia madre non mi ha mai perdonata. Adesso, non mi guarderebbe nemmeno in faccia.

Dovrebbe importarmi?

Quelli erano i genitori di Mei-Yin, dalla vita di Mei-Yin e, a volte, mi chiedo se quella vita fosse davvero tale. Forse non sono mai stata una donna e sempre una bestia.

VOCE #15

Ho finalmente incontrato una bestia che non posso comandare. No, chiamarlo così non basta. È un demone.

Stavo pedinando una coppia di velociraptor giganti, in attesa di un’opportunità per aggiungerli al mio contingente, quando è spuntato dalla boscaglia per rubare la loro preda. Persino il velociraptor gigante è un nano in confronto a lui e la sua furia non ha di certo eguali nel mondo. Quando i suoi nemici l’hanno morso, i suoi occhi hanno brillato di odio e ha colpito col doppio del vigore.

Non ho mai provato così tanto terrore. Nemmeno io oso sfidare quella creatura. Se io sono la Regina delle Bestie, lui è il Re dei Demoni.

VOCE #16

Ieri, al mio accampamento, è giunta una donna chiamata Helena, ma non per assoldarmi. Ha detto di essere un’erudita che studia le creature di quest’isola e che voleva osservare le mie bestie. All’inizio l’ho mandata via, non fidandomi delle sue intenzioni. Come ho potuto? Quale stupido folle avrebbe problemi con le ricerche di un dotto in un posto simile? Eppure lei ha insistito, così col tempo m sono convinta della sua onestà.

Non so se ho fatto la scelta giusta. Helena continua a farmi domande strane. Perché le occorre sapere così tanto sulle feci e il modo di accoppiarsi delle mie bestie? Che persona bizzarra.

VOCE #17

Quando Helena è arrivata, non facevo altro che fissarla, chiedendomi cosa stesse mai scarabocchiando in quel suo spesso libro. Ora la noto a malapena, a meno che non stiamo parlando. Le domande non sono finite, ma per fortuna non riguardano sempre cose come le feci di animale. A volte parliamo giusto di qualcosa di semplice, come cucinare. Nessuna delle due è molto brava in questo, ma insieme siamo riuscite a preparare alcune pietanze più buone della sola carne cotta.

Eppure, tra non molto, il mio territorio tornerà silenzioso. Helena dice che deve proseguire, mentre la guerra infuria nel Sud-Ovest. Qualcuno avrò bisogno della mia spada molto presto.

VOCE #18

Quella alle spiagge coi cristalli azzurri nel Sud-Ovest non è una guerra ordinaria. Secondo il membro degli Squali Dipinti che era venuto per ingaggiarmi, la sua tribù sta resistendo alla Nuova Legione. Confesso di essere rimasta interdetta.

Erano già formidabili prima e sono diventati ancora più potenti dal nostro ultimo scontro. Ma anch’io sono diventata più forte e gli Squali Dipinti sono chiaramente con le spalle al muro. Non potevo rifiutarmi.

Mentre mi preparavo per la guerra, ho ricordato quel sogno che ho avuto molti mesi fa. Non credo ancora nel destino, ma forse è questa la mia natura. Forse, su quest’isola, potrei davvero essere come il tenente Guan.

VOCE #19

Le mie bestie sono esattamente ciò che agli Squali Dipinti mancava. La maggior parte della loro forza marziale sta nel mare. Sulla terra, erano privi di un’unità con la ferocia di una vera avanguardia. Senza quella, potevano solo contrastare l’assedio della Nuova Legione, non respingerlo. Questo è cambiato quando le mie bestie hanno sfondato le linee nemiche come una grande onda.

Posso ancora sentire le ovazioni, mentre la Nuova Legione scappava. Posso sentire l’eco dell’emozione che ribolliva nel mio petto. Se potessi tornare a casa, immagino che mi sentirei così. Non oserò dimenticarlo.

VOCE #20

Certe volte ho paura che mi siano spuntate le zanne e le corna senza accorgermene. In che altro modo posso spiegare il modo in cui gli altri mi guardano? In battaglia, gli Squali Dipinti mi applaudono, ma dopo parliamo di rado. Sono accampata su una spiaggia separata dal loro atollo e ci vado solo quando il capovillaggio vuole pianificare la strategia. Non capisco.

La fiducia è rara tra gli indigeni e i naufraghi. Lo vedo bene. Ma non ho forse sanguinato in loro difesa? Le mie bestie non sono forse morte combattendo le loro battaglie? Forse è solo la tensione della guerra.

Siamo entrati nel territorio della Nuova Legione, passando all’offensiva. Presto vinceremo la guerra. Di certo, allora, gli Squali Dipinti non avranno paura di me.

VOCE #21

Quando la furia monta, pensa alle conseguenze. Lo so a menadito, eppure non posso fare a meno di schiumare dalla rabbia. Persino Wuzhui mantiene le distanze.

Stanotte, mi sono svegliata con del fumo nelle narici, l’odore e il crepitio venivano dall’accampamento degli Squali Dipinti. Mi sono precipitata in loro soccorso ma loro, accecati dalla notte e consumati dal panico, hanno attaccato il mio contingente. All’ora che si è ristabilito l’ordine, avevamo tutti subìto delle perdite.

È stata chiaramente opera del nemico, ma quegli stolti danno la colpa a me per la confusione. Alcuni affermano pure che abbia appiccato io l’incendio. Come osano mettere in discussione il mio onore, dopo tutto quello che ho fatto? Codardi! Non ne hanno il diritto!

VOCE #22

Avrei dovuto prevederlo. Anche se ho messo da parte l’orgoglio, gli Squali Dipinti non hanno più voluto saperne. Per volere del capovillaggio, mi sono avviata sulla strada di ritorno per il mio territorio stamattina.

Dicono che finiranno la guerra senza di me. Ne dubito. Senza il mio contingente all’avanguardia, la Nuova Legione li farà senz’altro a pezzi. Ma che ci posso fare? Non posso proteggerli se non vogliono la mia protezione.

La Nuova Legione se la prenderà con me, dopo? Non saprei, ma se succede, so che nessuno mi aiuterà. Devo affidarmi alla mia forza che, al momento, temo sia insufficiente.

Devo diventare più forte. Mi serve il Re dei Demoni.

VOCE #23

È mio. Dopo uno scontro sfiancante, il potere del Re dei Demoni è nelle mie mani e posso scatenarlo.

Il prezzo è stato quasi troppo caro. Ho portato a caccia solo le mie bestie più rapide, sperando di girare in tondo sotto di lui, ma è comunque riuscito ad ucciderne molte. Se non fosse stato per Wuzhui, avrebbe potuto uccidere anche me, ma il mio amico è sia veloce, sia astuto. Sapeva esattamente quale distanza mantenere, esattamente quando ritirarsi. Nessun destriero potrebbe rivelarsi più valoroso.

Domani dovrò cominciare ad abituare il Re dei Demoni alla vita nel mio contingente, ma per stasera, mi concederò il lusso di festeggiare.

VOCE #24

È stato saggio mettere alla prova il Re dei Demoni dalla sella di una delle mie bestie volanti. Quando è rotolato giù per un crinale, i suoi occhi hanno luccicato con quell’odio familiare e ha improvvisamente smesso di obbedire ai comandi. Col tempo, si è calmato e ha ripreso ad ascoltarmi, ma è stato uno spettacolo spaventoso.

Credo che lo terrò separato dalle altre bestie. Questo non le terrà solo al sicuro, ma permetterà anche loro di rilassarsi. Sono state tese da quando è arrivato. Non le biasimo. Il potere del Re dei Demoni può salvarci, come può condannarci.

Devo usarlo con estrema cura.

VOCE #25

Sto commettendo uno sbaglio? Forse. Più ci avviciniamo a quel pilastro nero dalla punta blu in mezzo ai ghiacci, più la mia preoccupazione cresce.

È un azzardo, senza dubbio. Helena ha detto che non lo sa per certo, ma mettere gli artefatti che abbiamo raccolto in giro ai piedi dei tre pilastri potrebbe rimuovere la barriera magica al largo. Se è così, se questo renderà la fuga dall’isola possibile, c’è un’opportunità che questo possa essere il primo passo sulla strada di casa. Se no, almeno sarà una strada che si allontana da questa terra e dalla Nuova Legione.

Tecnicamente, Helena mi ha assunta, ma quella piccola possibilità di pagamento mi basta. Ne vale il rischio.

Spero di essere pronta.

VOCE #26

Se avessi permesso alla paura di dominarmi e avessi lasciato il Re dei Demoni indietro, allora io ed Helena saremmo morte. Solo con la sua forza siamo state capaci di mandare via quella scimmia gigantesca. Il suo assalto è costato la vita ad alcune delle mie bestie, ma è stato il prezzo della vittoria. Il prezzo della speranza.

I manufatti che abbiamo portato nella terra innevata sono entrati nei buchi attorno al pilastro, come è successo alla foce del grande fiume al centro dell’isola. Questo significa che il terzo pilastro avrà posto per gli ultimi tre manufatti. E dopo? Cosa succederà? Se il muro invisibile intorno all’isola svanirà davvero, non mi servirà che un’imbarcazione.

Forse potrò navigare fino a casa.

VOCE #27

Che siate maledetti, codardi della Nuova Legione! In piena forma, avrei potuto respingerli, ma hanno attaccato proprio mentre ritornavamo dalla zona dei ghiacci. Le bestie che mi rimanevano erano esauste e il Re dei Demoni ha ceduto alla sua furia prima che potessi ordinare la ritirata. Quando è successo, ogni speranza è andata perduta.

L’ultima cosa che ricordo è un dolore lancinante al mio fianco. Quando mi sono svegliata, ero sola con Wuzhui. Eravamo entrambi ricoperti di sangue, ma le sue ferite erano più profonde. Non posso immaginare come abbia fatto a trasportarmi in quelle condizioni.

Devo trovare un nascondiglio. Ora io e Wuzhui siamo soli e ci stiamo aggrappando a malapena alla speranza.

VOCE #28

Il mio amico più caro è morto. È stato magnifico fino all’ultimo. Le creature che ci hanno attaccati erano più grosse e, con le sue ferite, erano anche più veloci, ma nessuna bestia potrebbe mai eguagliare Wuzhui nello spirito. L’ho sepolto dove è caduto, salvandomi per l’ultima volta.

Ero indegna di un amico così leale, ma lo vendicherò. I suoi veri assassini pagheranno. Non le bestie, ma la Nuova Legione. Sono loro i responsabili. Giuro sull’anima dei miei antenati che troverò il loro capo e guiderò la mia lama fino al suo cuore! In nome di Wuzhui, prenderò la sua testa!

VOCE #29

Come pensavo, la Nuova Legione era al pilastro rosso, ai piedi del vulcano. Li ho raggiunti mentre se ne andavano e li sto seguendo da allora. Sono troppi da affrontare a testa alta. Se mi avvistano, verrò uccisa, ma so nascondermi alla vista e occultare il mio odore alle loro bestie.

Non ci ho messo tanto a distinguere il loro generale. Nessun altro cammina col suo orgoglio o gesticola con la sua autorità. Forse avrei già potuto colpirlo con una freccia prima d’ora, ma voglio che mi veda in faccia. Voglio che sappia che è stata la Regina delle Bestie a sconfiggerlo.

VOCE #30

Mi sono pentita presto di aver liberato Helena dalla sua gabbia prima di seguire la Nuova Legione sulle isole volanti con una bestia alata. Era troppo concentrata sulla bellezza della caverna in cui siamo entrate. Quando ha visto che la maggior parte della Nuova Legione era morta, ha persino cercato di dissuadermi dall’uccidere il loro generale. L’ho tramortita. Non volevo farle del male, ma non posso lasciare che interferisca.

Almeno mi ha detto il suo nome: Nerva. Questo è l’uomo che ucciderò qui, in questa suggestiva caverna. È bellissima, lo ammetto. I cristalli arancioni che brillano nel buio, le fonti sotterranee, le rovine antiche, i rampicanti... non posso pensare ad un luogo migliore per la mia vendetta.

Qui, in questa grotta sospesa nel cielo, ci sarà finalmente il nostro duello.

VOCE #31

Dopo aver incrociato uno strano vecchio, ho finalmente trovato il mio nemico. Sospetto che Nerva sapesse che non se la sarebbe cavata bene in battaglia. Dopo un paio di colpi della mia spada, si è dato alla fuga nell’oscurità. Comunque, so che l’ho ferito. Il suo sangue non può mentire. Sospetto che queste rovine sotterranee siano il giaciglio di quella terrificante scimmia.

Questo posto è labirintico e faccio fatica ad orientarmi. Ora sono certa che dovesse essere un edificio importante per coloro che lo costruirono. Quel farabutto di Nerva dev’essere nascosto da qualche parte in questi corridoi nell’antro, credendo di poter sfuggire alla morte. Si sta illudendo, non mi arrenderò finché non l’avrò trovato e finito. 

C’è la statua di un mostro simile ad un dragone, qui. Ho finalmente ritrovato la traccia di sangue, oltre che un bizzarro cristallo dai molti colori. Se seguo la scia, raggiungerò quel vigliacco. Non devo indugiare. Non prima di aver fatto giustizia.

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Capitolo 6
*** Gaius Marcellus Nerva ***



RAPPORTO #01

È il caos di questa terra che mi inquieta veramente, ancora più delle sue bestie titaniche e feroci. Gli animali sono fatti per essere selvaggi. Anche quando sono domati, non sono davvero civilizzati, ma l’uomo? L’uomo dovrebbe essere al di sopra dell’animale, eppure i nativi di questo posto vivono nello squallore e lottano per sopravvivere, come cani randagi.

Ho convinto alcuni di loro ad unirsi sotto il mio comando e, insieme, abbiamo trovato l’ordine e la sicurezza. Purtroppo, non sono addestrati e mancano di coesione. Dovrò rimediare...

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Victoria per disciplinam

RAPPORTO #02

Mi torna in mente il mio primo comando in Dacia. Molti legionari misero in discussione il mio rango, chiedendosi perché dovessero seguire un centurione così giovane. Mi ci volle del tempo per ottenere la loro fiducia, ma era necessario. Non potevo lasciare che un singolo soldato dubitasse di me in battaglia, altrimenti la nostra disciplina avrebbe fallito.

Senza la disciplina, la formazione della nostra centuria sarebbe crollata e la legione sarebbe rimasta esposta. Qui è lo stesso: questi uomini e donne selvaggi non diverranno un’unità da un giorno all’altro, ma io sono paziente e più esperto di quando fui in Dacia. Sarò anche lontano da Roma, ma di una cosa sono certo: quest’isola conoscerà la sua potenza.

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RAPPORTO #03

L’addestramento è diventato più facile una volta che le mie truppe hanno iniziato a vedere i risultati. Infatti, sono così emozionati che i loro fremiti e cori non bastano ad esprimere tutto l’entusiasmo. Stamattina, ho trovato una bandiera che sventolava sopra l’armeria.

Era il simbolo della legione imperiale, ma con una delle lucertole volanti dell’isola al posto dell’aquila e due parole straniere invece di SPQR. Mi dicono che significa “Nuova Legione” nella lingua dei nativi. Ammetto di aver sorriso, alla sua vista.

Molto bene, allora. È il momento di scoprire se ho creato dei veri legionari. Marceremo all’alba.

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RAPPORTO #04

Sapevo di aver scelto un bersaglio debole per mettere alla prova i miei uomini, ma mi aspettavo un po’ più di resistenza. La tribù che abbiamo assediato nel deserto era pacifica, ma mi dicevano che i Piedi Sabbiosi sapevano il fatto loro. Non mi spiego come, vista la sveltezza con cui si sono arresi. Alcuni non hanno neanche impugnato le armi.

Dopo aver riorganizzato la struttura sociale del loro villaggio, abbiamo sostituito la loro bandiera con la nostra. Voglio che ogni selvaggio dell’isola sappia: la Nuova Legione è qui e porta la civiltà.

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Victoria per disciplinam.

RAPPORTO #05

Sono finalmente soddisfatto delle nostre difese contro le creature volanti. La soluzione è stata ovvia una volta che ho smesso di crederle speciali. Con ogni nemico, lo scopo è controllare le sue azioni. Così, invece di tentare di bloccare del tutto i volatili, abbiamo aperto delle brecce finte nelle nostre difese perimetrali che attirano gli assalitori verso le trappole.

Il nostro architetto è stato grato per la soluzione. Cominciava a temere di dover costruire un tetto che coprisse l’intera base. Ormai siamo troppo numerosi, non sarebbe pratico. E ho il sospetto che molti fra le Mangrovie Dolenti si consegneranno a noi, prima che prendiamo il loro villaggio nella palude.

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RAPPORTO #06

È stato complicato abituarmi alle cavalcature mostruose dell’isola. Molte di loro sono note come “sauri”, a giudicare da come i nativi le chiamano. Per quanto non somiglino ad alcun animale che conosca, sono pur sempre dei destrieri. In quanto tali, sono solo tanto efficaci quanto i fantini. Contro dei fantini come le Mangrovie Dolenti, non c’è nulla da temere.

In battaglia, siamo stati in grado di spingerli ad attaccare un’ondata di bestie sacrificabili ma resistenti, mentre caricavamo con le nostre forze principali. I nostri attacchi erano concentrati, mentre i loro erano sparpagliati. Questo fa la differenza.

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RAPPORTO #07

Le Mangrovie Dolenti sono sconfitte. Avevano il formidabile vantaggio di abitare in una palude intricata e malsana e non hanno saputo sfruttarlo. Il loro capovillaggio era combattivo, ma infine ha capito che la sua tribù non poteva nulla. Hanno accettato l’annessione al nostro territorio ieri sera. Sospetto che le rese saranno più frequenti, d’ora in avanti. Le Mangrovie Dolenti sono stati i primi, ma non saranno gli ultimi.

Sì, lo vedo con chiarezza. Questo è destino. Gli dèi mi hanno fatto naufragare qui per portare l’ordine, per salvare questo popolo dalla sua stessa barbarie. Giano mi ha guidato su quest’isola colma di cristalli, Marte mi ha dato la forza. E ora fonderò una nuova provincia di Roma in loro nome.

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NOTA #08

Ho concesso alla Nuova Legione di prendersi una pausa dalla guerra, almeno per ora. Ci serve tempo per tornare in forze e pianificare la via per la conquista, prima di riprendere la marcia. Augusto non unificò l’impero scagliandosi in battaglia, in fondo. Queste cose richiedono tempo e, soprattutto, informazioni.

Mentre scrivo, le mie spie stanno mappando i dintorni dei villaggi e stanno tenendo d’occhio ciascuna tribù. Do per certo che non siano tutti come le Mangrovie Dolenti. Qualcuno potrebbe persino rivelarsi il mio Marco Antonio. Quando lo troverò, sarò pronto.

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RAPPORTO #09

Anche se un generale prudente deve prendersi del tempo per pianificare, mi rendo conto che la comodità è la madre della compiacenza. Dunque, mentre le mie spie si aggirano lungo le coste e attraverso l’entroterra, mi sono accertato di inviare le nostre forze principali a compiere saccheggi con regolarità. I nostri bersagli sono deboli, principalmente gruppi di cacciatori o mercanti ignari, ma si difendono abbastanza bene da tenere acuti i riflessi dei miei uomini. Inoltre, lasciare che i legionari si tengano dei trofei personali ha fatto bene al loro morale.

Le nostre azioni non sono rimaste inosservate, però. Le sentinelle mi riferiscono che le tribù hanno iniziato ad evitare il nostro territorio. Bene. Una reputazione temibile farà bene alla Nuova Legione.

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RAPPORTO #10

Chi avrebbe potuto immaginare che una carovana degli Alberi Eterni avrebbe dato alla Nuova Legione il suo primo assaggio di avversità? Prima di oggi, l’idea sarebbe sembrata assurda.

Devono averci visti arrivare, perché appena abbiamo avvistato la preda, un branco di bestie ha attaccato il nostro fianco sinistro. Anche se le creature erano più piccole nel numero e nelle dimensioni, colpivano in fretta, insieme e senza indugiare mai. All’ora che le abbiamo respinte una volta per tutte, la carovana era già scappata. Incredibilmente, non ho visto che una fantina durante l’assalto: una donna dall’estremo Oriente. Chi è? Se Marte mi ha benedetto, Minerva mi tormenta?

No, ero solo impreparato. Non succederà di nuovo.

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RAPPORTO #11

Sembra che alcuni dei nostri vicini si siano stancati dei saccheggi. Oggi ho ricevuto alcuni portavoce del capovillaggio delle Frecce Dorate. Mi hanno chiesto di lasciare in pace la tribù della prateria, promettendo che se rispetterò l’accordo, mi cederanno metà delle loro risorse.

Non ho alcun interesse negli accordi commerciali, ma so come cogliere un’opportunità. Così, invece di accettare subito, ho proposto di ratificare l’accordo col loro capovillaggio, in un sito neutrale.

Ho pianificato abbastanza. È ora che la Nuova Legione si rimetta in marcia.

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RAPPORTO #12

Quando la notizia della mia risposta all’offerta si è diffusa, si sono mostrati tutti scettici. Chi può biasimarli? Ormai, però, è tardi. Quando hanno visto che avevo rapito il loro capovillaggio, le Frecce Dorate si sono subito arrese senza combattere: la conquista delle praterie è avvenuta senza il minimo spargimento di sangue. Da un giorno all’altro, la potenza della Nuova Legione è aumentata significativamente.

Le altre tribù sono così disperate che hanno inviato un altro portavoce, un naufrago: un uomo chiamato Edmund Rockwell. Mi stupisce che abbiano ritentato, dopo gli scorsi eventi, ma a quanto pare questo Britanno è speciale. I nativi sembrano rispettarlo e, stando ai rapporti, è un guaritore interessato alle piante dell’isola. Staremo a vedere.

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RAPPORTO #13

Non mi aspettavo molto da Edmund Rockwell, ma mi ha sorpreso. Il suo latino ha una pronuncia strana, oltre all’accento britannico, ma ci siamo capiti senza problemi. È chiaro che possiede un intelletto acuto e una vasta conoscenza. Anche se ci siamo visti solo per mezza giornata, ho ottenuto informazioni inestimabili sull’isola, che a quanto pare si chiama ARK.

Dovrò mandare una spia a tenere d’occhio la dimora di Rockwell. Oltre alla sua esperienza nelle scienze, è noto per creare degli elisir dagli effetti straordinari. Tenerlo lontano dalla portata dei nemici mi gioverebbe.

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RAPPORTO #14

Sembra che non sia l’unico scettico della capacità di Rockwell di frenare le mie ambizioni. Gli Squali Dipinti hanno trovato il coraggio di infastidire molte delle nostre postazioni costiere, ma così facendo hanno rivelato la loro natura. Durante i loro attacchi, colpivano solo dal cielo e dal mare. Hanno palesemente evitato di mettere piede sulla terraferma.

Se gli Squali Dipinti sono forti nell’oceano, farò ritirare le nostre forze costiere e attaccherò i loro pontili sull’entroterra. Una volta che al loro villaggio sull’atollo saranno tagliati gli approvvigionamenti, potrò sottometterli a mio piacimento.

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RAPPORTO #15

L’incidente con la carovana non è stato una caso. La fantina asiatica è tornata e stavolta siamo stati avvertiti con largo anticipo. I rapporti su una certa “Regina delle Bestie” che si è alleata con gli Squali Dipinti hanno raggiunto le mie orecchie giorni prima dell’assedio. La sua potenza è aumentata drasticamente dalla volta della carovana, ma non ho dubbi che sia lei. Non solo ha aiutato gli Squali Dipinti a fermare la nostra avanzata bensì, per la prima volta dalla sua fondazione, la Nuova Legione ha battuto in ritirata.

Questo non può continuare. Non lo permetterò. Conquisterò gli atolli candidi, così come l’intera ARK, ma prima dovrò distruggere questa cosiddetta regina.

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RAPPORTO #16

Li Mei-Yin, la Regina delle Bestie nella giungla. Questo è il nome della mia nemica. È un nome di cui mi sono già stancato e che presto non sentirò pronunciare più.

È venuto fuori che è una mercenaria che non risponde ad alcuna tribù, inclusi gli Squali Dipinti. Perciò, per quanto possa essere soddisfacente, non ho bisogno di sconfiggerla. Devo semplicemente allontanarla dai suoi reclutatori e so esattamente come fare. I semi della mia vittoria sono già piantati.

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RAPPORTO #17

La Regina delle Bestie non è più un problema. È stata una faccenda davvero semplice. Una piccola squadra di legionari ha appiccato un incendio nell’accampamento degli Squali Dipinti in piena notte, mentre ha lasciato vistosamente integro il suo.

Com’era prevedibile, le fiamme hanno attirato l’attenzione della Regina delle Bestie, ma gli Squali Dipinti hanno scambiato la sua avanzata per un attacco nemico. Dopodiché, era solo una questione di tempo prima che le loro strade si dividessero.

Con quella barbara fuori dal conflitto, questa guerra terrestre finirà a breve. Abbiamo già scacciato gli Squali Dipinti dal nostro territorio. Presto li affronteremo dove sono più forti: il mare aperto.

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RAPPORTO #18

Dopo che abbiamo preso l’ultimo avamposto degli Squali Dipinti sulla costa, è iniziata una guerra di logoramento. Mentre io faccio allestire una flotta adeguata, le risorse del nemico continueranno a scarseggiare e i miei volatili non cesseranno di infastidire il loro villaggio sull’atollo. Quando inizieremo finalmente l’invasione, i loro animi saranno spezzati e i loro depositi vuoti.

Nel frattempo, ho indagato sul potenziale di ARK per l’arte bellica navale. Alcune creature marine possono trasportare una piattaforma sulla schiena, il che le rende una curiosa sorta di nave da guerra. Mi interessa vedere come se la caveranno. Spero che gli Squali Dipinti possano offrire una schermaglia o due, prima di perdere ogni forza di volontà.

Gaius Marcellus Nerva
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RAPPORTO #19

Oggi sarà ricordato per sempre negli annali di Roma. Oggi, abbiamo innalzato la bandiera della Nuova Legione nel villaggio degli Squali Dipinti davanti a tutti loro e, in quel momento, la mia provincia romana è nata per davvero. In quel momento, la Nuova Legione è diventata la potenza dominante su quest’isola.

Tenendolo a mente, ho dato alle mie truppe tre giorni di riposo per festeggiare la vittoria, anche se non parteciperò. Il mio lavoro non è mai finito e non devo perdere di vista il mio vero scopo.

Solo quando avrò dato inizio ad una nuova epoca su ARK sarò contento. Solo allora riposerò.

Gaius Marcellus Nerva
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RAPPORTO #20

Con sorpresa dei miei legionari, sono partito per incontrare Rockwell alla sua dimora. Anche se ciò significa delegare faccende che ad altri potrebbero sembrare più pressanti, non ho esitato. Le menti come quella di Rockwell sono una risorsa preziosa su quest’isola. Averlo come consigliere sarebbe inestimabile.

Che Rockwell accetti la mia offerta o no, la mia visita ha già dato i suoi frutti. A quanto pare, ha trascorso del tempo facendo ricerche sui tre obelischi dell’isola e ipotizza che potrebbero avere un grande potenziale. Se c’è una possibilità di sfruttare questo potenziale, devo imparare tutto su di essi.

Gaius Marcellus Nerva
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RAPPORTO #21

Questi obelischi sono affascinanti. A quanto pare, Rockwell ha scoperto che si può lasciare una sorta di offerta speciale ai loro piedi. Che siano un grandioso monumento agli dèi? Se li compiaccio con un sacrificio, mi garantiranno il loro potere?

Sì, ma certo. Giano mi avrà anche scelto per civilizzare quest’isola portandomi qui, ma devo dare prova del mio valore agli altri dèi completando questo rituale. Ebbene, ora che ho i consigli di Rockwell a mia completa disposizione, supererò queste prove con facilità. Poi il potere degli dèi sarà nelle mie mani.

Gaius Marcellus Nerva
Victoria per disciplinam

RAPPORTO #22

Dopo aver studiato i rapporti delle mie spie, ho concluso che le tribù rimanenti saranno alquanto ostiche. A tal proposito, le terre innevate nel Nord, al di là delle montagne tundriche, mi preoccupano. La tribù del posto, i Lupi Bianchi, sono noti per essere cacciatori tenaci. Cosa più importante, un’invasione prolungata si rivelerebbe quasi impossibile con quel clima.

Sì, per ora eviterò il Nord glaciale. Invece mi concentrerò sulla foresta di sequoie immense nel Nord-Ovest per annettere gli Alberi Eterni, completerò la conquista delle Rocce Nere nella giungla e indagherò sugli obelischi con Rockwell. Magari il loro potere potrà risovere il mio dilemma tra i ghiacci.

Gaius Marcellus Nerva
Victoria per disciplinam

RAPPORTO #23

Su ARK c’è bisogno di una vera capitale, una città che incarni la forza e la grandezza dell’Urbe. Me ne sono reso conto ripensando al mio primo giorno a Roma. Io vengo dall’Emilia, che ha le sue meraviglie, ma non potrebbe mai competere con lo splendore della capitale. Ero in costante soggezione.

I nativi di quest’isola sono consumati dal presente, con le sue lotte e i suoi bisogni immediati. Eppure una nuova generazione vivrà qui, un giorno. Quando vedranno cos’hanno costruito i loro padri, voglio che si sentano ispirati quanto lo ero io. Voglio mostrare loro che non importa dove nasciamo, spetta a noi prendere in mano il nostro destino.

Gaius Marcellus Nerva
Victoria per disciplinam

RAPPORTO #24

Ho ricevuto notizie preoccupanti. A quanto pare, la Regina delle Bestie è tornata con un contingente ancora più numeroso di prima e si sta spostando. Ancora peggio, è in viaggio per l’obelisco blu.

Non posso pensare ad uno scenario peggiore degli obelischi che cadono nelle sue mani barbariche. La Regina delle Bestie è sempre stata una seccatura, ma col loro potere potrebbe rappresentare una grave minaccia per tutto ciò che ho costruito.

Devo mobilitare le mie truppe principali e intercettarla subito. Il futuro di quest’isola potrebbe essere appeso ad un filo.

Gaius Marcellus Nerva
Victoria per disciplinam

RAPPORTO #25

Quando il mio esercito è arrivato all’obelisco blu, ho temuto che fosse troppo tardi. La Regina delle Bestie non era da nessuna parte. Stavo per ordinare di setacciare l’area, quando i miei esploratori l’hanno avvistata dal cielo. Ben presto, abbiamo raggiunto l’orda barbarica e la battaglia è iniziata.

Ma la selvaggia possedeva un nuovo e temibile mostro; ha attaccato i suoi alleati e i suoi nemici senza distinzione. Se non altro, la sua presenza ha reso il massacro più completo. Alla fine, le forze della Regina delle Bestie sono state annientate e lei stessa è fuggita con ferite mortali. Finalmente, la sua minaccia è stata sventata.

La cosa interessante è che abbiamo catturato una conoscente di Rockwell durante lo scontro. Magari lei sa qualcosa sugli obelischi che Rockwell ignora.

Gaius Marcellus Nerva
Victoria per disciplinam

RAPPORTO #26

I miei legionari mi hanno detto più volte di stare attento al “re di ARK” durante le operazioni, ma non avrei mai creduto di affrontare un gorilla titanico. No, non è corretto. Quello scimmione non era un titano, era un dio. Dubito che persino Diana avrebbe potuto controllarlo, eppure la Nuova Legione l’ha respinto.

È costato la vita a molti soldati e ad ancora più cavalcature, ma ne è valsa la pena. Secondo Walker, il cristallo iridescente che i nativi custodivano come oggetto di culto nel tempio che abbiamo depredato deve essere portato sulle maestose isole volanti nell’Est. Poi il potere degli obelischi e l’intera isola saranno sotto il mio comando.

Gaius Marcellus Nerva
Victoria per disciplinam  
 
RAPPORTO #27

Che la sorte maledica questi barbari. Hanno fiutato la nostra debolezza.

Tra i nostri scontri con la Regina delle Bestie e il gorilla divino, l’esercito principale della Nuova Legione è stato distratto ed esausto. Le tribù annesse ne hanno approfittato per insorgere e riprendersi i territori che abbiamo reclamato con sangue, sudore e lacrime.

Bene. Che si godano queste vittorie temporanee. Che si illudano di averci inflitto ferite profonde. Quando avrò ottenuto il potere degli obelischi, riceveranno la giusta punizione. Con quel potere, insegnerò loro una volta per tutte come si devono comportare i buoni cittadini romani.

Gaius Marcellus Nerva
Victoria per disciplinam

RAPPORTO #28

I miei uomini si sentono a disagio. Dicono che entrare nella grotta delle isole volanti è un suicidio, perché è la dimora del re di ARK. Alcuni vogliono che torniamo indietro e ci occupiamo delle insurrezioni. Capisco l’impulso, ma non hanno la mia lungimiranza. Solo Rockwell ha l’intelletto per capire la mia visione.

Siamo quasi sotto le isole volanti. Una volta che avrò donato questa reliquia pagana agli dèi, potrò usare il loro potere per fermare i nativi rivoltosi e annettere le Aquile Rosse, i Lupi Bianchi e i Teschi Ridenti. Unificherò l’intera isola in una sola, gloriosa battaglia.

Presto lo vedranno. Tutti lo vedranno. Io sono il governatore destinato di ARK. Io qui rappresento l’imperatore Traiano!

Gaius Marcellus Nerva
Victoria per disciplinam

RAPPORTO #29

Non mi aspettavo che avrei rivisto quel gorilla così presto, né che fosse così furibondo. Eppure eccomi qua, vittorioso! I miei uomini e le mie bestie giacciono morti, eppure eccomi qua!

Rockwell si è messo in salvo, ma non ho tempo per cercarlo. Queste rovine sotterranee sono di certo un atrio degli dèi, queste isole fluttuano nel cielo pervase dalla loro gloria. Senz’altro il potere degli obelischi è qui, in attesa di un campione degno di scatenarlo. Con esso, non mi serviranno bestie o uomini. Potrò conquistare tutta l’isola da me. Devo solo trovarlo e reclamare ciò che mi spetta.

Sia lode a Giano per avermi portato qui! Sia lode a Marte per avermi dato la sua forza! Reclamo questa grande vittoria in vostro nome!

Gaius Marcellus Nerva
Victoria per disciplinam

RAPPORTO #30

Niente! Come può non esserci niente? Ho cercato incessantemente, eppure non trovo NIENTE!

Ho sacrificato i miei legionari, la mia provincia, tutto. Non ho altro da dare. Tutto ciò per cui ho sanguinato è perduto! E per cosa? Per la statua di uno dei draghi di Cerere?

Che inganno è questo? Cosa sono queste rovine? Sono vittima di qualche beffa divina? Non capisco. Ho servito Traiano con lealtà. Perché Giano dovrebbe togliermi la sua benedizione, se non per portare l’ordine su ARK?

Ho urlato chiedendo risposte, ma gli dèi non rispondono mai. Mi hanno voltato le spalle. Tutto quello che sento è la mia voce che fa eco per questa maledetta caverna. Sono stato tradito, destituito e abbandonato.

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Capitolo 7
*** Gli studenti dal Kentucky ***


RUSTY

PAGINA #01

D’accordo, di certo quest’isola è tutt’altro che normale: in nessun altro posto ci sono i dinosauri, un clima misto, tribù indigene o un muro invisibile, a meno che non sia un esperimento segreto della CIA. Anche zio Chester rimarrebbe senza parole se vedesse questo posto, e dire che lui sostiene che il Governo sia gestito da scoiattoli mutanti.

La buona notizia è che con me ci sono i miei compagni di scuola; quella cattiva è che... con me ci sono i miei compagni di scuola. Magari sanno cavarsela in classe, ma qui si tratta di vita o di morte, di sopravvivenza vera, di uomo contro natura.

Sembra che spetti a me proteggere gli altri, allora. Come diceva mio padre:

«Se vuoi un lavoro fatto bene, fattelo da solo»

PAGINA #02

Uno di questi giorni farò volare la mascella di Trent fino al New Jersey: quello scemo pensa che il Sole sorga apposta perché si metta a cantare l'inno nazionale! Apprezzo il suo patriottismo, ma così attirerà il primo animale affamato che passa: ci farà scoprire e ammazzare!

E Imamu? Non so perché, ma gli altri stanno sempre a sentire le sue fesserie. Sono io quello che porta da mangiare, non lui! Stasera sono tornato al nostro piccolo rifugio (l’abbiamo costruito in cima ad un albero nella giungla) con un sacco pieno di frutta; purtroppo non ho trovato nessun dodo, altrimenti avremmo avuto pollo arrosto. Neanche un ringraziamento. Così ho salutato e sono andato a dormire.

Almeno, Emilia mi ha aiutato a costruire un arco e una ventina di frecce. È timida come un topo, ma ha un ingegno fuori dal comune. Ora cacciare dovrebbe farsi più semplice, ora che ho più di quella ridicola mazza di legno. Detesto dover cercare il cibo con quel cretino arrogante che è Boris, ma farò come dice mio cugino Otis:

«Tieni stretti gli amici... e i nemici ancora di più» 

PAGINA #03

Diamine, sì! Finalmente l’ho beccato!

Ho passato un’intera settimana strisciando furtivamente come una lince... oppure come un puma... o magari come una "linciuma", deciso più che mai a mettere le mani su quell’enorme cervo, e ora abbiamo la sua carne! Era bello grosso: il rumore dei suoi zoccoli si sentiva a decine di metri di distanza e le sue corna erano esageratamente larghe. Quando l’ho beccato ha cercato di scappare, ma si è dissanguato.

Il suo filetto era buonissimo. Adesso tutti mi leccano i piedi come se fossero spalmati di miele, persino Boris! Come diceva zia Bessie:

«Il rispetto non si dà, si mangia» 

PAGINA #04

Non è giusto! Ho rimosso io la sanguisuga gigante che ha quasi svuotato le arterie di quel damerino di Trent dopo la nostra battuta di pesca, non merito di essere preso in giro per essermi “impicciato”! Che colpa dovrei mai avere se non ho il carisma di Imamu? Ma, soprattutto, cos’ha mai fatto Trent in vita sua, a parte vincere un inutile trofeo giocando a pallavolo? Sono io quello che garantisce la sopravvivenza del gruppo!

Ero furioso. Boris ha fatto bene a tenermi fermo, altrimenti non so cos’avrei fatto a quel damerino. Adesso Trent mi sta lontano, Imamu mi fa una predica dopo l'altra, Boris mi fulmina con lo sguardo, Emilia è così terrorizzata da non guardarmi in faccia e quella cretina di Skye pensa solo a dire che sta sognando, come ha sempre fatto da quando eravamo bambini.

Come dice mio fratello Ernest:

«Se perdi la pazienza, è meglio che lo nascondi: la fiducia è costosa» 

PAGINA #05

Non ne posso più. Pensano davvero che non sappia di quello che dicono fra di loro sul mio conto? Come posso non essere affidabile?!

E va bene. Vediamo come se la cavano senza di me! Me ne andrò stasera. Vadano al diavolo. Non mi importa se muoio, se incontro un grosso predatore o se vengo rapito e cucinato in pentola dai nativi: quei maledetti ingrati devono avere la lezione che meritano! Emilia ne sarà sconvolta... la porterei con me, ma così la punizione non sarebbe esemplare.

Come diceva il mio capostipite, il celeberrimo e stimatissimo pioniere Floyd William Stafford:

«Il solo vero modo in cui un uomo può essere un uomo è essere abbastanza uomo da capire quando è ora di essere un uomo»

Esatto: è ora per me di essere un uomo! 

 

EMILIA

PAGINA #01

Rusty, sei davvero un incosciente! Perché sei andato via? Se avrò mai la possibilità di farti vedere questo diario, sappi che non abbiamo mai dubitato delle tue capacità; eravamo solo preoccupati per tutta la pressione che gravava su di te. Manchi pure a Trent, anche se è ancora offeso per la storia della sanguisuga. Comunque, quella è una specie dell’Olocene che si chiama “ementeria”.

Il vero idiota qui è Boris. Io e gli altri vogliamo andare a cercarti, ma lui si oppone, dicendo che sarebbe tempo sprecato. Come si fa ad essere così spregevoli coi propri amici? Sembra un automa, talmente è freddo d’animo! Addirittura, non appare neanche spaventato da quest’isola! Come vorrei poter essere così coraggiosa: ho sempre più paura ogni giorno che passa.

Ti supplico, Rusty: torna qui! Dobbiamo restare uniti finché non troviamo un modo per superare quella barriera! Dio, quanto voglio tornare a casa... 

PAGINA #02

Come fanno Trent e Imamu ad essere sempre così allegri? Ieri abbiamo ingrandito il nostro territorio costruendo un deposito sull’albero accanto a quello con la casetta e piazzando degli spuntoni di legno e trappole mortali per tracciare un confine e hanno fatto tutto loro. Io, invece, non ho fatto quasi niente da quando Rusty è scomparso.

Ormai faccio fatica anche a dormire: di notte mi sveglio al minimo rumore, temendo che un carnivoro abbia superato le trappole e ci abbia raggiunti, pronto a divorarci. Non riesco a pensare ad altro: che se dovessimo morire, sarebbe colpa mia. Vorrei tanto avere la serenità di Skye e credere a mia volta di star sognando.

Essere un fastidio per gli altri è la cosa che mi tormenta maggiormente. Perché non faccio qualcosa per dimostrare il contrario?
 
PAGINA #03

Non so come abbia fatto a non morire nel tentativo, ma Imamu ha letteralmente addomesticato uno smilodonte. Ha detto di aver spiato un indigeno mentre faceva altrettanto con un gruppetto di compsognati e l'ha imitato. Questo ci ha resi più fiduciosi, così abbiamo pensato di usarlo per trovare Rusty. Purtroppo... accanto ad un fiume abbiamo fatto un’amara scoperta.

Povero Rusty. Tutto quello che abbiamo trovato è stata la sua maglietta, stracciata, sporca di sangue e circondata da impronte di zampe a tre dita. C’era una scia di sangue che proseguiva lungo la sponda, ma così anche le impronte dei predatori. Non abbiamo avuto il coraggio di andare ad approfondire: tanto è palese che per lui non c'è più niente da fare.

Sicuramente, qualunque cosa l'abbia attaccato è ancora da queste parti: dobbiamo tornare al rifugio il prima possibile. Ma cosa cambia? Tanto moriremo tutti qui, in un modo o nell'altro.

PAGINA #04

Cosa ho fatto di male per meritare quest’Inferno? Ho sempre cercato di essere una brava ragazza, una buona amica, una buona sorella... perché tutto questo?

Abbiamo perso lo smilodonte di Imamu. Mentre camminavamo lungo il fiume, non ha resistito alla tentazione di inseguire una lontra che zampettava sulle rocce e si è buttato nel fiume, ma non è più riemerso. Senza ombra di dubbio, è annegato. Subito dopo, dalla foresta sono emersi degli uccelli del terrore che hanno cominciato ad inseguirci. Siamo riusciti ad arrampicarci su un albero, ma ora siamo in trappola.

Boris è infuriato con me: sbraita che tutto questo sta succedendo per colpa mia, che non ci siamo allontanati abbastanza da dove abbiamo trovato la maglietta di Rusty perché io mi ero sentita stanca e ci eravamo fermati. Ha pienamente ragione: sono solo un intralcio!

Ho condannato a morte i miei amici! Trent, Imamu, Boris e Skye moriranno... per causa mia!  

PAGINA #05

Non sono mai stata né coraggiosa né avventurosa, ma solo la secchiona che sa tutto e rispetta diligentemente le regole, senza preoccuparsi di essere arbitraria. Nessun rischio, nessuno sbaglio, solo voti alti e una faccia dimenticabile.

Non sono ancora coraggiosa, ma giuro che non morirò così. Non voglio che questa ridicola e tremante ragazzina sia l'ultima versione di me che i miei amici vedranno. Forse è vero che sono sempre stata un essere inutile, come dice Boris, ma farò in modo che almeno la mia morte torni utile.

Una volta che avrò finito di scrivere questa nota, salterò giù dall'albero e mi farò inseguire dagli uccelli del terrore per condurli il più lontano possibile da qui, permettendo ai ragazzi di scappare. Forse non percorrerò neanche una decina di metri prima che mi facciano a pezzi, ma tentare non nuoce.

Addio. Mi dispiace.

 

BORIS

PAGINA #01

Il pedone si deve sacrificare per proteggere il re ed Emilia se n’è accorta solo adesso. Questo è tutto quello che posso dire su di lei. Anche se gli uccellacci non sono riusciti a mangiarla, ormai dovrebbe essere annegata nel fiume da un pezzo.

Trent, Imamu e Skye mi considerano insensibile, ma questa è semplicemente la mia filosofia. Queste regole valgono anche qui, in mezzo ai dinosauri. E non c'è posto per i sentimenti quando è una questione di sopravvivenza.

Comunque, in questa zona dell'isola c'è un animale più grosso di quei pennuti, molto più pericoloso e minaccioso. Certe volte sento il terreno vibrare per i passi di questa creatura, anche quando è molto lontana. Siamo come dei topi in mezzo ai leoni. Ma io mi rifiuto di farmi mettere i piedi in testa, anche da quel bestione! Se un giorno dovessi incontrarlo, lo sfiderò e lo sconfiggerò!

PAGINA #02

Anche se quando siamo naufragati qui eravamo in sei, solo due fra tutti noi hanno mai avuto importanza: io e Imamu. Solo noi abbiamo la forza di volontà e l'ingegno per non morire: Trent è solo uno sfigato senza speranza e Skye è sempre immersa nelle sue fantasticherie oniriche. Se Imamu riuscisse a scartare la sua debolezza interiore, potremmo affrontare il predatore Alfa di questo territorio insieme. Se non ne sarà capace, ci sarà uno spargimento di sangue.

Più spreca il suo tempo a cercare di consolare quei due imbecilli, più ho paura che sarà il prossimo a crepare. È un peccato, ma io farò quanto devo in ogni caso: devo procacciare il cibo, mantenere il rifugio in condizioni decenti e, sprattutto, allestire un campo di battaglia ideale per quando combatterò contro la bestia, qualunque mostro preistorico sia: non sono mai stato così sicuro di me.

PAGINA #03

Mi sentivo pronto quando ieri ho preparato l'ultima trappola che avrebbe dovuto aiutarmi a sconfiggere il mostro, ma non pensavo che l'ora della battaglia sarebbe giunta così presto.

Finalmente si è rivelato: abbiamo a che fare con il leggendario Tyrannosaurus rex. Ci stavamo occupando delle faccende domestiche quando ho sentito il suo ruggito. Mi sono precipitato nella giungla a controllare, armato fino ai denti: era caduto in una delle mie trappole e si era ferito una zampa con uno spuntone che gliel'aveva infilzata quando aveva allentato la corda che lo tratteneva. Era furibondo. Gli ho tirato più frecce che ho potuto, aprendogli parecchie ferite piccole ma insidiose. Quando si è liberato dello spuntone si è allontanato zoppicando.

So bene che non è finita qui: tornerà per reclamare vendetta. Ed io, a quel punto, lo sistemerò come si deve!  

PAGINA #04

Non posso aspettare che il tirannosauro torni: devo essere io ad ucciderlo! Io dimostrerò che sono il più forte, che ho la tutta stoffa necessaria per sopravvivere su quest'isola! Il bestione si è dato alla fuga sanguinando: diventerà sempre più debole col passare del tempo. E quando non sarà più capace di difendersi, lo troverò e lo finirò!

Ha lasciato dietro di sé una traccia di impronte e di sangue molto facile da seguire. Se convinco gli altri ad accompagnarmi nell'inseguimento, è fatta!

Poi, come ho già detto, qualche elemento si deve sacrificare. È così che funziona. È questa la legge della sopravvivenza.

PAGINA #05

Per convincere gli altri, avevo detto che ero disposto a sacrificare anche me stesso e, a quanto pare, andrà veramente così. Mentre seguivamo la pista tracciata dal T. rex siamo stati attaccati da un predatore di taglia media; non mi ricordo il nome, però aveva due piccole corna in testa e le braccia atrofizzate. L'abbiamo ucciso, ma prima mi ha afferrato con la bocca e sollevato di peso come se fossi un fuscello; ma i ragazzi l'hanno colpito all'istante con una freccia e mi ha lasciato cadere, dunque non ha fatto in tempo a spappolarmi schiena e addome. Le ferite non sono mortali, ma comunque troppo profonde per permettermi di tornare al rifugio in piena salute. L'unica scelta era rientrare.

Quando eravamo a metà strada, le provviste che avevamo portato sono finite ed io ho iniziato a perdere le forze: ho capito che ormai è troppo tardi. L'ambizione mi ha spinto oltre le mie possibilità. Ho detto agli altri di lasciarmi indietro e loro l'hanno fatto, senza nemmeno esitare più di tanto. Ora quei tre devono continuare dove io ho fallito: devono sopravvivere finché non capiscono come lasciare quest'isola. 

 

TRENT

PAGINA #01

Ora chi è lo stupido, eh, Boris? Spero che tu abbia sofferto mentre sanguinavi, amico!

Imamu pensa di tornare nella giungla per recuperarlo. Per caso ha dimenticato che, fino a ieri, Boris cospirava di abbandonare me e Skye perché eravamo "un peso"? Non merita di essere soccorso!

In ogni caso, anche mettersi in testa di uccidere un T. rex per mania di protagonismo dimostrava che Boris stava impazzendo: scommetto che, presto o tardi, ci avrebbe fatti mangiare se fosse stato ancora con noi.

Ehi, noto solo ora che scrivere quello che penso mi fa sentire meglio! Credo che lo farò più spesso, almeno finché Imamu avrà finito di ristrutturare il deposito.  

PAGINA #02

Il mio allenatore di pallavolo mi diceva che per essere l'attaccante perfetto occorre tenere d'occhio i propri difensori. E Imamu? È esattamente come il difensore della situazione. Skye è più... un arbitro sognante. È grazie a lui se tutti noi siamo rimasti in vita almeno il primo giorno qui.

Non so come, ma ha trovato un modo per deviare il corso del torrentello che scorre poco lontano dal nostro rifugio per farlo arrivare fino a dentro il nostro perimetro di spuntoni: adesso avremo l'acqua tutte le volte che la vorremo, senza doverci arrischiare uscendo dal nostro rifugio.

È un genio! Se avremo abbastanza tempo e fortuna da addomesticare un nuovo animale, risolveremo parecchi altri problemi!

PAGINA #03

Santo Dio! Il sogno della mia vita si è realizzato: sto cavalcando un dinosauro!

Imamu era scomparso da tre giorni. Ormai io e Skye ci stavamo preoccupando, ma poi è tornato con un sacco pieno di oggetti utili e accompagnato da un bizzarro rettile bipede col becco di un'anatra e una piccola cresta sulla nuca. Racconta di aver preso tutto da un accampamento di cacciatori indigeni accampati lungo il fiume dove sono morti Rusty ed Emilia. Ha aspettato che calasse la notte, quindi si è accertato che stessero dormendo e ha trafugato le provviste, ha preso una balestra con decine di frecce e ha convinto una delle loro cavalcature a seguirlo depositando una scia di foglie dietro di sé. Infine, ha cancellato le proprie tracce per impedire agli indigeni di arrivare al nostro rifugio.

Le cose stanno migliorando parecchio, qui. Se solo Emilia fosse qui per farsi passare quella depressione in cui stava cadendo...

PAGINA #04

Per ora va tutto bene: stiamo facendo un sacco di progressi e ultimamente mi sento pieno di energia. Penso che il mio entusiasmo stia contagiando anche Imamu e Skye: ieri abbiamo passato uno scherzoso pomeriggio scommettendo quali attori interpreterebbero i nostri ruoli se raccontassimo la nostra avventura a Hollywood, o quale autore scriverebbe un libro su quest’isola. Non li vedo così allegri dalla perdita di Rusty.

Presto useremo il nuovo dinosauro per esplorare altre zone dell'isola, in cerca di più risorse. Non sarà certo una passeggiata, ma al momento il nostro lavoro di squadra ingrana nel modo giusto, quindi dovrebbe andare bene!

Anche frecce e lance abbondano. Non ci ferma nessuno!

PAGINA #05

Al diavolo questi mostri! Come se i lucertoloni, gli insetti giganti e i pennuti non bastassero, oggi siamo stati attaccati all'improvviso da un grosso felino che stava appostato in cima ad un albero, mentre perlustravamo la zona con le sequoie gigantesche. È letteralmente piombato addosso alla nostra cavalcatura e le ha tagliato la gola prima ancora che si rialzasse, poi si è accorto di noi.

Imamu ci ha urlato di correre, perché era troppo veloce per essere affrontato, quindi abbiamo fatto come diceva. Abbiamo provato a scappare, ma io sono inciampato e il gattone mi ha afferrato la caviglia, per poi trascinarmi nel folto della giungla. Non so quanto mi abbia portato lontano, fatto sta che sono riuscito ad afferrare un ramo dal terreno a cavargli un occhio. È scappato, ma ormai la mia caviglia è andata.

A malapena mi tiro su da terra, figuriamoci se riesco a raggiungere gli altri. Spiacente, Trent, ma sei arrivato al capolinea.

 

IMAMU

PAGINA #01

Siamo approdati su quest’isola mille volte maledetta che eravamo in sei e ora siamo in due: gli unici superstiti siamo io e Skye. Mentre scappavamo da quel grosso felino, non ci siamo accorti che Trent era stato preso e portato via: l'abbiamo notato solo una volta al rifugio.

Non so quanto a lungo resisterò ancora prima di arrendermi. Conosco il prezzo da pagare per sopravvivere, ma mi guarderò molto bene dal diventare come Boris o, peggio ancora, come un animale. Tuttavia, non posso sopportare tutto questo con animo freddo ed incrollabile.

Andrò comunque avanti, anche in questo posto mortale. In memoria dei miei amici perduti, farò di tutto per salvare me stesso e Skye.

PAGINA #02

Boris aveva lasciato sull'amaca un foglio con appunti e progetti per perfezionare le trappole che avrebbero dovuto aiutarlo a sconfiggere quel tirannosauro. Ho voluto ispezionarli e credo di aver avuto un'idea per applicarli alla zona attorno al nostro territorio per rendere le nostre difese ancora più efficaci. Nonostante fosse impazzito, Boris era rimasto molto ingegnoso.

Io e Skye abbiamo già cominciato a lavorarci. Ho una strana sensazione tutte le volte che trasporto del materiale da un punto all'altro del rifugio. Forse è la dissuetudine di portare carichi così pesanti per molte ore al giorno: vengo da una famiglia benestante e i miei genitori hanno sempre pensato che le mani di un benestante non dovessero avere mai un callo, quindi ho sempre cercato di evitare la pratica per affidarmi alla teoria... almeno fino al giorno in cui sono andato all'università.

Non penso di poter essere lo stesso Imamu di prima se riuscissi a tornare a casa. Non dopo tutto quello che è successo qui.

PAGINA #03

Amici miei, la vosta morte non sarà vana. Alla fine, io e Skye abbiamo finito di rinnovare le difese del nostro rifugio: adesso, imbottito di trappole com'è, un predatore non potrebbe nemmeno avvicinarsi al perimetro di spuntoni, perché verrebbe infilzato da un fascio dondolante di pali, cadrebbe nella fossa dal fondo ricoperto di punte o si ritroverebbe con la testa schiacciata dalla grossa pietra appesa a una corda e lasciata cadere.

Per non parlare del rifugio in sé: ora ha ben tre nuovi depositi e tutte le casette sugli alberi sono collegate da piccoli ponti tibetani. Inoltre, abbiamo costruito un sistema di tubature in pietra che collegano il rivolo d'acqua al nostro nuovo orto: adesso abbiamo tutte le verdure che vogliamo letteralmente fuori casa e sono anche irrigate automaticamente.

Se solo foste tutti qui per beneficiare delle nuove comodità! 

PAGINA #04

La tranquillità durerà ben poco per l'ennesima volta, me lo sento. Oggi, mentre davo un'occhiata in giro, ho trovato una scia di impronte. Ma erano diverse dal solito: non avevano tanta differenza con quelle del T. rex, se non fosse per il fatto che erano tre volte più ampie. Ci vorrebbe Emilia per capire cosa sia...

Skye era molto preoccupata quando gliel'ho detto. Mi ha spegato che le ricordava il suo ultimo "sogno dentro il sogno". Certe volte mi dimentico della sua paranoia. Ha raccontato di aver visto una gigantesca creatura demoniaca con gli occhi rossi e zanne terrificanti che devastava tutto quello che trovava. E noi non potevamo fare niente per salvarci.

No! Mi rifiuto di credere che non abbiamo speranze! Almeno io e Skye abbiamo il diritto di sopravvivere! Forse Boris non aveva tutti i torti quando diceva di dover far vedere chi è il più forte. Se questo nuovo mostro ci vorrà prendere di mira... ci troverà pronti!

PAGINA #05

Ho fallito. Ho abbandonato la speranza.

La creatura del sogno di Skye è venuta davvero. Era simile ad un tirannosauro, però era gigantesca! Noi due stavamo mangiando, poi all'improvviso il terreno ha iniziato a vibrare, le trappole sono scattate a vuoto e tutti gli spuntoni sono stati sfasciati senza la minima difficoltà. Ero così impietrito, che tutta la voglia di lottare mi è passata in un lampo.

Come feci prima della morte di Trent, ho ordinato a Skye di fuggire. Abbiamo corso per un bel tratto di foresta, ma lei ha improvvisamente cambiato direzione ed è rotolata giù per un ripido pendio fangoso e scivoloso. La creatura mi inseguiva ancora, così ho proseguito da solo. All'improvviso, dal fogliame è emerso un rettile enorme con una specie di vela sulla schiena, che ha attaccato il mostro gigante. Ho approfittato della loro lotta per continuare a correre, senza mai fermarmi una volta.

Ora penso di essermi allontanato abbastanza: non sento più i ruggiti di nessuno dei due. Ma sono ancora sconvolto: ho le mani tremanti, mentre scrivo questa nota. Ma che senso ha scampare ad una minaccia, ormai? Tutti i miei sforzi non sono serviti a niente. Agli sventurati che capitano qui spetta la morte e nient'altro! Inutile negarlo. Non c'è scampo! 

 

SKYE

PAGINA #01

Lontano! Quest’isola è più o meno come quel sogno che ho avuto.

Allora, è andato così: ero su un tram diretto a, tipo, il più grande e più strano zoo dell’universo, giusto? Solo che, invece degli animali normali, c’erano i dinosauri! Del tutto figo… finché non sono scappati tutti, proprio come in ogni film dell’orrore mai girato. Bah! In ogni caso, la me-del-sogno è saltata su un furgone assieme a dei tizi pompati e cazzuti e abbiamo cominciato a guidare in giro, sparando ai dinosauri e tutto. Mi sono sentita come una vera eroina in azione!

Quindi immagino che quest’isola non sia esattamente lo stesso posto. Ci sono i dinosauri, ma non ho fucili o un furgone. Inoltre, tutti i miei compagni di scuola sono morti…

Ma è ancora solo un sogno, giusto? Voglio dire, per forza! Non so neanche perché sto scrivendo queste cose, è tutto nella mia testa. Tutto quello che mi occorre fare è saltare da quel burrone e mi sveglierò subito prima di schiantarmi a terra.

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Capitolo 8
*** Diana Altaras ***



ISCRIZIONE #01

Non dovrei essere a capo di questo gruppo.

Uao, ammetterlo è stato liberatorio. Se me lo fossi tenuto imbottigliato in testa un secondo di più, mi sarebbe esploso il cervello. Voglio dire, so perché tutti mi guardano: sono una tenente delle Forze Armate dell’URE. “Combattiamo per una Terra pura e ospitale”, bla bla bla, ma sono solo una pilota! Gettatemi in qualunque squadrone vogliate e sarò il vostro pezzo forte, scommetteteci la vita, però non aspettatevi che mi metta al dannato comando.

Tutto quello che posso fare davero è cercare di tenere alto il morale di tutti. Certo, siamo nel posto più assurdo mai visto, ma un sorriso e qualche risata possono fare molto anche nel peggio delle situazioni. Non se ne può tirare fuori una base funzionante ma ehi, sono passi da neonato.

ISCRIZIONE #02

Sapete, tutta questa cosa del “tenere a bada lo spettro sempre incombente della disperazione” sarebbe molto più facile se non fosse per tutti i dinosauri. Non li avevo menzionati? Avrei dovuto menzionarli. Comunque, farci attaccare dai velociraptor mentre allestiamo la base non è un granché per il morale. Storia vera.

Almeno il meteo sta reggendo. Abbiamo avuto un cielo sereno per tre giorni. È stata una buona idea anche iniziare a darci dei nomignoli. Farmi dare un nuovo nomignolo da mio squadrone mi ha sempre fatta sentire più vicina a loro, qualunque fosse. Spero che funzioni anche con questo manipolo.

Il vecchio Skipper ha suggerito Collo di Gomma per me, siccome continuo a guardare il cielo, ma non posso farci nulla. Non ho mai visto niente di simile. Un azzurro perfetto, niente atmosfera satura di Elemento corrotto.

ISCRIZIONE #03

Mi sento così alleggerita, adesso! Certo, parte di ciò potrebbe venire dall’aver dormito in un vero letto, ma in gran parte sono solo sollevata perché la mia sgangherata banda di mascalzoni è in mani migliori.

Questo gruppo espanso che ci hanno inviato oggi dalle Arche è molto più organizzato. Hanno allestito alloggi, processato Elemento e stabilito un perimetro in questa savana per giorni. Non mi sorprende. Uno dei capi viene dalle Forze Armate dell’URE, dopotutto.

Stranamente, alcuni dei nostri nuovi compagni vengono dalla Federazione, ma visto ciò che dobbiamo fare qui, anche i Federati vanno benissimo come colleghi. Anche se ci toccherà lo stesso usare le nostre versioni dell’equipaggiamento TEK…

ISCRIZIONE #04

Più il campo cresceva, più l’imbarazzo con quei Federati si faceva sentire, così oggi ho deciso di rompere il ghiaccio. Comunque funzionino le cose tra le Repubbliche Unite della Terra e la Federazione Terrestre da dove veniamo non importa. Siamo in missione su ARK insieme, giusto?

Ovviamente, col culo che mi ritrovo, non ho preso confidenza con un Federato qualsiasi. Senza saperlo, ho fatto amicizia con Santiago da Costa. Sì, visto che tra tutti i Santiaghi ce n’è solo uno che è famoso per aver violato i server dell’URE e aver progettato le più devastanti armi usate contro gli animali corrotti sul campo di battaglia. Quel Santiago.

È venuto fuori che è veramente appassionato di musica pop. Delusissimo perché si sta perdendo la nuova stagione di URE Idol. Vallo a capire.

ISCRIZIONE #05

I pezzi grossi si sono finalmente accordati per un programma. Prima che inizino le catture, mentre le strutture TEK vengono messe in carica col generatore, una persona proverà la prima delle armature in volo per mappare i biomi locali: io.

Sono pienamente certificata per l’armatura TEK, quindi ho buone possibilità di andare bene, e sono piuttosto sicura che sia stato il mio nuovo amico a convincere i Federati che lasciare il collaudo ad una dell’URE fosse una buona idea. Sono la caposquadra, quindi l’unica su cui avrebbero potuto concordare.

È un mucchio di pressione, ma è il tipo di cose che piace a me. Niente grosse decisioni di gruppo, solo un razzo sulla schiena e un volo ad altissima velocità. Questo è ciò che fa per Diana Altaras.

ISCRIZIONE #06

Cazzo, sì, se mi era mancata la vera velocità! E il cielo! Mi sei mancato anche tu, bellezza. Questo modello di zaino a razzo non potrebbe reggere il confronto col mio caccia, ma la scarica di adrenalina che ho avuto è stata migliore d quanto sperassi. Sono stata bloccata a terra per un bel pezzo.

Santiago ha scherzato su quanto gli devo, ma ha più ragione di quanto creda. Ho promesso di portargli della musica per quando torneremo nel 2150. È il minimo che possa fare per quel genietto.

Le armature TEK dovrebbero essere tutte pronte per la settimana prossima. Poi sarà finalmente ora di dare spettacolo.

ISCRIZIONE #07

Alla faccia del dare spettacolo. Meno di un giorno dopo la prima cattura, ho colpito un muro o, più nello specifico, la barriera energetica invisibile che circonda l’intera ARK. Decisamente uno dei miei dieci peggiori atterraggi di sempre, a proposito. La mia spalla ne sta ancora risentendo. Almeno abbiamo messo le mani su quegli pteranodonti.

Da quando sono uscita dall’infermeria, Santiago sembra interessato a quella barriera. Sembra aver trovato il passatempo di intercettare tutti i segnali che provengono da fuori, per vedere da dove e da quali anni vengono le trasmissioni che rileviamo. Siamo del tutto isolati dal mondo solo fisicamente.

Direi che ha scoperto un nuovo modo per studiare la Storia.

ISCRIZIONE #08

Santiago ha scoperto qualcosa che è sfuggito ai precedenti squadroni. A quanto pare, quei tre obelischi in giro per ARK emettono un segnale come delle torri radio e ciascuno di essi è collegato ad un quarto segnale proprio sotto di noi. Il substrato del suolo dell’isola è in poche parole cavo.

Santiago dice che, provocando delle vibrazioni nel terreno e rilevando le risonanze, potrebbe localizzare eventuali punti di contatto fra la superficie e qualunque cosa ci sia laggiù. Il fatto è che, ora come ora, l’URE non ha nessun motivo per autorizzare un’operazione diversa da quella per cui ci hanno mandai qui. Quindi faremo finta di niente e procederemo con le solite spedizioni… o così crederanno.

Gli ho chiesto di continuare questa ricerca da solo, così non avremo rallentamenti. Non ho voglia di avere casini col Comando alla mia prima missione.

ISCRIZIONE #09

Giorni di pianificazione, una squadra di tizi armati fino ai denti e la più avanzata tecnologia mai scoperta… e non siamo stati comunque all’altezza. Come avremmo potuto esserlo? Credo che nessuno avrebbe potuto essere pronto per quel gigantesco gorilla incazzato.

Ci ha attaccati non appena ci siamo addentrati nelle caverne su quelle pazzesche isole fluttuanti, visto che Santiago ci ha indicato di aver trovato qualcosa di simile ad un passaggio lì dentro. Pensavamo di effettuare anche delle catture di araneomorfi nel mentre, come copertura. Meno di metà di noi se l’è cavata con delle semplici ferite, gli altri sono ridotti in uno stato orribile.

Se non avessi stabilizzato Santiago durante la fuga dall’isola volante, si sarebbe schiantato a terra col razzo rotto. Certamente, con quello che è successo oggi con quel bestione, gli altri mi lincerebbero nel migliore dei casi, se gli permettessi di tirare ancora in ballo la storia del segnale.

ISCRIZIONE #10

Tutti parlano dell’amico arkiano di Skipper come quando all’accademia vennero a sapere della mia prima tresca con una ragazza. Mi ha incuriosita e messa a disagio nello stesso momento, così ho chiesto al veterano di che si tratta, esattamente.

Lui mi ha solo consigliato di dare un’occhiata ad uno dei loro villaggi e che il resto verrà da sé: quelli che non si spaventeranno del TEK, romperanno il ghiaccio volentieri. Il maledetto mi ha sul serio fatto venire la tentazione di provarci.

Non so che approccio avessero i vecchi squadroni coi nativi dell’isola, ma se Skipper ne parla con questa calma, doveva essere normale per loro averci a che fare, no? Per quanto possa fare strano avvicinare degli uomini primitivi che cavalcano dinosauri, potrebbe tornare utile per conoscere meglio l’isola.

ISCRIZIONE #11

La montagna ad Est dell’isola è focosa. Non è una metafora, visto che è un vulcano attivo e pieno di colate laviche, con tanto di laghetti fumanti sparsi qua e là.

Ammetto che è qualcosa di unico vedere un vulcano ricoperto da un boschetto rosso e mezzo bruciato, date le circostanze. Mi sembra di avere caldo anche con l’isolamento dell’armatura TEK, quindi non oso pensare come debba essere stare nei paraggi senza protezioni termiche. Non credo di aver mai visto un altro posto che ti fa sentire il benvenuto e che ti sbatte in faccia che vorrebbe abbrustolirti vivo da un momento all’altro.

La buona notizia è che la lava è facile da evitare. Non ci ha dato nessun fastidio durante le catture qui, anzi: i paracerateri che abbiamo preso erano così furbi da andare a mettersi in trappola da soli, tagliandosi la via di fuga davanti alle colate di magma. Quasi mi facevano tenerezza, lo confesso.

ISCRIZIONE #12

La nostra base nella savana inizia a diventare sofisticata come merita di essere, di questi giorni. Abbiamo avuto pure abbastanza Elemento di scorta per aggiungere delle ipercamere TEK nell’infermeria. Mi sento più riposata che mai, eppure anche altrettanto esausta. Mi perdo troppo a guardare il cielo, ecco il problema: non mi basta mai.

Stranamente, continuo a ripensare alla mia collana, la stella di Davide che ho avuto da mia madre. A volte mi ritrovo a cercarmela, scordando che non l’ho portata qui. Perché? Non sono mai stata così religiosa.

Meglio usare le mie ore libere sfrecciando in giro per ARK per schiarirmi le idee, è l’unico modo in cui riesco a distrarmi. Magari penserò a delle battute più sconce, già che ci sono. Halsted mi ha battuta durante la scorsa cattura e questo non mi sta bene.

ISCRIZIONE #13

Ho sempre saputo che Santiago avrebbe fatto un’altra scoperta delle sue! I suoi gusti in fatto di serie TV possono anche essere discutibili, ma se c’è qualcuno che può andare a nozze con le stranezze di ARK, quello è lui.

Stavolta non ha proposto niente, era solo entusiasta di condividere una teoria. Dopo aver studiato a fondo gli obelischi, si è convinto che il loro segnale abbia qualcosa in comune con l’impronta chimica lasciata dalla forma liquida dell’Elemento quando viene fuso nei replicatori TEK. E, siccome il segnale viene dalle punte di cristallo degli obelischi, ne consegue che tutti i cristalli colorati che vedo dovunque mi giri non sono altro che un derivato dell’Elemento, nato da un processo naturale, che ormai ha perduto tutte le sue proprietà originali, diventando però un minerale bellissimo da vedere.

Comincio a credere che gli ingegneri delle Arche dovrebbero assumerlo: ha trovato più spunti lui in settimane che loro in decenni. Scommetto che se Santiago mettesse il suo zampino nelle Arche, verrebbero fuori dei progetti fuori di testa.

ISCRIZIONE #14

So bene che catturare un giganotosauro sarà una delle nostre più grandi sfide in questi sei mesi, perciò non autorizzerò i ragazzi a stuzzicare il bestione che abbiamo preso di mira finché non saremo preparati a dovere. Fa paura anche dal cielo, solo per dirvi.

Il calibro del proiettile dipende dal tipo di preda. Più grossi sono, più fiamme infernali gli devi scatenare contro per buttarli giù. Ovviamente, ciò significa che dovremo tutti equipaggiarci di cannoni a rotaia, lanciagranate, spade e scudi, torrette, granate gravitazionali e tutto quello che si trova nei sogni erotici del soldato in armatura TEK più esaltato che ci sia. I ragazzi non vedono l’ora… perché non mi sorprende?

Quel bestione cattivo avrà una pessima giornata quando cacceremo le unghie. Il problema è che, stando ai rapporti dalle Arche, quando si arrabbiano diventano così aggressivi e così frenetici da sembrare inarrestabili e di certo neanche noi avremo vita facile, prima di sfinirlo. Però ne verremo a capo alla fine, ne sono certa.

ISCRIZIONE #15

Ho la netta sensazione che qualcuno mi stia tenendo d’occhio. Se è quello che penso, chiunque sia è convinto che non possa vederlo tra la vegetazione, ma per sua sfortuna tengo sempre il visore termico acceso.

Ogni volta che faccio il mio volo libero in giro per l’isola, mi piace fare un paio di giri in più sopra il bosco di ciliegi fioriti. Non posso farci niente se è così incantevole: è come se il tempo fosse fermo su ARK. Be’, in un certo senso lo sembra anche dalle mie parti, visto che la Terra ha smesso di ruotare già quando ero piccola, ma intendiamoci. Almeno qui ho il lusso di avere giorni di ventiquattro ore.

Da varie settimane, in quel bosco intravedo la sagoma di una persona appostata in mezzo ai ciliegi e sospetto che sia lì proprio per guardare me. Forse è il caso di fermarmi e farci due chiacchiere, la prossima volta.

ISCRIZIONE #16

Questa ragazza, Acceber… non ho mai incontrato una persona simile, e non solo perché è un’Arkiana. È il suo modo di fare, è adorabile. Mi mette un senso di allegria ogni volta che apre bocca.

Ha suscitato del vero scalpore, la prima volta che l’ho convinta a fare un salto alla base, ma ora tutti si sono abituati alle sue visite. Onestamente, non sembra affatto intimorita dal TEK, anzi: divora con gli occhi tutto quello che vede e mi riempie sempre di domande su tutto. Sono sempre così impegnata a dirle tutto di me, del mio lavoro e del posto da cui vengo che ho a malapena avuto spazio per scoprire qualcosa su di lei.

Immagino che continuerà così ancora per molto, però mi piacerebbe conoscerla meglio: alla fine ho davvero trovato un’amica arkiana come Skipper, devo proprio approfittarne.

ISCRIZIONE #17

Credo che non capissi davvero l’entusiasmo prima di conoscere Acceber.

Che le stia descrivendo il mio mondo o che le stia illustrando i macchinari TEK della base, i suoi occhi si fanno così brillanti che mi sembrano praticamente dei fanali. E non si stanca mai di chiedermi più dettagli per ogni storia che le racconto. Poi si mette a fare teorie o indovinare le parti che ha capisce meno. È dolcissima, in tutta onestà.

Le volte in cui si fa trascinare di più sono quando mi porta a vedere i suoi posti preferiti di ARK: allora diventa proprio inarrestabile. Nell’ultimo mese si è aperta moltissimo, a proposito. Mi ha addirittura dato un nomignolo, Edevlap, anche se non vuole dirmi che significa. Scommetterei la risposta in una gara a chi racconta la storia più interessante, ma mi straccerebbe senza fatica: è pure una narratrice coi fiocchi.   

ISCRIZIONE #18

Be’, sembra che abbia scoperto un’altra informazione fuori di testa su quest’isola. È passato fin troppo, se mi chiedete.

Quindi, avete presente il misterioso portale a base di TEK rudimentale che gli squadroni come il mio usano per venire qui, da quando l’URE l’ha scoperto nel mezzo del nulla? Ecco, Santiago ne ha trovati altri otto simili esplorando ARK per conto suo e afferma che la loro funzione è senz’altro la stessa, ma con altre destinazioni. Non sappiamo chi li ha costruiti, ma chiunque vivesse qui un tempo ha connesso l’isola a ben nove mondi paralleli, tra cui il nostro. Se in futuro decidessero di farci dare un’occhiata, potremmo avere nuove idee per futuri progetti, anche fondamentali.

Il problema è che abbiamo già casini troppo grandi con la nostra missione ufficiale. Quel giganotosauro è stato il mostro più duro, furioso e bastardo che abbia mai affrontato, abbiamo dovuto sospendere la cattura. Potrebbe mettersi male…

ISCRIZIONE #19

Registro della missione: Primo Luogotenente Diana Altaras, 82° Squadrone di Cattura URE.

Sto lasciando questo messaggio per prassi, visto che è richiesto quando le cose vanno storte. Quasi tutte le creature che servivano sulle Arche non ci hanno causato problemi, però abbiamo avuto difficoltà critiche nella cattura di un giganotosauro. Roho e Flynn sono stati quasi uccisi dal bersaglio. Io e Halsted abbiamo riportato fratture scomposte.

Siamo stati in grado di sfiancare e contenere il bersaglio in una crio-capsula, adesso è conservato assieme alle altre creature da clonare e spedire a casa. Manderò subito il rapporto all’URE, poi mi ritirerò in un'ipercamera TEK.

Oh, e se sei Santiago e trovi questo messaggio nel registro: scusa se ti ho dato poche soddisfazioni con le tue ricerche fuori programma, però grazie per le scoperte incredibili. L’anno prossimo mi renderò utile, te lo prometto. 

ISCRIZIONE #20

La collana è finalmente pronta. Avrei potuto chiedere a qualcun altro di farla, ma non mi sarebbe sembrato giusto, non dopo che Acceber è stata così gentile con me. All’inizio avevo paura che non le piacesse, ma è venuto fuori che si sentiva solo in colpa per aver ricevuto un regalo senza avermi donato nulla in cambio.

Tipico, vero? Così, in cambio, ho finalmente scoperto che significa Edevlap: “alieno”. Per tutto questi mesi, mi ha chiamata “alieno”! Non è decisamente il peggiore dei nomignoli che ho avuto, comunque, e ne è del tutto valsa la pena per la faccia che ha fatto. Era così in imbarazzo!

Oggi mi ha presentato suo padre, durante le mie ore libere. Non credo che si sia resa conto di quanto fossi a disagio. Non del tutto. Non ancora.

Non fa niente: non è stato poi così disastroso. Ora devo giusto sbrigarmi ad avere altri bei momenti con lei prima che finisca la missione. Non so se sarò in grado di attendere altri sei mesi per tornare qui, dopo.

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Capitolo 9
*** Santiago da Costa ***


OLOGRAMMA #01

Vorrei solo che tutti stessero zitti per cinque secondi. So già che questa missione sarà un casino, lo sanno tutti. Quindi tenetevi l’iperventilazione per voi, d’accordo? Gesù.

Quando abbiamo oltrepassato quel portale nel bel mezzo del nulla, credevamo di aver visto tutto su quell’incubo bruciato e post-apocalittico di un pianeta, ma è venuto fuori che l’isola preistorica da cui hanno ideato le Arche è un posto dal clima incasinato e pieno di cristalli colossali. Alcuni pensano che questo posto sia peggio del 2150.

Ma, oggettivamente, non lo è. È florido e adatto alla vita, abbiamo equipaggiamento TEK ed Elemento di scorta e un buon numero di soldati. C’è parecchio a nostra disposizione. Tutto quello di cui ho bisogno mentre cerchiamo l’altro gruppo dell’URE è che questa gente mi dia dello spazio per farmi pensare: c’è un sacco da vedere su questa ARK.

OLOGRAMMA #02

Credo che gli altri abbiano trovato un punto decente per stanziarsi. Questa savana tra il bioma desertico e il fiume centrale di ARK dovrebbe avere tutto l’occorrente.

La mia nuova amica Di è tra i pochi che hanno argomenti interessanti quando ci parlo, quindi c’è almeno un’altra persona che non ha un attacco di panico dietro l’altro. Non che mi aspettassi del panico da una pilota dell’URE: è gente strana ma cazzuta, mi dicono.

Mentre costruiamo la base, ho messo insieme dell’equipaggiamento. Niente di troppo complicato, giusto un po’ di attrezzatura basilare che mi possa aiutare ad inquadrare meglio quest’isola: volume totale dell’area inclusa nella barriera energetica, densità della popolazione faunistica, concentrazione dell’ossigeno eccetera. Ho qualche idea su cosa mi diranno, ma vale la pena di confermare.

OLOGRAMMA #03

Alcune letture erano al di fuori delle mie stime, ma ARK è senz’altro sulla Terra. La stessa vecchia palla di polvere piena di sé, ma ancora viva e in un altro universo.

Ci avrei giurato. Secondo quello che mi ha spiegato Di, noi siamo gli umani più avanzati sull’isola. Significa che in questa dimensione non hanno mai scoperto l’Elemento e non ci sono la Federazione e l’URE a maneggiarlo male. A casa nostra, nonostante abbiamo una nave già pronta a colonizzare un nuovo pianeta, siamo ancora bloccati sulla Terra. Non per mancanza di tecnologia, solo i soliti sospetti: i politici.

A malapena riescono a gestire un pianeta insieme, figuriamoci lo spazio. Ai complottisti piace parlare di IA sovrane che ci dominano in uno scenario da incubo, ma se fossimo governati da macchine il 2150 sembrerebbe un florido paesaggio marziano, invece di quello scialbo della Terra. Non è poi così male, pensandoci bene. Voglio dire, guardate cos’è successo con gli umani al comando…

OLOGRAMMA #04

La costruzione del campo base sta procedendo bene. Di solito le cose funzionano quando ho qualche progetto su cui concentrarmi. Preferirei qualcosa di più stimolante di alloggi, stalle e il campo di forza, ma questo mi terrà impegnato per ora.

Di fatto, sono il secondo in comando qui alla base, me ne rendo conto. Nessun altro è più qualificato di me, quindi va bene, accetto il lavoro. È solo che non posso proprio sopportare di avere rotture con ogni singolo disaccordo o indecisione. Ho del vero lavoro da fare, risolvere veri problemi.

Ecco perché ho fatto sì che la Federazione mi stabilisse in quella villa di montagna, come parte del mio contratto. Il mio piccolo nascondiglio, solo con me stesso e qualunque problema mi dessero da risolvere. Era perfetto. Avevo pure un comparto audio grandioso. Almeno finché non mi hanno scelto per questa missione, ovviamente.

OLOGRAMMA #05

Ho provato a conversare un po’ con Di riguardo ai tratti unici che sto scoprendo su ARK. È una sveglia, forse più sveglia di chiunque altro abbia incontrato qui, inoltre è la prima che sa distinguere quando sto scherzando con lei e quando sto solo facendo lo stronzo.

C’è un motivo se le figure importanti della Federazione mi facevano visita solo quando dovevano assolutamente. Non importava quanto alto fosse il loro grado, non avrei mai avuto peli sulla lingua con nessuno di loro. Sapevo che dovevano farci i conti. Avevano bisogno di me.

Quindi sì, può dare fastidio avere a che fare con me, a meno che a parlarmi non sia Di. Non sarà un’ingegnera o una scienziata, ma ha un dottorato nel dire cazzate. Adoro quella rossa pazza.

OLOGRAMMA #06

Il campo base è praticamente finito e operativo, completo di un’infrastruttura funzionante, e abbiamo risorse di scorta. Parecchie.

Il suolo di ARK è traboccante di Elemento celato. Dopo solo un paio di scansioni chimiche dell’isola, ne ho rilevato praticamente a tonnellate. La superficie ne è la prova: stando alle analisi che ho fatto, tutti quei cristalli sono una speciale forma fossile di Elemento mai scoperta dalle nostre parti. Non so cosa potremmo farcene.

Non ho idea di come possa essercene così tanto. L’Elemento è ovunque nel 2150, ma per via della diffusione globale della Corruzione. Certo, nulla vieta che non possa esistere anche in altre dimensioni, quindi teorizzo che ARK sorga sopra una gigantesca vena sconosciuta. Questa quantità farebbe anche del villaggio più piccolo una metropoli da un giorno all’altro. Ma con tutte le tracce che rilevo qui, dov’è la fonte? Dovrei eseguire altre scansioni.

OLOGRAMMA #07

Ho fatto i miei calcoli. Quest’isola è un’impossibilità scientifica. È a dir poco impossibile che l’Elemento sia diffuso in ogni metro quadrato di ARK senza aver già provocato un’infestazione di Corruzione, specialmente dopo millenni di crescita ininterrotta. Dev’essere lo stesso fattore che ha accelerato il processo a ritmi allarmanti nel 2150: l’uomo.

L’Elemento è una sostanza aliena portata sulla Terra da un asteroide, una simbiosi tra un metallo organico e un micete; qualunque tecnologia basata sul TEK rilascia le spore fungine nell’atmosfera, che poi mettono radici nel suolo. È il mezzo di diffusione di tutti i funghi, ma la scala è così ridotta e consumiamo Elemento così in fretta che è praticamente trascurabile… be’, lo era prima dell’infestazione. Qualcuno su ARK deve aver favorito un picco nella proliferazione di Elemento, o non si sarebbe mai diffuso così naturalmente.

E qui sospetto subito di chiunque abbia costruito quei tre obelischi, visto che emettono lo stesso segnale del TEK. Di certo non sono stati gli indigeni: troppo primitivi.

OLOGRAMMA #08

Mi chiedo se le mie invenzioni belliche c’entrino qualcosa col diffondersi così repentino della Corruzione. C’è da dire che le applicazioni civili dell’Elemento si espandevano ogni giorno dalla sua scoperta, però. Dovrei saperlo, ho accettato di nascosto qualche lavoretto di spionaggio aziendale, giusto per vedere se scoprivo cose interessanti. Se avevano iniziato a tagliare sulla filtrazione delle spore…

No, devo fare i conti con le implicazioni. Non che sia mai stato un esempio di virtù, sapevo di star progettando morte preconfezionata, ma non avrebbe dovuto arrivare a quel punto. 

In ogni caso, per gli studi che ho fatto sono davvero colpevole del cataclisma? Ecco, c’è sempre da ricordare che mi è servito l’aiuto di Locke Terranova per farcela. Però non ho deciso io che i miei progetti sarebbero diventati le nuove armi usate in massa tutti i giorni contro gli animali corrotti.

Ci farò i conti dopo. Ho del lavoro da fare.

OLOGRAMMA #09

La situazione si è fatta spinosa per i ragazzi delle catture. Hanno già provato ad affrontare dei bestioni grossi in giro per ARK, ma ovviamente un titanosauro fa impallidire un brontosauro. Non c’è quasi confronto. Aggiungete il fatto che i sauropodi non scherzano quando si difendono ed ecco che, all’improvviso, la potenza di fuoco dei fucili TEK non sembra più niente di che.

Mi chiedo se i piani alti dell’URE sanno davvero cosa significa per i loro soldati venire su quest’isola a catturare la fauna preistorica. A seconda di come guardo alla faccenda, questo è un problema che riguarda me in più di un senso. E va bene. Se le creature enormi sono un problema, io creerò una soluzione come al solito e non lo farò ignorando chi sono. Ci darò dentro.

Sì, so io come fare. È interessante come le circostanze peggiori sono sempre il catalizzatore per le mie idee migliori.

OLOGRAMMA #10

MEK da battaglia bipedi giganti.

È il progetto della mia vita, ci lavorai con Locke per il nuovo corpo d’azione della sua IA Dreadnought. Quando ho detto a tutti che la mia grande idea era questa, non so se ho ricevuto più sguardi persi o risate nervose. Credo che quelli che ridevano sperassero che mi unissi a loro. Non l’ho fatto.

Ehi, capisco, so come sembra. Però, proprio come dicevo, se ho intenzione di essere me stesso, ce la metterò tutta. Ho progettato pazzesche armi di alta tecnologia devastanti per gli eserciti per aiutarli ad ammazzare le creature dell’armageddon, niente mi vieta di aiutare i ragazzi di Di a catturare l’animale più grande di ARK con un’arma di alta tecnologia ancora più pazzesca.

Alcuni potrebbero vederla come un’esagerazione ma, per come la vedo io, non si finisce mai di alzare l’asticella.

OLOGRAMMA #11

È venuto fuori che nessuno aveva proposte migliori, così mi sono messo all’opera. Mi sono già messo in contatto con Locke per per farmi aiutare ad elaborare gli schemi, mentre gli altri tengono da parte alcuni materiali del campo per me: il mio eroe saprà senz’altro darmi altre dritte utili anche a distanza, mentre lavora sulla Genesis.

Progettare e assemblare questi MEK sarà una delle cose più spassose che abbia mai fatto, forse la più divertente. Quando ho ideato il corpo di Dreadnought, potevo contare sui consigli di Locke, ma questi sono tutti miei. Per mia fortuna, avere una memoria eidetica signifca che posso basarmi su tutto quello che ho mai imparato sulla robotica, quindi non sto partendo da zero.

Inoltre, è questo il mio vero amore. Dicono che fissarsi di continuo su un grande progetto sfianca chiunque, ma per me è come un idromassaggio in un pozzo di Lazzaro. Io vivo per questo.

OLOGRAMMA #12

I progetti finali per il MEK sono completi. Su consiglio di Locke, basandomi sulle abilità e l’esperienza dei nostri potenziali piloti, ho deciso di enfatizzare la spada energetica come la sua arma primaria e di investire meno nella precisione del cannone TEK.

Questo è solo il modello di base, comunque. Ogni MEK ha uno spazio modificabile in cui l’equipaggiamento può essere scambiato per adattarsi alle tendenze del pilota e ai parametri della missione. C’è uno scudo reattivo a cupola per proteggere la squadra e forzare lo scontro ravvicinato, un cannone d’artiglieria per supportare la retroguardia e lanciamissili montati sulle spalle quando si ha solo voglia di dire “all’Inferno quella cosa in particolare”.

Solo questo ne fa valere la pena dello sforzo, ma non sono ancora arrivato al meglio…

OLOGRAMMA #13

Ho progettato questi MEK per usare al meglio le risorse che i ragazzi di Di mi hanno affidato, quindi mentre da soli sono delle devastanti macchine da combattimento, insieme sono più della somma delle loro parti. E lo intendo in senso letterale: ho i materiali per costruirne quattro, ma quando sono tutti vicini, possono fondersi in un MEK ancora più potente. Un MegaMEK, se volete, simile a Dreadnought. Con questi, le Forze Armate dell’URE e della Federazione stermineranno molto meglio le bestie corrotte quando brevetterò tutto quanto.

L’idea mi è venuta mentre indagavo su quegli antichi teletrasportatori in rovina che collegano ARK ad altre nove dimensioni, tra cui la nostra. Invece di assemblare fisicamente i MEK come i tasselli di un mosaico, li combino al livello atomico col teletrasporto. È il mio capolavoro, la macchina da lotta definitiva, col reattore ad Elemento più efficiente e la spada energetica più potente mai costruiti. Nessun animale preistorico di quest’isola avrà speranze di competere con questo, non importa quanto è grosso.

Questo finché trovo dei piloti che sappiano maneggiarli, perlomeno.

OLOGRAMMA #14

In poche parole, Di è l’unica persona in tutto questo squadrone che abbia esperienza nel pilotaggio, così io e Locke ci siamo concentrati sul rendere i comandi più accessibili che potevamo.  

Ho optato per un’integrazione fra un collegamento neurale e giroscopico, sensori dei movimenti dell’intero corpo per ciò che chiamo “pilotaggio di livello Beta”. In pratica, una volta che sono connessi, il MEK imiterà i movimenti del pilota e un sistema automatizzato gestirà i dettagli complicati.

Ma siccome non posso proprio farne a meno, ho anche aggiunto un assortimento di quadri di comando dalla luce intensa e una connessione più forte al sistema nervoso per il pilotaggio di livello Alfa. Questo offrirà un controllo raffinato su ogni parte del MEK, ma ci vuole un pilota come Di per usarlo. Però non ce la faccio proprio a costruire una macchina senza lasciarle un modo di raggiungere il suo massimo potenziale, anche se solo una persona qui sa scatenarlo.

OLOGRAMMA #15

Valutazione dei piloti dei MEK; candidato #004 – Diana Altaras

Lo ammetto, quando ho deciso di aggiungere una versione avanzata dei comandi, avevo in mente Di. Non si tratta di stima e nemmeno di preferenza, lei è oggettivamente l’unica che sa pilotare un veicolo da guerra in questo gruppo e, a giudicare dalla nostra intervista, è anche la più esperta di battaglie.

Ha risposto con rapidità e sicurezza sia ai dilemmi tattici, sia a quelli morali. Questi ultimi fanno un po’ paura, ma ci vuole un pilota così, qualcuno che non esita durante le operazioni come le catture su ARK.

L’unico punto fosco è il suo stato emotivo. Non so esattamente come dovrebbe sentirsi il soldato perfetto in azione, ma quando si mette a combattere, c’è una possibilità su due che Di sia spaventata o euforica. Comunque, anche se si lascia prendere troppo la mano, è chiaramente la candidata di punta.

OLOGRAMMA #16

Valutazione dei piloti dei MEK; candidato #013: Sarah Martin

La mezza Francese coi capelli verdi mi ha colto alla sprovvista. Ho letto nei rapporti che Sarah sa badare a se stessa durante le crisi e improvvisare in fretta ed è andata abbastanza bene nel corso dell’intervista. Creativa, equilibrata… non molto spietata in combattimento, ma non è per forza un problema.

È stata notevole, ma non spettacolare, almeno prima che la agganciassi al prototipo e dessi un’occhiata al suo indice di sincronizzazione. Ha riempito al massimo tutte le barre! È come se il suo sistema nervoso fosse più avanzato di quello di tutti gli altri, come se potesse elaborare le informazioni a ritmi più elevati.

Un cervello come il suo sarebbe perfetto nella simulazione sulla Genesis. Ma la Federazione non inviterà mai ufficiali dell’URE sulla sua nave spaziale, quindi non importa. Per adesso, credo di aver trovato il secondo pilota.

OLOGRAMMA #17

Valutazione dei piloti dei MEK; candidato #022: Wojciech “Skipper” Wroclaw

Gli zucconi dell’URE come il vecchio polacco sono il motivo per cui lavoro per la Federazione Terrestre. Rumoroso, scorbutico, provocatorio e soprattutto? Ingenuo. Ha faticato a prendere decisioni difficili nell’intervista, perché non capiva il senso di “compiere sacrifici” quando si può evitare. È un sentimento carino, ma non è d’aiuto per le somme che devo tirare.

Dovrò comunque farmelo andare bene. Si vede che l’URE l’ha scelto per questa missione piena di esordienti perché non sanno più come liberarsene prima che si ritiri. I suoi punteggi di sincronizzazione sono validi, tuttavia. Che sia uno zelota dell’URE ad un passo dalla pensione o no, potrebbe essere la mia terza opzione. Il mio giudizio personale è irrilevante.

OLOGRAMMA #18

Valutazione dei piloti dei MEK; candidato finale: Santiago da Costa

Al di là delle prove, è raro che voglia usare qualunque cosa progetti. In parte è perché le mie idee non mi sembrano poi così emozionanti una volta che le ho realizzate, come se fossero uscite dal mio sistema, ma è anche perché credo che ne rovini la purezza. I grandi pittori non appendono le loro stesse opere al muro, giusto?

Sfortunatamente, questa volta non ho davvero scelta. Conosco i MEK meglio di chiunque altro e solo Sarah ha un indice di sincronizzazione migliore. Probabilmente è perché ho provato il sistema di sincronizzazione su me stesso. Uno sbaglio stupido. Sembra che il mio carico di lavoro si sia appena raddoppiato.

OLOGRAMMA #19

Ora che la costruzione ha raggiunto la terza fase, mi occorre più tempo faccia a faccia coi miei candidati di punta. I MEK potranno essere usati da tutti, ma se riesco ad impostarli in modo specifico sulle preferenze e i comportamenti dei loro piloti primari, potrò massimizzare la loro efficienza negli scontri. In più, devono abituarsi a controllarli sul serio.

A dire il vero, non sono tanto entusiasta di quella parte. Sono il tipo che non può fare a meno di prendere il volante dopo trenta secondi passati guardando qualcuno faticare con dei comandi digitali e queste sono le mie più grandi creazioni, non un navigatore Internet. Potrebbe essere doloroso…

OLOGRAMMA #20

Di è quella che ci sta mettendo di più ad abituarsi alla sua cabina di pilotaggio. Comprensibile, visto che al contrario degli altri è abituata ad altri tipi di comandi e non sta partendo da zero. Per fortuna è così entusiasta che riesce a fare pratica per intervalli più lunghi, quindi infine si metterà in pari.

Le nostre sessioni sono anche le più rilassate. Potreste credere che non sopporti nessuno in questo squadrone, ma ormai io e Di ci siamo avvicinati così tanto che ho pure parlato di URE Idol con lei: ormai l’ho inclusa nella mia lista dei confidenti. Quindi, anche se lei fa fatica o io comincio a spazientirmi, è tutto a posto.

L’unica volta in cui abbiamo fatto qualcosa in più dopo è stata quando mi ha invitato a fare esercizio e, siccome ora sono un pilota, ho accettato. Ora ho più acido lattico che sangue, ma la nostra sessione successiva è andata molto meglio: più amichevole, più loquace, più scorrevole. È come se Di fosse l’unica persona capace di evitare di farmi perdere ogni simpatia per il genere umano quando apre bocca e non mi dispiace affatto.   

OLOGRAMMA #21

Le sessioni di Sarah sono diventate un esercizio di frustrazione. La sua sincronizzazione non cala mai di un singolo grado e, quando le spiego dove sbaglia, lei capisce. Ma, per qualche ragione, appena ha fatto una prova sul campo si è fatta fare lo sgambetto da un diplodoco a colpi di coda.

Lavora sodo come gli altri ed è così decisa a voler imparare a pilotare il MEK che, più o meno, mi pento di essere così impaziente con lei. Ho addirittura provato a nasconderle quanto indietro sta rimanendo. Forse ha bisogno di concentrarsi su qualcosa di esterno, come una carota su un bastone.

Parla sempre di quanto vuole prendersi una rivincita contro quello yutiranno che le ha provocato una rotta sulle montagne tundriche due settimane fa e quell’esemplare è stato localizzato di nuovo nella scorsa perlustrazione. Io non sono neanche lontanamente un maestro di vita, ma credo di aver capito cosa potrebbe motivarla.

OLOGRAMMA #22

La carota ha funzionato piuttosto bene. Appena le ho confidato l’ultima posizione nota dello yutiranno prima che il tabellone degli avvistamenti fosse aggiornato, è stato come se nel cervello di Sarah si fosse acceso un altro reattore. Non so neanche dove si trova esattamente il bestione, era solo un delineamento geografico, ma lei vi si è aggrappata.

Mi sono fatto trascinare così tanto dal suo entusiasmo che ho detto anche troppo. Non intendevo tirare di nuovo fuori cos’è successo tre mesi fa sulle isole volanti, ma forse volevo davvero fare ammenda per averci portati a nostra insaputa nella tana del gorilla gigante. Credo che ce l’abbiano ancora con me.

Comunque, alla nostra sessione nel MEK successiva, Sarah si è rimessa in pista. Col senno di poi, sembra che fosse un problema di autostima, come se si fosse convinta che il suo indice di sincronizzazione fosse solo un caso. Meglio smorzare le critiche per un pezzo.

OLOGRAMMA #23

Se non altro, le mie sessioni sono state un momento di pace. Non voglio ancora pilotare i miei stessi capolavori sul campo, ma quando siamo solo io e il mio MEK nel prato a ridosso del campo di forza mi sento finalmente rilassato.

Non si tratta del fatto che ho lavorato per molte ore. Sono stato coinvolto in due progetti molto più impegnativi in vita mia, prima di questo. Il problema è che sto lavorando per molte ore e sto avendo a che fare con delle persone nello stesso momento, tutto il tempo. Le sessioni di pilotaggio stanno migliorando, ma occuparmi di un po’ di tutto oltre a quello?

«Santiago, il replicatore di TEK si è spento» «Santiago, il campo di forza è instabile». Interruzioni continue.

Forse mi nasconderò nella cabina di pilotaggio e ci dormirò per un pezzo. Non lo saprebbe nessuno…

OLOGRAMMA #24

Dovrebbe funzionare tutto! I sistemi energetici dei MEK si fondono alla perfezione durante le mie simulazioni del teletrasporto, quindi perché il reattore continua a scoppiare? I calcoli sbagliati che sto ottenendo non hanno senso e nemmeno Locke riesce a spiegarseli quando glieli inoltro, ma se li ignorassi e venisse fuori che hanno ragione, il processo di fusione potrebbe finire con uno scioglimento catastrofico dei reattori.

Incredibile! Fra tutte le parti, quella che incasino è questa? La fase più critica di tutta questa dannata impresa?

A casa non farei mai uno sbaglio simile, forse partecipare a questa missione su ARK mi sta facendo male. Se passare sei mesi della mia vita bloccato su quest’isola in mezzo a dinosauri e frignoni mi fa degradare… no, rimedierò. Proprio come ho sempre fatto.

OLOGRAMMA #25

La simulazione 157B è stata un altro fallimento. Errore 612-A4, proprio come al solito. Quasi nessun cambiamento nell’unione dei reattori.

Mi sono già capitati dei progetti che fallivano, ma non come questo. Non così spettacolarmente, a pochi passi dal traguardo. Perché doveva essere questo? Questo è il pièce de résistance di tutta la mia vita, il progetto che darà una svolta alla mia carriera. Deve funzionare, o non avrò fatto nulla di utile quando tornerò su quell’ammasso di roccia morto che orbita intorno al Sole.

Ancora trenta simulazioni. Posso tentare ancora trenta simulazioni prima di avere bisogno di dormire. Se riesco anche solo ad ottenere un codice di errore diverso, potrò iniziare ad isolare le variabili coinvolte. Datemi solo una ragione per continuare qui, qualunque cosa.

OLOGRAMMA #26

Stento a credere che quegli idioti abbiano fatto qualcosa di così banale. Voglio davvero odiarli per questo.

Non so bene su quale simulazione stessi lavorando quando alla fine sono crollato, ma mi sono svegliato con Di e il vecchio Skipper che mi trascinavano con loro per farmi occupare di qualche “emergenza”. Se non fossi stato ancora mezzo addormentato, forse mi sarei accorto che stavano dicendo un mucchio di stronzate, ma siccome lo ero, non l’ho capito finché non ho visto la torta.

Mi ero completamente scordato che oggi è il 26 giugno, il mio compleanno. Secondo loro, significava che non potevo lavorare. Dovevo mangiare quella torta merdosa e “spassarmela”. Uccidetemi.

Va bene. La torta non era poi così male e forse è stato un po’ “divertente”. Ma non devono saperlo assolutamente, sarebbe un attentato alla mia reputazione. Che scemi…

OLOGRAMMA #27

Non riesco a credere che la soluzione al problema del flusso energetico fosse così basilare. Dopo essere stato tenuto in ostaggio a quella festa di compleanno per un giorno, l’ho capito poche ore dopo che sono tornato al lavoro. Ho scoperto che tutto quello che mi occorreva davvero era fare un passo indietro e provare una nuova prospettiva.

Tutto non ha fatto che migliorare da allora, a dire il vero. L’allenamento dei piloti è quasi finito, ho assemblato la maggior parte dei pezzi e, dal canto loro, i ragazzi di Di stanno catturando un animale dietro l’altro con ancora più efficienza di prima. Per una volta, addirittura, il vecchio Skipper non mi ha fatto venire voglia di strozzarlo.

Non fraintendetemi, questi tizi sono ancora un branco di dementi sdolcinati. Ma sono i miei dementi sdolcinati, in fondo.

OLOGRAMMA #28

Coi MEK nella fase finale della costruzione, ho deciso di dare alla mia squadra di piloti un piccolo premio e simulare la procedura di fusione nel MegaMEK. Non sarò in grado di farlo per davvero per altre due settimane, ma la versione digitale sembra piuttosto accurata.

È andata molto meglio del previsto. Al terzo tentativo, stavo morendo dall’entusiasmo. L’unica cosa che mi aiutava a reggere è stato un mucchio di battute su chi controllerà quali parti del corpo. Di si è rifiutata categoricamente di cedere il braccio con la spada e Sarah era convinta che ci avrebbe fatti inciampare se le fossero toccate le gambe.

So che va contro i miei principi da ingegnere, ma dopo questo penso di essere effettivamente emozionato all’idea di pilotare quell’affare. Fanculo la purezza.

OLOGRAMMA #29

Non è stato un successo. È stato fenomenale!

Abbiamo provato i quattro MEK separati sul campo contro una coppia di tirannosauri: eravamo tutti d’accordo sul fatto che fossero il riscaldamento ideale. Com’è facile da intuire, quei due teropodi sono riusciti a malapena a darci un paio di morsi, prima di farsi sbattere a terra come zerbini. Ora sono conservati nelle crio-capsule, assieme agli altri.

Ci siamo allarmati quando abbiamo scoperto che il gorilla gigante ci ha tenuti d’occhio da lontano per tutto il tempo dell’operazione, ma per fortuna non ha attaccato. Probabilmente le gesta come le nostre catture non rientrano fra quelle che non tollera; non ancora, perlomeno. Dovremmo cercare di capire meglio qual è lo schema dietro le azioni e reazioni di quello scimmione.

Qual è la parte migliore? Quando l’ho aggiornato sui risultati, Locke mi ha detto testualmente di essere fiero di me. Mi sento così realizzato!

OLOGRAMMA #30

Abbiamo finalmente il MegaMEK assemblato e pronto all’azione, ma quest’anno non potremo usarlo solo perché il personale delle Arche ha contattato Di a sorpresa per dirle di sospendere la cattura del titanosauro, perché hanno ancora le risorse per clonarli e distribuirli per le stazioni per un altro semestre.

È un peccato. Il mio capolavoro finale aspettava solo di entrare in scena e dovrà aspettare fino all’anno prossimo per riuscirci. Mi sarebbe piaciuto vederlo, ma oltre a quello? Mi sarebbe piaciuto il momento in cui ci saremmo fusi tutti insieme per davvero e il nostro bizzarro gruppetto sarebbe stato la cosa più pazzesca mai vista su quest’isola.

L’unico lato positivo è che forse potrò vedere i miei MEK all’opera da lontano mentre i soldati li usano per uccidere animali corrotti in massa, ma sarebbe stato meglio vederli usati da questi idioti. Perché? Sono i miei idioti.

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