time of our lives

di hogvwartss
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** not alone ***
Capitolo 2: *** when albus kiss scorpius ***
Capitolo 3: *** only you ***



Capitolo 1
*** not alone ***


Scorpius Malfoy era seduto su una delle poltroncine verdi della Sala Comune di Serpeverde. Erano le prime ore del mattino e lui non riusciva a dormire. Nella sua testa ronzavano mille pensieri, mille probabilità su cosa sarebbe stata la sua vita d'ora in poi: sarebbe riuscito a vivere con il padre? Con la consapevolezza che il padre odiava ciò che lui era? Forse non lo odiava nel vero senso della parola, ma non era nemmeno felice.

Prima di salire sul treno per Hogwarts, qualche giorno addietro, aveva confessato al padre un segreto che si teneva nascosto ormai da qualche anno e che quell'estate era riuscito a confessare al suo migliore amico Albus – nonché ragazzo di cui era perdutamente innamorato – e lui l'aveva presa anche abbastanza bene. Il padre, invece, aveva fatto in volto una completa delusione, oltre che stupore, ma non aveva potuto commentare quella confessione perchè il treno stava partendo e Scorpius era salito senza guardarsi indietro. Un gesto da codardi, certo, ma era l'unico modo a cui aveva pensato per non dover confrontarsi con Draco Malfoy.

La sua incertezza sulla reazione del padre era stata confermata il giorno prima quando aveva ricevuto un gufo da lui: le parole erano scritte nella sua più calma calligrafia, ma si poteva percepire che c'era molta delusione.

“Scorpius,

comprendo che la decisione che hai preso di essere una persona

diversa ti faccia stare bene e sono felice che tu me lo abbia detto.

Ne parleremo quando tornerai a casa,

Draco”

Il solo fatto che il padre credesse che la sua omosessualità fosse una decisione, una scelta, e non qualcosa che non si poteva cambiare non era una buona cosa. Probabilmente Draco pensava che il figlio lo avesse fatto apposta, per dargli ancora più fastidio.

Il suo flusso di pensieri fu interrotto da un rumore di passi e dopo pochi secondi, gli occhi celesti di Scorpius si incrociarono con quelli verdi di Albus, che gli sorrideva. Malfoy non aveva avuto il coraggio di dire al suo migliore amico della lettera del padre, non solo perchè aveva paura che non avrebbe capito il perchè lo faceva stare male, ma anche perchè dirlo a qualcun altro lo faceva diventare reale.

“Ho visto il tuo letto vuoto e ho pensato fossi qui.” disse Albus con un leggero sorriso sul volto. “Qualcosa non va, eh?”

Scorpius tenne la testa bassa, ma sapeva che avrebbe dovuto dire al suo amico della lettera. Quella lettera era già reale, tutto ciò era reale, il suo grande passo di confessare al padre la sua omosessualità era stato reale. Così Scorpius porse la lettera che teneva nella tasca del pigiama ad Albus, senza incrociare i suoi occhi e aspettò una sua risposta.

“Oh..” disse inizialmente lui senza poi non aggiungere altro. Il biondo alzò lo sguardo appena sentì l'altro muoversi: Albus si era alzato in piedi e stava venendo verso di lui, raccogliendolo in un dolce abbraccio. Scorpius ricambiò, sentendo una certa ansia ed eccitazione dentro di sé: i suoi sentimenti amorosi per Albus erano emersi più o meno un anno e mezzo fa e da allora li aveva nascosti molto bene.

Quando Albus si distaccò, si sedette a terra, ai piedi di Scorpius, le gambe incrociate e un sorriso triste sul viso. Scorpius cercò di guardarlo con dolcezza, anche se dentro di sé il suo cuore stava correndo la maratona.

“Mi dispiace per quello che ha scritto Draco.” iniziò a dire Potter, visibilmente cercando le parole giuste dentro di sé. “Anche io sono stato solo, circondato all'oscurità e ho visto quanto il mondo possa essere senza cuore.”

Il biondo abbassò lo sguardo: anche Albus ne aveva passate tante negli ultimi anni, soprattutto ad Hogwarts, non solo oscurato dalla celebrità del padre ma anche dalla personalità del fratello maggiore. Aveva cercato di diventare qualcuno di indipendente, così che le persone potessero distinguerlo, ma non era facile: durante il suo quarto anno ciò l'aveva talmente tanto buttato giù che non usciva più dal Dormitorio.

“Lo so che credi che tutto sia senza speranza,” continuò Albus, “ma ti prometto che farò di tutto per dimostrarti che non sei solo. E sai perchè? Perchè tu sei qui con me e niente può abbatterci perchè niente, assolutamente niente, può farmi smettere di volerti bene, non importa cosa diventeremo, questo nostro volerci bene, essere amici, è tutto ciò che ci serve per sopravvivere.”

Scorpius sentì le lacrime scendergli dalle gote: davvero Albus pensava davvero tutto questo? Certo, i due erano amici dal loro primo anno ad Hogwarts quando entrambi furono smistati nella Casa Serpeverde, ma Potter non era mai stato così aperto, non aveva mai esposto i suoi sentimenti d'amicizia in modo così profondo.

“Non è così facile, Al.” disse Scorpius, parlando per la prima volta da quando l'altro era entrato nella stanza. Ormai non perdeva nemmeno tempo ad asciugarsi quelle lacrime che ormai scendevano copiose. “E' così difficile..”

“Non è difficile se siamo insieme.” Albus prese la mano dell'altro e la strinse forte. “Io sono qui con te, niente può abbatterci, siamo Malfoy e Potter dopotutto! Se tuo padre non capisce che ciò che sei non è una tua scelta ma è ciò che sei, non merita di averti come figlio.”

“Ho ancora dei problemi a dar senso alle cose, lo sai. Ho sempre cercato delle ragioni per farmi accettare da lui, ma non mi servono. Tutto ciò che mi basta è..” Scorpius si fermò un secondo, le parole che stavano per uscirgli dalla bocca erano molto pericolose, ma i sentimenti stavano prendendo il sopravvento. “Mi basta guardare dentro i tuoi occhi e so di non essere solo.”
 

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Capitolo 2
*** when albus kiss scorpius ***


Mentre camminava per i corridoio di Hogwarts, Scorpius Malfoy strinse la mano che era intrecciata alla sua, la stessa che stringeva da ormai due anni, da quando avevano iniziato la loro relazione d'amore. I due si erano baciati il primo giorno del loro quarto anno nella scuola di magia e da allora erano inseparabili. Ora, al loro sesto anno, il Serpeverde non poteva dire di non amare Rose Weasley, ma dalla precedente estate qualcosa era cambiato: la colpa non era di nessuno dei due, anche se Rose affibbiava la colpa a sé stessa da brava drama queen mentre Scorpius pensava fosse colpa sua, per ciò che era successo l'estate precedente, a cui lui non aveva fatto parola a Rose.

Nei due anni della loro relazione, Scorpius non aveva mai conosciuto il fantomatico Albus, che a detta di lei era il suo miglior amico e consigliere in questioni amorose: il ragazzo era stato mandato nella scuola di Beauxbatons per sua richiesta, per distaccarsi dalla famiglia ma sopratutto – a suo dire – dalla fama di suo padre e del fratello James. Il ragazzo, così, tornava a casa solamente durante il periodo estivo e Scorpius aveva avuto l'onore di conoscerlo. Fin dal loro primissimo incontro, qualcosa era scattato tra i due: andarono subito d'accordo, scherzavano come vecchi amici – facendo quasi ingelosire la povera Rose – e parlavano di scuola, in particolare di come era diversa la scuola di Beauxbatons rispetto ai racconti di Rose e di Lily, la sorella, su Hogwarts.

“Vorrei venire ad Hogwarts, adesso. Non rimpiango la mia scelta di essere andato a Beauxbatons e li mi trovo molto bene, ma.. Hogwarts..” aveva detto Potter con sguardo sognante.

Durante l'estate si erano visti parecchie volte e in particolare una volta senza la presenza di Rose: era lì che c'era stato il misfatto. Albus Potter, mentre i due chiacchieravano tranquillamente seduti in un verde prato, si era messo con tutto il corpo sopra quello di Malfoy, lo aveva guardato negli occhi e poi lo aveva baciato sulle labbra, passionatamente. Ovviamente, il Serpeverde, aveva interrotto quel bacio, non solo perchè lui era innamorato di Rose ma anche perchè lui non era omosessuale, come Albus a quanto pare. Da allora i due non si erano più visti, inventandosi scuse con la ragazza per non vedersi più.

Questi ricordi furono interrotti dallo schiamazzo di Rose che aveva lasciato la sua mano ed era corsa incontro a un ragazzo per abbracciarlo: capelli scuri, occhi chiari e un atteggiamento noncurante. Albus Potter era ad Hogwarts? Perchè? Perchè non se n'era tornato a Beauxbatons? Perchè era venuto qui a complicare ancora di più le cose? Vederlo, per la prima volta dopo quel bacio, era complicato, proprio perchè quel bacio aveva complicato la situazione tra lui e Rose.

“Che ci fai qui?” trillava la ragazza mentre gli dava un grosso bacio sulla guancia. “Mamma e papà non mi avevano detto nulla!”

“E' stata una sorpresa per tutti, anche per Lily.” disse lui, toccandole i capelli rossi con un sorriso. “L'unica cosa negativa.. è che sono stato Smistato in Serpeverde.” Potter ne era afflitto, come se la Casa del Serpente fosse stata la cosa peggiore che poteva capitargli.

“Beh, non sarai in Casa con me, ma almeno avrai già un viso famigliare!” ribattè con un sorriso la ragazza, girando il suo sguardo verso Scorpius, il quale aveva un sorriso forzato in volto. Non avendo accennato agli eventi della scorsa estate a Rose, lei credeva che i due fossero ancora grandi amici e anche lui gli sorrideva, per il medesimo motivo.

Qualcuno, poi, si aggiunse alla festa: il professor Malvin, capo della casa di Serpeverde e insegnante di Pozioni si avvicinò al trio di ragazzi. Guardò con una certa indifferenza Rose Weasley e poi voltandosi sorridendo verso Scorpius gli comunicò che quel giorno era giustificato a non partecipare alle lezioni, per accompagnare il signor Potter in giro per la scuola e spiegargli come funzionava. Scorpius sorrise al professore e ad Albus.

“Io però devo andare..” disse Rose appena il professor Malvin si fu allontanato. “Ho due ore di Pozioni, fatemi gli auguri!” La ragazza diede un bacio sulla guancia al cugino e uno sulle labbra al suo fidanzato prima di sparire nei sotterranei per dirigersi alla sua lezione. I due ragazzi erano rimasti soli, in mezzo al corridoio, e non si dicevano una parola.

“Beh..” iniziò a dire Scorpius con lo sguardo puntato a terra. “Suppongo che la prima cosa da vedere sia la Sala Comune di Serpeverde. Seguimi.” C'era evidente imbarazzo tra i due e l'unico modo per distrarsi, almeno per Scorpius, era parlare d'altro, così da distogliere i pensieri da quel bacio. “Il nostro emblema come penso tu sappia è il serpente, la più saggia tra le creature e i nostri colori sono il verde smeraldo e l'argento.”

“Le so già queste cose, grazie sapientino.” ribattè Albus mentre camminava con passo non curante al fianco di Malfoy. “Non serve che fai finta di essere gentile con me, intendo dire a Rose ciò che è successo e non preoccuparti, le dirò che è stata tutta colpa mia, anche se non è interamente vero.”

Scorpius si fermò nel corridoio e guardò Potter negli occhi. “Come scusami? Certo che la colpa è tua! Tu.. hai baciato me!” ribattè abbassando la voce sull'ultima parte della frase.

“A te non sembrava dispiacere.”

“Stai scherzando, vero? Io e Rose stiamo insieme da più di due anni!” Scorpius sentiva il sangue ribollire dentro di sé. Come poteva insinuare che anche lui era omosessuale? Non lo era di certo! Aveva sempre provato attrazione per le ragazze, non si era mai innamorato di un ragazzo.

“Io sono stato insieme a una ragazza per un anno e poi ho capito che tutto ciò che le mancava era qualcosa in mezzo alle gambe. Ognuno lo capisce al proprio tempo.”

“Non ho niente da capire, Potter! Io amo Rose!” Non lo voleva più stare a sentire, così continuò a camminare, non curante se Albus lo stesse seguendo o no. Sentiva di avere il viso arrossato, era decisamente arrabbiato con quel ragazzo, avrebbe voluto non vederlo mai più. Al tempo stesso, però, aveva questo dubbio che continuava a picchiargli una parte della mente: e se fosse stato davvero così? Aveva davvero apprezzato quel bacio? Era possibile innamorarsi di un uomo e rimanere comunque eterosessuale? Provava qualcosa per quel ragazzo? Scorpius scosse la testa. No, non aveva apprezzato niente di tutto questo, non apprezzava Albus e il suo cuore era solo per Rose.

Qualcuno lo stava abbracciando da dietro, sentiva il suo fiato sul suo collo. Albus Potter lo stava per baciare di nuovo, in mezzo al corridoio che portava alla Sala Comune di Serpeverde, ora deserta. Cosa doveva fare? Doveva lasciarlo fare? Togliersi e mandarlo a quel paese? Non ebbe neanche il tempo di rispondere perchè dall'altro lato della stanza, una ragazza con la testa piena di capelli rossi stava correndo via piangendo.

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Capitolo 3
*** only you ***


Scorpius osservava le onde del mare scontrarsi contro la sabbia bianca: come poteva essere qualcosa di così bello essere altrettanto feroce? Come poteva qualcosa così normale ricordargli di qualcuno così importante? Come potevano quelle semplici onde rimandare a tutti i posti in cui erano stati insieme? In cui si erano tenuti per mano, in tutte quelle strade dove avevano camminato, in tutte quelle volte in cui uno aveva urlato il nome dell'altro?

Dopo la scomparsa di Albus dalla sua vita, Scorpius non era più stato lo stesso: si era rinchiuso in sé stesso, si appartava anche nelle stanze più colme di gente per guardare gli altri divertirsi, innamorarsi, essere felici; pensava al suo amore, a come tutto quanto si era distrutto sotto delle semplici parole.

"Una volta avevamo tutto, ma all'improvviso tutto è andato perduto, abbiamo visto crollare ogni pezzo..." Gli aveva detto Albus mentre lo teneva per mano, con le lacrime agli occhi e il cuore che batteva fortissimo.

E ora, Scorpius rimaneva fermo a guardare le onde, pensando che l'unica persona che poteva aggiustare il suo cuore spezzato era proprio quello che lo aveva rotto in mille pezzi. Avevano fatto si che il loro castello di carta diventasse troppo alto, che le bugie e i dispiaceri si ammassassero sopra di esso fino a farlo cadere. Ed era proprio allora che era entrato in gioco il senso di colpa: per le parole non detto, per i gesti commessi. Di chi era la colpa? Non era quello il problema, l'unica cosa che importava era che tutto era finito, che il cuore spezzato si sarebbe risanato.

 

Il ragazzo dai capelli castani camminava per le strade di Brighton senza accorgersi delle persone a cui andava addosso, che importanza aveva? Cosa importava le persone che colpiva quando l'unica persona che voleva vedere non era lì? Come poteva tornare a notare tutti gli altri, quando Scorpius non era lì a dirgli di prestare attenzione? 

Niente era mai sembrato così solitario, nessuna strada così anonima e nessuna persona così felice da quando lui era diventato infelice. Per quante cazzate si potesse mettere in testa Scorpius, niente era come prima, nessuno dei due era felice ed entrambi lo sapevano. Solo l'infelicità aleggiava sopra le loro teste, la solitudine era diventata la loro migliore amica. Neppure venire nel loro posto preferito, quello dove si erano scambiati il primo e ultimo bacio era servito a qualcosa perché Lui non era lì, come poteva esserlo? 

Tra tutte le teste biondi buttate sulla spiaggia a prendere il sole, poteva esserci Scorpius? Perché dovrebbe essere lì anche lui? Solo un pazzo, proprio come Albus, sarebbe potuto venire lì in quel giorno. Osservando ancora, da sopra il molo, le persone che chiacchieravano, che si baciavano e che ridevano, c'era solo una persona che spiccava: un uomo, capelli biondi e i vestiti ancora addosso ma troppo vicino al mare.

 

Un insolito pop fece distrarre Scorpius dai suoi pensieri: chi mai si sarebbe Smaterializzato in mezzo a tutti quei Babbani? E alla vista dei suoi occhi, verdi e luccicanti che lo fissavano come avevano fatto per anni, l'uomo capì che l'unico pazzo non poteva che essere Albus, l'amore della sua vita.

"Buon quinto anniversario, Scorpius." Disse lui, sedendosi al fianco dell'altro e osservando il mare e le sue onde che si muovevano; dentro il suo cuore, Scorpius sentì qualcosa di diverso, come se i pezzi piano piano si stessero ricostruendo.

"Buon quinto anniversario, Albus."

 

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