REYLO: Quando i Jedi giocano sporco

di EcateC
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** REYLO: Quando i Jedi giocano sporco ***
Capitolo 2: *** Tormentato, dilaniato, innamorato e ricambiato ***
Capitolo 3: *** Come i droidi con le calamite ***
Capitolo 4: *** ...Sveglia! ***
Capitolo 5: *** Tale as old as Time ***



Capitolo 1
*** REYLO: Quando i Jedi giocano sporco ***


 
 
Kylo Ren non amava particolarmente sedere sopra quel trono di pietra, dove fino a poco tempo prima aveva comandato e mietuto vittime il suo predecessore, il Leader Supremo Snoke. Egli era stato perfetto per quel ruolo, gli si addiceva pienamente. Kylo invece era un Leader atipico, non compariva tramite ologrammi in formato gigante e preferiva partecipare di persona alle attività del Primo Ordine, cosa del tutto inedita per un Leader Supremo. Quando mai gli Stormtroopers avevano incontrato Snoke o l’imperatore Palpatine in giro per l’ammiraglia? Ma Ren si rifaceva a un altro modello di sovranità, quello di Darth Vader, il più temibile e forte guerriero Sith.
Lui ai suoi occhi rappresentava la perfezione, la perfetta combinazione di malvagità, potere e autorevolezza. Un personaggio invero molto difficile da imitare, praticamente impossibile da eguagliare.
Kylo Ren, per quanto avesse dimostrato di essere un potente detentore della Forza, non si sentiva neanche la metà di quello che era stato Darth Vader.
Si sentiva piccolo nel suo metro e novanta, vulnerabile nella sua efferatezza.
E ora il fardello del Primo Ordine era tutto sulle sue spalle; tutti si aspettavano qualcosa da lui, tutti erano pronti a giudicarlo e ad annientarlo al primo errore commesso.
 
 
 
 
 
-Leader Supremo Ren, Luke Skywalker è morto-
Kylo Ren rimase molto colpito. Abbassò lo sguardo sul firmamento del cielo, non aveva l’elmo per cui il suo viso turbato e incredulo svettava nel vetro, fino ad arrivare allo sguardo malpensante del generale. Non sapeva invero come reagire.
-Ne è sicuro, generale Hux?- domandò con un filo di voce, minaccioso.
-Sì, Kylo- gli disse con tono più confidenziale -Lo sforzo che ha compiuto durante l’attacco alla base nemica gli è costato la pelle. Anche i nostri maestri hanno avvertito la sua dipartita, e poi la voce si è sparsa… l’ultimo Jedi è finalmente morto-
-No, non è l’ultimo- sussurrò Kylo, un sussurro appena udibile che l’altro non riuscì a distinguere -Prepara i Caccia e dai ordine di caricare gli incrociatori- ordinò con voce forte ed esigente -Tra due giorni partiamo per l’iperspazio-
-Ma signore, siamo a corto di munizioni, non possiamo…-
-Esegui quello che ho detto, generale- sibilò Kylo, minaccioso -Non farmi ripetere-
Hux fece un sorriso tirato e strinse forte i pugni, l’odio e l’invidia che provava per il suo giovane superiore non avevano confini.
-Signorsì, signore- rispose, abbassando il capo.
Detto questo, Hux accennò un inchino, ben più svelto e superficiale rispetto alle genuflessioni che aveva elargito a Snoke, e se ne andò. Uscì da quella stanza a passo veloce, con l’andatura nervosa.
Kylo Ren era ben consapevole di quell’odio forte, plateale. Nessuno celava il disprezzo per lui all’interno del Primo Ordine.
Troppo giovane, troppo immaturo… Uno sporco traditore che ha osato uccidere il Leader Supremo Snoke e ha lasciato illesa la mercante di rottami.
Un adepto della luce, proprio come i suoi genitori.
Oh, ne circolavano di male lingue sul suo conto, soprattutto tra gli alti ufficiali, che più di tutti bramavano di spodestarlo e assumere il potere al suo posto.
Invero dormire sogni tranquilli non era facile per il Leader Supremo Ren, essendo così tangibile il rischio di venire ucciso in piena notte, e lui di imboscate notturne ne sapeva qualcosa: dopo il tentato omicidio da parte di Luke Skywalker, Kylo era diventato paranoico, per non dire ossessionato.
Non era facile vivere in quel covo di vipere, dove la miglior compagna era la solitudine.
Ma non era stato lui a scegliersi quel tipo di vita, era stata lei e il suo spietato rifiuto ad averglielo imposto.
Lei gli aveva detto di no, lei lo aveva condannato a quella vita di guerra e solitudine, il giorno in cui non afferrò la mano che lui aveva generosamente teso per lei. Ma Kylo Ren non le serbava rancore, anzi, la comprendeva.
Probabilmente anche lui si sarebbe rifiutato, se fosse stato al suo posto.
C’era stato però un attimo, durante quel loro intenso colloquio, in cui lei aveva esitato e lui si era illuso.
Lei si era quasi lasciata sedurre dal lato oscuro, lei, la coraggiosissima, integerrima e tenace Rey aveva la coda di paglia. E Kylo se n’era accorto, aveva scorto l’incertezza nei suoi occhi nocciola, e con essa il desiderio, la curiosità.
Ma era durato troppo poco, ora lei non c’era più.
Rey non si faceva più sentire, aveva issato un muro, una barriera per tenerlo lontano e per fare dei loro colloqui telepatici solo un ricordo. Sapeva che non era stato Snoke a connettere le loro menti, sapeva che era un qualcosa di intimo tra loro due, un qualcosa di inspiegabile che scaturiva direttamente dalla Forza, viva e potente in entrambi.
Si sentiva compreso da lei, simile a lei più di quanto quest’ultima non lo volesse ammettere. Eppure era così evidente l’intesa fra loro… Solo il modo in cui avevano combattuto insieme, sbaragliando le guardie rosse di Snoke, bastava per dimostrare la loro incredibile affinità. Mai Kylo aveva avuto un compagno di battaglia come lei, mai aveva sperimentato una tale coordinazione e una tale complicità con un partner di guerra… Sembrava quasi che uno sapesse in anticipo le mosse che avrebbe fatto l’altro, e così si erano spartiti le guardie da debellare senza neanche scambiarsi una parola, avevano agito in simbiosi senza nemmeno accorgersene.
Più passava il tempo, più Kylo si rendeva conto di quanto Rey fosse perfetta per lui. Militarmente parlando, naturalmente… Non si faceva certo delle fantasie romantiche, ma alcune idee avevano iniziato a solleticarlo più del dovuto. Rey in fondo era giovane ed era sola, proprio come lui. Rey era una donna, lui era un uomo. Anche volendo, non poteva fare finta di niente, certi pensieri nascevano spontanei e venivano a pungolarlo. Insieme non sarebbero stati più soli né infelici, si sarebbero compensati e sarebbero diventati imbattibili. Era come se il destino, o  meglio, la Forza, li avesse fatti incontrare e volesse tuttora tenerli uniti.
Egli aveva percepito in lei il seme dell’oscurità, come lei aveva percepito in lui il seme della luce. Qualunque cosa accadesse, era giusto che governassero la galassia insieme, in equilibrio. A tal fine l’aveva perfino supplicata con quel ti prego strascicato, sputato fuori in un momento di debolezza e di assoluta disperazione per la sua condizione di solitudine e infelicità.
Ti prego, resta. Ti prego, sii come me, ti prego, accettami, perdonami, amami… Quante suppliche celavano una sola parola! E quanto patetico doveva esserle sembrato! Il Cavaliere di Ren, così imponente e così temibile nella sua armatura nera, aveva teso la mano verso la luce ed era stato brutalmente rifiutato.
Perché la ragazza non solo gli aveva detto di no, ma si era anche chiusa completamente in lei stessa, creando una barriera impenetrabile con la quale lo escludeva. Evidentemente non voleva avere niente a che fare con lui, evidentemente anche lei lo odiava e lo scacciava come il resto della galassia.
…Ma il Cavaliere di Ren sapeva che non era semplice odio, il suo. Rey temeva di venire sedotta, temeva che lui riuscisse a convertirla al lato oscuro della Forza e per questo lo escludeva con così tanto ardore.
E dire che prima era stato così facile entrare in contatto con lei. Prima in modo del tutto casuale, e poi appositamente. Era bastato un pensiero, il desiderio intenso di vederla ed ecco che lei e il pianeta su cui dimorava gli comparivano davanti.
Kylo chiuse gli occhi e si concentrò profondamente. Tese le orecchie, risvegliò i riflessi e fece un altro, ennesimo tentativo.
“Rey” la chiamò con la mente “Parlami, Rey…”
 
 
 
 
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La mano di Rey tremava, il suo viso era imperlato di sudore. A bordo del Millennium Falcon, insieme a Finn e agli altri della Resistenza, era molto difficile mantenere celato il suo segreto.
Sentiva la voce del nuovo Leader Supremo nella testa, lo sentiva mentre si allenava col suo bastone da combattimento, di nuovo… La ragazza si sedette per terra e si portò il capo tra le mani, non aveva alcuna intenzione di cedere, non aveva proprio niente da dire a Kylo Ren.
-Ehi, che succede?- domandò Finn, sedendosi di fianco all’amica -Hai una cera orribile-
Rey non gli rispose, troppo intenta a bloccare il tentativo di connessione dell’altro. Quando finalmente il Leader del Primo Ordine si arrese e cessò la sua pratica invasiva, Rey riprese a respirare e si stese sull’erba, esausta.
-Rey?-
-Sto bene- gli rispose secca, alzandosi subito in piedi -Sto benissimo-
E detto questo, entrò svelta dentro l’astronave attraccata e si chiuse la porta alle spalle, lasciando Finn basito a guardarla.
Sola nella sua camera poté finalmente tirare un sospiro di sollievo. Quanto le costava a livello fisico tenere Kylo Ren lontano… Era come se stesse facendo qualcosa contro natura, contro la Forza. Ma se in passato aveva rivolto la parola a quell’individuo e l’aveva raggiunto nel suo covo, l’aveva fatto al solo scopo di redimerlo e di riportarlo alla sua famiglia, ma ora non c’era più speranza, la luce in Ben Solo si era spenta.
 
-La luce mai si spegne!-
 
-Chi ha parlato?- si allarmò Rey, azionando con agguerrito coraggio la spada laser -Chi va là?-
-REY! Ma si può sapere che ti prende!?- la chiamò Finn, costernato -Perché hai acceso la spada laser, adesso?-
-Ho sentito una voce…- rispose la ragazza, insicura.
-Una voce?- ripeté Finn, guardandosi intorno -E di chi?-
-Non lo so-
Finn fece un sospiro, ma il suo sguardo scettico bastava per farla sentire umiliata.
-Rey, ascolta, secondo me faresti bene a riposarti un po’- le disse dolcemente -Hai bisogno di una pausa, se vuoi…-
-Non mi credi?- lo assalì, improvvisamente aggressiva -Pensi che io abbia le traveggole?-
-Non ho detto questo, ho detto solo…-
-Ma l’hai pensato- lo anticipò Rey, per poi rendersi conto di avere esagerato. Finn la stava guardando sgomento…
-Scusa- gli disse quindi -Sto passando un momento difficile-
-Non ti riconosco più, Rey- esclamò lui, tristemente -Sei aggressiva, sempre di malumore… Che cosa c’è che non va?-
-Nulla- gli rispose evasiva, sbrigativa.
-Rey, tu a me puoi dire tutto-
Finn fece per prenderle la mano, ma lei la ritrasse e abbassò lo sguardo.
I rapporti con Finn si erano definitivamente raffreddati. C’era stato un periodo in cui Rey aveva creduto che Finn fosse il suo vero amore, ma poi qualcosa l’aveva indotta a cambiare idea. No, non era Finn, né Poe, né nessun altro uomo che aveva incontrato finora. Forse era semplicemente destinata a rimanere sola, e la cosa non la spaventava. Ha sempre vissuto sola fin da bambina e ha dimostrato di saper badare a se stessa egregiamente.
Qualcuno poi bussò alla sua porta.
Rey sospirò stancamente -Finn, davvero, ho detto che sto bene-
Ma la voce che parlò la lasciò sorpresa -Non sono Finn. Posso entrare?-
-Generale Organa- Rey scattò in piedi, imbarazzata -Ma certo, anzi, chiedo scusa, credevo che fossi…-
-Sì, credevi che fossi Finn- le disse, sorridendo -Sai, un tempo questa camera era la mia. A dire il vero era di Han, ma lui fu abbastanza cavalleresco da cedermela e da dormire nella sala di controllo-
Rey le sorrise, si sentiva orgogliosa di alloggiare nella mitica Millennium Falcon.
-È un onore per me essere qui- le disse, sincera -Questa nave è qualcosa di epico-
-Pensa che Ben è nato qui-
Rey la guardò incredula -Qui!? Dentro al Millenium?-
Leia ridacchiò -In realtà volevamo che nascesse a Tatooine, ma il giovanotto ha pensato bene di nascere due settimane prima del previsto, mentre eravamo in viaggio. Ben è sempre stato così, avventato-
Rey sorrise intenerita, malgrado tutto Leia continuava ad amare il figlio con tutto il cuore. Forse solo una madre poteva perdonare a un uomo tanta crudeltà.
-Mi dispiace per tutto quello che è successo- le disse Rey, a disagio -Deve essere molto dura per te-
-Lo è…- rispose Leia, poi la guardò negli occhi, intercettando il suo sguardo -Tu riesci a parlargli, vero? Voi due comunicate?-
Eccome se comunicavano, si trovavano all’improvviso sbalzati uno nella dimora dell’altra! Tuttavia Rey esitò prima di rispondere, il timore di dare a Leia l’ennesimo dolore la frenava, ma d’altronde era inutile mentire a una donna così sensibile alla Forza.
-Sì, però sto cercando di bloccarlo- le disse sinceramente -Non voglio più entrare in contatto con lui. È troppo tardi, Leia, è un caso disperato-
L’ex principessa annuì, pensierosa e appesantita nello spirito.
-Sai, dicevano la stessa cosa anche di mio padre- iniziò discorsiva, come stesse parlando di una cosa normale -Dicevano che Anakin Skywalker non esisteva più, che non si sarebbe più potuto redimere e che il suo essere era stato completamente assorbito dal lato oscuro della Forza. Eppure lui tornò, proprio quando tutti avevano perso ogni speranza, Darth Vader si tolse la maschera e tornò a essere Anakin Skywalker. Sai perché lo fece?-
-Per Luke- azzardò Rey, attenta -Suo figlio-
-Sì. Ritrovò in lui la luce e diede la vita per salvarlo- le rispose Leia, sorridendo tra sé -Ben forse non si rende conto di aver scelto un Jedi come esempio da imitare-
Rey rimase senza parole. Circolavano molte voci sulla storia di Darth Vader, di come si fosse redento un attimo prima di morire, ma erano tutte voci, chiacchiere, Rey non aveva mai sentito la vera storia raccontata nel dettaglio.
-Mio padre mi ha insegnato a non mollare, a continuare a sperare- continuò Leia - Perché la luce che abbiamo dentro non si spegne, si affievolisce, ma non si spegne. C’è un legame fra voi, Rey- concluse Leia, guardandola di sottecchi -Più forte di quello che esiste tra me e lui-
-Che cosa significa secondo te?-
-Significa che c’è ancora una speranza di riavere Ben, e quella speranza sei tu-
Rey non le rispose, si sentiva ingiustamente caricata di false speranze. Perché tutti pensavano che lei potesse redimere il Leader Supremo? Perché tutti le avevano addossato questa responsabilità? Rey non voleva dirlo a Leia, ma se alla fine fosse stato lui a convertire lei e non il contrario...? Il Generale, come se avesse intercettato i suoi pensieri, le rispose.
-I Jedi e la Forza confidano in te, come un tempo confidavano in Luke. Siamo tutti sicuri che ci riuscirai-
 
 
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Rey strinse forte i pugni e digrignò i denti, lo sforzo era eccessivo, si sentiva quasi scoppiare la testa. Impugnò forte le coperte, il sudore le imperlò la fronte e i muscoli spasmodicamente tesi le impedivano il respiro e quasi la soffocavano… Poi le tornarono in mente le parole di Leia e la sua imperitura speranza di riavere Ben. In preda ai sensi di colpa, la ragazza si rassegnò e lasciò che il suo nemico sfregiato si materializzasse davanti ai suoi occhi.
-Vattene via- fu la prima cosa che gli disse, e quasi in automatico incrociò le braccia, sia per mostrargli il suo disappunto che per coprirsi il petto.
-Perché mi resisti?- le chiese Kylo, con il suo sguardo malinconico. Dietro di lui, Rey vide una parte dei suoi alloggi freddi e spogli, evidentemente era notte anche per lui.
-Vattene via- ribadì senza guardarlo, con gli occhi ostinatamente fissi sul muro.
-Temi che il mio influsso sia troppo potente?- continuò invece lui, sedendosi sulla branda -Temi che ti lascerai influenzare?-
-Alzati subito dal mio letto- gli ordinò perentoria, ma lui non si mosse. Rey allora alzò lo sguardo, ma come incrociò i suoi occhi, lui li abbassò e li rialzò con fare incerto. Continuava a guardarla con quegli occhi scuri e lucidi, tristi nella loro complessità. Sembrava che volessero comunicarle molto di più di quello che intendeva.
-Io so che sei attratta dal lato oscuro- le sussurrò, cercando di mostrarsi persuasivo -Quel giorno che ti ho teso la mano, tu hai esitato prima di rifiutare, eri incerta, l’ho sentito e tuttora lo vedo nei tuoi occhi-
-Sai invece che cosa vedo io nei tuoi?- gli disse invece Rey, tranquilla, spiazzandolo -Vedo un uomo solo e infelice, che si nasconde dietro una maschera e che cerca disperatamente l’aiuto di qualcuno. Non posso aiutarti se tu vuoi ancora rendermi un Sith-
-Io… Voglio solo averti vicino-
-E allora butta via quella maschera, Ben, e dimostrami che posso fidarmi di te-
-Te l’ho già dimostrato! Ho ucciso Snoke per te!-
-Per me?- ribatté Rey, incredula -L’hai ucciso per diventare il nuovo Leader del Primo Ordine!-
-No, perché noi diventassimo i nuovi leader, ma di un nuovo ordine, che comprendesse tutto il regno. La galassia ha bisogno di noi, noi formiamo l’equilibrio, Rey, è la Forza che ci vuole uniti-
-La Forza o tu?-
Kylo non le rispose, preso in contropiede. Dunque era già arrivato il momento di dichiararsi… Inutile dire che non si sentiva affatto pronto.
Con il cuore che gli batteva forte nel petto, chiuse gli occhi e si sporse verso di lei; non aveva mai dato un bacio prima d’ora, né conosceva l’amore o il romanticismo, ma di sicuro non si aspettava di ricevere come risposta uno schiaffetto in pieno viso…
-Che cosa diavolo credi di fare?- lo accusò infatti Rey, scansandosi imbarazzata -Sei diventato pazzo!?-
Kylo serrò forte le labbra, ferito e umiliato.
-Tu mi ami- ringhiò con voce tremante -Devi solo accettarlo-
-Tu sei completamente pazzo, Kylo Ren- gli disse gelidamente, talmente tanto da ammutolirlo. Improvvisamente, il contatto telepatico fra di loro si spezzò, Kylo scomparve e Rey rimase sola nella sua camera.
Mentre l’altro sfogava l’imbarazzo e la frustrazione distruggendo tutto quello che gli capitava a tiro nella sala del trono, Rey si voltò sul fianco, cercando vanamente di riprendere sonno.
Quel tipo era incredibile… C’era qualcosa di tenero in lui e nel modo in cui le si approcciava, ma ciò non bastava per minimizzare i terribili crimini che aveva commesso, primo fra tutti l’assassinio di Han Solo. Che cosa pensava? Di poterla baciare? E poi perché voleva darle un bacio!? Era una strategia per convertirla al lato oscuro, un piano diabolico architettato a puntino?
Rey non riusciva a darsi pace, troppi pensieri la allarmavano e la impaurivano.
“Tu mi ami” le aveva detto, come se amare qualcuno fosse un ordine da impartire.
“Io amare Kylo Ren!” pensò, arrossendo “Che assurdità…”
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Note
Prima storia in questo fandom stellare, che considero molto più maturo e complesso di tutti quelli nei quali mi sono interfacciata finora. Star Wars è uno Spettacolo con la S maiuscola, e come sempre io sono la voce fuori dal coro: a me la nuova trilogia non sta piacendo molto, mi sta piacendo moltissimo.
Mi piace da impazzire Kylo Ren, mi piace Rey e mi piace il rapporto intrigante che si è venuto a creare fra loro. Personalmente, ritengo palese che lui ne sia innamorato, mentre per adesso vedo lei più distaccata: È troppo presa dal suo ruolo di eroina della Resistenza per accorgersi dei suoi sguardi supplicanti… Ma sono positiva… La ‘Forza’ porterà a termine anche questa missione :)
P.s.  a dire la frase ‘la luce mai si spegne’ è stato lo spirito di Yoda, che come gli altri Jedi ambiscono a che Kylo e Rey si mettano insieme!

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Capitolo 2
*** Tormentato, dilaniato, innamorato e ricambiato ***


 


Primo Ordine.
Consiglio segreto dei senatori





L’ascesa al potere di Kylo Ren aveva sconvolto tutta la galassia.
Nessuno aveva un’opinione autentica su lui, ognuno si era fatto un’idea in base a quello che aveva visto o sentito. I più lo ritenevano un dittatore brutale e assetato di sangue e la stragrande maggioranza non l’aveva mai visto senza l'elmo, ma fra questi vi erano alcuni, ben pochi in verità, che sapevano fin troppe cose sul suo conto e costoro erano i governanti dei pianeti, gli alti ufficiali, le personalità di spicco.
Riuniti in gran segreto nell'ex palazzo dell'Impero, i cancellieri e i senatori dei pianeti che formavano la lega del Primo Ordine stavano ora discutendo proprio di questo nuovo e spinoso problema: il Leader Supremo Ren.
Da comandante che era, quel giovane iracondo e dal passato incerto era diventato nel giro di una notte il capo assoluto della galassia e ciò non aveva potuto che causare abnormi conflitti di potere all’interno dell’Ordine. Nessuno voleva Kylo Ren al potere, ma nessuno aveva altresì il coraggio di falcidiarlo…
 
-È sensibile alla Forza come un Jedi ma combatte come un Sith- decretò l’ologramma di un primo Cancelliere -Non possiamo destituirlo. Come cancelliere dichiaro che il pianeta Akiva non fomenterà alcuna rivoluzione-
-Nemmeno il pianeta Dantooine- precisò un altro.
-È pericoloso, incostante- azzardò invece il senatore di un altro pianeta, una creatura non umana ma presente fisicamente -E poi sappiamo tutti che è troppo giovane. Io ho quattrocentosessantatré anni, lui quanti ne ha? Quanta esperienza e capacità strategica può vantare più di me? Perfino i miei droidi sono più vecchi di lui-
-Ma come la mettiamo con la Jedi che ha ucciso Snoke!?- opinionò un altro - Chi potrà fermare la sua minaccia incombente se non Kylo Ren?-
-Non è stata la ragazza a uccidere Snoke, è stato lui-
Un brusio incredulo riempì la sala consigliare e tutti i regnanti si girarono sconvolti verso il generale Hux, che sorrise perfidamente.
-Signori, chi di voi ha assistito alla scena per poter affermare con contezza quanto ho visto io con i miei occhi?- esclamò convincente al consiglio -È stato lui a privarci del nostro compianto Leader, lui l’ha ucciso per prendere il suo posto, non la ragazza, che guarda caso è fuggita! Chissà perché!-
Hux naturalmente stava mentendo, quel giorno aveva trovato Kylo a terra e incosciente, ma tutto quello che voleva era sabotarlo per prendere il suo posto. Avrebbe venduto anche l’anima al diavolo pur di poterlo fare.
-Se è vero quello che dice- esordì un essere umano, robusto -Allora Kylo Ren merita ancor di più di stare al potere- molti lo guardarono con interesse, Hux sbiancò totalmente -Snoke regnava perché non era secondo a nessuno, ma Kylo Ren ha dimostrato di essere più forte di lui. Se egli ha avuto le capacità di annientarlo, allora è giusto che prenda il suo posto e che usi queste capacità per difendere l’Ordine. Come cancelliere, dichiaro che il pianeta Eriadu non parteciperà all'estromissione del Leader Supremo-
Il Consiglio parve concordare in via unanime a questo ultimo intervento. I rappresentanti dei pianeti dichiararono con fervore la loro opposizione all'intervento, solo Hux e tutti gli aspiranti leader supremi erano a dir poco increduli e sconvolti.
-Il Consiglio ha deciso. Kylo Ren resterà al potere-
 Hux annuì con un sorriso tirato e accondiscendente, ma il suo sguardo mandava fiamme.
La faccenda non era ancora finita.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Base dei ribelli.
Pianeta Takobo

 



Il tempo passava e Rey non aveva più avuto alcun tipo di contatto con Kylo Ren. Costui non aveva più tentato di parlarle, e lei se ne era ben guardata dal farlo. Dopo l’imbarazzante incontro dell'ultima volta, Rey aveva solennemente deciso che non avrebbe più rivisto il Leader del Primo Ordine, se non durante un combattimento o una sfida all'ultimo sangue.
Si nascondeva dietro questa certezza e si imponeva rigore e fermezza, ma dentro al suo cuore qualcosa continuava a vacillare pericolosamente. 
“Tu mi ami”
Quella frase l'aveva completamente destabilizzata. Non riusciva a togliersela dalla testa, le infondeva rabbia e un profondo senso di inquietudine che non riusciva a spiegarsi. 
-Perché mi inquieta, maestro Yoda?- domandò allo spirito dello Jedi, che da qualche tempo aveva iniziato ad apparirle in sogno -Che cosa mi turba?-
"La più grande inquietudine la verità è..."
-No, non è vero- sentenziò Rey, dando un primo affondo con la spada laser -Kylo Ren è malvagio- disse, con un altro colpo -Senza cuore-  affondò violentemente verso l'alto -Crudele e… E brutto!- questa volta Rey potò un ramo portante, che cadde pesantemente ai suoi piedi -Non lo amerò mai, maestro, proprio mai!-
-Ehi, rottamina, hai deciso di disboscare il pianeta?-
Rey si voltò e vide Poe, il pilota che aveva conosciuto di recente. Era un bravissimo ragazzo, ma con lei faceva sempre lo sbruffone.
-Ciao- gli sorrise e fece spallucce -Mi sto allenando-
-Ho notato. Te la cavi bene con quell’arnese- le disse, facendo cenno verso la spada laser -Ti va di darmi qualche lezione?-
Rey fece un sorriso stiracchiato -Hm, meglio che continui a fare il pilota-
-Che cosa? Non mi sottovalutare, bada che se mi impegno potrei anche battere quello spilungone di Kylo Ren-
Appena sentì quel nome ad alta voce, la padawan non poté fare a meno di arrossire.
-Ma smettila di fare il gradasso, Dameron- lo sgridò Finn, sopraggiungendo dal bosco -O hai già dimenticato tutti i bombardieri che hai fatto perdere alla Resistenza? Perché il Generale Organa non l’ha affatto dimenticato-
-Il Geneale Organa mi adora- ribattè Poe.
-Il Generale Organa ti odia. Non è vero Rey?- Finn si voltò verso di lei, ma la ragazza non c’era più -Rey…? Ma dov’è finita?-
-È andata via- esclamò Poe, appoggiando un gomito sulla spalla dell’altro - Vedi? Fai scappare le donne, amico. Nemmeno la mia giacca riesce a salvarti-
Finn alzò gli occhi al cielo e guardò in direzione dell'amica. Rey gli stava nascondendo qualcosa...

“Smettila di pensarci, Rey. L’ha fatto solo per confonderti. Smettila, smettila!”
La ragazza camminava a passo svelto, praticamente stava correndo pur di isolarsi e trovare un po' di silenzio per pensare. Non era ancora riuscita a pensare seriamente a quell'incontro, perché non appena cercava di darsi la parvenza di una spiegazione, era come se il suo cervello decodificasse le informazioni e le mostrasse sempre la solita, stessa immagine: Kylo Ren, i suoi occhi semichiusi e le sue labbra rivolte verso le sue. Sembrava che fosse successo solo quello, che non ci fossero stati altri sguardi o discorsi fra loro, ma solo quell'impacciato tentativo di intimità.
Ora capiva perché Leia aveva detto che era avventato. Non avevevano nemmeno firmato un armistizio galattico che quel soggetto aveva tentato di baciarla.
Baciarla.
A momenti Rey non sapeva neanche cosa volesse dire baciare qualcuno. Vivere tutta la vita in un pianeta desertico e abitato solo da alieni e droidi non l'aveva aiutata con l'amore, né le aveva dato l'opportunità di desiderarlo. Ma ora, quando ripensava a quello sguardo malinconico e nero come la morte, il suo stomaco si contorceva in modo strano.
“Basta!” si rimproverò, sedendosi sull’erba. 
Rey fece un bel respiro e tirò fuori la sua mezza porzione per il pranzo. Come fece per scartarla, un gemito di dolore catturò la sua attenzione…
 
 
 
 
 
-Aiutami, ti prego… Quella ragazza… Non riesco a togliermela dalla testa, mi è entrata dentro e accresce il mio conflitto-
Inginocchiato di fronte alla maschera di Darth Vader, Kylo Ren stava sfogando tutto il suo dolore.
-Ti prego, dammi la forza di essere alla tua altezza, dammi la forza di ucciderla e cancellarla dalla mia vita… È un tormento troppo grande-
Tormentato, dilaniato, innamorato e non ricambiato.
Kylo Ren stava inginocchiato a terra, prostrato dalle sue sofferenze, che invece di diminuire, aumentavano di giorno in giorno.
-Dammi la Forza, dammi tutta la Forza che serve. Allontanala da me, non farmela più vedere…-
-Lo sai che quello è un Jedi? Si chiama Anakin Skywalker-
Kylo trasalì e spalancò gli occhi, sconvolto. Riflessa nella maschera del suo ascendente c’era lei, seduta a gambe incrociate con il bastone da combattimento dietro la schiena. C’era un bosco lussureggiante e tanta luce alle sue spalle, Rey doveva amare la natura.
Il Leader Supremo Ren fulminò la maschera di Vader  con lo sguardo “Così non mi aiuti” pensò, e poi si voltò verso la paladina della Resistenza.
-Questa cosa deve finire- le sibilò minaccioso, ma arrossendo leggermente -Perché sei comparsa!? Non stavi resistendo alla Forza? Continua a farlo-
-Tu perché sei comparso durante il mio pranzo!- si difese subito Rey, mettendosi in tasca il pasto sottovuoto -E comunque neanch’io sono felice di vederti-
-Bene e allora sparisci-
Kylo Ren fece per andarsene, deciso ad ignorarla, ma lei si alzò e lo colpì alle spalle col suo bastone. Non fu certo un colpo doloroso, ma abbastanza deciso da mandarlo su tutte le furie. Il ragazzo sguainò la spada laser e l’accese.
-Non mi provocare, mercante di rottami, potrei uccidere anche il tuo ologramma-
-Vale le pena soffrire così tanto?- gli disse invece Rey, che aveva catturato tutta la sua attenzione.
-Non sto soffrendo- le rispose secco, uscendo velocemente dalla stanza. Rey lo seguì subito, cercando di stare dietro alle sua ampie falcate.
-Sì che stai soffrendo, Ben. Se tornassi a casa con me…-
-Non ho nessun motivo che mi spinge a tornare. Qui ho tutto ciò di cui ho bisogno-
Appena passarono, tre Stromtroopers di pattuglia scattarono subito sull’attenti. Rey si voltò a guardarli e continuò a camminare con Kylo, perplessa.
-Ma non mi hanno visto?- gli chiese insicura, facendo un cenno verso i soldati.
-Sono il Leader Supremo del Primo Ordine, mercante di rottami- le rispose Ren con tono ovvio -Non osano farmi domande-
-Ah... Beh, io sono Rey e le domande te le faccio lo stesso. Come puoi dire di non aver nessun motivo?- gli sussurrò lei, che sembrava quasi un piccolo grillo parlante di fianco a lui -E tua madre? Non pensi a lei?-
-Mia madre è morta-
-Non è morta- lo contraddisse e finalmente lui si girò a guardarla, stupito. C'era un pizzico di gioia in quegli occhi scuri e perennemente malinconici, gioia che non sfuggì alla ragazza.
-È sopravvissuta- continuò lei, fermandosi per guardarlo negli occhi -Ed è sicura che io riesca a redimerti, a riportarti a casa-
-Perché proprio tu e non… Non lo so, un Jedi vero?- le domandò tagliente.
Rey non gli rispose e lo guardò male. Si guardarono male entrambi, ma uno strano silenzio imbarazzante calò su di loro. Rey arrossì, lui aggrottò le sopracciglia.
-Non lo so. Perché proprio io?- Rey rigirò la questione e passò la patata bollente a lui.
-Non conosco le vostre strategie fallimentari, Rey dal nulla-
-Non chiamarmi Rey dal nulla-
-Perché, no? ‘Rey da Jakku', ‘Rey dal nulla’… Quale differenza fa, dato che Rey probabilmente non è neanche il tuo vero nome?- le domandò, inclemente e velenoso -Dimmi, chi ti ha dato questo nome, Rey? Scommetto che te lo sei scelta tu, non è vero?-
La ragazza non gli rispose, ma i suoi occhi si riempirono di lacrime.
-Su, conferma che ho ragione- la incalzò, freddamente -Sappiamo entrambi che è così-
Rey annuì, iniziando lacrimare silenziosamente. Era strano come finisse sempre per confidare le sue più intime sofferenze a Kylo Ren.
-Infatti- soggiunse lui, guardandola attentamente -Non mi sbagliavo-
-Sei un mostro- lo apostrofò, addolorata.
-Lo sono- le rispose convinto, ma cercando di mantenere la calma -Ma sono anche tutto ciò che ti rimane. Perché tu non avrai un’identità, non avrai una famiglia o un posto in cui andare, ma puoi avere me- la sua voce si fece più sottile, i suoi occhi più lucidi -Rey, io sono disposto a riempire tutto il baratro che ti circonda, devi solo unirti a me. Unisciti a me e io ti darò il nome e la famiglia che hai sempre cercato-
Se fosse servito, il Leader Supremo Ren si sarebbe anche messo in ginocchio pur di convincerla, tanto bruciante era il desiderio di averla vicino. Ma la coraggiosissima Rey non era solo integerrima, era anche molto testarda.
-Io ho già una famiglia, si trova nel Millennium Falcon- gli rispose sostenuta, facendolo crollare psicologicamente -Quello che ha bisogno di una famiglia sei tu, Ben, non io-
Ma del a tutto sorpresa, Rey gli tese la mano.
-Unisciti tu a me- gli propose, speranzosa -Torniamo a casa, io e te insieme-
Rey gli fece un sorriso incoraggiante che gli prese dritto allo stomaco. Il ragazzo guardò la sua mano tesa e poi guardò lei, stupito.
-Sento il tuo conflitto, è così forte, così dilaniante- continuò Rey, col cuore in mano -Perché ti sei condannato a una sofferenza simile? Perché vuoi farti odiare da tutti e non vuoi permettere a nessuno di perdonarti?-
-È troppo tardi-
-Non è mai troppo tardi per essere perdonati-
-Ho ucciso mio padre- le disse con voce gelida, guardandola con stizza -Ormai il mio destino è segnato-
Le diede le spalle, cercando di non abbandonarsi al dolore. Il conflitto che gli stava corrodendo l’animo era forte e visibile nei suoi occhi, nell’infelicità del suo viso. Perfino la ragazza l’aveva notato… “Patetico”, si disse da solo.
-Io li perdonerei- continuò Rey, con voce più tremula -I miei genitori, intendo. Se tornassero e mi chiedessero scusa, io li perdonerei. Perché sarei talmente felice di vederli che tutto il dolore e la rabbia passerebbero in secondo piano. Li perdonerei- Kylo si girò per guardarla, Rey  si stava asciugando gli occhi con una manica -Credi che tua madre non si comporterebbe allo stesso modo con te? Credi che non morirebbe dalla felicità se ti rivedesse tornare?-
Il cuore di Kylo Ren palpitò sotto l’armatura, ma non per quello che sentì. Non sperava più nell’affetto di sua madre, né tanto meno si riteneva degno di meritarlo: uccidendo Han Solo era come se avesse ucciso anche lei, quella fatidica notte. Ma Rey… Vederla piangere non gli infondeva delle emozioni positive, nessun tipo di adrenalina, nessun senso di vittoria o onnipotenza. Solo fastidio e disagio, compassione.
-Non piangere- le disse con un filo di voce, allungando timidamente una mano verso di lei.
-Non è giusto che io pianga sempre davanti a te- esclamò arrabbiata, scuotendo la testa. Lui abbassò subito la mano -È un colpo basso-
-Diventi più bella quando piangi- le disse istintivamente -Ma non devi sprecare lacrime per loro. Sono stati loro a perdere te, non tu a perdere loro-
Rey deglutì a vuoto, Kylo la stava guardando di nuovo in quel modo…
-Cosa stai dicendo, Ben?-
-Sto dicendo che sono stati loro a rimetterci-
-Perché...?-
-Perché sei…- il ragazzo esitò e strinse forte i pugni -Speciale. E ti batti bene- sdrammatizzò subito -Saresti un ottimo soldato di punta-
Speciale. Kylo Ren le aveva detto che era speciale. Rey arrossì, la faccenda era seria.
Che il Leader Supremo avesse una cotta per lei ormai era diventato evidente a tutti e due, perfino a Rey, che non aveva certo avuto delle precedenti esperienze amorose a Jakku, il pianeta dei droidi e dei non umani. Ma ora era arrivato il momento di chiarire quell’enorme, imbarazzante equivoco. Non potevano far finta di niente per sempre…
-Perché hai tentato di baciarmi?- gli chiese quindi Rey, senza tanti giri di parole. Il cavaliere di Ren avvampò.
-Non ho tentato di baciarti- mentì subito, esibendo la sua migliore faccia di bronzo.
-Sì, che l’hai fatto!- insistette Rey
-No, non l'ho fatto. Forse l’hai sognato- la beffeggiò Kylo, con un sorrisetto malizioso -Sogni di baciare il Leader Supremo, mercante di rottami?-
Rey si sentì arrossire. Scosse la testa e lo guardò infastidita.
-Hai una bella faccia tosta-
Detto questo, Rey cercò di spezzare il contatto e andarsene, ma lui la fermò. In realtà la ragazza non sapeva come funzionava questo loro legame, a differenza di Kylo, che aveva allenato i suoi poteri fin da ragazzino ed era molto più familiare di lei ai complessi meccanismi della Forza.
-Aspetta…- le disse stancamente, afferrandole un braccio -Vuoi davvero sapere il perché? Te lo devo spiegare? Non ti è evidente?-
Rey fece spallucce -Francamente no-
La sua freddezza lo lasciò atterrito. La ragazza non aveva davvero un briciolo di pietà.
-Molto bene- sibilò arrabbiato -Allora te lo spiego-
Con uno moto di rabbia improvvisa, Kylo Ren la immobilizzò sul posto, esattamente come aveva fatto durante il loro primo incontro.
-Che cosa stai facendo!?- gli gridò Rey, allarmata -Liberami subito!-
-Ti mostro quello che tu non riesci a capire da sola- le rispose a bassa voce, avvicinandosi pericolosamente -Quello che tu continui testardamente a negare-
Le sfiorò delicatamente il viso col dorso della mano, ma lei diede un brusco scatto con la testa.
-Non mi toccare- ringhiò, cercando di liberarsi -Non osare toccarmi, Kylo Ren, o sarà l’ultima cosa che fai-
Lui le sorrise -Quindi ora sono Kylo Ren?-
-No, sei solo ripugnante!- lo sferzò, accecata dalla paura. Il ragazzo smise subito di sorridere.
-Non lo pensi sul serio- le sussurrò Kylo, più oscuro e minaccioso
-Sì, invece. Sei un mostro, sei un serpente a sonagli e preferirei morire piuttosto che unirmi a te!-
-Stai mentendo. E te lo dimostrerò-
Sollevò la mano all’altezza della sua fronte e per la seconda volta si intromise bruscamente nella mente di lei. Rey gridò ma non riuscì a fermarlo, il giovane era rabbioso e con la rabbia era cresciuta anche la sua determinazione. Si spinse più a fondo, fino a toccarle inavvertitamente la fronte con le dita.
-Mmmh…Interessante- esordì lui, concentrato -Dici che sono un mostro e che sono ripugnante, ma non lo pensi. Mi trovi bello e ti piacciono i miei occhi-
-SMETTILA!-
-Non ti senti alla mia altezza. Mi ritieni più potente e hai paura…- si interruppe e abbassò gli occhi su di lei, sorpreso -Oh, non mi dire. Hai davvero paura di questo, Rey dal nulla?-
Lei non gli rispose ma lo fulminò con lo sguardo, affaticata. Kylo si abbassò appena su di lei, non potevano proprio fare a meno di litigare.
-Spaventa anche me- le disse, aggressivo -Ma se ci tieni a saperlo, collabora e chiudi gli occhi-
-Non chiuderò gli occhi- ribatté subito Rey, combattiva.
-Invece li chiuderai!- ordinò rabbioso.
-No, non li chiuderò-
-Perché, no?-
-Perché se li chiudo, tenterai di baciarmi un’altra volta- chiarì subito Rey, con le guance arroventate.
-Ah, tu credi?-
-Sì, certo-
-Ne sei proprio convinta?-
-Ne sono cert…-
 
Troppo tardi.
 
Kylo aveva già spinto le labbra sulle sue. Rey serrò forte la bocca e cercò di abbassare la testa, ma le labbra di lui la raggiunsero e con esse il suo profumo e i suoi capelli, che le solleticarono la fronte. Era solo un tocco timido e asciutto, non spiacevole, ma quando sentì le sue mani afferrarle forte i fianchi e spingerla contro di lui, Rey smise di assecondarlo e si staccò. Lui esitò un attimo con gli occhi chiusi, e quando li riaprì, si trovò il viso pulito e stupefatto di lei davanti agli occhi.
-Ti amo- le disse, sincero e scombussolato.
-Lo so- gli rispose Rey con un filo di voce, per poi scomparire dalle sue braccia.
 

 
___________________
 

 
 
Quando ritornò nel Falcon, Rey aveva ancora le guance purpuree e un’espressione incredula stampata nel suo viso stropicciato, che tradiva il suo imbarazzo cocente. Entrò silenziosamente nella nave, voleva defilarsi il prima possibile e chiudersi in camera, perché quello che era appena successo nell’Ammiraglia del Primo Ordine, con il Leader Supremo del Primo Ordine, era la cosa più sbagliata, inopportuna e fuori luogo che avesse mai fatto.
E sentiva ancora chiaramente la presenza delle sue labbra bollenti e del suo naso importante sulla guancia. E poi la Forza! Una corrente di pura energia le era entrata dentro attraverso le labbra maldestre del ragazzo, e quante immagini piene di serenità aveva visto, quanta pace aveva provato, quanto equilibrio...
-Ciao, Rey-
Come riconobbe la voce, la ragazza si irrigidì di colpo.
-Generale Organa…- la salutò, sorridendo a disagio.
-Stai bene?-
-Sì, ehm… Sto benissimo, grazie. Mi stavo allenando- si inventò una scusa, toccandosi i capelli.
-Sei proprio instancabile- le disse Leia dolcemente -Hai per caso rivisto…?-
-No!- la interruppe Rey troppo velocemente, arrossendo -No, no. Non l’ho visto, no-
Leia assottigliò gli occhi, Rey si stava comportando in modo strano.
-Ora vorrei andare in camera mia a riprendermi, scusa tanto-
E detto questo, la ragazza andò velocemente nella sua stanza e si chiuse la porta automatica alle spalle.
-È strana, vero?- domandò Poe, comparendo alle spalle del generale -Sembra quasi innamorata-
Leia sorrise -Tu dici?-
-Hmm, sì. Conosco le donne... Lei è single, vero, generale Organa?-
-Fila nella tua navetta, Poe, e non farti vedere fino a domani-
-D'accordo... Cioè, comandi, Generale-
Leia scosse la testa e osservò divertita quella testa calda di Poe Dameron andare via, poi soffermò lo sguardo sulle stelle, fuori dalle ampie vedute del Falcon. Erano fitte e brillanti, sembravano uno stormo di lucciole.
“Grazie, padre” pensò, col sorriso di Anakin Skywalker stampato nella mente.






Note 
Ciao, ragazzi! ;)  Sorpresi? 
Visto l'incredibile e l'inaspettato successo della one-shot (voi starfan siete stati fantastici, 5 recensioni, un migliaio di letture e tantissime iscrizioni nelle liste. Sono senza parole, davvero), ho voluto scrivere un secondo capitolo per ringraziarvi ma, e sottolineo ma, non ho ancora deciso se la storia andrà avanti o se la terminerò così, con Leia che guarda le stelle e ringrazia suo padre. Devo pensarci, questo è un momento molto impegnativo per me e le long come sapete richiedono del tempo e un minimo di concentrazione... Un'idea di trama me la sono fatta, ma devo decidere se è fattibile o meno. Intanto ho pubblicato questo secondo capitolo, che spero vi sia piaciuto e che soprattutto sia stato all'altezza del precedente (anche se ne dubito). Niente, grazie ancora, speriamo a presto e che la forza sia con voi :)

Ps. ma chi ci arriva a dicembre 2020? Cioè, dicembre 2020.  Ragazzi, la faccenda è seria... Ho visto l'episodio 8 neanche due settimane fa e sto già smaniando per il 9, come ci arrivo al 2020? xD



 

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Capitolo 3
*** Come i droidi con le calamite ***



Rey si svegliò di soprassalto, ansimante e tutta sudata.

Aveva fatto un incubo, l’ennesimo dopo la morte di Luke Skywalker. Si rigirò sul giaciglio di fortuna che si era costruita in quel pianeta, una sorta di amaca intrecciata, e si guardò intorno. Nella branda sotto la sua c’era Rose e di fianco a loro le altre donne della Resistenza, assopite. C’era perfino Leia Organa, seduta scomodamente su una sedia. La sua espressione pareva addolorata perfino durante il sonno.

Rey si sentiva fragile, debilitata sia nella corpo che nello spirito. Era come se la Forza le avesse rivolto le spalle all’improvviso: gli allenamenti non erano più fruttuosi come prima, la sua concentrazione era debole, precaria, e tutto nella Resistenza procedeva nel peggiore dei modi. La loro speranza andava diminuendo di pari passo all’espansione del Primo Ordine, che con il nuovo, giovane Leader Supremo era diventato inarrestabile. Kylo Ren non guardava in faccia nessuno, partecipava di persona alle battaglie, spaventava con la sua sola presenza, vinceva ed espandeva il suo impero.

E in tutto questo, Rey non l’aveva più visto.

Dopo che le aveva confessato di amarla era come sparito nel nulla, tanto che la ragazza arrivò a pensare che l’assenza della Forza nel suo corpo fosse imputabile a lui, che era causa e origine di tutti i suoi mali.

Non percepiva più la sua presenza intorno a sé, e si sentiva strana, scocciata.

Era come una faccenda da sbrigare che aveva lasciato in sospeso, un qualcosa che continuava ad ignorare ma che, con cadenza quotidiana, si presentava nella sua coscienza ad esigere attenzioni.

Kylo Ren, non riusciva a togliersi dalla testa Kylo Ren. Prima perché lo vedeva troppo spesso, ora perché lo vedeva troppo poco. Prima perché aveva tentato di ucciderla, ora perché aveva tentato di baciarla.

Tentato… Non era stato proprio un tentativo, era stato un bacio vero e proprio, che lei aveva accolto supinamente senza ribellarsi.

“Ero immobilizzata, mi aveva legato con la forza del pensiero” si ripeteva nella testa, come per giustificarsi delle sue stesse paranoie “Non potevo fare altro che accettarlo”

Ma il fatto era che non riusciva a convincere nemmeno se stessa.

Rey decise di alzarsi, stare sdraiata a tormentarsi non serviva a niente, tanto sapeva già che non avrebbe più dormito. Si vestì in fretta e furia -non amava stare nuda troppo lungo, non da quando il Leader Supremo poteva comparire da un momento all’altro- e andò di fronte al pezzo di vetro scheggiato che fungeva da specchio, guardandosi un po’ meno velocemente del solito.

Osservò il suo viso con distacco, come ragazza si sentiva davvero insignificante.

Non sapeva spiegarsi che cosa Kylo Ren avesse visto in lei, lui che era sempre così distinto e ben messo, che profumava di pulito e non di terra come lei… Rey si sentì arrossire, distolse subito lo sguardo dal suo riflesso e prese ad acconciarsi senza cura i capelli per far tacere il cervello.

-BB-8?- chiamò con voce roca il piccolo droide tondeggiante, che subito rotolò verso di lei -Ti va di fare una passeggiata?-

Il droide fece uno squillo affermativo e si avviò verso la porta, insieme alla ragazza malinconica.

 

 

Un altro ragazzo malinconico, sito ad anni luce di distanza, si stava guardando le dita delle mani. Sfiorava i polpastrelli tra di loro con aria contrita, immerso nei suoi pensieri.

-Leader Supremo Ren?- esclamò un sotto generale piuttosto anziano, inchinandosi come se fosse davanti un re. Kylo alzò gli occhi su di lui, senza cambiare espressione.

-Dica, colonnello-

-Leader Supremo, porto buone nuove. Abbiamo localizzato la sede della Resistenza, si trovano nell’orlo mediano, a pochi anni luce da qui- lo informò, fiero e orgoglioso -Dista solo poche settimane di navigazione iperspaziale, se partiamo oggi possiamo raggiungerli e individuare il loro pianeta base senza bisogno di fermarci per il rifornimento atomico-

Quella notizia, apparentemente buona e incoraggiante, non piacque a Kylo Ren. Egli rimase turbato, raddrizzò la schiena e guardò negli occhi il suo sottoposto, cercando di non mostrare la tempesta di emozioni che gli imperversava dentro

-Ne è assolutamente certo, colonnello?-

-Sì, Leader Supremo, non c’è alcun ragionevole dubbio che ci faccia sospettare del contrario- gli rispose -Do l’ordine per partire?-

Kylo esitò e scorse il generale Hux e gli anziani di spicco dell’Ordine, che lo stavano fissando con sguardo esigente sulla soglia della porta. Le loro aspettative lo schiacciavano e inorgoglivano allo stesso tempo, e Kylo era decisamente orgoglioso, l’ultima cosa che voleva era mostrare a quei serpenti debolezza.

-Ma certo- rispose duramente, sfidandoli con lo sguardo -E accertatevi che gli apparati della Star Destroyer siano al massimo delle loro prestazioni. Voglio vedere quel pianeta esplodere-

Sia Hux che gli altri sorrisero malevoli.

 

 

 

_____________________________________

 

 

 

Rey ormai camminava da mezz’ora.

Era mattina presto e tutto in quel pianeta era ancora dormiente, perfino i fiori erano richiusi in se stessi, si sentiva solo il rumore scrosciante dei corsi d’acqua e del vento frizzante che si alzava di tanto in tanto.

-Potrei anche restare a vivere qui, BB-8 - esclamò Rey al Droide, che squittì e roteò la testa in risposta -È un bel posto in cui stare-

Rey gli sorrise e fece un bel respiro, era bello stare lì in mezzo al verde solo che quel silenzio e tutta quella natura selvaggia incrementava la strana sensazione di solitudine che lei sentiva da un po’, una solitudine immotivata dato che non aveva mai avuto così tanti amici come in quel momento.

-Cosa dici, torniamo indietro?- domandò Rey al droide, ma questo non rispose -BB-8? Ci sei?- lo chiamò stranita, ma all’improvviso percepì come una corrente di energia positiva, un vento elettrico che le entrò dentro e la riempì di vitalità e adrenalina, un senso di leggerezza che sfida la gravità e che dà l’impressione di levitare in aria…

La Forza.

Rey aprì gli occhi e lo vide. Kylo Ren, con la divisa nera ma senza l’elmo, che la stava fissando con la medesima espressione sorpresa che aveva lei. Probabilmente, pensò Rey, nemmeno lui si era mai abituato a questi loro bizzarri incontri clandestini.

Si guardano entrambi, impalati.

-Pensavo che non ti avrei mai più rivisto- cominciò Rey con tono amaro, spezzando il ghiaccio -Non in questo modo, almeno-

-Infatti non era mia intenzione rivederti- le rispose, corrucciato. Aveva un’aria afflitta Kylo Ren, sembrava più cupo del solito.

-E allora perché non hai resistito alla Forza?- gli chiese Rey, stancamente. Il vento soffiava su di loro, le loro voci avevano uno strano eco, come se si trovassero dentro a una caverna.

-Volevo sapere se hai pensato a quello che ti ho detto- le rivelò rigidamente, lei sospirò e abbassò lo sguardo -Ho diritto di sapere, Rey-

-Ci ho pensato- gli rispose la ragazza, arrossendo. Ci ho pensato ogni secondo di ogni minuto di ogni ora della mia vita.

-Ma non posso fare niente se tu continui per questa strada- gli indicò la divisa nera -Io combatto per la Resistenza, tu sei il Leader del Primo Ordine e… Non può funzionare se tu…-

-Se io continuo a essere un mostro?- l’anticipò freddamente.

-Non intendevo dire questo-

-Lascia stare. Ho capito- la interruppe, sbrigativo -Scusa per il bacio-

Rey ammutolì, non si aspettava una reazione così netta e negativa da parte sua e tanto meno non era sua intenzione troncare così il discorso… Ma il suo avversario era avventato, ormai l’aveva capito.

-Kylo Ren!- lo chiamò, incredula -Non è certo per un bacio che ti devi scusare!-

-È l’unica cosa di cui sono pentito- mentì lui con fare insolente, al solo scopo di redimere il suo orgoglio.

-Perfetto- decretò Rey, arrossendo -Allora puoi anche andartene-

-Più che volentieri, non voglio rimanere un secondo di più in questa palude-

-Bene- ringhiò lei.

-Bene!- sibilò lui, più forte.

Si diedero entrambi le spalle, arrabbiati e impermalositi, ma quel loro legame dispettoso non si sciolse.

Rey fissava ostinatamente un punto a braccia conserte, ma sentiva chiaramente che la presenza dell’altro era ancora dietro di lei; lo stesso valse per lui, che si irrigidì. Il Leader Supremo si concentrò, arrivò a stringere forte i pugni per spezzare quel collegamento che si protraeva inopportunamente, ma invano.

-La Forza non vuole allontanarci!- sbottò collerico, girandosi verso di lei -Non posso andarmene da questo…- si guardò intorno, perplesso -Che razza di pianeta è questo?-

-È il pianeta di Sc…- Rey si interruppe e si morse la lingua -Puoi scordartelo che te lo dico, Leader Supremo!-

Kylo Ren sorrise inavvertitamente, senza potersi trattenere. Rey lo osservò con sorpresa, il suo sorriso era identico a quello di Han Solo, nessun dubbio.

-Ci ho provato- ammise lui.

-Stai provando a fare fin troppe cose ultimamente-

-Io almeno mi concedo il beneficio del dubbio- la provocò -Ah, Rey? Datti una lavata, odori di gatto selvatico-

La giovane si vergognò di sé, il suo ego ingigantì a umiliazione ciò che voleva essere solo un dispetto -Non sarò bella o profumata come te- gli disse infatti, risentita -Ma almeno ho ancora il coraggio di guardarmi allo specchio-

Il sorrisetto di Kylo sfumò.

-Immagino che tu abbia ragione- accondiscese, atono -Ti rinnovo le mie scuse per quell’episodio increscioso. Volevo solo capire cosa si sente- le confessò a bassa voce -Non l’avevo mai provato prima-

Rey lo guardò alquanto smarrita -Non l’avevi mai provato prima?-

-Mi trovi patetico?-

-No, affatto- gli rispose subito, fin troppo in fretta.

-Grazie, perché io sì-

Il cuore della ragazza fece un tuffo, il suo stomaco era più contratto di un nodo. Il giovane fece per andarsene, ma lei lo fermò all’ultimo momento.

-Kylo Ren!?- lo chiamò agitata, un attimo prima che lui se ne andasse -Neanche io l’avevo mai provato prima- gli disse, arrossendo -Mi trovi patetica per questo?-

Per la secondo volta, lui accennò un sorriso -No- le disse -Grazie- aggiunse.

-Prego…- sussurrò lei, e neanche a farlo apposta, lui sparì dalla sua vista.

Il collegamento si era spezzato, BB-8 aveva ripreso a funzionare e a squittire collericamente per l’inaspettato blackout, ma Rey lo ignorò del tutto: era troppo presa a fissare il punto in cui Kylo Ren era sparito.

 

Intanto, nella base della Resistenza si stava consumando un vero e proprio litigio. Le provviste di cibo, infatti, andavano esaurendosi e il pianeta offriva solo frutti asprigni e di dubbia commestibilità. La fauna selvatica era per lo più composta da piccoli anfibi e invertebrati, per cui anche le fonti di proteine erano pressoché assenti.

-Non possiamo continuare a stare qui!- esclamò un uomo -C’è rimasta solo una settimana scarsa di approvvigionamento-

Rey entrò imbambolata in quello che era stato battezzato il luogo di ritrovo principale della Resistenza, e subito Finn la salutò con la mano e le fece cenno di sedersi vicino lui.

-Ciao- gli sussurrò lei, con ancora la testa tre le nuvole -Che si dice?-

-Che se resteremo qui, molto probabilmente moriremo di fame. Se invece partiamo, il Primo Ordine ci rintraccerà e moriremo comunque- le rispose Finn, come se niente fosse -Il Generale Organa sta cercando di conciliare la lite-

Rey osservò Leia mentre interveniva a riequilibrare la situazione, col volto esausto e segnato. Era davvero una donna encomiabile, la più forte e coraggiosa che avesse mai conosciuto. Ed era sua madre…

-E tu, dormito fino a tardi?- le chiese lui con un sorriso amichevole, facendole spazio.

-No, ho fatto una passeggiata-

-Mmh, chiarificatrice?- le domandò, addentando una sorta di radice.

-Non proprio, ho più dubbi di prima-

-Fantastico- ridacchiò -Su cosa?-

Rey lo guardò combattuta. Poteva fidarsi di Finn? Poteva fidarsi di qualcuno in tutta la dannata galassia? Il ragazzo quasi captò i suoi pensieri.

-Rey? Mi dici una buona volta che cosa ti tormenta così tanto?-

-Finn, tu… Tu sei mai stato innamorato?-

Il ragazzo la guardò sconvolto, restando con la bocca aperta -Wow- esclamò, arrossendo -Questo non me l’aspettavo… Oddio Rey, non dirmi che è Dameron, se no…-

Rey fece una risata imbarazzata -No, figurati, cosa ti viene in mente! La mia era solo… curiosità-

-Curiosità? Un momento- soggiunse Finn, diventando improvvisamente serio. Lei lo guardò allarmata -Ho capito cosa mi nascondi!-

Rey trattenne il fiato, il suo viso si deformò in una maschera di preoccupazione.

-Finn- lo chiamò come per calmarlo, angosciata -Lascia che ti spieghi-

-È Chewbecca!- scherzò lui, ridacchiando. Rey chiuse gli occhi e fece un piccolo sospiro di sollievo -Dai, ammettilo che hai un debole per i Wookiee pelosi-

-Scemo- forzò un sorriso, anche se si sentiva sulle braci ardenti. Sicuramente, pensò, Chewe avrebbe dato meno scalpore del Leader del Primo Ordine.

-Comunque, l’amore è un concetto troppo relativo per essere spiegato, però credo che quando inizi a pensare più spesso all’altro che a te stessa, beh, il dado è tratto-

Lei ci pensò un attimo sopra e poi forzò un sorriso di circostanza.

Pensava più spesso a Kylo Ren che a se stessa? Decisamente e rovinosamente sì.

-Rey, guarda che amare qualcuno non è un reato- le disse Finn, vedendo la sua espressione così contrita e preoccupata -Devi solo andarglielo a dire-

-No, io… Io non sono il tipo che si innamora- parlò, arrossendo -Sul serio, non mi riguarda-

-Sì, diciamo tutti così- ridacchiò Finn -Ma poi ne veniamo attratti come dei droidi alle calamite-

 

 

______________________

 

 

 

Gli allenamenti di Rey procedevano di male in peggio.

Rey si distraeva, dormiva male, mille preoccupazioni le attanagliavano l’anima e questo, insieme alla fame ricorrente e alla stanchezza, le impediva di concentrarsi e di entrare in comunicazione con la Forza. Aveva disperato bisogno di un maestro, non riusciva nemmeno a sollevare un sasso di pochi grammi! Fece un sospiro frustato e calciò col piede quel maledetto sassolino che non si muoveva. Ma ecco che lo stesso sassolino tornò indietro e la colpì su una tempia, come per magia… Rey sobbalzò e si alzò subito in piedi.

-Kylo Ren!?- esclamò innervosita pensando subito a lui, ma un’altra piccola pietra la colpì di nuovo ma dall’altra parte della testa. Rey si girò con uno scatto e azionò subito la spada laser, innervosita -Ti stai divertendo, Kylo Ren!?-

-Al giovane Solo tu altro non pensi!- sentì ridacchiare una voce acuta, che di sicuro non apparteneva al Leader del Primo Ordine -La tua mente troppo occupata è-

-Maestro Yoda- esclamò la ragazza, vedendo lo spirito fluttuante dell’antico Jedi -La Forza mi sta abbandonando… Mi sento bloccata, non so più cosa è giusto. Continuo a parlare con Kylo Ren e ogni volta mi sembra di tradire la fiducia della Resistenza-

-Tradire?- ripeté lui, perplesso -La ricerca della pace tu chiami tradire?-

-Kylo Ren non cerca la pace- gli sussurrò Rey, con le lacrime agli occhi -Lui è ancora accecato dall’odio-

Yoda scosse la testa -E allora aprirgli gli occhi tu puoi! Ciò che il suo cuore conosce oggi, la sua mente lo comprenderà domani. Rey, il lato oscuro della Forza solo in apparenza conforto e ristoro dà, perché la gioia oscura con l’odio e la speranza con la paura ottenebra. Aiutarlo a rivedere tu puoi-

 

Rey spalancò gli occhi, svegliandosi di soprassalto.

Era nella sua branda, nel suo angolino insieme alle altre donne della Resistenza, che dormivano. Un timido raggio di luce era arrivato fino al suo cuscino e proprio di fronte al suo viso c’era un sassolino, quel sassolino, che fluttuava nell’aria come una piuma. La ragazza sorrise e lo afferrò, rigirandoselo tra le dita.

In fin dei conti non era poi così sola. Aveva amici nella Resistenza, nell’oltretomba e con un po' di fantasia, perfino nelle alte sfere del Primo Ordine.

Il maestro Yoda, Leia Organa e, lo sentiva, tutti gli altri Jedi, l’avevano scelta e confidavano in lei. D’altronde chi era lei se non una trovatella, una semplice ragazza che era incappata per puro caso in un droide con una mappa? Non aveva il leggendario sangue degli Skywalker nelle vene, non era particolarmente abile o intelligente, era solo lei, solo Rey.

Eppure, solo lei poteva redimere Ben Solo e riportarlo a casa, doveva solo credere in lui, proprio come aveva fatto Luke con suo padre Anakin… Senza neanche sentirsi dire ti amo, peraltro.

Non era una causa persa, c’era della dolcezza in fondo ai suoi occhi, molta più umanità in lui che in tutti gli strozzini che aveva conosciuto a Jakku.

Ma se voleva che Kylo Ren non si sentisse suo nemico, lei per prima doveva smettere di trattarlo come tale.

Si alzò a sedere, si vestì, prese il suo fidato bastone e iniziò a pensare intensamente a lui, accesa di una nuova speranza.

“Kylo Ren” pensò, allontanandosi dalla zona riposo con passi lunghi e distesi “Parlami, Kylo Ren”

 

 

 

Primo Ordine, Consiglio intergalattico dei pianeti.

 

 

Se gli avessero detto che Rey da Jakku avesse cercato di mettersi in contatto con lui di sua spontanea e incorrotta volontà, il Leader Supremo Ren sarebbe sicuramente scoppiato a ridere. Tutto ciò che la paladina della Resistenza faceva, era evitarlo e riempirlo dei più coloriti insulti che conosceva.

Ma non quella volta.

Quell’eco femminile che sentiva nella sua testa, lontano ma stranamente insistente, era proprio la voce di Rey. Lei in persona lo stava chiamando e lo stava facendo durante l’Assemblea Generale che lui stesso presiedeva. Erano riuniti tutti i più illustri e potenti rappresentanti dei pianeti alleati al Primo Ordine, dai cancellieri ai meri portavoce, e se solo avessero avuto il benché minimo sospetto che il loro Leader Supremo intrattenesse contatti con la mercante di rottami, sarebbe scoppiato il finimondo… E Rey sarebbe stata condannata a una morte brutale.

Kylo strinse forte i pugni, cercando di escludere la ragazza. C’era un cancelliere che stava parlando da venti minuti a due sedute distanti dalla sua, ma lui ormai non ascoltava più neanche una parola.

“No, non ora! Non ora!” ringhiò mentalmente -Smettila!”

Ci mancava solo che Rey comparisse in quel momento davanti a tutti. Il suo viso era accartocciato dallo sforzo, tanto che il Generale Hux lo guardò con un sopracciglio inarcato.

-Si sente bene, Leader Supremo Ren?- gli domandò mellifluo, con un’ombra di sarcasmo.

-Mai stato meglio, Hux- gli sussurrò Kylo tra i denti, con tanto di voce affaticata e pugni chiusi -Ora taccia e ascolti il cancelliere-

Il Generale Hux gli rivolse un’occhiata scettica e cambiò direzione. L’invidia che provava verso il nuovo Leader non era descrivibile a parole, e l’invidia desta i sospetti, oltreché l’odio… Lo guardò, mentre si alzava faticosamente per andare a parlare davanti a tutti sulle prossime mosse dell’Ordine rispetto alla “questione Resistenza”. La sua presenza emanava Forza e la sua figura scura e possente bastava per intimorire chiunque, eppure c’era qualcosa nell’amarezza del suo sguardo che svettava. Rimorso, dolore, sofferenza… Punti deboli palesi ma anche indecifrabili, che erano conosciuti da tutti ma che nessuno poteva colpire.

Hux giurò a se stesso: avrebbe trovato tutti quei punti deboli e li avrebbe sbandierati all'Ordine, a costo di giocarsi la sua stessa vita.

 

 

_______________________

 

 

 

Rey si diede per vinta e smise di tentare: Kylo Ren non voleva entrare in contatto con lei. Dopo la morte di Luke, lui con lei ci aveva provato praticamente ogni giorno, tormentandola continuamente con la sua voce cavernosa, e ora che lo chiamava lei, non rispondeva.

“Va bene”  si disse risoluta “Non mi interessa. Anzi, meglio, così non dovrò sorbirmelo e litigare di nuovo”

Ma la sua opera di auto convinzione durò fino al momento in cui se lo ritrovò davanti, confuso, col viso meno duro e cupo del solito. Kylo era come sempre nella Sala del Trono, luogo che ormai Rey conosceva a memoria.

-Ho sentito il tuo richiamo- le disse con curiosità -Che cosa volevi?-

Lei non poté fare a meno di sorridere -Volevo solo vedere se funzionava, se ero capace di raggiungerti come fai tu-

Kylo Ren fu assalito dalla delusione, la speranza svanita che lei lo avesse chiamato per qualcosa di più intimo rabbuiò il suo umore e lo rese scontroso.

-Quindi, hai usato me come oggetto per allenare i tuoi poteri da Jedi… Anzi, da Padawan?- le domandò sprezzante -Impara a sollevare i sassi prima di rivolgerti a me-

Rey arrossì -Volevo vederti, ma come non detto. Vattene via e dato che sei così bravo con la Forza, usala per sparire in un buco nero e non farti più vedere-

-Per tua informazione, ti ho appena salvato la vita- la informò con lo stesso tono litigioso, anche se le sue intenzioni erano altre -Stavi per comparire durante un consiglio del Primo Ordine. Ti ho tenuto lontano per proteggerti-

-Ah- articolo atona, con un nodo al posto dello stomaco -Grazie-

-Prego- le rispose duramente ma senza guardarla negli occhi.

-Una riunione su cosa?- chiese subito per stemperare l’imbarazzo.

-Sulla vostra distruzione- le rivelò Kylo, semplicemente -Avverrà a breve. Siamo a conoscenza di molte cose su di voi, Rey, la Resistenza è destinata inesorabilmente a perire. Ma tu…- si sforzò di guardarla negli occhi -Tu sei ancora in tempo per unirti a me-

-Anche tu sei ancora in tempo per tornare da noi, Ben-

-Io? No, ti ho già detto che è troppo tardi. Nessuno potrebbe… Nemmeno tu riusciresti…-

-Io ci sono già riuscita- lo interruppe dolcemente, prima che finisse la frase -E se ti ho perdonato io che sono un’inutile Padawan, ci riusciranno sicuramente anche gli altri-

Kylo Ren ammutolì, dischiudendo le labbra dalla sorpresa. Era una frase dolce, quella?

Vederla così vicina e così benevola gli provocò una forte tensione emotiva, che lo irrigidì e lo bloccò, ma Rey non se ne accorse, persa com'era nei suoi occhi.

-Hai mai sentito parlare dei droidi e delle calamite?- gli domandò, alzandosi sulle punte degli stivali -Credo che il nostro legame funzioni in questo modo. Tu sei la calamita e io…- lasciò cadere la frase a metà, forse per timidezza, forse per orgoglio o forse, più semplicemente, perché non c’era più bisogno di parlare.

Rey lesse un’intensa incredulità nei suoi occhi scuri, tanto che quasi le dispiacque abbassare le palpebre e non vederli più.

Ma come le loro labbra si unirono, qualcuno nascosto dietro un albero si tappò la bocca per non gridare...

 

 

____________________________________

 

 

-Vi giuro che non sono pazza- si disperò Rose, per la centesima volta quel giorno -Li ho visti dietro quell’albero che si baciavano! E lui era Kylo Ren! Solo che poi è sparito nel nulla, non so come… Ma era con Rey-

-Tu sei pazza- decretò Poe Dameron, alzandosi dalla sedia con fare spazientito. Leia e Finn invece rimasero fermi lì, in religioso silenzio, sopraffatti ognuno per motivi diversi. Finn per evidenti ragioni, Leia invece preferì astenersi da ogni commento. Guardava un punto fisso, avvolta nel suo pesante mantello malgrado il clima decisamente mite e asciutto.

-Io non sono pazza- singhiozzò Rose a Finn -Tu mi credi, Finn, vero? Ti fidi di me, no?-

Il ragazzo sospirò, in difficoltà. Voleva dirle di sì, ma credere a una cosa del genere, per quanto avesse a cuore Rose, era praticamente impossibile.

-Se Kylo Ren fosse stato qui, perché non attaccarci? Generale?- si rivolse a Leia -Cosa ne pensi?-

-Penso che dovremmo parlare con Rey. Dov’è, adesso?-

 

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Era incredibile quante cose avessero da dirsi due ex nemici giurati.

Ed era incredibile quanto il proibito rendesse tutto più invitante e trasgressivo.

Ogni bacio che si scambiavano era come una sfida lanciata all’universo, un atto di follia e coraggio che infrangeva non solo le regole spazio-temporali della fisica più spicciola, ma anche l’equilibrio tra buio e luce, tra bene e male, che vigeva nell’intera galassia.

Certo che quella situazione sembrava surreale. Lei, nella vecchia ammiraglia di Snoke, che conversava con Kylo Ren sdraiata accanto a lui, in un letto grande quanto tutte le brande della Resistenza messe insieme.

Era tutto incomprensibile, come la Forza e il suo modo d’agire.

Parlarono a lungo, senza mai fermarsi e senza mai cadere in momenti di silenzio imbarazzante. Lei gli raccontò le sue amarezze e le sfide quotidiane che aveva affrontato quando ancora viveva a Jakku, mentre lui il duro cammino di preparazione fisica e spirituale che aveva intrapreso per diventare Jedi. Rey rimase sorpresa, a soli otto anni Ben Solo fu allontanato dalla sua famiglia per iniziare il percorso con Luke Skywalker.

-Avevo una paura folle- le disse con voce spezzata, perso nei ricordi -Tutti nutrivano grandi aspettative su di me, sai, il sangue degli Skywalker, l’eroismo di… Di Han Solo- pronunciò faticosamente il nome del padre, come se avesse uno spillo doloroso tra le labbra -Dovevo essere perfetto. Però con Luke era diverso, mi sentivo compreso da lui e mi fidavo, ciecamente. Lo trattavo e lo vedevo come un padre. Quella notte è come se mi avesse ucciso sul serio-

-Mi dispiace- gli sussurrò Rey, prendendogli la mano ancora inguantata.

-Me ne sono fatto una ragione-

-No, invece-  lo contraddisse Rey -Non te ne sei fatto una ragione. E il fatto che sei ancora qui, tra le mura del Primo Ordine, ne è una prova… Ben? Luke era realmente pentito- gli disse commossa -Si vergognava talmente tanto di quel gesto che si è esiliato in un’isola sperduta, chiudendosi completamente alla Forza e rinnegando se stesso, perché devi fare la stessa cosa anche tu?-

Kylo Ren scosse testardamente la testa, ma i suoi occhi erano diventati lucidi. Per non sbattere le palpebre, aveva fissato lo sguardo in alto, nello splendido soffitto a vetri che dava sull’immensità dello spazio.

-Lui ti voleva bene, ha solo avuto un momento di debolezza- insistette Rey, appoggiandosi su un gomito per guardarlo meglio -Perdonalo, provaci almeno-

-Non posso-

-Sì che puoi. Io ti ho perdonato- gli fece notare, lui la guardò di sottecchi -Sai quante volte hai tentato di uccidermi, tu?-

-Non ho mai tentato di ucciderti, non veramente- le accennò un sorriso -Ci sono andato sempre molto piano con te…-

-Sì, certo- ribatté ironica -Lo dici solo perché ti scoccia che ti ho battuto nel bosco-

-Non mi hai battuto. Sono io che ti ho fatto vincere-

Rey lo colpì sulla spalla -Ma smettila, bugiardo!- lo rimproverò scherzosamente -Eri sul punto di crollare!-

Lui trovò la forza di sorridere -Ero ferito mortalmente e avevo appena battuto l’idiota disertore che ti gira sempre intorno, perdonami se non ero nel pieno delle mie forze-

-Finn non è un idiota-

-Finn?- ripeté Kylo, disgustato -Perfino il nome è da idiota-

Rey assottigliò lo sguardo -Sei geloso, Kylo Ren?-

-Geloso di uno che puliva i sanitari delle mie navi? No, affatto-

Rey rise -A me sembra di sì-

-Puoi dubitarne. Ma se ti tocca in modo inopportuno- le disse, accarezzandola dal fianco fino alla coscia -Avrò il piacere di mutilargli entrambe le braccia con la mia spada-

Le diede un bacio più ardito, inducendola a sdraiarsi sotto di lui. Il suo corpo massiccio emanava calore e la sovrastava, Rey cercò di abbracciargli la schiena sopra la trama ruvida e spessa della divisa e di ricambiare quei baci bollenti, sempre più veloci e sempre più bagnati, ma non riusciva a stare al suo passo. Le mani di lui la distraevano, correvano sul suo corpo con bisogno e curiosità, alla ricerca di porzioni di pelle nuda da toccare.

-Ben!- esalò Rey, dato che una di quelle mani si era posata tra le sue gambe.

-Sai che ti amo. Lascia che ti dimostri quanto ti amo- le sussurrò. C’era un bizzarro mix di dolcezza e aggressività nella sua voce, che si confaceva sia a una supplica che a un ordine.

-Ma non sono neanche realmente qui-

-Sì che lo sei, le tue sensazioni, le mie… È tutto reale- le disse acceso, coinvolto -E io ti desidero sopra ogni limite-

Si sdraiò di nuovo sopra di lei, ma Rey scosse la testa e si divincolò

-No, non così-

-Ti prego- insistette lui, baciandola sul mento -Non ti farò alcun male-

-Ma non capisci!?- lo riscosse Rey -Sono dentro al Primo Ordine, nella stessa nave dove Snoke mi ha torturato! Kylo… Ben… non so nemmeno come devo chiamarti-

-Puoi chiamarmi come vuoi- le disse, profondamente deluso -Ti risponderò sempre-

Entrambi percepirono che il contatto stava per svanire, ormai conoscevano il meccanismo, la sensazione di stacco che si provava pochi istanti prima.

-Anche io, sempre. Che la Forza sia con te- fece in tempo a dirgli, stringendogli forte una mano prima di andarsene del tutto.

 

 

 

 

 

 

Note
Ho approfittato di questo momento di libertà per dare un seguito a questa storia e immergermi di nuovo nel romanticismo stellare della Reylo. Spero che abbiate gradito e che il gap temporale non sia stato troppo eccessivo (scusate).
Ah, ho aumentato il rating da verde ad arancione perché non si sa mai dalla vita… Kylo è già nell’ordine di idee (ma va?), Rey ha i piedi di piombo, vedremo più avanti come si evolverà la situation.
Comunque, mancano diciassette mesi, quindici giorni e quattro ore all’episodio IX.
Così, per amor di cronaca…  O_O  ;)

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Capitolo 4
*** ...Sveglia! ***




Rey era letteralmente sparita.

Subito dopo la dichiarazione di Rose, Leia e gli altri erano andati a cercarla, ma invano.

Rey non era nella zona riposo, non era ad allenarsi col suo bastone nell’area destinata a quello scopo, non era nella parte del bosco circoscritta per la caccia e, cosa più preoccupante, non era stata trovata dal radar localizzatore di C-3PO.

In altre parole, Rey in quel momento si trovava su un altro pianeta.

Il panico iniziò ad assalire il gruppo, anche e soprattutto alla luce di quello che Rose aveva dichiarato di aver visto poco prima: Rey e il Leader Supremo -giunto non si sa come alla base della Resistenza - impegnati in atteggiamenti equivoci.

-Ma non è che si stavano dando una testata?- aveva domandato Finn, pensieroso.

-Sarebbe più plausibile- fu il commento di Poe.

Certo quel piccolo particolare angosciante passò in secondo piano dopo che la Padawan fu dichiarata ufficialmente scomparsa da quel pianeta e da quello limitrofo.

 

-Visto?!- esclamò Rose, esagitata  -Lei non è qui perché l’ha rapita Kylo Ren! Oh, povera Rey!-

-Oh, Cielo!- intercalò C-3PO.

-IO LO AMMAZZO!- gridò invece Poe Dameron, esaltato.

-NON…- Leia si trattenne “…dirlo neanche per scherzo” -Saltiamo a conclusioni affrettate, Dameron- esclamò invece, guardando intensamente l’impavida testa calda che aveva davanti -Sono certa che ci sia una spiegazione. Per ora non fatene parola con nessuno, ho bisogno di riflettere-

Lo sguardo di Poe da impaziente regredì a impotente, mentre Finn, che era più bianco di un cencio, si limitò a sussurrare un “Sissignora”. Leia li lasciò, aveva davvero bisogno di pensare a tutta quella storia da sola… O perlomeno, non con loro.

-Allora, che facciamo?- chiese subito Poe agli altri due, non appena rimasero soli -Non possiamo abbandonare Rey in questo modo-

-Non hai sentito cosa ha detto il Generale?- lo riprese Finn -Non facciamo nulla fino a nuovo ordine, perché sicuramente c’è un’altra spiegazione, molto più plausibile del fatto che Kylo Ren sia venuto qui, abbia rapito Rey e se ne sia andato come se niente fosse-

-Oh, cielo!- ripeté di nuovo C-3PO.

-Ma io l’ho visto! Era qui!- insistette Rose, nevrotica.

-Hai visto anche che si baciavano, tesoro- precisò Poe, polemico -Perdonami ma non sei una fonte molto attendibile-

Rose lo fulminò con lo sguardo -Cosa ne sai tu di credibilità, dato che tra un po' ci provi anche con C-3PO?-

-Signorina Rose, non le permetto di fare certe insinuazioni!- sbottò il droide protocollare, oltraggiato.

-No, Rose ha ragione- si sbottonò infine Finn, serio e duro -È ovvio, l’ha costretta lui. Rey è carina e dovevo aspettarmi che quel bastardo… Se le ha torto un capello io giuro che lo uccido-

 

 

 

_____________________

 

 

 

La sensazione di stacco e il ritorno fisico e spirituale nel suo scomodo e infausto giaciglio fu per Rey un vero trauma.

C’era afa, fuori pioveva e degli strani, grossi insetti ronzavano per tutta la sala.

Rey cercò di riprendere fiato, di respirare lentamente e di non pensare al fatto che in quel momento avrebbe potuto essere in uno splendido letto a fare l’amore con Kylo Ren e invece che essere sola a scacciare insetti in equilibrio su un’amaca.

Ma d’altronde l’aveva scelto lei.

Il collegamento con lui era terminato nel momento stesso in cui lei lo aveva deciso. Ed era sempre più intenso, sempre più reale, perché ormai avevano imparato a controllarlo e a instaurarlo di loro iniziativa. Ormai si sentiva tele trasportata con anima e corpo da lui… Ne avevano fatti di passi avanti da quando si erano sfiorati le dita…

No, non ci doveva pensare. Solo che più cercava di non pensarci, più le veniva da piangere. Perché non era pronta -a dire il vero, non si era neanche mai posta il problema dell’essere pronta- e nell’ammiraglia del Primo Ordine, per quanto pulita, tirata a lucido e accattivante, non lo sarebbe mai stata.

E con Kylo Ren? Solo pochi mesi prima l’aveva lanciata contro un albero con un semplice gesto della mano, senza contare tutte le volte in cui le aveva penetrato la mente per carpirle i ricordi, le persone che aveva ucciso e le vittime che stava tuttora uccidendo… Poteva davvero fidarsi di un mostro così? Fare l'amore è un atto di enorme fiducia, soprattutto per lei che si sentiva totalmente impreparata in quel settore della vita, disarmata. Sapeva giusto quel minimo indispensabile che le aveva comunicato un droide protocollare il giorno del suo primo ciclo, che sicuramente non raggiungeva neanche un quarto di quello che aveva fatto o sapeva lui.

Era talmente presa dai suoi pensieri che non si era accorta di essere sola nella stanza. La branda di Rose e tutte le altre erano vuote… Fuori pioveva, le tre stelle che scaldavano quel pianeta erano oscurate dalle nubi per cui non si riusciva a capire quale momento del giorno fosse.

Si alzò e scese dall’amaca barcollando, aveva ancora il viso umido e arrossato per quel pianto silenzioso, per cui con le maniche della tunica cercò di asciugarselo e di fare dei bei respiri, per calmarsi, per evitare poi che qualcuno le chiedesse cosa avesse fatto.

Ma come aprì la porta, Rey vide Leia Organa. La ragazza trattenne il fiato, sembrava proprio che la donna fosse lì ad aspettarla.

-Eri con lui, vero?- le sussurrò, alzandosi faticosamente -Rey, ti prego, dimmelo-

A Rey venne da piangere. Il modo brusco in cui si erano salutati, tutta la faccenda del Primo Ordine, la fatica, la paura, la delusione nello sguardo già triste di Kylo… Tutte queste cose la fecero scoppiare in lacrime. Aveva trattenuto troppe emozioni, troppi segreti, un crollo nervoso era il minimo che poteva capitarle.

-Mi dispiace- singhiozzò -Mi dispiace tanto, Generale Organa-

Leia fece un’espressione spaventata e si impugnò forte la vestaglia in corrispondenza al petto, sul cuore, pronta come sempre al peggio.

-Rey cosa è successo?- le chiese angosciata -Riguarda Ben?-

Rey scosse la testa, avrebbe tanto voluto confessarle tutto e domandarle mille altre cose, ma non poteva, per la Forza era sua madre!

-Rey!-

Senza avvedersene, Rey si ritrovò stretta nell’abbraccio caldo e confortante di Finn -Oh Rey, sono stato così in pena per te! Ti abbiamo cercato dappertutto!-

-Rey!- esclamò anche Rose, stringendosi nel loro abbraccio -Ma cos’è successo? Ti ho visto con Kylo Ren… Che significa?-

La Padawan si sentì arrossire, con il viso rigato dalle lacrime -Tu mi hai…? -

-Ti ha visto mentre baciavi il Leader Supremo del Primo Ordine- precisò Poe, chiaro e tondo -C’è una spiegazione logica, vero?-

Rey guardò subito Leia Organa in preda a un’angoscia senza precedenti.

-Io… Ragazzi…-

-Ehi, lo sappiamo- l’aiutò dolcemente Finn -Ti ha costretto lui, non è vero? Non devi vergognarti-

Rey guardò Finn a bocca aperta, poi rivolse il suo sguardo anche verso gli altri, che la guardavano con la stessa espressione dispiaciuta e compassionevole che si rivolge a una povera vittima innocente.

-Ehm, sì… Mi ha… costretto- balbettò, e mentre pronunciava quella bugia, qualcosa dentro di lei si ruppe: il viso di Leia si era rabbuiato. Ella abbassò il capo, come se quell’ennesimo colpo andasse a sommarsi a tutti gli altri e le caricasse la schiena di un macigno sempre più insostenibile.

-Che porco bastardo- ringhiò Poe, mentre Rose si era coperta la bocca con la mano.

-Non ti ha… Fatto altro, vero?- le sussurrò Finn, preoccupato.

-No!- rispose subito Rey, con ancora lo sguardo rivolto verso il Generale -Un bacio e basta-

-Meno male- sospirò l’amico, sorridendole.

-Resta comunque un porco bastardo- precisò Poe -Che provi a baciare me, la prossima volta-

-Vieni, ti va di parlarne?- le domandò dolcemente Rose, prendendola per un braccio, ma Rey scosse la testa: non voleva parlare con Rose.

Più passavano i secondi e più desiderava scappare e nascondersi tra le braccia forti e protettive di Kylo Ren.

 

 

________________________________

 

 

 

Tutto sarebbe stato più sopportabile per Kylo Ren se avesse avuto una fonte di sfogo diversa dalla sua mano destra.

C’erano prostitute, droidi dalle sembianze femminili, prigioniere e in generale donne a volontà nel Primo Ordine, molte delle quali non aspettavano altro che saltargli addosso con avidità.

Però niente di tutto ciò riusciva ad attrarlo. Le prigioniere men che meno, non voleva essere anche quel genere di mostro, le prostitute preferiva lasciarle agli Stormtroopers mentre le affiliate gli sembravano tutte corrotte e desiderose solo di scalare le cime del potere.

Lui voleva Rey, solo Rey, ed era semplice e spaventoso contemporaneamente. Spaventoso perché forse si era giocato la sua unica, remota possibilità dopo che l'aveva assalita sul letto come uno wookie coi bollenti spiriti. Semplice perché le reazioni che lei gli scatenava a livello fisico e mentale non lascivano spazio a dubbi: lui.voleva.Rey.

E forse lo sapeva da sempre. Forse l’aveva capito fin dal primo momento in cui aveva sentito parlare di lei, di quella ragazza non identificata che aveva trovato il droide e che aveva deliberatamente deciso di nasconderlo.

“Una ragazza?” aveva pensato con sgomento, incuriosito da lei ancora prima di averla conosciuta. E la prima volta che l’aveva vista la meraviglia fu anche più grande, perché oltre a essere una ragazza, cosa già di per sé non da poco, Rey era anche bella.

E il binomio “bella” e “ragazza” non poteva che formare una combinazione vincente.

E una bella ragazza come lei doveva essere trattata con le giuste maniere anche in sede di rapimento e trasportata nel modo che secondo lui era più confacente e adatto alle ragazze: in braccio, come una principessa… o una sposa.

E prima che riprendesse i sensi, l’aveva osservata quasi per un quarto d’ora, pensando a cosa dirle e a quanto si sarebbe sentita spaventata e indifesa al suo cospetto, a tal punto che “forse scoppierà in lacrime, piangerà e parlerà del droide senza che io debba usarle la Forza”

E invece no, accadde l’esatto contrario.

Rey non solo era riuscita a colpirlo per il suo aspetto gradevole e apparentemente delicato, ma anche per il suo coraggio e per l’incredibile Forza che deteneva dentro di sé, tanto da resistergli e tenergli testa come una vera e propria guerriera Jedi.

E tutto quello che successe dopo fu solo il seguito di una fine che pareva già scritta, inevitabile. Quella bella ragazza iniziò a destare in lui sentimenti violenti di rabbia, incomprensione e frustrazione, e poi di paura, sorpresa, speranza e infine amore… Si era innamorato di lei e non sapeva neanche lui com’era accaduto, ma la cosa più sconvolgente era accaduta di recente, quando lei aveva smesso di guardarlo nel modo in cui si guarda uno scorpione velenoso sul punto di pungere.

E se questo era stato bellissimo per un verso, per un altro era stato un disastro: il conflitto di Kylo Ren non era mai stato così forte e doloroso come in quel momento.

Pensava a lei, alla Resistenza, immaginava di scappare via con lei e di non tornare mai più, abbandonando tutti i bastardi del Primo Ordine che volevano la sua testa. Perché Kylo sapeva di essere una figura scomoda, malgrado tutti i successi bellici e le espansioni imperiali che si era aggiudicato, sentiva il fiato dei potenti sul collo e percepiva la loro indignazione. Ma soprattutto la sofferenza che alimentava la sua crudeltà era sempre più debole ed evanescente, e con questa anche la sua voglia di uccidere.

Gli Stormtroopers, ad esempio, su ordine di Hux gli avevano portato un bambino di circa otto anni che era stato beccato mentre indossava un anello nemico, raffigurante il logo della Resistenza, ma Kylo non era riuscito a fargli del male. Aveva semplicemente ordinato ai soldati di toglierglielo di torno perché non aveva del tempo da perdere, non senza aver dato una successiva strigliata ad Hux… Quello gli riusciva ancora più che bene.

Ma la voglia di mollare tutto e ritornare alla luce si faceva sempre più forte, tanto quanto si faceva forte il sentimento che provava per Rey.

Hux però gli aveva procurato un elmo nuovo, uguale a quello che aveva distrutto dopoché Snoke lo aveva umiliato.

Kylo se lo mise e si guardò allo specchio, cercando come al solito di ignorare la sensazione di clausura e soffocamento iniziale.

Incuteva timore, nessun dubbio. Accese anche la sua fidata lightsaber rosso cremisi per completare il quadro, ma non percepì le stesse sensazioni di vigore e protezione che lo avevano confortato all’inizio. Vedeva solo un patetico tentativo di sembrare minaccioso e di assomigliare a qualcuno -Darth Vader, per la precisione - che continuava a ritenere mille anni luce al di sopra di lui.

Si tolse l’elmo, spense la spada e diede le spalle allo specchio con la schiena meno dritta del solito.

Ma come si volse verso il proprio inutilizzato trono, uno schianto lo fece letteralmente trasalire. La sirena dell’allarme verde iniziò a suonare fragorosamente e presto l’ologramma del generale Hux comparve di fronte ai suoi occhi.

-Leader Supremo Ren, c’è un piccolo problema con i proiettori gravitazionali della Star Destroyer- esclamò il generale, esitante -Temo che la partenza per l’Orlo Mediano debba essere rimandata-

Nel suo intimo, profondo cuore, Ben Solo esultò.

-Come è potuto accadere?- domandò Kylo, pensando a un ammutinamento o comunque a un attacco nemico di sabotaggio della nave…“Rey?”.

Ma Hux abbassò lo sguardo, a disagio.

-Pare che uno Stormtrooper sia inciampato in un filo e sia rimasto folgorato nella centrale del motore…-

Kylo Ren scosse la testa, spazientito. Ben Solo invece sorrise sollevato, perché la sua Rey non stava rischiando la pelle nell’ammiraglia nemica come suo solito.

-E allora risolvete questo problema perché non è ammissibile che nell’ammiraglia del Primo… Oh, e spegnete questa diavolo di sirena!-

-Sì, Leader Supremo. Sirena spenta, Leader Supremo. Ma… tutto qui? Non ha altro da aggiungere?-

-C’è forse altro?- gli chiese Kylo con fervore.

-Oh, nulla, mi chiedo solo come mai il nostro Leader Supremo sia così di buon umore quest’oggi- c’era sempre quell’insopportabile sfumatura insolente nella sua voce, sfumatura che, pensò Kylo, prima o poi gli sarebbe costata la testa.

-Mi trova di buon umore, generale Hux?- gli domandò, minaccioso.

-Le ho appena comunicato che i proiettori gravitazionali della Star Destroyer sono saltati per colpa di uno Stormtrooper- ripeté il generale, come se l’altro non avesse capito -Mi aspettavo una reazione un po' più accesa da parte sua-

Kylo fece finta di non capire.

-E perché mai? Non c’è alcuna fretta, tanto la Resistenza non fugge, resiste per definizione. E se dovessero fuggire, noi li scoveremo-

Hux era sconcertato. Da quando Kylo Ren reagiva in modo così pacato e composto?

-Tutto qui? Non fa neanche una piccola imprecazione?-

-Trattengo molto bene la rabbia, generale- gli rispose, deciso di chiudere il discorso.

Ma Hux proruppe in uno strano verso acuto, simile a un sogghigno strozzato. Kylo si voltò minacciosamente verso di lui -Credo sia arrivato il momento per lei di congedarsi, Hux-

-Sì, Leader Supremo… Ah, Leader Supremo Ren?-

-Cosa c’è ancora?-

-Riprenda a indossare l’elmo, le dona- gli disse mellifluo, prima di scomparire.

 

 

 

-Ho fatto lo sgambetto a uno Stormtrooper-

-Luke…- Leia si toccò la fronte con la mano destra.

-Che c’è? I ragazzi hanno bisogno di più tempo!-

 

 

 

__________________________

 

 

 

Rey era mentalmente esausta.

Bugie, su bugie, su altre bugie, non aveva mai mentito così tanto in vita sua. Naturalmente aveva dovuto spiegare al quartetto Finn, Poe, Rose e C-3PO cos’era successo di preciso durante la sua sparizione dal pianeta base, come Kylo Ren era arrivato e come lei era ritornata, illesa… E loro naturalmente non avevano capito. Le parole “legame” e “contatto” suonavano troppo bene e troppo innocenti, i suoi amici volevano sentire qualcosa di più negativo e angosciante, che si addicesse meglio a quel mostro che era il Leader del Primo Ordine. Tanto che C-3PO aveva coniato espressioni come “nesso del terrore”, “collegamento fatale” e “unione nociva” per descrivere ciò che per Rey era diventato un momento magico.

Ma se loro non potevano capire, era anche per colpa sua e delle sue menzogne.

Aveva descritto Kylo Ren in chiave negativa e aveva detto loro ciò che volevano sentirsi dire solo che, come aveva cercato di addolcire il resoconto, gli uditori si insospettivano e si irrigidivano. Pareva che si rifiutassero di accettare un Kylo Ren più buono e umano.

E lei non aveva avuto il coraggio di contraddirli. Si sentiva un vero schifo per questo e si vergognava profondamente, tanto che cercava in tutti i modi di non pensare a lui per evitare di instaurare involontariamente il loro legame.

Ma le mancava, e tanto anche.

E lui si era drammaticamente eclissato, non la chiamava ormai da un giorno intero… “Che sappia già?” pensò Rey preoccupata, mentre si allenava con la spada laser degli Skywalker, ricostruita a nuovo “Che sia arrabbiato per il fatto che ieri me ne sono andata bruscamente?”

Basta, si disse, doveva tirare fuori le palle e andare a parlargli. Quindi chiuse gli occhi e con il respiro tremulo iniziò a concentrarsi.

 

“Kylo Ren” lo chiamò timidamente, cercando di concentrarsi intensamente sul Leader Supremo “Ben, ti prego…”

“Rey?”

L’agognata risposta non tardò a venire e Rey quasi si ferì con la spada per la gioia e la sorpresa di sentirla così presto.

“Ciao…” gli disse mentalmente, sorridendo

“Che intenzioni hai?” le domandò attento, meno dolcemente di lei. Rey, sentiva l’eco della voce di lui nella testa, e una sensazione strana iniziò a pervaderla. Brividi, energia positiva, ma anche entusiasmo, felicità, batticuore…

“Ho bisogno di parlarti” gli disse mentalmente, continuando a sorridere da sola.

-Con la spada accesa?-

Rey spalancò gli occhi e se lo vide davanti, faccia a faccia. Il giovane era seduto da solo davanti a un tavolo squisitamente imbandito e guardava torvo la lightsaber celeste che lei stessa impugnava. Rey spense la spada laser e gli sorrise.

-Meglio?-

-Abbastanza, sì- ricambiò appena il suo sorriso, sembrava come intimidito… Per metterlo a suo agio, Rey si perse ad osservare quella quantità spropositata cibo con meraviglia: non ne aveva mai visto così tanto e tutto insieme in vita sua.

-Wow, quanta roba- non poté fare a meno esclamare -Scusa, tu stavi mangiando e io sono comparsa così all’improvviso-

-Era peggio se comparivi mezz’ora fa- le rispose Kylo con voce misteriosa, e dato che lei aveva assunto un’aria interrogativa, precisò il perché -Ero nudo. Vuoi anche sapere cosa stavo facendo?-

Rey avvampò -No, grazie!-

-Mi stavo facendo un bagno- le disse comunque, dispettoso -Sai, le persone lo fanno-

La ragazza lo guardò indispettita -Guarda che ho ancora la lightsaber in mano…-

-Va bene, va bene, pace- la fermò con un sorriso colpevole -Sei un fiore-

Rey arrossì -Ora però esageri-

-Non esagero- le rispose Kylo seriamente, guardandola dritto negli occhi. La ragazza non poté trattenere un sorriso lusingato, ma per pudore abbassò lo sguardo.

-Rey, io ti devo parlare-

-Sì, anche io- gli disse lei -È una cosa urgente-

-Anche la mia-

Rey però volle iniziare per prima -Kylo, io…-

-Ti devo delle scuse- la interruppe Kylo Ren, dato che anche lui voleva iniziare per primo -Per come mi sono comportato l’ultima volta che ci siamo visti. Non era mia intenzione metterti fretta. Io non ho pazienza e vorrei avere tutto e subito, però mi rendo conto che in certe circostanze non è possibile… Non vorrei che avessi frainteso le mie reali intenzioni-

Rey sentì il proprio cuore sciogliersi -E quali sono le tue reali intenzioni?-

-Che tu ti unisca a me, ma non solo in quel senso-

La ragazza arrossì -Sei testardo-

-Sono tenace- le sorrise, porgendole la mano. Lei la guardò, riluttante… Aveva già vissuto quella scena.

-Anche io avevo una cosa da dirti, prima che tu mi interrompessi come al solito- cominciò Rey, per togliersi da quella situazione scomoda. Solo che quasi non si ricordava cosa fosse. Le mura asettiche e minacciose del Primo Ordine, quel profumo inebriante di cibo e infine lo sguardo raddolcito di lui le facevano girare la testa. O era lei che lo vedeva con occhi diversi, o lui aveva come cambiato faccia.

-Dalla tua esitazione deduco che non sarà una buona notizia-

-No, infatti- si riprese Rey -Ecco, Ben… Una mia alleata ci ha sorpresi mentre eravamo nel nascondiglio della Resistenza, e ti ha riconosciuto- lui divenne subito rigido, il suo cipiglio si indurì all’improvviso -Solo che ci ha visto mentre eravamo molto vicini e… Insomma, io non ho avuto il coraggio di dire la verità…- gli confessò, prostrata dai sensi di colpa -Ho detto che mi hai costretto tu. Mi dispiace tanto-

Kylo alzò le sopracciglia e la guardò stupito, quasi incredulo.

-Sono proprio un mostro spregevole- esclamò cupo, fingendo di non sentirsi colpito.

-No, non lo sei, è colpa mia!- gli disse subito Rey, sull’orlo delle lacrime -Mi dispiace, non sapevo cosa dire-

-Tranquilla, lo capisco. Hai avuto paura, ti sei sentita sola…- le sussurrò con un’espressione ispirata, alzandosi e aggirando il tavolo per fronteggiarla -Non volevi deludere quell’accozzaglia di perdenti che chiami amici… Lo comprendo, avrei fatto lo stesso anch’io- la rincuorò, asciugandole il viso con le dita -Solo che io sarei stato consapevole di aver esercitato il lato oscuro, seppure in una forma embrionale, mentre tu no- Rey lo guardò sconvolta, lui annuì -Sì, è questo, Rey. Ed è comodo, vero? E alettante…-

A Rey si ghiacciò il sangue nelle vene. No, non poteva essere il lato oscuro, le sue intenzioni non erano malvagie, lei voleva solo nascondersi, evitare la vergogna di ammettere di aver soprasseduto alle morti e alla crudeltà che aveva seminato Kylo Ren in nome di un’attrazione, di un magnetismo invincibile che la legava a lui…

-Non temere- le disse Kylo, connesso profondamente con lei -Te l’ho detto, lo sento anch’io. Io non ti giudico come loro, comprendo tutto quello che provi e posso aiutarti a gestirlo. Devi solo unirti a me-

Le afferrò entrambe le mani, e Rey intrecciò le dita tra le sue ma scosse la testa.

-Hai ragione, Ben, e ti ringrazio per avermi aperto gli occhi- esclamò concentrata, dopo quel momento di struggimento interiore -Andrò a dire a tutti la verità, a cominciare dal Generale Organa, così capirà che suo figlio non è così terribile o irrecuperabile come vuol far credere-

Lui le mollò subito le mani molto bruscamente, quasi volesse buttargliele al suolo.

-Ma perché fai così? Perché devi essere sempre così perfetta!?- sbottò con livore, arrossendo per l’imbarazzo -La coraggiosissima e integerrima Rey che non sbaglia mai!-

Rey lo guardò sconvolta -Tu credi che io sia perfetta!?-

-SÌ!- gridò, dando un pugno sul tavolo -Lo sei! E fra tutte le donne che ci sono, proprio di te mi dovevo… Ah, lasciamo stare-

-Ben, ma guardami- si indicò la tunica sporca di terra e sudore -Sono ai limiti della decenza-

-Sei bellissima- tagliò corto lui, senza guardarla.

-Tu sei bellissimo, non io-

-Certo- esclamò sarcastico -Soprattutto da quando ho questa cicatrice che mi deturpa il viso. Non so spiegarmi perché sei qui a perdere tempo con me-

Rey lo guardò negli occhi, non erano mai stati così umani e vulnerabili come in quel momento.

-Te lo devo dire il perché? Non ti è evidente?- gli chiese dolcemente, ripetendo le stesse identiche parole che aveva usato lui in una situazione simile. Kylo colse il riferimento e sospirò

-Ma non capisco, Rey- le rivelò con gli occhi bassi -C’è Finn l’idiota che non aspetta altro che metterti le mani addosso e scommetto che ci sono altri idioti come lui nella Resistenza… Perché complicarsi la vita con me?-

-Perché adoro le sfide- gli sorrise, circondandogli le spalle con le braccia -E mi piace puntare in alto… Molto in alto a quanto sembra- scherzò, dato che nemmeno in punta di piedi riusciva a sfiorare il metro e novanta di lui.

Kylo la prese tra le braccia e sollevò di peso, fino a far in modo che lo fronteggiasse perfettamente.

Lei gli sorrise, lui ricambiò…Rimasero una manciata di secondi così, imbambolati, fino a quando Rey non scorse lo spirito del Maestro Yoda proprio dietro di lui… E di colpo si ricordò il vero motivo che l'aveva portata lì.

-Che c’è?- le domandò Kylo, dato che lei aveva cambiato espressione.

-Kylo… Ben… Kylo Ben- fece il mix, lui la guardò paziente -Quello che ho detto prima è vero, ho davvero intenzione di dire agli altri chi sei veramente e… Mi metti giù per favore?-

-No. Mi piace tenerti in braccio- decretò, stringendola più forte.

Rey cercò di liberarsi, ma la sua presa era ferrea e le sue braccia marmoree -Tanto ti stancherai prima o poi- preannunciò, ma lui scosse la testa con superbia.

-Hm, non ci contare. Ti ho trasportato per quasi tre chilometri e non mi sono mai stancato-

-Quando mai?- gli domandò perplessa, ma sempre con il sorriso innamorato stampato in faccia. Ma ecco che un sassolino la colpì dritto in testa. “Sveglia!” pareva gridarle… E infatti Rey ricordò e riprese il filo del discorso.

-No, aspetta, me lo dirai dopo- lo interruppe -È bene che tu sappia che farò tutto ciò che posso per far capire a tutti che sei cambiato e che meriti il loro perdono-

-Non ti disturbare- la mise giù malamente -Come puoi notare, sono ancora il Leader Supremo del Primo Ordine e ho una mia dignità. Gradirei che non mi mettessi in imbarazzo davanti ai miei nemici-

-Leia ha diritto di sapere la verità! Devo dirle chi sei veramente, e per questo le dirò di noi due, di ciò che io vedo in te-

-Non oserai!- le ordinò, avvampando -Tu non dirai niente a lei, hai capito?-

Rey lo sfidò con lo sguardo -Perché no?-

-Perché non voglio che si illuda inutilmente- chiarì scocciato -Non se lo merita-

-Ah, quindi ti preoccupi per lei?- lo scrutò, con un sorriso furbo.

-Non… Rey, sono le nostre faccende private!- ringhiò con ovvietà, incazzato e imbarazzato -Lascia fuori mia madre, chiaro?-

Ma la ragazza si alzò sulle punte dei piedi, lo guardò dritto negli occhi e scandì il “no” più provocatorio, netto e convincente del suo repertorio. Kylo Ren a quel punto esplose. Diede un calcio furioso contro una sedia di metallo, che per il colpo fece mezzo metro di strada rotolando, e iniziò a camminare come un leone in gabbia, con i muscoli tesi e il busto reclinato in avanti. Fece pochi passi e poi tornò a sedersi nella postazione rimasta, arrossato e con sguardo truce.

-Ti è passata?- gli domandò Rey, che era rimasta ad osservarlo tutto il tempo.

Kylo non le rispose né la guardò. Continuando a ignorarla, prese un piatto ormai freddo e iniziò a tagliare con palese violenza ciò che c’era dentro.

-Kylo?- lo richiamò Rey con voce esigente, ma invano: lui non aveva neanche alzato gli occhi.

-Rey chiama Ben Solo!- imitò la voce metallica delle astronavi -Risponda, prego! Rey chiama…-

Il ragazzo fece un sospiro sfinito -Ma quanti anni hai, dodici?-

Rey gli sorrise colpevole e gli si avvicinò, fino ad appoggiarsi al tavolo col fianco.

-Non essere sempre così arrabbiato- gli sussurrò, passandogli le dita tra i capelli morbidi e folti.

-Trattengo troppe emozioni- le rispose abbacchiato -Alla fine esplodo-

-Non trattenerle-

Quella frase fu per lui come un lascia passare, un permesso d’agire che si sentì libero di interpretare e usare a suo vantaggio. Si alzò in piedi, si chinò su di lei e la baciò intensamente, schiudendo le labbra sulle sue.

Rey si sentì le gambe tremare, il peso di lui, teso sempre più in avanti, la sbilanciò e la indusse a semisdraiarsi sul tavolo e a prendere contro a tutto.

-Scusa- gli sussurrò Rey, dato che aveva infilato la mano sinistra in un piatto -Che… Che cos’è?-

-Carne- rispose semplicemente lui.

-Ah- sussurrò, mentre percepiva la punta della sua lingua nel collo, piacevole come le sue mani grandi e calde nella schiena -Carne di... Di cosa?-

-Di bambino-

Rey fece subito un’espressione scioccata, ma lui iniziò a sogghignare.

-Sei un idiota- lo insultò scherzosamente, cercando di sollevarsi e alzarsi in piedi.

-Vuoi andare da un’altra parte?- le chiese vibrante, con gli occhi scuri che sfavillano speranzosi.

-Devo tornare a casa- gli disse lei -Si staranno chiedendo che fine abbia fatto-

-No, resta, ti prego- la fermò, supplice -Non mi lasciare così di nuovo-

-Perché non vieni con me?- gli propose Rey, prendendogli il viso in modo che la guardasse negli occhi -Basta vivere nell’odio, nel rancore…Torna a casa da chi ti vuole bene, fallo per me-

Kylo strinse forte i pugni, il conflitto lo stava quasi uccidendo. Lasciare il Primo Ordine equivaleva a lasciare per sempre la possente figura di Kylo Ren e con essa tutto il potere e la forza dietro cui si era barricato con tanto ardore. Lasciare il Primo Ordine equivaleva a un’ammissione di colpa, a un atto di resa, ed era come l’ennesima conferma della sua totale fallibilità e debolezza… E come poteva tornare e guardare sua madre negli occhi, dopo tutto quello che le aveva fatto? Come poteva tornare dopo quello che aveva fatto a suo padre?

Ma lasciare Rey… Lasciare Rey equivaleva a morire.

Kylo alzò gli occhi su di lei, e Rey percepì tutto il conflitto e le paure che incupivano il suo sguardo.

-Possiamo farcela- lo incoraggiò dolcemente -Te lo ricordi? Non sei solo-

-Neanche tu- le rispose sorridendo -Prima dovrei comunque sistemare un po’ di cose… Rey, voi della Resistenza siete davvero spacciati. Non so se ho così voglia di suicidarmi-

-Siamo spacciati solo se tu non sei dalla nostra parte- gli rispose convinta, prendendolo per mano -Quindi?- lo incalzò - Andiamo a casa?-

 

 

 

 

 

 

 

Note
Ciao ragazzi, eccomi qui con un altro capitolo!
Lo so, finisco sempre con un cliffhanger, ma vi assicuro che cercherò di aggiornare presto! Come avete visto, Kylo ormai sta per cedere e i piedi di piombo di Rey si stanno sciogliendo… Chissà che non si arrivi a un Happy ending prima del previsto…
Ad ogni modo vi ringrazio perché siete stati davvero in tanti ad aggiungere la storia nelle liste, ed è un onore per me perché, come ho già detto, ritengo il target di questo fandom alto. Ammetto che a volte la trama è un po’ nonsense (vedi Luke) però nella mia testa delirante la storia è nata anche con questa sfumatura in sottofondo, quindi abbiate pazienza, dai... xD
Ora vi saluto e spero di rispondere a taaaaaante recensioni ;)
 
 
 

 

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Capitolo 5
*** Tale as old as Time ***


 

“Sai, la gente è strana, prima si odia e poi si ama... Cambia idea, improvvisamente”

 

 

 

 

Nella verde grotta del pianeta colonizzato dalla Resistenza, Rey stava allenando i sensi da circa due ore, per entrare in contatto con la Forza.
Ma non aveva brillanti risultati, anzi.
La Forza era diventata riottosa con lei ormai da diverso tempo, a volte in modo più moderato, altre in modo più incisivo, e certamente i fatti degli ultimi giorni non conciliavano la concentrazione.
Rey aveva detto la verità, ma a differenza del Generale Organa, Finn e gli altri non avevano capito. Si erano scandalizzati, l’avevano guardata con un’espressione delusa, colma di sdegno e avversione.
 
 
-Non mi ha obbligato-
Leia Organa si voltò verso di lei. Rey era sulla soglia della porta appoggiata al fidato bastone. Lo stringeva talmente tanto che le sue nocche erano sbiancate e il suo viso era pallido e rosso allo stesso tempo.
-Di cosa parli, Rey?- le domandò Leia, anche se dentro di sé aveva già intuito.
La ragazza le si avvicinò combattuta e piena di vergogna, perfino i suoi pensieri erano configgenti.
-Kylo Ren… Ben, non mi ha obbligato. Forse all’inizio sì, però… No, neanche all’inizio in verità- confessò, col cuore a pezzi -Il  bacio gliel’ho dato io. Mi dispiace tanto-
Rey abbassò lo sguardo, con l’espressione pentita. Si sentiva talmente in colpa che sembrava avesse confessato un omicidio invece che una bugia. Ma Leia la sorprese più che mai.
-Lo sapevo già- le rispose, sorprendendola -Ma sono felice che tu me l’abbia detto-
-Lo sapevi già?- ripeté Rey, spiazzata -Ma come? Ho visto la tua espressione quando ho detto quella bugia, eri distrutta-
-Certo che ero distrutta! Ma non perché pensavo a lui, perché pensavo a te-
Rey aprì e chiuse le labbra, arrossendo leggermente.
-Rey, mentire in questo modo…-
-È il primo passo per passare al lato oscuro, lo so. Me l’ha detto Kylo… Ben-
-Ma quindi voi due…?- il generale sospese la frase per farla continuare a lei.
-Non lo so- le rispose Rey, imbarazzata, capendo la sua domanda -Non so neanche come sia potuto succedere- fece un pausa per trovare le parole giuste -Però sono certa di una cosa, ossia che Ben non è malvagio, ma bloccato dai sensi di colpa-
Con sua sorpresa, Leia le sorrise e l’abbracciò forte. Rey si intimidì, non aveva mai ricevuto un gesto d’affetto simile, così caldo e confortante, come solo quello di una madre può essere.
-Ce la faremo- la rincuorò -Tu ce la farai… Hai visto? Non è un mostro come vuol far credere-
-No- sorrise Rey -È quasi tenero-
Leia annuì commossa -Sì, lo è sempre stato-
-Ti posso chiedere una cosa?- le disse Rey, intimidita.
-Tutto quello che vuoi-
-Con questo legame fin dove ci possiamo spingere, secondo te?- le domandò, imbarazzata
-In che senso?- le chiese Leia, assottigliando lo sguardo.
-È successo qualcosa tra noi… Anzi, stava per succedere qualcosa… Ecco, i contatti che abbiamo sono sempre più approfonditi-
-Approfonditi- ripeté lei, alzando entrambe le sopracciglia. Rey si pentì subito e corse ai ripari, sperando di tutto cuore che l’anziana e sveglia eroina non avesse già capito tutto.
-Voglio dire, credo che possiamo controllarlo, il legame, intendo. Lui, soprattutto… È… è molto bravo con la Forza, Kylo, cioè Ben… Insomma, si vede che è uno Skywalker- sorrise imbarazzata, strappando un sorriso anche a lei -Riusciamo a instaurare e a interrompere questo legame di nostra iniziativa e anche a toccarci… Con le dita… È incredibile, no?-
Rey si sentì arrossire spaventosamente. Se anche quella frase avesse potuto suonare innocentemente, il suo sguardo imbarazzato e il suo rossore l’avevano resa una chiara confessione di colpevolezza. Sembrava quasi che ce l’avesse scritto in fronte: stavo per andare a letto con tuo figlio, aiutami, ti prego.
-No, non direi incredibile. Ormai sono arrivata a un’età che non mi stupisco più di niente- le disse, divertita -Però la connessione che avete, anche a livello corporale, ha comunque dei limiti che non possono essere valicati-
-E quali sono?- le domandò subito Rey, attenta.
-Questo dovete capirlo voi, usando il cervello- le rispose con ovvietà, come a volerla svegliare.
 
 
 
-Il  tuo tempo è tutto sprecato e mal impiegato!-
-Faccio quello che posso, Maestro Yoda-
-Non quello che puoi, quello che credi- le rispose il Jedi -Che a quello che vuoi non corrisponde…-
Rey aprì gli occhi per guardare il cielo. Ma perché i maestri Jedi dovevano tormentarla così?
-Senti, te l’ho già detto- esclamò irritata -Kylo Ren è una causa persa. Lo so che confidate in me, e io ci ho provato, ho fatto di tutto, gli ho dato…- fece un sospiro gravido di tristezza - Gli ho dato il mio cuore, Maestro Yoda, ma non è bastato. Lui ama di più il Primo Ordine e a me non resta che combatterlo-
-Cosi mollare tu vuoi?-
-No, non mollo- gli rispose Rey, combattiva -Lotterò contro di lui e lo sconfiggerò come ho già fatto in passato-
-Le tue parole coraggiose ed encomiabili sono, Rey…-
-Ma...?- gli chiese, abbacchiata.
-Ma… Sai già da sola, il ma. La tua voce parla di guerra, ma all’amore il tuo cuore pensa. Cimentarti in una battaglia non puoi, se nel tuo cuore un’altra guerra combatti-
Rey abbassò lo sguardo, quel rifiuto che le aveva inferto Kylo Ren era stato troppo penoso e deludente per poter sperare ancora in un finale felice. E dire che lei ci aveva creduto
-L’amore non basta, maestro-
-Sì, basta! L’amore per tutto basta! Tutto spera, tutto scusa e tutto sopporta…-
Rey scosse orgogliosamente la testa. Prese la spada degli Skywalker, l’accese e cominciò a fare affondi e a fendere l’aria con violenza e rapidità, cercando di riversare nell’allenamento e non nelle lacrime tutto il dolore che sentiva.
Avrebbe voluto piangere, ma l’orgoglio e la convinzione che il Leader Supremo non meritasse neanche una goccia delle sue lacrime le impedivano di sfogarsi a dovere, solo che a causa di quei movimenti rabbiosi e scoordinati finì per auto lesionarsi il braccio.
Rey gemette di dolore e si lasciò cadere in ginocchio. Non era una ferita profonda, un semplice taglio verticale nell’avambraccio che, se rapportato alla forza letale delle lightsaber, era davvero una sciocchezza.
“L’avevo detto che ti serviva un maestro…”
-STA ZITTO!- gridò Rey alla voce beffarda di Kylo Ren, prendendosi il viso tra le mani. Non sapeva neanche se era frutto della sua immaginazione o se Kylo era davvero riuscito a instaurare un nuovo collegamento con lei, come non sapeva se le sporadiche visioni che aveva del maestro Yoda fossero reali oppure no…
Tutta questa storia della Forza, del lato oscuro e di tutto il resto la rendeva sempre più perplessa e frustrata.
“Perché io?” pensò disperata, facendosi prendere dai suoi demoni interiori “Io non sono niente, non ho niente… Anche la Forza mi esclude, perché diamine avete scelto me? Chi sono io? Che cosa devo fare?”
 
-Devi trovarti un maestro-
 
Questa volta non c’erano dubbi, quella era la voce Kylo Ren, che risuonò fin troppo chiaramente alle sue spalle. Rey si voltò e si asciugò le lacrime, guardandolo con rabbia
-Non è la Forza a essere riottosa con te- continuò lui, con il suo solito cipiglio sostenuto -Sei tu che ti sei chiusa a lei. La temi perché sai dove ti porta-
“Da te” pensò la ragazza, senza l’ardire di dirlo ad alta voce. Ma non c’era bisogno di dirlo, tanto lo sapevano entrambi.
-Ti porta da me- concluse infatti lui -La Forza, i Jedi, tutto l’universo ci attrae come se fossimo due calamite-
-Ma io non voglio essere attratta da te- gli rispose litigiosa, asciugandosi bruscamente le lacrime.
-Non è una scelta- le disse Kylo, stancamente.
-Invece sì- ribatté lei -Hai preso la tua decisione, ora io prendo la mia. Non voglio più vederti, se non sul campo di battaglia con le spade alla mano-
-Rey…- la chiamò supplicante, ma lei gli puntò contro la spada laser.
-Non osare avvicinarti!- lo minacciò efferata, con gli occhi lucidi -Non osare…-
Ma Kylo mosse le mani dietro alla schiena, e Rey subito si sentì bloccare sul posto, come se il suo corpo fosse diventato improvvisamente di mattoni.
-Che cosa fai!? Liberami subito!- sbraitò, facendosi assalire dal panico
-Dimmi che non mi ami, che non provi nulla per me-
Rey lo guardò come se fosse impazzito -Ti è andato di volta il cervello!?-
-Dimmi ora, in sincerità, che non mi ami e io ti giuro che la prossima volta che mi rivedrai, sarà durante una battaglia- insistette lui, testardo.
-Tu sei pazzo!- ringhiò lei, cercando di liberarsi da quelle catene invisibili.
-Mi sembra di averti già detto che posso prendere tutto quello che voglio- la minacciò, sollevando una mano all’altezza della sua testa -Non costringermi a rifarlo-
Ma lei guardò prima quella mano aperta e poi lui con occhi di sfida, rossa nel viso, pronta a cimentarsi con lui in un altro duello mentale.
-Non voglio farti male-
-Mi hai già fatto male!- lo accusò, convinta.
Kylo sospirò e abbassò la mano.
-D’accordo, Rey dal nulla, non me lo dire- concluse alla fine, stringendole forte l’avambraccio ferito -Ma sappi che non riuscirai mai a battermi senza l'ausilio della Forza-
Rey fece una smorfia di dolore, ma come Kylo le mollò il braccio, la sua ferita iniziò scomparire -Sono più forte di te, sia mentalmente che fisicamente-
-Troverò il modo- gli disse ardita, cercando di guardare ovunque fuorché verso di lui e dei suoi occhi lucidi.
-L’unico modo che hai di sopravvivere risiede in me e nelle mie capacità di persuadere il Consiglio a concederti la grazia-
-E allora morirò con onore!- ribatté Rey, sempre accesa dalla scintilla del coraggio -Esattamente quello che manca a te, codardo-
Kylo non le rispose, la guardò con un’aria che voleva essere austera ma Rey ormai sapeva leggere le sue espressioni così emotive e traboccanti di fragilità… Lo conosceva.
-Perché mi guardi così?- gli domandò duramente -Credi che cambi qualcosa? Credi di potermi intenerire?-
Il Leader Supremo aggrottò le sopracciglia, confuso.
-Non te ne rendi neanche conto- esclamò Rey, scuotendo la testa -Vattene via, per favore-
-No, allora non hai capito. Non sono venuto qui per metterti in guardia, sono venuto per salvarti- sentenziò sostenuto, allarmandola -Rey, l’Ordine è già partito per l’iperspazio e ha costruito degli incrociatori e dei bombardieri atomici che distruggeranno questo pianeta in pochi secondi e vi annienteranno, uno a uno; non avete nessuna possibilità di sopravvivere. Tu però puoi salvarti. Vieni via con me- le propose speranzoso, tendendole la mano proprio come aveva fatto in passato -Io ti posso proteggere-
-Ben, tu sei meglio di così- cercò di convincerlo, disperata
-Vieni via con me- scandì a chiare a lettere -Ti prego, Rey, prendi la mia mano…-
Rey sollevò lo sguardo giusto il tempo per guardarlo nei suoi occhi supplicanti, e poi scosse la testa -Non voglio la tua protezione. Se distruggi la Resistenza, dovrai distruggere anche me-
-Non ti lascerò morire- le disse Kylo, risoluto.
-E io non ti lascerò vincere- ribatté lei, più testarda e risoluta di lui
-E allora non mi lasci altra scelta-
Rey non fece in tempo a reagire, perché Kylo sollevò una mano e la fece cadere addormentata come la prima volta in cui si incontrarono. La prese al volo prima che toccasse terra e la sollevò dolcemente in braccio.
Non aveva avuto altra scelta.
 
 
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Quando Rey aprì gli occhi, si trovò sdraiata in posizione supina sopra un letto che conosceva fin troppo bene.
Cercò di alzarsi, ma non ce la fece. Ci riprovò, ma era paralizzata, letteralmente.
E poi le ritornò in mente il discorso di poco prima, dai bombardieri atomici alla Resistenza, che a detta di Ren pareva definitivamente spacciata…
-KYLO REN!- gridò a pieni polmoni, chiamandolo a squarciagola finché non lo vide
-Sono già morti?- gli chiese, con gli occhi colmi di lacrime -Rispondimi, serpente assassino-
-No- le disse, stancamente -Ma l’esplosione è prevista per domani-
Rey fece un immenso sospiro di sollievo -Okay, allora lasciami andare, ti prego- lo supplicò -Farò tutto quello che vuoi, ma tu lasciami tornare indietro da loro-
Lui scosse la testa -Mi sembra di averti già detto che non ti lascerò morire-
Rey fece un sospiro frustato e sbatté la testa contro il cuscino. Cercò di sollevarsi, di muoversi, ma i suoi arti e il suo busto erano completamente bloccati. Poteva muovere solo la testa.
-Lo so che ora è triste per te- le consolò Kylo con tono più morbido, sedendosi sul letto -Ma li dimenticherai, sarà solo un dispiacere passeggero. Pensa invece a tutto quello che potrai costruire qui, puoi trovarti un lavoro, avere una famiglia, dei figli… Puoi essere felice, magari con me- sussurrò l’ultima parte più timidamente -Potremo essere felici, noi due-
Rey lo guardò attentamente, poi le balenò un’idea all’improvviso. Si ricordò della volta in cui aveva convinto uno Stormtrooper a liberarla e a darle la sua pistola laser con l’ausilio della Forza… Certo, il Leader Supremo non era esattamente manipolabile come uno Stormtrooper, ma valeva la pena tentare lo stesso.
-Vieni più vicino- gli sussurrò, sorprendendolo. Kylo obbedì subito, carico di romantiche aspettative e Rey lo guardò negli occhi, racimolando tutto il coraggio che aveva.
-Tu mi libererai- esclamò, fissandolo coraggiosamente - E mi lascerai andare-
Kylo le sorrise -Ma davvero?-
-Tu mi libererai e mi lascerai andare- ripeté  ostinata, guardandolo dritto negli occhi -Tu mi libererai e mi lascerai andare-
-Rey…-
-Tu mi libererai e mi lascerai andare. Tu mi libererai e mi lascerai andare-
-Pronto? Non funziona con me-
-Tu mi libererai e…- ma si interruppe, perché Kylo si era chinato su di lei, sorridendole.
-E ti lascerò andare? Non credo proprio, Rey dal nulla-
-Tu mi libererai e mi lascerai andare- ripeté lei, sostenendo il suo sguardo.
I due si guardarono fissamente, Kylo non riusciva a distogliere gli occhi da quelli nocciola di Rey, si sentiva come intrappolato nel suo sguardo e nel suo disperato tentativo di ipnotizzarlo. La Padawan infatti si stava sforzando in maniera indicibile, i muscoli del suo collo erano diventati due cordoni tesi e il suo viso era rosso e sudato per lo sforzo.
-Tu mi libererai- gli sussurrò attentamente -E mi lascerai andare-
Resisterle gli era diventato difficile. Kylo non perse occasione di sfidarla, di combattere quell’ennesimo duello mentale contro di lei… Solo che ora risponderle di no, non gli veniva più così semplice e automatico. Doveva pensarci, doveva sforzarsi e concentrarsi… Fino a che qualcuno non bussò alla porta e risolse il problema alla radice.
-Leader Supremo Ren, abbiamo un problema al piano ammezzato- esordì Hux col viso immerso in una cartella -Uno stromtrooper…-
Ma come alzò lo sguardo e vide l’ostaggio steso sul letto, Hux gelò sul posto.
-Ma quella è la mercante di rottami!?- esclamò, esterrefatto. Kylo si ridestò e si voltò verso il generale, piazzandosi di fronte a Rey.
-Leader Supremo, cosa sta succedendo?- continuò Hux, incredulo -Cosa ci fa lei nel tuo letto?-
-Secondo te?- lo sfidò Kylo, cercando di non arrossire.
Hux fece un sorriso spazientito -Certo, ma come… Dove l’ha trovata?-
-Si è infiltrata clandestinamente nella nostra nave-
-Bugiardo! Mi hai rapito tu!- si intromise Rey, impetuosa.
-Nessuno ha chiesto il tuo parere… Ostaggio- l’aggredì Kylo con poca convinzione, mentre Hux lo osservava perplesso -Dicevo, la ragazza si è intrufolata qui, ma io ho avuto la prontezza di trovarla prima che ci creasse dei problemi-
-Non è vero, sei un bugiardo! Tu mi hai rapito e mi hai portato qui!- insistette Rey, ma Kylo le tappò la bocca con una mano.
-Che ragazzina impertinente!- esclamò a Hux con un sorriso forzato -Che cosa l’aveva spinta qui, Generale?-
-Sì, ecco…- cominciò, ma si interruppe perché era fin troppo evidente che Kylo Ren non lo stesse ascoltando. Guardava fissamente la ragazza e lei lo ricambiava con occhi dardeggianti, sembrava quasi che stessero comunicando col pensiero.
-…Vuole che ripassi più tardi, Leader Supremo?-
-No, non occorre- rispose Kylo, staccando faticosamente lo sguardo da Rey -Vada, Generale, le lascio l’incombenza di gestire quello che è successo-
Ma Hux non aveva tanta fretta di andarsene. Cercò di guardare Rey ma Kylo si spostò in modo da tenerla coperta.
-Ho detto che può andare, Generale- gli sibilò quest’ultimo, minaccioso.
-Deve essere sottoposta a processo- esclamò Hux a Kylo, sempre più sospettoso.
-Lo so. Ora, se non le dispiace, vorrei sfogare la mia ira su di lei, da solo-
Il generale forzò un sorriso e annuì -Naturalmente. Allora… Buon divertimento, Leader Supremo-
-Grazie- gli rispose Kylo, sostenuto, guardandolo mentre usciva dai suoi alloggi. Appena se ne fu andato, fece un sospiro e rilassò le spalle.
-Quindi? Sfogherai la tua ira su di me?- lo provocò Rey, amara.
-Non potevo rischiare che sospettasse qualcosa- si giustificò lui, addolcendo il tono.
-Che cosa potrebbe sospettare?- ribatté lei, collerica -Sono esattamente quello che sembro, una prigioniera che tu hai rapito e portato qui contro la sua volontà-
-L’ho fatto per salvarti la vita-
-Io non voglio essere salvata, preferisco essere coinvolta in un’esplosione piuttosto che vedere i miei amici morire-
-Ancora con questi maledetti amici!- imprecò Kylo Ren -Perché tieni così tanto a loro? Da quanto li conosci? Un anno? Sei mesi? Lo capisci che non sono niente per te, che non hanno fatto niente per meritare il tuo affetto?-
-Ma cosa ne sai!- gli domandò, indignata -Tu neanche mi conosci, non sai niente di me, come puoi pensare di decidere al posto mio!?-
-Io invece so tanto di te!- le rispose aggressivo -So che da bambina piangevi perché nessuno ti veniva a prendere, so che “Rey” non è il tuo vero nome, so che i tuoi genitori erano dei luridi ciarlatani che ti hanno abbandonato a Jakku e che sono finiti in una fossa comune in mezzo ai ladri e ai rottami…-
-Va bene, basta così- sussurrò, prostrata da quelle parole, ma Kylo continuò.
-So che ti senti sola, vulnerabile e insignificante- scagliò spietato, colpendo nel segno -Ma so anche che sei… La persona più forte, coraggiosa e degna di stima che io abbia mai conosciuto- lei alzò lo sguardo, stupita -E io vicino a te mi sento azzerato, perché basta un tuo sorriso o sentire la tua voce che pronuncia il mio nome per farmi dimenticare tutto e riempirmi di gioia, come non mi è mai capitato in vita mia-
Il cuore di Rey fece un tuffo. Ella non poté fare a meno di sorridergli e ringraziò con tutto il cuore di essere paralizzata, perché probabilmente si sarebbe protesa per baciarlo e non era certo una cosa da fare, viste le circostanze.
-Senti, lo so che può sembrare difficile e incomprensibile ma… Quello che sto facendo, lo sto facendo anche per te-
Cercò di asciugarle le lacrime con le dita ma lei spostò il viso a sinistra.
-Un giorno mi perdonerai- le promise lui, alzandosi e dirigendosi verso l’uscita -Ah, puoi anche evitare di dimenarti o urlare. Nessuno a parte me potrà sentirti-
-Ti odierò per sempre se farai loro del male- gli disse tristemente.
-Sai anche tu che non è vero… Non dopo tutti i baci e le carezze che mi hai dato- le disse sostenuto -Perfino ora non mi odi sul serio. Accetterai questa vita e quando succederà, io sarò qui, ad aspettarti-
-Sei una bestia, una odiosa…-
Ma Kylo Ren non volle ascoltarla. Si alzò, indossò l’elmo nero e la guardò un’ultima volta prima di uscire.
 
 
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-Allora… È stata di suo gradimento la mercante di rottami?- gli domandò Hux, guardando fuori dalle vetrate.
-Non sono affari che la riguardano- gli rispose Kylo, asciutto.
-Sa, non credevo che quella ragazza fosse il suo tipo…-
-Ripeto, non sono affari che la riguardano- lo gelò -Qual è il resoconto?-
Hux fece un sospiro e iniziò a parlare -Abbiamo il nostro bersaglio- iniziò a spiegargli, indicandogli il piccolo pianeta nella cartina multimediale -Domani sera saremo abbastanza vicini per permettere ai raggi della Star Destroyer di colpire efficacemente il pianeta e disintegrarlo nel giro di dieci minuti. Sette minuti e cinquantasette secondi, per la precisione-
-Molto bene- sussurrò Kylo, osservando con sentimenti contrastanti quel pianeta destinato a morire.
-Ma, mi dica, Leader Supremo…- continuò Hux, con un ghigno maligno -Ora che si è divertito, ha deciso quando sottoporrà Rey a processo?-
-Quando mi garberà. Io sono il Leader Supremo, io decido- gli rispose, infastidito sia per la domanda che per il modo informale con cui l’altro si era riferito a Rey.
Hux sogghignò, con gli occhi fissi sulla mappa -Come immaginavo…-
Kylo si voltò di scatto e per la prima volta dopo molto tempo ringraziò di indossare l’elmo.
-Come immaginava, cosa?- lo fulminò, livido in volto.
-Il Consiglio non lo accetterà mai- continuò il rosso, compiaciuto, passando al tu -Non puoi fare di lei il tuo animaletto da compagnia, per quanto sia graziosa, la piccola Rey ha creato troppi problemi all’Ordine e tu lo sai-
Kylo chiuse la mano a pugno. Subito il Generale soffocò, strozzato dal cappio invisibile della Forza di Ren. Lo supplicò con lo sguardo, rosso e agonizzante, con le mani che cercavano disperatamente di sciogliere quel nodo invisibile.
-Rifletta prima di parlare, generale- lo minacciò Kylo, aprendo finalmente il pugno -O finirà per farsi male-
Hux cadde in ginocchio, tossendo talmente tanto che sembrava potesse sputare un polmone da un momento all’altro.
 
 
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Base della Resistenza
 
Finn ormai aveva perso la voce. Aveva cercato Rey in lungo e in largo e l’aveva chiamata così a lungo, che si sentiva quasi della sabbia in gola dalla fatica. E intanto, il Primo Ordine era alle porte. I Droidi avevano tutti captato l’ingresso della Star Destroyer nelle orbite dell’Orlo Mediano e questo naturalmente aveva scatenato il panico generale. Era chiaro che il nemico avesse localizzato la loro posizione e ormai era questione di giorni, magari di ore, prima che scoprisse anche la loro precisa ubicazione planetaria. La Resistenza si sentiva come un topo in gabbia, non poteva scappare perché sarebbe stata agguantata, non poteva restare perché sarebbe stata distrutta e non poteva neanche combattere, vista l’enormità e l’efferatezza dell’esercito nemico. Finn comunque non si dava per vinto e continuava a gridare il nome della migliore amica con fiducia e tenacia, come se la ragazza sarebbe potuta comparire da un albero o un cespuglio.
-Risparmia il fiato, Rey sarà andata a giocare col suo amichetto- lo interruppe alacremente Dameron -Come ha potuto tradirci, fuggire? Sembrava una ragazza così valorosa…-
-Rey è valorosa-
-No, non lo è. Una che si fa toccare da Kylo Ren non è normale e non merita di restare qui-
-Non posso che esprimere la mia solidarietà al pilota Poe Dameron- si intromise C-3PO -La signorina Rey versa in una condizione di sostanziale conflitto di interessi, che ha determinato un notevole decremento delle nostre aspettative di vita, attualmente ridotte a una possibilità virgola quattro su dieci-
-Ecco. Come ha detto lui- borbottò Poe.
-Io mi fido di Rey, se lei lo ha fatto, vuol dire che riteneva giusto farlo. Magari ha un piano…-
-Sì, quello di abbandonarci qui per spassarsela con il Leader Supremo- lo anticipò Poe, disilluso -Non tornerà, Finn-
-E invece tornerà- lo confutò Leia, mettendogli una mano sulla spalla -Abbi fede-
-Se me lo dice con quello sguardo, Generale…-
-Se posso intromettermi, le probabilità che la signorina Rey lasci il suo nuovo amante per fare ritorno qui, raggiungono sì e no la soglia quattro virgola tre per cent…-
-C-3PO, BASTA!-
 
 
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-Devo andare in bagno-
Kylo alzò gli occhi al cielo ma fece finta di non sentirla, continuando a guardare la mappa delle stelle come se niente fosse.
-Ho la pipì da tre ore- ribadì Rey, indignata e ancora legata sul letto -Devo andare in bagno-
Lui sbuffò ma fece anche un sorrisetto, divertito -Va bene. Andiamo-
-Perché andiamo?- gli domandò, allarmata.
-Ti accompagno- le rispose pacato, come se fosse la cosa più ovvia del mondo.
Rey avvampò -Non se ne parla!-
-Non ti lascio libera e sola in una stanza, non dopo che ho capito quanto sei abile nel trovare vie di fuga-
La ragazza non poteva credere alle sue orecchie; lo guardò, allibita e imbarazzata, cercando un modo per uscire da quella assurda situazione.
-Non puoi farlo- fu tutto quello che riuscì a dire.
Kylo fece spallucce -Siamo nella Star Destroyer, sai bene che posso-
-Per piacere- lo implorò, cambiando tono -Kylo non farmi questo-
Il giovane la guardò indeciso, per quanto bruciasse dalla voglia di vederla nuda, sapeva già da solo che quella sarebbe stata un’umiliazione troppo grande da sopportare… E lei non se ne meritava, né ora né mai.
-Va bene- acconsentì infine, comprensivo -Ma se non esci entro due minuti, entrerò dentro-
Lei annuì, sollevata. Kylo Ren la scortò fino al proprio bagno privato e quando Rey entrò, rimase abbacinata dal lusso e dallo splendore di quella stanza. Era un bagno enorme, pregiato, lucido e pulito come uno specchio.
-Se te lo stessi chiedendo, si urina in quella sorta di sedia con il buco- le indicò il WC -Ma se preferisci ti porto una pianta o qualcosa di più simile a un cespuglio-
Lei lo fulminò con lo sguardo -Spiritoso-
-Fa’ presto- le ordinò, chiudendosi la porta alle spalle.
Rey rimase sola in quel bagno principesco e si guardò intorno a bocca aperta, pensando che un bagno così gigantesco nella Resistenza sarebbe stato un tocca sana per almeno dieci persone, contemporaneamente. E poi vide una finestra…
-Non ci provare- esclamò Kylo dall’esterno, prima che lei potesse toccare gli infissi. Rey sbuffò e si sciolse il nodo della cintura. C’era anche un ottimo profumo, forse era per quello che Kylo Ren profumava sempre in modo così discreto e piacevole, lì dentro tutto faceva buon odore.
-Allora?- bussò l’altro dopo neanche venti secondi -Quanto ti ci vuole?-
-Sono appena entrata- protestò lei
-Muoviti!-
Rey fulminò la porta d’acciaio. E dire che aveva veramente creduto di amarlo…
-Guarda che entro- lo sentì minacciare dopo poco -Al tre entro! Uno… Due…-
-Fai così con tutte le ragazze che ti porti in camera?- gli domandò brusca, ma senza ricevere risposta.
Silenzio. Lui attese prima di rispondere, forse per decidere la cosa più giusta da dire o forse perché l’imbarazzo l’aveva ammutolito.
-Tu… Mi sembra di averti già detto che sei la prima- le disse infatti, esitante.
Rey sorrise senza volerlo, immaginò il viso di lui arrossire teneramente. Si lavò le mani e aprì la porta, trovandoselo davanti proprio come lo aveva immaginato. Subito Kylo le afferrò entrambe le braccia e la bloccò in una morsa ferrea. Rey cercò di dargli uno strattone, ma lui gliene diede un altro più forte e la scortò dov’era prima.
-E comunque i legami affettivi sono rigorosamente vietati tra i Padawan, fa parte del codice- volle giustificarsi, trascinandola praticamente di peso -Con Luke non si potevano vedere neanche da lontano le ragazze-
-Finn è stato il primo ragazzo giovane con cui ho parlato- gli disse per tranquillizzarlo, alzando le spalle -E tu il secondo. Puoi immaginare il trauma- gli tirò una frecciatina.
-Non sembravi spaventata- parlò con aria innocente, ma senza guardarla.
-Lo ero, e tanto-
-E ora lo sei?
Rey ci pensò un attimo -No… O meglio, sì, ma non per la mia vita-
Kylo non le rispose, la scortò solo fino al letto in cui era stata costretta nelle ultime tre ore.
-Posso almeno stare seduta in una sedia?-
-No-
-Ma perché?-
-Perché ora ti immobilizzerò- disse Kylo, facendolo nello stesso istante -E se non vuoi spezzarti a metà come un bastone, è meglio che resti sdraiata-
Subito Rey si sentì irrigidire come una colonna, i suoi muscoli non risposero più ai suoi comandi cerebrali e la famigliare sensazione di impotenza e paralisi la travolse nuovamente, bruscamente.
Si lasciò deporre nel letto come un sacco vuoto, l’unica cosa di appena soddisfacente che poteva fare era guardarlo in cagnesco e lo faceva, eccome se lo faceva.
-Bene- le disse, con l’ombra di un sorriso -Ora posso dire ufficialmente che ti ho portato a letto-
-Spero che ti sia piaciuto, perché non accadrà mai più-
Kylo si abbassò verso di lei e la sfidò con lo sguardo -Vedremo- le disse, prima di andarsene.
-Aspetta! Ti dispiace liberarmi un secondo?- gli domandò Rey, incerta
-Di nuovo?- le rispose, sgarbato -Devi andare in bagno un’altra volta?-
-No, vorrei… Vorrei sciogliermi i capelli- gli rivelò, malvolentieri -Da sdraiata le code mi danno fastidio-
Rey percepì lo sguardo di Kylo Ren vagare confuso sui propri capelli.
-Ho tre code dietro la testa- gli spiegò spazientita -A stare supina mi danno…-
-Guarda che ho capito!- la interruppe -Faccio io-
Rey arrossì quando sentì le sue mani slegarle delicatamente prima un codino e poi l’altro, senza nemmeno tirarle un capello. C’era molta premura nei suoi movimenti e una dolcezza che non si addiceva per nulla alla durezza della sua figura.
-Ecco fatto- le sussurrò, lasciandola con una carezza sul collo.
-Grazie- borbottò lei, con gli occhi fissi in basso. Non doveva guardarlo, sapeva cosa sarebbe successo se avesse incrociato quel suo sguardo così intenso e bisognoso, lo sapeva e non voleva che ciò accadesse, perché lui era crudele e non si meritava nulla, nulla.
-Sei davvero molto bella- lo sentì dire.
-Non dovresti pensarlo- gli disse freddamente e ben attenta a non guardarlo -Sono una tua nemica-
-Non sei mia nemica- la contraddisse
-Ma ti comporti come se io lo fossi. Mi rapisci, mi tieni legata…-
-Non mi hai lasciato altra scelta, non potevo rinunciare a te-
-Ma lo stai facendo!- sbottò Rey, incrociando finalmente il suo sguardo -Non capisci che più mi tieni qui, più ci allontaniamo? Non basta tenermi chiusa qui, eravamo molto più vicini prima, quando distavamo chissà quanti anni di luce di distanza-
-Ma io ho bisogno di te ora, qui- le disse secco -Sei l’unica cosa bella che ho, e se questo è l’unico modo per averti, mi accontento. Imparerai ad amarmi, sarò un mostro… Amabile-
-Sai qual è il problema?- gli domandò Rey, litigiosa -Il problema è che tu non sei un mostro. Ti sforzi di esserlo ma dai tuoi occhi e dai tuoi comportamenti traspare tutta la tua umanità. Mi dispiace, Kylo Ren, vuoi essere cattivo ma non lo sei-
-Vuoi che faccia il cattivo?- le chiese, arrossendo.
-Sì, fammi del male, sfoga tutta la tua infinita cattiveria su di me!- lo provocò beffarda, sorprendendolo -Avanti, Leader Supremo, non è quello che vuoi? Piegare tutti indistintamente al tuo volere?-
Ma Kylo rimase inerte. Rey continuava a sfidarlo, tutto il corpo le si era acceso come una miccia e se anche le doleva ammetterlo, si stava preparando ad accogliere un’eventuale intrusione esterna… Perché era questo ciò a cui lei pensava. Forse perché era nel suo letto, forse perché la parte più istintiva e verace di lei lo desiderava ardentemente… Sta di fatto che sobbalzò, quando lui le appoggiò una mano sulle cosce.
-Solo se lo vuoi anche tu- le disse.
-Lo vedi?- esclamò tremula, distogliendo lo sguardo -Non sei un mostro-
-Rey, guardami-
“No” pensò, ostinata ma poco convinta.
-Ti prego-
La ragazza non resistette, alzò gli occhi e incontrò i suoi, e subito sentì una stretta allo stomaco. Il suo cuore iniziò a galoppare, lui la guardava con gli stessi occhi di un cane maltrattato che cerca disperatamente una carezza e infatti accadde proprio quello che lei temeva, lui le si avvicinò e le diede un bacio. Rey non ebbe la forza di scansarlo né di mandarlo via, si sentiva come una bambola di gomma, priva di qualsiasi capacità di reagire e di raziocinio.
-Ti amo-
Lei chiuse un attimo gli occhi, giusto il tempo per far scendere una lacrima.
-E tu?- le chiese, guardandola ancora in quel modo, a metà tra il ferito e il supplicante.
Rey non gli rispose.
Kylo di nuovo si sospinse in avanti per baciarla. Rey sentì la sua lingua lambirle le labbra e si chiese se la sua acquiescenza bastasse come tacito assenso alla sua domanda. Poteva lui interpretare i baci come una conferma del suo amore…?
“Smettila di baciarlo, idiota” si maledì mentalmente “Lo stai illudendo, smettila… dopo penserà che…”
Ma non riusciva a darsi ascolto. Solo che, come cercò di toccargli i capelli, si accorse che non poteva.
-Sono ancora bloccata- gli disse, staccandosi ansante -Non posso muovermi-
-Ora puoi muoverti-
Rey si alzò subito a sedere, godendosi la meravigliosa sensazione di essere di nuovo padrona del suo corpo. Subito gli circondò la schiena con le braccia e finalmente gli infilò le mani tra i capelli, scoprendosi terribilmente desiderosa di toccarlo e di essere toccata.
I loro nasi si scontrarono più volte, le loro bocche si scambiavano baci inesperti ma pieni di passione e sentimento, tanto che a loro sembravano i migliori, i baci più belli che si potessero desiderare…
-La Forza non può più fermarci o portarti via, ne sei consapevole?- le sussurrò, distaccandosi un attimo ma tenendola sempre ben stretta tra le braccia. Rey stava per rispondergli, ma poi intravide alle spalle di Kylo la propria spada laser. Essa giaceva su un ripiano e sembrava che la stesse guardando.
-Rey?-
La ragazza si disincantò e lo guardò, inquieta.
-Questo ti spaventa- constatò lui, fraintendendo la sua espressione grave.
-No… Baciami ancora- lo supplicò e lui le sorrise, premendo languidamente le labbra sulle sue.
Sarebbe stato facile, si ritrovò a pensare, inorridita.
Avrebbe potuto invocare la spada laser con la Forza e ucciderlo senza alcuno sforzo, così distratto e inerme com’era in quel momento. Avrebbe potuto porre fine alla guerra, salvare la Resistenza e con lei chissà quanti altri innocenti, uomini, donne e bambini, che erano quotidianamente minacciati dall’incombenza del Primo Ordine. Avrebbe riportato la pace, sarebbe stata l’eroina che tutti si aspettavano… Ma a che prezzo?
Si staccò da lui per guardarlo negli occhi, gli specchi incontrovertibili dell’umanità che voleva tanto celare.
-Cosa c’è, ancora?- le chiese, accennando un sorriso. Rey vedeva lui e dietro di lui la nuova lightsaber degli Skywalker, puntata e in attesa di essere scagliata. La gioia negli occhi di Kylo Ren si rimpicciolì, fino a sfumare del tutto.
-Fallo, se è quello che vuoi- le disse con un sorriso amaro, sorprendendola -In fondo sono abituato a ricevere pugnalate dalle persone che amo-
Rey sgranò gli occhi e scosse subito la testa, prendendolo per le spalle come a volerlo scuotere, allontanare da una tale follia.
-No, no scusa- gli sussurrò, improvvisamente preoccupata -Scusami, ho solo visto la spada e non ho potuto… Kylo, sai che non l’avrei mai fatto-
Lui fece un sorriso triste -Ne dubito, ma non fa nulla. Ho sempre saputo che saresti stata tu a liberarmi da questo fardello-
-Ma non in questo modo, però!- si oppose lei, alzando la voce.
-Non ci sono altri modi- le rispose mite, accettando la realtà dei fatti.
-Sì, invece! Ci sono tantissimi altri modi!- esclamò convinta, afferrandogli il viso -Io e te insieme possiamo farcela, possiamo fare qualsiasi cosa… Anche sconfiggere tutto il Primo Ordine se è necessario!-
Kylo sogghignò -Le venti guardie rosse di Snoke non sono tremila Stormtroopers…-
-Sono molto migliorata- scherzò Rey, ma lui sorrise e scosse la testa.
-Lo sei, e sei anche la cosa più bella che mi sia capitata nella vita. Credo che le parole non bastino per chiederti scusa o per ringraziarti- le disse, per la prima volta senza quell’oscurità latente che lo circondava -Possiamo ancora salvare i tuoi amici, non sono stato del tutto sincero con te. Basta semplicemente cambiare la traiettoria di lancio della Star Destroyer e auto puntarla contro il Primo Ordine-
Il volto di Rey si illuminò. Lo guardò con la stessa meraviglia con cui si assiste a un miracolo -Perché, sarebbe possibile?-
-Tecnicamente sì- le rispose Kylo Ren, assorto -Potrei entrare nella cabina dei comandi e cambiare la traiettoria all’ultimo momento. Nessuno si accorgerebbe di niente e tutto questo finirebbe-
Il sorriso di Rey sfumò tanto veloce quanto era arrivato -Ma questo vorrebbe dire che tu…-
Lui non le rispose, ma il suo silenzio valse più mille parole.
-No- decretò Rey allibita, scuotendo vigorosamente il capo -No, non se ne parla, no-
-Rey…-
-Tu non morirai!- gli ordinò angustiata -Togliti questa assurda idea dalla testa. Pensiamo subito a un altro piano-
-Ma è un piano perfetto- tentò lui, ma la ragazza lo aggredì nuovamente.
-Non è perfetto, se tu muori!- gridò perentoria -Deve esserci un altro modo, c’è sempre un altro modo-
Questo suo essere così tranchant e preoccupata per lui fu come un balsamo per le ferite del suo cuore, a tal punto che Ben trovò la forza di sorriderle.
-Ma non capisci?- le chiese acceso, prendendole la mano -Questo è il modo che ho per tornare, per riparare a tutti i danni che ho commesso-
-Suicidandoti!? E non pensi a me? Come farò io, dopo?- gli domandò, in un impeto di disperato egoismo.
-Tu starai bene anche senza di me- cercò di consolarla.
Gli occhi di Rey si riempirono di lacrime e l’angoscia le incatenò il respiro al petto, ella riusciva solo a scuotere vigorosamente il capo e a supplicarlo con lo sguardo di dimettere l’idea, ma la determinazione di Kylo Ren era alta, come alta era la Forza che lo circondava.
-Diverrai una grande Jedi- predisse, sorridendo al pensiero -E sarai una donna meravigliosa, come in fondo già sei. Poi c’è Finn che si prenderà cura di te, potrai avere una famiglia e dei figli con lui, non sarai sola-
-Ma io non amo Finn- gli rivelò tra le lacrime, presa dalla foga della disperazione -Io amo te. Ti amo, Kylo Ren, Ben Solo o chiunque tu sia. Non so come sia accaduto o come sia stato possibile, ma so che ti amo e che non mi sento più sola da quando ci sei tu. Non puoi abbandonarmi anche te-
Il giovane ammutolì. La guardò incredulo, senza la forza di rispondere, perché uno come lui non era abituato a vedere i desideri che si avverano, a ricevere sorrisi, affetto, comprensione o perfino carezze sul viso. Uno come lui era abituato al buio, e quando gli occhi stanno al buio per troppo tempo, allora di fronte alla luce finiscono per sentirsi accecati.
-Pensa, Ben- gli disse dolcemente -Ci deve essere un’alternativa. Magari farlo a distanza? O qualcuno che lo faccia al posto tuo?-
Il suo volto si illuminò di comprensione, poteva effettivamente irretire il Generale Hux e indurlo ad agire al suo posto, e con l’aiuto di Rey ce l’avrebbe fatta sicuramente, solo che questo implicava anche un ritorno al passato, a Ben Solo…
-Ma tu credi che riuscirò a mettere la testa a posto?- le domandò, preso dalla paura -Sono l’uomo più incasinato dell’universo…-
-Lo so, ma sono certa che ci riuscirai- gli sorrise, incrociando la mano con la sua -Non mi sarei innamorata di te, altrimenti-
-Andiamo via da qui- le disse accecato, lasciando che la sua luce lo inondasse.
 
 
 
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-Ma quella è Rey?- esclamò Rose, uscendo di corsa dalla base centrale.
-È lei, è Rey!- esclamò Poe, talmente incredulo da non poter credere ai propri occhi.
Finn si voltò subito, il suo viso si illuminò di un sorriso e iniziò ad accorrere verso di lei, ma poi si fermò di scatto.
Rey non era sola, c’era un uomo insieme a lei, alto e vestito di nero. La teneva per mano e sembrava parecchio a disagio…
-Ma quello è…- esclamò Dameron, impallidendo -Finn? Ho un brutto presentimento- aggiunse, mentre la coppia si stava avvicinando.
-Vai a chiamare il Generale Organa- gli ordinò Finn, stravolto, senza staccare gli occhi da loro -Subito-
Poe Dameron annuì e si allontanò, mentre tutti gli altri erano accorsi a vedere cosa stava succedendo.
 
-Rey, li ho torturati quasi tutti- le sussurrò l’ex Leader Supremo tra i denti, con gli occhi fissi al suolo
-Shh, non ci pensare- lo incoraggiò lei, avanzando insieme a lui verso il folto gruppo della Resistenza, che si era radunato sconvolto fuori dalle tende.
-No! Torniamo indietro!- esclamò Ben Solo, tentando di fare dietro front all’ultimo secondo.
-Ben!- lo fermò Rey, prendendolo per un braccio -Guarda chi c’è-
Il ragazzo guardò con indecisione in avanti, ma come vide chi intendeva Rey, sgranò gli occhi.
Leia Organa era lì e lo guardava con un’espressione incredula, quasi spaventata, sorretta dal braccio meccanico di C-3PO.
Il figlio per un attimo non riuscì a staccare gli occhi da lei, ma poi abbassò subito il capo e non poté vedere la mano di Leia stringersi forte al petto.
La donna avanzò cautamente, come se volesse avvicinarsi a un animale timoroso e avesse paura di farlo fuggire. Ben infatti in quel momento era circa così, stretto alla sua ragazza nonché sostegno morale, teneva il capo basso e desiderava ardentemente scappare via ed evitare in radice quel confronto che tanto temeva. Ma ormai l’orlo dell’abito lungo del Generale era entrato nel suo campo visivo, lei lo fronteggiava, più vicina che mai.
Leia allungò le mani sul suo viso e gli scostò dagli occhi quei capelli morbidi e ribelli che conosceva così bene, sempre gli stessi, sempre troppo lunghi.
-Mi dispiace- le disse lui con voce rotta, senza l’ardire di guardarla -Hai tutto il diritto di odiarmi… Mamma-
Ma il cuore e l’espressione di Leia non erano nemmeno sfiorati da un sentimento paragonabile all’odio. Gli sollevò il viso per indurlo a guardarla negli occhi, un bello schiaffo ci sarebbe stato bene in verità, ma in quel momento l’amore e la felicità erano troppo forti per lasciare spazio al resto.
-Odiarti? Ma tesoro mio…- gli sussurrò, commossa e traboccante di gioia -Io ti ho già perdonato-
E poi lo abbracciò forte, e se anche era diventata la metà di lui, Leia riusciva comunque a inglobarlo tutto, come se lui fosse diventato all’improvviso più piccolo e lei più grande.
-Mi dispiace, io non volevo farlo…- singhiozzò tra le sue braccia, disperato.
-Lo so- lo consolò Leia.
-Anche per lui, io non volevo… Mi dispiace-
-Ti ha già perdonato anche lui-
Rey indietreggiò, era felice ed emozionata, ma aveva la spiacevole sensazione di essere di troppo in quel momento tutto loro, così bello e privato. Fece per allontanarsi, ma Leia la fermò. Si staccò dal figlio solo per abbracciare forte anche lei.
-Come ti posso ringraziare?- le chiese con le lacrime agli occhi
-Non ho fatto niente- le rispose Rey, intimidita -Kylo… Ben, ha fatto tutto da solo-
-Non dire così. Non ce l’avrebbe fatta senza di te-
Ma poi entrambe furono raggiunte e sollevate da due braccia forti e possenti -Che cosa avete da confabulare voi due!?- esclamò Ben, sorreggendole come se fossero due piume.
-Ben!- esclamò Leia, mentre Rey rideva -Per la Forza, mettici giù!-
Lui obbedì, ma continuando a stringere Rey.
-Ma guarda che … Ragazzone sei diventato!- scherzò Leia, guardandolo dall'alto al basso. Poi gli accarezzò premurosamente la cicatrice che gli sfregiava mezza parte del viso.
-È stata lei- borbottò Ben, facendo un cenno verso Rey.
-Sei bello comunque- gli sorrise Leia, tenendolo ancora stretto tra le braccia
-Lo dici solo perché sei mia madre- esclamò lui, sorridendole.
-Non è vero… O forse sì-
-Perdoni l’interruzione, Generale Organa- intervenne C-3PO, dando voce anche alla platea della Resistenza, che li guardava allibita -Ma non so come interpretare la presenza del Leader Supremo Ren nel nostro pianeta base-
-Interpretala come...- Leia ci pensò su, poi si voltò a guardare Ben -Come il ritorno di un altro, grande, Jedi-
I due si abbracciarono di nuovo, perciò Rey ne approfittò per andare a salutare Finn. Ella gli si avvicinò con un grande sorriso, che lui ricambiò, preparandosi a stringerla forte.
-Scusa se ti ho giudicato male- le confessò Finn, mentre lei aveva appoggiato la testa sulla spalla -Kylo Ren non era esattamente la persona più rassicurante che conoscevo-
-Va tutto bene- gli disse Rey, comprensiva.
-Non avevo dubbi che saresti tornata- continuò Finn senza smettere di stringerla forte, mentre Ben Solo li osservava sulle spine.
-Ormai mi conosci- disse Rey, che fu poi raggiunta anche dall’abbraccio di Poe e di molti altri.
-Bel colpo, rottamina! Il Leader Supremo… L'ho sempre detto io che bisogna volare in alto e puntare al bersaglio più grosso-
Rey ridacchiò -Visto? Sono una brava allieva!-
-Ma quindi dividerai tu la tenda con lui, vero?- le chiese all’orecchio -Perché il tuo amico ci rende un pochino... Irrequieti-
-Parla per te, Dameron- soggiunse Finn ostentando tranquillità, per poi rivolgersi a Rey -Poe è diventato una femminuccia-
Rey li guardò male entrambi e si allontanò per andare a recuperare Ben, che stava cercando di scomparire dietro a un albero. Lo prese per mano e lo trascinò verso di loro.
-Forse non vi conoscete- iniziò lei per stemperare l’imbarazzo, ma Ben volle parlare al posto suo.
-No, in realtà ci conosciamo. FN-2187- esclamò verso Finn a mo’ di saluto -E tu devi essere…-
-Uno dei tizi che hai torturato- lo anticipò Poe, mordace.
-Ah…-
Rey si schiarì la voce, stringendo forte la mano del novello fidanzato -Bene, ora che abbiamo ultimato le presentazioni che ne dite di occuparci del Primo Ordine?-
Rey guardò Ben con determinazione, lui annuì e le sorrise. Non c’era più alcun dubbio, quello era proprio il sorriso di Han Solo.
 
 

 

 

Note
… E questo era l’ultimo capitolo :)
Anche se non l’ho scritto perché le scene d’azione non sono il mio forte, naturalmente la guerra verrà vinta dalla Resistenza grazie al determinante contributo di Ben Solo e durante i festeggiamenti Ben vedrà l’anima di Anakin Skywalker, di Luke e degli altri Jedi tutte fiere e orgogliose di lui, ma soprattutto quella di Anakin… (sarebbe stato bello anche quella di Han, ma lui non è un Jedi, quindi boh, mi sa che non è possibile).
Spero che vi sia piaciuto e che vogliate farmelo sapere con una recensione, un messaggio privato, uno su Wattpad, un ologramma, un gufo o quello che preferite xD
Credo comunque che, da oggi all’episodio IX, tornerò a intasare questo fandom con altre storielle… Che mi dite di Matt il tecnico dei radar che incontra Rey sulla Star Destroyer? (Se non sapete chi è Matt, correte subito su Google a vedere)
Niente, chiedo scusa per la montagna di errori che troverete e che avete trovato e vi ringrazio tanto per il seguito!
Un abbraccio, Ecate

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