C’era una volta... -Jeon Jungkook-

di Greeneyeh
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Capitolo 1 ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Prologo

 

Dall'alba fino al tramonto,

illuminami sempre con il tuo sorriso.

 

Ed anche la notte, quando la tua luce lascerà posto alle tenebre, non scordarti che il giorno dopo dovrai tornare da me.

 

Probabilmente degli occhi come i tuoi sono difficili da scordare, e li vedi ovunque, lì, dove il cielo ed il mare si sovrappongono senza mai toccarsi veramente, e lì, attraverso l'infinito.

 

Per ogni fiore che nascerà, 

ti regalerò un sorriso.

Per ogni fiore che appassirà,

ti prometterò che la prossima volta farò meglio.

Per ogni petalo che cadrà,

ti dirò che ti amo all'infinito.

 

I piccoli sguardi inconsapevoli si trasformarono in un filo di metallo, il più forte che sia mai esistito, e non si romperebbe nemmeno se chiudessimo gli occhi.

 

Il bocciolo che conobbi anni fa , ora era sbocciato, ed era il fiore più bello di tutto il giardino.

 

E tutti i momenti passati insieme, ora sono piccoli frammenti di cielo, e stanno sopra di noi.

 

E grazie ad essi noi saremo sempre più forti e più uniti, perché d'altronde non saremo mai troppo lontani finché staremo sempre sotto lo stesso cielo.

 

~Lui

 

 

Tra mille pagine dove regnava la confusione trovai te, ed inconsapevolmente strappai quel piccolo pezzo di carta e lo conservai all'interno del mio cuore.

 

All'inizio mi piacque perché pensavo fosse l'unica illustrazione in un libro pieno di parole. 

 

Ma non avevo capito che nonostante non ci fosse nessuna parola, quella pagina diceva più di quanto potesse dire il libro nella sua interezza.

 

Ed ora so che se mai il mio inchiostro dovesse posarsi su un pezzo di carta, quello racconterebbe di me e te.

 

E non basterebbero neanche milioni di pagine per spiegarti tutto quello che sento.

 

L'amore più dolce.

 

Il fiore più bello.

 

Il libro più appassionante.

 

Noi.

 

Quando la vista ti abbandonerà, sarò felice di raccontarti per l'ennesima volta il mio libro, sussurrandotelo all'orecchio come se lo stessi scrivendo un'altra volta.

 

Quel giorno le mie mani colsero i fiori blu, ed ancora ricordo il terrore nei tuoi occhi.

 

Gli stessi che un giorno ho chiuso, ho accarezzato con le dita, e che successivamente ho baciato, perché quando li aprissi, tu potessi vedere il mio amore proiettato nell'infinito.

 

Non sai quanto vorrei essere abbastanza alta per salire fino al cielo, e scrivere lì la nostra storia così che possa accompagnarci in qualunque luogo ed in qualunque momento.

 

Mi hai detto sempre che temi che io possa sparire nella fugacità di un attimo, ma lo sai anche tu che non saremo mai troppo lontani finché staremo sempre sotto lo stesso cielo.

 

~Lei

 

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Capitolo 2
*** Capitolo 1 ***


Capitolo 1 Il sole splendeva alto nel limpido cielo di Seoul, benché la bella stagione stesse per finire faceva ancora un caldo afoso. Ed io ho l'influenza Pensò Shin strofinando un fazzoletto di carta sotto il suo nasino già arrossato. Non era una ragazza di salute  cagionevole, non contraeva mai alcun virus, e se si fosse procurata qualunque tipo di ferita avrebbe agito con calma e disinvoltura; ma se avesse lasciato i capelli umidi per un tempo leggermente prolungato o fosse uscita di casa con un po' di vento, si sarebbe beccata senza dubbio una bella influenza: per nulla grave ma duratura e fastidiosa... Quel giorno sarebbe stato il suo primo giorno di lavoro nella casa editrice Hana no hon, che dal giapponese significava "il libro del fiore", il padre le aveva spiegato che aveva preso questo nome dalla defunta moglie dell'Editore, Hana, che significa appunto fiore. Il padre di Shin, che era il direttore di una ditta di trasporti in tutta l'Asia, in gran parte dell'America settentrionale e in alcune zone dell'Europa, avrebbe voluto che la figlia lavorasse nella sua grande e fiorente azienda, ma essendo la passione di Shin un'altra, decise di affidarla ad un suo grande amico e socio in affari: l'editore dell' Hana no hon. Per questo la giovane Shin, di appena 22 anni, aveva trovato subito  impiego come Editor, un ruolo molto importante all'interno di una casa editrice. Con il cuore che batteva fin troppo veloce entrò nel grande edificio; non era come le altre case editrici coreane che aveva già visitato poiché era stata ristrutturata da qualche anno, e dava la sensazione di trovarsi in uno dei grandi grattacieli presenti in America, dove aveva vissuto per qualche anno con la famiglia. Sorrise ripensando a quei tempi, l'America non le lasciò soltanto bei ricordi, ma anche una padronanza dell'inglese che la rendeva ancora più idonea, se possibile, per una casa editrice. Chiese ad una ragazza le indicazioni per l'ufficio dell'editore, e la ragazza gliele spiegò passo dopo passo. In pochi minuti arrivò davanti alla porta lucente e bussò, aprì dopo aver ottenuto il consenso. "Shin! Ti stavo aspettando" sorrise l'uomo riconoscendo la ragazza, benché non la vedesse da molti anni. (Precisamente da prima della sua partenza per l'America) "Mi scusi signor Jeon, l'ho fatta aspettare molto?" Chiese sentendosi subito mortificata "No, solo da qualche minuto. E per favore, chiamami Jungwoo" sorrise "va bene" acconsentì poco convinta "ero a telefono con tuo padre fino a qualche minuto fa, dalla voce non sembrava molto convinto del fatto che tu iniziassi a lavorare da così giovane, ma è contento" "già, tra lui e Yugyeom non so chi sia peggio, per fortuna c'è mia madre che sta dalla mia parte" rise lievemente Dopo un pò di chiacchiere riguardanti la famiglia i due iniziarono a parlare di lavoro, e dopo aver firmato qualunque tipo di contratto, Jungwoo diede a Shin una raccomandazione: "solitamente facciamo fare ai nuovi impiegati un periodo di prova, ma so che con te non sarà necessario. Tu però se dovessero chiedertelo dì che sei in prova" disse con un sorriso complice "Signor Jeon, non può immaginare la mia gratitudine nei suoi confronti. Spero di non deluderla" Il dialogo venne interrotto dalla porta che si spalancò improvvisamente "Taehyung! Avresti dovuto essere qui già 10 minuti fa" asserì l'uomo con sguardo di rimprovero "scusi signor Jeon, c'era traffico nei corridoi" sorrise imbarazzato il ragazzo, con il fiato corto per la corsa L'espressione dell'uomo si addolcì e non continuò trovando inutile alterarsi con quel ragazzino che ormai conosceva come le sue tasche. "lei è Shin, e sarà un Editor, falle visitare tutta la struttura e poi accompagnala al suo ufficio. Mi raccomando" disse in fine con uno sguardo d'intesa al ragazzo dai capelli castani "Ai suoi ordini capo!" Taehyung era intenerito da quella piccola ragazza dalle guance paffute e gli occhi grandi colmi di ansia da primo giorno, per questo decise di rendere il suo primo giorno un primo giorno degno di nota. "Shin, voltandoti alla tua destra puoi ammirare il mio distributore automatico di fiducia, Tony!" Esclamò accarezzandolo Shin scoppiò a ridere e Taehyung face una finta espressione offesa, nonostante fosse felice di aver scroccato un sorriso alla ragazza. "Questo qui è il piano degli Editor,quindi tranne per l'ufficio di Yoongi che è il capo redattore, troverai Editor. Ma sono tutti acidi come lo Yogurt, quindi se dovessi avere bisogno di aiuto dovrai chiedere a me e a Yoongi hyung, che è... qui!" Sorrise aprendo una porta, ma quando vide il collega dalla testa color menta dormire, la richiuse facendo finta di niente "Yoongi hyung in questo momento è offline" borbottò "Wow" mormorò Shin Per lei tutto questo era bellissimo, quindi non fece caso nemmeno al collega dormiente... "Taehyungie! Ho preso dei pasticcini al bar qui affian- oddio e lei chi è?" Chiese un ragazzo alto e dalla chioma corvina "Seokjin hyung! Lei è Kim Shin, il capo me l'ha raccomandata, quindi trattala come se fosse un fiore" sorrise Taehyung, facendola imbarazzare In realtà Shin aveva una parlantina che lasciava sorprese molte persone, ma la metteva in mostra solo dopo una certa confidenza. "Ma l'avrei tenuta d'occhio anche senza la raccomandazione del capo!" Disse ovvio lui, senza malizia, solo con dolcezza nella voce "Grazie mille" sorrise Shin inchinandosi Quando i due si furono allontanati Shin chiese al ragazzo "anche lui è un Editor?" "No, Seokjin è il segretario del caporedattore. Ma normalmente si occupa di sfamare anche me e gli altri" rise La visita di quella sezione della casa editrice era terminata, ma Taehyung spiegò a Shin che doveva presentarle gli altri. Shin era molto curiosa, e non vedeva l'ora di conoscere ogni minimo particolare dell'edificio. Quando, uscendo dall'ascensore stavano per imboccare un altro corridoio Shin si bloccò "ma il mio ufficio?" "Quello lo vedremo per ultimo, avrai tutto il tempo per ammirarlo e sistemarti" spiegò "Questa è l'area del grafico, il capo settore è Hoseok. Lui si occupa della stilografia, ovvero del tipo di caratteri utilizzati nella stesura di un libro o una cosa del genere, non sono molto esperto" storse il naso "Quindi lui in qualità di capo settore che ruolo ha?" "Niente di che, è semplicemente portavoce di reparto durante le riunioni" Entrarono nell'ufficio dove un uomo dai capelli rossi era intento a guardare qualcosa al computer. Ovviamente egli chiese chi fosse la ragazza e Taehyung spiegò lui che era una nuova arrivata e che si sarebbe dovuta rivolgere a lui per ogni minimo bisogno, dopo breve tempo i due continuarono il loro tour. "Qui c'è il designer principale dell'art director, ovvero Jimin" I giovani visitarono anche il suo ufficio e Taehyung svolse le medesime raccomandazioni. E lo stesso fece quando scesero al piano che si occupava delle traduzioni in inglese e giapponese, qui Taehyung le presentò Namjoon. "Quindi se ho capito bene, voi siete tutti amici del capo redattore?" "Certo, per questo devi rivolgerti a noi quando avrai la minima necessità! Sicuramente più tardi conoscerai anche Misun, la ragazza di Namjoon, e Yoora, la sorella di Yoongi" aggiunse poi. Entrarono nell'ascensore e Taehyung schiacciò il piano "0" allora Shin si chiese cosa dovessero farci al piano terra, ma decise di stare zitta per non sembrare una rompiscatole. "Prima di uscire, sei allergica a qualcosa?" Le chiese fermandosi "No, a nulla" rispose lei stranita "Okay" mormorò il castano prima di aprire la porta e farle segno di uscire. Quando Shin uscì spalancò la bocca dallo stupore, capì subito di trovarsi sul retro dell'edificio. Era un giardino grandissimo, colmo di fiori variopinti con una fontana al centro e delle panchine sparse ovunque, ed era tutto ricoperto da una cupola di vetro. "Wow" mormorò "Questo è il giardino che l'editore dedicò a sua moglie Hana, dicono che lei amasse i fiori e che avrebbe sempre voluto un giardino così. Hana morì dando alla luce il suo primo figlio, in quel periodo la vita non era per nulla fiorente quindi il marito non poté farle realizzare il suo unico desiderio. Per questo quando la Hana no Hon raggiunse il culmine del suo splendore, il signor Jeon per prima cosa fece costruire tutto questo. All'Interno di questo giardino ci sono 100 varietà di fiori, che si mantengono tutti alla medesima temperatura, per questo c'è la cupola di vetro" concluse guardando quest'ultima "È... magnifico" sussurrò Shin guardandosi intorno "Ah, e inoltre tutti i lavoranti hanno libero accesso al giardino. In poche parole puoi venire a correggere o leggere manoscritti qui, se ti va..." "Credo proprio che lo farò" "Shin, che dici se adesso andiamo a vedere il tuo ufficio? Avrai tutto il tempo per venire qui" ridacchiò Taehyung vedendo che la ragazza era completamente assorta da quella visione. "Oh si, hai ragione" arrossì, non voleva sembrare una bambina L'ufficio di Shin aveva una grande porta finestra che dava sulle strade affollate di Seoul, le pareti erano di un blu notte ed il pavimento grigio. In un angolo vi era un armadio bianco, di fronte alla scrivania specchiata color argento vi erano due poltrone del medesimo colore e dall'altro lato una poltrona girevole in pelle nera. Sulla scrivania un computer Apple grigio, e in un angolo vi era un portatile, stesso colore e stessa marca. Le ricordava vagamente gli uffici dell'azienda di suo padre, nonostante quello fosse più sul classico. "È fantastico!" Esultò la ragazza "Già, in più come primo giorno non credo tu debba fare qualcosa dal momento che il capo Redattore non è in sede, e siccome è l'ora di pranzo che ne dici se vieni con noi a pranzare nel ristorante qui affianco?" Propose Taehyung "Va bene!" Acconsentì Shin con entusiasmo, i ragazzi che le aveva presentato Taehyung erano molto simpatici ed affabili, e dal momento che Taehyung aveva detto che ci sarebbero state anche due ragazze non trovò motivo di rifiutare E poi anche se all'apparenza Shin sembrava timida ed introversa era esattamente il contrario. Poche volte aveva pensato di non piacere alle persone, dal momento che faceva amicizia facilmente con tutti. A pranzo i ragazzi la fecero integrare benissimo e non la esclusero nemmeno un secondo, Shin conobbe anche Misun e Yoora. Yoora era la segreteria del signor Jeon mentre Misun faceva parte dell'ufficio Marketing. Entrambe erano molto simpatiche, Misun era una ragazza molto eccentrica, con vestiti sgargianti ed una luce fantastica negli occhi, Yoora era di poche parole, ma se presa in causa aveva sempre la battuta pronta, in abbigliamento molto formale: un tubino nero dei tacchi neri ed una collana di perle rosse che si abbinavano al rossetto. Shin in quel momento si chiese se il suo modo di vestire fosse adatto: quel giorno aveva indossato dei pantaloni neri stretti, una camicetta rosa cipria e degli scarponcini semplici. Poi sbuffò: ormai era fatta, sarebbe stato inutile preoccuparsi. L'ansia iniziale era passata e doveva ringraziare soprattutto Taehyung e gli altri che l'avevano fatta sentire completamente a suo agio. "Ragazzi, sapete per caso quando torna il capo redattore?" Chiese Jimin "È partito ieri pomeriggio per l'America, deve firmare alcuni contratti e non sa quando tornerà" alzò le spalle Namjoon "L'ho chiamato qualche ora fa per chiedergli se stesse bene, mi ha detto di sì, ma io ho paura che stesse mentendo. E se non gli piacesse il cibo americano? Quel ragazzino dovrebbe digiunare per giorni e giorni! Ma lui non è abituato al digiuno, mi occupo personalmente di farlo mangiare regolarmente!" Esclamò Seokjin con il viso rosso dalla rabbia "Hyung, calmati, non penso che digiunerebbe, ha 24 anni, non 5" cercò di farlo ragionare Namjoon "Mi sto sentendo male" ansimò il corvino sventolando una mano davanti al suo viso "Seokjinie, se vuoi più tardi lo chiamo io e glielo chiedo, sai che con me si confida" lo rassicurò Jimin "Va bene" In tutto questo trambusto Shin aveva parlato di cosmetici con le sue nuove amiche, Yoongi aveva fissato un punto indefinito nella stanza per tutto il tempo e Taehyung ed Hoseok avevano giocato a lanciarsi il cibo in bocca reciprocamente. Alla fine della sua giornata lavorativa, sebbene dal punto di vista di Shin non potesse essere ritenuta tale, la ragazza tornò a casa dopo aver chiamato un taxi nero, sotto le molteplici raccomandazioni del padre che non si fidava dei gialli e dei bianchi. La casa di Shin era piuttosto grande, con una piscina sul retro, ma non la usavano quasi mai. Quando entrò dentro la grande Villa venne invasa dai vari profumi, evidentemente le cuoche si erano date da fare per festeggiare la promozione della ragazza. Venne accolta da Yugyeom, il fratello che benché avesse un anno in più, caratterialmente ne mostrava molti in meno "Sorellina! Com'è andato il primo giorno?" Le chiese scombinandole i capelli "Meglio di quanto mi aspettassi" ammise la sorella, iniziando a raccontare tutto nei minimi particolari, senza omettere ovviamente il grande giardino che l'aveva lasciata a bocca aperta "Io li conosco, siamo usciti insieme qualche volta, perché Namjoon è molto amico di Jackson" spiegò Yugyeom riferendosi ai ragazzi nominati precedentemente da Shin "E come ti sembrano?" Chiese lei per avere una conferma delle impressioni avute "Sono davvero delle persone fantastiche, puoi fidarti di loro" la rassicurò il più grande La cena fu come al solito rumorosa e piena di domande per Shin, che stava iniziando a voler scappare da quella stanza. Finalmente poté fare una doccia e rifugiarsi nella sua enorme stanza dalle mille sfumature.

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