Trecentonove di Itanuno (/viewuser.php?uid=383751)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 하나 ***
Capitolo 2: *** 둘 ***
Capitolo 3: *** 셋 ***
Capitolo 4: *** 넷 ***
Capitolo 5: *** 다섯 ***
Capitolo 6: *** 여섯 ***
Capitolo 7: *** 일곱 ***
Capitolo 1 *** 하나 ***
«Non
può fare così. Non può.»
A sbattere
malamente la porta, facendo prendere uno spavento ad Hoseok seduto in
cucina, è Yoongi.
«Hyung,
ti hanno per caso licenziato?»
Il
maggiore lascia cadere la borsa a terra, mollandola all'entrata poco
più avanti delle proprie scarpe.
«Ma
che licenziato, è uno dei nuovi coinquilini di Jin-Hyung e
Jungkookie.»
«Oh
Santo Cielo, sono arrivati ieri cosa mai potranno aver fatto?»
«Uno
dei due assolutamente nulla, l'altro sta portando scatoloni su per le
scale.»
«E
questo dovrebbe darti fastidio perché?»
«Perché
è fottutamente a torso nudo.»
«A
torso nudo? Oh mio Dio, scandaloso.»
«Vuoi
smetterla di prendermi per il culo? Cazzo, tu non hai visto quegli
addominali e i muscoli della schiena, Hobi, i muscoli della
schiena.»
«Tu
mi staidicendo che c'è un fottutissimo Bronzo di
Riace che sta facendo avanti ed indietro sulle scale del
nostro condominio ed io non l'ho ancora visto?»
Un nano
secondo dopo entrambi i ragazzi si stanno precipitando fuori dalla
porta di casa, correndo come se ne dipendesse la loro vita.
Ed
è lì che fanno la loro plateale brutta figura,
spintonandosi l'un l'altro fino a che Yoongi non ruzzola proprio ai
piedi del suddetto Bronzo di Riace.
«Oddio,
stai bene?»
Il ragazzo
molla giù lo scatolone per porgere tutta la sua attenzione
all'uomo davanti a lui.
Gli
allunga la mano sfoggiando un sorriso candido, ed in quel momento anche
Hoseok, ancora fermo sull'uscio, può sentire tutta la saliva
che Yoongi ingoia in un sol colpo.
Sembra
quasi una scena da film, di quelle che girano a rallentatore per far
capire agli spettatori che quello è il momento in cui la
fine ha inizio.
Yoongi
afferra la mano del giovane, massaggiandosi con l'altra la testa
dolorante.
«G-Grazie.»
Balbetta poi.
Ed Hoseok
starebbe ore a guardare il suo migliore amico arrossire furiosamente di
fronte al ragazzo dalla muscolatura stupenda, ma si rende anche conto
che deve correre a salvare la situazione o quei due rimarranno fermi
immobili a stringersi la mano ed a fissarsi negli occhi per
chissà quanto tempo.
«Hei,
io sono Hoseok, e lui è Yoongi. Siamo i vostri vicini.
Jin-Hyung e Kookie ci avevano avvisati che sareste arrivati. Vi-Vi
serve una mano con quelli?» Inventa sul momento, dato che non
può permettersi di dirgli qualcosa tipo "non
è che ci mostreresti i tuoi addominali? Sai io e Yoongi
siamo due pervertiti arrapati."
Al parlare
di Hoseok i due sembrano uscire da una qualche specie di catalessi,
staccano velocemente il contatto delle loro mani e portano entrambi lo
sguardo sorpreso al castano.
«Park
Jimin, ci aiutereste davvero?»
«Certo,
nessun problema.»
«Vi
ringrazio davvero, questi scatoloni sono così pesanti. Uno
di voi due potrebbe aiutare Taehyungie magari? È dentro ad
aprire le scatole.»
«Allora
lasciaci mettere le scarpe ed arriviamo subito.»
Guardano
Jimin entrare in casa propria e loro fanno lo stesso.
«Dai
Hyung, io ti lasciato provarci con il commesso del minimarket la
settimana scorsa.»
«No,
l'ho visto prima io.»
È
la prima volta che Yoongi non vuole mollare la presa su un ragazzo
carino. Solitamente loro due, se trovano attraente la stessa persona,
discutono per circa un minuto e poi finiscono sempre per giocarsela a
sasso, carta, forbici.
Ed anche
in questo caso fanno così, portando Hoseok alla vittoria.
«Ragazzi?
Tutto bene? Non dovete farlo per forza.»
La voce di
Jimin risuona insieme al bussare dietro la loro porta.
Yoongi,
forse fin troppo triste per la sconfitta, apre la porta.
«Scusaci,
Hobi è sempre lento nel fare le cose.»
«Oh,
è tutto okay, anche Taehyungie spesso ci mette i suoi tempi.
Andiamo.»
Detto
ciò la piccola mano di Jimin raggiunge quella più
grande di Yoongi trascinandolo giù per le scale.
Ed
è mentre viene accompagnato dalla mano del ragazzo che Min
Yoongi mostra una linguaccia ed il dito medio al suo migliore amico
ancora fermo davanti alla porta.
«Dunque,
tu e...» Si blocca, non ricordando il nome dell'altro ragazzo
trasferitosi con Jimin. Ora che non c'è Hoseok, Yoongi si
sente in imbarazzo, è facile fare lo spaccone con la
sicurezza che a sembrare stupidi sono in due, ma ora sono solo lui e
quello che Yoongi reputa una sorta di divinità scesa in
terra.
Davvero,
quel ragazzo non sembra avere nessun difetto.
«Taehyung.»
Gli sorride l'altro.
«Tu
e Taehyung, come siete finiti nell'appartamento di Jin-Hyung? Non
credevo cercasse coinquilini.»
«Non
li cercava infatti, solo che, beh, non so se sono autorizzato a dirlo
però, Tae e Jungkook sono molto amici, ecco e-»
«Aspetta,
Taehyung è quel Taehyung? Il ragazzo a distanza di
Kookie?»
Jimin
sospira, raccogliendo l'ultimo scatolone dall'ingresso ed avviandosi
per lescale.
«Oh,
credevo non lo sapesse nessuno. Sì, è
lui.»
«Mentre
tu sei qui perché?»
«Sono
un ballerino, vorrei entrare in qualche compagnia, e qui a Seoul
è più facile trovare audizioni o sponsor.
Così quando ho chiesto a Tae se il suo ragazzo sapeva di
qualche posto dall'affitto decente mi sono ritrovato con un ragazzino
urlante e tre coinquilini.»
Yoongi ci
metteun po' a processare cosa Jimin gli stà dicendo,
più che altro perché continua a fissare la
schiena nuda di quest'ultimo che stà tranquillamente
camminando avanti a lui.
È
talmente distratto dai muscoli che si muovono che nemmeno si accorge
d'aver mancato lo scalino.
Lui e lo
scatolone volano all'indietro ruzzolando per almeno due piani.
Non
è una persona sbadata, non così tanto almeno, e
oggi, a causa di quel ragazzino è già finito
sedere a terra ben due volte.
Atterra
sbattendo la faccia, un dolore forte si espande dal suo naso agli
zigomi, respirare gli diventa quasi impossibile.
«Dimmi
che non ti sei rotto niente!»
Jimin
corre giù per le scale, chinandosi ad esaminare il suo corpo
ancora steso tra il secondo ed il terzo piano.
Mormora
qualcosa cercando di parlare ed il sapore del sangue si mischia presto
alla sua saliva.
«Porca
paletta! Yoongi, hai bisogno d'esser medicato.»
Prova a
tirarsi su, ma la botta deve averlo stordito per bene perché
tutto intorno a lui prende a vorticare.
Per sua
fortuna il giovane sembra accorgersene; le mani di Jimin entrano in
contatto con i suoi fianchi mentre il suo corpo si sbilancia verso
quello del ragazzo.
«Scusa
se sono sudato.» Gli sussurra l'arancio all'orecchio prima di
prenderlo in braccio ed iniziare il suo percorso verso la propria
abitazione.
Yoongi
normalmente si lamenterebbe dicendo di essere in grado di camminareda
solo e di lasciarlo in pace, ma la pelle di Jimin è lisca,
morbida e calda, e lui non trova assolutamente nessun motivo per il
quale sarebbe sbagliato farsi aiutare da quest'apparente angelo.
Appena
mettono piede nell'appartamento di Seokjin tre teste si voltano
incuriosite nella loro direzione.
«Tae,
Jungkookie, presto! Il kit d'emergenza.»
Jimin fa
sedere Yoongi sul divano, prendendo il suo viso fra le mani, muovendolo
prima leggermente da un lato e poi dall'altro. Avvicinandosi per vedere
meglio le ferite; e Min Yoongi può giurare di sentirsi
svenire nel momento in cui il respiro del ragazzo s'infrange sulla sua
pelle.
Hoseok li
osserva confuso.
«Hyung
stai bene?» Chiede titubante.
La sua
domanda sembra aver rotto la piccola bolla in cui i due si trovano ma,
fortunatamente, in suo aiuto tornano Taehyung e Kookie con una piccola
valigetta di primo soccorso.
«Okay,
Yoongi, sono Jimin. Riesci a capire cosa sto dicendo?»
La
testolina verde menta si muove a mala pena in segno affermativo.
Jimin
prende prima un po' di carta, cercando di rimuovere il sangue in
eccesso fuoriuscito dal naso.
«Qualcuno
potrebbe prendermi del ghiaccio per favore?»
È
la seconda richiesta che fa e Yoongi si stupisce di come ogni volta,
anche in una situazione del genere, Jimin sia stato gentile ed educato
nel formulare le frasi.
Mentre
aspetta il ghiaccio l'arancio prende a disinfettare il taglio che si
è procurato sul sopracciglio.
«Jimin,
non abbiamo ghiaccio, ci sono solo piselli e bistecche
surgelate.»
«I
piselli andranno più che bene.»
Un secondo
dopo Yoongi si ritrova un sacchetto di piselli surgelati spiaccicato
sul naso.
«Yoongi,
potresti reggere questi per me?» Gli chiede il ragazzo,
facendogli un piccolo sorriso.
La mano di
Yoongi sfiora quella di Jimin nel momento in cui queste si
sovrappongono sopra al sacchetto gelido.
L'arancione
poi controlla un piccolo taglietto posto sul labbro superiore,
disinfettando anche quello.
«Ecco
fatto, ora riposati. Poi mi spiegherai come hai fatto a
cadere.»
Gli altri
tre fissano tutta la scena con la testa un po' inclinata ed un sorriso
ebete, come si farebbe guardando un bambino o qualche cucciolo di
animale.
«Adesso
si limonano.»
«Ma
no Kookie, Jimin l'ha conosciuto oggi, non lo farebbe mai.»
«Yoongi-Hyung
ne sarebbe capace ma, per qualche motivo, mi sembra quasi, non lo so,
timido?»
«Sapete
che vi sentiamo da qui?»
I loro
occhi si spostano sulla figura dell'arancio che, ora in piedi, si sta
dirigendo a raccogliere lo scatolone caduto.
Il resto
del tempo lo passano sistemando le cose dei due in giro per la casa,
Yoongi ancora sul divano con i il sacchetto di piselli come unica
compagnia.
Si sente
quasi Out of Character dopo questa giornata.
Jimin lo
destabilizza troppo, e nemmeno si conoscono. Si sente un po' in
pericolo.
Sente la
risata di Hoseok provenire da una delle stanze.
«Hobi-Hyung,
smettila ti prego.» La voce cristallina di Jimin sembra
colpirgli dritto il petto.
Poco dopo
i due lo raggiungono sul divano.
«Yoongi-Hyung,
Hobi-Hyung mi ha detto che sei più grande di me, mi spiace
se prima ti sono sembrato scortese per non aver utilizzato il
linguaggio formale.»
«È
okay Jimin-Ah. Hobi, io me ne torno a casa. Jimin, grazie per i piselli
ed il primo soccorso.»
Detto
ciò esce dalla porta, attraversa il pianerottolo ed
è finalmente a casa.
In salotto
trova Namjoon, un libro poggiato sulle gambe e le cuffiette alle
orecchie.
«Oh
mio, Hyung cosa ti è successo?»
«Park
Jimin, ecco cosa mi è successo.»
Hello Folks,
Dunque, non sono brava con gli "angolini dell'autore".
Questa storia è nata come svago dato che in
realtà sto preparando per voi una Yoonmin Mafia!AU, e dato
che come storia è abbastanza pesante e lunga avevo bisogno
di distrarmi ed ho buttato giù questa.
In realtà non saranno poi tanti capitoli e sarà
molto leggera come cosa.
Bene, fatemi sapere che ne pensate e ci vediami presto per il secondo
capitolo :3
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Capitolo 2 *** 둘 ***
«E
così io e
Jimin-Ah abbiamo sistemato questa vecchia coreografia, il risultato
è
qualcosa di strabiliante, non possono non prenderlo se si presenta
alle audizioni con quel pezzo.»
È passata una
settimana dalle sue plateali figure del cavolo fatte davanti a Jimin,
una settimana in cui ha sempre cercato di evitare l'arancione, una
settimana in cui Hoseok non fa altro che parlare di lui e Jimin che
si allenano insieme in palestra.
Yoongi
non sa se è più geloso del suo migliore amico e
del fatto che passi
più tempo con qualcun altro invece che con lui o se
è più
infastidito dal fatto che quel qualcuno sia proprio Jimin.
Una settimana che
non lo vede, eppure riesce ancora a sentire la consistenza della pelle
sudata sotto i polpastrelli; se chiude gli occhi ogni dettaglio si
è già
scolpito nella sua mente.
«Potremmo
invitarli a cena questo fine settimana, no?»
Hoseok inizia ad
urlare di gioia, già pronto a fiondarsi dall'altro lato del
pianerottolo per proporre l'idea ai nuovi amici.
Yoongi vorrebbe
dire la sua, vorrebbe dire che va bene lo stesso, che gli bastano le
visite che qualche volta gli fanno Jungkook e Taehyung la sera prima
di cena ma sono due contro uno perciò lui non avrebbe
comunque voce
in capitolo.
La
sera della
cena è arrivata anche fin troppo in fretta secondo Yoongi,
e, dato
che Namjoon non sa cucinare bene nemmeno una scatola di ramen
istantaneo, lui ed Hoseok si trovano in cucina intenti a destreggiarsi
tra forno e pentole bollenti.
Per Hoseok e
Yoongi quello è uno dei loro momenti preferiti, con la
musica a
tutto volume mentre ridono e scherzano, preparando da mangiare ed
usando qualsiasi cosa gli capiti sotto mano come se fosse un
microfono.
È proprio così
che li trovano i loro vicini, quando Namjoon apre loro la porta.
Hoseok intento a mescolare metà del contenuto fuori dalla
pentola e
Yoongi, zucchina alla mano, intento a rappare, con tanto di gesti ed
espressioni facciali.
Ed è nel momento
esatto in cui la testa verde menta di Yoongi si gira verso quella
arancio di Jimin ed il loro sguardo s'incontra che il maggiore
desidera, per la prima volta nella sua vita, di poter diventare uno
struzzo così da poter nascondere la testa sotto metri di
sabbia.
«Ma questa è la
mia canzone!»
Non è mai stato
più grato a Taehyung che, con Jungkook al seguito, entra
nella
cucina iniziando a dimenarsi insieme ad Hobi.
Tutto sommato la
cena non è stata così pessima, certo, Yoongi si
è incantato un
paio di volte ad osservare il modo in cui Jimin porta le bacchette
alle labbra, ed il movimento del pomo d'Adamo quando beve ma almeno
non s'è rovesciato nulla addosso.
«Perché non
giochiamo a “non ho mai”?»
E Yoongi si
chiede quanto stupido può essere il suo migliore amico a
proporre un
gioco alcolico quando lui, l'alcol, non lo regge proprio.
«E come si
gioca?»
A vole Kookie gli
fa davvero tenerezza, è così innocente ed ingenuo.
«A turno ognuno
di noi deve dire qualcosa che ha fatto utilizzando la frase
“non ho
mai”, per esempio: non ho mai mangiato con le mani, e
chiunque
abbia effettivamente fatto quella cosa deve bere un bicchierino di
Soju.»
«Okay,
giochiamo.»
Ed è così che
si ritrovano tutti seduti a terra, pronti ad esporre la parte
più
imbarazzante di loro.
«Inizio io! Non
ho mai perso la maglia preferita del mio migliore amico!»
«Tu cosa!?»
Yoongi non guarda nemmeno chi degli altri si appresta a bere il
proprio bicchiere, è troppo arrabbiato con il ragazzo.
La sua maglietta
di Kumamon, perduta per sempre.
Allora decide di
giocare sporco, se Hoseok vuole la guerra, l'avrà.
«Non ho mai
fatto cose nel letto di un mio
coinquilino.»
«Lo sapevo che
quella volta ci avevi scopato, che schifo Hyung, io ci dormo
lì.»
Hobi si alza in
piedi, gesticolando fin troppo. Non è possibile che dopo un
bicchiere di birra a cena ed un bicchierino di Soju sia già
ubriaco.
Yoongi ne
approfitta per spiare in direzione di Jimin, seduto tra Jin-Hyung e
Taehyungie, il bicchiere ancora pieno.
I giri continuano
con le classiche domande stupide, tutti hanno visto qualche porno
strano, la metà di loro ha fatto cose stupide da ubriachi;
quello che
ne esce nel corso dei round sono sette ragazzi normali, che vivono la
vita esattamente come chiunque altro.
«Non ho mai
baciato qualcuno in questa stanza.»
Jimin non ha
bevuto poi così tanto, anzi, sembra uno dei pochi, oltre a
lui, ad
essere ancora lucido.
Si stupisce un
po' quando l'arancio pone quella domanda, puntando gli occhi nocciola
in quelli scuri di Yoongi.
La cosa
sorprendente è che tutti bevono.
Dunque, il verde
cerca di fare qualche collegamento sensato.
Taehyung ha per
forza baciato Jungkook, data la loro relazione.
Lui, a quindici
anni, ha baciato Hoseok. E questo toglie anche loro due dalla lista.
Qualcosa tra
Joonie e Seokjin dev'essere per forza successa data la tensione
sessuale che circonda costantemente quei due.
E Jimin?
E se, durante i
loro incontri in palestra Hoseok e Jimin avessero avuto modo di
conoscersi in modo più intimo?
Improvvisamente
qualcosa sembra scattare dentro di lui.
Deve saperlo,
cosa sono Jimin e Hoseok?
Non sembra
l'unico a porsi dei quesiti perché i “non ho
mai” che seguono
tendono a spingersi sempre di più nel personale e
specialmente
nell'ambito della camera da letto.
«Non ho mai
fatto sesso.»
Questa volta ad
alzarsi i bicchieri sono solo sei perché Jimin, guance ed
orecchie
completamente arrossate, non beve.
Quindi Park Jimin
è ancora vergine?
Sono pochi i giri
che si susseguono, Hobi troppo ubriaco anche solo per parlare;
Taehyung, completamente assorto nel suo mondo, continua a toccare in
modo abbastanza esplicito il fidanzato che, brillo pure lui, lo
lascia fare.
Jin dorme sulle
gambe di Namjoon che paziente continua ad accarezzargli piano la
testa.
«Voi due,
prendetevi una stanza. Joonie, porta Jin-Hyung a casa, io metto Hobi
a letto e poi sistemo.»
«Hyung, ti
aiuto.» L'arancio gli si avvicina, poggiandogli una mano
sulla
spalla.
«Hobi, vieni
andiamo a letto.»
Il suo migliore
amico lo guarda confuso.
«Non voglio fare
sesso con te, Hyung.»
Spalanca gli
occhi e per poco non gli cade la mascella.
«Nemmeno io
Hobi, che schifo! Intendevo ti accompagno così puoi
dormire.»
Il castano sbuffa
rimanendo piantonato a terra.
«Non ho sonno,
voglio andare a ballare! Hyung andiamo in discoteca.»
Lui e Jimin si
scambiano un'occhiata complice mettendosi ai lati del ragazzo. Lo
tirano su di peso, iniziando a trascinarlo per il corridoio.
«Non ho sonno,
uffa. Lasciatemi.»
Ma non appena
entrano nella stanza del castano questo si fionda a letto,
accoccolandosi fra le lenzuola.
Addormentandosi
di botto.
Jimin ride piano.
«Hoseok-Hyung da
ubriaco sembra un bambino.»
«Hobi è un
bambino.»
Gli dice
poggiando sul comodino dell'amico acqua e una scatola di aspirine.
«Parla sempre di
te quando siamo in sala prove. È bello vedere come ti prendi
cura di
lui.»
Non sa bene cosa
dovrebbe rispondergli, in fondo, quello che fa per Hoseok lo fa
perché gli vuole bene, non sta nemmeno lì a
ragionare molto sul
significato dei suoi gesti.
«Immagino ci
prendiamo cura l'uno dell'altro.» Conclude infine.
In silenzio si
avviano di nuovo in cucina dove la tavola è ancora piena di
piatti
sporchi e bottiglie vuote.
Yoongi sbuffa, ha
sempre odiato riordinare dopo aver mangiato.
«Hyung, ti
aiuto.»
Vorrebbe e
dovrebbe dirgli che non serve, che può fare da solo, ma
è troppo
stanco ed assonnato per rifiutare.
Iniziano perciò
a raccogliere le cose da lavare ed a poggiarle nel lavabo.
«Io lavo tu
asciughi.» Gli propone.
Jimin gli sorride
ed annuendo afferra lo strofinaccio posato accanto al fornello.
Credeva di
sentirsi a disagio a rimanere solo con l'arancio dopo la loro tragica
conoscenza invece, nel silenzio della cucina, ascoltando il rumore
del respiro di Jimin, Yoongi si sente bene. Come se tutto
ciò fosse
parte della sua quotidianità.
«Com'è andata
la tua giornata Hyung? Hobi-Hyung dice sempre che lavori
molto.»
«Tu e Hoseok
parlate di me?»
«Beh, dato che
non ho avuto modo d'incontrarti negli utimi giorni ed ero preoccupato
per il tuo naso ho
chiesto a lui come stai e la sua risposta è stata che dato
il lavoro
non ci sei spesso a casa e che quindi non ne era sicuro.»
Può vedere le
orecchie ed il collo di Jimin arrossarsi e, per qualche assurdo
motivo, lo sa che quel rossore non è dovuto ai bicchieri di
troppo
che hanno bevuto.
«Il mio naso sta
bene. In effetti ultimamente non sono stato molto presente a
casa.»
«Che lavoro fai
Hyung? Hoseok-Hyung non ha voluto dirmelo.»
«Momentaneamente
sto svolgendo un tirocinio in una casa discografica come produttore,
ma devo ancora finire il conservatorio in realtà.»
«Quindi sei un
musicista? Oddio che cosa figa Hyung! Quali strumenti suoni?»
«Prevalentemente
il pianoforte, poi strimpello un po' la chitarra e conosco i
fondamentali della batteria. Niente di che in
realtà.»
Solitamente
sarebbe a disagio con tutte quelle domande ma Jimin è
così carino
mentre gli s'illumina il viso ogni qual volta risponde ad una sua
domanda.
«Niente di che?
Stai scherzando spero! Io so a malapena cantare sotto la
doccia.»
«In realtà,
ascoltandoti parlare, credo che la tua voce sia davvero bella. Voglio
dire, se cantassi sarebbe un qualcosa da orgasmo
probabilmente.»
Vede l'arancio
arrossire di botto. È vero però, non si pente
d'aver detto la
verità.
«G-Grazie,
immagino.»
Finiscono di
sistemare in silenzio, se non per le piccole indicazioni su dove
vadano sistemate le varie cose.
«Bene credo sia
ora di andare. Grazie per la serata Hyung. Spero che Tae e Kookie non
stiano facendo nulla o che abbiano già finito, altrimenti
non
riuscirò a dormire.»
Solo allora
Yoongi s'accorge che Namjoon non è ancora tornato.
No, probabilmente
Jimin non dormirà questa notte.
«Vuoi fermarti
qui? Insomma, se hai paura di trovarli in un momento, diciamo,
intimo, puoi rimanere. Ho una brandina che possiamo usare, nella mia
stanza.»
Vede Jimin
rifletterci su per un momento.
«Se non è un
problema.»
«Tranquillo,
vieni.»
In realtà si
sente un po' in imbarazzo a far entrare qualcuno che, effettivamente,
è uno sconosciuto nella sua stanza.
Per Yoongi,
camera sua, è il suo luogo sicuro. C'è ogni parte
del suo essere
racchiuso in quella stanza; negli strumenti musicali al suo interno,
nei vinili appesi al muro, nei poster dei giocatori di basket e nelle
mensole piene di libri e manga.
Si possono capire
tante cose su Yoongi solo mettendo piede lì dentro.
Tira fuori la
brandina da una delle ante del grande armadio a muro.
«Ecco qui, è la
prima volta che la uso perciò spero che non si chiuda
qualche pezzo
durante la notte.»
«Hyung, non
dovevi usare la tua brandina nuova per me, potevo dormire sul
divano.»
«In realtà
l'avevo presa perché Hobi voleva andare in campeggio, ma ti
pare che
uno con la fobia per gli insetti si metta a dormire in un bosco?
Perciò sono felice di lasciartela usare. Almeno non ho speso
soldi
per niente.»
Jimin gli
sorride, sedendosi sulla brandina e constatando la sua tenuta.
«Ti dispiace se
li tolgo? Dormire con i jeans è un po' scomodo.»
Gli chiede
indicando i pantaloni strappati al ginocchio.
«Po-Posso
prestarti un pigiama, se preferisci.»
Lo vede annuire.
Perché l'idea che Jimin indossi i suoi vestiti gli fa venire
le
palpitazioni?
Gli passa una
semplice t-shirt bianca ed un paio di pantaloni grigi, sono i suoi
preferiti.
«Questi
dovrebbero andarti bene, credo. Io vado al bagno, se ti serve
qualcosa chiedi pure.»
Detto ciò si
fionda nella stanza accanto.
Solo ora sta
realizzando la situazione, Jimin dormirà accanto a lui,
indossando i
suoi vestiti ed il pensiero di tutto ciò gli fa annodare lo
stomaco
ed arrossire come una ragazzina alle prese con la sua prima cotta.
S'infila il
pigiama, cercando di calmarsi.
Perché Jimin lo
manda così tanto in iperventilazione?
Al ritorno nella
propria stanza l'arancio è ancora alle prese con i pantaloni
della
tuta e le cosce sode in bella mostra di certo non aiutano Yoongi a
calmarsi, anzi tutto l'opposto.
Cerca di
sbrigarsi ad infilarsi sotto le coperte, mettendo più
barriere
possibili tra lui ed il giovane.
«Buonanotte
Hyung.» Sbadiglia assonnato il minore, coricandosi di lato ed
alzando meglio le coperte sulla testa.
«Buonanotte
Jimin.»
E Yoongi prega di
riuscire almeno a chiudere occhio.
Good morning people,
Allora
questo Comeback? Sono troppo esaltata. Quest'album diventerà
uno dei miei preferiti.
Seesaw è un qualcosa di meraviglioso, per non parlare delle
altre due Trivia e delle intro della vocal line.
Ho i brividi solo a pensarci.
Dunque, io vi regalo un altro piccolo capitoletto.
Le cose cominciano a farsi interessanti eh? Ma non siamo ancora nel
pieno della storia.
Fatemi sapere che ne pensate:3
Tante
coccole a tutti voi:3
|
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Capitolo 3 *** 셋 ***
«No
va beh, ma
allora lo fa di proposito.»
Prima ancora che
possa spiegare il motivo delle proprie guance arrossate e del suo
nervosismo; Namjoon e Hoseok, in pausa dalla loro sfida settimanale
ai videogiochi, stanno ridendo come due cretini.
«Cos'ha fatto
questa volta Park Jimin?»
Yoongi non ne è
ancora sicuro, ma quei due sembrano come sapere qualcosa che, invece,
lui ignora completamente.
Come sempre il
suo istinto protettivo gli ha suggerito, e continua a suggerire
tuttora, di evitare il più possibile un certo vicino di casa.
Già la mattina
dopo il loro piccolo Sleepover – nottata
che il maggiore ha
passato ad osservare l'arancio dormire, senza mai chiudere occhio e
memorizzando ogni dettaglio del viso di Jimin – Yoongi ha
dovuto
spedire Hobi a svegliare il ragazzo al proprio posto.
Questa cosa non
può continuare così, deve trovare una soluzione
al suo problema.
«Cos'ha fatto?
Cos'ha fatto dici? Quel dannatissimo ragazzino è sceso fino
all'atrio principale, a prendere la posta, con addosso solo le
fottutissime mutande.»
«Riuscirà il
nostro Yoongi-Hyung a smetterla di sessualizzare il nostro vicino?
Cinquemila won che prima o poi lo stupra nel pianerottolo! Che dici,
ci stai Hobi?»
«Io non sto
sessualizzando proprio nessuno, è lui che se ne va in giro
praticamente nudo.»
«Dai Hyung lo
sappiamo che quel ragazzino ti piace almeno un po'! Comunque
Cinquemila sul fatto che alla fine sarà Jimin a fare il
primo passo.
Yoongi è troppo impacciato quando lui è in giro,
figurati se riesce
a scoparselo. »
«Oddio ho sempre
pensato che in una futura relazione sarebbe stato lui
l'attivo.»
«Che schifo!
Adesso mi toccherà cenare con l'immagine di lui che si fa
sodomizzare da Jimin.»
«Lo sapete che
sono ancora qui e che posso sentirvi, si? E comunque: uno, Hobi,
rimango sempre un tuo hyung, gradirei rispetto. E due, io non mi
faccio sodomizzare proprio da nessuno. E poi avrà anche un
corpo da
sballo ma non lo conosco quasi per niente.»
Non è la prima
volta che, in quella casa, vengono fatti discorsi del genere. Ogni
volta che uno dei tre inizia a frequentarsi con qualcuno gli altri
due aprono scommesse sul futuro amplesso sessuale dell'amico, eppure,
questa volta, a Yoongi da particolarmente fastidio.
Non sa se per il
fatto che, in realtà, tra lui e Jimin non c'è
proprio nulla o più
perché, se davvero ci fosse la possibilità di
conoscere il ragazzo
in un ambito più intimo, vorrebbe che fosse un qualcosa di
più
complesso di un semplice atto fisico.
«Ma Hyung, noi
facciamo il tifo per te eh! E poi ti ricordi alla cena? Lui non ha
bevuto Hyung, voglio dire, è vergine! Oddio Joonie,
Yoongi-Hyung in
versione soft e delicata, ma te lo
immagini?»
«Ah, Jimin, farò
pianissimo. Te lo prometto.» Namjoon, la voce fintamente roca
e
simile a quella del maggiore, lo prende in giro.
«No va beh,
dobbiamo trovare un nome per la loro ship, sto fangirlando
troppo.»
«Ma Hobi, ti
rendi conto che se si sposassero Jimin si troverebbe fra due
Min?»
«Oddio, Min
Jimin suona malissimo però!»
Ed è lì che
Yoongi decide di andarsene in camera sua.
Tutti quei
discorsi dono troppo per lui.
In fin dei conti,
non c'è davvero nulla tra lui ed il suo vicino di casa.
Non
sa nemmeno
che ore sono quando apre gli occhi, dev'essersi addormentato mentre
revisionava il lavoro di quella mattina.
Il suo stomaco
brontola, ricordandogli che non ha ancora cenato.
Si alza di
malumore, odia sentirsi così frastornato.
In cucina il figo
è praticamente vuoto ed un biglietto attaccato sullo
sportello
attira la sua attenzione:
Per
Yoongi-Hyung,
Siamo
usciti a
cenare, il frigo è deserto.
Domani
qualcuno deve andare a fare la spesa.
Non
volevamo
svegliarti quindi se hai fame sono cazzi tuoi.
Ti
vogliamo
bene.
Hobi
e Joonie.
P.s.
Hai la
casa libera se devi fare le cose losche con il nostro vicino.
Ha troppo sonno
per infastidirsi. Sbuffa appena, afferrando portafoglio e cellulare.
È già stanco al solo pensiero che
dovrà camminare per mezz'ora
prima di raggiungere il piccolo supermarket aperto anche la notte.
Sale
le scale
alzando i piedi il minimo indispensabile, e se pensa che lo scaffale
con il ramen ai gamberetti – il suo preferito –
l'ha svuotato la
signora grassa cinque secondi prima che lui potesse afferrarne almeno
una scatola, le sue spalle s'incurvano ulteriormente.
«Brutta
giornata, Hyung?»
Ci mette un po' a
collegare che la voce delicata di Jimin non è prodotta dalla
sua
testa ma è effettivamente uscita dalla bocca carnosa del
ragazzo
che, attualmente, se ne stà seduto davanti la porta della
propria
casa.
«Ji-Jimin! Più
o meno. Tu-Tu che ci fai qui da solo?» Perché ogni
volta che quel
ragazzo lo coglie di sorpresa inizia a balbettare ed a sudare freddo?
«Oh sono rimasto
chiuso fuori, e non c'è nessuno in casa.»
«V-Vuoi entrare
da me?»
Deve schiarirsi
la voce un paio di volte prima di parlare.
Si sofferma a
guardare il ragazzo che ora gli sorride grato. Indossa una tuta
grigia ed è completamente sudato. L'espressione del viso
è stanca e
gli occhi piccoli sono leggermente arrossati.
S'affretta a
cercare le chiavi di casa sua, iniziando un piccolo balletto nel
tastarsi le tasche della giacca in pelle e poi quelle dei jeans.
«Okay, ritiro
l'offerta. Siamo chiusi fuori in due.»
È Jimin ad
alzarsi dalla sua postazione per sedersi accanto a lui.
«Almeno possiamo
tenerci compagnia. Allora, raccontami di questa brutta
giornata.»
Questo ragazzo è
davvero interessato ad ascoltare la sua noiosa vita?
«Sono in una
fase di blocco a lavoro. Odio sentirmi così,
così...» Non trova la
parola giusta.
«Intrappolato?»
Lo aiuta allora
il ragazzo, se ne stà seduto con le ginocchia al petto e la
testa
poggiata su di esse, mentre lo ascolta.
«Forse. Non lo
so. Continuo ad arrovellarmi in cose inutili ultimamente. Oh e poi la
signora prima di me al supermercato mi ha soffiato l'ultima scatola
di ramen ai gamberetti.»
«Vedila così,
almeno tu non hai due coinquilini che amoreggiano davanti a te tutto
il giorno facendoti ricordare che invece tu sei triste e solo
perché
non hai un ragazzo. E poi le audizioni, lasciamo perdere. Non ne sta
andando bene una.»
«Aspetta cosa?
Tu-»
«È perché ho
detto di volere un ragazzo? Credevo che Hobi-Hyung ti avesse detto
che sono g-»
«Nono, non stavo
parlando del tuo orientamento sessuale Jimin. Le audizioni stanno
andando male?»
«E per questo se
mi trovo chiuso fuori.»
Jimin sospira e
nasconde la testa fra le braccia.
«Ti va di
parlarne?»
«Non c'è molto
da dire. Le audizioni non vanno come previsto, ma è colpa
mia. Non
ci sto mettendo abbastanza impegno.»
La voce del
minore tremola mentre nasconde il viso tra le mani. Yoongi lo vede
tentare di scacciare via le lacrime con le maniche della felpa.
Non è mai stato
bravo a consolare le persone, anzi, in questo momento si sente
abbastanza in panico.
Che dovrebbe fare
per tranquillizzare il ragazzino al suo fianco? Pensa a quelle vole
in cui lui ha avuto bisogno di qualcuno al suo fianco ed a come
Joonie ed Hobi si sono comportati con lui.
«Jimin, ascolta,
andrà tutto bene, okay?»
Poggia la mano
sulla schiena del ragazzo. Insicuro se in quel momento sia quello che
Jimin vuole.
«Come fai a
dirlo Hyung? Non mi hai nemmeno visto ballare.»
Un altro fremito
scuote il minore ed allora Yoongi decide di accantonare i modi degli
altri e di lasciarsi guidare dal proprio istinto.
Prende il viso di
Jimin fra le mani, forzandolo ad alzare lo sguardo.
«Jiminie, è
vero; io non ti ho visto ballare. Per quanto mi piacerebbe farlo. Ma
mi fido delle parole di Hoseok. Tu non hai idea di quanto quel
ragazzo parli bene di te ogni volta che tornate dalla palestra. E poi
il mio sesto senso mi dice che andrà tutto bene.»
Un tenero sorriso
si forma sulle labbra carnose del ragazzo e presto Yoongi si trova
intrappolato fra le braccia muscolose del minore.
«Grazie,
Yoongi-Hyung.» Gli sussurra mentre strofina piano il naso sul
suo
collo.
Ciò ha il potere
di procurare in Yoongi mille brividi.
Il corpo caldo di
Jimin ha un effetto immediato sul suo umore. Se prima si sentiva
stanco ed arrabbiato per la pessima giornata ora e come se le sue
batterie si fossero ricaricate.
È un riflesso
incondizionato quello di stringerlo di più al proprio corpo.
«Hyung.»
Sussurra in un soffio il giovane.
L'errore di
Yoongi è quello di voltare la testa in direzione
dell'arancio.
I loro nasi si
sfiorano mentre i loro respiri s'infrangono l'uno sulle labbra
dell'altro.
È Jimin ad
azzerare definitivamente quei centimetri che li dividono poggiando la
propria bocca sulla sua.
È un contatto
lieve e delicato, esattamente come le sue mani, che scorrono piano
sui fianchi del minore.
Lo stringe di più
a se, è un riflesso incondizionato.
La cosa
sorprendente è invece l'intraprendenza dell'arancio che,
audace, gli
sta chiedendo il permesso per approfondire quel contatto.
Non
sa nemmeno
come ci sono arrivati a quel punto. Con Jimin a cavalcioni sulle sue
gambe, le mani a scorrere tra i capelli tinti di arancione e le loro
bocche ancora legate l'una all'altra.
«Hyung.»
Jimin miagola
sulle sue labbra. Si stacca appena, giusto per riprendere fiato.
E ripeterebbero
volentieri il tutto se non fosse per le voci che arrivano alle loro
orecchie.
Yoongi è
sbalordito dalla velocità con cui il ragazzo torna a sedersi
al suo
fianco appena in tempo prima che le teste degli abitanti di quel
piano spuntino una dopo l'altra.
Ed è solo allora
che realizza la situazione.
Uno: Jimin lo ha
baciato e poi ribaciato e baciato di nuovo.
Due: i capelli
scompigliati e le labbra gonfie ed arrossate di entrambi li faranno
sicuramente scoprire e per qualche motivo nessuno dei due sembra
voler far sapere al mondo del loro piccolo momento.
«Che ci fate voi
due qui?» Lo sguardo di Jin è fin troppo
indagatore, secondo Yoongi almeno.
«N-Niente.»
Balbetta il minore, cercando invano di sistemarsi i capelli.
«Siamo entrambi
rimasti chiusi fuori.»
«Beh, ora non
dovete più preoccuparvi. I vostri eroi sono
arrivati!» Detto ciò
Hoseok estrae le proprie chiavi dalla tasca facendo cenno ai due di
spostarsi da davanti la porta.
Lo stesso succede
con l'appartamento opposto.
Salutandosi si
dividono tutti, lasciando i due nuovamente soli nel pianerottolo.
«Buonanotte
Hyung.»
Jimin si sporge,
poggiando piano le labbra sulla sua guancia.
Cerca
d'imprimersi ogni piccolo dettaglio in mente.
Le sue braccia
vanno in automatico a stringere la vita sottile del giovane.
Un piccolo bacio
sulla fronte è ciò che Yoongi decide di
regalargli.
«Buonanotte
Jiminie.»
Ed un piccolo
Jimin dalle guance arrossate se la da a gambe verso il proprio
appartamento.
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Capitolo 4 *** 넷 ***
Il
suo cervello
ha registrato metà delle cose che sono successe.
Uscito di casa
per andare a fare la spesa, quella mattina, ha trovato Jimin sul
pianerottolo. Con ancora il pigiama addosso.
Poi gli eventi
hanno preso il loro corso ed ora Yoongi è incollato con la
schiena
alla porta dei loro vicini mentre il minore lo tiene intrappolato tra
quest'ultima e le proprie braccia. Dandogli il buongiorno a modo suo.
L'arancio scende
a baciargli il collo e Yoongi lo sente succhiare la sua pelle
più
del dovuto.
«Ah- Jiminie.
C-cos-cosa stai facendo?»
Il minore si
stacca appena dal suo collo, lasciandogli una piccola leccata.
A Yoongi ricorda
un gattino.
«Quello che
avrei voluto fare dalla prima volta che ti ho visto, Hyung.»
Gli lecca le
labbra schiacciando i loro corpi insieme.
Ed è lì che Min
Yoongi si ricrede.
Park Jimin non è
un angelo. Park Jimin è un diavolo tentatore.
È il rumore alle
loro spalle che li fa staccare appena in tempo.
«Andiamo Hyung.
Oh, ciao Jimin.»
Namjoon ed Hoseok
escono di casa, ora pronti anche loro per la spesa.
«Come state
ragazzi?»
No, Yoongi non ci
crede nemmeno un po'. Si rifiuta altamente.
Com'è possibile
che lui sia rosso come un peperone e non riesca ad alzare la testa
mentre Jimin è normalissimo. Come se un secondo prima non
avesse
limonato per venti minuti con lui.
«Alla grande.
Sei pronto per l'audizione di oggi?» Hobi poggia un braccio
sulle
spalle del minore regalandogli un sorriso d'incoraggiamento.
«In realtà sono
terrorizzato. Se non passo questa dovrò ritentare alle
audizioni
estive.»
«Lo sai che le
audizioni non sono tutto! Vedila così, se andrà
male potresti
prendere in considerazione la mia offerta.»
«Quale offerta?»
S'intromette Namjoon.
«Di entrare in
accademia. Voglio dire, sono al terzo anno di quel percorso e credo
che aiuterebbe Jimin un sacco. In più studierebbe danza con
dei
professionisti oltre a diventarlo lui stesso finiti gli anni di
studio.»
«Ci penserò,
ora vado a prepararmi. Ci vediamo.»
Detto ciò Jimin
li saluta. Lasciando un'occhiata un po' più lunga del dovuto
a
Yoongi.
«Non sapevo
avessi proposto a Jimin di frequentare l'accademia.»
«Non è che vi
racconto ogni singola cosa della mia vita Joonie.»
Namjoon ed Hoseok
prendono a scendere le scale. Subito dietro di loro una testa verde
menta li segue.
Troppo confuso
dai fatti appena accaduti per realizzare appieno la situazione.
Jimin
ed Hoseok
sono in cucina, l'arancio sembrava abbastanza giù di morale
quando
ha aperto la porta.
«Hyung!»
Namjoon sta urlando dal bagno.
Si alza dal
letto, raggiungendo il rosa.
«Che hai rotto
questa volta?»
La risposta gli
arriva da sola mentre guarda il lavandino schizzare acqua da tutte le
parti.
Anche Hoseok e
Jimin raggiungono la scena del delitto.
«Santo Dio
Joonie, Yoongi-Hyung lo aveva riparato il mese scorso.»
«Non è colpa
mia, okay? Mi sono avvicinato per lavarmi le mani ed è
esploso.»
«Voi due,
calmatevi. Basterà richiudere il tubo. Hobi prendimi la
cassetta
degli attrezzi.»
In circa una
mezz'ora il tubo è riparato, il pavimento asciutto ed ogni
cosa
sembra stare al suo posto.
«Se non fosse
per Yoongi-Hyung questa casa sarebbe già
crollata.» Spiega il
castano a Jimin.
«Hei, non sono
così distruttivo.» Si lamenta Namjoon, ora
confinato sul divano.
«No davvero, lo
Hyung è tipo il dio supremo del bricolage, il mago dei
lavori
manuali.» A quella frase un sorrisino perverso si fa spazio
sul
volto di Jimin che punta lo sguardo dritto al suo.
«Ah si? Allora
Hyung potresti aiutare anche me. Ho dei lavori manuali che hanno
urgente bisogno di essere svolti.»
Dicendo ciò
Yoongi può sentire, da sotto il tavolo, il piede del minore
strusciarsi contro la sua gamba.
E mentre
quest'ultimo continua a chiacchierare tranquillo con Hoseok, lui non
può far altro che rimanere immobile troppo sconvolto dalle
attenzioni che il minore gli sta riservando.
È decisamente
confuso. Perché Jimin si comporta in questo modo nei suoi
confronti?
Sa per certo che,
per quanto riguarda sé stesso, accetta le attenzioni del
minore
perché, diavolo ne è attratto così
tanto.
Ma non ha idea di
cosa pensi Jimin al riguardo di tutto ciò.
Sbuffa
rigirandosi nel letto. Una piccola vibrazione sul comodino lo distrae
dai suoi pensieri.
Ed è proprio il
colpevole del suo sonno mancato ad avergli scritto un breve “Hyung,
sei sveglio?” seguito da almeno due emoticon, che
lo fanno
sorridere.
Risponde in modo
affermativo.
“Possiamo
parlare?” gli chiede il minore.
E Yoongi si stà
già avviando verso la porta di casa propria.
«Hyung!»
L'arancio gli si
spalma addosso, riprendendo il loro contatto; interrotto quella
stessa mattina.
Strofina la
faccia sulla sua maglietta e Yoongi può sentire un
singhiozzo uscire
dalle labbra carnose del ragazzo.
«Jimin.» Prova
a richiamarlo sottovoce, cercando di mantenere il tono più
rassicurante che riesca a fare. Ma Jimin sembra solo stringerlo un
po' di più.
«Jiminie – gli
prende il viso fra le mani – che succede?» Passa i
pollici sugli
zigomi vellutati, cercando di scacciare via le goccioline salate.
«M-mi ha-hanno
p-preso.» Singhiozza così tanto che Yoongi fa
quasi fatica a capire
cosa l'arancio stia dicendo.
«Ma è
fantastico Jimin!» Lo abbraccia forte.
Jimin scuote la
testa sul suo petto.
In quel momento
Yoongi realizza, torna indietro di qualche anno e capisce
perché il
minore stia piangendo così tanto.
«È perché hai
paura?»
Il piccolo
annuisce, inalando il profumo dello Hyung.
«Vieni.»
Il musicista lo
prende per mano, portandolo dentro casa propria, fino ad entrare
nella sua stanza.
«Aspettami qui,
preparo del tea e poi ne parliamo. Tu fai come se fossi a casa tua,
okay?»
Cerca di fare il
tutto più in fretta possibile. Ed anche il più
silenziosamente
possibile.
La visuale di
Jimin, quando rientra nella camera, ancora singhiozzante;
rannicchiato nel proprio letto gli fa attorcigliare lo stomaco.
Poggia le tazze
sul comodino, inginocchiandosi accanto al viso del ragazzo.
«Hei.» Cerca di
sussurrare, raccogliendo il viso delicato dell'arancio fra le sue
mani.
Jimin sembra
cercare maggiore contatto.
Agli occhi di
Yoongi sembra così indifeso da spaventarlo quasi.
«Andrà tutto
bene Jiminie.» Posa un bacio sulla fronte del ragazzo,
cullandolo
piano.
«Lo so che hai
paura,» continua poi «vedere i propri sogni
così vicini è più
spaventoso di qualsiasi fallimento. Hai paura che le tue aspettative
vengano deluse ed hai ancora più paura di ritrovarti ad
odiare
quello che pensavi sarebbe stata la tua felicità.
È così?»
Il minore
annuisce, rifugiandosi completamente fra le sue braccia, tirandolo
sul letto e nascondendo il viso sul suo petto.
«Jiminie, è
normale. Va bene essere spaventati. Hai lavorato tanto per arrivare
dove sei ed è assolutamente giusto che ora tu abbia paura
che tutto
vada in pezzi. Ma non succederà. Se la compagnia ti vuole
con sé
significa che tutti i tuoi sacrifici ne sono valsi la pena, e se, a
lungo andare volessi cambiare qualcosa durante il tuo percorso,
fallo! Si vive una volta sola Jiminie.»
Si rende conto
d'aver detto a Jimin le esatte parole che avrebbe voluto sentirsi
dire quando ci è passato lui per quella fase.
I cambiamenti
sono sempre spaventosi, ma Yoongi ha imparato ad affrontare la vita a
testa alta.
«Grazie,
Yoongi-Hyung.» Jimin tira su dal naso e si accoccola meglio
nell'abbraccio.
Per Yoongi è
istintivo prendere le coperte e sistemarle sui loro corpi.
«È così strano
sapere di essere ad un passo dai propri sogni che per un momento ho
desiderato di non essere preso, che tutto fosse come al solito. Per
rimanere nella mia zona sicura. Prima mi guardavo in torno, guardavo
Tae e Kookie sul divano, Jin-Hyung che lavava i piatti e pensavo che
tra un anno, magari, le cose non saranno più così
che questi
momenti potrebbero non esistere più. Capisci cosa voglio
dire?»
Certo che
capisce, anche fin troppo bene.
Posa un bacio fra
i capelli tinti d'arancio.
«Si Jiminie, lo
capisco. Ora dormi. Vedrai che domani andrà
meglio.»
«Mmh.» Jimin
poggia un piccolo bacio sul suo collo, prima di rigirarsi e dargli la
schiena.
Il mattino Yoongi
si ritrova ad aprire gli occhi poco prima del suono della sveglia.
Sul momento scatta preoccupato, guardando il display segnare le nove
e venti del mattino. Poi si ricorda di avere il giorno libero e di
poter tornare a dormire.
Se non fosse che
proprio in quel momento un alquanto irrequieto Jimin, ancora
profondamente addormentato, prende a muoversi freneticamente fra le
sue braccia.
Sono ancora nella
stessa posizione in cui si sono addormentati.
Inizialmente non
capisce cosa stia succedendo nel sogno di Jimin, il ragazzo mugugna
parole sconnesse, muovendo le gambe e qualche volta il bacino.
Ad un movimento
più deciso Yoongi non sa bene come dovrebbe reagire.
Ma il suo stato
di shock aumenta nel momento in cui le parole di Jimin prendono ad
aver senso alle sue orecchie e lo sfregamento del suo sedere inizia
ad essere continuo.
«Yoon-gi...
H-Hyung.»
Non è possibile
che il ragazzo stia avendo un sogno bagnato su di lui, si ripete.
Cosa dovrebbe
fare ora?
Rimane fermo
qualche minuto. Troppo imbarazzato e terrorizzato dalla situazione.
«Ah-Yoon! Yoongi
Oppa...» Jimin mugola, stingendo le gambe
fra di loro e
scattando con il corpo.
Per Yoongi
quell'oppa, è decisamente troppo. Ci
manca solo che cominci a
tirare fuori qualche Daddy kink o simili e Yoongi
sa che non
riuscirebbe più a guardare Jimin negli occhi.
Decide allora di
svegliarlo.
«Jiminie.» Lo
richiama a bassa voce.
Niente, solo un
altro mugolio in risposta.
«Hei Jiminie.»
Questa volta prova a scuoterlo.
Quello che
succede dopo Yoongi non lo capisce a pieno.
Preso ancora
dall'euforia del sogno Jimin lo spinge; si ritrova così
steso sulla schiena, l'arancio a
cavalcioni sul suo corpo.
«Yoongi-Hyung...»
Gli occhi semi chiusi, la testa portata di lato, i capelli arancioni
completamente scompigliati e la maglia del pigiamo un po' troppo
larga lascia intravvedere una spalla.
Jimin non è
ancora cosciente.
«Jiminie...»
Questa volta il sussurro che esce a Yoongi è impercettibile.
Troppo
stregato dalla bellezza dell'altro per reagire.
«Hyung! Oh fuck!
Merda! Scusate!» Hoseok apre la porta della sua stanza,
trovandosi
davanti una scena alquanto fraintendibile. È svelto a
richiuderla ed
ad urlare dal suo esterno.
Le urla ed il
rumore svegliano Jimin completamente.
Il maggiore
ancora sotto di lui.
«Yoongi-Hyung.»
Lo vede
arrossire, mentre scende dal suo bacino; sedendosi accanto a lui nel
letto.
Per Yoongi ogni
singolo movimento del minore è uno spettacolo per gli occhi.
«Scusami,
Hyung... Io, ecco...»
«È tutto okay
Jiminie.»
In realtà non lo
è affatto. Perché Min Yoongi non ha idea di come
potrà mai levarsi
dalla testa la visione di Jimin, a cavalcioni su di lui, mentre
mormora qualche “Yoongi Oppa” ansimante.
Poi si ricorda di
Hoseok.
«Hobi, che
vuoi?» Chiede allora alzandosi dal letto per aprire la porta.
«Ti prego dimmi
che sei vestito e non vedrò il tuo pene!» Il
castano ha le mani
davanti agli occhi aspettando una conferma per poter tornare di nuovo
ad usare il dono della vista.
«Siamo vestiti,
e per la cronaca; lo eravamo anche prima.»
Hoseok toglie le
mani dal proprio viso e prende a guardare i due.
«Volevo
dirti che ha chiamato tua madre, e la colazione e nel microonde per
quando ti alzi. Io vado in accademia, Joonie è
già all'università.
Ciao Chim.» Sputa fuori tutto d'un fiato, con le guance
rosse.
Imbarazzatissimo.
Non
da tempo ne a Yoongi ne a Jimin di salutare, girando sui tacchi e
scappando via.
Torna
a puntare lo sguardo sul ragazzo ancora aggrovigliato fra le sue
coperte.
«Ti
senti meglio?» Chiede, ancora preoccupato per lo sfogo della
sera
precedente.
«Si,
grazie Hyung.»
«Andrà
bene Jiminie.» Sussurra prima di poggiare un bacio sulla
fronte del
minore. «Ora andiamo a mangiare qualcosa.»
E
per un solo momento Yoongi pensa che non sarebbe poi così
male,
svegliarsi con Jimin accanto, più spesso.
Hello:3
Come state? Mi dispiace se sto rallentando gli aggiornamenti, ma
l'università mi sta divorando l'anima.
Plus mi sto concentrando tantissimo su una futura Yoonmin che
pubblicherò quando avrò abbastanza capitoli
pronti per non farvi morire di curiosità.
Volevo ringraziare tutti coloro che stanno leggendo questa storia.
Grazie, davvero.
Se avete voglia lasciatemi una piccola recensione/commento che fanno
sempre piacere.
Se avete domande o curiosità potete scrivermi al mio twitter
che è sempre il mio stesso nome (@Itanuno).
Love ya.
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Capitolo 5 *** 다섯 ***
Avere
Jimin in torno procura a Yoongi un misto di sensazioni.
«Ti
va di fare colazione Jiminie?»
L'arancio
annuisce ed a Yoongi ricorda tremendamente un bambino.
Non
appena mette piede nel corridoio per dirigersi in cucina la sua mano
viene afferrata saldamente da quella piccola e paffuta del minore.
È
tremendamente tenero.
Guarda
ciò che Hoseok gli ha lasciato per colazione e capisce
subito che no
basterà per entrambi.
«Ti
piacciono i pancake? Che ne dici di una colazione all'occidentale?»
Il
piccolo annuisce un paio di volte, sedendosi sul piano da lavoro
accanto al fornello.
Yoongi
inizia ad aprire i vari sportelli per prendere tutti gli ingredienti
necessari.
«Jiminie
se stai seduto lì mi è difficile cucinare.»
Glielo dice poggiando la farina accanto le gambe muscolose del
ragazzo.
È
strano dover alzare la testa per osservare pienamente il volto
dell'arancio.
«Se
vuoi che scenda, devi darmi qualcosa in cambio Hyung.»
«Cos-»
Non
riesce a finire la frase perché Jimin lo sta già
baciando.
Le
gambe strette attorno la sua vita, le manine intrecciate ai suoi
capelli.
Per
Yoongi è naturale lasciare le proprie mani scorrere sulle
gambe del
minore, carezza le cosce a palmo aperto dirigendosi, istintivamente,
verso il sedere del ragazzo.
Nel
suo percorso la sua mano urta la farina, sporcando ovunque ed
avvolgendoli in una nube bianca.
Se
ne frega altamente, Yoongi, tirando più a se l'arancio.
«Cosa
stiamo per fare Jimin?»
«Tutto
quello che vuoi Hyung.»
«Cosa
cazzo è successo qui? Oddio, Joonie! Corri! Yoongi-Hyung e
Jiminie
hanno scopato!»
La
voce di Hobi lo sveglia. È ancora steso sul divano, Jimin
aggrappato
al suo corpo dorme ancora. Entrambi nudi e coperti di farina.
Cerca
di raccattare almeno i boxer di entrambi senza svegliare il minore.
Ci
riesce, incontrando un po' troppe difficoltà; a quanto pare
a Jimin
piace lanciare i vestiti un po' ovunque.
Infila
le mutande al ragazzo ed arrossisce a guardarlo così come
mamma l'ha
fatto. Lo prende in braccio, portandolo in camera sua, lo mette a
letto lasciandogli un dolce bacio sulla fronte prima di chiudere la
porta e tornare in cucina.
Inizia
con il raccogliere il resto degli indumenti sparsi sul pavimento.
Come
ci è finita la sua maglia sul lampadario?
«Suga,
Suga, Suga, Sugaaa!» I due coinquilini entrano nella stanza
canticchiando il suo nome da produttore.
«V-volete
smetterla?» È sicuro di essere rosso come il
tappeto sotto i suoi
piedi.
«Allora?»
«Allora
cosa?» Si rende conto di avere davvero un sacco di farina tra
i
capelli.
«Com'è
stato?»
«No-non
abbiamo fatto s-sesso.» Abbassa la testa sporgendo il labbro
inferiore, chiedendosi cos'abbia fatto di male per meritarsi due
coinquilini del genere.
«Ah
no? Quindi eravate nudi sul divano perché, nonostante sia
inverno,
fa veramente caldo giusto? Dai Hyung, non puoi nascondercelo.»
«Davvero,
non l'abbiamo fatto.»
Le
immagini dei loro corpi che si sfiorano, la paura di far male a
Jimin, tutto gli torna prepotentemente alla mente.
«La
sua prima volta dovrebbe essere diversa da così.»
«Perciò
per quale motivo eravate nudi?» Namjoon inarca un
sopracciglio,
portando le braccia al petto, curioso.
«Ci-ci
s-siamo lasciati andare a q-qualche p-preliminare.» Il suo
sussurro
è talmente basso che non è nemmeno sicuro i due
lo abbiano sentito.
«Cazzo
ci tocca pagare la cena ai Taekook.»
«Se
voi due idioti state scommettendo su me e Jimin con gli altri tre
idioti della porta accanto giuro che vi taglio le palle.»
«No,
scherzi, noi non scommettiamo mica.»
Yoongi
può sentire odore di bugia trasudare da ogni parola di
Hoseok ma un
piccolo “Hyung” miagolato da un Jimin ancora pieno
di farina, con
i boxer mezzi storti li mette tutti a tacere.
«Hei
Joonie, vieni ti mostro quel cd nuovo in camera mia. Ciao
Jiminie.»
Hoseok
tira Namjoon per la manica del maglioncino sparendo in fretta dalla
cucina.
Improvvisamente
Yoongi si sente ancora più timido, non riesce ad alzare lo
sguardo.
Si costringe perciò a continuare a pulire il casino che
hanno fatto
qualche ora prima.
Respira
profondamente un paio di volte, raccogliendo tutto il coraggio che
ha.
Apre
bocca, pronto a rivolgere la parola al minore ma la suoneria del suo
telefono li interrompe.
«Pronto?»
«Yoongi
amore.»
«Hei
mamma, che succede?»
Jimin,
rivestito, gli lascia un veloce bacio sulla guancia.
«Ci
vediamo dopo Hyung.» Gli sussurra per poi avviarsi verso casa
propria.
«Yoon?
Era un ragazzo quello? Il mio bambino ha trovato un
fidanzato?»
Si
sfrega il viso sospirando affranto, la scadenza è domani e
lui non è
ancora convinto di quella canzone.
Sta
seduto davanti alla tastiera ripetendo quella scala di note che
però
sembra mancare di qualcosa.
Non
sa nemmeno che ore sono, il suo stomaco brontola e lui vorrebbe solo
sbattere la testa sulla scrivania.
Ha
spento telefono e qualsiasi altra cosa possa distrarlo eppure la sua
testa non sembra essere concentrata in ogni caso.
Chiude
gli occhi e subito le immagini del giorno prima gli vengono sbattute
fra le palpebre.
Ogni
carezza, ogni gemito, il rumore dei baci ed i sussurri, nemmeno si
accorge di aver preso a suonare.
Solo
quando le cuffie gli vengono brutalmente strappate dalla testa esce
dal suo mondo.
«Jiminie?»
Jimin
lo abbraccia forte, poggiandosi alle sue spalle.
«Mi
hai fatto spaventare Hyung, non rispondevi ai miei messaggi.»
Lo
tira per il polso portandolo a sedere sulle sue gambe.
«Scusami
– sussurra – è che quando lavoro tendo
ad isolarmi dal mondo.»
«Ho
notato. Mi fai sentire?» Chiede indicando la tastiera.
Yoongi
sospira, si sposta con la sedia davanti il computer e mette le cuffie
in testa a Jimin. Sorride nel doverle stringere perché la
testa del
ragazzo è più piccola della sua.
Apre
il file audio e lascia partire il suo lavoro.
Lo
osserva chiudere gli occhi, muovere leggermente la testa e mordersi
il labbro.
Jimin
è bellissimo, incorniciato dalla luce del monitor, unica
fonte di
luce.
Nemmeno
si rende conto di essersi avvicinato al viso del minore.
«Hyung.»
«Sei
bellissimo Jiminie.» Gli viene istantaneo accarezzargli la
guancia,
muovendo piano il pollice sullo zigomo. Stanno sussurrando entrambi.
È
stravolgente quanto si senta smuovere dentro ogni volta che lo
guarda.
Capisce
allora perché la canzone gli suonasse incompleta, si rende
conto di
quali sono le note mancanti.
E
forse lo capisce anche l'arancio perché in quel sussurro
Jimin sta
parlando per entrambi.
«Hyung,
che cosa siamo noi?»
«Cosa
vorresti che fossimo?»
«Io...
Non lo so, mi piace passare il mio tempo con te e quando non siamo
insieme ho sempre il bisogno di vederti, ma la mia vita è un
casino,
Hyung, non sono pronto per una relazione, non ora che si stanno
avverando i miei sogni.»
Yoongi
può capire benissimo i sentimenti di Jimin.
«Allora
che ne dici di togliere qualsiasi etichetta per il momento? Puoi
continuare a venire qui tutte le volte che lo vorrai, puoi chiamarmi
quando ne senti il bisogno e quando ti sentirai pronto, se ancora lo
vorrai, allora ti chiederò di essere il mio ragazzo. Ti va
bene
così?»
Quasi
non si rende conto, Yoongi, della scelta coraggiosa che sta
prendendo. Sta dando la libertà a Jimin di trattarlo come
più gli
piace, senza chiedere assolutamente nulla in cambio.
«Non
sarebbe giusto nei tuoi confronti, Hyung. Però, frequentarsi
senza
troppo impegno magari può essere una buona decisione, no?
Frequentarsi significa che anche tu puoi cercarmi quando vuoi e
chiamarmi quando ne senti il bisogno.»
E
l'unica cosa che Yoongi riesce a fare è baciarlo,
perché Jimin gli
sta mostrando, oltre al suo completo interesse, il rispetto che una
coppia dovrebbe sempre avere.
Bussa
alla porta un paio di volte.
È
Taehyung ad aprirgli.
«Hei
Yoongi-Hyung.»
Non
risponde nemmeno al saluto, guardandosi velocemente in torno.
«Dov'è?»
Jungkook
ride dalla sua postazione sul divano, indicando il corridoio.
Yoongi
sta già camminando verso la propria meta.
«Seconda
stanza a destra!» Gli urla Tae prima di sospirare un
più calmo «Ah,
l'amore.»
Nemmeno
guarda dove mette i piedi, fiondandosi nella stanza indicatagli dal
castano.
«Jimin?»
«Yoongi-Hyung.»
Il
ragazzo è steso nel letto, la caviglia fasciata ed il
braccio destro
ingessato.
«Sono
corso appena ho potuto, che ti è successo?» chiede
affiancandosi al
letto del minore.
«Stavo
provando la coreografia, le gambe non mi tenevano più e sono
scivolato.» La voce di Jimin è stanca, anche i
suoi occhi non
sembrano riuscire a stare aperti.
«Te
lo dico sempre di non sovraccaricarti, di fare delle pause. Pensa se
avessi sbattuto la testa. Dio, ero così preoccupato
Jiminie.»
«Sto
bene ora che ci sei tu qui Hyung.»
Jimin
cerca di spostarsi in modo da fare spazio al maggiore sul letto, ma
l'unica cosa che riesce a fare è una smorfia di dolore.
«Hei,
piano tigre. Faccio io.»
Per
Yoongi è estremamente facile spostarlo, in un attimo il
minore è
accoccolato fra le sue braccia.
«Mi
dispiace di averti fatto preoccupare, Hyung.»
«È
tutto okay piccolo. Ora riposati.» Gli bacia la testa,
arrossendo
non appena si rende conto del nomignolo usato.
«Mi
piace.»
«Cosa?»
«Il
soprannome.»
«Il
mio piccolo Jiminie.» Sussurra stringendolo a sé.
«Avanti,
non fare il bambino.»
Tenere
le bacchette con la mano sinistra è impossibile per Jimin e
quindi
ora si ritrovano lì.
A
tavola, con tutti i loro amici, mentre lui cerca d'imboccare il
minore.
«Ma
Hyung, mi fanno schifo.» Si lamenta guardando male i funghi
nel
proprio piatto.
«Scommetto
che quando Yoongi ti dice d'ingoiare non dici mica
così!»
Seokjin,
cuoco della serata sembra abbastanza offeso dal fatto che Jimin si
stia comportando come un moccioso nei confronti della propria cucina.
La
sua uscita li fa arrossire entrambi, facendo sì che Jimin
mangi ciò
che Yoongi tiene fra le bacchette senza fiatare.
«Visto
io ve lo dicevo che ingoiava. Hobi, Kookie mi dovete entrambi un
cd.»
Yoongi
vorrebbe dirgli quanto ridicoli siano a scommettere su di loro e la
loro vita privata ma l'espressione rabbuiata di Jimin lo fa
preoccupare.
«Andiamo,
ti porto a letto.» Dice facendo strisciare la sedia sul
pavimento,
ed aiutando l'arancio ad alzarsi.
«Hyung,
devo fare il bagno prima.» Gli sussurra all'orecchio.
Jimin
è steso nella vasca, un sacchetto di plastica attorno al
gesso e
Yoongi gli sta lavando i capelli.
«Non
pensavo scommettessero su di noi.»
«Lasciali
perdere Jiminie, lo fanno solo perché non hanno nulla di
meglio da
fare.»
«E
tu?»
«Io
ho te, e la mia musica. Ora chiudi gli occhi, devo
risciacquare.»
«Sai
stavo pensando di cambiare colore di capelli.»
«Ah
si? Tipo?»
«Non
lo so, inizialmente avevo pensato di tornare al mio colore naturale
ma anche un bel colore particolare come il rosa non mi
dispiacerebbe.»
«Saresti
bellissimo in ogni caso piccolo.»
Buonasera
piccoli funghetti,
oggi è
uscito il BV and i'm so happy perché sono sempre tutti
così felici.
Voi come state? Avete sentito il discorso di Namjoon? Io ho pianto un
sacco.
Speak Yourself.
Se qualcuno ha bisogno/voglia di parlare e di raccontarmi la propria
storia mi farebbe piacere sentirle.
Btw grazie a tutti voi che state leggendo questa mia piccola raccolta
di scleri sui miei pulcini, non sapete quanto riempite il mio cuoricino
di gioia.
Mi sono venute un sacco di idee per nuove storie quindi Be Ready
perché non si sa mai quando dropperò qualcosa.
I purple you, ci vediamo al prossimo capitolo.
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Capitolo 6 *** 여섯 ***
여섯
Jimin
si ne sta tutto arrotolato fra le sue coperte.
Non
potendo allenarsi e danzare il giovane si è praticamente
trasferito
sul suo letto, rubando il suo laptop ed il suo Netflix
mentre
lui se ne sta seduto alla scrivania, a lavorare da casa.
«Hyung.»
Il tono lamentoso.
«Che
c'è piccolo?»
Chiede togliendosi le
cuffie.
«Mi
annoio, e ho fame.»
«Jiminie
devo finire questa cosa, dammi ancora un paio d'ore okay? Poi sono
tutto tuo.»
L'arancio
sbuffa.
«Devo
rifarmi la tinta ed ho guardato ogni serie TV che il tuo Netflix mi
suggeriva quindi vedi di sbrigarti.»
Yoongi
lo trova irresistibile, con il broncio e solo le mutande addosso.
«Come
siamo impazienti. Ci sarà ancora qualcosa che non hai
guardato.»
Ridacchia.
«Potrei
sbirciare la tua cronologia, magari scopro cosa ti piace.»
Gli dice
grattandosi lo stomaco nudo.
Scoppia
a ridere.
«Non
troverai niente.»
Jimin
inarca un sopracciglio.
«Mai
sentito parlare della navigazione in incognito?»
Rientrano
nell'appartamento di Jimin solo un paio d'ore dopo.
Il
giovane ha le braccia attorno al suo collo e le gambe intrecciate al
suo busto.
È
istintivo per Yoongi spingerlo contro la porta chiusa e baciarlo.
Infila
una mano tra i capelli, ora del loro colore naturale, di Jimin.
«Dio,
sei bellissimo Jiminie.» Sussurra strofinando il naso sul suo
collo.
La
luce sopra le loro teste prende improvvisamente vita.
«Oddio
no! La mia innocenza!» Jungkook tappa i propri occhi.
«Kook,
ti sento fare cose ben peggiori con Tae praticamente tutte le
sere.»
Jimin si ricompone, rimanendo comunque abbracciato a lui.
Il
castano abbassa piano le braccia, e, dopo interminabili secondi, apre
finalmente gli occhi.
Il
piccolo sussulto che ha fa venire a Yoongi il bisogno di stringere il
ragazzo accanto a sé più forte.
Jimin,
con ora i capelli neri come la pece, ha un aspetto regale.
Il
cervello di Yoongi l'ha paragonato ad un principe delle fiabe
nell'esatto momento in cui la parrucchiera ha annunciato d'aver
terminato.
«Yoongi-Hyung,
i tuoi capelli sono fichissimi. Immagina se anche Tae se li facesse
così.»
Cosa?
Quindi si stava ingelosendo di Jimin per nulla? Perché
Jungkookie
stava ammirando lui?
Arrossisce,
toccandosi i capelli argentei.
«Lo
so Kookie lo Hyung è bellissimo ed è mio. Torna
da Tae!»
Jimin
lo stringe guardando il povero Maknae abbandonare la stanza.
«E
quindi sarei bellissimo uhm? E tuo?» Sussurra sul lobo
dell'orecchio
del minore, sentendo le labbra venir solleticate dagli orecchini.
Le
guance di Jimin s'imporporano d'un bellissimo rosa.
«Hyung,
mi fa male il braccio. Questo gesso pesa.»
Sorride
al cambio d'argomento.
«Dai
vieni, ti aiuto a cambiarti.»
«Hyung,
posso parlarti?»
Yoongi
si stiracchia sulla sedia.
«Che
c'è Tae?»
«Beh
ecco è una cosa un po' imbarazzante...»
«Qual
è il problema? Kookie vuole sottometterti?»
Taehyung
si copre il viso con le mani.
Yoongi
scoppia a ridere.
«N-no,
p-però beh riguarda comunque l'ambito sessuale.»
«Oh
e lo chiedi a me perché?»
«Tu
e Hoseok-Hyung siete i due che hanno avuto più storielle,
non potevo
mica parlare con Jimin
the Virgin
e chiedere a Jin-Hyung sarebbe troppo imbarazzante.»
L'argenteo
vorrebbe dirgli che Seokjin sarebbe una valida scelta, almeno
dall'unico racconto di Namjoon che le sue orecchie abbiano captato.
È
Hoseok il confessore di quei due.
«Spara.»
«Kookie
mi ha rivelato di avere questo, ehm, desiderio.»
«Okay
che tipo di desiderio?»
«Beh
eravamo nel mentre... Ed in un momento un po' più passionale
l'ho
afferrato per la nuca, un secondo più tardi Kookie mi stava
implorando di soffocarlo.»
«Lui
cosa?» Jungkookie sembra più il tipo che soffoca,
non da voler
essere soffocato.
«Si,
ma ho paura di farlo, e se gli facessi male?»
«Credo
basti usare qualche segnale per capire se la cosa non sta andando
come dovuto, no?»
«E
se non avesse il tempo? Cioè, Hyung, è un po'
pericoloso. Che
faresti se fosse Jimin a chiedertelo?»
Per
un momento l'immagine di un possibile Jimin, sotto di lui, mentre le
sue mani si stringono appena sul suo collo si manifesta nella sua
testa.
E
poi comprende, Taehyung non si farebbe tanti problemi a parlarne con
Kookie.
Apre
la porta ed un Jimin accovacciato, con accanto Jungkook stanno
tentando di origliare.
«Sul
serio? Choking kink?»
«Hyung,
tu cancelli la cronologia. Voglio solo sapere cosa ti piace.»
«Oh
allora basta chiedere a me Jiminie.»
Hobi,
appena arrivato dietro di loro, assiste al quadretto sopprimendo le
risate.
«Sul
serio Hobi-Hyung?» Gli occhi di Jimin s'illuminano.
Yoongi
vorrebbe sotterrarsi.
«Hei
vogliamo sentire anche noi!»
«Restate
tutti e tre a cena allora!»
Perché
non si è ancora buttato sotto un treno?
«Tu
non dirai un bel niente Hobi.»
«Oh
andiamo Jimin vuole solo renderti felice, tu e l'anaconda.»
Okay
è ufficiale, Yoongi odia il suo migliore amico.
«Vuoi
smetterla di chiamare il mio fottutissimo cazzo così!? E
poi, sono
cose personali. Non dovresti andare in giro a spifferarle a
tutti.»
È
decisamente furioso, ed anche molto seccato da questa storia.
È così
furioso da prendere il polso di Jimin, tirarlo dentro la stanza e
sbattere la porta in faccia agli altri tre.
«S-scusa
H-Hyung. Io, ero solo curioso.» Jimin sembra sull'orlo delle
lacrime.
«È
okay piccolo, solo la prossima volta parlane direttamente come, va
bene? Ora facciamola finita; su chiedi pure.»
Il
viso di Jimin diventa istantaneamente rosso. Si morde il labbro,
tirandolo forte.
«C-c'è
q-qualcosa che vorresti che ti f-facessi? S-se mai dovessimo farlo
ecco.»
«Beh,
se mai dovessimo farlo sarebbe la tua prima volta Jiminie, dovresti
dirmi tu che cosa vorresti succedesse.»
Yoongi
non avrebbe mai immaginato di dover affrontare questo tipo di
discorsi.
Sbuffa.
«Forse
dovremmo riparlarne quando sarai pronto Jiminie.»
«Ma
è proprio questo il problema Hyung, io non ho esperienza,
prima di
te avevo fatto dei preliminari solo con un altra persona, ed ero pure
mezzo ubriaco. Sapere come muovermi sarebbe meno imbarazzante. Sempre
se dovesse succedere.»
Si vergogna da morire.
«Allora,
sempre ipoteticamente parlando, magari non mi dispiacerebbe, ecco, se
tu mi cavalcassi.» Yoongi sussurra, grattandosi la nuca.
Vuole
morire dopo averlo detto.
«Oh,
e magri tu potresti, stringermi le cosce come hai fatto l'ultima
volta.»
Jimin
è più diretto, anche se la mancata esperienza
rende i suoi desideri
meno imbarazzanti, nonostante si stia comunque torturando le mani.
«E,
forse, una volta, potresti, prepararti da solo?»
Perché
non è ancora fuggito da quella stanza?
Lo
vede sgranare gli occhi.
«Jiminie,
a Yoongi-Hyung piace comandare, lascialo darti ordini e chiamalo
Oppa.
E magari fagli le coccole alla fine.» Hobi sta urlando da
dietro la
porta.
«Guarda
che sei tu il sadico amante dei threesome.» Gli urla in
risposta.
«Hyung,
Jimin vuole essere sculacciato brutalmente.»
«Tae!»
Jimin nasconde il viso fra le mani. «Okay Hyung, scusa,
è
imbarazzante.»
Apre
la porta, mandando via i tre che si stanno sganasciando dalle risate.
«Jiminie.»
Il ragazzo continua a non volerlo guardare. «Piccolo
è okay. E poi
ricordi, stiamo parlando ipoteticamente. Va tutto bene.»
«Scusa,
è che vorrei fosse tutto perfetto.»
«Per
essere perfetto basti tu piccolo, e la spontaneità. Se fosse
programmato nessuno dei due la vivrebbe bene.»
Jimin
annuisce con un cenno del capo. Ancora rosso in volto.
Yoongi
gli bacia la fronte.
«Sta
tranquillo. Ora andiamo a cenare.»
Ed
è quando Jimin si gira andando verso la porta che Yoongi non
può
resistere.
Il
suono della propria mano che si scontra con il retro dei jeans di
Jimin è forte.
«Hyung!
Se lo fai in questo contesto non è piacevole.»
Yoongi
alza le spalle, mostrando a Jimin un sorriso tutto gengive.
Ormai
è abitudine mangiare tutti e sette allo stesso tavolo, a
volte
nell'appartamento trecentonove altre in quello di fronte.
«Ora
non posso più tenerti salvato nei contatti come Mint
Yoongi.» Si
lamenta Namjoon.
Portano
la pentola ripiena di ramen sul tavolo.
«Troverai
qualcos'altro.»
«Dovrei
salvarti come Yoongi Oppa?»
Ed
ecco perché nella prossima vita non farà amicizia
con nessuno.
«Okay
Jibooty.»
«Oddio,
nemmeno stanno assieme e già litigano come se fossero
sposati.»
«Non
stiamo litigando.» Gridano insieme.
Guarda
i corpo di Jimin accanto al suo.
È
così bello quando dorme.
Non
credeva sarebbe successo in questo modo.
Si
era immaginato di prendere la verginità di Jimin solo dopo
un
appuntamento galante, con la musica soffusa, candele accese, petali
di rosa e tutte quelle romanticherie che a Yoongi fanno venire il
voltastomaco ma che Jimin adora.
Invece
no, non è andata per niente così.
Tornato
da una piccola gita sul campo da basket ha trovato Jimin sulle scale,
di ritorno dalla dalla sua prima giornata da ballerino dopo che i
dottori gli hanno levato il gesso.
È
stato tutto un susseguirsi di azioni che Yoongi non ha ancora
formulato bene nella sua testa.
L'hanno
fatto però, ed è stato intenso e bellissimo.
«Hyung.»
«Hei
piccolo.»
Si
gira di lato per fronteggiarlo e gli accarezza dolcemente una
guancia.
«Scusami
se non è stato romantico.» Gli sussurra.
«Va
tutto bene, è stato proprio come hai detto tu. La
spontaneità ha
reso tutto migliore.»
Lo
bacia piano, ha quasi paura di romperlo.
«Hyung,
credo sia arrivato il momento che tu mi faccia quella
domanda.»
Ciao
pisellini:3
Come state?
due capitoli nella stessa settimana? What?
Ebbene si, non so se potrò pubblicare la settimana prossima
e così, per scusarmi, vi regalo l'esatto opposto del
capitolo precedente.
Se quello prima era super soft questo è solo pieno di
perversioni.
Si ringrazia la mia piccola partner in crime per avermi aiutata a
trovare l'ispirazione. Ilysm Baby.
Come sempre grazie a chi legge questi piccoli scleri. Siete dolci dolci.
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Capitolo 7 *** 일곱 ***
일곱
Cosa?
Cos'è che dovrebbe fare lui?
Ora?
Senza un minimo di preparazione psicologica?
Sospira,
carezzando la guancia di Jimin.
«Hyung,
se ti mette a disagio perché siamo nudi e per quello che
è appena
successo-»
«Non
si tratta di quello Jiminie. È solo che avevo immaginato il
tutto in
modo diverso...»
Il
minore sale sul suo bacino, stiracchiandosi la schiena e regalando a
Yoongi una fra le migliori visioni della propria vita.
«E
come lo avevi immaginato Hyung?» Chiede passandogli le dita
sul
petto.
Dio,
come diavolo ci è finito in questa situazione?
«Beh,
magari prima ti avrei cucinato qualcosa di buono, ti avrei detto
quanto bello e meraviglioso tu sia e poi-»
Jimin
gli bacia il collo.
«Va
avanti, Hyung. Ti ascolto.»
Manda
giù un enorme quantità di saliva.
«Poi
te lo avrei chiesto ed infine saremmo arrivati a quest-Ouch! Mi hai
morso!»
«Sei
troppo invitante. E comunque, tu mi piaci Yoongi-Hyung, non
c'è
bisogno di tutti i cliché romantici da film. Mi basti
tu.»
«Credi
sia davvero il momento giusto per intraprendere una relazione
piccolo?»
«Io,
non lo so Hyung. Nessuno di noi lo sa per certo, quello che so
è
che, in questi mesi ti sei preso cura di me, mi hai fatto sentire
come non mi era mai capitato prima e non voglio che nulla di tutto
ciò finisca.»
Ed in
effetti è vero, in questi mesi anche la vita di Yoongi ha
avuto
parecchi risvolti positivi.
Decide
allora di parare con Jimin a cuore aperto, senza nascondere nessuna
delle proprie emozioni.
«Jiminie,
la prima volta che ti ho visto sembravi così sicuro di te,
mentre
mezzo nudo portavi scatoloni su e giù per le scale. Un po'
ti ho
invidiato, non solo per la bellezza fisica, ma proprio per quella
sicurezza che sembravi mostrare e che io non ho mai avuto. Mi piace,
quando tiri fuori tutta quell'audacia, quando te ne freghi di
qualsiasi cosa solo perché in quel momento tutto
ciò che vuoi è un
bacio. Poi sono arrivati i momenti più difficili e, per
quanto non
vorrei mai vederti stare male, sapere di essere la persona in cui tu
cerchi un rifugio sicuro mi gonfia il cuore di gioia. Anche tu
Jiminie lo sei, il mio rifugio sicuro. Ho adorato ogni momento
passato insieme, da quelli più importanti alle piccole cose
banali
come accompagnarti agli allenamenti o le fughe nel mio studio. A
proposito, sei l'unico a sapere la password per entrare, non dirla ad
Hobi o me lo ritroverò lì ogni volta che non
sarà in accademia.
Comunque, il punto è che nemmeno io voglio che questo
finisca perciò
se sei d'accordo potresti, ecco, diventare ufficialmente il mio
r-ragazzo?»
Yoongi
non è mai stato il tipo di ragazzo da lunghe chiacchierate
la notte,
o quello che ti confessa anche il più piccolo dei pensieri.
Certo,
dice sempre quello che pensa ma è diverso da lasciar leggere
la
propria anima alle persone; eppure con Jimin ogni sua difesa cade.
Non
può e non vuole nascondere nulla.
«Ovvio
che lo voglio Yoongi.»
Jimin
è serio, ed il modo in cui pronuncia il suo nome, lasciando
cadere
ogni onorifico gli si incide completamente nel cuore.
Il
bacio che li coinvolge subito dopo contiene tutte le loro emozioni,
tutti i piccoli momenti in cui avrebbero voluto confessarsi a vicenda
quanto la presenza dell'uno sia benefica nei confronti dell'altro.
E
lento lo scorrere delle mani nell'abbraccio che si crea.
Non
c'è fretta nell'amarsi per una vita intera.
«Pasito
a pasito, suave suavecito...»
Hoseok
sta ballando in giro per la cucina, preparando la colazione per
quattro persone.
Namjoon
invece è rannicchiato su sé stesso, in un angolo
del divano, nella
disperata ricerca di riaddormentarsi.
Quando
entrano nella stanza Jimin è totalmente aggrappato al suo
braccio,
indossa il suo pigiama, e Yoongi non può che trovarlo
adorabile.
«Buongiorno
Hyung!»
Hobi gli porge la sua solita tazza di caffè.
È
grato al suo migliore amico che ogni mattina gli fa trovare la sua
tazza piena di caffè caldo ed un sorriso pronto ad
attivargli la
voglia d'affrontare la giornata.
«Jimin,
non so cosa prendi di solito a colazione quindi ti ho preparato lo
stesso che prendiamo io e Joonie.»
Il
minore sbadiglia, stampando un bacetto sulla guancia di Yoongi prima
di sedersi a tavola.
«Grazie
Hobi-Hyung.»
Mormora stropicciandosi un occhio.
«Allora
Jiminie, Yoongi-Hyung non ti ha stancato troppo vero?»
Lo
sguardo del moro si allarga all'inverosimile mentre volta la testa
verso il neo fidanzato.
Yoongi
scuote solo la testa, come a dirgli che lui non ha detto nulla.
Ha
passato tutta la notte a prendersi cura del minore.
«Credo
vi abbia sentito tutto il condominio.» Ride
allora Hoseok.
Jimin
sembra sconvolgersi ancora di più.
«Hobi
scherza, probabilmente vi abbiamo sentito solo noi. Ma in ogni caso i
succhiotti ed i vostri occhi parlano per voi.»
Namjoon
batte una mano sulla schiena del ragazzo sedendoglisi poi accanto,
pronto per fare colazione.
«Beh,
abituatevici in fretta perché ora stiamo insieme e non ho
intenzione
di lasciarmelo scappare.»
Tre
paia d'occhi si puntano su di lui, ancora appoggiato al piano cottura
con la sua fedele tazza ormai quasi vuota.
«Yoongi.»
Le guance di Jimin si tingono di un tenerissimo porpora e Yoongi
vorrebbe baciarne ogni centimetro.
«Oddio
Joonie, non usa nemmeno gli onorifici! Questi domani si sposano!»
Hoseok
si pulisce una finta lacrima abbracciando forte lo Hyung.
«Yoongi-Hyung.
Sono felice per te, davvero! Ti meriti qualcuno come Jiminie al tuo
fianco, e non importa se avevo vinto io a sasso-carta-forbici. Lo sai
che credo nel destino, e voi siete destinati.»
Yoongi
ricambia la stretta del migliore amico.
«Grazie
Hobi.» Mormora nell'abbraccio.
Non
appena si staccano Hoseok si fionda a torturare Jimin di domande sui
dettagli piccanti.
Namjoon
gli batte una mano sulla spalla regalandogli un sorriso tutto
fossette.
Sono
davanti la porta di casa, e Jimin è l'ennesimo bacio che gli
lascia
sulle labbra.
«Passo
a prenderti finiti gli allenamenti piccolo, dove vorresti andare a
mangiare?»
«Scegli
tu Hyung, a me basta la tua compagnia.»
«Oddio
vi prego basta, mi serve dell'insulina. Non credevo che Yoongi-Hyung
fosse così zuccheroso.»
Hobi,
accanto la porta del bagno fa finta di vomitare.
«Levati
dalle palle cavallino che non sei altro.»
«Questo
è lo Hyung che conosco.»
«Hyung!
Prima che s'arrabbino dobbiamo dirlo a Jin-Hyung, Tae e
Kookie!»
«Allora
veloce o farai tardi.»
Un
altro bacio prima di attraversare il pianerottolo solo per entrare in
casa di Jimin, dove Jungkook e Taehyung stanno ballando Havana
come se fossero due ballerini professionisti di latino americano.
«Magari
dovremmo tornare dopo.»
Ma
Jimin lo tira per il braccio, prendendogli la mano e poggiandola sul
proprio fianco.
«Stanno
facendo un corso di balli caraibici Hyung! Non è mica il
loro rito
d'accoppiamento.»
Jimin
ride fra le sue braccia.
Gli
mostra piano come muovere i piedi e poco dopo stanno seguendo il
ritmo della musica lungo lo spazio tra il tavolo da pranzo ed il
divano.
Guarda
il proprio ragazzo sorridergli, facendo sparire le proprie iridi in
due piccole mezzelune.
Jimin
è la cosa più preziosa che gli sia mai capitata
fra le braccia.
Lo
stringe a sé, inspirando il profumo fruttato della sua pelle.
«Grazie
per avermi aspettato Hyung, e per esserti lasciato andare con
me.»
In
risposta Yoongi gli cattura le labbra carnose.
Si
chiudono in un abbraccio più stretto, sapendo che questo
loro primo
ballo di certo non sarà l'ultimo.
Fin.
Hola miei piccoli burritos!
Eh già, come potete vedere questa
piccola raccolta di Slice of Life si sarebbe conclusa qui.
Non ho voluto far uscire le due piccole
paroline dalle labbra degli Yoonmin perché in una relazione
credo ci volgia comunque del tempo prima di dirsi ti amo.
Pensavo però, se vi fa piacere,
di aggiungere qualche extra con magari protagonisti gli altri piccoli
Bangtan, per esempio scene con i TaeKook o meglio ancora dove ci sono
tutti e sette i ragazzi. Insomma, qualche capitolo con degli extra un
po' demenziali magari o se avete qualche richiesta speciale mi
piacerebbe provare ad accontentarla.
L'idea di Trecentonove era quella di
sviluppare la storia in piccoli capitoli, mantenendo sempre e solo la
location degli appartamenti e raccontando solo alcuni momenti lasciando
così al lettore più spazio per immaginare parti
della storia a proprio piacimento. Spero di esserci riuscita.
Ringrazio tutti voi che avete speso del
tempo per leggere questa piccola raccolta di scleri, grazie per avermi
seguito.
La prossima storia probabilmente
sarà qualcosa di molto lungo e complesso però se
vi va di leggerla ricordatevi di me e tenete sotto controllo il mio
profilo.
Grazie ancora.
Io vi mando un abbraccio forte e vi auguro
buonanotte data l'ora.
Fatemi sapere per i capitoli extra e se
avete qualche richiesta particolare.
Grazie,
Itanuno.
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