Trecentonove

di Itanuno
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 하나 ***
Capitolo 2: *** 둘 ***
Capitolo 3: *** 셋 ***
Capitolo 4: *** 넷 ***
Capitolo 5: *** 다섯 ***
Capitolo 6: *** 여섯 ***
Capitolo 7: *** 일곱 ***



Capitolo 1
*** 하나 ***


«Non può fare così. Non può.»

A sbattere malamente la porta, facendo prendere uno spavento ad Hoseok seduto in cucina, è Yoongi.

«Hyung, ti hanno per caso licenziato?»

Il maggiore lascia cadere la borsa a terra, mollandola all'entrata poco più avanti delle proprie scarpe.

«Ma che licenziato, è uno dei nuovi coinquilini di Jin-Hyung e Jungkookie.»

«Oh Santo Cielo, sono arrivati ieri cosa mai potranno aver fatto?»

«Uno dei due assolutamente nulla, l'altro sta portando scatoloni su per le scale.»

«E questo dovrebbe darti fastidio perché?»

«Perché è fottutamente a torso nudo.»

«A torso nudo? Oh mio Dio, scandaloso.»

«Vuoi smetterla di prendermi per il culo? Cazzo, tu non hai visto quegli addominali e i muscoli della schiena, Hobi, i muscoli della schiena.»

«Tu mi staidicendo che c'è un fottutissimo Bronzo di Riace che sta facendo avanti ed indietro sulle scale del nostro condominio ed io non l'ho ancora visto?»

Un nano secondo dopo entrambi i ragazzi si stanno precipitando fuori dalla porta di casa, correndo come se ne dipendesse la loro vita.

Ed è lì che fanno la loro plateale brutta figura, spintonandosi l'un l'altro fino a che Yoongi non ruzzola proprio ai piedi del suddetto Bronzo di Riace.

«Oddio, stai bene?»

Il ragazzo molla giù lo scatolone per porgere tutta la sua attenzione all'uomo davanti a lui.

Gli allunga la mano sfoggiando un sorriso candido, ed in quel momento anche Hoseok, ancora fermo sull'uscio, può sentire tutta la saliva che Yoongi ingoia in un sol colpo.

Sembra quasi una scena da film, di quelle che girano a rallentatore per far capire agli spettatori che quello è il momento in cui la fine ha inizio.

Yoongi afferra la mano del giovane, massaggiandosi con l'altra la testa dolorante.

«G-Grazie.» Balbetta poi.

Ed Hoseok starebbe ore a guardare il suo migliore amico arrossire furiosamente di fronte al ragazzo dalla muscolatura stupenda, ma si rende anche conto che deve correre a salvare la situazione o quei due rimarranno fermi immobili a stringersi la mano ed a fissarsi negli occhi per chissà quanto tempo.

«Hei, io sono Hoseok, e lui è Yoongi. Siamo i vostri vicini. Jin-Hyung e Kookie ci avevano avvisati che sareste arrivati. Vi-Vi serve una mano con quelli?» Inventa sul momento, dato che non può permettersi di dirgli qualcosa tipo "non è che ci mostreresti i tuoi addominali? Sai io e Yoongi siamo due pervertiti arrapati."

Al parlare di Hoseok i due sembrano uscire da una qualche specie di catalessi, staccano velocemente il contatto delle loro mani e portano entrambi lo sguardo sorpreso al castano.

«Park Jimin, ci aiutereste davvero?»

«Certo, nessun problema.»

«Vi ringrazio davvero, questi scatoloni sono così pesanti. Uno di voi due potrebbe aiutare Taehyungie magari? È dentro ad aprire le scatole.»

«Allora lasciaci mettere le scarpe ed arriviamo subito.»

Guardano Jimin entrare in casa propria e loro fanno lo stesso.



«Dai Hyung, io ti lasciato provarci con il commesso del minimarket la settimana scorsa.»

«No, l'ho visto prima io.»

È la prima volta che Yoongi non vuole mollare la presa su un ragazzo carino. Solitamente loro due, se trovano attraente la stessa persona, discutono per circa un minuto e poi finiscono sempre per giocarsela a sasso, carta, forbici.

Ed anche in questo caso fanno così, portando Hoseok alla vittoria.

«Ragazzi? Tutto bene? Non dovete farlo per forza.»

La voce di Jimin risuona insieme al bussare dietro la loro porta.

Yoongi, forse fin troppo triste per la sconfitta, apre la porta.

«Scusaci, Hobi è sempre lento nel fare le cose.»

«Oh, è tutto okay, anche Taehyungie spesso ci mette i suoi tempi. Andiamo.»

Detto ciò la piccola mano di Jimin raggiunge quella più grande di Yoongi trascinandolo giù per le scale.

Ed è mentre viene accompagnato dalla mano del ragazzo che Min Yoongi mostra una linguaccia ed il dito medio al suo migliore amico ancora fermo davanti alla porta.



«Dunque, tu e...» Si blocca, non ricordando il nome dell'altro ragazzo trasferitosi con Jimin. Ora che non c'è Hoseok, Yoongi si sente in imbarazzo, è facile fare lo spaccone con la sicurezza che a sembrare stupidi sono in due, ma ora sono solo lui e quello che Yoongi reputa una sorta di divinità scesa in terra.

Davvero, quel ragazzo non sembra avere nessun difetto.

«Taehyung.» Gli sorride l'altro.

«Tu e Taehyung, come siete finiti nell'appartamento di Jin-Hyung? Non credevo cercasse coinquilini.»

«Non li cercava infatti, solo che, beh, non so se sono autorizzato a dirlo però, Tae e Jungkook sono molto amici, ecco e-»

«Aspetta, Taehyung è quel Taehyung? Il ragazzo a distanza di Kookie?»

Jimin sospira, raccogliendo l'ultimo scatolone dall'ingresso ed avviandosi per lescale.

«Oh, credevo non lo sapesse nessuno. Sì, è lui.»

«Mentre tu sei qui perché?»

«Sono un ballerino, vorrei entrare in qualche compagnia, e qui a Seoul è più facile trovare audizioni o sponsor. Così quando ho chiesto a Tae se il suo ragazzo sapeva di qualche posto dall'affitto decente mi sono ritrovato con un ragazzino urlante e tre coinquilini.»

Yoongi ci metteun po' a processare cosa Jimin gli stà dicendo, più che altro perché continua a fissare la schiena nuda di quest'ultimo che stà tranquillamente camminando avanti a lui.

È talmente distratto dai muscoli che si muovono che nemmeno si accorge d'aver mancato lo scalino.

Lui e lo scatolone volano all'indietro ruzzolando per almeno due piani.

Non è una persona sbadata, non così tanto almeno, e oggi, a causa di quel ragazzino è già finito sedere a terra ben due volte.

Atterra sbattendo la faccia, un dolore forte si espande dal suo naso agli zigomi, respirare gli diventa quasi impossibile.

«Dimmi che non ti sei rotto niente!»

Jimin corre giù per le scale, chinandosi ad esaminare il suo corpo ancora steso tra il secondo ed il terzo piano.

Mormora qualcosa cercando di parlare ed il sapore del sangue si mischia presto alla sua saliva.

«Porca paletta! Yoongi, hai bisogno d'esser medicato.»

Prova a tirarsi su, ma la botta deve averlo stordito per bene perché tutto intorno a lui prende a vorticare.

Per sua fortuna il giovane sembra accorgersene; le mani di Jimin entrano in contatto con i suoi fianchi mentre il suo corpo si sbilancia verso quello del ragazzo.

«Scusa se sono sudato.» Gli sussurra l'arancio all'orecchio prima di prenderlo in braccio ed iniziare il suo percorso verso la propria abitazione.

Yoongi normalmente si lamenterebbe dicendo di essere in grado di camminareda solo e di lasciarlo in pace, ma la pelle di Jimin è lisca, morbida e calda, e lui non trova assolutamente nessun motivo per il quale sarebbe sbagliato farsi aiutare da quest'apparente angelo.


Appena mettono piede nell'appartamento di Seokjin tre teste si voltano incuriosite nella loro direzione.

«Tae, Jungkookie, presto! Il kit d'emergenza.»

Jimin fa sedere Yoongi sul divano, prendendo il suo viso fra le mani, muovendolo prima leggermente da un lato e poi dall'altro. Avvicinandosi per vedere meglio le ferite; e Min Yoongi può giurare di sentirsi svenire nel momento in cui il respiro del ragazzo s'infrange sulla sua pelle.

Hoseok li osserva confuso.

«Hyung stai bene?» Chiede titubante.

La sua domanda sembra aver rotto la piccola bolla in cui i due si trovano ma, fortunatamente, in suo aiuto tornano Taehyung e Kookie con una piccola valigetta di primo soccorso.

«Okay, Yoongi, sono Jimin. Riesci a capire cosa sto dicendo?»

La testolina verde menta si muove a mala pena in segno affermativo.

Jimin prende prima un po' di carta, cercando di rimuovere il sangue in eccesso fuoriuscito dal naso.

«Qualcuno potrebbe prendermi del ghiaccio per favore?»

È la seconda richiesta che fa e Yoongi si stupisce di come ogni volta, anche in una situazione del genere, Jimin sia stato gentile ed educato nel formulare le frasi.

Mentre aspetta il ghiaccio l'arancio prende a disinfettare il taglio che si è procurato sul sopracciglio.

«Jimin, non abbiamo ghiaccio, ci sono solo piselli e bistecche surgelate.»

«I piselli andranno più che bene.»

Un secondo dopo Yoongi si ritrova un sacchetto di piselli surgelati spiaccicato sul naso.

«Yoongi, potresti reggere questi per me?» Gli chiede il ragazzo, facendogli un piccolo sorriso.

La mano di Yoongi sfiora quella di Jimin nel momento in cui queste si sovrappongono sopra al sacchetto gelido.

L'arancione poi controlla un piccolo taglietto posto sul labbro superiore, disinfettando anche quello.

«Ecco fatto, ora riposati. Poi mi spiegherai come hai fatto a cadere.»

Gli altri tre fissano tutta la scena con la testa un po' inclinata ed un sorriso ebete, come si farebbe guardando un bambino o qualche cucciolo di animale.

«Adesso si limonano.»

«Ma no Kookie, Jimin l'ha conosciuto oggi, non lo farebbe mai.»

«Yoongi-Hyung ne sarebbe capace ma, per qualche motivo, mi sembra quasi, non lo so, timido?»

«Sapete che vi sentiamo da qui?»

I loro occhi si spostano sulla figura dell'arancio che, ora in piedi, si sta dirigendo a raccogliere lo scatolone caduto.



Il resto del tempo lo passano sistemando le cose dei due in giro per la casa, Yoongi ancora sul divano con i il sacchetto di piselli come unica compagnia.

Si sente quasi Out of Character dopo questa giornata.

Jimin lo destabilizza troppo, e nemmeno si conoscono. Si sente un po' in pericolo.

Sente la risata di Hoseok provenire da una delle stanze.

«Hobi-Hyung, smettila ti prego.» La voce cristallina di Jimin sembra colpirgli dritto il petto.

Poco dopo i due lo raggiungono sul divano.

«Yoongi-Hyung, Hobi-Hyung mi ha detto che sei più grande di me, mi spiace se prima ti sono sembrato scortese per non aver utilizzato il linguaggio formale.»

«È okay Jimin-Ah. Hobi, io me ne torno a casa. Jimin, grazie per i piselli ed il primo soccorso.»

Detto ciò esce dalla porta, attraversa il pianerottolo ed è finalmente a casa.

In salotto trova Namjoon, un libro poggiato sulle gambe e le cuffiette alle orecchie.

«Oh mio, Hyung cosa ti è successo?»

«Park Jimin, ecco cosa mi è successo.»




Hello Folks,
Dunque, non sono brava con gli "angolini dell'autore".
Questa storia è nata come svago dato che in realtà sto preparando per voi una Yoonmin Mafia!AU, e dato che come storia è abbastanza pesante e lunga avevo bisogno di distrarmi ed ho buttato giù questa.
In realtà non saranno poi tanti capitoli e sarà molto leggera come cosa.
Bene, fatemi sapere che ne pensate e ci vediami presto per il secondo capitolo :3

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Capitolo 2
*** 둘 ***


«E così io e Jimin-Ah abbiamo sistemato questa vecchia coreografia, il risultato è qualcosa di strabiliante, non possono non prenderlo se si presenta alle audizioni con quel pezzo.»

È passata una settimana dalle sue plateali figure del cavolo fatte davanti a Jimin, una settimana in cui ha sempre cercato di evitare l'arancione, una settimana in cui Hoseok non fa altro che parlare di lui e Jimin che si allenano insieme in palestra.
Yoongi non sa se è più geloso del suo migliore amico e del fatto che passi più tempo con qualcun altro invece che con lui o se è più infastidito dal fatto che quel qualcuno sia proprio Jimin.
Una settimana che non lo vede, eppure riesce ancora a sentire la consistenza della pelle sudata sotto i polpastrelli; se chiude gli occhi ogni dettaglio si è già scolpito nella sua mente.
«Potremmo invitarli a cena questo fine settimana, no?»
Hoseok inizia ad urlare di gioia, già pronto a fiondarsi dall'altro lato del pianerottolo per proporre l'idea ai nuovi amici.
Yoongi vorrebbe dire la sua, vorrebbe dire che va bene lo stesso, che gli bastano le visite che qualche volta gli fanno Jungkook e Taehyung la sera prima di cena ma sono due contro uno perciò lui non avrebbe comunque voce in capitolo.




La sera della cena è arrivata anche fin troppo in fretta secondo Yoongi, e, dato che Namjoon non sa cucinare bene nemmeno una scatola di ramen istantaneo, lui ed Hoseok si trovano in cucina intenti a destreggiarsi tra forno e pentole bollenti.
Per Hoseok e Yoongi quello è uno dei loro momenti preferiti, con la musica a tutto volume mentre ridono e scherzano, preparando da mangiare ed usando qualsiasi cosa gli capiti sotto mano come se fosse un microfono.
È proprio così che li trovano i loro vicini, quando Namjoon apre loro la porta. Hoseok intento a mescolare metà del contenuto fuori dalla pentola e Yoongi, zucchina alla mano, intento a rappare, con tanto di gesti ed espressioni facciali.
Ed è nel momento esatto in cui la testa verde menta di Yoongi si gira verso quella arancio di Jimin ed il loro sguardo s'incontra che il maggiore desidera, per la prima volta nella sua vita, di poter diventare uno struzzo così da poter nascondere la testa sotto metri di sabbia.
«Ma questa è la mia canzone!»
Non è mai stato più grato a Taehyung che, con Jungkook al seguito, entra nella cucina iniziando a dimenarsi insieme ad Hobi.



Tutto sommato la cena non è stata così pessima, certo, Yoongi si è incantato un paio di volte ad osservare il modo in cui Jimin porta le bacchette alle labbra, ed il movimento del pomo d'Adamo quando beve ma almeno non s'è rovesciato nulla addosso.
«Perché non giochiamo a “non ho mai”?»
E Yoongi si chiede quanto stupido può essere il suo migliore amico a proporre un gioco alcolico quando lui, l'alcol, non lo regge proprio.
«E come si gioca?»
A vole Kookie gli fa davvero tenerezza, è così innocente ed ingenuo.
«A turno ognuno di noi deve dire qualcosa che ha fatto utilizzando la frase “non ho mai”, per esempio: non ho mai mangiato con le mani, e chiunque abbia effettivamente fatto quella cosa deve bere un bicchierino di Soju.»
«Okay, giochiamo.»
Ed è così che si ritrovano tutti seduti a terra, pronti ad esporre la parte più imbarazzante di loro.
«Inizio io! Non ho mai perso la maglia preferita del mio migliore amico!»
«Tu cosa!?» Yoongi non guarda nemmeno chi degli altri si appresta a bere il proprio bicchiere, è troppo arrabbiato con il ragazzo.
La sua maglietta di Kumamon, perduta per sempre.
Allora decide di giocare sporco, se Hoseok vuole la guerra, l'avrà.
«Non ho mai fatto cose nel letto di un mio coinquilino.»
«Lo sapevo che quella volta ci avevi scopato, che schifo Hyung, io ci dormo lì.»
Hobi si alza in piedi, gesticolando fin troppo. Non è possibile che dopo un bicchiere di birra a cena ed un bicchierino di Soju sia già ubriaco.
Yoongi ne approfitta per spiare in direzione di Jimin, seduto tra Jin-Hyung e Taehyungie, il bicchiere ancora pieno.
I giri continuano con le classiche domande stupide, tutti hanno visto qualche porno strano, la metà di loro ha fatto cose stupide da ubriachi; quello che ne esce nel corso dei round sono sette ragazzi normali, che vivono la vita esattamente come chiunque altro.
«Non ho mai baciato qualcuno in questa stanza.»
Jimin non ha bevuto poi così tanto, anzi, sembra uno dei pochi, oltre a lui, ad essere ancora lucido.
Si stupisce un po' quando l'arancio pone quella domanda, puntando gli occhi nocciola in quelli scuri di Yoongi.
La cosa sorprendente è che tutti bevono.
Dunque, il verde cerca di fare qualche collegamento sensato.
Taehyung ha per forza baciato Jungkook, data la loro relazione.
Lui, a quindici anni, ha baciato Hoseok. E questo toglie anche loro due dalla lista.
Qualcosa tra Joonie e Seokjin dev'essere per forza successa data la tensione sessuale che circonda costantemente quei due.
E Jimin?
E se, durante i loro incontri in palestra Hoseok e Jimin avessero avuto modo di conoscersi in modo più intimo?
Improvvisamente qualcosa sembra scattare dentro di lui.
Deve saperlo, cosa sono Jimin e Hoseok?
Non sembra l'unico a porsi dei quesiti perché i “non ho mai” che seguono tendono a spingersi sempre di più nel personale e specialmente nell'ambito della camera da letto.
«Non ho mai fatto sesso.»
Questa volta ad alzarsi i bicchieri sono solo sei perché Jimin, guance ed orecchie completamente arrossate, non beve.
Quindi Park Jimin è ancora vergine?
Sono pochi i giri che si susseguono, Hobi troppo ubriaco anche solo per parlare; Taehyung, completamente assorto nel suo mondo, continua a toccare in modo abbastanza esplicito il fidanzato che, brillo pure lui, lo lascia fare.
Jin dorme sulle gambe di Namjoon che paziente continua ad accarezzargli piano la testa.
«Voi due, prendetevi una stanza. Joonie, porta Jin-Hyung a casa, io metto Hobi a letto e poi sistemo.»
«Hyung, ti aiuto.» L'arancio gli si avvicina, poggiandogli una mano sulla spalla.
«Hobi, vieni andiamo a letto.»
Il suo migliore amico lo guarda confuso.
«Non voglio fare sesso con te, Hyung.»
Spalanca gli occhi e per poco non gli cade la mascella.
«Nemmeno io Hobi, che schifo! Intendevo ti accompagno così puoi dormire.»
Il castano sbuffa rimanendo piantonato a terra.
«Non ho sonno, voglio andare a ballare! Hyung andiamo in discoteca.»
Lui e Jimin si scambiano un'occhiata complice mettendosi ai lati del ragazzo. Lo tirano su di peso, iniziando a trascinarlo per il corridoio.
«Non ho sonno, uffa. Lasciatemi.»
Ma non appena entrano nella stanza del castano questo si fionda a letto, accoccolandosi fra le lenzuola.
Addormentandosi di botto.
Jimin ride piano.
«Hoseok-Hyung da ubriaco sembra un bambino.»
«Hobi è un bambino.»
Gli dice poggiando sul comodino dell'amico acqua e una scatola di aspirine.
«Parla sempre di te quando siamo in sala prove. È bello vedere come ti prendi cura di lui.»
Non sa bene cosa dovrebbe rispondergli, in fondo, quello che fa per Hoseok lo fa perché gli vuole bene, non sta nemmeno lì a ragionare molto sul significato dei suoi gesti.
«Immagino ci prendiamo cura l'uno dell'altro.» Conclude infine.
In silenzio si avviano di nuovo in cucina dove la tavola è ancora piena di piatti sporchi e bottiglie vuote.
Yoongi sbuffa, ha sempre odiato riordinare dopo aver mangiato.
«Hyung, ti aiuto.»
Vorrebbe e dovrebbe dirgli che non serve, che può fare da solo, ma è troppo stanco ed assonnato per rifiutare.
Iniziano perciò a raccogliere le cose da lavare ed a poggiarle nel lavabo.
«Io lavo tu asciughi.» Gli propone.
Jimin gli sorride ed annuendo afferra lo strofinaccio posato accanto al fornello.
Credeva di sentirsi a disagio a rimanere solo con l'arancio dopo la loro tragica conoscenza invece, nel silenzio della cucina, ascoltando il rumore del respiro di Jimin, Yoongi si sente bene. Come se tutto ciò fosse parte della sua quotidianità.
«Com'è andata la tua giornata Hyung? Hobi-Hyung dice sempre che lavori molto.»
«Tu e Hoseok parlate di me?»
«Beh, dato che non ho avuto modo d'incontrarti negli utimi giorni ed ero preoccupato per il tuo naso ho chiesto a lui come stai e la sua risposta è stata che dato il lavoro non ci sei spesso a casa e che quindi non ne era sicuro.»
Può vedere le orecchie ed il collo di Jimin arrossarsi e, per qualche assurdo motivo, lo sa che quel rossore non è dovuto ai bicchieri di troppo che hanno bevuto.
«Il mio naso sta bene. In effetti ultimamente non sono stato molto presente a casa.»
«Che lavoro fai Hyung? Hoseok-Hyung non ha voluto dirmelo.»
«Momentaneamente sto svolgendo un tirocinio in una casa discografica come produttore, ma devo ancora finire il conservatorio in realtà.»
«Quindi sei un musicista? Oddio che cosa figa Hyung! Quali strumenti suoni?»
«Prevalentemente il pianoforte, poi strimpello un po' la chitarra e conosco i fondamentali della batteria. Niente di che in realtà.»
Solitamente sarebbe a disagio con tutte quelle domande ma Jimin è così carino mentre gli s'illumina il viso ogni qual volta risponde ad una sua domanda.
«Niente di che? Stai scherzando spero! Io so a malapena cantare sotto la doccia.»
«In realtà, ascoltandoti parlare, credo che la tua voce sia davvero bella. Voglio dire, se cantassi sarebbe un qualcosa da orgasmo probabilmente.»
Vede l'arancio arrossire di botto. È vero però, non si pente d'aver detto la verità.
«G-Grazie, immagino.»
Finiscono di sistemare in silenzio, se non per le piccole indicazioni su dove vadano sistemate le varie cose.
«Bene credo sia ora di andare. Grazie per la serata Hyung. Spero che Tae e Kookie non stiano facendo nulla o che abbiano già finito, altrimenti non riuscirò a dormire.»
Solo allora Yoongi s'accorge che Namjoon non è ancora tornato.
No, probabilmente Jimin non dormirà questa notte.
«Vuoi fermarti qui? Insomma, se hai paura di trovarli in un momento, diciamo, intimo, puoi rimanere. Ho una brandina che possiamo usare, nella mia stanza.»
Vede Jimin rifletterci su per un momento.
«Se non è un problema.»
«Tranquillo, vieni.»
In realtà si sente un po' in imbarazzo a far entrare qualcuno che, effettivamente, è uno sconosciuto nella sua stanza.
Per Yoongi, camera sua, è il suo luogo sicuro. C'è ogni parte del suo essere racchiuso in quella stanza; negli strumenti musicali al suo interno, nei vinili appesi al muro, nei poster dei giocatori di basket e nelle mensole piene di libri e manga.
Si possono capire tante cose su Yoongi solo mettendo piede lì dentro.
Tira fuori la brandina da una delle ante del grande armadio a muro.
«Ecco qui, è la prima volta che la uso perciò spero che non si chiuda qualche pezzo durante la notte.»
«Hyung, non dovevi usare la tua brandina nuova per me, potevo dormire sul divano.»
«In realtà l'avevo presa perché Hobi voleva andare in campeggio, ma ti pare che uno con la fobia per gli insetti si metta a dormire in un bosco? Perciò sono felice di lasciartela usare. Almeno non ho speso soldi per niente.»
Jimin gli sorride, sedendosi sulla brandina e constatando la sua tenuta.
«Ti dispiace se li tolgo? Dormire con i jeans è un po' scomodo.» Gli chiede indicando i pantaloni strappati al ginocchio.
«Po-Posso prestarti un pigiama, se preferisci.»
Lo vede annuire. Perché l'idea che Jimin indossi i suoi vestiti gli fa venire le palpitazioni?
Gli passa una semplice t-shirt bianca ed un paio di pantaloni grigi, sono i suoi preferiti.
«Questi dovrebbero andarti bene, credo. Io vado al bagno, se ti serve qualcosa chiedi pure.»
Detto ciò si fionda nella stanza accanto.
Solo ora sta realizzando la situazione, Jimin dormirà accanto a lui, indossando i suoi vestiti ed il pensiero di tutto ciò gli fa annodare lo stomaco ed arrossire come una ragazzina alle prese con la sua prima cotta.
S'infila il pigiama, cercando di calmarsi.
Perché Jimin lo manda così tanto in iperventilazione?
Al ritorno nella propria stanza l'arancio è ancora alle prese con i pantaloni della tuta e le cosce sode in bella mostra di certo non aiutano Yoongi a calmarsi, anzi tutto l'opposto.
Cerca di sbrigarsi ad infilarsi sotto le coperte, mettendo più barriere possibili tra lui ed il giovane.
«Buonanotte Hyung.» Sbadiglia assonnato il minore, coricandosi di lato ed alzando meglio le coperte sulla testa.
«Buonanotte Jimin.»
E Yoongi prega di riuscire almeno a chiudere occhio.




Good morning people,

Allora questo Comeback? Sono troppo esaltata. Quest'album diventerà uno dei miei preferiti.
Seesaw è un qualcosa di meraviglioso, per non parlare delle altre due Trivia e delle intro della vocal line. 
Ho i brividi solo a pensarci.
Dunque, io vi regalo un altro piccolo capitoletto. 
Le cose cominciano a farsi interessanti eh? Ma non siamo ancora nel pieno della storia.
Fatemi sapere che ne pensate:3

Tante coccole a tutti voi:3

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Capitolo 3
*** 셋 ***


«No va beh, ma allora lo fa di proposito.»
Prima ancora che possa spiegare il motivo delle proprie guance arrossate e del suo nervosismo; Namjoon e Hoseok, in pausa dalla loro sfida settimanale ai videogiochi, stanno ridendo come due cretini.
«Cos'ha fatto questa volta Park Jimin?»
Yoongi non ne è ancora sicuro, ma quei due sembrano come sapere qualcosa che, invece, lui ignora completamente.
Come sempre il suo istinto protettivo gli ha suggerito, e continua a suggerire tuttora, di evitare il più possibile un certo vicino di casa.
Già la mattina dopo il loro piccolo Sleepover – nottata che il maggiore ha passato ad osservare l'arancio dormire, senza mai chiudere occhio e memorizzando ogni dettaglio del viso di Jimin – Yoongi ha dovuto spedire Hobi a svegliare il ragazzo al proprio posto.
Questa cosa non può continuare così, deve trovare una soluzione al suo problema.
«Cos'ha fatto? Cos'ha fatto dici? Quel dannatissimo ragazzino è sceso fino all'atrio principale, a prendere la posta, con addosso solo le fottutissime mutande.»
«Riuscirà il nostro Yoongi-Hyung a smetterla di sessualizzare il nostro vicino? Cinquemila won che prima o poi lo stupra nel pianerottolo! Che dici, ci stai Hobi?»
«Io non sto sessualizzando proprio nessuno, è lui che se ne va in giro praticamente nudo.»
«Dai Hyung lo sappiamo che quel ragazzino ti piace almeno un po'! Comunque Cinquemila sul fatto che alla fine sarà Jimin a fare il primo passo. Yoongi è troppo impacciato quando lui è in giro, figurati se riesce a scoparselo. »
«Oddio ho sempre pensato che in una futura relazione sarebbe stato lui l'attivo.»
«Che schifo! Adesso mi toccherà cenare con l'immagine di lui che si fa sodomizzare da Jimin.»
«Lo sapete che sono ancora qui e che posso sentirvi, si? E comunque: uno, Hobi, rimango sempre un tuo hyung, gradirei rispetto. E due, io non mi faccio sodomizzare proprio da nessuno. E poi avrà anche un corpo da sballo ma non lo conosco quasi per niente.»
Non è la prima volta che, in quella casa, vengono fatti discorsi del genere. Ogni volta che uno dei tre inizia a frequentarsi con qualcuno gli altri due aprono scommesse sul futuro amplesso sessuale dell'amico, eppure, questa volta, a Yoongi da particolarmente fastidio.
Non sa se per il fatto che, in realtà, tra lui e Jimin non c'è proprio nulla o più perché, se davvero ci fosse la possibilità di conoscere il ragazzo in un ambito più intimo, vorrebbe che fosse un qualcosa di più complesso di un semplice atto fisico.
«Ma Hyung, noi facciamo il tifo per te eh! E poi ti ricordi alla cena? Lui non ha bevuto Hyung, voglio dire, è vergine! Oddio Joonie, Yoongi-Hyung in versione soft e delicata, ma te lo immagini?»
«Ah, Jimin, farò pianissimo. Te lo prometto.» Namjoon, la voce fintamente roca e simile a quella del maggiore, lo prende in giro.
«No va beh, dobbiamo trovare un nome per la loro ship, sto fangirlando troppo.»
«Ma Hobi, ti rendi conto che se si sposassero Jimin si troverebbe fra due Min?»
«Oddio, Min Jimin suona malissimo però!»
Ed è lì che Yoongi decide di andarsene in camera sua.
Tutti quei discorsi dono troppo per lui.
In fin dei conti, non c'è davvero nulla tra lui ed il suo vicino di casa.


Non sa nemmeno che ore sono quando apre gli occhi, dev'essersi addormentato mentre revisionava il lavoro di quella mattina.
Il suo stomaco brontola, ricordandogli che non ha ancora cenato.
Si alza di malumore, odia sentirsi così frastornato.
In cucina il figo è praticamente vuoto ed un biglietto attaccato sullo sportello attira la sua attenzione:


Per Yoongi-Hyung,

Siamo usciti a cenare, il frigo è deserto.

Domani qualcuno deve andare a fare la spesa.

Non volevamo svegliarti quindi se hai fame sono cazzi tuoi.

Ti vogliamo bene.

Hobi e Joonie.


P.s. Hai la casa libera se devi fare le cose losche con il nostro vicino.


Ha troppo sonno per infastidirsi. Sbuffa appena, afferrando portafoglio e cellulare. È già stanco al solo pensiero che dovrà camminare per mezz'ora prima di raggiungere il piccolo supermarket aperto anche la notte.



Sale le scale alzando i piedi il minimo indispensabile, e se pensa che lo scaffale con il ramen ai gamberetti – il suo preferito – l'ha svuotato la signora grassa cinque secondi prima che lui potesse afferrarne almeno una scatola, le sue spalle s'incurvano ulteriormente.
«Brutta giornata, Hyung?»
Ci mette un po' a collegare che la voce delicata di Jimin non è prodotta dalla sua testa ma è effettivamente uscita dalla bocca carnosa del ragazzo che, attualmente, se ne stà seduto davanti la porta della propria casa.
«Ji-Jimin! Più o meno. Tu-Tu che ci fai qui da solo?» Perché ogni volta che quel ragazzo lo coglie di sorpresa inizia a balbettare ed a sudare freddo?
«Oh sono rimasto chiuso fuori, e non c'è nessuno in casa.»
«V-Vuoi entrare da me?»
Deve schiarirsi la voce un paio di volte prima di parlare.
Si sofferma a guardare il ragazzo che ora gli sorride grato. Indossa una tuta grigia ed è completamente sudato. L'espressione del viso è stanca e gli occhi piccoli sono leggermente arrossati.
S'affretta a cercare le chiavi di casa sua, iniziando un piccolo balletto nel tastarsi le tasche della giacca in pelle e poi quelle dei jeans.
«Okay, ritiro l'offerta. Siamo chiusi fuori in due.»
È Jimin ad alzarsi dalla sua postazione per sedersi accanto a lui.
«Almeno possiamo tenerci compagnia. Allora, raccontami di questa brutta giornata.»
Questo ragazzo è davvero interessato ad ascoltare la sua noiosa vita?
«Sono in una fase di blocco a lavoro. Odio sentirmi così, così...» Non trova la parola giusta.
«Intrappolato?»
Lo aiuta allora il ragazzo, se ne stà seduto con le ginocchia al petto e la testa poggiata su di esse, mentre lo ascolta.
«Forse. Non lo so. Continuo ad arrovellarmi in cose inutili ultimamente. Oh e poi la signora prima di me al supermercato mi ha soffiato l'ultima scatola di ramen ai gamberetti.»
«Vedila così, almeno tu non hai due coinquilini che amoreggiano davanti a te tutto il giorno facendoti ricordare che invece tu sei triste e solo perché non hai un ragazzo. E poi le audizioni, lasciamo perdere. Non ne sta andando bene una.»
«Aspetta cosa? Tu-»
«È perché ho detto di volere un ragazzo? Credevo che Hobi-Hyung ti avesse detto che sono g-»
«Nono, non stavo parlando del tuo orientamento sessuale Jimin. Le audizioni stanno andando male?»
«E per questo se mi trovo chiuso fuori.»
Jimin sospira e nasconde la testa fra le braccia.
«Ti va di parlarne?»
«Non c'è molto da dire. Le audizioni non vanno come previsto, ma è colpa mia. Non ci sto mettendo abbastanza impegno.»
La voce del minore tremola mentre nasconde il viso tra le mani. Yoongi lo vede tentare di scacciare via le lacrime con le maniche della felpa.
Non è mai stato bravo a consolare le persone, anzi, in questo momento si sente abbastanza in panico.
Che dovrebbe fare per tranquillizzare il ragazzino al suo fianco? Pensa a quelle vole in cui lui ha avuto bisogno di qualcuno al suo fianco ed a come Joonie ed Hobi si sono comportati con lui.
«Jimin, ascolta, andrà tutto bene, okay?»
Poggia la mano sulla schiena del ragazzo. Insicuro se in quel momento sia quello che Jimin vuole.
«Come fai a dirlo Hyung? Non mi hai nemmeno visto ballare.»
Un altro fremito scuote il minore ed allora Yoongi decide di accantonare i modi degli altri e di lasciarsi guidare dal proprio istinto.
Prende il viso di Jimin fra le mani, forzandolo ad alzare lo sguardo.
«Jiminie, è vero; io non ti ho visto ballare. Per quanto mi piacerebbe farlo. Ma mi fido delle parole di Hoseok. Tu non hai idea di quanto quel ragazzo parli bene di te ogni volta che tornate dalla palestra. E poi il mio sesto senso mi dice che andrà tutto bene.»
Un tenero sorriso si forma sulle labbra carnose del ragazzo e presto Yoongi si trova intrappolato fra le braccia muscolose del minore.
«Grazie, Yoongi-Hyung.» Gli sussurra mentre strofina piano il naso sul suo collo.
Ciò ha il potere di procurare in Yoongi mille brividi.
Il corpo caldo di Jimin ha un effetto immediato sul suo umore. Se prima si sentiva stanco ed arrabbiato per la pessima giornata ora e come se le sue batterie si fossero ricaricate.
È un riflesso incondizionato quello di stringerlo di più al proprio corpo.
«Hyung.» Sussurra in un soffio il giovane.
L'errore di Yoongi è quello di voltare la testa in direzione dell'arancio.
I loro nasi si sfiorano mentre i loro respiri s'infrangono l'uno sulle labbra dell'altro.
È Jimin ad azzerare definitivamente quei centimetri che li dividono poggiando la propria bocca sulla sua.
È un contatto lieve e delicato, esattamente come le sue mani, che scorrono piano sui fianchi del minore.
Lo stringe di più a se, è un riflesso incondizionato.
La cosa sorprendente è invece l'intraprendenza dell'arancio che, audace, gli sta chiedendo il permesso per approfondire quel contatto.



Non sa nemmeno come ci sono arrivati a quel punto. Con Jimin a cavalcioni sulle sue gambe, le mani a scorrere tra i capelli tinti di arancione e le loro bocche ancora legate l'una all'altra.
«Hyung.»
Jimin miagola sulle sue labbra. Si stacca appena, giusto per riprendere fiato.
E ripeterebbero volentieri il tutto se non fosse per le voci che arrivano alle loro orecchie.
Yoongi è sbalordito dalla velocità con cui il ragazzo torna a sedersi al suo fianco appena in tempo prima che le teste degli abitanti di quel piano spuntino una dopo l'altra.
Ed è solo allora che realizza la situazione.
Uno: Jimin lo ha baciato e poi ribaciato e baciato di nuovo.
Due: i capelli scompigliati e le labbra gonfie ed arrossate di entrambi li faranno sicuramente scoprire e per qualche motivo nessuno dei due sembra voler far sapere al mondo del loro piccolo momento.
«Che ci fate voi due qui?» Lo sguardo di Jin è fin troppo indagatore, secondo Yoongi almeno.
«N-Niente.» Balbetta il minore, cercando invano di sistemarsi i capelli.
«Siamo entrambi rimasti chiusi fuori.»
«Beh, ora non dovete più preoccuparvi. I vostri eroi sono arrivati!» Detto ciò Hoseok estrae le proprie chiavi dalla tasca facendo cenno ai due di spostarsi da davanti la porta.
Lo stesso succede con l'appartamento opposto.
Salutandosi si dividono tutti, lasciando i due nuovamente soli nel pianerottolo.
«Buonanotte Hyung.»
Jimin si sporge, poggiando piano le labbra sulla sua guancia.
Cerca d'imprimersi ogni piccolo dettaglio in mente.
Le sue braccia vanno in automatico a stringere la vita sottile del giovane.
Un piccolo bacio sulla fronte è ciò che Yoongi decide di regalargli.
«Buonanotte Jiminie.»
Ed un piccolo Jimin dalle guance arrossate se la da a gambe verso il proprio appartamento.

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Capitolo 4
*** 넷 ***


Il suo cervello ha registrato metà delle cose che sono successe.
Uscito di casa per andare a fare la spesa, quella mattina, ha trovato Jimin sul pianerottolo. Con ancora il pigiama addosso.
Poi gli eventi hanno preso il loro corso ed ora Yoongi è incollato con la schiena alla porta dei loro vicini mentre il minore lo tiene intrappolato tra quest'ultima e le proprie braccia. Dandogli il buongiorno a modo suo.
L'arancio scende a baciargli il collo e Yoongi lo sente succhiare la sua pelle più del dovuto.
«Ah- Jiminie. C-cos-cosa stai facendo?»
Il minore si stacca appena dal suo collo, lasciandogli una piccola leccata.
A Yoongi ricorda un gattino.
«Quello che avrei voluto fare dalla prima volta che ti ho visto, Hyung.»
Gli lecca le labbra schiacciando i loro corpi insieme.
Ed è lì che Min Yoongi si ricrede.
Park Jimin non è un angelo. Park Jimin è un diavolo tentatore.
È il rumore alle loro spalle che li fa staccare appena in tempo.
«Andiamo Hyung. Oh, ciao Jimin.»
Namjoon ed Hoseok escono di casa, ora pronti anche loro per la spesa.
«Come state ragazzi?»
No, Yoongi non ci crede nemmeno un po'. Si rifiuta altamente.
Com'è possibile che lui sia rosso come un peperone e non riesca ad alzare la testa mentre Jimin è normalissimo. Come se un secondo prima non avesse limonato per venti minuti con lui.
«Alla grande. Sei pronto per l'audizione di oggi?» Hobi poggia un braccio sulle spalle del minore regalandogli un sorriso d'incoraggiamento.
«In realtà sono terrorizzato. Se non passo questa dovrò ritentare alle audizioni estive.»
«Lo sai che le audizioni non sono tutto! Vedila così, se andrà male potresti prendere in considerazione la mia offerta.»
«Quale offerta?» S'intromette Namjoon.
«Di entrare in accademia. Voglio dire, sono al terzo anno di quel percorso e credo che aiuterebbe Jimin un sacco. In più studierebbe danza con dei professionisti oltre a diventarlo lui stesso finiti gli anni di studio.»
«Ci penserò, ora vado a prepararmi. Ci vediamo.»
Detto ciò Jimin li saluta. Lasciando un'occhiata un po' più lunga del dovuto a Yoongi.
«Non sapevo avessi proposto a Jimin di frequentare l'accademia.»
«Non è che vi racconto ogni singola cosa della mia vita Joonie.»
Namjoon ed Hoseok prendono a scendere le scale. Subito dietro di loro una testa verde menta li segue.
Troppo confuso dai fatti appena accaduti per realizzare appieno la situazione.




Jimin ed Hoseok sono in cucina, l'arancio sembrava abbastanza giù di morale quando ha aperto la porta.
«Hyung!» Namjoon sta urlando dal bagno.
Si alza dal letto, raggiungendo il rosa.
«Che hai rotto questa volta?»
La risposta gli arriva da sola mentre guarda il lavandino schizzare acqua da tutte le parti.
Anche Hoseok e Jimin raggiungono la scena del delitto.
«Santo Dio Joonie, Yoongi-Hyung lo aveva riparato il mese scorso.»
«Non è colpa mia, okay? Mi sono avvicinato per lavarmi le mani ed è esploso.»
«Voi due, calmatevi. Basterà richiudere il tubo. Hobi prendimi la cassetta degli attrezzi.»


In circa una mezz'ora il tubo è riparato, il pavimento asciutto ed ogni cosa sembra stare al suo posto.
«Se non fosse per Yoongi-Hyung questa casa sarebbe già crollata.» Spiega il castano a Jimin.
«Hei, non sono così distruttivo.» Si lamenta Namjoon, ora confinato sul divano.
«No davvero, lo Hyung è tipo il dio supremo del bricolage, il mago dei lavori manuali.» A quella frase un sorrisino perverso si fa spazio sul volto di Jimin che punta lo sguardo dritto al suo.
«Ah si? Allora Hyung potresti aiutare anche me. Ho dei lavori manuali che hanno urgente bisogno di essere svolti.»
Dicendo ciò Yoongi può sentire, da sotto il tavolo, il piede del minore strusciarsi contro la sua gamba.
E mentre quest'ultimo continua a chiacchierare tranquillo con Hoseok, lui non può far altro che rimanere immobile troppo sconvolto dalle attenzioni che il minore gli sta riservando.





È decisamente confuso. Perché Jimin si comporta in questo modo nei suoi confronti?
Sa per certo che, per quanto riguarda sé stesso, accetta le attenzioni del minore perché, diavolo ne è attratto così tanto.
Ma non ha idea di cosa pensi Jimin al riguardo di tutto ciò.
Sbuffa rigirandosi nel letto. Una piccola vibrazione sul comodino lo distrae dai suoi pensieri.
Ed è proprio il colpevole del suo sonno mancato ad avergli scritto un breve “Hyung, sei sveglio?” seguito da almeno due emoticon, che lo fanno sorridere.
Risponde in modo affermativo.

Possiamo parlare?” gli chiede il minore.
E Yoongi si stà già avviando verso la porta di casa propria.


«Hyung!»
L'arancio gli si spalma addosso, riprendendo il loro contatto; interrotto quella stessa mattina.
Strofina la faccia sulla sua maglietta e Yoongi può sentire un singhiozzo uscire dalle labbra carnose del ragazzo.
«Jimin.» Prova a richiamarlo sottovoce, cercando di mantenere il tono più rassicurante che riesca a fare. Ma Jimin sembra solo stringerlo un po' di più.
«Jiminie – gli prende il viso fra le mani – che succede?» Passa i pollici sugli zigomi vellutati, cercando di scacciare via le goccioline salate.
«M-mi ha-hanno p-preso.» Singhiozza così tanto che Yoongi fa quasi fatica a capire cosa l'arancio stia dicendo.
«Ma è fantastico Jimin!» Lo abbraccia forte.
Jimin scuote la testa sul suo petto.
In quel momento Yoongi realizza, torna indietro di qualche anno e capisce perché il minore stia piangendo così tanto.
«È perché hai paura?»
Il piccolo annuisce, inalando il profumo dello Hyung.
«Vieni.»
Il musicista lo prende per mano, portandolo dentro casa propria, fino ad entrare nella sua stanza.
«Aspettami qui, preparo del tea e poi ne parliamo. Tu fai come se fossi a casa tua, okay?»
Cerca di fare il tutto più in fretta possibile. Ed anche il più silenziosamente possibile.
La visuale di Jimin, quando rientra nella camera, ancora singhiozzante; rannicchiato nel proprio letto gli fa attorcigliare lo stomaco.
Poggia le tazze sul comodino, inginocchiandosi accanto al viso del ragazzo.
«Hei.» Cerca di sussurrare, raccogliendo il viso delicato dell'arancio fra le sue mani.
Jimin sembra cercare maggiore contatto.
Agli occhi di Yoongi sembra così indifeso da spaventarlo quasi.
«Andrà tutto bene Jiminie.» Posa un bacio sulla fronte del ragazzo, cullandolo piano.
«Lo so che hai paura,» continua poi «vedere i propri sogni così vicini è più spaventoso di qualsiasi fallimento. Hai paura che le tue aspettative vengano deluse ed hai ancora più paura di ritrovarti ad odiare quello che pensavi sarebbe stata la tua felicità. È così?»
Il minore annuisce, rifugiandosi completamente fra le sue braccia, tirandolo sul letto e nascondendo il viso sul suo petto.
«Jiminie, è normale. Va bene essere spaventati. Hai lavorato tanto per arrivare dove sei ed è assolutamente giusto che ora tu abbia paura che tutto vada in pezzi. Ma non succederà. Se la compagnia ti vuole con sé significa che tutti i tuoi sacrifici ne sono valsi la pena, e se, a lungo andare volessi cambiare qualcosa durante il tuo percorso, fallo! Si vive una volta sola Jiminie.»
Si rende conto d'aver detto a Jimin le esatte parole che avrebbe voluto sentirsi dire quando ci è passato lui per quella fase.
I cambiamenti sono sempre spaventosi, ma Yoongi ha imparato ad affrontare la vita a testa alta.
«Grazie, Yoongi-Hyung.» Jimin tira su dal naso e si accoccola meglio nell'abbraccio.
Per Yoongi è istintivo prendere le coperte e sistemarle sui loro corpi.
«È così strano sapere di essere ad un passo dai propri sogni che per un momento ho desiderato di non essere preso, che tutto fosse come al solito. Per rimanere nella mia zona sicura. Prima mi guardavo in torno, guardavo Tae e Kookie sul divano, Jin-Hyung che lavava i piatti e pensavo che tra un anno, magari, le cose non saranno più così che questi momenti potrebbero non esistere più. Capisci cosa voglio dire?»
Certo che capisce, anche fin troppo bene.
Posa un bacio fra i capelli tinti d'arancio.
«Si Jiminie, lo capisco. Ora dormi. Vedrai che domani andrà meglio.»
«Mmh.» Jimin poggia un piccolo bacio sul suo collo, prima di rigirarsi e dargli la schiena.



Il mattino Yoongi si ritrova ad aprire gli occhi poco prima del suono della sveglia. Sul momento scatta preoccupato, guardando il display segnare le nove e venti del mattino. Poi si ricorda di avere il giorno libero e di poter tornare a dormire.
Se non fosse che proprio in quel momento un alquanto irrequieto Jimin, ancora profondamente addormentato, prende a muoversi freneticamente fra le sue braccia.
Sono ancora nella stessa posizione in cui si sono addormentati.
Inizialmente non capisce cosa stia succedendo nel sogno di Jimin, il ragazzo mugugna parole sconnesse, muovendo le gambe e qualche volta il bacino.
Ad un movimento più deciso Yoongi non sa bene come dovrebbe reagire.
Ma il suo stato di shock aumenta nel momento in cui le parole di Jimin prendono ad aver senso alle sue orecchie e lo sfregamento del suo sedere inizia ad essere continuo.
«Yoon-gi... H-Hyung.»
Non è possibile che il ragazzo stia avendo un sogno bagnato su di lui, si ripete.
Cosa dovrebbe fare ora?
Rimane fermo qualche minuto. Troppo imbarazzato e terrorizzato dalla situazione.
«Ah-Yoon! Yoongi Oppa...» Jimin mugola, stingendo le gambe fra di loro e scattando con il corpo.
Per Yoongi quell'oppa, è decisamente troppo. Ci manca solo che cominci a tirare fuori qualche Daddy kink o simili e Yoongi sa che non riuscirebbe più a guardare Jimin negli occhi.
Decide allora di svegliarlo.
«Jiminie.» Lo richiama a bassa voce.
Niente, solo un altro mugolio in risposta.
«Hei Jiminie.» Questa volta prova a scuoterlo.
Quello che succede dopo Yoongi non lo capisce a pieno.
Preso ancora dall'euforia del sogno Jimin lo spinge; si ritrova così steso sulla schiena, l'arancio a cavalcioni sul suo corpo.
«Yoongi-Hyung...» Gli occhi semi chiusi, la testa portata di lato, i capelli arancioni completamente scompigliati e la maglia del pigiamo un po' troppo larga lascia intravvedere una spalla.
Jimin non è ancora cosciente.
«Jiminie...» Questa volta il sussurro che esce a Yoongi è impercettibile. Troppo stregato dalla bellezza dell'altro per reagire.
«Hyung! Oh fuck! Merda! Scusate!» Hoseok apre la porta della sua stanza, trovandosi davanti una scena alquanto fraintendibile. È svelto a richiuderla ed ad urlare dal suo esterno.
Le urla ed il rumore svegliano Jimin completamente.
Il maggiore ancora sotto di lui.
«Yoongi-Hyung.»
Lo vede arrossire, mentre scende dal suo bacino; sedendosi accanto a lui nel letto.
Per Yoongi ogni singolo movimento del minore è uno spettacolo per gli occhi.
«Scusami, Hyung... Io, ecco...»
«È tutto okay Jiminie.»
In realtà non lo è affatto. Perché Min Yoongi non ha idea di come potrà mai levarsi dalla testa la visione di Jimin, a cavalcioni su di lui, mentre mormora qualche “Yoongi Oppa” ansimante.
Poi si ricorda di Hoseok.
«Hobi, che vuoi?» Chiede allora alzandosi dal letto per aprire la porta.
«Ti prego dimmi che sei vestito e non vedrò il tuo pene!» Il castano ha le mani davanti agli occhi aspettando una conferma per poter tornare di nuovo ad usare il dono della vista.
«Siamo vestiti, e per la cronaca; lo eravamo anche prima.»
Hoseok toglie le mani dal proprio viso e prende a guardare i due.
«Volevo dirti che ha chiamato tua madre, e la colazione e nel microonde per quando ti alzi. Io vado in accademia, Joonie è già all'università. Ciao Chim.» Sputa fuori tutto d'un fiato, con le guance rosse. Imbarazzatissimo.
Non da tempo ne a Yoongi ne a Jimin di salutare, girando sui tacchi e scappando via.
Torna a puntare lo sguardo sul ragazzo ancora aggrovigliato fra le sue coperte.
«Ti senti meglio?» Chiede, ancora preoccupato per lo sfogo della sera precedente.
«Si, grazie Hyung.»
«Andrà bene Jiminie.» Sussurra prima di poggiare un bacio sulla fronte del minore. «Ora andiamo a mangiare qualcosa.»
E per un solo momento Yoongi pensa che non sarebbe poi così male, svegliarsi con Jimin accanto, più spesso.


Hello:3
Come state? Mi dispiace se sto rallentando gli aggiornamenti, ma l'università mi sta divorando l'anima. 
Plus mi sto concentrando tantissimo su una futura Yoonmin che pubblicherò quando avrò abbastanza capitoli pronti per non farvi morire di curiosità.
Volevo ringraziare tutti coloro che stanno leggendo questa storia.
Grazie, davvero.
Se avete voglia lasciatemi una piccola recensione/commento che fanno sempre piacere.
Se avete domande o curiosità potete scrivermi al mio twitter che è sempre il mio stesso nome (@Itanuno).

Love ya.

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Capitolo 5
*** 다섯 ***


Avere Jimin in torno procura a Yoongi un misto di sensazioni.
«Ti va di fare colazione Jiminie?»
L'arancio annuisce ed a Yoongi ricorda tremendamente un bambino.
Non appena mette piede nel corridoio per dirigersi in cucina la sua mano viene afferrata saldamente da quella piccola e paffuta del minore.
È tremendamente tenero.
Guarda ciò che Hoseok gli ha lasciato per colazione e capisce subito che no basterà per entrambi.
«Ti piacciono i pancake? Che ne dici di una colazione all'occidentale?»
Il piccolo annuisce un paio di volte, sedendosi sul piano da lavoro accanto al fornello.
Yoongi inizia ad aprire i vari sportelli per prendere tutti gli ingredienti necessari.
«Jiminie se stai seduto lì mi è difficile cucinare.» Glielo dice poggiando la farina accanto le gambe muscolose del ragazzo.
È strano dover alzare la testa per osservare pienamente il volto dell'arancio.
«Se vuoi che scenda, devi darmi qualcosa in cambio Hyung.»
«
Cos-»
Non riesce a finire la frase perché Jimin lo sta già baciando.
Le gambe strette attorno la sua vita, le manine intrecciate ai suoi capelli.
Per Yoongi è naturale lasciare le proprie mani scorrere sulle gambe del minore, carezza le cosce a palmo aperto dirigendosi, istintivamente, verso il sedere del ragazzo.
Nel suo percorso la sua mano urta la farina, sporcando ovunque ed avvolgendoli in una nube bianca.
Se ne frega altamente, Yoongi, tirando più a se l'arancio.
«Cosa stiamo per fare Jimin?»
«Tutto quello che vuoi Hyung.»


«Cosa cazzo è successo qui? Oddio, Joonie! Corri! Yoongi-Hyung e Jiminie hanno scopato!»
La voce di Hobi lo sveglia. È ancora steso sul divano, Jimin aggrappato al suo corpo dorme ancora. Entrambi nudi e coperti di farina.
Cerca di raccattare almeno i boxer di entrambi senza svegliare il minore.
Ci riesce, incontrando un po' troppe difficoltà; a quanto pare a Jimin piace lanciare i vestiti un po' ovunque.
Infila le mutande al ragazzo ed arrossisce a guardarlo così come mamma l'ha fatto. Lo prende in braccio, portandolo in camera sua, lo mette a letto lasciandogli un dolce bacio sulla fronte prima di chiudere la porta e tornare in cucina.
Inizia con il raccogliere il resto degli indumenti sparsi sul pavimento.
Come ci è finita la sua maglia sul lampadario?
«Suga, Suga, Suga, Sugaaa!» I due coinquilini entrano nella stanza canticchiando il suo nome da produttore.
«V-volete smetterla?» È sicuro di essere rosso come il tappeto sotto i suoi piedi.
«Allora?»
«Allora cosa?» Si rende conto di avere davvero un sacco di farina tra i capelli.
«Com'è stato?»
«No-non abbiamo fatto s-sesso.» Abbassa la testa sporgendo il labbro inferiore, chiedendosi cos'abbia fatto di male per meritarsi due coinquilini del genere.
«Ah no? Quindi eravate nudi sul divano perché, nonostante sia inverno, fa veramente caldo giusto? Dai Hyung, non puoi nascondercelo.»
«Davvero, non l'abbiamo fatto.»
Le immagini dei loro corpi che si sfiorano, la paura di far male a Jimin, tutto gli torna prepotentemente alla mente.
«La sua prima volta dovrebbe essere diversa da così.»
«Perciò per quale motivo eravate nudi?» Namjoon inarca un sopracciglio, portando le braccia al petto, curioso.
«Ci-ci s-siamo lasciati andare a q-qualche p-preliminare.» Il suo sussurro è talmente basso che non è nemmeno sicuro i due lo abbiano sentito.
«Cazzo ci tocca pagare la cena ai Taekook.»
«Se voi due idioti state scommettendo su me e Jimin con gli altri tre idioti della porta accanto giuro che vi taglio le palle.»
«No, scherzi, noi non scommettiamo mica.»
Yoongi può sentire odore di bugia trasudare da ogni parola di Hoseok ma un piccolo “Hyung” miagolato da un Jimin ancora pieno di farina, con i boxer mezzi storti li mette tutti a tacere.
«Hei Joonie, vieni ti mostro quel cd nuovo in camera mia. Ciao Jiminie.»
Hoseok tira Namjoon per la manica del maglioncino sparendo in fretta dalla cucina.
Improvvisamente Yoongi si sente ancora più timido, non riesce ad alzare lo sguardo. Si costringe perciò a continuare a pulire il casino che hanno fatto qualche ora prima.
Respira profondamente un paio di volte, raccogliendo tutto il coraggio che ha.
Apre bocca, pronto a rivolgere la parola al minore ma la suoneria del suo telefono li interrompe.
«Pronto?»
«Yoongi amore.»
«Hei mamma, che succede?»
Jimin, rivestito, gli lascia un veloce bacio sulla guancia.
«Ci vediamo dopo Hyung.» Gli sussurra per poi avviarsi verso casa propria.
«Yoon? Era un ragazzo quello? Il mio bambino ha trovato un fidanzato?»





Si sfrega il viso sospirando affranto, la scadenza è domani e lui non è ancora convinto di quella canzone.
Sta seduto davanti alla tastiera ripetendo quella scala di note che però sembra mancare di qualcosa.
Non sa nemmeno che ore sono, il suo stomaco brontola e lui vorrebbe solo sbattere la testa sulla scrivania.
Ha spento telefono e qualsiasi altra cosa possa distrarlo eppure la sua testa non sembra essere concentrata in ogni caso.
Chiude gli occhi e subito le immagini del giorno prima gli vengono sbattute fra le palpebre.
Ogni carezza, ogni gemito, il rumore dei baci ed i sussurri, nemmeno si accorge di aver preso a suonare.
Solo quando le cuffie gli vengono brutalmente strappate dalla testa esce dal suo mondo.
«Jiminie?»
Jimin lo abbraccia forte, poggiandosi alle sue spalle.
«Mi hai fatto spaventare Hyung, non rispondevi ai miei messaggi.»
Lo tira per il polso portandolo a sedere sulle sue gambe.
«Scusami – sussurra – è che quando lavoro tendo ad isolarmi dal mondo.»
«Ho notato. Mi fai sentire?» Chiede indicando la tastiera.
Yoongi sospira, si sposta con la sedia davanti il computer e mette le cuffie in testa a Jimin. Sorride nel doverle stringere perché la testa del ragazzo è più piccola della sua.
Apre il file audio e lascia partire il suo lavoro.
Lo osserva chiudere gli occhi, muovere leggermente la testa e mordersi il labbro.
Jimin è bellissimo, incorniciato dalla luce del monitor, unica fonte di luce.
Nemmeno si rende conto di essersi avvicinato al viso del minore.
«Hyung.»
«Sei bellissimo Jiminie.» Gli viene istantaneo accarezzargli la guancia, muovendo piano il pollice sullo zigomo. Stanno sussurrando entrambi.
È stravolgente quanto si senta smuovere dentro ogni volta che lo guarda.
Capisce allora perché la canzone gli suonasse incompleta, si rende conto di quali sono le note mancanti.
E forse lo capisce anche l'arancio perché in quel sussurro Jimin sta parlando per entrambi.
«Hyung, che cosa siamo noi?»
«Cosa vorresti che fossimo?»
«Io... Non lo so, mi piace passare il mio tempo con te e quando non siamo insieme ho sempre il bisogno di vederti, ma la mia vita è un casino, Hyung, non sono pronto per una relazione, non ora che si stanno avverando i miei sogni.»
Yoongi può capire benissimo i sentimenti di Jimin.
«Allora che ne dici di togliere qualsiasi etichetta per il momento? Puoi continuare a venire qui tutte le volte che lo vorrai, puoi chiamarmi quando ne senti il bisogno e quando ti sentirai pronto, se ancora lo vorrai, allora ti chiederò di essere il mio ragazzo. Ti va bene così?»
Quasi non si rende conto, Yoongi, della scelta coraggiosa che sta prendendo. Sta dando la libertà a Jimin di trattarlo come più gli piace, senza chiedere assolutamente nulla in cambio.
«Non sarebbe giusto nei tuoi confronti, Hyung. Però, frequentarsi senza troppo impegno magari può essere una buona decisione, no? Frequentarsi significa che anche tu puoi cercarmi quando vuoi e chiamarmi quando ne senti il bisogno.»
E l'unica cosa che Yoongi riesce a fare è baciarlo, perché Jimin gli sta mostrando, oltre al suo completo interesse, il rispetto che una coppia dovrebbe sempre avere.




Bussa alla porta un paio di volte.
È Taehyung ad aprirgli.
«Hei Yoongi-Hyung.»
Non risponde nemmeno al saluto, guardandosi velocemente in torno.
«Dov'è?»
Jungkook ride dalla sua postazione sul divano, indicando il corridoio.
Yoongi sta già camminando verso la propria meta.
«Seconda stanza a destra!» Gli urla Tae prima di sospirare un più calmo «Ah, l'amore.»
Nemmeno guarda dove mette i piedi, fiondandosi nella stanza indicatagli dal castano.
«Jimin?»
«Yoongi-Hyung.»
Il ragazzo è steso nel letto, la caviglia fasciata ed il braccio destro ingessato.
«Sono corso appena ho potuto, che ti è successo?» chiede affiancandosi al letto del minore.
«Stavo provando la coreografia, le gambe non mi tenevano più e sono scivolato.» La voce di Jimin è stanca, anche i suoi occhi non sembrano riuscire a stare aperti.
«Te lo dico sempre di non sovraccaricarti, di fare delle pause. Pensa se avessi sbattuto la testa. Dio, ero così preoccupato Jiminie.»
«Sto bene ora che ci sei tu qui Hyung.»
Jimin cerca di spostarsi in modo da fare spazio al maggiore sul letto, ma l'unica cosa che riesce a fare è una smorfia di dolore.
«Hei, piano tigre. Faccio io.»
Per Yoongi è estremamente facile spostarlo, in un attimo il minore è accoccolato fra le sue braccia.
«Mi dispiace di averti fatto preoccupare, Hyung.»
«È tutto okay piccolo. Ora riposati.» Gli bacia la testa, arrossendo non appena si rende conto del nomignolo usato.
«Mi piace.»
«Cosa?»
«Il soprannome.»
«Il mio piccolo Jiminie.» Sussurra stringendolo a sé.




«Avanti, non fare il bambino.»
Tenere le bacchette con la mano sinistra è impossibile per Jimin e quindi ora si ritrovano lì.
A tavola, con tutti i loro amici, mentre lui cerca d'imboccare il minore.
«Ma Hyung, mi fanno schifo.» Si lamenta guardando male i funghi nel proprio piatto.
«Scommetto che quando Yoongi ti dice d'ingoiare non dici mica così!»
Seokjin, cuoco della serata sembra abbastanza offeso dal fatto che Jimin si stia comportando come un moccioso nei confronti della propria cucina.
La sua uscita li fa arrossire entrambi, facendo sì che Jimin mangi ciò che Yoongi tiene fra le bacchette senza fiatare.
«Visto io ve lo dicevo che ingoiava. Hobi, Kookie mi dovete entrambi un cd.»
Yoongi vorrebbe dirgli quanto ridicoli siano a scommettere su di loro e la loro vita privata ma l'espressione rabbuiata di Jimin lo fa preoccupare.
«Andiamo, ti porto a letto.» Dice facendo strisciare la sedia sul pavimento, ed aiutando l'arancio ad alzarsi.
«Hyung, devo fare il bagno prima.» Gli sussurra all'orecchio.


Jimin è steso nella vasca, un sacchetto di plastica attorno al gesso e Yoongi gli sta lavando i capelli.
«Non pensavo scommettessero su di noi.»
«Lasciali perdere Jiminie, lo fanno solo perché non hanno nulla di meglio da fare.»
«E tu?»
«Io ho te, e la mia musica. Ora chiudi gli occhi, devo risciacquare.»
«Sai stavo pensando di cambiare colore di capelli.»
«Ah si? Tipo?»
«Non lo so, inizialmente avevo pensato di tornare al mio colore naturale ma anche un bel colore particolare come il rosa non mi dispiacerebbe.»
«Saresti bellissimo in ogni caso piccolo.
»






Buonasera piccoli funghetti,

oggi è uscito il BV and i'm so happy perché sono sempre tutti così felici.
Voi come state? Avete sentito il discorso di Namjoon? Io ho pianto un sacco.
Speak Yourself.
Se qualcuno ha bisogno/voglia di parlare e di raccontarmi la propria storia mi farebbe piacere sentirle.
Btw grazie a tutti voi che state leggendo questa mia piccola raccolta di scleri sui miei pulcini, non sapete quanto riempite il mio cuoricino di gioia.
Mi sono venute un sacco di idee per nuove storie quindi Be Ready perché non si sa mai quando dropperò qualcosa.
I purple you, ci vediamo al prossimo capitolo.

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Capitolo 6
*** 여섯 ***


여섯


Jimin si ne sta tutto arrotolato fra le sue coperte.
Non potendo allenarsi e danzare il giovane si è praticamente trasferito sul suo letto, rubando il suo laptop ed il suo Netflix mentre lui se ne sta seduto alla scrivania, a lavorare da casa.
«Hyung.» Il tono lamentoso.
«Che c'è piccolo?» Chiede togliendosi le cuffie.
«Mi annoio, e ho fame.»
«
Jiminie devo finire questa cosa, dammi ancora un paio d'ore okay? Poi sono tutto tuo.»
L'arancio sbuffa.
«Devo rifarmi la tinta ed ho guardato ogni serie TV che il tuo Netflix mi suggeriva quindi vedi di sbrigarti.»
Yoongi lo trova irresistibile, con il broncio e solo le mutande addosso.
«Come siamo impazienti. Ci sarà ancora qualcosa che non hai guardato.» Ridacchia.
«Potrei sbirciare la tua cronologia, magari scopro cosa ti piace.» Gli dice grattandosi lo stomaco nudo.
Scoppia a ridere.
«Non troverai niente.»
Jimin inarca un sopracciglio.
«Mai sentito parlare della navigazione in incognito?»





Rientrano nell'appartamento di Jimin solo un paio d'ore dopo.
Il giovane ha le braccia attorno al suo collo e le gambe intrecciate al suo busto.
È istintivo per Yoongi spingerlo contro la porta chiusa e baciarlo.
Infila una mano tra i capelli, ora del loro colore naturale, di Jimin.
«Dio, sei bellissimo Jiminie.» Sussurra strofinando il naso sul suo collo.
La luce sopra le loro teste prende improvvisamente vita.
«Oddio no! La mia innocenza!» Jungkook tappa i propri occhi.
«Kook, ti sento fare cose ben peggiori con Tae praticamente tutte le sere.» Jimin si ricompone, rimanendo comunque abbracciato a lui.
Il castano abbassa piano le braccia, e, dopo interminabili secondi, apre finalmente gli occhi.
Il piccolo sussulto che ha fa venire a Yoongi il bisogno di stringere il ragazzo accanto a sé più forte.
Jimin, con ora i capelli neri come la pece, ha un aspetto regale.
Il cervello di Yoongi l'ha paragonato ad un principe delle fiabe nell'esatto momento in cui la parrucchiera ha annunciato d'aver terminato.
«Yoongi-Hyung, i tuoi capelli sono fichissimi. Immagina se anche Tae se li facesse così.»
Cosa? Quindi si stava ingelosendo di Jimin per nulla? Perché Jungkookie stava ammirando lui?
Arrossisce, toccandosi i capelli argentei.
«Lo so Kookie lo Hyung è bellissimo ed è mio. Torna da Tae!»
Jimin lo stringe guardando il povero Maknae abbandonare la stanza.
«E quindi sarei bellissimo uhm? E tuo?» Sussurra sul lobo dell'orecchio del minore, sentendo le labbra venir solleticate dagli orecchini.
Le guance di Jimin s'imporporano d'un bellissimo rosa.
«Hyung, mi fa male il braccio. Questo gesso pesa.»
Sorride al cambio d'argomento.
«Dai vieni, ti aiuto a cambiarti.»





«Hyung, posso parlarti?»
Yoongi si stiracchia sulla sedia.
«Che c'è Tae?»
«Beh ecco è una cosa un po' imbarazzante...»
«Qual è il problema? Kookie vuole sottometterti?»
Taehyung si copre il viso con le mani.
Yoongi scoppia a ridere.
«N-no, p-però beh riguarda comunque l'ambito sessuale.»
«Oh e lo chiedi a me perché?»
«Tu e Hoseok-Hyung siete i due che hanno avuto più storielle, non potevo mica parlare con
Jimin the Virgin e chiedere a Jin-Hyung sarebbe troppo imbarazzante.»
L'argenteo vorrebbe dirgli che Seokjin sarebbe una valida scelta, almeno dall'unico racconto di Namjoon che le sue orecchie abbiano captato.
È Hoseok il confessore di quei due.
«Spara.»
«Kookie mi ha rivelato di avere questo, ehm, desiderio.»
«Okay che tipo di desiderio?»
«Beh eravamo nel mentre... Ed in un momento un po' più passionale l'ho afferrato per la nuca, un secondo più tardi Kookie mi stava implorando di soffocarlo.»
«Lui cosa?» Jungkookie sembra più il tipo che soffoca, non da voler essere soffocato.
«Si, ma ho paura di farlo, e se gli facessi male?»
«Credo basti usare qualche segnale per capire se la cosa non sta andando come dovuto, no?»
«E se non avesse il tempo? Cioè, Hyung, è un po' pericoloso. Che faresti se fosse Jimin a chiedertelo?»
Per un momento l'immagine di un possibile Jimin, sotto di lui, mentre le sue mani si stringono appena sul suo collo si manifesta nella sua testa.
E poi comprende, Taehyung non si farebbe tanti problemi a parlarne con Kookie.
Apre la porta ed un Jimin accovacciato, con accanto Jungkook stanno tentando di origliare.
«Sul serio? Choking kink?»
«Hyung, tu cancelli la cronologia. Voglio solo sapere cosa ti piace.»
«Oh allora basta chiedere a me Jiminie.»
Hobi, appena arrivato dietro di loro, assiste al quadretto sopprimendo le risate.
«Sul serio Hobi-Hyung?» Gli occhi di Jimin s'illuminano.
Yoongi vorrebbe sotterrarsi.
«Hei vogliamo sentire anche noi!»
«Restate tutti e tre a cena allora!»
Perché non si è ancora buttato sotto un treno?
«Tu non dirai un bel niente Hobi.»
«Oh andiamo Jimin vuole solo renderti felice, tu e l'anaconda.»
Okay è ufficiale, Yoongi odia il suo migliore amico.
«Vuoi smetterla di chiamare il mio fottutissimo cazzo così!? E poi, sono cose personali. Non dovresti andare in giro a spifferarle a tutti.»
È decisamente furioso, ed anche molto seccato da questa storia. È così furioso da prendere il polso di Jimin, tirarlo dentro la stanza e sbattere la porta in faccia agli altri tre.
«S-scusa H-Hyung. Io, ero solo curioso.» Jimin sembra sull'orlo delle lacrime.
«È okay piccolo, solo la prossima volta parlane direttamente come, va bene? Ora facciamola finita; su chiedi pure.»
Il viso di Jimin diventa istantaneamente rosso. Si morde il labbro, tirandolo forte.
«C-c'è q-qualcosa che vorresti che ti f-facessi? S-se mai dovessimo farlo ecco.»
«Beh, se mai dovessimo farlo sarebbe la tua prima volta Jiminie, dovresti dirmi tu che cosa vorresti succedesse.»
Yoongi non avrebbe mai immaginato di dover affrontare questo tipo di discorsi.
Sbuffa.
«Forse dovremmo riparlarne quando sarai pronto Jiminie.»
«Ma è proprio questo il problema Hyung, io non ho esperienza, prima di te avevo fatto dei preliminari solo con un altra persona, ed ero pure mezzo ubriaco. Sapere come muovermi sarebbe meno imbarazzante. Sempre se dovesse succedere.»
Si vergogna da morire.
«Allora, sempre ipoteticamente parlando, magari non mi dispiacerebbe, ecco, se tu mi cavalcassi.» Yoongi sussurra, grattandosi la nuca. Vuole morire dopo averlo detto.
«Oh, e magri tu potresti, stringermi le cosce come hai fatto l'ultima volta.»
Jimin è più diretto, anche se la mancata esperienza rende i suoi desideri meno imbarazzanti, nonostante si stia comunque torturando le mani.
«E, forse, una volta, potresti, prepararti da solo?»
Perché non è ancora fuggito da quella stanza?
Lo vede sgranare gli occhi.
«Jiminie, a Yoongi-Hyung piace comandare, lascialo darti ordini e chiamalo
Oppa. E magari fagli le coccole alla fine.» Hobi sta urlando da dietro la porta.
«Guarda che sei tu il sadico amante dei threesome.» Gli urla in risposta.
«Hyung, Jimin vuole essere sculacciato brutalmente.»
«Tae!» Jimin nasconde il viso fra le mani. «Okay Hyung, scusa, è imbarazzante.»
Apre la porta, mandando via i tre che si stanno sganasciando dalle risate.
«Jiminie.» Il ragazzo continua a non volerlo guardare. «Piccolo è okay. E poi ricordi, stiamo parlando ipoteticamente. Va tutto bene.»
«Scusa, è che vorrei fosse tutto perfetto.»
«Per essere perfetto basti tu piccolo, e la spontaneità. Se fosse programmato nessuno dei due la vivrebbe bene.»
Jimin annuisce con un cenno del capo. Ancora rosso in volto.
Yoongi gli bacia la fronte.
«Sta tranquillo. Ora andiamo a cenare.»
Ed è quando Jimin si gira andando verso la porta che Yoongi non può resistere.
Il suono della propria mano che si scontra con il retro dei jeans di Jimin è forte.
«Hyung! Se lo fai in questo contesto non è piacevole.»
Yoongi alza le spalle, mostrando a Jimin un sorriso tutto gengive.


Ormai è abitudine mangiare tutti e sette allo stesso tavolo, a volte nell'appartamento trecentonove altre in quello di fronte.
«Ora non posso più tenerti salvato nei contatti come Mint Yoongi.» Si lamenta Namjoon.
Portano la pentola ripiena di ramen sul tavolo.
«Troverai qualcos'altro.»
«Dovrei salvarti come Yoongi Oppa?»
Ed ecco perché nella prossima vita non farà amicizia con nessuno.
«Okay Jibooty.»
«Oddio, nemmeno stanno assieme e già litigano come se fossero sposati.»
«Non stiamo litigando.» Gridano insieme.





Guarda i corpo di Jimin accanto al suo.
È così bello quando dorme.
Non credeva sarebbe successo in questo modo.
Si era immaginato di prendere la verginità di Jimin solo dopo un appuntamento galante, con la musica soffusa, candele accese, petali di rosa e tutte quelle romanticherie che a Yoongi fanno venire il voltastomaco ma che Jimin adora.
Invece no, non è andata per niente così.
Tornato da una piccola gita sul campo da basket ha trovato Jimin sulle scale, di ritorno dalla dalla sua prima giornata da ballerino dopo che i dottori gli hanno levato il gesso.
È stato tutto un susseguirsi di azioni che Yoongi non ha ancora formulato bene nella sua testa.
L'hanno fatto però, ed è stato intenso e bellissimo.
«Hyung.»
«Hei piccolo.»
Si gira di lato per fronteggiarlo e gli accarezza dolcemente una guancia.
«Scusami se non è stato romantico.» Gli sussurra.
«Va tutto bene, è stato proprio come hai detto tu. La spontaneità ha reso tutto migliore.»
Lo bacia piano, ha quasi paura di romperlo.
«Hyung, credo sia arrivato il momento che tu mi faccia quella domanda.»






Ciao pisellini:3
Come state?
due capitoli nella stessa settimana? What? 
Ebbene si, non so se potrò pubblicare la settimana prossima e così, per scusarmi, vi regalo l'esatto opposto del capitolo precedente.
Se quello prima era super soft questo è solo pieno di perversioni.
Si ringrazia la mia piccola partner in crime per avermi aiutata a trovare l'ispirazione. Ilysm Baby.
Come sempre grazie a chi legge questi piccoli scleri. Siete dolci dolci.

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Capitolo 7
*** 일곱 ***


일곱


Cosa? Cos'è che dovrebbe fare lui?
Ora? Senza un minimo di preparazione psicologica?
Sospira, carezzando la guancia di Jimin.
«Hyung, se ti mette a disagio perché siamo nudi e per quello che è appena successo-»
«Non si tratta di quello Jiminie. È solo che avevo immaginato il tutto in modo diverso...»
Il minore sale sul suo bacino, stiracchiandosi la schiena e regalando a Yoongi una fra le migliori visioni della propria vita.
«E come lo avevi immaginato Hyung?» Chiede passandogli le dita sul petto.
Dio, come diavolo ci è finito in questa situazione?
«Beh, magari prima ti avrei cucinato qualcosa di buono, ti avrei detto quanto bello e meraviglioso tu sia e poi-»
Jimin gli bacia il collo.
«Va avanti, Hyung. Ti ascolto.»
Manda giù un enorme quantità di saliva.
«Poi te lo avrei chiesto ed infine saremmo arrivati a quest-Ouch! Mi hai morso!»
«Sei troppo invitante. E comunque, tu mi piaci Yoongi-Hyung, non c'è bisogno di tutti i cliché romantici da film. Mi basti tu.»
«Credi sia davvero il momento giusto per intraprendere una relazione piccolo?»
«Io, non lo so Hyung. Nessuno di noi lo sa per certo, quello che so è che, in questi mesi ti sei preso cura di me, mi hai fatto sentire come non mi era mai capitato prima e non voglio che nulla di tutto ciò finisca.»
Ed in effetti è vero, in questi mesi anche la vita di Yoongi ha avuto parecchi risvolti positivi.
Decide allora di parare con Jimin a cuore aperto, senza nascondere nessuna delle proprie emozioni.
«Jiminie, la prima volta che ti ho visto sembravi così sicuro di te, mentre mezzo nudo portavi scatoloni su e giù per le scale. Un po' ti ho invidiato, non solo per la bellezza fisica, ma proprio per quella sicurezza che sembravi mostrare e che io non ho mai avuto. Mi piace, quando tiri fuori tutta quell'audacia, quando te ne freghi di qualsiasi cosa solo perché in quel momento tutto ciò che vuoi è un bacio. Poi sono arrivati i momenti più difficili e, per quanto non vorrei mai vederti stare male, sapere di essere la persona in cui tu cerchi un rifugio sicuro mi gonfia il cuore di gioia. Anche tu Jiminie lo sei, il mio rifugio sicuro. Ho adorato ogni momento passato insieme, da quelli più importanti alle piccole cose banali come accompagnarti agli allenamenti o le fughe nel mio studio. A proposito, sei l'unico a sapere la password per entrare, non dirla ad Hobi o me lo ritroverò lì ogni volta che non sarà in accademia. Comunque, il punto è che nemmeno io voglio che questo finisca perciò se sei d'accordo potresti, ecco, diventare ufficialmente il mio r-ragazzo?»
Yoongi non è mai stato il tipo di ragazzo da lunghe chiacchierate la notte, o quello che ti confessa anche il più piccolo dei pensieri. Certo, dice sempre quello che pensa ma è diverso da lasciar leggere la propria anima alle persone; eppure con Jimin ogni sua difesa cade.
Non può e non vuole nascondere nulla.
«Ovvio che lo voglio Yoongi.»
Jimin è serio, ed il modo in cui pronuncia il suo nome, lasciando cadere ogni onorifico gli si incide completamente nel cuore.
Il bacio che li coinvolge subito dopo contiene tutte le loro emozioni, tutti i piccoli momenti in cui avrebbero voluto confessarsi a vicenda quanto la presenza dell'uno sia benefica nei confronti dell'altro.
E lento lo scorrere delle mani nell'abbraccio che si crea.
Non c'è fretta nell'amarsi per una vita intera.




«Pasito a pasito, suave suavecito...»
Hoseok sta ballando in giro per la cucina, preparando la colazione per quattro persone.
Namjoon invece è rannicchiato su sé stesso, in un angolo del divano, nella disperata ricerca di riaddormentarsi.
Quando entrano nella stanza Jimin è totalmente aggrappato al suo braccio, indossa il suo pigiama, e Yoongi non può che trovarlo adorabile.
«
Buongiorno Hyung!» Hobi gli porge la sua solita tazza di caffè.
È grato al suo migliore amico che ogni mattina gli fa trovare la sua tazza piena di caffè caldo ed un sorriso pronto ad attivargli la voglia d'affrontare la giornata.
«
Jimin, non so cosa prendi di solito a colazione quindi ti ho preparato lo stesso che prendiamo io e Joonie.»
Il minore sbadiglia, stampando un bacetto sulla guancia di Yoongi prima di sedersi a tavola.
«
Grazie Hobi-Hyung.» Mormora stropicciandosi un occhio.
«
Allora Jiminie, Yoongi-Hyung non ti ha stancato troppo vero?»
Lo sguardo del moro si allarga all'inverosimile mentre volta la testa verso il neo fidanzato.
Yoongi scuote solo la testa, come a dirgli che lui non ha detto nulla.
Ha passato tutta la notte a prendersi cura del minore.
«
Credo vi abbia sentito tutto il condominio.» Ride allora Hoseok.
Jimin sembra sconvolgersi ancora di più.
«
Hobi scherza, probabilmente vi abbiamo sentito solo noi. Ma in ogni caso i succhiotti ed i vostri occhi parlano per voi.»
Namjoon batte una mano sulla schiena del ragazzo sedendoglisi poi accanto, pronto per fare colazione.
«
Beh, abituatevici in fretta perché ora stiamo insieme e non ho intenzione di lasciarmelo scappare.»
Tre paia d'occhi si puntano su di lui, ancora appoggiato al piano cottura con la sua fedele tazza ormai quasi vuota.
«
Yoongi.» Le guance di Jimin si tingono di un tenerissimo porpora e Yoongi vorrebbe baciarne ogni centimetro.
«
Oddio Joonie, non usa nemmeno gli onorifici! Questi domani si sposano!»
Hoseok si pulisce una finta lacrima abbracciando forte lo Hyung.
«Yoongi-Hyung. Sono felice per te, davvero! Ti meriti qualcuno come Jiminie al tuo fianco, e non importa se avevo vinto io a sasso-carta-forbici. Lo sai che credo nel destino, e voi siete destinati.»
Yoongi ricambia la stretta del migliore amico.
«Grazie Hobi.» Mormora nell'abbraccio.
Non appena si staccano Hoseok si fionda a torturare Jimin di domande sui dettagli piccanti.
Namjoon gli batte una mano sulla spalla regalandogli un sorriso tutto fossette.




Sono davanti la porta di casa, e Jimin è l'ennesimo bacio che gli lascia sulle labbra.
«Passo a prenderti finiti gli allenamenti piccolo, dove vorresti andare a mangiare?»
«Scegli tu Hyung, a me basta la tua compagnia.»
«Oddio vi prego basta, mi serve dell'insulina. Non credevo che Yoongi-Hyung fosse così zuccheroso.»
Hobi, accanto la porta del bagno fa finta di vomitare.
«Levati dalle palle cavallino che non sei altro.»
«Questo è lo Hyung che conosco.»
«Hyung! Prima che s'arrabbino dobbiamo dirlo a Jin-Hyung, Tae e Kookie!»
«Allora veloce o farai tardi.»
Un altro bacio prima di attraversare il pianerottolo solo per entrare in casa di Jimin, dove Jungkook e Taehyung stanno ballando
Havana come se fossero due ballerini professionisti di latino americano.
«Magari dovremmo tornare dopo.»
Ma Jimin lo tira per il braccio, prendendogli la mano e poggiandola sul proprio fianco.
«Stanno facendo un corso di balli caraibici Hyung! Non è mica il loro rito d'accoppiamento.»
Jimin ride fra le sue braccia.
Gli mostra piano come muovere i piedi e poco dopo stanno seguendo il ritmo della musica lungo lo spazio tra il tavolo da pranzo ed il divano.
Guarda il proprio ragazzo sorridergli, facendo sparire le proprie iridi in due piccole mezzelune.
Jimin è la cosa più preziosa che gli sia mai capitata fra le braccia.
Lo stringe a sé, inspirando il profumo fruttato della sua pelle.
«Grazie per avermi aspettato Hyung, e per esserti lasciato andare con me.»
In risposta Yoongi gli cattura le labbra carnose.
Si chiudono in un abbraccio più stretto, sapendo che questo loro primo ballo di certo non sarà l'ultimo.



Fin.





Hola miei piccoli burritos!

Eh già, come potete vedere questa piccola raccolta di Slice of Life si sarebbe conclusa qui.

Non ho voluto far uscire le due piccole paroline dalle labbra degli Yoonmin perché in una relazione credo ci volgia comunque del tempo prima di dirsi ti amo. 

Pensavo però, se vi fa piacere, di aggiungere qualche extra con magari protagonisti gli altri piccoli Bangtan, per esempio scene con i TaeKook o meglio ancora dove ci sono tutti e sette i ragazzi. Insomma, qualche capitolo con degli extra un po' demenziali magari o se avete qualche richiesta speciale mi piacerebbe provare ad accontentarla. 

L'idea di Trecentonove era quella di sviluppare la storia in piccoli capitoli, mantenendo sempre e solo la location degli appartamenti e raccontando solo alcuni momenti lasciando così al lettore più spazio per immaginare parti della storia a proprio piacimento. Spero di esserci riuscita.

Ringrazio tutti voi che avete speso del tempo per leggere questa piccola raccolta di scleri, grazie per avermi seguito.

La prossima storia probabilmente sarà qualcosa di molto lungo e complesso però se vi va di leggerla ricordatevi di me e tenete sotto controllo il mio profilo.

Grazie ancora.

Io vi mando un abbraccio forte e vi auguro buonanotte data l'ora.

Fatemi sapere per i capitoli extra e se avete qualche richiesta particolare.

Grazie,

Itanuno.

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