Quattro più una – Cronache di una vita sotto lo stesso tetto

di cabin13
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Lo sai che le mensole son alte alte ***
Capitolo 2: *** Toc toc... Posso entrare? ***
Capitolo 3: *** Di traumi e sacchetti dello sporco ***
Capitolo 4: *** Ci sto anch'io sul divano? ***
Capitolo 5: *** Mare e nuotare non fanno rima ***
Capitolo 6: *** Ninja... saldi... no! ***
Capitolo 7: *** A Carnevale ogni pessima scommessa vale ***



Capitolo 1
*** Lo sai che le mensole son alte alte ***




Lo sai che le mensole son alte alte alte


Vivere con quattro uomini sotto lo stesso tetto non è per niente facile, Nya l’ha imparato a sue spese nel corso degli anni.
A suo fratello ci era abituata da una vita, riusciva a sopportare benissimo – okay, no, sopportava più o meno – il disordine e il baccano infernale che certi giorni faceva.

Ma gli altri tre, Jay, Cole e Zane, erano stati un trauma, perlomeno ai primi tempi.

Appena lei e Kai si erano trasferiti al tempio, la mora aveva sentito delle occhiate squadrarla dall’alto in basso. Era stato piuttosto difficile non percepirle, soprattutto se la ragazza rasentava il metro e sessantacinque e si trovava circondata da soggetti che avevano una spanna e mezza in più di lei – Jay era il più basso dei quattro e comunque la superava di dieci centimetri buoni.1

Per sua sfortuna, i ragazzi avevano la fissa di ficcare gli oggetti sui ripiani più alti dei mobili.

C’era stato un giorno in cui ne aveva tirate di ogni proprio per quella ragione – e anche perché aveva il ciclo, ma su quest’ultimo è meglio farci un discorso a parte.2

Era accaduto in una serata estiva poche settimane dopo aver ritrovato tutte e quattro le Armi d’Oro.

In quel periodo di tempo si erano conosciuti tutti meglio: Jay e Zane avevano l’età di suo fratello maggiore, mentre Cole era più vecchio, aveva un anno in più.3

Quella sera di turno in cucina c’era lei. In realtà sarebbe toccato al Ninja della Terra, ma era stato votato all’unanimità che i due si scambiassero il turno, dato che il ragazzo ai fornelli era ritenuto piuttosto pericoloso. Nya aveva accettato anche per starsene un po’ lontana dal baccano dei giovani e, con poca grazia, aveva buttato fuori dalla cucina i quattro ottenendo finalmente un po’ di tranquillità.

La preparazione del cibo era filata liscia senza intoppi fino al momento in cui aveva dovuto aggiungere le spezie finali. La difficoltà era sorta quando, dopo aver frugato ovunque, aveva scoperto che il contenitore tanto ambito si trovava sull’ultima mensola della credenza più alta.

Soffocò un’imprecazione tra i denti. Ci mancava solo quella per rendere il suo umore ancora più instabile.

Sbuffando prese una sedia dalla sala da pranzo e ci salì sopra. Invano spese quindici minuti buoni ad allungarsi sulle punte dei piedi rischiando più volte di ruzzolare per terra tirandosi dietro l’intera impalcatura.

– Dai…! – continuava a sbottare – Stupido barattolo! Nngh… Eddai, fatti prendere!!

Le dita stringevano l’aria a pochi centimetri dalla plastica del vasetto, i muscoli erano tesi al massimo e la sua frustrazione andava man mano crescendo.

Dopo quello che sarà stato il quinto o sesto tentativo decise di rinunciarvi e uscì dalla cucina per cercare i quattro trogloditi.

Li trovò in salone intenti a sfidarsi ai videogame. Sensei Wu non si vedeva da nessuna parte, e francamente Nya non aveva nemmeno voglia di scervellarsi per capire in quale angolo del dojo fosse finito.

L’unica luce della stanza proveniva dal televisore e i ragazzi non si erano accorti della sua presenza, perciò la giovane pensò bene di accendere il lampadario. L’illuminazione improvvisa e il secco click dell’interruttore riuscirono a far focalizzare su di lei l’attenzione dei ninja, che inizialmente strillarono per lo spavento con un tono più alto di almeno un’ottava.

Quando finalmente si ripresero dall’infarto appena preso, la trovarono appoggiata di schiena allo stipite della porta che li fissava a braccia incrociate con un’espressione imbronciata in viso. I ragazzi deglutirono a vuoto, forse a causa dell’aura nera di rabbia che la mora emanava.

 – Tutto… tutto bene, sorellina? – ebbe il coraggio di domandare Kai, un po’ titubante.

– No, per niente. – proruppe secca lei – Si può sapere che vi passa per la zucca?! Ve l’ho ripetuto mille volte e non mi ascoltate mai! È una cosa frustrante! – sbottò.

I quattro si scambiarono tra loro degli sguardi perplessi, non avevano la minima idea di cosa stesse dicendo la giovane.

Nya li fissò torva. – Chi cavolo ha cucinato ieri sera? – sibilò.

Si fece avanti Zane, si grattava la nuca con aria confusa. Il biondo non aveva idea di dove volesse andare a parare e a dirla tutta il comportamento alterato della sorella di Kai lo inquietava un po’.

– Io – disse riuscendo a mantenere comunque un tono di nonchalance.

Non avesse mai pronunciato quelle parole. La ragazza gli riservò un’occhiataccia di fuoco e dovette contare fino a cinque per non sbraitargli contro. Si dovette ripetere un paio di volte che si trattava di Zane, del calmo e gentile Ninja del Ghiaccio che se metteva gli oggetti sulle mensole in alto facendola dannare era solo perché sfiorava il metro e novanta e non lo faceva apposta.

– Senti… Non è che la prossima volta, quando finisci di cucinare, le cose le metteresti ad un’altezza più… come dire… accessibile a tutti? – sospirò scompigliandosi la frangetta con una mano mentre arrossiva per l’imbarazzo. – C’è un barattolo che mi serve che hai messo troppo in alto. Non… non ci arrivo… e mi serve che qualcuno lo prenda per me…

Kai, Cole e Jay dovettero premersi una mano sulla bocca per non scoppiare a ridere spudoratamente per quanto la mora aveva appena ammesso, ma i loro risolini mal celati non sfuggirono alle orecchie di Nya.

– Eh… Era una battuta? – chiese ingenuamente Zane.

La giovane strinse i pugni: magari fosse stata lei il Ninja del Fuoco, li avrebbe inceneriti tutti e tre seduta stante!






1 Nel mio headcanon senza contare Lloyd da bambino la più bassa del gruppo è Nya (perché ho un debole per il trope della differenza d'altezza) e si aggira sui 165/170 cm; poi c'è Jay che è intorno ai 175/178 cm; Kai e Cole anche se non riesco a decidermi chi tra i due è più alto (ma entrambi dai 180 cm in su); per ultimo Zane che raggiunge quasi 190 cm
2 Questa idea l'ho presa da un headcanon trovato su internet in cui dicevano che Nya è tremenda col ciclo (chi non lo è? XD) e in futuro mi sa che ci farò una storia: qualcosa del tipo lei che ha il ciclo e i cinque poveretti (peché sì, ci sarà pure Lloyd) che se la devono sorbire
3 L'altro mio headcanon che riguarda l'età dei ninja, visto che l'unica cosa confermata è che Kai ha due anni più di Nya e basta: Cole mi ispira come più vecchio degli altri ninja di un anno; Kai e Jay (e in teoria Zane, prima che si scoprisse essere un nindroide) hanno la stessa età. In questa storia non c'è, ma Lloyd - dopo la crescita improvvisa nella seconda serie - arriva ad avere anche lui più o meno l'età di Nya










Hola gente
Eccomi qui con una raccolta che, boh, non so nemmeno io da dove salti realmente fuori. Sarà che presa da un attacco di nerdaggine pura mi sono rivista episodi a random di Ninjago e poi ho trovato fan art figherrime (?) che rappresentavano i personaggi in versione umana... sono L'ADORO *.*
Come dicevo già nell'introduzione della storia, sono OS di vario genere che racconteranno della vita "normale" dei ninja, ma forse, se mi prende il pallino, potrei scrivere anche di un probabile futuro... forse.
Come al solito il finale di questa OS non mi convince molto e il risultato non è proprio identico a quello che avevo in testa... Spero che i personaggi non cadano nell'OOC
Ringrazio chi lascerà una recensione e anche chi leggerà e basta
Alla prossima gente
Adios

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Capitolo 2
*** Toc toc... Posso entrare? ***



Toc toc... posso entrare?


Bussare
.

Diceva così il cartello che stava appeso sulla porta del bagno del rifugio dei ninja. Era una targa scritta su entrambi i lati, come quelle dei negozi: da una parte c’era il fatidico Bussare e dall’altra Libero.

L’idea geniale – sempre che così si possa definire – era venuta in mente a Cole e, nonostante lo scetticismo iniziale, era stata approvata dall’intero gruppo, sensei Wu compreso.

La causa principale di questa trovata era Zane. A quanto pareva, il ragazzo era totalmente estraneo al concetto di privacy.

Secondo il Ninja della Terra, non era possibile che, sue tre volte che lui si ritirava in bagno a leggere il giornale in santa pace, tutte e tre il biondo entrasse con nonchalance per fare i suoi comodi e ignorasse le sue proteste imbarazzate e scocciate. Cole si era dovuto schiarire la gola per un bel paio di minuti prima che quello si accorgesse di lui.

Ma non era stato l’unico a ritrovarsi in quelle situazioni spiacevoli – che, tra parentesi, non avevano sempre come “colpevole” il povero Zane.

Certo, c’era stata la volta in cui aveva fatto il suo ingresso in bagno e si era ritrovato davanti Nya in solo asciugamano che aveva appena finito di lavarsi. La moretta aveva lanciato uno strillo sorpreso e spaventato e poi gli aveva tirato dietro la prima cosa capitatale sottomano, il Ninja del Ghiaccio si era quasi preso una saponetta in pieno naso. Per non parlare del fatto che poi il fratello della ragazza aveva minacciato di disintegrarlo seduta stante.

Uno dei giorni precedenti all’invenzione del fantomatico cartello, però, nella situazione assurda ci si erano ritrovati Jay e Kai.

Il Ninja del Fulmine si trovava tranquillo in bagno per una delle sue solite docce secolari. Quando il ragazzo prendeva possesso di quella stanza l’intero gruppo aveva ormai imparato a mettere in conto di non poter andare nemmeno a fare pipì per quarantacinque minuti buoni.

Peccato che quel pomeriggio, Kai si fosse dimenticato della cosa. Bisognoso di svuotare la vescica, il giovane aveva aperto la porta, ma era rimasto bloccato sulla soglia quando aveva sentito i gorgheggi del blu dietro la tendina della doccia.

Invece di fare marcia indietro il ragazzo aveva pensato bene di correre a prendere il telefono e aveva registrato l’amico mentre canticchiava non si sa bene cosa nella maniera più stonata possibile finché si stava insaponando.1 Riprendendo, si era inconsciamente – e anche incautamente – avvicinato a Jay. Che, nella conclusione del suo concerto, aveva spalancato le braccia tirandogli un cazzotto umidiccio in pieno sterno.

L’aspirante cantante – nel senso che quando cantava aspirava l’aria, almeno secondo quanto disse in seguito Cole – si accorse di aver colpito qualcosa e si affacciò per vedere di cosa trattasse.

– Ma che diavolo stai combinando?! – strillò non appena notò Kai piegato in due di fronte a lui. Quando poi si accorse che l’altro ninja lo aveva registrato, poco ci mancò che per la stanza volassero fulmini e saette per davvero.

Il Ninja del Fuoco passò il resto del pomeriggio a scappare da un Jay arrabbiato nero provvisto solo di accappatoio che voleva a tutti i costi cancellare il video incriminato e a nulla valsero le richieste di solidarietà di entrambi i castani, perché Nya, Cole, Zane e persino il sensei si sbellicarono dalle risate per tutta la durata della baruffa.

Ed ecco perché l’idea del cartello che il Ninja della Terra aveva proposto almeno un mese prima e che era stata bocciata in tronco, quella settimana venne accolta con anche fin troppo entusiasmo e fu promossa a pieni voti dal possessore dei Nunchaku del Tuono.

Alla fine, però, il video venne tenuto e Jay si vendicò dello scherzaccio subito smerdando Kai alla grande. Ma questa è un’altra storia.









Hola gente
Rieccomi qui con una storica comica (più o meno)!
La vicenda dovrebbe essere ambientata all'incirca tra la stagione pilota e la saga delle Serpentine e l'idea mi è venuta vedendo uno dei primi episodi dove mostrano Zane che ne combina di tutti i colori agli altri ninja tra cui anche entrare in bagno finché Cole è seduto sul water... Da lì ho pensato che se sono in sei in sotto un tetto, queste figuracce devono essere all'ordine del giorno e le situazioni imbarazzanti fioccano XD
La vendetta di Jay nel finale è riferito al primo episodio della terza stagione, quando i ninja sono insegnanti e un video che Kai sta mostrano viene interrotto da questo filmato

Come al solito il titolo non c'entra una mazza ma non avevo idea di cosa inventarmi e la soluzione più decente (si fa per dire) che ho trovato è stata questa... il giorno che metterò i titoli azzeccati alle storie inizieranno a nevicare capre mi sa
Grazie ad Alex Ally, DARK SHADOW DOOM e Purple_Rose per aver recensito il primo capitolo, ringrazio chi recensirà e anche chi leggerà e basta
Alla prossima gente
Adios

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Capitolo 3
*** Di traumi e sacchetti dello sporco ***



Di traumi e sacchetti dello sporco


C’era una settimana, una volta al mese, in cui Kai sapeva che per la propria sopravvivenza era altamente consigliabile non stressare sua sorella. Nya diventava estremamente irritabile e il suo umore poteva mutare di colpo per un nonnulla.

Quella tarda mattinata rientrava alla perfezione nella suddetta categoria di giornate.

Il Ninja del Fuoco fece il suo ingresso nella sala da pranzo soffocando uno sbadiglio ancora assonnato. Si trovò davanti una tavola imbandita da dolci e golose leccornie e i compagni e Wu che stavano provvedendo a far sparire tutto quel ben di dio alla velocità della luce.

La sua attenzione venne però attirata quasi subito da un’altra persona. L’unica ragazza del gruppo se ne stava seduta in uno degli angoli della tavolata, con una mano che abbracciava il grembo e l’altra che giocherellava svogliatamente con una forchetta.

– Stai bene, Nya? – si preoccupò Jay mentre si allungava per prendere il contenitore del latte. – Hai mangiato pochissimo…

La moretta non spiccicò parola e in tutta risposta gli rivolse un’occhiataccia di fuoco, borbottò un qualcosa che suonava come un “tutto a posto” decisamente poco convincente.

Kai sospirò. Salutò gli altri e poi si sedette accanto alla sorella passandole un braccio intorno alle spalle, negli anni ormai aveva imparato come trattarla quando era in fase. Sapeva che non lo faceva apposta ad essere scorbutica e sapeva anche che, nel primo giorno o due, il mal di pancia la faceva piegare in due per via delle fitte dolorose: l’unico modo utile per alleviare un po’ il fastidio, per Nya, era quello di bere qualcosa di caldo e per questo il giovane le propose una cioccolata bollente per colazione. Le labbra della ragazza si incurvarono in un leggero sorriso e si appoggiò con la tempia alla spalla del fratello maggiore.

Il castano si ritrovò puntati addosso gli sguardi confusi e perplessi dei suoi compagni, il maestro invece si lisciò la barba con le dita della mano destra e li guardò con aria risaputa: aveva capito. Il ninja rosso mimò un “storia lunga, vi spiego dopo” rivolto agli amici e prese l’ultima brioche dal piattino al centro anticipando Cole.

– Maestro, non ho ancora visto Lloyd – intervenne Zane ad un tratto – Dov’è finito?

– Spero non sia di nuovo a fare il bucato, vorrei evitare di ritrovarci tutti con le divise arcobaleno! – rise il Ninja del Fulmine.

Wu posò il bicchiere colmo di tè fumante e spiegò che il bambino aveva avuto l’incarico di svuotare tutte le pattumiere del veliero. – È un po’ una specie di piccola punizione per aver creato tutto questo trambusto con le Serpentine – disse.

Non fece in tempo ad aggiungere altro che uno strillo spaventato fece balzare tutti in piedi.

– Zio, vieni presto!! – chiamò la voce di Lloyd tutta preoccupata dal bagno – C’è un sacco di sangue!

Sentendo questo Nya non poté fare a meno di schiaffarsi un palmo in fronte, con aria esasperata e Kai dovette soffocare un risolino. Seguirono gli altri ninja e raggiunsero il piccolo Garmadon nella stanza.

Il biondino si trovava di fronte al grosso sacchetto dell’immondizia appena preso e fissava sconvolto degli oggetti accartocciati che ne uscivano fuori. Sembrava avesse visto un fantasma.

Non appena si accorse della presenza dello zio accanto a lui, il bambino prese a parlare a mitraglia senza fermarsi nemmeno un attimo per prendere fiato, pareva traumatizzato.

– Oh, zio, io ero entrato in bagno per prendere la spazzatura come mi avevi detto tu, ci ho messo un po’ perché il sacchetto è pieno di roba, ma alla fine sono riuscito a tirarlo fuori, solo che mi è scivolato e… e… sono uscite quelle robe! All’inizio erano piegate, ma alcune si sono srotolate e ho visto il sangue! È un sacco di sangue, è tutto rosso! Non è che qualcuno è malato e non vuole dircelo, vero? – domandò alla fine guardando agitato il maestro.

Wu rimase per un attimo interdetto da quella valanga di parole, ci impiegò qualche attimo a metabolizzare tutto ciò che il nipotino aveva detto.

E quando afferrò il concetto, scoppiò a ridergli in faccia. Lloyd corrugò le sopracciglia non capendo cosa ci trovasse di tanto esilarante, ma quando provò a chiederglielo quello glissò l’argomento con un semplice “non sta morendo nessuno, nipotino, capirai quando sarai più grande. Forse.”

Inutile dire che la risposta non aveva soddisfatto per niente la curiosità del bambino, al contrario. Nya maledisse mentalmente il sensei: matematico che alle domande insistenti del biondino ci avrebbe dovuto per forza rispondere lei, di certo non potevano spiegarglielo i ragazzi.

– Ma allora… quei cosi tutti rossi? Cosa sono? E perché li hanno buttati via?

Ecco, nemmeno a farlo apposta. La mora fu fortemente tentata di sbattere la testa contro una delle pareti. Temeva quello che sarebbe potuto venire in mente agli amici come spiegazione. Non erano degli stupidi, ovvio, ma sulla questione erano decisamente molto meno ferrati di lei. Ed era un argomento che non si poteva chiarire con leggerezza ad un moccioso di otto anni o poco più.

Prima che i ninja se ne uscissero con qualcosa di totalmente assurdo per smorzare la curiosità del biondino, Nya decise di prendere in mano la situazione e fare la cosa più imbarazzante che le fosse capitata in vita – o meglio, la seconda cosa, dato che la prima era stata quando le era venuto il primo ciclo e lei e Kai avevano dovuto chiedere aiuto alle donne del villaggio per capire cosa fosse.1

Si avvicinò al bambino e lo aiutò a rimettere nel sacco gli assorbenti che erano usciti. – Senti, Lloyd… È una cosa molto complicata, non so bene da dove cominciare – esordì.

Prima di proseguire oltre, gettò un’eloquente occhiata al fratello. Non far restare gli altri qui ad assistere! Era già abbastanza strano così…

– Quindi me la spiegherai? – si illuminò il piccolo Garmadon.

Nya fece una smorfia che stava a significare qualcosa come “più o meno”. Prese un respiro profondo. – Vedi, tutto quel sangue… Non sta morendo nessuno e nessuno è ammalato! – assicurò – Si tratta solo di una cosa… come dire… naturale, diciamo così.

Appena pronunciò l’ultimo pezzo, il volto di Lloyd assunse un’espressione stravolta e la fissò ad occhi sbarrati. Naturale? Quindi significa che dovrò passarci anch’io? Non lo chiese a voce alta, ma la ragazza intuì il suo sgomento.

– No, no! Non succederà anche a te, tranquillo! – si affrettò a tranquillizzarlo prima che quello diventasse bianco come un cencio. – Accade solo alle femmine!

Nya si bloccò. Era arrivata al punto cruciale. – Succede quando crescono, da bambine iniziano a diventare adulte – proseguì, cercando di dare una spiegazione il più generica possibile. – All’inizio non è tanto regolare, ma poi diventa regolare e viene sempre una volta al mese, circa.

– Ma… con… con tutto quel sangue perso non rischi di morire? – domandò candidamente il piccolo, ancora piuttosto scosso.

In replica la giovane fece cenno di diniego. – Non è una cosa molto piacevole, non puoi andare in piscina e ogni tanto causa un forte mal di pancia, ma con gli anni tutte si abituano.

– Ah – esalò Lloyd. Non disse altro, ringraziò la moretta per il chiarimento, poi prese il sacchetto causa di tutto quel trambusto e si diresse verso il ponte.

Tutta la “verità” il piccolo Garmadon la scoprì solo molti mesi dopo, quando gli venne raccontata interamente da Misako e, se le parole di Nya lo avevano lasciato traumatizzato per tutta la giornata – con sommo divertimento dei ninja –, quelle della madre lo sconvolsero per una settimana intera.2







1 Nella settima stagione dicono che i genitori di Kai e Nya sono scomparsi quando loro erano bambini piccoli, quindi suppongo che Nya non ha mai ben saputo cosa fosse il ciclo/quando venisse/come funzionasse. Perciò la prima volta che le è venuto ho immaginato che entrambi i fratelli si fossero un attimo impanicati e avessero dovuto chiedere aiuto a qualcuno del villaggio dove vivevano nella stagione pilota
2 Prima della sua crescita accelerata e tutta la faccenda del Ninja Verde, mi immagino Lloyd come un bambino innocente e candido (pronto a essere investito da una serie di traumi ahem). Nya gli ha spiegato le cose essenziali e immagino che poi sia stata Misako a dargli un quadro un po' più completo una volta diventato più grande - causandogli ulteriori traumi perché io di Misako non mi fido ma dettagli









Hola gente
Questo capitolo risultava più divertente nella mia testa, messo per iscritto forse non rende tanto e come al solito il titolo fa veramente cagare, ma avevo zero idee... Giuro che nella mia testa bacata sembrava più divertente ç_ç
Come si capisce nel finale, il personaggio di Misako non mi sta tanto simpatico... A lei la colpa di aver scaricato (involontariamente, ma non è che risolva poi molto) su Lloyd ancora più traumi di quanti non gliene siano arrivati per colpa delle Serpentine e della storia di essere il Ninja Verde e affrontare suo padre. Boh, non mi è mai andata troppo a genio
Ringrazion Alex Ally, Purple_Rose e DARK SHADOW DOOM per aver recensito lo scorso capitolo, ringrazion chi recensirà e anche chi leggerà e basta
Alla prossima gente
Adios

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Capitolo 4
*** Ci sto anch'io sul divano? ***



Ci sto anch'io sul divano?


Se c’era una cosa per cui tutti i ninja litigavano peggio che per il bagno alla mattina quella era senza dubbio il telecomando. Nei primi tempi non c’era stata sera in cui avessero fatto un grandissimo parapiglia per decidere a chi sarebbe dovuto andare il tanto agognato oggetto – e quindi anche il
“potere” di scegliere cosa guardare.

Una sera, per loro sfiga, si era intromesso nella lotta e aveva vinto il sensei: i ragazzi erano crollati tutti uno dopo l’altro, il sonno conciliato dal noiosissimo programma di tecniche zen che Wu aveva voluto vedere.

Per trovare un rimedio all’ostico problema consistente in “Cosa guardiamo stasera?” Jay aveva proposto di giocarsi ogni volta il telecomando a morra cinese, ma l’idea non aveva avuto vita lunga. Erano sorte interminabili discussioni riguardo a come decidere chi dovesse affrontare chi o quanti round fare. In pratica un gran casino.

Alla fine a risolvere la situazione ci aveva pensato Zane, che aveva ideato una specie di calendario assegnando a ognuno un giorno preciso in cui il fantomatico telecomando sarebbe toccato a lui. Nya e Wu erano stati inclusi nei turni, ma il Ninja del Ghiaccio era stato abbastanza furbo da assegnare al maestro il lunedì – ovvero il giorno in cui non trasmettevano assolutamente nulla.

In seguito, il nindroide aveva aggiunto nella lista anche Lloyd, dopo che il piccolo Garmadon si era unito al gruppo, e così la scansione settimanale dei turni era completa.

La rogna telecomando era stata risolta, ma era sorta una nuova questione: avere solo un divano e una poltrona da condividere in sette risultava un po’ complicato anche per dei ninja, soprattutto dopo che Lloyd aveva subito una crescita accelerata.1

Di solito la poltrona la prendeva il maestro, in modo da poter essere sicuro di poter sorseggiare il suo tè senza prendersi qualche calcione nelle costole o ritrovarsi briciole di patatine nella tazza.

Una volta ci aveva provato a sedersi tra i ragazzi, ma dopo neanche un quarto d’ora la sua teiera ricolma di tisana rilassante era volata per aria, aveva compiuto una bella parabola ed era atterrata in pieno sul decoder della tv. Il dispositivo era rimasto fuori uso per cinque giorni prima che Zane e Jay – tra una missione e l’altra – trovassero del tempo per ripararlo.

Restava il sofà.

In realtà nessuno si impegnò per trovare una disposizione ottimale dei posti o qualcosa del genere, perché, in fondo, a tutti e sei piaceva ritrovarsi stretti uno accanto all’altro, messi un po’ alla bell’e meglio sul divano. Dava loro un’idea più viva di famiglia e casa.

La maggior parte delle volte Kai si sedeva per primo in modo da mettersi vicino al bracciolo, a cui si appoggiava con la schiena o coi gomiti. Tra i compagni c’era il tacito accordo di lasciare a lui quella parte, per il quieto vivere di tutti: una sera il rosso non era riuscito a piazzarsi lì e, per trovare una posizione che gli fosse comoda, non era stato fermo un singolo minuto… La visione del film era risultata un incubo per l’intero gruppo.

Di solito accanto a lui nei primi tempi si metteva sua sorella, ma poi spesso gli si sedevano vicino Cole o Lloyd. Il Ninja Verde, però, d’estate soffriva terribilmente il caldo e, quindi, quando proprio non ne poteva più, capitava che si sdraiasse sul pavimento fresco.

Zane stava quasi sempre al centro e aveva la pessima abitudine di sedersi a gambe incrociate; finiva per occupare sempre quasi un cuscino e mezzo del sofà e così tutti gli altri si ritrovavano un filino spiaccicati contro gli estremi della seduta. Il nindroide se ne era beccate di ogni per questo, c’era stata una volta che Cole si era trovato praticamente addosso al Ninja del Fuoco – Kai si era dovuto mordere la lingua per non imprecare contro entrambi in tutte le lingue che conosceva.

Gli unici che non avevano problemi a ritrovarsi una in braccio all’altro, specialmente dopo essersi messi insieme, erano Nya e Jay. La Maestra dell’Acqua si accoccolava contro il ninja blu, il quale le passava le braccia intorno alla vita e la tirava verso di sé. E se c’era una scena paurosa sullo schermo, lui si nascondeva dietro la sua schiena – ogni volta negando fermamente di aver fifa.

Le serate come quelle erano i momenti migliori, divertenti al massimo e trascorse come un’unica, grande famiglia. 






1 Mi riferisco all'episodio della seconda stagione quando i ninja sono trasformati in bambini e sono attaccati da una specie di dinosauro che era in realtà uno scheletro del museo. Per tornare normali usano una polvere che però fa crescere di colpo anche Lloyd: nel mio headcanon passa da un bambino di otto/nove anni a un ragazzino della stessa età di Nya









Hola gente
In questo quarto capitolo non c'è una vera e propria trama in realtà, descrivo più una loro abitudine... lo spunto l'ho preso da una fanart vista su internet (che ovviamente adesso non riesco più a trovare rip)
Mi è venuto piuttosto corto e la conclusione al solito fa abbastanza schifo, ma avevo paura di ripetere cose già dette o di scrivere roba troppo sdolcinata che non è il mio forte...
Ringrazio DARK SHADOW DOOM, Purple_Rose e Alex Ally per aver recensito lo scorso capitolo... Ringrazio chi recensirà e anche chi leggerà e basta
Alla prossima gente
Adios

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Capitolo 5
*** Mare e nuotare non fanno rima ***



Mare e nuotare non fanno rima


A chi diamine era venuto in mente di proporre un’idea simile? E chi cavolo aveva acconsentito a trascinarli lì
tutti?! Inoltre… Perché, non appena aveva intuito quale fosse la destinazione, non aveva immediatamente girato il suo drago e fatto marcia indietro?

Doveva avere una vena masochista a lui ancora sconosciuta.

Al mare. Erano andati tutti insieme al mare.

A poco erano servite le sue proteste e la sua scusa di non essersi portato nemmeno il costume, il lungomare era pieno di baracchini che vendevano accessori balneari di ogni sorta.

– Cosa diavolo ci deve andare a fare un Maestro del Fuoco in spiaggia? – aveva mugugnato tra sé mentre si infilava i bermuda in uno degli spogliatoi.

Quando si innervosiva, aveva la tendenza a diventare logorroico e cominciava a inveire contro ignoti. Esattamente quello che aveva fatto finché tentava di cambiarsi i pantaloncini senza doverci scatenare una guerra. – Io detesto l’acqua, non mi piace! Non ci sto a mio agio… non so nemmeno nuotare!

E mentre aveva pronunciato quelle parole aveva realizzato, sgranando gli occhi per la sorpresa e la paura al tempo stesso. La conferma ai suoi pensieri erano stati i risolini degli altri quando aveva detto l’ultima frase.

Acqua.

Mare.

Nuotare.

Sì, nuotare.

Lui.

In acqua. 

Giammai!

Cole aveva dovuto praticamente scardinare la porta della cabina per tirarlo fuori da quello che improvvisamente sembrava essere diventato un rifugio sicuro lontano dalle onde e Zane e Lloyd l’avevano trascinato sotto l’ombrellone ignorando bellamente le occhiate supplichevoli e disperate che il ninja rosso gettava agli altri bagnanti.

Il pallino di insegnargli a nuotare era venuto a Nya, che ne aveva parlato una sera con i ragazzi finché lui non era presente.

Kai, a differenza sua, non aveva mai imparato quand’erano bambini, vuoi perché non gli interessava, vuoi perché il suo elemento e il suo istinto lo spingevano ad evitare il laghetto del villaggio come la peste. Questa sua incapacità gli si era ritorta contro durante lo scontro contro Morro e l’Entità Maledetta; era stato una preda fin troppo facile per l’Arciere dell’Anima e, se non fosse intervenuto il Ninja del Ghiaccio, sarebbe diventato un fantasma.

A causa degli eventi che erano accaduti poco dopo lo scontro con gli spettri – la fama grazie allo show di Darreth, il risveglio del djin Nadakhan e la battaglia che ne era seguita – non erano più riusciti a trovare un giorno in cui poter attuare l’idea.

Finalmente, dopo mesi, ai ninja si era presentato un giorno tranquillo, perciò avevano colto l’occasione al volo.

E quindi adesso l’ex fabbro si trovava sul pontile, poco convinto e nervoso come non mai, a guardare perplesso sua sorella ammollo in acqua che lo invitava a seguirla. Peccato che lui non ci tenesse proprio.

Si morse la lingua così forte da imprecare in idiomi a lui ignoti quando avvertì la pressione di più mani sulla schiena. Realizzò troppo tardi di essere stato spinto oltre il bordo della passerella, il suo corpo spezzò la liscia superficie del mare e i suoi arti annasparono in preda al panico.

Si aggrappò al primo supporto che le sue mani incontrarono, strinse forte fino a far sbiancare le nocche e riuscì a portare la testa fuori.

Stava attaccato alla schiena di Nya come un koala, con le ginocchia raccolte contro il petto e posate sulle scapole della ragazza, i piedi posati sul suo fondoschiena e le braccia a cingerle le spalle.

Desiderò profondamente poter incenerire con lo sguardo gli amici che, in piedi sul pontile, se la ridevano di gusto.

– Adesso vengo lì e vi annego – sibilò.

Questo, se possibile, li fece sbellicare ancora di più.

– Certo, prima qui devi arrivarci! – ghignò Cole tenendosi la pancia. Il Maestro della Terra, nonostante la sua condizione, aveva partecipato alla gita in spiaggia, ma stava ben attento a non toccare l’acqua; si sarebbe goduto le imprese degli altri ninja dal molo.

Il ninja rosso si accigliò maggiormente. Dannato Cole e dannata consistenza dei fantasmi! Se fosse stato un ragazzo in carne ed ossa, gliele avrebbe suonate di santa ragione.

Lloyd si tuffò e li raggiunse in poche bracciate. Jay e Zane fecero per seguire il suo esempio, ma Kai si agitò così tanto che quasi fece perdere l’equilibrio anche alla sorella che lo sorreggeva.

– Non ci provate neanche a buttarvi, voi due! – strillò. Era comica la voce stridula con cui l’aveva detto.

I due ninja si bloccarono a un millimetro dal bordo del pontile e lo fissarono confusi. – Si può sapere che ti prende? – gli chiese il Ninja del Fulmine incrociando le braccia.

– Cosa mi prende?! Prova ad arrivarci… – fece l’altro. Sollevò una mano e iniziò a contare con le dita. – Primo, mi avete buttato nell’unico elemento in cui non mi sento per niente a mio agio; secondo, l’acqua conduce l’elettricità e terzo… voi due siete praticamente due generatori elettrici ambulanti! E Jay non sa nemmeno controllarle, le scariche che gli passano tra le dita. Se devo per forza imparare a nuotare, gradirei farlo senza l’elettroshock!1

– Ah! Hai ammesso che allora imparerai a nuotare, finalmente! – esclamò trionfante Nya.

Il fratello la ignorò beatamente e seguì con lo sguardo i due amici fino a quando non si piazzarono seduti vicino a Cole. Jay continuava a protestare e non si zittì fino a quando il fantasma non lo minacciò di seppellirlo sotto la sabbia.

Nel frattempo, gli altri tre si allontanarono dal pontile – la moretta sempre con Kai appiccicato addosso – e per il ninja iniziarono le lezioni. La gente che nuotava vicino doveva trattenersi per non scoppiare a ridere: il castano era molto più massiccio di sua sorella, eppure stava attaccato a lei come un koala al suo albero e Lloyd doveva mettersi d’impegno per cercare di staccarlo.

Alla fine, non si sa nemmeno in quale maniera, ci riuscirono e il rosso si ritrovò steso prono, desiderando ardentemente di potersi sotterrare per la vergogna della situazione in cui era finito: la Maestra dell’Acqua lo sorreggeva con una mano e con l’altra gli premeva la schiena per fargli tenere dritte le spalle, nel contempo il ninja verde gli mostrava come doveva muovere braccia e gambe.

Dopo un altro quarto d’ora di quella tortura, Kai decise di provare davvero a nuotare. Si diede la spinta coi piedi e tentò di muoversi tra le onde; sputacchiò un po’ d’acqua e quasi finì girato sottosopra, annaspò – un po’ come fanno i cani – riuscendosi a mettere dritto.

Batté le gambe e Nya e Lloyd dovettero schermarsi il viso per via di tutti gli schizzi che sollevava, ma lui non se ne preoccupò più di tanto.

Stava nuotando! Lui!

Compì un paio di giri intorno ai due amici, entusiasta di aver appena appreso a stare a galla.

– Lo vedi che non è poi così male l’acqua?

– Okay, Nya – fece il rosso – hai vinto tu, lo ammetto. Il mare non fa così schifo come avevo pensato.

– Lusingato che tu finalmente mi abbia dato ragione su qualcosa! – commentò una voce compiaciuta. Che non assomigliava per niente a quella della sorella.

Il Maestro del Fuoco si fermò di botto e si trovò faccia a faccia con Jay e, a fianco a lui, Zane.

– Che diamine ci fate qui voi due?! – strillò mentre tentava di allontanarsi da loro impacciatamente.

– Una nuotata – fece le spallucce il blu con nonchalance – Perché?

Il castano non rispose.

Ma quella sera, quando i ninja tornarono al tempio, casualmente uno di loro aveva un occhio nero e si lamentava di essere stato sbattuto fuori dall’acqua da un delicatissimo pugno infuocato.






1 Nel mio headcanon Jay a volte non riesce a controllare le scariche elettriche che gli passano tra le dita, soprattutto nei casi in cui si lascia prendere molto dalle emozioni









Hola gente
Non so bene da dove sia saltata fuori l'idea ma mi andava troppo di scrivere questo capitolo!
Nella quinta stagione si vede che Kai detesta l'acqua e negli ultimi episodi un po' riesce a farsi coraggio, ma non impara mai per davvero a nuotare nemmeno nelle serie successive, così ho voluto dare la mia versione
Ringrazio Alex Ally, DARK SHADOW DOOM e Purple_Rose che hanno recensito lo scorso capitolo... Ringrazio chi recensirà e anche chi leggerà e basta
Alla prossima gente
Adios

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Capitolo 6
*** Ninja... saldi... no! ***



Ninja... Saldi... No!


Nya avrebbe tanto voluto fare quattro chiacchiere con la persona che si era inventata lo stereotipo secondo cui le donne impazzissero per lo shopping mentre gli uomini lo odiassero. Evidentemente, questo ignoto non aveva mai avuto la disgrazia di dover seguire un gruppo di ninja in un centro commerciale durante i saldi.

Sul serio, come ci era finita a fare da babysitter a cinque ragazzi maniaci delle compere? Lei avrebbe voluto evitare come la peste di andare a New Ninjago City in piena estate, figurarsi durante il periodo dei ribassi. I grandi magazzini erano già abbastanza affollati senza che anche loro andassero a farci un salto.

Ma ovviamente no, non potevano restare al tempio quando ogni negozio della metropoli offriva promozioni irripetibili, tipo il due per uno su tutti gli articoli hi-tech – Zane aveva rischiato di andare in corto non appena aveva letto l’offerta – o il saldo sull’attrezzatura da cucina per la gioia di Cole.

La Ninja dell’Acqua aveva sbolognato a Lloyd l’ingrato compito di tenere d’occhio quest’ultimo in sua vece: il Maestro d’Oro era l’unico dei ragazzi che non fosse in brodo di giuggiole per le occasioni. Sperando non si facesse contagiare dal fin troppo entusiasmo del più grande.

Pixal invece controllava il ninja bianco, sparito chissà dove tra i meandri del reparto di elettronica non appena avevano messo piede lì dentro.

La ragazza era grata di avere quegli “aiutanti”, non poteva permettersi di controllare anche il nindroide e il (pessimo) cuoco quando aveva già il suo gran daffare per tenere a freno un fratello e un fidanzato esaltati. Stringeva la mano di Jay intrecciando le proprie dita con le sue, mentre con l’altra teneva a braccetto Kai per evitare che potesse razziare ogni singolo negozio.

Sembrava di dover accudire due bambini dell’asilo. Due bambini decisamente fuori taglia.

Coraggio Nya, devi solo riuscire a resistere per un’altra ora. Poi ci ritroveremo con gli altri e potremo filarcela da questo inferno. E potrai evitarlo come minimo per tutto il mese prossimo!

Più facile a dirsi che a farsi. Se fosse sopravvissuta a quel giorno le avrebbero dovuto dedicare un monumento!

Strinse la presa sugli arti dei due ragazzi quando si vide arrivare addosso un imponente muro di patiti dello shopping, non voleva perderli proprio in mezzo a quella calca.

Evidentemente, però, il karma doveva detestarla molto dato che lo sciame di persone li investì in pieno stordendola con la sua confusione. Kai riuscì a sgusciare via non appena una coppietta rischiò di prendere in pieno il braccio suo e quello della moretta – costretta a mollarlo per non falciare i due innamorati.

La Maestra dell’Acqua provò a sollevarsi sulle punte nel tentativo di individuare il ciuffo castano del ninja rosso, ma dovette rinunciare non appena il via vai di persone cominciò a farle girare la testa.

Artigliò il braccio di Jay, che nel frattempo si era sporto per fissare la vetrina di un ferramenta. – Almeno tu, ti prego, non provare a scapparmi via!

Doveva avere uno sguardo di fuoco, perché il ragazzo annuì sfoggiando un sorrisino imbarazzato, le si avvicinò maggiormente e non la stressò più per i successivi sessanta minuti.

Lo stress, tuttavia, arrivò in dosi massicce quando, scoccata l’ora X, si ritrovarono tutti all’uscita.

– Come cavolo ci siete riusciti?! – strillò fissando il resto del gruppo con tanto d’occhi.

– Lloyd, non dovevi controllare Cole? – sibilò rivolta al figlio di Garmadon. Il ragazzo la fissava leggermente imbarazzato mentre tentava di nascondere dietro le ginocchia il voluminoso sacco colmo e ricolmo di padelle, casseruole e quant’altro. Alla fine, il Ninja della Terra era riuscito a contagiarlo.

– E tu… – brontolò guardando Zane – Non c’era Pixal con te?

– Affermativo. Solo che… ehm… nemmeno lei ha resistito al due per uno sui bulloni al titanio…

La moretta dovette resistere all’impulso di schiaffarsi il palmo della mano contro la fronte. E lei che ci aveva anche sperato…

Non si prese nemmeno la briga di controllare i sacchetti che reggeva Kai, sapeva che aprendoli si sarebbe trovata sommersa da vestiti e gadget inutili.

Soffocò un’imprecazione tra i denti, tese soltanto il braccio verso i ragazzi muovendo le dita dal basso verso l’alto, in attesa che le venissero consegnate le infinite borse. Doveva fare la cernita di tutte le scemate che avevano preso, dividere le cose vagamente utili da quelle inservibili.

Scosse la testa sbuffando. Perché tutte le uscite di shopping finivano sempre in questo modo?











Hola gente
Ecco il sesto capitolo! Nell'ultimo periodo ho avuto una sorta di blocco riguardo questa raccolta quindi quest'ultimo capitolo è stato un po' un parto... Spero possa comunque piacere!
Sono un po' di fretta quindi ringrazio chi segue questa raccolta, chi recensirà e anche chi leggerà e basta
Alla prossima gente
Adios

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Capitolo 7
*** A Carnevale ogni pessima scommessa vale ***



A Carnevale ogni pessima scommessa vale


In quel momento, avrebbe preferito mille volte affrontare il Great Devourer, l’Overlord o un esercito di Anacondrai. O magari tutte e tre le cose insieme.

Di certo non voleva trovarsi . In quella dannatissima situazione.

Soffocò un verso che era una mezza via tra un ringhio imbestialito e un lamento di supplica, desiderando che le occhiatacce avessero il potere di incenerire anche i ninja apparentemente immuni alle scariche elettriche o al fuoco. Perché se fosse stato possibile, Jay e Kai sarebbero stati due cumuli di polvere già da ore.

Era una bella giornata nonostante l’aria frizzantina, ma i tentativi del Maestro della Terra di godersi l’atmosfera piacevole non erano particolarmente evidenti. Zane e Lloyd ci avevano provato a farlo sorridere, ottenendo come effetto solo l’esatto contrario.

Cole non riusciva ancora a comprendere bene come fosse riuscito a ridursi in quel modo – sapeva solo che c’era di mezzo una scommessa del cavolo. E che Kai e Jay se la stavano ridendo alla grossa da quella che sarà stata ormai un’ora buona.

– È inutile che minacci di ucciderli con lo sguardo – scosse la testa Nya, soffocando una risatina sotto i baffi. – Lo sai che è colpa tua se hai accettato questa sfida idiota!

Cole alzò gli occhi al cielo con fare sconsolato. Un altro gruppo di bambini si fece largo tra la gente che affollava la piazza e si avvicinò al gruppo di eroi solo per sommergere il povero ninja nero sotto una cascata di coriandoli e stelle filanti.

– Ma dai! Di nuovo?! È la decima volta!

– Undicesima. Ne ho tenuto conto – arrivò il commento implacabile di Zane.

Le sue parole ebbero il risultato di far aumentare le risate di Kai e Jay ancora di più, mentre anche Lloyd e la Ninja dell’Acqua trovavano sempre più difficile rimanere seri.

Cosa cavolo ne sapeva lui che le due teste calde ci potessero riuscire sul serio, a non far saltare in aria l’intero quartier generale mentre erano loro due da soli con l’intera cucina a disposizione? Era stato un evento di cui anche gli altri si erano parecchio sorpresi.

Era accaduto l’altra settimana, quando la squadra si era divisa per completare diverse missioni multiple e il duo di scalmanati era stato il più rapido a ultimare l’incarico e tornare alla base. Avevano dovuto attendere un giorno intero prima che anche i restanti quattro concludessero le loro spedizioni – Zane e Nya avevano sbagliato strada per colpa di stupide onde magnetiche che avevano mandato il ninja bianco in stato confusionale, invece lui e Lloyd avevano avuto il loro bel daffare.

Si erano tenuti in contatto tramite il sistema radio ed era stato attraverso quella linea di comunicazione che la fatidica scommessa idiota era stata suggellata. La conversazione era stata qualcosa di simile a Zane e Nya che si disperavano perché non si fidavano dei due ninja, Cole che temeva per la sorte delle sue adorate padelle e Lloyd che voleva far tacere tutti.

Come, in tutto quel casino, fossero arrivati a scommettere loro tre rimaneva ancora un mistero irrisolto, tuttavia il Maestro della Terra ci aveva davvero sperato, di vincere la “sfida”: gli sarebbe piaciuto farsi quattro risate a vederli per Ninjago City in gonnellino hawaiano, collana di fiori e giubba da ninja.

Perciò, quell’idea idiota in mente, era rimasto con un palmo di naso non appena lui e Lloyd avevano messo piede a casa.

Regnava una fastidiosa puzza di bruciato per l’intero ambiente, ma la cucina e le varie stanze erano sane e salve. Anzi, c’era pure una torta un poco sbilenca posata sul tavolo. Una torta.

– L’avete comprata. – aveva gracchiato, sconvolto.

– Nossignore! Ci siamo quasi strozzati con la farina per prepararla. – era stata la protesta di Kai – L’abbiamo fatta così magari l’aver perso ti risulterà più dolce…

Il Ninja d’Oro aveva perso ogni contegno a quelle parole ed aveva preso a ridere sguaiatamente, mentre Cole era indeciso se picchiarli entrambi o rallegrarsi perché almeno aveva una torta – anche se si era poi scoperto che il sapore del loro dessert era pietoso, e questa il ragazzo la considerava una piccola vittoria.

Soprattutto per quello che stava passando in quel momento.  Una tuta da unicorno sporcata di rosa shocking e con attaccato addosso un gigantesco foglio su cui era scritto “Riempimi di coriandoli”.

L’avevano pensato apposta per la sfilata di Carnevale di Ninjago City, quelle menti malefiche. E non era un caso che il gruppo stesse camminando per le vie che brulicavano maggiormente di bambini e giovani ragazzi; lo facevano apposta perché venisse sommerso di coriandoli.

Il ninja nero non voleva pensare a quanto tempo ci avrebbe impiegato a rimuovere i fastidiosi pezzettini di carta e ripulire il macello che si sarebbe formato sul pavimento, altrimenti gli sarebbe venuto un colpo. Kai e Jay non l’avrebbero passata liscia, quello era certo, alla sfilata dell’anno successivo si sarebbe vendicato di sicuro.

Ma come il Ninja del Fulmine e quello del Fuoco finirono per correre nel parco della città in soli pantaloni del pigiama e katana era un’altra storia.











Hola gente
Giuro che non sono morta, questa raccolta non verrà piantata in corso... Ho in programma almeno altri tre capitoli prima di segnalarla come completa!
Quest'ultimo aggiornamento è stato un po' un parto, perché in questi mesi non riuscivano mai a venirmi in mente idee decenti che riuscissi a portare a termine e solo oggi sono riuscita a completare questa storia la cui trama (sempre che ci sia) è un po' una cavolata...
Ringrazio chi recensirà e anche chi leggerà e basta
Alla prossima gente
Adios

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