The Boy-Wonder

di CrystalWolf
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Ritorno a casa ***
Capitolo 2: *** Gotham ***
Capitolo 3: *** Earthquake ***



Capitolo 1
*** Ritorno a casa ***


Salve cari. Saluto tutti i fan dei Titans che si imbatteranno in questa storia e i fan della sezione di Batman che vengono qua dopo aver letto "It was just a cowl", la mia storia principale.
Dato che potrebbe lasciarvi spaesati(anche se è una storia a sè stante, è solo inserita nella continuity da me creata)
Dal momento in cui parto(i Titans scoprono che Robin è Red X) gli eventi differiranno completamente da cosa ci mostra la serie. La continuity tornerà normale solo dopo.
Buona lettura.



"Non ti sei fidato di noi. Sei simile a lui."
Queste parole continuavano a rieccheggiare nella testa di Robin alias Richard Grayson.
Passo una mano fra i capelli e si lasciò cadere stancamente sulla sedia del suo studio.
. Quella era una stanza inutilizzata della T-Tower ma lui l'aveva convertita in uno studio interamente dedicato alla cattura di Slade.
Osservò la stanza.
Decine e decine di foto di Slade o presunte tali, con annessi seguaci.
Sulla scrivania un mucchio di fogli giaceva sparso.
Erano rapporti della polizia, rapporti scritti da Dick stesso e varie testimonianze raccolte.
Ore e ore di lavoro che non lo avevano portato a niente.
Era questo che faceva infuriare Robin. Aveva lavorato ore eppure non aveva nessuna pista.
L'idea di Red X era nata quasi per caso, mentre si interrogava su cosa fare per attirarlo allo scoperto.
Sembrava una buona idea. Fingersi un criminale e arrivare a combattere i Titans per attirarlo.
Slade però lo aveva scoperto e i suoi amici erano risentiti con lui.
Sbattè un pugno contro la scrivania.
Possibile che non lo capissero?
Il piano doveva essere perfetto. Non era necessario che lo sapessero.
Slade doveva essere preso e ogni dettaglio svaniva di fronte a questo ma loro continuavano a tirare in ballo l'amicizia.
Erano una squadra di eroi dannazione. La gente contava su di loro
Non erano una banda di liceali qualunque. Dovevano si essere amici, ma anche avere delle responsabilità.
Lì però nessuno sembrava capirlo.
Guardò l'ora. Era quasi ora di cena.
Non aveva fame e nom aveva la forza di affrontare i suoi amici così presto.
Si sarebbe ritirato in camera sua.
Quanto a comportarsi coi Titans...ci avrebbe pensato in seguito.


Gli altri Titans erano già a tavola quando Starfire giunse in cucina.
Era ancora scossa per la faccenda di Robin, sperava di vederlo lì, di vederlo che le rivolgeva quell'occhiata tipica di chi vuole essere gentile ma deve sforzarsi per combattere la sua indole cupa.
Aveva ancora molto da imparare sulle abitudini umane ma sentiva chiaramente di stare bene con Robin, di poter essere al sicuro e capita.
Da quando era comparso Slade però le cose erano cambiate. Non riconosceva più quel Robin, era ossessionato, assumeva sempre più il carattere di un vigilante cupo e solitario, incapace di lavorare con gli altri. Inoltre si sentiva ferita per come era stata usata.
Si sedette a tavola ma non toccò molto cibo.
"Hey Kory tutto a posto? Non hai mangiato niente" disse BB visibilmente preoccupato
Lei rigirò la forchetta nel piatto e disse "No BB. Non ho molto appetito"
"È per via di Robin?" disse Raven notando l'assenza del ragazzo meraviglia.
Starfire la guardò triste mentre anche Cyborg parlava "Anche io sono preoccupato ma se non mangi diventerai debole ragazza." concluse con un'occhiata severa.
"Lo so ma proprio non ce la faccio. Sono confusa. Voi siete amici e ci confidiamo tutto.." Nel dire questo guardò Raven. Avevano legato nell'ultimo periodo. "Ci sosteniamo l'uno con l'altro e facciamo squadra. Anche Robin è amico mio, con lui mi sento protetta ed è il mio migliore amico. Perchè però non si confida mai, non condivide mai niente e a volte è riluttante a fare gioco di squadra?"
"Robin è sempre stato un po..così." esordì BB.
"Devo ricordarto chi è il suo maestro?"concluse Cyborg.
La ragazza li guardò un tantino confusa. Avevano accennato al fatto che Robin fosse l'aiutante di un eroe molto famoso sulla Terra.
Prese un bicchiere d'acqua e bevve avidamente. Parlare le aveva messo sete.
"Si amico Cyborg. Avevi parlato di un certo..pipistrello."
"Non di un pipistrello." disse Raven "Di Batman"
Non aveva la minima idea di come fosse questo "Batman"
"Forse dobbiamo solo lasciarlo un po solo" concluse Cyborg.
Ognuno con i propri pensieri nella mente, i Titans trascorsero il resto della cena in silenzio.


Robin era nella sua stanza ormai da ore.
Aveva in mano il suo bastone Bo e stava provando alcune tecniche di combattimento.
Non era come nella palestra della T-Tower ma andava bene lo stesso. Per quelle tecniche non serviva la potenza quanto la tecnica.
Mentre metteva in atto quelle mosse, il ragazzo-meraviglia ripensava a quando era nient'altro che un'acrobata.
Ripensava alle sue acrobazie, agli applausi della folla, al sorriso rassicurante di sua madre e alla risata di suo padre.
La mente però cominciò a vagare fino al giorno dell'incidente.
Poteva ancora sentire le grida dei suoi genitori.
Riaprì gli occhi di scatto. Si fermò subito.
Da quando era nei Titans non gli era mai capitato di ripensare a quel giorno.
In quel momento la sua porta si aprì.
Era Kory.
Robin non potè che rimanere affascinato nel guardarla Era davvero bellissima.
Aveva però lo sguardo triste.
"Hey Robin"
"Ciao Kory"
"Sono passata a vedere come stavi." era visibilmente imbarazzata nel dire questo "ero molto preoccupata. Sei il mio migliore amico e da quando è successo...beh quello che è successo non sei più lo stesso."
"Cosa vuoi che sia successo? Ho fallito. Quel criminale è a piede libero e io ho pure fatto stare male i miei amici."
"Robin noi abbiam..." Robin la interrupe "Amici che però non capiscono che siamo un gruppo di supereroi e l'amicizia passa in secondo piano davanti alle responsabilità che abbiamo." disse duro.
"Sbagli. Senza amicizia non siamo nulla. Nel mio pianeta è il sentimento più rispettato e coltivato. Senza non siamo nulla"
Robin si alzò dal letto guardando Starfire con risentimento.
In condizioni normali non avrebbe mai agito come stava facendo ma i recenti avvenimenti lo avevano reso vulnerabile. Anche ripensare al fato dei suoi genitori lo aveva riempito di rabbia.
"Qui siamo sulla terra. E a volte bisogna scendere a compromessi. A volte bisogna sacrificare i propri amici per fare la cosa giusta."
La principessa tamariana sgranò gli occhi. Per lei quello era un grosso insulto. Era davvero Robin quello che stava parlando?
Robin si era spostato e ora contemplava Jump City dall'ampia vetrata che aveva in camera.
"Io non so più chi sei Robin. Ma ti voglio ancora molto bene. Cambia il tuo percorso o ti ritroverai solo" detto questo Kory uscì in lacrime dalla stanza.
Robin non si mosse. Rimase a guardare la città.
Non avrebbe dormito molto quella notte.


Quella mattina BB, Raven e Cyborg stavano facendo colazione.
Il ragazzo verde stava mangiando scodelle su scodelle di cereali.
"Ragazzi che fame."
. "BB tu hai sempre fame. Costantemente" disse atona la strega.
"Ha ragione amico. Saresti capace di vuotare il frigorifero con la scusa di un languorino."continuò Cyborg.
Il ragazzo li guardò male. "Mi sto solo tenendo in forze per prendere a calci nel sedere qualche cattivo."
In quel motivo comparve Robin.
Alla sua comparsa i tre cambiarono completamente umore.
Erano ancora risentiti per la vicenda di Red X, inoltre lo sguardo del ragazzo era particolarmente cupo.
"Hey amico hai fame? Ho preparato delle ciambelle" disse Cyborg.
Robin lo guardò poi ne afferrò una ringraziando. Aveva una fama da lupi.
Mentre mangiava accennò un discorso "Ascoltate ragazzi io.."
Il trillo di un segnale non gli permise di concludere.
Lesto balzò al computer e si collegò al sistema di telecamere della città.
"Un gruppo di uomini armati ha fatto irruzione in un deposito della Queen Consolidated. Sono cinque. Tutti armati di fucili automatici"
Nel frattempo era arrivata anche Kory che aveva sentito tutto.
"Beh forza Titans andiamo." disse deciso ma dopo pochi si fermò. Si voltò e vide i quattro fermi davanti a lui.
"Beh cosa c'è?"
"Forse è meglio che tu resti qui a coordinarci."disse BB visibilmente in difficoltà.
"Cosa vuol dire?"
"Abbiamo riconosciuto i simboli. Sono quelli di Slade. Tu esci di testa quando incontri quello" continuò Cyborg.
"Non abbiamo dimenticato cosa è successo con Red X"concluse Raven
Robin guardò Kory che era rimasta silenziosa.
"Anche tu la pensi come loro?"
Starfire sentì una fitta al cuore nel dire quelle parole.
"Si hanno ragione loro."
Robin rimase a guardarli per qualche secondo.
"Bene." disse rabbioso andandosene.
Kory voleva fermarlo ma sapeva che quella era la cosa giusta per lui.
I quattro si guardarono mestamente poi uscirono dalla T-Tower.
Robin fumava di rabbia nella sua stanza.
Sospirò togliendosi la maschera. Rimaneva solo una cosa da fare.


I Titans rincasarono nel pomeriggio.
La lotta era stata dura, Cyborg aveva delle contusioni, BB un graffio sulla faccia, Raven aveva il mantello bucato da dei proiettili e Starfire zoppicava in seguito ad una caduta.
"Ragazzi certo che si sentiva la mancanza di Robin"disse BB asciugandosi il sangue che sgorgava dal taglio.
"Vero amico. Quelli erano scatenati. Ci voleva proprio."
Anche Starfire aveva avvertito la sua assenza.
"Forse dovremmo scusarci. Siamo stati troppo duri."
"Concordo" disse Raven.
BB corse a chiamarlo.
"Rooobin, Rooooobin"
Cyborg notò una lettera vicino all'ingresso.
"Voi lo avete visto?"
"Ho trovato questa lettera."
Il gruppo si riunì in cerchio mentre Cyborg leggeva.
"Allora dov'è?"
Cyborg guardò i ragazzi mestamente.
"Non è più qui"
Il ragazzo li guardò negli occhi uno per uno. Nessuno di loro era preparato a quella notizia.
"Cyborg..dov'è Robin?" chiese Kory preoccupata.
"È tornato a Gotham"



Ed eccoci giunti alla fine del capitolo.
Scusate se è corto ma preferisco capitoli più brevi ma più incisivi.
Grazie di aver letto. Al prossimo capitolo.
Christian98

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Capitolo 2
*** Gotham ***


Ed eccoci al secondo capitolo di "The Boy wonder".
Geazie ancora per esservi presi del tempo per leggere la mia storia.
Spero che apprezzerete anche questo nuovo capitolo.
Buona lettura.



~~~~~~~~~Gotham~~~~~
Era già due ore che guidava.
Jump city si trovava a qualche ora di distanza da Gotham, dato che si trovava in un altro stato.
Non avrebbe mai pensato di dover arrivare a tanto. Ricordava quando, pieno di entusiasmo aveva fondato i Teen Titans. Una squadra, la sua squadra. Non dover più essere all'ombra di Batman.
Non più aiutante ma..eroe.
Non che rinnegasse lavorare con Batman.
Incontrare Bruce era stata la cosa migliore della sua vita.
Aveva dovuto lavorar sodo per guadagnarsi la sua fiducia, infondo a un eroe come lui cosa poteva servire un quattordicenne come lui?
Dopo che aveva scoperto la caverna, Bruce si era arrabbiato moltissimo. Diceva che lui poteva ancora salvarsi da quella vita.
Lui era però testardo e, con, l'aiuto di Alfred si era creato una tuta. Non come quella di Batman però.
"Che nome sceglierà signorino Grayson?"
"Robin" disse guardando l'indumento "I miei dicevano che quando eseguivo le acrobazie assomigliavo ad un pettirosso. Quindi sarò Robin".
Dovette perfino salvare la vita di Batman per essere accettato dal pipistrello.
Erabi diventati ottimi partner peró per cui quando Batman gli disse che doveva trasferirsi a Jump City per un po di tempo, inizialmente era riluttante.
Poi avvenne l'incontro coi Titans che gli cambiò la vita.
E ora era tutto finito. I suoi amici non lo accettavano più e fondamentalmente lui non accettava i suoi amici. Li vedeva ottusi. Possibile che non capissero?
Gli mancavano. Una in particolare.
Con questi cupi pensieri Dick giunse in vista di Gotham City illuminata con le sue mille e mille luci notturne.
Quasi all'entrata di Gotham deviò.
Quella era la strada per la Wayne Manor.
Stava tornando a casa.


Fù invaso dai ricordi quando attraversò il vialetto.
Era Autunno quindi il terreno era ingombro di foglie secche, malgrado il lavoro di Alfred.
Parcheggiò la moto.
Arrivò davanti alla porta e con una certa titubanza bussó.
Si tolse la maschera.
Alfred aprì la porta. Lo guardò.
Era sempre impeccabile e gentile come sempre.
"Signorino Dick cosa ci fa qui?"
"Sono tornato a casa Alfred."


Batman era al computer. C'era una banda di criminali all'opera a Gotham.
Si facevano chiamare "The saviors".
Avevano rapinato due banche oltre che ad un centro di ricerca della Queen Consolidated.
Cercava una connessione fra i tre colpi.
I primi due colpi servivani a raccogliere soldi. Il terzo era per recuperare una potente arma. Poteva liberare grandi quantità di energia in un'area circoscritta.
In origine ai ricercatori serviva per studiarne le caratteristiche e i tipi di effetti ma questo gruppo la vedeva più come un'arma.
Lasciare che dei criminali utilizzassero o vendessero un'arma in grado di demolire quattro piloni di cemento armato con un solo colpo non era una cosa che Batman avrebbe fatto.
Barbara aveva una serata libera quindi avrebbe fatto da solo. Era capace di farlo. Lo aveva sempre fatto.
Robin era ormai nella Batcaverna da mezz'ora.
Aveva raccontato quello che era successo ad Alfred.
Il maggiordomo era stato comprensivo come al solito ma lo aveva rimproverato.
L'amicizia, a suo dire, era preziosa. Ci dava la forza di superare i momenti difficili. Di rimsnere vivi.
Dick lo aveva ascoltato ma era molto dubbioso I suoi amici volevano impedirgli di essere quello a cui stava dedicando tutta la sua vita. Dare la caccia ai criminali.
Alfred gli consigliò di parlarne con Batman.
Ed infatti lui era lì.
Ma come dirlo?
Come spiegargli al suo mentore che aveva fallito nel rendere Jump City sicura?
Di aver fallito come leader?
Per fortuna si celava nell'oscurità dell'entrata.
Batman non lo aveva ancora sentito.
Mosse un piede avanti per avanzare ma una voce lo fece sobbalzare.
"Puoi anche uscire da lì" disse Batman senza staccare lo sguardo dal batcomputer.
"Mi hai sentito?"
."Sei molto rumoroso"
Il vigilante si alzò e raggiunse Dick che nel frattempo era nel centro della stanza.
"Ti chiederei cosa ci fai qui ma non è il momento. Abbiamo del lavoro da fare"
Dick rimase interdetto per qualche secondo.
Si aspettava chissà quale predica o quantomeno qualche domanda.
Non che gli dispiacesse. Gli serviva un po di azione e non pensare alla sua situazione.
"Che devo fare?"
Batman mise rapidamente al corrente della situazione il ragazzo-meraviglia.
"Ho seguito il tracciato magnetico dell'arma. Sono rintanato in un vecchio magazzino di una società di trasporti nel Bowery"
"Prendo la moto"
Mentre si avviava rimuginò un po.
Non aveva ben compreso il tutto ma se dei cattivi avevano un'arma pericolosa allora li avrebbe fermati.
Mise in moto il mezzo.
Si sentì un grande boato e dal terreno si aprì una botola molto grande da cui schizzò a gran velocità la Batmobile.
Robin la seguì immediatamente. Attraversarono Gotham a gran velocità. Era da un po che non ci veniva.
La città era come ogni sera in fermento e parechi cittadini poterono osservare un po sorpresi come il ragazzo-meraviglia fosse tornato ad accompagnare Batman.
Superarono il centro e si diressero verso la zona orientale del Bowery.
Era una zona industriale con molti cantieri e vecchi depositi.
Batman usò la radio del cappuccio per comunicare con Dick.
"Sei pronto?"
Robin fece un bel respiro.
"Si. sono pronto"


Scusate se è davvero un capitolo corto ma volevo che auesta fosse una transizione per il prossimo capitolo che sarà ben più corposo.
Proprio voglio che ci si focalizzi in maniera precisa sul capitolo che verrà per cui questa prendetel come una transizione.
Alla prossima.

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Capitolo 3
*** Earthquake ***


~~~~~~~~~~~~~~EARTHQUAKE~~~~~~~~

Il Cavaliere Oscuro era giunto nella zona industriale del Bowery.
Era un dedalo di container, magazzini e macchine da lavoro.
In una zona industrializzata come quella il rilevatore magnetico era inutile così come era inutile il dover battere personalmente la zona palmo a palmo con il visore del cappuccio.
Avrebbe usato il sonar della Bat-mobile, la nuova invenzione di Lucius. Una versione potenziata del vecchio sonar. Poteva percepire qualunque tipo di alterazione magnetica, elettronica o meccanica nel raggio di cento miglia
Un bel vantaggio visto che stava cercando un induttore magnetico di terremoti.
Premette il pulsante e sentì l'intero abitacolo vibrare. Il sonar vi era posizionato propio sotto.
Ricevette qualche segnale ma era troppo debole per determinarne la posizione così si avvicinò ancora di più ai container.
Le vibrazioni aumentarono d'intensità e sul display della Batmobile comparvero i dati. Aveva fatto centro.
Robin zona est del porto. Magazzino a Ovest del container nr. 120."
Robin annuì.
Era posizionato in linea opposta all'obiettivo e la sua moto era rumorosa a differenza della Batmobile.
Scese e con rapide falcate intervallate dall'uso del rampino raggiunse il tetto del magazzino.
"Hai già avvistato i bersagli?" disse Batman.
Robin attivò la modalità detective.
"Sono sei. Quattro vicino al marchingegno. Due di guardia. Fucili automatici"
Batman scese dall'auto e col rampino raggiunse il tetto.
Non aveva vetri quindi sintonizzò la frequenza del cappuccio per riuscire a sentire cosa i criminali dicessero.
"Quindi cos'è questo...coso?"
"Non toccarlo" disse uno del gruppo. Mosse il fucile intimando al compagno di allontanarsi. "Una mossa e scatenerai un terremoto che distruggerà sei isolati."
L'altro spaventato si allontanò mentre sopraggiunse un terzo "Ma che cazzo ci facciamo qua? Siamo membri di una gang. Da quando facciamo la guardia a questi aggeggi?"
"Da quando ci pagano. Hai dimenticato il casino realizzato con i Marcano? Ci servono soldi e protezione. Aiutare questi pazzoidi è il metodo migliore"
Il Cavaliere Oscuro valutò le opzioni, erano essenzialmente due : Usare una versione potenziata del Gel Esplosivo per aprire un buco sul tetto. Questa era una scelta che sfruttava il panico e il rumore.
Un esplosione avrebbe indotto i criminali nel panico, così da poterli disperdere e renderli meno precisi. Li avrebbe anche resi più guardinghi però. Ogni minimo rumore avrebbe provocato i loro spari.
La seconda opzione era l'utilizzo di un prototipo della WayneTech.
Un Batarang dotato di un rivestimento di una variante del Boro.
Avrebbe forato l'alluminio e si sarebbe introdotto furtivamente nel magazzino. Avrebbe preso i criminali dall'oscurità, senza fari vedere e sfruttando il panico crescente anzichè quello immediato.
Scelse la seconda opzione. Erano in due quindi agendo nell'ombra avrebbero potuto finire in fretta.
Dick intanto era dall'altra parte del tetto a osservare i movimenti dei criminali.
Ricontrollò l'equipaggiamento. Aveva shuriken, esplosivo stordente e lo scudo incorporato nel Bastone Bo.
Si sentiva nervoso, tornare lì era una ventata di normalità e nostalgia. Non era più in un gruppo di ragazzini ma a fianco di un eroe, un vero eroe, uno che capiva a che tipo di compromessi bisognasse scendere per condurre quella vita. Allora perchè si sentiva così triste?
Il richiamo di Batman lo scosse dai suoi pensieri e venne ragguagliato circa la strategia da effettuare.
Una volta segato il tetto lui sarebbe sceso addosso la prima vittima mentre lui avrebbe preso lo scagnozzi di sinistra. Quindi avrebbe provocato un rumore per attirarli e metterli in allarme separandoli. A quel punto avrebbero agito separatamente mettendo fuori gioco i restanti quattro.
Il Cavaliere Oscuro prese il Batarsng speciale e iniziò a forare lentamente il tetto curandosi di fare meno rumori possibile.
Robin sentì un leggero rumore metallico ma poteva benissimo confondersi con i rumori della notte.
Batman finì la breccia e si gettò addosso al primo criminale che, colto di sorpresa, non riuscì a reagire ed emise soltanto un rantolo soffocato prima che le mani di Batman si strinsero attorno alla sua gola facendolo svenire
Erano vicino all'ingresso e il compagno avrebbe presto trovato il corpo quindi si gettò anche Dick e con un preciso colpo di Bastone alla testa mise fuorigioco l'uomo.
L'esecuzione era stata perfetta. Qualche rumore era stato emesso ma circa venti metri separavano i due vigilanti dai quattro.
Dick vide Batman usare il rampino per salire sopra la pila di container. Di lì lanciò un Batarang contro la lampadina posta sopra il congegno. L'intera zona calò nel buio.
"Ma che cazzo?"
"Cosa è successo?"
"Forse l'impianto elettrico. Dave va a vedere. Ma state in guardia"
I quattro si divisero.
Uno, Dave, si avvicinò a Dick dato la spalla di Batman era situata proprio vicino alla scatola elettrica.
Altre due si avvicinarono alla posizione di Batman mentre uno rimase di guardia al congegno.
Batman agì.
Scivolò dietro al primo nemico mettendogli una mano davanti alla gola e una precisa gomitata vicino allo sterno lo mandò nel mondo nei sogni.
Prese poi il Bat-Artiglio e lo sparò aggaciando il cappuccio del secondo scagnozzo che venne scagliato contro il pipistrello il quale lo finì con un poderoso pugno alla tempia.
Era stata una cosa veloce.
Contemporaneamente Robin stava avvicinandosi allo scagnozzo. L'area era buia quindi sarebbe bastato un colpo ben assestato quando accadde un qualcosa di imprevedibile.
Dick inciampò.
"Ma cosa?" urlò lo scagnozzò girandosi di scatto e illuminando Robin con una torcia.
"Abbiamo compagnia"
Lo scagnozzo puntò il mitra contro il Ragazzo-Meraviglia che però si rialzò e iniziò a lottare.
La guardia rimasta di guardia accortosi del rumore iniziò a sparare in direzione della torcia del suo compagno.
I colpi mancarono di colpo Dick che nel frattempo dovette parare un montante del criminale.
Batman accortosi di questo cercò di attaccare lo scagnozzo di guardia ma caricando a testa bassa venne raggiunto da due proiettili che lo fecero crollare all'indietro.
La corazza assorbì il danno ma Batman dovette ritirarsi in alto.
Dick nel frattempo sferrò un calcio e un pugno in rapida successione che fecero atterare l'uomo.
Preso dalla frustrazione Robin iniziò a martellare di violenti pugni l'uomo
Vedendo la situazione Batman decise di intervenire.
Planò sopra il criminale evitando i proiettili e atterrò il criminale che venne finito da una testata.
Dick nel frattempo stava ancora pestando il criminale.
"Robin fermati."
Nessuna risposta. "Ho detto FERMATI!" Urlò trascinandolo via.
Robin si riscosse e capì cosa aveva fatto. Osservo lo sguardo severo di Batman e poi osservo il criminale.
Il viso era una maschera di sangue.
Cosa gli era preso?
Si sentì impotente, sconfitto e vinto. Avega fallito davanti a Batman e preso dalla collera per tutta la situazione degli ultimi giorni aveva quasi ucciso una persona. Era inqualificabile.
Prima che entrambi potessero fare qualcosa però il criminale stordito con una testata rinvenne e con le ultime forze mise in azione il generatore di terremoti.
Il congegno si mise in funzione illuminandosi.
Una serie di vibrazioni sempre più forti iniziarono a verificarsi in quel momento.
"Il generatore di Terremoti. DICK ATTENTO"
Una potentissima onda d'urto li investì distruggendo tutto. Il colpo era così foete che Dick svenne.

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