Hunters and Vampires

di Ciceronix
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Five girls ***
Capitolo 2: *** Surprised? ***
Capitolo 3: *** A big mistake ***
Capitolo 4: *** We don't bite... ***
Capitolo 5: *** Evening, 'sweet' evening ***
Capitolo 6: *** Sui Ichigo's file ***
Capitolo 7: *** For Yui's sake ***
Capitolo 8: *** Popularity...and smell ***
Capitolo 9: *** A smirking shadow ***
Capitolo 10: *** Yuki Yamano's file ***
Capitolo 11: *** Perfection, snow and regret ***
Capitolo 12: *** Father's figure? ***
Capitolo 13: *** Akira Matsumoto's file ***
Capitolo 14: *** Faith is not available ***
Capitolo 15: *** Tasty tears ***
Capitolo 16: *** Pride, moral and sin ***
Capitolo 17: *** Nyoko Nakamura's file ***
Capitolo 18: *** Wax figures and a bloody waltz ***
Capitolo 19: *** Bullets, blood and love ***



Capitolo 1
*** Five girls ***


Giappone: 0:26 p.m.

" Questa notte è incantevole, non ne dubito. Passeggiare sotto l'ombra dei fiori di ciliegio al chiaro lunare era da sempre stato il mio pane quotidiano durante i miei anni infantili. Perciò lasciare questo paese significò un grande colpo per me. Oramai sono tornata, anche se non per una vacanza, purtroppo… "

Svoltato l'angolo di una palazzina ottocentesca la ragazza nell'abito candido e vermiglio si ritrovò faccia a faccia con il suo bersaglio. Il quarantenne teneva stretto tra le dita adunche un ammasso rosso, probabilmente ciò che rimaneva di Mei Kawasaki, una sedicenne scomparsa la settimana precedente. Per precisare le circostanze del rapimento era stato affermato che la ragazza fosse una vergine. E' risaputo che la purezza sia la caratteristica condivisa dalle vittime preferite dai maniaci. Se fosse stato un comune mortale, avrebbe potuto spezzargli in due secondi quella faccia sudaticcia e lasciarlo alle autorità. Ma non lo era, perciò bisognava utilizzare strumenti adeguati.

<< I Sakura sono stupendi nelle tenebre, non trova anche lei? >>

L'uomo non rispose, inghiottì la saliva e si mise in posizione di attacco: non poteva certo fidarsi di una ragazza così strana da non spaventarsi alla vista di un cadavere, per giunta sua coetanea. E poi emanava un odore diverso, pericoloso.

<< Cosa le prende? Dal suo fascicolo mi ero fatta l'idea di un invincibile assassino. Evidentemente mi sbagliavo: è solo un animale viscido e miserevole. Un vero porco disgustoso, esattamente come gli altri! >>

Irato, l'assassino le si avventò con uno scatto inumano, mostrando i canini appuntiti.

<< Donnaccia...ti strapperò quelle nocciole dalle orbite a morsi...e i tuoi capelli scarlatti si confonderanno nella tua linfa! >>

Lei rimase ferma e sogghignò, iniziando il conto alla rovescia.

'Cinque...quattro...tre...due...UNO!'

Aspettò solo che la distanza si fosse accorciata, trovandosi a confronto con le fauci spalancate di lui, poi sparò: gli ficcò la pistola argentata dai rilievi dorati in gola e sganciò un letale proiettile ferroso, ottenuto dalla fusione di crocifissi. Il metallo si inondò nell'esplosione scarlatta da lei causata, che terminò in una grandine di membra che corrosero la bellezza dei petali rosa.

<< Troppo semplice. >>


Controllando i dintorni, prese in mano il cellulare, compose uno strano codice è mandò un messaggio alle sue colleghe, aprendo così la chat dell'intera squadra.
 
Colette= (Collegamento Parigi, Francia);
 
Edith= (Collegamento Berlino, Germania);
 
Lucy= (Collegamento Londra, Gran Bretagna)

Ashley= (Collegamento Los Angeles, U.S.A.);

Sui= (Collegamento ***, Giappone);

S= N. 1 abbattuto. Come procede a voi?

A= Tsk, non capisco come possano definirsi 'vampiri', mi vergogno di esserlo per metà!

L= Idem. Ho sonno per la noia, quella sapeva solo urlare e fare la vigliacca, patetica. Ho fatto un favore all'umanità, togliendola di mezzo.

C= Il mio era cattivo...mi dava della sgualdrina...e infastidiva Bunny...ma adesso è più carino con la bocca tutta cucita!

Edith= ...Tutto bene...opponeva resistenza all'inizio ma alla fine ha ceduto. Il mio sensore rileva qualcosa...ce n'è un altro da te, Sui!

Sui= Esattamente. Riesco a vedere i suoi spostamenti, ma ho bisogno questa volta del vostro appoggio, amiche mie.

<< Sempre con te, leader >>

La rossa si girò: tre ragazze erano comparse dal nulla, radunatesi in quella strada apparentemente disabitata e pacifica.

<< Dov'è Lucy? >>

<< Conoscendola, ci avrà già precedute...Oh, lo ha pure trovato! È vero Bunny, Lucy è proprio un fenomeno! Si trova in una villa, poco distante da qui! >>

<< Che bambina letale... >>

Commentò Ashley, sistemandosi il coltello da lotta nella giarrettiera

<< Non chiamarla bambina, detesta essere chiamata in quel modo. >>

La avvertì Edith, rannicchiandosi e cominciando ad odorare l'aria.

<< Per di qua! >>

Sui le superò, pulendo la pistola macchiata di muco e sangue con aria tesa.

<< Sbrighiamoci, ho un brutto presentimento...una puzza incomprensibile mi invade le narici... >>

La situazione nella villa isolata in mezzo nel nulla non rientrava nelle migliori per la british girl. Aveva appena vinto il duello contro la preda, accuratamente divisa a metà dalla lama impregnata di acqua Santa della sua spada:

<< Anime corrotte da questo losco peccatore, possiate voi riposare in pace... >>

<< AHHHHHHHHH! >>

Yui si massaggiò il collo, sospirando: quel giorno era stata morsa per ben tre volte! La cosa che le dava fastidio di più in quei momenti era quando il suo corpo si lasciava dominare dalla forza inumana dei suoi 'persecutori', senza reagire.

Era diretta in cucina per riformare i litri scarlatti perduti, quando non emise un urlo di terrore alla scena davanti i suoi occhi rosati: una ragazza, ad occhio e croce quindicenne, dai capelli a caschetto castani e dagli occhi blu cielo inespressivi reggeva tra le mani indossanti dei guanti candidi un'enorme spada imbrattata del sangue appartenente all'uomo dimezzato sul parquet rosso dell'atrio. Yui indietreggiò, inciampando sulle prime scale, mentre la ragazzina le si avvicinò piano per rassicurarla:

<< Tranquilla...non è come sembra...non perda la calma... >>

Le strinse in fine la mano tra le sue, dopo aver buttato l'arma di lato:

<< Si fidi di me, signorina Komori. >>

<< Come sai...il mio...cognome? >>

L'anemia ebbe la meglio, così Yui Komori si accasciò come un sacco vuoto tra le braccia di Lucy, svenuta.
<< Ehi, che le succede? Si svegli! >>

Scuotendola, rivelò  i punti rossi sulla pelle pallida, erano freschi, ancora gocciolanti.<< Che significa questo?! >>

<< Lucy! >>
Le quattro la accerchiarono, chiedendo spiegazioni sul perché avesse una ragazza senza sensi in grembo.

<< Cosa stiamo qui impalate?! Portiamola subito via di qua! Questi segni... >>

Ashley si irrigidì, sfiorandoli.

<< Sono di... >>

Continuò Colette, stringendo la presa sul suo coniglio di pezza.

<< Purosangue. >>

Sui corrucciò la fronte, non riusciva a capacitarsi sul perché il caso di quella povera ragazza non fosse stato inserito tra le loro missioni. Eppure il database mandava accuratamente ogni informazione di minacce paranormali nazionali e internazionali!

<< Questo posto...mi disgusta... >>

Edith odiava le ragazze rinchiuse e usate come giocattoli dalle persone, specialmente se aristocratiche. Accordatesi di portare con loro la bionda, le cinque fecero per varcare la soglia di ingresso ma la trovarono sigillata:

<< Desolato, ma trovo inopportuno rubare la proprietà degli altri, mie care signorine. >>

Un ragazzo occhialuto dai capelli corvini e gli occhi rosso rubino scese dalla scale con un gran portamento, ignorando il rumore acquoso delle budella pestate dalle sue scarpe lucide.

<< Più di tutto, non gradisco avere carcasse nella mia dimora. >>

Si fermò dinnanzi a loro, sistemandosi la montatura sul naso e mostrando i canini in un sorrisetto sinistro.

<< Comunque, mi aggrada la vostra visita: anche se mezze vampiro, sareste ottime spose sacrificali. >>

'Spose sacrificali?!'

Afferrò il polso di Sui, passandole il pollice sulle labbra tinte di rosso, mentre lei cercò di dimenarsi per raggiungere la pistola con la mano:


<< Tu andresti bene...mi sembri una ragazza a modo... >>

<< Lasciala andare! >>


Lucy si sentì afferrata per le spalle: un ragazzo dai capelli di un biondo sfumato, un gigante, paragonato alla sua figura, la fissava con i suoi magnetici occhi azzurri con apatia:

<< Non reagire...sei fastidiosa... >>

<< Anche tu...toglimi quelle palanche di dosso...o te le mozzo... >>

Rispose lei con calma glaciale mista a freddezza, ricevendo come risposta uno sbadiglio dal biondo.

<< Ehi, voi due, giù le mani! >>

Ashley si bloccò quando sentì delle dita affusolate intorno al suo...seno.

<< EH...sono vere! Così morbide, grandi...mi sto eccitando... >>

<< AHHHHHHHHHHHHH! >>

La californiana afferrò il suo molestatore per la giacca e lo scaraventò stile WWE sul muro, coprendosi l'osé scollatura del suo lungo abito bianco.

Il rosso non sembrò dolorante, anzi, ridacchiò in modo malizioso. 

<< FUFUFU...mi piacciono le ragazze energiche, di solito sono quelle più calienti... >>

Ashley avvampò, girando disgustata il capo per non perdersi in quei felini occhi di smeraldo.

<< Qui si mette male, Bunny! >>


Allontanandosi, Colette urtò contro qualcuno: era molto aggraziato, con i capelli ametista e gli occhi di un violetto brillante, solcati da delle occhiaie grigiastre.

Teneva tra le braccia un orsetto di peluche, che piacque subito alla francesina.

<< Dì un po', sei cieca per caso? >>

<< Ehm, no... >>

<< Allora che ragione avevi di VENIRMI ADDOSSO?! TE E QUEL TUO CALZINO! >>

La prima cosa che pensò Colette fu di essersi imbattuta in un bipolare, poi quando realizzò che aveva offeso il suo amato coniglietto di pezza, replicò con le lacrime agli occhi.

<< Beh, almeno non ha un muso da gorilla come il tuo stupido orso! >>

Il ragazzo, arrivato anch'esso a piangere, diede il via ad uno scambio di battute isteriche contro la sweet lolita. Sembrava una specie di terza Guerra Mondiale.


Edith rimase immobile in un angolo, sperando di non incontrare vampiri dal carattere complicato: ultime parole famose. Un ragazzo,albino come lei, se ne stava a braccia incrociate e con la schiena al muro. Digrignò i denti per la scenata pietosa dei suoi fratellastri e incontrò poi con gli occhi rosso cremisi quelli argentati della ragazza.

<< Perché diavolo mi stai fissando?>>

<< Sei comparso all'improvviso... >>

<< Non me ne importa niente. Smettila e basta. >>

Edith abbassò la testa per trattenere un ringhio, stringendosi nella felpa nera. Non era l'unica persona solitaria in quella situazione, dopotutto.

L'ultimo della combriccola infine arrivò: un giovane dai capelli castani-rossicci, occhi verdi sfavillanti e dal corpo asciutto. Accortosi della povera Yui sul pavimento la prese in braccio, incurvando le labbra in un lieve ghigno:

<< Eccoti, Chichinashi. >>

Guardò poi austero il casino che si era creato nel soggiorno: Reiji e Sui si guardavano l'un l'altra con attenzione, volendo essere pronti a chi avrebbe sferrato il primo colpo.

Lucy probabilmente si era arresa: a causa della stanchezza dettata da mancanza di sonno si sarebbe addormentata in piedi se Shu non l'avesse trascinata con sé sul divano. Caddero entrambi così in un sonno profondo, vicini seppur due estranei.

Ashley continuò la sanguinosa lotta con Laito, intento a lasciarla in lingerie.

Kanato e Colette cominciarono a tirarsi i capelli come due ragazzini, mentre Teddy e Bunny si godevano la scena con le zampe curiosamente intrecciate.

Edith non fissò più Subaru dopo quell'interazione poco cordiale. Quest'ultimo però non perse l'occasione di lanciarle qualche occhiatina.

Ayato si schiarì la voce, attirando l'attenzione di tutti.

<< Ore-sama è confuso: esige una spiegazione e subito! >>

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Capitolo 2
*** Surprised? ***


<< Ore-sama esige una spiegazione, e subito. >>

Sui ritirò cautamente la pistola dal collo di Reiji, sistemandosi la gonna lunga e rossa con un lieve sospiro. Guardò con pietà il corpo Yui stretto tra le braccia del vampiro. La ragazza aveva perso i sensi per l'anemia ed aveva un pallore preoccupante in viso.

<< Lasciala andare. >>

Il vampiro assunse uno sguardo fiero, mostrando il suo lato arrogante e presuntuoso alle cacciatrici.

<< Chichinashi è la mia preda, e anche se vorrebbe andarsene non può. Questa è casa sua adesso, non è vero Shu? >>

Il maggiore dei sei fratelli era seduto con gli occhi chiusi. Sollevò con riluttanza una palpebra e sbadigliò piano, rispondendo con un tono stanco e profondo.


<< Si...suo padre ce l'ha donata come sacrificio... >>

Nel mentre continuavauava a tenersi stretta Lucy, usando le sue gambe come cuscino. Sul viso solitamente inespressivo della castana si poteva denotare una smorfia di fastidio.

Edith a quella risposta strinse i denti e affondò le unghie tinte di nero nella pelle del polso, cosa che non sfuggì agli occhi scarlatti di Subaru. L'albino mantenne comunque il silenzio, prima di urlare contro al fratello indossante il fedora.

<< Adesso smettila, cazzo di un pervertito! >>

La sanguinosa guerra tra Laito e Ashley continuava: lui attaccato al fondo dell'abito bianco, lei a dargli calci sulla faccia con i tacchi alti.
<< Qualcuno può per piacere tenere a bada questo mastino in calore?! >>
<< FUFUFU, si, sono un mastino: molto bravo nella 'caccia', e a divorare le prede~ >>
<< Bleah! >>

<< Ahia!! Smettila di tirarmi i capelli, ti ho chiesto scusa! >>

Piangeva Colette disperata ma il violetto non accennava a lasciare i suoi boccoli stretti nel pugno.

<< Teddy non accetta le tue scuse! Ti perdonerà solo quando gli occhi ti sanguineranno per il bruciore. >>

<< No! Sui! Aiuto, ti prego! >>

La rossa chiuse gli occhi rassegnata, schioccando le dita.
<< Ritirata, colleghe. >>

Si sentì un lieve ringhio rimbombare per la stanza, quello di un lupo. una belva bianca e dagli occhi argentati piegò zampe anteriori e posteriori, sotto lo sguardo scioccato di Subaru, e sfrecciò verso la porta. Sbatté con forza contro le ante e le spalancò, allontanandosi ululante verso il cancello.

<< È stato un piacere! >>

Sussurrò Sui all'orecchio di Reiji, tirando fuori una pallottola tonda riempita di uno strano liquido, sparando un colpo in aria. Si creò una nube intossicante grigiastra e spessa, che si disperse all'interno della stanza. 

<< Ma che diavolo?! >> 

Urlò l'albino mentre si copriva il volto per proteggersi dal gas. Appena il fumo si dissolse, le intruse erano già scomparse. Lasciarono un bigliettino bianco, dove spiccava una sola frase scritta in una calligrafia elegante scarlatta.

'Non finisce qui!'

<< Per un pelo... >>

Esclamò Ashley sollevata, esaminando gli strappi sul vestito causati dal maiale ramato che l'aveva aggredita. Allargò un sorriso verso il lupo bianco, che emise un lieve verso di dolore e si ritrasformò nella sua forma umana.
<< Grazie Edith, trasformandoti in lupo li hai proprio distratti! >>

<< Non c'è di che. Ma adesso...cosa faremo? >>
Tutte si guardarono pensierose per poi scambiarsi un'occhiata di intesa. Erano più che certe di non poter abbandonare quella povera umana a se stessa.

<< Quei sei vampiri, li conosco. >> Confessò infine Sui, con un sorrisetto compiaciuto.

<< Sono i fratelli Sakamaki. Essi si spacciano per dei ragazzi popolari di una scuola qui vicina, la Ryoutei Academy. Ho da farvi una richiesta, ragazze... >>


Yui si infilò la divisa, ripensando allo strano incontro che ebbe avuto ieri ma si auto convinse che forse era stato uno scherzo dell'anemia.

<< Ci mancavano solo le allucinazioni... >>

Uscì dalla stanza e scese giù, dove la stavano aspettando tutti i Sakamaki nella limousine, in aggiunta una tremenda ramanzina di Reiji.

<< Se avevi intenzione di farci aspettare, potevi anche venire a piedi. >>

<< Scusate... >>

La bionda quel giorno era particolarmente triste: essere la conquilina di sei ragazzi bellissimi le rendeva la vita scolastica un inferno. Tali problematiche erano originate dalle arpie della sua classe (o di altre) che sparlavano sulla sua relazione con i fratelli, su quanto fosse poco attraente o poco formosa, stessa cosa agli occhi dei ragazzi. Yui non voleva più andare all'accademia. Non voleva rimanere in classe o essere morsa o umiliata da qualunque fratello durante le pause tra una lezione e l'altra. Soprattutto, era stufa di essere un'emarginata senza amici o amiche. 

Il professor Najiki posò il registro sulla cattedra e fece un segno agli studenti inchinati davanti a lui di sedersi.

<< Bene studenti, ho qualcosa da annunciarvi prima di cominciare la lezione: abbiamo con noi una nuova studentessa, appena trasferitasi da Okinawa. Siate gentili con lei, mi raccomando! Può entrare pure, si presenti! >>

Come fece ingresso la novellina tutti, studenti o studentesse che fossero, si concentrarono su di lei con occhi spalancati. Si potevano udire alcune risatine verso il suo abbigliamento un po' alternativo, con tanto di spille con scritte inglesi sulla giacca e scarpe sportive rosse al posto dei tradizionali mocassini di pelle marroni.

<<  Ma quella è la divisa maschile?! >>

<< Guarda quanto è alta! Sicuramente quella femminile le sarà stata come una maglietta! >>

<< Porta la coda alta, che capelli lunghi! >>

<< Ma quello è un apparecchio? >>

<< Che seno stupendo...quanto pensate che porterà? >>

<< La quarta, per forza! >>

<< Quel sedere... >>

Sentì Yui, bisbigliato dal compagno dietro agli altri suoi amici. Avevano le gote rosse e dei sorrisetti poco rassicuranti.

<< Finalmente anche noi abbiamo  un'attrazione. Una Laito donna! >>

" Attrazione...? "

<< Piacere di conoscervi, belli! Mi chiamo Akira Matsumoto* ( falso nome di Ashley), e da oggi sarò una vostra nuova compagna in questa pazza avventura di studi e ansia! Credo...di aver detto tutto, quindi diamo il massimo! HELL YEAH! >>

Partì una sonora risata dai banchi e vi fu coinvolto anche il professore di mezz'età, affascinato dalla personalità entusiasta di quella giovane.

<< È uno spasso signorina Matsumoto, davvero! Scelga pure lei dove sedersi, ci sono quattro posti vuoti. >>

La castana ne indicò prontamente uno, vicino all'estrefatta Yui Komori.

<< Lì andrà più che bene.Sempre che non copra la vista a voi, ragazzi! >>

Gli fece un occhiolino e mostrò un piccolo sorriso dolce, generando in poco tempo una tempesta ormonale nella classe.

I ragazzi seduti dietro di Yui scossero energicamente il capo, alzandosi persino per farla accomodare sulla sedia.

Lei prese la valigetta, sedendosi raggiante e cominciò uno scambio di battute con la sfilza di ammiratori e ammiratrici che si voltarono per porle qualche domanda. Sbirciò di sbieco la ragazza timida seduta vicino a lei e sorrise dolcemente. In quel momento fu colpita da una palla di carta accartocciata, che aprì con curiosità.

"Benvenuta, bitch-chan. Ti piacerebbe avere un bel regalo di benvenuto?"

Si voltò verso il mittente del messaggio e assottigliò gli occhi. Oh no, doveva proprio capitarle lui in quell' aula?!

<< Grazie ma no. Puoi tenerti il tuo pacchettino! >>

Lo disse ad alta voce, in modo che il diretto interessato e i compagni potessero sentirla. Si levò un coro di " OH " e il rosso la fissava senza parole, non aspettandosi un rifiuto del genere alle sue avances.

<< Ti ha distrutto, Laito! >>

Ayato rideva di gusto e Kanato affondò il viso nel pelo folto di Teddy per non far vedere la sua espressione divertita.

Dopo aver ristabilito l'ordine tra i suoi allievi, il maestro fece cenno di prendere il libro di letteratura inglese.

<< Aprite il libro a pag. 43. Oggi leggeremo insieme il primo incontro tra il nobile Montecchi e la leggiadra Capuleti, formalmente nemici ma legati da un amore proibito. Ebbene, ci sono  persone che vogliono interpretare Giulietta e Romeo? >>

Ayato si alzò: << Romeo, eh? È il protagonista, quindi penso che sia giusto per Ore-sama! >>

<< Certo...Sakamaki...certo...Bene, allora la bella Giulietta la farà...Komori! >>

Yui alzò lo sguardo dal libro di testo, rossa e in sconforto per le occhiate maligne che le lanciavano le ragazze. Furono tuttavia i loro commenti taglienti a ferirla nell'animo, in maniera peggiore del solito.

<< Allora è proprio una maledizione! >>

<< Ha pure sedotto i professori? >>

<< Ha ragione Laito, a chiamarla 'sgualdrina'. >>

La bionda trattenne le lacrime e si alzò tentennante dal suo posto. Lesse con voce tremante le battute in inglese, ricevendo altre provocazioni e frecciatine derisorie dalle coetanee.

<< E questa sarebbe una Giulietta? È meglio che si suicida, allora! >>

<< È proprio uno schifo... >>

" Non ne posso più… "

Qualcuno batté improvvisamente le mani, facendo riaprire le palpebre strizzate di Yui. Akira le rivolse un enorme sorriso a trentadue denti, continuando ad acclamarla.

<< Brava! La migliore Giulietta che abbia mai visto! Very good! >>

Ayato si offese, poiché la castana non apprezzò le sue doti da attore: << Ehi! E per quanto riguarda Romeo?! >>

<< Ma è matta...? >>

Sussurrò una ragazza alle sue due amiche. Akira alzò l'indice davanti alle sue labbra, per farle notare di averla sentita.

<< Solo perché mi piaccia, questo non fa di me di certo una matta. E non so voi ma secondo me lei ha del talento>>

Yui non poteva far altro che guardarla con occhi sgranati. non riceveva un elogio da chissà quanto tempo, si sentì finalmente...apprezzata.
<< G-grazie... >>

Najiki sorrise bonariamente per il gesto della nuova arrivata e invitò i due ragazzi in piedi a prendere posto. << Bene. Sakamaki e Komori, ottimo lavoro. Sedetevi. >>

Ayato sbuffò, mentre la bionda nascose il suo viso tra le pagine, bagnando le pagine con le sue lacrime. Un aeroplanino di carta con su scritto qualcosa volò sopra la sua mano. La ragazza si piegò per non farsi vedere e lo aprì, leggendo con un sussulto il contenuto. " Dopo vuoi venire a fare una passeggiata con me? " Si stropicciò un occhio, sorridendo alla sua vicina.
<< S-si! >>

<< Ti ringrazio...per poco fa... >>

<< Di cosa? Te lo assicuro, hai spaccato con la tua interpretazione! Lascia perdere ciò che hanno da dire quelle là, sono solo invidiose! L'unica persona alla quale devi dare ascolto sei solo tu, non dimenticarlo MAI! Intesi? >>

<< Si! >>

<< Bene! Adesso ti voglio far conoscere delle mie care amiche. Vuoi sapere una cosa buffa? Anche loro si sono trasferite qui oggi! >>

<< D-davvero?! >>

<< Eh si! Eccoci, siamo arrivate! Ragazze, vi presento Yui Komori, la mia nuova compagna di classe! >>

La castana circondò le spalle della bionda con un braccio, facendola irrigidire per la soggezione. Le due ragazze ferme nel corridoio a chiacchierare si voltarono soprese verso Yui e per la sua grande sorpresa le rivolsero un sorriso.

<< Piacere di conoscervi... >>

<< KYAHHH! Ma che carinoooooo! >>

Si trovò le dita di una ragazzina quindicenne a tastare la sua ciocca fiorita.

<< Très Jolie! Voglio dire...graziosissima! >>

Yui arrossì, leggermente incredula: era la seconda volta che la complimentavano quel giorno!

<< Grazie... >>

Solo allora notò che quella ragazzina era seduta su una sedia a rotelle. Sembrava una bambola di porcellana: la carnagione pallida, i capelli ondulati rosa scuro erano legati in una treccia ricordante una stecca di zucchero filato. Aveva due occhi di un verde luminoso, le ciglia allungate da un accento di mascara e le labbra sottili naturalmente rosee. Teneva stretto tra le braccia un coniglietto di peluche rosa , con un nastro marroncino legato intorno al collo, uguale al suo fermaglio a forma di biscotto .

<< Mi chiamo Nyoko Nakamura* (nome falso di Colette). Eccoti una caramella alla fragola! >>

Le porse una gommosa, simile a un marshmallow rosa e bianco. Il bon bon rilasciava un gradevole odore e morbidezza. La bionda diede un piccolo morso e sgranò gli occhi per la bontà.

<< Allora, come ti sembra? >>

<< D-delizioso! >>

La rosa esultò, girando il coniglietto verso di sé per parlargli come se fosse stata una persona in carne ed ossa.

<< EVVIVA! Hai sentito Bunny? Le piace! >> 

"È come Kanato...forse solo per il fatto che parli con un pupazzo. È così...dolce… "

<< Nyoko, cerca di non far venire il diabete a chiunque tu incontri in giro, per favore. >>

<< Eh? >>

Al suo fianco vi era una ragazza di almeno un anno più giovane di lei. Portava i lunghi capelli bianchi in una pettinatura audace, cortissimi dalla parte sinistra e lunghissimi sulla destra. Gli occhi argentei erano messi in risalto dalla matita nera che si abbinava al colore del rossetto, delle calze e degli stivaletti.

<< Minako Kurosawa ( falso nome di Edith), piacere... >>

Si strinsero la mano: " È molto fredda… " Osservò Yui, attratta dal look particolare e trasgressivo dell'albina.

<< Scusate il ritardo, ho fatto una piccola visita alla sala musica.>>

<< Ehi, Yuki! Sei arrivata giusto il tempo, stavo facendo conoscere le altre alla mia nuova bestie Yui! >>

Esclamò allegra Akira e spinse la bionda verso la ragazzina castana. Gli eventi della notte scorsa ritornarono in un baleno quando gli occhi rosati di Yui incontrarono un paio di occhi cerulei. La giovane aveva i capelli castano chiaro tagliati a caschetto, con la grangia irregolare a coprirle la fronte. La sua divisa era sistemata a dovere e le gambe erano rivestite da dei collant di un candore impeccabile.

<< È un piacere rivederla, signorina Komori. >>

<< Eh?! Ma tu...sei... >>

Era la ragazzina di ieri, ne era sicurissima! Allora non se lo era immaginato!

La castana abbozzò uno scarso sorriso, quasi invisibile. Eseguì un mini inchino che avrebbe rivolto una dama e la bionda si imporporò per tale formalità.

<< Vedo che non mi ha dimenticata, ha buona memoria. Il mio nome è Yuki Yamano ( falso nome di Lucy). Sono felice di essere diventata la sua guardia personale. >>

Yui rimase sbigottita e aggrottò le sopracciglia con confusione.

<< Guardia...personale? >>

La californiana si scambiò uno sguardo con le tre colleghe e scompigliò giocosamente i capelli dell'umana sconcertata.

<< Ok, basta con questa farsa. Credo sia giunto il momento di spiegare a questa bella signorina di cosa ci occupiamo giornalmente. >> 



<< Non mi aspettavo di incontrarla di nuovo qui, nell'ufficio del direttore. >>

I sakamaki erano in riga davanti alla scrivania, convocati dal preside dell'istituto. O meglio, "dalla" preside.

<< Credo sia meglio che mi presenti, è poco educato non conoscersi a vicenda. >>

La rossa si toccò le lenti degli occhiali e si lisciò la gonna a tubino, mostrando la targhetta con un nome inciso sopra: 'Sui Ichigo'.

<< Direttrice della Ryoutei Academy. E' un fattore di genealogia se mi trovo davanti a voi in queste vesti: ho ereditato l'incarico dal mio defunto nonno, Usami Ichigo. >>

<< E quanti anni ha? >>

Osò chiedere Kanato, annoiato e vicino ad una crisi a causa della pressione.

<< Ne ho diciassette.>>

<< Una ragazzina...direttrice? >>

Sui lanciò una frecciatina glaciale a Subaru, il quale guardò altrove imbronciato. 

Reiji sospirò, e si allungò con il busto verso la rossa: << Ci può spiegare...perché ci avrebbe chiamati qui?  >>

<< Credevo che io e le mie colleghe fossimo state chiare con il biglietto. Le avete riconosciute? Per esempio la nostra Akira: è ben diversa da come ve la ricordate, vero? Capelli ondulati lunghi, denti liberi e splendenti... >>

<< In effetti...aveva addosso uno strano odore... >>

Ragionò Ayato, sgranando gli occhi:

<< Ecco perché preferiva l'interpretazione di Chichinashi alla mia! >> 

<< Che...fastidio... >>

Proferì Shu, rannicchiatosi al suolo come se avesse dimenticato il luogo in cui si trovasse.

<< Eh~? Quella era la Caliente? Oh, me ne sarei dovuto accorgere molto prima! ~ >>

Miagolò Laito. Reiji si sentì accerchiato da idioti, ma continuò a mantenere un comportamento rigoroso e indirizzò uno sguardo interrogativo verso la giovane direttrice.

<< Cosa volete da noi? >>

Il ghigno della direttrice si dilatò e quest'ultima si alzò lentamente in piedi, poggiando le mani sulla scrivania.

<< Noi...siamo " uniche ", come avrete capito. Siamo divise in due realtà dell'essere: quella umana e...quella vampira. Noi la utilizziamo, come fosse un escamotage dalla monotona vita ordinaria. " E per che cosa la usate? " La risposta è qui... >>

Tirò fuori la sua pistola, puntandola sui sei. I vampiri annusarono l'odore del pericolo e si ressero in silenzio sulle sedie. Anche Shu, come un miracolo, si mise sull'attenti.

<< Noi uccidiamo i purosangue, oppure ci accontentiamo di altri esseri soprannaturali, lupi mannari, ecc...;In pratica...noi avremmo potuto già eliminarvi...se non fosse che... >>

Ripose l'arma dentro un cassetto, sistemandosi una ciocca dietro l'orecchio.

<< Non abbiamo il permesso di farlo: LEI ce l'ha severamente vietato. In compenso ci ha consigliato una soluzione migliore per questo dilemma. >>

Si sedette nuovamente sulla poltrona, allungando sei fogli. Dei documenti per ciascun membro della 'famiglia'.

<< Dovete solo firmare là sotto. >>

<< Per quale proposito? >>

Gli occhi marroni chiaro si mischiarono in quelli rossi e la rossa inclinò il capo con un sorrisetto mellifluo. << Per il permesso di far visita alla villa Sakamaki...e di tutelare il corpo della signorina Yui Komori. >>

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Capitolo 3
*** A big mistake ***


La limousine ospitava a bordo una scortata differente, quel pomeriggio piovoso: << Nyoko, chiudi il finestrino. Rischi di prenderti la febbre e ci farai bagnare tutte! >>

<< Ma Sui, Bunny vuole respirare aria pura, qui dentro puzza! >>

<< Urgh! Sicuramente c'entra quel porco viscido: un'opzione è che si sia comprato la solita acqua di colonia scadente. L'altra...di essersi divertito con qualcuna...magari più di una... >>

Akira mise completamente fuori il viso, facendo scoppiare a ridere (quasi) tutte le presenti nella vettura.

<< Anzi, quelle se le prende tutte Akira se non la smette di comportarsi come un cane in auto! >>

La castana si finse offesa, trasalendo come un'attrice di una soap opera colta in una scena tragica.

<< Vergogna, Sui, non vedi che così offendi inconsciamente le persone, cioè dico...povera Minako! >>

L'albina emise un brontolio ben udibile, assestandole con poche cerimonie un calcio sul ginocchio.

<< Ritieniti fortunata che non ti abbia ancora scaraventata fuori, clown... >>

La californiana si massaggiò la parte lesa con una risata, abituata agli atti violenti della sua amica.

<< Ahahahaha! Ma dai Minako-chan, stavo solo scherzando! Eddai, ci vuole un po' di vita qui dentro! Sembrate in tinta con questi vetri oscurati! >>

<< Io non ci trovo nulla di male, mi piacciono... >>

Rispose indifferente l'albina e tornò ad ascoltare in silenzio la sua playlist " Reira black rose ", riprodotta ad alto volume negli auricolari.

<< Meglio stare qui che nel luogo dove ci stiamo dirigendo... >>

La assecondò Yuki, sdraiata su un fianco e con gli occhi socchiusi. Si potevano notare le grosse occhiaie gonfie, che avrebbero fatto invidia a quelle di Kanato.

<< Non hai dormito bene, Yuyu? >>

Chiese Nyoko alla coetanea con un'espressione allarmata diretta verso gli sbadigli frequenti e le palpebre pesanti.

<< Non...proprio... >>

<< Yuki, che cosa hai fatto ieri notte? >>

Intervenne Sui con una dose di severità nella voce. La castana si voltò dall'altra parte, rinfacciando il sedile mogano della limousine per non guardare la sua superiore negli occhi.

<< Ti stai ancora allenando? >>

<< Non è nulla di particolare, davvero. Adesso per favore fate silenzio, ho voglia di riposare un po'... >>

Rispose monotona e chiuse gli occhi in un sonno che si sarebbe rilevato breve e tormentato. Sui prese un gran respiro arrendevole, incrociando le braccia e osservando il tettuccio dell'abitacolo. Anche se non l'avrebbe mai ammesso, le dispiaceva che il rapporto con sua cugina si fosse frammentato in quel modo. Era solo per colpa sua se Lucy non la sopportava.

<< Ehi Sui, puoi togliermi una curiosità? >>

Chiese Minako, cercando di distrarre la rossa dallo sconforto ponendole un dubbio che le era balenato in testa.

<< Si? >>

Rispose la maggiore con le braccia conserte e l'attenzione ora rivolta all'albina seduta di fronte a lei. << Come sei riuscita a convincere quei purosangue a darci il consenso di proteggere Komori? >>

Sui alzò un angolo delle labbra rosse, e poggiò il palmo della mano sinistra sulla guancia coperta di lentiggini.

<< Non è stato facile al principio. Era prevedibile che non avessero alcuna intenzione di accettare... >>



<< Ore-sama non firmerà il vostro stupido foglio! >>
Il rosso accavallò scocciato le gambe, buttando la testa all'indietro con una smorfia contrariata.

<< È incredibile che lo stia per dire...ma sono d'accordo con Ayato. Le vostre richieste sono alquanto...frivole, ridicole. >>
Dichiarò Reiji, sfidando la sua degna avversaria con lo sguardo mentre attendeva composto il suo contrattacco.

<< Io e Teddy non firmiamo! Nee, Teddy? >>
Kanato mosse la testa dell'orso in un cenno negativo, scuotendo al contempo la sua con le lacrime d'isteria colanti sulle guance.

<< Come se volessi firmare una simile sciocchezza...! >>
Proferì alterato Subaru, il quale sbatté il pugno contro la scrivania di legno così forte da lasciarvi una crepa.

<< Che fastidio… >>
Shu spalancò pigramente un occhio e si sedette composto una volta che fu richiamato dalla frecciatina provocatoria del vampiro occhialuto.

<< Scusa, serious bitch-chan! Nessuno è interessato alla vostra offerta, se pur...allettante~! >>
Terminò Laito con uno dei suoi sorrisi seducenti e un occhio verde a squadrare il petto prorompente della direttrice.

Sui non era affatto smossa da quelle risposte sconnesse. Si abbottonò la giacca nera della divisa per celare la sua terza di seno al vampiro pervertito e si alzò in piedi con uno sguardo austero.

<< Bene, ero sicura che non avreste accolto la mia richiesta. Mi dispiace ma mi vedo costretta a passare alle maniere forti. >>

I Sakamaki non conoscevano la parola 'paura', ma un'aura di tensione si espanse per tutta la stanza, nel momento in cui la direttrice prese sei cartelle molto familiari.

<< Il vostro curriculum scolastico. Sono lieta che siano immacolati, però...sarebbe un peccato se per un minimo errore, sbafassi una nota qui. Significherebbe una sospensione o...la totale ESPULSIONE dall'istituto. Sarebbe dura per voi: non più ragazze da frequentare... >>

Diede un'occhiata a Laito, che si toccò il cappello con un piccolo verso di lamento.

<< Niente più accesso agli strumenti della sala di musica... >> Shu mostrò un accenno di interesse, con le sopracciglia aggrottate.
<< ...No... >>

<< Niente più dolci offerti alla mensa... >>

<< Eh?! Ma non è giusto! >>
Cantilenò Kanato, quasi vicino ad un altra crisi di pianto.

<< Niente più esperimenti nel laboratorio... >>

<< Solo voi avete più occorrente di quanto lo abbia io... >>
Ammise Reiji, incredulo di essere stato messo all'angolo. La sua rivale era notevole.


<< E niente più panorama della luna piena dal tetto. >>

<< Hmph! >> Sbuffò Subaru, totalmente al limite della sua fragile (quasi invisibile) pazienza.

Ayato era sconcertato. Allungò il busto verso la ragazza in piedi, le iridi verdi che fissavano quelle marroni con rabbia repressa.

<< Quindi, lei...sarebbe sul serio capace di rimandarci tutti? >>

<< Dipende tutto da voi, Ayato-kun. Una. Sola. Firma. >>

Rispose decisa la rossa, mostrandogli ancora una volta quei fogli e posò la penna a sfera sulla scrivania con un ghigno.



<< Alla fine hanno ceduto e ci hanno dato l'autorizzazione. >>

<< Li hai...minacciati?! >>
L'albina era così scioccata che non si accorse che le sue cuffiette le si erano sfilate dalle orecchie, cadendo sopra i suoi Jeans neri attillati.

<< No, Minako. Minacciati è dire troppo...ricattati è meglio! >>
La corresse la leader divertita, per poi concentrarsi sul cancello di ferro che si estendeva fuori il finestrino abbassato dal lato di Akira. La californiana emise un fischio lungo quando l'immensa magione di mattoni verdi le si presentò davanti agli occhi e scosse le spalle di Yuki per svegliarla.

<< Belle, siamo arrivate! >>

La limousine si fermò dietro la fontana di marmo posta al centro del cortile di cemento. All'ingresso si ergeva il portone di legno gigante decorato con intarsi d'oro, che aggiungevano ad esso un tocco di raffinatezza e sfarzosità.

<< Ok! Inizia l'inferno,ragazze! >>

Akira scese per prima, sgranchendosi le lunghe gambe addormentate. Porse poi la sua schiena a Nyoko, la quale vi si aggrappò come un koala.

<< Wow, sei leggerissima! Eppure mangi sempre dolci! >>
Akira si finse sorpresa per stuzzicare un po' la minore e la sua risposta ingenua le scaldò il cuore dalla tenerezza.
<< Ho un buon metabolismo! E siamo mezze vampiro, non possiamo ingrassare! >>

<< Oh, è vero! Hai proprio ragione! >>

Sui tirò fuori la mano per accertarsi di doversi portare con sé l'ombrello o no, prima di uscire fuori.

<< Meno male, ha smesso di piovere. >>

Yuki fu spinta un poco da Minako, rimasta ammaliata dall'oscurità che emanava il clima nuvoloso. Detestava i palazzi nobili ma dovette ammettere che l'atmosfera gotica di quella villa era davvero attraente.

<< Credo che sarà un'esperienza interessante... >>.

Yuki scese per ultima e chiuse lo sportello della limousine, che ripartì ancor prima che potessero ringraziare l'autista per il disturbo.

Sui si sistemò velocemente i ciuffi di capelli dietro l'orecchio, si assicurò che qualcuno tenesse sottomano la sedia a rotelle di Nyoko ed infine bussò alla porta.

<< Siamo qui, Sakamaki. >>

Nessuna risposta. La rosa si preoccupò, scambiandosi un'occhiata con Akira.

<< Non sono in casa? >>

<< Secondo me non vogliono aprirci! >>

Ipotizzò l'albina mentre raccoglieva una pietra, scettica.

<< A mali estremi, estremi rimedi!>>

Si preparò a scagliare la roccia contro una delle numerose finestre ma fu bloccata da Sui e da Yuki, le quali la costrinsero a buttarla a terra.

<< Non c'è bisogno di attuare tali atti vandalici, Minako! Lascia fare a me. >>

La riprese la rossa e bussò di nuovo con più forza.

<< Rispettate gli accordi, se siete veri uomini! >>

A quanto pare la protesta di Akira funzionò: le ante si mossero piano, con uno stridente e prolungato cigolio.

<< C'è nessuno ? Hellooo? >>

La domanda della californiana fu risposta solo dal suo eco rimbombante nell'immensa sala.

<< Yui-senpai? >>

Provò Nyoko, aggrappandosi di più sulle spalle di Akira per la tensione che aleggiava in quel luogo. Anche questa volta nessuno rispose.

La hall era deserta, almeno fin quando non venne qualcuno a raccattare le loro valigie. La prima ad accorgersene fu Yuki che richiamò l'attenzione di tutte.

<< C'è qualcuno. >>

Un uomo dall'aria disinteressata si caricò tutti i bagagli, nonostante le mezze vampiro cercassero di dirgli che ci avrebbero pensato da sole a portarle nelle loro rispettive stanze.

<< Piacere di aiutarvi, signorine... >>

Rispose semplicemente prima di strisciare all' indietro, inghiottito nell'ombra.

<< Avete visto che cosa ha fatto?! Secondo me quello ha addosso le scarpe con i pattini!>>

<< Ricorda Akira, non siamo nel tuo paese. >>

Le ricordò Sui, consapevole dell'eccessivo entusiasmo della coetanea per tutto ciò che le ricordasse gli Stati Uniti. Si schiarì in seguito la voce e aprì le braccia per indicare le scale che portavano al primo piano con fare solenne.

<< Bene, proporrei di cercare i nostri alloggi da sole. Se i Sakamaki non si sono degnati di darci una degna accoglienza dubito che ci faranno almeno la grazia di scortarci in camera. >>

<< Ci sto. Allora...chi arriva per ultima ha fatto cose brutte con Laito! >>

Akira diede il via ad una gara su per le scale, trasportando un euforica Nyoko sulle spalle.

<< EVVIVA!! >>.

Presero ognuna una strada diversa per cercare le camere degli ospiti.

Sui avanzò colpita verso la collezione dei servizi da tè posizionati dentro le teche che aveva aperto. Prese una tazza decorata di foglie dorate, e si sedette al tavolino in mezzo alla camera da letto.

" Come avranno fatto a sapere che amo le stoviglie di porcellana per prendere il tè? "

Si chiese, trovando stranamente familiare l'odore di bergamotto che si respirava tra le pareti blu opaco.


Yuki entrò in una stanza molto spaziosa, con un enorme letto matrimoniale. Nell'aria vi era un profumo buonissimo, delicato e leggero. La quindicenne tastò la coperta gialla, facendo affondare le dita nella morbidezza del tessuto.

" Deve essere...davvero comodo... "

E scoprì che lo era veramente. appena ci atterrò sopra. Persa nel tepore delle lenzuola profumate e senza neppure il tempo di togliersi gli stivaletti si addormentò all'istante.


Akira perlustrava curiosa ogni sala, lasciando di tanto in tanto qualche commento sugli interni lussuosi o sul fatto che un certo vampiro dalle manie perverse fosse di buona famiglia. Avvertì in quel momento il peso della minore sulla sua schiena aumentare e portò una mano ad accarezzarle i capelli.

<< Sei stanca, Nyoko? >>

<< Un pochino. Anche Bunny è stanca... >>

La minore si strofinava l'occhio con una mano, mentre la gemella stringeva la zampetta del coniglietto di pezza.

<< Allora meglio trovare un giaciglio per entrambe... >>

La californiana fischiettava nel suo tragitto per il corridoio, finché non si fermò davanti una porta con degli orsetti intarsiati nel legno. La aprì curiosa e si ritrovò in una stanza rivestita di carta da parati violacea. Sul suolo giacevano bambole, costruzioni, pupazzi e un profumo delizioso di biscotti entrava nelle narici.

<< È perfetta per te, Nyoko! Nyoko…?>>

La rosa stava già riposando beata e la californiana la prese in braccio con una piccola risata.

<< Ok, quando ti sveglierai giocheremo insieme con tutti questi bei giocattoli. Buona notte, piccolina. >>

La stese sul materasso e le rimboccò le coperte viola. Posò un piccolo bacio sulla sua fronte e si alzò per lasciarla dormire tranquilla quando qualcosa la bloccò. Sopra il camino di bronzo era attaccato il ritratto di una bellissima donna, dai lunghi capelli violetti e gli occhi smeraldo. Akira non seppe spiegare bene la sensazione che provò quando vide quel sorriso dipinto: era come se un brivido freddo le avesse percorso l'intera spina dorsale e per un momento le parve di vedere del sangue sulle pareti.

" Che strano, mi succede soltanto quando c'è una situazione di pericolo… "

Uscì con il fiato corto e scacciò quei pensieri bizzarri, aprendo velocemente un'altra porta. La prima cosa dell'alloggio che saltava subito all'occhio era il letto con le lenzuola verde scuro, che si accordavano con le tende spesse e la poltrona posta vicino al tavolino circolare.

<< Ohoho, che classe!>>

La californiana balzò energica sopra il letto, stringendo tra le braccia il cuscino soffice da cui proveniva un sorprendente aroma di lavanda. Si rizzò poi a sedere e notò di aver calpestato con le sue converse rosse una pila di giornaletti. Si piegò a raccoglierne uno e aprì una pagina a caso. La rivista cadde poi sopra le ginocchia scoperte poiché la mezza vampira aveva allentato la presa su di essa per lo shock.

" MA CHE?! "

Minako era in ginocchio, in totale contemplazione della bara chiusa in quella stanza silenziosa e cupa. Rispecchiava il suo modo di essere, il suo stile. Era assolutamente perfetta.

" Dormirò in una bara... Non vedo l'ora. "

Aveva sempre sognato di averne una nella sua casa a Berlino ma procurarsene una senza l'organizzazione di un funerale era complicato.


" Hm? E questo cos'é? " La rossa prese il libro aperto dal tavolino e cominciò a sfogliarlo attentamente. Si rivelò essere una guida per la preparazione di pozioni, un manoscritto usato nelle pratiche di magia nera.

<< Come trasformare un nemico in pianta... Come fare un elisir di amore cieco...Come provocare un'arresto cardiaco... come riportare in vita una persona amata o odiata. >>

Quella determinata sezione era stata marcata da un segnalibro e il procedimento di preparazione della miscela era sottolineato in rosso. Sui lesse ad alta voce le parole scarlatte in fondo alla pagina, ignara della figura alle sue spalle.

<< Cambierò la tua fine, madre... >>

" Madre? "

<< Temo che si sia spinta oltre, direttrice Ichigo. >>

Prima che se ne potesse accorgere la rossa fu tirata per i capelli e lanciata sul letto da Reiji Sakamaki. Il vampiro chiuse il libro e si mise sopra di lei, bloccandole i polsi.

<< Stento a credere che una lady come lei si sia permessa di entrare nelle mie stanze e di immischiarsi in affari che non la riguardino. Mi vedrò costretta a punirla, con mia grande desolazione.>>

Sui guardò di sottecchi la porta, sforzando la mente di trovare un efficace piano di fuga. Le dita del moro strinsero il suo mento e la forzarono a guardarlo dritto negli occhi vermigli, mutati da un velo di puro sadismo.

<< E' inutile provare a fuggire. Benché mezza vampira è sempre di razza inferiore, Ichigo-san. Lei non può nulla contro un purosangue come me. Farebbe meglio ad arrendersi al mio dominio, donna.>>

Smise così dicendo alcuni bottoni della sua camicia e le scoprì il collo fine e pallido. L'azione del secondogenito non fu abbastanza per abbattere l'orgoglio di Sui, la quale ribatté decisa alle sue parole.

<< Il suo dominio? Io non sono una vostra proprietà, uomo. Non sono una 'sposa sacrificale'. Cosa ha intenzione di farmi, adesso? Succhiarmi il sangue, magari togliermi tutti i vestiti...possedermi? Se spera che mi metterò a piangere o che la supplicherò di avere pietà è un patetico illuso!>>

Reiji spinse la sua testa sul cuscino, coprendole gli occhi con la mano guantata.

<< Nessuno si è mai ribellato a me. Lei...è davvero un disastro. Ma non si preoccupi: ci penserò io a rimetterla sulla retta via... >>

Posò le labbra sull'incavo del suo collo, pronto a mordere...


" Ho...caldo…"

Yuki schiuse un occhio, portando una mano a togliersi la coperta… ma si irrigidì quando avvertì sotto i polpastrelli delle dita sconosciute. Girò un poco il capo e vide una chioma bionda spuntare dietro la sua spalla. Shu Sakamaki era andato a coricarsi sul suo letto per uno dei sui lunghi pisolini abituali. Quando vide la figura della castana dormiente non la scacciò via: si sdraiò accanto alla minore e le avvolse le braccia intorno al busto. Quel gesto non era legato a nessun tipo di perversione: il diciannovenne trovava il corpo delle ragazze più morbido e accogliente di qualunque guanciale. Yuki era solo un'altra fonte di calore e comfort.

<< Oh, sei tu. Te l'ho già detto...giù le mani! >>

Gli disse, cercando di sgusciare via dalla presa ferrea del maggiore. Lui parve ignorarla e strinse invece di più le braccia con un lieve mugugno.

<< Sul serio...lasciami andare. Sei pesante e sto morendo di caldo. >>

<< ...Rumorosa... >>

Aprì i suoi occhi blu, sfiorandole con l'indice la mano che copriva la sua. La prese e portò il dorso con una velocità inaspettata alle labbra in un contatto simile (ma non proprio) ad un bacio.

Yuki alzò un sopracciglio, insicura su come reagire. Era su un letto con un ragazzo più grande di lei di quattro anni. Quest'ultimo le stava facendo un baciamano mentre avvolgeva con l'altro braccio il suo corpo...

<< Dalle mie parti, questa si chiama molestia sessuale...>>

Il biondo portò un momento l'attenzione sul suo volto serio, prima di continuare indisturbato a passare le labbra fino alla pelle del polso.

<< Dalle mie invece significa che sono assetato. Quindi taci e lascia che beva il tuo sangue. >>

I suoi lunghi canini si scoprirono e si avvicinarono per bucare le vene bluastre.


Nyoko sentì qualcosa toccarle la guancia. Era morbida, come una delle sue gommose alla fragola. Sorrise nel sonno e girò il capo per godersi quel contatto.

<< Svegliati, principessa. >>

Principessa? Le piaceva quel soprannome.

<< Se mi dai un bacio, bel principe... >>

Credeva inizialmente che quella voce bassa fosse di Akira poiché la californiana era solita a farle questi scherzi, a volte assumendo delle tonalità buffe per non farsi riconoscere. Ma non si aspettava certo che l'avrebbe presa sul serio: sentì infatti un paio di labbra sulle proprie, che la svegliarono di colpo. Kanato si staccò con un sorriso dolce ma al contempo inquietante.

<< Adesso che ti ho procurato piacere, posso bere il tuo sangue? >>

Nyoko non seppe se imbarazzarsi per aver dato il suo primo bacio ad uno sconosciuto o di gridare aiuto a squarciagola, sapendo che non sarebbe mai potuta fuggire. Le sue gambe erano immobili e non avrebbero mai potuto rispondere ai suoi comandi.

<< Che ci fai qui? >>

Domandò piano, scaturendo la collera del violetto. Il vampiro iniziò a piangere, offeso dalla presunzione e dalla ingratitudine della rosa e l'afferrò per le spalle.

<< Cosa ci fai TU qui: questa è la mia camera...È LA MIA CAMERA, CHI TI HA DETTO DI DORMIRE QUI?! >>

Presse il palmo sulla bocca della rosa, impedendole di urlare. <

< Ehi, Teddy: la mordiamo o la trasformiamo in una bambola? Eh? Ho capito, vale per il morso! >>

Le pizzicò una guancia, mettendo in mostra i suoi canini affilati. Nyoko strizzò gli occhi, aspettando che il suo collo venisse perforato.

<< No...ma tipo...alla faccia di Marilù! Che chiappe! Il pene di Antoine cos'è? Una terza gamba? È esagerato! >>

Akira 'analizzava' il giornaletto hard che aveva fatto cadere in precedenza. Era esilarante osservare quei corpi nudi dai genitali sproporzionati e le espressioni comiche delle donne immortalate. Non si accorse minimamente del proprietario di quei porno, il quale strisciò sul letto per raggiungerla. Le avvicinò le labbra all'orecchio, cogliendola di sorpresa.

<< L'importante non è la grandezza, ma il modo in cui si usa~. >>

<< AHHHHHH! >>

La castana gli diede un pugno sulla nuca e si alzò in piedi orripilata. Finì però per inciampare in un'altra torre di riviste e cadde di sedere.

<< FUFUFU! Vedo che ti divertivi a leggere i miei porno, Caliente! Sei una ragazza molto cattivella! E poi questo spettacolo che mi stai offrendo. Ti stavi forse preparando per me, vestita in questo modo? >>

Effettivamente Akira avrebbe dovuto optare per un abbigliamento più sicuro: la canotta bianca corta lasciava la pancia scoperta e le gambe erano coperte fino a metà coscia dagli shorts di jeans ultra corti.

<< Come se volessi essere toccata da uno come te...me ne vado! >>

Scattò verso la porta e cercò di girare la maniglia ma la trovò chiusa. Laito ridacchiò, facendo roteare le chiavi:

<< A quanto pare sei chiusa insieme alla bestia, mia Caliente~ >>


Akira si ritrovò girata e sbattuta con la schiena al muro. Il rosso si leccava il labbro inferiore, cingendole un fianco con la mano. La californiana serrò le palpebre, invasa da uno spiacevole e disgustoso sentimento.

<< Hm, niente male davvero~! Pancia o gamba? La scelta è difficile.Vorrà dire che avrò un assaggio di entrambi! >>

<< N-no! Razza...di pervertito...! >>

Lui si inginocchiò e tracciò con la lingua la zona intorno all'ombelico, osservando famelico le reazioni della castana.



<< Ti ho detto di uscire dal mio letto, subito! >>

<< Te lo scordi! lo adoro! >>

Subaru prese Minako per i gomiti, strattonandola per farla alzare in piedi.

<< Trovati un letto da umani, mezzosangue impertinente. Lascia stare il mio! >>

<< No! Questo è ciò che cercavo da sempre, vacci tu a dormire su uno normale! >>

Si spintonarono a vicenda, fino a cadere dentro la bara insieme. Lui le si mise a cavalcioni, con le braccia ai lati della sua testa.

<< Perché ti stai ostinando come fossi una maledetta mocciosa?! >>

<< Perché questa bara è fantastica! >>

<< Come? >>

L'albino restò stupito e la sua fronte si raggrinzò. Minako mantenne il suo sguardo contratto di determinazione e ripeté decisa stesse parole.

<< È fantastica. E' il letto più fico che abbia mai visto! Mii piace il colore, la forma, la pace che c'è dentro...è veramente grandioso! >>

L'albina non riusciva a leggere tra le righe di ciò che ebbe appena detto al minore dei Sakamaki:
" Hai un bel letto, adoro il tuo gusto nell'arredamento e il tuo stile. Ergo: sei un tipo forte e mi piaci. "

<< Sei proprio...una mocciosa... >>

<< Eh? Cosa stai...fermati! >>

Subaru le tirò su la manica lunga della felpa grigia, ignorando ogni sua protesta. L'albina si dimenava, cercava di prenderlo a pugni e di dargli delle ginocchiate ma era tutto inutile.

<< Parla e ti stacco la pelle, strato per strato. >>

Lei inarcò le sopracciglia, irritata. Svelò la sua dentatura bianca in un lieve ringhio, il quale fece sogghignare divertito il coetaneo.

<< Heh, voglio vedere se avrai ancora quest'atteggiamento dopo che avrò finito... >>

Si abbassò verso il suo avambraccio, pronto a marcare la pelle candida.

/////////////////////////////////////////////////////// Come andrà a finire? ZANZANZANNN! XD. Lo scopriremo nel prossimo capitolo! -Ciceronix.

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Capitolo 4
*** We don't bite... ***


<< Ahahahaahhaahhaaha! Guarda come siete conciati! Si può sapere cosa vi hanno fatto quelle? >>

Ayato stava crepando dalle risate, facendo calare ulteriormente la pazienza dei sei fratelli. Yui era seduta sul divano di fronte insieme alle cinque ragazze, con un'espressione mortificata. Sapeva che quel giorno le cacciatrici avrebbero fatto visita per la seconda volta nella villa ed era altrettanto sicura che i purosangue avrebbero cercato di approfittarsi di loro.

<< State bene? >>
Domandò dopo alcuni minuti di silenzio imbarazzante per alleviare la tensione originatasi nel salotto.
<< Il mio ombelico è stato quasi stuprato da una lingua. Ad eccezione di questo particolare sto benone. >>

Rispose Akira, seduta scomposta sulla poltrona con le braccia piegate dietro il capo. Si accorse che il secondo dei trigemini la stesse fissando e non perse l'occasione di rivolgergli uno sguardo truce. Laito le soffiò un bacio di rimando, scaturendo da ella un versetto stridulo di collera.

<< Un giorno di questi...lo finisco!! >>

<< Calmati, Aki... >>

Nyoko si mise a darle delle pacche sulla testa dato che la rosa sapeva che la maggiore si calmasse solo se le si accarezzavano i capelli. Le sue guance erano tinte di un rosso acceso e il formicolio sulle sue labbra era ancora presente. Lanciò un'occhiata al violetto ma quest'ultimo non si stava minimamente curando di lei. Sospirò e strinse di più il coniglio di pezza tra le sue braccia.

Yui aveva fatto nel mentre una capatina in cucina ed era tornata con un vassoio carico di tazze di tè fumanti accompagnate da biscotti ai mirtilli. Le ragazze si sporsero per prendere la bevanda o il dolcetto e la bionda notò allora che sui loro colli non vi era presenza di fori rossi o lividi.

<< Non siete state morse... >>

Sui prese un piccolo sorso dell'infuso e rivolse un lieve cenno d'assenso.

<< Certo che no, mia cara. Non ci saremmo mai e dico mai lasciate far ferire dalle zanne bavose di quei damerini. Sarebbe totalmente...fuori dai nostri principi.>>


<< Lei...è un vero disastro. Ma non si preoccupi, ci penserò io a rimetterla sulla retta via... >>

Sui smise di divincolarsi sotto il vampiro e chiuse lentamente gli occhi. Doveva solo aspettare e mantenere la concentrazione. Gli angoli della sua bocca si alzarono in un ghigno serafico e rialzò le palpebre, svelando le due iridi marrone chiaro dai riflessi tendenti all'oro.

<< Veramente? Quindi mi sta consigliando di...usare la testa? >>

Prima che lui potesse ribattere ricevette una violenta testata in pieno volto dalla rossa, la quale colse l'occasione di sfilargli gli occhiali. Li esaminava come se fossero un oggetto degno di estrema attenzione, deliziata dallo stato pietoso nel quale si ritrovava il purosangue.

<< Sofisticati...sono così sottili...moderni...purtroppo anche fragili. >>

Così dicendo fece pressione sulla montatura, che si spezzò a metà con un sonoro 'crack'.

<< I miei occhiali! >>

<< OOOPS! >>

Buttò i due pezzi di plastica e vetro di lato, prima di rimuovere i propri.

<< La sua razza è impeccabile, Sakamaki. I cinque sensi di un vampiro sono altamente sviluppati, soprattutto la vista. Dunque giustificherò le mie azioni irrispettose tramite tale dichiarazione. Non è l'unico inoltre che indossa gli occhiali per avere un aspetto da vero letterato. La sottoscritta gliene può dare conferma. >>

Gettò le sue lenti insieme a quelle distrutte del moro e gli rivolse un ampio sorriso, dove spiccarono i canini allungati. Si specchiò un secondo per domare i ciuffi disordinati nello chignon e osservò le lentiggini quasi del tutto scomparse sulle sue guance.

<< Oh, ho un altro appunto per lei: la mia via è stata già designata da me medesima. Nessuno si deve intromettere nei miei piani o nella mia vita. >>

La porta in quel momento si aprì e due figure fecero ingresso nella stanza.

<< Che sta succedendo qui? >>

Ayato vide Reiji inginocchiato sul bordo del letto, senza i suoi occhiali e con un ematoma in fronte. Il rosso si coprì la bocca per evitare di ridere, mentre Yui si avvicinò alla ragazza vestita in tailleur, inconsapevole del suo mutamento da trasformazione.

<< Va tutto bene?>>

La rossa le strinse una mano, intenerita dall'animo buono della sua nuova protetta. Fece un capolino con la testa e si presentò formalmente, reprimendo gli istinti da vampira alla vista del collo latteo.

<< Non si preoccupi, il signore non mi ha recato alcun danno. Il mio nome è Sui Ichigo e sono la direttrice della Ryoutei Academy. >>

<< Eh…? >>

Yui non poteva credere alle sue orecchie: una ragazza della sua stessa età era la preside di un liceo?! Il suo liceo, per giunta!

<< Piacere di conoscerla...s-signora! >>

<< Oh, non mi chiami signora. Sui andrà più che bene. >>

Rispose la rossa e si concentrò allora sul moro rialzatosi in piedi, accogliendo dentro di sé i sensi di colpa con una smorfia.

<< Gli serviranno un impacco freddo e una pomata. E se potete rimuovete quei vetri rotti, qualcuno potrebbe farsi male. Vorrei incaricarmene ma ora devo pensare a salvare le mie ragazze, prima che la situazione degeneri! >>

<< H-hey! >>

Si sentì urlare dietro da Ayato, ma uscì imperterrita dalla stanza. Si avviò per il corridoio con un inaspettato pensiero, piombato nella sua mente senza una chiara ragione.

" Gli ho rotto gli occhiali...non dovevo farlo. "

Il suo lato orgoglioso cercò tuttavia di innalzare un muro intorno alle sue fragilità.

" Certo che dovevi! Lo hai fatto per pura e legittima difesa! "


<< Quindi taci e lascia che beva il tuo sangue... >>

Il biondo stava per addentare la carne tenera della minore bloccata nella sua stretta, la quale aveva apparentemente ceduto. La castana prese un respiro e sbatté un paio di volte le palpebre, avvertendo un bruciore familiare alle proprie gengive.

<< Anch'io ho sete...e ho voglia di salato... >>

La quindicenne riuscì a girarsi nonostante il peso del purosangue verso la mano grande e strinse tra i denti senza esitazione un pizzicotto di pelle. Assaporò il liquido rosso e viscoso, generando un raro spasmo dal più grande, veramente spiazzato da quella reazione. Le afferrò i capelli corti per spingerla via, sentendo un senso d'indebolimento nel suo arto. La castana si staccò appagata e osservò la macchia violacea che gli ebbe lasciato sulla carne del palmo.

<< Guarda cos'hai combinato...piccola peste... >>

<< Non chiamarmi piccola. >>

Gli occhi azzurri, luminosi come zaffiri, si confusero in quelli color del mare. Si pulì il rivolo di sangue colante sul mento con il dorso della mano e riservò una minaccia al biondo, alzandosi vittoriosa dal letto confortevole.

<< La prossima volta che mi tocchi...vado per l'amputazione. >>

Il diciannovenne si distese e si infilò gli auricolari nelle orecchie, come se niente fosse accaduto. La castana era sul punto di rimproverarlo sul fatto che stesse trascurando una ferita aperta, quando non sentì la voce della leader chiamarla dall'esterno. Raggiunse così la rossa, la quale le posò sollevata le mani sulle spalle.

<< Yuki! Stai bene? Sei ferita? >>

<< No...mi sono difesa. >>

La tranquillizzò la quindicenne e la maggiore annuì, interrompendo il contatto.
<< Bene, sono contenta. Adesso stammi vicina, dobbiamo cercare le altre.>>

<< Si... >>

La castana seguì in silenzio la rossa ma i suoi pensieri erano rivolti altrove.

" Chi si immaginava che quel buon profumo...fosse quello del suo incarnato? "

Si toccò la parte dove lui ebbe posato le sue grandi e calde labbra, confusa dal calore che ancora vi si percepiva.


<< Ho capito, vale per il morso! >>

Nyoko mollò la presa sul suo pupazzo e la frangia dritta gli oscurò il volto. Le sue spalle furono scosse da un tremolio ma non era dovuto alla paura...

<< AHAHAHAHAHAHAHA! >>

Kanato si fermò, guardando stranito la rosa che rideva in maniera per niente normale. Continuava a tenere le palpebre serrate ma era quasi come se stesse partecipando ad un gioco divertente e non che stesse cercando di non vedere colui che l'avrebbe morsa.

<< Cosa c'è di divertente? Ti faccio tanto ridere?! >>

A quelle parole la quindicenne spalancò gli occhi, che ebbero acquisito una sfumatura verde lime. I denti erano stretti in un sorriso tutt'altro che dolce e la voce acuta della rosa si era fatta diversa, quasi come fosse un'altra persona.

<< Ahahahahah! Noooo, Kanato-senpaiiii, non sei tu che mi diverti... >>

Il violetto fu letteralmente spinto giù dal letto, atterrando sul fondoschiena. Si ritrovò la ragazzina a cavalcioni su di lui, con il suo coniglietto rosa stritolato da un braccio e i canini lunghi in risalto per via del ghigno.

Fu il turno della rosa a pizzicargli le guance, urlandogli in faccia parole deliranti di follia.

<< IMMAGINAVO COME SAREBBE STATO TORTURARE TE O IL TUO ORSO CON IL MUSO DA GORILLA. NESSUNO, NESSUNO PUÒ DIRE CHE BUNNY È UN CALZINO, HAI CAPITO????! >>

Lo spinse contro il pavimento e si alzò in piedi, trotterellando fuori con le gambe funzionanti e sbattendo la porta della stanza.

<< ...Wow...Voglio ucciderla...ma voglio baciarla. >>.

Kanato rimase steso sulla moquette per interminabili minuti, con al petto il suo Teddy.

" Che cosa...è successo? "

Nyoko era inginocchiata in mezzo al corridoio e aveva un vuoto totale nella testa. Ricordava di Kanato e delle sue fauci spalancate ma...cosa era successo in seguito?
I pensieri incoerenti vennero interrotti da un Laito volante, il quale atterrò davanti ai suoi piedi. Dalle narici del pervertito colava del sangue fresco, che mise in allarme la minore.

<< L-Laito-senpai?!...?! >>


Il rosso si inginocchiò, leccandole la zona intorno l'ombelico.

<< Hng! >>

Si staccò un momento, sogghignando al mugolio che uscì dalle labbra semiaperte della coetanea.

<< Ti piace, non è vero? >>

<< Sei...scarso. >>

<< Eh? >>

Laito riconobbe a stento l'umana  che poco fa era in suo potere. I capelli si erano scuriti e cadevano morbidi in onde color cioccolato dietro la sua schiena. La sua mano sinistra si era a messa a giocare con l'elastico tolto, mentre la mano destra copriva lo sbadiglio di noia che fuoriusciva dalle labbra.

<< Potresti impegnarti un po' di più. Capisco che anche i vampiri si stanchino ma il mio corpo si merita di meglio.>>

Il rosso non si era ancora accorto che lei non avesse più l'apparecchio ai denti quando se lo ritrovò sbattuto contro il setto nasale.

<< Aww, sei durato così poco? Proprio quando l'atmosfera si stava riscaldando… >>

La mezza vampira si lamentava con un tono melenso, spostando l'attenzione sul proprio ginocchio: aveva utilizzato l'elastico per bloccare l'apparecchio di ferro sopra la rotula, cosicché il colpo provocò la fuoriuscita di sangue dalle narici del vampiro ma finì. Tuttavia l'impatto finì per causarle un taglio sulla sua stessa pelle e l'odore attirò la sete del ragazzo ferito. Akira premeditò le sue mosse e prima che lui potesse avventarsi gli diede un altro calcio, buttandolo fuori dalla stanza.

" Temo di aver esagerato… "

La castana si affacciò fuori la porta e si meravigliò di vedere insieme al purosangue esanime Nyoko, intenta a tamponare con un fazzoletto le ferite del maggiore insanguinato.

<< Nyoko, cosa ci fai qui? E perché non sei sopra la tua sedia a rotelle? >>

La quindicenne alzò il capo verso la sua amica e ci rifletté con grande sforzo, per poi scuotere la testa sconfitta.

<< Non lo so...Prima ero dentro la camera di Kanato-senpai ma...il resto è tutto sfocato. Quando cerco di ricordare la testa mi fa male e vedo tutto nero… >>

La californiana fremette a causa di quella spiegazione.

" Oh, no...sta succedendo di nuovo… "

Si piegò davanti alla minore e se la caricò delicatamente in braccio, con un sorriso falso convincente.

<< Vedrai che sarà sicuramente una lieve amnesia originata dalla stanchezza. Se la mente non è lucida si hanno problemi di memoria… >>

La quindicenne credette senza problemi alla teoria della maggiore e allacciò le braccia intorno al suo collo.

<< Allora proverò a riposare di più, così io e Bunny avremo sempre la mente sveglia! >>

La castana sorrise e accolse il coniglietto nel suo braccio sinistro, mentre quello destro sosteneva il corpo esile della francesina.

<< Ben detto, darling! Adesso però non ci pensare, dobbiamo raggiungere le altre ora. >>

Nyoko posò il viso sulla spalla di Akira e per questo non fu in grado di vedere il grugno di preoccupazione estendersi sui suoi tratti somatici.

" Perdonami, Colette. Non posso dirtelo...non voglio vederti soffrire nuovamente come sei anni fa… Non è stata colpa tua."

Si ripeté durante tutto il tragitto fino al punto d'incontro, rimembrando gli schizzi di sangue sul vestito di tulle e gli occhi verdi opachi per colpa del trauma.


<< Heh, voglio vedere se avrai quell'atteggiamento dopo che avrò finito... >>

Minako distese le labbra truccate di nero e assottigliò gli occhi argentei con fare minaccioso. Se quell'aristocratico era certo di poter domare i suoi istinti si sbagliava di grosso.

L'albino sogghignò, avvicinò i suoi denti alla pelle candida e si preparò a mordere. Sentì in quel momento un fetore sconosciuto e si accorse di star affondando i canini in dei ciuffi di pelo. Si alzò di scatto e se li tolse disgustato dalla lingua, tossendo forte.

<< Ma che…?! Ma tu sei... >>

Al posto della sedicenne c'era un lupo bianco steso a pancia all'aria. Le pupille allungate squadravano feroci il vampiro e dal muso spalancato usciva un ringhio forte, che prometteva il suo attacco. La belva scattò contro la spalla di Subaru e vi piantò le sue zanne. Non riuscì però ad inghiottire il liquido salato e corposo e lo risputò sul pavimento, annaspando con disgusto.

<< Eh, non ha un buon sapore il sangue di un vampiro. Non vuoi più mangiarmi, grande lupo cattivo? >>

Nonostante il bruciore forte alla spalla Subaru provocò con un ghigno di sfida la licantropa, segretamente emozionato di aver trovato una nemesi con cui battersi.

Il lupo lo inchiodò  per terra e avvicinò il muso fino a toccargli la fronte. Il sangue scarlatto cadeva sopra la faccia del purosangue in gocce corpose e quella vista scaturì uno strano senso nel cuore della creatura.

<< Basta così, Minako! >>

Il lupo si deconcentrò dal suo sgradito pasto e fissò ringhiante la ragazza ferma allo stipite della porta.

<< Non devi cedere alle tue pulsioni selvatiche. Solo perché puoi trasformarti in lupo invece che pipistrello non significa che tu sia un animale. >>

Il rimprovero della rossa non fece altro che far innervosire di più la bestia. Fletté sulle zampe anteriori e posteriori e balzò verso di lei con i denti scoperti. La diciassettenne sospirò e schioccò le dita, un lampo di serietà glaciale le attraversò lo sguardo.

<< Apri gli occhi, Edith! >>

La creatura si bloccò a mezz'aria al suono di quel nome e emise un guaito dolorante. Il manto bianco svanì e gli arti assunsero una forma più lunga e umana. Sui attutì la caduta dell'albina esanime, avvolgendola in una stretta salda.

<< ...Le consiglio di disinfettarsi quella lesione, Sakamaki. Minako non trasmette batteri o germi ma stiamo sempre parlando della saliva di un lupo. >>

Il vampiro, solito a ribattere con le sue sfuriate, rimase sorprendentemente in silenzio e seguì con le iridi vermiglie la rossa trasportare via la minore incosciente.

" Edith…? "


Sui posò la tazza vuota e si alzò in piedi con le braccia aperte in direzione dei sei vampiri, un sorriso affabile ad allargarsi lento.

<< Bene signori, la vostra accoglienza si è rivelata un po'...brusca. Vi prego di non provare rancore, dopotutto neanche noi abbiamo mostrato un'attitudine esemplare nei vostri confronti... >>

Reiji racchiuse i resti delle sue lenti in un fazzoletto di seta, amareggiato per la perdita.

Shu diede un'occhiata al livido occupante l'intero palmo, addormentandosi sereno. Grazie a quel piccolo problema avrebbe potuto facilmente evitare di prendere appunti durante le lezioni (nell'ipotetico caso in cui vi partecipasse).

Kanato non riusciva a stare comodo sul divano a causa del dolore sui fianchi. Si massaggiava le parti lese con una smorfia e Teddy lo osservava sereno dal bracciolo.

Laito riuscì miracolosamente ad arrestare l'emorragia nasale, benché il gonfiore non fosse del tutto passato.

Subaru ebbe difficoltà a pulirsi il viso poiché ad ogni suo movimento la spalla era colta da violente fitte.

<< Per me non c'è problema se restate! >>

Dichiarò Ayato, stringendo con convinzione la mano della rossa.

Nyoko si fece avanti timidamente e guardava il rossiccio con una sensazione di nostalgia nel suo petto. Gli tirò una manica per attirare la sua attenzione e gli mostrò un paio di occhi brillanti di ammirazione.

<< Grazie, Ore-sama! >>

Ayato formò una " o " con le labbra, incredulo per ciò che udì. Era la prima volta che qualcuno lo chiamasse con il soprannome che si era affibbiato e il suo ego smisurato esultò di gioia.

<< Di niente, piccoletta. >>

Tentò di posare la mano sul suo capo ma le occhiate minacciose che ricevette sia dalle quattro cacciatrici che dal suo fratello violetto gli fecero passare la voglia.

<< Comunque sia, vi devo i giusti ringraziamenti: ora che i miei rivali sono fuori gioco, Ore-sama è il prediletto del sangue di Chichinashi! >>

<< E-eh?!>>

La bionda diventò paonazza e si nascose piena di vergogna il viso tra le mani.

La quindicenne sulla sedia a rotelle emise un " Oh! " e guardò entrambi con meraviglia.

<< Ore-sama e Yui-senpai sono una bella coppia! >>

Tutti i presenti in sala fissarono sbigottiti la rosa e si concentrarono poi sui due ragazzi presi in considerazione. Yui cercava di spiegare alla minore che non ci fosse niente tra lei e Ayato, mentre quest'ultimo continuava ad esporre le sue " gesta " alla nuova piccola fan.

<< Io sarò tutte le sue prime volte. Ogni cosa di lei mi appartiene: il suo corpo, le sue emozioni ed il suo sangue. Non deve avere occhi che per il sommo me. >>

<< A-Ayato-kun, non dire cose simili a Nyoko! >>

La bionda le tappò le orecchie per non farle sentir altro, rossa come una delle rose nel giardino sul retro.


<< Che dite...dovremmo intervenire? >>

Domandò Yuki alle colleghe sedute, ricevendo un cenno di diniego da Sui.

<< Lasciamo che Sakamaki si pavoneggi. Temo che non prenderà bene il divieto di non mordere Komori, perciò direi di assecondare le sue fantasticherie al momento. Inoltre...non ho mai visto Nyoko così felice… >>

Le ragazze ascoltarono beate le risate della quindicenne in mezzo alla buffa accoppiata. Avrebbero dato la vita per vedere quel sorriso persistere, in una felicità di cui lei era sempre stata meritevole.

<< Sui, dobbiamo rimanere qui. >>

<< Si, Minako. Noi resteremo. Ho preso la mia decisione. >>

<< Oh, un'ottima decisione! >>

Sentenziò Akira, stiracchiandosi e rimettendosi in panciolle sotto l'occhiataccia della leader.

<< Ragazze, sebbene ve lo abbia ripetuto un centinaio di volte non smetterò di mettervi in guardia. Dovremo sempre tenere le sacche di sangue con noi e nelle notti di luna piena dovremo uscire il meno possibile. E' per il nostro bene e per quello delle nostre protette. Qual è la regola numero uno del nostro codice? Mai…? >>

Lasciò in sospeso la frase, attendendo che una di loro la terminasse.

<<...mordere un umano. >>

Terminò Yuki, ricordando il giuramento che tutte le agenti della base centrale ebbero stretto.

<< Esatto, Yuki. Siamo consapevoli che ad un simile peccato vi sono solo due vie di espiazione: la mutilazione o... >>

<< La morte. >>

Rispose questa volta Minako, rabbuiandosi.

<< Ahhh, basta! >>

Akira balzò in piedi e diede delle solenni pacche sulla testa a tutte e tre (ignorando le loro proteste o espressioni di disappunto).

<< Non morderemo nessuno. Svolgiamo questo incarico da anni ormai, ragazze! Abbiamo salvato un sacco di mortali e mai una volta ci siamo azzardate a dare retta alla nostra natura vampira! Perché dovremmo farlo adesso? >>

Il suo sorriso ottimista riuscì a risollevare l'umore delle tre e a far spuntare persino un micro sorriso alla direttrice.

" Si, non faremo del male a nessuno… "

La californiana osservava serena Yui chiacchierare con Nyoko quando uno strano odore le giunse alle narici. Era un altro tipo di puzzo, differente da quello che emanavano i fratelli seduti. Era...molto più pericoloso. Assieme al tanfo apparì nella mente di Akira la donna dai capelli viola. Era un'altra delle sue premonizioni inconsce? Cosa c'entrava Yui con lei?


CONTINUA…

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Capitolo 5
*** Evening, 'sweet' evening ***


'Vieni da me...aiutami...Yui...mi aiuterai, vero?'

'Come...potrei aiutarti?'

Le venne tesa una mano, indossante un guanto lungo e scuro, come il volto della donna, nella penombra.

Il tono di quella voce era così...sofferente:

'Ho paura...ho bisogno di te, Yui... '

La bontà della bionda non volle tirarsi indietro, tuttavia il suo corpo fu trascinato da due mani sulle sue spalle, una voce allegra che la richiamò:

'Sono le sette e mezza, lo sai che significa? '

' Chi è lei?! '

Fu l'ultima cosa che udì Yui, prima che le fu tolta la coperta di dosso da Akira, che gridò a pieni polmoni:

<< Buongiorno, raggio di sole!!! >>

<< B-buongiorno... >>

Oltre alla californiana c'era Minako, che scuoteva la testa, contrariata:

<< In teoria sarebbe buona se...! >>

<< Shhh, non bisogna dire il contrario di buongiorno, altrimenti causerai lei uno stato di stress permanente! >>

L'albina roteò gli occhi, spingendo via la mano sulla sua bocca:

<< Idiozie... >>.

Bussarono alla porta: << Signorina Komori, possiamo entrare? >>

<< C-certo! >>

Fecero ingresso Yuki e Sui, la prima con la divisa lavata e stirata in una mano, la seconda ad aiutare la bionda ad alzarsi, accompagnandola fino alla porta del bagno, passandole la stampella:

<< Ci siamo prese il disturbo di sistemare la sua divisa, nessun problema, vero? >>

<< N-no...vi ringrazio...Ecco... >>

La rossa le sorrise, intenerita: << Non la seguiamo dentro. Faccia con calma. >>

<< S-si! >>.

Era strano essere servita e riverita dopo un periodo di bullismo psicologico, molestie e morsi di vario genere...

' Provano pietà per me...' Pensava, legandosi il fiocco, aggiungendo gilet e giacchetta. Uscì, sorridendo incerta, sedendosi alla toilette, prendendo in mano la spazzola e cercando di districarsi diversi nodi, spingendo forte.

<< La dia a me... >>

Sui le si mise dietro, porgendole la mano:

<< Ma...non c'è bisogno...! >>

<< È piacevole per me spazzolare, mi riporta alla mia infanzia, con le mie bambole... >> 

<< Sui Ichigo, la severa direttrice, con le bambole?! Non riesco a immaginarti. >>

<< Almeno ero femminile, diversamente da te, Akira. >>

<< Mi perdoni...femminuccia! >>

Sui sospirò forte, passando le setole nella chioma bionda, spicciandola con grande abilità:

<< Ecco fatto...bellissima e pronta per la 'giornata'. >>

<< Grazie... >>

Akira le scrutò curiosa le margherite su una ciocca:

<< Ma lo sai che è proprio fico questo cosetto sulla ciocca? Ma è una extension finta o hanno infilato i fiori di plastica? >>

<< I capelli sono veri...>>

(* Io=In realtà non lo so, vi siete mai fatte questa domanda? Vabbè, torniamo alla storia...*)

Yuki mostrò il cellulare, sbadigliando:

<< La colazione è pronta. Mi ha appena mandato un messaggio Nyoko. >>

<< Oh no, perché lei... >>

Minako sbuffò, incrociando le braccia:

<< Va bene che a noi non possa accadere nulla, ma vi ricordo che Yui è umana, in tal caso non credo che farle mangiare le porcherie di Nyoko sia una buona trovata... >>

<< Lo so, Minako. Però la conosci: ci mette tutta se stessa ai fornelli, sebbene riesca soltanto a non far bruciare pancakes, torte o qualunque altra cosa contenente zucchero. Sai benissimo, inoltre, cosa succede a chi la fa piangere o arrabbiare... >>

L'albina ebbe uno spasmo da brividi:

<< Non me lo ricordare...povero cameriere... >>

Yui sudò freddo:

'Che cosa avrà mai fatto a quel cameriere...una ragazza così tenera?!'

Sui si rivolse a lei, mortificata:

<< Se la sente di sopportare un brunch ipocalorico con rischio elevato di carie? >>

<< Credo di si...lo zucchero mi piace... >>

<< Meno male: cataclisma evitato! >>

Esclamò Akira, inginocchiandosi e inchinandosi davanti alla bionda, a cui strappò una risata. Alla fine raggiunsero i Sakamaki, già alle prese con i 'maricaretti' della rosa, indossante sopra la divisa un grembriulino frufrù, che si allungò ad abbracciare il busto di Yui:

<< Buongiorno, Yui-senpai! >>

<< Buongiorno Nyoko! >>

<< Guarda, siediti lì! Ragazze, ci hanno aggiunto i posti! >>

<< Si...di fronte ai cari fratellini... >>

Sussurrò Akira a Minako, che fece spallucce.

<< Ugh, nel tè ci sono troppe zollette... >>

(Per Reiji era la fine del mondo, rovinare la naturalezza del tè)

<< Cielo..fortuna che domani toccherà a me... >>

Gli diede ragione Sui, sorseggiando con disgusto la montagnola granulosa, e la sua espressione deliziò il moro, che si lisciò le lenti dei nuovi occhiali;

<< Troppo...dolce... >>

Shuu aggrottò lievemente le sopracciglia, infilzando uno dei due grossi bignè farciti di crema alla vaniglia sul suo piatto,con la mano non  del tutto passata, il che rese doloroso portare quella palla alla sua bocca.

Yuki intanto puntò la sua forchetta su diversi dolci, mormorando:

<< Vaniglia...vaniglia... >>

Il biondo la osservò ,guardò i suoi bignè, rendendosi conto che due per lui erano troppi: prese l'altro, mettendogliela sul suo piatto:

<< Ecco, è alla vaniglia...mangia. >>

La castana alzò un misero angolo delle labbra:

<< Grazie... >>

Ma Shuu ormai ascoltava la musica, con noncuranza;

Kanato era più felice di Pinocchio nel Paese dei balocchi:

<< Cosa prendiamo Teddy? Oh, non riesco davvero a decidermi, c'è così tanto...prendo questo, e questo, e questo, e questo, E QUESTO!!! >>

Nyoko era fiera di essersi fatta perdonare a modo suo da Kanato, che la elogiò per la sua bravura, e assaggiò l'intera tavolata:

<< Sono felice che ti piaccia, Kanato-senpai! >> <

< Da questo momento, sei la mia maid personale. >>

<< ...Eh...? >>

<< Cucinerai solo per me e Teddy, per sempre... >>

Alzò il coltello, immaginandolo sul collo della rosa, che rabbrividì;

<< Ah, Candy-chan! ( Soprannome di Laito per Nyoko.) Brava che mi hai fatto i macarons! >>

Akira notò che il naso del rosso era guarito completamente, e inconsciamente gli sorrise, sollevata che non gli avesse fatto tanto male:

<< Caliente~! Vedo che sei di buon umore, oggi! >>

<< Si...ascolta,mi dispiace per ieri...nessun rancore, vero? >>

Laito rise forte, aprendo in due un macaron:

<< No, sono abituato a simili piccolezze, e sinceramente ne è valsa decisamente la pena... >>

Leccò in modo erotico la crema al lampone:

<< La tua pelle era dolcissima, come come quella di un pasticcino! >>

La californiana non riuscì a decidersi se prenderlo come un complimento o rompergli il piatto in testa;

Subaru addentò una semplice brioche, scoprendo che era stato imitato da Minako, che picchiettava l'indice sulla tazzina, annoiata:

<< Ehi. >>

<< Hm? >>

<< Non mi copiare. >>

<< Prego? >>

<< Prima cerchi di rubarmi il letto, poi mangi le stesse cose che mangio io, cosa abbiamo deciso? >>

L'albina scattò, sarcastica:

<< Hai mai pensato che abbia preso questa brioche semplice solo perché mi piace il sapore?! Questo è il colmo, io che ti ricopio, sentitelo! >>

L'albino digrignò i denti, tornando a strappare pezzi con in canini, ignorandosi così a vicenda;

<< Ehi Chichinashi, preferisco di gran lunga il tuo sangue, è dolce al punto giusto, almeno! >>

La bionda arrossì, masticando i pancakes stracarichi di panna, mentre Ayato mandava giù il cupcake ripieno di crema pazza ( tre tipi di cioccolato mischiati, una bomba atomica) sognando gli amati Takoyaki.

<< Com'era la colazione? >> Chiese un'entusiasta Nyoko alla fine, speranzosa: 

<< Beh...era... >>

Ayato ricevette una gomitata alla schiena di avvertimento da Yuki, che gli bisbigliò:

<< Attento a quello che dici... >>

<< Uh...buona... >>

<< AH!! Sono contenta che vi sia piaciuta! Anche tu sei felice, vero, Bunny? >>

Laito era rosso per tanta adorabilità...e innocenza:

<< Ah, Candy~! Perché non vieni a scuola con quel bel grembiule? Così Laito-senpai sarà distratto dalle fatiche... >>

<< No! >>

Rispose per lei Akira, sfilando alla rosa il grembiule e buttandoglielo addosso, prima di spingere la sedia a rotelle, verso alla limousine:

<< Mettilo ad una delle tue escort, se proprio ci tieni! >>

<< FUFUFU, sei forse gelosa Caliente? >>

La castana fu tentata di mostrargli il dito medio, ma non volle essere lasciata a piedi:

<< Idiota... >>;

<< Tocca a te entrare, Baby-chan~! >>

Yuki si voltò: << Come...mi hai chiamato? >> 

Sui intervenne, convincendo la castana a salire:

<< Lascialo perdere, Yuki...potresti smetterla, per cortesia? >>

<< Mi dispiace, Serious Bitch-chan, non posso proprio resistere! >>

La rossa scosse la testa, entrando nella vettura;

<< Immagino che avrai un soprannome anche per me, sentiamo! >>

Lo sfidò Minako, imbronciata:

<< Hm...Wolfie! >>

<< Non così orribile... >>

Annuì L'albina dirigendosi dentro l'auto, prima che si fecero strada i sei, con infine Yui, accerchiata.



////////////////////////////////////////////////// Perdonate il ritardo con il capitolo, è stato davvero complicato da ingranare! Interessante: Yui ha da una parte una schiera di guerriere determinate a 'proteggerla', dall'altra una di vampiri assetati, ci sarà da divertirsi...muahahahahahah. Ecco vi lascio con una mia proposta: siete curiosi di avere la descrizione in schede delle nostre 'eroine?' Le farò come sottospecie di 'intervalli', in modo da conoscere meglio il personaggio, ecc...Ok, con questo, vi abbandono! Alla prossima!!!!  

   

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Capitolo 6
*** Sui Ichigo's file ***


 Scheda OC Diabolik lovers= Sui Ichigo.

Vero nome= Sui Ichigo Maxim Hilton

Età= 17 anni

Segno zodiacale= Toro

Tipo di sangue= AB

Compleanno= 11 Maggio

Descrizione fisica ( umana)= Sui ha la pelle non troppo pallida, tendente al roseo e sulle guance spiccano le lentiggini. Ha i capelli molto mossi e rosso scuro, con una frangia scalata in diagonale, che non lega quando si fa la coda o altre acconciature. Ha gli occhi marrone nocciola, coperti da un paio di occhiali dalla lente fina. Alta un metro e settanta, magra e dal portamento invidiabile, Sui ama la classe nel vestire e la pulizia a livello patologico, perciò è arduo notare una minima imperfezione nella divisa che lava e stira ogni giorno, a cui abbina scarpe con un poco di tacco, segno per far capire agli studenti che lei è la direttrice, e li tiene tutti d'occhio, uno ad uno.

Descrizione fisica ( vampira)= Quando dalla forma umana passa a quella vampira, Sui perde inizialmente le lentiggini, e poi si toglie gli occhiali, le iridi splendono e la vista le diventa acuta. Le labbra diventano rosse come i petali di una rosa. I capelli li raccoglie in una coda riccia, cadono perfetti e luminosi. Indossa una camicia rossa di stile settecentesco, con una gonna larga e lunga del medesimo colore, ai piedi porta stivali dai tacchi alti. 

Arma= Pistola d'argento, cimelio della sua famiglia.

Altri segni particolari= Ha una passione per le tazzine da tè; balla con grande grazia il waltzer. Va a cavallo.

Carattere= Molto matura e perfezionista in ogni singolo dettaglio, a volte mostra severità (raramente distacco) alle altre (maggiormente ad Akira). È anche molto generosa, cordiale e una buona spalla su cui piangere o sfogarsi dei propri problemi. 

Paure= Sui si sente vulnerabile vicino ad un camino acceso, o ad innocue candele: senza farsi notare si tocca la schiena, con una smorfia di dolore; ha paura inoltre che Yuki possa odiarla per gli eventi accaduti anni fa...

Poteri= Oltre all'impeccabile mira di cui è dotata, Sui è in grado di teletrasportarsi in brevi distanze, guarire velocemente quando ferita e   possiede curiosi doti da fabbro: è riuscita a preparare pallottole ripiene di tè avvelenato: punizione a chi osa interrompere la sua quiete delle cinque del pomeriggio. 

Piatto preferito= Ha una passione per la pasta lunga, in alternativa una semplice zuppa.

Relazione con Yuki= Sui è particolarmente affezionata a Yuki, ma il loro rapporto è in bilico tra attenzione e negligenza. Sui si sente colpevole nei suoi confronti, per questo le mostra abbastanza freddezza in modo da non stringere un forte legame che,teme,farebbe solo del male alla più piccola...

Relazione con Nyoko= Vicino a Nyoko, Sui sente il suo vuoto interiore riempito. Nonostante la rimproveri quando si atteggia come una bambina che fa i capricci, è pronta a tutto pur di non vederla in lacrime o ferita, e a proposito chi osa a farle qualche danno: la sua vendetta sarà funesta quanto la sua ira.

Relazione con Akira= Sebbene la tempesti di rimproveri per il suo atteggiamento poco 'decoroso', Sui viene contagiata come le altre dal carattere giocoso e allegro di Akira, con cui bilancia l'amore-odio. Si dice che Sui riservi un po' d'invidia riguardo alla spensieratezza della Californiana , ma non è certa, questa informazione.

Relazione con  Minako= Tra Sui e Minako si riconosce una salda relazione leader-membro, in quanto invece all'amicizia, l'albina rappresenta a lei e alle altre, un vero mistero pieno di segreti,e Minako si ostina a non rivelarli.

Relazione con Yui= Per il momento Sui vede Yui come una semplice e povera vittima da proteggere, anche se in lei la rossa comincia a scorgere un briciolo di simpatia. In più Sui sta cominciando a sospettare qualcosa nel suo odore, nell'odore del suo sangue, uno sconosciuto.

Pensieri su Ayato Sakamaki= "Molto sicuro di sé, a volte fastidioso e narcisista. Tra lui e Yui però scorre un'aura interessante...hmm."

Pensieri su Laito Sakamaki= "Pervertito, scaltro e offensivo: il peggio in un solo uomo. Nessuno mi dà della sgualdrina, nessuno."

Pensieri su Kanato Sakamaki= "Infantile, come Nyoko, e potrebbe anche starmi simpatico, se non fosse che sia uno psicopatico che sa solo fare del male alle persone ( si riferisce a lui quando tirò i capelli di Nyoko al primo incontro.)"

Pensieri su Subaru Sakamaki= " Tranquillo, oserei dire. A volte silenzioso, a volte arrabbiato, un mistero. Mi dà l'impressione che possa avere...un lato tenero?"

Pensieri su Shuu Sakamaki= " Un ammasso di carne sul pavimento, completamente estraneo alla parola 'vivere'. Mi chiedo come si faccia a vivere solo di cuscino, sangue e cuffiette. Bisognerebbe almeno imparargli a usare il letto."

Pensieri su Reiji Sakamaki= "Reiji, eh? Omettendo che sia un purosangue e un sadico come i suoi fratelli, devo ammettere che non se la cava niente male come maggiore: è un buon risultato se la magione è ancora in piedi con  tutte quelle personalità, no?" 

Credenza nell'amore= "Potrebbe esistere, ma  al momento ci sono cose più importanti nella mia vita che dare il mio corpo e anima ad un'altra persona, almeno la penso così."

Un saluto random a Yui? = "È stato un piacere, Komori. Venga a trovarmi nel mio ufficio, così potremmo prenderci una tazza di tè e discutere...di affari preziosi."


Ciceronix= Eccovi Sui Ichigo, cosa ne pensate? È un bel personaggio? Oppure vi sembra una...
Sui= Autrice, spero che non stia per nominarmi in una maniera...spiacevole... *conta i proiettili*
Ciceronix= Oh...non davvero! Vabbè...a presto...non uccidermi.
Sui= Funziona sempre. 
       

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Capitolo 7
*** For Yui's sake ***


<< Bene Komori, adesso che sei a conoscenza della nostra vera 'natura', credo che sia il giusto momento di descriverti i nostri ruoli in questo istituto, per dare una chiara risposta al perché ci stiano guardando tutti, ok? >>

Effettivamente, era vero che si potesse avvertire innumerevoli paia di occhi addosso, ma Yui non volle comunque precisare che fossero scuri dall'invidia verso di lei , per la prima volta a non dover percorrere il corridoio da sola.

<< Sui è la direttrice, lo sanno tutti. La nostra Yuki è la presidentessa del consiglio studentesco; Nyoko è l'organizzatrice di eventi, come feste, riunioni, volontariato,ecc.; Minako è il nostro occhio che tutto vede, è vero, un oltraggio alla privacy, ma come si dice: 'Una scuola sorvegliata è una scuola sicura!' Ed io sono la segretaria: raccolgo le lamentele o le idee degli studenti e li presento a Sui per decidere sul da farsi, e posso fungere anche come 'consulente', semmai ti dovessi sentire stressata per voti bassi o relazioni sociali. >>

Yui si sentiva esattamente come una margherita in un campo di girasoli:

<< Siete tutte molto importanti... >>

Nyoko le tirò una manica:

<< Se vuoi, Komori-senpai, potremmo affidare anche a te un incarico, eh, Sui? >>

La rossa ci rifletté, lisciandosi il mento:

<< L'infermeria sarebbe già occupata...ma credo che si possa trovare un posto per lei, signorina Komori. >>

Yui si immaginò quanto sarebbe potuto aumentare l'odio di tutta la scuola se fosse diventata come loro:

'Devi declinare questa proposta...con gentilezza...'

<< Ecco...veramente... >>

Alla sua solita fortuna, trillò la campanella:

<< Oops, scusaci Komori-senpai, ma io e Yuki non possiamo tardare, ce lo dici dopo, ok?>>

<< Va bene... >>

<< Le auguro una lieta lezione... >>

Fece un piccolo e pigro inchino la castana, spingendo la sedia della rosa tra il fiume di persone in fila indiana, dirigendosi alla classe del primo anno.


<< Io invece andrò a fare l'asociale nel secondo anno, è quello che mi riesce meglio.>>

<< Povera te che sei da sola in classe Minako, anzi no, poveri i tuoi compagni! Dí un po': quanti ne hai terrorizzati? >>

L'albina mostrò tutte e dieci le dita, sogghignando:

<< Sette di loro sono ragazzi. >>

Akira si mise una mano sulla fronte, con falsa preoccupazione:

<< Non troverai mai un fidanzato così. >>

<< E chi ne ha bisogno?! I ragazzi sono tutti uguali, vogliono solo una cosa, e ricorrono ai mezzi più meschini per ottenerlo dal corpo di una donna, perché ci pensano come deboli. Ebbene, provasse solo quel Laito a toccarmi...e farà la fine di capuccetto rosso, solo che nella mia versione lo digerirò.  Ugh...sono in ritardo, grazie Akira! Ci vediamo, Yui! >>

Minako scappò, in un flash.

<< Evviva il femminismo... (però mi farebbe un favore...).Benissimo, a questo punto togliamo il disturbo, che ne dici Yui? Abbiamo...tre minutini di ritardo! >>

<< Si! >> Se ne andarono, lasciando in mezzo al corridoio la giovane direttrice, che tirò fuori una scaletta, appuntandoci qualcosa sopra:

<< Trovare un posto per Komori...e abituarsi a chiamarla per nome. >>.

<< È finita!! Quel professore non smetteva più di parlare, hai visto? >>

<< Si! È impossibile averne uno che fa supplenza ad altri tre! >> Y

ui si stava aprendo di carattere sempre di più, raggiunse il record di dire più di tre parole, tanto che arrossì, dandosi mentalmente della chiacchierona.

<< Akira! Yui-senpai! Ho preso 85/100 a Giapponese! >>

<< Ohoh, good job, Nyoko~! >>

Akira le arruffò i capelli, fiera.

<< E tu, Yuki, quanto hai preso? >>

Domandò Minako alla castana, che le diede senza dire nulla il suo foglio, con su scritto il voto:

<< Eh?! 100/100?!! >>

<< Ma è il massimo! Sei un mostro, Yuki! >>

<< Bravissima, Yuyu! >>

La acclamò entusiasta la rosa, suscitando tuttavia una semplice alzata di spalle dalla diretta interessata:

<< Non è una sorpresa che prenda voti alti...li prendo sempre. >>

<< E lo dici così tranquillamente?! Secchiona! >>

La riprese Minako, beffarda.

<< Brava, Yuki...continua così. >>

<< Lo farò, Sui... >>

La rossa annuì, riconcentrandosi subito sulle sue mansioni appuntate, con sgomento da parte di Yui:

'Tutto qui? Perché con Yuki Sui pare così...fredda?'

<< Ho pensato di iscrivermi al club di basket. Vi sembra una buona idea? >>

<< È perfetto per la tua statura, Akira. Ma cambieresti idea se ti affermassi che nella squadra si trovi il cosiddetto 'Ore-sama?' >>

<< Nah, non è un problema: 'Oreo-sama' è a posto. >>

<< Ahahahahahahahahah, 'Oreo-sama?!' Sei cattiva, Aki! >>

<< Questa era proprio buona! >>

<< Mi...viene da ridere...credo... >>

<< Che bambina... >>

<< Eddai Sui, fattela una bella risata! >>

<< Lo farò quando imparerai a coprirti la pancia e le gambe vicino ai vampiri. >>

<< Uff! Sono solo me stessa! >>

Yui stava ancora ridendo per la battuta su Ayato:

'Oreo...sama...un biscottino!'


Arrossì di nuovo, scacciandosi dalla testa quella immagine fluff su il maggiore dei tre.

<< Oh, ma dove sono?! >>

<< Otto minuti di ritardo! Ma non hanno un minimo di rispetto per l'autista?! >>

<< Tsk, bambini viziati... >>

Nonostante l'ultima ora fosse conclusa, i sei non erano ancora usciti dall'istituto, spazientendo le più impulsive delle ragazze, ossia Sui, Akira e Minako, che calciò un sasso, dichiarando secca:

<< Io vado a cercarli. Gli faccio vedere io cosa sia il rispetto. >>

Le cinque si guardarono, per decidere sul da farsi:

<< Andiamo anche noi? >>

<< E Yui? La lasciamo da sola? >>

La bionda alzò la mano:

<< Ehm, io avrei un modo per...convincere Ayato-kun...ci potrei pensare io a lui... >>

La rossa sospirò:

<< Se insiste, Komori. Allora è deciso: qualunque fratello dovreste incontrare, fate si tutto per portarlo qui. Buona fortuna. >>.

Sui seppe già dove avrebbe potuto trovare uno di loro, uno che amava sperimentare e analizzare, e dove si poteva fare tutto ciò? Nel laboratorio, ovviamente.

<< Reiji Sakamaki, parla tanto di buone maniere ma a quanto pare non è al corrente che far aspettare una signora sia una grave forma di maleducazione. >>

Il moro posò l'ampolla, indicando la porta dietro alle sue spalle:

<< Nel suo caso, invece, lei non è al corrente che il non bussare sia una forma di maleducazione inaccettabile. Sono mortificato di starvi facendo attendere, ma al momento sono molto occupato... >>

La rossa vide il tipo di esperimento che stava ribollendo nelle fialette, e capì che lui non sarebbe uscito da quella stanza finché non lo avesse completato, ma lui non riusciva a definire quale fosse l'ingrediente chiave, ebbene, lei lo sapeva, e anche se le conseguenze fossero disastrose, decise di rischiare, per Yui.

<< Sangue di vergine. >>

<< Come dite? >>

<< Vi manca del sangue di vergine per completare questo siero. Adesso mi ascolti bene: se le dò il mio sangue, lei mi seguirà alla limousine. Offerta accolta? >>

Lui fece un ghigno di interesse:

<< Oh, capisco. Offerta accolta. >>

Sui prese in mano un bisturi, tagliandosi un polso e facendo gocciolare il suo sangue nel mortaio, sotto gli occhi scarlatti dall'improvvisa fame di Reiji, che le venne dietro, tirandole la testa da un lato:

<< Veramente una curiosa trovata, per implorarmi perdono. Adesso mantenga la sua promessa, mi dia il suo sangue. >>

Sui reagì chiudendo calma gli occhi, stringendo le dita contro la scrivania come Reiji gli ficcò i canini nel collo, cominciando a succhiare...;

<< Ehi...gigante...svegliati. >>

Yuki trovò Shuu, sdraiato sul pavimento dell'aula di musica, con le cuffiette sempre nelle orecchie, dormendo.

<< Rumorosa... >>

<< Non sto dicendo nulla... >>

La castana si mise a cavalcioni su di lui, prendendogli le spalle e tirando forte:

<< Nghhhhh! >>

<< Ehi... >>

<< Nghhhhhhhhh! >>

<< Smettila di fare certi versi, bambina... >>

<< Ho solo quattro anni in meno di te...e non sto facendo versi da pervertita. >>

Il biondo aprì un occhio azzurro, notando la pericolosa vicinanza che aveva con il collo di Yuki, e pensando che non avrebbe fatto un grande sforzo, decise di approfittarne.

<< E-ehi. Che vuoi... >>

<< Silenzio. >>

Yuki sentì un dolore atroce avvertendo i lunghi canini entrargli nel suo collo ancora in crescita, ma non lo diede a vedere, nessuna smorfia, solo un gemito e le palpebre serrate. Lo faceva solo per Yui;

<< Io e Teddy non veniamo!!! >>

<< Possiamo sapere almeno il perché, Kanato-senpai? >>

Il violetto lacrimava furioso, lamentandosi con la rosa:

<< Ho sete. Voglio bere qualcosa e subito!!! >>

Nyoko doveva portare a compito il suo incarico e lo avrebbe fatto:

<< Ti porterò qualcosa. Aspettami qui! >>

Fece sfrecciare la sedia a rotelle verso i distributori di bevande calde, restando delusa:

<< Eh?! Ma chi è quel fuori di testa che ha messo solo caffè?! Non posso dare una cosa simile a Kanato!! Mi è rimasta una sola cosa da fare!! >>

In tasca aveva una barretta di cioccolato al latte e lì vicino c'era la stanza del fornello...i suoi sensi da patissiere  si risvegliarono:

<< Bunny, al lavoro! >>

Dopo un po' di minuti...

<< Ah...ah...Kanato...eccoti...cioccolata calda...ah... >>

Il violetto fermò la mano che si era abituata a schiaffeggiare i caffè offerti, piegando la testa da un lato:

<< Cioccolata? >>

<< Si...da come ho potuto notare a colazione, hai un debole per il dolce, così ho pensato che detestassi l'amaro...e...l'ho fatta con le mie mani. Quindi, adesso che...sei a posto...verresti via con noi...ti prego? >>

Il violetto intinse l'indice nella crema, portandoselo alle labbra, leccandolo e sorridendo, prendendo  poi il polso di Nyoko, poggiando la guancia sulle sue dita:

<< Sei davvero gentile. È molto dolce...ma vorrei aggiungerci qualcosa per renderlo ancora più dolce. >>

Premette le labbra sul l'indice della rosa, addentandolo prima che ella potesse protestare, osservando le gocce che cadevano nel bicchiere, confondendosi nel marrone intenso.

' Se gli piace il mio sangue...forse...potrebbe lasciare in pace Yui?';

'Mi chiedo come stiano andando le altre...'

<< Ah! Ahh! L-Laito-senpai, si! >>

Akira si irrigidì, seguendo i rumori sconci di una ragazza, provenienti dallo stanzino, dove, se ne aggiunsero degli altri, di un'altra studentessa, che fecero ribrezzo alla californiana. Dopo aver fatto un lungo respiro, aprì la porta, generando il panico delle due ragazze in topless, Laito che  ne afferrava le natiche scoperte, sorridendo felino alla faccia disgustata di Akira:

<< Caliente~! Appena in tempo...vuoi unirti? >>

<< Ascoltatemi bene, ragazze: vi dò un paio di minuti per rivestirvi, uscire da qui e tornare a casa, se volete che non faccia la spia con la direttrice...o con i vostri genitori. >>

<< No! Non farlo! Ce ne andiamo! >>

<< Si! Con permesso! >>

Le ragazze sgattaiolarono fuori, lasciando soli il rosso in boxer e la castana, che lanciò le parti della sua divisa contro di lui, come se volesse ferirlo:

<< Esci. >>

Sibilò a denti stretti, scagliandogli per ultime le scarpe, che egli bloccò come palle da baseball.

<< Sei una guastafeste. Ci stavamo soltanto divertendo! >>

<< Così ti diverti!? Insegnando a delle ragazzine ad essere come te!? Sono del primo anno, hanno quindici anni! >>

Sbraitò Akira, l'eco molto forte e echeggiante sulle mura del corridoio. Il rosso si lisciò il capello, sembrando vagare nel proprio pensiero, sempre con i rossi sulle guance e la voce sensuale:

<< Ah...beata gioventù: la pubertà, il conoscere se stessi...bei tempi. Ricordo ancora quando persi la mia verginità...hmmmmm, pensare che a quell'epoca ero un gioviale tredicenne pieno di sogni e speranze...fa nulla!~ >>

Akira storse le labbra, avvertendo uno strano peso sul petto, che le mozzava il respiro, e poi dei brividi, scivolosi dalle spalle alle caviglie.

'Tredici...anni...'

Le mani invisibili comparvero d'improvviso, i polpastrelli premuti sulle cosce, sul ventre, sulla faccia...;

<< E-Ehi...dove vai!?... >>

Laito le si era allontanato, rivestito e sereno:

<< Visto che qui sono un peso, vado a trovare un po' di conforto in Bitch-chan~! >>

La castana si impietrì, immaginandosi la scena: Yui inerme, con quel viscido sopra che le strappava di dosso gonna e camicia, leccandosi le labbra.

<< Fermo! Laito, fermati! >>

Akira riuscì a dimenticarsi della sensazione di mani sul suo corpo, correndo e fermandolo per la manica:

<< Prendi il mio di sangue se proprio ci tieni! >>

Fu veloce a parlare, ma non a ragionare, e questo fu un grande errore.

<< ...Oh. Ho capito. Caliente è gelosa. >>

<< C...che!? No!! Io... >>

Non finì di dare una qualunque scusa, che fece strisciare il palmo sul muro, distraendosi dal bruciore dei canini nelle sue clavicole. ; 

Minako uscì sul soffitto, dove aveva intravisto Subaru Sakamaki, al davanti delle sbarre che proteggevano i ragazzi dal cadere nel vuoto, guardando perso la luna, sospirando e poi parlando seccato:

<< Deduco che hai la seria intenzione di stalkerarmi. >>

L'albina era vicino a lui, con le palpebre strizzate e con le braccia avvinghiate alle sbarre di ferro:

<< Devi venire...alla limousine. >>

<< Non prendo ordini da nessuno. Ehi, ma cosa ti prende? Paura...dell'altezza? >>

<< Non sono affari tuoi. >>

Rispose Minako, cercando tuttavia di non pensare quanto in alto si trovassero...

<< La luna...è piena, oggi. >>

Il tono di voce di lui era nel neutro, ma fu miracolosa: fece acquistare un po' di coraggio all'albina, che restò di stucco all'insolita bellezza della luna bianchissima,  dimenticandosi dove e con chi fosse:

<< È bellissima... >>

<< Si... >>

<< Era da anni che non vedevo uno spettacolo così... >>

Subaru la guardò di sottecchi, voltando dopo lo sguardo e arrossendo, avendo scoperto che non era l'unico fan delle lune piene.

<< Smettila di copiarmi, comunque. Ok? >>

<< ... >>

Minako ormai era lontana dalla realtà, alzando una mano nel cielo stellato, sognando di poter afferrare quella sfera nella mano, splendente.

I due ci misero dieci minuti per dirigersi nel veicolo, riempito dal resto dei fratelli e delle ragazze, che continuavano a massaggiarsi i punti dei morsi, Yui si sentiva in colpa, Ayato in tutto questo, mangiava i Takoyaki con gusto:

<< Grazie per aver servito il tuo Ore-sama, Chichinashi. >>

<< S-si. >>

La bionda, per un ipotetico aiuto divino, non fu stata morsa ( festeggiamo! )

<< Ragazze...vi hanno davvero...? >>

<< Non parliamone, per favore. >>

Rispose a nome di tutte Sui, placando la sorpresa di Minako, salvata anch'essa da il fatto che Subaru si rifiutasse ancora di mordere Yui.

/////////////////////////////////////////////////////// Scusatemi per il ritardo mostruoso! Dove mi trovo non c'è molto campo, e non so come potrò fare per i prossimi capitoli, mi inventerò qualcosa! Il nostro Subaru è proprio un 'girello alla cannella' xD, e Yui che non è stata morsa...per una volta! Alla prossima, buona serata!

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Capitolo 8
*** Popularity...and smell ***


"Quelle ragazze...quelle ficcanaso! Loro lo sanno...sono qui per troncare i miei piani! No!! Richter...fai qualcosa, Ritcher! Bisogna...ELIMINARLE!"

Yui si svegliò di soprassalto, respirando affannosamente:

" Di nuovo...quell'incubo..."

Era la terza volta quella settimana che sognava sempre la stessa immagine: le cinque ragazze nella loro forma vampira, stese ai suoi piedi, sanguinanti e con le armi distrutte.

"Chi vi ha fatto questo!?"

Gridava Yui, terrorizzata.

Allora Sui alzava la testa, fulminandola con uno sguardo carico di odio e paura:

"Maledetta...maledetta!!!"

E poi dai capelli vermigli caddero delle gocce rosse, che colpirono la faccia di Yuki, stretta fra le sue braccia...

"Sono stata...io?"

Un grande dolore si fece largo nel suo petto: una ferita profonda sullo sterno, un fiore rosso di sangue, così realistico e appiccicoso, tra le dita della bionda, che era ad un passo dal singhiozzare forte, con le lacrime agli occhi:

" Mi dispiace...per favore...non odiatemi anche voi..."

'Non odiatemi anche voi...'

Si accorse che davvero stava piangendo, quando si massaggiò l'occhio appena aperto, bagnato sulle ciglia:

'E se un giorno...potessero odiarmi?'

Che domanda paranoica, ma in un certo senso, nulla è impossibile, nella vita.

' Vado a fare una passeggiata. Reiji capirà...almeno lo spero: sono le tre di pomeriggio...'

Senza neanche cambiarsi, la bionda si infilò le pantofole rosate e scese nel giardino di rose, che portava al gazebo. Non fu la sola a cui passò la stessa idea per la testa:

'Lei è...Yuki?'

La giovane delle cinque, oltre alla sua fama di provetta spadaccina, nell'organizzazione era riconosciuta con il titolo di 'civetta occhi aperti': all'apparenza, lei dava l'idea di una pigrona nullafacente ( come un certo Sakamaki...).

In realtà, lei aveva una chiara ragione per cui le sue occhiaie erano vivide quasi come quelle di Kanato, dormiva poco. Scattava prima a destra, poi a sinistra, brandendo la spada dalla lama lunga e infrangendola su dei fantocci impalati, con su scritto: 'Vampiri.' Ad ogni suo movimento, grazioso come in una danza, i lembi lunghi della sciarpa svolazzavano in alto, risaltando l'enorme nodo del fiocco legato dietro il suo collo, dove si notava la parte iniziale dei buchi del diciannovenne, mutate in croste scure. La quindicenne, dopo aver tolto di mezzo i finti arti e aver fatto uscire la cenere dai sacchi, mise a punto la sua 'piroetta cruciale', decapitando entrambi i pupazzi, inginocchiandosi e affondando la lama della spada sul pavimento, poggiandoci la fronte, esausta.

<< Yui-senpai, non mi infastidisce la sua presenza, si avvicini pure. >>

<< E-eh!? >>

<< Sono mezza vampiro...riesco a sentire il suo odore. >>

<< Ah...già...è vero... >>

Yui si sdraiò sul pavimento vicino a lei, guardando il cielo arancio e rosso:

<< E dire che un tempo era stellato, quel cielo. >>

<< Anche tu andavi in una scuola comune? >>

<< Precisamente, in un collegio. >>

<< Oh...da molti anni? >>

<< Avevo all'incirca nove anni, quando fui trasferita là. Non lo vissi inizialmente da una buona prospettiva: prima non avevo da temere nulla, perché sapevo che qualcuno sarebbe stato lì, ad aspettarmi, con un sorriso. Poi...è cambiato tutto...ogni volta trovavo il cortile pieno di bambine, bambole, palloni, suore...è da lì capii che non sarei mai più tornata a casa mia. Ero sola, per così dire...mi resta Sui... >>

<< Sui? >>

Yui si ricordò del loro breve dialogo freddo sul voto:

<< Tu e Sui siete...come dire, imparentate? >>

La castana annuì, soffiando la risposta:

<< Siamo una sorta di cugine...cuginastre. Non ci assomigliamo per nulla, vero? >>

<< Hm, non tanto... >>

<< È perché noi non abbiamo legami sanguigni.>> Y

uki si alzò, sbattendosi le mani sulle gambe e sull'abito corto, spolverandolo.

<< Vada a riposarsi, Komori. Ha bisogno di altre tre ore di sonno, o non riuscirà a tenere gli occhi aperti durante le lezioni. >>

<< Si. Hai ragione. Tu vieni, vero? >>

Lei tolse la punta della lama dal terreno, lisciandone le crepe:

<<...Mi sa che sia la scelta più saggia. Se non ci vado di testa mia, mi farà una lavata di capo, la 'mammina'>>

Sui, accortasi di essere stata scoperta, chiuse le tende, sospirando e riaprendo il libro, poggiando i polpastrelli sulle croste del collo. 





In meno di una settimana, le nostre cinque ragazze diventarono le nuove 'Sakamaki' della scuola, per i ragazzi e anche per le ragazze, piene di invidia, o di ammirazione.

<< Buongiorno, Sui-sama! >>

La rossa trovava tutti i giorni, prostrati ai suoi piedi due file di ragazzi provenienti da ogni anno, con la testa bassa.

<< Buongiorno. >>

Rispondeva lei inchinandosi, e poi si allontanava con un sorrisetto...;

<< Yuki-chan, Yuki-chan! Ti piace il mio fermaglio? >>

<< Carino. >>

<< Ah, che bello!! Ti piace davvero!! >>

Yuki per qualche strano motivo aveva riscosso un particolare successo tra le ragazze, sebbene i ragazzi aggiungessero del loro:

<< Yuki-chan è davvero carina, non è vero? >>

O almeno ci provavano, fin quando uno sguardo raggelante non li ammutoliva, e un

<< Carina a chi? >> Non li stanziava alla giusta distanza di sicurezza.;

<< Guardate, è arrivata Nyoko! >>

<< Aw, quella ragazza è un amore!! >>

<< Mi viene voglia di mangiarla tutta!! >>

La rosa in questione, possibile vincitrice di un premio per la sua ingenuità fuori dalla norma, non si accorgeva di essere letteralmente 'circondata' e 'discussa' da mezzo istituto, ma ci sapeva fare, in quanto ad adorabilitá:

<< Nyoko, dopo ti andrebbe di venire a prendere un gelato con noi? >>

<< Amo il gelato!! Mi piacere...!!! >>

<< Nyoko, no. >>

Venne trainata via, da un'albina dall'aura omicida nei confronti della gang:

<< Ma Minako, volevo il gelato! >>

Minako cercò di 'farle aprire gli occhi':

<< Nyoko, un gruppo di soli maschi, usa la logica! Secondo te, quale 'gelato' avrebbero voluto farti assaggiare? >>

<< Uhm...confezionato? >>

Rispose la quindicenne, confusa. L'albina si irrigidì:

'Troppo...pura...'

<< Non importa... >>

Minako si sarebbe scritta un post-it, riguardo al non rovinare la purezza di Nyoko, mai.;

<< Buongiorno, belli! >>

<< Buongiorno Akira! >>

La castana si era guadagnata delle dosi giornaliere di bigliettini a cascata  negli armadietti, rose sul banco, occhiatine  flirtanti da studenti e studentesse...e anche da uno o due professori.

<< Akira, potrei scattarti delle foto? La tua faccia è molto fotogenica! >>

Chiese una timida ragazzina del primo anno, che ricevette un assenso dalla californiana, che si tolse l'elastico, facendo cadere fluenti i lunghi capelli castani, uscendo dall'anello di adulatori:

<< Fate largo, gente: modella a caso in azione! >>;

Minako era vista...in una maniera un po' differente:

<< Uah...è bellissima... >>

<< Già...ma è anche così fredda, non ti pare? >>

<< Onestamente, ragazzi, a me fa inquietudine. >>

<< Anche a me. Lei mi fa sentire in...pericolo. >>

Minako ignorava ogni essere umano a lei vicino, perdendosi nel Punk rock sparato al massimo nelle cuffiette bianche, perse tra i capelli.;

Yui, fin dall'inizio detestata per la sua relazione con i Sakamaki, fu odiata più che mai per quella con le nuove studentesse, e l'emarginazione totale non tardò ad arrivare...anche se, lei era sempre in compagnia, di dieci persone, che, per qualunque fosse il loro proposito, erano accanto a lei, e questo bastava.

<< Sui...devo andare...ai servizi... >>

<< Certamente, signorina Komori. La aspettiamo qui. >>

Yui arrossì imbarazzata, scappando in bagno:
<< G-grazie! >>.

Piano piano, il sorriso sui loro volti si affievolì:

<< Lo avete sentito anche voi? >>

<< Si. Avevi ragione Akira, qualcosa in lei non va... >>

Sui si sistemò gli occhiali, mentre Nyoko parlava con Bunny, curiosa:

<< Secondo te, l'anima di Yui-senpai...è infestata, Bunny? >>



Continua...  

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Capitolo 9
*** A smirking shadow ***


 << È qui! Presto! >>

<< Mamma, perché quella ragazzina è nuda? >>

<< Tesoro, non guardare. >>

<< Fate largo, gente. Non c'è nulla da vedere, andatevene. >>

<< Povera ragazza...è tutta sporca di sangue... >>

<< Dove?! Dove?!! Oh! Cielo...là in basso...deve aver sofferto da matti... >>

<< Avanti! Tornatevene a casa! >>

<< Ho sentito che erano in otto. >>

<< Otto?! Su un'unico corpo?! Questo è veramente...DISGUSTOSO... >>

'Disgustoso?'

<< Una cosa è da dire: quella poveretta non riuscirà più a vivere come prima. >>

'Aveva ragione, signora. Niente è più come prima, ormai...'



<< Matsumoto! >>

<< O-oui? >>

Akira fu sopraffatta dalle risate di tutti gli studenti, poi dallo schiarimento di voce del severo professor Smith:

<< Siamo ad Inglese. Mi auguro che intendevate '' We '' e non ''oui''. >>

<< M-ma certo! We...are going to... >>

<< Abbiamo già superato quella frase, Matsumoto. Mi faccia il piacere, se non le spiace, di recarsi in presidenza... >>

<< Ma...! Ugh, certo. Mi scusi... >>

La castana si alzò, lanciando uno sguardo rammaricato a Yui, che ricambiò gesticolando un: ''Dopo...'' con l'indice. 


 
Era inutile immaginarsi la reazione della terribile direttrice Ichigo: le fece una lavata di capo sulla serietà e sulla disciplina scolastica per quasi un'ora, finché non si rese conto che l'altra non la stesse sentendo più, a braccia incrociate e con la testa a penzoloni, non mancante un rivolo di saliva sulle labbra semiaperte .

<< Akira...ma che fai, pezzente maleducata, dormi?! >>

Le diede un pugno sulla nuca, svegliandola di soprassalto:

<< Ahia! Sui, questo non è professionale! >>

<< Da quando abbiamo fatto un discorso sulla professionalità, Matsumoto? >>

<< Beh, Ichigo, tanto vale farlo adesso, se vuol dire  non più botte sulla mia povera testolina! >>

<< No, grazie: mi hai già bagnato la poltrona abbastanza ( pulisciti quella saliva, sei imbarazzante! ) Mi dispiace, ma sarò costretta a farti una nota di ammonizione. Puoi andare. >> 

<< Bene. Meno male, non mi riconoscevo più con quel curriculum bianco, mi sentivo un alieno...come te! Ci vediamo , 'signora'! >>

Akira si alzò, salutando con la mano in fronte stile soldato, prendendosi gioco della rossa e uscendo dalla sala tranquillamente, mentre Sui si massaggiò gli occhi sotto le lenti: 

<< Così...irresponsabile... >>

Guardò il calendario, diventando d'un tratto cupa:

<< Oh...adesso capisco, Akira. Mi dispiace: avevo dimenticato che giorno fosse questo... >>

Era il 24 di ottobre.




' Ed eccomi qui, da solo dieci giorni, e già con un richiamo. Ugh, ora non ho più voglia di tornare in classe. A beh, tanto non avevo voglia di seguire le lezioni fin dal principio. Quindi come al solito, si va con il tour 'faidate' dell'istituto! '

Così la californiana girovagò per svago per i corridoi vuoti, nascondendosi dietro le tende lunghe drappeggiate per sfuggire alle occhiate di falco dei docenti che uscivano in momenti svariati dalle classi.

'Libertà!!'

Vittoriosa, alzò le braccia al cielo, inspirando forte con le narici ed espirando con un verso di sollievo. Si spostò poi nel prato del 
cortile, percorrendolo fino al lato posteriore dell'istituto, dove vide Yuki e gli altri studenti del primo anno alle prese con educazione fisica:

<< No, la staffetta di sera! Che figata! >>

Poi riconobbe Nyoko, seduta su una sedia ai margini del campo, che faceva sventolare al suo coniglio di pezza piccoli pompon, gridando parole d'incitamento alla 
sua amica coetanea, che si sforzò di rimanere rigida e fredda nonostante quell'eccesso di adorabilitá e innocenza infantile, irresistibile per il resto della classe:

<< Nyoko! Sei una bambolaaaa! >>

Gli fece l'occhiolino uno dei ragazzi, raggelato all'istante dagli occhi di Yuki, che gli era vicina all'ultimo tratto, in attesa del testimone.

'Questa non me la voglio perdere! Meglio...godersi lo spettacolo in prima fila!'

E così...

<< Psst! Nyoko! >>

<< Eh? Come sa il mio nome, signor cespuglio? >>

La castana trattenne una risata e l'assecondò, in tono basso:

<< Parlano tutti di te. Gli uccellini fanno ode alla tua bellezza e il vento canta al suono della tua voce. >>

La rosa arrossì e scoppiò a ridere, abbracciando Bunny:

<< Sei molto, molto gentile! Adesso però puoi uscire, Akira! >>

La più grande si finse delusa, sbucando con il viso dal cespuglio e facendo un pernacchio sulla fronte di Nyoko, prima di chiedere, assumendo un espressione alla Minako:

<< Come hai fatto a scoprirmi? >>

<< Il tuo odore! >> Rispose lei, sorridendo. <

< Argh! Che brutto essere mezze vampiro: gli scherzi non vengono mai bene! >>

<< In posizione! >>  

<< Oh, iniziano! >>

Esclamò eccitata Nyoko, facendo applaudire le zampine di Bunny, e Akira si ficcò due dita in bocca, emettendo un fischio.

<< Akira...ma non dovresti stare in classe...ora che ci penso? >>

Si accorse la rosa, guardando l'amica con curiosità.

<< Diciamo...che qualche volta uno sfizio ci si può concedere, no? >>

<< Ma non si fanno queste cose! >>

La rimproverò la rosa, con un tono di preoccupazione. << Non preoccuparti, è l'ultima volta che lo faccio, giuro! Oh, guarda! Tocca a Yuki tra tre...due...uno...! >>

La ragazza ansimante fece appena in tempo a lasciare il testimone nella mano di Yuki che lei era già partita, superando  i quattro ragazzi al suo fianco, gli occhi fissi sul traguardo:

<< Ci sei quasi, Yuki! >>

Superò la linea bianca, girandosi e osservando gli altri che si tenevano  le ginocchia con il fiatone, meravigliati da tanta resistenza.

<< Sei grande, Yuki! >>

Nyoko le porse la bottiglietta, sorridendole e abbracciandola, senza proteste dalla coetanea. Yuki annusò l'aria e sospirò, toccando i rametti del cespuglio:

<< Akira, che ci fai qui? >>

<< Uffa! >>

La castana tirò il viso un'altra volta fuori dall'arbusto, baciando la punta del naso dell'altra, che la spinse indietro, coprendoselo:

<< Non sono una bambina. Non dovresti essere a lezione? Sai benissimo che Sui non tollera le trasgressioni... a meno che tu... Che giorno è oggi? >>

Akira chiuse gli occhi, rispondendo velocemente:

<< Ventiquattro di Ottobre. >> Le  due si ricordarono, Nyoko fece una smorfia di tristezza, Yuki socchiuse leggermente le palpebre:

<< Scusa, Akira, non ce lo ricordavamo...Akira? >>

<< Akira? >>

Yuki e Nyoko non trovarono più la loro amica all'interno del cespuglio, ma solo altri rametti. 

<< Me ne vado alla Sakamaki House, così mi chiudo in camera, mi sparo un po' di pop e mi dimentico questo giorno di merda... >>

Akira si sciolse i capelli, levandosi i rametti dalle ciocche e dai vestiti, controllando poi se fosse osservata, quindi si teletrasportò: comparve sulla soglia del portone, soddisfatta:

'Nelle giornate di luna piena, mi sento potentissima!'

<< Lei...chi sarebbe? >>

<< Eh? >>

Akira si voltò, trovandosi davanti un uomo mai visto, ma con un odore molto e negativamente familiare:

'Puzza di...purosangue...'

Cautamente fece un passo indietro, rispondendogli a tono:

<< Potrei chiederle lo stesso, signore. >>

Lui sorrise,  avvicinandosi e levandole in un lampo una foglia dai suoi capelli, facendola irrigidire:

<< La sua bellezza.  Devo ammettere...che è al punto di essere pari a quella di...si chiama Akira, giusto? Akira Matsumoto. >>

Le sfiorò con altrettanta velocità la guancia, e prima che la californiana potesse estrarre uno dei suoi pugnali, si trovò già lontano da lei, i suoi capelli verde scuro illuminati dalle prime luci dell'alba.

<< Chi è lei...? Chi è lei?! >>

Ripeté Akira, prima di bloccarsi, alla vista di una ombra dalle forme femminili guardarla con un ghigno, prima di avvinghiarsi al braccio dell'uomo, scomparendo insieme.




| CONTINUA.... | Sono tornata con un nuovo aggiornamento! In questo periodo mi sono confusa con lo storyline della serie, quindi non sapevo come ingranare la storia (scusatemi...); comunque, spero che questa 'pazzia' vi stia piacendo e che le 'eroine' le trovate migliori di... * Yui guarda l'autrice, con i lacrimoni agli occhi*
...Dei Sakamaki! Siiii...
* Scuotono tutti e sei la testa* 
Sakamaki bros. : autrice incompetente....
*Mangia la Nutella, ignorandoli*  
A prestooooo! 
    
 
 

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Capitolo 10
*** Yuki Yamano's file ***


Scheda OC Diabolik Lovers= Yuki Yamano.

Vero nome= Lucy Andersen (Hilton)

Età= 15 anni

Gruppo sanguigno= 0


Segno zodiacale= Leone

Compleanno= 25 Luglio

Descrizione fisica (umana) = Yuki è una ragazzina dalla carnagione pallida, ed è priva in viso di particolari segni come nei o lentiggini. Ha i capelli tagliati  a caschetto castano scuro, con la frangia scalata in ciocche dal taglio irregolare. I suoi occhi sono  azzurro 'zaffiro', particolarmente sensibili al sole. Alta un metro e sessantadue, Yuki è esile e in piena crescita, ma il suo portamento e la sua maturità sono al pari di quelli di una donna matura. Attenta nell'ordine e nella cura dei dettagli, Yuki tende ad eccellere a tutto, dall'atteggiamento fino all'abbigliamento, cioè alla divisa scolastica, sempre stirata e con il fiocco annodato a dovere.


Descrizione fisica (vampira) = Quando dalla forma umana passa a quella vampira, gli occhi di Yuki  schiariscono , come i suoi capelli. Indossa un mini abito bianco senza maniche, con un colletto alto e abbottonato, coperto da una sciarpa bianca, legata in un grande fiocco dietro. Ai piedi porta stivaloni di pelle marrone, lunghi come delle parigine, fino alle cosce.

Arma= spada medievale benedetta d'argento, cimelio della sua famiglia.

Altri segni particolari= Sa ballare il waltzer, anche se preferisce fare l'uomo in coppia. Ama la musica classica, in particolare le sonate di violino e pianoforte. A volte canticchia, ma non si fa sentire quasi mai in pubblico. È abile in cucina.

Carattere= Incredibilmente Yuki sarebbe una persona sensibile, dolce e sognatrice, almeno, lo è quando toglie la sua corazza d'indifferenza, ossia raramente. Apatica, seria e distaccata, matura e determinata ( persino testarda) a portare a termine una mansione. Segretamente, nasconde in alcuni oggetti la spensieratezza adolescenziale che rifiuta di vivere.

Paure= Come Sui, Yuki teme il fuoco. Si allontana inoltre dalle bottiglie di vino, sfiorandosi la fronte e sospirando, senza farsi vedere.

Poteri= Yuki è dotata di una velocità fuori dall'ordinario, una resistenza prolungata in caso di ferimento o di stanchezza e una capacità di salto impossibile, per questo nel suo battaglione viene chiamata: 'L'angelo della morte', colei che scende dal cielo e fa strage a colpi di fendente. 

Piatto preferito= È amante della carne, bianca o rossa che sia, ma il suo più grande amore è decisamente per quella al sangue. 

Relazione con Sui= Yuki tiene molto alla sua cuginastra, anche se, proprio come quest'ultima, non ci leghi un legame affettivo, ma un rapporto leader a cadetto, con qualche gesto di attenzione da parte di Sui.
 
Relazione con Nyoko= Gli opposti si attraggono, tanto che Nyoko e Yuki si considerano: migliori amiche/ sorelle per sempre (almeno così afferma Nyoko). Yuki si sente a disagio al suo fianco, perché non riesce a mantenere la sua maschera dura vicino alla sua adorabilitá, che la spinge sempre ad unirsi a lei nel preparare dolci o a giocare con i pupazzi, di cui gliene ha regalato uno, a forma di cagnolino, che Yuki tiene al sicuro in una cassa e lo tira fuori nei momenti di massima debolezza...;

Relazione con Akira= Yuki è spesso infastidita dal comportamento della californiana, sebbene ella abbia la miracolosa capacità di farle spuntare un quasi inesistente sorriso. La considera comunque una buona amica e una grande combattente da cui imparare. Ammira  anche la sua dedizione  per gli sport e la sua instancabile energia.

​Relazione con Minako= Essendosi riconosciute nel carattere , Minako e Yuki hanno stretto un buon rapporto di complicità e rispetto reciproco, e Yuki non si è mai data problemi riguardo il conoscere la sua storia, cosa molto gradita dall'albina.

Relazione con Yui= Yuki sente il dovere di proteggere le persone a lei affidate, in modo maggiore Yui, di cui comincia a starle a cuore il suo essere gentile e innocente. Tuttavia, lo strano odore nel suo sangue la sta pian piano mettendo in confusione e in allerta per il futuro della sua protetta...

Pensieri su Ayato Sakamaki= La sua confidenza mi piace...ma il troppo stroppia. E si, gli piace Yui. Molto. Credo che sia tutto su di lui.

Pensieri su Laito Sakamaki=...Pervertito, pervertito...ha un certo carisma? (non c'è molto da dire su questi qua...)

Pensieri su Kanato Sakamaki= Ragazzino affetto da sindrome di Peter Pan e bipolare...è come Nyoko, ma...è aggressivo...

Pensieri su Subaru Sakamaki= Ehm...*alza i pollici in su* mi piace, credo...tranquillo, non dà problemi, un po' impulsivo, ma è ok...

Pensieri su Shu Sakamaki= Lui...lui...è strano. Mi ha morso, mi ha toccato due volte con quelle sue mani da gigante, e...non gli importa di poter sembrare un pedofilo. Ma...sa essere gentile, è calmo, e gli piace la musica classica, da quello che ho sentito. Mi domando perché dorma sempre: è semplicemente pigrizia? O forse...eh? Sto parlando troppo, di lui...

Pensieri su Reiji Sakamaki= La sua passione per il tè mi piace. È educato e responsabile, un buon capofamiglia. Però...ho la sensazione che tra lui e Shu non scorra buon sangue, e su questo aspetto c'è una domanda che avvalora il mio sospetto: perché se Shu è il maggiore, non ha ereditato lui il controllo al posto di Reiji?

Credenza nell'amore= L'amore...non credo che esista un sentimento così forte di affetto e fedeltà tra due persone. È solo piacere carnale e rispetto, niente più. La vita...non è una favola, non esiste un 'felici e contenti'...

Un saluto random a Yui= Signorina Komori, a lei giuro fedeltà e protezione, a costo della mia dignità e la mia stessa vita.


Ciceronix= Ed eccovi Yuki! La più giovane delle mie OC (Nyoko è maggiore di qualche mese rispetto a lei). Non è adorabile?

Yuki= No. *Estrae la spada* adorabile, non credo, autrice. Preferirei 'di gradevole aspetto', se a lei non crea disturbo...

Ciceronix= Eh...( ma perché mi minacciano?!) Ok...di gradevole aspetto?

Yuki= Grazie. *Rimette la spada a posto*

Ciceronix= Prego, ehehehehe! ^^''' (Non sopravvivrò in questo angolo...)
 


CONTINUA.....
 

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Capitolo 11
*** Perfection, snow and regret ***


 

 << Nessuno...nessuno potrà mai aiutarmi...nessuno potrà farlo...ma anche così va bene...tanto...non voglio essere aiutata. >>

Una ragazzina tredicenne non avrebbe dovuto avere pensieri di quel tipo, più di tutto non avrebbe dovuto prendere una decisione così estrema, trovandosi in bilico su un ponte a Berlino.

<< Minako?! Che stai facendo? >>

L'albina riaprì gli occhi, sentendosi il busto pesante da due braccia intorno alla vita, quelle di Yui, prima di accorgersi di essere sulla balaustra del balcone di villa Sakamaki, scura dall'atmosfera che prometteva neve immediata.

<< Yui...guarda che non mi stavo mica per buttare...non ho intenzione di uccidermi... >>

<< Davvero? >>

<< Certo. Mi lasci andare, per favore? Così posso scendere. >>

<< Oh...si, si! >>

Con i piedi per terra, si girò un'altra volta verso il paesaggio nero, fissandolo e chiudendo gli occhi, sussultando al tocco sulla spalla della mano di Yui:

<< Sei sicura di stare bene? >>

<< Yui... >>

Cercò un modo per porle quella domanda bizzarra e deprimente senza disturbarla in nessun modo:

<< Sei cristiana, giusto? Secondo te...Dio odierebbe tutti quelli che...non danno senso alla vita? Insomma... che si sentono miserabili...e che credono di aver perso tutto? >>

<< N-no! Dio ama tutti i suoi figli, la sua misericordia è immensa, persino nei confronti del peccatore più infimo. Lui non potrebbe mai odiare. >>

<< Nemmeno i vampiri? Vale lo stesso per i vampiri? >>

Chiese, avviandosi con lei verso la finestra a due ante, aprendogliela, nell'aspettare una risposta, anche se già si aspettava quale sarebbe stata:

<< Non...non lo so, Minako. Mi dispiace. >>

<< Come immaginavo. >>

A spiarle c'era nuovamente Sui, che richiuse i pesanti drappi rossi per non far filtrare la luce argentea, poggiandoci la fronte per alcuni minuti. 
 

Nyoko= << AWWW! Yui-senpai, sei troppo carinaaaaa! >>

Akira= << Il verde ti dona, bella! >>

Minako= << Io preferisco i leggings neri. Risaltano la tua pelle. >>

Yuki= << È un abbinamento così rilassante per gli occhi. >>

Sui= << È vero. Anche se bisognerebbe fare qualcosa per quelle ballerine. Perdonatemi, signorina Yui, ma il rosa pallido stona l'equilibrio del vostro outfit. >>

Yui, avendo consegnato i suoi abiti quotidiani per farseli  lavare, si era cambiata in un maglione pistacchio lungo, che copriva i leggings  neri attillati, e ballerine graziosamente decorate che fungevano da pantofole.

Sorrise timida, raccogliendo alcuni dei suoi indumenti di ritorno dalla lavanderia, e trasportandoli nella sua camera, seguita a fila indiana dall'intera combriccola. Nella stanza però, c'era già un ospite indesiderato, seduto sul letto, con gli occhi già puntati sulla povera bionda, che entrò per prima:

<< Chichinashi, sei finalmente arrivata. >>

<< A-Ayato kun?! >>

<< Oh, no, è arrivato "Superb-man". >>

Brontolò Minako, ricevendo un'occhiataccia da parte del diretto interessato, che si ricompose in un sorrisetto sinistro, alzandosi e rivelandosi alle ragazze nelle sue nuove vesti: una felpa a righe rosse e bianche, coperta da una giacca bluastra, jeans e scarpe sportive, e come accessorio una sciarpa che rimpiazzava la solita cravatta annodata da 'fico'.

<< Wow...credo che i nostri piccioncini abbiano organizzato un'uscita a due segreta! >>


Esclamò scherzosa Akira, facendo un'occhiolino a entrambi Yui e Ayato, che avvamparono all'unisono:

Yui= << E-eh?!! M-ma...n-non...eh... >>

Ayato= << Tsk. Come se la trovassi attraente per uscire insieme. Ho solo sete, niente più. >>

La prese per il polso, spostandole i capelli e aprendo le fauci, prima di fermarsi, sbigottito, a fissarle un punto:

<< Cosa...AHH! >>

Avete presente uno squadrone di Rugby? Ebbene, Ayato fu letteralmente 'lanciato' dall'altro lato della stanza da cinque paia di braccia, dopo una dose di calci e pugni assestategli in faccia.

Poi le 'salvatrici' accerchiarono Yui, accortesi delle croste vistose sul suo collo, di canini molto grandi.

Akira=<< Yui, sei stata morsa?! >>

Nyoko=<< Chi è stato, Yui-senpai?! >>

Minako= << Qualcuno morirà... >>

Sui= << La grandezza dei segni riporta a quella di... >>

Yuki= << Shuu Sakamaki. >>

Concluse la castana , acarezzandosi i segni sbiaditi.

Ayato si rialzò in piedi, furente e con dei lividi viola-neri, riprendendo in mano la situazione e il polso di Yui, trascinandola nella sala Hobby, le cinque al seguito con la stessa espressione del rossiccio, che mantennero nel  disporsi attorno al divano dove giaceva il maggiore, vestito casual di un cardigan verde acqua, pantaloni neri e scarpe lucide, con le cuffie sempre piantate nelle orecchie.

<< Ehi Shuu! Stai cercando di farmi arrabbiare o cosa?! >>

Il biondo non apriva gli occhi:

<< Quanto rumore... >>

Sussurrò, facendo salire la rabbia ad Ayato che continuò, imperterrito:

<< Chi ti ha dato il diritto di giocare con la proprietà di Ore-sama?! >>

Yui si sentì imbarazzata e offesa allo stesso tempo:

<< Proprietà...? >>

<< Che tatto, mi congratulo, OREO-sama! >>

Lo schernì Akira, con il carico di espressioni ironiche di tutte, che mutarono quando gli occhi del vampiro diventarono rossi.

<< Come cazzo mi hai chiamato?! >>

La californiana si preparò al peggio...che non avvenne per il soccorso (divino), di una risatina del biondo, che ricatturò l'attenzione:

<< Cosa c'è da ridere?! >>

<< Lo ammetto...questo era divertente. Comunque ,se vuoi proprio che ti risponda, ho solo seguito ciò che il nostro istinto chiede di ...! >>

Aprendo un occhio azzurro, Shuu si rese allora conto delle condizioni del fratellastro, e per la prima volta, aveva voglia di ridere forte in faccia a qualcuno, e lo avrebbe anche potuto fare, ma quello significava entrare in una rissa...e rovinare la quiete del suo sonno. Rispose perciò in una modalità più leggera:

<< Hai...un aspetto di merda. >>

<< EH?! Ore-sama è sempre attraente, anche se ferito!! >>

Un battito lento di mani riecheggiò, interrompendo il confronto :

<< Ehi, Ehi. Calmiamoci tutti va bene? Potremmo trovare una soluzione a questo problema... >>

<< Tra  tutti proprio lui... >>

Si lamentò Akira, puntando fieramente l'indice verso il secondo rossiccio nella stanza , a denti stretti:

<< Se stai per alludere ad un'orgia o altre tue perversioni a sfondo vietato i minori, giuro che ti faccio donna, senza l'anestesia!!! >>

Laito scoppiò a ridere, toccandosi la federa del suo cappello e sorridendo languidamente ad Akira, prima di rispondere con un tono mieloso:

<< In verità stavo per proporre una giusta e 'casta' competizione di freccette. Ma, credo che sia sul punto di ripensarci, e di accogliere la tua idea... >>

<< No! Nononono, meraviglioso! Essia! Vada per le freccette! >>

Tagliò corto Sui, tappando la bocca di Akira e trascinandola a sedere su un divanetto.

<< Fufu, splendido! Allora, il premio per chi raggiunge il punteggio più alto è...la nostra Bitch-chan! Non posso aspettare altro... >>

La bionda impallidì:

<< P-premio?! >>

<< Non potreste scegliere un oggetto vero, invece di coinvolgere sempre questa poveretta nei vostri sporchi giochetti? >>

Protestò Minako, ma invano.

Shu si girò da un lato, ignorando il rumore generale:

<< Non gioco. Perché  non mi potete lasciare solo dormire in pace. >>

<< Sentito? Tutto risolto, senza rancore... >>

L'atto di Akira nel riappacificare la situazione finì anch'esso vano, per un Ayato fiero e testardo che minacciava di avventarsi sul maggiore, spinto dalla rabbia:

<< Adesso ti alzi e facciamo questa gara, hai capito?! >>

Il biondo raggrinzò le sopracciglia, rilassandosi subito dopo.

<< Penso che la tua insistenza non frutterà nulla da lui, Ayato. >>

Reiji era comparso insieme a Kanato e Subaru, avvicinandosi al divano e squadrando il proprio fratello, come se fosse la cosa peggiore che gli fosse mai capitata:

<< Era prevedibile udire una mediocre risposta come questa. Non può neanche sforzarsi di accettare una sfida. Se cercaste la parola 'senza spina dorsale' nel dizionario, trovereste scritto il suo nome, con una sua foto accanto. Cosa aspettarsi, allora, da un 'senza spina dorsale' come lui? (N.d= L'ho tradotto così, perdono per possibili errori!) >>

Nella stanza, dove prima c'era un via vai di commenti, adesso regnava un silenzio imbarazzante. Inaspettatamente, Yuki prese la parola, in difesa del maggiore:

<< E se ti dimostrasse il contrario? >>

Il moro la adocchiò, incuriosendosi per la sua tenacia a contraddirlo:

<< Ovvero? Come, signorina? >>

<< Vincendo la gara di freccette. >>

Guardata dalle facce stupefatte delle altre, la castana posò delicatamente una mano sulla spalla di Shu, scuotendolo un poco:

<< So che non vorresti essere disturbato. Ma comportarti da menefreghista non farà altro che peggiorare l'opinione della gente sul tuo conto. Almeno...provaci. Che cos'hai da perdere? >>

Il biondo aprì un occhio, sospirando e alzandosi di malavoglia dal divanetto, aprendo anche l'altro e guardando fisso davanti a lui, rispondendo al rosso:

<< Ayato...accetto la sfida, a pensarci su. >> 


Nessuno se lo sarebbe mai potuto aspettare che un ragazzo che vivesse solo di musica da orchestra ficcata nelle orecchie e di appisolamenti cronici avesse raggiunto un simile risultato, eppure, per l'incredulità di tutti i presenti (e per il rodimento di Ayato), successe: 180 punti.

<< Abbiamo un vincitore! >>

Proclamò Laito, con sottomano le spalle di Yui, tirata per le braccia da entrambe le contrarie Akira e Minako, scoraggiate dalla presa di ferro del pervertito, che per giunta e inavvertitamente la scaraventò sulla schiena di Shuu girato:

<< Ed ecco una bitch-chan, come promesso! >>.

Si voltò, prendendole il mento tra il pollice e l'indice, fissandole il collo tremante, con un espressione mescolata tra la stanchezza e fastidio:

<< Non voglio più che nessuno si metta contro di me, chiaro? >> 

<< Got it, dude! (capito, bello!) >>

Rispose per prima Akira, scuotendo le mani davanti a lei, come reagirono le altre (con differenze espressive dovute al proprio carattere),  a eccezione della più giovane, che rimase solo a fissare il bersaglio, togliendoci le freccette:

<< E tu...? Qualcosa che ti tormenta? >>

Le domandò il biondo, sorpreso dal suo stesso interesse per quella 'bambina', tanto strana e...nuova, uno strano aggettivo.

<< Hai vinto...ma...non hai dato il massimo. >>

Rispose secca la castana, mettendosi alla stessa lontananza di lui e Ayato, puntando la prima freccetta e chiudendo un occhio, disegnando mentalmente la traiettoria:

<< Non ci hai creduto veramente. Ma forse va bene così: ci hai 'provato'. >>

Passarono due secondi, e la sua mano rimase vuota: la prima freccetta traballava sul punto rosso del centro. Lanciò la seconda, poi la terza, la quarta...fino a che l'altra mano non rimase anch'essa vuota.

Nessuno poté credere ai propri occhi: il centro era totalmente ricoperto delle code delle freccette unite tra loro.

<< Oh, Baby-chan è piena di sorprese! >>

Si riprese Laito, facendole l'occhiolino (che non fu notato minimamente dalla diretta interessata).

<< Notevole. >>

Ammise Reiji, catturato al pari di suo fratello da quel 'prodigio con un briciolo di potenziale'. Yuki prese la mano di Yui, portandola in mezzo al gruppetto, girandosi e facendo un mini inchino al maggiore:

<< Spero che prenderai in custodia questo 'consiglio'. >>

Shuu fece un capolino con la testa, prima di distendersi sul divanetto:

<< Cercherò di non dimenticarlo. >>

Nyoko percepì  qualcosa e curiosò ad una delle finestre coperte, aprendo le tende e urlando a pieni polmoni dalla gioia:


<< NEVE! NEVE! USCIAMO TUTTI! PRESTO! >> 

Prese sottobraccio Yui, portandola alla porta:

<< Yui-senpai!! Facciamo un pupazzo insieme!! >>

<< O-ok! >>

<< Aspetta, Nyoko, mettiti il pellicciotto prima! >> Le seguì apprensiva Sui.
 
 
<< Ta-da!!! Finita Mrs. Cupflake! Non è bellissima, Yui-senpai? >>

Yui ammirò la graziosa statua  di neve che avevano fatto, con i bottoncini rosa come occhi e i capelli 'scolpiti', in tanti piccoli ricci.  Credette, in qualche modo, che la rosa l'avesse dedicata proprio a lei, ma non volle porle quella domanda.

<< È adorabile Nyoko! >>

<< Hmm! Anche Bunny la pensa così! >>

Teneva avvolto strettamente il coniglio con le sue maniche di folto pelo lilla, temendo che potesse prendere freddo.

<< Ehi, bambine! Se avete finito di giocare con le bambole, raggiungetemi dentro questo fichissimo fortino di neve, un capolavoro firmato Akira, baby! >>

La castana uscì fuori dall'igloo, inchinandosi e tendendo le braccia protette dal cappotto imbottito, indicandolo e sorridendo soddisfatta.

<< È bellissimo, Aki! >>

Le rispose Nyoko, montando sulla sua schiena per essere trasportata all'interno:

<< Cadetta Yui, potresti convocare le altre a raccolta? Io devo proteggere il castello e la principessa qui sopra! >>

<< Signorsì! >>

La bionda scherzò, facendo il gesto del soldato fedele, per poi avventurarsi nel giardino sopraffatto dal manto bianco, sentendo l'adrenalina nostalgica della sua infanzia scorrerle per tutto il corpo, riempiendola d'energia. La prima che trovò fu Sui, molto facilmente: era infatti l'unica rimasta all'interno della villa, ritenendosi 'troppo matura mentalmente' per giocare all'aperto, ed era rimasta ad osservarle dalla porta finestra affacciata sul retro, con un vassoio pronto in mano:

<< Signorina Kom-no, Yui, Akira ha costruito il fortino, vero? >>

<< Si! La tenente maggiore Matsumoto la richiama al rapporto! >>

Yui continuò a recitare la parte, poco imbarazzata davanti al sopracciglio alzato della rossa, che fu sostituito da un sorriso e un saluto da comilitone:

<< Richiesta di richiamo accolta! Mi guidi alla centrale, soldato! >> <

< Si! >> Coprì allora  se stessa e il vassoio  con uno scialle e la seguì vicino al gazebo, dove trovarono una Yuki ad occhi chiusi, con le gambe e il busto coperti di neve, e le braccia stese orizzontalmente.

<< Yuki...santo cielo. Potresti cercare di dormire nel letto, invece che nella neve? >>

<< Non sto dormendo: ho fatto un angelo , e mi sono stufata. Però, in effetti, mi piace questo tepore del ghiaccio che brucia la pelle... >>

Sui stava per ribattere, quando Yui non riprese la sua messinscena, con voce inusualmente decisa:

<< Soldato Yamano, se ha pazienza di unirsi allo squadrone nel rientro in caserma, può usufruire del meritato riposo che le spetta! >>

La quindicenne aprì gli occhi, animati da una punta di confusione, che si dissolse, dal cenno che sua cugina le rivolse con la testa:

<< Il suo rispetto è un onore, soldato Komori. Rientriamo alla base. >>

Si alzò, liberandosi dalla brina attaccata sul suo cappotto di lana bianca e seguendo le due, strofinandosi gli occhi con i palmi.

Minako fu beccata nel campo di rose, trasformate in eleganti epiche di ghiaccio rosse e bianche, dove si posavano ancora flebili fiocchi, che l'albina catturava sulla lingua, rificcandola dentro di tanto in tanto per farle riprendere i sensi.

<< Soldato Kurosawa, a rapporto! >>

La sedicenne si voltò sorpresa, reagendo come le precedenti due, espressivamente spaesata:

<< Ti senti bene, Yui? >>

<< Soldato Kurosawa, è "soldato Komori", non se ne dimentichi! >>

La corresse la rossa, che fu tuttavia anch'essa incompresa da Minako, che si rivolse sconcertata a Yuki:

<< È uno scherzo o avete il delirio da ipotermia?! >>

Dopo almeno cinque minuti di spiegazioni, le quattro si infilarono nel covo di ghiaccio, sistemandosi sulle pareti mattonate e sorseggiando la cioccolata (rimasta calda grazie alla meticolosa attenzione di Sui), guardando dall'apertura la neve cadente:

<< Ah, che pacchia... >>

Piegò le braccia dietro la testa Akira, chiudendo gli occhi:

<< Quasi quasi mi metto in letargo come Yuki. >>

<< Non sto dormendo. >>

Rispose la castana, nonostante gli occhi chiusi e il silenzio mantenuto fino a quel momento.

Nyoko si sporse verso l'apertura, spiando le finestre di vetro oscurate della villa:

<< Non vogliono uscire... >>

Minako strizzò una palla di neve, sciogliendosela in mano:

<< Hmph, lascia perdere. Perché sprecare tempo con quei ricconi viziati, quando possiamo godercelo in santa pace? >> 

Yui rimase delusa come la rosa, poiché il suo lato affettuoso (da Santa), si sentiva in pena per i sei fratelli, indifferenti alla magia e al calore che si potevano trarre in un giorno di neve.
 

Continua...

Ritorno (ufficiale, serio) = sono stata a fare ricerche per sviluppare al meglio la storia, e che dire, non ho scuse, me la sono presa comoda (si inginocchia, con le mani da preghiera in moschea): Gomen nasai...


Al prossimo capitolo! ^^'

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Capitolo 12
*** Father's figure? ***


Erano passati tre mesi dal giorno in cui la vita dei Sakamaki venne “sconvolta” dall'arrivo delle cinque “salvatrici” mezzevampiro,rimaste fedeli alla loro protetta Yui Komori, rischiando morsi (a cui a volte cedevano, sempre però dopo aver tentato di reagire), molestie sessuali (maggiormente quelle le rischiava Akira), minacce di morte (da Kanato, per la sua bipolarità; da Subaru, per il suo essere Tsundere e spaccone di muri) e severe dritte da parte di Reiji, il quale era rimastro tra tutti i fratelli il più “marcato” dalla situazione.
 


Quella sera in particolare stava finendo di appuntare una lista, dove aveva inserito i nomi delle cinque, con foto e didascalie delle loro caratteristiche fisiche e caratteriali. All'apparenza un lavoro degno di uno stalker perverso, ma non era il caso del secondogenito in carica. Dopotutto voleva soltanto arrivare ad un “compromesso”: aveva fermamente proibito il soggiorno delle cacciatrici alla villa, per ragioni più che specifiche, riguardanti non solo la stabilità e la salvaguardia dell'abitazione, bensì anche per i disagi che avrebbero tenuto luogo nel “gestire” l'esigenze d'ognuna di loro, aggiungendo il fatto che possedessero tratti simili ai suoi fratelli, e per i suoi gusti (e per le sue tasche) essi già bastavano e avanzavano.
 


Per acquietare le insistenti proteste che erano state previste, accettò
 
di negoziare con Sui Ichigo un “progetto” di cui egli potesse esserne liberamente il supervisore: poteva scegliere una delle ragazze da far rimanere durante il giorno insieme a Yui, e le altre quattro sarebbero ritornate nella dimora della rossa; in questo modo, la bionda non sarebbe più rimasta sola e indifesa durante la scuola e il riposo.


Sui e Yuki, a seconda del moro, erano le più gradite da ricevere: due signorine a modo, con la dedizione massima a studio e cultura e un profondo senso d'igiene, dimostrato nei loro turni di disponibilità ad aiutarlo con la manutenzione della villa.


La presenza di Nyoko, al contrario, non lo faceva particolaremente entusiasmare, benchè egli non la trovasse neanche completamente un “disastro”: nelle giornate dove cibo o pulizie non erano necessarie, era disposto a fare un'eccezione, in fondo la rosa rappresentava il detto di “cogliere due piccioni con una fava”, e il secondo piccione in questione, al seguito di Yui, era il secondo violetto dei trigemini, Kanato Sakamaki, esigente non più solo di semplici dolci da negozio, ma da leccornie sfornate dalla sua professionalissima “bambola maid”.

 
Minako e Akira finirono nell'angolo delle “sgradite presenze da evitare come la malaria”: entrambe, petulanti nel voler far divertire la bionda, finivano, stufe di ricevere divieti dal secondogenito, di trascinarla segretamente in qualche club di loro conoscenza (Minako in un club punk, Akira in varie discoteche), o di esortarla a ballare come non ci fosse un domani al volume spaccatimpani della radio da loro portata, diventata talmente odiata dai fratelli, che Shu Sakamaki, cui si pensava che niente potesse smuoverlo dalle braccia di Morfeo, fu diverse volte costretto a rifugiarsi sotto il gazebo all'esterno. Subaru si prese autonomamente l'incarico di farle ragionare, a modo suo, lanciando la fragile radio verso il vetro delle finestre antiche, spaccando entrambe le cose: fu ringraziato da un “amorevole” morso di belva sulla gamba destra ( da Minako) e da dei lividi lunghi dalle tempie fino agli angoli della bocca ( dai pugni di Akira). 


Nel compenso, salvo dinamiche stravaganti, la vita scolastica trascorreva tranquillamente...
 



<< Squilla, Yui-senpai? >>
 

<< Hm, no, sembra di no... >>

Yui chiuse le palpebre, abbattuta: da quando Subaru le aveva distrutto il cellulare aveva perso ogni forma di contatto con suo padre: aveva cercato di chiamarlo svariate volte dai telefoni pubblici che riusciva a incontrare, ma il suono della segreteria rimaneva insistente. 
 


Nyoko emanò un “Oh...” di delusione sincera, poiché ci teneva davvero tanto anche lei. Dopo tutte le domande che aveva posto a Yui sull'aspetto fisico e il carattere, la parte infantile e curiosa della rosa era determinata a voler incontrare il signor Komori.

La bionda riattaccò la cornetta, sospirando, non accorgendosi che  qualcuno le si era fermato accanto ad osservarla, cosa che invece fu subito notata da Nyoko, che si sporse in alto dalla sedia a rotelle, alzando e scuotendo forte la mano, salutando l'arrivato a voce un po' troppo alta:
 
<< Ciao, Kanato-senpai!!! >>

Yui si girò verso il violetto, facendo cadere la cornetta, colta di sorpresa.
 

<< K-kanato-kun? >>
 

Il vampiro aveva un broncio da pelle d'oca, e tutto ciò che aveva da dire fu abbastanza da far irrigidire confusa la povera umana:
 

<< Tu non capisci esattamente il perchè sei qui, non è vero? >>
 

<< Eh? >>
 
Cosa intendeva? Forse Kanato sapeva qualcosa che né lui, né il resto dei fratelli volesse dirle? Per quale ragione??
 

<< Tutto a posto, Kanato-senpai? >>


Chiese invece la dolce quindicenne, rimasta indifferente a quella domanda, covinta che egli stesse avendo bisogno di attenzioni. 

<< Ho sete. Sono arrabbiato per colpa della tua insensibilità, Yui-san. >> 
 

Attaccò così la bionda, utilizzando un tono di chiara insolenza.
 

<< E credo che mi meriti delle scuse anche, sooprattutto da te, Nyoko-chan, non pensavo che potessi essere così insensibile anche tu...Ehi...ma...MI STAI ASCOLTANDO?!! >>
 

<< Oops, scusami! Si, ti ho sentito, ed ecco qua! >>
 
Kanato non riuscì più a spiccicare parola dall'improvviso gesto della rosa: mentre si stava lamentando, lei si era voltava per estrarre dalla cesta di vimini attaccata allo schienale della sieda dei bicchieri da frullato decorati di pizzo bianco, riempiti con diverse bevande dolci, di cioccolata e creme o di frutta, e le aveva esposte ai suoi occhi scavati, sorridendogli e elencandogli dettagliatamente gli ingredienti che c'erano, in modo che lui potesse decidere quale prendere.
 
<< ...Prenderò questo alla fragola e marshmallow...E Teddy ne vuole uno al biscotto e banana... >>
 

<< Certo! Ecco a te, Teddy! >>

Gli stava porgendo il bicchiere alla zampetta, prima che Kanato glielo strappasse di mano, girandosi per andarsene:
 
<< Non hai il permesso di rivolgerti a lui come se lo conoscessi. Nee Teddy? >>
 
Stranamente, almeno a Yui, il modo in cui lo disse sembrò più...calmo.


<< Oh, è vero Teddy, me ne stavo quasi dimenticando... >>


Si fermò, rivolgendosi ancora all'orsacchiotto, ma parlando abbastanza forte da farsi capire bene:
 
<< Quel telefono è ormai rotto da due settimane. >>
 

E scomparì dal corridoio.

<< Davvero è rotto? Oh! E' vero, Yui-senpai, i fili sono staccati! Allora questo vuol dire che... >>

Le si illuminarono gli occhi verdi, e prese le mani di Yui tra le sue, esclamando emozionata:
 

<< C'è ancora speranza, possiamo chiamare il signor Komori da una cabina telefonica! Ne conosco una vicina! Coraggio, Yui-senpai, seguimi! >>


Partì in carica per il corridoio, e Yui le corse dietro, gridandole di fare attenzione.
 
<< Non andare troppo veloce, Nyoko-chan, rischi di farti male! >>
 
Ma la rosa era troppo euforica e lontana per darle ascolto, così non si accorse di stare andando incontro ad un uomo fermo e girato di spalle.
 
<< F-faccia attenzione! >>


Gli gridò Yui disperatamente, riuscendo ad attirare la sua attenzione: lo sforzo di Nyoko di bloccare le ruote per evitare l'impatto non si rilevò necessario, infatti fu quasi come se l'uomo in camice avesse già previsto tutto: in due secondi aveva impedito il possibile incidente che avrebbe causato danni a entrambi, e reggeva un' immobile Nyoko tra le braccia, mentre la sedia giaceva rivoltata sul pavimento, con le rotelline ancora in movimento all'aria.
 

<< Sta bene, signorina? Nulla di rotto? >>
 

Si guardarono negli occhi e Nyoko fu sollevata di non aver fatto arrabbiare il signore: aveva al contrario un sorriso sereno e gli occhi dorati trasmettevano un'intrigante simpatia.


<< No, sto bene! Grazie mille per avermi fermata, signore...E mi dispiace...Rischiavo di farle male... >>
 

Lui scosse il capo, accarezzandole la testa e sistemandosi gli occhiali sul naso.
 

<< Non si preoccupi. L'importante è che nessuno di noi due si sia fatto niente. Ricordi solo che deve mantenere il controllo in luoghi pubblici. Detto questo, mie care ragazze... >>
 

Fece scorrere lo sguardo da Nyoko a Yui, assumendo un tono autoritario:
 

<< Andavate così di fretta per andare a lezione, vero? Non vorrei sembrare un invadente, ma dal suono della campana sono passati esattamente...11 minuti. Mi auguro che voi non abbiate avuto l'idea di...marinare l'ultima ora per andare a divertirvi da qualche altra parte? >>
 
Le due si scambiarono un'occhiata imbarazzata, sentendosi colpevoli: in effetti la cabina telefonica più vicina si trovava al centro della città, e per andare là e tornare indietro avrebbero dovuto impiegarci almeno tutti i sessanta minuti della lezione. 
 

<< Signore, le assicuro che siamo due studentesse modello. Mai e poi mai ci verrebbe in mente di saltare ore preziose per andare a fare baldoria. Non siamo quel genere di persone... >>


Disse in difesa Yui, mostrando il suo lato valente nascosto, che fece rimanere Nyoko di stucco.
 
L'uomo parve convincersi, annuendo e tirando su la sedia della rosa, facendola sedere e trainandola verso le sezioni del primo anno.
 

<< Le consiglio allora di sbrigarsi, signorina Komori, se vuole mantenere il suo onore di “studentessa modello”. Penserò io ad accompagnare la signorina Nakamura in classe, così non perderà altro tempo. >>
 

Entrambe rimasero interdette quando lui aveva pronunciato il loro cognome, come se le avesse conosciute da sempre, o per meglio dire, osservate. Nyoko lanciò un'occhiata a Yui, e quest'ultima capì il messaggio senza che le parlasse: 

“Ci vediamo alla fine delle lezioni!”


La bionda assentì, correndo al piano di sopra.
 
 


ALLA FINE DELL'ULTIMA ORA...


Yui correva per le scale a chiocciola, respirando forte per recuperare l'ossigeno che aveva rischiato di perdere

qualche minuto
fa. Si era reata sul tetto per osservare le stelle (ed anche per sfuggire alle solite occhiatacce delle

compagne gelose) e aveva scoperto, per
sua sfortuna, di non essere sola: Laito si comportava quasi come un folle,

mentre rivolgeva una stucchevole confessione d'amore al
vento. Diceva di ricordare il suo odore...La sua voce...Che

l'avrebbe
amata per l'eternità. Poi gli occhi sereni e chiusi si riaprirono in due fessure minacciose, puntando l'angolo

dove lei era nascosta. Se non
avesse ficcato il naso in quella situazione, si sarebbe potuta salvare dal tentato

strangolamento subito, e dall'ennesimo morso vistoso sul
collo. Si massaggiò i buchi doloranti, sedendosi su una

panchina nel
cortile, illuminata dalla forte luce dorata del lampione. I boccioli di rosa venivano scossi dalla leggera

brezza del vento, e petali di
diverse tonalità cadevano davanti i mocassini di Yui. Ci giocò spostandoli con la punta per

formare immagini, per lo più cuori. 
 

Alzò la testa quando fu chiamata per nome da Nyoko, che la raggiunse e alzò la zampetta di Bunny per salutarla. La coniglietta di pezza rosa indossava un vestitino verde con trine e merletti gialli, abbinati a guanti e fiocchetti per ogni orecchio giallini. 
 

<< Oggi a economia domestica abbiamo imparato nuove tecniche di cucitura. Il professore aveva chiesto di creare qualunque cosa che ci piacesse. Quindi ho fatto un vestito nuovo per Bunny! Ti piace, Yui-senpai? >>
 

La bionda si sforzò di fare un sorriso convincente, e mantenne la testa bassa, osservando i bottoni neri scintillare sotto la luce che li investiva:

 
<< Bunny somiglia ad una principessa. Hai fatto un ottimo lavoro, Nyoko. >>
 

I suoi occhi mesti non furono ignorati dalla rosa, che toccò delicatamente la guancia della più grande, annusando sgomenta un odore forte, proveniente dal suo collo.
 

<< Yui-senpai... Ti hanno morso? >>
 

La diciassettenne fece cenno di si con la testa, senza dire una parola. Una goccia trasparente cadde dal suo viso su un petalo rosso per terra. Nyoko riuscì a vedere le strisce di sangue che macchiavano il colletto della camicia.
 

<< Non ce la faccio più...Voglio parlare con papà...Mi manca papà... >> Singhiozzò Yui.
 

Nyoko si lanciò commossa addosso a Yui, abbracciandola forte, e finì per sbilanciarsi troppo dalla sedia, che si ribaltò per la seconda volta. Dopo un minuto di shock, scoppiarono entrambe a ridere, e si ricomposero.


<< E' proprio per questo che dobbiamo andare in città Yui-senpai! Sicuramente anche tuo padre sarà in ansia per te, e starà cercando in tutti i modi di contattarti! Forza, cerchiamo la cabina! >>
<

Yui si asciugò le lacrime con il dorso, animata dalle parole incoraggianti di Nyoko:
 

<< Ok! Andiamo! >>
 
 


CITTA' DI ***** ( 3:00 a.m.)
 


<< Riesco a vederla Yui-senpai! Ci siamo quasi! >>
 

Gridò eccitata la rosa, avanzando veloce con Yui sul marciapiede deserto di tarda notte, fermandosi contemporaneamente con il fiatone per lo sforzo e le mani poggiate sulla porta della cabina telefonica.
 


<< Meglio se vai solo tu, Yui-senpai. Ho paura di essere un po' ingombrante per entrare dentro... >>
 

La bionda lanciò un'occhiata al sorriso mesto della più piccola, e provando tenerezza, decise di lasciare aperto, in modo di permettere alla rosa di assistere. Nyoko riacquistò il sorriso smagliante, stringendo forte Bunny.
 

Yui digitò il numero e attese, in ansia. Quando fu certa che il segnale fosse libero, parlò subito, non dando tempo all'utente di dire alcunchè:
 

<< Pronto, papà? Sono Yui, ti chiamo da qui perchè ho avuto problemi con il cellulare... Ecco... Non so come spiegartelo, ma... Sono successe cose talmente assurde... >>
 

La voce calda di un padre, che avrebbe dovuto rassicurarla o dargli informazioni precise da seguire, era stata sostituita dal sussurro familiare e provocatorio di un ragazzo poco affidabile. 
 

<< Assurde, dici? Dovresti fare attenzione a ciò che dici, Bitch-chan! >>
 

Yui si voltò, e con lei Nyoko, che aveva già fiutato l'odore dolciastro di purosangue: Laito Sakamaki era sul ciglio opposto della strada, sogghignando all'espressione incredula delle due ragazze, reggendo vicino all'orecchio il cellulare su cui lo avevano chiamato.
 

<< Avevo già la sensazione che avresti provato a fuggire. Mia povera, piccola e stupida Bitch-chan! >>
 

La tirò a sé, cingendole il busto con un braccio e afferrandole l'altro polso, rendendola incapace di ribellarsi.
 

<< Ehi! Lasciala andare, Laito-senpai! Yui-senpai non stava cercando di fuggire, voleva solo parlare con suo padre! Ti prego, non farle del male, come hai fatto prima! >>
 

Laito la guardò inizialmente sorpreso, poi increspò le labbra in un sorriso sensuale, accarezzandole la guancia con la punta delle dita:
 

<< Oh, ma quanto sei brava, Candy-chan! Hai subito capito che ero stato io a bere il sangue di Bitch-chan! Sei proprio una brava bambina intelligente. >>
 
Spostò l'attenzione sulla sua bocca, smuovendo il labbro inferiore con il pollice e affondando lievemente l'unghia nella carne rosata, formando un piccolo solco.
 

<< Peccato che le bambine prima o poi devono imparare. Ad ubbidire alle regole che una persona potente gli impone. Così si affronta il gioco, mia principessa innocente. Infrangi le regole, e finisci di essere macellata. >>
 

Yui ascoltava il discorso in ginocchio, riposando i muscoli intorpiditi. Fece per alzarsi e di andare a proteggere la minore, quando quest'ultima l'anticipò, stringendo dolcemente la mano di Laito e allontanandola dal suo viso:
 


<< Non vorrei mai infragere le regole, Laito-senpai. Però si tratta del padre di Yui-senpai. A lei manca tanto, perchè gli vuole bene. Penso che se ad un figlio o ad una figlia chiedessero di scegliere tra seguire le regole e perdere notizie dei propri cari e infrangerle per restargli accanto, sceglierebbero la seconda opzione. Non pensi lo stesso, riguardo a tuo padre? Non ti farebbe stare male, la sua lontananza da te? >>
 


Laito si fece scuro in volto, facendo intendere a Yui che Nyoko aveva appena premuto un tasto dolente.


<< ...Hai proprio tanto da imparare da questa vita, Nyoko-chan. >>

Mormorò, alzando la testa verso lo schermo luminoso dove veniva trasmesso un dibattito politico in diretta.
 

Le due ragazze seguirono la scena attentamente, notando il digrignamento dei denti del rosso all'inquadratura di un uomo vestito formale entrare nella sala conferenze, presentandosi con il nome di Togo Sakamaki.
 

<< “Sakamaki??” Laito-senpai, questo vuol dire che... >>
 
Ragionò stupita Nyoko, interrotta subito dalla risposta fredda del rosso:
 

<< Lui è mio padre. >>
 

Yui restò ammaliata dall'immagine di quell'uomo pressappoco sulla trentina d'anni, dai capelli corvini e corti, e dai magnetici occhi... Quegli occhi...
 
<< Yui-senpai, va tutto bene? Sei pallidissima! >>

La richiamò la rosa, spaventata dal suo momentaneo silenziò.

Pronunciò un solo nome, prima di cadere tra le braccia di Laito. Un nome sconosciuto alle sue stesse orecchie e quelle di Nyoko, ma non al pervertito di casa:
 

<< Karl...Heinz >>


Laito fissava il suo volto dormiente con puro stupore, mentre la rosa scuoteva forte la sua senpai, cercando disperatamente di svegliarla:
 

<< Ti prego, apri gli occhi, Yui-senpai! Dimmi qualcosa! >>

 
<< ...Chi sei tu? >>
 

La domanda di Laito riecheggiò tra gli edifici illuminati dal neon, rompendo il silenzio glaciale della notte profonda.
 




CONTINUA...
 

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Capitolo 13
*** Akira Matsumoto's file ***


Nome= Akira Matsumoto

 

Vero nome= Ashley Johnson

 

Età= 17 anni

 

Segno zodiacale= Scorpione

 

Gruppo sanguigno= A-

 

Compleanno= 5 Novembre

 

Descrizione fisica (umana)= Akira ha conquistato in pochi giorni il podio delle ragazze più belle della scuola, grazie al suo corpo tonico e invidiabile. Alta un metro e settantotto e con un fisico a clessidra, scolpito da ore intensive di vari sport, tra cui il suo preferito, il basket. Il viso è illuminato dalla carnagione rosea , dove spiccano due occhi marrone scuro, intensi e penetranti. Le labbra sono grandi e carnose, di un color cipria, che coprono i denti resi dritti da un apparecchio mobile. Porta una lunga coda alta, e per la mancanza di uniformi femminili della sua misura, ha scelto di indossare quella maschile, la quale mette in evidenza le sue forme sinuose e ammalianti. Ai piedi indossa delle converse nere, benchè il severo protocollo della sua amica vieti l'ammissione di indumenti non coerenti al codice scolastico.

 

Descrizione fisica (vampira)= Durante la trasformazione, i tratti facciali di Akira assumono un'aria sensuale e provocante, rendendola una predatrice letale per ogni creatura della notte. Gli occhi splendono di un luccichio passionale, e le labbra sono laccate di un rosso bordeaux, che fanno da cornice ai canini liberi e aguzzi. I lunghi capelli cadono in onde cioccolato sulla sua spalla destra, raggiungendo metà busto. Indossa un abito lungo e aderente, caratterizzato dallo spacco osè sul lato destro, mostrante le gambe velate in autoreggenti di pizzo candido, e il corpetto smanicato a cuore. Le braccia sono coperte di lunghi guanti avorio, e come calzatura porta delle decollette alte. Indossa poche volte anche un velo, che ricorda vagamente quello delle spose.

 

 

Arma= Due pugnali dalla lama ricurva, che tiene nascosti dentro la giarrettiera sulla sua coscia destra.

 

Altri segni particolari= E' un asso in qualsiasi attività fisica, che sia in singolo o in squadra, dove solitamente viene riconosciuta come leader carismatica. Inoltre ha un grande talento a suonare il pianoforte, diventato per lei una terapia contro i problemi e i ricordi bui del suo passato.

 

Carattere= Svampita e solare, amante delle nuove amicizie e determinata a far divertire il prossimo, arrivando persino a esagerare. Akira rappresenta la migliore amica che ognuno vorrebbe avere, in grado di dare una spinta a coloro di natura timida (come Yui) e di convertire un giorno borioso in pura baldoria. Molto sportiva d'animo, prova ribrezzo davanti alle ingiustizie e ai pregiudizi dietro alle spalle, che possono ferire chiunque. La sua mente aperta la rende entusiasta nei confronti del nuovo, e il suo senso dell'umorismo regala un sorriso contagioso a tutti.

 

Paure= Akira non teme quasi niente, che siano animali, fenomeni naturali, o situazioni di pressione. Prova una sensazione di sconforto solo nel momento in cui i corteggiamenti che le vengono rivolti (quali molto frequenti e da parte di entrambi i sessi) si spingono troppo oltre: la mano che cerca di infiltrarsi sotto la stoffa dei pantaloni, o il tentativo di lasciarle sul collo un succhiotto a sorpresa sono abbastanza da farla sobbalzare e scappare via, tremante e nauseata.

 

Poteri= La strategia vincente di Akira per ingannare l'avversario è la seduzione: come una vedova nera, attira le prede nella sua trappola usando il suo fascino e il suo profumo ipnotico, rendendo qualsiasi vampiro vulnerabile e inconsciente del colpo che riceverà sulla giugulare, finendo di morire dissanguato. Akira sa teletrasportarsi inoltre per brevi distanze, guarire da ferite lievi e trasformarsi in pipistrello durante le lune piene.

 

 

Piatto preferito= Incredibilmente, Akira incarna lo stereotipo negativo della cultura americana, quando si tratta di mangiare: ama i cibi spazzatura, di cui maggiormente cheeseburgers e hot dogs. A volte si concede insalate e zuppe ( solo se la sua dieta viene supervisionata da Sui, severa e rigida nonostante la sua consapevolezza di non poter prendere peso.)Di dolce ha una passione per i dessert francesi, in particolare per i macarons.

 

 

Relazione con Yuki= Akira non si sente molto in sintonia con Yuki, a causa della freddezza di quest'ultima, la quale è sempre la prima a tirarsi indietro quando lei propone programmi divertenti per passare il tempo libero, e l'ultima a ridere quando tira fuori una battuta esilarante. Nonostante ciò, la californiana riserva un grande rispetto per la tecnica impeccabile e la dedizione per la giustizia della giovane. Insieme formano un duo letale, inseparabile.

 

Relazione con Nyoko= Dire che Akira vuole bene a Nyoko è un eufemismo: Akira MUORE per lei. La tratta al pari di una sorellina, assecondandola in tutto, dai giochi alle decisioni. Ama trasportarla in giro in groppa alla sua schiena, o farle degli scherzi per vedere deliziata la reazione della sua parte infantile e ingenua.

 

 

Relazione con Sui= Akira ha denominato la leader del loro gruppo: “il nuovo sergente maggiore Hartman, all'insaputa della diretta interessata, fortunatamete.” Ugualmente a Yuki, Sui non è particolarmente entusiasta dell'umorismo di Akira, ritenuto “infantile e inopportuno”. Più che altro, Akira rimane seccata dalle innumerevoli lavate di capo riguardo al suo abbigliamento “volgare” e ai suoi modi troppo “confidenziali” con il prossimo. In fondo, tuttavia, Akira tiene molto alla rossa e il sentimento d'affetto è ricambiato.

 

Relazione con Minako= Akira e Minako vanno si e no d'accordo, anche se alcune delle provocazioni scherzose della californiana sul “problema della traformazione” finiscono per far infervorare l'albina. Entrambe adorano il caos e la libertà, perciò è facile trovarle in giro per le strade in serata, benchè si dividano in club diversi, a seconda del loro genere preferito di musica.

 

 

Relazione con Yui= Akira è già profondamente attaccata a Yui, e contrariamente a Yuki e Sui, non la vede come una vittima sfortunata da salvaguardare, ma come una nuova amica dolce e inesperta del mondo circostante. La sua voglia di aiutarla a migliorare la sua socialità, però, si sta pian piano cambiando ad un altro piano: scoprire cos'è l'odore che le aleggia intorno e capire se sia bene o no correlato all'uomo e la donna che aveva incontrato l scorsa notte.

 

 

Pensieri su Ayato Sakamaki= “Ah, cosa penso del futuro marito di Yui? Ahahaha, scherzo! Vediamo...Oreo-sama è un tipo abbastanza ok, dovrebbe solo imparare ad abbassare le penne nella vita e sul campo di basket (sul serio, ho dei lividi lasciati dai suoi passaggi).

 

 

Pensieri su Laito Sakamaki= …Oddio...Eh...da dove potrei iniziare? Fin dal primo momento in cui l'ho incontrato avevo avuto l'impressione che fosse un maiale approfittatore, con tendenze pedofile e molto, MOLTO maschiliste. E' decisamente il re dei perversi, tanto di corona e scettro...Anche se...Il fatto che abbia perduto la verginità così presto...a volte mi fa galleggiare in mente il desiderio di offrirgli il beneficio del dubbio...poichè...e detesto dirlo...forse siamo uguali...

 

 

Pensieri su Kanato= Eh...Kanato...è molto...carino...(credo). Certo, non mi piace quando fa male a Nyoko, e ogni volta che piange mi sento male perchè sembra che faccia sempre cose sbagliate...ma infondo sa essere adorabile (a modo suo).

 

Pensieri su Subaru Sakamaki= Ohoho! Ok, la Subaru ha un bel modello, e mi piace molto sia la rossa che la blu elettrica...AHAHAAHAHAHAH!!! Ok, adesso faccio la seria: più lo vedo e più lo paragono a Minako, sono praticamente uguali (forse solo un po' diversi caratterialmente, perchè Minako è più chiusa). Sono sicura al cento per cento che sia un emo! Perchè? Ma per i capelli, ovvio! Scommetto che tiene nascosto un cd dei MCR (My chemical Romance) da qualche parte!!! XD

 

Pensieri su Shuu Sakamaki= Hm, Shoe rappresenta in pieno il nomignolo che gli ho dato: una scarpa. Buttata in un angolo, senza progetti o aspirazioni da perseguire, solo ad ascoltare musica e ibernarsi. Però, devo ammettere che se si sforza, è niente male davvero! (E poi lo shippo con Yuki) Xd

 

Pensieri su Reiji Sakamaki= Umph...come se non bastasse la “mammina”, ora mi ritrovo anche un “papino” a controllarmi. Certo, è il capo di questa magione, e la vuole proteggere da tutto e da tutti, ma andiamo, un po' di vita gli farebbe solo che bene!

 

E poi, sinceramente mi mette i brividi: passa ore ed ore in quel laboratorio, che quasi credevo fosse il dr. Frankestein! Non capisco come possa piacere a Sui... Ah, si...è educato e cervellone come lei...si , in effeti stanno abbastanza bene insieme...

 

Credenza nell'amore= A-amore?? Ehm...io...non lo so...in realtà...non ci penso più...a cose del genere.

 

Un saluto random a Yui?= “EHI BELLA!!! Ti va di uscire questa sera?? Solo io, te e un'intera pista da ballo dove scatenarci! Eh? Ti vergogni? Ma dai, per questo ci sarò io a fare uscire la tua bestia interiore! Lascia fare a me!! ;)

 

 

 

Ciceronix= Ed eccovi qua...Akira!!!

 

Akira= Ciao a tutti, belli!! E' fantastico essere finalmente nell'angolo con te, Author!!

 

Ciceronix= Ahahahaaha! Anche io sono felice di averti qua, Akira (almeno non cerchi di ammazzarmi)

 

Akira= Come hai detto?

 

Ciceronix= Che adesso è il momento di ubriacarmi!!!

 

Akira= ...Ma sei astemia...

 

Ciceronix= SI! Andiamo!!!

 

Akira= OK, MI HAI CONVINTA!!!

 

ALLA PROSSIMA!!!

 

BONUS:

 

 

Akira= Ma che stiamo bevendo??

 

Ciceronix= Burrobirra!!

 

Akira=...HELL YEAH!!!

 

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Capitolo 14
*** Faith is not available ***


Era scoccata l'una di notte nella tenuta Ichigo, e Akira non era riuscita ancora a chiudere occhio. All'inizio non era stata la sola in quella situazione, poiché lei stessa, Yuki, Sui e Minako avevano passato tre ore di pura agitazione, dopo aver saputo che Nyoko e Yui erano sparite alla fine delle lezioni, invece di raggiungerle nella limousine.

 

Sui si era tenuta tutto il tempo le mani nei capelli, autodefinendosi una direttrice incapace, e allo stesso tempo si era promessa che avrebbe rafforzato la vigilanza nei corridoi, ignorando lo scontento sul volto delle altre.

 

Yuki era rimasta insieme a Minako a guardare fuori dalla finestra, speranzose che la rosa sarebbe tornata a breve.

 

<< Dovremmo avere più fiducia in lei, ha le nostre stesse potenzialità, e sa come difendersi! >>

 

Cercò di difenderla l'albina, ma Sui scosse fervamente la testa, contraddicendola:

 

<< Ha solo quindici anni, è ancora alle prime armi con il vampirismo, Minako. Ti sei mai fatta la domanda del perchè la accompagnamo sempre durante le sue missioni?? >>

 

Yuki riflettè se fosse stato giusto ribattere, ma costatò che era meglio non innervosire urteriormente la cugina esasperata.

 

Akira non aveva partecipato al dibattito: pensava ancora al silenzio di tomba nella vettura, ai volti neutri dei sei fratelli (ad eccezione di una lieve corrugazione sulla fronte di Ayato). E poi, una volta che furono scesi, come al solito senza un minimo cenno di saluto, aveva visto Laito Sakamaki allontanarsi da loro e proseguire per l'uscita principale. Un brivido l'aveva percossa da cima a piedi, con una rivelazione improvvisa nella sua mente:

 

“Lui sa dove si trovano...”

 

Il filo dei suoi pensieri fu interrotto dal suono del campanello, e dai passi veloci di Sui, che accorse ad aprire il portone: Nyoko era pallida come un cencio e strangolava Bunny più del dovuto.

 

<< Nyoko, per l'amore del cielo, cosa ti è successo?! >>

 

La trasportarono dentro e la sistemarono accanto al camino, accerchiandola e accarezzandole le spalle e le braccia tremanti:

 

<< N-Nyoko? Per caso...Laito ha cercato di farvi qualcosa? >>

 

Azzardò Akira, ricevendo un'occhiata confusa dalle tre e un “no” gesticolato dalla rosa che le diede sollievo.

 

<< Yui-senpai...è svenuta improvvisamente. Non si svegliava più ed era bianca come un lenzuolo. Era così debole...Laito l'ha presa in braccio e mi ha detto che non era successo niente, che era il momento per me di tornare a casa. E se...se stava mentendo? Se Yui-senpai fosse...fosse... >>

 

Sui l'abbracciò, passandole la mano tra i boccoli rosati:

 

<< Nyoko, devi comprendere che Yui perde troppo sangue. Per un essere umano può comportare gravi danni di salute ed normale anche possano perdere coscienza. Vedrai che dopo una nottata di riposo sarà in splendida forma. Non spaventarti più di una cosa simile. Non permetteremo mai e poi mai che muoia, va bene? >>

 

 

Nyoko soffiò il naso nel fazzoletto prestatole da Yuki, annuendo.

 

 

“Che avrà intenzione di fare quel pervertito??”

 

Pensava la californiana, versandosi la seconda tazza di camomilla e ammirando dal salone il cielo stellato:

 

“Più che altro...che significato avrà quel nome che Yui ha pronunciato prima di perdere i sensi??”

 

Mentre rimboccava le coperte alla più piccola, Akira chiese se Yui si fosse comportata in modo strano, e Nyoko le disse il nome che aveva stravolto precedentemente l'espressione di Laito:

 

<< Karlheinz. >>

 

Se fosse stata un'altra atmosfera, ci avrebbe riso sopra, inserendolo in qualche battuta sulla marca di salse “Heinz”. Al contrario, più se lo ripeteva, più una sensazione di oppressione le schiacciava il petto. Chi era Karlheinz? Era forse il padre di quei sei fratelli? Perchè non veniva mai a far visita ai suoi stessi figli?? Probabilmente perchè...lo odiavano per un preciso motivo??

 

 

Un odore familiare la destò improvvisamente dall'enigma in cui si era rinchiusa: Yui Komori passò davanti al loro cancello, correndo nuovamente verso la città, questa volta da sola, accendendo la preoccupazione della castana:

 

“Yui ma che ti è saltato in mente?! Dove te ne vai ad un'ora del genere?!”

 

 

Senza esitare, si trasformò in vampira e si vestì nella sua “divisa” lavorativa, seguendo la bionda senza farsi notare, conducendo entrambe alla “meta”.

 

“Una...chiesa? Ah, giusto, Yui è credente, quindi ha senso. Ma...vuole pregare all'alba?? Non potrebbe almeno attendere che si svegli il sacerdote?”

 

La bionda entrò nell'edificio, e Akira la imitò, teletrasportandosi e mettendosi dietro una delle colonne, sbirciando la scena.

 

Yui congiunse le mani, chiudendo gli occhi, e cominciò a parlare a Dio, come fosse un fedele amico:

 

<< Caro Dio, questa è una sfida che mi ha donato per mettermi alla prova? Non vorrei mettere in discussione la sua grande dote... ma...non riesco a comprendere quale sia la ragione vera per cui sia stata inviata qui. Come se non fosse abbastanza non posso vedere il mio adorato padre Spero che stia bene e che sia al sicuro...La prego...mi dia lei un senso...una spiegazione che mi aiuti a essere forte...Perchè ora come ora, non so proprio come andare avanti... >>

 

 

Akira si asciugò una lacrima uscitagli prepotentemente con il dorso del guanto, mentre sentiva le parole smorzate dai singhiozzi echeggiare nella navata oscura, illuminata a stento da un bagliore lunare, proveniente dalla imponente vetrata gotica sopra l'altare celebrativo, innondato di rose fresche.

 

“Oh Yui...purtroppo non credo più all'esistenza un Salvatore che mi ami incondizionalmente. Ma...sappi che per te sono disposta a diventarne uno...”

 

 

 

Una puzza invase velocemente la chiesa, avvertendo la castana, che estrasse velocemente uno dei pugnali, guardando torva Laito Sakamaki entrare e “commentare” il gesto compiuto da Yui.

 

<< Non mi disturberei a chiedere a Dio: tanto non ne otterresti una risposta. >>

 

La bionda si girò di scatto, sconvolta dalla sua presenza in quel luogo sacro, dove si pensava che fosse un luogo maledetto per le creature oscure. Quanto si sbagliavano, i mortali.

 

 

<< Buongiorno, Bitch-chan! >>

 

<< Come sapevi...che mi trovavo qui? >>

 

Chiese Yui lentamente, con gli occhi spalancati verso il primo dei trigemini, che incominciò ad incamminarsi verso la sua direzione, con il suo sorisetto sinistro e il suo tono di voce smielato e forzato.

 

<< Non te lo avevo già detto? So tutto ciò che c'è da sapere su di te. Perciò...dovresti sul serio smetterla di provare a scappare. >>

 

 

Akira ascoltava attentamente il dialogo, corrucciando la fronte e ragionando sull'affermazione di quel pervertito:

 

 

“Benchè i vampiri abbiano una logica molto più sviluppata degli umani, è impossibile dedurre che Laito abbia analizzato ogni informazione su Yui da solo. Sicuramente...Ci potrebbe essere lo zampino di una talpa...la quale deve aver donato una sorta di documento per descrivere il profilo della preda ai cacciatori affamati. Chi potrebbe essere, questa persona?”

 

 

Intanto la risposta di Yui le giunse vivida, titnta di una nota di rabbia repressa e di ansia:

 

<< Sai qualcosa riguardo a mio padre? >>

 

Il rosso fece spallucce, come se fosse stata la domanda più sciocca che avesse mai udito:

 

<< A chi mai importerebbe questo genere di discussione? >>

 

La californiana restò amareggiata da tale risposta, spingendola ad avanzare armata da colonna a colonna:

 

“Brutto...”

 

Laito fu velocissimo ad afferrare la bionda per un braccio, facendo scontrare i loro busti, strappandole un gemito di sorpresa e paura.

 

 

<< Sono qui per svelare quello che sei realmente... >>

 

Sussurrò con serietà, cercando di avventarsi sul collo già lesionato di Yui, che lo spingeva indietro continuamente, disgustata dall'atto sacrilego.

 

<< Fermo!! A-aiutatemi! Qualcuno mi...nngh!! Dio...Aiutami!!! >>

 

L'adrenalina le diede allora abbastanza potenza da spintonarlo al suolo, facendo cadere la fedora al suo fianco.

 

 

“Wow...Grandissima Yui! Le ho insegnato proprio bene!”

 

Si pavoneggiò Akira, meravigliata, fermandosi all'ultima colonna e preparandosi all'attacco che aveva escogitato con cura, aspettando la miccia che avrebbe dovuta farla esplodere.

 

Laito si lasciò scappare dopo un momento di silenzio un risolino, alzandosi e smuovendosi le ciocche di capelli ramati che avevano coperto il suo viso, mantenendo l'atteggiamento calmo e al contempo sgradevole, riavvicinandosi alla sua preda e donando un'altra sua opinione contro la religione:

 

<< Non sprecare il tuo fiato a pregare. Dio non è altro che una sciocchezza inventata dagli uomini. >>

 

Akira strinse i pugni, sforzandosi di rimanere ferma invece di attaccare quello stronzo all'istante e rovinare tutto. Non doveva agire, ancora...Doveva solamente attendere...

 

 

Yui obiettò la provocazione di Laito, ferita e irritata:

 

<< Questo non è vero! >>

 

Laito ridacchiò, arrossato da chissà quali pensieri sconci, e contrattaccò con un'intonazione canzonatoria:

 

<< Oh! Ma guarda un po'...Credi seriamente nella sua esistenza?? Pensi che lui ti aiuterà se tu credi in lui...Ahaha...Sei per caso stupida o ingenua? Forse...>>

 

La mise all'angolo, ritrovandosi faccia a faccia, l'altare dietro alle spalle della ragazza che impallidì:

 

<< Sei entrambe le cose. In ogni caso sei molto semplice. Trovo la tua innocenza attraente, Bitch-chan. >>

 

Senza preavviso, le strinse forte il braccio destro, facendola sobbalzare dal dolore:

 

<< In ogni caso... >>

 

Akira e Yui osservarono sconcertate il suo ghigno convertitosi in un'espressione dura e seria, sconosciuta su quella faccia.

 

<< Non esiste niente in cui credere, e devi fare molto più che pregare per far avverare qualcosa. >>

 

La castana affondò combattuta il viso sul marmo, ammettendo, a suo malgrado, che sia lei che il rosso la pensavano allo stesso modo.

 

<< Però io continuerò a pregare, e continuerò a credere! >>

 

Gridò Yui, la voce tremante ma decisa, e le lacrime ferme negli occhi socchiusi.

 

<< Oggi sei al meglio, Bitch-chan. Adesso farò uscire tutta la lussuria rintanata dentro di te... >>

 

La sbattè violentemente sulla superficie dell'altare, dove ne caddero migliaglia di petali, e il corpo di Yui si irrigidì dal peso innaturale di Laito, chino su di lei, famelico.

 

<< Adesso, dammi istruzioni: vuoi che cominci dall'alto...o

dal basso?>>

 

Yui assunse un'aria disgustata, dichiarando secca:

 

<< Non puoi fare una cosa simile in chiesa! >>

 

<< Sei arrabbiata? I tuoi occhi sono così affascinanti...Continua pure...è adorabile... >>

 

Commentò con un lieve rossore sulle gote e una voce sensuale, avvicinando il suo volto al corpo della giovane terrorizzata, che aveva chiuso gli occhi per sfuggire alla terribile realtà in cui si trovava.

 

<< Puoi arrabbiarti di più se vuoi. Puoi anche insultarmi. Ma non importa quante volte proverai, non sarai mai al mio livello. Perchè sono inumano...>>

 

Le sfilò il fiocco, ignorando il suo tremore:

 

<< Sarai forzata a sottometterti e sarai alla mia mercè... >>

 

Le sbottonò piano i bottoni della camicetta, godendosi i suoi lamenti lievi e disperati:

 

<< Vedrò tutte le parti che saresti imbarazzata di mostrare... >>

 

La sua bocca calò sulla carne scoperta, mostrando i canini lucenti e vogliosi di iniziare il banchetto.

 

<< E alla fine, sarai mia. >>

 

<< F-fermati... >>

 

Cercò di dissuaderlo la bionda riuscendo solo ad eccitarlo di più:

 

<< Non posso evitarlo...il solo pensiero mi fa sentire così... >>

 

 

Yui lo fissò dritto negli occhi, contemplandolo come un animale viscido e crudele:

 

<< Non mi sottometterò mai a te...MAI! >>

 

Akira non perse altro tempo: si spostò alle spalle di Laito, camminando a passi felpati, la lama argentea del pugnale veniva illuminata dalla luna.

 

<< Ma guardati, mentre fai la coraggiosa. Però non è male, mi piace. Vediamo adesso, quanto riesci a sopportare in un giorno... >>

 

Le afferrò una gamba e le baciò la coscia, facendola fremere. Sorrise compiaciuto, e sostituì le labbra con i denti...

 

 

 

 

<< Immobile, se non vuoi che questo ferro ti decapiti lentamente.>>

 

Yui spalancò gli occhi, incredula alla scena che le apparve davanti: Akira teneva la lama affilata contro il collo di Laito, intimandolo di allontanarsi, e controllava se sul corpo della povera vittima fosse accaduto niente, tirando un sospiro di sollievo:

 

<< Appena in tempo... >>

 

<< A-Akira... >>

 

Yui piangeva di gioia, ringraziando dentro di sé il suo Salvatore, che l'aveva veramente aiutata, inviandole la sua protettrice.

 

 

 

<< Avevo già intuito che avresti architettato una delle tue buffonate, Sakamaki. La prossima volta che ti allontani dal branco, cerca di essere più sveglio. Un purosangue dovrebbe accorgersi di essere sospetto agli occhi di una stirpe di “razza” inferiore, ho ragione? >>

 

Il rosso non era affatto scosso dalla lama uncinata che sfiorava la pelle pallida della sua giugulare. Sorrideva schietto, aggiustandosi con una mano la fedora e ammiccando alla californiana, parlandole sensualmente:
 

<< Certo che si. Per questo non dovresti prendermi come un'idiota totale, Caliente. Credi davvero che non mi sia accorto minimamente del tuo dolce odore fino ad adesso? Eri come una spettatrice del nostro piccolo show, almeno finchè non hai rovinato il divertimento. Ma meglio non parlare di quello che voglio: mi hai seguito perchè cerchi risposte da me, vero? Vuoi che ti sveli il significato che lega Bitch-chan a noi. >>

 

Akira deglutì, stupita, tenendo fermo il pugnale e affermando:

 

<< Esatto. Giorni fa ero venuta a conoscenza di un agenda, nel bel mezzo di una ricerca in una sala abbandonata. Conteneva delle informazioni sull'infanzia e pre-adolescenza della nuova sposa sacrificale, e trovai al suo interno anche una foto : ritraeva un prete che teneva in braccio una neonata, e sono sicurissima che si trattasse di Yui in fasce. Poi, feci due più due, aggiungendo nuovi indizi, tra cui la tua dichiarazione di conoscere ogni dettaglio su di lei. Sono giunta ad una conclusione: per ottenere il curriculum di Yui, avete preso a vostra disposizione una talpa, probabilmente un essere umano, e lo avete convinto a fornirvi i chiari dettagli. A costo di essere invadente, voglio sapere chi sia quest'uomo, o questa donna. >>

 

 

 

Yui si riabbottonava la camicetta, ascoltando rapita il ragionamento della castana.

 

“Hanno assunto uno stalker per studiarmi? Non ci credo...”

 

Laito rise forte, e ad una velocità mai vista poggiò la mano sul polso di Akira, alzandole il braccio e facendo cadere l'arma a terra, dove poco dopo si unì la gemella, estratta delicatamente dalla giarrettiera.

 

 

<< Lo ammetto, Akira-chan: per una mezza vampira, ti ritengo un'avversaria degna di raggiungere il mio standard. Ma per quanto riguarda la consapevolezza della realtà, sei lontana anni luce... >>

 

 

La spinse sulla colonna, bloccandola per le spalle. Le sollevò una gamba, e fece scorrere una mano sotto la calza di pizzo, sentendola rabbrividire.

 

 

<< Sono disposto, dunque, a confidarti un grande segreto...Insieme a Bitch-chan, ovvio. Dopotutto, è la risposta ai suoi dubbi... >>

 

 

Lanciò una frecciatina alla bionda, che abbassò il candelabro con cui voleva colpirlo, abbassando gli occhi.

 

 

<< Mi domando quale sarebbe la tua reazione...se ti dicessi che Bitch-chan ci è stata donata dalla stessa chiesa in cui crede tanto?? >>

 

 

 

 

Un velo d'orrore comparve sul volto delle ragazze, e Yui lasciò cadere il candelabro dorato, cadendo a sua volta in ginocchio.

 

 

<< Tu menti! Non è vero...non è possibile! >>

 

 

Contestò la castana, ritrovandosi gli occhi verdi troppo vicini ai suoi, e le dita andavano sempre più in basso, tastando i punti dolorosi che avrebbe tanto voluto dimenticare.

 

 

<< Cosa c'è? Siete sconvolte? Eppure è la verità: chi altro poteva conoscerla meglio, se non un membro dell'ambiente dove è stata cresciuta? >>

 

 

Sfiorò poi con le labbra l'orecchio di Akira, bisbigliandole a bassissima voce, per non farsi sentire dalla bionda traumatizzata:

 

 

<< Spero che ci sarai finalmente arrivata, Caliente. So che lo hai già fatto...infatti...io e te...siamo più simili di quanto credi... >>

 

 

Fece per baciarla ma lei scostò il viso da un lato, sorridendo sarcastica:

 

 

<< Uguale a te? Ti prego, non farmi ridere. Ti rendi solo più ridicolo così. >>

 

 

<< Hm, dì quello che vuoi. Nè tu né le tue amichette siete già al massimo della pateticità. Siamo pari. >>

 

 

Si abbassò sulla parte scoperta, passando il pollice sulla lunghezza

dell'entrocoscia, fermandolo sopra una linea rossa che stonava con la perfezione rosata e compatta dell'arto.

 

<< E questo...? >>

 

Abbassò la calza finò a che non toccò la caviglia, vedendo il taglio ricucito estendersi irregolarmente fin dietro al polpaccio.

 

Laito alzò interrogativo gli occhi verso la castana, rabbuiata e silenziosa.

 

Concentrandosi di nuovo sulla cicatrice, il rosso notò che continuava anche verso l'alto, raggiungendo l'interno delle mutande ricamate.

 

 

<< Mi intrighi ancora di più, Caliente. >>

 

 

Yui si tappò la bocca, vedendo il lunghissimo squarcio sutorato ricoprire l'intera gamba della sua amica, terminando in un luogo doloroso: le parti intime.

 

 

Un ringhio catturò l'attenzione di tutti: il lupo bianco attaccò il pervertito, mordendolo in più parti, e Yui cercava di fermarlo, sia per la sicurezza di Laito, sia per non macchiare di blasfemia la chiesa.

 

 

<< Minako, smettila! Ti prego! >>

 

 

L'albina sembrava sorda, continuando a strappare pezzi polposi da

 

da braccia e gambe, puntando al volto contratto di dolore dello sfortunato.

 

 

<< MINAKO, BASTA! >>

 

 

La lupa si voltò, guardando Akira rialzarsi la calza e scuotendo la testa:

 

<< Non mi ha fatto niente. Adesso finiscila, rischi di ammazzarlo. >>

 

 

La belva insanguinata ubbidì, tornando umana e chiedendo scusa, con un'espressione sconfitta.

 

 

 

Alla villa Sakamaki, Akira scelse di prendersi cura di Laito, lasciando di stucco le altre due .

 

 

Lo portò in camera e lo spogliò, passando pezze di acqua e disiffettante sui morsi, permettendogli di stringerle i gomiti o morderle la spalla se il bruciore fosse stato insopportabile.

 

 

“Forse se lo meritava...però non volevo vederlo ridotto in questo stato...”

 

 

Pensò tristemente, soffermandosi sulle macchie sopra il torace, dove osò passarci le dita, pervasa da una familiare e scomoda sensazione.

 

 

<< Mi intrighi di più...Laito Sakamaki. >>

 

 

Il vampiro non le rispose, era svenuto dallo sfinimento. Mugolò un nome, di una donna, che non risuonò molto chiara alle orecchie della californiana.

 

 

<< Delia? Amelia? Clelia? >>

 

 

Provò ad insistere, ma non ci fu niente da fare.

 

 

<< Ti scongiuro...Almeno...dimmi se è giusto quello che ritieni vero su Yui: è stato veramente Seiji Komori a darvi il taccuino? Cosa ha spinto un padre ad abbandonare la figlia dopo diciassette anni passati ad istruirla e ad amarla? Ci sarà una spiegazione

plausibile... >>

 

 

I lienamenti rilassati di Laito non reagirono, e lei cedette. Si alzò dalla poltrona e si girò un'ultima volta a guardare il ferito, mormorando un lieve “Mi dispiace...” e andando nella camera di Yui.

La trovò a stringere un cuscino, affondandoci la faccia e singhiozzando lentamente.

 

 

 

Si sedette al suo fianco, disegnando dei cerchi sulla sua schiena e aspettando che si calmasse.

 

 

<< A-Akira...se Laito avesse ragione...se mio padre avesse...

a-avesse... >>

 

 

Si buttò tra le sue braccia, stringendola con forza:
 

 

<< NON VOGLIO! Non voglio crederci!!! Solo perchè non risponde alle mie chiamate non significa che non voglia avere niente più a che fare con me! Lui mi vuole bene! E' L'UNICO CHE MI VUOLE BENE! >>

 

 

<< Shhh....Shhh...si Yui, non è assolutamente vero che sia stato lui: ti vuole molto bene...e lo sai una cosa? Anche io e le altre te ne vogliamo, e te ne vorremo per tutta la vita, se basta. Ti prometto che passerai degli anni fantastici, e nessuno sarà in grado di farti male. Ok? >>

 

 

Yui si rilassò, cingendo il busto dell'amica e posando beata la testa sulla spalla, chiudendo gli occhi distrutti:

 

 

<< Si. Grazie. >>

 

 

Minako si scostò dalla porta, finendo di origliare. Decise che sarebbe rimasta di guardia, quella notte.

 

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Capitolo 15
*** Tasty tears ***


Era un tranquillo tramonto di fine gennaio a villa Sakamaki: raggi rossi, arancio e ocra riflettevano le loro tinte sulle oscure pareti della magione, e mattoni di pietra verdi si convertivano in meravigliosi lingotti dorati. Yui si distrasse un secondo per poter ammirare quella scena fiabesca, e si tagliò accidentalmente la pelle dell'indice. Spaventata che l'odore avrebbe attirato uno dei vampiri se lo mise al'istante in bocca, ignorando il sapore cattivo che le rose da lei tagliate avevano lasciato sulle mani. Non sapeva esattamente il motivo per cui stava creando un bouquet.

Si era giustificata nella sua mente, autoconvincendosi che le servissero per una donazione alla chiesa lì vicino, ma non era così: i fiori che amava di più portare a messa erano i gigli, e creava vere e proprie ghirlande candide da mettere alla fine dell'altare. Se i gigli rappresentavano la purezza, le rose rosse simboleggiavano la passione frenetica e la tentazione. E stranamente, alla bionda iniziavano a piacere di più. Posò le labbra rosee su un bocciolo dai mille petali scarlatti, socchiudendo gli occhi, e ripensò con dispiacere alle parole che aveva sentito la notte precedente, gli occhi di Laito brillavano maliziosamente nei suoi ricordi:

“ Come reagireste se vi dicessi che Bitch-chan ci è stata donata in sacrificio dalla stessa chiesa che amava tanto?”

Yui si chinò con la faccia sulla terra dell'auiola, cercando di reprimere il vomito che saliva per la faringe. Non era vero, sapeva che suo padre le voleva bene, e non avrebbe neanche minimamente pensato di abbandonarla. Questa ormai era l'ultima speranza a cui si era aggrappata.

<< Una cosa del genere non può essere vera. >>

Tornò decisa a tagliare i gambi spinosi, sistemando il mazzo vicino a lei, che si fece man mano più grande.

<< Wow! E' bellissimo, Yui-senpai!! >>

La bionda sobbalzò, facendo cadere le cesoie e si girò verso l'amica con una mano sul petto, ansante:

<< Nyoko, per favore, non spaventarmi così... Mi stava per venire un colpo. >>

La rosa annuì, mortificata e l'abbracciò per scusarsi:

<< La prossima volta non userò il teletrasporto, lo giuro! >>

La bionda ricambiò la stretta, perdendosi nell'odore dolce di zucchero caramellato e fragola che emanava la pelle pallida della minore.

<< E' un regalo per qualcuno, Yui-senpai?? Cosa si festeggia?? >>

Chiese Nyoko ingenuamente, mettendosi vicino alla sua senpai e osservando con interesse il numero di rose impilate che giacevano sull'asfalto.

<< Beh...non esattamente...sono per decorazione...credo... >>

Gli occhi rosati si concentrarono un momento su quelli smeraldo curiosi, poi continuò a spiegare:

<< Mi era sembrata una buona idea abbellire gli interni con dei centrotavola di rose: sono talmente belle in questo periodo dell'anno... e pensare che non è ancora primavera... >>

Nyoko la assecondò, intrecciando i petali cadutegli in grembo e creando una coroncina per Bunny, muovendola per le zampette in un balletto goffo, terminante in un inchino rivolto alla bionda.

<< Hai avuto una fantastica idea Yui-senpai! Anche io e Bunny adoriamo le rose, sono bellissime e ci si possono fare dei dolci deliziosi! Un giorno ti porterò la mia speciale “Fleur de créme”, una mia creazione di crema alla frutta e essenza di rose. Oh, possiamo pure gustarci una bella tazza di tè alla fragola, anzi, organizziamo un tea party!! Potremmo invitare Sui e Reiji, perchè loro adorano il tè! Oh, però anche Kanato-senpai deve venire, sono sicura che divorerebbe tutti i dolci!! E inviteremo anche Shuu e Yuki, così non si annoieranno! Per Akira e Laito preparerò torri di macaron alle violette! Per Subaru e Minako...! Hm, non ne ho idea... Non vanno matti per i dessert...Ma se faccio dei bonbon alla liquirizia e menta forse apprezzeranno! E per Ore-sama, ultimo ma non meno importante... >>

Yui trovava adorabile l'entusiasmo che Nyoko sprizzava quando descriveva i suoi sogni o i suoi progetti. Putroppo, ella dubitava che si sarebbe potuto celebrare un pomeriggio allegro sia in compagnia dei Sakamaki che delle quattro cacciatrici, come avrebbe tanto voluto la quindicenne.

<<...Ad Ayato piacciono i Takoyaki. Potremmo crearne una versione dolce e speziata, per renderlo felice. >>

Suggerì infine la bionda, decisa ad assecondare la più giovane. Vederla sorridere ed applaudire emozionata era ciò che bastava per farle tornare il buonumore.

“E' così dolce e innocente...Meriterebbe proprio...un...”

“Pugno su quel brutto muso.”

Yui si irrigidì, terrorizzata. Quel pensiero, quella voce... Non appartenevano a lei. Mai si sarebbe sognata di voler alzare un dito sul viso di Nyoko. Eppure qualcosa dentro di lei sembrava agire per conto proprio. Era come se l'affettuosità della rosa la disgustasse profondamente.

<< Yui-san. >>

L'umana si voltò ancora sconvolta verso la voce che la chiamava alle sue spalle: Kanato osservava le ragazze con una serietà agghiacciante, ed indicò il mazzo abbondante di rose poggiato sul grembo della sua preda.

<< Ti chiedo di raccoglierle e di seguirmi. >>

Yui sgranò gli occhi, tesa. Quali erano le sue intenzioni? Dai pochi mesi passati in convivenza con i vampiri, si era ben annotata in mente che il violetto era un pericolo celato dietro ad una maschera fragile. Un passo falso le avrebbe condannato il collo e tutto il suo sangue. Nyoko avvolse i fiori di Yui tra le pieghe della sua ampia gonna violetta, rivolgendosi raggiante al vampiro che la scrutava con un sopracciglio alzato:

<< Kanato-senpai, Yui avrebbe un'altra mansione da svolgere, ordine di Reiji! Però posso accompagnarti io, se non ti crea problemi. >>

Il violetto fece spallucce, avviandosi con Teddy nella direzione che portava a destra, nel cimitero onorario di famiglia.

<< Nyoko-chan, non c'era bisogno di mentire per non farmi andare con Kanato. >>

<< Scusami, Yui-senpai. La mia era una bugia buona, perchè sapevo che eri troppo stanca e ti serviva una pausa. Torna pure dentro, ci penso io a Kanato-senpai. >>

Yui sorrise, arresa ma al contempo sollevata:

<< Grazie mille, Nyoko. >>



“Questo posto mi dà i brividi...”

Pensava la povera Nyoko, abbracciando forte il corpo imbottito di Bunny. Le file di lapidi scure senza incisioni né fiori le trasmettevano la solitudine e l'amarezza di essere stati dimenticati per sempre.

“Almeno Kanato-senpai viene spesso qui. Credo ci tenga molto, al contrario di Ayato-senpai o Laito-senpai...”

<< Ehi, mi dici a cosa pensi? Stai guardando nel vuoto come una scema. >>

La voce dura di Kanato la riportò alla realtà. Lanciò uno sguardo alle rose scarlatte e poi gli disse:

<< Ho notato che vieni qui molte volte, Kanato-senpai. Ecco...mi chiedevo se avessi qualche tipo di legame con questo posto. >>

Il violetto annuì, accarezzando la testa di Teddy:

<< Adoro passeggiare in questo cimitero. Le tombe sono così tenebrose e rilasciano il tanfo di putrefazione. Sono grandiose, non credi? >>

Nyoko pensò ad un corpo in decomposizione e fece una smorfia di disgusto. Di certo l'odore di morte non sapeva di dolce, e nemmeno di cose felici.

<< Amo le tombe. Sono così fredde e silenziose, e indifferenti al terrore. >>

Continuò Kanato, prima di fermarsi davanti ad una lapide in pietra, la più grande e vistosa di tutte.

<< Mia madre giace qui. >>

La rosa avvertì un tuffo al cuore. In effetti nella magione non vi era nessuna traccia di figure genitoriali. Aveva scoperto tramite Laito che il padre era sempre via per lavoro o per eventi . Ma il fatto che una madre fosse morta così presto era tremendo. Non osava immaginare quale genere di sofferenza stessero provando i figli, soprattutto Kanato. Però anche lei aveva vissuto un'esperienza simile, anche se di diverso genere.

<< Mi dispiace tanto, Kanato-senpai... >>

Il diciassettenne si volto, stranito:

<< Cosa ti dispiace? >>

<< Della morte di tua madre... >>

<< Oh, quello? Non devi, visto che l'ho uccisa io. >>

Nyoko lasciò la presa sui gambi delle rose, che ricaddero sulla gonna di tulle lilla.

<< C-come? >>

“Ho ucciso mia madre...”

La sua fronte si imperlò di sudore freddo e un'immagine scomoda le comparve nella mente.

“Non adesso, Colette. Non adesso...”

<< Ci crederesti? Comunque sia non importa. Giusto, Teddy? >>

Kanato non si rese conto del disagio della minore, e indicò il punto su cui si dovevano sistemare le rose.

<< Puoi pure metterle là. >>

La rosa si sforzò di mantenere la lucidità e poggiò il bouquet sulla tomba.

<< K-Kanato-senpai? >>

<< Hm? Che vuoi? >>

<< Ecco...Se veramente hai ucciso tua madre... Sappi che lo capisco. Non sono a conoscenza del rapporto che tu, Ayato-senpai e Laito-senpai avevate con lei, ma... Se è stato per il meglio, allora non hai fatto che bene. >>

Il vampiro piegò la testa di lato, sinceramente sorpreso:

<< Tu... Sei proprio strana. >>

In un nanosecondo era ad un centimetro di distanza dalla rosa, cogliendola di sorpresa.

<< CHE COSA MAI POTRESTI CAPIRE DI ME?! >>

Nyoko sussultò, spaventata.

<< S-so esattamente cosa si provi...Solo questo... >>

<< SEI DAVVERO TANTO ARROGANTE DA CREDERE CHE IL MIO DOLORE SIA PARAGONABILE AL TUO, MEZZOSANGUE? >>

Nyoko indietreggiò istintivamente con le braccia davanti al viso. Una delle sue ruote urtò una radice sporgente e la sedia si inclinò. Cadde sul suolo, con Bunny a proteggerle la testa. Kanato scoppiò in una fragorosa risata, mentre osservava il dolore trasparire dalle labbra contratte della rosa.

<< Ah, Nyoko-chan, dovresti vederti. Hai un aspetto talmente patetico! >>

La minore strinse Bunny, evitando il suo sguardo.

<< Adesso rotola nella terra e piangi come la ragazza patetica che sei. Forse così potrò perdonarti. >>

E rise una seconda volta, più forte. Si sentì nel silenzio un singhiozzo, poi dei singulti lievi. Il violetto smise di deridere la miserabilità della mezza vampira, quando si accorse che l'aveva davvero fatta piangere:

<< M-mi dispiace di averti f-fatto arrabiare così tanto. T-ti prego, non farmi male...Non lo farò più... >>

<< Smettila di piagnucolare... >>

Il violetto si inginocchiò sopra di lei, e si mise con la mano a giocare con i boccoli rosa.

<< Adesso dovrò baciarti per farti smettere, vero? >>

Gli occhi arrossati di lei si spalancarono e riuscì solo ad emettere un “Eh?” debole.

<< Voi donne siete proprio un dolore... >>

Si abbassò piano e fece connettere le sue labbra a quelle di Nyoko, che si paralizzò. Era un bacio casto, senza alcun tipo di malizia. Le labbra del vampiro erano morbide, e il tepore calmò i sensi di Nyoko, che smise di lacrimare.

<< Stai meglio? >>

<< S-si... >>

<< Allora... Non ci sono problemi se bevo il tuo sangue... >>

Portò le dita a sfilare il collier ricamato dal collo della rosa. Nyoko non si oppose, sentendosi troppo stanca per reagire.

<< Anche se un po' salato, ha un buon sapore. Penso quasi che potresti prendere il ruolo di Yui-san, non cambierebbe nulla per me. >>

Le sfiorò con le labbra la pelle delicata, e avvolse le braccia intorno al suo busto, parlandole piano all'orecchio.

<< Mi piaci Nyoko. Sei la bambola che avevo sempre sognato. >>

Nyoko vide con gli occhi socchiusi che Teddy era caduto al fianco di Bunny, e sorrise. Kanato osservò il volto dormiente della minore, mentre il sangue colava lento dai fori.

<< Se conosci il mio dolore... Allora devi starmi sempre accanto. >>

Continua...

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Capitolo 16
*** Pride, moral and sin ***


<< Che cosa hai fatto... P-perchè stai distruggendo la nostra famiglia con tale noncuranza?! >>

 

<< Figlia mia, non vuoi proprio capire che questo sacrificio sia un gesto d'amore da parte di tuo padre. Ti sto offrendo l'occasione per elevare il rango della nostra casata, nonché quello della tua posizione. Una misera marchesa non sarebbe mai al pari di una duchessa, per questo sto riscrivendo il tuo destino. Per il tuo futuro e per il bene dell'intera stirpe degli Ichigo... >>

 

La dodicenne non volle ascoltare quel ragionamento egoista e sadico. Avvertiva i brividi scorrere sul suo corpo, e il salone pieno di mobili dorati in stile rococò le parve essere divenuto una prigione di ghiaccio.

Notò con orrore che l'enorme macchia di sangue si espandeva sotto la testa lesa di sua cugina incosciente, macchiando il tappeto rosso ricamato di foglie topazio. Il fluido gocciolante formò ben presto una pozzanghera, dove le schegge nere della bottiglia rotta del vino di famiglia galleggiavano lentamente. Dall'altra parte, sopra una poltrona, giaceva il corpo della primogenita degli Hilton. Era completamente rimasto massacrato dai colpi di fendente che Reynold Ichigo gli ebbe inflitto.

 

“ Elizabeth... Lucy... Mi dispiace così tanto... ”

 

Ricordò poi la violenta discussione con suo padre e poi il dolore. La sensazione del contatto tra la pelle e le fiamme, che le tolse il respiro.

Da bambina sua madre l'aveva avvertita quotidianamente di non avvicinarsi alla grata del maestoso camino di marmo.

Ironicamente, a cinque anni dalla sua morte, vi era stata lanciata contro dal suo sposo.

 

In seguito, successe un miracolo...

 

 

<< Sei certa di volerlo fare, Sui? >>

 

La rossa si alzò barcollante, ignorando le fitte sulla schiena ustionata, e annuì.

 

La donna dagli occhi gentili le sorrise, osservando la ragazzina accendere il fiammifero, per poi buttarlo sulle mura impregnate d'alcool del palazzo.

Quella che un tempo considerava la sua casa si era rivelata essere un covo di menzogne e di delitti.

Tanto meglio ridurre tutto quanto in cenere, come il cadavere di suo padre.

 

“ Non permetterò più che qualcuno ci ferisca... ”

 

Afferrò la mano della sconosciuta che l'ebbe soccorsa e gettò un'occhiata alla bambina di nove anni che riposava sulle sue braccia.

Le baciò la fronte incisa di tagli, coperti di sangue rappreso:

 

“ D'ora in avanti ti proteggerò, Lucy. Farò di tutto per non perdere anche te. E' una promessa. ”

 

Sul collo delle cugine spiccavano dei segni di canini. Ed erano quelli della loro nuova “Madre”.

 

 

Sui si mise a sedere sul materasso, massaggiandosi le tempie doloranti:

 

“ Questi sogni indesiderati mi fanno venire l'emicrania. Temo che dovrò utilizzare la cucina dei Sakamaki per prepararmi un infuso di valeriana... ”

 

Indossò così le ballerine bordeaux ai piedi del letto e si incamminò nei corridoi bui della villa.

 

“ Mi auguro di non imbattermi in individui spiacevoli. Se quel Laito mi trovasse in vestaglia, credo che non mi lascerebbe tornare in stanza. Neanche se lo minacciassi della bocciatura. ”

 

Pensava seccata la rossa, mentre imboccava il corridoio che dava sulle stanze di Yui e dei fratelli.

Per sua sorpresa incontrò l'ultima persona che si sarebbe mai aspettata in piedi, per lo più vestita:

 

<< Signorina Kom-...Yui. Cosa fa davanti al laboratorio di Reiji Sakamaki ad un orario del genere? >>

 

 

La bionda alzò le mani, imbarazzata:

 

<< Sui...ehm...Avevo intenzione di andare a dormire, ma... Avevo udito degli strani rumori provenire all'interno ed ero molto preoccupata. >>

 

La coetanea si accigliò, perplessa dalla dichiarazione della protetta:

 

<< Cosa intende per “strani rumori”? >>

 

Inaspettatamente, dall'altro lato della porta giunsero dei versi. Erano gemiti lievi, ma molto frequenti, che venivano smorzati da dei sospiri.

Per qualche sconosciuta ragione, le gote di Sui Ichigo si imporporarono, e le sue dita cominciarono a diventare scivolose sulla maniglia.

 

“ E' veramente Reiji Sakamaki che sta emettendo certi suoni...? I-in ogni caso, non devo lasciare che sia la signorina Komori ad occuparsi di questa faccenda. ”

 

Chiese allora alla ragazza di congedarsi, con la scusa del recuperare ore di sonno preziose:

 

<< Ci penserò io a verificare le condizioni di Reiji. Non temete, è in buone mani. >>

 

<< Va bene. Grazie mille, Sui. Buonanotte. >>

 

 

Appena Yui si fu allontanata aprì la porta. Entrò in una camera artificialmente illuminata, riempita da scaffali di libri o di attrezzi scientifici di vario genere.In fondo alla stanza azzurra vi erano un tavolino accerchiato da divani e poltrone. Reiji era seduto su uno di esse, immerso nel mondo dei sogni.O per meglio dire, degli incubi. Infatti gli occhi strizzati suggerivano che il sognatore stava vivendo una situazione bizzarra e terribile.

 

“ Vorrei sapere se i miei brutti sogni siano uguali ai suoi... ”

 

Ricordò in un flash la scritta che trovò sopra la pagina del libro di pozioni durante il suo primo giorno nella magione:

 

“Cambierò la tua fine, mamma.”

 

Non erano fatti suoi le dinamiche delle altre persone. Eppure qualcosa la spingeva ad invadere lo spazio di Reiji, a volerlo mettere alle strette, e a interrogarlo finchè non avrebbe ceduto. Era senza dubbio un bel ragazzo, con i suoi capelli corvini, e i suoi occhi rubino intelligenti. Per non parlare delle sue maniere impeccabili, da principe che si rispetti. E poi, i suoi gemiti erano profondi...E sexy...

“...!...”


Sui scosse il capo, rimangiandosi i pensieri inaccettabili:

 

“Sei una lady, Sui Ichigo. Inoltre sei una cacciatrice della sua specie. Perciò parlaci e torna a dormire, basta.”

 

Poggiò delicatamente la mano sulla sua spalla, quando si svegliò.

 

<< Che ci fa qui? >>

 

Sui si ricompose, rispondendogli calma:

 

<< La signorina Komori era preoccupata per lei, così mi sono presa il disturbo di venire a controllarla. Stava avendo un incubo, presumo. >>

 

Reiji sospirò, mettendosi dritto sullo schienale imbottito:

 

<< Se lo ha già inteso, è futile donarle assenso o negazione. >>

 

Fece vagare lo sguardo sulla sua vestaglia, nascondendo una nota di fascino:

 

<< In verità sono stato destato dal vostro aroma. Il vostro sangue ha una punta di asprezza, ma la dolcezza è attrente come quello dell'umana. >>

 

Sui non sepper come cogliere quell'affermazione. Fece un semplice capolino con la testa, e si spostò di lato quando egli si alzò.

 

<< Andrò a preparare del tè. >>

 

Dopo alcuni minuti...

 

Reiji sorseggiava il tè aromatico in silenzio, mentre Sui lo guardava, un po' sconcertata.

 

“Non voglio essere una maniaca di attenzioni, ma avrei trovato carino se mi avesse almeno chiesto se ne avessi voluto un po'.”

 

Reiji sembrò leggerle il pensiero, e rispose al suo quesito:

 

<< Benchè lei si trovi al di sopra della misera umanità, rimane sempre una creatura inferiore a cui non mi pongo il dubbio di servire. Le concederò di odorare l'aroma, se vuole. >>

 

“...Ma bene. Arroganza mista a razzismo, un bel modo di portarsi con il prossimo.”

 

<< Come desidera. >>

 

Si avvicinò al davanzale, spostando la tendina e ammirò il cortile leggermente coperto dalla foschia del tramonto.

 

<< Questo suo concetto le dà il diritto di trattare coloro che sono “inferiori” come giocattoli? La avverto: ho chiuso un occhio sulla storia di Kanato e Nyoko...Ma la prossima volta che la vedo morsa e ferita...La farò pagare a lei e all'intera famiglia. >>

 

Reiji smise un attimo di bere l'infuso nero.

 

<< Lei ha una famiglia, Ichigo? >>

 

La rossa si girò, scettica:

 

<< Le mie colleghe sono la mia famiglia. >>

 

<< Mi sta dicendo che non ha né madre né padre. >>

 

Sui si morse il labbro, poi parlò:

 

<< Ho una madre, ma adottiva. I miei genitori sono morti anni fa.>>

 

Il moro assentì, e le fece un'altra domanda:

 

<< Che legame tiene con lei? >>

 

Sui era indecisa se rivelare quell'aspetto privato della sua vita, ma sentì una strana fiducia nei suoi confronti.

 

<< Lei...Mi ha salvato la vita. E' grazie a lei se sono me stessa oggi, ed è per merito suo se vivo un altro giorno. Quando credevo di aver perso ogni cosa, lei era sempre lì per tirarmi su. Mi ha aiutato a divenire la persona a cui aspiravo da tempo. Senza aspettative di nessuno, e senza il giudizio altrui. >>

 

Il vampiro le si mise accanto, osservando il cortile sottostante.


Vide il piccolo Shuu alzarsi e avvicinarsi a Beatrix, chinatasi amorevolmente per parlargli.

 

<< Io devo ammetterle che la penso diversamente. Sono stato educato dal mio solo intelletto, senza le aspettative del prossimo. Eppure... >>

 

Non terminò la frase che si allontanò, lasciando Sui sulle spine.

 

<< Ho cambiato idea. Condividerò il mio tè con lei. Si accomodi pure. >>

 

La rossa esitò, ma si sedette sul sofà e osservò la preparazione della miscela viola, che il moro versò in due tazze raffinamente ornate di lillà dipinti.

 

<< A lei il primo sorso. >>

 

<< La ringrazio. >>

 

Verificò se il vapore rilasciava qualche odore strano, ma non sembrava essercene traccia. Bevve così un piccolo sorso, assaporando il vortice di violette che si bilanciavano con le foglie di tè verde.

 

<< Cosa ne pensa? >>

 

<< E'...buonissimo... >>

 

Improvvisamente il suo corpo ebbe un fremito, e fu costretta a posare la tazza sul tavolino. Sentiva uno strano tremolio farsi strada nei suoi nervi, e ogni suo osso era indolensito. Sarebbe caduta sul pavimento, se Reiji non l'avesse afferrata per la vita, tenendola stretta contro di lui.

 

<< Cosa mi hai fatto...Non riesco a...muovermi... >>

 

<< In effetti, le ho somministrato un anestetico speciale, creato per i vampiri. Se al suo posto fosse venuta Komori le avrei dato il mio infuso soporifero normale...Ma per lei, che condivide il mio stesso olfatto, ho dovuto cambiare strategia. >>

 

Sui tentò di spingersi via, ma le mani si rifiutavano di aprirsi, e il cuore le batteva troppo lentamente. Reiji poggiò la vittima contro la libreria, studiando ogni effetto dell'intruglio sul suo fisico.

 

<< Non si impanichi: l'effetto svanirà tra circa due ore. Il tempo che mi serve per studiare la sua anatomia da vampiro imperfetto. >>

 

Detto questo portò la sua mano guantata a sfilare il nodo stretto della vestaglia nera della ragazza inerme. Lasciò cadere l'indumento sulla moquette, concentrandosi sulla figura contratta della direttrice. Sui aveva totalmente perso le energie: non poteva né gridare né dimenarsi, tantomeno disperarsi. Il suo corpo era appena coperto dal corto abito di seta rosso vermiglio, talmente leggero da esaltare le forme del suo corpo tonico.

 

<< Le premetto che non nutro alcuna intenzione perversa su di lei. Sono un gentiluomo e non nuocerei mai la delicatezza di una donna così rispettabile. Inoltre mi sentirei un mostro allo sfiorire tale bellezza... >>

 

Fece scorrere una mano sul fianco della rossa, che emise un sospiro tremolante.

 

<< Non farlo, Reiji... >>

 

Il moro sogghignò, togliendosi un guanto con i denti:

 

<< Che onore sentire il mio nome pronunciato dalle vostre labbra, direttrice. Mi consenta di studiarla in tutti i suoi particolari. >>

 

Le aprì con facilità la bocca e osservò la sua dentatura, con seria concentrazione:

 

<< Noto con piacere che lei pona molta attenzione all'igiene. Ciò mi rende assai lieto. I suoi canini ovviamente rispecchiano la mediocrità della sua specie. >>

 

Lasciò andare la sua mandibola e le alzò il mento con la mano nuda. Ammirò il rossore che copriva le lentiggini, le labbra delicate semi-aperte da cui uscivano lenti respiri e poi i suoi occhi. A causa della droga erano diventati acquosi, ma mantenevano lo stesso fascino attraente, benchè egli considerasse il colore marrone banale.

 

<< Lei è veramente una lady, di aspetto e portamento. E questi segni di trasformazione non rovinano la fragilità della vostra pelle. Al contrario, la valorizza. >>

 

Stava per posare due dita sulle cicatrici, quando non vide una striatura che copriva la zona dietro il collo. Reiji si accigliò, riconoscendo la natura di quella strana macchia. Non lasciò il tempo a Sui di parlare che la voltò. La schiena della ragazza aveva un colorito più scuro rispetto al resto del corpo. L'unica cosa che il vampiro potè dedurre era che fosse il ricordo di un'ustione di secondo grado.

 

<< Non ha un bel rapporto con il fuoco, suppongo. Deve aver fatto male. >>

 

Sui non riuscì più a stare in silenzo. Si poggiò sui gomiti e si diede la forza di voltarsi. Strinse i lembi della camicia di Reiji e lo tirò vicino a lei.

 

<< Non potrà mai comprendere il dolore che ho provato. Strati della mia pelle erano sul punto di carbonizzarsi, e persi litri di sangue. Credevo che sarei morta. E tutto questo perchè non volli essere più manipolata dalla mia famiglia. Ho lasciato che lei mi liberasse da tutto, che fermasse tutto. A volte però...E' come se quella notte non fosse mai passata...non riesco a rimuovere il suo sguardo...non posso... >>

 

Reiji ebbe un altro lampo improvviso.

Beatrix giaceva sul prato verde, mentre il ventre si tingeva di sangue vivo. Il proiettile d'argento le aveva trafitto lo stomaco, e i suoi poteri risultarono vani nel placare l'emorragia. Reiji sorrideva, soddisfatto.

 

“Adesso che farai, madre? Penserai ancora una volta che Shu è l'unico che merita la tua ammirazione? Mi denigrerai per non essere il figlio prediletto? Dai, ammettilo: io sono il migliore. Soffri e mostrami la tua faccia agonizzante. >>

 

La vampira alzò lo sguardo e mostrò a suo figlio un sorriso lieve e dolce, deturpato da una linea di sangue che le scendeva dal labbro.

 

<< Finalmente...Hai dimostrato le tue vere capacità...Sono felice. Posso morire...felice... >>

 

Reiji sgranò gli occhi, incredulo. Quando sua madre chiuse gli occhi lanciò un urlo di rabbia, sfogandosi.

 

<< Non doveva andare così! Pensi di meritarti una morte serena, madre?! No, non lo accetto! Non lo accetterò mai! >>

 

Le urla si mischiarono a delle lacrime di pura tristezza, che gocciolarono sopra il vestito rosso del cadavere di una donna che un tempo amava e disprezzava.

 

<< Anche io pensavo di cancellare tutto con la sua morte... Tuttavia, come avrà intuito, non ha fatto altro che incrementare del rancore dentro di me. Lo sa una cosa, Ichigo? >>

 

Prese in braccio la rossa e la trasportò per il corridoio, fino ad arrivare nella camera degli ospiti.

 

<< Nonostante le nostre differenze di “rango” lei mi piace. E mi somiglia in molte particolarità. Penso che tra noi potrebbe instaurarsi un piacevole rapporto se ignorassimo le nostre posizioni. >>

 

Sui si stese sul letto e socchiuse gli occhi.

 

<< Intende un'amicizia? O per caso lei sta tentando di sedurmi? >>

 

<< Lascio ignota tale ipotesi. Adesso si riposi, l'effetto della pozione svanirà più velocemente con il sonno. >>

 

Sui assentì e si addormentò appena serrò le palpebre. Reji si sedette vicino a lei e avvicinò il suo viso al collo. Fece per mordere la sua pelle già lesa, ma si bloccò, lanciando un'occhiata sulle labbra naturalmente rosse. Il secondogenito della famiglia Sakamaki posò delicatamente le sue labbra fredde contro quelle tiepide della direttrice e marchesa Sui Ichigo.

 

La sua ragione lo rimproverava per quel suo gesto così inappropriato nei confronti di una ragazza che conosceva da appena pochi mesi. Ma qualcos'altro lo spingeva ad andare avanti, ad assaporare quel momento...così proibito e affascinante.

 

<< Lei è la prima persona in assoluto che mi abbia fatto perdere il controllo. Adesso temo che non potrò più lasciarla andare. >>

 

 

 

 

 

Continua....

 

 

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Capitolo 17
*** Nyoko Nakamura's file ***


Scheda OC Diabolik lovers= Nyoko Nakamura

 

Vero nome= Colette Dubois

 

Età= 15 anni

 

Segno zodiacale= Cancro

 

Tipo di sangue= 0

 

Compleanno= 9 Luglio

 

Descrizione fisica (umana)= Nyoko assomiglia in tutto e per tutto ad una bambola di porcellana. La sua carnagione pallida è particolarmente sensibile ai raggi solari e alle lesioni. Tiene i capelli liberi in delicati boccoli rosa chiaro, simili a vortici di zucchero filato. Gli occhi sono verde smeraldo, dalla forma civettuola e angelica. E' alta un metro e sessantatre, un centimetro in più di Yuki. Il suo abbigliamento consiste in abiti sweet lolita dai colori pastello (rosa, lilla, pesca,etc...). Abbina ad essi accessori di vario genere ( dai fiocchi ai gioielli a forma di dolce, peluches e stelle). La sua divisa è ben pulita e ordinata ma a differenza delle sue amiche la decora con spille graziose alla giacca, nastri e orli di tulle sulla gonna e calze di pizzo variopinte. A causa di un terribile incidente Nyoko non può camminare. E' costretta su una sedia a rotelle e quando si trova in vicinanza di scale o luoghi ripidi chiede aiuto alle ragazze (oppure si fa forza sui gomiti e striscia).

 

Descrizione fisica ( vampira)= Durante la trasformazione nella sua forma vampira, le gambe di Nyoko diventano funzionanti. I capelli schiariscono alle punte in un delicato color malva e gli occhi brillano di un verde lime. Indossa un abito vaporoso sweet lolita total white, composto di fiocchi e crinoline. In testa porta una fascia di pizzo candido e le scarpe con il tacco basso sono perfettamente in sintonia con la delicatezza del suo stile.

 

Arma= Coltello di 20 cm dalla lama argentata. Il manico è impreziosito di un fiocco rosato, un frammento dei suoi pochi ricordi d'infanzia.

 

Altri segni particolari= E' una patissiere professionista. Prepara con grande maestria dolcezze belle quanto buone e il suo sogno è di aprire una pasticceria a Parigi.

Ha un talento spiccato nel cucire pupazzi e vestiti per bambole (a volte confeziona anche abiti nuovi per se stessa).

Sa cantare ma si esibisce raramente per ragioni sconosciute.

Tiene sempre con sé Bunny, una coniglietta di peluche marroncina che agghinda con le sue creazioni di ago e filo.

 

Carattere= Nyoko è la piccola principessa del gruppo. Dolce come il miele, la quindicenne rappresenta un raggio di sole in un cielo cupo per le sue colleghe e sorelle. Ha un animo puro e ingenuo, per questo non riesce molte volte a distinguere le buone dalle cattive intenzioni che gli sconosciuti le presentano. Inoltre tende a essere immatura per la sua età, e vive ogni momento come se fosse un gioco. La sua innocenza e la sua gentilezza immensa la rendono irresistibile a chiunque, tanto che ha conquistato l'intero istituto. Tuttavia qualcosa cambia dopo che Nyoko si trasforma e prende in mano il suo coltello. Il suo sorriso allegro muta... fino a diventare uno strano ghigno. Un avvertimento di una verità repressa...

 

Paure= Nyoko ha il terrore dei tuoni. Si nasconde sotto tavoli o letti e si tappa le orecchie con le mani tremanti per non sentire il forte rimbombo fuori dalla finestra. Inoltre non sopporta vedere o subire gesti violenti (strattonamenti per capelli o braccia, schiaffi o pugni). Reagisce di fronti ad essi con attacchi di panico incontrollabili, e ripete parole come “ Mi dispiace ” o “ Sarò buona, promesso! ” con forti respiri. A volte teme anche se stessa, ma non ricorda il motivo preciso di ciò...

 

Poteri=Nyoko ha le tipiche abilità vampire della guarigione veloce e del teletrasporto (anche se da minime distanze). Il punto di forza della francesina in combattimento sta nella sua innocenza: nessuna creatura del buio potrebbe temere una bellissima e fragile ragazza con un peluche tra le braccia. Oh, quanto si sbagliano! La rosa non esita a sfilettare i suoi avversari con la sua lama, ridendo con una foga isterica degna di una folle. Come se fosse un'altra persona.

 

Cibo preferito= Dolci, dolci, dolci!!! Qualsiasi tipo, con qualsiasi glassa o crema, con o senza panna!!! Oh, e decorati con zuccherini, fragoline e pupazzetti di marzapane!

 

Relazione con Sui= Nyoko e Sui condividono una buffa e tenera relazione madre-figlia. La rossa la rimprovera se fa troppi capricci ma la loda ad ogni suo traguardo e non perde mai occasione di coccolarla o viziarla un pochino con dei tea parties.

 

Relazione con Yuki= Nyoko ama Yuki con tutto il suo cuore. La considera la sua sorella preferita e l'ammira come un modello da imitare e da cui imparare. Sebbene le differenze caratteriali, le due hanno stretto un legame forte e bilanciato che dimostrano anche nelle attività scolastiche in coppia. Nyoko ha bisogno della pacatezza di Yuki, e Yuki necessita dell'entusiasmo di Nyoko.

Per questa intesa armoniosa sono un duo inseparabile.

Sono allo stesso modo un duo letale in battaglia.

 

Relazione con Akira= Se con Sui Nyoko è educata alle buone maniere, con la californiana impara a infrangere ogni regola di bonton imparata. La loro relazione si basa sul raggiungimento del caos, con una dose giornaliera di giochi e scherzi. La castana è colei che porta quasi tutte le volte la rosa sulle spalle e cerca di farle dimenticare della sua disabilità inventandosi nuove avventure fantasiose in terre esotiche e principesche.

 

Relazione con Minako= Minako e Nyoko sono come il giorno e la notte. La prima è una ribelle con una visione ironica e amara della vita mentre la seconda è la personificazione della positività e dell'affetto sconfinato. Ciò nonostante si vogliono un mondo di bene. Minako sarebbe disposta a divorare persino gli umani pur di proteggerla. Non lo ammette spesso, ma gli abbracci della rosa le fanno un effetto rilassante nei momenti di tristezza.

 

Relazione con Yui= Fin dal primo momento Nyoko ha avuto un debole per Yui. Vede in lei un'amica e una nuova potenziale sorella, con cui giocare e preparare torte. Dalla sera della cabina, la rosa ha cominciato ad indagare a fondo sul passato della bionda, per così poterla proteggere dai pericoli che lo strano odore le sta preannunciando.

 

Pensieri su Ayato Sakamaki= Ayato-senpai? Certo che mi piace, è fantastico! Riesce a fare qualunque cosa e gioca benissimo a basket! Sono felice che sia innamorato di Yui-senpai, perchè lei lo ricambia e sono una bella coppia!!! Pensieri ingenui di una ragazza romantica

 

Pensieri su Reiji Sakamaki= Reiji-senpai è uguale a Sui: raffinato ed elegante, anche se a volte un po' severo. I tè che prepara hanno un sapore coì buono!! *-*

 

Pensieri su Shu Sakamaki= Shu-senpai è un bel dormiglione! Ho dovuto svegliarlo una volta perchè dormiva sul pavimento e rischiava di raffreddarsi, ma non voleva alzarsi... Però mi piace la musica che ascolta, è così rilassante! E poi suona super bene il violino, come Yuki!

 

Pensieri su Laito Sakamaki= Laito-senpai? Lui è molto divertente! Quando litiga con Akira usa un tono di voce che mi ricorda un gattino e lo trovo molto buffo! E la sua risatina è carinissima ^^!! A volte non capisco alcune cose che dice, perchè riguardano le mutandine o qualche tipo di gioco che non conosco... Comunque le ragazze si arrabbiano tanto, forse è qualcosa di sbagliato...

 

 

Pensieri su Subaru Sakamaki= Subaru-senpai mi sembra una bravissima persona. Mi dispiace solo che non ci parliamo quasi mai. Cerco di attirare la sua attenzione ma lui trova sempre un modo per evitarmi... Spero di non essere un disturbo per lui...Perchè vorrei tanto essere sua amica...

 

Pensieri su Kanato Sakamaki= Kanato-senpai....Mi piace. Si, è un po' brusco e infantile, ma so che dietro quella superficie c'è un ragazzo amorevole che si sente solo! E poi...L-lui mi ha baciato...e mi ha m-morso...e... non riesce a finire, si inginocchia con la faccia rossa tra le mani

 

Credenza nell'amore= Mi chiedi se l'amore esiste?! Certo che si!! So che li fuori c'è un principe o una principessa che mi stanno aspettando e li troverò un giorno!

 

Un saluto random a Yui?= Yui-senpai!!! Vieni, ho preparato una festicciola per te in giardino. Invitiamo le ragazze, e magari anche i senpai!! Ti voglio un mondo di bene, e anche Bunny te ne vuole!

 

*Angolo dell'autrice

 

Ed ecco....la pucciosa, piccola, dolciosa Nyoko!!!!

 

Nyoko=Autrice-senpai!!! Abbraccio fluffloso Je t'aime bien! (Ti voglio molto bene in francese)

Io= Moi aussi, ma chere!! (anche io, mia cara in francese)

Nyoko= Andiamo, devo farti assagggiare delle buonissime frittelle che ho preparato!!

Io= Arrivo!!! Prendo la nutella

 

A presto!!!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 18
*** Wax figures and a bloody waltz ***


<< Lo so che sei qui. Esci fuori. >>

 

Colette si tappò le orecchie, poggiando la testa sulle ginocchia.

 

<< Sto iniziando a perdere la calma, signorina. I bambini cattivi come te meritano una punizione. Solo così potrai finalmente imparare a comportarti a dovere. Dove ti sei nascosta Colette? >>

 

La bambina di nove anni iniziò a lacrimare silenziosamente, stringendo forte il suo coniglio di peluche preferito. Gli aveva cucito un abito pistacchio con fiocchi rosa perlato, simile a quello che indossava lei quel giorno. L'unica differenza era che sotto le maniche a sbuffo del pupazzo non vi erano lividi o tagli. Bunny non aveva capelli da farsi strattonare né un collo da farsi stritolare. Colette purtroppo li possedeva, per questo era il giocattolo preferito della mamma. Succedeva ogni giorno, a qualunque ora del mattino e della notte. La piccola non trovava affatto divertente quel tipo di gioco, anche se faceva ridere e stare bene sua madre. Gli schiaffi in viso, i calci sullo stomaco, le frustate con la cinghia, gli insulti....facevano male.

Per questo si rifugiava nei luoghi più oscuri di villa Dubois, come gli avevano consigliato i suoi fratelli.

 

“ Nasconditi in cantina, dietro gli scaffali più in fondo... ” Gli scrisse suo fratello maggiore per la poca forza che aveva di parlare, a causa della sua malattia.

 

“ Mettiti sotto il letto o chiuditi nell'armadio. Aspetta che si arrenda e che se ne vada a dormire, poi esci. Tornerò a prendere te e Pierre, Colette. E' una promessa. Mi devi giurare in cambio di essere forte e di vegliare su nostro fratello finchè non si rimetterà in sesto. Pensi di potercela fare? ”

 

“ Si, Camille... Torna presto,ok? ”

 

La sorella di dieci anni sorrise, e uscì dalla finestra con la valigia in mano.

 

Colette non ne ebbe più notizie da allora.

 

<< ESCI IMMEDIATAMENTE, STRONZETTA! >>

 

La bambina sentì i passi svelti della madre vicino alla porta della camera di Camille. Si ritrasse con la disperata voglia di sparire, mentre vedeva la mano che si intrufolava tra le ante socchiuse dell'armadio color prugna.

 

La afferrò bruscamente per la caviglia e la trascinò in salotto con forza, ignorando le sue suppliche e le sue grida.

La donna alzò la mano, pronta ad abbatterla sopra quella...creatura. Quell'infida bestia che suo marito insinuava fosse sua figlia. Il frutto dell'adulterio messo al mondo da quella maledetta sciagurata.

 

“E' colpa tua se lui mi ha lasciato...”

 

Adele Dubois digrignò i denti di fronte alla faccia tumefatta di Colette, che cercava di proteggersi con quello stupido coniglio.

 

<< E' COLPA TUA CHE MI HAI ROVINATO LA VITA, MOSTRO!! >>

 

 

 

 

Nyoko sgranò gli occhi, lanciando un grido di terrore.

 

<< Tch! Ma che...?!! Si può sapere che ti prende?! >>

 

La rosa si guardò intorno, e si rese conto di non trovarsi più a Parigi. Era stesa su un divano verde scuro nella libreria di villa Sakamaki, dove si ricordò di avere schiacciato un pisolino per riprendersi dallo stress che l'ultimo test d'algebra le aveva accumulato. Aveva avuto un incubo orrendo e faceva fatica a regolare il suo respiro ansante. L'urlo aveva attirato l'attenzione di Subaru Sakamaki, che si era affacciato alla porta con le braccia conserte. Nei suoi occhi scarlatti si poteva notare una chiara dose di rabbia ma con una punta di sincera preoccupazione mischiata.

 

<< S-scusami Subaru-senpai...Ho fatto un brutto sogno. >>

 

L'albino mantenne lo sguardo serio, che sembrò tuttavia addolcirsi davanti al disagio della minore:
 

<< Qualunque cosa hai visto non è reale. Adesso rilassati e vai in camera, ci penso io a sistemare i libri. >>

 

Nyoko rimase leggermente sorpresa dal gesto gentile del sedicenne, che raccolse le fiabe posate sul tavolino, disponendole nei loro rispettivi scaffali. Poi si abbassò a recuperare Bunny, che era scivolato dalla stretta morbida della padroncina. Nyoko abbracciò forte il corpicino di pezza e si sentì meglio.

 

<< Grazie mille per il disturbo, Subaru-senpai. Sei un vero cavaliere. >>

 

Gli rivolse un dolce sorriso che fu ricambiato da un lieve rossore sulle gote e una giustificazione tsundere:

 

<< L'ho fatto solo perchè volevo risparmiarmi le lamentele di Reiji sull'ordine. S-solo vai! >>

 

La quindicenne trattenne una risatina e si mise in moto sulla sedia a rotelle, imboccando il corridoio.

 

L'orologio a pendolo di legno e ferro segnava l'una e dieci del mattino. Era passata un'ora dalla fine delle lezioni, e la magione era piombata in una silenziosa oscurità. Non vi era altro che un nero pece dietro il vetro delle finestre, salvo per alcuni spiragli luminosi delle stelle che sbucavano dalle ingombranti nubi grigiastre.

 

<< Sui si arrabierebbe moltissimo se uscissi con questo buio pesto... Ma... Se lei non è qui, e nessuno mi vede... >>

 

Guardò a destra e sinistra e trasse un lungo respiro, poi aprì la massiccia porta di quercia. Venne investita da una lieve brezza frizzantina che inaugurava la fine di un bianco inverno e l'inizio di una rigogliosa primavera. Nyoko si affacciò alla fontana di pietra posta al centro del cortile anteriore, ammirando il suo riflesso nell'acqua cristallina.

Sul collo spiccavano i segni freschi dei canini di Kanato che bruciavano ogni qual volta li sfiorasse. Non aveva fatto visita alla villa per più di due settimane, come le era stato imposto da Sui. Le ragazze infervorate (compresa Yui) tennero un'accesa discussione con i Sakamaki, i quali si erano ritrovati costretti a far chiedere scusa al minore dei trigemini. Il violetto miracolosamente promise di non ferire un'altra volta la rosa, anche se il suo sguardo profondamente seccato prometteva ben altro...

Alla fine Nyoko potè riabbracciare Yui-senpai e continuare beatamente le sue giornate alla magione.

 

“Sui e le altre sono sempre in ansia quando si tratta di me. E' vero che non mi piace essere maltrattata...Ma quella volta ho deciso di non reagire perchè non ce n'era motivo. E' parecchio strano ma...Non ho sentito alcun dolore...”

 

Quel pomeriggio in cui si era lasciata farsi succhiare il sangue da Kanato aveva sentito uno strano formicolio che la fece sentire bene. Come se la sensazione pungente sulla pelle le procurasse un sollievo e un calore che mai ebbe provato prima. Erano quei momenti che facevano sorgere dei dubbi nella mente della rosa. Domande su di sé e sul suo passato. Sull'incidente che ebbe sette anni fa...e sulla sua trasformazione vampirica.

 

 

 

<< Mamma? Perchè io non ce li ho? >>

 

La donna le rivolse un cenno interrogativo, chiudendo il set da cucito che aveva sul grembo.

 

<< Di cosa parli, tesoro? >>

 

La bambina di dieci anni si indicò il collo pallido, affermando con curiosità:

 

<< Dei buchi sul collo. Hai detto che per salvare me e le altre hai dovuto usare i tuoi poteri e ci hai dovuto anche trasformare perchè non saremmo sopravvissute...Ma perchè io non ho quelle cicatrici? >>

 

La donna socchiuse gli occhi gentili, accarezzandole la testa. Si alzò e si mise pazientemente a riordinare la cameretta dalle stoffe, dagli aghi e dal cotone con cui avevano creato un esercito di pupazzetti colorati.

 

<< Vedi, Colette... Il processo che tu hai dovuto subire per convertirti in un vampiro è stato un po' differente rispetto a quello delle tue sorelle... >>

 

Lanciò un'occhiata alle gambe fragili e immobili di sua figlia adottiva, rabbuiandosi.

Si ricordò la sera dove l'aveva trovata, fuori dalla lussuosa abitazione dei conti Dubois.

La piccola figura della rosa era stesa a pancia a terra sul viale di granito intorno al maniero. La bambina respirava ancora ma le sue condizioni fisiche erano critiche. La donna si inginocchiò, osservando addolorata il buco del proiettile che aveva perforato la parte inferiore della schiena della contessina. Il responsabile della sparatoria era Jaques Sensfroid, l'amante e la guardia del corpo della padrona di casa. L'uomo aveva rincorso la bambina e, impazzito dall'ira, le aveva sparato contro con il suo fucile da caccia. Il metallo della cartuccia aveva frantumato una vertebra, rendendo la povera Colette Dubois paralizzata.

La donna lo uccise all'istante. Gli tolse dalle mani l'arma e gli aprì in due il torace con il suo tridente.

Posò sulle ginocchia la testa della bimba morente, spostandole la treccia smontata dal collo latteo. Fece per affondare i suoi canini ma...non servirono.

 

<< Ti spiegherò tutto al momento opportuno, tesoro. Adesso non pensiamo agli eventi passati, concentriamoci solo sulla nostra famiglia. Piuttosto mi servirebbe un'aiutante per sfornare i muffin alle more che vorrei servire per merenda... >>

 

Colette alzò la mano entusiasta, scuotendola con foga:

 

<< Io, Io!! Ti aiuto a mescolare l'impasto, e Bunny penserà a scegliere i pirottini!! >>

 

La donna la prese in grembo, baciandole la fronte:

 

<< Sapevo di poter contare su di te, figlia adorata. E certamente anche della tua gentilissima e graziosissima coniglietta! Mettiamoci in marcia, allora: meglio non far attendere i pancini brontolanti delle tue sorelle! >>

 

 

 

 

 

 

<< Se solo Mamma fosse qui... Senti Bunny, pensi che potrebbe finalmente svelarmi quel segreto, ora che ho quindici anni? >>

 

Il muso del coniglio manteneva il sorrisetto sornione di filo, e i bottincini neri degli occhi brillavano sotto il bagliore lunare.

 

<< Hai ragione, mi risponderebbe ancora che non è il momento adatto. >>

 

Concluse, allontanandosi verso il cortile laterale. L'assenza di luci artificiali rendeva la sontuosa abitazione più cupa e malinconica del solito, due aggettivi che facevano accapponare la pelle alla quindicenne.

 

“ Non devi avere paura, Nyoko. Qui non è come il corridoio di quella casa a via Mieudouce. Non ci sono le ombre cattive...è tutto nella mia sciocca

immaginazione... ”

 

Cercava di autoconvincersi, camminando con gli occhi abbassati verso le orecchie di Bunny per non guardarsi attorno. Se avesse osservato gli angoli bui, sarebbero riapparsi quei mostri. L'avrebbero perseguitata di nuovo, che fosse stata sveglia o a letto. Non voleva che accadesse ancora...Non voleva...

 

“ Are you going to Scarborough Fair? ”

 

Nyoko si riscosse dai pensieri macabri nella sua mente, sentendo una voce melodiosa riempire il silenzio oscuro delle tenebre.

 

“ Parsley, sage, rosemary and thyme... ”

 

Quella canzone...la conosceva. Aveva un non so che di tragico e nostalgico, mischiato al fascino della civiltà celtica. Suo padre gliela aveva cantata spesso da piccola, specialmente nelle notti dove non riusciva a prendere sonno. La rosa uscì dalla scorciatoia tenebrosa e si arrestò sotto un balcone del retro, dove il cantante sedeva sulla balaustra.

 

“ Kanato-senpai... ”

 

“ Remember me, to one who lives... ”

 

Il violetto intonava i versi con occhi neutri verso il cielo cupo con Teddy seduto comodamente sul suo grembo. Dalla prospettiva di Nyoko il vampiro sembrava un principe bellisimo, al quale però avevano rubato il cuore. Una persona aveva giocato con le sue emozioni e da allora il povero ragazzo si era rinchiuso nel suo mondo personale. Nyoko avrebbe voluto veramente oltrepassare quel muro impenetrabile e aiutarlo a guarire. Perchè...Perchè era la cosa giusta da fare.

 

<< Oh, eri tu che cantavi, Kanato-kun? >>

 

Nyoko riconobbe la voce acuta e gentile, sorridendo:

 

“ Yui-senpai... ”

 

<< Yui-san... >>

 

Le rispose Kanato con un sorrisetto (stranamente) beato, ritornando poi a guardare la luna mezza coperta dal manto nero di nuvole:

 

<< Questa notte non è bellissima? >>

 

La bionda non badò alla domanda del coetaneo, piuttosto alla sua posizione.

 

<< Perchè sei seduto là? E' pericoloso... >>

 

Nyoko si mise a riflettere, abbattuta. Kanato-senpai era un vampiro purosangue, quindi era un essere immortale. Se avesse perso l'equilibrio e fosse caduto da una simile altezza non si sarebbe potuto far niente...oppure si?

 

<< Starò bene. >>

 

Rispose il vampiro, dondolando le gambe e sorridendo tra se e se.

 

<< Coraggio, è veramente pericoloso! >>

 

Insistette la ragazza impaurita, avvicinandosi con cautela.

 

Kanato le rivolse nuovamente lo sguardo e ridacchiò, osservando la preoccupazione sui lineamenti contratti dell'umana.

 

<< Hai un'espressione di ansia mischiata a paura. E' molto carina. In realtà...odio quando fai quella faccia. Mi fa preoccupare perchè sei spaventata di me. >>

 

Nyoko scosse il capo con convinzione, come se volesse farsi vedere dai due ragazzi sul balcone.

 

 

“ No, Kanato-senpai! Yui-senpai non ha paura di te, è solo in ansia per la tua sicurezza! ”

 

Yui diede voce ai pensieri della rosa, con un tono di rassicurazione e premura:

 

<< Io non lo sono. Ho solo paura che tu possa cadere. >>

 

Il violetto rise piano, divertito dalla ingenuità della mortale.

 

<< Non hai proprio idea come tale timore ti faccia stupida. Sei così incredibilmente sciocca. E' così carino, mi fa ridere. >>

 

Yui indurì poco il suo sguardo apprensivo, domandando al vampiro:

 

<< E' così sbagliato preoccuparsi? >>

 

<< Non ho bisogno della tua preoccupazione. Ma...Vuoi che scenda così tanto? >>

 

Nyoko annuì e Yui rispose con un cenno del capo:

 

<< Si. >>

 

<< Okay, allora dammi un bacio. >>

 

La rosa rimase scioccata e si dovette tappare la bocca per non lasciarsi scappare un verso di protesta. Yui lo guardò stupefatta, non capendo le intenzioni del violetto.

 

<< Se tu mi dai un bacio, sarò felice di venire giù. Se non puoi farlo...allora lasciami in pace e sparisci. Allora? >>

 

Yui non riusciva a capire. Se avesse baciato Kanato, forse lui si sarebbe deciso a scendere da quella maledetta balaustra fina, ma... Cosa ne avrebbe pensato Nyoko? Non sapeva se la minore provasse qualcosa per lui, ma era certa che Kanato stesso si fosse infatuato di lei. Era una bugia?

 

Una risata fragorosa di Kanato catturò di nuovo la sua attenzione.

 

<< C-cosa c'è? >>

 

<< Ci ha davvero creduto? Sei veramente una stupida senza speranza, Yui-san. Se avessi dovuto chiedere realmente un bacio ci sarebbe dovuta essere Nyoko-chan al tuo posto. Sai, sarebbe stato il terzo che ci saremmo scambiati. >>

 

La quindicenne diventò paonazza, girandosi i pollici imbarazzata.

 

Yui rimase interdetta, ma assentì con un micro sorriso.

 

<< Ok, adesso scendo. >>

 

<< Davvero? >>

 

<< Si. >>

 

L'umana si rasserenò quando il violetto si mise in piedi sopra la balaustra di pietra, cogliendola di sorpesa.

 

<< K-Kanato-kun?! >>

 

Il vampiro si girò verso la bionda terrorizzata , annunciando tranquillo:

 

<< Beh, addio... >>

 

Si sbilanciò all'indietro e cadde dal secondo piano, prima che Yui potesse afferrargli le gambe.

 

<< Kanato-kun, no!!! >>

 

Nyoko vide il corpo del vampiro che precipitava verso la stada mattonellata del cortile e qualcosa scattò dentro di lei. Sfrecciò con la sedia vicino al punto dell'imminente impatto e senza pensarci due volte si lanciò sul suolo, aprendo le braccia e strizzando gli occhi.

 

Yui si aspettò il rumore di un tonfo secco, che non arrivò mai.

 

“ Cosa...? ”

 

Corse le rampe di scale, raggiungendo il luogo dove era avvenuto l'incidente. Non potè credere ai suoi occhi.

 

Nyoko aprì gli occhi smeraldo, trovandone un paio violacei a cinque centimetri di distanza. Kanato sapeva che la rosa si era messa a gurdare la sua chiaccherata con Yui, e gli era venuta l'idea di far prendere un bello spavento ad entrambe. Si era buttato di sotto aspettandosi chissà quale reazione dalle due, ma non si sarebbe aspettato che la rosa avesse tentato di sacrificarsi per salvarlo. Nonostante fosse a conoscenza della sua natura vampira, quella sciocca ragazzina si era messa in pericolo per lui.

 

<< Sei un casino, Nyoko-chan. Proprio quando volevo divertirmi un po'... >>

 

Kanato non si era abbattuo contro il colpo fragile della mezza vampira: attivò i suoi poteri e atterrò lentamente a cavalcioni sopra di lei, con le mani immerse nella chioma rosata.

 

<< Pensavi che una piccola caduta dal secondo piano potesse ferirmi? >>

 

<< No, Kanato-senpai... >>

 

Sussurrò la rosa, girando la testa e sorridendo a Yui. La bionda si toccò il petto e lasciò fuori un lungo sospiro tremolante.

 

Il violetto si tolse e le si sedette accanto, prendendo di nuovo in braccio Teddy:

 

<< Magari fosse così facile morire... >>

 

<< M-morire? >>

 

Esclamò la rosa, seguita da una domanda di Yui:

 

<< Vuoi morire, Kanato-kun? >>

 

Il violetto si alzò, guardando un attimo il terreno.

 

<< Magari un giorno, chi lo sa? >>

 

Poi riprese di colpo il suo sorriso sinistro, rivolgendosi ad entrambe:

 

<< C'è un posto che adoro, in verità. Vorrei farvelo vedere oggi. >>

 

Yui aiutò la minore a risedersi sulla sedia e si guardarono con un'occhiata di inquietudine.

 

 

 

I tre giovani entrarono dentro una sala immensa, illuminata da una fioca luce verde.

La prima cosa che saltò all'occhio delle due ragazze erano delle...statue? Figure ad altezza naturale di donne, vestite in leggiadri ed eleganti abiti da sposa e poste in posizioni varie. Avevano in mano dei bouquet di fiori freschi, e i gioielli di perle e oro risaltavano la loro pelle lattea. Un colorito un po' troppo strano...Come se tutto il sangue fosse stato prosciugato dai loro vasi sanguigni...

 

Yui rabbrividì, stringendo la mano che Nyoko le aveva porso, vedendola spaventata.

 

<< Queste cosa sono? >>

 

<< Come potete vedere, sono bambole di cera. >>

 

<< Non ne avevo mai vista una... >> Confessò la bionda, osservando timidamente gli occhi vitrei e inespressivi delle spose.

 

<< Io in realtà ero già andata ad un museo di statue di cera...Ma non ne avevo miai visto di così belle! >>

 

Nyoko non provava lo stesso senso opprimente della maggiore. Si guardava intorno meravigliata, parlando a Bunny di quanto fossero belli gli abiti candidi e inventando nella sua mente nomi da dare alle bellissime sposine. Ricordò il giorno della fiera di otto anni fa, allestita ai piedi della Tour Eiffel: era andata insieme a sua sorella e a suo fratello maggiore dentro una sala di statue di cera raffiguranti personaggi famosi e fantasici. Ci rimasero per tutto il pomeriggio, per la grande pazienza del loro padre. Pierre si era messo su un piedistallo vuoto e si finse una scultura maledetta per spaventare i passanti incoscienti. Camille lo aveva rimproverato per la sua immaturità e aveva avvertito Colette di non diventare mai come lui a quindici anni. La bambina di sette anni continuava a ridere felice.

 

<< Grazie mille, Nyoko-chan. >>

 

Disse Kanato, risvegliandola dalla trance in cui si trovava.

 

<< Anche Teddy si emoziona quando veniamo qui, vero Teddy? >>

 

L'orso gli rispose con lo stesso musetto serrato.

 

<< A Bunny piace questo posto, Nyoko-chan? >>

 

<< Totalmente! Lei è una grande fan dei matrimoni, per non parlare degli abiti da cerimonia. Dice che rimarrebbe qui per sempre! >>

 

Il violetto sorrise compiaciuto.

 

<< Invece non sembra che stia piacendo a te, Yui-san. >>

 

La diciassettenne si grattò la nuca, ammettendo con un poco di vergogna:

 

<< In realtà le statue di cera mi mettono i brividi... Vorrei che fossero carine come Teddy e Bunny. >>

 

Nyoko fece muovere le zampette della coniglietta, facendole fare poi un inchino di ringraziamento alla bionda.

 

<< Bunny è lusingata per il tuo complimento, Yui-senpai. >>

 

<< Sono consapevole che Teddy e Bunny siano carini più di loro. Ma in termini di anima, sono entrambi al loro stesso livello. >>

 

L'umana e la mezza vampira chiesero la stessa domanda, incuriosite:

 

<< Anima...? >>

 

Il violetto si arrestò, facendole irrigidire.

 

<< Sapete, ci stavo pensando. Yui-san, penso che saresti bellissima come un cadavere silenzioso...ma...Nyoko-chan, tu... >>

 

Si voltò, mostrando due occhi lilla brillanti:

 

<< Saresti decisamente la statua più meravigliosa della mia collezione. >>

 

La rosa fu in grado di dire solo un << Eh? >> che Kanato le posò le mani sulle spalle, avvicinando le labbra al suo orecchio:

 

<< Che ne diresti...se ti trasformassi in una bambola qui e ora, Nyoko-chan? >>

 

<< K-Kanato, cosa?! >>

 

Disse scandalizzata Yui, cercando di allontanare la figura del vampiro dall'amica.

 

<< Ti esporrei con così tanta attenzione...E Teddy avrebbe una nuova amica. Sarebbe una vincita per entrambi! Cosa ne pensi, Nyoko-chan? >>

 

La quindicenne non rispondeva: nella sua testa frullavano mille pensieri, sulle spose immobili. Erano tutte umane...umane uccise e trasformate in oggetti...

 

<< Nyoko non diventerà una delle tue statue malate, Kanato-kun! >>

 

Gridò Yui e cominciò a spingere la sedia velocemente verso la porta. Il vampiro fu più veloce e le afferrò la mano, sorridendo con un sadico sorriso a trentadue denti. La bionda fu messa contro un muro, mentre la rosa cascò dall'abitacolo.

 

<< Perchè sei così spaventata? Avanti Yui-san, non riesci a vedere che bella sarebbe Nyoko-chan come una delle mie bambole? Osserva la sua espressione vuota: non è meravigliosa? >>

 

La diciassettenne si rese conto che in qualcosa in Nyoko si era rotto: sembrava veramente una bambola di porcellana gettata al suolo, con i lineamenti delicati e gli occhi semiaperti, offuscati.

 

<< Chiuderò quella bocca di rosa con del filo...e metterò del vetro nelle sue cavità oculari. La vestirò con uno dei miei abiti preferiti... e sarà con me per sempre. Ma prima... >>

 

Lanciò uno sguardo di sdegno verso Yui, che lo implorava con le lacrime agli occhi:

 

<< Succhierò fino all'ultima goccia di sangue, e diventerai la damigella della mia principessa. >>

 

Le sbottonò velocemente il colletto della camicia e si preparò a mordere. Yui cominciò a lacrimare...

 

Nella sala riecheggiò il suono di un fendente. Yui aprì lentamente gli occhi, spalancandoli poi alla vista del lungo taglio sul braccio del violetto.

 

Il vampiro osservò la ferita, inizialmente sbigottito. Si girò e rinfacciò l'aggressore, con le lacrime agli occhi:

 

<< SI PUO' SAPERE CHI SEI??! >>

 

La ragazza dai capelli rosa sogghignò, mostrando il lungo coltello e facendo un inchino.

 

<< OH, ma che maleducata! Perdonami, Kanato-senpaiiiii! Anche tu, Yui-senpai!! >>

 

“ Lei non è Nyoko... ”

 

Pensò la bionda, vedendo la follia impossessarsi degli occhi verde lime splendenti. Le gambe erano funzionanti e la quindicenne si avvicinò, poggiando la punta della lama sul muro e creando un solco sulla roccia:

 

<< Avrete entrambi l'onore di ammirare la forza della potente Colette Dubois, ovvero la sottoscritta! >> Si indicò con un'aria di vanità, che fece confondere sia Kanato che Yui.

 

“ Lei non è decisamente Nyoko ”

 

Pensarono all'unisono.

 

<< Ah, però mi è sfuggito un piccolo particolare... >>

 

Strinse Bunny con un braccio e iniziò a correre, facendo stridere la lama dritta talmente tanto da creare scintille:

<< Temo proprio che uscirà un bel po' di sangue, mio caro, idiota,

Kanato-senpaiiiiii! >>

 

Il violetto si scansò appena in tempo, evitando il brutale colpo.

 

<< Non vorrei sfregiare la mia preziosa bambola maid...Ma non mi lasci altra

 

scelta! >>

 

Il vampiro si mise in posizione, tirando fuori a sua volta un coltello.

 

<< Oh, ma che stupenda evoluzione!! Sarà un bellissimo waltzer all'ultimo respiro, solo io e te! >>

 

Esclamò emozionata la ragazza, volteggiando e saltando con il coltello sopra la testa. Gli procurò un taglio profondo alla gamba destra, mentre il violetto le lesionò una spalla.

 

Yui si sedette, testimoniando la battaglia tra i due ragazzi con la croce tra le mani.

 

“ Cosa faccio? Nyo...no, Colette e Kanato rischiano di ammazzarsi a vicenda...Aiutami, Dio... ”

 

Intanto il duello violento continuava. I due vampiri erano coperti di tagli e lividi, ma fu Colette a prevalere: roteò su se stessa e affondò la lama sul fianco sinistro, facendo strillare il violetto.

 

<< OHOH! Mi sa che ho vinto io, Kanato-senpaiiiii! Che peccato, avrei voluto che resistessi ancora un
po'....PAZIENZA! >>

 

Portò l'arma vicino alla giugulare, pronto ad incidere il suo colpo fatale...

 

<< FERMATI!! >>

 

Yui lanciò un bouquet di rose verso il braccio della rosa, disarmandola.

 

<< Nyoko, ma che ti è preso! Non ti riconosco più, per favore fermati!! >>

 

La quindicenne era stizzita: raccolse l'arma e la puntò verso la bionda, sibilando a denti stretti:
 

<< Rimani fuori da questa storia, Yui-senpai. Sto solo compiendo il mio dovere da cacciatrice, ossia eliminare coloro che attentano alla vita degli esseri umani. Nonostante lui ti abbia ferito, tu provi pena per lui? Sei proprio una stupida. >>

 

Yui si sarebbe offesa, ma non ci vide più. Perse la calma:
 

<< Ascoltami bene: chiunque tu sia, vattene. Nyoko non farebbe mai del male a nessuno, nemmeno al più infimo degli individui o al diavolo stesso. Lei non vorrebbe uccidere Kanato, e non ha questo comportamento da primadonna ridicola! >>

 

 

La quindicenne sbarrò gli occhi, senza parole. Kanato la imitava, rimettendosi in piedi zoppicando.

 

<< Come ti permetti di parlarmi così quando io...cerco di proteggervi entrambe?! >>

 

Urlò la vampira isterica, scaturendo un verso di sorpresa dalla bionda.

 

“ Entrambe? ”

 

<< Va bene, adesso direi che è ora di farla finita, Colette. >>

 

I tre guardavano in direzione della porta, dove Ayato Sakamaki era entrato. Si avvicinava lento, studiando l'avversaria, che si mise in posizione.

 

<< Credi di farmi paura solo perchè sei sicuro di te, come lo era lui?! Ho ucciso esseri ben peggiori in un tempo molto breve!! >>

 

La vampira si scagliò contro il rosso, a cui spuntò un sorriso di sfida.

 

<< Non ho dubbi. Peccato che io non sia come quei tuoi ex bersagli... >>

 

Scomparì in un secondo, lasciandola spaesata.

 

<< Perchè io sono il migliore! >>

 

Le riapparve dietro e prima che potesse difendersi le diede un pugno in testa, facendola svenire.

 

<< A-Ayato-kun! Che cosa le hai fatto?! >>

 

Yui accorse a stringere la mano della ragazza esanime, osservando i tratti corrucciati distendersi.

 

Ayato si rivolse a Kanato, lievemente preoccupato per le ferite:
 

<< Kanato, recati da Reiji. Penso abbia bende e medicinali adatti. >>

 

Il violetto si alzò, guardando Nyoko. Non era arrabbiato, notò sorpresa Yui. Era...Dispiaciuto.

 

<< Starà bene? >>

 

<< Non morirà, puoi starne certo. Ora va. >>

 

 

Il vampiro annuì ed uscì dalla sala.

 

<< Ayato-kun... >>

 

Il rosso si concentrò sulla figura tremante di Yui e sospirò. Si allungò, avvolgendo un braccio intorno alle sue spalle, lasciandola senza parole.

 

<< Mh...No, non ho voglia di bere. >>

 

Si staccò, facendo imbronciare un po' la bionda. Non era possibile che volesse solo succhiarle il sangue. No, era qualcosa di più.

 

<< Mhm. >>

 

I due videro la ragazza muoversi nel sonno, mugugnando qualcosa. Poi aprì flebilmente gli occhi e guardò i due con curiosità:
 

<< Yui-senpai, Ayato-senpai...Cosa è successo...? >>

 

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Capitolo 19
*** Bullets, blood and love ***


Tic...Toc...Tic...Toc....Tic...TOC...TIC...

 

I rintocchi lenti dell'orologio si intensificavano ad ogni passo nel corridoio buio di villa Sakamaki.

Yui andava quasi a tempo con le lancette dorate per come barcollasse. Benchè nessun vampiro avesse succhiato via la sua linfa vitale avvertiva una spossatezza negli arti ben peggiore dei suoi precedenti stati anemici.

La cosa più preoccupante, tuttavia, era il dolore crescente nel suo petto. Esattamente all'altezza del suo cuore. Sembrava che l'organo stesse agendo per conto proprio, pompando così tanto sangue da rendere impossibile il normale funzionamento nell'organismo della bionda.

 

“ Devo...arrivare alla mia stanza... ”

 

La diciassettene si toccò la pelle coperta dalla camicia della sua uniforme. I battiti pulsavano ad una frequenza che sarebbe potuta essere definita “ improbabile, sovraumana. ”

 

Un infarto?

 

Vi erano stati rari e pochi casi di giovani divenute vittime in seguito ad un arresto cardiaco. Tuttavia sul libro di medicina che aveva preso in prestito da suo padre si delineava che la maggior parte di essi soffrisse di malattie cardiovascolari fin dall'infanzia.

Non era decisamente il suo caso: sebbene non fosse stata una bambina particolarmente energica e pimpante, si sarebbe potuto affermare chiaramente che scoppiasse di salute.

 

“ Forse sono ancora scossa da ciò che è successo poco fa... ”

 

Le tornarono nella mente l'abito lilla pieno di tulle e pizzi di Nyoko, macchiato di schizzi di sangue.

Il suo sorriso ampio, dove i denti stretti erano il riflesso puro di una follia inimaginabbile su quel volto delicato.

E il colore verde iridescente in cui la pupilla si dilatava.

 

“ Lei non era la Nyoko che conosco io...una ragazza amorevole e pura come lei non avrebbe mai tentato di fare del male a nessuno...soprattutto a Kanato. Colette...potrebbe essere che lei sia...?! ”

 

“ Smettila di pensare a quello sgorbietto. Vedi di aiutarmi, piuttosto! ”

 

Yui andò di corsa a poggiarsi contro la parete, sentendo il petto perforato da una fitta molto più dolorosa delle precedenti.

 

Quella voce...quella maledetta voce di donna che invadeva i suoi pensieri più intimi.

Il tono lascivo...quella risatina fastidiosa.

 

“ Non...non provare ad insultarla! ”

Urlò nella sua mente, mordendosi forte il labbro e piegando le gambe per il bruciore.

 

Demone.

 

Ecco qual'era la diagnosi del suo malessere: il suo corpo era stato invaso dauna creatura oscura e maligna. Se ci fosse stato suo padre, magari l'avrebbe esorcizzata al più presto...

 

“ Oh, si che la insulto. Rispetto alla feccia umana, posso fare qualunque cosa mi aggradi di più. Ma guardati, proteggere un'assassina! Voi mortali mi fate morire dalle risate con la vostra stupidità immane. ”

 

“ Fa...fai silenzio.”

 

Si rimise in piedi con fatica, le unghie piantate sulla carta da parati blu intenso e il fiato smorzato. Il sudore le imperlava la fronte, e la vista le diventava sempre più sfocata.

 

“ Sei solo una sciocca voce nella mia testa. Starò diventando pazza ma non soccomberò per colpa di una cosa...irreale! ”

 

Battè il pugno contro la dura pietra del muro per affermare quel suo pensiero ed ignorare quelle palpitazioni. Era stufa, voleva solo che tutto finisse.

 

“ Voce? E così insinui che io sia semplicemente il frutto del tuo inconscio, patetica umana? Che miserabilità, non riesci nemmeno a comprendere quanto io sia reale. Molto più di quanto pensi. Non sono io il parassita che sta divorando il tuo corpo, bensì sei tu l'ostacolo che mi sta impedendo di vivere. Se non fosse stato per me saresti morta nella culla, quindi portami il giusto rispetto ingrata. Dammi quello che mi spetta! ”

 

Le urla divennero acute e insopportabili e la bionda provò ingenuamente a tapparsi le orecchie con le palpebre strizzate. Non era vero...era il suo corpo. Non apparteneva ad altri che a sé stessa!

 

“ Smettila! Per favore, smettila!!! ”

 

Cominciò a correre, ignorando la pericolosità di mettere sotto sforzo il suo organo vitale già affaticato. Percorse diversi corridoi oscuri, illuminati dai riflessi candidi ma deboli della luna e pervasi dall'abituale e pacifico silenzio.

D'un tratto si fermò, ascoltando nient'altro che il suo respiro. Il dolore al petto era svanito. La voce spietata era svanita. Era tutto finito.

 

“ Grazie al cielo... ”

 

Riprese a camminare con lentezza per l'ala pullulante di finestre, felice di sentire il suo cuore battere in maniera regolare, di essere “viva”.

Alzò gli occhi dal tappeto grigio, emettendo un verso di sorpresa quando vide la figura di Subaru Sakamaki in lontananza.

 

<< Subaru-kun... >>

 

L'albino si staccò dalla parete, puntando gli occhi vermigli verso la ragazza di fronte a lui. Il suo viso era ermetico, marcato da quella costante espressione torva. Tuttavia si poteva intravedere un altro tipo di emozione su quei lineamenti contratti...la paura.

 

<< Se rimani qui, morirai sicuramente. >>

 

Gli disse solo una frase,tinta di una profonda verità. Dall'arrivo delle ragazze Yui era stata morsa molto meno rispetto al suo primo giorno con i Sakamaki. Però...lei era pur sempre umana e soffriva di una grave anemia (e ora temeva anche un'infermità mentale.)

Non voleva continuare ad essere un peso per le cacciatrici per quanto fosse grata nei loro confronti. Se fosse andata via avrebbe fatto la cosa migliore, per lei e le sue nuove amiche. Ma come poteva fuggire se veniva controllata e rintracciata subito dai sei vampiri?!

 

<< Credi che abbia scelta? >>

 

Fece giusto un passo nella sua direzione, sentendo i suoi arti diventare molli e si resse sui lembi della sua camicia. Tirò fuori un lieve sospiro, provata come una maratoneta che aveva corso chilometri.

 

Il sedicenne la guardò attentamente, facendo uscire altre parole secche ma cariche di sentimento:

 

<< Vai. >>

 

<< Eh? >>

 

<< ...Ora è la tua occasione. >>

 

Yui voltò il capo come il vampiro, osservando la luna coperta dalle nubi ebano della notte: solo uno spicchio bianco sottile rimaneva della grande sfera. Questo voleva dire che tutte le creature della notte, vampiri in primis, non avevano le abilità donate dalla luna piena.

 

“ E' la mia occasione... ”

 

La bionda cominciò a correre, motivata come non mai. Avrebbe ringraziato Subaru più tardi ma la sua priorità in quel momento era fare i bagagli.

Salì di corsa le scale e raggiunse ansante la sua stanza, aprendola con grande fretta. Lanciò un mini grido di sorpresa, non aspettandosi di trovare un'altra persona, ma si calmò all'istante quando ne riconobbe l'identità.

 

<< Minako...sei tu. Cosa...stai facendo? >>

 

La ragazza aveva disposto il suo trolley marroncino aperto sul letto rosa, già mezzo riempito dei vestiti, cosmetici e accessori.

 

<< Ciao, Yui. >>

 

La salutò l'albina, increspando le labbra tinte di nero in un sorriso lieve.

 

<< Ti stavo preparando le valigie. Ho pensato che se ti avessi dato una mano avresti fatto prima...così sono entrata dalla finestra. Spero non ti dispiaccia l'intrusione. >>

 

Confessò con le spalle alzate, puntando l'indice verso le ante spalancate.

 

<< Oh, no! Non preoccuparti...ma come facevi a sapere che me ne sarei andata? >>

 

La sedicenne si grattò la nuca, stropicciandosi la gonna a stampa scozzese viola decorata di fibbie, con un po' di colpevolezza.

 

<< Ho origliato la conversazione tra te e quel Sakamaki mentre ero...in perlustrazione. La tua è stata un'ottima decisione, Yui. Davvero ottima. Se vuoi ci penserò io ad accompagnarti in un luogo sicuro, mentre le altre tratterranno quei parrucconi. >>

 

Le rivolse un altro sorriso, riprendendo a infilare i beni della sua protetta nel bagaglio. Rifletteva allo stesso tempo sullo scambio avvenuto tra i due poco fa...sull'espressione strana di quel damerino. Anche nella sua forma licantropo non riusciva a decifrare quel velo di sofferenza, un sentimento che credeva estraneo nel cuore di un vampiro.

 

<< Non lo capisco. >>

 

Pensò ad alta voce, per poi spiegarsi meglio alla bionda che la guardava con curiosità.

 

<< Quel Subaru, si comporta in maniera incomprensibile. Non avevo mai visto un purosangue che si rifiutasse di mordere e che cercasse di aiutare la sua vittima ad evadere. Perchè lo fa? Perchè non pensa solo a succhiare via il sangue e a ridere sadicamente come i suoi fratelli pacchiani di questa famiglia pacchiana? >>

 

Aggrottò la fronte con visibile confusione, aumentando un po' troppo la presa su un abito color pesca della bionda.

Yui era sorpresa dalla strana reazione della minore: era normale che le cacciatrici trovassero i sei fratelli sgraditi, ma Minako era un caso a parte. Sembrava infatti che provasse un astio viscerale nei confronti dei vampiri...o forse dei nobili?

 

Yui si sedette sopra il piumone fucsia, rinfacciando l'albina con un sorriso gentile.

 

<< Io penso solamente che Subaru-kun sia molto gentile. Mi ha persino informato che ho il via libera per scappare via e ho la sensazione che voglia aiutarmi. Solo perchè è un vampiro, non vuol dire che sia un mostro. >>

 

La sedicenne alzò un sopracciglio ma non riuscì a trattenere una leggera risata divertita.

 

<< Sei troppo pura, Yui! Ammiro la tua capacità di trovare il buono nelle persone, ti rende molto adorabile. >>

 

Glielo disse forse con un tono che si era solito usare con i bambini piccoli e questo la fece imbarazzare tremendamente. Stava per porle una domanda riguardo alla sua opinione contro i Sakamaki, quando non indirizzò la sua attenzione sul diario con la copertina usurata giacente sulla soffice coperta rosa scuro. Sollevò il manoscritto e raccolse l'immagine che ne era stata coperta, portandosela davanti agli occhi rosati e mordendosi le labbra.

Minako notò la serietà sui tratti somatici dell'umana e le si mise accanto, squadrando a sua volta la foto ritraente una bellissima bimba in fasce tenuta in braccio da...un prete?

 

<< Yui...ma sei tu? >>

 

La pelle diafana e i capelli del bebè non mentivano...ma il famoso Seiji Komori, l'uomo che aveva abbandonato la sua amata figlia in una casa piena di esseri assetati di sangue...era un servitore di Dio?

 

“ Che schifo...La chiesa è più corrotta dell'aristocrazia, vedo. Non sono mai stata così felice di essere atea. ”

 

<< Minako... >>

 

La richiamò alla realtà Yui, la quale continuava a tenere lo sguardo su quello scatto.

 

 

<< Si, cosa c'è? >>

 

Le rispose la mezza vampira con le braccia conserte e la testa piegata di lato.

 

<< Io non me ne andrò. Devo scoprire la verità. >>

 

<< Che cosa?! Yui, ma hai perso la testa?! >>

 

Esclamò l'albina con un'espressione sconcertata:

 

<< Lo ha detto pure quell'iracondo cronico, se resti qui farai una brutta fine! Questo è il momento meno opportuno per fare la coraggiosa, pensa a mettere in salvo la tua vita! >>

 

Si alzò in piedi, i capelli argentati fluenti per la velocità dello scatto, e prese per le spalle la maggiore. Quest'ultima alzò la testa e Minako fremette: seppur nella sua espressione ci fosse molta determinazione, gli occhi lucidi e le guance rosse suggerivano lo stress al quale erano in balia i nervi della povera Yui.

 

<< Vorrei andarmene...davvero. >>

 

Sussurrò con voce tremante, sfiorando con le dita il tessuto della t-shirt nera con il logo dei “THE GAZZETTE”.

 

<< Ma devo sapere...perchè mi hanno mandata qui. Cosa c'entro con questa magione...sono davvero un sacrificio...chi sono io? >>

 

L'ultima domanda trafisse il cuore di Minako come una lama. Portò lentamente le braccia a contornare le spalle della bionda, in un abbraccio stretto.

 

<< Tu sei tu. Con le tue virtù e i tuoi difetti. Sei padrona della tua vita e nessuno può importi il suo volere. >>

 

La bionda aveva gli occhi sgranati, non tanto per tale dimostrazione di affetto da parte della più distaccata delle cinque ragazze. Erano quei segni scuri, contrastanti con la pelle candida dei polsi della minore.

 

<< Minako...devo dirti una cosa. >>

 

La mezza vampira si sciolse dalla stretta, annuendo piano.

 

<< Cosa succede, Yui? >>

 

 

 

Nei cinque minuti che seguirono, Minako Kurosawa venne a conoscenza per prima del terribile segreto che attanagliava Yui Komori. Ora sapeva qual'era l'origine di quel tanfo.

 

 

<< Subaru-kun. >>

 

Se lo era aspettato, in fin dei conti. Non per altro era rimasto ad attendere l'esito in quella piccola sala lettura, l'attenzione rivolta alla luna splendente, liberatasi dalle pesanti nuvole. Ormai non avrebbe fatto più tempo, quindi non si scompose quando la fragile umana fece ingresso e chiamò il suo nome.

 

<< Sei ancora qui? >>

 

Una domanda retorica, poiché la risposta si sapeva già.

 

<< Hai sprecato una grande occasione. >>

 

Proferì, non distogliendo la sua attenzione sul distante satellite, tanto irraggiungibile quanto meraviglioso.

 

<< Se sai qualcosa su mio padre, per favore dimmelo. >>

 

La voce flebile era distinta da una nota di severità, che tuttavia non fu abbastanza per convincere l'albino a girarsi.

 

<< Mi hanno detto di essere stata offerta dalla Chiesa come sacrificio...! >>

 

Insistette la diciassettene e il vampiro si girò nella sua direzione, dichiarando seccamente:

 

<< Io non ne so nulla. >>

 

Yui abbassò gli occhi, assalita dallo sconforto. Non era sicura se lui le stesse mentendo o meno, ma era ferita nell'animo.

Il purosangue alzò le iridi scarlatte verso il volto contratto e vide in un flash la graziosa donna dai lunghi capelli color della neve. Bella come una rosa bianca ma altrettanto fragile.

 

<< !!! >>

 

Quell'espressione sofferente...la detestava.

 

La bionda sollevò lo sguardo, guardando sorpresa il vampiro avvicinarsi a lei come

 

estraeva qualcosa dalla tasca della giacca dell'uniforme scolastica.

L'umana osservava l'oggetto con insicurezza e non mostrava alcuna volontà di prenderlo. Così il vampiro le afferrò la mano e vi poggiò sopra il pugnale d'argento.

 

<< Quella lama argentea è in grado di uccidere i vampiri come noi, con un semplice colpo al cuore. >>

 

<< Ma...perchè? >>

 

“ Sei veramente una persona gentile, Subaru-kun... ”

 

L'albino non rispose, la sorpassò e si diresse fuori dalla stanza. La sua mente era ritornata al giorno in cui quella bellissima donna gli ebbe affidato il coltello: le aveva promesso di averlo sempre con sé, di essere forte...e di uccidere per lei, se fosse stato necessario. Per liberarla non solo dalle sbarre di ferro che la tenevano prigioniera ma anche dalla cella dove era stato rinchiuso il suo cuore.

 

“ Se devo uccidere per te lo farò...madre. Avvererò il tuo desiderio. ”

 

Imboccò le scale che portavano sul giardino nel retro: gli serviva una passeggiata nell'unico luogo che amava di quella villa.

Si fermò però prima di poter scendere il primo scalino, traendo un respiro basso e infastidito.

 

<< Posso sentire il puzzo del tuo pelo da isolati, lupo cattivo. Esci. >>

 

L'ombra celata nelle tenebre sbuffò e Minako uscì fuori con le braccia conserte.

 

<< Lo sapevo che potevi odorarmi, principino, ma so quanto ti dia fastidio la mia vicinanza. Pe questo preferisco seguirti nell'ombra. >>

 

<< Come una stalker. >>

 

<< No. Come una belva che aspetta di azzannare il coniglietto. >>

 

L'albino emise una risata amara e avanzò verso la coetanea con una scintilla minacciosa nei suoi occhi.

 

<< Credo che stai confondendo la verità: sei tu quella a rischio qui, cane aggressivo. >>

 

La ragazza scrollò le spalle, in modo da fargli comprendere quanto le sue parole non la toccassero minimamente. Si trovavano faccia a faccia, gli occhi grigi puntati contro quelli rossi.

 

 

<< Hai mentito a Yui. Tu sai cosa sta succedendo ma ti rifiuti di parlargliene. Perchè? >>

 

Domandò Minako, stringendo il pugno steso sul fianco.

 

<< Non so di cosa stai insinuando. Io non so niente. >>

 

Rispose impassibile Subaru, scaturendo uno sguardo truce dall'albina di fronte a lui.

 

<< Quante bugie, Sakamaki. Perchè non cerchi di essere onesto come ti considera ingenuamente Yui e la smetti di sparare cazzate? >>

 

Lo provocò, insofferente del fatto di star davvero facendo arrabbiare Subaru Sakamaki, famoso per i suoi gesti violenti dettati dalla sua furia incontrollata.

La vena sul collo del vampiro si gonfiò e i suoi denti stretti si scoprirono in un digrignamento poco rassicurante.

 

<< Falla finita, mocciosa. Io non so nulla di questa dannata faccenda e non lascerò farmi interrogare. Quindi se non vuoi che ti spacchi la faccia, ti consiglio di spostarti. >>

 

<< Oh, ma che paura! Sto tremando! >>

 

Recitò l'albina la parte della damigella in pericolo dalla voce stridula e piantò i suoi stivali neri adornati di cinghie al terreno.

 

<< Finchè non mi dirai quello che voglio sapere, non mi muoverò da qui. >>

 

Successe come un lampo: l'albino scansò in malo modo Minako, iniziando a scendere le scale. Tuttavia non riuscì a compiere un altro passo che la sedicenne lo ebbe raggiunto, e portò le mani sul petto per spingerlo in fondo alla rampa.

 

“ Oh, no! Non lo farai! ”

 

Il vampiro allacciò le braccia intorno al suo busto, facendola cadere insieme a lui. Finirono per procurarsi entrambi una buona dose di lividi su gambe e braccia, che fortunatamente sarebbero guariti dopo un po' di ore.

 

<< Mi spieghi che cazzo fai?! Se non fossi una ragazza ti avrei già distrutto! >>

 

Gli urlò un Subaru totalmente impazzito di rabbia, intento a stringere il colletto della maglia di Minako nel suo pugno dopo essersi messo a cavalcioni su di lei.

 

 

<< Allora fallo, che aspetti?! Voi aristocratici siete tutti uguali, tanto: non vi importa quale sia l'età, il genere o l'etnia di una persona, finchè è in grado di intrattenervi vi va bene!! >>

 

Rispose alterata la coetanea, cercando di tirargli delle ginocchiate sullo stomaco mentre si dimenava.

 

<< Cosa vorresti dire con questo?! Che cosa c'entra il mio titolo nobiliare?! Ti rispondo io, mocciosa: ASSOLUTAMENTE NIENTE! >>

 

<< INVECE C'ENTRA ECCOME! >>

 

Ringhiò Minako, afferrando anch'essa il bavero della maglia strappata di Subaru per urlargli in volto tutto ciò che provava.

 

<< Siete dei viscidi, approfittatori e ipocriti! Credete che il vostro patrimonio sia un buon mezzo per manipolare le emozioni della gente umile e di trasformarla nella vostra collezione di marionette! Ci giocate un po', vi stufate e le buttate via come fossero vecchi stracci! Non vi importa assolutamente niente della loro storia, del perchè si spogliassero per compiacervi o si lasciassero umiliare per farvi ridere! Fin quando riguarda il vostro benessere, tutto vi è dovuto!! >>
 

 

Le apparve davanti gli occhi la ragazzina di dieci anni, che stringeva tra le mani tremanti una calibro nove scarica. I suoi occhi erano gonfi dalle lacrime e non poteva fare altro che osservare il sangue viscoso espandersi sotto i corpi martoriati dell'uomo e la donna stesi sul pavimento. Non avevano nient'altro che la loro biancheria addosso, e la loro pelle era macchiata di ematomi e bruciature di sigaro.

 

<< Sei stata molto brava, Edith. >>

 

 

Rise Anselm Ebner, applaudendo come un bambino allo spettacolo che la sua piccola serva aveva allestito per lui. Continuava a fumare il mozzicone grassoccio, l'odore forte e stomachevole del fumo si sprigionava tra le pareti coperte dalla tapezzeria barocca della sua sala “ delle meraviglie ”. L'aveva costruita appositamente per quel genere di eventi: dopo una giornata stressante passata nel suo ufficio, il dirigente d'azienda miliardario poteva rilassarsi con il suo sigaro cubano o un bicchiere di vino rosso. Il colore del liquido si addiceva con eleganza al sangue che colava dalle ferite aperte dei suoi giocattoli. Questa volta aveva scelto come suoi compagni di giochi una famiglia di poveri sognatori, composta da una madre idraulica, un padre fioraio e una piccola figlia molto graziosa. I genitori, poco più che trentenni, cercavano di racimolare abbastanza denaro per perseguire la loro aspirazione più grande: la musica. Il caro Florian aveva tenuto nella sua stanza la vecchia chitarra acustica ereditata da suo nonno, e quando si prendeva delle pause dalle vendite di camelie o ortensie si cimentava in piccoli concerti. La sua più grande fan era Edith, la quale era anche una studentessa molto attenta durante le lezioni che suo padre le donava per suonare quell'affascinante strumento.

La dolcissima Diana era stata benedetta con il dono di una voce angelica: quando stringeva un tubo con la sua chiave inglese intonava qualche spezzone di vari musical di Broadway, con gli occhi chiusi e il desiderio di trovarsi sopra quel palco grandissimo, nel bellissimo vestito nero e bianco che svolazzava ad ogni sua giravolta.

Inutile precisare che quella fosse una famigliola felice: erano uniti più che mai, tanto che si erano soprannominati i
D. E. F. per via dell'ordine alfabetico ordinato della prima lettera del loro nome. I loro giorni procedevano sereni, con molto affetto e speranza...ma i soldi mancavano. E lì arrivò il stravolgimento della quiete, racchiuso in un contratto che gli fu stato presentato dall'uomo di quarant'anni con i capelli biondi a spazzola, gli occhi marroni socchiusi e il sorriso mellifluo sulle labbra sottili.

 

<< Avete sentito benissimo, signor e signora Weller. Sono disposto a donarvi cinque milioni di euro in caso doveste accettare questo “ lavoretto ”. >>

 

La gioia sui volti dei due sposi era incontenibile. Gli occhi verde intenso di Florian si incontrarono con quelli blu mare di Diana in un cenno d'assenso.Si voltarono poi entrambi verso la ragazzina con i capelli argentati tagliati in un mullet. Alla bambina era sorso un inquietante timore a causa di quel sorriso. Ma non voleva rovinare la felicità dei suoi cari.

<< E., sai cosa vuol dire? Comprerò una chitarra tutta per te! Così potremo suonare insieme. Ti va di partire in tour con papà? >>

 

Scherzò l'uomo dai capelli lunghi e biondi, prendendo le mani della figlia tra le sue.

 

<< Ehi, non lasciatemi indietro, voi due! Avrete pur bisogno di una cantante per la vostra band! >>

 

Fece una mini linguaccia la donna dalle trecce castane, generando una risata generale in famiglia.

 

<< Adorabili. Siete davvero adorabili. >>

 

Annuì compiaciuto Anselm, mentre allungava il foglio di carta verso la coppia impugnante le penne.

 

<< Firmate pure. >>

 

 

 

Edith cercava di guardare oltre quella maschera da galantuomo, non riuscendo a far diminuir la strana sensazione di pericolo. Se avesse dato ascolto alla propria morale, non avrebbe mai fatto firmare ai suoi genitori quel foglio.

 

Ora era lì, spettatrice della loro uccisione...anzi: ne era la carnefice. Ovviamente non sparò di sua volontà, al contario ebbe cercato di buttare l'arma diverse volte. Così Anselm ordinò ad uno dei suoi sicari di costringere la bambina a tenere la pistola tra le mani, a prendere la mira verso i suoi genitori trattenuti e di...premere il grilletto.

Da quel momento l'immagine indelebile degli occhi vitrei di suo padre, il sangue che zampillò dal petto di sua madre e quel terribile odore di cenere e morte non abbdandonò mai la sua mente. Li aveva ammazzati lei.

 

<< Dimmi Edith cara: come ci si sente ad aver spento i sogni di questa coppia per sempre? >>

 

 

Oh, il miliardario adorava abusare psicologicamente i suoi giocattoli. Aveva un vero e proprio fetish per colpire i punti deboli, girare il dito sempre più in profondità nella piaga per impedirle a lungo di cicatrizzarsi.

 

Edith non riusciva a parlare, a muoversi e neanche a respirare. Si inginocchiò, le lacrime che macchiavano la felpa gialla che la mamma l'aveva obbligata ad indossare perchè faceva freddo quel giorno. E adesso era morta, insieme a suo marito, per colpa della loro unica figlia.

 

<< C'è un'ultima cosa che devi fare per me, Edith. Questa settimana insieme a voi è stata un vero spasso, grazie millle. >>

 

Si indicò la testa, mimando con le dita la forma dell'arma da fuoco. La piccola lo imitò, posizionando la pistola ricaricata sulla sua tempia. Contò fino a tre, con le palpebre abbassate.

 

Uno...tolse la sicura.

 

Due...sistemò l'indice sul grilletto.

 

Tre...era un'assassina. Ormai uccidere non l'avrebbe più spaventata!

 

Puntò l'arma velocemente verso il petto dell'uomo biondo, il quale fece solo in tempo a lasciar cadere il sigaro non finito sul pavimento d'avorio.

 

Edith Weller uccise Anselm Ebner e i suoi seguaci senza esitazione. Una ragazzina di soli dieci anni aveva fatto fuori almeno sei persone quel giorno, i suoi genitori inclusi. Tre anni dopo provò a togliersi la vita buttandosi da un ponte. Incredibilmente si salvò, grazie ad una donna dagli occhi gentili che era accorsa.

 

 

 

<< Non vi perdonerò mai. SIETE DEI MOSTRI! >>

 

Subaru si concentrò sugli occhi pieni di odio della coetanea, dove però alcune gocce d'acqua si stavano formando negli angoli.

 

<< ...So di essere un mostro. >>

 

Rispose l'albino, volenteroso di far smettere quella lotta inutile. Si tolse da sopra Minako e si alzò in piedi, zoppicando sulla gamba destra a causa di una lieve storta.

L'albina lo fissò attonita, mettendosi a sedere e rialzandosi lentamente.

 

<< Non avevo mai visto un mostro che si dà del mostro da solo. >>

 

Lo raggiunse con un po' di difficoltà e gli si fermò dietro.

 

<< ...Hai ragione. I nobili sono disgustosi. >>

 

Spezzò il ghiaccio l'albino dopo un silenzio interminabile, cogliendo di sopresa la mezza vampira.

 

<< Loro non si curano di nessuno, prendono ciò che vogliono di più con i soldi...o con la forza. >>

 

Nelle sue orecchie poteva quasi udire le urla di Christa, trascinata dentro la torre dalle guardie reali.

 

<< Karl-sama! La prego...non mi faccia questo! No! >>

 

<< Lo faccio per il tuo bene amore. Io tengo alla tua salute. >>

 

Si giustificò il re dei vampiri, gli occhi rossi puntati su quelli della sua delicata moglie...e cugina. Aveva usato il suo fascino persino sul suo stesso sangue, e dalla loro relazione incestuosa era nato l'ultimo dei Sakamaki. I rapporti intimi non erano inizialmente consenzienti...ma alla fine la vampira era impazzita d'amore. E anche di gelosia. La rinchiusero in quella prigione perchè la consideravano una pazza. Era tutta colpa di quell'uomo se sua madre era diventata così.

 

Lanciò un'occhiata alla ragazza alle sue spalle, leggendo lo stesso dolore che aveva conosciuto lui stesso nella sua infanzia. La prese per un braccio e la portò dinnanzi a lui, avvicinò le labbra al suo orecchio e le sussurrò un nome.

 

<< ...A cosa mi servirebbe sapere questo? >>

 

<< Non sono sicuro che sia certo...ma l'odore che ha addosso mi ricorda tanto quella persona. Se così fosse...sarebbe in grave pericolo. >>

 

L'albina si irrigidì, e abbassò il capo. Ora che aveva scoperto l'identità del maledetto demone dentro di Yui avrebbe fatto il possibile per impedire il peggio.

 

<< Subaru...grazie. >>

 

Lo aveva chiamato per nome, per la prima volta da quando aveva messo piede in quella magione.

Entrambi fecero un passo indietro per allontanarsi, ma qualcosa non glielo permetteva. Abbassarono lo sguardo e si accorsero che la piccola chiave d'oro di Subaru si era incastrata tra le spine metalliche del pendente a forma di rosa di Minako.

 

<< Oh! Aspetta, ci penso io. >>

 

L'albina portò le mani a sciogliere il particolare intreccio, un po' in soggezione per la vicinanza con il coetaneo. Non che si sentisse come una di quelle ragazze innamorate tutte cuori e zucchero ma...il sedicenne era molto vicino al suo tipo ideale. Bellissimo, stile dark, un lupo solitario...e purtroppo un vampiro.

 

<< Ok, ecco fatto. >>

 

La chiave e il ciondolo ricaddero sui loro rispettivi petti, in un tintinnio sordo.

 

<< E' molto bella la rosa...ha qualche significato? >>

 

Osò domandare Subaru, separato da una minima distanza da Minako.

 

<< Era di mio padre. Mi disse che ero una delle sue rose più belle quando me la regalò. >>

 

La strinse con un sorriso nostalgico e indicò con gli occhi la curiosa chiave del ragazzo.

 

<< Invece la tua chiave? E' un simbolo profondo... >>

 

Il vampiro se la mise sul palmo, lasciandola brillare come un gioiello sotto i raggi lunari.

 

<< Me l'ha data mia madre...per non lasciarla mai da sola. >>

 

L'albina annuì, benchè non avesse compreso il significato dell'affermazone.

 

<< ...Non sei un mostro. >>

 

Gli disse, avendo riconosciuto di aver commesso un errore nel definirlo così. L'altro la guardava con ambo le sopracciglia alzate per la sorpresa e una sua mano le avvolse la pelle morbida del braccio. Avvertì sotto i polpastrelli qualcosa di ruvido e lungo sull'epidermide mentre carezzava quella parte in silenzio. Si osservavano con attenzione, lo scarlatto si confondeva nell'argento...

 

<< Io...dovrei andare. >>

 

<< Io...dovrei andare. >>

 

Lo dissero all'unisono e arrossirono imbarazzati.

 

<< Bene...io vado di là... >>

 

Annunciò Minako, incamminandosi verso l'ala delle stanza riservate agli ospiti.

 

<< Si...io vado...là. >>

 

Rispose Subaru, giocando nervoso con la chiave mentre ritornava nella sua camera.

 

“ Cosa diavolo è successo?! ”

 

Pensava l'albina, poggiando la fronte sulla porta appena chiusa.

 

“ Urgh, cosa sono questi rossi?! ”

 

Pensava l'albino, passandosi scocciato una mano nei capelli.

 

“ ...Sono un'idiota!!! ”

 

Fu il pensiero che passò nella mente di ambo i ragazzi, confusi e frustrati a causa del calore che avevano sentito grazie a quel contatto.

 

Continua...

 

 

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