PABLO E NORA

di Cinzia_72
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Consapevolezza ***
Capitolo 2: *** Pablo divora la strada con l’auto... ***
Capitolo 3: *** L'ACQUA E' STRANAMENTE CALDA PER QUELL'ORA DI NOTTE ***



Capitolo 1
*** Consapevolezza ***


Nora entra in casa...senza neanche accendere la luce. Si sente svuotata. Persa.
Alza lentamente gli occhi verso il soffitto e attraverso il buio intravede lo striscione che, tutta eccitata per l'emozione, aveva appeso alla parete insieme a Pedro, proprio quel pomeriggio, in vista della splendida serata che avrebbe passato con Pablo, per festeggiare la notizia....la stupenda notizia dell'arrivo del loro primo bambino.
 
Ormai i suoi occhi si stanno abituando sempre di più al buio e così riesce finalmente ad intravede anche le parole scritte in grassetto sullo striscione........
” AHORA SOMOS UNA VERDADERA FAMILIA MI AMOR”....e in un attimo le lacrime iniziano ad uscire dai suoi occhi.
Le parole dello striscione prima nitide e chiare, adesso che la sua vista è annebbiata da quel fiume di lacrime, diventano sfocate e tremolanti.
Il suo è un dolore talmente forte che teme di non riuscire a contenerlo. L'unica cosa che riesce un po' a tranquillizzarla è il sapere che Lucio è al campo scuola e non tornerà prima di una settimana....perciò ha tutto il tempo di far EMERGERE QUESTO DOLORE DALL'ANIMA E DALLA MENTE...e di far USCIRE DAI SUOI OCCHI QUESTO FIUME DI LACRIME CHE SEMBRA NON AVERE FINE.
Questa notte doveva essere la nostra NOTTE... – Pensa Nora con la testa che gli pulsa di dolore a causa della tensione e della rabbia – “...una notte fatta per gioire, per fare progetti e per amarci e amarci..e ancora amarci....ma non sarà così.
Mai più sarà così.. per il semplice fatto che ormai è davvero tutto finito..e arrivati a questo punto, non si può neanche pensare di tornare indietro...mai più. Chissà quanto tempo ci vuole per AMMORTIZZARE il dolore e non finire completamente fuori di testa???” - si chiede mentalmente, sorridendo con un misto di rabbia e dolore, per poi riprendersi di colpo e dire a voce alta - “NO...non voglio stare così..non voglio soffrire....non posso neanche permettermi il lusso di soffrire così...non devo...per Lucio e per il mio bambino...non posso. - E detto questo, si accascia lentamente sul pavimento, praticamente “sconfitta”...su quella superficie dura che gli sembra gelida e bollente nello stesso tempo...e sono lacrime...lacrime su lacrime e singhiozzi su singhiozzi.
Si sente vuota, persa, immersa dentro un dolore che rischia di soffocarla. Non riesce a togliersi dagli occhi l'immagine di Pablo e Patrizia che discutono animatamente del LORO BACIO.. IMPROVVISO E RUBATO a detta di loro...e gli sembra ancora adesso di VEDERSI ANCHE LEI LÌ....IMMOBILE DIETRO DI LORO.....immobile come un'idiota...con in mano la busta del test della gravidanza con su scritto in bella mostra: “PER PABLO PINEDA DA PARTE DI...SUO FIGLIO”.
Nora, anche se sopraffatta dall'amarezza, non riesce a trattenere un sorriso di commiserazione verso se stessa e le parole iniziano di nuovo ad uscire dalla sua bocca come un fiume in piena - “Quando devo essergli sembrata idiota a tutti e due. Sono arrivata lì come una deficiente con quella lettera in mano...tutta giuliva come un’oca, pronta a consegnargli la busta con dentro il risultato del test di gravidanza...e loro invece nel frattempo che stavano facendo? Stavano parlando del loro BACIO...e di quanto poteva essere stato importante o meno” - e pronunciando queste parole, una morsa di dolore le aggancia lo stomaco in modo tale da farla quasi piegare in due dallo spasmo…ma anche in mezzo a tutta quell'angustia, gli sembra ancora di sentire distintamente la voce di Patrizia mentre discute con foga con Pablo, su quanto sia stato meravigliosamente intenso IL LORO BACIO...ANCHE SE ERA STATO UN BACIO LIEVE, E SOPRATUTTO A DETTA DI PABLO.. “RUBATO” . SI....RUBATO DA PATRIZIA IMMEDIATAMENTE DOPO CHE SI ERANO RITROVATI ABBRACCIATI DI COLPO, A CAUSA DELL'IRRUZIONE DI PABLO NELLA CASA DI MARTIN, DOVE APPUNTO PATRIZIA ERA STATA AGGREDITA DAGLI UOMINI DI PIZANTI.......e gli sembra ancora di udire le parole di Pablo che gli risponde chiaramente, dicendo “che il loro bacio era stato solo un attimo di debolezza e niente più...e che se anche comprendeva lo stato d'animo di Patrizia, la cosa che lei doveva assolutamente intendere, era che lui era legato a Nora e NON POTEVA stare con lei”.
Erano state quelle due parole che avevano letteralmente DEVASTATO Nora..più della scoperta vera e propria di quel bacio tra i due. Quel “NON POTEVA” detto da Pablo sul fatto di non POTER iniziare una relazione con Patrizia...L'AVEVA LETTERALMENTE TRAMORTITA.
Pablo non aveva detto che “NON VOLEVA”...ma aveva pronunciato chiaramente che “NON POTEVA”...quasi come se si sentisse imprigionato dal suo legame con Nora. Quasi come se si stesse giustificando con Patrizia sul fatto di non POTERSI lasciar andare liberamente con lei.
Sì...erano state quelle due semplici parole pronunciate con tanta veemenza da Pablo, che l'avevano messa KO, come se di colpo qualcuno l'avesse colpita con un pugno in pieno stomaco...”NON POTEVA”...e anche le successive parole di Pablo, avevano avuto su Nora un effetto devastante...”NON POSSO PATRIZIA E NON VOGLIO ASCOLTARTI!” Aveva proseguito Pablo....e poi...finalmente si era girato verso la porta del negozio, seguendo lo sguardo fisso di Patrizia che di colpo aveva iniziato a guardare in un punto al di sopra della sua spalla....verso la porta del negozio.
SI ERA GIRATO E L'AVEVA VISTA...IMMOBILE, COMPLETAMENTE PARALIZZATA CON UNA LETTERA IN MANO...e Pablo aveva capito immediatamente che Nora li aveva sentiti parlare...CHE PURTROPPO AVEVA SENTITO TUTTO....e bianco come la morte SI ERA LANCIATO VERSO DI LEI CERCANDO DI RAGGIUNGERLA.....non riuscendoci tra l'altro, perché Nora senza aspettare un attimo di più, era scappata dal negozio, per poi partire a razzo con la sua auto e sparire inghiottita nel buio della notte, mentre Pablo urlava incessantemente il suo nome.
Quello che Nora non sapeva, è che appena Pablo era rientrato di corsa nel negozio per prendere le chiavi della macchina, aveva trovato Patrizia con gli occhi sbarrati in mezzo alla stanza mentre leggeva il contenuto che di quella lettera"......la stessa lettera che Nora teneva in mano quando li fissava tutti e due con gli occhi sbarrati...e che nella foga di fuggire da lui, gli era accidentalmente caduta dalle mani.
Pablo aveva quasi dovuto strappare il foglio dalle mani di Patrizia, tanto la ragazza era sconvolta...e anche lui, una volta letto il contenuto della lettera…era sbiancato di colpo...sentendo in un'istante il sangue diventargli ghiaccio nelle vene. Non riuscendo neanche a dire una sola parola a Patrizia che continuava a fissarlo in silenzio, fino a quando scoppiando letteralmente di rabbia, aveva urlato con tutto il fiato che aveva in gola....” NOOOO....E' INCINTA...NORA E' INCINTA...ASPETTIAMO UN BAMBINO...E LEI.....LEI HA ASCOLTATO TUTTO. TUTTO QUELLO CHE STAVAMO DICENDOCI...e......” Dopodiché le parole gli erano praticamente morte in gola.
Nel frattempo Patrizia continuava a rimanere immobile in mezzo alla stanza, mentre Pablo invece, appena era riuscito a recuperare un minimo di lucidità, era uscito come un pazzo dal negozio. Aveva messo in moto l'auto ed era partito all'impazzata, facendo stridere le gomme sull'asfalto...con il solo intento di raggiungere Nora al più presto possibile, solo per potergli spiegargli che tutto quello che aveva ascoltato non significava niente....assolutamente niente per lui. Che lui l'amava....che amava solo e soltanto lei e nessun'altra.
Ma Nora non aveva sentito le ultime parole urlate da Pablo, anche perché dopo che lui si era accorto della sua presenza......Nora non aveva avuto più la forza di restare lì...ferma......ed era fuggita VIA.....come una furia, inseguita solo dalle grida di Pablo, che urlava come un pazzo il suo nome.
 
E ora sono qui” - continua a pensare Nora – “come una cretina. Annientata......completamente demolita............a casa mia. In questa casa che oggi, come una cretina, ho letteralmente tappezzato di striscioni e decorazioni per tutto il santo pomeriggio...e solo perché volevo che tutto fosse perfetto per festeggiare la notizia della mia gravidanza INSIEME AL MIO UOMO.......IL MIO UOMO.. “ - pensa Nora sorridendo di nuovo sconsolata. - “Oggi ho capito chiaramente che Pablo non è mai stato veramente il MIO UOMO, ma che più semplicemente stava con me solo perché dovevo fargli "davvero una gran pena” e solo perché proprio non sapeva come liberarsi di questo immenso peso morto!”
...e ora rimane lì. Immobile. Facendo fatica persino a respirare. Rannicchiata con le ginocchia raccolte sotto il mento...insieme a quelle maledette lacrime che riprendono a scendere dai suoi occhi ancora più copiose di prima...senza che lei provi neanche lontanamente a fermarle.
Alla fine...più per inedia che per volontà.....con uno sforzo che gli sembra veramente sovrumano, si alza lentamente da terra.
Per un attimo rimane immobile...fissando paralizzata la parete che ha davanti .....e di colpo, come impazzita, si getta sullo striscione e lo strappa con violenza dal muro, per poi avventarsi, immediatamente dopo, sulla tavola imbandita e scagliare con ferocia tutto il contenuto in terra.
Dopodiché, afferra di scatto le chiavi dell'auto e senza neanche pensarci due volte, si precipita di corsa fuori di casa, per entrare subito dopo in auto e partire a razzo. Vuole solo andarsene via...il più lontano possibile...da tutto e da tutti. Sa bene che sicuramente Pablo verrà a cercarla...per tentare almeno di giustificare la scena che lei continua ad avere nitidamente davanti gli occhi....ma lei ora, non ha proprio nessuna voglia di ascoltarlo...ormai non più.
“NO...non voglio né vederlo e né tanto meno sentirlo. Non voglio ascoltare nel modo più assoluto, le sue patetiche menzogne, che sicuramente starà pensando di rifilarmi.
Assolutamente no.
Ancora mi ricordo quando quasi mi ha dato della visionaria, perché gli avevo detto che l'atteggiamento da gatta morta di Patrizia nei suoi confronti, mi stava dando letteralmente i nervi...e lui, come se niente fosse, insisteva dicendo che la mia era solo una fissazione. Quasi fossi una pazza isterica che s'immaginava amanti ovunque.
NO...stavolta no...andasse a raccontare le sue pietose menzogne a qualcun'altra...io dico basta....per me è chiusa qui maledizione.” ….poi, iniziando di nuovo a piangere, porta dolcemente la mano sul suo ventre e quasi a tranquillizzare il suo bambino...inizia a ripetere tra le lacrime – “tranquilo mi amor...tranquilo hijo mio...mamá está aquí …mamá nunca te dejará ... siempre me quedaré contigo mi amor...siempre” .

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Capitolo 2
*** Pablo divora la strada con l’auto... ***


Pablo divora la strada con l’auto…gli sembra d’impazzire.
Sente il cuore scoppiargli nel torace. Non riesce a togliersi dagli occhi lo sguardo attonito di Nora, mentre lo fissa con quella lettera in mano.
NO MALEDIZIONE…NO!” – Urla come un forsennato mentre la macchina divora l’asfalto. – “No….Non può essere vero. Nora non può aver ascoltato quello che stavamo dicendo io e Patrizia.” – e intanto non riesce a credere a quello che ha letto su quel foglio “TEST DI GRAVIDANZA: POSITIVO” … -
POSITIVONora….è incinta…e ha ascoltato tutta quella idiozia della storia del bacio….no por dios…NOOOOO
Corre…corre come un pazzo, affondando il pedale dell’acceleratore al massimo, con le ruote dell’automobile che stridono e slittano al tempo stesso sull’asfalto reso umido dall’aria fredda della notte.
In poco tempo raggiunge l’imboccatura della strada di casa sua.
Sgomma con l’auto in direzione della “cabaña” di Nora.
Ferma la macchina e si precipita sulle scale, urlando il nome di Nora con tutto il fiato che ha in gola e all’improvviso…si blocca di colpo.
 La porta è socchiusa…Il sangue gli si gela nelle vene all’instante.
Si accorge che l’interno della casa è completamente al buio.
 Con le mani tremanti, apre lentamente la porta e cerca l’interruttore della luce…lo preme e sbianca.
La stanza è completamente a soqquadro.
Tutto il contenuto di quello che doveva essere una tavola imbandita, è stato scaraventato a terra con violenza.
Ovunque sul pavimento ci sono bottiglie rotte, bicchieri e piatti infranti.
Uno enorme striscione è rovesciato per terra.
 Pablo si china, lo afferra tremante e lo rigira quasi con timore…e nell’immediato instante in cui legge le parole scritte sullo striscione, avverte una morsa allo stomaco talmente forte, da provocargli immediatamente un’insopportabile senso di nausea.
………… “AHORA SOMOS UNA VERDADERA FAMILIA MI AMOR”
Per Pablo ogni parola scritta su quel cartello…è come la lama di un bisturi che gli attraversa il cervello.
Da un improvviso calore sul viso, intuisce che sta piangendo e di colpo dalle sue labbra esce un rantolo così fioco e rauco da sembrare più il lamento di un animale ferito che la voce di un uomo…….”nooooooo…POR DIOS….no!” .
Cade in ginocchio senza più forze, continuando a chiamare il nome di Nora, quando all’improvviso sente qualcuno entrare in casa, si gira di scatto e urla –  “NORAAAAA” – ma si ritrova davanti la faccia sconvolta di Pedro.
I due si guardano senza parlare.
Pedro dal canto suo non riesce neanche a capire cosa diavolo stia succedendo. Sa solo che ha passato tutto il pomeriggio insieme a Nora, preparando la tavola e addobbando le pareti…e ora si ritrova davanti una stanza completamente devastata.
Nella camera sembra essere passato uno tsunami. Tutto è rovesciato in terra.
Tutto il contenuto della tavola è sul pavimento ridotto in mille pezzi e davanti a lui c’è solo Pablo, che come paralizzato da una forza invisibile, lo fissa immobile con gli occhi sbarrati e lucidi, senza riuscire nemmeno a dire una parola.
“Mi dici che demonio è successo? Perché stai piangendo? Cos’è questo disastro? Dov’è Nora?”. – Esordisce Pedro tutto d’un fiato senza neanche respirare.
Ma Pablo non gli risponde…continua a fissarlo senza parlare.
Pedro gli si avvicina e lentamente lo solleva da terra – “Mi dici per favore cosa è successo? Dov’è Nora? Ci hai parlato? Ti ha detto dell’esame? Gli è successo qualcosa? Parla por Dios.”
“Tu lo sapevi?” – La voce di Pablo esce flebile e rauca che quasi Pedro non riesce a sentirlo. – “Tu sapevi del test?” – Ripete l’uomo come un automa.
“Del test di gravidanza?”
“Si Pedro. Tu lo sapevi?”
“Sì, Nora me lo ha detto oggi, verso l’ora di pranzo e mi ha pregato di non dirti niente, perché voleva farti una improvvisata.” – risponde Pedro con voce ancora più fioca, intuendo all’instante che deve per forza essere successo qualcosa di orribile. – “Abbiamo passato tutto il pomeriggio insieme a preparare la stanza per farti un’improvvisata. Aveva intenzione di dirtelo stasera. Voleva farti una sorpresa”.
Una sorpresa...” – Sorride debolmente Pablo – “Lei voleva farmi una sorpresa e invece la sorpresa gliel’ho fatta io Pedro.”
Mi dici cosa diavolo è successo Pablo” – replica Pedro quasi con voce furiosa.
Pablo continua a guardarlo attonito e sente di nuovo le lacrime pungergli gli occhi.
Ci ha sentiti Pedro. Nora ci ha sentiti.” – risponde con voce roca.
Cos’è che ha sentito? E da chi porca miseria, vuoi farti uscire il fiato una volta per tutte”.
Con uno sforzo sovraumano, Pablo finalmente riesce ad alzarsi e a guardare Pedro negli occhi, il quale vedendo l’espressione sconvolta sul viso dell’amico, intuisce la gravità della situazione.
Con calma riesce a portare Pablo sul divano e riprende con più calma – “Parli per favore. Mi dici che cosa è successo.
Nora è venuta al locale questa sera.” – Replica Pablo con voce flebile – “Non mi aveva detto che sarebbe passata…e quando è arrivata…bè io stavo parlando con una persona”.
Chi era questa persona? Di cosa stavate parlando?” – Chiede Pedro angustiato, sentendosi salire dallo stomaco un’angoscia che gli serra sempre di più la gola.
Stavo parlando……con Patrizia. Stavamo parlando di quello che è successo TRA DI NOI”.
Stavolta è il volto di Pedro a diventare livido di colpo.
Si stacca da Pablo e con voce rabbiosa, gli ringhia – “Come sarebbe a dire QUELLO CHE È SUCCESSO TRA DI VOI? Cosa diavolo è successo tra te e Patrizia?
Un bacio. Solo e soltanto un bacio Pedro…e neanche si può definire un bacio, perché te lo giuro su Dio, mi sono staccato immediatamente da Patrizia e l’ho allontanata. Te lo giuro Pedro. Te lo giuro su Dio.” – Rantola Pablo crollando letteralmente tra le braccia del vecchio amico.
“…e Nora cos’ha sentito? Tirati su por Dios e rispondimi.” – Urla Pedro spazientito – “ Nora cos’ha sentito della conversazione tra te e Patrizia?”
Non lo so Pedro. Non lo so davvero. So soltanto che quando mi sono accorto della sua presenza, lei è scappata via come un fulmine…e poi è salita sull’auto ed è partita a razzo.
Gli sono corso dietro ma non sono riuscito a raggiungerla…e quando sono rientrato nel locale per prendere le chiavi della macchina, Patrizia aveva in mano il foglio che era nella busta che Nora aveva portato con sé e che le era caduto dalle mani mentre fuggiva via.
Ma ora dove è andata Nora? Lo sai o non lo sai dov’è andata?
No…non lo so.” – Ribatte disperato Pablo – “Mi sono precipitato qui di corsa…ma ho trovato solo la casa in queste condizioni. Tu non hai visto Nora prima che arrivassi io?”
No…non l’ho vista. Io sono corso qui perché ho sentito due macchine sgommare. La tua adesso…e un’altra di prima…che ora sono sicuro, doveva essere per forza l’auto di Nora.
Avanti comunque…adesso dobbiamo solo andare subito a cercarla.” – Lo solleva bruscamente fissandolo furioso. – “Vedi di reagire e muoviti. Mi hai sentito? Dobbiamo immediatamente andare a cercarla. Nello stato in cui si trova, può accadergli di tutto. Oddio…non ci voglio neanche pensare.”
Pablo sembra come ipnotizzato. Rimane immobile fissando il viso di Pedro che a sua volta lo guarda allibito…e alla fine esplode – “INSOMMA PABLO, CHE HAI DECISO DI FARE? ESCI DALLA CATALESSI E TI DAI DA FARE SI O NO? DOBBIAMO ANDARE A CERCARE SUBITO NORA.
HAI UN’IDEA DI DOVE PUO’ ESSERE ANDATA? PENSI DI POTERMI INDICARE UN LUOGO IN PARTICOLARE DOVE POSSA ESSERSI RECATA PER STARE IN PACE?”
Al nostro albero…in quella piccola insenatura davanti al lago” – sussurra Pablo con voce talmente fioca che Pedro, malgrado il silenzio della notte, stenta a sentirlo – “sicuramente è andata dal nostro albero.”
“Il vostro albero? Mi stai parlando del luogo dove vi siete baciati la prima volta?”
Sì…sicuramente è andata a rifugiarsi lì…sotto al nostro albero. Non mi viene in mente nessun altro luogo se non l’insenatura” – risponde Pablo con un filo di voce…e di colpo, come se uscisse fuori da un oblio, si rivolge di scatto a Pedro – “Si amico, sicuramente sarà andata a rifugiarsi sulla nostra spiaggetta, dove ci siamo baciati la prima volta… e dove ci SIAMO AMATI L’ULTIMA VOLTA…sempre sotto il nostro albero.”
Ok allora, andiamoci subito” – incalza Pedro.
Però dobbiamo controllare bene il percorso dal quale ci sia arriva…pezzo per pezzo Pedro, perché in quella radura ci si può arrivare solo a piedi o a cavallo, perciò Nora avrà dovuto lasciare l’auto lungo la strada e…ODDIO…” – continua Pablo sbiancando di nuovo – “……a quest’ora della notte…e in QUELLE CONDIZIONI.”
“Ora pensiamo solo a come arrivare a quell’insenatura Pablo. Dobbiamo trovare Nora al più presto….e al resto penseremo più tardi.” – Ribatte Pedro scuotendolo con forza e trascinandolo fuori dalla cabaña.
Escono all’improvviso dalla baita e quasi si scontrano con una figura femminile che li guarda sconvolti.
“Pablo…Pedro…che è successo? Dove state andando…e dov’è Nora?”
“…Elèna…”
“…Elèna…”  - Rispondono all’unisono i due uomini – ” Tu piuttosto che ci fai qui?”

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Capitolo 3
*** L'ACQUA E' STRANAMENTE CALDA PER QUELL'ORA DI NOTTE ***


L’acqua è stranamente calda per quell’ora di notte.

Forse Nora la sente così calda, perché in netto contrasto con la temperatura esterna.

Le sue mani sfiorano l’acqua increspandola di nuovo.

Un brivido intenso le percorre tutto il corpo facendola rabbrividire.

Ora sente freddo…molto freddo...davvero troppo freddo.

Si accorge di essere vestita in modo troppo leggero per quel luogo, però si ricorda chiaramente di non aver mai sentito tanto freddo da quando “frequenta” questa radura.

Si allontana lentamente dall’acqua e si siede sotto IL LORO ALBERO.

Lo fissa a lungo…guardandolo sempre più intensamente…e quasi sente un moto di pietà per lei stessa e per quei rami spenti e resi secchi dall’inverno gelido che ormai è arrivato con tutta la sua violenza.

Sente due lacrime calde scendergli lungo il viso.

Vede la vista appannarsi sempre di più a causa delle lacrime che ormai scendono copiose dai suoi occhi…e vede i lunghi rami secchi dell’albero, quasi tremarle davanti, come se stessero piangendo insieme a lei.

Perché? – Sussurra Nora in direzione dell’albero, quasi come se attraverso quei rami potesse trovare una risposta alla sua angoscia – “Perché doveva per forza finire così? C’erano tanti modi in cui questa storia poteva CONCLUDERSI…ma davvero non così. Non con il più classico dei finali…l’amante giovane e bello che tradisce la sua compagna con una donna molto più giovane e attraente di lei. Avrei almeno preferito chiudere questa storia con un po' più di originalità!” – mormora iniziando a ridere in un modo quasi tragicomico…in una risata che va lentamente trasformandosi in un pianto irrefrenabile, accompagnato da singhiozzi sempre più forti e violenti….. fino a quando non riuscendosi più a trattenere, crolla piangendo sul terreno umido….sussultando con dei fremiti talmente forti, che sembrano quasi spaccarla.

Il suo è un dolore sordo…quasi feroce. Uno di quei dolori che non ti lasciano scampo…se non quello di pensare alla cosa che ti uccide di più…ad un amore finito…al tuo amore finito.

Proprio in questo luogo, diverso tempo prima, Pablo l’aveva abbracciata e baciata giurandole che “NADIE VA A SALIR LASTIMADO DE NUESTRA HISTORIA DE AMOR” (nessuno uscirà soffrendo dalla nostra storia d’amore) e invece..eccola lì…sola….a piangere come una pazza, rannicchiata su sé stessa, con le mani che stringono dolcemente il suo ventre, come a voler proteggere il SUO BAMBINO.

IL SUO BAMBINO…SOLO SUO…E DI NESSUN ALTRO.

“Ti proteggerò piccolo mio. Nessuno ti farà del male, te lo giuro. La tua mamma è qui”.

Questo nuovo pensiero sembra infondere nella sua anima una nuova fiducia.

Avverte una specie di linfa vitale attraversarle tutto il corpo, e lentamente solleva di nuovo la testa verso l’alto…questa volta però al di sopra dell’albero…fino a guardare le stelle attraverso i rami.

Tira su con il naso, alzandosi lentamente.

Si asciuga gli occhi e si sente quasi rinata... – “Andiamo amore mio…”sospira accarezzandosi il ventre con entrambi le mani “Torniamo a casa. La tua mamma ha davvero molto lavoro da fare. Deve “preparare” un nuovo futuro. Per te, per me e per tuo fratello Lucio.”

Dai andiamo…..fa veramente troppo freddo qui – E lanciando un’ultima occhiata verso quell’albero, si porta di nuovo la mano verso il ventre e dolcemente sussurra – “Torniamo a casa cucciolo mio.”

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