Santificate voi stessi e santificherete la società.

di DewoftheGalaxy
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Parole - Santa Rita da Cascia ***
Capitolo 2: *** Tramonto - San Francesco e Santa Chiara d'Assisi ***
Capitolo 3: *** Fiori di legno - San Giuseppe ***
Capitolo 4: *** Famiglia - San Francesco Borgia ***



Capitolo 1
*** Parole - Santa Rita da Cascia ***


 

*il titolo della storia è una citazione di San Francesco d’Assisi.




 

 

 

 

Impetuoso.
 

È questa l’unica parola che Margherita, Rita, userebbe per descrivere il marito Paolo. Impetuoso come un torrente di montagna, un lupo agitato e sempre in movimento.
E poi vi sono i lupacchiotti, certo: i gemelli Giangiacomo Antonio e Paolo Maria, della stessa tempra del padre.

 

Rita accetta colui che Dio le ha messo accanto come sposo e prega.
Prega per il marito.
Prega per i figli.
Prega perché quella barca in tempesta che è la sua vita coniugale non affondi, ma rimanga a galla forte e salda.

 

Preghiera. È una parola al contempo forte e dolce questa, che profuma di rose ed api bianche.

 

 Paolo improvvisamente si accorge della moglie: la vede sempre calma e serena, sente il profumo di paradiso che emana ed il lupo che c’è in lui si acquieta.

 

Ora Rita non userebbe più la parola “impetuoso” per descrivere il marito.

Userebbe “buono”.

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Capitolo 2
*** Tramonto - San Francesco e Santa Chiara d'Assisi ***


 

Il sole tramonta sulle dolci colline umbre, permeando il tutto di una soffice aura rosata.
È uno spettacolo meraviglioso e Chiara e Francesco su questo concordano.

 

Sanno entrambi che anche quel meraviglioso tramonto è originato dall’Amore al quale si sono votati.
Due ragazzi che hanno abbandonato una vita per seguirne un altra, che hanno affrontato sfide ma non si sono arresi.

 

Francesco e Chiara.
Chiara e Francesco.

 

Due nomi che si rincorrono come cervi nella radura e una volta uniti è impossibile separarli.

 

Chiara e Francesco.
Francesco e Chiara.

 

Due foglie dello stesso ramo, due giovani legati da un filo invisibile che va fin sopra le nuvole. Si ritroveranno sempre, in un modo o nell’altro, in un mondo o nell’altro, e mai più staranno lontani.

 

Tra poco le stelle brilleranno come diamanti in cielo e le lucciole invaderanno i campi di grano. La notte prenderà il posto al giorno.
Francesco e Chiara, notte e giorno, diversi eppure uniti.

 

Hanno scelto di non avere niente ed hanno trovato il tutto.

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Capitolo 3
*** Fiori di legno - San Giuseppe ***


Il Bambino lo guarda attento mentre lavora con le assi di legno.
Dai suoi occhi, due pozze di cielo limpido, traspare qualcosa di non ben molto definito, ma dolce. Una sensazione dolce ed amorevole.


E Giuseppe custodisce questa sensazione dentro di sé come un tesoro prezioso.


Ha cinque anni il piccolo Gesù e cinque anni prima Giuseppe riceveva la visita di un angelo in sogno riguardo a quel Bambino.


Da allora sono stati cinque anni difficili.
Ma anche bellissimi.
Ma anche pieni di gioia.


E pieni di domande.


Il Bambino è il Messia…ma allora perché non è avvenuto niente di straordinario dalla sua nascita? Cosa farà in futuro?
E ,soprattutto, perché l’Altissimo ha voluto che lui, un povero falegname di uno sperduto villaggio della Galilea, fosse il padre terreno di Suo Figlio?


Sono domande a cui solo il futuro potrà dare una risposta.


Gesù si avvicina al tavolo da lavoro e gli sorride, un sorriso così luminoso e bello che sembra capace di riportare il sole in un giorno nuvoloso.
Ha i capelli di un biondo dorato che ora comincia a scurirsi verso il castano, ma morbidi e profumati.


Quale magnifica e misteriosa opera è per lui quel Bambino.


Il Piccolo copre con le mani a coppa uno scarto di legno e poi se ne va via ridendo. È felice, e se è felice Lui lo è anche Giuseppe, ma perché ha fatto quel gesto?


Ottiene subito una risposta: sullo scarto - uno scarto! Neanche una normale asse - è miracolosamente spuntato un fiorellino bianco.


Un fiore nato sul legno: piccolo, bianco, puro, profumato ed allo stesso tempo con quel qualcosa di meraviglioso, come è quel Bambino.

 

 

 

 

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Capitolo 4
*** Famiglia - San Francesco Borgia ***


Borgia.

Questo cognome ha un suono che già dal principio evoca qualcosa di sgradevole, Francesco lo sa.


Francesco Borgia, un tempo Duca di Gandia e Viceré di Catalogna, è ora un sacerdote della Compagnia di Gesù, i Gesuiti, dedito alla carità ed alla cura delle anime.


E, a differenza di altri suoi illustri parenti del ramo paterno, ha scelto questa vita di sua spontanea volontà e ne è felice.


Borgia.


Francesco si ripete questo cognome nella mente e sa che non potrà mai separarsene.


Non potrà mai separarsi da tutto ciò che quel cognome porta con sé: gli intrighi di Papa Alessandro VI, al secolo Rodrigo Borgia, i veleni di Lucrezia ed il sangue versato dai nemici di Cesare, il duca Valentino.
Ma soprattutto dalla morte misteriosa di suo nonno paterno, Juan Borgia, ritrovato nel Tevere con diciannovenne coltellate sul corpo.


A quanto pare Jofrè, il figlio più piccolo, è stato l’unico normale in quella famiglia.


Una famiglia che ha fatto così tanto per cercare di raggiungere il Paradiso e si è ritrovata invece nel più profondo dei gironi dell’Inferno.
O no?


Francesco prega per tutte quelle anime disperse del suo parentado, e cerca per loro di conquistare il Paradiso, ma non con intrighi politici e macchinazioni.
Francesco vuole conquistare il Paradiso con la preghiera e l’amore per il prossimo.


Riscatterà il nome della sua famiglia e lo toglierà dal fango dove è stato gettato.


<< Santo! Santo! >> Lo chiama il popolo per le strade.


No! Francesco non è un santo! Lui è solo un sacerdote! Un umile, piccolo ed insignificante sacerdote! Eppure…


Un Borgia ed un Santo.

 

Sembra impossibile, un' unione di due parole che fra loro sono distanti miglia e miglia.
Eppure sarà così.

 

Un Borgia ed un Santo.

 

Quale strana ironia del destino.

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