AMORE E' UN FARO SEMPRE FISSO

di Soniabruni
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** SPOSI IN AUTUNNO ***
Capitolo 2: *** UN ULTIMO DOLCE RICORDO ***
Capitolo 3: *** IL MATRIMONIO DI TERRY ***
Capitolo 4: *** PROFUMO DI CAFFE' ***
Capitolo 5: *** WHITE ***
Capitolo 6: *** UN ALTRO SOGNO INFRANTO ***
Capitolo 7: *** MARY JANE HOUSE ***
Capitolo 8: *** TERRYYYYY ***
Capitolo 9: *** JULIE ***
Capitolo 10: *** LA FAMIGLIA DI JULIE (parte 1) ***
Capitolo 11: *** LA FAMIGLIA DI JULIE (parte 2) ***
Capitolo 12: *** INCONTRO SCONTRO ***
Capitolo 13: *** CHIARIMENTI ***
Capitolo 14: *** SCOMPARSA ***
Capitolo 15: *** IL SALTO ***
Capitolo 16: *** NECROLOGIO ***
Capitolo 17: *** SI... Sì... LO VOGLIO ***
Capitolo 18: *** EPILOGO ***



Capitolo 1
*** SPOSI IN AUTUNNO ***




Amore è un faro sempre fisso...
....
Se questo è errore e mi sarà provato,
io non ho mai scritto, e nessuno ha mai amato



CAPITOLO 1 …SPOSI IN AUTUNNO

Casa di Pony Giugno 1918

Erano passati quattro anni ormai da quella triste separazione sulle scale…
Candy, nonostante il malcelato dissenso di Albert, si era letteralmente rintanata alla casa di Pony…
Tra le sue colline, con le sue mamme e papà Albero si sentiva protetta.

Aiutava all’orfanotrofio e lavorava come infermiera alla nuova “Clinica Felice” del dottor Martin, che era sorta poco distante grazie alle sovvenzioni degli Andrew.
La ragazza si era tuffata nel lavoro…

Era diventata proprio una bella ragazza… non molto alta, le forme proporzionate e aggraziate… i lunghissimi e ribelli riccioli biondi ad incorniciare il viso dai tratti dolci ma più delineati sugli zigomi... quei grandi occhi verde acqua che avrebbero sciolto un iceberg!

Non era più la Candy allegra e scanzonata di un tempo, a dispetto dei suoi vent’anni la vita l’aveva già duramente provata… certo aveva mantenuto il suo grande cuore e la voglia di aiutare gli altri, questo sì... Si prodigava per tutti!

Sembrava tranquilla, gli occhi però la tradivano davanti ad Albert e alle sue mamme… non avevano più la luce di un tempo.

Non le mancavano certo i corteggiatori…
Ogni tanto era quasi costretta a partecipare agli eventi mondani della famiglia Andrew e si nascondeva immancabilmente dietro ad Albert.

I sermoni del suo protettore non erano mai serviti a nulla…

Erano passate un paio di settimane da quando aveva letto la notizia…
Cercava sempre di evitare i giornali ma, chissà perché, ciò che riguardava LUI le arrivava immancabilmente...
“Graham-Marlowe sposi in autunno”
Così recitava il titolo dell’articolo.

Il cuore si era fermato un attimo... poi di colpo aveva accelerato e ad un tratto tutti i rumori si erano attutiti…
Nelle sue orecchie solo il rumore assordante di quei colpi pesanti come pugni feroci sul petto, il groppo alla gola...

“Ecco… alla fine ci siamo arrivati!
Che ti aspettavi Candy, lo sapevi che prima o poi sarebbe successo, no?
Sono fidanzati da così tanto tempo… è anche doveroso da parte sua questo passo!”


Questo si era ripetuta tra sé, ma non voleva dire che non facesse male…
Anche quella volta aveva nascosto a tutti il suo dolore e il cuscino del suo letto era stato l’unico testimone delle sue lacrime e aveva faticosamente silenziato il suo disperato pianto...

Era un caldo e tranquillo pomeriggio di Giugno… sull’imbrunire…
Candy stava aiutando Miss Pony e suor Maria con la cena… alcuni bambini erano ancora fuori a giocare…

“Bambini!!! Bambini!!! Pronto in tavola!!!!” Candy aveva aperto la porta e aveva richiamato all’ordine gli ultimi monelli…

Sulla collina era rimasto però qualcuno… era un giovane alto e bruno… i capelli lunghi scompigliati dalla brezza leggera... era rimasto nascosto dietro papà albero ma uno dei bambini più grandi l’aveva visto…

“Dai Marc, sempre l’ultimo! Vai a lavarti le mani e poi siediti a tavola con gli altri” Gli aveva gridato Candy.

“Ok… Ok… ma… c’è qualcuno sulla collina Candy…”

Candy alzò lo sguardo e lo vide da lontano…
No... non poteva essere lui…
Terence era là… era rimasto nascosto…
Era già un’oretta che stava lassù, guardava la casa nella speranza di vedere lei, la sua dolce ragazza…
Voleva solo vederla… da lontano… una sola volta ancora…

“Ahimè! quanto deve essere dolce il reale godimento dell'amore, se è sufficiente solo sognarlo per ricavarne così tanta gioia”

Era già stato su quella collina una volta, c’era tanto freddo e tanta neve… adesso invece tutto odorava di erba e fiori…

Quei profumi... quella collina... quelle risa e... quel bacio rubato...
Fu come essere catapultato indietro su un’altra collina in un maggio lontano...
Gli si strinse il cuore al ricordo di quell’anno meraviglioso… l’anno in cui il suo cuore era rinato...
Era un’altra vita quella...

Candy rimase imbambolata sulla porta... che ci faceva lui lassù? Sì perché magari la vista poteva tradirla da lontano ma… il suo cuore impazzito… quello proprio no!

Miss Pony le si avvicinò...
“Bambina mia, che ti prende? Hai lavorato duro tutto il giorno! Vieni a mangiare anche tu!”

Candy non sapeva che fare...
Andargli incontro sulla collina?
Per fare cosa?
Vederlo e lasciarlo andare di nuovo da lei?
Lasciarlo andare via... una terza volta! No!
Il suo cuore non avrebbe retto di nuovo...

Entrò in casa e si mise a tavola... era nervosissima, continuava a spostare il cibo da una parte all’altra del piatto senza toccare nulla...
“Miss Pony, Suor Maria... vado nella mia stanza... sono stanchissima...”

Le due donne si erano guardate con la faccia interrogativa...

Candy si distese sul letto ancora vestita ma non riusciva a tranquillizzarsi...
Magari non era vero che era lui!!!
Si era sbagliata!

Andò alla finestra!
Era buio ma la luce della luna illuminava la sua sagoma... adesso non era più nascosto dietro l’albero...

Terence l’aveva vista affacciarsi alla porta prima e alla finestra poi... come era bella ed aggraziata la sua bionda ragazza... da lassù non riusciva a scorgere sul suo viso le lentiggini che l’avevano fatto impazzire sin dal primo incontro...
Quanto avrebbe voluto accarezzarle in quel momento!

Sarebbe rimasto a guardare da lassù per tutta la notte...

Quella finestra è l'oriente e Giulietta è il sole! Sorgi, o bell'astro, e spengi la invidiosa luna, che già langue pallida di dolore, perché tu, sua ancella, sei molto più bella di lei...

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Capitolo 2
*** UN ULTIMO DOLCE RICORDO ***


CAPITOLO 2 UN ULTIMO DOLCE RICORDO

La casa si era fatta silenziosa, Morfeo aveva zittito alfine anche gli ultimi capricci e chiacchiericci, Candy continuava a rigirarsi sul letto...
Perché lui era lì? E perché non si era avvicinato?

Non resistette più e, senza farsi sentire, uscì e salì sulla collina...
Aveva i brividi e il cuore a mille....

Lui non l’aveva sentita arrivare, suonava l’armonica con gli occhi chiusi...
Quella musica… Candy continuava a correre…

“Te... Terence...”
e il ragazzo smise di suonare...
“Terry... perché sei qui?”

“Ca... Candy... sei davvero tu?
Come sono felice di vederti...”

Rimasero in silenzio a rimirarsi per qualche istante… nessuno dei due osava aprir bocca ma l’emozione tradiva i loro occhi…
“Terence... noi... non dovevamo vederci più... io...”

“Candy, non volevo turbarti o imbarazzarti... non era mia intenzione farmi notare...
Volevo solo guardarti da lontano un’ultima volta... avevo bisogno di un ultimo dolce ricordo prima di...”

“Prima di promettere amore eterno a Susanna... intendi?
Ho... ho letto i giornali... spero che siate felici e che Dio vi regali una bella fam...”
La voce tremante... rotta dal nodo in gola...
L’ultima parola le morì sulle labbra e le lacrime cominciarono a sgorgare e a rigare il suo dolce volto...

Una famiglia... quella che lei non aveva mai avuto da bambina... quella che avrebbe desiderato tanto formare con lui da adulta... solo con lui, perché ormai le era chiaro che non ci sarebbe mai stato nessun altro e quindi anche quel sogno era svanito...

“L’ami?” Quella domanda era uscita d’istinto da sola, Candy non era riuscita a zittirla anche se sapeva perfettamente che la risposta avrebbe fatto male in ogni caso...

“No... e non c’è niente di romantico tra di noi Candy... mi prendo cura di lei come un fratello!”

“E lei è felice così? Accetta questa situazione?”

“Credo che le interessi soprattutto che io le stia vicino ma che non abbia ancora perso la speranza che io un giorno...
Ma io non riesco a mentire su questo Candy... non ci riesco...

Per me non è cambiato niente... il mio cuore non è cambiato... non cambierà mai!

Non piangere... ti prego...
...
perdonami...”

E mentre Terence pronunciava quelle parole la attirò dolcemente a sé e Candy si aggrappò tremante al suo petto.

E lei che aveva sempre pensato di sentirsi protetta alla casa di Pony! Non c’era confronto... tra le braccia di Terry era in paradiso!
Si strinsero forte... il profumo e il calore del suo corpo così vicino come la volta del bacio... come su quelle maledette scale...

I loro cuori sembravano voler uscire dai rispettivi petti per finalmente fondersi in uno solo...
Non si era mai resa conto fino a che punto lui le mancasse!
Arai… aria fresca e pulita era quella che lui sentiva finalmente riempire il suo petto…

“Tienimi stretta solo un attimo ancora… amore…”
Candy sussurrò solo questo… esattamente quello che aveva pensato quella fredda notte d’inverno quando lui l’aveva inseguita e cinta da dietro mentre correva giù su quella diabolica scalinata…

L’unione delle labbra fu inevitabile...
Le lacrime salate... i primi leggeri dolcissimi tocchi divennero presto più morbidi e avvolgenti... le dita di Candy intrecciarono i capelli di Terence... le mani di lui la strinsero ancora di più semmai fosse stato possibile ad incollare i loro corpi...

Col fiato corto lui le disse:
“Ti amo Candy... non l’ho mai detto a nessuno e non lo dirò più ad altri finché avrò vita...ti amo amore mio...”

Quanto aveva desiderato Candy sentirsi dire quelle parole... da lui...
Era esattamente quello che aveva sognato in treno verso New York quella volta... solo quello!

“Ti amo tanto anche io Terry... con tutto il cuore...”

“Dimmelo ancora... dimmelo di nuovo... ” la pregò lui

“Ti amo, ti amo, ti a….”

Continuarono a baciarsi ed accarezzarsi… sempre più intimamente, sempre più intensamente…
Quel bacio era come miele per le loro anime amareggiate, come acqua di sorgente per i loro cuori bruciati dal dolore...
Lui la stava ormai mangiando con la bocca… piano piano aveva lasciato le labbra ed era sceso lungo il candido collo e sulla spalla...

La pelle di lei sembrava brillare del riflesso delle stelle…
Quanto l’aveva desiderata e quante volte l’aveva amata nei suoi sogni!

I sensi annebbiati... volevano solo abbandonarsi completamente a quel momento che sapevano avrebbe dovuto bastare loro di lì all’eternità...

“Fermati! fermati Candy” pensava la ragazza... “lui non è tuo...”
...ma la ragione ormai era vinta e lei aveva sognato così tanto quelle labbra e quelle mani...
“No... stanotte lui è mio... soltanto mio... solo stanotte” e si arrese a se stessa per una volta...

L’ultimo lume di saggezza di Terence era andato a farsi benedire molto prima... sentiva che lei era completamente abbandonata alle sue carezze... la gonna di lei era già scivolata a terra come la giacca di lui..
Le camice di entrambi sbottonate dall’incrociarsi teneramente imbarazzato delle loro dita...

Si inginocchiarono sotto le fronde di papà albero che guardava la sua bambina diventare donna e proteggeva la scena dalla vista della luna indiscreta...

Terence la spinse dolcemente a terra e tuffò il viso sul seno di lei mentre la liberava dalla biancheria...
Che profumo la sua pelle di seta...
Lei gli passò le dita tra i capelli e lo attirò di più a sé... poi gli fece scivolare la camicia dalle spalle e gli accarezzò la schiena muscolosa, mentre lui scendeva ad assaggiare la pelle del ventre...

Non aveva fretta Terence... voleva memorizzare bene... impararla tutta lentamente... voleva trasmetterle tutto il suo sentire e soprattutto voleva che lei fosse consapevole di quanto amore accompagnasse ogni suo gesto!
L’amava sopra ogni cosa...
Tutte le curve, i sapori, i profumi...

Quanti baci il suo Terry... quante dolci carezze... “ti amo” era l’unica cosa che riusciva a sussurrargli e lui a lei...
Dopo aver accarezzato tutto il corpo di lei con le labbra, tornò sul suo viso e incatenò le sue iridi blu a quelle verdi di lei... quasi a chiedere il consenso per andare avanti... lei gli sorrise e fu sua...
Terry fu dolce e delicato all’inizio... poi si abbandonò alla passione fino alla completa celestiale fusione suggellata dalla luna e dalle stelle...

Quando le prime luci dell’alba fecero capolino Candy era ancora abbracciata a lui, il capo sul petto di Terence... lui l’aveva coperta con la sua giacca , le baciava i capelli e le accarezzava la schiena... lei gli posava piccoli baci sul cuore...

Non sia mai ch’io ponga impedimenti all’unione
di anime fedeli. Amore non è Amore
se muta quando scopre un mutamento,
o tende a svanire quando l’altro s’allontana:
Oh no! Amore è un faro sempre fisso
che sovrasta la tempesta e non vacilla mai;
è la stella-guida di ogni sperduta barca,
il cui valore è sconosciuto, benché nota la distanza.
Amore non è soggetto al Tempo, pur se rosee labbra e gote dovran cadere sotto la sua curva lama;
Amore non muta in poche ore o settimane,
ma impavido resiste al giorno estremo del giudizio.
Se questo è errore e mi sarà provato,
io non ho mai scritto, e nessuno ha mai amato.

 “Mi sono sempre piaciuti questi versi ma solo adesso li comprendo fino in fondo...
Amore mio quanto sei bella...
Vorrei che la collina ci inghiottisse in questo momento... “ disse Terence

“Ma... io non avrei dovuto…
Non sono riuscito a controllarmi…” continuò il ragazzo

“Shhhh... Non dirlo ti prego! Terry... non dire che abbiamo sbagliato! Non voglio sentirlo!
Tua…è quello che ho sempre voluto essere da quando ti conosco”

Si salutarono in lacrime con un dolce lunghissimo bacio...
Un macigno sul petto di entrambi…
Adesso sarebbe stato tutto ancora più difficile…

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Capitolo 3
*** IL MATRIMONIO DI TERRY ***


CAPITOLO 3 IL MATRIMONIO DI TERRY

Terence era sparito per cinque giorni, a teatro non ne sapevano niente, giusto due righe a Robert...

“Ho bisogno di qualche giorno…
Sto bene
Torno presto
Terence”


Era dai tempi di Rocktown che questo non succedeva e Susanna era fuori di sé... Perché in cuor suo sapeva perfettamente dove lui poteva essere scappato!

“È andato da lei! Maledizione!!!! Non se la toglierà mai dalla testa!...
Non capisco... proprio ora che stiamo per sposarci finalmente... perché è andato a cercarla?
Sono passati quattro anni ormai da quella notte...
Non posso perderlo proprio adesso...”


Era più di un mese che questo pensiero tormentava la mente della ragazza...

Terence nel frattempo era tornato a casa e cercava di comportarsi come al solito ma c’era qualcosa di diverso...
Era nervoso, non riusciva a stare dentro quelle quattro mura con lei, la presenza di Susanna lo opprimeva…

Lei non aveva ovviamente preteso alcuna spiegazione per la sua assenza… come sempre! Non era successo NIENTE!

Terence aveva smesso di bere da tempo ormai ma non mancavano i giorni infami in cui avrebbe voluto prendere a sassate qualsiasi cosa gli capitasse sotto tiro...
...si chiudeva nel suo studio, fumava una sigaretta dietro l’altra e finiva a dormire in teatro...
Tornava dopo un paio di giorni con gli occhi cerchiati di nero e la barba incolta, si radeva, un bel sorriso di circostanza alla sua fidanzata, magari un bacio sulla fronte e via... tutto liscio come l’olio...

Rideva di se stesso in quelle occasioni! Se ci fosse stata Candy! Gli avrebbe spaccato il posacenere in testa...
...ma non sarebbe mai stato necessario perché era proprio la mancanza di lei che lo devastava in quel modo!

Susanna era sempre così… il solito copione...
La dolce ragazza che non chiede nulla… a parole…
Ogni suo gesto gentile, ogni sua parola amorevole sempre accompagnati da quella patina di pena e spossatezza di chi vuole ricordare innanzitutto il suo sublime sacrificio... d’amore...

Terence si sentiva addosso gli occhi indagatori di lei…
Aveva imparato a leggerci dentro bene sin dal giorno in cui all’ospedale, mentre lui moriva guardando i suoi sogni vestiti di rosso allontanarsi nella neve, in lacrime gli aveva sussurrato:
“Puoi correre da lei se vuoi… non voglio che ti sacrifichi per me…”

Ma qualche minuto prima l’aveva sentita, dietro la porta chiusa, nella sua supplica disperata al suo dolce angelo… “Ti prego Candy… lasciami Terence… io non posso vivere senza di lui…”

E il giorno precedente la venuta del suo tesoro...
“È arrivata? Me la ricordo sai?
È fortunata... lei può correre felice sui prati e soprattutto... è amata da te...”

Susanna era sempre stata così… silenziosa, gentile, debole, amorevole…
...bugiarda...

Anche all’inizio quando lui aveva toccato il fondo e un bel giorno se n’era andato in compagnia della bottiglia:
“Io sono qui… ti aspetterò sempre…” gli aveva detto.
E tutto questo lo faceva sentire ancora più colpevole e miserabile.

Da quando era rientrato lui evitava il discorso matrimonio come la peste...
Eppure qualche mese prima aveva dovuto convenire sul fatto che era inevitabile ormai...
E le aveva dato carta bianca sull’organizzazione di queste maledette nozze, non aveva voluto saperne niente di fiori, vestiti, inviti...
“La cosa più semplice possibile per favore...” le aveva chiesto quasi supplicando.
Ma adesso non voleva neanche discutere del posto e poi... lo spettacolo... le prove... la tournée... Non c’era una data che andasse bene!

Di getto Susanna prese carta e penna e cominciò a scrivere...


Terence era dilaniato...
Se un tempo aveva pensato di poter reggere quel gioco malvagio adesso, dopo quello che era successo con la sua Candy quella notte... dopo aver sentito tutto il suo amore e il suo calore, non riusciva a pensare al matrimonio con Susanna... solo l’idea lo inorridiva…

Era riuscito a farle digerire il matrimonio civile, almeno si sarebbe risparmiato il sermone pieno di parole d’amore... la sua bocca non ce l’avrebbe mai fatta a giurare amore eterno ad un’altra donna...

E poi? Cosa avrebbe fatto poi???
La prima notte di nozze!!!!

Non sopportava l’idea che la sensazione che ancora sentiva forte sulla pelle del contatto col corpo di Candy venisse macchiata...
Non sopportava l’idea che le sue mani, quelle che avevano sfiorato Candy, toccassero un altro corpo... che le sue labbra, che avevano ancora il sapore di lei, si posassero su un’altra bocca...
Tutto il suo corpo vibrava ancora al ricordo di Candy e lui avrebbe voluto tenerlo così per sempre.

“Non ce la farò mai....”
 E si decise a parlare con Susanna, con sincerità come aveva sempre fatto…
“Susanna… scusami ma.. dobbiamo parlare del matrimonio…”

La ragazza già tremava… Aveva cambiato idea????
“Abbiamo deciso insieme, Terence… anche tu l’hai detto che è sconveniente che dopo quattro anni non siamo ancora sposati pur vivendo nella stessa casa… io sono una ragazza di buona famiglia…”
Susanna mise subito le mani avanti.

Era giusto… Terence si era fatto convincere mesi prima da questa triste verità, non era giusto gettare fango su Susanna, lei aveva sacrificato tutto per lui, ne aveva passate già abbastanza e alla fine suo malgrado aveva accondisceso…
Aveva accettato anni prima di vivere sotto il suo stesso tetto, lei aveva bisogno di essere seguita quotidianamente… e adesso…
Si sentiva in trappola e, matrimonio o no, quella era la sua prigione ormai…

“Ma non in chiesa…” le aveva detto…
“Io non sono credente quindi niente preti e sermoni!”
Terence aveva chiuso in quel modo il discorso quella volta.


“Non mi sto tirando indietro, se è questo quello di cui hai paura, voglio solo che sia chiara una cosa…
Per favore… non metterti a piangere perché quello che sto per dirti non è una novità, non te l’ho mai nascosto e un cerchio di metallo al dito non può cambiare le cose…
Ti sono grato, Susanna ma… sai che io non ti amo… almeno non nel modo che vorresti tu, ho promesso che mi sarei preso cura di te, te lo devo e lo farò ma…
... ma per il resto il matrimonio non cambierà nulla tra di noi…
Tu capisci cosa intendo, giusto?
Non voglio approfittare di te e non voglio illuderti…
Ti sono affezionato… ma non in quel modo… ”

Susanna conosceva perfettamente i sentimenti di Terence anche se non riusciva da accantonare la speranza che un giorno lui… e aveva sperato che il contatto fisico li avrebbe aiutati ad avvicinarsi…

Lei non poteva avere figli, lo aveva sempre saputo a causa di una operazione che aveva subito da piccola. Non se n’era mai curata, quando la sua bellezza era sbocciata in tutta la sua femminilità e aveva cominciato a recitare aveva quasi ringraziato il cielo per questo…
Non avrebbe mai rinunciato alla sua avvenenza e alla sua carriera per essere madre…
Le nausee, il pancione, l’andatura goffa, il dolore del parto… non facevano proprio per lei.

Adesso che stava per sposare Terence aveva indugiato un attimo ancora su quei pensieri…
Se ci fosse stato anche un figlio a tenerlo unito a lei…
Certo poi avrebbe anche dovuto sopportare di dividere con quella creatura le attenzioni di Terence… meglio di no!
Eventualmente fosse stato necessario avrebbero potuto adottarne uno…

Susanna cercò di far valere le sue ragioni anche se non con molta convinzione… in fondo non voleva tirare troppo la corda, quel che contava era sposarlo, poi ci sarebbe stato tutto il tempo per riparlarne…


Il tempo passava e Terence era sempre più confuso...
Aveva dedicato quattro anni della sua vita ad aiutarla e sostenerla… era stato suo dovere! Lei aveva perso tutto per lui… ma adesso?
In fondo Susanna stava molto meglio…
Stava imparando ad usare la protesi… e non era stato facile convincerla a cominciare, era stato tutto merito di Terence che aveva tanto insistito…
Adesso riusciva a muoversi in maniera indipendente in casa e poteva concedersi qualche breve passeggiata al braccio di Terence senza quella maledetta sedia a rotelle.

Aveva ripreso a lavorare e stava ricevendo discreti consensi come narratrice…
Sempre Terence aveva convinto il regista della compagnia a farla lavorare sulla scenografia degli spettacoli…

Certo non avrebbe avuto mai più indietro la sua gamba… ma, con qualche altro piccolo sforzo, una vita poteva ricostruirla adesso…
E lui… lui non l’amava… e questa cosa gli pesava sempre di più… si sentiva addosso l’odore di Candy e sopportava sempre meno la sua lontananza…

In fondo Susanna stava rinunciando all’amore… se lui si fosse allontanato da lei, lei avrebbe potuto cominciare a frequentare altre persone e magari avrebbe potuto innamorarsi di qualcuno che la ricambiava…

Mancava un mese al matrimonio e Terence era impantanato ogni giorno di più in questi pensieri….

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Capitolo 4
*** PROFUMO DI CAFFE' ***


~~CAPITOLO 4 PROFUMO DI CAFFE’


Il giorno dopo la sua prima notte d’amore Candy decise di non passare un attimo alla casa di Pony…
Continuava a pensare a quello che era successo…
I suoi occhi si perdevano nei ricordi… poteva sentire ancora le mani di Terry e il tocco delle sue labbra sulla pelle...
Faticava a concentrarsi, aveva la testa tra le nuvole e temeva che le sue mamme avrebbero letto il suo cuore...

Continuava a toccarsi le labbra ancora indolenzite per quanti baci avevano dato e ricevuto… sentiva ancora i suoi capelli tra le dita… il dolce suono di quel “ti amo”…

Candy passò il mese successivo come sospesa in una bolla di sapone…

La collina! La guardava di notte dalla finestra! Il loro nido d’amore...
Bastava quella vista per mandare il cuore a mille!

Non aveva fatto parola con nessuno di quell’incontro… era il suo dolce segreto...

Miss Pony e suor Maria avevano notato che era diversa ma non capivano in cosa…
Non era più triste del solito… stranamente forse i suoi occhi avevano uno scintillio particolare che prima non c’era…

Anche Albert aveva notato una differenza… ma anche lui non riusciva a capire cosa fosse...

La sola verità era che Candy, pur sentendosi in colpa verso Susanna, non si era pentita affatto di quello che era successo con Terence…
Avrebbe rifatto mille volte la stessa cosa anche se avesse potuto tornare indietro.
Sentiva ancora addosso quella sensazione di completezza, di totalizzante comunione che mai aveva neppure immaginato si potesse provare...
I cuori suo e di Terry erano uno parte dell’altro a prescindere, l’unione dei loro corpi era stato solo il modo per esprimere questa appartenenza che andava oltre qualsiasi volontà o ragione.

Aveva deciso che, almeno per un breve periodo, si sarebbe concessa una pausa… non voleva pensare al futuro, a Susanna, non voleva pensare a niente…
Voleva solo ricordare quella notte e assaporarla come se fosse solo quello il suo presente… solo per un po’ di tempo…
Era stato tutto solo un sogno meraviglioso? Non importa… adesso aveva bisogno di staccare e di vivere di quello!

Pian piano la realtà vera cominciò a farsi avanti e a presentare il conto…
Il tempo passava… era già arrivato Agosto… un paio di mesi ancora e Susanna sarebbe diventata la sua sposa…

Non c’era nulla da fare, Candy si sentiva soffocare all’idea.
“Coraggio… coraggio Candy… “ continuava a ripetersi…

Avrebbe tanto desiderato essere sufficientemente egoista da correre da lui e dirgli
“Terry… amore non farlo…”
Ma doveva essere forte, non si sarebbe mai perdonata il fatto di metterlo in difficoltà verso Susanna! Quello che era successo quella notte l’aveva voluto lei quanto lui!

Passarono ancora un paio di settimane…
Candy continuava col suo lavoro sfiancante… non si era neanche accorta del suo ciclo… tre settimane di ritardo…

Quando realizzò la cosa ci passò sopra velocemente…
Non era la prima volta in fondo… era sempre stato un po’ così…

Dopo la separazione da Terry aveva passato un periodo terribile… quasi non toccava cibo, era diventata l’ombra di se stessa e il ciclo era sparito per sei mesi…
Poi piano piano tutto era tornato a posto… a parte il suo cuore, ma per quello non ci sarebbe più stato rimedio.

Ancora un paio di settimane e la cosa assunse colori completamente diversi…

Quella mattina Candy si era alzata un po’ in ritardo… stanchissima come di consueto nell’ultimo periodo, nonostante il sonno ristoratore l’avesse colta appena posato il capo sul cuscino e il solito sogno dolcissimo l’avesse cullata per l’intera notte…
… i baci di Terry… le mani di Terry… Terry…

Suor Maria era in cucina e aveva già fatto colazione…
Di solito era Candy la prima ad alzarsi e preparare il caffè per le sue mamme…

Entrata in cucina fu travolta dall’aroma di quel nero liquido caldo che la buona suora stava già sorseggiando….
“Candy! Buongiorno cara… siediti… il caffè è già pronto!”

Candy si portò la mano alla bocca…
Trattenne a fatica un conato di vomito…
Dio che odore nauseante!

“Candy cara… stai bene?”
“Il bagno…. devo andare in bagno…” farfugliò la ragazza

La suora pensò semplicemente che quella golosona di Candy avesse mangiato qualche dolcetto in più… o qualche schifezza…
Andava sempre lei a fare la spesa, era così cordiale e gentile con tutti che i negozianti finivano sempre per regalarle qualcosa!

A Candy invece fu subito tutto chiaro… non aveva mangiato nulla di strano…
…era incinta… di Terry…

In bagno si lasciò scivolare con la schiena lungo la porta chiusa... le mani al ventre... calde lacrime le rigavano il viso.
Un turbinio di sentimenti contrastanti avevano attanagliato il suo cuore e non capiva bene…

Lei portava in grembo il bimbo di Terry… quel bambino era suo e di Terry… era il frutto del loro amore, quello che si erano dimostrati quella notte… e lei non poteva non sentirsi felice e piena di vita per questo…

Ma cosa doveva fare adesso?
Terence stava per sposarsi con Susanna… loro avevano fatto una promessa a Susanna…
E Albert… Miss Pony… Suor Maria… cosa avrebbero pensato di lei?

Ma un figlio! Un figlio è la cosa più sacra del mondo… e lei lo voleva con tutta se stessa e lo amava già tanto… e non poteva nasconderlo a Terence, non ne aveva il diritto…
Quattro anni sono tanti… e lui non era mai riuscito ad amare Susanna… in realtà non serviva altro per capire che nessuno dei tre poteva davvero essere felice così!
D’un tratto tutto le si parò davanti da una prospettiva completamente diversa! Quella situazione era tutta sbagliata!

Velocemente decise di partire per New York, doveva parlare con Terence.

Uscì in fretta un paio di mattine dopo all’alba… Un biglietto sul tavolo…

 

Care Miss Pony e Suor Maria,
Starò via qualche giorno…
Ho bisogno di fare una cosa importante ma non dovete preoccuparvi….
Sto bene e starò ancora meglio se Dio mi assiste…
Vi scriverò tra qualche giorno e poi vi spiegherò tutto.

Candy

P.S. L’altro biglietto è per Albert… vi chiedo di consegnarglielo quado arriverà domani…
A presto


Aprì il cancelletto della staccionata e notò la cassetta delle lettere socchiusa e piena…
Il postino era già passato… una delle lettere era per lei…

Non aveva tempo, la infilò in tasca… l’avrebbe letta con calma in treno.

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Capitolo 5
*** WHITE ***


CAPITOLO 5 WHITE

Candy aveva preso il primo treno per New York… l’unica cosa che voleva era volare tra le braccia del suo Terry e dirgli del bambino…
Lui la amava, ne era certa come non mai, e avrebbe adorato quella creatura! Non aveva alcun dubbio!

Susanna… avrebbero pensato anche a lei! Candy non intendeva tirarsi indietro…
Le sarebbero stati vicini, l’avrebbero aiutata in qualunque modo possibile ma adesso era chiaro che il modo che voleva l’attrice non aveva alcun senso…
Lei e Terence erano fidanzati da tempo, vivevano nella stessa casa ma lui non l’amava…
Quella strada non era più percorribile!

“Mio figlio avrà una famiglia” si ripeteva Candy… “Io farò di tutto per dargliela!”
Con questi pensieri si addormentò e riposò un paio d’ore.

Quando si svegliò si ricordò della lettera, mise la mano in tasca e la estrasse per leggerla…
Quando vide il nome del mittente si raggelò…
Susanna!!!... la busta adesso pesava come un macigno… Che voleva ora Susanna?

Le aveva scritto un’altra volta qualche anno prima… Candy non aveva mai capito bene il perché…
Forse per rimarcare il suo amore e il suo sacrificio, per ricordarle ancora una volta che aveva promesso di tenersi a distanza.
Susanna sapeva… sapeva benissimo che se Candy e Terence avessero avuto modo di pensare con un briciolo di lucidità dell’accaduto, senza sentirsi oppressi dal peso della colpa per qualcosa di più grande di loro, senza dover decidere sulla scena di un tentato suicidio appena sventato, avrebbero finito per rivedere le loro posizioni e questo lei non poteva permetterlo.
Quanto si può sbagliare se non ci si prende un po’ di tempo per parlare col cuore in mano!
Le era pure chiaro che il tempo giocava a suo favore, più tempo passava e meno probabilità ci sarebbero state di poter modificare situazioni che sarebbero rimaste pietrificate da cose non dette, rimorsi, rancori...

La prospettiva della maternità invece aveva finalmente diradato la nebbia nella mente di Candy…

“Perché mi scrive di nuovo? Ha scoperto che ci siamo visti? O Terence le ha detto qualcosa?
Susanna… perdonami ma questa volta non puoi chiedermi di rinunciare di nuovo a lui!”


Candy si fece coraggio e cominciò a leggere...





New York, Agosto 1918

Cara Candy,
Sono passati quasi tre anni ormai dalla mia precedente lettera e mi ero riproposta di non contattarti più ma...
È successa una cosa meravigliosa che credo ti farà piacere e vorrei tanto condividere con te!
Ricordi che ti avevo scritto che il cuore di Terence ti apparteneva e che la sua anima era corsa via con te quella notte a New York... ?

Ti avevo anche promesso che l’avrei amato per entrambe...

Ti scrivo ora per dirti che ho mantenuto la promessa... finalmente...



LACRIME, LACRIME, LACRIME bagnavano quel foglio…
Quelle stille si tuffavano tra le righe creando piccoli aloni che come nebbia sembravano voler velarne il contenuto a proteggere il suo cuore…



Siamo così felici! Come mai avrei sperato… E io lo amo ogni giorno di più…
So che sei una bella persona, molto più di me, e sarai capace di gioire per noi...
Ti auguro ogni bene

Susanna Marlowe




I suoi occhi divorarono quelle righe mentre il cuore si riduceva in brandelli...
Era tutto un incubo... tutto sbagliato!
Quindi l’amava alfine!

Che stupida! Era proprio lei quella sbagliata! Quella di troppo... non Susanna!
Ogni riga una pugnalata…

Se non fosse stata seduta sarebbe stramazzata al suolo…
Una sensazione di dolore mista a disgusto le prese lo stomaco... l’immagine di Terence e Susanna insieme... mentre facevano l’amore infinite volte...
Sentiva una mano cattiva che le strizzava il cuore come fosse stato una spugna!

Non aveva di certo pensato che per Terence fosse stata la prima volta come per lei ma...
...che l’avesse fatta sua in quel modo, tutte quelle parole…!
“Per me non è cambiato niente... il mio cuore non è cambiato... non cambierà mai...”
“Ti amo Candy... non l’ho mai detto a nessuno e non lo dirò più ad altri finché avrò vita...ti amo amore mio...”


Tutte bugie…
Quella cosa faceva così male... le mancava l’aria...

Terry l’aveva presa in giro quella notte... solo questo...
Eccola Candy! La solita ingenua ragazzina...
Si portò una mano al ventre come a difendere il suo bambino dalla crudeltà di quei pensieri... quell’esserino era la sua unica ragione di vita adesso e lei doveva proteggerlo.

Si sentì stupida... inadeguata...
Adesso sì che non sapeva più che fare!
Non sarebbe di certo andata da Terence... ma non voleva neanche tornare alla casa di Pony... non adesso!
Cosa avrebbero pensato le sue mamme di lei?

E la collina? La collina dove era stata sua... no! Non voleva rivedere quel posto adesso...

E Albert? Albert che l’aveva sempre protetta!!!
La sua gravidanza sarebbe stata una vergogna per gli Andrew e non poteva permettere che Albert si facesse carico anche di questo!

No! Non poteva tornare a Chicago... avrebbe dovuto farcela da sola in un altro modo!

Non riusciva a fermate le lacrime mentre si accarezzava la pancia ancora piatta e pensava
“Stai tranquillo piccolo mio... c’è la tua mamma con te! Ci sarà sempre!”

Una suora era seduta proprio davanti a Candy... anche volendo non avrebbe potuto evitare di vedere il disagio che la ragazza stava vivendo...

“Figliola! Succede qualcosa di grave?” Le disse indicando col capo la lettera che Candy stringeva ancora in pugno
“Hai bisogno di una mano?”

A Candy sembrò di vedere il sorriso dolce e deciso di Suor Maria... quella donna le infondeva fiducia e lei adesso ne aveva bisogno...

“... è... è il padre del mio bambino... quello che aspetto...
Stavo andando da lui ma… lui non c’è più...” la voce della ragazza ridotta ad un soffio

“Oh figliola... mi dispiace tanto... hai un posto dove andare? Qualcuno che ti possa aiutare?” continuò preoccupata la buona donna

“Sono sola... adesso ho bisogno di trovare un lavoro per accudire al meglio il mio bambino anche se non sarà facile nelle mie condizioni...
Sono un’infermiera e ne ho passate tante... ce la farò per mio figlio...” quanta forza riusciva già a trovare pensando a quel miracolo che aveva dentro di sé!

“Senti figliola... finché non trovi qualcosa di meglio... puoi venire a lavorare da noi!
Io e Miss Mary Jane gestiamo un orfanotrofio appena fuori New York... abbiamo circa 50 bambini di varie età!
È un po’ che cerchiamo qualcuno che possa aiutarci ma non è facile...
Non abbiamo molti soldi... possiamo offrire solo qualche spiccio, a parte vitto e alloggio! Che ne dici?
E’ un posto tranquillo… nessuno ti chiederà niente che tu non voglia dire!”

A Candy quella proposta suonò come un segno del cielo:
“Io sono cresciuta in un orfanotrofio... ho esperienza con i bambini, posso aiutare in tutto... il lavoro non mi ha mai spaventato...
Accetto con gioia la sua proposta sorella... il mio nome è Candice White... ma mi può chiamare semplicemente... White”

E Candy si ritrovò a lavorare presso la “Mary Jane House”.
Era un’oasi di pace per il suo cuore infranto... le grida e il chiasso di quei monelli non la spaventavano di certo!
Si ambientò subito... i bambini la adoravano... faceva lezione ai più piccoli il mattino, aiutava in cucina nel pomeriggio ed era anche riuscita ad organizzare una piccola ma efficiente infermeria...
Non aveva un momento libero e, anche quando lo trovava, lo riempiva con qualche lavoro extra.

Le avevano dato una stanzetta umile e piccola ma ben tenuta...
Era tutto quello che voleva adesso...

Alla stazione di New York aveva imbucato una lettera per le sue mamme e una per Albert...
Lo stesso testo...



“Sto bene... ho solo bisogno di stare un po’ da sola...
So che è difficile capire ma cercate di avere fiducia in me...
Non preoccupatevi... me la sto cavando alla grande, vi scriverò io... ma non subito! Tra qualche mese...
Vi chiedo di non cercarmi... quando vi scriverò vi racconterò tutto e spero mi capirete.
Vi voglio un mondo di bene
Candy”




Miss Pony si mise a piangere, Suor Maria cominciò a pregare...
“Dobbiamo avere fiducia in lei... come sempre...” si dissero

Albert era fuori di sé...
No! Non poteva aspettare senza far niente! La lettera era stata spedita dalla stazione di New York... partì il giorno dopo ma a New York non c’era traccia della ragazza...
New York? C’era una ragione sola che poteva aver spinto Candy in quella città….
Il biglietto lasciato dalla ragazza qualche giorno prima andava proprio in quella direzione, ma questa ultima lettera aveva un sapore completamente diverso!

Aveva fatto seguire Terence per un po’ senza che lui se ne accorgesse... aveva pensato che Candy avesse tentato di contattarlo... ma niente!

Sparita! Letteralmente Sparita...
Bisognava solo aspettare e sperare che si facesse viva lei!

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Capitolo 6
*** UN ALTRO SOGNO INFRANTO ***


Torniamo un attimo da Terence...

CAPITOLO 6 UN ALTRO SOGNO INFRANTO


Mancavano una decina di giorni al matrimonio...
Terence si sentiva soffocare...

Era andato a trovare la madre ed era scoppiato come un vulcano:
“Non ci riesco... mamma! non ce la faccio... ci ho provato ma è più forte di me!“

“Figliolo... non so che ti sia preso... sei sempre stato così convinto che questo fosse il tuo dovere...
Tu non mi hai mai permesso di intromettermi e io ho dovuto, più che voluto, rispettare la tua scelta ma adesso...
Ferma tutto ti prego! Almeno prendi tempo...
Mi maledico per non essermi intromessa con decisione quando avrei dovuto... ti chiedo perdono per questo...
Ho temuto di perderti di nuovo e ho preferito starti solo vicino facendoti sentire quanto ti amo...
Susanna non mi piace, non dico sia una cattiva ragazza ma non è amore quello che prova per te...
Ha toccato con mano la tua sofferenza, la tua perdizione e non ha fatto niente! È una bambina fragile ed egoista, non merita il sacrificio tuo e di C...”

Eleonor si portò la mano alla bocca, sapeva che non poteva nominare quel nome...
“ Puoi dirlo... puoi dirlo mamma... Candy Candy Candy!!!! La mia Candy! Non faccio altro che pensare a lei, mi manca l’aria, sto scoppiando!”

“Finalmente l’hai detto figliolo!
Tesoro... io non dico di abbandonare Susanna a se stessa... puoi continuare ad aiutarla..., ma non puoi rinunciare a tutto così!!!

Io sono stufa di vederti soffrire, ti ho visto risorgere a Rocktown solo vedendo Candy... Non puoi rinunciare a questo! Te ne sei reso conto finalmente????
Il suo è un amore sbagliato!
Non credo di doverti ricordare io che chi ama davvero rinuncia anche a se stesso per il bene dell’altro!”

Eleonor non si era nemmeno accorta di aver parlato di quel momento in cui lui aveva toccato il fondo!
“Mamma... ma tu????”

“Sì... in quel periodo ho annullato tutti i miei impegni di lavoro per seguirti! Avevo paura per te! Ero a Rocktown... e c’era anche Candy! Non te la sei immaginata! Era là con me... e piangeva...
L’ho pregata di fermarsi, mi ha detto che non ce l’avrebbe fatta a lasciarti andare se solo vi foste parlati anche solo un attimo... se n’è andata col cuore a pezzi sperando che ne fossi finalmente uscito e pregandomi di starti vicino”.

Terence piangeva...
“Figliolo... perdonami per non averti detto nulla...
L’ho anche invitata alla prima del tuo Amleto lo scorso anno ma, per lo stesso motivo, non si è sentita di venire...
Ha tenuto il biglietto dicendomi che l’avrebbe conservato come fosse stato il suo più grande tesoro...”

Candy!...
La sua dolce ragazza che ama in silenzio senza bisogno di ricevere nulla in cambio...
...quindi l’aveva visto davvero in quelle condizioni vergognose…

Chissà come aveva passato poi quegli ultimi mesi dopo che si erano lasciati andare quella notte…
Dopo che lui, codardo e miserabile fino al midollo, aveva avuto l’ardire di possederla anche fisicamente!
Per poi lasciarla ti nuovo!
Come se non le avesse fatto già male abbastanza…
Magari aveva pensato che per lui non fosse cambiato nulla dopo! Che da quella volta senza di lei non fosse tutto ogni giorno più maledettamente impossibile!

Terence non si era mai sentito così, doveva assolutamente fermare quella trappola infernale!
Tornò nella sua prigione con quella precisa intenzione.
“Candy... aspettami amore!!! Così è tutto sbagliato! Non ne posso più!”


Di ritorno a casa trovò una Susanna delirante per la febbre... la portò subito all’ospedale...
Era preoccupato... erano passati quattro anni dall’incidente... il pericolo infezioni era superato...
Che cosa succedeva adesso?

“Polmonite... signor Graham... purtroppo il fisico della sua fidanzata è provato e questa non ci voleva... sarà lunga ma ce la farà!”

Susanna anche in preda al delirio non riusciva a pensare ad altro che non fosse il matrimonio che inevitabilmente sarebbe saltato...
“Andiamo Susanna... ci sono cose più importanti adesso, non ti pare?”

Aveva cantato vittoria troppo in fretta! Susanna aveva ancora bisogno di lui.. purtroppo!

“Candy... amore mio... cosa stai facendo adesso? A cosa stai pensando?”
Quei momenti di tenerezza a cui si era abbandonato quella notte gli erano costati veramente cari... non riusciva ad accettare che non l’avrebbe più stretta tra le braccia...

Ci vollero più di due mesi a Susanna prima di poter tornare a casa...
Il giorno delle dimissioni dell’ex attrice il medico volle parlare con i due fidanzati:
“So che avete intenzione di sposarvi.., vi chiedo di fare attenzione! La signorina non può affrontare una gravidanza adesso signor Graham...
Ha ancora grossi problemi di circolazione dovuti all’amputazione e, anche se si sta riprendendo bene, è ancora provata dalla recente malattia… il suo fisico non è pronto!

Susanna lesse negli occhi di Terence l’ennesimo senso di colpa...
Ma si guardò bene dal dirgli che lei non poteva avere bambini e manco aveva mai desiderato generarne!


Il medico aveva trattenuto un attimo Terence da solo nel suo studio e con una scusa aveva lasciato uscire Susanna...
Prima che il dottore cominciasse a parlare Terence prese la parola:
“La ringrazio per il supporto ma... non ho... non abbiamo intenzione alcuna di avere figli! Quindi ho capito perfettamente ma non serve che mi metta in guardia ancora per questo!”

“Meglio così allora perché la verità, signor Graham, è che temo che un eventuale gravidanza o aborto le creerebbe nuovi seri problemi psicologici... sembra tranquilla ma... non sottovaluti questo aspetto...
Magari tra un anno o due, quando la sua condizione sarà stabile e si sarà rimessa in piedi potrete pensare ad un figlio!
Non è il mio campo ma è bene che la signorina riprenda anche le sedute con lo psicologo che l’ha avuta in cura dopo l’incidente! Mi raccomando su questo punto!”

Era novembre ormai quando Terence riportò a casa Susanna...
La ragazza era scheletrica... sembrava essere tornati ai tempi dell’incidente...
Proprio quando la speranza era tornata a far capolino nel suo cuore... adesso bisognava ricominciare tutto quanto...
Ma Terence questa volta era deciso a non arrendersi!

“Mi dispiace Susanna... mi dispiace tanto ma non lo farò di nuovo! Qualche mese ancora! Appena ti sarai rimessa e riprenderai a lavorare io tornerò da Candy!”

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Capitolo 7
*** MARY JANE HOUSE ***


CAPITOLO 7 MARY JANE HOUSE

Novembre 1918

Erano un paio d’anni che l’attore frequentava quell’orfanotrofio…
Ci era passato per caso una volta… gli ricordava tanto la casa di Pony, il posto in cui era cresciuto il suo tesoro…
E quella collina, così simile a quella della scuola, quella dove era sbocciato il loro amore…

Terence passava la domenica pomeriggio, arrivava sempre con un sacco di dolci per i bambini… poi si dilettava a raccontare loro storie più o meno inventate.
Quelle canaglie lo adoravano, l’anno precedente era arrivato la notte santa vestito da babbo Natale!
Da quando non beveva più quella era diventata la sua valvola di sfogo, quel posto gli permetteva di evadere qualche ora...

Candy, il turgido ventre arrotondato al quinto mese di gravidanza, stava sistemando la cucina...
C’era un bel sole nonostante la temperatura fosse calata velocemente negli ultimi giorni... i bambini erano usciti a godersi quei tiepidi raggi...
All’improvviso li sentì gridare come forsennati... non riusciva a capire cosa dicessero...

Aprì la porta della cucina e riuscì a distinguere le loro parole;
“TERENCE! TERENCE!!!
Miss Mary Jane, Suor Lane!!!! È arrivato Terence!”

Suor Lane, che stava aiutando Candy in cucina disse:
“Oh! Il signor Terence! Quanto tempo! È tornato a trovarci finalmente!”

“Il signor Terence?”
chiese Candy frastornata!

“Sì cara! Terence Graham! L’attore, l’avrai sicuramente visto su qualche rivista!
È di casa qui! È un uomo dal cuore grande! Veniva a trovarci tutte le domeniche...
Sono tre mesi che non lo vediamo... la sua fidanzata ha avuto problemi di salute ed ha passato un lungo periodo in ospedale! Povera donna! Adesso sta meglio e lui è tornato!”

“Che problema ha avuto la signora Graham?” Candy non riuscì a trattenersi

“ Oh! Non è la signora Graham, almeno non per ora! Dovevano sposarsi ma la sua malattia ha fatto saltare le nozze... non so altro!
Terence non parla mai di lei, io non l’ho mai vista!”

Le parole della lettera di Susanna sempre impresse nella mente della ragazza:

 

New York, Agosto 1918

Cara Candy,
Sono passati tre anni ormai....
....

Aspetto un bimbo, il mio Terry sarà padre!

Lo abbiamo cercato tanto e, anche se nelle mie condizioni la gravidanza sarà difficile da portare a termine, adesso siamo felici... con lui al mio fianco
ce la farò...
Mi è sempre bastato vivergli accanto senza essere la sua legittima sposa, il bimbo è il motivo per cui abbiamo alla fine deciso di sposarci tra due mesi...

.....
....
Ti auguro ogni bene

Susanna Marlowe
 

“Non si sono sposati... povera Susanna avrà perso il bambino? sarà distrutta... morirei se succedesse a me...” pensò Candy

“Vieni in salone con noi White! Ti divertirai! Fa giocare i bambini e li riempie di regali! Racconta loro favole bellissime... è un vero spasso!
La sua fidanzata è fortunata! Sarà un padre meraviglioso!”

Una stilettata al cuore di Candy, l’ennesima…
“Oh no! Grazie sorella... io finisco qui e vado a riposare un po’”

Candy sentiva i battiti in gola... raggiunse la sua stanza volando! Non voleva... non poteva incontrarlo...
Mentre attraversava il corridoio sentiva la voce e le risa allegre di lui!
Quella voce vellutata e profonda, quella che le faceva sempre battere forte il cuore, quella che le aveva giurato amore quella notte... mentendo crudelmente... come aveva potuto farlo!

Percepì uno strano movimento al ventre... il bimbo! era la prima volta che lo sentiva muoversi...
“Hai sentito la voce del tuo papà amore mio? …ma lui non è nostro!! Ma tu stai tranquillo che la tua mamma è sempre con te!”

Calde lacrime le solcarono il viso appena raggiunta la sua stanza... si abbandonò sul letto e si addormentò piangendo sul cuscino...
Si svegliò due ore dopo... in tempo per sentire i capricci dei bambini che rincorrevano Terence in giardino per non farlo andare via!

“Due settimane e sono di nuovo da voi! Vi prometto che non vi libererete più di me! Due settimane!!!”

Scostò la tenda candida della finestra e lo guardò allontanarsi...
“Terry... “ piangeva di nuovo...
Lo amava tanto... nonostante tutto non riusciva a strapparselo dal cuore...

Candy fece attenzione a non farsi più trovare in giro la domenica pomeriggio... per non vederlo e soprattutto per non farsi vedere...

Il pancione cresceva sempre di più e in men che non di dica era arrivato il fatidico momento...

 


Terence, nel frattempo, seguiva scrupolosamente la convalescenza di Susanna contando i giorni... i minuti che lo separavano dalla sua Candy...


New York
Dicembre 1918

Candy! Amore!
Non volevo scrivere... volevo solo volare tra le tue braccia ma non resisto più...
È cambiato tutto da quella notte, io divento pazzo senza di te!
Il matrimonio è saltato, lo sai spero...
Susanna si sta riprendendo... tra un paio di mesi correrò da te per non lasciarti più!
Non avremmo mai dovuto rinunciare a noi! Mai!
Fidati di me! Ti prego! Vedrai che andrà tutto bene.
Stavolta non ti deluderò!
Ti amo tanto
Terry

Miss Pony aveva ricevuto la lettera, ne aveva parlato con Albert...

“Quindi è proprio così! Non lo ha cercato, nemmeno lui sa dove sia...”

Non poterono far altro che constatare questo e conservare, senza leggere, la lettera per Candy...

 

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Capitolo 8
*** TERRYYYYY ***


CAPITOLO 8 TERRYYYYYY!!!!!


I bambini avevano appena finito di cenare... Candy infaticabile stava riordinando la cucina....

“Fermati un attimo figliola... ormai ci siamo quasi, risparmia un po’ di energie, finisco io qui” le disse Suor Lane...

Candy ricordò di aver avuto qualche fastidio la notte precedente ma all’alba tutto era tornato a posto...

“Sì ormai ci siamo... piccolo mio... non vedo l’ora di vederti” pensò accarezzando il pancione...

Quando aveva capito di essere in dolce attesa aveva immaginato che il suo Terry sarebbe stato accanto a lei nel momento del parto... che l’avrebbe accarezzata e baciata, che avrebbero bisticciato per la scelta del nome...
Invece... invece lui avrebbe scelto il nome di qualche altro figlio ma non quello del suo!

Si addormentò ma si risvegliò un paio d’ore dopo con un fastidio che diventava sempre più forte...
I dolori erano sempre più frequenti e acuti...

Si trascinò alla porta della stanza della suora per chiederle aiuto:
“Ci siamo dunque..., non ti preoccupare ho esperienza, ho aiutato molte ragazze a partorire quando lavoravo come infermiera prima di prendere i voti...”

Miss Mary Jane andò a chiamare il medico...
“Puoi camminare ragazza mia... ti farà bene... non sei ancora dilatata a sufficienza... manca ancora molto..”

“Ma il dolore è atroce...” rispose Candy

“Lo so... devi essere forte... coraggio!”

Le contrazioni erano sempre più dolorose e si era aggiunto un dolore allucinante alla schiena che non la mollava un attimo...

Era già mattina, Candy aveva passato la notte in quelle condizioni ed era esausta...

“Coraggio figliola, ci siamo! E’ il momento ti spingere questo!” le disse la suora

“Non ho più forza... non ce la faccio più… Terry!!!
TERRY!!! TERRYYYY!!!”
Candy aveva cominciato ad urlare il suo nome, come se lui potesse aiutarla!

“Brava così... ancora, spingi e chiama il tuo Terry come prima!”

Alle dieci alfine Candy ce l’aveva fatta!
L’ultimo Terry si era mescolato ai teneri vagiti di un roseo bambino che il medico, dopo aver esaminato, aveva adagiato sul petto della ragazza.

“È una bambina White, è bella come un angelo... come la chiamiamo?” chiese dolcemente la suora
“Julie... lei è Julie...”

Candy la baciò dolcemente sul viso, non smetteva di piangere... la sua bimba... sua e di Terry... quanto avrebbe voluto averlo vicino in quel momento!

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Capitolo 9
*** JULIE ***


CAPITOLO 9 JULIE


Erano passati 3 giorni dal parto…

Candy era ancora distrutta e la febbre non era scesa del tutto.
La ragazza teneva la bimba vicina vicina nel suo letto anziché lasciarla nella culla, la allattava ogni due tre ore… era proprio una golosona… e poi voleva sempre stare in braccio alla mamma…

“Cominciamo bene! Piccola monella… “ la canzonò Suor Lane

“Forse sa già che non verrà mai cullata da papà” disse tristemente Candy

“Figliola… puoi confidarti con me se ne hai bisogno… che fine ha fatto il padre della bambina? E’ morto in guerra forse?”

“Oh no… è vivo e vegeto! Grazie a Dio!” continuò la ragazza

“???” la suora la guardò con aria interrogativa… non capiva… Candy non le aveva mai parlato di lui ma bastava guardarla negli occhi per capire che quella bimba era il frutto di un atto d’amore…

“E’ complicato, sorella… sarebbe troppo imbarazzante e complicato per lui…”

“… porto di là la bimba visto che è così vispa e ha già mangiato… tu riposati, ne hai bisogno…” tagliò corto Suor Lane, mentre
Candy chiudeva gli occhi facendo scivolare due grosse lacrime sulle guance... “sarà già nato anche il loro bambino? ...o l’avranno perso davvero?”

La buona donna andò in salone con la piccola tra le braccia.

Proprio in quel momento entrò Terence.
Notando quel tenero fagottino tra le braccia della suora si avvicinò incuriosito…

“Oh Dio… quanto è bella!” quelle guance rosee e paffute… quei riccioli dorati e quelle stelline appena accennate sul nasino e… gli occhioni blu…
Il cuore del ragazzo mancò un colpo…

“Quanto somiglia a Candy, se non fosse per quegli occhi sarebbe la sua copia perfetta!”
pensò….
Eppure, anche se non avrebbe saputo spiegarsi il perché, anche gli occhi l’avevano turbato…

“Lei è Julie… ha appena tre giorni, non è meravigliosa Terence?’” gli chiese Suor Lane
“Vuole provare a prenderla?” continuò la donna colpita dallo sguardo adorante dell’attore

“Sorella! Non mi dirà che qualcuno ha davvero avuto il coraggio di abbandonare questo angioletto !!??” Terence era disgustato

“Noooo… lei ce l’ha la sua mamma… è la bimba di White!”

“White ???” fece Terence

“Sì, la ragazza che lavora da noi da qualche mese… non ricorda?” Alla suora sembrò impossibile che Terence non la ricordasse… era impossibile non l’avesse conosciuta durante una delle sue visite!

“No… non credo di aver mai avuto il piacere di incontrarla” andò avanti il ragazzo…

“Ah… sì… lei è stata come un dono del cielo per noi… i bambini la adorano, è una lavoratrice instancabile ma è molto riservata…”

Terence incuriosito cercò di saperne di più mentre prendeva la bimbetta tra le braccia.

“Non ho mai visto un bimbo così piccolo… è talmente bella e tenera che non mi stancherei mai di guardarla… e poi è buonissima!”

“Non creda… sembra un angelo ma non lo è…
Così piccola ma… fa impazzire la mamma di notte, mangia di continuo la golosona e vuole sempre starsene in braccio.
La mamma ha avuto un parto difficile ed ha ancora la febbre, adesso sta riposando, vero piccola monella?’”

“E il padre?’” chiese d’istinto Terence

“Non so molto di lui… White non ne vuole parlare… dice che la situazione sarebbe troppo complicata per lui, di fatto è sola con la bimba… ma la adora…
Quanto l’ha chiamato durante il parto, povera ragazza!” continuò la suora

Terence si intristì subito… sarebbe cresciuta senza padre, come lui…
“Non capisco quale potrebbe essere una situazione troppo complicata… se questo tesoro fosse mio… io sarei pazzo di gioia, nulla e nessuno potrebbe tenermi lontano da lei!” pensò il ragazzo tra sé e sé…

Per un attimo vide l’immagine di se stesso e Candy con Julie tra le braccia… gli si strinse il cuore…
Come sarebbe stata bella la sua Candy con una bimbetta come Julie tra le braccia!
Avrebbe dato qualsiasi cosa per quel sogno…
“Candy amore resiti ancora un po’… Susanna sta sempre meglio, appena riprenderà a lavorare la finirò con questa farsa e volerò da te…”


Durante le successive visite Terence non mancò di chiedere di quella bimba che gli aveva rubato il cuore…
Non riusciva a fare a meno di tenerla un po’ tra le braccia e coccolarla…
Aveva il profumo di Candy quel tesorino...
“Ma perché Candy non risponde alla mia lettera????”

“Riuscirò ad incrociare la tua mamma prima o poi, vero piccola? Sembra lo faccia apposta a non essere mai qui quando arrivo io…” aveva detto una volta.

Non poteva sapere che Candy lo faceva di proposito a non farsi trovare in giro la domenica dopo pranzo… con una scusa o l’altra aveva sempre qualche lavoro da finire, mentre i bimbi e le due donne che reggevano l’istituto si riposavano ascoltando i racconti di Terence.


Nel frattempo Albert era tornato a New York... era comunque convinto che Candy fosse là!
Immancabile l’articolo su di lui sul giornale... più pungente del solito visto che il giovane capo della famiglia Andrew era troppo preoccupato per rilasciare interviste ed era stato molto brusco con la stampa...
“È qui da solo signor Andrew?”

“Non sono qui per lavoro! Lasciatemi perdere!”

“Nemmeno la sua... protetta, la signorina Candice le fa compagnia stavolta?”

“Lasciate in pace Candice!”
L’aveva detto con tanta rabbia che il giorno dopo i giornalisti si erano divertiti a riprendere vecchie chiacchiere sul rapporto particolarmente affettuoso tra il signor Andrew e Candice White, pubblicando qualche foto di qualche tempo prima...

Terence non aveva mai creduto a quelle chiacchiere... per la stampa tra lui e Susanna era un idillio a parte qualche scappatella che pure gli avevano appioppato nel corso degli anni!

Era da un po’ di tempo che non leggeva quelle allusioni e quel giorno sentì comunque una morsa allo stomaco... erano un paio di mesi che aveva scritto a Candy e lei niente!

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Capitolo 10
*** LA FAMIGLIA DI JULIE (parte 1) ***



CAPITOLO 10 LA FAMIGLIA DI JULIE PARTE 1


“Anche oggi? Vuoi dire che vai in quell’orfanotrofio anche oggi?
Che ci sarà mai di così interessante in quel posto! Ci vai tutte le settimane adesso, sembra che ogni scusa sia buona per uscire di casa!”

“Andiamo Susanna… non esagerare, sono solo un paio d’ore, che sarà mai!…”

Susanna volle inspiegabilmente seguire Terence alla Mary Jane.., non ci vedeva chiaro... non si capacitava del fatto che il futuro marito desiderasse così tanto passare là il suo tempo...
Ci doveva essere qualcosa o qualcuno di speciale in quel posto!

Terence pur di chiudere con quella discussione asfissiante l’aveva accontentata... conoscendola gli avrebbe chiesto di riportarla a casa dopo dieci minuti!

I bimbi accolsero Terence con la solita festa e lui presentò la ragazza a Miss Mary Jane e Suor Lane...
La suora teneva Julie tra le braccia... la bimba piangeva e lei cercava di calmarla...

“Dove è la sua mamma?” Chiese Terence avvicinandosi per prendere quel fagottino tra le braccia...
“Alla fattoria qui vicino avevano bisogno d'aiuto, il figlio del fattore non sta bene e il dottore non si trova...” Rispose suor Lane...
Terence aveva cominciato a cantare una dolce ninna nanna alla bimba... lei si era accoccolata al suo petto e gli stringeva un dito sul piccolo pugno serrato...

“Ti piacciono i bei giovanotti vero Julie?”... fece con tono scherzoso Miss Mary Jane

Susanna era scioccata, Terence non le aveva ovviamente mai parlato di bambini!
Il loro rapporto non contemplava nulla di intimo, quindi quel discorso sarebbe stato totalmente privo di senso! Tra l’altro non avevano neanche più ripreso il tema matrimonio!
Comunque mai si sarebbe mai aspettata di vederlo così rapito da un neonato:
“Terence... che fai? Chi è quella bimba così piccola?” Gli chiese avvicinandosi sulla sedia a rotelle...

“Si chiama Julie..., non è bellissima? E’ una vera principessa… la mia piccola Giulietta!”
Non si era neanche reso conto che l’aveva chiamata “la mia piccola Giulietta”!
“Ha solo un mese, è così dolce, non la smetterei mai di guardarla!”
Le rispose Terence chinandosi per farle vedere la bimba.

Susanna senza pensarci troppo gli disse:
“Potremmo adottarla noi?”

“ Che dici? Lei ha la sua mamma... non è orfana! La madre lavora qui!”

“Andiamo! Se quella ragazza è finita qui... chissà in che condizioni si ritrova, magari non è in condizioni di tenere la figlia! Noi potremmo garantire un ottimo futuro alla piccola... potremmo offrire del denaro alla madre!”

Terence era scandalizzato!
Porse la bimba alla suora e si rivolse a Susanna!

“Come ti passa per la testa una cosa del genere?”

Si scusò con tutti e trascinò via la sua fidanzata...

Candy era rientrata e aveva sentito tutto! Era terrorizzata!!!
“Vogliono adottare un bambino?... ma non la mia Julie!”
Si ricordò del duca, di Eleonor e il terrore cresceva...
Era troppo pericoloso rimanere per lei...
Era ora di tornare alla casa di Pony e di affrontare Albert e le sue mamme!

Scrisse ad Albert la sera stessa…
non avrebbe voluto coinvolgerlo in questa faccenda ma era l’unica cosa che poteva fare per allontanarsi da quel posto!
Ma chissà dove era Albert... sempre in giro per affari! Scrisse anche ad Archie che da circa un anno lavorava per la famiglia da New York!

Terence quella sera litigò aspramente con Susanna! Era la prima volta che gridava con lei!
In quel momento non le faceva pena…
“Come ti viene in mente?
Credi di poter comprare tutto quello che ti pare?
Credi che una madre venderebbe suo figlio per soddisfare un tuo capriccio?
I sentimenti Susanna!!!... i sentimenti non si comprano!!!
Ficcatelo in testa una buona volta!”

Anche Susanna era arrabbiata... pensava di intenerirlo offrendo una casa ad una povera orfana, era stata maldestra certo ma le sue intenzioni erano buone e quello era stato il risultato!
“E credi che non lo sappia!! Se i sentimenti avessero un prezzo... tu... tu... maledizione! Non saresti ancora innamorato perso di LEI!

LEI! Non aveva osato chiamare quel LEI col suo nome ma… era comunque la prima volta che Susanna vomitava apertamente su di lui la sua frustrazione!

Stavano litigando per davvero stavolta!

"Te ne sei accorta! Finalmente!!!"
Terence era uscito sbattendo la porta e aveva passato due interi giorni in teatro...
“È arrivato il momento finalmente!
Non si può più andare avanti ormai, domani vado a prendere le mie cose e esco definitivamente da quella casa!”

Si ripropose di ripassare all’orfanotrofio per scusarsi...


*********

Terence non riuscì ad aspettare la domenica successiva, l’indomani si recò alla Mary Jane House... voleva scusarsi e soprattutto vedere Julie!
Arrivando incrociò Albert che si allontanava con la sua macchina!

“Quello è… è Albert! Che ci fa qui Albert???!!!”

Mentre salutava i bambini incontrò Miss Mary Jane:
“Sbaglio o quello è il signor Andrew di Chicago?” le chiese

“È lui! È venuto per White! Era così felice di vederlo! Immagino sia il padre di Julie”

L’angoscia travolse Terence come un fiume in piena!
Entrò nel salone... rimase pietrificato...

Sulla poltrona, davanti al camino.., c’era lei.., era Candy... i riccioli biondi elegantemente tagliati alla nuca... teneva Julie tra le braccia e la guardava dolcemente mentre la piccola dormiva sazia e appagata sul suo seno semiscoperto...

“Ca... Candy... non è possibile! Sei tu?
Tu sei...?”

Candy, non si aspettava di trovarselo davanti! Era passato solo tre giorni prima! Usò tutto il suo autocontrollo e rispose senza neanche guardarlo in viso, non avrebbe retto altrimenti!
“Sì... sono io... avevo bisogno di stare un po’ da sola e mi sono ritrovata qui! Ma sto per tornare dalla MIA famiglia... tra qualche giorno Albert mi viene a prendere per riportarmi a CASA!”
Con quale rabbia Candy aveva sottolineato quelle parole! Quelle che avevano trafitto Terence!

A Terence sembrò tutto così chiaro... Albert! La sua famiglia!
I giornali... lei e Albert…
Per questo non aveva risposto alla sua lettera?
Le parole di Miss Mary Jane
“... era così felice di vederlo! Immagino sia il padre di Julie”

“So solo che la situazione risulterebbe troppo imbarazzante per il padre del bambino e quindi lei è sola...”

Le parole di Suor Lane gli illuminarono la mente come la più ovvia delle rivelazioni!

“Dio! Albert è il padre del bambino ed è anche il padre adottivo di lei!!!
Uno scandalo troppo grosso per gli Andrew!!!”

Scappò via, appena in tempo per non vedere le lacrime di Candy!

Se solo avessero parlato un momento!!!

Lui tornò a casa ubriaco marcio quella notte... non si reggeva in piedi, erano tre anni che non beveva più in quel modo!
Non riusciva a crederci, avrebbe voluto strapparsi il cuore tanto gli doleva!
Candy! Con Albert!
Avevano un figlio...

Adesso capiva perché sentiva di amare tanto quella piccola!
Era la figlia di lei! Una parte di lei!

Ma come aveva potuto Candy avere un figlio da Albert... così presto!!! Non erano neanche sposati! Era stata con lui subito dopo essere stata sua quella notte!!??

Lei non aveva proprio perso tempo a consolarsi tra le braccia di un altro!!!

Ricordava quella notte sulla collina! L’aveva guardata negli occhi... era bastato quello per essere sicuro del suo amore...
Lui non aveva tralasciato di adorare un solo centimetro della sua candida pelle, l’aveva accarezzata con le dita finanche fosse stato il dono più prezioso e delicato... con cura, con devozione per farla sentire amata sopra ogni cosa...
E quante volte le aveva detto “ti amo”... Decine! Centinaia! Non l’avrebbe mai più detto a nessuno!

Mentre Candy avevano passato l’intera gravidanza ad immaginarlo tra le braccia di Susanna...

“...l’abbiamo cercato tanto...
Per questo abbiamo deciso di sposarci... il mio Terry...”

Tutte le carezze che aveva fatto a lei, ripetute infinite volte sul corpo di Susanna a cercare un figlio... che poi avevano perduto!


“Quanto sono stupido... e io che... che non oso toccare Susanna solo per onorare il suo ricordo per continuare a sentire il suo profumo sulla mia pelle...

Farei meglio a pensare di più al mio matrimonio... ad essere felice con Susanna...”

“Povera Susanna… come l’ho trattata… lei che non può essere madre… per colpa mia…”

Questi furono gli ultimi pensieri di Terence quella notte.

Il giorno dopo Susanna rientrò in argomento Julie, voleva che il ragazzo capisse che non aveva mai avuto cattive intenzioni e rimase di stucco di fronte alla reazione di un Terence fuori di sé per l’ira e la gelosia…

“Non preoccuparti Susanna, ho capito tutto adesso…
Non ti devi preoccupare, è solo una situazione temporanea la tua… Quando ti sarai rimessa del tutto… vedrai… potrai essere madre tu stessa…
E io farò di tutto per renderti felice!”

Susanna scoppiò a piangere… si strinse a lui e lui la baciò delicatamente sulle labbra… era la prima volta che lo faceva…
La ragazza era al settimo cielo… finalmente…

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Capitolo 11
*** LA FAMIGLIA DI JULIE (parte 2) ***


CAPITOLO 11 LA FAMIGLIA DI JULIE PARTE 2

Erano un paio di settimane che Terence non andava all’orfanotrofio... si era ripromesso di ricominciare con le sue visite dopo la partenza di Candy... ma non riusciva a fare a meno di pensare a quell’angioletto biondo che gli aveva rubato il cuore... Perché sentiva di amare così tanto quella bambina? Continuava a chiederselo...
E poi in verità voleva guardare Candy dritta negli occhi! Solo così avrebbe capito il perché di tutta quella situazione!

Si decise a passare alla Mary Jane House...

Candy era pronta, Albert era passato a prenderla in macchina, l’avrebbe riportata alla casa di Pony, ma non subito…
Sarebbero rimasti per un po’ a New York… il tempo per preparare la famiglia a quella dolce novità.
Gli Andrew avevano una villetta con giardino appena fuori dal centro.

Per l’ennesima volta quella mattina Albert aveva provato a parlare con la ragazza:
“Piccola... sicura che non vuoi cercare di chiarire con lui? Mi sembra così strano il suo comportamento… e anche il tuo a dire il vero, non credo di capirti bene!
Perché sei partita per venire qui se poi non gli hai più detto niente? Cosa è successo dopo?
Perché non vuoi leggere la lettera che ti ha mandato alla casa di Pony?”

Candy non riusciva a connettere, era confusa e aveva paura...
“No... no Albert... me la porterebbero via... non posso perdere la mia bambina!”

“Ma che dici? E, ammettendo pure ci provassero, secondo te... io lascerei che ti facessero una cosa del genere?!
Non dovrai mai temere questo!
Registreremo la bimba col tuo nome che è anche il mio! Julie... Julie Andrew, suona bene, no?”

“Albert... sai che non voglio che tu ti faccia carico di questo! Non è giusto!”

“Candy! Un nome lo dobbiamo dare a questo angioletto! Se non può avere quello del suo padre naturale, avrà quello della madre, è semplicemente questo!”

Candy era agitata, confusa, aveva partorito da poco, lontana da tutti i suoi affetti, chissà cosa era successo con Terence...
E non si confidava con lui, almeno non completamente...
Albert era preoccupato per lei è non volle insistere con le domande...

Si limitò ad abbracciarla lungamente per infonderle coraggio, avrebbe trovato un momento migliore per chiedere… a lei… o a Terence!
 Poi si chinò per prendere la bambina dalla culla e la porse a Candy, che incrociò teneramente le braccia di lui per accogliere Julie tra le sue...
Terence era fuori e aveva visto tutto dalla finestra…
Erano davvero un bel quadretto, non riuscì proprio ad intervenire…

Se ne andò via così come era arrivato… con gli occhi gonfi e un mattone sul petto…
Albert era una brava persona... non un miserabile come lui!

 ******

Quella sera Terence era nervosissimo… continuava a spostare il cibo da una parte all’altra del piatto ma non riusciva a ingoiare nulla…

Susanna cominciò a tremare… che succedeva adesso? Terence era stato così gentile con lei nelle ultime due settimane… dopo quel bacio... sembrava andasse tutto per il meglio…
“Terence…. Sei nervoso? Qualcosa non va? Il lavoro?”

“Sono solo stanco… non preoccuparti!
Tu piuttosto! Come va? La tua fisioterapia, le tue sedute dal Dottor Jones?
Susanna! Voglio che ti rimetti completamente, voglio il meglio per te, capito?
Promettimelo! Promettimi che ci metterai tutta te stessa ‘sta volta!”

“Te lo prometto! Lo farò per te, per noi!”

Eccola la solita Susanna che fa tutto per il motivo sbagliato!
Quel bacio era stato un errore! Un grossissimo errore!
Non avevano più parlato di matrimonio da quando era saltato ma lui la conosceva bene e... lei stava costruendo un altro bel castello di sabbia...

La vedeva progredire giorno per giorno, era vitale, raggiante come non mai!
Può un bacio senza amore provocare tutto questo?
Terence non voleva fermare la sua ripresa... non proprio adesso...
Ma nello stesso tempo era stanco di sentirsi così miserabile! Come se dovesse vivere una vita non sua o una non vita! Calzare i panni di un altro... era proprio quello il suo destino!

Non era mai riuscito a scrollarsi di dosso quella miseria! Era per quello che aveva perso Candy!
Per colpa della sua codardia! Prima su quelle maledette scale e poi su quella collina!
Come aveva potuto lasciarla all’alba dopo quella notte? Come?
Perché adesso stava ancora con Susanna se qualche mese prima aveva deciso di lasciarla?
E lui pretendeva di insegnare a Susanna a impegnarsi per se stessa quando lui era il primo a non farlo!

La ragazza si era proprio messa d’impegno stavolta!
Quanto aveva insistito inutilmente Terence l’anno precedente per vederla così!
Ma in fondo Susanna aveva sempre temuto che, se si fosse resa davvero indipendente, lui l’avrebbe lasciata! Magari le sarebbe rimasto amico certo! Ma non sarebbe più riuscita a tenerlo legato...

Ed effettivamente, dopo aver assaggiato la sua Candy, Terence aveva pensato proprio a questo!
Non era forse questo il motivo per cui lei aveva spedito quella lettera bugiarda a Candy? Per tenerla lontana, esattamente come già fatto tre anni prima!?

“Non mi interessa aver perso la gamba se posso avere lui... senza di lui la mia vita non avrebbe alcun senso!”
Era un’ossessione!


La primavera era ormai arrivata...
Susanna era raggiante!

“Voglio imparare ad usare al meglio quella protesi!
Il medico ha detto che se rinforzo la mia muscolatura posso stare in piedi per ore senza problemi... posso passeggiare al parco e ballare senza essere esausta dopo dieci minuti come adesso!”

“Addirittura ballare? Già adesso ti muovi bene e cammini speditamente con un solo bastone! Sono sicuro che arriverai dove vuoi!”

“Amore mio! Voglio andare all’altare sulle mie gambe, senza l’aiuto di nessuno!
E al nostro matrimonio voglio essere bellissima e voglio aprire le danze con te!”

Ecco la morsa allo stomaco! Di nuovo il matrimonio...
“Coraggio Terence! Candy o non Candy bisogna essere onesti fino in fondo questa volta!”
Si decise a parlare finalmente:

“Susanna... fermati un attimo! So che ho sbagliato, ti chiedo perdono ma so altrettanto bene che tu conosci il mio cuore… Non è mai cambiato! Non ho mai mentito su questo!
Io non posso amarti e non posso nemmeno sposarti! Non ha senso per me né per te!”

Le mise le mani sulle spalle e continuò:
“Guardati! Tu non hai bisogno di me! Ti stai riprendendo tutto e io ne sono orgoglioso!
Ma devi farlo per te stessa, non per me, né per nessun altro!

Io sono solo un limite per te!
Prova a pensarci!
Tu puoi innamorarti di qualcuno che ti ami sopra ogni cosa, che ti ricambi con la tua stessa passione! Non devi accontentarti di nulla di meno, soprattutto non di un miserabile come me!

Questa è la cosa più giusta che ho il dovere di fare per te!
E poi... io... io non posso più andare avanti così!”

“È per Candy vero? Vuoi tornare da lei? Vi siete rivisti!” Disse Susanna tra i singhiozzi

“Ti sbagli! Lei ha la sua vita adesso! Non è per lei...
Sì l’ho rivista lo scorso anno... e avevo già deciso tempo fa di lasciarti... ma adesso non lo faccio per lei ma solo per te e per me stesso!
Ho bisogno anche io di imparare a volermi bene!

Ma ti starò sempre vicino... come amico...
Non mi perderai mai! Mai! Te lo giuro su quello che ho di più caro...

Ti sarò grato per sempre ma non posso darti il mio cuore... quello è sempre suo anche se lei non lo vuole più!”

“Non andare via! Ti prego!”
La ragazza piangeva disperatamente tra le sue braccia...

L’aveva guardato con gli occhi persi nel vuoto...
D’altronde era difficile che potesse capire un discorso del genere, visto che aveva giocato per anni col suo senso di colpa per tenerlo in pugno...
Probabilmente non aveva neanche creduto che non ci fosse più niente con Candy!
Era tutto molto complicato, però quella sera Terence si sentì finalmente leggero!

Decise solo di fermarsi in casa un paio di settimane ancora... voleva controllare la reazione di Susanna, sincerarsi che continuasse a seguire le sue terapie... che non mollasse tutto!
Questo sì era suo dovere!
La controllava costantemente, la faceva passeggiare, correggeva i suoi scritti, leggeva per lei!
Paradossalmente non le era mai stato vicino tanto come in quel momento!

Susanna sembrava aver parato il colpo... o no?
Era impossibile capirci qualcosa!
La solita non reazione! Lui era ancora in casa e lei aveva ricominciato a fingere non fosse accaduto nulla...
La tattica, più volte sperimentata vittoriosamente, della brava ragazza che non chiede mai e piange il suo dolore in silenzio...
Sarebbe arrivata una reazione vera? Quale? Chissà!

Ma Terence non aveva nessuna intenzione di tornare sulla sua decisione questa volta!

Questo era quello che avrebbe dovuto fare sin dall’inizio!
Aveva sbagliato e aveva perduto il suo tesoro!
Quanto faceva male!

“Me la devo strappare dal cuore...
Terence! Lei ha un figlio adesso, un figlio di Albert! Fattene una ragione!”

Eppure quando ripensava a quella notte non poteva fare a meno di desiderarla ancora e ancora...
Ma poi tornava di nuovo l’immagine di lei con Albert che la toccava e la baciava dappertutto come aveva fatto lui su quella collina… questa cosa gli faceva contorcere lo stomaco dal disgusto...

Se avesse avuto Albert a portata di mano in quei momenti l’avrebbe riempito di pugni!

E... nonostante tutto, nonostante la rabbia, nonostante la gelosia che lo teneva saldamente in ostaggio in quel periodo... Candy... la sua dolce Candy...

Sfiorare Candy era stato come essere travolti da qualcosa che poi era impossibile arginare, qualcosa a cui poteva solo lasciarsi andare fino a ritrovarsi in paradiso...
Non l’avrebbe mai dimenticata!
In fondo lei sola l’aveva salvato da se stesso... quante volte l’aveva fatto? A scuola, a Rocktown, anche in questa sua ultima decisione!

La sognava continuamente!
Si svegliava in piena notte col suo sapore in bocca, vedeva le sue mani sul corpo di lei, poteva sentire ancora la reazione della pelle di lei al suo tocco...
Riusciva a rivivere ogni momento della loro magica notte nei minimi dettagli... forme, profumi, respiri...

“No… non può essere così! Quella notte eravamo solo noi due, io l’ho guardata negli occhi, è sempre stato così tra di noi e quella notte non c’era NES-SU-NO tra di noi, non c’era Albert, non c’è mai stato!

Lei mi ha amato nello stesso modo totale e disarmante in cui l’ho amata io! Sopra ogni cosa, senza timori, senza freni, con ogni fibra del suo corpo!
Cosa sia successo dopo me lo deve dire Candy! Lei me lo deve dire guardandomi negli occhi!
Io sono stato un miserabile codardo a lasciarla! Lei avrebbe avuto tutte le ragioni del mondo a respingermi ma sulla collina, qualche mese fa, lei era ancora mia, ne ho la certezza assoluta!”

Quei versi… quelli che aveva recitato per lei all’alba dopo che erano stati l’uno dell’altra semplicemente dimenticando per una volta il resto del mondo:

Amore non muta in poche ore o settimane,
ma impavido resiste al giorno estremo del giudizio.
Se questo è errore e mi sarà provato,
io non ho mai scritto, e nessuno ha mai amato.

Quello era stato vero! Ne era certo! Come era sicuro fosse stata la prima volta per lei!
Ma allora perché? Perché? Cosa era successo dopo?

E poi c’erano gli occhi di Julie che lo trafiggevano...
Quella luce... anche gli smeraldi di Candy l’avevano, tanto che poteva leggerle l’anima ogni volta, ma quelli della bambina era come... come guardarsi dentro!

“Devo parlare con Candy!!! Impazzirò se non lo faccio!”

Erano ancora in città! Aveva visto la foto di Albert sul giornale un attimo prima di averlo stracciato con rabbia!
Sarebbe uscito subito, anche Susanna era pronta, di sotto l’autista la stava già aspettando per portarla dallo psicologo... ci andava molto più spesso adesso, e Terence avrebbe dovuto vederlo l'indomani!

Il suono del campanello interruppe la corsa dei suoi pensieri! Quelli che stavano finalmente andando nella giusta direzione!

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Capitolo 12
*** INCONTRO SCONTRO ***


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CAPITOLO 12 INCONTRO SCONTRO

Il suono del campanello… era Albert!

Candy non aveva raccontato molto ad Albert… solo che lei e Terence si erano rivisti per caso e… e che lei non era riuscita a resistergli… tutto qua…
Candy era così addolorata… ma in modo diverso dal passato… questa volta si sentiva tradita…
Nessuna parola sul perché avesse sul finire deciso di non andare più da lui a parlargli del bambino…
Non voleva proprio parlare di Terence. Le poche volte che l’aveva fatto, aveva usato un tono disgustato e sarcastico…

 “Ma che ti è preso? Sembri tuo cugino! Perché non leggi quella benedetta lettera? Come ti sarai accorta, io l’ho fatto… mi devi perdonare ma ero così preoccupato per te che ho dovuto farlo! Leggila!’”… così le aveva risposto una volta Albert!

L’unica cosa che la ragazza manifestava era il profondo dolore nel vederlo così indifferente di fronte a sua figlia!
Perché Julie era sua figlia e lui non poteva non saperlo!

Albert però non voleva mollare l’osso… Se Candy non parlava, avrebbe parlato Terence!…

Susanna usciva velocemente, mentre la governante faceva accomodare il signor William Andrew nello studio del suo padrone di casa.
Terence era deciso ad affrontare Candy ma Albert… la sua bella faccia l’avrebbe volentieri evitata, la rabbia e la gelosia si impadronirono immediatamente dei suoi modi!


“William Albert! Chi non muore si rivede!” la sua visita non era evidentemente gradita
Che ti fa pensare che io desideri parlare con te?”
Il tono rude e sarcastico di Terence

“Terence!!! Non capisco... “

“Dimmi! Cosa è che non ti è chiaro signor Andrew?” sempre più irritante!

“Amico... non capisco questa tua ostilità nei miei confronti!” Albert cercava di mantenere la calma e comprendere…

“Ma guarda! Guarda un po’! Non capisci... TU non capisci!
Sei venuto a prendermi in giro?” Terence aveva una gran voglia di mettergli le mani addosso!

“Sono solo venuto a parlarti di Candy... io.... giuro che non ti capisco... non ci capisco più niente!
Io pensavo che tu... tu... l’amassi davvero...”

“Questo è il colmo! Io non voglio parlare con te di niente, tantomeno di Candy!”

“ E che mi dici della piccola Julie, non vuoi parlare neanche di questo?” Albert adesso aveva toccato proprio un brutto tasto… quello che faceva più male…

“E che c’entra lei con me???” proseguì Terence cercando di tagliare corto.

“E... e da dove pensi sia arrivata idiota?!??
Credi sia stata opera dello spirito santo?” adesso anche Albert aveva cambiato tono, stava perdendo la pazienza, se Terence voleva arrivare alle mani l’avrebbe accontentato!

“Ah no!!! Certo che no!”
Quella santarellina di Candy... è una dolcezza vero?
L’aria così innocente e invece... sotto sotto… mmmhhhh!!! Me la sono proprio goduta sai? E tu?”
Il tono volutamente allusivo e disgustoso di Terence era davvero insopportabile!

Albert era furioso oramai... non resistette più e gli sferrò un pugno in pieno viso
“Sei un vigliacco!!!... salti fuori dal nulla dopo quattro anni la vigilia delle tue nozze... la metti incinta e sparisci di nuovo...
... e adesso hai coraggio di parlare così di lei!
Io ti ammazzo!!!”

Terence era scioccato... il sangue gli colava dal naso... le lacrime gli rigavano il volto!
Il pugno gli aveva fatto male ma… aveva capito giusto? Julie... Julie era sua!
Albert continuava a colpire con rabbia e lui non reagiva... quasi pareva sollevato invece! Pensava alla bambina, a quegli occhioni blu… blu come i suoi… che stupido!
…rideva e piangeva e continuava ad incassare colpi!
Rideva di se stesso… quante volte si era detto sicuro dell’amore di Candy! E allora? Era così semplice!

Albert non capiva , non ci stava andando per niente leggero ma Terence sembrava provare sollievo!

Lo prese per il collo della camicia, spalle al muro:
“Che ti prende adesso? Ti sei rincretinito del tutto? Dimmi qualcosa almeno!”

“Continua… continua pure a massacrarmi… perché me lo merito! Sono un perfetto idiota!
Albert si fermò e lo guardò dritto negli occhi…

Terence col sapore del sangue in bocca:
“Ho creduto che la bambina fosse… TUA.. “

“Cccosaaaa???? Sei fuori di testa???
Come ti sei permesso solo di pensare una cosa del genere?
Secondo te ... io... io... e Candy...
Ma in che mondo vivi?”


“Adesso ho capito perché non riuscivo a toglierle gli occhi di dosso…
Julie... amore mio...”

Terence aveva smesso di sorridere e aveva le mani sulle spalle di Albert…
“Ma... perché? Perché non mi ha detto niente? Come ha potuto nascondermi una cosa del genere?
Io le ho anche scritto che avevo deciso di tornare da lei senza sapere nulla della gravidanza!”

I toni erano diversi adesso, finalmente anche Albert cominciava a capirci qualcosa, la lettera di Terence l’aveva letta ma non aveva la risposta alla domanda dell’amico:
 “Senti... io non conosco i dettagli di questa storia...
Purtroppo non ho elementi per risponderti…
Solo Candy può farlo!
Lei è partita in fretta e furia per venire a cercarti… appena saputo del bambino!
Cosa le abbia impedito di farlo poi... non lo so... non ha detto nulla neanche a me!
Solo tu puoi aiutarla questa volta!
La tua lettera… l’ho letta io, perdonami per questo! Lei non l’ha mai ricevuta… era già partita! L’abbiamo cercata invano per mesi… si è fatta viva solo il mese scorso, il resto lo sai!”

Dopo una breve pausa Albert chiese:
“Mi vuoi dire adesso che intenzioni hai?”

“Albert! E che intenzioni dovrei avere secondo te? Le amo entrambe alla follia e ho lasciato Susanna, non tornerò indietro stavolta! Cosa potrei volere secondo te?”

“E’ meglio che questo lo dica a lei…”

“Stavo giusto venendo a casa vostra quando sei arrivato…”

“Solo una cosa, Terence… Ha sbagliato ma… vacci piano con lei… sta meglio adesso ma era uno straccio quando sono andato a riprenderla!”

Albert e Terence uscirono insieme…

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Capitolo 13
*** CHIARIMENTI ***


CAPITOLO 13 CHIARIMENTI

A casa Andrew Elisabeth, la cameriera, aveva portato la bimba in giardino…
Candy si era trattenuta nella sua stanza ma l’avrebbe raggiunta a brevissimo…

Era più tranquilla adesso… aveva anche scritto a Miss Pony e Suor Maria, aveva tanto temuto il loro giudizio invece… lei era sempre la loro bambina, questo non sarebbe mai potuto cambiare…
D’altronde ora che era madre poteva capire benissimo: non avrebbe forse perdonato qualsiasi cosa a sua figlia? Non l’avrebbe amata e aiutata sempre in qualunque situazione?

Rimaneva solo quella lettera… che non aveva letto…
“Coraggio, coraggio Candy!”
Alla fine aprì il cassetto dello scrittoio, estrasse la busta e cominciò a leggere… finalmente…


New York, Dicembre 1918

Candy! Amore!
Non volevo scrivere... volevo solo volare tra le tue braccia ma non resisto più...
È cambiato tutto da quella notte, io divento pazzo senza di te!
Il matrimonio è saltato, lo sai spero...
Susanna si sta riprendendo... tra un paio di mesi correrò da te per non lasciarti più!
Non avremmo mai dovuto rinunciare a noi! Mai!
Fidati di me! Ti prego! Vedrai che andrà tutto bene.
Stavolta non ti deluderò!
Ti amo tanto
Terry

No no no noooooo!!!!

“Calma, calma Candy! Non correre… non di nuovo… non diciamo assurdità!
Stiamo parlando di chi?
Del nobile e orgoglioso ragazzo che si è lasciato alle spalle tutto quello che aveva per salvarti dall’espulsione? Lo stesso che ti ha aspettato sulle scale dell’ospedale dove lavoravi una notte intera?
…che un giorno ormai lontano ti ha mandato un biglietto di sola andata per New York?
…che ha bruciato il tuo collo col sale delle lacrime su quelle maledette scale?
...che è passato per l’inferno dopo che vi siete lasciati?

Lo stesso meraviglioso uomo che quella notte sulla collina ti ha amata sopra ogni cosa?”
Era certa di questo! L’aveva guardato negli occhi! Ne era completamente sicura!

“Fidati di me! Ti prego!
Vedrai che andrà tutto bene.
Stavolta non ti deluderò!”

“E quando mai mi hai deluso amore mio?”

Adesso le sue convinzioni erano andate a farsi benedire…
Lei aveva creduto a Susanna… eppure Susanna aveva mentito altre volte… E le aveva già scritto in passato per tenerla alla larga…
Più ci pensava e più si sentiva presa in giro e in colpa verso Terence…

Avrebbe dovuto fidarsi completamente di lui come quella notte meravigliosa in cui avevano dato anima e corpo l’uno all'altra!
La notte in cui il loro amore aveva preso vita, fondendoli in quella creaturina meravigliosa che l’aveva resa madre, quando aveva ormai perso la speranza potesse accadere un giorno...

La gravidanza l’aveva resa vulnerabile e troppo sensibile alle argomentazioni di Susanna…

“Il mio Terry sarà padre...”
...l’abbiamo cercato tanto...
Per questo abbiamo deciso di sposarci... “

L’unica cosa che non capiva era perché lui fosse così indifferente verso la bambina, come se non fosse affare suo!
Julie era sua! E Lui? Poteva forse non saperlo???

Terry! Doveva parlare con Terry!

La lettera di Susanna… la lettera di Terry…
Corse in giardino ad avvertire la cameriera che sarebbe uscita!

Quando lo fece, invece di Elisabeth, trovò Julie tra le braccia di un Terence letteralmente adorante…
Teneva la bimba stretta, gli occhi incollati a lei, le accarezzava le guance con il naso… e poi la baciava… infiniti piccoli dolcissimi baci…
“Piccolo tesoro di papà...”
E la bimba rispondeva a quelle attenzioni con un tenero e buffo gorgoglio di suoni…
Aveva desiderato sin dal primo giorno coccolarla in quel modo ma non si era mai permesso…

Albert fece portar via la bambina e lasciò i due ragazzi da soli.


Fu Candy a cominciare
“Stavo uscendo… stavo venendo da te… per parlarti…”
La voce alterata dal nodo in gola…
Adesso che aveva agganciato le sue iridi blu erano spariti anche gli ultimi dubbi, ma come aveva potuto averli!
… piangeva e non riusciva a parlare…

Terence la vide così fragile… le prese le mani e cercò di parlarle con infinita tenerezza…

“Candy! Me lo dici adesso? Me lo dici perché non mi hai detto tutto subito?
Pensavi che ti avrei lasciata da sola col bambino?
Che avrei scelto Susanna?
Che avrei temuto le chiacchiere perché ero prossimo alle nozze?
Dimmi! E’ possibile che tu abbia pensato questo di me?
O forse temevi che sarei tornato da te solo per dovere? Possibile?”

Candy faceva segno di no col capo ma aveva la gola serrata… semplicemente gli porse la lettera di Susanna…

 

New York, Agosto 1918

Cara Candy,
Sono passati tre anni ormai dalla mia precedente lettera e mi ero riproposta di non contattarti più ma...
È successa una cosa incredibile che credo ti farà piacere e vorrei tanto condividere con te!
Ricordi che ti avevo scritto che il cuore di Terry ti apparteneva e che la sua anima era corsa via con te quella notte a New York...

Ti avevo anche promesso che l’avrei amato per entrambe...

Ti scrivo ora per dirti che ho mantenuto la promessa... finalmente...

Aspetto un bimbo, il mio Terry sarà padre!

Lo abbiamo cercato tanto e, anche se nelle mie condizioni la gravidanza sarà difficile da portare a termine, adesso siamo felici... con lui al mio fianco ce la farò...
Mi è sempre bastato vivergli accanto senza essere la sua legittima sposa, il bimbo è il motivo per cui abbiamo alla fine deciso di sposarci tra due mesi...
So che sei una bella persona, molto più di me, e sarai capace di gioire per noi...
Ti auguro ogni bene

Susanna Marlowe

Un lampo di luce attraversò le iridi blu del ragazzo! Adesso Terence cominciava a vederci chiaro...

“È un problema legato al padre del bambino... un bambino potrebbe costargli caro... è una situazione molto compromettente”... quelle parole di Suor Lane... gli martellavano la testa da settimane... e lui aveva pensato ad Albert!

Che stupido! Era lui!!! Era la sua la situazione compromettente!
Un attore famoso in procinto di sposare la fidanzata incinta!!!

“Susanna dannata Susanna! E i suoi piccoli sporchi imbrogli!”

La sua dolce ragazza continuava a piangere…

Terence era fuori di sé, se avesse avuto Susanna a portata di mano le avrebbe stretto il collo fino a lasciarla esanime…

“Candy... in agosto!!! Ma... Candy! Noi... noi... come hai potuto pensare che... che io...
Susanna non è mai stata incinta! Non di me per lo meno... io non l’ho mai sfiorata!
Ho accettato il matrimonio solo per proteggerla dalle chiacchiere... solo per questo...
Candy dannazione!!!! Come hai potuto pensare che io fossi così… meschino!”


Candy si sentì colpevole come non mai…
“Io… io… le ho creduto… mi dispiace…
Avevi deciso di sposarla, dopo quattro anni…
Quando ci siamo lasciati sapevo che l’avresti fatto ma… dopo tanto tempo…
Ammetto che il giorno che ho letto la notizia ho sofferto molto e mi sono chiesta se potesse esserci un motivo particolare…
E quella lettera bugiarda ha risposto alla mia assurda domanda…

Ti giuro che il giorno che ho capito che tuo... nostro figlio era dentro di me ero al settimo cielo per la gioia… il resto è passato tutto in secondo piano… c’eravamo solo noi tre…

Poi ho immaginato lei nelle mie stesse condizioni, un miracolo di vita dopo l’inferno che aveva passato con quell'incidente... e mi sono sentita un mostro!
Non averi mai potuto venire da te in quelle circostanze…
Non sarei mai riuscita a farle questo e, nonostante mi sentissi tradita, non ti avrei mai messo nella condizione di dover scegliere tra due bambini...”

Terence la interruppe:
“La verità è che sono io che non avrei mai dovuto metterti in questa condizione! Perché avremmo dovuto restare uniti fin dall’inizio!
“La solita Candy che pensa sempre prima agli altri… la copia esatta di Susanna!”

“Poi ho creduto aveste perso il bimbo… e quando vi ho visti all'orfanotrofio… lei che parlava di adozione... ho perso la testa, ho temuto potessi portarmi via la bambina, come ha fatto tuo padre con te!”
 La ragazza era davvero disperata…


“E io… io… che sono arrivato a credere che la bambina fosse di Albert!
Odiami pure perché mi vergogno come un cane anche solo a ripensarci!”

Adesso finalmente era tutto chiaro anche a Candy!

Non ebbero nemmeno il tempo di chiedersi perdono...

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Capitolo 14
*** SCOMPARSA ***


CAPITOLO 14 SCOMPARSA
 

Un Albert bianco come un cencio interruppe Candy e Terence:
“Ragazzi! Presto! Elisabeth è stata aggredita alle spalle in giardino…. La bimba è sparita”

Candy stava andando a terra come un birillo… Terence era riuscito ad agguantarla appena in tempo…

Sul retro della casa un sasso sporco di sangue, poco più in là la copertina gialla di Julie… era macchiata anche quella…
Terence la raccolse e con le lacrime agli occhi chiese ad Albert di nasconderla perché Candy non la vedesse…

Chi poteva aver preso la bimba?
Praticamente quasi nessuno sapeva della sua esistenza… era tutto senza senso!

Albert prese l’auto per andare in caserma a denunciare la scomparsa, nel tragitto avrebbe riaccompagnato Terence a prendere la sua…

Non avrebbero saputo da che parte cominciare a cercare...
Dove si può andare con un neonato che mangia e piange di continuo? Forse ferito???
Alla fine magari l’avrebbero abbandonato da qualche parte!
Terence avrebbe fatto il giro degli ospedali della zona…

Candy non volle in nessun modo rimanere a casa…
Non sarebbe mai riuscita a rimanere in attesa senza far niente!

Terence la teneva stretta al petto, lei tremava:
“La ritroveremo presto… vedrai! Andrà tutto bene…”

Ma la sua voce tradiva l’angoscia, l’immagine della copertina sporca impressa nella sua mente…
Se Candy l’avesse vista sarebbe crollata!

Albert era appena sparito dietro l’angolo, Terence aveva fatto salire la ragazza in auto…

Un uomo alto, capelli ricci e rossi suonava il campanello… Terence lo riconobbe subito! Jones! L’analista di Susanna!

“Dottor Jones! E’ lei! Che ci fa qui? E’ successo qualcosa a Susanna?”
“Susanna no! Ti prego! Non ho proprio tempo adesso, la scena non può essere sempre tua!”
pensò il ragazzo.

“Signor Graham… stavo per farle la stessa domanda! La signorina non è venuta all’appuntamento oggi, anche se mi ero molto raccomandato… non sta affatto bene, ero preoccupato e sono passato per sincerarmi fosse tutto a posto!”

“Come non è venuta!?”

Terence si girò a guardare Candy…

No! Non poteva essere stata lei! Ma, anche se sembrava assurdo, in quel momento capì che era proprio così!

Susanna non era mai andata al suo appuntamento con il dottor Jones!
Aveva riconosciuto Albert e non era affatto uscita…
Aveva ascoltato da dietro la porta dello studio e sapeva tutto!

Purtroppo ormai riusciva anche a muoversi abbastanza bene…

Era arrivata a villa Andrew in taxi...
“Mi aspetti un attimo...” aveva chiesto all’autista...

In giardino aveva notato la cameriera di spalle che spingeva la carrozzina e l’aveva colpita con un sasso alla testa, poi aveva ripreso il taxi con la bambina tra le braccia.
“Andiamo a casa piccola mia”, l’autista non aveva battuto ciglio.

*****

“Signor Graham! Lei non ha proprio idea di dove possa essere andata?”

“Assolutamente! La madre è fuori città e non ha amici! Non saprei da dove cominciare a cercare... ma non posso stare qui ad aspettare!”

“Ma lei perché ha chiesto di parlare con me con urgenza? Terence aveva appuntamento con Jones l’indomani.

Il medico si voltò verso Candy, e Terence gli disse che poteva parlare liberamente anche davanti alla signorina Candice Andrew…

Quel nome… aveva tradito un attimo gli occhi del medico…

“Volevo il suo aiuto per convincerla a farsi ricoverare in clinica... è molto confusa...
So che alla fine lei ha deciso di rompere il suo fidanzamento con Susanna...
Mi perdoni... conosco nel dettaglio i termini della situazione, so benissimo che non c’era in realtà nessuna relazione almeno non del tipo che la signorina avrebbe voluto!
Non mi fraintenda, non le sto rimproverando la sua scelta!
 Le ha promesso che le sarebbe comunque stato accanto, per quello che ha fatto in tutti questi anni non mi sarei aspettato nulla di diverso da lei…
Da parte mia ho cercato di farle capire che questa era l’unica strada giusta da percorrere per il benessere di tutti… in primis proprio quello di Susanna stessa!

So benissimo che la signorina Marlowe ha usato qualsiasi mezzo per farla sentire in colpa e pesare il suo sacrificio... sa essere molto abile e subdola in questo... mi creda!
Tentava di farlo persino con me… per non farsi dire ciò che non voleva sentire…

L’ho vista molto disorientata nei giorni scorsi... assente a volte….
Continuava a ripetere che non sapeva come fare questa volta...
Quello che l’ha completamente spiazzata è che lei abbia deciso di lasciarla indipendentemente dalla signorina Andrew...
Era convinta che bastasse tenere lontana Candice…”


Il medico notò la faccia interrogativa dei due ragazzi..

“Non stupitevi, percepisco chiaramente che mi abbia nascosto molte cose, quelle di cui si vergogna maggiormente, ma mi ha comunque raccontato molto più di quanto possiate immaginare!
È perfettamente consapevole del sentimento che vi ha sempre legati, come si è detta certa che, quando lei, Terence, si è assentato qualche giorno alcuni mesi fa, fosse andato a cercare Candice!

Ma è successo ulteriormente qualcosa nelle ultime ore?”

Terence guardò Candy e ammise:
“Non mi giudichi un poco di buono ma... deve aver scoperto, nello stesso momento in cui l’ho appreso io stesso, che… io e Candy abbiamo una figlia!”

“Io non sono qui per giudicare… francamente non ho mai capito bene come due ragazzi giovani e innamorati come voi avessero deciso di sacrificare tutto così…
Non credo ci fossero gli estremi per farlo!

Ma... debbo intendere che la bambina che Susanna avrebbe rapito è la vostra?”

“Sì... lei pensa che arriverebbe a far del male alla piccola?” Candy era una maschera di terrore mentre chiedeva...

“Sono successe troppe cose insieme… so che non sono rassicurante ma… non ho elementi sufficienti per rispondere a questa domanda…

Quello che ci può tranquillizzare è che non ha mai provato a far del male a nessuno… fisicamente intendo!

Terence sentì il cuore squarciarsi in quel momento…
“Beh.. in realtà le è sempre stato taciuto un particolare…
Dopo l’incidente… Susanna ha tentato di togliersi la vita!
E’ stato solo grazie all’intervento di Candy che il peggio è stato evitato…”

Il medico sgranò gli occhi:
“Non avreste mai dovuto nascondermi questo!!!”

“Mi dispiace… Susanna e sua madre mi hanno supplicato di non dire nulla al riguardo… “ rispose Terence con tono colpevole.

Terence raccontò brevemente come si erano svolti i fatti…

“Cominciamo da là!” disse il medico allarmato…

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Capitolo 15
*** IL SALTO ***



CAPITOLO 15 IL SALTO


Arrivarono al St Jacob’s Hospital sull’imbrunire…

Prima di entrare uno sguardo verso l’alto… quella maledetta terrazza…
La neve di quella sera non c’era più ma i mille cristalli in cui i cuori dei due ragazzi si erano frantumati quella notte erano forse ancora lassù…

Ma adesso non c’era tempo per indugiare…
Bisognava salire in quell’inferno per Julie…
…affrontare quelle maledette scale di nuovo…

Le gambe di Candy tremavano, Terence aveva dovuto sorreggerla…
“Coraggio… saliamo veloci… insieme…”


Susanna era proprio là, dove era cominciato tutto… dove lei aveva vinto la battaglia e cominciato a vivere…

Non avrebbe saputo spiegare esattamente perché era salita fin lassù… forse per trovare in quel luogo il modo per vincere di nuovo…

Completamente confusa tra i ricordi e le morbose speranze cullate per anni, teneva la piccola tra le braccia…
“Bambina mia non piangere… la mamma è qui con te… noi due ci terremo stretto il tuo papà, vero?”
Quella bambina era quella dell’orfanotrofio! Quella che avrebbero adottato, era lei!

Tutti quei ricordi che si rincorrevano nella sua mente...

L’immagine di se stessa in vestaglia mentre si sporgeva dalla ringhiera, adesso corrosa e in parte sostituita da provvisori profilati metallici che arrivavano si è no alle ginocchia, i capelli raccolti in due lunghe code laterali, le stampelle abbandonate a terra…

Candy aggrappata a lei che la implorava di non farlo…
“Lasciami Candy! Se vivo io non ti lascerò mai Terence, capisci?”

“Susanna… no… io non voglio che tu muoia…”

Solo in quel momento aveva realizzato di che pasta era fatto il cuore di Candy!
D’altronde non poteva aspettarsi nulla di diverso!!!
Conosceva già quello nobile di Terence… quello che da giorni stava torturando complice la madre… ma lui da solo non sarebbe bastato…

L’aveva spiato spesso mentre leggeva le lettere del suo amore… gli occhi luminosi come stelle, quel meraviglioso e inesauribile sorriso sulle labbra, di norma concesso di circostanza e col contagocce a pochi eletti, lo sguardo che tradiva l’immensa emozione…
Quante volte l’aveva visto portarsi quei fogli al cuore… poteva immaginare benissimo i suoi pensieri…


A Chicago si erano sbagliati di un soffio!
L’aveva visto scappare come una furia dal ricevimento del sindaco… e poi era rientrato all’alba…
Ma era sicura non l’avesse incontrata… perché lei stessa aveva liquidato quella ragazza bionda, che aveva l’aria di aver camminato per ore, nella hall dell’albergo poco prima aver scorto rientrare Terence… distrutto...
 Lo stesso Terence che poi era rimasto incollato al predellino del treno in corsa con la speranza di vederla anche solo un attimo da lontano!

La prima di Romeo e Giulietta…
Sapeva che lui la stava aspettando, aveva prenotato uno dei migliori posti a teatro per lei…


Ricordò la sera prima dell’incidente...
Lo guardava rapita mentre ripeteva la sua parte sul palcoscenico… poi l’aveva applaudito…
“Sembra che tu reciti per una persona sola…” gli aveva fatto notare.

E non era forse così?
C’era una sola persona a cui lui avrebbe dedicato tutte quelle parole d’amore qualche sera più tardi…
“Susanna… sai che non mi piace essere interrotto quando provo…” le aveva risposto Terence bruscamente.

“Ti prego Terence… non farla venire…!”
Era arrivata a chiedergli in lacrime di non far venire Candy alla prima dello spettacolo… sarebbe stato l’inizio della fine per lei…


E all’ospedale, su quel maledetto letto, invece di pensare alla sua gamba, continuava ad immaginarli insieme…
“E’ arrivata, vero? Così potrete stare insieme finalmente…” gli aveva detto con tono astioso mentre lui sistemava i fiori nel vaso…

No… erano mesi che Terence sospirava sulle sue lettere, mesi che viveva di briciole nell’attesa di quel giorno… non avrebbe mai deciso da solo di lasciare andare il suo angelo...

E quella notte maledetta Susanna aveva capito come era quella ragazza che la stava trattenendo disperatamente… nonostante lei apertamente le stesse chiedendo di rinunciare al suo amore in cambio di quel gesto disperato…

In quel momento aveva sentito accendersi la speranza…
Lei avrebbe vinto grazie a Candy!

Ed era stato proprio così…
Infine Terence l’aveva raccolta da terra e lei si era stretta a lui sfilando vittoriosa davanti a quella dolce ragazza... si erano guardati appena e detti addio...

Poco importava se, mentre si aggrappava a lui, sentiva il petto di Terence muto e freddo come il marmo...

Poi lei aveva scritto a Candy... sarebbe bastato che uno di quei due cuori cedesse per perdere di nuovo tutto!!!

Ma adesso c’era anche quella bimba… era finita… non c’era più alcuna possibilità…
Quella bimba aveva gli stessi occhi di Terence! Era di Candy!
Ma... non poteva farle del male...

****

 All’improvviso non era più sola lassù! Esattamente come l’altra volta!

“Non farlo Susanna! Ti prego... vieni qui da me! Coraggio, dammi la bambina…” la implorò Terence.

Julie piangeva in braccio alla donna che, spaventata dal loro arrivo, aveva già scavalcato la bassa barriera metallica.

“Mi hai tradito... vigliacco... vuoi solo tua figlia per esser felice con lei!” disse Susanna accennando a Candy con il capo.

“Sai che non è così... ti prego... hai bisogno di aiuto e ti starò vicino come ti ho promesso e come ho sempre fatto!
 Mi sono comportato male con te ma lei... è così piccola, non puoi volerle fare del male... non ci credo! Tu non sei così!”

“Saremo felici con la nostra bambina???...“ il tono adesso era completamente diverso.
Terence era terrorizzato… adesso Susanna pensava che Julie fosse la loro bambina????

Non sapeva come comportarsi, una parola o una mossa sbagliata e Susanna sarebbe volata di sotto con Julie…

Jones prese in pugno la situazione…

“Susanna, è la sua bambina quella? Piange!... forse non sta bene! Mi aiuta a controllarla?”
Si avvicinò facendo segno a Terence e Candy di arretrare… ormai erano ad un passo da lei.

Susanna si lasciò convincere dalla voce rassicurante del suo analista, che prese Julie tra le braccia e la trasse in salvo... la piccola era inconsolabile!

Susanna perse l’equilibrio in quel momento e si aggrappò con tutte le sue forze a Candy... Terence la vide trascinare giù la sua dolce ragazza...
La afferrò prontamente per la vita col braccio sinistro... si ritrovò il ginocchio, con le spalle inchiodate a quei pali di ferro a reggere il peso di tutti!

“Candy... non ti lascio...”

“Terry... non riesco a tenerla!” gridava Candy

“Candy! Aggrappati a me!” Insisteva lui

Lui cercò di ancorarsi ancora più saldamente alla ringhiera... ma il peso era enorme... non ce la faceva più!
Candy sentiva Susanna scivolarle disperatamente lungo il corpo e si sporgeva sempre di più per non lasciarla andare...

Gli occhi di Terence incollati disperatamente a quelli di Candy...
“Terry... ho paura!”

“Amore... non riesco a reggervi entrambe... finiremo tutti di sotto!”

Amore....istintivamente aveva chiamato così la sua Candy, in quel momento non aveva avuto certo il tempo per capire quanto male poteva fare a Susanna quella parola... lei aveva vissuto quasi cinque anni in silenzio sognando di essere chiamata in quel modo da lui almeno una volta!

“Lasciami andare Candy” piangeva Susanna rimanendo comunque aggrappata alla sua rivale con quanta forza aveva
“Lasciami andare una volta per tutte!”

Quella voce disperata e supplichevole... quante volte l’aveva imbrigliato e imbrogliato!
Terence non disse nulla ma non riuscì a non lanciarle un’occhiata carica di disprezzo...


“No! Non ti lascio andare Susanna! Non posso!” di rimando Candy… quasi la stessa scena di quella volta!

Terence cercò di allungare il braccio destro per agguantare Susanna, se ci fosse riuscito avrebbe potuto liberare Candy dal suo pesante fardello e almeno lei sarebbe stata salva o quasi... ma Susanna sembrava proprio non volerlo l’aiuto di Terence e lo guardava con aria di sfida...

“No! Non lo farai di nuovo... non sacrificherai di nuovo Candy in nessun modo... non te lo permetterò mai! A costo di finire io di sotto con te! Uno sopra l’altro come i più falsi Romeo e Giulietta mai esistiti!”
Non osava gridarlo Terence ma i suoi occhi lo tradivano...

Terence cercò di parlarle nel modo più rassicurante possibile:
“Susanna aggrappati a me, non ti lascerò cadere, coraggio!”

E si sporse ancora di più… ma non aveva la sua collaborazione...
Jones aveva provato invano a farla ragionare, sporgendosi a sua volta per aiutare... ma poco poteva con la piccola tra le braccia! Decise allora di scendere a chiedere aiuto!

“Io vado giù e il tuo grande amore viene con me!”
Con quanto astio al fine Susanna l’aveva detto! Guardando Terence dritto negli occhi!

Sentirono delle voci dalle scale...
I soccorsi! Appena in tempo...
I tre ragazzi furono tratti velocemente in salvo... Terence non avrebbe retto un attimo in più!

Candy e Terry corsero verso il dottor Jones che teneva ancora la bimba tra le braccia... incuranti di Susanna che guardava la giovane famigliola riunirsi...

La guerra era finita questa volta… aveva perso…

All’improvviso un tonfo... un terribile rumore sordo: Susanna era saltata giù!
Terence trattenne al petto una Candy disperata “ no... non guardare amore...

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Capitolo 16
*** NECROLOGIO ***


CAPITOLO 16 NECROLOGIO

Albert usò tutta la sua influenza per non dare quella triste storia completamente in pasto ai giornali...
Il necrologio di Susanna due giorni dopo recitava così:

Susanna Marlowe ex attrice di teatro, ora narratrice...

È stata a lungo legata all’attore Terence Graham che le è rimasto vicino durante la malattia che l’ha condotta alla morte.
Il fidanzato non ha rilasciato dichiarazioni.
La cerimonia funebre sarà riservata ai soli famigliari e amici più stretti.

Il giorno dopo la morte della ragazza Terence parlò con il dottor Jones, volle che anche Candy fosse presente:

“Non voglio disonorare la memoria della signorina ma... di fronte alla sua evidente scelta ha preferito scappare e, non me ne voglia... magari farla sentire di nuovo in colpa Terence...
Purtroppo, anche se ne soffriva in silenzio, Susanna non riusciva a non cercare di alimentare il suo senso di colpa, signor Graham, per tenerla legato... e nello stesso tempo odiava se stessa per questo! Un’eterna contraddizione!

Era profondamente fragile e immatura, se ne rendeva conto ma il suo lato peggiore aveva sempre la meglio su di lei... io non sono riuscito a fare niente per aiutarla...

Nell’ultimo periodo era molto instabile, per questo volevo vederla ogni giorno e per questo mi sono preoccupato quando non l’ho vista arrivare al suo appuntamento ieri...
Sapeva che era importante!

So che non gliene ha mai parlato ma..
Non poteva avere figli e non aveva mai desiderato averne!
Le assicuro che è solo per questo che, quando ho saputo delle vostre nozze, non mi sono fatto avanti a chiederle di evitare una gravidanza... non l’avrebbe retta, non avrebbe mai sopportato la presenza di un bambino tra di voi.

Nell’ultimo periodo però si era fissata su questo aspetto della sua vita!
Voleva assurdamente essere madre… aveva capito che lei avrebbe desiderato dei figli e che questi sarebbero risultati un legame indissolubile tra di voi!
Mi ha parlato di un episodio in particolare in un orfanotrofio che lei frequenta!
Ho cercato di farla ragionare… non sarebbe mai riuscita a prendersi cura di un bambino... e non intendo fisicamente ma emotivamente!

Spero vivamente che lei faccia pace una volta per tutte con se stesso e non si senta ulteriormente in colpa perché non ne ha motivi!

I problemi psicologici della signorina Marlowe erano precedenti all’amputazione della gamba... li avrebbe manifestati in ogni caso...

Ha sempre evitato di affrontare in maniera diretta qualsiasi prova, preferiva utilizzare mezzi non proprio leciti…
E’ stata così sin da bambina, mi ha raccontato molti particolari della sua infanzia...
...di come nascondesse i compiti dei compagni per risultare la più diligente a scuola...
...di come avesse tagliato di nascosto i fiocchi di seta della sua amichetta perché erano più belli di quelli che adornavano i suoi capelli...
...di come cercasse addirittura di far litigare i genitori, pensando così di avere tutto per sé l’affetto del padre...

Ha anche fatto in modo che la sua collega di allora arrivasse tardi al provino per la parte di Giulietta, in quello spettacolo che avrebbe dovuto vederla come protagonista al suo fianco!”

Terence ricordò in quel momento come Karin fosse inspiegabilmente arrivata due ore dopo la fine dei provini e avesse implorato Robert di darle una possibilità!
“Che stupida! Avrebbe potuto farcela comunque...”

Il dottor Jones continuò il suo discorso:
“So anche che, prima di essere vittima dell’incidente in cui ha perso la gamba, le ha nascosto le lettere che le mandava la sua fidanzata di allora… sempre Candice, corretto?”

Candy e Terence si guardarono negli occhi!
“Quali lettere?”

“Queste!”
Jones porse ai due ragazzi interdetti un pacchettino di buste ancora sigillate tutte con lo stesso destinatario, Terence Granchester, e con lo stesso mittente, Candice White Andrew...

Terence le prese, gli bastò una veloce occhiata... le portò un attimo al cuore sospirando ad occhi chiusi...
“Quanto le ho aspettate... vivevo per queste!”

“Me le ha lasciate un paio di settimane fa...
era solo una ragazzina a quell’epoca.. e non poteva che peggiorare…

In ogni caso non credo proprio volesse far del male alla bambina, l’ha presa per avere di nuovo tutta la sua attenzione!
Poi le cose sono precipitate e lei era così confusa che non capiva più bene chi e di chi fosse quel neonato!
Non sono invece del tutto convinto che sia scivolata aggrappandosi alla signorina Andrew...
Magari sì... magari anche non solo... arrivati a quel punto...

E poi non ce l’ha fatta più a sopportare se stessa...”

Terence sentì Candy venir meno:
“Abbiamo capito... non serve andare avanti dottore...
Torniamo a casa Candy... Julie ti sta aspettando...”

Terence accompagnò silenziosamente Candy a casa...
L’incubo era finito ma non sapeva bene cosa pensare, Candy sembrava così lontana da lui... dall’idea di loro due... pensava esclusivamente alla piccola, non aveva tempo per altro...

Quella sera Terence lesse tutte le lettere di Candy...
Pianse lacrime amare al pensiero di lui in quel periodo!
Si sentiva come un vecchio che guarda con nostalgia alla giovinezza... eppure era poco più che ventenne ed erano passati solo cinque anni da allora...
Gli pareva una vita intera, tanto aveva sofferto il suo povero cuore...

Quanta emozione ogni volta che riceveva una di quelle missive... le divorava con gli occhi, poi prima di dormire le annusava, avevano il profumo di lei, e le baciava col cuore palpitante...
“Stupido ragazzino... “

E quanta rabbia e gelosia e pugni sul cuscino quando non arrivavano...
Quanti dubbi assalivano il suo giovane cuore innamorato in quelle lunghe attese senza notizie...
Come poteva essere? Lui scriveva praticamente ogni giorno… e quante volte la sua ira gli aveva fatto appallottolare quegli scritti!
“Adesso so perché... Dannazione! doppiamente stupido...”

Eppure avrebbe dovuto capirlo! Una volta Susanna era corsa da lui in lacrime ammettendo di aver trattenuto una di quelle buste… Sembrava così angosciata per aver compiuto quel gesto…
“La solita commedia… stupido idiota!”

Quanto si divertiva a scrivere al suo angelo, a canzonarla nascondendo i suoi sentimenti dietro le burle... Come quando erano a scuola... Pensava di avere tutto il tempo del mondo...
Quanto gli mancava quel tenero imbarazzo tra di loro...
Glielo avrebbe detto a quattrocchi che l’amava... mancava poco... contava i minuti...

“Idiota! Dovevo dirglielo subito! Ancor prima di lasciare Londra!
Gridarlo dal treno in corsa a Chicago!
Scriverlo sulla prima lettera!
Candy! Ti amo alla follia!”

E invece Susanna gli aveva rubato anche quei dolci momenti, lui non aveva mai potuto corteggiarla, fare il romantico con lei, assaporare le sue reazioni...
Aveva organizzato tutto per la prima di Romeo e Giulietta, quella sera le avrebbe detto perché il biglietto del treno era di sola andata... e invece...

Albert dovette sudare non poco per convincerlo a prendere parte alle esequie di Susanna...
A Terence non era mai importato nulla delle chiacchiere su di lui... e adesso doveva occuparsi del funerale di lei come fosse stato il più devoto dei compagni... e poi cosa altro? Forse fingere di essere il fidanzato inconsolabile che tutti di aspettavano? La loro rottura non era ancora stata ufficializzata!
Certo non faceva i salti di gioia ma...
Albert partecipò al rito funebre accanto a lui... e, nonostante la cerimonia blindata, la cosa non passò inosservata ai giornali...

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Capitolo 17
*** SI... Sì... LO VOGLIO ***


CAPITOLO 17 Sì, Sì… LO VOGLIO

Le settimane successive trascorsero veloci, Terence dormiva in teatro... voleva stare il meno possibile in quell’appartamento pieno delle cose di Susanna e che comunque aveva deciso di lasciare a lei... e adesso alla madre di lei...
Quella donna distrutta dal dolore era così piena di astio nei suoi confronti...

“Non l’hai mai amata! Disgraziato!
È tutta colpa tua! Ci mancava oggi venisse anche quella tua...
Racconterò tutto! Ti rovinerò!”
Gli aveva detto appena dopo il funerale...

E quella volta Eleonor, che aveva partecipato col viso coperto e rimanendo in disparte, non ci aveva visto più:
“Adesso basta! Io le sono vicina nel suo dolore signora... posso capirla più di quanto non creda...
Ma... sono stata in silenzio troppo tempo! Io non le consentirò mai più di parlare così a mio figlio! E non le permetterò di avvicinare né lui né la sua famiglia! Quella che lo ama davvero e che lui si merita finalmente!
Le sue minacce non ci toccano minimamente! Dica pure tutto ciò che crede a chi crede... Non temiamo nulla e agiremo di conseguenza! Io sono orgogliosa dell’uomo che è diventato mio figlio contando solo su se stesso e non ho più paura di espormi per lui!”

Poi rivolgendosi a Terence:
“Figliolo! Vai a casa... ci penso io ai giornalisti qui fuori...”

E tutte le testate giornalistiche del giorno dopo avevano postato la foto di Eleonor Baker, senza il velo scuro a coprire il volto, al braccio del signor William Albert Andrew…
“Terence è mio figlio… ma la notizia non dovrebbe stupirvi molto! Più di qualche volta avete insinuato qualcosa del genere, se non di peggio, nei vostri articoli e non ho più intenzione di nasconderlo!
Il signor Andrew è un vecchio e caro amico di famiglia… per questo è presente oggi!”

Era bastato poco per far battere in ritirata la signora Marlowe…

 

Terence andava a trovare Candy e la bambina ogni giorno... era affettuoso con entrambe e Candy era gentile con lui ma...
Ma non avevano mai chiarito fino in fondo, non ne avevano avuto il tempo, e questo pesava sempre di più…

Forse era troppo tardi per loro due...
Pensava a come doveva essersi sentita durante la gravidanza...
Tutta sola con il pensiero di lui che aveva solo voluto divertirsi un po’ mentre aspettava di coronare il suo sogno d’amore con Susanna...
Susanna incinta! ...un bambino tanto desiderato e lungamente cercato... non il frutto della passione fugace di una sola notte!
Povero amore... quanto dolore... troppo!!!
Poi la scomparsa della piccola e adesso la morte di Susanna... stavolta non erano riusciti ad evitarla...
Chissà se davvero c’era ancora posto per lui nel cuore di lei...

Candy lo vedeva ogni giorno più triste... lei gli aveva chiesto delle sue vecchie lettere e l’aveva visto piangere mentre ne parlava...
Come se nascondendole Susanna gli avesse strappato un pezzo di anima...
E non era forse stato così?
Per quanto tempo si era accontentato di quelle righe nell’agrodolce attesa di quell’incontro!
E un ladro crudele gli aveva rubato entrambi, per poi infilarsi subdolamente nella sua vita trasformandola in una prigione...
Lui aveva vissuto tutto quell’inferno da solo... senza amici, senza affetti se non quello malato del suo carnefice...
E Candy si sentiva morire al pensiero di tutto questo…


“Candy ho bisogno di parlare con te... ” le disse finalmente un giorno... era passato quasi un mese ormai...

“Adesso devo allattare Julie... magari dopo....”disse Candy a Terence...

Terence si era sentito rifiutato di nuovo e aveva girato bruscamente i tacchi...
Candy lo trattenne per il braccio.

“Ehi! Puoi stare con me, con noi… finché lo faccio se ti fa piacere... non voglio... non voglio che te ne vada via..., solo che lei non può aspettare, tutto qua!” e gli fece un sorriso che avrebbe illuminato l’inferno.

Candy si avviò nella sua stanza prese teneramente la bimba tra le braccia...
“Calma... calma... non piangere, ho capito...”
Si sbottonò la camicia e avvicinò al seno la piccola che cominciò a succhiare voracemente...

Terence non aveva mai visto nulla di più tenero in vita sua, era completamente sopraffatto da quella visione...
Quando la bimba fu sazia, lui la prese tra le braccia e la cullò dolcemente finché non fu addormentata...

Candy lo guardava rapita... era ancora più bello con la sua piccolina tra le braccia... e lei si addormentava sempre in un lampo aggrappata al suo protettivo papà...
“Terry... perdonami... io... non avrei mai dovuto dubitare di te in quel modo assurdo, stavo venendo a New York per dirtelo e...
Ho letto la sua lettera… e tu non hai visto nascere tuo figlio! Non mi perdonerò mai per questo…”

“Candy... non parliamone più... io non mi sono comportato in maniera molto differente... la gelosia mi ha accecato... dovevo ascoltare il mio cuore, lui non ha mai avuto dubbi né su di te né sulla bambina…. “

Poi Candy abbassò tristemente lo sguardo:
“Susanna... lei... lei è morta per colpa nostra... della nostra debolezza...
Sai… sono andata a trovare sua madre… è distrutta… io non so cosa farei se perdessi la mia bambina… ”

“NO! NO! Questo di nuovo no!
Perché sei andata da quella donna? Non dovevi farlo!
Hai sentito il medico? Susanna era malata! E non per colpa nostra!
Dio solo sa che... non volevo che se ne andasse così, ma alla fine solo lei è stata l’artefice del suo destino!” Terence aveva cominciato ad alzare la voce... stavolta non avrebbe permesso a Susanna di metterci lo zampino!

“Suicida... come Giulietta!” disse Candy tristemente

“Completamente sbagliato di nuovo!!! Romeo amava Giulietta! Io ho amato e amo solo te... e, anche se mi ero impegnato con lei, non l’ho mai imbrogliata su questo!
Non esiste preparato che possa agire sul cuore, lo speziale disonesto ha fallito miseramente stavolta!
E sua madre ha sempre saputo tutto! E’ stata lei la prima a impormi di stare accanto a sua figlia indipendentemente dai miei sentimenti! E adesso si lamenta del fatto che non l’amavo! Dannata sanguisuga!

Candy... io ti amo come sempre... e sì voglio la mia bambina ma non voglio portartela via, voglio te e nostra figlia... voglio che stiamo insieme da oggi in avanti!
Avevo già deciso di lasciare Susanna e correre da te prima di sapere del bambino!
A questo punto sono sicuro che l’avrei fatto in ogni caso, anche se tu non mi avessi visto quella notte, di cui non mi pentirò mai e in cui sono stato finalmente me stesso dopo quattro anni di bugie!
Non è un dovere! Ho bisogno di te perché ti amo!
Quando ti ho vista con Albert... con Julie... non ho capito più niente!
E ho fatto un errore dietro l’altro...
Ma adesso… non possiamo buttare via tutto così! Non di nuovo!
Io non lo permetterò!
Non ti permetterò di fare questo a noi due e non ti permetterò di farlo a nostra figlia! Lei crescerà con la sua famiglia, quella che né tu né io abbiamo avuto!”

Candy parlava con un filo di voce:
“Ho rischiato di rovinare tutto... di nuovo…”

Terence la attirò a sé… la strinse forte...
“Promettimi che staremo sempre insieme… qualunque cosa succeda! Promettimelo!” Le disse

 “E’ l’unica cosa che voglio amore mio! Non mi serve altro!”

Si baciarono dolcemente... tanti piccoli umidi tocchi che divennero uno solo lunghissimo...

*****

Il giorno dopo....
“Golosona... vacci piano!
Mi raccomando lascia un po’ di mamma anche per me!”
Terence rivolse un’occhiata maliziosa a Candy e le fece l’occhiolino...

“Terry... sei impossibile!”

“Tuttelentiggini... ti amo da impazzire e... ti desidero con tutto me stesso!
So che adesso la bambina viene prima di tutto... aspetterò, ho tutta la vita per voi due!

A cena Candy e Terence parlarono con Albert delle loro intenzioni...
“Capisco... condivido il vostro desiderio ma la situazione è complicata Terence... non puoi andare a vivere con una donna il giorno dopo il funerale della tua fidanzata... con tutti i giornalisti che ti corrono dietro! e Julie?
Cosa direte di lei?”

“Lei è MIA figlia... con tutto il rispetto che ho per te! Non voglio abbia il TUO nome! Voglio riconoscerla subito!” Terence era molto seccato

“Per me potete sposarvi anche domani... sappiate che non avrete vita facile... purtroppo! Tutto qui!
Sarebbe meglio optare per un veloce e discreto rito civile che vi permetta di riconoscere come vostra la bambina... senza dare troppo nell’occhio” continuò Albert

“NO, MILLE VOLTE NO!
Voglio sposare Candy in chiesa... non voglio toglierle anche questo!” Terence di rimando

“Amore... lo faremo più avanti… ci sono cose più importanti di una stupida cerimonia, ti pare?” Candy li interruppe con la consueta dolcezza

Terence si rivolse a Candy:
“Io... non te l’ho ancora detto ma... ho ricevuto una buona offerta di lavoro in Inghilterra, sono ancora a tempo per accettarla... Candy saremo inchiodati là almeno tre anni... ma almeno andremo via da questo incubo! Te la sentiresti?”

“Io vengo ovunque con te amore, l’unica cosa che voglio è che non ci separiamo mai più!” Candy era più decisa che mai.

Albert alla fine propose:
“Allora se a voi sta bene... potrei parlare con i miei legali per sistemare la questione del vostro matrimonio civile e della bambina... una volta in Inghilterra avrete il tempo di organizzare con calma una cerimonia come Dio comanda... io, Annie e Archie vi raggiungeremo...
…sempre che a voi due piccioncini interessi la nostra presenza…” disse infine facendo l’occhiolino ai due ragazzi.

Terence si girò sorridendo verso Candy e lei gli buttò le braccia al collo:
“sì, sì... lo voglio!”

Terry mi mise a ridere:
“Tuttelentiggini... in privata sede giuro che te lo chiedo per bene, in ginocchio... con anello e tutto il resto.... ma... hai risposto prima che io ti facessi la fatidica domanda!”

La stanza si riempì finalmente di allegre risate...

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Capitolo 18
*** EPILOGO ***


CAPITOLO 18 EPILOGO

Quella stessa sera nella stanza di Candy, Terence porse un pacchettino alla ragazza:
“Aprilo! È per la bambina!”

“È bellissimo! Ma... da dove viene?” chiese Candy

“È il sonaglino d’argento che torturavo da piccolo! Me lo ha dato mia madre per te!”

“Eleonor!” esclamò la ragazza

“So... so tutto… mia madre mi ha detto tutto! Mi hai visto! Mi vergogno come un cane!”

“Amore! Basta col passato, vuoi?” lo incoraggiò lei

Quando la bimba si fu addormentata, Terence diede un dolce bacio alla ragazza e si congedò.

Candy gli prese la mano intrecciando le dita a quelle di lui e lo trattenne, mentre lui già aveva aperto la porta della stanza per uscire...

“Tuttelentiggini... cosa vuoi fare? Sei pazza? Non voglio assaggiare di nuovo i pugni di Albert, mi fa ancora male…” e finse di piagnucolare…

“Se non li vuoi assaggiare faresti bene a fare quello che hai promesso...
Sto aspettando la mia proposta di matrimonio... in ginocchio...” disse lei

Terence sorrise e si mise in ginocchio con una gamba:
“Tarzan Tuttelentiggini... opsss scusa... “ tossì per schiarirsi la voce e poi ricominciò seriamente:
“Signorina Candice White Andrew, mi farebbe l’onore di diventare mia moglie e fare di me l’uomo più felice del mondo intero?”

Candy rimase accigliata in silenzio...
“Candy???? Hai voglia di scherzare stasera?”

“E... l’anello????” fece lei

“Ehi! Non ti facevo così...”

“Così come... signor Graham?” Ancora Candy fintamente arrabbiata

“Amore.., non ho l’anello ancora... ma lo avrai prestissimo... anche se non troverò mai una pietra degna della tua bellezza...”
Così dicendo le baciò la fronte, poi deviò sulla tempia e la guancia e indugiò infine sensualmente sulle labbra...

“Ti amo alla follia... e, ad essere sincero fino in fondo, non ho nessuna voglia di andarmene... ma so che ti devo lasciar riposare, la golosona ti sveglierà tra quatto, cinque ore per mangiare...
Domani sono di nuovo da voi... “

Lei gli sorrise dolcemente, chiuse la porta che era rimasta socchiusa e gli sussurrò:
“Sì... ma io non ho sonno adesso e... non sono solo una mamma...”

“E cosa allora?” Gli chiese lui divertito all’orecchio...

“Sono la tua fidanzata, giusto?”
Gli rispose lei con le labbra incollate alle sue.

“Mmmhhh! Suona bene... Quasi moglie direi più precisamente...
Ma... non hai un anello!!!” Continuò lui.

“Solo perché ho un fidanzato dispettoso...”

Candy gli fece scivolare la giacca dalle spalle e, prima di lasciarla cadere, Terence mise la mano in tasca e ne estrasse una scatolina di raso blu infiocchettata...
L’aprì davanti agli occhi spalancati di lei...
“Ma... quando???”

“Beh!!! Ce l’ho da un po’ di mesi ormai... Te l’ho detto che avevo deciso di mandare tutto al diavolo, no? L’ho comprato quando ti ho scritto quella lettera...!”

Lui non finì la frase perché lei gli avvolse le labbra con le sue mentre lui le infilava l’anello al dito...

Cominciarono a baciarsi e ad accarezzarsi con trasporto crescente, come quella notte sulla collina...
“Amami di nuovo Terry... come la prima volta...” gli disse Candy…

“Non credo di potere come l’altra volta...
...ma...
...più intensamente... sempre di più...”

La bimba dormì beata tutta la notte...
Terence spogliò lentamente la sua Candy, coprendo di umidi tocchi ogni centimetro di pelle che piano piano liberava dalle vesti, e l’amò con tutta la dolcezza e la passione di cui era capace sino all’alba...

Si erano appena assopiti quando Julie cominciò a protestare...
Terence infilò veloce i pantaloni e la prese tra le braccia...
“Calma... calma piccola mia... adesso ti porto da mamma...”
La piccola si riaddormentò subito dopo la poppata e Terry la rimise nella sua culla...

“Tra qualche giorno sarai mia moglie! Quanto l’ho sognato... non mi sembra vero...”
Non aveva finito di parlare che Candy si era già impadronita della sua bocca... poi era scivolata lentamente sul suo petto... e sull’addome...

“E io che volevo dormire un paio d’ore...” sussurrò rocamente Terence

“Dormi se vuoi... chi te lo impedisce?” lo provocò lei mentre lo toccava con le labbra e con le mani giocava maliziosamente col bordo dei suoi pantaloni...

“A dire il vero volevo filare via prima che si svegliasse tutta la casa ma... non penso di farcela a questo punto...”

“Non voglio che tu vada via con le prime luci del giorno come l’altra volta... come se...”

“Sshhh non dirlo neanche per scherzo... oggi passerò tutta la giornata con te... “

Così dicendo si girò sopra di lei, le prese entrambe le mani intrecciando le sue dita con quelle di lei...
“E adesso... voglio fare di nuovo l’amore con te... “

“Amore... quanto ti amo...” fu l’ultima cosa che lei riuscì a dirgli
...prima che lui si impadronisse di nuovo di ogni angolo del corpo e di ogni pensiero di lei...
...prima che lei lo sorprendesse a toccarlo come mai avrebbe pensato di riuscire a fare...


 ***********

Stratford upon Avon, Giugno 1920

Cara Candy,
È passato un anno da allora... mi ero riproposto di farlo prima ma…
Sono successe così tante cose e così in fretta… che alla fine ho lasciato passare tutto questo tempo…

Sono imperdonabile… ma per me nulla è cambiato...
Volevo tu lo sapessi…

Per sempre tuo
T.G.


“Ma che diavolo gli è preso oggi?”

Candy aveva letto il biglietto che Terry le aveva lasciato sul vassoio della colazione...
Era uscito presto quel giorno... aveva un appuntamento a Londra, ma prima di andare aveva lasciato una abbondante colazione in camera per la sua Candy...
Torta al cioccolato, pane tostato con marmellata, succo d’arancia, frutta... l’immancabile rosa rossa...
Gli piaceva viziarla... quando non dovevano andare a lavorare presto le portava la colazione a letto, ma il the e il caffè finivano immancabilmente per freddarsi mentre loro facevano l’amore... come se l’intera notte non bastasse mai...

Quel giorno sarebbero sbarcati al porto anche Archie, Annie e Albert...
Si sarebbero fermati un mese, Terry sarebbe tornato nel pomeriggio con tutti loro...

La cena tutti insieme fu molto piacevole quella sera...
Annie continuava a rimirare la graziosa figura di Candy...

“Annie... smettila!, che ti prende? Mi trovi ingrassata anche tu forse?”
Candy era stizzita… si era sentita misurata dallo sguardo di Annie.

“Annie… scusala! Abbiamo esagerato con i dolci ultimamente, soprattutto a colazione vero Tuttelentiggini?”
Terence si era intromesso nel discorso e Candy gli aveva rimandato una linguaccia!

“Candy! Che dici?... sei bellissima, stavo solo facendo qualche considerazione su cosa possa starti meglio!”
rispose dolcemente Annie

“Ehi! Non ricomincerai di nuovo con la storia del mio guardaroba, vero?” di nuovo Candy

**********

Quando Candy e Terence furono da soli in camera...
“Mi dici cosa succede???? Cosa vuol dire il tuo biglietto? Cosa è la storia dell’anno che è passato???”

Terence scoppiò a ridere...
“Te lo dico solo se tu mi dici perché hai risposto con quel tono ad Annie...”

“...l’hai detto tu che sono ingrassata, no? Non ti piaccio più!”

“Accidenti quanto sei noiosa e permalosa a volte!!
Non ho detto così!
Non dirmi che non ti accorgi di quanto mi piaci!
Devo ricordarti cosa è successo la scorsa notte? E quella precedente? E la precedente ancora?

Ho detto che sei bellissima come sempre e che mi sembrava che il tuo seno fosse più tornito... piacevolmente più tornito aggiungerei… tutto qua... sei tu che galoppi con la fantasia!!!

Ma veniamo al dunque... è un anno che siamo qui e io non ho cambiato idea e voglio che ci sposiamo in chiesa...
Loro sono tutti qui per questo testona!
Annie si sta occupando del tuo vestito da sposa!!!”
Patty e mia madre arriveranno tra due settimane!

Candy lo abbracciò e con gli occhi lucidi gli disse...
“Sono incinta amore... avremo un altro bambino...”

Terence la strinse forte:
“Ecco perché sei sempre più bella... e... permalosa... finalmente ho capito tutto!
Adesso vieni qui tra le mie braccia… vediamo un po’ se riesco a toglierti qualsiasi dubbio su quello che mi piace e non…”


Non sia mai ch’io ponga impedimenti all’unione
di anime fedeli. Amore non è Amore
se muta quando scopre un mutamento,
o tende a svanire quando l’altro s’allontana:
Oh no! Amore è un faro sempre fisso
che sovrasta la tempesta e non vacilla mai;
è la stella-guida di ogni sperduta barca,
il cui valore è sconosciuto, benché nota la distanza.
Amore non è soggetto al Tempo, pur se rosee labbra e gote dovran cadere sotto la sua curva lama;
Amore non muta in poche ore o settimane,
ma impavido resiste al giorno estremo del giudizio.

Se questo è errore e mi sarà provato,
io non ho mai scritto, e nessuno ha mai amato.

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