Origins: Thief's Story

di Aladidragocchiodiluce
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Sunshine ***
Capitolo 2: *** Cambiamenti ***
Capitolo 3: *** Il tempio ***
Capitolo 4: *** Adattarsi ***
Capitolo 5: *** Una strana scoperta ***
Capitolo 6: *** Piano di fuga ***
Capitolo 7: *** Vakuum ***
Capitolo 8: *** Scorbutico ma gentile ***
Capitolo 9: *** La Gilda ***
Capitolo 10: *** Addestramento ***
Capitolo 11: *** Prima missione ***
Capitolo 12: *** Festa ***
Capitolo 13: *** L'inizio... ***
Capitolo 14: *** ...della fine ***
Capitolo 15: *** This Life is Mine ***
Capitolo 16: *** Curiosità, ringraziamenti e spiegazioni ***



Capitolo 1
*** Sunshine ***


-Inconcepibile! A dir poco inconcepibile!-

-Rilassati caro, sono sicura che le troveremo un contendente.-

Il seeker la zittì con lo sguardo.

Si trattava di Khalis che parlava con la sua consorte Nancho, entrambi membri dell'Alta Società di cybertron.

Il primo è un seeker dagli occhi azzurri contornati di blu dalla corazza dorata con delle decorazioni in argento sulle ali e porta sempre legata al fianco una sacca rossa e arancione con piccoli disegni blu.

La seconda, anch'essa seeker, aveva gli occhi azzurro cielo e la corazza fucsia e nera con dettagli bianchi sulle braccia e le ali ripiegate verso il basso.

Il fulcro della loro discussione era la loro figlia: Sunshine, quarta di sette fratelli/sorelle, una femme dalla corazza dorate con dettagli bianchi e gli occhi azzurro cielo come la madre ma presentava ciò che per i suoi genitori rappresentava una grave vergogna: era nata senza né ali né T-Cog.

Già il fatto che fosse priva di ali in una famiglia di volantini la rendeva diversa da tutti ed era diventata la fonte di varie dicerie secondo la quale Nancho frequenterebbe posti “poco consoni” al suo rango, ma il fatto che fosse priva del meccanismo di trasformazione in un mondo dove cambiare forma faceva parte della quotidianità la rendeva una sorta di abominio agli occhi di tutti.

Inoltre, avendo raggiunto l'età per trovare un compagno, questi difetti venivano evidenziati più che mai in quanto nessuno vorrebbe come compagna qualcuno che non sappia né volare né cambiare forma.

Khalis e Nancho speravano che bastasse la loro influenza per far sì che la figlia trovasse un contendente ma non c'era stato verso: nessuno la voleva.

I due seeker continuarono la discussione, ignorando che qualcuno avesse origliato ogni parola fino a quel momento.

Si trattava di Sunshine in persona che, dopo essersi accertata che il padre non avesse ancora trovato nessuno con la quale si sarebbe maritata, si allontanò con un sospiro di noia.

Era abituata a ciò a tutte le critiche e gli insulti che doveva subire per il suo aspetto.

“ Se tuo padre non amasse la cose stravaganti saresti già stata sbattuta fuori.” Era l'insulto che riceveva più spesso.

Vero, Khalis era particolarmente attratto da ogni cosa che si potesse definire “unica” o “stravagante”.

Per fare un esempio: nella sua borsa porta sempre un contenitore di vetro trasparente con al suo interno un oggetto di forma sferica giallo e rosso che mostrava ogni volta che se ne presentava l'occasione, affermando che si trattava della scintilla fossilizzata di un antico predacon.

Arrivata nella sua stanza, la femme fece ciò che adorava fare quando era di malumore: uscì dalla finestra e si arrampicò fino al tetto.

Era una cosa che solo lei sapeva fare; compensava l'incapacità di volare e trasformarsi con un agilità al di fuori della norma e non solo quello.

Risultava essere più sveglia dei suoi fratelli e sorelle e rapida nell'apprendere le informazioni, ma ovviamente ciò contava poco in una società che ti esclude in quanto diversa.

Sospirò ancora mentre si godeva il panorama.

Ormai la prima delle tre lune di Cybertron stava sorgendo e si stavano accendendo le prima luci mentre ogni cittadino di Vos rincasava.

Sunshine osservava i treni, a pochi metri più in basso degli enormi edifici.

Essi erano a monorotaria sospesi a pochi metri dal suolo e venivano usati come mezzo di trasporto principale (specialmente dai terreni) e trasporto di materiale.

Immaginò di salire su uno di essi che l'avrebbe portata lontano; oltre i confini di Vos, oltre il Mare di Ruggine, in un mondo dove veniva apprezzata per le sue qualità e non per i difetti.

Ma sapeva che era solo un utopia.

-Sunny! Sunny!-Si sentì chiamare.

Svelta, scese dal tetto per rientrare dalla finestra, l'ultima volta che era stata beccata lì aveva ricevuto una lunga predica dal padre e non aveva voglia di riceverne un altra.

Ma a chiamarla era la sorella minore, Narcis, una piccola femme agli occhi blu e la corazza nera e dorata.

-Sire* ti chiede di prepararti che si va all'Arena!

Non è giusto! VOGLIO VENIRE ANCH'IO!-Strillò la piccoletta appena la sorella le aprì la porta.

-Meglio di no, non puoi ancora assistere a spettacoli del genere, anzi, ti invidio poiché vorrei essere io quella a stare a casa.-Le rispose con un piccolo sorriso.

Un altro “vantaggio” della sua età: assistere agli scontri fra i gladiatori a Kaon.

Francamente non aveva mai capito cosa ci fosse di così “bello” o “divertente” in un combattimento mortale ma dato coloro della caste alte vi assistevano, loro non potevano fare eccezione.


 

Tempo di darsi una pulita ed era già sul treno diretto a Kaon.

Per il loro grado, avevano diritto ad una carrozza privata che non esitavano a sfruttare, specie per nascondere una femme priva di ali da occhi indiscreti, ma anche per...

-Carrier* sto bene così!-Si lamentò Sunshine mentre Nancho, le stava decorando il contorno dagli occhi con una matita viola.

-Una femme del tuo rango deve essere sempre elegante, e poi questo colore ti dona parecchio.- Le rispose mentre usava la punta delle dita per sfumare il colore sulle palpebre chiuse della figlia.

Khalis borbottò qualcosa come “se solo bastasse quello per farle trovare un compagno” che la compagna ignorò, continuando a parlare di come potrebbe abbellire la corazza durante le occasioni speciali.

Sunshine si limitò a sospirare e lasciare che la sua carrier continuasse a truccarla, rimpiangendo l'assenza delle sorelle maggiori Shine, Myony e Thalia.

Una caratteristica comune fra seeker era il fatto che la maggior parte dei nati sono gemelli di due o, come nel caso delle sorelle di Sunshine, tre gemelli; raramente nascevano figli unici come nel suo.

Un altra unicità da aggiungere alla lista.

Una volta arrivati alla stazione di Kaon, i tre dovettero percorrere una breve stradina per arrivare all'arena.

Mentre si sedeva, la femme dalla corazza dorata si guardò intorno.

La prima volta si era disorientata alla vista di così tante persone in un unico posto, ora la sorprendeva il gran numero di gente che veniva a vedere quello “spettacolo”.

-Una rare bellezza i miei occhi han visto.

Soave volantina, per sapere il vostro nome insisto.-

La femme sobbalzò dalla sorpresa e si voltò per scoprire che in un posto sopraelevato vi era un giovane mech dalla corazza verde e nera e gli occhi azzurri che la guardava con un sorriso da ebete.

“Questo non mi conosce e non ha ancora visto che non ho le ali.” Fu la prima cosa che gli venne in mente.

Ci mise un attimo per rispondere; fra gli Alti Ranghi era segno di buona educazione parlare in rima, eccezione fatta solo fra familiari, amici stretti o compagni di affari.

Forse si pensava che ciò mostrasse la superiorità del rango, ma francamente, a Sunshine ciò li faceva sembrare dei deficienti.

Ma doveva per forza sottostare a quella regola, per quanto assurda e insensata.

-Il tuo comparire improvviso mi ha colpito.

Sunshine è il mio nome, ma di acutezza sei sprovvisto.

Guadami bene, senza temere.

Anche se forse non vorrai più essere il mio cavaliere.-

Come previsto, appena il mech si rese conto della mancanza di ali cambiò espressione e tornò al suo posto.

Sunshine sorrise mentre la carrir le rivolse uno sguardo di disapprovazione ma non le disse nulla e per fortuna Khalis stava discutendo con un compagno di affari appena incontrato per accorgersi di quel breve scambio.


 

In poco tempo, lo stadio si riempì e lo “spettacolo” iniziò.

La prima fase consisteva nello scontro dei gladiatori contro varie creature.

Sunshine osserva lo scontro fra un mech dalla corazza nera e viola di cui non sapeva il nome affiancato da due mini-con, uno dall'aspetto di un volatile e l'altro di un felino, e un bestia grande il triplo simile ad un ragno marrone munito di pungiglione velenoso e parecchi denti affilati.

Guardandola, si potrebbe dire presa dallo scontro ma in realtà era terrorizzata alla sola vista di quella creatura e della fine che il mech avrebbe fatto.

Ma per sua fortuna, il gladiatore sapeva il fatto suo.

Esso riuscì a schivare facilmente i colpi della bestia mentre il mini-con volante l'accecava colpendola in faccia e il felino mirava allo stomaco.

Dalla sua posizione, la femme non riusciva a vedere chiaramente lo scontro e nemmeno le proiezioni sui megaschermi aiutava a capire chi avrebbe vinto e appena la massa della bestia coprì il mech, apparentemente schiacciandolo, si lasciò sfuggire un esclamazione spaventata che si trasformò in sollievo appena il mech ricomparve, sporco del sangue verde della creatura ma vivo.

Dopodiché fu il turno dei duelli fra gladiatori.

Sunshine passò la maggior parte del tempo a distogliere lo sguardo mentre i duelli imperversavano.

Di certo non ci andavano leggeri e negli scontri i contendenti perdevano braccia, gambe, qualche volta persino la faccia, raschiata via da un colpo mal assestato ma sopratutto, la vita.

In breve arrivarono alla fase finale.

Fece il suo ingresso un enorme bot dalla corazza nere e blu, armato di una coppia di spade che trascinava dietro di sé mentre i suoi occhi blu dalla pupilla rossa si posavano sulla folla.

-Storm! Storm! Storm! Storm! -Incitava il pubblico che esplose in un boato appena il mech alzò la mano stretta in pugno sulla lama.

La femme dalla corazza dorata strinse i pugni.

Quella era la parte che odiava di più.

Dall'altra parte dell'arena vennero spinti dentro un vasto gruppo di mech armati di lance o spada ma si capiva che avrebbero voluto essere ovunque tranne che lì.

Si trattava di bot accusati di crimini gravi come omicidi, corruzione o altro e condannati a combattere e morire lì per mano del “Campione”e sapevano di essere finiti dal momento in cui vennero sbarrate tutte le vie di fuga.

Sunshine chiuse gli occhi mentre quei bot venivano massacrati.

Perché chiamavano “spettacolo” quella carneficina?


 


 

Angolo autrice

Ed eccomi qui con una nuova storia!

Ed iniziamo con l'introduzione della nostra protagonista, quale sarà il suo destino lo scoprirete solo leggendo.

Avvisi di servizio: la fic verrà aggiornata una volta alla settimana, massimo due, il giovedì e sarà piuttosto breve, massimo 14 capitoli compreso lo speciale curiosità.

Alla prossima!

Saluti da Ala


 

*Sire è l'equivalente di padre, Carrier di madre

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Capitolo 2
*** Cambiamenti ***


La prima cosa che Sunshine fece appena rientrò, fu tornare in camera e sciacquarsi il viso per togliere ogni traccia di trucco.

Una volta fatto, rimase per un po' ad ammirare la sua immagine allo specchio.

Non si poteva di certo dire che fosse brutta, anzi, era un femme carina, semplice, snella, intelligente e agile, ma erano tutte qualità offuscate da una semplice mancanza.

A volta, quando era più piccola, stava per ore a fissare il suo riflesso e a concentrarsi; come se ciò le facesse spuntare le ali.

Sarebbe un vero miracolo; si addormentava così e si svegliva con un paio di magnifiche ali, ancora più belle delle sue sorelle. Il sorriso dei suoi genitori, gli sguardi disgustati tramutati in stupore...

Scrollò la testa.

“Smettila, lo sa che è impossibile!” Disse fra sé.

Sentì bussare alla porta e quando aprì, trovò una bella sorpresa.

-Buon giorno lady Sunshine, ha passato una buona giornata?.-

A parlare era stata una strana femme, dagli occhi verdi e il viso molto simile ad un teschio blu e nero. Sembrava indossare un mantello blu notte con i bordi neri che le nascondeva l'intero corpo.

-No, non ci siamo.-Disse la femme dalla corazza dorata.

-Mi devi chiamare “Sunny”.-Continuò in tono scherzoso.

Le due si scambiarono un sorriso per poi ridacchiare prime che la femme dorata si facesse da parte per lasciare entrare l'altra.

Si trattava di Icy, la sua dama di compagnia (Sunshine si rifiutava di definirla “schiava”) ed era un ibrido fra una cybertroiana e un necrofriggian.

Essa le aveva raccontato che il suo sire, il necrofriggian, era sulla terra per affari quando incontrò la sua Corrier e si innamorarono e diedero alla luce lei ma essendo gli incroci vietati, la cybertoiana venne messa in prigione mentre al suo sire venne bandito da Cybertron.

“Ma come hanno fatto?” Le aveva chiesto Sunshine quando Icy le ha raccontato ciò.

“Insomma... Un necrofriggian è organico ed è più piccolo di un cybertroiano.”

“La razza del mio sire ha creato dispositivi in modo che anche altre razze possano acquisire caratteristiche cybertoiane o altre.” Fu la risposta.

Icy passò un certo periodo vagando per le strade finché venne catturata e venduta come schiava e Khalis l'aveva trovata abbastanza “esotica” da acquistarla.

Qualche volta, Sunshine pensava che l'avesse fatto per darle qualcuno da considerare “amico” e con la quale confidarsi.

-Allora, Sunny, com'è stato?-Le chiese.

-Volevo vomitare.-Ammise tenendo lo sguardo basso.

-Fra i condannati, penso di aver visto dei bot più giovani di me.-

Icy le mise una mano sulla spalla.

Anche lei, nonostante non avesse mai assistito, detestava gli scontri all'Arena.

Una volta confessò a Sunshine di avere il sospetto che la sua carrier fosse stata destina lì per scontare la sua condanna e ciò non aveva fatto altro che aumentare il suo disgusto per quella pratica.

Le due si misero a chiacchierare del più e del meno finché non fu ora di andare a riposare e le due si dovettero separare.

La femme dalla corazza dorata non ebbe problemi ad addormentarsi appena si distese sul letto e sognò una sorta di volatile nero in volo.


 

-Lady Sunshine, il suo sire vorrebbe parlarle.-Le disse Icy.

La femme dorata sollevò lo sguardo dal datapad che stava leggendo e la guardò interrogativa.

Era la prima volta che il suoi sire la mandava a chiamare mentre era nel piano dei suoi studi.

-Cosa vorrà da me?-Chiese alla sua amica mentre percorrevano i lunghi corridoi.

Essa scosse la testa.

-Non lo so.

Mi ha chiesto solo do venirti a chiamare.-Rispose in tono preoccupato.

Giunti alle stanze delle riunioni, Icy aprì la porta e si mise da parte per far entrare la femme dorata.

L'interno era enorme e le pareti erano ricche di decorazioni che sfumavano dal rosso all'arancio fino al blu del pavimento.

In genere era la stanza nella quale Khalis discuteva dei suoi affari, seduto a capo di un ampio tavolo di metallo rosso e oro con le gambe decorate in modo che assomigliassero ad artigli di antichi predacon.

E infatti era lì che era seduto, con Nancho al suo fianco.

Sunshine capì immediatamente che sta per succedere qualcosa di brutto nel momento stesso in cui incrociò lo sguardo preoccupato della sua carrier.

-Siediti.-Le disse con calma Khalis, indicando una sedia dall'altra parte del tavolo.

Lei obbedì e si sentì sprofondare.

La sedia su cui era seduta era più piccola rispetto a quella del suo sire.

Immaginò che si servisse di questo espediente per mettere in soggezione coloro a cui rivolgeva la parola nelle riunioni. E funzionava alla grande.

Khalis si alzò e Sunshine si sentì ancora più piccola sotto il suo sguardo.

-lo sai che a causa della tua “mancanza”, mi è impossibile trovare un compagno?-Le chiese.

Lei annuì.

-E del fatto che senza un compagno non sei di nessuna utilità alla famiglia?-

Annuì di nuovo.

Per il suo sire, le figlie non erano altro che un collegamento con i membri delle altre Alte Casate, solo merce di scambio.

La sua scintilla iniziò a battere più velocemente.

Cosa voleva fare?

Mendarla in strada? Rinnegarla? Rinchiuderla? Farla studiare da scienziati per capire perché era così?

Queste e una lunga serie di domande si formarono nella sua mente.

-Domani diverrai novizia nel tempio di Primus.-Annunciò.

Mancò poco che Sunshine scivolasse giù dalla sedia dalla sorpresa.

Cosa?

-I tuoi insegnanti mi hanno detto che eccelli nella traduzione di testi in cybertroiano antico, qualità ricercata per una particolare sezione del tempio dedita allo studio e traduzione dei testi antichi.

Ho preso contatto con le Grandi Sacerdotesse e alla luce delle tue capacità hanno accettato di darti un posto all'interno del tempio.-

Sunshine ispirò a fondo per assorbire l'informazione.

Conosceva le regole del Tempio di Primus, diventare una novizia al suo interno equivaleva staccarsi dalla famiglia e dedicare la propria vita all'adorazione della loro divinità.

Lei non si considerava una credente vera e propria, secondo lei se davvero esisteva un “dio” non avrebbe accettato eventi come le esecuzioni pubbliche nelle arene o che qualcuno desse la propria vita per lui.

-N-no.- Mormorò.

-Cosa hai detto?-Le chiese Khalis, senza tradire alcuna emozione.

-Voglio dire... la vita nel tempio e i doveri che essa comprende, non fanno per me.- Rispose.

Non aveva intenzione di andare in un posto che non conosceva e di passarci la vita.

Lei amava esplorare e pensava che un giorno, superata la difficoltà dell'essere senza ali, sarebbe diventata membro degli Esploratori, mech e femme che dedicano la vita ad esplorare vari pianeti per portare alla luce i segreti dell'universo.

Certo, anche in quel caso sarebbe stata lontana dalla famiglia, ma almeno sarebbe stata libera.

Il suo sire la guardò con intensità, come se cercasse di intimidirla con lo sguardo.

Lei rispose fissandolo negli occhi senza mai distogliere lo sguardo.

Era una lotta fra volontà e per quanto all'apparenza possa sembrare il contrario, Sunshine non era tipa da cedere così facilmente.

Khalis sospirò con falso dispiacere.

-Forse non potrei costringerti con la forza ma, mettiamo caso che tu non accetti e rimanga qua.

Dopo l'ultimo scherzetto che hai fatto a quel benintenzionato seeker all'arena, si ti ho vista, penso che non sia il caso che ti porti ancora da qualche parte con me e non sopporto che tu rischi di farti male ogni volta che esci dalla finestra, quindi sarebbe meglio sigillarla, per la tua sicurezza.

Inoltre, penso che sia ora che ti concentri interamente allo studio e Narcis e la tua schiava sono una distrazione.-

Sunshione non poteva crederci.

Le aveva praticamente detto “o ci vai o ti rinchiudo in camera”.

La sola idea le fece venire un forte senso di claustrofobia.

Abbassò lo sguardo.

-Preparo le mie cose.-Disse.

-Splendido.-Rispose Khalis con un sorriso compiaciuto mentre Nancho guardava il pavimento per non mostrare la tristezza nel suo sguardo.


 

Angolo autrice

Ed eccomi qui dopo una lunga assenza per la mancanza di Wi-Fii.

Mamma mia quanto è st***o il padre di Sunshine?

No, sul serio, mi è uscito fuori un personaggio veramente infimo e per la prima volta ne vado fiera!

Saluti da Ala

Comunicazione di servizio: per compensare la lunga assenza, salvo imprevisti, pubblicherò un capitolo al giorno ^^

 

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Capitolo 3
*** Il tempio ***


Sunshine scese dalla propria carrozza con passo incerto, subito dopo i suoi genitori.

Ad attenderla, vi erano un gruppo di mech e femme e bastò un occhiata ai simboli tatuati sulle loro spalle per riconoscerli come membri del tempio di Primus.

La maggior parte aveva con sé delle lance bianche decorate con linee nere e legata ai fianchi tramite una cintura dei piccoli blaster simili a pistole e il simbolo sulle loro spalla di un cerchio sormontato da una lancia li classificava come Guardie, la parte armata dedita alla protezione del tempio e di coloro al suo interno.

In mezzo a loro, con addosso un mantello bianco e una collana che rappresenta una sfera bianca chiuso all'interno di un cerchio azzurro, vi era una Sacerdotessa.

Si trattava di una delle cariche più importanti, un gradino al di sotto alle Grandi Sacerdotesse.

Essa si avvicinò a Sunshine assieme alla scorta e la fissò con i suoi occhi azzurri tendenti al viola come se la stesse analizzando.

Aveva la corazza blu notte con alcuni dettagli bianchi e neri e la sua struttura, più robusta rispetto a quella dei seeker, la indicava come terrena.

La femme dorata sostenne il suo sguardo ed essa guardò Khalis che annuì.

-Sunshine.- Disse con voce calma. -Sei pronta ad abbandonare la tua famiglia per dedicare la tua vita al nostro Dio e creatore Primus?-

-Sono pronta.-Rispose, per poi rivolgere uno sguardo al suo sire che sorrise.

-Seguimi.- Le ordinò la Sacerdotessa, voltandosi e iniziando a camminare, seguita dalle Guardie.

La femme obbedì, non prima di aver gettato un ultimo sguardo alle sue spalle.

Icy era alle sue spalle che reggeva una sacca contenenti i pochi oggetti che alla femme dorata fu concesso portare.

Aveva dovuto discutere a lungo con Khalis per riuscire a convincerlo a far venire anche la sua dama con lei e alla fine il suo sire aveva ceduto, ma sarebbe diventata proprietà del tempio e di conseguenza avrebbe svolto le stesse mansioni degli schiavi già presenti.

Ed ora eccoli lì, a camminare verso la sua “nuova prigione” come ormai Sunshine la considerava.

Ben presto giunsero davanti all'ingresso del tempio, un enorme edificio, simile ad una cattedrale in metallo bianco così brillante da risultare accecante e davanti ad essa vi erano delle statue di 13 bot, identificati con i primi Prime.

Il piccolo corteo si inginocchiò davanti ad esse e Icy e Sunshine dovettero fare lo stesso; quest'ultima si accorse che una delle statue, l'ultima a destra, era danneggiata e annerita in alcuni punti.

Intuì che si trattasse di Megatronus, il Caduto, il Prime che tradì i suoi stessi fratelli.

Non ebbe modo di pensare ad altro che la Sacerdotessa si rialzò e le fece cenno di proseguire.

Appena si fermò davanti alla porte del tempio, prima di entrare, si rivolse a Sunshine.

-Questa è la tua ultima occasione, se hai dei ripensamenti.-

“Come se avessi scelta.” Pensò mentre fece cenno di andare avanti.


 

All'interno le decorazioni era semplice, muri di metallo bianco con decorazioni di varie tonalità di azzurro, dal soffitto a volta e l'ingresso formato da una navata centrale e due corridoi laterali.

Alla fine della navata vi era un altare con due statue; una bianca con l'immagine di un enorme cybertoiano dal volto segnato da un sorriso di vittoria che teneva sollevata una spada, alla sua sinistra, un altro bot grigio inginocchiato in segno di sconfitta e una lancia a terra.

I nomi alla base dell'altare rendevano chiaro la loro identità: Primus e Unicron.

Sunshine li guardò, colpita dall'abilità dello scultore e per un attimo si chiese se fosse davvero quello l'aspetto delle due divinità.

Mentre Icy veniva portata insieme alle altre schiave, la Sacerdotessa spiegò come andavano le cose al tempio.

Per prima cosa, spiegò che mech e femme rimanevano separati per la maggior parte del tempo, incontrandosi la mattina e la sera per le preghiere e il rifornimento e nelle lezioni generali.

Il programma era semplice, ci si svegliava e radunati alla navata davanti alle statue per la preghiere e per ricevere i propri cubi di Energon, dopodiché ognuno si sarebbe unito a dei gruppi di studio a rotazione per poi ritrovarsi la sera, sempre alla navata per le preghiere serali.

Sunshine, essendo nuova, per i primi giorni avrebbe frequentato i normali corsi, poi sarebbe passata a lavorare nella biblioteca situata dietro le statue nella navata.

-E Icy?-Chiese esitante, una volta finito le spiegazioni.

Per tutta risposta, la sacerdotessa la guardò interrogativa.

-Intendo...la schiava che era con me.- le sembrava orribilmente sbagliato riferirsi alla sua amica in quel modo.

-E' con le altre, il loro compito principale è di assicurarsi al pulizia del tempio, l'ordine, portare messaggi e la distribuzione dei pasti.

Spero che la tua ex-sottoposta sia obbediente. Se sarà colta in fragrante a rubare o peggio verrà punita duramente.-Rispose secca.

Mentre l'accompagnava alla sua stanza, le spiegò che la maggior parte delle aule erano agli edifici superiore ed in ognuna vi si studiava una singola materia, di conseguenza si sarebbe spostata molto spesso, e fra le varie aule vi erano materie normali come storia o scienza, ma molte “speciali” come Medicina, Traduzione dei testi/ Biblioteca e c'era persino una sezione dedicata all'addestramento delle Guardie.

La stanza in cui alloggiava Sunshine era piccola, un monolocale munito di un letto e una scrivania, il tutto, rigorosamente, bianco e privo di qualsiasi decorazione e illuminato da un lume a forma di cristallo azzurro.

Sul letto vi era la sua borsa, probabilmente lasciatagli da Icy prima di unirsi alle altre schiave.

La Sacerdotessa la lasciò lì a sistemarsi e riposare prima delle preghiere serali dove sarebbe stata presentata alle sue consorelle.

La femme dorata sospirò e si limitò ad estrarre dalla sua borsa le poche cose che le era stato concesso portare.

Mentre estraeva un datapad, le capitò fra le mani un bracciale composto da piccole sfere viola che non ricordava di aver preso.

Sorrise, sicuramente era un regalo della piccola Narcis.

Dopo aver saputo della partenza della sorella era scoppiata a piangere e quella mattina era l'unica ad averla abbracciata prima di andarsene.

Mise il bracciale sulla scrivania e si sdraiò sul letto.


 

Non si rese conto di essersi addormentata finché qualcuno bussò alla porta.

Si alzò in fretta e s trovò davanti ad una femme dalla corazza verde scuro e gli occhi gialli e un particolare attirò l'attenzione di Sunshine: indossava una sorta di colare bianco e blu.

-M-mi hanno mandata a chiamarti, è ora di scendere.-Le disse.

-Va bene, sono pronta.-Rispose.

L'altra si voltò e le fece cenno di seguirla.

Mentre avanzavano, la femme dorata tentò di attacar discorso con la sua “guida”.

-Hem...Come ti chiami?- Le chiese gentilmente.

Per sua sorpresa essa si irrigidì e rispose a bassa voce in modo da farsi sentire solo da lei.

-Non posso parlarti. Sono le regole qui.-

Sunshine si guardò in giro per assicurarsi che non ci fosse nessuno e domandò a bassa voce.

-E perché?-

-Perché non sono una novizia come te. Io appartengo alla classe degli schiavi.

Vedi?-Si indicò il collare.

-Questo indica il nostro status. Tutti gli schiavi qui ce l'hanno e ci impediscono di scappare.

Scusa ma non voglio guai.-Concluse.

I pensieri di Sunshine vennero indirizzati a Icy.

Anche a lei l'avranno messo? Le avranno detto di quell'assurdo divieto? Perché a lei non l'avevano nemmeno citato? C'era altro da sapere?

Si interruppe solo quando fu vicino all'ingresso della navata, la femme verde la lasciò assieme ad un altro paio di femme e mech che la guardavano interrogativi.

“E siamo alle solite.” Si trovò a pensare, sapendo che quegli sguardi erano dovuti al suo aspetto da seeker e la mancanza di ali.

La sacerdotessa che l'aveva accompagnata alla sua stanza fece il suo ingresso e li avvisò che li avrebbe presentati al resto delle consorelle e confratelli prima delle preghiere.

Per un attimo, quando Sunshine si ritrovò sotto lo sguardo dei bot presenti nella navata si sentì come uno strano animale esposto a qualche zoo e mentre la Sacerdotessa la presentava, si trovò a chiedersi se ci fosse un modo per uscire da lì.


 

Angolo autrice

Ed iniziamo ad entrare nel vivo della storia, cosa succederà e come si comporterà la nostra protagonista lo scoprirete nei prossimi capitoli.

Saluti da Ala

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Capitolo 4
*** Adattarsi ***


I giorni passavano in fretta ma per Sunshine erano interminabili.

Aveva seguito una sorta di “corso accelerato”, giusto per sapere le basi degli insegnamenti del tempio e poi si era ritrovata catapultata nella biblioteca a svolgere il compito per la quale vi era stata spedita.

La stanza era situata direttamente dietro le statue di Primus e l'Unicrom all'ingresso ed era talmente vasta che certi testi, incisi su tavolette metalliche, erano incastrati persino sull'altissimo soffitto.

Non sorprendeva ci fosse costantemente bisogno di qualcuno che li traducesse, erano così tanti che nemmeno una vita sarebbe bastata a finirli tutti.

Oltre a ciò, vi erano anche normali testi a disposizione delle novizie che intendevano approfondire certi argomenti o per studio personale.

-La biblioteca più vasta persino degli archivi di Aiacon- Le aveva detto la Sacerdotessa addetta alla Biblioteca, una terrena dalla corazza viola e rossa dagli occhi gialli, quando era entrata per la prima volta.

-Anzi, la maggior parte dei testi viene da qui ed è lì che quelli tradotti verranno spediti dopo un attento controllo.- Aveva proseguito.

Quella mattina, dopo le preghiere, Sunshine si diresse come sempre alla Biblioteca.

Superò l'ingresso, dando una rapida occhiata a delle nicchie che lo decoravano e al loro contenuto.

La prima volta aveva sobbalzato appena si era accorta che lì vi erano degli oggetti e fu la Bibliotecaria a spiegargli che erano delle preziose reliquie, donate al tempio nel corso degli anni e fra queste, spiccava la Forge di Solus Prime.

-Ma non c'è pericolo che vengano rubate?-Aveva innocentemente chiesto mentre guardava l'enorme martello dorato.

-No, le Guardie sono ben addestrate e proteggono questo posto giorno e notte.- Fu la risposta.

Dopo aver dato un ultima occhiata alle reliquie, la femme dorata entrò nella Biblioteca, prese una delle tavole che avrebbe tradotto da un mucchio situate sul tavolo della bibliotecaria, si sedette al suo posto e iniziò a lavorarci.

Già ad una prima occhiata le parve un testo parecchio interessante, c'era persino una sorta di volatile in volo stilizzato nella parte alta che le ricordò un sogno fatto tempo prima.

Era già a metà testo quando sentì dietro di sé dei mormorii e delle risatine.

Sbuffò e si limitò a concentrasi sul datapad che aveva davanti.

Sapeva che chiunque fosse dietro di lei la stava sicuramente prendendo in giro per la mancanza delle ali.

Non era la prima, né sarebbe stata l'ultima volta.

Sin da quando era stata presentata, la sua mancanza era diventato motivo di chiacchiere e pettegolezzi, inoltre le era stato dato un fastidioso soprannome.

-Senzali!-La chiamò qualcuno.

Lei si voltò con calma verso la fonte.

Era una seeker dalla corazza verde acqua dai dettagli in nero dagli occhi blu dalla pupilla viola.

-Allora ci senti, pensavo fossi anche senzaudito.- Disse, scatenando le risate delle sue amiche.

“Sempre meglio che senzacervello.” Pensò la femme dalla corazza dorata.

-Ad ogni modo, ho bisogno di quel testo lassù. Sezione 434.-Proseguì indicando uno scaffale particolarmente in alto.

La femme alzò gli occhi al cielo ma si limitò ad alzarsi (Salvando il lavoro di traduzione sul datapad, non si sa mai) e a dire che ci pensava lei.

In genere si poteva arrivare agli scaffali più alti tramite delle piattaforme con dispositivi antigravitazionali, in modo che galleggiassero per aria, ma in quel momento erano tutte”misteriosamente” occupate.

Sbuffando leggermente infastidita, passò ai vecchi metodi.

Prese una scala e dopo averla fatta aderire alla parete, iniziò a salire.

Era a circa un meteo dallo scaffale quando la scala iniziò a traballare, facendola quasi perdere l''equilibrio.

Non aveva bisogno guardare in basso per sapere che cosa stava combinando la femme verde acqua con le amiche.

Un alto scossone e perse la presa.

Sarebbe precipitata se i suoi riflessi non fossero stati così rapidi da permetterle di aggrapparsi in tempo ad uno scaffale e la sua agilità la fece arrivare al settore richiesto con un paio di balzi senza fare danni e recuperare l'oggetto richiesto.

-Ecco il tuo testo.-Disse, scivolando lungo la scala, come se nulla fosse, mentre la femme che aveva cercato di farla cadere la guardava a bocca aperta imitata dalle amiche.

Ma si riscosse subito e senza una parola, afferrò il datapad e sparì insieme alle compagne.

Forse si era esposta un po' troppo, ma ne valeva la pena, pensò la femme dorata tornando al suo lavoro, ignorando gli sguardi dei presenti ancora sorpresi dalla sua piccola acrobazia.


 

In breve tempo, la sua “esibizione” passò di bocca in bocca, raccontata da coloro che avevano assistito alla scena.

In molti giurarono persino che in quel frangente le fossero spuntate le ali.

Potrebbe sembrare che Sunshine fosse felice di ciò, in quanto in breve era diventata piuttosto popolare, ma in realtà la stava infastidendo ancora di più.

Un conto era che la guardassero straniti per via dell'assenza di ali, un altro come un fenomeno da baraccone.

E come se non bastasse, era costantemente sola.

Non vedeva Icy se non di sfuggita mentre distribuivano le razioni di Energon e nessuno sembrava voler fare amicizia con lei.

Troppo diversa.

Troppo strana.

Non c'è da sorprendersi che fu un vero sollievo per lei, rientrata al suo alloggio prima delle altre, vi trovò la sua “dama da compagnia”.

-ICY!-Esclamò per la sorpresa.

Era proprio lei, in piedi al centro della stanza ad attenderla, come quando erano a casa, l'unica differenza stava nel “collare” al collo della femme ibrido

-Shhh, abbassa la voce, non sanno che sono qui!-Le rispose.

Si sedettero entrambe sul letto e iniziarono a chiacchiere come ai vecchi tempi.

-Allora, è vero che ti sono spuntate le ali?-Le chiese scherzosamente.

-Magari, altrimenti me ne volerei via da qui.

Piuttosto, come sei riuscita a venire?-

-Mi hanno ordinato di andare a pulire lo sgabuzzino; sai, dove tengono le cose di riserva o buttano quelle rotte; ma si sono dimenticati che l'aveva già fatto ieri una “collega” e dato che non si aspettano che torni presto, ho pensato di passare.

Pensavo di lasciarti un messaggio, ma a quanto pare non ce n'è stato bisogno.

Come ti sembra la vita qui?-

-In poche parole?

Noiosa e monotona, mano male che sei venuta.

Tu piuttosto...-D'improvviso si fece seria.- Stai bene?-

-Certo. Perché lo chiedi?-

Lei si rabbuiò.

-Stamattina ho sentito un paio di bot parlare di una schiava sorpresa a rubare e quando essa ha cercato di scappare, ferendo una novizia, una guardia è spuntata dal nulla e l'ha uccisa.-

Per un attimo fra le due calò in silenzio, poi Icy parlò.

-Le Guardie sono molto pericolose.

Sono forti e così veloci che certe volte sembrano apparire dal nulla.

Ma tranquilla, mi conosci, sono una tipa che cerca di non farsi notare e poi...tutti mi trovano troppo strana persino per parlarmi in faccia.-Tentò di alleggerire l'atmosfera.

Continuarono a chiacchierare finché non fu l'ora delle preghiere serali che le costrinse a separarsi, ma si accordarono per cercare di incontrarsi un altra sera.

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Capitolo 5
*** Una strana scoperta ***


Qualche giorno dopo.

-Sunny! Sunny! Svegliati!- Si sentì chiamare mentre veniva leggermente scossa.

Essa si girò ancora un po' assonnata ma riconobbe la sua amica.

-Icy? E' già ora di svegliarsi?-Borbottò.

-No, è ancora notte ma devo assolutamente farti vedere una cosa!-Le rispose velocemente.

La femme doratasi alzò lentamente dal letto e si stiracchiò prima di seguire la sua amica per i corridoi.

-Non è vietato girare di notte?-Le chiese con un sorrisetto.

La blu sorrise a sua volta.

-Eccome, c'è il rischio che le Guardie ci becchino.-

-No rischio, no avventura.-

Per Sunshine, quella trasgressione era esaltante.

In fondo non era mai stata un amante delle regole e le piaceva il "brivido" di fare qualcosa di vietato.

Icy lo sapeva bene.

Sapeva che sotto a quell'aspetto apparentemente tranquillo e composto si nascondeva un'anima scatenata e ribelle.

Forse era per questo che andavano così d'accordo.

-Vedi qualcuno?-Chiese Sunshine.

Parlavano a bassa voce per non farsi scoprire.

Sapeva che, grazie al fatto di essere un ibrido, la vista della sua amica era eccellente, in grado persino di vedere nel bui più profondo.

-No ma sbrighiamoci, stasera sembra tutto tranquillo.-Le rispose.

In brave arrivarono alla navata d'ingresso senza incrociare nessuno.

Lì un cristallo posto sul soffitto illuminava le statue delle due divinità e l'ibrido condusse la sua amica davanti ad essa.

-Ti prego, dimmi che non mi hai svegliata solo per vederle, lo faccio già ogni giorno.- Disse un po' delusa.

La femme blu scosse la resta avvicinandosi al piedistallo.

-Lo vedi?-Chiese, indicando un punto fra il nome "Primus" e "Unicrom".

L'altra strinse gli occhi ma non notò nulla di strano.

Sobbalzò quando Icy toccò il metallo.

Era una sorta di regola non scritta, quella di "guardare ma non toccale" e la sorprendeva il fatto che fosse proprio lei a trasgredirla.

-Vieni, non morde.-Ridacchiò la famme ibrido.

Appena fece come richiesto e sfiorò il punto indicatole, Sunshine, si rese conto chela superficie risultava irregolare, come se ci fosse stato qualcosa che poi è stato raschiato via.

-L'hai sentito?-Chiese.

-Si, ma non capisco cos'è.-Ammise.

La femme blu si guardò in giro, prima di alzarsi in punta di piedi e arrampicarsi sul piedistallo.

L'amica la guardò con un sorriso prima di imitarla.

In una notte stavano infrangendo un bel po' di tabù.

 

-Aspetta...pure qui ci sono dei segni.-Sussurrò, passando la mano sullo spazio vuoto fra i due dei.

Sembravano impronte di piedi.

-Ora hai capito?-Le chiese Icy.

Sunshine si portò le mani alla bocca, ma non per la paura, bensì per l'emozione.

-C'era un altra statua!-

Non c'erano dubbi, non poteva essere una decorazione rimossa o non si spiegherebbero i segni sul piedistallo e, essendo solo una non poteva essere uno dei Prime in quanto venivano sempre raffigurati tutti e tredici...era un altra divinità.

Se così fosse, sarebbe una scoperta stravolgente, tutto il credo cybertroiano si basa solo su due divinità e l'esistenza una terza, qualunque essa sia, sarebbe un concetto quasi inconcepibile.

Ma perché hanno tolto la statua?

Non volevano che si sappia? E' una sorta di "Divinità proibita/bandita"?

Tutte queste idee riempivano la mente di Sunshine e ciò la stava esaltando.

-Sapevo che ti sarebbe piaciuto.-Disse Icy con un sorriso mentre cercava di scendere.

Nel farlo, si aggrappò alla punta della lancia ai piedi della statua dell'Unicrom e udì un click secco seguito al rumore di alcuni meccanismi e qualcosa che veniva trascinato.

-Che hai fatto?-Chiese la dorata, guardandosi attorno preoccupata.

Fino a quel momento avevano avuto fortuna a non incrociare nessuno, ma non poteva durare per sempre.

-Non lo so...No, aspetta!-Rispose mentre scendeva per poi voltarsi verso il lato sinistro del piedistallo.

Dirigendosi lì, seguita dalla compagna ancora al di sopra di esso, scoprì che da quella parte si era aperto un passaggio segreto.

-Forte!-Esclamò a bassa voce la femme dorata, mettendosi le mani davanti alla bocca per non urlare.

-Sembra portare in profondità e non so dove spunti, forse all'esterno, ma meglio non entrarvi.

Almeno, non oggi.-Constatò la femme ibrido dopo averci dato un rapido sguardo.

La compagna annuì e premette la punta della lanci per richiudere il passaggio ma mentre scendeva, le venne in mente una cosa.

-Ho già sentito di una terza divinità!-Sussurrò.

-Cosa? Dove?-

-L'altro giorno,la mattina prima della tua visita, stavo traducendo una tavola che parlava di un...Si, era un sogno di un Prime riguardo a qualcuno che diceva di essere la sorella di Primus e Unicrom!-

Spiegò velocemente, dirigendosi verso la biblioteca.

Quel giorno, le era sembrato solo un testo interessante con un bel disegno che lo distingueva dagli altri su cui doveva lavorare, ma alla luce di quella scoperta, assumeva tutt'altro significato.

Per fortuna, la porta della Biblioteca non era chiusa e dato che non erano lì per le reliquie potevano stare tranquille.

La stanza aveva le luci spente ma Sunshine si diresse decisa alla sua postazione e accese il cristallo e il datapad collegato ad esso.

-Aspetta! E se ci scoprono?-Esclamò Icy, sorpresa dall'improvvisa imprudenza.

L'altra scosse la testa mentre accedeva ai file

-E' pur sempre la mia postazione.

Se arriva qualcuno posso sempre dire che mi sono addormentata qui o cose simili e non avrò problemi; anzi saranno le guardie ad essere nei guai in quanto stasera sembrano trascurare i loro compiti.

Ma in quel caso devi andare a nasconderti, non credo saranno felici di vederti qua dentro.- Spiegò.

-Effettivamente non sono mai stata qui, ma sei sicura che puoi stare?-

-Si.

La Bibliotecaria è simpatica e mi ha detto che alcune passano persino la notte qua dentro ma in quel caso, hanno un limite.- La femme indicò gli scaffali.

-Si attiva un sistema di sicurezza che impedisce a chiunque di portare via le tavole, penso che in quel caso scatti un allarme o qualcosa del genere.

Ecco, l'ho trovata!-

Icy l'affiancò in modo da poter leggere assieme il testo, tenendo i sensori uditivi al massimo per cogliere qualunque rumore sospetto.

"Per mia sfortuna non ricordo nulla dell'aspetto della femme che mi parlò nel sogno, ricordo la mia l'impossibilità di movimento e la consapevolezza di stare per assistere ad un raro evento.

Essa canticchiava una qualche canzone a bocca chiusa.

Non riuscivo a capirla e né avevo udito simili melodie ma in me sentivo che parlava di tempi lontani, di equilibrio e armonia.

-L'equilibrio, così meraviglioso ma così delicato e difficile da mantenere.- Parlò con calma.

Non potei fare a meno di trovarmi d'accordo con lei.

Mi sentivo rapito dalle sue parole ed ero impaziente di continuare ad ascoltarla.

Ricordo che si voltò verso di me prima di continuare.

-I tempi passano, l'equilibrio si spezza ma si salda per poi spezzarsi di nuovo.

Ed è in quel frangente che i miei fratelli hanno litigato.-

-I tuoi fratelli?-Non potei fare a meno di chiedere ad alta voce.

-Primus e Unicrom naturalmente.- Disse con il suo tono calmo e rilassato, prima di tornare allo stadio iniziale, cantando nuovamente la misteriosa canzone.

Nonostante fosse un sogno, sentivo che ciò che avevo udito era la pura verità ma sentii il dovere di porle un altra domanda.

-Lei...non ha fatto nulla per impedire il conflitto?-

Pur non ricordandomi il suo aspetto, posso affermare che lo sguardo che mi rivolse fu tale che anche il più coraggio dei guerrieri si sarebbe sottomesso ad esso.

-Cosa avrei potuto fare?-Parlò con tono minaccioso.

-Bene e male combatto da sempre in un conflitto eterno.

Da sempre il male tenta di prevalere come è accaduto in quel caso.

Forse è persino un bene che non sia intervenuta, o non sareste mai nati.-

Così come si era irritata, si tranquillizzò e tornò a parlare con la calma che l'aveva caratterizzata.

-Nel mio compito per raggiungere un perfetto equilibrio, assisto agli eventi e posso influire su di essi se necessario.

Conosco passato, presente e i futuri.-

-I...futuri?-Domandai esitante, per paura che ciò avrebbe causato un nuovo attacco d'ira.

Fortunatamente così non fu.

-Non esiste una linea retta che rappresenti un unico futuro.

Essi variano come il vento, in base alle scelte e le decisioni prese dal singolo.-

-Ma se lei è a conoscenza di essi, non può usare ciò per creare una società più giusta?-

Lei rise.

Una risata così pura e cristallina così unica che la ricordo ancora adesso.

-Non si può sapere cosa è "giusto" se prima non si sbaglia e sii onesto, sarebbe bello sapere di non essere tu stesso il padrone delle proprie scelte e, di conseguenza del proprio destino?-

Ci fu una breve pausa, il tempo per me di riflettere e di porre una domanda che ho a mente fin dall'inizio.

-Io...cosa ci faccio qui?-

-Ottima domanda

Vedi, rispetto a i miei fratelli, io non godo di molta popolarità e mi trovo ad intervenire nei vostri affari più spesso di quanto immagini.- Si fermò e mi fra le mani mi comparve una tavola con dei progetti rappresentati su di essa.

-Ho bisogno che tu crei un posto dove coloro che accettano di aiutarmi possano trovare rifugio.

Chiunque può essere mio seguace purché possegga una forte morale e buoni ideali e io li proteggerò.-

Dopo quest'ultima frase mi sveglia nel mio letto.

Potrei dire che si trattava solo di un sogno ma possiedo la prova inconfutabile di quanto sia stato reale: la tavola con le indicazioni per la costruzione del rifugio."

Icy e Sunshine, finita la lettura, si guardarono.

-"Un rifugio".-Disse la prima.

-O un tempio.-Mormorò la seconda, eccitata.

Un intero tempio dedicato a questa "terza divinità", sarebbe una scoperta a dir poco incredibile.

Specialmente se sarebbe stata lei l'autrice della scoperta!

Immaginò di portarlo alla luce, gli sguardi di stupore e incredibilità di tutti davanti al fatto che non solo esisteva qualcun altro oltre a Primus e Unicrom, ma anche perché era stata lei, una femme "difettata" a fare questa scoperta.

Persino il suo sire sarebbe orgoglioso di lei!

I suoi pensieri furono interrotti da Icy che le chiese:

-Ma non sappiamo dove sia, sicura di aver tradotto tutto?-

-Eh? Si ne sono sicura.-Rispose, destandosi dalle sue fantasie.

-Magari ti è sfuggito qualcosa. Dov'è la tavola?

Domani potresti dargli un occhiata.-Propose.

-Aspetta, te lo dico sub...Oh per Primus!-Esclamò, alzandosi di scatto, spaventando l'amica, e correndo verso il fondo della Biblioteca senza dare ulteriori spiegazioni.

-Aspetta!

Che succede?-La chiamò appena si riprese per correrle dietro.

-Ho appena scoperto che è stata destinata ai documenti da distruggere!-Le rispose appena l'affiancò.

Le due entrarono di corsa in una piccola stanza, nascosta fra due scaffali.

Sunshine sapeva che alcuni testi, se giudicati "inutili" o"dannosi", venivano destinati lì per essere fusi ed era terrorizzata all'idea che il suo stesse per fare la stessa fine.

Ma per sua fortuna, la fornace risultava spenta e ritrovarono facilmente la tavola fra altre destinate alla distruzione.

-Meno male, mi sono spaventata per niente.-Sospirò la femme dorata, prendendola in mano.

-A chi lo dici.

Ehy, dà un occhiata dietro.-Notò Icy.

La dorata seguì il consiglio dell'amica e scoprì che il retro della tavola era pieno di varie linee che si intrecciavano e sembravano convergere in un punto.

-Conosco questo posto.

E' Vakuum.-Continuò l'ibrido.

-Se questa è una mappa, allora questo è il luogo che stiamo cercando.-Dedusse Sunshine, indicando il punto in cui tutto sembrava convergere.

-Ma come ci arriviamo?

Non fanno uscire te, figurati me.- Chiese la blu, guardandosi alle spalle.

-Troveremo una soluzione, per ora dobbiamo solo...-

Senza preavviso, Icy la spinse via all'interno di un armadio vuoto e la chiuse dentro, spostandoci davanti un contenitore metallico.

-Cosa fai?!?-Esclamò Sunshine dalla sorpresa ed essa si limitò adire:

-Non farti scoprire!-

Da alcuni fori all'interno dell'armadio, Sunshine riuscì a vedere ciò che successe senza avere la possibilità di intervenire.

La vide prendere un paio di tavole, prima che la porta si spalancò ed entrarono due Guardie che l'afferrarono per le spalle, facendole mollare ciò che aveva in mano.

-Cosa speravi di fare?-Ruggì una.

-I-io...-Provò a difendersi, venendo zittita dall'altra con un manorovescio.

-Zitta, stavi già per farci passare dei guai!

E' con qualcuno?-Chiese, rivolta al collega.

-No, risulta essere da sola, forse ha amici all'esterno.

Portiamola via.-

Sunshine non si rese conto di aver iniziato a tremare finché le Guardie lasciato la stanza e lei sia appoggiò pesantemente al fondo dell'armadio, ispirando per realizzare ciò che era appena successo.

Icy si era appena fatta catturare per coprirla.

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Capitolo 6
*** Piano di fuga ***


In tutto il tempio non si fece altro che parlare di Icy

Il fatto che fosse stata sorpresa a trafugare delle tavole, seppur destinate alla distruzione, l'aveva messa in una bruttissima situazione.

Per il momento era stata rinchiusa in un calla del tempio in attesa di essere giudicata, ma molti parlavano già di condanna a morte.

-Mi chiedo come combatterà quell'ibrido, chissà quanto durerà.-Disse una femme all'amica.

-Nemmeno dieci secondi, non l'hai mai vista?

Credo che anche una bastonata ben assestata possa farla fuori.-Rispose.

Sunshine ascoltava senza reagire, limitandosi a fissare il proprio datapad senza realmente vederlo.

Era riuscita a tornare nella sua stanza senza essere scoperta e portare con sé la tavola ma non poteva fare ameno di pensare alla sua amica.

-Era la tua schiava, giusto.-Chiese una voce dietro di sé che la fece sobbalzare.

Si girò solo per trovarsi davanti la Bibliotecaria che continuò senza aspettare la sua risposta.

-Anch'io sarei in ansia se scoprissi che un mio sottoposto è stato sorpreso a rubare, ma non preoccuparti, non è la prima volta che capita e non è colpa tua.-

La femme annuì distrattamente.

-Ma com'è entrata così facilmente?-Chiese, cercando di apparire il più neutrale possibile.

L'altra scrollò le spalle.

-C'è stata una falla nelle sistema di sorveglianza, non si sa ancora come sia possibile.

Inoltre, per qualche motivo, il collare della schiava si era momentaneamente spento.-

-Come spento?-

-Vedi, i collari servono non solo ad impedire ai servi di uscire, e in quel caso, riceveranno una scarica sempre più forte man mano che si allontanano, ma anche come localizzatori per sapere dove si trovano.

Quello della tua serva per un po' si è spento per poi riaccendersi, rivelando che si trovava alla fonderia.-Spiegò.

Sunshine non poté fare a meno di chiedersi come fosse possibile.

Hanno trovato l'unica notte con problemi di sorveglianza, il difetto del collare di Icy e le scoperte che hanno fatto...

Tutta una serie di fortunate coincidenze?

-Ad ogni modo, domani sarà tutto finito.-

A quella parole, la femme si sentì svenire.

-S...sarà mandata all'Arena?- Balbettò.

L'altra la guardò interrogativa.

-Non mi piace quel posto.-Si affettò a spiegare per evitare sospetti.

-Il furto delle tavole contenute qui dentro è un reato molto grave e non importa chi sei, la pena è di essere giustiziati nell'Arena.

Vi verrà portata domani mattina.-

Detto ciò, la lasciò per tornare ai suoi doveri.

Sunshine strinse i pugni.

Non sarebbe finita così.

 

La femme dorata controllò per la terza volta di non aver tralasciato nulla.

Nell'unica borsa che avrebbe portato aveva messo dei crediti, la tavola che avevano recuperato, il suo datapad e un cristallo da illuminazione.

All'ultimo aveva deciso di mettervi il bracciale viola regalatole da Narcis e aveva atteso la sera per attuare il suo piano.

Appena fu certa che fossero tutti a letto, uscì silenziosamente e proseguì per i corridoi, sensori uditivi tesi al massimo per cogliere qualsiasi rumore che annunciasse l'arrivo di una Guardia.

Un paio di volte dovette rannicchiarsi in un angolo al passaggio di una di esse ma riuscì ad essere abbastanza silenziosa e furtiva da non farsi vedere.

Arrivò alla navata centrale.

Non credeva nemmeno lei a ciò che stava per fare ma non le era venuto in mente un metodo alternativo da usare come diversivo.

Davanti alla porta delle Biblioteca vi erano due Guardie e la femme doveva solo aspettare che dessero il cambio per attuare il suo assurdo piano.

Per fortuna, ben preso le due alla porta si allontanarono, passandole quasi accanto, senza vederla in quanto nascosta dietro ad una colonna, e lei doveva agire in fretta.

Corse all'ingresso della Biblioteca, più precisamente alle nicchie che contenevano armi e reliquie.

Sapeva che il loro furto avrebbe scatenato gli allarmi, inoltre avevano bisogno di qualcosa con cui difendersi.

Individuò una spada bianca e azzurra affiancata ad un arco di metallo rosso decorato con motivi fiammeggianti che sembravano fare al caso suo.

Anzi, sentiva di dover prendere proprio quelli.

Inizialmente, provò a spostare o rimuovere il vetro che la separava da esse ma dato che non c'era né modo né tempo per ciò, fece un passo indietro e assestò un bel calcio alla protezione.

Di colpo si accese un allarme che rimbombò per tutto il tempio, svegliando anche i suoi abitanti, ma Sunshine era già in fuga con il bottino.

 

Dalla cella in cui si trovava, anche Icy sentì l'allarme e vide le Guardie correre in ogni direzione, lasciandola sola.

Ma passò poco tempo prima che udisse il rumore di qualcosa rompersi e dalla porta fece capolino la faccia di Sunshine.

-Sunny! Come hai...-Esclamò sorpresa ma l'amica la interruppe.

-E' già un miracolo se non mi hanno presa.

Aspetta, provo a toglierti il collare con questa.-

Solo allora l'ibrido si accorse della lama che l'amica teneva fra le mani e con la quale molto probabilmente, aveva scassinato la porta della cella.

-Non tagliarmi la testa!-Esclamò, senza trattenere la preoccupazione mentre le avvicinava la lama al collo.

-Tranquilla, non sono così impedita.-Le rispose, riuscendo a tagliare con facilità il collare.

-Fatto!

Tieni questo, so che non ha frecce ma immagino che in testa a qualcuno faccia male.-Disse, porgendole l'arco.

Appena fu un mano alle femme blu, il metallo da rosso e arancio divenne blu e nero e le fiamme mutarono in fiocchi di neve.

Sarebbero rimaste ad osservare la strana metamorfosi ma non c'era tempo e le due fuggirono per i corridoi tenendosi per mano.

-Dove andiamo?-Chiese Icy.

-Al passaggio segreto, da qualche parte deve pur portare no?

Di qua, è così che sono passata.-Aggiunse, prima di sfruttare una porta per arrampicarsi e raggiungere uno stretto ballatoio posto a qualche metro di altezza che percorreva le sale, seguito dall'amica.

In quel modo, riuscirono a passare trascinandosi lungo la parete al di sopra delle Guardie anche se molte volte temettero di essere viste, ma fortunate furono abbastanza silenziose e nessuna pensò minimamente di alzare lo sguardo.

Sunshine iniziò persino a sospettare un intervento della "Terza Dea".

Arrivarono alla navata ma lì la fortuna finì in quanto c'era un gruppo di cinque guardie proprio davanti alle statue.

-C'eravamo così vicine!-Esclamò Sunshine, scendendo per nascondersi dietro a dei pilastri.

-Ho un idea ma non so se funziona.-mormorò Icy, seguendola a ruota.

-Se non consiste nel farti catturare ci sto.-

La blu non rispose, si limitò ad estrarre un piccolo cubo di energon vuoto da un subspazio posto sul braccio per poi sporgersi leggermente dal nascondiglio e scagliarlo con tutte le sue forze dalla parte opposta della stanza.

Il rumore dell'oggetto che si frantumava attirò l'attenzione delle Guardie che, sospettando fosse il ladro, corsero da quella parte, lasciando via libera.

-Veloce veloce!-Ripeteva Icy, terrorizzata all'idea che potessero tornare.

Sunshine fu svelta a premere la punta della lancia che fingeva da chiave al passaggio ed entrambe si gettarono a capofitto nel tunnel appena aperto.

Icy scoprì una leva all'interno per chiudere il passaggio e quandola tirò, si trovarono entrambe nel buio più totale.

 Una cosa erano certe: erano libere!

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Capitolo 7
*** Vakuum ***


Grazie al cristallo bioluminescente, le due femme poterono illuminare il passaggio composto da gradini che portavano verso il il basso, abbastanza largo da farle proseguire fianco a fianco senza problemi.

Passarono la maggior parte del tempo in silenzio, per paura che potessero sentirle, accompagnate solo dall'eco dei propri passi.

Quando furono abbastanza lontane, fu Icy a romperlo.

-Grazie.

Ma non dovevi per forza salvarmi, hai rischiato di venire scoperta.-

-Sai che non avrei mai permesso che ti portassero all'Arena e poi...

In fondo la scoperta è stata tua, non sarei mai andata senza dite.-Le rispose sorridendo.

-Non è che sia stato granché...-Borbottò.

-Che vuoi dire?-

-L'altra sera, prima di chiamarti...Ho fatto uno strano sogno.

Ho sognato la statua della "Terza Dea" fra le altre due mentre veniva portata via e il nome cancellato.

Non saprei descrivertela, aveva i contorni "sfuggenti" ma sentivo che era importante, così mi sono svegliata, sono andata a vedere, ho trovato le tracce e ho sentito di dovertelo dire.-Rispose.

-Come nel brano, ricordi?

C'era scritto che l'ascoltatore sentiva di assistere a qualcosa di importante.

E poi hai visto come siamo usciti facilmente?

Ci deve essere il suo zampino.-

-Non so cosa pensare a proposito, ma meglio non fare troppo affidamento alla fortuna.

HEY, si sale.- Osservò quando giunsero ad una piccola piattaforma collegata a degli scalini che portavano verso l'alto ma ormai erano stanche e decisero di fare un riposino prima di proseguire.

-Aspetta...e se non fossimo gli unici a sapere del passaggio?-Si domandò Sunshine, mentre si sdraiava, sfinita da due notti insonni.

Icy guardò le scale e mise il cristallo nella sacca dell'amica.

L'unica cosa che la femme dorata vide furono i suoi occhi verdi mentre risaliva da dove erano arrivati.

-Fatto.

Ho messo il tuo zaino abbastanza in alto in modo che se arriva qualcuno e lo colpisce per errore, il rumore ci sveglierà.

In ogni caso, è strano che non abbiano già controllato qui.- Disse, ritornando a fianco della compagna.

-E' possibile che  non lo conoscano?-Borbottò sbadigliando.

Tempo di chiudere gli occhi e le due caddero in ricarica.

 

Dopo un po' si risvegliarono e, recuperata la borsa con il cristallo, proseguirono.

-Dove credi che porterà?-Chiese Sunshine.

-Non ne ho la minima idea ma da quanto stiamo camminando, spero lontano dal tempio.

Hai preso dei cubi di Energon?-

L'altra scosse la testa.

-Pensavo saremo uscite subito e sarebbero bastati i crediti per comprarci il cibo.

Scusa.- Rispose, chinando il capo dalla vergogna di non aver minimamente pensato a sgattaiolare a prendere un paio di cubi dalle scorte.

-Tranquilla.

Ho vissuto in strada per un po' e so come comportarmi.

Semplicemente, non sei abituata a queste "fughe".

A questo proposito, temo che presto notino la tua assenza e la collegherebbero subito alla mia fuga; siamo diventate latitanti.-Tentò di sdrammatizzare.

Se da una parte le suonava fantastico, dall'altra Icy aveva ragione.

Non aveva la più pallida idea di cosa fare e di come comportarsi una volta usciti.

Era abituata ad essere servita e a rispettare rigidi orari, ma ora c'era qualcosa di nuovo, una pagina bianca nella sua vita monotona.

Ne era terrorizzata ma allo stesso tempo attratta.

E poi ormai sono in pista, tanto vale ballare.

 

Ben presto, raggiunsero la cima della scalinata, trovandosi davanti ad una solida parete ma bastò controllare le pareti per scoprire una leva nascosta e uscire.

Una volta fuori, si trovarono all'interno di una vecchia baracca e a giudicare dalle luci che filtravano attraverso alcune crepe, era giorno.

-Aspetta qui!-Disse Icy, prendendo la borsa e allontanandosi mentre il passaggio si richiudeva come se non fosse mai esistito.

Sunshine obbedì e dopo un po' la sua amica tornò con un paio di mantelli in stoffa sintetica.

-Siamo sicuramente ricercate, meglio non farsi notare.-Spiegò.

La femme dorata non poté che essere d'accordo, anzi, per maggior sicurezza si sporcò di polvere la corazza dorata per essere ancora meno appariscente, dopodiché, uscirono allo scoperto.

Il primo impatto con l'esterno fu quasi uno shock per Sunshine, abituata al lusso, la pulizia e l'ordine che regnavano a casa sua e al tempio.

Invece lì era tutto il contrario.

C'era confusione, cumuli di sporcizia ovunque e persino l'aria sembrava più sporca e i mech e le femme che passavano sembravano avere tutti un aria arcigna sotto i loro mantelli.

Mentre Icy le teneva il braccio mentre avanzava, lei non poteva fare a meno di guardarsi intorno.

Vide un gruppo di terreni litigare per un piccolo cubo di Energon, una guardia picchiare un giovane bot sorpreso a rubare...

Non si era mai soffermata a pensare a ciò che succedeva fuori dalle mura domestiche.

Vero, Icy le aveva fatto qualche accenno, ma non si aspettava fosse tutto così...così...

All'improvviso si pietrificò sul posto, facendo quasi cadere la sua amica che stava per ribadirle che dovevano sbrigarsi ad andarsene quando notò che cosa stava guardando.

Era un mech, un terreno per la precisione, disteso a fianco della strada con gli occhi spenti, morto.

Il fatto che la sua corazza fosse piena di ruggine indicava che si era riunito all'Allspark da parecchio.

E nessuno aveva pensato di spostarlo.

Intuendo la domanda sul volto dell'amica, disse:

-Fame.-

-C-cosa?-Chiese, come se si fosse destata da un ipnosi.

-Qui non tutti posso permettersi il rifornimento.

E' morto di fame.-

-F-fermiamoci.

Mi sento svenire.-

Trovato un angolo della strada sgombro, le due si sedettero e Sunshine, a capo chino, si mise a fissare per terra con sguardo vuoto.

Icy la capiva.

Avendo vissuto per un po' in strade come quelle, per lei era una cosa quasi naturale.

Crudele, ma naturale.

Ma non per la sua amica Sunny.

-Come ho fatto...-La sentì mormorare.

-Io...io come ho potuto pensare di diventare un Esploratrice se non avevo nemmeno la più pallida idea di che cosa accedesse al di fuori di casa mia...-Si mise le mani agli occhi, senza trattenere le lacrime mentre la sua amica le metteva una mano sulla spalla nel tentativo di consolarla.

-C-come è possibile che sia tutto così...così...-Continuò,  senza riuscire a trovare le parole.

-Orribile?-Tentò di venirle in aiuto Icy.

-Ingiusto.

Perché quelle delle Alte caste come me riescono ad avere tutto mentre qui la si muore di fame?

Dove sono gli Dei? Perché non fanno nulla? Perché nessuno fa nulla per cambiare?-

A quel punto, la femme blu la tirò per fare in modo che si guardassero in faccia.

-Noi stiamo facendo qualcosa!

Forse non sarà nulla ma è un inizio.

Non so che cosa scopriremo se continuiamo le nostre ricerche e se ciò farà cambiare le cose qui ma ci stiamo provando!

Forse siamo solo delle sognatrici e non troveremo niente ma almeno avremo osato fare qualcosa.

Non dirmi che ti fermi già alla prima difficoltà?-

Le parole della sua amica ebbero un effetto confortante sulla femme dorata che si asciugò le lacrime e si rialzò con rinnovata determinazione.

-Hai ragione.

La speranza è l'ultima a morire.-

 

-Inizio ad avere un po' di fame.-Commentò Sunshine.

-Idem, è da un po' che camminiamo e non sono più abituata a restare senza Energon per lunghi periodi.

Lì andrà bene.-Rispose la blu, indicando una sorta di locale.

Per loro fortuna non era pieno e trovarono quasi subito un tavolo vuoto e ordinarono dei cubi con la quale rifornirsi, utilizzando i crediti presi da Sunshine per pagare.

-Ora che ci penso...non so dove siamo.-Commentò la femme dorata a bassa voce.

-Giusto, non te l'ho detto.

Siamo a Vakuum, proprio il posto che cercavamo.

Certo che siamo proprio organizzate bene eh?-Scherzò la femme, bevendo dal suo cubetto.

Appena l'amica la imitò, si trovò a tossire, facendo ridere la blu.

Quell'energon sembrava molto acido per i suoi gusti, essendo abituata a quello raffinato che le era stato servito fino alla loro fuga.

-Gusti delicati?-La prese in giro la femme blu.

-No, non me lo aspettavo così.-Rispose, bevendo un altro sorso, non aveva intenzione di fare la schizzinosa; specialmente dopo la vista di quel mech morto.

Di colpo, sentì una mano sulla propria spalla e si trovò a fissare un enorme mech grigio e viola dagli occhi verdi.

-Quanto per toglierti quel mantello?-Chiese con un sorriso, facendo rimbalzare una dozzina di crediti nell'altra mano.

Sunshine si sentì avvampare dall'imbarazzo e paura, capendo che cosa intendesse ma Icy la tolse dai guai prendendola per mano e fissando il nuovo mech, disse con freddezza:

-Occupata.-

A qual punto lo sconosciuto mollò la femme e scrollò le spalle.

-Chi sono io per giudicare.-Commentò prima di andarsene.

Le due si guardarono e scoppiarono in una risatina liberatoria.

-Mi hai letteralmente salvata.-La ringraziò Sunshine.

-Tu salvi me, io salvo te.-Le rispose l'ibrido.

 

Finito il pasto e speso buona parte dei crediti per scorte con la quale riempire la borsa, le due proseguirono senza ulteriore intoppi a parte la presenza di alcune guardie, inviate sicuramente alla loro ricerca me riuscivano ad evitarle, confondendosi fra la folla o facendo lunghi giri per raggirarle.

Verso sera, arrivarono in una zona ricca di baracche di ogni tipo, la maggior parte sembrava essere abbandonata, in altre sembravano essere abitate, altre ancora erano talmente malmesse da dare l'impressione che sarebbero crollate da un momento all'altro.

Dopo aver dato una rapida occhiata alla mappa, attente a non farsi notare, scoprirono che l'ingresso coincideva con una di esse.

Si trattava di una baracca di forma rettangolare dalle pareti color cenere ed era fra le poche a sembrare integra. La porta era sbarrata ma le due non faticarono a sbloccarla ed entrare.

L'interno le sorprese.

Era completamente piena di oggetti di ogni tipo, alcuni all'apparenza rotti, ed era difficile camminare fra essi in quanto si rischiava di urtare i numerosi cumuli.

Si trattava perlopiù dispositivi elettrici di ogni genere di cui molti era difficile dedurne l'utilizzo.

-Ma dove siamo finite?

Un magazzino?-Chiese Sunshine.

-Non lo so...è la prima volta che passo in questa zona.-

-Ad ogni modo meglio non toccare niente, non voglio ritrovarmi sepolta in questo posto.

Hey, guarda!-Esclamò, notando che dietro ad un pezzo di stoffa appesa alla parete, faceva capolino il disegno di un volatile nero.

Svelte si avvicinarono e Sunshine tirò fuori la tavola per fare un confronto con quello nel suo testo.

Erano identici.

-L'abbiamo trovato!-Esclamò, trattenendo l'eccitazione.

-Non ancora, ma sappiamo che c'è qualcosa, aspetta, sembra che si possa premere.-

Icy stava per premere sul simbolo quando qualcuno alle loro spalle urlò:

-CHE CI FATE IN CASA MIA?!?-

 

Angolo autrice

Sembra che le nostre protagoniste siano finite nei guai proprio ad un passo dalla fine. Che cosa sarà di lor lo scopriremo nel prossimo cappy!

Comunicazione di servizio: Il prossimo capitolo verrà pubblicato il 29  Agosto

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Capitolo 8
*** Scorbutico ma gentile ***


-CHE CI FATE IN CASA MIA?!?-

Le due si voltarono per lo spavento, e si trovarono davanti ad un mech dalla corazza nera decorata con rilievi in oro.

Di per sé non poteva sembrare un tipo pericoloso in quanto non era molto alto o robusto ma l'occhiata di fuoco che riservò alle due femme era tale da farle pietrificare sul posto.

-Io...Noi....pensavamo fosse solo un magazzino...Ce ne andia...-Balbettò Icy quando lo sguardo del bot cadde sulla tavola ancora in mano alla femme dorata.

-E quella?-Ringhiò.

-E' solo...HEY!-Esclamò quando esso gliela strappò dalle mani e la posò su un tavolo stranamente sgombro, dando le spalle delle due.

Prese uno strano oggetto da un mucchio lì a fianco, simile ad un monocolo e osservò la tavola.

-Mmmm... Ottima fattura.. direi poco dai lì...-Mormorò.

Icy e Sunshine si scambiarono uno sguardo interrogativo.

Com'è che ora quel mech le stava ignorando se un attimo prima le stava sbraitando addosso?

-Dove l'avete presa?

Non è posto per antefatti così antichi e preziosi.-Chiese, distogliendo l'attenzione dalla tavola per voltarsi verso di loro.

-Era...-Iniziò Sunshine, senza sapere come giustificarsi.

-Nell'immondizia!

Si, nell'immondizia, non sappiamo chi ce l'abbia buttata e seguendola mappa sul retro siamo arrivate qui.-S'inventò sul momento Icy.

Il bot le guardò stringendo gli occhi.

-Nell'immondizia eh?

Ho una storia migliore.

Voi due siete quelle scappate dal tempio, portandovi dietro questo antefatto assieme ad un altro paio di reliquie e adesso state giocando a chissà quale strana caccia al tesoro mentre le guardie vi stanno cercando ovunque!-Esclamò, indicandole.

Beccate.

Sunshine fu la prima ad intervenire, mettendosi davanti all'amica.

-Si, ma la prego di ascoltarci.

Non vogliamo guai, stavamo solo..-Tentò di spiegare, quando un bussare insistente la interruppe.

-NIXYO APRICI! DOBBIAMO PERLUSTRARE ANCHE LA TUA CASA!-

A Sunshine e Icy gelarono le scintille.

Guardie!

Il mech, che rispondeva al nome di Nixyo sussurrò:

-Che fate ancora qui?

Nascondetevi là e per l'amor di Primus non toccate niente, non muovetevi e non fiatate!-Disse, indicando una nicchia sotto un tavolo, stracolmo di oggetti, abbastanza grande da nascondere entrambe.

Le due obbedirono e il mech coprì il tutto con un telo.

-ARRIVO ARRIVO!

ACCIDENTI, UN Pò DI PAZIENZA!- Esclamò quando udì di nuovo bussare.

Da sotto il telo, le due udirono la porta aprirsi e Nixyo parlò per primo:

-Che c'è?-

-Lo sai.

Le due fuggitive possono essere ovunque e abbiamo l'ordine di perlustrare ogni edificio.-

-Bhé non sono qui, vedete?-

-Dobbiamo entrare per...-

-COL CAVOLO CHE ENTRATE E FRUGATE FRA LE MIE COSE METTENDO TUTTO A SOQQUADRO!-

-Gli ordini sono...-

-ME NE INFISCHIO! Hai idea di quanto siano delicate certe attrezzature?

O dei danni se uno dei tuoi uomini attiva un qualche dispositivo difettoso e ci fa saltare tutti in aria e non sarebbe nemmeno la prima volta!-

-BADA A COME PARLI! Potremo arrestarti per intralcio...-

-Si, dai fallo, che aspetti?

Poi voglio vedere chi ripara le vostre cose.

Sai benissimo che sono il migliore e vi faccio dei prezzi di favore.-

I due discussero per un altro po' finché la guardia dovette ammettere che stava solo perdendo tempo e le fuggitive potevano essersi benissimo allontanate così allontanò e Nixyo tornò dalle due.

-Parlate a bassa voce, anche se non sembra, il Capitano Yowu non è stupido e ha lasciato due guardie nei paraggi.

E temo che tornerà presto, quindi sbrigatevi a spiegare perché siete qui.-

Le due si guardarono e decisero di raccontargli come erano finite lì,terminato il racconto, il bot si sedette e disse:

-Dunque avete fatto tutta questi casini solo per una stupida favoletta.

Incredibile quanto la gente sia stupida.-

-Non è solo una favoletta!

Abbiamo trovato anche delle prove fisiche come le tracce sull'altare e...- Provò a contestare Icy ma Nixyo la interruppe.

-Dite un po'.

Avete pensato che ci fosse un motivo per la quale la "vostra" statua non c'è?

Non vi è venuto in mante che sia stata fatta sparire apposta e che il "tempio" se fosse esistito, abbia fatto la stessa fine?

Voi due non avete idea di come funzionano le cose.

Se ai potenti non piace qualcosa, la fanno sparire!

Perché credete che da secoli la maggior parte della popolazione muore di fame mentre i ricchi se ne stanno a guardare con i loro stupidi cubi di alta qualità?

Avete solo perso tempo.

Qui non c'è nulla e vi siete trovate senza né cibo né un rifugio stabile; avreste dovuto rimanere per i fatti vostri e godervi la vostra fortuna.-

Icy abbassò lo sguardo.

Sapeva che aveva ragione, non avrebbe dovuto dare così tanta importanza a quel sogno e niente sarebbe cambiato.

Si sarebbero svegliate, avrebbero svolto i loro compiti, chinando la testa ai voleri degli altri, e avrebbero avuto cibo e rifugio.

Ma Sunshine non era d'accordo.

-Vuol dire che...voi accettate quello che succede senza fare nulla?-Chiese, guardandolo negli occhi.

-Senti, principessina, non so che cosa ti insegnassero nel tuo palazzo prima di venire qui ma questa è la realtà.

I buoni non vincono sempre e i cattivi non vengono puniti, questa è la vita e non puoi fare altro che accettarla.-Rispose secco.

-Ma anche le piccole cose possono fare la differenza!

Lei poteva lasciarci alle guardie ma non l'ha fatto!

Ha ragione, sono nata circondata dal lusso e quando ho visto questa parte di Cybertron ho faticato a credere ai miei occhi, ma l'ho accettato e deciso di provare a fare qualcosa.

Non posso tornare indietro nemmeno se potessi, non dopo ciò che ho visto.

E, anche se avessi saputo a cosa avrebbe portato, avrei comunque seguito la mia amica per scappare da lì.

In ogni caso, la ringraziamo per averci nascoste e troveremo un modo per allontanarci senza farle passare dei guai-Concluse.

Il mech, che l'aveva ascoltata con attenzione, sorrise leggermente e commentò:

-Sei molto intelligente e coraggiosa, o folle e sciocca, ma non si può negare la verità davanti a certi fatti.-

Detto ciò si alzò e scostò la stoffa che rivelava il simbolo del volatile.

-Quindi siete decise ad andare a fondo a questa storia?-Chiese, riferendosi al "tempio".

-Non ho intenzione di tirarmi indietro proprio adesso.-Rispose la femme dorata e Icy l'appoggiò.

-Era esattamente ciò che volevo sentire.-

Detto ciò, premette il simbolo e, a seguito al rumore di meccanismi, la parete si scostò rivelando un entrata.

-Lei lo sapeva!-Esclamò Icy.

-E' casa mia! Vuoi che non conosca i suoi angoli?

Niente è come pensate.- Disse, enigmatico.

-Lei ci sta aiutando moltissimo, come possiamo ringraziarla?- Chiese Sunshine.

-Finitela di darmi del "voi" e seguitemi.-

I tre entrarono in quello che si rivelò l'inizio di un lungo tunnel.

Era un posto stretto, infatti dovettero procedere in fila indiana, illuminato da dei cristalli situati sul soffitto e spesso si divideva in numerose gallerie, forse una tattica per scoraggiare i visitatori indiscreti ma Nixyo sembrava sapere esatta mente dove andava in quanto imbucava con precisione certi percorsi anziché altri e dava istruzioni affinché non venissero attivate delle trappole.

Dopo quelle che sembravano ore, giunsero davanti a quella che sembrava una solida parete metallica e il mech nero estrasse da un subspazio situato sul braccio una piccola ruota dentata.

Mentre esso armeggiava con qualcosa sulla parete, Icy si guardò indietro e chiese:

-Ma quanta strada abbiamo fatto?-

-In lunghezza o profondità?

In entrambi i casi, parecchia ma non siamo nemmeno a metà.-Rispose, Nixyo inserendo la ruota fra un paio di rocce.

Si udì il rumore di meccanismi che si attivavano e la pareste iniziò a spostarsi.

-Nemmeno a metà?-Ripeté Sunshine, incredula.

-T'aspettavi che fosse qui a due passi?

Ma non preoccuparti, ora è tutta discesa.-

Infatti, appena videro cosa c'era nell'altra stanza, le due non credettero ai propri occhi.

Davanti a loro vi era un treno!

Era come quelli in superficie, ma più stretto e colorato di vernice scura.

-Che fate ancora lì?

Dobbiamo salirci, non guardarlo!- Le richiamò il mech.

Quando le due entrarono scoprirono che non era differente dai treni a cui erano abituati, era solo più spoglio e consumato e quando Sunshine prese posto, imitata dall'amica, si accorse che qualcuno si era divertito a scarabocchiate sui sedili.

-Reggetevi, questo treno viaggia a velocità maggiori a quelle a cui siete abituate.- Disse Nixyo, prendendo il posto del guidatore.

-Non ci sono cinture?-Chiese Icy, preoccupata.

-Che ne so.

Si parte!-

Il mech tirò una leva e il treno partì.

Dopo l'accelerazione iniziale, prese una velocità tale che al di fuori dei finestrini non si vedeva nulla.

-Ma come è possibile...insomma, la tavola era molto antica, non c'erano ancora la monorotaie.-Osservò Sunshine.

-Sono state messe dopo da quelli che sono venuti.-Rispose il mech.

-Aspetta, ma al..-Non finì la frase che il treno impennò pericolosamente verso destra, dando l'impressione che stesse per rovesciarsi.

Icy si aggrappò alla femme dorata per lo spavento e lei si strinse sedile con tutte le sue forze.

Ma durò un attimo e tutto tornò a posto.

-Ops.-Ridacchiò Nixyo.

-Dimenticavo di avvisarvi che ci sono parecchie curve.-

-A saperlo...-Mormorò Icy mentre il treno si inclinò nuovamente.

Contrariamente all'amica che si stava divertendo, lei stava iniziando a sentirsi male.

Per loro fortuna il viaggio durò pochi minuti e nonostante il percorso paragonabile a quello di delle montagne russe, arrivarono a destinazione sani e salvi. O quasi.

-Possiamo rifarlo?-Chiese Sunshine, divertita.

-Per l'amor di Primus no!

E' già un miracolo che non ho vomitato.-Rispose la femme ibrido, appoggiandosi ad una parete mentre le passava la nausea.

-Già stanche?

Muovetevi che mancano pochi passi.- Le richiamò il mech, avanzando verso una galleria.

Le due si guardarono e lo seguirono.

Appena sbucarono alla fine del percorso assistettero allo spettacolo più assurdo e incredibile della loro vita.

Una città!

Non un tempio o qualcosa del genere.

Un intera città sotterranea!

Dall'altura in cui si trovavano, potevano vedere le case metalliche disposte a semicerchio e addossate ad una parete e notare che gli edifici erano disposti a "gradini" in modo che i primi risultino essere i più bassi mentre quelli più interni i più alti ed ad illuminare il tutto, un enorme cristallo giallo con venature verdi posto sul soffitto.

Ma ancora più sorprendente era il fatto che fosse abitata!

Mech, femme, volantini, terreni... vivevano lì.

Mentre le due femme osservavano il tutto ancora incredule, Nixyo annunciò con orgoglio:

-Benvenute alla Gilda dei Ladri.-

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Capitolo 9
*** La Gilda ***


-"Gilda dei ladri"?-Ripeté incredula Sunshine mentre scendevano dall'altura e si dirigevano verso la città.

-Hai capito bene.-Rispose Nixyo.

-Chiunque tu veda qua ne fa parte.

Di sopra ci credono un gruppo di scapestrati che si diverte a fare danni e a rubare, ma noi siamo di più, si può dire che siamo una famiglia.-

-Quindi la terza dea...-Mormorò Icy.

-Non ha un nome,la chiamiamo solo "Dea" e si può considerare la fondatrice ma prima che vi facciate qualche strana idea, non la celebriamo attraverso qualche strano culto o roba simile; a dire la verità non è nemmeno una religione ma una sorta di contratto.

Lei ci fornisca protezione noi in cambio agiamo di conseguenza.-

-In che senso? C'è qualche dogma che dice cosa fare o non fare?- Chiese Sunshine.

Il mech scosse la testa.

-E' difficile da spiegare.

Diciamo che un giorno ti svegli e senti di dover fare qualcosa o nel bel mezzo dell'azione capita che anziché prendere una via ne scegli un altra e le sue conseguenza sono l'obbiettivo finale della Dea.-

Forse una volta non gli avrebbero creduto o avrebbero scambiato quelle parole per il delirio di un pazzo.

Ma dopo ciò che era successo ad Icy e le sue conseguenza, era un po' difficile dubitarne.

-Ma che facciamo qui a gironzolare a vuoto?

Seguitemi, vi porto a bere qualcosa così vi presento qualcuno.- Annunciò il bot nero.

 

Mentre si dirigevano al bar, le due ebbero la possibilità di vedere come funzionava la vita lì.

Si accorsero subito che sembrava girare un atmosfera decisamente più leggera rispetto alla superficie e sembrava che tutti si conoscessero fra loro.

Sunshine notò, osservando la corazza dei vari bot, che nonostante la maggior parte sembrasse provenire dai bassi ranghi, vi erano alcuni che dovevano provenire dalle Alte Classi.

-Non sbagli.-Rispose Nixyo appena espresse la sua osservazione.

-Credevi di essere l'unica che, nonostante vivesse nel lusso, si sentisse incompleta?

Per quei bot è lo stesso e non provano rimpianti a dare preziose informazioni, che si tratti di qualche rivale o la loro stessa famiglia.-

-YO NIXYO!-Chiamò qualcuno alle loro spalle.

I tre si girarono e si trovarono davanti il più grande mech che avessero mai visto.

Corazza di varie tonalità di marrone e occhi azzurri dalla pupilla bianca, era così mastodontico che Sunshine gli arrivava a malapena alla vita.

-Chi sono le due con te?

Non le ho mai viste.-Chiese con il suo vocione.

-Ti presento Sunshine e Icy.

Sono venute qui da poco e se vuoi sapere come, stiamo andando al "Angel's Knife".-Le presentò, mentre le due guardavano il nuovo mech ancora impressionate dalla sua mole.

-Al "Angel's Knife"? Perché no?

Ho giusto voglia di qualche Squaletto.- Disse una voce femminile di fianco al mech.

Sunshine e Icy si erano così concentrate sul mech da non essersi accorti che era affiancato da una femme dalla corazza principalmente verde con alcuni particolari gialli e viola e con dei cavi verdi che le facevano da capelli, al posto delle gambe possedeva una coda che finiva con un pungiglione ricurvo e bizzarri occhi gialli dalla pupilla verde; era la femme più strana che avessero mai visto.

-Scusate, non mi sono presentata.

Il mio nome è Nissa e non lasciatevi impressionare dalla mole del mio compagno, è un tenerone.- Si presentò.

-Non esageriamo, diciamo che mi considero un "gigante buono".

Comunque io sono Kodajhawhjiggiox, Koda per gli amici.- Fece lo stesso il nuovo mech.

-Che razza di nome.

Ancora mi chiedo come abbiano fatto i tuoi creatori a dartene uno così impronunciabile.- Commentò Nixyo.

-Forse non ne hanno trovato uno più impronunciabile o lungo.-Scherzò il mech facendo ridere i presenti.

 

I cinque avanzarono, chiacchierando fra loro e le due femme appresero che, nonostante il gran numero degli edifici, meno della metà era occupato e molti passavano la maggior parte del tempo in superficie a fare il loro "lavoro" o raccogliere informazioni e di conseguenza era facile che le notizie si spargessero rapidamente; come l'arrivo di due perfette sconosciute.

Inoltre, non vi era un capo preciso, solitamente si formavano dei piccoli gruppi con una sorta di leader ma è possibile che i membri lascino per unirsi ad altri team o fondarne uno proprio.

In breve, arrivarono al "Angel's Knife" e presero posto su un tavolo vuoto mentre i pochi presenti si limitavano e lanciare rapide occhiate alle nuove arrivate per poi tornare ai loro affari.

Sunshine si guardava attorno confusa, rispetto alla taverna in cui si erano fermate a Vakuum, il posto era decisamente più grande e accogliente, le pareti erano state dipinte di vari colori e dietro al bancone vi erano vari cubi di diverse tipologie di Energon.

Al di sopra delle loro teste, vi era persino una piattaforma che faceva da palco.

-Ora che è pieno giorno, il locale è quasi vuoto.-Disse Nissa per spiegarle la quasi mancanza di clienti.

-Ma la sera, si viene qui a divertirsi a cantare, bere qualcosa o solo stare in compagnia e che dire durante le occasioni speciali?

E' il delirio allo stato puro.- Concluse ridendo.

-Olé, eccoli lì come al solito.-Esclamò Nixyo, richiamando l'attenzione di due seeker.

Il primo aveva la corazza turchese e gli occhi azzurri mentre la seconda era blu che sfumava in fucsia sulla punta delle ali e gli occhi blu mare.

-Nixyo, immagino che vorrai presentarci le nuove arrivate.-Disse il maschio con calma, sedendosi assieme alla femme.

-Esatto.-

-Piacere, il mio nome è Skyline.-Si presentò con un sorriso, tendendo la mano che le due strinsero.

-E io sono Galaxyna.-Si presentò a sua volta la femme con un sorriso rassicurante, facendo lo stesso.

Concluse le presentazioni, le due raccontarono di come avessero trovato le tracce della "Dea" e creduto che la mappa portasse ad un tempio, la fuga e il loro arrivo.

-Venute per cercare ruderi e scoprite un intera città.- Ridacchiò Nissa.

-Considerando come l'abbiano trovata alcuni di noi è quasi normale.- Commentò Galaxyna.

-Perché? Come siete venuti qui?-Chiese Sunshine

-Vedi, la maggior parte di noi, come me, Nissa e Nixyo, siamo nati qui e si può quasi dire che siamo antenati dei fondatori.

Altri come Galaxyna e Koda sono "talenti scovati": qualcuno nota la loro inclinazione a rubare e gli propone di entrare.-Spiegò Skyline.

-Ed infine altri vengono guidati dalla "Dea" in persona a scoprire la Gilda, come nel vostro caso.-Concluse Galaxyna.

Sunshine ascoltava rapita da ciò che stava apprendendo.

Le sembrava tutto così incredibile, una città nascosta, una Dea protettrice... le suonava tutto così dannatamente fantastico!

-Ma ora cosa farete?-Chiese Koda.

-So che in superficie non ci potete tonare o vi arrestano, ma credo che potrete rimanere qui per un po' finché non si calmino le acque.-

Per le due fu come destarsi da un sogno.

Vero!

Si erano dimenticate di essere ancora latitanti e non era più possibile riscattarsi con la storia del tempio.

Erano solo due ricercate.

-Giusto, ma prima dobbiamo chiedervi una cosa.-Disse Skyline.

-Sunshine e Icy, volete entrare a far parte della Gilda?-

-Cosa? Sul serio?-Esclamarono assieme.

-Mai stato più serio, certi segnali non vanno ignorati ma con ciò non intendo obbligarvi a rimanere e diventare parte della nostra Gilda contro la vostra volontà.

Quindi, anche se rifiuterete, capiremo.- Concluse.

-Quali sono i vantaggi ad entrare?-Chiese Sunshine dopo averci pensato.

-La principessina ha già capito come funziona.-Commentò Nixyo, venendo ignorato.

-Cibo se si fa la propria parte, un rifugio sicuro e su richiesta un addestramento in varie arti; nessuno nasce ladro.- Spiegò.

-Avvisale anche delle rogne che ciò comporta.-Intervenne Nixyo.

-Giusto.

Nel caso accettaste, vi verrà anche impartito un addestramento per aumentare le vostre abilità come combattimento e furtività.

Anche se la "Dea"influenza sulla nostra fortuna, ciò non toglie che per certe cose ci sono grandi rischi.-

-E poi non è possibile tradire la Gilda.-Aggiunse Galaxyna.

-In che senso?-Chiese Icy.

-Che chi tradisce viene perseguitato dalla sfortuna fino alla morte, una sorta di maledizione.

Difficile crederci, ma è successo parecchie volte.-Spiegò Koda, alzandosi.

-Scusate, ma ora devo proprio andare.

Non vorrei che Bulkhead e Breakdown si mettano di nuovo a litigare in mia assenza.-

-Salutali da parte mia.-Lo salutò la compagna, mandandogli un bacino.

-Koda lavora con i costruttori.-Spiegò Galaxyna, mentre il mech se ne andava,accennando ai bot che si occupano della costruzione degli edifici.

-Ora che mi viene in mente.

Nello scappare dal tempio non avevate mica preso delle reliquie?- Domandò Nissa.

-Eh?

Ah si, le ho qui.-Disse Sunshine.

Si era così abituata ad avere quei due oggetti da essersi completamente dimenticata di averli rubati.

Bhe, in realtà, di averli in generale.

Per prendere la borsa, dovette scostare il mantello che aveva indossato fino a quel momento e nel farlo, accadde l'inevitabile.

-Aspetta un attimo...Il tuo aspetto...sei una seeker anche tu?-Chiese Skyline.

Sunshine si trovò improvvisamente ad esitare.

Il suo difetto!

La sua mancanza, fino a quel momento nascosta in un angolo della mente e quasi dimenticata, torna a farsi sentire.

-Si...cioè...vengo da una famiglia di seeker.-Mormorò.

La domanda fatidica.

-Le tue ali?-Fu Galaxyna a chiederlo, non con intenti provocatori, ma con pura curiosità.

-Sono nata senza.- Ammise, chinando la testa mentre Icy, capendo il suo disagio, le metteva una mano sulla spalla.

-Primus! Mi dispiace!-

-Ci sono abituata ad essere senza.-

-No, intendo, non volevo ferire i tuoi sentimenti.-

-Ma sai il motivo per cui sei nata senza? Un virus? Un problema durante la gestazione?-Chiese Nixyo.

-Ti pare il momento?-Sbuffò Skyline.

-Alcuni mech sono proprio indelicati.-Commentò Nissa.

-Non posso più essere curioso?-Sbuffò il mech nero.

-Tranquilli.-Intervenne Sunshine per calmarli.

-E' che non mi piace essere riconosciuta per la mia mancanza.-

-Macché mancanza.- Intervenne Nissa, ergendosi in tutta la sua altezza.

-Guarda me.

Mai visto una femme con la coda?

Sembro l'incrocio con una di quelle creature che portano all'arena eppure sono dannatamente sexy.- Disse quest'ultima frase, mettendosi in una posa che normalmente avrebbe conquistato qualunque mech ma il tono fece solo scoppiare e ridere i presenti.

-Mettila così.

Non pensare a cosa non hai ma a ciò che hai!- Concluse, tornando al suo posto.

La femme dorata sorrise, rincuorata dalle parole della femme serpente e mostrò ciò che aveva preso.

-Mmmmm....-Mormorò Nixyo appena vide i due oggetti.

-Bel bottino, e questa...-Indicò la spada.

-...L'ho già vista ma questo mai.-Indicò l'arco.

-Non era così, prima era decorato con fiamme rosse e arancioni, è diventato così dopo che l'ho toccato.-Spiegò Icy.

-Mi piacerebbe farci una ricerca.

Posso tenerle? Vele riporterò presto così come sono.- Chiese il mech nero.

-Certo.

Non so nemmeno se dovremo tenerle.-Mormorò Sunshine.

-Se decidete di entrare, saranno il vostro primo bottino.

Ma ora è meglio andare a riposare, si sta facendo tardi.-Disse Skyline guardando fuori.

Infatti, fuori, la luce sembrava affievolirsi lentamente.

-Ma non siamo sottoterra?-Domandò Icy.

-Si, ma il cristallo è alimentato da una serie di specchi che deviano la luce dalla superficie fino qui, di conseguenza quando su fa buio, è ora di andare a nanna.-Spiegò Nixyo.

-Dato che non avete un posto per dormire, vi invito a casa mia, il piano superiore è deserto.-Propose Nissa.

 

Così le tre femme erano in cammino verso la casa della femme-serpente che continuava a chiacchierare della vita lì.

-...Molti preferiscono avere la casa al centro poiché sono più vicini ai punti d'incontro e nonostante io stessa preferisca stare vicino ad un bel bar, trovo le case esterne più tranquille e perfette per me e il mio compagno.-

-Vi trovo una bella coppia, come vi siete conosciuti?-Chiese incuriosita, Icy.

-Lavoro.

Dovevo solo sedurlo per farmi dare dei progetti ma puff! È scoccata la scintilla e non solo mi ha dato i suoi progetti di sua spontanea volontà, ma è entrato a far parte della Gilda.

Che romanticone!-

Le due ridacchiarono per l'espressione sognante delle femme.

Era piacevole e divertente parlare con lei.

-E poi avete visto Skyline e Galaxyna?-Chiese.

-Sono un fidanzati?-Tirò ad indovinare Sunshine.

-No, almeno non ancora.

Ma sanno tutti che è solo questione di tempo prima che si dichiarino.-Ridacchiò.

Ridendo e scherzando, si trovarono davanti a casa di Nissa la quale, prima di aprire la porta avvisò le sue ospiti.

-Lo troverete sicuramente inquietante.

Ma vi devo avvisare che ho una grande passione per i veleni, di conseguenza fate attenzione a ciò che toccate.-

-Veleni?-Sobbalzò Icy, inquietata.

-Bhe...Si

C'è chi colleziona sassi, chi vetri...e io veleni con i rispettivi antidoti.-Ammise con imbarazzo.

Una volta dentro le due si sorpresero.

Se all'esterno la casa poteva sembrare uguale alle tante altre, l'interno era unico: le pareti erano stare dipinte di un verde metallico scuro in contrasto con il verde che sfumava col giallo del pavimento.

-Bello no?

Anche a Koda non dispiace ma quando abbiamo iniziato a convivere ho dovuto cambiare tutti i mobili.-Ridacchiò, passando accanto ad un enorme divano per guidare le due al piano superiore.

Una volta che si furono sistemate ringraziarono Nissa e si prepararono per andare a riposare.

-Attente eh!

Siamo pur sempre in una cittadina di ladri.-Le salutò prima di scendere, lasciandole sole.

-Che giornata incredibile.-Ammise Sunshine, sdraiandosi sul letto.

-A chi lo dici,sembra quasi un sogno.-Concordò l'amica.

-Riguardo la proposta che hanno fatto, io accetto.-

-Cosa?-

-Quella di entrare a far parte delle Gilda.

Mi piace questo posto e nonostante rubare sia moralmente sbagliato, certe persone meriterebbero che le loro ricchezze gli vengano portate via.-

-Non mi aspettavo che fossi proprio tu a dirlo.

Durante la vita in strada poco importa se rubare fosse giusto o sbagliato, l'importante era sopravvivere e questo posto mi ispira.-

-Ehy.

E se fosse per questo che la "Dea" ci ha spinti qui?-

All'udire ciò, Icy si girò per guardarla interrogativa.

-In un posto in cui sentirci "giuste".-

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Capitolo 10
*** Addestramento ***


-Sembra che tu lo faccia da una vita.-

-Bhe, in parte è così.-Rispose Sunshine.

Si trovava in cima ad una parete predisposta per allenarsi ad arrampicarsi e stava parlando con una femme dalla corazza arancio scuro striato nero dagli occhi blu.

Si trattata di Laka, la sua "insegnante".

Quando, assieme ad Icy, avevano dichiarato che si sarebbero unite alla Gilda Skyline era stato felicissimo e aveva subito iniziato un addestramento per migliorare le loro abilità.

"Per un ladro vi sono tre fattori fondamentali: furtività, rapidità e abilità." Aveva spiegato il seeker turchese.

"Bisogna essere sempre attenti a non farsi scoprire, essere veloci a compiere il furto e a sparire e nel caso di bisogno, sapersi difendere."

Per questo aveva chiesto a Laka di dare lezioni alle due, era la migliore in tutti e tre gli ambiti.

Già dalle prima lezioni, era saltata fuori l'incredibile agilità della femme dorata e ben presto era diventata in grado di scalare e scendere da un intero edificio di cinque piani in pochi secondi, anche se ancora non eccelleva nell'uso delle armi.

Riguardo a Icy, per lei era diverso, mancava di agilità ma era in grado di muoversi furtivamente e aveva scoperto di avere una mira eccellente sia nell'uso dell'arco che del fucile.

-Ora di scendere, lezioni di spada.-Annunciò Laka, saltando giù e atterrando su quattro zampe per poi rialzarsi come se nulla fosse.

-Devo proprio?-Domandò la femme dorata, scendendo anche lei.

L'altra sorrise.

-Non migliorerai mai se non continui ad esercitarti.-

Detto ciò, afferrò una spada posta alla rastrelliera, imitata controvoglia da Sunny.

Non è che non le piacesse, al contrario tirare di scherma l'aveva sempre affascinata, semplicemente preferiva gli esercizi di agilità ma sapeva che in caso di necessità avrebbe avuto bisogno di difendersi.

Prese in mano la propria arma.

Si trattava della stessa spada bianca e azzurra che aveva rubato al tempio.

Giorni prima, Nixyo l'aveva riconsegnata assieme all'arco con tanto di spiegazione.

"Avete preso due oggetti incredibili!" Aveva detto, indicando prima l'arco.

"Da quello che si dice, questo apparteneva ad un Predacon edera in grado di scoccare frecce infuocate.

Con molta probabilità ora e così perché ha reagito con la tua parte Necrofriggian."

Al termina della spiegazione, la femme-ibrido aveva teso la corda dell'arma e immediatamente si era materializzato un dardo di ghiaccio che una volta scoccata, a contatto con la parete la gelò all'istante.

"Cool*!" Non si era trattenuta dall'esclamare.

"Riguardo la tua spada, ci credo che mi era familiare!

E' stata costruita da un membro della Gilda!" Aveva continuato.

"Sul serio?" Aveva esclamato osservandola.

In effetti, sulla parte finale del manico era inciso in nero un volatile in volo, ma era così piccolo che lo notò solo quando Nixyo glielo indicò.

"E il proprietario gli ha pure dato un nome.

Si chiama..."

La femme dorata si ridestò dal ricordo quando Laka effettuò il primo affondo che deviò a fatica.

Le due iniziarono a scambiarsi una serie di stoccate e parate ma si vedeva che la femme tigrata era più esperta e quando Sunshine dovette girare su se stessa per evitare un affondo, essa con un colpo deciso con il piatto della spada le colpì il retro delle ginocchia facendole perdere l'equilibrio e cadere a terra ma si rialzò quasi subito e continuarono lo scontro.

-Se non riesci a rompere la difesa dell'avversario gioca con lui.

Devi distrarlo, fargli distogliere l'attenzione...Anche farlo arrabbiare.

Un avversario arrabbiato è un avversario prevedibile.- Le spiegò Laka.

Ma nonostante la femme dorata si mise d'impegno, verso la fine dello scontro, la femme tigrata afferrò la lama dell'avversaria e tirò.

Colta alla sprovvista, essa mollò la presa e si ritrovò disarmata e con due lame puntate sul collo.

-Bisogna anche essere imprevedibili e imbrogliare per vincere.-Commentò la maestra, restituendole la spada.

-Non male.

Stai migliorando.

Potresti stendere le normali guardie della città ma se incontri un vero spadaccino o una Guardia del tempio ti consiglio un toccata e fuga.-

La femme dorata annuì per dare segno di aver capito e si rimise in posizione da combattimento.

-Credevo non avessi voglia di duellare.-Ridacchiò.

-Vero, ma ho cambiato idea.-Rispose sorridendo.

Le due ricominciarono a duellare e anche se non riuscì mai a disarmarla, alla fine dell'allenamento non poté fare a meno di sentirsi soddisfatta.

Dato che si sentiva stanca, pensò che sarebbe andata a riposare nella casa che lei e Icy hanno "affittato", ma prima passò a vedere come se la cavava la sua amica.

Anche lei si stava allenando all'arma bianca, ma anziché con la spada, con i pugnali.

Infatti la trovò intenta a scambiare un paio di colpi con un mech nero e bianco; la osservò evitare una pugnalata e riuscire a torcere la mano dell'avversario al punto di fargli mollare l'arma.

-Niente male.-Commentò il mech, chinandosi a raccoglierla per poi notare Sunshine alla porta.

-Hai visite.-

-Sunny!-Esclamò appena la vide.

-Heilà Icy, come va?-La salutò.

Le due si sedettero in un angolo a chiacchierare.

-Come vanno gli allenamenti?-Chiese Sunshine.

-Bene, sto migliorando con l'uso dei pugnali.

Non sembra, ma è difficile.-

-Mi è sembrato che fossi riuscita a disarmarlo.-

-Vero, ma è stata la prima volta e sospetto l'abbia fatto apposta.

E tu, a che punto sei?-

-Miglioro ma sfinisco sempre disarmata.-Ammise.

Le due continuarono a parlare del più e del meno.

Incredibile come in quel lasso di tempo si fossero perfettamente adattate alla vita della Gilda ed erano diventate membri ufficiali del gruppo di Skyline.

Certo, non erano ancora uscite poiché in attesa che si calmassero le acque, ma adoravano quel posto e speravano di avere presto l'occasione per ricambiare il favore.

Ormai non pensavano più alla "Dea", per loro era diventato solo qualcosa di astratto, che c'è ma non c'è allo stesso istante.

In fondo, come aveva detto il seeker turchese, non si può sempre contare sulla fortuna.

Proprio mentre le due femme stavano per separarsi, entrò di corsa Galaxyna che esclamò, agitata:

-Dove sono gli altri?

Ho una notizia terribile!-

 

 

 *Gioco di parole, per chi non l'abbia capito, in inglese vuol dire sia "fico" che "freddo"

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Capitolo 11
*** Prima missione ***


-Parla pure.-Disse Skyline.

Si erano riuniti nella casa del seeker e oltre a lui, Galaxyna, Sunshine e Icy, vi erano Koda, Nissa, Nixyo e Laka; in breve il loro gruppo al completo.

La seeker blu e fucsia iniziò a parlare:

-A Yoko hanno iniziato a fare delle proteste per la fame e la povertà, arrivando persino a bloccare le fabbriche.-

-La maggior parte delle componenti elettroniche vengono prodotte lì.

Mossa intelligente.-Commentò Nixyo.

-Fin troppo.

Un mio informatore mi ha dato un orribile notizia: intendono avvelenare le loro scorte di energon per sedare la rivolta!-Concluse con gravità.

-Aspetta! Come avvelenare?

Non so come funzioni il sistema di distribuzione, ma non rischiano di far fuori tutti così?-Domandò preoccupata Sunshine.

Nixyo scosse la testa.

-Normalmente l'energon viene estratto dalle miniere informa di cristalli e poi inviato ad una fabbrica apposita per la lavorazione e raffinazione per poi essere distribuito tramite i cubi che vediamo ogni giorno.

Più è alta la raffinazione, più il destinatario è ricco o possiede una raffineria tutta sua.

Ma Yoko è una piccola città e come tale non possiede al suo interno fabbriche o raffinerie, di conseguenza il rifornimento avviene attraverso altre vie.-

-In questo caso.-Continuò Koda con il suo vocione.

-Attraverso una complessa rete idraulica che collega una fabbrica direttamente a dei distributori.

Se fossi in quei figli di un glich, avvelenerei uno dei tubi principali.-

-E' esattamente ciò che hanno in mente di fare!-Disse Galaxyna.

-Ma non pensano anche che ciò potrebbe coinvolgere anche chi non partecipa alla rivolta?-Domandò Sunny, spaventata all'idea della morte di così tanti individui.

Skyline scosse la testa.

-Lo sanno eccome.

Ma per loro quei bot non sono altro che numeri e poi pensano che più saranno le vittime, meno la gente si ribellerà in futuro per non fare la stessa fine.

Sai dove e quando intendono agire?-Chiese rivolto alla seeker che annuì.

-Stanotte, attraverso il quinto condotto condotto della sezione 9E ma non dubito che intendano colpire anche quelli collegati ad esso.-

-Troppo lontano.-Commentò Koda.

-Anche se avvisassimo gli abitanti non faranno in tempo a intervenire.-

-Hai ragione, ci toccherò dividerci.

Koda, tu che conosci i condotti andrai assieme a Laka, Nixyo e Nissa mentre io penso ad avvisare la popolazione assieme a Galaxyna.

Riguardo voi due...-Il seeker guardò le Sunny e Icy.

-...Vi sentite pronte per la vostra prima missione?-

 

Sunshine quasi non ci credeva.

La sua prima missione!

Certo, non si aspettava di finire con il tenere sotto controllo un tubo a centinaia di metri al di sotto della superficie, ma non si lamentava.

Precedentemente, si erano accordati che ognuno avrebbe controllato un condotto, e le pompe ad esso collegate, e si stavano tenendo in contatto in modo che se qualcuno fosse finito nei guai, gli altri lo avrebbero saputo e sarebbero intervenuti per aiutarlo.

-Qui tutto tranquillo.-Comunicò tramite il proprio Comm. Link agli altri membri del gruppo.

"Lo stesso qui." Rispose Icy.

"Voglio vedere come passano con tutte le trappole che ho messo!"Esclamò Nixyo.

"Spero che ti sia segnato dove. Non vorrei camminarci sopra.

Comunque qui tutto a posto."Commentò Laka.

"Nessuno in vista." Disse Nissa.

"Anche qui la via è libera.

Ma occhi aperti, non sappiamo esattamente quando arriveranno."Raccomandò Koda.

Sunshine rimase in silenzio mentre percorreva la strada accanto al condotto, illuminata solo da una linea di cristalli bioluminescenti attaccati al soffitto.

Da quello che gli aveva detto Koda, quella strada veniva usata solo dai tecnici che ogni tanto scendevano e controllavano se c'erano problemi come perdite o cambiare qualche pezzo alle pompe.

La femme teneva la spada stretta in pugno per il nervosismo e i sensori uditivi al massimo per cogliere ogni rumore.

Iniziava a detestare l'attesa; francamente sperava in un po' d'azione e si stava annoiando ma sapeva che bastava una piccola distrazione per mandare tutto all'aria.

Non sapevano contro chi avevano a che fare e nemmeno quanti sarebbero stati.

L'unica cosa certa era che voleva impedire la morte di tanti innocenti per mano di quei maledetti!

Strinse l'elsa quando sentì rumore di passi.

Svelta, superò il tubo con un balzo e si nascose dietro lo stretto spazio fra esso e la parete. Appena in tempo per evitare un mech accompagnato da altri due bot.

-Di qua, dalla mappa lì ci deve essere una pompa.

Quei ribelli non se ne accorgeranno finché non sarà troppo tardi.-Disse il mech.

Sunshine sbirciò dal suo nascondiglio e trattenne il fiato.

Guardie!

Non le normali guardie di strada, ma due Guardie del tempio!

Riconoscerebbe ovunque il cerchio sormontato da una lancia disegnato sulle loro spalle.

Immediatamente ricordò le parole di Icy riguardo la loro pericolosità e stava parlando solo di una!

Ispirò per calmarsi e ricordò le parole di Laka.

"Se incontri un vero spadaccino o una Guardia del tempio ti consiglio un toccata e fuga."

Gettò un altra occhiata alle due e con lentezza, attivò il proprio Comm. Link.

-Sono qui.

C'è un mech accompagnato da due Guardie.-Sussurrò.

"Non posso venire, anche da me c'è gente." Rispose Icy, anche lei a bassa voce.

"Lo stesso vale per me."

" E da me" Comunicarono Nissa e Laka.

"Mi ritengo offeso.

Da me non c'è nessuno." Commentò Nixyo.

"Stanno puntando ai condotti a Nord di Yoko.

E' lì che si trova la maggior parte della popolazione.

Nixyo, và da Nissa che sei più vicino, io vengo da te, Icy.

Laka e Sunny, ve la cavate da sole?" Chiese Koda.

-Penso di si.-Rispose la femme dorata.

"Certo.

Sunshine, ricorda che non devi sconfiggere il tuo nemico, solo impedire che avvelenino le pompe." Disse Laka.

Detto ciò, chiuse il collegamento.

Dato che i tre si erano allontanati, senza far rumore la femme uscì dal proprio nascondiglio e gli andò dietro, nascondendosi nell'ombra e muovendosi furtivamente come gli era stato insegnato, pensando ad un modo per metterli ko.

Purtroppo per lei, una delle Guardie parve sentirla e si voltò.

Svelta, con un salto, si nascose nuovamente fra il tubo e il muro.

-Qualche problema?-Chiese il mech.

-Temo che qualcuno ci stia seguendo.-Rispose la Guardia, facendo dietrofront insieme alla collega per guardarsi in giro.

Sunshine tentò di farsi più piccola per non farsi scoprire, ma c'era una cosa stava dimenticando, qualcosa di importante che avrebbe potuto esserle fatale.

La sua corazza!

Poteva anche essere la femme più silenziosa di Cyberton ma la sua corazza dorata, nonostante sia sporca di polvere, restava comunque molto appariscente.

Infatti fu proprio il suo luccichio ad attirare l'attenzione di una delle guardie che, rapida e silenziosa, si arrampicò sul tubo, lancia in mano e avrebbe infilzato la femme se essa non fosse stata abbastanza svelta da scivolare al di sotto di esso ed evitare l'attacco.

Di colpo si trovò a ringraziare di essere una seeker senza ali, in caso contrario non avrebbe mai potuto farlo.

Veloce, parò la lancia della seconda Guardia e rotolò in direzione del mech che per la sorpresa si appiattì contro il muro.

-CHE ASPETTATE!

FATELA FUORI!-Urlò.

La femme si alzò in tempo per allontanarsi ed evitare un nuovo affondo.

-Tutto qui?-Chiese con tono canzonatorio mentre in realtà era terrorizzata a morte.

La seconda guardia non disse nulla ma le comparì davanti così all'improvviso che saltò dallo spavento.

Tempo due secondi e un colpo della lancia sul suo fianco la fece volare contro il muro opposto al condotto.

Per un attimo vide le stelle e l'attimo dopo una lancia che puntava alla sua scintilla.

Agì d'impulso, afferrandola al volo e deviandola in modo che si conficcasse contro il muro, rimanendoci incastrata.

"Altro che toccata e fuga, qui ci rimango se non mi sbrigo."Pensò.

Poi guardò il mech che guardava la scena senza intervenire e notò una sacca legata al suo fianco.

E seppe cosa doveva fare.

Evitò il pugnale della Guardia e rotolò a lato per rialzarsi in piedi dando le spalle al mech e iniziando a saltare e scuotere la braccia.

-Credevo che fosse più forti! Avanti non riuscite nemmeno a far fuori una femme di strada?-Le provocò.

In un rabbioso silenzio, le due gli si gettarono contro ma era quello che lei voleva.

Svelta, colpì il manico da cui uscì un fumo nero che riempì il tunnel ed era così fitto che era impossibile vederci attraverso e fece tossire i presenti.

Andando a tentoni, la femme trovò la giusta via di fuga e scappò lasciando soli i tre.

 

-Sunny! Sunny dove sei?- La chiamò Laka lungo la strada del condotto.

-Eccomi.-Rispose la femme dorata, spuntando di corsa.

-Meno male! Stai bene?-Chiese preoccupata mentre l'altra si riprendeva dalla corsa.

-Si, non li avrò battuti ma ho questo.-Rispose, mostrando la sacca che aveva preso e aprendola, rivelò le boccette di veleno che essa conteneva.

-Ottimo lavoro! 

Ora possiamo andarcene; Skyline e Galaxyna hanno avvisato i ribelli, saranno qui a momenti.-Si complimentò con un sorriso, prima di passare alla sua forma alternativa, una tigre robotica, e prendendo di corsa una strada che li avrebbe portati al rifugio della Gilda, seguita da una Sunshine stanca ma soddisfatta.

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Capitolo 12
*** Festa ***


-...e quando si sono avvicinati, ho premuto il manico e scatenato la nebbia!

Erano troppo occupati a tossire per accorgersi che ero riuscita a prendere la borsa.-Terminò il suo racconto Sunshine.

Erano appena rientrati alla "casa base" dopo la missione appenai ribelli di Yoko erano stati avvisati ed erano intervenuti per cacciare gli intrusi.

Dalle ultime notizie che gli erano giunti, ora avevano messo un sistema di guardie e allarmi, gentilmente offerto da Nixyo, in modo da non farsi trovare impreparati nel caso accadesse ancora.

-Si può dire che sei entrata nel piano spirito della Gilda.-Commentò Skyline con un sorriso.

Anche la femme dorata sorrise.

Forse era solo un piccolo gesto ma le piaceva sapere di aver contribuito a salvare degli innocenti.

-Comunque ho notato un paio di cose.

Nixyo...-Richiamò lo scienziato del gruppo.

-Quando ho attivato la nube, persino io mi sono trovata in difficoltà nell'orientarmi all'interno di essa.

Pensi di poter fare qualcosa?-

-No.- Disse seccamente.

Al che tutti lo guardarono con gli occhi spalancati dalla sorpresa.

-Ma vi pare?

Certo che posso fare qualcosa!

Mmmm...forse una maschera...dovrebbe anche coprire il resto della faccia in modo che la nube non ti faccia tossire...-Borbottò, prendendo un datapad e iniziando a mettere giù qualche idea.

-Dovresti anche cambiare la corazza.-Commentò Galaxyna pensierosa.

-Vero, hai detto tu stessa che non saresti stata scoperta se non fosse così appariscente.-Si unì Laka.

La femme si guardò, prima di rispondere:

-Avete ragione.

E ho già in mente come.-

-Ma che stiamo aspettando!-Esclamò Nissa.

-Dobbiamo festeggiare! Non solo per la riuscita della missione, ma anche per la vostra prima missione!- Continuò indicando Icy e Sunshine.

-Giusto.

All' "Angel's Knife" si stanno già preparando.-Si unì Koda.

Le due femme si scambiarono uno sguardo interrogativo.

 

Tutto ciò era così diverso dalle feste a cui le due erano abituate.

Sunny ricordava i noiosi ricevimenti del suo Sire, dei rigorosi balli e delle musiche considerate "raffinate" ma che, personalmente, le facevano venire sonno.

Lì era così diverso.

Musica a tutto spiano, luci colorate, balli scatenati...era un esplosione di vita!

Attualmente sul palco che aveva notato la prima volta, vi erano due bot che cantavano e ballavano come se non ci fosse un domani.

-Ti stai divertendo?- Le urlò Nissa per sovrastare la musica,affiancandola con un cubo di energon blu e rosa già mezzo vuoto.

-Si!

Non ho mai visto una festa come questa!-Le rispose.

-Sapendo da dove sei venuta...

Su dai! Unisciti anche tu!

Ti stai perdendo il meglio!-La chiamò Galaxyna.

-Io non so ballare!-Scandì, ma Icy la trascinò comunque nella mischia.

-Non importa, muoviti come vuoi e scatenati!- Le disse mentre i due cantanti improvvisavano una canzone.

Voglio una festa!

Voglio la danza!

Vogliamo il party!

E' la nostra vita e vogliamo solo libertà!

La femme dorata si trovò trascinata in un tripudio di colori e musica e nonostante un iniziale esitazione, prese il ritmo e iniziò ad improvvisare un balletto.

Man mano, ci prese gusto e abbandonò totalmente il ritmo per una danza tutta sua.

Correrò! Lascerò tutto indietro!

Volerò! Verso l'irraggiungibile!

Tutto ciò, per respirare libertà!

E quando inizia, il ritmo è inarrestabile!

Vogliamo vivere la vita in una festa!

In questo,nessuno ci tiene testa

Ormai non si sentiva più sola.

Non era più la femme nata senza ali e senza la capacità di trasformarsi.

In quel momento, si sentiva unica e diversa allo stesso tempo.

Poteva essere una terrena, una volantina dalla corazza rossa, viola,o verde.

Si sentiva finalmente parte di qualcosa.

O yeah!

Gireremo il mondo ma ora resteremo

Siamo liberi! Liberi! Questo è il nostro mondo!

Non sarebbe più tornata indietro!

Quando qualcuno assapora la vera libertà, nessuno gliela può più togliere!

Guardò Icy divertirsi con altri bot.

Questa era la sua vita, non l'avrebbe lasciata.

Non era più la nobile Sunshine.

Le venne in mente la propria spada, appartenuta ad uno dei primi membri della Gilda.

Just dance!

Dance and party! Party! Party!

Nixyo le aveva detto come era stata chiamata.

Quello sarebbe diventato il suo nome ed era perfetto.

Non era più la dolce, obbediente e luccicante Sunshine.

Ora era la vivace, ribelle e ladra Darkness.

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Capitolo 13
*** L'inizio... ***


Tempo dopo...

 

Narcis stinse la mano della sua Carrier.

Era assieme a lei e il suo Sire per assistere per la prima volta agli scontri all'Arena.

Le sembrava così irreale essere lì, ma c'era una cosa che la intristiva.

Le sarebbe piaciuto essere con sua sorella.

Dal momento stesso in cui aveva ricevuto la notizia della fuga della figlia, Khalis l'aveva rinnegata e nemmeno la nominava più e guai a fare il suo nome.

Stavano facendo la fila per entrare all'Arena quando una figura ammantata quasi inciampò davanti ai tre.

-Perfavore! Solo qualche credito! Ho bisogn...-Disse tirando la mano del seeker argento e oro ma esso la spinse via.

-Non ho nulla per te!-Disse secco.

La figura ammantata li guardò per un attimo, volto seminascosto dal cappuccio, prima di allontanarsi zoppicando per chiedere l'elemosina a qualcun altro.

Narcis continuò ad osservarla.

Era sicura di aver già visto da qualche parte quegli occhi azzurri.

 

La piccola seeker si sedette in quello che, fino a qual momento, era stato il posto della sua sorellona.

Mentre il suo Sire si era fermato a parlare con qualcuno e la Carrier si stava sistemando, controllò la propria sacca legata al fianco.

Fu sorpresa di trovarci, fra le altre cose, un braccialetto di perle viola che non ricordava di avere.

Guardandolo meglio, lo riconobbe e si guardò attorno.

 

Dagli spalti più alti, una femme bianca azzurra guardava la scena con un sorriso triste.

-Non ti mancano?-Chiese Laka, di fianco a lei.

-Un pochino, specialmente Narcis.-Ammise.

Ebbene si, la femme non era altro che Sunshine, ormai ribattezzata con il nome di Darkness.

-Si può dire che mi trovo da dove tutto è cominciato, o finito.-Mormorò.

-Già, assurda la vita.-Commentò Icy, anche lei a fianco delle femme bianca.

-Ma non ti ha nemmeno riconosciuto?

In fondo, la voce e il colore degli occhi è lo stesso.-Continuò.

-No, Khalis non mi riconoscerebbero mai, forse Nancho e Narcis hanno avuto qualche sospetto.-Rispose.

-C'è tanta gente, dobbiamo aspettare la fine per confonderci con gli altri.-Fece notare Laka.

Le due annuirono e si limitavano a fissare gli scontri senza realmente vederli.

Non importava quanto tempo sarebbe passato, non avrebbero mai gradito quel genere di spettacolo, ma erano costretti ad assistervi, senza la possibilità di poter fare qualcosa.

Arrivarono alla fase finale e il campione in carica, Storm, fece il suo ingresso trionfale mentre i condannati vennero spinti all'interno dell'arena.

Darkness chiuse gli occhi mentre il campione li faceva fuori come fossero mosche.

"...Ma che succede? Sembra che il nostro campione ne abbia saltato uno!"Si udì agli autoparlanti e la femme riaprì gli occhi.

Da una parte, Storm, lame gocciolanti di energon e sguardo assassino, dall'altra un mech grigio dagli occhi azzurri che si guardava attorno come in cerca di qualcosa.

Osservando la corazza, più spessa del normale, capì che doveva trattarsi di un minatore ma ciò che lo colpì fu che non stava scappando, stava cercando un arma con cui battersi!

Infatti, esso estrasse dal corpo di uno dei mech già morti una spada e la tenne davanti a sé.

Era scheggiata e arrugginita in più punti, ma meglio di niente.

Il campione attaccò ma esso schivò, rotolando a lato e riuscendo a deviare il colpo successivo.

Lo scontro continuava e la folla si era zittita.

Nessuno aveva mai resistito così tanto al Campione!

Anche Darkness rimase a bocca aperta e le si accese una piccola speranza, forse quel minatore sarebbe sopravvissuto!

Il mech grigio riuscì a passare fra le gambe dell'avversario e a disegnare un profondo graffio all'interno della coscia ed esso, ruggì per la rabbia e infilzò la spada in profondità nella sua spalla.

La femme bianca sussultò come se fosse stata lei ad essere ferita.

Il mech si allontanò reggendosi la spalla e ansimando, era stanco e l'avversario ne approfittò per menare un altro fendente e quando tentò di parlarlo, la spada, troppo consumata, si spezzò.

Nel tentativo di recuperare un altra arma, il minatore tentò di scappare via ma Storm, deciso a terminare l'avversario, gli fu addosso.

Il corpo del mech grigio venne schiacciato da quello dell'avversario.

"Nonono!" Ripeteva mentalmente la bianca, stringendo la balaustra.

Aveva veramente sperato che il minatore non sarebbe stata un altra vittima di quel gioco malato.

Il corpo di Storm si sollevò...solo per cadere a lato con ciò che restava di una spada nella scintilla.

Il mech grigio si rialzò, pieno di energon, ma vivo!

Ci fu un attimo di silenzio, il tempo di assorbire la cosa e la folla ruggì un un boato.

In un attimo il presentatore, probabilmente dopo aver parlato con i suoi superiori, annunciò:

"ABBIAMO UN NUOVO CAMPIONE!

Dalle miniere più profonde di Kaon, emerge un nuovo gladiatore, il suo nome è T-16 e..."

Non finì la frase che il mech urlò per farsi sentire.

-Non sono più un numero!

Ora il mio nome è Megatronus!-

 

 

-Cavolocavolocavolo! Avete visto le facce di tutti!

Erano sconvolti!-Stillò eccitata Darkness, ritornata alla casa sotterranea assieme alle altre.

Laka le sorrise e spiegò:

-Non farti strane idee.

Non è la prima volta che un prigioniero diventa campione, a destare clamore è stato il nome che ha scelto.

Megatronus, proprio come Il Caduto.

Ma ora pensiamo alla refurtiva, fa un po' vedere.-

La bianca sorrise e mostrò che cosa aveva preso.

Quando si era avvicinata al suo Sire, non era solo per una questione di nostalgia o per sfida.

Gli aveva rubato la famosa scintilla di predacon di cui si vantava tanto!

Per lei era eccitante averle quel piccolo cilindro con al suo interno la sfera fra le mani, Khalis non permetteva a nessuno di toccarlo!

Averlo rubato per lei rappresentare la rottura definitiva con lui.

-Che aspetti? Aprilo!-La incitò Icy.

Essa obbedì e tenne la sfera rossa e arancione fra le dita, ammirandola e chiedendosi se fosse veramente una scintilla di predacon.

Di colpo strillò e la mollò. Aveva iniziato a bruciare ed emettere piccole fiamme bianche.

Icy e Laka si spostarono quando cadde a terra e rotolò un paio dimetri prima che si fermasse, completamente avvolta dalle fiamme.

Non fecero in tempo a reagire quando, davanti ai loro occhi, le fiamme si estinsero e al loro posto vi era un piccolo cybertroiano rosso e arancione con dettagli blu dal muso e le ali metalliche simili a quelle di un rapace con il corpo di drago e la coda formata da lunghe piume.

Esso aprì gli occhi arancio che sfumavano al rosso dalla pupilla blu si mise a trillare e piagnucolare.

Laka fu la prima destarsi dallo shock e prenderlo un braccio e cullarlo per calmarlo.

-Andate a chiamare tutti! E prendete dell'energon!-Ordinò e le due obbedirono.

 

-E' veramente...-Iniziò Darkness.

Erano in una stanza insieme agli altri membri del gruppo e guardavano il piccolo, addormentato sul petto della femme tigrata con stupore.

-Un predacon?

Si, non ci sono dubbi.-Rispose.

-Ma com'è possibile?

Insomma...non è possibile che una scintilla vada a fuoco e da essa...nasca qualcosa.- Disse Icy.

Nixyò assunse un aria pensierosa.

-Ora che ci penso...avevo letto da qualche parte di predacon in grado di rinascere dal proprio fuoco, forse è il suo caso e il tuo Sire teneva la scintilla sotto vetro per questo.-Ipotizzò.

-In ogni caso, io la tengo.-Annunciò Laka.

-"La"?-Ripeté Galaxyna.

-Si, è una femmina.-

-Ed è carinissima.-Aggiunse Nissa, accarezzando delicatamente la testa della piccola per non svegliarla.

-Come la chiamiamo?-Chiese poi.

-Pensavo...Phoneix.-Rispose.

Darkness sorrise nel guardare la nuova arrivata.

Ripensando all'intera giornata, si sentiva una favola e sentiva che il tempo del cambiamento aveva iniziato a soffiare.

Una nuova era si avvicinava.

 

Angolo Autrice

Ed eccoci qui, al nostro penultimo capitolo.

Ebbene si, la nostra Darkness ha assistito al primo scontro in assoluto di Megatron(us) ed è così che è nata la nostra draghessa-fenice preferita ^^

A domani con l'ultimo cappy prima degli speciali.

Saluti da Ala

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Capitolo 14
*** ...della fine ***


Audiodiario voce 1A

Funziona?

Si, la luce è accesa.

Laka dice che parlare di qualcosa può far stare bene e registrare ciò che dico in un diario come questo è un ottima valvola di sfogo.

Mai avrei pensato di fare una cosa del genere, chissà magari quando riascolterò questi nastri sorriderò divertita o per la nostalgia o per la tristezza in generale.

Mentre sto parlando, la mia navicella sta lasciando Cyberton, alla ricerca di altri mondi su cui stabilirsi temporaneamente, almeno spero.

Ahah

Tempo fa sognavo di diventare un Esploratrice ed ora eccomi qui, ma non pensavo che l'avrei fatto per sopravvivere.

Come è iniziato, quasi non me lo ricordo.

Erano piccole rivolte, ribellioni per le condizioni dei più poveri, l'assurda diseguaglianza sociale e il sistema di Caste.

Poi una voce più forte si impose e fece da guida.

Megatronus.

Si può dire che l'ho visto sorgere, incitare le rivolte...voleva dare inizio a una nuova era.

Forse è stato questo fascino a farmi provare qualcosa per lui, il fatto che entrambi volevamo cambiare il nostro destino.

Il nostro primo incontro non è stato dei migliori, e nemmeno il secondo, ma ci ha avvicinati.

Ormai eravamo popolari.

La Ladra e il Gladiatore, pronti a stravolgere il mondo.

Che sciocca ero.

C'ero quando conobbe Orion Pax, divennero più che amici, erano fratelli.

Ma il destino gioca brutti scherzi.

Quando Megatronus riuscì ad incontrare il Consiglio, Orion era con lui e io li aspettavo fuori; una come me non era gradita lì.

Li vidi uscire...cambiati.

Non avevo bisogno di attivare il mio legame per capire che Megatronus era arrabbiato.

Anni più tardi, mi dissero che qual giorno il gladiatore aveva mostrato la sua vera faccia, minacciando il consiglio e pretendendo con forza di essere eletto Prime, ma non fu così.

La verità, come mi raccontò Orion quel giorno, era che Megatron aveva esposto il suo programma e quando il Consiglio rifiutò fu preso dalla rabbia; rinfacciò tutti i loro reati e...si, minacciò che avrebbe preso il suo posto con la forza se fosse stato necessario.

Fu allora che Orion intervenne per riportare il dialogo sul loro programma e convincere il Consiglio dell'assoluto bisogno di cambiare.

Essi, videro qualcosa in quel bibliotecario, ma non un Prime o un qualche leader come sostengono in molti.

Una pedina.

Vedevano la bontà di quel mech come qualcosa da sfruttare a loro vantaggio, per questo gli offrirono il posto di Prime.

Megatronus l'aveva capito.

Per questo era furioso quando ha lasciato l'edificio.

Ma anche Orion non era stupido e per questo rifiutò il titolo che andò ad un altro: Zeta Prime.

Iniziò a sedare le ribellioni di coloro ora conosciuti come “Decepticon” con violenza, si può definire il fondatore degli “Autobot”.

Megatronus, ora con il nome di Megatron, non fece altro che rispondere al fuoco.

Questa è la vera origine dalla guerra che ci ha condannati.

Dopo la morte di Zeta, fu Orion a ricevere il titolo di Prime.

Ma lui non lo voleva, desiderava solo fare la pace con colui che considerava un fratello.

Purtroppo Megatron era cambiato, desiderava solo conquistare con la forza ciò che riteneva suo di diritto.

Le parti si invertirono.

Ora sono i Decepticon gli oppressori e gli Autobot coloro che mirano alla libertà.

Incontrai Megatron proprio il giorno prima del...del *sospiro *

Del disastro.

Avevamo mantenuto i contatti, anche se radi.

Ero troppo occupata con la Gilda.

Persino fra di noi erano iniziate le divisioni.

C'è chi era dalla parte degli Autobot, chi dava ragione ai Decepticon e chi come me che preferiva starsene in disparte.

Ma...c'è qualcosa...non saprei come descriverlo...un legame... forse l'appartenere alla Gilda o il fatto di considerasi una famiglia. Sta di fatto che non era una differenza così incisiva come sul resto del pianeta.

Accidenti. Sto divagando.

Incontrai Megatron di persona dopo tanto tempo.

Tentai di farlo ragionare, di fargli capire l'assurdità di ciò che stava facendo nel continuare una guerra che non aveva più ragione di esserci.

Non mi ascoltò.

Forse avrei dovuto insistere, avrei dovuto rimanere...sfidarlo...legarlo...fare qualcosa...

Forse se gli fossi stata vicina avrei capito che qualcosa non quadrava...che era cambiato... forse avrei potuto impedirglielo.

Avvelenò il nucleo del pianeta, spegnendolo.

Non so perché l'abbia fatto.

Non dubito che non era ciò che voleva, nessuno vorrebbe uccidere il proprio pianeta.

L'ultima cosa che avvertì prima di chiudere definitivamente il mio legame di scintilla con lui, fu il suo senso di colpa.

*sospiro *

In tutto questo... stranamente ci sono dei lati positivi.

Orion, nel disperato tentativo di bloccare o invertire l'avvelenamento, riuscì ad arrivare al nucleo.

Lui stesso afferma di aver parlato con Primus e che esso stesso gli ha dato ciò che solo i Prime originali possedevano: la Matrice!

Esatto, non è riuscito a salvare il Nucleo, ma ha salvato le conoscenze dei Prime e forse il modo di rimediare al danno in futuro.

Ora non c'è più il semplice bibliotecario Orion Pax, ora è il leader Optimus Prime.

...

Non so ora che cosa accadrà.

Sono su una navicella che mi porterà chissà dove, con l'unica compagnia di Phoneix.

Incredibile quanto sia cresciuta in così poco tempo.

Avrei preferito che fosse un periodo più pacifico, lei sembra ingenua e dolce; ma ha coraggio e determinazione da vendere.

Ieri ho fatto un sogno.

Ho sognato Cybertron com'è ora, spenta, e una voce che diceva “E' necessario” poi una sfera, anzi, un pianeta azzurro e la stessa voce “La soluzione è qui, trova la chiave nel filo del destino che unisce due razze ”

Sospetto che sia stato uno di quei “messaggi” della Dea.

Non posso fare altro che aspettare.

Una cosa è certa: devo guardare avanti!

Non posso continuare a guardarmi indietro e rimuginare sulle mie scelte, lì non c'è il mio futuro e non posso cambiare ciò che ho fatto.

Si cade per rialzarsi e non si può capire cosa è giusto se prima non si sbaglia no?

Non ho ancora perso la speranza!

Qui Darknss.

Passo e chiudo.”


 

Angolo autrice

E con questo capitolo, scriviamo la parola fine di questa fic, ma rimate per non perdervi lo speciale song-fic e curiosità!

Saluti da Ala

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Capitolo 15
*** This Life is Mine ***


Mirror

Can you hear me?

Do I reach you?

Are you even listening?

Can I get through?

Ricordava bene i giorni in cui era Sunshine.

Era giovane e sciocca, si guardava allo specchio solo per vedere una seeker senza ali.

A volte chiedeva allo specchio cosa poteva fare per cambiare.

Voleva non essere solo una femme “difettata” e vivere la propria vita.

Ma anche se fosse stata come tutti, che cosa sarebbe cambiato?


 

There's a part of me that's desperate for changes

Tired of being treated like a pawn

But there's part of me that stares back from inside the mirror

Part of me that's scared I might be wrong

That I can't be strong

Sarebbe stata solo una pedina nel gioco del suo Sire, esattamente come le sue sorelle.

Da una parte era contenta di essere ciò che era, dall'altra desiderava che i suoi genitori fossero orgogliosi di lei.

Cos'era giusto? Cosa sbagliato?

Il timore delle conseguenze della scelta l'aveva spesso portata a chinare il capo di fronte alle decisioni prese per lei.

I've been afraid

Never standing on my own

I let you be the keeper of my pride


 

Aveva paura, non lo negava, di rimanere sola.

Che da sola non ce l'avrebbe mai fatta.

Aveva lascito che fossero gli altri a scegliere la sua vita troppo a lungo!


 

Belive you when you told me

I was nothing on my own

Listen when I say

I swear it here today

I will not surrender

This Life Is Mine!


 

Ci credeva!

Credeva a coloro che dicevano che se a Kahlis non piacessero le cosa esotiche come la sua diversità, non l'avrebbe mai tenuta.

Credeva anche quando le dicevano che non poteva cambiare nulla, che sarebbe stata solo una marionetta.

Ma ora aveva da ridire, su tutto!

E' lei la padrona della sua vita!


 

Amazing how you conquered me

Chained me in servility

And made me see

The world the way you told me to

But I was young and didn't have a way to know the truth


 

Incredibile come dipendesse da ciò che diceva il suo Sire, come le rare volte in cui ribatteva le toccava chinare il capo, sconfitta.

Era stata abituata ad obbedire senza opporsi, a vedere il mondo attraverso una piccola finestra e credere a ciò che le veniva detto senza farsi domande.

Ma erano cose che non facevano per lei.


 

Born to live in your legacy

Existing just to fill your need

A casualty

Of this so-called “family”

That you have turned into a travesty


 

Nata per il bisogno di potere del suo Sire, una via per legarsi alle altre Caste Altre.

Una vittima dell'orgoglio della sua famiglia.

Ma era veramente una famiglia o una stupida recita?


 

But i don't intend suffer any longer

Here's where your dominion falls apart


 

Poco importa, era stufa di quel gioco.

Khalis forse sapeva di avere una ribelle sotto il suo tetto e ha cercato di ammansirla, di spegnere quella scintilla, ma ha fallito ed ora è un fuoco ardente!


 

I'm shattering the mirror

That kept me split in piecies

That stood between my mind and my heart


 

Se la sua mente gli diceva di chinare il capo ma il suo cuore di combattere, doveva infrangere ciò che li separava.


 

This is where I'll star


 

Ce l'aveva fatta nel momento stesso in cui aveva fatto quella scoperta con Icy.

Da allora ha potuto vivere veramente.

Aveva dimostrato chi era in torto!


 

I'm not your pet

Not another thing your own

I was not born gulty of your crimes

Your riches and influence can't hold me anymore

I wont be possessed

Burdened by your royal test

I will not surrender

This Life Is Mine!


 

Ormai non aveva più fili!

Non era la marionetta di nessuno e mai più lo sarebbe stata.

Né il nome, né le ricchezze del suo Sire la potevano trattenere.

Era libera.

Non avrebbe più chinato il capo a nessuno!

Ora era la sua vita!


 

Shame it took so longe

To rescue me

From the gult you used to tie me to your family tree

I guess your training failed

You're not in change

I'm free!

Your patriarchal prison won't hold me


 

L'unica vergogna era di non essersi ribellata prima.

Forse era il fatto che fossero una famiglia ad averla bloccata, ma ora aveva visto cosa c'era sotto la maschera di quella parola.

Era libera!

E aveva una famiglia degna di tale nome!


 


 

Now this conversation's fin'ly over

Mirror Mirror now we're done

I pulled myself together now

My mind and my heart are one

Finally one!


 

Guardandosi allo specchio, ora c'è solo lei.

Darkness

Il riflesso mostra una femme cresciuta che sa cosa vuole e non permetterà a nessuno di impedirglielo.

La sua mente e il suo cuore da quel giorno non sono più stati separati e mai più lo saranno.

Niente l'avrebbe più trattenuta.

Era lei l'autrice del suo destino.


 


 


 

I'm not your pet

Not another thing your own

I was not born gulty of your crimes

Your riches and influence can't hold me anymore

I wont be possessed

Burdened by your royal test

I will not surrender

This Life Is Mine!


 


 


 

Angolo Autrice

Ed eccoci qui ad un capitolo-song fic, tratta direttamente dalla sountrack di RWBY "This life is mine" .
A domani con lo speciale curiosità^^

P.S. Le parti in arancio descrivono Sunshine, le blu Darkness e nel caso il testo colorato non sia leggibile avvisatemi

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Capitolo 16
*** Curiosità, ringraziamenti e spiegazioni ***


1) Come nella scorsa storia, per alcuni nomi mi sono affidata a google traduttore e sono i seguenti:

-Khalis: sangue puro in arabo

-Nancho: orchidea in coreano

-Narcis: narciso in greco

2) Il nome “Koda” mi è venuto in mente pensando a “Koda fratello orso”, infatti doveva avere il soprannome di “grande orso”

Per il personaggio di Laka è ispirata a Tigre di Kung Fu Panda

3)Ci sono delle citazioni ad altri personaggi originali di TFP, oltre Megatron ossia: Sundwave con Laserbeack e Ravage nel primo capitolo e Bulkhead e Breackdown citati da Koda nel nono

4)La storia della Gilda mi venne in mente tempo fa quando scrissi un abbozzo di fic che doveva ambientarsi dopo “Predacon Rising” ma la scartai e quando mi ricapitò fra le mani decisi di sfruttarla

5) La Gilda dei ladri, la dea ed il fatto che si trovi sottoterra è dedicato a Skyrim

6)Nixyo è ispirato ad un personaggio del manga spin-off “Attack On Titan: Before the Fall”, anche lui un inventore con un caratterino molto particolare. Nell'idea originale, doveva avere un monocolo al posto di un occhio e una protesi cigolante al posto di una gamba (come tributo a Malocchio Moody di Harry Potter) come “conseguenze negative nello stare troppo vicino quando collaudi una nuova invenzione”

7)La canzone del cap12 è un riadattamento della canzone di Rio “Voglio una festa”

8)In TFP: The last adventure Phoneix ha più o meno la stessa età di BB :3

9)Se avete notato, la frase che Darkness sente nel sogno citato all'ultimo capitolo è ripresa dal capitolo finale di “Il seeker e la Diclonicus”

10)La storia raccontata dal punto di vista di Darkness riguardo la fine di Cybertron è ripresa da varie fonti.

Inoltre, in un romanzo canon (che credo non sia arrivato in Italia in quanto la fonti che parlano di sta' cosa sono solo inglesi) viene specificato che prima Megatron era un minatore con designazione D-16 ma che poi venne invito all'Arena dopo aver accidentalmente fatto fuori qualcuno in una rissa

11)Due saghe hanno avuto una notevole influenza sulla fic: “La sagra del Dominio” e “I regni di Nashira” (Bellissima saga <3) entrambe scritte da Licia Troisi per chi è interessato

12)Questa è una spiegazione per chi si aspettava una fic più lunga o con più colpi di scena: con questa storia io mi volevo concentrare sulle origini di un personaggio diverso da tutti perché gli manca qualcosa e che non è destinato a “fare l'eroe” sin da subito, ma da semplice testimone degli eventi che portarono a quello che è successo

13)Dopo la prossima fic, che sarà incentrata su Blue, potei scriverne un altra collegata esclusivamente a “il Seeker e la Diclonicus” il cui titolo sarà “What if...?”

14)Niente, non volevo finire con 13 curiosità ^^”

15)A proposito del punto precedente...avete notato che il tredicesimo capitolo di ogni mia storia ha al suo interno disastri o li precede?


 


 

Curiosità extra: il volatile simbolo della Gilda è un corvo ed è ispirato a quello tatuato sulla spalla di Vernal in RWBY

Angolo Autrice

Ed eccoci all'ultimo capitolo di questo spin-off.

Per me stata una storia molto diversa dalle altre in quanto non ci sono stati molti scontri o battaglie, ed è stato un piacere per me scriverla.

Riguardo l'altra storia incentrata su Blue, il suo titolo sarà “From Shadow” ma dato l'inizio del periodo scolastico temo che dovrò rimandare la pubblicazione che avverrà verso Dicembre se tutto va bene.

Passando ai ringraziamenti, ringrazio Manuel Darknight e Kunoichi_BeastKnightress per il sostegno e le recensioni

Detto ciò alla prossima

Saluti da Ala

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