Niamh O'Neil e la Conferenza Magica di Hogwarts

di GattyP
(/viewuser.php?uid=1044091)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Diagon's Alley ***
Capitolo 2: *** Harry Potter ***
Capitolo 3: *** Peggio di così... ***
Capitolo 4: *** Ma quanto sono simpatici, questi prof... ***
Capitolo 5: *** Inviti accettati e riunioni di famiglia ***
Capitolo 6: *** Ad Hogsmeade ***
Capitolo 7: *** Questioni di cuore e ricerche di storia ***
Capitolo 8: *** Una notte infernale e un inizio di giornata preoccupante ***
Capitolo 9: *** Il discorso ***
Capitolo 10: *** Incontro con i Centauri ***
Capitolo 11: *** Ragazze scorrette e articoli di stampa ***
Capitolo 12: *** Ogni cosa al suo posto ***



Capitolo 1
*** Diagon's Alley ***


Premessa: La vicenda ambientata nell’a.s. 2011/2012: i figli di Harry/Ginny  e di Ron/Hermione sono ancora piccoli (nel 2012 hanno rispettivamente 7, 6 e 4 anni), come quelli di Ron/Hermione; Ted Lupin invece ha 14 anni, come la protagonista (e voce narrante) Niamh O’Neil, e frequenta il terzo anno della Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts. Harry Potter è già capo del Dipartimento Auror (da alcuni anni). Buona lettura! Gatty :)

 

 

Capitolo 1.

 

Diagon Alley

 

 

- Forza, ragazzi… cerchiamo di far veloci - disse mia madre.

- Sì, mamma, - rispose Ryann, mio fratello  - io sono pronto.

- Sono qui che aspetto - disse Seanna.

- Sei pronta, Niamh? - ripeteva mia madre, dietro la porta.

Ero, come al solito, in ritardo… Mi ero fermata a pensare… Non volevo ma ultimamente Ted si intrufolava sempre nei miei pensieri.. Mi tornava in mente l’anno passato, i bei momenti passati insieme, a quando tifavamo per la nostra squadra, Tassorosso, nelle partite di Quidditch. Era solo un amico… amico… amico…, ripetevo tra me…. amico… amico.

No, non andava. Non era un amico… Sarei voluta restare un attimo a pensare a noi… ma non potevo… Uffa! Perché avevo detto a mia madre che l’avrei accompagnata a comprare libri, penne e pergamene a Diagon Alley? Proprio quel giorno doveva mancare mio padre? Dovevo sbrigarmi, altrimenti chi l’avrebbe sentita?

- Niamh! Stiamo aspettando te! - cominciava ad alzare la voce mia madre, spazientita.

Ok. Comunque ero vestita, andava bene. Ho aperto la porta: - Arrivo, mamma.

Sono scesa di sotto, vicino al camino. Occhialuto, il mio vecchio amico gufo, mi salutava allegramente quando mi vide. Al suo fianco stava immobile Gedeon, il gufetto che avevamo comprato due anni prima, quando ero entrato in Hogwarts: ero riuscito a spuntarla sostenendo che Occhialuto (così chiamato perché aveva un solo occhio) era troppo vecchio… Il nuovo arrivato, in effetti, era forte e giovane… ma con scarsa voglia di lavorare! E così Occhialuto (che comunque era molto disponibile, per fortuna) era ben lontano dalla pensione… Poi c’era anche Blacky, il Corvus Glacialis Cornix, che mi adorava, che non vedeva l’ora di recapitare qualsiasi cosa gli avessi proposto… Solo che era giorno e lui si era rintanato nella stalla, al buio… Proprio strani i Corvus Glacialis!

Mentre i gufi mi facevano le feste, bubolando e sgranando gli occhi (o l’occhio, nel caso di Occhialuto), non così mia madre: - Niamh! Ce l’hai fatta, finalmente! E’ mezz’ora che ti aspettiamo!

Oddio, saranno stati dieci minuti… Comunque mi sentivo in colpa e promisi: - Eccomi qui ai tuoi ordini! Andiamo?

- Allora, vostro padre ha preparato una passaporta per Diagon Alley. Andiamo alla Gringott, preleviamo dal conto, facciamo la spesa e torniamo indietro per le 12.00, altrimenti dobbiamo aspettare la passaporta successiva delle 17.00. Andiamo! - disse mia madre.

Mia madre… ad esser sincera ci scambiavano per sorelle, dato che ero nata quando lei aveva solo sedici anni e quindi l’età tra noi non era eccessiva. Ma mi stava sempre sopra spiegandomi sempre cosa dovessi fare e lamentandosi per ogni “piccola” dimenticanza… sì, sono un po’ sbadata… ma non lo faccio apposta! Mia madre si chiama Lily Anderson, ed fa la bibliotecaria a Clifden. All’apparenza. In realtà la nostra è una famiglia magica: mio padre e mia madre avevano anche aiutato Harry Potter, il famoso eroe inglese (ma era conosciuto anche da noi in Irlanda) a sconfiggere, tredici anni prima, Lord Voldemort, un orribile mago perfido e crudele. Da quel giorno si erano ritirati in Irlanda dove io ero cresciuta insieme ai miei fratelli Ryann e Seanna (gemelli, di due anni più piccoli di me) e Conan (il mio pestifero fratellino di otto anni, che per fortuna era andato, per qualche giorno, da zio Alan e zia Eliza). Dato che mio padre quel giorno non ci sarebbe stato (doveva controllare non so quale trattato al Ministero con gli inviati di qualche paese lontano, tipo Babilonia o Transilvania), mi avevano quasi costretto ad accompagnare il resto della famiglia a Diagon Alley… e io avevo quasi accettato perché speravo di rivedere Ted… Ted… Ted…

- Niamh! A cosa stai pensando? - disse mia madre - Dai, vieni qua, con noi. Altrimenti perdiamo la passaporta!

E così, un attimo dopo, tutti e quattro ci trovavamo propria a Londra, in Diagon Alley!

 

- Allora, abbiamo solo due ore - disse mia madre, che era molto pratica - Io vado alla Gringott a prelevare il denaro, poi passo a prendere libri, penne e calderone; tu porta i gemelli da Madam Malkin’s per le uniformi. Ci vediamo lì!

- Dopo prendiamo anche un gelato, Niamh? - disse timidamente Seanna

- Direi di sì… aspettiamo mamma, però - le dissi.

Entrammo da Madam Malkin e…. mi sembrò che scoppiasse il mio cuore: c’era Ted!

- Ehi, Niamh! Che bello vederti qui! - mi disse sorridendo allegramente!

- Ciao. Ted - biascicai arrossendo - Sono qui con i miei fratelli… Quest’anno frequenteranno Hogwarts anche loro…

Ted (quant’era bello!) si avvicinò sorridendo ai due. Era più alto di quanto me lo ricordassi (l’avevo lasciato due mesi prima), più abbronzato, più affascinante… Sempre gentilissimo, dava loro la mano: - Che bello rivedervi. Vi ricordate  di me? Io sono Ted Lupin, un amico di vostra sorella.

- Ciao - disse Ryann stringendogli la mano - Anche tu sei un Tassorosso, vero?

- Certo! - anticipò la sorella - E’ Ted, quello della ricerca. Ne ha parlato tutta l’estate Niamh!

Ecco. Come mettermi in imbarazzo. Non ne avevo poi parlato tutta l’estate. Seanna esagerava sempre… Ne avevo parlato un pochino… con tutti. Era stata una ricerca interessante, sulle differenze tra elfi irlandesi ed elfi inglesi…Ed io avevo aiutato Ted come “esperta” della materia. Anche se non avevo mai visto un elfo irlandese, ma solo quelli inglesi a MacDonald Castle…

- Sì, e mi ha fatto prendere un Eccellente in Storia della Magia - aggiunse Ted. Poi mi disse:  - Siete anche voi qui per l’uniforme?

- Sì… mia madre ci raggiungerà… - biascicai ancora… Non so perché, ma ero di nuovo diventata tutta rossa.

In quel momento uscì una ragazzina dallo spogliatoio, insieme alla titolare del negozio. Era bellissima, con i lunghi capelli biondi lucenti, un viso dolce e, si vedeva, modi molti aggraziati.

- Ted! Come mi sta l’uniforme?

- Benissimo, Victoire. E’ perfetta. - Poi, rivoltasi a me: - E’ la figlia di Bill e Fleur Weasley... la conosci, vero?

- Ma sei Victoire! Certo! - esclamai - Ciao! Ti ricordi di me! Siete stati a casa nostra, in Irlanda… un paio d’anni fa, forse, per il festival di musica tradizionale…

- Sì, certo. Scusami… Niamh, non ti avevo riconosciuto - disse subito Victoire, avvicinandomi gentilmente e salutandomi con due baci sulle guance. - E’ un piacere rivederti!

In effetti il padre, uno dei tanti Weasley (avevo perso il conto quanti fossero) che ogni tanto capitavano a casa nostra, era rimasto a cena un paio di anni prima, durante una vacanza che stava facendo con la sua famiglia in Irlanda. Aveva nell’occasione portato anche i tre bambini… Mi ricordavo di Victoire che era una bambina bellissima… con i capelli biondi! (cosa insolita in quella famiglia, dove tutti hanno i capelli rossi)… ed ora era una ragazzina veramente bella, ed assomigliava moltissimo alla madre, che aveva un ascendente Veela e piaceva a tutti....

- Ti ricordi di Seanna e Ryann? - dissi, presentando i due - Frequenteranno con te Hogwarts quest’anno…

- Anche loro hanno bisogno di uniformi? - si intromise, gentilmente, Madam Malkin.

Così si portò via i tre nel retro del negozio, a provare le uniformi, ed io rimasi a parlare con Ted. Il cuore mi batteva forte!

- Bill e Fleur oggi non potevano accompagnarle e allora ci siamo offerti io e Harry, che però è stato chiamato e ci ha lasciato un attimo… - mi disse Teddy.

“Harry” era il famoso Harry Potter, capo degli Auror Inglesi oltre che “Salvatore del Mondo Magico”. Anche lui era venuto qualche volta in Irlanda, dai miei, e diverse volte eravamo andati noi a casa sua. Non mi stupiva più come mai i miei conoscessero tutti i personaggi di cui, in Inghilterra, parlava ogni giorno, con la massima deferenza e stima, la Gazzetta del Profeta; sapevo che i miei avevano partecipato all’ultima guerra magica, e, anche se molti particolari mi sfuggivano, avevo idea che avessero ricoperto un ruolo importante (segreto però a tutti, a parte i Weasley ed altri amici), nella battaglia contro quel mago pazzo.

E, in quel momento entrarono contemporaneamente, parlando tra loro, mia madre ed Harry Potter. Evidentemente i due si erano visti fuori e si erano già salutati.

- … e devi dire a Peter che Hermione gli manderà la busta in settimana, con un gufo prioritario… - stava dicendo Harry Potter. Poi, vedendomi: - Ciao, Niamh, come sei cresciuta! Sei pronta per il nuovo anno scolastico?

 

Un saluto a  tutti. Alla prossima (prima o poi). Gatty :)

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Harry Potter ***


Capitolo 2

 

Harry Potter

 

Avevo davanti a me il capo degli Auror, nonché ex Bambino-che-è-sopravvissuto ed ex Salvatore-del-mondo-magico: ne parlavano tutti e ogni sua uscita, mossa, intervista veniva ponderata, valutata, commentata… A me era simpatico: si muoveva in modo tranquillo, voleva bene alla moglie e ai bambini, era gentile con tutti e mi faceva sempre dei complimenti. A casa nostra veniva ogni tanto per motivi di lavoro (mio padre lavorava al Ministero Magico degli Esteri irlandese e avevano sempre qualcosa da discutere) e per amicizia, dato che aveva avuto rapporti con i miei genitori durante la guerra.

Qualche volta veniva con la moglie, Ginny Weasley, che adoravo! Quando ero più piccola, stravedevo per lei… Giocava nelle Holyhead Harpies, la mitica squadra di quidditch per cui tifavo, composta solo di ragazze indiavolate (e Ginny mi aveva anche regalato maglia e poster!). Le ultime volte i due avevano portato anche i figlioletti, James, Albus e Lily (James aveva un anno in meno del mio pestifero fratellino e bisognava controllare entrambi: sembravano molto più tranquilli Albus e Lily) e, naturalmente, Teddy…. Ted Lupin aveva la mia età ed era il figlioccio di Harry (erano morti i suoi genitori durante la Battaglia Finale, che erano Remus Lupin e Ninfadora Tonks, due degli “eroi di Hogwarts”), viveva con la nonna, ma spesso si spostava con i Potter, che lo consideravano una specie di figlio maggiore. Ted era allegro e sempre gentilissimo, ascoltava tutte le mie chiacchiere, giocava a tutto quello che volevo, mi aiutava in qualsiasi cosa gli chiedessi…. e questo ben prima di frequentare insieme Hogwarts, dove eravamo capitati nella stessa Casa! Insomma, forse da bambina ne ero già innamorata… e anche in quel momento sicuramente mi piaceva… anche se io non avevo fatto capire niente e lui non se ne era accorto…

In quel momento i suoi occhi mi ipnotizzavano… quegli occhi che ora continuavano a guardarmi… mentre io… Oh, mio Dio, mi guardavano tutti!... Dovevo rispondere a quello che mi aveva chiesto Harry Potter! Ecco perché tutti mi guardavano!

- Non preoccuparti, Harry! - stava dicendo mia madre - E’ chiusa nel suo mondo a fantasticare su non so cosa… Prima o poi tornerà sulla Terra a rispondere alla tua domanda!

Tutti si misero a ridere.

- Scusate - cercai di rimediare - Ero un attimo sovrappensiero. Sì, sì, sono pronta! Non vedo l’ora di riprendere le lezioni!

- E quest’anno ci saranno anche Ryann e Seanna! - Aggiunse mia madre - Sarà vuota casa nostra senza tutti loro! Oddio, ci penserà Conan a riempirci le giornate!

Mentre ridacchiavamo per la battuta, rientrarono Ryann, Seanna e Victoire, con le uniformi, che Madam Malkin aveva fatto loro indossare.

- Ehi, Victoire, sei bellissima! - disse Harry Potter - Tuo padre e tua madre saranno fieri di te!

Poi, rivolgendosi a mio fratello e a mia sorella: - Ciao Ryann! Ciao, Seanna! State benissimo anche voi! Vi ricordate di me?

Intanto io ero partita per la tangente e guardavo di sottecchi Teddy  e pensavo… quanto mi era mancato!. Mi sembrava che fosse cresciuto durante l’estate… e ora i capelli tendevano al castano… era sereno. Era più alto di me… Arrossii pensando… a come l’avevo visto… Era stato l’anno prima, ad Hogwarts, nei bagni della nostra Casa. Sono un po’ sbadata (mia madre dice troppo) e, al posto di entrare nei bagni femminili, sono entrata in quelli maschili… Si trattava di bagni secondari della nostra Casa… ce ne sono diversi, disseminati qua e là… Sì, lo so, non è facile sbagliarsi… ma ero sovrappensiero… Per fortuna non c’era nessuno, tranne lui che usciva dalla doccia  con un asciugamano con cui si stava asciugando il viso, mentre buona parte del suo corpo era scoperto…. Oddio, che figuraccia! Ero fuggita subito e gli avevo chiesto poi mille volte scusa… ma quell’immagine non l’avevo dimenticata…. Avevo fatto anche qualcosa di cui nessuno doveva sapere… Con l’aiuto della mia migliore amica, Gilly Phryx, che era un genio in pozioni (io sono negata… non ho preso i geni del nonno, evidentemente), ero riuscita ad estrarre e conservare il mio ricordo di quel momento in una fialetta, che poi avevamo visto nel pensatoio della preside… La McGranitt aveva un debole per me (non so perché… o forse perché voleva molto bene a mio padre e mia madre, se non ho capito male) e io e Gilly le avevamo chiesto la possibilità di rivedere il ricordo… Beh, gli avevo detto una piccola bugiola, che mi mancava la mia famiglia e che volevo farla conoscere a Gilly… Insomma io e Gilly eravamo riusciti a vedere il ricordo e… era meraviglioso! Ted alto, bagnato e… Oddio, meglio non pensarci! Da quel giorno quel ricordo mi perseguitava. E lo sognavo anche la notte, in sogni “a luce rossa”, dove…

- Niamh! A cosa stai pensando? - sentii dire mia madre, che mi scuoteva ancora.

Intorno tutti ridevano. Anche Teddy. Io ero di nuovo arrossita. Se avesse saputo cosa stavo pensando!

- Ai gufi… - provai a dire - Occhialuto mi è sembrato un po’ spento, ultimamente!

Intervenne Harry Potter, che gentilmente mi aggiornò sulla conversazione.

- Stavo spiegando a tua madre e a tutti voi che nel mese di settembre io e mio cognato, Percy Weasley, oltre a diversi altri Auror, ci trasferiremo ad Hogsmeade: è previsto infatti ad Hogwarts, nel mese di ottobre, la riunione delle varie Delegazioni dell’Unione Magica Europea che dovrebbe approvare la Dichiarazione sui diritti degli esseri magici non pericolosi. E’ un’idea di Hermione, che pensa sia opportuno firmare la Dichiarazione in un luogo-simbolo della lotta contro il male e la discriminazione…. Praticamente requisiremo un’alta di Hogwarts per le delegazioni e controlleremo tutto il castello… Sperando di creare il minor disagio possibile!...

Io però non stavo già più a sentire, dato che avevo notato che Ted stava dicendo qualcosa alla biondina… Victoire. Che era effettivamente bellissima: saranno stati i geni da Veela della bisnonna, non so, ma era dolce, gentile, affascinante, biondissima, elegante… Io non avevo nessuna di queste caratteristiche… e lei sorrideva felice… va bene, lei era solo una bambina… era solo una bella amicizia… non potevo mica essere gelosa di una bambina!

Cercai di concentrarmi su quello che stava dicendo mia madre: - … sì, anche Peter pensa che sia una buona idea. Ma da noi non ci sono troppi problemi. Infatti gli elfi non sono al servizio dei maghi e vivono in comunità libere… Sono comunque molto amichevoli…

- Eh, sì, Harry - intervenne nella conversazione Ted - Me ne ha parlato Niamh l’anno scorso, mi ha spiegato tutto…

Al mio nome, pronunciato da Ted, il mio cuore era sobbalzato. Come lo pronunciava bene! Ricordavo che ad Hogwarts ero stata felicissima di incontrarlo, due anni prima, il primo giorno di scuola… Io ero molto emozionata, e lo era anche lui, che aveva per l’occasione i capelli tutti rossi… quasi come un Weasley…Poi, allo Smistamento, era stata mandato a Tassorosso. Sembrava una Casa simpatica, a quel che si diceva…. Molto diversa dagli algidi Serpeverde, dai chiassosi Grifondoro e dai seriosi Corvonero… Sì, i miei genitori erano Corvonero: erano delle brave persone e stravedevano per me, ma erano anche troppo seri!  Io volevo prendere la vita più allegramente! Non c’erano mica guerre magiche da combattere! E Tassorosso mi piaceva, a quel che si diceva: tutti erano amici, tutti era proposto con allegria… tanto più che Teddy Lupin era un Tassorosso…

Insomma, quando venne il mio turno per indossare il Cappello Parlante (un vecchio cappellaccio rattoppato e un po’ bruciacchiato: aveva combattuto anche lui - dicevano - nella battaglia di Hogwarts, non so come), speravo tanto che mi collocasse in quella casa…

- Oh, la figlia di Peter O’Neil e Lily Anderson! - sentii dire nella mia testa.

- Ciao! Conosci i miei genitori? - chiesi ingenuamente. Certo che li conosceva. Erano passati di lì poco più di una decina di anni prima… Come forse ho già detto, i miei si sono sposati prestissimo e io sono nata qualche mese dopo… Il che voleva dire che mi avevano concepito quando frequentavano il quarto anno ad Hogwarts… Erano poco più grandi di me e facevano sesso... Chissà com’era… magari con la persona giusta…

Comunque il Cappello Parlante mi rispose gentilmente: - Certo! E sono due tipi maledettamente in gamba. Salutameli nella prossima lettera che invierai loro. Vivono in Irlanda, vero?

Passammo alcuni secondi a fare questa bizzarra conversazione, con io che aggiornavo il Cappello sulla mia famiglia, mentre tutti, nella Sala Grande di Hogwarts, stavano aspettando il verdetto…

- Ok, ora urlo la tua casa… - mi disse il Cappello

- Tassorosso, per piacere - implorai.

- Beh, mi sembra quasi scontato, considerando il tuo carattere: TASSOROSSO!

Ringraziai il Cappello, lo posai sullo sgabello e corsi subito nella tavola di Tassorosso! Oh, che peccato, il posto vicino a Ted era stato occupato da una biondina chiacchierona (era la mia migliore amica Evelyne Effervy… o meglio, una delle mie migliori amiche… l’altra era la concreta e schietta Gilly Phryx)

Oddio, mi ero persa di nuovo nei miei pensieri. Mi ridestai che ci stavano salutando.

- Ciao, ragazzi, a presto - diceva Harry Potter

- Ci vediamo ad Hogwarts, Niamh - mi stava dicendo Teddy.

- Sì, certo! - balbettai io.

Anche Victoire si avvicinò e salutò mia sorella e mio fratello, dicendo loro che sarebbe stata felice di rincontrarli ad Hogwarts, poi venne da me: - Grazie di tutto quello che potrai fare per me, Niamh. Spero che potrai aiutarmi ad Hogwarts… Ho paura di compiere qualche passo falso! Non sempre riesco a controllare le situazioni in cui mi trovo!

- Certo, non preoccuparti! Vedrai che ti troverai benissimo! E poi ti darò qualche dritta, se necessario! - le dissi.

Anche se forse non ero la più indicata a dare le “dritte” su Hogwarts… Mio padre mi prendeva in giro perché ancora mi perdevo tra i corridoi di quel castello (non è colpa mia, ma cambiavano continuamente posizione quadri, statue, scale…sembrano lo facciano apposta per farmi arrivare in ritardo!) e avevo preso non so quanti punti di punizione per la mia sbadataggine… Magari Teddy mi avrebbe aiutato, quell’anno….

 

Ho impostato l'intera storia più velocemente del previsto. Spero vi piaccia. Pubblico il prossimo capitolo mercoledì prossimo! Un saluto a tutti. Gatty :)

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Peggio di così... ***


Capitolo 3.

                                                                                                         

Peggio di così...

 

Dovevo fare la baby sitter. Che rottura essere la più grande! Eppure non avevo potuto dire di no ai miei. Uffa! Avrei voluto prendere il treno da Londra e fare il viaggio con i miei amici… So che Teddy lo prende ogni anno… Magari sarei riuscita a stare un po’ con lui! …

- Dai, Niamh - ha detto mio padre - a te non costa niente! Spediamo tutti i bagagli in anticipo e così dovrai solo accompagnare i tuoi fratelli ad Hogsmeade. Basta che li lasci ad Hagrid, poi parlerai tutto il giorno, tutto l’anno, con le tue amiche…

Mica capiva che io volevo partire da Londra per Teddy! Avrebbe potuto immaginare che la vita di una teenager magica è molto stressante!!!.

- Certo che lo farà - ha subito affermato mia madre.

- Evviva! Sì! Andiamo con Niamh!- ripetevano come scemi mia sorella e mio fratello, mentre Conan piangeva dicendo che voleva anche lui andare ad Hogsmeade insieme a me…

Insomma, mi avevano proprio incastrata. Quindi, il primo settembre, come al solito, ci  materializzammo ad Hogsmeade (avevo provato a convincere i miei a far partire i gemelli da Londra per farli socializzare con i loro futuri compagni di classe, ma non avevo ottenuto nessun risultato), dato che era ancora presto (mia padre ha la fobia del ritardo e ci aveva fatto partire almeno un’ora prima), siamo andati a prendere un gelato da Icelandia, un nuovo locale gastronomico esotico (cioè “babbano”) aperto da poco. I babbani sono strani, a volte… ma i loro gelati sono adorabili! Avevamo preso una supercoppa con tutti i nostri gusti preferiti e stavamo tranquillamente mangiandola al tavolino, quando Seanna mi rivolse la parola, dicendomi di aver paura… non sarebbe voluta capitare a Serpeverde.

- E’ la Casa dei Maghi Oscuri… - diceva - morirei se ci capitassi!

- Che stupidaggini! - le dico - Nonno era Serpeverde ed è famoso in tutto il mondo magico per aver sconfitto Voldemort, insieme ad Harry Potter. E anche quasi tutti i MacDonald e i Montague sono serpeverde!

Eh, sì, i MacDonald li conoscevamo bene, dato che passavamo praticamente tutte le estati a MacDonald Castle, serviti e riveriti dai gentili elfi domestici… In effetti Mary, Judith, Aileen e company erano molto ospitali e, anche se Serpi, non potevo assolutamente dire qualcosa di male di loro. Anzi, ci accoglievano come persone di famiglia (considerano i miei genitori una specie di parenti), erano straordinariamente gentili e stravedono per noi… anche per quella peste pestifera di Conan che io metterei in gabbia…

Con i Montague dell’altro ramo il discorso era un po’ diverso. Parlo di Kain, cugino di Aileen (che era sposato con Leanne Keplett): i due erano gentili, cordiali, abbastanza bizzarri… lei era una tipetta molto decisa che faceva rigare dritto suo marito, che, si vedeva, era innamorato di lei… era una coppia atipica Serpeverde-Grifondoro, ma funzionava! I figli però erano odiosi, specialmente quel cafone di Charles, che era un arrogante borioso pieno di sé con cui scambiavo poche parole e molti insulti…

Ad Hogwarts si era permesso di fare un odioso apprezzamento su di me l’anno prima: lui e quell’altro disgraziato di Kyle Nott, con cui faceva sempre coppia fissa (neanche fossero gay!), parlavano tranquillamente di me, sperando evidentemente che non li sentissi!

- Non male quella tassorosso lì in fondo - diceva Nott, riferendosi naturalmente alla sottoscritta - ha un bel faccino e delle belle tette… Non mi dispiacerebbe…

- Beh, niente da dire sul mio seno - diceva quel decerebrato di Charles Montague -  Ma te lo sconsiglio… Io mi sono dovuto sorbire un paio di volte la sua compagnia, quando è venuta, con la sua pestifera famiglia, a trovare i miei. Ed è proprio una stronza…

Ma come si permetteva quel cafone? La “famiglia pestifera” era Conan, il mio fratellino iperattivo, che aveva liberato le iguane magiche di Annah (la sorella più piccola di Charles Montague) e si divertiva a rincorrerle… mica le aveva uccise! E io non ero stata stronza… mi ero solo un po’ arrabbiata perché quel cafone di Charles aveva detto ai suoi maledetti elfi di bloccarlo…. Non che non fosse servito (quando è bloccato, Conan è adorabile e non combina nessun guaio), ma solo io potevo punire mio fratello! Come si permetteva di mettere le sue luride mani (o le luride mani dei suoi elfi, che è la stessa cosa) su di lui? E poi la situazione era divertente, non aveva il minimo senso dello humor, con tutti gli elfi che inseguivano le iguane magiche senza riuscire a prenderle…

Ritornando a quella volta in cui, vicino al lago, mi aveva definita “stronza” con il suo amichetto Zebini, io avevo semplicemente alzato il dito medio verso di loro, aggiungendo che avrebbero dovuto entrambi mettersi le bacchette in un posto… Lui si era messo a ridere dicendo che ero  tutta matta…

- Niamh, non mi stai più a sentire! - diceva Seanna. Oddio, era vero. Mi ero persa di nuovo nei miei pensieri.

- Stavo pensando al gelato, scusa, che si sta sciogliendo… - provai a rimediare - Ripeti un secondo…

- Dicevo che Annah Montague mi ha detto che gli O’Neil appartengono all’antica nobiltà serpeverde… e anche babbo ha detto che sarebbe dovuto entrare in quella casa, se il Cappello Parlante non avesse voluto metterlo con mamma…

- Ma tu “becchi” tutto - dissi a Seanna - Annah è una presuntuosa arrogante, con un palo infilato nella schiena, e non capisce neanche quello che dice; babbo evidentemente scherzava… il Cappello Parlante non gestisce mica un’agenzia di incontri matrimoniali!

I due si misero a ridere. Beh, Annah non era cattiva… ma aveva il difetto di essere la sorella di Charles Montague e questo deponeva decisamente a suo sfavore. La storia del Cappello l’avevo sentita più volte… ed era vera, per quanto ne sapevo… I miei dovevano salvare il mondo magico, o qualcosa del genere, e il cappello li aveva messi insieme per quel motivo… mica per fare sesso (cosa che poi i miei avevano fatto alla grande… dato che ero nata io!)… ma era meglio non fare preoccupare troppo Seanna, che era molto emotiva, e così la buttai sul ridere.

- Io vorrei capitare a Tassorosso - disse Ryann - così mi darete le dritta tu e Teddy Lupin. E’ molto simpatico! Cosa ne pensi, Niamh?

- Sì, sì… è in gamba… - confermai, con un tono leggero, apparentemente imparziale…Teddy! Non vedevo l’ora di rivederlo…

- Dai, andiamo in stazione! - disse a mia sorella e a mio fratello - Ormai arriverà l’Espresso!

In realtà era ancora presto, ma per fortuna c’era il professor Hagrid. Lui avrebbe portato i nuovi arrivati nel Castello. Anche se solo quell’anno avrei frequentato Cura delle Creature Magiche, lo conoscevo da tempo… da quando aveva impedito il duello tra Ted e Charles… I due non si sopportavano ed erano venuto allo scontro fisico durante una partita di quidditch… Avevano avuto la loro bella punizione e avevano anche deciso di sfidarsi presso le vecchie serre (incoscienti!). Io, per fortuna, passavo di lì con il professor Hagrid (volevo fargli vedere una ferita  che si era fatto Occhialuto, che aveva litigato con un thestrall) e lui si era interposto, mandandoli via entrambi in malo modo.

- Sei anche una spia, allora - mi aveva sibilato quella serpe di Charles, evidentemente pensando che l’avessi chiamato io per interrompere lo scontro…

- E tu sei sempre un idiota - gli risposi, alzando le spalle. Quel tipo era insopportabile! Lo presi in giro:  - Perché non vai a farti consolare dal tuo amichetto Nott, poverino! Gli mancherai  tanto!

Oddio, mi ero persa di nuovo.

- Ciao, Niamh! Ci vediamo al castello - mi dicevano i miei due fratelli. Il treno stava arrivando! Vidi scendere Victoire, che salutò fugacemente qualcuno all’interno del vagone (Ted?), andando verso Hagrid con due o tre altre ragazzine, che forse aveva conosciuto sul treno. L’avevo detto ai miei che anche Seanna e Ryann avrebbero dovuto prendere il treno da Londra! Avrebbero subito socializzato con i loro nuovi compagni! Intanto Victoire mi aveva visto e mi aveva salutato affettuosamente: era veramente molto graziosa. L’amica ideale per mia sorella, se fossero capitate nella stessa Casa…

Avevo intravvisto Teddy, ma poi diversi ragazzi si erano frapposti, tra cui la mia migliore amica Gilly, che era scesa come una furia e mi aveva abbracciata!

- Non sai cosa ti posso raccontare! - mi aveva detto, con un tono da  cospiratrice.

- Dopo, dopo! Ora dobbiamo andare dietro a Teddy. L’ho perso di vista! - le dissi, prendendola per mano e tirandola verso il lato opposto della stazione, dietro a Ted, che avevo visto scendere dal treno.

- Sì, ma devi sapere… - continuava a dire. Ma io non stavo più a sentirla. Pensavo a Teddy. Dove si era cacciato? Mi affrettai verso l’uscita della stazione, dove sarebbero passati tutti i miei compagni. E vidi Ted! Ma non stava andando verso i carri… e stringeva la mano ad una bionda… Ora i i due si stavano dirigendo in un angolo buio della stazione… Mi sembrava che avesse qualcosa di conosciuto quella tipa. Cosa andavano a fare insieme? Poi, giunti in un luogo appartato, hanno cominciato a limonare…infilandosi le mani dappertutto! Ma non avevano nessuna remora? C’erano dei bambini che avrebbero potuto anche vederli! Le mani di Ted insistevano sul fondoschiena della bionda, mentre anche lei infilava le mani sotto la sua camicia! Cosa pensavano di fare, il Kamasutra alla stazione di Hogsmeade?  Ma, un attimo dopo, lui ci vide… Io dovevo avere uno sguardo inquietante: ero con gli occhi sgranati e la bocca aperta, a guardare come una scema quella scena... Sussurrò qualcosa all’orecchio della bionda… che tolse velocemente la mano dal posto in cui l’aveva infilata e si girò lentamente. Rimasi di sasso. Era la mia “migliore amica” (almeno una delle due… o forse è meglio chiamarla “ex migliore amica”): Evelyne Effervy!!! -

- Ciao, Niamh, ciao Gilly… Tutto bene …le vacanze? - ci disse, imbarazzata.

- Ecco perché non mi rispondevi! Ti ho mandato un sacco di lettere! - le dissi, ancora sotto choc. Ero arrabbiatissima. Come si era permessa? Sapeva che stravedevo per Ted Lupin!

- Era quello che ti stavo dicendo, Niamh - mi disse  sottovoce Gilly - I due stavano limonando in treno…

- Ho avuto molto da fare…. - mi disse, imbarazzata quella brutta schifosa traditrice  di Evelyne.

Certo, immaginavo cosa avesse avuto da fare!…. L’avrei strozzata.

- Ci siamo messi insieme a giugno - disse Ted, cercando di rompere il gelo che si era creato improvvisamente tra di noi - Era un po’ che non ci vedevamo… Beh, in treno ci siamo visti, ma insieme agli altri…

- Scusate se vi abbiamo disturbato. A presto e buon divertimento! - dissi, girandomi e andandomene via velocemente e trascinando con me Gilly. Mi veniva da piangere. Mi sentivo delusa e tradita…. Che schifo di anno scolastico era appena cominciato!

 

 

___________________________________

 

- Scusa, Niamh - continuava a ripetermi Evelyne - Dai… non puoi avercela con me…. Lo sai che Ted mi piaceva anche prima di te!

Premesso che è impossibile (io conosceva Teddy prima che entrassimo ad Hogwarts!!!), la sua solo presenza mi infastidiva… Brutta vipera traditrice… Ecco perché non rispondeva alle mie lettere… per non confessare che si era messa con Teddy!

- Vi auguro ogni bene possibile - dissi con un’espressione gelida che indicava che pensavo proprio l’opposto…

Fra di noi, Gilly Phryx mi guardava preoccupata… no, non le avrei messo le mani sul collo… ma avevo una voglia di imparare tutte le maledizioni senza perdono ed esercitarmi su di lei!

Per fortuna, iniziò il consueto discorso di inizio anno, questa volta del prof. Paciock. Eravamo infatti in Sala Grande a tavola e io, per evitarla, mi ero messo nel lato opposto rispetto a quello che avevano occupato i due “colombi”…. Ma tanto non avrei potuto evitarla più di tanto, dato che dormivamo nella stessa camerata! Eppure quella serpe (perché era capitata a Tassorosso? Non stava meglio nella casa dei perfidi maghi oscuri) mi era venuta vicino per continuare a torturarmi…

Insomma, non poteva iniziare peggio quel maledetto anno scolastico: i soliti compagni che mi salutavano (ma io pensavo sempre a Teddy e alla viperaccia che me lo aveva rubato), i soliti professori, più o meno noiosi, in fondo alla Sala… no, ad essere sinceri non c’era la McGranitt, una donna deliziosa, che stravedeva per me. Quando aveva sentito il mio cognome, due anni prima, subito si era sciolta in un grande sorriso e, ogni volta che mi incrociava, mi diceva sempre qualcosa di carino (per lei ero bella, elegante, raffinata, addirittura studiosa ….). Secondo me aveva avuto un debole per mio padre, che era stato un suo alunno… e mio padre aveva ridacchiato quando gli avevo raccontato della McGranitt. Cosa gli aveva combinato? Doveva spiegarmelo per bene, prima o poi.

- Grazie per il silenzio, ragazzi - disse il prof. Paciock. Lui era figo: giovane, eroico (aveva ucciso Nagini, il malvagio serpente di Voldemort!), brillante, bravissimo ad insegnare Erbologia e… molto condiscendente nei miei confronti, sempre per i miei genitori, che aveva conosciuto durante la Guerra magica e che mi chiedeva sempre di salutare…

- Quest’anno sarò io a fare le veci della preside - disse. Tutti noi ci guardammo - La prof.ssa McGranitt ha preso infatti un anno sabbatico e si è trasferita  a Numea, in Nuova Caledonia, per studiare le antiche tecniche di trasfigurazione degli stregoni kanak; il Collegio dei Professori mi ha quindi affidato il compito di amministrare Hogwarts durante la sua assenza.

Bene! Il prof. Paciock al comando di Hogwarts. Poteva andare peggio! Rabbrividii pensando se avesse preso il posto di preside quel pazzo pericoloso di Whyte (il professore che odiavo di più): quello si accaniva sempre contro di me, ce l’aveva con me! Ne ero sicura! Ora era lì, sul palco, e guardava Paciock con la sua solita perfida espressione indecifrabile! Era possibile averlo come insegnante di Difesa? Per me lui sguazzava nella Arti  Oscure, altro che insegnarci Difesa! Chi gli aveva dato la cattedra?

- Quest’anno ci saranno importanti novità - stava continuando Paciock -  Come voi sapete, sperando che abbiate letto i giornali, nel prossimo mese di ottobre si terrà, qui ad Hogwarts la Sesta conferenza per la cooperazione magica europea e verranno ospitate le varie delegazioni dei vari Stati nel nostro castello. E’ stata una decisione del Ministero che vuole un luogo rappresentativo della lotta contro il male e la disuguaglianza, e Hogwarts certamente lo è, come luogo in cui firmare, finalmente, il nuovo trattato sui diritti degli esseri magici non pericolosi. La preside McGranitt aveva dato il suo consenso, prima di partire per l’anno sabbatico, e pertanto ospiteremo le varie delegazioni … cioè circa duecento persone, tra capi di Stato, ministri degli esteri, funzionari incaricati di gestire le varie questioni e, naturalmente, auror che devono assicurare la sicurezza…. Dove li possiamo mettere?

Era una domanda retorica? Io non conoscevo la risposta!

- Abbiamo deciso di lasciare tutto il primo piano e i sotterranei alle Delegazioni…. Da oggi fino alla fine di ottobre, pertanto, tutto il lavoro scolastico si svolgerà nei piani superiori, dove sono stati spostati tutti i laboratori… e devo chiedere anche ai Tassorosso e ai Serpeverde di lasciare i loro dormitori!

Boom! Ma cosa stava dicendo? Lasciare i dormitori? E andare dove? Stava farneticando? Subito nel nostro tavolo e in tutti gli altri cominciarono a sorgere mormorii ostili…

- I Tassorosso saranno ospitati dalla Casa di Grifondoro, mentre i Serpeverde in quella di Corvonero… E questo da oggi fino a tutto ottobre… solo per due mesi! Poi ognuno tornerà nella propria Casa… I pranzi e le cene naturalmente in Sala Grande, ma ad ottobre dovremo stringerci… ci saranno gli ospiti…

Il tumulto ora era cresciuto. Tutti gli studenti rumoreggiavano e alcuni, di varie case, si erano alzati in piedi per protestare. Io paradossalmente ero contenta…  magari avrebbero smembrato il mio gruppo… poteva stare lontana da quella vipera di Evelyne! Volevo stare solo con  Gilly!!!

- Non è possibile fare diversamente… Vi chiedo pertanto di avere pazienza. Sarà solo per pochi mesi… e ora procediamo allo smistamento!

Dopo averci choccato con questa novità, fece entrare i bambini per lo smistamento. Ma che me ne fregava di questo concilio, o congresso, o conferenza, o come diavolo si chiamava. Ora dovevo vedere i gemelli dove sarebbero andati… Immaginavo la loro emozione. Li intravvidi in mezzo al mucchio e cominciai a fare giganteschi segni di saluto con le mani.

- Come sono graziosi tua sorella e tuo fratello - disse Gilly - speriamo che capitino a Tassorosso!

Gilly era gentile, a differenza di quella vipera di Evelyne, che ora era tornata appiccicata a Ted, disinteressandosi dello smistamento.

Sentimmo ancora la patetica canzoncina del Cappello (che esortava a collaborare insieme e a lottare contro il male, come avevano fatto bla bla bla), applaudimmo (come da copione) e poi cominciò lo smistamento…. Finalmente, dopo non so quanti piccoletti (smistati nelle varie case, tra i soliti applausi), toccò ai miei fratellini:

- Ryann O’Neil - disse il prof. Paciock. Il Cappello fu calato sulla fronte di mio fratello e subito si sentì il cappellaccio urlare: - Serpeverde!

Neanche lo avesse fatto apposta! Voleva venire a Tassorosso!!! Ryann se ne fuggì, sconsolato, al tavolo delle Serpi, che intanto applaudivano, e si mise seduto proprio vicino a quel farabutto di Charles Montague! Avrei dovuto avvisare mio fratello di star lontano da quel tipo!

Fu la volta di Seanna… Era molto legata al fratello e non pensavo che il Cappellaccio li dividesse…

- Grifondoro! - urlò quel pezzo di stoffa…

Seanna perplessa si avviò verso quel tavolo.  Beh, almeno l’avrei vista… mi avrebbero ospitata a Grifondoro… Poi mi tranquillizzai ulteriormente, quando anche Victoire Weasley fu mandata in quella Casa…

Poi, per fortuna, comparvero le pietanze della cena… Finalmente, non vedevo l’ora! Avevo una fame! Tuttavia quella vipera di Evelyne doveva rovinarmi anche il banchetto: la vedevo (e purtroppo la sentivo) poco lontano continuare a blaterare: ora stava raccontando a Liza Habbot e a Viola Durmann di Ted… che sfacciata, proprio vicino a me!

Io la guardavo con due occhi da squilibrata… Ho il sangue di un famoso mago oscuro del XVI secolo avanti Cristo (o giù di lì), dice mio padre… e in quel momento giuro che avrei voluto cruciarla…

No! Era troppo! Mi alzai e me ne andai fuori da quella sala schifosa. Che giornata orribile: non avevo neanche mangiato tutto quello che mi andava! E dove potevo andare? Neanche nei dormitori, che ci avevano confiscato! Mi diressi verso l’entrata, cominciando a piangere… Di solito non piango, ma in quel momento qualche  lacrima mi scendeva sulle guance… Volevo tornare a casa… non rimanere neanche un secondo di più in quel castello schifoso, tra gente odiosa e traditrice…

- Fazzoletto? - sentii dire alle mie spalle. Mi girai e mi imbattei in Charles Montague.

Mi ricomposi subito. Non dovevo farmi vedere debole, di fronte a lui. Brutto sfigato!

- No, grazie. Stavo ammirando il panorama - dissi - E tu cosa ci fai qui? Non stai con il tuo amichetto?

Il termine “amichetto” era una larvata presa in giro… gli davo del gay, per intenderci. Non che ci sia niente di male, beninteso… ma loro erano etero e li punzecchiavo in questo modo

- No. E’ impegnato con la sua nuova ragazza - mi disse - e sono venuto a fare due passi…

Ah, aveva una ragazza! E chi era la sfortunata? Ma… uffa… tutti trovavano il partner che volevano tranne me…

- Ti dispiace se mi fermo un po’ anch’io? - mi disse.

Cosa gli prendeva? Di solito non mi rivolgeva la parola… o al limite ci offendevamo!

- Ognuno può sedersi dove vuole - gli risposi acida - Non è proibito!

Lui continuò ad importunarmi… Avrebbe fatto carriera come stalker!

- Sai, sono stato nelle Far Oer, quest’estate, alle miniere di beralite… Sono della mia famiglia da generazioni…- mi disse.

Che me ne importava della beraché. Né mi importava di lui. Avevo il cuore infranto e lui cercava di fare conversazione sulla beraché…

- … e ho scoperto una cosa interessante - continuò. Io intanto non lo guardavo.

Si avvicinò a me: - Posso?

Io non dissi niente. Cosa diavolo voleva fare? Avvicinò le mani al fermaglio che avevo nei capelli, lo sganciò… Avevo il solito fermaglio a forma di gufo (con due diamanti al posto degli occhi): me lo aveva lasciato mio nonno materno, celebre pozionista e altrettanto celebre eroe della seconda guerra magica, dove era morto: me lo aveva assegnato nel suo testamento ed effettivamente lo trovavo adorabile… Ho sempre avuto un debole per i gufi…

Avvicinò un oggetto al mio gufo-fermaglio, poi disse: - E’ beralite criptata.

- Che cos’è? - chiesi.

- E’ un metallo magico utilizzato per “chiavi particolari”: riconosce solo il proprietario e permette, se accostato al suo clone, sempre di beralite, opportunamente trattata per riconoscere questa, di aprire cofanetti, armadi, stanze segrete… Nessun altro la può utilizzare se non il proprietario, cioè tu - mi disse.

Io facevo finta che l’informazione non mi interessasse… ma il mio cervello lavorava: era una specie di chiave per aprire qualche cassaforte magica, piena di galeoni che mio nonno mi aveva segretamente lasciato?

Ma, in quel momento, venne l’amichetto del rompiscatole, Kyle Nott, ad interrompere quella interessante conversazione. Era cresciuto, aveva una voce profonda, e una volta mi sembrava più basso e grasso…

- Oh, c’è anche la nostra Niamh! Buonasera, principessa! - mi disse. Naturalmente era canzonatorio, mi sfotteva sempre chiamandomi così. Io naturalmente non gli risposi (quanto odiavo quei due!).

Poi, rivoltosi all’amico:  - Forza, Charles, è l’ora del coprifuoco. La prof. Sinistra ha chiesto di te.

Mi rimisi il fermaglio-gufo tra i capelli, prendendolo dalla mano di Charles, che me lo ridiede. Lo stalker indugiò un attimo di troppo prima di lasciarmelo, come se volesse toccarmi la mano… O mi stavo immaginando tutto io? Cominciavo a diventare paranoica!

I due se ne andarono salutandomi. E naturalmente biascicai un “Ciao” di malagrazia, non guardando in faccia nè Kyle né Montague. Finalmente se ne erano andati!!! E ora  mi toccava  tornare  dentro, a capire dove passare  la notte… Nella Casa dei Grifoni! Ma dovevano toccare tutte a me, quell’anno!!!

 

Ho ormai presentato quasi tutti i personaggi della fanfic. Per comodità li riassumo:

Tassorosso (tutti del terzo anno):

-          Niamh O’Neil (protagonista e voce narrante)

-          Ted Lupin (amico, verso il quale Niamh nutre una forte simpatia)

-          Gilly Phrix (amica)

-          Evelyne Effervy (“amica”, fidanzata di Ted Lupin)

 

Serpeverde:

-          Charles Montague (terzo anno, disprezzato da Niamh)

-          Kyle Nott (terzo anno, come sopra)

-          Ryann O’Neil (primo anno, fratello di Niamh)

 

Grifondoro (primo anno)

-          Seanna O’Neil (sorella di Niamh)

-          Victoire Weasley

 

Faranno poi la loro apparizione Ruperta Gandels (Serpeverde, terzo anno, fidanzata di Kyle) e qualche altro studente, con funzione di comparsa. Naturalmente ci saranno anche i professori, tra cui i già menzionati Paciock (con funzione di vicepreside) e Wythe (bestia nera di Niamh… ma forse non sarà l’unico… non mi sembra una tipa molto studiosa, la nostra Niamh). Compariranno naturalmente più avanti anche Harry Potter, Hermione e, naturalmente, i genitori di Niamh (Peter O’Neil e Lily Anderson), tutti ad Hogwarts per la famigerata Conferenza. Ah, a proposito, ci sarà anche una odiosa Rita Skeeter, a caccia di  materiale scandalistico per i suoi disgustosi articoli…

Un abbraccio a tutti e alla prossima (mercoledì prossimo). Gatty :)

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Ma quanto sono simpatici, questi prof... ***


Capitolo 4

 

Ma quanto sono simpatici, questi prof…

 

 

Tutto sommato, la separazione dei gemelli non era stata una cosa cattiva e dovetti ammettere, dopo qualche tempo, che il Cappello aveva  avuto ragione. A casa erano sempre insieme ed una (Seanna) dipendeva in tutto e per tutto da quello che decideva l’altro (Ryann). Ora, invece, in Case diverse, con impegni giornalieri diversi, Seanna doveva per forza rendersi autonoma, e crescere. E anche Ryann aveva accettato di buon grado il cambiamento, anche perché Serpeverde non era la Casa malvagia che molti si immaginano… Mi preoccupava un po’ la presenza della coppia Charles Montague - Kyle Nott, più il primo del secondo, a dire il vero, ma Ryann mi aveva detto che erano stati gentili con lui. Boh, meglio così. Comunque gli avevo detto di non fidarsi dei due…

Io e la mia amica Gilly (oltre alla vipera rubaragazzi Evelyne e a tutti gli altri Tassorosso) eravamo state collocate nella Casa di Grifondoro per colpa di quella stupida Conferenza di ottobre. Stavamo strettissimi e gli inconvenienti erano enormi.

Primo, e più importante:  mancavano gli spazi e, completamente, la privacy. Ad esempio nelle camerate, che sembravano un caotico alternarsi di letti, uno di fianco all’altro, senza la possibilità di isolarsi o parlare da solo con una tua amica… ero sempre circondata da chiassose grifondoro (molto esuberanti, mentre noi tassorosso siamo più discrete)… e qualche volta ne avrei fatto a meno.  Non parliamo poi dei bagni: è possibile che non  sia possibile fare un incantesimo estensivo o duplicante e gestire in modo più organizzato gli spazi? Dovunque c’erano ragazze e ragazzine, nelle docce, davanti ai  lavandini… e non potevo più chiudermi per intere mezzore, a sistemarmi, come facevo nella mia vecchia Casa… Qui tutti volevano entrare… e, essendo una Tassorosso, non riuscivo a sigillare la porta con la magia… Così tutte le grifoncine si sentivano autorizzate ad entrare, anche se ero ancora mezza nuda!

Secondo inconveniente. La Grassona (cioè il quadro che autorizzava l’accesso alla Casa, dopo strampalate parole d’ordine) non voleva farmi entrare perché non appartenevamo alla sua Casa…  Va bene, mi aveva sentito chiamarla in quel modo… io non sapevo che i quadri sono vendicativi! E, anche se mi ricordavo la parola d’ordine (io, ad essere sincera, sono un po’ sbadata e non sempre riuscivo a memorizzarla… la cambiava in continuazione!), trovava delle scuse per non farmi entrare! Ma è possibile? Così ero costretta ad entrare con qualche altro Tassorosso o Grifondoro, cioè con coloro che erano nelle grazie della Grassona… o grazie a Seanna, per la quale quel quadro idiota stravedeva… (ah, quanto volevo bene alla mia sorellina! La cercavo dovunque ogni volta che dovevo entrare!).

Terzo e ultimo inconveniente, e tra i più gravi: in quella casa i ragazzi non possono entrare nelle camere delle ragazze! Ma dove vivono questi Grifoni, nel Medioevo? Ricordavo con rimpianto la nostra casa e la simpatica promiscuità che vi vigeva… qualche volta anche eccessiva, dato che bevevamo burrobirra a tutto spiano e facevamo giochini non proprio castigati… ma era divertentissimo!!!! Qui invece solo ragazze in camera! Come  facevano quelle che erano fidanzate?

Unico vantaggio: mi ero momentaneamente liberata dalla vipera, il cui letto era dalla parte opposta della camerata; mentre, per fortuna, avevo al mio fianco, Gilly, che era sempre carinissima, anche se, ogni tanto, mi coinvolgeva nelle sue bizzarre richieste.

- Niamh! Mi serve il tuo aiuto - mi disse una volta, uno dei primi giorni dopo il trasferimento.

- Cosa vuoi, Gi - le dissi stancamente. Avevo appena lottato (invano) contro la Grassona e solo l’arrivo di Teddy mi aveva salvato e permesso di entrare.

- Ho una serie di ricordi da rivedere… e sono ricordi a luci rosse! Ma mi servi tu per attivare il Pensatoio… Lo sai che sei la “cocchina” di Paciock! Dai, che ti faccio vedere Albert come non l’hai mai visto!

Albert era il suo moroso “babbano”, con cui era andata in vacanza quell’estate: era un bel tipo alto,  biondo, muscoloso. Ma pensava che fossi una pervertita? Che volessi vederlo mentre loro due…?

- Neanche ci penso! Non me ne frega niente di voi due - le dissi - No, no e poi no!

E, dieci minuti dopo, eravamo dal prof. Paciock in presidenza, a chiedere il permesso di utilizzare il  pensatoio, dato che Gilly voleva farmi vedere i suoi fratellini… Altro che fratellini! Erano ricordi a luci rosse che mi hanno sconvolto per tutto il mese (io non è che sono bigotta, ma certe cose neanche me le ero immaginate!)

 

La scuola, paradossalmente era iniziata abbastanza bene… se non altro, il trasferimento di buona parte delle aule nei piani alti aveva tenuto occupati gli insegnanti, che non avevano avuto il tempo di organizzare i loro micidiali compiti sulle più stravaganti lezioni possibili e immaginabili.

A parte naturalmente l’essere oscuro per eccellenza, il prof. Wythe! Non so perché ma sembrava volersi vendicare di qualcosa nei miei confronti… Mi guardava gelido gelido e  non faceva altro che sottolineare i miei difetti. Era una vera serpe. E, anche se non me l’avevano detto esplicitamente, non piaceva a mio padre… l’avevo capito. Ma non mi aveva mai detto perché.

Subito ha dato i voti per i compiti della vacanze. Io ero una di quelle che prendeva regolarmente un’insufficienza, oscillando dalle quasi accettabili S (scadente) a più problematiche T (troll).

- O’Neil… vedo che non ha capito niente di quello di cui abbiamo parlato l’anno scorso - mi diceva. con un tono apparentemente  gentile, ma in realtà freddo e scostante - Ci sono enormi differenze tra Snasi e Kneazle! Non puoi confondere gli uni con gli altri! E’ come confondere Lupi Mannari e Vampiri…

Sì, va bene, erano entrambi quadrupedi! Che ne so di tutte queste bestiacce  che infestano il suolo inglese!

- Mi dispiace, hai preso una S! - disse con la sua perfida vocina - L’ennesima, O’Neil! Devi metterti a studiare, se vuoi superare l’anno scolastico!

Oh, no! E ora chi sentiva mia madre? Mi avrebbe mandato una  strillettera? Ancora ricordavo l’ultima, l’anno precedente… e  solo perché avevo distrutto alcune antiche piante magiche involontariamente… Non è colpa mia se  si assomigliano tutte!

E poi, che bei consigli dava, quel caro professore! L’anno scolastico era appena iniziato e avrei avuto tutto il tempo di mettermi alla pari!

- Oggi presentiamo due  animali che sono l’uno l’opposto dell’altro… la fenice e il corvus glacialis cornix… - disse poco dopo aver restituito tutti i compiti.

Appena  sentito del corvus, per poco non mi sono messa a saltellare! Sapevo tutto su Blacky! Ero uno dei possessori di un rarissimo esemplare di corvus glacialis!!!! Gli volevo anche un sacco di bene! Era affettuosissimo e graziosissimo! Non so perché dicono che sia un uccello associato alla Magia Oscura! Solo perché si muove di notte e, quando è anziano, si auto iberna nel ghiaccio fino a tornare allo stato di uovo! Che ingiustizia! Sapevo praticamente tutto quello che c’era da sapere! Potevo benissimo non stare a sentire quella palla di insegnante e pensare ai fatti miei… cioè a Ted, che stava davanti a me… quanto mi piaceva!!! Ricordavo quella volta che mi aveva difeso contro Charles Montague, che mi stava rincorrendo… Sì, mi ricordo perfettamente: io gli avevo fatto solo un gestaccio con la mano e lui mi aveva chiamato “cafona maleducata”… e Teddy era venuto a difendermi ordinandogli di chiedermi scusa… Cosa che non aveva voluto fare “perché è davvero una cafona”. I due si erano anche dati degli spintoni “alla babbana” e, quando avevano tirato fuori le bacchette, era intervenuto Hagrid che li aveva rimproverati entrambi e costretti a rappacificarsi… almeno all’apparenza, perché mi sa che quando si davano la mano, non facevano altro che stringere… Che bello essere difesa da Teddy…

- O’Neil - sentii gracchiare dalla cattedra. Mi riscossi dai bei ricordi e sentii la vociaccia di Wythe: - Può tornare nella nostra aula e riassumere quello che abbiamo detto?

- Certo, professor Whyte! - gli dissi tutta impepita. Tanto sapevo la risposta! Bastava che parlassi di Blacky! - Ho sentito benissimo quello di cui stava parlando. E’ un uccello completamente nero, per molti legato alla magia oscura, odia la luce del giorno e si muove solo di notte, mangia becchime congelato…

Sentivo intorno a me tutti ridere! E quel mostro di Wythe che mi guardava con due occhietti sottili sottili iniettati di sangue!

- Quindi la fenice è un uccello legato alla magia oscura! Brava, brava, O’Neil! Evidentemente il prof. Silente era un grande mago oscuro! Vedo che ha capito tutto! Dovremo riscrivere i libri di storia…- disse con un tono  sarcastico.

Oddio, quanto lo odiavo. Pensavo avesse parlato del corvus, non della fenice! Avevo fatto la solita figuraccia.

- Non le metto la solita T perché siamo all’inizio dell’anno scolastico… ma, se continua così, il programma di quest’anno lo ripeterà anche nel prossimo! - disse poi, con un tono malvagio!

Era insopportabile!!!

 

Ancora più sconcertante l’inizio del corso di Storia della Magia di quell’anno. La recente riforma dei programmi, voluti dal primo ministro Kingsley (a proposito: io lo conoscevo! Era amico dei miei ed era venuto a casa nostra, insieme a Percy Weasley e a Lavanda Brown, i suoi collaboratori, durante l’estate!) aveva riorganizzato gli argomenti: la remota storia inglese era stata limitata ai primi due anni (ah, le centinaia di guerre tra maghi e folletti erano state compresse!) e, dal terzo anno in poi, si parlava di storia mondiale e di storia inglese “contemporanea”…. Secondo il ministero, era inutile che gli studenti conoscessero a memoria la storia delle guerre di Ranci il Primo contro Godrig Grifondoro e non sapessero chi era Grindelwalt o Tom Riddle o Bellatrix Lestrange… Se non che l’insegnante era rimasto lo stesso: il noiosissimo fantasma, prof. Ruf che con voce monotona rendeva noiose anche vicende attuali e potenzialmente interessanti.

O almeno erano noiose per me. Non stavo mai a sentire. Avevo da pensare (a Teddy) oppure approfittavo per scrivere lettere… Poi chiedevo a qualche compagna (Gilly o Evelyne in primo luogo, ma anche Julie Fithteeen o Samantha Smith, che erano molto brave) di scopiazzare qualche loro appunto… erano sicuramente più coinvolgenti emotivamente quelli delle lezioni del prof. Ruf! Del resto nelle interrogazioni bastava parlare un po’ del più o del meno, sbirciando ampiamente sulla pergamena degli appunti, per prendere almeno una A (accettabile), dato che Ruf neanche stava a sentirti!

Aspettavamo stancamente in classe l’arrivo del prof. Ruf (entrava sempre dalla parete… che noia!), quando qualcuna aprì la porta… era una ragazza… di qualche anno più grande di me.

- E chi è questa? - chiesi a Gilly - Una ripetente?

La ragazza si diresse verso la cattedra, sotto i nostri occhi incuriositi. Eravamo insieme, come al solito, Tassorosso e Serpeverde. E dovevo sopportare la presenza dei due esseri immondi, Montague e Nott…Io non avevo mai dato loro corda … Montague, come al solito, si era seduto all’ultimo posto con l’amichetto. Erano insopportabili e mi disturbava anche stare nella stessa stanza con loro!

- Buongiorno, ragazzi - disse - Sono la vostra nuova insegnante, per quest’anno scolastico. Mi chiamo Asia De Foyes

Dovevo razionalizzare… nuova insegnante?... anno scolastico?... Ma che succedeva?

- Il prof. Ruf quest’anno è stato chiamato ad insegnare nella Scuola Superiore di Storia Scozzese, per gli specializzandi in Storia del Regno Unito… Mi ha chiesto di salutarvi e di dirvi che, dopo quest’esperienza, tornerà il prossimo anno, come al solito…

Dovevo metabolizzare la notizia…. Beh, era positiva una nuova insegnante, giovane, fresca, attiva… ma avrebbe preteso che studiassi la sua noiosissima materia? Con Ruf bastava leggere gli appunti (che avevo copiato)…  

- Ho visto dal registro che siete piuttosto avanti con la storia inglese e l’anno scorso avete anticipato anche qualche argomento di quest’anno: avete accennato, se non sbaglio, alla prima guerra magica. Chi di voi può riassumerla? Era tra i compiti per le vacanze… Così mettiamo subito un bel voto.

Gelo completo… Nessuno era capace di farlo… Al massimo tutti, come me, leggevano qualcosa dalla pergamena degli appunti… Cos’era? Una vera interrogazione?

- Vediamo un po’… chiamiamo un nome a caso a caso… O’Neil Niamh

Porca p….a! La mia solita sfortuna! E ora cosa le potevo dire. Quella strega (detto in senso negativo) mi voleva veramente interrogare?

- Chi è Niamh O’Neil? - ripeteva quella tipa in cattedra.

Sarei riuscito a nascondermi sotto il banco? Purtroppo la vipera, quella traditrice rubaragazzi di Evelyne Effervy, dietro di me, stava ripetendo “E’ lei! E’ lei!” indicandomi e starnazzando come una gallinaceo…Ma era possibile che non si facesse mai i fatti propri? Alzai timidamente la  mano.  Cosa le avrei detto? Sentivo gli occhi di tutti puntati addosso.

- Allora, O’Neil… mi può riassumere quello che sa della prima guerra magica?

Mentre cercavo mentalmente delle scuse (che figura!), sentii dire, nel fondo dell’aula: - Scusa, Niamh! Vuoi che parli io?

Mi girai. Era Charles Montague che si era alzato in piedi. Feci sì con la testa! Ero ancora sotto choc… un’interrogazione!

- Mi scusi professoressa, ma io e Niamh facciamo sempre coppia fissa a storia e il prof. Ruf ci ha assegnato questo approfondimento - disse Charles. Che faccia di bronzo! Non era vero!- So che Niamh oggi è afona e, se vuole, posso parlare io… anche se lei è sicuramente più brillante di me…

Ma stava prendendo il giro la prof! Io non ero più brillante di lui… e non ero afona… Però era stata una bella scusa. Mi potevo salvare!!! Feci una faccia malata, tossii e mostrai difficoltà a parlare, muovendo a vuoto le labbra, senza emettere alcun suono, come un pesce fuor d’acque

La prof. mi fece un cenno con la mano, come se non fosse importante che parlassi, poi si rivolse a Charles.

- Certo… Lei è? - disse l’insegnante

- Charles Montague - disse tranquillamente. E poi: - Io e Niamh avevamo approfondito, su indicazioni del prof. Ruf, l’argomento. La prima guerra magica, naturalmente, è quel conflitto iniziato nel 1 giugno 1970 e terminato il 31 ottobre 1981 con la momentanea scomparsa di Lord Voldemort, che aveva cercato… bla bla bla.

Dopo aver sudato freddo, sentivo rassicurata il tranquillizzante parlottio di Montague… conosceva l’argomento e tutti stavano a sentirlo! Anche la strega in cattedra! Ero salva!!!!! Io sì e no sapevo che il pazzo (quel Voldemort) voleva conquistare il mondo magico, ma mio nonno glielo avevo impedito… o qualcosa del genere (ho le idee un po’ confuse, a dire il vero, mi sa che confondo la prima con la seconda guerra magica!), poi erano morti i genitori di Harry Potter e il pazzo si era momentaneamente dissolto… Anche se poi era ritornato, non so come… grazie ad un topo, mi sembra… Sì, va bene, avrei dovuto studiare storia! Non è colpa mia se il prof. Ruf non pretende uno studio sistematico! Comunque Montague mi aveva salvato!

- Ottimo, Montague. Un Oltre Ogni Previsione (O) per lei… e, naturalmente, anche per la sua compagna, dato che avete lavorato insieme…

Yeeee! Avevo preso una O (la prima della mia vita!) senza fare niente! Questo era il mio giorno fortunato!!!

- Ora, ragazzi, prima di riprendere il discorso sulla prima guerra magica, e sulle sue conseguenze internazionali, vorrei un approfondimento per la prossima lezione sulla situazione politico-amministrativa dei vari paesi europei nel decennio precedente… Potete benissimo muovervi a coppie. Vedo che la coppia Montague-O’Neil ha funzionato benissimo…

Io con Montague? Ma stava sclerando quella strega della De Foyes?

- … e penso opportuno riproporla. Direi allora che possiamo creare le seguenti coppie…

E cominciò ad abbinare i miei compagni. Tutti noi la stavano a sentire increduli… Voleva veramente che studiassimo storia?

- … E ognuno di voi approfondirà uno degli Stati europei…Direi di lasciare a Montegue e O’Neil l’isola di Dougherty, che è centrale nella guerra, e assegnare la Transilvania a Lupin e Jordan, la Francia a Potterson e Effervy, .....

E continuò elencando dei nomi di posti esotici, tipo la Danimarca o il Portogallo, abbinandoli ai miei compagni … Va be’, poteva andarmi peggio. Era capitata un’isoletta. Magari ci abitavano tre pescatori… E poi Montague sapeva tutto, conosceva naturalmente anche quell’isola strana. … Montague! Era odioso, ma mi aveva salvato…. forse solo per prendere il giro l’insegnante, ma mi aveva salvato… Forse dovevo ringraziarlo?

Dopo la lezione (in cui la prof blaterava e io prendevo qualche appunto ogni tanto… ma pensavo… a Teddy… e, stranamente, anche a Montague ad essere sincera, che era stato gentile), dopo essermi assicurata che la De Foyes si fosse allontanata (non volevo che mi sentisse parlare: dovevo fingere di essere afona!), mi avvicinai a Montague, che stava parlando con Nott e quella gattamorta di Ruperta Gandels. La Gandels era, per quanto ne sapevo, la morosa di Nott e, naturalmente, come Nott e Montague, era superba e odiosa… Tutti si erano fermati e stavano a guardarmi in  silenzio (uno dei difetti del mondo magico è che tutti sono curiosi di sapere cosa fanno i loro compagni! E non c’è un minimo di discrezione!). Anche i tre interruppero la loro conversazione e mi fissavano. Uffa, quant’era difficile. Era più facile mandarli a quel paese! Montague aveva una specie di ghigno malefico nel volto.

- Volevo ringraziarti… Mi hai salvato, prima… - dissi (uffa, .quanto mi costava doverlo ammettere!)

- Nessun problema. Puoi sdebitarti, se vuoi… Se riesci a liberarti, vieni con me… con noi ad Hogsmeade, domenica? - mi chiese a tradimento.

 

Mi aveva chiesto di uscire? Ma cosa aveva in mente? Questa proprio non me l’aspettavo! Come gli era venuta in mente una cosa del genere? Mi aveva preso alla sprovvista! Non potei far altro che inventare su due piedi qualche giustificazione (= almeno dieci scuse) per non andarci.

- Grazie, mi piacerebbe moltissimo, ma sono occupatissima questo fine settimana! Devo studiare erbologia (mi interroga la prof), scrivere una lettera ai miei, accompagnare mia sorella al lago, fare gli esercizi per Difesa, allenarmi per le selezioni di quidditch, fare una doccia, aiutare il professor Hagrid a dar da mangiare agli asticelli, andare in biblioteca, fare il corso di fotografia magica, vedermi con gli altri ragazzi del comitato per la protezione dei magicinsetti… - dissi, il tutto in pochi secondi, tanto ero agitata.

Beh, effettivamente dovevo fare tutte queste cose… almeno nell’intero mese! Oddio, forse nell’anno scolastico!

- Ora devo proprio andare! Mia sorella mi aspetta e devo dirle una cosa molto importante! - dissi (che scusa idiota) - Grazie, comunque. Ciao, ciao!

E subito, senza guardarlo, filai verso Trasfigurazione, dove sapevo che mia sorella aveva lezione. Ma tutte a me dovevano capitare?

 

Chiedo scusa: ho dovuto anticipare la pubblicazione di un giorno (altrimenti avrei dovuto pubblicare domani sul tardi, mentre sono abituato a fare uscire i nuovi capitoli in prima mattinata).

Faccio anche una doverosa precisazione: il corvus glacialis cornix (che Niamh ha chiamato Blacky) è una simpatica creazione di AdhoMu (presente nella mitica ff L’assistente di Pozioni)

Un abbraccio a tutti e a mercoledì 10 ottobre (imprevisti permettendo). Gatty :)

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Inviti accettati e riunioni di famiglia ***


Capitolo 5.

 

Inviti accettati e riunioni di famiglia

                                                                                                  

 

Naturalmente tutti sapevano dell’invito: non è cosa di tutti i giorni invitare qualcuno, platealmente, davanti a tutti, ed essere platealmente respinto. Immagino i discorsi che avranno fatto: del resto Montague era belloccio e apprezzato da molte (poverette!). Insomma, tutti ne avranno parlato. E’ una cosa che mi stupisce, ad Hogwarts… non puoi fare una cosa che tutti la conoscono. Sì, va bene, l’ho subito detto anche a Julie Fithen o Samantha Smith (le mie amiche corvonero), che non erano presenti, e tutti l’avranno subito detto ai loro amici…

E così, a pranzo, Teddy mi si è avvicinato (aveva sempre al suo fianco la viperaccia rubaragazzi, Evelyne Effervy) dicendomi di stare attenta: - Ho saputo della richiesta di Montague e hai fatto benissimo a non andare, secondo me, Niamh. Non mi sono mai fidato di quella serpe…

Che caro! Si preoccupava per me!!! Non era adorabile?

- Neanch’io, Ted - gli dissi, subito - Non preoccuparti! Non l’ho mai sopportato! E non so cosa gli sia venuto in mente…

- Io un’idea me la sono fatta… e volevo parlartene…  - e abbassò la voce - Ho saputo da Katya Mcgillish che Montague ha fatto una scommessa…

Una scommessa? Lo sapevo! Mi stava prendendo in giro! Ecco perché era stato gentile e mi aveva invitato! L’avevo immaginato che ci dovesse essere sotto qualcosa!!!

- Ah, farabutto, schifoso troll malefico! - esclamai allibita (sì, qualche volta uso espressioni un po’ colorite).

 - La Mcgillish l’ha sentito mentre parlava con Nott… e i due parlavano, se non ha capito male, di portarti a letto… cioè Montague vuole portarti a letto… cioè… insomma, hai capito? - continuò, visibilmente imbarazzato.

E io ero, a quel punto, arrabbiatissima con Montague. Era impazzito? Per chi mi aveva preso? Portarmi a letto? Ma come si permetteva?

- Maledetto idiota decerebrato! - esclamai. Ero allibita dalla sua sfrontatezza - Vado a cruciarlo subito!

Beh, è un’espressione che si utilizza, ma non conoscevo la formula per  cruciarlo… mi avrebbe fatto comodo, però, in quel momento! L’avrei utilizzata volentieri!

- Aspetta… - intervenne Evelyne, che non avrebbe perso un’occasione per mettersi in mezzo - Non fare azioni affrettate, Niamh… Secondo me, c’è qualcosa di strano… Non mi sembra il tipo  di questo genere di scommesse, Montague… è sempre stato un tipo corretto, anche troppo per i miei gusti, non conosco nessuna che lui abbia illuso… o su cui abbia scommesso… non gioca con i sentimenti delle ragazze, per quanto ne so… Sarà un equivoco… Per me c’è un’altra spiegazione…

Era inutile che la viperaccia pateticamente cercasse di difendere quel disgraziato! Ora finalmente mi si erano aperti gli occhi! Per fortuna c’era Teddy che mi voleva bene e mi aveva rivelato la verità! E gliel’avrei fatta pagare a quel disgraziato!

Mi alzai dal mio posto e, per scrupolo, mi diressi subito dalla Mcgillish, che era seduta poco lontano, e le sibilai, con un tono da invasata: - Cosa hai sentito dire da quei due idioti su di me? Da Montague e Nott?

- Beh… se non sbaglio - disse la povera Mcgillish esitante (forse aveva paura della mia reazione?) - Nott diceva a Montague: “Sei partito con il piede sbagliato e ormai non puoi più rimediare” o qualcosa del genere, e poi ha aggiunto “Non riuscirai a farti apprezzare da Niamh… né a farla acciambellare sul tuo letto…”. E Montague rideva dicendo se voleva scommettere, che ci sarebbe riuscito…

A letto? Con lui? Una scommessa? In preda ad una rabbia incontenibile mi diressi al tavolo delle Serpi, dall’altra parte della Sala Grande… Dovevo avere un’espressione stravolta (= da pazza furiosa) perché tutti si girarono a guardarmi e smisero di parlare. Anche Nott si accorse  del mio arrivo e fece un cenno a Montague, che si girò. Mi vide arrivare come una furia e, prima che potesse dire o fare qualcosa, gli diedi uno schiaffo (!!!), dicendogli:  - Vergognati, per chi mi hai preso?

Lui sembrava stupito… non pensava che io avessi già scoperto tutto, evidentemente!

- Ma Niamh… - provò a dire, pateticamente… Che ipocrita! Faceva anche la faccia innocente!

Nel silenzio generale (tutti ci guardavano!) gli urlai: - Io non sono una di quelle ragazze che puoi portare a letto! Vaff… te e la tua sporca scommessa. Portati a letto il tuo amichetto!

Tutti stavano fermi e zitti ad osservare la mia scenata, a parte il professor Paciock e la prof.ssa De Foyes, che si erano alzati e si stavano avvicinando… Non mi importava, potevano togliere anche cento punti a Tassorosso, ma mi ero almeno levata la soddisfazione… Ma, in quel momento, Montague guardò Nott e i due si misero a ridere. Che cosa avevano da ridere, quei due scemi?

- Beh, Niamh, mi sopravvaluti! Non so chi te l’ha riportato, ma stavamo parlando della gatta di Nott… secondo lui non sarei più riuscito a farmela amica…

Ma cosa stava dicendo? Delirava?

- … perché l’ho un po’ bistrattata, dato che mi punta il gufo… è il gufetto di mia sorella… e ora fugge quando mi vede…

- E pensare che l’ho comprata per fargli un piacere! Ora sta cercando di rabbonirla, principessa… - ha detto Nott - … ma, secondo me, non ci riesce: abbiamo anche scommesso un galeone che non riuscirà più a farla avvicinare… A proposito, principessa, indovina come l’ho chiamata? - continuò in tono canzonatorio quel maledetto Kyle Nott - E’ selvatica e irritante come qualcuno di mia conoscenza…

Cominciavo a realizzare che avevo fatto una figuraccia… Mi girai per tornare al mio tavolo, ma non potevo fuggire, dato che erano ormai dietro di me il prof. Paciock e la prof.ssa De Foyes, che mi guardavano arrabbiati per la scenata e lo schiaffo dato.

- Penso che Montague debba avere delle scuse, signorina O’Neil - disse il vicepreside Paciock

Ero tutta rossa. Tutti mi guardavano. Mi rivolsi a Nott: - Ma non potevi trovare un altro nome per quell’animale?

- Sai com’è, O’Neil - disse Nott - Quando l’ho comprata, pensavo di fare un piacere ad un amico, così l’avrebbe almeno potuta accarezzare… ma non so se riuscirà mai a farsela amica… è proprio selvatica…

Frasi enigmatiche e senza senso… ma ero abituata a non comprendere le loro cretinate. Che me ne importava? A questo punto, però, dovevo chiedere scusa a quel deficiente.

- Ti chiedo scusa, Montague! Sono veramente mortificata - sibilai. Ed era in parte vero, poi: avevo fatto una figuraccia!

- Beh, se vuoi, puoi farti perdonare -  continuò Montague con un sorriso sornione - … Che ne dici di venire con me, Nott e la Gandels ad Hogsmeade domenica prossima? Nessun secondo fine…

E quello spiritoso di Nott aggiunse: - E se sei buona, ti facciamo conoscere la tua omonima, la gatta…

Tutti mi stavano  guardando e Paciock aveva l’aria severissima… Stava per darmi una punizione, ne ero sicura… Vidi poco lontano il mio fratellino che faceva dei grandi  sì con la testa.. e mi venne quasi da ridere per la situazione in cui mi ero cacciata.

 - Va bene - gli dissi - E scusami ancora per prima…

Tornai quindi al mio tavolo, mentre tutti in sala, dopo aver assistito allo spettacolo, applaudivano… Ma perché ad Hogwarts nessuno si fa  i fatti suoi?

 

Quella sera Jimmy Prescott, un giovane Grifondoro (beh, troppo giovane per me, era del primo anno) venne ad avvisarmi che dovevo andare in Presidenza, dove mi stavano aspettando… che diavolo voleva il professor Neville? Voleva farmi una romanzina per quello che avevo combinato a pranzo in Sala Grande? Aveva deciso quanti punti sottrarre alla nostra Casa?

Mi precipitai fuori, mi affrettai velocemente verso la Presidenza e, vicino al Gargoyle (quant’era brutto) trovai… Seanna! E Ryann! E mio padre!

- Babbo! Che fai qui? - chiesi, stupita.

- Oh, ciao, Niamh.  - gli dissi - Sono venuto a trovarvi…

Non potei fare a meno di sorridere. Volevo bene a mio padre… e anche a mamma, e anche ai miei fratelli, Conan compreso. Mi mancavano (Oddio, Conan un po’ meno)

- Tutto bene a casa? - chiesi.

- Tutto a posto, a parte Conan che ci fa impazzire - disse mio padre. Mio fratello piccolo era proprio una peste… da chi aveva preso? -  Per fortuna Aileen ci ha prestato questa settimana uno dei suoi elfi e lo spupazza lui. Altrimenti dovremmo chiuderlo in gabbia… o chiuderci in una gabbia noi due… Io sono qui per controllare le stanze assegnate alla Delegazione Irlandese che verrà tra due settimana per la Conferenza… Sono il responsabile della sicurezza…

- Oh… Ma tu non lavoravi nel commercio con quei paesi strani, lontani, con i nomi esotici… - chiesi.

- Sì, esotici come Francia, Spagna e Italia - mi disse ironicamente - ma George Adams non sta bene e ho preso il suo posto. Così collaboro con Harry e Hermione…

- Sono anche loro  ad Hogwarts? - chiesi subito. Mi avrebbe fatto piacere vederli.

- Solo oggi e anch’io torno questa sera in Irlanda. Ma vostra madre mi ha chiesto di  salutarvi… Tutto bene, ragazzi? Ho saputo che tu, Niamh, oggi hai schiaffeggiato Charles Montague, davanti a tutti…

Subito i gemelli cominciarono a parlare contemporaneamente, raccontando quello che avevo combinato. Stranamente mi sentivo bene… mi sembrava di essere a casa… mancavano solo mia madre e quella peste di Conan…

- Ok, dopo continuerete a raccontarmi le malefatte di vostra  sorella. Ora andiamo di sopra. Neville ci ha preparato una piccola festicciola per il ritrovo di famiglia. Ci sono Harry ed Hermione che sarebbero contenti di vedervi…

Salimmo pertanto in Presidenza, dove il prof. Paciock aveva fatto accomodare gli ospiti e preparato un piccolo rinfresco. E, vicino al Cappello Parlante…. c’era anche Teddy (senza viperaccia, che ultimamente lo monopolizzava)! Evidentemente era stato chiamato da Harry Potter… ho già detto che è il suo figlioccio…

Subito Harry e Hermione ci salutarono allegramente, soprattutto Hermione, che era un po’ che non ci vedeva. Passammo quindi un’oretta parlando del più e del meno… Il prof. Paciock ci raccontò qualche aneddoto prima su Harry e Hermione, poi sui miei genitori… Una volta addirittura mio padre aveva difeso la Spada di Grifondoro da Paciock, Ginny Weasley (la moglie di Harry Potter) e Luna Lovegood: volevano portarla via al nonno, perché non sapevano che lui era dalla parte di Harry… ma mio padre glielo aveva impedito… E anche mia madre aveva risolto non so quale situazione… Beh, erano storie che avevo già sentito (ho dei genitori fighi… anche se quando mi sgridano non penso proprio la stessa cosa!), ma faceva sempre piacere riascoltarle. Anche se io guardavo di sottecchi Teddy… quanto avrei voluto rimanere a parlare da sola con lui…

 

Poi, verso le nove, salutammo tutti (e abbracciammo mio padre) e ci avviammo nei rispettivi dormitori: io, Teddy e Seanna ci dirigemmo verso Grifondoro. Stavamo facendo una simpatica conversazione, quando, arrivati davanti alla Signora Grassa (il quadro che permette l’ingresso nel dormitorio), trovammo ad aspettarci Charles Montague. Ancora lui! Ma cos’era, una persecuzione? Aveva un futuro, come stalker!

- Ciao, ragazzi - disse, quando ci vide. Poi, rivoltosi a me: - Niamh, dovrei parlarti.

Ma cosa voleva? Gli avevo già detto di sì, purtroppo! Dissi a Teddy e Seanna di entrare e mi apprestai a sentire quello che voleva dirmi.

- Devo aspettarti? - disse Ted fissando, con uno sguardo duro e tagliente, Montague, che sostenne senza problemi quello sguardo.

- No… Ted, grazie - dissi - Vedrai che ci sbrighiamo in un attimo… Cosa vuoi, Montague?

Ci mancava solo che i due litigassero per colpa mia!

- Non qui - mi disse - Andiamo in un posto più discreto, per favore…

- Se vuoi rimango dieci minuti qui fuori ad aspettarti, così ti posso far entrare - mi disse gentilmente mia sorella.

- Grazie, Seanna! Sei un amore. Mi sbrigo in un attimo - le dissi. Ma cosa voleva Montague? Stavo parlando tanto bene con Teddy…

Di malavoglia lo seguii, svoltando l’angolo e ci fermammo in uno dei tanti salottini che si trovavano nei vari corridoi di Hogwarts.

- Cosa c’è, Montague? - gli chiesi, sbrigativa. Non avevo idea del motivo per cui continuava a torturarmi.

- Che ne dici se sotterriamo l’ascia di guerra? - mi disse - Io mi sono stancato di dover stare sempre sulla difensiva..

- Non ho iniziato io - gli dissi, scocciata. Uffa, stavo parlando con Teddy e adesso mi aveva chiamato fuori per dirmi delle cretinate. Senza contare le chiacchiere  che tutti avrebbero fatto se ci avessero visto parlare insieme… - Tu e il tuo amichetto due anni fa…

- Se abbiamo fatto qualcosa di male due anni fa, ti chiedo scusa…  Se vuoi ti invio una strillettera con le scuse ufficiali… o mi metto in ginocchio davanti a tutti in Sala Grande… - disse Charles.

Ci mancava solo questo per compromettermi definitivamente.

- Ok, scuse accettate - dissi velocemente - Perché ti comporti in questo modo? Fino all’anno scorso ti divertivi a prendermi in giro…

Beh, ad essere sincera, anche io mi divertivo ad insultarli… ma questo era meglio non dirlo!

- Mi piacerebbe conoscerti meglio - mi rispose - C’è qualcosa in te di interessante…

Uffa, mi prendeva in giro. E poi dovevo tornare da Teddy! Gli dissi pertanto sbrigativamente: - C’è altro?

- So dove è il gemello del tuo fermaglio.

Il fermaglio-gufo, quello che mi aveva regalato il nonno… Mi aveva detto che era beralite criptata, che si usa come chiave… E se il nonno avesse lasciato qualcosa per me ad Hogwarts? Magari centinaia di galeoni…

- Dove? - gli chiesi interessata.

- Domani, se vuoi, andiamo a vederlo… se non ti preoccupi che qualcuno di veda con me in posti isolati - mi disse con un ghigno malefico (o era un  semplice sorriso?)

Mi prendeva in giro? Però la beralite… i galeoni…

- Tanto peggio di oggi non posso fare… - gli risposi - Dove e quando?

- Alle sei del pomeriggio in Gufiera. Ok?

- Va bene, ci vediamo lì! Ora devo proprio andare! Mia sorella mi aspetta e deve andare a dormire presto! - dissi (in realtà erano anni che non andavo a dormire prima di mezzanotte!) - A domani. Grazie, intanto. Ciao!

E subito, senza guardarlo, filai verso la mia Casa… o meglio la casa dei Grifoni, dove la Grassona mi fece entrare solo perché c’era mia sorella.

 

Appuntamento a mercoledì 17 per la prossima puntata (in cui Niamh andrà, finalmente, ad Hogsmeade). Un abbraccio a tutti. Gatty :)

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** Ad Hogsmeade ***


Capitolo 6

 

Ad Hogsmeade

 

 

Mi svegliai prima dell’alba, dopo aver fatto un sogno hot (non dico su chi… ma il nome comincia con T). Ero molto agitata, sicuramente era colpa di quell’idiota di Montague e della sua strampalata storia della beralite: era sempre colpa sua! Mi alzai e andai nel bagno… Era prestissimo, forse le sei dei mattino. Una bella doccia era quello che ci voleva!

Mi diressi verso la doccia… Forse mi mancava un ragazzo e avevo fatto quel sogno… Pensai di nuovo a Teddy… Beh, una bella doccia fredda era quello che ci voleva.

Poi, una volta rivestitami, mi tornò in mente l’appuntamento con Montague. Alle sei in gufiera… Proprio ora e luogo raccomandabili! Ci sarebbero stati decine di alunni in giro! E tutti mi avrebbero visto fraternizzare con il nemico... E se era uno scherzo, per fare quattro grasse risate dietro le mie spalle, organizzato da lui è il suo amichetto? Beralite criptata! Ma andasse a farsi fottere, lui e quell’idiota di Kyle, con cui sicuramente aveva architettato lo scherzo!

 

Ok, sono molto curiosa. Alle 6.00, puntualissima, era in gufiera, accolta dal mio amico Occhialuto, che si stava riposando dopo l’ultimo transvolo (mi aveva portato una lettera dei miei qualche giorno prima). Mi fece subito le feste posandosi sulla ringhiera, bubolando dolcemente e accettando le mie carezze… eh, sì, avevo un debole per i gufi! Mi sa che l’ho già detto…

C’erano cinque o sei ragazzi che si aggiravano nella gufiera e mi sembrava che tutti spiassero le mie mosse… evidentemente stavo diventando popolare! Poi, sentii dietro le mie  spalle: - Ehi, O’Neil, vieni qui, all’esterno!

Mi girai e, dalla porta, vidi quel ceffo di Charles Montague che  mi  chiamava. Mi avvicinai a lui, che mi indicava qualcosa su un mattone situato vicino al terreno, alla  sinistra della  porta  d’ingresso, semisepolto dall’erba… mi abbassai e, effettivamente,  vidi un incavo corrispondente al mio fermaglio per i capelli… sembrava che avesse ragione! All’interno sembrava ci fosse una pietra intagliata, della stessa dimensione e forma del mio fermaglio! Io non me ne ero mai accorta, ma quel mattoncino intagliato sembrava proprio che  aspettasse il fermaglietto, che si sarebbe incastrato perfettamente, immaginavo, per aprire qualche sportello segreto… (galeoni su galeoni…?)

Guardai Montague, che mi fece un cenno col capo. Mi tolsi il fermaglio e, con la mano un po’ tremante, lo appoggiai nell’incavo. Al contatto, sentii un piccolo “click”.

- Guarda, Niamh, si è spostato qualcosa quaggiù…

Poco lontano, infatti, era appena uscito dal muro un mattono. Lo spostai con attenzione, facendo  scorrere verso l’esterno un piccolo cassetto… Ero emozionatissima e il cuore mi batteva forte… Dentro c’era un oggetto, uno specchietto, e una pergamena. Era di una grafia minuscola e spezzata. Lessi subito:

Cara Niamh. Non so se riuscirò più a vederti. Ho deciso di lasciarti qualcosa che ti potrà servire, un piccolo oggetto magico, comunque, spero, molto utile. Fanne buon uso. Un abbraccio. Tuo nonno.

P.S. Se ne entrerai in possesso prima della maggiore età, sappi che ho lasciato istruzioni su come usarlo ad un maginotaio che ti contatterà quando diventerai maggiorenne (se  abiterai in Irlanda, come penso, a sedici anni). Ma se sei brillante come tua madre  e tuo padre, vedrai che capirai da sola come  funziona…

Uau! Un importante manufatto magico, un magico specchietto! Che mio nonno (quello che non avevo mai conosciuto ma era un eroe della Battaglia di Hogwarts) mi aveva lasciato!  Era uno specchietto carino, di uno strano metallo leggero e, nel bordo, aveva inciso una formula, “MAI A VUOTO”… ma che formula del cavolo era? Non c’erano le istruzioni!

- Forse devi pronunciarla… - mi suggerì Montague.

Beh, c’ero arrivata anch’io! Provai a ripeterla, ma naturalmente non succedeva niente: troppo facile! Dopo molti tentativi (modulando in vario modo la voce e muovendo contemporaneamente la bacchetta, in modi diversi), mi arresi. Prima o poi l’avrei capito… magari leggendo le informazioni che mi sarebbero arrivate alla maggiore età! Comunque mio nonno era stato carico a lasciarmi quel coso…

- Dai, vedrai che prima o poi capirai come funziona - disse Montague.

- Beh… comunque  grazie… E, se riuscirò a capirci qualcosa, ti informerò subito… - dissi.

- Va bene. Ora vado. Ti aspetto domenica per la gita ad Hogsmeade - mi disse Montague.

- Sì, certo - gli dissi - e… grazie.

Mi sorrise e si allontanò verso il Castello... Che strano, mi avrebbe fatto piacere se  fosse rimasto un pochino a parlare…

 

Domenica era arrivata, il giorno della gita ad Hogsmeade.

- Non fidarti di Montague! - mi ripeteva Teddy da due giorni.

Si preoccupava per me… Quant’era caro! Mi voleva bene, sicuramente  più di un’amica… e odiava Charles Montague, lo sapevo. I due si erano scontrati da subito, da quando si erano visti il primo anno. E non si potevano vedere…

- E’ perfido, falso, presuntuoso, arrogante… - continuava - Vuole mettere un’altra tacca alle sue conquiste. E’ infido, simulatore e dissimulatore…

Oddio, quanti aggettivi sapeva usare... Era bravissimo a parlare, Teddy! E quella vipera della mia ex migliore amica ci stava guardando contrariata… Che male c’era se Teddy si interessava un po’ a me? Voleva dire che lei, con tutte le sue attenzioni, non riusciva a distoglierlo dalla mia amicizia! Di questo era gelosa, brutta viperaccia! … Se avesse saputo cosa avevo sognato qualche notte prima!

Tuttavia dovevo andare… non potevo tirarmi indietro ora… Quella rottura di scatole di Charles Montague con i suoi degni amici (Nott e la Gandels) mi stavano aspettando fuori della Casa di Grifondoro!

- Non preoccuparti, Teddy… E’ solo un innocuo giro per gratitudine, dato che mi ha salvato lunedì scorso da un brutto voto in Storia della Magia… è stato gentile…

Ma come stavo parlando? Mi sembrava di essere un’eroina di qualche libro babbano, salvata dal suo cavaliere… Anche se, tutto sommato, per la prima volta, non potevo biasimare il suo intervento. Anzi, era stato gentile anche con la faccenda del mio gufo-fermaglio…

Salutai Teddy (molto preoccupato per me, come se andassi al patibolo) e la viperaccia (che fece la sua solita smorfia) e mi diressi verso l’uscita. Passando feci le solite raccomandazioni a Seanna, che stava parlottando con qualche altro primino (mi piaceva fare la sorella maggiore assennata… anche perché non lo ero affatto!), poi oltrepassai la Grassona e salutai Montague e la sua combriccola (Nott e la Gandels) che mi aspettavano…

- Ciao, ragazzi. Scusate il ritardo…

- Nessun problema, O’Neil - mi disse Nott - Stavamo solo pensando di fermarci a cena qui, prima di andare ad Hogsmeade…

Quant’era spiritoso! Non ero tanto in ritardo! E poi le ragazze devono sempre farsi aspettare! L’avevo letto da qualche parte!!!

- Non badare a lui - disse Montague - Possiamo andare, ora. E… stai molto bene.

Beh, i complimenti fanno sempre piacere. Anche se li fanno delle serpi “perfide, false, presuntuose, infide”… cos’altro aveva detto Teddy?

- Grazie, Montague… - dissi.

- Ci chiamiamo per nome, cosa dici? - mi propose.

Che intenzioni aveva? Boh, chi lo capiva…

- Ok… Charles - dissi (come suonava strano chiamarlo per nome! Mi sembrava di parlare con un’altra persona!)

Oltrepassammo la porta d’ingresso e, scrutati da un inflessibile Gazza (il guardiano mezzo sordo e rimbambito di Hogwarts, coadiuvato dalla sua perfida gatta, Scrims… ma quando andava in pensione?), ci avviammo verso Hogsmeade. Tutto intorno a me scendevano le foglie d’autunno…. Non so perché, ma mi sentivo tesa… Ero circondata dai tre ceffi peggiori della scuola: la Gandals, con la puzza sotto il naso, e quei due disgraziati di Nott e Montague. E, per giunta, mi stavano spiazzando:  non mi prendevano in giro,  parlavano con un tono di voce calma, erano amichevoli… Sicuramente volevano farmi qualche scherzo e aspettavano che abbassassi la guardia! Ad un certo punto Nott e la Gandals avevano unito le mani, mentre io e Charles, senza toccarci minimamente (ci mancava solo questa!!!), anzi stando ad una discreta distanza di sicurezza, continuavamo a parlare del più e del meno. Charles cominciò a parlarmi di Storia della Magia, chiedendomi come volevo organizzare il gruppo di lavoro sull’isola misteriosa (misteriosa per me, dato che non me ne ricordavo neanche il nome!)

- Se vuoi, potremmo confrontare le nostre conoscenze in Biblioteca, domani. Ho visto che hai la terza ora libera… - mi disse

Cosa faceva, mi spiava? Comunque un po’ di aiuto nella ricerca mi faceva comodo… sì, va bene, anche un bel po’ di aiuto...

- Grazie. Ottima idea - gli dissi.

Nel frattempo stavamo percorrendo il vialetto verso Hogsmeade e, girato un angolo, vedemmo qualcuno stare ad aspettarci. Erano Teddy ed Effervy. Come avevano fatto a precederci? Ah, forse perché mi ero fermata “un attimo” con la scusa di andare in bagno… La seconda mi guardava con uno  sguardo strano, infastidito; il primo si rivolse a me: - Ehi, Niamh. Io e Effervy andiamo a prenderci un tè… ti va di venire con noi?

Oddio. L’anno prima avrei dato un anno della mia vita per uscire con Teddy… Ma ora tutto era diverso! Teddy voleva che io andassi con lui e la sua ragazza a prendere il tè… da Madama Piediburro, “il rifugio delle coppie felici”! E dovevo fare da terzo incomodo. E lasciare, senza una giustificazione Montague, Nott e la Gandels, dopo che avevo promesso davanti a tutta Hogwarts di accompagnare Montague ad Hogsmeade

- Ehi, Lupin!  - intervenne Montague - Mi sembra che Niamh stia con noi. Lo sai che è da cafoni intervenire come tu hai fatto?

Oh, no. Sentivo puzza di guai.

- Effettivamente tu conosci bene le qualità dei cafoni - rispose a denti stretti Ted - E, se vuoi vederne uno, basta che ti guardi allo specchio…

- Tu cosa vedi, invece? - continuò Charles - Un idiota con i capelli rosa?

E, in un attimo, lui e Montague, avevano estratto la bacchetta.

- Fermi! - urlai, mettendomi in mezzo e guardando con lo sguardo feroce i due - Non vorrete rovinare la gita ad Hogsmeade per una battuta?

E, siccome i due si guardavano ancora negli  occhi, pronti a scattare con qualche fattura: - Grazie, Teddy. Io mi diverto con questi amici, magari più tardi ci vediamo e beviamo qualcosa tutti insieme.

- Con le serpi idiote, mai! - disse Teddy.

Effervy intanto lo stava trascinando e così l’incontro terminò. Era andata bene: pensavo si volessero lanciare maledizioni senza perdono, da come si guardavano l’un l’altro.

Andato via Teddy, subito Montague si calmò: - Okay! Ammetto di aver esagerato! Scusa, Niamh! Dai, andiamo da Zonko, e poi ai Tre Manici di Scopa…

 

Ma le mie sventure non erano finite. Ai Tre Manici di Scopa, vedemmo Harry Potter che parlava con un paio di tizi, che mi davano la schiena. Nott e la Gandels erano andati a chiedere di un  tavolo (era tutto pieno).

- Vado un attimo a salutarli - disse Charles. - Harry Potter è un amico di famiglia.

- Vengo anch’io - aggiunsi -  L’ho visto da poco, ma lo risaluto volentieri…

Harry, appena ci vide, ci fece un gesto con la mano, invitandoci ad avanzare.

- Niamh, Charles. Tutto bene? - disse - Hai visto chi è con me, Niamh?

Guardai i due tizi che erano con lui… Erano Percy Weasley e… mio padre! Ancora! Che figura, non me n’ero accorta!

- Ciao, Niamh. - mi salutò.

In quel momento tornarono Nott e la Gandels, dicendo che non c’era un posto libero. Harry Potter molto gentilmente ci chiese di sederci al loro tavolo. No, no, no, non con mio padre. Non avrei potuto parlare liberamente, mi avrebbe controllata! Non avrei potuto ordinare neanche  una misera burrobirra!

- Grazie, volentieri, signor Potter - disse Montague e, in men che non si dica, mi ritrovai nello stesso tavolo di mio padre!

Ordinata una gassosa (volevo la burrobirra!!!!) e alzati gli occhi al cielo una cinquantina di volte, provai a seguire la conversazione tra Nott, Montague, Harry Potter, Weasley e mio padre.

Che imbarazzo: non potevo fare niente. Avevo paura che mio padre mi rimproverasse per qualcosa! Invece Nott e Montague non si erano fatti troppe preoccupazioni e stavano parlando con Weasley, Potter e mio padre sul motivo della loro presenza ad Hogsmeade.

I tre (l’avevo immaginato) erano lì per gli ultimi controlli della famigerata Conferenza (quella che mi aveva costretto a dormire a Grinfondoro), che sarebbe iniziata ai primi di ottobre. Sarebbero arrivate delegazioni dai Paesi Europei, ma stavano cercando di pianificare come evitare gli screzi: la Transilvania, ad esempio, non voleva assolutamente incrociare gli inviati dell’ìsola di Dougherty (ecco come si chiamava: era la mia isola!), anche se la cosa era assurda, come sottolineava Charles, che era intervenuto: erano anni che Voldemort era stato ucciso e rimestare antiche cause di contrasto, ormai dovunque superate in Europa, era sintomo di scarsa intelligenza.

- In effetti, hai ragione, ma ci sono altri interessi in gioco: i Transilvani vogliono che le famiglie dei vampiri espulsi da Dougherty ad inizio prima guerra magica siano indennizzate; gli abitanti di Dougherty temono che Transilvani e loro alleati vogliano impossessarsi del fiorente commercio di pirite ardeminica, che rende forti introiti alle Casse Statali. - disse mio padre.

- Trovo assurdo che due Stati firmino lo stesso trattato,  sui  diritti delle minoranze,  senza risolvere precedentemente i problemi tra di loro - aggiunse Nott.

Che noia! Quel discorso mi stava stancando. Cosa mi importava di due sperdute isolette nell’Atlantico (la Transilvania è un’isola?), quando potevamo andare a prendere un bel gelato? Cominciai a tossire…

Montague si accorse del mio “strano” comportamento e mi chiese se volevo andare a fare una passeggiata… Subito mi alzai, salutando tutti. Nott e la Gandels rimasero invece al tavolo con mio padre e company.

- Mi raccomando, Niamh! - disse mio padre - Durante la conferenza ci sarò anch’io ad Hogwarts a vigilare sulla sicurezza della Conferenza… e ti controllerò da vicino!

Tutti si misero a ridere… Va bene, era una battuta, ma non è che impazzivo per l’idea! Non ero più una bambina!

 

Davanti ad un bel gelato, il  buon umore mi tornò… Ma perché Montague mi  fissava mentre  leccavo il mio cono? Non è che per caso pensasse…

- Ti ringrazio di esser uscita con noi, oggi - disse Charles - E’  stato bello! E abbiamo  anche incontrato Harry Potter…

- … e mio padre - non potei fare a meno di dire.

- Beh, tuo padre è molto in gamba - continuò Montague - I miei stimano molto i tuoi  genitori e mio padre, in particolare, ha combattuto con il tuo ad Hogwarts…

Sì, sì, sapevo qualcosa. I miei avevano combattuto nella battaglia di Hogwarts e avevano salvato la vita a decine di maghi e streghe… ogni tanto saltava fuori qualcuno che era in debito con i miei genitori per qualcosa… Mica mi dispiaceva, anzi. Il prof. Paciock, ad esempio, mi aveva  preso a benvolere, e penso che  fosse  anche per questo. E una volta mi avevano anche fermato quel gran figo di Draco Malfoy, che stava visitando Hogwarts con la moglie, accompagnato dalla McGranitt: Malfoy e consorte mi avevano fatto tanti complimenti e pregato di salutare i miei… Ma averlo a scuola insieme a me!!! Non era il massimo! Non avrei potuto fare niente!

- Ahhhh! Che simpatici ragazzi! - sentii in quel momento una gracchiante voce femminile dietro le mie spalle! - Sbaglio o qui al tavolo c’è Charles Montague… uno dei ragazzi più promettenti del Regno Unito? Sono sicuro che fra qualche anno farai strage di cuori… o l’hai già fatta? Non conosco questa ragazza…

Mi girai. La conoscevo, almeno di nome. Avevo visto la  sua figura sui giornali: era la famosa Rita Skeeter, una importante giornalista della Gazzetta del Profeta, che subito continuò: - Oh, che bello! Mi hanno costretto a partecipare a questa noiosa conferenza e stavo pensando di scrivere dei pezzi di colore, per i meravigliosi lettori del nostro importante giornale… articoli di cronaca rosa… Basta con i soliti Weasley e Potter… Magari figli di brillanti eroi semisconosciuti innamorati di una bella ragazza, con cui sono andati ad Hogsmeade… - disse con un sorriso inquietante quella donna. Non so perché, ma mi sembrava un alligatore…

- Che  ne direste di una piccola intervista? Ho qui giusto il taccuino e la mia fedele penna…

- No, grazie. Né io, né Niamh vogliamo essere intervistati. Ed è la nostra ultima parola. Grazie. La pregherei di lasciarci in pace - disse Charles con un tono che  non ammetteva repliche.

- Ehi, che modi, Montague! Anche io ho combattuto, a modo mio naturalmente, nell’ultima guerra magica, come tutti sanno! Tuo padre era ad Hogwarts, lo sappiamo, ma  io ho difeso, rischiando la vita, la libertà di stampa! Mi volevano bloccare, quei maledetti Mangiamorte, ma io ho fatto vedere di che pasta sono fatta… nessuno mi ha impedito di scrivere la verità sulla Gazzetta, malgrado le minacce e gli attentati… - ripeteva, ma un cameriere era venuto e la invitava ad andarsene e a non importunare i clienti.

- Balle! - mi sussurrò Montague con un’espressione di disprezzo - Ha fatto il suo comodo, d’accordo con il governo, anche se ora non lo ammetterebbe mai. Lo dice sempre mio padre…

La tipa intanto sbuffava per il disappunto e mi guardava anche, con una sfumatura di disgusto… evidentemente non rientravo tra le sue conoscenze del bel mondo inglese… Quella donna mi aveva fatto una pessima impressione: era proprio antipatica!

Appena se ne fu andata, Charles si giustificò: - Scusami, Niamh, se ho preso una decisione anche per te. Ma è una persona pericolosa, e molto perfida..

Lo guardai perplessa, ma sentivo che aveva ragione… Non mi piaceva quella tipa! Poi pensai ad altro: avevo ancora il gelato in mano e continuai a leccarlo con calma. Come mai Charles continuava a guardarmi?


Usciti dalla gelateria, ci avviamo quindi verso Hogwarts, parlando del più e del meno e, senza accorgermene, cominciai a parlargli  della mia famiglia, dei gemelli, di Conan. Lui mi stava ad ascoltare, gentile. Poi continuai le confidenze… e, anche per togliergli ogni speranza, se aveva fatto una mezza idea su di me (ormai l’avevo intuito anch’io! non sono proprio tonta!), gli dissi che ero innamorata, anche se non corrisposta, di un ragazzo meraviglioso, buono, gentile, che mi considerava però solo un’amica.. .Non lo nominai per nome, ma si capiva chiaramente che parlavo di Teddy… E sarei sempre stata innamorata di quel ragazzo, il ragazzo della mia vita… Come ho detto, raccontai tutto a Charles per correttezza, perché avevo avuto l’impressione che lui fosse interessato a me, sia per come si era comportato negli ultimi giorni, sia durante quella uscita ad Hogsmeade..

Lui sorrise, dicendo che gli sembravo una persona “bella” e “interessante” e che gli sarebbe piaciuto conoscermi meglio… teneva molto alla mia amicizia. Rimanemmo un poco in silenzio. Mi aveva fatto piacere quel “bella” e quelle parole…

Poi entrammo nel Castello e ci dirigemmo verso i dormitori di Grifondoro. La cicciona non voleva farmi entrare, anche se conoscevo la  parola d’ordine; poi, approfittai del passaggio di un primino per bloccare la porta dietro a lui.

Mi rivolsi a  Charles, che stava aspettando che entrassi.

- Beh, grazie! - gli dissi.

- Grazie e a te! E’ stato un  bel pomeriggio - mi disse.

Eravamo vicini. Molto vicini. Guardavo i suoi occhi? Mi venne l’impulso di… stavo bene? Mi aveva fatto qualche incantesimo? Amortentia nel gelato? Per fortuna non feci niente e, giratami, oltrepassai subito quella porta.

 

 

 

Siamo arrivati a metà ff (i capitoli totali sono 12). Appuntamento a mercoledì prossimo per la prossima puntata. Un abbraccio a tutti. Gatty :)

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** Questioni di cuore e ricerche di storia ***


Capitolo 7

 

Questioni di cuore e ricerche di storia

 

Mi svegliai prestissimo, il giorno dopo. Evviva, potevo almeno andare a fare una bella doccia senza una mezza dozzina di grifoncine mezze nude che entravano e uscivano dal bagno senza rispettare la mia privacy!  Subito sono scesa, ma, all’entrata dei bagni, chi ti trovo? La viperaccia con Teddy che stanno limonando… Ma non  si  stancavano mai? Erano le sei del mattino!

Appena mi vide, Teddy interruppe l’operazione (con gran scorno di Evelyne, che mi mandava occhiate di fuoco) per parlarmi: - Ehi, Niamh! Tutto bene? Ti ha rotto le scatole quel buffone di Montague, ieri pomeriggio?

- No, no… - gli dissi, mentre mi accorgevo che Teddy era come ipnotizzato.. stava guardando la mia scollatura  della camicia da  notte! Beh… effettivamente è un po’ scavata… e poi la camicia è un po’ trasparente… mi sa che si vedeva tutto! Ma cosa potevo fare, ormai?

- Non fidarti di lui… è una serpe, di casa e di fatto - conclude  sbrigativamente Ted, continuando a guardarmi la scollatura (e quello che si intravvedeva sotto, penso).

Stavo per ribattere che invece era stato gentile, quando  si aggiunse a noi Victoire Weasley… Non vedevo l’ora  di  tornarmene nella mia Casa!!! Era troppo affollata Grifondoro e gli spazi erano  strettissimi, non potevi fare a meno di avere qualcuno intorno!

Victoire era, come ho già detto, una ragazzina splendida… capelli biondi, un bel corpicino, che stava crescendo! Ed era  molto gentile e dolce.

- Oh, che bello trovarvi! Siete già svegli? Ciao, Teddy! Ciao Niamh! Ciao, Evelyne.

- Ci mancava anche la nanerottola… - bofonchiò quella sgarbata di Evelyne, contrariata dal nuovo arrivo (non bastavo io!), con un tono di voce udibile da tutti e tre

Io scattai subito all’attacco, un po’ per difendere la povera Victoire, un po’ per vendicarmi (finalmente potevo sfogarmi) della viperaccia rubaragazzi: - Evelyne, se hai le mestruazioni e ti gira storto, non prendertela con gli altri, e tantomeno con Victoire, che è la ragazza più dolce e gentile che conosco! Datti una calmata!

Evelyne mi guardava allibita. Non si aspettava un simile attacco (forse anche eccessivo, ma dovevo sfogarmi!) da me e anche lei colse l’occasione per sfogarsi (era un po’ che voleva farlo, lo vedevo).

- Ma come ti permetti? Si vede  lontano un miglio che sbavi per il mio ragazzo!… Metti in mostra quella mercanzia come una p…!  Ti si vede tutto! - mi disse, per poi rivolgersi al suo ragazzo: - E tu non dici niente?

Io ero allibita… mica mi ero messo in mostra per Teddy! Mica sapevo che lui stazionava nel corridoio! E poi anche lei! Non era proprio vestita da suorina, ad essere sinceri…

Nel frattempo la povera Victoire, che ci aveva solo salutato, ci guardava come tanti matti.

In mezzo a noi il povero Teddy, messo alle strette dalla vipera, non prese, paradossalmente, le sue parti e anzi, con un tono risentito: - Hai sbagliato, Evy, non dovevi chiamare così Victoire, a cui voglio molto bene. Chiedile scusa, per favore.

- Tu sei completamente partito! - fu la risposta di Evelyne, che si allontanò irritata, stizzita e inviperita (aggettivo che le si addice perfettamente!!!)

- Mi dispiace, Victoire - disse Teddy rivolgendosi alla nostra amica - Ti chiedo scusa per lei. E’ molto nervosa ultimamente… e Niamh non la aiuta, sicuramente.

Nel frattempo mi guardava, ma mi sembrava sempre che, al posto di fissarmi nel viso, avesse lo sguardo perso sul mio decolté… Che ne sapevo che il corridoio del bagno, alle 6.00 di mattina, era più affollato della Sala Comune! Comunque era meglio darci un taglio.

- Ora devo andare in bagno - dissi velocemente - A dopo. Ciao!

- Vengo anch’io, Niamh - mi disse Victoire. E poi, rivolto a Ted: - Ciao, Teddy! Ci vediamo più tardi…

 

Stranamente non c’era ancora nessuno in bagno e così Victoire approfittò per chiedermi il suo parere e il suo appoggio.

- Niamh, posso farti una domanda? - mi chiese.

- Certo, Vic. Dimmi pure - le risposi.

- Come ci si sente ad essere innamorati?

La piccoletta era innamorata… era precoce! Io alla sua età pensavo solo alle bambole… e ai gufi, che vestivo con gli abiti delle bambole ogni volta che potevo! E a Blacky,  il mio meraviglioso corvus glacialis cornix (quello di cui parlavo qualche giorno prima, quando dovevo descrivere la fenice), che una volta ho rivestito con un bel completino rosa! Sicuramente si trattava di qualche suo amichetto, qualche bimbetto del suo anno… Lo dico sempre che le nuove generazioni vogliono bruciare le tappe! Dovevo presentarle la cosa con equilibro, senza scendere troppo in particolari e senza nessuna volgarità…

E poi, lei: - Hai mai baciato qualcuno? E hai fatto l’amore? come è stato?

Io sono diventata di tutti i colori! Ma che domande faceva la piccoletta!

- Ma, Vic, scusa… sono cose private… Non posso risponderti.

Sguardo deluso. Povera piccola. Mi ricordava Occhialuto quando faceva qualche marachella (una volta aveva distrutto tutti gli unguenti babbani di zia Eliza)… mi guardava con il suo occhio tutto dilatato per la paura dei rimproveri.

- Beh, sono stata innamorata… ed è molto bello! - le dissi - Ti batte il cuore quando vedi il ragazzo a cui vuoi bene, ti senti leggera e euforica e hai le farfalline nello stomaco. Non capisci più niente, vuoi sempre stare con lui e… vuoi che sia felice… E ti piace fisicamente, come parla, come si muove, come è fatto… il viso, il corpo…

- Oh, grazie, Niamh… Ora lo so… sono innamorata! - mi disse la piccola - E’ proprio quello che sento quando lo vedo. E’  troppo bello, troppo gentile e… starei tutta la giornata a guardarlo!

Eh, eh. Il primo amore! Anche se precoce, faceva molta tenerezza.

- E chi è questo ragazzino? Un tuo compagno di corso? - le dissi, ammiccando.

- Oh, Niamh… Non lo sa nessuno, nemmeno lui… e tu non devi dirglielo, mi vergogno da matti...

- Promesso, Vic - le dissi - Con me puoi stare sicura!

Mi guardò con lo sguardo sognante (pensava evidentemente a lui): - E’ Teddy Lupin! Lo amo! Da sempre!

Rimasi congelata, mentre la piccoletta continuava a parlare di lui: - E’ straordinariamente bello. Ed è anche buono. Parliamo sempre insieme… e giochiamo anche… e io lo guardo sempre… e mi piace anche… fisicamente… Faccio male, Niamh?

Adesso mi sembrava Occhialuto quando riceveva le mie carezze. Avrei dovuto sentirmi gelosa? Ma mi faceva anche tanta tenerezza. Non era la vipera, era un ragazzina carina e sincera, che mi aveva aperto il suo cuore…

- No, non fai male - le dissi - Ma non correre. Sei ancora piccola e lui ti considera solo un’amica. Magari, con gli anni, cambierà i suoi sentimenti e ti vedrà sotto un’altra luce…

Com’ero saggia! Non mi riconoscevo! Io davo questi consigli ad un ragazzina… su Teddy?

- … e allora ti noterà. Ora però continua ad essergli amica… anche perché quella bruttona con cui prima ho litigato, Evelyne, non fa per lui, ne sono sicura! - aggiunsi.

- Grazie, Niamh! - mi disse abbracciandomi - Sapevo che mi avresti consigliato per il meglio. Sono contento che tu sia mia amica! Ne ho tanto bisogno! Aveva ragione tua sorella a dire che sei fantastica…

Beh, mi faceva piacere sentire tutti quei complimenti! E poi per il momento non poteva essere una mia rivale… era troppo piccola!

 

- Ciao, Niamh! - mi disse allegramente Charles Montague, in Sala Comune - Dormito bene?

Non potei fare a meno di sorridergli. - Sì, grazie. E tu?

- Benissimo! - mi disse. - Ci vediamo in biblioteca alle 10.00 per preparare storia? Va bene?

Oddio, mi ero scordato. La ricerca.

- Certo, alle dieci! - gli dissi.

Era gentile, in effetti. E poi avevo proprio bisogno di un aiuto in storia… Andai quindi al tavolo dei Tassorosso-Grifondoro, ma pensando a non so cosa, mi scontrai con Cedric Bradstone, un bassetto brufoloso che, sapevo, l’anno prima mi andava dietro. O così mi era stato detto, ma io non l’avevo mai considerato. Mi scusai e mi recai a sedere il più possibile lontano dalla vipera e da Ted, che parlavano animatamente. Mi misi vicino a mia sorella e a Jilly Zeller, una pettegola alunna del mio corso.

In Sala Grande cominciavano a vedersi persone non appartenenti al corpo studentesco, a cui erano state assegnate due lunghe tavolate lasciate libere dagli accorpamenti: erano Auror e membri del personale diplomatico dei vari paesi europei che preparavano il famoso incontro, che sarebbe iniziato presto. Non vedevo l’ora che finisse e che riprendessimo i nostri spazi…

- Che figo, quel ragazzo! - mi disse la Zeller - Ho visto che parlavi con lui…

- Beh, non è niente di particolare - dissi con noncuranza.

- So che una volta gli piacevi… - mi disse sottovoce - lo sanno tutti… stravedeva per te…

Oh, non sapevo che tutti pensassero che Charles Montague avesse una cotta per me! Io non mi ero accorto di niente, anzi! Pensavo che mi odiasse, beh, prima degli ultimi giorni! Ecco perché era stato tanto gentile! Era innamorato da molto di me…

- A me non importa niente di lui - dissi decisa.

- Sono contenta che gli sia passata… - mi confidò sottovoce la Zeller - Sono sempre stata innamorata di lui… è così bello, così forte, così affascinante… E, te lo dico perché so che sei discreta… mi ha chiesto di uscire con lui  ieri…

Ma a che gioco stava giocando quello sporco traditore? Usciva con me, facendomi anche capire, tra le righe, che gli  piacevo e contemporaneamente invitava un’altra ragazza!!! Teneva il piede in due staffe, quel maledetto! Ero stata una scommessa con il suo amichetto! Lo sapevo! Ah, gliel’avrei fatta pagare!

 

Dalle 8.00 alle 10.00 ho seguito Erbologia e Trasfigurazione, ma non stavo a sentire niente (tanto per cambiare!). Ribollivo dalla rabbia… Per chi mi aveva preso quel farabutto di Montague? Poi alle 10.00, finalmente, mi sono fiondata in biblioteca e, fuori, l’ho aspettato. E’ arrivato poco dopo con Nott e tre o quattro Serpi, compresa la Gandels.

Appena l’ho visto, sono andato da lui con una faccia stravolta e gli ho detto che era uno stronzo. Forse ci aveva fatto l’abitudine (almeno questa volta non l’avevo schiaffeggiato!), ma mi guardava con uno sguardo interrogativo e paziente. Tutti mi stavano guardando, non solo i suoi amici, ma anche una dozzina di ragazzi e ragazzetti, di tutte le Case, che passavano o stazionavano nel corridoio: tutti si erano fermati e avevano rivolto i loro volti a noi. Il che mi ha reso ancora più arrabbiata.

- Sei proprio uno stronzo - gli ho ripetuto, poi mi sono girata, per andarmene.

Lui ha appoggiato la sua mano sulla mia spalla.

- Guarda, Niamh… - ha provato a dirmi.

- Ti odio, Montague - gli ho urlato. L’ho guardato con uno sguardo sprezzante e me ne sono andata.

Ah, mi ero tolta una soddisfazione… Ora avevo un’ora libera, ma non potevo tornare nella Sala di Grifondoro, dato che la cicciona non mi avrebbe permesso di entrare… me ne sarei andata a passeggiare fuori, all’aria aperta… Era una bella giornata e magari potevo arrivare fino al lago a salutare la Piovra Gigante, che sembrava conoscermi. Ogni volta che passeggiavo, faceva uscire uno dei suoi tentacoli dal lago. Molti ne avevano paura, ma mia madre mi aveva spiegato che era un essere simpatico e gentile… e goloso di polpette di pesce, a quanto mi diceva… peccato non poter andare in cucina a fare rifornimento…

Sono stata fuori quasi un’ora. Mi sono rilassata, finalmente! Basta ipocriti! Non bastava la vipera, ci voleva anche Montague! Che schifo di anno! Poi, verso le 11.00 sono tornata al castello, per la successiva lezione, di Difesa.

Ma, tornando al castello, dietro ad una fratta, ho intravvisto…la Zeller limonare con quel mostriciattolo di Bradstone! Il mio cervello subito non ha registrato… la Zeller era innamorata di Montague… me l’aveva detto… Montague le aveva chiesto di uscire… me l’aveva detto… Montague sembrava fosse interessato a me… me l’aveva fatto capire… NOOOOOOOO!!!!!! Che ca--o di sbaglio aveva fatto! La Zeller non si riferiva a Montague, ma a quel nanerottolo di Cedric Bradstone!!!! Mi aveva ingannato!!!! Oddio, no! Io mi ero sbagliata, lei non aveva nominato… Charles. Che figura avevo fatto! Un’altra volta!!! No!!!

Subito corsi dentro. Dovevo chiedergli scusa! Forse l’avrei trovato in Biblioteca. Lo so, avevo una lezione, ma questo era più importante. Mi sentivo terribilmente in colpa!

Lo vidi da lontano, insieme a Nott e alla Gandels, che ridacchiavano di lui. Dovevo chiedergli scusa. E platealmente, come platealmente l’avevo offeso.

Mi vide e continuò a camminare verso di me, con uno sguardo tra l’esterrefatto e lo spaventato… evidentemente pensava che sclerassi ancora….

- Charles Montague! - dissi ad alta voce. Tutti intorno a me si fermarono… impressionante quanto siano spasmodicamente curiosi ad Hogwarts… ci saranno state trenta persone, tra alunni e insegnanti, e tutti bloccati ad aspettato quello che avevo intenzione di fare. Inspirai e, tutta rossa, gli dissi:  - Ti chiedo scusa. Ti prego di perdonarmi. Sono stata un’idiota.

Mi fece un timido sorriso.

- Pensavo che mi stessi prendendo in giro… Sono un’idiota - ripetei.

Ecco, era fatto. Mi guardai intorno. C’era anche mio fratello, con un gruppo di amici serpeverde, che sorrideva contento…

- Vedi che ho fatto bene a chiamare la gatta con quel nome? - disse, per sdrammatizzare il momento, quel simpaticone di Nott - Te l’avevo detto… tale e quale…

- Puoi perdonarmi? - gli dissi, sempre ad alta voce.

Charles si avvicinò a me e disse semplicemente: - Certo, Niamh!

Applausi… Ecco, il pubblico aveva partecipato alla mia rappresentazione

- Sei proprio un’idiota - mi disse poi, scherzosamente.

- Hai ragione… - dissi sorridendo.

Sentii qualcuno schiarirsi la voce. Era il professor Paciock: - Ehm, Ehm, Niamh, Ti pregherei di mantenere un comportamento consono qui ad Hogwarts… parlo per prima, naturalmente, quando hai insultato Montague, non per adesso… Certi  termini non si usano…

- Certo, professore! - gli dissi subito, tutta  rossa. E poi, rivolto a Montague: - Scusa ancora. E non  ho collaborato alla ricerca di Storia…

- Beh, io sono libero, e tu hai saltato la tua lezione… possiamo continuare adesso…

Oh, non ci crederete. Si è messo per davvero a studiare storia con me! Quella strana isola nella prima guerra magica, consultando atlanti, libri, libroni e pergamene… E io che pensavo fosse una scusa per parlare un po’ con me!

 

 

Prossimo capitolo, come al solito, mercoledì! Un saluto a tutti. Gatty :)

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** Una notte infernale e un inizio di giornata preoccupante ***


Capitolo 8.

 

Una notte infernale e un inizio di giornata preoccupante

 

 

Naturalmente tutti sapevano della mia rappacificazione con Charles, anche Teddy, che subito si preoccupò.

- Sei sicura di quello che fai, Niamh? - mi chiese quella sera, nell’affollatissima sala comune di Grifondoro. Era seduto su una poltrona e aveva vicinissimo la vipera, che  mi guardava con due occhietti sottili… I due avevano  fatto pace… ma sicuramente pensava che io lo volessi… (e aveva ragione!)

- Beh, certo! - gli dissi.

- Non mi piace, Montague, lo sai…- continuò - E’ una vera Serpe, ambiguo, arrogante…

La viperaccia faceva una faccia schifita, dimostrante disapprovazione, non si capiva se per me o per Montague (penso per me)

- Non preoccuparti, siamo solo amici e facciamo insieme solo una ricerca… Ho un altro tipo di ragazzo in mente… uno veramente in gamba… ma lui non mi nota - dissi.

Se voleva capirlo, avrebbe capito. Sicuramente aveva capito Evelyne, che sembrava fulminarmi con gli occhi…

- Sta’ attenta, comunque, Niamh - continuò Teddy -  E, se hai bisogno di qualcosa, io ed Evy siamo qui, pronti ad aiutarti!

Beh, su di lui avrei messo la mano sul fuoco. La vipera  invece, mi avrebbe accoltellato “alla babbana” piuttosto che aiutarmi!

 

Andai quindi in camera per riposarmi. Mi stavano aspettando, sul letto, Seanna e Vic con un po’ di pastarelle e bevande: avevano organizzato un simpatica festicciola, per noi, per festeggiare un bellissimo voto di Victoire in Pozioni. E approfittavano per  sapere da me tutti i particolari dell’ultimo mio scontro-incontro con Charles Montague!

- E tutte queste cose dove l’avete prese? - chiesi.

- In cucina, naturalmente - rispose Seanna - Sappiamo come andarci, di nascosto. E gli elfi sono gentilissimi!

- Mi raccomando, è proibito! - dissi, da sorella assennata (io però ci andavo spessissimo, insieme a Gilly Phrix, ed effettivamente gli elfi erano adorabili… qualsiasi cosa chiedevo loro, si facevano in quattro per consegnarmela!) - e poi adesso aumenteranno la sorveglianza, appena comincerà quella cavolo di Conferenza…

- Okay, non ci andiamo più! Promesso! - dissi Seanna, con un adorabile sorriso. - Ora ci racconti cosa hai combinato oggi?

- Bene - dissi addentando uno zuccotto - Da dove devo cominciare?

 

Nei giorni successivi, in effetti, frequentai moltissimo Charles… studiando. Charles Montague  era straordinariamente serio e le  ore di studio erano ore di studio… Io avrei trovato qualche  diversivo più interessante della noiosa Storia Magica, tipo chiacchierare del più e del meno!

Tre giorni (e molto studio) dopo, alla successiva lezione di Storia della Magia, relazionammo sulla strana isoletta. In pratica c’eravamo divisi i compiti: Charles aveva fatto (quasi) tutto, io avevo scritto la ricerca, che lessi con la mia brillante e coinvolgente voce. Ottenemmo un Oltre Ogni Previsione! Volavo in Storia, quell’anno, ero troppo brava! Mai successo una cosa del genere!

- O’Neil, Montague - disse la De Foyes - Sono molto contenta di voi. E ho una proposta…

- Dica, professoressa - rispose Montague.

- Che ne  direste di scrivere e leggere un breve ricordo dei caduti nella battaglia di Hogwarts nella prima seduta della Conferenza? Sarebbe un onore, davanti a tutti gli studenti, i docenti, i rappresentanti degli Stati europei e i giornalisti accreditati…

- Ma…. - cominciai a dire. Tutte a me dovevano capitare? Va bene che ero bravissima in Storia…

- Solo poche parole. Vi do una mano anch’io… e O’Neil potrà brevemente leggerla… solo pochi minuti, dopo il discorso del vicepreside Paciock e prima di quello di Hermione Granger… Essendo uno degli “eroi di Hogwarts” preferirebbe non parlarne lei, ma lasciare spazio a qualche brillante ragazzo… o ragazza. E voi due siete veramente brillanti…

- Certo, professoressa - disse subito Montague - Ci mettiamo subito al lavoro e le  facciamo vedere il discorso il prima possibile, se lei vuole…

Cosa potevo dire io? Va  bene, avrei dovuto solo leggere il discorso preparato da Charles. Lui era un fissato per la  storia magica, mi avrebbe fatto fare una bellissima figura. Magari ne avrebbe parlato anche la Gazzetta del Profeta (!!!). Cosa sarebbe potuto accadere di negativo?

 

________________________________

 

Stranamente, conoscendomi, tutto stava andando bene: non avevo presso nessun brutto voto (o almeno troppo brutto) in nessuna materia (a parte Difesa, ma lì era colpa del prof, che mi odiava) e avevo anche preparato, nelle ultime due settimane, insieme naturalmente a Charles, un breve ricordo sui caduti della Battaglia, non troppo tecnico, né troppo commuovente, che aveva avuto l’approvazione totale della De Foyes, che ci aveva molto lodati davanti alla classe. Sì, va bene, l’aveva preparato Charles, ma anche io avevo un po’ collaborato, e poi dovevo leggerlo!

Avevo anche fatto, negli ultimi giorni, le prove di lettura davanti a Victoire (che mi aveva fatto tanti complimenti, dicendo che ero veramente brava!), a Seanna e anche a Ryann, che avevo “beccato” mentre cercava di sgaiattolare con un paio di suoi amici Serpe in cucina (ora rigorosamente top-secret, dato che era nella zona controllata dagli Auror) e, per non farmi spiattellare tutto ai nostri genitori, era stato costretto a  sentirmi ripetere il discorso più e più volte!

Il giorno prima della conferenza avevo anche ricevuto, via Occhialuto, una divertita lettera di mia madre (mio padre era già ad Hogsmeade, ma non l’avevo recentemente visto, dato che era indaffaratissimo ad organizzare, insieme ad Harry Potter e a Percy Weasley, la conferenza) che, bonariamente, mi dava consigli di non trascurare gli studi per altre attività più coinvolgenti… Cosa le avevano comunicato Seanna e Ryann?… Ecco l’inconveniente di avere due fratellini impiccioni ad Hogwarts!

E, ultimo (ma non ultimo per importanza), stava finalmente iniziando quella malaugurata Conferenza Magica, che sarebbe dovuto durare solo tre giorni, dopo di che sarei tornata di nuovo nella mia Casa lasciando per sempre l’ospitalità dei Grifoni (piuttosto gentili comunque, a dire il vero, a parte la cicciona che non voleva mai farmi entrare. Quel ritratto era pazzo!!!)

 

La notte precedente il discorso la passai in bianco, o quasi! Purtroppo la colpa della mia allucinante nottata era stata di mia sorella Seanna  e della sua amica Victoire, che, sciocche come sono (non tutti hanno l’autocontrollo che ho io, evidentemente), erano andate, insieme a qualche loro amico o amica (non ho mai capito chi aveva partecipato alla spedizione), a trovare di nuovo gli elfi in cucina, per farsi dare qualche dolcetto, malgrado glielo avessi proibito e malgrado Paciock avesse minacciato la sospensione se qualcuno si fosse aggirato nelle zone interdette!… E, come avevo immaginato, la zona era piena di auror, che sovrintendevano alla sicurezza dei delegati stranieri (appena arrivati!) ed erano scattati non so quali spaventosi allarmi… Spaventate, quelle sciocche erano scappate, ma, pensando di non riuscire  a raggiungere le scale senza essere viste, si erano  nascoste in una delle centinaia di botti accatastate vicino alla cucina, con l’intenzione di uscire più tardi, quando le acque si fossero calmate.  Una è anche il passaggio verso la nostra amata Casa di Tassorosso, ma altre sono piene di liquidi vari anti-intrusi e altre sono vuote.

Io non so cosa ci fosse stato nella botte. Fatto sta che, un paio d’ore dopo, quando le due erano uscite, hanno cominciato a vaneggiare… pretendevano di essere perdutamente innamorate di Gilderoy Smith, un Serpeverde dell’ultimo anno! Che neanche conoscevano, se non di vista, forse! E loro erano, per giunta due bambine di undici anni! Ho capito subito, quando poi me l’hanno raccontato, cosa era successo. Evidentemente qualcuno aveva versato nella nella botte una bottiglia contenente amortentia, che aveva impregnato il legno  e mandava ancora effluvi abbastanza potenti da  condizionare due ragazzine di undici anni... Gilderoy poi, messo alle strette qualche giorno dopo, mi confessò che, in effetti, aveva trafficato con quella roba qualche tempo prima, ma anche che non gli era stato consegnato il materiale richiesto (aveva fatto un richiesta ai “Tiri Vispi Weasley” di alcune bottiglie di burrobirra “all’aroma” di amortentia) perché intercettato e distrutto da Gazza… che probabilmente aveva svuotato il contenuto delle bottiglie dentro la botte vuota… almeno penso.

Comunque siano andati i fatti,  le due erano uscite completamente imbambolate e innamorate di quel ragazzone e hanno cominciato naturalmente subito a litigare perché entrambe volevano andare a trovarlo per confessargli i propri sentimenti! Per fortuna erano state intercettate da Ryann (che, secondo me, faceva anche lui parte della spedizione verso la cucina… ma non me l’ha mia confessato apertametnte!), che ha chiesto aiuto a Charles, l’unico serpeverde di cui si fidava, che a sua volta li ha portati dalla Chips, che è una sua lontana parente (una cugina di secondo grado del padre, se non ho capito male)… Con grande fatica, Charles era riuscito a rabbonirla (aveva un diavolo per capello per essere stata svegliata di notte!) e a convincerla a dar loro l’antidoto, senza dire niente a nessuno. Dato che l’antidoto, però, avrebbe fatto effetto dopo alcune ore, madama Chips, nel frattempo, prima di tornare a dormire, aveva preteso da Charles che mi chiamasse (ero la sorella maggiore di una delle sciagurate!) per vegliare su quelle due ragazzette che, sole nella stessa stanza, si sarebbero scannate per avere da sola l’amore di quel disgraziato Gilderoy. Così, mentre stavo bel bella a dormire (nella affollata camerata dei Grifoni), mi sento svegliare da una specie di ectoplasma a forma di puffin irlandese che mi sussurrava nell’orecchio (a me sembrava che urlasse): Charles  ti aspetta subito in infermeria! Presto, è un’emergenza!

Mi sono anche spaventata (mi sembrava un fantasma… che ne sapevo che poteva creare un patronus! E’ magia avanzata, per quanto ne so!), ma sono subito corsa, in camicia da notte (non quella trasparente! una più castigata!), nell’infermeria. Qui Charles mi ha spiegato tutto e abbiamo passato la notte tenendo lontane l’una dall’altra le due, che blateravano sempre di quel tipo e volevano cavarsi gli occhi… La Chips era tornata a dormire e aveva messo un incantesimo insonorizzante molto potente… Charles non aveva avuto il coraggio di lasciarmi in mezzo a quelle due pazze e era rimasto a darmi una mano… Verso le quattro le due, per fortuna, si sono addormentate e allora io e Charles, distrutti, ci siamo appoggiati in due letti diversi, vestiti (o meglio, lui vestito, io ancora in camicia da notte). E così abbiamo dormito forse un paio d’ore.

Verso le sei, poi, le due si sono risvegliate: la pozione aveva fatto effetto e quelle due sciagurate si vergognavano di quello che avevano detto e fatto. Io, da brava sorella maggiore assennata (e amica saggia), le ho fatto una bella lavata di capo perché erano sgaiattolate in cucina di nascosto malgrado la mia proibizione… Erano tutte e due mortificate e stavano per piangere… A quel punto le ho anche abbracciate e le ho dovute anche consolare… insomma, una situazione “kafkiana” (non so cosa vuol dire, ma lo dice qualche volta mia madre, quando c’è qualcosa di strano o assurdo…)

Finalmente, tutto sistemato, ho salutato Charles (che era stato effettivamente gentilissimo), ho riportate quelle due nella Casa di Grifondoro e sono tornata, finalmente, a dormire… almeno una mezz’ora, perché poco dopo è suonata la sveglia… Che nottata! E qualche ora dopo avrei dovuto tenere il discorso!!!

 

Alle sette mi sono quindi svegliata e subito mi sono preparata per la grande occasione. Era il giorno iniziale, la Sala Comune era  ripiena all’inverosimile di studenti e delegati di tutti i paesi europei, dall’Italia alla Lapponia, dalla Russia al Portogallo. C’erano inoltre auror (decine), personale del ministero, funzionari degli Stati esteri ed invitati vari. E c’erano anche gli “eroi di Hogwarts”, cioè Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley, Luna Lovegood e tutti gli altri che avevano combattuto tredici anni prima contro lo stregone pazzo. Io li conoscevo tutti (sono amici dei miei genitori, e tutti si fermavano a parlarmi e salutarmi… si saranno chieste perché ero così sbattuta con due occhiaie che non avevo potuto completamente mandare via?). C’erano poi, naturalmente, i miei genitori, sia mio padre (responsabile della sicurezza della  delegazione irlandese e indaffaratissimo, che tuttavia, quando mi vide, mi ha fatto un breve cenno con la mano), sia mia madre, che  aveva ricevuto un invito ed era venuta insieme a zia Eliza  (Conan era stato lasciato a zio Alan, poveretto…), che subito si sono preoccupate per la mia salute (ero un po’ sbattuta,  a dire il vero, ma non potevo dire perché).

E c’era anche una fastidiosa Rita Skeeter che si aggirava come un falco (o meglio  un avvoltoio) cercando pettegolezzi per i lettori della  Gazzetta.  Ne avevo parlato, via gufo, con i miei, dopo l’incontro ad Hogsmeade, e loro me ne avevano fatto una descrizione orripilante, proibendomi espressamente  di raccontarle qualsiasi cosa. Era una persona malvagia e subdola, dicevano, da  cui era meglio stare alla larga.

Quel giorno stesso, di prima mattina, prima ancora di entrare in Sala Grande aveva cercato di “abbordarmi” per avere informazioni su Charles. Stavo parlando con Seanna, che mi ringraziava ancora per quello che avevo fatto.

- Ciao, ti chiami Niamh, vero? Che piacere rivederti! Ti  ricordi, ci siamo visti ad Hogsmeade… E questa è una tua amichetta? - mi disse.

- No, è mia  sorella. Scusi, dobbiamo andare - dissi in tono sbrigativo.

- Certo, cara. Ma… solo qualche  minuto. Vorresti parlare un po’ con me di quel bel ragazzo con cui sei uscita? - chiese.

- No, mi dispiace - dissi,  mentre ci allontanavamo velocemente.

- Piccola ragazzina impertinente… - sentii bofonchiare da quella specie di giornalista mentre ce ne andavamo… Quant’era antipatica!

 

Dopo colazione, alle 9.30 saremmo tutti andati in riva al Lago, di fianco al monumento per i Caduti di Hogwarts, dove ci sarebbe stata la cerimonia d’apertura: discorso del vicepreside Paciock, discorsetto mio (pochi minuti), discorso di Hermione Granger. Poi finalmente sarebbe stata aperta questa famigerata conferenza: in quei tre giorni tutti avrebbero parlato dei diritti degli esseri magici e firmato il famoso trattato. Alla fine della Conferenza era previsto un magnifico banchetto con festa finale (sicuramente più interessante dei discorsi che in quei tre giorni si sarebbero fatti).

Mentre facevo colazione rileggevo il discorso, ma ero così emozionata che mi sono gettata mezza colazione sul vestito! Per fortuna con un tergeo ho pulito subito tutto! Quindi sono andata a salutare Charles, che era arrivato e si era posizionato al solito posto nel tavolo delle Serpi.

Poi ci siamo mossi, piano piano, verso l’esterno, per l’inaugurazione di questa benedetta. Il Ministero non aveva badato a spese: bandiere di tutti i Paesi d’Europa erano inframmezzati a vasi di fiori, statue, iscrizioni, immagini di tutti i paesi del mondo partecipanti. Tutti, piano piano, si misero a sedere. C’erano forse trecento persone:  le prime file erano occupate dai delegati dei vari paesi mondiali, con gli strani  vestiti provenienti da ogni parte del pianeta, e dagli “eroi di Hogwarts”. Dietro erano stati collocati gli altri invitati (compresi mamma e zia Ely) e, dietro ancora, noi studenti.

Io, a questo punto, ho cominciato a sudare freddo…Avrei dovuto parlare davanti a tutta quella gente! E se avessi dimenticato qualcosa? E se mi fossi sbagliata?

- Tranquilla, andrà tutto bene! - mi diceva Teddy, che si era avvicinato a me, per confortarmi, mentre Evelyne, al suo fianco, mi sorrideva… Era troppo felice quella mattina… Cosa stava macchinando?

Mi recai dietro il palco, pronta  a salire per il breve discorso. Finalmente il vicepreside Paciock iniziò a parlare. Io ero emozionata e stavo quasi svenendo. Non ricordo di cosa abbia parlato… ogni tanto mi giungevano delle parole… ringraziamenti… onorati… collaborazione… intero consesso magico… diritti… troll…

Poi si interruppe e tutti applaudirono. Io ero morta. Ma non potevo esserlo, perché il prof. Paciock stava dicendo che una rappresentante degli studenti avrebbe proposto una breve riflessione sul perché era stato scelto Hogwarts e ricordato i caduti della battaglia…. dovevo andare!

Salii come un automa sul palco, mentre tutti gentilmente applaudivano e il cuore mi batteva a mille.

Appoggiai la pergamena sul leggio, per poterla leggere meglio e… mi accorsi che era completamente bianca!!! No!!!! Non poteva essere!!! E cosa avrei letto, ora? Guardai in giro il pubblico: Ted aveva uno sguardo incoraggiante ma, al suo fianco, la perfida vipera aveva un ghigno malefico! Altro che Tassorosso! Era stata quella perfida maga oscura, peggiore del peggiore Serpeverde!!!!!! Mi aveva cambiato la pergamena, o fatto sparire l’inchiostro, o cancellato in qualche modo il testo!!! Cosa potevo fare?

 

 

Appuntamento a mercoledì prossimo per il nuovo capitolo! Un abbraccio  a tutti. Gatty :)

Ritorna all'indice


Capitolo 9
*** Il discorso ***


Capitolo 9.

 

Il discorso

 

 

La gente aspettava che iniziassi a parlare. Io guardavo in giro: mia madre e mia zia mi fissavano interdette, chiedendosi  perché non cominciassi il discorso. Stavo per svenire…Vidi, poco lontano, Charles con un’espressione stupita: evidentemente anche lui si domandava anche lui perché non parlassi; da un’altra parte Seanna, Ryan e Vic, erano ugualmente perplessi. E mi stavano fissando ora tutti: Harry Potter e tutto il clan Weasley, Hermione e tutto il Ministero; perfino quel gran figo di Draco Malfoy con la moglie, Astoria Greengrass. E c’era Rita Skeeter, in prima fila, che aveva tirato fuori la sua minacciosa penna prendiappunti e sottovoce le diceva qualcosa!!! Sarei stata la zimbello del mondo magico per tutte le generazioni a venire!

Esordii con un - Signori e signori… - poi feci una pausa. Davanti a me, silenzio assoluto. Non volava una mosca. Sarei voluta sprofondare. Ok, dovevo confessarlo… non sapevo cosa dire… e non ero capace di improvvisare…

In quel momento  avvenne un miracolo. Sentii la voce di mia madre, sul palco, dirmi sottovoce: - Guarda la pergamena!…

Era tornato miracolosamente lo scritto!!!!!!

Pronunciai mentalmente una preghiera e cominciai a leggere: mi sembrava di essere stata miracolata!!!! Avevo evitato, in extremis, una pessima figura! (o almeno quasi evitato!). Non mi chiedevo neanche che ci facesse la voce di mia madre sul palco, accanto a me, e perché fosse apparso lo scritto!

Finiti i cinque minuti del mio discorso, tutti applaudirono e io scesi, completamente partita, quegli scalini, mentre saliva una radiosa Hermione Granger, che mi fece anche i complimenti per le belle parole (il discorso era di Charles, ma forse pensava che l’avessi scritto io… cioè, tecnicamente l’avevo scritto io, mentre lui dettava).

Non capivo più niente e lasciai la cerimonia per spostarmi su una panchina. Lì, improvvisamente, mi accorsi di non essere sola… c’era mia madre!

- Mamma! Come hai fatto a salvarmi? - le chiesi -  Il discorso era scomparso…

- Ciao, Niamh. Devi ragionare con la tua testa! Bastava tirar fuori la bacchetta e provare con un Revelio. E’ un incantesimo di base; non dirmi che non lo conosci… - mi disse.

- Oh, sì, non ci ho pensato… Ma tu come hai fatto a sapere che la pergamena era bianca, e che stavo per suicidarmi per la figuraccia che stavo facendo… e come hai fatto a far apparire lo scritto… e ad essere al mio fianco? - le chiesi.

- Io e tuo padre abbiamo qualche potere di cui non vi abbiamo mai parlato… Vedi quest’anello? - mi chiese.

- Certo! E’ l’anello di fidanzamento! Ce l’ha anche babbo! Ve l’ha regalato quel Preside famoso, quello che ha aiutato Harry Potter… - dissi

- Sì, in parte è vero. Sono comunque anelli antichissimi, appartenenti a Priscilla Corvonero: permettono di essere invisibili o di fare magie anche senza bacchetta o di materializzarsi anche ad Hogwarts…

- Figo - le dissi - e quindi tu eri nel palco, invisibile?

- Certo - mi rispose - Ho letto nella tua mente… Lo sai che non lo faccio mai, per principio… E’ giusto che i genitori non conoscano tutto quello che pensano i figli… Sono sempre stata ferma su questa posizione, da quando voi eravate piccoli… d’accordo con tuo  padre… Ma ho pensato che questa fosse un’emergenza e che, per una volta, potevo fare un’eccezione… Sai che sono una buona legilimens e ho capito che eri nei guai. Mi sono quindi allontanata e, appena sono arrivata in un posto sicuro, sono diventata invisibile e sono venuta sul palco. Ho quindi provveduto a far riaffiorare lo scritto…. ma, mi raccomando, è un segreto tra noi due e tuo padre. Nessuno conosce il potere di quegli anelli…

- Oh, mamma! Ti voglio bene! - e l’abbracciai. Mia madre era molto giovane (ogni tanto ci scambiavano per sorelle, come ho già detto), dato che mi hanno concepita quando avevano all’incirca la mia età (ma non sapevano che esistevano pozioni anticoncezionali di grande efficacia?), ma anche molto responsabile e mi voleva un gran bene. Lo sapevo. Ma l’avevo capito ancora più, adesso.

- E’ stata quella vipera di Evelyne, ne sono sicura! - dissi.

- Non vorrei sbagliarmi, ma, guardando nella tua mente, ho visto anche che, inavvertitamente, hai cancellato tutto con un Tergeo! Sai com’è… quando hai cancellato quella macchia dal tuo abito… Te l’ho detto mille volte che sei sbadata!

Ero felicissima! Ero stata salvata in extremis… da me stessa sbadata! Quanto volevo bene a mia madre!

- Non è che mi presteresti l’anello… potrei fare qualche scherzetto a qualcuno … - provai.

- Posso anche prestartelo, ma funziona solo con il proprietario - mi disse mia madre - Con te sarebbe un normale pezzo di metallo…

Peccato! Avevo un sacco di idee su come impiegare quei poteri… Invisibile…. sarei potuto andare nel bagno dei ragazzi… o seguire qualcuno di nascosto… magari Ted… o Charles…

- A proposito di oggetti magici, mamma… Guarda,  questo è lo specchio di cui ti ho scritto… Quello che mi ha lasciato il nonno…

_____________________________

 

Voglio molto bene a mia madre. Ma la cosa che mi fa imbestialire è che non sono intelligente come lei. Ha scoperto come utilizzare lo specchietto in mezzo minuto, mentre io erano settimane che mi scervellavo! Bastava pronunciare la frase al contrario (che banalità!!!): MAI A VUOTO, cioè, davanti ad uno specchio, diventa OTOUV A IAM… Frase incomprensibile, ma che subito ha attivato lo specchiolino, che ha cominciato  a pulsare… Io pensavo che ci fosse qualche complicata magia da effettuare… Era troppo banale! Che fantasia! Ci sarei arrivata anch’io!

- Forse è uno degli specchi elfici di Lothar… Ne costruì sette e sono disseminati nel mondo… almeno tre o quattro sono rintracciabili… Se funziona nello stesso modo, basta che, dopo la formula, pronunci il nome di una persona e dovresti vederla…

Mia madre era bibliotecaria e non faceva altro che leggere (a differenza mia): era troppo semplice, in questo modo, capire come funzionava il mio specchietto! Era avvantaggiata!

- Che figata! - esclamai - Vediamo cosa sta facendo Conan!

In effetti aveva ragione. Subito, pronunciata la frase Otouv a Iam Conan O’Neil, abbiamo visto comparire, dall’altra parte del vetro, mio fratello Conan vanamente rincorso, nei giardinetti, da zio Alan e dai cuginetti….

- Ma è meraviglioso! Posso guardare chiunque… in qualunque posto… - dissi tutta galvanizzata (avrei potuto vedere i ragazzi mentre fanno la doccia?)

- No… non penso - disse mia madre - Se è uno degli specchi elfici, si può utilizzare solo se c’è un contatto tra il personaggio che nomini e la terra… il personaggio deve stare all’aperto, possibilmente in un bosco… Se si trova sopraelevato rispetto al terreno, ad esempio in una stanza al primo piano, lo specchietto è inutilizzabile; stesso  discorso se  si trova al piano terra, ma al chiuso… In definitiva l’utilizzo è limitato. Ciò non vuol dire che tuo nonno non sia stato geniale a regalarti qualcosa che ti permetterà di ricordarlo… era proprio una brava persona, molto gentile e dolce… e immagino che ti piacerà usarlo… ma senza esagerare, mi raccomando! Ed ora torniamo alla Cerimonia. Altrimenti tuo padre comincerà a preoccuparsi!

- Ok, mamma… Ma tu come fai a sapere tutte queste cose? - le chiesi

- Dovresti leggere un po’ di più, Niamh! Quante volte te l’ho detto?

________________________________________

 

Ero tornata alla Conferenza e avevo preso posizione di fianco ai miei amici Tassorosso, che mi avevano fatto i complimenti per il discorso, ma anche chiesto come mai avessi aspettato tanto prima di parlare. Ho naturalmente inventato una scusa (ero emozionata) e mi sono messa a sentire uno dopo l’altro i discorsi degli ambasciatori e dei delegati (che noia!). Qualche fumoso discorso  dopo (perché tutti dovevano parlare?), non ce la facevo più. Intravidi, poco lontano, Charles Montague… Mi sarei compromessa se gli chiedevo di fuggire da quella noia con me?

- Andiamo a fare due passi? - gli proposi - La giornata è bella, e stare qui bloccata a sentire i blablabla dei relatori non mi attira particolarmente. Sì, è un momento storico per i diritti universali degli esseri magici, ma firmeranno il trattato anche senza di noi… Che ne dici?

E così abbiamo fatto due passi… vicino al lago… Poi ci siamo seduti su una panchina, a guardare la piovra gigante che, come al solito, mi salutava facendo uscire il suo tentacolo dall’acqua…

E, improvvisamente, guardando dietro (tra la siepe che impediva la nostra vista a coloro che venivano dal Castello, ho notato Charles irrigidirsi…

- Guarda chi c’è, laggiù… - mi ha detto.

Mi sono girata e ho visto Evelyne Effervy muoversi furtivamente! Dove diavolo stava andando, da sola, verso la Foresta Proibita?

- C’è qualcosa che non mi torna - mi ha detto Charles

- Sì - ho confermato - Cosa starà combinando? Qualcosa di losco… perché dovrebbe allontanarsi da sola dal  castello?

- Beh, non lo sapremo mai… E’ impossibile seguirla senza che ci noti…dovremmo attraversare un tratto scoperto…  - e si sta dirigendo verso la Foresta Proibita… se entra la perdiamo…

Vedevo Charles guardarmi perplesso… sulla mia faccia, evidentemente si era stampato un ghigno malefico… Beh, dovevo dirglielo. - So io come vedere quello che fa! - E tirai fuori lo specchio.

- Scusa, Niamh… Ti sembra il momento di guardarti allo specchio?

 

Passammo il successivo quarto d’ora seguendo, nello specchio magico, dono del nonno, le mosse di Evelyne… era entrata nella foresta, dove l’aspettava… quella ficcanaso di Rita Skeeter (!!!) Cosa stavano combinando quelle due? La faccenda non mi piaceva per niente…

Nello specchio si vedevano Evelyne e Rita Skeeter parlare tranquillamente. Purtroppo non  c’era l’audio nello specchio magico! Peccato! Non potevano costruirlo più completo quegli elfi? Non potevamo sentire quello che si dicevano! Riuscivamo a scorgere anche  la penna prendiappunti della giornalista muoversi velocemente sulla carta. Infine la Skeeter prese un gufo (cha aveva portato con lei e appoggiato sul ramo di un albero), gli legò qualcosa alla zampetta (un articolo?) e lo fece partire. La viperaccia guardava la scena, con il solito ghigno satanico… Poi le due  si salutarono. Poco dopo potevamo vedere quella viperaccia tornare verso Hogwarts, pensierosa, seguita, dopo qualche minuto, dalla Skeeter che però, prima di partire, mise una sua borsa dentro la cavità di un albero e  fece quindi un incantesimo per sigillarlo. Quindi… si trasformò in un insetto (una specie di scarabeo-scarafaggio volante)! Era un’animaga! Ecco come riusciva a raccogliere pettegolezzi per i suoi fastidiosi ed insopportabili articoli!

- Andiamo a vedere cosa ha nascosto? - proposi a Charles.

- Non si può, Niamh! Non possiamo entrare nella  Foresta Proibita! - mi disse subito - Lo sai che è proibito…

Ma, dato che io mi ero già mossa (sono sempre stata un po’ curiosa), volente o nolente cominciò a seguirmi. E, cercando di non farci vedere (non c’era comunque più nessuno in giro e anche lo scarabeo-scarafaggio si era allontanato ronzando), scivolammo nel posto in cui si trovavano nascosti i documenti della Skeeter.

A questo punto cominciarono le difficoltà: non era possibile scardinare, con gli incantesimi che conoscevano, le difese che quella  giornalista  aveva predisposto intorno alla sua borsetta: non so quale incantesimo avesse preparato, ma non riuscivamo ad appellare la borsa nascosta…

Cosa potevamo fare?

 

Cosa avranno combinato Evelyne e la Skeeter? Sento puzza di guai (per Niamh).

Un abbraccio a tutti. A mercoledì. Gatty :)

Ritorna all'indice


Capitolo 10
*** Incontro con i Centauri ***


Capitolo 10.

 

Incontro con i Centauri

 

 

Stavamo pensando a cosa fare, quando abbiamo sentito dei rumori nella foresta. Ci siamo girati e abbiamo visto arrivare… quattro esseri giganteschi, ognuno con quattro zampe, mostruosi… erano quattro centauri! Io non li avevo mai visti, se non nelle illustrazioni di qualche libro o rivista e sapevo che erano esseri molto superbi e violenti, tipi da cui stare alla larga… Erano due maschi e due femmine (una delle quali adulta, gli altri più giovani), tutti spaventosi nel volto, nudi, graffiati e coperti di tatuaggi e cicatrici, con lo sguardo feroce e cattivo. Erano anche  un po’ puzzolenti, a dire il vero. Le femmine (o puledre…giumente… come dovevo chiamarle?) non portavano reggiseno… bizzarro, pensai! Ma poi fui più interessata allo sguardo ostile che mi lanciavano e alle armi che erano apparse nelle loro mani e che stavano  puntando su di noi che al loro abbigliamento. Specialmente  la donna più grande, che doveva essere il capo, era spaventosa! Aveva tutti i capelli intrecciati e, nel viso in cui brillavano due occhi assetati di sangue (o così a me sembrava), si vedevano tre o quattro cicatrici (altre, poi, le sfregiavano il corpo) e uno sguardo cattivo.  La tipa (l’unica che non ci stava puntando le armi contro) si rivolse a noi  con un tono sprezzante: - Oh, dei cuccioletti di umani che vanno in giro per la Foresta Proibita, nel territorio dei Centauri… Vi siete persi? Non sapete che è pericoloso, piccoli?

- Beh, non siamo proprio cuccioli - disse Charles - e non facevamo niente di male… Non sapevamo, signora…

- Allora se non siete cuccioli,  non siamo tenuti a rispettarvi, secondo le nostre leggi… Siete invasori e potete essere puniti secondo le leggi dei centauri… Cosa dici, Orion… è un po’ che non assistiamo ad uno squartamento…

Stava scherzando? Voleva farci paura? C’era riuscita!!! Io ero sbiancata e stavo per svenire…

- Adesso noi ce ne andiamo - disse Charles, con la voce leggermente tremante, ma aveva anche estratto la bacchetta (io non ne avevo la forza), mentre tre centauri lo stavano prendendo di mira puntando su di lui i loro archi - Il preside Paciock si adirerà con voi se…

I centauri si guardarono divertiti, sghignazzando, poi la donna più grande stava per riprendere a parlare… quando, improvvisamente, davanti a me, apparve (letteralmente dal nulla) mio padre! Sì, avevo capito che poteva materializzarsi e smaterializzarsi anche ad Hogwarts (me l’aveva detto qualche ora prima mia madre), ma non l’avevo mai visto farlo!

- Ciao, Belit! E’ un po’ che non ci vediamo! Sei sempre così scorbutica? - disse, dirigendosi verso i centauri.

Quel mostro di  centauressa cambiò completamente espressione, fece un  grande sorriso (per quatno è possibile farlo ai centauri… a me sembrava un orribile ghigno!) e si  diresse subito verso di lui: - Peter! Quant’è che non ti vediamo! Saranno  ormai  sei, sette anni… Cosa fai  qui?

- Tolgo dal pericolo mia figlia e quel ragazzo… - disse indicandoci - Belit, ti presento Niamh, la mia primogenita… te ne avevo parlato… e quello è Charles Montague…

Nel frattempo i centauri, vedendo mio padre, avevano riposto le armi e quella centauressa veniva verso di me con uno sguardo (per quanto possibile in un centauro) tranquillo e amichevole… com’era cambiata!

- Non vi siete spaventati, vero, ragazzi? - ci ha detto. - Ci stavamo divertendo un attimo! Stavamo solo scherzando…

- Insomma… - ha detto Charles - Penso di aver perso qualche anno di vita…

Tutti si misero a ridere. Io ancora boccheggiavo e non riuscivo a pronunciare parola. Belit, poi, si rivolse a me:

- E’ un piacere e un onore per me conoscere la figlia di Peter O’Neil e Lily Anderson…. Sai che tuo padre mi ha salvato la vita… due volte? - mi disse.

Qualcosa avevo sentito, dei centauri, ma in quel momento non ricordavo la cosa… Faceva parte delle vicende precedenti la battaglia di Hogwarts, mi sembrava, di cui ogni tanto parlavano mio padre, mia madre e qualcuno dei Weasley… Ora che ci pensavo, avevo anche sentito il nome di Belit… aveva partecipato anche alla battaglia finale, se non mi sbagliavo…

- Non rivangare vecchie storie, Belit. E poi hai ripagato con gli interessi. Sono io in debito con te! Se non fosse stato per il tuo intervento… - continuò mio padre…

E poi, rivolgendosi a me, con uno sguardo  serio: - E ora dovrei chiedere spiegazioni a questa  signorina… e al ragazzo… Non sapete che è pericoloso, oltre che vietato, entrare nella Foresta Proibita?

Belit, intanto, lo guardava sorridendo: - Lo dici proprio tu? - disse - Mi sembra che…

E lui, sottovoce: - Sshh! Altrimenti perdo ogni possibilità di sgridarla…

La situazione aveva preso, per nostra fortuna, un piega favorevole e ora sembrava un simpatico incontro tra amici (amici un po’ strani, alcuni dei quali erano quadrupedi alti due metri, particolarmente inquietanti, a dire il vero)… e, non so perché, mi venne da sorridere.

Charles intervenne: - Ci dispiace, signore. Non volevamo fare niente di proibito. Ma abbiamo visto Rita Skeeter nascondere qualcosa dentro quel tronco e volevamo controllare cosa fosse. Aveva un atteggiamento  furtivo… e con lei c’era una nostra compagna, Evelyne Effervy… Poi le due se ne sono andate… e la Skeeter si è trasformata in un grosso insetto… non so se lo sa, ma dovrebbe essere un’animaga…

- Vediamo un po’… - disse mio padre, e con un incantesimo di appello fece uscire dal tronco la borsa della Skeeter. Avrà utilizzato qualche incantesimo strano… a noi non era riuscito! Con un geminio (o un altro incantesimo del genere… sapeva utilizzare incantesimi non verbali molto potenti, di solito, anche se li usava di rado) duplicò tutto, poi rimise la borsa al suo posto, e cominciò ad aprire il clone della borsa, dando velocemente un’occhiata al materiale contenuto e parlottando con Belit. Nel frattempo i tre centauri rimasti si erano avvicinati e avevano cominciato a fare amichevolmente conversazione con noi… erano due maschi ed una femmina e quest’ultima, che si chiamava Fidippa, ci propose addirittura di visitare il loro accampamento, che era ad alcune ore di marcia, verso ovest!

- Ho sentito parlare di tuo padre, lo sai, da quando sono piccola - mi diceva.

- Beh, anch’io ho sentito tanto parlare di voi - dissi. In effetti, come detto, i miei ogni tanto ne parlavano, ma non sempre stavo a sentirli… e poi la paura che avevo preso mi aveva cancellato momentaneamente la memoria! … Ancora tremavo per come ci aveva trattato quella Belit!

Intanto la centauressa e mio padre avevano ripiegate le carte.

- Di questi parlo subito con Harry come dell’uso illegale dell’animagia da  parte di quella giornalista - disse ad un certo punto mio padre a Belit - anche  se non penso che abbia commesso qualcosa di particolarmente grave… se la caverà, come al  solito,  con una multa che il giornale pagherà senza fiatare. E riporto al castello questi due scavezzacollo. Tu continui a fare la guardia alla “cosa”… sei  d’accordo?

- Certo, Peter. Sempre ai tuoi ordini, lo sai… - disse serenamente Belit. Un centauro che rispondeva gentilmente ad un mago! Che si metteva “ai suoi ordini”! Era quasi incredibile, da quello che avevo sentito di loro (erano grandi, permalosi e pericolosi… e me ne avevano dato la prova!): evidentemente si fidava ciecamente di mio padre. I due dovevano  aver passato diverse avventure insieme, in passato.

- E alla figlia di Peter e Lily regalo questo - disse, lanciandomi un sacchettino, prima di partire. - Tienilo intorno al collo, potrebbe servirti. Sono erbe magiche note solo ai centauri. Proteggono dalla magia  oscura… fino ad un certo punto, beninteso… non è che respingono maledizioni senza perdono! Per quelle ci vogliono altri poteri! (e fece l’occhietto a  mio padre, che sorrise)

- Grazie, signora… - balbettai. Ora avevo due oggetti magici!  Che cos’era, il mio giorno fortunato?

- Sono Belit, non una signora! - disse, seccamente, con una specie di ghigno. E, insieme agli altri centauri, galoppò via. Prima di partire Fidippa, poi, tirò fuori da una sacca che aveva intorno una grossa penna di qualche strano uccello e me la diede (“E’ una penna caudale di pharomachrus higlandensis… ne ho appena trovate cinque o sei in un nido… Potrebbe servirti”, sussurrò, “ma non chiedete agli  adulti come… scoprilo da sola!”), strizzò un occhio e se ne andò via, dicendo, ad alta voce: - Siete invitati nel nostro villaggio… ricordatevelo!

Evviva! Potevo fare la collezionista di oggetti magici! Era veramente il mio giorno fortunato! E i centauri non ci avevano squartato! A proposito, a cosa servivano le piume? E perché non dovevo chiederlo? Magari era scritto in qualche libro e potevo farlo scoprire da Charles…

- E ora facciamo i conti, Niamh! - disse mio padre con il suo tono severo… Quanto non mi piaceva quando mi guardava in quel modo!

- E’ tutta colpa mia, signor O’Neil… - intervenne Charles - Sono stato io che ho avuto l’idea…

- Sì, immagino - disse, dando una scappellotto sulla testa a me e uno a Charles - La povera Niamh è stata costretta a seguirti… Ne parlo poi con i tuoi e vedrai…

Per fortuna stava scherzando. Almeno così sembrava… Non sembrava troppo arrabbiato, e allora provai a chiedere: - Ma a cosa fanno la guardia i centauri? E cosa c’è nella borsa della Skeeter?

- Informazioni riservate - disse mio padre - Voi non avete visto niente…

- Non abbiamo visto niente, signore - disse Charles - Neanche che lei riesce a smaterializzarsi dentro Hogwarts, glielo posso assicurare…

Mio padre sorrise. Poi, prendendo un foglio dal mucchio dei fogli che aveva tolto dal clone della borsa: - Però questo posso darvelo… Questo parla di voi… E’ un articolo di quella giornalista, probabilmente costruito con informazioni della vostra amica Evelyne… Penso che sia giusto che lo sappiate, così sarete pronti, se sarà pubblicato… Cercherò di bloccarlo, ma ho i miei dubbi di riuscirci… Probabilmente il “pezzo di colore” è già stata inviato…questa è la minuta…

Leggemmo la lettera… NO!!!  Evelyne e la Skeeter avevano fatto proprio una porcata! Attoniti abbiamo letto l’articolo:

 

ARRAMPICATRICI SOCIALI AD HOGWARTS

 

Un nuovo fiore (o un anonimo trifoglio irlandese) entrerà presto in una delle più importanti  famiglie nobili britanniche?

 

Hogwarts, 20 ottobre 2011. Nota di colore ad Hogwarts, dove una studentessa del terzo anno, irlandese, una certa Niamh O’Neil, non particolarmente bella, non particolarmente brillante, ma con un bel corpicino e tante curve come piacciano ai ragazzi di oggi (almeno a quelli che guardano più il fisico che il cervello), ha  tenuto uno strano discorso prima dell’intervento di Hermione Granger, responsabile della Conferenza organizzata dal nostro Ministero e amica personale della sottoscritta. Strano perché in molti non hanno capito il motivo per cui, prima di presentare il solito discorsino carino sui valori condivisi della società magica, pieno di banalità e luoghi comuni per altro, è rimasta, per  alcuni lunghi minuti, in un imbarazzante silenzio.

Ma la vostra Rita Skeeter lo sa. Come mi ha detto una fonte molto attendibile, amica intima della signorina in questione, la poveretta era tremendamente stanca per aver passato la notte (!) insieme a… Charles Montague, ultimo rampollo dell’importante famiglia scozzese (famosa sia per le apparizioni nella cronaca nere sia  per le sfacciate ricchezze di cui dispone) e non riusciva neanche a leggere il foglio in cui aveva appuntato il discorso! Doveva essere tremendamente stanca, poverina! E ha solo quattordici anni (precoce la piccola!).

Molti si chiedono (e la nostra  affidabile fonte lo conferma) come sia possibile che una sconosciuta ragazzina irlandese,  senza  arte  né parte, che non brilla in alcuna materia, bruttina (confermo), sia riuscita  a far colpo su un Montague. E’ convinta che un membro di una nobile famiglia di purosangue si unisca ad  un’oscura contadinotta irlandese? 

- Non mi stupirei se la O’Neil avesse usato un potente filtro all’amortentia, proibito in Gran  Bretagna! - dice la nostra fonte affidabile. E, in effetti, sono forse sufficienti le blande  leggi proposte dal Wizengamot ad impedire che spregevoli arrampicatrici sociali provino ad incastrare illegalmente alcuni dei ragazzi dell’aristocrazia magica britannica?  Non dovrebbe vigilare maggiormente  chi di dovere (il ministro Kingsley sta invecchiando!) su questo presunto traffico illegale di derivati dell’amortentia?

- Tutte noi siamo  scandalizzate dalla sfacciataggine della O’Neil - continua la nostra  fonte anonima informatissima - Passare la notte con un ragazzo! Io stessa l’ho vista rientrare questa mattina, di nascosto, nella nostra Casa! Una cosa del genere non è mai successa ad Hogwarts, a memoria d’uomo! Il vicepreside Paciock dovrebbe prendere provvedimenti… ma ha sempre avuto un occhio di riguardo per lei!

In effetti il comportamento del professor Paciock, eroe del mondo magico per aver ucciso Nagini, l’ultimo horcrux di Voldemort, non è proprio ultimamente ineccepibile, secondo molti, e anzi alcuni pensano che stia mostrando una simpatia eccessiva per bevande superalcoliche babbane… che sia questa la causa degli sfacciati favoritismi ad Hogwarts?

E ora, per concludere, una nota positiva. Beh, cari amici… Hogwarts non è solo questo. Ho conosciuto due  ragazzi adorabili, profondamente innamorati l’uno dell’altra: Ted Lupin, figlio di Remus, grande eroe dell’ultima guerra e figlioccio del Salvatore del Mondo Magico (e mio carissimo amico), Harry Potter, e la sua fidanzatina, Evelyne Effervy, graziosa e gentile rappresentante di una importante famiglia magica inglese… Sono veramente adorabili, belli, inseparabili! Come si vestono  con gusto! Che  eleganza nel parlare! E’ questa è una coppia di cui sentiremo parlare in futuro, per la classe, l’eleganza e l’estrema correttezza che li caratterizza… Ottima scelta, giovane Lupin!

 Insomma, non è detto che il futuro sia nelle mani di ambiziose e sfacciate ragazze straniere! Facciamo sentire anche noi, ragazze inglesi!

                                             la vostra Rita Skeeter

 

 

Prossimo aggiornamento mercoledì prossimo. Un abbraccio a tutti! Gatty

Ritorna all'indice


Capitolo 11
*** Ragazze scorrette e articoli di stampa ***


Capitolo 11.

 

Ragazze scorrette e articoli  di stampa

 

 

 

Come mio padre mi aveva anticipato, non era riuscito a bloccare l’articolo, che era uscito, in quarta pagina, nella Gazzetta del Profeta, nella sezione “Note di colore e fiori d’arancio”… Quando avevo sperato che la Gazzetta del Profeta parlasse del mio intervento, non pensavo a questo!

Subito mi sono accorta che tutti aveva letto l’articolo quando sono scesa in una Sala Grande particolarmente affollata (c’erano non so quanti delegati per quella  Conferenza magica… ma non sarebbe mai finita?), dove subito si è fatto silenzio e tutti mi guardavano! In alto, sopra i magici lampadari (sospesi sopra le nostre teste) ci saranno stati alcune decine di gufi, che, appena mi hanno visto si sono precipitati verso di me con le lettere legate alla zampetta! Neanche ero ancora  arrivata al mio posto che ero piana  di lettere! Naturalmente tutti guardavano curiosi di vedere cosa sarebbe successo!

Vidi poco lontano Charles che mi faceva una smorfia, come per dire che non poteva farci niente… anche lui aveva un mucchio di lettere sul tavolo… evidentemente i gufi gliele avevano già consegnate prima che entrassi.

- Oh, quanta corrispondenza! - disse Evelyne - Saranno i complimenti per il discorso di ieri! Vuoi che ti aiutiamo ad aprire le lettere?

Come era falsa! Che ipocrita! Vicino a lei, Teddy si avvicinò a me: - Penso che sia meglio buttarle via tutte… se sono come quelle di Montague, sono piene di insulti…

- Sì, di persone invidiose - dissi gelida, guardando la vipera. - Ma, come dicono i proverbi babbani, “il tempo è galantuomo” e “chi semina grandine, raccoglie tempesta”!

Purtroppo non era possibile neanche buttarle via tutte, dato che c’erano diverse strillettere… e così, nel silenzio generale, dovetti sorbirmi i rimproveri di non so quali idioti maghi e streghe che mi accusavano di essere un’arrampicatrice sociale, spregevole, corrotta, ingannatrice e anche particolarmente brutta (ma se non mi avevano neanche mai visto!)…

- Oh, ecco la nostra Niamh O’Neil - disse una voce graffiante e sgradevole dietro le mie spalle. Mi girai: era sempre lei, la famigerata Rita Skeeter, con in mano la sua infernale penna prendiappunti - Cosa pensi dell’opinione dei lettori della Gazzetta? Vuoi esprimere un’opinione in proposito?

- Sì, volentieri - le ho detto ad alta voce, affinché tutti mi sentissero - Vorrei che qualcuno prendesse quella penna e gliela mettesse nel c…! Vada a farsi f…… !

Ok, non sono stata molto raffinata, ma quando ci vuole, ci vuole! E le mie parole sono state seguite da una grande risata e da un forte applauso, da parte di tutti, o quasi… Evidentemente ai ragazzi di Hogwarts non importavano le bugie di quella specie di giornalista!

- Ora se ne vada, o la denuncio per molestie - disse a quel punto Charles Montague, che mi aveva raggiunto - Il magiavvocato della mia famiglia si annoia se non riesce a far processare qualcuno e non chiede altro che mettersi al lavoro…

- Uffa, quanto siete suscettibili! - urlò quella megera, andandosene - Non sapete neanche quanto sia importante la libertà di stampa… Generazioni bruciate! Se sapeste quanto ho dovuto lottare durante il regime di Voldemort per difenderla…

E, per fortuna, si allontanò verso la porta.

- Mi dispiace, Niamh, per tutta la faccenda - mi disse Charles.

Stavo per dirgli che non doveva dispiacersi per nulla, dato che si era sempre comportato correttamente, e la colpa, casomai, era mia, quando Teddy, che non sopportava Charles Montague da un pezzetto, si è alzato, urlando che doveva pensarci prima di mettermi nei casini: era stato un incosciente e aveva dimostrato  la  stessa intelligenza di un gerbillo!

E i due subito hanno sfoderato le bacchette, lì in Sala Grande, di fronte a tutti! Ma erano  tutti matti?

- Scudo - ho sentito dire, e una barriera li ha separati.

- E ora tutti e tre in Presidenza - ha detto deciso il prof. Paciock. Bene, continuavano i guai! Intanto, vicino alla porta, una sogghignante Rita Skeeter stava prendendo appunti… immaginavo cosa avrebbe scritto nell’articolo del giorno successivo: il figlioccio del salvatore del mondo magico irretito dalla perfida arrampicatrice sociale irlandese!

 

La Presidenza cominciava ad essere affollata. Paciock aveva convocato, oltre a noi tre, anche i nostri genitori (e, nel caso di Teddy, Harry, che era il padrino, e Ginny Weasley). Per fortuna tutti si conoscevano e nessuno incolpava noi ragazzi di niente, anzi tendevano tutti a prendersela con la Skeeter

 - E’ tutta colpa di quella pazzoide - diceva Kain Montague, il padre di Charles - Mi ha rotto le scatole per settimane quando mi sono sposato… e ha fatto uscire non so quanti articoli velenosi su Leanne… Questa però non gliela perdono!

- Attento a come ti muovi, Kain - diceva Harry Potter - Quella è una grande rompiscatole e, appena la tocchi, ti accusa di volerla censurare e attentare alla libertà di stampa…

- Sì, è proprio stronza - continuò Ginny Weasley - ed il brutto è che scrive quello che maghi e streghe vogliono sentire oggi… pattume. Ci sguazza in questo genere di articoli…

- Sono d’accordo, è spregevole - aggiunse Leanne, la moglie di Kain Montague. Poi, rivolgendosi a me e Charles: - Ma come vi viene in mente di passare la notte insieme? La notizia è vera, immagino. Io non mi scandalizzo per questo, ci mancherebbe, ma un po’ più di discrezione…

- Non hanno fatto niente - aggiunse mia madre - se volete, posso raccontarvi io cosa hanno combinato. Io e suo padre sappiamo tutto: ce l’ha detto Niamh…

In realtà non gliel’avevo detto, ma immagino lo avesse visto quando, il giorno del discorso, aveva “letto” nella mia mente… Aveva detto che l’aveva fatto in via eccezionale (lo spero, altrimenti sono finita!). Comunque, una volta che ha raccontato la vicenda di Vic e Seanna, tutti hanno tirato un sospiro di sollievo.

- Bravo, Charles! - ha detto il padre - Sapevo che non  mi avresti deluso.

- Sì, e anche  Niamh ha  mostrato di essere una ragazza  responsabile e matura - ha aggiunto Ginny Weasley, mentre i miei assentivano

- Devi dire qualcosa a Charles, Teddy? - ha detto Harry Potter.

- Beh, scusami, ho esagerato - ha biascicato Ted - Ma pensavo…

- Oh, sai anche pensare? - gli ha risposto con sarcasmo Charles. Poi, visto il padre che gli lanciava un’occhiataccia, ha teso  la mano a Ted, che l’ha stretta.

Sospiro mio e applauso di tutti (finalmente un po’ di pace?)

- Ora però devo sistemare la Skeeter… - ha detto mia madre. E poi, sorridendo: - Come si fa a dire che mia figlia è “bruttina”? Questa gliela faccio pagare! Vediamo se riesco a contattare Luna per il nuovo numero del Cavillo… ho idea di dove trovare qualcosa di compromettente su quella carogna… Sai com’è… l’ultima volta che l’ho incrociata ho dato un’occhiata alla sua mente!

- Non esagerare, però, amore… - disse mio padre

- Non preoccuparti - disse mia madre con un bellissimo sorriso - … A proposito, mi servi anche tu… dobbiamo utilizzare il vecchio portale ed entrare in un posto particolare…

Cosa avrebbero fatto i miei? Malgrado le apparenze (mia madre bibliotecaria, mio padre tranquillo funzionario del Ministero Magico Irlandese) sapevo che erano capaci di tutto… cosa avrebbero combinato contro la Skeeter?

- Ma chi ha informato quella megera? - disse Paciock - Nessuno può parlare con la stampa senza mia autorizzazione… è una grave infrazione  al codice degli  studenti, che devono mantenere la più totale discrezione su ciò che succede a scuola… Se scopro chi è stato…

- Beh… è stata Evelyne Effervy… - e ho raccontato tutto.

 

Il resto della giornata è passato tranquillamente, mentre c’erano ancora i barbosi discorsi dei delegati presenti alla Conferenza Magica (ma tutti dovevano parlare?). Vedevo dappertutto quella  schifosa della Skeeter, che, al posto di stare a sentire i discorsi, si aggirava cercando particolari scandalistici per qui suoi idioti “pezzi di colore”.  E, il giorno dopo, sulla Gazzetta, fu pubblicato, naturalmente, il nuovo articolo della  Skeeter (quanto la  odiavo!). Naturalmente c’ero anch’io, questa volta nei panni di femme fatale, ed ero in buona compagnia…

 

 

PARTICOLARI PICCANTI DIETRO LE QUINTE

Non solo diplomatici e capi di governo: anche sfacciate ragazzine  danno il cattivo esempio.

 

Hogwarts, 21 ottobre 2011. - Anche oggi la vostra Rita Skeeter, sempre al servizio di un pubblico attento ed interessato anche ai risvolti “rosa” degli incontri internazionali, può darvi importanti informazioni, a stento credibili, su ciò che avviene dietro le quinte della Sesta Conferenza del Mondo Magico.

E’ infatti stata scoperta una tresca tra l’ambasciatrice di Transilvania, Gennifer Dimonesku e il Primo Ministro Spagnolo Carlos Machuca: la notizia, veramente ghiotta, ha fatto il giro del globo e sono in molto a chiedersi cosa pensa della cosa la bella Isabela, moglie (ahimé) del focoso primo ministro che, questa notte, è stato visto aggirarsi intorno all’ala est del Castello, occupato dalla delegazione transilvana. 

Qualcuno (ma la notizia non trova conferma… per il momento) asserisce che, nella zona, si è anche visto un mago famoso… uno che ora ricopre un importante incarico presso l’Ufficio Auror, a cui tutti dobbiamo molto per aver eliminato il Mago Oscuro più malvagio del secolo scorso: sembra che questo mago “misterioso” abbia una forte simpatia per la bella Daphne Greengrass, (sorella della signora Astoria Malfoy, moglie di Draco… di cui sotto parleremo) impegnata come traduttrice presso la delegazione inglese presente alla conferenza. Qualcuno, solitamente bene informato, sostiene anche che i due abbiano passato insieme buona parte della notte… E non sarebbe la prima volta… a quanto dicono. Ma  anche altri fanno qualcosa di  discutibile moralmente… Non ci crederete ma, anche la famosa Hermione Granger (la più fidata collaboratrice del ministro Kingsley) è stata vista in atteggiamento molto confidenziale (alcuni direbbero “troppo”) con l’altrettanto famoso Draco Malfoy, l’ex mangiamorte belloccio nemico giurato del “Golden Trio” negli anni della sua adolescenza… evidentemente i rapporti tra i due sono migliorati!

La sottoscritta non ha elementi per confermare tali insistenti voci, ma il cattivo umore che ha caratterizzato sia Ron Weasley (marito di Hermione, nonché eroe del mondo magico e amico personale della sottoscritta), sia la sua impulsiva e scomposta sorella Ginny, che nella partita di domenica scorsa (dove le Holyhead Harpies sono state battute nettamente dai Chudley Cannons per 180 a 30), è stata espulsa per triplo fallo intenzionale, sembrerebbe confermare che i rapporti all’interno delle due coppiette, che tutti noi amiamo,  non siano così idilliaci come un tempo…

E, per finire, una chicca: la sbiadita ragazzina irlandese che aveva puntato gli occhi su Charles Montague… ve la ricordate?... tale Niamh O’Neil… sembra ormai essersi interessata a qualcuno più famoso… Dove vorrà arrivare? E’ spaventoso quanto le ragazze moderne (per giunta straniere e lontane dalla signorilità di noi inglesi!) non abbiano scrupoli e ingannino i poveri ragazzi nostrani (spesso nobili purosangue!) pur di figurare nelle cronache rose della Gazzetta… Beh, comunque l’ultima novità è che la tipetta (veramente bruttina, ma con un bel seno… che sia questo  che piace ai ragazzi?) ha posto gli occhi nientedimeno che sul figlioccio di Harry Potter, Ted Lupin, e che l’abbia spinto a litigare con la deliziosa fidanzatina che nei giorni passati lo accompagnava… In ogni caso il giovane Ted Lupin ha sfidato ad un duello all’ultimo sangue, davanti a tutti (compresa la sottoscritta, che è testimone oculare!) in Sala Grande, Charles Montague: a cosa portano le moine di una ragazzina sfacciata! Dovrà il vicepreside Paciock prendere ora provvedimenti o permetterà che, per la sua vile inattività, capiti qualcosa di grave al figlioccio del nostro amato Harry Potter? Vedremo cosa vorrà fare. Una bella espulsione ed un ritorno nell’Isola di Smeraldo non sarebbe una cattiva idea: a me e a gran parte  del mondo magico sembra francamente il minimo…

Insomma, per concludere, non solo diplomatici ed eroi del mondo magico: anche sfacciate ragazzine straniere ci offrono, con i loro comportamenti molto discutibili,  cattivo esempio.

La vostra Rita Skeeter

 

 

 

Ok, vedrò di sistemare tutto nel prossimo capitolo, che sarà anche l’ultimo della fanfic e che pubblicherò SABATO (titolo: Ogni cosa al suo posto). Mercoledì prossimo, invece, inizierà la ff successiva, che nel frattempo ho scritto (mi sono affezionato a quella pasticciona di Niamh e non me la sentivo di abbandonarla…). Un abbraccio a tutti e... a sabato! Gatty

Ritorna all'indice


Capitolo 12
*** Ogni cosa al suo posto ***


Capitolo 12

 

Ogni cosa al suo posto

 

 

L’articolo pubblicato dalla Skeeter non ebbe la risonanza di quello precedente e, per fortuna, fu anche l’ultimo. Avvennero, uno dopo l’altro, enormi cambiamenti.

La prima buona notizia fu che Teddy, dopo aver saputo che Evelyne aveva spiattellato notizie riservate su una sua compagna (me!) alla Skeeter, ruppe definitivamente con lei, accusandola di averlo profondamente deluso: mai si sarebbe immaginato che la “spia” fosse proprio la sua ragazza, che, si era accorto, era meschina e invidiosa.

E la notizia, naturalmente, fece subito il giro di Hogwarts (sì, va bene, anch’io l’ho detto a qualcuno…) così tutti sapevano cosa aveva combinato… Ma i guai per la Effervy non erano finiti: quella sera stessa il vicepreside Paciock, particolarmente arrabbiato, la riprese pubblicamente, davanti a tutti, ordinandole di non divulgare notizie palesemente infondate e, in ogni caso, di parlare prima con lui che con la stampa. E, per far ricordare meglio la lezione, tolse cinquanta punti a Tassorosso, così siamo sprofondati all’ultimo posto…. Inutile dire che pubblicamente mi manifestò tutto il suo appoggio, sottolineando che il mio comportamento era stato sempre irreprensibile. E, in effetti,  trovai, nei giorni successivi tanta solidarietà e, addirittura, ad un certo punto (non subito, però… dopo alcune settimane!) dovetti anche difendere Evelyne (che continuava piangendo a chiedermi scusa, lamentandosi, a torto o a ragione, di essere stata ingannata dalla  Skeeter, che aveva  ingigantito qualche suo innocuo pettegolezzo: lei non voleva colpirmi così duramente! Si era confidata con quella sottospecie di giornalista senza pensare alle conseguenze delle sue azioni!). Non so se fosse tutto vero quello che diceva (non penso!), ma si aggirava per Hogwarts come un pulcino spaventato, era ridotta ad uno straccio e mi faceva anche pena, a questo punto… Anche perché, per qualche settimana, fu anche presa di mira da alcuni studenti anonimi che scrivevano insulti sulle pareti delle aule (in cui “schifosa spia” era il più gentile)...

Teddy poi, cancellata la “scuffia” per Evelyne, sembrava che mi guardasse con occhi diversi… e poco prima di Natale… ok, questo lo racconto più avanti! Ora seguo lo svolgersi degli avvenimenti.

Altra bella notizia: la Conferenza era finita! Fu firmato il famoso trattato sui diritti di tutti gli esseri magici e, cosa meno importante (ma molto apprezzabile!), la sera successiva fu organizzata una magnifica festa, aperta anche ai delegati stranieri e agli ospiti esterni, con fantastica musica (anche babbana) e ottime pietanze, fornite dai gentilissimi ed efficientissimi elfi di Hogwarts. Durante la festa io fui sempre attorniata da persone che mi attestavano la loro solidarietà!  Neanche le conoscevo tutte! Va bene, un po’ li conoscevo: c’erano tutti i Weasley con le loro famiglie, bimbi compresi (il che voleva dire una ventina di persone almeno!), i Montague al completo, i MacDonald (generalmente schivi di quelle occasioni mondane, ma venuti per dimostrarmi la loro solidarietà), gli Scamander (sempre più pazza Luna!), i Nott, i Malfoy e, naturalmente, i miei  genitori con Conan (che sembrava particolarmente tranquillo  quella sera… che i miei l’avessero affatturato?) e gli zii con tutti i cuginetti. Inutile dire che tutti furono gentilissimi e mi coccolarono per tutta la serata, come mi fecero molti complimenti anche maghi che conoscevo di vista o perfetti sconosciuti. Venne anche a parlare con me il vecchio professor Lumacorno (che era stato mio insegnante quando ero arrivata ad Hogwarts, prima di andare in pensione) e mi invitò a partecipare, a Natale (ancora mancavano due mesi!), ad una festa che stava organizzando con i vecchi studenti dei vari “Lumaclub”)… Evidentemente  la Skeeter aveva molti nemici!

E, a  proposito di quella  giornalista da  strapazzo, ho lasciato per ultima la notizia più gustosa: Rita Skeeter non c’era alla festa, dato che era già scoppiato lo “scandalo Skeeter-O’Tusoe”, come veniva definito dal Cavillo. Infatti da quel giorno quella megera non scrisse più articoli su Hogwarts (o su altri argomenti) e dovette ricorrere ad un magiavvocato per difendersi dall’accusa di grave infrazione alla deontologia professionale e attività di spionaggio illecite a favore del regime filomangiamorte di O’Touse. Infatti era appena iniziata, nel Cavillo, uscito in edizione speciale quella giornata (ma sarebbe poi continuata con pubblicazioni esclusive nella settimana successiva), una feroce campagna-stampa contro di lei: Luna Lovegood Scamander era entrato in possesso di alcune lettere compromettenti tra la giornalista e l’ex primo ministro O’Tusoe con cui, si scoprì, aveva avuto una relazione proprio durante la sua presidenza! I due si erano anche accordati affinché la Skeeter pubblicasse articoli apparentemente indipendenti, in realtà non pericolosi per il nuovo regime, per farsi una patente di incorruttibile difensore della libertà di stampa, senza però criticare realmente O’Tusoe e la sua cricca; contemporaneamente la Skeeter, veramente spregevole, inviava segreti rapporti al Ministero su altri membri del mondo del giornalismo, che lei spiava per conto dei Mangiamorte! Insomma, uno scandalo in piena regola!  Le lettere pubblicate (misteriosamente sparite da una cassetta privata alla Gringott, dove erano conservate) erano in effetti molto compromettenti e le accuse sembravano molto circostanziate. Insomma, la Gazzetta la scaricò senza pensarci due volte e si scusò pubblicamente con i lettori, con l’ambasciatrice di Transilvania, con il primo ministro spagnolo, con Harry Potter, con Hermione Granger e anche con me (yeeh, ero stata posta al livello di personaggi così importanti!) per le illazioni contenute nell’ultimo articolo di quell’avvoltoio della Skeeter, mentre l’opinione pubblica, che prima l’adorava, era ora tutta contro di lei (doppio yeeh!).

Insomma, dopo un paio di settimane, il magiavvocato che la difendeva le propose di dichiararsi colpevole, accettare una condanna inferiore a quello che si meritava e, per qualche anno, sparire dalla circolazione… Purtroppo però tutte le cose belle finiranno e, prima o poi, ne sono sicura, me la  ritroverò di nuovo intorno… Vi siete chiesti come abbiano fatto le lettere ad uscire dalla Gringott? I miei non mi hanno mai confermato niente esplicitamente, ma di una “rapina alla Gringott”, in cui mio padre aveva sottratto una spada a qualcuno, avevo già sentito parlare…

 

E, anche nei giorni successivi (per qualche settimana), io rimasi l’eroina di mezza Hogwarts, oltre che quella particolare di Victoire e dei gemelli … anche se, a dire il vero, non avevo fatto quasi niente. Ma tutti mi apprezzavano per l’atteggiamento sicuro che avevo mostrato contro la Skeeter (che tutti ora disprezzavano) e per il mio autocontrollo nel respingere i bigotti tentativi di “normalizzare” la vita sentimentale di Hogwarts (dove per altro, ad essere sinceri, ragazze che “passavano la notte” con i ragazzi c’erano sempre state… ed io ne ero la prova vivente! Ero nata quando i miei avevano sedici anni!).

Teddy stesso, poi, mi guardava con occhi diversi da quelli precedenti (o a me così sembrava) e cercava di stare  insieme a me… suscitando  anche qualche tensione con Charles, con cui ancora studiavo… infatti continuavamo a studiare insieme Storia (e anche qualche altra materia, dove  sono, ad essere sincera, un po’ debole… lui si era offerto  di aiutarmi e io avevo accettato) . E così, prima di Natale, mentre stavo parlando in biblioteca proprio con Charles, del più e del meno, prima di iniziare lo studio…  Teddy si è avvicinato e mi ha detto se poteva parlarmi. Charles ha intuito tutto. Lui sapeva che stravedevo per Teddy, del resto glielo avevo detto un paio di mesi prima, quando tornavano da Hogwarts, dopo la nostra prima uscita… Ha trovato una scusa e si è allontanato, lasciandomi con lui…

E, finalmente, Teddy mi ha detto che gli piacevo, che mi voleva bene, e non solo come un’amica, che apprezzava tutto quello che facevo e avevo fatto, che apprezzava la mia esuberanza, la mia generosità, il mio coraggio (non ha parlato di alcune parti del mio corpo che, secondo me, non gli erano indifferenti!)… insomma, mi ha proposto di iniziare a conoscerci meglio…  e di uscire con lui!!! Era quello che avevo sempre desiderato, da due o tre anni a quella parte, almeno!

Io sapevo perfettamente cosa rispondergli… Ci avevo pensato… nei giorni passati…

Gli ho detto che lo avevo sempre considerato un  grande amico, una specie  di fratello  maggiore, ed era una  persona con tante qualità, buono, leale, generoso… lo stimavo tanto e tanto l’avevo sempre stimato… ma non ero innamorata di lui! Mi piaceva  un altro… un altro che avevo cominciato ad apprezzare per la sua correttezza, per la sua serietà, per il fatto che mi accettava così come sono, che mi aveva sempre aiutato senza volere niente in cambio, che era rimasto al mio fianco anche se sapeva che non lo avrei mai ricambiato perché gli avevo detto che il mio cuore era impegnato… e pensavo che lo fosse, quando gliel’avevo detto… Ma lui era diventato piano piano per me importante e pensavo sempre a lui… e sicuramente non me la sentivo di perderlo…

- Non è detto che Charles sia innamorato di te! - mi ha detto uno sbigottito Ted, che non si aspettava questa mia risposta. Evidentemente aveva capito che parlavo di Charles Montague - E’ una persona molto riservata e sicuramente hai frainteso i suoi sentimenti… E’ un Serpeverde, capace di mascherare i suoi sentimenti…

- Beh - gli ho detto - non mi importa. In ogni caso ora è mio amico… e se anche non riuscirò a costruire qualcosa di più importante con lui, mi basta che rimanga tale, mio amico… Ho capito veramente quanto è importante per me… e mi sono innamorata di lui, Ted… E’ proprio una bella persona… gentile, generoso, altruista, serio… Anche tu, se lo frequentassi, apprezzeresti le sue qualità… Tu sei mio amico… e ti voglio bene… da amico… ma per lui sento qualcosa di particolare, che non ho mai provato…

Teddy a questo punto ha capito (spero) che ero decisa e, anche se ancora spiazzato dalla mia risposta, mi ha ringraziato delle belle parole e della bella amicizia che ci legava. Poi è andato via  (abbastanza abbacchiato) ed è andato a farsi consolare… da Victoire Weasley, la sua amica del cuore!

E,  la sera, Vic mi ha abbracciato fortissimo dicendomi che le avevo salvato la vita due volte: allontanandolo da Evelyne e rifiutandolo… se mi avesse conosciuta meglio, non mi avrebbe lasciato di sicuro, secondo lei, e per lei non ci sarebbero state altre possibilità! Che tipetta è Victoire! Solo dodici anni e già determinata a legarsi con Ted!

Io, nel frattempo ero andata a cercare Charles: si trovava in gufiera (mi ha avvisato Seanna, che l’aveva visto passare), parlava con Occhialuto, il mio vecchio gufo (che gli bubolava piano) e guardava non so che cosa, in lontananza… Gli ho detto se potevo disturbarlo, che dovevo parlargli. Lui ha forse pensato che l’avrei aggiornato sul mio amore per Teddy  e gli avrei detto che finalmente noi due avevamo deciso di metterci insieme. Avreste dovuto vedere la sua faccia, quando, invece, gli ho raccontato che l’avevo rifiutato, e gli ho spiegato anche il motivo: a quel punto gli ho fatto capire  che lui mi piaceva e gli ho detto esplicitamente che mi sarebbe piaciuto passare un po’ di tempo insieme per conoscerci meglio (potranno parlare liberamente le ragazze moderne? Siamo o non siamo nel XXI secolo?). E lui, allora, mi si è letteralmente fiondato addosso, abbracciandomi e avvicinando il suo viso al mio, mentre mi diceva che mi aveva sempre voluto bene…

 

Qualche mese dopo

 

- Un solo ricordo felice… Uno solo,  mi raccomando - mi ripeteva Charles.

Ok. A cosa potevo pensare? A quando c’eravamo baciati,  la prima volta, nella Gufiera! … Ok, deciso. Ora dovevo dire la formula… com’era… Expecto… expecto… paterno! No…

- Expecto patronum - ripeteva Charles, con pazienza, immaginando che  mi fossi scordata tutto.

Ok, proviamo… pensiero felice… formula… movimento del braccio: - Expecto patronum!

- Bravissima, Niamh! - sentii dire! Era Ruperta, la ragazza di Nott, che ammirava… il mio patronus! Un ectoplasma biancastro stava muovendosi nella stanza, di fianco a me e volteggiava sbattendo le ali in volo radente… Immaginavo la forma già prima di crearlo… era un gufo! Ho sempre detto che ho un debole per i gufi!

Intorno a me Charles, Ruperta e Kyle lo guardavano sorridendo… e anch’io ero felicissima!

- Grazie, grazie,  grazie, Charles - dissi fiondandomi su di lui e baciandolo, mentre il mio primo Patronus piano piano  svaniva.

- Ehi, piano, principessa! - sentii dire da Nott. Uffa, mi prendeva sempre in giro con quel soprannome! - Altrimenti questa notte, chi lo tiene! Tu torni nella tua Casa felice e contenta e io devo sorbirmi quel mollaccione che guarda il soffitto con occhi sognanti e ridacchia da solo…

- Non rompere, Kyle! - esclamai, prendendo un attimo respiro - Potrò ringraziare o no il mio ragazzo? Tu pensa a ringraziare Ruperta, che  ti sopporta ogni giorno!

- Ha proprio ragione Niamh! - sentii dire da Ruperta - E tu, come puoi sdebitarti?

Sorrisi dentro di me. Ero straordinariamente felice! Quell’anno scolastico era stato meraviglioso! Come avrei fatto senza Charles durante l’estate?

 

 

Eccoci arrivati alla fine di questa ff! Ringrazio tutti coloro che l’hanno letta, preferita, seguita, ricordata, tutti quelli che hanno commentato una o più puntate (Ace995, AdhoMu, Barbie_Ettelenie_91, Carme93, Mary_Evans: grazie ragazzi!!!) e vi do appuntamento, per la nuova avventura di Niamh mercoledì prossimo: inizierà una nuova ff, ambientata naturalmente nel successivo anno scolastico, dove Niamh sarà sempre alle prese con problemi sentimentali (per fortuna non suoi, ma di tutti i suoi amici… lasciamole un po’ di stabilità affettiva, povera irlandesina, ora che ha capito di voler bene a Charles!), con problemi scolastici (Niamh non è proprio una “secchiona” e avrà qualche problema con qualche insegnante) e con una tematica un pochino più avventurosa (un tentativo di furto di un importante oggetto magico in mano ai centauri). Il tono sarà sempre leggero, “adolescenziale”. Il titolo della ff è Niamh O’Neil: invito al villaggio dei Centauri.

Spero di ritrovarvi tutti! Un abbraccio. Gatty :)

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3792231