Niamh O'Neil e la Conferenza Magica di Hogwarts di GattyP (/viewuser.php?uid=1044091)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Diagon's Alley ***
Capitolo 2: *** Harry Potter ***
Capitolo 3: *** Peggio di così... ***
Capitolo 4: *** Ma quanto sono simpatici, questi prof... ***
Capitolo 5: *** Inviti accettati e riunioni di famiglia ***
Capitolo 6: *** Ad Hogsmeade ***
Capitolo 7: *** Questioni di cuore e ricerche di storia ***
Capitolo 8: *** Una notte infernale e un inizio di giornata preoccupante ***
Capitolo 9: *** Il discorso ***
Capitolo 10: *** Incontro con i Centauri ***
Capitolo 11: *** Ragazze scorrette e articoli di stampa ***
Capitolo 12: *** Ogni cosa al suo posto ***
Capitolo 1 *** Diagon's Alley ***
Premessa: La vicenda ambientata nell’a.s.
2011/2012: i figli di Harry/Ginny e di Ron/Hermione sono ancora piccoli (nel
2012 hanno rispettivamente 7, 6 e 4 anni), come quelli di Ron/Hermione; Ted
Lupin invece ha 14 anni, come la protagonista (e voce narrante) Niamh O’Neil, e
frequenta il terzo anno della Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts. Harry
Potter è già capo del Dipartimento Auror (da alcuni anni). Buona lettura! Gatty
:)
Capitolo 1.
Diagon Alley
- Forza, ragazzi… cerchiamo di far veloci - disse mia madre.
- Sì, mamma, - rispose Ryann, mio fratello - io sono pronto.
- Sono qui che aspetto - disse Seanna.
- Sei pronta, Niamh? - ripeteva mia madre, dietro la porta.
Ero, come al solito, in ritardo… Mi ero fermata a pensare… Non
volevo ma ultimamente Ted si intrufolava sempre nei miei pensieri.. Mi tornava in mente l’anno passato, i bei momenti passati insieme, a
quando tifavamo per la nostra squadra, Tassorosso, nelle partite di Quidditch.
Era solo un amico… amico… amico…, ripetevo tra me…. amico… amico.
No, non andava. Non era un amico… Sarei voluta restare un attimo
a pensare a noi… ma non potevo… Uffa! Perché avevo detto a mia madre che l’avrei
accompagnata a comprare libri, penne e pergamene a Diagon Alley? Proprio quel
giorno doveva mancare mio padre? Dovevo sbrigarmi, altrimenti chi l’avrebbe
sentita?
- Niamh! Stiamo aspettando te! - cominciava ad alzare la voce mia
madre, spazientita.
Ok. Comunque ero vestita, andava bene. Ho aperto la porta: - Arrivo,
mamma.
Sono scesa di sotto, vicino al camino. Occhialuto, il mio vecchio
amico gufo, mi salutava allegramente quando mi vide. Al suo fianco stava immobile Gedeon, il
gufetto che avevamo comprato due anni prima, quando ero entrato in Hogwarts: ero
riuscito a spuntarla sostenendo che Occhialuto (così chiamato perché aveva un
solo occhio) era troppo vecchio… Il nuovo arrivato, in effetti, era forte e
giovane… ma con scarsa voglia di lavorare! E così Occhialuto (che comunque era
molto disponibile, per fortuna) era ben lontano dalla pensione… Poi c’era anche Blacky, il
Corvus Glacialis Cornix, che mi adorava, che non vedeva l’ora di recapitare
qualsiasi cosa gli avessi proposto… Solo che era giorno e lui si era rintanato
nella stalla, al buio… Proprio strani i Corvus
Glacialis!
Mentre i gufi mi facevano le feste, bubolando e sgranando gli
occhi (o l’occhio, nel caso di Occhialuto), non così mia madre: - Niamh! Ce
l’hai fatta, finalmente! E’ mezz’ora che ti aspettiamo!
Oddio, saranno stati dieci minuti… Comunque mi sentivo in colpa e
promisi: - Eccomi qui ai tuoi ordini! Andiamo?
- Allora, vostro padre ha preparato una passaporta per Diagon
Alley. Andiamo alla Gringott, preleviamo dal conto, facciamo la spesa e torniamo
indietro per le 12.00, altrimenti dobbiamo aspettare la passaporta successiva
delle 17.00. Andiamo! - disse mia madre.
Mia madre… ad esser sincera ci scambiavano per sorelle, dato che
ero nata quando lei aveva solo sedici anni e quindi l’età tra noi non era
eccessiva. Ma mi stava sempre sopra spiegandomi sempre cosa dovessi fare e
lamentandosi per ogni “piccola” dimenticanza… sì, sono un po’ sbadata… ma non lo
faccio apposta! Mia madre si chiama Lily Anderson, ed fa la bibliotecaria a
Clifden. All’apparenza. In realtà la nostra è una famiglia magica: mio padre e
mia madre avevano anche aiutato Harry Potter, il famoso eroe inglese (ma era
conosciuto anche da noi in Irlanda) a sconfiggere, tredici anni prima, Lord
Voldemort, un orribile mago perfido e crudele. Da quel giorno si erano ritirati
in Irlanda dove io ero cresciuta insieme ai miei fratelli Ryann e Seanna
(gemelli, di due anni più piccoli di me) e Conan (il mio pestifero fratellino di
otto anni, che per fortuna era andato, per qualche giorno, da zio Alan e zia
Eliza). Dato che mio padre quel giorno non ci sarebbe stato (doveva controllare
non so quale trattato al Ministero con gli inviati di qualche paese lontano,
tipo Babilonia o Transilvania), mi avevano quasi costretto ad accompagnare il
resto della famiglia a Diagon Alley… e io avevo quasi accettato perché speravo
di rivedere Ted… Ted… Ted…
- Niamh! A cosa stai pensando? - disse mia madre - Dai, vieni
qua, con noi. Altrimenti perdiamo la passaporta!
E così, un attimo dopo, tutti e quattro ci trovavamo propria a
Londra, in Diagon Alley!
- Allora, abbiamo solo due ore - disse mia madre, che era molto
pratica - Io vado alla Gringott a prelevare il denaro, poi passo a prendere
libri, penne e calderone; tu porta i gemelli da Madam Malkin’s per le uniformi.
Ci vediamo lì!
- Dopo prendiamo anche un gelato, Niamh? - disse timidamente
Seanna
- Direi di sì… aspettiamo mamma, però - le dissi.
Entrammo da Madam Malkin e…. mi sembrò che scoppiasse il mio
cuore: c’era Ted!
- Ehi, Niamh! Che bello vederti qui! - mi disse sorridendo
allegramente!
- Ciao. Ted - biascicai arrossendo - Sono qui con i miei
fratelli… Quest’anno frequenteranno Hogwarts anche loro…
Ted (quant’era bello!) si avvicinò sorridendo ai due. Era più
alto di quanto me lo ricordassi (l’avevo lasciato due mesi prima), più
abbronzato, più affascinante… Sempre gentilissimo, dava loro la mano: - Che
bello rivedervi. Vi ricordate di me? Io sono Ted Lupin, un amico di vostra
sorella.
- Ciao - disse Ryann stringendogli la mano - Anche tu sei un
Tassorosso, vero?
- Certo! - anticipò la sorella - E’ Ted, quello della ricerca. Ne
ha parlato tutta l’estate Niamh!
Ecco. Come mettermi in imbarazzo. Non ne avevo poi parlato tutta
l’estate. Seanna esagerava sempre… Ne avevo parlato un pochino… con tutti. Era
stata una ricerca interessante, sulle differenze tra elfi irlandesi ed elfi
inglesi…Ed io avevo aiutato Ted come “esperta” della materia. Anche se non avevo
mai visto un elfo irlandese, ma solo quelli inglesi a MacDonald Castle…
- Sì, e mi ha fatto prendere un Eccellente in Storia della Magia
- aggiunse Ted. Poi mi disse: - Siete anche voi qui per l’uniforme?
- Sì… mia madre ci raggiungerà… - biascicai ancora… Non so
perché, ma ero di nuovo diventata tutta rossa.
In quel momento uscì una ragazzina dallo spogliatoio, insieme
alla titolare del negozio. Era bellissima, con i lunghi capelli biondi lucenti,
un viso dolce e, si vedeva, modi molti aggraziati.
- Ted! Come mi sta l’uniforme?
- Benissimo, Victoire. E’ perfetta. - Poi, rivoltasi a me: - E’
la figlia di Bill e Fleur Weasley... la conosci, vero?
- Ma sei Victoire! Certo! - esclamai - Ciao! Ti ricordi di me!
Siete stati a casa nostra, in Irlanda… un paio d’anni fa, forse, per il festival
di musica tradizionale…
- Sì, certo. Scusami… Niamh, non ti avevo riconosciuto - disse
subito Victoire, avvicinandomi gentilmente e salutandomi con due baci sulle
guance. - E’ un piacere rivederti!
In effetti il padre, uno dei tanti Weasley (avevo perso il conto
quanti fossero) che ogni tanto capitavano a casa nostra, era rimasto a cena un
paio di anni prima, durante una vacanza che stava facendo con la sua famiglia in
Irlanda. Aveva nell’occasione portato anche i tre bambini… Mi ricordavo di
Victoire che era una bambina bellissima… con i capelli biondi! (cosa insolita in
quella famiglia, dove tutti hanno i capelli rossi)… ed ora era una ragazzina
veramente bella, ed assomigliava moltissimo alla madre, che aveva un ascendente
Veela e piaceva a tutti....
- Ti ricordi di Seanna e Ryann? - dissi, presentando i due -
Frequenteranno con te Hogwarts quest’anno…
- Anche loro hanno bisogno di uniformi? - si intromise,
gentilmente, Madam Malkin.
Così si portò via i tre nel retro del negozio, a provare le
uniformi, ed io rimasi a parlare con Ted. Il cuore mi batteva forte!
- Bill e Fleur oggi non potevano accompagnarle e allora ci siamo
offerti io e Harry, che però è stato chiamato e ci ha lasciato un attimo… - mi
disse Teddy.
“Harry” era il famoso Harry Potter, capo degli Auror Inglesi
oltre che “Salvatore del Mondo Magico”. Anche lui era venuto qualche volta in
Irlanda, dai miei, e diverse volte eravamo andati noi a casa sua. Non mi stupiva
più come mai i miei conoscessero tutti i personaggi di cui, in Inghilterra,
parlava ogni giorno, con la massima deferenza e stima, la Gazzetta del Profeta;
sapevo che i miei avevano partecipato all’ultima guerra magica, e, anche se
molti particolari mi sfuggivano, avevo idea che avessero ricoperto un ruolo
importante (segreto però a tutti, a parte i Weasley ed altri amici), nella
battaglia contro quel mago pazzo.
E, in quel momento entrarono contemporaneamente, parlando tra
loro, mia madre ed Harry Potter. Evidentemente i due si erano visti fuori e si
erano già salutati.
- … e devi dire a Peter che Hermione gli manderà la busta in
settimana, con un gufo prioritario… - stava dicendo Harry Potter. Poi,
vedendomi: - Ciao, Niamh, come sei cresciuta! Sei pronta per il nuovo anno
scolastico?
Un saluto a tutti. Alla prossima (prima o poi). Gatty :)
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Capitolo 2 *** Harry Potter ***
Capitolo 2
Harry Potter
Avevo davanti a me il capo degli Auror, nonché ex
Bambino-che-è-sopravvissuto ed ex Salvatore-del-mondo-magico: ne parlavano tutti
e ogni sua uscita, mossa, intervista veniva ponderata, valutata, commentata… A
me era simpatico: si muoveva in modo tranquillo, voleva bene alla moglie e ai
bambini, era gentile con tutti e mi faceva sempre dei complimenti. A casa nostra
veniva ogni tanto per motivi di lavoro (mio padre lavorava al Ministero Magico
degli Esteri irlandese e avevano sempre qualcosa da discutere) e per amicizia,
dato che aveva avuto rapporti con i miei genitori durante la guerra.
Qualche volta veniva con la moglie, Ginny Weasley, che adoravo!
Quando ero più piccola, stravedevo per lei… Giocava nelle Holyhead Harpies, la
mitica squadra di quidditch per cui tifavo, composta solo di ragazze indiavolate
(e Ginny mi aveva anche regalato maglia e poster!). Le ultime volte i due
avevano portato anche i figlioletti, James, Albus e Lily (James aveva un anno in
meno del mio pestifero fratellino e bisognava controllare entrambi: sembravano
molto più tranquilli Albus e Lily) e, naturalmente, Teddy…. Ted Lupin aveva la
mia età ed era il figlioccio di Harry (erano morti i suoi genitori durante la
Battaglia Finale, che erano Remus Lupin e Ninfadora Tonks, due degli “eroi di
Hogwarts”), viveva con la nonna, ma spesso si spostava con i Potter, che lo
consideravano una specie di figlio maggiore. Ted era allegro e sempre
gentilissimo, ascoltava tutte le mie chiacchiere, giocava a tutto quello che
volevo, mi aiutava in qualsiasi cosa gli chiedessi…. e questo ben prima di
frequentare insieme Hogwarts, dove eravamo capitati nella stessa Casa! Insomma,
forse da bambina ne ero già innamorata… e anche in quel momento sicuramente mi
piaceva… anche se io non avevo fatto capire niente e lui non se ne era accorto…
In quel momento i suoi occhi mi ipnotizzavano… quegli occhi che
ora continuavano a guardarmi… mentre io… Oh, mio Dio, mi guardavano tutti!...
Dovevo rispondere a quello che mi aveva chiesto Harry Potter! Ecco perché tutti
mi guardavano!
- Non preoccuparti, Harry! - stava dicendo mia madre - E’ chiusa
nel suo mondo a fantasticare su non so cosa… Prima o poi tornerà sulla Terra a
rispondere alla tua domanda!
Tutti si misero a ridere.
- Scusate - cercai di rimediare - Ero un attimo sovrappensiero.
Sì, sì, sono pronta! Non vedo l’ora di riprendere le lezioni!
- E quest’anno ci saranno anche Ryann e Seanna! - Aggiunse mia
madre - Sarà vuota casa nostra senza tutti loro! Oddio, ci penserà Conan a
riempirci le giornate!
Mentre ridacchiavamo per la battuta, rientrarono Ryann, Seanna e
Victoire, con le uniformi, che Madam Malkin aveva fatto loro indossare.
- Ehi, Victoire, sei bellissima! - disse Harry Potter - Tuo padre
e tua madre saranno fieri di te!
Poi, rivolgendosi a mio fratello e a mia sorella: - Ciao Ryann!
Ciao, Seanna! State benissimo anche voi! Vi ricordate di me?
Intanto io ero partita per la tangente e guardavo di sottecchi
Teddy e pensavo… quanto mi era mancato!. Mi sembrava che fosse cresciuto
durante l’estate… e ora i capelli tendevano al castano… era sereno. Era più alto
di me… Arrossii pensando… a come l’avevo visto… Era stato l’anno prima, ad
Hogwarts, nei bagni della nostra Casa. Sono un po’ sbadata (mia madre dice
troppo) e, al posto di entrare nei bagni femminili, sono entrata in quelli
maschili… Si trattava di bagni secondari della nostra Casa… ce ne sono diversi,
disseminati qua e là… Sì, lo so, non è facile sbagliarsi… ma ero sovrappensiero…
Per fortuna non c’era nessuno, tranne lui che usciva dalla doccia con un
asciugamano con cui si stava asciugando il viso, mentre buona parte del suo
corpo era scoperto…. Oddio, che figuraccia! Ero fuggita subito e gli avevo
chiesto poi mille volte scusa… ma quell’immagine non l’avevo dimenticata…. Avevo
fatto anche qualcosa di cui nessuno doveva sapere… Con l’aiuto della mia
migliore amica, Gilly Phryx, che era un genio in pozioni (io sono negata… non ho
preso i geni del nonno, evidentemente), ero riuscita ad estrarre e conservare il
mio ricordo di quel momento in una fialetta, che poi avevamo visto nel pensatoio
della preside… La McGranitt aveva un debole per me (non so perché… o forse
perché voleva molto bene a mio padre e mia madre, se non ho capito male) e io e
Gilly le avevamo chiesto la possibilità di rivedere il ricordo… Beh, gli avevo
detto una piccola bugiola, che mi mancava la mia famiglia e che volevo farla
conoscere a Gilly… Insomma io e Gilly eravamo riusciti a vedere il ricordo e…
era meraviglioso! Ted alto, bagnato e… Oddio, meglio non pensarci! Da quel
giorno quel ricordo mi perseguitava. E lo sognavo anche la notte, in sogni “a
luce rossa”, dove…
- Niamh! A cosa stai pensando? - sentii dire mia madre, che mi
scuoteva ancora.
Intorno tutti ridevano. Anche Teddy. Io ero di nuovo arrossita.
Se avesse saputo cosa stavo pensando!
- Ai gufi… - provai a dire - Occhialuto mi è sembrato un po’
spento, ultimamente!
Intervenne Harry Potter, che gentilmente mi aggiornò sulla
conversazione.
- Stavo spiegando a tua madre e a tutti voi che nel mese di
settembre io e mio cognato, Percy Weasley, oltre a diversi altri Auror, ci
trasferiremo ad Hogsmeade: è previsto infatti ad Hogwarts, nel mese di ottobre,
la riunione delle varie Delegazioni dell’Unione Magica Europea che dovrebbe
approvare la Dichiarazione sui diritti degli esseri magici non pericolosi. E’
un’idea di Hermione, che pensa sia opportuno firmare la Dichiarazione in un
luogo-simbolo della lotta contro il male e la discriminazione…. Praticamente
requisiremo un’alta di Hogwarts per le delegazioni e controlleremo tutto il
castello… Sperando di creare il minor disagio possibile!...
Io però non stavo già più a sentire, dato che avevo notato che
Ted stava dicendo qualcosa alla biondina… Victoire. Che era effettivamente
bellissima: saranno stati i geni da Veela della bisnonna, non so, ma era dolce,
gentile, affascinante, biondissima, elegante… Io non avevo nessuna di queste
caratteristiche… e lei sorrideva felice… va bene, lei era solo una bambina… era
solo una bella amicizia… non potevo mica essere gelosa di una bambina!
Cercai di concentrarmi su quello che stava dicendo mia madre: - …
sì, anche Peter pensa che sia una buona idea. Ma da noi non ci sono troppi
problemi. Infatti gli elfi non sono al servizio dei maghi e vivono in comunità
libere… Sono comunque molto amichevoli…
- Eh, sì, Harry - intervenne nella conversazione Ted - Me ne ha
parlato Niamh l’anno scorso, mi ha spiegato tutto…
Al mio nome, pronunciato da Ted, il mio cuore era sobbalzato.
Come lo pronunciava bene! Ricordavo che ad Hogwarts ero stata felicissima di
incontrarlo, due anni prima, il primo giorno di scuola… Io ero molto emozionata,
e lo era anche lui, che aveva per l’occasione i capelli tutti rossi… quasi come
un Weasley…Poi, allo Smistamento, era stata mandato a Tassorosso. Sembrava una
Casa simpatica, a quel che si diceva…. Molto diversa dagli algidi Serpeverde,
dai chiassosi Grifondoro e dai seriosi Corvonero… Sì, i miei genitori erano
Corvonero: erano delle brave persone e stravedevano per me, ma erano anche
troppo seri! Io volevo prendere la vita più allegramente! Non c’erano mica
guerre magiche da combattere! E Tassorosso mi piaceva, a quel che si diceva:
tutti erano amici, tutti era proposto con allegria… tanto più che Teddy Lupin
era un Tassorosso…
Insomma, quando venne il mio turno per indossare il Cappello
Parlante (un vecchio cappellaccio rattoppato e un po’ bruciacchiato: aveva
combattuto anche lui - dicevano - nella battaglia di Hogwarts, non so come),
speravo tanto che mi collocasse in quella casa…
- Oh, la figlia di Peter O’Neil e Lily Anderson! - sentii dire
nella mia testa.
- Ciao! Conosci i miei genitori? - chiesi ingenuamente. Certo che
li conosceva. Erano passati di lì poco più di una decina di anni prima… Come
forse ho già detto, i miei si sono sposati prestissimo e io sono nata qualche
mese dopo… Il che voleva dire che mi avevano concepito quando frequentavano il
quarto anno ad Hogwarts… Erano poco più grandi di me e facevano sesso... Chissà
com’era… magari con la persona giusta…
Comunque il Cappello Parlante mi rispose gentilmente: - Certo! E
sono due tipi maledettamente in gamba. Salutameli nella prossima lettera che
invierai loro. Vivono in Irlanda, vero?
Passammo alcuni secondi a fare questa bizzarra conversazione, con
io che aggiornavo il Cappello sulla mia famiglia, mentre tutti, nella Sala
Grande di Hogwarts, stavano aspettando il verdetto…
- Ok, ora urlo la tua casa… - mi disse il Cappello
- Tassorosso, per piacere - implorai.
- Beh, mi sembra quasi scontato, considerando il tuo carattere:
TASSOROSSO!
Ringraziai il Cappello, lo posai sullo sgabello e corsi subito
nella tavola di Tassorosso! Oh, che peccato, il posto vicino a Ted era stato
occupato da una biondina chiacchierona (era la mia migliore amica Evelyne
Effervy… o meglio, una delle mie migliori amiche… l’altra era la concreta e
schietta Gilly Phryx)
Oddio, mi ero persa di nuovo nei miei pensieri. Mi ridestai che
ci stavano salutando.
- Ciao, ragazzi, a presto - diceva Harry Potter
- Ci vediamo ad Hogwarts, Niamh - mi stava dicendo Teddy.
- Sì, certo! - balbettai io.
Anche Victoire si avvicinò e salutò mia sorella e mio fratello,
dicendo loro che sarebbe stata felice di rincontrarli ad Hogwarts, poi venne da
me: - Grazie di tutto quello che potrai fare per me, Niamh. Spero che potrai
aiutarmi ad Hogwarts… Ho paura di compiere qualche passo falso! Non sempre
riesco a controllare le situazioni in cui mi trovo!
- Certo, non preoccuparti! Vedrai che ti troverai benissimo! E
poi ti darò qualche dritta, se necessario! - le dissi.
Anche se forse non ero la più indicata a dare le “dritte” su
Hogwarts… Mio padre mi prendeva in giro perché ancora mi perdevo tra i corridoi
di quel castello (non è colpa mia, ma cambiavano continuamente posizione quadri,
statue, scale…sembrano lo facciano apposta per farmi arrivare in ritardo!) e
avevo preso non so quanti punti di punizione per la mia sbadataggine… Magari
Teddy mi avrebbe aiutato, quell’anno….
Ho impostato
l'intera storia più velocemente del previsto. Spero vi piaccia. Pubblico il
prossimo capitolo mercoledì prossimo! Un saluto a tutti. Gatty :)
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Capitolo 3 *** Peggio di così... ***
Capitolo 3.
Peggio di così...
Dovevo fare la baby sitter. Che rottura essere la più grande!
Eppure non avevo potuto dire di no ai miei. Uffa! Avrei voluto prendere il treno
da Londra e fare il viaggio con i miei amici… So che Teddy lo prende ogni anno…
Magari sarei riuscita a stare un po’ con lui! …
- Dai, Niamh - ha detto mio padre - a te non costa niente!
Spediamo tutti i bagagli in anticipo e così dovrai solo accompagnare i tuoi
fratelli ad Hogsmeade. Basta che li lasci ad Hagrid, poi parlerai tutto il
giorno, tutto l’anno, con le tue amiche…
Mica capiva che io volevo partire da Londra per Teddy! Avrebbe
potuto immaginare che la vita di una teenager magica è molto stressante!!!.
- Certo che lo farà - ha subito affermato mia madre.
- Evviva! Sì! Andiamo con Niamh!- ripetevano come scemi mia
sorella e mio fratello, mentre Conan piangeva dicendo che voleva anche lui
andare ad Hogsmeade insieme a me…
Insomma, mi avevano proprio incastrata. Quindi, il primo
settembre, come al solito, ci materializzammo ad Hogsmeade (avevo provato a
convincere i miei a far partire i gemelli da Londra per farli socializzare con i
loro futuri compagni di classe, ma non avevo ottenuto nessun risultato), dato
che era ancora presto (mia padre ha la fobia del ritardo e ci aveva fatto
partire almeno un’ora prima), siamo andati a prendere un gelato da Icelandia, un
nuovo locale gastronomico esotico (cioè “babbano”) aperto da poco. I babbani
sono strani, a volte… ma i loro gelati sono adorabili! Avevamo preso una
supercoppa con tutti i nostri gusti preferiti e stavamo tranquillamente
mangiandola al tavolino, quando Seanna mi rivolse la parola, dicendomi di aver
paura… non sarebbe voluta capitare a Serpeverde.
- E’ la Casa dei Maghi Oscuri… - diceva - morirei se ci
capitassi!
- Che stupidaggini! - le dico - Nonno era Serpeverde ed è famoso
in tutto il mondo magico per aver sconfitto Voldemort, insieme ad Harry Potter.
E anche quasi tutti i MacDonald e i Montague sono serpeverde!
Eh, sì, i MacDonald li conoscevamo bene, dato che passavamo
praticamente tutte le estati a MacDonald Castle, serviti e riveriti dai gentili
elfi domestici… In effetti Mary, Judith, Aileen e company erano molto ospitali
e, anche se Serpi, non potevo assolutamente dire qualcosa di male di loro. Anzi,
ci accoglievano come persone di famiglia (considerano i miei genitori una specie
di parenti), erano straordinariamente gentili e stravedono per noi… anche per
quella peste pestifera di Conan che io metterei in gabbia…
Con i Montague dell’altro ramo il discorso era un po’ diverso.
Parlo di Kain, cugino di Aileen (che era sposato con Leanne Keplett): i due
erano gentili, cordiali, abbastanza bizzarri… lei era una tipetta molto decisa
che faceva rigare dritto suo marito, che, si vedeva, era innamorato di lei… era
una coppia atipica Serpeverde-Grifondoro, ma funzionava! I figli però erano
odiosi, specialmente quel cafone di Charles, che era un arrogante borioso pieno
di sé con cui scambiavo poche parole e molti insulti…
Ad Hogwarts si era permesso di fare un odioso apprezzamento su di
me l’anno prima: lui e quell’altro disgraziato di Kyle Nott, con cui faceva
sempre coppia fissa (neanche fossero gay!), parlavano tranquillamente di me,
sperando evidentemente che non li sentissi!
- Non male quella tassorosso lì in fondo - diceva Nott,
riferendosi naturalmente alla sottoscritta - ha un bel faccino e delle belle
tette… Non mi dispiacerebbe…
- Beh, niente da dire sul mio seno - diceva quel decerebrato di
Charles Montague - Ma te lo sconsiglio… Io mi sono dovuto sorbire un paio di
volte la sua compagnia, quando è venuta, con la sua pestifera famiglia, a
trovare i miei. Ed è proprio una stronza…
Ma come si permetteva quel cafone? La “famiglia pestifera” era
Conan, il mio fratellino iperattivo, che aveva liberato le iguane magiche di
Annah (la sorella più piccola di Charles Montague) e si divertiva a rincorrerle…
mica le aveva uccise! E io non ero stata stronza… mi ero solo un po’ arrabbiata
perché quel cafone di Charles aveva detto ai suoi maledetti elfi di bloccarlo….
Non che non fosse servito (quando è bloccato, Conan è adorabile e non combina
nessun guaio), ma solo io potevo punire mio fratello! Come si permetteva di
mettere le sue luride mani (o le luride mani dei suoi elfi, che è la stessa
cosa) su di lui? E poi la situazione era divertente, non aveva il minimo senso
dello humor, con tutti gli elfi che inseguivano le iguane magiche senza riuscire
a prenderle…
Ritornando a quella volta in cui, vicino al lago, mi aveva
definita “stronza” con il suo amichetto Zebini, io avevo semplicemente alzato il
dito medio verso di loro, aggiungendo che avrebbero dovuto entrambi mettersi le
bacchette in un posto… Lui si era messo a ridere dicendo che ero tutta matta…
- Niamh, non mi stai più a sentire! - diceva Seanna. Oddio, era
vero. Mi ero persa di nuovo nei miei pensieri.
- Stavo pensando al gelato, scusa, che si sta sciogliendo… -
provai a rimediare - Ripeti un secondo…
- Dicevo che Annah Montague mi ha detto che gli O’Neil
appartengono all’antica nobiltà serpeverde… e anche babbo ha detto che sarebbe
dovuto entrare in quella casa, se il Cappello Parlante non avesse voluto
metterlo con mamma…
- Ma tu “becchi” tutto - dissi a Seanna - Annah è una presuntuosa
arrogante, con un palo infilato nella schiena, e non capisce neanche quello che
dice; babbo evidentemente scherzava… il Cappello Parlante non gestisce mica
un’agenzia di incontri matrimoniali!
I due si misero a ridere. Beh, Annah non era cattiva… ma aveva il
difetto di essere la sorella di Charles Montague e questo deponeva decisamente a
suo sfavore. La storia del Cappello l’avevo sentita più volte… ed era vera, per
quanto ne sapevo… I miei dovevano salvare il mondo magico, o qualcosa del
genere, e il cappello li aveva messi insieme per quel motivo… mica per fare
sesso (cosa che poi i miei avevano fatto alla grande… dato che ero nata io!)… ma
era meglio non fare preoccupare troppo Seanna, che era molto emotiva, e così la
buttai sul ridere.
- Io vorrei capitare a Tassorosso - disse Ryann - così mi darete
le dritta tu e Teddy Lupin. E’ molto simpatico! Cosa ne pensi, Niamh?
- Sì, sì… è in gamba… - confermai, con un tono leggero,
apparentemente imparziale…Teddy! Non vedevo l’ora di rivederlo…
- Dai, andiamo in stazione! - disse a mia sorella e a mio
fratello - Ormai arriverà l’Espresso!
In realtà era ancora presto, ma per fortuna c’era il professor
Hagrid. Lui avrebbe portato i nuovi arrivati nel Castello. Anche se solo
quell’anno avrei frequentato Cura delle Creature Magiche, lo conoscevo da tempo…
da quando aveva impedito il duello tra Ted e Charles… I due non si sopportavano
ed erano venuto allo scontro fisico durante una partita di quidditch… Avevano
avuto la loro bella punizione e avevano anche deciso di sfidarsi presso le
vecchie serre (incoscienti!). Io, per fortuna, passavo di lì con il professor
Hagrid (volevo fargli vedere una ferita che si era fatto Occhialuto, che aveva
litigato con un thestrall) e lui si era interposto, mandandoli via entrambi in
malo modo.
- Sei anche una spia, allora - mi aveva sibilato quella serpe di
Charles, evidentemente pensando che l’avessi chiamato io per interrompere lo
scontro…
- E tu sei sempre un idiota - gli risposi, alzando le spalle.
Quel tipo era insopportabile! Lo presi in giro: - Perché non vai a farti
consolare dal tuo amichetto Nott, poverino! Gli mancherai tanto!
Oddio, mi ero persa di nuovo.
- Ciao, Niamh! Ci vediamo al castello - mi dicevano i miei due
fratelli. Il treno stava arrivando! Vidi scendere Victoire, che salutò
fugacemente qualcuno all’interno del vagone (Ted?), andando verso Hagrid con due
o tre altre ragazzine, che forse aveva conosciuto sul treno. L’avevo detto ai
miei che anche Seanna e Ryann avrebbero dovuto prendere il treno da Londra!
Avrebbero subito socializzato con i loro nuovi compagni! Intanto Victoire mi
aveva visto e mi aveva salutato affettuosamente: era veramente molto graziosa.
L’amica ideale per mia sorella, se fossero capitate nella stessa Casa…
Avevo intravvisto Teddy, ma poi diversi ragazzi si erano
frapposti, tra cui la mia migliore amica Gilly, che era scesa come una furia e
mi aveva abbracciata!
- Non sai cosa ti posso raccontare! - mi aveva detto, con un tono
da cospiratrice.
- Dopo, dopo! Ora dobbiamo andare dietro a Teddy. L’ho perso di
vista! - le dissi, prendendola per mano e tirandola verso il lato opposto della
stazione, dietro a Ted, che avevo visto scendere dal treno.
- Sì, ma devi sapere… - continuava a dire. Ma io non stavo più a
sentirla. Pensavo a Teddy. Dove si era cacciato? Mi affrettai verso l’uscita
della stazione, dove sarebbero passati tutti i miei compagni. E vidi Ted! Ma non
stava andando verso i carri… e stringeva la mano ad una bionda… Ora i i due si
stavano dirigendo in un angolo buio della stazione… Mi sembrava che avesse
qualcosa di conosciuto quella tipa. Cosa andavano a fare insieme? Poi, giunti in
un luogo appartato, hanno cominciato a limonare…infilandosi le mani dappertutto!
Ma non avevano nessuna remora? C’erano dei bambini che avrebbero potuto anche
vederli! Le mani di Ted insistevano sul fondoschiena della bionda, mentre anche
lei infilava le mani sotto la sua camicia! Cosa pensavano di fare, il Kamasutra
alla stazione di Hogsmeade? Ma, un attimo dopo, lui ci vide… Io dovevo avere
uno sguardo inquietante: ero con gli occhi sgranati e la bocca aperta, a
guardare come una scema quella scena... Sussurrò qualcosa all’orecchio della
bionda… che tolse velocemente la mano dal posto in cui l’aveva infilata e si
girò lentamente. Rimasi di sasso. Era la mia “migliore amica” (almeno una delle
due… o forse è meglio chiamarla “ex migliore amica”): Evelyne Effervy!!! -
- Ciao, Niamh, ciao Gilly… Tutto bene …le vacanze? - ci disse,
imbarazzata.
- Ecco perché non mi rispondevi! Ti ho mandato un sacco di
lettere! - le dissi, ancora sotto choc. Ero arrabbiatissima. Come si era
permessa? Sapeva che stravedevo per Ted Lupin!
- Era quello che ti stavo dicendo, Niamh - mi disse sottovoce
Gilly - I due stavano limonando in treno…
- Ho avuto molto da fare…. - mi disse, imbarazzata quella brutta
schifosa traditrice di Evelyne.
Certo, immaginavo cosa avesse avuto da fare!…. L’avrei strozzata.
- Ci siamo messi insieme a giugno - disse Ted, cercando di
rompere il gelo che si era creato improvvisamente tra di noi - Era un po’ che
non ci vedevamo… Beh, in treno ci siamo visti, ma insieme agli altri…
- Scusate se vi abbiamo disturbato. A presto e buon divertimento!
- dissi, girandomi e andandomene via velocemente e trascinando con me Gilly. Mi
veniva da piangere. Mi sentivo delusa e tradita…. Che schifo di anno scolastico
era appena cominciato!
___________________________________
- Scusa, Niamh - continuava a ripetermi Evelyne - Dai… non puoi
avercela con me…. Lo sai che Ted mi piaceva anche prima di te!
Premesso che è impossibile (io conosceva Teddy prima che
entrassimo ad Hogwarts!!!), la sua solo presenza mi infastidiva… Brutta vipera
traditrice… Ecco perché non rispondeva alle mie lettere… per non confessare che
si era messa con Teddy!
- Vi auguro ogni bene possibile - dissi con un’espressione gelida
che indicava che pensavo proprio l’opposto…
Fra di noi, Gilly Phryx mi guardava preoccupata… no, non le avrei
messo le mani sul collo… ma avevo una voglia di imparare tutte le maledizioni
senza perdono ed esercitarmi su di lei!
Per fortuna, iniziò il consueto discorso di inizio anno, questa
volta del prof. Paciock. Eravamo infatti in Sala Grande a tavola e io, per
evitarla, mi ero messo nel lato opposto rispetto a quello che avevano occupato i
due “colombi”…. Ma tanto non avrei potuto evitarla più di tanto, dato che
dormivamo nella stessa camerata! Eppure quella serpe (perché era capitata a
Tassorosso? Non stava meglio nella casa dei perfidi maghi oscuri) mi era venuta
vicino per continuare a torturarmi…
Insomma, non poteva iniziare peggio quel maledetto anno
scolastico: i soliti compagni che mi salutavano (ma io pensavo sempre a Teddy e
alla viperaccia che me lo aveva rubato), i soliti professori, più o meno noiosi,
in fondo alla Sala… no, ad essere sinceri non c’era la McGranitt, una donna
deliziosa, che stravedeva per me. Quando aveva sentito il mio cognome, due anni
prima, subito si era sciolta in un grande sorriso e, ogni volta che mi
incrociava, mi diceva sempre qualcosa di carino (per lei ero bella, elegante,
raffinata, addirittura studiosa ….). Secondo me aveva avuto un debole per mio
padre, che era stato un suo alunno… e mio padre aveva ridacchiato quando gli
avevo raccontato della McGranitt. Cosa gli aveva combinato? Doveva spiegarmelo
per bene, prima o poi.
- Grazie per il silenzio, ragazzi - disse il prof. Paciock. Lui
era figo: giovane, eroico (aveva ucciso Nagini, il malvagio serpente di
Voldemort!), brillante, bravissimo ad insegnare Erbologia e… molto
condiscendente nei miei confronti, sempre per i miei genitori, che aveva
conosciuto durante la Guerra magica e che mi chiedeva sempre di salutare…
- Quest’anno sarò io a fare le veci della preside - disse. Tutti
noi ci guardammo - La prof.ssa McGranitt ha preso infatti un anno sabbatico e si
è trasferita a Numea, in Nuova Caledonia, per studiare le antiche tecniche di
trasfigurazione degli stregoni kanak; il Collegio dei Professori mi ha quindi
affidato il compito di amministrare Hogwarts durante la sua assenza.
Bene! Il prof. Paciock al comando di Hogwarts. Poteva andare
peggio! Rabbrividii pensando se avesse preso il posto di preside quel pazzo
pericoloso di Whyte (il professore che odiavo di più): quello si accaniva sempre
contro di me, ce l’aveva con me! Ne ero sicura! Ora era lì, sul palco, e
guardava Paciock con la sua solita perfida espressione indecifrabile! Era
possibile averlo come insegnante di Difesa? Per me lui sguazzava nella Arti
Oscure, altro che insegnarci Difesa! Chi gli aveva dato la cattedra?
- Quest’anno ci saranno importanti novità - stava continuando
Paciock - Come voi sapete, sperando che abbiate letto i giornali, nel prossimo
mese di ottobre si terrà, qui ad Hogwarts la Sesta conferenza per la
cooperazione magica europea e verranno ospitate le varie delegazioni dei vari
Stati nel nostro castello. E’ stata una decisione del Ministero che vuole un
luogo rappresentativo della lotta contro il male e la disuguaglianza, e Hogwarts
certamente lo è, come luogo in cui firmare, finalmente, il nuovo trattato sui
diritti degli esseri magici non pericolosi. La preside McGranitt aveva dato il
suo consenso, prima di partire per l’anno sabbatico, e pertanto ospiteremo le
varie delegazioni … cioè circa duecento persone, tra capi di Stato, ministri
degli esteri, funzionari incaricati di gestire le varie questioni e,
naturalmente, auror che devono assicurare la sicurezza…. Dove li possiamo
mettere?
Era una domanda retorica? Io non conoscevo la risposta!
- Abbiamo deciso di lasciare tutto il primo piano e i sotterranei
alle Delegazioni…. Da oggi fino alla fine di ottobre, pertanto, tutto il lavoro
scolastico si svolgerà nei piani superiori, dove sono stati spostati tutti i
laboratori… e devo chiedere anche ai Tassorosso e ai Serpeverde di lasciare i
loro dormitori!
Boom! Ma cosa stava dicendo? Lasciare i dormitori? E andare dove?
Stava farneticando? Subito nel nostro tavolo e in tutti gli altri cominciarono a
sorgere mormorii ostili…
- I Tassorosso saranno ospitati dalla Casa di Grifondoro, mentre
i Serpeverde in quella di Corvonero… E questo da oggi fino a tutto ottobre… solo
per due mesi! Poi ognuno tornerà nella propria Casa… I pranzi e le cene
naturalmente in Sala Grande, ma ad ottobre dovremo stringerci… ci saranno gli
ospiti…
Il tumulto ora era cresciuto. Tutti gli studenti rumoreggiavano e
alcuni, di varie case, si erano alzati in piedi per protestare. Io
paradossalmente ero contenta… magari avrebbero smembrato il mio gruppo… poteva
stare lontana da quella vipera di Evelyne! Volevo stare solo con Gilly!!!
- Non è possibile fare diversamente… Vi chiedo pertanto di avere
pazienza. Sarà solo per pochi mesi… e ora procediamo allo smistamento!
Dopo averci choccato con questa novità, fece entrare i bambini
per lo smistamento. Ma che me ne fregava di questo concilio, o congresso, o
conferenza, o come diavolo si chiamava. Ora dovevo vedere i gemelli dove
sarebbero andati… Immaginavo la loro emozione. Li intravvidi in mezzo al mucchio
e cominciai a fare giganteschi segni di saluto con le mani.
- Come sono graziosi tua sorella e tuo fratello - disse Gilly -
speriamo che capitino a Tassorosso!
Gilly era gentile, a differenza di quella vipera di Evelyne, che
ora era tornata appiccicata a Ted, disinteressandosi dello smistamento.
Sentimmo ancora la patetica canzoncina del Cappello (che esortava
a collaborare insieme e a lottare contro il male, come avevano fatto bla bla
bla), applaudimmo (come da copione) e poi cominciò lo smistamento…. Finalmente,
dopo non so quanti piccoletti (smistati nelle varie case, tra i soliti
applausi), toccò ai miei fratellini:
- Ryann O’Neil - disse il prof. Paciock. Il Cappello fu calato
sulla fronte di mio fratello e subito si sentì il cappellaccio urlare: -
Serpeverde!
Neanche lo avesse fatto apposta! Voleva venire a Tassorosso!!!
Ryann se ne fuggì, sconsolato, al tavolo delle Serpi, che intanto applaudivano,
e si mise seduto proprio vicino a quel farabutto di Charles Montague! Avrei
dovuto avvisare mio fratello di star lontano da quel tipo!
Fu la volta di Seanna… Era molto legata al fratello e non pensavo
che il Cappellaccio li dividesse…
- Grifondoro! - urlò quel pezzo di stoffa…
Seanna perplessa si avviò verso quel tavolo. Beh, almeno l’avrei
vista… mi avrebbero ospitata a Grifondoro… Poi mi tranquillizzai ulteriormente,
quando anche Victoire Weasley fu mandata in quella Casa…
Poi, per fortuna, comparvero le pietanze della cena… Finalmente,
non vedevo l’ora! Avevo una fame! Tuttavia quella vipera di Evelyne doveva
rovinarmi anche il banchetto: la vedevo (e purtroppo la sentivo) poco lontano
continuare a blaterare: ora stava raccontando a Liza Habbot e a Viola Durmann di
Ted… che sfacciata, proprio vicino a me!
Io la guardavo con due occhi da squilibrata… Ho il sangue di un
famoso mago oscuro del XVI secolo avanti Cristo (o giù di lì), dice mio padre… e
in quel momento giuro che avrei voluto cruciarla…
No! Era troppo! Mi alzai e me ne andai fuori da quella sala
schifosa. Che giornata orribile: non avevo neanche mangiato tutto quello che mi
andava! E dove potevo andare? Neanche nei dormitori, che ci avevano confiscato!
Mi diressi verso l’entrata, cominciando a piangere… Di solito non piango, ma in
quel momento qualche lacrima mi scendeva sulle guance… Volevo tornare a casa…
non rimanere neanche un secondo di più in quel castello schifoso, tra gente
odiosa e traditrice…
- Fazzoletto? - sentii dire alle mie spalle. Mi girai e mi
imbattei in Charles Montague.
Mi ricomposi subito. Non dovevo farmi vedere debole, di fronte a
lui. Brutto sfigato!
- No, grazie. Stavo ammirando il panorama - dissi - E tu cosa ci
fai qui? Non stai con il tuo amichetto?
Il termine “amichetto” era una larvata presa in giro… gli davo
del gay, per intenderci. Non che ci sia niente di male, beninteso… ma loro erano
etero e li punzecchiavo in questo modo
- No. E’ impegnato con la sua nuova ragazza - mi disse - e sono
venuto a fare due passi…
Ah, aveva una ragazza! E chi era la sfortunata? Ma… uffa… tutti
trovavano il partner che volevano tranne me…
- Ti dispiace se mi fermo un po’ anch’io? - mi disse.
Cosa gli prendeva? Di solito non mi rivolgeva la parola… o al
limite ci offendevamo!
- Ognuno può sedersi dove vuole - gli risposi acida - Non è
proibito!
Lui continuò ad importunarmi… Avrebbe fatto carriera come
stalker!
- Sai, sono stato nelle Far Oer, quest’estate, alle miniere di
beralite… Sono della mia famiglia da generazioni…- mi disse.
Che me ne importava della beraché. Né mi importava di lui. Avevo
il cuore infranto e lui cercava di fare conversazione sulla beraché…
- … e ho scoperto una cosa interessante - continuò. Io intanto
non lo guardavo.
Si avvicinò a me: - Posso?
Io non dissi niente. Cosa diavolo voleva fare? Avvicinò le mani
al fermaglio che avevo nei capelli, lo sganciò… Avevo il solito fermaglio a
forma di gufo (con due diamanti al posto degli occhi): me lo aveva lasciato mio
nonno materno, celebre pozionista e altrettanto celebre eroe della seconda
guerra magica, dove era morto: me lo aveva assegnato nel suo testamento ed
effettivamente lo trovavo adorabile… Ho sempre avuto un debole per i gufi…
Avvicinò un oggetto al mio gufo-fermaglio, poi disse: - E’
beralite criptata.
- Che cos’è? - chiesi.
- E’ un metallo magico utilizzato per “chiavi particolari”:
riconosce solo il proprietario e permette, se accostato al suo clone, sempre di
beralite, opportunamente trattata per riconoscere questa, di aprire cofanetti,
armadi, stanze segrete… Nessun altro la può utilizzare se non il proprietario,
cioè tu - mi disse.
Io facevo finta che l’informazione non mi interessasse… ma il mio
cervello lavorava: era una specie di chiave per aprire qualche cassaforte
magica, piena di galeoni che mio nonno mi aveva segretamente lasciato?
Ma, in quel momento, venne l’amichetto del rompiscatole, Kyle
Nott, ad interrompere quella interessante conversazione. Era cresciuto, aveva
una voce profonda, e una volta mi sembrava più basso e grasso…
- Oh, c’è anche la nostra Niamh! Buonasera, principessa! - mi
disse. Naturalmente era canzonatorio, mi sfotteva sempre chiamandomi così. Io
naturalmente non gli risposi (quanto odiavo quei due!).
Poi, rivoltosi all’amico: - Forza, Charles, è l’ora del
coprifuoco. La prof. Sinistra ha chiesto di te.
Mi rimisi il fermaglio-gufo tra i capelli, prendendolo dalla mano
di Charles, che me lo ridiede. Lo stalker indugiò un attimo di troppo prima di
lasciarmelo, come se volesse toccarmi la mano… O mi stavo immaginando tutto io?
Cominciavo a diventare paranoica!
I due se ne andarono salutandomi. E naturalmente biascicai un
“Ciao” di malagrazia, non guardando in faccia nè Kyle né Montague. Finalmente se
ne erano andati!!! E ora mi toccava tornare dentro, a capire dove passare la
notte… Nella Casa dei Grifoni! Ma dovevano toccare tutte a me, quell’anno!!!
Ho
ormai presentato quasi tutti i personaggi della fanfic. Per comodità li
riassumo:
Tassorosso (tutti del terzo anno):
-
Niamh O’Neil (protagonista e voce narrante)
-
Ted Lupin (amico, verso il quale Niamh nutre una forte simpatia)
-
Gilly Phrix (amica)
-
Evelyne Effervy (“amica”, fidanzata di Ted Lupin)
Serpeverde:
-
Charles Montague (terzo anno, disprezzato da Niamh)
-
Kyle Nott (terzo anno, come sopra)
-
Ryann O’Neil (primo anno, fratello di Niamh)
Grifondoro (primo anno)
-
Seanna O’Neil (sorella di Niamh)
-
Victoire Weasley
Faranno poi la loro apparizione Ruperta Gandels (Serpeverde, terzo anno,
fidanzata di Kyle) e qualche altro studente, con funzione di comparsa.
Naturalmente ci saranno anche i professori, tra cui i già menzionati Paciock
(con funzione di vicepreside) e Wythe (bestia nera di Niamh… ma forse non sarà
l’unico… non mi sembra una tipa molto studiosa, la nostra Niamh). Compariranno
naturalmente più avanti anche Harry Potter, Hermione e, naturalmente, i genitori
di Niamh (Peter O’Neil e Lily Anderson), tutti ad Hogwarts per la famigerata
Conferenza. Ah, a proposito, ci sarà anche una odiosa Rita Skeeter, a caccia di
materiale scandalistico per i suoi disgustosi articoli…
Un
abbraccio a tutti e alla prossima (mercoledì prossimo). Gatty :)
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Capitolo 4 *** Ma quanto sono simpatici, questi prof... ***
Capitolo 4
Ma quanto sono simpatici, questi prof…
Tutto sommato, la separazione dei gemelli non era stata una cosa
cattiva e dovetti ammettere, dopo qualche tempo, che il Cappello aveva avuto
ragione. A casa erano sempre insieme ed una (Seanna) dipendeva in tutto e per
tutto da quello che decideva l’altro (Ryann). Ora, invece, in Case diverse, con
impegni giornalieri diversi, Seanna doveva per forza rendersi autonoma, e
crescere. E anche Ryann aveva accettato di buon grado il cambiamento, anche
perché Serpeverde non era la Casa malvagia che molti si immaginano… Mi
preoccupava un po’ la presenza della coppia Charles Montague - Kyle Nott, più
il primo del secondo, a dire il vero, ma Ryann mi aveva detto che erano stati
gentili con lui. Boh, meglio così. Comunque gli avevo detto di non fidarsi dei
due…
Io e la mia amica Gilly (oltre alla vipera rubaragazzi Evelyne e
a tutti gli altri Tassorosso) eravamo state collocate nella Casa di Grifondoro
per colpa di quella stupida Conferenza di ottobre. Stavamo strettissimi e gli
inconvenienti erano enormi.
Primo, e più importante: mancavano gli spazi e, completamente,
la privacy. Ad esempio nelle camerate, che sembravano un caotico alternarsi di
letti, uno di fianco all’altro, senza la possibilità di isolarsi o parlare da
solo con una tua amica… ero sempre circondata da chiassose grifondoro (molto
esuberanti, mentre noi tassorosso siamo più discrete)… e qualche volta ne avrei
fatto a meno. Non parliamo poi dei bagni: è possibile che non sia possibile
fare un incantesimo estensivo o duplicante e gestire in modo più organizzato gli
spazi? Dovunque c’erano ragazze e ragazzine, nelle docce, davanti ai lavandini…
e non potevo più chiudermi per intere mezzore, a sistemarmi, come facevo nella
mia vecchia Casa… Qui tutti volevano entrare… e, essendo una Tassorosso, non
riuscivo a sigillare la porta con la magia… Così tutte le grifoncine si
sentivano autorizzate ad entrare, anche se ero ancora mezza nuda!
Secondo inconveniente. La Grassona (cioè il quadro che
autorizzava l’accesso alla Casa, dopo strampalate parole d’ordine) non voleva
farmi entrare perché non appartenevamo alla sua Casa… Va bene, mi aveva sentito
chiamarla in quel modo… io non sapevo che i quadri sono vendicativi! E, anche se
mi ricordavo la parola d’ordine (io, ad essere sincera, sono un po’ sbadata e
non sempre riuscivo a memorizzarla… la cambiava in continuazione!), trovava
delle scuse per non farmi entrare! Ma è possibile? Così ero costretta ad entrare
con qualche altro Tassorosso o Grifondoro, cioè con coloro che erano nelle
grazie della Grassona… o grazie a Seanna, per la quale quel quadro idiota
stravedeva… (ah, quanto volevo bene alla mia sorellina! La cercavo dovunque ogni
volta che dovevo entrare!).
Terzo e ultimo inconveniente, e tra i più gravi: in quella casa i
ragazzi non possono entrare nelle camere delle ragazze! Ma dove vivono questi
Grifoni, nel Medioevo? Ricordavo con rimpianto la nostra casa e la simpatica
promiscuità che vi vigeva… qualche volta anche eccessiva, dato che bevevamo
burrobirra a tutto spiano e facevamo giochini non proprio castigati… ma era
divertentissimo!!!! Qui invece solo ragazze in camera! Come facevano quelle che
erano fidanzate?
Unico vantaggio: mi ero momentaneamente liberata dalla vipera, il
cui letto era dalla parte opposta della camerata; mentre, per fortuna, avevo al
mio fianco, Gilly, che era sempre carinissima, anche se, ogni tanto, mi
coinvolgeva nelle sue bizzarre richieste.
- Niamh! Mi serve il tuo aiuto - mi disse una volta, uno dei
primi giorni dopo il trasferimento.
- Cosa vuoi, Gi - le dissi stancamente. Avevo appena lottato
(invano) contro la Grassona e solo l’arrivo di Teddy mi aveva salvato e permesso
di entrare.
- Ho una serie di ricordi da rivedere… e sono ricordi a luci
rosse! Ma mi servi tu per attivare il Pensatoio… Lo sai che sei la “cocchina” di
Paciock! Dai, che ti faccio vedere Albert come non l’hai mai visto!
Albert era il suo moroso “babbano”, con cui era andata in vacanza
quell’estate: era un bel tipo alto, biondo, muscoloso. Ma pensava che fossi una
pervertita? Che volessi vederlo mentre loro due…?
- Neanche ci penso! Non me ne frega niente di voi due - le dissi
- No, no e poi no!
E, dieci minuti dopo, eravamo dal prof. Paciock in presidenza, a
chiedere il permesso di utilizzare il pensatoio, dato che Gilly voleva farmi
vedere i suoi fratellini… Altro che fratellini! Erano ricordi a luci rosse che
mi hanno sconvolto per tutto il mese (io non è che sono bigotta, ma certe cose
neanche me le ero immaginate!)
La scuola, paradossalmente era iniziata abbastanza bene… se non
altro, il trasferimento di buona parte delle aule nei piani alti aveva tenuto
occupati gli insegnanti, che non avevano avuto il tempo di organizzare i loro
micidiali compiti sulle più stravaganti lezioni possibili e immaginabili.
A parte naturalmente l’essere oscuro per eccellenza, il prof.
Wythe! Non so perché ma sembrava volersi vendicare di qualcosa nei miei
confronti… Mi guardava gelido gelido e non faceva altro che sottolineare i miei
difetti. Era una vera serpe. E, anche se non me l’avevano detto esplicitamente,
non piaceva a mio padre… l’avevo capito. Ma non mi aveva mai detto perché.
Subito ha dato i voti per i compiti della vacanze. Io ero una di
quelle che prendeva regolarmente un’insufficienza, oscillando dalle quasi
accettabili S (scadente) a più problematiche T (troll).
- O’Neil… vedo che non ha capito niente di quello di cui abbiamo
parlato l’anno scorso - mi diceva. con un tono apparentemente gentile, ma in
realtà freddo e scostante - Ci sono enormi differenze tra Snasi e Kneazle! Non
puoi confondere gli uni con gli altri! E’ come confondere Lupi Mannari e
Vampiri…
Sì, va bene, erano entrambi quadrupedi! Che ne so di tutte queste
bestiacce che infestano il suolo inglese!
- Mi dispiace, hai preso una S! - disse con la sua perfida vocina
- L’ennesima, O’Neil! Devi metterti a studiare, se vuoi superare l’anno
scolastico!
Oh, no! E ora chi sentiva mia madre? Mi avrebbe mandato una
strillettera? Ancora ricordavo l’ultima, l’anno precedente… e solo perché avevo
distrutto alcune antiche piante magiche involontariamente… Non è colpa mia se
si assomigliano tutte!
E poi, che bei consigli dava, quel caro professore! L’anno
scolastico era appena iniziato e avrei avuto tutto il tempo di mettermi alla
pari!
- Oggi presentiamo due animali che sono l’uno l’opposto
dell’altro… la fenice e il corvus glacialis cornix… - disse poco dopo
aver restituito tutti i compiti.
Appena sentito del corvus, per poco non mi sono messa a
saltellare! Sapevo tutto su Blacky! Ero uno dei possessori di un rarissimo
esemplare di corvus glacialis!!!! Gli volevo anche un sacco di
bene! Era affettuosissimo e graziosissimo! Non so perché dicono che sia un
uccello associato alla Magia Oscura! Solo perché si muove di notte e, quando è
anziano, si auto iberna nel ghiaccio fino a tornare allo stato di uovo! Che
ingiustizia! Sapevo praticamente tutto quello che c’era da sapere! Potevo
benissimo non stare a sentire quella palla di insegnante e pensare ai fatti
miei… cioè a Ted, che stava davanti a me… quanto mi piaceva!!! Ricordavo quella
volta che mi aveva difeso contro Charles Montague, che mi stava rincorrendo… Sì,
mi ricordo perfettamente: io gli avevo fatto solo un gestaccio con la mano e lui
mi aveva chiamato “cafona maleducata”… e Teddy era venuto a difendermi
ordinandogli di chiedermi scusa… Cosa che non aveva voluto fare “perché è
davvero una cafona”. I due si erano anche dati degli spintoni “alla babbana” e,
quando avevano tirato fuori le bacchette, era intervenuto Hagrid che li aveva
rimproverati entrambi e costretti a rappacificarsi… almeno all’apparenza, perché
mi sa che quando si davano la mano, non facevano altro che stringere… Che bello
essere difesa da Teddy…
- O’Neil - sentii gracchiare dalla cattedra. Mi riscossi dai bei
ricordi e sentii la vociaccia di Wythe: - Può tornare nella nostra aula e
riassumere quello che abbiamo detto?
- Certo, professor Whyte! - gli dissi tutta impepita. Tanto
sapevo la risposta! Bastava che parlassi di Blacky! - Ho sentito benissimo
quello di cui stava parlando. E’ un uccello completamente nero, per molti legato
alla magia oscura, odia la luce del giorno e si muove solo di notte, mangia
becchime congelato…
Sentivo intorno a me tutti ridere! E quel mostro di Wythe che mi
guardava con due occhietti sottili sottili iniettati di sangue!
- Quindi la fenice è un uccello legato alla magia oscura! Brava,
brava, O’Neil! Evidentemente il prof. Silente era un grande mago oscuro! Vedo
che ha capito tutto! Dovremo riscrivere i libri di storia…- disse con un tono
sarcastico.
Oddio, quanto lo odiavo. Pensavo avesse parlato del corvus,
non della fenice! Avevo fatto la solita figuraccia.
- Non le metto la solita T perché siamo all’inizio dell’anno
scolastico… ma, se continua così, il programma di quest’anno lo ripeterà anche
nel prossimo! - disse poi, con un tono malvagio!
Era insopportabile!!!
Ancora più sconcertante l’inizio del corso di Storia della Magia
di quell’anno. La recente riforma dei programmi, voluti dal primo ministro
Kingsley (a proposito: io lo conoscevo! Era amico dei miei ed era venuto a casa
nostra, insieme a Percy Weasley e a Lavanda Brown, i suoi collaboratori, durante
l’estate!) aveva riorganizzato gli argomenti: la remota storia inglese era stata
limitata ai primi due anni (ah, le centinaia di guerre tra maghi e folletti
erano state compresse!) e, dal terzo anno in poi, si parlava di storia mondiale
e di storia inglese “contemporanea”…. Secondo il ministero, era inutile che gli
studenti conoscessero a memoria la storia delle guerre di Ranci il Primo contro
Godrig Grifondoro e non sapessero chi era Grindelwalt o Tom Riddle o Bellatrix
Lestrange… Se non che l’insegnante era rimasto lo stesso: il noiosissimo
fantasma, prof. Ruf che con voce monotona rendeva noiose anche vicende attuali e
potenzialmente interessanti.
O almeno erano noiose per me. Non stavo mai a sentire. Avevo da
pensare (a Teddy) oppure approfittavo per scrivere lettere… Poi chiedevo a
qualche compagna (Gilly o Evelyne in primo luogo, ma anche Julie Fithteeen o
Samantha Smith, che erano molto brave) di scopiazzare qualche loro appunto…
erano sicuramente più coinvolgenti emotivamente quelli delle lezioni del prof.
Ruf! Del resto nelle interrogazioni bastava parlare un po’ del più o del meno,
sbirciando ampiamente sulla pergamena degli appunti, per prendere almeno una A
(accettabile), dato che Ruf neanche stava a sentirti!
Aspettavamo stancamente in classe l’arrivo del prof. Ruf (entrava
sempre dalla parete… che noia!), quando qualcuna aprì la porta… era una ragazza…
di qualche anno più grande di me.
- E chi è questa? - chiesi a Gilly - Una ripetente?
La ragazza si diresse verso la cattedra, sotto i nostri occhi
incuriositi. Eravamo insieme, come al solito, Tassorosso e Serpeverde. E dovevo
sopportare la presenza dei due esseri immondi, Montague e Nott…Io non avevo mai
dato loro corda … Montague, come al solito, si era seduto all’ultimo posto con
l’amichetto. Erano insopportabili e mi disturbava anche stare nella stessa
stanza con loro!
- Buongiorno, ragazzi - disse - Sono la vostra nuova insegnante,
per quest’anno scolastico. Mi chiamo Asia De Foyes
Dovevo razionalizzare… nuova insegnante?... anno scolastico?...
Ma che succedeva?
- Il prof. Ruf quest’anno è stato chiamato ad insegnare nella
Scuola Superiore di Storia Scozzese, per gli specializzandi in Storia del Regno
Unito… Mi ha chiesto di salutarvi e di dirvi che, dopo quest’esperienza, tornerà
il prossimo anno, come al solito…
Dovevo metabolizzare la notizia…. Beh, era positiva una nuova
insegnante, giovane, fresca, attiva… ma avrebbe preteso che studiassi la sua
noiosissima materia? Con Ruf bastava leggere gli appunti (che avevo copiato)…
- Ho visto dal registro che siete piuttosto avanti con la storia
inglese e l’anno scorso avete anticipato anche qualche argomento di quest’anno:
avete accennato, se non sbaglio, alla prima guerra magica. Chi di voi può
riassumerla? Era tra i compiti per le vacanze… Così mettiamo subito un bel voto.
Gelo completo… Nessuno era capace di farlo… Al massimo tutti,
come me, leggevano qualcosa dalla pergamena degli appunti… Cos’era? Una vera
interrogazione?
- Vediamo un po’… chiamiamo un nome a caso a caso… O’Neil Niamh
Porca p….a! La mia solita sfortuna! E ora cosa le potevo dire.
Quella strega (detto in senso negativo) mi voleva veramente interrogare?
- Chi è Niamh O’Neil? - ripeteva quella tipa in cattedra.
Sarei riuscito a nascondermi sotto il banco? Purtroppo la vipera,
quella traditrice rubaragazzi di Evelyne Effervy, dietro di me, stava ripetendo
“E’ lei! E’ lei!” indicandomi e starnazzando come una gallinaceo…Ma era
possibile che non si facesse mai i fatti propri? Alzai timidamente la mano.
Cosa le avrei detto? Sentivo gli occhi di tutti puntati addosso.
- Allora, O’Neil… mi può riassumere quello che sa della prima
guerra magica?
Mentre cercavo mentalmente delle scuse (che figura!), sentii
dire, nel fondo dell’aula: - Scusa, Niamh! Vuoi che parli io?
Mi girai. Era Charles Montague che si era alzato in piedi. Feci
sì con la testa! Ero ancora sotto choc… un’interrogazione!
- Mi scusi professoressa, ma io e Niamh facciamo sempre coppia
fissa a storia e il prof. Ruf ci ha assegnato questo approfondimento - disse
Charles. Che faccia di bronzo! Non era vero!- So che Niamh oggi è afona e, se
vuole, posso parlare io… anche se lei è sicuramente più brillante di me…
Ma stava prendendo il giro la prof! Io non ero più brillante di
lui… e non ero afona… Però era stata una bella scusa. Mi potevo salvare!!! Feci
una faccia malata, tossii e mostrai difficoltà a parlare, muovendo a vuoto le
labbra, senza emettere alcun suono, come un pesce fuor d’acque
La prof. mi fece un cenno con la mano, come se non fosse
importante che parlassi, poi si rivolse a Charles.
- Certo… Lei è? - disse l’insegnante
- Charles Montague - disse tranquillamente. E poi: - Io e Niamh
avevamo approfondito, su indicazioni del prof. Ruf, l’argomento. La prima guerra
magica, naturalmente, è quel conflitto iniziato nel 1 giugno 1970 e terminato il
31 ottobre 1981 con la momentanea scomparsa di Lord Voldemort, che aveva
cercato… bla bla bla.
Dopo aver sudato freddo, sentivo rassicurata il tranquillizzante
parlottio di Montague… conosceva l’argomento e tutti stavano a sentirlo! Anche
la strega in cattedra! Ero salva!!!!! Io sì e no sapevo che il pazzo (quel
Voldemort) voleva conquistare il mondo magico, ma mio nonno glielo avevo
impedito… o qualcosa del genere (ho le idee un po’ confuse, a dire il vero, mi
sa che confondo la prima con la seconda guerra magica!), poi erano morti i
genitori di Harry Potter e il pazzo si era momentaneamente dissolto… Anche se
poi era ritornato, non so come… grazie ad un topo, mi sembra… Sì, va bene, avrei
dovuto studiare storia! Non è colpa mia se il prof. Ruf non pretende uno studio
sistematico! Comunque Montague mi aveva salvato!
- Ottimo, Montague. Un Oltre Ogni Previsione (O) per lei… e,
naturalmente, anche per la sua compagna, dato che avete lavorato insieme…
Yeeee! Avevo preso una O (la prima della mia vita!) senza fare
niente! Questo era il mio giorno fortunato!!!
- Ora, ragazzi, prima di riprendere il discorso sulla prima
guerra magica, e sulle sue conseguenze internazionali, vorrei un approfondimento
per la prossima lezione sulla situazione politico-amministrativa dei vari paesi
europei nel decennio precedente… Potete benissimo muovervi a coppie. Vedo che la
coppia Montague-O’Neil ha funzionato benissimo…
Io con Montague? Ma stava sclerando quella strega della De Foyes?
- … e penso opportuno riproporla. Direi allora che possiamo
creare le seguenti coppie…
E cominciò ad abbinare i miei compagni. Tutti noi la stavano a
sentire increduli… Voleva veramente che studiassimo storia?
- … E ognuno di voi approfondirà uno degli Stati europei…Direi di
lasciare a Montegue e O’Neil l’isola di Dougherty, che è centrale nella guerra,
e assegnare la Transilvania a Lupin e Jordan, la Francia a Potterson e Effervy,
.....
E continuò elencando dei nomi di posti esotici, tipo la Danimarca
o il Portogallo, abbinandoli ai miei compagni … Va be’, poteva andarmi peggio.
Era capitata un’isoletta. Magari ci abitavano tre pescatori… E poi Montague
sapeva tutto, conosceva naturalmente anche quell’isola strana. … Montague! Era
odioso, ma mi aveva salvato…. forse solo per prendere il giro l’insegnante, ma
mi aveva salvato… Forse dovevo ringraziarlo?
Dopo la lezione (in cui la prof blaterava e io prendevo qualche
appunto ogni tanto… ma pensavo… a Teddy… e, stranamente, anche a Montague ad
essere sincera, che era stato gentile), dopo essermi assicurata che la De Foyes
si fosse allontanata (non volevo che mi sentisse parlare: dovevo fingere di
essere afona!), mi avvicinai a Montague, che stava parlando con Nott e quella
gattamorta di Ruperta Gandels. La Gandels era, per quanto ne sapevo, la morosa di
Nott e, naturalmente, come Nott e Montague, era superba e odiosa… Tutti si erano
fermati e stavano a guardarmi in silenzio (uno dei difetti del mondo magico è
che tutti sono curiosi di sapere cosa fanno i loro compagni! E non c’è un minimo
di discrezione!). Anche i tre interruppero la loro conversazione e mi fissavano.
Uffa, quant’era difficile. Era più facile mandarli a quel paese! Montague aveva
una specie di ghigno malefico nel volto.
- Volevo ringraziarti… Mi hai salvato, prima… - dissi (uffa,
.quanto mi costava doverlo ammettere!)
- Nessun problema. Puoi sdebitarti, se vuoi… Se riesci a
liberarti, vieni con me… con noi ad Hogsmeade, domenica? - mi chiese a
tradimento.
Mi aveva chiesto di uscire? Ma cosa aveva in mente? Questa
proprio non me l’aspettavo! Come gli era venuta in mente una cosa del genere? Mi
aveva preso alla sprovvista! Non potei far altro che inventare su due piedi
qualche giustificazione (= almeno dieci scuse) per non andarci.
- Grazie, mi piacerebbe moltissimo, ma sono occupatissima questo
fine settimana! Devo studiare erbologia (mi interroga la prof), scrivere una
lettera ai miei, accompagnare mia sorella al lago, fare gli esercizi per Difesa,
allenarmi per le selezioni di quidditch, fare una doccia, aiutare il professor
Hagrid a dar da mangiare agli asticelli, andare in biblioteca, fare il corso di
fotografia magica, vedermi con gli altri ragazzi del comitato per la protezione
dei magicinsetti… - dissi, il tutto in pochi secondi, tanto ero agitata.
Beh, effettivamente dovevo fare tutte queste cose… almeno
nell’intero mese! Oddio, forse nell’anno scolastico!
- Ora devo proprio andare! Mia sorella mi aspetta e devo dirle
una cosa molto importante! - dissi (che scusa idiota) - Grazie, comunque. Ciao,
ciao!
E subito, senza guardarlo, filai verso Trasfigurazione, dove
sapevo che mia sorella aveva lezione. Ma tutte a me dovevano capitare?
Chiedo scusa: ho dovuto anticipare la pubblicazione
di un giorno (altrimenti avrei dovuto pubblicare domani sul tardi, mentre sono
abituato a fare uscire i nuovi capitoli in prima mattinata).
Faccio anche una doverosa precisazione: il corvus
glacialis cornix (che Niamh ha chiamato Blacky) è una simpatica creazione di
AdhoMu (presente nella mitica ff L’assistente di Pozioni)
Un abbraccio a tutti e a mercoledì 10 ottobre
(imprevisti permettendo). Gatty :)
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Capitolo 5 *** Inviti accettati e riunioni di famiglia ***
Capitolo 5.
Inviti accettati e riunioni di famiglia
Naturalmente tutti sapevano dell’invito: non è cosa di tutti i
giorni invitare qualcuno, platealmente, davanti a tutti, ed essere platealmente
respinto. Immagino i discorsi che avranno fatto: del resto Montague era
belloccio e apprezzato da molte (poverette!). Insomma, tutti ne avranno parlato.
E’ una cosa che mi stupisce, ad Hogwarts… non puoi fare una cosa che tutti la
conoscono. Sì, va bene, l’ho subito detto anche a Julie Fithen o Samantha Smith
(le mie amiche corvonero), che non erano presenti, e tutti l’avranno subito
detto ai loro amici…
E così, a pranzo, Teddy mi si è avvicinato (aveva sempre al suo
fianco la viperaccia rubaragazzi, Evelyne Effervy) dicendomi di stare attenta: -
Ho saputo della richiesta di Montague e hai fatto benissimo a non andare,
secondo me, Niamh. Non mi sono mai fidato di quella serpe…
Che caro! Si preoccupava per me!!! Non era adorabile?
- Neanch’io, Ted - gli dissi, subito - Non preoccuparti! Non l’ho
mai sopportato! E non so cosa gli sia venuto in mente…
- Io un’idea me la sono fatta… e volevo parlartene… - e abbassò
la voce - Ho saputo da Katya Mcgillish che Montague ha fatto una scommessa…
Una scommessa? Lo sapevo! Mi stava prendendo in giro! Ecco perché
era stato gentile e mi aveva invitato! L’avevo immaginato che ci dovesse essere
sotto qualcosa!!!
- Ah, farabutto, schifoso troll malefico! - esclamai allibita
(sì, qualche volta uso espressioni un po’ colorite).
- La Mcgillish l’ha sentito mentre parlava con Nott… e i due
parlavano, se non ha capito male, di portarti a letto… cioè Montague vuole
portarti a letto… cioè… insomma, hai capito? - continuò, visibilmente
imbarazzato.
E io ero, a quel punto, arrabbiatissima con Montague. Era
impazzito? Per chi mi aveva preso? Portarmi a letto? Ma come si permetteva?
- Maledetto idiota decerebrato! - esclamai. Ero allibita dalla
sua sfrontatezza - Vado a cruciarlo subito!
Beh, è un’espressione che si utilizza, ma non conoscevo la
formula per cruciarlo… mi avrebbe fatto comodo, però, in quel momento! L’avrei
utilizzata volentieri!
- Aspetta… - intervenne Evelyne, che non avrebbe perso
un’occasione per mettersi in mezzo - Non fare azioni affrettate, Niamh… Secondo
me, c’è qualcosa di strano… Non mi sembra il tipo di questo genere di
scommesse, Montague… è sempre stato un tipo corretto, anche troppo per i miei
gusti, non conosco nessuna che lui abbia illuso… o su cui abbia scommesso… non
gioca con i sentimenti delle ragazze, per quanto ne so… Sarà un equivoco… Per me
c’è un’altra spiegazione…
Era inutile che la viperaccia pateticamente cercasse di difendere
quel disgraziato! Ora finalmente mi si erano aperti gli occhi! Per fortuna c’era
Teddy che mi voleva bene e mi aveva rivelato la verità! E gliel’avrei fatta
pagare a quel disgraziato!
Mi alzai dal mio posto e, per scrupolo, mi diressi subito dalla
Mcgillish, che era seduta poco lontano, e le sibilai, con un tono da invasata: -
Cosa hai sentito dire da quei due idioti su di me? Da Montague e Nott?
- Beh… se non sbaglio - disse la povera Mcgillish esitante (forse
aveva paura della mia reazione?) - Nott diceva a Montague: “Sei partito con il
piede sbagliato e ormai non puoi più rimediare” o qualcosa del genere, e poi ha
aggiunto “Non riuscirai a farti apprezzare da Niamh… né a farla acciambellare
sul tuo letto…”. E Montague rideva dicendo se voleva scommettere, che ci sarebbe
riuscito…
A letto? Con lui? Una scommessa? In preda ad una rabbia
incontenibile mi diressi al tavolo delle Serpi, dall’altra parte della Sala
Grande… Dovevo avere un’espressione stravolta (= da pazza furiosa) perché tutti
si girarono a guardarmi e smisero di parlare. Anche Nott si accorse del mio
arrivo e fece un cenno a Montague, che si girò. Mi vide arrivare come una furia
e, prima che potesse dire o fare qualcosa, gli diedi uno schiaffo (!!!),
dicendogli: - Vergognati, per chi mi hai preso?
Lui sembrava stupito… non pensava che io avessi già scoperto
tutto, evidentemente!
- Ma Niamh… - provò a dire, pateticamente… Che ipocrita! Faceva
anche la faccia innocente!
Nel silenzio generale (tutti ci guardavano!) gli urlai: - Io non
sono una di quelle ragazze che puoi portare a letto! Vaff… te e la tua sporca
scommessa. Portati a letto il tuo amichetto!
Tutti stavano fermi e zitti ad osservare la mia scenata, a parte
il professor Paciock e la prof.ssa De Foyes, che si erano alzati e si stavano
avvicinando… Non mi importava, potevano togliere anche cento punti a Tassorosso,
ma mi ero almeno levata la soddisfazione… Ma, in quel momento, Montague guardò
Nott e i due si misero a ridere. Che cosa avevano da ridere, quei due scemi?
- Beh, Niamh, mi sopravvaluti! Non so chi te l’ha riportato, ma
stavamo parlando della gatta di Nott… secondo lui non sarei più riuscito a
farmela amica…
Ma cosa stava dicendo? Delirava?
- … perché l’ho un po’ bistrattata, dato che mi punta il gufo… è
il gufetto di mia sorella… e ora fugge quando mi vede…
- E pensare che l’ho comprata per fargli un piacere! Ora sta
cercando di rabbonirla, principessa… - ha detto Nott - … ma, secondo me, non ci
riesce: abbiamo anche scommesso un galeone che non riuscirà più a farla
avvicinare… A proposito, principessa, indovina come l’ho chiamata? - continuò in
tono canzonatorio quel maledetto Kyle Nott - E’ selvatica e irritante come
qualcuno di mia conoscenza…
Cominciavo a realizzare che avevo fatto una figuraccia… Mi girai
per tornare al mio tavolo, ma non potevo fuggire, dato che erano ormai dietro di
me il prof. Paciock e la prof.ssa De Foyes, che mi guardavano arrabbiati per la
scenata e lo schiaffo dato.
- Penso che Montague debba avere delle scuse, signorina O’Neil -
disse il vicepreside Paciock
Ero tutta rossa. Tutti mi guardavano. Mi rivolsi a Nott: - Ma non
potevi trovare un altro nome per quell’animale?
- Sai com’è, O’Neil - disse Nott - Quando l’ho comprata, pensavo
di fare un piacere ad un amico, così l’avrebbe almeno potuta accarezzare… ma non
so se riuscirà mai a farsela amica… è proprio selvatica…
Frasi enigmatiche e senza senso… ma ero abituata a non
comprendere le loro cretinate. Che me ne importava? A questo punto, però, dovevo
chiedere scusa a quel deficiente.
- Ti chiedo scusa, Montague! Sono veramente mortificata -
sibilai. Ed era in parte vero, poi: avevo fatto una figuraccia!
- Beh, se vuoi, puoi farti perdonare - continuò Montague con un
sorriso sornione - … Che ne dici di venire con me, Nott e la Gandels ad
Hogsmeade domenica prossima? Nessun secondo fine…
E quello spiritoso di Nott aggiunse: - E se sei buona, ti
facciamo conoscere la tua omonima, la gatta…
Tutti mi stavano guardando e Paciock aveva l’aria severissima…
Stava per darmi una punizione, ne ero sicura… Vidi poco lontano il mio
fratellino che faceva dei grandi sì con la testa.. e mi venne quasi da ridere
per la situazione in cui mi ero cacciata.
- Va bene - gli dissi - E scusami ancora per prima…
Tornai quindi al mio tavolo, mentre tutti in sala, dopo aver
assistito allo spettacolo, applaudivano… Ma perché ad Hogwarts nessuno si fa i
fatti suoi?
Quella sera Jimmy Prescott, un giovane Grifondoro (beh, troppo
giovane per me, era del primo anno) venne ad avvisarmi che dovevo andare in
Presidenza, dove mi stavano aspettando… che diavolo voleva il professor Neville?
Voleva farmi una romanzina per quello che avevo combinato a pranzo in Sala
Grande? Aveva deciso quanti punti sottrarre alla nostra Casa?
Mi precipitai fuori, mi affrettai velocemente verso la Presidenza
e, vicino al Gargoyle (quant’era brutto) trovai… Seanna! E Ryann! E mio padre!
- Babbo! Che fai qui? - chiesi, stupita.
- Oh, ciao, Niamh. - gli dissi - Sono venuto a trovarvi…
Non potei fare a meno di sorridere. Volevo bene a mio padre… e
anche a mamma, e anche ai miei fratelli, Conan compreso. Mi mancavano (Oddio,
Conan un po’ meno)
- Tutto bene a casa? - chiesi.
- Tutto a posto, a parte Conan che ci fa impazzire - disse mio
padre. Mio fratello piccolo era proprio una peste… da chi aveva preso? - Per
fortuna Aileen ci ha prestato questa settimana uno dei suoi elfi e lo spupazza
lui. Altrimenti dovremmo chiuderlo in gabbia… o chiuderci in una gabbia noi due…
Io sono qui per controllare le stanze assegnate alla Delegazione Irlandese che
verrà tra due settimana per la Conferenza… Sono il responsabile della sicurezza…
- Oh… Ma tu non lavoravi nel commercio con quei paesi strani,
lontani, con i nomi esotici… - chiesi.
- Sì, esotici come Francia, Spagna e Italia - mi disse
ironicamente - ma George Adams non sta bene e ho preso il suo posto. Così
collaboro con Harry e Hermione…
- Sono anche loro ad Hogwarts? - chiesi subito. Mi avrebbe fatto
piacere vederli.
- Solo oggi e anch’io torno questa sera in Irlanda. Ma vostra
madre mi ha chiesto di salutarvi… Tutto bene, ragazzi? Ho saputo che tu, Niamh,
oggi hai schiaffeggiato Charles Montague, davanti a tutti…
Subito i gemelli cominciarono a parlare contemporaneamente,
raccontando quello che avevo combinato. Stranamente mi sentivo bene… mi sembrava
di essere a casa… mancavano solo mia madre e quella peste di Conan…
- Ok, dopo continuerete a raccontarmi le malefatte di vostra
sorella. Ora andiamo di sopra. Neville ci ha preparato una piccola festicciola
per il ritrovo di famiglia. Ci sono Harry ed Hermione che sarebbero contenti di
vedervi…
Salimmo pertanto in Presidenza, dove il prof. Paciock aveva fatto
accomodare gli ospiti e preparato un piccolo rinfresco. E, vicino al Cappello
Parlante…. c’era anche Teddy (senza viperaccia, che ultimamente lo
monopolizzava)! Evidentemente era stato chiamato da Harry Potter… ho già detto
che è il suo figlioccio…
Subito Harry e Hermione ci salutarono allegramente, soprattutto
Hermione, che era un po’ che non ci vedeva. Passammo quindi un’oretta parlando
del più e del meno… Il prof. Paciock ci raccontò qualche aneddoto prima su Harry
e Hermione, poi sui miei genitori… Una volta addirittura mio padre aveva difeso
la Spada di Grifondoro da Paciock, Ginny Weasley (la moglie di Harry Potter) e
Luna Lovegood: volevano portarla via al nonno, perché non sapevano che lui era
dalla parte di Harry… ma mio padre glielo aveva impedito… E anche mia madre
aveva risolto non so quale situazione… Beh, erano storie che avevo già sentito
(ho dei genitori fighi… anche se quando mi sgridano non penso proprio la stessa
cosa!), ma faceva sempre piacere riascoltarle. Anche se io guardavo di sottecchi
Teddy… quanto avrei voluto rimanere a parlare da sola con lui…
Poi, verso le nove, salutammo tutti (e abbracciammo mio padre) e
ci avviammo nei rispettivi dormitori: io, Teddy e Seanna ci dirigemmo verso
Grifondoro. Stavamo facendo una simpatica conversazione, quando, arrivati
davanti alla Signora Grassa (il quadro che permette l’ingresso nel dormitorio),
trovammo ad aspettarci Charles Montague. Ancora lui! Ma cos’era, una
persecuzione? Aveva un futuro, come stalker!
- Ciao, ragazzi - disse, quando ci vide. Poi, rivoltosi a me: -
Niamh, dovrei parlarti.
Ma cosa voleva? Gli avevo già detto di sì, purtroppo! Dissi a
Teddy e Seanna di entrare e mi apprestai a sentire quello che voleva dirmi.
- Devo aspettarti? - disse Ted fissando, con uno sguardo duro e
tagliente, Montague, che sostenne senza problemi quello sguardo.
- No… Ted, grazie - dissi - Vedrai che ci sbrighiamo in un
attimo… Cosa vuoi, Montague?
Ci mancava solo che i due litigassero per colpa mia!
- Non qui - mi disse - Andiamo in un posto più discreto, per
favore…
- Se vuoi rimango dieci minuti qui fuori ad aspettarti, così ti
posso far entrare - mi disse gentilmente mia sorella.
- Grazie, Seanna! Sei un amore. Mi sbrigo in un attimo - le
dissi. Ma cosa voleva Montague? Stavo parlando tanto bene con Teddy…
Di malavoglia lo seguii, svoltando l’angolo e ci fermammo in uno
dei tanti salottini che si trovavano nei vari corridoi di Hogwarts.
- Cosa c’è, Montague? - gli chiesi, sbrigativa. Non avevo idea
del motivo per cui continuava a torturarmi.
- Che ne dici se sotterriamo l’ascia di guerra? - mi disse - Io
mi sono stancato di dover stare sempre sulla difensiva..
- Non ho iniziato io - gli dissi, scocciata. Uffa, stavo parlando
con Teddy e adesso mi aveva chiamato fuori per dirmi delle cretinate. Senza
contare le chiacchiere che tutti avrebbero fatto se ci avessero visto parlare
insieme… - Tu e il tuo amichetto due anni fa…
- Se abbiamo fatto qualcosa di male due anni fa, ti chiedo
scusa… Se vuoi ti invio una strillettera con le scuse ufficiali… o mi metto in
ginocchio davanti a tutti in Sala Grande… - disse Charles.
Ci mancava solo questo per compromettermi definitivamente.
- Ok, scuse accettate - dissi velocemente - Perché ti comporti in
questo modo? Fino all’anno scorso ti divertivi a prendermi in giro…
Beh, ad essere sincera, anche io mi divertivo ad insultarli… ma
questo era meglio non dirlo!
- Mi piacerebbe conoscerti meglio - mi rispose - C’è qualcosa in
te di interessante…
Uffa, mi prendeva in giro. E poi dovevo tornare da Teddy! Gli
dissi pertanto sbrigativamente: - C’è altro?
- So dove è il gemello del tuo fermaglio.
Il fermaglio-gufo, quello che mi aveva regalato il nonno… Mi
aveva detto che era beralite criptata, che si usa come chiave… E se il nonno
avesse lasciato qualcosa per me ad Hogwarts? Magari centinaia di galeoni…
- Dove? - gli chiesi interessata.
- Domani, se vuoi, andiamo a vederlo… se non ti preoccupi che
qualcuno di veda con me in posti isolati - mi disse con un ghigno malefico (o
era un semplice sorriso?)
Mi prendeva in giro? Però la beralite… i galeoni…
- Tanto peggio di oggi non posso fare… - gli risposi - Dove e
quando?
- Alle sei del pomeriggio in Gufiera. Ok?
- Va bene, ci vediamo lì! Ora devo proprio andare! Mia sorella mi
aspetta e deve andare a dormire presto! - dissi (in realtà erano anni che non
andavo a dormire prima di mezzanotte!) - A domani. Grazie, intanto. Ciao!
E subito, senza guardarlo, filai verso la mia Casa… o meglio la
casa dei Grifoni, dove la Grassona mi fece entrare solo perché c’era mia
sorella.
Appuntamento a mercoledì 17 per la prossima puntata (in
cui Niamh andrà, finalmente, ad Hogsmeade). Un abbraccio a tutti. Gatty :)
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Capitolo 6 *** Ad Hogsmeade ***
Capitolo 6
Ad Hogsmeade
Mi svegliai prima dell’alba, dopo aver fatto un sogno hot (non
dico su chi… ma il nome comincia con T). Ero molto agitata, sicuramente era
colpa di quell’idiota di Montague e della sua strampalata storia della beralite:
era sempre colpa sua! Mi alzai e andai nel bagno… Era prestissimo, forse le sei
dei mattino. Una bella doccia era quello che ci voleva!
Mi diressi verso la doccia… Forse mi mancava un ragazzo e avevo
fatto quel sogno… Pensai di nuovo a Teddy… Beh, una bella doccia fredda era
quello che ci voleva.
Poi, una volta rivestitami, mi tornò in mente l’appuntamento con
Montague. Alle sei in gufiera… Proprio ora e luogo raccomandabili! Ci sarebbero
stati decine di alunni in giro! E tutti mi avrebbero visto fraternizzare con il
nemico... E se era uno scherzo, per fare quattro grasse risate dietro le mie
spalle, organizzato da lui è il suo amichetto? Beralite criptata! Ma andasse a
farsi fottere, lui e quell’idiota di Kyle, con cui sicuramente aveva
architettato lo scherzo!
Ok, sono molto curiosa. Alle 6.00, puntualissima, era in gufiera,
accolta dal mio amico Occhialuto, che si stava riposando dopo l’ultimo transvolo
(mi aveva portato una lettera dei miei qualche giorno prima). Mi fece subito le
feste posandosi sulla ringhiera, bubolando dolcemente e accettando le mie
carezze… eh, sì, avevo un debole per i gufi! Mi sa che l’ho già detto…
C’erano cinque o sei ragazzi che si aggiravano nella gufiera e mi
sembrava che tutti spiassero le mie mosse… evidentemente stavo diventando
popolare! Poi, sentii dietro le mie spalle: - Ehi, O’Neil, vieni qui,
all’esterno!
Mi girai e, dalla porta, vidi quel ceffo di Charles Montague che
mi chiamava. Mi avvicinai a lui, che mi indicava qualcosa su un mattone situato
vicino al terreno, alla sinistra della porta d’ingresso, semisepolto
dall’erba… mi abbassai e, effettivamente, vidi un incavo corrispondente al mio
fermaglio per i capelli… sembrava che avesse ragione! All’interno sembrava ci
fosse una pietra intagliata, della stessa dimensione e forma del mio fermaglio!
Io non me ne ero mai accorta, ma quel mattoncino intagliato sembrava proprio
che aspettasse il fermaglietto, che si sarebbe incastrato perfettamente,
immaginavo, per aprire qualche sportello segreto… (galeoni su galeoni…?)
Guardai Montague, che mi fece un cenno col capo. Mi tolsi il
fermaglio e, con la mano un po’ tremante, lo appoggiai nell’incavo. Al contatto,
sentii un piccolo “click”.
- Guarda, Niamh, si è spostato qualcosa quaggiù…
Poco lontano, infatti, era appena uscito dal muro un mattono. Lo
spostai con attenzione, facendo scorrere verso l’esterno un piccolo cassetto…
Ero emozionatissima e il cuore mi batteva forte… Dentro c’era un oggetto, uno
specchietto, e una pergamena. Era di una grafia minuscola e spezzata. Lessi
subito:
Cara Niamh. Non so se riuscirò più a vederti. Ho deciso di
lasciarti qualcosa che ti potrà servire, un piccolo oggetto magico, comunque,
spero, molto utile. Fanne buon uso. Un abbraccio. Tuo nonno.
P.S. Se ne entrerai in possesso prima della maggiore età, sappi
che ho lasciato istruzioni su come usarlo ad un maginotaio che ti contatterà
quando diventerai maggiorenne (se abiterai in Irlanda, come penso, a sedici
anni). Ma se sei brillante come tua madre e tuo padre, vedrai che capirai da
sola come funziona…
Uau! Un importante manufatto magico, un magico specchietto! Che
mio nonno (quello che non avevo mai conosciuto ma era un eroe della Battaglia di
Hogwarts) mi aveva lasciato! Era uno specchietto carino, di uno strano metallo
leggero e, nel bordo, aveva inciso una formula, “MAI A VUOTO”… ma che
formula del cavolo era? Non c’erano le istruzioni!
- Forse devi pronunciarla… - mi suggerì Montague.
Beh, c’ero arrivata anch’io! Provai a ripeterla, ma naturalmente
non succedeva niente: troppo facile! Dopo molti tentativi (modulando in vario
modo la voce e muovendo contemporaneamente la bacchetta, in modi diversi), mi
arresi. Prima o poi l’avrei capito… magari leggendo le informazioni che mi
sarebbero arrivate alla maggiore età! Comunque mio nonno era stato carico a
lasciarmi quel coso…
- Dai, vedrai che prima o poi capirai come funziona - disse
Montague.
- Beh… comunque grazie… E, se riuscirò a capirci qualcosa, ti
informerò subito… - dissi.
- Va bene. Ora vado. Ti aspetto domenica per la gita ad Hogsmeade
- mi disse Montague.
- Sì, certo - gli dissi - e… grazie.
Mi sorrise e si allontanò verso il Castello... Che strano, mi
avrebbe fatto piacere se fosse rimasto un pochino a parlare…
Domenica era arrivata, il giorno della gita ad Hogsmeade.
- Non fidarti di Montague! - mi ripeteva Teddy da due giorni.
Si preoccupava per me… Quant’era caro! Mi voleva bene,
sicuramente più di un’amica… e odiava Charles Montague, lo sapevo. I due si
erano scontrati da subito, da quando si erano visti il primo anno. E non si
potevano vedere…
- E’ perfido, falso, presuntuoso, arrogante… - continuava - Vuole
mettere un’altra tacca alle sue conquiste. E’ infido, simulatore e
dissimulatore…
Oddio, quanti aggettivi sapeva usare... Era bravissimo a parlare,
Teddy! E quella vipera della mia ex migliore amica ci stava guardando
contrariata… Che male c’era se Teddy si interessava un po’ a me? Voleva dire che
lei, con tutte le sue attenzioni, non riusciva a distoglierlo dalla mia
amicizia! Di questo era gelosa, brutta viperaccia! … Se avesse saputo cosa avevo
sognato qualche notte prima!
Tuttavia dovevo andare… non potevo tirarmi indietro ora… Quella
rottura di scatole di Charles Montague con i suoi degni amici (Nott e la
Gandels) mi stavano aspettando fuori della Casa di Grifondoro!
- Non preoccuparti, Teddy… E’ solo un innocuo giro per
gratitudine, dato che mi ha salvato lunedì scorso da un brutto voto in Storia
della Magia… è stato gentile…
Ma come stavo parlando? Mi sembrava di essere un’eroina di
qualche libro babbano, salvata dal suo cavaliere… Anche se, tutto sommato, per
la prima volta, non potevo biasimare il suo intervento. Anzi, era stato gentile
anche con la faccenda del mio gufo-fermaglio…
Salutai Teddy (molto preoccupato per me, come se andassi al
patibolo) e la viperaccia (che fece la sua solita smorfia) e mi diressi verso
l’uscita. Passando feci le solite raccomandazioni a Seanna, che stava
parlottando con qualche altro primino (mi piaceva fare la sorella maggiore
assennata… anche perché non lo ero affatto!), poi oltrepassai la Grassona e
salutai Montague e la sua combriccola (Nott e la Gandels) che mi aspettavano…
- Ciao, ragazzi. Scusate il ritardo…
- Nessun problema, O’Neil - mi disse Nott - Stavamo solo pensando
di fermarci a cena qui, prima di andare ad Hogsmeade…
Quant’era spiritoso! Non ero tanto in ritardo! E poi le ragazze
devono sempre farsi aspettare! L’avevo letto da qualche parte!!!
- Non badare a lui - disse Montague - Possiamo andare, ora. E…
stai molto bene.
Beh, i complimenti fanno sempre piacere. Anche se li fanno delle
serpi “perfide, false, presuntuose, infide”… cos’altro aveva detto Teddy?
- Grazie, Montague… - dissi.
- Ci chiamiamo per nome, cosa dici? - mi propose.
Che intenzioni aveva? Boh, chi lo capiva…
- Ok… Charles - dissi (come suonava strano chiamarlo per nome! Mi
sembrava di parlare con un’altra persona!)
Oltrepassammo la porta d’ingresso e, scrutati da un inflessibile
Gazza (il guardiano mezzo sordo e rimbambito di Hogwarts, coadiuvato dalla sua
perfida gatta, Scrims… ma quando andava in pensione?), ci avviammo verso
Hogsmeade. Tutto intorno a me scendevano le foglie d’autunno…. Non so perché, ma
mi sentivo tesa… Ero circondata dai tre ceffi peggiori della scuola: la Gandals,
con la puzza sotto il naso, e quei due disgraziati di Nott e Montague. E, per
giunta, mi stavano spiazzando: non mi prendevano in giro, parlavano con un
tono di voce calma, erano amichevoli… Sicuramente volevano farmi qualche scherzo
e aspettavano che abbassassi la guardia! Ad un certo punto Nott e la Gandals
avevano unito le mani, mentre io e Charles, senza toccarci minimamente (ci
mancava solo questa!!!), anzi stando ad una discreta distanza di sicurezza,
continuavamo a parlare del più e del meno. Charles cominciò a parlarmi di Storia
della Magia, chiedendomi come volevo organizzare il gruppo di lavoro sull’isola
misteriosa (misteriosa per me, dato che non me ne ricordavo neanche il nome!)
- Se vuoi, potremmo confrontare le nostre conoscenze in
Biblioteca, domani. Ho visto che hai la terza ora libera… - mi disse
Cosa faceva, mi spiava? Comunque un po’ di aiuto nella ricerca mi
faceva comodo… sì, va bene, anche un bel po’ di aiuto...
- Grazie. Ottima idea - gli dissi.
Nel frattempo stavamo percorrendo il vialetto verso Hogsmeade e,
girato un angolo, vedemmo qualcuno stare ad aspettarci. Erano Teddy ed Effervy.
Come avevano fatto a precederci? Ah, forse perché mi ero fermata “un attimo” con
la scusa di andare in bagno… La seconda mi guardava con uno sguardo strano,
infastidito; il primo si rivolse a me: - Ehi, Niamh. Io e Effervy andiamo a
prenderci un tè… ti va di venire con noi?
Oddio. L’anno prima avrei dato un anno della mia vita per uscire
con Teddy… Ma ora tutto era diverso! Teddy voleva che io andassi con lui e la
sua ragazza a prendere il tè… da Madama Piediburro, “il rifugio delle coppie
felici”! E dovevo fare da terzo incomodo. E lasciare, senza una giustificazione
Montague, Nott e la Gandels, dopo che avevo promesso davanti a tutta Hogwarts di
accompagnare Montague ad Hogsmeade
- Ehi, Lupin! - intervenne Montague - Mi sembra che Niamh stia
con noi. Lo sai che è da cafoni intervenire come tu hai fatto?
Oh, no. Sentivo puzza di guai.
- Effettivamente tu conosci bene le qualità dei cafoni - rispose
a denti stretti Ted - E, se vuoi vederne uno, basta che ti guardi allo specchio…
- Tu cosa vedi, invece? - continuò Charles - Un idiota con i
capelli rosa?
E, in un attimo, lui e Montague, avevano estratto la bacchetta.
- Fermi! - urlai, mettendomi in mezzo e guardando con lo sguardo
feroce i due - Non vorrete rovinare la gita ad Hogsmeade per una battuta?
E, siccome i due si guardavano ancora negli occhi, pronti a
scattare con qualche fattura: - Grazie, Teddy. Io mi diverto con questi amici,
magari più tardi ci vediamo e beviamo qualcosa tutti insieme.
- Con le serpi idiote, mai! - disse Teddy.
Effervy intanto lo stava trascinando e così l’incontro terminò.
Era andata bene: pensavo si volessero lanciare maledizioni senza perdono, da
come si guardavano l’un l’altro.
Andato via Teddy, subito Montague si calmò: - Okay! Ammetto di
aver esagerato! Scusa, Niamh! Dai, andiamo da Zonko, e poi ai Tre Manici di
Scopa…
Ma le mie sventure non erano finite. Ai Tre Manici di Scopa,
vedemmo Harry Potter che parlava con un paio di tizi, che mi davano la schiena.
Nott e la Gandels erano andati a chiedere di un tavolo (era tutto pieno).
- Vado un attimo a salutarli - disse Charles. - Harry Potter è un
amico di famiglia.
- Vengo anch’io - aggiunsi - L’ho visto da poco, ma lo risaluto
volentieri…
Harry, appena ci vide, ci fece un gesto con la mano, invitandoci
ad avanzare.
- Niamh, Charles. Tutto bene? - disse - Hai visto chi è con me,
Niamh?
Guardai i due tizi che erano con lui… Erano Percy Weasley e… mio
padre! Ancora! Che figura, non me n’ero accorta!
- Ciao, Niamh. - mi salutò.
In quel momento tornarono Nott e la Gandels, dicendo che non
c’era un posto libero. Harry Potter molto gentilmente ci chiese di sederci al
loro tavolo. No, no, no, non con mio padre. Non avrei potuto parlare
liberamente, mi avrebbe controllata! Non avrei potuto ordinare neanche una
misera burrobirra!
- Grazie, volentieri, signor Potter - disse Montague e, in men
che non si dica, mi ritrovai nello stesso tavolo di mio padre!
Ordinata una gassosa (volevo la burrobirra!!!!) e alzati gli
occhi al cielo una cinquantina di volte, provai a seguire la conversazione tra
Nott, Montague, Harry Potter, Weasley e mio padre.
Che imbarazzo: non potevo fare niente. Avevo paura che mio padre
mi rimproverasse per qualcosa! Invece Nott e Montague non si erano fatti troppe
preoccupazioni e stavano parlando con Weasley, Potter e mio padre sul motivo
della loro presenza ad Hogsmeade.
I tre (l’avevo immaginato) erano lì per gli ultimi controlli
della famigerata Conferenza (quella che mi aveva costretto a dormire a
Grinfondoro), che sarebbe iniziata ai primi di ottobre. Sarebbero arrivate
delegazioni dai Paesi Europei, ma stavano cercando di pianificare come evitare
gli screzi: la Transilvania, ad esempio, non voleva assolutamente incrociare gli
inviati dell’ìsola di Dougherty (ecco come si chiamava: era la mia isola!),
anche se la cosa era assurda, come sottolineava Charles, che era intervenuto:
erano anni che Voldemort era stato ucciso e rimestare antiche cause di
contrasto, ormai dovunque superate in Europa, era sintomo di scarsa
intelligenza.
- In effetti, hai ragione, ma ci sono altri interessi in gioco: i
Transilvani vogliono che le famiglie dei vampiri espulsi da Dougherty ad inizio
prima guerra magica siano indennizzate; gli abitanti di Dougherty temono che
Transilvani e loro alleati vogliano impossessarsi del fiorente commercio di
pirite ardeminica, che rende forti introiti alle Casse Statali. - disse mio
padre.
- Trovo assurdo che due Stati firmino lo stesso trattato, sui
diritti delle minoranze, senza risolvere precedentemente i problemi tra di loro
- aggiunse Nott.
Che noia! Quel discorso mi stava stancando. Cosa mi importava di
due sperdute isolette nell’Atlantico (la Transilvania è un’isola?), quando
potevamo andare a prendere un bel gelato? Cominciai a tossire…
Montague si accorse del mio “strano” comportamento e mi chiese se
volevo andare a fare una passeggiata… Subito mi alzai, salutando tutti. Nott e
la Gandels rimasero invece al tavolo con mio padre e company.
- Mi raccomando, Niamh! - disse mio padre - Durante la conferenza
ci sarò anch’io ad Hogwarts a vigilare sulla sicurezza della Conferenza… e ti
controllerò da vicino!
Tutti si misero a ridere… Va bene, era una battuta, ma non è che
impazzivo per l’idea! Non ero più una bambina!
Davanti ad un bel gelato, il buon umore mi tornò… Ma perché
Montague mi fissava mentre leccavo il mio cono? Non è che per caso pensasse…
- Ti ringrazio di esser uscita con noi, oggi - disse Charles -
E’ stato bello! E abbiamo anche incontrato Harry Potter…
- … e mio padre - non potei fare a meno di dire.
- Beh, tuo padre è molto in gamba - continuò Montague - I miei
stimano molto i tuoi genitori e mio padre, in particolare, ha combattuto con il
tuo ad Hogwarts…
Sì, sì, sapevo qualcosa. I miei avevano combattuto nella
battaglia di Hogwarts e avevano salvato la vita a decine di maghi e streghe…
ogni tanto saltava fuori qualcuno che era in debito con i miei genitori per
qualcosa… Mica mi dispiaceva, anzi. Il prof. Paciock, ad esempio, mi aveva
preso a benvolere, e penso che fosse anche per questo. E una volta mi avevano
anche fermato quel gran figo di Draco Malfoy, che stava visitando Hogwarts con
la moglie, accompagnato dalla McGranitt: Malfoy e consorte mi avevano fatto
tanti complimenti e pregato di salutare i miei… Ma averlo a scuola insieme a
me!!! Non era il massimo! Non avrei potuto fare niente!
- Ahhhh! Che simpatici ragazzi! - sentii in quel momento una
gracchiante voce femminile dietro le mie spalle! - Sbaglio o qui al tavolo c’è
Charles Montague… uno dei ragazzi più promettenti del Regno Unito? Sono sicuro
che fra qualche anno farai strage di cuori… o l’hai già fatta? Non conosco
questa ragazza…
Mi girai. La conoscevo, almeno di nome. Avevo visto la sua
figura sui giornali: era la famosa Rita Skeeter, una importante giornalista della Gazzetta del Profeta, che subito continuò: - Oh, che bello! Mi hanno costretto a partecipare
a questa noiosa conferenza e stavo pensando di scrivere dei pezzi di colore, per
i meravigliosi lettori del nostro importante giornale… articoli di cronaca rosa…
Basta con i soliti Weasley e Potter… Magari figli di brillanti eroi
semisconosciuti innamorati di una bella ragazza, con cui sono andati ad
Hogsmeade… - disse con un sorriso inquietante quella donna. Non so perché, ma mi
sembrava un alligatore…
- Che ne direste di una piccola intervista? Ho qui giusto il
taccuino e la mia fedele penna…
- No, grazie. Né io, né Niamh vogliamo essere intervistati. Ed è
la nostra ultima parola. Grazie. La pregherei di lasciarci in pace - disse
Charles con un tono che non ammetteva repliche.
- Ehi, che modi, Montague! Anche io ho combattuto, a modo mio
naturalmente, nell’ultima guerra magica, come tutti sanno! Tuo padre era ad
Hogwarts, lo sappiamo, ma io ho difeso, rischiando la vita, la libertà di
stampa! Mi volevano bloccare, quei maledetti Mangiamorte, ma io ho fatto vedere
di che pasta sono fatta… nessuno mi ha impedito di scrivere la verità sulla
Gazzetta, malgrado le minacce e gli attentati… - ripeteva, ma un cameriere era
venuto e la invitava ad andarsene e a non importunare i clienti.
- Balle! - mi sussurrò Montague con un’espressione di disprezzo -
Ha fatto il suo comodo, d’accordo con il governo, anche se ora non lo
ammetterebbe mai. Lo dice sempre mio padre…
La tipa intanto sbuffava per il disappunto e mi guardava anche,
con una sfumatura di disgusto… evidentemente non rientravo tra le sue conoscenze
del bel mondo inglese… Quella donna mi aveva fatto una pessima impressione: era
proprio antipatica!
Appena se ne fu andata, Charles si giustificò: - Scusami, Niamh,
se ho preso una decisione anche per te. Ma è una persona pericolosa, e molto
perfida..
Lo guardai perplessa, ma sentivo che aveva ragione… Non mi
piaceva quella tipa! Poi pensai ad altro: avevo ancora il gelato in mano e
continuai a leccarlo con calma. Come mai Charles continuava a guardarmi?
Usciti dalla gelateria, ci avviamo quindi verso Hogwarts, parlando del più e del
meno e, senza accorgermene, cominciai a parlargli della mia famiglia, dei
gemelli, di Conan. Lui mi stava ad ascoltare, gentile. Poi continuai le
confidenze… e, anche per togliergli ogni speranza, se aveva fatto una mezza idea
su di me (ormai l’avevo intuito anch’io! non sono proprio tonta!), gli dissi che
ero innamorata, anche se non corrisposta, di un ragazzo meraviglioso, buono,
gentile, che mi considerava però solo un’amica.. .Non lo nominai per nome, ma si
capiva chiaramente che parlavo di Teddy… E sarei sempre stata innamorata di quel
ragazzo, il ragazzo della mia vita… Come ho detto, raccontai tutto a Charles per
correttezza, perché avevo avuto l’impressione che lui fosse interessato a me,
sia per come si era comportato negli ultimi giorni, sia durante quella uscita ad
Hogsmeade..
Lui sorrise, dicendo che gli sembravo una persona “bella” e
“interessante” e che gli sarebbe piaciuto conoscermi meglio… teneva molto alla
mia amicizia. Rimanemmo un poco in silenzio. Mi aveva fatto piacere quel “bella”
e quelle parole…
Poi entrammo nel Castello e ci dirigemmo verso i dormitori di
Grifondoro. La cicciona non voleva farmi entrare, anche se conoscevo la parola
d’ordine; poi, approfittai del passaggio di un primino per bloccare la porta
dietro a lui.
Mi rivolsi a Charles, che stava aspettando che entrassi.
- Beh, grazie! - gli dissi.
- Grazie e a te! E’ stato un bel pomeriggio - mi disse.
Eravamo vicini. Molto vicini. Guardavo i suoi occhi? Mi venne
l’impulso di… stavo bene? Mi aveva fatto qualche incantesimo? Amortentia nel
gelato? Per fortuna non feci niente e, giratami, oltrepassai subito quella
porta.
Siamo arrivati a metà ff (i capitoli totali sono 12).
Appuntamento a mercoledì prossimo per la prossima puntata. Un abbraccio a tutti.
Gatty :)
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Capitolo 7 *** Questioni di cuore e ricerche di storia ***
Capitolo 7
Questioni di cuore e ricerche di storia
Mi svegliai prestissimo, il giorno dopo. Evviva, potevo almeno
andare a fare una bella doccia senza una mezza dozzina di grifoncine mezze nude
che entravano e uscivano dal bagno senza rispettare la mia privacy! Subito sono
scesa, ma, all’entrata dei bagni, chi ti trovo? La viperaccia con Teddy che
stanno limonando… Ma non si stancavano mai? Erano le sei del mattino!
Appena mi vide, Teddy interruppe l’operazione (con gran scorno di
Evelyne, che mi mandava occhiate di fuoco) per parlarmi: - Ehi, Niamh! Tutto
bene? Ti ha rotto le scatole quel buffone di Montague, ieri pomeriggio?
- No, no… - gli dissi, mentre mi accorgevo che Teddy era come
ipnotizzato.. stava guardando la mia scollatura della camicia da notte! Beh…
effettivamente è un po’ scavata… e poi la camicia è un po’ trasparente… mi sa
che si vedeva tutto! Ma cosa potevo fare, ormai?
- Non fidarti di lui… è una serpe, di casa e di fatto - conclude
sbrigativamente Ted, continuando a guardarmi la scollatura (e quello che si
intravvedeva sotto, penso).
Stavo per ribattere che invece era stato gentile, quando si
aggiunse a noi Victoire Weasley… Non vedevo l’ora di tornarmene nella mia
Casa!!! Era troppo affollata Grifondoro e gli spazi erano strettissimi, non
potevi fare a meno di avere qualcuno intorno!
Victoire era, come ho già detto, una ragazzina splendida… capelli
biondi, un bel corpicino, che stava crescendo! Ed era molto gentile e dolce.
- Oh, che bello trovarvi! Siete già svegli? Ciao, Teddy! Ciao
Niamh! Ciao, Evelyne.
- Ci mancava anche la nanerottola… - bofonchiò quella sgarbata di
Evelyne, contrariata dal nuovo arrivo (non bastavo io!), con un tono di voce
udibile da tutti e tre
Io scattai subito all’attacco, un po’ per difendere la povera
Victoire, un po’ per vendicarmi (finalmente potevo sfogarmi) della viperaccia
rubaragazzi: - Evelyne, se hai le mestruazioni e ti gira storto, non prendertela
con gli altri, e tantomeno con Victoire, che è la ragazza più dolce e gentile
che conosco! Datti una calmata!
Evelyne mi guardava allibita. Non si aspettava un simile attacco
(forse anche eccessivo, ma dovevo sfogarmi!) da me e anche lei colse l’occasione
per sfogarsi (era un po’ che voleva farlo, lo vedevo).
- Ma come ti permetti? Si vede lontano un miglio che sbavi per
il mio ragazzo!… Metti in mostra quella mercanzia come una p…! Ti si vede
tutto! - mi disse, per poi rivolgersi al suo ragazzo: - E tu non dici niente?
Io ero allibita… mica mi ero messo in mostra per Teddy! Mica
sapevo che lui stazionava nel corridoio! E poi anche lei! Non era proprio
vestita da suorina, ad essere sinceri…
Nel frattempo la povera Victoire, che ci aveva solo salutato, ci
guardava come tanti matti.
In mezzo a noi il povero Teddy, messo alle strette dalla vipera,
non prese, paradossalmente, le sue parti e anzi, con un tono risentito: - Hai
sbagliato, Evy, non dovevi chiamare così Victoire, a cui voglio molto bene.
Chiedile scusa, per favore.
- Tu sei completamente partito! - fu la risposta di Evelyne, che
si allontanò irritata, stizzita e inviperita (aggettivo che le si addice
perfettamente!!!)
- Mi dispiace, Victoire - disse Teddy rivolgendosi alla nostra
amica - Ti chiedo scusa per lei. E’ molto nervosa ultimamente… e Niamh non la
aiuta, sicuramente.
Nel frattempo mi guardava, ma mi sembrava sempre che, al posto di
fissarmi nel viso, avesse lo sguardo perso sul mio decolté… Che ne sapevo che il
corridoio del bagno, alle 6.00 di mattina, era più affollato della Sala Comune!
Comunque era meglio darci un taglio.
- Ora devo andare in bagno - dissi velocemente - A dopo. Ciao!
- Vengo anch’io, Niamh - mi disse Victoire. E poi, rivolto a Ted:
- Ciao, Teddy! Ci vediamo più tardi…
Stranamente non c’era ancora nessuno in bagno e così Victoire
approfittò per chiedermi il suo parere e il suo appoggio.
- Niamh, posso farti una domanda? - mi chiese.
- Certo, Vic. Dimmi pure - le risposi.
- Come ci si sente ad essere innamorati?
La piccoletta era innamorata… era precoce! Io alla sua età
pensavo solo alle bambole… e ai gufi, che vestivo con gli abiti delle bambole
ogni volta che potevo! E a Blacky, il mio meraviglioso corvus glacialis
cornix (quello di cui parlavo qualche giorno prima, quando dovevo descrivere
la fenice), che una volta ho rivestito con un bel completino rosa! Sicuramente
si trattava di qualche suo amichetto, qualche bimbetto del suo anno… Lo dico
sempre che le nuove generazioni vogliono bruciare le tappe! Dovevo presentarle
la cosa con equilibro, senza scendere troppo in particolari e senza nessuna
volgarità…
E poi, lei: - Hai mai baciato qualcuno? E hai fatto l’amore? come
è stato?
Io sono diventata di tutti i colori! Ma che domande faceva la
piccoletta!
- Ma, Vic, scusa… sono cose private… Non posso risponderti.
Sguardo deluso. Povera piccola. Mi ricordava Occhialuto quando
faceva qualche marachella (una volta aveva distrutto tutti gli unguenti babbani
di zia Eliza)… mi guardava con il suo occhio tutto dilatato per la paura dei
rimproveri.
- Beh, sono stata innamorata… ed è molto bello! - le dissi - Ti
batte il cuore quando vedi il ragazzo a cui vuoi bene, ti senti leggera e
euforica e hai le farfalline nello stomaco. Non capisci più niente, vuoi sempre
stare con lui e… vuoi che sia felice… E ti piace fisicamente, come parla, come
si muove, come è fatto… il viso, il corpo…
- Oh, grazie, Niamh… Ora lo so… sono innamorata! - mi disse la
piccola - E’ proprio quello che sento quando lo vedo. E’ troppo bello, troppo
gentile e… starei tutta la giornata a guardarlo!
Eh, eh. Il primo amore! Anche se precoce, faceva molta tenerezza.
- E chi è questo ragazzino? Un tuo compagno di corso? - le dissi,
ammiccando.
- Oh, Niamh… Non lo sa nessuno, nemmeno lui… e tu non devi
dirglielo, mi vergogno da matti...
- Promesso, Vic - le dissi - Con me puoi stare sicura!
Mi guardò con lo sguardo sognante (pensava evidentemente a lui):
- E’ Teddy Lupin! Lo amo! Da sempre!
Rimasi congelata, mentre la piccoletta continuava a parlare di
lui: - E’ straordinariamente bello. Ed è anche buono. Parliamo sempre insieme… e
giochiamo anche… e io lo guardo sempre… e mi piace anche… fisicamente… Faccio
male, Niamh?
Adesso mi sembrava Occhialuto quando riceveva le mie carezze.
Avrei dovuto sentirmi gelosa? Ma mi faceva anche tanta tenerezza. Non era la
vipera, era un ragazzina carina e sincera, che mi aveva aperto il suo cuore…
- No, non fai male - le dissi - Ma non correre. Sei ancora
piccola e lui ti considera solo un’amica. Magari, con gli anni, cambierà i suoi
sentimenti e ti vedrà sotto un’altra luce…
Com’ero saggia! Non mi riconoscevo! Io davo questi consigli ad un
ragazzina… su Teddy?
- … e allora ti noterà. Ora però continua ad essergli amica…
anche perché quella bruttona con cui prima ho litigato, Evelyne, non fa per lui,
ne sono sicura! - aggiunsi.
- Grazie, Niamh! - mi disse abbracciandomi - Sapevo che mi
avresti consigliato per il meglio. Sono contento che tu sia mia amica! Ne ho
tanto bisogno! Aveva ragione tua sorella a dire che sei fantastica…
Beh, mi faceva piacere sentire tutti quei complimenti! E poi per
il momento non poteva essere una mia rivale… era troppo piccola!
- Ciao, Niamh! - mi disse allegramente Charles Montague, in Sala
Comune - Dormito bene?
Non potei fare a meno di sorridergli. - Sì, grazie. E tu?
- Benissimo! - mi disse. - Ci vediamo in biblioteca alle 10.00
per preparare storia? Va bene?
Oddio, mi ero scordato. La ricerca.
- Certo, alle dieci! - gli dissi.
Era gentile, in effetti. E poi avevo proprio bisogno di un aiuto
in storia… Andai quindi al tavolo dei Tassorosso-Grifondoro, ma pensando a non
so cosa, mi scontrai con Cedric Bradstone, un bassetto brufoloso che, sapevo,
l’anno prima mi andava dietro. O così mi era stato detto, ma io non l’avevo mai
considerato. Mi scusai e mi recai a sedere il più possibile lontano dalla vipera
e da Ted, che parlavano animatamente. Mi misi vicino a mia sorella e a Jilly
Zeller, una pettegola alunna del mio corso.
In Sala Grande cominciavano a vedersi persone non appartenenti al
corpo studentesco, a cui erano state assegnate due lunghe tavolate lasciate
libere dagli accorpamenti: erano Auror e membri del personale diplomatico dei
vari paesi europei che preparavano il famoso incontro, che sarebbe iniziato
presto. Non vedevo l’ora che finisse e che riprendessimo i nostri spazi…
- Che figo, quel ragazzo! - mi disse la Zeller - Ho visto che
parlavi con lui…
- Beh, non è niente di particolare - dissi con noncuranza.
- So che una volta gli piacevi… - mi disse sottovoce - lo sanno
tutti… stravedeva per te…
Oh, non sapevo che tutti pensassero che Charles Montague avesse
una cotta per me! Io non mi ero accorto di niente, anzi! Pensavo che mi odiasse,
beh, prima degli ultimi giorni! Ecco perché era stato tanto gentile! Era
innamorato da molto di me…
- A me non importa niente di lui - dissi decisa.
- Sono contenta che gli sia passata… - mi confidò sottovoce la
Zeller - Sono sempre stata innamorata di lui… è così bello, così forte, così
affascinante… E, te lo dico perché so che sei discreta… mi ha chiesto di uscire
con lui ieri…
Ma a che gioco stava giocando quello sporco traditore? Usciva con
me, facendomi anche capire, tra le righe, che gli piacevo e contemporaneamente
invitava un’altra ragazza!!! Teneva il piede in due staffe, quel maledetto! Ero
stata una scommessa con il suo amichetto! Lo sapevo! Ah, gliel’avrei fatta
pagare!
Dalle 8.00 alle 10.00 ho seguito Erbologia e Trasfigurazione, ma
non stavo a sentire niente (tanto per cambiare!). Ribollivo dalla rabbia… Per
chi mi aveva preso quel farabutto di Montague? Poi alle 10.00, finalmente, mi
sono fiondata in biblioteca e, fuori, l’ho aspettato. E’ arrivato poco dopo con
Nott e tre o quattro Serpi, compresa la Gandels.
Appena l’ho visto, sono andato da lui con una faccia stravolta e
gli ho detto che era uno stronzo. Forse ci aveva fatto l’abitudine (almeno
questa volta non l’avevo schiaffeggiato!), ma mi guardava con uno sguardo
interrogativo e paziente. Tutti mi stavano guardando, non solo i suoi amici, ma
anche una dozzina di ragazzi e ragazzetti, di tutte le Case, che passavano o
stazionavano nel corridoio: tutti si erano fermati e avevano rivolto i loro
volti a noi. Il che mi ha reso ancora più arrabbiata.
- Sei proprio uno stronzo - gli ho ripetuto, poi mi sono girata,
per andarmene.
Lui ha appoggiato la sua mano sulla mia spalla.
- Guarda, Niamh… - ha provato a dirmi.
- Ti odio, Montague - gli ho urlato. L’ho guardato con uno
sguardo sprezzante e me ne sono andata.
Ah, mi ero tolta una soddisfazione… Ora avevo un’ora libera, ma
non potevo tornare nella Sala di Grifondoro, dato che la cicciona non mi avrebbe
permesso di entrare… me ne sarei andata a passeggiare fuori, all’aria aperta…
Era una bella giornata e magari potevo arrivare fino al lago a salutare la
Piovra Gigante, che sembrava conoscermi. Ogni volta che passeggiavo, faceva
uscire uno dei suoi tentacoli dal lago. Molti ne avevano paura, ma mia madre mi
aveva spiegato che era un essere simpatico e gentile… e goloso di polpette di
pesce, a quanto mi diceva… peccato non poter andare in cucina a fare
rifornimento…
Sono stata fuori quasi un’ora. Mi sono rilassata, finalmente!
Basta ipocriti! Non bastava la vipera, ci voleva anche Montague! Che schifo di
anno! Poi, verso le 11.00 sono tornata al castello, per la successiva lezione,
di Difesa.
Ma, tornando al castello, dietro ad una fratta, ho intravvisto…la
Zeller limonare con quel mostriciattolo di Bradstone! Il mio cervello subito non
ha registrato… la Zeller era innamorata di Montague… me l’aveva detto… Montague
le aveva chiesto di uscire… me l’aveva detto… Montague sembrava fosse
interessato a me… me l’aveva fatto capire… NOOOOOOOO!!!!!! Che ca--o di sbaglio
aveva fatto! La Zeller non si riferiva a Montague, ma a quel nanerottolo di
Cedric Bradstone!!!! Mi aveva ingannato!!!! Oddio, no! Io mi ero sbagliata, lei
non aveva nominato… Charles. Che figura avevo fatto! Un’altra volta!!! No!!!
Subito corsi dentro. Dovevo chiedergli scusa! Forse l’avrei
trovato in Biblioteca. Lo so, avevo una lezione, ma questo era più importante.
Mi sentivo terribilmente in colpa!
Lo vidi da lontano, insieme a Nott e alla Gandels, che
ridacchiavano di lui. Dovevo chiedergli scusa. E platealmente, come platealmente
l’avevo offeso.
Mi vide e continuò a camminare verso di me, con uno sguardo tra
l’esterrefatto e lo spaventato… evidentemente pensava che sclerassi ancora….
- Charles Montague! - dissi ad alta voce. Tutti intorno a me si
fermarono… impressionante quanto siano spasmodicamente curiosi ad Hogwarts… ci
saranno state trenta persone, tra alunni e insegnanti, e tutti bloccati ad
aspettato quello che avevo intenzione di fare. Inspirai e, tutta rossa, gli
dissi: - Ti chiedo scusa. Ti prego di perdonarmi. Sono stata un’idiota.
Mi fece un timido sorriso.
- Pensavo che mi stessi prendendo in giro… Sono un’idiota -
ripetei.
Ecco, era fatto. Mi guardai intorno. C’era anche mio fratello,
con un gruppo di amici serpeverde, che sorrideva contento…
- Vedi che ho fatto bene a chiamare la gatta con quel nome? -
disse, per sdrammatizzare il momento, quel simpaticone di Nott - Te l’avevo
detto… tale e quale…
- Puoi perdonarmi? - gli dissi, sempre ad alta voce.
Charles si avvicinò a me e disse semplicemente: - Certo, Niamh!
Applausi… Ecco, il pubblico aveva partecipato alla mia
rappresentazione
- Sei proprio un’idiota - mi disse poi, scherzosamente.
- Hai ragione… - dissi sorridendo.
Sentii qualcuno schiarirsi la voce. Era il professor Paciock: -
Ehm, Ehm, Niamh, Ti pregherei di mantenere un comportamento consono qui ad
Hogwarts… parlo per prima, naturalmente, quando hai insultato Montague, non per
adesso… Certi termini non si usano…
- Certo, professore! - gli dissi subito, tutta rossa. E poi,
rivolto a Montague: - Scusa ancora. E non ho collaborato alla ricerca di
Storia…
- Beh, io sono libero, e tu hai saltato la tua lezione… possiamo
continuare adesso…
Oh, non ci crederete. Si è messo per davvero a studiare storia
con me! Quella strana isola nella prima guerra magica, consultando atlanti,
libri, libroni e pergamene… E io che pensavo fosse una scusa per parlare un po’
con me!
Prossimo capitolo, come al solito, mercoledì! Un saluto a
tutti. Gatty :)
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Capitolo 8 *** Una notte infernale e un inizio di giornata preoccupante ***
Capitolo 8.
Una notte infernale e un inizio di giornata preoccupante
Naturalmente tutti sapevano della mia rappacificazione con
Charles, anche Teddy, che subito si preoccupò.
- Sei sicura di quello che fai, Niamh? - mi chiese quella sera,
nell’affollatissima sala comune di Grifondoro. Era seduto su una poltrona e
aveva vicinissimo la vipera, che mi guardava con due occhietti sottili… I due
avevano fatto pace… ma sicuramente pensava che io lo volessi… (e aveva
ragione!)
- Beh, certo! - gli dissi.
- Non mi piace, Montague, lo sai…- continuò - E’ una vera Serpe,
ambiguo, arrogante…
La viperaccia faceva una faccia schifita, dimostrante
disapprovazione, non si capiva se per me o per Montague (penso per me)
- Non preoccuparti, siamo solo amici e facciamo insieme solo una
ricerca… Ho un altro tipo di ragazzo in mente… uno veramente in gamba… ma lui
non mi nota - dissi.
Se voleva capirlo, avrebbe capito. Sicuramente aveva capito
Evelyne, che sembrava fulminarmi con gli occhi…
- Sta’ attenta, comunque, Niamh - continuò Teddy - E, se hai
bisogno di qualcosa, io ed Evy siamo qui, pronti ad aiutarti!
Beh, su di lui avrei messo la mano sul fuoco. La vipera invece,
mi avrebbe accoltellato “alla babbana” piuttosto che aiutarmi!
Andai quindi in camera per riposarmi. Mi stavano aspettando, sul
letto, Seanna e Vic con un po’ di pastarelle e bevande: avevano organizzato un
simpatica festicciola, per noi, per festeggiare un bellissimo voto di Victoire
in Pozioni. E approfittavano per sapere da me tutti i particolari dell’ultimo
mio scontro-incontro con Charles Montague!
- E tutte queste cose dove l’avete prese? - chiesi.
- In cucina, naturalmente - rispose Seanna - Sappiamo come
andarci, di nascosto. E gli elfi sono gentilissimi!
- Mi raccomando, è proibito! - dissi, da sorella assennata (io
però ci andavo spessissimo, insieme a Gilly Phrix, ed effettivamente gli elfi
erano adorabili… qualsiasi cosa chiedevo loro, si facevano in quattro per
consegnarmela!) - e poi adesso aumenteranno la sorveglianza, appena comincerà
quella cavolo di Conferenza…
- Okay, non ci andiamo più! Promesso! - dissi Seanna, con un
adorabile sorriso. - Ora ci racconti cosa hai combinato oggi?
- Bene - dissi addentando uno zuccotto - Da dove devo cominciare?
Nei giorni successivi, in effetti, frequentai moltissimo Charles…
studiando. Charles Montague era straordinariamente serio e le ore di studio
erano ore di studio… Io avrei trovato qualche diversivo più interessante della
noiosa Storia Magica, tipo chiacchierare del più e del meno!
Tre giorni (e molto studio) dopo, alla successiva lezione di
Storia della Magia, relazionammo sulla strana isoletta. In pratica c’eravamo
divisi i compiti: Charles aveva fatto (quasi) tutto, io avevo scritto la
ricerca, che lessi con la mia brillante e coinvolgente voce. Ottenemmo un Oltre
Ogni Previsione! Volavo in Storia, quell’anno, ero troppo brava! Mai successo
una cosa del genere!
- O’Neil, Montague - disse la De Foyes - Sono molto contenta di
voi. E ho una proposta…
- Dica, professoressa - rispose Montague.
- Che ne direste di scrivere e leggere un breve ricordo dei
caduti nella battaglia di Hogwarts nella prima seduta della Conferenza? Sarebbe
un onore, davanti a tutti gli studenti, i docenti, i rappresentanti degli Stati
europei e i giornalisti accreditati…
- Ma…. - cominciai a dire. Tutte a me dovevano capitare? Va bene
che ero bravissima in Storia…
- Solo poche parole. Vi do una mano anch’io… e O’Neil potrà
brevemente leggerla… solo pochi minuti, dopo il discorso del vicepreside Paciock
e prima di quello di Hermione Granger… Essendo uno degli “eroi di Hogwarts”
preferirebbe non parlarne lei, ma lasciare spazio a qualche brillante ragazzo… o
ragazza. E voi due siete veramente brillanti…
- Certo, professoressa - disse subito Montague - Ci mettiamo
subito al lavoro e le facciamo vedere il discorso il prima possibile, se lei
vuole…
Cosa potevo dire io? Va bene, avrei dovuto solo leggere il
discorso preparato da Charles. Lui era un fissato per la storia magica, mi
avrebbe fatto fare una bellissima figura. Magari ne avrebbe parlato anche la
Gazzetta del Profeta (!!!). Cosa sarebbe potuto accadere di negativo?
________________________________
Stranamente, conoscendomi, tutto stava andando bene: non avevo
presso nessun brutto voto (o almeno troppo brutto) in nessuna materia (a parte
Difesa, ma lì era colpa del prof, che mi odiava) e avevo anche preparato, nelle
ultime due settimane, insieme naturalmente a Charles, un breve ricordo sui
caduti della Battaglia, non troppo tecnico, né troppo commuovente, che aveva
avuto l’approvazione totale della De Foyes, che ci aveva molto lodati davanti
alla classe. Sì, va bene, l’aveva preparato Charles, ma anche io avevo un po’
collaborato, e poi dovevo leggerlo!
Avevo anche fatto, negli ultimi giorni, le prove di lettura
davanti a Victoire (che mi aveva fatto tanti complimenti, dicendo che ero
veramente brava!), a Seanna e anche a Ryann, che avevo “beccato” mentre cercava
di sgaiattolare con un paio di suoi amici Serpe in cucina (ora rigorosamente
top-secret, dato che era nella zona controllata dagli Auror) e, per non farmi
spiattellare tutto ai nostri genitori, era stato costretto a sentirmi ripetere
il discorso più e più volte!
Il giorno prima della conferenza avevo anche ricevuto, via
Occhialuto, una divertita lettera di mia madre (mio padre era già ad Hogsmeade,
ma non l’avevo recentemente visto, dato che era indaffaratissimo ad organizzare,
insieme ad Harry Potter e a Percy Weasley, la conferenza) che, bonariamente, mi
dava consigli di non trascurare gli studi per altre attività più coinvolgenti…
Cosa le avevano comunicato Seanna e Ryann?… Ecco l’inconveniente di avere due
fratellini impiccioni ad Hogwarts!
E, ultimo (ma non ultimo per importanza), stava finalmente
iniziando quella malaugurata Conferenza Magica, che sarebbe dovuto durare solo
tre giorni, dopo di che sarei tornata di nuovo nella mia Casa lasciando per
sempre l’ospitalità dei Grifoni (piuttosto gentili comunque, a dire il vero, a
parte la cicciona che non voleva mai farmi entrare. Quel ritratto era pazzo!!!)
La notte precedente il discorso la passai in bianco, o quasi!
Purtroppo la colpa della mia allucinante nottata era stata di mia sorella
Seanna e della sua amica Victoire, che, sciocche come sono (non tutti hanno
l’autocontrollo che ho io, evidentemente), erano andate, insieme a qualche loro
amico o amica (non ho mai capito chi aveva partecipato alla spedizione), a
trovare di nuovo gli elfi in cucina, per farsi dare qualche dolcetto, malgrado
glielo avessi proibito e malgrado Paciock avesse minacciato la sospensione se
qualcuno si fosse aggirato nelle zone interdette!… E, come avevo immaginato, la
zona era piena di auror, che sovrintendevano alla sicurezza dei delegati
stranieri (appena arrivati!) ed erano scattati non so quali spaventosi allarmi…
Spaventate, quelle sciocche erano scappate, ma, pensando di non riuscire a
raggiungere le scale senza essere viste, si erano nascoste in una delle
centinaia di botti accatastate vicino alla cucina, con l’intenzione di uscire
più tardi, quando le acque si fossero calmate. Una è anche il passaggio verso
la nostra amata Casa di Tassorosso, ma altre sono piene di liquidi vari
anti-intrusi e altre sono vuote.
Io non so cosa ci fosse stato nella botte. Fatto sta che, un paio
d’ore dopo, quando le due erano uscite, hanno cominciato a vaneggiare…
pretendevano di essere perdutamente innamorate di Gilderoy Smith, un Serpeverde
dell’ultimo anno! Che neanche conoscevano, se non di vista, forse! E loro erano,
per giunta due bambine di undici anni! Ho capito subito, quando poi me l’hanno
raccontato, cosa era successo. Evidentemente qualcuno aveva versato nella nella
botte una bottiglia contenente amortentia, che aveva impregnato il legno e
mandava ancora effluvi abbastanza potenti da condizionare due ragazzine di
undici anni... Gilderoy poi, messo alle strette qualche giorno dopo, mi confessò
che, in effetti, aveva trafficato con quella roba qualche tempo prima, ma anche
che non gli era stato consegnato il materiale richiesto (aveva fatto un
richiesta ai “Tiri Vispi Weasley” di alcune bottiglie di burrobirra “all’aroma”
di amortentia) perché intercettato e distrutto da Gazza… che probabilmente aveva
svuotato il contenuto delle bottiglie dentro la botte vuota… almeno penso.
Comunque siano andati i fatti, le due erano uscite completamente
imbambolate e innamorate di quel ragazzone e hanno cominciato naturalmente
subito a litigare perché entrambe volevano andare a trovarlo per confessargli i
propri sentimenti! Per fortuna erano state intercettate da Ryann (che, secondo
me, faceva anche lui parte della spedizione verso la cucina… ma non me l’ha mia
confessato apertametnte!), che ha chiesto aiuto a Charles, l’unico serpeverde di
cui si fidava, che a sua volta li ha portati dalla Chips, che è una sua lontana
parente (una cugina di secondo grado del padre, se non ho capito male)… Con
grande fatica, Charles era riuscito a rabbonirla (aveva un diavolo per capello
per essere stata svegliata di notte!) e a convincerla a dar loro l’antidoto,
senza dire niente a nessuno. Dato che l’antidoto, però, avrebbe fatto effetto
dopo alcune ore, madama Chips, nel frattempo, prima di tornare a dormire, aveva
preteso da Charles che mi chiamasse (ero la sorella maggiore di una delle
sciagurate!) per vegliare su quelle due ragazzette che, sole nella stessa
stanza, si sarebbero scannate per avere da sola l’amore di quel disgraziato
Gilderoy. Così, mentre stavo bel bella a dormire (nella affollata camerata dei
Grifoni), mi sento svegliare da una specie di ectoplasma a forma di puffin
irlandese che mi sussurrava nell’orecchio (a me sembrava che urlasse):
Charles ti aspetta subito in infermeria! Presto, è
un’emergenza!
Mi sono anche spaventata (mi sembrava un fantasma… che ne sapevo
che poteva creare un patronus! E’ magia avanzata, per quanto ne so!), ma
sono subito corsa, in camicia da notte (non quella trasparente! una più
castigata!), nell’infermeria. Qui Charles mi ha spiegato tutto e abbiamo passato
la notte tenendo lontane l’una dall’altra le due, che blateravano sempre di quel
tipo e volevano cavarsi gli occhi… La Chips era tornata a dormire e aveva messo
un incantesimo insonorizzante molto potente… Charles non aveva avuto il coraggio
di lasciarmi in mezzo a quelle due pazze e era rimasto a darmi una mano… Verso
le quattro le due, per fortuna, si sono addormentate e allora io e Charles,
distrutti, ci siamo appoggiati in due letti diversi, vestiti (o meglio, lui
vestito, io ancora in camicia da notte). E così abbiamo dormito forse un paio
d’ore.
Verso le sei, poi, le due si sono risvegliate: la pozione aveva
fatto effetto e quelle due sciagurate si vergognavano di quello che avevano
detto e fatto. Io, da brava sorella maggiore assennata (e amica saggia), le ho
fatto una bella lavata di capo perché erano sgaiattolate in cucina di nascosto
malgrado la mia proibizione… Erano tutte e due mortificate e stavano per
piangere… A quel punto le ho anche abbracciate e le ho dovute anche consolare…
insomma, una situazione “kafkiana” (non so cosa vuol dire, ma lo dice qualche
volta mia madre, quando c’è qualcosa di strano o assurdo…)
Finalmente, tutto sistemato, ho salutato Charles (che era stato
effettivamente gentilissimo), ho riportate quelle due nella Casa di Grifondoro e
sono tornata, finalmente, a dormire… almeno una mezz’ora, perché poco dopo è
suonata la sveglia… Che nottata! E qualche ora dopo avrei dovuto tenere il
discorso!!!
Alle sette mi sono quindi svegliata e subito mi sono preparata
per la grande occasione. Era il giorno iniziale, la Sala Comune era ripiena
all’inverosimile di studenti e delegati di tutti i paesi europei, dall’Italia
alla Lapponia, dalla Russia al Portogallo. C’erano inoltre auror (decine),
personale del ministero, funzionari degli Stati esteri ed invitati vari. E
c’erano anche gli “eroi di Hogwarts”, cioè Harry Potter, Hermione Granger, Ron
Weasley, Luna Lovegood e tutti gli altri che avevano combattuto tredici anni
prima contro lo stregone pazzo. Io li conoscevo tutti (sono amici dei miei
genitori, e tutti si fermavano a parlarmi e salutarmi… si saranno chieste perché
ero così sbattuta con due occhiaie che non avevo potuto completamente mandare
via?). C’erano poi, naturalmente, i miei genitori, sia mio padre (responsabile
della sicurezza della delegazione irlandese e indaffaratissimo, che tuttavia,
quando mi vide, mi ha fatto un breve cenno con la mano), sia mia madre, che
aveva ricevuto un invito ed era venuta insieme a zia Eliza (Conan era stato
lasciato a zio Alan, poveretto…), che subito si sono preoccupate per la mia
salute (ero un po’ sbattuta, a dire il vero, ma non potevo dire perché).
E c’era anche una fastidiosa Rita Skeeter che si aggirava come un
falco (o meglio un avvoltoio) cercando pettegolezzi per i lettori della
Gazzetta. Ne avevo parlato, via gufo, con i miei, dopo l’incontro ad
Hogsmeade, e loro me ne avevano fatto una descrizione orripilante, proibendomi
espressamente di raccontarle qualsiasi cosa. Era una persona malvagia e
subdola, dicevano, da cui era meglio stare alla larga.
Quel giorno stesso, di prima mattina, prima ancora di entrare in
Sala Grande aveva cercato di “abbordarmi” per avere informazioni su Charles.
Stavo parlando con Seanna, che mi ringraziava ancora per quello che avevo fatto.
- Ciao, ti chiami Niamh, vero? Che piacere rivederti! Ti
ricordi, ci siamo visti ad Hogsmeade… E questa è una tua amichetta? - mi disse.
- No, è mia sorella. Scusi, dobbiamo andare - dissi in tono
sbrigativo.
- Certo, cara. Ma… solo qualche minuto. Vorresti parlare un po’
con me di quel bel ragazzo con cui sei uscita? - chiese.
- No, mi dispiace - dissi, mentre ci allontanavamo velocemente.
- Piccola ragazzina impertinente… - sentii bofonchiare da quella
specie di giornalista mentre ce ne andavamo… Quant’era antipatica!
Dopo colazione, alle 9.30 saremmo tutti andati in riva al Lago,
di fianco al monumento per i Caduti di Hogwarts, dove ci sarebbe stata la
cerimonia d’apertura: discorso del vicepreside Paciock, discorsetto mio (pochi
minuti), discorso di Hermione Granger. Poi finalmente sarebbe stata aperta
questa famigerata conferenza: in quei tre giorni tutti avrebbero parlato dei
diritti degli esseri magici e firmato il famoso trattato. Alla fine della
Conferenza era previsto un magnifico banchetto con festa finale (sicuramente più
interessante dei discorsi che in quei tre giorni si sarebbero fatti).
Mentre facevo colazione rileggevo il discorso, ma ero così
emozionata che mi sono gettata mezza colazione sul vestito! Per fortuna con un
tergeo ho pulito subito tutto! Quindi sono andata a salutare Charles, che
era arrivato e si era posizionato al solito posto nel tavolo delle Serpi.
Poi ci siamo mossi, piano piano, verso l’esterno, per
l’inaugurazione di questa benedetta. Il Ministero non aveva badato a spese:
bandiere di tutti i Paesi d’Europa erano inframmezzati a vasi di fiori, statue,
iscrizioni, immagini di tutti i paesi del mondo partecipanti. Tutti, piano
piano, si misero a sedere. C’erano forse trecento persone: le prime file erano
occupate dai delegati dei vari paesi mondiali, con gli strani vestiti
provenienti da ogni parte del pianeta, e dagli “eroi di Hogwarts”. Dietro erano
stati collocati gli altri invitati (compresi mamma e zia Ely) e, dietro ancora,
noi studenti.
Io, a questo punto, ho cominciato a sudare freddo…Avrei dovuto
parlare davanti a tutta quella gente! E se avessi dimenticato qualcosa? E se mi
fossi sbagliata?
- Tranquilla, andrà tutto bene! - mi diceva Teddy, che si era
avvicinato a me, per confortarmi, mentre Evelyne, al suo fianco, mi sorrideva…
Era troppo felice quella mattina… Cosa stava macchinando?
Mi recai dietro il palco, pronta a salire per il breve discorso.
Finalmente il vicepreside Paciock iniziò a parlare. Io ero emozionata e stavo
quasi svenendo. Non ricordo di cosa abbia parlato… ogni tanto mi giungevano
delle parole… ringraziamenti… onorati… collaborazione… intero consesso magico…
diritti… troll…
Poi si interruppe e tutti applaudirono. Io ero morta. Ma non
potevo esserlo, perché il prof. Paciock stava dicendo che una rappresentante
degli studenti avrebbe proposto una breve riflessione sul perché era stato
scelto Hogwarts e ricordato i caduti della battaglia…. dovevo andare!
Salii come un automa sul palco, mentre tutti gentilmente
applaudivano e il cuore mi batteva a mille.
Appoggiai la pergamena sul leggio, per poterla leggere meglio e…
mi accorsi che era completamente bianca!!! No!!!! Non poteva essere!!! E cosa
avrei letto, ora? Guardai in giro il pubblico: Ted aveva uno sguardo
incoraggiante ma, al suo fianco, la perfida vipera aveva un ghigno malefico!
Altro che Tassorosso! Era stata quella perfida maga oscura, peggiore del
peggiore Serpeverde!!!!!! Mi aveva cambiato la pergamena, o fatto sparire
l’inchiostro, o cancellato in qualche modo il testo!!! Cosa potevo fare?
Appuntamento a mercoledì prossimo per il nuovo capitolo!
Un abbraccio a tutti. Gatty :)
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Capitolo 9 *** Il discorso ***
Capitolo 9.
Il discorso
La gente aspettava che iniziassi a parlare. Io guardavo in giro:
mia madre e mia zia mi fissavano interdette, chiedendosi perché non cominciassi
il discorso. Stavo per svenire…Vidi, poco lontano, Charles con un’espressione
stupita: evidentemente anche lui si domandava anche lui perché non parlassi; da
un’altra parte Seanna, Ryan e Vic, erano ugualmente perplessi. E mi stavano
fissando ora tutti: Harry Potter e tutto il clan Weasley, Hermione e tutto il
Ministero; perfino quel gran figo di Draco Malfoy con la moglie, Astoria
Greengrass. E c’era Rita Skeeter, in prima fila, che aveva tirato fuori la sua
minacciosa penna prendiappunti e sottovoce le diceva qualcosa!!! Sarei stata la
zimbello del mondo magico per tutte le generazioni a venire!
Esordii con un - Signori e signori… - poi feci una pausa. Davanti
a me, silenzio assoluto. Non volava una mosca. Sarei voluta sprofondare. Ok,
dovevo confessarlo… non sapevo cosa dire… e non ero capace di improvvisare…
In quel momento avvenne un miracolo. Sentii la voce di mia
madre, sul palco, dirmi sottovoce: - Guarda la pergamena!…
Era tornato miracolosamente lo scritto!!!!!!
Pronunciai mentalmente una preghiera e cominciai a leggere: mi
sembrava di essere stata miracolata!!!! Avevo evitato, in extremis, una pessima
figura! (o almeno quasi evitato!). Non mi chiedevo neanche che ci facesse la
voce di mia madre sul palco, accanto a me, e perché fosse apparso lo scritto!
Finiti i cinque minuti del mio discorso, tutti applaudirono e io
scesi, completamente partita, quegli scalini, mentre saliva una radiosa Hermione
Granger, che mi fece anche i complimenti per le belle parole (il discorso era di
Charles, ma forse pensava che l’avessi scritto io… cioè, tecnicamente l’avevo
scritto io, mentre lui dettava).
Non capivo più niente e lasciai la cerimonia per spostarmi su una
panchina. Lì, improvvisamente, mi accorsi di non essere sola… c’era mia madre!
- Mamma! Come hai fatto a salvarmi? - le chiesi - Il discorso
era scomparso…
- Ciao, Niamh. Devi ragionare con la tua testa! Bastava tirar
fuori la bacchetta e provare con un Revelio. E’ un incantesimo di base;
non dirmi che non lo conosci… - mi disse.
- Oh, sì, non ci ho pensato… Ma tu come hai fatto a sapere che la
pergamena era bianca, e che stavo per suicidarmi per la figuraccia che stavo
facendo… e come hai fatto a far apparire lo scritto… e ad essere al mio fianco?
- le chiesi.
- Io e tuo padre abbiamo qualche potere di cui non vi abbiamo mai
parlato… Vedi quest’anello? - mi chiese.
- Certo! E’ l’anello di fidanzamento! Ce l’ha anche babbo! Ve
l’ha regalato quel Preside famoso, quello che ha aiutato Harry Potter… - dissi
- Sì, in parte è vero. Sono comunque anelli antichissimi,
appartenenti a Priscilla Corvonero: permettono di essere invisibili o di fare
magie anche senza bacchetta o di materializzarsi anche ad Hogwarts…
- Figo - le dissi - e quindi tu eri nel palco, invisibile?
- Certo - mi rispose - Ho letto nella tua mente… Lo sai che non
lo faccio mai, per principio… E’ giusto che i genitori non conoscano tutto
quello che pensano i figli… Sono sempre stata ferma su questa posizione, da
quando voi eravate piccoli… d’accordo con tuo padre… Ma ho pensato che questa
fosse un’emergenza e che, per una volta, potevo fare un’eccezione… Sai che sono
una buona legilimens e ho capito che eri nei guai. Mi sono quindi allontanata e,
appena sono arrivata in un posto sicuro, sono diventata invisibile e sono venuta
sul palco. Ho quindi provveduto a far riaffiorare lo scritto…. ma, mi
raccomando, è un segreto tra noi due e tuo padre. Nessuno conosce il potere di
quegli anelli…
- Oh, mamma! Ti voglio bene! - e l’abbracciai. Mia madre era
molto giovane (ogni tanto ci scambiavano per sorelle, come ho già detto), dato
che mi hanno concepita quando avevano all’incirca la mia età (ma non sapevano
che esistevano pozioni anticoncezionali di grande efficacia?), ma anche molto
responsabile e mi voleva un gran bene. Lo sapevo. Ma l’avevo capito ancora più,
adesso.
- E’ stata quella vipera di Evelyne, ne sono sicura! - dissi.
- Non vorrei sbagliarmi, ma, guardando nella tua mente, ho visto
anche che, inavvertitamente, hai cancellato tutto con un Tergeo! Sai
com’è… quando hai cancellato quella macchia dal tuo abito… Te l’ho detto mille
volte che sei sbadata!
Ero felicissima! Ero stata salvata in extremis… da me stessa
sbadata! Quanto volevo bene a mia madre!
- Non è che mi presteresti l’anello… potrei fare qualche
scherzetto a qualcuno … - provai.
- Posso anche prestartelo, ma funziona solo con il proprietario -
mi disse mia madre - Con te sarebbe un normale pezzo di metallo…
Peccato! Avevo un sacco di idee su come impiegare quei poteri…
Invisibile…. sarei potuto andare nel bagno dei ragazzi… o seguire qualcuno di
nascosto… magari Ted… o Charles…
- A proposito di oggetti magici, mamma… Guarda, questo è lo
specchio di cui ti ho scritto… Quello che mi ha lasciato il nonno…
_____________________________
Voglio molto bene a mia madre. Ma la cosa che mi fa imbestialire
è che non sono intelligente come lei. Ha scoperto come utilizzare lo specchietto
in mezzo minuto, mentre io erano settimane che mi scervellavo! Bastava
pronunciare la frase al contrario (che banalità!!!): MAI A VUOTO, cioè, davanti
ad uno specchio, diventa OTOUV A IAM… Frase incomprensibile, ma che subito ha
attivato lo specchiolino, che ha cominciato a pulsare… Io pensavo che ci fosse
qualche complicata magia da effettuare… Era troppo banale! Che fantasia! Ci
sarei arrivata anch’io!
- Forse è uno degli specchi elfici di Lothar… Ne costruì sette e
sono disseminati nel mondo… almeno tre o quattro sono rintracciabili… Se
funziona nello stesso modo, basta che, dopo la formula, pronunci il nome di una
persona e dovresti vederla…
Mia madre era bibliotecaria e non faceva altro che leggere (a
differenza mia): era troppo semplice, in questo modo, capire come funzionava il
mio specchietto! Era avvantaggiata!
- Che figata! - esclamai - Vediamo cosa sta facendo Conan!
In effetti aveva ragione. Subito, pronunciata la frase Otouv a
Iam Conan O’Neil, abbiamo visto comparire, dall’altra parte del vetro, mio
fratello Conan vanamente rincorso, nei giardinetti, da zio Alan e dai
cuginetti….
- Ma è meraviglioso! Posso guardare chiunque… in qualunque posto…
- dissi tutta galvanizzata (avrei potuto vedere i ragazzi mentre fanno la
doccia?)
- No… non penso - disse mia madre - Se è uno degli specchi
elfici, si può utilizzare solo se c’è un contatto tra il personaggio che nomini
e la terra… il personaggio deve stare all’aperto, possibilmente in un bosco… Se
si trova sopraelevato rispetto al terreno, ad esempio in una stanza al primo
piano, lo specchietto è inutilizzabile; stesso discorso se si trova al piano
terra, ma al chiuso… In definitiva l’utilizzo è limitato. Ciò non vuol dire che
tuo nonno non sia stato geniale a regalarti qualcosa che ti permetterà di
ricordarlo… era proprio una brava persona, molto gentile e dolce… e immagino che
ti piacerà usarlo… ma senza esagerare, mi raccomando! Ed ora torniamo alla
Cerimonia. Altrimenti tuo padre comincerà a preoccuparsi!
- Ok, mamma… Ma tu come fai a sapere tutte queste cose? - le
chiesi
- Dovresti leggere un po’ di più, Niamh! Quante volte te l’ho
detto?
________________________________________
Ero tornata alla Conferenza e avevo preso posizione di fianco ai
miei amici Tassorosso, che mi avevano fatto i complimenti per il discorso, ma
anche chiesto come mai avessi aspettato tanto prima di parlare. Ho naturalmente
inventato una scusa (ero emozionata) e mi sono messa a sentire uno dopo l’altro
i discorsi degli ambasciatori e dei delegati (che noia!). Qualche fumoso
discorso dopo (perché tutti dovevano parlare?), non ce la facevo più.
Intravidi, poco lontano, Charles Montague… Mi sarei compromessa se gli chiedevo
di fuggire da quella noia con me?
- Andiamo a fare due passi? - gli proposi - La giornata è bella,
e stare qui bloccata a sentire i blablabla dei relatori non mi attira
particolarmente. Sì, è un momento storico per i diritti universali degli esseri
magici, ma firmeranno il trattato anche senza di noi… Che ne dici?
E così abbiamo fatto due passi… vicino al lago… Poi ci siamo
seduti su una panchina, a guardare la piovra gigante che, come al solito, mi
salutava facendo uscire il suo tentacolo dall’acqua…
E, improvvisamente, guardando dietro (tra la siepe che impediva
la nostra vista a coloro che venivano dal Castello, ho notato Charles
irrigidirsi…
- Guarda chi c’è, laggiù… - mi ha detto.
Mi sono girata e ho visto Evelyne Effervy muoversi furtivamente!
Dove diavolo stava andando, da sola, verso la Foresta Proibita?
- C’è qualcosa che non mi torna - mi ha detto Charles
- Sì - ho confermato - Cosa starà combinando? Qualcosa di losco…
perché dovrebbe allontanarsi da sola dal castello?
- Beh, non lo sapremo mai… E’ impossibile seguirla senza che ci
noti…dovremmo attraversare un tratto scoperto… - e si sta dirigendo verso la
Foresta Proibita… se entra la perdiamo…
Vedevo Charles guardarmi perplesso… sulla mia faccia,
evidentemente si era stampato un ghigno malefico… Beh, dovevo dirglielo. - So io
come vedere quello che fa! - E tirai fuori lo specchio.
- Scusa, Niamh… Ti sembra il momento di guardarti allo specchio?
Passammo il successivo quarto d’ora seguendo, nello specchio
magico, dono del nonno, le mosse di Evelyne… era entrata nella foresta, dove
l’aspettava… quella ficcanaso di Rita Skeeter (!!!) Cosa stavano combinando
quelle due? La faccenda non mi piaceva per niente…
Nello specchio si vedevano Evelyne e Rita Skeeter parlare
tranquillamente. Purtroppo non c’era l’audio nello specchio magico! Peccato!
Non potevano costruirlo più completo quegli elfi? Non potevamo sentire quello
che si dicevano! Riuscivamo a scorgere anche la penna prendiappunti della
giornalista muoversi velocemente sulla carta. Infine la Skeeter prese un gufo
(cha aveva portato con lei e appoggiato sul ramo di un albero), gli legò
qualcosa alla zampetta (un articolo?) e lo fece partire. La viperaccia guardava
la scena, con il solito ghigno satanico… Poi le due si salutarono. Poco dopo
potevamo vedere quella viperaccia tornare verso Hogwarts, pensierosa, seguita,
dopo qualche minuto, dalla Skeeter che però, prima di partire, mise una sua
borsa dentro la cavità di un albero e fece quindi un incantesimo per
sigillarlo. Quindi… si trasformò in un insetto (una specie di
scarabeo-scarafaggio volante)! Era un’animaga! Ecco come riusciva a raccogliere
pettegolezzi per i suoi fastidiosi ed insopportabili articoli!
- Andiamo a vedere cosa ha nascosto? - proposi a Charles.
- Non si può, Niamh! Non possiamo entrare nella Foresta
Proibita! - mi disse subito - Lo sai che è proibito…
Ma, dato che io mi ero già mossa (sono sempre stata un po’
curiosa), volente o nolente cominciò a seguirmi. E, cercando di non farci vedere
(non c’era comunque più nessuno in giro e anche lo scarabeo-scarafaggio si era
allontanato ronzando), scivolammo nel posto in cui si trovavano nascosti i
documenti della Skeeter.
A questo punto cominciarono le difficoltà: non era possibile
scardinare, con gli incantesimi che conoscevano, le difese che quella
giornalista aveva predisposto intorno alla sua borsetta: non so quale
incantesimo avesse preparato, ma non riuscivamo ad appellare la borsa nascosta…
Cosa potevamo fare?
Cosa avranno combinato Evelyne e la Skeeter? Sento puzza
di guai (per Niamh).
Un abbraccio a tutti. A mercoledì. Gatty :)
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Capitolo 10 *** Incontro con i Centauri ***
Capitolo 10.
Incontro con i Centauri
Stavamo pensando a cosa fare, quando abbiamo sentito dei rumori
nella foresta. Ci siamo girati e abbiamo visto arrivare… quattro esseri
giganteschi, ognuno con quattro zampe, mostruosi… erano quattro centauri! Io non
li avevo mai visti, se non nelle illustrazioni di qualche libro o rivista e
sapevo che erano esseri molto superbi e violenti, tipi da cui stare alla larga…
Erano due maschi e due femmine (una delle quali adulta, gli altri più giovani),
tutti spaventosi nel volto, nudi, graffiati e coperti di tatuaggi e cicatrici,
con lo sguardo feroce e cattivo. Erano anche un po’ puzzolenti, a dire il vero.
Le femmine (o puledre…giumente… come dovevo chiamarle?) non portavano reggiseno…
bizzarro, pensai! Ma poi fui più interessata allo sguardo ostile che mi
lanciavano e alle armi che erano apparse nelle loro mani e che stavano puntando
su di noi che al loro abbigliamento. Specialmente la donna più grande, che
doveva essere il capo, era spaventosa! Aveva tutti i capelli intrecciati e, nel
viso in cui brillavano due occhi assetati di sangue (o così a me sembrava), si
vedevano tre o quattro cicatrici (altre, poi, le sfregiavano il corpo) e uno
sguardo cattivo. La tipa (l’unica che non ci stava puntando le armi contro) si
rivolse a noi con un tono sprezzante: - Oh, dei cuccioletti di umani che vanno
in giro per la Foresta Proibita, nel territorio dei Centauri… Vi siete persi?
Non sapete che è pericoloso, piccoli?
- Beh, non siamo proprio cuccioli - disse Charles - e non
facevamo niente di male… Non sapevamo, signora…
- Allora se non siete cuccioli, non siamo tenuti a rispettarvi,
secondo le nostre leggi… Siete invasori e potete essere puniti secondo le leggi
dei centauri… Cosa dici, Orion… è un po’ che non assistiamo ad uno squartamento…
Stava scherzando? Voleva farci paura? C’era riuscita!!! Io ero
sbiancata e stavo per svenire…
- Adesso noi ce ne andiamo - disse Charles, con la voce
leggermente tremante, ma aveva anche estratto la bacchetta (io non ne avevo la
forza), mentre tre centauri lo stavano prendendo di mira puntando su di lui i
loro archi - Il preside Paciock si adirerà con voi se…
I centauri si guardarono divertiti, sghignazzando, poi la donna
più grande stava per riprendere a parlare… quando, improvvisamente, davanti a
me, apparve (letteralmente dal nulla) mio padre! Sì, avevo capito che poteva
materializzarsi e smaterializzarsi anche ad Hogwarts (me l’aveva detto qualche
ora prima mia madre), ma non l’avevo mai visto farlo!
- Ciao, Belit! E’ un po’ che non ci vediamo! Sei sempre così
scorbutica? - disse, dirigendosi verso i centauri.
Quel mostro di centauressa cambiò completamente espressione,
fece un grande sorriso (per quatno è possibile farlo ai centauri… a me sembrava
un orribile ghigno!) e si diresse subito verso di lui: - Peter! Quant’è che non
ti vediamo! Saranno ormai sei, sette anni… Cosa fai qui?
- Tolgo dal pericolo mia figlia e quel ragazzo… - disse
indicandoci - Belit, ti presento Niamh, la mia primogenita… te ne avevo parlato…
e quello è Charles Montague…
Nel frattempo i centauri, vedendo mio padre, avevano riposto le
armi e quella centauressa veniva verso di me con uno sguardo (per quanto
possibile in un centauro) tranquillo e amichevole… com’era cambiata!
- Non vi siete spaventati, vero, ragazzi? - ci ha detto. - Ci
stavamo divertendo un attimo! Stavamo solo scherzando…
- Insomma… - ha detto Charles - Penso di aver perso qualche anno
di vita…
Tutti si misero a ridere. Io ancora boccheggiavo e non riuscivo a
pronunciare parola. Belit, poi, si rivolse a me:
- E’ un piacere e un onore per me conoscere la figlia di Peter
O’Neil e Lily Anderson…. Sai che tuo padre mi ha salvato la vita… due volte? -
mi disse.
Qualcosa avevo sentito, dei centauri, ma in quel momento non
ricordavo la cosa… Faceva parte delle vicende precedenti la battaglia di
Hogwarts, mi sembrava, di cui ogni tanto parlavano mio padre, mia madre e
qualcuno dei Weasley… Ora che ci pensavo, avevo anche sentito il nome di Belit…
aveva partecipato anche alla battaglia finale, se non mi sbagliavo…
- Non rivangare vecchie storie, Belit. E poi hai ripagato con gli
interessi. Sono io in debito con te! Se non fosse stato per il tuo intervento… -
continuò mio padre…
E poi, rivolgendosi a me, con uno sguardo serio: - E ora dovrei
chiedere spiegazioni a questa signorina… e al ragazzo… Non sapete che è
pericoloso, oltre che vietato, entrare nella Foresta Proibita?
Belit, intanto, lo guardava sorridendo: - Lo dici proprio tu? -
disse - Mi sembra che…
E lui, sottovoce: - Sshh! Altrimenti perdo ogni possibilità di
sgridarla…
La situazione aveva preso, per nostra fortuna, un piega
favorevole e ora sembrava un simpatico incontro tra amici (amici un po’ strani,
alcuni dei quali erano quadrupedi alti due metri, particolarmente inquietanti, a
dire il vero)… e, non so perché, mi venne da sorridere.
Charles intervenne: - Ci dispiace, signore. Non volevamo fare
niente di proibito. Ma abbiamo visto Rita Skeeter nascondere qualcosa dentro
quel tronco e volevamo controllare cosa fosse. Aveva un atteggiamento furtivo…
e con lei c’era una nostra compagna, Evelyne Effervy… Poi le due se ne sono
andate… e la Skeeter si è trasformata in un grosso insetto… non so se lo sa, ma
dovrebbe essere un’animaga…
- Vediamo un po’… - disse mio padre, e con un incantesimo di
appello fece uscire dal tronco la borsa della Skeeter. Avrà utilizzato qualche
incantesimo strano… a noi non era riuscito! Con un geminio (o un altro
incantesimo del genere… sapeva utilizzare incantesimi non verbali molto potenti,
di solito, anche se li usava di rado) duplicò tutto, poi rimise la borsa al suo
posto, e cominciò ad aprire il clone della borsa, dando velocemente un’occhiata
al materiale contenuto e parlottando con Belit. Nel frattempo i tre centauri
rimasti si erano avvicinati e avevano cominciato a fare amichevolmente
conversazione con noi… erano due maschi ed una femmina e quest’ultima, che si
chiamava Fidippa, ci propose addirittura di visitare il loro accampamento, che
era ad alcune ore di marcia, verso ovest!
- Ho sentito parlare di tuo padre, lo sai, da quando sono piccola
- mi diceva.
- Beh, anch’io ho sentito tanto parlare di voi - dissi. In
effetti, come detto, i miei ogni tanto ne parlavano, ma non sempre stavo a
sentirli… e poi la paura che avevo preso mi aveva cancellato momentaneamente la
memoria! … Ancora tremavo per come ci aveva trattato quella Belit!
Intanto la centauressa e mio padre avevano ripiegate le carte.
- Di questi parlo subito con Harry come dell’uso illegale dell’animagia
da parte di quella giornalista - disse ad un certo punto mio padre a Belit -
anche se non penso che abbia commesso qualcosa di particolarmente grave… se la
caverà, come al solito, con una multa che il giornale pagherà senza fiatare. E
riporto al castello questi due scavezzacollo. Tu continui a fare la guardia alla
“cosa”… sei d’accordo?
- Certo, Peter. Sempre ai tuoi ordini, lo sai… - disse
serenamente Belit. Un centauro che rispondeva gentilmente ad un mago! Che si
metteva “ai suoi ordini”! Era quasi incredibile, da quello che avevo sentito di
loro (erano grandi, permalosi e pericolosi… e me ne avevano dato la prova!):
evidentemente si fidava ciecamente di mio padre. I due dovevano aver passato
diverse avventure insieme, in passato.
- E alla figlia di Peter e Lily regalo questo - disse,
lanciandomi un sacchettino, prima di partire. - Tienilo intorno al collo,
potrebbe servirti. Sono erbe magiche note solo ai centauri. Proteggono dalla
magia oscura… fino ad un certo punto, beninteso… non è che respingono
maledizioni senza perdono! Per quelle ci vogliono altri poteri! (e fece
l’occhietto a mio padre, che sorrise)
- Grazie, signora… - balbettai. Ora avevo due oggetti magici!
Che cos’era, il mio giorno fortunato?
- Sono Belit, non una signora! - disse, seccamente, con una
specie di ghigno. E, insieme agli altri centauri, galoppò via. Prima di partire
Fidippa, poi, tirò fuori da una sacca che aveva intorno una grossa penna di
qualche strano uccello e me la diede (“E’ una penna caudale di pharomachrus
higlandensis… ne ho appena trovate cinque o sei in un nido… Potrebbe
servirti”, sussurrò, “ma non chiedete agli adulti come… scoprilo da sola!”),
strizzò un occhio e se ne andò via, dicendo, ad alta voce: - Siete invitati nel
nostro villaggio… ricordatevelo!
Evviva! Potevo fare la collezionista di oggetti magici! Era
veramente il mio giorno fortunato! E i centauri non ci avevano squartato! A
proposito, a cosa servivano le piume? E perché non dovevo chiederlo? Magari era
scritto in qualche libro e potevo farlo scoprire da Charles…
- E ora facciamo i conti, Niamh! - disse mio padre con il suo
tono severo… Quanto non mi piaceva quando mi guardava in quel modo!
- E’ tutta colpa mia, signor O’Neil… - intervenne Charles - Sono
stato io che ho avuto l’idea…
- Sì, immagino - disse, dando una scappellotto sulla testa a me e
uno a Charles - La povera Niamh è stata costretta a seguirti… Ne parlo poi con i
tuoi e vedrai…
Per fortuna stava scherzando. Almeno così sembrava… Non sembrava
troppo arrabbiato, e allora provai a chiedere: - Ma a cosa fanno la guardia i
centauri? E cosa c’è nella borsa della Skeeter?
- Informazioni riservate - disse mio padre - Voi non avete visto
niente…
- Non abbiamo visto niente, signore - disse Charles - Neanche che
lei riesce a smaterializzarsi dentro Hogwarts, glielo posso assicurare…
Mio padre sorrise. Poi, prendendo un foglio dal mucchio dei fogli
che aveva tolto dal clone della borsa: - Però questo posso darvelo… Questo parla
di voi… E’ un articolo di quella giornalista, probabilmente costruito con
informazioni della vostra amica Evelyne… Penso che sia giusto che lo sappiate,
così sarete pronti, se sarà pubblicato… Cercherò di bloccarlo, ma ho i miei
dubbi di riuscirci… Probabilmente il “pezzo di colore” è già stata
inviato…questa è la minuta…
Leggemmo la lettera… NO!!! Evelyne e la Skeeter avevano fatto
proprio una porcata! Attoniti abbiamo letto l’articolo:
ARRAMPICATRICI SOCIALI AD HOGWARTS
Un nuovo fiore (o un anonimo trifoglio irlandese) entrerà presto
in una delle più importanti famiglie nobili britanniche?
Hogwarts, 20 ottobre 2011. Nota di colore ad Hogwarts, dove una
studentessa del terzo anno, irlandese, una certa Niamh O’Neil, non
particolarmente bella, non particolarmente brillante, ma con un bel corpicino e
tante curve come piacciano ai ragazzi di oggi (almeno a quelli che guardano più
il fisico che il cervello), ha tenuto uno strano discorso prima dell’intervento
di Hermione Granger, responsabile della Conferenza organizzata dal nostro
Ministero e amica personale della sottoscritta. Strano perché in molti non hanno
capito il motivo per cui, prima di presentare il solito discorsino carino sui
valori condivisi della società magica, pieno di banalità e luoghi comuni per
altro, è rimasta, per alcuni lunghi minuti, in un imbarazzante silenzio.
Ma la vostra Rita Skeeter lo sa. Come mi ha detto una fonte molto
attendibile, amica intima della signorina in questione, la poveretta era
tremendamente stanca per aver passato la notte (!) insieme a… Charles Montague,
ultimo rampollo dell’importante famiglia scozzese (famosa sia per le apparizioni
nella cronaca nere sia per le sfacciate ricchezze di cui dispone) e non
riusciva neanche a leggere il foglio in cui aveva appuntato il discorso! Doveva
essere tremendamente stanca, poverina! E ha solo quattordici anni (precoce la
piccola!).
Molti si chiedono (e la nostra affidabile fonte lo conferma)
come sia possibile che una sconosciuta ragazzina irlandese, senza arte né
parte, che non brilla in alcuna materia, bruttina (confermo), sia riuscita a
far colpo su un Montague. E’ convinta che un membro di una nobile famiglia di
purosangue si unisca ad un’oscura contadinotta irlandese?
- Non mi stupirei se la O’Neil avesse usato un potente filtro
all’amortentia, proibito in Gran Bretagna! - dice la nostra fonte affidabile.
E, in effetti, sono forse sufficienti le blande leggi proposte dal Wizengamot
ad impedire che spregevoli arrampicatrici sociali provino ad incastrare
illegalmente alcuni dei ragazzi dell’aristocrazia magica britannica? Non
dovrebbe vigilare maggiormente chi di dovere (il ministro Kingsley sta
invecchiando!) su questo presunto traffico illegale di derivati dell’amortentia?
- Tutte noi siamo scandalizzate dalla sfacciataggine della
O’Neil - continua la nostra fonte anonima informatissima - Passare la notte con
un ragazzo! Io stessa l’ho vista rientrare questa mattina, di nascosto, nella
nostra Casa! Una cosa del genere non è mai successa ad Hogwarts, a memoria
d’uomo! Il vicepreside Paciock dovrebbe prendere provvedimenti… ma ha sempre
avuto un occhio di riguardo per lei!
In effetti il comportamento del professor Paciock, eroe del mondo
magico per aver ucciso Nagini, l’ultimo horcrux di Voldemort, non è proprio
ultimamente ineccepibile, secondo molti, e anzi alcuni pensano che stia
mostrando una simpatia eccessiva per bevande superalcoliche babbane… che sia
questa la causa degli sfacciati favoritismi ad Hogwarts?
E ora, per concludere, una nota positiva. Beh, cari amici…
Hogwarts non è solo questo. Ho conosciuto due ragazzi adorabili, profondamente
innamorati l’uno dell’altra: Ted Lupin, figlio di Remus, grande eroe dell’ultima
guerra e figlioccio del Salvatore del Mondo Magico (e mio carissimo amico),
Harry Potter, e la sua fidanzatina, Evelyne Effervy, graziosa e gentile
rappresentante di una importante famiglia magica inglese… Sono veramente
adorabili, belli, inseparabili! Come si vestono con gusto! Che eleganza nel
parlare! E’ questa è una coppia di cui sentiremo parlare in futuro, per la
classe, l’eleganza e l’estrema correttezza che li caratterizza… Ottima scelta,
giovane Lupin!
Insomma, non è detto che il futuro sia nelle mani di ambiziose e
sfacciate ragazze straniere! Facciamo sentire anche noi, ragazze inglesi!
la vostra Rita Skeeter
Prossimo aggiornamento mercoledì prossimo. Un
abbraccio a tutti! Gatty
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Capitolo 11 *** Ragazze scorrette e articoli di stampa ***
Capitolo 11.
Ragazze scorrette e articoli di stampa
Come mio padre mi aveva anticipato, non era riuscito a bloccare
l’articolo, che era uscito, in quarta pagina, nella Gazzetta del Profeta, nella
sezione “Note di colore e fiori d’arancio”… Quando avevo sperato che la
Gazzetta del Profeta parlasse del mio intervento, non pensavo a questo!
Subito mi sono accorta che tutti aveva letto l’articolo quando
sono scesa in una Sala Grande particolarmente affollata (c’erano non so quanti
delegati per quella Conferenza magica… ma non sarebbe mai finita?), dove subito
si è fatto silenzio e tutti mi guardavano! In alto, sopra i magici lampadari
(sospesi sopra le nostre teste) ci saranno stati alcune decine di gufi, che,
appena mi hanno visto si sono precipitati verso di me con le lettere legate alla
zampetta! Neanche ero ancora arrivata al mio posto che ero piana di lettere!
Naturalmente tutti guardavano curiosi di vedere cosa sarebbe successo!
Vidi poco lontano Charles che mi faceva una smorfia, come per
dire che non poteva farci niente… anche lui aveva un mucchio di lettere sul
tavolo… evidentemente i gufi gliele avevano già consegnate prima che entrassi.
- Oh, quanta corrispondenza! - disse Evelyne - Saranno i
complimenti per il discorso di ieri! Vuoi che ti aiutiamo ad aprire le lettere?
Come era falsa! Che ipocrita! Vicino a lei, Teddy si avvicinò a
me: - Penso che sia meglio buttarle via tutte… se sono come quelle di Montague,
sono piene di insulti…
- Sì, di persone invidiose - dissi gelida, guardando la vipera. -
Ma, come dicono i proverbi babbani, “il tempo è galantuomo” e “chi semina
grandine, raccoglie tempesta”!
Purtroppo non era possibile neanche buttarle via tutte, dato che
c’erano diverse strillettere… e così, nel silenzio generale, dovetti sorbirmi i
rimproveri di non so quali idioti maghi e streghe che mi accusavano di essere
un’arrampicatrice sociale, spregevole, corrotta, ingannatrice e anche
particolarmente brutta (ma se non mi avevano neanche mai visto!)…
- Oh, ecco la nostra Niamh O’Neil - disse una voce graffiante e
sgradevole dietro le mie spalle. Mi girai: era sempre lei, la famigerata Rita
Skeeter, con in mano la sua infernale penna prendiappunti - Cosa pensi
dell’opinione dei lettori della Gazzetta? Vuoi esprimere un’opinione in
proposito?
- Sì, volentieri - le ho detto ad alta voce, affinché tutti mi
sentissero - Vorrei che qualcuno prendesse quella penna e gliela mettesse nel
c…! Vada a farsi f…… !
Ok, non sono stata molto raffinata, ma quando ci vuole, ci vuole!
E le mie parole sono state seguite da una grande risata e da un forte applauso,
da parte di tutti, o quasi… Evidentemente ai ragazzi di Hogwarts non importavano
le bugie di quella specie di giornalista!
- Ora se ne vada, o la denuncio per molestie - disse a quel punto
Charles Montague, che mi aveva raggiunto - Il magiavvocato della mia famiglia si
annoia se non riesce a far processare qualcuno e non chiede altro che mettersi
al lavoro…
- Uffa, quanto siete suscettibili! - urlò quella megera,
andandosene - Non sapete neanche quanto sia importante la libertà di stampa…
Generazioni bruciate! Se sapeste quanto ho dovuto lottare durante il regime di
Voldemort per difenderla…
E, per fortuna, si allontanò verso la porta.
- Mi dispiace, Niamh, per tutta la faccenda - mi disse Charles.
Stavo per dirgli che non doveva dispiacersi per nulla, dato che
si era sempre comportato correttamente, e la colpa, casomai, era mia, quando
Teddy, che non sopportava Charles Montague da un pezzetto, si è alzato, urlando
che doveva pensarci prima di mettermi nei casini: era stato un incosciente e
aveva dimostrato la stessa intelligenza di un gerbillo!
E i due subito hanno sfoderato le bacchette, lì in Sala Grande,
di fronte a tutti! Ma erano tutti matti?
- Scudo - ho sentito dire, e una barriera li ha separati.
- E ora tutti e tre in Presidenza - ha detto deciso il prof.
Paciock. Bene, continuavano i guai! Intanto, vicino alla porta, una sogghignante
Rita Skeeter stava prendendo appunti… immaginavo cosa avrebbe scritto
nell’articolo del giorno successivo: il figlioccio del salvatore del mondo
magico irretito dalla perfida arrampicatrice sociale irlandese!
La Presidenza cominciava ad essere affollata. Paciock aveva
convocato, oltre a noi tre, anche i nostri genitori (e, nel caso di Teddy,
Harry, che era il padrino, e Ginny Weasley). Per fortuna tutti si conoscevano e
nessuno incolpava noi ragazzi di niente, anzi tendevano tutti a prendersela con
la Skeeter
- E’ tutta colpa di quella pazzoide - diceva Kain Montague, il
padre di Charles - Mi ha rotto le scatole per settimane quando mi sono sposato…
e ha fatto uscire non so quanti articoli velenosi su Leanne… Questa però non
gliela perdono!
- Attento a come ti muovi, Kain - diceva Harry Potter - Quella è
una grande rompiscatole e, appena la tocchi, ti accusa di volerla censurare e
attentare alla libertà di stampa…
- Sì, è proprio stronza - continuò Ginny Weasley - ed il brutto è
che scrive quello che maghi e streghe vogliono sentire oggi… pattume. Ci sguazza
in questo genere di articoli…
- Sono d’accordo, è spregevole - aggiunse Leanne, la moglie di
Kain Montague. Poi, rivolgendosi a me e Charles: - Ma come vi viene in mente di
passare la notte insieme? La notizia è vera, immagino. Io non mi scandalizzo per
questo, ci mancherebbe, ma un po’ più di discrezione…
- Non hanno fatto niente - aggiunse mia madre - se volete, posso
raccontarvi io cosa hanno combinato. Io e suo padre sappiamo tutto: ce l’ha
detto Niamh…
In realtà non gliel’avevo detto, ma immagino lo avesse visto
quando, il giorno del discorso, aveva “letto” nella mia mente… Aveva detto che
l’aveva fatto in via eccezionale (lo spero, altrimenti sono finita!). Comunque,
una volta che ha raccontato la vicenda di Vic e Seanna, tutti hanno tirato un
sospiro di sollievo.
- Bravo, Charles! - ha detto il padre - Sapevo che non mi
avresti deluso.
- Sì, e anche Niamh ha mostrato di essere una ragazza
responsabile e matura - ha aggiunto Ginny Weasley, mentre i miei assentivano
- Devi dire qualcosa a Charles, Teddy? - ha detto Harry Potter.
- Beh, scusami, ho esagerato - ha biascicato Ted - Ma pensavo…
- Oh, sai anche pensare? - gli ha risposto con sarcasmo Charles.
Poi, visto il padre che gli lanciava un’occhiataccia, ha teso la mano a Ted,
che l’ha stretta.
Sospiro mio e applauso di tutti (finalmente un po’ di pace?)
- Ora però devo sistemare la Skeeter… - ha detto mia madre. E
poi, sorridendo: - Come si fa a dire che mia figlia è “bruttina”? Questa gliela
faccio pagare! Vediamo se riesco a contattare Luna per il nuovo numero del
Cavillo… ho idea di dove trovare qualcosa di compromettente su quella carogna…
Sai com’è… l’ultima volta che l’ho incrociata ho dato un’occhiata alla sua
mente!
- Non esagerare, però, amore… - disse mio padre
- Non preoccuparti - disse mia madre con un bellissimo sorriso -
… A proposito, mi servi anche tu… dobbiamo utilizzare il vecchio portale ed
entrare in un posto particolare…
Cosa avrebbero fatto i miei? Malgrado le apparenze (mia madre
bibliotecaria, mio padre tranquillo funzionario del Ministero Magico Irlandese)
sapevo che erano capaci di tutto… cosa avrebbero combinato contro la Skeeter?
- Ma chi ha informato quella megera? - disse Paciock - Nessuno
può parlare con la stampa senza mia autorizzazione… è una grave infrazione al
codice degli studenti, che devono mantenere la più totale discrezione su ciò
che succede a scuola… Se scopro chi è stato…
- Beh… è stata Evelyne Effervy… - e ho raccontato tutto.
Il resto della giornata è passato tranquillamente, mentre c’erano
ancora i barbosi discorsi dei delegati presenti alla Conferenza Magica (ma tutti
dovevano parlare?). Vedevo dappertutto quella schifosa della Skeeter, che, al
posto di stare a sentire i discorsi, si aggirava cercando particolari
scandalistici per qui suoi idioti “pezzi di colore”. E, il giorno dopo, sulla
Gazzetta, fu pubblicato, naturalmente, il nuovo articolo della Skeeter
(quanto la odiavo!). Naturalmente c’ero anch’io, questa volta nei panni di
femme fatale, ed ero in buona compagnia…
PARTICOLARI PICCANTI DIETRO LE QUINTE
Non solo diplomatici e capi di governo: anche sfacciate
ragazzine danno il cattivo esempio.
Hogwarts, 21 ottobre 2011. - Anche oggi la vostra Rita Skeeter,
sempre al servizio di un pubblico attento ed interessato anche ai risvolti
“rosa” degli incontri internazionali, può darvi importanti informazioni, a
stento credibili, su ciò che avviene dietro le quinte della Sesta Conferenza del
Mondo Magico.
E’ infatti stata scoperta una tresca tra l’ambasciatrice di
Transilvania, Gennifer Dimonesku e il Primo Ministro Spagnolo Carlos Machuca: la
notizia, veramente ghiotta, ha fatto il giro del globo e sono in molto a
chiedersi cosa pensa della cosa la bella Isabela, moglie (ahimé) del focoso
primo ministro che, questa notte, è stato visto aggirarsi intorno all’ala est
del Castello, occupato dalla delegazione transilvana.
Qualcuno (ma la notizia non trova conferma… per il momento)
asserisce che, nella zona, si è anche visto un mago famoso… uno che ora ricopre
un importante incarico presso l’Ufficio Auror, a cui tutti dobbiamo molto per
aver eliminato il Mago Oscuro più malvagio del secolo scorso: sembra che questo
mago “misterioso” abbia una forte simpatia per la bella Daphne Greengrass,
(sorella della signora Astoria Malfoy, moglie di Draco… di cui sotto parleremo)
impegnata come traduttrice presso la delegazione inglese presente alla
conferenza. Qualcuno, solitamente bene informato, sostiene anche che i due
abbiano passato insieme buona parte della notte… E non sarebbe la prima volta… a
quanto dicono. Ma anche altri fanno qualcosa di discutibile moralmente… Non ci
crederete ma, anche la famosa Hermione Granger (la più fidata collaboratrice del
ministro Kingsley) è stata vista in atteggiamento molto confidenziale
(alcuni direbbero “troppo”) con l’altrettanto famoso Draco Malfoy, l’ex
mangiamorte belloccio nemico giurato del “Golden Trio” negli anni della sua
adolescenza… evidentemente i rapporti tra i due sono migliorati!
La sottoscritta non ha elementi per confermare tali insistenti
voci, ma il cattivo umore che ha caratterizzato sia Ron Weasley (marito di
Hermione, nonché eroe del mondo magico e amico personale della sottoscritta),
sia la sua impulsiva e scomposta sorella Ginny, che nella partita di domenica
scorsa (dove le Holyhead Harpies sono state battute nettamente dai Chudley
Cannons per 180 a 30), è stata espulsa per triplo fallo intenzionale,
sembrerebbe confermare che i rapporti all’interno delle due coppiette, che tutti
noi amiamo, non siano così idilliaci come un tempo…
E, per finire, una chicca: la sbiadita ragazzina irlandese che
aveva puntato gli occhi su Charles Montague… ve la ricordate?... tale Niamh
O’Neil… sembra ormai essersi interessata a qualcuno più famoso… Dove vorrà
arrivare? E’ spaventoso quanto le ragazze moderne (per giunta straniere e
lontane dalla signorilità di noi inglesi!) non abbiano scrupoli e ingannino i
poveri ragazzi nostrani (spesso nobili purosangue!) pur di figurare nelle
cronache rose della Gazzetta… Beh, comunque l’ultima novità è che la tipetta
(veramente bruttina, ma con un bel seno… che sia questo che piace ai ragazzi?)
ha posto gli occhi nientedimeno che sul figlioccio di Harry Potter, Ted Lupin, e
che l’abbia spinto a litigare con la deliziosa fidanzatina che nei giorni
passati lo accompagnava… In ogni caso il giovane Ted Lupin ha sfidato ad un
duello all’ultimo sangue, davanti a tutti (compresa la sottoscritta, che è
testimone oculare!) in Sala Grande, Charles Montague: a cosa portano le moine di
una ragazzina sfacciata! Dovrà il vicepreside Paciock prendere ora provvedimenti
o permetterà che, per la sua vile inattività, capiti qualcosa di grave al
figlioccio del nostro amato Harry Potter? Vedremo cosa vorrà fare. Una bella
espulsione ed un ritorno nell’Isola di Smeraldo non sarebbe una cattiva idea: a
me e a gran parte del mondo magico sembra francamente il minimo…
Insomma, per concludere, non solo diplomatici ed eroi del mondo
magico: anche sfacciate ragazzine straniere ci offrono, con i loro comportamenti
molto discutibili, cattivo esempio.
La vostra Rita Skeeter
Ok, vedrò di sistemare tutto nel
prossimo capitolo, che sarà anche l’ultimo della fanfic e che pubblicherò
SABATO (titolo: Ogni cosa al suo posto). Mercoledì prossimo, invece,
inizierà la ff successiva, che nel frattempo ho scritto (mi sono affezionato a
quella pasticciona di Niamh e non me la sentivo di abbandonarla…). Un abbraccio
a tutti e... a sabato! Gatty
|
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Capitolo 12 *** Ogni cosa al suo posto ***
Capitolo 12
Ogni cosa al suo posto
L’articolo pubblicato dalla Skeeter non ebbe la risonanza di
quello precedente e, per fortuna, fu anche l’ultimo. Avvennero, uno dopo
l’altro, enormi cambiamenti.
La prima buona notizia fu che Teddy, dopo aver saputo che Evelyne
aveva spiattellato notizie riservate su una sua compagna (me!) alla Skeeter,
ruppe definitivamente con lei, accusandola di averlo profondamente deluso: mai
si sarebbe immaginato che la “spia” fosse proprio la sua ragazza, che, si era
accorto, era meschina e invidiosa.
E la notizia, naturalmente, fece subito il giro di Hogwarts (sì,
va bene, anch’io l’ho detto a qualcuno…) così tutti sapevano cosa aveva
combinato… Ma i guai per la Effervy non erano finiti: quella sera stessa il
vicepreside Paciock, particolarmente arrabbiato, la riprese pubblicamente,
davanti a tutti, ordinandole di non divulgare notizie palesemente infondate e,
in ogni caso, di parlare prima con lui che con la stampa. E, per far ricordare
meglio la lezione, tolse cinquanta punti a Tassorosso, così siamo sprofondati
all’ultimo posto…. Inutile dire che pubblicamente mi manifestò tutto il suo
appoggio, sottolineando che il mio comportamento era stato sempre
irreprensibile. E, in effetti, trovai, nei giorni successivi tanta solidarietà
e, addirittura, ad un certo punto (non subito, però… dopo alcune settimane!)
dovetti anche difendere Evelyne (che continuava piangendo a chiedermi scusa,
lamentandosi, a torto o a ragione, di essere stata ingannata dalla Skeeter, che
aveva ingigantito qualche suo innocuo pettegolezzo: lei non voleva colpirmi
così duramente! Si era confidata con quella sottospecie di giornalista senza
pensare alle conseguenze delle sue azioni!). Non so se fosse tutto vero quello
che diceva (non penso!), ma si aggirava per Hogwarts come un pulcino spaventato,
era ridotta ad uno straccio e mi faceva anche pena, a questo punto… Anche
perché, per qualche settimana, fu anche presa di mira da alcuni studenti anonimi
che scrivevano insulti sulle pareti delle aule (in cui “schifosa spia” era il
più gentile)...
Teddy poi, cancellata la “scuffia” per Evelyne, sembrava che mi
guardasse con occhi diversi… e poco prima di Natale… ok, questo lo racconto più
avanti! Ora seguo lo svolgersi degli avvenimenti.
Altra bella notizia: la Conferenza era finita! Fu firmato il
famoso trattato sui diritti di tutti gli esseri magici e, cosa meno importante
(ma molto apprezzabile!), la sera successiva fu organizzata una magnifica festa,
aperta anche ai delegati stranieri e agli ospiti esterni, con fantastica musica
(anche babbana) e ottime pietanze, fornite dai gentilissimi ed efficientissimi
elfi di Hogwarts. Durante la festa io fui sempre attorniata da persone che mi
attestavano la loro solidarietà! Neanche le conoscevo tutte! Va bene, un po’ li
conoscevo: c’erano tutti i Weasley con le loro famiglie, bimbi compresi (il che
voleva dire una ventina di persone almeno!), i Montague al completo, i MacDonald
(generalmente schivi di quelle occasioni mondane, ma venuti per dimostrarmi la
loro solidarietà), gli Scamander (sempre più pazza Luna!), i Nott, i Malfoy e,
naturalmente, i miei genitori con Conan (che sembrava particolarmente
tranquillo quella sera… che i miei l’avessero affatturato?) e gli zii con tutti
i cuginetti. Inutile dire che tutti furono gentilissimi e mi coccolarono per
tutta la serata, come mi fecero molti complimenti anche maghi che conoscevo di
vista o perfetti sconosciuti. Venne anche a parlare con me il vecchio professor
Lumacorno (che era stato mio insegnante quando ero arrivata ad Hogwarts, prima
di andare in pensione) e mi invitò a partecipare, a Natale (ancora mancavano due
mesi!), ad una festa che stava organizzando con i vecchi studenti dei vari
“Lumaclub”)… Evidentemente la Skeeter aveva molti nemici!
E, a proposito di quella giornalista da strapazzo, ho lasciato
per ultima la notizia più gustosa: Rita Skeeter non c’era alla festa, dato che
era già scoppiato lo “scandalo Skeeter-O’Tusoe”, come veniva definito dal
Cavillo. Infatti da quel giorno quella megera non scrisse più articoli su
Hogwarts (o su altri argomenti) e dovette ricorrere ad un magiavvocato per
difendersi dall’accusa di grave infrazione alla deontologia professionale e
attività di spionaggio illecite a favore del regime filomangiamorte di O’Touse.
Infatti era appena iniziata, nel Cavillo, uscito in edizione speciale quella
giornata (ma sarebbe poi continuata con pubblicazioni esclusive nella settimana
successiva), una feroce campagna-stampa contro di lei: Luna Lovegood Scamander
era entrato in possesso di alcune lettere compromettenti tra la giornalista e
l’ex primo ministro O’Tusoe con cui, si scoprì, aveva avuto una relazione
proprio durante la sua presidenza! I due si erano anche accordati affinché la
Skeeter pubblicasse articoli apparentemente indipendenti, in realtà non
pericolosi per il nuovo regime, per farsi una patente di incorruttibile
difensore della libertà di stampa, senza però criticare realmente O’Tusoe e la
sua cricca; contemporaneamente la Skeeter, veramente spregevole, inviava segreti
rapporti al Ministero su altri membri del mondo del giornalismo, che lei spiava
per conto dei Mangiamorte! Insomma, uno scandalo in piena regola! Le lettere
pubblicate (misteriosamente sparite da una cassetta privata alla Gringott, dove
erano conservate) erano in effetti molto compromettenti e le accuse sembravano
molto circostanziate. Insomma, la Gazzetta la scaricò senza pensarci due volte e
si scusò pubblicamente con i lettori, con l’ambasciatrice di Transilvania, con
il primo ministro spagnolo, con Harry Potter, con Hermione Granger e anche con
me (yeeh, ero stata posta al livello di personaggi così importanti!) per le
illazioni contenute nell’ultimo articolo di quell’avvoltoio della Skeeter,
mentre l’opinione pubblica, che prima l’adorava, era ora tutta contro di lei
(doppio yeeh!).
Insomma, dopo un paio di settimane, il magiavvocato che la
difendeva le propose di dichiararsi colpevole, accettare una condanna inferiore
a quello che si meritava e, per qualche anno, sparire dalla circolazione…
Purtroppo però tutte le cose belle finiranno e, prima o poi, ne sono sicura, me
la ritroverò di nuovo intorno… Vi siete chiesti come abbiano fatto le lettere
ad uscire dalla Gringott? I miei non mi hanno mai confermato niente
esplicitamente, ma di una “rapina alla Gringott”, in cui mio padre aveva
sottratto una spada a qualcuno, avevo già sentito parlare…
E, anche nei giorni successivi (per qualche settimana), io rimasi
l’eroina di mezza Hogwarts, oltre che quella particolare di Victoire e dei
gemelli … anche se, a dire il vero, non avevo fatto quasi niente. Ma tutti mi
apprezzavano per l’atteggiamento sicuro che avevo mostrato contro la Skeeter
(che tutti ora disprezzavano) e per il mio autocontrollo nel respingere i
bigotti tentativi di “normalizzare” la vita sentimentale di Hogwarts (dove per
altro, ad essere sinceri, ragazze che “passavano la notte” con i ragazzi c’erano
sempre state… ed io ne ero la prova vivente! Ero nata quando i miei avevano
sedici anni!).
Teddy stesso, poi, mi guardava con occhi diversi da quelli
precedenti (o a me così sembrava) e cercava di stare insieme a me… suscitando
anche qualche tensione con Charles, con cui ancora studiavo… infatti
continuavamo a studiare insieme Storia (e anche qualche altra materia, dove
sono, ad essere sincera, un po’ debole… lui si era offerto di aiutarmi e io
avevo accettato) . E così, prima di Natale, mentre stavo parlando in biblioteca
proprio con Charles, del più e del meno, prima di iniziare lo studio… Teddy si
è avvicinato e mi ha detto se poteva parlarmi. Charles ha intuito tutto. Lui
sapeva che stravedevo per Teddy, del resto glielo avevo detto un paio di mesi
prima, quando tornavano da Hogwarts, dopo la nostra prima uscita… Ha trovato una
scusa e si è allontanato, lasciandomi con lui…
E, finalmente, Teddy mi ha detto che gli piacevo, che mi voleva
bene, e non solo come un’amica, che apprezzava tutto quello che facevo e avevo
fatto, che apprezzava la mia esuberanza, la mia generosità, il mio coraggio (non
ha parlato di alcune parti del mio corpo che, secondo me, non gli erano
indifferenti!)… insomma, mi ha proposto di iniziare a conoscerci meglio… e di
uscire con lui!!! Era quello che avevo sempre desiderato, da due o tre anni a
quella parte, almeno!
Io sapevo perfettamente cosa rispondergli… Ci avevo pensato… nei
giorni passati…
Gli ho detto che lo avevo sempre considerato un grande amico,
una specie di fratello maggiore, ed era una persona con tante qualità, buono,
leale, generoso… lo stimavo tanto e tanto l’avevo sempre stimato… ma non ero
innamorata di lui! Mi piaceva un altro… un altro che avevo cominciato ad
apprezzare per la sua correttezza, per la sua serietà, per il fatto che mi
accettava così come sono, che mi aveva sempre aiutato senza volere niente in
cambio, che era rimasto al mio fianco anche se sapeva che non lo avrei mai
ricambiato perché gli avevo detto che il mio cuore era impegnato… e pensavo che
lo fosse, quando gliel’avevo detto… Ma lui era diventato piano piano per me
importante e pensavo sempre a lui… e sicuramente non me la sentivo di perderlo…
- Non è detto che Charles sia innamorato di te! - mi ha detto uno
sbigottito Ted, che non si aspettava questa mia risposta. Evidentemente aveva
capito che parlavo di Charles Montague - E’ una persona molto riservata e
sicuramente hai frainteso i suoi sentimenti… E’ un Serpeverde, capace di
mascherare i suoi sentimenti…
- Beh - gli ho detto - non mi importa. In ogni caso ora è mio
amico… e se anche non riuscirò a costruire qualcosa di più importante con lui,
mi basta che rimanga tale, mio amico… Ho capito veramente quanto è importante
per me… e mi sono innamorata di lui, Ted… E’ proprio una bella persona… gentile,
generoso, altruista, serio… Anche tu, se lo frequentassi, apprezzeresti le sue
qualità… Tu sei mio amico… e ti voglio bene… da amico… ma per lui sento qualcosa
di particolare, che non ho mai provato…
Teddy a questo punto ha capito (spero) che ero decisa e, anche se
ancora spiazzato dalla mia risposta, mi ha ringraziato delle belle parole e
della bella amicizia che ci legava. Poi è andato via (abbastanza abbacchiato)
ed è andato a farsi consolare… da Victoire Weasley, la sua amica del cuore!
E, la sera, Vic mi ha abbracciato fortissimo dicendomi che le
avevo salvato la vita due volte: allontanandolo da Evelyne e rifiutandolo… se mi
avesse conosciuta meglio, non mi avrebbe lasciato di sicuro, secondo lei, e per
lei non ci sarebbero state altre possibilità! Che tipetta è Victoire! Solo
dodici anni e già determinata a legarsi con Ted!
Io, nel frattempo ero andata a cercare Charles: si trovava in
gufiera (mi ha avvisato Seanna, che l’aveva visto passare), parlava con
Occhialuto, il mio vecchio gufo (che gli bubolava piano) e guardava non so che
cosa, in lontananza… Gli ho detto se potevo disturbarlo, che dovevo parlargli.
Lui ha forse pensato che l’avrei aggiornato sul mio amore per Teddy e gli avrei
detto che finalmente noi due avevamo deciso di metterci insieme. Avreste dovuto
vedere la sua faccia, quando, invece, gli ho raccontato che l’avevo rifiutato, e
gli ho spiegato anche il motivo: a quel punto gli ho fatto capire che lui mi
piaceva e gli ho detto esplicitamente che mi sarebbe piaciuto passare un po’ di
tempo insieme per conoscerci meglio (potranno parlare liberamente le ragazze
moderne? Siamo o non siamo nel XXI secolo?). E lui, allora, mi si è
letteralmente fiondato addosso, abbracciandomi e avvicinando il suo viso al mio,
mentre mi diceva che mi aveva sempre voluto bene…
Qualche mese dopo
- Un solo ricordo felice… Uno solo, mi raccomando - mi ripeteva
Charles.
Ok. A cosa potevo pensare? A quando c’eravamo baciati, la prima
volta, nella Gufiera! … Ok, deciso. Ora dovevo dire la formula… com’era…
Expecto… expecto… paterno! No…
- Expecto patronum - ripeteva Charles, con pazienza,
immaginando che mi fossi scordata tutto.
Ok, proviamo… pensiero felice… formula… movimento del braccio: -
Expecto patronum!
- Bravissima, Niamh! - sentii dire! Era Ruperta, la ragazza di
Nott, che ammirava… il mio patronus! Un ectoplasma biancastro stava
muovendosi nella stanza, di fianco a me e volteggiava sbattendo le ali in volo
radente… Immaginavo la forma già prima di crearlo… era un gufo! Ho sempre detto
che ho un debole per i gufi!
Intorno a me Charles, Ruperta e Kyle lo guardavano sorridendo… e
anch’io ero felicissima!
- Grazie, grazie, grazie, Charles - dissi fiondandomi su di lui
e baciandolo, mentre il mio primo Patronus piano piano svaniva.
- Ehi, piano, principessa! - sentii dire da Nott. Uffa, mi
prendeva sempre in giro con quel soprannome! - Altrimenti questa notte, chi lo
tiene! Tu torni nella tua Casa felice e contenta e io devo sorbirmi quel
mollaccione che guarda il soffitto con occhi sognanti e ridacchia da solo…
- Non rompere, Kyle! - esclamai, prendendo un attimo respiro -
Potrò ringraziare o no il mio ragazzo? Tu pensa a ringraziare Ruperta, che ti
sopporta ogni giorno!
- Ha proprio ragione Niamh! - sentii dire da Ruperta - E tu, come
puoi sdebitarti?
Sorrisi dentro di me. Ero straordinariamente felice! Quell’anno
scolastico era stato meraviglioso! Come avrei fatto senza Charles durante
l’estate?
Eccoci arrivati alla fine di questa
ff! Ringrazio tutti coloro che l’hanno letta, preferita, seguita, ricordata,
tutti quelli che hanno commentato una o più puntate (Ace995, AdhoMu,
Barbie_Ettelenie_91, Carme93, Mary_Evans: grazie
ragazzi!!!) e vi do appuntamento, per la nuova avventura di Niamh mercoledì
prossimo: inizierà una nuova ff, ambientata naturalmente nel successivo anno
scolastico, dove Niamh sarà sempre alle prese con problemi sentimentali (per
fortuna non suoi, ma di tutti i suoi amici… lasciamole un po’ di stabilità
affettiva, povera irlandesina, ora che ha capito di voler bene a Charles!), con
problemi scolastici (Niamh non è proprio una “secchiona” e avrà qualche problema
con qualche insegnante) e con una tematica un pochino più avventurosa (un
tentativo di furto di un importante oggetto magico in mano ai centauri). Il tono
sarà sempre leggero, “adolescenziale”. Il titolo della ff è Niamh O’Neil:
invito al villaggio dei Centauri.
Spero di ritrovarvi tutti! Un
abbraccio. Gatty :)
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