I parabatai perduti

di Leolinda
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Los Angeles ***
Capitolo 2: *** Parabatai ***



Capitolo 1
*** Los Angeles ***


Quando Nives arrivò in quella città era sola, vestita come se dovesse partire per l'Alaska e senza la minima idea di dove dovesse andare. Il portale alle sue spalle si chiuse e lei si trovò in un parco abbandonata al suo destino, l'unica cosa certa era che la sua Parabatai sarebbe arrivata a momenti. Il caldo estivo stava iniziando a farsi sentire, abbandonò la giacca pesante dietro un cespuglio e aspettò che la venisse a prendere qualche barbone. Rimase con dei pantaloni da militare che nascondevano dei piccoli pugnali e due falci a doppia lama, una maglietta nera a maniche corte che contrastavano con i suoi capelli bianchi maledetti. La notte era pungente a contatti con la pelle nuda ma quello che rimaneva della giornata di sole la fece sudare. Iniziò a camminare cercando un posto dove prendersi una cioccolata calda, ogni locale che trovò era affollato di gente ammassata per prendersi un drink. Quando girò per una via secondaria si trovò davanti ad un bar con un insegna a neon lampeggiante che dava le sue ultime forze per far leggere il nome a chi si avvicinava. Alla meta. La ragazza entrò nel locale accompagnata dal suono della porta cigolante. Nel locale c'era gente, ma meno di quanta ne avesse vista in certi bar in giro. Ci mise poco a notare che qualcun'altro aveva deciso di usare lo stesso locale come riparo. Al balcone intenta a sorseggiare una bevanda trasparente c'era una ragazza, un licantropo. Nives si avvicinò al balcone poco lontana da lei e scoprì che non servivano la cioccolata calda, così prese un bicchiere della bevanda della casa, sperando che non fosse troppo forte e che Hazel non lo sentisse. Rimase qualche minuto in silenzio facendo qualche sorso della sostanza che gli era stata versata nel bicchiere, iniziò a bruciarle la gola e gelarle il petto. Tutto sembrava tranquillo fino a quando una figura arzilla e pimpante non li comparve dietro le spalle. - Perché sei vestita così pesante? - La ragazza fecce un sobbalzo e si voltò verso la voce senza perdere un attimo. Davanti a lei si trovò una ragazza, pallida con lineamenti perfetti, i capelli alla trilli e orecchie appunta, gli occhi chiari come il vetro cristallino che rispecchiavano le giornate di sole, la scrutavano in modo pazzo. Una fata. -Allora ? - la fata era impaziente - Perché vengo da un luogo freddo- -Ma ora non fa freddo- - l'ho notato- sorseggiò ciò che rimaneva della sua bevanda e rivolse la sua attenzione alla fata. -E allora perché indossi ancora i vestiti pesanti? Vieni dalla Polonia?- -Non vengo dalla Polonia- -E allora da dove?- - Da casa mia- quando Nives finì la risposta il licantropo si avvicinò a loro e si sedette nello sgabello accanto al suo. Lineamenti forti e capelli neri tinti di verde, gli occhi scuri che scrutavano la fata e lei, con un ultimo sorso finì la sua bevanda che faceva alleggiare un' area pungente tra le ragazze. La shadowhunters era già pronta a prendere una delle falci a doppia lama prima ancora che qualcuno iniziò a parlare. -Sai di aghi di pino, Non pensavo di trovare uno shadowhunters con questo odore - -Capita quando si viene da un luogo con tanti pini- -Come la Polonia - La shadowhunters sbuffo alla esclamazione della fata sulla Polonia. -Non vengo da là- -Dai fatina non vedi che è nuova da queste parti?- il licantropo sorrise alla sua stessa frase. -tu invece da dove vieni ....?- -Io sono Jill e sono di Los Angeles al 100%- La lupa guardò la fata con fare di sfida con i suoi occhi neri nei suoi azzurri -tu?- -Io sono Jinny, mezza fata mezza matta- Le ragazze che si erano appena presentate guardarono la shadowhunters chiedendole in silenzio come si chiamava -Io sono Nives- -huuu... Come la neve, la neve è bella ma fredda, la neve blocca la strada è quando si va' in montagna si va sullo skate- La fata fece un salto sul posto mentre descriveva la neve e le ragazze la guardarono accigliate cercando di capire se stesse scherzando. -Diciamo che non funziona proprio così- Il capitolo sull'abito era finito quando Benny ne entrò con un'altro. -Perché sei qui tutta sola soletta?- -Sto aspettando una persona - -E anche lei viene dalla Polonia?- -No, cioè, nessuno di noi viene dalla Polonia - Jill rimase al suo posto guardando la fata saltellare, attenta ad ogni mossa quasi pronta a scommettere quanto tempo ci avrebbe messo ad ucciderla, se fosse stato possibile. -Tu sei strana forte fatina- la donna-lupo si lasciò riempire il bicchiere di un altro liquido blu e lo bevve in un sorso. -Forte, forte come un martello, ma non quello di ferro perché fanno male- Jinny non smise di saltellare -Allora io vado, attenta ai martelli fatina- Jill si alzò, si voltò verso Nives e sorrise con una strana luce negli occhi -Benvenuta a Los Angeles, shadowhunter- Così il licantropo uscì dalla porta cigolante e scomparve nel buio. -Lupacchiotta stravagante, ma mai quanto me- La fata smise di saltellare per ogni cosa ma il sorriso non gli lasciò il volto. Era una shadowhunter. L'idea li balenò nella mente senza un motivo apparente, ma era sicura che non stesse mentendo, il suo modo deciso, le varie cicatrici invisibili che ha qualsiasi shadowhunter, i movimenti eleganti e rudi delle mani. Modi che aveva già visto fare da altri shadowhunters che erano stati morsi, da dove veniva non era così rado vederne. Gli venne un tuffo al cuore pensando a tutto ciò ma facendosi riempire mezzo bicchiere soffoco i ricordi con un ultima bevuta. Andiamo Hazel, dove sei finita? -Perché la tua amica ci sta mettendo tanto ?- La fata la distrasse dai suoi ricordi -Io non ti ho avevo detto che stavo  aspettando un' amica - -Ma ora non l'hai negato- Nives sbuffo sapendo che era una guerra persa in un campo che non conosceva, c'era bisogno di suo fratello in certi casi. -Sto aspettando la mia Parabatai- La ragazza vide un ombra famigliare fuori dalle vetrate appannate, appoggiò il bicchiere sul balcone e si alzò. Il sorriso di Jinny vacillò quando sentì la risposta di Nives. -Certi legami sono pericolosi... Ora dove vai?-disse la fatina confusa guardandola andare via. -A cercare della cioccolata calda- La shadowhunters iniziò ad avvicinarsi alla porta ma Jinny continuò a seguirla saltellante -Ma è estate- -Ciò non mi vieta di bere della cioccolata calda- Con un passo più lungo uscì dalla porta lasciandosi dietro una fata che andò in giro a cercare qualche altra anima da disturbare.

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Capitolo 2
*** Parabatai ***


Mentre Nives parlava al bar, Hazel arrivò con un portale nel medesimo parco, vestita con qualcosa di più leggero e cosciente del fatto che la sua Parabatai fosse lì da qualche parte. Vagò per il parco ma l'unica traccia della sua amica era il suo vecchio giaccone che stava indossando un senzatetto. -Capisco- Hezel prese il suo stilo e fece la runa di localizzazione, mentre il suo io interiore le diceva dove andare, si legò i capelli rossi con una coda alta, e iniziò a camminare giocando con un pugnale alla luce di qualche lampione. Arrivò nel vicolo dove c'era il locale di Nives, guardò attraverso i vetri appannati notando persone distratte a bere, diede una rapida occhiata all'interno quando una ragazza dai capelli verdi uscì dal locale lanciandole un'occhiata veloce. Hazel colse l'occasione di guardare dentro e trovò ciò che cercava. Nives stava parlando con una ragazza, un attimo dopo i suoi occhi castani si posarono su di lei, poi la porta si chiuse, impedendo alla vista di raggiungerla. Hazel uscì dal vicolo appena la porta si aprì, dietro di lei sentì dei passi veloci che la seguivano e la porta che si richiudeva. Poi si fermò e si girò. -Hazel- in pochi secondi le due ragazze si abbracciarono e si guardarono con un sorriso stampato sul volto. -Ciao Parabatai, come sono state queste ore senza di me? - la rossa sorrise alla bianca mentre fianco a fianco uscirono alla luce dei lampioni, tornando sulla strada principale. -Sono sopravissuta, ma ora sono felice di riaverti accanto, allora come va a casa?- -Bene- con questa risposta breve che nascondeva una lunga storia, Hazel distolse la sua attenzione da Nives e disperse il suo sguardo fra i palazzi,  Nives stava per ribattere riconoscendo il suo sguardo luminoso e vago che spesso nascondeva qualcosa di oscuro. Ma i rumori di una battaglia le distrasse entrambe. Si guardarono capendo che dovevano agire, entrarono in un altro vicolo sentendo i suoni e gli odori ancora più vicini. La prima cosa che videro fu un ragazzo che  con una spada alla mano saltava di là e di qua colpendo demoni con una agilità straordinaria. Lo shadowhunter poteva non essere in difficoltà, ma Hazel e Nives non esitarono al richiamo della battaglia. Nives sguainò le sue falci a doppia lama e iniziò a colpire, dall'altra parte del campo Hazel roteava colpendo fulmineamente le creature con le lame angeliche. Anche se lontane si notava la  loro simmetria nei gesti il modo in qui restavano in allerta per non  ferirsi a vicenda.  Il ragazzo  non notò subito le due figure ma quando si trovò spalle a spalle con Hazel capì di non essere solo. -Riesco a combattere i miei problemi da solo, grazie per il pensiero - Il ragazzo dalla voce profonda uccise un demone - Ma così finirai prima- Hazel ne uccise un altro alla sua destra e i due continuarono a combattere. Qualche minuto dopo i tre si ritrovarono soli in mezzo al vicolo, ricoperti di sangue demoniaco e lievi ferite. Senza pensarci troppo si fecero la runa della guarigione, il ragazzo era quello messo peggio notarono le ragazze, ma non lo diedero a vedere sapendo che era una cosa comune per il loro lavoro. Il ragazzo mise a posto le spade e lo stilo, si sistemò un ciuffo di capelli fuori posto e sorrise alle ragazze. -Piacere io sono Ben, e voi? - Le ragazze si diedero una rapida occhiata notando le loro ferite svanire lentamente. Si presentarono e tornarono sulla strada da dove erano venuti. -E a cosa devo questo nuovo incontro?- Ben si mise apposto la camicia nera senza dare un vero interesse alle due ragazze. -Ci hanno spedite qui perché c'erano dei problemi, ma non hanno specificato quali- Hazel prese la parola -Siete a Los Angeles, ci sono sempre problemi, comunque anch'io sono qui per un problema che c'è stato all'istituto- Ben diede una rapida occhiata alla rossa che aveva accanto - Che tipo di problema?- -Non lo so, quei demoni hanno attirato la mia attenzione prima che lo facesse l'istituto- Il silenzio rapì il trio che camminava tra il buio della notte e nelle pozzanghere di luce di qualche lampione. -Siete appena arrivate, giusto? Quindi immagino che non sappiate dove fermarvi per la notte- Le ragazze lo guardarono da capo a piedi - Volete dormire da me? Ho una camera per gli ospiti e un divano - Le ragazze si guardarono, Ben non sembrava un ragazzo cattivo ma concordarono silenziosamente che non si sarebbero divise. -Si può fare- -Bhe, allora seguitemi-

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