BS Week: Warriors' memories

di Elinacrisant
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Insicurezza ***
Capitolo 2: *** Anima Gemella ***
Capitolo 3: *** Neve ***
Capitolo 4: *** Ricerca ***
Capitolo 5: *** Ti tingerò dei miei colori ***
Capitolo 6: *** E' stato un bel duello ***
Capitolo 7: *** Salice ***



Capitolo 1
*** Insicurezza ***


Insicurezza
 
All'inizio temevo molte cose.

Temevo i bulli della scuola, le persone che se la potevano prendere con me, e soprattutto il poter rovinare o soprattutto perdere le mie splendide carte.

Era insicurezza quella e se ne andava solo quando ero da solo, o con qualcuno di cui sapevo di potermi fidare ciecamente. Ma non ne conoscevo molte di persone del genere, prima.

Una volta a Gran Roro, la mia insicurezza, la mia paura, il mio timore si dissolvevano appena salito sul terreno di gioco, lì sarebbe stato Battle Spirits a decidere, a scegliere il vincitore e il vincitore, per la maggior parte delle volte, - Non per vantarmi- ero sempre io. Certo, alcune volte neanche essere su quel terreno bastava a far sparire il mio lato meno coraggioso, ma sono sempre andato fiero dei miei duelli.

Il mio interesse principale era avere nuovi Spirits, nuove carte sempre più forti e soprattutto rarissime. Solo dopo, grazie a loro ho capito cosa fosse davvero importante. E, grazie a loro, ho imparato ad affrontare la paura, e di colpo la mia insicurezza è svanita.

Stratega e calcolatore, all'inizio del mio viaggio, sapevo sempre trovare il modo più semplice ed efficace per fuggire e soprattutto ero un maestro nello sfruttare al meglio le peculiarità del mio mazzo blu,ma forse se potessi tornare indietro starei stato attento a tante altre cose.

Dopo tutte le difficoltà che avevamo superato la mia insicurezza, prima scomparsa, era tornata a farsi sentire e sono andato via. In effetti quando non hai niente da perdere la paura non fa poi così tanta paura e tutto, pur di sopravvivere, ti sembra superabile.

C’ho messo comunque un bel po’ per capire che niente si può superare da soli e, ritrovandoli, alla fine, sono riuscito a diventare forte, migliore e soprattutto sicuro – non quanto Lui, certo, ma adesso affronto molto bene le mie incertezze.

"Nonno! Nonno! Guarda: Yukari ha trovato una carta rarissima!"

"Sì, ho visto peste! Appena sarai abbastanza grande da sapere come trattarli ti permetterò di sfogliare i miei preziosissimi album di carte – ovviamente sotto la mia supervisione!"

"Dai nonno! Facci vedere!"

"Eh no! Su forza, è ora di pranzo!"

Note d'Autrice:

Ciao a tutti! Sono tornata dopo tanto tempo.
Sono felice di star partecipando all'idea della BS Week che ha proposto HikariMoon!
Spero che le mie storie vi piacciano, 
A domani,

Eli.


 

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Capitolo 2
*** Anima Gemella ***


Anima gemella
 
“All'inizio io dovevo essere quello bello, quello forte, quello valoroso : l'eroe di ogni fanciulla. Mostrandomi fiero e vincente nessuna ragazza avrebbe potuto resistermi. Ho sempre cercato la mia anima gemella, ma non ero mai riuscito a trovarla prima di diventare il capitano, il capitano della Magnifica Sofia.

La mia dolce Sofia il mio portafortuna, per certi versi il mio primo amore. Nei miei duelli ho sempre ammirato, stupito e sopraffatto da cotanta bellezza, il modo in cui le mie splendide fanciulle sfruttavano l'abilità delle mie magie gialle e tutto ciò mi rendeva tremendamente orgoglioso: vincevo e le facevo rispondere nella luce della vittoria.

Eppure nessuna di loro ha mai brillano di una propria luce come fece vostra nonna quel giorno, quando entrò da quella porta col suo bellissimo abito bianco sorridendo rivolta a me… Anche lei apparteneva ad un'altra era, anche lei come me non aveva più nessuno da cui tornare e io ero completamente perso di lei, nonostante quello che era successo."
“Nonno ci hai raccontato questa storia centinaia di volte!”
“Ehi! Come vi permettete di interrompermi!”
"Nonno, mi ero dimenticato di dirtelo: io e Mary ci siamo fidanzati!"
"Ma hai solo undici anni!? "
" E allora? Me l'ha chiesto lei, ed era così bella e felice! Avrei dovuto rifiutare?"
"No! Ma questo va contro ogni regola della cavalleria... "
" Mamma mia nonno come sei all'antica!"
"Lasciate perdere vostro nonno, lo sapete no che appartiene a un'altra era!"
“Proprio come voi, mia cara!”
 
Note d’Autrice:

Ciao a tutti!
Stavolta sono puntuale e sto cercando di mantenere il mio impegno nel rispettare la settimana!
Non c’è molto da dire quindi concludo qui; ringrazio tutti coloro che leggeranno e recensiranno,
Spero che la storia vi piaccia,
 
Eli.

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Capitolo 3
*** Neve ***


Neve
 
Era Natale.
Tutto era così uguale, tutto così simile a prima che non sembra passato nemmeno un secondo da quando eravamo lì, tutti insieme.

"Nonno, allora quando ritorna Yukari? "
"Tua sorella sta facendo un favore a tuo nonno, ragazzino. Sempre se troverà qualcuno ad aspettarla."
"Non c'è bisogno che ti lamenti nonno, sono qui! E i tuoi ospiti sono arrivati."
"Quindi è qui che vivi adesso, eh Hideto? "
" Che vuoi Mai, da quando mio figlio ha vinto alla lotteria vivo nella pacchia!"
"Beato te, io devo stare dietro a mia figlia che è di nuovo incinta!"
"Smettila Kenzo, lo sai che sei quello con meno nipoti!"
"Non è colpa mia se sono il più giovane qui!"
"Giusto, tu che sei ancora giovane dovresti portare rispetto agli anziani come noi."
"Sempre così gentile Mai!"
"Lo sai no, con l'anzianità si diventa più esigenti!"
"Come se tu non lo fossi mai stata."
"Piuttosto manca lui... Sai quando ha intenzione di arrivare? "
" Ah, non ne ho idea! Quando me ne sono andata con tua nipote si stava vestendo."
"E l'hai lasciato lì? "
"Indubbiamente! Ha detto che i capelli mi stavano male e abbiamo litigato per una mezz'oretta mentre mi stavo preparando, se lui non sa sfruttare il tempo la colpa non è mia!"
"Chissà quante gliene hai dette povero."
"Come se non se le meritasse per quanto mi ha fatto penare!"
"Hai visto nonno, nevica!"
"Cosa davvero? Su allora mettete il cappotto:andiamo in giardino!"
"Ti ricordi Hideto? Quel giorno? Eravamo qui vicino, vero? "
"Già! Avevamo prenotato un appartamento in affitto per passare Capodanno! "
"E come oggi lui era in ritardo"
"Perché è mai stato puntuale? "
"No infatti, ma avresti potuto aspettarlo almeno"
"Infatti, Mai è pur sempre tuo marito! "
"Se non mi avesse fatta arrabbiare sarei venuta qui con lui, ma visto che non sa tenere a freno la sua boccaccia ora si arrangia"
"Anche quel giorno avevate litigato, vero? "
" Già! Quella mattina aveva detto che non c'era alcun bisogno che ti vestissi di rosso, vero? E tu ti sei offesa! "
"Avevo scelto con cura quel vestito! Avevo speso un sacco di soldi e mi stava davvero bene...  E alla fine poi"
"Alla fine vi siete tirati le palle di neve addosso e non siamo andati alla festa della tua amica! "
"Già! Vi ricordate che quando è arrivato Yuuki si è arrabbiato così tanto che non gli ha parlato per tutta la sera!"
"Fino a quando non avete iniziato la guerra di palle di neve mentre io e Kenzo facevamo un pupazzo di neve gigante e Clarky era perplesso."
"Beh appena l'abbiamo colpito è stato il primo ad unirsi alla battaglia"
"E poi ci siamo uniti anche noi! Ricordi lo schieramento, Kenzo? Io Clarky e Mai contro te Dan e Yuuki! E alla fine vi abbaiamo stracciato!"
“E certo: Mai era così motivata…”
"E pensare che Yuuki era così triste quel giorno..."
"Beh erano le prime vacanze invernali senza Kajistu.. Chissà a che pensava!"
"Ma poi ci abbiamo pensato noi a tirarlo su di morale!"
"Si come no!"
"Quando lui e Dan sono finiti sotto al vischio! Clarcky era cappottato e noi ci stavamo sbellicando!"
"Clarcky mi aveva tormentato tutta la sera per farmi cercare di finire sotto al vischio con Dan! È stata la serata più stressante di quel periodo!"
"Ma dai!Vedere Dan e Yuuki sotto al vischio è stata la scena più divertente della mia vita!"
"Su questo non possiamo darti torto, vero Kenzo?"
"Già Mai!"
"Oh, guarda chi è arrivato.."
"Non vai ad accogliere tuo marito, Mai."
"Oh,certo: molto volentieri!"
"Mai! Ti sembra modo di lasciarmi quello! Se Yukari non mi avesse lasciato un biglietto con l'indirizzo a questo punto non saprei nemmeno dove andare!"
"Ah sì? Allora forse avrei dovuto scrivere l'indirizzo sbagliato!"
"Mi hai lasciato tu il biglietto, koi?"
"Forse non avrei dovuto"
"Mi dispiace tant-"
"A me no!"
"Mai! Ok che me la meritavo ma mi hai beccato in bocca con quella palla di neve! È ghiacciata!"
"Così impari ad arrivare in ritardo, Guerriero Rosso."
"Pensi che debba andare a comprare del vischio Kenzo? "
"Penso che se volevano fare i piccioncini potevano restare anche a casa loro!"
"Guerra di palle di neve! Hideto! Insieme sconfiggeremo il Guerriero Rosso! "
"Forza Kenzo! Non facciamoci battere!"
_______________________________________________
"Yukari?"
"Dimmi fratellino."
"Non pensi che il nonno diventi più strano del solito strano quando ci sono quegli altri vecchietti?"
"Perché tu non ricordi cosa facevano quando erano un po' più giovani, ototo: io sì!"

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Capitolo 4
*** Ricerca ***


Ricerca
 
"Nonno? Non riesco a studiare, ma domani ho verifica mi dai una mano? "
"Di nuovo? È già la terza volta quest'anno, Mizuki!"
"Quindi non mi aiuterai?"
"No, non piangere. Dimmi, qual è l'argomento?"
"Sei il migliore nonno! È l'apparato digerente! E proprio mi fa schifo!"
"Si dice non mi piace, Mizuki."
"Si lo so nonno, lo so, scusa. Allora? Cominciamo? "
"Va bene, ma prima dimmi come mai non riesci a studiare? Non è la prima volta che me lo dici... "
"Non lo so, non ho voglia credo"
"Mizuki... Sai che la scuola è una cosa importante"
"Sì, ma io non sono un geniaccio come te e papà!"
"Oh, andiamo fino all'anno scorso ti piaceva studiare: ricordo ancora quando venivi nel mio studio col tuo libro per studiare vicino a me! Cos'è cambiato, tesoro?"
"Niente è solo che non serve studiare! Date tutti per scontato che io non sbagli, ma quando lo faccio mi fate una solfa tanta!"
"Te l'ho già detto, ricordi? Una volta sono stato davvero importante.."
"Sì, quando sei andato nel futuro con i tuoi amici Maestri della Luce! Lo so, nonno me l'hai già detto."
"In realtà non ti ho detto tutto. Ho tralasciato una parte, forse la più importante."
"Cioè?"
"Vedi Mizuki io avevo la tua età, e fino ad allora ero sempre stato il migliore, non avevo mai sbagliato nulla, nemmeno una virgola in nessuna delle mie ricerche...ma quella ricerca nel futuro era così importante che a malapena avevamo il tempo di dormire la notte pur di venirne a capo il prima possibile. Era talmente importante che non mi sono mai impegnato tanto in nessun'altra delle mie ricerche successive, ma io ho fatto un errore, un errore di comprensione. Era scritta una cosa, ma io e la mia collega scienziata ne abbiamo capito un'altra, troppo presi dall'aver trovato una soluzione che funzionasse. Troppo attenti, ma allo stesso tempo troppo disattenti da non considerare tutti gli altri possibili significati di quella frase. E alla fine la colpa, per quello che è successo, nonostante nessuno me la desse, era soltanto mia. Sbagliando si impara, e io che prima non avevo mai sbagliato ho imparato una lezione importantissima, la più importante di tutta la mia vita. Quindi se sbagli ogni tanto, in cose di non tanta importanza, non succede nulla, ma se succede con ricerche importanti tutto quello che hai fatto prima viene buttato al vento a causa del tuo errore."
"Te lo sei tenuto dentro fino ad adesso? Devi essere stato male ... "
"No piccola, ne ho parlato ormai tempo fa col diretto interessato della mia ricerca e una volta che ho avuto il suo perdono, nonostante dicesse che non avevo niente di cui farmi perdonare, tutto il mio dolore si è dissolto."
"Sai nonno, ho deciso che non voglio fare la scienziata"
"Ah no?"
"No! Voglio scrivere la tua storia! La storia del più grande scienziato e dei suoi amici, la storia del mio fantastico nonno!"
"Mizuki..."
"Puoi ringraziarmi passandomi alcuni dei tuoi schemi sull'apparato digerente!"
"Mizuki!"
"Hai detto tu che la scuola è importante, no?"
"Mi hai fregato, inizio a pensare che inizi a passare troppo tempo con Mai, per quelle ripetizioni di informatica! Tieni, però sappi che voglio vedere un voto alto dopo che studi sui miei schemi."
"Va bene nonno, va bene!”
 
Note d’Autrice:

Ciao a tutti!
Ecco il nuovo capitolo della BS week, stavolta troviamo Kenzo nei panni di un saggio nonno che aiuta la cara nipotina a studiare!
Spero che vi piaccia, fatemi sapere che ne pensate;

Grazie a tutti,
A domani,

Eli.

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Capitolo 5
*** Ti tingerò dei miei colori ***


"Ti tingerò dei miei colori!"
 
"Nonna? Si può sapere che hai tanto da urlare?"
"Tuo padre ha sbagliato il colore della pittura per dipingere la stanza di tua sorella!"
"E dov'è il problema?"
“Ha comprato il rosa pastello! Ti sembra che siccome è una ragazza debba per forza avere la stanza rosa pastello!?!"
"Beh, è sempre una ragazza.."
"Anche io lo sono, e fidati o il periodo del rosa è solo un periodo o vedresti tua sorella vestita di rosa tutti i santi giorni!"
"Come dici tu nonna."
"Mi dispiace Mai, ma il negozio aveva già chiuso quando sono arrivato, mi spiace..."
"Ah! Hika-chan arriverà tra due giorni e qui dobbiamo fare tutto! Va a chiamare Dan per favore."
"Nonna? Che vuoi fare?"
"Dipingeremo noi la stanza di tua sorella! Su forza, aiutami vediamo che colori abbiamo."
"Verde chiaro, il barattolino del nero e del bianco, rosso, blu e rosa pastello, e un po' di giallo.."
"Verde, Rosso, blu e giallo, eh?"
"Prendi un barattolo, veloce!"
"Rosso e blu fa viola no?"
"Sì perché?"
"Oh, lo vedrai appena arriva tuo nonno!"
"Mai sai che quel tono non mi piace, soprattutto se è rivolto a me!"
"Oh, koi! Non stavo pensando a niente di male, stavolta! Stavo solo ricordando una cosa di tanto tempo fa..."
"Ovvero?"
"Che ti avrei tinto dei miei colori!"
"Mai! I capelli no, daiiii!"
 
___________________________________________-
"Fratellino."
"Ane-ue..."
"Cosa sta succedendo alla mia stanza?"
"Ehm... La nonna ha proposto di ridipingerla, sapendo che tu dovevi tornare tra due giorni voleva farti una sorpresa..."
"Allora mi spieghi perché l'unica cosa che vedo sporca di vernice oltre al pavimento sono i capelli del nonno e il vestito della nonna?!"
"La nonna ha detto che stavano rivangando il passato.. Credo..."
"E nel passato il nonno aveva i capelli con delle meshes viola? E la nonna faceva la pittrice che puliva i pennelli sui suoi vestiti?"
"No, penso proprio di no Nee-chan."
"FUORI DA CAMERA MIA NONNA! E LO STESSO VALE PER TE NONNO!"
“Si vede che hai preso da tua nonna, Hika-chan!”
“Nonno! Non ho più quattro anni: smettila di chiamarmi in quel modo!”
“L’ho detto io… Tutta sua nonna quando si arrabbia; non trovi anche tu, Haru?”
“Già!”

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Capitolo 6
*** E' stato un bel duello ***


“È stato un bel duello.”
 
“Ma uffa, nonno! Non vale che vinci sempre tu!”
“Non lo faccio mica apposta!”
“Papà! Quante volte ti ho detto di lasciare vincere la bambina ogni tanto!”
“Ma Yuzuki, tu hai imparato dalle sconfitte e sei diventata forte, proprio come i tuoi fratelli!”
“Sì certo, ma lei ha sei anni papà! E io ho iniziato giocando contro la mamma!”
“Mamma, anche tu duelli?”
“Certo! Il mio mazzo misto giallo e viola è quasi del tutto imbattibile!”
“E tu sei riuscita a sconfiggere il nonno?”
“No, mai una volta! Tuo nonno è stato il miglior duellante al mondo quando era giovane: conosco solo una persona che è riuscita sconfiggerlo!”
“E chi è stato?”
“Tuo zio Yuuki.”
“Lo zio Yuuki? Non sapevo neanche che fosse un duellante; non mi ha mai fatto vedere il suo mazzo. Appena ritorna glielo chiedo!”
“Dove vai, Shiori!”
“Non avresti dovuto dirle che tuo fratello mi ha battuto.. Adesso non riuscirà più a scrollarsela di dosso poverino.”
“E ringrazia che ce ne andiamo dopodomani sennò lo tartasserebbe per tutto il resto dell’estate!”
“Ti va una sfida, Yuzuna?”
“Mi umilierai ancora? Nah, rinuncio: l’ultima volta ho perso in soli tre turni…”
“Lo sai che non dipende da me, ma da-”
“Da quello che il mazzo ti riserba, lo so.”
“Alle volte sono stressante, vero?”
“Papà.. Ho trent’anni ormai, eri stressante quando ne avevo sedici, non adesso.”
“Ah, sì ti riferisci a quando ho detto che avresti potuto sposare solo qualcuno che sarebbe riuscito a battermi!”
“Hai terrorizzato Mamoru quando te ne sei uscito così a tavola, se non me l’avesse già chiesto prima di quella cena, penso che non avrebbe più avuto il coraggio di farlo!”
“Non ero stato così terrificante e poi parlavo di Misaki.”
“Come se tu non l’avessi detto a voce più alta apposta..”
“Che c’è.. Ha accettato la sfida ed io ho avuto prova del suo coraggio, non avrei mai duellato seriamente con lui, lo sai.”
“Ma la mamma sì!”
“Oh, beh, quello non sarebbe stata colpa mia!”
“Mi è mancato venire qui, sai.”
“Anche a me tu e tuo fratello siete mancati,Yuuki è sposato e come te vive con la sua famiglia, Natsu ormai abita in città e Misaki studia e fa ricerca e torna a casa a notte tarda.”
“E tu e la mamma ve la spassate ancora coi vostri amici, no?”
“Devo pur tenere occupata tua madre, sennò cerca sempre un movente per picchiarmi!”
“Ancora?”
“Devo ricordarti che la settimana scorsa mi ha tinto i capelli di viola con la vernice..”
“Oh, sì: nemmeno quando eravamo bambini noi tirava fuori delle cose così divertenti!”
“Guarda che ricordo bene che tu e i tuoi fratelli ridevate alle mie spalle!”
“Eri divertente con quelle maglie con gli stras e i fiocchi! E poi io ho sempre preso le tue difese!”
“Non crederle, papà! Lei era la prima ad aiutare la mamma a farti degli scherzi quando tornavi a casa!”
“Razza di fratello traditore! Neanche saluti e già mi irriti!”
“Ciao! La mamma, che sta tartassando tuo marito ti vuole.”
“Già mamma: la nonna ti vuole!”
“Traditrice! Che ci fai in braccio a quello!”
“Lo zio mi ha promesso che mi avrebbe fatto assistere a un duello tra lui e il nonno!”
“Cosa?”
“YUUUZUUUKIIII!!!!!! Vieni a darmi una mano!”
“Comincio a ricordare perché ho deciso di andarmene con così tanta gioia!”
“Allora nonno! Voglio il duello!”
“Ora no piccola che tra poco è pronto e se duelliamo adesso prendiamo parole da qua a cent’anni!”
“Uffa! Allora vado da Haru!”
“Le hai davvero detto che mi avresti sfidato?”
“Che ci posso fare, se non gliel’avessi detto mi avrebbe assillato nei secoli dei secoli!”
“Hai ragione. Comunque un duello ogni tanto fa sempre bene!”
“Ehi, ti ho pur sempre battuto!”
“Certo, se tua madre non mi avesse distratto, facendomi fare l’opinionista per ogni vestito che si provava non avrei mai perso.”
“Sì, come no! Andiamo? Prima che ci urlino addosso.”
Come posso dirgli che non mi aspettavo quell’attacco da quello spirit e che oltre a Mai, che non fa certo fatica a distrarmi, mi stavo perdendo nei ricordi: ricordi di vecchi duelli e un mazzo bianco. Ricordi di un amico perduto che, nonostante stesse sempre sulle sue, era diventato uno tra i miei più cari amici; ricordi di fiducia, giornate perse a duellare per ottenere la rivincita. Come potevo dirgli che avevo la magia per bloccare il suo attacco, ma che non l’ho fatto, perché tutto quello che volevo era dargli la rivincita, come avrei fatto allora, dandogli la mano e dicendo “È stato proprio un bel duello. Voglio la rivincita.” Avremmo continuato a duellare per sempre, senza fermarci mai.
“Koi? È pronto il riso al curry… Stai bene, Dan?”
“Si koi, tutto bene! Avevo dedotto che questo profumino non poteva essere altro che curry!”
 
Note d’Autrice:
 
Eccomi qui! Un pelo in ritardo rispetto al solito orario, ma non è neanche cominciata la scuola che già mi hanno dato da studiare…
Questa volta, nonostante l’avessi già fatto apparire un paio di volte, abbaimo Dan in prima persona a parlare! È pur sempre un campione, lui non lascia la vittoria a nessuno: nemmeno alla sua nipotina di sei anni!
Detto questo ringrazio tutti,
A domani (con l’ultima storia),
Eli.

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Capitolo 7
*** Salice ***


Salice
 
“Si può sapere perché dovevano proprio festeggiare qui?”
“È un bel posto per un matrimonio, non trovi Fratellone?”
“Ah, lascia perdere Flora, sei troppo ragazza per capire che per un guerriero come me rose e fiori non servono a niente!”
“Ah sì? Bene, allora stai pure qui da solo! Io vado a fare gli auguri agli sposi prima della cerimonia – DA SOLA!”
“Sì, si, va’ pure. Io sto bene qui, ti raggiungo prima che inizi!”
“Ma guarda tu se dovevano invitare anche lei.. Questo posto mi dà una strana sensazione, e non mi piace non sapere cosa succede!”
In mezzo a tutta quella confusione, membri delle famiglie degli sposi che facevano conoscenza, chi aspettava con ansia per vedere l’abito della sposa, nessuno si accorse che Zolder si stava allontanando dal gazebo costruito apposta per la cerimonia e che si stava addentrando nel parco.
Continuò a camminare perso nei suoi pensieri fino a quando non raggiunse un immenso salice che, in tutta la sua bellezza, ombreggiava il prato affianco ad un laghetto e celava una piccola aiuola piena di rose. Rose verdi e bianche in maggior parte, ma spuntavano a rallegrare quella monocromia rose rosse, viola, gialle e blu.
Sospirando sconfitto dal fatto che avrebbe trovato fiori e piante colorate ovunque in quel parco, si girò per tornare alla cerimonia, ma proprio in quell’istante una piccola incisione sul tronco del salice attirò la sua attenzione.
C’erano incisi diversi caratteri e a Zolder non servì molto tempo per capire chi doveva aver inciso quel tronco: quelle lettere andavano a formare i nomi dei maestri della Luce: Dan, Mai, Hideto, Clarcky e Kenzo, Yuuki e … Kajitsu.
Di colpo, l’immagine dell’ambiente attorno a lui divenne sfocata; ora due bambini, un ragazzo dai capelli bianchi e una bambina dai capelli verdi e la risata felice, si rincorrevano in quel parco, meno curato di quanto lo era adesso, per poi sedersi affianco al salice stanchi dalla corsa, per poi incidere i loro nomi sorridendo sul tronco.
Ricordi, ricordi di anni passati sotto quel salice fino a quando la ragazza non c’era più e sotto quel salice c’era solo il ragazzo. Non restò solo a lungo, la volta dopo era accompagnato da un’allegra combrincola: tutti i Maestri si erano riuniti sotto l’albero e dopo aver piantato le rose hanno inciso, uno alla volta, il loro nome affianco a quelli già presenti.
Altri ricordi ancora, un duello, due, tre, un’infinità; picnic vicino al laghetto, Dan e Clarcky bagnati fradici perché spinti nel laghetto da Mai, le foglie negli album di Hideto che li ha subito messi al sicuro nel suo zaino, per poi scoprire che non era il suo ma quello di Dan e che, quella mattina, ci aveva rovesciato in fretta e furia le briciole del panino, perché era in ritardo…
Ricordi non suoi, ma allo stesso tempo così familiari: i ricordi del Guerriero Bianco che è in lui.
“Ti perderai la cerimonia se resti ancora lì.”
“Che ci fai qui, Flora?”
“L’istinto mi ha suggerito dove trovarti… la cerimonia sta per cominciare, stanno tutti aspettando Mai.”
“Va bene, andiamo”
Entrambi, seppur non sapendolo erano, esattamente come gli altri Maestri, indissolubilmente legati a qual luogo, a quel salice, eppure senza dargli una seconda occhiata lasciarono quell’albero per raggiungere gli amici, che ormai attendevano loro.
Zolder non aveva seguito molto la cerimonia, certo aveva fatto i complimenti a Dan – che era visibilmente arrossito- quando aveva visto Mai col suo abito da sposa, ma per il resto non vedeva l’ora che finisse per potersene tornare a casa e allontanarsi da quel posto così pieno di ricordi soffocanti e non suoi.
Però una volta conclusa la cerimonia e fatti andare via tutti gli ospiti – che sarebbero tornati per il ricevimento più tardi, anche se in numero ridotto- sentì la necessità di tornare ancora una volta sotto quel salice. Dopo se ne sarebbe subito andato, aveva deciso.
Non poteva certo immaginare che, proprio sotto quel salice, Mai, Dan e tutti gli altri si erano riuniti per festeggiare e riposare tutti insieme le nozze; a quel punto tentò di andarsene e non farsi notare, ma – ovviamente – lo videro e gli chiesero di restare con loro, tanto che anche Flora si era unita a loro. Restarono lì, per un paio d’ore, ormai era ora di prepararsi per il ricevimento quando cominciarono ad andare via. I cinque Maestri accarezzarono tutti il tronco dell’albero, come se fosse una persona cara, e alla fine insieme a lui e Flora rimase soltanto il Guerriero Rosso.
“Qui è dove ho chiesto a Mai di sposarmi; ero tornato da quasi due mesi e non potevo più sopportare di farla star male, così l’ho portata qui con la scusa di rivangare il passato insieme e poi le ho fatto la proposta… Mi ha quasi fatto annegare nel laghetto laggiù, pensava volessi dirle che non c’era alcun futuro per noi.”
“Tipico tuo farti fraintendere, Dan.”
“Come se tu avessi mai parlato chiaramente, Zolder. A proposito- parlò sottovoce- io penso che dovresti dirle di questo posto.”
“Come sai-”
“Mai sa sempre tutto quello che vuole sapere!”
“A dopo, ragazzi, vado a prepararmi anche io che sennò chi la sente la mia dolce sposa!”
“Che cosa ti ha detto il Guerriero Rosso, Fratellone?”
“Niente Flora, che è ora di andare.. Andiamo?”
“Va bene.”
Nessuno li vide, quei due spiriti che felici, assistendo alla cerimonia, si tenevano per mano sorridendo per i loro più cari amici. Nessuno li vide eppure loro videro ogni momento della vita dei loro amici: i matrimoni, i bambini, i nipoti, i successi, e soprattutto i duelli.
Ogni anno infatti, nonostante l’età i Maestri della Luce – che vivono ancora nel presente, anche se ogni tanto si aggiungono quelli trasferitesi nel futuro- si ritrovano sotto quel salice e duellano: duellano come la prima volta che si sono radunati in quel luogo. Ogni volta radunandosi portando le loro famiglie; quello era il loro salice.
Tanto che in un futuro lontano, anni dopo la scoperta della verità su quello che era successo nel 2008 per colpa del Governo Invisibile – ormai dimenticato,in quel parco, proprio vicino a quel salice, affianco alle rose, venne eretta una targa commemorativa ai Maestri della Luce, per il contributo dato alla salvezza del mondo.
E i due spiriti che avevano vegliato su di loro sedevano felici sotto quel salice, ammirando la targa, solo che, questa volta, erano circondati da uno strano gruppo di personaggi – anch’essi spiriti- ben più chiassosa e decisamente tranquilla dei due, che una volta visti arrivare scoppiarono in una fragorosa risata: i Guerrieri della Luce erano, finalmente riuniti.
 
Note d’Autrice:
Questa è la prima volta che concludo una storia, e sono felice che sia la BS Week, che nonostante mi abbia alle volte messo in difficoltà nell’ideare una storia adatta al prompt mi ha fatto davvero divertire e sbizzarrirmi nell’ideare una grande discendenza – all’inizio avevo ideato di far comparire tutti i nipoti, ma poi ho dovuto studiare fino alle sette (che bello il secondo giorno di scuola, eh!) e quindi ho rinunciato a farne un elenco.
Ho voluto concludere dando un tocco diverso, forse un po’ troppo malinconico ma sono sempre stata fissata con i salici piangenti e ultimamente non faccio che ascoltare una canzone che ce l’ha come argomento principale quindi ho lasciato che fossero le mani a scrivere, insieme al cuore mentre ascoltavo la musica.
Spero che la storia vi piaccia,
ringrazio tutti,
A presto,
Eli.

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