Mal FAasun Jul

di Mikarchangel74
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Kira la ragazza drago (Parte I) ***
Capitolo 2: *** I poteri di Kira (parte II) ***
Capitolo 3: *** La trappola (parte III) ***



Capitolo 1
*** Kira la ragazza drago (Parte I) ***


~~Rastus K. Baker, un potente mago del Regno di Ogg voleva un erede, ovviamente maschio per poter tramandare la sua conoscenza ed il suo influsso magico. Il piccino un giorno sarebbe succeduto al padre divenendo a sua volta il più forte e temuto mago del Regno.
Fato volle che la dolce moglie di Rastus, Amandine, che a differenza di lui non possedeva doti magiche ed aveva un cuore puro e sensibile, desse alla luce una bimba. Il mago si sdegnò, non osò rivolgere alla piccina avvolta in fasce nemmeno uno sguardo. Si rinchiuse nel suo laboratorio pieno di ampolle e grossi tomi, ricolmo di odio verso quel piccolo esserino appena nato e sua moglie.
Col passare del tempo l'idea di aver generato una bambina divenne per lui una vera e propria ossessione nella sua mente esaltata. Immaginava che il popolo ridesse al suo passare. Così una notte decise di far sparire la causa della sua angoscia. Prese la bimba che ormai aveva già un anno, avvolta nelle coperte della sua culla, l'adagiò in un grosso cesto di giunchi intrecciati e la portò fino alle Paludi di Dekkar, dove viveva una creatura perfida e solitaria, fatta della materia delle paludi stesse. Rastus aveva fatto sparire in questo modo molte cose e persone che non gli erano andate a genio in passato.
Così abbandonò la piccina sulla fredda e umida terra vicino ad un acquitrino maleodorante. La bimba dopo poco, colta da freddo, cominciò a piangere, ma ormai era sola, abbandonata al suo orribile destino.
Quel pianto fù udito dalla creatura che, dalle profondità della terra melmosa, cominciò a risalire velocemente per divorarla. Sbucarono dapprima le grandi e lunghe braccia che colavano fango quindi si erse il corpo della creatura. La testa e il corpo erano un tutt'uno e, come una grande macchia d'inchiostro, torreggiò sulla piccina, con la bocca spalancata satura di piccoli denti appuntiti gialli e sporchi. La creatura era priva di occhi. Lanciò un gorgoglio rauco e si avventò sul tenero bocconcino, ma qualcun altro aveva assistito a tutta la scena, fin da quando la cesta era stata posata a terra e, non avendo saputo resistere a quel pianto disperato, aveva deciso di accorrere. Lanciandosi in picchiata e frenando la discesa poco prima di toccar terra, raccolse la piccola cesta con 2 artigli stringendola delicatamente nella possente zampa riprese velocemente quota, sottraendo così la preda alla famelica creatura che ringhiò tutta la sua indignazione.
Maggie una giovane dragonessa dalle squame di un bel color magenta, desiderosa di scoprire il mondo e restia al rispetto delle regole della colonia che vietavano di uscire dai propri territori, atterrò al centro della radura dove molti suoi simili stavano godendosi una pennichella, sotto i primi raggi del sole mattutino. Con delicatezza posò il cesto sul terreno. La bimba nel frattempo s'era addormentata, cullata dal movimento del volo della dragonessa e riposava tranquilla.
"Maggie! Dove sei stata?" Una voce imperiosa alle sue spalle la fece trasalire, sapeva già di chi si trattava conosceva bene quella voce. "Papà." Si voltò ed abbassò la testa in segno di sottomissione, dopo tutto Drac Falu-Rodfarg oltre ad essere suo padre, era anche il Drago alfa. Lui la guardò accigliato poi però la sua attenzione fu attratta da quel piccolo oggetto che odorava di esseri umani. Allungò il collo per osservarlo più da vicino e scattò indietro quando si accorse chi c'era all'interno. "Maggie, ma che ti è saltato in testa?!" Gridò andando su tutte le furie. "E' un essere umano! A noi è proibito interagire con gli uomini!" E fronteggiò la giovane spostandosi nervosamente da una zampa all'altra, frustando l'aria con l'enorme coda. Maggie spiegò ciò che aveva visto e dove l'aveva trovato, mentre altri draghi incuriositi da quel gridare, s'avvicinavano e si disponevano a cerchio. "Non potevo lasciarlo lì. E' solo un cucciolo e piangeva" Continuò Maggie cercando di convincere suo padre che scaricava il proprio disappunto raspando il terreno con la zampa anteriore.
"Sei sempre stata un drago dal cuore compassionevole figlia mia" Raja-Rose, una dragonessa di un bel colore rosa tenue, si avvicinò con passo lento e dopo aver strofinato dolcemente il muso contro quello della figlia in un gesto d'affetto, si affacciò sul cesto per osservare il cucciolo d'essere umano "E' così piccola ed indifesa.." Disse fra sé e sé.
"Rastus l'ha abbandonata.." A queste parole un brusio d'agitazione si sollevò tra i draghi presenti, anche Falu-Rodfarg ebbe un fremito di rabbia. Gli tornarono alla mente vecchi ricordi della ferocia del mago. Draghi ridotti in fin di vita o mutilati per colpa dei suoi esperimenti. Poi fu distolto dai suoi pensieri da un suono dolce, come il pigolio di un uccellino. Guardò sotto di sé e si accorse che la bimba s'era svegliata, si era affacciata al cesto e cercava di scavalcarne il bordo. A causa del peso tutto su un lato il cesto si rovesciò, ma la piccina affatto spaventata, aveva ripreso un po' d'equilibrio ed ora stava cercando di arrampicarsi su un dito della sua enorme zampa e rideva felice.
I draghi risero per la dolcezza di quella minuscola creaturina affatto spaventata da tutti quei grossi rettili e Raja-Rose, riavvicinò il muso, che la bambina abbracciò, lasciando la presa dalla zampa. "E adesso che ne sarà di questo cucciolo?" Domandò lanciando uno sguardo di straforo a Drac.
"Da sola morirà sicuramente.." Sottolineò Maggie e calò il silenzio, mentre tutti i draghi presenti attesero una risposta dal drago alfa. Raja-Rose dette una leggera spallata al compagno "E dai! La alleveremo noi e..." Falu-Rodfarg la interruppe serio "..E non avrà mai un compagno per la vita, non si farà mai un proprio gruppo e non potrà avere dei cuccioli..Magari si sentirà emarginata..si vedrà diversa da noi e ci chiederà spiegazioni.. Cosa le diremo? Ormai sei una di noi e non ti è permesso interagire con i tuoi simili?" Fece una pausa e la guardò tristemente "Si sentirà nostra prigioniera.."
"Dodger le può sempre cancellare la memoria, la riporteremo tra gli umani e lì ricomincerebbe una nuova vita" Azzardò Violet una draghetta adolescente.
"Non mi sembra proprio una buona soluzione." Ribadì serio Falu-Rodfarg scuotendo il grosso testone pieno di aculei frontali e cervicali.
"Ma non facciamo congetture, non possiamo sapere come crescerà e cosa vorrà." Proferì Raja-Rose. La bimba intanto cercava di conoscere tutti i draghi colorati lì presenti, allungando le braccine in alto verso i musi che la scrutavano da svariati metri sopra di lei e abbracciandoli ogni volta che qualcuno l'accontentava.
D'un tratto Solidago, la dragonessa più anziana della colonia e la più saggia gridò allegra "Vuole stare con noi!!" Tutti l'osservarono. Era noto che Solidago avesse il potere di percepire i pensieri di qualsiasi creatura. "Continua a ripetere che ci vuole bene e non vuol esser abbandonata nuovamente." La bimba adesso guardava Drac Falu-Rodfarg, come se sapesse di cosa stavano discutendo e sperava in una risposta positiva. Lui si sentì gli sguardi di tutti addosso, fissò serio la piccina e Solidago, poi sospirò e disse "E sia dunque. Rimarrai con noi per ora e vedremo come e cosa ci presenterà il futuro."
Tutti i presenti lanciarono sbuffi di gioia e la bimba tornò ad abbracciarli uno per uno sul naso per farci conoscenza. Ogni drago si fece toccare e l'annusò, per imprimere l'odore della bimba nella memoria, intanto la vecchia dragonessa gialla si avvicinò a Falu-Rodfarg sussurrandogli "Ho sentito qualcos'altro in lei .. " osservò valutando ciò che aveva sentito "E' stato qualcosa di sfuggente, ma credo d'aver sentito forze magiche attorno a questa creatura." Entrambi i draghi rimasero a guardare quell'esserino che, incerto ed audace, si spostava tra i giganteschi rettili.
"Ti chiamerò..Mal FAasun Jul che significa piccolo essere umano impavido!" Ringhiò felice Maggie e subito suo padre aggiunse redarguendola "Maggie, adesso lei è sotto la tua protezione e cura, visto che l'hai portata qui tu." Maggie saltò felice sentendosi orgogliosa e facendo tremare la terra. "Forse ci vorrà un nome più corto e adatto alla sua specie" Consigliò Raja, così Maggie dopo averci rimuginato un po' su disse "Kira! Ti chiameremo Kira."
Finito di abbracciare una cinquantina di musi, la bimba si accorse che ne era rimasto uno un po' in disparte. Un grosso drago nero punteggiato di rosso, dagli occhi inquieti e rossi come il fuoco. La piccina fu percorsa da un brivido, quel drago le piaceva poco o forse era lei che non piaceva a lui. Sì sentiva intimorita, ma gli si avvicinò ugualmente per conoscerlo. Lui socchiuse gli occhi fissandola dall'alto, con espressione feroce. Kira esitò.
La maggior parte dei draghi s'era già allontanato tornando ai propri bisogni e doveri, ma i presenti seguirono la scena tesi e silenziosi.
Quel drago si chiamava Stone Black ed era stato sempre il pensiero di Falu-Rodfarg. Era un drago piuttosto solitario, se poteva faceva scherzi di cattivo gusto e dispetti agli altri della colonia. Drac avrebbe dato qualsiasi cosa per sapere cosa stesse rimuginando.
Alle volte spariva per mesi e nessuno sapeva cosa facesse o dove fosse.
"Suvvia Stone, non avrai mica paura di un esserino così piccolo." Scherzò Raja-Rose e lui la fulminò con uno sguardo, poi anche lui abbassò l'enorme testa per farsi toccare il muso dalla bambina, che lo fece con un certo timore, osservando le lunghe ed appuntite zanne che spuntavano dal labbro superiore. Quindi tornò velocemente tra le possenti zampe della dragonessa e di Maggie, dove si sentiva decisamente più sicura. Accorgendosi del timore della bimba riguardo al grosso drago nero, Drac Falu-Rodfarg le spiegò "Stone black è un po' solitario e scorbutico.." Lanciò uno sguardo ammonitore al drago ".. Ma non è cattivo .. Adesso andiamo, avrai fame, vediamo cosa possiamo trovarti." Si avviarono verso la propria tana, in una cavità della montagna.

Gli anni cominciarono a trascorrere e Kira iniziò la sua nuova esistenza, adeguandosi più che poteva alla vita ed alle esigenze della colonia.
Giocava assieme ai cuccioli dei draghi, apprendeva assieme a loro lezioni di vita e di sopravvivenza, imparava a distinguere piante, erbe, arbusti, bacche e frutta commestibili da quelli velenosi, faceva conoscenza con gli abitanti della valle e della foresta del vasto territorio draconico; Raja-Rose rimase affascinata dalla facilità con cui Kira riusciva ad avvicinare gli animali, anche quelli più selvatici come le volpi e scoiattoli o quelli più riservati e difficili da vedere come gli unicorni. Kira era particolarmente attratta da quest'ultimi, per il candore del loro manto e la bontà del loro cuore.
"Non devi essere stupita di ciò che vedi fare alla bambina.." Le disse con dolcezza un giorno Solidago "sai, più ci penso e più un'idea mi frulla per la testa. Maggie disse, che la piccina fu abbandonata da Rastus Baker. Quale motivo poteva avere quell'... essere per abbandonarla in gran segreto ed in un posto dove nessuno avrebbe mai più ritrovato tracce e piccoli resti?" Raja-Rose prestò tutta la sua attenzione alla vecchia dragonessa che invece adesso aveva lo sguardo fisso perso nel vuoto e dopo una breve riflessione continuò "..E se fosse la figlia del mago? Per quello ho percepito un'aura magica attorno a lei all'inizio e si fa via via più forte e decisa con la sua crescita." Solidago sorrise con la sua bocca rugosa e semi-sdentata, Raja-Rose invece ebbe un tuffo al cuore e cercò Kira con sguardo preoccupato, ma Solidago la tranquillizzò subito "No, no, so cosa pensi. Non ha niente di malvagio o spietato del padre, guardala." Entrambe osservarono la bimba che felice stava porgendo ciuffi d'erba ad un gruppo di conigli che le saltellavano attorno "L'avrei sentito se il suo cuore fosse stato di tenebra, invece percepisco tanto amore e serenità in lei". Kira, come si fosse accorta che le dragonesse stavano parlando di lei, si voltò nella loro direzione e le salutò ridendo.
Oltre al divertimento Kira doveva anche studiare ed imparare, quindi era come se andasse a scuola, come tutti i piccoli draghi. Non esisteva una vera e propria scuola, nessun ambiente chiuso, ma tutte lezioni di vita e sopravvivenza, molta pratica all'aperto, come imparare a difendersi e ad attaccare come un drago, ovviamente con qualche limite, come l'impossibilità di volare e di usare la coda e il getto di fuoco. L'unica cosa extra che solo Kira avrebbe dovuto imparare crescendo era l'antica lingua Draconica, ma le piaceva l'idea anche perché sarebbe stato Drac Fallow un giovane e bellissimo drago color marrone chiaro tendente al tortora ad erudirla. Era un tipo paziente e riusciva a trovare metodi nuovi e divertenti d'insegnamento.
Quando la bimba entrò nel suo quinto anno Raja-Rose pensò non fosse più il caso che girasse nuda per Dracoralia. Raccolse alcune squame di drago nella 'fossa dei ricoresti', un luogo dove andavano a morire i draghi anziani o veniva portato tutto ciò che un drago perdeva, per cause naturali o per colpa di duelli, scontri o ferite, poi con la potenza del suo getto di fuoco riuscì a modellarle creandole una specie di abito iridescente, molto malleabile, ma al tempo stesso nessuna lancia, spada o freccia l'avrebbe potuto scalfire.

Una mattina d'autunno Kira fece la sua prima magia senza rendersene conto. Stava giocando con altri due draghetti vicino alla tana. Stava canticchiando una canzoncina, si mise in piedi e cominciò a girare su se stessa con le braccia aperte; poco dopo le foglie che si trovavano a terra si sollevarono e cominciarono a vorticarle intorno. Formarono un anello perfetto all'altezza delle sue manine. Kira rise divertita ed i due draghetti le saltellarono intorno felici.
Maggie dentro la tana sentì quel gran chiasso e si affacciò incuriosita rimanendo sbalordita e chiamò subito i suoi genitori "Mamma, papà! Guardate cosa fa Kira!"
"Proprio ieri mi domandavo quando avrebbe cominciato ad usare i suoi poteri." Disse serio Falu-Rodfarg osservando la bambina.
"Papà, .. tu sapevi..." Ma Maggie fu interrotta dall'entrata di corsa della bimba che chiese ansimando e ridendo "Avete visto?"
"Certo piccola, ma come hai fatto?" Domandò la dragonessa rosa facendo finta di non saperne niente.
"Beh ..." Cominciò seria, pensando a quel che era riuscita a fare senza però sapere come "Ho immaginato di danzare con le foglie ed è successo davvero!!" Esclamò radiosa.
"Sei proprio brava." Asserì Raja-Rose mentre Kira si voltava per tornare dai suoi amici per riprovare quel nuovo gioco.
La dragonessa guardò il suo compagno con una punta d'apprensione e lui capì al volo i dubbi di Raja, perché erano anche i suoi. ".. Per ora agisce a livello inconscio, .. credo sia ora di spiegarle le sue potenzialità, vedere cosa riesce a fare, .. essendo piccola non ha avuto difficoltà a far levitare le foglie .. chissà se riesce a spostare oggetti più grossi." Poi aggiunse grave "Bisognerà tenerla d'occhio, .. non vorrei che facesse del male a qualcuno senza rendersene conto." Guardò fuori mentre Kira si divertiva a sollevare grosse quantità di foglie col pensiero e le faceva cadere a pioggia sui cuccioli di drago che ringhiavano divertiti cercando di afferrarle al volo.

Tra le fangose paludi di Dekkar, intanto stava per aver luogo un incontro in gran segreto. Il grosso drago nero Stone Black aveva chiesto di parlare al mago Rastus Baker ed avevano deciso di trovarsi lì.
Stone sbuffò ringhiando di fastidio e sollevando una zampa impregnata di melma, la agitò schizzando fango tutt'attorno a se. Odiava quel posto così sporco ed umido, avrebbe aspettato altri cinque minuti poi se ne sarebbe volato via se il mago non si fosse presentato. Ma ecco che un rumore in alto attirò la sua attenzione: su un ramo di un albero morto lì vicino c'era il mago, probabilmente arrivato volando e si stava spolverando il suo completo scuro con le mani.
Il drago sbuffò per richiamarne l'attenzione, ma l'uomo lo guardò spietatamente "Spero avrai un buon motivo per avermi fatto venire fin qui a quest'ora, stupida creatura." Il drago emise un basso e rauco brontolio, frustando l'aria con l'enorme coda, poi però si calmo e cominciò a spiegare lentamente con voce sottile "Sai quella piccola cosetta che abbandonasti qui qualche anno fa? ..." L'uomo lo guardò stringendo gli occhi e pensando a cosa si potesse riferire l'animale. Vedendo che il mago non ci arrivava Stone tirò fuori il paniere intrecciato da sotto un'ala e glielo porse facendogli spalancare gli occhi e rischiando di farlo cadere dal ramo per l'improvvisa rivelazione. "Come?! Cosa?! .. Come fai ad avere quel coso?!!" Urlò.
Stone Black rise emettendo un suono come un colpo di tosse "La piccola creaturina è viva e vegeta. Quando l'abbandonasti c'era un drago ficcanaso e vagabondo che la prese e la portò a Dracoralia. Sta lì da noi." Il mago rimase senza parole poi si portò le mani al viso e gridò tutta la sua furia, un fulmine scaturì a poca distanza ed incenerì un albero, il drago si ritrasse impaurito, cominciava a dubitare se incontrare quel vile mago fosse stata in fondo una buona idea. Attese che si calmasse e quando l'uomo riprese il controllo proferì "Dev'essere eliminata! Non doveva andare così!" Poi guardò il grosso rettile nero "Se ci penserai tu personalmente, potrei farti dono di un desiderio. Pensa pure qualsiasi cosa vorrai veder realizzato e portami il corpo della bimba esanime.. Per uno grosso come te non dovrebbe esser difficile far fuori una piccola creatura come quella!" Stone sbuffò per la provocazione ma gli brillarono gli occhi al pensiero di poter diventare lui il drago alfa ed esser padrone di tutto il territorio di Dracoralia.
"Allora d'accordo." Tagliò corto il mago risalendo su un vecchio tappeto "Aspetterò tue notizie." E detto ciò volò via. Anche il drago dopo aver dato un'ultima rapida occhiata attorno dispiegò le grandi e membranose ali e si alzò in volo.

N.b: Questa è un mio original character, forse il primo che inventai. Iniziai a scrivere questa storia anni orsono e per ora è sempre rimasta ferma al terzo capitolo, ma chissà che non riprenda proprio a breve, quindi per questo ho deciso di pubblicarla

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Capitolo 2
*** I poteri di Kira (parte II) ***


~~Il getto di fuoco colpì con forza lo scudo di pelle membranosa improvvisamente sollevato in aria da Kira, per proteggersi. Nonostante avesse i piedi ben posizionati e piazzati a terra, la potenza del getto fece scivolare la ragazzina indietro di qualche passo.
"Dai coraggio, è tutto qui quello che sai fare?" Gridò la fanciulla affacciandosi da dietro lo scudo e sfidando Persian-Indigo, un grosso drago blu scuro. Era uno dei draghi-guerriero che proteggevano il territorio in caso di invasioni e attacchi da parte di draghi vagabondi oppure altre creature.
Spesso soprattutto in passato, gli esseri umani avevano provocato ed attaccato i draghi; Alle volte solo per stupidi sfoggi di coraggio, altre volte per prendere pezzi come cuore, scaglie, occhi, lingua e persino il liquido infiammabile che si trova nelle sacche alla base della gola, perché pensavano potessero curare chissà quali malattie terrestri o rendessero immortali. Ma qualche volta si riunivano in grosse unità, con armi che, il più delle volte, per fortuna, risultavano non troppo dannose e mortali, ma in quel caso attaccavano con il fine di sterminare l'intera colonia. Ritenevano erroneamente, che i draghi fossero la causa della moria delle loro mandrie di bestiame. .. Forse era solo una scusa per attraversare i confini territoriali ed attaccarli.
Così entravano in azione i draghi-guerriero. Draghi avviati nell'arte della guerra, in tattiche belliche, di attacco e difesa fin da piccoli; Draghi poco compassionevoli che era meglio non infastidire.
Per fortuna questi scontri capitavano sempre più raramente negli ultimi decenni.
Le poche colonie di draghi esistenti, s'erano allontanate dalla civiltà, stanchi di tutte quelle persecuzioni ed ognuna s'era trovata un proprio angolo di mondo delimitando un territorio.
Persian-Indigo si voltò di lato e abbatté la potente coda sul terreno per schiacciare l'umana, ma lei scaltramente evitò tuffandosi di lato, rialzandosi velocemente e facendo finta di trafiggere la punta della coda con un bastone di legno.
Il drago emise un sonoro verso gutturale, stava ridendo "E brava la nostra piccola 'creatura-impavida'! .. Credo che per oggi possa bastare."
"Ma come! Abbiamo appena cominciato!" Brontolò delusa Kira
"Veramente siamo qui da più di un'ora" Spiegò il drago e guardando la posizione del sole aggiunse "Saranno più o meno le tre di pomeriggio"
Kira sussultò "Le tre?! Oh no! Farò tardi!" Disse preoccupata portandosi le mani ai lati della testa.
"Dove devi andare piccola umana?"
"Da Solidago, dall'altra parte della piana, oggi doveva cominciare a spiegarmi come fare per gestire i miei poteri, dicono che adesso sono abbastanza grande e devo imparare a incanalare la mia forza magica e piano piano aumentarla ed espanderla." Disse lasciando vagare lo sguardo oltre l'immensa distesa d'erba verde "E quanti anni hai mia piccola-già-grande fanciulla?" Le chiese con una punta d'ironia, che lei però non afferrò, rispondendo orgogliosa "Ho dieci anni!" Poi ribadì pensierosa "Cavolo, meglio cominci a correre." Fece un cenno di saluto con la mano al drago blu che però la richiamò "Aspetta! Forse posso darti una mano" Si accovacciò a terra e si guardò intorno per controllare che non lo vedesse nessuno "Dai, salta su e reggiti!" La incitò con un gesto del muso e Kira non se lo fece ripetere due volte, col cuore che le martellava in petto per la gioia e l'emozione, tornò felice dal drago.
"Mi raccomando. Non dire niente soprattutto a Raja-Rose, o ci incenerirà tutti e due!" Le suggerì, mentre lei con un agile balzo, gli saliva a cavalcioni alla base del collo massiccio, sulle clavicole "Reggiti forte!". Persian-Indigo dispiegò le grosse ali e con un paio di vigorosi battiti, cominciò a sollevarsi dal terreno sballottando la passeggera affatto spaventata, ma eccitata da quella nuova e tanto desiderata esperienza.
Nascosto all'ombra di un grosso fusto di Quercia Stone Black sbuffò irritato Pensò tra sé e gli occhi gli scintillarono ferocemente. Ancora non era riuscito a svolgere il compito assegnatogli dal mago anni addietro, di uccidere l'umana. La bambina era sempre accompagnata o vigilata da qualcuno.
Il drago blu atterrò davanti alla collinetta di arenaria rossa, poco sotto l'ingresso della tana di Solidago. "Wow! E' stato ... strepitoso! Fantastico! .. Incredibile! .." Urlò Kira saltando giù dalla groppa del Drago e camminando avanti ed indietro emozionata dimenando le mani.
Persian-Indigo rise divertito poi cerco di calmarla "Ssshhh, ti sentiranno tutti e passeremo un bel guaio io e te" Kira si zittì, lanciò un rapido sguardo attorno, poi corse dal drago e gli cinse il petto. "Grazie Persian!"
"Cos'è questo schiamazzo?" Chiese allegra Solidago affacciandosi dalla sua tana.
"Niente! Sono io Sol." Rispose Kira e si avviò dall'anziana dragonessa, quando fu vicino all'ingresso si voltò verso il drago blu per salutarlo e lui le strizzò l'occhio prima di andarsene.
"Tutto bene Kira?" Le chiese guardandola con la testa inclinata da una parte e sorridendo amabilmente "Oh, non potrebbe andare meglio Sol.!" Rispose Kira ridacchiando.
"Tu mi nascondi qualcosa ragazzina" La stuzzicò Solidago e Kira sobbalzò portandosi le mani alla bocca di colpo preoccupata "Non glielo dirai a Raja, vero? .. Ti prego!" supplicò la giovane. Aveva fatto una delle sue tante gaffe, non ricordandosi che Solidago poteva percepire ogni suo pensiero e che quindi era già al corrente del volo segreto in groppa a Persian-Indigo. La dragonessa sorrise benevola "No, non temere, il tuo segreto è al sicuro con me." Le strizzò l'occhio umido.
"Adesso però concentrati, devo spiegarti alcune cose molto serie che riguardano te ed il posto da cui vieni." Kira si sedette a terra, incrociò le gambe e appoggiò i gomiti per sostenere la testa, prestando tutta la sua attenzione alla saggia dragonessa, che cominciò "Mia piccola e dolce Kira, sei sveglia e quando ti osservo a volte, dimostri più anni di quelli che hai, immagino tu sappia già a quale specie appartieni.." Kira annuì con la testa "Sono un essere umano. Me ne ha parlato Drac Fallow durante le lezioni." La dragonessa fece un leggero cenno con la testa per indicare che la bambina diceva il giusto "Non ti sei mai chiesta perché sei qui? Chi siano i tuoi veri genitori?" Le domandò con calma osservando scrupolosamente la sua espressione. Kira guardò in alto con gli occhi e arricciando le labbra come se riflettesse sulla risposta poi guardò grave il grosso rettile dritto negli occhi e rispose "Immagino che se mi trovo qui, e nessuno è mai venuto a cercarmi, vuol dire che non ero ben accetta." La dragonessa sospirò e cercò le parole per raccontarle ciò che aveva sempre supposto, poi però scosse il grosso testone pieno di segni del tempo e le disse "Avvicinati, appoggia le tue mani sulla mia fronte, ti mostrerò ciò che ho visto il giorno del tuo arrivo. Può darsi che quest'operazione ti crei vertigine, ma non staccare il contatto." La ragazza annuì e fece ciò che le era stato detto e appena appoggiò le mani sull'osso frontale del testone del drago, nella sua mente cominciarono a riversarsi e vorticare immagini come un cortometraggio e così vide il suo arrivo con Maggie. Quando si staccò dalla fronte della dragonessa dovette reggersi per qualche istante alla parete della grotta per riprendere l'equilibrio e tornare alla realtà.
"Stai bene?" S'informò Solidago. "Sì.." Rispose Kira. "Ora sai qual è la sensazione di leggere nel pensiero, forse un giorno ti farò dono di questa capacità, ma adesso torniamo a noi.." La vecchia dragonessa spiegò a Kira chi pensava fosse suo padre e, quindi, era per quel motivo che lei si ritrovava addosso quegli straordinari poteri di telecinesi.
Ad un certo punto, la fanciulla con sguardo dubbio, interruppe Solidago "Ma perché sei tu a raccontarmi queste cose? Non potevano parlarmene Falu o Raja? Dopo tutto è come se fossi figlia loro.."
"Dolce Kira, è un argomento che ha sempre preoccupato Drac Falu-Rodfarg; E' vero, è il drago alfa, il più forte di tutta la colonia e riesce a gestire ogni situazione.." Sospirò "..Ma non sapeva come avresti reagito, il tuo non esser un drago lo ha sempre messo a disagio" osservò la ragazza che stava guardando fuori dall'apertura con sguardo assente, poi tornò a rivolgersi alla dragonessa con aria triste "Mi dispiace avergli creato tanto disagio."
"Ooooh non preoccuparti tesoro" esordì Solidago con enfasi "Quel vecchio brontolone ti vuole più bene di quanto dimostri e supererà anche questi suoi crucci!" Dette un leggero sbuffetto con un grosso artiglio contro il fianco di Kira che dondolò e sorrise.
"Adesso andiamo, dobbiamo vedere di che pasta sei fatta!!" Uscirono dalla tana e si recarono all'Arena di pietrisco per provare i poteri della ragazza.
Kira già dai cinque anni, aveva cominciato a sperimentare vari poteri telecinetici, s'era accorta di poter controllare gli elementi naturali, poteva controllare il vento: creando piccole correnti d'aria o vortici, poteva controllare l'acqua: formando piccole onde o giochi d'acqua. Riusciva anche a smuovere la terra, sollevando piccoli sassi, scavando buchi o deformando rocce e alberi, e, in teoria, sapeva controllare il fuoco. Ma solo in teoria perché in pratica non riusciva a gestirlo bene; L'unica volta che ci aveva provato fu durante l'estate del suo settimo anno, quando un piccolo drago giocando con lei, aveva lanciato uno sputo di fuoco, che purtroppo, con la calura estiva, era finito sull'erba secca e, in poco tempo era divampato un incendio di grosse entità. Kira aveva tentato di circoscriverlo, ma i suoi limitati poteri da fanciulla, non erano riusciti nell'impresa, erano morti alcuni piccoli animali del bosco e stava per rimetterci la pelle anche lei, rimanendo chiusa in un anello di fuoco. S'era spaventata, aveva pianto disperata per giorni per non esser riuscita a salvare quelle piccole bestiole e in più, era stata brontolata da Drac Falu-Rodfarg per la sua incoscienza. Così non ci aveva più provato.
"Allora signorina, vediamo un po'. Ho già visto che ti destreggi bene con aria ed acqua, qui, puoi spingere i tuoi poteri fino al limite. Fammi vedere quanto son cresciuti." La esortò la dragonessa gialla e Kira la guardò un po' perplessa, aveva paura di combinare qualche guaio o peggio, far del male alla sua amica squamosa e non più tanto giovane.
"Non temere, starò attenta, sono un drago dopotutto!" Rispose avendo percepito la preoccupazione della ragazza. Così Kira si concentrò su ciò che voleva creare o manifestare, come faceva di solito. Immaginò un gigantesco tornado e poco dopo la leggera brezza aumentò d'intensità, il cielo si coprì di nuvole plumbee e in mezzo a loro terra e pietrisco cominciarono a sollevarsi e vorticare sempre più veloci. In poco tempo una tromba d'aria immensa fischiava ed ululava furiosa. Kira guardò Solidago che le fece un segno d'assenso col muso, allora portò in alto le braccia, come se abbracciasse l'enorme vortice, le abbassò di scatto e in quell'istante il vortice cessò, poi mosse le braccia davanti a se, come se cullasse qualcosa e fermandole assieme allo sguardo di lato, come se invitasse qualche amico immaginario, il vento soffiò raso terra facendo rotolare i sassolini da una parte e dall'altra quando Kira spostò sguardo e braccia dall'altro lato. Poi portò le braccia sopra la testa unendo i palmi delle mani, riaprendoli e richiudendo le mani davanti al busto, come se pregasse. Il vento cessò all'istante. La ragazza e Solidago erano chiuse in una specie di bolla dove il vento non poteva entrare.
"Brava piccola. Lo padroneggi bene! ... Riusciresti a sollevarmi col vento?"
Kira la guardò incerta "Non lo so, .. non vorrei.."
"Dai, provaci. Son sicura che ci riesci. Se dovessi sentirmi cadere, ho sempre le ali!" Le strizzò l'occhio e Kira si concentrò su ciò che intendeva fare, anche se aveva paura di farle del male.
Forti raffiche di vento turbinoso circondarono il grosso drago e quando cominciò a fluttuare in aria, gli si formò come un cuscino di vento anche sotto. Solidago venne sollevata di un paio di metri e poi riadagiata a terra con dolcezza. "Sì, direi che questo potere è padroneggiato alla perfezione!" Squittì ridendo soddisfatta la dragonessa. "Vuoi provare col fuoco?"
"Ehm...non mi sento sicura." Spiegò Kira
"Dai, sono un drago, non mi farai niente se anche ci finirò in mezzo!" Scherzò Solidago "Facciamo così, cominciamo con una piccola fiammella." Solidago lanciò un sottile e delicato getto di fuoco e Kira lo raccolse, formando una piccola fiammella come quelle delle candele, ma grande quanto un pallone da rugby e facendola danzare in aria, come se fosse poggiata sul palmo della sua mano.
"Prova a dividerla o moltiplicarla adesso." Le disse la dragonessa, ma Kira non riuscì a farlo.
"Proviamo così." Disse piano Solidago socchiudendo gli occhi e senza esitazioni spalancò le fauci e le sputò contro un forte getto di fuoco. Kira sobbalzò, ma allargò prontamente le braccia, facendo deviare il fuoco ai lati del suo corpo, abbastanza distante da percepirne solo il calore.
"Hai visto che ci sei riuscita?" Gioì il grosso rettile mentre Kira ansimava riprendendosi dalla paura.
Il sole cominciava a calare, colorando l'orizzonte di un bellissimo cremisi, che poi diveniva arancio, blu alice fino a diventare azzurro sopra di loro e scurirsi scendendo dalla parte opposta.
Kira sospirò ammirando tale bellezza e Solidago non poté che essere d'accordo.
"Sarà meglio tu vada a casa adesso. Non vogliamo far preoccupare Falu-Rodfarg e Raja Rose vero? E poi sarai stanca, oggi hai lavorato tanto." La esortò la dragonessa e Kira annuì felice.
"Vuoi che ti accompagni?" Kira scosse la testa "No, grazie, faccio volentieri due passi, così mi posso godere ancora un po' questo magnifico tramonto."
Le due si salutarono, Solidago prese quota e tornò alla sua grotta e Kira s'incamminò verso la tana del Drago Alfa.
Non passò molto tempo che vide arrivare Maggie, la quale le planò accanto "Ciao piccolina!" La salutò ridendo, sapeva che Kira odiava quel nomignolo ora che stava crescendo. "Maggie. Non ti sembra che adesso sia fuori luogo esser chiamata 'Piccolina'??! Ho già dieci anni!!" Maggie ridacchiò e le trotterellò intorno. "E' vero, ma rispetto a noi draghi, sei ancora una 'caccola'!" La sbeffeggiò. Kira stava per replicare, quando una grossa ombra passò sopra di loro, sembrava quella di un drago, infatti notarono Stone Black volteggiare in alto, in un cielo che andava imbrunendo velocemente.
"E adesso lui che vuole?" Domandò a voce bassa la giovane dragonessa color magenta.
Il grosso drago nero atterrò vicino alzando polvere e fili d'erba. "Buona sera giovani creature." Salutò con voce suadente, anche se i suoi occhi dardeggiarono perfidamente, poi fingendosi preoccupato continuò con enfasi "Kira, c'è bisogno di te! Laggiù nella valle delle pietre laviche, la diga ha ceduto e l'acqua sta per spazzar via il nido di Eliotropny ed altri draghi, non sapevo chi chiamare! Tu sei l'unica che può arrestare quel muro d'acqua!" Kira sobbalzò "Andiamo!" Disse senza esitare, ma Maggie dondolò incerta, colta da brutti presentimenti "Kira, aspetta ..."
"Maggie non c'è tempo da perdere!"
"Vieni, se ti fidi, ti porto io in volo, faremo prima!" Propose il grosso rettile nero cercando d'apparire il più convincente e affidabile possibile. "Tu potresti andare ad avvertire Drac Falu-Rodfarg." Disse a Maggie che s'innervosì e sbottò "Se qualcuno deve portare Kira, allora sarò io!" Ringhiò rivolgendo uno sguardo irritato a Stone che rispose con un'alzata di spalla.
Così Kira salì sulla groppa della giovane Maggie e i due draghi s'alzarono in volo verso la vallata, ormai era buio e Stone pensò che non poteva avere occasione migliore. Nessuno avrebbe potuto vedere niente in quell'oscurità.
Quando furono vicino alla diga, Maggie ebbe conferma dei suoi dubbi. S'arrestò facendo quasi perdere l'equilibrio a Kira. Mentre la ragazza stava chiedendo spiegazioni, Maggie urlò "E' una .."
Ma non fece a tempo a finire la frase che gli artigli di Stone Black le squarciarono la membrana di un'ala. Maggie gridò di dolore. Kira si mantenne forte al collo della dragonessa per non cadere, erano molto in alto rispetto al suolo.
Stone Black emise un basso e sonoro suono, stava ridendo. Tornò all'attacco, afferrando con le zampe posteriori la coda della giovane dragonessa trascinandola e scuotendola, cercando di far cadere la sua passeggera. Maggie cercò di colpirlo con getti di fuoco ma inutilmente.
"Kira, concedi di salvarsi alla tua amica! Buttati di sotto!" Disse con crudeltà Stone.
Kira guardò giù "Ma così morirò!" Il drago rise nuovamente "E' proprio quello che voglio! Tu non sei una di noi! Tuo padre non ti voleva e non ti vogliamo nemmeno noi!" Ringhiò sprezzante.
Kira sentì una stretta al cuore. "Non lo ascoltare! Non gli credere!" Ribatté Maggie prima di urlare perché il grosso drago nero l'aveva morsa vicino alla base della coda, e tirandola con le zampe posteriori, stava cercando di staccargliela.
"Lascerai andare Maggie se faccio come dici?" Urlò Kira avvilita e terrorizzata.
"Ma certo." mentì Stone. La ragazza abbracciò forte il collo della giovane dragonessa e si lasciò cadere nel vuoto. Maggie non fece a tempo a riprenderla e guaì disperata.
"Bene, del piccolo cadavere mi occuperò dopo, adesso devo disfarmi di te. Che ingenui gli esseri umani! Come poteva credere che ti avrei lasciato vivere." Detto questo dette un forte strattone con le zampe posteriori staccandole di netto la coda;. L'osservò con disprezzo e la lasciò cadere. La dolorante dragonessa cercò di planare a terra, senza più la coda a farle da timone, perdendo enormi quantità di sangue e con un'ala squarciata. Ma il maschio non le dette tregua e chiudendo le ali volò in picchiata su di lei sputandole un forte getto di fuoco che le ustionò la membrana già indebolita delle ali. Maggie cominciò a perdere quella poca stabilità che ancora aveva e precipitò nel vuoto in un folle avvitamento, che avrebbe fatto invidia al miglior pilota di caccia del mondo, ma per lei significava la fine.

"Non sono ancora rientrate! E' buio fuori!" Ruggì adirato Falu-Rodfarg muovendo stizzosamente la coda e controllando per la ventesima volta in mezz'ora, fuori dalla tana. Anche Raja-Rose era preoccupata, ma per non peggiorare lo stato d'animo del compagno, cercava di mostrarsi tranquilla "Vedrai che rientreranno a momenti. C'è Maggie con lei. .. Sai come sono fatte." Poi però lanciò una rapida occhiata fuori anche lei.
Non erano mai rientrate di buio, era una regola. Potevano star fuori solo se erano invitate da altri draghi.
"Quando rientrano le sistemo io!" Continuò a brontolare il drago "Staranno chiuse qui in punizione per un bel po'!" "Forse si sono trattenute da Solidago, andiamo a vedere." Propose la dragonessa fiduciosa.
Così i due draghi spiccarono il volo e si recarono alla tana della vecchia saggia.
"No, mi spiace, non sono qui. Volevo accompagnare Kira, ma poi ho visto che stava arrivando Maggie e sono tornata a casa." Disse afflitta Solidago.
"Riesci a sentire qualcosa? .. Le puoi percepire?" Chiese Raja apprensiva. La dragonessa chiuse gli occhi concentrandosi, ma dopo qualche secondo, scosse mogia la testa "Mi dispiace, non devono essere qui vicino. Non sento niente."
"Abbiamo bisogno di aiuto. Ci serve Avory!" Proferì Raja, mentre il drago alfa già si stava alzando in volo per andare a chiamarlo.

Kira vedeva avvicinarsi il suolo a gran velocità. Cercò invano di usare i suoi poteri per rallentare la discesa, ma troppi fattori la deconcentravano e c'erano anche troppi elementi da controllare: il vento, la gravità e soprattutto il panico che le bloccava la mente. Dopo tutto era una bambina di soli dieci anni. Quando cominciò a vedere più distintamente le cime dei liriodendri, alberi che raggiungono mediamente i 20-30 mt d'altezza, sotto di se, cercò di immaginarle come piano d'appoggio ed un po' funzionò, rallentò la sua velocità, ma non abbastanza perché colpisse con forza le fronde sull'addome che le fecero espellere tutta l'aria dai polmoni. Boccheggiò cercando di riprendere fiato; La botta la stordì e cominciò a sbattere e ruzzolare contro rami e tronchi, procurandole fratture e abrasioni. Quando infine toccò terra, aveva già perso i sensi.

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Capitolo 3
*** La trappola (parte III) ***


~~Maggie, la giovane dragonessa color magenta, emise un debole rantolo e sputò un fiotto di sangue. Tentò di sollevarsi da terra, ma un'acuta fitta di dolore al torace, la fece mugolare e desistere per un momento. Pensò alla piccola umana, aveva visto dov'era precipitata, non distava molto da lei ne era sicura. Se Kira non era morta, doveva trovarla ed aiutarla.
Non c'era tempo da perdere, il perfido drago nero Stone Black, sarebbe sopraggiunto da un momento all'altro per finire il suo lavoro.
Maggie altresì, era al corrente che la sua caduta le aveva procurato ferite mortali, non aveva trovato alberi che rallentassero la sua folle discesa e l'impatto col suolo era stato violentissimo, i suoi organi interni erano stati schiacciati per via del peso, persino il suo scheletro interno, per quanto massiccio, s'era scheggiato ed i polmoni erano stati perforati; Respirava affannosamente emettendo sibili inquietanti. Ma doveva trovare Kira. Aggrappandosi a tutta la sua forza di volontà e quelle poche energie rimastale, cominciò a trascinarsi con le zampe anteriori, lasciando dietro di se una grossa scia di sangue nerastro. Guardò in ogni direzione, per fortuna la sua vista era ancora abbastanza buona e vedeva bene anche nell'oscurità della notte, ma della bambina neppure l'ombra. Eppure, doveva esser lì, grazie al suo continuo girovagare per il territorio e al di fuori di esso, aveva imparato a riconoscere punti e segni naturali per poi orientarsi e ritrovare la via di casa. Nonostante fosse impegnata nello scontro con Stone Black, aveva guardato giù e osservato alcuni alberi e la loro struttura per riconoscerli e ora c'era proprio sotto. Poi la vide ed il suo cuore si fermò per qualche secondo. Avrebbe voluto gridare tutta la sua disperazione, ma si trattenne per non farsi individuare dal grosso drago nero che si stava aggirando nelle tenebre del cielo.
La fanciulla era riversa sul terreno in una posizione innaturale, ma la cosa che più la impressionava era l'osso bianco che spuntava da sopra il ginocchio destro e una grossa scheggia di legno che le attraversava da parte a parte il collo.
Le si avvicinò e osservò angosciata il suo petto. Sì! Si sollevava e abbassava lentamente. Maggie si sentì rincuorata e fece una smorfia di dolore quando sospirò. Kira era ancora viva anche se non sapeva quanto sarebbe andata avanti in quello stato. Neppure l'abito poderoso fatto con scaglie di drago l'aveva protetta; Certo, le parti del corpo di Kira coperte dall'indumento, non s'erano nemmeno graffiate, ma era pur sempre precipitata da quasi 23mila piedi, ottocento metri circa! Era tanto se ancora respirava!
La dragonessa magenta, ormai allo stremo, strinse i denti ed esaurì le sue ultime forze per togliere il pezzo di legno dal collo della ragazzina e trascinarla vicino ad una grossa pietra con una cavità sotto. Una sola cosa poteva donarle adesso: le sue lacrime. Kira sarebbe guarita e avrebbe continuato a vivere. Piegò il muso di lato e lasciò cadere tre lacrime: una sul collo e la ferità dalla quale pulsava sangue, cominciò magicamente a chiudersi e così accadde anche alla ferita della gamba. La terza lacrima la lasciò cadere sul volto della bambina "Con questa ti ricorderai sempre di me.." Sussurrò Maggie, quindi, la spinse dolcemente con la punta del naso, nella stretta grotta e si accasciò davanti all'apertura, così Stone non l'avrebbe potuta trovare. Chiuse i suoi occhi ed esalò il suo ultimo respiro.

Il drago spinoso color avorio tastava con le zampe anteriori il terreno circostante, dove l'erba era schiacciata; Le sue dita erano diverse da quelle degli altri draghi, non avevano artigli affilati, ma erano composte di setae, come quelle dei gechi. Gli altri tre draghi presenti: Drac Falu-Rodfarg, Raja Rose e Solidago lo guardavano trepidanti in silenzio.
"Erano qui. .. Stavano scherzando.. Mentre tornavano a casa.. Un drago ... Mi pare sia Ston...Sì, Stone Black è arrivato da quella direzione" Indicò un punto con la coda, mentre Falu-Rodfarg cominciò ad emettere un basso e tetro suono gutturale, carico d'odio.
Avory, il drago chiaroveggente, tornò a concentrarsi sulle immagini che gli scorrevano nella mente e proseguì "Stone voleva che Kira andasse con lui .. Nella vallata per qualche motivo.." Si spostò toccando un altro punto "Doveva salvare delle uova da un'alluvione ... Ecco, da qui si sono alzati in volo. Kira stava su Maggie." I quattro imitarono esattamente ciò che avevano fatto Stone e Maggie prima di loro, sbattendo le gigantesche ali e sollevandosi da terra; Avory riusciva bene a seguire la traiettoria grazie ai particolari, microscopici forellini delle sue placche ossee frontali che immagazzinavano ogni odore, particella o scia lasciata nell'aria e riusciva via via a vedere come un film ciò che avevano fatto i due draghi e l'umana qualche ora prima.
Quando anch'essi giunsero vicino alla diga naturale, il drago avorio si paralizzò, raggelato.
"Cosa succede?! .. Cos'hai visto??!?" Domandò Raja con voce acuta, spaventata per l'improvvisa reazione.
Lui lanciò una rapida occhiata a Solidago, lasciandole ascoltare col pensiero quel che aveva visto e chiedendole di allontanare la madre di Maggie. L'anziano rettile annuì e cercò con dolcezza di convincere Raja a seguirla, ma intuendo la gravità della situazione, lei non ne volle sapere di andarsene "No! Non andrò da nessuna parte se prima non mi dite cos'è successo! Dov'è la mia Maggie? Dov'è Kira?!" Strillò sull'orlo di una crisi di pianto, preparandosi al peggio.
Avory guardò Falu-Rodfarg, non sapendo come fare a raccontargli che aveva visto Stone Black massacrare la loro figlia e che entrambe erano precipitate infondo alla valle.
"Ti prego, parla" Lo incoraggiò il drago rosso con voce bassa e preoccupata. Non era sicuro d'esser pronto a ricevere tragiche notizie, ma se ancora c'era una qualche speranza .. Forse non erano tanto orribili quelle notizie.
".. Bè, qui Stone ha ... aggredito Maggie. .. Kira è precipitata .. Poi .." Deglutì. Non riusciva a dare tutti gli agghiaccianti dettagli ai due genitori nonché suoi cari amici. Era doloroso anche per lui, aveva visto nascere quella piccola draghetta peperina rosa scuro. Non odiò tanto il suo potere quanto in quel momento!
"Maggie! Maggie!" Urlò distrutta Raja-Rose.

Giù in fondo, tra gli alberi della gola, Stone aveva trovato il corpo di Maggie, ma nessuna traccia della piccola umana. Sentì gridare nell'oscurità del cielo sopra di lui, alzò il muso e sbuffò spazientito. Doveva andarsene il più velocemente possibile. Sarebbe tornato con calma a cercare il cadavere da portare al mago; E mentre se ne andava , nascosto dalle insenature della valle, si crogiolò al pensiero che presto, molto presto, lui sarebbe divenuto il drago alfa; Avrebbe avuto tutto il territorio di Dracoralia, con i suoi tesori, tutto per sé e, nessuno avrebbe mai più sentito parlare di Drac Falu-Rodfarg.

I tre draghi planarono tra le alte ombre nere degli alberi, e, guidati dal drago avorio trovarono il corpo di Maggie con facilità.
Raja-Rose si sentì mancare ed emise un ruggito acuto e stridulo, colmo di angoscia. Molti draghi in vari punti del territorio l'udirono nel silenzio di quella notte tetra. Anche Falu-Rodfarg sentì il cuore fermarsi e frantumarsi in mille pezzi. La loro giovane cucciola giaceva lì, davanti a loro, orribilmente mutilata ed esanime. Per un momento nessuno pensò più a Kira, poi Avory si schiarì la voce e sussurrò piano "Kira .... L'umana è nascosta dietro il corpo di Maggie."
Con enorme dolcezza, Falu-Rodfarg spostò lentamente il corpo della giovane dragonessa, come se non volesse svegliarla dal sonno e assieme ad Avory si affacciarono alla stretta apertura, afferrarono Kira con cautela e la tirarono fuori adagiandola in mezzo a loro. Solidago sospirò sonoramente nel vedere che Kira respirava, anche se era ancora priva di sensi. La pelle del collo e del ginocchio era molto rossa, ma le ferite erano ormai del tutto chiuse.
"L'ha salvata con le sue lacrime.." Disse piano Avory.
"Io porterò Maggie fino alla fossa dei 'Ricoresti'" Asserì il grosso drago rosso, poi si rivolse alla sua compagna "..Te la senti di portare Kira all...." Cercò la compagna guardandosi intorno ".. Raja. ... Dov'è Raja?!" Gli altri due draghi sollevarono i musi cercandola anche loro, ma prima che dicessero qualcosa, Falu-Rodfarg era partito, zigzagando agilmente tra le fronde degli alberi per tornare nel cielo e intercettare la sua compagna, perché immaginava dove volesse andare e con quali intenzioni. La vide, era quasi alla fine del bosco, vicino alla diga. Si precipitò dietro di lei sbattendo le ali furiosamente. Quando la raggiunse le sbarrò la strada e lei per poco non lo investì "Lasciami passare!" Le gridò lei furiosa.
"No! Sei fuori di te dal dolore! Dove pensi di andare? Dove lo cercherai? .. E poi? Pensi di affrontarlo da sola?.. In questo stato? .. Non hai dato mai neanche un morso a qualcuno! Figurati se riesci a battere un .. uno spietato assassino come quello!" Ansimò sbuffando il drago alfa.
"Ma io devo..." Cominciò la dragonessa col suo tenue color rosa, che nel buio della notte sembrava cadaverica; Si rendeva conto che quel che aveva detto il compagno era vero. Un po' della sua follia sbollì, si sentì svuotata e assurdamente stanca. Allungò verso il basso il lungo collo quasi a toccarsi la pancia.
"Ti prego. Vieni con me. Diamo una giusta sepoltura a nostra figlia e occupiamoci dell'altra creatura..." Le disse teneramente.
Raja sollevò nuovamente il capo di scatto e lo guardò gelida "E' colpa sua se nostra figlia è morta! Non doveva rimanere! Avevi ragione tu. Se lei non ci fosse stata, Maggie non sarebbe morta!" Sibilò furente.
"Raja, ormai lei fa parte della nostra famiglia. Ti prego torna con me, non voglio perdere anche te." Provò ancora a farla ragionare. Lei si rabbonì un po' e seguì il suo compagno tornando al corpo di Maggie.
La prima tappa del piccolo lugubre corteo funebre, fu alla fossa dei 'Ricoresti', dove lasciarono il corpo martoriato della giovane dragonessa in una cavità, coprendola con petali di rosa e chiudendola con un grosso lastrone di pietra, in modo che nessun altra creatura potesse accedervi. Falu-Rodfarg vi impresse sopra la lettera 'M' col fuoco. Poi tornarono ognuno alla propria tana. Il drago rosso controllò le condizioni di Kira, ma sembrava che tutto andasse bene "Non resta che aspettare che si riprenda."

Kira stava correndo a perdifiato, scappando da alcuni grossi e famelici lupi. Sentiva ringhiare dietro di lei, si voltava e vedeva grosse zanne appuntite e grondanti di saliva. I loro artigli erano sproporzionati, giganteschi e ad ogni falcata sollevavano grosse zolle di terra.
Non riusciva a seminarli. Era terrorizzata. Poi sentì il terreno sotto di lei farsi molle, i suoi piedi correvano come su un tapis-roulant... non procedeva e i lupi erano a meno di un metro da lei. Quello più vicino spiccò un balzò, le fauci spalancate all'altezza della sua testa. Kira urlò.
Scattò a sedere, ansimando e tremando violentemente, non rendendosi ancora conto del posto in cui si trovava. Un muso amico gli comparve davanti agli occhi.
Il suo grido aveva fatto destare Raja-Rose ed il compagno che l'osservavano preoccupati.
Kira capì d'aver avuto un incubo. Era nella sua tana. Poi le cominciarono a tornare a mente alcune immagini.. Alcuni orribili ricordi. Voltò lo sguardo sconvolta in ogni angolo della buia grotta "Maggie! Maggie!!" Col fiato corto ed il cuore che le martellava in petto per il brutto presentimento che sentiva, chiamò più volte la sua grossa, squamosa amica.
I due draghi la guardarono costernati e lei ebbe la conferma delle sue atroci sensazioni.
"Noooo!" Gridò alzandosi, vacillò per la spossatezza, ma arrivò all'ingresso della tana. La terra tremò leggermente. Drac Falu-Rodfarg guardò Raja preoccupato; Quel terremoto poteva esser stato provocato dalla ragazzina. Con cautela raggiunse Kira e guardando fuori rimase impressionato da ciò che vide: Massi giganteschi, che anche un drago avrebbe avuto problemi a sollevare, volavano in aria scontrandosi e disintegrandosi, un vento impetuoso piegava fin quasi a spaccare e sradicare gli alberi.
"Kira .. Kira ti prego, adesso basta." Ma lei pareva non ascoltarlo. Accecata dal dolore e dalle copiose lacrime che le inondavano gli occhi.
"Kira ..." La chiamò nuovamente il grosso drago rosso sovrastando il forte rumore di quell'incredibile tempesta. Lei si rilassò e tutto cessò all'istante.
"E' colpa mia..." Sussurrò poi, guardando a terra. "Devo andarmene. Non voglio che altri draghi muoiano a causa mia." Falu-Rodfarg dopo qualche secondo di silenzio le parlò "Non è colpa tua. Ho sempre saputo che Stone Black era un drago malvagio e l'ho sempre lasciato fare. Lo cercherò e.." Ma lei lo interruppe "No, è solo me che vuole. Finché rimarrò qui, chiunque mi sta accanto è in pericolo. Credo sia giunta l'ora per me, di tornare tra i miei simili. Ti prego, portami ai confini di un insediamento umano e dì a Blue Dodger che voglio che mi cancelli la memoria, così sarò sicura di non rivelare mai a nessuno, tutto quel che so su di voi e di Dracoralia." Kira si voltò e cominciò a scendere dalla tana. Immaginava dove potesse esser stato portato il corpo di Maggie e voleva andare a darle un ultimo saluto, ma soprattutto, voleva stare da sola.

Non si rese conto del passar del tempo. Era ormai buio quando sentì un turbinio d'aria vicino a lei e sollevando la testa dalle braccia incrociate, poggiate sulle ginocchia, vide la vecchia saggia dragonessa gialla, posarsi. Si asciugò le lacrime e tirò su col naso. Solidago la guardò triste e indulgente, con la testa inclinata "Vieni piccina, Raja e Falu-Rodfarg sono in pensiero per te."
"Oh Sol!" Kira corse ad abbracciare l'anziana dragonessa che sentì tutto il dolore che la bambina provava. Se la strinse dolcemente a se col muso "Maggie sarà sempre con te. Ti ha salvato la vita e donato le sue lacrime, vieni ti accompagno alla tua tana."

Il giorno seguente il cielo era grigio, come l'umore di Kira. Fece il giro del territorio, salutando tutti i draghi e gli animali che aveva conosciuto, sperando di vedere per un'ultima volta qualche unicorno. Stava quasi per perdere le speranze, quando finalmente ne sbucò fuori uno da alcune macchie di ginestre, senza proferir parola le andò diretto incontro, arrivato a mezzo metro da lei, piegò la testa verso il basso e le puntò il corno frontale al petto. Una scintilla di luce scaturì dalla punta del corno. Kira percepì un gran calore nel punto in cui era poggiato il corno, ebbe paura e si ritirò massaggiandosi. Le disse parlandole nella mente il candido destriero. Poi si voltò tornando da dove era venuto
Lei rimase ancora qualche istante a guardare le macchie di ginestre, poi tornò alla tana, era giunto il momento di andarsene. Mentre camminava pensò amareggiata
Salutare Solidago e Raja fu più difficile di tutti e mentre s'allontanava sulla schiena di Falu-Rodfarg, in compagnia di Dodger, continuò a guardare la tana ed il posto dove era cresciuta, che rimpiccioliva alla vista piano piano, fino a sparire. Stava lasciando ciò che aveva di più caro al mondo, per andare in un posto di cui conosceva poco, anzi, forse proprio nulla, dopo che Dodger avesse svolto il suo compito.
Oltrepassarono i confini di Dracoralia e si fermarono nei pressi del villaggio di Ogg. "Qui è dove sei nata" Le spiegò Falu-Rodfarg "Cerca di star lontana da tuo... dal mago" Poi le posò sul palmo della mani alcune pietre preziose: 2 rubini, 3 diamanti, 5 lapislazzuli, 7 smeraldi e altre piccole pietre "Scambia questi con la moneta locale, così avrai di che vivere."
Kira non capiva perché Falu gli dicesse tutte quelle cose, tra poco avrebbe dimenticato tutto. Mise in tasca le pietre e abbracciò forte il collo del drago alfa prendendolo alla sprovvista. "Vi voglio bene!! Vi ho sempre voluto bene!" Il drago rosso, volendo mantenere un certo contegno, deglutì e riuscì solo a dire "Lo so."
La ragazzina salutò anche Dodger.
"Sei pronta?" Le chiese il drago e lei annuì. I due rettili si guardarono, poi Dodger disse a Kira di fissarlo negli occhi. Le soffiò piano con le narici e lei dopo qualche istante, crollò a terra svenuta. Falu-Rodfarg guardò apprensivamente il drago blu che lo rassicurò "Tra poco si riprenderà. Dobbiamo andare."
Drac Falu-Rodfarg guardò la bambina con affetto un'ultima volta, poi si alzarono in volo ritornando nel loro territorio.
Volarono in silenzio, il grosso drago alfa stava già pensando a ciò che aveva intenzione di fare appena rientrato nella sua terra. Si disse digrignando i denti.



N.b. La storia per ora è ferma a questo punto da mooolto tempo. Ma cercerò di riprenderla e contintuare. Le Vostre recensioni, consigli e suggerimenti, saranno preziosi affinché io migliori e saranno un grosso stimolo per proseguire.

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