All of Me

di El3da
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


Non riusciva a ricordare l’ultima volta che si era sentita così agitata nel rivedere la sua ex moglie, erano passati diversi mesi da quando Callie aveva accompagnato Sofia a Seattle per poi fare ritorno a New York, città che era diventata la sua nuova casa, dove aveva una vita piena e una persona accanto che l’aspettava tutte le sere nel letto per parlare della loro giornata e poi amarsi in un abbraccio.

Chiuse gli occhi per un istante e le tornarono alla memoria delle immagini del passato, quando ancora lei e Callie vivevano nel vecchio appartamento a pochi passi da Mark, un sorriso apparve sulle sue labbra in ricordo dell’amico, non vedeva l’ora arrivasse quel momento che aveva il profumo dell’amore, quello in cui l’una distesa a fianco all’altra si guardavano negli occhi e iniziavano a raccontarsi ogni cosa di quello che avevano fatto nelle ore estenuanti del lavoro.

Ma quei racconti duravano sempre poco, era impossibile resistere al sorriso della mora e il più delle volte era proprio lei a troncare i discorsi soffocandoli con un bacio che dava vita a una sfrenata e intensa passione che durava ore e in molti casi, tutta la notte.
Da quando aveva divorziato e Callie era partita per New York, non era più riuscita a legarsi a nessuno per davvero, Eliza era stata una piacevole compagnia ma non le aveva suscitato quel desiderio di voler condividere ogni momento della giornata, le altre donne erano state tutte avventure di una notte, l’unica persona che le stava riaccendendo qualcosa dentro era Carina.

Arizona per un attimo cambiò espressione, buttò un’occhiata su Sofia che le dormiva accanto e guardò fuori dal finestrino dell’aereo, da lassù tutto sembrava così piccolo, persino i suoi pensieri.
Ricordava ancora l’espressione triste e delusa di Carina che le chiedeva di restare, di scegliere la sua felicità e di provare a portare avanti quello che stavano costruendo insieme, i suoi occhi la supplicavano in silenzio e quel bacio dolce e intenso che sapeva di addio, ancora bruciava sulle sue labbra.
Forse, se Sofia fosse stata felice a Seattle, le cose sarebbero andate diversamente, avrebbero avuto una chance, ma la verità è che in quel momento Arizona desiderava solo vedere sua figlia tranquilla e felice e questo voleva dire avere entrambe le mamme vicine, per quanto le fosse costato lasciare il lavoro, i suoi amici e la sua vita per trasferirsi in una nuova città, sentiva che era la cosa giusta da fare.
Amava Sofia più di qualunque altra cosa al mondo, per lei avrebbe sacrificato ogni cosa. La guardò e le accarezzò i capelli, assomigliava davvero tantissimo a Callie.

La sera che litigò e disse addio a Carina, andò in camera sua e restò a guardarla per qualche secondo, poi prese il telefono, aveva il cuore in gola, chiamò Callie.
Durante la conversazione le raccontò il disagio che Sofia stava esprimendo, le mancavano i suoi amici, le mancava la sua mamma, era chiaro che non voleva più stare a Seattle, aveva bisogno delle due sue mamme, così decise di comunicare a Callie la sua decisione: si sarebbe trasferita a New York.
La mora restò in silenzio per qualche secondo, forse spiazzata da quella notizia improvvisa.
Callie: Come farai con il lavoro? La tua carriera?
Arizona: Ci ho già pensato, Nicole Hermann vuole aprire un centro per formare altri medici nella chirurgia fetale, mi vuole al suo fianco ed io le ho detto che avrei accettato solo se possiamo fare questa cosa a New York.
Callie: Wow…è bellissimo, sono molto felice per te.
Arizona: in questo modo potremmo stare entrambe vicine a nostra figlia, ovviamente, quando sarò li vedremmo come organizzarci, non voglio in nessun modo interferire nella quotidianità tua e di Penny.
Callie: In realtà con Penny è finita da un po'…
Arizona: Ah…
La bionda non riuscì a proferire parola per qualche secondo, per mesi aveva immaginato la vita felice della sua ex moglie con la nuova compagna, provando anche rabbia, ed ora scopriva che era tutto finito, dentro di lei si alternavano sentimenti contrastati che andavano dal dispiacere alla gioia, era difficile capire e in quel momento Arizona non voleva farlo.
Callie: Arizona?
Arizona: Ci sono scusami…mi dispiace molto per te e Penny.
Callie: Non dispiacerti, le cose non andavano bene, poi ti spiegherò quando sarai qui.
Arizona: Allora ci sentiamo più avanti, mi serviranno delle settimane per preparare la mia partenza, devo sistemare delle cose qui, dare le dimissioni a lavoro e inizialmente dovrò stare in un hotel, poi mi cercherò un appartamento.
Callie: Se vuoi puoi venire a stare qui qualche giorno, ho la stanza degli ospiti e poi sono sicura che Sofia ne sarà felice, di trascorrere un po' di tempo insieme con entrambe.
Arizona rimase un po' spiazzata da quell’offerta ma effettivamente le conveniva per tanti aspetti, inoltre aveva ragione, loro figlia ne aveva proprio bisogno.
Arizona: Ok, accetto l’invito, anche perché inizialmente dovrai darmi qualche dritta, New York è una città totalmente nuova per me.
Callie: Non ti preoccupare, ci sono io….
Quelle parole suscitarono un piccolo brivido lungo la schiena di Arizona, sapeva che si stava riferendo all’impatto che poteva avere New York, ma per un attimo quasi sperò che si riferisse ad altro.
Arizona: A presto Callie.
Mise giù e tornò a guardare Sofia, le cose potevano essere davvero diverse per la loro famiglia, forse avrebbe potuto ritrovare un po' di quell’equilibrio di cui avevano tanto bisogno.

Le settimane successive lei e Callie avevano iniziato a scriversi spesso per messaggio, si aggiornavano sulla figlia e sull’organizzazione della partenza e dell’arrivo, non erano mai scese sull’intimo o il personale, si trattava di comunicazioni di necessità, eppure, ogni volta che Arizona sentiva il telefono suonare e vedeva il nome della sua ex moglie sullo schermo, un sorriso le nasceva sulle labbra.
Non le accadeva da tanto, sentì il bisogno di raccontarlo ad April e a Webber, i suoi migliori amici, le sarebbero mancati tantissimo.
Ricordava ancora quello che si erano detti.
*///
Arizona: Sai cos’è una catastrofe? Che sorrido quando Callie mi manda un sms
Webber: Perché sarebbe una catastrofe?
Arizona: Perché mi ha lasciata, insomma, mi aveva lasciata, poi mi ha lasciata di nuovo, ed è stato peggio perché si è portata via mia figlia e ora, solo perché lei è single e lo sono anche io…No, no, no. Nessuna in tutta la mia vita mi ha ferita quanto Callie.
April: Capisco, ma sai nessuno ha mai ferito Matthew come l’ho ferito io quando l’ho lasciato all’altare.
Webber: Io ho ferito Cathrine molto, una volta o due, certo non l’ho mai lasciata all’altare.
April: Giusto. Le persone cambiano sai e la vita ci cambia. Il nostro unico compito è rimanere aperti ad ogni possibilità. No? Non è da stupidi, non è una catastrofe che Callie ti faccia sorridere ancora.
Webber: Sono d’accordo, anzi è molto bello.
*///

Avevano avuto questo confronto durante il non matrimonio di Alex e proprio mentre April baciava Matthew dopo averlo sposato il suo telefono suonò improvvisamente, era un messaggio di Callie in cui scriveva “Non vedo l’ora di vederti”.
Era la prima volta che la mora si lasciava andare esprimendo tutta la sua voglia di vederla, forse anche lei sorrideva quando riceveva un suo messaggio.

Con questi pensieri Arizona svegliò Sofia, erano appena atterrate a New York, fuori l’aeroporto Callie le stava aspettando, iniziò a sentire il cuore battere forte, le tremavano le mani, cercò di concentrarsi, afferrò la mano di sua figlia e scesero.
Mentre si avvicinavano all’uscita, Arizona continuava ad avere il cuore accelerato, c’era tantissima gente, si fermò per guardarsi intorno, fu Sofia la prima a vedere Callie da lontano, lasciò la sua mano e corse verso la mora che l’accolse con un mega sorriso e un grosso abbraccio.

Era bellissima, Arizona rimase incantata da quella scena, non riuscì a fare un passo verso di loro, così fu Callie ad avvicinarsi, la guardò negli occhi in silenzio per qualche istante.
Callie: Ciao Arizona.

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


Arizona era rimasta talmente incantata dal suono delle voce della sua ex moglie da non essersi resa conto di aver solo pensato di ricambiare il saluto senza averlo fatto davvero.
Callie: “Arizona, tutto ok?”
Arizona:” Oh si, scusami, il viaggio e poi ieri sera ho fatto tardi, sono molto stanca...Ciao”.
Cercò di essere il più naturale possibile, sorrise e abbracciò forte sua figlia che intanto le si era avvicinata felice di quel momento.
Callie regalò ad entrambe uno dei suoi enormi sorrisi, poi afferrò un paio di bagagli e si diresse verso la macchina, seguita dalla piccola Sofia, Arizona fece un profondo respiro prima di incamminarsi ed entrare in auto.
Durante il tragitto verso casa le due parlarono delle cose da fare per sistemare Sofia a scuola, si aggiornarono sulle novità nei rispettivi lavori, fecero il punto della situazione per ciò che riguardava ogni aspetto della vita della piccola.
Arizona per quanto si sforzasse di apparire calma, non riusciva a controllare qualche piccolo gesto di nervosismo, più di una volta tamburellò le dita sul bordo della portiera della macchina, cosa che non passò innosservata.
Callie sembrava tranquilla, serena e molto a suo agio, parlava della sua vita a new York e di come era felice di avere di nuovo sua figlia a casa, ma non fece nessun accenno a come sarebbero andate le cose da quale momento in poi e nemmeo Arizona aveva voglia di pensarci.
Arrivate a casa, Sofia corse nella sua cameretta trascinandosi dietro il piccolo bagaglio, Arizona si soffermò a guardare l’appartamento, provò un leggero fastidio, si percepiva come alcune scelte di arredamento e di stile non fossero di Callie ma, probabilmente di Penny.
La mora le mostrò la camera degli ospiti dove avrebbe dormito qualche sera in attesa che decidesse cosa fare e dove sistemarsi; Arizona si fece una doccia e si mise comoda, intanto Callie aveva fatto mangiare loro figlia che era visibilmente stanca.
Arizona entrò in cucina, trovò la cena pronta, due piatti e due bicchieri, Callie aveva apparecchiato per loro due, tornò dopo pochi minuti, Sofia si era addormentata.
Callie: “Era davvero stanca, è praticamente crollata...Ho cucinato qualcosa anche per noi, hai fame?”
Arizona: “In realtà moltissimo, grazie”.
Si scambiarono un sorriso. Tra un boccone e l’altro regnava il silenzio, Arizona era molto curiosa di sapere che fine avesse fatto Penny ma non voleva indisporre la sua ex moglie o essere invadente.
Callie: “Ti piace?”
Arizona: “Oh si, buonissimo...”
Callie la guardò in silenzio per qualche secondo.
Callie: “Lo so che è strano Arizona, lo è anche per me.”
Arizona: “è tutto nuovo, devo abituarmi a tante cose, il lavoro, la città, farmi dei nuovi amici e...”.
Callie: “E riabituarti ad avermi nella tua vita, lo puoi dire...”.
Arizona: “ Le cose tra noi non sono finite benissimo, lo sai, io ho cercato di fare la cosa giusta per te e per Sofia ma non pensare che non sia stato difficile per me rinunciare ad avere costantemente mia figlia vicino.”
Callie: “Lo so e per questo ti sarò sempre grata. Potevi tenerla lontana da me ed invece hai lasciato che stesse qui con me.”
Arizona: “L’ho fatto per lei. Aveva bisogno di te. Se siamo arrivate a quel punto non è stata per colpa mia, non avrei mai voluto finire in tribunale per mia figlia”.
Callie: “Non dare tutta la colpa a me. Tu odiavi Penny e non volevi che nostra figlia le stesse vicino”.
Arizona: “Ti sbagli, io non avevo nulla contro di lei, ero arrabbiata con te e per il modo in cui prendevi scelte autonomamente senza consultarmi, ti limitavi a comunicarmi le cose”.
Callie: “ Io ti ho consultato ma tu non mi ascoltavi...Non mi volevi ascoltare e per questo abbiamo passato il limite e siamo finite al punto di contenderci nostra figlia”.
Arizona alzò gli occhi al cielo, fece fatica a non alzare la voce. Buttò giù un sorso di vino e si alzò per sparecchiare.
Arizona: “Da quando siamo insieme? Due ore? Stiamo già litigando e rinfacciandoci cose, non è questo quello che voglio, non sono venuta a New York per tornare indietro”.
Callie: “Tu non fai che addossarmi le colpe di tutto Arizona...Ma ti ricordo che tu...”
Arizona:” No. Callie sta zitta, non continuare la frase. E’ questo quello di cui stavo parlando...Non voglio più dover parlare con te di tutto gli errori del passato tuoi e miei. La nostra relazione è finita per delle ragioni, abbiamo messo un punto a tutto e non voglio più ritornarci sopra. Sono qui per ricominciare da zero e mettermi in gioco e lo faccio per Sofia”.
Callie rimase in silenzio, Arizona era cambiata moltissimo, decisamente più sicura di sé e di quello che voleva, mentre lei si sentiva persa ma non poteva dirglielo, non poteva farle capire che aveva davanti una persona confusa e allo sbaraglio.
Si sentiva così da quando aveva chiuso la relazione con Penny, credeva di aver trovato una persona con cui ricominciare, aveva costruito delle cose ma in poco tempo le era sfuggito tutto di mano e per l’ennesima volta si trovava a dover ricominciare da capo e questo la destabilizzava molto.
Ma se c’era una cosa che la destabilizzava ancor di più in quel momento era la bellezza di Arizona, i suoi occhi azzurri, i suoi lineamenti marcati e quell’espressione così decisa, il tempo l’aveva resa una donna forte e ancora più affascinante.
Deglutì faticosamente, osservava la schiena della bionda che si era messa a lavare i piatti e le dava le spalle.
Callie: “Non era mia intenzione...Io...Sono solo felice che tu sia qui”
Arizona si bloccò, posò delicamente il piatto sulla mensola e si voltò, Callie la stava guardando in quel modo che la per anni l’aveva fatta impazzire, sentiva il corpo reagire, il cuore iniziò a batterle più veloce quando lei si alzò e si avvicinò per mettere nel lavello un bicchiere.
Erano così vicine, Arizona indietreggiò leggermente, sapeva che se avesse sfiorato Callie sarebbe successo l’irreparabile.
Intanto la mora le aveva fatto un sorriso, era immobile davanti a lei come se stesse aspettando una sua reazione, Arizona non riusciva a non fissarle le labbra, le guardò più di una volta, poteva avvicinarsi e baciarla, oppure, andar via.

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


 Se Arizona si fosse lasciata andare all’istinto, l’avrebbe baciata e sicuramente sarebbero finite a fare l’amore e questo avrebbe compromesso tutto, quella era la prima vera occasione per poter ricominciare da capo e creare un rapporto sano ed equilibrato per amore di Sofia, non potevano permettersi di incasinarsi di nuovo la vita.
Arizona lo sapeva e continuava a ripeterselo nella mente per trovare la forza di allontarsi dalle labbra di Callie. Era così bella, nonostante il tempo, la distanza e i tanti problemi, aveva ancora un forte impatto su di lei, resisterle era difficile ma doveva farlo, così fece qualche passo indietro, interruppe il contatto visivo, afferrò le posate, aprì l’acqua e tornò a concentrarsi su quello che stava facendo.
Callie annuì a se stessa, Arizona aveva chiaramente delineato i limiti da non oltrepassare e forse era giusto così, ognuno aveva la propria vita, la sola cosa che contava era Sofia.
Si allontanò e andò verso il divano in cerca del telecomando, Arizona finì di lavare i piatti e osservò Callie nella sua ricerca, non era cambiata affatto, continuava a perdere le cose.
Callie: “trovato!” Urlò soddisfatta.
La bionda non riuscì a trattenere un sorriso davanti a quella scena, la verità è che le era mancata davvero molto, anche se non voleva ammetterlo.
Arizona:” Callie?”
Si voltò verso di lei.
Callie: “Si?”
Arizona: “Anche io sono felice di essere qui...”.
Si scambiarono un sorriso.
Callie: “ Ti va di vedere un film con me?”
Arizona: “Si perché no, basta che non metti quelle noiose commedie romantiche..”
Callie: “Non prendermi in giro, lo so che in fondo ti piacciono...”.
Rimasero in silenzio a guardare il film, in quel momento tutto sembrava perfetto come se niente fosse mai cambiato.
Al termine del film Callie propose una tazza di caffè caldo ma Arizona era molto stanca e aveva bisogno di riposare.
Il telefono di Callie squillò un paio di volte, erano dei messaggi, la mora aggrottò le sopracciglia dopo aver letto, cambiò espressione e si irrigidì, probabilmente era Penny.
Arizona: “Allora io vado a letto...Domani inizierò a cercaremi un appartamento nelle vicinanze...”
Callie: “Non devi per forza farlo già domani, puoi prenderti un pò di tempo e fare le cose con calma...”
Arizona: “Quando guardo questo appartamento ho la sensazione di essere fuori posto, sono visibili i segni di un’estranea per me, non mi sento a mio agio...”.
Callie: “Avevo intenzione di fare dei cambiamenti ora che ci vivo solo io...”. Disse queste parole con un velo di tristezza.
Arizona: “Mi dispiace che le cose non sono andate come speravi...”.
Callie: “Molte cose nella mia vita non sono andate nel modo giusto, questa è solo l’ennesima...”.
Arizona: “Ad ogni modo, devo trovare un posto solo mio, ne ho bisogno...”.
Callie: “Si lo capisco...”.
Arizona: “Buonanotte Callie...”.
Callie: “Buonanotte”.
 
Il mattino seguente Arizona uscì molto presto per andare alla ricerca di un nuovo appartamento, intanto Calliope aveva accompagnato Sofia a scuola ed era andata al lavoro, quella mattina aveva un intervento molto importante per la ricostruzione di un arto su una ragazza adolescente che aveva seguito negli ultimi mesi.
Era visibilmente nervosa perché come assistente ci sarebbe stata Penny, erano mesi che le due dovevano lavorare forzatamente insieme per quanto cercassero di non far interferire i loro problemi nel lavoro, avevano difficoltà ad andare d'accordo  anche in sala operatoria.
Nonostante tutto l'operazione andò bene, ma Calliope era abbastanza stressata da quella tensione che doveva sopportare con la sua ex ogni volta che dovevano lavorare insieme.
Arrivata a casa si buttò nella vasca da bagno, aveva bisogno di far riposare i pensieri, si rilassò talmente tanto che non si accorse che  Arizona aveva fatto ritorno , la bionda entrò in bagno convinta che non ci fosse nessuno, ma si ritrovò Callie seminuda avvolta in un asciugamano.
Arizona: “ Scusami, non sapevo fossi tornata a casa prima”
Callie:” Ho ultimato l'operazione prima del previsto e ho pensato di tornare a casa per rilassarmi un po'”.
Arizona si rese conto di essere rimasta immobile ad osservarla, era bellissima,  aveva delle goccioline d'acqua sul collo, sentì per l'ennesima volta il cuore battere veloce.
Arizona: “Ti aspetto nel salotto, ho delle novità sul nuovo appartamento”
Callie:” lo hai già trovato?”
Arizona:”  Penso di sì... c'è una persona prima di me, ma se non conferma,  l'appartamento è mio”.
Callie:” Allora speriamo che non conferma..”.
Arizona sorrise, si chiuse la porta del bagno alle spalle, Callie  aveva detto quella frase senza crederci davvero, in realtà sperava di avere più tempo per poter parlare con la sua ex moglie.
 
Arizona aveva preparato un caffè, ne versò un po' anche alla mora, quest'ultima prese la tazza fumante  tra le mani, chiuse gli occhi e fece una smorfia di dolore.
Arizona: “ Qualcosa non va?”
Callie: “ Ho solo un po' di dolori alle spalle, dovrei farmi fare un massaggio”.
Arizona si avvicinò senza dire niente, si posizionò dietro la mora e posò le mani sulle sue spalle, iniziò a fare dei movimenti lenti e decisi, Callie chiuse gli occhi e si lasciò andare a quel tocco, era il primo contatto tra loro dopo mesi.
Quel gesto fu del tutto inaspettato, Arizona stessa non si spiegava come fosse possibile che le stesse facendo una massaggio, ma i piedi si erano mossi da soli.
Mentre continuava a muovere le mani sulle spalle di Callie, sentì dei brividi lungo la schiena, il calore della pelle della mora le stava entrando nelle vene, dovette staccarsi d’improvviso per evitare il peggio.
Callie: “Grazie, ora va meglio”.
Arizona: “Mi fa piacere..”.
Callie era molto dispiaciuta che Arizona  avesse interrotto quel contatto, ma lo diventò ancora di più  a sentire quello che la bionda aveva da dire.
Arizona: “Credo  che entro questa sera saprò se potrò andare nel nuovo appartamento, in tal caso  prendo le mie cose e mi trasferisco subito “.
Callie: “ Sai Arizona a volte non ti capisco, ci siamo appena riviste, potremmo passare un po' di tempo insieme per parlare di nostra figlia”.
Arizona: “Sai  meglio di me che i nostri discorsi finirebbero su altro e non mi sembra il caso di creare nuove tensioni, non è questo quello che voglio”
Callie:” Non  ti interessa quello che voglio io?”
Arizona: “ Perché dovrebbe interessarmi?”
Callie: “Negli ultimi mesi ci siamo scambiate dei messaggi, mi sembrava che tu avessi piacere a parlare con me, mi hai fatto intendere che avremmo potuto parlare e provare a sistemare un po' di cose”
Arizona: “ Prima di poter fare questo ho bisogno di sistemare le mie cose, devo trovarmi un posto in cui stare, devo organizzare il nuovo lavoro e devo ancora finire di fare i conti con alcune cose del passato che mi sono lasciata alle spalle”.
Callie  fece una smorfia quasi impercettibile, era evidente che Arizona si riferisse a qualcuno con cui era stata ma decise di non chiedere nulla. La bionda si addolcì, le regalò un piccolo sorriso.
Arizona: “Callie  avremo modo di parlare di tante cose, te lo prometto, ma adesso non è quel momento, ora ho bisogno di pensare a me”.
Callie.”Sai Arizona mi s…”.
Il telefono di Arizona squillò improvvisamente, la bionda cambiò espressione, sbuffò, rispose e andò  in camera sua,Callie non potè fare a meno di sentire la conversazione perché la sua ex moglie Aveva un tono alto e irritato.
Arizona: “ Ti  avevo detto di non chiamarmi, le cose non possono andare avanti, abbiamo priorità diverse, non  cercarmi più, ho preso la mia decisione”.
Arizona tornò da Callie, era evidente che si stava sforzando per riacquistare la calma.
Arizona: “Cosa stavi dicendo?”
Callie: “No niente, non ricordo più…”.
Arizona: “Va bene, io ora devo andare a vedere il nuovo posto di lavoro, la Hermann mi sta aspettando, ti faccio sapere appena ho notizie dalla proprietaria, ci vediamo stasera”.
Non le diede quasi il tempo di replicare, la bionda uscì frettolosamente fuori dalla porta di casa ma non se ne andò, rimase poggiata con le spalle contro il legno freddo, fece un profondo respiro.
Arizona: “Callie anche tu mi sei mancata molto, ma non possiamo…”.
Lo disse ad alta voce nei suoi pensieri, aveva bisogno di farlo per liberarsi da quella tensione emotiva che sentiva ogni volta che era vicino alla mora.
Callie si era innervosita, quella telefonata dava conferma che Arizona aveva qualcuno a Seattle, qualcuno che non si rassegnava all’idea di perderla, non aveva mai osato chiedere nulla alla sua ex moglie della sua vita privata, per cui non aveva idea di chi fosse quella misteriosa donna.
In realtà le importava relativamente, chiunque fosse era a chilometri di distanza, mentre lei aveva la possibilità di stare vicino ad Arizona e provare a ricostruire un rapporto, ma prima doveva mettere ordine nella sua vita, c’erano ancora troppe cose in sospeso con Penny e forse la bionda aveva ragione, non era il momento giusto per loro.
Callie avrebbe iniziato a fare qualcosa per se stessa, Arizona non poteva vivere sotto il suo stesso tetto, adesso aveva capito perché. 

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


Erano trascorse due settimane da quando Arizona si era trasferita nel nuovo appartamento, iniziava ad ambientarsi sul posto di lavoro e a adattarsi ai ritmi decisamente più frenetici di New York.
Gli incontri con Callie erano sempre molto fugaci per via dei tanti impegni lavorativi, ci si sentiva e ci si vedeva solo per Sofia, non avevano più parlato o affrontato determinate questioni in sospeso, Arizona aveva bisogno di concentrarsi totalmente sull’organizzazione della sua nuova vita e Callie cercava ancora di mettere ordine nella sua.
Con Penny era tutto finito ma non riusciva ancora a riprendersi dall’ennesimo fallimento, a volte, la sera, quando era sola, si sedeva sul divano, riempiva un bicchiere di vino rosso e fissava un punto indefinito immergendosi in una marea infinita di pensieri.
In quei momenti cercava di capire dove avesse sbagliato e come fosse stato possibile che anche la sua seconda relazione più importante fosse finita così miseramente, Penny si sentiva oppressa e mai libera di decidere.
Si versò un altro bicchiere di vino, il flusso dei suoi pensieri fu interrotto da un messaggio sul cellulare, era Arizona che le diceva che Sofia si era addormentata e che gliela avrebbe portata il mattino seguente, le rispose velocemente e tirò un sospiro di sollievo, in quel momento aveva proprio bisogno di un po' di tempo per sé e per andare fino in fondo a quei pensieri.
Fu impossibile non coinvolgerla in quei pensieri, con lei aveva trascorso gli anni più belli della sua vita ma anche quelli più difficili, il loro matrimonio aveva dovuto resistere a troppe tempeste e per quanto ogni volta riuscissero a trovare il modo per attraccare in un porto sicuro, i danni che si portavano dietro erano irreparabili e all’ultima tempesta il loro rapporto era affondato definitivamente.
Penny era entrata nella sua vita per caso, quando non credeva di poter più sorridere e vivere la bellezza e la spensieratezza dell’essere in due, se ne era innamorata quasi subito, ma come solito forse aveva bruciato le tappe, in poco tempo si erano ritrovate a vivere insieme con sua figlia in una nuova città.
Probabilmente questa scelta, che aveva voluto lei, aveva compromesso il rapporto dal primo giorno in cui avevano messo piede a New York. Chiuse per qualche secondo gli occhi, poi mandò giù un altro sorso di vino, le tornò in mente il loro ultimo litigio.
Callie: Cosi decidi di andartene? Siamo in due in questo rapporto Penny, ci sono anche io.
Penny: è questo il problema Callie!! Io non sono libera di decidere niente nel nostro rapporto, non mi fa scegliere nemmeno il colore di una stupida parete!
Callie: Davvero? Stiamo davvero dicendo che la nostra storia è finita per questo!
Penny: Smettila Callie, non capisci proprio qual è il punto…Io ti amo e mi sono innamorata di te per tanti motivi, ma col tempo ho scoperto lati di te che faccio davvero fatica a sopportare, so che anche tu lo fai con me, non sono una persona facile.
Callie: Per niente, ma ti amo e cerco di andare oltre questo.
Penny: Lo so, ma non è solo questa la questione. Tu decidi tutto, prendi scelte in casa autonomamente, le prendi per Sofia e questo va bene, ma decidi anche per me e questo non posso sopportarlo.
Callie: Tu non ti impegni, quando c’è da scegliere qualcosa non muovi un passo!
Penny: Perché tu non me ne dai modo Callie, sei sempre avanti a me e hai già deciso tutto, forse non te ne accorgi nemmeno, ma anche quando provi a lasciarmi spazio e libertà decisionale, cerchi di influenzarmi affinché io arrivi alla tua stessa conclusione. Non posso sopportarlo ancora, mi dispiace.
Callie: Ho lasciato Seattle, il mio lavoro, ho portato Sofia qui allontanandola dalla sua scuola, dai suoi amici e da sua madre e l’ho fatto per Te, solo per te. Era evidente la rabbia sul suo volto.
Penny: Callie lo hai deciso tu! Io non ti ho mai chiesto di lasciare tutto per me e venire qui, non ti ho mai chiesto di stravolgere la tua vita e quella di Sofia per seguirmi, ero disposta a venire periodicamente a Seattle ma tu hai deciso che non andava bene, hai fatto le valigie e hai deciso che dovevi essere qui. Sia chiaro, non sono dispiaciuta che tu sia venuta qui, ma non farlo passare come se tutto fosse stata una scelta mia solo per farmelo pesare adesso.
Penny aveva un tono secco, freddo, quasi distaccato, l’espressione del viso era molto dura e per la prima volta Callie la vedeva con occhi diversi, sembrava molto decisa e quelle parole le avevano provocato qualcosa dentro, non capiva se era delusione per l’ennesima storia andata in frantumi o consapevolezza che forse lei aveva ragione e che la colpa era solo sua.
Callie: Vattene, puoi andare.
Callie decise che era il momento di interrompere il flusso di quei pensieri, aveva bisogno di un bagno caldo e di dormire, il mattino seguente Arizona avrebbe portato Sofia e forse quella sarebbe stata la prima vera occasione di passare un momento carino con sua figlia e la sua ex moglie dopo tanto tempo, una bella colazione di famiglia era quello che ci voleva.

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Capitolo 5
*** Capitolo 5 ***


Arizona stava osservando sua figlia dormire, era poggiata allo stipite della porta da diversi minuti, guardarla la rilassava molto, era davvero felice di poter essere di nuovo li con lei e poterla vedere tutti i giorni.
Aveva trovato non poche difficoltà ad ambientarsi a lavoro e alla vita della grande Mela, ma ogni volta che le sembrava di aver fatto la scelta sbagliata le bastava guardare il sorriso di Sofia per sapere che non avrebbe potuto decidere di meglio.

Rivedere Callie era stata una forte emozione con la quale stava ancora facendo i conti, riuscire a capirsi e a capire quelle sensazioni che provava ogni volta che la vedeva era difficile, complicato e in quel momento non aveva la lucidità e la forza di fermarsi e affrontarle.
Per questo motivo aveva deciso di fare di tutto per evitare di doversi fermare più del dovuto con lei, le volte che si erano viste lo avevano fatto per stare insieme con Sofia e in quei momenti si dedicava completamente alla piccola così non doveva affrontare certi discorsi né tanto meno i suoi occhi.

Il mattino seguente però, era sicura che Sofia avrebbe insistito per fare colazione insieme e non glielo avrebbe mai potuto negare, solitamente sua figlia consumava rapidamente il suo croissant con il latte e poi si metteva davanti alla tv a guardare i suoi cartoni animati preferiti, in quel lasso di tempo in cui sarebbero rimaste da sole al tavolo, avrebbero potuto parlare di tutto e probabilmente sarebbe accaduto, ma la bionda aveva già in mente di mettere di intavolare qualche discorso di lavoro in modo da non dover intavolare discorsi importanti di cui nessuna delle due era ancora pronta ad affrontare.
Spense la luce in camera di Sofia, si preparò un caffè e si avvicinò alla vetrata che dava sulla città, New York di sera era bellissima, quel momento era così perfetto eppure non c’era nessuno a condividerlo con lei.

Fece un sospiro, prese il telefono dalla tasca e iniziò a scorrere alcuni messaggi che aveva ricevuto da quando si era messa sull’aereo che la portava via da Seattle e dalla sua vecchia vita.
Mentre leggeva i messaggi dei suoi ex colleghi e amici fu invasa da una forte malinconia, doveva ammettere che le mancava tutto di Seattle, stava iniziando di nuovo a mettere ordine nella sua vita e a costruire qualcosa, ma come spesso accade, le cose cambiano improvvisamente e davanti alla richiesta silenziosa di Sofia di volere la sua mamma vicino, non aveva potuto fare a meno di stravolgere tutto ed ora era lì, davanti alle luci di una città che non le appartenevano, a chiedersi se avesse fatto bene a lasciarsi alle spalle l’unica persona che, dopo Callie, le aveva fatto finalmente provare qualcosa di importante.

Ricordava ancora l’ultimo litigio, chiudendo gli occhi le sembrava di sentire quelle sensazioni addosso ancora vive, come se fosse quella discussione fosse successa solo pochi secondi prima.

Arizona: So che non sei d’accordo con me. Lo so, lo so che pensi che io la stia viziando ma sono sua madre. E devo fare ciò che penso sia meglio per lei, se posso e in questo caso posso farlo!
“Ok, allora perché ti stai difendendo se nemmeno ti importa sapere cosa ne penso io?”
Ci fu qualche secondo di silenzio, poi si guardarono negli occhi, quelli della mora era visibilmente pieni di lacrime mentre cercava le ultime forze per dire qualcosa.
“Vorrei soltanto che ciò che è meglio per lei non fosse ciò che è peggio per me”.

Quelle parole colpirono Arizona al cuore talmente tanto che le gambe si mossero da sole verso di lei e quel bacio, così travolgente, cercò di memorizzarlo in ogni sensazione, perché sapeva che sarebbe stato un bacio di addio. La vide uscire di casa con gli occhi lucidi, gli stessi che aveva lei perché non riusciva a dire o a fare niente per fermarla.

Sorseggiò un altro po' di caffè, mosse il collo verso destra e poi lentamente verso sinistra, quei ricordi l’avevano resa molto tesa. Forse avrebbe dovuto chiederle di venire con lei, forse aveva fatto bene a non farlo. Probabilmente la loro relazione era troppo fresca per reggere a un passo così importante. Callie lo aveva fatto, aveva fatto quel passo e ora la sua storia con Penny era finita.

Si. Aveva fatto bene a chiudere tutto e lasciare tutto alle spalle, non avrebbe rovinato la vita a un’altra persona, non lo avrebbe fatto quando non ancora non era nemmeno sicuro di voler vivere la vita con quella persona.
Doveva ammettere però, che quella sera, mentre guardava New York dall’alto, avrebbe tanto voluto condividerlo con lei, le mancava, proprio come le era mancata dal primo momento in cui si era chiusa la porta di casa alle spalle e si erano dette addio.

Iniziava a chiedersi se l’entusiasmo del rivedere Callie, il fatto che la stava facendo ritornare il sorriso, non fosse solo un altro modo per darsi un motivo in più per aver fatto quella scelta. Callie la faceva sorridere, ma le metteva anche molto timore, lo stesso che le impediva di affrontare a cuore aperto quello che provavano l’una per l’altra, qualunque cosa fosse.

Scosse la testa, non aveva voglia di andare più a fondo nei suoi pensieri, posò la tazza sul lavello, stava per spegnere tutte le luci quando sentì bussare alla porta, guardò l’orologio, erano le 22, chi poteva essere a quell’ora?
 
 

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