The pain in the heart.

di fulmineo
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Arrivare e ritornare. ***
Capitolo 2: *** Jolly. ***
Capitolo 3: *** Gli ultimi arrivi. ***
Capitolo 4: *** Al lavoro! 1. ***
Capitolo 5: *** Al lavoro! 2. ***
Capitolo 6: *** What's going on? ***
Capitolo 7: *** Pronte per la festa! ***
Capitolo 8: *** Un grande Chirurgo. ***
Capitolo 9: *** Somiglianze... ***
Capitolo 10: *** Insegnare ed amare. ***
Capitolo 11: *** Pizzata in vista. ***
Capitolo 12: *** Istinto 1. ***
Capitolo 13: *** Istinto 2. ***
Capitolo 14: *** Capita. ***
Capitolo 15: *** Più vicine. ***
Capitolo 16: *** Dovere. ***
Capitolo 17: *** Partenza imminente. ***
Capitolo 18: *** Matrimonio. ***
Capitolo 19: *** The morning after. ***
Capitolo 20: *** Diglielo 1. ***
Capitolo 21: *** Diglielo 2. ***
Capitolo 22: *** In attesa. ***
Capitolo 23: *** Brutta notizia. ***
Capitolo 24: *** Grata. ***
Capitolo 25: *** Pensieri e preoccupazioni. ***
Capitolo 26: *** In buone mani. ***
Capitolo 27: *** Scettico. ***
Capitolo 28: *** L'unica cosa da fare. ***
Capitolo 29: *** Insieme. ***
Capitolo 30: *** Saper sorprendere. ***
Capitolo 31: *** In futuro... ***
Capitolo 32: *** Perfetta. ***
Capitolo 33: *** Fortunata. ***
Capitolo 34: *** Esame in vista. ***
Capitolo 35: *** Scacchi. ***
Capitolo 36: *** Contrattempo. ***
Capitolo 37: *** A long trip. ***
Capitolo 38: *** Talks. ***
Capitolo 39: *** Verso casa 1. ***
Capitolo 40: *** Verso casa 2. ***
Capitolo 41: *** Eroe. ***
Capitolo 42: *** Party. ***
Capitolo 43: *** Piacersi. ***
Capitolo 44: *** Amore e terrore. ***
Capitolo 45: *** Il primo passo. ***
Capitolo 46: *** A nice person. ***
Capitolo 47: *** Col cuore in mano 1. ***
Capitolo 48: *** Col cuore in mano 2. ***
Capitolo 49: *** Hit. ***
Capitolo 50: *** Paura. ***
Capitolo 51: *** Le madri. ***
Capitolo 52: *** Pregare ed amare. ***
Capitolo 53: *** Scared. ***
Capitolo 54: *** Intenzione. ***
Capitolo 55: *** Perdono e odio. ***
Capitolo 56: *** Together. ***
Capitolo 57: *** Finally. ***
Capitolo 58: *** She'ok. ***
Capitolo 59: *** Stammi lontana. ***
Capitolo 60: *** Per stare bene. ***
Capitolo 61: *** Idea. ***
Capitolo 62: *** Conflitto in ospedale. ***
Capitolo 63: *** Great news. ***
Capitolo 64: *** L'incidente. ***
Capitolo 65: *** Similarities. ***
Capitolo 66: *** Felicità. ***
Capitolo 67: *** Visita inattesa. ***
Capitolo 68: *** Cazzute. ***
Capitolo 69: *** Gioia e priorità. ***
Capitolo 70: *** The perfect dress. ***
Capitolo 71: *** Weddings. ***



Capitolo 1
*** Arrivare e ritornare. ***


Era una bellissima giornata a Seattle e, al Seattle Grace Mercy West Hospital, il Primario di Chirurgia Richard Webber aveva radunato tutti i suoi sottoposti davanti all'ingresso.

"Come ben saprete, grazie all'aumento di capitale, i reparti sono stati ampliati e quindi ho deciso di aumentare il personale..."

"Sul serio?" Chiese Derek Shepherd.

"Certo!" Sorrise l'uomo di colore "E, per la gioia di molti di voi, strutturate e specializzande sono tutte ragazze!"

Mark Sloan sorrise felice e visibilmente soddisfatto "Non vedo l'ora!" Disse e Lexie Grey lo guardò male.

Pochi minuti ed arrivò un gruppetto di ragazze e Richard fece cenno alla Bailey, che avanzò decisa come sempre "Io sono la dottoressa Miranda Bailey! Seguitemi senza fare storie e sappiate che ho delle regole fondamentali... Imparatele e andrà tutto bene!"

Le giovani annuirono intimorite e seguirono la donna di colore "Povere matricole... Ma non mi spiace per loro!" Se la rise Cristina Yang e Meredith Grey con lei.

"Chi ritorna invece?" Domandò Owen Hunt.

"Addison Montgomery, Teddy Altman, Alana Cahill e Lauren Boswell!" Rispose Richard.

A parte Teddy, qualcuno non era propriamente contento dei vari ritorni, soprattutto per le ultime due "Ma bene... Boswell..." Ringhiò a denti stretti Callie Torres.

"Ma arriveranno altre strutturate... Prima le ho sentite. Sono imbottigliate nel traffico."

"Capisco..." Sorrise Owen.

"Teddy... Cavolo, il reparto di Cardiochirurgia sarà fantastico con me, lei e Maggie!" Disse Cristina, riferendosi anche a Maggie Pierce, dottoressa di colore e sorellastra di Meredith, come Lexie.

"Bene... Summit finito! Tutti al lavoro." Disse Richard e tutti se ne andarono per iniziare la giornata lavorativa.

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Capitolo 2
*** Jolly. ***


Un'oretta dopo, diverse ragazze si fecero indicare l'ufficio di Webber e, vedendo che l'uomo era dentro, una di loro bussò "Avanti."

"Richard!" Disse una voce felice.

L'uomo, che stava firmando delle scartoffie, sollevò il viso e sorrise "Addison!" Avanzò, andando ad abbracciarla "Bentornata! Bentornate anche a voi, dottoresse Altman, Cahill e Boswell... E benvenute a tutte voi."

"Richard, se posso permettermi..." Iniziò Teddy "Ho portato con me una ragazza... Un Chirurgo eccellente."

"Non era in programma, ma avrà la sua occasione! La osserverò in un periodo di prova..."

"Grazie." Sorrise la bionda "Ne ha davvero bisogno. Non te ne pentirai! È rimasta lì fuori."

Richard sorrise "Bene! Gli spogliatoi sono in fondo a questo corridoio... Emily Prentiss e Maeve in Cardiochirurgia. Cara Mason e Xena in Ortopedia, Varia e Tessa Alvarado in Ostetricia e Pediatria, Juliet Saunders ed Eva Van Dongen in Traumatologia, Kim Krüger in Neurichirurgia e Jasmin Jonas in Chirurgia Generale!"

"Io in Chirurgia Plastica." Sorrise la Boswell.

"Ed io con te..." Disse Alana, lasciando l'ufficio del boss assieme alle altre, con Richard che si raccomandò di insegnare agli specializzandi con pazienza.

"Aspetta, Teddy!"

La bionda dagli occhi verdi si fermò "Dimmi."

"La ragazza venuta con te... La sua specializzazione?"

"Klaus è specializzata in Cardio, Trauma e Chirurgia Generale."

"Wow... Sarà un prezioso jolly, allora!"

"Si." Sorrise appena Teddy "Diciamo così..."

"I jolly sono preziosi!" Rispose lui, notando però che la bionda pareva essere sovrappensiero "Devo sapere qualcosa?"

"Sappi però, quando valuterai Klaus Matissè, che... Che non è una ragazza di diciotto anni come le altre. A lei la guerra ha portato via tutto, nel vero senso della parola!"

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Capitolo 3
*** Gli ultimi arrivi. ***


Arrivarono poi altre ragazze, che si trovarono davanti Teddy, la quale s'avvicinò loro "Posso aiutarvi?"

"Dobbiamo iniziare a lavorare qui, siamo quasi delle strutturate... Cerchiamo il dottor Webber."

"L'ufficio è laggiù! Lui è dentro." Sorrise la bionda e le ragazze la ringraziarono, raggiungendo poi l'ufficio del Primario.

"È permesso?" Chiese una ragazza alta, dai lunghi capelli castani legati in una treccia e gli occhi scuri.

"Prego! Posso aiutarvi?"

"Siamo le nuove quasi strutturate, possiamo dire..." Iniziò la ragazza di poco prima "Io sono Yria Zaryanov!"

L'uomo le strinse la mano "Ho qui l'elenco." Disse l'uomo, prendendo un foglio e mise gli occhiali "Allora... Zaryanov, Caterina Bossolani, Sole Aguirre, Lonny Sleevers, Robin de Keyzer e... Ehm... Deve esserci un errore..."

"Un errore?" Ripeté Lonny.

"Si... Non ci sono ragazzi, tra voi..."

"Nessun errore." Sorrise una ragazza alta, dai lunghi capelli mori legati in un perfetto chignon e gli occhi grigio-neri "Stephàne Velkic sono io! Nessun ragazzo."

Richard rise, divertito, imbarazzato e sorpreso "Ok, ehm... Lo spogliatoio è in fondo al corridoio. Cambiatevi e poi al lavoro!"

Mentre le nuove arrivate stavano entrando nello spogliatoio, videro arrivare due ambulanze e tutti i Chirurghi disponibili andare a prestare i primi soccorsi.

"Cos'abbiamo?" Chiese Derek.

"Maschio, sui trent'anni, ferita all'addome e diverse fratture..."

"Maschio, circa sessant'anni, ferita alla nuca, ha perso conoscenza e fa difficoltà a respirare."

"Questo lo prendo io!" Disse Derek, andando con Teddy, Brooks e Marten Grots.

"Vieni, Klaus." Chiamò Teddy "Di questo ragazzo ci occupiamo noi."

La Chirurga dai corti capelli mori e gli occhi scuri annui e seguì la Dea Cardiochirurga, pronta ad iniziare col suo lavoro.

Tutti, ovviamente, speravano di riuscire a salvare queste due vite.

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Capitolo 4
*** Al lavoro! 1. ***


I due interventi iniziarono, con Richard che era in galleria ad osservare l'intervento di Teddy e Klaus, visto che aveva promesso alla bionda che avrebbe dato una possibilità alla mora.

Richard notò quanto Klaus fosse quasi a suo agio in sala operatoria, ma dovette interrompere quando il cercapersone suonò.

Erano arrivate tre ambulanze con a bordo degli uomini feriti, che avevano ben pensato di picchiarsi in un bar "Una rissa?"

"Si, dottoressa Prentiss." Rispose un Paramedico "Solo quest'uomo è stato picchiato e persino trafitto con la gamba di una sedia."

"Ci penso io... O'Malley, andiamo! Una specializzanda!"

"Arrivo!" Avanzò Nadia Centotto.

Gli altri necessitarono di Avery, Sloan, Boswell, Cahill e di Amelia Shepherd "M-Mi dica che non è grave! Mi dica che... Che..."

L'uomo perse conoscenza ed il macchinario dei parametri vitali, a cui era stato collegato perché aveva detto di avere problemi di cuore, iniziò a suonare "Fibrillazione ventricolare. Chiamate Cardiochirurgia!" Ordinò la castana.

In pochi minuti arrivò Maggie Pierce "Portiamolo a fare un elettrocardiogramma ed una TAC!"

Intanto l'intervento di Teddy e Klaus finì "Ottimo lavoro!"

"Grazie, ma hai fatto tutto tu."

Teddy sorrise "Sai che il lavoro si fa in équipe!"

"Certo... Lo so bene."

Klaus se ne andò poi in ascensore chissà dove, visto che nessuno aveva richiesto il suo intervento col cercapersone.

Le serviva sempre un attimo per estraniarsi dal lavoro e da tutto ciò che era successo nel suo passato recente e che tante situazioni riportavano spesso a galla.

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Capitolo 5
*** Al lavoro! 2. ***


Al Pronto Soccorso presto fu il caos visto che, ovviamente, vi erano anche persone che erano lì per altre problematiche più o meno gravi o totalmente innocue.

"Kepner, Edwards, gestite voi il Pronto Soccorso, assieme a Stevens." Disse la Bailey "Prendetevi le specializzande libere!"

"Aiutiamo anche noi! Siamo libere." Avanzò Varia, con le altre Chirurghe, quasi strutturate.

"Ottimo! Al lavoro, basta battere la fiacca!" Tuonò la Chirurga di colore, con la solita grinta.

Intanto, in Neonatologia, Arizona trovò Klaus "Ciao!" Salutò la bionda, col bel sorriso "Tu sei la Chirurga arrivata con Teddy..."

"Si... Mi chiamo Klaus Matissè."

"Arizona Robbins, Chirurgo Pediatrico e Fetale."

Klaus strinse la mano tesa della bionda "Posso restare qui? La vista dei bambini neonati mi rasserena..."

"Certo, nessun problema! A dopo."

La bionda se ne andò per completare il giro di visite dei suoi piccoli pazienti e Klaus continuò a guardare i bimbi.

"Ciao... Scusa, sei occupata?"

Klaus guardò verso destra e vide una ragazza alta come lei, dai lunghi capelli castani mossi e gli occhi ambrati "No... Stavo solo guardando i neonati. Mi rasserena, la loro vista."

"Ti capisco..." Sorrise la ragazza "Io sono Mimì Schöns, una delle specializzande. E tu? Una strutturata?"

"No... Quasi. Non mi manca molto..."

"Capisco. Vieni, al Pronto Soccorso c'è bisogno di tutti!"

"Va bene. E... Io mi chiamo Klaus Matissè."

La castana le sorrise "Piacere di conoscerti!" Rispose, mentre entravano in ascensore.

Arrivate al Pronto Soccorso, Klaus vide un paziente piuttosto agitato ed arrabbiato andare verso di loro e, fatto cenno a Mimì di stare dietro di lei, gli tirò un forte pugno nello stomaco.

"Per fortuna l'hai fermato!" Disse Juliet.

"Complimenti, bella tecnica." Sorrise Sloan.

Klaus sorrise appena, poi fissò Mimì "Come stai? Tutto bene?"

"Si... Grazie!"

"Mettiamoci al lavoro." Disse la mora e Mimì fu d'accordissimo con lei.

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Capitolo 6
*** What's going on? ***


Diversi pazienti vennero portati in sala operatoria ma, prima che Klaus potesse entrare nella due ad operare con la Bailey, Richard la fermò "Ho saputo che hai colpito un paziente, prima..."

"Era agitato e sembrava voler aggredire qualcuno. Mi dispiace."

"Siamo in un ospedale... Curiamo le persone, non le picchiamo!"

"Mi dispiace, ma... Ma non riesco a controllarmi qualche volta..."

"Impara a farlo, dottoressa Matissè!" Disse serio il Chirurgo di colore "Ho visto che sei molto brava e non vorrei perderti!"

"Farò del mio meglio, lo prometto!"

"Bene! Buon lavoro." Le sorrise l'uomo, dandole una pacca sulla spalla destra, lasciandola poi andare in sala operatoria.

Webber poi, passando davanti alla sala ristoro, vide Teddy, che aveva appena finito il suo intervento ed entrò nella stanza "Richard..."

"Dottoressa Altman, posso parlare un po' con te?"

"Certo." Rispose la donna, sedendosi sul divanetto e lui fece altrettanto, fissandola.

"Vorrei parlarti di Klaus..."

"È successo qualcosa?"

"Ha colpito un paziente al Pronto Soccorso..." Iniziò Richard "Mi hanno detto che era nervoso e sembrava avere intenzione di aggredire qualcuno, ma era sempre un paziente..."

"Certo, capisco."

"Prima le ho parlato e mi è sembrata quasi vuota..."

"Vuoi sapere se ha qualche problema?"

"Precisamente."

Al Pronto Soccorso, il paziente colpito da Klaus colpì un'infermiera con uno schiaffo e continuava a dare in escandescenze così, mentre Derek, Owen, George ed Alex lo tenevano, un'altra infermiera gli iniettò un tranquillante "Non avrei mai voluto, ma a questo punto dobbiamo legarlo. È un pericolo per sé stesso e gli altri..."

"Sono d'accordo." Disse Derek.

Invece Arizona era alle prese con due donne di ventinove anni che dovevano partorire "Vieni, Alex."

"Ha bisogno, dottoressa Robbins?"

"Si. Lorraine è in travaglio, Madeline ancora no..."

"Vuole che porti Lorraine in sala parto?"

"Esatto." Sorrise la bionda ed Alex andò con Jo, mentre con Arizona rimase Raphaela.

Poi Owen e Varia portarono il paziente appena sedato a fare una TAC e scoprire finalmente cos'avesse, visto che si era appena addormentato. E non vi era momento migliore.

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Capitolo 7
*** Pronte per la festa! ***


Gli interventi vari precedevano e Richard radunò tutte le specializzande libere "Stanno arrivando altre due ambulanze, c'è stato un incidente frontale e ci sono anche due poliziotti feriti... Quindi fate del vostro meglio e cercate d'imparare!"

Tutte annuirono e, ben presto, solo Marten rimase davanti al tabellone degli interventi "Cos'è quel viso triste?"

"Sono rimasta solo io, come specializzanda... Le altre sono state tutte chiamate..."

"Beh, io sono qui a cercare una specializzanda!"

Marten si voltò ed i suoi bellissimi occhi azzurri si specchiarono in un paio di occhi scuri ed altrettanto belli "Davvero?"

"Un paziente ha un pezzo di lamiera conficcato nell'addome. Un bell'intervento per il primo giorno... Mi assisti, dottoressa...?"

"Marten Grots." Sorrise la bionda, tendendo la mano.

"Stephane Velkic!" Rispose la mora, stringendo la mano ed esibendo un elegante baciamano "Andiamo!"

Le due si diressero verso la sala operatoria quattro e si prepararono, iniziando poi l'intervento.

Verso le cinque del pomeriggio, più o meno, tutti gli interventi finirono e tutte le nuove matricole più gli strutturati andarono a cambiarsi per andare a casa.

"Tutti da Joe a bere e festeggiare le matricole!" Disse Mark, aprendo appena la porta del loro spogliatoio "Vietato mancare!"

"Una festa in nostro onore..." Avanzò Raphaela.

"Allora non facciamo aspettare gli strutturati!" Aggiunse Milena, trovando l'approvazione di tutti.

"Invece qui, oggi, c'è qualcuno che ha partecipato ad un intervento fighissimo..." Se ne uscì Sarah Montgomery, un'altra specializzanda.

Tutte fissarono Marten "Che c'è?" Chiese costei.

Jennifer Jareau, per tutti JJ, Sarah e Nadia le si avvicinarono "Un intervento con la bellissima dottoressa Velkic... Un pezzo da novanta, come la dottoressa Matissè!"

Mimì sorrise appena "A proposito... Chissà se lo sa..."

"Di cosa parli?"

"Di Kl... Della dottoressa Matissè. Chissà se le hanno detto della festa... Dopotutto è nuova anche lei!"

"Andiamo a cercarla!" Propose Eve.

Le matricole uscirono ma, quando videro Callie, Teddy e la Cahill incitarle a sbrigarsi per non tardare alla festa, rinunciarono all'idea ed entrarono in ascensore.

Klaus, salita in Pediatria a vedere i neonati, venne raggiunta da qualcuno "C'è una festa per le nuove matricole... Non vieni?"

"Dottoressa Grey..." Disse Klaus, fissando Meredith.

"Allora?"

"No... Io... Non sono il tipo da feste..."

"Come vuoi... Buona serata."

"Grazie per avermelo chiesto." Sorrise appena la mora.

"Figurati." Sorrise a sua volta Meredith, prima di andarsene e lasciare Klaus sola coi suoi pensieri.

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Capitolo 8
*** Un grande Chirurgo. ***


Il mattino seguente, quando Chirurghi e specializzande arrivarono in ospedale, videro Klaus con la Bailey ed un paio di infermiere portare verso la sala operatoria Hopkins, il paziente che dava in escandescenze il giorno prima "Ma che...?" Tentò Owen.

"Il paziente ha avuto una forte emorragia. Lo stanno portando in sala operatoria..." Iniziò Webber "Klaus l'ha capito subito, con una semplice visita! Ma sapete qual è la cosa grave?"

Tutti lo fissarono "No..." Rispose Callie.

"Che ieri sera Klaus non era presente alla festa e nessuno l'ha notato!" Ribadì, andandosene per raggiungere le due Chirurghe.

"Io l'ho vista. Le ho detto della festa, ma lei mi ha detto che non è il tipo da feste!" Disse Meredith.

"Non le ha mai amate." Rivelò Teddy.

"Andiamo, mettiamoci al lavoro!"

A seguito di Alex, tutti andarono a cambiarsi nei rispettivi spogliatoi, ma Mimì rimase seduta poi sulla panca "Ehi... Andiamo..."

Mimì guardò alla sua destra e vide Marten e Lexie Grey, sorellastra di Meredith "Cosa c'è?" Chiese la bionda Marten.

"Immaginavo che non sarebbe venuta... Io... Guardavo la porta, ieri sera, speravo..."

"Speravi di vederla arrivare."

La castana dagli occhi ambrati sorrise "Già..."

I vari strutturati e strutturate richiesero un paio di specializzande ciascuno, pronte ad affrontare una nuova giornata di lavoro.

Dopo tre ore, Klaus e la Bailey finirono il loro intervento ed un infermiera s'avvicinò loro "Scusate, ci sono la moglie ed il figlio del signor Hopkins..."

Le due Chirurghe andarono in sala d'aspetto e la donna andò loro incontro con un ragazzo di circa vent'anni "Come sta mio marito?"

"Adesso bene." Rispose Miranda "La dottoressa Matissè si è accorta che aveva un problema, diverse ore fa e, dopo una lastra toracica, abbiamo scoperto un'emorragia interna."

"Adesso sta bene?" Chiese il ragazzo.

"Bene. Tra poco verrà portato in stanza!"

La donna ed il ragazzo le ringraziarono, quindi le due andarono in reparto ed incrociarono Webber "Ottimo lavoro!"

"Grazie!" Rispose Miranda.

"Grazie, capo Webber."

"Richard va bene, Klaus..." Sorrise l'uomo.

Arrivò poi un uomo di corsa con un bambino in braccio "Vi prego, aiutate mio figlio!" Gridò.

I tre gli si avvicinarono "Cos'è successo?"

"Ha messo la mano nel tritacarne... Aiutatelo! Ha perso parecchio sangue! Ho... Ho avvolto la mano..."

"Ha fatto benissimo! Vediamo..."

Miranda aprì delicatamente l'asciugamano intriso di sangue e deglutì "È una brutta ferita?"

"No." Intervenne Klaus, prima che Richard o Miranda potessero rispondere "Nervi e tendini sono in buono stato. Sanguina perché la pelle e la carne sono lacerati... Capisce?"

"S-Si... Si."

"Ci penso io, non si preoccupi!"

"Sei un Chirurgo della mano?" Domandò piano la Bailey.

Klaus annuì col capo "Ho diciannove anni. Ho fatto due anni nell'Esercito e sono stata in tante zone di guerra sin da quando ne ho quindici... Non pensate che sia prematuro o strano, perché la mia vita è stata un vero inferno!"

I due Chirurghi non seppero cosa rispondere "Portiamolo in stanza." Disse Richard.

"Dottoressa Bailey, posso chiederti di trovarmi un Chirurgo plastico? Bisogna ricostruire i lembi di pelle strappati."

"Certo... Ti mando subito qualcuno!"

E Richard, nella stanza in cui era stato portato il piccolo, vide Klaus controllare e lavorare con scrupolo e minuzia sulla mano lesionata e si convinse sempre più della sua idea.

Klaus era una grande Chirurga ed aveva ampi margini di miglioramento. Ma non riusciva ad immaginare cosa potesse esserle accaduto nella sua vita per portarla a visitare tanti luoghi di guerra, come lei stessa aveva detto.

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Capitolo 9
*** Somiglianze... ***


Dopo pochi minuti, Sloan, Varia e Jackson raggiunsero il separèe dietro il quale Klaus aveva portato il bambino con la mano lesionata "Eccoci. Hai richiesto un consulto?"

"Si. Questo bambino ha bisogno di un innesto di pelle... Io sistemerò nervi e tendini."

"Sei un Chirurgo della mano?" Chiese Jackson.

Klaus annuì e Sloan avanzò "Io, purtroppo, ho tre rinoplastiche ed una mastoplastica. Ci penserà Avery!"

"Per forza, perché io ho un trapianto di pelle su una donna ustionata!" Disse Varia.

"Allora chi opererà mio figlio?" Domandò il padre.

"Io." Avanzò Jackson, mentre Sloan e Varia se ne andarono, coi rispettivi specializzandi, lasciando lì solo Nadia, Natalia e Murphy.

I due Chirurghi spiegarono a Tom, il padre del bimbo, come avrebbero sistemato la mano al piccolo Vince.

Invece per Derek, Amelia, Maggie ed Emily arrivarono quattro interventi piuttosto complicati.

In sala ristoro, Teddy aveva appena concluso un intervento insieme a Cristina e stavano prendendo il terzo caffè della mattina assieme a Mimì, Marten e Lexie "Ciao!"

"Arizona... Alana... Tutto bene?"

"Si si, solo un intervento piuttosto difficile su un bambino..."

"Ce l'ha fatta?" Chiese Cristina e le due annuirono.

"È stato grandioso!" Disse Brooks "Che intervento incredibile..."

Con lei JJ e Jo "Un caffè!" Se ne uscì costei.

Qualcun'altro entrò nella sala "Ecco la mia specializzanda preferita!"

Guardando verso la porta, le presenti videro Stephàne "Puoi essere più precisa?" Chiese Arizona.

La mora dai lunghi capelli mori legati in una coda di cavallo e gli occhi scuri con sfumature ambrate entrò nella stanza e sorrise, mentre si avvicinava "Ho in arrivo un uomo che, scivolato dal tetto, è rimasto coi denti di un forcone conficcati nello sterno!"

"Volentieri!" Sorrise Marten.

"Serve un Cardiochirurgo?" Tentò Cristina.

"Certo che si, dottoressa Yang!"

Cristina esultò, dentro di sé, perché sapeva che sarebbe stato un intervento grandioso, di quelli che piacevano a lei.

Se ne andarono così tutte e tre "Quelle due... Velkic e Marten..." Iniziò Lexie, quasi con malizia.

"Sospetti una tresca, dottoressa Grey?"

"Si, anche se ancora non se ne accorgono." Rispose la mora "Ma somigliano soprattutto a Derek e Meredith... O meglio, di quando si frequentavano, prima di sposarsi..."

"Sul serio?" Chiese Brooks.

"Si! Operavano quasi sempre insieme, mi raccontava Cristina... E loro stanno facendo lo stesso."

"Wow!" Se ne uscì Arizona.

"Invece Mimì e Klaus sono come Owen e Cristina... Sempre parlando di interazioni in ospedale..."

Mimì arrossì e Teddy sorrise divertita, perché lei sapeva parecchio della storia tra il suo migliore amico e Cristina "Vedi... Da una parte hai ragione. Ma dall'altra è diverso..."

"Perché sarebbe diverso?" Chiese Jo.

"Perché Klaus... Ecco... Lei non è come Owen. Sono molto diversi e... E hanno fatto diverse esperienze di vita, al fronte."

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Capitolo 10
*** Insegnare ed amare. ***


L'intervento di Klaus e Jackson finì dopo tre ore, a pomeriggio inoltrato, dopo che il Chirurgo plastico ebbe preparato l'innesto con della pelle creata in laboratorio.

Fu proprio Klaus ad andare da Tom, il padre del piccolo "È andato tutto bene??" Chiese subito lui, quando la vide, avvicinandosi.

"Si. L'intervento è andato bene, senza complicazioni!" Sorrise Klaus "Pochi minuti e verrà portato nella sua stanza."

"Grazie... Grazie." Disse l'uomo, stringendo felice la mano della Chirurga, che gli sorrise.

"Dottoressa Matissè..."

Klaus vide alcune specializzande "Ditemi."

"Ecco..." Iniziò Nadia "Volevamo complimentarci con lei per l'intervento. È stato emozionante assistere!"

"E guardare dalla galleria..." Disse Jo.

"Grazie." Sorrise appena la mora "Siete libere?"

Le specializzande non si aspettavano tale domanda "Si..." Rispose Murphy "Perché?"

"So che qui avete dei modellini anatomici su cui esercitarvi..."

"Vuole insegnarci?" Chiese stupita Natalia.

"Si. Andiamo! E... Klaus va bene. Chiamatemi per nome."

Tutte annuirono e la seguirono, trovando anche Stephàne e Marten, che avevano appena finito il loro intervento con Cristina "Ciao! Intervento finito?" Chiese la mora.

"Si." Rispose Klaus "Stiamo andando a fare un po' di pratica..."

"Anche noi!" Sorrise Stephàne "Andiamo insieme."

"Ehi, teste vuote!" Avanzò Cristina "Cercate di imparare qualcosa!"

Tutte le specializzande annuirono, tanto erano spaventate da Cristina, oltre che dalla Bailey e da Meredith.

Proprio Meredith stava arrivando con una paziente da portare in sala operatoria "Ciao! Dove vanno?"

"Ad esercitarsi..."

"Ok... Tutto bene l'intervento?"

"È stato fantastico!" Rispose subito Cristina "La Velkic è una grande Chirurga. Beh, non tutte saranno brave come me, ma... Si avvicina!"

"Immagino."

Intanto, nella stanza del medico di guardia, Mark e Lexie si stavano baciando, pronti ad andare oltre "Vieni, entriamo!"

"Ma che...??"

"Boswell! Cahill!" Disse proprio Mark "Bussare non esiste più?"

"Torniamo più tardi..."

"Ecco, meglio!" Ribadì Mark e le due se ne andarono, col Chirurgo che fissò Lexie "Odio essere disturbato!"

"Lo so." Sorrise la giovane Grey, tornando a dedicarsi al suo ragazzo.

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Capitolo 11
*** Pizzata in vista. ***


Alla fine del turno, Chirurghi e specializzandi si cambiarono per andarsene, ma Cristina entrò nello spogliatoio "Ehi, teste vuote! Si mangia la pizza a casa Shepherd... Se mancate, bye bye interventi."

Tutte le matricole corsero fuori dallo spogliatoio e Lexie diede loro l'indirizzo di casa della sorellastra.

"Meredith." Chiamò Derek "Hai indetto una festa... Come faremo a preparare tutto se abbiamo appena finito?"

"Izzie era di riposo, ci sta pensando lei e Denny l'aiuta."

"Hai pensato a tutto... Come sempre!"

Meredith sorrise "Perché questa festa?" Chiese Maggie.

"Klaus." Rispose la Chirurga "L'altro giorno non è venuta al bar da Joe. Non voglio che si senta esclusa... Teddy mi ha detto che si è sempre isolata, al fronte e non voglio che faccia lo stesso qui!"

Lui sorrise e la baciò "Ok. Ho capito... Allora andiamo a cercarla."

"Non serve... Le ho mandato un messaggio!"

"Se lo dici tu..."

Proprio Klaus stava controllando la mano del piccolo che aveva operato "Bene. La terremo sotto controllo un paio di giorni, poi inizieremo a fare la riabilitazione..."

"Lo seguirà lei?" Chiese il padre.

"Certo. Io non abbandono mai i miei pazienti!"

"La ringrazio."

Il bimbo le sorrise a sua volta, toccandole il braccio con la manina sana e lei gli scompigliò i capelli "Riposati, piccolino!"

Lui sorrise ancora e Klaus se ne andò dopo averli salutati "Eccoti!"

Klaus vide Stephàne "Ciao... Hai bisogno per un intervento?"

"No. C'è una serata pizza a casa di Grey e Shepherd... Siamo tutte invitate! E... Ci sono anche le specializzande..."

"Dovrebbe motivarmi ad esserci?"

"Ho visto come guardavi Schöns, oggi..." Sorrise la mora "E l'ho vista con indosso dei jeans stretti..."

"Anche tu guardi Grots."

Stephàne sorrise di gusto "Touchè! Dai, che ci aspettano..."

Klaus sospirò, ricordando anche il messaggio di Meredith "D'accordo. Ma solo per stavolta!"

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Capitolo 12
*** Istinto 1. ***


A casa loro, Meredith e Derek videro che Izzie e Denny avevano preparato tutto, aiutati con entusiasmo da Zola e Bailey, mentre Ellis riposava nella sua cameretta.

"Ciao!" Salutò la bionda Chirurga "È tutto pronto! Tra poco arrivano pizze, bibite, focacce e stuzzichini. Io ho in forno due torte e due teglie di muffin!"

"Perfetto!" Sorrise Meredith "Zola, Bailey, andate a fare il bagno con papà! Tra poco inizierà la festa."

I due giovinetti corsero verso il bagno seguiti da Derek poi, i primi ad arrivare furono Amelia, Maggie, Lexie, Mark, Callie ed Arizona con Sofia, poi Cristina con Alex, Teddy, Varia, Emily e le altre nuove strutturate più Yria, Sole, Cate, Berens e Juliet.

Per ultime, con Owen, April e Jackson arrivarono le specializzande "Klaus non c'è..." Disse Alex.

"Vedo... E nemmeno Stephàne."

"Il Capo e la Bailey con Ben e Tuck sono appena arrivati."

Arrivò anche il fattorino e Mark lo aiutò a portare dentro pizze e quant'altro ordinato da Izzie, mentre Meredith pagò.

"Eccoci! Scusate il ritardo." Disse Addison, arrivata con Alana e Boswell "Cavolo, il traffico di Seattle non mi è mancato!"

L'ultimo fu George, arrivato con Ross, Jo, Stephanie, DeLuca Brooks e Murphy "Diteci che la festa non è ancora iniziata!"

"Siete in tempo, tranquilla!" Rispose Lexie.

Pochi minuti ed il campanello suonò, con Meredith che andò ad aprire col solito sorriso "Ciao! Benvenuta."

"Ciao." Rispose Stephàne.

"La tua amica cupa e triste?" Chiese Cristina, ottenendo uno sguardo da parte di Meredith che la diceva lunga, visto che all'inizio della sua carriera medica lei stessa si definiva così.

"Cupa e triste... Appropriati, dottoressa Yang."

Cristina rimase a bocca aperta e se ne andò alla ricerca delle patatine e Meredith sorrise soddisfatta "Entra pure, Klaus. Stasera qui non ci sono dottori e dottoresse... Solo amici."

"Va bene." Sorrise Klaus.

Gli altri furono felici di vedere lì la ragazza e Teddy l'abbracciò "Vai... Ti stava aspettando."

Klaus notò Mimì e le si avvicinò "Ciao."

"Dott... Ehm... Klaus." Sorrise con lieve imbarazzo la castana "Sono felice di vederti qui..."

"Posso dire lo stesso."

Le due ragazze passarono tutta la serata vicine, a chiacchierare, anche se Klaus non si sbottonava più di tanto a raccontare di sé, finché qualcuno non suonò alla porta e Maggie aprì, arrivando poi con un ragazzo alto, dai corti capelli mori e la barba ben curata.

"Mimì, il tuo ragazzo..."

Klaus non credette ai suoi occhi, ma si stupì di sentire Mimì stringerle il polso, tremando come se avesse paura "Tutto bene?"

La castana si nascose quasi dietro di lei e lui avanzò con un sorriso che più finto non poteva essere "Tesoro, andiamo. Sai che i tuoi genitori ed i miei tengono alla puntualità..."

"Ehi..." Sussurrò Klaus, quando ebbe il tizio vicino "Trattala bene o te ne farò pentire!"

"Chi sei per parlarmi così?"

"Potrei diventare il tuo incubo peggiore."

"V-Va tutto bene..." Avanzò Mimì, mettendosi tra i due "A domani..."

Mimì salutò tutti e ringraziò Meredith per l'invito, mentre Stephàne s'avvicinò a Klaus "Sei stata grande."

"Quello non mi piace..."

"Nemmeno a me."

"Sei stata grande!" Avanzò Amelia, dandole una pacca sulle spalle "Cavolo, hai il fuoco nelle vene!"

Klaus sorrise, poi s'avvicinarono Teddy e Webber "Brava. Non l'hai massacrato... È un bene."

"Si... Ma non perderò di vista Mimì. Sento che è in pericolo, in qualche modo..."

"Segui il tuo istinto." Disse Teddy "Non l'ho mai visto fallire!"

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Capitolo 13
*** Istinto 2. ***


Passarono un paio di giorni e Klaus non ebbe tempo per parlare con Mimì e, visto che aveva accumulato troppe ore, Webber le aveva dato due giorni di riposo.

A tenerle compagnia nell'appartamento che aveva comprato assieme a Stephàne vi era Amelia, anch'ella a riposo "Programmi per la serata?" Chiese la Neurochirurga.

"No. Preparerò un po' di pasta per cena e poi guardo la tv..."

"Io invece penso di uscire e... Tornerò a casa mia sicuramente tardi."

Klaus sorrise "Beh, sono le sette... Hai portato gli abiti di cambio?"

"Certo! Non me ne sono dimenticata."

"Allora se vuoi fare la doccia e prepararti, il bagno è laggiù." Indicò la mora ed Amelia sorrise felice.

"Sarebbe grandioso! Posso andare?"

Klaus annuì ed Amelia prese le sue cose ed entrò in bagno, lasciando la mora a sistemare la spesa, visto che avevano passato tutta la giornata fuori a fare shopping.

Amelia l'aveva trascinata in giro per negozi e centro commerciale e si erano fermate a mezzogiorno, per un'ora, per pranzare.

Dopo mezz'ora, Amelia uscì dal bagno mentre Klaus stava mettendo la pentola sul fuoco "Sei pronta?"

"Si! Allora passo da casa a portare i vestiti e gli acquisti. Grazie per la compagnia, ci vediamo al lavoro..."

"Certo. Buona serata!"

La castana se ne andò e, diversi minuti dopo, mentre Klaus stava per mettersi a tavola, qualcuno suonò al citofono e la mora, dal monitor, vide Mimì.

Le aprì ed uscì poi dall'appartamento per aspettarla innanzi all'ascensore "Ciao..." La salutò sorpresa la castana.

"Ciao... Non ero certa che sapessi il numero dell'appartamento..."

Mimì sorrise "Infatti non lo sapevo. Grazie!"

"Prego, accomodati." Invitò Klaus, chiudendo poi la porta "Come mai sei qui? Hai bisogno di qualcosa?"

"No... Ma non abbiamo più avuto occasione di parlare e..."

Klaus s'avvicinò e le prese i polsi, cogliendo di sorpresa la castana, che cercò inutilmente di vincolarsi "Questi lividi... Te li ha fatti lui?"

Mimì deglutì e riuscì a liberarsi, nascondendoli grazie alle lunghe maniche della camicetta "Se lo sai..."

"Perché vuoi sposarlo, se ti fa del male?"

"Io... Sono costretta a sposarlo. La mia famiglia..."

"La vita è tua. Nessuno deve decidere per te!" Avanzò Klaus "Cavolo, se tu non fossi etero..."

Mimì la fissò incredula "Io... Non sono etero..."

Klaus non credeva alle sue orecchie "Prego?"

La castana le si avvicinò e le posò le mani sulle spalle "Spesso sento la Altman dire che hai un ottimo istinto..."

"Lo dicono in tanti."

"Adesso cosa ti sta dicendo?"

"Dice di saltare il primo ed andare direttamente al dolce..."

"È vero... Il tuo istinto è infallibile!"

Klaus sorrise e posò le mani sui fianchi di Mimì, carezzandoli, ed entrambe s'avvicinarono, lasciando che le loro labbra s'unissero in un bacio dolce ed appassionato, molto languido, poi la mora le sollevò la camicetta, carezzandole la bianca pelle.

"Sei così bella..."

"E dire che ero venuta solo per parlare un po'... Ma è sempre difficile, resisterti." Rivelò la castana, mentre Klaus le tolse la camicetta e le baciò il collo, facendola gemere.

"Posso dire lo stesso. Mi piaci... Mi piaci tantissimo! E voglio portarti via da quel tizio. Non ti merita!"

Mimì si strinse forte alla mora, tremando e Klaus le carezzò i capelli, specchiandosi negli occhi scuri dell'altra, che la guardavano con amore "Vuoi sapere la verità?"

"Certo. Con me puoi parlare liberamente!"

"Io... Abitavo con alcune specializzande e... E sono scappata di casa. L'ho detto a Nadia... E a Marten..."

"Lo immaginavo, sai?"

"Come? Lo immaginavi?" Ripeté.

"Si. Perché, a parte la camicetta, i jeans e gli stivaletti sono quelli di tre giorni fa... E poi, non sento il tuo solito profumo..."

Mimì la fissò "Sono senza parole!"

"Ero in mezzo alla guerra. Ho imparato ad osservare, analizzare tutto in modo quasi maniacale per sopravvivere..."

"Sei incredibile. Mi sorprendi sempre!"

"E non hai ancora visto nulla!"

Detto questo, Klaus la issò tra le braccia, prendendola per i fianchi e la baciò ancora, portandola verso la sua camera da letto.

Lì si baciarono e spogliarono, accarezzandosi e coccolandosi poi, quando si stesero sul letto, Klaus prese qualcosa dal comodino e Mimì sorrise divertita "Sul serio? Tu utilizzi i giocattoli erotici?"

"Solo questo." Rispose la mora, posandolo accanto alla castana e scendendo per baciarla ove più la desiderava.

Solo dopo indossò il giocattolo e prese la castana, che si strinse alla mora, continuando a baciarla, anche se mai avevano smesso di farlo, se non quando necessitavano di respirare.

Lo tolse poi, dopo aver portato la castana oltre l'apice del piacere "È stato stupendo... Fantastico..."

"Si, è vero." Rispose Klaus, stringendola a sé e baciandola, ribaltando le posizioni e carezzandole la schiena.

"Cosa ti dice ora... I-Il tuo istinto?"

"Mi sta dicendo di dirti quanto ti amo."

Mimì sorrise felice e la baciò "Anch'io ti amo! I nostri istinti parlano la stessa lingua."

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Capitolo 14
*** Capita. ***


Il mattino seguente, Mimì si svegliò alle sette, stiracchiandosi appena e gemendo lievemente, quasi stesse facendo le fusa, quando sentì delle dolci carezze sulla sua schiena.

Alzò lo sguardo e vide Klaus che la carezzava e fissava con amore "Buongiorno!"

"Buongiorno a te." Sorrise Mimì "Ti amo."

"Ti amo anch'io!" Rispose Klaus e, quando la castana si sollevò a livello del suo viso, le loro labbra s'unirono in un bacio pieno di passione "Facciamo la doccia insieme?"

"Certo! E... Mi spiace per le lenzuola..."

Klaus sorrise appena "Non preoccuparti. Le butterò, ne ho di nuove."

La mora prese due accappatoi e ne diede uno a Mimì, li indossarono e poi entrarono in bagno, aprendo l'acqua ed infilandosi sotto il caldo getto, lasciando sulla lavatrice gli accappatoi.

Si baciarono, coccolarono ed insaponarono per una decina di minuti, poi uscirono e rimisero il rispettivo accappatoio "Hai il phon?" Chiese Mimì.

"Lì, in quell'anta. Sotto il phon c'è uno spazzolino nuovo, usalo pure... Io vado a preparare la colazione."

Mimì sorrise e Klaus lasciò il bagno, andando in cucina, ove preparò un paio di toast, che servì pochi minuti dopo in tavola con del succo d'arancia "Che profumino!"

"Prego, serviti pure..."

"I denti li lavo dopo mangiato." Sorrise Mimì, facendo l'occhiolino alla mora, che le diede un bacio sul collo, mentre le passava un bicchiere "Bellissimo..."

Si sedettero per fare colazione, chiacchierando e sorridendo, finché i loro cercapersone non suonarono "Urgenza in arrivo... Meglio prepararsi!" Disse Klaus.

Mimì raccolse i suoi abiti e quelli di Klaus e, su indicazione di costei, li mise in bagno nel cestello dei panni sporchi e poi la seguì in camera sua "Eccomi."

"Scegli pure ciò che vuoi mettere."

La castana mise l'intimo, facendosi aiutare per allacciare il reggiseno, poi mise un paio di jeans blu, snickers bianche e rosse, maglietta ed un maglioncino leggero "Fatto!"

Anche Klaus si era vestita ed insieme uscirono di casa, con la mora che chiuse l'appartamento ed infine salirono sulla jeep di Mimì, che partì verso l'ospedale.

Una volta lì, dopo aver parcheggiato, andarono subito a prepararsi e poi raggiunsero la Bailey, Meredith, Teddy, Stephàne, Emily ed alcune specializzande "Cos'abbiamo?"

"C'è stato un incidente." Rispose la Bailey "Ci aspettiamo molti traumi." Concluse, mentre arrivavano Callie, Owen e Webber.

Ma, prima delle ambulanze, arrivò una ragazza di corsa, piuttosto malconcia, che ne portava in spalla un'altra "Aiuto! Aiutateci, vi prego!" Gridò quest'ultima.

Dietro di loro, un uomo ferito e molto nervoso, con un coltello in mano "Chiamate la Polizia!" Disse Webber e fu Jackson a farlo, che si era fermato a pochi metri dai colleghi.

"Eva!!" Urlò l'uomo "Non puoi lasciarmi! Non può finire così!"

Eva, dai lunghi capelli mori e gli occhi scuri, scese dalle spalle della ragazza che l'aveva portata sin lì "Stai indietro..."

"Meke, no!"

L'uomo corse verso di loro col coltello in mano e la ragazza dai lunghi capelli castani scuri e gli occhi castano-ambrati gli andò incontro con decisione, placcandolo e colpendolo allo stomaco con un pugno, mentre lui l'accoltellava al fianco sinistro.

"Presto, due barelle!" Disse Klaus.

La mora, con Mimì, Brooks e Ross, andò dalla ragazza ferita, mentre Owen e Nadia pensarono all'uomo, portandoli dentro nell'attimo in cui arrivavano due ambulanze.

"Aiutatela, vi prego... Non fatela morire!"

"Faremo tutto il possibile."

Jo le seguì e rimase con la ragazza, che necessitava di qualche medicazione e accertamenti.

Mentre andavano verso la sala operatoria, la ragazza aprì gli occhi "M-Mi chiamo Ivana Mrekalic... S-Sono un Maggiore dell'Esercito... Sono... Tornata ieri... Tenete... Lontano quel tizio..."

"Anch'io ero arruolata." Disse Klaus "Adesso non parlare..."

Il personale di sala la preparò, mentre Klaus e le specializzande si lavavano, poi entrarono in sala ed iniziarono il loro lavoro.

"Questa ragazza è incredibile... Ferita, malconcia, ma è arrivata fin qui di corsa con un'altra ragazza sulle spalle!" Avanzò Ross.

"Credo che stiano insieme. O che lo sono state..." Tentò Brooks.

"Quando si parte per andare in guerra, spesso si è sole, ma capita che laggiù s'incontri qualcuno e ci si innamori. Io ne so qualcosa..."

Mimì la fissò "È capitato anche a lei?" Chiese, tenendo il tono formale, per non far trapelare troppa confidenza.

Klaus ricambiò per un secondo lo sguardo "Si. Ero sola, laggiù mi sono innamorata e... E poi ho perso tutto."

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Capitolo 15
*** Più vicine. ***


Finito l'intervento, Klaus tolse il camice ed i guanti e lasciò la sala operatoria. L'operazione su Ivana era andata molto bene.

Mimì, una volta tolti camice e guanti, andò a cercare Klaus "Dottoressa Grey, ha visto la dottoressa Matissè?"

Meredith la fissò "No, mi spiace." Rispose, entrando in sala operatoria con una paziente piuttosto malconcia.

"È andata nella stanza del medico di guardia." Le disse Callie "Scusaci, ma la nostra paziente è molto grave!"

Mimì la ringraziò e se ne andò per raggiungere la stanza del medico di guardia "Ehi, Mimì!" La chiamò Eve, una specializzanda come lei "Il dottor Webber mi ha fatto eseguire un'appendicectomia da sola!"

"Fantastico! Sono contenta per te."

"Grazie!" Sorrise la castana dagli occhi verdi.

"Schöns." La chiamò qualcuno e la castana vide Amelia.

"Mi dica, dottoressa Shepherd."

"Alle tre ho una craniotomia. Visto che tutti gli specializzandi devono imparare, mi assisterai tu!"

"Perfetto!" Sorrise la ragazza, allontanandosi.

Arrivata alla stanzetta, Mimì bussò prima di entrare, ma non ricevette risposta, così aprì la porta e vide Klaus seduta sul lettino di sotto, con le mani sul volto.

Mimì entrò e chiuse la porta, con Klaus che sollevò subito lo sguardo "Mimì..."

"Klaus... Stai bene?"

"Si... Devo stare bene per forza!"

La castana le prese la mano destra tra le proprie e la guardò "Dicevi, in sala, che è successo anche te... Ehm... L'aver trovato l'amore al fronte e poi aver perso tutto..."

Klaus chinò il capo "Si..."

"Se vuoi parlarne, io sono qui. Non tagliarmi fuori, ti prego... Ok, ci siamo appena messe insieme, ma io ci sono sempre!"

La mora la strinse a sé, cogliendola di sorpresa "Non voglio tagliarli fuori. Solo che... Volevo dirtelo in un altro modo."

"Lo capisco. Sono cose che fanno male."

Klaus prese un respiro profondo "Sai... Lei si chiamava Megan ed era un'infermiera. La conobbi un paio di settimane dopo il mio arrivo al fronte." Iniziò la mora "Era incinta, perché prima di partire era andata a festeggiare il compleanno di un'amica, si era ubriacata ed era stata con un suo amico..."

"Oh... Capisco..."

"Le dissi che mi sarei presa cura di entrambi, quando mi chiese di sposarla. Ero davvero felice!"

"Te lo chiese lei?"

"Si. Io non mi sentivo pronta... Ma un agguato ci impedì di essere felici. Venne uccisa con altri quindici soldati mentre andavano ad un altro campo americano per prestare soccorso."

Mimì la strinse forte e Klaus fece altrettanto "Mi dispiace tanto!"

"Pian piano passerà. Sono passati quasi due anni, ma il dolore non sparisce facilmente, non è come tutti dicono!" Ammise la mora, baciando la castana sulla fronte "Adesso ho incontrato te e voglio fare tutte le cose nel modo giusto."

"Le faremo giuste insieme!"

"Certo." Sorrise la mora, facendo cenno alla castana di sedersi sulle sue ginocchia, baciandola poi con passione.

Mimì, però, dovette lasciare quelle labbra che tanto le piacevano "Devo andare... Ho un intervento con la dottoressa Shepherd."

"Io devo andare a controllare Ivana."

"Ci vediamo a turno finito?"

"Certo!" Rispose Klaus "Stasera ti porto fuori a cena."

Mimì sorrise appena "Va bene. Non vedo l'ora!"

Si baciarono ancora poi, una volta uscite dalla stanza del medico di guardia, presero direzioni diverse, consapevoli però di essere ora più vicine, anche quando svolgevano il loro lavoro.

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Capitolo 16
*** Dovere. ***


Klaus andò nella stanza in cui era stata portata Ivana e venne raggiunta da Jo e Marion "Dottoressa Matissè..."

La mora le guardò, alzando lo sguardo dal tablet "Ditemi."

"L'amica della paziente, la signorina Horòn, ci ha chiesto se può vederla." Disse Marion.

"Certo. È stata chiamata la Polizia per l'uomo che l'ha ferita?"

"Si, stanno parlando col dottor Webber. Hanno parlato coi presenti ed ora i due Agenti sono con lui..."

"Capisco. Fatela venire pure qui!"

Marion andò a prendere Eva, mentre Jo entrò nella stanza "Come sta?" Tentò la castana.

"Bene. Tutti i valori sono nella norma!"

"Ok." Sorrise la specializzanda "E lei? Come sta?"

"Dammi del tu. Sapete che potete farlo tranquillamente..."

Jo sorrise "Certo. Mimì ti ama alla follia... Le piaci tanto!"

"Anche lei piace tantissimo a me. E... Ho intenzione di fare il grande passo, quando i tempi saranno maturi!"

"Mi fa davvero piacere!"

Jo se ne andò perché doveva operare con Arizona ed arrivò Marion con Eva, che corse accanto al lettino. Aveva diversi lividi ed escoriazioni e s'intravedevano un paio di cerotti ed una fasciatura al polso sinistro "Ivana! Come sta?"

"Bene. I parametri sono nella norma... Ha avuto una forte emorragia interna, ma è stata fermata. Avrà bisogno di molto riposo!"

Eva si sedette sulla sedia accanto al lettino e carezzò piano la fronte della mora, piangendo "Meke..."

Qualcuno bussò poi alla porta e Klaus, così come Marion ed Eva, vide due poliziotti "Salve. Noi cerchiamo la dottoressa Matissè e la signorina Eva Horòn."

"Siamo noi." Rispose la Chirurga.

Marion se ne andò ed i due Agenti entrarono, chiudendo la porta "Cos'è successo?" Rivolse uno dei due ad Eva.

"L'uomo... Patrick Linberg... È il mio ex ragazzo." Iniziò Eva "Lo lasciai tre anni fa perché era geloso e paranoico ed un giorno mi picchiò. Lo denunciai e fu arrestato..."

"Qui a Seattle?"

"No... Nel New Jersey. Io vengo da laggiù..."

"D'accordo. Poi com'è andata?"

"Fu rilasciato dopo sei mesi..." Riprese la mora "Non perse tempo nel ridarmi il tormento. Mi chiamava e scriveva, lo trovavo fuori dall'agenzia di modelle per cui lavoravo... Ovunque!"

"E come ha conosciuto la signorina Mrekalic?"

"Ci siamo conosciute per caso su un social network. Lei era al fronte e, man mano che ci conoscevamo, le rare volte in cui lei aveva tempo per chattare, le raccontai di lui..."

"La mise al corrente di ogni cosa?"

"Si. Ma non avrei mai pensato che lei chiedesse il congedo per venire a casa mia e proteggermi!"

I due poliziotti rimasero un po' colpiti, da tale racconto e, terminato di scrivere, guardarono Klaus "E lei cosa può dirci?"

"Nulla. Io ho assistito all'aggressione accorsa alla mia paziente per mano del sospettato e le ho prestato soccorso... Per fortuna si salverà! E spero che buttiate la chiave stavolta."

"Ci penseremo noi. Adesso andiamo a formalizzare l'arresto!"

I due salutarono e se ne andarono ed Ivana, dopo diversi minuti, aprì gli occhi "D-Dove... Dove sono?"

"Ivana!" Disse subito Eva "Sei in ospedale... Non ricordi?"

"Si... Adesso si..."

La mora notò Klaus "Grazie... Per l'aiuto..."

"Ho fatto solo il mio dovere!"

"I-Io... Ho sentito molto parlare d-di te..."

Klaus la fissò, restando calma "Spero in bene."

Ivana abbozzò un leggero sorriso "Si... T-Tu sei un eroe... Hai salvato parecchi soldati..."

"Già... Beh, riposa. Ne hai molto bisogno!"

"Grazie... P-Per avermi salvata. Io... Io d-devo proteggere Eva..."

La ragazza le sorrise "Non farmi più spaventare così! E poi lui verrà messo in prigione..."

"C-Ci sono molti pazzi, in giro..."

"Hai ragione. Adesso riposa..."

Ivana la guardò, poi chiuse gli occhi e Klaus se ne andò. Lei avrebbe fatto lo stesso, se si fosse ritrovata al posto di Ivana. Avrebbe fatto ogni cosa, per Mimì.

Perché anche costei stava con un tipo poco raccomandabile.

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Capitolo 17
*** Partenza imminente. ***


Il giorno dopo, quando tutte le Chirurghe arrivarono in ospedale, trovarono un uomo in alta uniforme "Scusate."

Webber si fermò "Mi dica. Posso aiutarla?"

"Si. La dottoressa Matissè?"

"Di solito arriva presto, per prendersi cura dei suoi pazienti... Dovrebbe essere coi dottori Avery e Torres a seguire la riabilitazione di un bambino... In sala quattro!"

"Grazie." Rispose l'altogradato.

L'uomo sulla cinquantina s'incamminò e vide Teddy "Generale Lohmann!" Sorrise la bionda, andando a stringergli la mano "Come sta? Come mai qui?"

"Mi servite tu e Matissè. Dovete ritornare al fronte..."

Teddy rimase a bocca aperta "Come?"

La loro attenzione, però, fu tutta per qualcuno che fece cadere delle cartelle alle loro spalle "Scusate..."

"Di nulla, dottoressa. Tranquilla..."

"Schöns..." Disse Teddy, fissando poi il Generale "Lei è la fidanzata di Klaus... O meglio, quasi fidanzata..."

"Matissè ha trovato l'amore?" Chiese lui, sorpreso.

"Si. All'inizio anch'io non ci credevo... Ma è così! Sono molto legate, anche se la situazione è complicata."

Teddy gli raccontò di quanto Klaus e Mimì si amassero, ma di come costei fosse già impegnata "Capisco... E l'altra guerriera dell'amore dov'è? Intendo Mrekalic."

"Da questa parte!" Disse Teddy.

L'altogradato rivide anche Owen e, finalmente, nella stanza di Ivana, oltre ad Eva, trovarono Klaus "Generale..." Dissero insieme le due more, incredule.

"Come stai, Mrekalic?"

"Bene, signore!"

"Non è vero che stai bene!"

L'uomo fissò Eva "Lei è la ragazza che Mrekalic si è intestardita a voler proteggere?"

"Si. E il mio ex è qui, ferito, poi andrà in prigione!"

"Complimenti, Mrekalic! Sei sempre impeccabile." Sorrise lui e la ragazza lo ringraziò.

"Perché è qui, signore?" Chiese Klaus.

"Tu e Altman mi servite al fronte per qualche giorno." Iniziò lui "So che hai trovato l'amore, dopo Megan... Mi fa piacere."

Klaus sorrise "Grazie."

"Preparatevi. Partiamo subito!"

"Lo dico a Mimì."

L'uomo annuì e se ne andò con Teddy, mentre Klaus fissò Ivana "Cosa c'è? Hai bisogno di me?"

"Proteggi Mimì dal suo ragazzo, mentre sono via."

"Certo. Fidati di me!"

"Ti ringrazio." Disse Klaus, uscendo dalla stanza, cercando Mimì, vedendola entrare nella stanza del medico di guardia.

Entrò e la castana, vedendo che era lei, l'abbracciò "N-Non andare via... Non puoi andartene..."

"Devo. Se l'Esercito chiama..."

"Mi devo sposare tra una settimana! I miei genitori e quelli di Robert hanno deciso di anticipare la data di comune accordo, senza dirmi nulla!" Disse d'un fiato la ragazza "Non voglio sposarmi... Non con lui, almeno..."

"Tornerò! Lo prometto." Disse decisa Klaus, stringendola a sé "Sarò io a sposarti!"

Mimì pianse ed unì le proprie labbra a quelle di Klaus, dando vita ad un bacio pieno di amore e passione.

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Capitolo 18
*** Matrimonio. ***


Passò una settimana ed arrivò il giorno del matrimonio tra Mimì e Robert, con la prima che era disperata, visto che Klaus non era ancora ritornata dal fronte.

La ragazza si stava preparando nella cappella della Cattedrale, che si trovava a due isolati dall'ospedale "Dai, tesoro, sorridi!" Disse Antoinette Schöns, madre di Mimì "Oggi ti sposi!"

Mimì non rispose, mentre le sue sorelle più grandi Annika e Sandy e la più piccola, Melina, sapevano perché Mimì era triste. Loro ed Andreas, l'unico fratello, gemello di Melina, sapevano di Klaus.

"Potete uscire?" Chiese la castana, che era già pronta.

"Tuo padre è qui fuori. Adesso viene a prenderti, così che possa accompagnarti all'altare!"

In chiesa, intanto, Derek cercava Meredith "Cristina, l'hai vista?"

"No... So che è andata via in auto, ma non so dove..."

Partì la marcia nuziale e Robert guardava verso l'ingresso, in attesa di Mimì, che arrivò, accompagnata dal padre, percorrendo piano la navata, triste.

Il lungo abito bianco stretto di seta, non uno di quelli classici molto gonfi, con la schiena scoperta e le spalline sottili, completato da un lieve filo di trucco ed i capelli acconciati in un elegante chignon, con alcune trecce che le ricadevano sulle spalle, la rendevano stupenda.

"È bellissima..." Sussurrò Mark "Dovrai indossare un abito così, quando ci sposeremo!"

Lexie sorrise e lo prese a braccetto, ma non era il solo a pensarla così. Molti e molte trovavano Mimì meravigliosa.

La cerimonia iniziò ma, ad un certo punto, la porta della Cattedrale si spalancò "Fermate la cerimonia!"

I presenti si voltarono e videro una ragazza in uniforme mollare a terra il suo borsone "Perché fermare la cerimonia, figliola?"

"Perché sarò io a sposare quella ragazza!"

Mimì si voltò, nell'attimo in cui Meredith e Teddy presero posto "Ecco dove ti eri cacciata!"

"Si... Mi ha chiamata un'ora fa. Non potevo non andare." Rispose Meredith "Klaus ne ha passate tante. Merita di essere felice!"

"Klaus... Klaus!" Disse incredula Mimì, dando le spalle all'altare e camminando velocemente verso la mora "S-Sei tu..."

"Amore mio..."

Le due ragazze erano strette l'una all'altra e, perse nei rispettivi sguardi, si scambiarono un bacio pieno d'amore e passione.

"Che schifo... Io me ne vado!"

Robert, furioso, andò via con genitori, parenti ed amici, così come fecero Antoinette e Sam, padre di Mimì "Muovetevi! Cosa fate lì?"

Le sorelle ed fratello di Mimì non si mossero "Noi abbiamo sempre saputo cosa provava Mimì." Disse Annika "Siamo qui per lei e resteremo, perché le vogliamo bene. Noi non andremo via, staremo qui con nostra sorella!"

I signori Schöns se ne andarono, furiosi ed imbarazzati, con Mimì che diede ad un amico di Robert l'anello di fidanzamento che il giovane le aveva regalato.

Klaus prese una scatolina dalla tasca dell'uniforme e l'aprì, rivelando un anello bellissimo "Mimì, amore della mia vita, luce dei miei occhi... Vuoi concedermi l'onore di prenderti in sposa?"

"Si! Si si si... Mille volte si!"

La mora le mise l'anello e poi la prese per mano, conducendola all'altare e Teddy portò le fedi, che Klaus aveva comprato prima di partire ed il prete sorrise "Possiamo riprendere?"

"Certo, Padre. Mi perdoni..."

Il prete sorrise e riprese la funzione, poi arrivò il momento dello scambio delle fedi e delle promesse nuziali, bellissime da entrambe le parti "Vi dichiaro moglie e moglie! Potete suggellare la promessa con un bacio."

E le due neo mogli si baciarono con dolcezza e passione, percorrendo poi la navata, mentre gli invitati lanciavano loro del riso.

Invece Jackson ed April sorridevano, visto che anche la rossa aveva abbandonato il suo ex ragazzo Matthew, scegliendo di sposare Jackson stesso.

Il banchetto si svolse a casa Grey-Shepherd, ove Izzie, Emily, Varia e diverse specializzande erano andate via prima per preparare tutto.

Le due giovani aprirono poi le danze con un lento "Sono tornata in tempo..." Sorrise Klaus.

"Si... Iniziavo a preoccuparmi, sai?"

"Ho promesso che sarei tornata in tempo!"

"Ti amo."

"Anch'io. Immensamente!"

Si baciarono ancora, poi Klaus conobbe la vera famiglia di Mimì, ovvero sorelle e fratello, godendosi infine la festa.

Ora dovevano solo partire per il viaggio di nozze.

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Capitolo 19
*** The morning after. ***


Il giorno dopo, a casa Grey-Shepherd, alcuni Chirurghi si svegliarono con un gran mal di testa, causato dai troppi drink

"Mio Dio..." Disse April "La testa mi scoppia..."

"A chi lo dici!" Accordò Emily.

"L'aspirina è nel mobile in alto a destra!"

"Amelia... Che ci fai già sveglia?"

"Primo, sono le sette e mezza. Secondo, preparo due spremute arancia e limone... Terzo, volevo essere la prima a fare la doccia e quarto, Klaus aveva promesso di chiamarmi, una volta atterrate a Honolulu." Disse tutto d'un fiato.

"E l'ha fatto?" Domandò Varia.

"Si. Sono atterrate pochi minuti fa..."

"Ottimo!" Sorrise Juliet.

Amelia poi se ne andò coi due bicchieri, poi arrivarono Teddy, Arizona, Leah, Brooks, Jo ed Alex "Buongiorno..."

"Oh, tutti svegli!" Disse invece Izzie, aprendo la porta di casa, entrando "Buongiorno! Vi ho portato dei muffin e qualche aspirina."

La ringraziarono, poi arrivò Stephàne in reggiseno e calzoncini, una delle poche che aveva portato il cambio a casa Grey-Shepherd prima di andare in chiesa "Ciao a tutti!"

"Attenta, hai fatto venire un infarto a tutte!" Disse Alex.

"Infarto? Chi ha avuto un infarto??" Chiese subito Cristina, arrivando con lo spazzolino in mano.

"Murphy, Brooks ed April!"

"Perché?"

"Vedi, Stephàne, ad alcune ragazze piacciono molto gli addominali scolpiti..." Spiegò Teddy e la mora capì.

"Scusate... Vado a fare la doccia e mi vesto!"

Arrivarono poi Meredith e Derek coi tre figlioletti "Andiamo o farete tardi!" Disse la bionda.

"Li accompagno a scuola, poi porto io Ellis al nido dell'ospedale."

"Ok, ci vediamo là!" Rispose Meredith, baciandolo, poi lui se ne andò e la Chirurga fissò i suoi ospiti "Stephàne, in corridoio c'erano Nadia, Eve, JJ e Marion colpite dal tuo addome scolpito. Hai steso qualcuno anche qui?"

"Loro!" Disse Alex, indicando Leah, Brooks ed April.

La Chirurga scosse il capo, scioccata, mentre in camera sua, Amelia diede un bicchiere a Maggie "Grazie..."

"Figurati!" Sorrise la castana "Tutto bene?"

"Si... Ma non l'avevo mai fatto, con una donna..."

"Nemmeno io." Sorrise Amelia "E non lo rimpiango!"

"Questo mai!" Disse Maggie "Sei stata... Dolce. E passionale... E mi è piaciuto molto. Baci bene!"

"Non hai ancora visto nulla..."

"Chissà come reagiranno Meredith, Derek... E Lexie, Richard..."

"Io voglio solo stare con te! Del resto me ne frego."

Maggie sorrise "Allora stiamo insieme!"

"Certo che si." Dichiarò, baciandola con dolcezza.

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Capitolo 20
*** Diglielo 1. ***


Passò una settimana dalla partenza per le Hawaii di Klaus e Mimì e, proprio le due ragazze, erano da poco arrivate in ospedale.

"Chi si vede!" Disse Stephàne, abbracciando le due colleghe.

"Stef! Allora? Tutto bene?"

"Benone... Bentornate!"

Anche Arizona e Teddy le abbracciarono "Ho un intervento cuore-polmoni." Disse quest'ultima "Ti lavi e operi?"

"Certo!" Rispose Klaus.

"Tu, invece, vai in Pediatria da Karev... Gli serve una specializzanda!"

Mimì annuì e salutò Klaus, poi raggiunse lo spogliatoio "Ehilà! Bentornata!" Disse subito Milena, abbracciandola "Racconta!"

"Cosa volete sapere?"

"Tutto!" Avanzò Jo "Cavolo, com'è la vita da sposata?"

"Come lo era prima... Solo che è più divertente!" Sorrise Mimì, mentre toglieva la maglietta per mettere quella del camice "E Klaus è fantastica! Mi rende molto felice ed ancora non ci credo..."

"A cosa?" Chiese Eve.

"Al fatto di essere sposata con lei. È un sogno... Non potevo chiedere di meglio!"

"E la prima notte?" Domandò Nadia.

"Nadia!" La riprese Anne "Impicciona..."

"Indimenticabile! Ti dico solo questo." Rispose Mimì, arrossendo.

Se ne andò poi, dopo aver messo il camice, andando in Pediatria, mentre Klaus trovò innanzi a sé Meredith "Ciao! Bentornata."

"Grazie, Meredith. Operi con me e Teddy?"

"Si. Tutto bene alle Hawaii?"

"Benissimo!" Sorrise la mora "Mimì è stupenda. Non avrei mai pensato di poter essere nuovamente felice, invece..."

"Le cose belle ci capitano quando meno ce lo aspettiamo. L'ho imparato sulla mia pelle!"

"Si, posso immaginare!" Ammise Klaus "Posso farti una domanda?"

"Certo. Dimmi..."

"Secondo te, sarebbe presto se..."

"Se?" Esortò Meredith.

"Nulla... È una cosa fuori luogo."

"Ok... Andiamo. L'intervento ci aspetta!" Disse Meredith e Klaus sorrise, seguendola in sala operatoria.

Invece Mimì, in sala con Alex, April e Marten, pareva sovrappensiero "Schöns, immagino che il tuo viaggio di nozze sia stato fantastico, ma ora concentrati!" La riprese Alex.

"Mi scusi... Pensavo a..."

"A cosa? Meglio non avere troppi pensieri..." Disse April.

"Io... Ecco..." Iniziò Mimì, prendendo un respiro profondo "Secondo voi... Sarebbe troppo presto se dicessi a Klaus che voglio un figlio?"

I due strutturati e Marten la fissarono "Non sapete proprio andare piano, voi due." Disse Alex.

"È che io l'amo tantissimo!"

"Io non lo farei..."

"Io si!" Disse April "Devi esserne certa..."

"Hai tutto il mio appoggio!"

Mimì sorrise assieme a Marten e decise che ne avrebbe parlato a Klaus alla prima occasione.

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Capitolo 21
*** Diglielo 2. ***


Finiti i rispettivi interventi, Klaus e Mimì si ritrovarono in mensa assieme a Meredith, Alex, Mark ed Emily "Ciao!"

"Ciao!" Sorrise la mora "Com'è andato l'intervento?"

"Bene... La bambina sta bene. Il trapianto di cuore è andato a buon fine, grazie alla dottoressa Pierce!"

Klaus notò l'evidente sguardo di Meredith "Mimì, posso parlarti un secondo in privato?"

"Certo! Anch'io devo parlarti, stavo per chiedertelo..."

Le due si allontanarono e Mark fissò Meredith "Di cosa devono parlare?" Chiese, curioso.

"A quanto pare, Klaus vorrebbe un bambino..."

"Ho sentito dire la stessa cosa di Mimì mentre operavo con Marten..." Disse Emily.

"Perfetto, allora!" Sorrise Meredith.

"Sul serio?" Chiese Teddy, arrivando loro alle spalle assieme a Maeve ed April "Klaus vorrebbe un bambino?"

"A quanto pare si!"

Nella stanza del medico di guardia, intanto, Klaus e Mimì si erano chiuse dentro "Dimmi... Di cosa devi parlarmi?"

"Ecco... Io ci penso da qualche giorno..."

"Sono qui, amore mio. Parlami!"

"Klaus, io... Io vorrei avere un bambino!" Iniziò la castana "Magari è presto, magari penserai che sono pazza, ma..."

La mora la interruppe, prendendole il viso tra le mani e rubandole un bacio molto tenero "Volevo dirti la stessa cosa! Non c'è cosa che vorrei di più, amore mio."

"Ti amo! Ti amo tanto."

"Anch'io ti amo! Con tutta me stessa."

Detto questo, le due ragazze si baciarono con passione e la mora prese in braccio la moglie, sedendosi sul lettino di sotto.

Forti del fatto che la porta fosse chiusa, le due si spogliarono, baciandosi ed accarezzandosi, assaporando la rispettiva pelle ed essenza, una volta raggiunto l'apice del piacere.

Rimasero stese poi l'una tra le braccia dell'altra, con Klaus che carezzava i castani capelli della sua amata "Ti amo..."

"Ti amo, piccola. Ti amerò sempre!"

Si baciarono, poi suonò il cercapersone di Klaus "Chi è?"

"La dottoressa Montgomery." Rispose la mora, guardando il piccolo apparecchio "Ne approfitterò per parlarle del nostro desiderio."

"D'accordo! Ci vediamo stasera, a casa?"

"Ma certo! Finiamo entrambe il turno alle sette e mezza..."

"Va bene. A dopo, allora!"

Si baciarono ancora e poi si rivestirono, uscendo dalla stanza e prendendo direzioni diverse, pronte sempre a compiere il loro dovere "Eccoti!" Disse Addison.

"Cos'abbiamo?"

"Una donna incinta di ventisei settimane con una grave insufficienza respiratoria che deve essere sottoposta ad un trapianto di polmoni."

"Bene..." Disse Klaus, mentre arrivavano Marten, Nadia ed Eve.

"Dopo devo parlarle, dottoressa Montgomery."

"Certo."

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Capitolo 22
*** In attesa. ***


L'intervento di Addison e Klaus andò molto bene, poi la rossa raggiunse la mora ai distributori automatici "Sei stata molto brava."

"Grazie." Rispose la mora, continuando a lavarsi le mani.

"Di cosa volevi parlarmi?"

"Ecco... Io e Mimì vogliamo un bambino." Iniziò Klaus "Ci chiedevamo se potrebbe assisterci lei, per la fecondazione artificiale..."

"Certo. Chi di voi due si sottoporrà al trattamento?"

"Mimì!" Disse subito Klaus.

"Ok... Trovala e venite poi in Ginecologia. Deve fare tutte le analisi di routine." Avanzò la rossa, sorridendo.

"D'accordo! Grazie."

Klaus andò così a cercare Mimì, ma trovò Eve e Varia, che entravano nella stanza del medico di guardia e passò oltre, trovando Juliet "Ehi!" Salutò la mora dagli occhi cerulei "Tutto apposto?"

"Si... Hai visto Mimì?"

"È in sala con la Shepherd."

"Ancora? Dovevano fare una craniotomia..."

"L'intervento è stato spostato per via di un'urgenza. Sono in sala da venti minuti circa..."

"Ok, grazie!" Rispose la mora, tornando verso le sale operatorie, entrando nella galleria della sala uno.

Mimì era molto concentrata, così come Edwards e Klaus sorrise nel vedere la sua amata con quell'espressione "È fantastica..."

Klaus notò Maggie seduta accanto a lei "Come?"

"È... È fantastica. Amelia, intendo... Si vede che è sorella di Derek..."

"So che state insieme, si vede!"

La Cardiochirurga chinò il capo imbarazzata "S-Si vede?"

"Molto! Occhio, che se Meredith e Derek lo scoprono..."

"Oddio, non farmici pensare!"

Quando l'intervento finì, Mimì vide Klaus e tolse subito camice, guanti e mascherina, andando a lavarsi le mani e lasciando la sala.

"Ciao! Com'è andata?"

"Bene. A te?" Chiese la mora, abbracciando e baciando la moglie.

"Benone!" Sorrise Mimì.

"Ho parlato con Addison... Dobbiamo andare da lei. Tu porterai in grembo il piccolo o piccola e devi fare le analisi..."

"Va bene! Andiamo."

Mano nella mano, raggiunsero il reparto di Ginecologia e Addison s'avvicinò loro "Venite."

La rossa fece il prelievo di sangue a Mimì e le consegnò un vasetto sterile per le urine, che la castana le riconsegnò una volta uscita dal bagno "Darà la priorità alle analisi?"

"No, ma dirò che mi servono quanto prima!"

"Grazie." Disse Mimì.

"Di nulla... Adesso bisogna solo aspettare."

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Capitolo 23
*** Brutta notizia. ***


Klaus e Mimì attesero gli esiti delle analisi in sala ristoro, visto che non avevano interventi ed il turno era quasi finito "Eccovi." Disse Meredith, entrando nella stanza con Marten e Callie.

"Come mai siete qui?" Chiese il Chirurgo Ortopedico.

Klaus spiegò loro la situazione "Fantastico!" Sorrise Marten, abbracciando Mimì, che fece altrettanto.

"Sono contenta, per voi." Disse Meredith "Domani è il Giorno del Ringraziamento, siete tutte invitate a ceba da me. Fate girare la voce." Sorrise la Chirurga.

Arrivò poi Addison e tutte le presenti lessero la sua espressione. Non stava per dare buone notizie.

"Qualcosa non va?" Chiese subito Mimì, preoccupata.

"Ho gli esiti delle analisi... Dovreste venire un attimo con me. Non porto buone notizie..."

Le due Chirurghe, preoccupate, la seguirono sino nella stanza ove la rossa aveva fatto il prelievo a Mimì.

"Cosa devi dirci?" Avanzò Klaus.

Addison aveva un'espressione molto triste "Ecco... Sia negli esiti delle analisi del sangue che in quelli delle urine, ci sono alcuni valori anomali..."

"Come anomali?" Chiese Mimì "Cos'ho di preciso, dottoressa Montgomery? Me lo dica!"

Addison prese un respiro profondo "Credo che tu abbia un cancro."

Mimì e Klaus erano a dir poco sconvolte e la castana iniziò a piangere, quasi senza rendersene conto "U-Un... Cancro? Ho... Ho solo diciott'anni..."

Subito Klaus l'abbracciò e la castana si strinse alla sua ragazza, che cercava di consolarla, ma anche Klaus era sconvolta "Potremo avere dei bambini, in futuro? Come intende procedere?"

"Mimì dovrà fare una TAC e fare una biopsia. Solo quando avrò i risultati vi dirò come intendo procedere!"

"D'accordo..."

"Mi dispiace." Disse la rossa.

Le due ragazze lasciarono la stanza, abbracciandosi in corridoio per farsi forza "Ehi... State bene?" Chiese Alex, arrivando con Mereith e Jo, chiamati per un intervento d'urgenza.

Meredith ed Alex guardavano soprattutto Klaus, essendo Mimì stretta alla sua amata e Jo andò avanti per potersi lavare "H-Ho un cancro..." Disse piano Mimì.

"Merda..." Bofonchiò Alex "Hai già preso appuntamento per fare la TAC?" Chiese.

"Pensiamo di farla Lunedì..." Rispose Klaus "Domani è il Ringraziamento e lei deve dirlo alla sua famiglia..."

"Andrà tutto bene! Ricordatelo." Disse Meredith.

Entrambe annuirono ed i due strutturati se ne andarono in sala operatoria, promettendo di non dirlo a nessuno.

"Ce la faremo, amore mio." Sussurrò Klaus, carezzando la schiena della sua amata, baciandola sulla fronte.

"S-Si... Si..."

"Io non ti lascerò mai! Andiamo a cambiarci, poi andiamo a casa. Ordineremo una pizza, un paio di bibite e ci rilassiamo un po'... Come ha detto Meredith, andrà tutto bene!"

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Capitolo 24
*** Grata. ***


Il giorno seguente, prima di prepararsi per andare da Meredith a festeggiare tutti insieme il Ringraziamento, Mimì decise che avrebbe chiamato i suoi genitori, fratelli e sorelle.

"Vuoi che resto qui con te?" Chiese Klaus.

"No... È una cosa che devo fare da sola. Ma ti ringrazio..." Sorrise appena la castana, con un velo di tristezza negli occhi.

Klaus la lasciò sola e scese in cucina per lavare le tazze usate per fare colazione e la ragazza prese un respiro profondo prima di chiamare i genitori.

La mora, dal soggiorno, sentiva l'amata gridare perché, a quanto pare, i genitori non volevano saperne.

Mimì chiamò poi le sorelle ed i fratelli che, a contrario dei genitori, tenevano a Mimì, stando alle parole della castana.

Klaus entrò poi in camera per prendere i vestiti e l'intimo che avrebbe indossato ed entrò in bagno, aprendo l'acqua della doccia, si spogliò e s'infilò sotto il caldo getto d'acqua.

Mimì la raggiunse dopo pochi minuti "Tutto bene?" Domandò Klaus.

Per tutta risposta, la castana si strinse alla compagna in lacrime "I miei genitori mi hanno d-detto di m-morire perché sono lesbica e... E solo ai miei fratelli e sorelle importa qualcosa di me!"

"Amore..." Sussurrò Klaus, carezzandole la schiena e Mimì l'abbracciò, baciandola con dolcezza.

Fecero l'amore, poi si asciugarono e vestirono, presero le quattro vaschette di gelato comprate, chiusero tutto e salirono sulla loro auto, dirette a casa di Meredith.

Una volta lì, fu Zola ad aprire loro la porta "Ciao!"

"Ciao, tesoro." Sorrise Klaus.

"Chi c'è, Zo-Zo?" Chiese Derek, sorridendo quando vide le due colleghe "Prego, entrate."

Mimì gli consegnò il sacchetto con le vaschette di gelato e Derek le ringraziò per il pensiero, poi andarono nel grande soggiorno e lì trovarono molti colleghi e colleghe coi figli, chi li aveva.

"Mi servono un paio di mani in più in cucina!" Disse Izzie.

Mimì e Nadia s'offrirono di aiutare lei, April e Maggie in cucina, mentre Klaus andò sul balcone, tutta pensierosa "Stai bene?"

"Teddy..." Disse piano la mora.

"Allora? Stai bene?"

"No." Rispose Klaus, prendendo un respiro profondo "Mimì..."

"Non è andato bene il trattamento per la fecondazione artificiale?"

"Ha... Ha u-un cancro..."

Teddy non seppe cosa dire ed abbracciò d'istinto la mora "Mi dispiace! Non sapete ancora l'entità della massa?"

"No. Domani faremo la TAC e la biopsia..."

"Io ci sono, se hai bisogno. Se entrambe avrete bisogno!"

"Grazie..."

Dopo un'ora, durante la quale arrivarono tutti gli altri, i tre tacchini farciti ed il resto venne servito "Cinque ore di cottura ciascuno, ma guardate che opere d'arte..." Disse Webber.

"Vi ringrazio per essere qui." Iniziò Meredith, alzandosi in piedi "Voglio ringraziarvi per essere come siete, per essere la mia grande famiglia... Grazie! Grazie."

La Chirurga si sedette e Mimì alzò la mano "Non siamo a scuola..." Sorrise Amelia "Parla."

"C'è una cosa che devo dire..."

Addison, Alex, Teddy e la stessa Meredith, così come Klaus, sapevano cosa voleva dire Mimì "Ecco... Ho un cancro. L'ho scoperto ieri e... E..."

"Come?" La interruppe Marten, scioccata come tutti.

"Domani farò TAC e biopsia, questo potrebbe essere l'ultimo Ringraziamento e... E voglio ringraziarvi, appunto, perché sono grata! Grata di aver avuto amici come voi, unici... Grata di avere trovato Klaus, che amo alla follia... Grazie..."

Concluse tra le lacrime e Meredith, seduta accanto a lei, l'abbracciò, così come fece Izzie e poi gli altri.

Poi il pranzo iniziò, nell'armonia e vicinanza che tale festa comportava.

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Capitolo 25
*** Pensieri e preoccupazioni. ***


Ed il Lunedì arrivò puntuale e Klaus si era svegliata molto presto, troppo preoccupata per la sua Mimì "Sei già sveglia?" Chiese proprio costei, carezzando il petto della compagna.

"Si... Non riesco a dormire. Sono preoccupata per te..."

Mimì si strinse a lei "Io ho paura... Ho una paura incredibile, ma sento che andrà tutto bene. Perché ci sei tu!"

Klaus la baciò, poi andarono a fare la doccia insieme, infine si vestirono e, chiusa la porta, se ne andarono in auto all'ospedale.

La strada non era moltissima e, in mezz'ora, le due arrivarono, a destinazione, Klaus parcheggiò e poi raggiunse il reparto di Ginecologia con Mimì, mano nella mano.

Addison le accolse con un tenero sorriso, assieme a Jo ed Eve "Buongiorno! Siete pronte?" Chiese la rossa.

Entrambe annuirono e si diressero verso la sala TAC "Entri anche tu?" Domandò Eve.

"Aspetto qui..." Rispose la mora, baciando Mimì, che doveva spogliarsi e mettere la sua camicia da notte, portata da casa in una borsa assieme agli effetti personali necessari "Sii forte, amore!"

Mimì la baciò e strinse la mano tesa della sua amata, poi arrivò Marion di corsa "Scusate, mi spiace disturbare, ma al dottor Webber serve un consulto."

"Che genere di consulto?" Chiese Addison.

"Mi servirebbe la dottoressa Matissè..."

Klaus la fissò e Addison avanzò "Con tutto il rispetto..."

"Non si preoccupi, dottoressa Montgomery." Disse Mimì "Klaus può svolgere il suo lavoro... Non può stare tutto il giorno qui..."

"Io voglio stare con te, amore!"

"Puoi andare... Posso sopportare tutto, tranquilla."

Klaus baciò Mimì sulla fronte "Jo, chiama Marten. Che venga qui a tenerle la mano!"

"Ci penso io, se vuoi."

La mora vide Ivana sul ciglio della porta che, dopo essersi ristabilita dall'intervento subìto ancor prima del matrimonio della stessa Klaus, era stata assunta come guardia di sicurezza.

"Ti ringrazio. Chiamatemi, per qualsiasi cosa!"

Tutte annuirono e, dopo un altro bacio, Klaus se ne andò con Marion, entrando nella stanza di un paziente, ove c'erano Callie e Webber "Mi spiace, Klaus, ma ci serve un consulto..."

La ragazza vide un uomo che aveva la mano incastrata, e mezza maciullata, in un tritacarne "Si è anche ferito, come vedi... Puoi salvargli la mano?"

"Si, nessun problema. Va smontato il tritacarne!"

Venne chiamato un tecnico dell'ospedale che smontasse l'aggeggio, poi Klaus avrebbe sistemato la mano dell'uomo.

Al momento, la Chirurga poteva continuare a pensare al suo amore.

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Capitolo 26
*** In buone mani. ***


Klaus, dopo aver concordato le modalità per l'intervento alla mano del paziente con Jackson e Callie, tornò da Mimì.

Ma, quando aprì la porta della sala ove si svolgevano le biopsie, notò subito lo sguardo che la rossa le rivolse "Klaus..."

Mimì si fiondò tra le braccia della compagna, che la strinse a sé, cercando di consolarla "Ha i risultati, dottoressa Montgomery?"

Addison prese un respiro profondo "La TAC ha rivelato che c'è una massa nell'ovaia destra... Aspetto i risultati della biopsia."

"Ok... Va bene..."

La mora era sconvolta ed Addison le lasciò sole, andando via con Jo "Klaus... Cosa faremo se...?"

"Ci penseremo quando avremo i risultati."

"Adesso ho più paura di prima..."

"Io starò sempre con te!" Ammise Klaus "Per sempre."

"Per sempre!" Ripeté Mimì, baciando la compagna, che la corrispose senza alcun indugio.

"Le tue sorelle e fratelli?"

"Saranno qui nel pomeriggio..."

"Perfetto." Rispose la mora, mentre arrivava Murphy.

"Scusate... La dottoressa Montgomery mi ha detto di accompagnarti alla tua stanza."

"Mi fa ricoverare?"

"Si... Da quel che ho capito, vuole aprirti al più presto per controllare quanto è esteso il tumore."

"Ok... Andiamo."

Le due seguirono Leah sino ad una stanza tranquilla del reparto di Ginecologia, poi la bionda le lasciò sole.

"Senti, amore, io vado a casa a prendere le tue cose personali."

"Va bene. Ivana ha detto che sarebbe tornata... Era andata nel reparto di Psichiatria perché era scappato un paziente!"

"Capisco... Con lei sei in buone mani!"

"Ciao!" Disse Teddy, apparendo sul ciglio della porta "Resto io, qui con te. Sono libera fino alle dieci!"

"Grazie..." Rispose Mimì.

"Ti ringrazio!" Avanzò Klaus "Allora io vado..."

Entrambe annuirono e la mora incontrò Ivana in corridoio "Eccoti! Dov'è Mimì? La cercavo nella sala di prima..."

"Nella stanza in fondo. È stata ricoverata..."

"Capisco. Mi dispiace!"

"Grazie... Senti, eri un soldato e mi fido di te! Stalle vicina, finché non torno e vorrei che tu stessi con noi, perché se dovessero arrivare i suoi genitori..."

"Hanno un carattere troppo forte?"

"Arrogante." La corresse "E direi che il padre sembra uno che ama menare le mani."

"In caso arrivasse e lo facesse, ci penserò io. Non preoccuparti della sua sicurezza... Con me siete in buone mani!"

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Capitolo 27
*** Scettico. ***


Klaus, una volta ritornata in ospedale con la borsa di Mimì, contenente le sue cose personali ed un paio di camice da notte, la portò nella stanza del suo amore "Ehi... Come sta?"

"La dottoressa Altman è andata in sala operatoria poco fa." Rispose Ivana, visto che Mimì si era addormentata "Era stanca e le ho detto di riposare, che sarei stata qui..."

"Grazie." Sorrise Klaus, baciando la moglie sulla fronte e posando la borsa, svuotandola e riponendo tutto nell'armadietto o nei cassetto del comodino "La scorsa notte non ha dormito molto..."

"Avrei paura anch'io, se capitasse ad Eva."

"A proposito, come sta? Dopo l'aggressione da parte del suo ex non l'ho più vista..."

"Era stata aggredita sessualmente e... E ha scoperto di essere incinta, un paio di giorni fa."

"Congratulazioni."

"Grazie, ma io non so fare la madre..."

"Segui l'istinto. Vedrai... Il tutto verrà da sé!"

Ivana le sorrise, poi arrivò Callie "Scusate... Noi siamo pronti."

"Arrivo." Rispose la mora "Chiamami, per qualsiasi cosa!"

Ivana annuì col capo e la mora se ne andò con Callie, prendendo l'ascensore per arrivare in sala operatoria.

Si lavarono le mani, misero camice, cuffietta e guanti ed entrarono in sala, pronte a salvare la mano del paziente con Jackson. E l'intervento iniziò.

Alle due del pomeriggio, arrivarono sorelle e fratelli di Mimì, ma non i genitori "Sorellina..." Disse Annika e, oltre a costei, Sandy ed i gemelli Melina e Andreas, vi era anche il fratello più grande, Dane, non presente alle nozze per via del suo lavoro, più la famiglia di quest'ultimo e di Annika.

Mimì li abbracciò tutti, in lacrime "Grazie per essere qui..."

"Di nulla! Ma tu come stai? E dov'è Klaus?"

"Ha dovuto prendere parte ad un intervento urgente... Tra poco sarà qui. Io aspetto i risultati della biopsia..."

"Capisco... Dai, noi siamo tutti qui con te!"

Mimì sorrise a Dane e, pochi minuti dopo, arrivò Klaus "Eccomi! Ciao a tutti..." Rivolse ai fratelli e sorelle di Mimì, che risposero.

"Come sta la mano del paziente?"

"Bene. L'abbiamo sistemata e dovrà fare molta riabilitazione... I tuoi risultati sono arrivati?"

"Ancora no..." Disse la castana, prendendo la mano di Klaus tra le proprie e la mora le baciò le nocche.

"Non sei una brava dottoressa!" Avanzò il piccolo Arcibald, per tutti Archie, secondo figlio di Dane.

"Archie! Cosa dici?"

"Non sapeva che stavi male! Come può aggiustare mani?"

"Posso farti vedere, se non ci credi..."

Il ragazzetto di dodici anni, quasi tredici, incrociò le braccia al petto "Certo! Puoi scommetterci."

Klaus s'alzò e gli fece cenno di seguirla ed insieme andarono nella stanza del paziente, ove c'era Jackson "Ciao! Come sta Mimì?"

"Attendiamo i risultati della biopsia..."

"Addison è appena andata a sollecitare il laboratorio."

"Bene... Perfetto!" Sorrise la mora "Jackson, lui è Archie, uno dei nipoti di Mimì... Puoi dirgli chi ha sistemato la mano del paziente?"

Lui sorrise e fissò il ragazzino "È stata Klaus. La Chirurga più abile con cui abbia mai lavorato!"

"Davvero?"

"Certo. Se non ci credi, chiedi a Natalia di mostrarti il video dell'intervento..."

Klaus annuì e se ne andò con Archie, trovando Natalia, che fu ben lieta di mostrare al ragazzino il video fatto "Mi hai convinto! Ma voglio vedere di persona."

"Appena Mimì starà bene. Lo prometto!"

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Capitolo 28
*** L'unica cosa da fare. ***


I risultati della biopsia li portò Addison ed il suo sguardo non piaceva a nessuno dei presenti in stanza "Brutte notizie?"

"Devo portarti in sala ed aprire, per vedere..."

"Addison..." Disse Klaus.

La rossa colse lo sguardo di Klaus "I valori sono sballati e non promettono nulla di buono."

"La opererà subito?" Chiese Annika.

"Se lo riterrò necessario si. Con me ci saranno i dottori Karev e Robbins... Mimì è in ottime mani!"

Arrivò Marten con Jo e due infermiere per prepararla "Vuoi che venga in sala con te?"

"No... Rimani qui con loro." Disse Mimì, baciando Klaus "Dovrai spiegare loro tutto, se verranno usati termini medici..."

"Va bene, come vuoi..."

Le due si baciarono e poi Mimì venne portata in sala operatoria "Andrà tutto bene." Disse Ivana, che si era presentata alla famiglia e che teneva per mano Glen, figlio di Annika.

"Si... Lo so. Sono solo preoccupata..."

"Ehi! Fermati!" Gridò qualcuno dal corridoio e, usciti dalla stanza, come fecero i parenti di altri pazienti, videro l'uomo scappato il giorno prima dalla psichiatria.

"Ivana!" La chiamò Webber e la mora scattò per bloccarlo, ma lui le spinse contro il carrello della donna delle pulizie, che stava pulendo il vomito di una paziente.

Klaus lo fermò con un secco pugno nello stomaco "Mi scusi, dottor Webber... Ma almeno l'ho fermato."

"Per questa volta farò finta di nulla..."

Ivana prese il tizio in custodia e Webber le raccomandò di dire a quelli di Psichiatria di stare attenti ai loro pazienti.

Intanto, in sala operatoria, Addison aveva aperto Mimì e, insieme ad Arizona ed Alex, cercava di capire quanto esteso fosse il tumore.

"Bastardo..." Ringhiò Alex "Rovinare una ragazza di diciotto anni..."

"E guardate qui. Non c'è molto da salvare..."

"Dobbiamo rimuovere tutto."

"Già..." Convenne Addison "Ma datemi un minuto..."

La rossa prese un respiro profondo "Tutto bene?" Chiese Marten.

"Si... Ma sto... Stiamo per stroncare i sogni di non una, ma bensì due ragazze che stavano iniziando a progettare il futuro!"

Arizona, Alex, Marten e Jo la capivano ma, tuttavia, i tre strutturati dovevano iniziare a fare ciò che dovevano, sapendo che per Mimì e Klaus non sarebbe stato affatto facile.

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Capitolo 29
*** Insieme. ***


Passarono tre ore e le sorelle e fratelli di Mimì iniziavano ad essere preoccupati, mentre Klaus era piuttosto tranquilla, sapendo che era un tempo normale per quel genere di interventi.

Ma, quando arrivarono Addison ed Alex, Klaus conobbe subito gli sguardi nei loro occhi "Come sta?" Chiese Andreas.

"Noi... Abbiamo fatto il possibile..."

"Come? Aspettate, nostra sorella è..."

"No! No." Disse Alex "È viva, tranquilli. La dottoressa Robbins e le due specializzande la stanno portando in camera..."

"Allora cosa c'è?" Avanzò Melina.

"Ecco... Il tumore era piuttosto esteso." Iniziò Addison, cercando di trovare le parole giuste "Abbiamo dovuto toglierle tutto, altrimenti non avrebbe avuto molte possibilità..."

"Cioè?" Chiese stavolta Klaus, temendo la risposta.

"Le abbiamo asportato l'utero e le ovaie. Mi dispiace..."

Le sorelle ed i fratelli di Mimì rimasero scioccati, così come Klaus "Proprio tutto... E parlavamo di avere figli..."

"Se avessi potuto non l'avrei fatto. Ma non avevamo scelta!"

"Io non voglio che lei rinunci al sogno di essere madre. E se le donassi il mio utero e le ovaie?"

I famigliari di Mimì la guardarono "Si può fare. Ma non ora... Dovranno passare sei mesi. Se le analisi saranno buone, si potrà procedere! Bisogna aspettare..."

Addison ed Alex se ne andarono, ed Annika abbracciò Klaus "Grazie... Grazie per il bene che vuoi a nostra sorella e l'amore che provi per lei!"

"Non devi ringraziarmi." Rispose la ragazza, abbracciando Annika.

Pochi minuti e Marten li raggiunse "Scusate... Potete vederla, se volete. Uno alla volta..."

"Vai prima tu." Disse Dane.

"Sicuro?" Chiese Klaus e tutti annuirono.

"Si... Vorrà vedere prima la sua amata. Inoltre, puoi spiegarle quanto le è stato fatto..."

Klaus annuì col capo e seguì Marten, sino alla stanza ove avevano portato Mimì, la quale era stesa sul lettino con le mani incrociate sul ventre, ancora addormentata.

Dopo un quarto d'ora circa, la giovane si svegliò "Ehi... Occhi belli..."

Mimì volse appena il capo verso la voce del suo amore "Klaus..." Sussurrò con la voce roca "Ho... Ho male... Male dentro..."

Klaus prese un respiro profondo "Il tumore era più esteso del previsto e... E hanno dovuto toglierti tutto..."

Mimì corrugò la fronte poi, realizzate le parole dell'amata, sgranò gli occhi ambrati, pieni di lacrime "No... No..."

Klaus le scostò i capelli dalla fronte, carezzandola teneramente, sussurrandole parole dolci e stringendole la mano destra nella sua "Supereremo tutto. Ho già parlato con Addison..."

La castana la fissò "C-Come?"

"Le ho chiesto se potrò donarti utero ed ovaie e lei ha detto che bisognerà aspettare sei mesi e, se tutte le analisi saranno buone, si potrà procedere..."

Pian piano la ragazza parve calmarsi e tese la mano verso il viso di Klaus, che si sporse in avanti per farsi accarezzare e concesse al suo amore un bacio pieno di dolcezza "Ti amo."

"Anch'io. Più di ogni cosa! Sei l'amore della mia vita." Rispose, baciandola ancora "I tuoi fratelli e le tue sorelle sono qui fuori... Li faccio entrare o vuoi riposare?"

"Si... Falli entrare..."

"Ok." Sorrise Klaus, uscendo e lasciando entrare Annika e Dane.

La mora andò in bagno a sciacquarsi il viso e, nel mentre, uscì Cristina "Ehi... Come stai? Mimì?"

"Le sono state tolte ovaie ed utero..."

"Cavolo... Mi dispiace tanto."

"Grazie... Lo apprezzo molto." Sorrise la mora.

"Stalle vicine. Se starete insieme ed unite, nulla vi fermerà e prenderete a calci questa situazione!"

Klaus sorrise "È quello che ho intenzione di fare! Nel bene e nel male, giusto?"

"Giusto." Ribadì Cristina, dandole una pacca sulle spalle, uscendo poi dal bagno, sapendo che Klaus non avrebbe mai lasciato Mimì ed avrebbe combattuto ogni secondo al suo fianco.

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Capitolo 30
*** Saper sorprendere. ***


Passarono un paio di giorni e Mimì era ancora in ospedale e si riprendeva pian piano, sempre controllata e monitorata da Addison, Arizona o Alex e seguita amorevolmente da Klaus.

"Ciao." Salutò la Bailey, entrando nella stanza "Come stai?"

"Bene, dottoressa Bailey... Grazie."

"Prima Stevens, poi tu." Avanzò la donna di colore "Voi specializzande mi farete venire un infarto, prima o poi!"

Prima che Mimì potesse risponderle, le tre sentirono un trambusto in corridoio e videro George, Eve e JJ seguire un uomo "Signor Taubert, si fermi!" Chiamò O'Malley.

"Giammai! Devo trovare qualcuno che indossi i miei abiti da sposa e gli smoking... Ho un importante sfilata tra quindici giorni!"

"Lo sappiamo, ma torni in camera!"

Poi l'uomo si fermò innanzi alla stanza di Mimì "Eccolo! Ecco un altro modello... Perfetto!"

Taubert s'avvicinò a Klaus "Posso aiutarla?"

"Certo! Indossa i miei abiti... Devo prendere le misure!"

"Trevis!" Lo chiamò una donna "Non importunare le persone. Smettila! Torna in camera..."

"Louise... Voglio solo che indossi i miei abiti, come le altre Chirurghe! Che c'è di male?"

"Infastidisci le persone! Non lo capisci?"

"Sentite... Se devo indossare uno smoking va bene. Ma non un abito nuziale bianco!"

L'uomo esultò felice "Che gioia! Per lei va bene se porto qui gli abiti e le modelle?"

"Si..." Rispose Mimì e Klaus la guardò.

"Sicura, amore mio? Non ti stancherai?"

"Sarà divertente... E poi questa stanza è ampia..." Sorrise la castana, stringendo la mano di Klaus "Inoltre io voglio vedere mia moglie in smoking... Al matrimonio eri in uniforme..."

"Una ragazza?? Buon Dio, c'ero cascato come un pollo! Louise, vai a prendere gli abiti e le altre Chirurghe che si sono offerte."

"Tra un quarto d'ora deve fare la TAC..." Disse Eve.

"Il tumore non scappa, signorina..."

Con la sua assistente arrivarono Marten, Stef, Emily, Varia, April ed Arizona "Ciao Mimì! Come stai?" Chiese quest'ultima.

"Bene... Vestitevi, sono curiosa..."

Una alla volta entrarono in bagno, aiutandosi a vicenda e tutte erano bellissime, soprattutto Emily, Varia, Stef e Klaus, che portavano lo smoking "Ehi... Eccitante!" Disse Sloan, fermandosi sul ciglio della porta, con un sorrisetto malizioso.

"Vai a lavorare, Sloan!" Lo ammonì la Bailey, indicando Eve e JJ "E portati via quei due pesci lessi prima che abbiano un infarto!"

"Andiamo!" Sorrise il brizzolato, portando via la due ragazze.

Taubert battè più volte le mani, entusiasta "Fantastiche! Fantastiche! Guarda, Louise... Non sono perfette?"

"Lo sono! Ma adesso vai col dottor O'Malley..."

L'uomo obbedì, felice e George ringraziò mentalmente ogni Dio esistente al mondo, portando il paziente in sa la TAC dopo averlo fatto sedere sulla sedia a rotelle.

"Togliete quegli abiti... E attente! Costano un occhio nella testa." Disse la Bailey.

Stef s'avvicinò a Marten "Stai benissimo..."

"Anche tu." Sorrise la bionda.

"Quando ti sposerò, dovrai indossare un abito così..." Sussurrò, entrando in bagno prima che Marten potesse risponderle, lasciandola piacevolmente sorpresa.

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Capitolo 31
*** In futuro... ***


Dopo una settimana, Addison ed Arizona decisero che Mimì poteva essere dimessa, se le sue analisi sarebbero state perfette.

"Che ansia... Adesso capisco cosa provano i pazienti..."

"Andrà tutto bene, vedrai!"

Mimì sorrise al suo amore e le rubò un bacio dolcissimo "Si... Lo spero con tutto il cuore."

"Vedrai... E poi, io sarò sempre al tuo fianco!"

Gli occhi di Mimì si riempirono di lacrime "D-Davvero? Anche se... Se il nostro sogno di avere dei figli potrebbe essere svanito?"

"Certo!" Ammise Klaus, sedendosi sul lettino accanto a lei, stringendole le mani tra le proprie "Quel giorno ho scelto di sposarti perché ti amo. Non sto con te solo per avere figli... Io ti amo!"

Mimì la strinse a sé "Ti amo anch'io!"

Le due si baciarono con dolcezza e passione, come non facevano da qualche giorno, finché qualcuno non bussò alla porta "Scusate..." Disse Lexie, entrando con Alex ed Addison.

"Abbiamo i risultati delle analisi." Iniziò la rossa.

"Mi dica che è andato tutto bene... Che sono perfette..."

Addison sorrise "Lo sono! I valori sono tutti nella norma, quindi puoi essere dimessa." Disse ed Alex le porse i moduli.

Le due ragazze si abbracciarono felici "Davvero?"

"Si... Guarda." Avanzò proprio Alex.

Mimì era davvero felice "E... Per avere figli, in futuro?"

"Ne parleremo tra sei mesi. Dovrai fare le analisi ogni due mesi... Invece, per riprendere a lavorare, se vuoi puoi riprendere già da Lunedì, così non resti indietro e ti riposi!"

"È tutto perfetto... Grazie!"

"Io sono sempre disposta a donare utero ed ovaie."

"Certo, lo so. Faremo tutte le analisi anche a te, quando le farà Mimì."

"Grazie... Grazie a tutti."

Klaus strinse la sua amata e la baciò sul capo, quindi Mimì compilò e firmò i moduli di dimissione, restituendoli ad Alex.

I tre poi se ne andarono, dopo che Addison ebbe visitato Mimì, lasciandole sole "Sono contenta, amore mio."

"Si... Anch'io! Finalmente..."

"Adesso avrai bisogno di molto riposo!"

"Già! Ma starò nuovamente bene... E potremo fare di nuovo l'amore." Sorrise la castana "Mi manca, sentire il calore della tua pelle."

"Anche a me manca il tuo!"

Poi qualcuno bussò alla porta e le due videro Ivana ed Eva "Ciao! Scusate, ma voleva salutarvi..."

Eva avanzò ed abbracciò piano Mimì "Come stai?"

"Bene! Tu? Ho saputo che sei incinta..."

"Si! Sono qui per l'ecografia..."

"Vorresti che sia maschio o femmina?"

"Non voglio saperlo. Mi piacciono le sorprese!"

"Tanto poi la cameretta devo dipingerla io..." Disse Ivana, facendo sorridere le tre ragazze.

"Anch'io non vorrei sapere il sesso." Rivelò Mimì.

Eva sorrise e guardò l'orologio "Cavolo, è tardi! Devo scappare, ci vediamo più tardi."

Le due Chirurghe salutarono le due amiche, quindi Klaus aiutò Mimì a mettersi in piedi e l'accompagnò in bagno, affinché potesse cambiarsi ed avrebbero sistemato poi le sue cose personali.

Solo dopo se ne andarono, con Mimì che sperava con tutto il cuore di poter dare dei figli a Klaus, in futuro.

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Capitolo 32
*** Perfetta. ***


Una volta a casa loro, Klaus posò il borsone di Mimì accanto alla porta e l'aiutò a salire le scale e stendersi a letto.

"Grazie..."

"Figurati. Senti, io metto le tue cose in lavatrice, spazzolino, dentifricio e spazzola in bagno e poi vado a comprare i farmaci..."

"Va bene... Io rimango qui a guardare la tv..."

Klaus le sorrise "Marten voleva venire a trovarti, a fine turno."

Anche Mimì sorrise "Si... Allora arriverà tra poco. Si era presa il pomeriggio libero per andare dal dentista."

Infatti il campanello suonò dopo pochi minuti e Klaus aprì, lasciando entrare Marten "Ciao! Mimì?"

"È di sopra... Le tieni tu compagnia? Io vado in farmacia."

"Ma certo! Nessun problema..."

"Grazie. È di sopra, seconda porrà a destra."

Marten salì le scale e Klaus andò a mettere le cose che Mimì aveva indossato in ospedale nella lavatrice del bagno del piano terra, la accese e sistemò gli oggetti personali, poi uscì.

La farmacia non era molto distante e lì Klaus incontrò Melanie" Ehi!" La salutò la bionda collega.

"Ehi... Come mai qui?"

"Jasmin non si sente bene... Dopo essersi sottoposta alla fecondazione artificiale continua a vomitare..."

"L'hai detto alla dottoressa Montgomery?"

"Abbiamo un appuntamento domani..."

"Bene... Salutamela."

"Certo." Sorrise la bionda "E Mimì?"

"Si è stesa a letto ed è a casa con Marten... Per ora va tutto bene. Speriamo che continui così."

Melanie le diede una pacca sulla spalla sinistra "Ce la farete. Vedrai!"

Klaus la ringraziò e la bionda se ne andò, poi toccò a lei e porse le quattro ricette al farmacista, prese il sacchettino voi farmaci e andò via, salutando, decidendo di passare al supermercato.

Intanto, a casa, Marten era seduta accanto a Mimì" Si che te lo avranno chiesto, ma... Com'è la vita da sposata?"

"Beh, con Klaus è fantastico! Lei è perfetta e... E... Se poi senti di avere al tuo fianco la persona giusta..."

"Vedi... Ci sto pensando..."

"Stef te lo ha chiesto?"

Marten arrossì molto "Ecco... Ricordi quel paziente? Lo stilista?"

"Eccome!"

"Ecco... Stef mi aveva detto che stavo bene con l'abito che indossavo e che un giorno mi chiederà di sposarla e dovrò indossare un abito così!"

Mimì sorrise "Fantastico! Era ora."

"Beh... Non l'ha ancora fatto... E non siamo nemmeno uscite..."

"Secondo me è perfetta, per te."

Prima che Marten potesse rispondere, tornò Klaus "Ciao! Ho preso le medicine e poi sono passata al supermercato a prenderti un po' di frutta e verdura, che ti daranno forza. Cosa vuoi per pranzo?"

"Qualcosa di leggero..."

"Filetto con prosciutto, spinaci e mozzarella?"

"Va benissimo." Sorrise la castana e Klaus scese di sotto.

"Wow... É... È..."

"È di questo che parlavo." Sorrise Mimì "Lei è perfetta. Mi fa sentire speciale e questo è molto bello..."

"Eh già. È proprio perfetta!"

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Capitolo 33
*** Fortunata. ***


Il giorno dopo, Mimì si svegliò verso le nove e notò Klaus stesa al suo fianco, che la guardava dolcemente e le carezzava piano il ventre.

"Buongiorno..." Sorrise la castana.

"Buongiorno a te, amore mio." Rispose la mora, avvicinandosi per rubarle un bacio molto tenero, che si fece subito passionale.

"Non possiamo..."

"Lo so... Tranquilla, aspetterò."

Mimì le sorrise, carezzandole la guancia destra "Mi dispiace..."

"Non devi dispiacerti." Disse Klaus, chiudendo gli occhi per godersi quel tocco dolce "Aspetteremo e, quando potremo farlo di nuovo, sarà bellissimo. Te lo prometto!"

Nuovamente Mimì sorrise "Non vedo l'ora che sia quel giorno!"

"Già... Ma adesso dimmi, cosa vuoi per colazione?"

"Un bel thè caldo sarebbe perfetto..."

"Perfetto." Sorrise la mora, uscendo dalle coperte e scese di sotto, così da poter preparare la colazione alla sua amata.

Invece a Mimì arrivò un messaggio di Melanie e subito sorrise, rispondendole, così come fece coi messaggi di Eve e JJ, che si erano fidanzate rispettivamente con Varia ed Emily.

Poi ricevette anche un messaggio da Lonny "Beate loro..." Si trovò a pensare a voce alta, con un velo di tristezza.

"Ehi... Cos'è quel vidi triste?"

"Eve e JJ si sono messe con Varia ed Emily... Melanie e Jasmin diventeranno presto madri ed Anne ha avuto un maschietto."

Klaus capì subito quale fosse il problema e posò tazza e biscotti sul comodino, sedendosi poi accanto alla compagna "Avremo anche noi la nostra famiglia, vedrai. Sii positiva... Non devi invidiarle. Anche noi saremo felici, io farò di tutto per far sì che i tuoi sogni si realizzino."

A quelle parole, Mimì guardò Klaus "Cos'ho fatto per meritarti?"

"Potrei farti la stessa domanda..."

"Adesso vorrei tanto fare l'amore con te..."

Klaus sorrise e la baciò "Non cadere in tentazione." Le disse in tono scherzoso "Bevi il thè e mangia qualche biscotto..."

"Grazie."

"Figurati... Vado a stendere il bucato e pulisco un po'. Le due compresse delle dieci sono lì, sul comodino. Se hai bisogno chiama."

Mimì le sorrise "Certo... Ti amo."

"Ti amo anch'io, piccola."

Klaus se ne tornò di sotto e Mimì si mise pian piano seduta per fare colazione, pensando e ripensando a quanto fosse fortunata ad avere Klaus nella sua vita.

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Capitolo 34
*** Esame in vista. ***


Passarono quindici giorni e le amiche e colleghe di Klaus e Mimì vennero spesso a trovarle entrambe.

Ma Mimì era soprattutto pronta ad andare alla prima visita di controllo da Addison "Ehi... Pronta?"

Mimì sorrise a Klaus, abbracciandola "Si... Sono molto nervosa..."

"Andrà tutto bene." Sussurrò la mora, prendendola per mano, poi uscirono insieme, dopo aver chiuso tutto.

Una volta in ospedale, raggiunsero il reparto di Ostetricia e Ginecologia "Ciao!" Le salutò Arizona "Siete qui per la visita?"

Le due annuirono, poi arrivò Addison "Ciao! Prego, venite da questa parte."

Addison fece cenno a Mimì di stendersi sul lettino ed anche Arizona entrò, insieme a Murphy ed Eve, decise a specializzarsi in Ginecologia ed Ostetricia. E la rossa iniziò la sua visita.

Mimì era tesa, talvolta tremava ed Addison se ne accorse, ma ci pensò Klaus, a calmarla, sfiorandole le nocche con lievi baci "Tranquilla..."

La castana deglutì ed annuì col capo, così Addison proseguì la visita, finendo in pochi minuti "Tutto bene?" Tentò proprio Mimì.

Addison le sorrise "Si. Quindi... Klaus, se vuoi già sottoporti alle analisi, in un paio di giorni avrai i risultati e saprai se potrai donarle utero ed ovaie."

Klaus risvoltò subito la manica della camicia dal braccio destro ed Eve le fece il prelievo, dandole poi una provetta per l'analisi delle urine e la stessa cosa la fece Murphy con Mimì.

"Adesso dobbiamo solo aspettare e sperare..."

"Gia, ma le ferite stanno guarendo bene. Se queste analisi saranno perfette, le ripeteremo tra altri quindici giorni e, se sarà tutto ok, procederemo all'espianto e trapianto."

Le dottoresse e specializzande uscirono dalla stanza, ove vennero raggiunte da una trafelata April "Klaus... Per fortuna ti ho trovata!"

"Cos'è successo?"

"Avrei bisogno del tuo aiuto..." Iniziò la rossa "Due pazienti hanno aggredito Teddy e Meredith, ferendole lievemente. Ma Ivana, nel disarmarli, è stata accoltellata al fianco sinistro e di è rotta entrambe le mani..."

"Vai." Disse Mimì "Ivana ha bisogno del miglior Chirurgo della Mano del Paese... Io me la caverò."

Klaus la baciò con dolcezza e poi seguì April, lasciando Mimì con Arizona, visto che Addison, Murphy ed Eve avevano un intervento.

"Cosa ti preoccupa?" Chiese la bionda.

"A parte per l'intervento, per tutto... Credo proprio che resterò indietro. Sto perdendo molte ore di lavoro."

Arizona sorrise "Da domani puoi tornare al lavoro, se vuoi. Dopo chiedo ad Addison, poi ti scrivo!"

"Va bene... Grazie..."

Nella stanza ove era stata portata Ivana, intanto, Klaus le stava dando un'occhiata alle mani "Belle fratture."

"Puoi... Sistemarle?"

"Certo." Rispose Klaus, guardando le radiografie "Tranquilla."

Ivana sorrise "Bene..."

"Portiamola in sala operatoria." Disse la Bailey.

Klaus mise il camice ed i guanti, notando poi un foglio appeso al muro. In una settimana, tutti gli specializzandi del quinto anno avevano l'esame per diventare strutturati.

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Capitolo 35
*** Scacchi. ***


Passò una settimana e tutte le specializzande del SGMWH erano a Las Vegas da tre giorni per sostenere l'esame che potrebbe farle diventare strutturate. Tutte erano tese.

"Cavolo, saremo in cinquecento... Sarà lunga!"

"Siamo stati divisi in sette gruppi per l'esame scritto... Poi, verso le nove, arriveranno venti Chirurghi da tutto il Paese per l'esame orale..."

Varia sospirò "Sono tesa... Nervosa!"

Klaus le mise una mano sulla spalla sinistra "Stai tranquilla. Sei un Chirurgo Ortopedico, devi essere calma di natura..."

"E tu?" Chiese Emily "Tu come fai a restare calma dopo ciò che ti è successo? Insomma... Tu e Mimì..."

"Quando si cade bisogna sempre avere la forza di rialzarsi in piedi. Io la penso così... Non esistono scorciatoie."

Qualcuna le sorrise "Ma tu in cosa ti specializzerai?"

"Io sono un Chirurgo d'urgenza." Sorrise Klaus "E, mentre ero al fronte, ho imparato anche ad intervenire su cuore, polmoni e mani."

Clara Seger la fissò "Hai mai giocato a scacchi?"

"Mai. Non è un gioco che prediligo..."

"Beh, se tu fossi un pezzo degli scacchi... Dovrebbero inventarlo."

"Prego?" Domandò Stef.

"Negli scacchi non esiste il jolly." Sorrise Clara "E tu, per le cose che sai fare, non puoi essere altro che un perfetto jolly!"

Prima che Klaus potesse rispondere, uno degli esaminatori uscì a chiamare il terzo gruppo per l'esame scritto, che comprendeva Klaus, Clara, Emily e Cara, mentre dal secondo erano usciti una provata Lexie, insieme a Juliet.

"A che ora inizieranno gli orali?"

"Alle quattordici." Rispose qualcuno alle loro spalle e, voltatesi, le ragazze videro Catherine Avery con Webber.

Le specializzande furono felici di vedere il loro Capo "Signore, lei è uno degli esaminatori?" Chiese Lexie.

"Si, anche Catherine. Ma non potremo esaminare voi, ci sarebbe il classico conflitto d'interesse..."

"Potrebbero dire che ci favorite?"

I due annuirono ed il resto della mattina passò abbastanza in fretta e, a mezzogiorno, gli specializzandi vari si trovarono in mensa per le uniche due ore di riposo, prima dell'orale.

"Dove sono tutte?" Chiese Cara.

"A chiamare la rispettiva amata." Rispose Juliet.

"E tu? Non chiami Sarah?"

"Tu non telefoni a Kahlan?"

"Scherzi??" Ribadì la bionda dagli occhi verdi "Lei ha il ragazzo che è specializzando a Los Angeles!"

"Stando alle voci no..."

"E Sarah? Perché non le scrivi?"

"Crede che io vada con ogni infermiera dell'ospedale."

"Non lo faceva Sloan, prima che si mettesse con Lexie?"

Prima che Juliet potesse rispondere, arrivarono tutte le altre col rispettivo vassoio col pranzo "Accidenti... Meredith non scherzava!"

"In che senso?"

Lexie prese un respiro profondo "Ti mettono incredibilmente sotto pressione... È snervante."

"Siamo Chirurghi. Siamo sempre, sotto pressione!" Disse Klaus, prima di alzarsi per rispondere al cellulare.

"Clara, sicura che lei sia un jolly?" Domandò Kensi.

"Più che sicura. Perché?"

"Perché se lei fosse ancora un soldato ed io un commilitone, la seguirei sempre." Sorrise la mora dagli occhi scuri "Lei non è un semplice jolly... Lei è il Re. Nemmeno una Regina... Lei è il Re."

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Capitolo 36
*** Contrattempo. ***


Finiti anche gli esami orali, le nostre Chirurghe si ritrovarono nella hall dell'albergo, decisamente stanche e preoccupate per l'esito.

"Che ci fate qui?" Chiese Webber.

"Aspettiamo i risultati dell'esame..."

"Non li troverete più online, dopo il caos dello scorso anno, col sistema intasato e bloccato... Verranno affissi nei vari ospedali."

Tutte sospirarono "Non ci resta che fare i bagagli e tornare a casa." Disse Juliet, trovando l'approvazione di Richard, così raggiunsero tutte la rispettiva camera per fare i bagagli.

Il medesimo autobus che le aveva portate lì tre giorni prima, le accompagnò all'aeroporto e riuscirono a prendere l'ultimo volo assieme a Webber.

Intanto, a Seattle, gli altri strutturati e specializzandi stavano pensando a come accogliere le loro colleghe "Cosa possiamo organizzare?"

"Beh, qui non si può fare molto..." Disse Stephanie.

"Si può trovare un locale carino." Propose Arizona.

"Ho sempre detto che sei un genio..." Sorrise Lauren, ottenendo uno sguardo truce da parte di Alana.

"In realtà la soluzione è molto più semplice." Se ne uscì tranquilla Meredith "Faremo la festa a casa nostra." Disse, indicando sé stessa e Derek.

"C'e parecchio spazio... Idea fantastica!"

"Allora, dividiamoci i compiti." Avanzò Callie "Le altre e Webber dovrebbero atterrare domani, verso le nove del mattino... Serve qualcuno che prepari casa Grey-Shepherd per una festa, chi si occupa dei viveri e chi tiene impegnate le ragazze..."

"C'e Webber sull'aereo." Disse Jackson.

"Giusto, giusto... Allora ci divideremo tra questi compiti."

"Voi specializzandi occupatevi di comprare cibo e bibite." Disse Sloan.

"Perché noi?" Lamentò Shane.

"Non lamentarti! Sarà divertente." Disse la solita Brooks, col solito brio ed il ragazzo di colore si arrese.

Suonò poi il cellulare della Bailey "Pronto? Capo? Si si... Come?? Voi state bene, vero?" Chiese e tutti i presenti la fissarono "OK, va bene."

"È successo qualcosa?" Domandò Maggie.

"L'aereo ha avuto un'avaria, non sono nemmeno decollati... Domattina vedranno se c'è un volo disponibile."

"Tarderanno un po'..."

"Meglio! Avremo più tempo per organizzarci." Sorrise Amelia e, nonostante la notizia, tutti furono d'accordo con lei.

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Capitolo 37
*** A long trip. ***


Il mattino seguente, Webber e le sottoposte si svegliarono, dopo aver passato la notte sulle scomode seggioline in aeroporto "Oddio, ho la schiena a pezzi!"

"Cos'è, una nuova battuta dei Chirurghi ortopedici?" Ironizzó Lexie e Varia la guardó in tralice.

"Su su, non litigate!" Intervenne Webber "Un addetto mi ha detto che non ci sono voli a causa di una perturbazione."

"Allora cosa facciamo? Ci annoieremo a morte!"

Webber fulminó Cate con lo sguardo "Stai scherzando, Bossolani? Se fossimo all'esame ti boccerei!"

"Cate, siamo a Las Vegas!" Intervenne Emily "La Città che Non Dorme Mai!"

"Esatto." Accordó Richard "Andremo un po' in giro e cercheremo una soluzione... Quindi occhi aperti ed orecchie spalancate. Se sentite di un qualsiasi mezzo che va verso Seattle, riferite!"

Tutte annuirono e, preso il rispettivo trolley, lasciarono l'aeroporto, con Webber che prese il cellulare per avvisare la Bailey.

"Aspetti, Capo." Disse Klaus.

"Hai un'idea migliore?"

"Uno dei Capitani che facevano parte del mio plotone abita qui e, se non ricordo male, è riuscito ad aprire una società con sua moglie..."

"Dimmi che hanno mezzi di trasporto." Disse Varia, che pregava mentalmente di non passare più una notte in aeroporto.

"Si. Autobus, per la precisione... Lui guida e sua moglie gestisce."

"Fantastico! Facci strada." Sorrise Webber.

A seguito di Klaus, lasciarono l'aeroporto per incamminarsi verso la casa del commilitone della mora e, strada facendo, le ragazze ammirarono la Città del Vizio in tutto il suo fasto, fermandosi per fare colazione.

"Quanti casinó! Cavolo, ho viaggiato moltissimo con mia madre, a causa del suo lavoro, ma qui se ne trova uno ogni cinque metri!"

"A cuccia, Prentiss!" L'ammonì Richard "Non farti tentare."

"Sissignore." Rispose piano la mora.

Dopo un'oretta di cammino, finita la colazione, Klaus di fermò fuori da un grande cancello elettrico e suonó il citofono "Truman Travels! Chi è?"

"Klaus Matissè. Cerco Douglas..."

L'uomo al di là del citofono parve riattaccare in fretta e furia e, in pochi minuti, un uomo dalla corporatura robusta, tutto muscoli, uscì dalla struttura "Oddio, che mi prenda in colpo!" Avanzó, ridendo come un matto "Il mio Maggiore preferito! Il mio Angelo Custode!"

S'avvicinó al gruppetto e alzò di peso la mora, abbracciandola felice "Quanto tempo... Come stai?"

"Bene! L'impresa va a gonfie vele, mi sono sposato un anno fa e presto sarò padre... Una femmina."

"Sono contenta. Lo meriti!"

"Questa ragazza è un vero eroe, non so quante volte mi ha salvato le chiappe, al fronte!"

Tutte sorrisero "Dai, basta parlare di me..."

"Giusto, giusto... Come mai da queste parti?"

"Io e la Altman siamo Chirurghe al SGMWH e lì abbiamo ritrovato Hunt e Riggs..." Inizió Klaus "Io e queste ragazze eravamo qui per sostenere l'esame di specializzazione dell'ultimo anno e il dottor Webber, nostro Capo, era uno degli esaminatori..."

"Capito... Io come posso aiutare?"

"Ieri il nostro volo non è decollato e oggi non c'è ne sono a causa di una perturbazione. Potresti riportarci a Seattle in autobus?"

"Con immenso piacere!" Sorrise Douglas "Vi farò lo sconto comitiva!"

Avevano dodici ore di pullman davanti, avendo le soste obbligatorie di almeno un'ora e ne avrebbero fatte almeno quattro.

Webber chiamò la Bailey per darle la notizia, chiedendo di dire a tutto lo staff di non rivelare gli esiti dell'esame alle specializzande, così da non rovinare poi la sorpresa e la donna nominó la festa a casa Grey-Shepherd.

E tutte, per un motivo o l'altro, non vedevano l'ora di tornare a casa.

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Capitolo 38
*** Talks. ***


Douglas condusse le specializzande e Webber sul retro, dal quale solitamente partiva per i suoi viaggi "Vi farò un prezzo molto onesto! Tremila Dollari vanno bene?"

Tutte annuirono e si divisero la spesa, quindi l'uomo andò in ufficio dalla moglie a portarle il denaro ed uscì con la ricevuta, consegnata a Richard.

"Con quale Autobus andremo?" Chiese Eva Van Dongen.

"Questo" Disse Douglas "È il mio mezzo migliore e, a bordo, c'è la WiFi. Voi passate il tempo come volete, per il resto lasciate fare a me!"

Le ragazze e Webber si misero comode, con Klaus che si sedette sul sedile accanto alla porta, vicino all'autista. La prima sosta distava quattro ore. Sarebbero arrivate a casa l'indomani, di mattina e via dirette in ospedale per vedere i risultati dell'esame.

Webber chiamò la Bailey per avvisarla e spiegarle tutto, mentre lasciavano Las Vegas, invitandola nuovamente a dire alle specializzande e strutturati rimasti a Seattle di non dire nulla della festa alle esaminate.

Tutte le ragazze avevano chiamato la rispettiva amata, che avevano tenuto la bocca ben cucita circa la festa, poi qualcuna si addormentó, altre ascoltavano la musica o giocavano col cellulare.

Invece Klaus, dopo aver scritto a Mimì, sapendo che aveva una visita con Addison e Arizona, scelse di guardare la strada.

"Allora, Maggiore? Cosa mi racconta di bello?"

"Non essere formale, Douglas. Non siamo più nell'Esercito..." Sorrise la mora e lui fece altrettanto.

"Ok, va bene..."

"Comunque... Mi sono sposata con la ragazza più bella dell'Universo! Quasi per caso, ma è successo e ne sono felice."

"Sul serio? È fantastico!"

"Si... Dopo quanto accaduto al fronte non avrei mai pensato di innamorarmi di nuovo, ma Mimì è fantastica."

Douglas sorrise "Sono contento di vederti nuovamente felice!"

"Ultimamente le hanno trovato un cancro alle ovaie e... E hanno dovuto toglierle tutto..."

"Merda, mi dispiace! Sta bene ora?"

"Si. Stiamo facendo le analisi, perché voglio donarle il mio utero e le mie ovaie, così potremo avere dei figli!"

"Ne sarei davvero felice. Lo meriti... Per la persona che sei, per ciò che hai passato... Non è da tutti riuscire a rimettersi in piedi dopo ciò che è capitato a te. Io non ci sarei riuscito!"

"Sono stata fortunata... Nessuno mi ha abbandonata."

"Come hai sempre fatto tu." Ribadì l'uomo "Tanti di noi erano esaltati e montati, ma tu non ci hai mai mollati a noi stessi e ci hai sempre aiutati in tutto, non ti sei mai tirata indietro. Tutti noi ti siamo debitori!"

"Non mi dovete nulla... Era il mio dovere."

"No, tu hai fatto molto di più!" Ammise Douglas "Riposa, la strada è ancora lunga... Ti chiamerò io."

"Va bene, grazie..."

"Ah, dimenticavo... Voglio vedere una foto della tua ragazza!"

"Quando ci fermiamo... Ma sono gelosa!"

"Sissignora! Me ne ricorderò." Scherzó lui ed entrambi Sorrise ro, prima che anche Klaus si appisolasse.

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Capitolo 39
*** Verso casa 1. ***


Dopo quattro ore, Douglas prese il microfono accanto al volante, pronto per svegliare Webber e le ragazze "Attenzione! Si avvisano le signore passeggere che siamo quasi arrivati ad un'area di servizio!"

Qualcuna sobbalzò, altre si svegliarono con tranquillità poi, quando Douglas si fermò, Webber lo guardò in tralice "Permesso..." Disse un'assonnata Varia, scendendo dall'autobus.

"Qualcosa non va, dottore?" Chiese Douglas.

"Ha detto signore, prima. Ebbene, io sono un uomo... Vede?"

"Si, certo. Non volevo offendere."

"Tranquillo... Ma abbassi il volume del microfono, alla prossima sosta."

Douglas gli esibì il saluto militare ed anche lui scese "Non prendertela..." 

L'uomo sorrise a Klaus "È un buon capo, vero?"

"È un grande capo!" Sorrise la mora "Vieni, ti offro un caffè."

Lui la ringraziò e la seguì, dopo aver chiuso il pullman, entrando nel grande locale e Douglas s'avvicinò a Clara "Scusa, se vedi il tuo capo e le tue colleghe, diresti loro che ogni sosta dura venti minuti?"

"Certamente." Sorrise la mora "La maggior parte sono al bagno!"

"Capisco... Sul pullman potete mangiare e bere tranquillamente. È un mezzo da turismo, poi siete amiche e colleghe del Maggiore Matissè... Non preoccupatevi di nulla."

Clara gli sorrise e lo ringraziò, poi avanzò per prendere il suo caffè, mentre l'uomo andò verso il bagno e lì trovò tutte le altre Chirurghe più Webber" Io avrei... Fatto." Disse il medico di colore "Potrei tornare sull'autobus?"

"Certo! Faccio il mio bisogno e arrivo."

Douglas entrò in bagno e, quando ebbe finito, prese un caffè e si diresse con Webber, Varia, Emily, Lonny e Sole all'autobus "La prossima tappa tra altre quattro ore?" Domandò quest'ultima.

"Precisamente! Quindi potete rilassarvi, dormire, mangiare, bere... Come preferite. Ogni sosta dura venti minuti!"

Le presenti e Webber annuirono, col Capo che andò poi a chiamare la Bailey per aggiornarla sul loro viaggio.

Avevano altre otto ore di viaggio, davanti, ed anche Klaus chiamò Mimì, così come fecero le altre che erano fidanzate, o quasi.

Quando tutte arrivarono, alcune con cose da bere e da mangiare, Douglas rimise in moto il mezzo e lasciò la stazione di servizio.

La prima tappa poteva essere lasciata alle spalle.

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Capitolo 40
*** Verso casa 2. ***


Dopo altre quattro ore di viaggio, Douglas fermò l'autobus ad una stazione di servizio per l'ultima sosta visto che, dopo le restanti quattro ore, più o meno, le Chirurghe e Webber sarebbero stati a Seattle.

Le ragazze, dopo aver usato il bagno, presero qualcosa da bere, mangiare o entrambe le cose, pronte poi per l'ultimo tratto di strada.

Dopo essere ripartite, le ragazze si misero tranquille, come le altre volte, finché non sentirono un boato fragoroso e Douglas frenare all'improvviso, imprecando.

"Che succede?" Chiese Webber, alzandosi.

"Un incidente!" Rispose Douglas "Guardate... Due imbecilli contromano!"

"Che disastro..." Sussurrò Varia, seduta dietro l'autista.

"Andiamo, bisogna prestare soccorso!" Avanzò Richard "Ci saranno molti feriti che hanno bisogno d'aiuto."

Tutte scesero, ma Douglas fermò Klaus "Cosa posso fare?"

"Chiama il Seattle Grace Mercy West dal mio telefono e spiega quanto accaduto, dì che mandino ambulanze e due elicotteri!"

L'uomo annuì, poi anche Klaus si buttò nella mischia, notando subito un uomo incastrato sotto l'auto "L-La prego... Ci sono i miei bambini in auto!"

"Ci penso io, tranquillo."

Klaus aiutò prima l'uomo, che aveva solo la spalla lussata, ragione per cui la mora fece cenno a Varia, specializzanda in Ortopedia, che la raggiunse subito "I miei figli!"

Klaus s'inginocchiò, stando attenta ai vetri per terra e vide i due piccoli spaventati "Ciao... Io sono Klaus, sono un medico. Voi state bene? Sentite male da qualche parte?"

I due bimbi scossero il capo, poi Klaus fece loro cenno di gattonare verso di lei e, poco dopo, furono tra le braccia del padre, al quale, nel mentre, venne fatta una fasciatura rigida alla spalla" Ecco... Vada a farsi vedere subito." Lo esortò Varia.

"Si... Appena arriva mia moglie. Le ho scritto..."

Poi Varia e Klaus andarono ad aiutare Clara, Emily e Lonny con quattro persone, tutte ferite e prive di conoscenza "Guarda, stanno arrivando i Vigili del Fuoco da una città qui vicino..."

"Almeno potranno aprire questo rottame e riusciremo a soccorrere queste persone o sarà troppo tardi!"

Sentirono poi un bambino piangere e Klaus lo raggiunse "Ehi, piccolo... Cosa ti succede?"

"La mia mamma... Il mio papà..."

Klaus guardò oltre il parapetto e vide due corpi in acqua "Mi serve aiuto! Subito! Due persone in acqua!" Gridò.

Furono Kensi e Kono ad andare da lei, raggiunte poi da Melanie e Catherine "Dov'è Klaus?" Chiese quest'ultima.

"Si è tuffata." Rispose Sole.

Tra un'imprecazione e l'altra, Kensi di tuffò, mentre Sole andò a chiedere due ciambelle di salvataggio ed aiuto ai Vigili.

L'acqua non era proprio calda e quattro persone rischiavano l'ipotermia.

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Capitolo 41
*** Eroe. ***


I Vigili, assieme a Sole, si affacciarono dal parapetto e videro i due coniugi in acqua con Klaus e Kensi che cercavano di prestare soccorso.

"Fate arrivare un gommone!" Gridò un vigile "Quattro persone in acqua, due dei quali feriti!"

"Il gommone sta già arrivando." Rispose un collega.

Mentre Klaus e Kensi cercavano di aiutare le due persone, prive di conoscenza, le altre Chirurghe e Webber continuavano ad aiutare gli altri feriti, mentre arrivava il primo elicottero.

"Qui! Qui!" Chiamò a gran voce Stef.

I due Paramedici scesi dal velivolo le si avvicinarono, aiutandola con la donna che aveva diverse ferite lacero contuse ed una gamba rotta, dalla quale usciva il perone.

"Vai con lei, Velkic!" Disse Webber e la ragazza annuì, decollando quando la paziente fu sistemata sulla lettiga.

Invece, sul secondo elicottero, vennero fatti salire i due pazienti di Klaus e Kensi assieme al loro bambino, nel mentre recuperate dal gommone dei Vigili.

Intanto, al SGMWH, le altre specializzande e gli strutturati, sotto la guida di Owen, si prepararono ad accogliere i pazienti dell'incidente, mentre l'elicottero atterrò sul tetto dell'ospedale e, ad accogliere Stef e la sua paziente, c'erano Callie e Teddy.

"Bentornata!" Disse Callie "Cos'abbiamo?"

"Donna, sui quarant'anni, diverse ferite lacero contuse e frattura della gamba destra con esposizione del perone!"

"Bene... Andiamo!" Avanzò Teddy.

Arrivarono anche le prime due ambulanze, con a bordo un uomo privo di conoscenza che aveva avuto un infarto ed una crisi epilettica, portato dentro da Derek, Cristina, Marten ed Eve.

Invece il secondo paziente era una ragazza di tredici anni con una gamba rotta, tre costole incrinate ed una spalla lussata, di cui si occuparono Alex, Jo, Anne e Nadia.

Era arrivata anche una terza ambulanza, dalla quale i Paramedici portarono giù una donna con ustioni su quasi tutto il corpo, seguita da Mark, Jackson e Ben Warren, marito della Bailey.

"Andate sul tetto, stanno arrivando due pazienti con un principio di ipotermia, privi di conoscenza." Disse un Paramedico.

"Grey, O'Malley, andiamo noi!" Avanzò Owen, salendo con Meredith e George.

Dopo un paio d'ore, grazie al grande lavoro dei Vigili, Douglas poté riaccompagnare le altre Chirurghe al loro ospedale, aiutandole a scaricare i rispettivi trolley.

"Capitano... Ehm... Maggiore."

Klaus si fermò e fissò Douglas "Dimmi."

"È stato bellissimo rivederti ed essere ancora in azione con te, anche se ho dovuto stare nelle retrovie..."

La mora sorrise al suo amico "È stato un piacere anche per me."

Si strinsero la mano, poi lui la strinse a sé "Grazie per avermi permesso di tornare a casa, due anni fa..."

"Dovere." Rispose semplicemente Klaus, abbracciandolo a sua volta.

"Sei un eroe. Non dimenticarlo mai!"

Klaus di limitò a sorridere, sapendo che Douglas la pensava come il resto dei loto commilitoni.

Per loro, lei era sempre stata un eroe e lo sarebbe stata a vita.

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Capitolo 42
*** Party. ***


Verso sera, tutti gli interventi finirono e Webber mandò a casa prima Meredith, Izzie, Amelia, Maggie e le specializzande, che dovevano preparare la festa in onore delle neo esaminate.

E sempre Webber, nonostante la difficile giornata, riuscì a portarle tutte a casa Grey-Shepherd per la loro festa e le giovani si trovarono davanti tutti i loro colleghi, felici.

"E adesso che ci siamo tutti." Avanzò Richard "Posso dire che abbiamo delle nuove e validissime Chirurghe strutturate!"

Le ragazze erano felicissime e si abbracciarono, poi si buttarono a capofitto nella festa, stando con la rispettiva fidanzata o fiamma o cimentandosi in diversi balli insieme a Meredith e Cristina, principalmente.

Teddy fece i suoi complimenti a Klaus, come fecero anche Owen e Riggs, poi la mora venne presa per il polso da Meredith "Dottoressa Grey, ma...?"

Meredith la lasciò davanti ad una porta e la mora l'aprì, trovando dentro Mimì e subito le sorrise, avanzando per abbracciarla "Bentornata..."

"Grazie. Vieni qui, amore mio!" Disse Klaus, stringendosi alla sua amata.

"Ti amo tanto! Mi sei mancata..."

"Anch'io, tantissimo! Prima, quando ti ho vista sparire tra i nostri colleghi, pensavo che fossi andata da qualche parte perché non stavi bene o perché eri arrabbiata con me..."

"Non potrei mai esserlo..."

Le due si sorrisero e si baciarono con tutto l'amore che avevano dentro, sapendo di non potersi ancora amare, ma non volevano rinunciare alla loro intimità di coppia.

Intanto, sul patio, Varia era seduta con Eve sul dondolo esterno "Sono felice di essere passata, all'esame. Adesso posso pensare seriamente a noi!"

Eve le sorrise, poggiando la testa sulla sua spalla destra "Si... Ti amo tanto. Mi piaci, mi piaci molto e vorrei stare con te sempre."

Le due si sorrisero e si baciarono dolcemente, sotto gli occhi della Bailey, che le guardava da dentro casa.

"Stai bene, Miranda?" Chiese Webber.

"Io ero sposata. Ho avuto un figlio e poi ho divorziato." Iniziò la dottoressa di colore "Mi sono risposata e sono felice. Ma giuro che, in passato, avrei preso parecchie strutturate e specializzande e... Non so, cercherei un modo di far abbassare la cresta ai loro precoci ormoni!"

Richard faticò a trattenere una risata divertita, sapendo che la sua collega, il suo braccio destro, scherzava con una serietà incredibile.

Ma adesso voleva solo godersi l'eccellente risultato ottenuto dalle nuove Strutturate, sperando che portassero sempre più in alto il prestigio dell'ospedale.

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Capitolo 43
*** Piacersi. ***


Il giorno dopo, alcune Chirurghe e specializzande si erano fermate a casa Grey-Shepherd per diversi motivi, la sbornia in primis.

Proprio Meredith stava facendo il giro della casa a svegliare i suoi ospiti e controllare in che stato versavano "Buongiorno!" Le rivolse Klaus, che si svegliava sempre presto.

"Ciao. Mimì dorme?"

"Si... Poi George, Lexie, Sole e Stef hanno preso un'aspirina a testa.

"Capisco. Hai già controllato tutto?"

La mora annuì e Meredith sorrise "Vado a svegliare Mimì."

"Bene... Chi è rimasto, da svegliare?"

"Alex, Jo, Marten e Nadia. Poi Eve e Varia si sono rinchiuse in una stanza dopo essere state beccate a baciarsi sul dondolo dalla dottoressa Bailey e... Giusto perché tu lo sappia..."

"Che io sappia cosa?"

"Amelia e Maggie... Credo proprio che abbiano..."

"Ok." La interruppe Meredith "Penso di aver capito. Vado a controllare, anche perché dobbiamo andare al lavoro!"

La mora annuì ed entrò nella stanza in cui aveva riposato con Mimì, visto che ancora non potevano amarsi come volevano.

Klaus si stese sul fianco destro, baciando Mimì sulle spalle, coperte da un golfetto leggero, svegliandola "Ciao..."

"Ben svegliata, amore mio."

Si scambiarono un tenero bacio "Dobbiamo andare a casa a prepararci per andare al lavoro... Oggi riprendi!"

Mimì sorrise felice "Non vedo l'ora."

Anche Klaus sorrise e, dopo aver salutato i padroni di casa e le colleghe, più George, intente a riprendersi dal mal di testa post sbornia, se ne andarono.

Invece Meredith scoprì che Klaus aveva ragione, su Amelia e Maggie. Le due avevano dormito insieme e non solo.

"Ehi! Tutto bene?" Le chiese Derek.

"A quanto pare mia sorella e la tua hanno fatto sesso!"

Derek era scioccato "Sul serio?"

"Puoi vedere tu stesso..."

Lui sorrise "Io la vedo così." Iniziò, tra il serio ed il divertito "Grey e Shepherd si piacciono molto... È una cosa che hanno nel DNA."

Meredith diede ragione al marito "Può essere, sai?"

"Vediamo come va a finire... Sono curioso!"

"Si... Anch'io."

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Capitolo 44
*** Amore e terrore. ***


Chirurghe e Chirurghi, dopo il party della sera precedente, che aveva lasciato segni più o meno evidenti, andarono ciascuno a casa propria per prepararsi e andare al lavoro.

Ma Maggie sembrava quasi voler evitare Amelia e costei se ne accorse "Ehi... Perché mi eviti?"

Maggie sobbalzò "Io... Non ti sto evitando..."

"Ah no? Sicura?" Chiese la castana "Perché io credo proprio il contrario."

La Cardiochirurga non sapeva cosa dire ed Amelia la prese per il polso, portandola nella stanza del medico di guardia "Io... Scusa..."

Amelia corrugò la fronte "Come? Perché ti scusi?"

"Io... Non pensavo di essere così... Coinvolta... Dopo la scorsa notte."

La Neurochirurga sorrise, quasi divertita "E questo che importa? Anch'io sono coinvolta, molto coinvolta, ma non ti evito."

Maggie sgranò gli occhi scuri "Tu... Io... Insomma..."

Amelia, stanca di sentirla, la zittì con un bacio molto tenero "Basta parlare. Quali sono le tue intenzioni?"

"Basta parlare." Ripeté Maggie, baciando a sua volta la castana e questa risposta le bastò. Perché adesso sapeva di poter esprimere i suoi sentimenti in tutta tranquillità.

Invece Mimì era con la Bailey, Nadia ed Arizona sul caso di una bambina a cui avrebbero trapiantato il fegato.

"Come ti senti?" Le chiese Arizona.

"Bene e sono felice di essere tornata al lavoro. Così posso distrarmi... A casa ho troppi pensieri e spesso negativi."

Arizona le carezzò il braccio destro "Ti capisco. Ma guarda il lato positivo... Se le analisi della prossima settimana saranno buone, potrai parlare con Addison, insieme a Klaus, per il trapianto di utero ed ovaie."

Mimì sorrise "Davvero? Non è troppo presto?"

"No. Per fortuna non hai nemmeno dovuto fare la chemio, quindi se quelle analisi andranno bene, si potrà procedere."

"Andiamo." Disse la Bailey "La sala è pronta!"

Nell'andare in sala operatoria, la Bailey incrociò lo sguardo di Varia, che stava per andare nella sala accanto per operare con Cristina e Sloan.

"Tutto bene? O la Bailey ti terrorizza ancora?" Domandò divertito Mark.

"Ha visto me ed Eve mentre vi baciavamo..."

"Fidati, ha visto di peggio!" Rise lui "Se non spaventasse tutti non sarebbe lei. È sempre stata così, da quando la conosco!"

Varia tirò un sospiro di sollievo perché, a quanto pare, la Bailey non ce l'aveva solamente con lei.

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Capitolo 45
*** Il primo passo. ***


La settimana passò in fretta o, nel caso di Klaus e Mimì, troppo lentamente, ma avevano fatto le analisi entrambe ed Addison, con Arizona, le aveva fatte chiamare per dare loro gli esiti.

"Eccovi... Immagino siate piuttosto nervose..."

"Può dirlo, dottoressa Montgomery."

Addison sorrise "Ebbene, potete sottoporvi al trattamento! Verrete operate oggi stesso... Che ne dite?"

Entrambe non credettero alle loro orecchie "Davvero?"

"Certo, Mimì. Vi facciamo portare in sala e preparare!" Disse Arizona, chiamando Alex col cercapersone e, quando costui arrivò, le accompagnò nella stanza doppia, riservata appositamente per questo intervento.

Una volta lì, infermiere e colleghe le aiutarono a prepararsi "Ecco fatto." Avanzò Miranda "Adesso che la flebo è apposto, puoi aspettare tranquilla."

Mimì la guardò, poi fissò la sua amata "Ho paura... Ho paura..."

"Ehi... Non piangere..."

Klaus si era alzata ed avvicinata a sua moglie per abbracciarla e farle coraggio "Non ci riesco..."

"È perché vado prima di te?"

Mimì si strinse maggiormente a lei "Si..."

Allora Klaus la strinse forte "Non temere. Così facendo, finalmente potremo avere un bambino ed essere madri!" 

La castana annuì col capo "Eve, Marten..."

Le due specializzande si avvicinarono a Klaus "Dicci." Rispose la bionda.

"State con lei. Siete le due migliori amiche..."

"Ci sono anch'io!"

I presenti videro Eva con Ivana, il loro capo della security "Ehi... Non ti sarai rotta ancora la mano?"

Ivana rise "No no, mi è bastato una volta! Ti ho promesso che non lo avrei più fatto, anche per non fare soffrire Eva e... Carmen." Disse, sfiorando il ventre della mora e tutti capirono.

"O Cameron!"

"Appunto..."

Tutti fecero loro i migliori auguri, mentre le altre strutturate che avevano sostenuto il recente esame di specializzazione con Klaus, fecero gli auguri alla loro amica e collega, che venne portata in sala da Addison e Arizona.

Questo era un piccolo passo verso il loro sogno di essere genitori.

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Capitolo 46
*** A nice person. ***


Klaus venne portata in sala operatoria ed il suo intervento di asportazione di utero ed ovaie iniziò.

In camera, Mimì era nervosa e nemmeno la vicinanza di Marten ed Eve riuscì a tranquillizzarla "Scusatemi... Ma non riesco ad essere calma..."

"Non devi scusarti!" Disse Eve "Se ci fosse Varia, in sala, sarei tesa e nervosa anch'io."

"Idem, se ci fosse Stef. È naturale... La ami e sei preoccupata."

Mimì le guardò e poi si fissò le mani, stringendole in pugni e, quando fece per dire qualcosa alle amiche, arrivò Meredith, visto che la castana era una sua specializzanda, come Nadia, Milena e Murphy.

"Ciao... Come ti senti?"

"Sono tesa e nervosa... Sa qualcosa di Klaus?"

"Purtroppo no... Guardo se trovo qualcuno che può venire a darti notizie."

Pochi minuti ed arrivò Varia "Ciao... Eccoti." Salutò, guardando Eve, che le rispose, schioccandole un tenero bacetto.

"Tu eri in sala operatoria, giusto?" Chiese Meredith.

"Si... Ho appena concluso e sono venuta a cercare Eve per salutarla, visto che stamattina sono stata in sala tutto il tempo!"

Eve sorrise innanzi a quella tenerezza che mostrava di rado la sua ragazza e le diede un altro bacio "Sai come sta andando l'intervento di Klaus?"

"No, ma posso andare ad informarmi..."

"Grazie..." Riuscì solo a dire Mimì.

"Figurati... Ne sei innamorata e ti capisco. Se al posto di Klaus ci fosse Eve, non sarei in grado di essere lucida, impazzirei letteralmente!" Disse, prima di andarsene per informarsi.

Eve sorrise, perché non credeva di essere tanto fortunata, in amore, ed era contenta di aver trovato una ragazza come Varia. Doveva dirglielo. Dirle quanto l'amava, anche se già lo sapeva.

Proprio Varia ritornò, qualche minuto dopo "L'hai vista?"

"Si. Tutto sta procedendo bene."

Mimì sorrise "Grazie... Grazie mille."

Anche Varia sorrise "Vado a mangiare un boccone. Volete qualcosa?" Chiese e tutte annuirono.

Meredith lasciò la stanza di Mimì dopo averle fatto l'in bocca al lupo e trovò la Bailey "Eccoti, Grey... Dimmi, per caso la nostra nuova strutturata di Ortopedia stava sbaciucchiando la specializzanda della Yang lì dentro?"

"No. Anzi, è venuta a salutarla ed è andata a vedere come procede l'intervento su Klaus. Mi piace, ha cuore e passione per il lavoro... È quella classica persona che non ti pianta in asso."

Miranda fissò Meredith "Può darsi che riuscirò a vedere questa bontà di persona... Adesso vado, ho una cistifellea da rimuovere!"

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Capitolo 47
*** Col cuore in mano 1. ***


Dopo tre ore, Arizona ed Addison riaccompagnarono Klaus, sveglia ma poco vigile a causa dell'anestesia ancora in circolo, in camera e, nel mentre, Alex portava Mimì in sala operatoria.

Si incrociarono in corridoio "Klaus..."

"Tocca a te... Ho fatto la mia parte..." Mormorò la mora.

Mimì sorrise e questo le diede forza e si rilassò, con Eve e Marten che la salutarono, quando entrò in sala, per poi tornare al lavoro.

"Eccoti!" Disse Cristina, in tono felice, segno che era in programma un intervento pazzesco, come lo definiva lei "Coraggio, Dolci Labbra. Abbiamo un doppio trapianto cuore-polmoni da eseguire!"

"Come? Dolci Labbra?" Chiese Eve, confusa per il soprannome "E... Un doppio trapianto? Sul serio?"

"Quante domande... Si, sul serio!"

Andarono allora verso la stanza della loro paziente, una donna di trentasei anni, invece Marten andò con Sole e Derek ad assistere ad un intervento di rimozione di un coagulo di sangue dal cervello di un ragazzo, caduto dallo skate mentre era al parco.

Nel mentre, in camera di Klaus, entrò Ivana con la sua Eva e la prima si sedette sulla sedia accanto al lettino "Sei stata grande, amica mia... Volevo dirtelo, prima di andare a casa. Avrai sempre il mio rispetto, per questo!"

Se ne andò poi, mentre entrava Varia "Ciao."

"Ciao..." Rispose Ivana, andandosene con la compagna.

Varia si sedette sulla seggiola ove stava Ivana, mangiò pian piano il suo panino e sorseggiò la sua aranciata "E tu? Non hai da lavorare?"

La mora sobbalzò e quasi si strozzò nel sentire la voce della Bailey "No... Il mio prossimo intervento è alle quattro."

"Bene... E cosa ci fai qui?"

"Mimì è sotto i ferri. Marten ed Eve in sala operatoria, le altre strutturate del nostro anno sono a loro volta in sala o coi loro pazienti post operatori... Lei non ha nessuno. Io sono libera e sono venuta qui a tenerle compagnia... Voglio che veda qualcuno, al suo risveglio."

La Bailey abbozzò un lieve sorriso perché, a quanto pare, ciò che aveva sentito dire su Varia era vero. Aveva davvero un grande cuore.

"Sei brava, dottoressa Varia... Ma lasciami dire una cosa."

"Mi dica..."

"Non sbaciucchiare troppo la specializzanda della Yang. O perlomeno, non farti vedere troppo a farlo, qui in ospedale..."

Varia poté giurare di aver sentito un filo di ironia nelle parole della donna "Io la sposerò, dottoressa Bailey. Ma non so come dirglielo..."

"Come vuoi tu, basta che sia speciale ma non troppo sofisticato. Che non sia volgare o simile ad una forzatura... Hai tanto cuore. Parlale tramite quello! Funziona sempre."

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Capitolo 48
*** Col cuore in mano 2. ***


Verso le tre e mezza, Klaus si svegliò e vide Mimì accanto a sé, ancora addormentata causa anestesia, poi scorse Lexie, Kono, Stef e Arizona.

"Ehi... Come ti senti?" Chiese proprio la bionda.

"Bene... E Mimì? Come sta?"

"Molto bene. L'intervento è andato davvero bene, si sta pian piano riprendendo... Vedremo tra venti giorni, quando inizieremo il trattamento per la fecondazione assistita."

"Grazie..." Sorrise la mora, guardando poi le amiche "Andate pure... Non state qui... I pazienti hanno bisogno di voi!"

"Resto io!" Avanzò Clara, dal ciglio della porta "Io non ho più interventi ed i miei pazienti post operatori sono controllati dagli specializzandi."

"E ci siamo anche noi."

Klaus sorrise a Marten, Eve e Mae, che l'abbracciarono piano, andando poi a sedersi accanto a Mimì.

Arrivò anche Teddy, con Lonny "Ehi... Come ti senti?"

"Bene. Grazie!" Disse la ragazza e Teddy le sorrise.

"Sono felice per te... Adesso potrai realizzare il sogno di avere una famiglia."

"Si... Dopo che non ho avuto la mia occasione con Megan..."

Teddy le sorrise e le strinse la mano, poi se ne andò, facendole gli auguri di pronta guarigione.

Pochi minuti ed anche Mimì si svegliò, voltandosi per vedere Klaus, che le sorrideva "Ciao, meraviglia!"

"Ciao... È... Andato tutto bene?"

"Si." Rispose Arizona "Tra venti giorni inizieremo il trattamento."

Mimì sorrise felice "Grazie... Grazie anche alla dottoressa Montgomery..."

Entrò poi Varia nella stanza, con uno sguardo strano ed Eve lo notò subito, visto che la strutturata in Ortopedia le si era avvicinata e si era messa in ginocchio "Ohooo!" Disse piano Arizona.

Eve sorrise appena, imbarazzata "Ehm... Ma... Ma cosa fai?"

"Io ti amo, Eve. Sei l'amore della mia vita... Voglio restare insieme a te per il resto della mia vita. Quindi..." S'interruppe la mora, prendendo una scatolina dalla tasca del camice ed aprendola "Eve, vuoi sposarmi?"

Nella stanza tutte sorridevano, in attesa della risposta "Si... Si! Si! Sempre si." Rispose senza esitazione la castana.

Anche Varia sorrise e, dopo averle messo l'anello al dito ed averlo baciato, si alzò e le due si abbracciarono, scambiandosi un bacio appassionato.

Le presenti applaudirono, poi Varia prese le mani di Eve nelle proprie "Adesso ho un intervento... Ci vediamo dopo, amore mio."

"Io sono qui ad aspettarti!"

Nell'uscire, Lonny diede una pacca sulla spalla a Varia che, fuori dalla camera, vide la Bailey "Ben fatto."

"Grazie, dottoressa Bailey."

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Capitolo 49
*** Hit. ***


Il giorno dopo, mentre si stavano recando in ospedale, Eve, Marten, Kono e Catherine si imbatterono in un brutto incidente e scesero dall'autobus, appena l'autista si fu fermato, per prestare soccorso.

Kono chiamò il Pronto Soccorso del SGMWH affinché mandassero le ambulanze "Noi cosa facciamo?"

Cath fissò Marten, cercando di darle la risposta giusta visto che lei ed Eve, come le altre specializzande, non avevano ancora svolto l'intervento come primo operatore, non se ne stava ancora parlando "Voi medicate le ferite lievi. Se vedete ferite gravi, chiamateci!"

Le due annuirono col capo, andando dai feriti vari, cercando poi di fare del loro meglio "Ehi... Posso aiutare?"

Le specializzande videro Ivana, che era scesa dalla sua auto per andare a sua volta in ospedale, visto che era una guardia di sicurezza.

Arrivarono le ambulanze e Kono fece loro cenno con la mano "Qui qui!" Chiamò a gran voce "Ho una donna incinta, ferita alla testa, che perde sangue!"

Con loro arrivò anche la Polizia "Chi ha causato l'incidente?"

"Non lo sappiamo. Siamo scese dall'autobus..." Rispose Kono.

"Ok, allora interroghiamo i feriti lievi."

I poliziotti si divisero tra i feriti, facendo loro domande ed ottenendo risposte più o meno vaghe e discordanti.

Invece Eve notò un uomo ferito alla testa, che camminava, quasi senza meta "Signore! Mi scusi! È ferito, non può muoversi..."

Il tizio non si fermò ed Ivana guardò la castana, poi il tale "Ehi, amico! Sta parlando con te."

"Signore!" Chiamò ancora Eve e, finalmente, il tale si fermò e la guardò con uno sguardo strano.

Ivana si apprestò a raggiungere Eve ma, prima che potesse fare qualcosa, il tale le si era scagliato addosso e le stava picchiando.

"Ehi, tu!" Ringhiò Ivana, riuscendo a fermarlo, anche grazie all'intervento di due poliziotti.

Kono raggiunse la specializzanda "Eve! Eve, parlami... Ehi, mi senti!"

La ragazza non le rispose e Kono chiamò subito un Paramedico "Eccomi!"

"Va portata subito in ospedale e che sia controllata immediatamente da Shepherd!" Gridò, mentre veniva sistemata sulla lettiga e caricata in ambulanza, che sfrecciò verso l'ospedale a sirene spiegate.

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Capitolo 50
*** Paura. ***


L'ambulanza con a bordo Eve arrivò al Pronto Soccorso del SGMWH ed i Paramedici la portarono subito giù dal mezzo "Oddio!" Disse Owen "Cosa le è successo?"

"Un uomo in stato confusionale l'ha colpita... Non sappiamo altro."

"Ok, in trauma uno e chiamate Shepherd!"

"Sono qui." Avanzò Amelia.

Fu Meredith a raggiungere Amelia, assieme alla Bailey, che mandò via Nadia, Brooks e Milena, colpite dalle condizioni di Eve.

"Chiamiamo Varia?" Tentò Brooks.

Prima che la Bailey rispondesse, arrivò proprio il Chirurgo Ortopedico "Eve! Eve, Dio, che ti hanno fatto?? Eve, amore mio!" Gridò disperata, tenuta a fatica da Alex, Kensi ed Ivana, da poco arrivata.

"Vieni via, non puoi fare nulla..."

"Cosa ne sai tu??"

"Ha ragione." Disse Meredith "Non necessita della tua competenza."

Varia era incapace di trattenere le lacrime "C-Chiamate le sue madri..."

Fu Brooks ad occuparsene e la Bailey nuovamente intimò alle specializzande di andarsene.

Poi le porte del Pronto Soccorso si aprirono di nuovo e, quando Ivana vide il paziente, chiamò la Bailey "Che c'è??" Chiese seccata la donna.

"È il tizio che l'ha aggredita..."

La Bailey, Meredith ed Amelia diedero un'occhiata veloce "Bastardo!"

Alex e Kensi, aiutate da Riggs, riuscirono a bloccare Varia, placcandola letteralmente "Si che è dura, ma calmati."

"Ha colpito la mia ragazza! Lasciatemi!"

"Ti capisco, ma devi controllarti." L'ammonì Webber "Blye, portala da qualche parte e resta con lei, controllala a vista."

La mora annuì e se ne andarono "Perché fermarla? Io l'avrei lasciata fare, le avrei permesso di massacrarlo!"

Tutte guardarono Amelia "Sul serio?"

"Eccome! Se per disgrazia non dovesse farcela, farò sapere a Varia la stanza in cui si trova."

Arrivò anche Cristina "Ho saputo quel che è successo alla mia specializzanda! Ditemi che non è grave... È l'unica che abbia qualcosa, in testa e non della segatura."

"Adesso la portiamo subito a fare la TAC!" Disse Amelia.

Fu lei stessa a portarcela, assieme a Meredith e la Bailey; intanto, Kensi aveva portato Varia nella camera di Klaus e Mimì "Ehi... Cos'è successo?"

Kensi raccontò loro ogni cosa "Accidenti... Mi spiace non poter fare nulla per aiutarla... Ma ce la farà, vedrai." Disse Klaus.

Varia annuì col capo, incapace di smettere di piangere. Aveva troppa paura di perdere la sua anima gemella.

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Capitolo 51
*** Le madri. ***


Dopo la TAC, che certificò per Eve un forte trauma cranico, la presenza di un coagulo di sangue che andava rimosso, la frattura di tre costole, la lussazione della spalla sinistra e diverse contusioni, la Bailey andò a portare notizie a Varia.

Dell'intervento si sarebbero occupate Amelia e Callie, lei e Meredith non dovevano operare la ragazza.

"Bailey." La chiamò Owen.

La donna di colore si fermò a guardare il collega "Dottor Hunt..."

"Ci sono le madri di Eve." Disse e la donna scorse due donne in uniforme, ammirate, più o meno di nascosto, da staff e Chirurghi.

"Militari?"

"Fanno parte dei Corpi di Pace..."

"Le informi tu?" Chiese e la donna annuì col capo, avvicinandosi loro.

La Bailey le raggiunse, notando che la donna mora aveva un fisico molto muscoloso e la bionda era quasi al suo livello, come stazza.

"Io sono Gabrielle, lei mia moglie Xena. Come sta Eve?"

Miranda spiegò loro ogni cosa, poi la mora, a pugni stretti, ringhiò qualcosa "Com'è potuto accadere?"

"Non so... Io non ero presente. Tra poco la porteranno in sala operatoria, se volete vederla..." Tentò la Bailey, facendo cenno con la mano a Cristina.

"Si. La ringrazio! Però noi vorremmo sapere..."

"Appena arriverà una delle due strutturate che era con lei, la manderò da voi per spiegarvi ogni cosa."

"Non serve..." Avanzò Ivana "Io non sono un medico, ma ero presente."

"Bene. Vai con loro e la Yang nella stanza di Eve... Io devo trovare ed informare la sua ragazza."

Le due donne si fermarono "Ragazza?"

"Si... Giusto ieri le ha fatto la proposta di matrimonio. Troppo in fretta, secondo me, ma si amano moltissimo!"

Miranda se ne andò per trovare Varia, mentre le due donne, scioccate, una più dell'altra, andarono con Cristina e Ivana, che avrebbe raccontato loro tutto l'accaduto.

Kensi rispose alla chiamata al cercapersone da parte proprio della Bailey, che le raggiunse diversi minuti dopo "Ha notizie?"

Varia era in piedi, preoccupata, le mani che tremavano e la donna le spiegò ogni cosa. Il Chirurgo Ortopedico cadde in ginocchio, liberando un respiro profondo che non pensava di trattenere.

"E... Ci sono le sue madri. Sono nei Corpi di Pace. Poi... Ehm... Può darsi che io abbia detto loro di te..."

La Bailey se ne andò, lasciando Varia scioccata "S-Sono morta... Mi uccideranno di certo..."

Invece Amelia, prima di andare in sala, decise di dare un calcio al suo orgoglio ed andò a cercare Derek "Ami..."

"Io... Devo togliere un coagulo di sangue dal cervello di Eve. Ma... Io non ho mai operato un'amica... Non..."

"Ok. Verrò con te in sala, se ti farà stare tranquilla." Rispose lui, avendo colpito cosa volesse la sorella e, soprattutto, non avrebbe mai pensato che glielo chiedesse, mettendo da parte il suo orgoglio e l'enorme ego.

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Capitolo 52
*** Pregare ed amare. ***


Varia, ancora nella stanza di Klaus e Mimì con Kensi, aspettava con ansia che qualcuno arrivasse a portarle notizie di Eve.

"Dai, non essere preoccupata... Non saranno tanto male, le sue madri..."

"La dottoressa Bailey ha detto loro che stiamo insieme... Sono nei Corpi di Pace e, nonostante questo, mi uccideranno di certo!"

"Ma no, dai... Smettila di stare in pena!"

Varia prese un respiro profondo "Eve non aveva detto loro della nostra storia. Voleva invitarle a cena e dirglielo in quell'occasione."

"Ce la farà, fidati di me." Le disse Klaus, con sguardo deciso "È in ottime mani e poi non ha nulla di serio."

La mora chiuse gli occhi e pregò "Non ti facevo credente..."

"È stata lei ad insegnarmelo. Io non ho mai creduto in Dio e non sapevo pregare... Non lo faccio spesso, ma adesso devo."

"Io non ho mai creduto." Rivelò Klaus "Quando ero al fronte, pregavo ogni giorno. Per me, i miei commilitoni, Megan ed il nostro piccolo che portava in grembo... E ho perso tutto. In due anni ho perso affetti e fede!"

Kensi e Varia la fissavano e Mimì, con gli occhi lucidi, allungò la mano per sfiorare quella della compagna, che le sorrise e la strinse.

Pochi minuti ed Amelia entrò nella stanza con Callie e Varia scattò in piedi "Come sta? Vi prego, ditemi che sta bene!"

Le due strutturate le sorrisero "Si." Rispose Ami "Sta bene, l'intervento è riuscito. L'abbiamo svegliata e portata in camera..."

"In fondo al corridoio a sinistra, stanza 5205!"

Varia le ringraziò, abbracciò felice le colleghe presenti e schizzò fuori dalla camera "Ehi! Non si corre in corridoio!" La riprese Izzie.

Ma la mora non la sentì. Arrivata a destinazione, aprì la porta e s'immobilizzò sul ciglio. Nella stanza di Eve c'erano le sue madri.

"Varia..." Disse piano la castana, sorridendo felice.

Gabrielle e Xena la fissarono, con costei che inarcò un sopracciglio, alzandosi. Ed il primo aggettivo che venne in mente a Varia fu imponente. Poi minacciosa.

"Tu... Sei Varia?"

La strutturata deglutì "S-Si... Sono un Chirurgo Ortopedico."

Xena incrociò le braccia al petto "Sei la sua ragazza. Anzi... La fidanzata ufficiale, visto che le hai proposto di sposarti."

"Sissignora e ne sono fiera!" Ammise Varia, decidendo di prendere il coraggio a due mani per non fare la figura della smidollata "Io la amo. Lei è la mia anima gemella e sono fortunata ad averla nella mia vita!"

"Certo che lo sei! È mia figlia, dopotutto."

"Nostra figlia!" Precisò Gabrielle che, agli occhi di Varia, era più calma e riflessiva, mentre Xena era più dura. La bionda le tese la mano "Io sono Gabrielle, lei è mia moglie Xena."

"Varia." Rispose, stringendole la mano e, quando la tese a Xena, la donna le diede una vigorosa pacca sulle spalle.

"Fa sempre così, quando prende il sopravvento il senso di protezione."

Varia sorrise e poi s'avvicinò al lettino e prese la mano di Eve nelle proprie, le baciò le nocche e poi le disse molte parole dolci, baciandola e coccolandola, dando prova alle due donne dell'amore che le univa.

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Capitolo 53
*** Scared. ***


Passarono un paio di giorni ed Eve venne dimessa, dopo gli esami di routine effettuati da Amelia e Callie "Puoi andare a casa! Ma resta a riposo..."

"Fai la brava e non darci troppo dentro!" Se ne uscì la Neurochirurga, ironica, con Xena che avanzò.

"Non si preoccupi. Penserò io personalmente a controllarla!"

"Madre..." Tentò la ragazza.

"Noi abbiamo terminato la nostra missione e siamo state congedate con onore. Adesso lavoriamo come istruttrici al centro di reclutamento dell'Esercito qui a Seattle!"

Gabrielle sorrise, come fecero le due Chirurghe "Bene! È in buone mani, allora... Tra una settimana farai la visita di controllo e, se starai bene, potrai riprendere a lavorare."

"Grazie." Le ringraziò, poi si salutarono e le tre se ne andarono.

"Eve!" La chiamò Varia, prima che entrassero in ascensore e la castana si fermò ad aspettare la sua ragazza.

Si abbracciarono e Varia la strinse piano, per non farle male e si baciarono dolcemente "È tutto ok. Tra una settimana ho la visita di controllo e, se sarò in forma, riprenderò a lavorare."

"Bene... Adesso ho un intervento con Boswell e Teddy. Ci vediamo stasera a casa." Disse, rubandole un tenero bacio.

Poi le tre se ne andarono e Varia raggiunse la sala operatoria, entrando prima nella stanza adiacente per lavarsi e lì trovò Teddy "Ehi..."

"Ciao." Rispose la mora.

"Come sta Eve?"

"Bene. Ha il controllo tra una settimana..."

"Mi fa piacere." Sorrise la bionda "Pronta ad operare?"

"Certo. Sono sempre pronta a salvare una vita!"

Teddy sorrise ancora ed entrarono in sala, ove trovarono Boswell con Nadia, pronte ad operare.

Intanto, il paziente che aveva aggredito Eve, era ancora ricoverato ed in cura da Derek, nonostante avessero scoperto che era un criminale ricercato per aggressione ed era piantonato da un poliziotto.

"Andiamo, dobbiamo operare il signor Lewis."

Il tizio aveva un ematoma ed un coagulo che andavano rimossi ed un tumore sul lobo frontale da tenere sotto controllo.

"Ho davvero picchiato una ragazza?"

"Si. Una nostra specializzanda!" Rispose freddo.

"Mi spiace..."

"Dovrebbe dirlo alla ragazza della specializzanda, che lavora qui. E... Per inciso, se l'avesse uccisa, nemmeno un carcere di massima sicurezza l'avrebbe salvata dalla rabbia della mia collega..."

Il tipo lo guardò e deglutì. Voleva scusarsi con Varia, pur non sapendo come si chiamasse ma, a questo punto, aveva paura di farlo.

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Capitolo 54
*** Intenzione. ***


Il mattino seguente, Eve si svegliò e sentì un tepore molto piacevole riscaldarla e, voltatasi, vide Varia al suo fianco.

La mora si voltò per il movimento "Ehi... Buongiorno."

"Buongiorno a te." Sorrise la castana, baciandola.

Eve si stese sopra di lei, decisa ad amare la sua ragazza e donarsi a lei "Ti avevano detto di stare a riposo..."

La malizia fece esibire alla castana il suo sorrisetto "Si... Ma non riesco a non baciarti. Ti amo!"

"Ti amo anch'io, tantissimo."

Si baciarono ed accarezzarono ma, all'improvviso, entrò Xena che, vedendo le due ragazze in atteggiamenti intimi, uscì subito "Madre!" Disse Eve.

La mora dagli occhi cerulei era scioccata, fuori dalla stanza, poggiata alla porta ed incontrò lo sguardo inquisitore di Gabrielle, che teneva le braccia incrociate "Dovresti per lo meno bussare..."

"Si... Ma ero presa dal momento..."

Uscì Eve "Madre... Dimmi."

"Niente, ehm... Io devo andare al lavoro. Volevo salutarti e vedere come stai..." Spiegò la donna.

"Sto bene." Sorrise Eve "Varia deve andare in ospedale... E vorrei andarci anch'io."

"Come mai?"

"Volevo dire a quell'uomo che lo perdono."

Le due donne ed anche Varia, appena uscita dalla camera per andare a farsi una bella doccia, erano incredule "Vuoi perdonarlo?? Io lo ucciderei!"

"Il dottor Shepherd ha detto che ha un ematoma ed un coagulo sul lobo frontale... Per questo mi ha aggredita."

"Come vuoi... Io devo andare per le nove. Vengo con voi, così resto con te." Offrì Gabrielle ed Eve la ringraziò, poi Xena andò a lavorare.

Le due ragazze fecero la doccia insieme e la bionda pensò alla colazione, ovvero uova con pancetta e succo d'arancia.

Sentì il campanello ed aprì, trovandosi davanti le amiche di Eve, ovvero Marten, Milena, Anne, JJ e Mae "Buongiorno! Siamo venute a trovare Eve... Siamo di strada e oggi abbiamo la giornata piena."

"Certo, venite." Sorrise la bionda.

Eve e Varia scesero diversi minuti dopo, già vestite e la mora, salutate le altre specializzande, se ne andò piuttosto di fretta, dopo aver baciato Eve.

"Potete darci un passaggio? Io voglio vedere quell'uomo e perdonarlo." Ammise la ragazza, scioccando le amiche.

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Capitolo 55
*** Perdono e odio. ***


In ospedale, le specializzande andarono a cambiarsi ed Eve rimase con Gabrielle e furono raggiunte dalla Bailey "Eve... Che diavolo ci fai qu? Sei a riposo, quindi vai a casa e restaci!"

"Si, ma io sono qui per perdonare l'uomo che mi ha aggredita..."

La Bailey la guardò scioccata "Come? Vuoi perdonarlo?" Chiese incredula, mentre arrivavano Amelia e Derek.

"Si, esatto."

"Ehi! Come mai qui?" Avanzò Amelia.

"Voglio dire all'uomo che mi ha aggredita che lo perdono."

"Vieni, ti accompagno." Offrì Derek e la ragazza lo ringraziò, così se ne andarono coi due fratelli Shepherd.

Arrivarono alla stanza dell'uomo, non molto lontana dal banco dell'accettazione e Derek aprì la porta "Dottor Shepherd..." Disse piano il tipo, con un filo di voce.

"Signor Holser, c'è qualcuno per lei..."

Il tipo guardò appena oltre le spalle di Derek e riconobbe subito Eve "Tu... Sei la ragazza che... C-Che..."

Lui iniziò a piangere "Mi dispiace... Mi dispiace tanto!"

Eve gli prese la mano tra le proprie "L'ematoma ed il coagulo premevano sul suo lobo frontale, non è stata colpa sua. Non riconosceva nessuno..."

"Mi... Mi perdona?"

"Si. Poi può essere un criminale ed aver fatto chissà cosa, ma io la perdono, per ciò che mi riguarda."

Anche lui la ringraziò, tra le lacrime ed Eve se ne andò poi con Gabrielle, sorridendo appena. Questo gesto l'aveva fatta stare bene ed anche l'uomo sembrava più sereno, anche se gli sarebbe toccata la prigione.

"Vuoi andare da qualche altra parte?"

"No... Possiamo andare a casa. Ti ringrazio!"

Eve e Gabrielle se ne andarono per tornare a casa, visto che la castana non poteva salutare Varia, che era in sala operatoria.

"Io non lo avrei mai perdonato..." Disse Jo, che era con Arizona all'accettazione per prendere delle cartelle cliniche dei piccoli pazienti della Pediatria.

"Nemmeno io... Può aver avuto ogni problema del mondo, ma la violenza non è mai giustificata!"

Jo le diede pienamente ragione "Vado a preparare il bambino dell'appendicectomia."

Arizona annuì e Jo se ne andò, poi arrivò Varia "Ehi... Eve era qui con sua madre, quella bionda."

"Gabrielle..." Sorrise la mora, facendosi poi seria "Senti... Io vado a dire due parole a quel tizio. Rimarresti a controllare per evitare che lo uccida?"

Arizona la fissò, anch'ella con serietà "Cos'hai intenzione di fare?"

"Nulla... Solo dirgli due parole."

Entrò nella stanza, prima che Arizona potesse parlare. L'uomo la notò "Dottoressa... Devo fare delle analisi?"

Varia notò il poliziotto, ma questo non l'avrebbe fermata "No. Io sono la fidanzata della ragazza che ha picchiato."

"Mi dispiace. E mi ha perdonato..." Iniziò lui "È una brava ragazza, molto dolce. Non c'è istante in cui non mi sia pentito di averla aggredita..."

"Si, lei è dolce. E brava. E molte altre cose... Ma soprattutto è l'amore della mia vita! Se per disgrazia l'avesse uccisa, io l'avrei cercata, mio caro signore e l'avrei uccisa. Su questo può scommetterci!"

"La capisco... Ma morirò in prigione. Ho trent'anni da scontare..."

"E lo merita. Sarò spietata, tutto quello che vuole... Ma lo merita!" Concluse, prendendo ed uscendo dalla testa stanza del paziente, col dottor Webber che, chiamato da Arizona, fu felice di vedere che la ragazza non lo aveva ucciso.

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Capitolo 56
*** Together. ***


Passò una settimana ed Eve, passata la visita di controllo, poté tornare al lavoro ed anche le condizioni di Klaus e Mimì miglioravano.

Addison ed Arizona furono ben felici di comunicare ad entrambe che potevano iniziare il trattamento per la fertilità su Mimì "Davvero?" Chiese incredula costei.

"Si!" Sorrise Addison "Faremo giusto un piccolo test per vedere se gli organi funzionano a dovere e se sei fertile. Se lo sei, procederemo subito con la fecondazione assistita!"

"Ti farà piacere sapere che non sarai la sola, a farlo..."

Mimì corrugò la fronte "Come?"

Guardò Klaus, che scosse il capo "Non sono io..."

"Marten, Eve, Milena, Marion, JJ e Mae lo faranno!" Ammise Addison e Mimì sorrise, incredula e felice.

"Allora... Marion si è dichiarata a Maeve? E Mae a Clara?"

"Marion si, gliel'ha detto ieri. Mae, invece, non ha detto nulla a Clara..."

"Quindi... Non si sono dichiarate. Lo farà a sua insaputa..."

"Già." Rispose Arizona "Ma lei può fare ciò che vuole, anche se è single. Non ha bisogno di avere qualcuno al suo fianco... Ha scelto di avere un figlio e così sarà."

Mimì annuì col capo, mentre Addison le fece un prelievo di sangue, un tampone vaginale e le diede il bicchierino per un campione di urina.

Quando la rossa ebbe tutto, lasciò la stanza per portare tutto in laboratorio, Arizona aveva un intervento con Sole, Jo e Brooks "Che bello... Sono contenta per loro! Speriamo per noi..."

"Andrà tutto bene, vedrai!" Disse Klaus, tendendo la mano a Mimì, che la strinse e si sorrisero. Avevano tanta voglia di baciarsi ed amarsi, visto che le strette di mano erano il loro unico contatto.

Proprio le altre sei specializzande entrarono nella loro stanza, salutando Mimì e Klaus "Allora lo fate anche voi... Lo faremo insieme!"

"Si... Io sono felicissima!" Ammise Marten "Stef è molto contenta."

"Anche Maeve non vede l'ora di essere madre."

"Emily è al settimo cielo!" Disse JJ "La gravidanza gemellare è più facile, con la fecondazione assistita... Capitassero a me, credo che Emily mi sposerebbe domani!"

"Dici cose senza senso... Emily ti sposerebbe lo stesso."

JJ diede ragione a Mimì, poi Marion fissò Eve "Varia è felice?"

"Molto! È stato più difficile dirlo a mia madre... Ma io e Varia prendiamo tutte le decisioni insieme."

Tutte sapevano quanto si amassero le due ragazze "E tu, Mae? Hai deciso tutto da sola..."

"Si... Io voglio un bambino. Non desidero altro."

"E Clara?" Chiese Marten.

"Vorrei anche lei... Ma è tornata la sua ex e mi guarda a malapena."

"Daisy?" Tentò JJ, con un sorrisetto "Emily mi ha detto che Clara la considera un'amica e nulla più."

"E poi... Daisy... Ma che nome è??" Avanzò Marten "Clara non è il tipo da Daisy! Lei è il tipo da Mae."

Mae sorrise, cercando di trattenere le lacrime ed abbracciò Marten. Se il destino avrebbe voluto la felicità per lei e Clara, l'avrebbe ben accettato.

Ora di accontentava di iniziare i trattamento per la fecondazione assistita.

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Capitolo 57
*** Finally. ***


Dopo circa tre ore, Addison tornò nella stanza di Klaus e Mimì coi risultati delle analisi e le due si presero per mano, per farsi forza.

"Ce lo dica, dottoressa Montgomery..."

La rossa sorrise "Congratulazioni!" Disse semplicemente e le due di guardarono, emozionate e felici.

"Cominciamo subito?" Chiese Mimì.

"Certo. Tra poco arriverà Karev, che ti porterà nella stanza accanto al mio studio e lì ci saranno anche le altre."

"Voglio esserci anch'io! Non voglio lasciarla."

Addison sorrise "Naturalmente. A parte Clara, le altre ci saranno. A dopo!"

La rossa se ne andò e, qualche minuto dopo, arrivarono Alex ed Emily con una sedia a rotelle ciascuno "Dottor Karev, per favore... Potresti avvicinarmi a Klaus? Voglio baciarla..."

Invece Klaus ed Emily si erano capite col semplice sguardo e, non appena i due colleghi le ebbero aiutate a sedersi sulla sedia a rotelle, le avvicinarono e, dopo diversi giorni, le due spose poterono finalmente baciarsi, assaporarsi di nuovo.

"Finalmente..."

"Si... Non ce la facevo più!"

"Andiamo, piccioncine!" Disse ironico Alex e, insieme ad Emily, le accompagnò nella stanza accanto allo studio di Addison, ove trovarono tutte le altre amiche e colleghe.

Alex se ne andò perché aveva un intervento con Meredith ed Arizona spiegò a tutte i vari rischi, raccomandandosi il molto riposo e la dieta da seguire, insistendo molto sull'evitare caffè e ogni cosa contenesse caffeina.

Poi si iniziò, con le specializzande stese sul lettino con indosso un camice di carta e le strutturate a tenere loro la mano, anche se Mae non aveva nessuno, al suo fianco.

Klaus si offrì di tenerle la mano e la castana apprezzò molto il tenero gesto.

Intanto Clara era appena entrata nella saletta adiacente la sala operatoria per lavarsi, ove trovò Teddy e la Bailey "Tutto bene?" Chiese la prima.

"Si si, sono solo preoccupata..."

"Non fare casini nella mia sala operatoria, Seger!"

"Non accadrà, dottoressa Bailey."

Clara entrò poi in sala "È combattuta... I suoi sentimenti..."

"Lei sa cosa vuole." Intervenne Miranda, dura e decisa "Non è una bambina. Sta solo aspettando il momento giusto!"

"Spero sia così..."

"Fidati che è così! Perché per tua informazione, dottoressa Altman, se farà qualche casino, l'intervento servirà a lei! Anzi, più di uno. E questo è certo!"

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Capitolo 58
*** She'ok. ***


Il trattamento alle specializzande durò mezz'ora ciascuna e, al termine, Addison le lasciò con Arizona perché aveva un intervento.

La bionda ricordò loro di stare a riposo, di seguire la dieta e non assumere caffeina "Tra un paio di settimane scopriremo se sarete in dolce attesa." Sorrise Arizona.

"Se posso, dottoressa Robbins..." Avanzò Mae "Non ditelo a Clara..."

Tutte annuirono e, anche se pensavano che Clara dovesse saperlo, rispettavano e capivano la scelta di Mae. Doveva essere lei, a dirglielo e, soprattutto, se farlo, visto che era ritornata la ex della strutturata.

"Tranquilla. Nessuno le dirà nulla." Sorrise la bionda "Adesso resterete qui un paio d'ore, fino alle quattro, poi potrete andare a casa. Ho già parlato con la Bailey e Webber ed anche loro terranno il segreto!"

Le specializzande sorrisero e ringraziarono Arizona "Noi possiamo tornare in stanza?" Chiese Mimì.

"È meglio se rimanete qui, andrete poi, con loro..."

"Potremo camminare?"

"Certo, ma senza esagerare..."

"Ci penseremo noi, dottoressa Robbins!" Disse Varia, battendosi il pugno della mano destra sul petto "Non le perderemo di vista!"

Arizona sorrise divertita "Non ne dubito!" Rispose, andandosene.

Nel mentre, nella sala operatoria ove la Bailey e Teddy stavano operando con Clara assistite da Ross, la Chirurgia di colore lanciava spesso occhiate alla giovane strutturata "Mi sorprendi, dottoressa Seger."

Clara guardò Miranda "Prego?"

"Sei tosta, Seger." Riprese la donna, senza smettere di fare il suo mestiere "Hai chissà quali problemi personali e non voglio saperli, no. Ma riesci a lasciarli fuori dalla sala operatoria... Impressionante."

"Non credo sia una cosa speciale..."

"Non dico sia speciale. Solo che mi piace vedere che una strutturata giovane ci riesce... Nemmeno i Chiurghi più esperti, spesso, ci riescono."

"Allora grazie per il complimento."

"Non ti ci abituare." Disse la donna, mentre Teddy sorrideva, dietro la mascherina. Il ritornare subito dura era tipico di Miranda Bailey.

Presto anche il loro intervento finì e dopo essersi lavate, le Chirurghe lasciarono la stanza per andare a rilassarsi qualche minuto, giusto il tempo di un caffè.

Arrivate le quattro, Addison andò dalle specializzande con Alex, ognuno con una sedia a rotelle, per Klaus e Mimì "Voi potete camminare, pian piano, senza esagerare. Vi cambiate e via a casa..."

Tutte annuirono e Varia prese in braccio Eve "Posso camminare..."

"Si, ma io preferisco portarti..." Sussurrò la mora, sfiorandole il ventre con una carezza "Dovresti saperlo."

"Benissimo." Sorrise Eve, rubandole un tenero bacio, subito corrisposto.

"Se preferite vi lascio le chiavi..." Ironizzò Addison e le due si scusarono.

Mae, visto che era da sola, camminava accanto ad Alex "Ti senti bene?"

"Si, grazie." Sorrise lei e lui fece altrettanto.

Camminando verso lo spogliatoio, i due incriciarono Clara, che li raggiunse "Ehi... Tutto bene? Sei pallida..."

"Sono stanca... Tutto qui."

"Posso fare qualcosa per te?"

Mae arrossì innanzi a quei bellissimi occhi castani con sfumature ambrate e deglutì. Avrebbe tanto voluto un bel bacio "No... Sto andando a casa."

"Sai che puoi contare su di me, se hai bisogno."

La specializzanda si limitò a sorriderle e la passò, lasciando la mora di sasso, perché Mae mai l'aveva evitata senza un saluto.

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Capitolo 59
*** Stammi lontana. ***


Il giorno dopo, le specializzande arrivarono prima delle nove, come al solito, per cambiarsi e farsi trovare pronte all'arrivo delle strutturate.

Alle nove precise arrivò la Bailey, che le assegnò ai vari strutturati e Mae era felice di essere in Pediatria con Alex, Arizona e Kahlan.

"Come ti senti?" Le chiese piano la bionda.

"Bene." Sorrise la ragazza "Vado a vedere se i risultati delle analisi del bambino della stanza otto sono pronti." 

Arizona annuì col capo "Perfetto. E vai con calma..."

Mae andò verso l'ascensore e vide l'ex di Clara avvinghiata a costei e, quando Daisy la notò, baciò la strutturata.

Non appena Clara la vide, si staccò subito "Mae..."

La ragazza, con gli occhi lucidi, cambiò direzione e prese le scale ma, diversi secondo dopo, sentì una stretta al polso destro. Si voltò e si specchiò nei bellissimi occhi di Clara "Lasciami."

"Mae... Mi dispiace... È stata lei... Non l'ho voluto..."

"Si, certo... Ma ti prego, stammi lontana. Soffro quando ti vedo..."

Clara sgranò gli occhi, piena di dolore, lasciando andare la castana, che scese a piedi le due rampe che la separavano dal laboratorio.

Ma ad un certo punto, Mae non si sentì bene e si poggiò al muro. Sulla rampa di scale sottostante, Amelia e Maggie si stavano baciando "Cosa...?" Tentò quest'ultima.

Amelia notò subito Mae "Merda... Merda!"

Corse su per le scale, giusto in tempo per prendere al volo la specializzanda prima che svenisse "Vado a cercare aiuto e una barella!"

La dottoressa di colore arrivò proprio in Pediatria, visto che era il piano sopra quello dove si trovavano e trovò Alex "Ehi, dovresti sapere che non si corre in reparto."

"Alex, grazie a Dio!" Se ne uscì la ragazza e lui inarcò un sopracciglio.

"È successo qualcosa?"

"Mae è svenuta sulle scale!"

Lui corse subito verso la porta che conduceva alle scale e non ci mise molto a raggiungere Amelia, che era rimasta in ginocchio, con Mae poggiata a lei "Cos'è successo?"

"Non so... Ero qui con Maggie e l'ho vista poggiata al muro, pallida. Mi sono subito avvicinata ed è svenuta!"

Lui la prese delicatamente in braccio "Chiama la Robbins!"

Amelia prese subito il cercapersone, mentre Alex, arrivato in reparto, la stese sulla barella trovata da Maggie.

Arizona le raggiunse in pochi minuti "Cos'ha?" Chiese Maggie.

"Ieri lei ed altre specializzande si sono sottoposte al trattamento per la fecondazione assistita con Mimì... Potrebbe essere incinta."

"Cosa??" Chiesero assieme le due.

"E... Non ditelo a Clara o ad altri. Segreto assoluto!"

Entrambe annuirono ed Arizona chiamò anche Addison, che era lì in Pediatria per un consulto "Ha avuto problemi?" Domandò la rossa.

"È svenuta."

"Facciamole una flebo di soluzione salina."

Gliela prese Amelia ma, nel mentre, Mae si svegliò, nell'attimo stesso in cui le venne messo l'ago "Ma... Ma cosa..."

"Sei svenuta. Motivi particolari?"

"Stavo parlando con Clara... La sua ex mi ha vista e l'ha baciata... Ho preso le scale e abbiamo parlato lì, lei mi ha seguita... Me ne sono andata e poi mi sono sentita male..."

"Amelia ti ha presa al volo."

"Grazie..."

La castana Neurochirurga dagli occhi azzurri le sorrise "Ti scambio con Murphy e ti porto con me in Neurichirurgia con Edwards e Brooks. Lì starai tranquilla, fidati... Se Clara capitasse da quelle parti, ci penso io."

Mae sorrise appena "Grazie ancora."

"Ti aspetto qui." Disse, congedando Maggie con un bacio.

Invece Webber era entrato nella stanza di Klaus e Mimì "Buongiorno! Come state?" Chiese, sorridendo loro.

"Si, grazie dottore." Risposero insieme.

Poi l'uomo si fece serio, mentre arrivava Teddy con la sedia a rotelle "Mi serviresti per un consulto... Te la senti?"

"Certo. Di cosa si tratta?" Chiese Klaus.

"Un uomo ha la mano distrutta. Si è rotto dita e tendini, ha picchiato il suo vicino, che è nelle medesime condizioni."

"Si, portatemi da loro. Ma come mai Teddy?"

"Al vicino serve un bypass coronarico. Glielo inserirò mentre tu gli sistemerai la mano..."

Klaus sorrise "Bene, andiamo."

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Capitolo 60
*** Per stare bene. ***


Teddy e Webber accompagnarono Klaus nella stanza dei due pazienti, piantonati da Ivana "Ciao!" Salutò subito costei.

Klaus le rispose, poi Teddy avvicinò la sedia a rotelle al primo lettino affinché la mora potesse controllare le mani dell'uomo, Arthur Webster "MI serve un medico, non una ragazzina!"

"Lei è la dottoressa Matissè, una dei nostri migliori Chirurghi."

L'uomo, così come anche l'altro, la guardò perplesso "Vedremo... Non mi faccia male, mi raccomando!"

Klaus sorrise, sapendo che quello era un timore comune "Tranquillo. Adesso controllo le sue mani, poi mi dirà se ha sentito dolore."

Webster annuì col capo e la mora iniziò la sua visita "Ehi! Non sento nulla. È brava davvero!"

I presenti sorrisero, non avendo dubbi in proposito "Ha tutte le dita rotte e, alla mano sinistra, si è lesionato il tendine... Non si preoccupi, niente che non posso sistemare."

"Ok, va bene."

Poi la mora passò all'altro tizio, Sean Carter e lo visitò nel medesimo modo del suo vicino "Allora? Può sistemarmi le mani?"

"Si. Lei ha solo le dita rotte..."

"Tra dieci minuti verranno a prendervi per portarvi in sala operatoria." Disse Teddy, mentre Webber mostrava a Klaus le immagini delle radiografie alle mani dei due uomini.

Klaus si fece riaccompagnare in stanza, da Mimì "Eccoti... Allora andrai ad operare?"

"Si." Rispose la mora, illustrando poi alla compagna le lesioni che avrebbe dovuto sistemare.

"Non stancarti troppo..."

La mora le sorrise e la baciò "Riposa anche tu. Fai un sonnellino..."

Mimì sorrise a sua volta "Non posso fare altro... Ma dimmi, come sta Mae? Prima era passata Kahlan, dicendomi che si era sentita male..."

"Non lo so, ma posso informarmi..." Tentò Webber.

Mimì annuì col capo e Webber incaricò Varia, che stava passando davanti alla stanza, di andare a scoprirlo.

"Adesso devo andare a prepararmi per l'intervento... A dopo, amore mio."

Klaus baciò Mimì, che ricambiò l'effusione, poi Webber l'accompagnò verso la sala operatoria, ove si sarebbero preparati entrambi, assieme a Teddy.

Intanto, in Pediatria, Mae si era ripresa, una volta finita la flebo di soluzione salina ed Amelia, rimasta lì ad aspettarla come le aveva promesso, l'accompagnò poi in Neurochirurgia.

Lì trovarono Edwards e Brooks pronte a fare il giro dei pazienti post operatori "Tu vieni con me, dottoressa Jarvis. Ho un paio di interventi oggi... Ti va di assistere?"

Mae annuì col capo, felice per l'opportunità, tra lo shock delle altre due specializzande.

Doveva buttarsi a capofitto nel lavoro per stare bene e non pensare a Clara, pur sapendo che, nonostante la presenza di Daisy, non avrebbe mai smesso di amarla.

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Capitolo 61
*** Idea. ***


Passarono una decina di giorni e, finalmente, sia Klaus che Mimì potevano iniziare a mettersi in piedi per riprendere a camminare.

"Non vedevo l'ora... Ero stanca di stare a letto!"

"Già... A chi lo dici."

A seguirle vi erano Amelia ed Alex, i soli disponibili, visto che gli altri erano in sala operatoria o avevano il giorno libero.

"Piano piano, mi raccomando." Disse Alex, che era accanto a Mimì perché, in caso si fosse sentita male, avrebbe potuto aiutarla.

"Si... Ma voglio riprendere a camminare. Voglio tornare presto in sala operatoria... Sono rimasta indietro e ci sarà l'esame del primo anno, tra due mesi. Non voglio essere impreparata!"

"Non lo sarai... Ti aiuterò io."

Mimì sorrise a Klaus, sapendo che l'avrebbe aiutata e la prese a braccetto, fermandosi un secondo "Lo so. Ti amo!"

"Ti amo anch'io." Rispose Klaus, baciando la sua amata.

"Su su, quante smancerie!" Disse Amelia "Muoversi, muoversi."

Le due sorrisero divertite, riprendendo a camminare pian piano, per poi tornare in stanza, stanche ma felici per i progressi fatti.

Intanto, in ascensore, Mae si era trovata davanti Clara "Ciao..."

"Ma accidenti!" Se ne uscì la specializzanda, facendo per andarsene, ma Clara la prese per il polso.

"Aspetta... Aspetta, ti prego."

Mae entrò in ascensore "Ti prego... Voglio smettere di soffrire..."

"Mi dispiace, non era mia intenzione. Ma io non provo nulla, per Daisy... Ho smesso di amarla molto tempo fa!"

"Lei non sembra averlo capito..."

"Si... Lei si comporta sempre come se stessimo ancora insieme."

"Allora faglielo capire!" Ribadì Mae, decisa "Io... Non posso stressarmi, quindi... Ti prego, lasciami lo spazio che mi serve."

Entrambe uscirono una volta arrivate al pianterreno e, entrate in mensa, si sedettero a tavoli diversi.

Clara era con Varia, Callie, Meredith e Cristina, invece Mae era al tavolo con le altre specializzande che si erano sottoposte al trattamento, tranne Mimì.

"Te la stai mangiando con lo sguardo..." Disse Cristina "Sento i tuoi ormoni impazzire... E siamo a un metro di distanza!"

"Non riesco a farne a meno... Mi piace." Ammise Clara, con tutta la sincerità che aveva nel cuore "E ha qualcosa che non va. Lo sento!"

Varia sapeva la risposta, ma non disse nulla. Aveva promesso di mantenere il segreto e così avrebbe fatto.

"Liberati di Daisy."

"Se sapessi come fare..."

"Ti insegno un paio di metodi infallibili!" Offrì Cristina, addentando il suo toast "Ehi, mi stai ascoltando?"

"Insalata di cavolo??"

Cristina guardò verso Mae "Si... Ma cosa c'entra ora?"

"È strano... Mae l'ha sempre odiata. Non le piace!" Rivelò, mentre un'idea si fece largo nella sua mente.

Ma si diede della stupida, perché non sapeva come avrebbe potuto essere accaduto.

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Capitolo 62
*** Conflitto in ospedale. ***


Il mattino seguente, per i Chirurghi si prospettò subito una giornata molto dura, visto che due gang rivali avevano deciso di farsi giustizia per un chissà quale sgarbo, sparandosi contro per le vie limitrofe all'ospedale.

Arrivavano molti feriti di entrambe le fazioni e non solo, più o meno gravi e quei tizi arrivarono a sparare anche nella piazzola delle ambulanze ed entrarono anche nell'edificio.

Sparando per farsi giustizia, ferirono una donna e colpirono Brooks alla caviglia, ma riuscì a nascondersi.

Webber assistette alla scena dal suo ufficio e prima chiamò un Codice Nero per Chirurghi e specializzandi, poi telefonò subito alla Polizia.

"Andiamo ad ammazzare Guzman!" Gridò uno di quelli che portava la bandana nera, sparando ad uno che portava la bandana blu, un rivale.

I tre con lui lo seguirono, sparando a chi si trovavano davanti, diretti verso le sale operatorie.

"Che succede?" Chiese Klaus.

Ivana, che era lì per fare visita a lei e Mimì con la sua amata Eva, le lesse il messaggio di Webber arrivato sul cercapersone "Cavolo..."

"Io sono armata, voi starete qui!"

Le tre annuirono, anche se Klaus avrebbe voluto gettarsi nella mischia, anche solo per aiutare.

I quattro tizi trovarono Amelia "Dov'è la sala operatoria in cui hanno portato quel bastardo di Guzman??"

"Chi?" Chiese lei, con le mani in alto "Non so di chi..."

Il tipo le sparò al fianco destro, sotto gli occhi delle sopraggiunte Mae e Maggie, terrorizzate "Chi è la prossima??"

"Capo, ha scritto Shepherd sul camice. È lo stesso nome che stava su quel tabellone, ha operato lei Guzman!"

"Dove sta??" Gridò il tizio, spazientito, puntando la pistola alla testa di Mae.

"Ehi..."

I quattro si voltarono e Clara avanzò, parandosi innanzi alle due colleghe "Ci sono due Shepherd... Ma lei non è la sorella dell'altro collega. Se... Se volete sparare a qualcuno perché stanno salvando chi cercate, allora puntate le armi su di me!"

"Mi tenti..."

"Spara a me... Lei è incinta. Risparmiala, ti prego."

Clara si mise in ginocchio e Mae piangeva "Ma come...?"

"L'insalata di cavolo." Sorrise Clara "Non l'hai mai mangiata, non ti piace. Invece ieri l'hai fatto..."

Poi il tizio le sparò in pieno stomaco e Clara cadde accanto ad Amelia, ancora viva.

I quattro vennero poi uccisi da alcuni poliziotti arrivati alle loro spalle "State bene?" Chiese un Agente.

"Noi si... Loro no..."

Mae piangeva, in ginocchio accanto a Clara "Lo sapeva... Lo sapeva..."

Da dietro un angolo arrivarono la Bailey e Teddy, che subito le raggiunsero "Oh mio Dio..."

Maggie prese una barella per Clara, portata via da Teddy, seguita da Mae, mentre la Bailey chiamò aiuto ed una barella.

Nel mentre, quelli dell'altra fazione ferirono Varia, Owen e Milena "Ehi."

Alle spalle dei due tizi arrivò Klaus, che li mise ko, evitando un terzo, della fazione opposta "A cuccia!" Ringhiò Ivana, sferrandogli un destro al viso.

"Klaus..." Sussurrò Milena.

"Tranquilla. Ci penso io..."

Ivana teneva d'occhio i corridoi, indicando a pazienti e famigliari di restare in camera e stare tranquilli, con la porta chiusa.

Arrivarono Meredith, Cristina e Maeve, ferita a sua volta, ad aiutare, ma quest'ultima perse i sensi.

Servirono altre tre ore prima che la SWAT arrestasse o uccidesse quei malviventi, lasciando che i Chirurghi facessero il loro lavoro in pace.

A metà giornata dovettero fare i conto con morti e feriti, per fortuna nessuno dello staff aveva perso la vita.

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Capitolo 63
*** Great news. ***


Il giorno dopo, per prima cosa, i Chirurghi rimasti illesi fecero il giro di visite a colleghi e colleghe ferite.

Coloro che avevano necessitato di un intervento erano state messe nella stessa stanza e furono la Bailey, Meredith e Teddy a visitarle.

"Ehi..." Rivolse Miranda a Maeve "Neo strutturata... Ti hanno estratto un proiettile dalla gamba. Dovresti stare ferma."

"Lo so, ma non ci riesco..."

"Imponitelo! Se al prossimo giro ti ritrovo a fare gli addominali, giuro sulla mia reputazione che ti darò parecchie cose poco piacevoli a cui pensare."

"Tipo?" Chiese curiosa Brooks, che aveva subìto la stessa operazione.

"Svuoterà cateteri e sacchetti della colostomia per un mese!"

Entrambe deglutirono e Maeve si sistemò immediatamente, per la soddisfazione della Chirurgia di colore.

Meredith visitò Amelia, che era ancora priva di conoscenza, anche se respirava da sola, ma fu felice di vedere che i parametri vitali miglioravano.

Invece Clara, intubata e con Mae al suo fianco, era in condizioni critiche e Teddy fu felice di constatarlo.

Invece Varia stava piuttosto bene, così come Owen, colpiti solo di striscio, ma costretti a farsi una notte in osservazione, come Milena.

"Saremo dimessi?" Chiese speranzoso Owen.

"Si. Tu, Rayzen e Varia." Rispose Miranda "Tu, Maeve, resterai ricoverata ancora tre giorni. E tieni d'occhio Shepherd e Seger... Se succede qualcosa, avvisa subito!"

"E io?" Tentò Brooks.

"Tre giorni anche per te!" Ribadì, andandosene con Meredith e Teddy, mentre arrivavano Klaus e Mimì, sempre seguite da Alex.

Le due spose erano lì per visitare le amiche e colleghe, così ne approfittò anche Alex.

Invece le ragazze che si erano sottoposte alla fecondazione assistita avevano appuntamento con Addison ed Arizona per un controllo, motivo per cui Mae, a malincuore, dovette lasciare Clara e proprio Alex l'accompagnò, assieme a Mimì.

Le due Chirurghe visitarono le specializzande ed arrivò di corsa Varia "Scusate, non volevo mancare!"

"Hai firmato il foglio di dimissioni? Altrimenti la Bailey..." Disse Arizona.

"Si si, per questo ci ho messo tanto."

Eve sorrise e la baciò, poi la visita iniziò, con tanto di ecografia. Erano già passati quindici giorni, dal trattamento e, finalmente, si sarebbe saputo se erano in dolce attesa o meno.

E le due Chirurghe sorrisero "Ragazze... Tanti auguri a tutte!"

Lacrime di gioia e commozione riempirono la sala, con Eve che baciò Varia, JJ scrisse qualcosa ad Emily e le altre semplicemente lasciarono la stanza per dare la notizia di persona.

Solo Mae se ne andò, tutta triste. Che senso aveva essere triste se il suo amore era tra la vita e la morte?

Mimì, ritornata da Klaus con Alex, aveva un sorriso bellissimo "Vi lascio sole." Sorrise il ragazzo, facendo loro un occhiolino.

"Allora? È andata bene?" Chiese la mora.

"Si! Klaus, io... Io sono incinta!"

La mora sorrise felice e strinse a sé la compagna, baciandola con passione, subito corrisposta "Ti amo."

"Anch'io!" Sussurrò Mimì, lasciando che Klaus, tra i baci, le carezzasse il ventre "Quanto vorrei..."

"Già... Ma dobbiamo aspettare. Però poi sarà stupendo, lo giuro!"

"Sarà meglio!"

Nel mentre, nella stanza del medico di guardia, Emily aveva raggiunto JJ "Eccomi... La visita è andata bene?"

"Emily... Sono incinta!" Disse la bionda, incapace di trattenere la gioia e l'emozione, stringendosi alla mora.

Emily le regalò un sorriso meraviglioso e la strinse a sua volta "Dio, JJ... È grandioso! Saremo madri."

La bionda annuì più volte e catturò le labbra del suo amore in un bacio pieno di passione, dispiaciuta però di non potere andare oltre.

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Capitolo 64
*** L'incidente. ***


Passarono un paio di giorni ed I Chirurghi feriti, a parte Maeve, Clara ed Amelia, vennero dimessi, così come Mimì e Klaus.

Ricevettero però una chiamata al Pronto Soccorso. Infatti due navi si erano scontrate a causa di una manovra errata ed una si era schiantata sul porto.

"Prima quei pazzi che si sparano addosso, ora questo... Poi che altro?" Borbottò Owen "Andiamo!"

Con lui sul campo vennero mandati April, Izzie, Meredith, Maggie, Varia, Sole, Klaus, Emily, Kono, Kensi, Sloan, Stef e Robin, senza specializzandi, lasciati tutti in ospedale per aiutare coi feriti.

E l'orrore, lo shock e la paura si dipinsero negli occhi di molti di loro. Feriti che gridavano di dolore, morti coperti da teli in plastica che il coroner e gli assistenti portavano via pian piano, i soccorritori ed il rumore... Sembrava di essere in una zona di guerra.

I nostri si divisero, per aiutare, ma il compito non fu affatto facile.

"Signore, mi segua..." Tentò Kono "Non è sicuro. E ha una ferita alla testa, devo medicarla."

"Mia figlia... Lei..."

"Ci penso io." Tagliò corto Kensi, avendo già iniziato ad aiutare la giovane, con le gambe schiacciate tra le lamiere dell'auto.

Varia decise di essere un po' rude con chi necessitava del lato peggiore del suo carattere, mentre Klaus era alle prese con una donna che pareva isterica, la quale aveva graffiato un poliziotto.

"Signora... Stia buona..."

"Il mio bambino... È andato da quella parte..."

"Scherza??" Disse il poliziotto "Da quella parte è vietato andare, è pericoloso! C'è il divieto."

La donna sgranò gli occhi, impaurita "Si chiama Josh... Ha sei anni..."

"Vado io." Offrì calma Klaus "Lei vada con questo ragazzo ad una delle ambulanze, ok? Salverò suo figlio, promesso."

"Stia attenta, laggiù è tutto pericolante."

Klaus annuì col capo e lasciò detto a colleghe e colleghi ove stesse andando e il motivo, in caso avesse avuto bisogno.

E la mora capì perché la zona era stata chiusa. Il cemento del pontile sembrava sul punto di frantumarsi da un momento all'altro.

Ma trovò subito il piccolo "Josh... Josh, tesoro, vieni."

Il piccolo la guardò titubante "Chi sei?"

"Conosco la tua mamma, ti sta cercando. Qui è pericoloso... Andiamo via."

Josh la raggiunse pian piano, con timore ma, non appena lui la superò e lei prese la radio portatile per comunicare che l'aveva trovato, il cemento cedette e lei cadde in acqua.

Non prima di aver chiesto aiuto e aver dato la posizione.

A quella chiamata, tutte le neo strutturate smisero di fare ciò che stavano facendo.

Corsero verso la zona pericolante con alcuni Vigili del Fuoco, togliendo scarpe, calzini e giacconi mentre correvano, tuffandosi poi nelle gelide acque del fiume sottostante la voragine che si era creata.

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Capitolo 65
*** Similarities. ***


L'ambulanza con a bordo Klaus era diretta al SGMWH a sirene spiegate e, con lei, a tenerla controllata, vi era Emily.

Ad attendere il mezzo vi erano Teddy e Richard, che non credettero ai loro occhi "Klaus!" Avanzò la Cardiochirurga "Cos'è successo?"

"Ha salvato un bambino, che era andato in una zona pericolante. Il cemento si è frantumato sotto i suoi piedi ed è caduta in acqua..."

Richard diede subito tutte le disposizioni, mentre Teddy mandò Emily a parlare con Mimì, prima di raggiungerla al Pronto Soccorso.

Infatti Klaus non necessitava di interventi, ma era letteralmente congelata.

Meredith la vide passare sulla lettiga e si informò su ciò che le era accaduto, vivendo una sorta di flashback. Era successo anche a lei, nei suoi primissimi anni da specializzanda.

Inutile dire che entrò nella stanza in cui la mora era stata portata, decisa ad aiutarla, come i suoi colleghi ed amici avevano fatto con lei.

Rivedeva molto, di sé stessa, in Klaus e non sul piano della vita privata, ma nel carattere e nella carriera.

Infatti all'inizio Klaus era un po' cupa ed era difficile farla aprire, ma l'essersi affezionata a Mimì, l'essersi innamorata di lei e l'aver trovato amici sinceri, le avevano permesso di scoprire i più bei sentimenti.

E sul piano lavorativo, era a dir poco incredibile, un talento senza precedenti, un jolly chirurgico, come qualcuno la chiamava e lei era fiera di lavorare con un genio simile.

"Klaus!" La voce di Mimì la riportò sulla terra.

La castana specializzanda era sconvolta "Stiamo facendo il possibile... La stiamo riscaldando, vedrai che andrà bene..."

Nella stanza c'erano anche Teddy, Maggie, Emily, Cristina, Webber e la Bailey, che vivevano anche loro una sorta di deja-vu come Meredith.

"Oddio..." Disse Callie, entrando nella stanza.

Invece la Bailey notò altro "Ehi, tu volevi fare la gara per trovare il Gamper..."

"Si... Mi aiuti ad organizzare?" Tentò la Latina, controllando i parametri di Klaus, cercando di aiutare.

"Guarda fuori dai vetri. Direi che il Gamper è già stato scelto..."

Callie vide tutte le neo strutturate, oltre ad Amelia, più l'acciaccata Clara, entrambe sulla sedia a rotelle e tutte quante preoccupate per la mora.

"A quanto pare..."

Ad attirare la loro attenzione fu un intenso bip emesso dal macchinario delle funzioni vitali "Oddio, Klaus!" Pianse Mimì, trattenuta da Meredith "Dio, salvatela! Sono incinta... Saremo madri."

La rivelazione colpì tutte, comprese Maggie e Cristina, intente a rianimare la collega, riuscendo nel loro intento.

"Io vorrei sapere..." Disse la Bailey "Perché, quando ci sono incidenti al porto, le mie Chirurghe si buttano o finiscono in acqua!"

Meredith colse l'allusione rivolta a lei "Può capitare, per salvare una vita..."

A portare via Mimì arrivò Arizona, preoccupata per la sua gravidanza "Andrà tutto bene." Le disse Amelia.

La specializzanda venne portata nell'ufficio di Addison e lì la bionda iniziò a visitarla "Come va?"

"Bene... Sono contenta." Rispose, rimanendo distesa, ripulendosi dal gel "Arizona... Dimmi che non morirà."

"È in ottime mani. Ce la farà!" Sorrise la bionda "Ce la farà."

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Capitolo 66
*** Felicità. ***


Dopo cinque estenuanti ore, l'equipe che si stava prendendo cura di Klaus riuscì a stabilizzarla.

"È stabile. Incosciente ma stabile."

Meredith aveva raggiunto in sala d'attesa Mimì, ove costei era ritornata dopo la visita con Arizona, che le stava tenendo compagnia.

La specializzanda pianse, abbracciando la strutturata "Grazie... Grazie..."

"Scusate..." Avanzò una donna, che teneva un bambino per mano "Sto cercando la dottoressa che ha salvato mio figlio..."

Meredith e Mimì capirono che la donna cercava Klaus e quello era il bimbo che aveva salvato "Le spiego tutto."

Le due Chirurghe, la donna ed il piccolo si sedettero e Meredith la mise al corrente delle condizioni di Klaus col permesso di Mimì, visto che la donna, non essendo parente della mora, non avrebbe dovuto sapere nulla.

Intanto, Amelia e Clara vennero riaccompagnate in camera, viste le loro precarie condizioni, a seguito di quanto accaduto durante la sparatoria.

La Bailey portò la Neurochirurga a fare una radiografia, invece Clara, in attesa di qualcuno che venisse a visitarla, rimase sola con Mae, che era entrata nella stanza per farle visita.

"Ehi..."

"Ehi." Sorrise Clara, con una smorfia di dolore.

"Come stai? Senti dolore?"

"Un po'... Mi sono mossa senza prendere l'antidolorifico e sento gli effetti... Tu? Eri in sala operatoria?"

"Si, con April e Sloan... È andato tutto bene, per fortuna."

Clara sorrise "Bene... Sono contenta."

Mae sorrise a sua volta, poi chinò il capo, prima di fissare ancora la mora nei suoi occhi verdi "Mi dispiace..."

"Per cosa?"

"Per come mi sono comportata... Non è colpa tua, ma la tua ex..."

"È sempre stata così. Per questo l'ho lasciata e, poco prima che quel pazzo mi sparasse, le ho detto di sparire... Io non la amo. Non più!"

Mae non seppe cosa dire "Allora... Ehm..."

Clara si mise seduta, a fatica e fece cenno alla castana di avvicinarsi "Io ti amo, Mayfield Ruth Jarvis!"

La castana la baciò, felice "Anch'io ti amo, Clara! Ma se usi ancora il mio nome completo, giuro che ti faccio male!"

La mora sorrise divertita "Farò del mio meglio." Promise, prima di baciarla ancora. E non si accorsero di non essere più sole.

"Evvai! Era ora!" Se ne uscì Amelia, alzando le braccia in segno di esulto.

"Non gongolare, Shepherd!" La beccò la Bailey, fulminando le altre due "E voi basta smancerie! Jarvis, sparisci dalla mia vista, vai a fare il tuo lavoro. E tu, Seger, preparati... Devo visitarti."

Mae se ne andò e Miranda iniziò la visita, ma ora Clara e la giovane erano felici di essersi finalmente chiarite e dichiarate.

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Capitolo 67
*** Visita inattesa. ***


Il giorno dopo, Mimì ancora dormiva, stesa sul letto accanto a Klaus e proprio costei si svegliò.

"Bentornata pazzoide!" La salutò Amelia "Come ti senti?"

"Meglio... E tu?"

"Stiamo tutte bene." Rispose la castana, guardando Clara e Maeve, che ancora dormivano, poi fece cenno col mento verso Mimì "Non ti ha mai lasciata, nemmeno un secondo."

Klaus le sfiorò la guancia destra con la punta delle dita e Mimì aprì gli occhi, specchiandosi in quelli del suo amore "Klaus! Tu... Tu..."

"Grazie per essere rimasta..."

"È ovvio! Siamo sposate." Rispose la castana, mentre premeva un tasto sul suo cercapersone e, dopo diversi minuti, arrivò Meredith.

"Ciao." Salutò la strutturata "Come ti senti?"

"Bene... Ho freddo, ma sto bene."

Meredith le controllò i valori, poi le passò un'altra coperta "Tieni. La temperatura è ancora un po' bassa."

"Grazie mille... Senti, poi il bambino che ho salvato sta bene?"

"Si." Sorrise la strutturata "Lui e sua madre sono passati a salutarti ieri, visto che stamattina dovevano ripartire per l'Arkansas."

"Capisco... Sono contenta che sta bene."

Anche Meredith, Mimì ed Amelia sorrisero, poi la strutturata controllò la sorella del marito, prima di tornare in reparto.

Intanto Murphy e Shane erano alle prese con una paziente piuttosto difficile "Non sapete gestire una donna?"

"Dottor Webber... Noi..."

"Allora? Chiamate Addison o no??"

Il Chirurgo di colore conosceva quella voce ed entrò nella stanza "Dottoressa Charlotte King... Cosa la porta a Seattle?"

"Dottor Webber! Beh, mi trovavo da queste parti... C'è Addison?"

"Muovetevi, andate a cercarla." Disse il Primario ed i due specializzandi partirono di corsa alla ricerca della rossa.

La trovarono nella stanza adiacente della sala operatoria tre con la Bailey "Scusate... State per operare?"

"Abbiamo appena finito." Avanzò la Bailey "Non avrete ucciso qualcuno, vero??"

"No no..." Intervenne Ross "Ma... Dottoressa Montgomery, c'è la dottoressa King che la cerca..."

Addison prestò loro la totale attenzione "Charlotte?? Charlotte è qui?"

"Si... Era una dei feriti dell'incidente. Stanza 36B."

La rossa tolse la cuffietta e corse fuori dalla stanzetta, prese l'ascensore e poi raggiunse la camera di Charlotte.

"Addison..." Sorrise la bionda.

"Ehi... Che ci fai qui?" Chiese la rossa, abbracciandola.

"Ero nei paraggi..."

La rossa scorse una strana luce negli occhi di Charlotte e, prima he potesse accorgersene, la bionda la stava baciando.

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Capitolo 68
*** Cazzute. ***


Rimessasi dalle lievi ferite, Charlotte venne assunta da Richard e la bionda si mostrò cazzuta come sempre.

E poi si era messa con Addison, dopo tanto tempo passato ad amare altri, ignorandosi, quasi.

Solo gli specializzandi furono poco contenti del suo arrivo perché, dopo Cristina, vi era un nuova vipera, con cui dovevano avere a che fare.

"La King è tremenda..." Disse Shane.

"Ci ha massacrati, in sala." Accordò Eve "Distrutti."

"È così tremenda?" Chiese Mae, leggermente intimorita, così come lo erano JJ, Heather, Nadia e Milena.

"Altroché!"

"Ehi, voi." Disse una voce a loro famigliare, che provocò brividi freddi "Alzate le chiappe! Mi servite in sala e siete i soli disponibili."

Tutti deglutirono e la seguirono "Però... Charlotte incute sempre quella dose di paura che non guasta mai!"

Derek guardò Teddy "Si, ma in questo modo non vorranno più lavorare con lei e devono imparare con chiunque possa insegnare loro."

"Allora speriamo che Addison la addolcisca..."

"Addison... Chi lo avrebbe mai detto?" Se ne uscì Mark, mangiando le sue patatine con Lexie, dividendosele.

"Io!" Rispose proprio Lexie "Insomma, da come si guardano..."

Invece le altre strutturate impegnate stavano sfogliando certi tipi di riviste, alla ricerca di un'idea "Cavolo... Nulla di utile!"

"Beh, su quella rivista non di certo... O provi una di queste o dovresti prendere e andare nei negozi di persona."

Varia chiuse la rivista "Bene... Sapete una cosa? Sfrutterò ogni attimo di pausa per andare in giro per negozi!"

"Possiamo sfruttare le pause pranzo..."

Non solo Varia, ma anche Sole, Robin, Emily e Maeve erano d'accordo con Catherine "Direi di dirlo anche a Varia, Ivana e Clara."

"Ne dovremo parlare con la nostra rispettiva amata, ma... Se ci sposassimo lo stesso giorno?" Tentò Sole.

"Sarebbe davvero bello!"

"Io ho una casa enorme, possiamo fare lì matrimoni e ricevimento." Propose Emily e l'idea venne accettata di buon grado. Dovevano solo parlarne con la rispettiva amata.

"Ebbene?? Non avete da lavorare?" Le beccò la Bailey.

"Sana paura..." Disse Lexie.

"La Bailey è la sola che sappia metterla bene in atto." Sorrise Derek e quelli al tavolo con lui gli diedero ragione.

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Capitolo 69
*** Gioia e priorità. ***


L'idea delle neo strutturate di sposarsi venne ben accolta dalla rispettiva amata e chiesero a Richard tre giorni liberi per andare in giro per negozi ed avvisare la rispettiva famiglia, chi l'aveva.

Oltre alle strutturate la cui compagna si era sottoposta al trattamento per la fecondazione assistita, anche Kono, Catherine, Stef, Marten e, a sorpresa, Amelia e Maggie, si sarebbero sposate.

E queste ultime avevano scioccato i rispettivi famigliari, dall'intera famiglia Shepherd allo stesso Richard, padre biologico di Maggie. Nessuno, forse pochissimi, si sarebbe aspettato tale passo.

"Quindi... A parte noi maschi, le altre ragazze saranno tutte damigelle?" Chiese Shane.

"No." Rispose Stephanie "Se ho ben capito, nessuna farà la damigella."

A seguire tutte ci avrebbe pensato Gabrielle, la sola persona abbastanza paziente e capace di stare dietro a più cose contemporaneamente, coadiuvata dalle sorelle di Mimì.

Per facilitare le cose, visto che la prima era scegliere gli abiti, Gabrielle fece dividere le ragazze in due gruppi. Quelle che avrebbero indossato lo smoking e quelle per l'abito bianco classico.

Intanto, in ospedale, i Chirurghi rimasti aspettavano i feriti di un brutto incidente stradale "Come sapete, siamo un po' a corto di personale, soprattutto di specializzande. Quindi siate efficienti e non fate casini!" Rivolse Richard a tutti quanti.

La prima ambulanza arrivò, con a bordo un uomo sui quarant'anni che aveva perduto un braccio ed una gamba "Ci sono molti mutilati?"

"Ne ho visti un paio, non so dirlo con precisione." Rispose Nicole, una dei Paramedici "Vado. Ci sono altri feriti!"

Callie e Murphy portarono dentro il paziente, poi arrivò un'altra ambulanza con a bordo un uomo gravemente ferito e sua moglie, ferita a sua volta, che gridava e piangeva spaventata "Voi pensate alla donna!" Disse Owen, così Stephanie e Shane si occuparono di lei.

Arrivarono altre quattro persone ferite e tutti i Chirurghi si trovarono occupati, meno Meredith e Cristina, rimaste fuori con Lexie "Resteremo qui fuori ancora per molto? Fa freddo..." Tentò la specializzanda.

"Entra pure, se vuoi." Sorrise Meredith "Noi restiamo qui... In caso arrivino altri feriti."

La moretta annuì ed entrò, ma senza allontanarsi "Allora?"

"Allora cosa?"

"Il matrimonio. Maggie ed Amelia..."

Meredith sorrise "Sono felice! Ne hanno passate molte entrambe, specie Amelia e... E credo che saranno una coppia stupenda!"

Anche Cristina sorrise "Bene... Credevo la cosa ti desse fastidio..."

"No no, affatto! Anzi, come ha detto ieri Lexie è un punto in più per la famiglia Grey-Shepherd!"

La Cardiochirurga rimase spiazzata dalla reazione della sua migliore amica ma, prima che potesse dirle qualcosa, arrivò un'ambulanza con a bordo una donna ferita piuttosto seriamente.

Prima il lavoro, poi i discorsi piacevoli. In ospedale la priorità erano le vite da salvare.

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Capitolo 70
*** The perfect dress. ***


Passò una settimana ed i preparativi per i matrimoni, che si sarebbero celebrati lo stesso giorno nel cortile della casa di Emily, procedevano a gonfie vele, per la soddisfazione generale.

Amelia, nonostante la presenza della famiglia Shepherd, che sarebbe venuta solo perché Derek aveva chiamato tutti, era in preda al panico.

Avrebbe pagato equamente il conto del buffet ed avrebbe dato cento Dollari al prete, come tutte, ma non aveva ancora trovato il vestito giusto.

"Cosa vorresti indossare?" Le chiese Webber.

"È questo il problema... Trovo stupido mettermi anch'io in smoking e non voglio sembrare un pinguino!"

Qualcuno sorrise divertito "Derek dovrebbe avere un cappello a cilindro..." Tentò Meredith e la castana la guardò scioccata.

"No! Senza offesa, ma non è nel mio stile... E purtroppo trovo inappropriati i jeans..." Ammise, sconsolata.

"Che ne dici di un completo camicia-pantalone? Poi, invece della giacca, un bel gillet." Propose Lexie.

Amelia fissò la sorella acquisita e la strinse poi a sé "Sei un genio! Ci sta... Hai avuto una grande idea."

"Allora esci di qui e vai per negozi!" Le disse Webber "Manca una settimana alle nozze... Se trovi ciò che cerchi ma non c'è la taglia, magari ci vuole tempo, per ordinarla."

Anche Lexie ottenne il permesso di andare e, a loro, si unirono Arizona ed Izzie, che non avevano interventi in programma per la giornata.

Se ne andarono con l'auto di Arizona e, per fortuna, Lexie conosceva il proprietario di un negozio in centro che aveva delle cose che potevano fare al caso suo.

Parcheggiarono e, una volta entrate nell'atelier, Lexie sorrise quando un uomo le andò incontro "Alexandra cara! Come te la passi?"

"Bene, Artie. Senti, la mia amica qui deve sposarsi tra una settimana e le serve un vestito... Pensavamo ad un completo camicia-pantalone con un gillet. Le scarpe quelle tipiche da cerimonia..."

L'uomo guardò diverse volte Amelia, facendole cenno di girare su sé stessa "Bene... Seguimi. Dovrei avere qualcosa."

Andarono sul fondo della grande esposizione ed Artie indicò loro diversi abiti, si mosse agilmente tra reparti ed appendini, prendendo qualcosa e porgendo poi il tutto ad Amelia "Cosa...?"

"Vai a provarli e vedrai, mia cara." Le sorrise, indicandole i camerini "Voi potete sedervi lì. C'è un comodo puff."

Le tre Chirurghe si sedettero insieme a lui, visto che non c'erano clienti. Amelia ci mise diversi minuti, prima di uscire ma, quando lo fece, tutte e tre rimasero a bocca aperta.

"Dio..." Sussurrò Izzie.

"Amelia... Sei... Wow..." Si aggiunse Arizona "A potere, ti sposo io."

Amelia sorrise e fece un giro su sé stessa ed Artie battè le mani con molto entusiasmo "Lo sapevo, lo sapevo! Ho avuto occhio... Sei un incanto, mia cara. Bellissima!"

Artie la condusse ad uno specchio ed anche Amelia sorrise al suo riflesso "Mi piacciono! Li prendo." Disse, felice, mettendosi in posizione Supergirl, come spesso faceva. L'unica cosa diversa erano un paio di scarpe eleganti col tacco e non quelle da cerimonia da uomo.

Lexie le scattò una foto e la mandò a tutti su WhatsApp, ma non a Maggie, ovviamente e chiese a tutte di non mostrarle la foto.

Amelia pagò e ritirò le due buste con gli abiti acquisti e, visto che Artie l'aveva a dir poco salvata, la Neurochirurga lo invitò al matrimonio e se ne andarono dopo che Lexie l'ebbe abbracciato.

Le quattro sarebbero poi andate a casa di Meredith, ove avrebbero nascosto il vestito della castana assieme a quelli delle altre, per evitare che Maggie potesse trovarlo.

Visto che avevano il pomeriggio libero, decisero di andare a fare shopping, perché per il matrimonio ora era tutto apposto.

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Capitolo 71
*** Weddings. ***


Arrivò finalmente il giorno dei matrimoni e le ragazze erano tutte al settimo cielo e, fin dalla mattina presto, erano a casa di Emily per prepararsi, rigorosamente separate da quelle che avrebbero messo l'abito bianco a quelle in smoking.

A dirigere le operazioni, si poteva dire, vi era la Bailey. Chi aveva il coraggio di contraddire la donna, rischiando di subire umili ma crudeli punizioni? 

Owen aveva avuto l'idea di portare delle trasmittenti e ne diede una alla Bailey, una a Meredith, una a Cristina e l'altra ad Izzie.

Alle nove e mezza, la Bailey ordinò, perché lei non comunicava ma ordinava, l'uscita delle ragazze in abiti maschili.

"Muoversi!" Intimò la donna ad Emily, Varia, Stef e Clara. Le altre erano con Meredith nella stanza accanto.

Poi arrivarono i colleghi uomini per accompagnare all'altare le ragazze con l'abito bianco. Richard accompagnò Maggie, Derek per Mimì, Shane per Marion, Sloan per Eve, George con Mae, Owen per JJ ed infine Jackson per Marten. E si sentì partire la marcia nuziale.

Le ragazze che già aspettavano davanti al prete, mangiate con lo sguardo da colleghe e altri famigliari, erano in trepidante attesa.

E quando le altre spose arrivarono all'inizio del vialetto, circondato da rose rosse rampicanti che s'intrecciavano a strutture a forma di arco, Amelia non resistete ed andò incontro a Maggie, per percorrere il breve percorso con lei. E così fecero tutte.

Il prete iniziò la lunga cerimonia e qualcuna già teneva in mano il fazzoletto "S-Sono bellissime..." Singhiozzò April e Miranda fece a cambio di posto con Ben o non si sarebbe goduta la cerimonia.

Saggiamente il celebrante decise di non tirare la predica troppo per le lunghe e, prima delle promesse, ci fu lo scambio degli anelli.

Quando arrivò il momento delle promesse, quelle che strapparono le lacrime agli invitati furono quelle di Klaus, Mimì ed Amelia, che fece sorridere Derek.

"Sembri felice..." Disse piano Meredith, che teneva accanto Bailey ed Ellis, mentre Zola era vicina al Neurochirurgo.

"Lo sono." Sorrise Derek "È da molto che non vedo Ami tanto felice... E sono contento che sia Maggie a renderla tale!"

Meredith lo baciò, poi la cerimonia continuò e si concluse poco prima di mezzogiorno con gli agognati baci.

Il buffet venne poi preso d'assalto, con moderazione, ma alcune spose furono trattenute dai rispettivi familiari, come Eve, che la madre Xena stringeva forte a sé, felice come non mai.

La famiglia Shepherd aveva potuto conoscere Maggie, anche se tutte le donne erano un po' freddine con Amelia, per loro sempre la pecora nera.

E la famiglia di Mimì era felicissima per la sorella e Klaus e, per l'occasione, i signori Schons erano presenti "Ci dispiace." Disse il padre della ragazza.

"Signori, io non ho nulla contro di voi e non avete nulla di cui chiedere scusa. Anzi, grazie per essere qui!"

Mimì era la prima, ad essere felice.

Fu poi Teddy a fermare Klaus "Ancora auguri!"

"Grazie! L'avresti mai detto?"

"Dopo tutto ciò che ti è successo? Dopo lo stato in cui arrivasti, con me, qui al SGMWH? No, sinceramente non ci avrei scommesso..."

Klaus sorrise "Era vero, sai? Alla fine, anch'io ho trovato l'amore ed il mio posto nel mondo."

Anche Teddy sorrise "Tutti hanno il proprio posto, nel mondo. Ed una persona speciale come te non poteva non trovarlo!"

Si avvicinarono al buffet, poi iniziarono i balli. La vita di entrambe poteva continuare e solo migliorare.

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