Lily e James

di Harrypotter77
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** estate ***
Capitolo 2: *** il solito inizio ***
Capitolo 3: *** La storia prende forma ***
Capitolo 4: *** rivelazioni ***
Capitolo 5: *** l'ufficio di Gazza ***
Capitolo 6: *** un nuovo ricordo ***
Capitolo 7: *** il chiarimento ***
Capitolo 8: *** i signori Potter ***
Capitolo 9: *** lettere ***
Capitolo 10: *** gelosia ***
Capitolo 11: *** una nuova Auror ***
Capitolo 12: *** il ritorno di James ***
Capitolo 13: *** Buon compleanno Lily ***
Capitolo 14: *** l'ombra di Piton ***
Capitolo 15: *** pensaci bene James ***
Capitolo 16: *** Terribili bugie ***
Capitolo 17: *** un buon odore ***
Capitolo 18: *** noi ***
Capitolo 19: *** il lupo e il cervo ***
Capitolo 20: *** uno stupido gioco ***
Capitolo 21: *** Scuse ***
Capitolo 22: *** verso casa ***
Capitolo 23: *** la lettera di James ***
Capitolo 24: *** eh si... ***
Capitolo 25: *** A volte ritornano ***



Capitolo 1
*** estate ***


  1 agosto 1976

Quell’anno faceva particolarmente caldo, i giardinetti adiacenti alle case, di solito così curati, erano, ora, aridi ed ingialliti, ma per Lily, tutto era degno di nota: quando tornava a casa, passava il tempo a imprimere tutto quello che, giunta ad Hogwarts, le sarebbe mancato.
Prima, quello che vedeva dalla sua finestra, era la normalità, che lontano da casa le serviva per chiarire tutta la confusione che quella nuova esperienza le portava, ora, la normalità, era il mondo magico, che le mancava da morire, più che mai, ora che tornata a casa si sentiva sola…
 
"Com'è che quell'insulso del tuo amico strambo non è più attaccato alla tua gonna? Sua madre ha finalmente deciso di andarsene lontano da suo padre?" disse sprezzante Petunia,dallo stipite della porta, richiamando l’attenzione di sua sorella che era incantata a guardare fuori, come se, all'improvviso, fosse giunta ad un illuminante verità. Lily alzò gli occhi, cercò di focalizzarsi su quel ciuffo biondo che usciva dalla crocchia austera di sua sorella, per non guardarla negli occhi e quindi perdere tutta la compostezza, che stava ostentando da quando si era tirato in ballo Severus.
"Io e Severus non siamo più amici" rispose, lapidaria, ma sua sorella, che lesse negli occhi di Lily tutta la sofferenza che le causavamo quelle parole, stampo sulla sua faccia il sorriso più largo che aveva e le chiese " come mai? "sedendosi sul letto di Lily.
"Ha cominciato a frequentare delle persone davvero orribili, poi mi ha insultato pesantemente, una cosa sulla purezza del sangue, qualcosa tra noi si è rotto, irreparabilmente" smise di parlare per non scoppiare a piangere.
"Se anche lui ha capito che sei un mostro, un fenomeno da baraccone, digli di passare a prendere un tè. Finalmente abbiamo trovato qualcosa di cui parlare" disse sua sorella con tutta la cattiveria di cui disponeva,si alzò, lasciando Lily basita, e trotterellò giù per le scale .
Lily capi che anche lì , con sua sorella, qualcosa si era appena rotto. Lily pianse, pianse per Severus, pianse per Petunia, pianse per la guerra che incombeva, pianse per la paura che provava per i suoi genitori, che avendo lei in casa rischiavano la vita continuamente, pianse perché lei era forte, ma pur essendo così forte, non riusciva a smettere di piangere.
 
A distoglierla da quei pensieri tristi, arrivò un piccolo gufo grigio, che lei riconobbe come quello di Alice, questo la fece sorridere, diede un biscotto al gufo e si sedette a leggere la lettera.

"cara Lily,
spero tu sia sotto la maledizione imperius e a tenere le redini del tuo subconscio sia il professor Lumacorno, perchè non vedo come sia possibile che tu lo difenda, visto la mole di compiti che ci ha lasciato, come facciamo a ricordarci gli aspetti peculiari di tutte le pozioni che ha preparato in classe???? Voi pozionisti siete pazzi!!Mi chiedevi del primo incontro con la mamma di Frank? dopo che ho parlato per mezz'ora, del ridicolo cappello con un avvoltoio impagliato in cima, di una signora vicino a noi, Frank me la presenta come sua madre... volevo morire!!!
ma comunque… Che fai raggiungi Mary a Londra? Io penso di si, il fatto che lei non possa ricevere gufi è snervante..Lily bella rispondimi presto... un bacio grandissimo.

Alice"
 
Lily sorrise, cominciò a scrivere, pian piano il sorriso si spense, quando le raccontò di quello che era appena successo con sua sorella, ma si ripromise di non soffrire più per quella storia, sigillò la lettera,l’ affidò al gufo e lo guardò scomparire altre i tetti, poi raggiunse i suoi genitori e sua sorella per la cena, un po’ più leggera e meno triste.
“se potessi usare la magia finirei i piatti in un secondo” sbuffò Lily.
“è davvero un peccato… ti avrei potuto mettere sotto a pulire tutta casa” rise sua madre.
“come se tu non lo stai già facendo” disse Lily, offesa, spingendo piano sua madre con la mano insaponata.
“ma non dire scemenze” disse sua madre, spingendola a sua volta.
“ti ho mai parlato degli elfi domestici?”
“si…” disse sua madre interessata.
“bene, da quando sono tornata a casa mi sento un elfo domestico” disse Lily fintamente risentita
“va bene elfo domestico, finisci, io vado a letto” disse sua madre prendendola in giro.
“Lily c’è uno stupido uccello nella tua stanza, ma non potete usare la posta come le persone normali?” gridò sua sorella, dalla tromba delle scale.
“tua sorella è normale, Petunia” la riprese il padre, severo.
“si Tunia grazie, finisco e vengo a vedere” disse Lily, ma nel suo tono niente era più lontano dalla gratitudine.
 
 
"mia cara ,carissima e troppo buona Lily,
com'è possibile che tu e lei siate sorelle??? ho già mandato un gufo a Mary ( ehm... lo so non avrei dovuto) veniamo noi da te, se ci ospiti passeremo lì il prossimo fine settimana, così salutiamo la tua splendida mamma e io mi faccio insegnare da tuo padre a guidare. A presto 

sempre tua Alice"
 
Lily cominciò a pensare che non doveva essere così male, se aveva due splendide amiche come Mary ed Alice, con questo pensiero si addormentò, con ancora la lettera in mano.
Fortuna volle che quel giovedì Petunia era in partenza:si sarebbe trasferita a Londra per seguire, a settembre, un corso per diventare dattilografa, salutò la sorella, con freddezza, e partì il giorno prima dell'arrivo di Alice e Mary, per Lily fu un sollievo.


"Ma voi babbani siete pazzi! quelle macchine sono delle trappole" disse Alice,con fare melodrammatico.
"Alice sei tu che sei totalmente negata, io so guidare perfettamente" disse Mary, ridendo ancora come una matta.
"Avrai imparato per andare a qualche appuntamento , perché sennò non si spiega" disse Alice risentita, mettendo su un broncio ridicolo. Mary fece finta di non sentire, ma poi colpì Alice con un cuscino, si trasformò in una vera e propria guerra, che durò finché tutte e tre non furono troppo stanche, e tra chiacchiere, risate e tanti pettegolezzi trascorsero uno dei più piacevoli weekend che ricordassero, fuori da Hogwarts.
 
 
Angolo Autrice:
autrice, che parolona!!! E’ la prima storia che scrivo, cosa ne pensate? capisco che ancora sia troppo presto per dei giudizi, ma spero comunque in qualche recensione. Per adesso mi fermo così... incrocio le dita, e spero vi piaccia :)

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Capitolo 2
*** il solito inizio ***


15 agosto 1976
“James… James… Jamesssssss… Jamiiiiiiii” tuonò Sirius, che si divertiva a punzecchiare James con la sua piuma
“Sirius chiamami ancora Jami e potrai andare a dormire sotto un ponte” disse James facendo evanescere la piuma dell’amico.
“ come sei scorbutico, comunqueti volevo dire che è arrivata la lettera di Lunastorta, il nuovo incantesimo funziona perfettamente, l’ha testato su Peter, che era andato a trovarlo, qualcosa mi dice che presto Piton proverà l’ebbrezza di sentirsi una trottola” disse Sirius, dimenticandosi di essere offeso per le sorti della sua piuma, esaltato, facendo comparire sulla faccia un ghigno malandrino che non prometteva niente di buono…
James, però, si rabbuiò, “i miei rapporti con Mocciosus si sono interrotti l’anno scorso”
“esattamente quando tu e Piton avete avuto rapporti?” chiese sarcastico Sirius.
“hai capito” disse spiccio James, accompagnando le sue parole con un gesto della mano
“ no Ramoso non ho capito, spiegami” disse Sirius poggiando il viso su una mano, guardandolo interessato, un po’ troppo perché risultasse serio.
“Lily mi odia” cercò di tagliare corto James.
“ribadisco James , spiegami, Lily ti odia da sempre” il sarcasmo di Sirius era quasi palpabile nell’aria.
“ grazie Felpato” disse con un sorriso simile ad una smorfia, prima di proseguire “si è vero! non ero in cima alla lista delle sue persone preferite ma non mi aveva mai guardato come dopo i MAGO, era schifata, si Felpato… più del solito, e dopo.. dopo è stato orribile, sono diventato completamente invisibile , si Felpato… non che di solito lei mi parli… ma non riuscirei a sostenere di nuovo il suo sguardo che mi da la colpa di tutto ciò che va storto nella sua vita, sarò un nuovo James…”disse James malinconico, dopotutto si era trovato bene con il vecchio James.
“ non pensi che forse a noi non piacerà il nuovo James?” lo prese in giro Sirius.
“Felpato sono serio” disse James mortificato.
Sirius fece risuonare la sua risata simile ad un latrato per tutta la stanza “tu serio? Dai Jamie non è credibile”.James mise su il broncio ma poi scoppio a ridere “ hai osato chiamarmi Jamie? Scappa”.
Diedero il via ad uno straordinario “duello” e tra un incantesimo e l’altro ruppero alcuni dei vasi della signora Potter e disseminarono in giro le carte del signor Potter, furono richiamati all’ordine dall’elfo domestico che aveva preparato loro il quinto spuntino di quel pomeriggio, “grazie Blinki, prenditi pure la giornata libera”disse James sorridente
“grazie signorino Potter, ma non ce n’è bisogno” rispose l’elfo e sparì dopo averli omaggiati con un inchino.
I Potter e Sirius erano seduti a tavola, Dorea aveva cucinato per la seconda volta in una settimana l’arrosto con le patate
“di nuovo Dorea” disse il marito indicando il piatto.
“ma a Sirius piace tanto” si giustificò lei lasciando grandi sorrisi ai suoi figli, si perché ormai, per lei, Sirius era suo figlio.
“signor Potter come fa l’arrosto questa donna nessuno al mondo” disse Sirius, James lo guardò stupefatto, era seducente anche quando parlava dell’arrosto, scosse piano la testa e si concentro sul suo piatto.
“e perché credi io l’abbia sposata?” scherzò il signor Potter
“solo per questo?” disse Dorea, fintamente offesa.
“ e perché sei dannatamente bella… sei una Black dopotutto…” disse Charlus, senza pensarci. Sirius si irrigidì impercettibilmente, ma in quella sala lo conoscevano tutti troppo bene per non notarlo.
“Sirius caro tu sai quanto a me e a Charlus faccia piacere averti qui, ma è la tua famiglia” tentò, per la milionesima volta quell’estate, Dorea, con quel fare materno a cui Sirius non era abituato.
“voi non sapete com’è stare con loro, non so come faccia a resistere…” ma non finì la frase, non lo avrebbe nominato. Regulus.
“ti diamo pienamente ragione e hai dimostrato di essere un vero uomo rifiutando quelle sciocche idee sulla purezza del sangue, ma credo che dovresti dare una possibilità a Regulus, è solo un ragazzo…” Dorea sembrava accarezzarlo con quelle parole, ma Sirius non riusciva a farsi persuadere.
“signora Potter, io non riesco a considerare più Regulus come mio fratello… e non solo ora che si sta avvicinando alle idee di Voldemort, ma da quando ha deciso di voltarmi le spalle: la mia adorata madre non faceva altro che ripetermi quanto poco li avevo resi orgogliosi e lui sempre zitto in un angolo, dopo tutte le volte che io l’avevo difeso. Non che la cosa mi abbia mai scalfito, ma sa com’è, non è neanche piacevole… e poi io un fratello l’ho trovato cinque anni fa sul treno per Hogwarts, certo non è molto intelligente, è un po’ presuntuoso e con un ossessione quasi patologia per una ragazza… ma è un così bravo ragazzo…” disse infine Sirius per alleggerire la discussione.
“ehi ma stai parlando di me?” disse James, forse troppo assorto dalle parole di Sirius per capirne a pieno il significato.
“ no di Piton, visto? che le dicevo signora Potter non è molto intelligente”la signora Potter si alzò dalla sedia e li strinse a sè, provocando profondo imbarazzo in entrambi e dopo, singhiozzante si diresse in cucina ad impartire ordini per le altre portate… era bello per Sirius essere lì, era bello per James averlo lì e non doverlo pensare tutto solo con i suoi, era bello per i Potter aver trovato, nell’amico di James, un altro figlio.
 
“non più tanto cari James e Sirius,
come vi è saltato in mente di provare su di me quello stupidissimo incantesimo? Non credo che il divieto della signora Potter, di fare incantesimi in casa, voi lo stiate rispettando!! Il 31 agosto ci vediamo tutti come al solito al paiolo magico per prendere insieme l’espresso?? 
L’ancora nauseato Peter”
“Codaliscia,
tu ci deludi, tu sei quello tra di noi più adatto a fare da cavia, per il bene del gruppo! non vorrai mica che ci fossilizziamo sui soliti incantesimi… e no Peter… comunque si ci vediamo li!
Ps:Compra un nuovo gufo, questo continua a sbattere sui vetri!
Con affetto , ma anche no, i magnifici Ramoso e Felpato”
 
Arrivò il 31 agosto, i quattro malandrini si ritrovarono come sempre al paiolo magico, con sommo dispiacere del signor Tom, che ancora cercava di riparare alcuni danni dell’anno prima ma che nonostante tutto trovava troppo divertenti quei quattro ragazzi…
“uh il mio lupo mannaro preferito” disse Sirius abbracciando l’amico.
“ ma vuoi stare un po’ zitto?”disse Remus scanzandolo
“ma dai Rem chi vuoi che mi senta?” disse Sirius in un alzata di spalle.
“ più o meno tutta la Londra babbana…”disse Remus con fare ovvio.
“ cosa vuoi che ne sappiano loro di lupi mannari…” disse Sirius scimmiottando l’amico
“ma cosa discuto a fare con te, non si arriva mai da nessuna parte…” disse infine Remus, sconsolato.
“questo perché sono profondamente acuto” disse Sirius facendo finta di lucidarsi le unghie sul petto.
“no”, si intromise James “ perché sei profondamente snervante”, una zuffa fu inevitabile. l’indomani mattina, si “svegliarono” (non erano proprio andati a dormire) un po’ brilli e si diressero a King’s cross, lì si incontrarono con gli altri studenti e subito James cominciò a fare quello che forse gli riusciva meglio anche del quidditch, cercare Lily. L’ avvisto poco dopo insieme, come al solito, a Mary ed Alice, e notò , con piacere, che con loro non c’era Piton… la guardò salire sul treno, richiamò i suoi fedeli compagni e si avviarono anche loro…
“ io non ci credo che voi non abbiate fatto assolutamente niente” disse Mary addentando le gelatine che Lily le porgeva
“oh Mary la vuoi smettere? No non abbiamo fatto niente” rispose spazientita Alice.
“ possibile che tu non riesca a pensare ad altro?” la riprese, sorridendo però, Lily
“oh quanto siete noiose, Lily che non ha intenzione di cedere a Potter, tu che hai un fidanzato ma non concludi” disse Mary tenendo il conto con le dita.
“ecco dici bene: non ho intenzione di cedere a Potter ” disse Lily, punta sul vivo, ogni volta le sue amiche alludevano che tra di loro ci fosse qualcosa.
“ povero ramoso, prendi due di picche anche in contumacia” disse Sirius, passando davanti lo scompartimento delle ragazze proprio in quel momento
“oh stai un pò zitto Sirius” rispose James,danto uno scappellotto all’amico
“buongiorno ragazze” disse Lupin, Peter le saluto con un cenno della testa e poi i quattro si avviarono al loro solito scompartimento
 
“quanto lo detesto” disse Lily
“ma quanto è bella” disse James
“sei senza speranza” dissero in coro i ragazzi dai propri scompartimenti.
Neanche quest’anno cambierà niente, penso Lupin, ma si sbagliava…

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Capitolo 3
*** La storia prende forma ***


 
Lily sembrava particolarmente interessata alla trama del suo copriletto, non si era neanche unita alle sue amiche per la descrizione accurata dell’orlo assolutamente ritoccato, a detta di Alice, di Bianca, una ragazzina della loro casa.
“Lily si può sapere che cos’hai? tu sei l’unica che affronta la prima settimana con il sorriso e invece, da quando siamo rientrate, sembra tu viva con un molliccio sotto il letto” chiese, preoccupata, Mary.
“non ho niente”disse Lily, forzando un sorriso.
“ma a chi vuoi darla a bere?” la riprese l’amica
“ok , è strano stare senza di lui…” disse Lily, quella sincerità era intrisa si malinconia.
“senza chi?” chiese Alice, sedendosi sul letto dell’amica. Avevano notato che, a differenza degli altri anni, James non era partito subito alla carica, che le mancasse lui? Alice e Mary ci speravano.
“senza Sev… mi manca, nonostante non riesca a perdonarlo per quello che è diventato… mi manca, tanto…” disse Lily, guardando il soffitto, cercando di ricacciare indietro le lacrime.
“oh Lily, hai me ed Alice… non avremo i capelli unticci come Sev ma siamo simpatiche” disse Mary, regalando a Lily uno di quei sorrisi a trentadue denti che la caratterizzavano, anche Lily sorrise
“ ma quanto sei scema, lo sai cosa intendo, voi siete stupende ma Sev c’è sempre stato, è lui che mi ha “iniziato” alla magia…”disse, facendo così morire quell’accenno di sorriso che le aveva increspato le labra.
 “capisco come ti senti Lils ma devi lasciarlo andare… lui ormai ha deciso, ti ricordi cosa Mulciber ha fatto a Mary?” aggiunse Alice,seria.
"non mi ci fare pensare” disse Mary in un sussurro
“avete ragione,ma mi mancano tante piccole cose di lui, i nostri pomeriggi in biblioteca a studiare, il sabato sera a preparare nuove pozioni…” disse Lily, poggiando la testa sulla spalla di Alice.
“sai che noia” sbufò Mary, che venne ripresa da Alice.
“si lo so erano cose noiose ma erano cose nostre…” si giustificò Lily con un sorriso tenero.
“puoi cominciare a stare un po’ più con noi… non saremo divertenti come un pomeriggio in biblioteca…”la canzonò Mary, che venne interrotta da un occhiataccia di Alice.
“grazie ragazze” loro erano lì, c’erano e ci sarebbero state, per loro era solo Lily, a loro, una purosangue ed una sangue sporco, non importava il suo stato di sangue, importava che lei fosse felice, e in quella stanza, dopo due mesi, Lily lo fu.
 

"Stasera avete la ronda?" Chiese James scompigliandosi i capelli, ormai lo faceva anche quando la nominava solamente, Lily.
"si" disse Lupin abbassando il foglio con il suo tema di pozioni
“parla con Lily” disse James, supplicandolo quasi
“non andrò, di nuovo, ad intercedere per te” rispose Remus perentorio
“ non intendevo questo… convincila a perdonare Severus” disse James, evitando lo sguardo degli altri due malandrini presenti nella stanza.
“ ma ti sei ammattito?” disse Sirius strabuzzando gli occhi.
“ si lo so… ma non ce la faccio a vederla così triste… è totalmente apatica…” disse James, quasi giustificandosi, Remus lo guardava compiaciuto, quello zuccone del suo amico stava crescendo.
“ok, è ufficiale” disse Sirius sorridendo sornione.
“cosa?” domando Peter, facendo girare la testa da un malandrino all’altro.
“ Ramoso è innamorato” concluse semplicemente Remus
“siete degli idioti! Lily mi piace, beh si insomma l’avete vista? È bellissima e poi è dolce, con gli altri, intelligente, forte … ma no ne sono innamorato…” disse James indignato.
“ si si certo Ramoso, ci hai convinto” gli disse Sirius schiacciandogli l’occhio.
“secondo voi, uno spirito libero come me, ha intenzione di limitarsi ad una sola ragazza? Sarei come un boccino in gabbia, avete idea di tutte le ragazze con cui sono andato a letto? E con quante altre potrei andare… non mi precluderei mai questa possibilità per una bisbetica come Lily Evans…” i suoi amici lo guardarono in maniera accondiscendente, sorrisero e lo lasciarono ad autoconvincersi delle proprie parole, sapendo che, mai, niente di più falso fu mai detto.


"Ciao Remus " Lily si alzò sulle punte e diede un bacio sulla guancia a Remus
"andiamo su, la prima ronda del nostro sesto anno ci aspetta" disse Remus, per togliersi dalla traiettoria degli occhi James che sembravano poterlo incenerire.
" ma perché lo fa?" Chiese stizzito James, aspettando che i due fossero usciti
 "accidenti Ramoso! gli ha solo dato un bacio sulla guancia" lo sgridò Sirius indispettito.
James mise su il suo solito broncio da bimbo viziato e mugugnò un non è giusto.


"Stasera è tutto tranquillo" disse Remus placido
"solo perché tu sei qui e quindi i tuoi compari non sono in azione" disse Lily sorridendogli
 Remus sorrise , poi come se si stesse facendo coraggio chiese a Lily "come va con Piton?"

"Non va..." disse lei in un alzata di spalle.
"Tu non sembri averla presa molto bene" provò ancora Remus.
 "no... Non molto" disse sintetica lei.
"mi dispiace" disse Remus sinceramente.
"al tuo stupido amico non deve dispiacere, ne sarà felice" disse acida Lily. Lei non era così, ma James tirava fuori il peggio di lei.
 "non è così... Pensa lui mi ha chiesto di convincerti a perdonare Severus..." disse Remus, cercando di risultare il più convincente possibile, come se quelle parole non fossero vere.
 "certo che l'ha fatto... Si sente in colpa! Se non fosse stato per lui, che come al solito esaspera Piton, tutto questo non sarebbe successo, l'ha umiliato, ha offerto uno strepitoso spettacolo ai tanti che odiano Piton, ma a me vederlo in quel modo ha fatto sempre e solo male... Se non fosse stato per quello sciocco di Potter io ora non sarei perennemente triste perché, oltre ad aver perso una sorella, ho perso anche un fratello, fuori da qui , quando sono lontana da Hogwarts, grazie a Potter, sono sola... E tutto ciò solo perché il suo stupido ego lo rende la persona più arrogante e insensibile del mondo... Niente potrà mai farmi cambiare idea su di lui" disse Lily con rabbia, fu quasi catartico per lei
"anche se James ha esasperato Piton quelle cose che lui ti ha detto sono frutto della sua malata mente da Mangiamorte. E poi credimi, James non me lo ha chiesto perché si sentiva in colpa..." Remus avrebbe voluto dirglielo che era l’amore che spingeva James, ma era troppo presto, entrambi, ancora,non l’avevano capito.
 "so che Severus ormai non è più il mio Sev, ma…ma… già figurarsi che Potter si penta delle sue bravate anche se fa soffrire gli altri... Scusa, sono stanca, vado" disse all’improvviso.

Quando la vide rientrare nel buco del ritratto Lupin si girò " da quanto tempo sei li?”
 James si sfilo il mantello " abbastanza da passare un altra notte insonne per Evans", Remus passò una mano sulla spalla dell’amico ma sapeva che sarebbe stato difficile consolarlo.



" invece secondo me è stato molto carino" disse Alice, quando Lily finì di raccontare la discussione con Remus.
"Ali spero tu stia scherzando...” disse Lily, guardandola allibita
"Lily, tesoro, sei tanto intelligente, se Lupin ti ha detto che non lo sta facendo per mettersi apposto la coscienza, secondo te perché lo fa?" tentò di spronarla Alice.
" la mia testa fortunatamente non funziona come quella di Potter" disse sarcastica.
" sai Lily io credo che lui tenga così tanto a te che preferirebbe vederti di nuovo amica con Piton che vederti triste..." disse Alice, era l’ultimo tentativo.
"Mary dillo anche tu ad Alice che si sbaglia"
" credo che stavolta Alice ci abbia preso in pieno" dissentì Mary
" io sono stanca... Ne riparleremo... Mai! Buonanotte" si infilo il pigiama, si mise a letto e chiuse le tende... No, Potter non teneva a lei, Potter non farebbe mai una cosa così dolce.

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Capitolo 4
*** rivelazioni ***


Avrebbe dovuto cominciare a credere nella sacra arte della divinazione: la sua professoressa glielo aveva predetto, quel lunedì sarebbe stato terribile, ma Lily, troppo scettica, non le aveva dato peso, povera ingenua. Quel lunedì mattina non sarebbe potuto cominciare peggio.
“sapete cosa succede settimana prossima?” chiese Alice elettrizzata, del tutto incurante dello stato mentale in cui si trovavano le sue amiche, ancora nervose per colpa di un Morfeo che l’aveva lasciate troppo presto.
“è ottobre?” disse saccente Mary, concentrandosi per non rovesciare la marmellata che aveva davanti.
“ si è ottobre…” disse Alice con un cenno sbrigativo della mano “ma, il punto è, che cominciano le gite a Hogsmeade” proseguì trillando.
“oh no!” sospirò Lily
“insomma! Cosa c’è di male?” disse Alice come se le avessero detto che il Natale fosse stato appena bandito.
“come cosa c’è di male? adesso Potter ricomincerà con il tormento…” disse Lily mimando di sbattere la testa sul tavolo “eccolo che arriva, io vado in biblioteca, ci vediamo a lezione…” scomparì ancora prima che James potesse finire di allargare il sorriso che gli era spuntato sul viso appena l’aveva vista.
Una volta arrivata in biblioteca si sedette al solito posto, il migliore a detta sua, vicino alla finestra che dava sul parco“Lils” disse una voce incredula
“ Sev” rispose lei, glaciale, senza girarsi mentre scansava la sedia per sedersi.
“come mai qui?” disse lui tentennante.
“secondo te? Mi serviva un libro”rispose saccente.
 “ah…” lei percepì la delusione nella sua voce e non riuscendo a fermarsi chiese “che c’è?”
“ pensavo fossi venuta qui in segno di pace… sai è il nostro posto…” disse lui timidamente, ebbe l’impulso di accarezzarle il volto, come avrebbe voluto fare tante volte, ma se no ne aveva avuto il coraggio quando erano amici, come avrebbe potuto ora? Perciò abbassò la mano sconfitto, ricercando i suoi occhi
“no Sev” quel nomignolo risultò così strano alle sue orecchie “era il nostro posto… ora il tuo posto è con quegli idioti… Noi non abbiamo più niente” si alzò da quella sedia, pronta ad andarsene.
“aspetta Lils ho sbagliato, lo so, ti ho chiesto scusa milioni di volte”
“ e io milioni di volte ti ho detto che non ti avrei potuto mai perdonare, come hai fatto a pensare che oggi sarebbe stato diverso?” non era una domanda retorica, voleva dargli la possibilità di dirle che era cambiato, che aveva cambiato il suo modo di pensare e di agire.
“ perché è qui che ci incontravamo il lunedì mattina per andare ad erbologia… ci speravo, e infatti tu eri qui.. forse inconsciamente” il suo tono tradiva la vergogna di dirle quelle cose.
lei all’improvviso se ne ricordò, e si sentì quasi in colpa “no… stavo sfuggendo dall’invito di Po…” ma non fini la frase che Piton scattò “Potter? Potter osa ancora girarti tra i piedi dopo tutto quello che è successo? Osa rivolgerti la parola?” il disprezzo fendette l’aria, ma incontrò un muro, Lily.
“lui osa? Lui non ha fatto niente per perdere il diritto di parlarmi, tu semmai! ancora accampi diritti come se fossimo amici” disse Lily furibonda.
“ ma è colpa sua se non lo siamo più” si placò.
 “no, è solo colpa tua” e nel momento in cui lo disse seppe che era vero, che ce l’aveva con Potter per tutta quella storia solo perche non ce la faceva d avercela con Piton: avrebbe significato che in tutti quegli anni lei aveva avuto vicino uno sconosciuto. Per Piton fu come ricevere uno schiaffo in piena faccia ma si riprese subito “perché mai scappavi da Potter se ormai anche tu sei una sua fan? Dovresti essere onorata di poter uscire con San Potter che tutto aggiusta” non aveva mai riservato qual tono a Lily, ma per un attimo non riuscì a trovarla, lì davanti, la sua Lily.
“oh Mocciosus sta zitto” non era riuscita a trovare niente di meglio, quel disprezzo nella sua voce, rivolto a lei, l’aveva spiazzata.
“ visto? ora parli proprio come lui” disse, rincarando la dose.
“ma ti stai ascoltanto? tu sai quanto non sopporto Potter e ora insinui che mi butterei tra le sue braccia” Lily non capiva cosa centrasse adesso, era l’occasione di Severus di redimersi, ma continuava a preoccuparsi sempre e solo di Potter.
“ è solo questione di tempo… se tu hai chiuso con me e non incolpi lui, allora il passo è breve, tra poco diventerai una stupida ochetta che si butta tra le sue braccia.. non sarò li a consolarti quando ti lascerà per la prossima della lista” sputò lui in un ringhio
 “ perché mai dovrei venire a farmi consolare da te? E poi … non devo darti spiegazioni ” uscì dalla biblioteca arrabbiata, ma via via che camminava la rabbia fece posto alla tristezza e alla consapevolezza che non avrebbe mai più rivoluto indietro Piton, perché del suo Sev non era rimasto niente e mentre era occupata a pensare più che a guardare dove stesse andando, si scontro con Potter che malauguratamente disse proprio ciò che non doveva dire “ wow Lily Evans che cade ai miei piedi… solo questione di tempo…”
“finitela tutti con questa “questione di tempo” io non starò mai con te, piuttosto mi butto dalla torre di astronomia,”disse gridando all’improvviso, con gli occhi pieni di lacrime, era arrabbiata con Potter, con Severus, con se stessa perché era scappata da quella discussione che le faceva solo male, e non era da lei scappare.
 “e da oggi in poi non ti permettere mai più di rivolgermi la parola, io per te non esisto”
 “ma…” tentò Potter, sbigottito da tutta quella rabbia, ma non fece in tempo a finire la frase che si ritrovò schianatato
 “non. Rivolgermi. La. Parola.” disse Lily scandendo ogni singola parola e se ne andò dritta a lezione, senza curarsi di Sirius e Peter che si caricavano James sulle spalle per portarlo in infermeria…
“ma cosa ti è saltato in mente?” chiese Mary, il piatto davanti a lei era ancora intonso, ma non se ne curò.  
“non lo sopporto più…”rispose Lily, con ancora una nota d’orgoglio nella voce
“deve stare in infermeria due giorni,due giorni Lily, e Sirius in punizione una settimana” disse Alice addolorata.
 “Sirius?” chiese Lily, senza capire.
“visto che l’hai colpito in pieno petto la versione che non ha visto il suo aggressore non ha retto e visto che Sirius sa quanto James sarebbe rimasto male nel saperti in punizione a causa sua si è preso la colpa, dicendo che stavano litigando…ah, naturalmente quando uscirà dall’infermeria dovrà scontare una bella punizione anche James…” pian piano l’orgoglio di Lily si sgretolò sotto le parole di Marye resto solo un profondo senso di colpa
“dovresti scusarti con lui...” la incitò Alice
 “no… ho esagerato ma lo meritava” lo merita davvero? Pensò Lily: neanche una battuta fuori luogo, tranne quella sciocchezza quella mattina, ne un invito, ne un dispetto… niente, James Potter non aveva fatto niente per fare arrabbiare Lily, ne per fare arrabbiare chiunque altro, perlomeno niente di grave, solo qualche punizone per qualche scherzo innocente… decisamente James Potter non lo meritava…
 
 
“James, dì qualcosa…” implorò Remus, era seduto su una comoda poltroncina in infermeria ma sembrava seduto su degli spilli
“cosa dovrei dire?” ruggì James, i suoi amici lo guardarono sbalorditi, quel tono non era da James, in sei anni niente gli aveva fatto mai incrinare così la voce.
“è da quando ti sei svegliato che non parli” lo incalzò Peter
“ si che parlo, sto parlando” disse lui arrogante
“parli ma non dici niente” disse Sirius, calmo.
“sei arrabbiato?” chiese Peter
“ si sono arrabbiato, non le ho detto niente, non me lo meritavo” fu sincerò, ma non riuscì a guardarli, lo sapeva cosa pensavano: si tratta sempre della Evans.
“dannazione Felpato, sai che io sono sempre dalla tua parte, ma perché non la lasci perdere?” disse Sirius portandosi una mano sui capelli.
“non ci riesco” disse risoluto James
 “ma se proprio non ce la fai a starle lontano non puoi evitare di essere così arrogante quando sei con lei?”
“ Lunastorta non mi dire che ora ti metti d’accordo con lui che vuole cambiare per la Evans?” sbottò Sirius
“non deve cambiare, deve essere meno buffone” precisò Remus
“no”disse all’improvviso James “è un mese che cerco di dimostrarle che sono cambiato, ho lasciato in pace lei e Piton, ma non e n’è neanche accorta dello sforzo sovraumano che ho fatto. Vuole che io la eviti? E così farò” gli altri tre Malandrini si guardarono preoccupati ma sicuri che non sarebbe durato… arrivò Madama Chips e li cacciò, non volendo sentire ragioni.
“la Evans sta perdendo il senno” disse Peter
“forse è stata una cosa buona” disse all’improvviso Sirius, Peter quasi inciampò per la sorpresa
“ ha fatto bene a colpire Ramoso?” chiese stupito Peter
“ no ,non intendo questo…anche se ogni tanto non può che fargli bene. Intendo che forse finalmente è rinsavito.. magari non farà più quei patetici tentativi di abbordarla, non passerà notti insonni a pensarla… e non cercherà più di convincerci che non è innamorato di lei” si spiegò Sirius.
 Lupin annuì grave ma poi aggiunse “non credo sia possibile”. Quella era l’unica verità a cui erano certi di dover credere, dopo la loro amicizia, niente avrebbe fatto smettere James di amare Lily.
Davanti al ritratto della Signora grassa c’era una ragazza dai capelli rossi che li aspettava
“ Black, posso parlare con te?” disse lei titubante
“si Evans” rispose Sirius,con una scrollata di spalle, come se le stesse facendo un immenso favore
“non esagerare” gli sussurrò all’orecchio Remus e Sirius si ricompose.
“Lily” “Evans” la salutarono rispettivamente Remus e Peter e si diressero dentro il buco del ritratto.
“ho intenzione di andare dalla Mc Granitt a dire che non è stata colpa tua, ma mia” esordì Lily
 “non ce n’è bisogno, una punizione in più o una in meno…” rispose lui, in realtà sorpreso, sapeva che studentessa impeccabile fosse la Evans, nonostante anche lei sapesse divertirsi.
“non sarei una Grifondoro… la responsabilità è mia e accetto le conseguenze” disse lei spiccia, sorridendo un po’ per lo stupore di Sirius.
“James mi ucciderebbe, la tua fedina scolastica è quasi impeccabile..” disse Sirius, ritrovandosi a sorridere.
“il novanta percento delle punizioni che ho preso sono state a causa sua, quindi sarebbe ipocrita ad avercela con te” disse Lily, tra il serio e il faceto.
Improvvisamente a Sirius balenò un idea malandrina in testa “ok Evans, come vuoi” si arrese
“comunque grazie per il pensiero…” disse timidamente Lily
“wow Evans, mi sciocchi… allora sei davvero come James e Remus dicono che tu sia..” la prese in giro Sirius.
 “e cioè?” si incuriosì lei
“starei delle ore qui a decantare le lodi che quel ragazzo ti riserva” cantilenò Sirius
“Remus?”
“Evans Evans… sto parlando di James” disse scuotendo piano il capo
“ah…” disse lei con fare sommesso.
“ Evans hai esagerato” disse lui, chinando il viso per guardarla negli occhi, dannazione era proprio bassa, pensò felpato.
Alcuni ragazzi fecero notare loro che stavano bloccando il passaggio.
“ vieni con me” disse Sirius
“ma ci scopriranno” disse allarmata Lily.
“ aspetta” fece mossa di prendere una cosa dalla tasca “accidenti ce l’ha James”
“cosa?”
 “niente,niente, tanto i prefetti di tassorosso non fanno il giro di tutto il castello” si sedettero in una panchetta dietro una statua “stavo dicendo, hai proprio esagerato”riprese Sirius
“ parli proprio tu ?” gli rispose Lily, quante volte l’aveva ripreso perché stava esagerando, ma anche se si sforzava quello davanti a lei non era solo un ragazzino arrogante…
“ ma vedi da me ce lo si aspetta, e poi dai, quello che hai fatto a James è stata cattiveria pura” doveva essere un rimprovero, per una volta lui avrebbe potuto tacciare qualcun altro di aver esagerato… ma niente, quei panni proprio non li riusciva a vestire e tirò fuori il suo solito sorriso canzonatorio.
 “mi dispiace, ero arrabbiata con Piton, e poi c’è James che è sempre così arrogante e mi fa saltare i nervi…perché io ne stia parlando con te è un mistero” disse guardandosi le scarpe. “stai qui a parlarne con me perche sai che dovresti scusarti con James, non riesci a mettere da parte l’orgoglio, ma visto che sei comunque corretta pensi che parlandone con me è come se tu ne stessi parlando con lui..” le spiegò, semplicemente.
“sai Sirius non sei poi tanto male…” in quel preciso momento lo pensò veramente, e scoprì di pensarlo già da un po’.
“neanche tu Lily” sbottò lui.
“andiamo a dormire?” “insieme Evans?”
“Potter ne sarebbe felice” disse lei con un ghigno degno del peggior malandrino.
“non lo farei mai” trasalì quasi.
“ è per questo che alla fin fine non vi odio…” disse lei dolcemente, o meglio con un tono che non aveva mai riservato a Sirius.
“cioè?” disse lui, curioso di sentire cosa stesse per dire, per la prima volta di qualcuno che non fossero i malandrini.
“perché siete arroganti, pieni di voi… ma ci sarete sempre l’un l’altro, siete uniti, leali… e vabbè basta per stasera! ho fraternizzato anche troppo con il nemico..” Sirius rispose con la sua risata simile ad un latrato “Lily tutti questi complimenti mi confondono… andiamo a festeggiare la nascita di quest’amicizia nelle cucine…”
“ direi che come prefetto non è il caso” disse lei alzando le mani.
 “dai” la pregò lui, quindi era quello lo sguardo magnetico di Sirius, che piegava al suo volere ogni donna? Pensò Lily.
“vabbè dai è una sera di prime volte… io che riesco a parlare con te senza avere il desiderio di ucciderti” lo prese in giro
 “per questo dobbiamo ringraziare il senso di colpa che ti sta schiacciando” disse lui altero.
 “ma smettila” tergiversò lei.
Entrambi pensarano che forse, fin’ora, si erano sbagliati, avevano di lato una belle persona … arrivati davanti al ritratto di frutta fecero il solletico alla pera e di fronte a loro si presentò una moltitudine di elfi, che facevano a gara per servire il signorino Black, che riservava loro sorrisi seducenti e buone maniere di cui Lily si stupì
“io prendo il solito, Lily tu?”
“io solo una tazza di tè..”
“oh Lily… portatele una fetta di torta al cioccolato con della panna, la tua preferita vero?”
Lily, che stava pensando se fosse un caso, restò a bocca aperta e balbettò “si, come fai a saperlo?”
“non ti sei mai chiesta come mai, giorno del tuo compleanno, viene servita sempre questa torta?” disse lui guardandola di sottecchi.
“ehm…no”disse lei un po’ spaesata.
 “ogni 29 gennaio, James, scende nelle cucine e porta regali a tutti gli elfi per convincerli a preparare per il giorno del tuo compleanno le tue cose preferite, dalla colazione alla cena…” Lily rimase a bocca aperta “ti prego non dire a James che te l’ho detto…” si raccomandò
“credo che lui ne sarebbe felice” disse lei sicura di sé.
“Lily tu proprio non capisci, lui lo fa per vederti felice” come faceva, quella ragazza così intelligente, a non capirlo.
“io non credo lui lo faccia solo per questo ma se così fosse… mi dispiace che lui faccia tutto questo, perché non potrà mai essere ricambiato” disse lei, un po’ incerta dopo le parole di Sirius.
“questo mi dispiace, davvero tanto, ora andiamo si sta facendo tardi” salutarono gli elfi e si avviarono. Una volta arrivati nella sala comune si diedero la buonanotte e si diressero ognuno al proprio dormitorio. Sirius pensò che, forse, il suo piano sarebbe andato a buon fine : Lily e James avrebbero dovuto passare una settimana insieme e se James fosse stato se stesso, il vero e non lo sbruffone che tenda di impressionare Lily, forse alla fine potrebbero davvero finire insieme. Lily quella notte non riuscì a prendere sonno… forse per James lei non era solo un traguardo, ma più questa idea si faceva avanti più cinque anni di scontri, scherzi, facevano a botte con queste nuove informazioni … tutto era in lotta quella notte per Lily.
Una volta entrato nel dormitorio, Sirius trovò James seduto sul suo letto.
“James che ci fai qui?” disse sorpreso l’amico
“cosa diamine ci facevi con Lily in giro per il castello?” ruggì, svegliando anche Lupin
“James davvero…?” chiese, sconcertato
“No felpato , io sono in infermeria e tu te la spassi con la donna dei miei sogni” lo interruppe James.
“Ramoso, ha ragione Lily, sei un idiota!” disse freddo Sirius, James sembrò rinsavire “scusa Sirius, non so cosa mi sia preso” disse lui, ridendo per l’idiozia delle sue parole.
“tranquillo James” disse lui, sembrava solo stanco.
“cosa vi siete detti?” lo spronò Ramoso.
“ora vai a dormire, che se ti becca madama Chips fuori dal letto le settimane diventeranno due”
“ehi Ramoso” Sirius si girò e James lo abbracciò, poi si staccarono imbarazzati e ognuno proseguì per la sua strada, Sirius entrò i bagno e James torno in infermeria, Remus pensò che aveva degli amici completamenti idioti, capaci di svegliarlo in piena notte in preda ad un assurdo litigio e poi a dimostrargli di che pasta era fatta la vera amicizia…
Ringrazio chi ha cominciato a seguirmi…  se riesco aggiorno stasera dopo cena e sennò domani prima di pranzo… a presto
Ps: spero di non aver dato l’idea della nascita di qualcosa tra Sirius e Lily. Non è assolutamente mia intenzione

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Capitolo 5
*** l'ufficio di Gazza ***


“Mi scusi professoressa, le posso parlare?” “ si signorina Evans, mi dica,” rispose, con il suo solito cipiglio severo, la direttrice della sua casa, “ ha presente l’incidente che è successo a Potter? Beh non è stato Sirius a schiantarlo… sono stata io” “una tale violenza verso James era inverosimile fosse partita da Sirius, avevo già pensato a lei o al signor Severus… mi ha molto deluso, prenderà il posto del signor Black per la punizioe stasera, nell’ufficio di Gazza, alle nove” “si professoressa, mi scusi” rispose mortificata Lily “è solo questione di tempo” rispose enigmatica la Professoressa congedandola.
Lily trotterello fino al tavolo di grifondoro e si sedette accanto a Mary ed Alice, e riprese a raccontare tutto quello che era successo la sera prima… Mary rimase sorpresa dal comportamento di Sirius mentre  Alice era incantata da James… Lily si astenne dal fare commenti.
 
“ora mi dici cosa vi siete detti ieri sera” chiese petulante James “è venuta a ringraziarmi di essermi preso la colpa, a dirmi che sei un idiota che la fa esasperare perché sei troppo sbruffone, che sta ancora male per Piton, poi mi sono fatto accompagnare in cucina perché avevo fame e non avevo il mantello,essendo lei prefetto mi  avrebbe coperto, lei non ha preso niente e ce ne siamo risaliti… tutto qui” “ah, niente che non sapessi già” entrò  Remus e disse “stasera da Gazza alle nove per la punizione, mi ha appena incontrato la professoressa Mc Granitt e ha detto che ha già avvisato…” “si” lo interruppe Sirius “me l’ha già detto, ora scusa Ramoso ma andiamo a lezione” una volta usciti dall’infermeria Remus gli chiese “ si può sapere a che gioco stai giocando Sirius? perché non gli hai detto che passeranno la serata insieme? Perché non gli hai raccontato tutto quello che vi siete detti?” “perché ho visto come mi parlava Lily di lui, come mi ha guardato quando gli ho detto del dolce… James non gli è indifferente, e per la prima volta penso che, anche se lei ancora non l’ha capito, prova qualcosa” “Sirius avrei voluto esserci visto tutte le rivelazioni che hai avuto quella sera, e poi da quando in qua tu ti fermi ad analizzare le persone così affondo? scusami ma in genere sei un po’ superficiale…” “io sono superficiale con gli altri, ma quella ragazza interessa a James, e se prestare attenzione vuol dire aiutarlo, allora non mi sfuggirà niente di quella ragazza… e comunque lei sarebbe l’unica che mi piacerebbe vedere al fianco di James, è l’unica che gli può tener  testa” “Felpato tu mi sorprendi…” “ora andiamo se non vogliamo prendere una punizione dal professor lumacorno” disse Remus.
 
“Tom mi ha invitato a Hogsmeade” “no ti prego non andare con lui, è un idiota” “tu hai Frank, io è un po’ che non batto chiodo” “oh Mary” sospirò Lily “tu invece con chi vai?” le chiese Mary “per ora sola...” rispose Lily “figurati se Lily Evans non trova qualcuno…” “ ma guarda che fin’ora ci sono sempre andata o con voi o con Severus, per colpa di Potter gli unici appuntamenti che ho avuto sono stati pomeriggi qui a Hoqwarts, per lo più nascosti perché tutti gli idioti di Grifondoro pensano di mancargli di rispetto… idioti” “ormai aspettano tutti il momento in cui accetterai, quelli che sono usciti con te poi sono finiti a testa in giù, sono stati in panchina se giocavano con lui… e poi dai tu hai mai voluto rivedere qualcuno di loro?” disse Alice “no, per la vertià no… comunque è il solito prepotente e incoerente perché lui non mi pare si sia mantenuto casto… nonostante lui è sicuro che io cadrò ai suoi piedi… questo a dimostrazione che io gli interesso come una qualsiasi altra… solo la prossima della lista” in quel momento Lily pensò che tutto quello che stava dicendo le faceva male, ma lo interpretò come sfogo del suo profondo femminismo ferito da Potter, che usava le ragazze come oggetti.
Le nove quella sera arrivarono presto,  James andò da Gazza direttamente dall’infermeria, mentre Lily dalla sala comune di Grifondoro, ognuno perso nei propri pensieri, si scontrarono davanti la porta “cosa ci fai tu qui” chiese James “ Sirius non ti ha detto niente?” “Sirius?” “sai il tuo migliore amico” spiegò lei come se stesse parlando ad un bambino di due anni “ si mi sconvolge che lo chiami Sirius e non Black…” “ehm si abbiamo cominciato a chiamarci per nome…” “ah…” James penso che il suo amico non gliela raccontava giusta e soprattutto non gli aveva raccontato tutto… “bene piccoli mascalzoni  dovete risistemare lo schedario delle punizioni, per anno ed in ordine alfabetico, senza magia…” li interruppe il custode “ ma Gazza ci vorrà più di una settimana…” “prima comincerete prima finirete”chiamo la sua gatta e uscì . Lily si sedette sconsolata, James la guardò finchè lei non alzò lo sguardo e gli chiese “allora cominciamo?” “ti posso rivolgere la parola?” “per ora si, poi in base a come andrà la serata deciderò se revocarti o meno il permsesso” James la guardò a bocca aperta “ mi hai mandato in infermeria dopo avermi schiantato senza motivo, e adesso, invece di chiedermi scusa metti condizioni? Mah, mia cara Evans forse io deciderò di non parlarti dopo tutto quello che mi hai fatto passare…” disse lui glaciale, Lily restò senza parole e cominciò a sistemare uno degli schedari, James le sedette accanto “scusami, sono una testa calda” “non l’avrei mai detto” “quando ci sei tu io mi comporto in maniera diversa… stasera mi sono imposto di comportarmi come con chiunque altro… ma mi sa che anche stavolta ho sbagliato” “mi dispiace” “per quello che ho detto?” “no mi dispiace di averti schianatato, ma sia ben chiaro che non mi sto scusando per il resto delle cose, tutto ciò che ho detto lo penso” “Evans fino in fondo” “sempre” rispose lei.
 “avete davvero mandato un water a Gazza sfidandolo a capire di quale bagno fosse?” chiese Lily leggendo uno dei rapporti , “ il secondo anno” “siete entrati nella Sala di Serpeverde e avete colorato tutto rosso e oro?” “oh,si è stato difficile trovare la parola d’ordine, abbiamo trasfigurato anche tutti i loro vestiti” rispose James “ perché stai facendo due pile?” “oh niente, mi viene più facile” ma in quella pila ci sono soli pochi fogli” “Potter bada il tuo schedario” “ma il tuo è più divertente stai facendo quelli degli ultimi 5 anni, io quelli di gente che è morta da secoli, ed erano piuttosto noisi” sbuffo e mise su il suo broncio da bimbo viziato “ non discutere!” rispose la rossa in maniera autoritaria “avete incollato i banchi dell’aula di storia della magia al soffitto?” “si e il professor Ruf non se n’è accorto…” a mezzanotte Gazza andò a richiamarli e li trovò a ridere, mentre James era in piedi su uno schedario a raccontare chissà quale impresa, li scortò fino al ritratto della signora grassa , lì si salutarono e si diressero ognuno al proprio dormitorio , James si sdraiò tutto vestito, si mise le mani dietro la testa e sorrise come un ebete fin quando non si addormentò. Lily entrò nel bagno del dormitorio, aprì l’acqua per fare una doccia, ma stette impalata a fissare l’acqua scorrere, aveva catalogato centoottantadue punizioni dei malandrini, centotrentasette erano scherzi fatti a professori, nelle aule…  quattordici erano duelli e  solo trentuno erano incantesimi lanciati a qualcuno, sette riguardavo serpeverde, sempre più grandi o della stessa età dei malandrini, uno un corvonero, ventitre riguardavano Piton… la metà delle volte avevano cominciato gli altri, quindi Lily si fermo a pensare che James non ha mai fatto più di quanto non abbia fatto qualsiasi altro ragazzo ad Hogwarts per quanto riguarda attaccare qualcuno per divertimento…  sicuramente era presuntuoso e arrogante, ma non si divertiva a lanciare incantesimi alla gente più di quanto non facessero gli altri… sorrise, non era cattivo, era solo stupido… e tanto tanto divertente, penso che ancora doveva nascere qualcuno che avrebbe eguagliato i loro scherzi e le loro bravate .
“buongiorno Evans” “buongiorno Potter” “oggi sono sicuro che pioverà” disse Franck ad Alice “come pioverà?” disse Peter “sciocco non hai notato che si sono salutati in maniera civile… o meglio Lily ha risposto ad un saluto di James… un miracolo” disse Mary, i diretti interessati neanche si accorsero di quello che i loro amici dicevano intenti com’erano a fissare le proprie tazze…
Quella sera alle nove Lily si sedette e cominciò ad ordinare i rapporti, James tirò fuori dal mantello una bottiglia di Whisky Incendiario, una di idromele e due bicchieri “so che tu il Whisky non lo bevi” “se ci scopre Gazza…” “lui non verrà prima di mezzanotte” “va bene allora… non voglio neanche chiederti come te le sei procurate…” “prima o poi lo scoprirai” “non ci tengo” “ecco che sta tornando la Evans scorbutica” “la Evans scorbutica viene fuori solo con te “quale onore..” lily sorrise “come fai a sapere del Whisky?” “perché ogni volta che vai da Madama Rosmerta dividi sempre l’idromele o una burrobirra con Alice, ma quando lei ordina il Whisky tu bevi il tuo idromele da sola” “ah…” “non sei molto loquace stasera” “sono stanca” mentì Lily,era sorpresa da tutte quelle attenzioni, pensò che magari non era molto discreta e poi non poteva all’improvviso stargli simpatica una persona che aveva odiato per cinque anni, non andava bene,non sapeva perché, ma non andava bene “per favore facciamo veloce, non voglio davvero passare una settimana qui” James capì che qualcosa era cambiato, non voleva indagare ora che finalmente stavano diventando amici “ok dai…” ma fare quel lavoro senza parlare era la cosa più noisa del mondo e dopo poco Lily si addormentò, James non poteva portarla a letto fintanto che non fosse passato Gazza, la sistemò su un divano, che ingrandì con la magia, penso che non succedeva niente se si fosse steso accanto a lei… ma si addormentò.
“cosa state facendo?” gridò gazza che si diresse correndo nella Sala grande, adiacente al suo studio “professoressa, ho trovato questi due sudici a letto nel mio ufficio, voglio che abbiano una punizione, non possono fare ciò che vogliono nel mio studio” gridò nella sala grande gremita di studenti che facevano colazione, il professor Lumacorno chiese “ a cosa ti riferisci Gazza” “il signor Potter e la signorina Evans… li ho sorpresi a letto nel mio ufficio… è inaudito” in quel momento fecero la loro apparizione nella sala grande i diretti interessati, senza divisa e con capelli e vestiti tutti stropicciati dalla notte sul divano, si levò un applauso tra gli studenti “silenzio” intimò la professoressa Mc Granitt “professoressa va data una punizione a questi due, non possono andare a letto nel mio ufficio” “ma non è successo niente” disse James , sentiva Lily accanto a se che tremava di rabbia “signor Gazza, è una cosa che discuteremo in un altro momento, e comunque i ragazzi hanno detto che non facevano niente, ora se ognuno vuole tornare alle proprie occupazioni”disse la Mc granitt, che si sorprese del silenzio di Lily, mentre James e Lily cercavano di uscire dalla sala Grande alcuni ragazzi di Serpeverde fecero apprezzamenti su Lily davvero pesanti, James si scagliò su di loro che subito si dileguarono per non dare spettacolo davanti ai professori, si girò e vide correre Lily verso le scale, cercò di raggiungerla ma si raggelò quando la vide che si fermava a sentire cosa diceva Piton, li raggiunse e sentì lui dire “ce l’ha fatta a farti diventare un'altra delle sue puttanelle agli occhi…” non finì mai la frase perché James gli piantò un pugno in faccia, si girò per cercare Lily ma la vide piangere e scappare su per le scale…
 
Rieccomi, ce l’ho fatta a pubblicare stasera, spero in mattinata di completare il prossimo capitolo. A presto .

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Capitolo 6
*** un nuovo ricordo ***


“Ehi Ramoso aspetta” “no Peter devo andare da Lily” disse James
“Lily aspetta”disse James con il fiatone “cosa diavolo vuoi?” rispose lei piangendo “mi dispiace per quello che è successo, Gazza è proprio un idiota” “no! L’idiota sei tu, perché l’hai fatto? Sei davvero una persona così infima? Bene, finalmente ti potrai vantare di esserti portato a letto la Evans… non sono mai stata tanto umiliata in vita mia, ne mai mi sono sentita così impotente, avrei voluto scagliare un incantesimo ad ognuno di quelli che mi guardava ridendo, ma non potevo… mi hai messo in imbarazzo davanti a tutti e davanti ai professori. Pensavo tu fossi diverso, invece il tuo scopo era solo quello, non sei riuscito ad uscire con me, ma, ora comunque lo pensano tutti…” gridò con tutto il fiato che aveva in gola, James era mortificato e arrabbiato allo stesso tempo “ mi dispiace se tu ti sia sentita in quel modo, soprattutto davanti a tutta la scuola, ma davvero pensi che io abbia progettato tutto questo, io non avrei…” “non mi interessa cosa hai da dirmi, sparisci dalla mia vita. Non ti credo e mi fai schifo” “cazzo Evans ti ho detto che non l’avrei mai fatto, guardami ti sto parlando” gridò ormai in preda alla collera ma lei si girò e fece per andarsene lui la prese per un braccio ma quando la guardò negli occhi vide solo disprezzo… la lasciò andare, lei si mise a correre verso la sala comune  e lui verso la foresta proibita.
“ Lily perfavore smetti di piangere” la supplicò Alice, “non è successo niente” disse Mary esasperata “ non è successo niente? Sono stata derisa davanti tutta la scuola, tutti hanno pensato che io sia andato a letto con Potter, e che ci sia andata nella stanza di Gazza…  mi ha umiliata” “si Gazza è proprio un idiota” “non sto parlando di Gazza” “ di chi?” “ di Potter, non crederete che sia stata una casualità?” “non crederai l’abbia fatto apposta?” disse quasi indignata Alice “certo che si” “Lily, James non lo farebbe mai, non è cattivo, è solo uno sbruffone” cercò di spiegarle Mary “è il suo essere sbruffone che mi preoccupa, il suo ego da questa storia ne uscirà più che appagato”rispose acida Lily “Lily, capisco tu sia mortificata e arrabbiata per tutta questa storia ma non lo credo davvero possibile”ricominciò Alice, Lily quasi non la ascoltò “ho incontrato Piton” disse Lily “cosa ti ha detto quel verme?” “alla fine ce l’ha fatta a farti diventare una delle sue puttanelle… poi però Jame gli ha dato un pugno e ha smesso di parlare…” disse Lily quasi vergognandosi “ tu non credi che se James l’avesse fatto apposta non avrebbe fatto niente per smentire tutto questo, soprattutto davanti agli occhi di Piton?” “non lo so…”Lily non ci aveva pensato, non ci voleva pensare… la colpa era di Potter… “perché non mi ha svegliata, o non mi ha portato al dormitorio? Perché ha ingrandito quel maledetto divano e ci si è sdraiato vicino a me?” ma il resto delle domande che la assillavano non le riferì alle sue amiche: James mentre dormiva le aveva messo un braccio intorno alla vita, i naso nell’incavo del suo collo, la vera domanda era perché cinque minuti prima che arrivasse Gazza lei era sveglia a bearsi di tutto ciò?
 
“Ramoso torna qui ti prego, ti sembra saggio trasformarti in pieno giorno? Ti prego ti abbiamo cercato per tutta la foresta” James riprese la sua forma umana “cosa c’è?” “perché sei scappato in quel modo?” “Lily pensa io l’abbia fatta apposta, vi rendete conto che bassa opinione ha di me? Crede che io sarei capace di fare una cosa del genere…a lei… era furiosa. Io sono stanco di continuare a giustificarmi, lei non vedrà mai nient’altro in me, che se non uno stupido ragazzino, bene lo posso sopportare, ma non vederla così, non le bastavano tutte le cose che le passano per la testa…” voleva davvero capire cosa le passasse per la testa, avrebbe voluto chiederle perche nel dormiveglia avesse avuto la sensazione che lei si stringesse a lui e quando aprì gli occhi per verificarlo, guardò nel riflesso del suo orologio e vide il suo sorriso ma soprattutto i suoi occhi …aperti… “ ramoso quel che è fatto è fatto… non puoi mica modificare i ricordi di tutti…” “ottima idea Codaliscia…” disse James che avrebbe voluto abbracciare il suo amico per l’ottima intuizione “cosa??” disse esterefatto Peter “hai idea di quante regole e leggi magiche infrangeremmo? “bene allora facciamolo” tuonò Sirius “voi due siete pazzi” “grazie amico” “per te questo e altro…”
 
“se tu non vieni a lezione non ci andremo neanche noi…” disse Mary solenne “dai andate…” “no no, scendo a dirlo a Frank e ritorno subito” “c’è qualcosa che quella donna non riferisca a Frank?” chiese sarcastica Mary “lasciali stare… sono così innamorati…”
 
“Allora dovremo trovare la parola d’ordine del dormitorio di Serpeverde e Tassorosso, all’indovinello di Corvonero ci penseremo dopo, poi dobbiamo andare dalla Mc Granitt, Lumacorno, Gazza e gli altri professori, dobbiamo farcela in una notte,  a tutti modificheremo il ricordo precedente con quello di Gazza che entra urlando in sala grande dicendo che abbiamo usato la magia visto che abbiamo già finito la Mc Granitt dice che non intende andare oltre con la punizione Gazza sbraita un po’ ma poi se ne va, e tutti fanno un applauso alla Mc Granitt… Peter mi serve che tu vada ad ordinare gli schedari, noi andremo prima da serpeverde, poi da tassorosso e infine da corvonero, grifondoro possiamo farla in mattinata…per  salire nei dormitori femminili basta che ci trasformiamo e le scale ci percepiranno come animali e ci faranno passare… andiamo a recuperare le parole per entrare…” “hai pensato proprio a tutto…permettiti ancora di dire di non esserne innamorato…” “anche se lo fossi, non mi porterebbe da nessuna parte” rispose James con un sorriso amaro…
I malandrini passarono il pomeriggio a rivedere e sistemare il piano mentre le ragazze studiarono un po’, chiacchierarono e cercarono di tenere su il morale di Lily… A mezzanotte cominciò una delle più grandi imprese che Hogwarts avesse mai visto: cancellare la memoria a tutti gli studenti e professori, dopo qualche confundus, muffliato,quietus molti oblivion tornarono alla torre di Grifondoro a finire l’opera… Sirius disse che avrebbe pensato lui a cancellare la memoria nel dormitorio di Lily e James fu d’accordo…
 
“Lily… Lily svegliati…” “per merlino Sirius… cosa ci fai tu qui? Come hai fatto ad entrare?” “ora non è importante… James ha appena modificato la memoria a tutta Hogwarts, avrebbe voluto che io la cancellassi pure a te e alle tue compagne di stanza, a loro la cancellerò,ma a te no… ma voglio che assolutamente tu non glielo dica per nessun motivo al mondo” “come ha modificato la memoria?” “tutti ora pensano che Gazza vi abbia accusato di aver usato la magia perché tutti gli schedari erano in ordine dopo solo due giorni di punizione… non vi ha mai beccato lì…” “ah… ma è magnifico… l’idea, non James” “ si si l’idea… è riuscito tutto alla grande… non ti dico come abbiamo trovato il professor Vitus.. .ma comunque ora mi metto all’opera…” “no senti, a loro non cancellare la memoria, gli racconterò tutto io domani…” “come vuoi.. dì pure a loro di non dire niente a James” “certo… James mosso dal senso di colpa è molto più simpatico del James mosso dall’arroganza…” “ancora non hai capito Lily, te l’ha pure detto Remus… non è senso di colpa… ora vado, notte Lily, stai serena…” usci dalla stanza in fretta e lasciò Lily tra i suoi pensieri, quello che aveva fatto James era straordinario, e per di più ora James pensava che lei non ricordasse niente e quindi non l’avrebbe neanche dovuto ringraziare… forse il suo ego non era la cosa più importante per lui… Lily non fece in tempo a riordinare i pensieri che si riaddormentò…
“ ora miei fidati compagni andiamo a dormire… ” “ ma stai un po’ zitto” ridendo uno alla volta si addormentarono…
“ ha davvero fatto tutti questo? E non vuole neanche essere ringraziato? Mia cara tra le mani hai una perla rara” disse Alice estasiata “io non ho proprio niente per le mani,è stato molto molto carino,ma ha solo rimediato a qualcosa causato da lui” “ spero tu non stia dicendo veramente” “ assolutamente” “allora sei senza speranze” rispose Mary quasi arrabbiata “andiamo Tom e Frank ci aspettano” intervenne Alice, e le tre si diressero alla Sala Grande… Lily salutò le sue amiche, non le andava di fare la terza incomodo e si avviò verso la sala comune a leggere un libro, verso l’ora di pranzo dal dormitorio scesero i quattro malandrini.
“Sirius hai una faccia…” “che ci posso fare Lily, le donne di questa scuola mi sfiancano..” la guardò e le fece l’occhiolino. James invece neanche si girò e uscì dal buco del ritratto seguito da Peter.“credi che abbia capito? per questo è arrabbiato” chiese Remus “no non credo, andiamo a chiederglielo” e raggiunsero ramoso “cos’hai? Hai fatto un impresa titanica e ora non le rivolgi neanche un saluto?” “ quello che ho fatto l’ho fatto per renderla felice, ma quello che lei ha pensato di me non cambia…neanche fossi stato la peggiore serpe…  ho una dignità anch’io…” “ mio caro James tu sei tutto pazzo”.
Lily, non riuscendo più a leggere dopo lo strano comportamento di James decise di andare anche lei a pranzare, visto che le sue amiche fino a sera non sarebbero tornate si sedette vicino a due sue amiche del settimo anno, non troppo distante, però, dai malandrini, cercò di sembrare interessata a quello che le raccontavano, ma era totalmente presa a guardare James, che si era imposto di non guardarla e ora fissava tanto intensamente il suo piatto che fu un miracolo che quello non si spaccasse.
 
 
Tornata… grazie ancora a chi ha recensito la storia, so che sono pochissime, ma mi riempiono in ogni caso di orgoglio, questo capitolo l’avevo immaginato diverso ma poi è venuto fuori così… spero vi piaccia…  e spero in nuove recensioni… a stasera, se riesco…

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Capitolo 7
*** il chiarimento ***


“mangia qualcosa” disse Remus “non ho fame” rispose James “ti ho sentito dire di tutto in sei anni… ma mai che non avevi fame… soprattutto dopo la nottata trascorsa…” “come sei simpatico Rem…io vado a dormire, ci vediamo dopo…” “ma hai dormito fin’ora” ma James neanche li senti, già era fuori, si fermò a guadare la porta dell’ufficio di gazza, poi proseguì, Lily vide tutto, e stranamente, quello che vide, le fece male…
“quella ragazza gli sta mandando in pappa il cervello” disse Peter “è lui che si sta incasinando la vita, Lily lo sta solo aiutando” rispose Remus, finirono di mangiare velocemente, per quanto potesse essere veloce Sirius a spazzolare la terza porzione di arrosto, e raggiunsero James nel dormitorio, ma lo trovarono che faceva finta di dormire “noi andiamo a Hogsmeade , se ci vuoi raggiungere” disse Sirius spazientito… usciti dal dormitorio videro Lily seduta davanti al camino “ehi Lily vuoi venire ad Hogsmeade?” “no ragazzi, grazie” “dai Lily, non stare anche tu qui a deprimerti, il dormitorio è completamente vuoto” “grazie , ma aspetto qui…” “come vuoi…” e uscirono dal buco del ritratto… mentre era assorta a leggere seduta sul pavimento davanti al divano, non si accorse di James che si andò a sedere proprio nel divano dov’era appoggiata lei “ciao” disse lei, lui, che non si era accorto di avere compagnia, le fece un cenno con il capo “ma si può sapere cos’hai?” “cos’ho? Tu mi hai detto… cioè ti ho detto che non sapevo se avrei ricominciato a parlarti…” “ma stai parlando sul serio?” chiese lei allibita “ si sono serio, mi hai rifiutato così tante volte che mi sono stancato” “non mi sembrava fosse così due sere fa” disse lei senza pensare “ cosa intendi?” “niente, niente, e che fino a due sere fa, fin quando non è venuto a chiamarci Gazza per tornare al dormitorio tu mi parlavi tranquillamente “ mentì lei, “no ne sei felice? Tutta questa storia è cominciata così, io che ti stresso e tu che mi zittisci… basta non ti romperò più” gridò lui “benissimo”sbraitò lei “me ne vado” aggiunse lui“ e vai!” .
Lily salì in dormitorio prese il cappotto e si fiondò a Hogsmeade borbottando per tutto il tragitto, trovò le sue amiche ai tre manici di scopa, sedute insieme ai malandrini “Lily” la salutò allegra Alice, ma quando si sedette sbattendo la sedia capirono che era successo qualcosa “Lily qualcosa non va?” chiese Remus “o no va tutto benissimo….non fosse che il vostro amico è proprio un idiota” “cosa ha fatto adesso” chiese Peter “oh niente ha solo detto che mi eviterà e farà finta che non esisto” “ e non sei contenta? E tutto quello che hai sempre voluto” disse Mary “si, beh… ma ora non centrava niente” cercò di giustificarsi lei “avrai qualcosa in meno a cui pensare” disse semplicemente Alice “si mah…” disse Lily “prima a lamentarti che ti stressava e ora che non ti stressa più” disse noncurante Mary “forse non mi sono spiegata…”  “si ti sei spiegata, ma non capiamo dov’è il problema” continuò Alice “bene… allora non ho nient’altro da dire, ci vediamo al castello” concluse Lily e se ne andò “ma perché l’avete trattata così?” chiese Peter “perché non sta ammettendo che la cosa gli dispiace, anche se è lampante che sia così” disse Alice “certo che avete un amico idiota… ora che finalmente si stavano avvicinando” disse Mary “ti assicuro non avevo mai visto James così demoralizzato… o c’è qualcosa che non ci hanno detto… o si sono bevuti il cervello” concluse Remus
Su al castello Lily distrusse un bel po’ di cose, li riparò e li ruppe nuovamente…  quando arrivarono le sue amiche era al terzo reparo.  “ si può sapere cosa vi è preso?” “ no Lily, cosa è preso a te… fino all’anno scorso avresti baciato a terra se James ti avesse detto qualcosa del genere… cos’è cambiato?” chiese Mary “poi tu sai perfettamente come l’hai trattato quella mattina…” aggiunse Alice “si ma lui non sa che io lo so, quindi se avesse voluto avrebbe potuto ricominciare tutto da capo” rispose Lily “ma forse l’hai offeso veramente” disse Mary “ma io non ho detto molto di più di quello che dico di solito” spiegò Lily “forse la situazione era diversa, magari prima se lo aspettava e invece ora no…cos’è cambiato?” tentò Alice all’improvviso Lily si rese conto di una cosa “lui non può essersene accorto… dormiva…” “cosa Lily?”  chiese Alice “non vi ho proprio detto tutto…” continuò  “ e cosa aspetti…” la incalzò Mary “quando eravamo nell’ufficio di Gazza mentre dormivamo lui mi ha abbracciata, ha poggiato la testa nell’incavo del mio collo…” raccontò “come fai a saperlo? Dormivate…” disse Mary “lui dormiva, molto probabilmente si è addormentato in quel modo, ma io, prima che arrivasse Gazza, ero sveglia, e mi sono accoccolata a lui… ma lui non può essersene accorto… dormiva…” finì “posso sapere, di grazia, perché ti sei accoccolata a lui?” chiese Alice “credimi…non lo so… era la situazione…” tento di giustificarsi “Lily tu hai mai dormito con qualcuno?”  chiese sognate Alice “no… è il primo…” “magari lui se n’è accorto che eri sveglia ed è per questo che non capisce come tu possa esserti buttata addosso a lui un attimo prima e incolparlo un attimo dopo…” disse semplicemente Mary “dovrei chiederglielo?” “dovresti…” “sapete che non lo farò…” “purtroppo si”.
 
“ma cosa ti è saltato in mente? Ti ha rifiutato mille volte, l’hai perdonata quando ti ha schianato senza motivo e ora te la sei presa per una reazione che ha avuto dopo essere stata derisa da tutta la scuola… Ramoso c’è qualcos’altro?” chiese Remus  “quando eravamo nell’ufficio di Gazza lei si è addormentata, l’ho messa sul divano e mi sono straiato accanto a lei, si è appoggiata a me e io l’ho abbracciata, Dio è stata la notte più bella della mia vita, quando desiderate intensamente qualcosa e vi capita… se l’amortentia ha un odore quello è il suo, sembrava io ne avessi bisogno…” disse James, che sembrava si fosse dimenticato di avere davanti suoi amici “vabbè ramoso vai avanti” disse imbarazzato Peter “quando ancora non ero del tutto sveglio l’ho sentita stringersi a me, ho pensato fosse un riflesso involontario ho guardato il riflesso nell’orologio, lei sorrideva… ed era sveglia” disse lui grave “vuoi dire che deliberatamente lei non è scappata da te, non ti ha urlato che sei un maniaco…” chiese scioccato Sirius “no… e dopo mi ha accusato di averlo fatto apposta… quando quella a essere sveglia era lei…” disse James arrabbiato “Ramoso è una donna… non ragiona come noi” disse Peter “magari smetto di esserne ossessionato” dichiarò James “magari…” dissero i tre.
Quel lunedì mattina mentre facevano colazione in sala grande quelle ragazze commentavano le novità :“com’è andata la tua prima settimana senza James?” “senza James? intendi dire James che lunedì stava con Quinn, martedì con Anna, mercoledi con Lucy, giovedì con Trix, venerdi con Kat, sabato con Lizzie e domenica con Diana? Benissimo.. mi sta proprio evitando…” disse sarcastica Lily “te le sei ricordata tutte e sette?” chiese sorpresa Alice “si…perché?” “ non è la prima volta che sta con delle ragazze , ma la prima che tu ne prendi atto” disse semplicemente Alice “non ne ha mai cambiate così tanto… si vede che ora si sente libero…” “lo è sempre stato…” disse Lily non continuò perché fu interrotta da Alex Duprè, uno studente del settimo anno di serpeverde “ehm ciao Evans, ho sentito che Potter non ti gira più intorno… che ne dici di andare questo fine settimana insieme ad Hogsmeade?” “ehm.. si va bene…” “ok” Lily si girò verso le sue amiche, ma intercetto James che aveva ancora la forchetta a mezz’aria e la guardava come se avesse visto un dissennatore…
“Come le è saltato in mente di uscire con Duprè? Ha la stessa serietà di Sirius con le ragazze” disse James sconcertato “ma molto meno fascino” precisò Sirius “assolutamente” aggiunse Remus prendendolo in giro “scusami Ramoso ma hai avuto più ragazze tu questa settimana che Peter in tutta la vita” disse serio Sirius “ehi” disse Peter indignato “questo non centra, le ragazze che stanno con me sanno a cosa vanno in contro, Lily non è così” “Ramoso non puoi farci niente…” rispose Remus “questo lo dici tu” disse James deciso. Intercettò Alex che si dirigeva ai sotterranei e gli disse“Scusa Duprè posso parlarti?” “dimmi Potter” “ho sentito che esci con Lily” “ si Potter,la cosa ti riguarda?” “si mi riguarda, lei non è una ragazza che puoi portarti a letto, Lily non è così…” “forse lei non è così con te… chi può dirlo magari con me si scioglie un po’…” “non ti permettere…” “ cosa Potter? hai paura che io possa riuscire in quello che tu hai provato per sei anni?” James lo spinse al muro “ non osare parlare di Lily in quel modo” “lasciami Potter… io non sono Piton… non mi intimorisci” James lo lasciò e lui prima di scendere nei sotterranei guardò James e disse “non ti preoccupare… mi interessa solo per dimostrare che sei un perdente… poi te la lascio” l’incantesimo di James colpì il muro…
 
Per tutta la durata della lezione di trasfigurazione Mary buttò occhiatacce a Lily e appena uscite dalla lezione “ma come ti è saltato in mente? Uscire con Alex? È uno stronzo, è una serpe” disse sdegnata Mary “quanto siete sciocche,.. è solo un uscita ad Hogsmeade” “ contenta tu”
Quel venerdi ad Hogsmeade
 “allora Lily cosa hai intenzione di fare dopo Hogwarts?” chiese Alex “ancora non lo so” mentì lei “tu?” “beh baderò gli affari di famiglia” “e cioè?” “fare cose… vedere gente” “ah capito… bene”rispose lei annoiata “senti che ne dici di andare a fare una passeggiata in un posto più appartato?” “scusa ma ho un appuntamento con Mary” “ah vabbè” gli passò le mano sulle spalle proprio quando passò James che usciva da Zonko, Lily raggiunse le sue amiche ai tre manici di scopa, con Alex ancora aggrappato alla sua spalla“allora ragazze è molto che mi aspettate? “veramente…”disse Mary “si! Perché non arrivavi?” le venne incontro Alice “senti Lily io ora vado, domani ci sono gli allenamente di Serpeverde ti va di venire a fare un giro per il campo di quiddicht?” chiese speranzoso Alex “perché no” “ci vediamo alle sette?” “ ma non è buio il campo da Quiddicht a quell’ora?” “no… non più di tanto” “ok va bene” “a domani allora” le diede un bacio sulla guancia e uscì “ma perché ho accettato ?” chiese disperata Lily “è l’uomo più noioso e pieno di se del mondo” “Lily cosa ti aspettavi?” “non lo so…” disse poggiando la testa sul tavolo “torniamo al castello?” “si”.
Ad aspettarle all’ingresso c’era James.
“Evans posso parlarti?” “ora mi parli Potter?” “perfavore…” “ok” “senti non uscire con quell’idiota di Alex… vuole solo portarti a letto” “parli proprio tu?” non mi pare che con le ragazze con cui sei uscito tu abbia avuto una storia seria…” “ evans ti sto solo dando un consiglio” “non voglio consigli da te” “scusa allora… fai quello che vuoi… ti stavi strappando i capelli pensando che tutti pensassero… “ “cosa Potter?” “niente niente” “ecco appunto fatti i fatti tuoi” “evans sei impossibile” “se non hai altro da dirmi io avrei di meglio da fare” “vai vai, spero solo tu non debba pentirtene… “ lei se ne andò e lo sentì tirare un calcio ad una statua.
 
“come si permette di venire a farmi la predica?” “ma magari aveva buone intenzioni”  tentò Alice “non mi interessa…” sentenziò Lily “ fai come vuoi Lily” rispose infine l’amica
 
“ma vi rendete conto? L’ho solo messa in guardia…” “James avevi detto non ti saresti più interessato” disse quasi ridendo Sirius “non capisco se non capite la gravità della cosa o non volete capirla” disse James esasperato “James hai ragione… ma è ridicolo sentire te che fai la predica sulla moralita di un ragazzo” obiettò Remus “vabbè io vado” disse James offeso “ultimamente gli piacciono queste uscite di scena melodrammatiche” concluse Sirius.
 
Nella sala comune di Grifondoro le ragazze erano sedute davanti al fuoco e i malandrini stavano per scendere agli allenamenti “non pensavo potesse andare peggio di quanto andava” Sirius si fermò a parlare con Alice e Mary “è tutta la mattina che si scontrano e si gridano le peggio cose “ “non se ne uscirà più…” “conviene che stiano lontani” “assolutamente”
 
Quella sera, dopo le sette
Alice era in braccio a Frank che giovava a scacchi con James, e Mary faceva esperimenti suoi capelli, arrivò Remus, “dov’è lily?le devo parlare” chiese “Remus se vai a cercarla le porti la bacchetta che l’ha lasciata in bagno?” disse Mary “si certo,dov’è?” “ È con Alex a vedere gli allenamenti dei serpeverde, aveva appuntamento alle sette…” spiegò Alice “come gli allenamenti? I serpeverde avevano gli allenamenti alle 4 dopo di noi, ora il campo è chiuso” disse James allarmato “Codaliscia passami la Mappa… sono li…accio scopa” concluse James impaziente, aprì la finestra e si fiondò fuori “cos’era?” chiesero le ragazze “ma Remus mise la mappa in tasca e rispose “niente”
“Alex qui è tutto spento, non c’è nessuno” disse Lily “è questo il bello” disse ridendo “toglimi le mani di dosso” “ su Evans non fare la preziosa”  Lily gli tirò uno schiaffo ma lui la strinse di più agli spalti… senza che se ne accorgessero arrivò James in groppa alla scopa “mollala Alex” disse furioso “va via Potter ci stiamo divertendo…” “James…” sussurrò Lily “Sali su questa cazzo di scopa Lily, e tu … prega di non capitarmi mai tra le mani…” si alzò in volo e sfrecciò sempre più veloce finchè non si ricordò di avere ancora Lily dietro di sè… “scusa… vieni scendiamo in guferia…” disse James, la guardò, stava piangendo. Ultimante piangeva sempre… la sua Lily era così forte di solito… l’abbracciò e lei si strinse a lui… “grazie” “te l’avevo detto… perché fai sempre il contrario di quello che ti dico eh?” Disse lui con una dolcezza che non sapeva di avere, le accarezzò la testa “andiamo… non dirò niente…” e si incamminarono verso la sala comune di grifondoro “grazie…” “wow la Evans che mi ringrazia due volte” tra un singhiozzo e l’altro sorrise
“perché sei venuto? te ne ho dette di tutti i colori”
 “perché io, checché tu ne pensi, ci tengo a te…”
“perché?”
 “Non lo so…”
“mi dispiace per quella mattina” disse Lily
“Quale mattina?” “
“Lo sai… Sirius non mi ha cancellato la memoria”
“ah… scuse accettate…” disse tranquillo James “e mi dispiace anche per prima…” disse Lily in un sussurro “me l’hai già detto” “no, intendo per prima che arrivasse gazza” “per quando eri sveglia?” chiese lui sorridendo esaltato “te ne sei accorto?” “si” “ perché ti scusi?” “non avrei dovuto, era tutto sbagliato, io … io mi sentivo sola per Severus, tu eri li ed è stato comunque “ “eccovi dov’eravate” li interruppe Alice “entrate, eravamo preoccupati” “vai a dormire Lily sei stanca, ti manderemo da mangiare in stanza” disse James ma il sorriso aveva completamente abbandonato il suo volto.
“ora si può sapere che hai? Avete chiarito finalmente” chiese Remus “sapete cosa pensava quando si accoccolava a me? a Severus… maledizione… fin’ora mi sono sempre chiesto come poteva stare con lui ecco come era innamorata e chissà magari stavano insieme… ecco perché non è mai voluta uscire con me” farneticò James “non è possibile, avrai capito male” disse Sirius “ oh no ho capito benissimo…”
 
“ma come mi è saltato in mente, gli ho detto che era tutto sbagliato, che pensavo a Severus” “ma perché?” “non pensavo di essere interrotta gli volevo dire che era tutto sbagliato ma che comunque era stato perfetto che pensavo a Severus e non mi sentivo più sola… ma non gli ho detto niente di tutto questo…” disse Lily quasi piagnucolando “ mia cara Lily certe volte mi sconcerti “disse Mary “perfavore non infierite…”
 
 

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Capitolo 8
*** i signori Potter ***


Lily, ormai sveglia, decise di scendere in sala comune, c’era un tale caos nella sua testa che si stupiva di come non si sentisse all’esterno, trovò Sirius che stava rientrando “ehi Lily,” “Sirius che ci fai in giro a quest’ora?” “sto tornando da un appuntamento…” “con chi?” chiese lei curiosa “non sarei un gentiluomo se lo dicessi…” “perché è da gentiluomini una botta e via?” disse lei ridendo “signorina Evans, che parole, lei mi stupisce…” disse lui fintamente impressionato “comunque era rebecca di Corvonero” proseguì “ma è fidanzata con il battitore di Tassorosso” disse Lily sorpresa, lui ghignò “e allora perché ci siamo dati appuntamento di notte…” “non voglio sapere altro” sentenziò Lily “come mai sveglia a quest’ora?” “non riuscivo più a dormire” “James mi ha detto cosa stava per fare quel porco di Duprè” “aveva detto che non lo avrebbe detto a nessuno…” disse lei risentita “tranquilla l’ha detto solo a me e a Silente..” “a Silente?” “non vorrai mica che una cosa del genere si ripeta?”
 “no, hai ragione… ma c’è qualcosa che quel ragazzo non ti dice?” “no, mi dice fin troppo, soprattutto i pensieri sdolcinati che gli passano per la testa”
 “Potter? pensieri sdolcinati? Non mi sembra possibile”
 “non hai idea, ha fatto un monologo sull’odore della pelle di una ragazza…” disse lui malandrino e Lily arrossì “tu però con lui hai dei segreti” cercò di cambiare argomento Lily “quelli che riguardano noi due, solo quelli, e solo perché facevano parte di un piano ben più grande” “si? e qual è lo scopo di questo piano?” “beh io che vi faccio da testimone alle nozze” rise lui “mooolto divertente, non credo che accadrà” disse pronta Lily “effettivamente…Posso essere indiscreto?” “perché fin’ora non lo sei stato?”chiese sarcastica Lily, lui sorrise e continuò “ma come ti è saltato in mente di dire che ti stringevi a lui e pensavi a Piton? Maledizione Lily, capisco che lui non ti piaccia ma così lo uccidi”
“vedi prima ero sicura che lui non mi piacesse, perché come ho detto qualche volta lui è arrogante, immaturo e via discorrendo” “giusto qualcuna”  la interruppe Lily sorrise “anche se Mary ed Alice mi dicevano che in  realtà era molto buono, io non ci credevo… lo vedevo con gli occhi di Severus, ora è come se riuscissi a guardarlo per la prima volta, in maniera obiettiva… credo che io esagerassi per non far capire a Severus che quel suo essere un po’ arrogante, caparbio, brillante, in verità mi attraeva e mi sono convinta che quelle cose orrende che pensavo di lui fossero vere… poi quel castello che avevo costruito si è disintegrato, e anche se ancora non credo che lui mi piaccia, nel vero senso del termine, e sia ancora convinta che io per lui sia una sfida ,non posso negare che quando ero tra le sue braccia io stavo bene… e anche se era tutto sbagliato, era assolutamente perfetto…” “wow Lily, esattamente come fai ad avere dentro tutte queste emozioni…uno prima o poi scoppia” disse lui esterrefatto e compiaciuto allo stesso tempo “forse tu che hai la sfera emotiva di un cucchiaino…” disse lei schernendolo “ penso che non dirò niente di tutto quello che ho sentito a James” “ te ne sarei grata…” “oh no cara, glielo dirai tu! Ora è convinto tu sia innamorata di Piton” “ma sai che hai un amico proprio idiota?” “si lo so… ma gli voglio un gran bene… e credo che cominci a volergliene anche tu” “beh, si insomma… ha cancellato la memoria a tutta Hogwarts…” rispose lei come se questo spiegasse tutto “lui è così, da tutto per chi vuole bene” aggiunse Sirius poi come se fosse titubante nel continuare “quando è finita la scuola gli ho mandato un gufo in piena notte dicendo che avevo litigato con i miei e me n’ero andato via di casa, dopo 5 minuti si era smaterializzato lì davanti a me e mi aveva portato a casa sua, aveva già fatto disporre una camera per me, e l’indomani mattina si è presentato a casa Black a prendere le mie cose e a litigare a sua volta con i miei… mi ha sempre appoggiato e i suoi genitori, oddio sono stati stupendi, mi hanno accolto come un figlio, anche se si sono messi contro i Black, che non sono degli agnellini, pur essendo Dorea stessa una Black… sono stati fantastici… e quando mio zio mi ha lasciato tutto ciò che aveva, e io ho preso casa da solo non passava giorno che Dorea non mi mandasse qualcosa da mangiare, ed ero sempre il benvenuto dai Potter la domenica… vedi io non capisco chi non vuole bene a James… è totalmente impossibile” in quel momento Lily penso che era assolutamente vero “Sirius, se non sono indiscreta” “la discrezione è andata a farsi fottere stasera Lily” “ma perché hai litigato con i tuoi?” “beh, vedi i Black, come i Potter, i Malfoy sono delle casate antichissime, il motto dei Black è Toujours Pur, in francese vuol dire sempre puri, e hanno come chiodo fisso quello di mantenere pura la casata… quindi per loro i natibabbani, i maghinò, i babbani e i traditori del loro sangue sono abbomini” “ma le casate totalmente pure sono poche” “ecco perché si sposavano tra cugini, tra parenti, e come sai i matrimoni tra consanguigni, diciamo così, non sono consigliabili… vedi prima mia madre si limitava a cancellare dall’albero genealogico chi secondo lei non avesse seguito i dettami per mantenere pura la casata e in seguito veniva diseredato, ora i miei hanno cominciato ad appoggiare voldemort, che crede nella totale estirpazione di queste categorie di maghi… beh io non potevo stare un giorno in più in una casa che appoggia voldemort e me ne sono andato” “beh Sirius Black c’è da dire che sei un vero grifondoro… il coraggio non ti manca” “ zitta, potrebbe sentirti mia madre…” risero entrambi “che dici Lily andiamo a letto?” “direi proprio di si” “buonanotte Sirius” “buonanotte Lily”.
 
“buongiorno ragazze” “buongiorno Lily” “stanotte ho concluso che dovrei ringraziare Potter e finire un certo discorso” disse Lily risoluta “Alice mi sa che qui ci scappa il bambino prima del settimo anno” disse ridendo Mary “ma quanto siete sceme” disse Lily scocciata.
 “strano ci sono Remus e Peter” notò Alice “perché strano?”chiese Mary “perché è domenica e in genere prima di mezzogiorno non si fanno vedere” disse Lily “ehi ragazzi, James?” chiese Lily, quando Remus si girò aveva la faccia più sbattuta del solito “non avete saputo?” disse Remus “no” disse Lily che aveva paura di sentire il resto “i genitori di James sono stati assassinati, in un agguato dei mangiamorte…noi stiamo aspettando Silente per andare con lui a casa Potter, Sirius è gia con James” disse affranto Remus, Alice scoppiò a piangere e fu consolata da Frank che si sedette in quel momento insieme ai cinque, a Mary sembrava avessero svuotato lo sguardo e Lily dovette tenersi dal tavolo visto che le sue gambe avevano smesso di obbedirgli ma fu la prima a parlare “maledetti bastardi”, “James come sta? Sarà distrutto” chiese Frank “appena gliel’hanno detto era come in trans, e dopo aver spaccato la maggior parte delle cose nell’ufficio di Silente e picchiato Sirius è scoppiato a piangere… non l’avevo mai visto così…” disse Remus distrutto “quando sarà il funerale?” chiese Mary “non credo sia il caso farlo… la gente ha paura, sono stati assassinati, andare al funerale vuol dire andare schierarsi contro colui che non deve essere nominato” disse Peter, Lupin lo guardò come se stesse parlando in una lingua a lui sconosciuta “ma cosa diavolo stai dicendo? Bisogna fare il funerale, bisogna rendere onore a chi è morto da eroe” ruggì Frank, gli altri ragazzi annuirono “chiedo alla Mc Granitt di partecipare” disse Lily “compilo una lista” disse Mary “signor Minus, signor Lupin andiamo?” li interruppe Silente “certo professore”.
“vado a parlare con la Mc Granitt” “ci vediamo dopo allora” rispose Mary
Lily bussò alla porta dell’ufficio della Mc Granitt “avanti” disse la professoressa, con la voce strozzata, era la prima volta che la vedeva così “dimmi Evans” “abbiamo saputo dei genitori di James e le volevamo chiedere se potremmo partecipare al funerale” “il funerale è oggi pomeriggio… James ha già predisposto tutto, quel ragazzo sta dimostrando tanta maturità… Dorea e Charlus sarebbero tanto orgogliosi di lui… lo erano già tanto” “li conosceva bene?” chiese lily “si, li conoscevo bene, erano delle brave persone, se volete stare vicino a James predisporrò di accompagnarvi, mi servono delle autorizzazioni dei vostri genitori, mi porti i nomi di chi vuole venire e spedirò io la richiesta alle famiglie” “grazie professoressa” “si figuri Lily, è in momenti come questi che dobbiamo stare uniti”
 
 
“Mary non credo che la Mc Granitt possa portare tutte queste persone..” disse Lily corrucciata leggendo la chilometrica lista di nomi “e lo so ma tanti voglio stare vicino a James” “vedremo cosa potrà fare” disse infine Lily e tornò all’ufficio della Mc Granitt “ professoressa, qui c’è la lista” “sono molti, sono sicura che non tutti i genitori però daranno l’autorizzazione, chiamo Barty, farò predisporre delle passaporte a Hogsmeade e un servizio di Auror per proteggervi” “va bene professoressa” “si parte alle due, spargete la voce”
 
“ siamo davvero tanti” disse Alice “e considera che molti non hanno avuto il consenso dei genitori” aggiunse Lily  “com’è possibile?” chiese Alice “alcuni sono vicini alle idee di voldemort altri hanno solo paura” disse triste Mary.
 i ragazzi furono divisi in gruppo e ogni gruppo prese una passaporta. una volta arrivati davanti casa di James, Lily, non riuscì a trattene lo stupore nel vedere la casa, o meglio il castello… trovarono James che riceveva le condoglianze dei tanti che erano andati a rendere omaggio ai suoi genitori, li ringraziò cordialmente e sembrò che stesse combattendo con se stesso per non far trapelare niente, tutto in lui era spento, i suoi occhi sempre vivaci sembravano coperti da un velo, perfino i suoi capelli erano afflosciasti,accanto a lui c’era Sirius che gli stringeva la spalla e sembrava che solo quello mantenesse James lì, Remus chiamò le tre amiche e gli chiese se volessero fare un giro per la casa, loro annuirono, Lily restò strabiliata, la casa era bellissima, c’era la testimonianza di ogni singolo avvenimento che aveva caratterizzato la vita di James dai suoi primi passi, alla sua prima volta sulla scopa, la prima volta in divisa, si vedeva che era stato un bambino molto amato, poi vide le foto con i suoi amici, e le foto dei genitori, somigliava tantissimo a suo padre, mentre sua madre aveva i tratti fieri e un po’ severi, ma comunque bellissimi dei Black, tornarono all’ingresso dove c’era James e si spostarono insieme in giardino dove si sarebbe svolta la funzione, Lily restò ammutolita nel vedere seduti nel giardino dei Potter alcuni dei maghi più grandi e famosi di quell’epoca: Nicolas Flamel, Bathilda Bath, Newt Scamandro e altri che aveva visto solo nelle figurine delle cioccorane… la funzione fu toccante, James era seduto in prima fila insieme ai suoi amici, e fu impeccabile, solo qualche lacrima riuscì a sfuggire , e Lily, nonostante la situazione, non riuscì a non notare quanto belli erano Sirius e James nei loro abiti da cerimonia. Finita la cerimonia James prese la parola “ringrazio i tanti che oggi sono venuti a rendere omaggio ai miei genitori. Ogni passo che ho mosso nella mia vita è stato supportato e incoraggiato da loro, ed ogni mio passo è sempre stato fatto per avvicinarmi al loro esempio, mi sono sempre ispirato a loro, il mio modello di onestà, coraggio e giustizia, ed è per il loro essere giusti che sono morti, assassinati da persone senza scrupoli, che hanno fatto del male la loro bandiera e dell’ingiustizia il loro credo. Vorrei poter pensare che loro siano morti per un mondo migliore, ma capisco che altri ancora moriranno prima di sconfiggere quell’essere spregevole che si fa chiamare voldemort… mi mancheranno, mi mancano già… ora scusate, grazie ancora” rientrò in casa prima di non riuscire a trattenersi, Sirius salutò e ringraziò tutti ancora una volta e li congedò, gli auror cominciarono a fare i gruppi per tornare a scuola, “io e il resto della squadra andiamo via tra un ora con il professor Silente che si è fermato a parlare con alcuni del ministero” disse Frank ad Alice “credi che al professore dispiaccia se ci fermiamo anche noi tre?” chiese Lily “ no non credo” “Frank, volete venire, James è nella sua stanza” li chiamò Peter “si arriviamo” James era seduto sul letto vicino a Remus, Peter si sedette sul tappeto Sirius scriveva qualcosa alla scrivania, poi c’erano i restanti quattro giocatori della squadra seduti su un divanetto,Lily restò impalata e James sollevò lo sguardo e le sorrise, o meglio così le parse, per una frazione di secondo, si sedettero lì e cominciarono a parlare di quidditch James annuiva ogni tanto. Lily guardò la sua stanza, era piena di Striscioni di squadre che Lily non conosceva, tante foto dei malandrini e sul comodino… “ma quella sono io” disse Lily senza rendersene conto, James la guardò, e ora sorrideva “si sei tu” “quando l’hai fatta? “al secondo anno, tu non te ne sei accorta” “ah” disse lei, ora, in imbarazzo visto che tutti la fissavano “ehi ragazzi vi va qualcosa da mangiare” disse Sirius “Alice, Mary?” aggiunse, tutti capirono che era una mossa per lasciarli da soli e lo seguirono annuendo, Lily si sedette nel letto vicino a lui “lo sai che questo è strano” “cosa?” “che hai una mia foto” “ma no dai… ho tante foto” “si le ho viste…ho visto quella del tuo primo bagnetto” lo canzonò lei “oh no devo dire a mia madre… cioè…” si corresse James rabbuiandosi “mi dispiace”disse Lily “non devi… non è colpa tua” poi come se non aspettasse altro “è un dolore che non pensavo di poter provare, mi sento schiacciato, impotente, mi mancano, mi mancano tantissimo, ho solo voglia di trovare chi ha fatto questo e e…”non finì, scoppiò a piangere, come un bambino, Lily era spiazzata, poi lo abbracciò, lo abbracciò forte e riversò in quella stretta tutte le parole che avrebbe voluto dirgli, lui dopo un po’ si staccò “mi dispiace tu mi veda così, hai ragione sembro un bambino” “no invece, non ti ho mai visto così maturo, io non sarei mai stata in grado di sistemare tutto e di mantenere un tale contegno, di essere forte come te” “i ragazzi mi hanno aiutato, Sirius ha passato con me i momenti più brutti.. poverino l’ho massacrato di botte… non so nanche io perché, ero arrabbiato…” “ lui l’avrà capito, ti vuole bene, tante persone ti vogliono bene” “si… ma ora come ora mi sembra che tutto il bene sia stato risucchiato dal mondo… spero solo di farcela…” “sono sicura che ce la farai” bussò poi Sirius “ James i ragazzi devono andare” “ ok li vengo a salutare” disse James “tornerai a scuola?” chiese all’improvviso allarmata Lily “si… non ora… ma si… tornerò” all’improvviso Lily si senti come se le avessero tolto un peso dalla stomaco che non sapeva di avere.
“professor Silente, la ringrazio per aver permesso ai ragazzi di Hogwarts di venire” Disse James “James erano tanti quelli che ti sono voluti stare vicino, perché ti vogliono bene… hai dimostrato tanto coraggio ragazzo mio” James sorrise debolmente. Uno ad uno i ragazzi lo salutarono, Lily lo strinse forte ancora una volta e lui si appoggiò a lei, lei riconobbe il tocco di quella sera, poi lo lasciò andare, i malandrini sarebbero rimasti con lui per una settimana, poi sarebbero dovuti ritornare.
Lily pensò che il mondo reale stava facendo breccia nel nido che era Hogwarts… la guerra incombeva!
 

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Capitolo 9
*** lettere ***


Questo è un capitolo intermedio, so di non aver scritto molto, mi dispiace… ringrazio chi mi segue e chi recensisce…
 
Tutta la settimana passò in maniera quasi tetra, sembrava che tutto si fosse spento ad Hogwarts, tutto era triste, sia per i lutti che si susseguivano, sia per la mancanza dei malandrini, tutto era fin troppo calmo e statico. Solo un gruppetto di Serpeverde i cui cognomi si leggevano tra i possibili servitori del signore oscuro giravano tronfi per la scuola, e la sola vista faceva girare a Lily lo stomaco, non riusciva a capire come fosse possibile che qualcuno potesse essere tanto cattivo.
 
“caro James,
vorrei chiederti come stai, ma so che sarebbe una domanda totalmente inutile e assolutamente fuori luogo...ma davvero non so cosa dirti… ti sono vicina… se hai bisogno di una qualsiasi cosa non esitare a chiedere…
Lily”
 
Leggeva la lettera, ne aveva spedita una domenica notte e un'altra uguale mercoledi, ora guardava questa e non sapeva se spedirla… si sentiva stupida… ma la rispedì ugualmente…
Scese dalla guferia e andò a sedersi al tavolo di Grifondoro, ci trovò Frank “non possiamo giocare, manca il capitano e cercatore e il portiere” “ma come facciamo?” chiese uno dei battitori della squadra “chiediamo a Madama Bump di cambiare i gironi finchè James e Sirius non tornano” disse semplicemente Frank “ e se James non dovesse tornare?”continuò “ no, mi ha appena risposto e ha detto che tornerà presto…”disse Frank, “scusa Frank ma James ti ha risposto ad una lettera?” si intromise Lily “si Lily, perché?” “ no niente…” Lily cerco di giustificarlo dicendo che Frank era un suo caro amico e quindi era per questo che aveva risposto a lui e a lei no, il flusso dei suoi pensieri fu interrotto da Frank “non ho scritto a James, ho scritto a Sirius perché James non mi rispondeva…” disse, come se avesse capito a cosa stesse pensando “ah capisco… grazie Frank, ci vediamo più tardi” “Sali in dormitorio?” “si” “puoi dire ad Alice che sono qui?” “certo” gli sorrise e si avviò, come aveva fatto ad essere così stupida? Perché non aveva mandato un gufo a Sirius o Remus? “Alice, Frank è in sala grande” “ok grazie” rispose lei “Mary mi presti il tuo gufo? La mia civetta è ancora in viaggio” “ si certo”
 
“Caro Sirius
Avevo mandato una lettera a James, per sapere come stava,ma non mi ha risposto… allora come va? Voi come state? Spero a presto                                                                                    
Lily”
 
“Lily ti serve qualcosa? Io vado in biblioteca” “no vai tranquilla, ci vediamo dopo”
Dopo un po’ arrivò la lettera di Sirius con il suo gufo
 
“Cara Lily,
James non ti ha risposto perché sta ancora sta sistemando tutta la contabilità dei suoi, ma gli ho detto che gli hai scritto, si è già messo a cercare la lettera, cerchiamo di tirargli su il morale, ma ci stiamo riuscendo poco, domani Remus e Peter tornano, io ho chiesto a Silente di aspettare finchè non torna James, non lo voglio lasciare da solo. A presto, lo spero anch’io
Sirius”
 
Appena finì di leggere la lettera c’era già il gufo di Mary con la risposta di James
 
“mia cara Lily
Scusa se non ti ho risposto prima ma ho diviso la corrispondenza e sto prima sistemando le cose di mamma e papà, è dura, ogni giorno di più, sto cominciando ad abituarmi al dolore, che però non passa… poverini, i ragazzi non sanno cosa fare per tirarmi su il morale… ieri hanno appeso Peter ad un lampadario, sai ci fosse Piton come capro espiratorio… scherzo scherzo…
Mi mancate tutti, mi manca l’aria di Hogwarts, mi manchi anche tu… vorrei sentire una delle tue sfuriate… vorrebbe dire che niente è cambiato… invece purtroppo non è così, la guerra, fuori dalle mura di Hogwarts è tutta un'altra cosa… non ti voglio angosciare…
Grazie, mi ha fatto piacere ricevere le tue lettere…
Ps: ho notato che hai scritto James… mi ha fatto piacere… mi sto ripetendo
Sempre servo tuo James”
 
“Caro James
Non ti preoccupare, riesco solo ad immaginare ciò che provi, nessuno si merita di provare qualcosa del genere… povero Peter, faccio finta di non aver letto la parte di Piton, e poi se vuoi che faccio una sfuriata delle mie non hai che da chiedere… ti sarò sembrata patetica a mandare tre lettere uguali… manchi anche tu a Hogwarts…
Ps: cominciare una lettera con Potter non mi sembrava il caso
Lily”
 
“Caro Sirius,
si mi sembra giusto tu stia con lui e grazie di averglielo detto.
Un abbraccio Lily”
 
“Cara Lily
Non sei stata affatto patetica, è stato molto carino da parte tua
Ps: hai ragione
Ps1: manco solo a Hogwarts?
Sempre tuo James”
 
“Caro Potter
Io ho sempre ragione… no, non solo
Evans”
 
“Mia carissima Evans
Tranne in alcune cose…a chi?
Potter”
 
“Potter
In cosa non ho ragione?
Evans”
 
“Evans
Non mi hai risposto
Potter”
 
“Potter
Neanche tu
Evans”
 
“Evans
Non risponderò per primo
James”
 
“James,
manchi a me…
Evans”
 
“cara Lily
Qualcosa di bello a cui pensare… oltre a te… grazie
James”
 
Caro James
Non so cosa dire…
Lily”
 
“cara Lily
Non volevo metterti a disagio… scusa… ora torno a sistemare delle cose
Tuo, James”
 
“caro James,
ricordati che se hai bisogno di qualsiasi cosa puoi contare su di me.
Tua, Lily”
 
“Cara Lily,
giuro è l’ultima lettera… Mia?
Sempre tuo James”
 
“Potter
È un modo di dire scemo
Ps: mai dire mai
Lily”
 
 
Entrambi sorrisero di quella lettera, Lily finalmente andò a mangiare e James si rimise a lavoro.

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Capitolo 10
*** gelosia ***


scusate il ritardo... sono imperdonabile, spero di riuscire ad aggiornare anche stasera... che ne pensate della storia? qualche suggerimento? vi lascio alla lettura...

“Lily che hai?” chiese Mary preoccupata
 “niente”
“è tutta la mattina che guardi le finestre” aggiunse Alice
 “è passato un mese da quando io e James ci siamo scritti… gli ho mandato qualche altra lettera, sia a lui che a Sirius, ma mi ha sempre risposto Sirius, e mi sento assolutamente stupida a pretendere che lui mi risponda, sta passando un momentaccio, ma non riesco a non pensarci” rispose imbarazzandosi
 “Lily, è come dici tu, sarà preso da tante cose…” cominciò Alice
 “ma la scorsa volta appena Sirius gli ha detto della mia lettera mi ha risposto subito…” disse lei quasi piagnucolando
 “Lily cara, non mi dirai che ti manca così tanto James…” disse sorridendo Mary
 “No! Non mi manca, cioè si mi manca… ma sono preoccupata… è per questo che mi agito”
 “se lo dici tu” disse Alice, con il tono di chi la sapeva lunga… scesero tutte e quattro in sala comune e ci trovarono Remus intento a fare colazione, con Peter che finiva il suo tema cercando di copiare da quello dell’amico
“ ciao Rem, hai notizie di James e Sirius?” disse Lily, cercando di nascondere l’apprensione
  “si… sta sbrigando tutte le cose che gli competono, e anche di più, ma sembra un automa… ride solo quando si ubriacano… beh questo per favore non ditelo…” disse malinconico Lupin
“no non ti preoccupare…” disse Mary, poi Alice si rese conto che ancora non aveva fatto la ricerca di Incantesimi e disse alle sue amiche “andiamo in biblioteca?”
“si dai… così non penso…” disse soprapensiero Lily
“a cosa Lily?” chiese Alice
“ai Mago” disse giustificandosi Alice
“vai in biblioteca a studiare per non pensare ai mago?” chiese Mary sarcastica ma Lily la ignorò, si sedettero ben lontane da dove in genere Lily si sedeva con Piton e cominciarono a studiare
Dopo un po’ che erano in biblioteca arrivarono un gruppo di ragazzine del quinto anno, tra cui spiccava la bellissima Diana, l’ultima conquista di James, e si sedettero proprio dietro di loro
“è così triste la scuola senza il mio James…” disse frignando Diana
“hai ragione” asserì una sua amica
“mi ha scritto che tornerà dopo natale ormai, non vedo l’ora di riabbracciarlo” disse sognante Diana
Lily strinse il braccio alle sue amiche e anche loro si misero all’ascolto
“si come se tu volessi solo abbracciarlo” continuò l’altra
“è lui che non riesce a starmi lontano…” disse lei pavoneggiandosi
“ah si?” rispose incredula un'altra amica
“si… ci siamo sentiti ogni giorno” 
“strano, Jeffrey, il suo battitore, dice che non gli risponde da settimane…” rispose scettica
“si ma Jeffrey non è la sua ragazza” disse Diana con tono di sfida
Lily si alzò, raccolse le sue cose, e andò verso il dormitorio e per tutto il tragitto continuò a pensare a quanto era stata stupida e ingenua, il flusso dei suoi pensieri venne interrotta da Alice
“si può sapere perché ti sei alzata in quel modo?”
“James a me non risponde e invece a lei si… ma giustamente lei è la sua ragazza” disse Lily tra il mortificato e l’arrabbiato
“sai Lily magari lei le è stata particolarmente vicino” lo difese Alice
“immagino” risposte sarcastica Lily
 “non sarai mica gelosa?”
 “io gelosa? di lei poi? e solo che mi ha fatto credere di tenerci a me”
“e non può tenere a te pur avendo una ragazza?” intervenne Mary
“so che state cercando di farmi dire… ma non vi darò questa soddisfazione…” rispose Lily risoluta
“peccato” disse delusa Mary e aggiunse “andiamo a mangiare?” “ok” risposero le altre
Ma anche nella sala grande, dopo un po’ arrivò il solito gruppetto
“ma perché capitiamo sempre vicino a quell’idiota di Diana?” disse sbuffando Mary
 “allora è davvero come dicono?” chiese una sua amica “perché cosa dicono” chiese Diana maliziosa
“beh… che…” ma diana non la fece finire “diciamo che va ben oltre ogni mia più rosee aspettative” ridacchiò maliziosa “zitte che il prefetto e le sue comari ci sentono”
“tanto dovrebbero già sapere queste cose, la Evans gliele avrà raccontate…” disse la sua amica, cercando di colpirla nell’orgoglio
“no James e Lily non sono mai stati insieme”  “lui avrebbe voluto…” continuò cattiva la sua amica
“Lily è una storia vecchia” disse risentita
“solo perché lei non gli da corda”
“ma perfavore… dai non è neanche particolarmente bella, poi è una che se la tira solo perché è brava a fare qualche pozione e poi…cos’è successo ai miei capelli?” urlò Diana
“la prossima volta che parli male di me assicurati di non essermi vicino”
“grande Evans, così si fa!” disse Mary
“ti brucia solo perché io sono la ragazza di James”
“e dimmi di grazia perché la cosa dovrebbe interessarmi”
“perché si è scocciato di venirti dietro, e tu stai perdendo la tua importanza”
“innanzitutto l’importanza non è data da quanti ragazzi mi vengono dietro,e poi queste sono cose che non puoi sapere tu”
“non ho bisogno di sapere niente, oggettivamente perché dovrebbe perdere tempo con te se può avere me?”
“Carina davvero tu pensi ci sia competizione?” si intromise Mary
“se sta con te è perché lei non lo vuole” continuò Alice acida
Diana alzò la bacchetta ma non la colpì mai “non azzardarti” disse Lily e le fece il levicorpus e le caddero  tutti i libri dalla borsa che aveva in grembo, Lily si chinò a raccoglierglieli e vide tra i libri una lettera , la raccolse e lesse  la prima riga “mia cara Diana” poi non continuò…   “andiamo ragazze ne ho abbastanza” disse Lily, la mise giù e si diresse verso il dormitorio… la scrittura era di James…
“Lily tingerle i capelli di verde” disse piacevolmente scioccata Mary
“stava parlando male di me” disse lei facendo finta di giustificarsi
“il levicorpus”continuò
“ho sbagliato lo so… sono un prefetto”
“ma noi non stiamo dicendo che non hai fatto bene… ma che non è da te… e poi l’hai lasciata in quel modo” disse Alice
“aveva una lettera di James… tutto quello che ha detto è vero… James si è stancato di venirmi dietro, ora lui ha una ragazza, e che ragazza” disse triste Lily
 “Lily sinceramente nessuna ragazza ad Hogwarts, ne fuori tiene il confronto con te e poi se c’è una cosa che ho capito in questi ultimi anni e che c’è qualcosa tra di voi,anche se tu lo neghi e quel qualcosa parte da lui…” disse semplicemente Alice
“ciò non toglie che lei ha ragione… io non posso aspettarmi niente… non posso pretendere niente… a me lui non piace,checché ne dica Alice, e non posso pretendere che per qualcosa che non siamo sicuri che accadrà lui stia lì ad aspettarmi”
“Lily” la interruppe Alice “c’è una lettera sul tuo letto, magari ha risposto a tutti oggi”
“e perché avrebbe detto che si sono sentiti tutti i giorni?”
“ma per farti sentire da te… se tu non sei fra i piedi lei ha qualche speranza…”
“è un gioco a cui non mi piace giocare…” disse risoluta Lily e aprì la lettera
 
“mia carissima Lily,
scusami davvero se questo mese non ti ho risposto, credimi non ho risposto a nessuno, sono stato totalmente oberato di lavoro, sistemare gli elfi, chiudere i conti, vendere delle proprietà, firmare atti, delibere…. Ma non ti voglio annoiare… io, come ti avrà detto Sirius, mi sto riprendendo, sto meglio, riesco a non pensarci, ogni tanto all’improvviso qualcosa me li ricorda ed è come perderli di nuovo, ma in linea di massima riesco a controllarlo, ormai penso di venire dopo Natale, anche perché sono stato invitato da così tanti amici dei miei genitori che non varrebbe la pena venire un paio di giorni prima delle vacanze e dopo riandarmene, so che stai facendo faville a pozioni, mi domando perché segui ancora divinazione… mia cara la tua abilità in quella materia è pari alla mia in pozioni se non peggio…il che è tutto dire… Sirius mi dice che non dovrei dirtelo perché mi rende troppo smielato, ma ora che la mia mente è un po’ più sgombra mi ritrovo a pensare spesso a quella notte, e anche se sono stato solo un palliativo, nient’altro che un sostituito di Piton , mi hai comunque regalato la notte più bella della mia vita, e credimi le notti con i malandrini sono i miei ricordi migliori, ah poi c’è un'altra cosa che mi rende felice, quella tua lettera “manchi a me” (giusto per citarti), Sirius dice che è patetico averla incorniciata e messa vicino alla tua foto, quanto sei bella Lily in quella foto… perché ti sto dicendo tutte queste cose? Perché sei lontana, io non rischio di venire nuovamente schiantato… per il resto cosa mi racconti? Qualcuno ti fa il filo? Remus dice di no, ma quel ragazzo è un ingenuotto… vorrei scriverti ancora, avere altre cose da dirti ma la mia mente è totalmente vuota…  a presto mia cara Lily
sempre servo tuo, James”
 
Lily passò dalla contentezza, perché stava bene, all’imbarazzo per i ricordi di quella notte e all’esasperazione per quel commento sui ragazzi… poi scoppiò a ridere…
“ti ha messo di buon umore quella lettera” sogghignò Alice
“si ma mia ha mentito , ha detto che non ha scritto a nessuno, vabbè lei ormai è al disopra delle parti…” “Lily sai come la pensiamo”
 
“Caro James
Quando mai la tua mente è stata piena di qualcosa?
Sono sicura che impegnandomi ancora un po’ posso avere dei risultati… tu sei un troll in pozioni è impossibile che io sia peggio di te.
Non ti devi giustificare se non mi hai risposto, non importa, capisco che è un momento delicato… comunque non mi annoi, amo le delibere, adoro gli elfi, e sono bravissima nei conti… apparte gli scherzi, se vuoi parlarmi di una qualsiasi cosa io sono qui, ad aiutarti come posso…
Sono super felice tu stia meglio, il dolore purtroppo è una cosa con cui convivrai, ma hai dimostrato di essere tanto forte… per favore smetti di dire ai tuoi amici di tenermi d’occhio, Peter non è molto discreto…
Lily”
 
“Lily è arrivata una lettera di Sirius”
“Mia adorata Lily
HAI TINTO I CAPELLI A DIANA? LE HAI TIRATO UN LEVICORPUS?????????
Lily ti stai malandrinizzando… me l’ha raccontato Remus, non ho detto niente a James, non voglio sconvolgerlo, anche perché mi ha detto Remus che si vocifera fossse una discussione per il dominio su James… ma bambina non c’è partita… voglio i particolari… soprattutto quelli sconci.
Tuo fan numero due Sirius”
“oh no, tutto il castello parla di me e Diana, quanto sono stata stupida” disse Lily nascondendosi sotto il cuscino “Lily, scherzi? Resterà negli annali”
 “ma smettetela”
 
“caro Sirius
Ma quanto parla Remus? Le ho tinto i capelli perché stava parlando male di me e le ho fatto il levicorpus perché ha cercato di lanciarmi un incantesimo,non era una discussione sul dominio di James…più o meno…
Ps: è la sua ragazza?
Lily”
“ho chiesto a Sirius se stanno insieme” “perché Lily?” “per curiosità” “credici”
 
 
“cara Lily
Sai James non ha mai avuto una storia seria, lei è stata la ragazza  della domenica di quella folle settimana in cui è stato con mezza Hogwarts, solo che quando a te lunedì ti ha invitato Alex lui ha cominciato a fare coppia fissa con lei, poi domenica è successo quello che è successo e quindi il loro rapporto si è fermato in un limbo, poi lei alla celebrazione è venuta a consolarlo…
Sirius”
 
“Quando l’ha consolato?”
 
“cara Lily
Ti sembra il modo di mandare una lettera?
io cerco di non interpretarla come gelosia o attaccamento morboso ma proprio non ci riesco. quando lui è rientrato in casa dopo il discorso sui suoi genitori, io l’ho vista raggiungerlo perché ero sul palchetto per rispedire tutti a casa
Sirius”
 
“caro Sirius
Tu fraintendi…Non me ne ero accorta… ma quindi, alla fine, è la sua ragazza?
Lily”
 
“cara Lily
 definisci ragazza?
Sirius”
 
“Sirius
È innamorato?”
 
“Lo si può essere dopo solo una settimana?”
 
“No… hai ragione… quanto sono andati avanti?”
 
“Lily quante volte sono andati a letto insieme? Quanto si sono baciati?”
 
“Detto cosi sembro una pervertita”
 
“Lily, sono andati a letto insieme al primo appuntamento, Diana non fa molto la preziosa, poi ogni giorno, più di una volta se conosco James… anche un ora prima che lui venisse a salvarti da Alex…”
 
“Ora il pervertito sembri tu”
 
“Lo vedevo scomparire con lei e tornare dopo tutto trasandato”
 
“Capisco… non gli dire niente”
 
“Ai suoi ordini signora, anche se ora mi sembra totalmente impossibile che a te non interessi James”
 
“ è la sua ragazza… me l’ha detto Sirius…”  
“sirius ti ha proprio detto così?”  
“Non proprio, ma vanno a letto insieme”
“Lily se James avesse definito “la sua ragazza” ogni ragazza con qui è andato a letto…”
“non è questo il punto… loro due stanno insieme” disse perentoria Lily
 
“cara Lily
il mio cervelo è rimasto offeso dalla tua affermazione…  tu mi stai già aiutando… il tuo “esserci” è un ottima terapia… posso farti notare che non hai accennato neanche lontanamente ai miei sciocchi sproloqui? Peter è licenziato…
Il tuo riconoscente James”
 
“caro James
tu non hai un cervello… mi sembra di fare così poco… si era voluta la cosa…
Lily”
 
“ cara Lily,
ma come ti viene in mente, fai tanto, tranquilla… perché no ne vuoi parlare?
James”
 
“Caro James
Devo dire che sei perspicace come al solito, se no ne voglio parlare chiedermi perché non è molto saggio… comunque perché è un argomento che, se mai ne parleremo, lo faremo di persona
Lily”
 
“Cara Lily
oddio devo di nuovo sentirmi dire che sono il rimpiazzo di Piton? comunque hai ragione, se vorrai ne parleremo di persona…
James”
 
“caro James
Ma come sei accondiscendente. Non ho mai detto di pensare a Piton mentre mi abbracciavi
Lily”
 
“Lily
Sono sicuro di averlo sentito…
James”
 
James,
non avevo finito…tu sei precipitoso come al solito
Lily”
 
“Lily
cosa avresti detto se non ci avesse interrotto Alice
James”
 
“James,
 ti stavo dicendo che anche se pensavo a Piton, lui non mi mancava perché stavo bene… sappi che mi costa una fatica enorme dirlo
Lily”
 
“cara Lily
diciamo che non ho mai odiato Alice così tanto. Mi fa piacere tu l’abbia trovato piacevole… io l’ho trovato meraviglioso… ma ne parleremo a tempo debito, anche perché se tu non lo vuoi ammettere non è una piena vittoria
il super contento James”
 
Lily dovette metterci tutto il suo autocontrollo per non dirgli che anche lei l’aveva trovato meraviglioso e che il termine vittoria continuava a farla sentire come una sfida, non disse niente di tutto ciò alle sue amiche che ora giocavano a scacchi
 
“Caro James
 sarà contento di saperlo Frank, meraviglioso Signor Potter? Ok no ne parliamo… è meglio
Lily”
 
“Cara Lily
No ne parliamo e mi chiedi se è stato meraviglioso? Si signorina Evan, lo è stato… davvero,  Frank non sarebbe capace di odiare nessuno … è così una brava persona …
James”
 
“caro James
Si, hai ragione Frank è meraviglioso, si sta facendo in quattro per non giocare senza di voi…
Lily”
 
“cara Lily
Si lo so… è un buon amico… e sarà di certo un ottimo Auror, ha il giusto senso di giustizia e la giusta percezione di bene o male…
James”
“Caro James
Lo credo anch’io… anche Alice lo vuole diventare, questa è forse la cosa che maggiormente li accomuna.. e ultimamente non tutti gli Auror hanno queste qualità …
Lily”
 
“cara Lily
Parli delle nuove deliberazione di Barty Crounch?
James”
 
“Si di quelle… lo scopo non giustifica i mezzi”
 
“Lily
Hai pienamente ragione… solo Malocchio può essere sopra le righe ed essere giusto
James”
 
“James
hai assolutamente ragione… wow c’è qualcosa di cui possiamo parlare senza litigare… Strano ma vero… ora ti lascio, così continui a sistemare le tue cose e io torno a studiare.
Lily”
 
“Cara Lily
È una cosa davvero straordinaria.
Ok, anche perché quando aspetto le tue lettere smetto di fare qualsiasi altra cosa
James”
 
“Caro James
 ultima lettera lo giuro… ma perché voi maschi non riuscite a fare due cose alla volta?
Lily”
 
Non avrebbe mai potuto dirgli che lei per aspettare le lettere stata a fissare la finestra… senza riuscire a pensare ad altro
 
“Lily
Stai sicura che a tempo debito riuscirò a stupirti… parola di malandrino
James”
 
Lily sorrise e arrossì, perché aveva dovuto pensare al risvolto sconcio della cosa? La vicinanza con Potter non faceva le bene, poi cominciò a fare il riassunto di quelle lettere alle sue amiche.
“ha detto che quella notte è stato meraviglioso”
“allora si può sapere cos’hai?”
“ha una ragazza.. non possiamo mandarci lettere e flirtare, cioè lui.. io non gli ho detto assolutamente niente…”“si si certo Lily”
 “vabbè ragazze mettiamo a studiare”
“come uscire dalle situazioni nel peggiore dei modi” concluse Alice
“Lily che hai?” chiese Mary preoccupata
 “niente”
“è tutta la mattina che guardi le finestre” aggiunse Alice
 “è passato un mese da quando io e James ci siamo scritti… gli ho mandato qualche altra lettera, sia a lui che a Sirius, ma mi ha sempre risposto Sirius, e mi sento assolutamente stupida a pretendere che lui mi risponda, sta passando un momentaccio, ma non riesco a non pensarci” rispose imbarazzandosi
 “Lily, è come dici tu, sarà preso da tante cose…” cominciò Alice
 “ma la scorsa volta appena Sirius gli ha detto della mia lettera mi ha risposto subito…” disse lei quasi piagnucolando
 “Lily cara, non mi dirai che ti manca così tanto James…” disse sorridendo Mary
 “No! Non mi manca, cioè si mi manca… ma sono preoccupata… è per questo che mi agito”
 “se lo dici tu” disse Alice, con il tono di chi la sapeva lunga… scesero tutte e quattro in sala comune e ci trovarono Remus intento a fare colazione, con Peter che finiva il suo tema cercando di copiare da quello dell’amico
“ ciao Rem, hai notizie di James e Sirius?” disse Lily, cercando di nascondere l’apprensione
  “si… sta sbrigando tutte le cose che gli competono, e anche di più, ma sembra un automa… ride solo quando si ubriacano… beh questo per favore non ditelo…” disse malinconico Lupin
“no non ti preoccupare…” disse Mary, poi Alice si rese conto che ancora non aveva fatto la ricerca di Incantesimi e disse alle sue amiche “andiamo in biblioteca?”
“si dai… così non penso…” disse soprapensiero Lily
“a cosa Lily?” chiese Alice
“ai Mago” disse giustificandosi Alice
“vai in biblioteca a studiare per non pensare ai mago?” chiese Mary sarcastica ma Lily la ignorò, si sedettero ben lontane da dove in genere Lily si sedeva con Piton e cominciarono a studiare
Dopo un po’ che erano in biblioteca arrivarono un gruppo di ragazzine del quinto anno, tra cui spiccava la bellissima Diana, l’ultima conquista di James, e si sedettero proprio dietro di loro
“è così triste la scuola senza il mio James…” disse frignando Diana
“hai ragione” asserì una sua amica
“mi ha scritto che tornerà dopo natale ormai, non vedo l’ora di riabbracciarlo” disse sognante Diana
Lily strinse il braccio alle sue amiche e anche loro si misero all’ascolto
“si come se tu volessi solo abbracciarlo” continuò l’altra
“è lui che non riesce a starmi lontano…” disse lei pavoneggiandosi
“ah si?” rispose incredula un'altra amica
“si… ci siamo sentiti ogni giorno” 
“strano, Jeffrey, il suo battitore, dice che non gli risponde da settimane…” rispose scettica
“si ma Jeffrey non è la sua ragazza” disse Diana con tono di sfida
Lily si alzò, raccolse le sue cose, e andò verso il dormitorio e per tutto il tragitto continuò a pensare a quanto era stata stupida e ingenua, il flusso dei suoi pensieri venne interrotta da Alice
“si può sapere perché ti sei alzata in quel modo?”
“James a me non risponde e invece a lei si… ma giustamente lei è la sua ragazza” disse Lily tra il mortificato e l’arrabbiato
“sai Lily magari lei le è stata particolarmente vicino” lo difese Alice
“immagino” risposte sarcastica Lily
 “non sarai mica gelosa?”
 “io gelosa? di lei poi? e solo che mi ha fatto credere di tenerci a me”
“e non può tenere a te pur avendo una ragazza?” intervenne Mary
“so che state cercando di farmi dire… ma non vi darò questa soddisfazione…” rispose Lily risoluta
“peccato” disse delusa Mary e aggiunse “andiamo a mangiare?” “ok” risposero le altre
Ma anche nella sala grande, dopo un po’ arrivò il solito gruppetto
“ma perché capitiamo sempre vicino a quell’idiota di Diana?” disse sbuffando Mary
 “allora è davvero come dicono?” chiese una sua amica “perché cosa dicono” chiese Diana maliziosa
“beh… che…” ma diana non la fece finire “diciamo che va ben oltre ogni mia più rosee aspettative” ridacchiò maliziosa “zitte che il prefetto e le sue comari ci sentono”
“tanto dovrebbero già sapere queste cose, la Evans gliele avrà raccontate…” disse la sua amica, cercando di colpirla nell’orgoglio
“no James e Lily non sono mai stati insieme”  “lui avrebbe voluto…” continuò cattiva la sua amica
“Lily è una storia vecchia” disse risentita
“solo perché lei non gli da corda”
“ma perfavore… dai non è neanche particolarmente bella, poi è una che se la tira solo perché è brava a fare qualche pozione e poi…cos’è successo ai miei capelli?” urlò Diana
“la prossima volta che parli male di me assicurati di non essermi vicino”
“grande Evans, così si fa!” disse Mary
“ti brucia solo perché io sono la ragazza di James”
“e dimmi di grazia perché la cosa dovrebbe interessarmi”
“perché si è scocciato di venirti dietro, e tu stai perdendo la tua importanza”
“innanzitutto l’importanza non è data da quanti ragazzi mi vengono dietro,e poi queste sono cose che non puoi sapere tu”
“non ho bisogno di sapere niente, oggettivamente perché dovrebbe perdere tempo con te se può avere me?”
“Carina davvero tu pensi ci sia competizione?” si intromise Mary
“se sta con te è perché lei non lo vuole” continuò Alice acida
Diana alzò la bacchetta ma non la colpì mai “non azzardarti” disse Lily e le fece il levicorpus e le caddero  tutti i libri dalla borsa che aveva in grembo, Lily si chinò a raccoglierglieli e vide tra i libri una lettera , la raccolse e lesse  la prima riga “mia cara Diana” poi non continuò…   “andiamo ragazze ne ho abbastanza” disse Lily, la mise giù e si diresse verso il dormitorio… la scrittura era di James…
“Lily tingerle i capelli di verde” disse piacevolmente scioccata Mary
“stava parlando male di me” disse lei facendo finta di giustificarsi
“il levicorpus”continuò
“ho sbagliato lo so… sono un prefetto”
“ma noi non stiamo dicendo che non hai fatto bene… ma che non è da te… e poi l’hai lasciata in quel modo” disse Alice
“aveva una lettera di James… tutto quello che ha detto è vero… James si è stancato di venirmi dietro, ora lui ha una ragazza, e che ragazza” disse triste Lily
 “Lily sinceramente nessuna ragazza ad Hogwarts, ne fuori tiene il confronto con te e poi se c’è una cosa che ho capito in questi ultimi anni e che c’è qualcosa tra di voi,anche se tu lo neghi e quel qualcosa parte da lui…” disse semplicemente Alice
“ciò non toglie che lei ha ragione… io non posso aspettarmi niente… non posso pretendere niente… a me lui non piace,checché ne dica Alice, e non posso pretendere che per qualcosa che non siamo sicuri che accadrà lui stia lì ad aspettarmi”
“Lily” la interruppe Alice “c’è una lettera sul tuo letto, magari ha risposto a tutti oggi”
“e perché avrebbe detto che si sono sentiti tutti i giorni?”
“ma per farti sentire da te… se tu non sei fra i piedi lei ha qualche speranza…”
“è un gioco a cui non mi piace giocare…” disse risoluta Lily e aprì la lettera
 
“mia carissima Lily,
scusami davvero se questo mese non ti ho risposto, credimi non ho risposto a nessuno, sono stato totalmente oberato di lavoro, sistemare gli elfi, chiudere i conti, vendere delle proprietà, firmare atti, delibere…. Ma non ti voglio annoiare… io, come ti avrà detto Sirius, mi sto riprendendo, sto meglio, riesco a non pensarci, ogni tanto all’improvviso qualcosa me li ricorda ed è come perderli di nuovo, ma in linea di massima riesco a controllarlo, ormai penso di venire dopo Natale, anche perché sono stato invitato da così tanti amici dei miei genitori che non varrebbe la pena venire un paio di giorni prima delle vacanze e dopo riandarmene, so che stai facendo faville a pozioni, mi domando perché segui ancora divinazione… mia cara la tua abilità in quella materia è pari alla mia in pozioni se non peggio…il che è tutto dire… Sirius mi dice che non dovrei dirtelo perché mi rende troppo smielato, ma ora che la mia mente è un po’ più sgombra mi ritrovo a pensare spesso a quella notte, e anche se sono stato solo un palliativo, nient’altro che un sostituito di Piton , mi hai comunque regalato la notte più bella della mia vita, e credimi le notti con i malandrini sono i miei ricordi migliori, ah poi c’è un'altra cosa che mi rende felice, quella tua lettera “manchi a me” (giusto per citarti), Sirius dice che è patetico averla incorniciata e messa vicino alla tua foto, quanto sei bella Lily in quella foto… perché ti sto dicendo tutte queste cose? Perché sei lontana, io non rischio di venire nuovamente schiantato… per il resto cosa mi racconti? Qualcuno ti fa il filo? Remus dice di no, ma quel ragazzo è un ingenuotto… vorrei scriverti ancora, avere altre cose da dirti ma la mia mente è totalmente vuota…  a presto mia cara Lily
sempre servo tuo, James”
 
Lily passò dalla contentezza, perché stava bene, all’imbarazzo per i ricordi di quella notte e all’esasperazione per quel commento sui ragazzi… poi scoppiò a ridere…
“ti ha messo di buon umore quella lettera” sogghignò Alice
“si ma mia ha mentito , ha detto che non ha scritto a nessuno, vabbè lei ormai è al disopra delle parti…” “Lily sai come la pensiamo”
 
“Caro James
Quando mai la tua mente è stata piena di qualcosa?
Sono sicura che impegnandomi ancora un po’ posso avere dei risultati… tu sei un troll in pozioni è impossibile che io sia peggio di te.
Non ti devi giustificare se non mi hai risposto, non importa, capisco che è un momento delicato… comunque non mi annoi, amo le delibere, adoro gli elfi, e sono bravissima nei conti… apparte gli scherzi, se vuoi parlarmi di una qualsiasi cosa io sono qui, ad aiutarti come posso…
Sono super felice tu stia meglio, il dolore purtroppo è una cosa con cui convivrai, ma hai dimostrato di essere tanto forte… per favore smetti di dire ai tuoi amici di tenermi d’occhio, Peter non è molto discreto…
Lily”
 
“Lily è arrivata una lettera di Sirius”
“Mia adorata Lily
HAI TINTO I CAPELLI A DIANA? LE HAI TIRATO UN LEVICORPUS?????????
Lily ti stai malandrinizzando… me l’ha raccontato Remus, non ho detto niente a James, non voglio sconvolgerlo, anche perché mi ha detto Remus che si vocifera fossse una discussione per il dominio su James… ma bambina non c’è partita… voglio i particolari… soprattutto quelli sconci.
Tuo fan numero due Sirius”
“oh no, tutto il castello parla di me e Diana, quanto sono stata stupida” disse Lily nascondendosi sotto il cuscino “Lily, scherzi? Resterà negli annali”
 “ma smettetela”
 
“caro Sirius
Ma quanto parla Remus? Le ho tinto i capelli perché stava parlando male di me e le ho fatto il levicorpus perché ha cercato di lanciarmi un incantesimo,non era una discussione sul dominio di James…più o meno…
Ps: è la sua ragazza?
Lily”
“ho chiesto a Sirius se stanno insieme” “perché Lily?” “per curiosità” “credici”
 
 
“cara Lily
Sai James non ha mai avuto una storia seria, lei è stata la ragazza  della domenica di quella folle settimana in cui è stato con mezza Hogwarts, solo che quando a te lunedì ti ha invitato Alex lui ha cominciato a fare coppia fissa con lei, poi domenica è successo quello che è successo e quindi il loro rapporto si è fermato in un limbo, poi lei alla celebrazione è venuta a consolarlo…
Sirius”
 
“Quando l’ha consolato?”
 
“cara Lily
Ti sembra il modo di mandare una lettera?
io cerco di non interpretarla come gelosia o attaccamento morboso ma proprio non ci riesco. quando lui è rientrato in casa dopo il discorso sui suoi genitori, io l’ho vista raggiungerlo perché ero sul palchetto per rispedire tutti a casa
Sirius”
 
“caro Sirius
Tu fraintendi…Non me ne ero accorta… ma quindi, alla fine, è la sua ragazza?
Lily”
 
“cara Lily
 definisci ragazza?
Sirius”
 
“Sirius
È innamorato?”
 
“Lo si può essere dopo solo una settimana?”
 
“No… hai ragione… quanto sono andati avanti?”
 
“Lily quante volte sono andati a letto insieme? Quanto si sono baciati?”
 
“Detto cosi sembro una pervertita”
 
“Lily, sono andati a letto insieme al primo appuntamento, Diana non fa molto la preziosa, poi ogni giorno, più di una volta se conosco James… anche un ora prima che lui venisse a salvarti da Alex…”
 
“Ora il pervertito sembri tu”
 
“Lo vedevo scomparire con lei e tornare dopo tutto trasandato”
 
“Capisco… non gli dire niente”
 
“Ai suoi ordini signora, anche se ora mi sembra totalmente impossibile che a te non interessi James”
 
“ è la sua ragazza… me l’ha detto Sirius…”  
“sirius ti ha proprio detto così?”  
“Non proprio, ma vanno a letto insieme”
“Lily se James avesse definito “la sua ragazza” ogni ragazza con qui è andato a letto…”
“non è questo il punto… loro due stanno insieme” disse perentoria Lily
 
“cara Lily
il mio cervelo è rimasto offeso dalla tua affermazione…  tu mi stai già aiutando… il tuo “esserci” è un ottima terapia… posso farti notare che non hai accennato neanche lontanamente ai miei sciocchi sproloqui? Peter è licenziato…
Il tuo riconoscente James”
 
“caro James
tu non hai un cervello… mi sembra di fare così poco… si era voluta la cosa…
Lily”
 
“ cara Lily,
ma come ti viene in mente, fai tanto, tranquilla… perché no ne vuoi parlare?
James”
 
“Caro James
Devo dire che sei perspicace come al solito, se no ne voglio parlare chiedermi perché non è molto saggio… comunque perché è un argomento che, se mai ne parleremo, lo faremo di persona
Lily”
 
“Cara Lily
oddio devo di nuovo sentirmi dire che sono il rimpiazzo di Piton? comunque hai ragione, se vorrai ne parleremo di persona…
James”
 
“caro James
Ma come sei accondiscendente. Non ho mai detto di pensare a Piton mentre mi abbracciavi
Lily”
 
“Lily
Sono sicuro di averlo sentito…
James”
 
James,
non avevo finito…tu sei precipitoso come al solito
Lily”
 
“Lily
cosa avresti detto se non ci avesse interrotto Alice
James”
 
“James,
 ti stavo dicendo che anche se pensavo a Piton, lui non mi mancava perché stavo bene… sappi che mi costa una fatica enorme dirlo
Lily”
 
“cara Lily
diciamo che non ho mai odiato Alice così tanto. Mi fa piacere tu l’abbia trovato piacevole… io l’ho trovato meraviglioso… ma ne parleremo a tempo debito, anche perché se tu non lo vuoi ammettere non è una piena vittoria
il super contento James”
 
Lily dovette metterci tutto il suo autocontrollo per non dirgli che anche lei l’aveva trovato meraviglioso e che il termine vittoria continuava a farla sentire come una sfida, non disse niente di tutto ciò alle sue amiche che ora giocavano a scacchi
 
“Caro James
 sarà contento di saperlo Frank, meraviglioso Signor Potter? Ok no ne parliamo… è meglio
Lily”
 
“Cara Lily
No ne parliamo e mi chiedi se è stato meraviglioso? Si signorina Evan, lo è stato… davvero,  Frank non sarebbe capace di odiare nessuno … è così una brava persona …
James”
 
“caro James
Si, hai ragione Frank è meraviglioso, si sta facendo in quattro per non giocare senza di voi…
Lily”
 
“cara Lily
Si lo so… è un buon amico… e sarà di certo un ottimo Auror, ha il giusto senso di giustizia e la giusta percezione di bene o male…
James”
“Caro James
Lo credo anch’io… anche Alice lo vuole diventare, questa è forse la cosa che maggiormente li accomuna.. e ultimamente non tutti gli Auror hanno queste qualità …
Lily”
 
“cara Lily
Parli delle nuove deliberazione di Barty Crounch?
James”
 
“Si di quelle… lo scopo non giustifica i mezzi”
 
“Lily
Hai pienamente ragione… solo Malocchio può essere sopra le righe ed essere giusto
James”
 
“James
hai assolutamente ragione… wow c’è qualcosa di cui possiamo parlare senza litigare… Strano ma vero… ora ti lascio, così continui a sistemare le tue cose e io torno a studiare.
Lily”
 
“Cara Lily
È una cosa davvero straordinaria.
Ok, anche perché quando aspetto le tue lettere smetto di fare qualsiasi altra cosa
James”
 
“Caro James
 ultima lettera lo giuro… ma perché voi maschi non riuscite a fare due cose alla volta?
Lily”
 
Non avrebbe mai potuto dirgli che lei per aspettare le lettere stata a fissare la finestra… senza riuscire a pensare ad altro
 
“Lily
Stai sicura che a tempo debito riuscirò a stupirti… parola di malandrino
James”
 
Lily sorrise e arrossì, perché aveva dovuto pensare al risvolto sconcio della cosa? La vicinanza con Potter non faceva le bene, poi cominciò a fare il riassunto di quelle lettere alle sue amiche.
“ha detto che quella notte è stato meraviglioso”
“allora si può sapere cos’hai?”
“ha una ragazza.. non possiamo mandarci lettere e flirtare, cioè lui.. io non gli ho detto assolutamente niente…”
“si si certo Lily”
 “vabbè ragazze mettiamoci a studiare”
“come uscire dalle situazioni nel peggiore dei modi” concluse Alice
 

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Capitolo 11
*** una nuova Auror ***


scusate scusate scusate! questi capitoli sono transitori, e capisco che siano un pò inconcludenti, spero pazienterete, grazie per le recensioni e i messaggi. un bacio

Passarono anche quegli ultimi giorni prima delle vacanze, Alice sarebbe rimasta a Hogwarts con Frank, Lily e Mary tornavano a casa.
Appena arrivata a casa, Lily, si fiondò a salutare sua madre, il peggioramento della malattia si vedeva ad occhio.
“Lily per favore non piangere”
“è stata una pessima idea tornare ad Hogwarts, sarei dovuta rimanere qui” scoppiò e non riuscì più a trattenersi.
“Lily, ho insistito che tu e tua sorella andaste avanti con la vostra vita perché non voglio che in nessun modo voi restiate ancorate al lutto”
“no mamma non parlare così…”
“Lily, non ci sono altre possibilità, il tumore è in fase terminale, sai quanto avrei voluto accompagnarvi nei vostri traguardi, esserci nelle cose importanti, ma non sarà così, ma non ho rimorsi, so di avervi dato gli strumenti per essere delle grandi donne”
“mamma”
“si forte bambina mia…”
“mamma” la interruppe Petunia
“vieni qui Tunia, ho bisogno di sapere se voi siete pronte”
“mamma come mai potremmo esserlo?”
“lo sarete al momento opportuno…”
“state vicino a vostro padre… ho tanta paura per lui”
“ e per noi mamma?” chiese Petunia
“voi avete una vita davanti, dovete crescere ed essere felici… trovare il grande amore, che non vi fa ragionare, che prende tutte voi stesse, come lo è stato papà per me…” le sue figlie la guardarono e sorrisero debolmente
 
“sei sicura di voler tornare con questa guerra che incombe” chiese apprensivo suo padre, mentre tutta la famiglia Evans era radunata per la cena.
“quanto sarà mai grave… quattro sciroccati?” “petunia” la riprese sua madre
“non c’è niente di più sicuro di hogwarts” disse orgogliosa Lily
“e già c’è il professor Silente… mi ha fatto sempre tanta simpatia quell’uomo” disse contenta sua madre
“oltre che simpatico è il mago più potente di tutti i tempi… l’unico di qui Voldemort abbia mai avuto paura”
“come no”
 “petunia qualcosa non va?”
“no niente papà… ti prego Lily continua” disse sarcastica
 “ho deciso che voglio diventare un Auror”
“cioè?”
“sono funzionari del ministero che proteggono la popolazione dai maghi oscuri”
“oh la mia bambina” disse sua madre e l’abbracciò
“ma non è troppo pericoloso?” disse suo padre
“ora come ora nel mondo dei maghi tutto è pericoloso”
“come vuoi bambina mia”
Petunia si alzò di scatto “ io ho sonno, vado a dormire ...” ma Lily capì che non era questo il motivo per cui sua sorella se ne andava, non ce la faceva a stare in un posto dove al centro dell’attenzione c’era Lily, e poi tutto ciò che riguardava il mondo dei maghi la indisponeva, Lily non lo sopportava, ma non poteva fare niente, sua sorella le mancava, ma non poteva rinnegare ciò che era, era orgogliosa di essere una strega.
La mattina di Natale Lily trovò dei pacchetti e alcuni bigliettini portati da altrettanti gufi.
Una scorta di ingredienti rari per preparare le pozioni da Alice, uno spioscopio da parte di Mary, un biglietto da parte di Remus con gli auguri di natale e una parrucca verde da Sirius, “che idiota” pensò ma non riuscì a non ridere, poi prese il biglietto di James.
 
“buon Natale mia cara Lily,
come sta tua mamma? Mi sono reso conto di non avertelo mai chiesto… prima pensavo non ti facesse piacere il mio interessamento, poi sono sopraggiunte altre cose… comunque è stato imperdonabile. Ieri alla festa dei Prewett ( tra l’altro i gemelli erano spassossimi, te li dovrò presentare)  c’erano anche i parenti di Sirius… non ti dico che seratina divertente… comunque ho pensato tanto se avessi dovuto mandarti qualcosa per Natale… ancora non mi sono deciso, comunque, come stai passando le vacanze?  Non vedo l’ora di rivederti… a presto Lily…
James”
 
dopo poco planò sul letto un libro, che Lily aveva visto tante volte al Ghirigoro, era sempre stata tentata di comprarlo, così bello, messo su un piedistallo, con la sua copertina di pelle di drago,  ma visto il prezzo e visto che ancora non se la sentiva di confessare che sarebbe voluta diventare un auror non l’aveva mai comprato “struttura e funzionamento delle magie per Auror” dentro c’era una dedica: “alla fine ho deciso di mandartelo,te lo meriti, vorrei riservassi anche a me le occhiate che riservavi a lui al Ghirigoro… fanne buon uso, ai tuoi servizi come sempre, James” lei restò a bocca aperta…  
 
“caro James,
mia madre non sta affatto bene… non ti preoccupare di non avermelo chiesto, non mi va di parlarne. Non vedo l’ora di conoscerli… se lo dici tu che sono uno spasso… povero Sirius… certo che voi casate Purosangue, sempre gli stessi invitati, che noia! Grazie per il regalo, è meraviglioso… non avresti dovuto, costa un sacco di soldi, ma soprattutto come facevi a saperlo?
Ps: adoro questo libro
Ps1:adoro davvero tanto questo libro
Lily”
 
“Cara Lily
Sono contento ti sia piaciuto, visto come ti sei sempre interessata a difesa contro le arti oscure, il tuo aperto odio per Voldemort e quanto ti interessa tutto quello che riguarda gli auror… ho fatto due più due…
James”
 
“caro James
Ancora non l’avevo detto a nessuno, solo i miei genitori sanno che voglio diventare un Auror, mi stupisci, piacevolmente…
Lily”
 
 
“petunia puoi darmi un passaggio domani? Devo prendere l’espresso alle undici”
“si, ma solo perché devo tornare a Londra” “non sia mai che tu sia carina con me”
 
“petunia per favore sbrigati” la implorò Lily “cosa succede se perdi il treno?” chiese annoiata Petunia
“resto qui…accellera…” “non posso accelerare…” “ormai puoi andare piano l’ho perso, non saremo mai li per le undici” “cosa vuoi che ti dica” “niente petunia niente” rispose esasperata Lily
 
“professoressa Mc Granitt,
ho perso il treno per tornare a scuola, non so che fare,
cordiali saluti
Lily Evans”
 
“signorina Evans
Mi meraviglio di lei, ora non mi è possibile mandarle nessuno, vada a casa di sua sorella, verrò a prenderla lì il prima possibile
Professoressa Minerva Mc Granitt”
“Come diamine fa a sapere sempre tutto” si chiese incuriosita Lily, poi andò a raggiungere Petunia le spiegò cosa fosse successo e andarono insieme verso il suo appartamento, senza scambiare una parola, Petunia perché era Petunia e l’astio che covava verso sua sorella non le permetteva di tirar fuori quel minimo di cortesia di cui anche lei era capace e Lily perché si sentiva in colpa a pensare che sua sorella l’avesse fatta apposta ad arrivare in ritardo.
“e così è qui che abiti? Molto carino… molto pulito” disse Lily facendo un sorriso incoraggiante
“giustamente tu sei abituata a vivere con quei selvaggi… ora io vado a lavoro, non toccare niente delle mie cose, e se quando sono tornata a casa non ci sei, tanto di guadagnato” disse acida e uscì
“ciao anche a te Petunia” disse rattristata Lily, decise di uscire e sedersi sul portico, si sentiva addosso gli occhi inquisitori di Petunia, come se anche da lontano potesse guardarla nauseata. Frugò nella sua borsa ed estrasse penna e fogli, scrisse una lettera per Alice e una per Mary, spiegando loro cosa fosse successo, assicurò le lettere al suo gufo e poi riprese il libro che le aveva regalato James, lesse per la ventesima volta la dedica e lo aprì a caso, l’aveva letto e riletto, ma continuava a piacerle tanto.
 
“Signorina Evans” la scosse la Professoressa Mc Granitt “scusi professoressa mi ero appisolata” chiuse il libro lo mise in borsa, radunò le sue cose e insieme alla professoressa si materializzarono ad Hogsmeade, poi salirono sulla carrozza che le avrebbe portate a Hogwarts.
“professoressa mi dispiace averle dato questo disturbo”
“ma figurati Lily, come mai hai fatto tardi?”
“mi ha accompagnato mia sorella… e per lei non è una priorità Hogwarts”
“capisco, il professor Silente me ne aveva parlato, comunque è davvero un ottimo libro quello che stavi leggendo” disse orgogliosa
“oh si si, è un regalo di James”
“di James Potter?” chiese piacevolmente stupita la Mc Granitt
 “ehm, si… voglio diventare un auror”
 “penso che ce la farai, conta pure sul mio aiuto, ora scendiamo, siamo arrivati, gli altri sono arrivati da un paio d’ore, ci vediamo a lezione Lily” “grazie professoressa, a stasera”  “ah Evans, la parola è cercatore… una coincidenza…” sorrise e se ne andò.
Lily scese dalla carrozza e si avviò in sala comune, attraversò il ritratto della signora grassa e davanti a lei vide una scena che non le piaceva per niente: James con in braccio Diana, che facevano la cosa più lontana dal parlare.
Lily si fiondò nel dormitorio senza salutare nessuno.  Appena varcò la soglia le arrivò una cuscinata “ehi!!!” disse “bentornata Lily” urlò Mary “bell’accoglienza” “ma su Lily” Lily rise e restituì il cuscino a Mary, in piena faccia.
 “mi hai abbandonata sul treno, sono dovuta stare con i malandrini, il che non è male, fin quando non è arrivata Diana, per Merlino quella ragazza è odiosa”  “cosa facevano?” “Lily lo vuoi davvero sapere?” “in realtà no, ho idea di quello che facevano, ho visto la replica quando sono entrata” disse Lily infelice e continuò “perché diamine mi sento così?
Alice la guardò e dolcemente le disse “sei gelosa” Lily trasalì e disse “ma no, so che stavano insieme”
 “non centra il sapere o il non sapere, centra solo quello che provi, e tu sei gelosa cara mia, perché tieni a James, pensavi avrebbe lasciato Diana appena tornato a scuola, ma non l’ha fatto, e tu ci stai male”
 “tu mi spaventi Alice” disse incredula Lily “non sono gelosa, ma hai ragione, pensavo l’avrebbe lasciata, ma come faccio a pensarlo?" Lei e la sua ragazza e io sono… sono… io non sono nessuno”
“Lily , tu sei importante per lui, solo che lui è un idiota”
 “su questo non ci piove, ma io e lui non stiamo insieme, siamo solo amici, non posso pretendere niente” disse sconfitta Lily.
 

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Capitolo 12
*** il ritorno di James ***


volevo ringraziarvi per le recensioni, sono ben accette, sono di ispirazione e sono un incoraggiamento per pubblicare prima, e si spera, meglio. ringrazio poi chi mi segue e chi mi ha messo tra i preferiti -si commuove ma cerca lo stesso di mantenere un contegno- . questo capitolo mi piace, non dovrei dirlo, ma si , ne sono contenta, cosa ne pensate? vorrei scusarmi per gli errori, giuro io la rileggo, ma mi sfuggono...perdonatemi! ora vi lascio, buona lettura

La mattina dopo, le tre Grifondoro, scesero a colazione di buon ora, per evitare il solito caos da “ritorno dalle vacanze”.
”Uffa hanno già tolto le decorazioni Natalizie” sbuffò Lily, guardando con aria triste la navata della sala grande
“si, purtroppo si, quest’anno erano meravigliose, come sempre d'altronde” disse noncurante Alice
“ma prego Alice infierisci pure” rispose sarcastica Lily
 “ma certo Lily cara, giusto perché ti voglio bene” l’amica le rispose con una boccaccia seguita da una risata, che le altre imitarono al volo.
Anche James quella mattina decise di scendere prima, gli era mancata Hogwarts,gli era mancata l’aria che si respirava al castello, e voleva godersela. Appena varcò il portone della sala grande Alice e Mary si alzarono ad abbracciarlo, Lily fece finta di non averlo visto e si concentrò a leggere il libro sugli Auror, anche se ormai lo sapeva a memoria, anche se non riusciva a distinguere neanche una parola, agitata com’era...
“Ehi” disse sorridente James “ciao Potter” rispose lei neutra, a James non sfuggì l’uso del cognome, ,a cercò lo stesso di intavolare una conversazione “mi ha detto Alice che hai perso l’espresso”
“eh già” tagliò corto lei,James capì che il suo tentativo era stato un buco nell’acqua.
 “ciao Sirius, Remus” “ciao Lily” dissero i malandrini, e lei scoccò un bacio sulla guancia ad entrambi, i due si sedettero, mentre James, Alice e Mary non riuscivano a capacitarsi della situazione.
“Quando ti rendi conto quanto stai facendo l’idiota ci raggiungi” le sussurrò all’orecchio Mary, “aspettate ragazze vengo con voi” disse James.
“ragazze si può sapere cos’ha adesso?” chiese James, a Mary fece tanta tenerezza, perché sembrava un bambino che aveva paura di venire punito per una marachella che non aveva avuto intenzione di combinare, “credici James, non lo sappiamo”disse restia Alice.
 
Più tardi quella sera, “cercatore” disse Lily, ed entrò in sala comune, ci trovò tutti i suoi amici seduti intorno al fuoco, Sirius faceva i versi ad una Diana seduta, come al solito, in braccio a James, “possibile che non conosce quella parte del mobilio con quattro gambe che serve a sedersi, che in genere, i più, chiamano sedia?” pensò tra sé e se.
Mentre passava, James, che non sembrava neanche averla vista, l’afferrò dal braccio, “ehi Evans siediti qui con noi” disse tra il supplichevole e l’infastidito “no ho da studiare” disse lei fredda senza neanche voltarsi, James ancora non la mollava, “ si può sapere cos’hai?” adesso era solo infastidito
“niente”
“questo non è niente”
“questo cosa?”
 “questo essere fredda e arrabbiata con me” cercò di chiarire,ormai esasperato James.
“ ma no James, non è arrabbiata, è solo gelosa” si intromise Diana
“e di cosa sarebbe gelosa esattamente?” chiese confuso Remus
“ sai Remus ti facevo più intelligente, è gelosa di me perché sto con James” disse lei
“questa poi” rispose acida Lily,
James, non disse niente, guardava Lily e lei senza degnarlo di uno sguardo, pur avendo ancora il braccio nella mano di lui disse “dovrei essere gelosa perché stai con Potter? Come se questo fosse un vanto, c’è.stata mezza scuola e per tua informazione”disse guardandolo finalmente negli occhi “non sono più fredda del solito, Potter, cosa siamo noi, se non due persone che non si sopportano?”
James le mollò il bracciò, si alzò, tutti tennero il fiato sospeso, e Lily ebbe quasi paura di quello che avrebbe potuto dirle, ma lui fece un gesto in aria come a voler dire che ne aveva abbastanza e uscì dal dormitorio.
“Lily” la riprese Remus, Diana fece per cominciare a parlare “Diana per piacere, risparmiaci il fastidioso suono della tua voce, ora non c’è James quindi non siamo tenuti a sopportarti, va via” disse Sirius strafottente e lei , indignata, se ne andò. “Lily” ricominciò Remus, ma lei, prima di non riuscire a trattenersi corse verso il dormitorio, “quei due ci manderanno al manicomio,però c’è un lato positivo” disse Sirius.
”si, quale sarebbe?”chiese confusa Alice, come se le stesse sfuggendo qualcosa di fondamentale
“James non ha perso i suoi riflessi da cercatore”,un coro unanime mandò Sirius a quel paese.
 
Le sue amiche la trovarono a piangere, “Lily si può saper cosa diamine hai oggi?”
“non lo so! Quando.ci scriviamo tutto è più impersonale e quindi più semplice e invece nella vita reale…nella vita reale invece sta con lei, non ce la faccio…”
“come io ho già detto,sai non vorrei ripetermi, ma la situazione lo impone, sei gelosa,se lo amettessi sarebbe più facile, lui non può stare dietro ai tuoi sbalzi di umore, diglielo o sennò chiudi ogni rapporto, non vi meritate nessuno dei due di stare così” disse Alice
“cosa dovrei dirgli? Sono una stupida ragazzina che per cinque anni ti ha detestato e ora, all’improvviso, muore dentro ogni volta che ti vede con qualcun'altra senza riuscire a spiegarsi il perché? Non penso proprio che lo farò mai”
“cara mia, allora impara a morire dentro senza fare la stronza” tagliò corto Mary
“e se tu mettessi un po’ da parte l’orgoglio, capiresti, che quello a cui non riesci a dare un nome è amore”
“no Alice, non è amore… se fosse amore lo saprei”
“Lily finchè non metterai da parte i pregiudizi che hai verso James, non potrai mai riconoscerlo come tale”
“non sono pregiudizi…non è amore…”
“sai solo quello che non è, perché ti intestardisci a non voler capire cos’è… ma comunque Lily, noi ti vogliamo bene, e anche se sbagli, noi saremo sempre qui, perciò fai pure con i tuoi tempi”  disse alla fine accondiscende Alice
“vorrei ringraziarvi,per quest’ultima parte ma non so perché il vostro tono di voce mi sembra troppo arrendevole,per essere vero. Io vado a fare un giro”
 
“Diana” “oh finalmente sei tornato” “Sali con me in dormitorio?” “oh James sei proprio insaziabile”.. Lily, si blocco, aspettò che fossero scomparsi su per le scale e uscì.
 
“Diana dobbiamo parlare”
“di cosa?”
“di noi, di quello che stiamo facendo”
“oh James, quello che stiamo facendo non va descritto a parole” disse lei cercando di togliergli la cravatta
“ti prego, sono serio, tu meriti un ragazzo che ti apprezza, io non sono preso da te” disse facendogli posare le mani in grembo.
“è per lei vero?”
“non è questo il punto”
“o si è proprio questo,non mi hai neanche chiesto di chi stessi parlando, è un chiodo fisso che hai in testa, è un ossessione quella ragazza. Ti odia James, non starà mai con te, che senso ha lasciarmi per aspettare qualcosa che non accadrà mai?”
“e che senso ha stare insieme se io spero in qualcos’altro?”
“a me non interessa, finché posso stare con te…”
“dannazione Diana,sarebbe facile stare con te finchè non mi scoccio,ma sto cercando di cambiare”
“tu vuoi cambiare per lei,a lei non vai bene, a me invece si”
“sto già cambiando, lo faccio per lei, ma lo faccio principalmente per me, hai idea con quante ragazze sono stato di cui non mi ricordo neanche il nome? Di quante ragazze neanche sapevano che le avevo lasciate fin quando non mi vedevano rinchiuso nello stesso sgabuzzino dov’ero stato con loro magari con la loro migliore amica? Sono stato uno stronzo, un arrogante, un pallone gonfiato, e non mi va più, devo crescere, ma credimi, ti lascio, ed è una delle cosa più da uomo che io abbia mai fatto”
“James Potter tu sei un idiota, chiunque penserebbe che sei un idiota, Lily non ti vuole,ti spezzerà il cuore perché è solo una stronza”
“non parlare di lei in quel modo”
“ ha detto che preferirebbe uscire con la piovra del lago, buttarsi dalla torre di astronomia, piuttosto che uscire con te e ancora la difendi, sei patetico”
 “no, mi sa che sono innamorato” disse lui, come se stesse rivelando il suo più grosso segreto, e forse lo era, Diana capì allora che aveva perso. Aveva perso contro Lily Evans,e non se ne capacitava.
 
Diana scese le scale e tornata in sala comune trovò Lily intenta a studiare
“ ehi Lily, mi dispiace per quello che ti ho detto, James dice di lasciarti stare, mi sentivo minacciata da te, ma lui mi ha detto che tu sei stata solo uno sfizio che lui si sarebbe voluto togliere, ma che no ne vali la pena, visto che quella che desidera sono io” Lily si alzò, lentamente, Diana continuò”ma sono sicura che lo sapevi già, come poteva volere te quando poteva stare con una come me?”  
Lilyla spinse al muro “sai cara, non ti conviene parlarmi così, io sono un prefetto, non posso lanciarti incantesimi, ma sono anche una nata babbana, perciò potrei lasciarti qualche impronta su quel bel visino che hai senza magia,perciò gira a largo” Diana non se lo fece ripetere due volte, Lily fu scossa dai suoi pensieri da una risata simile ad un latrato, e seppe che questa il racconto dell’accaduto l’avrebbe perseguitata per anni.
 
“Evans possiamo parlare?” il tono di James era calmo
“abbiamo davvero qualcosa da dirci?” quello di Lily un po’ meno
“si. Io vorrei delle spiegazioni, vorrei capire perché sei così incostante” “io incostante?”
“mi hai detto una cosa cattiva, anche per i tuoi standard, stava andando tutto così bene, avevamo cominciato a parlare come amici”
“ecco appunto parlavamo come amici e tu stavi con Diana”
“Lily non posso avere delle amiche se sto con Diana?”
“non è questo che sto dicendo”
“e cosa stai dicendo?” lei si ostinava a guardare da un'altra parte “cazzo Lily spiegami” le prese il volto tra le mani “nelle lettere sembrava che tu volessi di più” spiegò lei
“Lily sembrava? Sembrava dici? Sono cinque anni che ti imploro di darmi di più,di darmi un opportunità ” le lasciò il volto, e il tono calmo andò a farsi benedire
“appunto per questo…”
“appunto per questo cosa?”
“quando finalmente sembrava che qualcosa si stesse muovendo tu ti sei messo con un'altra ragazza”
“Lily sei gelosa di Diana?” disse lui, come se la trovasse la cosa più assurda del mondo, e non lo credeva miimanete.
“dovete piantarla con questa storia, non parlo dei miei sentimenti, parlo del tuo essere incoerente”
“io sono incoerente?! quindi per seguire il tuo standard di coerenza dovrei non uscire con nessuna finquando, semmai, forse,un giorno, tu mi farai la grazia di accorgerti di me?”
“non è quello che intendevo”
“sono tutto orecchi, cosa intendi”
“non lo so… non so cosa mi aspettavo quando tornavi, e che mi hai detto che era stato meraviglioso e poi mi hai ignorato”
“non ti ho ignorato, non ho risposto a nessuno”
“a Diana rispondevi…”
“come a Diana rispondevo? Ho risposto solo a te quando mi hai mandato la prima lettera, agli altri ho risposto dopo un mese”
“lei aveva una lettera…”
“Lily a te ho scritto per ultima”
“vedi allora…”
“no Lily, no, quando Sirius mi ha detto che mi avevi scritto ho buttato sotto sopra la stanza per cercare le tue lettere, e finchè non abbiamo smesso di scriverci io sono stato imbambolato davanti alla finestra, come se ne andasse della mia vita se non avessi subito aperto la busta che mi portava il tuo gufo, e per tutta la giornata non ho combinato niente. Visto che volevo sbrigare tutte quelle cose, mi sono imposto di far rispondere Sirius, quando ho concluso tutto quello che dovevo fare mi sono messo a rispondere a tutti quelli che mi avevano scritto, e la cosa assurda era che, anche se avessi dovuto dimostrare assoluta riconoscenza a tutti quelli che mi sono stati vicino, riuscivo solo a pensare al momento in qui avrei ricevuto la tua risposta… poi torno, ansioso di vederti e tu non mi degni di uno sguardo” “
io non sapevo niente di tutto ciò”
“ma hai comunque preferito pensar male”
“ciò non toglie che tu hai detto tutte queste cose ma hai una ragazza”
“è questo il punto Lily?la devo lasciare? Se la lascio cosa cambia tra noi?”
“niente James, non cambia niente… il tuo suona come un ricatto”
“e il tuo volermi lontano da altre ragazze, ma senza te, suona egoistico”
“parli tu di egoismo? Hai detto a Diana che io sono uno sfizio”
“Liy, ho parlato mezz’ora, ho cercato di farti capire che sei importante per me, se tu davvero pensi che io abbia detto una cosa del genere…non ho altro da dirti”
Avevano sbraitato, supplicato, e mantenuto alto il loro stupido orgoglio, ma non c’erano vincitori in quella discussione,  il silenzio divenne insostenibile e ognuno andò per la sua strada.

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Capitolo 13
*** Buon compleanno Lily ***


L’aria era fredda,ma a James non importava, aveva inforcato la scopa e aveva cominciato a prendere quota,saliva, saliva e ormai delle tribune, non si distinguevano neanche i colori.
Il gelo aveva preso il posto del freddo, era insopportabile, ma stranamente James si sentiva bene, era come se ogni pensiero fosse rimasto ancorato sull’erba del campo da quidditch. Decise di scendere solo quando riacquisì la coscienza di avere un corpo, e che quel corpo si stava gelando e via via che riusciva nuovamente a distinguere i contorni del castello i suoi pensieri gli riaffollarono la mente, alla stessa velocità della sua scopa.
Aveva ammesso di essere innamorato di Lily, non l’aveva detto a Peter, non l’aveva detto a Remus…non l’aveva detto a Sirius… l’aveva detto a Diana, e nel momento in cui le parole uscirono dalla sua bocca seppe che erano vere, quelle parole gli rimbalzarono nel petto e gli scaldarono il cuore, come il tepore di qualcosa di dolce e sicuro che ci fa sentire a casa, come qualcosa che riconosciamo nostro e dentro la quale ci troviamo bene, con ogni fibra del nostro essere. James Potter amava Lily Evans, sorrise formulando questo pensiero.
Quante volte glielo avevano ripetuto i suoi amici? Un infinità sarebbe riduttivo,ma lui imperterrito aveva sempre negato, aveva trovato milioni di modi per chiamare quel sentimento, ma neanche una volta l’aveva definito amore,sapeva già da un po’ di tempo che Lily non era uno sfizio, non era più questione di puntiglio o una fissazione. Forse lo era sempre stato,amore, dal primo momento che l’aveva vista sul treno con quell’idiota di Piton, qualcosa, quel giorno, è nato in lui: si era sempre e solo interessato a scope e quiddicht, ai giochi con gli amici, non capiva cosa fosse quel volteggiare di farfalle nello stomaco. Le aveva fatto dispetti, scherzi stupidi,di tutto e di più, aveva cercato di attirare la sua attenzione, di diventare suo amico o per lo meno di farle sapere della sua esistenza, ma niente cambiava tra loro due, anzi peggiorava. Il terzo anno un piccolo grifone aveva preso il posto delle farfalle, i dispetti erano cessati, non a Severus, ormai, non solo non lo sopportava, lo odiava per tutto il tempo che passava con Lily, il quarto e il quinto anno ormai ogni volta che la vedeva era come avere un groppo in gola, una morsa alla bocca dello stomaco e un senso di inadeguatezza tanto forte da annebbiargli il cervello, cercava di camuffare la voce, di sembrare più forte, più spavaldo, più coraggioso,e tutto ciò che aveva avuto come risultato era che a lei sembrava che lui fosse solo arrogante, e lui ne soffriva,un po’ di più ogni giorno. Era sicuro che quella morsa si sarebbe placata semplicemente toccandola, era assurdo come aveva un bisogno fisico, così impellente, di lei, e trovava ancora più assurdo che lei non lo percepisse, a lui sembrava di averlo scritto in faccia.
E adesso…beh adesso la morsa non si era allentata, l’illusione che stringendola si sarebbe affievolita é scemata quando l’aveva, finalmente, stretta a sè, in quell’occasione aveva avuto la sicurezza che non se ne sarebbe mai saziato,avrebbe dovuto vivere mille vite con Lily, e ancora non le sarebbe bastata… e allora come fare a rassegnarsi che lei non avrebbe mai pensato a lui se non come uno sbruffone immaturo? Come poteva essere che lui avesse così tanto bisogno di lei e lei no? Perché anche un bacio sulla guancia, un sorriso rivolto a qualcun altro lo uccidevano e invece lei riusciva a continuare la sua vita? Perché aveva la perfetta percezione della sua pelle, e avrebbe potuto ricreare il suo profumo, mentre lei non bramava di riaverlo tra le braccia? Non riusciva a capire come un sentimento così grande, così destabilizzante per lui non avesse nessun effetto su di lei.. un amore così grande avrebbe dovuto per forza lasciare tracce. James non lo capiva, voleva urlarlo e allo stesso tempo avrebbe voluto nascondere tutto, perché ora che capiva che il suo sentimento era vero, aveva paura di come avrebbe reagito all’ennesimo rifiuto, lui si era giustificato, si era spiegato, le aveva aperto il cuore e lei non aveva capito, non avrebbe mai visto nient’altro che un ragazzo arrogante.
E questo a James fece male, profondamente male.
 
Nella sala comune, una Lily incalzante chiedeva delucidazioni sul nuovo pettegolezzo di Hogwarts ad un Remus profondamente restio a dargliele.
“come ha lasciato Diana?” chiese esterrefatta Lily, cercando di non far trapelare la sua sete di informazioni e fallendo miseramente.
“si, l’ha lasciata, una settimana fa” disse incurante Remus, mentre cercava di capire il nuovo incantesimo di trasfigurazione.
“ma ieri chiedeva a me se avesse dovuto lasciarla… perché non me l’ha detto e basta?” lo pressava Lily
Questa affermazione catturò l’attenzione di Remus, che ora, concentrato finalmente sull’argomento della discussione, ponderò bene quello che stava per dire,aveva capito che era inutile cercare di tirarsi fuori da quella storia
“cosa sarebbe cambiato se lui te l’avesse detto?” chiese, cercando di nascondere l’impazienza celata dietro quella domanda
“non avremmo litigato” rispose Risoluta Lily, come se quella fosse la più ovvia delle risposte
“no,non credo, tu non saresti più stata arrabbiata con lui, ma a lui non sarebbe cambiato niente,” Rispose Remus, cercando di addolcire il più possibile il tono della sua voce.
Lily lo guardava come se non stesse capendo, allora lui proseguì “sai Lily sei molto egoista a pretendere che lui stia solo mentre tu decidi se dargli una possibilità o no…” proseguì, smettendo di preoccuparsi per un attimo della possibile reazione di Lily
“io non gli ho mai chiesto niente” disse arrabbiata Lily
“forse esplicitamente no, ma dai quelle scenate che hai fatto, ci sarebbero state se lui l’avesse lasciata? certo che no, e poi anche tu hai detto che non avreste litigato… Lily pensaci su, gli stai facendo male, e lui non lo merita, sarà pure tutto ciò che tu dici che lui sia, ma non è cattivo, e poi con te è sempre stato trasparente, fin troppo, almeno questo glielo devi, se per te qualcosa è cambiato faglielo sapere, sennò, non avanzare pretese” Remus voleva bene a Lily, ma questa volta ad avere bisogno di aiuto era James, praticamente nella dicotomia Lily-James era sempre James a partire svantaggiato, ma questa volta Remus non sarebbe stato imparziale, e non si sarebbe nascosto dietro il solito libro, James era una delle persone a cui voleva più bene al mondo, e se per vederlo felice avrebbe dovuto spronare un po’ Lily, allora lo avrebbe fatto, ma poi Lily si mostro come mai l’aveva vista: come una ragazzina della sua età, fragile come non lo era mai stata.
“Remus è tutto troppo complicato, la scuola, la guerra, la mia famiglia, non riesco a pensare a nient’altro, magari potremmo essere felici, magari potrebbe farmi soffrire, e io non ce la faccio… davvero”
“Lily tu sei forte, tanto forte”
“lo so, è la parte di me che più mi piace, ma ho paura Remus, e la paura è incontrollabile e destabilizzante, non posso dargli di più al momento, qualcosa tra noi è cambiato, mi costa fatica e un bel po’ di orgoglio ammetterlo, durante quella punizione abbiamo parlato come mai avevamo fatto, e io mi sono ricreduta sul novanta percento delle cose che pensavo di lui, poi ha cancellato la memoria a tutto il castello solo per non vedermi triste e i motivi per odiarlo si sono ridotti ai minimi termini, ma noi siamo due bombe pronte a scoppiare ogni qualvolta che questo equilibrio tra di noi si spezza, e poi lui…la facilità incredibile che ha di passare da una ragazza all’altra mi spaventa, e se io lo annoiassi dopo che finalmente mi ha conquistata? Mi fa paura come sia riuscito ad entrarmi nel cuore in così poco tempo e dopo tanto odio, e se questo dovesse diventare qualcosa di vero ho paura che lui lo distrugga, come ha fatto con la maggior parte della popolazione femminile di Hogwarts… o che distrugga tutto io per la mia mancanza di fiducia, io do fiducia a tutti, mi dicono sempre che sono fin troppo buona,ma con lui questo mio pregio scema, lo perdo completamente, come ho già detto il problema è mio… ho paura di quello che è già diventato per me e per quello che potrebbe diventare”
Remus capì che per quanto volesse rivedere il sorriso sulla faccia di James non poteva forzare la mano con Lily, a Remus non sfuggì quante volte Lily si fosse lasciata scappare che inaspettatamente lui adesso significava qualcosa per lei, era quacosa su cui lavorare, Remus sperava che questo si sarebbe trasformato nel sentimento che a Lily spaventa tanto, ma ancora i tempi non erano maturi, si alzò le diete un bacio sulla fronte e un po’ abattuto le disse“va bene Lily, parlerò con lui, stai tranquilla” e uscì.
Lily rimase ancora una volta con i suoi pensieri, che ultimante avevano preso l’insana abitudine di soffermarsi a lungo su James,ormai a causa degli scontri si ignoravano cordialmente,e sembrava che entrambi avessero trovato un equilibrio.
Lily non capiva perche allora quell’equilibrio la facesse stare tanto male, ormai era assodato le mancava James Potter, era assurdo, credeva di averlo odiato per cinque anni, ma quando Severus era uscito dalla sua vita aveva capito di non averlo mai odiato realmente, ma non riusciva capire come lui potesse essere diventato tanto importante. Era tutto vero: lei era stata gelosa di Diana, perdutamente gelosa, era stata così stupida da cadere nelle sue trappole, mandando in fumo tutto ciò che era riuscita a costruire con James,sorrise a questo pensiero, in realtà cosa avevano? Una straordinaria intesa, totalmente inconcepibile per due persone che erano sempre stati così distanti, ma lei non gli aveva creduto, lei che non era mai stata insicura,lei che era forte, con lui era improvvisamente debole, Lily Evans aveva paura, aveva paura di poter soffrire, aveva paura di quel sentimento che la legava a quell’arrogante James Potter,che arrogante però non era, aveva paura di lasciarsi andare, aveva paura di innamorarsene: lui era James Potter, avrebbe potuto lasciarla, avrebbe potuto non essere innamorato, e lei ne avrebbe sofferto, non aveva abbastanza coraggio per quel qualcosa che stava nascendo, aveva paura che con Potter, lei si sarebbe bruciata, e che quelle ferita niente l’avrebbe rimarginata, Remus avrebbe parlato con lui, forse potevano diventare amici, forse potevano smettere di fare finta di evitarsi, forse era solo troppo stanca, si alzò e andò a dormire, sperando che almeno in sogno si sarebbe potuta risparmiare qualche altra capatina a “Jameslandia”, posto in qui i suoi pensieri ormai facevano sede fissa
 
 
“ragazzi?”gridò ad un certo punto James,sollevandosi dal letto e poggiandosi sui gomiti per guardare le reazioni degli amici “per le mutande di merlino James, sono le tre di notte” disse Peter riavvolgendosi ancora più stretto tra le coperte
“zitto codaliscia, rognoso di un cervo cos’hai da dire?” disse Sirius alzandosi e specchiando la posizione di James, James sorrise, sapeva che mai nella vita Sirius avrebbe ignorato una sua richiesta, di qualunque tipo
“partendo dal presupposto che solo i cani possono essere rognosi e forse i lupi…”
“arriva al sodo” lo incalzò Remus cercando di tenere gli occhi aperti.
“sono innamorato di Lily” disse James abbassando lo sguardo
“lo sapevamo già” disse Peter, cercando l’assenso dei suoi compari e risistemandosi sul cuscino
“scusa se non mi alzo a fare la standing ovation ma alle tre di notte non riesco ad essere attivo” disse sarcastico Sirius
“ un applauso per questa rivelazione può bastarti?” continuò Remus
“ma quanto siete scemi!” disse ridendo James
“Ramoso” lo interruppe poi Sirius
“dimmi Felpato”
“sono contento tu l’abbia capito, lo capirà anche lei…” continuò guardandolo fisso negli occhi con quella serietà e sincerità che riservava solo a James
“grazie Sirius” “dovere James” Remus li guardò con il suo tipico sguardo da padre amorevole e orgoglioso di quei due figli scapestrati ma che si volevano un mondo di bene, e prima di farsi arrivare qualche cuscinata si rimise a dormire, gli altri lo seguirono a ruota.
 
“quindi il tuo piano è appellare tutto il raccapricciante contenuto delle voliere in guferia e riversarlo sul tavolo di serpeverde?” chiese Peter ad un Sirius spaventosamente compiaciuto, “Si” “bene” rispose lui in tono solenne strofinandosi le mani “che aspettiamo? andiamo”
“non lo farete sul serio? Ci saranno tutti i professori…” cercò di farli desistere Remus
“e questo quando mai ci ha fermato?” chiese stupito Sirius “James tu che ne pensi?” chiese Sirius per farsi aiutare da James che fino ad allora non sembrava neanche averli sentiti,
“uno scherzo che ha come vittima i serpeverde va sempre più che bene” disse fingendo un entusiasmo che decisamente non aveva,
Da quando lo aveva detto ai suoi amici si sentiva un po’ più leggero, aveva ripreso a comportarsi normalmente ma una traccia di malinconia non lo abbandonava mai.
Si cercavano con lo sguardo,Lily e James, sperando che l’altro non lo notasse, i loro amici tifavano per loro, sapevano che niente di tanto intenso potesse dissolversi con una rottura, ma non si fecero avanti, dovevano cavarsela da soli. Ci speravano, le congetture, i piani, le speranze erano state tante, ma solo se ci avessero sbattuto la testa sarebbero potuti uscire da quella situazione.
 
“James, da dove vieni?”chiese Sirius mentre addentava una coscia di pollo, Peter lo guardava stupendosi di come sembrasse sempre dannatamente elegante, pur tenendo quella coscia di pollo con le mani
“secondo te?dalle cucine” disse James, sperando con tutto il cuore che Sirius non capisse, non aveva neanche ventilato l’ipotesi di mentirgli
“non vi parlate” rispose sbigottito Sirius
“e questo che cambia? domani è il suo compleanno,diventa maggiorenne” rispose James come se questo spiegasse tutto
“James…” provò ad intromettersi Remus
“no Lunastorta, è solo una cosa carina per lei” disse quasi sconfitto Ramoso
“continuerai per sempre a fare cose carine per lei” disse Peter, quasi come questa fosse un accusa
“no, che diamine dici,secondo te resterò per sempre ad aspettare un suo passo? mi passerà” disse sulla difensiva James
Sirius ghignò “dubito ti passerà mai, guarda come stai,dannazione James, il bello e dannato sono io, ho l’esclusiva, non puoi essere giù, tu sei quello che non ti abbatti, quello di buon umore, hai ammesso di esserne innamorato”
“appunto! ho detto innamorato,non cieco e disperato, è passato un mese e non è cambiato niente…non mi ha cercato non ha fatto il benché minimo cenno, ci ho sperato e ogni giorno è stato peggio… mi passerà…me la farò passare”
“ma tu neanche hai fatto niente” disse Remus
“cosa pensi che avrei dovuto fare, fare di nuovo io il primo passo per farmi nuovamente elencare la lista dei miei difetti “approvata e corretta da Lily Evans”, se continuo a stargli dietro non mi passerà mai, invece così…ci sto lavorando”
“pensi che ci voglia tanto?” chiese Sirius
“come sempre ti dimostri un maestro di tatto” intervenne Remus che guardava Sirius scioccato “mi sta già passando” “non si direbbe”continuarono i due ignorando Remus
“non sto più male per lei”
Sirius sapeva che non era assolutamente vero, e prima se ne sarebbe reso conto prima avrebbe potuto conquistarla “oh, per fortuna,dai su lei no ne vale la pena, stare male per lei? Su dai è una ragazza come tante, ce ne sono migliaia migliori di lei, più belle, più simpatiche, più disponibili …”
la reazione che Sirius aveva previsto non tardò ad arrivare
“Felpato…più simpatiche, più belle, più intelligenti? Non esiste nessuno, sulla faccia della terra… e poi Lily vale l’attesa, vale la rabbia, le litigate, i pranzi saltati e le notti insonni, Lily ne vale sempre la pena…”
Sirius scoppiò nella sua solita risata simile ad un latrato e scompigliò ancora di più i capelli di James
“ e ora cos’hai da ridere?” chiese lui indignato
“so per certo che niente al mondo ti potrebbe distogliere da lei… è inutile… e anche lei, ormai è presa, non so bene come, non so bene quanto ne sia consapevole, ma è cambiata nei tuoi confronti”
“non hai idea quanto vorrei chiederti”
“si è sparata una scenata di gelosia perché non avevi lasciato Diana dopo le vostre lettere infuocate”
“ma quale lettere infuocate… ma quale scenata di gelosia… era infastidita perché è la persona più orgogliosa che io conosca”
“si certo, e i capelli verdi? E il levicorpus, e le domande di come stavate insieme, da quando, come… in che termini, la minaccia alla babbana di picchiare Diana, quella, devo dire è stato uno spasso”
“ferma ferma felpato, di cosa accidenti stai parlando?” chiese basito
“ah…ha sentito Diana che parlava male di lei e le ha tinto i capelli di verde, hanno litigato per te e lei le ha fatto il levicorpus e mi ha subito chiesto informazioni abbastanza insistentemente”
“che informazioni?” continuava a chiedere James, così avido di informazioni che neanche si accorse di aver rovesciato il suo bicchiere di succo di zucca sui pantaloni di Peter.
“se stavate insieme, da quanto…quanto” “quanto?” “quanto siete andati oltre”
“ah… cosa gli hai detto?” “cosa gli ho detto… che sembravate due dannati conigli…”
James sorrise, poi rise di cuore, poi però torno a rabbuiarsi “non significa niente, le ha tinto i capelli perche Lily non può sopportare una ragazza come Diana, litigavano perché qualcuno avrà insinuato che io le piaccio e ti avrà domandato perché era curiosa…”
“si, anche per questo, ma dai anche se non la sopporta quell’accanimento contro Diana non è da lei, Lily è una così brava ragazza. Lei ti accusa di essere spavaldo, un pallone gonfiato,arrogante… in realtà quando si tratta di lei tu sei assolutamente insicuro, è una maschera, e prima la calerai e prima la conquisterai…tu ci hai messo cinque anni per metabolizzare che quello che provi per lei e amore, te l’ho già detto lo capirà anche lei, dannazione sei il mio migliore amico, ergo sei fantastico, lo capirà, ma tu adesso dalle tempo”
“grazie Sirius” disse debolmente James
“dici solo questo?” Chiese Sirius fingendo un broncio
“ci penserò su…andiamo Felpato… tutto questo parlare, confrontarsi non è da te… mi preoccupo” disse finalmente ridendo James
“zitto cervide” “ecco che torna il cane rognoso” e una zuffa li zittì entrambi.
“provate con l’essere amici potrebbe funzionare” provò Remus, James annuì, anche stavolta l’avrebbe cercata lui, si alzò e si diresse di nuovo nelle cucine.
“grazie Sirius” intervenne Remus sorridendo di cuore “perché mi ringrazi Remus?”
“perché avevo promesso a Lily che avrei parlato con James ma non l’ho fatto, non sapevo che dirgli” spiegò il lupo in leggero imbarazzo, cento volte aveva cercato di parlargli, ma ogni volta vedeva lo sguardo sconfitto di James e perdeva parole e buoni propositi.
“per servirti” disse Sirius alzando il suo calice in direzione di Remus
 
 
Era maggiorenne… era finalmente maggiorenne, Lily sorrise tra se e se, pensava di poter sentire l’assenza della traccia, niente glielo faceva percepire ma in qualche modo si sentiva diversa,decise di alzarsi dal letto, tirò le tende e vide il dormitori tutto addobbato con striscioni rosso-oro che le auguravano buon compleanno, letteralmente, le sue amiche li avevano stregati perché lo facessero ad ogni suo movimento.
”tanti auguri a Lily tanti auguri a Lily”stavano cantando a squarcia gola le sue amiche di dormitorio saltellando
“grazie ragazze” disse Lily abbracciandole
“apri i regali, su apri i regali, apri i regali” “si alice” disse esasperata ma sorridente Lily, guardando teneramente Alice
“questo é il nostro”dissero in coro le amiche, porgendole un astuccio rettangolare di velluto rosso
“oh, ragazze, è meraviglioso” disse Lily aprendolo e tirando fuori un orologio d'oro, con stelle al posto delle lancette.
“sai nel mondo dei maghi è usanza regalare un orologio ad un mago quando diventa maggiorenne, sapevamo che i tuoi non sanno di questa tradizione, e così abbiamo pensato…” spiegò Mary
“grazie ragazze… è bellissimo” disse Lily sorridendo commossa, era strano come quell’oggetto che niente aveva di magico le faceva sentire ancora di più l’appartenenza a quel mondo, al suo mondo.
“giralo, c’è un incisione” disse esaltata Alice, nella cassa avevano scritto “ci saremo sempre, come sempre ci sarà il bene che ci lega, A. & M.”
“voleva scrivere ricordati delle ragazze più fighe di Hogwarts ma gliel’ho impedito” continuò divertita Alice
“era solo un idea” disse fintamente stizzita Mary, Lily le abbracciò strette, e cercò di mettere in quell’abbraccio tutta la riconoscenza e il bene che aveva per quelle due squinternate, poi apri gli altri regali, quello dei suoi genitori, una collana con il suo nome, quello di Petunia,un bruttissimo fermaglio rosa che avrebbe fatto a pugni con il suo colore di capelli, un bracciale da parte di Sirius e Remus, pacchi di dolci e libri da delle sue amiche di Grifondoro e da Frank, poi notò un altro regalo, sembrava una scatolina di quelle che contengono gli anelli ma più grande, nera di pelle, la scatola non era nuova, non era vecchia la definizione giusta era antica, era assurdo come una scatola potesse sembrare tanto preziosa, c’era un biglietto
“Cara Evans,
Lo so non ci parliamo da un po’, spero non ti dispiaccia se nonostante questo io abbia voglia di augurarti buon compleanno… beh… Auguri! Ora mi sento stupido, lo so sorriderai e dirai che lo sono… dopo aver assodato questo che ne dici di una tregua? Anzi una mia resa senza condizioni? Proviamo ad essere amici, dai su è una buona idea
Ps: spero che ti piaccia
Sempre servo tuo, James”
 
Dentro quel pacchetto c’era una spilla a forma di giglio, era in oro bianco e quelli che scintillavano sembravano piccoli brillanti, Lily non aveva visto niente di così bello o così prezioso in vita sua, smise di guardarla solo quando fu scossa dalle sue amiche, che a loro volta si passarono biglietto e regalo e capirono lo sbigottimento di Lily davanti a tale meraviglia
“è stata forgiata dai folletti” disse Alice, “come fai a saperlo?” chiese Lily che continuava ad ammirare la spilla che aveva tra le mani “una cosa così bella… per forza”
“non la posso accettare” “come no?”chiese allibita Alice “è troppo preziosa” disse semplicemente Lily
“caro Potter,
grazie per gli auguri, mi hanno fatto tanto piacere, anche se some al solito sei contorto e si tanto stupido, hai avuto una splendida idea, proviamoci!
Ps:non ho mai ricevuto niente di più bello.
Lily”
 
James scrisse almeno tre risposte, poi respirò, strappò tutto, dovevano essere amici, doveva trattenersi.
 
Appena scesa in sala grande passò un buon quarto d’ora a ringraziare chi le faceva gli auguri, poi si avvicinò ai malandrini li ringraziò per gli splendidi regali “Potter ti posso parlare” disse poi rivolgendosi a James
“si certo, andiamo in giardino?” “no, ho freddo, andiamo di là” disse indicando i corridoi, James annuì e la seguì
“il regalo che mi hai fatto è davvero meraviglioso ma non lo posso accettare” disse porgendogli l’astuccio ma lui la blocco
“è un regalo, è perfetto per te, il tuo nome non significa forse giglio?” disse lui sorridendo, un po’ compiaciuto dal fatto che le fosse piaciuto il regalo, lei abbassò lo sguardo e penso che era bello quando sorrideva anche se quella faccia compiaciuta la seccava
“si è così, appunto è fin troppo perfetto, non saprei come ricambiare”
lui la guardò stupito “ricambiare? Non ti ho fatto quel regalo per avere qualcosa in cambio”
“si lo so, ma ti sarà costato un fortuna”
“no è un cimelio di famiglia, ce l’abbiamo da generazioni” disse lui non curante, lei spalancò la bocca
“ancora peggio allora… dai veramente non lo posso accettare”
“quanto dovrà andare avanti questa discussione, è una cosa bella che voglio che abbia tu, niente di meno e niente di più, dai prendilo mi offendo” disse addolcendo l’ultima parte
“va bene, ma se litighiamo voglio che tu lo riabbia indietro”
“sai che allora puoi ridarmelo subito” disse lui sarcastico
“guarda che non ci metto niente a trovare un motivo per ridartelo” disse lei, un pizzichino inacidita dal suo sarcasmo
“non lo fare, starà splendidamente vicino al tuo viso” disse lui piegando un po’ la testa di lato e sorridendo
“ehm, e com’è che l’hai portata qui?” tentò lei per cambiare discorso
“non era già qui, era nella mia camera blindata, ho mandato il mio elfo domestico alla Gringott”
“hai un elfo domestico?”
“ne avevo più di uno,quattro per la precisione, poi quando sono morti i miei ho venduto maggior parte delle nostre proprietà e i tre più giovani li ho lasciati a servizio nelle case, avrei voluto liberarli ma non hanno voluto, ho anche chiesto loro se avessero voluto venire a Hogwarts ma non faceva per loro e così li ho affidati ai dei cari amici dei miei genitori che hanno comprato le case, continuano a venire a trovarmi e si trovano bene con i nuovi padroni… mentre quello più anziano, Blinki no ne voleva sapere di lasciarmi, e così lavora qui nelle cucine, e ogni tanto lo mando a sbrigare delle commissioni, devo presentartelo è fantastico”
“ammirevole che tu li abbia voluti liberare, non è ciò che si aspetta da un mago purosangue” lui fece un verso di disgusto e scosse la testa come se la parola purosangue fosse un qualcosa fastidioso e da scacciare
“è stato difficile vendere le proprietà di famiglia?”
“per alcune si…” “non avrai venduto casa tua?” chiese allarmata Lily,se n’era innamorata, James sorrise, “no quella no, ho venduto la case in montagna, quella al lago, era vicino casa dei Lastrange, bleah, un po’ di terreni, Sirius dice che sono stato un idiota a vendere i terreni vicino Londra e a tenere invece quel pezzetto di terreno a Godric's Hollow, non ci avrei comunque fatto molto ma quel posto mi piace”
“è il villaggio dove abitava Silente?” chiese, pur conoscendo già la risposta
“si, è un posto carico di magia, ha un aspetto caratteristico, e quando penso ad una casa tutta mia mi immagino li, non nel maniero dei miei troppo pieno di ricordi, poi è dove sono sepolti i Parevell, sai noi discendiamo da loro, non che mi interessi la discendenza ma erano dei geni”
“credi alle storie per bambini?” “vedo che sei informata sulle storie e le dicerie del mondo magico” disse lui compiaciuto, con la faccia di chi la sapeva lunga
“certo che lo sono, mi hai fatto venire voglia di andare a vederlo quel villaggio”
“sono sicuro che ti piacerà, se qualche volta mi farai l’onore ci andremo insieme”
“ci penserò su” disse lei vaga, le suonava anche questo come un appuntamento.
passeggiando erano quasi arrivati alla torre di corvonero “come mai hai venduto tutto?”
“vedi, io sono l’ultimo dei Potter, ho ereditato un sacco di cose, e da qui non ho modo di gestirle, poi non ero particolarmente legato a nessuna di quelle, ci andavamo pochissimo, e così ho pensato meglio venderle ora…”
“è strano come per te sia normale essere così ricco” disse Lily, per nulla scocciata, era una costatazione, James non stava ostentando niente, era semplicemente sincero
“vedi la cosa assurda di essere purosangue e che si ereditano fortune solo portando un cognome, non abbiamo fatto niente per avere tutti quei soldi, ma è così, papà aiutava i maghi non fortunati come noi, e così tutto quello che ho venduto l’ho dato in beneficenza, Peter stava per svenire” Lily rise per l’ultima frase, poi lo guardò, ancora una volta James parlava come se non avesse fatto niente di straordinario, è vero a volte era davvero uno sbruffone, ma non per le cose davvero importanti, non riuscì a formulare nessun complimento per ciò che aveva fatto e quando smise di ridere si limitò a sorridergli, James penso che la spilla non era neanche lontanamente bella quanto lei. Risero ancora talmente tanto da non accorgersi di aver saltato antiche rune e cura delle creature magiche, all’improvviso Lily guardò il suo nuovo orologio e si rese conto di essere in ritardo per la lezione di incantesimi
“oddio è tardissimo, oggi ci sono i duelli”
“ma cosa andiamo a fare, io sono il migliore, non c’è niente che Vitus possa insegnarmi” Lily lo guardò storto
“dai dimmi come faccio a non pensare che sei un pallone gonfiato” disse lei guardandolo torvo
“non sono un pallone gonfiato, è la pura verità”disse lui aprendo le braccia
“ah già dimenticavo il grande James Potter, entriamo dai” disse quando erano arrivati davanti l’aula
“oh bene signorina Evans signor Potter, visto che siete insieme sistematevi sulla pedana, comincerete per primi a duellare”
“su dimostrami quanto sei bravo” gli disse Lily
“oh no Evans sei una ragazza, per di più è il tuo compleanno… non potrei mai” disse lui ghignando, Lily evampò di rabbia, come osava, si disposero uno di fronte all’altro il primo incantesimo di James invece di colpire Lily fece scivolare gran parte della sua gonna a terra, lasciando Lily con una buona porzione di gambe scoperte, si udirono molti fischi, ma non durarono molto, Lily trasfigurò la stoffa in una sbarra di metallo che colpì James,si guardavano ora con aria di sfida, una strana luce luccicava negli occhi di entrambi cominciarono poi il duello molto più seriamente, entrambi scagliarono incantesimi sconosciuti alla maggior parte della classe, non si facevano male, erano entrambi bravi a schivarli con contro incantesimi furono interrotti da Vitus, quando ormai erano passati venti minuti e non c’era assolutamente un perdente ma ben due vincitori
“miei cari ragazzi, oggi avete assistito a uno dei più interessanti duelli mai tenutisi a Hogwarts, il livello di questi maghi è ben oltre le mie più rosee aspettative, 50 punti verranno assegnati a Grifondoro per questo ammirevole esempio di destrezza” entrambi si guardavano, avevano un leggero fiatone, entrambi stavano gareggiando per vincere, e rimasero sorpresi del livello dell’altro, James l’aveva sempre supposto che Lily era così brava, James ne aveva dato prova con i suoi stupidi scherzi ma lei non si era mai fermata a pensare di attribuirgli i meriti, scesero dalla pedana
“è stata una delle cose più eccitanti della mia vita, sei stata fantastica” disse lui, era strano si sentiva più orgoglioso di Lily che di se stesso
“non azzardarti mai più a dubitare di me” disse lei guardandolo dritto negli occhi
“non l’ho mai fatto, stavo solo scherzando prima” disse lui triste, vedendo che lei era davvero arrabbiata,
“ok…” disse lei poco convinta ma si sedettero lo stesso vicini a guardare gli altri duelli, altri punti furono dati ad Alice, Sirius, Lupin e Severus, gli unici ad aver combattuto bene quasi quanto Lily e James.
“ah Potter ho un problema per la spilla” disse Lily mentre uscivano dall’aula
“oh no ancora” disse lui frustrato
“stai un po’ zitto” disse lei seccata ma poi sorrise per il broncio da bimbetto viziato che lui aveva messo su
“non posso tenere la spilla qui, e non me la sento di spedirla con un gufo a casa” spiegò lei
“posso chiamare Blinki e farla riportare in banca, e ogni volta che vorrai metterla basterà chiamarlo” disse James dopo averci pensato su
“oh no non mi pare il caso, poverino non posso fargli fare avanti e indietro”
“ma no lui ne sarà più che entusiasta, Blinki vieni qui” un secondo dopo davanti a loro c’era un elfo domestico ben curato, grassottello con qualche pelo in testa e decisamente vecchio, era diverso dagli altri elfi domestici che Lily aveva visto, non che ne avesse visti molti, ma quello sembrava particolarmente in salute.
“signorino James” disse inchinandosi fino a toccare con la fronte sporgente il pavimento “signorina Evans” disse ripetendo l’inchino
“ma come fa a conoscermi?” chiese un attimo disorientata Lily, prima che James riuscisse ad aprire bocca l’elfo cominciò a spiegarle
“il mio padroncino mi racconta sempre quanto bella lei sia, quanta grazia, delicatezza, intelligenza e forza emana la sua persona, ha tanta cura delle foto che la ritraggono e poi”
“si grazie Blinki basta così” lo interruppe imbarazzato James
“oh certo padroncino, le serve qualcosa?”
“si, ti dispiacerebbe riportare la spilla alla Gringott?”
“non è piaciuto alla signorina Evans il cimelio della mia nobilissima casata? è un vero peccato, il mio padroncino ci teneva molto, è strano che lui abbia sbagliato, è sempre così attento e perspicace, poi buono gentile, forte, altruista, bello oltremisura”
“si Blinki per favore basta, no a Evans è piaciuto, però lo vuole tenere in un posto sicuro, quindi vorrei chiederti la cortesia di riportarlo alla Gringott e ogni qualvola la signoria te lo richiederà tu lo andrai prendere, pensi di poterlo fare?”
“oh certo padroncino, per così poco”
“grazie Blinki” ora fu Lily a parlare, fino ad allora si era limitata a ridere delle facce che James faceva mentre il suo elfo straparlava
“si figuri signorina Evans” Lily gli porse il pacchetto e lui scomparve.
“capisco perché lo trovi simpatico, ti venera! comunque è adorabile, grazie ancora per la spilla e per la soluzione, ringrazia Blinki quando torna, ora vado, ci vediamo dopo”
Il tempo che James potesse formulare una frase lei se n’era già andata.
Avevano passato la mattinata insieme, era stato estremamente piacevole, il tempo era passato senza che se ne accorgessero, avevano parlato di sciocchezze e cose serie, c’era una bella intesa e una strana complicità, l’avevano capito entrambi… la ragazza in modo particolare.
 

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Capitolo 14
*** l'ombra di Piton ***


A pranzo, Lily, si stupì ancora una volta di trovare da mangiare le sue cose preferite, sollevò gli occhi e sorrise a Sirius che le indicava quel bendiddio sorridendo sornione, James intercettò quegli sguardi ma non capì.
“Lily si può sapere dove sei scomparsa tutta la mattina?” chiese, canzonandola, Mary
“ero con Potter” disse lei, con una nonchalance che non aveva
“oh, hai sentito Alice? Era con Potter…” disse beffarda Mary scandendo al limite dell’impossibile l’ultima parte
“e cosa facevate ?” chiese Alice mollando la mano di Frank, che la guardò così accigliato da far scoppiare Mary a ridere..
“abbiamo parlato…” disse quasi in un sussurro Lily, giocherellando con la sua forchetta, che si ostinava a fissare per non incrociare gli sguardi indagatori delle sue amiche.
“parlato… per più di due ore e mezza voi avete parlato…” le fece eco Alice
“beh che c’è di male?” chiese sulla difensiva Lily, finalmente guardandole, anche fissare una forchetta aveva un limite.
“già è abbastanza strano che una ragazza e un ragazzo parlino ininterrottamente per due ore, mettici, per di più, che eravate tu e James a parlare e converrai che la cosa è assolutamente pazzesca” disse Mary analizzando la situazione con un ghigno vittorioso in volto.
“lo sapete, stiamo provando ad essere amici” all’improvviso la forchetta era di nuovo interessante
“direi che la prova è stata superata” disse Alice mimando un applauso
“non del tutto” rispose Lily tristemente
“come non del tutto? non ti sei trovata bene?” chiese allarmata Mary
“oh si, mi costa tanto ammetterlo ma lui è stato dolce, simpatico e ho riso un sacco, è decisamente la persona più simpatica che io conosca” disse Lily entusiasta
“ehi”disse imbronciata Mary
“dopo di te naturalmente” le sorrise Lily
“e allora cosa c’è?” chiese Alice
“ogni tanto se ne esce con qualche frase tipica da Potter” spiegò Lily quasi addolorata
“beh tecnicamente lui è Potter” convenne ironicamente Mary
“ed è proprio questo il punto! un pizzichino arrogante lo è sempre, e quando lo è smonta un pò quello che di positivo penso di lui” aveva pronunciato la parola arrogante con la classica acidità con la quale prima si rivolgeva a Potter, anche se poi se n’era pentita
“oh Lily, piano piano capirai che quello è solo un piccolo difetto” le parlava incoraggiante Alice
“sarà…” e mentre si girava a guardarlo lui era in piedi sulla panca che faceva finti inchini dopo aver fatto scomparire il pranzo dei Serpeverde,
“un piccolo difetto dicevi?” disse sconsolata Lily rivolta ad Alice che scuoteva la testa ridendo.
 
 
“Portiamo giù queste bottiglie” disse Alice in tono autoritario
“uffa perche noi?” Mary si era già a accoccolata sul letto e guardava Alice col broncio
“secondo te potevo chiedere alle altre di aiutarmi a pulire?” cercò di convincerla Lily con fare diplomatico
“perché no? A noi lo stai chiedendo…” disse Mary indicandosi melodrammaticamente
“ma voi siete speciali” sorrise beffarda Lily
“mi sto pentendo di aver organizzato una festa con le altre” disse Mary, incrociando le braccia al petto
“uh ma quanto brontoli su dai alzati” la esortò Alice
“ma non possiamo andare domani?” ormai Mary era diventata ridicola mentre le supplicava
“no meglio pulire ora” disse Alice, passandogli delle bottiglie non del tutto vuote, scesero in sala comune, e videro Frank seduto davanti al fuoco
“non centra niente che c’è Frank qui con il tuo voler pulire tutto ora?” disse sarcastica, alzando un sopracciglio Mary  
“Ehm no…” disse Alice, sembrava una bambina sorpresa a rubare delle caramelle
“si certo Alice, devo dire che sei molto credibile” la prese in giro Lily
Mary posò le bottiglie non ancora finite sul tavolino vicino al divano dov’era seduto Frank, Alice appellò un sacco della spazzatura e ci riversò dentro tutti i rimasugli della festa e così fece anche Lily, si sedettero ai lati di Frank quando videro tre dei quattro malandrini che rientravano dal buco,
“ehi che ci fate qui?” chiese Mary sorridendo
“potremmo farvi la stessa domanda” disse Sirius scrollando le spalle, come se fino ad allora avesse mantenuto una posizione scomoda, effettivamente era così, aveva camminato dall’infermeria alla sala comune nascosto sotto il mantello insieme a Peter e James.
“siamo scese a buttare gli avanzi della per festa di Lily” spiegò Alice.
“una festa?”  chiese Peter
“si, abbiamo invitato le nostre amiche su al dormitorio…” spiegò Mary
“notevole ragazze” disse Sirius compiaciuto, sedendosi nella poltrona vicino a Mary
“e voi dov’eravate?” chiese Lily, rivolta a James che la guardava, lui le sorrise ma fu Peter a parlare
“siamo andati a trovare Remus che è in infermeria”
“in infermeria?” chiese Mary Allarmata
“si ha mangiato troppo a cena” disse Sirius fulminando Peter con lo sguardo
“e voi avete bevuto un po’ troppo” disse Frank indicando le bottiglie di burrobirra e Whisky
“si ma eravamo in dieci” si giustificò Alice passando le mani intorno al collo del suo ragazzo che non smetteva di guardarla storta, James continuava a guardare Lily di sottecchi.
Sirius prese una delle bottiglie sul tavolino e bevve quello che ne rimaneva
“oh Sirius che schifo non sai neanche di chi è” disse Alice guardandolo nauseata
“molto probabilmente è di una ragazza con cui sono andato a letto, ergo l’avrò anche baciata… quindi non vedo cosa ci sia di male…” spiegò lui beffardo
“non sei andato con tutte le ragazze di Hogwarts” disse Mary indicando loro tre
James per un attimo guardò Lily allarmato, naturalmente non per Sirius, aveva paura, paura  che lei potesse essere stata con qualcuno. Quel pensiero lo faceva stare male quasi fisicamente, dovette far ricorso a tutto il suo autocontrollo per non scoppiare, gridare o chiederglielo.
“voi siete l’eccezione” disse Sirius, alzandosi e scuotendo un'altra bottiglia per verificarne il contenuto
“c’è da dire che sei davvero modesto” disse Lily accigliata
“Non è questione di modestia ma di statistica” la canzonò lui, Lily penso che mai come in quel momento aveva una faccia da schiaffi.
“ah già dimenticavo il grande e bellissimo Sirius che fa stragi di cuori” rise di cuore Lily, tirandogli un pugno sulla spalla, Sirius intercettò il pugno e cominciò a farle il solletico
“non permetto a nessuno di mettere in dubbio le mie doti di conquistatore, ne la mia bellezza” diceva lui ridendo
Quando ormai non ce la faceva più dal ridere dichiarò la sua resa“ok ok basta, sei il più bel ragazzo di Hogwarts e quello con più ragazze”
“sulla bellezza non mi esprimo, ma sul numero di ragazze concordo pienamente” si intromise  James
“più di te?” chiese sarcastico Frank, Alice gli pizzicava il braccio ma ormai il danno era fatto
“certo che più di ramoso, eh fratello di quanto ti batto, almeno di una quarantina?” lo stuzzicò Sirius
“non esagerare, a conti fatti tu mi batti per una ventina di ragazze” disse non pensandoci James
“scusate la curiosità, ma di che cifre state parlando” chiese Mary
“beh come diceva il mio compare a conti fatti, le mie conquiste… beh si insomma, non sarei un cavaliere se dicessi le ragazze con cui sono andato a letto, ma io non sono un cavaliere quindi… si aggirano sulla cinquantina, mentre quelle del mio compare una trentina” spiegò Sirius, non compiaciuto, come se effettivamente stesse esponendo un calcolo statistico, ma questo non gli impedì di scoppiare nella sua solita risata simile ad un latrato
Lily trasalì, sembrava le avessero buttato un peso in fondo allo stomaco.  
“oh mio Dio hai fatto altro nella vita?” chiese scioccata Mary
“certo che si Mary,” rispose fintamente indignato Sirius “ma sai com’è la notte soffro d’insonnia…”
“sei davvero raccapricciante” “disse Lily, evitando in tutti i modi di guardare James
“grazie Lily… scioccarti è sempre piacevole”.la prese in giro Sirius, non si rese conto che il ragazzo di fronte a lui, quello per cui avrebbe dato la vita in quel momento avrebbe voluto ucciderlo
Frank rise e Alice lo fulminò con lo sguardo e poi gli chiese accigliata
“e tu allora? Con quante ragazze sei stato”
“perché questa conversazione ha preso questa piega, in genere queste cose sono private, personali…”
“sii uomo Frank” disse arrogante Sirius, poggiando il mento sulle sue mani incrociate per godersi lo spettacolo
Frank stava sudando, guardò amorevolmente Alice che ricambiava il suo sguardo tutt’altro che benevola “beh, ehm.. naturalmente prima di stare con te” “ci mancava… illuminani Frank”
“ beh con sei ragazze…” disse velocemente, biascicando quasi
“che cosa?” disse, ora arrabbiata, Alice, non aveva mai avuto il coraggio di chiederglielo. “ti sei dato alla pazza gioia…”
Sirius si guastava la scena, si era poggiato al divano e aveva allungato le gambe
“ beh proprio alla pazza gioia non direi,c’è da dire che sei andato con il triplo delle ragazze con cui è stato Peter”
“ehi” disse offeso il diretto interessato
“dai Alice, non essere arrabbiata, l’importante è che ora ha capito che tu sei la donna della sua vita, e credimi l’ha capito, per te è cambiato” disse Sirius serio, anche se James si chiedeva se stesse parlando anche con Lily oltre che con Alice
“detto da te è poco credibile” disse Alice seccamente
“su su Alice… era prima” disse Mary
“cambiamo discorso?” tentò Frank
“no no voi vi siete fatti i fatti miei, ora voglio farmi un po’ di fatti vostri” disse Sirius
“mi sembra diplomatico” rise Mary
“su un giro di prime volte” disse Sirius,Peter salì su al dormitorio e prese delle bottiglie di liquori
“dove le hai prese?” chiese Alice
“non lo volete davvero sapere” disse James
“essendo il più bello della stanza comincio io”disse Sirius, prese la bottiglia, la stappò e disse
“tredici anni e due mesi” bevve e passò la bottiglia a James
“quattordici anni” e bevve anche lui
“ma vi state rendendo conto di quello che state dicendo?” disse Alice guardando entrambi 
“no, cosa?” dissero in coro i due
“dire che siete stati precoci è dire poco” rise Alice, stupendosi della loro perplessità
“ma con chi diamine siete stati a quell’età” chiese Frank
“Kim Harrison di Corvonero” dissero in coro e dopo si guardarono e scoppiarono a ridere
“per morgana fratello è quasi incesto…” disse Sirius ridendo
“in un certo senso si…” e scoppiarono a ridere 
James passò la bottiglia ad Alice
“a quindici anni” sussurrò Alice passò la bottiglia a Mary
“a sedici anni” e bevve anche lei, passò la bottiglia a Lily
Jamas quasi si strozzò si alzò
“dove vai amico?” chiese Sirius
“devo andare in bagno” e fece un cenno con il capo a Sirius che tirò fuori dalla tasca uno strano specchietto
“Allora Lily” la incalzò Sirius
“non ho mai…beh si insomma” sussurrò “non sono mai stata con nessuno” bevve e passò la bottiglia a Frank
“a quindici anni” disse quest’ultimo bevve e passò la bottiglia a Peter
“sedici” disse e Frank e Sirius scoppiarono a ridere
Dopo un po’ li raggiunse James che aveva un sorriso da una parte all’altra della faccia Lily sapeva che non avrebbe potuto sentirla e si chiese per cosa sorridesse, Sirius scosse la testa e sorrise anche lui di rimando per la gioia dell’amico e posò lo specchio in tasca
 
“a quest’ora i prefetti saranno rientrati, andiamo a fare una passeggiata?” chiese Frank ad Alice quella sera l’avrebbe portata persino sulla luna per fargli passare l’arrabbiatura
“codaliscia andiamo a mangiare” disse Sirius poi lanciò un occhiata a Mary, che improvvisamente sentì di avere fame, James si segnò mentalmente di ringraziare Sirius, Lily si sedette sul bracciolo della poltrona davanti al fuoco, James le si parò davanti, lei continuava a non guardarlo, lui si abbassò in modo che fossero faccia a faccia
“ehi Evans” disse lui sorridendo
“Potter” disse lei glaciale
“che c’è? non mi hai parlato per tutta la sera” disse lui continuando a stare piegato
“non credi che abbiamo parlato abbastanza oggi?” disse lei acida alzando, finalmente lo sguardo
 “è proprio questo il punto” disse lui accigliato, le sollevò il mento con il dorso della mano
“che vuoi dire” chiese lei smarrita
“per Merlino Evans, con te è sempre così, va tutto bene e poi… cosa c’è, cos’hai?”
“non ho niente…” il suo tono diceva l’opposto
“allora presumo di aver fatto qualcosa… mi sto sforzando ma non penso di aver fatto niente di male” disse sarcastico
“ecco, tu non pensi di aver fatto qualcosa di male” scattò lei, lui la guardò basito, si sedette vicino a lei, sulla poltrona con le mani sul viso
“a volte mi viene da pensare che vedrai sempre e solo la parte sbagliata di me.” disse James tra l’arrabbiato e lo sconsolato
lei si girò,ora aveva la gamba sulla sua, non se ne curò “forse hai solo una parte sbagliata”disse sarcastica
“oh Evans, ti prego dimmi cos’h sbagliato stavolta” disse lui piagnucolando
“sei stato con tutte quelle ragazze” lo accusò lei
“Evans quello era prima” cercò lui di giustificarsi
“prima quanto? Solo un anno fa” le fece notare
“un anno fa io per te non esistevo, quindi perché ti interessa?”il tono della sua voce si era alzato
 “anche quest’anno che abbiamo cominciato a parlare sei stato con tante ragazze” disse lei, con voce sconfitta
“non è importante” disse poi piano lui
“è questo che mi fa arrabbiare: che tu non dai peso a queste cose mentre molto probabilmente quelle ragazze ci sono rimaste male” ormai Lily inveiva contro di lui
“quelle ragazze sapevano a cosa andavano incontro, sono sempre stato fin troppo chiaro” il suo tono era fermo e deciso
“ma ci speravano, speravano che tu cambiassi, ma tu non l’hai mai fatto” dovette girarsi stava per scoppiare a piangere,perché all’improvviso le importava così tanto che lui con tutte quelle ragazze fosse stato uno stronzo? perché le importava così tanto che avessero sofferto? lei aveva paura di provare le stesse cose, eppure allo stesso tempo ne era gelosa, quelle ragazze erano state coraggiose, è vero l’avevano perso ma l’avevano anche avuto, e per questo le invidiava, il pensiero che lui le avesse toccate, baciate era lacerante. Lui sentì la sua voce incrinarsi, la prese dal braccio per girarla, ma lei scivolò dal bracciolo della poltrona e gli finì in braccio
“non ho mai preso in giro nessuno, mi dispiace se hanno sofferto, a molte è andata bene così, non lo farei con…” le prese il volto tra le mani “con te non lo farei mai” tentò di giustificarsi, di spiegarsi, era stato uno stupido, ma lei doveva capire che era una cosa passata, ed era la cosa che a lui maggiormente premeva farle comprendere.
“Potter tu sei così” la sua voce ora non tremava, era severa
“visto… posso fare miracoli, per te non cambierà niente” era triste, aveva sentito la sua voce cedere quasi il posto alle lacrime, ma non capiva perché, rabbia forse, non poteva essere più lontano di così dalla verità  
“non è vero, dimostramelo, dimostrami che sei cambiato, che non lo faresti più” voleva davvero che lui glielo dimostrasse  
“dimostrami che puoi fidarti di me…” la rimbeccò lui
“dimostrami che sei degno della mia fiducia” controbattè
“dimostrami che non partirai prevenuta” gli sorrise
“dimostrami che non sei un idiota” lo schernì
“dimostrami che non sei insopportabile” ormai rideva di cuore
“io non sono insopportabile” si imbronciò lei
“oh si che lo sei”
“no che non lo sono”
“sei petulante, insopportabile, puntigliosa, maestrina, orgogliosa”
“hai finito?” lo guardò fintamente scocciata
James la guardò dritta negli occhi , Lily non si era resa conto di com’erano, quando se ne rese conto percepì una stretta allo stomaco, strana, non aveva mai provato niente di simile, non smetteva di guardarla, era seduta in braccio a lui, la poteva toccare, non sapeva cosa avrebbe mai potuto distoglierlo,sembrava che il tempo si fosse fermato, era un momento perfetto, ma non ci fu bisogno di qualcosa ma di qualcuno che li interrompesse
 
“ragazzi” disse Peter, i loro amici trovarono Lily in braccio a James che le teneva il viso, lei si alzò di scatto
”cosa c’è Peter?” disse James senza neanche guardarlo, Sirius lo colpi in testa,e disse “no niente”
“vabbè noi andiamo a dormire” disse Alice diede un bacio a Frank e si avviò seguita da Mary
James fece un cenno con la testa ai suoi amici che salirono su per il dormitorio
“Evans” lei stava per salire, anche se si era attardata un po’ più del dovuto, sperava che lui la chiamasse
“si?” disse voltandosi
“buonanotte” disse lui dolce
“mi devi una risposta” lo riprese lei sorridendo
“si? A quale domanda?”chiese
“ti ho chiesto se hai finito con la lista dei miei difetti rivisti e corretti da James Potter”
lui scoppiò a ridere “è esattamente come definisco io quando sei tu ad elencarli”
lei lo guardò storto “io non ti ho mai fatto liste” disse imbronciandosi
“spero tu non stia dicendo sul serio” lei sorrise e gli fece la linguaccia
“hai ragione non avevo finito di risponderti” disse avvicinandosi
“dai allora, cos’altro sono?” quando ormai erano vicinissimi le sussurrò all’orecchio
“sei bellissima” si scostò, la guardò, lei arrossì e lui pensò che così fosse ancora più bella, lei gli poggiò una mano sul petto, lo scostò, ma fu più una carezza
“Notte Potter”disse risalendo su per il dormitorio “notte Evans”rispose continuando a guardarla, Lily dovette usare tutto il suo auto controllo per non riscendere. James l’aveva mandata in tilt, tutte quelle sensazioni non le aveva mai provate con nessuno, il solo contatto le aveva annebbiato i pensieri, un leggero formicolio si era impadronito di tutti i suoi muscoli quando le aveva sussurrato “sei bellissima” si toccò le guance e scopri che stava ancora sorridendo, quel James le faceva uno strano effetto, un bell’effetto.
Lily sapeva cosa la attendeva oltre la porta del suo dormitorio, e infatti l’interrogatorio non tardò ad arrivare. Le amiche erano sedute ognuno sul proprio letto, si vedeva lontano un miglio che fremevano, volevano sapere tutto
“Ma si può sapere cosa stavate facendo?” chiese raggiante Alice
“parlavamo”
“ultimamente è la risposta ad ogni domanda che riguarda James” disse ironica Mary
“eri in braccio a lui” Disse Alice allibita
“sono scivolata dal bracciolo” spiegò Lily
“sai che non è credibile”
“si che lo è”
“perché non ti sei spostata?” le chiese allora Alice
“perché stavamo litigando e non me ne sono neanche accorta” si sentiva a disaggio, le mancavano le risposte
“a me non sembrava che stavate litigando, lui ti teneva il viso” rincarava la dose Mary
“si per guardarlo”
“Sembrava vi stesse per baciare” disse gongolando Alice
All’improvviso nella mente di Lily si fece avanti questa nuova possibilità, James la guardava fissa, erano vicinissimi, forse stava per baciarla, ma lei cosa avrebbe fatto? Molto probabilmente si sarebbe ritratta, ma era sicura che se ne sarebbe pentita, sorrise e quasi si vergognò di quel pensiero
“forse…” disse 
“forse, forse? Lily stai parlando di James” Mary si era ormai alzata dal letto
“lo so, è assurdo, mi sono sentita strana…”
“farfalle nello stomaco?” provò Alice
“più una mandria di ippogrifi” disse Lily e le sue amiche ormai erano in estasi
“oddio Lily ti piace sul serio”
“no, non credo, non lo so” le piaceva James Potter, e sorrideva ancora, James le piaceva e la faceva sorridere
“Lily ma ti guardi, sei raggiante, certo che James ci sa proprio fare”
Ecco le quattro parole che Lily non avrebbe dovuto sentire “James ci sa fare”, si accasciò sul letto, e all’improvviso la scoperta di quelle trenta ragazze le ripiombò sulle spalle,così come una strana consapevolezza: lei non è speciale, e lui che ci sa fare
“Lily che c’è adesso?”
“ho paura che non sia preso da me, ho paura che non cambi” si era sdraiata sul letto e si nascondeva il viso con le mani
“lui è già cambiato, e poi dai non è preso da te? Da quando è entrato non riusciva a toglierti gli occhi di dosso”
“sarà… lo spero” disse, Lily credendoci poco
“Lily non rimuginarci troppo” la incoraggiò Alice.
 
James avrebbe definito quella giornata perfetta, si sdraiò sul suo letto, incrociò le braccia dietro la testa, e si addormentò con il sorriso sulla faccia
 
“buongiorno” disse James raggiante, andò a sedersi vicino a Lily, si sedette con il fianco poggiato al tavolo e allargò le gambe ai lati della panca
“Potter” le sorrise lei
“siete passati da Remus?” chiese Lily
“si siamo appena andati, madama Chips pensa sia meglio stia ancora un po’ in infermeria” spiegò Sirius
“passo più tardi a salutarlo” annunciò Lily
“allora ci andiamo insieme, disse Mary, prendendo il penultimo muffin davanti a loro, James prese l’ultimo muffin, e cominciò a parlare con i malandrini, mentre parlava poggiò il muffin, e Lily prese a rubargli le gocce di cioccolato
“ehi” disse James prese il muffin e alzò il braccio lei quasi gli si arrampicò addosso per prenderglielo, erano praticamente avvinghiati
“dammi quel muffin” brontolava la ragazza
“è il mio” diceva James
“ormai è il mio” sosteneva la rossa
all’improvviso Lily si rese conto delle suo braccio intorno al suo collo e del suo corpo contro quello di lui e si spostò immediatamente, lui capì il suo disaggio e non disse niente, abbassò il braccio,
“tieni è l’ultimo” le disse porgendogli il muffin
“grazie” mangiò il muffin, ma le si era chiuso lo stomaco, si guardarono e si sorrisero imbarazzati, poi Mary gli ricordò di Remus e salutarono i malandrini
 
 
In sala comune Alice, Mary, Lily e Remus erano seduti a studiare , mentre Sirius e James cadevano rotolando dalle scale del dormitorio
“tranquilli tranquilli non ci siamo fatti niente” disse James, sistemandosi la divisa
“peccato” gli sorrise Lily
“come avresti fatto senza vedere la mia bella faccia ogni giorno?” chiese Sirius
Lily sbuffò e non gli rispose
“vieni agli allenamenti?”disse James avvicinandosi al tavolo dove studiavano gli amici
“mi annoiano” gli rispose guardandolo di sbieco, con la testa poggiata sulla mano
“dai…” mise su il suo solito broncio da bimbo viziato
“Potter già devo assistere a tutte le partite… gli allenamenti li salto” dovette trattenersi per non scoppiare a ridere davanti a quella faccia da cagnolino bastonato
“e ti perdi le mie doti di cercatore?” chiese lui sbigottito
“quando mai mi sono interessate le tue doti di cercatore, non tutte ti adorano perché sei capitano della squadra di quidditch” disse lei con ovvietà
“quindi mi adori per qualcos’altro?” la prese in giro lui
“oh si, per come ti scombini i capelli, per come fai l’arrogante, per come trasgredisci a tutte le regole… sono tanti i motivi per cui ti adoro”
“sai essere cattiva quando vuoi” il broncio era tornato
“no so essere sincera potter” lo beffeggiò lei
“non ce la voglio in campo, è una presenza negativa” disse rivolto a Mary
“ok non ce la porteremo” disse lei seria
“brave ragazze, voi si che avete a cuore le sorti di Grifondoro, lei non ha il benché minimo orgoglio”
“io non ho intenzione di vedere te che ti pavoneggi, questo che centra con Grifondoro”
“ma io sono le sorti di Grifondoro” disse battendosi un pugno sul petto con fare teatrale
Alice e i malandrini scoppiarono a ridere Mary e Lily lo guardavano scocciate
“su capitano andiamo ad allenarci, e lo dico per salvarti da questa scena pietosa” disse Sirius, ora fu Lily a ridere
Prima di uscire James la guardò a mo di preghiera, ma lei alzò i libri, per spiegargli che era quello il motivo per cui non andava, James le fece un sorriso storto e uscì
 
 
“dov’è Ramoso?” chiese Lunastorta
“sta scontando una punizione” disse Sirius sdraiandosi sul divano davanti al fuoco e slacciandosi la cravatta
“e come mai non sei con lui”
 “io ero con Annie di corvonero” “oh Sirius” “oh Remus” lo imitò Sirius,
furono raggiunti da Frank e Alice “ehi ragazzi” “Frank, Alice” fecero coro i due malandrini “questi esami mi stanno uccidendo” disse Frank accasciandosi sulla poltrona
“non hai una bella cera effettivamente” disse Remus
“credo che questo sia dovuto alle passeggiatine notturne con Alice”
li canzonò Sirius “idiota” lo rimbeccò Alice
“a proposito di gente che non riesce a stare lontana” riprese il malandrino
 Frank lo fulminò con lo sguardo
“parli di James e Lily?” ridacchiò Alice
“già proprio di loro”
“è una cosa automatica, se sono nella stessa stanza si attirano come due calamite” disse sorridendo Remus
“la cosa sta diventando comica” li prese in giro Sirius,
“credo che non se ne rendano nemmeno conto” convenne Alice
“peccato che c’è qualcosa che li blocca” disse malinconico Frank
“James se la sposerebbe pure, l’unico problema è Lily, Lily è quella che ha ancora dei dubbi” chiarì Sirius
“non potete biasimarla, è difficile fidarsi di uno come James”
“io mi fido ciecamente” disse altero Sirius
“tu non sei una ragazza” lo rimbeccò Alice
“con Lily non lo farebbe mai” disse piano Remus
“noi lo sappiamo, è lei che ancora lo deve capire” disse Alice
Dal buco del ritratto entrò James,
“Gazza è un pazzo” disse arrabbiato
“no il pazzo sei tu che dopo cinque anni ancora gli fai scherzi” disse Remus
“mi ha massacrato” continuò James facendo finta di non ascoltarlo
“James devi finire il tema di trasfigurazione” lo riprese
“Remus non hai cuore, ti dico che sono distrutto…fammi riprendere!”
“facciamo una partita a spara schiocco?” chiese Sirius
“ci sto, Frank Alice volete giocare?”
“si” disse Frank, “no io devo andare, Mary mi aspetta, a dopo” diede un veloce bacio a Frank, che rimase per qualche secondo inebetito e salì su al dormitorio, sentirono poi il ritratto aprirsi, ma non dovettero girarsi per capire chi fosse, bastò vedere il sorriso sulla faccia di James,
“Lily vuoi giocare a Spara schiocco?” le chiese Remus, i ragazzi si erano già seduti attorno ad un tavolino,
“non so giocare mi dispiace”
“non sai giocare a spara schiocco?” chiese esterrefatto Sirius
“non me l’ha mai spiegato nessuno” disse lei seccata
“è più facile fartelo vedere che spiegartelo” disse Remus
“dove mi siedo?” disse indicando il tavolino troppo stretto, James le indicò la sua gamba e lei le si sedette in braccio, James deglutì sonoramente,ma Lily non se ne accorse, attenta com’era a cercare di mitigare le sue guance che era sicura fossero rosse, avevano agito d’impulso, ma la vicinanza tra i loro due corpi creava questa specie di campo magnetico che dava loro una sensazione di calore e quasi di mal di stomaco. Presero a giocare, Lily capì ben poco delle regole, e James non perse mai tanto miseramente
 
 
Avevano vinto anche quella partita, erano primi, e molti punti li separavano dalle altre squadre, era il giorno di San Valentino, James aveva giocato malissimo per il primo quarto d’ora, non vedeva Lily e aveva paura che fosse uscita con qualcuno, ma quando la vide seppe che quella partita l’avrebbero vinta.
Come al solito la festa della vittoria si era protratta fino a notte fonda,intorno al fuoco i reduci di quella notte brava erano Marlene, un amica del settimo anno di Lily, Frank, Alice, Mary e i malandrini, James parlava con Sirius, Lily si sedette nel divano, lui si stese e poggiò la testa sulle sue gambe, lei sussultò per un secondo
“sono distrutto, e tu occupi tutto il divano” spiegò James
“ah io occupo tutto il divano?” disse lei arrabbiata,
“ehi Evans sto scherzando, sei uno scricciolo e io sono altro uno e 85, credi davvero che io pensi che occupi tutto il divano?” la canzonò James, lei non lo degno di uno sguardo e riprese a parlare con Mary.
Cominciò a giocare con i capelli di James, “ti stanno meglio così” disse scherzando, glieli aveva appiattiti
“ti piaccio così?” “no, così no” James le sorrise, ma sotto le carezze di Lily dopo un poco si addormentò, Lily se ne accorse e sorrise teneramente
“i capelli sono il suo punto debole, se qualcuno glieli tocca lui si addormenta di sasso” spiegò Sirius ai suoi amici che avevano smesso di parlare e guardavano James
“non voglio sapere come fai a saperlo” lo prese in giro Marlene “ehi” disse lui ma poi scoppiò a ridere.
Quando praticamente era mattina e avevano finito tutte le argomentazioni decisero, uno ad uno di andare a dormire, erano rimasti solo Lily, che era ancora bloccata da James e Sirius
“sta andando meglio ora vero?” chiese Sirius
“si, avevi ragione è una brava persona” disse lei
“potrebbe essere un bravo fidanzato”
Lily arrossì “non sono pronta, in generale, e non sono pronta per lui, ancora ci sono volte in cui mi manda in bestia, poi quel suo flirtare con le ragazze…”
“non lo fa più, sono le ragazze che flirtano con lui, lui non ha occhi che per te…”
“Sirius”
“lo so è difficile, ma sta maturando, sta crescendo”
“anche tu,”
“io?” sbuffò divertito “si anche tu, non lanci più incantesimi a chicchessia, non fai più lo sbruffone, anche il numero di ragazze con cui stai è sceso”
“mi hai tenuto d’occhio, mi sa che la Evans si sta affezionando a me” disse lui dolcemente
“un pochino forse” gli sorrise lei
“hai ragione, qualcosa è cambiato, ma è stato lui a farmi cambiare,se io avessi continuato a comportarmi da stronzo arrogante, lui mi avrebbe seguito,e io non voglio che lui debba rinunciare a te solo perché io non riesco a darmi una regolata”
“non capisco” disse lei sbigottita
“vedi lui è cambiato molto più di me,e lo vuole, ma se io avessi continuato a fare il deficiente lui mi avrebbe appoggiato comunque, mi avrebbe seguito, non mi avrebbe mai detto di smetterla”
“quello che avete voi due è pazzesco, con voi uno è fortunato se arriva secondo”
“cara mia, lui mi vuole bene, e io ne voglio a lui, ma tu sei forse la cosa a cui tiene di più al mondo, credimi non riesco a spiegarmelo neanche io”
“anche questa è una confidenza che lui non verrà a sapere”
“oh ma lui queste cose le sa già, sei tu che devi capirlo,vuoi che ti aiuto a spostarlo?” entrambi capirono che quella discussione non sarebbe potuta andare avanti,solo Lily avrebbe potuto dargli un seguito
“no vai, tra un po’ me ne vengo anch’io”
 “notte Lily” le posò un bacio sulla fronte e se ne andò
“ehi” disse James alzandosi
“ehi” gli sorrise Lily
“ti ho bloccata qui?, mi dispiace”
“oh no non ti preoccupare, non avevo sonno, mi fa piacere sapere che ho un effetto soporifero su di te” scherzò lei lui si grattò la testa imbarazzato
“l’ultima volta ero io che non sono riuscito a tenerti sveglia”
“una volta ciascuno”
“è da molto che sei da sola?”
“no Sirius se n’è appena andato”
“e mi ha lasciato qui a dormire come un ebete”
“non è che potesse rimediare, ormai la figuraccia l’avevi fatta”
“quel cane rognoso mi sentirà”
“povero sirius… cane rognoso…” rise Lily
“ehm si forse hai ragione ho esagerato”
“prima o poi mi dovrai spiegare i vostri assurdi soprannomi, felpato sembra il nome di un cane”
 “beh in un certo senso…”
“è perché è così fedele?”
“beh forse si, ora che mi ci fai pensare”
 “sei fortunato ad avere un amico come lui”
“si è fantastico, anche Remus e Peter, sono un ometto molto molto fortunato, già è raro trovare un amico sincero, figurati tre…”
“anche loro sono molto fortunati ad avere te” l’aveva detto di getto, senza pensarci, lui gli sorrise grato,
“ora vado, buonanotte” “buonanotte” si sporse, e le diede un bacio sulla guancia, lei gli sorrise e ognuno andò per la sua strada
“ben svegliaro bell’addormentato” disse Sirius
 “da quando conosci le storie Babbane?”
“da quando faceva innervosire mia madre che le raccontassi a Regulus” disse lui con un sorriso privo d’allegria
“mi hai lasciato dormire davanti a tutti…”
 “se avessi visto come ha sorriso quando ti sei addormentato l’avresti fatto anche tu”
“Lily?”
 “no la signora grassa…”
“le sarò sembrato ridicolo”
“non credo fosse questo quello che stava pensando, ora togliti quel sorriso da idiota e vai a dormire, sennò chi lo sente domani Remus, a quanto pare dobbiamo studiare per qualcosa che Vitus ha detto quando c’eravamo anche noi in classe”
“non mi risulta”
“neanche a me, ma non ci tengo a mettermi contro un lupo mannaro”
“notte Felpato”
“notte Ramoso
 
 
Lily stava giocando alle carte babbane in sala grande con Remus e James si poggiò con gli avambracci sulle spalle sue spalle poi incrociò le dita e con i pollici giocava con la pelle del suo collo
“mi distrai” disse lei spostandosi appena ma sorridendo
“oh ma per favore” disse lui continuando, era totalmente preso a guardare quella partita, di cui non capiva niente
“ho vinto” esultò Lily, e cominciò a fare un buffo ballo della vittoria
“non è molto carino da parte tua infierire” disse Remus stizzito
“Remus farti battere da una ragazza a carte” lo schernì James
“cosa vorresti dire?” chiese Lily alzando gli occhi per incrociare lo sguardo di James
“niente, sei stata bravissima” e le diede un bacio sulla testa
Lei arrossì ma il sorriso gli morì in bocca quando vide Severus che li guardava nauseati , cercò di staccare gli occhi da Severus ma davanti a lei c’era solo Diana che si girò dalle sue care compagne per dire a voce molto alta “è solo la prossima”
Lily con lo sguardo di Severus addosso, le parole di Diana, non riusciva a ragionare, spinse malamente James
“ehi cosa ti ho fatto”
“mi stai sempre addosso” disse lei acida
“scusa” disse mortificato, non capiva, anche Remus li guardava senza capire,Lily raccolse le sue cose e corse fuori dalla sala grande.
 Tutto a James fu più chiaro quando vide il ghigno compiaciuto di Severus
James capì tutto, una rabbia inaudita quasi lo stordì e corse anche lui per cercarla, la chiamò ma lei non si fermò fin quando lui non la trattenne per un braccio
“Potter lasciami” disse lei con rabbia, aveva gli occhi pieni di lacrime
“dimmi che ho fatto”
“diamo un impressione sbagliata”
“non sia mai che dicano che stiamo insieme”
“non stiamo insieme”
“non certo per una mia scelta, tu scappi da me perché dai ancora peso a quello che pensa Severus, tu mi accusi, mi respingi ma io non posso fare niente se per te è più importante il giudizio di un mangia morte”
“smetti, smettila”
“guardami dannazione”
La vide piangere, e la rabbia si dissolse, ma non il suo tono duro
“mi uccide vederti piangere,vorrei solo abbracciarti e farti smettere ma ti vergogni di farti vedere con me e piangi per lui, tu non mi vorrai mai, non sarò mai abbastanza per te, mi fai promettere di cambiare,ma non è una questione di cambiare o essere capito, per te è inconcepibile poter stare con James Potter, anche solo come amici, cerca di rivedere le tue priorità, io mi sono rotto di combattere questa guerra contro Severus, va da lui”
Lei scivolò contro il muro e si accasciò a terra e sentì James tirare un calcio ad un armatura
 

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Capitolo 15
*** pensaci bene James ***


James aveva percorso almeno venti volte l’intero perimetro del dormitorio, zigzagando per i letti e fermandosi solo per imprecare, Peter e Remus lo guardavano atterriti
“James vuoi darti una calmata?” lo pregò Remus
Ma James sembrava una furia “ io darmi una calmata? è lei che deve darsi una calmata, ho cercato in tutti i modi di dimostrarle che stavo cambiando,e per cosa? Lei non si vuole far vedere con me per non ferire i sentimenti di Piton, capito? i sentimenti di un mangiamorte sono più importanti dei miei” disse sbraitando, Remus non fece in tempo a controbattere, molto probabilmente non l’avrebbe ascoltato comunque, che James prese la sua scopa e uscì dal dormitorio
Remus si alzò e si diresse verso la finestra, cercava di scorgere tracce di James, o di Sirius “dove diamine si è cacciato Sirius, non è entro i confini della mappa, solo lui può calmarlo” disse sconsolato infine
“come può calmarlo? Ha ragione questa volta, Lily non proverà mai quello che prova lui, lo odiava…” disse Peter, non riusciva a capire come Remus non arrivasse ad un conclusione così semplice
“non dire idiozie Peter, lei non lo odiava e lui la ama ancora, le cose si devono aggiustare, ora è solo arrabbiato, ma ho paura di quello che può fare” ma Peter gli mise un tarlo, e se Lily non fosse presa da James? Se si fosse sbagliato? Non ci voleva neanche pensare, James non lo meritava. 
 
 
Le sue amiche la cercarono per tutto il castello dopo che Remus aveva raccontato loro quello che era successo, la trovarono, dopo vari giri, in guferia, era seduta a terra con le braccia conserte sulle ginocchia e la testa poggiata sopra.
“Lily” disse piano Mary, aveva quasi paura di quello che avrebbe potuto trovare sotto quella massa di capelli rossi, quando Lily alzò il viso aveva gli occhi rossi di chi aveva pianto, ancora delle lacrime fresche le rigavano il viso, Alice avrebbe voluto abbracciarla ma si trattenne, perché Lily, con voce un po’ incerta aveva preso a parlare
“Dovevate vedere come mi ha guardato, era nauseato, ha travisato tutto, è stato orrendo” disse addolorata
“Stai parlando di Severus?” chiese Mary, la ripugnava dover chiedere di Piton, ma se era quello che preoccupava l’amica i suoi pregiudizi verso di lui avrebbero fatto per un po’ un passo indietro
“No di James” disse Lily, altre lacrime le riempirono gli occhi
“Lily non capisco, ha detto Remus che sei scappata in malo modo quando hai visto Severus che ti guardava con James…” Alice non capiva allora perché l’amica stesse piangendo per James
“Si, sono stata una stupida, non so cosa diamine mi sia preso, un minuto prima ridevo con James, poi ho visto Sev che mi guardava in maniera glaciale, mi sono sentita raggelare, tutto quello che Severus mi diceva di lui mi è tornato in mente, poi le parole di Diana “ è solo la prossima” tutto insieme mi ha mandato in tilt, stare con lui alla luce del sole, davanti a tutti quelli che sanno quanto l’ho detestato, ho visto nell’espressione di Severus il mio peggior incubo: la gente che mi prende per stupida perché ci sono cascata, ho fatto prevalere l’orgoglio e la paura, e ho mandato tutto in pezzi” non le bastava il coraggio per guardare le amiche in faccia
“ti importa se stare con Potter lo ferisce?” chiedeva incalzante Alice
Lily ci pensò, soppesò piano le parole, e poi, sicura come forse non lo era mai stata disse “non mi importa se quello che lega me a James lui non lo approva”
“e allora perché?”
“ve l’ho detto, tutte quelle emozioni insieme, non l’ho saputo controllare e sono scattata, quando si tratta di James ancora l’opinione degli altri mi mette in soggezione, lui potrebbe avere qualsiasi ragazza, perché si accanisce con me? e questa la cosa che più mi spaventa, il fatto che io sia una sfida, il suo comportarsi in quel modo in pubblico per un attimo mi ha fatto pensare solo a quello e lo sguardo di Severus non ha fatto altro che confermarlo”
“noi non abbiamo mai pensato che tu per lui sia una sfida, parla con lui, chiarisciti” tentò di convincerla Mary
“Voi non avete visto come mi guardava, nei suoi occhi si leggeva delusione, rabbia…” disse Lily mortificata, come se sentisse ancora lo sguardo di James su di se
“ James saprà perdonarti” disse dolcemente Alice
“non posso chiedergli di perdonarmi, di fare finta che non sia successo niente se io stessa sono certa che potrebbe crollare tutto di nuovo, non posso chiedergli di stare dietro le mie insicurezze”
Le amiche la guardarono con estrema dolcezza, mentre lei si ricomponeva e uscivano insieme dalla guferia
 
 
Sirius era particolarmente felice quel giorno, spalancò la porta del dormitorio, sperando che per contagio anche gli altri lo fossero, ma davanti a se c’era una scena tutt’altro che entusiasmante, Peter era poggiato alla finestra che guardava il giorno morire e Remus andava avanti e indietro per la stanza
“dove diavolo sei sparito” lo aggredì quasi Remus
“avevo un appuntamento” disse Sirius sulla difensiva
“hai portato una ragazza fuori Hogwarts? Sei pazzo?” continuò Peter, entrambi i ragazzi si erano seduti sui rispettivi letti, mentre Sirius rimase sulla porta
“i segreti dei malandrini resteranno segreti… non mi guardare così, dopo Piton e quello stupido scherzo ho imparato la lezione, avevo appuntamento con un babbano?” disse rivolto a Remus
“cosa avevi da fare con un babbano?” chiese lui scettico
“ho preso una motocicletta” disse con un largo sorriso
“una motocicletta, per morgana Sirius qualcosa di normale ogni tanto?” Remus si passò una mano tra i capelli
“oh ragazzi devete vederla. È nera, tutta cromata, con” Sirius non stava nella pelle, voleva raccontare a tutti quanto figa fosse la sua moto ma era stato interrotto da Remus
“Sirius è successa una cosa a James” Sirius si rabbuiò, la sua espressione da distesa e spensierata si fece dura e attenta
“cos’è successo?” scattò in avanti, verso i malandrini seduti
“James e Lily hanno litigato” tagliò corto Peter
“fottiti Remus, mi ha fatto spaventare” disse, gesticolando e sedendosi sul letto di James
“James è fuori di sé” cercò di giustificarsi Remus
 Sirius si alzò nuovamente“dov’è?” chiese
“con Annette di Tassorosso” disse allusivo Peter
“perché non l’avete fermato?”
“ho provato, lui ascolta solo te, è tutta la giornata che ti cerco, se tu mi avessi detto dov’eri…” disse spazientito Remus
“scusa Rem, ma pensavo che se ti avessi detto che passavo tutta la giornata fuori con un babbano tu non me l’avresti permesso” disse lui a mo di scuse
“come se io sia mai riuscito ad impedirti niente” gli rispose sarcastico Remus
“comunque, ora che abbiamo assodato che sta bene, almeno fisicamente, dimmi cos’è successo”
“James e Lily stamattina scherzavano come al solito”
“con scherzavano intendi finivano appiccicati come con il muffin, o durante la partita?” lo interruppe Sirius ghignando
“esattamente, solo che ad un certo unto Lily ha visto che Piton la guardava, ha spinto via James ed è letteralmente scappata, lui l’ha raggiunta e le ha gridato contro che lui era stanco di doverle dimostrare qualcosa se lei continuava a farsi influenzare dal giudizio di Piton” riassunse a grandi linee
Mocciosus” ringhiò Sirius
“io e Lily avevamo già parlato di Severus, e sembrava che per lei fosse un argomento chiuso, non so cosa le sia preso ieri” i dubbi continuavano ad attanagliare Remus
“si sarà fatta prendere dal panico, non si fida di James, non pienamente, e non si fida dei suoi sentimenti” disse sbrigativo Sirius, Peter era stranamente silenzioso, assisteva semplicemente alla discussione fra i due
“va bene che capisci a James ma anche a Lily… Sirius tu mi sorprendi” lo canzonò Remus
“Remus quando ti metterai in testa che io sono fantastico sotto ogni punto di vista?” rise Sirius “vado a cercare James, prima che metta al mondo qualche figlio illegittimo”
“io vado ho la ronda con Lily”
“parlaci” lo intimò Sirius “anche tu” rispose l’amico.
Peter si sdraiò sul letto e decise di schiacciare un pisolino
 
 
Sirius era sceso fin nei sotterranei, in una vecchia aula che non si usava più per fare lezione
“dove sei stato?” chiese James quando l’amico entrò e si chiuse la porta alle sue spalle
“dovrei chiederlo io a te, te l’avevo detto, andavo per la motocicletta” disse Sirius abbozzando un sorriso
“ah già, è vero” disse James, accompagnando l’assenso con un cenno della testa
“sei sbronzo” constatò Sirius
“no, non tanto”
“la puzza di alcol si sentiva dal corridoio” Sirius si sedette a finaco a lui, gli stacco la bottiglia di mano e cominciò a bere
“mi sembrava strano tu non fossi subito corso a cercarmi” disse James, cercando gli occhi dell’amico
“non ero al castello, non sapevo niente” rispose Sirius in tono grave
“si, si…te l’ho detto non mi ricordavo della moto, ero preso da altro…” lo rassicurò James
“ne vuoi parlare?”
“no…”
“raccontami tutto”
“cosa dovrei dire? Che mi viene da sbattermi la testa nel muro perché lei non mi amerà mai? Perché tiene più a quel mangia morte di quanto terrà mai a me, Che sono un idiota, che ha letto segnali dove non c’erano? che mi eccitava più sfiorarle il viso che scopare con quelle tre?” disse di getto, nascondendo ora il viso tra le mani
“quale tre?!” chiese Sirius, a momenti si strozzava per la sorpresa
“Annette, Vittoria e Monique”
“quando?”
“oggi”
“insieme?” chiese incredulo Sirius
“no idiota”
“tu mi spieghi perché appena qualcosa va storto con con Lily tu te ne vai con altre ragazze?” chiese con tono stanco Sirius
“cerco di creare l’illusione che lei non sia speciale, che posso avere altre ragazze, quante ne voglio, che non voglio solo lei, ma so che non è così, io voglio solo lei, passare da un letto all’altro non fa altro che sputarmi in faccia la realtà, loro non sono Lily, nessuno è Lily,e più capisco che lei è essenziale come l’aria, più cerco di togliermela dalla testa e più lei mi entra dentro, è un circolo vizioso, e sapere che lei non ne farà mai veramente parte, mi uccide”
“james” tentò Sirius, un po’ spiazzato
“non mi dire ci sono altre ragazze, non mi dire mi passerà”
“non stavo per dire questo, ti stavo per dire che non credo che lei tenga a Severus come credi tu, e non credo neanche che tu ti sia fatto castelli in aria sul il vostro rapporto, lei prova qualcosa, l’altra sera quando parlavamo di te ha detto che non era pronta, non ha mai detto che non lo voleva, a Remus ha detto quanto la spaventi che tu sia diventato tanto importante per lei”
“Sirius, anche se queste cose che dici sono vere, lei non sarà mai pronta per me, io voglio di più, un di più che lei non vorrà mai”
“questo lo credi tu”
“tu non l’hai vista piangere per lui, sapere di amare una persona che pensa ad un altra diametralmente opposta a te, se tiene a Severus non potrò mai piacergli io, lo so io e lo sai tu”
“ma infatti io non credo che gli piaccia Severus”
Sirius piangeva” cercava di chiarire il concetto a Sirius che sembrava non capire
“ma forse..”
“con i forse, non si costruisce niente, sono ubriaco, sono stanco, portami a vedere quella dannata moto, portami lontano da qui, lontano da lui e lontano da lei”
 
 
Lily per la prima volta in vita sua temeva l’incontro con Remus e appena si incrociarono fuori dalla sala comune seppe che i suoi timori erano fondati
“Lily, ti avevo chiesto una cosa, una soltanto, di essere onesta con lui, se provi qualcosa per lui, come avevo erroneamente creduto, ti avevo detto di dirglielo, sennò di essere chiara” il tono di Remus era calmo, come sempre, ma Lily avrebbe preferito che urlasse
“remus…” cercava di costringersi a guardarlo, ma più di due secondi non ce la faceva
“no, no, tu sei andata nel panico quando Severus vi ha visti, hai dato la colpa a James, ma James non si sarebbe mai avvicinato a te in quel modo se tu non lo avessi fatto con lui, mi hanno detto Sirius e Peter come vi hanno trovato quella sera che eravate in infermeria, ti ho visto arrossire quando eri seduta in braccio a lui, lui ti fa lo stesso effetto che tu fai a lui, mi spieghi allora perché le carezze, le vostre vicinanze non sono replicabili davanti agli altri?”
“non lo so perché, credi che non mi senta in colpa per questo? Quando sono vicino a lui, quando ci sfioriamo sento cose che non ho mai sentito con nessun altro, ma poi mi si para davanti l’immagine di lui con altre ragazze, e con questa l’impressione che lui sia bravo a suscitarle quelle emozioni e ho paura che tutto sia irreale, che esista solo nella mia mente e mi sono sentita smascherata davanti allo sguardo di Severus, lui mi conosce, ho sempre nascosto dietro l’odio tutto quello che ci sarebbe potuto essere con James, e in quel momento che le maschere sono cadute ho avuto paura che lui legga tutto, che lui capisca che io di James Potter mi sto innamorando, e che invece per James sono solo la prossima della lista” rispose Lily amareggiata
“perché ti fa tanto paura che gli altri lo capiscano?”
“perché se mi dovesse lasciare non sopporterei di leggere il “te l’avevo detto” sulle loro facce”
“credo che mai il cappello parlante abbia fatto scelta migliore nel metterti in Grifondoro, l’orgoglio ti sta precludendo molte possibilità”
“lo so che sono io che sto sbagliando, ma come faccio a dirgli che non piangevo per Severus, ma per lui,  per lui che sta diventando troppo importante per me?”
“sai che se glielo dicessi sistemeresti tutto”
“se glielo dicessi, non potrei più tornare indietro”
Poi a Remus tornò in mente un dettagli importante di quello che Lily aveva appena detto “che lui capisca che io di James Potter mi sto innamorando”
“Lily ti stai davvero innamorando di James?”
“si Remus…. Vorrei essere io a dirglielo… se mai lo farò” disse titubante, ma sorridente
“lo farai, grifondoro è pure la casa dei coraggiosi di cuore…” Remus ricambiò il suo sorriso
“tutto sto facendo meno che la coraggiosa”
“Lily io capisco le tue perplessità James fin’ora non è stato uno stinco di santo, ma tu devi fare una scelta, o dai peso a queste cose e ti precludi un futuro con lui o le metti da parte e fai valere i tuoi sentimenti” disse Remus tornando serio
“non è una scelta facile, in entrambi i casi si rischia di soffrire”
“le parole stanno a zero, si potrebbe parlare tutta la notte, ma tu sei l’unica che può delineare la direzione di questa storia”
“dici che dovrei darmi una mossa?”
“direi di si” disse sicuro Remus
 
 
Mary cercava di lisciare le pieghe della sua gonna, Alice si faceva una treccia e Lily guardava apatica fuori dalla finestra, le due amiche si lanciarono un occhiata complice e poi Alice si rivolse a Lily
“quant’è che non vi parlate?” aveva finito di farsi la treccia e cercava un elastico
 Una bel pò, più che altro non ci siamo propsio visti, credo mi eviti” disse Lily continuando a guardare fuori
“ti manca?” chiese Mary, mentre Alice imprecava e lasciava andare la treccia, non era riuscita a trovare niente per poterla fermare.
“si capisce così tanto?” chiese Lily voltandosi
“Lily hai praticamente smesso di sorridere da quella mattina” le disse dolcemente Alice
“ma la cosa davvero assurda è che non lo stai negando” aggiunse Mary
“a cosa serve? a quanto pare tutti capiscono i miei sentimenti meglio di me…tutti tranne lui, se andassi a cercarlo?”
“cosa?” chiese esterrefatta Mary
“fammi andare prima che ci ripenso” disse Lily alzandosi e percorrendo a grandi passi il dormitorio.
“dici che è la volta buona?” chiese Mary ad Alice
“dico di no… litigheranno di nuovo, di nuovo ancora… e dopo forse si sposeranno, sicuramente finiranno insieme” disse sorridendo
“io ero ancora qui” disse Lily rientrando
“ci hai ripensato?” chiese Mary
“no non so dove trovarlo…Alice?” disse Lily, per chiederle delucidazioni su quel commento
“oh Lily sai come la penso, voi due finirete insieme! Tutta questa tensione tra di voi c’è solo perché non riuscite a farla diventare ciò che è: amore” disse seria Alice
“oh ti prego”
“c’è anche la tensione sessuale… e anche li ne avete un bel po’…” la prese in giro Mary
“vado a vedere se lo trovo” disse Lily rossa in viso, e uscì nuovamente dal dormitorio, le sue amiche scoppiarono a ridere
 
 
“Potter?” disse Lily, l’aveva trovato, era seduto vicino al lago nero
“Evans” disse lui glaciale, sollevando gli occhi e ricacciando in tasca il boccino
“possiamo parlare?” chiese Lily titubante
“è un circolo vizioso non credi?” aveva abbandonato il tono freddo, e ora sembrava solo stanco
“scusa” disse Lily in un sussurro
“mi stai chiedendo scusa?” era piacevolmente sorpreso
“si, sono stata una stupida” avrebbe voluto chiedergli il boccino per distrarsi
“ti prego continua” disse lui con fare interessato
“non mi fare pentire di essere venuta” pensò Lily che riusciva a farle saltare i nervi pure con tre semplici parole
“scherzavo… non lo facevo da un po’, mi ero dimenticato quante fosse piacevole” disse lui sincero
Lily appuntò che neanche lui avesse passato un bel periodo
“mi dispiace essere scattata in quel modo, non avrei dovuto, non è vero che mi stai appiccicato, solo che preferisco che tu non lo faccia in pubblico”
“sto cercando di non far risuonare orribile quello che mi stai dicendo ma non ci riesco” disse lui arrogante
“lo so,non faccio altro che sbagliare, sbaglio ad esprimermi, sbaglio tutto, ma credimi non piangevo per Severus, non nel senso che pensi tu, io non provo niente per lui, ne mai l’ho provato, scherzare davanti a tutti mi mette a disagio perché sento di avere gli occhi di tutti addosso, ma mi è mancato non averti come amico in questi giorni” aveva provato più volte a guardarlo in faccia, ma aveva fallito miseramente ogni volta
“lo sai che sono le peggiori scuse della storia?” disse lui sorridendo, rincuorato, dopo tanti giorni
“me ne rendo conto, non ti ho convinto vero?” chiese lei speranzosa
“con te non sono mai sicuro di niente, decido di credere che non ci siano quel tipo di sentimenti a legare te e Severus, e mi scuso anche io” disse lui, quelle parole gli costavano un sacco
“anche tu?” chiese lei profondamente sorpresa
“per come ho reagito, sono stato irruento, ero geloso, ero convinto che noi due stessimo andando in una direzione,nella stessa direzione e il tuo dare tanta importanza a Severus mi ha come fatto sentire tradito, ho bisogno di guardare con maggiore obbiettività il nostro rapporto, ricordarmi che stiamo provando ad essere amici, che tu mi vedi come un amico e che io devo mettere da parte certe emozioni” disse lui sconfitto
Lily avrebbe voluto che lui non dicesse tutte quelle cose, avrebbe voluto dirgli che non aveva travisato tutto, che c’erano stati dei momenti in cui non erano stati solo amici, momenti in cui il sottile filo che teneva legati i suoi sentimenti si era sciolto, momenti in cui entrambi viaggiavano alla stessa velocità e nella stessa direzione ma Remus l’aveva avvertita, doveva prendere una decisione, i tempi non erano maturi, i suoi sentimenti non erano ben definiti, lei non era abbastanza sicura per barcamenarsi in quella direzione, perciò a malincuore, maledicendo se stessa e quello stupido di Potter, decise di mettere da parte i sentimenti per tentare di essere amici
“che dici ci riproviamo? Magari saremo fortunati”
“e che possa essere la fortuna sempre a nostro favore”
Scoppiarono a ridere a entrambi era mancato il suono della risata dell’altro.
 
 
“cosa ci fai qui?” le chiese James, era notte fonda, e lei non riusciva a dormire, altri attacchi a famiglie babbane da parte di Voldemort, e lei aveva paura che potesse succedere qualcosa ai suoi cari, questo pensiero le aveva tolto il sonno, la faceva stare in un perenne stato di agitazione, il giorno i pensieri che sembravano urlare nella sua testa riuscivano ad essere contrastati dai rumori di Hogwarts, ma la notte, quando tutto taceva, lei non riusciva a reprimerli, e ormai erano un bel po’ di sere che trovava conforto nel sedersi davanti al camino, lasciandosi distrarre dai giochi del fuoco e delle braci, ma quella notte tutto era stato interrotto da James, Sirius e Peter, che rientravano in sala comune.
Sicuramente Remus era su a dormire, non aveva un bell’aspetto in quei giorni, pensò Lily
“cosa ci fai alzata a quest’ora” chiese di nuovo James, avvicinandosi di più a lei
“scusa non ti avevo sentito” disse lei sobbalzando
“notte Lily” dissero gli altri due malandrini salendo in dormitorio
“notte ragazzi” rispose lei, poi guardò James che nel frattempo le si era seduto vicino
“non riuscivo a dormire” disse lei in un alzata di stanza
“è da un po’ che non riesci a dormire” asserì lui
“come fai a saperlo?”
“la mattina non sei allegra come sempre, scommetto che hai smesso di dormire bene da quando il Profeta ha smesso di nascondere i delitti di Voldemort”
“si…” si sorprese di come lui avesse capito tutte quelle cose
“sono le stesse cose che tengono sveglio me” disse con una sincerità disarmante
“è per questo che eravate in giro?”
James sorrise, “no, cose da Malandrini”
“non me lo puoi proprio dire?” tentò lei
“no, mi dispiace” disse lui bonariamente
Lily mise su il broncio, ma quella era prerogativa di James, che specchiò la sua faccia e la fece scoppiare a ridere, era catartico ridere, si sentì subito meglio, e anche a James fece bene vederla ridere, la guardava ammaliato, fu interrotto da lei che si alzò e gli disse che andava a dormire
“notte Evans”
“notte Potter”
 
 
Erano seduti entrambi per terra,nel bagno di Mirtilla malcontenta, che per loro fortuna era andata a infestare il bagno dei prefetti, con un calderone davanti, Lily cercava di spiegare per la terza volta a James come fare la pozione rallegrante, e tutte e tre le volte James aveva fallito miseramente , se solo avesse saputo che continuava a sbagliare solo per continuare a stare con lei…
Mentre aspettavano che finisse di sobbollire Lily chiese all’improvviso
“Cosa vuoi per il compleanno?”
“che questa dannata pozione riesca” disse lui portando le braccia dietro la testa e poggiandosi ad una trave della porta
“il colore è quello giusto, stavolta ce l’hai fatta… ma non cambiare discorso, cosa vuoi?”
“niente” disse mentre sorrideva
“non mi dire niente”disse sconsolata Lily, “hai già tutto, e io mi sto scervellando”
“ma non voglio nessun regalo”
“certo che vuoi un regalo, tutti vogliono un regalo per il proprio compleanno, e poi tu mi hai fatto due regali bellissimi… perciò ti prego aiutami…”
James ci pensò su
“c’è una cosa che vorrei…”
”ti prego dimmelo…”  disse Lily implorante
“dormi con me…” disse guardandola di sottecchi
“Potter…come ti salta in mente di chiedermi una cosa del genere?”disse stizzita e diventando rossa come i suoi capelli
“non è quello che pensi tu, credi davvero te lo chiederei come regalo? Cioè si te lo chiederei se sapessi che mi rispondessi si… ma no neanche in quel caso te lo chiederei… intendo solo dormire” disse sulla difensiva
“solo dormire…” considerò Lily
“solo dormire” fece eco James
“ma la situazione può diventare ambigua o imbarazzante”
“non lo diventerà,abbiamo già dormito insieme” cercò di convincerla lui
“Potter è la cosa più stupida che mi potessi chiedere” disse lei acida
“lo so, non credi sia già abbastanza umiliante avertelo chiesto?non infierire” disse lui depresso
“no mi dispiace…non posso” disse lei, tutt’altro che sicura
“non ti preoccupare, allora c’è un set per la manutenzione della scopa che vorrei tanto” disse lui cercando di cambiare discorso
“ok…visto la pozione è andata bene? ora scusa devo andare” disse prendendo la palla al balzo per andarsene
la prese per la mano “Evans mi devo preoccupare?è tutto apposto?” chiese
“si…” disse lei titubante
“devo aver paura che adesso cambia tutto di nuovo?” chiese sfrontato
lei gli sorrise, “no, non ti preoccupare” era sincera
 
 
La notte tra il 26 e il 27 marzo Lily non riusciva a dormire,e stavolta non per Voldemort, si alzò e senza pensarci andò su nel dormitorio maschile, ringraziò la sua buona stella perché gli altri ragazzi sembrava stessero dormendo, diede un rapida occhiata per cercare James, e quando lo vide nel letto accanto alla finestra, tra i letti di Sirius e Peter ci si diresse con passo spedito, lo scosse piano e lui aprì gli occhi, prese poi gli occhiali per metterla a fuoco.
“Evans?”chiese James tra il sorpreso e l’assonnato
“posso?” disse lei indicando il letto
“certo” disse lui, con una strana espressione dipinta sul volto, le fece posto e dopo tirò le tende del letto a baldacchino, un silenzio carico di imbarazzo si insinuò tra loro
“dicevi che non sarebbe stato ambiguo o imbarazzante?” disse sarcastica Lily, James scoppiò a ridere
“non pensavo che saresti venuta” disse sinceramente lui
“e perché me l’hai chiesto?”
“la speranza è l’ultima a morire” disse lui sorridendo di sbieco
“ti dispiace toglierti quel sorrisino compiaciuto dalla faccia” disse lei spazientita
“non è compiacimento, sono felice” anche se lo sguardo malandrino non lo abbandonava
“ammettilo sei compiaciuto”
“ma no…giusto un pochino… riceverò lo stesso il set di manutenzione per la scopa?” Lily gli tolse il cuscino da sotto la testa e gli tirò una cuscinata, James scoppiò a ridere mentre Lily faceva l’offesa, James forse rise un po’ troppo forte visto che dopo sentirono Peter chiedere
“ma James ha portato qualcuno?”
“non porterebbe nessuno qui” disse Sirius
“vabbè c’è sempre una prima volta” disse Peter
“no, lui non ha mai dormito con nessuna, ne vuole, in genere scappa in piena notte, qui non avrebbe via d’uscita” disse Remus e Sirius annuì in senso di assenso
“Sei uno stronzo” gli sussurrò Lily
“ma quei deficienti sono convinti che noi non li sentiamo? “chiese James retorico ma soprattutto esasperato
“se l’ha portata è importante” disse allora Peter
“l’unica importante per lui è Lily” disse secco Sirius
“e se fosse?” disse Remus
“credi che Lily verrebbe a dormire qui?” chiese Peter
“su andiamo a fare un giro” disse Sirius categorico
“ma è notte” constatò Remus
“e quindi? Andiamo lasciamoli soli” disse Sirius
Lily era rimasta sconvolta “l’unica importante per lui è Lily, lui odia dormire con le ragazze con cui sta ed è quello che le aveva chiesto”, ma non poteva dire quello che gli passava per la testa,ne fermarsi ad analizzare tutto perché James si ostinava a guardarla dritta negli occhi, come ad assicurarsi che lei fosse ancora lì, che non fosse scappata,
“sono scioccata, quelli là si butterebbero in mare pur di aiutarti” disse infine Lily, decisa a mantenersi in zona neutrale
“e io lo fare per loro” disse lui sollevato dal fatto che non chiedeva spiegazioni per quello che aveva sentito
”siete assurdi”
“no siamo amici” disse lui semplicemente
“Evans”
“mm” disse lei girandosi a guardarlo,facendo finta di non notare che erano vicinissimi
“perché sei venuta?”
“non lo so”
“dai”
“dobbiamo parlane per forza?”
“per forza no… ma se me lo dicessi sarei più contento…”
“non sei contento di avermi qui?” si tirò su a guardarla, ora i loro nasi quasi si sfioravano “evans me lo stai davvero chiedendo?” lei sorrise
“perché mi andava…”
“questo l’avevo capito, lo so che ti avevo detto che le cose non sarebbero cambiate, ma tu sai i miei sentimenti, e credo di sapere i tuoi, ma questo mi confonde” Lily avrebbe voluto dirgli che non sapeva che sentimenti provava James per lei e che quello che l’aveva spinta lì non era certo l’amicizia
“perché quella sera sono stata bene, e mi andava di stare bene di nuovo”disse lei, non era la risposta che desiderava ma gli andò bene ugualmente, Lily ora era li con lui
“ok, pensi che potrei cominciare a chiamarti per nome? Sai mi fa strano chiamare per cognome una ragazza con qui sono stato due volte a letto” gli arrivò un pugno “ok ok questo me lo sono meritato” rise lui, toccandosi la spalla indolenzita, Lily ringraziò di essere così piccola, perché lui alto com’era occupava tutto il letto e a lei era rimasto ben poco spazio
“sto per cadere dal letto” disse, quando cominciò a temere una rovinosa caduta se lui si fosse spostato
lui aprì le braccia e lei un po’ titubante si sdraiò sul suo petto stettero un po’ così, imbarazzati dalla situazione, poi lei poggiò le mani sul suo petto
“ti batte fortissimo il cuore” disse teneramente
“ehm, speravo non lo notassi” disse lui fintamente spavaldo
“oh dannazione” sbottò Lily all’improvviso
“che c’è?” chiese lui allarmato
“come faccio ad uscire senza farmi vedere?”
“vuoi andare ora?” sperò con tutto il cuore che lei non le dicesse di si, Lily evitò il suo sguardo e gli rispose “no”
“quelli li torneranno domattina, basterà aspettare che si addormentino” disse contento
“ok, ma è tardissimo”disse guardando l’orologio, ogni volta che parlavano il tempo volava “conviene che dormiamo”
“Evans?”
“si?” “grazie… è il più bel regalo che mi potessi fare“ e le diede un bacio sulla testa
“figurati James”
“mi hai chia…”
“non rovinare tutto” “notte Lily”
James pensò che avrebbe dato ciò che di più caro aveva per poterla tenere ogni notte fra le sue braccia, la guardò ancora a lungo, desiderando che quella notte non passasse mai.
Si svegliarono nella stessa posizione, solo un po’ più stretti l’uno a l’altro
“buongiorno Lily” disse lui con un largo sorriso
“buongiorno James, ah, buoncompleanno” si issò sul suo petto e lo baciò sulla guancia
Lily vedeva che stava sorridendo, ma i suoi occhi avevano un velo di tristezza
“a cosa pensi?”
“a niente” disse lui scostando la testa per poterla guardare, Lily capì“ti mancano?”
“come l’hai capito? Beh, si, tanto, mi sento quasi in colpa, perché stamattina mi sono svegliato felice, non capitava da quando sono morti, e il pensiero che questo sia uno dei miei più bei compleanni nonostante loro non ci siano mi fa sentire come se stessi mancando loro di rispetto”
“oh no James, non è così, loro sarebbero contenti di saperti felice” lui fece un sorriso tirato
“hai ragione” sperava che fosse davvero così
“mi sembra che stiano dormendo, conviene che vado” disse dopo essersi accertata che quello che vedeva sul volto di James fosse un vero sorriso
“si vai, la tenda è chiusa dalla tua parte controlla prima di uscire” disse a malincuore
ma Lily invece di scostare la tenda la aprì completamente, proprio mentre i malandrini stavano entrando, ormai il danno era fatto, pensò, si maledì per non aver indossato la vestaglia, li salutò noncurante e uscì, per poi diventare rossa e correre fino al suo dormitorio.
I tre Malandrini fissavano James a bocca aperta.
“James quella era Lily” disse Sirius, scioccato, incredulo
“si” disse James, tirandosi su e poggiando la schiena sulla testata del letto
“era Lily Evans?” chiese poi Peter
“si”
“quella Lily Evans?” continuò Remus
“state cominciando ad essere ripetitivi ed ovvi” disse lui, ma non riusciva a nascondere un sorriso
“ma?” chiese allusivo Sirius
“no…secondo te l’avrei fatta uscire?” disse sorridendo malandrino
“per questo ieri sera non hai voluto festeggiare come al solito?” disse Peter
“si”
“sapevi sarebbe venuta?” chiese Sirius
“no,ma ci speravo”
“e perché?” chiese Remus
“Glielo avevo chiesto, come regalo di compleanno”
“glielo avevi chiesto?” chiese canzonandolo Sirius
“si, ma non avrei mai pensato che venisse”
“quindi non è proprio successo niente?” ripetè Sirius
“si che è successo, è venuta a dormire con me, era quello che volevo
“forse i pianeti si stanno allineando perché voi finiate insieme” disse Remus sorridendo sornione
“magari”
“le hai detto di quelle ragazze con cui sei stato?”
“Remus ogni tanto puoi non comportarti da coscienza e godere delle belle cose che ci succedono?” disse James esasperato
“io ti apro gli occhi, pensa se sapesse, dopo che ha dormito con te che sei stato con tre ragazze dopo avergli promesso che saresti cambiato” provò a farlo ragionare Remus
James sapeva che il suo amico aveva ragione, ma cercava di giustificare quella omissione
“noi non stiamo insieme, è una cosa che abbiamo chiarito…” disse amaramente
“perché non glielo dici allora?” chiese Peter
“perché non mi sono mai sentito come stanotte, ho potuto vedere come sarebbe se lei mi amasse davvero… non voglio rovinare tutto di nuovo…” la sua sincerità era tanto disarmante che i suoi amici non ce la fecero a ribattere.
 
 
Dall’altra parte, nel dormitorio femminile, era in atto un altro interrogatorio
“Lily dove sei stata?” chiese Alice, un po’ preoccupata
“da James” disse Lily, fingendo che fosse una cosa naturale
“cosa vuol dire da James?” la incalzò l’amica
“vuol dire quello che ho detto” prese a sistemare la divisa che avrebbe indossato quel giorno per non guardarla
“ma avete?” chiese Mary, lasciando intendere altro
“certo che no…era il mio regalo di compleanno” disse paonazza Lily
“il tuo regalo di compleanno?” Alice non capiva
“me l’ha chiesto lui… e a me ha fatto piacere andarci” disse, precedendo la prossima domanda
“quindi avete di nuovo dormito insieme” sintetizzò Mary
“si”
“Lily, ti stai innamorando di lui?” chiese Alice
“è speciale, nessuno mi fa sentire come lui, sembra che non desideri altro nella vita che avermi vicino, ed è quello che sto cominciando a provare anche io”
“Lily è davvero qualcosa di profondo quello che c’è tra voi”
“ancora non c’è niente… solo abbozzi…”
“tutto fa presagire…”
“non voglio fasciarmi la testa prima di rompermela…” ma disse tutto questo con il sorriso
 
 
“vi siete superati” disse James
Sirius alzò il bicchiere “per te fratello, è il minimo”
I malandrini avevano organizzato una mega festa per i 17 anni di James in sala comune. James e Sirius furono l’anima della festa, cantarono persino travestiti da sorelle Stravagarie, e Lily pensò di non aver mai riso tanto, poi ad un certo punto i ragazzi sparirono, Lily sapeva che erano andati a fare qualcosa da Malandrini, era un qualcosa di solo loro, quel qualcosa che li rendeva speciali.
Quella sera aspettò che le sue amiche si addormentassero poi inviò un biglietto a James, sperando fosse tornato dalle sue scorribande con i malandrini
“ehi che fai?”scrisse su un aeroplanino e lo indirizzò al dormitorio maschile dopo pochi minuti gli arrivò la risposta“ti aspetto” Lily non ci pensò due volte, si fiondò nella sua camera, salutò i malandrini che la guardavano attoniti e si richiuse le tende dietro le spalle
“come facevi a sapere che volevo venire?” chiese
“volevi venire?”chiese lui sorpreso
“si…” non si dissero nientr’altro, Lily si accoccolò tra le sue braccia ed entrambi finirono tra le braccia di Morfeo.
 
 
Senza Lily che le svegliasse Alice e Mary si svegliarono in ritardo e Alice dovette fare una capatina in bagno prima della lezione di Incantesimi per controllare in che condizioni fosse
“è stato con Annette e con Vittoria” pianse Monique
“lo sapevi a cosa andavi incontro quando sei andata a letto con James” la rimbeccò una sua amica
“sei andata a letto con James Potter?” chiese Alice
“si, perché dovrei raccontarlo a te?” disse acida la diretta interessata
“stai praticamente gridando e ti preoccupi se sento?” disse lapidaria Alice
“si, solo che ha scoperto che in quei giorni è stato con altre due ragazze” continuò l’amica della ragazza che piangeva, come se morisse dalla voglia di far sapere al mondo quanto stupida fosse stata la sua amica, ad Alice la disgustò
“ah…” riuscì solo a rispondere
“lui te l’ha detto però che sarebbe stato qualcosa senza nessun significato” rincarò la dose
“si ma pensavo che avrebbe cambiato idea”
“lui è stato onesto con te, tu gli hai detto che ti andava bene”
“hai idea da quanto tempo mi piace James? Siamo usciti insieme un paio di volte questi anni, ma non è mai successo niente… pensavo ci avesse ripensato”
Alice uscì dal bagno, non doveva sentire altro, richiamò i malandrini che la seguirono in uno stanzino vuoto
“cosa cavolo ti passa per la testa?” disse spingendo James quando le fu davanti
“Alice vacci piano” disse Sirius
“è lui che deve andarci piano… andare con altre ragazze”
A James fu tutto chiaro
“ha ragione, sono stato uno stupido, ma non ha significato niente” disse afflitto
“dillo tu a Lily, perché sennò lo farò io, non posso tenere il segreto”
“non posso…” disse lui duro
“James” cercò di farlo ragionare Remus
James scosse la testa, ora, sconfitto, “mi aveva chiesto di dimostrarle che sono cambiato”
“e perché non l’hai fatto” lo sgridò Alice
“anche lei quel giorno mi ha deluso… io pensavo non ci fosse più niente per cui combattere…” tentò di far valere le sue ragioni, ma Alice non voleva farsi convincere
“James non ti posso promettere niente , non le mentirò” e uscì dalla stanza, lasciando i malandrini a guardarsi negli occhi.

Un mega grazie a chi mi segue, a chi mi recensisce, a chi mi ha messo tra i preferiti... insomma a chiunque legga la mia storia... scusate il ritardo, spero il capitolo vi piaccia. un bacio Te 

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Capitolo 16
*** Terribili bugie ***


Note: Scusate tantissimo il ritardo, ho avuto un leggero blocco, spero il risultato vi soddisfi J.
E poi grazie GRAZI GRAZIEEEEE per le 47 recensioni, per chi mi segue, per chi mi ha messo tra le preferite e le ricordate, siete fantastici!!! Buona lettura
 
 
James era seduto davanti al camino e studiava gli schemi per la prossima partita mentre Lily metteva lo smalto ad Alice, che parlava con Mary agitandosi e rendendo molto arduo il lavoro all’amica
“hai la ronda stasera?” le chiese James sollevando gli occhi dalle sue pergamene
Lily annuì senza guardarlo
“ah…” disse lui un po’ sconsolato
“perché?” chiese Lily alzando gli occhi dalle mani di Alice
“niente,solo speravo dormissimo insieme, visto tutte le punizioni che mi sono beccato” disse lui sorridendo
Lily si fece completamente rossa “James” disse risentita
“giusto giusto, no ne posso parlare davanti agli altri” disse piccato, capendo il perché di quell’improvviso imbarazzo
Mary e Alice pensarono fosse meglio levare le tende
“non fare l’idiota” disse lei, il suo tono tradiva però la voglia di giustificarsi
“io sarei l’idiota?” disse James incredulo
“mi stai forse dando dell’idiota?” chiese lei, indicandosi teatralmente,
“sappi che nella mia testa lo sto facendo, ma visto che sono un cavaliere non te lo dico” disse con tono arrogante
“ho da fare” disse Lily alzandosi
“nessuno ti trattiene” aggiunse lui aspro
“sei odioso” disse lei risentita
“sono poco fantasioso se ti dico che lo sei anche tu?”disse lui con un sorriso di scherno
“mi sto sforzando di non lanciarti un incantesimo”
“non sarebbe la prima volta” il sarcasmo si tagliava con il coltello,Lily si avviò verso il dormitorio ma prima che salisse il primo gradino James la chiamò
“adesso che vuoi?” “ti aspetto stasera” disse dolcemente ma con un ghigno malandrino, Lily non gli rispose, si limitò a lanciargli un incantesimo, e James trascorse il pomeriggio cercando di far passare quelle verruche.
Più tardi quella notte…
“sei venuta” “shh” “notte Lily” “notte idiota odioso” James sorrise nel buio, e la strinse più forte a sé.
 
 
“perché sei scattata in quel modo se poi ci sei andata a dormire con lui?” le chiese Mary quella mattina mentre Lily usciva dal bagno.
“perché mi da fastidio il suo modo di fare, è sbruffone e arrogante in tutto ciò che fa…” rispose Lily tamponandosi i capelli per poi asciugarli con la magia
“a me non è sembrato niente di tutte queste cose” disse Alice che stava finendo di riempire la sua borsa con i libri della giornata
“sei tu che sei troppo prevenuta nei suoi confronti e riservata in queste cose in generale” disse Mary
“non è per questo… con lui è qualcosa di diverso, di nuovo, non so come comportarmi… ma poi dai come fate a dire che non è presuntuoso, non è presuntuoso se da per scontato che io voglia dormire con lui?” disse infervorandosi
“non credo sia presunzione, penso sia la normale routine” disse Alice sghignazzando
Lily guardava Alice stranita, non capiva dove volesse andare a parare
“Lily è da quindici giorni che praticamente dormi sempre da lui” disse Mary a mo di chiarimento
“non è assolutamente vero” strillò Lily, le sue amiche la guardarono sbigottite
“hai cominciato il giorno del suo compleanno e ora è l’undici aprile, se la matematica non è un opinione” la canzonò Mary
“non ho dormito tutte le notti” disse facendo un rapido conto con le mani “sei notti lui è stato in punizione e tre sere aveva da fare con i malandrini” risultò decisamente poco convincente, anche perché in quel modo non faceva altro che confermare che se non fossero sopraggiunte cause di forza maggiore loro avrebbero dormito sempre insieme, a conti fatti quella era la sesta notte che passavano insieme, fu sorpresa di scoprirlo, era come se non se ne fosse resa conto, forse, pensò, perché tutto era stato profondamente naturale, ci aveva pensato poco, e aveva agito d’impulso, ormai non c’era più il disagio iniziale, sembrava che la testa di Lily avesse trovato il suo habitat naturale sul petto di James, e James aveva trovato nell’odore dei capelli di Lily la fragranza che lo metteva in pace con il mondo, e non perdeva occasione per affondarci il naso, alcune notti parlavano fino all’alba, altre crollavano subito dopo esserci dati la buonanotte.
Quella mattina poi tutto era cambiato di nuovo, Lily aveva la schiena poggiata sul petto di James,poco prima di essere entrambi completamente svegli James le aveva passato la mano intorno alla vita,carezzandole piano il fianco e poi l’aveva stretta a sé, con passione, Lily, in quell’abbraccio, non era riuscita a trovare il ragazzo, li c’era un uomo che la voleva e Lily realizzò che lei lo voleva con la stessa intensità, ma ne fu totalmente sopraffatta. Quando con voce roca, Lily credette ancora velata dal sonno, le disse semplicemente buongiorno lei non riuscì nemmeno a rispondere, tanto era andata in confusione, si girò e ricevette il solito bacio mattutino sulla testa, poi si alzò e si diresse in dormitorio, quella mattina decisero entrambi di farsi una lunga doccia fredda.
“terra chiama Lily” disse Mary sventolando una mano davanti la faccia dell’amica
“eh?” chiese Lily, che sembrò ridestarsi da un sogno ad occhi aperti fin troppo vivido
“Ti sei incantata e hai smesso di parlare, poi sei diventata rossa… ricordi piccanti che non ci vuoi raccontare?” chiese Alice sardonica
“per favore scendiamo a colazione prima che finisca tutto” disse Lily vestendosi in fretta. Non sapeva proprio come avrebbe potuto raccontare alle amiche cos’era successo quella mattina, pensava quasi l’avrebbero presa in giro per essersi così tanto sconvolta solo per un abbraccio un po’ più audace, ma forse la cosa che sconvolse di più Lily era il desiderio che lui lo approfondisse quell’abbraccio
 
Remus aveva fatto scendere i suoi compagni di buon ora, avevano preso fin troppe punizioni per le loro bravate, non ci teneva ad aggiungere punizioni per i ritardi, James cercava Lily con lo sguardo, voleva assicurarsi che tutto fosse normale, era sempre preoccupato che qualcosa turbasse quell’idillio, soprattutto dopo la strana situazione di quella mattina, ma lei era totalmente presa dalla discussione con Alice e non lo degnava di uno sguardo
“L’artemisia va aggiunta assolutamente”
“No, bastano code di rospo”
“ma non può dare lo stesso effetto”
James le si avvicinò, e pensò che fosse ancora più bella quando si infervorava per le cose che le interessavano e guidato da quel calore che ancora gli scaldava il cuore dopo quella vicinanza mattutina le accarezzò con il dorso della mano la guancia per richiamare la sua attenzione, ma lei si irrigidì, James scostò subito la mano, si alzò si scompigliò i capelli, si buttò malamente la tracolla sulle spalle e si avviò fuori dalla sala grande. Lily rimase costernata dalla velocità della sua reazione.
“dannazione Evans, da quando siete amici non riesco più a fare tre pasti completi al giorno” disse Sirius sbuffando, coscio del fatto che il suo ruolo da migliore amico gli imponeva di andare a vedere cosa non andasse
“lo faccio per te, stai ingrassando” disse leggera Lily, se Sirius non aveva capito il motivo del litigio, forse la sua reazione alla carezza non era stata così sfacciata
“io ingrassando?” Sirius si tolse la camicia e si tastò i muscoli dell’addome, molte ragazze rischiarono di svenire, Remus fece finta di accoltellarsi con il coltello che stava usando per spalmare la marmellata
“ma quanto sei sbruffone”disse Lily sorridendo però
Sirius si mise la camicia sulle spalle e uscì a cercare James, non dopo aver fatto perdere 10 punti a Grifondoro, per mano di una Mc Granitt stizzita che lo pregava cortesemente di andare per il castello vestito in maniera consona
Lily e le sue amiche risero come matte, poi si fermarono ad analizzare le facce sognanti delle spasimanti di Sirius
“è assurdo come pendano dalle sue labbra, non capisco come sia possibile” disse Mary
“davvero te lo chiedi? È un figo pazzesco” si intromise Marlene che stava salutando Lily con un bacio sulla guancia
“Marlene ci vuoi dire qualcosa?” chiese sprezzante Lily facendole posto accanto a sè
“dai Black è oggettivamente bellissimo” disse Marlene
“si lo è” concluse Mary addentando con vigore una fetta di pane tostato
“concordo” aggiunse Alice
“ehi” disse Frank stizzito, ma Alice non lo badò, guardava Lily che si stava alzando
“Lily, vai?”
“si vado” disse lei evitando di incontrare lo sguardo delle amiche
“ ti copro io con Ruf” disse Mary
“grazie sei un tesoro” disse Lily, e si avviò
 
“ma perché diamine scatti così?” chiese Sirius serio portandosi davanti al suo amico che si ostinava a guardare a terra
“io e lei siamo amici, giusto?” chiese James
“giusto” disse Sirius incerto, non capiva se fosse una domanda retorica
“perché allora lei ogni notte viene a dormire da me?”
“tu dici che non fate niente.. perciò davvero non ti so rispondere”
“cosa ti fa pensare questo? A me che forse sotto sotto c’è qualche speranza per qualcosa di più… e poi Dio stamattina, avevo una tale voglia di lei… poi però lei si ritrae, le avevo promesso che me lo sarei fatto andare bene…poi però mi viene da impazzire quando lei non si lascia andare perché non si fida ma non posso darle torto, ha ragione, le sto tenendo nascosto che sono andato con quelle ragazze, e se io sono convinto di essere nel giusto perché mi sento così?”
“perché non dicendole niente credi di essere un codardo, e non sei abituato a sentirti così…non mi hai detto niente di stamattina, e poi io sono fermamente convinto che lei provi qualcosa per te… ora vado sta arrivando…” disse Sirius scavalcando gli spalti
James annuì piano “ah ramoso” disse prima di essere troppo lontano “dimmi” “non fare cazzate…” “detto da te…” Sirius scoppiò nella sua solita risata simile ad un latrato e se ne andò
 
James era seduto nelle tribune, lei si sedette nello spalto più alto rispetto al suo, lui poggiò la testa contro le ginocchia di Lily e lei cominciò a giocare con i suoi capelli
“mi dispiace, non so perché mi ritraggo, è più forte di me” disse lei piano, timorosa quasi
“non preoccuparti” disse lui stanco
“o Sirius ti ha davvero fatto una lavata di capo o mi nascondi qualcosa” disse lei sospettosa ma mantenendo il sorriso sulla faccia
“Lily… so che non ti va di farti vedere con me perché hai paura che io possa deluderti, e non vuoi passare per scema” disse lui, come se stesse recitando una parte a memoria
“a grandi linee, ma non è solo questo” disse lei un po’ piccata dal tono usato da James ma continuava ad accarezzargli i capelli, e a lui diventò più difficile dire quello che stava per dire, sapeva che appena le parole sarebbero uscite dalla sua bocca non avrebbe più avuto modo di bearsi di quelle carezze o della sua vicinanza
“Lily, sono stato con delle ragazze” sputò d’un fiato
“lo so…hai detto che era prima” il suo tono ostentava una sicurezza che non aveva
“sono stato con delle ragazze dopo il nostro litigio” spiegò, ogni parola sembrava costargli uno sforzo infinito
“con quante ragazze sei stato?” il sorriso le era scomparso dal viso
“ha importanza?” chiese lui grave
“molta” rispose gelida
“tre…”
Lily scosto le mani dalla sua testa, lui si girò per guardarla in faccia, lei era immobile
“ti prego dimmi qualcosa” la implorò lui.
Le lacrime le rigavano copiosamente il volto, cercava di ricacciarle indietro, le asciugava con le dita, ma era un fiume in piena, era arrabbiata, triste, sconvolta, sembrava che qualcosa le stesse lacerando il petto, si sentiva tradita, presa in giro, umiliata, c’era un groviglio di sensazioni che le attanagliava i sensi, si sentiva intrappolata da tutte quelle emozioni, come se stesse per scoppiare, era sicura che anche a farle scoppiare, tutte quelle emozioni, non si libererebbe dal dolore che quelle parole le stavano provocando, lei aveva detto che si era innamorata di lui, che stupida che era stata, non c’era posto per l’amore tra loro due, lui aveva disintegrato tutto, si sentiva arida, ma allo stesso tempo le sentiva ancora sue, le emozioni di quella mattina a letto, i suoi sorrisi, le buonanotti, le parole dolci, i gesti, tutto faceva la lotta con quell’odio che cercava di farsi strada in lei, si sentiva stremata, come se quel piangere le stesse risucchiando le energie e dopo un tempo che le parve infinito sollevò gli occhi e trovò il suo sguardo. Tutto in lui urlava pentimento, e per quanto lei cercasse un pretesto per urlargli contro il rammarico nella sua faccia era tanto palese da fargli dubitare dell’odio che si stava imponendo.
“perché?” fu l’unica cosa che riuscì a chiedergli
“vederti piangere per Severus è stata la prova che tu non provi quello che provo io e questo mi ha mandato in bestia, sono andato a letto con una di tassorosso, poi allora mi sono chiesto perché mi avevi chiesto di dimostrarti che sono cambiato e mi sono risposto che forse tenevi a me, ma tu non vuoi me, non vorrai me, non in quel senso e allora ho bevuto, ho bevuto e l’altra tassorosso e la corvonero di cui non ricordo il nome sono il risultato”
“ho passato le ultime notti nel tuo letto…”
“ed è stato…” “zitto” lo interruppe “tu me lo dovevi dimostrare che riuscivi a dare peso ai sentimenti delle persone, invece sei andato a letto con mezza hogwarts come pretendi che io mi fidi di te?”
“ho sbagliato, ma guarda anche stamattina, ero l’uomo più felice della terra ad averti tra le mie braccia, poi appena ti ho sfiorato in sala grande ti sei allontanata, è un qualcosa che non supererai”
“come diamine faccio?, mi sfiori e non so se magari cinque minuti prima eri a letto con qualcuna” urlava ormai
“ero arrabbiato con te…ero geloso, geloso che lui aveva così tanta importanza per te” disse in un sussurro, quasi a voler nascondere quel pensiero
“era una cosa tra me e te, e i sentimenti di quelle ragazze? Dannazione James, quando smetterai di pensare solo a te stesso? Se non riesci a tenere i pantaloni abbottonati non è colpa mia, non è colpa dei nostri litigi o delle mie insicurezze, cresci un po’, e pensa che ad ogni azione c’è una reazione, e la reazione a questa tua bravata sarà l’impossibilità di avere fiducia nei tuoi confronti”
“qualcosa mi dice che non ci saresti riuscita in ogni caso” disse lui sarcastico
“questo è un problema mio” rispose stizzita
“no, questo è un problema anche mio, visto che sei l’unica cosa che voglio” era sincero, forse così tanto che per Lily fu difficile credergli
“tu mi vuoi, ma volevi anche quelle ragazze quando ci sei stato, e vorrai qualcos’altro quando ti stancherai di me”
“non dipingermi come non sono”
“ti dipingo per come ti mostri”
“ci sarà un momento in cui l’uno capirà le ragioni dell’altro?”
“no, facciamo un passo avanti ed uno indietro, e non è perché, come dice Alice, stiamo reprimendo qualcosa di più grande, ma semplicemente non siamo compatibili, ne lo saremo mai”
“io voglio sperare che sia come dice Alice, voglio credere che lo stare bene insieme sia il preludio di qualcosa di più grande e non l’eccezione che conferma la regola”
“è qualcosa di troppo complicato da scoprire”
“io ne farei lo scopo della mia vita”
“dopo quello che mi hai detto lo trovo davvero impossibile. Io ho bisogno di sicurezze, tu non me le puoi dare, non ci riesci e io non riesco a trovarle. Non siamo una coppia, non devo pretendere niente, va con chi vuoi, fai ciò che vuoi”
“Lily”
“per favore, hai avuto un mese per dirmelo, ora lasciami il mio tempo per metabolizzare,per decidere, per farmela passare o per metterci una pietra sopra”
Lo lasciò sugli spalti, si lasciò seguire dal suo sguardo, aveva smesso di piangere, aveva esternato le sue emozini, non tutte, non era riuscita a dirgli che stava così male perché ne era innamorata. E lo lasciò confuso, l’aveva vista piangere e urlare,e lo lasciò a chiedersi il perché.
 
 
“voi lo sapevate vero?” chiese Lily alle sue amiche intercettandole all’uscita della lezione
“si… non ti arrabbiare però” disse Mary sulla difensiva, capendo subito a cosa si riferisse, più per gli occhi lucidi dell’amica che per la domanda in sè
“non sono arrabbiata con voi… avete fatto bene… almeno me l’ha potuto dire lui”
“come stai?” chiese dolcemente Alice
“mi sento tradita, non è assurdo? Non stiamo neanche insieme” disse Lily in uno sbuffo
“Lily voi praticamente state insieme” convenne Mary
“no, ne succederà mai… è uno stronzo…” disse seria
“si, ma l’ha fatto perché pensava che tu volessi Piton e non lui, ripensa un po’ come ti sentivi quando stava con Diana, e non ti eri neanche resa conto di amarlo, figurati come deve essersi sentito lui che ne è certo”
“non credo che lui mi ami, se mi amasse non lo avrebbe fatto” disse un po’ sconsolata, si rese conto che il pensiero che lui non la ami la faceva soffrire, era un dolore più profondo e più vero rispetto a quello che aveva appena provato
“lo credi davvero?” chiese Mary
“credo non sia maturo per un sentimento del genere”
“Lily l’amore è irrazionalità” disse Alice con un sorriso
“lo so, sennò perché starei qui a pensare che mi manca, e che tutto ciò che è successo prima non mi riguardi?”
“forse c’è speranza” disse Mary ad Alice che fece un sorriso ancora più largo
 
 
Quel sabato Grifondoro vinse contro Tassorosso, 160 a 150, James non era riuscito a prendere il boccino. I suoi compagni di squadra sapevano che il motivo aveva un nome, lunghi capelli rossi e degli incredibili occhi verdi.
“La festa stasera sarà nella stanza va e vieni, per chi non sapesse dove si trova che si faccia trovare al corridoio del settimo piano” Sirius lasciò questi avvisi in sala comune
“perché non in sala comune?” chiese Alice a Frank, dopo avergli dato un bacio da gongratulazioni-post-vittoria
“perché ci sono gli esami di materializzazione e manca solo un mese agli esami… non vogliamo rompere le pluffe…” spiegò lui
La festa, come ogni festa per una vittoria, fu grandiosa, anche se visti gli esami, e vista la sede fu meno popolata e solo a notte fonda la stanza cominciò a svuotarsi. Quando il penultimo gruppo lasciò la stanza, forse a causa del troppo wisky, fece così tanto baccano da richiamare Gazza, che si piantonò nel corridoio del settimo piano, fortunatamente prima di uscire Sirius controllò la mappa e potè sventare un nuovo giro di punizioni e punti sottratti a suoi amici rimasti dentro.
“dobbiamo rimanere qui a dormire, quegli idioti hanno fatto troppo casino” disse Remus al gruppetto che ancora popolava la stanza delle necessità
“Come facciamo a dormire?” chiese Mary
“Basta pensare che abbiamo bisogno dei letti e questi si materializzeranno” spiegò Alice, ma non fece in tempo a finire di parlare che erano comparsi otto letti
Lily e James, complici i loro amici, finirono in due letti vicini
“dai vai tu, io dormo a terra” disse James a Lily senza guardarla
“non fare l’idiota” disse Lily sedendosi sul letto
Lui sorrise di sbieco “a detta tua io sono un idiota” disse imitandola
“è vero, ma non per questo devi dormire a terra”
“mi chiedo come mai non giri per i corridoi con la fascia di miss acidità” disse lui sorridendo
“la fascia la lascio alle oche con qui esci”
“uscirei con ragazze molto più intelligenti se me lo permettessero”
“una ragazza intelligente non uscirebbe con te”
“non è molto intelligente se si perde tutto questo: capitano di grifondoro, primo in trasfigurazione e incantesimi, praticamente bravo in tutto e bello, non dimentichiamoci quanto sono bello” disse arrogante, ma suonò più come se stesse prendendo in giro se stesso
“quindi se hai tutte queste qualità perché perderci il sonno se queste ragazze intelligenti non ti danno una possibilità?”
“perché non vale niente essere tutte queste cose se poi l’unica che mi interessa davvero non le apprezza”
“Per favore li giù, qui c’è gente che vuole dormire” gridò Frank
“Vabbè per stasera ne ho dette fin troppe, buonanotte” si girò di fianco e diede le spalle a Lily
Lily fece lo stesso
Era davvero tardi quando James si girò e al buio e distinse Lily che lo guardava
“Non riesco a dormire” disse Lily, più che altro per fargli capire che anche lei era sveglia
“Neanche io, ed è colpa tua”
“Mia?” chiese Lily sorpresa
“Saperti qui vicino e non poterti toccare è snervante ogni fibra del tuo essere sembra fatta per combaciare con le mie. E dirti queste cose, dio quanto è umiliante” disse passandosi una mano sulla fronte
“James?”
“mm”
“non dirmi queste cose, mi risulta difficile odiarti”
“non odiarmi”
“penso a te con loro, e questo è…è… troppo”
“mi dispiace,ma vorrei che tu non mi riducesti solo a questo”
“è difficile… tu sei difficile”
“Lily tu sei la ragazza più difficile che io abbia mai conosciuto” disse sorridendo
“perché non sono subito venuta a letto con te?” si sorprese di averlo detto, arrossì, e ringraziò il cielo che fosse buio
“no,non per questo, sei difficile di testa, di carattere, di tutto, sei una sfida, ma non come pensi tu…” alzò la mano per accarezzarle il viso ma il movimento si fermò a mezz’aria
“mi è venuto sonno” mentì lei, sapeva che lui aveva ragione
“notte Lily”
“notte James”
Lily dopo un pò senti il suo respiro rallentare e capì che si era addormentato, e facendo piano si avvicinò a lui, la mattina dopo Lily era come al solito sul suo petto e James l’abbracciava
“Perché c’è un letto in meno?” chiese Peter ai ragazzi già svegli
“uno dei due ha desiderato di dormire insieme” spiegò Alice
“molto probabilmente l’hanno desiderato entrambi” disse Peter
Lily e James si svegliarono con i loro amici che attorniavano il loro letto e li guardavano sorridendo sornioni
“si può sapere cosa diamine avete da guardare? sloggiate” disse James risentito tirandosi su a sedere i suoi amici ridacchiarono e uscirono lasciandoli soli
Lily fece per alzarsi ma James le cinse i fianchi e la fece risedere, lei poggiò la schiena sul suo petto, James l’abbracciò e poggiò il mento sulla sua spalla
“mi sei mancata, forse ho desiderato troppo dormire con te e la stanza mi ha accontentato” disse indicando l’unico letto su cui erano sdraiati
“anche tu, non sorridere compiaciuto” non ebbe il coraggio di dirgli che l’aveva desiderato anche lei
“non mi stai neanche guardando”
“ti conosco”
“mi conosci?”
“si, per questo non mi fido” James la strinse ancora di più a sé, strofinò piano il naso sul collo di Lily
“sto così bene, non puoi odiarmi rimanendo esattamente così per sempre?”
Lily sentiva la stretta di James, il calore del suo corpo così vicino al suo, il suo alito sulla pelle, aveva dei crampi quasi dolorosi allo stomaco, sovrappose le sue mani a quelle di James e lasciò completamente aderire il suo corpo a quello di James
“sarebbero tutti contenti della tua assenza, ma dubito potrebbero sopportare la mia” disse, la sua voce era ferma, ma dovette imporre tutto il suo auto controllo per farla risultare tale
James non l’aveva neanche ascoltata, si godeva la sua vicinanza, sentiva l’odore della sua pelle, chiuse gli occhi stringendola più forte
“James andiamo dai” disse lei dopo che avevano passato un po’ di tempo in quel modo, sapeva che se non si fossero alzati subito molto probabilmente non si sarebbero alzati più
Lily si alzò ma James la tirò di nuovo per i fianchi facendola ricadere seduta, lei girò la testa e la mise nell’incavo del suo collo e li gli sussurrò “non andare con nessun altra. Mi da fastidio”
“perché?” chiese lui, erano soli, sapeva che se mai avesse potuto ottenere delle risposte le avrebbe potute avere solo in quel modo
“vuoi ancora che siamo amici?” gli chiese, ma sapeva che stava mentendo, che gli stava chiedendo troppo, era stretta a lui, a lasciarsi coccolare come non avrebbe mai permesso a nessun altro, forse stava tirando troppo la corda
lei lo stava confondendo, come faceva a non provare quello che provava lui, perché avevano dormito insieme se lei tirava di nuovo in ballo la storia dell’amicizia
“continui ad essere amica di Sirius, e lui è cento volte peggio di me”
“con questo che vuoi dire?”
“so che vuoi che ti dimostri che sono cambiato, in modo da poterti fidare, ma con me sei molto più severa di quanto non lo sia con gli altri, allora penso che forse è perché vuoi qualcosa di più da me, non essere amici”
“James abbiamo cominciato a frequentarci per essere amici”
“si ma le cose sono cambiate, sono cambiate vero?”
“si sono cambiate, andiamo d’accordo” cercò di svicolare
“Lily ti prego non sto parlando di questo, lo noto che anche tu mi cerchi, e che anche a te fa piacere la mia vicinanza, ma poi mi chiedi di esserti amico… solo amico”
“cosa dovresti essere” si sentì quasi nuda, esposta, lui voleva delle risposte che lei non aveva il coraggio di formulare ad alta voce
“io ci tengo a te tanto, ma voglio delle risposte, devo lottare per averti, perché tutte queste dimostrazioni le vuoi per vagliare ogni possibilità con me, o non provi niente?”
Era ad un bivio, dirgli cosa provava per lui, o continuare a cercare di essere amici, per essere più sicura, per matenersi in quel limbo in cui credeva di non rischiare di farsi troppo male
“James io ti vedo come un amico, sei questo per me, forse ti ho dato un impressione sbagliata…”
“un impressione sbagliata? Dormi con me, non ti neghi se ti abbraccio e dannazione, l’altra mattina avrei giurato che anche tu avessi la stessa voglia che avevo io di fare l’amore con te”
“James no… non è tutto questo, io con te sto bene, ma mi comporto come mi comporterei con un amico” disse arrossendo, e sapendo di non aver mai mentito tanto in vita sua
“anche con Severus era così?” non la guardava più, questo forse era anche più intimo che avergli confessato di aver voluto fare l’amore con lei.
“cosa c’entra Severus… lui non è più un mio amico, è un argomento chiuso, superato”
“Lily non provi niente per me?”
“io ora, non so, più in là”
“Lily, ti prego rispondi”
“non provo niente per te” il silenzio sembro raggelare la stanza, era molto più ingombrante delle parole che si erano appena scambiati
“mi ha fatto bene sentirlo, lo sapevo già, ma i tuoi comportamenti non lo rendevano chiarissimo” disse risoluto, dimostrando una gratitudine anacronistica
“James?” chiese lei cercando il suo sguardo
“no Lily è tutto apposto, la colpa è mia ce lo siamo detti e ridetti… siamo amici” si alzorono dal letto, guardando in direzioni diverse
Uscirono, lui molto più arrabbiato di quanto dava a vedere e sentendosi profondamente tradito e soprattutto stupido, ma non quanto lei, che dava dello stupido a lui che gli aveva creduto, era tra le sue braccia fino a qualche minuto fa, come aveva potuto dire che erano solo amici, e come aveva fatto lui a crederci?
 
“ho detto a James che non provo niente per lui” disse Lily, si sentiva incredibilmente stanca
“che ti avevo detto Mary? avrebbero litigato ancora e ancora, fin quando non finiranno a letto insieme” disse Alice
“di grazia posso sapere perché?” chiese Mary esasperata
“ci avete visto com’eravamo stamattina? Stiamo correndo… ieri sera piangevo perché è stato con altre ragazze, come facevo a dirgli oggi che penso di essere innamorato di lui? Stanno accadendo fin troppe cose, non me la sento di cominciare una storia”
“e lui?”
“a lui va bene, anche lui vuole che siamo amici”
“James ti ha detto che voleva solo esserti amico?”
“no, ma ha detto che gli ha fatto bene sentirselo dire così abbiamo messo in chiaro le cose”
 
 
Lily era tutta soddisfatta di essere riuscita a concludere la sua pozione, il chiarimento di quella mattina sembrava ormai lontano anni luce, era tardi ed era seduta di fronte al camino, non aveva visto James tutta la giornata, lo vide poi uscire insieme agli altri malandrini dal dormitorio “ti aspettavo”
“stasera esco con i malandrini” disse lui freddo
“James? Cosa c’è?” chiese
“evans non puoi pensare di avermi tutte le notti? Io sono James Potter” disse con un sorriso strafottente, a Lily gelò il sangue
“Sei solo un idiota”
“E tu sei una ragazzina acida” fortunatamente Lily non lo sentì, era già nel suo dormitorio
 
 
“ho decisamente fatto bene a non dirgli che ero innamorata di lui” disse Lily a Remus mentre facevano la ronda
“forse è perché gli hai detto che non provi niente” per un attimo Lily si sorprese che Remus lo sapesse, poi si ricordò che aveva a che fare con i malandrini che non avevano segreti fra loro
“no, dovevi vedere quel sorriso, proprio da vecchio Potter, poi mi ha umiliato, era una cosa da dire? Come se fossi una delle tante”
“come se fossi solo un amica?” cercò di farla tradire Remus
“no Remus, come se fossi meno di niente” rispose Lily che non si fece prendere in contropiede
“non ho mai detto di avere un amico intelligente… è tante cose ma anche tanto stupido” disse infine Remus prima di rientrare un sala comune a fine del giro di ronda, Lily gli sorrise debolmente, si scambiarono la buonanotte e ognuno proseguì per la propria strada
 
Quella mattina Lily diede una rapida occhiata alla gazzetta, il solito groppo si insinuò nella sua gola mentre scorreva i nomi dei morti o dei dispersi, poi la posò e cominciò a sfogliare la sua corrispondenza, sorrise nel leggere i miglioramenti della madre con la nuova terapia e non si stupì di non avere ricevuto risposte da Petunia poi prese un biglietto con una calligrafia famigliare
“ci mancava solo questa” disse dopo averlo letto
“che c’è?” disse Mary distogliendo l’attenzione dalla consistenza del suo succo di zucca
“Ti tocca anche a te cara…” sorrise melliflua
“cosa?” chiese ora Mary in tono preoccupato
“Lumacorno ci ha invitato a Hogsmeade, alla prossima uscita, per presentarci dei suoi amici pozionisti”
“dimmi che non saremo con delle serpi” disse sconsolata Mary
“no, ci saranno due di corvonero”
“carini?” chiese speranzosa
“questo la lettera non dice, ci aspetteranno fuori dal portone per andare insieme”
“ringrazio il cielo di aver sempre detto a Luma che diventerò Auror” disse Alice stuzzicando le sue amiche che la guardavano truce
 
“Ho appena visto uscire Lily e Mary con due ragazzi di corvonero, e andavano a Hogsmeade” disse Peter ai suoi amici, una volta entrato nel dormitorio
“non dire niente a James” sussurrò Remus
“non ce n’è bisogno… li ho visti anch’io” disse James con aria grave uscendo dal bagno
“James?” lo richiamò Sirius che aveva sentito il tono “leggermente” sconvolto dell’amico
“James un cazzo, ma che faccia che ha, mi ha detto non uscire con nessuna perché le da fastidio” disse scimmiottando la voce di Lily
“ti sei reso conto come l’hai trattata l’altra sera?” lo rimproverò Remus
“mi ha detto che non prova niente e poi mi dice che mi aspettava per dormire insieme, no ne usciamo più così”
“ma c’è modo è modo”
“ma lui non sarebbe James Potter se agisse pensando alle conseguenze” disse Sirius, arrabbiato
“no quella è una prerogativa tua Black” fu la risposta a tono di James
“sbrigatela da solo eh Ramoso. Io mi sono rotto” sapeva quanto gli dava fastidio essere apostrofato in quel modo, come se lui fosse solo un Black
“non c’è niente da sbrigare, lei esce con altri ragazzi e a me non da assolutamente fastidio, io faro lo stesso” disse abbassando un po’ i tono, sapeva di aver esagerato
“pensaci prima di finire a letto con qualcun altro” lo riprese perfino Peter
“Lily Evans ha smesso di dettare legge non mi interessa più” disse
Uscì dal dormitorio e lo sentirono urlare “Clara, ti va di venire a Hogsmeade con me?”
“andiamo ragazzi?” disse Peter
“che se la sbrighi da solo” disse Sirius colpendo il piede del suo letto
“non ce la facciamo a riportarlo al dormitorio in due dopo che Lily l’avrà ucciso” cercò di sdrammatizzare Remus
“badate bene che vengo solo per voi”
 
“bene miei cari ragazzi vi ho tratenuto fin troppo, su andate pure a godervi il resto della giornata” disse Lumacorno alzandosi e salutando i suoi studenti per rimanere da solo con i suoi amici
“arrivederci professore” dissero i ragazzi uscendo dalla sala da te
“che ne dite di andare a bere qualcosa?” disse uno dei due ragazzi di corvonero, guardando Mary speranzoso, Lily lo notò
“per me va bene” disse Lily
“allora anche per me” disse Mary
“andiamo ai tre manici di scopa?” chiese il ragazzo
“e dove sennò?” disse l’altro
Lily notò James proprio fuori Mielelandia che passeggiava con una ragazza del terzo anno di Grifondoro, con un braccio poggiato sulle sue spalle, lanciò un occhiata a Mary che intercettò il suo sguardo e fece cenno di non saperne niente. Aveva ragione Remus, era proprio stupido, e lei era proprio gelosa.
Dopo aver fatto fuori un po’ di burrobirre i ragazzi decisero di uscire e si sedettero su delle panchine in un parchetto, Mary e il suo spasimante avevano preso a parlare fitto fitto  e Lily si trovò a parlare con l’altro ragazzo giusto per non fare i terzi in comodo
“C’è Potter che ti fissa, non che sia una novità, c’è sempre Potter che ti fissa” scherzò
“cioè?” gli chiese Lily
“tutti a scuola aspettiamo il momento in cui finirete insieme, lui è pazzo di te” continuò il ragazzo di Corvonero
“eppure ora è con quella ragazza” disse amareggiata Lily, rendendosi conto troppo tardi del suo tono
“si ma se qualcuno guardasse me in quel modo saprei di avere davanti la donna della mia vita, mette a disaggio quasi, davvero non vorrei essere il malcapitato che si mette tra di voi”
 
James era poggiato allo steccato non riusciva a smettere di guardarla, era in ebollizione, aspettava solo il momento in ci lui l’avrebbe toccata e dopo sarebbe andato a schiantarlo
“Ramoso la vuoi piantare?” disse Sirius
“Di fare cosa?” chiese James senza distogliere lo sguardo
“Stai mettendo in soggezione me con quegli sguardi, figurati come sta lei” spiegò Remus
“di che state parlando?” chiese Clara che stava parlando allegramente con Peter
“Clara li ci sono delle tue compagne, forse è meglio che vai, perché dobbiamo andare a sbrigare delle faccende”disse Remus, quando vide Lily avvicinarsi
“si vado si sta facendo tardi, ciao ragazzi” James neanche la vide trotterellare verso le sue amiche
“Smettila James… ti prego” disse Lily furiosa a pochi centimetri dal suo viso
“Di fare cosa?” Rispose con nonchalance  
“Di guardarmi così” disse battendogli una mano sul petto
“Evans davvero non capisco” disse spavaldo
“perché fai così?”
“io sono così” Lily si allontanò ma lui l’afferrò dal fianco, lei dovette tenersi dalle sue braccia per non cadere
“smettila di guardarmi come se mi volessi mentre poi ti comporti da stronzo insieme ad un altra” poggiò l’altra mano sul suo fianco e la attirò ancora più vicino a se
“Sei tu che non vuoi essere mia… perciò faccio quel che cazzo mi pare con chi mi pare” Mollò la presa
“Se volevi fare finta di averla superato hai fallito…” disse brusco Sirius
“Zitto Sirius” “no zitto tu”
“sei solo un pallone gonfiato arrogante, stammi lontano” disse Lily e se ne andò
“non sei mai stato meschino. È vero che ci sei rimasto male ma non comportarti così…” gli disse Sirius
“mi comporto come mi pare, non vedo perché la cosa la disturbi tanto, e anche a te”
“a me perché ti voglio bene e so che te ne pentirai e dannazione James ha detto che si stava innamorando di te” disse Sirius finalmente riacquistando la calma
“cosa?” chiese incredulo James
“Dopo che avete litigato… mentre tu andavi a letto con mezza Hogwarts lei rifletteva sui sentimenti che vi legano, e ha detto che si sta innamorando di te… ecco il perché di quella scenata.. ha paura che tu possa farla soffrire… ecco perché lei è matura e tu sei un deficiente” rincarò la dose Sirius.
“Mi ha detto che non provava niente per me” disse con una vocina da cucciolo bastonato
“Orgogliosa com’è come avrebbe potuto dirti di provare qualcosa dopo che ha saputo delle tue fughe d’amore?” disse spiccio Sirius
“perché non me l’avete detto?” chiese James guardando i suoi amici
“mi ha chiesto di non farlo… ma Sirius e la sua boccaccia” disse Remus
 
“Sapevo che ti avrei trovato qui” disse James poggiandosi all’albero dov’era seduta Lily
“non c’entra la mappa che tiri sempre fuori?” disse Lily aspra
“si… mi hai sgamato”cercò di dirlo con un sorriso, che non gli riuscì bene, poi si sedette di fianco a lei
“Scusa” disse lui piano
“Non basta” disse lei decisa
“Hai ragione, ma tu lo sai già, sono un idiota, un idiota geloso”
“Ma no hai ragione anche tu, non sono affari miei, non stiamo insieme” disse lei quasi apatica
“Evans”
“Evans niente”  
“non c’è nessun noi, ma c’è qualcosa tra me e te, almeno da parte mia, ed è per questo che ci sono rimasto male quando mi hai detto che non provi niente” spiegò James
“non puoi partire in quarta, stiamo provando ad essere amici, non posso darti niente di più, è giusto che tu però ti senta libero di comportarti come meglio credi, ma non permetterti più di trattarmi in quel modo”
“credimi ha fatto più male a me che a te”
“Non si direbbe
“Non ti farò del male, non di proposito non dubitare mai di questo” disse serio
“Come faccio?” era una vera domanda,voleva davvero capire come avrebbe potuto
“Credimi, credi in quello che provo per te” disse infervorato
“Non ci riesco” disse quasi sconfitta
“Lily… stava andando bene… mi hai lanciato solo tre incantesimi, facciamo finta che non sia successo niente”
“devo fare finta che tu non ti sia comportato da stronzo, che non sia andato con tutte quelle ragazze e che non mi abbia mentito?
“quando ti ho mentito?”
“mi hai detto che andava tutto bene… e non era vero” l
“hai ragione… ci saremmo risparmiati un po’ di problemi, tu sei sicura di non dovermi dire niente?” si chiedeva perché non lo dicesse anche a lui che provava qualcosa
“no non ho niente da dirti…” mentiva… mentiva sapendo di mentire e per questo eluse il suo sguardo
“Lily perché sei uscita con quell’idiota?”
“non siamo usciti insieme…era una riunione del Lumaclub… e poi credi davvero sarei uscita con qualcuno dopo averti chiesto di non farlo?”
“giusto… tu non sei idiota come me che ho invitato quella ragazzina”
“ah già di quello non abbiamo parlato”
“e non parliamone” disse James scherzando
“per questa volta te la scansi Potter” disse, sorridendo, Lily
“quindi stanotte dormiamo insieme?” disse dopo averci pensato un pò
“non pretenderai mica che io stia solo con te, io sono Lily Evans” disse in tono pomposo Lily imitando James
“quanto sono stato stronzo quando te l’ho detto?”
“tanto”
“e quanto me lo farai pesare?”
“oh neanche t’immagini quanto”
Lily poggiò la testa sulla spalla di James che gli cinse le spalle
“lo sai che ci uccideranno?” disse Lily
“lo so, credo che non potro più parlare a Sirius dei nostri problemi, oggi era davvero arrabbiato… l’ho perfino chiamato Black”
“allora sei davvero nei guai” lo canzonò Lily poi si fece più seria e aggiunse “perché è così difficile?”
“te l’ho detto perché tu sei troppo difficile”
“lo so che la colpa è mia e della mia insicurezza nei tuoi confronti”
“io ho la mia buona parte di colpe”
“assolutamente… diciamo il 95 per cento” disse Lily
“ si si certo hai ragione tu” James la abbracciò più forte e gli diee un bacio sulla testa
La sua Lily aveva detto a Remus di essere innamorata di lui, per chissà quale ragioni non glielo volevo dire,ma nonostante questo lui era felice, come forse non lo era mai stato in vita sua. Sicuramente più di Severus che guardava la scena da lontano.
 

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Capitolo 17
*** un buon odore ***


 
ero così contenta di aver ricevuto 47 recensioni,figuratevi ora che sono diventate 63!! perciò ho deciso di pubblicare e di non aspettare fino a giovedì come mi ero preposta
(molto probabilmente appena vedrò scritto, se mai sarò così fortunata, 80 recensioni, dopo essere svenuta, aggiornerò seduta stante)
VI RINGRAZIO, già è bellissmo vedere che c'è gente che mi ha messo tra le seguite, le preferite e le ricordate, e credetemi, non mi stancherò mai di dirlo, questo mi riempie di orgoglio, figurarsi vedere che c'è anche gente che perde il suo prezioso tempo per recensire me... no davvero grazie, siete fantastici!!! bene dopo questo soliloquio vi lascio al nuovo capitolo. a presto, un bacio, Te 

“ehm ehm” disse James a dei ragazzini del primo anno seduti nel divano davanti al camino
“si James?” chiesero loro tutti eccitati che il capitano della squadra, ma soprattutto che James Potter si rivolgesse loro
“scusate, ma questo è il mio divano preferito vi dispiacerebbe?” disse lui sorridendo
“oh si certo certo James scusa”
“ no e di cosa…” disse suadente i ragazzi si alzarono e gli lasciarono il posto
James si sdraiò sul divano della sala comune quando entrò Sirius
“ehi Sirius” lo richiamò il suo amico
“ehi James” disse lui un pò freddo
“scusa” disse eludendo il suo sguardo e grattandosi la testa imbarazzato
“James ultimamente continui a fare casini e a scusarti stai diventando peggio di me” disse con tono di rimprovero ma canzonandosi alla fine
James sorrise debolmente “Felpato?”
“e Ramoso?”
“mi ama” disse sorridendo
“l’ho sempre saputo” disse compiaciuto Sirius
“però non vuole che stiamo insieme”
“già”
“non vuole “effusioni” davanti agli altri”
“gia”
“e questo è difficile”
“già”
“puoi dire qualcos’altro?” lo riprese l’amico
“pensi di riuscire a sopportarlo?” disse Sirius d’un tratto serio
“ha detto che mi ama… per adesso va bene così” disse semplicemente, con quel sorriso che si faceva sempre più largo
“James ricordati che lei non sa che tu lo sai, e se non te l’ha detto vuol dire che c’è un motivo…James ti prego non fare cazzate” lo pregò sconsolato Sirius scandendo bene l’ultima parte
“non posso prometterti niente, mi conosco troppo bene”
“purtroppo … ah fratello”
“dimmi”
“sono contento per te… e ti prego fattelo bastare” si abbracciarono, per cancellare tutte le idiozie che si erano detti durante la giornata
“tieni” disse passandogli due rotoli di pergamena
“e questi sono?” chiese James, che ancora non era riuscito a far sparire quel sorriso dalla faccia
“pozioni, è una settimana che dobbiamo consegnarli, almeno è così che mi ha detto Remus” spiegò Sirius,come se la cosa non fosse vera
“dannazione l’avevo dimenticato” disse mimando di sbattere la testa al muro
Lily che entrò in sala comune in quel momento e gli disse scoppiando a ridere “ ti prego più forte”
“ehi, non vorrai mica mi compaia una cicatrice sulla fronte?” disse lui melodrammatico indicandosi la faccia
“non sia mai” disse infilando la sciarpa
“dove vai?” chiese James
“ho da fare”
“che hai da fare?” la incalzò allora
“devo andare da Hagrid” disse lei distrattamente
“Sirius finiamo dopo”
“James dobbiamo finirlo per domani” lo pregò
“ora devo accompagnare Lily”
“ma non ce n’è bisogno,” disse la diretta interessata
“lo so, mi fa piacere, so che sei molto più brava di me a difenderti ma non mi va tu vada da sola, perciò andiamo”disse a cantilena
Lily sorrise senza farsi vedere e si fece accompagnare.
Lily non si era fatta mai trattare da nessuno così, era così forte e sicura di se da non aver mai neanche dato l’impressione di avere bisogno di queste attenzioni… ma riceverle da James era lusinghiero.
James era dannatamente bravo con le ragazze… le faceva capitolare con facilità, ma tutto era pensato, studiato… le attenzioni che aveva con Lily erano qualcosa di innato, come se lui stesso ne avesse bisogno, non le viveva come tasselli per farla sua ma come qualcosa che doveva fare perché lei era Lily, e Lily era parte di sé.
 
 
Sirius slacciò la cravatta che aveva dimenticato di portare, e James continuava a guardare il libro di pozioni cercando conforto, poi si guardarono e cominciarono a studiare
“cosa avete combinato?” disse furente Remus, entrando in sala comune seguito da Peter, ai due amici, che facevano finta di finire il tema di pozioni
“niente” disse James nascondendo la pergamena dove stavano appuntando i piani malandrineschi per la prossima luna piena invece di studiare
“per favore non giocate con i miei nervi, ci ha convocato Silente, avete sicuramente combinato qualcosa”disse, riacquistando piano la sua proverbiale calma
“Silente…Silente?” ripetè James
“hai presente? barba lunga, spiccato senso sell’umorismo, amore per i dolci…” disse Remus sarcastico
“e per dirci cosa?” chiese Sirius
“non lo so, nel biglietto c’era solo scritto di presentarci da lui alle nove e di dire ananas candito”
“ho paura” disse Peter piano
“non fare l’idiota Peter” lo rimbeccò Sirius e James accompagnò la frase dell’amico con uno scappellotto al povero Codaliscia
 
 
I quattro ragazzi stavano percorrendo il corridoio del secondo piano, che li avrebbe portati davanti al gargoyle per l’ufficio di Silente, ma furono fermati da una voce gracchiante carica d’odio.
“dove state andando piccoli farabutti” li intimò Gazza, seguito dal suo fedelissimo gatto
“poi ti chiedi perché sei il bersaglio dei nostri scherzi” disse James con tono altero
“piccoli insolenti” si imbestialì il custode
“stiamo solamente andando da Silente… non stiamo infrangendo nessuna regola” disse Remus per calmare gli animi
“tu sei davvero sicuro che saresti riuscito a beccarci? Sarebbe stato l’apice nella tua carriera” disse Sirius con lo stesso tono di James, di chi è fin troppo sicuro di se
“piantatela ragazzi, Gazza grazie della scorta ma siamo arrivati” disse Remus, fecero scattare il Gargoyle e salirono per le scale a chiocciola, bussarono piano e sentirono Silente invitarli ad entrare.
“oh! Ragazzi miei vi prego entrate, entrate, spero di non avervi strappato a ben migliori passatempi” disse cortese come al solito
“no professore è sempre un piacere” disse James sinceramente
“sedetevi prego” disse e fece comparire quattro comode poltroncine di velluto dove i Malandrini presero posto
“vi starete chiedendo come mai vi ho chiamato,ahimè non è per complimentarvi con voi per un'altra delle vostre bravate, che lasciatemelo dire sono sempre geniali” il suo tono si fece più grave mentre proseguiva “come sapete Voldemort sta estendendo i suoi domini, e purtroppo sta raccogliendo seguaci anche nella scuola”
“oh signor Minus non sussulti, la paura per il nome non fa che aumentare la paura per la cosa stessa” Silente notò, con una punta di orgoglio, che gli altri tre ragazzi non avevano battuto ciglio a sentir nominare il signore oscuro.
Sirius e James si guardarono complici, sapevano chi erano i mangiamorte all’interno della scuola
“purtroppo le mie fonti mi dicono che suo fratello si sta avvicinando alle schiere dei mangia morte, signor Black” disse addolorato Silente
Sirius trasalì, questo lo spaventava più che sentire pronunciare il nome di Voldemort
“lo immaginavo” disse amareggiato, ma il suo viso non faceva trasparire nessun altra emozione, aveva messo la maschera, quella che lo faceva sembrare freddo e senza emozioni, quella che i Black gli avevano lasciato in eredità… ma gli occhi di Sirius erano vivi, lo tradivano sempre, e James che lo sapeva leggere vedeva paura e dolore
“se lei potesse in qualche modo distoglierlo” lo pregò Silente
“vorrei professore, e ci ho anche provato ad inizio anno, ma non mi vuole ascoltare, purtroppo è rimasto troppo tempo con nostra madre” pronunciò la parola madre con disprezzo
“sono sicura che se trovasse in te una guida riuscirebbe a non dare ascolto a tua madre, anche se credo che per lei sia comunque più importante suo figlio che le teorie sulla purezza del sangue”
“professore lei vede del buono davvero dove non ce n’è, Wablunga è stato quello che di più lontano c’è da una madre, soprattutto con me e ha istruito bene mio fratello, Regulus non potrebbe vedere mai in me una guida, sono tutto quello che è stato educato ad schivare, ma le assicuro che gli parlerò”
James lo guardava quasi avido, erano rare le volte che Sirius parlava della sua famiglia
“grazie, anche una sola persona tolta dalle file di Voldemort è una vittoria”
“professore mi scusi come l’ha fatto a sapere?” chiese Sirius
“vogliate scusarmi ma non credo di poter fare i nomi delle mie fonti”
“certo mi scusi” rispose quasi imbarazzato
“io, noi… vorremmo fare qualcosa di più per poter combattere Voldemort” disse James all’improvviso
“siete ancora degli studenti, credo sia consigliabile che prima finiate la vostra carriera scolastica” disse gentilmente Silente
“professore, noi vorremmo davvero essere utili” incalzò Sirius
“noi non siamo come Voldemort che assoda ragazzi per lasciarli morire” spiegò il professore
“ma noi siamo sicuri che lei non ci manderebbe nella mischia, non senza gli strumenti” continuò Remus
“siete davvero interessati?”
annuirono convinti, Peter un po’ meno
“c’è una società segreta, l’ordine della Fenice, con me a capo, che cerca di contrastare il potere di Voldemort, naturalmente non con i suoi stessi metodi, e io sarei più che contendo se una volta finita la scuola voi ne vogliate fare parte”
“si, ma anche prima” disse James sicuro
“settimana prossima facciamo una riunione, perché altri ragazzi vogliono partecipare alla lotta contro Voldemort, vediamoci lunedì prossimo alla stessa ora” acconsentì Silente
“grazie professore”
“naturalmente la società è segreta, non vorrei se ne parlasse con leggerezza”
“certo” dissero loro in tono grave
“ma se c’è qualcuno di cui ci fidiamo, e che può esserne interessato possiamo fargliene parola?” chiese James all’improvviso
Sirius si tirò uno schiaffo in faccia
“felpato non mi sto riferendo solo a Lily” disse James sulla difensiva, Silente scoppiò a ridere
“volevo dirglielo anche a Frank e Alice” si giustificò James
“oh il signor Paciock già lo sa, e mi ha chiesto di farvi partecipare anche la sua adorabile ragazza, così come lo sa la signorina McKinnon, ma sono sicuro che la signorina Evans e anche la signorina Mcdonald sono degne della nostra fiducia” i ragazzi capirono che quello era un congedo, salutarono Silente, erano elettrizzati di poter fare qualcosa contro Voldemort
“ragazzi io chiamo Regulus… meglio che gli parli ora, magari a quest’ora non devo fare fuori troppi serpeverde” voleva essere una battuta per mascherare il suo stato d’animo, ma non riuscì
“lo chiami con l’elfo? Chiese James
Sirius fece una smorfia al solo pensiero di dover rivedere il suo elfo di famiglia “purtroppo”
“vengo con te” disse James
“no, James, vado da solo” disse fermo Sirius
“io sono il tuo secondo” disse James
“lo so, ma Regulus incolpa te del mio essere un grifondoro, povero piccolo idiota, come se lui non ricordasse che io sono sempre voluto essere diverso da tutti loro” disse Sirius disgustato
“potrebbero accompagnarlo altri serpeverde” disse duro James
“lo accompagniamo noi” si intromise Remus
“no ragazzi non ce n’è bisogno, non mi farà del male… non glielo permetterei” disse con un ghigno
“Allora facciamo così, James torna in sala comune e io e Peter andiamo alle cucine, tanto non abbiamo cenato, vedetevi li vicino, cos’ se dovesse succerede qualcosa saremo pronti e abbastanza vicini” disse Remus, Sirius e Peter annuirono
“non mi piace non esserci, tu non mi racconterai niente, e dovrò implorarti per intere giornate per cavarti anche solo una parola… fai sempre così quando si tratta della tua famiglia” disse James cocciuto
“James ti prego…” disse Remus, sapeva che non bisognava aspettarsi troppo da Sirius quando c’era di mezzo la sua famiglia
“vabbè io vado, state attenti” concluse infine sconsolato James
 
 
Lily stava tanto ripetizione a dei ragazzini del secondo anno, James gli arrivò alle spalle e fece segno ai bambini di non dire niente “non azzardarti a spaventarmi o ti affatturo”
“per merlino, sei una strega! Come hai fatto?” chiese James finalmente sorridente
“ormai percepisco la tua vicinanza…sai per auto difesa” lo prese in giro lei
“cattiva! su marmocchi sparite” disse James arrogante e quelli, scomparirono all’istante… neanche si fossero smaterializzati
“ehii” lo riprese Lily
“ma dai li fanno sempre più piccoli” constatò James “non che tu sia venuta su grande”
“partiamo dal presupposto che tu sia troppo grande e io sono un prefetto non posso tollerare queste cose, e comunque li stavo aiutando”
“e io ho sonno”
“e quindi?”
“preferisco addormentarmi con te” disse lui lascivo “non ti guardare in giro non mi ha sentito nessuno” la riprese lui e lei smise
“scusa” sussurrò lei prendendo la mano che lui le porgeva
“ti concedo una tregua”
“tu concedi una tregua a me?
“dai Evans andiamo, aspettiamo di arrivare su prima di litigare”
James si distese sul letto, in realtà non aveva sonno, ancora era presto, voleva solo stare da solo con Lily
“dov’eri?” chiese lei, si sedette sul suo letto incrociando le gambe e guardandolo negli occhi
“da Silente”
“mega punizione?”
“no, voleva parlarci…”
“di cosa?”
“di Regulus che sta entrando in un brutto giro”
“povero Sirius”
“già… ora stava andando a parlarci, non ha voluto che andassi, dice che io sono un argomento delicato con Regulus, perché da la colpa a me, quindi sono andati Remus e Peter ad accompagnarlo, odio non poter essere con lui”
“ forse così lo ascolterà di più”
“ho i miei dubbi, ho paura che Sirius possa scattare, sai com’è è un po’ irruento… ma è una cosa che vuole sbrigare da solo… e poi ci ha detto un'altra cosa”
“cosa?”
“una cosa che riguarda anche te”
“e dimmi”
“non credo che lo farò” a James cominciava a piacere quel gioco, adorava farle perdere le staffe
“si che lo farai”
“non credo”
“dimmelo” “no” “dimmelo” “no” “l’hai voluto tu” Lily cominciò a fargli il solletico, si mise a cavalcioni su di lui, lui ribaltò la posizione e ora Lily era ora bloccata tra il letto e il corpo di James, presto si resero conto della situazione, ma James non si scostò, si puntellò sui gomiti e le scostò i capelli che gli erano caduti sul viso, Lily aveva paura potesse scoppiargli il cuore, James si avvicinò piano, quasi a chiedere il permesso, ma Lily all’ultimo glielo negò “scusa” disse James e si tirò su diede una mano a Lily che si sporse e gli diede un bacio sulla guancia “grazie di non forzare la mano” poi si sedettero di nuovo come prima, cercando di non notare il rossore che colorva le guancie dell’altro
“comunque è una cosa seria, hai sentito parlare dell’ordine della fenice?”
“la società segreta di Silente…”
“si… io e i ragazzi abbiamo chiesto a Silente se potevamo farne parte e lui ha detto che ne avremmo potuto parlare settimana prossima perché fanno una riunione, a quanto pare volevano assoldare Frank e Marlene” raccontò lui rapito
“Alice mi aveva detto che Frank voleva entrarne a fare parte, e lei era tanto preoccupata ma che ci voleva entrare pure lei…”
“Silente ha detto di dirlo anche a Mary…tu che ne dici?”
“certo che vengo” disse lei sicura
“per la riunione?”
“non solo per la riunione, voglio combattere”
“no!” disse lui, senza pensarci quasi
“ come no?” chiese stizzita
“è pericoloso”
“è pericoloso anche non combattere, sono una nata babbana”
“non posso pensarti lì in prima fila a combattere Voldemort” disse lui angosciato
“credi che io no ne abbia le capacità?” ecco che l’orgoglio non la faceva raggionare
“ma davvero pensi che io abbia un opinione bassa di te? Sei una delle streghe più brave e potenti che io conosca… sono io ad aver paura, paura che possa succederti qualcosa mentre combatti” quasi gli si spezzò la voce
“ma potrebbe succedere a chiunque”
“sto male a pensare ognuno dei miei amici che combatte, ma prova a dirlo a Sirius di non farlo, mi ucciderebbe prima di Voldemort… ok pessina battuta, ma tu, no non riesco proprio a  concepirlo” disse lui accarezzandole piano il viso, Lily lo abbracciò e poggiò la testa sul suo petto e James gli baciò la testa, ecco di nuovo farsi avanti le sensazioni di poco prima James pensò che avrebbe dovuto parlare sennò avrebbe tentato di nuovo di baciarla…
“Lily, per me potresti anche dormire nuda… ahia si si lo meritavo” disse massaggiandosi il braccio dove aveva appena ricevuto un pugno
“è colpa tua stupido, mi hai fatto venire senza passare dalla mia stanza” disse lei realizzando di non avere il pigiama
“sei una strega lo puoi appellare” disse lui con fare ovvio
“e io lo dico sempre che sei un idiota dici che non sarebbe sospetto vedere il pigiama vagare per la sala comune?” disse lei facendogli il verso
“hai ragione, tieni il mio pigiama” disse lui tirando fuori il pigiama dal cassetto
“questo è un tendone da circo” disse lei aprendolo
“sei tu che sei uno scricciolo”
“1,60 non è essere uno scricciolo…sei tu che sei sproporzionato”
“essere alti 1,82 non è essere sproporzionati” si difese lui, ma lei lo guardava come se non l’avesse convinta
“ti dispiace se faccio una doccia?” chiese Lily
“posso venire anche io”
“posso affatturarti?” lui alzò le mani in segno di resa
“hai anche un reggiseno e un paio di mutande?” disse scherzando
“sai forse Sirius dovrebbe averli”
“siete dei maiali! dammi due paia di mutande che li trasfiguro” disse lei
“io vado, non ti permettere di sbirciare in alcun modo”
“parola di malandrino”
“è questo che mi spaventa”
“no dai veramente”
“vado”
Dopo che Lily si diresse in bagno entrarono i malandrini, Sirius era livido
“Sirius”
“ne parliamo domani per favore” tagliò corto lui
“vi prego allora parlatemi di qualunque altra cosa” disse James supplicante
“perché?” chiese Remus, ridendo per il suo tono
“c’è Lily nella doccia, e io penso di di… fatemi pensare ad altro”
Sirius scoppiò a ridere “ragazzi stanza delle necessità?” propose Peter “ok” proposero
“fa il bravo Ramoso” lo canzonò Sirius
“non alludete a niente idioti” disse James sofferente
“quella donna ti castrerà” disse Remus
“quella donna l’ha già castrato” rispose Sirius
Lily sotto la doccia si ritrovò a pensare James che le diceva “tu non vuoi essere mia”, a James che quella mattina la stringeva,a James che voleva fare l’amore con lei,a James con cui poco prima aveva avuto il contatto più intimo della sua vita,semplicemente Lily si ritrovò a pensare a James e decise di abbassare la temperatura della doccia.
Una volta uscita trasfigurò l’intimo di James nel suo intimo, ma quando prese il pigiama, enorme, decise di non trasfigurarlo… aveva l’odore di James, infillò la maglia e visto che gli arrivava alle ginocchia decise di non mettere i pantaloni, quando uscì senti James deglutire sonoramente e mettersi a pancia in giù sul letto.
“Ho pensato di non trasformarlo, è abbastanza lungo da farmi da camicia da notte” lo sentì di nuovo deglutire, poi chiuse un secondo gli occhi e si mise su seduto
“ti sta molto meglio a te che ha me” disse sorridendogli e cercando di riacquistare padronanza del suo corpo, Lily gli si era seduta di fronte
“è la mia eleganza naturale… certo sti boccini”
“ehi non parlare male del mio pigiama, me l’hanno regalato i malandrini” disse fintamente offeso
“ti hanno regalato un pigiama?” disse Lily trattenendo le lacrime, non se li immaginava proprio i ragazzi a regalarsi questo genere di cose
“noi non ci regaliamo queste cose… solo che ogni volta era una lotta perché ai ragazzi dava fastidio come andavo a dormire e questo è l’unico modo per farmelo mettere”
“perché come dormivi?” chiese lei continuando a ridere
“solo in mutande… e la cosa assurda è che sono capitato con gli unici tre ragazzi che dormono in pigiama… devi sentire Sirius”
“Sirius?” ripeteva Lily incredula
“eh già,lo scapestrato e irruento Sirius ha delle fisime sul comportamento, non è assurdo? è un qualcosa che ha di innato, quella sua eleganza che lo distingue da noi poveri piccoli e semplici ragazzi che non abbiamo l’eleganza dei Black… dovresti sentirlo come strilla “se volessi svegliarmi nel cuore della notte e vedere qualcuno in mutande dormirei con una ragazza” sono assurdi, io che non ho mai dovuto dormire con un pigiama sono costretto da sei anni a farlo per non turbare le loro povere menti”
“non hai mai dormito con il pigiama prima di venie ad Hogwarts?”
“non vedo perché io lo debba dire a te”
“Blinkiiiiiiii” si mise ad urlare Lily sentirono un pop  e videro l’elfo materializzarsi nella stanza
“signorina Evans, Padroncino…” disse inchinandosi
“Blinki spero di non averti disturbato”
“no signorina, mai”
“blinki per favore” James non riuscì a finire di parlare perché fu interrotto da Lily
“Blinki come dormiva James a casa prima di venire a Hogwarts?”
“oh beh il padroncino era così carino, sua mamma doveva accarezzargli i capelli sennò lui non dormiva, poi si metteva il dito in bocca e dormiva con il culetto in aria”
“Blinki” lo riprese James
“cosa c’è padroncino? A forse la signorina voleva sapere come era vestito, mi scusi padroncino, sempre nudo… la mia povera padrona doveva aspettare che si addormentasse per rivestirlo”
Lily rideva, doveva tenersi la pancia, più per la faccia di James, era rosso per l’imbarazzo e sulla sua faccia si leggeva l’indecisione se uccidersi o uccidere l’elfo
“ma voi dormite insieme? Oh sono così contento per lei signorino James… finalmente, visto non avrebbe dovuto demordere”
James si era messo le mani per coprirsi la faccia, Lily che ancora rideva un po’ rossa in viso, gli prese le mani per spostargliele dalla faccia e farsi guardare
“quanto ti stai divertendo?”
“tanto… davvero tanto” l’elfo li guardava “siete così belli insieme” disse poi
Lily si girò a guardare l’elfo, James l’abbracciò da dietro
“e lei che è bella” disse James e le scoccò un bacio sulla guancia, Lily si fece coccolare
“James hai una macchina fotografica?”
“io no, ma Remus si, Blinki la prenderesti” l’elfo si fiondò ad ubbidire “posso?” chiese l’elfo
James abbracciò Lily più stretta e Lily prima che la macchina fotografica scattasse diede un velocissimo bacio sulla guancia a James, che rimase immortalato nella foto, e nella faccia felice di James… l’elfo posò la foto sul letto e scomparve, James guardò Lily e le scostò i capelli dal viso
“Credo non ci sia niente di meglio” disse James piano
“di cosa parli?” chiese Lily
“Questa maglia ha il mio e il tuo odore, credo non ci sia niente di meglio”
“Perché sei così bravo con le parole? Hai il tono giusto, i termini adatti, è sorprendente, ma quando parli con me non so mai se sei solo bravo o se quello che dici sia vero, io invece sono una frana, anche se voglio dirti una cosa carina suona male
“c’è stato un periodo che non mi importava cosa uscisse dalla tua bocca, anche se erano sempre insulti, l’importante era che tu ti rivolgessi a me…si è vero in genere me la cavo con le parole, ma non con te, con te anche io sbaglio” Lily lo guardava, lui si scompigliò i capelli e si mise a fissarla, aveva gli occhi leggermente arrossati per le lacrime che le erano scappate dal troppo ridere, le guancie ancora rosate per quelle carezze, che James aveva capito le piacevano ma le mettevano a disaggio, era bella, James sorrise e impresse nella sua mente una nuova foto, Lily con quella maglia sformata, seduta sul suo letto, con le gambe scoperte, i capelli scompigliati e l’aria felice, era bella, in ogni accezione del termine. Lily si sporse e prese la foto, James sorrideva un po’ stupito, c’era lei che gli scoccava un bacio nella guancia e le si leggeva in faccia quanto fosse serena
“questa va sul mio comodino”
“tu hai già una mia foto sul comodino, questa è mia”
“eh no cara…”
“allora moltiplichiamola, così cambi quella”
“come la cambio? Eri bellissima in quella foto”
“avevo dodici anni, la faccia cicciotta e le trecce”
“e ti assicuro non c’è niente di più bello, e poi è l’unica foto in cui sono riuscito a catturare il colore dei tuoi occhi così come piace a me, quando sei alla luce del sole ed è chiaro, brillante, qualcosa di mai visto…”
“non hai bisogno di questa foto allora, se quella ti piace tanto”
“ma no la metto qui”
“non hai bisogno di una foto qui sul comodino,qui hai me…” disse lei timidamente
“Solo merlino sa quanto vorrei che fosse sempre così e che fosse vero”
“cosa che fosse vero?”
“che io ho te… vorrebbe dire che sei mia” sospirò forte “non dire niente, lo so, non è tempo, dormiamo piccola?”
“certo” Lily diede un'altra occhiata alla foto si posizionò sul petto di James e si addormentò sorridendo
quella mattina Lily aveva la maglia alzata fin la coscia, James si maledì, si mise una mano sugli occhi e la coprì, poi l’abbracciò e respirò a fondo, quello era l’odore migliore del mondo, forse anche più buono di quello della pelle di Lily, loro insieme erano perfetti, James sperò lo capisse anche Lily.
Lily si svegliò con il petto di James sulla schiena, la sua mano, che la cingeva come sempre, faceva capolino dalle coperte che nascondevano la parte bassa del suo corpo, si rigirò in quell’abbraccio, James aveva dormito a petto nudo, e Lily cominciò ad accarezzarlo finchè non lo svegliò
“ehi” disse lui dolcemente e ancora assonnato
“buongiorno dormiglione, ho controllato, i ragazzi non sono tornati”
“sono andati a dormire nella stanza va e vieni”
“ah… un po’ mi imbarazza… loro sanno che non facciamo… beh si insomma che dormiamo”
“si credimi lo sanno…” disse lui leggermente sconsolato ma divertito per la timidezza di Lily
“e questo che vorrebbe dire?” disse un po’ piccata
“niente, niente, comunque, che ne dici di lasciare qualcosa qui?”
“intendi il pigiama?”
“no, ti presto il mio volentieri, solo metti qualcosa sotto”
“certo che ho qualcosa sotto” disse lei stizzita
“lo so, solo intendo metti un paio di pantaloncini, per la mia sanità mentale”
“ecco come fare sentire una ragazza a disagio, mi rimangio quello che hai detto non sei bravo con le parole”
“dai non ti sarai offesa” disse lui
“assolutamente” disse lei dandogli le spalle
“o mio Dio” James si alzò e si sporse per guardarla in faccia, puntellandosi con il braccio oltre il corpo di Lily ma la vide che sorrideva
“ma come ci caschi”
“come se tu non fossi una con l’arrabbiatura facile”
“tu invece no…”
“no”
“oddio non dirai sul serio… sei permalosissimo”
“non è vero”
“si sei uno dei ragazzi più suscettibili che io conosca”
“ma se mi dicevi le peggiori cose e io non ho mai battuto ciglio”
“ma se ti rodeva” lo canzonò lei che si era appoggiata con la schiena al letto per poterlo guardare in faccia
“si vabbè vabbè, come vuoi sono succettibile, e permaloso”
“e arrogante”
“e arrogante”faceva eco lui, si faceva forza sulle braccia per non pesargli addosso
“e stupido, e immaturo, e soffri tremendamente il solletico”
“io? Ma se appena ti toccano scatti” disse lui schenendola
“tu ti inventi le cose” si difese lei, James si abbassò, e con la punta del naso gli tracciò il profilo del collo
“visto? Soffri il solletico” disse lui sentendola prima irrigidirsi e poi rabbrividire
“si, hai ragione” a lei convenne fare finta che la sensazione che aveva provato fosse dovuta al solletico
“andiamo su, sennò facciamo tardi” disse Lily fiondandosi in bagno, James ringraziò che c’erano le coperte a dividere la parte bassa dei loro corpi, o meglio del suo.
 
Scesero insieme a colazione, dopo che Lily passò a cambiarsi e a mettere la divisa
“ehi Evans” gli disse un ragazzo di corvonero sedendosi vicino a lei
“si?” chiese lei, mentre continuava a ridere della battuta di Alice, James smise di parlare con Remus e si mise in ascolto
“sai ti ho vista con Bill a Hogsmeade,ma mi ha detto che non state insieme… ti andrebbe di uscire con me?” chiese guardandola negli occhi, Lily pensò che quella dovesse essere la sua tattica e quasi si mise a ridere
“ehm… no scusa mi dispiace…” disse
“ah stai con James ora” chiese lui
“no non sto con James” rispose subito lei
“Ma se siete sempre insieme”
“Siamo solo amici”
“A me puoi dirlo” disse con fare accattivante
“Già io e te siamo così in confidenza” lo prese in giro lei
“cos’è Potter si vergogna di dire che ha messo la testa apposto?” disse lui ostinato
“Io e Potter non stiamo insieme. Fine della storia, ora sparisci” il ragazzo fece come gli era stato ordinato e Lily abbassando gli occhi incrociò lo sguardo di James
“ho esagerato?” chiese, aveva paura di vederlo sparire come l’ultima volta
“Non più del solito” disse lui, non riuscì a nascondere un tono piuttosto freddo
“Che c’è?” chiese lei che lo notò
“Lily io vado ho la lezione” ma le sorrise, Lily si sporse per ricevere il solito bacio ma lui le disse piano
“so che mi affattureresti se ti salutassi come faccio di solito,ma voi vedo che ti avvicini, sei tutta strana sai?” disse lui scuotendo la testa disorientato
“Si lo so” disse lei, vergognandosi quasi, in quel preciso momento avrebbe voluto solo essere di nuovo in camera per coccolarsi come al solito, e per ricevere quei baci che poi lei stessa gli negava in pubblico
“Mi ucciderai così lo sai vero”
“In fondo in fondo è questo il mio piano”
“Vado scema”
Lily lo guardò andare via, e sorrise, James era bello, quella mattina più del solito, e pensò al suo odore, pensò a come si sposasse bene col suo…



 
 

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Capitolo 18
*** noi ***


Lily era seduta sul prato insieme ad Alice, adorava uscire quando c’era il sole, solo in questo modo poteva beneficiare di un po’ di caldo, perche al castello, pur essendo maggio inoltrato, faceva freddo, con quei muri spessi e umidi e i soffitti altissimi. Mentre cercava di memorizzare tutti gli ingredienti della pozione restringente, vide Frank avvicinarsi.
“che fate belle ragazze?” chiese Frank, sedendosi a terra e cingendo le spalle di Alice
“ripassiamo” disse annoiata Alice, scoccando un bacio sulla guancia a Frank
“direi che per oggi abbiamo ripassato abbastanza, ci vediamo più tardi piccioncini” disse Lily alzandosi e salutando i suoi amici.
Lily percorse la sala grande e si sedette vicino a Marlene che discuteva con Remus e Sirius
“ciao ragazzi” disse lei con un sorriso
“ciao Lily” risposero loro, ancora un pò presi dalla discussione, ma non Sirius, Sirius squadrava Lily, che sembrava seduta su delle puntine, continuava a muoversi per avere una più ampia visuale della sala grande e dell’ingresso.
“sta arrivando, è con Peter” disse Sirius scoppiando a ridere come al solito. Lily sembrava una bimba beccata con le mani nella cioccolata.
“ehm si, no è che non l’ho visto tutta la giornata, oggi avevamo materie diverse” disse lei imbarazzata, abbassando lo sguardo, possibile, pensò, sia così palese che stessi cercando proprio lui?
Marlene e Remus la guardarono teneramente, poi scoccarono entrambi un occhiataccia a Sirius, che sorrideva compiaciuto.
“quel ragazzo è pazzo” disse Peter esasperato, sedendosi vicino ai suoi amici. Con sommo dispiacere di Lily, era vistosamente solo.
“cosa ha fatto ora?” chiese Remus, scuotendo leggermente la testa, sapendo che, Peter, stava parlando di James.
“è tre ore che cerca di convincere la McGranitt con argomentazioni assurde” spiegò Peter, non riuscendo però a trattenere un sorriso.
“se non si sbriga farà tardi agli allenamenti” disse, scocciato, Sirius.
“avete gli allenamenti oggi?” chiese Lily, girandosi a guardare Sirius.
“Lily credi che io vada in giro vestito così?” disse Sirius, indicando i propri abiti.
“scusa non l’avevo notato… non riesco a tenerli a mente, cambia gli orari continuamente” disse Lily sorridendogli, ci aveva provato, ma James ficcava allenamenti nei momenti più improbabili e a qualsiasi orario.
“è naturale, se continua a prendere punizioni…” disse, calmo Remus, riferendosi a James
“e ancora non è detto che oggi non saltino, visto che discutevano di una punizione con la McGranitt” continuò Peter, ma fu interrotto da James, che entrava trafelato in sala.
“allenamenti, tra dieci minuti” disse, con il fiatone, rivolto a Sirius.
“Marlene, Lily” le ragazze risposero con un cenno.
James si avvicinò a Lily “non ci siamo visti per niente oggi” le disse piano, stringendole la mano sotto il tavolo, Lily incrociò le dita fra le sue e annuì.
“James va a cambiarti per favore, sennò fai tardi, gli altri saranno in campo già da venti minuti” disse Sirius, alzandosi e rivolgendo un sorriso soddisfatto a James e Lily, che, come al solito, sembravano rinchiusi in una bolla quando si trovavano vicini.
“dai vengo con te, tanto devo finire il tema di antiche rune” disse Lily a James, ed entrambi si alzarono e salutarono gli amici, che avevano cominciato una partita a scacchi dei maghi.
 
“cosa diamine hai combinato?” chiese Lily, essendosi appena ricordata il perché di quel ritardo.
“non vuoi saperlo” disse lui, scompigliandosi i capelli.
“Ma anche gli altri?” chiese Lily, che avrebbe voluto tirargli giù quella mano, riferendosi ai malandrini.
“No solo io” disse lui leggero, sapeva che di li a poco Lily avrebbe fatto una sfuriata.
“Ma bravo” sbottò lei, come volevasi dimostrare, pensò James. “e come fai con gli allenamenti ora? Hai già saltato quelli della settimana scorsa per le punizioni e i compiti arretrati” disse lei petulante.
“ho patteggiato! faccio tre giorni in più, tutti di notte, così posso seguire gli allenamenti” disse lui, quasi orgoglioso di quell’escamotage.
“Ah capito.. Grifondoro è salvo!” disse lei ironica, mordendosi il labro per non dare in escandescenze.
“Che c’è?” chiese lui, stupito dal tono di Lily.
“Niente” rispose lei, forse troppo velocemente perché risultasse vero.
“Quando tu hai quel tono io devo aspettarmi l’apocalisse” replicò lui prendendola in giro
“Ma pensa… hai imparato a riconoscerlo ma non riesci a fare qualcosa per evitarlo” disse lei, ora, palesemente infastidita.
“boccino” disse James alla Signora Grassa “quindi non vuoi dirmi che hai” ritentò James, con quel sorriso storto da ragazzino arrogante, che faceva andare ancora più in bestia Lily.
“Niente, cosa diamine vuoi che abbia? io ho da fare, ho da studiare io, così non finisco in punizione” disse lei, acida, accompagnando il tutto con delle smorfie.
“Ho capito che tu sei un prefetto, ma non puoi arrabbiarti perché mi hanno messo in punizione” disse lui, convinto di aver trovato il bandolo della matassa.
“Sono arrabbiata? Non sono arrabbiata” il suo tono diceva il contrario
“Lily davvero vorrei stare qui a farmi spiegare perché gridi pur non essendo arrabbiata” disse lui sarcastico “ma devo correre agli allenamenti… oggi non ho proprio tempo per niente, ci credi che ancora non ho parlato con Sirius di Regulus?”
“No ci credo, se passi il tuo tempo a farti mettere in punizione,” rispose lei con ovvietà
“ci vediamo più tardi?” chiese James, non poteva dirgli esplicitamente se si sarebbero visti per dormire, visto che avevano un bel po’ di pubblico, richiamato dai toni soavi di Lily.
“non lo so, non so se finisco in tempo” disse lei,con fare altezzoso, credendo che lui si riferisse a dopo gli allenamenti.
 
 
“ragazzi volate così alle prossime partite e la coppa sarà nostra” disse James entusiasta, entrando negli spogliatoi, dove i suoi giocatori lo guardavano stanchi.
“anche quest’anno la strapperemo alle serpi” disse Frank, battendo una mano sulla spalla di Sirius.
“contateci” disse Sirius, sfoderando uno dei suoi, rari, sorrisi.
Pian piano tutti i ragazzi uscirono dagli spogliatoi erimasero solo Sirius e James.
“Felpato com’è andata con Reg?” chiese James, abbassando un po’ la voce, come se quello fosse un segreto, sedendosi vicino a Sirius, sulle panchette degli spogliatoi
“male…” disse Sirius secco, concentrandosi a legare le scarpe, ci metteva meno tempo alla babbana.
“ti prego, argomenta!” lo riprese James.
“secondo te cosa c’è da dire?” scoppiò Sirius.
“ma perché, ogni volta che c’è di mezzo la tua famiglia, tu ti chiudi a riccio? Quasi come se fosse colpa tua se loro sono così, tu non sei come loro, noi non ti accosteremo mai a loro, smettila di comportarti come se noi ti giudicassimo” disse James, senza perdere la calma, ma con un tono un po’ più duro.
Sirius lo guardò negli occhi “loro non sono più la mia famiglia…” sputò serio, in un ringhio quasi.
“sai cosa intendevo” si giustificò James
“ho dovuto chiamare Kreacher, e non hai idea della gioia da entrambe le parti quando ci siamo rivisti, ha biascicato, tutto il tempo, di quanto i miei modi siano rozzi in confronto a quelli di Reg, quanto tutto in me sia sbagliato, accompagnando il tutto con profondi inchini e riverenze” Sirius era freddo, ma James sapeva, che, anche se non lo dava a vedere, anche se non sarebbe mai tornato indietro, a lui faceva male non essere accettato, essere trattato in quel modo, lui era forte, lo sopportava, ma James sapeva che non lo meritava. Sirius forse aveva fatto tanti sbagli, era una testa calda e arrogante,a detta degli altri, non per James, ma nessuno si meritava di essere cresciuto con disprezzo dai propri genitori, ma questo James non glielo disse mai, sapeva che se Sirius, si fosse sentito compatito da James, qualcosa nella loro amicizia avrebbe potuto incrinarsi.
“e tu che gli hai risposto?” lo incalzò James
“che se non avesse smesso, mia madre avrebbe avuto un nuovo elfo da appendere nel corridoio, poi è andato a chiamare Regulus, e quando sono tornati, Kreacher, ha sfoderato i suoi più larghi sorrisi e le parole più dolci del repertorio, fin quando scocciato Reg non gli ha detto di sparire” disse Sirius con un ghigno, ripensando al dispiacere dell’elfo quando Regulus l’ha rispedito a casa.
“che gli hai detto?”
“di ricordarsi che io sono suo fratello, ma lui è scoppiato a ridere, dicendo quando mai io sono stato un fratello per lui, ho riso pure io, dicendogli che aveva regione, ma che comunque, checché ne dica nostra madre, io gli voglio bene, e che si può essere felici anche se non si va dietro a quei dettami assurdi, poi lui mi ha chiesto se dovevo dirgli qualcosa in particolare, gli ho detto che avevo saputo del giro in cui era entrato, lui mi ha detto che non potevo farci niente, che lui aveva scelto la sua strada, che il signore oscuro ha ragione, che quando salirà al potere saremo noi a strisciare ai suoi piedi, io gli ho detto che allora è davvero certo che non siamo mai stati fratelli se lui pensa che io striscerei mai ai piedi di qualcuno e lui prima di andarsene mi ha detto che forse sarebbe potuta andare in maniera diversa, che forse se non ti avessi incontrato sarei finito a serpeverde, poi mi ha guardato negli occhi, e mi ha detto “tu non saresti mai potuto essere una serpe, tu sei nato per essere un grifone, sei troppo orgoglioso, e hai troppo onore, peccato che l’onore che tieni alto sia sbagliato in questa parte di storia” e poi se n’è andato” disse Sirius, eludendo lo sguardo di James, la sua voce era velata di tristezza e rammarico.
“non ti ha detto nient’altro?”
“ah si beh, di come abbia trovato in Piton e la sua cricca dei validi aiuti per entrare tra i Mangiamorte”ora la sua voce era carica di diprezzo.
“Sirius?” disse James, stringendo la spalla dell’amico.
“sto bene, lui ha scelto la sua strada, mi dispiace per lui, mi dispiace per tutte le persone che ucciderà o che torturerà in nome di Voldemort, mi dispiace perché se mai me lo troverò davanti in un combattimento non potrei mai fargli del male… ci ho provato” disse Sirius, il suo tono ora era neutro, quasi piatto, James capì che si era rassegnato.
“non pensavo avresti parlato così tanto, mi hai fatto saltare la cena, e sono quasi in ritardo per la punizione” disse James per smorzare la situazione.
“corri cervide sennò i giorni aumentano” disse Sirius in un mezzo sorriso
“ah Sirius… tu ce l’hai un fratello… ne hai tre” disse James tornando indietro e affacciandosi dalla porta dello spogliatoio. Sirius sorrise sincero, butto le mani in tasca e si diresse in sala grande li trovò Lily che parlava con Mary e Alice, ma che quando lo vide si zittì.
“il tuo compare non è con te?” gli chiese, altezzosa, guardando oltre la spalla di Sirius.
“no ci siamo fermati a parlare e dopo è dovuto correre in punizione” disse Sirius addentando il suo arrosto. Lily continuava a guardarlo come se volesse sapere di più, forse aveva visto la sua faccia triste e voleva chiedergli il perché, ma lui non alzò lo sguardo e non le permise di indagare oltre.
“di nuovo in punizione?” chiese Alice, a niente servirono le occhiatacce che Mary gli lanciò
“si è fatto mettere in punizione per una settimana e poi scomparirà altri tre giorni con i malandrini, come da prassi” disse Lily, che anzi si contenne visto che ora i Malandrini la guardavano.
“Lily sei arrabbiata” constatò Alice
“No, non sono arrabbiata, sono furiosa, ha barattato lo stare con me con il quidditch” disse Lily piano, per non farsi sentire dai ragazzi che ora avevano preso a parlare di ragazze.
“È un uomo, è normale che preferisca il quidditch” disse Mary
“No… è un uomo morto” dissero insieme Lily e Alice sprezzanti. Frank lì vicino rabbrividì, e si segnò mentalmente di non trascurare mai Alice per il quidditch.
 
 
I malandrini erano a letto, quando, a mezzanotte rientrò James.
“non c’è Lily?” chiese lui un po’ deluso, guardando il proprio letto.
“no” disse Sirius alzandosi e dirigendosi in bagno
“ragazzi com’era Sirius dopo che ha incontrato Regulus? Chiese James in un sussurro
“è stato stranamente maturo, niente reazioni violente o colpi di testa, ma era battuto, molto, non piangeva sia chiaro, ma è stato quello che di più vicino gli abbia mai visto fare” Remus e James cambiarono discorso prima che uscisse Sirius, se avesse saputo di quella domanda, e di quella risposta, si sarebbe infuriato.
“Stasera niente Lily?” chiese Peter, guardando l’orologio che ora segnava l’una
“A quanto pare no” disse James un po’ triste.
“Come mai?” chiese Sirius, rigirandosi nel letto per poter guardare in faccia l’amico
“Dobbiamo essere solo amici, è libera di venire o andarsene quando vuole” disse James, come se quelle parole gli risultassero false e sgradite. Ed era così.
“Pokerino?” propose allora Sirius, Remus finse di soffocarsi con il cuscino, si era pentito di aver insegnato quel gioco babbano ai suoi amici.
“Pokerino” asserì Peter
“Pokerino” confermò James
“Avremmo un test domani…e pokerino sia” si arrese infine Remus
Peter fu ripulito delle sue figurine, James di un po’ del suo denaro, Remus di un po’ del suo cioccolato, e Sirius gongolò, raccolse i suoi nuovi averi e andò a dormire un po’ più felice di com’era andato nelle ultime sere”
 
 
“Buongiorno mia bella Lily” disse James allegro quella mattina, sedendosi in sala grande di fronte a Lily, tra Mary e Frank
“Giorno Potter” disse lei piatta, non alzando neanche il naso dai suoi appunti
“E che la luna storta sia con voi…” disse seccato James, ma neanche così, Lily, lo degnò di uno sguardo, aprì ,allora, la propria borsa, la poggiò nel centro del tavolo, estrasse un biglietto e tossicchiò “Biglietto di Silente” naturalmente Lily reagì come aveva previsto, posò la penna e gli prestò tutta la sua attenzione.
“Vorresti sapere cosa c’è scritto vero?” disse James sprezzante
Si dimenticò di essere arrabbiata con lui, perché aveva dato più importanza al quidditch che a dormire con lei, e annuì.
“No mia cara, prima mi chiedi scusa per l’acidità gratuita e dopo se ne parla” disse lui borioso.
“Non era gratuita… era più che giustificata” si difese.
“Chiedimi scusa e te lo faccio leggere” disse lui, suadente.
“Te lo puoi scordare” ribatté lei, incaponita.
“Scordati allora cosa c’è scritto” rispose risentito, Lily sfilò dalla borsa di James il tema di pozioni e glielo sventolò davanti al naso.
“E se io ti bruciassi questo?” chiese Lily, cattiva.
“Non oseresti” disse lui, riducendo gli occhi a fessure.
“oh si…” disse lei melliflua. James cercò di allungare la mano ma Lily si alzò e corse fuori dalla sala grande, per mettere più spazio possibile tra loro, visto che lui avrebbe dovuto percorrere tutto il tavolo per raggiungerla. Mentre correvano non si accorsero neanche del professor Silente e della McGranitt “Siamo alle solite, Potter che insegue Evans” disse la professoressa, guardando Silente che sorrideva.
James la raggiunse quando era vicina allo sgabuzzino delle scope di Gazza.
“Sei in trappola dammelo” disse James ridendo
“dammi prima il biglietto di Silente” disse Lily, tentando di rimanere seria.
Le prese i polsi e glieli tirò sulla testa, ridevano ancora, all’improvviso si accorsero di essere così vicini e le risate si spensero. Lily senti un improvviso calore, le gambe cederle, lui la guardava intensamente, si fece più vicino. A Lily era mancato quella mattina, ma si ricordò all’improvviso di com’era nata quella cosa, si ricordò di essere arrabbiata con lui, James le teneva i polsi, ora con una sola mano, mentre con l’altra le accarezzava il viso, poi le passò il pollice sulle labbra e si abbasso per poggiare la sua fronte su quella di Lily.
“sei così dannatamente bella” le disse in un sussurro
“non più di una partita di quidditch… e poi lo sai che mi da fastidio quando ti avvicini troppo” la sua voce era un po’ troppo lasciva per risultare convincente, ma a lui bastò quello che disse e subito lui la mollò.
“Non volevo darti fastidio e che centra il quidditch?” chiese sorpreso.
“Hai pensato bene di barattare la notte, che è l’unico momento in cui possiamo stare insieme, per seguire degli allenamenti, in più, che hai assegnato tu stesso” spiegò, arrabbiata.
“Io sono in punizione fino a mezza notte, non mi hai fatto neanche finire di parlare ieri, ti ho aspettato ieri sera, e mi sei mancata, solo che io non ti ho attaccato stamattina appena ti ho visto, e poi scusa non è l’unico momento in cui possiamo stare insieme, potremmo stare insieme intere giornate, ma tu non vuoi darmi di più, io mi devo accontentare di ciò che mi lasci. E se anche fosse? se io volessi prendere le distanze per vedere più obbiettivamente la nostra situazione? Tu dormi ogni notte con un ragazzo che ti ama senza dargli nient’altro. Vorrei sapere dove avrei sbagliato se anche avessi voluto negartelo, e credimi non l’avrei mai fatto, visto che è l’unica cosa che mi concedi” disse lui arrabbiato e incredulo per il comportamento di Lily.
“hai detto di…” disse lei spaesata, era scioccata, lui le aveva detto di amarla.
“non so neanch’io che ho detto, ho straparlato, parlo sempre troppo, dimenticalo. Ora scusa ma vado a farmi mettere in punizione per qualcos’altro” disse lui, nervoso.
“Perché gli ho detto di amarla? Non dovevo, non così, ero arrabbiato” pensò James tra sé e sé.
“ha detto di amarmi ,l’ha farfugliato mentre litigavamo. Era arrabbiato con me perché me l’ero presa che non dormivamo insieme… mi ha detto che mi ama” disse Lil, quasi in trans, come un automa, alle sue amiche
“Lily lui ti ama, tu ogni notte dormi con lui, di nascosto dal mondo, lui vorrebbe di più ma tu non glielo permetti, se lui ti sfiora in giro tu vai in escandescenza, se permetti ha ragione ad arrabbiarsi: ogni tua sfuriata su quest’argomento è fuori luogo” la riprese, seria, Alice.
“dovresti chiedergli scusa” disse Mary
“scusa? Lui sa che io non riesco a stare con lui perché non mi sento sicura, lui dice di amarmi e poi se lo rimangia, non è insicurezza questa? Dovrebbe capirmi… e invece si arrabbia…non avrà le mie scuse” disse Lily risoluta
Non le aveva rivolto la parola per tutta la giornata, sapeva che era lei ad avere torto per essersi arrabbiata, gli concedeva solo quello. Le aveva detto che l’amava, ma se l’era rimangiato, era un pensiero non affatto piacevole per Lily.
Ma ormai una giornata senza James era una giornata vuota per Lily, si sedette a guardare gli allenamenti con le sue amiche, non riusciva a togliere gli occhi di dosso da James, e non perche, come diceva Mary, si era tolto la maglietta, ma perché era libero, era nel suo elemento, era bravo a volare, ma come appariva quando volava prescindeva dalla bravura, era a suo agio, la scopa sembrava una sua propaggine, James era un ragazzo che aveva bisogno di libertà, aveva bisogno di non sentirsi costretto, forse per questo trasgrediva alle regole, aveva una personalità troppo brillante e scoppiettante per restare rinchiusa entro certi limiti. Quello era il suo mondo, Lily lo vedeva sfrecciare e gridare ordini ai suoi giocatori, con quella sicurezza e caparbietà che gli era propria, non era arrogante, era il suo ruolo essere un leader, essere al centro dell’attenzione. E poi era bello, su quella scopa, con i capelli sparati in tutte le direzioni,più del solito,con gli addominali contratti per stare dritto sulla scopa, con la fronte aggrottata per la concentrazione, con la mascella contratta.
Lily penso che avrebbe volentieri lasciato una scia di baci su quella mascella, poi scosse la testa per riordinare i pensieri e darsi un contegno.
James passò li davanti, salutò Mary, Marlene e Alice, lasciando grandi sorrisi, per poi tirare dritto.
“Non mi ha rivolto la parola ha osato non rivolgermi la parola!” sbraitò, incredula, Lily
“Per una volta che ha ragione lui vuole godersi il momento” disse Marlene, ridendo per la faccia dell’amica
“Bene, io volevo invitarlo alla festa di Lumacorno di domani, ma non lo farò!” disse Lily, paonazza in volto.
“andiamo a mangiare prima che abbia un calo di zuccheri, visto tutto lo sforzo che sta facendo per non farsi uscire il fumo dalle orecchie” la prese in giro Alice
 
“Dove vai?” disse Mary, assonnata, accendendo la luce dalla punta della bacchetta.
“A dormire con lui” disse Lily con indifferenza.
“Mah… mah” non riuscì a intavolare un discorso, Mary, sbigottita com’era.
“Che dispetto è, se dormo male, visto che mi manca?” disse Lily con fare arrendevole. Diede la buonanotte all’amica e sparì.
“Non so se l’hai notato ma non ti parlo” disse James, distaccato, quando la vide entrare
“non so se l’hai notato, ma è stata una delle migliori giornate della mia vita” mentì, strafottente, lei
“Tu sei incredibile” disse lui, con un grande sorriso ad increspargli il volto. Le fece posto, e si posizionarono come al solito, ma Lily sgattaiolò prima che lui si svegliasse.
 
“Io non la capirò ma!”disse James, quando, svegliandosi, constatò che Lily non era più lì.
“l’hai ignorata e lei è venuta qui?” chiese Remus, con fare pensieroso
“forse è un modo per dirti che ha cambiato idea” disse Peter, che invece aveva un fare un po’ troppo speranzoso.
“quindi tu dici che se io entro in sala grande e la bacio lei non mi fulmina?” chiese James, estasiato da questa nuova prospettiva.
“potrebbe essere” disse Peter, sorpreso da quel suo nuovo ruolo di mentore.
“Peter sei un fottuto genio” disse James, balzando sul letto dell’amico per abbracciarlo.
 
 
“Buongiorno donzelle” disse James salutando le ragazze in sala grande,abbracciò Lily, lei non si ritrasse, ma James la sentì comunque fredda, la prese per un braccio “ ti dispiace venire fuori a parlare?” disse perentorio
“ora mi parli?” chiese lei sarcastica, aveva visto poche volte James arrabbiato, in realtà le uniche volte che l’aveva visto arrabbiato era a causa sua, e quella era una di quelle volte, perciò lo seguì senza fare storie.
“Quindi ieri abbiamo parlato ma non abbiamo detto niente” disse lui esasperato, portandosi le mani sul viso e camminando avanti e indietro.
“Tu hai parlato” disse lei secca, incrociando le braccia e guardando da un'altra parte.
“stavolta ero sicuro, pensavo che il tuo venire da me ieri sera fosse un segno di pace… invece no, continui a tirare una corda che rischia di spezzarsi”
“non ti obbliga nessuno a sopportarlo” sapeva che avrebbe solo dovuto chiedergli scusa, ma avrebbe dovuto guardarlo negli occhi,ma quella mattina Lily era una codarda.
“si mi obblighi tu” disse lui, lentamente, idicandola.“se io adesso ti baciassi, come ne ho voglia da stamattina tu mi allontaneresti, io ci starei male e litigheremmo”
“stiamo già litigando” constatò Lily.
“già! litighiamo solo quando mi permetto di dissentire dei tuoi rifiuti” disse,irritato.
“non sei obbligato” disse Lily piano, sperando che lui non le desse ragione.
“hai ragione, potremmo avere una relazione più normale o potremmo essere solo amici, ma non siamo ne l’uno ne l’altro . Tu mi confondi, mi allontani, ma la notte mi cerchi. Ci sono così tante di quelle ragazze che vorrebbero stare con me , solo con me, e sempre con me, davanti a tutti, non si vergognerebbero, ne avrebbero paura” disse esasperato.
“Vai! è pieno di ragazze, belle, alte, che non si imbarazzano se le stringi o se la situazione sfugge di mano, più disponibili, più, più tutto… su vai!” sbottò Lily, trattenendo le lacrime.
James la guardava basito, non aveva capito niente
“Se io non valgo così tanto, non ci sbattere la testa” disse Lily, correndo via, prima di fargli vedere come, il paragone con le altre ragazze, la faceva soffrire, voleva esistere solo lei per lui. Ma naturalmente, per dirgli questo, visto la corsa, non ci fu tempo.
 
In dormitori opposti, due ragazzi si disperavano per lo stesso motivo, con amici, che avrebbero tanto voluto cruciarli.
“Si è paragonata ad altre ragazze, io ero scioccato! Davvero crede che qualcuno per me sia più bella di lei o più interessante? Mah quella è tutta pazza” disse James, strepitando, percorrendo varie volte il perimetro del dormitorio.
“Ha detto che ci sono così tante ragazze, io gli ho risposto che ce ne sono di più belle che vada da loro e lui non ha proferito verbo…Alice stasera puoi truccarmi” disse con fare vendicativo Lily.
“Gioco pesante?” chiese Mary
“Gioco pesante” rispose Lily
 
 
Le feste di Lumacorno erano noiose, ma c’era buona musica, e se Sirius riusciva a correggere il succo di zucca, buoni alcolici. I malandrini, pur non essendo bravi in pozioni, erano sempre invitati, Lumacorno sapeva che avevano del potenziale, che sarebbero diventati qualcuno, per questo erano sempre l’anima della festa.
James era poggiato al muro, vicino a i suoi amici, quando la porta si aprì ed entrarono le ragazze del suo anno. James rimase a bocca aperta, i suoi amici intercettarono il suo sguardo e videro entrare Lily, Lily era oggettivamente una bella ragazza, il 90 per cento della popolazione maschile la trovava una bella ragazza, ma quella sera Lily era da mozzare il fiato, aveva lisciato i capelli, si era truccata e indossava un abito verde che le faceva risaltare gli occhi, e visto che era di Mary anche le gambe
“che figa che è stasera la Evans” disse, quasi ululando, Sirius
“Sirius” lo riprese Remus
“puoi negarlo?” chiese Sirius, guardandolo di sbieco.
“no…” rispose Remus, senza pensarci.
“ehi volete piantarla? Se non la smettete di guardarla sognanti vi affatturo” ruggì James.
Si guardò intorno e notò, con dispiacere, che non solo i suoi amici avevano notato Lily, ma tutta la popolazione maschile in sala.
Piton aveva rotto il bicchiere che aveva in mano quando la vide.
James stette in un angolo, a guardarla sorridere e volteggiare con i suoi amici, ballo con due impiastri di corvonero, con Remus e con Sirius, che avevano avuto la decenza di ballare a debita distanza, forse per paura di essere cruciati, ma poi James scattò, avevano litigato, di nuovo, ma stasera era di una bellezza al limite del sopportabile, sorrise, pensando, che a lui ogni suo sorriso faceva mozzare il fiato.
Poggio la testa sulla spalla di lei, che parlava allegramente con Marlene.
“Balla con me” le sussurrò. Lei sobbalzò, anche se era meglio dire che rabbrividì, per quel tono di voce, così caldo e sicuro, sperò che lui lo avvertisse, solo, come paura
“Potter, ti sembra il caso di venire qui a dettare ordini?” disse glaciale. Aveva ancora in mente il litigio, il suo voler per forza definire cos’erano, anche se lui no ne aveva avuto il coraggio, anche se sapeva che lei non era ancora pronta.
“con te, cercare di comandare, sarebbe una causa persa…balla con me, hai ballato con tutti. Magari se balliamo posso distrarmi e non uccidere tutti quelli che ti stanno guardando sbavanti” le disse lui, continuando a restare poggiato sulla sua spalla. Lei arrossì, non per gli altri ragazzi,non gliene importava niente, lui era geloso…”nessuno mi guarda” disse girandosi a guardarlo
“oh, tra non molto sicuramente non ti guarderà più nessuno, perché li farò evanescere…te lo chiedo di nuovo, balla con me”
“per finire di nuovo a litigare? perché domani non sapremo definire quello che è successo stasera?” chiese lei, esasperata.
“per questa sera niente definizioni” la pregò, quasi, James.
“sei tu che vuoi una definizione dei miei sentimenti”
“non stasera, stasera voglio solo ballare con te, poterti stringere tra le braccia, potrebbe bastarmi per tutta la vita, anche se domani tu decidessi di tornare ad odiarmi” disse lui in un sussurro.
“non dire queste cose, sennò domani mi risulterà davvero difficile odiarti” James le aveva fatto perdere la lucidità. Lui rise
“va bene, ballerò con te” ma appena lei si decise, complice Alice, la musica cambiò, divenne un lento.
“Evans, avvicinati, per favore, sembriamo degli stupidi” lei gli passo le mani attorno al collo e lui posò le mani sulla sua schiena, di nuovo quella sensazione, quelle vertigini.
“se ti dicessi che sei bellissima, risulterei banale” le sussurrò all’orecchio, lei sorrise e scosse la testa, più per riordinare i pensieri che quel sussurro aveva dissolto che per rispondere.
Lo guardava, era bello dannatamente bello,e lei stava bene, ma voleva scappare lontano da li, non capiva cosa le stesse succedendo, voleva stringersi a lui, voleva poggiare la testa sul suo petto, sentiva che non riusciva a ragionare lucidamente, le veniva da sorridere, tutto nella sua mente era in disordine, non avrebbe mai potuto neanche sospettare che anche lui stesse provando esattamente le stesse cose.
James dovette applicare tutto il suo autocontrollo per non stringerla ancora di più a se, come se fosse possibile
”stasera è una tregua?” chiese James, quasi per assicurarsene.
“si…per stasera”
“e allora posso confessarti che ho una voglia di baciarti inaudita?”
“mi spieghi perché non hai il benché minimo filtro tra cervello e bocca” disse Lily sorridendo
“o no cara, con te ho dovuto mettere i filtri, se ti dicessi davvero tutto quello che penso sarei rinchiuso al San mugo” scherzò lui.
“cerco di interpretarla bene ma non mi riesce” disse lei un po’ piccata.
“quando mai riesci a interpretare positivamente qualcosa che esce dalla mia bocca…” chiese retorico James.
“per stasera, se non ricordo male, c’era una tregua” disse, con fare angelico, Lily.
“giusto, tornando al bacio?”
“non ci sarà nessun bacio qui”
“posso ritenermi fortunato che hai specificato solo qui e non mai, e il perché lo posso sapere?”
 lei arrossì “ma che domande fai, qui davanti a tutti?”
“qui davanti a Severus” disse triste James
“ti sorprenderà sapere che non ci ho neanche pensato” disse sinceramente
“mi fa piacere, andiamo via?” disse James, speranzoso
“non credi sia sospetto se uscissimo insieme” disse Lily, che moriva dalla voglia di stare da sola con lui
“beh, allora tu stai qui, io di questo nascondermi mi sono rotto. notte mia bella Evans” disse lapidario, la lasciò lì sulla pista da ballo basita
“Sirius, portami via di qui, prima che ritorni su quella pista da ballo” disse James implorante all’amico
“perché con lei o scappi o implori?” disse spazientito Sirius
 
Quella notte Lily,con ancora con il vestitino verde addosso, andò nella stanza di James, salutò con un cenno i ragazzi che la guardavano scioccati.
“Lily” chiese lui incredulo
“posso?” chiese dolcemente lei, lui si passo stancamente entrambe le mani sul volto e le rispose “certo”
Lei gli si accoccolò al fianco “sai che mi ucciderai così, mi ignori, mi rifiuti, ma la notte siamo sempre quì”
“sto bene, con te, quando ho troppi pensieri, solo vicino a te riesco a dormire, ma tu hai ragione, perché non mi cacci? Perché non mi dici di non restare” disse con una sincerità che lo spiazzò
“non importa quanto starò male domani, quando cercherò la tua mano e tu la ritrarrai, ora sei qui e questo abbatte ogni orgoglio, non importa quante me ne dirai, molto probabilmente io ti aspetterò ogni notte…”
“James… mi dispiace”
“Eri bellissima stasera” disse lui, facendo finta di non averla sentita
“Ora che non sono più truccata non lo sono più”
“Tu sei sempre bellissima” disse lui scoccandogli un bacio sulla testa.
“Più di tutte quelle ragazze con cui hai detto di poter stare?” disse lei evitando di guardarlo
“Ti rendi conto che hai fatto un soliloquio oggi, pensi davvero mi piaccia qualcuno più di te? Che qualcuno sia più bella o interessante ai miei occhi, dannazione Lily, so che mi hai sentito quando l’ho detto, anche se l’ho negato” ma ancora una volta non lo disse, forse anche lui era come lei, aveva paura che dirlo sarebbe stato un punto di non ritorno, dirlo avrebbe dato un senso definitivo a quello che erano, se lo avesse detto e poi lei lo avesse rifiutato avrebbe sofferto, troppo.
“li c’è la maglia del pigiama, i pantaloncini, infilali, io ti aspetto qui” disse lui per cambiare discorso. Si sdraiarono vicini, entrambi in attesa di qualcosa, che però non si dissero.
“ragazzi noi scendiamo a fare colazione” disse Sirius sbadigliando
“si vi raggiungiamo dopo” rispose James ancora assonnato.
Lily si girò per guardare James, di nuovo quella tensione, dove le parole erano di troppo e il silenzio era troppo imbarazzante, era assurdo come ogni nervo fosse teso all’inverosimile.
James era incantato da quegli occhi, da quella pelle, da quelle gambe che sentiva scoperte contro le sue, era un momento intimo, con nessuna delle ragazze con cui aveva fatto l’amore aveva provato quelle sensazioni, come se quello stare insieme fosse più eccitante di qualsiasi amplesso, era assurdo, sapeva che se Lily l’avesse anche solo sfiorato lui sarebbe andato in escandescenza, la voleva in quel momento, voleva averla più vicino, e vicino non sarebbe stato ancora abbastanza.
James giocherellava con la pelle che era rimasta scoperta del fianco di Lily, poi prese ad accarezzarla piano, la strinse leggermente, Lily lo guardava, così intensamente da fare male, lui si piegò e le diede un bacio sulla guancia.
“Lily, ti prego, dimmi perché non possiamo essere qualcosa di più” Lily intercettò la sua mano, la strinse e si fece più vicina, lui si zittì e continuò a baciarla piano, con una lentezza disarmante, percorrendo il profilo del suo collo.
“Quanto vorrei tu fossi mia”continuò a sussurrargli. Le accarezzò piano la coscia, lei rabbrividì
Lily si girò a guardarlo, la voce di James era persa, calda e profonda.
“Lo hai detto a Mary, lo hai detto ad Alice, lo hai detto perfino a Remus e Sirius” la supplicò James.
“Non so di cosa tu stia parlando…” rispose lei, vaga.
“guardami, guardami e dimmi che non hai detto ad ognuno di loro di amarmi” la implorò
“No” menti lei.
“hai detto che sono speciale, che sono importante, che quello che provi per me non l’hai mai provato per nessun altro…hai detto a Remus che ti stavi innamorando di me”
“Vedo che sei stato attento” disse lei, cercando di far prendere un'altra piega al discorso.
“Io sto attendo a ogni singola cosa che caratterizza la tua vita, Lily ti prego, dimmelo, a loro lo hai detto”
“Non puoi rinfacciarmi qualcosa che ho confidato ai miei amici” disse lei sulla difensiva
“Lily quando capirai che non è una sfida, non perde chi si fa avanti, avrei perso un milione di volte, tu hai paura, lo so, hai paura che io sia esattamente come tu mi hai descritto per tutti questi anni, hai paura di soffrire… lo so, ho fatto di tutto per dimostrarmi che sono cresciuto, che sono cambiato…”
Lily avrebbe voluto scoppiare a piangere. Quello era il momento giusto, ma non riusciva a dirglielo, perché lui non glielo aveva detto, che anche James Potter avesse paura? Che non fosse sicuro di loro?
“perche continui a stringermi la mano se non provi niente?” disse lui arrabbiato
“perché sono una stupida, e tu sei ancora più stupido perché mi credi” disse lei, tra le lacrime.
“non ci riesco così, questo, tutto questo, non ce la faccio” sbraitò
Si era alzato e Lily provò quasi freddo, senza lui li a fargli quelle coccole che lei bramava.
“Quando siamo insieme sto bene, sono sicura dei miei sentimenti, davvero! non ho mai riso tanto come quando sono con te, e riesco a parlare come con Alice e Mary… ma quando sei lontano si insinuano i dubbi, se non c’è il suono della tua voce a distrarmi, o la vicinanza del tuo corpo a mandarmi in tilt, la mia mente vaga, mi ritrovo a pensare quanto io abbia paura che tu stia facendo lo sbruffone da qualche parte, o che sia con qualche ragazza, o che faccia qualcosa di pericoloso visto tutto il tempo che passi fuori dal castello…” disse lentamente.
“il mio desiderio sarebbe quello di poter stare sempre vicino, cosicché tu non debba provarle quelle paure. Ma io non posso, per quanto lo vorrei, e non posso neanche stare con te se hai tutti questi dubbi. Vado a fare una doccia, ci vediamo giù, così andiamo insieme agli altri ai tre manici di scopa” Lily era stata congedata.
 
Severus li aveva visti ballare quella sera, li aveva visti litigare la mattina prima, aveva paura di perderla senza aver avuto la possibilità di provare a riaverla.
“Lily posso parlarti?” chiese Severus, mentre Lily passava con tutta la combriccola.
Lily sentì James irrigidirsi e vide Sirius mettere la mano in tasca, dove teneva la bacchetta, e così fecero gli altri malandrini e Frank, invece Mary e Alice assistevano, zitte, alla scena. Lily premette il braccio di James, lui fece un cenno agli amici di stare tranquilli.
“possono bastarti dieci minuti Piton?” chiese James autoritario
“non sei tu a…” tentò di replicare Severus
“ho detto possono bastarti?” non urlava,James, ma sarebbe stato meglio che lo facesse
“tra dieci minuti vengo a cercarti” disse rivolto a Lily, quando non ricevette risposta da Severus, che era fumante di rabbia. Lily per un attimo temette che James per salutarla le scoccasse un bacio sulla testa, come sempre, ma non lo fece, Lily non sapeva se per non comportarsi da stronzo o perché, davvero, si era stancato. “ti aspetto tra dieci minuti” ribadì, Lily lo vide staccarsi dal gruppo e allontanarsi.
 
“perché ti fai dare ordini da lui?” chiese Severus quando erano soli
“non mi faccio dare ordini, e che lui ha paura che possa succedermi qualcosa” disse lei, vergognandosi quasi di doversi giustificare
“non mi sembravi tipo da scorta” la prese quasi in giro Severus
“prima non dovevo aver paura. E dai tuoi amici che vuole difendermi James, ma no ne ho bisogno, ho deciso di stare alla larga da quelli come loro… da quelli come te…” disse arrabbiata
“ma sentiti… non sei più la Lily di prima, sei arrogante come lui”
“solo perché non sono più dolce con te non vuol dire che io sia arrogante. Tu non lo meriti” disse lei scoppiando in una risata senza allegria
“lui si vero?” Sputó velenoso
“lui si, e a me fa male non riuscire ad essere spontanea e dolce come lo ero con te. Il continuo doverti rassicurare che io lo odiassi sembra avermi tolto questa capacità…  e vorrei poterti odiare, almeno per questo,ma non ci riesco, ci sarà sempre una parte di me che ti vorrà bene…” disse lei, sconfitta
“allora vedi che c’è speranza” disse lui speranzoso
“per cosa severus?”lo guardava, ma sembrava non vederlo veramente
“Per noi” disse con tono supplichevole
“non ci può più essere un noi, io ho paura di te, di quello che sei diventato”
“e di lui? di com’è? di come tratta le ragazze non hai più paura?”
“Lui è quello che è, ma se alzo la sua manica posso trovare qualche cicatrice dovuta a qualche bravata fatta con gli amici, se alzo la tua ho paura di trovare il marchio nero”
“ e se così fosse? con me saresti al sicuro” disse lui, sembrava sibilasse
“Da chi? Dal tuo padrone?”
“si… io potrei proteggerti …”
“non lo neghi neanche più” disse schifata
“ci saranno tempi bui e quell’idiota di Potter non potrà fare niente, tu sarai sola e spaurita. E cercherai me, solo con me potrai essere al sicuro, lui non può darti questa sicurezza” disse Severus, sicuro delle sue parole.
“Non mi sono mai sentita più al sicuro in vita mia, che la notte tra le sue braccia” Lily si tappo la bocca, non voleva dirlo, le era uscito di getto“non volevo dirlo non volevo farti del male” si giustificò
“Tu a letto con quel porco?” sembrava furibondo “ti lascerà, può avere chiunque, io invece voglio solo te”
“no, lui mi ama…” non sapeva perché si stesse giustificando con Severus, perché stava sbandierando qualcosa di così intimo, perché stesse usando quelle parole per avvalorare la sua tesi, se ne vergognó quasi
“baggianate. Io ti amo, non lui” disse lui accorato
“Severus ci stiamo facendo solo del male, e nonostante le tue parole, sei l’ultima persona al mondo che vorrei ferire”
“E allora perché non mi dai una possibilità?” la supplicò
“io non vorrò mai te, non in quel senso, scusa devo andare.”
“ti farà soffrire, ma forse lo meriti. Sei proprio stupida!” era fuori di sé.
“non permetterti” disse una voce maschile, non fu James a parlare, ma Sirius.
“ il tuo tempo è finito, sparisci mocciousus”
Ma Severus alzò la bacchetta.
“Non mi interessa quanto tutti dicano che sei il più bravo, in uno scontro tra me e te vincerei sempre io” disse Sirius con disprezzo.
“dovresti abbassare la cresta. Per essere uno a cui devono fare la carità sei troppo tronfio” sputò Severus con cattiveria
“la carità.. a me la carità” ora era Sirius a sembrare fuori di se “la differenza è, che a me, ci sarà sempre qualcuno disposto ad aiutarmi, tu, chi hai tu?” domandò con un ghigno
“Tuo fratello, ah già, tu non hai più una famiglia” rispose Severus
“Lui ha me” disse Lily seria, mettendosi vicino a Sirius
“spostati se non vuoi che ti colpisca” le urlò Severus
“vattene se non vuoi che ti colpisca” rispose, di rimando, Lily
Piton esitò poi posò la bacchetta e se ne andò. Giusto in tempo per non vedere James sbucare da dietro il muro e togliersi il mantello
“Sei sempre stato dietro quel muro?” chiese Sirius
“si! Secondo te l’avrei mandata sola? non guardarmi così, potevano essercene nascosti altri, infatti, se hai visto non sono uscito, in una sfida alla pari tu, secondo me, vinceresti e poi se non ci sbatti la testa non ti convinci” disse James tutto d’un fiato, glielo si leggeva negli occhi che era preoccupato. Si incamminarono per raggiungere gli altri.
“gli hai detto di noi, cioè, ho sbagliato, di me e te” disse all’improvviso James, Sirius allungò il passo per lasciarli da soli
“si” rispose, sorpresa per quell’affermazione
“ma non volevi farlo per non ferirlo” disse lui, quasi soprapensiero.
“non volevo essere meschina… “ si giustificò
“invece sbandierare quello che provo io… cambiamo discorso, sono solo nervoso per quello che ha detto a te e a Sirius, tutto qui, io vado al castello, sta con Sirius”
“ per una volta che erano insieme ad hogsmeade lui se ne va” disse Lily rivolta a Sirius.
“forse è meglio che non state insieme, è furioso”
“James non lo cercherà vero?” chiese Lily, ora era lei ad essere spaventata,
“no… sarà andato a sfogarsi a correre un po’… cioè a volare un po’… Lily sta tranquilla” disse Sirius per tirarle su il morale
“ è che stamattina mi ha detto che non ce la faceva più così, e ora si sta comportando in questo modo, ho paura dicesse sul serio” disse Lily sconsolata
“se c’è una cosa di cui sono sicuro è che tu conti tanto per lui, forse deve solo riordinare le  idee”
“ho paura Sirius, ho avuto qualche cottarella, di qualcuno credevo anche di essere innamorata, ma lui , come fa ad essere tanto importante per  me? Non me lo spiego, se non c’è lo devo cercare, se è triste lo sono anch’io, i suoi successi sono anche i mie, se riesce in qualcosa io ne sono orgogliosa. Se lui non mi guardasse più io ne morirei, e se io gli dicessi che lo amo e lui non mi volesse più?”
“non lo farebbe mai. Ma poi Lily, che senso ha rifugiarsi in queste paure e dimenticarsi di vivere? voi siete già felici con quel po’ che vi concedete, figurarso come sarebbe vivere a pieno la vostra storia” disse, Sirius, convinto di ciò che diceva
“Grazie Sirius e comunque io dicevo veramente, oltre i malandrini hai anche me” Sirius l’abbracciò e le scoccò un bacio sulla testa, prima di lasciarla davanti al ritratto della signora grassa.
 
 
James era al confine ella foresta, stava per trasformarsi, quando una voce carica d’odio attirò la sua attenzione.
“Ce l’hai fatta a portartela a letto? Ma bravo! Sapevo che ti avrei trovato qui… sei davvero prevedibile Potter…”
“E tu sei davvero insulso mocciousus”
Non ci furono parole, solo un susseguirsi di lampi.
 
“Cosa sono questi tagli?” chiese, Lily, preoccupata, a James, una volta entrata in sala comune.
“niente, sono caduto dalla scopa” mentì lui.
“sono maledizioni, non passano. è stato Severus? “ disse amareggiata, dopo aver provato a guarirle con la magia. “perché sei andato a cercarlo?”
“tu… tu sei davvero incredibile, lui ha cercato me, mi aspettava, abbiamo combattuto, poi è arrivato Hagrid e ci ha diviso, la colpa di tutto non è sempre mia” sbraitò lui.
“lui com’è messo?” chiese Lily apatica.
“come me, anche lui ha qualche segno che gli passerà difficilmente”
“ti fa male?” chiese dolcemente
“mi ha fatto più male che tu pensassi che sono stato io…” disse lui mettendo il broncio
“Aspetta ti cambio la benda” James aprì le gambe per farla stare più comoda, Lily appellò delle bende, ma lui l’abbracciò e poggiò la testa sul suo petto “fa schifo, fa schifo tutto, sta risucchiando tutto il bello del mondo” disse James, sembrava un bambino capriccioso
“Ci sei tu a rendere tutto un po’ più bello” disse Lily, sincera. James alzò gli occhi e le sorrise.
“Ora fammi cambiare sta benda prima che la veda Sirius e corra ad ucciderlo”
James la mollò e si fece curare
“Smetti di guardare nella scollatura della Evans” disse Sirius, rientrando.
James aprì la bocca per ribattere, Lily si portò la mano alla scollatura della maglia e diede uno schiaffo a James
“Evans ti dovremmo reclutare come battitore” scherzò Sirius
“Io non stavo guardando niente, mi stava costando tutto il mio autocontrollo” disse James sulla difensiva
“Dai, dice la verità Lily, l’hai mai visto così concentrato?” Scoppiò in una risata simile ad un latrato e salì su per le scale del dormitorio
“Per questa volta ti credo” disse Lily
“Però lo schiaffo, ormai, me lo sono preso” disse lui risentito
“Oh non ti preoccupare James, non sarà neanche l’ultimo” lo prese in giro lei, poi si fece seria “ah” gli sussurrò all’orecchio “hai sbagliato prima”
“Quando?”
“Quando ti sei corretto, c’è un noi, anche se tu  non hai ripetuto quello che mi hai detto,e anche se io non l’ho mai confermato, c’è un noi!”
James sorrise felice e Lily di rimando
“ah Lily… forse un po’ ho sbirciato…” il rumore di un altro schiaffo riecheggió nell'aria
 
Note: ho deciso di pubblicare subito perche siete stati davvero molto carini con le recensioni ;) Grazie e ancora mille grazie a tutti i lettori e ai recensori, siete fantastici. siamo vicini ad un punto di svolta, preferite che allunghi un altro pó o che vada al dunque? Fatemi sapere a presto, Te.

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Capitolo 19
*** il lupo e il cervo ***


Il tempo, ad Hogwarts, sembrava si fosse fermato, tutto sembrava cristallizzato. C’era stato un grave attacco a dodici famiglie babbane la settimana prima e Silente aveva disdetto la riunione con i ragazzi, aveva avuto troppo da fare.
Pur essendo i primi di giugno, l’aria era gelida, forse solo perché gli umori degli abitanti di Hogwarts sembravano raggelati.
Silente l’aveva detto in sala grande, aveva chiesto di osservare un minuto di silenzio per le vittime babbane, Lily aveva visto James guardare con disprezzo il tavolo dei Serpeverde, Sirius sembrava li sfidasse quasi, ad azzardarsi a non osservarlo, ma i mangiamorte, e i figli di mangiamorte erano vigliacchi, nessuno avrebbe disobbedito ad un ordine di Silente. Forse, per questo, pensò, Lily, James e Sirius li disprezzavano così tanto, non avevano neanche il fegato di far valere le loro ragioni. Lily appena aveva letto la notizia era sbiancata, aveva controllato i nomi, non figuravano quelli dei suoi genitori, ma non si potè dire, propriamente, sollevata, dodici famiglie, dodici famiglie innocenti, dodici famiglie che molto probabilmente erano morte senza capirne il motivo, anche se, pensò Lily, morire, per l’ideale distorto di quei pazzi non era una motivazione. Aveva pianto tanto quella notte Lily, James non l’aveva mollata un secondo, Lily gli leggeva negli occhi che era furioso; James era arrabbiato, era arrabbiato per quelle famiglie, era arrabbiato per Voldemort, era arrabbiato con il ministero, con gli Auror, era arrabbiato perché vedeva Lily soffrire, era arrabbiato perché non aveva fatto niente ma soprattutto perché sapeva di non poter fare niente.
Quella settimana niente attacchi, quella calma, ormai, sembrava quasi irreale.
Lily, dopo due ore di pozioni, pensò bene di uscire, stare troppo nei sotterranei non le piaceva,si diresse al solito albero, li vi trovò compagnia, una ragazza con la testa poggiata sulle gambe.
“Alice?” disse Lily, dolcemente, per scuotere l’amica. Pensava fosse in sala grande con Mary, aveva detto loro che le avrebbe raggiunte dopo, visto che, Lumacorno, voleva complimentarsi con lei per le varianti che aveva aggiunto alla sua pozione restringente.
“ehi Lily…” disse Alice, sorpresa, nella sua voce si sentiva una nota stonata, era diversa da come la si sentiva di solito, aveva pianto.
“Cosa c’è?” chiese Lily, apprensiva, sedendosi vicino ad Alice e mettendole una mano sulla spalla.
“niente…” rispose lei piano, scuotendo debolmente la testa, prese a lisciare le pieghe della gonna,con un po’ troppa enfasi.
“la tua espressione dice il contrario, litigato con Frank?” le chiese, dolcemente, Lily, cercando gli occhi dell’amica.
Alice sorrise, dopo un piccolo singhiozzo, “no… piango perché ho diciassette anni, dovrei preoccuparmi solo di cose di una ragazzina di diciassette anni, ma non me lo lasciano fare. C’è una guerra… e io ho paura, se mi vedesse Frank così” disse amaramente, con una nota d’imbarazzo alla fine. Sollevò lo sguardo, guardava persa il cielo, quasi non si capiva se fossero gli occhi di Alice a riflettere il celeste plumbeo del cielo o viceversa.
“se ti vedesse Frank saprebbe che ha a fianco una ragazza intelligente, è da stupidi, non da coraggiosi, dire che questa guerra non fa paura, c’ è da non dormirci la notte, è qualcosa di troppo grande per riuscire a farsela scivolare addosso” disse Lily, con tono rassicurante, poggiando le mani sull’erba, come per assicurarsi che tutto fosse reale, che quelle parole fossero uscite proprio dalla sua bocca. Da lei che era terrorizzata.
“ma non ti vedo piangere negli angoli” disse Alice timidamente, voltandosi a guardare il lago nero.
“solo perché mi nascondo meglio di te…” disse Lily scherzando.
“devi dirmi un po’ dei tuoi posti” disse Alice, a metà tra un singhiozzo e lo sbuffo di una risata.
“dovresti venire a dormire con James allora” disse Lily timidamente. Non si vergognava a piangere davanti a lui, non per quei motivi almeno, anche se sapeva quanto a lui facesse male vederla così, anche se lui condivideva le stesse paure ma non glielo faceva mai vedere.
“se non mi vergognassi così tanto degli amici di Frank, dormirei con lui” disse Alice, ora più leggera.
“a me è andata bene che fossero i malandrini” disse Lily, sorridendo, stupendosi della frase che aveva appena pronunciato. Un anno fa faceva finta di odiarli i malandrini.
“eh già… poi questo è l’ultimo anno di Frank…ho paura, comincerà a lavorare, sarà lì fuori, alla merce di Voldemort” la spensieratezza nella voce di Alice era sparita.
“Frank è forte e preparato, non devi preoccuparti…” si sentiva stupida, Lily, a dire quelle cose, non si era mai abbastanza forti o abbastanza preparati, per affrontare Voldemort.
“secondo te incontrerà qualche bella auror?  sai com’è il fascino del pericolo…” disse Alice, goffamente, più per non rispondere a Lily.
“è più probabile che Silente passi dalla parte di Voldemort, piuttosto che finisca quello che c’è tra te e Frank” disse Lily, con una buffa solennità. Avere Alice e Frank come amici era un buon motivo per alzarsi la mattina, in quei tempi difficili. Il loro non era un amore tormentato, difficile, loro erano, semplicemente, ciò che ognuno desiderava essere quando era innamorato. Erano l’amore, nella sua più bella forma, per Lily.
Scoppiarono a ridere, ma la risata si disperse nell’aria e sembrò non lasciare tracce sui loro visi, nei loro cuori o nei loro pensieri.
“è dura, e non parlo solo del combattere, parlo dello stato mentale con cui siamo costretti a vivere, non ce lo meritiamo” disse Lily, tornando seria.
“non abbiamo neanche vent’anni… e se mi succedesse qualcosa?o a Frank? non è giusto, abbiamo vissuto così poco insieme, dobbiamo fare tante cose” disse Alice, accorata, come se realizzasse solo adesso che tutto le stava venendo strappato dalla mani.
In quel momento Lily riuscì a pensare solo ad una persona:James. Sembrava che il terreno fosse scomodo, l’aria troppo fredda, il sole troppo fastidioso, non riusciva a stare ferma, voleva solo essere rassicurata che ancora c’era tempo, per lei e James.
“ho paura anch’io, che non ci lascino il tempo di vivere, davvero… ma possiamo decidere se arrenderci o combattere. E io ti conosco Alice, tu combatterai, forse più strenuamente di chiunque altro” disse infine Lily, autoconvincendosi con le sue parole.
“so che tra le mie file posso contare te” disse sorridendo Alice, dando una leggera spinta a Lily con la testa.
“andiamo,adesso” disse Lily, guardando l’orologio “Silente ci aspetta….” Si alzò, diede una mano ad Alice, si sentivano meglio. L’avrebbero affrontata insieme.
 
 
Lo studio di Silente, era, forse, il posto più magico e più interessante di tutta Hogwarts. Non avrebbero saputo dire la metà dei nomi di quegli oggetti e di ancora meno la loro funzione.
“Ben arrivati miei cari ragazzi” li salutò cortese Silente, indicandogli dove sedersi.
“già il fatto di essere qui vi arreca molto onore” continuò sorridente.
Nella stanza, oltre a Silente, c’erano Malocchio Moody, i malandrini, Alice, Frank, Mary, Marlene, Lily, i Bones e i Prewetts.
“ho pensato di far venire qualche componente dell’ordine, se volete fare qualche domanda a chi opera sul campo” disse Silente indicando Malocchio, i Bones e i gemelli Prewetts.
“entrare nell’ordine è molto pericoloso, una volta entrati sarete nella lista nera di Voldemort, così come sareste le punte di diamante se passaste dalla sua parte. Quindi vorrei sapere quanti di voi non sono più interessati.” Disse bruscamente Malocchio, Silente sorrideva tra sé e sé.  Nessuno si mosse
“bene,per lavorare per conto dell’ordine si devono affrontare delle missioni, più o meno rischiose, ed è bene che voi abbiate una buona base di addestramento, per la riuscita delle missioni ma soprattutto per salvaguardare la vita, vostra e degli altri, io sono il custode segreto di tutte le proprietà dove l’ordine si riunisce, vi devo dire che non siamo molti, ma quelli che ne fanno parte sono motivati, brillanti, forti e coraggiosi. Chi vuole farne parte verrà addestrato da me e da Malocchio, due volte la settimana, vi verranno insegnati incantesimi di difesa molto potenti, ma sia ben chiaro, noi non siamo qui per uccidere i mangia morte. Naturalmente per salvarsi la vita potrà succedere di perderne altre, noi cerchiamo di sconfiggere Voldemort ma non con i suoi metodi, non entrerete in azione ora, solo quando penserò che avete gli strumenti.” Disse, Silente, lanciando uno sguardo serio, ad ognuno dei ragazzi, l’ultima frase aveva un po’ spento l’entusiasmo dei ragazzi, che avevano pensato di entrare subito in azione.
“ora, ragazzi miei, quì c’è l’elenco, chi ancora è interessato firmi, verrete avvisati delle prossime riunioni” disse, tornando cordiale come sempre. I ragazzi firmarono uno ad uno, James stette a guardare Lily firmare e Lily lo vide irrigidirsi mentre firmava, ognuno dei ragazzi avrebbe voluto fare mille domande e i ragazzi dell’ordine dare altrettante risposte, ma in quelle situazioni, non si sapeva quali fossero le giuste domande, ma soprattutto le giuste risposte.
Poi uscirono, salutando i partecipanti a quella strana riunione. I ragazzi non parlarono per tutto il tragitto, solo James e Sirius, che erano rimasti dietro, parlottavano, a teste chine. Alice e Frank li salutarono prima di entrare in sala comune.
“perché voi lo fate?” disse all’improvviso Mary, interrompendo quel silenzio che si era creato tra i ragazzzi.
“Chi voi?” chiese Peter, che era sobbalzato.
“James e Sirius, voi siete purosangue, tre l’altro due delle famiglie più antiche del mondo magico, voi sareste al sicuro” spiegò Mary, guardando entrambi e indicandoli con le mani.
“perché non è una questione di stare al sicuro, è una questione di principio, quello che fa Voldemort è sbagliato, perciò va combattuto” disse, piano, James, guardando severamente Mary.
“esattamente fratello” rincarò la dose Sirius, stringendo piano la spalla di James.
“si ma c’è differenza tra non sottostare e dichiarare guerra” continuò Marlene, che capiva,ora, cosa intendesse Mary.
“che grifondoro saremmo?” disse Sirius, scuotendo la testa con fare ovvio.
“potremmo anche solo guardarci allo specchio?” continuò James, grave.
“capisco solo ora, che vi frequento, che vi ho giudicato male” disse all’improvviso Lily, seria, forse soprapensiero. James si issò sui gomiti e le scoccò un bacio sulla fronte. Lily arrossì ed evitò lo sguardo di Marlene e Mary.
“James, scusa, puoi dare un occhiata alla mia scopa? Mi da qualche problema…” disse un ragazzino del secondo anno, avvicinandosi al gruppo di amici.
“si certo” disse James, ancora distratto e un po’ assente. Si alzarono e si diressero al dormitorio, dove, il ragazzino, teneva la scopa.
Sirius si dondolava sulle gambe posteriori delle sedia, il suo tratto distintivo.
“tu morirai ruzzolando da una sedia” disse spazientito Remus, forse più spazientito da Peter che seguiva con la testa le oscillazioni della sedia di Sirius. Lily, Mary e Marlene scoppiarono a ridere, e Sirius si rimise, elegantemente, dritto.
“dannazione devo riportare un libro in biblioteca” disse Mary, all’improvviso
“oggi hai deciso che devi farmi venire un colpo ogni volta che ti passa qualcosa per la testa?” disse Peter, tenendosi il petto.
“vengo con te, tanto devo restituirne due anche io” disse Marlene, e così le due amiche uscirono, insieme a Peter, che Sirius aveva spinto ad andare per non lasciare sole Mary e Marlene.
“uno zellino per i tuoi pensieri” disse Remus,tirando fuori dalla tasca uno zellino, sorridente a Lily, che guardava un punto imprecisato nel muro.
“a volte io pagherei un galeone per sapere, cosa passa a te, per la testa” disse Sirius, serio, rivolto a Remus.
“i miei pensieri non valgono tanto” disse, scuotendo la testa, Remus.
“penso alla mia famiglia” disse Lily, giocando con una ciocca di capelli. “voi?”
“anche io” disse Sirius, mesto.
“anche tu?” chiesero in coro, stupefatti, gli amici a Sirius
“oh no. Non mi mancano… solo che beh si, li pensavo, a cosa stanno facendo, se mi nominano, beh spero che non lo facciamo perché so già quello che direbbero “quell’abominio, la vergogna della mia carne” sai che parole dolci” Sirius parlava, con un sorriso forzato in faccia, era strano come ora, tutta l’arroganza di cui era capace era scomparsa dal suo volto..
“erano così terribili?” chiese Lily, nauseata.
“si, lo erano, forse lo ero anch’io” disse sinceramente Sirius.
“troppo ribelle?” chiese Lily, per capire che colpe potesse avere, un figlio, per essere trattato così.
“oh no, sono loro che mi hanno fatto diventare ribelle,io non vorrei essere la pecora nera, no ne ho avuto bisogno a casa di James, li non dovevo essere un ribelle, si diventa ribelli solo se ti danno dei motivi per ribellarti, avrei voluto essere il bravo bambino, forse lo ero, ma a loro non piacevano i bravi bambini, loro volevano un Black,e io non lo riesco a fare. Per essere ribelli vuol dire che non ti accettano, io non bevevo, non incendiavo casa, non fumavo, a casa non combinavo danni, non facevo scherzi. La mia era una ribellione diversa: io ero solo diverso, non credevo in ciò che credevano loro, non vedevo le differenze che vedevano loro, non ci crederai, ma non ero presuntuoso e arrogante con il prossimo come lo erano loro. Non capivo all’inizio, cosa mai ti fa pensare che proprio la tua famiglia non ti accetti? È una cosa assurda e contro natura” disse Sirius, le sue parole oltre che amare erano contornate da un sorriso triste.
“è assurdo, ma è proprio quello che succede con mia sorella, è terribile” disse Lily, gravemente. Aveva smesso di giocare con la sua ciocca, era nel bordo della sedia, assorta ad ascoltare Sirius.
“si ma vedi Lily, a te non ti accetta tua sorella e quelli come la mia famiglia, quindi una parte microscopica della gente con cui entri in contatto. Io sono un abominio in famiglia, un traditore del mio sangue per i mangiamorte, ma per tutti gli altri io sono un Black, un presuntuoso, arrogante, pieno di sé, attento alla purezza del sangue, pochi, dopo aver sentito il mio nome, non hanno dei preconcetti. E’ assurdo come un cognome mi possa dare problemi da entrambi le parti, vorrei cambiarlo” disse Sirius, sincero e aperto come forse ne Remus ne Lily l’avevano mai sentito.
“si capirebbe lontano un miglio che sei un Black” disse Remus, ridendo, e Lily annuì.
“perché?” chiese lui, guardandoli di sbieco.
“hai un eleganza innata, in tutto quello che fai, dall’agitare la bacchetta a mangiare il pollo. E poi sei bello, bello come lo sono solo i Black” disse Remus, sorridendo all’amico.
“ehm… volete vi lasci da soli?” disse, ridendo Lily
“che vuoi farci, mi ama” disse beffardo, Sirius.
“ehi! La volete piantare voi due” disse Remus, fingendosi accigliato.
“ok, va bene, ma devo davvero tirare fuori un galeone per sentire i tuoi pensieri?” chiese Sirius, guardando l’amico.
“ i miei pensieri sono sempre gli stessi” disse, tristemente, Remus.
“non puoi passare il tempo a torturati” disse Sirius, arrabbiato quasi.
“di cosa parlate?” chiese Lily, curiosa più che mai.
“di niente Lily” si affrettò a dire Sirius, Remus invece la guardava fissa.
“hai detto di amare James vero?” chiese all’improvviso Remus
“beh, cosa centra ora?” desse, sulla difensiva Lily.
“rispondimi, ti prego” disse Remus, con la sua proverbiale cortesia.
“si, ho detto di amarlo” disse, sinceramente, forse perché era stata presa in contropiede.
“forse glielo dovresti dire, se ama Ramoso, se diventa una di noi” disse Sirius, incalzante.
“non pensi che se glielo dicessi perderebbe tutta la stima che ha per James… frequentare uno come me…” disse Remus, con ribrezzo quasi.
“ io sono qui” gli ricordò Lily.
“non fare l’idiota Remus, è solo questa la differenza, che tu sei un idiota, tutto il reso passa in secondo piano” disse Sirius, con un tono che fece raggelare persino Lily.
“non sono pronto” disse Remus titubante.
“tu non sarai mai pronto, perché ti fai ste seghe mentali” disse Sirius, alzando la voce.
“pensi davvero non cambierà niente quando lo verrà a sapere?” disse, sprezzante Remus.
“no, non cambierà niente” si intromise Lily “mi dispiace Remus, ma lo so da tre anni, e non è mai cambiato niente” disse Lily, all’improvviso, spiazzando i due malandrini.
“tu… tu” balbettò Remus, era sbiancato in volto.
“batti il cinque Evans” disse Sirius, trionfante, alzando la mano.
“ma come?” continuò, piano, a domandargli Remus, ancora sotto shock.
“eravate l’ossessione di Piton, e questa era una delle sue argomentazioni per farvi odiare da me. Ma lui, non dormendo qui, certe cose non poteva saperle, io facendo due più due, confrontando il calendario lunare con le tue sparizioni… non l’ho mai detto a Severus, e col senno di poi penso di aver fatto bene” disse Lily, tristemente.
Remus e Sirius si guardarono per una frazione di secondo, Sirius abbassò il capo colpevole, sapevano per certo che Severus l’aveva visto con i suoi occhi, e la colpa era di Sirius.
“lo sa qualcun altro?” chiese grave Remus.
“si… Alice e Mary, ah,anche Frank. Ma no ne abbiamo mai fatto parola con nessuno, anche perché non lo sapevamo per certo, erano supposizioni” disse Lily, non sapeva se doveva scusarsi per questa fuga di notizie.
“e voi, voi mi avete sempre frequentato tranquillamente?” chiese Remus, esterrefatto.
“perché avremmo dovuto smettere di frequentarti? Sei una delle persone migliori che io conosca, anche io divento poco trattabile una volta al mese, ma non per questo faccio scudo intorno a me” lo canzonò Lily.
“io divento pericoloso…” continuò Remus.
“ti assicuro, lo diventa anche lei, mi ha scagliato una maledizione urticante,durante beh si, in quei giorni” disse James, entrando in sala comune, era già in ascolto da un po’.
“ehi!” lo riprese, piccata, Lily.
“come farai adesso? Non puoi recriminarti più, non potrai essere compatito perché ti nascondi dai tuoi amici” lo prese in giro Sirius.
“se dovessi cambiare idea lo accetterei, o chiunque di loro” disse Remus, rivolto a Lily.
Lily si alzò e lo abbracciò “non cambieremmo mai idea su di te. Stai sereno, goditi i tuoi diciassette anni, e non sentirti in colpa se, una volta al mese, diventi qualcosa che non dipende assolutamente da te” disse Lily dolcemente.
“grazie Lily” disse Remus, con tutto la gratitudine di cui disponeva
“si vabbè io direi che vi siete abbracciati anche abbastanza” disse scherzando James, tirando Lily da una mano e facendola cadere sulle sue gambe.
“ora, se volete scusarmi, porto via Remus, prima che si sciolga in una valle di lacrime” disse Sirius, ridendo davanti alla faccia sdegnata, ma felice, di Remus. I due uscirono, prima di vedere Lily affondare il viso nel collo di James.
“grazie di aver accettato Remus, per lui significa tanto, è una persona così buona, brillante, intelligente… non si meritava una cosa del genere, è come se fosse sempre sul punto di dirci grazie perché lo accettiamo, invece siamo noi che dovremmo dirgli grazie, di essere nostro amico.” Disse James,accarezzando piano la schiena a Lily.
“sarebbe bello se lui riuscisse ad accettarsi, ma dev’essere una cosa spaventosa perdere se stessi, ed essere costretti a doverlo fare tutti i mesi, per tutta la vita” disse Lily, rabbrividendo, e per una volta non per il tocco di James.
“si, la trasformazione è dolorosa, e ti assicuro spaventosa, raccapricciante” disse James, perso nei suoi pensieri.
“come fai a saperlo?” chiese Lily, mettendosi dritta, per guardarlo.
“me l’ha detto Remus” si giustificò in fretta James.  
“ James?” disse Lily, insistente.
“ si, va bene, non vedo perché non dovrei dirtelo, ho visto le trasformazioni” disse, schietto, James.
“ma sei impazzito?” disse Lily, spaventata, portandosi una mano alla bocca.
“ non è come pensi tu” disse James sulla difensiva “andiamo in dormitorio, te lo farò vedere”
salirono, Lily si girò a chiudere la porta, quando si rigirò verso la stanza trovò un grosso cervo davanti a lei, urlò, spaventata, poi lo guardò meglio, aveva intorno agli occhi delle strane forme “i tuoi occhiali” disse Lily, scoppiando a ridere, tracciando con il dito la forma di quei buffi cerchi intorno agli occhi dell’animale, James annuì, Lily scompigliò il ciuffetto di peli che aveva tra le imponenti corna, ancora sorridendo, poi James si ritrasformò.
“ma come? Ma cosa? Cioè…” disse Lily, non riuscendo a mettere insieme niente di meglio.
“sono un animago…” disse James, sorridendo.
“no che non lo sei, in questo secolo ci sono solo sette animaghi, e tu non sei nella lista” disse Lily, insistente.
“vuoi che mi ritrasformo? Si diciamo che se non sono nella lista perché sono diventato un animago illegalmente” disse James, con un ghigno malandrino in faccia, scompigliandosi i capelli.
“perché devi sempre trasgredire alle regole? Aspetta ma perché l’hai fatto?” Lily era in lotta, non sapeva se essere più furiosa o più curiosa.
“quando scoprimmo che Remus era un lupo cercammo un modo per rendere le sue trasformazioni meno dolorose, questo trasformò le sue trasformazioni nei momenti più belli mai passati insieme, diventammo Animagi. Ci sono voluti quasi tre anni per capire come fare. Io e Sirius siamo gli studenti più brillanti della scuola, e per fortuna, perché la trasformazione in Animagus può finire molto male: ecco perché il Ministero tiene sotto stretta sorveglianza chi cerca di compierla. Peter ha avuto bisogno del nostro aiuto per farcela. Alla fine, il
quinto anno di scuola, ci siamo riusciti.
«Ma come fate ad aiutarlo?» chiese Lily perplessa.
«Non potevamo fargli compagnia da umani, e così gli facciamo compagnia
da animali. Un Lupo Mannaro è un pericolo solo per le persone. Ogni mese sgattaioliamo fuori dal castello sotto il Mantello dell'Invisibilità. Peter, che è il più piccolo, riesce a scivolare sotto i rami aggressivi del Platano e preme il nodo che lo blocca. Poi ci caliamo nel tunnel e lo raggiungiamo. Sotto il nostro influsso, diventa meno pericoloso. Il suo corpo è ancora lupesco, ma la sua mente lo è molto meno quando sta con noi».*[questa parte è parafrasata dal racconto di Remus nel terzo libro]
 
“voi avete fatto questo per lui?” chiese Lily, quasi commossa.
“si… la vita è stata ingiusta con lui, era il minimo” disse James.
“sei sempre uno sbruffone arrogante, tranne quando si parla dei Malandrini. Quando si tratta di loro tiri fuori il meglio di te, per non parlare di te e Sirius,è assurdo, come io, non riesca a scindere qualcosa che riguarda te da qualcosa che riguarda Sirius” disse Lily, sorridendo calorosamente.
“io sono il suo secondo…” disse James scrollando le spalle e nascondendo un sorriso, c’era tutto l’affetto che provava per l’amico, celato in quel sorriso
“sembrate l’elemento complementare , l’uno dell’altro, sembrate due facce della stessa medaglia” disse Lily, sorrideva, i Malandrini erano inscindibili. Erano molto di più delle apparenze, dell’arroganza, degli scherzi e delle buffonate, quello che avevano loro era qualcosa di positivo, unico, un sentimento forte e puro. Avevano difetti, tanti, ma il gruppo, il gruppo sublimava le loro qualità. James la guardava sorridendo, lui amava Lily, ma sapeva che non avrebbe potuto se a lei non fossero piaciuti i suoi amici, e i suoi amici le piacevano prima che gli piacesse lui, e soprattutto lei piaceva ai malandrini, senza la loro approvazione non sarebbe riuscito a starci insieme.  
“sta finendo anche quest’anno” disse James, Lily annuì piano.
James guardava fuori, il sole stava tramontando, Hogwarts sembrava ora tinta di arancione. Sembrava perso, i suoi occhi nocciola sembravano quasi neri con la luce calante del sole, Lily poggiò la testa sulla sua spalla, James l’abbracciò, stettero così per un po’, persi nei propri pensieri.
 
 
Remus aveva aperto la busta che era elegantemente planata davanti a lui
“silente mi ha mandato una lettera” disse, eccitato.
“cosa aspetti a leggerla?” disse Sirius scocciato.
“miei cari ragazzi, visto i continui attacchi e visto la vostra voglia di fare che avete, stasera se ancora ne siete convinti ci sarà la prima sede di addestramento, fatevi trovare nel mio ufficio alle nove. Cordiali saluti Professor Silente.” Lesse Remus d’un fiato, la lettera passò di mano in mano, finché tutti i diretti interessati non la lessero.
Quel giorno i ragazzi capirono poco o niente delle lezioni, erano così presi dal pensiero del primo addestramento che non riuscirono a pensare ad altro, ogni tanto tra loro si scambiavano occhiate e sorrisi,carichi di nervosismo e curiosità, ma non scambiavano una parola. Alle nove meno in quarto si misero in marcia. I malandrini e Frank parlavano tra di loro, James ogni tanto si girava a guardare Lily, che era qualche passo indietro a parlare con le ragazze. Lily incrociò lo sguardo di James, era teso preoccupato, sapeva che gli stava costando molta fatica vederla lì, pronta a combattere, Lily allungò il passo, passo il braccio sotto quello di James e gli prese la mano, James si stupì, si guardò intono, i suoi amici, di proposito, non li guardavano, Lily scosse piano la testa, come per dire che non importava, non davanti a loro, si poggiò con la testa alla spalla di James, e lui le scoccò un bacio sulla testa, rimaserò così fino a che non arrivarono al Gargoyle di pietra.
“di nuovo ben arrivati ragazzi miei, non vi faccio accomodare perché il tempo fugge e dobbiamo fare tante cose, il professor Vitus mi ha detto che siete tutti piuttosto avanti con gli incantesimi di difesa e disarmo,perciò oggi, vi spiegherò come evocare un patronus” disse Silente, affabile.
“ma è magia molto avanzata” disse Frank.
“si, ma molto è importante che lo sappiate evocare, non solo per la difesa, ma anche perché è uno dei modi che usciamo per comunicare inter nos.” Spiegò loro Silente.
“Dovete pensare ad un ricordo felice, molto felice, un ricordo che non sia in alcun modo intaccato da tristezza” Lily pensò al giorno che scoprì di essere una strega, ma dalla sua bacchetta non uscì che uno sbuffetto di fumo, quel ricordo era troppo legato a Severus, pensò all’ultima volta che Petunia l’aveva abbracciata, ma anche stavolta il pensiero non era abbastanza felice, pensò a James, semplicemente a James, non a un momento o ad una discussione e dalla sua bacchetta spuntò una cerva d’argento, fu seguita da un applauso
“una cerva?” disse Sirius, James la guardò e sorrise, agitò la sua bacchetta ed un imponente cervo andò a posizionarsi vicino alla cerva di Lily, alle sue amiche fu tutto più chiaro. Erano l’uno il pensiero felice dell’altra.
 
“quindi una cerva?” disse James, che non aveva parlato ne per il resto dell’ esercitazione ne durante il tragitto di ritorno.
“James sono stanchissima” cercò di svicolare Lily.
“voglio sapere” insistette James, ma Lily gli si era sistemata sul petto, con una gamba tra le sue, e James non ragionò più lucidamente,
“ti sei arreso?” chiese lei beffarda, sapeva che certi movimenti, certe carezze erano il punto debole di James, e forse lei, ultimamente, ne approfittava.
“dormi Lily, si vede che sei distrutta..ahi” urlò James
“mai dire ad una ragazza che si vede che è stanca” disse Lily, fintamente offesa.
“ma non intendevo in quel senso” disse James, con il suo solito broncio.
 
Dovete scusarmi per il ritardo, non è stato giusto nei confronti di chi mi segue e di chi spende tempo a recensirmi, sono imperdonabile, ma sono sopraggiunte cause di forza maggiore che mi hanno impedito di aggiornare. Questo capitolo è intermedio, spero però che lo recensiate lo stesso ,anche solo per dire “stupida quanto ci hai messo”. Grazie infinite a tutti

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Capitolo 20
*** uno stupido gioco ***


L’addestramento era estenuante, gli incantesimi sempre più avanzati e difficili, Lily tra i suoi doveri di prefetto e lo studio vedeva James sempre meno, James, dal canto suo, aveva il quidditch e, insieme a Sirius, aiutava Peter a rimettersi in pari con le esercitazioni che facevano con l’ordine, visto che non gli riuscivano mai al primo colpo.
“scusa Alice” disse mortificata Mary, una volta usciti dall’ufficio di Silente.
“non ti preoccupare” disse Alice, tenendosi ancora il ghiaccio sulla testa, dove un accidentale incantesimo di Mary aveva lasciato un bel bernoccolo.
“non pensavo fosse così estenuante” disse Marlene, stiracchiandosi piano.
“però stiamo imparando cose di cui non sapevo neanche l’esistenza” disse Lily elettrizzata.
“figurati se il prefetto non è contento di materiale extra di studio” la prese in giro Sirius.
“ma se quando Malocchio ha nominato l’incanto esplosivo tu non hai cominciato a scodinzolare solo per mancanza di una coda” lo canzonò Lily, Sirius guardò per un secondo James e poi scompigliò i capelli a Lily, James mise fine quell’assurda scenetta di Lily e Sirius che si facevano i dispetti prendendo per mano Lily, salutando gli amici e dirigendosi nella stanza delle necessità.
“perché mi hai portato qui?” chiese Lily, quasi in un sussurro, entrando nella stanza.
James, che era dietro di lei, le cinse i fianchi “perché volevo stare un po’ solo con te” Lily arrossì, ma James non potè vederla.
“ah James” disse lei, che si era appena ricordata di una cosa, “si?” rispose lui. “come hai fatto a distruggere la palla di pietra che ti ha lanciato Sirius?” chiese lei curiosa, girandosi nel suo abbraccio e guardandolo negli occhi.
“con Deprimo… devo chiedere a Sirius come ha fatto a trasformare quel cuscino in pietra”
“con Duro” rispose lei sorridendo.
Passarono la successiva mezz’ora ad aiutarsi l’un l’altra ad imparare gli incantesimi, e poi duellarono, finché James, di nuovo, non fece scomparire una buona porzione della gonna di Lily.
“Potter” urlò lei, coprendosi le gambe.
“non è colpa mia, quel vestito era troppo lungo” disse ghignando lui, sforzandosi di guardarla negli occhi.
“però dai hai ragione, mi sta bene, credo che lo terrò di questa lunghezza” disse lei, per prenderlo in giro, prevedendo la sua reazione,
“che ti sta bene è indiscutibile, ma io non faccio testo” disse lui, un po’ accigliato.
“perché non fai testo?” lo interruppe lei.
“ho un debole per le tue gambe, ma non vedo perché altri dovrebbero beneficiare di questa vista” disse lui, indicando Lily, che arrossì.
“perché hai solo tu questa prerogativa?” non sapeva neanche lei che risposta avrebbe voluto ricevere, ne che direzione avrebbe potuto prendere quel discorso.
“si…” disse lui risoluto “tu non esci con niente di corto e il fatto che con me dormi solo con la mia maglietta fa ben sperare, non arrossire” disse lui, con quel suo tono fin troppo sicuro di se, ma con quel sorriso un po’ troppo felice a rovinargli la parte.
“la pianti” disse lei, fingendosi risentita,ma lui la stava abbracciando
“di dirti che hai delle belle gambe” la prese in giro lui.
“James” urlò Lily.
“va bene ok” disse James, arrendevole.
“siamo di nuovo senza pigiama” sbuffò Lily sconsoltata.
“No, l’ho portato… mica qui ci sta pensando Lily Evans, James Potter non si fa sfuggire niente” disse lui con fare arrogante. Lily lo ignorò, entrò nel bagnetto che era appena comparso e si infilò il pigiama. Fece quasi una corsa per fiondarsi nel letto, per non stare troppo all’impiedi con quel pigiama. James entrò in bagno e quando uscì trovò Lily coperta come neanche a gennaio. La squadrò, sdraiandosi di fianco a lei, alzando un sopracciglio, a lei non sfuggì quell’occhiata.
“è colpa tua, ora mi sento in imbarazzo” mugugnò Lily, James sorrideva al soffitto, prese Lily e la fece poggiare sul suo petto, rideva piano, ma a Lily non bastò il coraggio per sapere se stesse ridendo per lei.
“Lily?” la chiamò piano James, ma Lily non rispose, già dormiva, aveva i capelli legati in una treccia con delle ciocche che sfuggivano dall’intreccio e le incorniciavano il viso, la maglia sollevata, per come si era stretta a James, che le lasciava scoperta la pancia, le cosce strette nei pantaloncini del pigiama e con quel viso che sembrava fatto apposta per James “fossero solo le tue gambe a piacermi” chiuse gli occhi e crollò anche lui per la stanchezza.
Anche quella mattina erano stretti, sembrava che la notte ci fosse una gara, o forse era solo paura che uno dei due si allontani troppo. James aveva la testa poggiata al centro della sua schiena scoperta e i piedi quasi a penzoloni dal letto, Lily ancora dormiva, a pancia in giù, James prese a baciargli piano la schiena, risalendo lentamente, fermandosi al reggiseno, lei si girò e lo guardava stranita, James invece aveva lo sguardo sicuro e perso allo stesso tempo, la guardava negli occhi, ma sembrava che in realtà potesse guardarla molto più dentro, era più in alto di lui, con i capelli rossi sparsi sul cuscino,a ricordo di una treccia che ormai non c’era più. James si spostò di lato e prese ad accarezzargli piano le gambe, lei si irrigidì un poco, ma lui non si fermò, poi si issò sulle braccia continuando a guardarla, gli occhi di James sembravano supplicarla, chiamarla, chiederle, sembravano urlare, ma Lily taceva, sembrava non essere lì presente, James le si avvicinò, stava per poggiarsi sulle sue labbra,ma Lily si scansò, James si alzò, mise a tacere i suoi occhi, solo per sentire cosa aveva da dire Lily, Lily, dal canto suo, era frastornata. “lo sai…” disse lei, senza pensare.
“ma per favore… cosa dovrei sapere?” ruggì lui, James non si era mai arrabbiato, o meglio, mai in quel modo, per un suo rifiuto, Lily, altezzosa, ma forse solo ferita, si fiondò fuori dal letto e a passo spedito si diresse verso la porta, lui le prese il braccio, ma non le fece male, si piegò, per essere vicino a lei, Lily pensava le avrebbe urlato, invece la strattonò a se e poggiò le sue labbra su quelle di Lily, Lily passò una mano sul suo petto nudo e affondò l’altra nei suoi capelli, sorrise, ora si che sembrava fosse appena sceso dalla scopa, James la tirò su e Lily circondò il busto di James con le gambe, James quasi non capì più niente, sentiva le gambe nude di Lily, le sue mani sui capelli, e quel bacio, quel bacio si prese tutto, era passione allo stato puro, c’era dentro tanta rabbia, tanto astio accumulato negli anni passati, c’erano i Lily e James di prima, c’erano tutti gli inviti declinati, i capelli tirati, le urla, i dispetti e le litigate, quello era il bacio che si sarebbero dovuti dare quel primo settembre sul treno, sei anni prima.
Lily aprì gli occhi e si staccò da James, lui la depose piano a terra, come se lei potesse rompersi.
“non dovevo” disse Lily, con la voce spezzata e rossa in viso.
“ma volevamo” disse James, sorridente, carezzandole il viso.
“non così, avremmo dovuto prima… noi…” disse Lilly balbettando ma, quando cercò il suo sguardo, per avere conferma di quello che stava cercando di dire, vide prima le sue labbra e lo attirò a se e James la strinse tra il muro e il suo corpo riprendendo da dove si erano interrotti.
“non dovevamo” riprese Lily, scuotendo la testa.
“Lily” sorrise James.
“forse è meglio che stiamo lontani” disse Lily, non lo guardava. Aveva paura di tornare a baciarlo.
“lontani?” ruggì quasi James.
“no sciocco, non come pensi tu, qualche ora, decidiamo come comportarci” disse lei in tono rassicurante.
“Come comportarci? Come dovremmo comportarci? come ci sentiamo” disse James con fare ovvio.
“Non è così semplice”
“No è semplice, vogliamo stare insieme” disse lui, cercando i suoi occhi.
“Perché ?” chiese allora lei.
“A che gioco stiamo giocando adesso?” chiese James stranito.
“A te che non vuoi dirmi di amarmi prima che lo faccia io, tu hai cominciato questo stupido gioco” disse Lily, gli occhi come due fessure, come se guardandolo intensamente riuscisse a capire perché al suo perché lui non avesse risposto “perché ti amo”.
“e tu perché non lo dici” disse lui, che già si era pentito di non averlo detto.
“Perché, arrivati a questo punto non voglio farti vincere” disse lei suadente.
“Non era uno stupido gioco?” la riprese lui arrogante.
“tu l’hai trasformato in questo” rispose lei astiosa.
“tu hai deciso di giocarci” disse lui mellifluo.
“solo per vederti perdere” gli rispose lei a tono. “anche se tecnicamente tu l’hai già detto…”
“quello non contava” disse lui, accompagnando il suo tono da un gesto con la mano.
“ma…” non finì mai la frase, Lily era di nuovo stretta al muro, con le mani di James a saggiargli la faccia, si avvicinò piano ma lei si spostò.
“Niente baci, non fin quando ci dichiareremo” disse lei risoluta, mettendogli una mano sul petto per allontanarlo. James boccheggiò, ma poi si ricompose.
“mi sembra giusto” disse con un ghigno.
“eppure prima non credevo avessi sopportato un altro rifiuto” disse lasciva.
“Cara mia non sei irresistibile” disse lui in tono pomposo.
“A no?” Disse lei inarcando il sopracciglio, “va bene io vado nel mio dormitorio”
“non vorrai  uscire così?” la riprese lui.
“Ah già”  Lily si girò di spalle, James non sorrideva più, Lily sfilò la maglietta, restando in reggiseno e pantaloncini, ringraziò di essersi girata, sia perché non si sarebbe fatta vedere in reggiseno da James sia perché era rossa in viso. James deglutì sonoramente,poggiò le mani suoi suoi fianchi e si fece più vicino, Lily sentiva il corpo di James, bollente, contro il suo, riusciva a percepire ogni suo muscolo e, con piacere, scoprì che erano tesi, lui la baciò poco più sotto della nuca, risalendo e scendendo piano, mentre la abbracciava, stringendole la pancia nuda.
“no caro mio, niente baci” disse lei, inclinando piano la testa, così da farsi dare meglio quell’ultimo bacio sul collo.
James non rispondeva più di se stesso, si poggiò con gli avambracci e con la testa al muro, lei si allontanò da lui, prese il vestito dalla sedia e lo infilò, James era basito, attonito, Lily uscì dalla stanza e James seppe che sarebbe stato lui a cedere.
Lily si fermò fuori dalla porta, “cosa ho fatto?” pensò, non era mai stata in quel modo, lei era da baci teneri, a fior di labbra, le si era arrampicata addosso, lo aveva cinto con le gambe, voleva sentirlo più vicino e ancora non le sarebbe bastato, avrebbe voluto di più e quel bacio, Dio se non era stato il bacio più bello della sua vita, era qualcosa di inaspettato, eppure sembrava fosse sempre stato parte di lei, quel tassello che le mancava per essere completa, mentre lo baciava voleva di più, sempre di più, lo stringeva, avevano schiuso la bocca, ma avrebbe voluto di più…la storidiva, quella era la passione, sorrise, pensò a come aveva fatto a vivere senza quelle sensazioni e come avrebbe sopportato anche solo un ora senza di lui.
 
“ho baciato Lily” un boato accompagnò le parole di James. Poi ci fu un susseguirsi di pacche sulle spalle, buffi balletti e battutacce sconce.
“aspetta un attimo, e perché sei qui invece di limonare?” chiese Sirius, come se mancasse un tassello importante.
“niente baci finchè uno non dice all’altro cosa proviamo” disse lui, un po’ sconsolato ma con quel sorriso di chi era felice nel profondo.
“potrebbe sembrare anche giusto, ma conoscendovi mi viene da domandarti perché?” disse Remus, con quel suo tono da vecchio saggio.
“perché siamo Lily e James, siamo competitivi e orgogliosi, e visto che sei anni di attesa non erano già abbastanza vogliamo allungare un altro po’ il brodo” disse James scompigliandosi i capelli.
“ma ce la state davvero mettendo tutta per non finire insieme” disse Peter sconsolato
“oh no mio caro Peter, lei è mia e non la farò andare da nessuna parte, ma dopo tutti questi rifiuti aspetto che sia lei a dirmi che mi ama…” disse lui con un ghigno malandrino.
“aspettiamoci guai” disse Remus, rivolto ai suoi amici.
 
“io e James ci siamo baciati” anche qui un boato accompagnò le parole di Lily, poi fu un susseguirsi di gridolini isterici e richieste di particolari.
“dire che è stato bello è poco, bacia…bacia da Dio, non mi sono mai sentita così” disse Lily sognante “mi sa che le voci che circolavano su di lui erano vere” disse un po’ sconsolata.
“che bello, siete una splendida coppia” disse Mary.
“oh no, non siamo ancora una coppia… non fin quando lui ammetterà, di nuovo, di amarmi…” disse lei, con un ghigno degno del miglior malandrino.
Fortuna volle, per lo stato mentale di entrambi, che quel giorno, complici le lezioni, lo studio e la ronda , non si fossero visti per niente, molto probabilmente non avrebbero retto alla tensione fra di loro.
 
“Remus è già tornato da un pò, si può sapere dov’eri?” disse James quando Lily varcò la soglia del dormitorio maschile.
“mi sono fermata a parlare con le ragazze, e poi qui Remus non c’è” disse lei accigliandosi.
“i ragazzi restano fuori stasera” disse James, infastidito un po’ dal suo tono.
“sei arrabbiato con me?” disse lei guardandolo dolcemente, era più forte di lei, partiva sempre all’attacco con James e il tono, con lui, era sempre più duro rispetto a quando parlava con gli altri, ma bastava un secondo, per ricordarsi che quello era il suo James e non più il vecchio Potter per addolcire il tono.
“no piccola, mi sei mancata, vieni qui” disse lui sorridendo, è vero c’era stato in tempo in cui non gli importava cosa usciva dalla sua bocca, ma adesso era impagabile vederla dolce come, con lui, non era mai stata.
“notte James” disse Lily, dandogli un bacio sulla guancia
“avevamo detto niente baci”disse James
Lily si tirò su e James cominciò ad avere paura “scusa stamattina non mi sono spiegata” Lily si piegò e gli diede un altro bacio sulla guancia, prolungandolo volutamente, poi uno sulla fronte “intendevo” un altro bacio “niente” un altro bacio “baci sulla bocca” disse scoccando altri baci vicinissimi alla bocca di James, lo sentì sospirare, poi gli si accoccolò di nuovo a James, spensero la luce e quando Lily sentì il respiro di James regolarizzarsi perché si era addormentato, gli diede un baciò sulle labbra, gliele accarezzò e sorrise, il sorriso più dolce che Sirius, Peter e Remus, da sotto il mantello dell’invisibilità, avessero mai visto, ma questo Lily non lo seppe mai.
 
“ragazzi miei siamo ufficialmente in vacanza” disse , felice, Sirius, fiondandosi sull’erba insieme ai suoi amici.
“finalmente” disse Peter.
“ci vorrebbe una serata in piscina” disse Alice.
James e Sirius si guardarono malandrini e dissero insieme “bagno dei prefetti…”
“no, assolutamente no” disse Remus perentorio.
“dai Rem” disse James supplichevole.
“ho già detto di no” disse Remus, che cominciava già a tentennare.
“perché no Remus? Ci divertiremo” disse Sirius angelico.
“ci spiegate?” disse Lily
“a me e a quel genio di mio fratello, è venuta in mente un idea strepitosa, trasformare il bagno dei prefetti in una piscina e fare una piccola festa” disse James orgoglioso di sé.
“è un idea..” cominciò Mary entusiasta.
“assurda e irrealizzabile” sentenziò Lily
“veramente stavo per dire fantastica” disse Mary.
“dai Lily, per una volta… domani è l’ultimo giorno di scuola” la pregò Alice.
“e va bene…” disse infine, sorridendo radiosa.
“una malandrina, sta diventando una malandrina” disse Sirius, e James fece finta di commuoversi.
 
“Doveva essere una festicciola e qui, invece, c’è tutto grifondoro” disse Lily.
“Lily, abbiamo vinto la coppa delle case e la coppa di Quidditch, fino al banchetto di fine anno non lo sapevamo, ma adesso che lo sappiamo dobbiamo festeggiare tutti insieme” disse Sirius angelico.
“quanto è arrabbiato Remus?” chiese Lily sorridendo.
“oh… tanto… davvero tanto” disse James sorridendo.
La vasca del pagno dei prefetti era stata ingrandita fino a sembrare una piscina olimpionica e la stanza insonorizzata. Due ragazze si erano avvicinate a James, lui lasciò grandi sorrisi che, a lei, non sfuggirono ma lui continuava a guardare Lily, lei beveva altezzosa il suo succo di zucca, lui rise a qualche battuta delle ragazze, poi si scompigliò i capelli e a Lily non fece propriamente piacere. Lily era ancora vestita, tolse maglia e pantaloncini e, cercando di non rabbrividire o arrossire, si sedette di fronte a James, mise i piedi in acqua, James ansimò, annuiva a quello che gli dicevano le ragazze ma in realtà non capiva niente, soprattutto quando Sirius  prese in bracciò Lily e si tuffò con lei in acqua, li vide scomparire sottacqua e risalire, Sirius ridendo e Lily boccheggiando, poi Lily fece un ghigno cattivo e si buttò addosso a Sirius per cercare di annegarlo, ma Sirius, che era ben più grosso, la prese per i fianchi e l’allontanò, lei allora le si attaccò alla schiena con il braccio intorno al collo di Sirius, questo lo fece andare sott’acqua, Lily rideva vittoriosa, Sirius stava per ripartire alla carica, quando si vide finire in fondo alla vasca perché tutta l’acqua intorno a lui era scomparsa.
“beh?” disse Sirius tra il divertito e l’annoiato, rivolto a James, in piedi con la bacchetta. Le ragazze erano state abbandonate.
“scusa” mormorò James che agitò la bacchetta e fece ricomparire l’acqua.
“sai di essere un idiota vero?” disse Remus avvicinandosi a lui.
“assolutamente, se ci fossero i mago in idiozia io ne prenderei a bizzeffe” disse James scuotendo piano la testa.
“questo tuo nuovo lato auto critico mi piace” lo prese in giro Remus.
“evito che la critica la facciate tu, Lily o Sirius… prevengo” disse lui, con un sorriso di sbieco.
“forse stai crescendo…” disse orgoglioso Remus.
“fallo sapere a Lily perfavore” disse James ridendo.
“se n’è accorta…” disse serio Remus.
“anche lei è cresciuta” disse Sirius sarcastico, raggiungendo gli amici
“cioè?” chiese Remus, aggrottando le sopracciglia.
“non è più una bambina con le trecce, che assomigliava ad una tavola… diciamo che ora è cresciuta nelle parti giuste” li canzonò Sirius.
“Sirius” lo riprese Remus, e si pentì di aver abboccato a quel tranello.
“ti diverti a farmi ingelosire?” disse James, guardandolo da sotto un ciuffo di capelli.
“prima scherzavo con Lily, non era per farti ingelosire” si spiegò Sirius
“lo so, e per quello ti chiedo scusa… ma per la battutina no” e così dicendo lo butto in acqua, Sirius si tirò su scuotendo i capelli come avrebbe fatto un cane
“sei proprio felpato” disse James ridendo.
Lily nuotò fra di loro, li abbracciò entrambi e li mandò sottacqua.
Alice e Lily uscirono dall’acqua e ancora bagnate si fiondarono su Remus e Frank che rabbrividirono.
I ragazzi, quando il resto dei loro compagni se ne fu andato, si sedettero a bordo piscina, Alice in braccio a Frank, Mary vicino a Sirius, Lily tra Sirius e Remus e James vicino a Peter.
Sirius fece apparire delle burro birre.
“in qualche modo questo è un capodanno, domani è il nostro ultimo giorno del nostro sesto anno” disse solenne James.
“Settimo per me e Marlene” li corresse Frank.
“non mi ci fare pensare” disse Alice e Frank l’abbracciò più forte.
“Buoni propositi per il nuovo anno?” chiese Marlene.
“che io possa entrare all’accademia degli auror” disse Frank speranzoso.
“quoto Frank” disse Marlene.
“che gli esami siano andati bene” disse Peter corrucciato.
“trovare gente come voi fuori da Hogwarts” disse, grato, Remus.
“che io possa trattenermi dall’uccidere Potter” disse Lily per smorzare l’aria.
“che io possa sposarti” disse James brindando in direzione di Lily, che arrossì e distolse lo  sguardo.
“che possa entrare nell’ordine della fenice prima di finire la scuola” disse Alice, guardando Frank.
“che io possa essere il padrino del bambino avranno prossimamente” disse Sirius beffardo.
Lily colpì Sirius.
“che noi possiamo essere qui tra vent’anni a raccontarci di questi propositi” disse Mary
Si guardarono l’un l’altro e fecero un brindisi, ai prossimi vent’anni.
“Se Peter non passa gli esami sarà ancora qui tra vent’anni” disse Remus.
Scoppiarono tutti a ridere e portarono quella risata ognuno nel proprio letto, forse per mascherare l’angoscia della consapevolezza che, con questa guerra, sarebbe un miracolo se sopravvivessero tutti.
 
 
Questa è la seconda parte dello scorso capitolo, che avevo deciso di pubblicare visto la mia prolungata assenza. È corto, lo so, ma credo che vi piacerà, lo spero davvero! Ringrazio chi mi segue, chi mi ha messo tra i preferiti, tra le ricordate, insomma chiunque legga la mia storia, posso chiedervi qualche recensione? Per sapere cosa ne pensate su quest’ultimo sviluppo.
Ringrazio chi, ad ogni capitolo mi recensisce, siete fantastici!!!!!!!

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Capitolo 21
*** Scuse ***


Scusate per questo colossale ritardo... Ma causa vacanze, esami, mancanza d'internet mi é stato impossibile aggiornare... Cercherò di farlo il prima possibile 

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Capitolo 22
*** verso casa ***


Ciao a tutti,

ieri, rispondendo alle recensioni, ho detto che non avrei postato ancora per un pó di tempo un nuovo capitolo, ma man mano che leggevo le recensioni queste non facevano altro che spronarmi a darmi una mossa, nonostante i vari intoppi che mi portavano a non poter scrivere...

Quindi...ecco a voi il nuovo capitolo! spero ci sia ancora qualcuno pronto a leggerlo, vi prego recensite cosi posso capire cosa ne pensate dell'andamento della storia... scusatemi per l'attesa e per la scarsa lunghezza del capitolo. Un bacio.


"Siamo stati dei geni a farci beccare da Gazza" disse Peter sconsolato.

"Se a Sirius non fosse venuta voglia di un panino "post-festa-in-piscina" questo non sarebbe successo! " Rimbeccó Remus, con un tono che racchiudeva tutte le sfumature del termine 'contrariato'.

"Tu, James, non hai niente da rimproverarmi?" Domandó Sirius, annoiato.

"Io?" Chiese James, indicandosi con fare teatrale. "Cosa posso mai avere da rimproverare a te, che per uno stupido panino, mi stai facendo passare l'ultima notte in cui potevo dormire con Lily, PULENDO DEI FOTTUTISSIMI VASI DA NOTTE? !?!?"

"Se non vuole rimanere quí a pulire fino a settembre le consiglio di smettere di urlare" biascicó con un ghigno Gazza.

James dovette usare tutto il suo autocontrollo, e no ne aveva molto, per non colpire Gazza con la spazzola con cui ora stava pulendo una macchia di dubbia provenienza.


"Bleah, puzziamo di gatto" decretò Sirius, annusando la manica della propria maglia.

"Potrebbe andarti peggio" disse tetro James.

"Cosa ci può essere di peggio, per un cane, che puzzare come un gatto?" chiese Sirius scuotendo piano la testa con fare interrogativo.

"Potresti puzzare come un uomo morto... ma avrei dovuto uccidere anche Gazza, perché testimone scomodo, il che non sarebbe stato un problema, ma ci sarebbe rimasta quella gatta tra capo e collo... non avrei potuto sopportarlo" scherzó James.


Quando entrarono nel dormitorio Lily dormiva, se Remus non l'avesse spinto via, James sarebbe rimasto in eterno a guardarla, si fiondó nella doccia e quando uscì diede la buonanotte ai malandrini anche se erano le tre passate, si mise accanto a Lily, chiuse le tende e la sollevó leggermente per farla poggiare sul suo petto, Lily nel sonno si strinse a lui, finendo quasi per tre quarti su James e passó una gamba tra le sue, James si concentrò sul buchino in alto a destra del suo baldacchino, molto tempo dopo si addormentò.

Quando Lily si svegliò si godette quella vicinanza fin quando non le ritornò in mente il risentimento per la sua , ingiustificata, assenza della notte prima, provò a scuoterlo per svegliarlo, ma lui che dormiva profondamente, sussurrò solo un "Lily" e lei diventò paonazza per il suo tono, decise di non indugiare e andarsi a preparare per la partenza.


"Ma perché devo portare questi libri a casa, non li posso lasciare qui?" Disse Sirius guardando la pila di libri che ingombrava il suo comodino.

"Certo che no, si presuppone tu debba studiare e svolgere i compiti per le vacanze" lo riprese Remus, come se stesse parlando con un bimbo piccolo.

"Dopo un anno che ci spacchiamo la schiena sui libri vorrebbero che studiassimo anche durante le vacanze?" Chiese esterrefatto Sirius.

"Non so se mi sciocca di più che tu scopra solo ora, dopo sei anni, che ci vengono assegnati compiti per le vacanze o che insinui di aver mai studiato..." disse sarcastico Remus.

"Oh Lunastorta! scioccarti per così poco... sapessi cosa abbiamo fatto io e le gemelle Abott..." sogghignó Sirius.

Remus si mise una mano in fronte e scosse, sconsolato, la testa.

"Non mi sta niente" disse infine James, troneggiando sul suo baule aperto e colmo a dismisura.

"Se evitassi di mettere le cose a caso..." lo riprese Peter, prima di scoppiare a ridere perché James con un incantesimo stava distribuendo il contenuto del proprio baule in quelli degli ignari Remus e Sirius.

"Va bene porterò i libri a casa" decretò in fine Sirius, ma quando guardò il baule lo vide pieno di cose non sue.

"Cervo riprenditi queste cose" sbraitó.

"Su dai, tanto andiamo nello stesso posto" cercò di pregarlo James ma Sirius aveva già preso a lanciargli contro gli oggetti che che erano entrati clandestinamente nel suo baule. James rispose "al fuoco" ed entrambi poi si nascosero dietro i loro bauli, a mo di trincea, mimando una battaglia a suon di calzini-bomba.



"Perderà il treno" disse Lily guardando fuori dal suo vagone.

"No, arriveranno in tempo" la consoló Alice.

"Forse sono in un altro scompartimento" suppose Frank.

Le tre ragazze lo incenerirono con lo sguardo e lui tacque.


"Per Merlino, l'abbiamo preso al volo" disse Sirius.

"Chissà per colpa di chi" disse sarcastico Remus.

"Andiamo nel nostro vagone?" Chiese Peter

"No, andiamo dalle ragazze" disse Sirius. James gliene fu enormemente grato.

"Ehila ragazze" disse James abbozzando un sorriso, sperando che Lily non lo fulminasse, ma lei si limitò ad un sorriso tirato.

"Volevamo sederci quí ma mi sa che non ci stiamo" disse Peter contando i presenti e i sei posti.

"Quelli accoppiati possono sedersi nello stesso posto" disse Mary, millantando una buona fede che non aveva.

"Ma James e Sirius non ci stanno nello stesso sedile" li prese in giro Remus.

"Guarda che l'hanno capito tutti che io e te abbiamo un appassionata storia di sesso, i posteri scriveranno le wolfstar in nostro onore" disse Sirius con tono lascivo.

"Ti prego Sirius sto per vomitare" disse Remus scuotendo la testa come per scrollarsi di dosso un'immagine rivoltante. Alice si alzò e si sedette in braccio a Frank, Mary fece finta di sedersi vicino a Sirius ma poi optó per uno stupito Peter, mentre James continuava a stare sulla porta.

"Vieni quí" disse Lily alzandosi e lasciandogli il posto per poi sederglisi in braccio.

"avete finalmente deciso quando partire?" Chiese Lily a Sirius

"Si settimana prossima" rispose James al suo posto, ci sono troppi testimoni, pensò, non mi può uccidere.

"Dove andate?" Chiese Frank.

"Io e James facciamo un giro con la moto, staremo via per due mesi e gireremo tutta la Gran Bretagna ma prima ci fermiamo una settimana da James così stiamo con questi due traditori che non vogliono venire"

"Non siamo traditori... sai perché non posso venire... e la nonna di Peter non si sente sicura a mandarlo in giro di questi periodi" cercò di giustificarsi Remus.

"Restate dei traditori ugualmente" aggiunse Sirius con un finto broncio. Era strano vederlo normale davanti ad altre persone che non erano i malandrini, pensò James, il fatto che Sirius stesso si stesse in qualche modo accettando lo rendeva felice.

"Figo, se non cominciassi l'accademia vi farei compagnia" disse Frank.

"Penso che dovremo vederci ugualmente per gli incontri dell'ordine" suppose Mary.

"Non conterei molto sul fatto che Silente ci chiami" disse Remus.

"Molto probbabilmente non ci farà partecipare alle missioni ma credo che qualche altra sessione di allenamento ci toccherà" disse Alice.

"Non sarebbe saggio farlo, ci esporebbe a dei rischi" disse piano Peter.

"Rischi?" Domandó James.

"Si, potrebbero spiarlo e scoprire che noi facciamo parte dell' ordine" si spiego Peter.

"Io spero che lo scoprino il prima possibile" lo rimbeccó James.

"No" fu Lily a parlare, "e non perché ho paura, ma perché Silente non ci ha raccomandato altro di essere prudenti, la maggior parte del lavoro va fatto sotto copertura, noi siamo delle potenziali spie, sarebbe stupido bruciare cosi una nostra possibile copertura"

"Non parliamone qui" disse Frank mettendo fine al discorso.

Fortuna volle che quando passo Piton da lì loro erano presi da ben altri discorsi. A lui non poté che fare male vedere Lily stretta a James mentre ridevano e scherzavano.


Dopo mangiato Alice e Frank si appartarono in un altro vagone, Mary e Sirius sparirono con le loro nuove conquiste e Remus e Peter schiacciarono un pisolino.

Lily si stava alzando ma James la bloccò.

"Non vedevo l'ora che se ne andassero" le sussurrò.

"Non sei molto carino a dirlo"

James le scosto i capelli e le scoccò dei leggeri baci sul collo.

"Che fai?" Chiese Lily non riuscendo però a spostarsi, era come impietrita.

"Quando dormono non sentono niente, stai tranquilla" e la strinse un po più a sé.

"No James" disse allora Lily più convinta.

"Ok ok" disse James staccandosi, ma senza mollare la presa.

"dove sei stato stanotte?" Chiese allora lei, per smorzare l'atmosfera.

"In punizione con Gazza" disse lui, continuando a passare le mani lungo le braccia di Lily.

"Anche l'ultimo giorno? Non ti smentisci mai" disse lei, cercando di non curarsene.

"Mi sei mancata stamattina" la voce di James era bassa e profonda.

"E tu ieri notte" disse lei, specchiandone il tono.

"La nostra ultima notte prima dell'anno prossimo" continuò lui.

"Anche casa mia è in Gran Bretagna" suggerì Lily.

"Lo so... ah... pensi che possiamo venire a fare una capatina?" Chiese James capendo all'improvviso l'allusione.

"Se vuoi..."

"Secondo te non voglio vederti? Lily non faccio altro che pensare a quel bacio... ci penso continuamente..."

"Anche io" ammise lei.

James allora si sporse e le prese il viso tra le mani ma Lily, deglutendo a fatica, lo spinse via. Entrambi stavano per dire qualcosa quando l'arrivo dei loro amici, perché in prossimità di King Cross, li interruppe .

Quando prepararono tutti i bagagli a Lily venne in mente che quella sarebbe stata la prima volta che James non avrebbe avuto i suoi genitori a salutarlo, mise da parte l'orgoglio, si fece largo a fatica in quello scompartimento cosi stretto e, preso James dal collo, lo baciò.

All'inizio fu preso alla sprovvista ma poi rispose al bacio con tutto l'impeto che aveva sedato dal loro primo bacio. Solo dopo che il mondo circostante cominciò a ricordargli qualcosa (molto tempo dopo) si staccarono, mentre i loro amici alternavano battutine a fischi e incitamenti, James le accarezzo la testa e lei fece scivolare la sua mano in quella di lui e in quel tocco James riuscì a trovare la forza per non crollare quando, inconsciamente, fece scorrere gli occhi lungo la stazione per cercare i suoi genitori. In quel preciso momento nacquero come coppia: i baci, i sospiri, le coccole, l'intesa, quello era fantastico, ma la forza che traevano l'uno dall'altro, beh quella era magia!


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Capitolo 23
*** la lettera di James ***


 
Lily fece scorrere lentamente la sua mano da quella di James una volta varcata la barriera tra il binario nove e dieci, assicurandosi prima che il brutto momento di James fosse passato.
Ora era sereno che rideva con Remus, giusto in tempo perché la voce calda e familiare di suo padre non l'accogliesse.
"Lily tesoro" disse raggiante.
Lily scosse piano la testa e suo padre rispose con una scrollata di spalle, neanche quest'anno erano riusciti a convincere Petunia a varcare il muro,  come ogni anno aspettavano Lily nella parte babbana.
 A Lily non faceva più male da un pò, forse fu più doloroso scoprire che sua sorella non aveva più un posto di riguardo nel suo cuore rispetto alle cattiverie che le riservava Petunia.
 Lily si fece baciare e stringere dai suoi dai suoi genitori,  si scambio degli urti di zigomo con Petuna e si girò a guardare i suoi che salutavano Alice e Mary. Gli occhi della madre di Lily, come quelli di Petunia anche se non voleva darlo a vedere, indugiavano sui ragazzi.
"Mamma conoscete già Frank il ragazzo di Alice e questi sono i miei amici, Peter Minius, Remus Lupin, Sirius Black e James Potter"
"Tu sei Potter?" disse con voce dura il papà di Lily.
"Se a lei non fa piacere no, posso essere Albus Silente o Bathilda Bath se proprio preferisce" disse James in fretta, troppo in fretta.
Il padre di Lily scoppio in un inaspettata risata che smorzò l’aria.
"Amore mio non ci avevi detto che fosse anche simpatico" disse amorevolmente sua madre.
"Vi ha parlato di me?" chiese ad un tratto James, spaventato e sorpreso allo stesso tempo. "James caro, se non vuoi rivedere lo sguardo omicida sul volto di mio marito non fare mai questa domanda" disse ridendo la mamma di Lily, James non potè fare a meno di notare che aveva la stessa risata della figlia.
"Vabbe ormai è tutto passato, ora io e James... ora io e lui siamo amici" disse Lily, un lampo di delusione segnò il volto di James, ma ci mise un secondo a fingere un grande sorriso che Lily non vide perche troppo impegnata ad imporsi di non guardarlo.
"Andiamo" disse Petunia annoiata e dopo rapidi saluti gli Evans si stavano dirigendo verso l'uscita.
"Lily hai dimenticato delle cose bel mio baule" disse Alice con il fiatone.
"Cosa?" chiese Lily, sorpresa di vedere l’amica stremata come dopo una corsa.
"Delle cose" disse Alice con tono allusivo
“E bon potevi portarle?” disse Lily che non aveva colto il tono velato dell’amica.
“No, sono corsa a chiamarti” disse quasi spazientita Alice, Lily non era forse la strega più brillante del suo anno? Si fermò a pensare.
“Vado un secondo” disse Lily rivolta ai suoi.
“Ti serve una mano?” chiese suo padre.
“No sono piccole cose” disse pronta Alice.
 Appena Lily svolto l'angolo James si chino e la baciò, così dolcemente da far sorridere Lily, intrecciarono le dita e poi si abbracciarono.
"Non pensavi mica che non ti avrei salutato?"disse James specchiando il sorriso di Lily, ma Lily lo prese per il bavero della polo e lo baciò ancora, questo era un bacio che sapeva di passione, amore desiderio e nostalgia, la nostalgia che li avrebbe presi quella notte che non avrebbero dormito insieme, la nostalgia di quando si sarebbero mancati. Alice ricordo loro che i suoi genitori l'aspettavano e così si staccarono.
“quando vieni?” chiese Lily ancora tra le sue braccia.
“partiamo la prossima settimana e se non troviamo delle bionde con cui scappare passiamo prima da te” disse James con un sorriso mesto.
“bionde?” chiese Lily alzando un sopraciglio.
“lo sai le bionde non mi piacciono, io ho un debole per le more ah no scusa per le rosse.” Disse lui ora ridendo veramente.
“Ringrazia il decreto per la segretezza magica” disse Lily sorniona
“grazie di essere così” disse James stringendola ancora di più a sé.
“sì come?” disse Lily beandosi di quella vicinanza.
“Perfetta” sospirò lui.
"A presto ragazzi" disse Lily staccandosi molto tempo dopo.
“ciao James" disse guardandolo.
“Mon ami" disse James con un cenno del capo.
Lily si diresse dai suoi genitori, capendo solo dopo "amica".
 
Ma cosa diavolo gli era saltato in mente? James non era suo amico, aveva smesso di essere suo amico quella notte nell'ufficio di Gazza, non che prima fossero mai stati amici.
 
Prese il suo gufo."Amica?" Scrisse solo questo
"Per fortuna conosco il tuo gufo, tu hai detto il mio amico James Potter." Rispose lui.
"Non dirmi che avresti voluto una presentazione ufficiale davanti ai miei, ti ricordo che ancora di ufficiale non c'è proprio niente". Controbattè Lily.
"Tu in quel letto insieme a me TUTTE LE NOTTI, tutte le carezze, le confidenze, i segreti che solo io so di te e tu sai di me? Gli scherzi, le battute, le mano strette sotto il banco o il tavolo della sala grande? Questo è ufficiale per me...quel bacio ha reso tutto ufficiale” '
"Non finché dichiariamo i nostri sentimenti"disse lei sentendosi ora un po’ in colpa.
"Pensavo che fosse storia vecchia, che con il bacio di stamattina ci fossimo chiariti.” Fu contento che attraverso la sua lettera non si potesse percepire tutta la sua tristezza.
"Sarebbe storia vecchia se noi non avessimo paura, ma ne abbiamo,  sennò ce lo diremmo" rispose lei pragmatica.
"ne riparliamo tra un oretta, il tempo che mi sistemo le cose? A dopo Lily.
 Lily non gli rispose, si sporse dalla finestra, come aveva fatto l’anno prima, quando James era solo Potter e aveva paura di un nuovo anno senza Piton, sorrise tristemente, lo avrebbe aspettato, non poteva negare che aveva paura, e se lui non gli avesse mai detto di amarla? Se si fosse stancato? Se l’avesse presa in giro? Gli spettri dei timori di Piton sembravano aleggiare in quella stanza che l’aveva visto tante volte seduto sul letto a parlare di magia. Poi un gufo che sbatteva alla finestra e Lily tornò a pensare ad un solo ragazzo, quello che da un po’ le faceva battere il cuore e con un sorriso velato di paura aprì la lettera di James.
 
"Cara Lily,
la nostra è una lunga storia, io sono stato tanto stupido e tu hai avuto quasi sempre ragione ma, a volte sei stata davvero cattiva, nessuno è mai riuscito a togliermi il sorriso come hai fatto tu, solo Merlino e Sirius sanno quanto mi hai fatto soffrire, ma sei anche quella che la mattina mi fa svegliare con il sorriso,da molto prima che dormissi nel mio letto, quindi sono giunto ad una conclusione, già un secondo dopo quella stupida scommessa mi ero pentito di non avertelo detto. Ma sai perché non te lo dico? Perché ho paura, si ho paura che tu non provi le stesse cose, ho paura che ti stanchi di me, perchè prima o poi lo capirai che sei troppo fantastica per stare con me e io ne morirei. Ma devo dirtelo, perché tu meriti di saperlo… Ti amo Lily.
E non da quella benedetta punizione, non da quando dormi con me, non da quando finalmente l'ho ammesso. Già ti amavo quando al quinto anno declinavi ogni mio invito, amavo l'arguzia nella scelta delle parole più di quanto soffrissi per il rifiuto.Ti amavo quando dicevi di odiarmi ma non mi hai mai guardato negli occhi, ti amavo quando quel ragazzo ti ha invitato e io l’ho schiantato, l’altro l’ho sospeso della squadra e l’altro credo sia ancora un po’ confuso. Ti amavo già al quarto anno quando ti sei messa a ballare sotto la pioggia con Marlene e Alice. Ti amavo al terzo anno quando hai tenuto tutta la notte la mano a quel ragazzino che non la smetteva di piangere perché Hogwarts lo spaventava. Ti amavo quando al secondo anno già facevi le pozioni del terzo anno e dicevi con orgoglio di praticare la magia solo da due anni o quando sei stata la prima ad imparare l’incantesimo di disarmo. Ero già innamorato di te quando i tuoi piedi penzolavano dallo sgabello da dove il cappello ha gridato “Grifondoro”. Ti ho amato da quando ti ho visto seduta in quel vagone con Piton, quando volevi ridere della mia battuta ma non l'hai fatto perche credi nell'amicizia e questo è quello che ti ha fatto essere speciale ai miei occhi, perchè io da lì in poi ho amato tutto di te: quella bambina con le trecce che è diventata una donna, il modo in cui voli, scusami ma sei proprio una frana,ogni volta che difendi qualcuno da un ingiustizia, amo che ami i miei amici, amo la tua scrittura, come inclini l’astina della p, amo la tua testa poggiata sul mio petto e amo quando dormi e sei così tranquilla, amo come la mia mano trova la tua, amo come mio abbracci quando ho bisogno di te, amo come il mio corpo combacia con il tuo, amo sentirti contro di me, amo vederti imbarazzata, amo quando sei concentrata, arrabbiata, amo quando sei felice, ti amo perché sei di una bellezza che mi disarma, amo perché sei bassa e per baciarti sulla guancia devo piegarmi, amo per come ti sta il mio pigiama.
Amo i tuoi capelli che sembrano la cornice perfetta per il tuo viso, adoro il tuo naso, anche se tu lo odi, merlino se adoro le tue gambe e il tuo sedere.(sono sempre James Potter) amo come ti stringi a me, amo la tua semplicità ma anche il tuo essere complicata , sempre nuova ma uguale a te stessa , adoro la tua testa, ne amo l'intelligenze, l'acume, il fatto che sai cosi tante cose, quelle importanti e tante scemenze, adoro la tua torta di mele, la fossetta che ti viene quando ridi, il tuo sorriso, come impugni la bacchetta, adoro come usi la magia, adoro saperti cosi potente, molto di piu di molti nostri professori. Amo il tuo orgoglio, la tua tenacia, amo che sei una vera Grifondoro, coraggio e carattere. Amo che però nel silenzio delle nostre braccia sei piccola e indifesa, amo che hai consegnato a me i tuoi sogni e i tuoi segreti. Ma sai qual'è la cosa piu assurda di tutte? Che io, lo scapestrato James Potter, che non ho mai avuto una storia piu lunga di sei giorni, darei la mia mano buona di cercatore per avere un figlio con i tuoi occhi. I tuoi meravigliosi occhi. Perche ti amo Lily. follemente, perdutamente, incondizionatamente.
Per sempre tuo James Potter”
 
Lily si alzò, posò la lettera sulla scrivania, si sdraiò nuovamente sul letto e poi pianse, tanto, di gioia e per paura, paura di quel sentimento così grande che li legava.
 
Fatemi sapere se vi è piaciuto Magari se commentate in tanti mi fate tornare l' ispirazione per finire l’ultima parte del prossimo capitolo ;)

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Capitolo 24
*** eh si... ***


In primis mi voglio assolutamente scusare per tutto questo ritardo, spero possiate davvero perdonarmi, in secundis vi voglio ringraziare:siete in tanti a leggere la mia storia e a recensirla. Non mi collegavo da tanto e appena ho visto tutte le recensioni che mi avete lasciato mi sono rimboccata le maniche, quindi se c'è questo nuovo capitolo dovete ringraziare tutte le recensioni che ognuno di voi mi ha pazientemente lasciato, sono come una droga... grazie davvero tanto, spero abbiate la pazienza di commentare anche questo nuovo capitolo e che vi piaccia. A presto, un bacio, Te

“Caro James,
se tu fossi un babbano conosceresti sicuramente Emily Bronte o Jane Austen, non lo sei e mi dispiace perché sennò capiresti cosa intendo se ti dico che in nessuno dei loro libri ho trovato una dichiarazione che mi abbia fatto emozionare più della tua. James io ti amo. Ti amo. Ti amo. Io Lily Evans Amo James Potter … Incredibile … Incredibile e meraviglioso! Non ho mai amato nessuno come amo te, ne potrò amare nessuno come ti amo…  Sono sicura che domani mi verrà di nuovo voglia di affatturarti, che mi lascerai centinaia di sere ad aspettarti alla finestra mentre starai facendo qualche bravata con i Malandrini, che uscirà qualche storia di qualche ragazza che mi farà infuriare, che ti troverò con le labbra gonfie per qualche rissa che non hai voluto evitare. Ma non me lo perderei per niente al mondo, perché ormai sei parte di me e allo stesso tempo io ti appartengo con ogni fibra della mia anima.
 Spero a presto. Tua Lily”.
 
Inviò la lettera, non consegnò mai nessun esame con la stessa ansia e poi si fiondò a scrivere tutto alle sue amiche che andarono in estasi e la subissarono di lettere per chiedere dettagli che lei non aveva e fare castelli in aria.
 
Lily aveva appena finito di mangiare con i suoi quando sentì il rombo assordante di una moto di grossa cilindrata.
-Sono qui- disse Lily, alzandosi inconsciamente dalla sedia e rovesciando il bicchiere dopo aver urtato il tavolo.
-Lily?- Disse suo padre con tono sorpreso, guardandola e cercando di sopprimere un sorriso per la goffaggine della figlia.
-beh… ecco- Farfugliò - L’avevo detto a mamma…sono venuti a trovarmi due miei amici, quelli della stazione, te li ricordi? pensavo venissero oggi pomeriggio, invece sono già qui-
-c’è anche quel Potter?- chiese il padre, leggermente accigliato.
-Eric!- lo riprese sua moglie.
- oh cara… sai che quel ragazzo… oh beh… va bene… starò zitto… va ad aprire la porta- disse infine il padre.
 - ma sono due come lei- protestò Petunia, indicando la sorella come se fosse un orrido scarafaggio.
-Tunia che non ti senta mai più riferirti a tua sorella in quel modo- Tagliò corto e con severità la madre.
Sentirono infine bussare, il papà di Lily squadrò quei due ragazzi sulla porta di casa sua, il signor Evans non era un uomo basso ma quei due ragazzi lo superavano di almeno una testa. Avevano entrambi dei giubbotti di pelle e Lily quasi scoppiò a ridere nel vedere Sirius non sfoggiare il suo solito ghigno arrogante, Il papà di Lily alternava un’ occhiata ai ragazzi e una alla moto.
-ehm.. Buongiorno Signor Evans, si ricorda di noi?- disse James titubante, come Lily non l’aveva mai sentito.
- certo che mi ricordo… soprattutto di te, ero un po’ preso dalla moto- ammise
-papà- lo riprese sconsolata la figlia.
-Dio Lily l’hai vista? È bellissima, le cromature erano di serie?- chiese eccitato
-oh no no le ho fatte fare io, vuole fare un giro?- buttò lì Sirius.
- Con piacere- rispose e Lily restò a bocca aperta mentre suo padre saliva in sella alla moto di Sirius.
- James entra pure, intanto che Sirius ed Eric fanno un giro, sono sicuro che ne avranno per un pò.- disse la madre di Lily, spostandosi dall’ingresso.
-Lei è mia sorella Petunia- disse Lily cercando di presentare sua sorella a James, ma Petunia, che fino ad allora aveva guardato Sirius sognante, si avviò prontamente su per le scale tirando il naso per aria…
James diede un mazzo di fiori alla madre di Lily, li aveva appena fatti apparire, che ne fu entusiasta e andò a metterli in un vaso in salotto.
  • E per me?- chiese Lily con un finto broncio.
  • Oh… per te ho qualcosa’altro in serbo- le disse malizioso all’orecchio. Lily non fece in tempo ad approfondire che sua madre era già tornata.
  • Ma la forza di gravità non agisce sui tuo capelli?- chiese incuriosita la madre. James sorrise e poi scoppiò a ridere
  • Anche sua figlia li odia- aggiunse
  • Eh già… i tuoi capelli sono leggenda- Lily avrebbe voluto fulminarli
  • vedi i miei genitori sono la versione umana di Blinkie- disse Lily ma fu interrotta dal suono di un “pop”
  • sono questi gli elfi domestici di cui mi parlavi?- chiese la mamma, con tutto l’interesse catturato dalla creatura
  •  Si si, questo è di James, Blinkie come mai qui?- chiese cordialmente Lily.
  • Oh signorina ho sentito che lei mi chiamava e sono subito corso.-
  • No scusami Blinkie ti ho disturbato non volevo chiamarti- disse Lily a mo di scusa.
  • Oh, perdonatemi allora vado- disse Blinkie con un profondo inchino.
  • No no Blinkie, fermati almeno a bere una tazza di te- aggiunse Lily e Blinkie la guardò con una gratitudine tale che fece sentire Lily quasi in imbarazzo.
Lily uscì dalla stanza per preparare il te e James si propose per aiutarla, ma quando tornarono nella stanza capirono che non era stata un buona idea lasciarli da soli: avevano tirato vecchie foto di Lily e James rivelando tutte le malattie, cicatrici, pipì a letto dei loro bambini, mentre una Lily imbarazzatissima e un James atterrito li assistevano impotenti.
Il suono del campanello li interruppe, prima che andassero ad aprire Blinkie fece profondi inchini per salutare tutti e sparì con il consueto “pop”.
Nel sentire che Sirius era tornato Petunia si materializzò in salotto. Non che fosse stata in qualche modo cordiale, però era lampante che Sirius le piacesse.
  •  Mi diceva  Eric- Esordì Sirius.
-Eric?- dissero in coro James e Lily.
-Questo ragazzo mi ha fatto guidare la sua moto… è il minimo- spiegò
-Uomini!- dissero le donne presenti in quella stanza
-Comunque giù in città c’è un grosso negozio di moto, dove c’è il manubrio ricurvo che volevo, volevamo fare una capatina con Eric vi dispiace?-
-No- rispose Lily alla domanda di Sirius.
-Ad una condizione, che stasera restiate a cena da noi- disse amabilmente la madre di Lily.
James prima di rispondere cercò lo sguardo di Lily che annuì  e allora disse che sarebbero rimasti con molto piacere.
  • Mamma anche io ho da fare in centro, puoi accompagnarmi?- Lily non sapeva se fosse perché non volesse stare con James che sembrava venerarla. La madre acconsentì e così, finalmente, Lily e James rimasero soli.
  • Secondo me tua sorella spera di incontrare Sirius- disse James mentre guardavano madre e figlia uscire dal vialetto.
  • Lei pensa che ancora io ti odio, quindi pensa di avermi fatto un dispetto, poi sembra che tu mi ami e lei questo non lo sopporta… e poi si beh a quanto pare le piace Sirius- disse sconsolata Lily
James sembrò non sentirla, la attirò a se e caddero entrambi sul divano
  •  quanto mi sei mancata- le sussurrò tra un bacio e l’altro -è da quando ho messo piede su quel vialetto che voglio baciarti… non è vero ti voglio baciarti da quando hai attraversato la barriera del binario-
  • James…-
  •  -dimmi-
  •  -ti amo- disse Lily nascondendo la faccia nell’incavo del collo di James. James la scostò piano e la guardò con gli occhi pieni d’amore e di gratitudine, come se Lily fosse la cosa più bella sulla faccia della terra, un regalo stupendo toccato a lui e lui soltanto.
  • Ti amo anch’io- rispose lui.
 Ripresero a baciarsi fin quando James non chiese di vedere la sua stanza, una volta entrato capì che l’avrebbe riconosciuta tra mille, era piena di libri di pozioni e romanzi babbani, con tante foto animate di Lily e le sue amiche e ovunque i colori di Grifondoro…  sul comodino la foto di loro due, quella che gli aveva scattato Blinkie… quella foto, il viso di Lily, lei è davvero innamorata di me, pensò, non se ne riusciva a capacitare.
  • mi ami?- gli chiese allora un’ altra volta
  • si ti amo- disse lei,  mentre lo diceva sorrideva, con un sorriso largo, il più bello che gli avesse mai visto sulla faccia, James le si avvicinò “mi ami” disse e sorrise anche lui e si avvicinò di più, i loro nasi si sfioravano poi furono solo le loro labbra ad avere importanza, James le sfiorò piano, la sentì sorridere ancora e poi furono loro, fu un bacio lungo e dolce, ognuno prese il posto dell’altro, era quel sapore che mancava nelle loro giornate, era perfetto, loro insieme erano perfetti, collimavano, tutto il tempo del mondo non sarebbe bastato perché l’uno si stancasse dei baci dell’altro, si staccarono, con impazienza quasi, per prendere fiato, per guardarsi negli occhi, per sorridersi, per imbarazzarsi e per ricominciare, con più forza, con più passione, Lily abbandonò le mani nei capelli di James, mentre ora lui le cingeva i fianchi, non chiedeva più il permesso, quel tocco bramava e ne rivendicava il possesso,  poi non si seppe per idea di chi, si sdraiarono sul letto suo letto e Lily schiuse le gambe per far stare più comodo James. Le baciò il collo, ma questa volta non si trattenne e Lily pensò che era vero, tutto quello che avevano sperimentato e solo abbozzato in quei mesi non era neanche lontanamente bello come ora, anche quei baci sul collo, che lui gli aveva già dato nel suo dormitorio non avevano lo stesso sapore. James fece scorrere piano la mano sotto la maglietta di Lily ma lei lo bloccò, non era pronta, lui allontanò la mano e  riprese a baciarla, lei si scostò e gli chiese se gli dispiacesse.
  • Se mi dispiace?  hai detto di amarmi, in questo momento sono l’uomo più felice sulla faccia della terra, se mi guardassi nello specchio delle brame non vedrei altro che questo momento- lei gli sorrise ma invece di dire qualcosa di carino disse solo, guardando il suo orologio - oh no sta per tornare la mamma… andiamo giù-
  • i tuoi sono quel tipo di genitori?- chiese James tra il divertito e il terrorizzato.
  • che tipo di genitori?- chiese Lily mentre riassettava il letto.
  • Quelli che non vogliono che la figlia stia in una camera con un figo- rispose lui sprezzante.
  • O se fossi con un figo a mia madre farebbe piacere ma visto che sono qui con te non vorrei deluderla- lo canzonò Lily
  • Sei proprio scema- disse lui abbracciandola e lasciandole un bacio sulla testa.
Quella sera a cena ormai Sirius e il papà di Lily erano grandi amici.
  • Ma se lei vuole davvero provare il brivido della velocità deve provare a salire sulla scopa di James- disse Sirius tra un boccone e l’altro.
  • Vai sulla scopa?- chiese rivolgendosi a James
  • No ti prego papà non glielo chiedere- disse Lily sconsolata.
A James s’ illuminarono gli occhi, cominciarono allora tutti e tre a parlare di velocità, picchiate e giri della morte e ora il padre guardava James estasiato, continuarono così senza accorgersi di trangugiare una portata dietro l’altra, fin quando Lily non avvisò che era ora del dolce (torta di mele, James sorrise, era la sua preferita)
  • Buonissima- disse James stringendo la mano di Lily da sotto il tavolo. Lei arrossì e non riuscì neanche a capire perché.
Era sera tardi quando si salutarono poi Lily vide James tornare indietro.
  • Signor Evans le volevo chiedere se il 30 agosto Lily poteva venire a casa mia, ci saranno anche Mary ed Alice per prendere tutti insieme l’espresso- chiese James nervosamente.
  • Vi avrei detto di no prima, ma ho visto che siete due bravi ragazzi-
Fortunatamente il padre di Lily non notò il ghigno che attraversò la faccia di Sirius e di James nello stesso momento ascoltando quelle parole
  • Si Lily può venire, a condizione che non salga sulla scopa- concluse infine.
  • O non preoccuparti papà non ci penso neanche- disse in fretta Lily
  • Naturalmente è invitata anche Petunia- aggiunse beffardo Sirius, sorridendo a Petunia che prima spalancò la bocca e poi se ne andò con fare altezzoso.
Una volta tornati in salotto Lily si sbatte la mano sulla fronte.
  • Ho dimenticato di dirgli una cosa importante- uscendo di corsa sul vialetto e chiudendosi la porta alle spalle.
  • Possibile che ogni volta che si devono baciare fa finta di scordarsi qualcosa?- disse non curante la madre, ma per quel commento per poco il marito non si strozzo con il brandy che stava bevendo.
  • Baciare? Con chi? Cosa?- disse il padre paonazzo.
  • Niente tesoro, andiamo a dormire.
James era poggiato al portico.
  • E se non fossi uscita?- disse lei accoccolandosi nel suo abraccio
  • - ti avrei aspettato fino a domani-
  • -piccioncini è tardi- disse Sirius, fingendosi irritato
  • -abbi pietà non la vedo per altri 20 giorni- disse James supplichevole e Sirius fece un gesto esasperato con le mani.
  • Ci vediamo tra 20 giorni- disse Lily scoccando l’ultimo di in infinità di baci.
  • Già, notte Lily- disse James triste, allontanandosi.
 
“cara Lily,
mi ha mandato un messaggio James per invitarmi a casa sua e anche a Mary. Tu ci verrai vero?
Baci baci baci, Alice”
 
“si Alice, i miei hanno incredibilmente detto si, pensavo fosse una cosa premeditata invece a quanto pare gli è venuta sul momento, quando passate  a trovarmi? Con affetto Lilly”
 
“cara Lily com’è andato il primo incontro con i suoceri? Oddio pensare James tutto impettito mi fa morire dal ridere.
Ti abraccio, mentre ancora rido, tua Mary”
 
“io vengo lunedì, Mary ha da fare con il ragazzo di corvonero, a quanto pare abitano vicini… allora dobbiamo organizzarci, i mie naturalmente non sanno che verrà anche Frank. Quindi studiate un piano!!! Alice”
 
“cambio di programma, ho mollato quell’impiastro di corvonero, sarò da voi Lunedi”
 
“ehi Lily,
già mi manchi, lo so questa lettera è smielata… ma è vero mi manchi già..
ps: tua madre cucina benissimo
ps1: tua sorella è davvero odiosa come dici
ps2: Lily evans ama James Potter
servo tuo, James”
 
“MARYYYY quanto è durata stavolta??? Sono però contenta di rivederti”
 
A Lily si stavano chiudendo gli occhi dal sonno e decise di rimandare le altre risposte al giorno dopo. Quella era stata proprio una giornata perfetta… eh si... LILY EVANS AMAVA JAMES POTTER, lo canticchiò stupidamente prima di andare a dormire.

In primis mi voglio assolutamente scusare per tutto questo ritardo, spero possiate davvero perdonarmi, in secundis vi voglio ringraziare:siete in tanti a leggere la mia storia e a recensirla. Non mi collegavo da tanto e appena ho visto tutte le recensioni che mi avete lasciato mi sono rimboccata le maniche, quindi se c'è questo nuovo capitolo dovete ringraziare tutte le recensioni che ognuno di voi mi ha pazientemente lasciato, sono come una droga... grazie davvero tanto, spero abbiate la pazienza di commentare anche questo nuovo capitolo e che vi piaccia. A presto, un bacio, Te

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Capitolo 25
*** A volte ritornano ***


Se c'è ancora qualcuno che mi segue vi chiedo di perdonarmi per la lunghissima attesa, non pensavo di metterci tanto, ma continuo a tenerci molto a questa storia e spero un giorno di concluderla nel miglior modo possibile... grazie, un bacio e buona lettura. .................... ...... .... Finalmente i venti giorni erano passati, ma ad entrambi erano sembrati molti di più. Lily era agitata, non era mai stata una di quelle ragazze che si cambiava venti volte prima di uscire, non le interessava essere considerata bella, ma stavolta voleva essere bella, bella per lui, aveva perfino chiesto ad Alice di passare prima da casa sua, e in un impeto di follia aveva comprato dei completini intimi che poi aveva dovuto trasfigurare per paura che sua madre li vedesse, e ora si vergognava di essere stata così frivola, ma Alice la guardava sorridendo "Ho qualcosa in faccia?" Chiese Lily vedendo la faccia dell'amica "No... sei solo molto molto tenera" rispose lei con dolcezza "Infantile vorrai dire, ho preso dei vestiti che solo una dodicenne stralunata avrebbe comprato..." ribbattè lei con una punta di umiliazione "No Lily... sei solo innamorata, e ti sta così bene" si alzò e la abbracció, avevano bisogno delle frivolezze, delle tenerezze, di essere delle ragazzine innamorate e non dei soldati pronti alla guerra... e piansero molto entrambe, per i morti di quella settimana, per le persone scomparse, per Frank già in trincea, per l'ennesima rottura di Mary, piansero perfino per le troppe trasparenze sul completo nero di Lily e fu catartico... "Non vedo l'ora di vederlo, e ho una paura matta che sia cambiato qualcosa" disse infine Lily, cambiandosi d'abito per la ventunesima volta... "Non sarà un vestito sbagliato a fargli cambiare idea su di te, ti è venuto dietro per sei anni, e ha sopportato ben di peggio..." la scherní Alice E di nuovo Lily prese il completino incriminato per metterlo sotto i vestiti "Saresti pronta a fare l'amore con lui?" Chiese Alice, da oltre la porta del bagno, dove Lily si era precipitata per cambiarsi, si lavó due volte il viso con l'acqua fredda e aspetto di essere uscita dal bagno per rispondere "Pensavo fossi caduta nel water" la punzecchió Alice "Lui ci aveva "tentato" quando era venuto a trovarmi con Sirius, ma non me la sono sentita... ma ora come ora sento di averne voglia e so che è lui quello giusto" disse Lily soppesando bene le parole. "Non ci sono consigli giusti o sbagliati, solo tu puoi sapere quando è il momento giusto, e vi amate... quindi in ogni caso, sia se lo facessi sia se non te la sentissi, lui capirebbe" "Siamo arrivate con tre ore di anticipo, staranno dormendo" disse Mary, attraversando l'immenso atrio di casa Potter "Volevo fargli una sorpresa" disse Lily a mo di scusa ma la risata di Sirius, proveniente dalla cucina le fece capire che erano già svegli... o che molto probabilmente non erano mai andati a dormire Lily stava per entrare, quando senti dire a Sirius "Ma che dici Ramoso, hai sempre definito Miranda come la migliore scopata della tua vita" Peter quasi si strozzó con il suo wisky incendiario, per quanto rideva "Ma quanto sei stronzo" scherzó James, "ho sempre detto che è stata la peggiore, ma bisogna ammettere che aveva un fisico pazzesco" "Ode alla sua quarta di reggiseno" brindo Sirius, i quattro scoppiarono a ridere. "E poi lo sapete... a me..." ma fu interrotto, Mary avendo paura che dicesse di peggio fece rumore e così i ragazzi le scoprirono dietro la porta, a James si illuminarono gli occhi quando vide Lily, o almeno, prima che lei scappasse su per le scale senza proferire parola, o meglio per nascondere le lacrime a tutti loro. Si chiuse la porta dietro le spalle, si tolse quello stupido vestito di dosso e si guardò allo specchio mentre le lacrime portavano via quel mascara che non era abituata a portare... si rannicchió nel letto, sentendosi stupida. James sapeva che se avesse bussato lei non gli avrebbe mai aperto, entrò con un incantesimo e restò come pietrificato, Lily era sul letto, con un completo che James aveva visto solo a delle ragazze completamente diverse da Lily, il ritmo del cuore comincio ad accelerare, così come la salivazione, non aveva mai visto niente di più bello o eccitante, lei si volto, quando lo vide prima prese la bacchetta per schiantarlo e dopo si coprì, ma era sconvolta per essere stata sorpresa così che lo manco di un soffio, lui corse sul letto e le bloccò le mani, la guardava con quello sguardo perso e caldo che a Lily mancava troppo. "Ho...ho tante cose da dirti, da chiederti... ma prima di dirti quanto tu sia pazzesca puoi spiegarmi perché sei scappata?" Disse James, con una voce gutturale, tipica delle loro mattine " sono una stupida, ho pensato tu fossi cambiato, ho pensato che per te io fossi importante, invece sei in maiale" sentenzió lei "Ma perché che ho..oh, hai sentito i commenti di Sirius..." si illuminó lui. "No, ho sentito te definire la quarta di quella ragazza, quella con il fisico mozzafiato" "Lily non farti venire strani pensieri" disse lui grave, si sentiva sporco, cominciò a tremare, "mai, mai avrei voluto che delle mie parole ti facessero sentire in soggezione, non erano commenti che avrei dovuto fare, perché stavo parlando senza riflettere, senza dare peso a ciò che dicevo" "Sai che una delle cose che mi ha sempre bloccato era sapere con quante ragazze sei stato, il continuo termine di paragone, il.." non la fece finire "non c'è paragone" disse lui quasi ruggendo "non c'è mai stato paragone, non c'è nessuno che ti tiene testa" "Non sono una di quelle ragazze a cui bisogna dire ogni cinque minuti se sono bella o meno, ma vorrei che tu mi vedessi bella, perché sei l'unico di cui mi importa, mi sento inappropriata, inesperta, ho paura per quando faremo l'amore, ho paura che le mie carezze... che tutto sia infantile per te, perché sei stato con ragazze più esperte e odio sentirmi stupida, odio sentirmi incapace,odio che la mia felicità debba dipendere dalla tua, ma ha fatto male sentire che pensi alle tue ex, che fai paragoni..." "Lily ci sono milioni di ragazze bellissime..." Lily si alzò dal letto e fece per andarsene, ma lui di nuovo la blocco per un braccio mentre già stava salendo i gradini per uscire da quella stanza "fammi finire" disse esasperato "per una volta fammi finire di parlare" la guardò, respiró a fondo e come se non potesse trattenersi poggio il viso sulla spalla di lei, che ora era alla sua altezza, le cinse la schiena, e ispirò piano, lei sentiva il suo alito addosso, ma la vergogna era troppa per trovarlo piacevole "Ci sono un sacco di ragazze bellissime, e ho fatto l'amore con moltissime ragazze bellissime, alcune mi sono piaciute più di altre,ma da nessuna sono voluto tornare, non importa quante quinte di reggiseno ci sono per il mondo, quante labbra da baciare o sederi da toccare, non farei l'amore con nessuna ora che ci sei tu,e non perché io non reputi anche altre ragazze belle, ma tu sembri disegnata da me, sei perfetta, e quando dico che per me sei la più bella del mondo è perché tutto ciò che vedo in te, insieme, mi fa girare la testa, mi stordisce, anche solo vederti nel letto in mutande e reggiseno mi ha fatto provare una tale eccitazione che mai nel la mia vita, poi mettici che tutta la bellezza è poca cosa, considerando che ti amo, perdutamente, quindi scusa ancora se ho fatto il cretino, ma preferisco essere schiantato da te che fare l'amore con qualsiasi altra" Lei lo guardò, gli mise le mani tra i capelli e lo bació, in un misto di lacrime e sorrisi. "E ora tornando al discorso di fare l'amore..." scherzó lui, e gli arrivò un pugno nello stomaco che gli spezzò la risata, per poi farlo ridere più forte.

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