Il diario segreto di mio fratello

di Spensieratezza
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Cosa è successo dopo il coma di Elena ***
Capitolo 2: *** La fine degli Eretici ***
Capitolo 3: *** Il diario segreto ***
Capitolo 4: *** Diario di Stefan: Quella volta che vidi Damon con un altro ragazzo.. ***
Capitolo 5: *** Stefan, Katherine e Damon al parco ***
Capitolo 6: *** Parlando di Katherine ***
Capitolo 7: *** Sogni in macchina ***
Capitolo 8: *** Fuori dal mio sogno ***
Capitolo 9: *** Sarò sempre lì a fermarti ***
Capitolo 10: *** Lo spogliatoio ***
Capitolo 11: *** I pensieri di Damon su Stefan ***
Capitolo 12: *** Il fiume ***
Capitolo 13: *** Il bacio! ***
Capitolo 14: *** Non ho mai detto che sia facile amarmi ***
Capitolo 15: *** La verità su Lexi ***
Capitolo 16: *** Enzo e Lexi ***
Capitolo 17: *** Il ruolo di Enzo ***
Capitolo 18: *** Quando Enzo ha capito e fatto i collegamenti ***
Capitolo 19: *** Le scuse a Lexi e alla strega ***
Capitolo 20: *** Sii egoista! ***
Capitolo 21: *** La lettera della 7 x 10 ***



Capitolo 1
*** Cosa è successo dopo il coma di Elena ***


Versione modificata di come sono andate le cose, dopo il coma magico di Elena, indotto da Kai. E se in realtà Lily Salvatore fosse morta il giorno del matrimonio di Jo ed Alaric? E se Liv, Luke e Jo, fossero stati risparmiati da Kai?


Avviso: il contesto in cui ci troviamo è la settima stagione, dopo il coma di Elena.
Ho modificato tante cose, quindi levatevi via proprio il pensiero della trama della settima stagione, è tutto diverso xd
Gli eretici ci sono ma non ci sarà la trama su di loro, nel prossimo capitolo spiegherò meglio e capirete.
Mamma Salvatore non c'è nemmeno, nella mia versione partecipa al matrimonio di Jo e Alaric e muore sul colpo (scusate ma per esigenze di trama dovevo toglierla di mezzo in questa storia )
Per quanto riguarda le altre modifiche, le spiego nel capitolo. Non mi sono mai rassegnata alla morte di Luke, Liv e Jo.






Erano passati quattro mesi da quando Elena era caduta sotto il malefico sortilegio del sonno, indotto da Kai e questo aveva stravolto la vita di tutti.
Kai aveva ucciso tutta la congrega, aveva cercato di uccidere anche la sua gemella, Jo, ma qualcosa sembrò impedirglielo, forse un inaspettato, sorprendente, gesto di pietà, verso la gemella e le creature che portava in grembo.
Quando morì, venne separato violentemente anche dal gemello Luke, che venne sbalzato via dal suo corpo, ancora vivo, come se una forza violenta l’avesse scaraventato da una porta chiusa.
La sua gemella, Liv, era corsa ad abbracciarlo, singhiozzante, felice di rivedere finalmente il suo gemello vivo.
Purtroppo, per un dramma che svaniva, un altro si prospettava all’orizzonte.

Kal risorse come eretico, venne comunque ucciso da Damon stesso, decapitandolo. Nonostante la sua morte, però, né Damon né gli altri, sono stati in grado di riuscire a impedire che Kal legasse la vita di Bonnie a quella di Elena.
Finchè la strega fosse rimasta in vita, anche Elena non si sarebbe mai più risvegliata,
Sarebbe rimasta in un sonno immobile, senza invecchiare, per ANNI.
 
 
Fu un colpo durissimo per Damon e il minore era preoccupatissimo per il fratello. Erano successe così tante cose in quei tre mesi, cose che li avevano distrutti, annientati.
Innanzitutto, quello che era successo al matrimonio di Jo ed Alaric, aveva scombussolato e tubato gli animi della coppia.
Jo era viva per miracolo, così come le sue gemelline.
La gravidanza continuava senza intoppi, nonostante il grande trauma.

Il secondo shock che scombussolò gli equilibri, fu la ricomparsa del gemello di Liv.
Luke.
Ella era così turbata quando il fratello si fuse con l’altro loro fratello, Kai, che voleva morire anch’essa, voleva che Tyler, con cui aveva una relazione, la uccidesse.
Lui prese male il fatto che lei gli chiedesse una cosa del genere, le chiese di restare viva, per lui, perché lui l’amava fortemente.
Liv accettò.
Dopo la ricomparsa del suo gemello, Liv fu come rinata.

Il dolore per la sua perdita svanì e così anche il rapporto con Tyler, uscì dalla sua crisi.
Lei amava Tyler, ma il dolore per la perdita del gemello, aveva creato come un solco tra di loro.
 
Tutto questo, aveva unito moltissimo i tre fratelli.

Liv e Luke andavano sistematicamente a trovare la sorella maggiore, Jo, per assistere da vicino alla sua gravidanza e starle vicino in ogni modo, andava anche Tyler, ormai diventato il fidanzato ufficiale di Liv, a casa di lei c’era ovviamente il marito Alaric e così spesso Liv, Luke e Tyler si trovavano a fare cene a casa di Alaric e Jo.
Jo era molto felice di questi sviluppi, era contenta del fatto che le gemelle potessero un giorno conoscere dei fratelli che non avessero ucciso gli altri membri della famiglia
Solitamente, quando faceva questi discorsi, scoppiava poi in lacrime, consolata dagli altri due.
 
Con il tempo però, imparò ad odiare di meno Kai e poi a non odiarlo per niente, a perdonarlo.
Durante le lunghe conversazioni avute con i due gemelli, vennero tutti e tre alla conclusione del fatto che Kai alla fine aveva deciso di risparmiare lei e la vita delle sue bambine, e non solo.
Avevano trovato un diario nella camera dell’albergo dove soggiornava.

In questo diario, confessava che dopo la fusione con Luke, aveva assorbito anche fastidiosamente la sua parte umana, sentiva i suoi pensieri e i suoi sentimenti anche per la sorella gemella, Liv.
Kai non era capace di provare amore fraterno, non ne era mai stato in grado, avrebbe voluto però provarlo, dopo la fusione con Luke, sentimenti di amore fraterno non richiesti, lo sopraffacevano.
Così, nel momento in cui si era ritrovato a dover uccidere la sua sorella maggiore, che tra l’altro ospitava nel suo grembo anche due gemelle, non ci era riuscito.
Era quasi come se lo spirito stesso di Luke, glielo impedisse.
 
Ma poi continuava scrivendo:

Ma non solo. È come se anche io fossi cambiato.
Provo empatia e rimorso. Una sensazione finora sconosciuta.
Provo rimorso anche per luke.
Per quello che gli ho fatto.
Forse la mia morte potrebbe servire, non solo ad uccidere la congrega, ma anche a ridare la vita a mio fratello.
Forse, se posso restituire la vita anche solo a un membro della mia famiglia,
forse la mia morte avrebbe un senso.
 
 
 
Luke rimase sbalordito davanti alla straordinaria rivelazione che Kai si fosse ucciso non principalmente per la congrega, ma per ridargli la vita.
Alcuni concordarono che effettivamente lui gli aveva ridato la vita, ma solo dopo che era stato lui stesso a prendersela. Su questo però, nessuno preferiva soffermarsi, in particolare la gemella Liv.
Troppo forte era il sollievo di riabbracciare il gemello, in fin dei conti per lei, era stato proprio suo fratello Kai ad averglielo restituito e per lei era una cosa così grande che era disposta a perdonargli tutto il male che aveva fatto.
E poi aveva già avuto la sua punizione adesso. Era morto.

Jo, era felice di avere almeno i suoi due fratelli sani e salvi con lei, così concordò. Alaric non concordava del tutto, ma amando Jo, si sforzò di dimenticare cosa quel bastardo aveva fatto alla sua famiglia.
 
 
Per gli altri, la questione era un po' diversa.

Per Enzo era insopportabile l’idea che la vita di Elena fosse legata a quella di Bonnie, che la sua fidanzata avesse su di sé un simile senso di colpa, quindi la loro vita negli ultimi mesi era diventata un inferno.
Caroline era spesso da loro, per stare vicino all’amica, solo che avrebbe voluto anche l’appoggio di Stefan, che non aveva.
Stefan dal canto suo, riteneva che parlare di nuovo della loro relazione, dopo i casini che stavano succedendo e dopo che gli Eretici stavano dominando la città, era da superficiali, inoltre era stata Caroline a rifiutarlo, la bionda dall’altro canto, sosteneva che Stefan non avrebbe mai provato quello che lei sentiva per lui.
Stefan cercò di far funzionare la relazione, con il risultato che Damon, sbottò una sera in salotto, dopo che il minore gli chiese per l’ennesima volta, se stesse male.
 

“Si può sapere perché cazzo continuate a chiedermi tutti se sto bene? La mia FIDANZATA è intrappolata in un coma magico per i prossimi settant’anni! Secondo te sto bene, Stefan?? Credevo che almeno tu, che sei mio fratello, mi avresti risparmiato queste sciocche domande retoriche!”
Si era alzato dal divano furibondo, vedere però il minore con lo sguardo così desolato, lo fece sentire un po' in colpa. Per solo cinque secondi.
“Sì, sono tuo fratello, ed è proprio per questo che non posso fare a meno di chiedertelo, fino a che tu non starai effettivamente meglio.” Disse il minore con calma.
Damon fece una risatina amara.

“Non starò mai più bene, Stefan, per molto, molto tempo.”
Un altro pezzo del cuore del minore si staccò a queste parole.
“Sai cosa mi farebbe forse stare un po' meno di merda, Stefan, mh?”

“Cosa??” chiese Stefan stupito. Avrebbe fatto qualunque cosa per aiutarlo a stare meglio.
“Mi aiuterebbe a stare meglio, non essere costretto ad assistere alle patetiche litigate tra te e la tua pseudo fidanzatina bionda, basate sul – stiamo insieme o non stiamo insieme? Dimmelo tu, no, fallo tu!!-“
Stefan sbiancò.

“Che cosa c’entra Caroline? Ti infastidisce anche lei adesso?”

Quello che mi infastidisce, è dover assistere alle patetiche sceneggiate di una coppia che NON SI AMA ma che vuole forzarsi a stare insieme, quando IO qui, sto soffrendo come un dannato per la donna che amo davvero! Hai idea di quanto sia frustrante per me dover vedere una coppia che di fatto non si ama, lottare per stare insieme per forza, quando io..”

“È questo allora?? Sei GELOSO? Sei geloso della mia relazione?? Damon, mi dispiace da morire per Elena, ma ora non puoi odiare tutte le coppie innamorate che vogliono stare insieme e.. odiarle non ti farà sentire..”
“MA TU NON LA AMI!” gridò Damon.
Quell’ultima frase rimbombò nella testa di Stefan.
 
“Non..non puoi dire una cosa del genere..come..con quanta arroganza, pretendi di conoscere i miei sentimenti???
“Tu non la ami, fratellino.” Disse Damon, più calmo, fissandolo. “Tu non la ami, io ti conosco.”
“Forse non tanto quanto pensi.”

“Tu vuoi convincerti di amarla, credimi, io ti conosco molto bene, tu vuoi aggrapparti a lei perché non vuoi rimanere solo..ma non è questo il modo..mi..mi fa una tale RABBIA vedere come tu vuoi intrappolarti in una relazione senza amore..e in una situazione normale, io cercherei di farti capire che lei è la donna sbagliata, con le buone o con le cattive…ma sto troppo male per Elena, quindi..non ce la faccio a vedere te che lotti per metterti una catena al collo, per una che..non ne vale la pena.” Fece una pausa poi mormorò “Non mi dai neanche un pugno per come la sto etichettando. Rifletti su questo, Stefan.”
“Dove stai andando?”

“Via. Sono stanco, Stefan.”
 






















Note dell'autrice: Ho sempre odiato Caroline e non mi sono mai rassegnata all'idea che Stefan si mettesse con lei xd
se ci fate caso, all'inizio proprio Stefan non la considerava, quindi non è che son pazza io, il suo improvviso innamoramento, ha dell'incredibile xd
anche il fatto che Damon ce l'abbia su con Carol, non è completamente inventato da me, se vi ricordate bene, all'inizio Damon non credeva a questa relazione.

per il resto, questa non è la prima defan che scrivo, ma voglio fare le cose più seriamente stavolta!

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Capitolo 2
*** La fine degli Eretici ***


“Buonasera, fratellino.” Disse un Damon ubriaco, facendo un brindisi immaginario con il suo bicchiere, seduto davanti al bancone di un bar.

Stefan non rispose. Si sedette davanti alla sedia al suo fianco con uno sguardo che sembrava mandare fiamme.

“Niente saluti.” Constatò Damon, sorridendo. “Allora, Stef. Hai fatto tanto strada, per vedere questo?” chiese con lo stesso sorriso, poggiando il bicchiere.
“Io e Caroline ci siamo lasciati.” Disse Stefan piatto.

Questo tolse un po' il suo sorriso sarcastico. Lo guardò sorpreso.
“Oh…quindi una cosa giusta l’hai fatta, almeno, alla tua, fratello.”
“Quindi, puoi tornare liberamente a casa nostra.”
“Wow wow wow, aspetta. Cosa??” richiese con il suo proverbiale accento sarcastico.

Stefan sospirò. “ Hai detto che non sopportavi più le nostre sfuriate e i nostri litigi, te ne sei andato per questo, no? Per non esser più costretto ad assistere. Beh, sono venuto qui a dirti che non c’è più bisogno che eviti casa nostra. Caroline e io ci siamo lasciati, quindi non abita più lì.”

Damon sembrò ancora spiazzato, poi disse “Certo, ecco dove volevi andare a parare.” strizzò gli occhi e poi bevve un altro sorso di whisky.
Stefan esasperato, gli tolse via il bicchiere.

Un gesto che non piacque a Damon.
“Ehi, chi credi di essere, mia m..” ma si bloccò subito, ricordandosi che era tornata in vita da poco e poi era rimorta. Kai l’aveva uccisa.
Stefan lo fissò e Damon fece una risata amara.
“Le conversazioni. Quelle imbarazzanti.”

“Damon, ti prego, torna a casa!” lo supplicò Stefan.
“Perché??” scattò Damon.
“Credevo te ne fossi andato via per Caroline..”
Damon lo guardò sospettoso.

“Non l’avrai mica lasciata per farmi tornare.”
“No..” disse Stefan a disagio. “L’ho lasciata perché..ho capito che tu avevi ragione..non la amo…”

“Quindi, di tanto in tanto, ascolti tuo fratello maggiore, ma se pensi che tornerò a casa solo perché lei se n’è andata, sbagli. Non ho nessuna intenzione di tornare a Mystic Falls.”
“Io penso che tu abbia bisogno di..”

“Cosa credevi, Stef? Che bastasse venire qui, dirmi che hai lasciato Caroline, per farmi tornare a casa?? E in che modo di preciso, pensavi di convincermi? Sobbarcandomi pure del senso di colpa per la fine della tua relazione? È così che pensavi che sarei tornato??”
“Io non ti ho accusato per niente della fine della mia relazione!!” protestò Stefan, alzando la voce.

“Ma hai detto che è colpa mia se tu l’hai lasciata, perché hai pensato alle mie parole che ti hanno convinto, quindi è mia la colpa!!” gridò Damon “È sempre mia la colpa! È mia la colpa se non accetto che Bonnie sia viva, è mia la colpa se Elena è morta..”

“Damon, no…”

“Io rovino tutto ciò che tocco..non è un bene per gli altri, avermi vicino..” disse Damon, cercando di bere nuovamente dal bicchiere, ma il bicchiere non raggiunse le sue labbra, che Stefan glielo tolse di nuovo, sfidando la sua collera.

Tuttavia, quando Stefan incontrò lo sguardo del fratello, lo trovò calmo.
Esausto, ma calmo. Forse rassegnato.
Damon sospirò.
“Tornerò soltanto quando avrò trovato un modo per togliere di mezzo gli Eretici. Solo allora tornerò.”

Stefan lo fissò dritto negli occhi. Forse se avesse trovato il modo di toglierli di mezzo, Damon sarebbe tornato a casa.
 
 
 
 
 
*

Gli ci vollero due giorni, per Stefan, per mettersi d’accordo con Alaric e fabbricare una bomba alla verbena da buttare nella loro dimora.
La bomba esplose, la casa esplose e gli eretici morirono tutti.
Subito dopo, Stefan lo chiamò.

“Damon? Ho fatto esplodere una bomba nella loro casa! Gli eretici sono morti.”
“Tu COSA? Ma sei impazzito???”
“Era quello che volevi. Adesso non hai più scuse.”

“Stefan…io..” il maggiore si aggirava per la stanza dell’albergo, agitato. “Sei sicuro che abbia funzionato??”
“Più che sicuro.”
Silenzio.

“Ci tieni davvero così tanto che torni a casa?”
“Sei mio fratello, Damon, ti voglio con me. Quindi, alza il tuo culo e ritorna a casa.”

Silenzio. Il minore stava per metter giù.
“Allora vieni.”
“Cosa?”

“Allora alza il TUO culo e vienimi a prendere, idiota.” Disse il maggiore, ma dal tono con cui lo diceva, Stefan intuì che stava sorridendo.
 






















Note dell'autrice: ciao ragazzi, scusatemi il capitolo un po veloce, ma davvero, ho grandi aspettative per questa storia, e per questo ho FRETTA di arrivare subito a certe scene, questi due capitoli ho dovuto scriverli PER FORZA come proforma, per dare un senso alla storia, infatti li ho odiati xd forse si capisce anche dal modo in cui chiudo velocemente la questione degli eretici, proprio per quello che ho detto nelle note del primo capitolo, quello che voglio io, era creare una trama solo sui Salvatore, per la settima stagione, in questo modo ho dovuto togliere di mezzo velocemente sia la madre dei due, sia gli eretici, altrimenti i fratelli sarebbero stati costretti a sistemare i casini di tutta sta gente.

Da qui arriva il mio malumore, perchè io volevo direttamente passare solo ai fratelli ma non potevo se non risolvevo prima questa cosa, quindi ho fatto questi capitoli abbastanza scocciata xd

era cmq un capitolo importante, perchè Stefan dice che lascia Caroline, quindi è stato giusto metterlo.

spero dal prossimo capitolo tutto cambierà xd

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Capitolo 3
*** Il diario segreto ***


Damon era tornato da alcuni giorni a Villa Salvatore, l’atmosfera era diventata meno pesante, Damon aveva apprezzato tantissimo quello che aveva fatto Stefan per assicurarsi che tornasse a casa, ma era ancora molto triste per la sorte toccata a Elena.
Per fortuna Stefan non gli stava più addosso, sembrò accontentarsi del fatto che fosse tornato e che poteva averlo sott’occhio per assicurarsi che non facesse stronzate, per il resto, ognuno aveva i suoi spazi, spesso Damon faceva anche le tre di notte a bere nei bar, ma Stefan non l’aveva rimproverato neanche una volta, né gli aveva chiesto se aveva ucciso qualche innocente.
Forse pensava che per Elena avrebbe fatto il bravo, o forse gli bastava davvero che fosse tornato a casa, pensava Damon.
Un giorno, Damon si ritrovò da solo a casa.
Stefan era andato a una festa in onore delle gemelline di Jo, che erano appena nate, gli aveva portato loro un regalino.
Damon non aveva voluto andarci, la scusa ufficiale era che odiava questo tipo di feste, ma la realtà era che ce l’aveva a morte con Kai e l’idea che quell’essere disgustoso avesse risparmiato loro e non la donna che amava..gli faceva ribollire il sangue, certo, le bambine non c’entravano niente, ma lui sapeva che i fratelli dentro di loro avevano perdonato Kai e non sarebbe riuscito a reggere di andare a una festa dove c’erano anche loro, sapendo che loro erano stati coloro che KAI aveva risparmiato. Proprio non ce la faceva.
Stefan IL SANTO invece, aveva voluto andare, Damon sospettava che l’aveva fatto perché sperava di vedere Caroline alla festa.


Eppure ha detto che non l’amava..
Ma sì, a me che cavolo me ne frega..
Che si fottano entrambi a vicenda…
 
Era andato in soffitta a cercare non sapeva neanche lui che cosa, forse qualsiasi cosa che lo distraesse da questi cupi pensieri, ma non si aspettava quello che avrebbe scovato.
Prima di tutto, era un bel po che non saliva nella soffitta e non se la immaginava così tanto polverosa.
In secondo luogo, non si aspettava un’altra cosa che trovò.

Dentro un baule grande quanto un box per bambini, ci stava qualcosa di strano.
La carta da parati che rivestiva la parte interna e centrale del baule sembrava contenere un rigonfiamento strano. Damon la tastò e vide che sembrava venire via da un lato. Incuriosito cercò di vederci attraverso e scoprì con grande sorpresa, che ci era nascosto un DIARIO all’interno.
Sempre più incuriosito, allargò la carta, che ovviamente si strappò e prese il piccolo diario.

Era incredibilmente sporco. La polvere rivestiva tutto il diario come un manto di morte, Damon ne ebbe un po' ribrezzo, lo aprì piano, quasi aspettandosi che le pagine si sgretolassero tra le sue mani, ma…
Inaspettatamente non accadde, ANZI.

Le pagine erano linde e pulite e ora anche la copertina, era tornata splendente e immacolata. Era bastato toccarlo e aprirlo per trasformarlo. Almeno all’esterno. Non si poteva dire che il diario fosse in pessime condizioni ma era di sicuro impolverato essendo stato chiuso in un baule per chissà quanto tempo.

Stefan, perché nascondevi questo diario? Quindi non li hai buttati tutti…

Dopo aver sfogliato le prime tre pagine del diario, la delusione lo colse.
Stefan a quanto pare non ci aveva scritto praticamente niente.
Perché conservare un diario e non scriverci su?
Guardò meglio il diario.
Sembrava molto vecchio.
La data arrecava il numero del 1800.

Damon ripensò a come fosse sembrato praticamente lindo e pulito, alla sua trasformazione, e capì di trovarsi davanti ad un diario MAGICO.

“Forse mi sbaglierò, ma non credo..” disse Damon tra sé e sé.
 
 
 
 
*

“Di tutte le richieste che mi hanno mai fatto.. “ cominciò la strega.
“Questa è la più assurda, lo so.” Disse Damon.
La strega l’aveva guardato.

“Avrò bisogno di un rituale che possa stabilire se questo oggetto sta nascondendo veramente qualcosa, come pensi.”
“Quanto tempo ci vorrà?” chiese Damon speranzoso.

“Un’ora.” Disse lei.
Damon fece finta di svenire.
 
 

*

“Ho finito.” Disse la strega, poggiando il suo diario sul banco.
Damon lasciò stare subito il gioco a cui stava facendo al cellulare.
“Allora??”

“Avevi ragione, a quanto pare in questo diario è stato scritto qualcosa. Sono vibrati tutti i miei talismani.”
Damon era eccitato. Non stava più nella pelle.
“È possibile già leggere qualcosa?” domandò lui.

“Devi avere pazienza, la pozione che ho messo sulle pagine per renderla di nuovo visibile, avrà bisogno di GIORNI per rendere visibile la parte nascosta. Bisogna lasciarla riposare, quindi non posso comunque dirti  ora, che cosa c’è scritto.”

“È perfetto lo stesso.” disse Damon.
“Ah non ne dubito.”
“Cosa?” chiese Damon stranito.

La giovane strega dai lunghi capelli neri e ricci si voltò verso Damon, sorridendo.
"Mi sei stato appiccicato tutto il tempo, non mi hai perso di vista nemmeno un secondo.”

“Beh, sei sempre una bella donna, Karen..” disse Damon, cercando di accarezzarla, ma la donna sorrise furbescamente.
“Non ti interessavo io, ma il diario..”

“Beh, obiettivamente, è quello per cui sono venuto qui..” disse Damon, senza capire.

“Sembravi avere molta paura che io potessi scoprire che cosa c’era scritto e LEGGERLO.” Disse Karen leccandosi le labbra. “Quindi o non ti fidi di me, o questo diario appartiene a una persona a te molto cara.”
“S-sei fuori strada..” disse Damon.

“Tranquillo, Damon, è così dolce da parte tua che non vuoi che altri estranei leggano, a parte te ovviamente..spero che lei ne valga la pena!” disse Karen, accarezzandogli i capelli.

L-lei? pensò lui.

Karen gli diede un bacio sulla bocca.
“Sei sempre il mio preferito, Damon, torna a trovarmi quando vuoi.”
 
 
 
Damon tornò a casa con il diario sottobraccio, un po' imbarazzato.
Lei pensava che il diario era di una donna.
Chissà cos’avrebbe pensato se gli avesse detto che era di suo fratello, pensava Damon con sguardo divertito.

Lei non poteva sapere il tipo di rapporto che aveva con Stefan, nessuno poteva immaginare, di sicuro sembrava un po' strano che avesse questa bizzarra abitudine di leggere i diari di Stefan.
Per lui era anche un modo per sentirsi vicino al fratello, sapere cosa pensava.

Avevano avuto degli anni difficili quando erano diventati vampiri e Damon aveva voluto sapere tutto delle crisi di Stefan, per aiutarlo.
Leggere i suoi diari lo aveva aiutato a comprenderlo meglio.

Erano vampiri, non esistevano leggi sulla privacy davanti a situazioni così estreme.
Eppure, non poteva fare a meno di sentirsi un po' in colpa, per quello che stava facendo.
 

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Capitolo 4
*** Diario di Stefan: Quella volta che vidi Damon con un altro ragazzo.. ***


Ci volle qualche giorno prima che le pagine sul famoso diario, cominciarono a diventare nere di inchiostro.
Damon aveva nascosto il diario nel vecchio baule, dove l’aveva trovato. Non voleva rischiare che Stefan scoprisse che l’aveva trovato.
Di tanto in tanto in quei giorni, andava solo per guardarlo e mirarlo.
Era un diario davvero bello. Beige con una rilegatura soffice e con delle ali d’angelo bianche disegnate.

Qualunque cosa Stefan nascondesse all’interno, aveva scelto una bella cornice per custodirla,era strano. Che quello che ci fosse scritto, fosse in qualche modo importante per lui?

Ma cosa poteva esserci di bello e importante nel scrivere in maniera morbosa e delirante tutti gli omicidi che aveva scritto da quando era lo squartatore? Perché era di questo che si trattava, giusto?

Ma qualcosa nell’angolo remoto della sua anima, gli diceva che non era solo questo. C’era ALTRO.
 
 
Finalmente dopo qualche giorno, qualcosa sembrò smuoversi e l’inchiostro finalmente tornava a svelare chissà quali segreti.
Damon si concentrò sulla prima pagina.
1862

Non ho mai avuto un diario prima..dicono che sedici anni sia un numero ragionevole per iniziare.

L’ho scelto con una bella copertina, affinchè custodisse i segreti del mio animo tormentato.

Dicono che se l’involucro è bello, tutti penseranno che anche quello che c’è dentro lo è.

E io ho BISOGNO di provare almeno a me stesso, che i miei pensieri sono belli, perché se fosse altrimenti..io..
Ne morirei.

Dicono che l’amore sia sempre bello, amare è sempre bello, non c’è niente di più meraviglioso.

Io voglio crederci.
Lo spero.
Non lo so.
 
 
Damon aggrottò la fronte.

Dunque Stefan era innamorato quando prese quel diario.
Di chi?
Sembrava soffrire parecchio.
Cose normali per un sedicenne.

Forse non avrebbe dovuto violare così la sua privacy.

Questo..questo sembrava così intimo. Era diverso dalle altre volte.

Non potè impedirsi tuttavia di leggere ancora.
Guardò un’altra pagina.
 
 
Caro diario,

Nessuno sa cosa voglia dire, crescere senza una figura femminile.

Nessuno sa cosa significa, se non lo si prova.

Crescere senza una sensibilità femminile che ti guidi, può portare a molte reazioni.
Nostro padre, per esempio, è stato da sempre molto duro con noi.
Doveva farci da padre e da madre insieme, dopo che lei morì quando avevo solo 12 anni.
Non so perché ha sempre scaricato su mio fratello maggiore, tanta della sua rabbia.

Vedere Damon e mio padre litigare, è molto più che lacerante.
Sono suo fratello, speravo di ricevere da lui un po' dell’affetto che mi è mancato da mia madre, l’affetto che nostro padre non esterna mai con i suoi figli, eppure
Mi ritrovo ad andare nella stanza di mio fratello a consolarlo.

Cerco di dargli forza e coraggio e sostegno, dirgli di non dar peso alle parole di nostro padre.
Anche se vorrei essere io quello a ricevere affetto, so che lui..forse ne ha più bisogno di me,
quindi respingo i miei sentimenti e ci sono per lui.
 

Damon si scostò dal diario per mettersi una mano sulla faccia.
Ma cosa..Stefan non gli aveva mai parlato di tutto questo..non sapeva che soffrisse così tanto, non sapeva che cercasse affetto da lui, come era possibile che non se ne fosse mai accorto?

Quanto era stato stupido? E poi..sentimenti? Stava davvero così male da essere ferito da una mancata considerazione da parte lui? Era stato davvero così insensibile?

Certo si ricordava che litigava spesso con loro padre, ma non sapeva di essere stato così indifferente a suo fratello. L’aveva davvero trattato così male? Era stato davvero così sciocco da non accorgersi che suo fratello aveva così bisogno di lui?

E lui, invece, c’era stato per lui. Lo consolava, cercava di fare il fratello maggiore.
Per stargli vicino.
 
 
Lesse un’altra pagina di diario.

Caro diario, mi chiedo se prima o poi l’odio che mio fratello prova per nostro padre, si rifletterà più avanti anche su di me.
Riuscirà a capire che sono diverso da lui? Ho paura a combatterlo, mentre invece Damon non ha queste paure. Lo affronta, lo sfida.
Ho paura.

Se dovesse odiare anche me un giorno come odia lui?
Io sono diverso.
Non sono come nostro padre…io..
Ma mi odierà, lo farà,se saprà…
 
Damon era confuso.

Perché il suo fratellino pensava che lo avrebbe odiato? Cosa gli aveva nascosto?
Forse Stefan era gay? Era l’unica cosa che gli veniva in mente che in quei tempi avrebbe potuto così terrorizzare un giovane adolescente, temendo l’odio da parte della famiglia.

Sfogliò un’altra pagina.
 

Caro diario, quando guardo Damon, mi sento così inutile.

Lui è bello, affascinante, quante volte ho cercato di essere alla sua altezza, perlomeno affascinante come lo è lui.
Volevo…avrei voluto eguagliarlo nella sua bellezza, non è semplice essere fratello di un ragazzo così stupendo..le persone ti guardano e pensano:
Perché non sei bello quanto lui? Siete fratelli no?
 

Damon lasciò il diario e sbuffò.

“I pensieri di Stefan sedicenne sono i classici pensieri di un sedicenne insicuro e lamentoso. Dio, Stefan, capisco perché volevi nasconderli.” Disse scrollandosi i capelli. “Ma si può dire certe cose?”

Voleva quasi non leggere più niente, ma una vocina nella sua testa, gli diceva di continuare.
 
Ma io VORREI che non fosse mio fratello..lo vorrei perché..

Forse..potremmo stare insieme.

Damon si fermò nella lettura.
Stefan non poteva aver detto davvero quello che aveva appena detto.
Di sicuro intendeva in un altro senso. Non quello.
 
Forse lui mi guarderebbe in un altro modo se non fossi suo fratello.
Sì, perché LO SO.

So che lui prova attrazione per i maschi.
L’ho visto nello spogliatoio dei ragazzi.
Avevano finito di giocare a calcio.

E Damon, mio fratello, si era chinato sulla virilità del suo compagno di squadra, che era seduto sulla panchina e…

Oddio, che imbarazzo.
Lo stava succhiando come se fosse un dolce molto goloso.
 
Damon era sconvolto.
Stefan l’aveva visto?
Com’era possibile?

Aveva vaghi ricordi confusi di quel giorno.
Come diavolo aveva fatto a vederlo?
 
Vederlo in quella posa è stato eccitante.
Ho desiderato essere io dalla parte del ragazzo.

Allora anche a me piacciono i maschi?
Forse Damon avrebbe potuto fare anche a me la stessa cosa?

L’avrebbe fatto se glielo avessi chiesto e non fosse stato mio fratello??
 
Damon lasciò cadere il diario a terra, ansimando forte.
No, no, no, questo era troppo.

Stefan….ma come…lui…voleva che io..gli succhiassi..ma perché?
Un altro pensiero lo sostituì in fretta.
Come diavolo ho fatto a non capirlo?

Non aveva mai notato una particolare attenzione o interesse da parte del minore verso di lui.
Non l’aveva mai visto INNAMORATO.
Niente di strano, anomalo.

Era stato dunque bravo a nascondere tutto?
Era cosi bravo a nascondere i suoi sentimenti?

O forse, non era innamorato di lui, ma era solo smanioso di farsi scopare.
Da chi, non aveva importanza.

Forse semplicemente lui era il maschio più vicino a lui che aveva a disposizione e neanche il legame di sangue sembrava dargli problemi.

Stefan il santo guarda qui che segreti nascondeva.
Ci credeva che desiderò nasconderli.

Dopo qualche secondo di stravolgimento, cercò di ridimensionare il tutto.
Era un ragazzino, capita che i ragazzini si prendano cotte assurde, anche per i propri fratelli maggiori, perché no, ma poi tutto passa.
Probabilmente poi a Stefan era passata.
Ma perché non aveva semplicemente distrutto il diario?
Perché occultarlo?

C’era ancora altro che aveva nascosto?

Oddio cosa può esserci peggio di questo.
 
Voleva prendere il diario per leggere altro, ma la sua mente era tempestata da quello che aveva letto.
Stefan voleva essere al SUO POSTO.
Immagini non richieste di suo fratello, lo tempestarono.
Stefan che si inginocchiava e gli succhiava il membro, con lascivia e venerazione.

No, no, no, oltre che sbagliato, non era neanche la verità.
Stefan voleva essere AL POSTO DEL RAGAZZO, ciò significava che desiderava essere lui quello a cui veniva succhiato.

Si immaginò di succhiare il membro al suo fratellino e stavolta scacciò l’immagine prima ancora che potesse avere l’opportunità di prendere forma.

Maledizione, Stefan, ti odio, guarda cosa hai fatto!” Damon infatti non riusciva a liberarsi di quel pensiero.

Il pensiero di suo fratello che desiderava essere sottomesso a lui, era in un certo senso, eccitante.

“Credevo che mi odiassi, Stefan..” sussurrò a sé stesso.
 
 

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Capitolo 5
*** Stefan, Katherine e Damon al parco ***


Le lenzuola di lino bianco, così sottili, così profumate di pulito, di bucato appena lavato, non sono comunque sporcate dalla passione bramosa che consuma mio fratello e Katherine nella stanza di lei.

C’è qualcosa di estremamente confortante nel guardarli, no, non mi eccito a guardare i loro corpi nudi avvinti insieme, non è i loro corpi che guardo, ma i loro visi, i loro sguardi, che spio dalla fessura della porta, intravedo i loro movimenti frenetici, i loro corpi si muovono sotto il lenzuolo, celandomene la vista, ma anche se fossero scoperti, non li guarderei..allora perché fisso i loro visi? Non è perversione la mia, torno a ripetermi, è forse desiderio che mi consuma dentro, non il desiderio di averli, ma il desiderio di condividere assieme a loro, quello che hanno, non voglio qualcosa di carnale, solo chiedere che non venissi escluso…

E guardarli è come se mi facesse illudere che anche io sono li con loro, che siamo parte tutti insieme di un’unica cosa…

Scendo le scale, devo smettere di pensare a queste cose. Papà dice sempre che i grandi uomini non pensano, ma combattono, i pensieri sono pericolosi, dice. Possono friggere la mente di un uomo e chi rischia che questo avvenga, significa che non è un uomo.

Faccio colazione alla tavola della colazione, nel mentre scende Damon assieme a Katherine, le cinge la schiena delicatamente con la mano e qualcosa dentro di me fa male.

Mio padre lancia uno sguardo di disapprovazione al figlio e per qualche secondo, solo per pochi attimi, condividiamo quasi lo stesso sentimento.
 
“Stefan, io e Kath stavamo pensando di andare a fare una visita al parco, oggi pomeriggio, vieni con noi?”

Quasi rovescio la scodella del latte. Che mi abbia visto mentre li spiavo? Ma no, non è possibile. Devo stare calmo.

“Penso che potrei.” Dico, lasciando il dubbio, ma dentro di me ho già deciso. Non era quello che volevo? Passare più tempo con loro.
 
 
 
Prima di andare al parco, mi faccio una doccia, mio fratello ogni tanto mi dice di sbrigarmi, mentre mi aspetta fuori dalla porta del bagno. Non so perché, ma sapere che lui è lì fuori ad aspettarmi, mi da come una sensazione di conforto. Sapere che mio fratello è qualche passo dietro di me, anche se separato da una porta, mi fa stare..non lo so..non mi fa sentire solo.

Finalmente esco, vestito, ma con i capelli bagnati.

Damon mi guarda con un guizzo divertito, mi spettina i capelli e il mio cuore fa una capriola.

“Andiamo, sai che non è elegante far aspettare le signore.”
 
 
La giornata al parco è stata così piacevole che nessuno dei tre voleva venire via.

Abbiamo giocato a nascondino al parco, Damon ogni tanto mi innervosiva perché faceva apposta a farsi vedere da Katherine per dargli la soddisfazione di beccarlo e sentirla ridere, ma poi alla fine scoppiavo a ridere anche io, quando, lui mi afferrava all’improvviso da dietro, per farmi cadere sul prato.

Cadevamo insieme sul prato, mentre la risata cristallina di Katherine ci accompagnava, ma restava un po' indietro, stavolta, e io finalmente potevo godere delle braccia di mio fratello che mi cingevano la schiena, sentire il pesantore del suo corpo sopra di me.

“Dai, levati” dicevo, ma dentro di me gridavo “No, resta ancora un po', per favore!”
 
Abbiamo mangiato dei panini per noi al parco, per pranzo, e altro pane lo davamo alle anatre e ai cigni. Fu uno di quei rari momenti che non vidi Katherine ridere in maniera maliziosa e supponente, ma la vidi sorridere, aveva un sorriso genuino e sembrava quasi una bambina, tra noi. Le sfiorai un ciuffo di capelli. Forse stavo cominciando a capire perché Damon la amava…
 
In quella giornata loro mi fecero sentire parte di qualcosa che condividevamo tutti e tre.

Se lo avessero fatto per sempre, io non mi sarei sentito più escluso..
Forse in questo modo non sarei stato più geloso.
 

Damon era rimasto allibito. Aveva sempre pensato che fosse una competizione per avere l’amore di Katherine, con gli anni aveva scoperto che Stefan non amava davvero Katherine, non quanto la amava lui almeno, ma non avrebbe mai pensato che Stefan desiderasse Katherine solo per non sentirsi escluso da lei..da loro.. suo fratello si sentiva davvero così solo?

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Capitolo 6
*** Parlando di Katherine ***


“Avresti mai detto che quell’irreverente dama dispettosa, bellissima e seducente che conoscevamo una volta, avrebbe fatto una fine tanto imbarazzante nel ventesimo secolo?” se ne uscì fuori Damon, di punto in bianco mentre erano in salone. Damon era in piedi che beveva bourbon da un bicchiere.

Stefan, seduto sul divano a guardare un programma noioso in tivù, lo guardò con aria interrogativa.
“Katherine.” chiarì Damon con un sorriso.

“Ah..” disse Stefan, stranito. “Perché torniamo a parlare di lei?” chiese.

“Stavo solo riflettendo su quanto è curiosa la vita. Idealizzi qualcuno per un secolo e poi un giorno scopri che  è il diavolo in gonnella e che tutto quello che pensavi di sapere su di lei, era un’illusione. Non è profondamente strana la vita?”

“Le persone si rivelano che sono l’esatto contrario di come le avevi idealizzate, anche solo dopo una manciata di anni, e tu mi chiedi di spiegarti come mai è così strano che sia così dopo un secolo? Damon..” disse Stefan, scuotendo la testa, sorridendo.

“Quello che ha fatto a Elena..quanto è caduta in basso..non riesco a credere di averla amata una volta..”

“Il tempo passa e ci disinnamora, Damon, ti do uno scoop in esclusiva, questa è la vita.” disse Stefan sarcastico.
“A te non è successo però..”
“Prego?”

Katherine. Credevo di essere in competizione con te, ma tu non l’hai mai amata. L’hai confessato tu stesso.”
Stefan guardò in basso, imbarazzato.
“Dobbiamo proprio parlare di questo? Di nuovo?”

“Non abbiamo mai affrontato fino in fondo la questione. Se non la amavi, perché ti sei messo in mezzo, Stefan? Perché non l’hai lasciata a me?”

“Dio!! Non posso credere che siamo di nuovo qui, a parlare di questo!" disse Stefan alzandosi in piedi." Il tempo si è riavvolto su sé stesso o cosa?? Hai visto che cos’ha fatto! Hai continuato a guardarla con disgusto dall’istante in cui è tornata a quando ha lasciato questo mondo, adesso ami Elena, cos’è questa? Nostalgia per quello che fu??”

“No, Stefan, solo bisogno di chiarimenti. Perché ti eri messo in mezzo tra me e lei?”

“Io credevo..credevo ..sì, di amarla. Sai come è brava Katherine a farti credere quello che vuole..forse c’è stato un tempo che ero talmente ammaliato da lei, da credere di amarla, ma non ho mai voluto portartela via..”

“E allora qual era il tuo scopo?”
 
Stefan lo guardò paonazzo, Damon si sentì assurdamente le guance in fiamme e non riuscì a sostenere il suo sguardo.

“A tutto ci deve essere una spiegazione?? Non ho intenzione di parlare di Katherine, MAI PIÙ e penso che neanche te dovresti! Cavolo, il coma di Elena ti ha sconvolto più di quanto pensassi, se torni a..”
Non parlare di Elena!”

Stefan si girò e lo guardò in cagnesco, Damon tornò ad affrontarlo.

“Dici che non hai mai amato Katherine, ma ti sei innamorato di una ragazza che era identica a lei. Come devo interpretare questo?”
Stefan rise.

“Mi stai seriamente accusando della stessa cosa che hai fatto tu?? Damon, ma stai bene? Perché tirare fuori questa storia dopo quasi dieci anni??”

Stefan non sembrava arrabbiato, ma solo confuso e anche un po' spaventato.

Damon guardò la sua espressione smarrita e gli sembrò un cucciolo disperso, la sua rabbia svanì e si sentì un po' in colpa per quello che stava facendo.
 


“Forse noi..ci siamo ritrovati a condividere lo stesso destino. Forse era destino che ci innamorassimo della stessa ragazza..che fossimo entrambi vampiri, uniti da un filo indivisibile.” Disse sedendosi sul divano.
“Adesso ti metti anche a fare il sentimentale?”
Damon lo guardò e rise.

“Che ci sarebbe di male? Tu lo hai fatto per una vita, no ? Scrivere come un poeta maledetto. Mi sarebbe piaciuto leggere di cosa scriveva uno Stefan innamorato.”

“Non ti sarebbe piaciuto leggere quello..” disse Stefan, con voce strozzata.

“Perché no? Sarebbe stato divertente.” E dicendo così, Damon cercò voracemente il suo sguardo.

Damon si chiese se c’era una qualche allusione nelle sue ultime frasi. Lo faceva impazzire l’idea che glielo nascondesse.
 
Ma me lo sta davvero nascondendo?? O forse non ricorda??

All’improvviso l’idea che potesse anche non ricordare, gli mandò come una scarica al cervello.
 
“In fondo Katherine ci ha donato una vita dopo la morte. Insieme.” Disse Damon,erano tutti e due seduti sul divano, adesso, e Damon allungò la sua mano, che andò a a sfiorare quasi la mano del minore che era seduto sul divano.

Stefan la spostò, un po' a disagio. Non lo guardava più.
“Già. Peccato che hai passato anni a rinfacciarmi..il fatto di averti trasformato.”

“Ehi, l’hai detto tu. Mi volevi al tuo fianco. Me l’hai spiegato e io ho capito.”

Mi volevi più di quanto volevi Katherine..
Chissà se avrebbe mai avuto il coraggio di dirlo.
Chissà che cosa avrebbe risposto.
 
“È stato facile per te, comunque, dimenticarla..anche quando è tornata a Mystic Falls, tu non..per te era già finita..ma non quando lei è tornata..ma molto prima, vero?”

“Si..” disse solo Stefan.
“Ti era passata prima di me..”

“Damon..lei..lei non è mai stata per me..quello che era per te..quando siamo diventati vampiri..io..per me non esisteva più.”
Damon lo guardava in silenzio.

“Spero che adesso il capitolo sia chiuso definitivamente.” disse Stefan alzandosi.
 
“Stefan, aspetta..”
Stefan sbuffò. Si voltò.
“Sì.”
“Io..mi dispiace..è che mi è tornato in mente come entrambi l’avevamo idealizzata un tempo..entrambi soggiogati e ammaliati da lei..credevamo fosse una dea..pensavo a come è seducente idealizzare qualcuno..”
“Comprensibile..” diceva Stefan, ma mandava bagliori di fuoco.

“Ma anche spaventoso. Nel momento in cui l’idealizzazione passa, e tu vedi l’oggetto che a lungo avevi idealizzato, del tuo desiderio, rivelare la sua vera faccia..ti senti deluso..il tuo cuore va in frantumi..”

“Credo che tu abbia bevuto abbastanza..” disse Stefan, togliendogli il bicchiere dalle mani e poggiandolo sul tavolo, ma poi Damon afferrò il suo polso e lo tenne stretto.

“A te è mai capitato, Stefan? Di idealizzare qualcuno e poi scoprire che non era come te l’eri immaginato?”

Stefan tirò fuori un profondo sospiro. Lo guardava arrabbiato e Damon pensò per un attimo che lo avrebbe insultato e picchiato per essersi scoperto così diverso dalla persona di cui si era infatuata da giovincello.
“Capita a tutti, è la vita, Damon, ora lasciami il braccio.”
 


Aveva un’espressione calma, ma Damon potè sentire la sua voce un po' strozzata e lo vide deglutire. Lo lasciò lentamente e poi disse, prima che Stefan lasciò la stanza:
“Ho voglia di andare a visitare di nuovo i posti che hanno segnato la nostra gioventù, nel 1800, che ne dici, fratello? Una specie di revival dei ricordi.”

“Tu sei completamente pazzo.” Disse Stefan, cercando di salire al piano di sopra.
Damon gli fu davanti in un baleno.

“La mia fidanzata giocherà alla bella addormentata per cinquant’anni almeno, ho bisogno di distrarmi, avanti, accontentami!”

Stefan sospirò. Non era giusto, riusciva sempre a fargli fare quello che voleva.

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Capitolo 7
*** Sogni in macchina ***


Stefan e Damon si erano addormentati in macchina.
Stefan dormiva dalla parte del guidatore, Damon dalla parte del passeggero.
Si erano addormentati dopo tanto viaggiare, davanti a una piazzola di sosta, a poca distanza da un autogrill per i viaggiatori.
Gli ultimi pensieri di Damon, furono per suo fratello, chiedendosi come avrebbe reagito Stefan, se lui gli si fosse arrivato nudo di fronte e avesse provato a fargli delle avances.
Dopo quello che aveva letto, era normale chiederselo.
Con questi pensieri si addormentò, mentre una sua mano sfiorò il fianco del minore, ma non se ne rese conto.
 
Il suo sonno fu disturbato.
Aveva sognato che camminava nudo per la villa e abbracciava Stefan, come se niente fosse, ma in modo scherzoso.
Se c’era della malizia in tutto ciò, nessuno dei due lo dava a vedere, anche perché battibeccavano comunque.
Ma cosa stavano dicendo?
Con la mente cercò di sentire meglio, sentendosi uno spettatore che guardava dall’alto.
 
L’hai solo ingannata. Lei ti amava!” diceva Stefan.
“No, lei amava te, quindi io ho ingannato te!” replicava l’altro.
“Va bene..accetto le scuse..” disse Stefan, mettendogli una mano sulla spalla. “Giochiamo una partita a football?” chiese ancora.
 
Questo non ha senso.. pensò il Damon dall’alto. Questo dialogo è senza senso..
Un clacson lo fece tornare alla realtà.
Era sera e Stefan non c’era!
Merda!
 
 

Entrò a perdifiato dentro l’autogrill, vedendo Stefan che si ripuliva del sangue, mentre c’erano diverse persone a terra.

“Che cos’hai fatto, Stefan..” sussurrò Damon, desolato.
Controllò una a una le persone a terra, per fortuna erano vive.
Fece bere loro il sangue, per farle riprendere e fece dimenticare loro che cos’era successo.
“Vieni fuori!” disse Damon, rabbioso, strattonandolo.

“Ora, si può sapere che ti è preso??” disse Damon rabbioso.
“Mi sono svegliato con una gran sete! Perché?? Guarda che non li ho uccisi, non lo farei mai!”
“Ma che cosa ti è preso, Stef? Non è da te comportarti così..”
Stefan si passò una mano sulla faccia.

Barcollò e Damon dovette reggerlo tra le braccia.
 
“Stefan!”
“Io..penso di aver dormito male..quei sedili devono essere scomodi..”
Damon sgranò gli occhi. Non era che sfiorando Stefan, senza farlo apposta gli aveva fatto avere lo stesso sogno che aveva avuto lui? Era per questo che era così sconvolto?

“Sono..ancora un po' intontito..”
Era ancora tra le sue braccia, la testa penzoloni rivolta a lui e Damon provò un profondissimo moto di tenerezza sopraffarlo.

Anche i sensi di colpa non tardavano ad arrivare.
Se davvero era stata colpa sua…
 
“Vieni, torniamo in macchina, prima arriviamo ad un albergo, meglio è.”

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Capitolo 8
*** Fuori dal mio sogno ***


Erano arrivati in albergo.
Damon rimaneva lì a fissarlo.

Lo guardava dormire chiedendosi che cosa mai potesse sognare.
Gli mise una mano sulla fronte ed entrò nella sua mente.
Venne investito da un tripudio di colori.

Ma non erano colori sgargianti, ma appena un po' tenui, ma non cupi.
Come se fosse dentro a dei ricordi.

Capì di ricordarsi di quel fiume, di quei posti, quelle strade.
Erano la Mystic Falls di una volta.
Quel negozio..
Lui e Stefan ci andavano sempre a comprare i dolci.

Quelle vie..
Camminava ma ad un certo punto, venne acchiappato brutalmente da due mani.

“Che cosa ci fai nel mio sogno??”
“Stefan! Che ti prende? Io..”
“Tu..hai pensato che dovevi venire a ficcare il naso eh??”

“No, io..”
Ma era tardi ormai. Stefan l’aveva mollato, l’aveva lasciato andare, e stava cadendo.

Una caduta morale forse, visto che non aveva toccato l’asfalto, ma stava cadendo in una specie di vuoto..
Sempre di più…
 

“AHIO!”
“IDIOTA!”

Il ritorno alla realtà comprendeva una botta con il culo a terra e uno stordimento eccessivo.
“Stefan..” mormorò toccandosi la testa.

Si può sapere che diavolo combini? Che cazzo credevi di fare eh??”

“Stefan, calmati, tu ti agitavi nel sonno..e io volevo solo assicurarmi che stessi bene.”

“Quello che agita il mio sonno non sono affari tuoi.” Disse scrollandosi i capelli. “Questa vacanza è finita, ce ne torniamo a casa. Non posso fidarmi di te.”

Fece per sistemare i loro borsoni, ma Damon disse ad alta voce:
“Se qualche volta lo faresti, non avrei bisogno di leggerti nella mente per cercare di capire che cosa ti passa per la testa.”

Stefan si voltò guardandolo basito.
“Sono tuo fratello. Mi preoccupo per te.”

“Hai uno strano modo di preoccuparti. Violare la mia mente sarebbe il tuo modo per dimostrare affetto? Se è così, voglio che ritorni ad odiarmi.” Disse continuando a rimestare nella roba.

“Non lo pensi davvero.” Disse Damon, toccandogli un braccio. Stefan si bloccò.

“Senti, mi dispiace, perdonami, Stefan, non lo farò più, lo prometto.”

“Tu..sai qualcosa..” disse Stefan con la gola riarsa.
“Cosa? Non so di cosa stai parlando..” negò Damon.
 
Stefan lo guardò a bocca aperta, lo sguardo di puro terrore.
“Il tuo strano comportamento..mi nascondi qualcosa..a che proposito?”

Damon poteva sentire la paura del minore e il sospetto attanagliargli l’anima. Si sforzò di controllare la sua espressione per non insospettirlo.

“I-io? Nasconderti qualcosa? Perché dovrei farlo? Tu piuttosto, magari sei TU che nascondi qualcosa a me..”
“Io??”
“Sei così strano..agitato..prima vuoi che torni a casa..poi mi eviti, mi ignori..sei strano..io ho solo te. Stefan, se dovesse accaderti qualcosa, non so cosa farei..e tu mi sfuggi, mi respingi..come credi che io mi senta?”
Stefan era ammutolito.

“Abbiamo solo l’un l’altro..dobbiamo restare vicini..non respingermi, fratello..”
“Questo non è da te.”

“Cosa? Volere mio fratello al mio fianco? Non ho mai voluto nient’altro. Neanche quando dicevo il contrario.”

Stefan era rimasto colpito e Damon dentro di sé sospirò.

“Fidati di me e non annullare la vacanza..ne abbiamo bisogno. Entrambi.”

Detto questo, lo abbracciò e Stefan si abbandonò a lui.

Sentito questo, Damon lo strinse più forte e chiuse gli occhi, sorrise appena.

Forse tutta quella storia del diario non era poi stata una cosa così negativa.
Qualcosa era cambiato, sperava in meglio.

Si sforzava di capire Stefan, di capire la sua anima, per forse la prima volta in tutti quegli anni.
 

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Capitolo 9
*** Sarò sempre lì a fermarti ***


“Damon..cosa significa tutto questo?” gli chiese Stefan.
“Credevo fosse evidente il nostro viaggetto nei ricordi, fratello.” disse Damon sorridendo.

“Tu non mi hai portato indietro nel tempo. Mi hai portato..in un bordello.
“Esatto. Non ricordi, Stefan?”

“A dire il vero, NO. Tu non eri tipo da fare queste cose.”
“Ma forse tu non ti ricordi proprio tutto di me.

Stefan lo guardò con sguardo astioso e intimidatorio e Damon si sentì un po' in colpa a mentirgli.

“Credevo che..per una volta..tu pensassi a qualcosa che non fosse il sesso. Mi sbagliavo.”

Fece per andarsene ma Damon gli bloccò il braccio.

“Gira tutto, attorno al sesso, Stefan. Avanti, Stefan, come credi mi sentissi, quando venni a sapere che ti divertivi a fare baldoria assieme al tuo amichetto Klaus e sua sorella Rebekah, senza di me?
“Stai mentendo. Non ti importava.”

“Perché non lo sapevo.” Sottolineò Damon.
Stefan lo guardò.
“Ma lui adesso non c’è.”

“Esatto. E ci sono io. Bevi con me, fratello.” disse Damon, prendendolo sottobraccio.
 
 

Fu una serata divertente, almeno quello che pensò Stefan.
Anche se strana.

Damon e Stefan bevevano al tavolino in una fedele rappresentazione di come bevevano Klaus, Stefan e Rebekah, anni fa.

“Ancora, signorina.” Disse Damon, prendendo il suo polso e facendo gocciolare il sangue dal bicchiere.
“Bevi, fratello.”
“Damon, forse stiamo esagerando..”
“Avanti, bevi con me.”

“Si può sapere perché stai facendo questo?”
“Voglio bere assieme a te.”
“Forse abbiamo bevuto abbastanza.”
“Non credo. Dai, bevi.”

Stefan bevve, un altro bicchiere e un altro ancora.

“Devo andare al bagno.” Disse Damon con uno sguardo eloquente.
 


Quando tornò, non vide più Stefan.
Era fortunatamente fuori dal locale.
“Fortunatamente non sei scomparso.” Disse Damon.

“Si può sapere che accidenti ti è preso?? Potevo uccidere quelle persone, potevo ucciderle tutte!!! Si può sapere che diavolo..”

Damon gli fu davanti in un baleno, mettendogli le mani sul viso.
“Respira, fratello, respira..”
“Tu sai quello che posso fare..quello che facevo..”
“Esatto. Tu non sei più così, Stefan. Ricordi?”

“Ma allora perché..ti sei..perchè mi hai..detto di..BERE..ancora e ancora..”
“Ricordi quando abbiamo bevuto insieme? Nel 1912?”
Stefan aggrottò la fronte.

“Quella sera, ti feci uccidere una ragazza. Non lo feci apposta, ovviamente. Ma assistetti inerme a vedertela dissanguare, non feci nulla per impedirtelo, non feci nulla per fermarti.”
“Damon, abbiamo già superato questa cosa..ne abbiamo già parlato!!”

“Forse non a sufficienza. Non ti ho detto esattamente quanto mi dispiace.” Disse Damon,  abbassandosi la manica della maglia, lasciando scoperta la spalla e il collo.

“Damon..cosa..?”

“C’è una cosa..che non ti ho mai raccontato, Stefan. Quando ti vidi reagire così, pensai che forse..c’era un modo per fermarti..almeno in quel momento..forse anche per i giorni seguenti..ma decisi di non adottarla..”

“Non ti seguo..” esalò Stefan, ma guardò il collo di Damon e distolse lo sguardo turbato.
Damon gli mise le mani sulle spalle.
“Se avessi bevuto da me, quella sera, non l’avresti uccisa.”

“Sei ubriaco. Io..bere il sangue di un vampiro? Di mio fratello?”
“È di sicuro più saporito che il sangue di scoiattoli.”
“Tu sei fuori di testa. Andiamo via.”
“Stefan, ti prego.” gli si mise davanti.
Stefan lo guardò serio.

“Sei maledettamente serio.”
“Sì.”
“Cosa..cosa vuoi che faccia? Non berrò da te, Damon, che cosa vuoi dimostrare?”

“Non ho potuto esserci per te quella sera, voglio rimediare a questo ricordo.”
“Non è necessario.” Disse Stefan deglutendo.

“Sì, invece.” Disse Damon, gettandogli a forza la testa sul collo.
 
Stefan sospirò pesantemente sulla sua pelle, poi non potendo farne a meno, lo morse.

Continuò a morderlo, piano, ma con affanno, senza perdere il controllo, ma con una sorta di sensualità che faceva quasi tremare le gambe e infiammare il volto di Damon.

Damon a malapena si rese conto che ansimava lui stesso.
Abbassò lo sguardo e lo vide mentre lo mordeva e capì che avrebbe fatto di tutto per lui. Cercò di concentrarsi, come mai la sua bocca sul suo collo, lo faceva sentire così? Da quando Stefan era così sensuale?

Poi Stefan si alzò, lo guardò e i suoi occhi si sgranarono. Si voltò.
“Beh, ci hai dato dentro, fratellino.”
“Che cosa mi hai fatto fare..oddio..io..”
“Ehi, Stefan, va tutto bene, io sto bene, va..”

“No che non va bene!! Mi devi una spiegazione!!”
Damon lo fissò con la sua migliore faccia da poker.
“Spiegazione?”
“In questi secoli, non abbiamo mai..fatto cose del genere..non mi hai mai chiesto di..”

“Beh, scusa, se pensavo fossi troppo puritano per cose così estreme, Stefan. E poi SCUSA se pensavo mi avresti fatto a pezzi. Eri lo squartatore, ricordi? Poi è chiaro che..siamo rimasti lontani per settant’anni..e poi ci siamo ritrovati, ma c’era Elena..insomma..avrebbe potuto essere facilmente impressionabile..sempre dando per scontato che non impressionava a te..”

Stefan aveva la faccia ancora confusa.
Damon si avvicinò. “Ne vuoi ancora?”

Si sentiva così ardito nei suoi confronti, come non si era mai sentito, quasi non si riconosceva, gli piaceva sfidarlo e vedere Stefan arretrare, deglutendo, era come se lo infiammasse ancora di più.

“No! Si può sapere che cosa ti prende??” esalò Stefan, indietreggiando “Mi fai paura.”
Damon represse a malapena un sorrisino.

“Anche tu all’epoca mi facesti paura.”
Stefan sbattè gli occhi.

“Il nostro viaggio è appena cominciato, andiamo?” disse Damon.






















Note dell'autrice: questo capitolo l'avevo pensato a lungo, ma è venuto diverso da come me l'ero immaginato xd
nella mia testa, Stefan dopo un incubo in cui Damon gli era entrato nella mente, scappava e Damon lo trovava che dissanguava corpi come nella famosa puntata e cercava di fare di tutto per rassicurarlo, ma mi sembrava troppo inverosimile. Stefan ha già superato più volte quella fase, insistere con quella cosa sarebbe sembrata davvero una barzelletta. E non so perchè, ho lasciato che le mani scorressero sulla tastiera ed è venuto questo! Non era mia intenzione mettere che Stefan bevesse il sangue di Damon, anche se è una delle mie fantasie più vivaci, ma..eccoci qui xd

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Capitolo 10
*** Lo spogliatoio ***


Quando tornarono al motel, avevano un letto matrimoniale.
Stefan però continuava a rigirarsi nel letto.
Era così chiaro che era a disagio.
Anche Damon lo era.

Non riusciva ancora a credere di aver permesso a Stefan di bere il suo sangue.
Non l’aveva mai fatto prima d’ora.

Certo, non avrebbe mai pensato che avrebbe portato a un’estasi così intensa.
Era a causa del legame di sangue che si sentiva così?
E cosa più importante, l’aveva avvertita anche lui?
O forse era..

No, lui non era come Stefan. Lui non provava desideri inconfessabili per il suo fratellino.
Le loro mani erano vicine nel letto e Damon si arrischiò a sfiorare la sua.

Silenzio. Immobilità per un momento, poi la mano di Stefan si ritrasse.

Stefan si volse dall’altra parte e Damon sentì un lungo sospirare.
Restò in attesa per qualche minuto, poi, con l’aria che si tagliava come un coltello, uscì.

Damon aveva paura che scappasse, ma Stefan era solo fuori, all’aria aperta.
A prendere aria.

Damon avrebbe voluto raggiungerlo, fare come aveva fatto con Elena una volta.
La situazione era simile.
Sì, ma poi era finita con un bacio.

Damon sussultò. Stefan lo avrebbe baciato? Sarebbe stato in grado di spingersi fino a quel punto?
Desiderava avvicinarsi e scoprirlo ma..
No.
Lui non era Elena.
Non poteva farlo.



*

“Damon, ma che diavolo c’entra la scuola con i nostri ricordi! Tu sei fuori di testa!”

“Non siamo mai andati a scuola insieme, non potevamo, avevamo quattro anni di differenza!”
“E quindi??”

“Non abbiamo mai potuto fare scorribande scolastiche tra fratelli, sono sicuro che ti è mancato.”
“Neanche un po'!”

“Ti voglio bene anch’io, fratello. Dai, scendi dalla macchina.”
“Ma che scuola è questa?”

“Una qualunque. Non esiste più la nostra. Ricordi? L’hanno buttata giù.”
 
 
“Damon! Sono assolutamente certo di non aver mai rimpianto di non aver fatto un’orgia in uno spogliatoio di un campo da football.” Disse Stefan, entrando nello spogliatoio.

“Ma la festa è qui, fratello. avanti, divertiamoci!”
“Ma qui non si respira.”
“Voi due, venite qui.” disse Damon, indicando a due ragazze bionde di andare da loro.
“Le hai..soggiogate?” chiese Stefan allibito.
“Sì.”
“Una non era abbastanza?”

“Ma una è anche per me, avanti, mordila, Stefan.”
Stefan guardò gli altri che sembravano non aver sentito.”
“Li ho soggiogati tutti.”
“Continuo a pensare che non sei te stesso.”

“Non mi sono mai sentito così libero, invece, e neanche tu.”
Stefan gli lanciò un’occhiata.
Poi morse il polso della ragazza, ma in maniera sensuale.
Damon andò al collo della stessa ragazza e la morse.

Stefan alzò lo sguardo, sembrò titubante, poi morse il collo della ragazza all’altro lato.
 
 
 
*

Damon entrò nella doccia, buttandosi sotto il getto dell’acqua calda.
Quella “cosa” con lui,Stefan e la ragazza..sembrava tanto un’orgia.

Voleva quasi prendere Stefan e morderlo.
Ma come l’avrebbe giustificato?
Doveva darsi una calmata.

Sembrava un adolescente in piena crisi ormonale.
Cos’avrebbe detto Stefan se l’avesse scoperto?
Tutto questo..era colpa sua e di quello stupido diario.
I pensieri di Stefan lo influenzavano.

Lui non era arrapato. Non per suo fratello, cazzo.
“Damon?” quella voce lo fece agitare.
“Stefan? Sei dall’altra parte?” chiese Damon, al muro della doccia.
“Sì.” Ridacchiò Stefan.

“Oh, RIDI. Quindi tutto quello che faccio io, non è un fallimento totale.”
“A quanto pare, no.” disse Stefan in un sussurro.

Potè quasi percepire che Stefan aveva appoggiato una mano al muro.
Damon fece lo stesso.

“Sai..non deve essere per forza uno spargimento di sangue e basta..puoi anche divertirti in maniera tradizionale..con una ragazza..”
“Lo so..ma non voglio..”

Quella frase gli smosse qualcosa dentro ma decise di non indagare troppo oltre.
 
 
 
*

Quando finì la sua doccia, uscì dallo spogliatoio e trovò Stefan che gridava e gli incitava di muoversi e prendere una palla che aveva tra le mani. Un pallone da football.
“Questo mi sembra un dejavu.” Disse Damon.

“Riuscirai a prendermi,Damon?” gli chiese Stefan divertito.
Questo scaturì un ricordo in Damon.
 
“Non mi prenderete mai!!”
Katherine..


Damon lo guardò con un guizzo divertito e cominciò a rincorrerlo per il campo, Stefan correva di rimando, divertito, fino a quando Damon non lo agguantò per il braccio e caddero insieme.
Come già una volta.
Ma stavolta era diverso.

Stavolta Damon aveva circondato il collo di Stefan con un braccio il che poteva sembrare come un buffo abbraccio.

Il minore d’altrocanto non si spostava ne voleva farlo.
Non sembrava a disagio, ma sembrava stare BENE..”
“Damon..” disse Stefan sorridendo.

Sentì un tuffo al cuore a quel richiamo e quando Stefan allacciò gli occhi al suoi così dolcemente, Damon avvertì il cuore fare capriole d’acqua.

Da quanto tempo era che non lo guardava così?
Forse non aveva mai avuto quegli occhi con lui.
Forse raramente quando erano ancora umani.

“Lo so, Stefan..anch’io..” disse, girandosi di lato e rafforzando il braccio sul suo collo per tenerlo stretto a sé.

Poteva avvertire Stefan irrigidirsi appena, forse per il disagio o forse per l’imbarazzo.
E il suo cuore..
Era aumentato.

Damon si sentiva una vera schifezza.
Non dormì bene quella notte.
Odiava ingannarlo.






















Note dell'autrice: mi rendo conto che può sembrare una storia leggera, ma non era una storia complicata quella che avevo in mente, ma vi prometto che diventerà più intensa man mano. Finora non abbiamo letto i pensieri di Damon ma ci saranno nel prossimo capitolo.
Chiedo scusa se geograficamente non dico mai dove vanno, ma è un grosso problema per me la geografia, da sempre.
Sul fatto della scuola non sapevo se erano stati nella stessa scuola in cui andava Elena, ma essendo passati più di un secolo, non mi sembra realistico

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Capitolo 11
*** I pensieri di Damon su Stefan ***


Dopo esser tornati da quell’excursus scolastico, Damon non riusciva a dormire.
Continuava a pensare a quello che era successo.

Perché ho portato Stefan in quella scuola? in quello spogliatoio, anzi..

È stato a causa di quello che ho letto in quel diario?
Non avrei mai immaginato che Stefan mi stesse guardando quel giorno..
 
Conservava ricordi vaghissimi di quel ragazzo a cui aveva fatto un servizietto, non ricordava nemmeno il suo nome.
Solo che era bello e lui si sentiva così eccitato.
Come aveva fatto a non accorgersi della presenza di Stefan?
 
Stralci di quelle frasi lo tormentavano.
Caro diario, quando guardo Damon, mi sento così inutile.

Lui è bello, affascinante, 

avrei voluto eguagliarlo nella sua bellezza
 

Come aveva fatto a non rendersi conto di quello che provava Stefan quando lo guardava?
LUI si sentiva inutile davanti a lui?
Come era possibile?
Era stato il preferito di papà, sempre, il preferito dalle donne, da Katherine, anche da Elena, prima che diventasse una vampira.
Cosa poteva mai invidiargli?

Lui è bello, affascinante, 
Damon si mosse a disagio.

Voleva essere toccato da lui?
Questo pensiero lo infiammò sul viso.
 
Immaginò di trovarsi davanti a lui, di toccargli i fianchi, fasciati dai jeans, accarezzarlo per i fianchi, su e giù, su e giù. Immaginò di vederlo chiudere gli occhi, inarcarsi.
Continua ad accarezzarmi, Damon..
Continua..
Non fermarti…
Deglutì.
Davvero non aveva mai avuto nessuna avvisaglia.
 
Pensò a quando Stefan l’aveva costretto a trasformarsi.
Perché non poteva vivere senza di lui.
Una fitta di senso di colpa diventò così lacerante.
L’aveva lasciato. Lui lo amava e Damon lo aveva lasciato. L’aveva abbandonato.
Ma lo amava davvero o era solo una stupida sciocca fantasia giovanile?
Forse il vampirismo aveva portato via quella fantasia, forse Stefan neanche lo ricordava.
 
Cercò di comandare ai suoi ricordi di rimembrargli quello che provava invece LUI per Stefan.
Poteva il suo amore – casto – bastare a farlo sentire amato?
Era lungi da Damon giudicare, in passato aveva avuto relazioni con tantissima gente e molti avevano rapporti incestuosi, spesso avevano fatto orge insieme.
Ma lui, LUI cosa provava per Stefan?
 
Ricordò le sensazioni che aveva provato quando si era separato da Stefan.
Dolore, smarrimento, tormento, ma anche AMORE.
Frustrazione e dolore al pensiero che malgrado tutto non riusciva ad a odiare la persona che lo aveva trasformato.
Perché era lui. Era suo fratello.
Pensò al fatto che non era mai stato capace di gettarsi tutto alle spalle, davvero
Lui e Stefan si erano incontrati più volte, dopo l’evento del 1912.
Non riusciva a stargli lontano.
Pensò a quanto si era sentito umiliato e perso, quando Stefan aveva scelto degli ESTRANEI come famiglia, invece di lui.
Aveva UCCISO per questo.
E aveva UCCISO Lexi, la migliore amica di Stefan.
Aveva già capito che aveva dei sentimenti morbosi per lui, ma COME lui?
Se lo chiese, se lo chiese disperatamente, quasi come se il fatto che fossero ricambiati potesse farlo sentire meno in colpa.
 
 
Finì in un sogno.
Un sogno, no. Un…ricordo…
Era ancora il 1912 e Stefan era appena diventato lo squartatore.
No, stava per diventarlo!
“Stefan, fermati, fermati, basta, basta!!”
“Lasciami stare, Damon, lasciami.”
“Calmati.. Schhh..”
Lo abbracciò e Stefan si lasciò abbracciare, anzi lo strinse di più.
Poi all’improvviso Damon lo baciò.
Dopo un attimo di sorpresa, Stefan ricambiò, languidamente.
Il Damon del presente, poco più in là, assisteva con sgomento.
 
 
A quel punto ci fu un cambio di scena.
Si trovavano in un albergo e Stefan era NUDO.
Damon era ancora vestito con la camicia bianca aperta e sbottonata sul davanti, si chinava su di lui sul letto e gli lasciava una scia di baci roventi e sensuali sul petto e il minore si inarcava..
 


“Ohhh..”

Damon dovette maledirsi per aver esalato quel gemito a bassa voce, pregò che Stefan non lo avesse sentito, nell’altro letto.
Era in dormiveglia e ora aveva ricordato.
Sì, ai tempi aveva come fantasticato sul fatto di fermare Stefan e guarire la sua follia dal sangue, così.
Ma era nient’altro che una fantasia…
O forse no??
 
Si lasciò trasportare nuovamente dall’oblio della memoria.
 
Stefan che rifiutava di partire con lui.
Stefan che preferiva lo zio Zak e consorte.
La lontananza da Stefan era stata così agonizzante.
Aveva avuto grandi speranze quando era tornato da lui nel 1994.
Fantasticava sul stringerlo così forte fino quasi che i loro corpi potessero confondersi.
Desiderava stare con lui, averlo vicino, non perderlo mai più di vista.
Desiderava che non fossero mai più separati.

Ma poi Stefan l’aveva rifiutato, aveva ferito i suoi sentimenti. “Ho ucciso la tua amica Lexi perché dovevi essere tu li ad aiutarmi.”

Una delle rare volte che aveva espresso i suoi sentimenti e Stefan non aveva detto niente.
 
 
 
I ricordi che sembrano lame, fanno male, ma forse li cerco io..
 
Si riscosse di nuovo da quell’abisso di ricordi.
Stefan dormiva.
E lui si ritrovava con un’erezione dolorosa nei pantaloni.
No..no..no..perchè…?
 
Ma non poteva impedire alla sua mente di tornare a quella stalla dove Stefan lo aveva privato dell’anello solare. (vedi 6 x 4)
Immaginò che le cose fossero andate in maniera diversa.
 
 
Stavolta non aveva guardato Stefan allontanarsi con stizza, lasciandolo lì.
Stavolta con la velocità da vampiro, l’aveva afferrato e costretto a venire al buio, nella stalla.
 
“Tu sei MIO, non l’hai ancora capito???” gli diceva, mentre lo teneva contro il muro.
“Damon..!”
“Sei mio..soltanto mio. MIO.”
Poi Damon lo aveva baciato ed era un bacio bagnato, voglioso, bramoso.
Aveva preso a leccargli la lingua e le labbra con sensualità e quando l’aveva sentito gemere, si era eccitato ancora di più e gli aveva afferrato l’erezione sopra i pantaloni.
“Sì…così..Stefan. Dimostrami quanto mi vuoi. Avanti. FINALMENTE.” Gli diceva sul collo.
 
 
 
No basta!!
Tutto questo non era reale. Non lo era.
Non aveva mai provato tali cose, tali fantasie..
Eppure sapeva che non era vero. Che erano dei ricordi veri che aveva esorcizzato chissà per quale motivo.
Si trovava ancora a letto, con quella erezione dolorosa che continuava a pulsare.
 
Cos’avrebbe pensato Stefan se si fosse infilato nel suo letto in quel momento?
No, non poteva!
 
 
 
Uscì dal letto e si ficcò sotto la doccia, masturbandosi sotto il getto.
Immaginò di essere in quella stalla ancora e che Stefan prendeva la sua erezione ed era lui a masturbarlo.
Gemette.

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Capitolo 12
*** Il fiume ***


“Questo è….”
“Il fiume. Sì, vedo che lo ricordi, Stefan.” Disse Damon, scendendo dalla macchina.
Stefan si voltò verso di lui.

“Era qui che ti ho trovato, il giorno dopo che nostro padre ci ha ucciso.”
“Sì, esatto.”
“Perché siamo qui? È un ricordo brutto per me.”
Damon sorrise.

“Lo è perché io lo resi tale.”
Stefan lo fissò.
“Siediti vicino a me, Stefan.” Lo invitò.
“Va bene, ma non capisco.”

Damon si ricordò le pagine del diario che aveva sfogliato.
 


Quel giorno quando vidi Damon, così bello e vivo, davanti al fiume,
desideravo solo abbracciarlo e gioire insieme a lui.
Avrei voluto che anche lui ballasse assieme a me e ridesse e gioisse del fatto che fosse vivo.
Che fossimo vivi tutti e due, a dispetto di tutto.
Ma non lo fece.
 



“Quel giorno ero troppo preso dalla mia disperazione per il lutto per Katherine, troppo occupato a disperarmi della sua perdita, per gioire del fatto che eravamo vivi, malgrado quello che ci era accaduto, quando ti vidi sederti al mio fianco, a malapena ti degnai di uno sguardo, non riuscivo a capire che tu..”

“Che io?”
Damon si girò e tentennò, cercando le parole giuste.
“Che tu fossi felice del fatto che eravamo vivi e volevi festeggiare questo.”
Stefan abbassò lo sguardo.

“È..molto bello che tu ci stai pensando adesso a distanza di..più di un secolo?” e rise.
Rise anche Damon.
“Meglio tardi che mai, no? Che ne dici di festeggiare adesso, anche se in ritardo?”

Stefan corrugò le sopracciglia.
“Festeggiare il nostro vampirismo? Credevo la giudicassi una maledizione e volessi la cura, per invecchiare insieme ad Elena!”
Damon si bloccò, paralizzandosi. La cura. Elena. Sembrava si parlasse di un’altra vita e di un altro Damon ora.

“Io..beh, allora direi che festeggeremo il..ritorno alla vita. Che ne dici?” gli chiese Damon, con la maglia mezza sollevata sulle braccia.
 
Stefan aveva l’aria smarrita di chi non riconosceva più il ragazzo che aveva chiamato fratello fino a qualche giorno fa.

“Non riesco ancora a capire cosa ti succede, ma..oramai ho deciso che ti asseconderò.”
“Dai che piace anche a te.” Rise il corvino.

“Il revival attraverso le nostre tappe più dolorose della mia vita? Non particolarmente.” Ma anche Stefan stava scherzando. “Adesso che stai facendo? Non fa così caldo.”

“Cosa credi che intendessi quando ti ho detto di festeggiare? Di certo non pensavo al vino e a una cena a lume di candela.” Disse Damon cominciando a togliersi pantaloni e scarpe.
Stefan sbiancò.

“Ma che stai facendo. Rivestiti, Damon.”
“Non dirmi quello che devo fare.”
“È una follia. Possono vederti.”

“Andiamo, non passa mai nessuno.”
“DAMON!”
 
Damon corse scalciando nell’acqua e si immerse.
“Wowwww. Vieni anche tu, Stefan!”

“Puoi scordartelo. Tu sei pazzo!” disse Stefan che si era voltato dall’altra parte per non vederlo, quando aveva capito che si stava levando anche le mutande ed era rimasto voltato.
“Andiamo, non fare il timido! Se vuoi mi volto!”

“Non mi spoglierò nudo per fare un bagno nel fiume! Tu sei fuori di testa!”

“Quindi lascerai che faccia questa cosa da solo? Vuoi davvero che sia questo l’ultimo ricordo che hai di questo fiume o che sia invece quello che io avevo sperato?”
Stefan si voltò allibito.

“Io..beh..va bene. accidenti a te. Voltati.
 


Damon ridacchiò divertito voltandosi per voi voltarsi di nuovo quando avvertì che Stefan era entrato nell’acqua.
Stefan si lamentò subito.

“L’acqua è freddissima, maledizione a te.”
Damon rise.
“Sempre il solito lamentoso, Stefan.”

“Non voglio neanche immaginare a quanto sarebbe stata fredda se l’avessimo fatto a quei tempi.”
“Ricordi anche la stagione?”

“Tutto. Non credo siano cose che si possano dimenticare.”
 
Damon lo fissò. Un po' desolato.
“Che c’è?” chiese Stefan.
“Potevo rendere quel giorno migliore di quello che è stato.”

“Non pensarci più, oramai è andata e poi non si può certo dire che io fossi l’anima della festa, eh?” disse Stefan scherzando.
 
Fecero entrambi qualche giro del fiume, nuotando.

“Certo che questo posto non è cambiato. “ disse Stefan. “Comunque devo dartene atto, Damon. Non è stata un’idea così terribile. “
Damon si avvicinò ancora di più affiancandolo.

“Se vuoi, la puoi rendere ancora più piacevole.” Disse Damon.
Stefan lo fissò.
“Che cosa vuoi dire?”
Damon gli offrì il collo.

“Cosa? No. Non adesso e non qui.”
“Perché no?”
Stefan deglutì.
“Siamo nudi. Sei nudo.”

“ E allora? Mica dobbiamo fare sesso.” Rise Damon. “Devi solo mordermi il collo.”
 
Stefan era arrossito a quella frase e per un attimo sembrò combattuto.

Damon stesso si sentiva infiammato all’idea.
Si fece un po' più vicino.
“Allora? Mi sembri combattuto.” Sorrise.

“Ti sbagli.” Disse Stefan ma per un attimo i suoi occhi erano diventati rossi.

Scosse la testa. “Devi smetterla di provocarmi.” E lo schizzò in faccia, poi si lasciò scappare una risatina nervosa e si allontanò.
 
Ma guarda..il pesciolino scappa.. pensò Damon.

Era successo qualcosa poco prima. Una sensazione di elettricità così forte che si poteva quasi toccare con mano.

Quando gli occhi di Stefan erano diventati rossi, aveva assaporato così tanto l’idea di farsi mordere da lui, che gli era quasi sembrato di sentirlo davvero.
Ma poi l’illusione era svanita.
Stefan era scappato di nuovo.

Non puoi scappare per sempre, Stefan. Ti costringerò ad ammettere quello che provi per me.

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Capitolo 13
*** Il bacio! ***


“Stefan, che fai..mi stavo divertendo..” disse Damon ridacchiando, con la bottiglia di bourbon tra le mani.
“Sei ubriaco. E non sai quello che stai facendo. Quello era un uomo!” disse Stefan.

“Ma dai! Che intuito!” rise Damon.
Stefan lo fissò allibito e scioccato.
“Tu non sei gay, Damon!”
“E allora?” rise lui.

“E allora cosa? Allora adesso decidi che vuoi farti sodomizzare da uno sconosciuto anche se non sei gay, solo perché sei ubriaco?”
“E a te che cazzo te ne importa, eh?”
Per un attimo lo sguardo ferito di Stefan gli fece male.

Ma poi decise che non gli importava nulla.
Quel grandissimo ipocrita di Stefan.

L’aveva addirittura spiato quando erano ancora umani e ora fingeva di non sapere che andava con gli uomini?
Un lampo di dolore lo attraversò.
E se Stefan avesse davvero dimenticato quel ricordo?

Se l’avesse spazzato via come aveva fatto assieme ai sentimenti per lui?

D’un tratto quel pensiero gli si fece insopportabile.
“Che stai dicendo? Sei mio fratello, certo che mi importa di te.”
“Se ti importa, lasciami in pace.” Disse Damon.
“Che cosa???”
 


Damon tornò all’interno della discoteca e riprese a flirtare con il biondino, quando vide che Stefan gli si era avvicinato, prese a baciare il biondino con passione e voracità.
Gli sembrò quasi di percepire la sorpresa di Stefan, tangibile come l’aria.
“Damon, andiamo via.” gli sembrò che tremava la voce di Stefan.

Damon rise sulle labbra del biondino, vide il biondino spostarsi sorpreso.
“È il tuo ragazzo?”
“No, è mio fratello.” e rise.

Rise anche il biondino e ripresero a baciarsi.
“Vedo che non mi sono spiegato.” Ruggì Stefan e spinse in malo modo i due, lontani.

“Ehi. Che cazzo prende a tuo fratello?” disse il biondino.

“Non lo so. Lui è così, un po' nevrastenico.” Disse Damon ridacchiando.

“Mi dispiace di interrompere il vostro idillio ma io e mio fratello, dobbiamo parlare.” Disse Stefan.
 
 





*

Una volta fuori, Damon non smetteva di ridere e Stefan era sempre più incazzato.

“Cristo, sei davvero ubriaco marcio! La vuoi smettere di ridere prima che ti spacchi la faccia??”
“Non posso farne a meno, Stefan, sei tu che mi fai ridere.”
“IO invece sono disgustato.”

Damon lo fissò duramente. “Attento a quello che dici Stefan, non siamo più nel medioevo. Ti da tanto fastidio che io baci un uomo?”

“Fastidio? È OVVIO che sia sorpreso, Damon, ma non è nemmeno questo il punto. Elena?? Ti sei già dimenticato che riposa in una bara??”
“Lei mi ha detto di divertirmi. Non avrebbe voluto che mi rinchiudessi in convento a piangerla per i prossimi settant’anni.”
Stefan era rimasto con la bocca aperta.

“Questo..questo non è…d’accordo..facciamo finta di..di..accettare che tu ti diverta con altri..ma perché proprio adesso..con me presente?”
Damon rise.

“Non è colpa mia se ti scandalizzi facilmente, credevi mi sarei mantenuto casto solo perché stiamo facendo un viaggio insieme?”
Stefan strinse i pugni e fece per colpirlo ma Damon trattenne il pugno.

“A-ah, piano, fratellino, o dovrei pensare che qui qualcuno è geloso.”
“Che cazzo stai dicendo?”
Damon lo spinse contro il muro.

Perché non mi mordi ancora sul collo, Stefan? Magari così farai andare via un po' di rabbia repressa e tutta questa frustrazione.” Gli disse languido.
“Sei del tutto impazzito, lasciami andare.”

“No, Stefan, quello che non ci sta con la testa, sei tu, ultimamente. Bevi.”

“A-allontanati da me, prima che ti spacchi la faccia.”
“No, eh? Se non lo fai tu, lo farò io.”
“Cosa diav..”
 

Damon non gli lasciò il tempo di replicare che lo morse.
“AHHH.”

“Schhh..non posso soggiogarti, ma ti chiedo di non urlare, o qui qualcuno potrebbe pensare male.” gli sussurrò sul collo.
“D-Damon, lasciami andare..non voglio..”

“Non essere egoista, fratellino. Io te l’ho permesso, no?” gli sussurrò, strusciando le labbra lascivo sul suo collo. “È giunto il momento..di ricambiare il favore..” e così dicendo, succhiò piano il suo collo, sensuale.



“Ohh..” Stefan non voleva gemere ma con le labbra di Damon sul suo collo e le sue mani che lo accarezzavano dentro il giubbotto, si costrinse a farlo.
“Lasciati andare..lo renderò piacevole..”

Stefan prese ad ansimare più forte, soprattutto quando Damon infilò una gamba in mezzo alle sue, stringendosi di più contro il suo corpo.
“Non voglio..” ansimò.
“Il tuo corpo dice il contrario.”

Damon aveva preso ad accarezzargli le gambe con sensualità e Stefan si lasciò andare, scivolando contro il muro, con la bocca aperta, mentre Damon, succhiava il suo sangue sensualmente, dolcemente.

“Ohhhh..Damon..Damon..” con le mani gli afferrò le ciocche corvine e lo costrinse a guardarlo in faccia, gli prese il viso tra le mani e unì le labbra alle sue, assaporando il suo stesso sangue.
 
Il bacio divenne subito vorace, Damon prese subito il controllo del bacio, baciandolo come se volesse mangiarlo e unendo le loro lingue come se fossero diventate una cosa sola.

Il sapore di Stefan era strepitoso. Lo mandava in estasi e gli faceva girare la testa.
Si baciarono fino a quando non ebbero più fiato, poi Stefan lo spinse in malo modo.

“Mio dio, cos’abbiamo fatto.”
“Evidentemente qualcosa che volevi anche tu, Stefan.”
Stefan lo guardò con orrore crescente.

“È stato tutto un tuo piano, non è vero? Fin dall’inizio di questo viaggio..il tuo comportamento così strano..lo scopo del viaggio..”
“Cosa? No!” ma dentro di sé, Damon sapeva che non era vero.

“Oh mio dio! Elena! Hai fatto tutto questo per distrarti dal dolore per Elena!”

“COSA? MA CHE DIAVOLO DICI?”

“Come hai potuto usarmi in modo così meschino???”
“Stefan, di tutte le tue stronzate…questa è…”
Ma Stefan, in piedi davanti a lui, lo avvertì con un dito puntato contro.

“Damon, ti ho appena baciato, ma rischi seriamente che adesso ti prenda a pugni quindi smettila di – NEGARE.”
“Stefan, ti prego, ascoltami, hai frainteso tutto..”

“Davvero?” disse Stefan ridendo al vuoto. “Questa..questa follia finisce qua.”
“No.”
“Sì!!”
“NOOO!”
“DAMON!”

Damon lo attirò tra le sue labbra e lo baciò ancora, il bacio divenne di nuovo vorace e bagnato.

“Tutto questo è sbagliato..” mugolò Stefan, attaccato al suo corpo.
“Sono d’accordo. Dovremmo andare in un posto più tranquillo.” Disse Damon.

“Damon. Basta. Damon, basta!
Stefan riuscì a staccarsi a fatica dalle sue labbra.
“Stefan..”

“Non dire più niente. Andiamo via, ti prego.”

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Capitolo 14
*** Non ho mai detto che sia facile amarmi ***


Damon era riuscito a tornare incredibilmente nell’albergo in cui lui e Stefan soggiornavano.
Temeva che Stefan lo avrebbe cacciato via, che non gli avrebbe permesso di tornare a dormire lì, nella stessa stanza con lui, ma invece Stefan sembrava dormire.
Certo, non poteva esserne sicuro, visto che era entrato nell’albergo alle DUE DI NOTTE e l’aveva trovato a soqquadro.

Quando si era risvegliato verso le quattro, l’aveva fatto solo per alcuni secondi, il tempo necessario a intravedere che Stefan dormiva nell’altro letto.

Non aveva avuto tempo di chiedersi se Stefan avesse trovato il diario.
Era l’ultima delle sue preoccupazioni.
Fu uno sbaglio.
 
 
 
 
*

Il ritorno alla realtà, fu brutto e violento.
Il sole gli accecava gli occhi.
Ringraziò ancora mentalmente, l’anello diurno.

Poi, vide Stefan attaccato al termosifone con le braccia conserte.
Aveva un pallore mortale sul viso.
Gli occhi segnati da un’infelicità senza fondo.
Si odiò pensando che era colpa sua, quell’infelicità.

“Stefan..io..noi..”
“Buongiorno, sorgi e splendi, raggio di sole.”
“Dobbiamo parlare..”
“Tu dici?”

E dicendo così, tirò fuori il fatidico diario da dietro alla schiena.
Damon si sentì svenire nel vederlo tra le mani di Stefan.
“Stefan, io…posso spiegare..”
“Ma davvero?”

Glielo gettò sullo stomaco, colpendolo in pieno.
Damon gemette.
“Stefan..”

“Lo vuoi tanto? È tutto TUO, tutto tuo, questa lunga serie di porcherie.”
“Stefan, non fare così..sei ferito..ma non è così che..”
“Ferito? Ti sbagli, io sono DISGUSTATO.”

“Non è stata colpa mia..io ho trovato questo diario..che dovevo fare, ignorarlo?”
Stefan ruggì e a Damon fece davvero paura in quel momento, agguantò Damon per la maglia e lo buttò dall’altra parte della stanza.
 
“Quel diario era protetto da un incantesimo!! Non avresti mai potuto leggerlo se non avessi cercato in ogni modo di spezzarlo!!”

“E non lo nego..ma..Stefan..ero preoccupato..poteva essere qualunque cosa..appartenere a chiunque e io..”
“La data recava il numero del 1800, hai letto tutti i miei diari e si trovava nella NOSTRA SOFFITTA! SAPEVI CHE FOSSE MIO!”

“Stefan..”
“Lo sapevi e non ti sei fermato.”
“Io avevo il diritto di sapere queste cose.”

“Tu non hai NESSUN DIRITTO SULLA MIA VITAAAA!”
Damon si alzò con rabbia.

“Era da me che volevi farti scopare quindi ho ogni diritto di ficcare il naso non credi??”
Un pugno.
“Credi che picchiarmi possa farmi dimenticare quello che ho letto? Sei un ingenuo.”

Perché mi stai facendo questo?? È un diario vecchio di un secolo, le persone normali cambiano i propri PENSIERI da oggi a domani e qui è passato un secolo, DAMON! Una persona normale avrebbe capito questo e non si sarebbe fissato su..”

“Su cosa? Su un’improbabile, quanto incredibile cotta per il sottoscritto? Si, Stefan, sai perché mi sono fissato così? Perché volevo CAPIRE! E non ci riuscivo. Non riuscivo a credere che fosse VERO.”
Pausa.
“Ma non perché sei mio fratello, ero incredulo che tu potessi AMARMI, perché io sono..sono Damon, no? Nessuno mi ama. Katherine non l’ha fatto..Elena l’ha fatto solo dopo che è diventata una vampira.”
“Non capisco dove vuoi arrivare.”

“No? Te lo spiego subito, io volevo capire se tu..se QUESTI” e gli strappò il diario tra le mani. “SENTIMENTI, facessero parte di te, solo quando eravamo umani.”
Stefan rise.
“Avrei dovuto essere innamorato di te da più di 150 anni? Ma ti ascolti? È..è pazzesco..”

“Davvero? Io l’ho fatto con Katherine..”
Stefan sembrò d’un tratto arrabbiato.
“Non eri..innamorato di lei..era un’ossessione..un’infatuazione..”
“Ma guarda..mi sembri geloso adesso.”
“SMETTILA.”

“Ma d’altronde era chiaro, no? Mi amavi prima..poi quando siamo diventati vampiri..eri troppo disgustato da me, per amarmi ancora..troppo disgustato da quello che ero diventato..CHE TU MI HAI FATTO DIVENTARE!!”

“Torniamo su questo discorso, dunque. Avevi detto che mi avevi perdonato.”
Damon rise.
“Continui a evitare di rispondere.”

“Perché sto perdendo il segno e la cosa se non l’hai ancora notato, mi imbarazza alquanto doverne continuare a discutere. E non avremmo mai dovuto iniziare a farlo! Damon, stiamo parlando di qualcosa che provavo quando ero ancora umano!!! Hai idea di quanto mi imbarazzi parlarne ora, con te davanti?? Con MIO FRATELLO!!”

“Quindi non provi più per me questi sentimenti..”
“Cosa?? NO! CERTO CHE NO! Te ne saresti accorto se fosse stato così.”
Damon annui in silenzio.

“Questo è tutto sbagliato e tu non avresti mai dovuto ficcare il naso..ho lasciato perdere tutte le volte che hai ficcato il naso nei miei diari ma questo, Damon..tu non ti rendi conto di quanto è grave..”
Damon si avvicinò, costringendolo ad arretrare fino al muro.

“Se non provi più questo per me, perché mi hai baciato?”
“Cosa?? Di cosa stai parlando..io non ti ho baciato!” negò Stefan.
Damon lo guardò allibito.

“Soffri di alzheimer o di demenza senile del vampiro? È accaduto ieri, Stefan!”
Stefan lo fissò orripilato.

“Cosa?? Vuoi davvero paragonare un..un bacio affettuoso che ti ho dato perché in quel momento ero..come dire..ipnotizzato e drogato dal tuo morso, con un bacio VERO?”

Damon lo fissò allibito, si voltò e poi gli diede un pugno che gli fece girare la mascella.
“Questo..non avresti dovuto farlo..”
 
Si scatenò una lotta ben presto tra i due fratelli e rovesciarono due sedie e la scrivania ai lati.

Continuarono a prendersi a pugni, fino a che, Damon, atterrando Stefan sul pavimento, entrambi con la faccia coperta di sangue, lo baciò con la faccia a terra.
“Mmm..mmm..”

Stefan lottò per liberarsi ma Damon gli tenne ferme le mani.
Fu allora che Stefan si lasciò andare e rispose languido al bacio.
 
Si baciarono a lungo, con passione, poi Stefan si lasciò andare a una dichiarazione sentita.
“Ti amo, Damon..ti ho sempre amato..”

Damon lo fissò a bocca aperta, lo stupore e la gioia sul suo viso.
Gli accarezzò il viso.
“Anch’io..anch’io..fratellino..”
“Da quanto?”

E questo spezzò l’incantesimo.
“Che cosa?”
“È una domanda semplice. Da quanto? Da quando eravamo umani? O da quando siamo diventati vampiri? Da quanto?”
Damon si alzò, senza rispondere.
“DAMON!”

“Non lo so, non lo so, maledizione, Stefan!! È così importante?”
“Sì, maledizione,sì! Non è possibile che rispondi anch’io e non sai da quanto.”

Damon fece un gesto con la mano come a dire di lasciar perdere e si voltò.


“Maledizione, Damon, ti ho aperto il mio cuore e provo un imbarazzo e una vergogna terribile! Ho il diritto di avere una risposta!!”
“NON LO SO, VA BENE??”
Stefan rise.

“Quindi..da quando hai scoperto questo diario?”
“Io..sì..probabilmente è così.”
 
Stefan annuì, poi prese il suo borsone e fece per raggiungere la porta.

“Stefan, ma che cosa fai, aspetta, che cazzo di differenza fa, io..” disse cercando di bloccargli il braccio.
Stefan si divincolò con rabbia.
“Tu non mi ami, Damon.”

“Cosa? Pensi che potrei dire una cosa del genere così, solo per farti contento? Stiamo parlando di qualcosa di PROIBITO, non di un gioco.”

“Me ne rendo conto, ma l’AMORE, Damon, non nasce dall’oggi al domani, in merito a una scoperta, se dici che mi ami solo per quello che hai letto..non è amore, ma..non so neanche cosa..”

“Quindi..millenni di romanticismo gettati nel cassonetto solo perché il grande Stefan dice che non è vero amore se lo scopri in ritardo. Vallo a dire a tutti i bestseller e film d’amore che hanno fatto la storia. Li faresti fallire tutti. “

“Senti, non so cosa sia l’amore, ma di certo non scopri di amare qualcuno, dalle pagine di uno..stupido diario..”

“Ma dai.Che bello farmi dare lezioni di amare sinceramente qualcuno quando tu sei riuscito  a nascondermi una cosa di una tale portata per ben 150 anni. Come fai ad amare qualcuno in silenzio per tutto questo tempo, fratellino? Sei certo TU di amarmi davvero e che non sia un solo capriccio per te?”

Stefan cercò di colpirlo ma Damon fu più veloce e gli prese le mani e gliele tenne ferme dietro la schiena.
“Sei sicuro che non sono solo un capriccio per te?” gli sussurrò all'orecchio

“L’hai detto tu stesso, Damon. Non è semplice amarti.”
E dicendo così, se ne andò, lasciandolo solo.

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Capitolo 15
*** La verità su Lexi ***


Damon si stava ubriacando in una cittadina sperduta, pensando ancora a suo fratello.
Erano passate due settimane ormai, ma il dolore non voleva saperne di cessare.
Forse avrebbe dovuto spegnere i sentimenti. Forse solo così…
Damon!” disse una voce piuttosto arrabbiata.

“Mmm..Enzo?”

Damon si sentiva già distrutto e alla visione del suo amico, cadde dallo sgabello davanti al bancone e cadde tra le sue braccia.

“Ufff..coraggio, amico, pesi un sacco. Ma tu guarda.” Disse Enzo.
 
 
 
*

“Noooo. Stai mentendo!” si lamentava Damon nel letto dell'albergo.
“Ti assicuro di no, Damon!”
“No, no, no, lo avrei saputo se..se io..avessi amato Stefan da sempre. È una BUGIA!!”

“Amavi tuo fratello fin da quando eravate UMANI e hai chiesto a Katherine di soggiogarti per fartelo dimenticare, ma la compulsione è andata via, quando sei diventato un vampiro. Da quel momento hai odiato Stefan, perché facendoti diventare un vampiro, aveva risvegliato i tuoi sentimenti per lui e ti ha legato a lui per sempre, per l’eternità, senza poterlo mai avere.”

“Ma cos’è, una favoletta? Per favore! Io ero innamorato di Katherine!”

“Forse a modo tuo, la amavi, perché ti ha fatto dimenticare lui. Da allora era diventata lei il tuo unico amore, ma poi lei se n’è andata e ti sei aggrappato a lei, per dimenticarti di lui. Pensaci, Damon, perché mai una volta svanito il tuo amore per Katherine, ti sei aggrappato guarda caso alla sua doppelgangher, Elena?”

“Io amo davvero Elena..o almeno..la amavo..”

“Non discuto che sei finito per innamorarti davvero di lei alla fine, si possono amare più persone nella nostra vita..”
“Ma tu..come diavolo fai a saper tutte queste cose? Chi diavolo te le ha raccontate??”

“Lexi.”

Damon sgranò gli occhi. Questa non se l’aspettava.

Lexi?? No!! Lei no!! E poi, quante cazzo di persone sapevano del mio amore per Stefan??”

“Non me l’ha detto lei personalmente, ma..l’abbiamo scoperto, in un suo diario..”
“CHE COOSA?”

“Ascoltami, facciamo un passo indietro. Ti ricordi che hai ucciso Lexi, la migliore amica di Stefan..”
“Come potrei scordarlo!”
“Perché l’hai fatto?”
Damon rimase zitto.

“Perché mi faceva sentire in colpa.”

“No, Damon, tu l’hai uccisa perché la odiavi. Fin dal momento in cui l’hai lasciata intrappolata da sola su un tetto, la odiavi già, ma perché?”
“Cercava di restituirmi i sentimenti.”

“Perché si sentiva in colpa, non è vero? Ma non hai mai pensato che..si sentiva in colpa anche per altro, non solo perché ti aveva impedito di andare con Stefan?”
Damon fissò lo sguardo nel vuoto.
 
E d’un tratto ricordò.

Lexi che, con l’aiuto di una strega, diceva a Damon di spegnere i suoi sentimenti per Stefan.
Il vuoto che ne era scaturito. La rabbia. Il dolore. Il vuoto.

“Io..no..NOOOOOOOOOOO!” disse Damon, crollando a terra, tenendosi la testa tra le mani.
“Damon..”

“No, va viaaaa!” disse Damon,scacciandogli la mano.
“Damon..” disse inginocchiandosi.

“Non è possibile..non è possibile che lei mi abbia fatto dimenticare i miei sentimenti..”

Ma all’improvviso mille flash gli apparvero in mezzo agli occhi.
Tutte le volte che aveva pensato a Stefan con struggimento.
Tutte le volte che aveva sofferto pensando che era una cosa malata e senza futuro.
 
“Ma io poi l’ho uccisa..”

“Esatto, Damon, esatto, e sai perché? Perché anche se non potevi ricordare cos’aveva fatto Lexi, tu la odiavi per averlo fatto. Inconsciamente lo sapevi.”
“Ma con la sua morte, sarebbe dovuta svanire la compulsione. Anzi, un vampiro normale non avrebbe proprio potuto soggiogarmi!”

“Ma non era stata Lexi ad agire, lei si era servita di una strega!”
“Io..questa storia non ha senso..”
Damon continuava a tenersi lo stomaco e la testa in crisi.
 

Dalla porta entrò poi Stefan.
“Damon!!”
“S-Stefan..”

“Oh, Damon, perdonami. Solo quando Enzo mi ha detto tutto, ho capito. È stata Lexi. Era innamorata di me, lei..mi voleva tutta per sé.” Gli disse accarezzandogli la guancia.
“Stefan..io non capisco..”

“Non importa, non importa. Ora l’incantesimo è spezzato.” Disse dandogli un dolce bacio sulle labbra.
Enzo sorrise. Alla fine loro avevano avuto il loro lieto fine.
 

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Capitolo 16
*** Enzo e Lexi ***


“Come mai mi hai fatto chiamare fino qui a Parigi?” chiese Enzo a una biondissima Lexi.
“Sono condannata, Enzo..” disse lei, sistemandosi una ciocca di capelli.

“Cosa? Stai scherzando? Sei un vampiro!”
“Un vampiro che ha fatto una cosa terribile.”
Enzo si era fermato.

“I vampiri FANNO cose terribili, cosa potrai mai aver fatto di tanto sconvolgente? Hai sterminato un orfanatrofio?”

“Ho fatto un incantesimo per annullare l’amore di qualcuno per un’altra persona.”

Silenzio.

“Okay..questo sì che è davvero terribile. CRUDELE, anzi." "Grazie Enzo, sei di molto aiuto." "Immagino tu l’abbia fatto con il soggiogamento..quindi immagino si tratti di esseri umani.”
“No, era un vampiro.”
La confusione di Enzo crebbe.

“Un vampiro non può soggiogarne un altro.”
“No, ma una strega può farlo..”

“Okkk..ti sei servita dell’aiuto di una strega..ma perché?? E perché mi stai raccontando questa cosa? Cosa ha a che fare con te? Ti sei innamorata di questo vampiro e ora nutri dei sensi di  colpa? La strega vuole fartela pagare? Ho sentito che la magia ha sempre un costo..”

“Io..qualcosa di quello che hai detto, è giusto.ma non del tutto..io..sì, sono innamorata di un vampiro, ma non del vampiro a cui ho fatto fare l’ incantesimo, sono innamorata dell’altro!”

“Ohhh..capisco..un triangolo amoroso! Non potevi sopportare che la tua cotta stesse con l’altro e adesso hai i sensi di colpa. Non puoi rimettere tutto com’era prima?  Basterebbe dire la verità, no?”

“Non capisci, Enzo. Cerco di essere più chiara. Io sono innamorata di questo vampiro, ma a prescindere dei miei sentimenti,LUI non può sapere che quest’altro vampiro prova dei sentimenti per lui!”
“Perché? Perché è etero? Capirà! Quando sei vampiro..”

“Lui..non è la persona giusta per lui. Lo so. È pericoloso. Ma il punto è che.. quando è stata effettuato l’incantesimo, la strega mi ha avvertito che non bisogna giocare con la natura. Se abbiamo cercato di manipolare qualcosa di AUTENTICO, la natura avrebbe trovato il modo di farcela pagare.”
“Ti seguo sempre meno..”
“La strega che ha effettuato l’incantesimo, sta morendo, Enzo! È la punizione per gli spiriti per aver cercato di distruggere un amore autentico!”

Per la miseria!”

“E neanche io sono al sicuro, certo, adesso credo di stare bene, ma..a quanto pare, l’anima di D..di questo vampiro, si è come ribellata a quello che gli è stato fatto, l’ingiustizia di quello che ha subito, si è ritorta contro di lei! “
“Ma quindi lui l’ha scoperto?”

“No, ma a quanto pare le anime possono percepire qualcosa anche se non lo sanno. Insomma, tutto questo per dirti che se l’anima di questo vampiro e gli spiriti, l’hanno fatta pagare a lei, cosa credi possano fare a chi è venuta questa fantastica idea?”
Enzo rimase zitto.

“Questa storia è assurda..”

“Lui lo saprà. Lo scoprirà. Magari non a livello cosciente, ma il suo inconscio mi farà odiare da lui e potrebbe decidere di farmi del male. Enzo, io non voglio morire. Sono pentita.”
 
Cominciò a piangere.

“Ehi, ehi, Lexi. Avanti, tirati su, ci stanno guardando.”
Lexi si tirò su.
“LUI come sta dopo questo incantesimo? Voglio dire, è come prima o gli è stato fatto qualcosa di visibile?”

“Lui..ha spento i sentimenti.”
Enzo aggrottò le sopracciglia.

“Era l’unico modo per far si che l’incantesimo riuscisse. Tutti i suoi sentimenti erano per questa persona, l’unico modo per riuscire a sopprimerli, era..farglieli spegnere tutti..e ora il sangue di decine e centinaia di vittime che avrà massacrato..sono sulle mie mani..”

Enzo ci pensò un po' su.
“Ok, allora se ha spento i sentimenti, puoi..cercare di riaccenderli.”
“Cosa?”

“Sì, è l’unico modo, se riaccende i sentimenti, si ricorderà il suo amore per questo tizio, e non rischierai più che ti uccida nel sonno.” Ridacchiò.

“Enzo, è una cosa seria!”
“E io ti sto rispondendo seriamente.”

“Questo tipo..è pericoloso per il ragazzo che amo! E anche ammettendo che funzionasse, che ci riuscissi, chi ti dice che si lascerebbe avvicinare da me?”

“Dovrai solo trovare una scusa credibile, tipo che ti ha mandato il ragazzo che tanto ama.”
 
 


“Il fatto è che davvero Lexi è venuta da me, dicendo di voler aiutare Damon.” Disse Stefan. “Diceva che voleva aiutare lui, come aveva aiutato me.”

“E questo l’ha fatto prima o dopo essere andata a letto con te?” chiese Damon arrabbiato.

“Damon, non siamo MAI andati a letto assieme. Lei mi confessò i suoi sentimenti per me, ma..è stato molto tempo prima, che mi dicesse che voleva aiutarti.”

“Probabilmente avevano già chiarito la questione della friendzone quando lei è venuta da me a chiedermi aiuto.” Disse Enzo.

“Quindi se è venuta da me a rompermi le scatole per raccendermi i sentimenti, è stata colpa tua.” Disse Damon, guardandolo storto.

“Ehi, io non potevo sapere che eri tu! E poi all’epoca non ti conoscevo nemmeno!”
“Devo crederti?” disse Damon.

“Ok, andiamo avanti, abbiamo ricostruito un solo pezzo della storia. Il punto è che tu poi ti sei rivoltato lo stesso contro di lei, l’hai lasciata sul tetto da sola, quindi il piano non ha funzionato.” disse Stefan.

“Ha funzionato, ma non come voleva lei.” Disse Damon, ricordando. “È riuscita a riaccendere i sentimenti, ma la mia rabbia nei suoi confronti, non era svanita.”
“Perché scopristi cosa aveva fatto?” chiese Stefan.

“No! Non l’avevo capito, ma provavo una rabbia cieca nei suoi confronti! La odiavo immensamente!”

“E qui arriviamo alla seconda parte della storia, dovete sapere che io ho contattato la strega in questione, che è morta da molti anni, ho fatto un rituale e mi ha detto delle cose interessanti.” disse Enzo.
 
 
Enzo ricordò del rituale che aveva fatto per invocare lo spirito della strega morta.  
 
"Ricordo bene l’incantesimo che feci ai danni del ragazzo moro innamorato di suo fratello..

Esistono delle leggi in natura..che non si può soffocare il vero amore..

Le streghe che ci provano, pagano con la vita..
Ma io non sapevo..non potevo immaginare che un amore dove un fratello fosse innamorato dell’altro, fosse amore VERO..sono stata una sciocca..ma oramai il danno era fatto..”
 
“Quello che non capisco è questo. Perché Damon non ha ricordato tutto? Con la tua morte sarebbe dovuta andare via anche la compulsione.”

“Perché per far funzionare la compulsione, lui ha dovuto spegnere i sentimenti e assieme a quelli, ha dimenticato anche di essere stato innamorato di suo fratello..o di esserlo ancora..è raro ma nel caso di un forte dolore e tormento per un amore non corrisposto..può succedere.”

“Sì, ma insisto, con la tua morte..e con la morte di Lexi, avrebbe dovuto ricordare!”
“Non se lui non lo vuole. Inconsciamente lui non vuole ricordare, perché ha sofferto troppo. Solo essere ricambiato dall’uomo che lui ha amato, può spezzare l’incantesimo.”
 



“La cosa che non mi è tanto chiara, Damon, è perché quest’odio profondo per Lexi. Voglio dire, ok, ha fatto l’incantesimo, ma poi sei stato tu a voler, anche se inconsciamente, non ricordare.” disse Stefan.

“Ma tutto questo non sarebbe MAI accaduto, se lei non si fosse messa in mezzo. È stata colpa SUA. E comunque l’incantesimo durava ancora, in un modo molto contorto.” Disse Damon.
“Per questo l’hai uccisa poi?”

“Per lungo tempo ho creduto di averla uccisa perché desideravo che ci fosse lei al posto tuo, per farmi riacquistare la mia umanità, invece la verità era un’altra.” Disse Damon.
“L’anima di Damon, nel profondo, poteva riconoscere in Lexi, l’artefice della sua sofferenza, cosa che l'ha portato ad odiarla, assieme alla gelosia per te, in fondo una cosa simile, l’ha fatta anche con me.”
Damon si voltò verso Enzo.
“Di cosa diavolo parli?”

Enzo sorrise, preparandosi a nuove rivelazioni.
“Io e Lexi eravamo soci nella fabbricazione di questi diari magici”.

“Che cooooosa???”

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Capitolo 17
*** Il ruolo di Enzo ***


Avviso: chiedo scusa a tutti x il capitolo corto. La lettura delle ff mi sta portando via molto tempo, ma spero di rifarmi. Scusate anche per i titoli penosi





“Io e Lexi avevamo trovato il modo di fabbricare questi diari, verso cui si poteva scrivere tutto quello che si voleva, celando il contenuto a tutti, incantesimo che si poteva distruggere solo grazie a una strega. Ci piaceva lavorare a quel progetto. Erano tempi spensierati, eravamo soci e avevamo questo negozietto carino. Ma si sa, tutte le cose belle finiscono prima o poi.” Diceva Enzo.

“Io però non ricordo di averlo comprato da Lexi.” Disse Stefan.

“Beh, ai tempi avevamo diversi commessi e commesse, non eravamo i soli, diciamo che ci occupavamo di più della fabbricazione, non eravamo sempre al negozio.” Disse Enzo.

“Il punto è che ad un certo punto, come tutti i sogni, anche quello svanì, avevamo urgenza di allontanarci, temevamo di essere stati scoperti come vampiri e abbandonammo la città. Ognuno si fece la propria vita e non ci pensammo più.” disse Enzo.

“Ma perché hai detto che ad un certo punto io mi sono comportato in modo simile CON TE?” insistette Damon. “Io non ti ho MAI odiato o trattato male. Eravamo amici!”

“Ne sei davvero sicuro, Damon? Sì, magari non mi hai odiato a livello cosciente, in te stava per prevalere un inizio di amicizia quando ci siamo conosciuti, ma l’amore per Stefan era più forte. Sbaglio o mi hai abbandonato, quando sei scappato dall’organizzazione che faceva esperimenti sui noi vampiri?”
Damon lo guardò allibito.

“Ti sbagli. IO NON VOLEVO! Ho avuto sensi di colpa per anni per averti lasciato, io non..”

“La mia amicizia non poteva competere con il tuo amore per Stefan, lo sai. Anche a livello inconscio, tu hai riconosciuto in me, il secondo responsabile della tua infelicità. Colui che aveva contribuito, anche se all’epoca non potevo saperlo, a incoraggiare Stefan a nasconderti i suoi sentimenti, celando tutto in un diario magic..”

“BUGIE!!” gridò Damon, lasciando la stanza, scappando.

“Scusatemi.” Disse Stefan gettando un’occhiata di scuse a tutti, per poi raggiungere suo fratello fuori la stanza.

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Capitolo 18
*** Quando Enzo ha capito e fatto i collegamenti ***


“Damon, Damon!” lo chiamò Stefan rincorrendolo.
“Lasciami in pace, Stefan, va via!” disse Damon, aggrappandosi alla ringhiera della scala.

“No! Non intendo farlo, questa volta no, Damon!”
Damon si voltò verso di lui, il viso pieno di dolore.

“Sono patetico. Guarda cos’ho combinato. Tutto questo macello..è stata colpa mia. Sono patetico! Come puoi ancora guardarmi??”
Sul viso di Stefan però c’era un sorriso luminoso come un faro. Gli prese la faccia tra le mani e lo guardò.

“Hai idea di quanto ho atteso prima di avere una dichiarazione d’amore tanto potente da te, Damon? Hai idea di quanto io l’abbia voluto? Quindi, scusami, Damon, ma hai fatto il fratello egoista per tanti anni,posso farlo io adesso? E dirti quanto tu mi abbia reso felice con tutte queste scoperte, che dimostrano a me quanto tu in realtà mi amavi?”

“Ma Stefan, io..ho ucciso la tua migliore amica..”
“Lei ti ha già perdonato. E anch’io.”

Dicendo così lo baciò dolcemente, Damon sorrise tra le sue labbra e lo attirò a sé baciandolo più profondamente.
 
 
 
 
*

PRIMA….

“Stefan! Non ascolti Caroline, non ascolti Alaric, non ascolti Bonnie, non telefoni, NON CHIAMI! Stavolta non puoi più scappare!” gridava Enzo fuori dalla porta.

“Vattene, Enzo! Non voglio parlare con nessuno!” disse Stefan da dentro la casa.

“Posso sentire che ti sei accasciato contro la porta, lo sai? Sono un vampiro, Stefan.”disse Enzo, appoggiando la testa alla porta.

Stefan strinse gli occhi cercando di frenare il pianto.

“Senti, posso capirlo. Hai un problema con Damon e non vuoi parlare con nessuno di noi. Non vuoi parlarne con Caroline perché vi siete lasciati, non vuoi parlarne con Bonnie..perchè chiaramente è l’amica di Damon! Con Elena non puoi parlarne, quindi parlerai con me.”

“Non posso, Enzo.”

“Non è necessario che io sappia tutti i dettagli, ma qualcosina per capire meglio la situazione.”

Fortunatamente Stefan si lasciò convincere e gli aprì.

“E va bene. Damon ha letto un diario. Il mio. “

“Cosa?? Tutto qui? Voglio dire, non li ha letti praticamente tutti?”
 
Stefan si accasciò stancamente sul divano.

“Quello in particolare non avrebbe dovuto leggerlo.”
“Perché? Hai compiuto trenta massacri di bambini?”

Stefan sbuffò. “Dicevo delle cose..che non..avrebbero dovuto rimanere private.”
Enzo lo fissò.

“Stefan..qualsiasi cosa fosse, non credo che a Damon importi davvero..”

“Sì, invece. E la cosa peggiore è che non me l’ha nemmeno detto che l’aveva letto, ma l’ho scoperto!”

“Tipico di Damon. Ma cosa c’era scritto di tanto grave?”

“Io..non so se posso dirtelo..”

“Avanti, Stefan, abbiamo fatto trenta, facciamo trentuno.”

“Devi giurarmi solennemente che non uscirà da questa stanza.”
“Lo giuro, lo giuro!”
“Io..parlavo di lui.”

Enzo lo fissò.
“Tutto qui?”
“Io..si.”
“Che dicevi?”

“Io..non posso. Non..chiedermelo.”

“Senti, nella vostra lunga vita da vampiri ve ne siete fatti e dette di tutti i colori, vedrai che ti perdonerà, non è la fine del mondo.”

“NO..io..è ..sono cose che un FRATELLO..non dovrebbe mai dire..” si passò una mano sulla faccia.
“Avanti, Stefan, non possono essere tanto brutte “ ma un sospetto gli stava affacciando nella mente.

“Tu non capisci..non..non sono brutte..anzi..”
Silenzio.
“In quel diario..gli ho detto..quello che provo e sento per lui..”

Stefan non lo stava più guardando.
“E lui come l’ha presa?”
“B-bene..lui dice bene..ma io..non so..ho paura che menta..”

“Se non sono cose brutte..sono cose..belle, giusto? Provi un affetto profondo per tuo fratello, Stefan, è una cosa bellissima.”
Stefan scoppiò a piangere e si tenne la faccia tra le mani.


“Stefan, Stefan, ehi, non piangere.” Disse Enzo inginocchiandosi davanti a lui e tirandogli via la faccia tra le mani.

“Stefan, io sono amico di Damon, quindi se tu soffri per lui, sto male anche io. Dimmi cosa..aspetta..”
 
Si alzò in piedi e lo guardò con stupore.

“Sei innamorato di tuo fratello. Sei innamorato di Damon.”

Stefan prese a piangere e singhiozzare più forte, con la testa sul divano.

“Stefan, ehi, ehi, Stefan, ascoltami. Ascoltami!” gli disse, togliendogli le mani dalla faccia.
“Forse non è così grave.”

“Come puoi dirlo??Sono innamorato di mio fratello!! Come può essere una cosa sana??”
“Damon ti ha detto che non lo è?” gli chiese Enzo tenendogli fermi i polsi.

“Tutt’altro. Lui..sembra..ricambiare.”
Enzo lo guardava a bocca aperta.

“Ma io non..non gli credo. Gli faccio pena e mi sta solo assecondando, quando gli ho chiesto quando è cominciata per lui, mi ha detto che..che non lo sa!! Che forse è cominciata quando ha letto quello STUPIDO DIARIO! È tutto così umiliante!”

Enzo si era fermato a riflettere.
Diario..innamorato di mio fratello..
“Oh mio dio, Stefan..”
“Lo so, lo so.”

“No, no, no, tu non lo sai. C’è..c’è una cosa che forse tu non sai ancora di tutta questa storia!” disse Stefan.
 




“E così vi siete precipitati qui.” disse Damon, tornato nella stanza, ascoltando la fine del racconto.

“Già, tra un singhiozzo di Stefan e un altro tuo. Siete proprio anime gemelle.” Disse Enzo.
Stefan e Damon si guardarono a disagio.

“Senti, possiamo non parlare troppo di..quello che sento per mio fratello? Ne sto venendo a patti adesso ed è un po'..” disse Damon.
“Imbarazzante, lo capisco.” Disse Enzo.

“Quindi tu da questa storia hai capito che i misteriosi innamorati di questa storia, quelli che Lexi ha cercato di dividere, eravamo io e Stefan?” chiese Damon.
Enzo sorrise.

“Un’unione proibita, che Lexi voleva ostacolare per forza, un’amicizia indissolubile con Stefan, quest’ultimo in questo stato per via di un diario misterioso..mi è bastato chiedergli se il famoso diario era magico e che non poteva esser letto da nessuno, per collegare tutti i tasselli al posto giusto, e quando Stefan mi ha confermato che Lexi è morta per mano di Damon, ho avuto la mia conferma. Adesso..volete che vi lascio soli?”

“No..cioè..c’è una cosa che voglio fare prima..potresti..metterci in contatto con gli spiriti di Lexi e della strega? Io..devo chiedere loro scusa.” Disse Damon, spiazzando tutti.

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Capitolo 19
*** Le scuse a Lexi e alla strega ***


“Ti devo chiedere scusa, Lexi. Non avrei dovuto trattarti in quel modo. E poi..ucciderti. Mi dispiace.”
“E io chiedo scusa a te, Damon. Per quanto avessi voluto agire in buona fede, non avrei dovuto cercare di separare due anime gemelle..” disse lo spirito di Lexi.

Stefan e Damon si guardano arrossendo.
Damon si schiarì la voce.

“Va bene tutto, ma anime gemelle? Non corriamo troppo forte…ci manca solo che mettiamo in mezzo l’Universo..e poi non si diceva che per l’Universo i doppelgangher erano anime gemelle?”

“Solo un amore forte come il vostro, avrebbe potuto sfidare l’incantesimo e romperlo. Gli spiriti e la natura ci hanno punite per esser andate contro all’amore VERO, quindi, Damon, come non avete creduto allora a quella leggenda, non è vera ora. L’Universo RIUNISCE i doppelgangher, ma non CREA l’amore. Questo lo possono fare solo gli esseri viventi.”

“Quindi, tu Damon, sei la nuova anima gemella del nuovo me. L’Universo evidentemente si era stufato della solita storia, trita e ritrita.”

Damon gli mollò uno scappellotto.
“Idiota.”
“Cretino!”

Si guardarono sorridendo, poi guardarono di nuovo lo spirito di Lexi e della strega.
“Davvero il nostro è amore vero?” chiese Stefan sussurrando.

“Se così non fosse stato, noi non saremmo state punite. Damon, anche io devo chiedere scusa a te.”
Damon, Lexi e la strega si abbracciarono.

“Voi..dovreste essere immateriali, ma RIESCO a sentirvi. Ma come..”

“Vedetelo come un regalo dell’Universo. Che vale solo per pochi secondi." Disse la strega.
Sentito così, Stefan si precipitò ad abbracciare Lexi.

“Abbi cura di te, amico mio.”
“Lexi.”
“E perdonami, se puoi.”

“Oh, Lexi, ti ho già perdonata e poi ormai non importa più.” disse accarezzandogli la guancia.
 

“Non pensate che il nostro amore sia contro natura?” chiese ancora Damon alla strega.

“Oh, tesoro, io sono una strega, manipolare la natura è sempre stato il mio compito. Mi dispiace di aver contribuito a ostacolare il vostro destino. All’epoca ero sciocca, avevo la testa piena di stupidi preconcetti frutto di una vita di blocchi e indottrinamenti che la società ci insegna a vedere come giusti. E pensare che io più di tutti, considerato cosa facevano alla mia gente, una volta, avrei dovuto CAPIRE..che giudicare è sempre sbagliato.”

Era finito il tempo. Gli spiriti sparirono in una nuvola di luce.
Stefan e Damon le guardarono dissolversi, con gli occhi pieni di lacrime.

Salutarono Enzo e se ne andarono abbracciati.

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Capitolo 20
*** Sii egoista! ***


“Che cosa significa che non mi ami più e che sei innamorato di un’altra persona, Damon?”
“Elena, io mi dispiace.”
Elena si passò una mano tra i capelli.

“Io..ok, ok,avevo intuito che poteva succedere. Nessuno aspetta settant’anni..ma santo dio, Damon, Bonnie mi ha riportato indietro dopo solo UNO!

“Elena..la persona di cui..a cui tengo..è…STEFAN…”

Elena lo fissò come se cercasse di assimilare le parole che aveva detto.
“Stefan CHI?”
“Stefan..mio fratello..”
Elena lo fissò senza capire.

“Io..non riesco a capire..se è una qualche stupida metafora, non è divertente..”
“Elena..”

“DIMMI COSA DIAVOLO è SUCCESSO!”
“Io e Damon stiamo insieme, Elena.” Disse Stefan, arrivando in quel momento.
“Stefan?? Da dove sei entrato?”

“Ero in cucina.”
Elena guardò prima Damon, poi Stefan.

“Qualcuno mi vuole spiegare che diavolo succede? Damon ha detto che non può stare con te perché ama te, il che lo capisco, l’amore fraterno è al primo posto, ma..”
“Elena, io e Damon non ci amiamo solo platonicamente.” Disse Stefan.

Elena li fissò sbigottita e Damon si mise le mani sulla faccia.
“Ma è tuo fratello!!! È…è…”

“Sbagliato? Immorale? Disgustoso? Inaccettabile? Neanche noi volevamo accettarlo all’inizio, ma è così, da quando eravamo umani, Elena, solo che io ho seppellito i miei veri sentimenti per lui, Damon ha fatto lo stesso, poi un giorno lui ha trovato un mio diario e..”
“Diario?? Non li avevi bruciati tutti?”

“Questo in particolare l’avevo nascosto molto bene, nessuno avrebbe mai dovuto trovarlo..” disse Stefan. “Ma Damon è un tremendo ficcanaso..”
Elena si mise di nuovo le mani sulla faccia.

“Io non..IO NON CI POSSO CREDERE. È un incantesimo, qualche strega vi ha fatto qualcosa. Damon, guardami, mi avevi promesso che saresti stato per sempre insieme a me, non puoi averlo dimenticato.” Disse Elena mettendogli le mani sul viso.
“Mi dispiace Elena, ma le cose ora sono cambiate.”
Elena le tolse pietrificata, poi gli diede un sonoro schiaffo.

Damon non reagì, neanche quando Elena corse a darlo anche a Stefan, scappando poi singhiozzando dalla villa.
 
“Credi che andrà a dirlo a tutti?” chiese Damon.

“Sicuramente. Tu come stai?” chiese Stefan.
“Mi sento un mostro, Stef.”

“Anch’io. È molto peggio di quello che pensavo.” Disse Stefan, poi guardò Damon e gli prese il volto tra le mani.
“Se vuoi tornare indietro..io capirò..”
“Stef, che diavolo stai dicendo?”

“Non è tardi per sistemare le cose, se vuoi andare da Elena e dirle che è tutto uno scherzo..io capirò…sarebbe una vita di sicuro più gratificante e normale che con tuo fratello e..”
Damon gli bloccò le parole con un bacio.

“Smettila di fare l’idiota. Io voglio stare con mio fratello. Per sempre.”
“Anch’io..”

“Ma stavi per gettarmi tra le braccia di un’altra.”
“Consentimi di fare il fratello altruista per una volta.”

“Non ti è bastato un secolo? Ora è giunto il momento di fare un po' l’egoista.” E dicendo così lo baciò di nuovo profondamente, il bacio si fece infuocato e sentito, poi prese in braccio Stefan e lo portò nella sua camera da letto.
 
Elena sarebbe venuta a capo da sola e a modo suo, con questo nuovo inizio della sua vita, ma questa,è un’altra storia.
 

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Capitolo 21
*** La lettera della 7 x 10 ***


“Caro Damon, ci dicono di scrivere solo buone notizie ma non posso. Le giornate diventano sempre più tristi a Mystic Falls. E anche il mio cuore. Valerie è partita e non è più tornata. Nostro padre beve tutte le notti e poi stremato si addormenta. Con l’avvicinarsi dell’anniversario della morte di nostra madre, non riesco più  a dormire paralizzato da un terrore che non sono capace di scrollarmi di dosso e a cui non oso dare un nome. Vorrei che tu fossi qui per insegnarmi a sopravvivere a queste notti infinite.”
 
Stefan e Damon lessero quella piccola bozza della lettera che davvero poi Stefan aveva mandato a Damon, durante la guerra. Stefan l'aveva scritta in brutta copia sul diario, scrivendo poi i veri pensieri che l'avevano assalito, ma senza aver il coraggio di parlarne con Damon.

Damon l’aveva già letta da solo, ma ora, l’aveva riletta insieme a suo fratello minore,  in macchina, fermi in una piazzola di sosta.

“Quindi il terrore a cui non riuscivi a dare un nome..”

“Era l’amore per te, sì.”
“E quando desideravi che fossi con te in quelle notti infinite..”
“Sì..hai capito.”

Damon ansimò e gli lasciò una scia di baci bagnati sul collo.

“Notti infinite passate a baciarti e a toccarti..?”
Stefan esalò un sì sospirato, stringendo i suoi capelli.

“Sai, Stefan, quando mi hai scritto quella lettera, io…volevo la stessa cosa..”
“Ma non sei venuto.”
“No..non potevo..ma posso ORA.”

“Allora, fallo, Damon, fallo e non smettere più.” gli disse Stefan, accarezzandogli i capelli.

“Stai attento a quello che desideri, Stefan.. “ dicendo così, gli strappò i vestiti di dosso e lo accarezzò dappertutto facendolo inarcare all’indietro. “Ti voglio troppo..” disse ancora, baciandolo sul torace così profondamente da lasciargli un succhiotto.
“Dimostralo.” Disse Stefan.

Damon strusciò con i suoi jeans contro l’erezione del fratello, coperta ancora dalle mutande. Stefan gemette all’attrito, sentendolo duro come lui.

“Ecco..adesso non riuscirò più a fermarmi.” Disse Damon, cominciando a spogliarsi.
 

Si amarono, si amarono restando abbracciati. Si amarono di quell’amore folle e assoluto e viscerale che da sempre li avvolgeva  e li consumava. Si amarono non pensando ad Elena, non sapendo che il destino aveva altri piani per lei e per una strana beffa del destino, un destino molto simile al loro.






















Note dell'autrice: a chi è giunto fin qui, serve una spiegazione! La storia è finita, MA ci sarà un sequel, che comprenderà principalmente Elena, MA, compariranno anche i fratelli Salvatore :)
Sono contenta di esser riuscita a realizzare questo progetto che avevo in mente, di Stefan e del suo diario, non era un'impresa facile.

Devo dire delle cose però, una cosa che mi ha intristito molto:

mi dispiace, ma sembra che non sono stata abbastanza chiara nel descrivere questa storia e diverse persone evidentemente sono rimaste deluse e mi hanno tolto la storia tra le seguite, subito dopo il capitolo in cui Elena è stata scaricata da Damon, ma io avevo chiarito da subito che non era una Delena e che era invece una defan, quindi io sono stata coerente, invece non capisco il togliere dalle seguite la mia storia subito dopo quel capitolo, io sono stata chiara nel dire che era una defan e quindi era normale che dovessero dirlo a Elena, nel sequel Elena avrà comunque la sua felicità, non con Damon però! xd Per favore, mettete tra le seguite le mie storie se davvero vi piacciono, :))

per chi scrive non è bello subire l'illusione di vedere la propria storia tra le seguite e quindi pensare che a qualcuno piaccia e poi vedersela togliere per qualcosa di cui non ha colpa e su un avvenimento che era ovvio dovesse succedere per forza essendo su quella ship che verteva tutta la storia :))

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