It had to be you - #Writober2018

di Lady Aquaria
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1 ottobre - #OTP & #Invito ***
Capitolo 2: *** 2 ottobre - #Nuvole ***
Capitolo 3: *** 3 ottobre - #Insonnia ***
Capitolo 4: *** 4 ottobre - #Segreti & #RatingVerde ***
Capitolo 5: *** 5 ottobre - #Futuro & #AU ***
Capitolo 6: *** 6 ottobre - #Colazione & #Missing Moment ***
Capitolo 7: *** 7 ottobre - #Vento ***
Capitolo 8: *** 8 ottobre - #Hurt/Comfort ***
Capitolo 9: *** 9 ottobre - #Lettere ***
Capitolo 10: *** 10 ottobre - #Diversità ***
Capitolo 11: *** 11 ottobre - #Caffetteria & Headcanon ***
Capitolo 12: *** 12 ottobre - #Viaggio ***
Capitolo 13: *** 13 ottobre - #Quadro ***
Capitolo 14: *** 14 ottobre - #Cucciolo ***
Capitolo 15: *** 15 ottobre - #Labbra ***
Capitolo 16: *** 16 ottobre - #POV Seconda Persona ***
Capitolo 17: *** 17 ottobre - #Promessa ***
Capitolo 18: *** 18 ottobre - Ago e Filo ***
Capitolo 19: *** 19 ottobre - #Rubare ***
Capitolo 20: *** 20 ottobre - #Selfie ***
Capitolo 21: *** 21 ottobre - #Chiave ***
Capitolo 22: *** 22 ottobre - #Ombre & #Angst ***
Capitolo 23: *** 23 ottobre - #Dormire ***
Capitolo 24: *** 24 ottobre - #Appunti ***
Capitolo 25: *** 25 ottobre - #Calze ***
Capitolo 26: *** 26 ottobre - #OC ***
Capitolo 27: *** 27 ottobre - #Paradiso ***
Capitolo 28: *** 28 ottobre - #Sciarpa ***
Capitolo 29: *** 29 ottobre - #Colla ***
Capitolo 30: *** 30 ottobre - #Matrimonio & #Fluff ***
Capitolo 31: *** 31 ottobre - #Halloween & #What if? ***



Capitolo 1
*** 1 ottobre - #OTP & #Invito ***


It had to be you Questa storia partecipa al #Writober2018 di Fanwriter.it, prompts del giorno 1 ottobre: 
Blue List: OTP [John ed Helen, ça va sans dire]
Red List: Invito  
 
It had to be you
-I didn't choose you. I just took one look at you,
and then- there was just no turning back-
 
Il cameriere in livrea, impeccabile nell'uniforme d'ordinanza del locale d'alta classe dell'Upper East Side, posò con ossequiosa cerimonia l'old fashioned sul tavolino di palissandro, protetto da un sottobicchiere felpato.
Marcus guardò divertito John sollevare il bicchiere, portarlo al naso, e annusare con fare esperto il bourbon che aveva ordinato, decidendosi a sorbirne un sorso solo dopo attenta analisi.
Per lui non era che un alcolico come tanti -a differenza di John, che con esperienza riusciva a distinguere colori e note aromatiche come e meglio di un sommelier, finendo spesso con l'esser preso in giro per questo-, e preferiva una corposa rossa irlandese ai liquori invecchiati.
"Una Walther P99." commentò, indicando con un cenno del capo la fondina ascellare di uno degli uomini che stavano pedinando da giorni e che si era appena alzato da un tavolo a metà sala. "Non ne vedevo una dai tempi di James Bond."
John distolse lo sguardo dal libro che stava leggendo –o fingendo di leggere, secondo Marcus- per posarlo sul gruppetto: una mezza dozzina di uomini, affiliati del clan che da qualche tempo stava mettendo i bastoni tra le ruote a Viggo, soffiandogli sotto il naso affari milionari. Inutile dire che Viggo era furibondo e aveva incaricato i migliori uomini che aveva –lui e Marcus, ovviamente- di eliminare il problema alla radice.
"A onor del vero, James Bond predilige una PPK." lo corresse. "Anche se la P99 ha avuto il suo periodo di gloria nelle pellicole con Pierce Brosnan e Daniel Craig, almeno, fino a Quantum of Solace."
"Mi stupisce sapere che apprezzi film di quel genere. Io li trovo assurdi e pieni di luoghi comuni."
"Tu sottovaluti un po' troppe cose." replicò John, tornando a dare attenzione al suo interlocutore non appena i due SUV con a bordo gli uomini che avevano pedinato si furono allontanati a gran velocità, in direzione East Harlem.

Quando il quintetto iniziò a suonare jazz, John chiuse il libro e lo ripose con cura maniacale in un fodero di stoffa, quindi nella ventiquattrore sistemata accanto alla poltrona, che Marcus non aveva notato.
"Ancora quei libri?"

"Che c'è? Mi rilassa restaurare libri antichi."
"Il golf, fa rilassare. Il tennis. Il cricket. Che gusto ci trovi ad avere a che fare con pagine vecchie e maleodoranti..."
John scosse la testa, sorridendo appena. Con Marcus era inutile parlare dell'effetto che faceva vedere un libro malconcio tornare agli antichi splendori, vedere una rilegatura di pelle crepata tornare come nuova, gli intarsi dorati di un dorso tornare splendenti.

"Coraggio, alza la tua vecchia carcassa, abbiamo da fa-..." iniziò a rispondere John, bloccandosi poco dopo, lo sguardo fisso su qualcuno appena entrato nel locale.
Una brunetta, constatò Marcus, voltandosi con discrezione. Alta, inguainata in un tailleur pantalone chiaro, elegante. Una gallerista, a occhio e croce, a giudicare dal catalogo d'arte che reggeva sottobraccio.
"Shalimar." disse a bassa voce.
"Scusami?" domandò John, mentre la donna si accomodava a un tavolo in fondo alla sala.
"È un profumo francese. Tra i migliori, oserei dire. Ben poche donne sono capaci di portare con eleganza una fragranza del genere." rispose Marcus, con un sorriso sornione dipinto sulle labbra sottili. "E... a quanto pare, non riesce a staccarti gli occhi di dosso."
Comprensibile, del resto non era la prima volta che John attirava gli sguardi femminili in un locale, o per strada. Di solito non se ne curava molto, ma era insolito e aveva un non-so-che di divertente vedere un uomo fatto e finito, tutto d'un pezzo come John Wick, arrossire imbarazzato di fronte alle attenzioni di una donna.
"Sta solo consultando il menù." replicò quest'ultimo, dopo aver fugacemente controllato la situazione.
"Tu sarai anche un esperto di bourbon, pistole e film di spionaggio, ma io, mio caro amico, io conosco le donne. E le conosco più di te." ridacchiò Marcus. "Le occhiate che continua a lanciarti, fidati, sono molto eloquenti. Fossi in te le offrirei un drink e le chiederei il numero di telefono. E, perché no, sfrutterei una delle camere del Plaza."
"...che classe, Marcus." borbottò John.
"Suvvia, non si vive di solo lavoro." Marcus estrasse il cellulare dalla tasca interna della giacca, sbuffando poco dopo aver letto un sms. "Rientro alla base. Viggo vorrà un resoconto prima dell'operazione finale. Ti serve un passaggio?"
"Ho parcheggiato nei dintorni, ma credo che rimarrò qui ancora un po'." John abbozzò un sorriso. "Stanno suonando John Coltrane."
Marcus annuì.
"Oh, certo. Il jazz. Naturalmente."
"My favorite things è uno dei miei pezzi preferiti." replicò John, convinto.
"Certo. Ma credo che la tua ragione principale sia una certa brunetta e le sue belle gambe."
Brunetta che in quel momento, alle spalle di John, stava indicando l'amico al cameriere, consegnandogli poco dopo quello che doveva essere un biglietto da visita.
"Beh, sì. E non te la prendere, Marcus, ma è una ragione decisamente più bella di te."
Stavolta Marcus proruppe in una sonora risata, prima di lasciarlo solo, con il suo jazz e i suoi libri.
Quando la pendola accanto al bar suonò dieci rintocchi, capì di aver fatto tardi. Dopotutto, aveva da fare a casa.
"Il suo bourbon, signore."

"Non ho ordinato nulla." osservò John.
Il cameriere posò un bicchiere pieno e ritirò quello vuoto, lasciando anche il biglietto da visita accanto al drink.
Un biglietto da visita di cartoncino pregiato, bianco, che recava una margherita nell'angolo in alto a sinistra. In caratteri semplici, senza troppe frivolezze, l'indirizzo di una galleria d'arte e il nome della mittente: Helen Williams. In basso, una freccia lo invitava a voltare il biglietto.
"Posso offrirti un caffè?"

"Da parte della signora seduta a quel tavolo." rispose il cameriere, prima di tornare al bancone.
Ma voltandosi si accorse che della donna non c'era più traccia.
Beh, a quanto pareva, era proprio ora di interessarsi anche all'arte.

 
***
Lady Aquaria's corner
-Il titolo riprende una canzone di Frank Sinatra.
-L' Old Fashioned è un tipo di bicchiere, utilizzato soprattutto per i liquori tipo whisky o, in questo caso, bourbon.
-Marcus, che vediamo nel primo film della saga, salva più volte la vita a John e si dimostra essere un amico di quest'ultimo, soprattutto nella scena del funerale di Helen. Consultando la "John Wick-ipedia" ho avuto modo di scoprire che il rapporto d'amicizia (seppur strano, dato l'ambiente nel quale lavorano) tra John e Marcus è più profondo di quanto sembra.

-Walther PPK e P99 sono due armi da fuoco semi automatiche, al cinema utilizzate soprattutto dall'agente inglese più famoso del mondo.
-L'hobby di John non è di mia invenzione, quello di restaurare libri è un passatempo che si può intuire dalle sequenze in cui John rompe il pavimento della stanza in cui tiene le armi e le monete d'oro che gli servono al Continental: lo studio è rivestito di attrezzi e libri che, verosimilmente, John restaura. Peccato che le scene girate a riguardo siano state eliminate nella pellicola, ma qui il restauratore che ha curato questo aspetto del film, spiega questa curiosità riguardo John.
-Shalimar è un favoloso profumo da donna di Guerlain.
-Helen Williams: è il cognome che ho dato a Helen Wick da nubile, dato che nel film non viene mai menzionato.

Se siete arrivati fin qui, vi ringrazio e alla prossima.

 

Lady Aquaria

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Capitolo 2
*** 2 ottobre - #Nuvole ***


prompt 2 ottobre Prompt del 2 ottobre: Nuvole, dalla lista rossa del #Writober2018 di Fanwriter.it
Note: frammenti di vita quotidiana di Helen e John, lontano dagli avvenimenti della saga.

 
***
 
Erano giornate come quelle, in cui il rigido freddo invernale era un ricordo, ma il caldo torrido era solo un lontano miraggio, che facevano sentire John in pace con sé stesso.
Certo, Central Park era diventato troppo turistico, pensò con rammarico guardandosi intorno fugacemente tra una pagina e l'altra del romanzo che stava tentando, senza successo, di leggere. Chissà perché Helen continuava a insistere nel voler trascorrere interi pomeriggi al parco pubblico, quando avrebbero potuto godersi la pace –e beh, qualcos'altro- nell'intimità del loro giardino.
Troppi schiamazzi, troppo rumore. E, dal momento che la vecchia mentalità era dura a morire, trovarsi all'aperto lo faceva sentire troppo esposto. Ma una risposta, a dire la verità, la trovava sempre.
Lo faceva per lei.
Sorrideva come una bambina ogni volta in cui, dopo il lavoro, riusciva a togliersi le scarpe dai tacchi alti e passeggiare a piedi nudi sull'erba, finendo con lo sdraiarsi e guardare il cielo, e le nuvole, anche per ore, a volte. Quel sorriso era la cosa più bella che gli fosse capitata negli ultimi anni, e non voleva sciuparlo per nessun motivo.
"Chissà se le nuvole ci guardano cercando di immaginare a cosa somigliamo." proruppe Helen, d'improvviso, strappandolo ai suoi pensieri.
"Mh?"
"Le nuvole. Noi le guardiamo tutti i giorni, immaginando qualunque cosa nelle loro forme. Ma loro? Cosa immaginano guardando noi?"
"Bella domanda. Probabilmente vedono bersagli da colpire con un bel temporale. Da bambino pensavo alle nuvole come giganteschi gavettoni pronti a scoppiarci addosso al primo fulmine."
Helen parve riflettere sulla risposta.
"Molto poetico, Mister Wick." convenne. "Cosa stai leggendo?" continuò, sbirciando la sovracopertina che John aveva sistemato accanto a sé.
"It."
"It? Il pagliaccio di King? Da ragazzina ne avevo una paura matta."
"E adesso?" John richiuse il libro, infilando un segnalibro tra le pagine.
"Adesso sono al sicuro, con te It avrebbe vita molto breve." replicò Helen, convinta, facendolo scoppiare a ridere.
"Gli farei il terzo occhio con un proiettile e via, pronto per tornare all'inferno." le rispose, facendosi poi serio. "Con me non hai più nulla da temere, te lo prometto. Nulla potrà mai farti del male."
La sua vecchia vita ogni tanto tornava a tormentarlo, e quando succedeva, John diventava ombroso, come in quel momento. Odiava vederlo in quello stato, vedere le ombre del passato oscurare la luce nei suoi occhi.
"No, John. Sono io che lo prometto a te."

***
Lady Aquaria's corner
Sto seriamente pensando di dedicare il writober a John, perchè, cavolo, il fandom qui su EFP è un pochino sguarnito e ho deciso di popolarlo un po'. John lo merita, dai.
Ad ogni modo, è un prompt che mi ha messa un po' in crisi, insieme a quello della lista blu, che però non avevo idea di come trattare. Alla prossima!


Lady Aquaria

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Capitolo 3
*** 3 ottobre - #Insonnia ***


Questa storia partecipa al #Writober2018 di Fanwriter.it, prompts del giorno 3 ottobre: 
Red list: Insonnia
Note: una drabble leggera, lontana dalle atmosfere dark di JW.

 
***
 
New York esercitava un fascino particolare, soprattutto di notte.
Alle tre di mattina.
Quando non importava quanta stanchezza avesse addosso, il suo cervello traditore era più sveglio e pimpante che mai, come la sua Mustang spinta al limite, all'autodromo.
"Non so più cosa proporti, credimi. La valeriana no, la camomilla nemmeno..."
Gettò la bustina nel lavello e fece una smorfia, dovuta al retrogusto di camomilla che ancora sentiva in bocca: che robaccia disgustosa, pensò, mentre un brivido lo attraversava lungo la spina dorsale.
"Una botta in testa?"
"Ma dai." sbadigliò Helen. "Puoi provare con le televendite: con mio padre funzionano."

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Capitolo 4
*** 4 ottobre - #Segreti & #RatingVerde ***


#Writober2018 di Fanwriter.it, prompts del giorno 4 ottobre: 
Red list: Segreti e Blue list: Rating Verde
Note: una flash lontana dalle atmosfere dark dei due film, quando ancora John non è sposato con Helen.

 
***
 
Esistono segreti che non si possono rivelare: lo dice la parola stessa, secretus, ciò che è in disparte.
Ma altri, semplicemente, non si possono mantenere in eterno.
In fondo non si tratta di mantenere segreta una sciocchezza di poco conto, si tratta del suo passato, qualcosa che ha sepolto nel seminterrato insieme al suo arsenale e alle monete, ma che potrebbe sempre riemergere nel momento meno opportuno, raccontato da lingue avvelenate.
Deve parlare con Helen prima che la loro relazione raggiunga il punto di non ritorno, darle la possibilità di fuggire a gambe levate il più possibile lontana da lui, anche se sa già che farà un male cane.
Confessarle che in realtà non vive restaurando libri, ma facendo il sicario.
Ammettere che quelle voci, quelle che ha sentito quella volta al ristorante, erano indirizzate davvero a lui, che Baba Yaga non è solo una favoletta raccontata ai bambini discoli che non vogliono dormire.
Spiegare che non tutti i suoi tatuaggi hanno significati che può eviscerare alla luce del sole, e che le cicatrici che lo costellano non sono dovute agli sport estremi praticati da ragazzo.
Rivelare che le sue mani, le stesse con le quali la stringe e la accarezza durante la notte, sono capaci di strangolare, sparare, e trasformare in arma mortale qualunque cosa, persino una matita.
Deve far crollare quello stesso castello di carte che ha costruito per nascondere la verità: ha studiato, ha servito il Paese, paga le tasse ed è un cittadino rispettabile, ma in fondo non è poi tanto meglio dei Tarasov. Alla fine, dietro l'apparenza impeccabile, rimane sempre un assassino.
"Buongiorno" mormora Helen, abbracciandolo e strappandolo ai suoi pensieri. È una visione, senza trucco e con la sua camicia blu, sotto la quale, lo intuisce da come le cade addosso, non porta nulla: in altri momenti, lascerebbe stare la colazione per riportarla in camera, ma ha deciso. Ora o mai più.
Si concede ancora qualche istante, la stringe tra le braccia, e aspira il suo profumo con la stessa urgenza di uno che riemerge dopo aver quasi sfiorato la morte.
"Siediti, Helen. Ho bisogno di parlarti."





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Capitolo 5
*** 5 ottobre - #Futuro & #AU ***


#Writober2018 di Fanwriter.it, prompts del giorno 5 ottobre: 
Red list: Futuro e Blue list: AU
Note: mi piace sfociare nell'angst, e John si presta fin troppo bene a questo ù_ù

 

***

 

In un'altra vita sarebbe stato un uomo come tanti.
Qualcuno alle prese con il lavoro –uno normale-, il traffico denso delle ore di punta, un nuovo ristorante da provare, i dolci francesi preferiti dalla moglie.
Una vita in cui non esisteva la malattia di Helen e dove niente riusciva a scalfirli, dove i Tarasov non erano che un ricordo lontano.  
Loro due, felici, a immaginare un futuro popolato da bambini –almeno due!- e allegre feste di Natale, viaggi esotici e nipoti, tanti nipoti.
Quando riaccende la luce, si scopre solo, nel grande letto freddo.
Dio, quanto detesta il suo subconscio e quei dannati sogni.    
 

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Capitolo 6
*** 6 ottobre - #Colazione & #Missing Moment ***


sesto prompt #Writober2018 di Fanwriter.it, prompts del giorno 6 ottobre: 
Red list: Colazione e Blue list: Missing Moment
Note: drabble post-Helen, appena prima della saga cinematografica.


***
 
È nelle piccole cose che avverte di più la sua mancanza.
La tazza con la margherita è lì, accanto alla sua. I cereali al miele sono nella credenza, in attesa di essere consumati.
Mancano quei piccoli momenti, in cui Helen parlava degli impegni del giorno, delle nuove collezioni, di opere di rara bellezza pronte a essere esposte.
Gli manca il suo bacio prima di uscire, il lieve sentore del suo profumo, il suo sorriso radioso mentre gli augura buona giornata e gli da' appuntamento per cena.
Si siede consumando il suo caffè nel silenzio della cucina, interrotto solo dal ticchettio dell'orologio.

 

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Capitolo 7
*** 7 ottobre - #Vento ***


prompt 7 ottobre #Writober2018 di Fanwriter.it, prompts del giorno 7 ottobre: 
Red list: Vento

Note: lo so. Ho una certa predisposizione a farlo soffrire come pochi possono fare. Prima o poi uscirà dal film per finirmi, me lo sento.


***
 

C'è un silenzio quasi rilassante in quel cimitero. Le lapidi ordinate, i lunghi rami frondosi dei sempreverde, la ghiaia dei viali che scrocchia ritmicamente sotto le scarpe, il sentore dei fiori lasciati sulle tombe da mani amorevoli ai loro amati. Il sole che accarezza le fotografie di chi non c'è più.
Si siede su una panchina, sospirando stanco: in grembo, le gerbere che ha acquistato per Helen.
La sua Helen, alla quale bastava un alito di vento per avere la pelle d'oca, che si stringeva addosso a lui, sotto il piumone.
Gli riesce difficile immaginarla al freddo, la' sotto, nella sua bara nera. Non riesce ancora a scendere a patti con la malattia e il destino avverso, e forse non ci riuscirà mai.
Pensa che per tutto ciò che ha fatto dovrebbe esserci lui, in quella bara, invece gli è toccata la sorte peggiore: sopravvivere.

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Capitolo 8
*** 8 ottobre - #Hurt/Comfort ***


prompt 8 ottobre #Writober2018 di Fanwriter.it, prompts del giorno 8 ottobre: 
Blue list: Hurt/Comfort

 
***
 
"Non mi piace doverlo dire, ma... te l'avevo detto." sospira Helen, sbirciando il display del termometro sul quale lampeggiava la temperatura appena rilevata: trentanove. "Ha telefonato Marcus, se possibile è messo peggio di te. Ma io dico, avete vent'anni per gamba, cosa vi è saltato in mente di comportarvi da irresponsabili con la tempesta di neve che c'è fuori?"
Dal canto suo, John tira il piumino fino al naso, guardandola in tralice con uno sguardo che a Helen ricorda quello del Gatto con gli Stivali. È la stessa espressione che le indirizza la domenica mattina, quando ha voglia di fare l'amore o, semplicemente, sta per chiederle di scendere da Starbucks per comprargli un cinnamon roll e un caffè-latte.
"No." lo redarguisce Helen. "Non te la caverai così facilmente, soprattutto non con quello sguardo."
Allora perché mezz'ora più tardi è in fila in caffetteria, nonostante la temperatura glaciale?
"Altro che uomini. Eterni bambini." sbuffa, attendendo paziente il suo turno.

 

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Capitolo 9
*** 9 ottobre - #Lettere ***


#Writober2018 di Fanwriter.it, prompts del giorno 9 ottobre: 
Red list: Lettere

Note: lo so. Continuo ad avere una certa predisposizione a farlo soffrire. Mi sento il suo fiato sul collo, pronto a darmi il colpo di grazia.

***

Non riesce a mettere via le sue cose, qualcosa in lui gli impedisce di inscatolare parte della sua vita e chiuderla in soffitta. In fondo, sono trascorsi pochi giorni, non può pretendere così tanto da sé stesso.
I vestiti, i profumi, i suoi libri. Ha deciso che tutto rimarrà esattamente dove si trova, non sposterà nemmeno un granello di polvere.
Ma quando arriva alla scatola in cui Helen conservava la corrispondenza importante, gli riesce difficile far finta di niente. Di fronte alla carta intestata, alla margherita e alla calligrafia elegante e leggera, al suo "Caro John", è costretto a sedersi, riprendere la lettera e rileggerla, sentendosi morire come la prima volta.


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Capitolo 10
*** 10 ottobre - #Diversità ***


#Writober2018 di Fanwriter.it, prompts del giorno 10 ottobre: 
Red list: Diversità

 
***
 
Rientrare in quel mondo, dopo tutto quel tempo, lo fa sentire quasi a disagio.
Al Continental tutti lo conoscono e lo rispettano, anche se, adesso, seguono i suoi passi con malcelata curiosità: sai, sua moglie... Josef s'è ficcato in un guaio enorme... chissà come avrà vissuto dall'altra parte...
Bene, risponderebbe, se solo non fosse così introverso.
Ha saggiato la diversità del mondo esterno e si è abituato al punto da provare fastidio per quello, fatto di taciti accordi, regole inviolabili, monete d'oro e fragili equilibri tra famiglie rivali.
Sedendo di fronte a Winston, legge nei suoi occhi gli stessi pensieri.

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Capitolo 11
*** 11 ottobre - #Caffetteria & Headcanon ***


#Writober2018 di Fanwriter.it, prompts del giorno 11 ottobre: 
Red list: Caffetteria & Blue List: Headcanon

 

***

 

Non è mai stato attratto dai dolci troppo elaborati. Quando al supermercato vede quei preparati troppo cioccolatosi, troppo zuccherosi, troppo carichi di qualunque schifezza e dai colori troppo surreali, spinge via il carrello con la stessa velocità con la quale guida la sua Mustang.
Si concede un solo sgarro –un cinnamon roll-, solo una volta a settimana, quando cioè riesce a convincere Helen a scendere in caffetteria la domenica mattina.
È tanto tempo che delega la moglie. Conoscendosi, finirebbe per vanificare gli sforzi di anni abbandonandosi al sontuoso sentore del caffè e dei dolci alla cannella –il suo punto debole-.


 

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Capitolo 12
*** 12 ottobre - #Viaggio ***


prompt 12 ottobre #Writober2018 di Fanwriter.it, prompts del giorno 12 ottobre: 
Red list: Viaggio

 
***
 

Spesso a Helen bastava poco per essere felice; niente gioielli, niente fiori. Le regali un biglietto per una mostra? Tanto basta per farla saltellare allegra.
La tappa veneziana del loro viaggio si era prolungata più del previsto proprio a causa dell'arte: mentre lui già pregustava la serata jazz, lei, lo sguardo posato su uno dei tanti palazzi antichi, gli aveva mostrato un manifesto, l'aria radiosa di una bambina la mattina di Natale.
È una rassegna sul Tiziano! aveva esclamato, promettendogli poi una nottata di fuoco per quel piccolo contrattempo.
Seduto sul divano a fare zapping, John sorride suo malgrado, mentre Helen dorme alla grande abbracciata all'ennesimo catalogo.


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Capitolo 13
*** 13 ottobre - #Quadro ***


#Writober2018 di Fanwriter.it, prompts del giorno 13 ottobre: 
Red list:
Quadro
 
***
 
Quando entra nella grande chiesa ortodossa dove sa di trovare uno dei punti deboli di Viggo, il suo sguardo cade per un attimo su un quadro, un'icona sacra. Un volto femminile che lo fissa quasi inespressiva, abbracciandolo con lo sguardo insieme ai pochi fedeli in preghiera.
Perdonami Padre, perché ho peccato sogghigna ironico.
Stringe le mani sul fucile e in un secondo gli sembra di vedere Helen in quel volto. Non inespressiva, ma seria. Si sente giudicato, vulnerabile, sotto il suo sguardo. Sa che non approva: Helen dopotutto era un'anima buona.
Spiacente, non posso ascoltarti, pensa. Perdonami Helen, perché sto per peccare.

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Capitolo 14
*** 14 ottobre - #Cucciolo ***


prompt 14 ottobre #Writober2018 di Fanwriter.it, prompts del giorno 14 ottobre: 
Red list: Cucciolo

Note: il pov è di Helen, qui John è solo menzionato.
 
***
 
Si muove con fatica tra i corridoi del canile: di tanto in tanto incespica e ha bisogno di aiuto, ma è decisa ad andare fino in fondo nonostante gli sguardi di disapprovazione della sua più cara amica.
"Siamo davvero qui per tuo marito?"
"Avrà bisogno di qualcuno cui aggrapparsi quando non ci sarò più."
spiega, paziente. I medici, del resto, erano stati molto chiari sulle sue condizioni. Può sembrare strano, regalare un cucciolo proprio a un tipo come John, ma amare un'auto, per quanto possa esserle affezionato, non è la stessa cosa.
Quando si ferma davanti a una Beagle, capisce di aver trovato quel che stava cercando.
"Ciao, Daisy."

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Capitolo 15
*** 15 ottobre - #Labbra ***


prompt 15 ottobre #Writober2018 di Fanwriter.it, prompts del giorno 15 ottobre: 
Red list: Labbra

 
***
 

Quando riprende conoscenza non è più sul retro della chiesa, ma all'interno di quello che ha tutta l'aria di essere un solaio. I polsi bruciano dove le corde strusciano sulla pelle, e i nervi vibrano nella posizione innaturale delle braccia.
Viggo è seduto di fronte a lui. Ha perso la sua aria beffarda, negli occhi socchiusi uno sguardo di brace, il che significa che il suo lavoretto nel caveau non dev'essergli piaciuto affatto.
Piega le labbra in un sogghigno compiaciuto, catturando la sua attenzione e aumentando la sua insofferenza.
"Tutto ciò ti diverte?" soffia Viggo, furioso.
Non ha idea di quanto si è divertito e di quanto ancora si divertirà. Non ha ancora visto nulla.


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Capitolo 16
*** 16 ottobre - #POV Seconda Persona ***


#Writober2018 di Fanwriter.it, prompts del giorno 16 ottobre: 
Blue list: POV in seconda persona

Note: un DNR (Da Non Rianimare / Do Not Resuscitate order)è un documento firmato da un malato (terminale, solitamente) che impedisce, in caso di arresto cardiaco, qualunque forma di rianimazione e accanimento terapeutico.
 
***
 

Non si può prendere una decisione come quella senza parlarne.
Ancora non ti capaciti di come Helen abbia potuto farti questo, non dopo averle parlato come hai fatto anni fa. Ti sei esposto al punto da confessarle tutto, i Marines, Viggo, i Tarasov. Della paura che suscita il tuo cognome.
Una staffilata alla schiena ti costringe a cambiare posizione sulla sedia, mentre negli occhi hai solo lei, in quel letto, inerme e incosciente.
"Perché non me l'hai detto?" sibili, anche se sai che la risposta non arriverà mai. "Perché non mi lasci altra scelta?"
È buffo. L'hai attesa per anni, e in diciotto mesi il Destino te l'ha portata via, lasciandoti solo, con un DNR in mano. È atroce dover staccare le macchine alla donna che hai amato più di chiunque altro al mondo.
Senti che in qualche modo è lei che ha pagato al posto tuo: le vite di quanti mariti, fratelli, figli, padri, hai preso? Non ne hai mai tenuto il conto. Eppure, è lei che l'ha saldato.
Quando il medico entra nella stanza, pur non dicendo una sola parola ti mette addosso un magone insopportabile: è arrivato il momento. Così voleva Helen ed è così che dev'essere.
Ti concedi ancora un istante, fronte contro fronte. Ogni speranza è vana, è stata spazzata via.
Il sibilo continuo dell'ECG ti ricorda che c'è una realtà da affrontare. È lì.
E non puoi fare nulla, solo arrenderti.



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Capitolo 17
*** 17 ottobre - #Promessa ***


#Writober2018 di Fanwriter.it, prompts del giorno 17 ottobre: 
Red list: Promessa
 
***
 
L'appuntamento con Josef è al Red Circle.
Certo, per un evento del genere ci vuole il giusto dress code: completo scuro, camicia inamidata, gemelli e orologio.

Manca qualcosa. L'invito, forse, ma quello non è un problema: la rivoltella alla caviglia, i caricatori e la sua HK gli assicureranno di sicuro l'ingresso.

Nello specchio, il riflesso di ciò che era e ciò che non avrebbe mai più dovuto essere.

Te lo prometto
, aveva detto a Helen, d'ora in poi farà parte del mio passato.

Curioso come ancora una volta non riesca a mantenere la parola data. Delle promesse fatte, non restano che i cocci.



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Capitolo 18
*** 18 ottobre - Ago e Filo ***


#Writober2018 di Fanwriter.it, prompts del giorno 18 ottobre: 
Red list: Ago e Filo
 
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Ha imparato a ignorare il fastidio, il disagio, il dolore persino.
Ha sopportato proiettili, calci, pugni. Anche la lama del serramanico di Kirill sull'addome, nonostante il bruciore dell'ago che il medico sta usando per rattopparlo e il filo da sutura che struscia nelle sue carni.
Il ghigno di Josef, no. Nella sua mente la faccia di quel ragazzino è come impressa a fuoco, non riesce a ignorarlo. Non può sorvolare sull'ignobile bastardo che ha dato il colpo di grazia alla sua esistenza.
La sua sete di vendetta aumenta a ogni punto: sono tanti i sorsi che dovrà bere per placarla.

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Capitolo 19
*** 19 ottobre - #Rubare ***


#Writober2018 di Fanwriter.it, prompts del giorno 19 ottobre. 
Red list: Rubare
Note: riferimenti danteschi per ladri e assassini
 
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Sa di avere tanti difetti, ma fare lo sciacallo non rientra tra questi.
Mentre Kirill e i suoi tirapiedi amano fare piazza pulita di qualunque oggetto si possa ricettare, lui resta in disparte: non è un ladro.
"Finiremo all'inferno in ogni caso, quindi godiamocela finché siamo vivi." dice Kirill, ammirando un orologio d'oro.
Rubare è un atto vile, Jonathan. Non farlo mai, guai se dovessi scoprirlo.
"Può darsi." gli concede, mentre il ricordo delle parole di suo padre si dissolve come il fumo della sua sigaretta. "Ma preferisco trascorrere l'eternità immerso nel sangue, piuttosto che legato e circondato da serpenti."  

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Capitolo 20
*** 20 ottobre - #Selfie ***


#Writober2018 di Fanwriter.it, prompts del giorno 20 ottobre. 
Red list: Selfie
 
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Le fotografie sono le armi più pericolose e affilate che ha in casa: gli scavano l'anima come nient'altro perché Helen è in gran parte di esse. È lì, viva ed eternamente bella, e non può toccarla.
Ricordi di viaggi, gite, pomeriggi al mare, momenti privati soltanto loro.
Un autoscatto particolare gli lascia l'amaro in bocca: loro due, a letto, sorridenti. Uno scatto preso tendendo l'obiettivo verso di loro, in cui è riuscita a strappargli una risata incontrollata grazie a un buffo pigiama.

Gli manca da morire quell'intimità, il loro legame, ciò che è stato e non sarà mai più.

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Capitolo 21
*** 21 ottobre - #Chiave ***


prompt 21 ottobre #Writober2018 di Fanwriter.it, prompts del giorno 21 ottobre. 
Red list: Chiave
 
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La notte che precede il funerale la trascorre sveglio, senza toccare nemmeno il divano.
Passeggia su e giù per tutta la casa senza trovare pace, come un animale in gabbia ferito a tradimento, continuando a pensare, pensare, pensare. A come abbia potuto non accorgersi di quei piccoli segnali, di quella malattia subdola che in pochi mesi si è presa tutto.

Avrebbe potuto fare qualcosa, avrebbe potuto salvarla.
Sente che la corazza che ha lasciato cadere anni prima si sta riformando scaglia dopo scaglia: un pezzo alla volta, mentre chiude il cuore in un cassetto segreto del quale solo Helen ha la chiave.

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Capitolo 22
*** 22 ottobre - #Ombre & #Angst ***


prompt 22 ottobre #Writober2018 di Fanwriter.it, prompts del giorno 22 ottobre. 
Red list: Ombre & Blue list: Angst 
 
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Il suo sonno è spesso scosso e irrequieto.
Helen si sveglia nel cuore della notte, quando lo sente agitato e ansante, preda di quel genere di sogni che non le racconta mai e che lo lasciano impensierito al mattino. Le ombre di un passato che non le ha mai spiegato nei dettagli, ma che è ancora fin troppo presente in lui.

Sogni di morte, di vecchi rancori, di conti mai del tutto saldati.

"Non è niente, stai tranquilla."
le ripete ogni volta, sfoggiando una calma solo apparente. "Non è niente, è tutto passato."

Lo ripete spesso, ma quanto sarà vero?





  

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Capitolo 23
*** 23 ottobre - #Dormire ***


#Writober2018 di Fanwriter.it, prompts del giorno 23 ottobre. 
Red list: Dormire
 
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Il letto è diventato improvvisamente enorme e freddo, inospitale.
Siede sul bordo, le gambe allungate davanti a sé mentre fuori dalle ampie vetrate, New York è piena di vita: chi festeggia, chi balla, chi aspetta l'alba del giorno dopo e chi tira le somme di quello che sta terminando.
E lui? Cosa aspetta?
Tutto e niente, forse aspetta solo il suo turno: vivere o morire, non c'è più differenza.
"Cosa stai facendo, John?"
"Ti sto guardando."
Scivola in un sonno senza sogni senza quasi accorgersene. Non sa, Helen, che gli piacerebbe raggiungerla. Chiudere gli occhi, dormire, e non svegliarsi più.
"Vieni qui."



 

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Capitolo 24
*** 24 ottobre - #Appunti ***


#Writober2018 di Fanwriter.it, prompt del giorno 24 ottobre. 
Red list: Appunti
 
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Dopo l'esplosione è rimasto ben poco della loro casa.
Le fondamenta, dove ha nascosto le cose essenziali e gli oggetti di Helen, sono però intatte: mentre cerca di rimettere insieme i pezzi della sua vita, cerca conforto nei libri antichi e nei diari di sua moglie, che non ha mai osato aprire prima di allora.
Qualche fotografia, ritagli di giornale, appuntamenti di lavoro, vecchi scontrini e appunti personali.
Li richiude di scatto, prendendosi il volto tra le mani: dovrebbe smettere. Chiudere le sue cose in un paio di scatole e dimenticarle in cantina, dove non possono più fargli del male.

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Capitolo 25
*** 25 ottobre - #Calze ***


#Writober2018 di Fanwriter.it, prompt del giorno 25 ottobre. 
Red list: Calze
 
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"Devi per forza andare? È sabato mattina."
Helen s'infila la bralette, sorridendo.  
"Ho un cliente importante oggi, ma potremmo vederci per pranzo, che dici?"
John sospira, allungandosi sul letto e incrociando le braccia dietro la testa.
"Va bene." mugugna. Sta per aggiungere qualcosa, ma ogni ulteriore parola gli muore in gola, guardandola armeggiare con le calze.
Il modo in cui le svolge sulle gambe, per poi agganciarle al reggicalze, gli fa ribollire il sangue nelle vene.
Si sporge quel tanto che basta per afferrarla e trascinarla sotto di sé.

"Mi farai far tardi..."
sussurra Helen, poco convinta.
"Vorrà dire che verrò personalmente a porgere le mie scuse al tuo capo."

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Capitolo 26
*** 26 ottobre - #OC ***


#Writober2018 di Fanwriter.it, prompt del giorno 26 ottobre. 
Blue list: OC
 
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Era nascosto in quell'angolo cieco da un paio d'ore, dopo aver raggiunto midtown a fatica e costantemente sull'attenti. In quell'androne, stanco e bagnato fino alle ossa grazie alla pioggia battente che aveva iniziato a flagellare New York, John stava aspettando una certa persona, l'unica con la quale, in quel momento, sentiva che poteva essere al sicuro.
Le ventuno e trenta: un orario piuttosto critico per una donna sola, anche in un quartiere come quello, solitamente tranquillo sotto il versante criminalità.
La guardò dirigersi all'ascensore, i tacchi che battevano ritmicamente sul marmo dell'ingresso, impegnata in una telefonata piuttosto accesa.
"...allora vorrà dire che rimetterai il tuo paziente in lista, contatta la UNOS e aspetta il tuo turno, il mio paziente è più grave... beh, prova a scavalcarmi e sai cosa ti aspetta. Andrew, va a finire che ti infilo una mano in gola e ti strappo il cuore, parola mia. Mi hai sentito benissimo. Ci sentiamo."
Controllò rapido la situazione e s'infilò nel secondo ascensore, diretto al ventesimo piano.

"Tess, tienimi aggiornata costantemente e non preoccuparti di disturbarmi: se quell'idiota prova a fregare il cuore del signor Samuelson, chiama la sicurezza. No che non scherzo, ti pare?"
Attese qualche minuto dopo averla vista trafficare con la serratura, quindi le fu rapidamente dietro e la spinse in casa, riuscendo anche a intercettare le sue mosse di autodifesa.
"John?!"
"Hai la faccia di una che ha appena visto un fantasma."
Tina controllò rapida il corridoio e chiuse immediatamente la porta.
"Oddio, potevo farti male, che ti è saltato in mente?"
"Peggio di così non avresti potuto farmi nulla."
"Ti sta cercando mezza nazione, perché non sei al Continental?"

"Hai perso una puntata, a quanto pare: la taglia sulla mia testa l'ha messa Winston in persona." le rispose, facendola adombrare di colpo. "Beh, non sono ancora morto, per loro somma disgrazia." aggiunse poi, con uno sguardo sofferente.
"Non scherzare." lo ammonì preoccupata, chiudendo a doppia mandata la porta blindata e inserendo l'allarme perimetrale.
"Ti assicuro che non era mia intenzione."
Fradicio e barcollante, John aveva l'aria di uno sul punto di crollare a terra da un momento all'altro; l'aiutò a sfilarsi la giacca e lo ispezionò.
"Qui basteranno due punti..." decise, guardando il taglio sullo zigomo. Gli sfilò dai pantaloni camicia e maglietta, entrambe macchiate di sangue, e valutò la ferita al fianco, in un punto lasciato scoperto dal giubbotto antiproiettile, che a prima vista risultò più profonda. "Qui ne occorrerà qualcuno in più... vai a farti una doccia, dopo penseremo a queste ferite." 

"Un bicchiere di bourbon dovrebbe bastare." biascicò lui.
"Tu adesso ti spogli ed entri in quel bagno, hai capito? Non farmelo ripetere o potrei venire io stessa a darti una strigliata."
John trovò ancora la forza di sghignazzare.
"Ah, voglio proprio vedere."

"Come vuoi." si arrotolò le maniche della camicia, inarcando un sopracciglio. "Non sei poi tanto diverso da tutti i miei pazienti, sai."
"No no, ferma... tu saresti capace di farlo davvero." si arrese. "Sai, Clementine, assomigli sempre di più alla mamma."
Tina sgranò gli occhi.
"Jonathan, ritira immediatamente quel che hai detto!" protestò, sentendolo ridere mentre si chiudeva in bagno. "Quanto ti odio, John Wick!"
"Non è vero. Mi ami e lo sai."  
Mezz'ora più tardi, vestito con la maglietta e i pantaloni di una tuta che Tina gli aveva fatto trovare fuori dal bagno, tornò in cucina, dove trovò la sorella alle prese con una voluminosa borsa marrone.
Sul tavolo aveva disteso un lenzuolo usa e getta e una traversa, su un carrello portaoggetti, alcuni strumenti del mestiere sui quali preferì non indagare.

"Distenditi, ci metterò pochi minuti."
Lo sguardo corse alla siringa che Tina aveva in mano.
"Te l'ho già detto che non mi piacciono gli aghi?"
"È solo lidocaina, rilassati. Oddio, e tu dovresti essere il maggiore eh? Sei più infantile del bambino che dovrò operare dopodomani."

John ripensò alla telefonata che aveva ascoltato.
"Ti infilo una mano in gola e ti strappo il cuore. Uhm. Bella. Mi hai reso fiero, sorellina."
"Finiscila." sorrise Tina, medicandolo.

Ignorò il sottile fastidio del filo che strusciava nelle ferite, pensando a un modo per uscire dalla situazione in cui Santino l'aveva infilato.
"Perché Winston ha emesso la taglia?" domandò Tina, di punto in bianco.

Scosse la testa, sospirando stanco.
"Meno cose sai, meglio è."

"Ti ho fatto una domanda, e voglio una risposta. Ho già a che fare con quello stronzo in ospedale, non ti ci mettere pure tu." sbottò Tina.
"Ancora il tuo ex? Non ti avevo detto che era un errore, mischiare lavoro e vita privata? Non mi è mai piaciuto quello."
"John, non cambiare discorso."
"Potrei sistemarlo, sai. Mi basterebbe una sola parola."

"Basta." lo ammonì. "Sto ancora aspettando una risposta."
"Ho violato le regole del Continental." ammise, dopo qualche minuto, mettendosi a sedere. "Ho regolato un conto sul sacro suolo dell'albergo e Winston non l'ha presa bene."

"Così adesso sei ricercato." mormorò Tina.
"Esattamente. Tina, ho bisogno di un posto dove trascorrere la notte, giuro che domani ti lascerò in pace. L'ultima cosa che voglio è metterti in pericolo." le rispose. "Spero solo di non averlo già fatto. Oddio, non piangere, non devi preoccuparti per me, io..."
Rispose al suo abbraccio soffocante, avvertendo un filo di dolore ai punti appena messi, quando allungò le braccia per stringere la sorella a sé.

"Sei il solo fratello che ho, per chi dovrei preoccuparmi, razza di stupido?"
Ridacchiò sommesso, cercando di tranquillizzarla.
"Sì, ti voglio bene anche io."

 
***
 
Non amo tantissimo scrivere delle note, ma per stavolta mi tocca scrivere due righe.
Dunque, tra i prompt di oggi ho scelto questo, l'Original Character, creando una sorella a John: su Tumblr circolano tanti account dove si scrivono di ipotetiche ex fidanzate, nuove mogli, nuove compagne di John (soprattutto nel periodo post-Helen), ma io ho preferito creare una figura familiare, della quale si fida ciecamente e che non sia troppo marysuosa. Per inciso, la UNOS è l'organizzazione, negli USA, preposto al controllo della donazione degli organi e al loro ricollocamento in base a una lista computerizzata..
Detto ciò, alla prossima.

John Wick © Derek Kolstad / Clementine "Tina" Wick © Lady Aquaria

 

 

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Capitolo 27
*** 27 ottobre - #Paradiso ***


#Writober2018 di Fanwriter.it, prompt del giorno 27 ottobre. 
Red list: Paradiso
 
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"Credi nella vita dopo la morte?"
La sua visione del dopo era ben diversa dall'idea che aveva Helen.
Il suo dopo era il nulla, il vuoto, il buio. Diventiamo cibo per i vermi. Stop.
"Sì."  le risponde, mettendo a tacere il sarcasmo.
"Che bugiardo."
Non credeva in niente, a voler essere sincero. Non con quella malattia che è peggiore di un castigo infernale, segno che il Male esiste, il Bene non sempre.
"Io credo nel paradiso, John, perché un giorno ci ritroveremo, tu e io. Certo, non tra nuvolette e angeli, ma staremo di nuovo insieme. Credo che quello sarà il vero paradiso. Noi due, solo noi due, nient'altro che noi."


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Capitolo 28
*** 28 ottobre - #Sciarpa ***


prompt 28 ottobre #Writober2018 di Fanwriter.it, prompt del giorno 28 ottobre.
Red list: Sciarpa
 
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Durante le lunghe ore della chemio, mentre lui discorreva fingendo di essere ovunque fuorché nel reparto di oncologia, Helen impiegava il tempo sferruzzando. Un hobby che aveva assunto da poco, spinta dal gruppo di sostegno che aveva iniziato a frequentare.
"Ti piace?" gli aveva domandato, dispiegando parte del lavoro.
"Bel maglione." le aveva risposto. "Ricordati però che non amo le maglie a collo alto."
"Ma... è una sciarpa!"

"Stavo scherzando, tesoro."
Ed eccola lì, in mezzo alle sue cose.
La tirò fuori dal sacchetto in cui l'aveva riposta e la portò al viso, aspirando il profumo di Helen, ancora latente.

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Capitolo 29
*** 29 ottobre - #Colla ***


prompt 29 ottobre #Writober2018 di Fanwriter.it, prompt del giorno 29 ottobre.
Red list: Colla
 
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L'autocontrollo non era mai stato un problema per lui.
Poteva stare seduto in silenzio, al buio e senza muovere un muscolo anche per ore, in attesa della sua preda.
Ed eccolo lì, Josef.

Attraverso l'obiettivo del kalashnikov, a decine di metri di distanza, lo vide inveire contro uno degli sprovveduti posti a sua protezione, impegnato con un videogame.

Doveva essere nervoso come mai in vita sua, riusciva a percepire il puzzo della sua paura persino dalla sua posizione.

Stai tranquillo, amico, presto tutto questo sarà finito.

Cosa credeva, quell'idiota? Che bastava un velo di colla a riparare quanto aveva rotto?



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Capitolo 30
*** 30 ottobre - #Matrimonio & #Fluff ***


#Writober2018 di Fanwriter.it, prompts del giorno 30 ottobre.
Red list: Matrimonio & Blue List: Fluff
Note: un minimo di fluff e serenità ogni tanto ci sta, che dite?
Stralci di Ouat e Grey's Anatomy inseriti nei voti nuziali: erano troppo, troppo belli.

 
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Non era stata una festa in pompa magna, non c'erano state damigelle in colori pastello, né testimoni pronti a fare scherzi assurdi.
Il giardino botanico illuminato da infinite lanterne, quattro soli invitati, e l'aria tiepida di una sera d'estate.
"Potrei prometterti di amarti, di onorarti, di restare accanto a te in salute e in malattia, finché morte non ci separi. Ma non lo dirò. Perché quelle promesse sono per le persone ottimiste e speranzose, e oggi, io, non sono ottimista né speranzoso."

Tina, la sera prima, aveva corrugato la fronte, interrompendolo.
"Ehm. John, penso che dovremmo rivedere il concetto di voti nuziali, prima di dire certe co-..."

"Io sono sicuro." proseguì, con una certa fermezza, stringendo la presa sulle mani di Helen. "Sono sicuro che ti amerò, onorerò e che ti resterò accanto qualunque cosa accada. Nel giorno del nostro matrimonio ti prometto questo. Ti prometto di mettere il mio cuore nelle tue mani, perché da quando ti conosco, ho sempre ricevuto più di quanto merito. Conosci ogni cosa di me, e mi hai affidato il tuo cuore nonostante tutto: ti affido il mio, perché so che ne avrai cura. Da oggi e per sempre sarà tuo, e di nessun'altra al mondo."
La sera prima, quando aveva provato il discorso con sua sorella, le parole erano fluite senza intoppi, con voce sicura. Gli era bastato vedere Helen avanzare verso di lui nel suo bellissimo tubino di pizzo bianco per ridurlo quasi a una gelatina: solo il suo autocontrollo gli aveva impedito di farfugliare.
"Mio Dio, sei bella da togliere il fiato."

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Capitolo 31
*** 31 ottobre - #Halloween & #What if? ***


prompt 31 ottobre #Writober2018 di Fanwriter.it, prompt del giorno 31 ottobre.
Red list: Halloween & Blue List: What If?
Note: beh, qui John è uscito un tantino OOC, ma del resto è una What if, no?
James e Catherine sono miei OC.

 
***
 
Quando Marcus avvertì il ronzio del campanello, sapeva già chi avrebbe trovato sulla soglia.
Sorridendo, prese il cestino dei dolci e aprì la porta.
"Dolcetto o scherzetto?" gridarono i due bambini, in coro.
James, un pirata. Catherine, una strega dai capelli bianchi e arruffati.
"Capitan Jack Sparrow! Quale onore!" disse, con un saluto esageratamente pomposo.
"Sono Davy Jones!" lo corresse il bambino, mostrandogli il peluche a forma di polipo che si portava appresso. "Ho anche il Kraken, vedi?"
"Oh." Marcus corrugò la fronte, facendo mente locale. Davy Jones, il capitano dell'Olandese Volante dei Pirati dei Caraibi, quello che evocava il Kraken contro Jack. "Vi chiedo perdono, capitano, non vi avevo riconosciuto. E voi, madamigella?"
"Io sono Baba Yaga."

"Che...?!"
Istintivamente cercò John: lo trovò più in là, mentre frugava nel cestino a forma di zucca con il bottino dei due figli sotto lo sguardo incredulo di Helen.
"Non sarai un po' troppo cresciuto per le gelatine di Harry Potter?"
"Shh!!"

"Davy Jones e Baba Yaga?" domandò, mentre i due bambini prendevano manciate di dolcetti dal cestino che aveva porto loro.
John deglutì la manciata di caramelle che si era ficcato in bocca in tutta fretta e guardò l'amico.
"È una lunga storia." spiegò, nascondendo il pacchetto nella tasca della giacca. Catherine aveva scovato un libro di mitologia slava tra i libri che aveva restaurato e l'aveva letteralmente divorato in una notte, rimanendo affascinata dalle creature del folklore dell'est europeo.

"Si vede che sono figli tuoi." ridacchiò Marcus. "Morticia, sei magnifica stasera. Come sempre, del resto."
Helen rise, sorreggendosi il pancione prominente.
"Una magnifica balenottera che ha bisogno di un bagno, direi."
Marcus la invitò a entrare in casa, osservando poi John e il suo sguardo felice, carico d'amore.
"Entra, Gomez, c'è una bottiglia di bourbon che aspetta solo di essere inaugurata."

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